Trenino molisano un giocattolo da portare in soffitta

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno x - n° 237 - giovedi’ 20 noveMbre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Salvatore Colagiovanni

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Salvatore Colagiovanni. L'assessore al comune di Campobasso non ha digerito le critiche dell'opposizione del Polo civico in merito alla manifestazione Vivi la tua città. Ha ribattuto che la stessa non ha visto spese da parte dell'amministrazione e ha generato entusiasmo. La critica per la critica non serve e l'opposizione farebbe bene a portare proposte e idee. Del resto, a parte qualche sbavatura, la manifestazione ha funzionato con la speranza che a Natale non arrivino aziende da fuori regione.

Il Tapiro del giorno a Sabusco e Fusco

Ancora un’odissea sulla linea per Roma

Trenino molisano, un giocattolo da portare in soffitta Servizio a pagina 3

Il Tapiro del giorno lo diamo a Fusco e Sabusco. I due consiglieri regionali di opposizione oggi si accorgono della mancanza di lavoro soprattutto per i giovani. Certo, l'assessore Petraroia non ha minimamente brillato nel suo operato. Ma va ricordato che Angela Fusco Perrella è stata a lungo assessore della Giunta Iorio e Sabusco consigliere di maggioranza. Oggi venire a parlare di Agenzia regionale del lavoro, di mancanza di un piano programmatico per il lavoro è ben difficile da dovere digerire al cospetto di due esponenti che hanno retto le sorti di questa regione per anni.


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2 20 novembre 2014

Incaricata a svolgere le attività legate alla gestione del Programma “Garanzia Giovani Molise”: 9milioni di euro

Agenzia Regionale Molise Lavoro: dalla stalla (della precarietà) alle stelle Molta carne a cuocere, con non poche linee di fuga per renderla appetibile e appetita, secondo gli usi e i costumi della politica molisana: clientela e favoritismi In regime di prolungamento contrattuale fino a metà gennaio 2015, il direttore generale della Regione Molise, Pasquale Mauro Di Mirco, non lesina energie nel dare impulso alle attività regionali che sono state oggetto di decisioni da parte degli organi deliberanti. Gli compete e lo fa. Stando at-

euro che ballano intorno alla “Garanzia Giovani Molise”, non è certo una diminuzione di ruolo. Tutt’altro. E’ il modo, il più immediato, di accelerare le procedure di spesa, la rendicontazione e la certificazione relative al Programma Operativo dei Fondi Sociali Europei (Fse) 2007 -2013 e degli altri

operativo di Pillarella sarà l’Agenzia Regionale Molise Lavoro: dalla stalla della precarietà alle stelle. Nel dare all’Agenzia il compito appena sopra descritto, che le garantisce di vivere, il direttore generale Di Mirco ha preteso che assicuri un costante flusso informativo di tutti i dati che ri-

L’ iNterveNto

Il gioco delle parti di Nunzia Lattanzio

tento, però, ad assecondare i desideri degli apparati politici e amministrativi (presidenza e giunta regionali) che, come racconta la cronaca quotidiana, hanno il vezzo di scegliere nel mazzo degli organismi para, sub e strutturali dell’Ente, quelli che meglio li rappresentano o, meglio ancora, li soddisfano. Tra i preferiti indubbiamente l’Agenzia Molise Lavoro, rimessa da qualche mese in carreggiata e, come diciamo, oggetto di attenzione. Ha provveduto infatti Di Mirco a incaricarla, in via d’urgenza, a svolgere le attività legate alla gestione del Programma “Garanzia Giovani Molise” sotto la direzione e il coordinamento del responsabile regionale della Programmazione, ancorché direttore dell’Area seconda, Massimo Pillarella. Anche quest’ultimo è da annoverare tra i preferiti di Frattura e company, una sorta di deus ex machina, delegato ad essere ingegnere, dirigente, direttore, manager e ambasciatore del Molise nelle stanze decisionali di Bruxelles. Coordinare i circa 9 milioni di

programmi e delle linee di finanziamento quali, appunto, quelle di Garanzia Giovani, del Piano Integrato Giovani, dei Bonus assunzionali, del Welfare to work, dei bandi ministeriali che gravitano sulle politiche del Lavoro e dell’Occupazione, connesse al riconoscimento in corso da parte del Governo della crisi complessa nell’area Bojano-Venafro. Quadro ampio, elastico, modellabile, adattabile alle esigenze occupazionali (quantunque a tempo determinato), alle consulenze, ai contributi professionali. A Pillarella anche il compito di attivare le procedure di semplificazione e d’informazione sperimentali, utili a traghettare l’attuale gestione dei Fondi europei verso la futura programmazione 2014 – 2020. Molta carne a cuocere, con non poche linee di fuga per renderla appetibile e appetita, secondo gli usi e i costumi della politica molisana: clientela e favoritismi. Speriamo non sia così, anche se il pregresso giustifica appieno la supposizione. Dunque, il braccio

guardano la gestione del “Garanzia Giovani” agli uffici dell’Assessorato al Lavoro (alias all’assessore Petraroia; sembrava strano fosse tagliato fuori) e verso i componenti della cabina di regia (tre dirigenti regionali, Gabriella Guacci, Matteo Iacovelli, Marcello Vecchiarelli, Claudio Amicone, Guido Di Ninno, Giovanni Cefalogli, Enrico Staffieri, Lucia Merlo e Piero Brandimarte). Giusto per ricordarle di essere uno strumento nelle mani della politica e dei satelliti che le ruotano attorno (sindacati, associazioni di categoria eccetera). Infine, perché poi tutto si modelli secondo il gradimento della giunta regionale, il factotum Pillarella predisporrà un documento complessivo di rimodulazione del Programma Operativo “Garanzia Giovani Molise” e della governance che lo sottintende, da condividere preventivamente con la cabina di regia, e da sottoporre alla giunta regionale “per gli atti di competenza”. Dardo

E’ francamente deprimente, per chi possiede sensibilità in materia di tutela dei diritti degli ultimi, veder per astuzia, nel gioco amaro ed arido delle parti, speculare alcuni sulla vita di altri, quando il tema del contendere è la salute degli ammalati. In un quadro politico complesso, sarebbe facile sostituire al sapere la fede, delimitare il dicibile per far posto all’ineffabile, anteporre al dato economico quello ideale, farebbe quindi inorridire anche la donna e l’uomo più distratti, quelli corredati di cuore di ferro, constatare da chicchessia l’uso indiscriminato, lineare e cruento, dell’accetta tagli; una fattispecie di spending review autorizzata alla chirurgia amministrativa del crimine. Inutile ricordare che la grave ed insostenibile situazione in cui versano le Politiche Sociali nazionali e territoriali hanno determinato, negli ultimi anni, un forte incremento di richieste afferenti la sfera della protezione sociale, richieste che contrastano o mal si conciliano con la drastica diminuzione delle risorse finanziarie statali, regionali e locali. Con l’aumento della disoccupazione, delle povertà assolute e delle nuove povertà, con la crescita del disagio dei minori di età e delle famiglie di riferimento degli stessi, con la diminuzione del personale di sostegno nelle scuole in favore dei soggetti non autosufficienti, è stato messo a rischio il sistema più ampio dei Servizi sul territorio, con la conseguente mortificazione e compromissione dell’esercizio dei diritti e doveri di tutte le persone coinvolte. Un buon amministratore percepisce il bisogno dell’altro, ritenendolo ed avvertendolo come proprio, un attento e coscienzioso legislatore fissa o tenta di fissare in una norma finalità e principi utili alla collettività, ed in particolar modo ai più bisognosi, meritevoli di cure o di sostegno, nell’alveo della costituzionalità. Distribuire oggi le risorse disponibili è cosa ancor più difficile rispetto al passato, è una coperta ristretta che si tira da un lato e dall’altro, spesso dovendo operare l’azione di scelta tra ciò che non dovrebbe mai subire la stessa opzione scelta. La legge di modifica all’art. 4 della legge regionale 20 giugno 2007, n.17 e smi., rubricata “Interventi a favore di soggetti sottoposti a trapianto di organi o affetti da patologie rare”, che di fatto amplia, rispetto al passato, il ventaglio di possibili candidati all’accesso di rimborsi spese sostenuti in conseguenza di ricoveri registrati presso strutture sanitarie presenti in Italia o all’estero, votata in Aula nella seduta consiliare tenutasi in data di ieri, è oggi oggetto di aspre critiche. Fatte salve, per la delicatezza della materia, le ragioni di detto dissenso, preme in ogni caso evidenziare quanto fissato in legge, in un mo-

mento storico in cui poco è ormai possibile fare in favore di tutti, con le possibilità economiche del passato, quel passato a cui era consentita nel tempo della ricchezza piena, nel privato e nel pubblico, ogni ampia soluzione. L’azienda sanitaria della Regione Molise, ai sensi della richiamata legge, potrà procedere al rimborso degli aventi diritto così come segue: al 100% delle spese documentate in favore di soggetti con ISEE fino a 16mila euro (reddito circa di 35.000 euro); al 60 % delle spese documentate in favore di soggetti con ISEE da 16 a 24mila euro (reddito circa di 60.000 euro), al 20% delle spese documentate in favore di soggetti con ISEE da 25 a 36mila euro (reddito circa di 90.000 euro). Nella seduta consiliare del 18 u.s., chiesta la opportuna sospensione dei lavori in favore di un corretto approfondimento della materia oggetto di discussione (la sorte dei tanti molisani sottoposti a trapianto di organi o affetti da patologie rare), il confronto tra tutte le anime politiche consiliari, a microfoni spenti, aveva consentito -con presentazione di apposito emendamento a firma del consigliere Di Nunzio- la riformulazione della proposta di legge, ma in Aula, l’eco del proscenio ha indotto i colleghi Iorio, Fusco, Micone e gli esponenti del M5S a rivedere quanto prima concordato, votando contro. Cosa aggiungere, null’altro! Resta in ogni caso ferma la volontà dichiarata dalla Giunta regionale e dalla maggioranza tutta, in ossequio ai doveri che incombono su chi esercita pubbliche funzioni a servizio del proprio Popolo, ed in caso di ripresa economica del Paese e dell’economia regionale, di intervenire nuovamente sulla misura legislativa richiamata e su qualsiasi altra di analoga rilevanza sociale, tanto a supporto di ogni singolo molisano, partendo, naturalmente, dai più bisognosi.


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20 novembre 2014

senza alcun finanziamento pubblico

Ferrovie, un giocattolo da soffitta La rete molisana non riesce a trovare adeguati interventi CAMPOBASSO. L’ennesimo disservizio della linea ferroviaria, forse, più discussa d’Italia. A dura prova sono stati messi i passeggeri dei convogli Campobasso – Roma Termini delle ore 5,51 e delle 6,53, che sarebbero dovuti giungere nella Capitale, rispettivamente, alle 8,53 e alle 9,59. Il primo convoglio, partito dal capoluogo molisano alle 5,55 è arrivato a Vinchiaturo alle 6,16; mentre, a Bojano, addirittura, alle 7,04 dopo un’ora e nove minuti di viaggio. Alle 7,57 l’arrivo a Isernia, ovvero due ore dopo la sua partenza da Campobasso; alle 8,25 l’approdo a Venafro, un’ora e diciassette minuti dopo la tabella di marcia. A Rocca d’Evandro il rilevamento di Trenitalia riportava già un ritardo di 76 minuti. Leggermente meglio è andata ai passeggeri del Campobasso-Roma Termini delle 6,53, partito con due minuti di ritardo, arrivato a Bojano alle 7,40, con

ventidue minuti di ritardo, a Isernia alle 8,17, trentatré minuti dopo la tabella di marcia. Si può realizzare l’Alta Velocità e poi dimenticarsi delle linee locali che devono averne la stessa forza e la stessa valenza e non sono in contraddizione con il sistema primario ma anzi lo alimentano? Ci siamo fatti spesso questa domanda, arrivando inesorabilmente alla conclusione che del trasporto su ferro si parla tanto nei convegni quale soluzione all’inquinamento provocato dal traffico, si vagheggia spesso nei programmi politici, ma poi, alla prova dei fatti, non interessa a nessuno; anzi, si ha la netta impressione che venga visto come un fattore contrario allo sviluppo. Così facendo dimentichiamo però che il nostro territorio è già infrastrutturato con ferrovie ma non siamo capaci di far funzionare il sistema ferroviario pur esistente. Non si tratta di un giocattolo che

possiamo abbandonare in soffitta, ma di un sistema che è costato un patrimonio ai nostri padri e che abbiamo il dovere di saper utilizzare al meglio perchè è una risorsa infrastrutturale strategica sia per il trasporto delle persone che delle merci, ed è quindi giusto che si abbia la possibilità di operare delle scelte diverse da quelle fatte sinora. Il Governo ha detto che si sbloccheranno opere ferroviarie per 10 miliardi in 12 mesi, lo ha annunciato il premier Matteo Renzi. Insomma sembra che i soldi per le ferrovie ci siano ed appare strano che un’opera infrastrutturale dal costo, tutto sommato,

Lettera Aperta

l’ inTervenTo

Fuori dal Mondo di Pierfederico De Pari, viaggiatore per necessità Viaggio spesso per questioni di lavoro. All’automobile, che utilizzo molto, ed al pullman preferisco il treno, dove ho possibilità di lavorare, studiare, leggere, guardare il paesaggio e i colori della natura, sonnecchiare; lo preferisco anche perché è un mezzo di locomozione sicuro, che inquina meno di tante auto che viaggiano tutte verso la stessa meta, che mi porta al centro di una città, partendo dal centro di un’altra città. La tratta ferroviaria Campobasso-Roma fa parte della mia vita, da quando, studente universitario fuori sede, prendevo il famoso treno delle 13:45 della domenica per tornare nella Capitale dopo un breve week-end “a casa”. Da allora qualcosa è cambiato: la variante di Rocca di Evandro, il Minuetto al posto del più austero Aln 663, il prezzo del biglietto. Ma troppe cose sono rimaste uguali a sé stesse: le facce dei pendolari, l’”odore” di treno, il paesaggio, l’arrivo e la partenza da Roma ai binari “lontani” (prima erano quelli delle linee laziali, ora è il tronco “B” del binario 20), segno di un’emarginazione geografica che sento ogniqualvolta devo muovermi dalla mia città per entrare in contatto con il resto del Mondo. Decido di prendere il treno delle 6:53 da Campobasso. Mi porterà al centro di Roma in poco più di tre ore: una condizione ideale per chi deve incontrare gente, fare riunioni, prendere aerei, Frecce Rosse o Argento e raggiungere il nord Italia, l’Europa, il Mondo. Da Roma il Mondo è a portata di mano; da Campobasso raggiungere Roma in treno è un’avventura. Il treno non è affollato: molti sono partiti prima delle 6, qualcuno avrà scelto il pullman, qualcuno ha rinunciato agli appuntamenti anche per via delle cattive condizioni meteo che stanno affliggendo il nord Italia. Alla stazione di Bojano siamo già in ritardo di 20 minuti: un guasto al tecnologico Minuetto, oppure un problema sulla linea, sta mettendo in discussione la puntualità del vettore … e la pazienza dei viaggiatori. Ad Isernia il ritardo è aumentato di altri 25 minuti. A Venafro i minuti di ritardo sono diventati 53. La gente è furiosa. Io chiamo Roma per annunciare il mio ritardo all’appuntamento, preso cautelativamente alle 10:30 in zona Termini. Il personale viaggiante di Trenitalia è imbarazzato. Qualcuno parla di una linea pensata e realizzata alla fine dell’800 e che da allora non ha subito grossi interventi di miglioramento; qualche altro giura di non prendere mai più il treno; qualcuno, tra cui me, tace pensando

basso come l'elettrificazione della ferrovia Campobasso-Roccaravindola , ipotizzabile nella fascia di 100 milioni e di notevolissimo valore sociale, strategico, economico ed ecologico per il territorio, non possa essere presa in considerazione. E' questa la vera vergogna rispetto ad un territorio che non sta ricevendo nemmeno più le briciole.

a come recuperare qualche minuto sul ritardo all’appuntamento, una volta arrivato a Roma. Mi fermo a riflettere, guardando fuori dal finestrino le colline e i monti di questa bella regione che è ormai troppo indietro per recuperare un ritardo storico che è infrastrutturale, economico, culturale e intellettuale. Il Molise è fuori dal Mondo, fuori dalle logiche del mercato, fuori dal contatto con gli ambiti virtuosi che pur esistono in questo Bel Paese. Ho scelto di vivere in questa regione con consapevolezza, sapendo che tutto sarebbe stato più difficile, che per allinearmi a quello che succede fuori dai suoi confini avrei dovuto impegnarmi di più, mantenendo faticosamente i contatti, cercando io di raggiungere gli altri e non aspettandomi mai che gli altri raggiungessero me, chiedendo appuntamenti ed incontri sempre a metà/tarda mattinata per scontare quella distanza fisica e quel disagio infrastrutturale che nessuno, se non un molisano, può comprendere. Un giorno, nel corso di una riunione a Milano, l’Amministratore delegato di una grossa società, incuriosito dal curriculum che gli avevo consegnato per far conoscere la mia azienda, mi chiese: “Mi spiega cosa ci fa una società come la Sua a Campobasso?”. Non seppi rispondere perché non è facile spiegare a chi quotidianamente vive una realtà connessa ed in linea con il Mondo quali siano le motivazioni più profonde che mi hanno spinto, dopo oltre un decennio di vita nella Capitale, a rientrare in Molise. Oggi arriverò in ritardo alla riunione. Il mezzo di trasporto più affidabile che esiste, il treno, ha fallito ancora una volta nella sua migliore prerogativa: la puntualità. Ma se neanche un treno è in condizione di ridurre quell’emarginazione che sento fortemente e che vorrei che non ci fosse; probabilmente non c’è alcuna voglia di scuotere questa regione e spingerla fuori dal dormiveglia in cui da troppi anni si crogiola. Mentre scrivo questa lettera il treno corre veloce sulla linea Cassino-Roma, con i suoi quasi 60 minuti di ritardo. Quando arriverò a Roma nessuno si sarà accorto che il Minuetto da Campobasso è arrivato così in ritardo; forse solo i passeggeri in attesa di riprenderlo nel verso contrario. Roma, con o senza il Minuetto da Campobasso, continua a vivere con il suo ritmo, a progredire e crescere con i suoi problemi e le sue contraddizioni. Il resto del Mondo, da lì, è a portata di mano. Io, questa sera, riprenderò il treno per Campobasso. Voglio sperare che, almeno questa volta, arrivi puntuale: a casa mi aspettano per cena.

Quando il cittadino è impotente di Massimo Dalla Torre «Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano»... Questa è la citazione che appare nella parte conclusiva del film di Elio Petri “indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” magistralmente interpretato dall’indimenticato Gian Maria Volontè vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 23º Festival di Cannes e del Premio Oscar al miglior film straniero 1971, nonché una nomination per la migliore sceneggiatura originale agli oscar del 1972. Citazione che ci permette di fare qualche riflessione sulla situazione Molisana che vede sempre di più la “casta” protetta. Sulle critiche e sulle commistioni che legano questo potere forte ad altri poteri se ne legge sui giornali quasi tutti i giorni. Critiche e sospetti che fanno si che anche in Molise, i cosiddetti “intoccabili” tanto per parafrasare un altro film del maestro De Palma si sentono al sicuro. Una sicurezza dettata forse dalle dimensioni del territorio, dove tutti si conoscono e dove uno ha bisogno dell’altro. Una situazione che lascia attoniti, sconcertati, disorientati perché se le cose stanno così, e non crediamo che non lo siano, dobbiamo costatare ancora una volta che il feudalesimo e di conseguenza i privilegi non sono per nulla seppelliti, anzi sono vivi più che mai. Una condizione che mette in risalto come le distonie del sistema non potranno mai essere corrette perché il potere nono-

stante le bordate continue, è strettamente connesso ad altro potere, di conseguenza difficilmente può essere smontato. Una condizione che fa porre alcune domande cui però difficilmente l’uomo della strada avrà risposte se non una…io sono io mentre voi non siete nulla…anche se il finale è diverso come ebbe a dire il Marchese del Grillo all’atto in cui gli veniva riconosciuta “la nobiltà” e di conseguenza non fu arrestato per gioco d’azzardo. Citazione che, sempre nel rispetto che si deve alla politica quella seria e non quella messa in atto da questo sconnesso carro dei Tespi , è alquanto calzante. Citazione che mette in risalto, l’esistenza di “affinità elettive” per cui non rimane altro che, anche se si dissente, e dichiararsi impotenti. Un’impotenza dettata proprio dalle attribuzioni della “casta” che, nel Molise del terzo millennio si avvale, nonostante più volte si è chiesto di stravolgere le regole e i privilegi, del termine IMMUNITA’ che, secondo la grammatica è una parola composta di origine latina, immunitas, inmunitas derivata dall'arcaico munus .


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20 novembre 2014

"Rafforzare le unità di Anestesia"

Il sindacato dei medici denuncia la gravità della situazione nell'area Emergenza CAMPOBASSO. Possibile che negli ospedali molisani non debba funzionare una guardia anestosiologica? E' l'interrogativo che pone il sindacato di categoria dei medici anestesisti. Del resto l’obbligatorietà della guardia concerne i presidi di terapia intensiva ed i servizi di anestesia degli ospedali sede di dipartimento di emergenza di primo e secondo livello. Questo è quanto prevede, in linea generale, l’articolo 16 del CCNL 2002-2005, che disciplina l’istituto della guardia, con le precisazioni contenute nell’allegato 2 dello stesso contratto. In Molise, però, la realtà parla un'altra lingua. L'Aaroi-emac, associazione di categoria degli anestesisti-rianimatori ospedalieri italiani- emergenza area critica, hanno scritto un documento al presidente della Regione, Frattura perchè si intervenga nelle more delle decisioni dei futuri Piani di riordino della sanità. "Ritiene non più procrastinabile la redazione di un piano che garantisca, tra l'altro, uniformemente su tutte le sedi ospedaliere del territorio regionale, in attesa della loro necessaria e urgente riqualificazione, la guardia anestesiologica h24 all'interno della struttura dove sono degenti pazienti che sono sottoposti ad intervento chirurgico. Laddove vi sono i punti nascita si garantisca, inoltre, nel primario interesse delle pazienti e dei nascituri, h24, 7 giorni su 7, la presenza di tutto quel personale previsto

dalle Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo della Conferenza permanente Stato Regioni, senza fare più impropriamente ricorso alla pronta disponi-

bilità e/o alla presenza del medico di guardia delle Unità di Rianimazione-Terapia intensiva che in caso di emergenza, in alcune sedi, deve abbandonare la sua postazione. L'Aaroi Emac auspica che si avvii finalmente il confronto su un piano che garantisca, tra l'altro, gli interventi di emergenza

Artigianato, via le Commissioni CAMPOBASSO. “Il Consiglio Regionale, ha deliberato sulla proposta di Legge Regionale n. 72 riguardante il riordino della disciplina in materia di artigianato, intesa a semplificare l’attuale iter procedurale per il riconoscimento e la tutela della qualifica di Impresa artigiana”. A dichiararlo è l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo. “La proposta votata in Consiglio serve soprattutto a disciplinarne gli attuali organi di rappresentanza, abolendo, di fatto, le Commissioni Provinciali dell’Artigianato, alle quali era attribuito il compito di adottare atti di valutazione dei requisiti per l’iscrizione e la modifica o cancellazione dall’Albo delle Imprese Artigiane, demandando il tutto alle Camere di Commercio. Il Decreto legislativo del 8 maggio 2010 n. 59, emanato in attuazione della direttiva 2006/123/CE agevola alcuni adempimenti per le imprese artigiane, ponendo una serie di obiettivi in materia di semplificazione amministrativa, e tra questi vi è la determinazione che un’attività artigianale possa essere avviata attraverso una semplice

dichiarazione che attesti sia il possesso dei requisiti che l’esercizio delle attività delle imprese stesse. Lo stesso Decreto, inoltre, stabilisce che non è possibile la partecipazione diretta o indiretta alla decisione del rilascio di titoli autorizzatori da parte di operatori concorrenti quali possono essere i titolari delle imprese artigiane attualmente componenti delle Commissioni Provinciali per

Una legge approvata in Consiglio regionale demanda tutti i compiti alle Camere di Commercio l’Artigianato (CPA), rendendo, così, meno importante, se non conflittuale, il ruolo delle stesse Commissioni che, così, non hanno più motivo di esistere dato che i compiti da queste svolti vengono attribuiti alla Camera di Commercio competente per territorio. Va altresì sottolineato, che lo spirito di questa proposta legislativa è anche quello di eliminare spese inutili, e quindi determinare minori uscite a carico del bilancio regionale attraverso un risparmio considerevole sul pagamento alle Camere di Commercio delle spese derivanti dall’uso dei propri locali e di quelle degli uffici di segreteria delle Commissioni.”

h24, 7 giorni su 7, uniformemente sul territorio regionale, in caso di politrauma o di problematiche cardiovascolari, tenendo presente che, ad esempio, la sede ospedaliera di Isernia, dove giungono i codici rossi della provincia, è dotata di un'Unità di Rianimazione, ma non di una di Ortopedia-Traumatologica attiva che, invece, opera a Venafro dove, viceversa, non c'è un'Unità di Rianimazione. Ritiene indispensabile e indifferibile una definitiva soluzione ai problemi dei pronti soccorso e dell'area critica ripresi più volte dalle cronache, anche supportandoli con servizi diagnostici organizzati anche questi in modo da dare risposte pronte h24, 7 giorni su 7, confrontandosi colla medicina territoriale e col servizio 118. Tutto questo verosimilmente è possibile ottimizzando l'utilizzazione delle risorse disponibili, riqualificando o riconvertendo i piccoli ospedali, potenziando il trasporto di emergenza per spostare in tempi rapidissimi i pazienti verso strutture in grado di affrontare la maggior parte dei casi, anche quelli complessi. Si discuta sulla ripartizione delle risorse e dei posti letto tra pubblico e privato - chiude l'Aaroi-Emac - e si giunga ad una reale integrazione di quest'ultimo nel sistema dell'urgenza-emergenza, cosicchè possa trovare definitiva soluzione anche il problema del sovraffollamento delle Unità di Terapia Intensiva-Rianimazione degli ospedali pubblici".

L’INTERVENTO

Eolico, eolico, eolico (ancora sull’eolico di Montecilfone e questa volta anche di Campomarino!) di Emilio Izzo Dopo l’ennesimo rinvio della conferenza di servizio che doveva discutere della concessione o meno dell’autorizzazione di una centrale eolica nel comune di Montecilfone, rinvio, sembra, causato da un impegno parallelo della dirigente sul tema revocaannullamento dell’autorizzazione delle centrali a biomasse nel comune di Campochiaro (finito come già noto nella beffa della revoca, che mette le casse pubbliche a rischio per otto milioni di euro, possibile ammontare della richiesta di risarcimento dalla società Civitas!), si torna intorno ad un tavolo il giorno 20 novembre c.a. per porre fine a questa sceneggiata. Forse! Che non sia una cosa seria lo dimostra il fatto che la questione sarebbe già stata abbastanza discussa e decisa e doveva già essere da un bel pezzo sui tavoli della Presidenza del Consiglio (qualcuno dovrà un giorno poi spiegarci il perché di questo passaggio, che sa tanto di politico e poco o niente di tecnico!). Così non è stato e allora punto e a capo! Ma, nella medesima mattinata, del 20 a partire dalle ore 9.00, si discuterà anche dell’autorizzazione di un’altra oscena richiesta dell’ennesima centrale eolica da erigersi nel comune di Campomarino che, come si ricorderà, fu oggetto delle attenzioni di molti di noi attivisti per la salvaguardia del ter-

ritorio, durante la campagna elettorale di quel comune. Chi c’era notò anche la presenza delle associazioni dei balneatori (nettamente contrari all’impianto), così come sottolineò l’assenza di tutti gli schieramenti in campo della tornata elettorale di Campomarino a rimarcare il totale coinvolgimento o menefreghismo di un’intera classe politica comunale nella questione “attacco al territorio”. E se l’eolico di Sepino ha fatto sussultare gli assessori Facciolla e Petraroia, tanto da richiamare i vicini comuni campani colpevoli di voler autorizzare impianti in un’area a forte vocazione culturale per la vicina Altilia, gli stessi “paladini” si sono assentati, anzi, hanno dato impulso all’eolico di Campomarino (e non solo), a dispetto della forte immagine naturalistica e balneare, una delle poche che

ancora può vantare richiamo turistico e possibilità di economia! Ma di queste povertà umane abbiamo già discusso ma mai troppo, visto che un Piano Energetico Regionale non esiste (salvo poi dare mandato ad un professore universitario per uno studio ad hoc dopo le nostre richieste di incontro sul tema, dimenticando che un piano senza di noi, i veri professori del territorio, non avrà alcun valore!) e che il giorno 20 novembre c.a. a partire dalle ore 9.00, presso l’assessorato alle attività produttive in località Colle delle Api a Campobasso, ancora si parlerà di possibili autorizzazioni da dare a favore di imprese che prenderanno incentivi (soldi nostri), a fronte di una mattanza del territorio voluta da amministratori senza scrupoli! E noi ancora una volta ci saremo!


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5 20 novembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

32 miliardi di euro da spalmare nel settennio 2014/2020

Politica e partenariato: “Tutti per uno; uno per tutti” Questa sorta di conventicola si muove sempre al riparo da occhi ed orecchi indiscreti. Ciò che discute e ciò che decide lo si apprende, a puntate, dalla voce del presidente Frattura. Pertanto, bisogna stare a ciò che dice, e credergli sulla parola Il futuro prossimo venturo del Molise (la programmazione 20142020) è tutto racchiuso un grumo di personaggi, di sigle, e di rappresentanze che, dicono, sia la linfa vitale dell’economia del Molise: il cosiddetto partenariato. In cui – va detto – non tutti contano nella stessa misura (vuoi mettere l’Assindustria!), non tutti sono nella condizione di dare un apporto significativo oltre il cerchio degli interessi rappresentanti. Un grumo, però, che dovendo spartire risorse (32,miliardi di euro, parte dei quali - fino al 28% - saranno gestiti dai Pon nazionali per attività legate all'istruzione, all'inclusione sociale e alla ricerca), destinarle, assegnarle, trova sempre la maniera di uniformarsi al motto: “Tutti per uno; uno per tutti”. Dove l’uno, s’intende, è il presidente della giunta regionale che, difatti, assembla il grumo e guida il manipolo degli avanguardisti che sono - pleonastico spiegarlo - coloro del partenariato che più degli altri contano e vantano diritto ad avere di più. A vederla più da vicino questa sorta di conventicola, ci si rende conto che si muove sempre al riparo da occhi ed orecchi indiscreti. Ciò che discute e ciò che decide lo si apprende, a puntate, dalla voce del presidente Frattura. Pertanto, bisogna stare a ciò che dice, e credergli sulla parola. Credere, ad esempio, che quella che si sta elaborando è una programmazione fatta di sostanza, con indicatori

precisi e idee chiare. La sostanza, gli indicatori e le idee però rimangono nel forziere di cui egli ha le chiavi. Ciò che finora è stato dato in pasto alla stampa e alla pubblica opinione sono propositi (Entriamo nel vivo della fase esecutiva ponderando senza sbavature, tutti insieme, le risorse destinate allo sviluppo degli Obiettivi tematici che abbiamo condiviso per lo sviluppo della nostra regione). Gli obiettivi tematici sarebbero: ricerca e innovazione, tecnologie dell'informazione e della comunicazione, competitività delle piccole e medie imprese (Pmi), transizione verso un'economia a deboli emissioni di carbonio, adeguamento ai cambiamenti climatici, prevenzione e gestione dei rischi, protezione dell'ambiente e utilizzo razionale delle risorse, trasporti sostenibili, lavoro e mobilità della <mano d'opera >, integrazione sociale e lotta contro la povertà, educazione e formazione lungo tutto l'arco della vita, capacità istituzionale ed efficienza dell'amministrazione pubblica. Da questi 11 obiettivi dovrebbero discendere i 4 programmi regionali su cui sperare di fondare la ripresa dell’economia e lo sviluppo. Il partenariato s’è riunito una volta (a maggio), il tempo di prendere nota delle cose da fare. Quindi

L’INTERVENTO

una seconda (ad ottobre), ma ancora sul piano dei propositi e del di là da venire. Di apprezzabile ad un giudizio sommario, nemmeno l’ombra. Anche se Frattura s’è detto e si dice pronto “con azioni, attività e prospettive”. Perentorio: “Siamo pronti a renderci tutti protagonisti di questo importantissimo processo di condivisione della nuova idea di sviluppo e crescita che vogliamo assicurare al nostro Molise”. Quale sia questo importantissimo processo di condivisione della nuova idea di sviluppo e crescita nessun lo sa al di fuori del sopra detto grumo di personaggi, di sigle, e di rappresen-

tanze. Difatti non trapela nulla: l’unità nell’utilità! Dobbiamo fidarci dunque di Frattura (il che è un comandamento improponibile e insostenibile) e del partenariato, sperando che una volta soddisfatti i rispettivi interessi di parte, si ricordino che c’è una società civile in attesa di proposte e di fatti concreti che, però, non vorrebbe che gli calassero dall’alto e, per giunta, a cose concluse. Per chiudere in bellezza sulle affermazioni perentorie e stentoree del presidente Frattura, aggiungiamo che s’è lasciato andare a dire - incredibile ma vero - che che grazie al lavoro condotto in questi anni passati da

Michele Iorio resta in capo al Molise con la riconferma della presidenza dell'Euroregione Adriatico - Ionica, la possibilità di un confronto con sei Stati e diciotto regioni. Il che, sempre secondo Frattura, consentirà di definire priorità e soprattutto permetterà di sviluppare e assicurare una qualità molto alta di proposte mediante la definizione di strategie comuni. La riabilitazione politica di Iorio da parte di Frattura probabilmente è il solo atto politico da cui sia possibile trarre un minimo di onestà intellettuale. Dardo

Il Pd scarica la crisi solo sui lavoratori Coordinamento Regionale “L’Altra Europa – Molise"

Saremo presenti con una nostra delegazione, condividendo pienamente le ragioni alla base dello sciopero: il jobs act, la legge di stabilità e le altre misure messe in campo dal governo Renzi sono un attacco ai diritti dei lavoratori e spingono sempre più verso una politica recessiva che creerà ulteriore disoccupazione, aumentando in questo modo la precarietà di tutto il mondo del lavoro. Invece di estendere i diritti a tutte e a tutti, attaccano anche quei pochi caposaldi ancora parzialmente in piedi, come l’articolo 18 e provano a innescare una guerra tra generazioni, i giovani precari disoccupati contro gli anziani “occupati e privilegiati”. Niente di più falso, in realtà il coro unanime che va dalla UE passando per la BCE fino alla nostra Confindustria e al Partito Democratico vuole scaricare la

crisi interamente sulle classi lavoratrici, abbattendo in modo drastico i salari e demolendo sempre più il welfare e i pochi diritti sociali residui. Questo tentativo di divisione sociale ha avuto una prima risposta il 14 Novembre, con le grandi manifestazioni e lo sciopero sociale che ha coinvolto lavoratori, giovani e anziani, precari e partite IVA, sottopagati e contrattualizzati, sindacati di base e CGIL, centri sociali e disoccupati. Ed è questa la strada che chiunque abbia a cuore gli interessi popolari deve perseguire con pazienza e perseveranza: unire ciò che la crisi divide. La manifestazione di Napoli mette al centro dell’attenzione anche la realtà del Meridione deindustrializzato, come le crisi aziendali del nostro Molise dimostrano in modo sempre più evidente.

Stiamo rischiando, come regione, di vedere azzerata la nostra manifattura e dal nucleo industriale Isernia – Venafro, passando per la ITR di Pettoranello, la GAM di Bojano, fino allo zuccherificio e alla FIAT di Termoli è un elenco di fabbriche in gravissime difficoltà: centinaia, se non migliaia di posti di lavoro sono a rischio. Rispondiamo all’appello della FIOM con la partecipazione massiccia allo sciopero e alla manifestazione di Napoli del 21 Novembre, preparandoci a fare del 5 dicembre prossimo, data indicata per lo sciopero generale, un appuntamento che vede insieme tutti i soggetti colpiti dalle politiche neoliberiste dell’Europa e dal governo Renzi, per ridare voce ai soggetti sociali che pagano sulla propria pelle gli effetti di una crisi che dura da troppo tempo.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

20 novembre 2014

senza alcun finanziamento pubblico

Chiede un passaggio e ruba 290 euro ad un 20enne. Arrestato dai Carabinieri un 24 enne di Campobasso con l’accusa di rapina. Si cerca ora il complice del rapinatore. Serata movimentata in centro a Campobasso lo scorso 18 novembre. Un 20enne del capoluogo è stato derubato e aggredito da alcuni coetanei. La vittima si trovava in villa de Cannoni e viene avvicinata dal suo aggressore con la scusa di un passaggio verso casa. I due salgono in macchina e si dirigono verso il quartiere dove c’è un noto supermercato. Li in zona l’aggressore C.R. classe 90 gli dice di fermarsi per fumare una sigaretta ed è li che si avvicina il complice chiedendo uno strappo verso casa. Ancora una volta la vittima titubante, si offre di accompagnare i due a casa. Una volta in

macchina il passeggero sul sedile posteriore gli stringe le

trova 290 euro, la paga del giovane per aver fatto dei lavoretti in famiglia. Dopo aver ottenuto il bottino, il complice si dilegua, il rapinatore invece si fa accompagnare in piazza minacciandolo di stare zitto. Ieri mattina, i carabinieri della compagnia di Campobasso, grazie all’identikit fornito dalla vittima che ha riconosciuto il suo rapinatore sugli album fotografici in possesso dell’arma, lo hanno arrestato e ora è recluso nel carcere di via Cavour in attesa di interrogatorio di garanzia. Intanto i militari sono già sulle tracce del complice.

mani al collo. C.R.seduto sul sedile accanto lo minaccia e gli fruga nelle tasche, dove

café

Pugilato letterario: Marco Rossari e Marco Ardemagni sul ring di Ti racconto un libro Un libro, due sfidanti, un arbitro e un unico giudice. Sono questi gli ingredienti del Pugilato letterario, uno degli appuntamenti più attesi di Ti racconto un libro - il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli, e sostenuto dalla Fondazione Molise Cultura e dalla Regione Molise – Assessorato al-

l’Istruzione e con il patrocinio della Provincia di Campobasso e del Comune di Campobasso. Ad indossare i guantoni quest’anno saranno due autori di calibro nazionale, pronti a strappare il consenso del pubblico senza esclusione di colpi. Da una parte Marco Rossari, scrittore, traduttore e giornalista, ha all’attivo diverse collaborazioni con numerose testate. Ha tradotto Mark

Twain, Hunter S. Thompson, James M. Cain e tanti altri e la sua opera più recente è L’unico scrittore buono è quello morto. Dall’altra Marco Ardemagni, conduttore radiofonico, autore televisivo e poeta italiano. Conduce su RAI radio 2 Caterpillar AM. Molti lo ricordano per il commento in diretta dei mondiali di calcio nella mitica trasmissione Bar Sport di Radio Popolare e per le partite della do-

Rifiuti illeciti, sequestrata una discarica A Sant’Elia a Pianisi la Forestale ha denunciato una persona per inquinamento ambientale SANT’ELIA A PIANISI. All’interno dell’area sequestrata erano stati abbandonati rifiuti provenienti da demolizioni edili e ristrutturazione fabbricati. Il responsabile dell’ abuso è stato denunciato per gestione e combustione illecita di rifiuti speciali in violazione al D.Lgs n. 152/06. Personale appartenente al Comando Stazione Forestale di S. Elia a Pianisi, ha posto sotto sequestro un piazzale di mc. 300 circa in loc. “Sant’Angelo” del comune di Macchia Valfortore sul quale erano stati illecitamente ab-

bandonati rifiuti speciali provenienti da demolizioni edili e ristrutturazione fabbricati. Le indagini in corso hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiz i a r i a competente per territorio, del titolare di un’impresa artigianale il quale oltre a violare le più elementari regole in materia di smaltimento dei rifiuti si è reso responsabile della combustione illecita di parte degli stessi tra cui divani, materassi e mobili vari.

menica nell’altrettanto mitica Catersport. Nel 1989 ha fondato con Gianni Micheloni e Antonio Pezzinga il gruppo di poesia ludico sperimentale Bufala Cosmica. Protagonista della sfida sarà Il desiderio di essere come tutti ultimo libro a firma del premio Strega 2014 Francesco Piccolo, che proprio quest’anno ha inaugurato la stagione di Ti racconto un libro. Ad arbitrare l’incontro ci penserà

come sempre l’esilarante attore Eugenio Canton, mentre il giudizio insindacabile del pubblico di Ti racconto un libro decreterà il vincitore alla fine dei sei accesissimi round. L’appuntamento con il match più atteso dell’anno è in programma venerdì 21 novembre alle ore 18.30 nell’auditorium del palazzo GIL di Campobasso.

Allevatori, campagna per la sicurezza Primo ciclo di incontri presso L’ Associazione per il miglioramento aziendale CAMPOBASSO. E’ iniziato ieri presso la sede dell’Associazione degli allevatori del Molise e si concluderà venerdì 21 novembre p.v. il primo ciclo di incontri divulgativi ed informativi aperto agli imprenditori agricoli aderenti alla misura 114 del PSR “Consulenza Aziendale” della provincia di Campobasso. Il secondo ciclo, che vedrà interessati gli imprenditori agricoli della provincia di Isernia, si svolgerà dal 24 al 27 novembre p.v. presso il Centro Innovazione e Qualità dell’UNIONCAMERE

Molise, con sede nella zona industriale di Campochiaro (CB). Quale organismo accreditato della Regione per la misura 114 del PSR, dichiarano il presidente Paride Di Memmo ed il direttore Francesco D’Orsi dell’ARA Molise, “stiamo dando seguito a tutte quelle iniziative previste nei pacchetti di consulenza, tra cui la sicurezza sui luoghi di lavoro, che insieme ad altre interessanti attività tecniche, sono volte ad affiancare le imprese molisane nella gestione e miglioramento aziendale”.


Campobasso

7 20 novembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Al Tar il ricorso sulle Comunali I giudici amministrativi discuteranno in mattinata le presunte irregolarità denunciate dai grillini CAMPOBASSO. Alle ore 10,30 di questa mattina con udienza pubblica, il Tar esaminerà i ricorsi elettorali presentati all’indomani delle comunali del 25 maggio che diedero la carica di sindaco ad Antonio Battista. Nel mirino sono finite le operazioni di spoglio, ritenute irregolari dai Cinque Stelle che hanno chiesto il

ballottaggio ai giudici di via San Giovanni ritenendo che l’attuale sindaco non avesse i voti sufficienti per essere eletto al primo turno. Con il primo ricorso si chiederà di annullare il verbale con il quale è stato proclamato sindaco Antonio Battista, per errori di calcolo delle preferenze oltre alla discordanza tra i dati con-

tenuti nella copia del verbale della sezione 35 e la copia depositata presso l’ufficio elettorale. Il fine è lo stesso anche con il secondo ricorso ma con un percorso diverso: il presupposto è che sussiste un vizio per due delle undici liste che hanno sostenuto la candidatura del sindaco, ma che potrebbe comportate il venir meno dei voti

necessari al raggiungimento del 50% più 1. I Cinque Stelle dichiarano che avrebbero potuto chiedere l’annullamento del turno elettorale perchè vi erano le condizioni per farlo e che con questi ricorsi mirano solo a ripristinare la legalità visto che secondo loro sono troppe le incongruenze che sono state riscontrate.

L’intervento

Vergognoso scempio del maestoso platano della scuola di via Crispi

Un autentico scempio quello perpetrato ieri mattina presso la scuola materna di via Crispi, dove i Vigili del Fuoco hanno effettuato un ambiguo intervento di “messa in sicurezza” del maestoso platano che da circa un secolo vive indisturbato nel giardino. Su segnalazione della dirigenza scolastica, forse allertata dal forte vento, una squadra di vigili del fuoco, dopo aver eliminato un paio di rami evidentemente morenti e quindi a potenziale pericolo di caduta, su indicazione di alcuni tecnici comunali intervenuti sul posto, ha cominciato a troncare in maniera assolutamente inspiegabile, una moltitudine di rami perfettamente vegeti ed in salute, come facilmente rilevabile da una semplice osservazione dei rami tagliati, molti dei quali con età oscillanti tra i 30 e 40 anni, dalla struttura le-

gnosa evidentemente solida e compatta, inequivocabile segnale del perfetto stato di salute della meravigliosa pianta, viva e vegeta in tutte le sue fronde. Un intervento che ha stravolto l’aspetto esteriore di uno dei più belli e grandi alberi di Campobasso, un autentico gigante verde, che mai, nella sua longeva vita, era stato potato in maniera così smodata e violenta; non a caso tutti i suoi rami si sviluppano in maniera perfettamente decrescente, senza alcun troncamento, a partire dal sontuoso tronco fino all’ultimo picciolo. Certamente prioritaria l’esigenza di tutelare l’incolumità dei bambini che frequentano la scuola e quindi giusto l’intervento per l’asportazione dei rami secchi, ma intollerabile veder tagliare indiscriminatamente, a colpi di motosega, rami portanti

vivi dal diametro di oltre 25 centimetri che nessun fenomeno atmosferico al mondo avrebbe mai potuto nemmeno fare oscillare. Giusto sarebbe stato rimuovere i soli rami a rischio, circoscrivere l’area e, con sollecitudine, rivolgersi a personale davvero esperto e qualificato per una valutazione più oggettiva, anziché lasciare il compito a tecnici evidentemente inesperti di grandi alberi o chi, come il vigile del fuoco di turno, dovendo intervenire in situazioni di pericolo, non può certo “andare per il sottile” né gli si possono chiedere competenze specifiche o valutazioni di tipo botanico o scientifico. L’increscioso episodio evidenzia l’ incompetenza dei tecnici deputati alla gestione del verde cittadino e la carenza di un regolamento che tu-

teli il patrimonio arboreo cittadino ed in particolar modo gli esemplari monumentali, come il Platano in questione. Ci si chiede a cosa serva la figura di un consigliere “delegato” al verde pubblico se poi si verificano episodi di tale gravità senza alcuna supervisione delle strutture comunali; ci si chiede con quali competenze i “tecnici comunali” intervenuti sul luogo abbiano dato indicazioni ai vigili del fuoco su “cosa” e “come” tagliare; ci si chiede se la generica motivazione della “sicurezza”, senza alcuna concreta oggettività, possa giustificare un simile scempio. E’ normale che gli alberi abbiano rami sporgenti dal tronco, ma se questi sono vivi e vegeti non è detto che debbano spezzarsi per forza in caso di vento forte, tutt’al più andrebbero potate solo le fronde fo-

gliose più estese. Altrimenti andrebbero forse abbattuti tutti gli alberi della città? Riteniamo l’accaduto odierno di una gravità inaudita; il grande Platano, stravolto nella sua forma, non tornerà mai alla bellezza originaria che lo contraddistingueva a causa del solito pressappochismo di persone chiaramente inesperte chiamate a decidere e disporre del patrimonio pubblico e dei beni comuni. Ultima cosa: proprio in quel giardino tra qualche giorno sarà celebrata la “festa dell’albero” con i bambini della scuola, ma intanto oggi la più malinconica delle feste l’hanno fatta proprio al più bell’ albero del giardino e dell’intero quartiere. Una tristissima festa: Campobasso è un po’ più povera. Fare Verde

“Nutrire il pianeta, energia per la vita” Domenica si parlerà di sviluppo sostenibile e della necessità di valorizzare il territorio, nell’ambito del XIX incontro annuale dei macellai molisani Tenere alta l’attenzione sul ruolo centrale che il concetto di sviluppo sostenibile ricopre oggi, sull’importanza della corretta gestione e trasformazione delle risorse naturali che il nostro territorio è in grado di donare e sulle evidenti ricadute in termini economici, sociali, culturali e ambientali. Questi gli obiettivi della diciannovesima edizione dell’incontro annuale Federcarni, appuntamento tradizionale dell’autunno campobassano che

si rinnoverà domenica 23 novembre, presso la sede Confcommercio di Campobasso. Alle 17.00, nella sede di Contrada Colle delle Api, si parlerà di Expo, il grande evento in programma l’anno prossimo a Milano. Lo slogan dell’Expo è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Proprio da questo nobile concetto si vuole partire per sviluppare un dibattito approfondito in grado di legare il locale al globale, per trasmettere il

messaggio che ognuno, se vuole essere davvero cittadino del mondo, ha il dovere, nel suo piccolo, di valorizzare e non sprecare le risorse di cui dispone. L’apertura dei lavori sarà come ogni anno affidata al presidente della Camera di Commercio e della Confcommercio Molise Paolo Spina. Seguiranno gli interventi del Presidente Federcarni Molise Michele Natilli, organizzatore della manifestazione, e del Presidente Federcarni

di Isernia Fernando Favellato. Interverrà poi il presidente ADOC Consumatori Nicola Criscuoli. Poco dopo toccherà al docente dell’Unimol Giampaolo Colavita illustrare il tema “La biodiversità per un’alimentazione di qualità”, mentre il dottor Luca Marracino, Responsabile Gestione operativa di Unioncamere, porterà all’attenzione della platea le opportunità che può aprire un programma di valorizzazione del territorio.

Infine si passerà dalla teoria alla pratica, con la dimostrazione tecnica professionale di prodotti pronti a cuocere curata dallo storico team dei Maestri Macellai: Leonardo Albanese, Antonio Florio, Franco Nardolillo, Pietro Scarano, Lorenzo Fiore, Daniele Scarano, Silvano Zaccarella, Fernando Favellato, Michele Natilli, con la collaborazione di Antonio Pironti, Maestro Macellaio della provincia di Avellino.

Convegno internazionale di studi il 25 novembre alla Fondazione Molise Cultura (Palazzo ex Gil) a cura dell’Iresmo e della Società Dante Alighieri

Le radici d’Europa: Carlomagno e San Vincenzo al Volturno Ancora una volta i valori storici si prestano a sopperire alle carenze amministrative e d’immagine della Regione E’ il Molise storico-scientifico a sopperire alle gravissime carenze amministrative e d’immagine della Regione e a darle una dignità di rilievo. A pochi giorni dalla notizia della presentazione del sito preistorico di Guado San Nicola di Monteroduni (350mila annin fa) al Muséum national d’histoire naturelle di Parigi, in occasione della conferenza internazionale European Acheuleans Northern vs Southern Europe: Hominins, technicalbehaviour, chronological and environmental contexts, ecco

seguire un altro importante e significativo appuntamento culturale: il Convegno internazionale di studi “Le radici d’Europa: Carlomagno e San Vincenzo al Volturno” il 25 novembre alle ore 16, a Campobasso, presso l’auditorium del palazzo ex-Gil in via Milano 15. Anche questa un’occasione per stabilire storicamente e scientificamente l’importanza dei luoghi e delle testimonianze che abbiamo sul territorio in rapporto con la storia dell’uomo (il suddetto sito preistorico di Monteroduni, per non

dire del sito La Pineta d’Isernia) e con l’Europa. Il convegno è organizzato dall’Istituto Regionale per gli Studi Storici del Molise “Vincenzo Cuoco” – Iresmo (presidente Anna Franco) e dalla Società Dante Alighieri - Comitato di Campobasso (presidente Angioletta Iavasile), con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura della Regione Molise, della Soprintendenza Architettonica del Molise e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, con la partecipazione di un prestigioso

parterre, con gli interventi, tra gli altri, di Giuliano Volpe - Presidente del Consiglio Superiore dei Bbcc, di Andreas Steiner - Direttore di Archeo e di Medioevo, di François Bougard – dell’Università di Parigi X - Nanterre La Défense, di Sebastiano Martelli - del Comitato scientifico dell’Iresmoe di Carlo Birrozzi - soprintendente dei Beni architettonici del Molise. Nel corso dell’evento saranno presentate l’opera “La Basilica Maior di San Vincenzo al Volturno. Scavi 2000 – 2007” e la

Guida agli scavi nel sito di San Vincenzo al Volturno, a cura di Federico Marazzi e pubblicate dalla Volturnia Edizioni in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni architettonici del Molise. A compiacersi dell’evento e a prendere coscienza di quanto sia necessario assistere da vicino e con larghezza di mezzi gli Istituti scientifici e di Ricerca, saranno il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro, e il consigliere delegato alla cultura, Nico Ioffredi.



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Isernia

20 novembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Pronto soccorso, facciamo qualcosa”

Il Guerriero Sannita chiede l’intervento del presidente Frattura e del sindaco Brasiello ISERNIA. “Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritiene che il Primario del Pronto Soccorso d’Isernia e Venafro, dottor Lucio Pastore, non vada lasciato solo nelle sue battaglie riguardante le criticità del pronto soccorso, battaglie di democrazia a difesa del cittadino e degli operatori sanitari”, così scrive Giovanni Muccio, Guerriero Sannita. “Un problema quello del pronto soccorso di Isernia che riguardano tutte le strutture sanitarie territoriali del Molise, non è la prima volta che il Movimento ha denunciato la precarietà di questo importante reparto ospedaliero, nulla di fatto restano sempre le criticità del settore, oggi più che mai peggiorate. E’ convinzione del Guerriero Sannita, ci sia bisogno di intervenire e venire incontro alle

esigenze del cittadino e del personale medico e paramedico in forza a detti reparti, ormai ridotti al lumicino in termine di personale e solo grazie al loro sacrificio si riesce a dare ancora quel minimo di risposta. Insomma, un personale quello del pronto soccorso, nella precarietà più totale .... e spesso i cittadini ignari di ciò, riversano su questi operatori che il Guerriero ama definirli “medici senza frontiera” le colpe di disservizi. Attese lunghe anche per il ricovero dei malati .... la riduzione dei posti letto ha fatto si che spesso questi “medici senza frontiera” iniziano il loro turno senza posto letto ..i malati a volte stazionano nelle sale di osservazione del pronto soccorso ore, a volte un giorno o due in attesa di un posto libero .... anche qui proteste rivolte al personale e

disagio per il cittadino paziente. E’ arrivato il momento di dare delle risposte concrete, non più procrastinabili, la carenza di personale medico e paramedico al pronto soccorso, comporta per il personale carico di lavoro insopportabile, fattori che non consentono il recupero psico-fisico garantito costituzionalmente e dalle vigenti leggi in materia di protezione dei lavoratori e di sicurezza clinica per i pazienti. In conclusione il Guerriero Sannita chiede al massimo vertice politico istituzionale nella persona del Presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, di intervenire e di farsi carico di queste problematiche che interessano da vicino la salute dei cittadini molisani. I pronto soccorso rappresentano per il Guerriero Sannita un reparto di estrema impor-

tanza per tutti i cittadini, è la porta d’ingresso della struttura ospedaliera, è il primo approccio medico a cui si sottopone il cittadino. Il Movimento si augura che il Presidente della regione Frattura, intervenga energicamente in tale ambito, per dare risposte concrete ai cittadini sempre più “incazzati” e al personale sanitario che operano in tale settore. Il Guerriero Sannita è vicino ai cittadini e agli operatori sanitari e alle battaglie del Dott. Pastore e come ha fatto in passato, anche oggi se non ci saranno risposte, ritornerà a Isernia a manifestare presso il nosocomio cittadino, la salute è un bene primario che va salvaguardato e non sottovalutato”.

“Scuole, preoccupati per il Cuoco” I coordinatori di Sel e Psi intervengono sul cedimento di una controsoffittatura ISERNIA. Sinistra ecologia Libertà e Partito Socialista Italiano della Provincia di Isernia, con una nota congiunta, esprimono forte preoccupazione rispetto a quanto accaduto al Liceo socio-psicope-

dagogico ‘Vincenzo Cuoco’ di Isernia. “Il crollo, questa volta fortunatamente senza conseguenze, in un edificio pubblico, oltretutto una scuola, è assolutamente intollera-

bile”, - affermano Sara Ferri e Pasqualino De Mattia. - Il nostro territorio, a rischio sismico ed idrogeologico, ci pone di fronte a scelte mirate e consapevoli su come investire le risorse. La sicu-

rezza nelle scuole deve tornare al centro delle scelte amministrative degli enti predisposti, per garantire ai cittadini, ai ragazzi e al personale la massima tranquillità, per un regolare e sereno svolgimento

delle attività. Non dimentichiamo quanto accaduto, piuttosto cogliamo l’occasione per puntare su un serio e determinato investimento su edilizia scolastica e sicurezza”.

Presentazione Bando “PWI Project Work Innovazione” Alla Camera di Commercio il Piano Integrato “Giovani Molise” ISERNIA. Oggi alle ore 16.00 presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Isernia verrà presentato il Bando “PWI Project Work Innovazione” – Piano Integrato “Giovani Molise”. L’incontro, organizzato dall’Università degli Studi del Molise in collaborazione con l’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca ed Innovazione della Regione Molise, è rivolto a tutte

le imprese, anche di piccole dimensioni, interessate ad avviare processi di innovazione e che vogliono beneficiare delle competenze specialistiche di giovani laureati. L’incontro si propone di fornire informazioni dettagliate in merito all’iniziativa che prevede l’attuazione di 50 tirocini formativi e di orientamento, della durata di sei mesi, a favore di giovani molisani di età non superiore ai 35 anni, da realiz-

zarsi presso imprese operanti sul territorio nazionale. Per ogni tirocinante è prevista un’indennità di partecipazione erogata dalla Regione Molise per un importo mensile pari a € 450,00. Le imprese non dovranno anticipare il finanziamento regionale in favore dei tirocinanti e non saranno obbligate all’assunzione al termine dei 6 mesi di tirocinio. All’incontro parteciperanno l’Assessore Michele Petraroia,

“Capracotta tra i Comuni Fioriti d’Italia 2014” L’Amministrazione premiata a Bologna con l’emblema dei Due Fiori” Due giorni intensi di appuntamenti quelli che Bologna ha dedicato ai Comuni Fioriti d’Italia. La manifestazione, che si è svolta durante lo scorso fine settimana, si è tenuta nel padiglione Eima di “Bologna Fiere” dove è stato presentato il florovivaismo nazionale ed il Guardino dell’Italia Fiorita. Tra le municipalità che si sono distinte anche quella di Capracotta, che per la prima volta ha partecipato al concorso nazionale. Grande, naturalmente, la soddisfazione espressa dall’Amministrazione comunale di Capracotta presente con una propria rappresentanza. “La nostra Amministrazione – è il commento dei membri della delegazione – oltre ad aver ricevuto un significativo riconoscimento, ha ottenuto un risultato notevole perché ci ha visti inseriti in un circuito nazionale che annovera tanti altri centri italiani che da anni fanno della cultura dell’arredo floreale un importante veicoli per l’accoglienza e del made in Italy di qualità. Comuni Fioriti 2014 – proseguono gli amministratori – è uno strumento di marketing territoriale molto importante che, tra l’altro, porterà alla realizzazione di una guida diffusa in 120mila copie e che racconta gli itinerari dell’Italia verde

zioni floreali”. Nella due giorni la delegazione di amministratori ha avuto contatti con colleghi di altre località turistiche italiane e con rappresentanti della stampa nazionale del settore, alcuni dei quali sono stati a Capracotta la scorsa estate in qualità di componenti della giuria nazionale che assegna il riconoscimento di “Comune Fiorito”. Nume-

e dei fiori, costituendo un valido supporto per chi vuol dare risalto a questo tipo di turismo. Abbiamo voluto fare questa nuova, bella esperienza, che certamente ripeteremo anche il prossimo anno, e siamo fieri perché da oggi il nostro Comune potrà esporre il cartello di “Comune Fiorito”. Questo risultato – concludono – è stato raggiunto grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, ma soprattutto per merito di tantissimi cittadini che hanno adornato le loro case ed i loro balconi con bellissime composi-

rosi gli sponsor dell’iniziativa; tra questi il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, la Regione Piemonte, l’Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane, l’Associazione dei Borghi Autentici d’Italia e la stessa Eima International 2014 che ha promosso l’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura ed il giardinaggio.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

20 novembre 2014

“Escludo la malavita, si tratta di imbecilli” Per il sindaco di Guglionesi da decifrare l’incendio alla discarica GUGLIONESI. Non sarà un giallo, ma qualche sfumatura di questo colore la sta assumendo. Stiamo parlando della serie di polemiche affiorate all’indomani dell’incendio al centro di raccolta rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche dell’Unione dei comuni e attivo a Guglionesi. A trattare il tema, mentre le indagini danno quasi per certa una matrice dolosa, è il sindaco del comune molisano Leo Antonacci che a due giorni dall’episodio stempera gli animi circa l’eventualità possa essersi trattato di un gesto che chiama in causa azioni malavitose perché, a sua detta, “non avrebbe senso”. Come ricorda lui stesso, “l’appalto è datato, sono passati quasi cinque anni e a breve termina, che senso avrebbe attaccare adesso?”. E così, per il sindaco di Guglionesi la pista più probabile resta proprio quella dei vandali e dei tanti che,

fuori orario, abbandonano i rifiuti alle porte dell’ecocentro. È lampante quindi il completo distacco dai dubbi dell’allora outsider in campagna elettorale Bellocchio che mostra seri dubbi sulla versione “vandali” ed invita a ragionare nell’ottica di azioni malavitose, facendo leva sui fatti di cronaca, anche di natura giudiziaria, che nell’ultimo periodo hanno contraddistinto il nostro territorio. A tal punto le indagini vanno avanti allo scopo di scoprire i presunti responsabili dell’incendio e mentre i danni si quantificano nell’ordine delle 80mila euro, Antonacci ieri pomeriggio alle 16 circa, va su tutte le furie quando, da noi incontrato, manifesta il proprio dissenso circa l’assenza di “civiltà” tra alcuni residenti di Guglionesi. Quanto lo ha fatto irritare è il veder depositato, a un paio d’ore dalla chiusura dell’ecocentro gestito dalla

Tekneko, diversi sacchetti all’ingresso della struttura. “È mai possibile? A breve metteremo in funzione la videosorveglianza, porteremo l’energia elettrica in questa zona e provvederemo a punire in modo emblematico tutti coloro che, in barba alle regole, sono causa di aggravi di costi e impellente degrado nel nostro comune”, ha affermato il sindaco che, contrariato, si è visto in poche ore circondato da cani randagi e sacchetti abbandonati. Come dargli torto soprattutto se si pensa che “qui a Guglionesi – ha ancora aggiunto il sindaco Antonacci – si attua “un porta a porta spinto” e nonostante tutto ancora non siamo riusciti a fermare gli incivili. Questo scempio (ed indica i sacchetti in balia dei cani randagi), crea senza dubbio un disagio che si riflette anche sulla popolazione che la differenziata la fa a ‘do-

vere’”. Ma non ha dubbi e a domanda “Chi vincerà questa ‘guerra’”, lui

risponde: “Il vincitore di questa battaglia sarà il Comune perché non avrà pietà per nessuno”.

“Il matrimonio va salvaguardato” Il vescovo di Termoli scrive ai parroci sull’evento diocesano di sabato TERMOLI. Al sito web della Diocesi si riporta la comunicazione del vescovo diocesano, monsignor Gianfranco De Luca, coadiuvato dalla Commissione Diocesana per la famiglia organizza per sabato 22 novembre un incontro con le coppie referenti dei corsi di preparazione al matrimonio. Di seguito riportiamo la lettera di convocazione. “Carissimi, in continuità con il cammino intrapreso per il rinnovamento dei percorsi e degli itinerari di preparazione al matrimonio e alla luce del nuovo documento della Cei, si terrà sabato 22 novembre c.a. presso i locali della Chiesa “Santo Spirito” della parrocchia “S. Maria a Mare” di Campomarino l’incontro annuale di aggiornamento con il nostro Vescovo per tutte le coppie referenti delle nostre comunità

che accompagnano i fidanzati al matrimonio. Ci guiderà nella riflessione Gigi Avanti. Lodigiano di nascita (1943) e romano d’adozione, è laureato in Teologia alla Gregoriana di Roma, abilitato in Lettere, Consulente Familiare diplomato alla SICOF (Scuola Italiana di Consulenza Familiare, fondata da P. Luciano Cupia e Rosalba Fanelli). Già docente di religione nella scuola superiore e ora membro, insieme alla moglie Maria, della Consulta della CEI per la Famiglia; padre di tre figli, ha all’attivo pubblicazioni e collaborazione a riviste sui temi dell’affettività, dei giovani, della coppia, della spiritualità coniugale, della psicologia relazionale (di cui alcuni tradotti in altre lingue). Il tema dell’incontro sarà: “Dalla “coppia di fatto” (convi-

venti) e “coppia di diritto” (sposati civilmente) alla “coppia sacramento” (sposati nel Signore): quali contenuti formativi per una vita di relazione e quale metodologia”. QUESTO IL PROGRAMMA: Ore 15.30: Arrivi e accoglienza Ore 16.00: Prima parte dell’incontro Ore 16.45: Pausa Ore 17.00: Seconda parte dell’incontro Domande e testimonianze Ore 18.00: Conclusione L’importanza di questo appuntamento ci auguriamo veda l’impegno di tutti ovvero operatori, coppie e parroci, affinché tutto il possibile venga fatto per essere presenti! Nel ringraziare il Signore per la vostra attenzione al servizio della famiglia, grati per la vostra collaborazione e attenzione vi salutiamo con gioia.

Prima per Termoli per i bambini La nuova associazione ha già delineato la manifestazione nel fine settimana TERMOLI. Prima manifestazione pubblica dopo la costituzione dell’associazione ‘Termoli per i bambini’ nel prossimo fine settimana. “La Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in cui si ricorda l’approvazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ci insegna che amare i

bambini significa soprattutto lottare per i loro diritti. L’Associazione “Termoli per i bambini” è nata per dare voce a quanti vogliono una città più attenta alle esigenze dei più piccoli e delle loro famiglie. Quando immaginiamo una città a misura di bambino pensiamo ad un luogo in cui le aree verdi per il gioco siano pulite, sicure ed accessibili a tutti ed in cui i bambini possano

trascorrere il proprio tempo in una ludoteca comunale che li accolga. Ancora, pensiamo ad un luogo in cui sia garantita l’inclusione sociale e siano abbattute tutte le barriere architettoniche. Vogliamo una città più vicina ai bambini, in ogni momento della crescita, dalla nascita all’adolescenza. E’ un progetto impegnativo, che possiamo realizzare soltanto se supportati da tutti coloro che condividono i nostri obiettivi. E’ im-

portante che ognuno di Voi, genitori e non, ci accompagni in questa iniziativa con il proprio contributo di idee ed azioni. Saremo a Termoli in piazza Monumento sabato 22 novembre durante il pomeriggio e domenica 23 novembre per tutta la giornata. Aspettiamo le vostre adesioni!! I bambini di oggi sono i cittadini di domani”, l’appello di Simona Barone.

Il Ramitello di Di Majo Norante tra i Top 100 di Wine Spectator La bella notizia, la più attesa dal mondo del vino, da me letta su WinwNews di ieri. Il merito di questa grande attesa è sicuramente dell’autorevole, il più autorevole, mensile del vino al mondo. Sono 19 (tre in più dello scorso anno) i vini italiani inseriti in questa prestigiosa lista e, tra questi diciannove vini che hanno il merito di emozionare il degustatore, c’è anche il Ramitello 2011 doc “Molise rosso” dell’azienda Di Majo Norante di Campomarino. Un successo che onora il Molise, la regione che anche WineNews non conosce, visto che non la cita, e premia un territorio vocato alla vitivinicoltura di qualità. E’ proprio il Ramitello ad aprire la strada della qualità ai

vini molisani poco dopo la nascita lungo la fascia litoranea della vitivinicoltura moderna del Molise che, oggi, ha altri importanti testimoni protagonisti di un percorso che può portare a questi ed altri prestigiosi riconoscimenti. Il Ramitello, il vino che ha tutta la mia gratitudine, per aver dato a me, in tempi ormai lontani, di presentarlo come il testimone principe della vitivinicoltura molisana e metterlo a confronto con i vini più blasonati senza la paura di sfigurare.

Il Ramitello ha conquistato la74a posizione, dando al Molise la possibilità di stare con la Toscana e il Piemonte - un duopolio affermato da tempo, che ha contribuito con tredici vini - insieme con la Sicilia (2), la Puglia (1), l’Abruzzo (1) e la Lombardia (1). Ecco, il Molise che c’è, grazie a un valido testimone del suo prezioso territorio. pasqualedilena@gmail.con


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Termoli

20 novembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“L’ospedale di Termoli declassato” Scompenso cardiaco e programmi operativi, Monaco interroga Frattura TERMOLI. E’ stata presentata in aula, nel corso della seduta di consiglio regionale, l’interrogazione urgente - che chiede risposta scritta proprio al Presidente Frattura nella sua qualità di Commissario ad acta alla sanità – del consigliere regionale Filippo Monaco in merito al progetto sullo scompenso cardiaco. “Vi sono alcune cose che non tornano ed è per questo che ho inteso chiedere chiarimenti direttamente al Commissario ad acta per il rien-

tro dal disavanzo sanitario” è questo il commento del consigliere Monaco a spiegazione del documento presentato in aula. “Abbiamo un progetto validissimo, quello sullo scompenso cardiaco, in piedi già da due anni, da quando cioè l’allora direttore AsremPercopo,con proprio provvedimento, riconosceva la UOC Cardiologia di Termoli quale centro aritmologico regionale, atto a diagnosticare e curare le aritmie cardiache nonché

alla terapia dello scompenso cardiaco. Con ultimo decreto commissariale, il n. 34 del 16 ottobre, il Presidente della Regione finanzia, per un importo di 730.000 euro, un progetto sullo scompenso cardiaco cronico presentato dalla Asrem senza prendere in considerazione quello già presentato dal Prof. Musacchio, coordinatore delle Unità Cardiologiche di Larino e Termoli e quindi di quel centro regionale sullo studio e prevenzione dello

scompenso cardiaco riconosciuto proprio dalla Asrem, che, tra le altre cose, richiede un finanziamento inferiore di ben 160 mila euro.” “Spero che il Presidente chiarisca questa vicenda, alla luce del fatto che le richieste pervenute dalla Direzione generale della Salute per finanziare uno stesso progetto sono ben due, quelle del prof. Musacchio e della Asrem, e non una soltanto. Che si chiariscano eventualmente i criteri di scelta di un progetto che,

in primis, premia il nosocomio di Campobasso a svantaggio di quello di Termoli che da anni ha mezzi e figure professionali impegnate, nonché altamente specializzate, nella cura dello scompenso cardiaco; ed in secondo luogo perché è stato scelto un progetto di costo nettamente superiore specie in un periodo come questo dove viene richiesto, da ogni parte, di fare economia senza creare svantaggio alla qualità dei servizi”.

Termoli calcio una patata che scotta I giocatori chiedono il pagamento degli arretrati. Il nuovo presidente ha chiesto tempo TERMOLI. Bene, questa dello sciopero dei calciatori del Termoli non l’avevamo ancora vista … ci mancava ed è arrivata. Al Cannarsa, dopo la deludente sconfitta di Scoppitto, i giocatori e il tecnico si sono ritrovati per iniziare la preparazione in vista della delicata gara di domenica prossima contro la quotata Civitanovese. Ebbene, all’ora di scendere in campo i giocatori tutti compatti si sono ammutinati: “Oggi non ci alleniamo perché non hanno rispettato le promesse di pagarci le spettanze arretrate” e così sono tornati nello spogliatoio. Naturalmente, chi secondo loro non ha mantenuto i patti non sono certamente i nuovi dirigenti, ma la vecchia società. Patron Calarco, a tal proposito, è stato chiaro con i ragazzi: “Fateci un attimo organizzare e poi ci regoliamo”; naturalmente se ci sono degli impegni è anche giusto che ragazzi che stanno

fuori dai loro habitat naturale non possono essere nemmeno lasciati soli e abbandonati, però giungere così all’estremo ratio di uno sciopero, in situazioni sportive come quella che oggi sta vivendo la squadra, può sembrare quasi una provocazione. Intanto questa la nota del nuovo presidente Calarco. “Ieri è successa una cosa grave e quindi sento il dovere di chiarire la situazione. La mia posizione è ancora transitoria in quanto ci sono dei tempi tecnici prima del completo insediamento nella ASD Termoli Calcio. Questo è stato ampiamente spiegato ai calciatori che purtroppo, sono sempre in contatto con persone che non fanno più parte della Società e che cercano di creare confusione . Questo è un fatto gravissimo che verrà risolto nelle sedi opportune. I giocatori hanno avuto anche una data per il pagamento dello stipendio ma evidentemente questo non basta.

“Siringhe ovunque, un’indecenza” In contrada Ponticelli la denuncia dei residenti per la pericolosità della zona TERMOLI. È un gruppo di cittadini a contattarci per segnalare che in Contrada Ponticelli alta, in zona

Colle delle Stelle, si vedono cose abominevoli. Giunti sul posto, ai nostri occhi si è

posto uno spettacolo davvero incredibile al punto che mentre fotografavamo dovevamo stare attenti a dove mettevamo i piedi. Siringhe dappertutto per uno spettacolo angoscioso e pericoloso … e pensare che proprio un paio di giorni fa all’alberghiero un poliziotto Antidroga di Milano è venuto a Termoli a spiegare agli alunni di quell’istituto i reali pericoli che si corrono facendo uso di queste sostanze stupefacenti … speriamo che non siano solo parole al vento, ma c’è di che preoccuparsi assistendo a queste situazioni

Io sento di rappresentare non solo la ASD Termoli Calcio ma la città di Termoli, i tifosi e tutte le persone che amano questi colori. Ho promesso un grande lavoro, un progetto e non sarà un gruppo di persone ad impedirne la realizzazione. Mi sento di dire che a costo di giocare con i Juniores, la ASD Termoli Calcio non sarà passiva a quanto accaduto e non cadrà in ricatti squallidi. Posso comprendere la difficoltà che stanno vivendo i calciatori per gli stipendi non percepiti ma non è il modo e non è il tempo per questa reazione che stranamente si manifesta in questi giorni di passaggio societario. Le persone non sono stupide, i tifosi non sono stupidi la città non è stupida e ognuno è libero di farsi un’opinione su quanto accaduto e sul perchè sia accaduto proprio ora e non nei giorni, settimane, mesi passati”.

La funzione congressuale dell’alberghiero L’assenza di strutture a Termoli sta imponendo all’attenzione la scuola TERMOLI. L’assenza di strutture adeguate per eventi congressuali nella città di Termoli, che ormai può vantare solo alcune location, sta imponendo all’attenzione generale l’istituto alberghiero Federico di Svevia, che sfruttando anche l’appeal del servizio ricevimento interno, una delle tre branche dell’indirizzo di studi, si trova sempre più spesso a ospitare eventi terzi. L’ultimo della serie c’è stato sabato scorso in via Foce dell’Angelo, con sessioni mattutina e pomeridiana per la la prima edizione del congresso interregionale di Abruzzo e Molise dell’Antlo, l’associazione degli odontotecnici. Un evento in collaborazione con l’Ordine dei medici e con l’associazione italiana dentisti. “Sinergie tra studio e laboratorio”, il tema dell’evento assembleare, che si è improntato su tre

relazioni cardine: il trattamento ortodontico della contrazione trasversa delle arcate dentarie: dal laboratorio al paziente, ad opera di Fabio Fantozzi e Giuseppe Perinetti; luce immagine e colore, la nuova fotografia scientifica con Giorgio Perini e infine la riabilitazione estetica in protesi fissa: i protocolli operativi rivisitati per i nuovi materiali da restauro, con Andrea Puntoni e Fausto Sommovigo”. Al di là delle fasi meramente didattiche, interessante vedere l’Alberghiero trasformato in un vero e proprio centro congressi, con l’atrio della nuova sede adibito a salone espositivo con apparecchiature e proposte tecnico-strumentali e l’inconfondibile servizio di hostess e di steward con gli allievi coordinati dai loro docenti.



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Opinioni

20 novembre 2014

di Claudio de Luca Esiste un altro colore del lavoro, quello verde speranza, che oggi potrebbe diventare un’alternativa alla disoccupazione nel Molise. Si aprono molte “chanches” per gli informatici interessati ad impiegare le proprie risorse verso lo sviluppo di “software” di comando, di gestione e di contabilità delle risorse rinnovabili nonché per “buyer”e per figure di monitoraggio degli andamenti all’interno dei mercati elettrici. Altre professionalità di cui si prospetta l’ascesa sono quelle rivolte all’ideazione ed alla promozione delle linee di prodotti sostenibili, detti “ecobrand manager”, oppure alla progettazione delle energie rinnovabili, come gli “energy manager”, a cui si aggiunge tutta una serie di tecnici legati all’installazione ed alla regolamentazione degli impianti connessi alla produzione di energie rinnovabili e sostenibili (di ogni natura). Anche l’attenzione ai problemi dell’inquinamento acustico, a quelli della gestione dei rifiuti, delle risorse idriche e del suolo offrono interessanti prospettive occupazionali. Infine, non mancano mestieri originali ed apparentemente stra-

Se il Molise si tinge di ‘verde’ vaganti, come quello del “designer” di parchi eolici o l’”ecocool hunter”, che è un cacciatore di eco-tendenze alla continua ricerca di idee nuove, di spunti e di innovazioni, naturalmente sempre rigorosamente sostenibili.

Attenzione! Non stiamo parlando solo di eventualità. Si sappia che, nel campo della “Green economy”, il Molise è all’avanguardia. Si pensi che a Carpinone è stata istallata la prima “Rete elettrica intelligente” italiana (“Smart

grids”) che, peraltro, è una delle prime a livello europeo. La tecnologia comprende sistemi di previsione sulla produzione di energia da fonti rinnovabili oltre a sensori per il monitoraggio avanzato delle grandezze

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

elettriche di rete, interazione con i produttori per la regolazione avanzata dei flussi sulla rete, colonnine per la ricarica di vetture elettriche e apparati domestici che permettono all’utente di verificare istantaneamente l’andamento dei consumi. Una “smart grid” è una rete di informazione che affianca quella di distribuzione elettrica, gestendola in maniera “intelligente” per la somministrazione di energia. Si tratta di un sistema fortemente ottimizzato per trasportare e per diffondere quest’ultima evitando di sprecare energia. Difatti gli eventuali “surplus”di alcune zone vengono redistribuiti altrove in modo dinamico ed in tempo reale. “La rete convenzionale non riuscirà a gestire l’arrivo impetuoso delle fonti rinnovabili di energia e della cosiddetta generazione distribuita”, confermano dal Dipartimento di energia del Politecnico di Milano. Il primo impianto fotovoltaico su suolo pubblico, capace di fornire una potenza di 2 M con i suoi 8.500 pannelli, deve sorgere a Pescopennataro, ad oltre 1.100 metri di quota. Qui il Comune ha concesso, per venti anni, una superficie di quattro ettari alla “joint venture” tra l’italiana “Ghella” e la

spagnola “Gransolar” per realizzare un campo solare che darà energia a circa mille famiglie. Ma non basta, perché – dall’iniziativa “StartCup Unimol” – arrivò il progetto “Beet generation” di Nicole Flocco, del Politecnico di Milano, vincitore del “Premio ambiente” della “StartCup” Molise 2011, che avrebbe voluto rilanciare lo Zuccherificio del Molise con una sua parziale conversione verso la produzione di bioplastica ottenuta dalla fermentazione batterica dei prodotti di scarto delle barbabietole. La bioplastica è un polimero, capace di biodegradarsi in acqua di fiume, o di mare, in dieci giorni, che risolverebbe il pesante problema dell’inquinamento da plastica e dello smaltimento di quest’ultima. Sono i primi passi verso la terza rivoluzione industriale (quella dell’energia) che sarà caratterizzata dall’abbandono del petrolio e degli altri idrocarburi in favore delle rinnovabili, fotovoltaico in testa. Non dimentichiamo che il nostro è il Paese in cui si canta “Che bella cosa è na jurnata e sole, n’aria seréna doppo ‘na tempesta. Pe’ ll’aria fresca pare già ‘na festa, che bella cosa na jurnata e sole”.

Palazzo Ducale di Larino, museo medievale Dopo l’articolo apparso sulla stampa, riguardante la famosa iscrizione medievale del 1340 ubicata sulla parete della ex grande torre del Palazzo Ducale di Larino in corrispondenza del loggiato meridionale,in parte visibile mentre l’altra metà è nascosta nel muro, decodificata dal Dr.Napoleone Stelluti in un apposito saggio di venti anni fa, torniamo sull’argomento proprio per la valorizzazione di un documento o reperto così importante per la storia della città di Larino. Come si ricorderà nella lapide scritta in latino medioevale nel 1340 era mensionato il feudatario di Larino Ugone di Soliaco detto il Rosso e

sua madre Filippa Gentile di Montesorbo che in tempo di carestia sfamarono la popolazione, per chi voglia interessarsi all’articolo redatto dallo Stelluti può andare ricercarlo sul periodico locale Il Ponte – UGONE DI SOLIACO DETTO IL ROSSO-Dominus Civitatis Alareni Scoperta definitivamente la lapide del 1340 della “Grande Torre” del palazzo Ducale o Baronale di Larino -Larino marzo-giugno1994-nn.3233 pp.17-20,dove l’autore fa vedere anche la lapide riportata alla luce sia sul loggiato che attraverso un’apposita finestrella con vetro nella saletta adiacente alla lapide. Ora questa finestrella con vetro, dopo i recenti restauri del Palazzo ducale, è stata

erroneamente richiusa, per cui sarebbe il caso di ripristinarla e installarvi affianco anche i pannelli illustrativi curati del Dr.Stelluti e fatti incorniciare dall’Amministrazione Comunale . Ovviamente nella sala oltre ai pannelli verranno messi in evidenza anche altri reperti, manufatti e ricostruzione delle varie fasi dello sviluppo architettonico del Palazzo Ducale con particolare riferimento all’epoca medievale . Questo per dare modo ai turisti e visitatori che accedono alla sala della Mostra permanente di fotografie dell’Archivio Pilone di capire e apprezzare anche un aspetto inedito della sede municipale poco conosciuto ma importantissimo.

Piccoli Comuni, qualcosa si muove l futuro dei piccoli comuni e dei loro abitanti è la priorità assoluta che il Movimento si è sempre prefissato. La perdita di Franco d’Abarno ideatore e fondatore dell’iniziativa, in noi lascia un grande vuoto, ma quello che non ci sembra giusto, è lasciare cadere nell’oblio tutto il lavoro da lui svolto, e noi che lo conoscevamo possiamo affermare che lo faceva con “anima e corpo”. La politica ha cominciato ad affrontare la tematica ‘piccoli comuni’, è stata presentata una proposta di legge, in data 15 marzo 2013, di cui il primo firmatario è Ermete Realacci, ma vede tra i firmatari componenti di tutti i gruppi parlamentari, tra cui anche l’onorevole molisano Danilo Leva. La proposta di legge tocca tematiche generali di salvaguardia dei piccoli centri: “con particolare riferimento all’ambiente, alla protezione civile, all’istruzione, alla

sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti, alla viabilità e ai servizi postali, (articolo 4)”. Ma tocca anche tematiche come l’incentivo alla residenza nei piccoli centri, interventi di afforestazione e riforestazione, valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici, servizi idrici ecc…. A noi sembra un ottimo punto di partenza, naturalmente da integrare con leggi regionali ad hoc, che tengano conto delle specificità proprie di un dato territorio, il dubbio che sorge è sulla tempistica che l’approvazione di tale proposta di legge comporta, ad oggi in effetti, la proposta è ancora ferma in commissione. I piccoli comuni in Italia sono 5653, su di un totale di 8058, cioè il 70,15%, se invece ragioniamo in termini di superficie, i piccoli comuni occupano circa il 60% del territorio nazionale, quindi il loro costante abbandono, porta di conseguenza all’abbandono di più

della metà del territorio nazionale, con tutto quello che ne consegue (dissesto idrogeologico, città sovraffollate, incuria ecc…). Se consideriamo che la maggior parte dei piccoli comuni si trova in aree a rischio, si deduce che la loro cura permette un maggior controllo del territorio, evitando un’altro aspetto che la proposta di legge tocca, cioè quello dell’eccessivo consumo del suolo,spesso in maniera abusiva, dovuto allo spostamento massiccio della popolazione verso i grandi centri. Analizzando poi il fenomeno nel Molise, la situazione si accentua ancora, in effetti, nella nostra regione, i piccoli comuni sono 125 su 136, cioè il 91,91%, sul totale del territorio la percentuale è del 82%, quasi interamente ricadente in aree a rischio sismico ed idogeologico. I tagli sconsiderati del governo centrale alle amministrazioni locali, costringono que-

st’ultime ad un aumento della tassazione, che per ovvie ragioni numeriche, nei piccoli centri, si ripartisce su un numero esiguo di abitanti, accentuando il prelievo fiscale su abitanti che già sono penalizzati dalla mancanza di servizi. Quindi, alla luce di quanto esposto, quello che si il Movimento vuole ribadire e sottolineare si può racchiudere in quanto segue: – Rapida approvazione della proposta di legge sui piccoli comuni.; Revisione dei trasferimenti statali alle amministrazioni locali. – Incentivo alla gestione intercomunale di alcuni servizi, al fine di ridurne i costi. – Estenzione dello sgravio fiscale del 65% sulle ristrutturazioni edilizie nei piccoli comuni. – Mancata tassazione delle nuove attività commerciali ed artigiane nei piccoli comuni per almeno un quinquennio, con progressivo aumento dal sesto al decimo anno. – Sgravi fiscali alle aziende che già operano nei piccoli comuni Salvaguardia, anche a livello europeo, dei prodotti tipici legati al territorio.


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