TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 137 - domenica 14 giugno 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Rossella Gianfagna
Turismo in Molise, questo sconosciuto
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Rossella Gianfagna. La dirigente scolastica degli Istituti "Pilla" e Agrario di Campobasso è riuscita ad organizzare una manifestazione sapendo unire la moda e l'enogastronomia. La moda, con la sfilata dei modelli proposti dallo stilista molisano, Pierluigi Fucci e i colori, i sapori e gli odori della cucina, del vino e dell'olio molisani. Un momento per valorizzare le eccellenze molisane mettendo in mostra le peculiarità e le specificità di un territorio che può giocare appieno le sue carte.
Il Tapiro del giorno a Domenico Di Nunzio
SERVIZIO A PAGINA 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio. E' il delegato al turismo in Molise. Ma ci chiediamo: si sta rendendo conto che il settore in regione è al disastro? Oppure, pensa che partecipando a qualche festa o sagra il problema è risolto? Sono interrogativi pesanti che, purtroppo, non riescono a trovare risposte adeguate. Eppure, il delegato regionale avrebbe dovuto dire qualcosa sullo scioglimento degli Ept e dell'agenzia di Termoli in assenza di qualsivoglia costruzione di una nuova ossatura. Un silenzio assurdo.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 14 giugno 2015
Convezione tra la direzione generale della Salute e il Dipartimento di medicina dell’università del Molise
L’altra sanità possibile, anzi auspicabile
Un ambulatorio mobile itinerante per le malattie genetiche rare nei piccoli comuni del Molise Rapporti qualificati tra la direzione generale della Salute e l’università del Molise (Dipartimento di medicina e di scienze della salute). Un modo per creare sinergia tra le due realtà che alla base hanno la cura della gente. Un modo per incentivare la presenza del Dipartimento di medicina sul territorio. In questa prospettiva, sostenuta tra l’altro dalla disposizione ministeriale secondo cui le risorse assegnate alle Regioni siano utilizzate non solo per gli obiettivi del piano sanitario ma anche per altri obiettivi prioritari, purché dedicati e finalizzati al miglioramento dell’erogazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), il 7 aprile scorso tra la direzione generale della Salute e l’università è stata stipulata una convenzione per l’avvio e la realizzazione delle seguenti linee progettuali: “Identificazione di marcatori precoci della malattia di Alzheimer per ottimizzare la terapia farmacologica ed il percorso assistenziale”; “Cariotipo molecolare nella diagnosi di autismo, schizofrenia e ritardo mentale”; “Sanità Penitenziaria e Territorio”
; “Un ambulatorio mobile itinerante per le malattie genetiche rare nei piccoli comuni della Regione Molise”. Per la gestione da parte dell’università di queste interessanti linee progettuali, la direzione generale della Salute ha disposto la somma di 333.942 euro. Ma qualcosa deve essere accaduto tra l’aprile e il maggio 2015 se ha dovuto rettificare quanto aveva pre-
la lettera Spett. Redazione, ho appena letto l’articolo sulle piste ciclabili di Campobasso. Ricordo che all’epoca, nonostante se ne fossero evidenziati l’inutilità, il pericolo e i disagi per alcune attività tagliate dalla via rossa, si andò avanti con una nuova tinteggiatura. Sarebbe stato opportono individuare una zona adatta a tale scopo e realizzare una struttura permanete con una netta separazione tra la carreggiata e la pista. Ma ormai i soldi sono stati spesi. Per la pista si trattava, solo (si fa per dire), di centinaia di migliaia di euro, mentre per la metropolitana leggera sono previsti decine di milioni di euro per un’opera altrettanto inutile. Spendere questi milioni di euro a
cedentemente disposto. In particolare, dalla linee progettuali sopra indicate ha tolto quella relativa a “Sanità penitenziaria e Territorio”. Un’operazione resasi necessaria a seguito di ulteriori verifiche concernenti i progetti sopra evidenziati, da cui è emersa infatti l’opportunità di rinviare, ad un momento successivo, l’eventuale assegnazione all’università
degli Studi del Molise la linea progettuale “Sanità Penitenziaria e Territorio”. La soppressione ha comportato anche la sottrazione dai 333.942mila euro dell’importo di 180mila euro già destinati. Rimangono in piedi quindi le linee relative all’“Identificazione di marcatori precoci della malattia di Alzheimer per ottimizzare la terapia farmacologica ed il percorso
La Metropolitana leggera come la pista ciclabile favore del trasporto su rotaia va benissimo, soprattutto se la tratta interessata è quella che conduce alla capitale. Ma bisogna spenderli bene, prevedendo ammodernamenti di percorso nella tratta Campobasso- Boiano e non costruendo stazioncine che nessuno frequenterà mai. Basta ricordare che quelle già esistenti sul percorso “metropolitano” sono chiuse da tempo e
assistenziale”; il “Cariotipo molecolare nella diagnosi di autismo, schizofrenia e ritardo mentale” e “Un ambulatorio mobile itinerante per le malattie genetiche rare nei piccoli comuni della Regione Molise”. Soprattutto quest’ultima linea pare particolarmente utile e interessante perché va cogliere sul posto, spesso remoti, lontani, fuori dai circuiti sanitari tradizionali, situazioni emergenziali, ancorché di rilievo scientifico. La particolarità di questa convenzione sta nel fatto che al centro della ricerca da parte del Dipartimento di medicina sono patologie il cui riflesso medico è pari a quello socio/assistenziale. I soldi che si dice (e purtroppo è vero) vengono sprecati nella sanità, in questa circostanza invertono sostanzialmente la convinzione corrente, e si fanno investimento finanche prioritario. Non di meno lo è anche il progetto che prende in considerazione la Sanità penitenziaria e il territorio che, come dice il direttore generale della Salute Marinella D’Innocenzo, sarà oggetto di un successivo momento programmatico e convenzionale.
sono nel totale abbandono (in particolare il futuro capolinea di Matrice). Da Matrice e centri limitrofi. Vinchiaturo, Baranello, si viaggia già comodamente in autobus, direttamente dal centro abitato, senza inutili trabordi e ulteriori attese di trenini alle stazioni. Ho dubbio che la “metropolitana” possa essere utile per la mobilità all’interno della città . E non credo che si vogliano obbligare i pendolari, provenienti dai comuni della provincia, a lasciare i propri veicoli in prossimità delle future stazioni, per aspettare il trenino. Ma vi saranno poi gli accessi stradali e ampi parcheggi vicino alle stazioni? Chi dovrà gestirle? E con quali fondi? Terminal bus docet. Distinti saluti Michele Rocco
TAaglio lto
3 14 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Turismo, il Molise è assente Sciolti gli Enti provinciali non ha fatto seguito nulla. E il settore è senza programmazione. In ginocchio CAMPOBASSO. Il Molise, che di turismo dovrebbe vivere valorizzando le sue peculiarità, invece si dedica alle biomasse, alle pale eoliche, ai pannelli solari con formule e programmi distruttivi del territorio. Senza un piano organico, una linea programmatica, un riferimento, si disperdono in un guazzabuglio d’iniziative spesso a ricalco l’una dell’altra. Briciole, solo briciole finanziarie, da parte della Regione a chi nel Molise cerca di creare un substrato turistico. Le Pro-Loco sono certamente le più vocate e le più interessate. Ma dalla Regione, dicevamo, solo briciole. La Regione e il Turismo: un rapporto anomalo.
Gli Ept sono stati sciolti senza che nascesse qualcosa di nuovo e innovativo; le Pro – Loco, dicevamo, si dannano l’anima, ma senza un piano organico in cui muoversi, una linea programmatica, un riferimento si disperdono in un guazzabuglio d’iniziative spesso a ricalco l’una dell’altra. Il quadro riassuntivo è l’immagine della confusione istituzionale e territoriale con la regia della Regione Molise che di turismo dovrebbe vivere in simbiosi con il territorio, le sue ricchezze, le sue peculiarità, e invece si dedica anima e corpo alle biomasse, alle pale eoliche, ai pannelli solari con formule e programmi distruttivi del territo-
rio. Una vistosa contraddizione; un controsenso politico e amministrativo; un sigillo alla evanescenza programmatica della giunta guidata dall’architetto Paolo di Laura Frattura. Che il turismo lo interpreta in chiave demolitoria con lo sciogli-
mento degli E.P.T e dell’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli, lasciando il resto dell’organizzazione turistica (le Pro – Loco, le Associazioni, i Comitati locali) sulla giostra delle sagre e degli spettacoli estivi, per lo più. Né s’intravede al-
l’orizzonte una proposta di legge che metta ordine, che componga un sistema turistico regionale in grado di riassumere i valori ambientali, naturali, paesaggistici, storici, archeologici, folcloristici, agroalimentari, artigianali che possano proiettare il Molise nel panorama turistico nazionale se gestiti con intelligenza, fantasia, modernità. Al momento siamo allo sfascio di quel poco di organizzazione turistica che c’era. In perfetto allineamento con lo sfascio delle industrie, del commercio, dell’artigianato, dell’agricoltura: ovvero dell’economia. Diciamola tutta: del Molise.
La politica incrina l’autonomia regionale CAMPOBASSO. Il Molise è in uno stato di profonda prostrazione per avere un notevole indice di disoccupazione giovanile; per avere una sanità sotto processo e obbligata ad un severo piano di rientro dal debito accumulato; per avere un’economia di pura sussistenza; per essere priva di un progetto di crescita sostanzialmente sostenuto dalle risorse necessarie; per essere un territorio venduto alla speculazione eolica e fotovoltaica, oggetto di pesanti violazioni ambientali e paesaggistiche; per essere una realtà lasciata vittima dell’assistenzialismo e mai stimolata ad una sua autonoma capacità di programmare e di produrre; per essersi piegata alla peggiori motivazioni di un falso progresso socio-culturale venendo meno ai suoi valori fondamentali di civiltà contadina e alle sue tradizioni; per aver assecondato acriticamente il progres-
sivo decadimento della sua classe dirigente. in Italia esistono almeno cinque o sei Regioni caratterizzate da inadeguatezza demografica e strutturale: pensiamo, oltre al Molise, all’Umbria, alla Basilicata, alle Marche, alla Valle d’Aosta ( riconosciuta persino come Regione a Statuto speciale, pur con i suoi
CAMPOBASSO. Sì è tenuto, presso l’assessorato del lavoro della Regione Molise, l’incontro in sede istituzionale conseguente all’apertura della procedura di mobilità, ex legge 223/91, per i lavoratori della società 3g Active srl. I lavori si sono aperti con le dichiarazioni delle OO.SS. esplicative della vicenda e con le motivazioni dell’apertura della procedura di crisi paventate dalla dell’azienda molisana. L’assessore Petraroia ha manifestato ampia disponibilità alla ricerca di soluzioni
180.000 abitanti!); Regioni che non hanno certo realizzato livelli economici ed occupazionali di gran lunga superiori al Molise. Sono territori oggi in grandissime difficoltà come il Molise e, tuttavia, nessun rappresentante politico ne pone in discussione l’autonomia o la stessa legittimazione costitu-
zionale. L’articolazione territoriale delle prerogative di Governo delle popolazioni, con la connessa autodeterminazione condivisa, costituiscono fondamentali connotazioni delle democrazie moderne, che non possono essere in nessun caso cancellate da particolari contingenze storiche o da strumentali manipolazioni di parte. a richiamare alla memoria l’insegnamento storico della grande battaglia Parlamentare, condotta negli anni cinquanta e nei primi anni sessanta dai nostri rappresentanti in Parlamento; persone di conclamata qualificazione politica e culturale ( cito per tutti gli Onorevoli La Penna, Sedati, Sammartino, Colitto, Camposarcuno, Vecchiarelli e tanti altri), che riuscirono a far prevalere lo spessore storico dei valori identitari delle popolazioni molisane: valori che convinsero l’intero Parlamento Italiano a deli-
berare a favore del riconoscimento del Molise come Regione autonoma. A conquistare tale orientamento favorevole del Parlamento non fu certo l’impegno a creare ” un’isola felice“ (anche perché di isole felici sul nostro pianeta credo non ne esistano!), bensì il riconoscimento della identità di un popolo, che aveva specifiche e profonde connotazioni socio-economiche e culturali, non reperibili nelle realtà territoriali limitrofe. Sono questi i valori che i molti detrattòri dell’autonomia molisana continuano a calpestare senza pudore, esplorando anche ignobili ipotesi annessionistiche a tutto vantaggio dell’Abruzzo o di altra Regione limitrofe. Anche se, a livello politico, nessuno ha posto mano alla revisione dell’ossatura istituzionale regionale per salvare e rilanciare un possibile futuro per il Molise.
3g Active, si cercano soluzioni
Si cerca di riportare l’Acea sui suoi passi per l’assegnazione dei lavori all’azienda molisana alla vicenda, trovando il consenso degli attori della vertenza. Si è dunque condiviso un percorso che, senza false speranze, possa portare comunque quanto prima ad un risultato positivo della vertenza, ed il cui primo passo consiste nel confronto di tutti i soggetti coinvolti (compresa la società Acea, che ha interrotto i rapporti contrattuali con la società molisana) in un
apposito incontro presso la prefettura di Campobasso il prossimo 16 Giugno 2015. Le scriventi OO.SS., nel ringraziare la piena disponibilità data dall’assessore Petraroia e dal prefetto Di Menna, confermano il totale impegno verso l’obbiettivo della tutela dell’intero perimetro occupazionale ed il pieno sostegno ad ogni lavoratore interessato dalla vicenda in oggetto.
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TAaglio lto
4 14 giugno 2015
I servizi dati all’esterno (luce, gas, raccolta dei rifiuti, manutenzione del verde pubblico, parcheggi a pagamento, servizio cimiteriale, trasporto urbano) hanno bisogno di una messa a punto, di una verifica, di un’analisi costi - benefici
I depuratori e la depurazione: una spina nel fianco dell’amministrazione
Non risulta che l’amministrazione abbia instaurato un ufficio, un gruppo di lavoro, una task-force che si dedichi a controllare se i contratti di concessione vengono rispettati I depuratori di Campobasso sono stati realizzati dalla ditta Dondi, impresa del Nord, circa 30 anni fa. D’allora non li ha più lasciati, incaricata di gestirli, quindi di manutenerli e, quindi ancora, di migliorarli tecnicamente. Un primato temporale ed anche la magicità delle formule amministrative applicate. Nonostante questa trentennale dedizione, i depuratori di Campobasso sono una spina nel fianco dell’amministrazione: non depurano come dovrebbero. Forse l’Arpa avrebbe qualcosa da dire in proposito, ma l’Arpa non parla, acconsente. In pieno terzo millennio la depurazione delle acque luride nel capoluogo regionale è di natura chimica e non biologica. Adeguamento mancato. Come pare non siano adeguatamente soddisfatte le pendenze economiche dei lavoratori che si occupano dei depuratori. Spesso, nei contratti dei servizi esternalizzati, la garanzia retributiva è un elemento determinante per tenere in vita o per recidere il rapporto. Probabilmente, nel contratto del Comune con la Dondi, questo
elemento fa difetto se, come succede, gli operatori protestano, gli impianti non filtrano come dovrebbero, ma la ditta e l’amministrazione vicendevolmente fanno finta di niente. Deve essere un rapporto davvero speciale il loro, con molte sfumature, pochi punti fermi e, purtroppo, qualche inconveniente di gestione. Ce ne occupiamo perché la depurazione è importante sotto l’aspetto igienico e siccome, tra l’altro, è un
CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, l’assessore provinciale ai Centri per l’impiego Alessandro Di Labbio, unitamente a consiglieri di minoranza del Comune di Campomarino si sono fatti portavoce delle istanze dei cittadini del posto circa la imminenza di un vasto contingente di richiedenti asilo, destinati a due strutture del centro rivierasco. Dopo riunioni, prese di posizione, raccolta firme tra la gente ed un incontro col prefetto di Campobasso, con la nota dell’11 giugno 2015, il Capo Dipartimento del Ministero dell’Interno, Prefetto Mario Morcone, ha comunicato alla Regioni le nuove assegnazioni dei flussi emergenziali di profughi. “Con tale missiva – afferma il presidente della Provincia - si tira un respiro di sollievo perché si esclude sostanzialmente il Molise e le altre regioni che già ospitano sul proprio territorio un numero di immigrati superiore al previsto. Ecco che i nostri dubbi si sono concretizzati
costo considerevole per il cittadino utente, è giusto pretendere che avvenga secondo le regole. La riottosità dell’amministrazione di Palazzo san Giorgio a prendere di petto la faccenda apre la porta a più di un sospetto sulla capacità e possibilità di farsi valere. Non vorremmo che le carte, i progetti, le concessioni, le autorizzazioni mettano la Dondi su un piedistallo, al riparo da fastidi e condizionamenti. Sarà, ma il pro-
blema è aperto, le preoccupazioni amministrative sono evidenti e, peraltro, dichiarate. Al cittadino interessa che la depurazione sia efficiente, gli operatori salvaguardati nello stipendio e il rapporto contrattuale trasparente. Ciò per quanto attiene la depurazione delle acque luride e i depuratori. Ma è l’insieme dei servizi dati all’esterno (luce, gas, raccolta dei rifiuti, manutenzione del verde pubblico, parcheggi a pagamento, servizio cimiteriale, il trasporto urbano) che avrebbe bisogno di una messa a punto, di una verifica, di un’analisi costi - benefici. Non risulta che l’amministrazione abbia instaurato un ufficio, un gruppo di lavoro, una task-force che si dedichi a controllare se i contratti di concessione vengono rispettati, e i diritti e la soddisfazione dell’utenza garantiti. Parlando di illuminazione, Campobasso nei mesi autunnali e invernali in particolare, ha un aspetto cimiteriale. Una controllata alla intensità della luce, e relativa constatazione, non guasterebbe. Il gas è capitolo a sé: convenzione ampia-
“Altri profughi non arriveranno”
con questa nota ministeriale che peraltro era prevedibile perché in proporzione il Molise, accoglie già più profughi delle altre realtà. Ovviamente in base a parametri che tengono presente vari fattori. Ora non resta che aspettare le risposte dell’Ue e le altre iniziative del mini-
stero per fronteggiare questa ondata di arrivi”. “Grazie a questo chiarimento – afferma Alessandro Di Labbio - sarà possibile fermare le procedure su nuove strutture e la riunione, già convocata dal Prefetto di Campobasso per il giorno 18 giugno 2015, sarà l’occasione per ri-
mente scaduta, prorogata, e lontana, anche per l’accavallamento di norme e di disposizioni governative, dall’essere affrontata. Ma è un servizio cardine, sul quale sono lustri e lustri ch’è calato il silenzio. Tutto va bene signora la Marchesa? Non si può essere, oggettivamente, di questo avviso, anche perché la metanizzazione sul territorio ha diversi vuoti che andrebbero colmati e non avviene. Ciò che vale per luce e gas, vale per i trasporti e per i parcheggi (le colonnine non sono state cambiate tutte, le strisce blu non vengono regolarmente rinfrescate), per i servizi cimiteriali, per la raccolta dei rifiuti e per il verde pubblico. Che andrebbero tenuti costantemente sotto controllo e non già lasciati alla più totale e sconsiderata libertà. Controlli. Sì. Ma valgono per le amministrazioni che non concedono, e non si concedono, pacche sulle spalle. Dardo
flettere su come è gestita l’accoglienza emergenziale dei profughi nella nostra regione. Per questi motivi, riprendendo una comunicazione dell’assessore Petraroia, non posso non ringraziarlo e condividere questo iter procedurale. Ovviamente parteciperò al tavolo col prefetto Di Menna, cercando di capire se dobbiamo restare in guardia ed in che modo. Essendosi temporaneamente chiusa questa situazione di apprensione, mi corre l’obbligo ringraziare sia De Matteis che soprattutto i consiglieri di minoranza del Comune di Campomarino ed i cittadini che condividendo con noi le perplessità sul modo di gestione dell’accoglienza nella nostra Regione, hanno contribuito a rendere attuale un tema che non riguarda l’accogliere o non accogliere, ma come accogliere. Il 18 dal prefetto continuerò a portare avanti le proposte per un’accoglienza d’emergenza che sia più umana e meno impattante per i territori”.
TAaglio lto
5 14 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
L’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale e della pesca impegnata in presa diretta per la gestione del Piano di sviluppo rurale
La novità che non t’aspetti: largo ai giovani nell’agricoltura del domani
Ciò che si chiede è una sorta di rivoluzione che se saranno bravi, avranno l’accortezza di non disgiungerla dall’esperienza e dalla lezione dei padri Un Piano regionale, finalmente. Lo ha varato di recente l’assessorato alle politiche agricole e si annuncia carico di novità, soprattutto in direzione dei giovani che hanno riscoperto il valore della terra e il lavoro dei campi. Un processo latente fino a qualche tempo fa, che ha subito una significativa accelerazione da cui non è escluso il ruolo incentivante dei finanziamenti europei. Il disegno programmatico è che nella realtà rurale molisana attecchisca soprattutto il seme della ricerca e dell’innovazione. Portatori naturali di questi elementi innovativi sono indubbiamente i giovani sulle spalle dei quali grava appunto il peso del rinnovamento delle metodologie di lavoro, dei prodotti e, si fa affidamento, anche della commercializzazione. Produrre qualità e stare nel mercato. Non è semplice e non è da tutti. Ciò che si chiede ai giovani agricoltori molisani è una sorta di ri-
voluzione che se saranno bravi, avranno l’accortezza di non disgiungerla dall’esperienza e dalla lezione dei padri. I quali, certo, non sono parte secondaria nel Piano di sviluppo rurale di cui stiamo parlando. Anch’essi sollecitati ad aprirsi alle tecnologie, alle innovazioni, ad al-
Tour chimici
L’intervento È di questi giorni la furente presa di posizione di alcuni sindacalisti chimici e di rappresentanti del comparto industriale contro quei cittadini e comitati che si sono permessi di esprimere le loro opinioni “critiche” sull’ampliamento della Momentive. Questo piccolo duello rischia però di mettere in secondo piano i veri “responsabili” di questo tentativo di sviluppo industriale guidato soltanto dall’anarchia e superficialità. In primo luogo si consideri che il nucleo industriale di Termoli è gestito , nonostante i continui e disattesi proclami di riordino, con modalità che potremmo definire “feudali”, senza
zare la qualità della produzione riportandola alla dimensione ottimale per essere commerciabile e remunerativa. La parte tecnica e assistenziale del Piano è stata opportunamente affidata all’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale e della pesca (Arsarp) ch’è nata con
la specifica missione di dare risposte mirate, veloci e puntuali a chi cerca assistenza. Un’Agenzia che per corrispondere a ciò per cui è nata dalla evoluzione dell’Ersam e dell’Arsiam, poggia su 4 dipartimenti: innovazione e ricerca, assistenza tecnica, monitoraggio delle misure, marketing e certificazione di qualità. Giusto pertanto che fosse coinvolta in maniera evidente per e nelle circostanze in cui sarà necessario dare consigli, indirizzare per il meglio, e migliorare la qualità dei prodotti. Dell’Arsarp in questa fase d’avvio è , in veste di commissario straordinario,Antonio Iacobucci, che delle questioni agricole ha dato prova di saperne parecchio e di saperle soprattutto assecondare e risolverle. Il Piano di sviluppo rurale, dunque, come discrimine tra il vecchio e il nuovo modo di fare agricoltura; tra la tradizione prevalentemente sussistenziale e
alcuna programmazione e con soggetti la cui esperienza nel campo imprenditoriale si riduce a saper percepire laute indennità non parametrate da alcun tipo di risultato. Inoltre, senza basarsi su alcuni dati “oggettivi” è impossibile immaginare alcun tipo di sviluppo industriale sicuro ed efficiente in grado di assicurare nel contempo un ambiente salubre e la creazione di nuovi posti di lavoro, per una reale crescita economica della nostra regione. Manca infatti uno strumento fondamentale e preliminare ad ogni discorso di merito,che consentirebbe di fare scelte “sane” ed oculate in materia di sviluppo industriale. In vero, la regione Molise, nonostante le continue diffide Ministe-
riali, non è stata finora capace di emanare il Piano di zonizzazione così come previsto dal Dgls. 351/99 che permetterebbe in pratica di sapere se in una determinata località sia possibile aumentare il carico
inquinante o meno. Il presidente Frattura ed i suoi assessori, purtroppo su questo tema, dormono beatamente, evitando di pronunciarsi su una questione che risulterebbe dirimente dell’intera vicenda. Non si vuole minimamente pensare che le precedenti frequentazioni nel settore delle biomasse o di proposte di “conversioni industriali” in società definite surrettiziamente come “chimica verde”, facciano evitare a tutti loro di emanare detto regolamento ambientale. Si spera così che, anche nella recente “gita turistica” da parte del consiglio comunale di Termoli, i nostri valenti amministratori abbiano contraccambiato l’invito garantendo da un lato la celere approvazione da
l’innovazione produttiva. Con al centro un solo obiettivo: la qualità. Per essere competitivi sul mercato col marchio dell’unicità, se possibile, e dell’identità di un territorio in cui restano ancora evidenti i segni di una condizione ambientale favorevole ad una produzione di nicchia. Uscire, in una qualche maniera, da una sorta di anonimato patito in particolare sotto il profilo dell’organizzazione e della commercializzazione. Un vecchio handicap al quale finora nessuno ha saputo provvedere a superarlo. Proveranno certamente ad abbatterlo coloro che all’interno dell’agricoltura molisana non hanno mai ceduto sul piano dell’impegno, della determinazione e della cocciutaggine. L’Arsarp chiamata per la prima volta in modo diretto a partecipare e a dare il suo contributo scientifico e operativo potrebbe rivelarsi la carta vincente. Almeno, si spera.
parte della Regione di detto “Piano di zonizzazione”, e dall’altro di aver assicurato che lo stesso Sindaco di Termoli, amante della suprema Legge e garante della salute pubblica, abbia provveduto a sollecitare l’Arpa per i dovuti monitoraggi ambientali degli inquinanti primari e secondari così come prescritto dal Dgls. 155/2010. Se così non fosse, in via precauzionale, consigliamo ai nostri intrepidi politici locali di frequentare posti turistici un po’ più salubri o perlomeno certificati dal punto di vista ambientale. Non vorremmo che possano avere qualche fastidio di salute, considerato che anche il “sistema” sanitario basso-molisano sta per vivere un triste periodo di drastico ridimensionamento. SEL sez. di Termoli
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Campobasso
7 14 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“OTop of Form 1
occorre fare chiarezza sulle tessere azzurre e bianche” Il gruppo di Democrazia Popolare ha già pronta l’interrogazione La “querelle” che si è generata in merito al non riconoscimento da parte della SEAC delle tessere azzurre e bianche rilasciate dalla Regione e il conseguente scambio di accuse tra l’Assessore regionale Nagni ed il Sindaco Battista, spingono i sottoscritti Consiglieri comunali di Democrazia Popolare, Francesco PILONE e Marialaura CANCELLARIO ad avanzare alcune osservazioni in relazione all’argomento. Innanzitutto i sottoscritti Consiglieri evidenziano, dal punto di
vista politico, come la più volte sbandierata “filiera istituzionale” sia saltata in aria, visto lo scambio di accuse tra le due componenti governative (regionale e comunale) di centrosinistra, e d’altro canto non poteva essere altrimenti vista anche la poca chiarezza e mancanza di dialogo che si è riscontrata in passato per situazioni analoghe (dall’edilizia scolastica alla politiche sanitarie…. vedi difesa del Cardarelli!!). Per ciò che riguarda il merito della questione, è grave che un servizio
di così importante riflesso sociale possa essere usato e strumentalizzato per beghe spicciole che palesano non solo un’evidente “empasse” di natura politica, ma anche un’inefficienza dal punto strettamente gestionale e amministrativo. Non solo!!! Va precisato che, nonostante in più occasioni abbiamo fatto presente al Sindaco (anche attraverso una Conferenza di Capigruppo allargata ai rappresentanti delle utenze del servizio) come la situazione andava risolta
con un impegno sinergico tra tutte le forze interessate alla questione (Comune, Regione, Seac ed utenza), ad oggi non ci risulta che provvedimenti concreti siano stati assunti e siano tali da portare ad una risoluzione della questione. Anzi, se è confermato il fatto che, come asserito dallo stesso Assessore Nagni, il Comune non provvede ancora a trasferire alla Società gestrice del servizio i fondi percepiti e funzionali al processo di mobilità urbana per categorie protette, la situazione appare
davvero scandalosa e non degna di un Comune Capoluogo di regione. Per queste considerazioni i sottoscritti Consiglieri Comunali annunciano che nei prossimi giorni presenteranno un’interrogazione al Sindaco non solo per sapere a chi vanno attribuite le reali responsabilità, ma anche per riattivare urgentemente un servizio importante, necessario e fondamentale che, per errori non attribuibili all’utenza, ormai di fatto è azzerato.
La Polizia batte a tappeto il territorio Intensificati i controlli per garantire la sicurezza sulle strade Anche nello scorso mese di maggio, la Polizia di Stato ha attuato, nell’ambito di questa provincia, una incessante attività straordinaria di controllo del territorio e di ordine e sicurezza pubblica, finalizzata alla prevenzione ed al contrasto di specifiche fenomenologie di criminalità diffusa e di illegalità che sono causa di notevole allarme sociale e preoccupazione nella popolazione. I controlli attivati hanno interessato questo Capoluogo ed altri Comuni della provincia, specificatamente individuati sulla base di una pianificata strategia di contrasto volta a garantire una omogenea e costante presenza degli operatori della Polizia di Stato su tutto il territorio. Il dispositivo, attuato con l’azione congiunta degli uffici operativi della Questura e con la preziosa collaborazione delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine, ha permesso di conseguire i seguenti risultati: 63 526 1 1 338 11
posti di controllo effettuati persone identificate, tra le quali numerosi soggetti pregiudicati persona arrestata persona denunciata veicoli controllati infrazioni al Codice della Strada rilevate
Tra i positivi riscontri ottenuti, si sottolinea l’arresto del trentottenne di origini polacche rintracciato, proprio nell’ambito di tali specifici controlli, all’interno di un esercizio commerciale di Montenero di Bisaccia. Come si ricorderà, l’uomo era destinatario di un mandato di arresto internazionale a fini estradizionali per conto della Polonia. In occasione, poi, dell’inizio della stagione estiva nella località balneare termolese, è stato predisposto un analogo dispositivo che, fino al mese di settembre, andrà a rafforzare le attività di controllo del territorio del Commissariato P.S. di Termoli per soddisfare le attese di sicurezza dei residenti e dei numerosi turisti che affluiscono sul litorale. Il dispositivo, che dall’inizio di giugno ha preso avvio nella città di Termoli e che in pochi giorni ha già consentito di produrre risultati di rilievo (39 posti di controlli effettuati, 349 persone identificate e 257 veicoli controllati), sarà finalizzato anche a prevenire il c.d. abusivismo commerciale sulle spiagge, mediante l’effettuazione di specifici controlli di natura amministrativa volti a verificare il regolare svolgimento delle attività. Ulteriori verifiche di tale natura saranno poste in essere dal personale della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura, in collaborazione con quello del Commissariato P.S. di Termoli, nei confronti di particolari attività commerciali come sale giochi ed agenzie di scommesse, nonché di pub, bar e locali notturni ubicati sia in questo Capoluogo che nella cittadina adriatica.
Vino, cibo e moda all’Agrario Eccellente risultato per la manifestazione voluta dal dirigente Gianfagna Il defilè di Pierluigi Fucci, la cucina di Santilli, l’Onav per il vino e Di Lena per l’olio CAMPOBASSO. Vino, cibo e moda, un piacere anche per gli occhi: i simboli del made in Italy che si sono incontrati ieri sera a “Food e Fashion”, all’Istituto agrario di Campobasso, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Rossella Gianfagna, per il defilé dello stilista Pierluigi Fucci. Ad accompagnare la serata in tema: la Tintilia del Molise delle aziende D’Uva, Campi Valerio, Cianfagna, Grieco e sapientemente presentati dagli esperti assaggiatori dell’Onav Campobasso. Ed è stata proprio la delegata regionale, Carolina Iorio, a tratteggiarne le caratteristiche principali per far conoscere ed apprezzare ancora più da
vicino qualità e legame con il territorio. Così, come di scena l’olio molisano accompagnato per mano da Pasquale Di Lena. E i colori e il gusto del cibo, dello chef Maurizio Santilli e dei talentuosi ragazzi dell’Istituto Alberghiero di Termoli. Forme e colori sorprendenti, dunque, che hanno posto un messaggio convincente del nostro Molise e di forte impatto verso il pubblico. Del resto, i colori, così importanti per la moda, hanno influenzato profondamente le scelte anche in cucina e si sono completati in quelli del vino e dell’olio. E’ il Molise che c’è e che cambiando marcia vuole guardare al domani.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
14 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Frattura, ma dove sono gli impegni assunti? di Giovanni MUCCIO* I manifesti affissi nella città di Isernia: “ Vergogna!!! Brasiello e Frattura hanno distrutto la nostra città”, con una lunga serie di impegni non mantenuti, trova il Movimento regionale del Guerriero Sannita al fianco degli estensori di tale grido di dolore per una realtà oramai in ginocchio. A tal riguardo il Movimento ritiene che non sia solo il capoluogo pentro in ginocchio, ma tutta la realtà molisana, partendo da Campobasso, per arrivare a Termoli, Bojano, Larino, Trivento, Riccia e Venafro, per non parlare di tutti gli altri piccoli paesi che costituiscono l’ossatura di questo nostro amato Molise. Come non rendersi
conto del continuo ed inesorabile spopolamento, con un territorio in condizioni sempre più precario per l’abbandono dell’agricoltura di montagna e non, per lo scarso sviluppo turistico, per le carenze dei servizi anche elementari, conseguenza e al tempo stesso causa di una massiccia emigrazione di giovani “cervelli”, che vanno ad arricchire altre realtà territoriali a livello nazionale, europeo ed internazionale. Senza contare la chiusura di aziende anche a partecipazione regionale, che davano lavoro a migliaia di famiglie molisane e che oggi sono nella più totale disperazione. La speranza sta morendo nel popolo molisano,
il cittadino non ha più fiducia nella classe politica. E come dargli torto, si promette una cosa e si fa l’esatto contrario. A tal riguardo, il Movimento regionale del Guerriero Sannita, firmatario del programma elettorale del Centrosinistra, ricorda al Governo regionale, che si è sottoscritto un impegno nei confronti del popolo molisano: il dimezzamento delle indennità. Ma poi si è bocciata una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema. E che dire del “vitalizio”? Con soli cinque anni di mandato amministrativo si riceve una pensione che nemmeno un operaio con quaranta anni di lavoro riesce a percepire. La politica
de “Il Molise di tutti” non piace al Movimento del Guerriero Sannita. Si potrà vincere con candidati di Centrodestra, a Campomarino, Montenero di Bisaccia e probabilmente nel breve futuro anche a Bojano. Ma di una cosa il Guerriero è convinto, alle prossime amministrative regionali la vostra politica non chiara sarà punita dal popolo molisano. Tornado al capoluogo pentro, il problema non riguarda esso soltanto, ma tutta la realtà molisana, e il Guerriero Sannita sarà sempre e comunque vicino al popolo che soffre. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita
Isernia: Blitz antidroga dei Carabinieri Una persona denunciata e sottoposte a sequestro varie dosi di marijuana ISERNIA. Nelle ultime ore i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia hanno passato al setaccio varie zone della provincia, al fine di contrastare reati di ogni genere, in particolare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti. E proprio a Sesto Campano, al confine con Ciorlano, in provincia di Caserta, i Carabinieri della locale Stazione, hanno intercettato e fermato un’autovettura, condotta da una giovane donna, che alla vista dei militari ha mostrato chiari segni di nervosismo. Si è proceduto così ad una perquisizione e, occultati nel vano portaoggetti, sono stati rinvenuti alcuni involucri contenenti dosi di marijuana. La donna, una 25enne di Napoli, è stata accompagnata in Ca-
reati in materia di stupefacenti. Tra le attività antidroga più eclatanti ricordiamo quella che tra marzo e maggio, con l’operazione denominata “Last dose”, ha consentito ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di smantellare una rete criminale dedita al traffico e allo spaccio di cocaina e derivati della cannabis, che utilizzava anche bambini per le singole consegne agli acquirenti locali, con l’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, la denuncia a piede libero di decine di “pusher”, il sequestro di ingenti quantitativi di stupefacenti e denaro contante quale provento dell’attività di spaccio.
serma dove dopo le formalità di rito è stata denunciata per detenzione illegale di stupefacenti, mentre le dosi sono finite sotto sequestro. Sono in corso ulteriori indagini per accertare il canale di rifornimento e la destinazione della droga trasportata. Solo un mese fa, altre due donne, una 53enne di Giugliano in Campania e una 43enne di Villaricca, nel napoletano, vennero tratte in arresto dai Carabinieri di Isernia per traffico di sostanze stupefacenti, mentre attraversavano il territorio Isernino trasportando oltre un chilogrammo di stupefacenti. Con queste ultime operazioni salgono a 13 le persone arrestate e 22 quelle denunciate dai carabinieri di Isernia dall’inizio di quest’anno per
“Energonut, la Regione che fa? Il sindaco di Venafro, Sorbo, scettico sulla posizione dell’ente sui rifiuti da incenerire VENAFRO. Il 5 giugno scorso la Herambiente Spa ha presentato le integrazione alla documentazione presentata come da verbale dei lavori della prima Conferenza dei servizi del 13 maggio. Dunque, il prossimo 29 giugno presso l’Arpa a Campobasso si terrà la Conferenza finale per il rilascio dell’Autorizzazione integrale ambientale per l’impianto di incenerimento ex Energonut. Come fatto sapere dal sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, in prima fila con gli ambientalisti e con le Mamme per la salute a vigilare sull’iter, “si ripartirà da quanto deciso nell’ultima Con-
ferenza in cui a maggioranza si sono stabiliti, tra gli altri, due punti che a mio avviso debbono rimanere fermi: no all’aumento di quantità di rifiuti da incenerire e no all’incenerimento dei rifiuti di cui al codice Cer 19.12.12. L’inserimento di questo codice, che noi non vogliamo, aprirebbe la possibilità di introdurre, attraverso particolari procedure, anche rifiuti tossici la cui combustione renderebbe vani gli sforzi che tutti gli organi competenti si sono impegnati a compiere per tenere sotto controllo una situazione potenzialmente pericolosa”. “Mi risulta, per la verità – ha aggiunto Sorbo -, che la giunta re-
gionale del Molise nelle scorse settimane aveva proposto una deliberazione che, se fosse stata approvata, avrebbe consentito di introdurre questo codice di rifiuto nonostante quanto deliberato dalla Conferenza di servizi. Mi risulta anche che c’era stato l’impegno di ritirare questa proposta di delibera. Spero che ciò sia accaduto e che questo atto non sia ancora in giro per gli uffici regionali perché se così fosse ci sarebbe qualcosa che non quadra e soprattutto non verrebbe rispettata la volontà della Conferenza di servizi che era stata condivisa anche dai rappresentanti della Regione”.
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Termoli
14 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Gtm, il Tar boccia il taglio della Regione Per i giudici non si possono dimezzare i fondi pubblici per un servizio essenziale TERMOLI. Uno a zero e palla al centro. Con un esito se vogliamo clamoroso, vista l’attesa, il Tar Molise ha accolto la richiesta di annullamento della delibera del primo agosto scorso, con la quale la Regione Molise, per volontà della giunta Frattura, aveva decurtato sensibilmente, quasi dimezzandolo, il trasferimento di fondi al Comune di Termoli destinati a coprire i costi del servizio di trasporto urbano. Gtm e Comune di Termoli, dunque,
possono tornare a respirare, dopo mesi di conflittualità, incontri, vertici, presidi, stipendi a singhiozzo e paventate serrate delle linee urbane in città. “Nel caso di specie deve evidenziarsi che il Comune di Termoli è titolare di un interesse pubblico ad assicurare lo svolgimento di un servizio pubblico essenziale, quale quello di trasporto pubblico urbano che per ben sei anni ha beneficiato del finanziamento regionale integrativo.
La Regione avrebbe dovuto preventivamente valutare le conseguenze sulla erogazione del servizio pubblico del provvedimento di autotutela, anche in relazione ai suoi riflessi nei rapporti con il concessionario, con particolare riferimento alla sostenibilità della gestione economica del servizio che, per l’intera durata del contratto, ha beneficiato di contributi di importo quasi doppio. La scelta della Regione, pur ispirata da comprensibili esigenze di rispetto
della legalità e di verifica sul corretto impiego di risorse pubbliche, ha massimizzato l’interesse al risparmio, pretermettendo tuttavia la doverosa comparazione di tale interesse primario con i concorrenti interessi pubblici e privati, tanto più necessaria in ragione del lungo lasso di tempo trascorso, violando pertanto le regole della deontologia della discrezionalità ed incorrendo conseguentemente nel vizio di eccesso di potere, oltre che di viola-
zione di legge (cfr., tra le tante, Cons. Stato, V, 13 marzo 2014, n. 1265). Alla luce delle motivazioni che precedono i provvedimenti impugnati, ivi compresa la determina dirigenziale con cui è stato successivamente disposto il recupero, impugnata con motivi aggiunti, devono essere annullati, mentre le spese di giudizio possono essere compensate stante la particolarità della vicenda processuale”.
“Urge rafforzare l’organico del Commissariato” A Termoli il sindacato Coisp denuncia. “ No a tagli delle risorse per il personale impiegato nel controllo del territorio” TERMOLI. Il 21 Giugno segna l’ingresso dell’Estate e con essa il COISP torna a rivendicare l’assenza di studi di settore nell’ambito della prevenzione e della sicurezza, lungo la costa molisana, con particolare riguardo al mancato rafforzamento dell’organico in servizio presso il Commissariato di Termoli, che è coinciso con il trasferito ad altra sede del Vice Questore Dottor Francesco LAGRASTA, che dopo anni di onorato servizio e di grande riconoscenza da parte del COISP e dei tanti amici e colleghi, raggiunge il Commissariato di Lanciano, dove siamo certi continuerà a fare bene, con la grande esperienza maturata sul campo. I tagli delle risorse operati dal Questore Dottor Raffaele PAGANO, al solo Commissariato di Termoli, non possono trovare alcuna condivisione da parte del COISP, se vera-
mente la prevenzione e il controllo del territorio, dovrebbero essere per tutti un obiettivo da conseguire nei fatti. L’arrivo dei numerosi migranti sul territorio, i numerosi bivacchi di senza tetto all’interno della locale stazione ferroviaria di Termoli, che non certo costituiscono una sicurezza per chi perde il treno ed è costretto a rimanervici la notte, i locali affollati nelle ore serali e notturne, non solo durante i weekend , gli schiamazzi, le risse, la sicurezza per gli stessi titolari dei locali , Bar, ristoranti, pizzerie, discoteche, albergatori, e per gli stessi cittadini che amano divertirsi ma stare tranquilli, sarebbero dovuti essere obiettivi da inserire in un programma di studio ampio e articolato . Ma tutto questo il COISP lo torna ad invocare a gran voce. Se parlare di rafforzamento del controllo del
territorio con l’impiego di diverse unità operative su strada, nella sola città di Campobasso, rappresenta un traguardo per cui sentirsi soddisfatti, per noi del COISP non basta, l’obiettivo è anche quello del rafforzamento del controllo lungo le coste molisane e dei centri abitati limitrofi , non a caso su questo ampio territorio termolese insistono le arterie stradali, autostradali e ferroviarie più importanti della Regione, l’area portuale e i lidi balneari, attrazione per le tante migliaia di turisti ai quali va assicurato un servizio d’ordine efficiente. La prevenzione passa anche attraverso il contrasto contro la microcriminalità e il malaffare la cui soluzione non può essere minimizzata ma deve essere mantenuto alto lo stato di osservazione affinchè il Molise primeggi tra le Regioni virtuose. Non si può
confidare sempre e soltanto sui pochi uomini di quell’Ufficio di Polizia e fronteggiare le problematiche contingenti basandosi solo sulla determinazione e il sacrificio di questi uomini e donne in divisa. Valorizzare chi merita e veste una divisa per noi è un impegno assoluto, che non può passare in maniera inosservata. Temi che saranno affrontati il 14 Luglio prossimo, dal Segretario Generale Franco MACCARI, che terrà una fitta rete di incontri, con il personale, la Dirigenza e gli organi di stampa. Basta con le promesse, il COISP si attende risultati concreti e condivisibili dal Questore Raffaele PAGANO, uomo di sicure capacità ed esperienza, ma che dovrà dimostrare che le necessità riguardano l’intera Provincia e che i tagli in termini di sicurezza non potranno essere oggetto di concertazione.
“Vietri, lo stanno smantellando” Il Comitato civico chiama i cittadini alla protesta contro i nuovi tagli LARINO. “Si resta allibiti di fronte al proliferare di episodi che raccontano dei continui “colpi di mano” che i Dirigenti della ASREM tentano di mettere a segno per provocare la chiusura dell’Ospedale “G. Vietri” di Larino”. Lo scrive il Comitato Civico Frentano. “Sistematicamente, a seguito di proteste degli utenti/pazienti o delle denunce da sempre mosse da questa Associazione, l’azienda sanitaria regionale è dovuta tornare
sui propri passi a dimostrazione che i provvedimenti dalla stessa adottati sono destituiti di qualsivoglia legittimità. E’ ora in atto il tentativo di chiudere la Chirurgia Generale, reparto per acuti, con una semplice disposizione di un Direttore Sanitario ospedaliero, adducendo la ormai classica giustificazione/mistificazione della carenza di personale, pensando che questa basti per mettersi al riparo dalla palese violazione della Costi-
tuzione allorquando non siano più garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza. In considerazione delle prospettive catastrofiche che incombono sulla Sanità pubblica della nostra regione, destinata ad essere rasa al suolo per l’incapacità e la superficialità del Presidente Frattura, il quale non ha ritenuto di impedire l’approvazione di provvedimenti deleteri per noi Molisani, l’Associazione “Comitato Civico Frentano” sollecita i Sindaci del
Basso-Molise ad unirsi all’Amministrazione di Larino per contrastare la penalizzazione e l’annichilimento del proprio territorio. Si fa presente, infatti, che oltre alla chiusura dell’Ospedale “G. Vietri” di Larino è a rischio smantellamento anche il “S. Timoteo” di Termoli. Un’area popolata da oltre 102.000 abitanti con l’incremento demografico dovuto all’imminente stagione estiva, rischia di non avere più neanche un solo
ospedale degno di tale denominazione. I signori Sindaci abbiano bene in mente cosa potrà comportare la soppressione dei servizi ospedalieri che sommata alla totale inesistenza della assistenza territoriale, ben presto li metterà di fronte a situazioni emergenziali delle quali anche loro dovranno assumersi la responsabilità se non avranno fatto tutto quanto in loro potere per impedirne l’accadimento”.
Hotel “Le Cupolette�
Riparte la stagione estiva Sabato 13 giugno 2015 riapre la piscina
C.da Santa Maria delle Macchie, sn - 86019 Vinchiaturo (CB) Italy Info: +39 0874 340043 Fax +39 0874 340038 www.lecupolette.com - lecupolette@gmail.com