Trasporti il fandozziano mondo di nagni

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 230 sabaTo 17 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’oscar del giorno a enrico perretta

Treni che si fermano, strade sfasciate, pullman senza soldi

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. Il valente consigliere comunale di opposizione al Comune di Campobasso è tornato a scrivere, ancora, al sindaco Battista, che fa finta di non comprendere, sulla mancata pesa de rifiuti solidi urbani prima che questi giungano in discarica. Possibile, che fino ad oggi nessuno controlli il reale bilanciamento con quanto asserito dalla dirigenza della discarica? Perchè il Comune non provvede a pesare i rifiuti in partenza e valga solo la pesatura in discarica? Si avrà una risposta?

il Tapiro del giorno a Bibiana Chierchia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Bibiana Chierchia. Le sue proposte di deliberazione ogni qualvolta presentate vengono meno perché cade il numero legale o vengono ritirate o sono drasticamente emendate. Una maledizione che l’ha colpita anche ieri nel corso della seduta consiliare in cui avrebbe voluto misurasi col giudizio dell’assemblea. Niente da fare. La caduta del numero legale e l’assenza persino del sindaco l’hanno privata di questa agognata possibilità . Se non è mancanza di fiducia questa?! Ma lei imperterrita resta, part time, ma resta.

servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 17 ottobre 2015

Dal 16 ottobre è il nuovo direttore generale al posto di Pasquale Mauro Di Mirco

La Sanità e la Regione Molise nelle mani di Marinella D’Innocenzo

Vien chiesto: “La dottoressa venuta da Roma potrà mai continuare ad occuparsi dei problemi della Sanità con la dovuta continuità e responsabilità, dovendo badare anche alle esigenze della direzione generale della Regione?”. Il mistero della mancata nomina di Angelo Fratangelo Ampiamente anticipato da queste colonne, la dottoressa Marinella D’Innocenzo, titolare della direzione generale per la Salute, dal 16 ottobre regge temporaneamente la Direzione generale della Regione Molise. La decisione è stata presa dalla giunta presieduta da Frattura, ma già s’annunciano ricorsi sul presupposto che l’esecutivo, e per il esso il presidente, per l’assegnazione dell’incarico avrebbe dovuto prendere in considerazione unicamente i nomi che formano l’elenco degli idonei a ricoprire la carica di direttore generale della Regione Molise e scegliere, ad libitum, tra essi colui o colei cui affidarsi. Neanche l’escamotage della temporaneità della reggenza data alla D’Innocenzo sembra poter annullare questo principio, soprattutto se si tiene conto che la dottoressa, per essere stata nominata direttore generale per la Salute, è stata a sua volta scelta tra coloro che hanno partecipato all’avviso pubblico per l’affidamento di quella direzione e non altra. Coloro che non hanno accettato di buon grado la scelta fatta dall’esecutivo regionale, fanno notare che le due direzioni generali sono sostanzialmente differenti avendo i relativi bandi previsto

per ognuno di esse caratteristiche professionali differenti. Ma alla Regione Molise quando si vuole raggiungere uno scopo, non si va per il sottile. Si voleva la D’Innocenzo, e così è stato; in barba ad ogni considerazione di legittimità, per non dire di opportunità. Il genere femminile a Palazzo Vitale gode di alta considerazione. Qualcuno però dovrà pur dire perché nei periodi d’assenza del direttore generale Di Mirco la giunta regionale ha fatto correttamente ri-

l’intervento di Michele Rocco Spett. Redazione Più che a 52 anni fa, epoca del riconoscimento dell’autonomia regionale del Molise, il nuovo assetto territoriale previsto dai senatori Ranucci e Morassut e ci porta indietro di un paio di secoli, all’epoca del Contado del Molise. Durante il decennio di dominazione francese nel regno di Napoli, nel 1806, vengono riconsiderati gli ambiti territoriali e nasce, anche sotto la spinta del ministro Giuseppe Zurlo, molisano, la Provincia di Molise. Il territorio fu staccato dalla Capitanata ed anche il circondario di Larino venne annesso alla nuova Provincia. Duecento anni fa forse erano più illuminati. L’idea francese era quella di creare delle intendenze nei capoluoghi, con poteri

corso, a più riprese, alla professionalità di Angelo Fratangelo, direttore dell’Area Prima, per sostituirlo. La virata verso la D’Innocenzo, che di problemi della Sanità ne ha tanti da rompersi la testa, anche alla luce del precedente di Fratangelo, si carica pertanto di una serie d’interrogativi alcuni dei quali, come abbiamo accennato, sarebbero destinati al Tribunale amministrativo regionale. Vien chiesto: “La dottoressa venuta da Roma potrà mai continuare ad oc-

cuparsi dei problemi della Sanità con la dovuta continuità e responsabilità, dovendo badare anche alle esigenze della direzione generale della Regione?”. Misteri della impenetrabilità politica e amministrativa di questa genia di amministratori che il destino (cinico e baro) ha voluto riservare al Molise e ai molisani all’indomani del 25 febbraio 2013. Tonando brevemente a direttore dell’Area Prima va detto e sottolineato che il suo nome, a differenza

della D’Innocenzo, è stampato a lettere cubitali nell’elenco degli idonei alla carica di direttore generale della Regione Molise. Il problema è complesso, avendo in sé aspetti di legittimità, di opportunità e di economicità. Lo scherzetto della doppia direzione generale alla D’Innocenzo le vale un compenso determinato in misura massima del cinquanta per cento della indennità di posizione, in aggiunta a quello che percepisce come direttore generale per la Salute. Fratangelo, non sarebbe costato nulla di più di quanto costa all’erario regionale nella qualità di direttore dell’Area Prima. Ci sarebbe una legge (il condizionale nel Molise, per ciò che attiene le vicende regionali, è una declinazione obbligata), conosciuta come spending rewiew (razionalizzazione della spesa tradotto in italiano), che avrebbe preteso che fosse stato Frantangelo e non la D’Innocenzo a reggere temporaneamente (in attesa della istituzione dei Dipartimenti) la direzione generale della Regione Molise.

Dardo

La Regione del Levante un passo indietro di oltre 200 anni

amministrativi, giudiziari e di pubblica sicurezza. A questo punto occorreva dare una sede alla istituenda intendenza. Sul territorio molisano vi erano già alcuni centri fiorenti e relativamente popolosi, come ad es. Agnone (con circa 8.000 abitanti). Anche se

aveva circa 6000 abitanti) Naturalmente le città di intendenza, ma anche quelle di sottointendenza, come Isernia, essendo sedi di uffici e magistrature, nel giro di pochi anni accrescono la loro popolazione e i traffici. Forse i due senatori avranno visto qualche mappa pre napoleonica o più semplicemente avranno notato che in Molise vi è San Giuliano di Puglia. Nel nuovo disegno di assetto territoriale, con la Regione del Levante, verrebbero cancellati 200 anni di storia e quello del numero degli abitanti poteva di identificazione con il territorio. essere un presupposto, la logica franIn mezzo secolo di autonomia, la Recese mirava a che l’abitato avesse una gione ha avuto un notevole progresso posizione centrale nel territorio, con ma anche molta fragilità, soprattutto criteri di relativa facile raggiungibilità per le scelte e i comportamenti degli da tutti i comuni della provincia. La anni più recenti. scelta cadde su Campobasso (che


TAaglio lto

3 17 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ennesima odissea per i viaggiatori molisani che sarebbero dovuti partire dalla stazione di Napoli ieri pomeriggio

Viaggiatori nel tempo (perso)

Mesi di cronache tra il tragico ed il comico non convincono assessore e giunta ad investire risorse nei trasporti Se i politici, gli amministratori, coloro che, con il più vario titolo, sono deputati a immaginare progresso, ascoltassero di più i rumorossissimi segnali che giungono dalla cronaca quotidiana e meno le suadenti sirene di idee più o meno “convenienti”, opportune o soltanto populiste, forse, qualche passo in avanti lo avremmo fatto. Prendiamo i trasporti, per esempio. La cronaca ci racconta, da mesi, di vere e proprie odissee cui sono sottoposti i viaggiatori molisani che sono costretti ad usare il treno. Carrozze in fiamme, sporche, gelide d’inverno, bollenti d’estate, ritardi, bus sostitutivi, passeggiate a sorpresa e ogni altro genere di disservizio che si riesca ad immaginare. Un amministratore accorto, di buon senso; un buon assessore regionale al ramo, per esempio, si renderebbe conto che è lì che abbiamo un nervo scoperto. Si renderebbe conto, un buon assessore al ramo, che dovrebbe in quel settore profondere energie per racimolare risorse, investire, modernizzare carrozze, elettrificare tratte, rapportarsi con Trenitalia come se avesse anche lui qualcosa (vedete

un po’ voi cosa) da mettere, con decisione, sul tavolo delle normali trattative. Ed invece nulla. Anzi, peggio. Se ci sono due soldini da spendere (con 22 milioni di euro poco si farebbe, in ogni caso), infatti, cos’è che pensa il buon assessore, in compagnia con altri

ottimi assessori, capitanati da un superlativo presidente? Di fare la metropolitana leggera tra Campobasso e Bojano. Servendo così un pugno di persone con un servizio pleonastico e lasciando le migliaia che, invece, viaggiano da e per Roma e Napoli, al loro

fantozziano destino. L’ultimo esempio? Treno per Campobasso in partenza ieri dalla stazione di Napoli alle 14.10. In partenza, proprio così, perché in realtà il treno non è mai partito. Un’ avaria, un guasto. Rilevato, fortunatamente, prima della partenza (non

sappiamo esattamente quale guasto, ma ne esistono anche di quelli che possono seriamente mettere a repentaglio l’incolumità dei passeggeri, una volta lasciata la stazione). Gli sfortunati possessori del biglietto sono stati quindi caricati su un regionale con destinazione Caserta; da Caserta tutti su un autobus verso Vairano. Purtroppo, comunica l’autista ai passeggeri, per questioni di spazio il bus non può arrivare proprio alla stazione, lì non può fare manovra e poi tornare indietro, quindi, tutti giù a ottocento metri di distanza, armi e bagagli. Per fortuna non pioveva ieri ed è un mezzo miracolo perche quando le giornate cominciano male, di solito, finiscono peggio. Fatta anche la passeggiatina, gli sfortunati montano su un treno che da Vairano li porterà a Campobasso al calare della sera. Ecco cosa succede, da mesi, da anni, sui treni molisani. Viene da pensare che ci vorrebbe proprio un buon assessore, un amministratore accorto, di buon senso, magari spalleggiato da colleghi di livello, capitanati da un ottimo presidente, per mettere mano a questa situazione.

l’intervento

Molisani, c’è poco da stare allegri di Massimo Dalla Torre L’allarme l’hanno nuovamente rilanciato gli esponenti regionali del movimento cinque stelle. Emergenza corruzione che oramai è un dato di fatto anche in una realtà come il Molise, un tempo considerato oasi felice, si fa per dire, visto i risultati, cui tutti guardavano con interesse. Emergenza che in questi ultimi giorni, leggasi perquisizioni domiciliari e non e 144 indagati, la dice lunga di come la ventesima regione dello stivale non è più assolutamente immune a quelle che sono le distonie del sistema Italia alquanto corrotto. Uno stato che nessun abitante di questa regione poteva immaginare, anche perché da sempre siamo l’immagine del sacrificio e dell’operosità. Invece no, perché a quanto pare, le carte sequestrare parlano chiaro e mostrano una faccia del Molise, “insozzata” da chi ha tramato e continua a tramare ai danni di cittadini onesti che continuano a chiedere come è potuto accadere. Punti di domanda che da qualche giorno si fanno sempre più con insistenza specialmente agli occupanti i palazzi del potere che, nel silenzio più assoluto, divenuto assordante, al posto di dare risposte, cercano di “scappottarsela” come se la cosa non li riguardasse. Invece no; perché la centralità della questione alberga proprio nelle stanze

dei bottoni, occupate da troppo tempo da avventurieri, faccendieri, biscazzieri e intrallazzoni che, in barba alle vicissitudini della gente, hanno arraffato e arraffano senza alcun ritegno quello che si è cercato di conservare con l’obiettivo di poter vivere dignitosamente lontani da quello che è il malaffare. Ecco perché, sotto certi aspetti l’allarme lanciato dagli adepti al movimento di Grillo e Casaleggio fa da pendant al proverbio locale: Aquaiò l’acqua è fresca? Sin, l’acqua e fresca e pura. Paragone che non deve essere preso come un dileggio nei confronti di chi si batte per la legalità tanto da rinunciare finanche a cospicui “stipendi” che arricchiscono altri esponenti del bestiario politico locale e nazionale. Proverbio che sotto certi aspetti illustra, anche se allegoricamente, di come il tessuto economico-produttivo e soprattutto finanziario, specialmente nelle piccole realtà come il Molise, vacilla sotto i colpi sferrati senza pietà da chi crede di poter comandare su tutto e tutti. Proverbio che sicuramente da oggi, farà aprire ancora di più gli occhi, chi la mattina esce da casa di buon ora e contribuisce, anche se i fatti dicono il contrario, alla crescita di una realtà oramai allo sbando. Condizione alquanto disdicevole, perché è sinonimo di arretratezza legata a doppio filo a ragionamenti che in altri tempi, non tanto lontani, hanno fatto si che i potentati potessero crescere, e se tanto ci da

tanto, prolificare senza alcun ostacolo. Condizione che, anche se si grida allo scandalo e si cerca di correre ai ripari smascherando personaggi più o meno noti, non sarà ribaltata molto facilmente. Condizione che, al punto di non ritorno cui siamo arrivati, è implosa causando danni alle fondamenta della società odierna, dove le lobbie, soprattutto quelle del malaffare, prolificano mascherate finanche da mecenati, i cui obiettivi sono quelli di emarginare la parola onestà morale e materiale che secondo il vocabolario della lingua italiana è: “la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a principi ritenuti universalmente validi. Questo comporta l’astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che si esercita ed all’ambiente in cui si vive. L’onestà si contrappone ai più comuni disvalori nei rapporti umani, quali l’ipocrisia, la menzogna ed il segreto. In molti casi la disonestà si configura come vero e proprio reato punibile penalmente, ad esempio nei casi di corruzione e concussione di pubblici ufficiali e falsa testimonianza. L’onestà ha infatti un’importante centralità nei rapporti sociali e costituisce uno dei valori fondanti dello stato di diritto”, che è stato emarginato anche nel Molise, trasformata purtroppo per noi in “terra di Scizia”.

E Petraroia? Scrive Riceviamo e pubblichiamo L’assessorato regionale ai Molisani nel Mondo prende atto con grande soddisfazione che tra i nomi che riceveranno il prestigioso riconoscimento della National Italian American Foundation c’è anche quello di un brillante professionista di Sant’Elia a Pianisi, il paese del Fortore che ha dato i natali a Padre Raffaele e che ha ospitato San Pio da Pietrelcina per quattro anni. Una delle più antiche attività praticate storicamente a Sant’Elia a Pianisi è la produzione di olio e la famiglia Colavita ne è stato il simbolo e l’orgoglio. Leggere sulla rivista americana il nome inserito tra le personalità italiane “under 40” più rappresentative degli Stati Uniti d’America ci restituisce una giusta gratificazione e ci conferma la ricchezza ed il valore della rete dei Molisani nel Mondo. Auguri a nome del Molise! L’Assessore Michele Petraroia ———— Domanda: storicamente e documentalmente la Regione Molise e i suoi amministratori che tanto orgogliosamente si congratulano, hanno fatto mai qualcosa ?


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 17 ottobre 2015

Complice il boccone avvelenato della Sea

Il virus del numero legale sta facendo strage a Palazzo san Giorgio Resta seria e preoccupante la reiterazione, il permanere di una condizione di disagio tra i consiglieri e dei consiglieri con il sindaco e la giunta Il virus del numero legale sta facendo strage a Palazzo san Giorgio nel corpo della maggioranza di centrosinistra guidata da Antonio Battista, un calvinista della politica ma paziente oltre misura se ancora regge al saliscendi degli umori del suo gruppo (Pd) e dei gruppi satelliti dell’alleanza (Udc, Ppi, Cd, Idv e Mdt). Ma fino a quando? E’ l’interrogativo sorto spontaneo nel parterre tra la sparuta rappresentanza abitualmente dedita a seguire i lavori consiliari. Per il momento, dedita soprattutto a guardare uno spettacolo poco edificante la cui fine è ormai sempre la stessa: mancanza del numero legale e aggiornamento della seduta a data successiva. E’ capitato anche ieri che all’ordine del giorno c’era molto da parlare e poco da deliberare. Ebbene neanche in una condizione per molti consiglieri così particolarmente favorevole, il virus ha prodotto la sua micidiale falcidia. Finanche il sindaco sarebbe stato colpito. La qualcosa ha preoccupato parecchio l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia che non

riesce a condurre in porto le sue rade e sporadiche proposte, fatta segno da una sorta di maledizione che la confina tra gli assessori meno prolifici e incisivi dell’esecutivo comunale. Si sarebbe dovuto parlare della legge regionale conosciuta come “Piano casa”, una legge/vergogna per le concessioni e le premialità che contiene a favore di chi maneggia il ce-

mento. L’amministrazione avrebbe intenzione di limitarne l’invadenza. Proponimento che fa a pugni con le concessioni a costruire recentemente date in favore dei cementificatori e le concessioni che sono in attesa di essere varate. Un’amministrazione strabica, a ben vedere, in quanto un occhio, il più clemente, è favorevole al cemento in tutte le sue forme, di-

mensioni e deregolamentazioni, e l’altro, mezzo chiuso, ipoteticamente contrario. Nella seduta di ieri sarebbero stati i contrari probabilmente a reggere la scena, a darsi una motivazione, a creare una reazione. Avrebbero voluto, ma il virus del numero legale gli ha tolto questa “straordinaria” (in quanto fuori dall’ordinario) possibilità. Al di là di queste che sono notazioni a margine, resta seria e preoccupante la reiterazione, il permanere di una condizione di disagio tra i consiglieri e dei consiglieri con il sindaco e la giunta. C’è il boccone della Sea pronto in tavola, sul quale pare si addensi l’appetito del gruppo dell’Idv che ne vorrebbe disporre a piacimento mentre il Pd, che gioca a padrone e sotto, ha intenzione a sua volta di papparselo. Sono questi, ed altri come questi, i motivi della politica comunale e non già, come sarebbe potuto es-

sere se non fosse caduto il numero legale, la maniera di trovare il bandolo della matassa per una gestione del territorio meno volgare e meno compromessa. Per una politica meno rabberciata, per una strategia amministrativa che si ponesse l’obiettivo di rendere il capoluogo del Molise una città, in senso storico e letterale, e non l’insieme caotico, contraddittorio, improbabile e compromesso di fattori economici, edilizi, industriali, professionali unitariamente orientati al perseguimento del proprio interesse. L’input questa amministrazione lo ha portata di mano: la realizzazione della sede regionale non solo come valenza urbanistica e architettonica, quanto volano di un processo rigeneratore dell’economia e dello sviluppo territoriale. Purtroppo, il sistema vigente e prevalente è quello che imbussola i gruppi e i singoli consiglieri nel gioco a nascondino, e del ruba bandiera. Buon divertimento. Dardo

“Coldiretti in prima linea a Expo” Un bilancio estremamente positivo quello stilato da Coldiretti Molise sulla quattro giorni (dal 4 all’8 ottobre) all’Expo di Milano. Nel corso della conferenza stampa di oggi, 15 ottobre, nella sede regionale della Coldiretti a Campobasso, il presidente regionale Tommaso Giagnacovo, il presidente provinciale di Isernia, Giovanni Monaco, ed il direttore regionale Saverio Viola, hanno tirato le somme di un’esperienza “estremamente positiva e gratificante”, hanno sottolineato all’unisono. “L’intero Molise – ha sottolineato il presidente regionale di Coldiretti, Tommaso Giagnacovo - ha goduto di una visibilità globale che ha consentito alla seconda regione più piccola d’Italia di far conoscere al mondo, nel Padiglione Coldiretti “No Farmers No Party”, le proprie eccellenze dell’agroalimentare e non solo. E tutto ciò, per le aziende – ha aggiunto – a costo zero. Il nostro obiettivo, che oggi possiamo dire centrato in pieno, era quello di presentare le eccellenze del nostro territorio e lo abbiamo fatto portando ad Expò anche le imprese più piccole ma depositarie di peculiarità ed eccellenze che non sono seconde a nessuno”. “Inoltre – ha affermato divertito il presidente provinciale Monaco – Expo ci ha dato la pos-

L’associazione sindacale agricola ha fatto il punto sui risultati raggiunti

sibilità anche di spiegare ai visitatori dove si trova il Molise: fra l’Abruzzo e la Puglia. Già perché – ha aggiunto – noi molisani produciamo ed esportiamo prodotti di altissima qualità che la gente apprezza ma di cui ignora la provenienza geografica”. Ma la quattro giorni di Coldiretti Molise ad Expò non è stata solo una grande tavolata di sapori, profumi e colori ma un momento importante per riflettere e progettare un futuro che guardi all’ambiente e all’agroalimentare

come ad una risorsa indispensabile per risollevare l’economia tanto della regione quanto del Paese. “Non abbiamo portato con noi solo prodotti – ha sottolineato il direttore Saverio Viola – ma anche idee”. Tavole rotonde e convegni sulle problematiche agricole molisane, come il Piano di Sviluppo Rurale Regionale, le opportunità per la zootecnia e la pesca, le problematiche della gestione idrica, la tutela del territorio sono solo alcuni degli spunti forniti nel corso della ker-

messe milanese, riservando uno spazio particolare alle imprenditrici di Donne Imprese Coldiretti che hanno avuto modo di presentare i loro eccellenti prodotti. Fra gli appuntamenti più seguiti il convegno dedicato ai tratturi, dal tema ‘Non solo vie d’erba…..Tratturi e transumanza come risorsa agroalimentare, paesaggistica e turistica per il Molise’, al termine del quale Coldiretti ha firmato con l’Unimol una convenzione per la valorizzazione delle “autostrade del passato”, come ha simpaticamente definito i tratturi il direttore Viola, che oggi costituiscono una straordinaria occasione di rilancio dell’economia turistica. “Il questi quattro giorni – ha concluso il presidente Giagnacovo – abbiamo offerto alle nostre aziende l’opportunità di far conoscere ed insegnare a riconoscere i prodotti tipici, nonché il lavoro necessario per ottenerli, offrendo pietanze tradizionali della nostra terra, cucinate da esperti chef, e animato gli spazi espositivi con gruppi folk e spettacoli. Uno straordinario connubio di enogastronomia, folkrore e cultura del nostro Molise”.


TAaglio lto

5 17 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In regime di commissariamento non si bada a spesa

29 autoveicoli a noleggio senza conducente a Molise Acque (importo di gara: 442.080,00 euro) Ignorata la competenza della Centrale unica di committenza In veste di commissario straordinario di Molise Acque, come in quella di direttore generale della Regione, gli ultimi giorni di vigenza di Pasquale Muro Di Mirco sono stati particolarmente intensi, avendo dovuto badare a tante cose e a tenere conto degli ultimi input del presidente Frattura, degli assessori e dei colleghi direttori di Area, e dell’universo amministrativo in cui il ruolo e la funzione della direzione generale, avendo un potere condizionante e di scelta, sono stati oggetto di forti sollecitazioni. Che il buon Di Mirco ha cercato di soddisfare anche con un intimo senso di liberazione, supponiamo. In questo suo finale sono fioccate determinazioni e provvedimenti amministrativi e organizzativi che sarebbero stati opportuni e necessari fossero stati adottati con ben altro anticipo. L’affastellamento di richieste e di soddisfacimenti è parso evidente. Chi ha potuto, ha cercato di ottenere ciò che voleva giocando appunto sulla disponibilità di un direttore generale con le valigie pronte. Nel concitato finale di Di Mirco commissario straordinario di Molise Acque, non senza sorpresa

abbiamo trovato l’emissione del bando di gara (Cig 6403482084) per il servizio a noleggio di lungo termine di 29 autoveicoli senza conducente. Importo di gara: 442.080,00 euro. Durata dell’appalto: 36 mesi. Procedura aperta, consegna delle offerte entro le ore 13

aProsegue senza sosta anche in Molise la mobilitazione unitaria delle organizzazioni sindacali della scuola contro la legge 107/2015. Nelle scorse settimane abbiamo tenuto assemblee in tutte le scuole della Regione: si è trattato di una bella prova di partecipazione democratica, a cui hanno preso parte tanti lavoratori. Sono state affrontate le problematiche emerse dagli ultimi interventi normativi in materia, che sta determinando un clima di insoddisfazione generale e di massima incertezza. Su questi temi abbiamo colto nelle assemblee la volontà di non arrendersi dei lavoratori molisani, che ci hanno chiesto di andare avanti e di proseguire la mobilitazione per invertire la rotta e modificare radicalmente la legge. Le tante criticità della legge sulla scuola vanno corrette e le professionalità del mondo dell’istruzione vanno valorizzate attraverso l’esercizio della contrattazione. Sono i punti fermi che guideranno le iniziative promosse dai sindacati scuola nel mese di ottobre. Questo inizio di anno scolastico ci ha visto e ci continuerà a vedere costantemente impegnati nell’informare, proporre e rivendicare cambiamenti su diversi punti di una legge che ha mostrato i propri limiti in termini di fattibilità, equità, coerenza.

del 3 novembre 2015. Apertura delle offerte il 6 novembre 2015 alle ore 10 presso l’ufficio lavori pubblici di Molise Acque – Via De Pretis 25. Pasquale Mauro Di Mirco, com’è noto, il 15 ottobre ha concluso il suo rapporto con la Regione Molise, che lo aveva scelto nel 2013

nel ruolo di direttore generale dell’Ente perché con le sue prerogative di manager formato alla fucina lombarda rimettesse in sesto gli apparati interni e li disponesse a ben altra capacità d’azione. Crediamo abbia fatto del suo meglio ma la situazione in cui era ridotta la Regione Molise

era talmente compromessa che alla fine l’impegno profuso è riuscito prevalentemente a tenere dietro alle schizofrenie amministrative della giunta e del consiglio, nel solco di una consolidata attitudine clientelare ed elettoralistica. Il bando di cui facciamo riferimento potrebbe essere una prova. A qualcuno interessava fosse tempestivo al punto da indurre il commissario straordinario ad assecondarlo facendogli dimenticare che avendo la Regione Molise istituita e resa funzionante la Centrale unica di committenza, sarebbe stato saggio, oltre che coretto, che l’appalto di 29 autoveicoli da noleggio senza conducente, per un importo di circa mezzo milione di euro, fosse ad essa riservato. Qualcuno avrà pensato che magari ciò che Di Mirco si apprestava a determinare senza difficoltà, probabilmente non avrebbe trovato la stessa considerazione e/o accoglienza nel punto di vista del novello commissario di Molise Acque, Antonio Calise. Dardo

Cgil Flc: “La scuola non va distrutta nella sua essenza”

Occorre ripartire dalle professionalità della scuola, rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte. Per questo, sono stati programmati momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola.

Il primo appuntamento si è svolto ieri 15 ottobre a Roma, con l’assemblea nazionale dei dirigenti scolastici, in cui, tra le altre cose, è stata chiesta l’eliminazione delle responsabilità improprie derivanti dalla legge 107/2015 e la valorizzazione della collegialità come

condivisione di responsabilità nei percorsi decisionali della scuola dell’autonomia. Altri due appuntamenti sono calendarizzati a breve: il 22 ottobre si svolgerà, sempre a Roma (ore 10 presso il Miur), l’iniziativa centrata sulle problematiche del personale Ata; il 24 ottobre, nell’ambito della mobilitazione nazionale, è prevista un’iniziativa regionale con volantinaggi presso tutte le scuole nelle prime due ore di lezione. Consegneremo una lettera unitaria con materiali informativi ai genitori, agli studenti, ai membri dei consigli di istituto, indicante le nostre ragioni e le indicazioni per i comitati di valutazione. Riteniamo necessario coinvolgere nella mobilitazione tutte le componenti della scuola, per promuovere dal basso una idea diversa e alternativa di scuola. Abbiamo il dovere di farlo non solo per la difesa della categoria, ma soprattutto per il ruolo centrale che deve ricoprire la scuola pubblica italiana nel processo di crescita democratica del nostro Paese.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

17 ottobre 2015

Fare una squadra è come fare il vino:ci vuole investimento affettivo, economico e di tempo

L’arbitro che ha punito Boldrini farà sempre ciofeche

Avezzano è città di patate a cui bisogna regalare domani un paio di pere di Gennaro Ventresca Pesa come una campana di Agnone l’iniquo provvedimento del giudice sportivo che ha escluso dal nostro luna-park, per otto settimane, il centrocampista Michele Boldrini. La colpa però è tutta dell’arbitro Santorelli di Salerno che meriterebbe una squalifica molto più lunga di quella che è stata inflitta al nostro giocatore. Uno di quelli su cui Roberto da Tortoreto puntava e come, anche se nella sfida vincente contro la Fermana lo aveva tenuto al suo fianco, in panchina, per mandarlo sul prato fradicio di umidità solo nei bollenti minuti finali. Giusto il tempo di fargli vivere l’infelice esperienza della discutibile espulsione che gli ha procurato un provvedimento discipli-

nare che grida vendetta e che gli ha fatto gridare: “Così ti rovinano la vita”. *** Lo stadio dei Marsi, dove i nostri ragazzi saranno di scena domani, è un piccolo impianto rimesso in sesto da qualche anno. Si gioca bene e il pubblico è in linea con il girone, calmo e tranquillo. Ben lontano da quello litigioso e offensivo della Campania. Ma anche il pugliese ve lo raccomando. Anche a San Nicolò non sono stati i tifosi a far la differenza. E ciò conferma che dagli spalti non si vincono le partite. Si vincono e si perdono solo sul campo, dove i nostri ragazzi sino ad ora hanno fatto poco per confermare le attese dell’estate.

*** Valentini, autore del gol con cui i rossoblù hanno piegato la Fermana, intervistato in settimana nel salotto di Tele Regione, ha mostrato sicurezza nei propri mezzi e in quelli di tutta la sua squadra. Quando il cronista gli ha chiesto il pronostico sul vertice del girone, il centrocampista ha messo davanti a tutti il Fano, seguito dalla Samb e, come terza forza, il Campobasso. Evidentemente il giocatore con la parlata del Nord sa il fatto suo. E a noi fa piacere andargli dietro. Per ragioni di cuore e professionali. *** In giro si sente profumo di mosto che bolle. Nelle periferie, ma anche

nei garage di eleganti condomini delle zone residenziali, ci sono improvvisati cantinieri che credono di saper fare il vino. Mentre spremono semplicemente l’uva. Mettendo nelle loro botti un’autentica ciofeca. Vinificare è roba per pochi, per gente esperta che deve amare il vino. Nelle cantine i vinai di complemento ci tengono le gomme d’auto, i detersivi, la vernice per i balconi, tutto. Travasano quando hanno una mezza giornata di tempo, non quando lo dice il vino. *** Fare una squadra è come fare il vino. Uno pensa che basti comprare una bella partita d’uva pugliese o, addirittura, siciliana, e

spremerla col torchio. Aspettare che fermenti, per poi metterla in bottiglia. Spesso si mischia il bianco con il rosso, una varietà con un’altra, per liberare una damigiana. Proprio come avviene negli spogliatoi. In cui per liberare un posto si manda via il giocatore sbagliato. Si pensa che si possa facilmente mettere insieme i tesserati dell’anno prima con quelli che sono appena arrivati. Ma non è così. Il vino è una cosa serissima. Come una squadra. Se non conosci a menadito l’enologia finisci sempre col fare ciofeche. Per vinificare ci vuole non solo un investimento economico, ma affettivo, senza badare al tempo e al sacrificio che richiede. Non so se ci siamo spiegati.

La 42^ Su e Giù “Sui sentieri del tempo” di Roberto Palladino … come una volta. C’erano tutti nei momenti importanti. Attorno ad una grande, unica tavolata, gli eventi straordinari venivano condivisi dall’intera comunità. Chi avrebbe potuto immaginare che, ancora oggi, potesse succedere.In una stagione transitoria, tra il frastuono dell’estate e lo sfarzo deigiorni natalizi, in un’atmosfera greve e sonnolenta,tra foglie cadenti e nuvole sfuggenti, si ravviverannoi colori delle più antiche e belle costumanze del Molise. I fantastici Misteri di Campobasso, le favolose Traglie di Jelsi, le incandescenti ‘Ndocce di Agnone, le suggestive Zampogne di San Polo, il fantomatico Diavolo di Tufara, i funambolici Mattacchini di Mirabello, le festose Campane di Agnone, i romantici Cavalieri del Tratturo, si ritroveranno nel più straordinario evento sportivo molisano. E’ l’ennesima sfida che la Virtus, con la sua creatura più bella, la Su e Giù, lancia a chi pensa che ci sono limiti allo sport, quello vero, pulito, genuino. Quello schivo da sotterfugi e furberie, da tracotanza e smancerie, da formule e additivi. Una sfida che si rinnova da quarantadue anni e che di volta in volta punta il dito sui valori e sui difetti di una società che, pur evolvendo in modo frenetico, deve essere indirizzata, corretta e supportata. La Su e Giù 2015, concepita e nata nel segno delle tradizioni, vuole porre un freno a questa corsa convulsa che non lascia

traccia. Che impedisce di godere e prendere coscienza di ciò si è stati e di quello che si è. Che decreta obsoleto ciò che si è appena fatto o che si sta facendo. Che impedisce di gettare le fondamenta per erigere idee. La Su e Giù 2015 vuole porre sul piedistallo il passato, con la sua scia di cultura, credenze, riti e superstizioni. “I sentieri del tempo” sono quei tracciati, a volte impervi, che hanno caratterizzato il percorso della nostra storia. Piste che oggi si tendea dimenticare, a snobbare. Forse per tema di re-

stare indietro, di perderequel treno di cui non si conosce neppure la destinazione. Il 15 novembre, lungo i vicoli e le strade della città, ma ancora prima, il 31 ottobre, in occasione della Presentazione della quarantaduesima edizione, che si terrà presso il Palazzo della Cultura della Regione Molise (ex Gil), poeti, letterati, cantori, gruppi folk testimonieranno il nostro passato per accompagnare i nostri giovani e il nostro Molise nei giorni a venire.

Giornata nazionale del camminare Fare Verde ha organizzato la manifestazione per apprezzare l’area di Monte Vairano CAMPOBASSO. Dopo il rinvio per maltempo di domenica scorsa, Domenica 18 ottobre ci sarà il “recupero” della GIORNATA NAZIONALE DEL CAMMINARE, promossa dalla Federtrek con il patrocinio del Ministero per l’Ambiente ed il Territorio. FARE VERDE Campobasso, che ha aderito all’iniziativa, ha organizzato un percorso naturalistico ed archeologico per apprezzare e valorizzare l’immenso patrimonio sia natutalistico che storico di Monte Vairano, un SIC (sito di importanza comunitaria) per la complessità e le caratteristiche fisiche e biologi-

che. Il percorso partirà da Bosco Faiete, in territorio di Campobasso, nei pressi dell’area attrezzata che ospita le guardie ecologiche CONGEAV (nei pressi centro ospedaliero Università Cattolica) e raggiungerà, non prima di diversi focus sul paesaggio vegetale a cura degli esperti Prof. Bruno Paura e dott. Erik Ferrante, il “Casino Altobello” nel comune di Busso, dove ci sarà un approfondimento sulla figura dello storico naturalista a cura del Presidente della Società Italiana per la storia della fauna “Altobello” Corradino Guacci.

Per l’occasione ci sarà la possibilità di visitare il piccolo ma significativo museo archeologico ospitato dalla struttura, con la guida del Prof. Gianfranco De Benedittis che ci guiderà, una volta giunti nel territorio di Baranello, nell’area degli scavi archeologici, con una visita guidata ai resti dell’ abitato sannitico, probabilmente l’antica Aquilonia, con particolare attenzione ai rinvenimenti delle ultime campagne di scavi. Sarà l’occasione per molti per conoscere un sito ancora poco conosciuto e spesso dimenticato dalle istituzioni, che certamente meri-

terebbe maggiori attenzioni ed investimenti finalizzati a quella necessaria valorizzazione, capace di creare un indotto turistico ed occupazionale, oggi fermo a numeri pressoché insignificanti, a fronte delle enormi potenzialità. Il percorso sarà di circa 4 km, accessibile a tutti, con partenza alle 9.30 e rientro previsto alle ore 13.00 circa. A tutti i partecipanti sarà distribuita una pubblicazione sul sito di Monte Vairano, la partecipazione è libera e gratuita, consigliate calzature ed abbigliamento da trekking.


Campobasso

7 17 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Battista, chi controlla la pesa?” Raccolta rifiuti fuori controllo: Perretta scrive al sindaco Battista “Caro Sindaco, più volte ho affrontato il tema della raccolta rifiuti di Campobasso da inizio legislatura. Ma, a quanto pare, la mancanza di volontà nell’ascoltare e prendere provvedimenti, lasciano invariata la situazione con danni, che si riversano sui cittadini già stressati dalle innumerevoli tasse, costretti a pagare, senza avere in cambio un rientro in termini di servizi sulla città. Mi riferisco alle pesate sulla raccolta dei rifiuti a Campobasso. Continua la situazione di stallo nella discarica dove, puntualmente, mancano controlli e verifiche, prima della consegna, che in ogni parte d’Italia, vengono effettuate al momento del conferimento dei rifiuti in una discarica, da parte dei Comuni. Un comportamento a dir poco assurdo, oltre che suscettibile di denuncia, dal momento che, la gestione della raccolta rifiuti nel ca-

poluogo, è affidata alla Sea, e quindi dovrebbe essere controllata, direttamente dall’istituzione comunale, visto che, le pesate vengono fatte solo dal privato, che gestisce la discarica. La conseguenza è che, mentre si ha

contezza del peso della raccolta differenziata (vetro, plastica e carta), nessuno sa qual è il peso dell’umido o dell’indifferenziata, prodotta dal Comune di Campobasso. Cosa questa, assolutamente inconcepibile, visto il funzionamento della

raccolta dei rifiuti, lo sversamento in discarica, e i parametri in base ai quali, si pagano le tasse per questo servizio. Tutto ruota intorno alle pesature. Ogni Comune dovrebbe pesare i rifiuti raccolti quotidianamente che, una volta arrivati in discarica, vanno ripesati. Di solito, le due pesature, non sono mai perfettamente corrispondenti, soprattutto per l’indifferenziata, perché, durante il percorso tra il Comune (dove è stata effettuata la raccolta) e la discarica di smaltimento, il camion consuma il carburante, oppure si perdono liquidi. Ma indicativamente il peso varia di poco. Quando invece c’è la raccolta differenziata, questi rifiuti viaggiano con il così detto “formulario”, ossia il peso presunto di plastica, vetro, carta, quando all’isola c’è la pesa e, pertanto potrebbe avere il peso certo. Tali rifiuti producono reddito

per chi? Visto che nelle Casse del Comune non risulta nulla! In particolare, sulla indifferenziata, sembra che il Comune di Campobasso non effettui la pesatura quotidiana prima che il camion parta dalla città, mentre risultano le pesature effettuate in discarica, per cui solo il privato pesa senza avere la verifica della Sea, lasciandovi immaginare. Visto che siamo stati eletti, ciascuno nei propri ruoli di maggioranza e opposizione, Le chiedo: non sarebbe il caso di intervenire, per ripristinare un modus operandi conforme alla legge, traendo benefici per i cittadini che potrebbero pagare una Tari più bassa, piuttosto che fare orecchie da mercante, lasciando invariata la situazione attuale? I campobassani meritano risposte soprattutto in termini di concretezza”. Enrico Perretta Capogruppo “Campobasso Nuova”

All’istituto Agrario di Campobasso celebrata La Giornata Mondiale dell’Alimentazione Dal recupero della biodiversità alla consapevolezza che il futuro del Molise si chiama qualità “Promuovere iniziative per fare e non soltanto per dire”. Può essere racchiuso in questa frase il senso dell’incontro promosso all’Istituto Professionale per i Servizi dell’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale di Campobasso in occasione della ‘Giornata Mondiale dell’Alimentazione’. Un evento che come ha spiegato la dirigente scolastica Rossella Gianfagna “guarda in direzione di una sempre più proficua collaborazione tra il mondo della scuola e quello del lavoro, valorizzando il concetto di rete in un territorio

ricco di risorse che i giovani devono avere l’importante compito di saper apprezzare e promuovere”. Durante l’evento il professor Antonio Santopolo ha illustrato il progetto ‘Antichi cereali e tradizioni contadine’. Si tratta di un’iniziativa che l’Istituto ha presentato la scorsa estate all’Ufficio Scolastico Regionale del Molise, nell’ambito di ‘Tutti ad Expo’. “Un progetto – ha detto Santopolo - pensato per dare la possibilità ai ragazzi, di confrontarsi meglio e a livello pratico con il recupero della

biodiversità. Conoscere, ma anche aver l’opportunità di saggiare concretamente le caratteristiche qualitative e organolettiche dei prodotti da recuperare, attraverso la preparazione e la cucina di piatti tradizionali”. Una riscoperta passata soprattutto per il grano duro Cappelli e il mais Agostinello. Il primo molto coltivato in passato in tutto il Centro Sud Italia, il secondo soprattutto in Molise. Dunque, un vero e proprio viaggio che ha condotto gli allievi delle classi IV della scuola alla scoperta di antiche tipologie di grano e di

cereali, culminato nella preparazione di due piatti tipici della tradizione contadina, taccozze e fagioli e pizza e minestra. Pietanze queste che dopo l’incontro ben 142 alunni dell’Istituto hanno potuto degustare. Le conclusioni del convegno sono state poi assegnate ad un alunno dell’Istituto, rappresentante degli studenti, proprio per ribadire l’importanza e la centralità degli allievi che ogni giorno la scuola mette in pratica.

Si è dimesso il segretario generale Al Comune di Campobasso colpo a sorpresa del funzionario CAMPOBASSO. La Coalizione Civica, dopo aver appreso nella seduta di Consiglio Comunale la volontà dell’attuale Segretario Generale del Comune di Campobasso di lasciare la sede, “esprime

sentimenti di gratitudine per la dedizione al lavoro e di rispetto per la professionalità e le qualità umane e morali del dott. Giuseppe Di Cicco”. I consiglieri comunali Pilone, Co-

ralbo, Cancellario e Tramontano,nel corso dei mesi “hanno apprezzato le scelte del professionista il quale ha sempre dimostrato, nell’imparzialità della sua funzione, grande determinazione volta ad individuare per-

corsi trasparenti nella risoluzione delle molteplici problematiche. Nell’auspicio che la decisione presa non sia frutto di divergenze con l’attuale amministrazione, seppur il Segretario ha dichiarato motivazioni stretta-

mente personali, la Coalizione Civica augura al professionista una lunga carriera contornata da successi e soddisfazioni professionali”.

Consegnata una bozza di regolamento al comune di Campobasso per gli affidamenti in economia L’ACEM, l’Associazione Costruttori Edili del Molise con il maggior numero di imprese iscritte in Regione, ha consegnato al Presidente della Commissione Consiliare Lavori Pubblici del Comune di Campobasso Ferdinando Massarella il testo di una bozza di re-

golamento per gli affidamenti di lavori, servizi e forniture in economia. Il documento snellisce e razionalizza in maniera organica il testo originariamente sottoposto all’attenzione dell’Associazione, nell’intento di supportare l’Amministrazione

Comunale del capoluogo nell’adozione di un provvedimento funzionale ed efficace. “Abbiamo riordinato e semplificato i contenuti dall’originario articolato fattoci pervenire la scorsa settimana senza appesantimenti cattedratici – spiega il Presidente dell’ACEM

Corrado Di Niro – ma mettendo in guardia sui tentativi di incartare le procedure e sul rischio di impasse operativo che di certo non giovano né alle imprese né all’economia del territorio”.





11

Isernia

17 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Appennini: l’anima dell’Italia che non vuole essere chiamata “marginale” A Castel del Giudice in Molise i secondi Stati Generali delle Comunità dell’Appennino convocati da Slow Food Italia dal 16 al 18 ottobre Sono le terre alte più bistrattate del nostro Paese, eppure rappresentano l’anima dell’Italia. Sono gli Appennini che, secondo uno studio realizzato da Slow Food Italia, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Unisg) e Università degli Studi del Molise (Unimol), vivono una grave crisi demografica e un preoccupante abbandono del territorio, nonostante siano state colpite, al pari delle aree metropolitane più popolose e sviluppate, dalla perdita di suolo dovuta alla cementificazione, quadruplicata nei fondovalle negli oltre 50 anni presi in esame.

È questo il quadro allarmante al centro degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, convocati per la seconda assemblea nazionale da Slow Food Italia dal 16 al 18 ottobre a Castel del Giudice (Is) in Molise. Agricoltori, allevatori, artigiani, rappresentanti di consorzi provenienti da tutta la fascia appenninica, si riuniranno in una tre giorni di lavori per rilanciare una nuova stagione di rinascita sociale, economica e culturale dei territori della dorsale italica a partire dalla tutela della biodiversità. Lungi dal voler essere considerate “marginali”, le Comunità delle terre alte che rappresentano l’amina della pe-

nisola si riuniscono per condividere una nuova idea di montagna, muovendo da due grandi temi drammaticamente attuali – quello dei giovani e quello del lavoro – e costruire un’economia locale di nuova concezione, profondamente legata alle radici culturali, produttive e socioculturali di un territorio. I progetti degli enti locali e le buone pratiche delle aziende più virtuose, i segnali di speranza che arrivano dai tanti giovani che, segnando un’inversione di tendenza, scelgono le aree appenniniche come sede della loro attività e luogo in cui vivere, saranno presentati come esempi da condividere

e replicare dalla Liguria alla Sicilia. A Castel del Giudice sarà rilanciata Resistenza Casearia, la piattaforma di Slow Food che si arricchisce di una nuova ambiziosa iniziativa, la rete dei caseifici di montagna per sostenere chi rifiuta le scorciatoie della modernità continuando, testardamente, a produrre formaggi in condizioni non facili rispettando naturalità, tradizione, gusto. Il programma degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino è articolato in quattro commissioni che si terranno nella giornata di sabato 17 che si dedicheranno al

confronto sui temi che stanno emergendo come prioritari: dal Piano di Sviluppo Rurale alla semplificazione burocratica, dalla gestione della fauna selvatica, dei parchi e delle foreste, al turismo sostenibile, dalla viabilità e il recupero dei borghi, alle nuove “start up”, dalle relazioni sociali tra abitanti di diverse fasi di età e tanto altro. Domenica 18 invece si terrà la plenaria di chiusura per condividere i documenti messi a punto dalle commissioni di lavoro e presentare lo studio I comuni e le comunità appenninici: evoluzione del territorio realizzato da Slow Food, Ispra, Unisg, Unimol

Provincia, approvato il Piano faunistico Lo strumento di pianificazione del territorio consente la caccia selezionata al cinghiale ISERNIA. Nella sua ultima seduta ( 8/10/2015 ) il Consiglio Provinciale di Isernia ha approvato il Piano Faunistico venatorio della Provincia di Isernia – L. 11 febbraio 1992, n. 157.Lo strumento di pianificazione generale del territorio agrosilvo-pastorale articola la Provincia in comprensori omogenei finalizzati alla conservazione delle capacità riproduttive della fauna selvatica ed al contenimento naturale o mediante la regolamentazione del

prelievo venatorio. Nel piano faunistico vengono definite le oasi di protezione della fauna selvatica,le zone di ripopolamento e cattura, i centri pubblici e privati di riproduzione, le zone e i periodi di addestramento dei cani anche su fauna selvatica,i criteri di corresponsione degli incentivi ai proprietari dei fondi rustici adibiti all’ incremento della fauna, le zone destinate agli appostamenti fissi.

Il Piano vede la luce dopo circa 5 anni di gestazione e di confronto con i Sindaci dei territori oggetto di vincolo venatorio e delle Associazioni di categoria. Il Piano sostituisce il precedente datato 2005 e, insieme a quello di Campobasso, recentemente approvato dalla Provincia, consentirà alla Regione l’adozione del Piano regionale faunistico-venatorio, in ossequio alla L. 157/1992, attualmente fermo alla data del 1998.

Nelle more dell’adozione di questo provvedimento, che razionalizzerà e metterà a regime il settore, il Consiglio Provinciale ha richiesto un intervento alla Regione Molise per la riduzione dell’impatto causato dall’ eccessiva densità della specie ‘cinghiale’ sul territorio provinciale, consentendo una posticipazione della chiusura della stagione venatoria al gennaio 2016 , in attesa di una disciplina organica della caccia selezionata al cinghiale.

Transiberiana italiana, si riparte Il crescente successo del treno da Isernia a Sulmona spinge a nuovi programmi ISERNIA. Dopo un lungo 2015 ricco di appuntamenti sui binari della Sulmona-Carpinone, soprannominata affettuosamente la Transiberiana d’Italia, l’associazione Le Rotaie si appresta a rendere noto il calendario 2016, 20 treni storici (da Sulmona e da Isernia) organizzati in tutti i mesi con la consueta regia della Fondazione FS Italiane, organismo del gruppo FS che con competenza e lungimiranza ha restituito a questa linea ferroviaria una nuova vita, assumendone la gestione e mostrandosi al momento l’unico soggetto disponibile a fornire un fondamentale supporto materiale all’attività di turismo su rotaia in Abruzzo e Molise promossa dall’associazione di volontariato. E’ inoltre in procinto di essere rinnovato il parco rotabili storici a disposizione nel deposito di Sulmona, con la novità di un carro bagagliaio che potrà essere utilizzato per promuovere i viaggi in treno storico con bici al seguito. Appena due anni fa il rischio di chiusura definitiva della ferrovia e successiva dismissione era concreto, con l’imminente taglio del binario di Carpinone, che avrebbe isolato l’intera linea dal resto della rete. L’attività di stimolo e di studio di soluzioni concrete presso i competenti tavoli istituzionali, portato avanti negli

anni dall’associazione Le Rotaie, mantenendo sempre alta l’attenzione degli enti locali interessati e nel rigoroso rispetto dei ruoli, ha dato i propri frutti consentendo ora di guardare con ottimismo al futuro, come emerso dagli Stati Generali del Turismo Sostenibile, nella intensa tre giorni di studio svoltasi ad inizio ottobre

presso il rinnovato Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa sulle nuove sfide del settore, cui Le Rotaie ha partecipato in rappresentanza della Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali (FIFTM). Alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario France-

schini, al quale è stato consegnato l’invito a partecipare ad uno dei prossimi treni storici, del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e del Direttore della Fondazione FS Italiane Luigi Cantamessa sono stati tanti i punti cruciali emersi nei tavoli di lavoro, con oltre 225 partecipanti provenienti dalle diverse realtà associative del settore per l’istituenda “Carta di Pietrarsa sul Turismo Sostenibile”, che farà parte del Piano Strategico Nazionale del Turismo, da redigere entro i primi di dicembre come punto di inizio di una scaletta di lavori che vedrà il secondo appuntamento sempre a Pietrarsa nei giorni 7/8/9 aprile 2016. Intanto continuano le richieste per gli ultimi tre treni storici dell’anno sulla Transiberiana d’Italia, con il prossimo in occasione della Fiera del Tartufo Bianco Pregiato di San Pietro Avellana, in programma domenica 1 novembre con partenza da Sulmona, dopo il grande successo dell’edizione dello scorso anno (informazioni su www.lerotaie.com e alla mail prenotazioni@lerotaie.com). Successivamente, a dicembre (domenica 6 e sabato di Santo Stefano), i treni natalizi per Campo di Giove e Carovilli chiuderanno un 2015 impegnativo ma ricco di soddisfazioni per i volontari dell’associazione Le Rotaie.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

17 ottobre 2015

Zuccherificio, futuro incerto Spento il forno calce dopo la micro campagna saccarifera TERMOLI. Si lavora con gruppi diversi, ogni due-tre giorni e con 60 dei 79 dipendenti della New.Co utilizzati a rotazione allo Zuccherificio del Molise. Dopo lo spegnimento del forno calce avvenuto nella notte di sabato, che di fatto ha segnato anche la fine della micro campagna saccarifera, la preoccupazione dei dipendenti è tutta per l’immediato futuro. Dal primo novembre, infatti, ci sarà la risoluzione del fitto del ramo di azienda tra la Spa fallita e la Srl dichiarata inadempiente la scorsa primavera che comporterà, per i dipendenti, il venir meno dei requi-

siti per accedere alla cassa integrazione straordinaria per 12 mesi. La speranza, quindi, è che la procedura per gli ammortizzatori sociali vada a buon fine e non si finisca nel pantano della mobilità. Intanto in azienda si fanno anche i conti in tasca sulla campagna 2015 che ha visto l’esborso per l’approvvigiona-

mento di gas metano ammontante a 750mila euro come costo di avvio contrattuale annuale ma con un computo probabilmente minore dato dalle poche ore di lavorazione. Il sugo denso, frutto della lavorazione bieticola, è stato acquistato da Aria Food di Diego Volpe Pasini, fornitore del gas e delle mille tonnellate di barbabietole, poco meno della metà di quelle maturate nei campi contrattualizzati dall’imprenditore friulano. Intanto entro novembre dovrebbe arrivare la prima tranche delle somme relative alla cessione delle quote zucchero alla SudZucker.

Termoli osannata da meteoweb Il portale ha dedicato ampio spazio alla città in tutte le sue sfaccettature TERMOLI. Cresce l’interesse intorno alla città di Termoli. Dopo gli applausi e le belle parole spese da skyscanner.it, è anche il portale meteoweb.eu a dedicare spazio alla città di Termoli. Lo fa attraverso un articolo dal titolo “Alla scoperta di Termoli, la città dei pescatori“ che lascia all’utenza web il desiderio di visitare questa città in cui sussistono grandi ricchezze. Se è vero, infatti, che il Molise esiste (#moliseesiste), lo è anche che, come scrive meteoweb.eu, “Il piccolo Molise conserva grandi ricchezze, tra queste uno dei suoi gioielli è sicuramente Termoli. […] Il Borgo è la parte più caratteristica della città, probabilmente costruito durante il Basso Medio Evo, dopo che gli abitanti vi si rifugiarono dopo il primo sacco dei Tur-

chi nel 1567. […] A questo seguì anche uno sviluppo industriale, grazie all’apertura

di una delle aziende dellaFIAT, negli anni Settanta.

[…] Termoli è una città di pescatori […]. Il piatto che identifica la zona è sicuramente u’ bredette alla termolese, il piatto serale dei pescatori. Altri piatti gustosi e marinari sono la pasta alla chitarra con sugo di seppie o di calamari, i fesille con sugo di verdure in bianco, isécce e ‘pisille, che altro non sono che le seppie. I pulepe ‘mbregatorie letteralmente i “polipi in purgatorio”; i trejje alla ngorde comunemente conosciute come le triglie; itrejjezzole (triglie più piccole); u pappone, a mertiscene, i tubettini con i maruzzelle(la pasta con le lumachine di mare), i scarpelle di Natale, i pulepe arrecciate, uscescille, i cacate de ciavele (palline di pasta fritte con miele). Gli appuntamenti più importanti sono la festa di San Basso e il Kimera International Film Festival, arrivata alla dodicesima edizione.

Erosione della costa, stanziati i fondi Pubblicato il bando di gara per un milione e mezzo di interventi a mare TERMOLI. Tre miliardi del vecchio conio, allo stato 1,560 milioni di euro, per mettere un freno a un fenomeno assai invasivo e preoccupante, quello dell’erosione costiera, che il Molise subisce con statistiche e percentuali micidiali. La Regione Molise ha pubblicato oggi il bando di gara per la realizzazione di un intervento importante, che coprirà lo specchio d’acqua tra Campomarino e Termoli. L’esigenza dell’Amministrazione di procedere all’affidamento della esecuzione dei lavori con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base del progetto esecutivo redatto dall’Amministrazione medesima, si fonda sulla necessità di realizzare i lavori con la massima disponibilità tecnologica presente sul mercato di riferimento. La spiaggia molisana è attualmente protetta da una serie di barriere foranee emerse, costruite a partire dagli anni ’80 – ’90. Tali barriere sono po-

sizionate a diversa distanza dalla linea di riva (con una distanza massima di circa 50,00 ml da riva), sono ubicate su fondali di diversa profondità, che variano da circa – 1,00 a – 6,00 ml e sono caratterizzate da quote di sommità differenti. Le predette barriere furono realizzate per creare un più ampio litorale sabbioso e per proteggere le opere pubbliche e le opere a destinazione turistica dall’azione erosiva del mare. Negli ultimi anni le barriere frangiflutti presenti sono state messe in crisi per effetto di alcune problematiche, che, anno dopo anno, si sono accentuate. Tali problematiche si possono, sinteticamente, riassumere nel modo seguente: – allargamento dei varchi tra le scogliere; – cedimento delle scogliere in diversi punti; – realizzazione di nuove scogliere nei pressi di zone con scarsa prote-

zione. I lavori in appalto, progettati con la finalità di conseguire una migliore ed una funzionale protezione della costa, consistono nel rifiorimento delle scogliere esistenti e nella costruzione di nuove scogliere. Tale soluzione permettere la chiusura completa del paraggio ricalcando la

configurazione attuale, con innalzamento della quota della berma, regolarizzazione dei varchi e minimizzazione degli effetti di bordo che altrimenti richiederebbero soluzioni di transizione. Le lavorazioni sono previste sia via terra che via mare e sono da effettuarsi con mezzi marittimi. Le nuove sco-

gliere dovranno essere realizzate con fornitura di nuovo materiale, concentrando il materiale più piccolo nel nucleo dell’opera e gli scogli più grossi all’esterno. Il criterio di aggiudicazione, come già indicato in precedenza, è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.


13

Termoli

17 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Comune, referendum in standby Per il sindaco Sbrocca: “Si strumentalizza” TERMOLI. Posizioni diametralmente opposte sono state alla base di due ore di dibattito in Consiglio comunale alla presenza di diversi cittadini appartenenti ai comitati referendari. Al centro delle discussioni c’era proprio la costituzione della commissione referendaria che, istituita solo sulla carta, non può comunque operare perché non costituita. E così, il dibattito si è acceso mettendo da un lato la proposta di quattro professionisti da parte della minoranza, da accettare e nominare direttamente in assise, e dall’altro la richiesta della maggioranza di proseguire secondo un iter diverso consistente in un bando pubblico con i quali tutti gli interessati possano concorrere ad essere membri della costituente commissione. Sullo sfondo, però, il rischio che il dilatare dei tempi potesse finire con l’accantonare i quesiti referendari che, ricordiamo, sono relativi alla

fattibilità del tunnel, al raddoppio ferroviario e alle sorti del cinema adriatico. A imporsi al voto è stata la maggioranza per quello che per attivisti e minoranza è un reale attacco alla democrazia. Presente all’assise anche la consigliera regionale Patrizia Manzo Per Patrizia Manzo, consigliera regionale M5S: “Speriamo che quella appena conclusa non sia una occasione persa per Termoli. A me, paradossalmente, sembra che si stia perdendo tempo; ovviamente noi del MoVimento 5Stelle chiediamo trasparenza e partecipazione anche nelle nomine ma il regolamento parla chiaro sono di competenza del consiglio comunale e il comitato fa le sue proposte”. gli fa eco Pierluigi Caruso membro del comitato Partecipa Termoli che afferma: “Avevamo chiesto certezze nella nomina dei membri della commissione, ma come avevamo

immaginato, queste certezze non ci sono state e la maggioranza non ha voluto darle ai cittadini. Continueremo a batterci per continuare a portare il referendum ai cittadini e già da oggi discuteremo tra di noi e pianificheremo le azioni future che dovranno essere poste in essere”. Diretto nel suo commento anche Valerio Fontana il quale, da membro del Comitato Termoli Decide, riporta: “L’obiettivo di questo Consiglio comunale era nominare la commissione per il referendum per permettere ai cittadini di proseguire nell’iter che è ancora molto arduo. Così non è stato, nonostante i quattro nomi fossero già lì sul tavolo e potevano essere nominati solo per alzata di mano. Quindi, avrebbero permesso di proseguire nell’istituto di partecipazione. In Consiglio si è preferito approvare un emendamento che non da nessun tempo certo per questa com-

missione e fissa l’unico paletto temporale a 30 giorni, ma solo per scrivere un bando… e dopo? Cosa succederà non lo sappiamo. Ripeto, certezze sul tempo della nomina questo consiglio non ce le ha date e ilo rischio è che succederà che finché non ci sarà questa commissione, saremo congelati al punto da non poter far nulla: senza commissione non c’è referendum. Questa scelta di fatto ci sta impedendo di andare al referendum”. Più tecnico è poi l’intervento di Michele Marone, Consigliere minoranza Termoli, che ribadisce: “Riteniamo che sia stato violato l’articolo 18 del referendum perché nonostante noi Consiglieri della minoranza avevamo richiesto la convocazione del consiglio per tale adempimento, per lasciare svolgere il procedimento referendario, con un emendamento votato dalla maggioranza si sono andati ad allungare i tempi, ma soprattutto sono

andati a prevedere una modalità non prevista dal regolamento. Quindi riteniamo che questo emendamento addirittura era irricevibile perché posto che costituisce una modifica all’articolo 18 doveva essere fatto come proposta di delibera e non come emendamento alla proposta di delibera di nomina dei componenti”. Da oggi si lavorerà sul da farsi, intanto il sindaco è chiaro e così replica alla presunta mancanza di democrazia: “Assolutamente no – ha ribadito il sindaco Angelo Sbrocca – stiamo facendo il nostro dovere in relazione a un istituto che non solo condividiamo, ma che è stato e sarà uno strumento di partecipazione dei cittadini. Stiamo facendo tutto secondo il regolamento e la legge, se qualcuno vuole strumentalizzare come si strumentalizza tutto, faccia pure ma i cittadini sono più intelligenti di chi vuole strumentalizzare”.

“La scuola di Renzi non ci piace” Corteo studentesco a Termoli contro il provvedimento adottato dal governo TERMOLI. Corteo studentesco a Termoli con le strade cittadine che si sono viste invase da un migliaio di giovani manifestanti. Al centro della protesta i contenuti della riforma “La buona scuola” del Governo Renzi chiamato e il paventato avvio delle trivellazioni in Adriatico. “Abbiamo protestato per la riforma Renzi, per la Buona Scuola e per le trivelle a mare visto che verranno piazzate delle piattaforme di 325 metri su ogni regione Abruzzo Molise e Puglia. Noi – ha affermato uno degli studenti – lottiamo per il nostro futuro e per il nostro ambiente del futuro. Cercheremo di fare di tutto per evitare che questo accada ecco perché stiamo manifestando ma è solo l’inizio”. Una lotta che ha coinvolto gli studenti dello Scientifico, del Classico, di Ragioneria e Nautico, dell’Industriale, del Pedagogico di Guglionesi oltre che di Artistico e Alberghiero di Termoli. Un migliaio, stando alle forze dell’ordine, i ragazzi scesi in piazza con megafoni e striscioni per “manifestare contro la Buona Scuola di Renzi perché come riforma accanto a punti che potrebbero essere definiti positivi ha alcuni punti che rischiano di peggiorare ulteriormente la condizione della scuola italiana. La figura del preside padrone della scuola, che controlla la sorte di insegnanti e alunni in maniera incisiva questo abuso di potere potrebbe essere dannoso per tutte le scuole e tutti gli insegnanti perché quando si concentra il potere nelle mani di un unico personaggio le cose non andranno bene. Noi siamo qui – hanno continuato i giovani – perché vogliamo una scuola aperta a tutti e non una scuola privata aperta solo a chi è più ricco e non ai pre-

sidi padroni che la scuola è degli alunni e non del Governo”. Presente alla manifestazione anche una rappresentanza delcomitato Trivelle Zero Molise. “Abbiamo preso contatti con i ragazzi e i rappresentanti di istituto – ha affermato Marcella Stumpo – che stiamo sensibilizzando per questa terra è la loro, è il futuro del territorio è il loro e sono rimasti interessati tanto è vero che la nostra bandiera sta sul camioncino e abbiamo intenzione di continuare questo la-

voro con le scuole per riuscire a creare quel fronte unico di cui si parlava negli altri incontri per avere la maggiore forza possibile e bloccare la petrolizzazione. D’altronde – ha continuato la Stumpo – se non si parte dai ragazzi non si arriva da nessuna parte. Risposta piuttosto numerosa sono interessati abbiamo preparato dei volantini che porteranno nelle scuole, andremo a parlare nelle assemblee i giovani come sempre quando vedono persone che credono in quello che dicono rispondono bene”.

Gtm si sciopera ancora Terza astensione dal lavoro degli autisti il 27 ottobre TERMOLI. “La Cgil, vista il verbale di mancato accordo tra l’Azienda GTM che esercisce il servizio urbano nella città di Termoli e la Filt CGIL Molise, del 7 settembre 2015; visto l’esito negativo del tentativo di conciliazione svolto presso la Prefettura di Campobasso

il giorno 16 settembre 2015, vista la prima azione di sciopero di 4 ore attuata in data 30 settembre 2015; visto la seconda azione di sciopero di 8 ore del giorno 13 ottobre 2015, dichiara una azione di sciopero di 24 ore, per il giorno 27 ottobre

2015“. La protesta sindacale alla luce del mancato pagamento da parte della Regione di quanto, pure ,pattuito a seguito della sentenza del Tar Molise a favore della Gtm. “La motivazione dello sciopero è il mancato pagamento di quattro mensilità ed i sistematici ritardi nella

erogazione degli stipendi ai dipendenti. Le modalità di adesione sono le seguenti: uffici ed impianti fissi(Amministrazione, officine e biglietterie) intera giornata; Operatori di esercizio dalle ore 00.01 alle ore 24.00. Saranno garantite le

fasce orarie di garanzia che ricordiamo essere, per il Trasporto Pubblico Urbano, 5.17-8.17/ 13.00-16.00 . Si garantisce la pronta riattivazione al termine dello sciopero.L’azienda curerà l’informazione all’utenza nei modi e nei tempi stabiliti“.



15

Opinioni Di Claudio de Luca La vicenda del “caporale” di Torremaggiore, pizzicato nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato nel Basso Molise, permette di rievocare uno stato abbastanza diffuso in regione. La Dia ha sempre affermato che il Campobassano e l’Isernino rischiano concretamente. Il modello organizzativo orizzontale della Camorra casertana è individuabile in centri decisionali minori ancorati al conseguimento di obiettivi immediati. Nel Napoletano le forme di aggregazione criminale controllano ambiti caratterizzati da un elevato numero di piccoli insediamenti produttivi e di micro-attività economiche, condizionandone il mercato legale. Per quanto riguarda le campagne, chi lavora sono gli immigrati stagionali di colore. Ma, poiché il lavoro è in “nero”, è chiaro che all’INPS non vengono destinati contributi ed è verosimile che questi vengano riferiti a braccianti di carta poi trasferiti altrove affinché il gioco possa continuare in un’altra regione. D’altronde un’azienda, per assumere braccianti, deve affrontare solo un problema: procurarsi un terreno incolto. Con i documenti ottenuti, l’INPS fornisce (suo malgrado) l’armamentario burocratico a contratti falsi (di affitto o di proprietà), contenenti riferimenti catastali imprecisi, per ciò stesso riutilizzati più volte per terreni affittati a soggetti diversi, in modo da lucrare più volte sul medesimo campo. In definitiva, accanto a titolari di aziende-fantasma, che sottoscrivono moduli, vi sarebbero terreni inesistenti (o addirittura di proprietà altrui) e “braccianti” di cui vengono utilizzate solo le generalità;

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della

17 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le montagne di carta quello scoperto in molte altre regioni dove i campi sono seminati a raggiri cartacei, se non addirittura piantumati ad alberi che fruttano evasioni fiscali per milioni di euro.

mentre, nella realtà, sarebbero gli extracomunitari a lavorare per un pugno di euro. Messe così le cose, diventa giusto ipotizzare che, pure nella ventesima regione, i braccianti si renderebbero protagonisti di giornate virtuali che porterebbero al corollario di assunzioni inesistenti, di contributi mai versati e di indennità di disoccupazione percepite senza titolo. Questo mercato di carta fonderebbe la propria vivacità sul meccanismo degli assegni spillati alla Previdenza sociale sulla semplice scorta del numero di giornate di lavoro dichiarate ma non lavorate. Chi indaga sul fenomeno ri-

tiene che, a gestire il tutto, sarebbero delle aziende campane, ramificate sul territorio molisano, utilizzando – in nero – centinaia di extra-comunitari per lucrare, successivamente, il frutto delle attestazioni rese da braccianti locali. Il fenomeno sarebbe d’importazione e si sarebbe affacciato nella Patria di Cuoco solo di recente perché il Molise, a tale proposito, viene ritenuto un territorio vergine. Queste aziende otterrebbero dall’INPS importi incongrui se rapportati alla scarsa entità della classe bracciantile locale. In sostanza pure nella ventesima il fenomeno sarebbe analogo a

Negli ultimi tempi, il lavoro nelle campagne è diventato oggetto di numerose inchieste. Di recente l’Unione dei lavoratori agroalimentari è stata contattata da un Sindacato norvegese che vuole boicottare i pelati in scatola, pretendendo una certificazione sul rispetto delle normative sul lavoro. In Europa ne ha parlato “France 2” e “Der Spiegel”. In Italia è stato il periodico “Terre libere” a chiedere maggiore trasparenza. Molti ritengono che lo sfruttamento del bracciantato sia solo una piaga del Sud; in realtà il fenomeno è ben radicato anche al Nord. Si va dal pomodoro in Puglia alle arance di Rosarno fino ai vini piemontesi. La Capitanata parrebbe detenere il “record” dell’imbroglio contributivo ma altri territori vantano “Guinness” specifici: il Veneto per il vino e le fragole; il Piemonte per l’utilizzo dei minori per la vendemmia e la Sicilia per l’uso dei braccianti-fantasma che incassettano le arance. La rivista “Terre libere” conferma la costituzione di cooperative di carta, apparentemente legali, un po’ dovunque. Somministrano salari decurtati ad extracomunitari che non possono permettersi manco un’abitazione in affitto, vivendo un tuguri orrendi; cosicché l’accoglienza degli stagionali è diventata un costo sociale che origina pesanti situazioni di ordine pubblico, deteriorando l’immagine dell’agroalimentare italiano in Europa.

Votatemi perchè devo poter campare benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di

partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò,

diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.