Tornano i vitalizi che schifo

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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tutto quEllo ChE gli AltRi non diCono Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rootostampa Molise sede legale: Campobasso Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it

Anno xi - n° 250 giovEdì 12 novEMbRE 2015 - diStRibuzionE gRAtuitA

Ai ricercatori di Ferrara L’Oscar ai ricercatori dell’università di Ferrara. I dati scientifici dello studio della composizione isotopica del carbonio e dell’ossigeno calcolata su 17 denti di rinoceronte provenienti da quattro diversi livelli archeologici del sito “La Pineta” di Isernia riaprono il dibattito sul sito. I parametri climatici riscontrati dalla lettura del terreno, potrebbero aver favorito la diffusione e la presenza duratura di gruppi umani in quell’area 600 mila anni fa.

AGRICOLTURA

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Allevatori in piazza “Basta schifezze”

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

REStA AggioRnAto, SEguiCi AnChE Su FACEbook

gioRnAlE SAtiRiCo

30.000 copie in omaggio

Pierpaolo Nagni Il Tapiro del giorno va all’assessore regionale ai Trasporti, Pierpaolo Nagni che continua a professare ottimismo e a sostenere che l’attività svolta da questo governo regionale è stata positiva, senza accorgersi dei disastri combinati sia sul sistema ferroviario che su quello del trasporto su gomma in questi tre anni. Tanto, cosa importa all’assessore visto che viaggia in auto blu. A pagarne le conseguenze sono sono i molisani.

Un milione di euro per coprire il pregresso 400mila euro in più all’anno per il domani

Gli allevatori aderenti a Coldiretti, pronti a rilanciare il prodotto italiano contro le sofisticazioni.

SANITA’

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Diabete, la Regione non lo considera “Il diabete? E’ come se per la Regione non esistesse”. La denuncia è dell’associazione.

SINDACALE

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Area di crisi, istituito il tavolo tecnico Per la presentazione dei progetti per l’area di crisi, è stato istituito un apposito tavolo tecnico con le parti sociali interessate.

ATTUALITA’

Addio alla Corte d’Appello? pagina 5

servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 12 novembre 2015

L’organizzazione dei servizi di sicurezza come la tela di Penelope

Novelle Penelopi, gli amministratori regionali tessono e disfano la tela dell’organizzazione dei servizi. Si trastullano. Passano il tempo. Diversamente avrebbero maggiore coerenza, ad esempio, nel decidere di togliere e di (ri)mettere le postazioni di vigilanza a presidio degli assessorati e degli uffici. Il 31 luglio 2015 la giunta ha valutato necessario rimodulare quel servizio e pertanto ha soppresso le postazioni di Via Toscana 45, di Via Mazzini 126 e di Via S. Antonio Abate 236, nonché ha ridotto le ore di servizio giornaliere per le sedi di Via Colitto 2 e di Via Giovannitti. Troppa sicurezza, si saranno detti. Meglio tagliare, anche perché il bilancio regionale è in sofferenza, tanto è vero che ai vari Servizi è arrivata una circolare in cui viene rappresentata la necessità di differire e di parcellizzare tutti gli impegni finanziari e i pagamenti. Ne sanno qualcosa i fornitori di beni e servizi, e le imprese che lavorano alla ricostruzione post terremoto. La Regione Molise è in precaria salute finanziaria. Tornando alla vigilanza, non l’avessero mai fatto a sopprimere e a tagliare. Trascorsi meno di tre mesi, il problema della sicurezza

Una postazione di vigilanza all’assessorato alle Attività produttive “in ragione dell’imminenza della nomina del nuovo assessore competente per materia” (il dopo Scarabeo evidentemente mette apprensione) è tornato a galla, anche sospinto dalle organizzazioni sindacali in difesa dei posti di lavoro che per effetto della rimodulazione del 31 luglio erano inopinatamente venuti meno. La sicurezza l’ha invocata per primo, e in toni allarmati, il responsabile del Servizio risorse umane. Da lui, infatti, la richiesta alla giunta di ripristinare il presidio di vigilanza presso la struttura di pertinenza, “al fine di evitare disservizi nonché di consentire l’accesso dei dipendenti in condizioni di sicurezza” (noi avremmo considerato anche la sicurezza del pubblico – ndr). Il 27

CAMPOBASSO. Le persone con diabete in Molise aumentano: sono 25 mila oggi, 15 mila delle quali nella provincia di Campobasso. Eppure secondo la Regione il diabete non esiste. «Vogliamo risparmiare?», afferma il Coordinatore regionale, «investiamo sul diabete che, curato male, fa esplodere costi e sofferenze». L’Onu ha dichiarato il 14 novembre Giornata Mondiale del Diabete. Sabato e domenica prossimi in tutta Italia le Associazioni fra persone con diabete insieme a diabetologi, infermieri e altri volontari organizzerannoin varie città e paesi d’Italia 700 eventi, anche nella provincia di Campobasso. L’elenco, aggiornato, di questi eventi è sul sito www.giornatadeldiabete.it In Molise vivono almeno 18 mila persone che sanno di avere il diabete (dati Osservatorio IbdoIstat 2014). Probabilmente altre 7 mila lo hanno sviluppato senza saperlo. In totale si può stimare che abitino in provincia di Campobasso quasi 15 mila persone con diabete. Il loro numero cresce e crescerà a lungo, perché il diabete è diagnosticato sempre prima e meglio; perché le persone con diabete vivono più a lungo e perché le errate abitudini alimentari e la sedentarietà che hanno caratterizzato la vita di tutti, anche in Molise, aumentano il rischio di svilupparlo. «Nel Piano Sanitario Regionale di cui si discute, la parola ‘diabete’ proprio non c’è, la patologia è letteralmente sparita.

ottobre è il presidente della Fondazione Molise Cultura a manifestare la necessità di un presidio di vigilanza all’interno del Palazzo ex Gil, con un corredo di valutazioni di ordine sociale giustificato dalla presenza nello stabile di opere d’arte in mostra, dell’allestimento di spettacoli musicali o di altro genere che richiamano pubblico e visitatori, oltre alla presenza di personale dell’assessorato al turismo al secondo piano dello stabile. Richieste di ripristino e sollecitazioni hanno indotto la giunta a rivedere quanto aveva deciso “ex abrupto” il 31 lu-

glio. Da qui, infatti, è scaturita la decisione di riattivare una postazione di vigilanza presso l’assessorato alle Attività produttive in Via Giovannitti – incredibile ma vero - “in ragione dell’imminenza della nomina del nuovo assessore competente per materia” (il dopo Scarabeo evidentemente mette apprensione – ndr); una postazione presso il Servizio Risorse umane in Via Colitto, e una postazione presso la Fondazione Molise Cultura in Via Milano. Novelle Penelopi, gli amministratori regionali hanno dovuto pertanto ritessere ciò che avevano disfatto. Si

trastullano, passano il tempo. Riservandosi di riaprire i giochi della vigilanza in termini complessivi il prossimo esercizio finanziario con l’espletamento di una procedura di evidenza pubblica “per l’affidamento del servizio di vigilanza presso le sedi degli uffici regionali”. Salvo, magari, successivamente, a rimettersi a sopprimere e a tagliare, per poi ripristinare. Per non perdere il piacere del trastullo e per passare il tempo. Dardo

“Per la Regione Molise, il diabete non esiste” La denuncia viene dall’associazione dei diabetici Ascoltando le autorità e leggendo i pochi documenti di indirizzo, in Molise il diabete sembrerebbe non esistere. Terra felice!», commenta ironico Lorenzo Greco, Coordinatore per il Molise della Giornata Mondiale del Diabete 2015. «Invece in Molise il diabete c’è eccome e interessa 25 mila molisani su circa 295 mila residenti: una delle prevalenze più alte in Italia». «Non si programma, semplicemente si taglia per far cassa oggi a discapito della prevenzione che potrebbe portare, in brevissimo tempo all’esplodere delle complicanze socialmente costosissime che il diabete non curato può creare», nota Lorenzo Greco, Coordinatore delle Associazioni Fand di Campobasso, Isernia e Venafro.

«Ogni volta ci rispondono: “Siamo in Piano di rientro, non possiamo fare nulla”. Ma mezza Italia è in queste condizioni eppure altrove si programma, si decide e si mette in atto. Vogliamo risparmiare? Investiamo sulla assistenza al diabete, perché curato male il diabete è la causa o concausa di infermità e invalidità drammatiche per le persone e costosissime per la collettività. Noi scendiamo in piazza per chiedere attenzione. Non per aumentare la spesa ma per razionalizzarla». Questa Giornata Mondiale del Diabete si completa con una attività volta a favorire l’accoglienza della scuola nei confronti degli alunni con diabete anche con interventi di formazione per docenti.


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3 12 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’ufficio di presidenza del consiglio regionale reintroduce i vitalizi a partire dal prossimo mese Un terzo delle somme sarà a carico dei consiglieri, i rimanenti due terzi li pagheremo noi Dai, su, arrendiamoci. E’ tutto inutile, siamo prigionieri, siamo inermi, siamo sconfitti. La notizia è questa, in tutta la sua brutale, inaccettabile sostanza: l’ufficio di presidenza del consiglio regionale, con delibera n° 68 del 15 ottobre 2015, reintroduce, di fatto, i vitalizi per i consiglieri regionali. Bisogna alzare le mani, ammettere che di fronte a tanta prepotente arroganza, a tanta sfacciata non curanza, a tanta invereconda ingordigia siamo foglie al vento; né più, né meno. Sbattute dal vento di atti e decisioni tanto ingiusti e paradossali da farci faticare oltre misura nell’organizzare un ragionamento da opporgli che non scada nell’insulto becero, nell’insana voglia di risolvere la questione altrimenti, varcando la fatidica soglia della ragione dei fessi. Dopo due anni e mezzo di amministrazione disastrosa, inconcludente e, oltretutto, animata da spirito rissoso ed aggressivo nei confronti delle stesse categorie di cittadini che avrebbe dovuto tutelare e portare

verso giorni più sereni e, magari, floridi (lavoratori precari, mondo universitario, settore edile, operatori della sanità, ambientalisti, società partecipate eccetera eccetera), questi signori ci assestano l’ultima, indecorosa, oscena sberla. Aboliti nel 2013 dalla precedente legislatura, i vitalizi, o come a loro piace chiamarli, “fondo previdenziale dei con-

siglieri regionali”, risorgono a partire dalla mensilità di novembre 2015. Con uno stipendio mediamente calcolabile intorno ai diecimila euro a testa credete che i nostri consiglieri abbiano optato per pagarsela di tasca loro la sudata pensione? Ovviamente no. Un terzo ce lo metteranno loro, tassandosi l’indennità di carica lorda dell’8,80 %

su base mensile, i restanti due terzi glieli pagheremo noi, essendo a carico del consiglio regionale. E, attenzione, recuperando gli arretrati! Nel dettaglio, infatti, per il periodo compreso tra il 16/03/2013 (momento dell’abolizione) e il 31/10/2015 (momento della reintroduzione) i consiglieri verseranno 326.411,97 euro, mentre noi contribuiremo alla loro serena vecchiaia con 897.632,79 euro. Da novembre 2015 in poi, fino alla fine della legislatura, ogni consigliere verserà al mese 528,00 euro, noi gliene daremo 1.425,00. Cosa aggiungere, da parte nostra, che non sia penalmente perseguibile? Che al peggio non c’è mai fine, evidentemente. Che ci resta la magrissima consolazione di ricordare senza sosta, e fare in modo che tutti ricordino, che sono stati i peggiori amministratori che questa terra abbia avuto. Che, proprio ieri, hanno avuto il coraggio di dire ai lavoratori dell’ATM che non ci sono risorse per pagar loro gli

stipendi. Ma sono solo parole che si perdono nello stesso vento gelido in cui ci perdiamo noi, con la nostra indignazione caricata a salve. Intorno si vaneggia di mozioni di sfiducia, di assemblea regionale del PD come remake della sfida all’ Ok Corral mentre loro, che possono, fanno ciò che vogliono. Sono finiti i tempi (quand’anche in Molise ci fossero mai stati) in cui moti di popolo, determinati e civili, potevano condizionare la sorte di governi, piccoli o grandi e potenti. Vedremo, di fronte a questo scempio, cosa diranno le opposizioni in consiglio regionale; Movimento 5 Stelle a parte, da cui è lecito aspettarsi la solita vibrante, ma inoffensiva, reazione a mezzo stampa o sull’adorata rete. Vedremo come si esprimerà quella fetta di società civile che questa maggioranza ha portato al governo; di quali supercazzole sarà capace per poter giustificare l’ingiustificabile. Per quanto ci riguarda, per oggi, ci arrendiamo. Quando è troppo è troppo.

Per il presidente Frattura, si tratta di un buon primo passo. “E’ una grande occasione da non perdere” CAMPOBASSO. Area di crisi complessa, si insedia il tavolo permanente. La prima riunione, stasera, a Palazzo Vitale con il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, il vicepresidente Michele Petraroia, gli assessori regionali, Vittorino Facciolla e Pierpaolo Nagni, le parti economiche e sociali e gli enti locali. Ci saranno Assindustria Molise, Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa Cna, Coldiretti, Confcommercio, le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil Molise, Anci Molise e i sindaci dei principali comuni del polo produttivo allargato, Campochiaro, Bojano, Pettoranello del Molise, Pozzilli e Venafro. Il tavolo permanente, istituito con delibera di giunta, n.513/2015, lo scorso fine settembre, sarà sede operativa dove individuare, di concerto istituzioni, sindacato e le altre forze sociali presenti (industria, agricoltura, artigianato e commercio), scelte programmatiche a beneficio dell’intera collettività regionale e definire una strategia unitaria che garantisca in maniera certa la ripresa sociale ed economica e l’aumento dei livelli occupazionali. Alle riunioni di volta in volta in calendario prenderanno parte gli assessori regionali competenti rispetto ai temi di confronto all’ordine del giorno. Sempre in

Area di crisi, insediato il tavolo con le parti sociali Si tratta di valutare progetti per rilanciare le aree industriali

relazione alle tematiche affrontate, la composizione della stessa task force potrà essere integrata da ulteriori rappresentanti istituzionali e sociali. “Come è stato comune e condiviso fin dal primo momento l’impegno per il riconoscimento

De Matteis: “Frecciarossa, gioco di squadra” In merito alla fermata del Frecciarossa nella stazione di Termoli, il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis dichiara quanto segue: “Da più parti ho avuto modo di leggere la soddisfazione espressa dalla politica regionale sull’importante successo ottenuto, ma salvo una corretta dichiarazione del sindaco di Termoli Angelo Sbrocca, volevo soltanto aggiungere il nostro impegno istituzionale. Anche noi, con lettere indirizzate a Trenitalia, al ministro Delrio, al presidente della Regione Molise, unitamente ad un Consiglio provinciale monotematico, abbiamo lottato con forza per ottenere un risultato che

il Molise meritava. Alla luce quindi della istituendo fermata a Termoli dal 13 dicembre, ho inteso comunque fare una riflessione politica perché nelle note diffuse si è forse volutamente evitato di aggiungere un particolare. Tra le motivazioni addotte dall’azienda e girate dal ministro, dal senatore Ruta e dal presidente Frattura, si faceva riferimento ad un diniego derivante da un calcolo economico per le eventuali richieste di pendolari e da una perdita di minuti per la sosta termolese. Scuse che non stavano né in cielo e né in terra, ma che evidenziavano comunque una volontà ben precisa di escludere la nostra regione.”.

dell’area di crisi complessa accordato dal Governo con il decreto del ministro dello sviluppo economico il 7 agosto, così di nuovo adesso tutti insieme gli attori principali, enti locali, partenariato socio-economico e Regione, per la costruzione delle opportunità che agli strumenti e alle agevolazioni dell’area di crisi vogliamo far conseguire”, dichiara Paolo di Laura Frattura. “L’istituzione del tavolo permanente – prosegue il presidente –, risponde alla volontà di concorrere, con una visione finale comune, alla definizione di politiche condivise tese a favorire interventi di valorizzazione e sviluppo del territorio, attraverso un dialogo e un confronto continui. Non è un caso che abbiamo pensato a una presenza ogni volta diversa e più ricca a seconda delle istanze da trattare: apriamo il tavolo della partecipazione”. “Abbiamo di fronte una grande occasione con il nuovo corso che alle tre filiere principali del nostro tessuto produttivo, agroalimentare tessile e automotive, possiamo assicurare”. Da Frattura, dunque, “un grazie pieno al mondo del nostro partenariato pronto anche stavolta a collaborare per il futuro dei cittadini e delle imprese del Molise”.


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4 12 novembre 2015

L’attività sportiva e motoria fuori dai luoghi canonici (piste d’atletica e rettangoli di gioco) e dalle competizioni, fonte di lavoro temporaneo

Progetti e iniziative del Coni: un motore che ha messo in moto muscoli, articolazioni, cuore e polmoni di tantissima gente comune Funzione sociale ed educativa in realtà in cui è ingiustificata l’assenza di strutture, di progetti, di attività che con l’attività motoria possano aiutare salute e benessere fisico Che il Coni regionale fosse anche un “datore di lavoro” non era facilmente immaginabile. Per cui la presa d’atto non manca di sorprendere, resa possibile grazie alle iniziative sportive fuori dai luoghi canonici (piste d’atletica e rettangoli di gioco) e dalle competizioni, organizzate e poste in essere dal presidente Guido Cavaliere, da sempre fautore che lo sport, incontrando il sociale, diventi un partner straordinariamente efficace, capace finanche, come abbiamo accennato, di creare e dare lavoro, quantunque temporaneo e precario. Questa premessa trova le sue ragioni nell’elenco delle iniziative, come detto, realizzate nel corso del 2015 in combinazione prevalentemente con la Scuola, con gli Enti locali,col mondo scientifico, e con gli operatori privati che sanno coniugare, con apposite strutture, tempo libero e sport, come nel caso di Happy Family a Campomarino, luogo in cui il Coni ha realizzato un campus educativo, a più turni, di tre settimane, con varie attività sportive per giovani dai 6 ai 14 anni, assistiti da una schiera di laureati in scienze motorie. In tutto 23, regolarmente contrattualizzati.

L’insieme delle iniziative disseminate sul territorio dice di molte altre occasioni in cui il Coni è stato il motore che ha messo in moto muscoli, articolazioni, cuore e polmoni non solo dei giovani, come è naturale, ma anche di coloro che la l’attività motoria spesso è stato un traguardo agognato e ma mai reso possibile. E’ accaduto con SportHando: progetto in due fasi per disabili, per coloro cioè per i quali l’handicap era un ostacolo insor-

montabile fintanto, con l’assistenza di 30 giovani operatori laureati in scienze motorie, non hanno potuto assaporare la gioia di farcela. Un successo di cui Cavaliere va giustamente fiero. Un notevole rilievo ha avuto lo “Sport di Classe”: un ciclone che ha investito le scuole elementari andando a incrociare la generazione certamente più bisognosa di prendere confidenza coi rudimenti dello sport. A questa iniziativa hanno collaborato operatori

del Coni in numero di 33, mentre altri 5 hanno scarpinato il Molise in lungo e in largo per realizzare forse il più puntiglioso e analitico censimento degli impianti sportivi. Un lavoro utile e intelligente che servirà ad impostare immediate future necessità in campo impiantistico a ragion veduta. Di cui potranno servirsi gli enti locali, le Province e la Regione. In questo caso il Coni è stato intimamente se stesso, perfettamente aderente alla missione sportiva e sociale che lo contraddistingue. Come nel caso dell’iniziativa col logo “Luoghi di Sport” che, nello specifico, si sono rivelati essere Tavenna e Monacilioni in provincia di Campobasso e Pescolanciano e Roccamandolfi in provincia d’Isernia. Paesi in cui le attività motorie nella loro accezione sono strutturalmente assenti, e dove, seppure temporaneamente, ha sopperito il Coni regionale con l’ausilio di 4 collaboratori capaci di creare interesse e “movimento” nelle popolazioni locali. Sulla stessa falsariga l’iniziativa sotto il titolo “ Anni in movimento” tenuta in vita e realizzata nei paesi molisani che hanno aderito alla proposta. Anche qui occasioni per

In piazza la Coldiretti a difesa del latte molisano e italiano

“Basta con le porcherie estere” Nell’ambito della manifestazione nazionale, che Coldiretti ha promosso in tutta Italia a difesa del latte e derivati “Made in Italy”, si mobilita anche la Coldiretti del Molise. Insieme con molti altri capoluoghi di regione, anche Campobasso, domani (12 novembre), vedrà scendere in piazza gli allevatori ed i produttori di latte e derivati. I manifestanti si ritroveranno dinnanzi al ‘Centro del Molise’ (ex Pianeta) dove a partire dalle ore 9.30 ci sarà un sitin che si concluderà nel tardo pomeriggio. Ad animare la protesta saranno circa 150 allevatori, produttori di latte e derivati, che spiegheranno le motivazioni dell’iniziativa anche con la distribuzione di opuscoli informativi e la degustazione di prodotti, rigorosamente ‘Made in Italy’. Sono stati inoltre invitati a partecipare il governatore Paolo di Laura Frattura, l’assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, il

presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, oltre che la delegazione parlamentare regionale e nazionale e le associazioni dei consumatori. “La mobilitazione di domani – annuncia il presidente regionale della Coldiretti, Tommaso Giagnacovo – è solo il punto di partenza di una più ampia azione a difesa dell’intero ‘Made in Italy’. Un’azione necessaria per difendere i nostri prodotti, promuovendone la genuinità e la tracciabilità, e spiegare ai consumatori le logiche aziendali delle multinazionali che vanno a danno tanto del produttore quanto del consumatore”. “Alla vacca si munge il latte, non il sangue”, così recita un proverbio “ma la multinazionale francese Lactalis (che ha acquistato marchi italiani come Parmalet, Locatelli, Invernizzi, Galbani) e alcune delle principali industrie del settore lat-

tiero-caseario – spiega ironico Giagnacovo - non lo conoscono e agli allevatori italiani hanno deciso di mungere il sangue”. Così oggi accade che si sostituisce nei formaggi italiani il latte della Madre Patria con il latte di provenienza sconosciuta, senza l’indicazione dell’origine in etichetta e senza trasparenza sugli ingredienti utilizzati. “Infatti – aggiunge il direttore regionale della Coldiretti, Saverio Viola – solo una busta di latte UTC su 4, di quelle vendute in Italia, contiene latte italiano. Come se non bastasse, poi – aggiunge Viola - si pompano nelle vene delle industrie semilavorati di latte (cagliate, caseine e caseinati) di provenienza straniera, per produrre formaggi yogurt e mozzarelle, spacciandole per Made in Italy, con il risultato che una mozzarella su due, consumate in Italia, è prodotta con cagliate straniere”.

muoversi, per sollecitare il corpo e lo spirito della gente, indistintamente. Il segreto del successo di queste iniziative è proprio nell’aprire scenari inconsueti e accattivanti per fare moto. Che a sua volta innesta benefici fisici inaspettati, seppure occasionali. Volutamente abbiamo preso nota di questa pagina speciale del Coni per sottolineare la sua funzione sociale ed educativa in realtà in cui è ingiustificata l’assenza di strutture, di progetti, di attività che con l’attività motoria possano aiutare salute e benessere fisico. Il Coni regionale s’è inventato titoli particolarmente allusivi quali “Osservatorio mio amico sport” e “Mettiamoci in gioco”, “Porte aperte per lo Sport”, per sollecitare la partecipazione attiva alle sue chiamate, e con “Sani e corretti stili di vita con lo sport” per una informazione scientifica con incontri e convegni affidati ad esperti professionisti (28). Un lato del Coni che vorremmo sempre più accentuato. Del quale va dato atto al responsabile regionale, Guido Cavaliere. Dardo


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5 12 novembre 2015

Lasciata la presidenza del Consiglio regionale, punta all’assessorato

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La rivendicazione politica, perchè manca nell’esecutivo la parte dei moderati

Niro a Frattura per un posto in Giunta CAMPOBASSO. Fervono le trattative per l’imminente rimpasto di giunta. Freme speranzoso l’ex Presidente del Consiglio Niro, che consegna a un giornale on line la sua lucida analisi politica. “La richiesta di un assessorato non è una pretesa personale (giammai!), bensì “un ragionamento «tutto politico» perché i moderati «non si sentono rappresentati». Come abbiamo fatto a non accorgercene prima!? Quale miglior argomento per rivendicare un posto in giunta!? Quello che manca a questa compagine di governo è proprio un moderato: effettivamente, non se ne può più di un Molise messo a fuoco e fiamme dagli attuali assessori, tutti noti eversivi di matrice extraparlamentare con tendenze bolsceviche, taluni dei quali pare anche con simpatie anarco-insurrezionaliste!”. E’ il racconto che ne fa, Massimo Romano. “Chi di voi non ha raccolto in giro

questa esigenza collettiva? Se chiedi a un passante “cosa non ti piace della politica regionale?” la risposta è unanime: “manca un moderato che ci rappresenti in Giunta!”. “Cosa vorresti dalla politica?” “Ma un moderato, ovvio!” Sui sociale network non c’è un gruppo, un opinion leader o un troll qualunque che non ne invochi a caratteri maiuscoli l’avvento messianico: “un moderato, perdio!” Ebbene sì: un tempo i cittadini chiedevano la riduzione degli stipendi dei politici, proposte concrete per creare occupazione, maggiore attenzione per il sociale, una sanità più efficiente. Cose così. Ora non più, oggi vogliono, anzi sono impazienti di avere finalmente “un moderato in giunta”. Così si sentiranno rappresentati. E al diavolo, una volta per tutte, le pugnette sui contenuti! Ciò che conta è la forma, i toni, sempre "bassi", mi raccomando (tipo quelli

che usa Frattura, per capirci...). Della nostra autorevole classe dirigente potrà dirsi di tutto, ma nessuno potrà negarle la capacità sensazionale di sintonizzarsi perfettamente con i bisogni dell’opinione pubblica”. La riapertura della ballata per un posto di assessore, è vista un po’ da tutte le componenti come l’occasione per mettere le mani in pasta. Del resto, il ruolo da consigliere, nonostante sia lautamente pagato, non sembra affascinare ai più. Nessuna proposta di legge, nessuno scatto politico perchè il Consiglio esca dalla palude nel quale è stato lasciato precipitare. Ma la corsa a un posto di assessore vede molti concorrenti. Ed anche di altra parte dello schieramento. Del resto, Salvatore Micone ha già compiuto il grande salto. Subito, per lui, la presidenza della Commissione che significa un gettone in più

al mese e potersi fregiare del titolo di presidente. Pronto, dicono i maligni, sarebbe anche qualche altro consigliere eletto con le liste del centrodestra. Nessuno ha intenzione di andare a casa anzitempo specie ora che è stato renitrodotto il vitalizio. Così, bisogna fare di necessità virtù. E tutti insieme per arrivare alla fine di una legislatura che, di sicuro, appare la più brutta della storia politica molisana. Sperando, solo, che non ne rappresenti la chiusura vista l’assenza di qualsiasi strategia, programmazione, idee su cosa fare. Nel contempo, si pensa a moderati e non a scambi di poltrone e sì. Parigi, del resto, val bene pure una Messa. E questa, ha il valore di un posto al sole con tanto di vitalizio futuro e emolumento d’oro oggi. Che, poi, il Molise finisca, sparisca, affondi a chi può fregare?

“In Molise ci stanno tagliando anche la giustizia” La chiusura della Corte d’Appelllo porta la Uil alla denuncia CAMPOBASSO. “Sembra proprio che il Governo voglia sopprimere la Corte di Appello di Campobasso e modificare ulteriormente la geografia dei circondari di tribunale. “L’eventuale soppressione della Corte d’Appello di Campobasso - commenta Maria Carmela Rateni, Coordinatore del settore Giustizia della UILPA Molise andrebbe ad aggiungersi ai pesanti interventi che hanno già portato alla chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Termoli e di otto uffici del Giudice di Pace e comporterebbe lo smembramento di tanti altri uffici Giudiziari, come Procura Generale, Tribunale di Sorveglianza, Tribunale e Procura Minorenni e Procura Distrettuale Antimafia, Tribunale del Riesame e in breve tempo anche alla soppressione della Corte dei Conti, dell’Avvocatura dello Stato e del Tar Molise.”

“Sarebbe l’ennesimo schiaffo al nostro territorio - rincara la dose Tecla Boccardo, leader della UIL molisana - una scelta sbagliata e ingiusta nei confronti del Molise che causerebbe un inutile aumento dei costi della giustizia e pesanti disagi per i cittadini e gli stessi operatori del settore giustizia: difficoltà a raggiungere altre sedi di Corte di Appello, aumento dei costi per accedere alla “giustizia”, che è pur sempre un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione. Questo vero e proprio accanimento nel voler ridisegnare la mappa della presenza dello Stato senza ascoltare le comunità locali, senza valutare le implicazioni sulla tenuta complessiva della coesione sociale e della realizzazione dei diritti, lascia veramente sconcertati: le province, le prefetture, le comunità montane, le Questure, i presidi delle forze dell’ordine, il corpo forestale, le

Camere di Commercio, i servizi periferici dello Stato, le sedi dei Vigili del fuoco, gli uffici postali e le scuole, non c’è un pezzo della Pubblica Amministrazione che esca indenne da questa “furia riformatrice” che mortifica il territorio.” “La nostra preoccupazione è anche per il personale in servizio presso gli uffici della giustizia - evidenzia Rateni - lavoratori che per anni non hanno visto il rinnovo dei contratti di lavoro, che operano già oggi in condizione di difficoltà organizzativa e che ora corrono il rischio di dover ripensare completamente la dimensione di vita personale e familiare per tenere dietro allo spostamento della propria sede di lavoro.”

“La UIL Molise - precisa Boccardo - è impegnata al massimo per scongiurare l’attuazione di questo disegno che allontana la giustizia dai cittadini e, proprio per questo, raccoglie con convinzione la richiesta di collaborazione della Sezione molisana dell’Associazione Nazionale Magistrati per un’immediata e raccordata azione al fine di contrastare progetti altamente deleteri per l’intera comunità molisana.”


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Campobasso

12 novembre 2015

Via Crispi, interrogazione dei grillini A Campobasso, i consiglieri comunali dei Cinque Stelle vogliono conoscere la situazione della scuola Il Movimento 5 Stelle ha presentato una interrogazione che sarà discussa nella prossima seduta del consiglio comunale, per conoscere le condizioni di sicurezza dell’edificio scolastico “Crispi Nord”, sede della scuola Primaria “Nicola Scarano” di Campobasso. Come già evidenziato in più occasioni, il Comune di Campobasso risulta inadempiente rispetto a quanto previsto dall’ 7 della legge n. 23 dell’11 gennaio 1996, che sancisce che gli Enti Locali collaborino con il Ministero della pubblica istruzione per la realizzazione e l’aggiornamento dell’ anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, diretta ad accertare la consistenza, la situazione e la funzionalita’ del patrimonio edilizio scolastico, al fine di effettuare una corretta programmazione degli interventi nel settore.

E’ certamente noto agli addetti ai lavori che l’edificio scolastico in questione risulterebbe tra quelli con maggiori criticità funzionali e strut-

turali, tanto che l’allora Sindaco Di Bartolomeo, (con nota n. 441 del 14 marzo 2014) in risposta a specifica richiesta della Presidenza del Consi-

glio dei Ministri, indicava la scuola “Nicola Scarano” come prioritaria per un intervento di costruzione di un nuovo edificio scolastico, teoria confermata anche da uno studio tecnico specifico commissionato dalla stessa amministrazione. Nonostante ciò, a tutt’oggi, gli oltre trecento alunni della scuola elementare, frequentano l’unico plesso rimasto agibile del complesso di via Crispi, un edificio che manifesta diverse criticità strutturali e che angoscia non poco l’intero comitato dei genitori, legittimamente preoccupati per la sicurezza dei propri figli costretti a frequentare un edificio scolastico evidentemente obsoleto. Gli stessi genitori, riuniti in un comitato, hanno in più occasioni e con diverse iniziative, sollecitato l’amministrazione a considerare con la massima attenzione e priorità la pro-

blematica, anche richiedendo l’accesso a tutte le informazioni relative alle certificazioni previste dalla norma, per le quali però sono pervenute soltanto risposte parziali e poco esaustive. Con l’interpellanza in discussione, chiederemo pertanto di conoscere le condizioni strutturali generali dell’edificio di via Crispi e sull’esistenza e sulla validità delle previste certificazioni, tra cui la “Classificazione dell’edificio in base ai risultati dello Studio sulla vulnerabilità degli edifici scolastici cittadini”, la “Certificazione di agibilità”, la “Certificazione antincendio”, lo “Studio di vulnerabilità sismica ai sensi della l. 38/2002”, i risultati del Collaudo a seguito degli ultimi interventi di consolidamento sismico del 2011, nonché la certificazione di abbattimento delle barriere architettoniche.

Riapre la via Matris I giovani di Laboratorio aperto hanno effettuato in sei mesi i lavori di ripulitura CAMPOBASSO. Sabato 14 novembre sarà riaperta la Via Matris. Ai consiglieri comunali di maggioranza, in primis al presidente della Commissione Ambiente, Verde Pubblico e Parchi, Carlo Landolfi, piace dire, come in campagna elettorale, che «la Via Matris sarà restituita alla città». Alla cerimonia simbolica di riapertura del sito, parteciperà, insieme al sindaco Antonio Battista e ai consiglieri comunali, l’arcivescovo Giancarlo Bregantini. Ci sono voluti circa sei mesi per

riportare la Via Matris all’originario splendore. Come ormai piacevole consuetudine nella di città di Campobasso, v’è stato il lavoro certosino di ripulitura, cura e abbellimento da parte degli operatori del verde di Laboratorio Aperto, impegnati per il lungo periodo in un luogo che era in forti condizioni di degrado e vittima di incuria. Trecentomila euro spesi per i lavori che sono partiti dopo la nevicata dello scorso marzo, che tanti danni ha procurato.

«Gli interventi di messa in sicurezza e sistemazione della via Matris – dice Landolfi – sono stati apportati senza snaturare il territorio, in un’ottica di valorizzazione dell’intera area Sic (sito di interesse comunitario). Un’operazione che ha coinvolto più partner, Arsarp, consiglieri comunali (anche di minoranza), associazioni, e che sabato permetterà – ribadisce l’amministrazione – di restituire un importante pezzo della città ai cittadini».

Roadshow per le imprese Oggi il sistema farà tappa a Campobasso per sostenere le importazioni CAMPOBASSO. Il roadshow “Italia per le Imprese con le PMI verso i mercati esteri”, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, prosegue la sua mission di internazionalizzazione dell’export italiano e oggi fa tappa a Campobasso al Centrum Palace Hotel - Centro congressi in Via Giambattista Vico, 2. In Molise nei primi sei mesi del 2015 sono stati registrati buoni risultati per le esportazioni di prodotti chimici e parti ed accessori per autoveicoli e loro motori, mentre sono diminuite quelle di combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi e quelle dei prodotti alimentari, esclusi i prodotti da forno e farinacei. Analizzando nel dettaglio il valore delle esportazioni per Paese di destinazione, il 69% del totale esportato dal Molise nei primi sei mesi del 2015 è destinato all’Europa, mentre la restante parte prende le direzioni di America settentrionale (16,2%), Asia orientale (4,5%), Paesi africani (3,9%), America centro-meridionale (3,3%), Medio Oriente (2,4%), Oceania (0,5%) e Asia centrale (0,3%). Rispetto ai primi sei mesi

del 2014 si registrano aumenti dell’export sul mercato americano sia settentrionale (+42,4%) che centro meridionale (+86,6%), verso i paesi del Medio Oriente (+33,3%) e verso quelli dell’Oceania, in particolare verso l’Australia, che fanno registrare un +26,1% (Fonte Istat e Unioncamere Molise). «Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dello Sviluppo Econo-

mico, l’agenzia Ice e tutte le associazioni di riferimento compongono una cabina di regia impegnata nell’attuare gli strumenti di promozione approntati dal Governo - così Vincenzo De Luca, Direttore Centrale per l’Internazionalizzazione del Sistema Paese e le Autonomie Territoriali del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale -. Ci sono quindi un’amministrazione pubblica coesa e una volontà

politica che operano per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese. La Farnesina, attraverso la rete delle Ambasciate e dei Consolati nel mondo, in collaborazione con la rete estera dell’ICE-Agenzia, è impegnata in prima linea per accompagnare le imprese italiane sui mercati internazionali». «L’ICE Agenzia conferma il suo ruolo primario nel sostegno alle aziende per proporre strategie di penetrazione verso i mercati esteri modulari e personalizzate - afferma Riccardo Maria Monti, Presidente ICE-Agenzia -. Questi sono elementi fondamentali che premiano l’impresa presentandola in chiave propositiva ai clienti internazionali». La sessione introduttiva comincia alle 9:45 con Mauro Natale, Presidente Confindustria Molise, segue Riccardo Maria Monti, Presidente ICE-Agenzia. Alle 10:00 la sessione tecnica, Scenari internazionali con Claudio Colacurcio, Prometeia Specialist; alle 10:10, introduzione e moderazione interventi di Ice-SaceSimest con Vincenzo De Luca, Direttore Centrale per

l’Internazionalizzazione del Sistema Paese e le Autonomie Territoriali del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e, alle 10:20, strumenti nazionali di supporto all’internazionalizzazione con interventi di Roberto Luongo, Direttore Generale ICE-Agenzia, Mauro Pasqualucci, Responsabile Puglia, Basilicata, Calabria e Molise SACE, Carlo De Simone, Responsabile Relazioni Istituzionali e Studi SIMEST. Segue la sessione domande e risposte e alle 11:05, Strumenti regionali di supporto all’internazionalizzazione con Gaspare Tocci, Servizio Internazionalizzazione e Marketing Territoriale – Regione Molise. Alle 11:15 intervento di Rossella Ferro, Direttore Marketing e Comunicazione “La Molisana” per la testimonianza aziendale di successo. Alle 11:25, Pasqualino Piersimoni, Presidente Unioncamere Molise e, dopo la pausa, incontri BtoB con gli esperti dell’ICE per identificare strategie individuali di internazionalizzazione, incontri con gli esperti delle Organizzazioni partecipanti al Roadshow. Chiusura lavori alle 18:00.


Campobasso

7 12 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Favo sta sperimentando uomini e moduli per presentare a Selva Piana una squadra più logica

Per Todino pronte il “10” e la fascia di capitano

Il pupillo dei tifosi scalpita dopo il gol segnato a Pesaro. Pronto al rientro anche Bucchi di Gennaro Ventresca Sarà l’aria di questo inusuale novembre che mi ricorda quello siciliano di tantissimi anni fa, con la bellissima Gina Lollobrigida, attrice di un film con il fascinoso Gabriele Ferzetti che si fece soffiare la bella compagna da un nipote giovane e intraprendente, che benché stordito dalla folgorante bellezza dell’acquisita parente, non esitò a fare le sue avances che furono tra l’altro accolte, su una spiaggia isolata, in cui il sole batteva ancora forte. Come il cuore dei due amanti che, alla fine del rapporto, si tuffarono nella placide acque. Sarà che si respira aria di primavera anziché di incipiente autunno che si

fa fatica a credere che stiamo attraversando la settimana della Su e Giù. Che è poi anche la prima di Favo per preparare una partita casalinga. Giocare in casa genera altri stimoli rispetto a quelle esterne. In giro c’è l’attesa, anche se il clima e la mediocre classifica farebbero pensare ben altro. La città dei calci d’angolo aspetta una vittoria sincera e rotonda. Una vittoria che restituisca i colori smaglianti dell’autunno, in modo da prendere il posto delle tinte pastello divenute poi grigie dei giorni dispari della sfortunata era Cappellacci. Mi sembra di capire che domenica, contro il vivace Monticelli, il nuovo mister voglia provare a dare un nuovo assetto alla squadra. Comin-

ciando col consegnare una maglia e forse anche la fascia di capitano a Todino, il più amato dalla nostra piazza. Todino è un ragazzo a modo, timido e introverso. Ma con Cappellacci si era scocciato, per questo aveva deciso di salire sull’Aventino. Da cui Favo lo ha fatto subito scendere, per tornare a far parte del gruppo. E forse perché sentiva che il giovanotto che viene dall’Irpinia lo avrebbe tirato fuori dagli impicci. Come è documentato dal gol segnato a tempo scaduto contro la Vis Pesaro. Todino non è Cassano. Dico sul piano caratteriale non certo tecnico. Visto che per quest’ultimo è irriverente fare qualsiasi paragone. Todino è un bravo giovane che non sa fare

polemiche tali da far cadere la testa dell’allenatore che non lo “vede”. Come è successo alla Genova doriana, in cui Zenga si è visto presentare il licenziamento nonostante la decorosa posizione nella pancia del gruppo. Todino non ha brigato contro Cappellacci. Gli ha semplicemente voltato le spalle quando si è accorto che il minutaggio a sua disposizione, anziché crescere diminuiva. Mentre altri compagni, avvezzi al dribbling e al fumo, restavano in campo per tutta la partita. Da Todino il napoletano Favo si aspetta un bell’aiuto per tirar fuori dai guai il Campobasso ereditato dall’abruzzese di mare che ha consigliato male l’acerbo Tonino Minadeo sugli acquisti. Singolarmente i

nostri ragazzi non sono male, bisogna solo saperli utilizzare, in modo che siano complementari. E Todino, a cui piace giocare sulla fascia sinistra d’attacco, è uno che non si può definire certamente un anarchico. Ecco perché in quella zona del campo verosimilmente da domenica rivedremo il giovanotto che fu portato nella nostra città dai Capone. E’ probabile ritrovare al centro della prima linea Bucchi che a Pesaro è rimasto in panchina anche per un leggero insulto muscolare. E un pensierino Favo lo sta facendo anche per rilanciare il giovane Cianci che da talentino inespresso si è ritrovato spesso in tribuna.

Amedeo racconta Trivisonno Nuovo appuntamento nella chiesa di Santa Maria della Croce, domenica 15 novembre CAMPOBASSO. Gli eventi del Comitato Trivisonno 2015 continuano domenica 15 novembre alle18.30, nella chiesa di Santa Maria della Croce di Campobasso con ‘Amedeo racconta Trivisonno – I segreti del dipinto perduto – Viaggio alla scoperta dell’opera scomparsa dalla Cappella dell’Addolorata’.

Un illustre committente tanto munifico quanto insistente. Un artista che, andando contro se stesso, accetta suo malgrado una sfida già vinta in partenza. Un dipinto dal futuro tristemente segnato che crea scandalo per un’immagine realizzata dall’artista. Questi i tre elementi principali del racconto che ha come pro-

tagonista la Cappella dell’Addolorata nella Chiesa di Santa Maria della Croce che, proprio nel periodo in cui si svolgono le vicende che saranno narrate, inizia a divenire indiscusso luogo di devozione e di identità campobassana. Documenti storici e ipotesi logiche faranno da contorno all’evento prima dell’inedita sorpresa finale..

Alla Cattolica: ESD con i Masters giapponesi Il cancro colo-rettale è un importante problema per la salute. In Europa rappresenta la più frequente neoplasia di nuova diagnosi e la seconda causa di morte per cancro. Diversi studi hanno dimostrato che lo screening,mediante la ricerca del sangue occulto fecale su soggetti asintomatici, può ridurre l’incidenza di cancro colo-rettale permettendo di individuare lesioni precancerose che possono essere rimosse interrompendo la progressione dell’adenoma (tumore benigno)verso l’adenocarcinoma (tumore maligno). Oggi, infatti, è possibile la resezione endoscopica di queste lesioni precancerose comunemente note come lesioni superficiali e che possono presentarsi sotto forma di polipi o di lesioni non polipoidi poco rilevate, piatte o depresse. Dopo un’adeguata resezione endoscopica, l’esame istologico stabilirà se la loro rimozione sia stata curativa o se ci siano segni di invasività. Affinché questa valutazione microscopica possa essere il più attendibile possibile è opportuno che la lesione venga asportata in un unico pezzo (en bloc) ma questo, purtroppo, non è possibile per formazioni più grandi di 20 mm. che possono essere asportate soltanto in diversi frammenti (tecnica piecemeal). Questo limite impedisce la

precisa valutazione istopatologica ed aumenta il rischio di recidiva locale. Ciò non rappresenta un grave problema, trattandosi per lo piùdi lesioni adenomatose che possono essere trattate con un’ulteriore resezione endoscopica,tuttavia, per evitare questo inconveniente,gli endoscopisti giapponesi hanno sviluppato una nuova tecnica che permette la resezione “en bloc” di

lesioni del colon-retto anche di grandi dimensionioltre che di lesioni pseudodepresse o con presenza di fibrosi sottomucosa non asportabili con ansa diatermica.Il prof. Marcello Ingrosso, docente dell’Università Cattolica e Responsabile dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva ha ospitato,presso la Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso, i Dottori Masayoshi

Yamada e KazuyaInoki del National Cancer Center Hospital di Tokyo i quali- nell’ambito di un corso nazionale a numero chiuso rivolto a endoscopisti esperti–mercoledì 11 novembre u.s. hanno effettuato in diretta,a scopo dimostrativo,alcuni interventi endoscopici con questa tecnica nota come dissezione endoscopica sottomucosa (ESD). Nel corso della giornata dedicata a que-

sta tematica sono statepresentate anche alcune relazioni. Il dottor Cesare Hassan ha sottolineato l’importanza della colonscopia di qualità illustrando i diversi fattori che influenzano“l’adenoma detection”, cioè la capacità di scoprire le lesioni adenomatose da asportare. La qualità della colonscopia dipende anche da una preparazione intestinale ottimale. Nella sua relazione, il dottor Riccardo Marmo ha spiegato perché la preparazione intestinale deve essere ottimizzata, come e quando può essere giudicata adeguata, come migliorarla e, infine, come prevenire e recuperare gli insuccessi. La dottoressa Stefania Marangiha presentato i dati relativi alla situazione italiana e alcune proposte per migliorare la nostra pratica mentre il dottor Vincenzo Villanacci ha illustrato l’importante e indispensabile ruolo del patologo nella gestione delle lesioni avanzate del colon. L’interessante giornata è stata completata dalla presentazione di video-casi che sono stati commentati e discussi con gli esperti, i dottori Emilio Di Giulio e Lucio Petruzziello,insieme aimasters giapponesi che, dopo gli interventi endoscopici eseguiti in diretta, sono intervenuti in aula per dare suggerimenti e trucchi.





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Isernia

12 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Furti, truffa e spaccio, dieci persone denunciate dai Carabinieri Sotto sequestro hashish e marijuana. Recuperata la refurtiva ISERNIA. Nell’ambito di una serie di operazioni predisposte dai Carabinieri in varie zone della provincia di Isernia, in particolare per contrastare fenomeni di microcriminalità e di illegalità, dieci persone sono state denunciate per reati che vanno dal furto aggravato alla truffa, dai reati in materia di stupefacenti a quelli in materia di armi.Eseguiti anche numerosi sequestri e recuperata refurtiva di ingente valore. Ad Isernia, due 20enni del posto, sono stati denunciati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, per il furto di capi di abbigliamento asportati da un negozio ubicato nel centro cittadino. I due sono

stati bloccati dai Carabinieri, subito dopo aver asportato merce per un valore di alcune centinaia di euro. La refurtiva è stata interamente recuperata e restituita al legittimo proprietario. A Frosolone, un 50enne del luogo, è stato denunciato dai militari della locale Stazione, perché ritenuto responsabile del furto di prodotti agricoli asportati dall’interno di un camion adibito al trasporto della merce, mentre ancora ad Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un 45enne del luogo, per sottrazione di cose sottoposte a sequestro. Quest’ultimo, faceva sparire due autovetture, che gli erano state affidate in custodia

giudiziaria dopo essere state sottoposte a sequestro preventivo. A Venafro, i militari della locale Stazione, denunciavano un 48enne ed un 25enne, entrambi di origine Calabrese, per truffa e frode informatica ai danni di una donna del posto. I due, attraverso artifizi e raggiri, si facevano versare la somma di quattrocento euro su carta postepay, quale corrispettivo del pagamento di un ciclomotore messo in vendita online, poi scoperto essere inesistente. A Cantalupo nel Sannio, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 22enne del posto, per detenzione illegale di sostanze stupefacenti, il giovane è stato trovato in

possesso di alcune dosi di marijuana, sottoposte a sequestro. E, stessa sorte è toccata ad un 25enne di Ciorlano, in provincia di Caserta, beccato dai militari del locale Nucleo Operativo e Radiomobile, nei pressi di Sesto Campano, mentre trasportava a bordo della propria autovettura alcuni involucri contenenti sostanze stupefacenti del tipo marijuana. Anche in questo caso la droga è stata sottoposta a sequestro, mentre sono in corso ulteriori indagini per accertare la provenienza e la destinazione delle dosi rinvenute. E ancora per detenzione illegale di stupefacenti è finito nei guai un 24enne di Marigliano, in

provincia di Napoli, bloccato dai militari della locale Stazione, nel territorio di Sesto Campano, a bordo di un’autovettura, mentre trasportava alcuni involucri contenenti hashish e marijuana, sottoposti a sequestro. Infine a Venafro, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 46enne del posto, per detenzione illegale di munizioni. L’uomo, aveva occultato all’interno dell’autovettura su cui viaggiava, ottanta cartucce calibro 22, illegalmente detenute. Le munizioni sono state sottoposte a sequestro, mentre sono in corso indagini per accertarne la provenienza e quale ne fosse l’utilizzo.

Esercitazione alla grotta del diavolo L’operazione da parte degli uomini del gruppo speleologico dei Vigili del fuoco di Isernia ISERNIA. Nella giornata del 10 novembre u.s. il personale del nucleo S.A.F. (Speleo Alpino Fluviale) del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco d’Isernia ha effettuato una esercitazione presso la “grotta del diavolo” cavità carsica situata in alto Molise ed esattamente nel comune di Capracotta (IS) ad una quota di circa 1380m s.l.m. lungo la dorsale che da Monte Campo (1730m s.l.m.) scende verso la località “Guado Liscia” (1088m s.l.m). La prima parte dell’esercitazione prevedeva l’esplorazione della grotta con l’effettuazione di alcuni rilievi ambientali e radiometrici all’interno della stessa; tramite alcuni strumenti si è monitorato la presenza di gas infiammabili, la concentrazione di ossigeno, e le radiazioni di fondo dell’ambiente. Tramite l’ausilio di un gruppo elettrogeno portatile e di alcuni faretti si è provveduto ad illuminare parte della grotta. La seconda parte dell’esercitazione ha consentito a tutti i vigili del fuoco presenti di calarsi in grotta tramite l’ausilio di corde ed attrezzature speleo fino ad una profondità di circa 50m; alcuni passaggi particolarmente angusti e stretti hanno messo a dura prova la coreacità dei pompieri pentri. Nella terza parte dell’esercitazione si è effettuata la simulazione di un recupero di un infortunato dall’interno della grotta,che dopo essere stato stabilizzato con tecniche di primo soccorso sanitario, tramite l’ausilio di una particolare barella e utilizzo l’argano “Winch”, attrezzatura meccanica molto performante e versatile, è stato riportato all’esterno della grotta.

La macchina del tempo nel museo del paleolitico di Isernia La camera di commercio per il polo museale del molise ISERNIA. Sarà inaugurata, nel pomeriggio alle ore 16.00 presso il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia in Loc. La Pineta, “La Macchina del Tempo” struttura multimediale e interattiva, ma nello stesso tempo, propedeutica e complementare al percorso di visita del Museo. L’obiettivo principale è quello di migliorare e potenziare la capacità e la qualità dell’accoglienza, a servizio del percorso di visita del Museo per stimolare il visitatore ad una fruizione interattiva del bene culturale. Si ricorda che “La Macchina del Tempo” è una cabina ipertecnologica capace di ospitare una decina di persone che verranno “catapultate” in un viaggio a ritroso nel tempo. Durante il viaggio “visivo” saranno

effettuate delle tappe in corrispondenza di diverse epoche storiche oppure di eventi importanti legati anche alla storia locale. Saranno presenti all’evento Gennaro Miccio, Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo del Molise, Pasqualino Piersimoni, Presidente della Camera di Commercio di Isernia, Maria Parziale, delegata Polo Museale del Molise, Diletta Colombo, Delegata Soprintendenza Archeologia del Molise. Graditi ospiti dell’evento saranno Vincenzo De Luca, Direttore Centrale per l’Internazionalizzazione del Sistema Paese – MAE e Anna Paola Sabatini, Direttore Regionale dell’USR Molise.


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Termoli

12 novembre 2015

“Referendum, subito il Consiglio” Il comitato dei cittadini torna a dire la sua dopo l’avviso pubblico pubblicato dal Comune TERMOLI. Con la pubblicazione dell’ “Avviso Pubblico per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per la nomina di N.4 componenti della Commissione per i Referendum”, avvenuta in data 6 Novembre, i referendum comunali proposti dai Comitati “TermoliDecide” e “PartecipaTermoli” sembrano salire finalmente sulla rampa di lancio. È quanto si augurano tutti i cittadini sensibili ai valori della libertà e della democrazia intesa come partecipazione. Perché questo accada occorre, pero’, che non vengano frapposti altri ostacoli volti a far slittare in maniera indefinita i tempi dello svolgimento del Referendum. Che questa sia la materia del contendere è ormai sufficientemente noto. E’ questo l’unico e vero motivo che, contro ogni nostra volontà, ha reso tesi i rapporti con l’Amministrazione comunale e la sua maggioranza. Dell’ “Avviso Pubblico” non c’era davvero bisogno: esso non è previsto dal Regolamento sulla partecipazione dei cittadini e la sua emanazione di

fatto costituisce una modifica al Regolamento che non poteva essere apportata in sede di Consiglio del 15 Ottobre e con l’emanazione di un “Avviso Pubblico” il Consiglio comunale va a modificare il Regolamento sulla partecipazione dei cittadini; modifica che, di fatto, non poteva essere apportata in quella riunione di Consiglio in quanto non inserita all’ordine del giorno. Del resto già nella seduta consiliare del 15 Ottobre sono stati proposti i 4

nomi dei possibili componenti e quindi poteva immediatamente istituirsi la Commissione per i referendum, oggetto della convocazione del Consiglio stesso, senza inutili indugi o dilungamenti. Inoltre è necessario sopperire ad una negligenza dell’Amministrazione e del Consiglio comunale. La nomina della Commissione per il Referendum doveva costituire uno dei primi adempimenti della nuova Amministrazione comunale, al pari della Commis-

sione elettorale e delle Commissioni consiliari permanenti. Inoltre, doveva essere inserita in Bilancio la spesa prevista per lo svolgimento di un eventuale Referendum, voce di bilancio questa tutt’ora inesistente. Che non ci fosse bisogno dell’ “Avviso Pubblico” lo dice, paradossalmente, l’ Avviso stesso! Sull’avviso emanato si legge infatti: “La partecipazione alla predetta procedura non vincola il Consiglio comunale che avrà facoltà a proprio insindaca-

bile giudizio, di procedere alla individuazione dei componenti della Commissione anche al di fuori del predetto elenco, purché in possesso dei requisiti dell’art.18 del Reg.,senza che cio’ comporti pretesa alcuna da parte dei partecipanti”. Sembra uno scherzo di cattivo gusto o, peggio ancora, un’offesa all’intelligenza e al buon senso comune. In realtà si tratta del tentativo di porre rimedio ad un clamoroso errore commesso dalla maggioranza nel corso del Consiglio comunale del 15 Ottobre scorso. Adesso è giunto il momento di porre fine a tutto questo. Si metta in calendario la convocazione del Consiglio comunale entro la metà di dicembre (e qui la sollecitazione è rivolta in particolare alla Presidente del Consiglio comunale e ai Capigruppo consiliari) con all’ordine del giorno la nomina della Commissione per il Referendum e a quel punto potranno cessare incomprensioni e polemiche che non ci interessano e non ci giovano, come non giovano alla tessa Amministrazione comunale.

Aggrediti nel sottopasso della stazione Indagano i carabinieri sul fatto accaduto ai danni di un non vedente e della moglie TERMOLI. Sarebbero stati aggrediti con un pugno al volto mentre stavano attraversando il sottopasso della stazione, diretti in viale Trieste. É avvenuto tutto in una manciata di minuti nella serata di ieri nei pressi dell’ascensore nell’atrio della biglietteria della stazione di Termoli. Marito e moglie, stando a quella che è stata la denuncia presentata ai Carabinieri della compagnia adriatica, avevano appena fatto un biglietto quando sono stati aggrediti da uno sconosciuto. Immediate le grida di aiuto alle quali, però, non avrebbe risposto nessuno. Protagonista della vicenda è un anziano di Termoli non vedente che, a passeggio con la moglie e intento a intraprendere il sottopasso in direzione viale Trieste, è stato aggredito prima a parole e poi fisicamente. Per fortuna, però, i pugni inferti non avrebbero causato

traumi rilevanti. Un episodio che solleva ancora una volta la questione relativa alla sicurezza nei pressi della stazione ferroviaria, ‘terra di nessuno’ quando il buio cala sulla città. A realizzare il gesto, a detta dell’uomo, sarebbero state “voci appartenenti a un uomo probabilmente dell’est Europa”. “Stamane mi sono informato – racconta – ma non c’è verso di avere qualche informazione in più anche perché non so chi al momento era alla stazione e, ironia della sorte, i controlli degli agenti della Polizia ferroviaria di pomeriggio non si eseguono”. Il grido dell’uomo è proteso alla speranza che si operi e che qualcuno possa vigilare di più su quel che accade, anche e soprattutto in termini educativi perché, “a naso” quanto accaduto alla stazione sembra più una bravata che

altro. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Termoli nella speranza di riu-

scire a trovare qualche elemento utile alle indagini e a fare luce sull’autore o gli autori del gesto.

“Zuccherificio, noi in regola” Diego Volpe Pasini interviene dopo il blitz compiuto dal Nas dei carabinieri TERMOLI. Con una dichiarazione rilasciata all’Ansa Molise e pubblicata nella sezione regionale del relativo portale, interviene Diego Volpe Pasini sull’esito del blitz compiuto dal Nas allo Zuccherificio del Molise. “Lo zucchero di Aria Food è in regola, quello incriminato non è il no-

stro e comunque non è destinato al consumo umano; si tratta di alcuni sacconi con zucchero di scarto non di nostra proprietà”. “Noi siamo sereni – aggiunge – e abbiamo già affidato al nostro legale la presentazione di una istanza di dissequestro. Siamo ben felici che i Nas facciano i controlli, ma questa vi-

cenda nasce da una segnalazione ai carabinieri fatta da qualcuno che evidentemente ci vuole lontano da Termoli. Il verbale dei Nas dice che i fabbricati sono vecchi e questo lo sapevano tutti. Il nostro zucchero invece è a norma, ricordo infine che la data di scadenza sullo zucchero – conclude – non esiste”.


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Termoli

12 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Contrasto all’evasione ed all’abusivismo demaniale Operazione della stazione navale della finanza di Termoli TERMOLI. Nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria attribuite alla Guardia di Finanza, l’attività di “polizia demaniale” ha assunto crescente rilevanza in funzione dell’incremento delle entrate connesse ai canoni dovuti a fronte di concessioni di beni del demanio e del patrimonio dello Stato rilasciate a operatori economici privati. In tale contesto è stato siglato, a livello centrale, un Protocollo d’Intesa tra il Corpo e l’Agenzia del Demanio finalizzato a rafforzare la già fattiva collaborazione tra le due Istituzioni e a regolamentare gli aspetti riguardanti l’attività a tutela del patrimonio e del demanio statali, nonché lo scambio di informazioni di reciproco interesse. Proprio nell’ambito di tale accordo, il Comando Regionale Molise e l’Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Abruzzo e Molise – Servizi Territoriali di Campobasso hanno istituito una dedicata “cabina di regia” volta alla pianificazione di attività congiunte tali da esaltare gli

specifici ruoli istituzionali. Le sinergie attuate si sono concretizzate nell’ideazione e nella succes-

siva esecuzione di una specifica attività operativa progettuale finalizzata al contrasto dell’evasione dei canoni

demaniali e dell’abusivismo. In particolare, gli uomini della dipendente Stazione Navale di

Termoli, in collaborazione con gli Ispettori dell’Agenzia del Demanio, hanno proceduto al preventivo esame delle posizioni di ben 194 concessionari insistenti lungo il litorale molisano procedendo quindi al riscontro dei pagamenti effettuati a fronte degli oltre 850 ordini di introito emessi dagli Enti gestori. La minuziosa attività di analisi ha consentito di individuare 58 concessionari irregolari, ai quali è stato contestato il mancato pagamento dei canoni dovuti per un ammontare complessivo di 768.560 euro, di denunziare all’Autorità Giudiziaria due soggetti responsabili di aver effettuato su spazi demaniali innovazioni non autorizzate e di sottoporre a sequestro le aree interessate pari a 715 mq. Sempre nell’ambito del suddetto Protocollo d’intesa, le due Istituzioni hanno inoltre programmato l’attuazione di ulteriori attività volte a garantire la tutela del patrimonio demaniale pubblico nell’ambito della Regione Molise.

Dirigenza, scatta il turnover In attesa che possa essere coperta la casella dell’assessorato ai Lavori pubblici TERMOLI. Novità sui profili dirigenziali al Comune di Termoli. Per il momento l’amministrazione comunale di Termoli ha trovato la quadra per garantire il funzionamento dei settori. Lasciato scoperto quello dei Lavori pubblici dal dirigente

in scadenza di mandato Matteo Caruso, che ha cessato lo scorso 5 novembre, il sindaco Sbrocca firmerà oggi il decreto che estenderà le competenze dell’architetto piemontese Livio Mandrile anche a questo comparto delicato (con delega ad interim dello stesso

primo cittadino) oltre all’Urbanistica di cui è titolare dal primo settembre. Si tratta di una manovra tampone che servirà a non avere figure dirigenziali attive, in attesa del nuovo bando ad evidenza pubblica per i Lavori pubblici. L’esperienza maturata

dall’ingegner Caruso, tuttavia, non sarà dispersa e pare che sempre oggi ci sia il via libero formale per includere il docente in pensione nello staff allargato del sindaco Sbrocca, sempre a titolo gratuito.

Ex cinema Adriatico, il parere della Soprintendenza E’ favorevole la decisione della struttura tecnica sull’edificio un tempo cinema TERMOLI. Con la nota n. 7917 del 19.10.2015, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Molise ha espresso un parere di competenza positivo per l’intervento di recupero edilizio dello stabile denominato ‘ex Cinema Adriatico’. Tale parere è stato rilasciato ai sensi degli art.21 e 22 del D.lgs42/2004 e s.m.i. Si tratta, del parere relativo allo studio di fattibilità connesso al progetto di risanamento conservativo presentato dalla società proprietaria dello stabile nello scorso mese di luglio all’assessore all’Urbanistica del Comune di Termoli. La Soprintendenza si riserva di rilasciare l’autorizzazione definitiva a seguito della presentazione della progettazione esecutiva. Con il parere positivo sullo studio di fattibilità, che recepisce tutte le

prescrizioni a tutela del bene vincolato formalizzate dal 2004 ad oggi dalla Soprintendenza, si compie un passo in avanti circa la definizione dell’ annosa questione connessa al risanamento dello stabile dell’’ ex Cinema. Chiaramente il parere definitivo della Soprintendenza così come quello del Settore Urbanistica del Comune di Termoli saranno susseguenti alla presentazione e alla valutazione del progetto esecutivo. In considerazione dei tempi trascorsi circa il pronunciamento della Soprintendenza, viene concesso da parte del settore Urbanistica un maggior termine rispetto a quello stabilito al 31.10.2015 per la presentazione dell’esecutivo che dovrà essere depositato presso gli uffici comunali entro il mese di dicembre 2015.



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Opinioni di Pasquale Di Lena

La degustazione, come il corretto abbinamento cibo-vino, non è una novità. Anzi, è una pratica sempre più diffusa che permette di scoprire e capire i caratteri organolettici di un vino, pregi e difetti. Nel 2003, grazie all’Enoteca italiana di Siena, è uscito un libro “Sensi di vini – Il segreto del cervello nella degustazione “ che riporta, per la prima volta, il punto di vista di neurologi di fama mondiale con i risultati di una ricerca mediante risonanza magnetica, che hanno fatto capire il fondamentale ruolo di quella macchina meravigliosa che è il cervello. “Questi risultati – scrive, nel suo saluto di presentazione, il premio Nobel Rita Levi-Montalicini, che ho avuto la gioia di conoscere – pongono in evidenza la straordinaria proprietà del cervello umano di registrare un processo così altamente differenziato nella degustazione di una bevanda complessa quale quella del vino”. In pratica dal confronto di due gruppi di soggetti, sette sommelier, cioè esperti, e sette senza esperienza di tecniche degustative, è venuto fuori che vengono attivate aree diverse, nel caso del primo gruppo, più ampie. Il libro pensato da Benigna Mallebrein, giornalista tedesca in Italia, e illustrato da un grande artista, Michael Auth, è stato curato da un grande scienziato tedesco, Prof. Jürgen Mai, relatore al congresso mondiale sul cervello umano, che si è tenuto, nel 2002, a Roma presso la Fondazione Santa Lucia e che ha visto protagonista l’Enoteca italiana con i suoi grandi vini italiani Doc e Docg.Un libro fortunato, uscito in italiano e tedesco e, lo scorso anno – come mi ha subito informato il prof. Mai – anche in russo, che mi viene richiesto

di Claudio de Luca LARINO. Giocare d’azzardo è una delle manie dei Molisani. Secondo i contenuti di uno studio dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, su 40mila studenti, la percentuale di 15-19enni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno sarebbe lievitata rispetto al passato, soprattutto tra le ragazze. Quasi un adolescente su due (compresi gli infradiciottenni) si sarebbe lasciato prendere la mano da giochi come il “Gratta e vinci”, il “Superenalotto”, i “videopoker” e le puntate “on line“. Lungo lo Stivale, questi giochi vengono praticati da giovani e da adulti e sarebbero cresciuti al ritmo del 13% ogni anno. Ammonterebbero a poco meno di 60 i miliardi di euro puntati. Tutto questo è accaduto (e continuerà ad accadere) nonostante si sappia che, sui tempi lunghi, finisce col perdere sempre chi gioca. Una constatazione sicuramente poco allettante per gli incalliti praticanti dell’azzardo. La Dea bendata non esiste; ma, seppure Madama Fortuna fosse un’entità reale, bacerebbe raramente gli audaci. A dirlo non è un esperto di psicologia, e manco un educatore impegnato in una campagna contro siffatta tipologia di dipendenza, quanto piuttosto gli èsiti di un principio elaborato da alcuni matematici. Grazie ad una moltiplicazione, dal meccanismo difficile da esplicitare dai non addetti ai lavori, pure un “jouer” inarrestabile potrebbe conoscere in anticipo – e con estrema esat-

12 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Quando la gioia di vivere passa attraverso il bicchiere

da molti ricercatori, soprattutto nel campo filosofico, di Università del mondo, ultima la prof.ssa Giorgia Cecchinato, insegnante di filosofia presso l’Università di Belo Horizonte in Brasile. Di questo stupendo libro riporto quanto è scritto in quarta di copertina “Gustare il vino è un’arte, che va sviluppata nel tempo con un approfondimento costante. Il sapere del sapore, infatti, aumenta il sapore del gusto”. Un pensiero che mi trova perfettamente d’accordo e che mette in luce il ruolo fondamentale di quanti professano con grande passione

quest’arte della degustazione. Una verità di cui si era occupato qualche decennio prima uno studioso si Storia economica, il prof. Federigo Melis, che si definisce “un modesto dilettante, in materia” e racconta .”Il mio interesse per il vino – il gusto del quale, in me innato, mi è piaciuto di educare – si può riassumere nel termine oggi di moda: un hobby, che mi aiuta a sollevarmi dalle sudate carte della disciplina di mia specializzazione – la Storia economica – dalla quale ho, tuttavia, tratto qualche elemento alle mie indagini, alle mie riflessioni sui temi vitivinicoli: se non altro, perchè io localizzo i miei studi nel basso Medioevo, che è il periodo in cui rinasce il vino, così come rinascono tanti aspetti salienti dell’alimentazione”. L’ illustre studioso, autore di un libro stupendo, edito dalla Casa editrice, Le Monnier di Firenze, “Il vino nel Medioevo”, è un “dilettante” che conosce molto bene il vino, la sua storia e, di essa, uno dei periodi più importanti quando il vino, con la rivoluzione dei trasporti, si apre a nuovi mercati e, quindi, a nuovi consumatori

soprattutto per stare a tavola e combinarsi con i cibi, che educa il proprio gusto e prova gli abbinamenti stabilendo che “è proprio il vino che agisce da fattore di allacciamento, di coesione e connessione …secondo regole precise ed in maniera da formare un sistema”. Un sistema che deve trovare la sua realizzazione in ogni zona d’Italia e, visto come sono andate le cose in fatto di globalizzazione, anche nel mondo, tenendo presente un dato, e cioè, che “in moltissime località, il vino sembra fatto apposta per taluni piatti e viceversa. Una correlazione che riporta al concetto dell’origine, il territorio. E il territorio, straordinario bene comune solo dal quale è possibile programmare il futuro di un Comune, di una Regione o di un Paese, merita rispetto, soprattutto se l’intento è di valorizzarlo e promuoverlo e non di schernirlo e maltrattarlo. Una regola fondamentale, che i professionisti della degustazione e degli abbinamenti conoscono molto bene, è quella di un crescendo che fa divieto di tornare indietro nella sequenza dei piatti e dei vini, e questo per dare risalto al gusto, o meglio, al piacere del gusto. In pratica partire da un vino bianco per poi passare al rosato e al rosso; da un vino giovane a un vino invecchiato; da uno a bassa gradazione a uno a più alcolico. Non a caso, parlando di abbinamento, si dice “si sposa” molto bene con questo piatto, cioè esprime armonia nel senso che si lega bene ed esalta il gusto, senza soluzione di continuità, appunto in un crescendo di piacere, del cibo, del vino e della tavola.

I molisani e il gioco d’azzardo tezza – quanto danaro avrà perduto dopo mesi (od anni) di assidua pratica del tavolo verde. Gli esperti nel calcolo delle probabilità sono stati chiari: ”Per sua natura, ogni gioco rimane organizzato allo scopo di portare guadagni al banco che, quasi sempre, fruisce di un margine fisso e sicuro”. Dunque, sui tempi lunghi, la sconfitta rappresenterebbe soltanto un dato da calcolare; e, “ciò che uno perde costituisce il prodotto del margine di guadagno del banco moltiplicato per la somma messa in palio nel tempo”, dal momento che ogni trattenimento (“roulette“, “Superenalotto”, “Win for life” od altro che sia) ha una sua percentuale di vincita sicura. Ciò nonostante è stato calcolato che un’aliquota di adolescenti, pari all’11%, una volta coinvolta, rischia di diventare vittima della cosiddetta “patologia dello scommettitore”. Sulla scorta degli ultimi dati pubblicati, in testa alla classifica della gioventù che gioca si trova la Campania (57,8% di studenti); seguono la Basilicata (57,6%) e la Puglia (57%) ed il piccolo Molise conferma il suo 50%, unitamente a Sicilia, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Calabria e Umbria. Per quanto riguarda i luoghi adibiti a siffatte attività ludiche, ai primi tre posti si trovano i locali pubblici, sia pure non dedicati espressamente al gioco (come bar, tabaccherie, “pubs“: 32%; case private: 20%; sale-scommesse: 12%). Il gioco virtuale viene utilizzato nel 7% dei casi; ed una quota

di quello praticato nelle dimore rimane effettuato tramite “internet” ed appare destinato a lievitare. Rispetto alla frequenza, cresce il numero di coloro che ammettono di avere giocato più di 2 volte in un anno (transitati dal 43% al 45%). Invece chi riferisce di avere giocato oltre 20 volte è parte di un’aliquota che oscilla tra il 13 ed il 14%. Infine, diminuiscono i soggetti che si sono impegnati 1 o 2 volte (dal 44% al 41%), mentre rimane pressoché stabile l’importo delle poste. In proposito, il 6,5% degli studenti dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese. In molti casi il vizio del gioco è tracimante; e

chi arriva a concretare una vera e propria dipendenza può essere paragonato tranquillamente ad un tossicodipendente che accusi una compulsione, vale a dire una necessità irrefrenabile che lo spingerà ad impegnarsi sempre di più, ed una sorta di astinenza nel caso in cui non riuscisse a prodursi nella “performance“. Gli psicologi descrivono tali soggetti (che nei Paesi molisani abbondano soprattutto fra gli adulti di sesso femminile) come abbisognevoli di forti emozioni, presumibilmente perché non riescono a ricavare scosse emotive dagli affetti familiari e dai rapporti con gli altri.



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