Trasporto su gomma, altra sbandata per nagni

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Aldo Patriciello

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Aldo Patriciello. Sulla questione dei marò ancora agli arresti in India, l'europarlamentare molisano ha sottolineato come il voto espresso dal Parlamento a Strasburgo sia foriero di note positive per i due militari italiani. Finalmente, il coinvolgimento dell’Unione Europea in questa triste vicenda rappresenta quel salto di qualità necessario dopo i tanti, troppi, tentennamenti dei vari governi italiani che fino ad ora si sono avvicendati. Ed è anche l'augurio che formula l'esponente politica molisano.

Il Tapiro del giorno a Salvatore Colagiovanni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Colagiovanni. Ha lasciato da qualche giorno il ruolo di consigliere provinciale di Campobasso eletto nelle liste di Forza Italia ed è stato sostituito dal primo dei non eletti della stessa lista, Giovanni Varra. Ha ricoperto il ruolo di presidente dell'Uprom, l'Unione delle Province molisane e ci si sarebbe attesa una fase programmatica vivace a seguito dello scioglimento delle due Province a partire dalle biblioteche. Così, però, non è stato e sono state perse buone occasioni politiche.

Trasporto su gomma, altra sbandata di Nagni Servizio a pagina 3


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2 17 gennaio 2015

“Marò, un voto per riportali a casa” L’europarlamentare, Aldo Patriciello, dopo la decisione di Strasburgo

CAMPOBASSO. “Con il voto di Strasburgo il caso dei nostri due marò diventa finalmente una questione “europea”. Il Par-

lamento Europeo ha chiesto con estrema chiarezza l’immediato rimpatrio dei due fucilieri e credo che ora vi siano tutti i presupposti per avviare un’efficace e risolutiva azione diplomatica che favorisca un accordo tra Italia ed India e ponga finalmente fine ad una vicenda dai contorni assurdi”. Interviene così Aldo Patriciello, membro del Gruppo PPE al Parlamento Europeo, a margine della votazione sul testo votato in seduta plenaria sul caso dei due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori

indiani nel 2012 durante delle operazioni anti-pirateria. “Come evidenziato nella risoluzione approvata in aula – ha spiegato l’eurodeputato forzista – la condotta del governo indiano nei confronti dei due militari italiani rappresenta una grave violazione dei loro diritti umani: non è ammissibile che dopo tre anni si continui a detenere i nostri due marò senza alcun capo d’accusa ed in spregio a qualsiasi norma di diritto internazionale. Il coinvolgimento dell’Unione Europea in questa triste vicenda rappresenta

quel salto di qualità necessario dopo i tanti, troppi, tentennamenti dei vari governi italiani che fino ad ora si sono avvicendati. Mi auguro che a partire da domani – ha aggiunto Patriciello - l’Alto Rappresentante per la politica estera Mogherini compia ogni sforzo necessario per dar seguito alla risoluzione approvata in aula, chiedendo con forza che la competenza giurisdizionale sul caso in questione sia attribuita alle autorità italiane o ad un arbitrato internazionale”.

Pianificazione urbanistica, sviluppo economico, pianificazione sociale, marketing territoriale, comunicazione e servizi telematici in sofferenza

Mano libera alla speculazione: Comune, Provincia e Regione allegercici ai Piani territoriali

Il territorio in balìa di progetti e programmi finalizzati non al bene comune ma all’interesse di parte C’è stata, seppure breve, la stagione dei Piani: economici, industriali e/o territoriali. Se ne sono fatti e sprecati tanti. Mai che un Piano però sia andato a rendere agli autori il riconoscimento di un successo e ai cittadini molisani abbia portato un qualche tangibile (visibile?) vantaggio. Spreco di denaro pubblico? Certamente. Vizio antico, questo; peraltro duro a morire. Oggi, come del resto ieri e l’altro ieri, vanno di moda i consulenti. Che cosa consiglino agli amministratori, è stato sempre un mistero. Intanto, però, portano a casa, miglia di euro e arricchiscono il curriculum per ambire ad altre più corpose future consulenze. La giostra degli incarichi è in continua attività, non si ferma mai, soprattutto dalle parti di Palazzo Vitale. Tornando alla stagione dei Piani, non possiamo omettere di chiamare in causa il Comune e la Provincia di Campobasso. Entrambi gli enti sono stati autori di due proposte che all’apparenza erano apparse logiche e razionali. Miravano entrambe a prendere in esame il territorio di riferimento per farne un modello di razionalità, un campo di applicazione del buon governo sulla scorta di scelte e investimenti mirati. Il Comune (sindaco Di Fabio) ha presen-

tato il Piano Strategico Territoriale (Pst); la Provincia (presidente D’Ascanio) a sua volta, quasi contemporaneamente, ha presentato il Piano Territoriale di Coordinamento (Ptcp): iniziative che andavano nella stessa direzione: trovare punti di contatto istituzionali, programmatici e gestionali per governare, con programmi e risorse ad hoc, aree vaste e complesse. I piani erano espressione di una volontà tesa a superare il localismo e l’egoismo amministrativi. Un modo – è stato detto – per coinvolgere su larga scala soggetti istituzionali, soggetti professionali e soggetti imprenditoriali per fare, insieme, dapprima una ricognizione delle vocazioni del territorio, quindi delle risorse finanziarie, per realizzare in comunione d’intenti, una programmazione dal basso e non verticistica. Ci sono stati apprezzamenti, peraltro giustificati e meritati. Comune e Provincia che puntavano ad uno stesso obiettivo, apriva un capitolo nuovo nei rapporti istituzionali. E metteva in risalto soprattutto come fosse rimarchevole l’assenza della Regione con un suo proprio Piano di Assetto Territoriale (Pat). Un piano, cioè, sovradimensionato cui fare riferimento e a cui attenersi per non

creare possibili sovrapposizioni o contrapposizioni. Ma la Regione è stata assente in quella circostanza e continua ad esserlo, lasciando il territorio in balia di progetti e programmi finalizzati non al bene comune ma all’interesse di parte. Difatti, continua a non porsi la necessità di un Pat e ad ignorare l’urgenza quantomeno di una legge urbanistica che in qualche misura potrebbe aiutare a salvaguardare il Molise dalle speculazioni . Anche il Piano pae-

saggistico affidato all’università del Molise sembrava in dirittura d’arrivo, poi si sono perse le tracce. Per cui il Molise (territorio) è terra di nessuno. Gli speculatori possono farne ciò che vogliono (anche le centrali a biomasse!). I Piani (territoriale del Comune, e di coordinamento della Provincia) erano statati mossi dalla necessità di porre fine al qualunquismo, sebbene riferito a porzioni specifiche del territorio di dimensione intercomunale e pro-

vinciale. Il Piano Strategico Territoriale (Pst) infatti avrebbe coinvolto 21 Comuni tra quelli che fanno corona al capoluogo: Baranello, Busso, Campodipietra, Campolieto, Castellino del Biferno, Castropignano, Cercemaggiore, Cercepiccola, Ferrazzano, Gildone, Jelsi, Matrice, Mirabello, Montagano, Oratino, Petrella Tifernia, Ripalimosani, San Giovanni in Galdo, San Giuliano del Sannio, Toro e Vinchiaturo. Il Piano Territoriale di Coordinamento poggiava la sua ragion d’essere sulle indicazioni progettuali degli esperti Gerardo Grasso, Nicola Putrella e Giuseppe Russo e sulla consulenza di Roberto Infelice e Francesco Bozza per migliorare le varie matrici del territorio: da quella socio-economica a quella ambientale, insediativa, produttiva, infrastrutturale e storico-culturale. L’obiettivo era: trascendere i confini campanilistici e gli egoismi localistici nei settori della pianificazione urbanistica, dello sviluppo economico, della pianificazione sociale, del marketing territoriale, della comunicazione e dei servizi telematici. Era. Ma non è stato. Tempo e soldi persi. La storia, purtroppo, continua. Dardo

“Ancora una volta pagano i più deboli” CAMPOBASSO. Sulla vicenda della somministrazione pasti al nonoscomio San Timoteo di Termoli, dove la ditta che se ne occupa avrebbe avviato una protesta contro l’Asrem per il mancato pagamento dei corrispettivi dovuti, interviene il consigliere regionale Filippo Monaco: “Prima i familiari di persone affette da disabilità, adesso i degenti: è possibile che a pagare le spese della gestione sanitaria regionale siano sempre i poveri cristi che non sanno più a che Santo rivolgersi? Nei mesi scorsi abbiamo assistito alla protesta da parte dei fornitori che avanzavano ingenti crediti da parte dell’Asrem, creando un danno economico notevole a quanti assistevano un familiare malato e che dovevano pagare di tasca propria le forniture mediche; oggi è il turno della ditta che si occupa della somministrazione dei pasti ai ricoverati del San Timoteo che, sempre per il mancato pagamento dei cre-

A denunciare le situazioni degenerative nella sanità, il consigliere Filippo Monaco dopo la sospensione dei servizi dei fornitori Asrem e ora di chi gestisce le mense capacità di masticazione e deglutizione e chi invece no. Chi può assumere pastasciutta e chi nemmeno un po’ d’acqua. Ma a quanto pare, per via di una gestione sanitaria criticabile, nessuno si preoccupa di queste differenze tra i pazienti. E a pagare le conseguenze del rapporto Ladisa-Asrem sono i poveri malati, già provati dalla malattia o da interventi chirurgici. Ma davvero pensiamo che l’umanità non sia più da prendere in considerazione?” diti da parte della Asrem, ha deciso di optare per un menù unico per tutti i degenti. Ma dove vogliamo andare a finire? Il nosocomio termolese non ha un’unica degenza: c’è chi ha

“La Regione ha il dovere di intervenire di fronte queste emergenze che colpiscono la SUA popolazione. Ma come al solito si attende una protesta che va a ledere i diritti dei malati prima di intervenire e risolvere una questione

che va avanti da mesi. Come feci lo scorso dicembre, anche oggi chiedo al Direttore Generale Asrem di verificare nell’immediato quali siano le situazioni complesse da risolvere, per evitare che, nei prossimi mesi, dovremmo esser costretti ad assistere ad una nuova forma di protesta da coloro che il proprio servizio lo prestano senza però che l’azienda sanitaria copra le spese, costringendo le aziende fornitrici a debiti ingenti”. “Sono stanco di questa situazione di degenerazione dei valori. Vorrei una regione dove i diritti fondamentali vengano assunti come principio cardine della buona amministrazione e del senso civico e politico. Se non si ha questo ideale alla base, che ragione di esistere abbiamo?”.


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3 17 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Decisione della Giunta regionale

Il direttore generale Di Mirco rimane in sella fino al 15 aprile 2015 Il tempo necessario per portare a compimento una serie di importanti iniziative La giunta regionale ha deciso di dare tre mesi di proroga alla scadenza del contratto che lega il direttore generale all’Ente di Via Genova. Il provvedimento era nell’aria dopo che proprio a fine anno il direttore generale ha fornito agli amministratori regionali l’ennesimo atto di organizzazione dell’ente che, per essere avviato e realizzato ha bisogno della sua mano e della sua firma. Se fosse venuto un altro al posto suo, magari con altra personalità, con altra visione delle funzioni e dell’organizzazione dei sevizi regionali, probabilmente avrebbe potuto cambiare le carte in tavola. Per evitare ogni rischio, ecco il prolungamento di tre mesi dell’incarico giustificato in maniera molto stringata dal direttore dell’Area Prima, Angelo Fratangelo, ma sufficiente a convincere la giunta della necessità di dare a Di

CAMPOBASSO. La disfatta in corso del sistema del trasporto pubblico in Molise è una delle poche cose che destano ancora meraviglia in una regione oramai avvezza alla cattiva gestione del territorio, all’assenza di programmazione e alla mancanza di priorità nelle cose da fare a fronte di una congiuntura economica sfavorevole. Se ne sarà accorto l'assessore Nagni? Non ce l’abbiamo con il simpatico assessore ai Trasporti, Pierpaolo Nagni. Ma il settore, da anni, soffre una crisi devastante alla quale l’assenza di una programmazione ha finito con il renderla ancora più pesante. Il caso del sistema ferroviario è arcinoto e, non da meno, c’è quello del trasporto su gomma. Del resto, il primo atto dell’assessore Nagni fu proprio quello di annullare la gara d’appalto per il gestore unico che avrebbe portato a far risparmiare alla Regione Molise qualcosa come 4 milioni di euro l’anno. Pesa, e non poco, la mancata assegnazione in via definitiva la gara per i trasporti pubblici in Molise in un momento di difficoltà estrema del settore per il continuo taglio dei fondi. In prima battuta basti ricordare l’enorme diffe-

CAMPOBASSO. Si è parlato di ‘Prodotti tipici e tradizionali tra tutela e mercato’ al convegno organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori del Molise a Campobasso. Tra gli illustri ospiti del panorama nazionale e regionale in materia di agricoltura, anche l’Assessore regionale alle Politiche Agricole e Agroalimentari Vittorino Facciolla. L’Assessore, nel suo intervento, ha posto l’accento sulla necessità di sviluppare forme di cooperazione e sull’importanza della valorizzazione del capitale umano. “Nel nuovo PSR 2014/2020, che pone al centro dell’attenzione proprio il capitale umano- ha sottolineato- ci saranno trasferimenti di risorse pari a 210 Milioni di Euro. Per arrivare alla tutela dei prodotti, dobbiamo rendere più efficiente la

Mirco la possibilità di portare a buon fine le attività necessarie alla completa operatività del sistema dei controlli interni e all’implementazione dell’audit interno; l’attuazione delle azioni di miglioramento e di riorga-

nizzazione previste dal Piano di rafforzamento amministrativo; il coordinamento delle strutture regionali impegnate nella definizione dei documenti di programmazione economico-finanziaria per il 2015; la

implementazione del sistema di graduazione delle funzioni e delle connesse responsabilità dei dirigenti e la riorganizzazione dell’Avvocatura regionale. Di fronte a un ventaglio così composto di azioni e di responsabi-

Trasporti su gomma, altro capolavoro dell’assessore Nagni Due anni perduti e senza gestore unico del servizio. Un danno da 8 milioni di euro renza fra il costo di gara e l’attuale spesa ( circa 25 centesimi in più a Km, per un totale di 2.850.000 euro e per altri euro 1.440.000 per altre percorrenze), senza contare i servizi aggiuntivi che sono stati richiesti in gara e che avrebbero colmato i tagli effettuati per imposizione della legge finanziaria. Ormai, però, è andata e l’ultima parola la esprimerà il Tar a fine febbraio mentre la Regione si dice pronta ad un nuovo bando già predisposto da apposita società esterna. Tanto che la Giunta regionale assegnò alla società “di conferire ad ISFORT S.p.A. (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti) con sede in Roma l’incarico per l’assistenza tecnica ed il supporto metodologico alla competente struttura dell’Area IV per la predisposizione degli atti riguardanti i servizi di “Assistenza tecnico/scientifica e supporto

metodologico relativi alla predisposizione degli elaborati tecnici strumentali agli appalti del servizio di trasporto pubblico locale e all’aggiornamento del Piano regionale dei Trasporti... Le spese relative all’appalto di che trattasi, quantificate in € 40.000,00 oltre IVA (22%) per complessivi € 49.200,00". Intanto, il Governo ha tagliato consistenti fette di

finanziamento e, soprattutto, ha accumulato grossi ritardi nel trasferimento delle risorse. Tanto è vero che a Termoli tutto è avvolto nell’alone del mistero dopo i tagli dei chilometri, il Comune di Bonefro si è dovuto arrangiare per coprire i costi dei servizi della linea di collegamento tra il paese e il villaggio provvisorio realizzato dopo il sisma e via dicendo. E

lità, la giunta ha ritenuto che sussistesse l’esigenza di provvedere al differimento della data di scadenza dell’incarico attualmente esercitato dal Di Mirco. Il quale, ricordiamolo, ha iniziato la sua attività il 16 ottobre 2013, a valere fino al 15 ottobre 2014. Da quella data in poi, per motivi diversi, ma sempre considerati oggettivamente importanti, al direttore generale è stata concessa una proroga di tre mesi valida fino al 15 gennaio 2015 e, come diciamo, ancora fino al 15 aprile prossimo. Nel frattempo il presidente Frattura avrà modo di vagliare se nell’elenco degli idonei a ricoprire l’incarico ci sia qualcuno che gli possa interessare e tornare utile più di quanto non lo sia stato Di Mirco, o se gli convenga di rinnovargli l’incarico per un altro anno.

l’assessore Nagni? Ma la stessa sua Giunta? La parola programmazione è assente da anni, purtroppo, nel sistema dei trasporti che avrebbe dovuto già vedere avviato quel processo di ammodernamento che, mai come adesso, è di primaria importanza per garantire all’utenza il diritto alla mobilità nella nostra regione. Perchè, allora, si è preferito andare avanti alla meno peggio?L'assenza di programmazione e l'attuale confusione generata da chi è salito al potere in regione, sta trasferendo direttamente sui cittadini e sui pendolari, non solo il costo più elevato in termini economici per l’aumento costante delle tariffe, ma soprattutto il disagio e le difficoltà di ritrovarsi, quasi d’improvviso, in un territorio meno interconnesso, frammentato, dove persino il percorso casa-lavoro non pare più garantito. Un risultato sbalorditivo e in gran parte legato non tanto alla difficile congiuntura economica, quanto molto di più a politiche regionali mediocri e finalizzate, di concerto con il governo centrale, a non spendere danaro, per ora, in attesa di tempi migliori.

Agricoltura, prodotti tipici da valorizzare macchina amministrativa perché la velocità del mercato non consente di arrivare tardi e, quindi, di dare risposte tardive agli agricoltori”. “Come Regione- ha proseguito- abbiamo deciso di investire ben 23 Milioni di Euro sulla Misura riguardante la Cooperazione. Dei 23, ben 3 Milioni di Euro serviranno alla costruzione di questo percorso”. Una bella cifra per un iter che punta allo sviluppo di forme di cooperazione inter-organizzativa a livello territoriale e ad azioni collettive condivise e finalizzate in modo uniforme, anche per evitare inutili dispersioni e duplicazioni di risorse, se non addirittura conflitti tra iniziative. “Il tempo della polverizzazione dei contributi è terminato- ha affermato Facciolla- Le risorse ci sono, ma

sono destinate ad obiettivi condivisi, perché sulle filiere possiamo costruire il futuro. E’ necessario mettersi insieme, cooperare, raggiungere un certo fatturato e chiudere la filiera- e continuandosono convinto che il prossimo futuro conserverà degli ottimi risultati”. L’offerta regionale è caratterizzata da un elevato grado di distintività che trae origine dal ricco paniere di prodotti di qualità, intimamente legati alla storia e alle tradizioni del territorio. Un paniere regionale molto nutrito tanto che può contare su circa 160 prodotti tradizionali, la maggior parte dei quali appartengono ai comparti zootecnico, delle paste fresche e dei prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati. I prodotti tipici contribuiscono ad

esaltare l’immagine di tutto il territorio di produzione e stimolano un crescente flusso turistico finalizzato, incrementando il valore economico di un’agricoltura terziarizzata ed integrata. “I Comuni che si sono ‘inventati’ il marchio ‘De.Co.’- ha continuato Facciolla- hanno svolto un grande lavoro di tipizzazione del prodotto, in quanto hanno dato valore allo stesso, al produttore ed al territorio”. La tutela e la valorizzazione dei prodotti tipici e tradizionali rappresentano, dunque, una grande ricchezza ed una grande occasione di promozione del nostro territorio. L’eccellenza tipica locale commercializzata fuori dal territorio, oltre ad essere un business in sé, è anche uno straordinario veicolo promozionale e di comunicazione del territorio e

delle altre tipologie di prodotti tipici locali che in esso può offrire. Non solo. Rappresenta anche una straordinaria opportunità per commercializzare le altre tipologie di prodotti territoriali quali le materie, i beni ed i servizi. La cooperazione, come ha sottolineato più volte l’Assessore, diviene pertanto fondamentale. Si tratta di trovare forme di fertilizzazione reciproca tra territorio e prodotto; quest’ultimo, se commercializzato in coerenza con la domanda di riferimento, può diventare un valido strumento di comunicazione (sensoriale) del territorio. Ed il territorio è una fonte di valore per le associazioni agricole molisane.


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4 17 gennaio 2015

Senza il Piano energetico e la localizzazione dei siti rilevanti in termini culturali ed ambientali nessun freno ai pali eolici e ai pannelli solari

Quella approvata dal Consiglio regionale in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, è una legge “bandiera” Sarebbe ingeneroso non apprezzare l’approvazione della legge regionale in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Non una legge incisiva e operativa, si badi, quanto, invece, una legge che si potrebbe definire quadro, ma anche questo appellativo risulta eccessivo, trattandosi di una legge che “si propone di implementare la normativa a tutela delle comunità locali e del territorio per salvaguardare le aree di pregio, i siti archeologici, le zone di interesse comunitario, i beni paesaggistici, i percorsi tratturali, la rete naturale protetta ed i luoghi più rilevanti in termini culturali ed ambientali”. Tutto di là da venire, dunque, con il Piano che individuerà i siti e le aree non idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e con il Piano Energetico Ambientale. A quando? Comunque, un piccolo passo avanti rispetto al fermo immagine di un consiglio regionale estraneo, distratto, disattento, in alcuni consiglieri finanche ostile alla gestione del territorio, alla salvaguardia delle sue migliori vocazioni, alla tutela delle sue ricchezze storiche, archeologiche, architettoniche. Del Piano paesaggistico affidato all’università del Molise si sono perse le tracce. Qualcuno di buona volontà nei Pa-

lazzi Moffa e Vitale potrebbe cortesemente sopperire alla carenza di notizie, specie in concomitanza dell’approvazione della legge proposta da Facciolla e Petraroia e fatta propria anche dai Grillini Manzo e Federico. Nell’elenco dei Piani programmatori e ordinamentali che mancano per fare del Molise una terra meno anarchica e meno prona

il fatto

alle suggestioni del potere economico interpretato e fatto valere dai Tycoon dell’eolico selvaggio, c’è come già fatto cenno - il Piano Energetico Ambientale che dicono sia nelle mani di Livio De Santoli dell’Università di Roma per essere redatto con tutte le migliori garanzie di costituzionalità. Un aspetto, questo delel garanzie costituzionali, che

finora ha tenuto sotto scacco il consiglio regionale ogni qualvolta è stata accennata un’opposizione al dilagare delle pale eoliche e dei pannelli solari. Solerti dirigenti e solerti funzionari hanno sempre fatto argine a questi tentativi peraltro favoriti da una gestione assessorile dell’ambiente scopertamente favorevole all’energia alternativa, senza alcuna

riserva. Il campo della legittimità di provvedimenti limitativi delle pale eoliche o dei pannelli solari diventa pertanto impraticabile, se mancano gli strumenti gestionali del territorio e le motivazioni tecniche/amministrative a loro sostegno. In sostanza, se mancano i Piani appena sopra ricordati. Tanto è vero che l’attuale assessore regionale all’ambiente, pur mostrando una qualche soddisfazione per la legge appena approvata, non dimentica che l’articolo 12 del Decreto legislativo 387/2003 equipara i progetti in materia di fonti rinnovabili a opere di pubblica utilità “urgenti ed indifferibili”, per cui diventa un’impresa titanica farvi fronte. Difatti, la legge approvata non incide in alcun modo sulla moratoria nel rilascio delle autorizzazioni per gli impianti eolici, moratoria che Facciolla e Petraroia avevano inutilmente perorato. Alle corte. C’è poco da strombazzare il provvedimento appena varato se non seguiranno tempestivamente i Piani territoriali e la individuazione motivata dei siti inaccessibili ai padroni del vento e della volontà politica del legislatore nazionale e del legislatore regionale. Ma non vorremmo aspettare la manna dal cielo. Dardo

A Campobasso la convention dei geologi In aula il ragazzo salvatosi dalle macerie

Crollo San Giuliano, l’esperienza di Dino Di Renzo CAMPOBASSO. Frequentava la quinta elementare e sopravvisse al crollo della scuola a San Giuliano di Puglia . In Primavera Dino Di Renzo, ragazzo molisano, conseguirà la Laurea Triennale in Geologia. Il ricordo nel corso della convention dei Geologi oggi a Campobasso. I Geologi lanceranno il Piano Nazionale per la prevenzione con un Concorso che coinvolgerà le scuole primarie e secondarie di primo grado “Rimasi più di 6 ore sotto le macerie del crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia . Era il 31 Ottobre del 2002 . Avevo 10 anni e frequentavo la quinta elementare . Oggi ho fatto una scelta di vita : diventare geologo . In Primavera , a distanza di poco più di 12 anni da quel giorno , conseguirò la Laurea Triennale in Geologia , presso l’Università La Sapienza di Roma”. E’ il racconto di Dino Di Renzo , sopravvissuto al crollo della scuola nel 2002 . Dino è molisano e domani Sabato 17 Gennaio sarà con la sua gente. All’Auditorium ex Palazzo GILL di Campobasso, Dino parlerà ai ragazzi di oggi, classe dirigente del futuro .

“Ho fatto una scelta di vita : diventare geologo per difendere il territorio , per difendere i cittadini e portare la geologia in tutte le case - ha proseguito Di Renzo - farla conoscere per far capire a tutti cosa è il georischio , cosa è un terremoto. Tutti devono conoscere , sapere e tutti hanno diritto ad essere informati. Allo stesso tempo dobbiamo far comprendere l’importanza di tutelare e valorizzare anche il grande patrimonio geologico italiano . In Italia abbiamo il mondo”. Dino ha parlato del suo futuro . “Purtroppo temo che dopo gli studi sarò costretto ad andare all’estero . Ma sono italiano e vorrei rimanere in Italia . Vorrei – ha concluso Di Renzo - che ci dessero finalmente la possibilità di fare i geologi in patria , difendere il territorio , i cittadini . Abbiamo grandi ricercatori che purtroppo anche nel campo della geologia sono costretti a lavorare all’estero. Ho dato anni della mia vita per studiare Geologia ed ho studiato per dare agli altri la possibilità di conoscere”. Per Dino non è stato facile il percorso ma nella vita tutto si può fare .

Il Consiglio Nazionale dei Geologi porterà il tema della prevenzione dai geo – rischi , le Scienze della Terra , la Geologia in tutte le aule e lo farà con il Primo Concorso Nazionale riservato alle scuole primarie e secondarie di primo grado “AVUS per San Giuliano di Puglia” . AVUS è l’Associazione Vittime Universitarie del Sisma , costituita dai genitori degli studenti “caduti” a L’Aquila nel terremoto del 6 Aprile del 2009 . In Molise 70 % degli edifici adibiti a scuole è sismicamente inadeguato “Il patrimonio edilizio scolastico della regione Molise è, difatti, perfettamente in linea con la media nazionale: circa il 70% degli edifici adibiti a scuole è inadeguato – ha dichiarato Domenico Angelone , Presidente Geologi Molise - sotto il profilo sismico. Un dato allarmante che acuisce il

dolore per quelle perdite di giovani vite che questo Paese non avrebbe dovuto consentire. Per questi motivi l’auspicio dei promotori dell’iniziativa è che il grido di allarme venga finalmente ascoltato, oltre alla certezza che le nuove generazioni sapranno far tesoro degli errori del passato, senza mai dimenticare, anche nei momenti di “calma apparente”.


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5 17 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Un atto di trasparenza di cui l’opinione pubblica molisana ha diritto di avere

A.A.A: Cercasi disperatamente notizie del Piano paesaggistico regionale Strumento di programmazione in grado di scompaginare le complicità degli amministratori (regionali e locali) che amoreggiano con l’energia eolica e con quella solare All’università del Molise non sono statti sufficienti i 33 mesi contrattuali per realizzare il Piano paesaggistico regionale, né gli ulteriori sei mesi concessi dalla Regione perché fosse finalmente portato a termine. Questa proroga, a sua volta, è ampiamente scaduta senza peraltro che vi sia stato (e comunicato) un ulteriore allungamento dei tempi. Del Piano pertanto non si hanno notizie che lo segnalino in dirittura d’arrivo o che lo diano per annullato, cosa del tutto probabile se consideriamo che risale alla gestione di Michele Iorio e data la scarsa attenzione che la Regione pone ai problemi ambientali in generale, e agli aspetti specifici tra cui quelli che si rifanno al paesaggio e alla sua salvaguardia, in particolare. Il paesaggio, dicevamo, e il palese disinteresse dalla Regione a metterlo a riparo dagli interventi che lo deturpano. Mano libera pertanto agli speculatori di ogni risma, specie ai signori del vento, agli infissori delle gigantesche pale eoliche che ormai hanno devastato il territorio e

distrutto lo sky-line molisano. Per non dire dei panelli solari, anche questi ormai elementi invasivi e sottrattori di terreni produttivi. Insomma il paesaggio è l’ultimo dei pensieri degli amministratori di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale. Gente pratica, dicono le storie personali e i curriculum politico/amministrativi. Pertanto non abituati a soffermarsi sul concetto di valore:

sia esso culturale, morale, civile. Gente pratica che ha molta confidenza col linguaggio e le virtù persuasive dei grandi operatori economici il cui fine esistenziale è l’arricchimento non la contemplazione del paesaggio né la frequentazione del bello in tutte le sue possibili manifestazioni. Lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo. Se il Molise avesse avuto un Piano pae-

Sanità, deficit non solvibile di Nicola Felice Quanto si apprende dalle prime sommarie notizie sull’esito del tavolo tecnico interministeriale, risponde ampiamente a quanto previsto; non poteva essere altrimenti visto l’enorme deficit finora accumulato. Rispetto all’anno 2012 e precedenti, in cui si maturava un deficit di circa 50 milioni per anno, nel 2013 il deficit è diminuito 35 milioni, e nel corrente 2014 si dovrebbe attestare intorno ai 20

milioni. Qualcosa sembra sia migliorata dal punto di vista del deficit, mentre, però, sono continuati e cresciuti i disservizi ai cittadini con lunghe liste di attese, disagi al pronto soccorso degli ospedali,…come pure è cresciuto il disagio per il personale dipendente che continua a diminuire a causa del blocco del turn over. In più occasioni di confronto e dibattito come Comitato San Timoteo abbiamo sostenuto che il deficit accumulato, ormai prossimo a 400 milioni di euro,

L’INTERVENTO di Luigi Zappone * Anche e soprattutto in Molise,un lavoratore autonomo su quattro è a rischio povertà. Le famiglie delle“partite IVA”, dei piccoli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti,dei liberi professionisti e dei soci delle cooperative corrono un rischio povertà quasi doppio rispetto a quello delle famiglie di lavoratori dipendenti. I dati sconvolgenti che la CGIA di Mestre ha diffuso di recente sono utili per disegnare il profilo del quinto stato in Italia: quello del “ lavoro indipendente”.Tre milioni e mezzo di persone, tra cui oltre due milioni di imprenditori individuali, circa novecentocinquantamila mila professionisti, quattrocentoquarantamila ditte individuali che beneficiano di un regime fiscale di vantaggio. C’è chi l li considera “imprenditori” e chi, invece, non esita a definirli “evasori fiscali”.Sta di fatto che,

non è sostenibile dal Molise, ancor più oggi con la crisi in atto, pertanto riteniamo che l’unica soluzione è un intervento specifico da parte del Governo centrale. Un primo segnale si è avuto con l’Art. 40 della legge di stabilità in corso di approvazione, che assegna 40 milioni al Molise al fine di facilitare il rientro dal deficit. Questo però non basta, quindi bene fa il Presidente Frattura a chiedere al Governo di “azzerare” il deficit per poi poter ripartire con la giusta programmazione,

saggistico regionale approvato, probabilmente avrebbe potuto arginare l’invasione dei pali eolici e dei pannelli solari indirizzandoli ragionevolmente nelle aree in cui il “danno” visivo sarebbe potuto essere facilmente assorbito. Ciò non è stato e continua a non essere perché, come abbiamo detto all’inizio, chi avrebbe dovuto redigere e consegnare nei tempi contrattuali il Piano paesaggistico non è stato ai patti e, peggio ancora, sta alimentando involontariamente una sorta di complicità con quegli amministratori (regionali e locali) che amoreggiano con l’energia eolica e con quella solare, indifferenti a ciò che succede al paesaggio. Indifferenti anche alle accordate e documentate corrispondenze di Vittorio Sgarbi, Gianantonio Stella, Sergio Rizzi e altri giornalisti di fama che del paesaggio molisano si sono detti sconfinati ammiratori. Il Piano paesaggistico regionale, chiariamolo ancora una volta, essendo uno strumento di programmazione, avrebbe

definendo anche accordi di confini con le regioni limitrofe come indica il nuovo Patto della Salute. Ritenendo che la salute dei cittadini non ha colore politico, questa richiesta dovrà essere sostenuta indistintamente da tutti:delegazione parlamentare, associazioni di categorie, sindacati, comitati, …..; ne va del destino del Molise! Come pure continuiamo a ritenere molto negativo il commissariamento dell’attuale Commissario Frattura, con le nuove disposizioni del Patto della Salute ci ritroveremo un commissario tecnico, sicuramente non molisano quindi non a conoscenza delle condizioni socio-economi-

Troppi lavoratori a rischio povertà su questo ampio settore del lavoro si sono fin qui scaricate iniquità fiscali e vere ingiustizie previdenziali al punto da avere negato al lavoro autonomo anche i più elementari ammortizzatori sociali. Vi è che, oggi, la maggioranza di queste “partite IVA” non solo sono povere, ma sono escluse dall’ambito dove si affrontano la grande impresa e il lavoro dipendente. I dati parlano chiaro: dal 2008 al primo semestre del 2014 gli “autonomi” che hanno chiuso l’attività sono stati circa trecentocinquantamila, a fronte di una diminuzione dei lavoratori dipendenti che rasenta solo il quattro per cento. Sempre la CGIA ha fatto presente che, nell’anno 2013, circa il venticinque percento degli “autonomi” ha “tirato avanti” con un reddito di-

sponibile inferiore ad €. 9456 annui, corrispondente alla sogli di povertà calcolata dall’ISTAT. Venendo al fulcro del problema rileviamo che : i primi sette anni di crisi non hanno solo sbaragliato la classe operaia, ma si sono abbattuti sul ceto medio. E’ infatti a questa categoria che l’analisi delle classi, come quella statistica, ha assimilato il lavoro indipendente, sia quello professionale che quello della piccola impresa o del commercio. In quanto “ceto medio” il lavoro indipendente sembrerebbe dunque privilegiato. Così non è più. Va qui ricordato, inoltre, che, a differenza dei lavoratori dipendenti, “quando un lavoratore autonomo chiude in maniera definitiva la propria attività, non dispone di alcuna misura di sostegno del red-

la forza di chiudere gli spazi di discrezionalità occupati sconsideratamente da parte di chi il territorio lo considera un accessorio delle proprie esigenze e dei propri interessi. Al punto in cui siamo, il direttore del Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’università, Paolo Marchetti, dovrebbe farsi vivo dando del Piano che gli è stato affidato notizie al riguardo. Non gli si chiede un gesto di cortesia ma, se vogliamo, un atto di trasparenza di cui l’opinione pubblica molisana ha diritto di avere. Il direttore Marchetti potrebbe obiettare che più titolato di lui a dare notizie del Piano sarebbe il presidente Frattura. Ci abbiamo provato, ma è assodato, soprattutto da parte degli organi giurisdizionali di controllo, che il presidente in carica della Regione Molise è svincolato da ogni obbligo di legge. Mancando l’uno, pertanto, è giusto che sia l’altro a provvedere. Sempreché anche l’altro non goda della stessa franchigia. Dardo

che e non farà altro che esercitare la sua funzione da “ragioniere”. E’ utile rilevare che già oggi tutti i vertici dirigenziali dell’ASREM (Direttore Generale, Amministrativo, Sanitario), dell’Assessorato alla Sanità della Regione Molise, il sub-commissario, sono tecnici non Molisani, sicuramente graditi se non proprio “suggeriti” dal potere centrale, si può pensare che la Sanità Molisana è già così “sotto tutela”, sarebbe il colmo non conservare almeno il PresidenteCommissario ad acta Frattura, che conosce il territorio e facilita il confronto con le associazioni di categorie, comitati ecc….

dito”. A questo si aggiunge il fatto che, purtroppo, non è facile trovare un altro lavoro: spesso l’età non più giovane e le difficoltà del momento costituiscono una barriera al reinserimento, spingendo queste persone verso forme di lavoro esclusivamente in nero. A livello territoriale, dobbiamo registrare – nostro malgrado – che la peggiore contrazione delle “partite IVA” si è registrata al Sud: in particolar modo in Campania, Sardegna, Calabria e, purtroppo, Molise, la riduzione è stata di circa il dieci per cento .In conclusione è con non celata amarezza che dobbiamo prendere atto che, dopo quasi sette anni di crisi, il cosiddetto “ceto medio produttivo” (costituito in grossa parte da commercianti ed artigiani) è sempre più in affanno: oggi è il corpo sociale che più degli altri è scivolato verso il baratro della povertà e dell’esclusione sociale. *Confimpresa Molise


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

17 gennaio 2015

Rifiuti in mare e sulle spiagge: l’università del Molise ne sa qualcosa Un laboratorio scientifico presso il Dipartimento di Bioscienze e Territorio sta studiando il fenomeno Rifiuti in mare e rifiuti sulle spiagge: fenomeno deteriore che va fronteggiato e risolto. Non solo perché espressione d’inciviltà, quanto problema con gravi implicazioni ambientali e di salute. Se ne discute, e sul piano scientifico si sta studiando come intervenire. I trenta e poco più chilometri di litorale molisano certo non ne sono esenti, per cui anche da noi la questione ha motivo per essere capita e affrontata. Difatti è stata affrontata e discussa ieri a Termoli nell’ambito delle ricerche che sta svolgendo il laboratorio Environmetrics del Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’università del Molise. Molte di queste iniziative scientifiche mirate, centrate su problemi specifici, aspetti e situazioni particolari avviate dall’Unimol, non hanno un retroterra pubblicitario. Per cui, come in questo caso, quando vengono allo scoperto, muovono spontaneamente un moto di piacevole sorpresa. Che nell’ambito delle attività universi-

tarie vi sia un laboratorio che si occupi del fenomeno dei rifiuti in mare e piaggiati e che, pertanto, può dare un contributo tecnico/scien-

tifico agli interventi che si possono realizzare, indubbiamente fa piacere. Soprattutto quando poi dimostra di essere in circolo con il Forum

nazionale sulla Marine Litter ch’è uno dei 12 Forum organizzati nei Paesi partner del progetto comunitario “Marlisco”. Ieri a Termoli, come abbiamo appena detto, nell’Aula Magna dedicata ed intitolata al mare Adriatico, dalle ore 9.30 alle 13.30 è stato attivato un collegamento streaming interattivo con il Forum nazionale presso l’Acquario di Roma. Un’esperienza importante; uno scambio utile di notizie e di conoscenze. In pratica, s’è trattato del primo appuntamento nazionale per fare luce sul problema dei rifiuti in mare e sulle spiagge delle coste del nostro Paese. L’obiettivo comune è arrivare a sviluppare strategie di contenimento del fenomeno e, soprattutto, a ridurre sensibilmente gli effetti negativi sul turismo e sulla biodiversità. Che al primo appuntamento nazionale sia stata presente anche l’università del Molise con il laboratorio del Dipartimento di Bioscienze e Territorio è un dato da sottolineare.

Torna a casa e trova i ladri Il fatto è accaduto a Riccia. I Carabinieri ne bloccano uno. Si cercano gli altri due RICCIA. Erano in tre, e dopo essersi introdotti in un’abitazione di campagna a Riccia erano intenti a mettere a segno il colpo e scappare con il bottino. In quel momento a fare ritorno a casa è stato però il proprietario dell’appartamento. Tra i malviventi e l’uomo è

nata una colluttazione, ma i ladri sono riusciti a darsi alla fuga. Solo uno dei tre è stato acciuffato dai Carabinieri. Subito sono scattate le ricerche degli uomini dell’Arma, coadiuvati dal torre faro dei Vigili del Fuoco per illuminare le campagne buie

della zona, dove i malviventi potrebbero aver trovato un rifugio temporaneo. Ad aiutare le ricerche anche diverse persone del paese che si sono messe alla ricerca dei ladri. L’episodio si è verificato giovedì, ma nei

giorni scorsi numerosi erano stati i furti avvenuti a Riccia. Lo stesso fenomeno che sta preoccupando non poco l’amministrazione guidata dal sindaco, Micaela Fanelli, e stato al centro del dibattito del Consiglio comunale di ieri sera.

Cyber Friends, il progetto della Provincia L’iniziativa è volta alla crescita dei valori di tolleranza, rispetto e uguaglianza CAMPOBASSO. E’ stato presentato, presso la Sala Consiliare di Palazzo Magno, ilprogetto ‘Cyber Friends’ della Provincia di Campobasso. L’iniziativa progettuale è nata in risposta al bando ‘No Bulls Be Friends’ – Programma Azione ‘ProvincEgiovani 2014’, promosso dall’Unione delle Province Italiane e dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il bando nazionale dell’Upi, nato al fine di sensibilizzare i giovani sul fenomeno del bullismo, vede come beneficiari diretti gli studenti degli Istituti Superiori delle province partecipanti che verranno coinvolti, attraverso un concorso, in laboratori di approfondimento sul tema del bullismo e attività teatrali, promuovendo la cultura del rispetto e dell’accettazione, così da stimolare,

altresì, la creatività dei giovani, la loro capacità di comunicare e favorire l’aggregazione giovanile nel rispetto dei principi di uguaglianza e fratellanza. “Il nostro progetto ‘Cyber Friends’ – ha dichiarato il Presidente Rosario De Matteis – ha come obiettivo quello di accrescere, negli studenti delle classi seconde e terze degli istituti superiori partecipanti e nei giovani che saranno coinvolti nelle iniziative previste, la sensibilità verso i valori della tolleranza, dell’uguaglianza e del rispetto. Abbiamo voluto concentrare l’attenzione non soltanto sul bullismo tra i banchi di scuola ma anche sul fenomeno del cyberbullismo sul Web che negli ultimi anni sta assumendo dimensioni inimmaginabili in termini di episodi e frequenza. Sono soddisfatto per-

ché la nostra iniziativa rientra tra le 17 proposte progettuali finanziate in tutto il territorio italiano a dimostrazione della qualità della nostra proposta. Ringrazio tutto il nostro partenariato che ci ha supportato nella fase di progettazione e grazie al quale potremo svolgere le azioni previste: il Consultorio Familiare dell’Asrem, la Polizia Postale del Molise, l’Ufficio Scolastico Regionale, i Comuni di Campobasso, Termoli, Bojano e Santa Croce di Magliano, l’Ordine degli Psicologi del Molise, l’Associazione culturale Incas e la società Amitiè di Bologna. Vorrei, infine, esprimere la mia gratitudine alle scuole superiori della provincia che hanno aderito al progetto riconoscendo la qualità dell’iniziativa: l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore ‘L. Pilla’

Campobasso, l’Ipseoa Federico II Di Svevia Termoli, il Liceo Artistico Statale ‘B. Jacovitti’ di Termoli, l’Istituto Omnicomprensivo Statale ‘R. Capriglione’ di Santa Croce di Magliano e l’ISISS di Bojano”. “Tutto il percorso formativo che i ragazzi seguiranno – aggiunge l’assessore provinciale Colaci – sarà incentrato sulla sensibilizzazione al fenomeno del cyberbullismo. Occorre insegnare ai nostri giovani un uso consapevole e rispettoso del mondo virtuale e delle logiche che dominano il web. Attraverso questo progetto cercheremo di aprire un dibattito locale anche grazie alla qualità e supporto di tutto il nutrito partenariato. Abbiamo organizzato 5 giornate di presentazione nelle 5 scuole superiori coinvolte sulla base di questo calendario”. Le date: 29 gennaio Istituto ‘Pilla’

di Campobasso; 2 febbraio Liceo Scientifico di Santa Croce di Magliano; 3 febbraio ISISS di Bojano; 4 febbraio Liceo Artistico di Termoli e 6 febbraio IPSEOA di Termoli. “Nell’ambito del progetto – ha concluso Rita Colaci – saranno organizzate anche quattro giornate dedicate al fenomeno da parte delle amministrazioni comunali nostre partner, tutte incentrate sul tema del progetto, ognuna con una propria particolarità, dallo sport alla musica, passando per l’arte e i social network. Il 28 maggio, infine, si terrà l’evento conclusivo dell’intero progetto con uno spettacolo teatrale presso il Teatro Savoia realizzato dai ragazzi delle scuole che ovviamente sarà fondato sui giovani e il web”

“Adotta una scuola per Expo 2015” L’iniziativa è dell’Associazione industriali ed è rivolta alle imprese CAMPOBASSO. Con la firma del Protocollo “Adotta una scuola per Expo”, le imprese che vorranno aderire al progetto sosterranno economicamente le trasferte delle classi nella misura e con i mezzi che riterranno opportuni. Il Protocollo prevede l’accordo diretto tra Mini-

stero e Confindustria: i rapporti con le scuole saranno gestiti, per conto delle imprese, dalle Associazioni del sistema Confindustria. Per aderire all’iniziativa gli istituti scolastici devono NECESSARIAMENTE essere iscritti al progetto “Together in EXPO 2015” entro e non oltre il

30 gennaio 2015. Solo le scuole che si saranno registrate sul sito del MIUR, entro la data sopra indicata, potranno essere sostenute dal protocollo “Adotta una scuola per Expo”. “ Auspichiamo - ha detto il Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale - che le scuole della re-

gione Molise aderiranno al più presto al bando. Da parte nostra, metteremo in campo tutto l’entusiasmo e l’energia che abbiamo per coinvolgere le nostre imprese sul progetto, convinti dell’opportunità che Expo 2015 rappresenti per il nostro Paese e per i nostri giovani studenti”.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

17 gennaio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Varra eletto in Forza Italia aderisce a Di Pietro Subentra in Consiglio provinciale al dimissionario Salvatore Colagiovanni CAMPOBASSO. Dopo le dimissioni del consigliere provinciale Salvatore Colagiovanni, diventa ufficiale l’entrata in Consiglio provinciale di Campobasso, di Giovanni Varra primo dei non eletti nella lista di Forza Italia che aveva sostenuto la candidatura a presidente di Rosario De Matteis. Un ritorno tra gli scranni di Palazzo Magno di Varra, dopo l’esperienza nel gruppo del Pd all’epoca di D’Ascanio, che vede la temporanea adesione al gruppo consiliare ancora esistente Di Pietro-Italia dei Valori. “Un passaggio dettato da

“questioni tecniche” che persisteranno almeno fino a quando, in un percorso di condivisione anche con il Vice presidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro, il consigliere Carmelo Parpiglia e l’assessore regionale Pierpaolo Nagni, sarà indicato e condiviso nuovo percorso politico che rappresenti la sintesi perfetta dei valori e dei principi di legalità, di vicinanza e di battaglie con e per i cittadini. Valori e principi che hanno sempre contraddistinto l’azione portata avanti in tanti anni dagli stessi rappresentanti politici locali. Con la convinzione che il migliorare la propria presenza sul territorio porti sempre con sé fattori positivi, resta l’auspicio di creare una grande squadra per fare sempre meglio”.

Comprensivo Jovine apre le porte alle famiglie Nel pomeriggio la presentazione del Piano formativo da parte di docenti e studenti già iscritti CAMPOBASSO. Oggi, dalle ore 15,30 alle ore 19,30 l’Istituto Comprensivo darà la possibilità alle famiglie ed ai ragazzi di conoscere l’offerta formativa per l’anno scolastico 2015/2016. Per chi dovrà frequentare la Scuola Media e Prima-

ria l’appuntamento è presso la sede centrale di Via Friuli Venezia Giulia, per le Scuole dell’Infanzia le famiglie, invece, saranno ricevute presso le sedi di Via Leopardi e Via Liguria. Nell’ambito della presentazione il personale e gli

studenti già iscritti, cercheranno di mettere in evidenza pregi e difetti della Scuola nel tentativo di favorire una informazione scevra da qualsiasi forma di commercializzazione in antitesi con il vero senso della Scuola. Nell’occasione

sarà presentato il P.O.F, come si diceva, la cui visione è fortemente concentrata per un ritorno a forme di apprendimento indirizzate al bello della vita che tecnologie sempre più avanzate e sfrenate stanno oscurando.

La Polizia setaccia il territorio Servizi straordinari di controllo per frenare fenomeni delinquenziali CAMPOBASSO. Nei decorsi giorni, la Polizia di Stato di Campobasso ha attuato mirate strategie straordinarie di controllo del territorio predisposte in questo Capoluogo ed in alcuni comuni della Provincia, tra i quali – in particolare – Riccia, Jelsi e Cercemaggiore, al fine di prevenire e contrastare quelle particolari fenomenologie di criminalità diffusa che notoriamente creano notevole allarme sociale e viva preoccupazione nella popolazione. Il dispositivo è stato realizzato con l’azione congiunta della Squadra Mobile, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Sezione Polizia Stradale, con il concorso di equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine appositamente aggregati. La specifica attività, rivelatasi particolarmente efficace, ha prodotto i seguenti risultati operativi: posti di controllo effettuati

27

persone identificate

136

veicoli controllati

113

controlli amministrativi

2

Infine, nell’ambito di tali servizi e precisamente nel Comune di Riccia, l’azione congiunta delle Forze di Polizia impegnate a contrastare recenti episodi di micro-criminalità, unitamente alla preziosa collaborazione della cittadinanza, ha consentito di fermare una persona, di nazionalità romena, resasi responsabile, unitamente ad altri tre complici riusciti a darsi alla fuga, di un tentato furto presso un’abitazione di quel centro. L’uomo, inizialmente bloccato dal proprietario della casa e da altri cittadini intervenuti in suo aiuto, è stato successivamente consegnato a militari dell’Arma Carabinieri. Proseguono attivamente i controlli per rintracciare ed assicurare alla giustizia i rimanenti componenti della banda.

Far rivivere il patrimonio culturale dei piccoli borghi Nasce in Molise il progetto “Borghi della Lettura” Si chiama “Borghi della Lettura” il nuovo progetto ideato dal Centro Studi Storici “V. Fusco”, diretto dai giovani giornalisti Roberto Colella e Davide Vitiello, che si avvale del prezioso contributo di Francesca Carnevale, Presidente AIB Molise (Associazione Italiana Bibliotecari), e del prof. Rocco Cirino, Presidente regionale Associazione Italiana Insegnanti di Geografia. Il progetto, che a livello regionale ha già riscontrato l’adesione del Comune di Casacalenda, guidato dal Sindaco Michele Giambarba, punta a creare un marchio di qualità con l’obiettivo di costruire un’offerta di turismo tematico mettendo in evidenza le peculiarità locali in cui ambiente e cultura presentano caratteri di estremo interesse, a cominciare proprio dalle biblioteche storiche dei Comuni di Casacalenda, Larino, Cam-

pobasso, Isernia, Venafro e Agnone. Ma il respiro del progetto Borghi della Lettura è più ampio e mira a coinvolgere realtà extraregionali. Infatti l’idea progettuale sarà presentata ufficialmente il prossimo 7 Febbraio a Scontrone, un piccolo Comune in provincia dell’Aquila, in seguito all’interesse manifestato dal Sindaco del borgo abruzzese Ileana Schipani e dal consigliere con delega alla cultura Erika Iacobucci. All’evento inaugurale parteciperà tra gli altri Enzo Antonio Cicchino, programmista regista della “Grande Storia” in onda su RAI 3. “Pianificare uno sviluppo basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale – sostiene a riguardo Roberto Colella - significa combattere il degrado sociale innescando un indotto economico virtuoso, con l’obiettivo di creare un ritorno d’im-

magine positivo che evidenzi agli occhi dei cittadini l’identità storica ed estetica del loro territorio e la proietti verso l’esterno. Ovviamente a ciò va collegata una offerta valida di servizi”. Sono quattro le finalità principali dell’idea progettuale: la tutela del patrimonio finalizzato alla sua conoscenza, che è l’obiettivo istituzionale di ogni intervento nel campo dei beni culturali; il soddisfacimento diretto dei bisogni della popolazione locale con primario interesse alla crescita culturale che ha sempre implicazioni sociali ed economiche; la creazione di flussi di utenza motivati dall’interesse alla fruizione del patrimonio e l’attivazione, in risposta, di processi produttivi nel territorio; la valorizzazione del borgo storico con arredo urbano che richiami il marchio designato.



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Isernia

17 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Violazione degli obblighi scolastici, le denunce Un vasto controllo dei Carabinieri per prevenire l’insorgere di devianze giovanili MONTERODUNI. Troppe assenze, davvero molte in soli pochi mesi di attività scolastica. Un fenomeno notato dapprima dalla scuola e poi, considerato che proseguiva nel tempo, ha messo sul chivalà i Carabinieri della Stazione di Monteroduni, già da tempo impegnati ad arginare anche il drammatico problema della dispersione scolastica. In questi giorni l’attività svolta dai militari nel delicato settore, soprattutto quando il fenomeno riguarda alunni delle scuole dell’obbligo, ha portato ad indagare due genitori di un ragazzo 12enne che dall’inizio dell’anno scolastico, solo sporadica-

mente si sarebbe visto seduto tra i banchi. Teatro delle indagini predisposte dal Comando Provinciale Carabinieri di Isernia vari istituti scolastici ubicati nel territorio Pentro. Lo studente in questione si sarebbe fatto vedere solo in rarissime occasioni dall’inizio dell’anno, per poi gradualmente assentarsi costantemente. In un primo momento la cosa é passata in sordina; però quando le assenze sono diventate davvero troppe, sono entrati in azione i militari dell’Arma, i quali, al termine di una prima fase dell’attività investigativa hanno denunciato i due genitori alla competente Auto-

rità Giudiziaria, per inosservanza dell’obbligo di garantire l’istruzione ai figli minori. Un obbligo in molti casi disatteso soprattutto per la superficialità con cui viene ancora considerata la formazione scolastica. Un problema di esclusivo carattere sociale riscontrato anche in questa Provincia, così come in altre zone del sud-Italia. Al di là di tutto, comunque, l’attività di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica non é conclusa. Le indagini, infatti, vanno avanti e, per i prossimi giorni non si escludono ulteriori sviluppi. Si sta in particolare cercando di fare luce anche sulle motivazioni che

hanno indotto questo giovanissimo studente a non frequentare più la scuola. In passato spesso si è scoperto che lasciare la scuola dell’obbligo era legato quasi sempre ad un successivo sfruttamento dei minori in lavori a nero. Un chiaro segnale dell’Arma impegnata su tutto il territorio con una costante opera di controllo dentro e fuori le scuole al fine di prevenire l’insorgenza di devianze minorili. In un’altra operazione, i Carabinieri della Stazione di Castel San Vincenzo, hanno denunciato undici persone di età compresa tra i ventisei e i cinquantasei anni, tutti della pro-

vincia di Napoli, per i reati di truffa e falsità ideologica in quanto, per trarne un ingiusto profitto, producendo false documentazioni ottenevano l’iscrizione anagrafica presso il comune di Pizzone al fine di poter beneficiare per i mezzi di loro proprietà, di tariffe relative al pagamento di polizze assicurative, più vantaggiose rispetto agli importi previsti nei luoghi di effettiva residenza. Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini poiché già nel recente passato sempre cittadini residenti in altre regioni sono finite indagate per analoghe vicende

“Brasiello dica da che parte sta” Il Comitato per la Provincia di Isernia scende in campo contro le soppressioni ISERNIA. Oggi alle ore 10.30, in piazza Celestino V° a Isernia, conferenza stampa del Comitato per la difesa della provincia di Isernia con l’Associazione antimafia sezione Molise-Abruzzo “A.Caponnetto” e il P.C.L. Molise, per annoverare tutti

gli errori, omissioni, strafalcioni, povertà di contenuti politici, incarichi ed altro della gestione fin qui, più che fallimentare, Brasiello nelle vesti di sindaco di Isernia e presidente della provincia. “Si parlerà di rifiuti, ambiente, sorveglianza, audi-

torium, università, musei e cultura, mancato coinvolgimento dell’opinione pubblica e mancata difesa delle istituzioni locali sotto attacco del governo Renzi e del suo sodale regionale, Frattura. E’ sotto gli occhi di tutti la cancellazione di un territo-

rio storicamente notevole quale quello di Isernia e della sua provincia, così come appare evidentissimo il baratto con figure politiche non proprio sconosciute concordato dal primo cittadino pentro che, pur di ottenere incarichi e poltrone, ha per-

messo il saccheggio della nostra identità. Sabato saranno chiariti ai cittadini e alla stampa, compresa quella che abitualmente si schiera con il potente di turno, tutti i retroscena e la cattiva gestione dei punti su elencati. E tanto altro!”

Droga, fermata un’infermiera abruzzese Le Fiamme gialle di Isernia hanno bloccato la 37enne che nascondeva gli ovuli negli slip ISERNIA. I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Isernia, hanno messo a segno un’ulteriore importante risultato nell’attività antidroga. Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi per il contrasto ai traffici illeciti, disposti dal Comando Provinciale di Isernia, le Fiamme Gialle hanno sottoposto a controllo diversi autoveicoli, tra i tanti che quo-

tidianamente percorrono le principali strade della provincia pentra, soprattutto quelli provenienti dalla Campania. Nella tarda serata di ieri, dopo l’alt intimato dai militari ad un’autovettura, il comportamento nervoso dell’automobilista, una trentasettenne abruzzese, ha indotto ad eseguire ulteriori, più approfonditi controlli. Prontamente, però, la donna, infer-

miera professionale presso un ospedale dell’aquilano, esibiva una piccola dose di eroina asserendo essere per uso personale. Tuttavia, l’esperienza di servizio degli operanti, e la circostanza che, la stessa risultava gravata da diversi precedenti di polizia, suggerivano di sottoporla ad una attenta perquisizione personale, eseguita negli uffici del Reparto operante, con l’ausilio

di personale femminile. All’esito dell’ispezione, è emerso che la donna occultava negli slip, ovuli contenenti circa 50 grammi di eroina per cui, nella flagranza di reato, è stata tratta in arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Successivamente, è stata eseguita anche la perquisizione dell’abitazione della spacciatrice, nella limi-

trofa provincia dell’Aquila, ove è stato rinvenuto un bilancino di precisione, sostanze da taglio ed una consistente somma di denaro in banconote di vario taglio, tutto sottoposto a sequestro, a comprova dell’attività di spaccio. Al termine dell’operazione di servizio, la donna è stata associata alla Casa Circondariale di Chieti, a disposizione della Procura di Isernia.

Piazzali e strade senza permessi La Forestale a Sesto Campano ha proceduto al sequestro delle aree realizzate su fondo agricolo SESTO CAMPANO. Nell’ambito dei controlli territoriali finalizzati alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio ambientale, gli uomini del Comando stazione Forestale di Venafro hanno proceduto al sequestro penale di due strade (300 metri complessivi) e di un piazzale di 140 mq, realizzati con materiale misto stabilizzato, su un fondo agrario di pro-

prietà privata sito in località “Colle Site” nel comune di Sesto Campano. Il proprietario del fondo a seguito, di approfonditi controlli, è risultato sprovvisto del necessario permesso di costruire rilasciato dall’Amministrazione comunale. Le opere hanno comportato un’alterazione sostanziale e definitiva dell’assetto

urbanistico-territoriale e, per questo motivo, dovevano essere autorizzate anche dalla Regione, cosa che però non è avvenuta. I Forestali hanno così posto sotto sequestro le opere e deferito l’uomo all’Autorità Giudiziaria.

La chiusura della camera di commercio di Isernia Le Rsu sindacali sottolineano la fusione con quella di Campobasso ISERNIA. “E’ un continuo susseguirsi di notizie che si avvicendano nel percorso di annientamento della Provincia di Isernia, lo scorso 29 dicembre, con delibere dei rispettivi consigli camerali a maggioranza qualificata dei due terzi, le Camere di commercio del Molise hanno avviato il percorso di razionalizzazione a livello regionale, prevedendo l’unificazione dei due enti in una sola struttura, la nuova camera di Commercio del Molise con sede a Campobasso e sede secondaria ad Isernia e conseguente spostamento della governance, della maggior parte degli uffici e delle risorse verso il capoluogo di Regione, a danno della nostra provincia”. A sottolinearlo, le Rsu aziendali: Sergio Azzolini, Achille Di Ciurcio e M.Teresa Fuoco “L´atto di unificazione votato dai due consigli camerali della Camera di Campobasso e di Isernia nella seduta dello scorso 29 dicembre, ha decretato il percorso di fusione della Camera di Commercio di Isernia con quella di Campobasso che è stato avviato con la trasmissione dei rispettivi atti al Ministero per il decreto di costituzione del nuovo ente, nonostante dall’alto il

percorso di riforma delle camere di commercio si è arenato ed è rimasto nel cassetto. Le Commissioni Bilancio e Industria del Senato, infatti, hanno stravolto il piano del governo sul sistema camerale italiano bocciando per intero l´articolo 9 del disegno di legge sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche relativo al riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio. Il famigerato articolo 9 eliminava totalmente anche il contributo che le imprese devono agli enti camerali e prevedeva il passaggio del registro delle imprese al Ministero dello Sviluppo Economico. La completa cancellazione del contributo obbligatorio in favore delle Camere, avrebbe impedito il mantenimento di alcune funzioni vitali degli enti camerali e avrebbe avuto pesanti ripercussioni sulla salvaguardia dei livelli occupazionali. Alla luce di queste novità, nonostante tale processo di riforma sia stato bloccato, i consigli camerali dei due enti camerali molisani, in barba a tutto ciò e forzati a seguito alle minacce di Unioncamere nazionale che, in palese violazione di legge, subordina l’erogazione del contributo del fondo perequativo di ri-

gidità, essenziale per la sopravvivenza dell’Ente camerale, al processo di accorpamento delle due camere, ha proseguito nel percorso di unificazione delle due camere. L’art. 18 della legge 580 del 93 sulla riforma delle camere di commercio, ha previsto l’istituzione di un fondo nazionale di garanzia e di perequazione, dove confluisce una parte del diritto annuale versato dalle imprese (non soldi dello Stato, ma delle imprese), destinato alle camere in rigidità di bilancio, come la nostra e quallea di Campobasso. Tale fondo è gestito a livello centrale da Unioncamere, che sulla base di un regolamento interno lo ripartisce tra le varie camere sotto forma di contributo per progetti e in parte come contributo per rigidità. Orbene, l’Unioncamere Nazionale ha posto come obiettivo per molte camere piccole come la nostra, l’unificazione a livello regionale con l’altra camera per ottenere tale contributo, in palese contrasto con quanto previsto dalla legge. Tutto ciò ha portato a che i nostri amministratori, fregandosene della salvaguardia delle imprese del territorio e dei servizi che la stessa eroga ai propri iscritti”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

17 gennaio 2015

Corso Nazionale, i dubbi sulla fine lavori C’è chi parla di aprile e chi di giugno. I commercianti preoccupati per il tempo che passa TERMOLI. Quando riaprirà Corso Nazionale? Quando finiranno i lavori? Quando inizieranno quelli in piazza Monumento? Sono le domande delle strade del centro, quelle dei bar e dei tanti cittadini e lettori che quotidianamente ci pongono e noi, interpellati i vari interpreti e protagonisti, abbiamo cercato di dare risposta. Se, infatti, la certezza che “i lavori siano più avanti rispetto il rollino di marcia” è dichiarata da tutti, è pur vero che per molti sembrano andare a “rilento”. Andando un pò a ritroso, quindi, traspare una corsa iniziale da pole position cui ha seguito l’interruzione per il periodo natalizio e un riavvio attuale delle operazioni che hanno con sè alcuni piccoli problemi, già preventivati, da affrontare: “Bisogna rifare le reti – ha

asserito Pino Gallo – soprattutto quella dell’acqua. Ed è per questo che stiamo concordando con la Crea l’operatività del progetto, ma credo che i mezzi pesanti torneranno a breve in città. A breve, inoltre, comincia il discorso di piazza Monumento con i chioschi e i proprietari vari. Un qualcosa di più complesso perché l’impresa vuole la strada libera proprio per percorrerla, ma anche qui troveremo il modus operandi ideale”. Coinvolgendo anche la Crea e le ditte affini, i lavori della De Francesco proseguirebbero spediti, si spera sempre nel bel tempo, ma la fiducia è piena e lo stesso titolare della ditta pare “far sul serio” ed essere pronto a impegnare gli operai anche in orari meno usuali. In pratica, secondo quanto si apprende dopo aver colloquiato con il

responsabile della ditta appaltatrice dei lavori di restyling di corso Nazionale e piazza Monumento, per completare l’opera del primo tratto si potrebbe lavorare di “notte” o, per meglio dire, nell’orario chiusura delle attività. Questo quantomeno per tutelare i commercianti che già lamentano da diverse settimane un calo di incassi dovuto proprio alla chiusura, seppur mai totale, dell’arteria principale cittadina per shopping e passeggio. In corso, in queste ore, gli interventi (già in programma) di buiaccatura, ovvero la fase finale di allocazione della pavimentazione che, come noto, è composta di materiale di pietra lavica e travertino; non è prevista, inoltre, la piena interdizione del corso per cui le attività, in questo tempo di saldi, non dovrebbero

subire ulteriori flessioni all’incasso anche se le lamentele sono comunque all’ordine del giorno e reclamano anche una tempistica incerta sul termine degli stessi. Si procederà, dopo il posizionamento di alcune passerelle in legno per garantire l’accesso alle attività commerciali (passerelle al centro di polemiche perchè ritenute troppo strette per l’accesso all’area a disabili), quindi lungo il marciapiede di destra, da via Roma in direzione piazza Monumento, per un primo tratto già al centro dell’intervento e si ha fiducia nei tempi soprattutto perchè un prudente De Francesco, titolare della ditta, interpellato in merito alla conclusione dei lavori, afferma, strappando un sorrisino, che gli stessi potrebbero concludersi entro giugno anche se il sogno resterebbe il periodo pa-

squale o giù di lì, magari come una vera e propria sorpresa alla città di Termoli. Azzardo? Non v’è certezza perché il contratto vuole il Corso riconsegnato entro giugno, ma la buona sorte e l’ottima gestione del cantiere potrebbe veder risolta la questione entro aprile. In giornata, intanto, dopo l’emanazione di una ordinanza del sindaco Sbrocca, chiuderà al traffico anche la parte di strada tra Corso nazionale e via XX Settembre; infine, sempre in giornata, è prevista l’entrata in vigore della chiusura al traffico nell’area appena citata che avvierà così i lavori di restyling di piazza Monumento. Un nuovo slancio all’estate termolese potrebbe così essere alle porte … nell’attesa, spazio alla speranza.

“L’agroalimentare non si tocca” La Fai Cisl ha indetto una serie di manifestazioni su tutto il territorio italiano TERMOLI. Dopo aver aderito con una massiccia presenza alle manifestazioni Nazionali indette dalla Cisl il 2, 3 e 4 dicembre 2014, la Fai Cisl prosegue la propria azione sindacale e indice per il 30 gennaio una giornata di mobilitazione nazionale attivando, a livello territoriale e regionale, presidi con i Lavoratori di fronte le sedi delle Giunte Regionali, sit-in presso le Prefetture ed assemblee di Quadri, Delegati, Lavoratrici e Lavoratori.

Scopo dell’iniziativa riportare il settore agroalimentare al centro dell’agenda politica del Governo e dare continuità e sostegno al lavoro intrapreso con il Mipaaf per definire un percorso di confronto tematico per le emergenze dell’agro-industria, le prospettive di medio e lungo termine dei relativi comparti (forestazione e difesa del suolo, zootecnia, settore bieticolo-saccarifero, mercato del lavoro agricolo e pesca), ponendo al centro i temi della cre-

scita, dello sviluppo, del lavoro e dell’innovazione. “La Fai Cisl si mobilità – dichiara Luigi Sbarra, Commissario della Fai Cisl – e non rinuncia a far sentire la propria voce affinché sia urgentemente definito un vero Piano Nazionale per la messa in sicurezza del territorio attraverso un modello di forestazione produttiva e sostenibile; sia rinnovato il Contratto nazionale dei forestali scaduto ormai da

due anni; sia rafforzato il ruolo dei Consorzi di bonifica; siano rilanciati il settore agroalimentare, quello della pesca e quello degli allevatori; per sollecitare l’iter del collegato per il lavoro agricolo sia al Senato che alla Camera affinché sia approvata, in tempi brevi, la Proposta di Legge Quadro sulla “Rete del lavoro in agricoltura” che presentammo con Flai e Uila il 26 Febbraio dello scorso anno”.

Dissesto idrogeologico, il dibattito Nel pomeriggio a Guglionesi la discussione su uno dei problemi più scottanti in Molise GUGLIONESI. Bombe d’acqua, cambiamenti climatici, o cemento selvaggio? Sono ben 6.600 i comuni in Italia in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico, oltre sei milioni di cittadini vivono in aree a rischio. Quali azioni per preservare il territorio? Quali interventi sono più efficaci contro il dissesto? Serve un cambio di rotta radicale in un paese ad enorme rischio come il nostro. Da anni si sta chiedendo che la gestione di queste emergenze e la prevenzione sia effettuata cambiando l’approccio culturale e tecnologico. Le persone che usano a vario titolo il territorio devono farlo con consapevolezza, ad esempio, tecniche agricole scorrette, come l’aratura in profondità o il sovra pascolo possono esacerbare i dissesti. L’ingegneria naturalistica in moltissimi casi può risolvere situazioni rischiose senza pro-

vocare ulteriori danni ambientali, come accade frequentemente in Italia con sconsiderati lavori di “pulizia” dei letti dei fiumi che alla fine peggiorano anche i rischi. Non si fermano intanto i tentativi per costruire in aree in cui il rischio è ormai accertato. Lo stesso vale per l’occupazione del suolo: i piani regolatori di tutti i comuni molisani continuano a contenere previsioni edificatorie del tutto insostenibili. Se ne parlerà il 17 gennaio 2015 alle ore 17,15 presso la sala convegni della Casa del Fanciullo a Guglionesi, e se ne parlerà con tutti i protagonisti della vita civile, politica, istituzionale, che si occupano di dissesto idrogeologico. L’incontro rientra nei progetti di microazioni partecipate realizzate dai Centri di Servizio del Molise ed è organizzato da Abm e Protezione civile di Campomarino.

Tutoraggio educativo, attivato il progetto Gli operatori del Centro Sociale “Il Melograno” incontrano le famiglie dei ragazzi A distanza di qualche mese dall’attivazione, in convenzione con l’Ambito Territoriale Sociale di Larino, del servizio di ‘tutoraggio educativo in struttura’, gli operatori del Centro Sociale “il Melograno” hanno promosso un incontro con le famiglie dei ragazzi che stanno partecipando al Progetto. Ai genitori è stato illustrato il lavoro che si sta

facendo, da parte degli operatori professionali dell’associazione - in sintonia ed in collaborazione con la Scuola - per sostenere i ragazzi nelle attività scolastiche, con l’ intervento di professionisti volontari che propongono ai ragazzi attività ludico/formative, con l’utilizzo dei laboratori di ceramica, computer, teatro… Il confronto ha evidenziato la soddisfazione

delle famiglie che hanno visto crescere nei loro ragazzi serenità, disponibilità allo studio, capacità di rapportarsi agli altri, mentre i loro figli usufruivano giocando degli spazi associativi per dar prova del loro totale inserimento nel contesto. Psicologa e Assistente sociale dell’Ambito hanno raccolto con soddisfazione le positività

emerse dall’incontro ritenendo di dover fare di questa esperienza un esempio emblematico di buone prassi da riprodurre. Decidendo di calendarizzare incontri bimestrali di verifica, il prossimo appuntamento è stato fissato in carnevale per un momento di festa che coinvolga ragazzi, famiglie, Scuola, operatori.


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Termoli

17 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Tunnel e Cinema, il nuovo volto della città Il sottopasso servirà a snellire il traffico cittadino. Si parte con il bando di gara TERMOLI. È stata definita, senza mezzi termini, un’opera “strategica per la città di Termoli” perché destinata a cambiare il volto della città bassomolisana. Un’opera che già crea dibattito perché onerosa e perché non in linea con le vere e reali esigenze della città di Termoli la quale, di tutto avrebbe bisogno, tranne di questo. Tra chi contesta la reale fattibilità e chi, invece, ne decanta le opportunità celate da questa iniziativa urbanistica, la questione “tunnel” sarebbe da radicare addirittura al tempo in cui ad amministrare la città era Vincenzo Greco e da lì si sarebbe mantenuta tale sino all’interessamento e alle dichiarazioni di qualche giorno fa del Governatore Frattura con tanto di placet dall’attuale sindaco Angelo Sbrocca. Cinque, i milioni di euro che arriveranno in bassomolise per l’opera che dovrebbe quasi depennare il problema del traffico in centro, riuscendo anche a liberare il Borgo ottocentesco dalle tante autovetture che transitano giorno per giorno per

le strade centro cittadine. Per Pino Gallo è il tempo di stilare gli step operativi, primo tra tutti “la fase progettuale” che chiamerà in attuazione un bando di gara per la progettazione. Definita “strategica”, l’opera collegherà il piazzale antistante il mercato ittico con il termine di via Roma e sarà integrata anche con il parcheggio sottostante Piazza Sant’Antonio”.

Intanto, il 16 febbraio saranno riaperte le buste anche per lo stesso parcheggio che darà identità a due opere, chiamate a cambiare “il volto della città”. Intanto tuona Di Brino che ritiene “inutile l’opera” in irrealizzabile con “appena 5 milioni di euro”. Per l’ex primo cittadino, “il tunnel per poter essere realizzato ha bisogno di due corsie oltre che di altre due corsie di emergenza e chiede

degli spazi ampi che in quel punto non ci sono. Inoltre il secondo problema è legato al finanziamento perché 5milioni di euro non sono sufficienti per realizzare quel tunnel”. A lui stesso ha replicato Gallo evidenziando che “è nostra volontà realizzarlo sempre nell’ottica di fare ciò che è meglio per la città. Abbiamo avuto questo grosso finanziamento, che è sempre un passo avanti, e cercheremo di sfruttarlo al meglio per iniziare e concludere l’opera”. “Ci sono tanti progetti che stiamo portando avanti”, afferma il sindaco Angelo Sbrocca da noi interpellato sul tema “tunnel” che aggiunge: “Abbiamo avuto un finanziamento per il tunnel e procederemo con ipotesi di fattibilità del progetto e speriamo di portarlo a termine perché rivoluzionerebbe l’assetto viario della nostra città e consentirebbe anche uno stravolgimento di questo assetto consentendo una rivalutazione di tutto il centro ottocentesco della città di Termoli e questo a be-

neficio non solo della popolazione ma anche dei tanti turisti che si recano nella nostra città”. E agli appunti di Di Brino replica così: “Io non faccio controappunti alle persone che mi hanno preceduto è una sua valutazione e poi vedremo”. In agenda, infine, anche il paventato avvio lavori al cinema Adriatico, un qualcosa che per Pino Gallo è fattibile e ha chiamato l’amministrazione ad aprire “un tavolo di lavoro con la proprietà e la Soprintendenza per portare avanti le proposte progettuali; ci siamo dati un termine per arrivare a una conclusione che poi è legata alla volontà della proprietà e così, entro la fine di febbraio, al massimo i primi di marzo, puntiamo a raggiungere un accordo tra le parti. La Soprintendenza ha posto dei vincoli e il problema è far coincidere gli stessi con quello che la proprietà vuole fare”. “Come Comune – ha concluso – siamo più che altro dei mediatori e parte interessato per le autorizzazioni degli oneri”.

Il leader della Lega Nord, Salvini a Termoli a febbraio Ad annunciarlo è il referente regionale Luigi Mazzuto che lancia il movimento sul territorio Ad annunciarlo il referente regionale Luigi Mazzuto. Ripartire da quei centomila voti raggranellati nelle urne alle europee di giugno con le insegne della Lega Nord anche nelle circoscrizioni meridionali per portare il movimento che ora si abbina al nome del leader Matteo Salvini a tutto campo, recuperando quella centralità nel centrodestra ma anche in tutto il proscenio politico regionale che oggi né Forza Italia e né Nuovo Centro Destra riescono a garantire. Il processo di radicamento sul territorio partito con l’adesione dell’allora presidente uscente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto (da ottobre senza più incombenza di Palazzo Berta)

prosegue dalla terra pentra alla costa e ieri sera in un locale del centro di Termoli Mazzuto ha incontrato lo zoccolo duro del leghismo adriatico, coordinato da Nicola Tedesco. L’obiettivo è quello di far giungere ai molisani il messaggio della politica leghista, non più schiacciata a vantaggio del Nord ma che vorrebbe curare i mali del Paese. Proprio guardando al verbo salviniano sono stati stampati i volantini che dovranno far entrare nel circuito dei social network partitico quanti più cittadini possibili, con l’invito a partecipare al censimento online di Matteo in 4 mosse, sul dominio www.matteosalvini.com/supporter.

Scuola della legalità, terzo appuntamento La lezione vedrà in cattedra Pino Arlacchi che ha vissuto i problemi di mafia TERMOLI. Terza lezione presso il Liceo Romita di Campobasso – sabato 17 gennaio alle ore 10.30 – per la Scuola della Legalità intitolata a Don Peppe Diana. Dopo il racconto e la testimonianza di chi ha visto uccidere don Peppe Diana, e di chi è intervenuto per primo sul luogo della strage Moro, il prof. Pino Arlacchi che ha vissuto in prima persona al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ci parlerà di

mafia. “Oggi – ha affermato Vincenzo Musacchio, direttore della Scuola – affrontiamo il tema della criminalità organizzata e delle sue metamorfosi nel corso degli anni, per cercare di far capire e far interagire i ragazzi con il Prof. Arlacchi. “Credo – ha asserito sempre Musacchio – sia giusto che sappiano da chi li ha vissuti in prima persona quei periodi in cui la mafia era molto cruenta e potente. Sono sempre più con-

vinto che noi – ha concluso Musacchio – dobbiamo far ragionare autonomamente gli studenti su cosa possa essere vero e cosa falso in modo che possano farsi un opinione libera ed autonoma: resta questo il vero scopo della nostra scuola”. Nel corso della lezione premieremo il Prof. Arlacchi e proietteremo un filmato con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

A Termoli, Scienze turistiche raddoppia Il dipartimento universitario pronto a scommettere sulle nuove opportunità formative TERMOLI. Il dipartimento di scienze turistiche non lascia, ma raddoppia alla sede Unimol di Termoli. Con la presentazione dei due nuovi master da 1.500 ore in management del turismo eno-gastronomico e del turismo congressuale, i docenti Rossano Pazzagli e Antonio Minguzzzi hanno risposto con i fatti, anzi con l’ampliamento dell’offerta formativa alle chiacchiere che anche negli ultimi giorni si erano avvertite sul possibile smantellamento a venire del polo turistico accademico termolese. Pazzagli in conferenza stampa, nell’aula Adriatico di via Duca degli Abruzzi, come delegato del Rettore ha chiara-

mente riferito come l’interesse e la strategia dell’Unimol sia quella di rafforzare la branca d’Ateneo orientata alle scienze turistiche, anche per premiare quella capacità di attrattiva che vede la metà degli iscritti provenire da territori fuori regione. Alla conferenza stampa come segnale di attenzione rispetto alla presenta dell’Università degli studi del Molise sul territorio termolese è intervenuto il delegato al turismo e alla cultura del Comune di Termoli, Michele Macchiagodena, che ha voluto evidenziare come l’amministrazione ha in grande considerazione la presenza dei corsi a sfondo turi-

stico e che in città occorrerebbe uno scatto per ampliare l’offerta di posti letto, ricettività che dal 2002 ad oggi e con l’accelerata del piano casa ha visto sparire sin troppi alberghi. “Le risorse vere di questa terra stanno nel patrimonio rurale, ambientale e nella valorizzazione dei prodotti tipici, mentre si sta passando dal turismo di massa a quello dell’esperienza. Si vogliono vivere i luoghi e non solo visitarli, con l’assaporare e il condividere prodotti tipici e modus vivendi particolari. Ma tutto questo va promosso con figure adeguate”, ha ribadito Pazzagli.



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Opinioni

17 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca Un vero e proprio esercito di ex-parlamentari e di ex-consiglieri regionali “vive bene” con il cosiddetto vitalizio. Senza rendersene conto, i contribuenti sostengono quasi 5.500 persone (tra cui più di 3mila amministratori locali, più di 1.400 ex-deputati e quasi 900 ex-senatori). Solo nel 2014, questa “Casta senza cadrèga” è stata resa destinataria di 406 milioni, di cui 170 erogati dalle Regioni e 236 dai due rami del Parlamento. Quando la cronaca s’è occupata di questo fenomeno, la gente ne è rimasta scandalizzata. Ma il colpo di spugna non c’è stato e l’istituto del vitalizio è tuttora vivo e vegeto. Solo taluni Consigli l’hanno cancellato, ma naturalmente non a chi già lo perpecisce in base alle vecchie regole. In Molise prospera una “Casta” che vive con dovizia, in molti casi senza avere mai avuto né arte né parte, solo per essersi attergata comodamente su di una cadrèga pubblica. A 60 anni, un consigliere, con una sola legislatura alle spalle, incassa ben oltre 2.000 euro al mese; quasi 3.500 per due; poco più di 4.500 per tre. All’addio c’era stato il “PREMIO di reinserimento” (5 mensilità, oltre 50mila euro). L’ammontare della pensione”fac simile” fa sborsare alla Tesoreria regionale la bellezza di 300mila euro ogni mese che – per ciascun anno – transitano ad oltre 3 milioni e mezzo. L’Emilia-Romagna le ha abrogate, ma i consiglieri le hanno cancellate solo per i loro successori, preservandole per sé. La conseguenza è stato un bilancio oberato da 5 milioni per 160 soggetti già a libro paga a cui se ne aggiungerà

L’insopportabile peso dei vitalizi un’altra quarantina che ha appena concluso la legislatura. La Toscana, nel 2014, aveva in bilancio 4,6 milioni che fanno quasi il paio con quanto l’Ente spende per i consiglieri in carica (6,7). Per di più il vitalizio compete pure oltre la morte degli ex-consiglieri, e la reversibilità passa agli eredi. E’ previsto pure che questi politici possano farsi anticipare l’INDENNITÀ di fine mandato; e sono una ventina

coloro che si sono fatti versare il Tfr. Il Piemonte prevede una decurtazione del 40% del vitalizio nel caso di cumulo con altre indennità; e, nel 2015, i 199 “ex” percepiranno 8 milioni con un risparmio, per la Regione di appena 740 mila euro. In Sardegna la Regione non voleva rendere pubbliche le generalità dei percettori; ma, alla fine, ha dovuto cedere e si è scoperto così che i 317 fortunati hanno in-

troitato lo scorso anno 15,8 milioni. In media si tratta di 50mila euro l’anno per ogni vitalizio, seppure questa Regione abbia avviato un taglio dei costi con una riduzione di 32 milioni, eliminando gli assegni. Il Lazio abbatte tutti, considerato che, nel 2015, devolverà, ai suoi “ex” 16 milioni dopo una sforbiciata di 3 che comunque non muta il quadro complessivo dello sperpero. La Lombardia ha deciso un taglio del 10% dei vitalizi; ma, I costi nel bilancio, fidella politica gura un’uscita di 7,1 milioni non accennano per i vecchi ina diminuire quilini del “PiIn Molise rellone”. 3 milioni l’anno Diciamolo chiaramente: chi fa politica è giusto che venga remunerato, ma qui si tratta di privilegi che si riverberano nel tempo. Nel recente passato i Presidenti delle Regioni si sono incontrati ed hanno approvato un o.d.g. con l’allineamento dell’età pensionabile a 65 anni (per un solo mandato). Chi ne abbia maturati di più otterrà il vitalizio a 60 anni, ma con una serie di detrazioni. Sarà applicato un prelievo a chi lo percepisce già (dal 6 % al 15 % per gli assegni che superano i 6mila ). L’abbattimento salirà al 40 % per chi percepisca pure l’assegno da parlamentare. Naturalmente in periferia si agitano, annunciano ricorsi e lanciano “j’accuse” ai colleghi parlamentari, visto che Cossutta ha un vitalizio di 6.939 euro, Bertinotti di 4.987, Martelli di 4,992, Prodi di 3.022, Di Pietro di 3.992 e la pornostar radicale Ilona Staller di circa 2mila.

Mediterraneo, quale futuro? Nell’ambito delle Celebrazioni in ricordo di Melvin JONES si è svolto, presso la sede dell’Università degli Studi del Molise di Termoli, il Convegno, organizzato dal Lions Club Termoli Host, dal titolo Il Mediterraneo quale futuro? “Non si può andare lontani finché non si fa qualcosa per qualcun altro” – Melvin Jones. Questo convegno prepara i lavori della 18ª Conferenza Lions del Mediterraneo Pescara 2015 che si svolgerà a marzo e che intende promuovere in un’ottica di stabilità e di pace un armonico sviluppo economico-sociale nel bacino del Mediterraneo. I diversi aspetti del tema, oggetto del convegno, sono stati dibattuti da illustri relatori. I lavori sono stati aperti dall‘ing. Antonio Plescia, Presidente del Lions Club Termoli Host, con un intervento dal titolo “Mediterraneo opportunità o realtà”, in cui si è parlato della centralità dell’Italia nel Mediterraneo con i suoi migliaia di chilometri di coste e delle problematiche sorte dall’immigrazione. Plescia ha osservato come una politica di accoglienza verso questi masse di emigranti, se non è accompagnata da un’ adeguata opera di integrazione, rischia di creare dei gravissimi problemi. L’ing. Plescia ha inoltre osservato che la centralità del sistema bancario e la politica di rigore dell’Unione Europea non rispetta i principi fondanti dell’Unione e gli interessi dei suoi cittadini. Il PDG Guglielmo Lancasteri, Presi-

dente del comitato organizzatore della 18ª Conferenza del Mediterraneo Pescara 2015, ha parlato di questo evento che si svolgerà dal 19 al 22 marzo e cheospiterà i rappresentanti dei Lions Club di oltre 20 paesi dell’area del Mediterraneo. La presenza di molti paesi arabi rappresenta un’utilissima opportunità per creare un momento di incontro tra le nostre culture. La conoscenza è fondamentale per superare i pregiudizi che spesso ci dividono da questi paesi e rappresenta un fattore fondamentale per il conseguimento di un clima di collaborazione, di pace e di amicizia. Importante sarà il confronto sulle biotecnologie e sulle grandi opportunità che possono riservare. Il Sen. Andrea Pastore, Presidente del Lions Club di Pescara Host, già Presidente della Commissione Affari Costituzionali, del Senato e della Commissione Bicamerale per la semplificazione del della Legislazione ha presentato una relazione dal titolo “Il Mediterraneo cuore del mondo”, ricordando che l’iniziativa della conferenza di Pescara è patrocinata dal Lions International proprio perché riguarda una delle aree strategiche più importanti del mondo in quanto il Mediterraneo rappresenta un coacervo di culture, religioni e realtà sociali diverse. Il pacifico confronto di realtà così diverse potrà essere motivo di grande arricchimento reciproco. L’incontro di liberi professionisti, di imprenditori, di intellettuali rappresenterà un momento

di grandi sinergie. L’organizzazione del convegno di Convegno di Pescara vede l’impegno diretto del Distretto 108 A Lions Club. Il Prof. Giovanni Di Giandomenico Magnifico Rettore dell’Università telematica “Pegaso”, Consigliere di Amministrazione di SVIMEZ, già Presidente della Giunta della Regione del Molise con un intervento “Il Mediterraneo Centro dei Rapporti del Mondo” ha ricordato come il “Mare nostrum” è stato il fulcro intorno al quale si è sviluppata la civiltà occidentale. I fenici inventarono l’alfabeto, i greci il ragionamento, i romani la politica e la tecnologia. La scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo ha finito per sottrarre il ruolo di centralità al Mediterraneo degradandolo ad un ruolo marginale. Dopo cinquecento anni la situazione si è nuovamente ribaltata in quanto la maggior parte dei traffici marittimi con le nuove super potenze della Cina e dell’India è tornata ad attraversare il Mediterraneo. La direzione di questi traffici mira a raggiungere l’Europa del nord e l’America. Si sta lavorando al raddoppio del canale di Suez, ma diventa indispensabile dotare il sud d’Italia di porti ed infrastrutture adeguate atte ad intercettare questi traffici. Secondo studi dello SVIMEZ le attuali prospettive economiche del meridione d’Italia e del Molise sono drammatiche, nella nostra regione è previsto, nei prossimi anni, un calo demografico che porterà la popolazione a 200.000 unità, con una mag-

gioranza di ultra sessantenni. La dotazione di nuove infrastrutture marittime e della struttura logistica può diventare decisiva per ribaltare questa prospettiva, rilanciando il futuro del Sud e facendolo diventare una risorsa determinante per il rilancio dell’Italia. I nuovi investimenti potrebbero rappresentare il volano per la ripresa economica del nostro paese. Termoli con la sua bassa zona costiera può essere il luogo più adeguato per la costruzione di un nuovo porto adatto ad accogliere un naviglio di alto tonnellaggio. La presenza dell’area del nucleo industriale potrebbe ospitare le infrastrutture per lo stoccaggio, la lavorazione e la logistica. Il progetto del nuovo porto è già pronto, è stato redatto 40 anni fa dal Consorzio del Nucleo Industriale

di Termoli sotto la presidenza dello stesso Prof. Di Giandomenico. Il potenziamento delle strutture turistiche può rappresentare un altro dei fattori di sviluppo e di ricchezza per il nostro paese e per il Mediterraneo. L’ Università “Pegaso” di cui il Prof. Di Giandomenico è rettore è laprima Università telematica italiana e può rappresentare un’opportunità fondamentale per i nostri giovani. L’ Università “Pegaso” aprirà la sua prima sede all’estero ad Instambul, una metropoli con 20 milioni di abitanti; altre sedi sono previste in Egitto e in Iran. La collaborazione tra i giovani studenti di questi paesi con gli studenti italiani deve essere foriera di nuove progetti e nuove conquiste per le nostre economie e le rispettive civiltà.



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