Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 93 - giovedì 23 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
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L’Oscar del giorno a Costanza Carriero
L’ultimo colpo per abbatterla
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Costanza Carriero. L'abbiamo sempre conosciuta come una donna impegnata in politica capace, forte e ci fa piacere averla riletta nella sua appassionata disanima dell'attività del suo partito sul territorio qualche tempo fa. Con tante mezze tacche che circolano è un peccato che l'esponente politico del Pd non sia nelle sedi opportune. Ecco perchè è importante il voto e sapere scegliere bene. Perchè, poi, i problemi cadono su di noi.
Il Tapiro del giorno a Candido Paglione
SERVIZIO A PAGINA 3
Amicizia, che parolone Il Tapiro del giorno lo diamo a Candido Paglione. Il presidente dell'Esu, nel riportare che, finalmente, è stata pagata la seconda rata delle borse di studio per gli universitari molisani, ha sottolineato di essere rimasto male per "l’uso di certi toni davvero poco educati". Cosa si attendeva il presidente dinanzi ai ritardi accumulati nell'erogazione delle borse di studio in un momento economico tanto difficile per le famiglie? Forse, farebbe bene a riflettere su quanto accaduto ed evitare che si ripeta più che sentirsi piccato dei toni poco educati.
Quando un giorno ti alzi e ti accorgi che quelli che ti ronzano intorno lo fanno solo per interessi allora ti senti inutile,ti chiedi dove hai sbagliato e se era il caso di dare amicizia a questi personaggi. Sì, amicizia qualcuno non sa che cosa sia questa parola non ne capisce il significato o fa il fesso per non andare in guerra. E allora ti chiedi quando vale ancora la parola, una stretta di mano e, possibile, che sia tutto finito? Ricordo mio nonno che vendeva al mercato non è andato in banca,(salvo per mettere un firma). Dal notaio, bastava una tazzina di caffè e quel che si erano detti era Cassazione. I tempi sono cambiati, qualcuno mi fa notare, in bene o in male? È la domanda che mi pongo,booo sarà che col telefonino ci parlo solo. Tutte stè applicazioni non riesco a gestirle, SMS,UOZAPP, MESSANGER,TWITTER, FACEBOOK, ma che cosa sono, Sì sono solo delle applicazioni che ti allontanano dalla realtà, dal guardare negli occhi chi ti è di fronte per potergli stringere la mano se il suo ragionamento ti convince, o di poter contraddire quello che tu credi sia giusto, alla fine finisce sempre con una tazzina di caffè e una stretta di mano. Credo che questo sia AMICIZIA. Dove stà mio nonno, la lira, la stretta di mano, voglio tornare a vendere al mercato, di questi finti uomini ne ho le palle piene,di questa tecnologia non ne vorrei più sentire. Invece credo che tutti abbiamo la voglia di sentire il calore di un amico sincero e non di persone che ti girano intorno solo per interessi. A.I.
TAaglio lto
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
23 aprile 2015
Il Molise vive alla giornata, alla mercè di gente che procede alla cieca, senza un programma, senza un fine e un obiettivo, oltre quello di restare dov’è
Furia iconoclastica di Regione e Provincia di Campobasso sui servizi, le strutture e gli uffici
Un ripulisti talmente smaccatamente politicamente provocatorio da rasentare il ridicolo sul piano della logica, della razionalità, della funzionalità Tagliano, tolgono, abrogano, cancellano, annullano, licenziano, affamano. Nel Molise la Regione e la Provincia di Campobasso fanno a gara in questa furia iconoclastica di annientamento delle strutture, dei servizi, delle dirigenze. La Regione azzera l’Agenzia della Protezione civile, toglie di mezzo l’Autorità di Bacino, cancella gli Enti provinciali per il turismo e l’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli, mette in discussione la Molise Dati, manipola Molise Acque, ha seppellito il Korai, si appresta a devitalizzare e a impoverire un’altra lunga serie di istituti regionali e sub regionali. Una tabula rasa, ma senza prevedere come e in che modo sostituire ciò che toglie con qualcosa di nuovo. A chi chiede conto e ragione, viene risposto: “Poi si vedrà”. Una irrefrenabile follia amministrativa sembra essersi impossessata del “sistema” Regione, con una sola area di avvedutezza: l’area che amministra e gestisce le risorse finanziarie per tenere in vita gli emolumenti dei consiglieri, degli assessori, dei presidenti del Consiglio e della Giunta, dei consulenti, dei collaboratori, dei pronubi elettorali; per rianimare i vitalizi dei consiglieri in attività,
che la presidenza di Michele Iorio aveva eliminato nel 2012, dopo aver salvaguardato i vitalizi degli ex consiglieri. La casta regionale è costantemente armata sulla soglia del fortino in cui custodisce i suoi privilegi, la sua arroganza, la sua strafottenza, la sua malata concezione dell’esercizio del potere. Cosa sarà del Molise prossimo venturo non c’è oracolo che possa prevederlo e annunciarlo. Vive alla giornata, alla mercè di gente che procede alla cieca, senza un programma, senza un fine e un
obiettivo, oltre quello di restare dove un elettorato che ha bevuto le bugie e l’inganno di chi gli aveva promesso mirabilie, gli consente di stare. La Provincia di Campobasso a sua volta, nel turbine dei provvedimenti della “Riforma Delrio”, non trova il bandolo della matassa per ridare a se stessa un profilo istituzionale, un ruolo, una destinazione, un organico. Affidatasi a qualche sciamano, ondeggia paurosamente, per nulla rassicurata sulla certezza e la legittimità delle scelte poste in
essere e o che intende porre in essere. Una recente delibera di giunta ha prefigurato l’Ente, oltre che acefalo amministrativamente, acefalo anche strutturalmente, avendo previsto la cancellazione dall’organico delle figure dirigenziali. Un ripulisti talmente smaccatamente politicamente provocatorio da rasentare il ridicolo sul piano della logica, della razionalità, della funzionalità. A meno che non c’è qualcuno che immagini per sé un ruolo onnicomprensivo, per cui spinge affin-
ché non abbia tra i piedi gente che potrebbe tarpargli le ali e farlo cadere. Se fosse vera un’ipotesi del genere dovremmo chiudere bottega, serrare il portone verde di Via Roma e calare un velo pietoso sull’antico Palazzo dei Magno. Il ridicolo d’immaginare un Ente della dimensione storica e territoriale quale la Provincia configurarsi strutturalmente a dimensione di un piccolo Comune, cioè privo di una figura dirigenziale, gestito in una surrettizia forma di autarchia, affidato ad una sorta di “deus ex machina” o, peggio, alla competenza delle Posizioni Organizzative, non trova una dimensione raffigurabile. Difatti, ci asteniamo dal raffigurarlo. Eppure, come diciamo, la giunta provinciale non ha avuto ritegno a deliberare l’azzeramento dei dirigenti ponendoli in mobilità, a disposizione di quant’altre istituzioni vorranno avvalersi della loro esperienza, bravura e capacità. La Provincia per sé ha deliberato di arrangiarsi con ciò che passa il convento. Non avendo più nulla da dare, da gestire, da realizzare. Per propria deliberata scelta a morire. Dardo
di Emilio Izzo
Dalla Provincia un App per cittadini nel web 2.0
Oggi 23 aprile 2015, Comitato, unitamente all’Osservatorio Molisano sulla Legalità, all’Associazione Caponnetto-sez. Molise-Abruzzo, alla UIL Beni Culturali e al Movimento di Difesa del Cittadino sarà presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per depositare ed illustrare le proprie motivazioni di contrarietà all’ennesima richiesta di un impianto eolico da realizzare nel comune di Montecilfonedel territorio molisano attaccato. Solo per non tediare in questa circostanza non ripercorreremo le tappe della nostra lotta a questo come ad altri impianti ma certamente sarà utile ribadire che per questa centrale sono stati fatti numerosi tavoli, anche troppi, ed entrambe le conferenze di servizi tenute allo scopo hanno concluso per un netto no all’autorizzazione. E quando si dice “entrambi” si vuole sottolineare che, a differenza della norma che
Il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore ai Centri per l’Impiego Alessandro Di Labbio, invitano gli organi di informazione alla presentazione ufficiale dell’APP e sito internet del progetto “Appyourland: cittadini e istituzioni nel web 2.0” che si terrà mercoledì 29 aprile alle ore 10:30 presso la Sala del Consiglio Provinciale di Palazzo Magno. L’Applicazione mira a fornire informazioni sul territorio regionale ai giovani molisani, stimolando la loro curiosità e allo stesso tempo promuovendo il territorio. L’APP contiene domande di 5 aree tematiche. Le aree sono: Lavoro e formazione: Istituzione e cittadinanza europee: Storia delle Istituzioni locali e del Molise: Ambiente e territorio, Tradizioni e luoghi di interesse. In occasione del lancio dell’Applicazione i giovani under 35 anni residenti in Molise dal 1 maggio al 1 giugno potranno partecipare al concorso “Play AppyourLand” .
L’INTERVENTO
Eolico romano
vuole chiusa una pratica con una conferenza, in questa circosanza ce ne sono volute due! La prima condotta dall’ing Tamburro, allora titolare della responsabilità del settore energie (poi sostituito) che decretò il diniego, la seconda condotta dalla dott.ssa Aufiero (che nel frattempo era diventata la nuova responsabile) che riaprì “stranamente” il caso per capire, a suo dire, passaggi
poco chiari! Non sappiamo se sono stati poi capiti, di certo anche la seconda conferenza stabilì il no. Purtroppo nelle maglie delle leggi italiane qualcuno si muove e ci sguazza e così, magicamente, invece che chiudere il discorso, la regione rimanda la decisione ad un organismo tanto superiore quanto inappropriato e politico, la presidenza del Consiglio dei Ministri! E meno male
che la procura di Larino ci sta lavorando, caso strano, molto strano! Intanto a noi piace registrare che, per la prima volta, viene concesso ai Comitati di esprimersi (infatti potremo fare le nostre considerazioni),viene riconosciuto ad un tavolo così importante il nostro ruolo, il nostro lavoro sul territorio, la nostra dedizione e serietà! Faremo sapere le risultanze.
TAaglio lto
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Senza norme transitorie e finanziarie la struttura torna all’interno della Regione Un semplice servizio con pochissimo personale e materiale ormai obsoleto
Senza più protezione... Con l’approvazione del bilancio, in discussione in consiglio regionale lunedì prossimo, sarà operativo lo smantellamento dell’Agenzia di protezione civile regionale. Ci abbiamo guadagnato? Se tutto andrà come pensiamo che vada, con l’approvazione del bilancio regionale e dei provvedimenti collegati, dal prossimo mese di maggio l’agenzia regionale di protezione civile verrà sciolta e tornerà ad essere configurata come servizio alle dirette dipendenze della presidenza della giunta. Tralasciando per carità di patria le beghe personali che hanno visto coinvolti il governatore Frattura e l’ex direttore dell’ agenzia Giarrusso (con tanto di licenziamento di quest’ultimo e successiva causa davanti al giudice del lavoro, poi vinta dallo stesso Giarrusso) e l’incomprensibile istinto megalomane che ha portato lo stesso architetto Giarrusso a bandire un concorso per l’assunzione dello spropositato numero di 218 tecnici per il completamento delle istruttorie per la ricostruzione post sisma (cosa che innescato un deciso avvi-
tamento dell’intera vicenda), resta il problema dello smantellamento di un servizio che aveva dato ben più di una prova di validità ed opportunità. Le campagne estive contro gli incendi boschivi, le risposte, in regione quanto in tutta Italia, ad eventi alluvionali e sismici, sono solo una parte delle buone prove di sé che il la
Preso atto che dal tavolo di confronto tra Regione Molise, precari della protezione civile ed organizzazioni sindacali è scaturito l’impegno da parte della Regione di trovare, entro lunedì prossimo (giorno della discussione in consiglio regionale del bilancio e dei provvedimenti collegati, tra i quali la soppressione dell’agenzia regionale di protezione civile), le risorse per ricontrattualizzare gli 84 tecnici fuori dal 31 marzo scorso, viene da chiedersi se, alle volte, non sia meglio una brutale ma sincera verità che uno stillicidio di (vane?) speranze. A quanto ci risulta, infatti, avendo già goduto di due rinnovi consecutivi , gli 84 tecnici in questione non potranno godere un di terzo per i dettami della legge Fornero, almeno non prima di una sospensione pari al periodo dell’ultimo rinnovo (tre mesi). Ma nel frattempo l’agenzia regionale di protezione civile sarà tornata ad essere un servizio alle dipendenze della giunta, come disposto da un disegno di legge collegato al bilan-
protezione civile molisana ha dato nel corso del tempo. Così come in occasione della nevicata eccezionale del 2012, per fare un altro esempio o, ancora, in occasione della visita di Francesco I. La natura stessa del territorio molisano, poi, imporrebbe ad amministratori coscienziosi di mantenere attiva ed altamente operativa
questa tipologia di servizio, magari contenendone una certa bulimia di risorse. Invece il governo Frattura lo sta letteralmente demolendo. Veniamo ai fatti, però. Tornando, amministrativamente, servizio della giunta regionale, la protezione civile perderà autonomia finanziaria; nel disegno di legge che istituisce questa trasformazione non è prevista, però, nessuna fase di transizione e nessun accenno a norme finanziarie che inquadrino questo cambiamento in capitoli del prossimo bilancio; ci risulta che le nuove tende assegnate alla Regione Molise dal Dipartimento Nazionale siano ancora a Roma, imballate, senza che nessuno si sia degnato di andarle a ritirare; l’ultima esercitazione con le vecchie tende risale, invece, a ben un anno fa e da allora non sono più state soggette ad alcuna manutenzione; tutto il parco macchine e varie tipologie
Il destino sembra segnato per gli 84 tecnici fuori dal 31 marzo Tra legge Fornero e patto di stabilità i margini per trovare le risorse per ricontrattualizzare i precari entro lunedì prossimo sono strettissimi se non impraticabili
cio, soggetto quindi al patto di stabilità. Ci sentiamo di dire, quindi, con buona approssimazione, che il destino di questi tecnici precari, as-
sunti con un concorso francamente sovradimensionato, appare segnato. Entro lunedì prossimo crediamo proprio che non
interverranno sostanziali novità. Ci risulta, però, che gli stessi tecnici, con quanto maturato con i mesi di lavoro che hanno già svolto po-
di mezzi, alcuni di estremo valore, è fermo e senza manutenzione da mesi e mesi, uno scempio nello scempio. Per quanto non si possa dimostrare con certezza, il solo sospetto che tanta furia distruttrice possa essere legata a dissapori ed idiosincrasie personali aggiunge ad una vicenda amministrativamente grave un tono grottesco assai spiacevole. Speriamo solo che il fato non debba un giorno mettere alla prova dei fatti la qualità di queste scelte di indirizzo politico. A questo punto se la Regione Molise, come ente pubblico, deve, oggi, essere soltanto il commissario liquidatore di quanto prima avevamo ed ora non possiamo permetterci più, allora tanto meglio sarebbe che si cominciasse col tagliare la Regione Molise stessa. Via il dente, via il dolore, no? Solo una provacazione? Mah, chi lo sa, forse.
tranno comunque accedere a forme di integrazione del reddito; per quanto questa sia una magrissima consolazione. Il disegno di legge collegato al bilancio istituisce, poi, l’agenzia temporanea di scopo per l’ultimazione delle pratiche per la ricostruzione post sisma, nella quale troveranno posto i tecnici assunti sempre con quel concorso ma, allo stato, ancora alle dipendenze dell’agenzia di protezione civile. Terminate le pratiche sarà terminato anche il loro impiego. Sempre ammesso che non ci tocchi assistere all’intreccio di una ennesima tela di Penelope, tessuta di giorno, disfatta di notte. Come nota a margine viene da chiedersi, poi, cosa ci facesse al tavolo di confronto l’assessore all’agricoltura Facciolla, mentre brillasse per la sua assenza il consigliere delegato alla protezione civile, Ciocca. Non siamo a conoscenza di impedimenti di sorta di quest’ultimo (nel caso, alziamo le mani) e, in ogni caso, la presenza dell’assessore all’agricoltura ad un incontro del genere appare quanto meno irrituale.
TAaglio lto
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
23 aprile 2015
Il progetto di una ricerca agroalimentare di Demos sul territorio molisano ci porta ai primi posti
Quando la coltura diventa cultura
CAMPOBASSO. “Quando la coltura diventa cultura: cereali e legumi tra tradizione e innovazione”: questo il progetto di ricerca che l’Its D.E.Mo.S. (Decollo Economico Molise Sviluppo) presenterà ad Expo 2015 e di cui ieri è stata data un’anticipazione durante la conferenza stampa al Miur di Roma. Alla presenza del sottosegretario di Stato, Gabriele Toccafondi, e dei rappresentanti delle Fondazioni Its in ambito agro-alimentare, il presidente di D.E.Mo.S, Rossella Ferro, ha presentato il Molise come la regione italiana, in assoluto, con la più alta percentuale di aziende agricole (dati 2014 divulgati da Unioncamere Molise) con il 29.1% rispetto al 12.5% della media nazionale. <Abbiamo inoltre 640 aziende alimentari – ha detto la dott.ssa Ferro – Il Molise, in tal modo, risulta essere la seconda regione d’Italia con l’1.8% di imprese di settore rispetto al totale, contro l’1.1% della media nazionale>. Il presidente ha poi proseguito facendo un focus su cereali e legumi, alla base della dieta medi-
CAMPOBASSO. Ieri mattina su richiesta delle organizzazioni sindacali nazionali si è tenuta a Roma presso l’Unità di Crisi del Ministero dello Sviluppo la sessione istruttoria sulla vertenza Gam alla presenza della RSU, dei sindacati regionali, dei responsabili della Gam e dei dirigenti del Ministero Dott.ssa Chiara Cherubini e Dott.ssa Bianca Maria Scalet. Nella riunione è emerso che il Tribunale di Campobasso ha ammesso la Gam alla procedura del concordato concorsuale in continuità garantendo l’ordinario prosieguo dell’attività’ e aprendo una importante opportunità di ricorso ex-novo alla cassa straordinaria in modo specifico per 12 mesi più eventuali altri 6 mesi a decorrere da oggi ai sensi dell’art. 3 della legge quadro in materia.
terranea. <Il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio immateriale dell’Unesco – ha affermato – rappresenta una grande opportunità per la valorizzazione delle agrobiodiversità autoctone e delle identità territoriali>. Le azioni di recupero, conservazione e valorizza-
zione delle risorse genetiche vegetali autoctone rappresentano uno dei più importanti impegni assunti dall’Italia per le enormi potenzialità di utilizzo nei diversi settori commerciali e per la promozione dei territori. <In questo contesto – ha proseguito Rossella Ferro – si inse-
riscono le banche germoplasma che svolgono da anni attività di recupero e conservazione del germoplasma delle colture autoctone e delle specie spontanee di interesse agroalimentare. In particolare è stato possibile recuperare il ‘fagiolo ciliegino’ di Vastogirardi e di inserire il
La vertenza Gam al Ministero Ma si attende l’area di crisi
Ribadito l’impegno della Regione sulle disponibilità ad appostare 16 milioni di euro a valere sul PSR
2014-2020 per rilanciare la filiera avicola, la Responsabile del Ministero Dott.ssa Scalet ha relazio-
“Sia fatta la mia volontà” e la proposta di legge sulla Dat Sarà presentato oggi il testo regionale per la Dichiarazione Anticipata di fine Trattamento CAMPOBASSO. Oggi, dalle ore 17.30, nella sala parlamentino della Giunta regionale del Molise in via Genova 11 a Campobasso, si terrà l’incontro dal titolo “Sia fatta la MIA volontà” organizzato dal consigliere di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola, Domenico Ioffredi, in occasione della presentazione della proposta di legge sulla DAT (Dichiarazione Anticipata di Trattamento). L’evento prevede la proiezione del docufilm “7 GIORNI” alla quale seguirà il dibattito che sarà aperto da Beppino Englaro, presidente dell’associazione “Per Eluana”. Oltre a Beppino Englaro, al dibattito prenderanno parte: Stefano Pustetto, consigliere regionale SEL e primo firmatario legge DAT Friuli Venezia Giulia; Don Franco D’Onofrio, direttore Caritas Diocesi Campobasso-Bojano; Silvia Piccinini, docente di Diritto Privato e Valori Costituzionali e presidente del Comitato Bioetico dell’Unimol; Domenico Ioffredi, consigliere regionale SEL e primo firmatario legge DAT Molise.
nate sullo stato di avanzamento dell’istruttoria per il riconoscimento della situazione di crisi industriale complessa ex - art. 27 legge 134/2012. In particolare è stato dato atto che la Regione Molise ha adottato tutti i provvedimenti e consegnato tutti i documenti di propria competenza ai sensi della vigente normativa, e che il Ministero ha in via di lavorazione l’Accordo di Programma che poggerà prioritariamente sugli obblighi di reimpiego degli esuberi delle filiere produttive del tessile e dell’avicolo. Sul punto si è registrata una convergenza unanime che aiuterà in
piatto tipico ‘cazzariéglie e fasciuòle’ nel patrimonio gastronomico italiano. E’ stata anche l’occasione per confermare l’origine della lenticchia di Capracotta e Conca Casale verificandone le differenze genetiche rispetto alle varietà commerciali ed evidenziandone grande resistenza a fattori ambientali di stress e soprattutto tumorali>. Il piatto tipico della tradizione gastronomica molisana che vede accostati cereali e legumi, quindi, è alla base della dieta mediterranea: riduce il rischio di mortalità totale, il rischio cardio-vascolare e tumorale di circa il 10% e l’insorgenza di malattie croniche. <Legumi e cereali – ha concluso il presidente – contribuiscono in modo determinante all’effetto benefico globale della dieta>. I dati del progetto Moli-Sani indicano, del resto, che malattia coronarica e ictus cerebrale sono prevenuti da un’attenta osservanza della dieta mediterranea con un contributo di legumi del 12.3% e di cereali del 12.2%.
prospettiva la reindustrializzazione del territorio colpito dalla crisi individuando percorsi mirati di ricollocazione occupazionale ai lavoratori ex - Ittierre ed ex Gam. La struttura dell’Unità di Crisi del Ministero dello Sviluppo predisporrà apposito Verbale di Riunione in cui emergerà l’impegno del Governo a ricercare ogni sostegno al Molise e ogni iniziativa di ricerca anche di eventuali imprenditori interessati a rilanciare la filiera avicola regionale. Una riunione utile che ha visto riaprire il tavolo nazionale sulla crisi della Gam presso il MISE con un confronto costante su una delicata vertenza lavorativa importante per il territorio molisano.
Ferrovie, la Regione non paga e noi viaggiamo con i treni rotti Ora si spiegano i treni rotti, i disservizi sulle linee ferroviarie molisane e l'assenza, fino a rasentare il menefreghismo, dei politici molisani. La Regione Molise da due anni non paga Trenitalia che, a tutto il 2014, avrebbe dovuto avere 52 milioni di euro. Poi, ci sono gli arretrati da gennaio a oggi. Ecco perchè Trenitalia non ha messo in linea i nuovi Vivalto anche per il Molise, ha evitato nuovi investimenti e noi abbiamo continuato a viaggiare sulle vecchie Automotrici. La Regione, ora,ha chiesto ed ottenuto un Piano di rientro a quattro anni. Scusate, però, visto e considerato che lo Stato i soldi destinati al trasporto pubblico li ha versati perchè la Regione non ha provveduto a pagare nei tempi? Come sono stati, allora, utilizzati? Qualcuno si è reso conto che a fronte dei mancati pagamenti a Trenitalia i cittadini
molisani hanno beneficiato di un servizio pessimo e, a tratti, pericoloso? “C’è una situazione di “luci ed ombre” nel panorama de trasporto ferroviario regionale”. Lo scrive l’Ansa ma a rilevarlo è l’a.d. di Trenitalia (Gruppo Fs) Vincenzo Soprano, spiegando che in alcune regioni sono state “già firmate delle intese propedeutiche” per i nuovi contratti di servizio, “tutte con investimenti”, ma “su altre regioni siamo in difficoltà”. Secondo l’interlocutore dell’Ansa, alcune sono in grandissimo ritardo sui pagamenti, con un ritardo che va da un anno a due anni e mezzo, e sono Calabria, Campania, Basilicata e Molise. Qui la situazione è diventata complicata, è impossibile fare investimenti e c’è una situazione da rivedere nel suo complesso”.
TAaglio lto
5 23 aprile 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
I tempi biblici della pubblica amministrazione: il Piano integrato “Giovani Molise” del 2011 prorogato al 2017
Frattura e la giunta oltremodo generosi con l’università: risorse aggiuntive per 86mila euro
Approvate la proposta di rimodulazione e le schede rimodulate riguardanti le linee d’intervento: Area Placement - Project Work Innovazione, Area Creazione d’impresa e le Attività di accompagnamento e supporto
Università chiama; Regione risponde. Il cambio d’umore tra il presidente Frattura e il rettore Palmieri ha rianimato i rapporti istituzionali e il volume dei finanziamenti. A seguito del taglio del contribuito regionale di 22 milioni imposto da Frattura (poi rimediato con qualche aggiustamento professionale all’interno dell’università), sembrava che il filo rosso, che fin allora aveva legato la presidenza regionale al rettorato (gestione di Iorio e di Cannata), dovesse definitivamente spezzarsi. Gli eventi che sono successivamente intervenuti, e taluni spazi amministrativi e funzionali dell’Ateneo che potrebbero interferire con l’agibilità delle due Torri a ridosso della cittadella universitaria di Vazzieri, pare abbiano favorito la ripresa cordiale dei rapporti e degli scambi istituzionali. L’università che prende in carico la gran parte della nuova Formazione (oltre due milioni di euro) è stato un segnale forte e convincente del mutamento. Al quale siamo in grado di aggiungere qualcos’altro di concreto, avendo letto la deliberazione della giunta regionale del 13 aprile con la quale l’esecutivo ha prorogato ed ha approvato la proposta di rimodulazione del Piano integrato “Giovani Mo-
CAMPOBASSO. Il consiglio di amministrazione dell’ESU, nella seduta del 22 aprile 2015, ha deliberato il pagamento della seconda rata delle borse di studio 2013/2014. Lo rende noto il presidente dell’ente Candido Paglione. Si chiude quindi una vicenda che, a più riprese, aveva scatenato le proteste degli studenti, cui Paglione, poco meno di un mese fa, aveva ricordato gli impedimenti di natura puramente tecnica che avevano portato al ritardo nell’erogazione della seconda tranche delle borse di studio. «Voglio solo ricordare a tutti – dice Paglione - compreso a chi ha polemizzato forse con qualche ragione ma alzando i toni in maniera poco educata, che l’ESU lavora per gli studenti e non contro di loro; avevo parlato di un ritardo tecnico e che il pagamento della seconda rata sarebbe stata una questione di poco tempo. E così è stato. Sono dispiaciuto per le difficoltà arrecate agli studenti, ma stiamo riorganizzando l’ente e qualche ritardo – che pure può causare qualche disagio – deve essere compreso. Quello che non si comprende è invece l’uso di certi toni davvero poco educati. Rispettiamo tutti ma esigiamo lo stesso rispetto. E mi auguro che da oggi riprenda un dialogo sereno, nel rispetto reciproco e nella massima collaborazione».
lise” che risale al 2011, ovvero a Michele Iorio. Orbene, ve l’immaginate Frattura che si dispone a dare un sostanziale miglioramento finanziario ad una determinazione di Iorio, che qualunque cosa abbia fatto e deciso il suo predecessore, egli l’ha giudicata sempre una porcheria amministrativa, un atto strumentale e clientelare e una scelta dannosa per la Regione ? Certamente che no. Eppure, il 13 aprile scorso, Frattura e gli assessori Nagni, Facciolla, Petraroia e Scarabeo hanno deliberato di
approvare la proposta di rimodulazione presentata dall’università degli Studi del Molise, nonché le schede rimodulate del Piano integrato “Giovani Molise” riguardanti le linee d’intervento: Area Placement - Project Work Innovazione, con 22mila euro di risorse aggiuntive per le attività di formazione, preparazione, affiancamento, counseling, matching e tutoraggio relative all’attivazione e alla realizzazione di ulteriori 12 Project Work Innovazione nell’ambito dell’avviso Pubblico per l’attuazione
di 50 Project Work Innovazione, come risulta dalla delibera della giunta regionale 654 del 2014; Area Creazione d’impresa – Autoimprenditorialità, con 31mila euro di risorse aggiuntive per la realizzazione delle attività di docenza, assistenza personalizzata, accompagnamento, supporto allo start up aziendale, relative alla Molise Start Cup 2016, da rivolgere ad almeno 40 laureati/diplomati destinatari della competizione; Attività di accompagnamento e supporto, con 33.000 euro di ri-
sorse aggiuntive per il finanziamento delle attività di accompagnamento e supporto, gestione, monitoraggio e rendicontazione del programma “Giovani Molise”; di assegnare all’università degli Studi del Molise risorse finanziarie aggiuntive pari a 86.000 euro (dicasi ottantaseimila), per le nuove attività previste dalla rimodulazione così come presentata e proposta dall’università del Molise e di prorogare il termine di conclusione del Piano integrato al 30 giugno 2017, per consentire la definizione degli interventi e il raggiungimento degli obiettivi progettuali. Avete letto bene. Proprio così, un programma avviato il 2011 in favore dei giovani del Molise, potrà impunemente concludersi ben sei anni dopo, con la probabilità che molti giovani non siano più tali, ma signori maturi. Se abbiamo scritto che c’è molto da dubitare che i soldi pubblici della Formazione vadano davvero in favore dei naturali destinatari, avevamo ragione per scriverlo. Curioso. Da un po’ di tempo a questa parte l’università, col ritorno del sorriso tra Palmieri e Frattura, non sparge più lacrime e vive rigogliosamente. Molto meno i giovani. Dardo
“Borse di studio, deliberata la seconda rata” Dopo le proteste degli studenti universitari, finalmente, l’Esu procede al pagamento delle quote
Iorio: “Frattura sforna leggi per chiudere il Molise” Il caso delle borse di studio per gli universitari, ha riaperto di fatto la questione della presenza dell'Università in Molise. La Regione continua ad essere assente e lontana dalle necessità più volte manifestate dall'Ateneo. Soprattutto per la ricerca. Ricordiamo tutti che fu proprio Frattura a cancellare i 22 milioni di euro destinati dal precedente governo regionale all'Unimol. Poi, un piccolo passo indietro per il recupero, almeno, dei fondi destinati alla ricerca. E' da un anno, però, che questi non vengono erogati. Basti vedere, invece, l´esperienza della Regione Lombardia che ha sottoscritto un accordo con le università lombarde per 18 mi-
lioni di euro per favorire la ricerca scientifica e per sopperire ai gravi e pesanti tagli operati dal governo al sistema universitario italiano. L'università molisana non gode una situazione migliore di quella delle lombarde. Anzi. La nostra è pesantemente peggiore, dal momento che il contesto sociale ed economico in cui siamo costretti a operare è fortemente limitato. Compito della Regione non dovrebbe essere quello di intervenire perché questo Ateneo possa continuare a garantire ai propri studenti i servizi minimi, in modo che essi possano fare bene il loro lavoro, cioè studiare e acquisire una formazione di eccellenza?
CAMPOBASSO. I” provvedimenti legislativi collegati alla manovra di bilancio 2015 della Regione rischiano di dare il colpo di grazia al Molise”. Lo sostiene Michele Iorio. “Si prefigurano agglomerati istituzionali con scopi imprecisati e forti dubbi di legittimità. La giunta regionale Frattura, attraverso il meccanismo della scomposizione degli enti, tende ad assomigliare più ad una banca di affari che ad un organo di governo. La ricostruzione postterremoto e la protezione civile si avviano verso un’inutile fase di grande confusione e ci vorranno forse altri due anni (!) per capire come e se funzionerà, con buona pace dei terremotati e delle imprese. Ricompaiono addirittura i vitalizi, che da noi – con grande determinazione e per primi in Italia – erano stati aboliti. E’ convocata una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 di venerdì 24 aprile presso il Consiglio regionale”.
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Tutto quello che gli altri non dicono
Campobasso
23 aprile 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Finanza, il generale Riccardo Piccinni in visita al comando regionale Molise di Campobasso CAMPOBASSO. Il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza - Generale di Corpo d’Armata Riccardo PICCINNI - si è recato in visita al Comando Regionale Molise. Il Generale PICCINNI è nato a San Ferdinando di Puglia (FG) il 22 agosto 1951 e ha intrapreso il suo lungo percorso nel Corpo frequentando il 71° Corso AA.UU. “Due Piavi II” presso l’Accademia della Guardia di Finanza. Nella sua carriera ha ricoperto incarichi di primissimo piano sull’intero territorio nazionale in tutti i settori che caratterizzano la Guardia di Finanza, alternandosi, nel tempo, alla guida di articolazioni operative, addestrative, ministeriali e di intelligence presso il Comando Generale del Corpo. Vincitore del relativo concorso, ha frequentato il 18° Corso Superiore di Polizia Tributaria al termine del quale è stato insignito del relativo Titolo. Da Colonnello, dopo aver svolto incarichi ministeriali alla sede di Roma, ha retto il Comando Provinciale di Bergamo. Nel grado di Generale di Brigata, ha retto il Comando Regionale Calabria e, successivamente, promosso Generale di Divisione, il Comando Tutela della Finanza Pubblica ed il Comando Tutela dell’Economia, alle cui dipendenze sono posti il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) ed il Nucleo Speciale Polizia Valutaria per il contrasto alla criminalità organizzata ed al riciclaggio, ambedue Reparti Speciali del Corpo. Laureato in Giurisprudenza ed in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Trieste, nonché in Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria presso l’Università degli Studi
di Roma Tor Vergata, ha, altresì, conseguito il Master di II Livello in Diritto Tributario dell’Impresa presso l’Università Commerciale “Luigi Bocconi” di Milano. Promosso Generale di Corpo d’Armata con decorrenza 1° gennaio 2015, dal 16 dicembre 2014 ha assunto l’incarico di Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale, con sede in Napoli e competenza sulle Regioni Campania, Puglia, Basilicata e Molise. Il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale ha incontrato una rappresentanza di Ufficiali, Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri, i Rappresentanti della locale Sezione A.N.F.I. nonché i delegati dell’Organo di Base della Rappresentanza Militare, ai quali ha inteso esprimere parole di apprezzamento per il lavoro svolto e di incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa, sottolineando come il Corpo operi in prima linea sul fronte del contrasto all’evasione fiscale ed alla corruzione nell’amministrazione della cosa pubblica, invitando perciò tutti a tenere sempre alta la guardia al fine di di contrastare efficacemente la “mafia degli affari” e l’arricchimento illecito. Successivamente, il Generale PICCINNI, accompagnato dal Comandante Regionale, ha reso visita a S.E. il Prefetto di Cam-
pobasso - Dott. Francesco Paolo DI MENNA -, a S.E. il Presidente della Corte d’Appello - Dott. Francesco INFANTINI -, al Procuratore Generale della Repubblica - Dott. Maurizio GRIGO -, al Presidente del Tribunale di Campobasso - Dott. Ottavio ABBATE -, al Procuratore Capo della Repubblica di Campobasso – Dott. Armando D’ALTERIO e all’Avvocato Generale dello Stato - Dott. Giuseppe ALBANO. A conclusione della sua giornata molisana, l’Alto Ufficiale, dopo aver preso cognizione della realtà operativa e logistica dei reparti, nel corso di un briefing tenuto dal Comandante Regionale, ha esortato i Comandanti ad ogni livello a profondere le migliori energie affinché l’azione del Corpo si traduca sempre in un prezioso servizio a beneficio dell’intera collettività.
“Ripensare la città per il bene comune” Il messaggio di monsignor Giancarlo Bregantini ai cittadini di Campobasso per San Giorgio CAMPOBASSO. Il vescovo di Campobasso, monsignor Giancarlo Bregantini, ha inteso scrivere un messaggio ai cittadini del capoluogo in occasione della festività di San Giorgio “Carissimi fratelli e sorelle, la festa di san Giorgio, patrono della nostra Città di Campobasso, è sempre un’occasione preziosa di riflessione e di gioia condivisa. Ma quest’anno assume un volto più bello. Per tanti fattori, iniziando dalla visita di papa Francesco in città. La sua presenza e la sua parola ci hanno tanto stimolato! Inoltre, l’organizzazione della festa è stata più unitaria. Si lega poi alla Visita pastorale che il Vescovo sta facendo alle parrocchie e negli ambienti di vita (scuole, ospedali, aziende …) e si innesta in gradite manifestazioni culturali, promosse dal Comune, che hanno messo in rete anche altri comuni molisani, che festeggiano san Giorgio come loro Patrono. Questa festa si collega allora pienamente ai grandi momenti di celebrazione che vive il nostro popolo, sigillo di identità e energia per
un cammino di speranza: il Corpus Domini, la processione del Venerdì santo, la devozione mariana alla Madonna dei Monti e la festa patronale di san Giorgio. Questi quattro appuntamenti rendono ben vissuto il nostro
percorso di fede. Con messaggi spirituali e civili sempre più preziosi. L’immagine del santo guerriero che infilza il drago diventa allora un’occasione per risen-
tire nel cuore le grandi parole di san Paolo, che scrivendo alla comunità di Efeso (6,1020),”esorta a rivestirsi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo”. Ci chiede infatti di aver sempre come cintura la verità, cioè la coerenza, la chiarezza e la trasparenza, mettendo la giustizia come corazza, perché la nostra Città sia retta da scelte di equità, per la costruzione del Bene Comune. Non deve poi mancare lo zelo per annunciare nelle famiglie la Parola di Dio, per pregare di più nelle case, portando il Vangelo nelle realtà quotidiane della vita, in un cammino di santità. Lo scudo della fede ci permetterà così di resistere alle frecce infuocate del diavolo. Cioè di avere quella fierezza di popolo, che resiste al fuoco di questa tremenda crisi. L’elmo della salvezza e la spada della Parola completano la nostra armatura, con la fiducia e la passione per l’ascolto della Bibbia, da incarnare poi nel nostro quotidiano. In costante preghiera e saggia vigilanza”.
Sotto sequestro un camion a Ripalimosani Il mezzo fermato dalla Stradale era stato rubato in un impianto di frantumazione iCAMPOBASSO. Nella mattinata di ieri, ad Avella (AV), la Polizia di Stato della Questura di Campobasso ha eseguito il sequestro preventivo di un mezzo pesante (un “vaglio vibrante” da cantiere rubato da ignoti presso l’impianto di frantumazione di Ripalimosani nel settembre 2009), emesso dal G.I.P. del locale Tribunale su richiesta del Sostituto Procuratore pro-
cedente. A seguito del furto, la Squadra Mobile aveva attivato le proprie fonti investigative per giungere all’individuazione degli autori del furto e al recupero del mezzo; tuttavia, in un primo momento, le indagini avevano dato esito negativo con la conseguente archiviazione del relativo fascicolo processuale. Successivamente, nello scorso mese
di gennaio, il mezzo in questione veniva riconosciuto su una rivista specializzata, su cui un rivenditore di autoveicoli di Avella lo aveva posto in vendita al costo 3.000 euro. L’individuazione si rendeva possibile grazie ad alcune peculiari modifiche all’epoca apportate al veicolo dal proprietario, riportate nella denuncia del 2009, che hanno
consentito di riconoscere senza ombra di dubbio il mezzo da cantiere rubato. La Squadra Mobile richiedeva, quindi, alla autorità giudiziaria la riapertura del fascicolo e l’emissione di un decreto di sequestro. Il P.M. concordava con la richiesta, iscrivendo l’indagato, un cinquantaquattrenne della provincia irpina, per
il reato di ricettazione, disponendo la restituzione del mezzo sequestrato al legittimo proprietario. Contestualmente, la Polizia Stradale di Campobasso sottoponeva a controllo ispettivo l’attività di rivendita di veicoli dell’avellinese, a seguito del quale veniva comminata una sanzione amministrativa per violazione del C.d.S..
Campobasso
7 23 aprile 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
30 maggio: in Villa dei cannoni i bambini potranno tornare a giocare L’area per il tempo libero è stata opportunamente integrata con attrezzature per disabili Su col morale mamme, papà e bambini. Se tutto filerà liscio, come è prevedibile, dopo la lunga stasi e le complicazioni tecnico - amministrative che le hanno determinate, i lavori di sistemazione dell’area giochi in Villa dei Cannoni, verranno completati entro fine maggio. Talché, da giugno, quell’area attrezzata per il tempo libero potrà essere di nuovo frequentata. Anche, e soprattutto, dai portatori di handicap. E’ questa la introduzione opportuna e necessari per rendere quello spazio davvero destinato all’”universo bambini”. Nel progetto originario mancavano le attrezzature che avrebbero potuto consentire di giocare anche ai disabili.
Ora non più. La giunta ha approvato una variante di miglioramento funzionale che risolve il problema. Lo risolve anche dal punto di vista amministrativo in quanto l’atto giuntale ha valore di permesso a costruire, trattandosi di opera pubblica, atteso che lo stesso intervento non contrasta con le vigenti norme urbanistiche. Insomma, la ditta Sport & Impianti Gioca Giò, che s’è aggiudicata i lavori ad aprile del 2014 e che ha sottoscritto il contratto d’appalto ad ottobre, e che avrebbe dovuto consegnare i lavori il 23 novembre, ora è in grado di ricominciare, con l’intesa che entro fine maggio consegni l’opera completa
in tutte le sue componenti. Compresa, come abbiamo fatto cenno, anche di una apposita altalena per i bambini con qualche disagio fisico e motorio. Diamo risalto a questa notizia non solo per la resipiscenza progettuale su specifico suggerimento (anche questo frutto di una resipiscenza politica) della giunta comunale, quanto per ammorbidire la protesta e le lamentele di coloro che guardando Villa dei Cannoni, si sono chiesti per mesi e mesi perché mai si perdesse tanto tempo nel sistemare a giochi quel piccolo lembo urbano. Perché mai i bambini fossero limitatati in un loro diritto e compressi nella loro vivacità. Tanto
più che contestualmente anche l’area a giochi all’interno di Villa De Capoa è inagibile, al pari dell’assurda inagibilità della Villa nel suo
insieme a seguito della nevicata del 4 e del 5 aprile scorsi. L’arrivo della primavera dovrebbe aiutare ad uscire dal torpore.
Truffano anziana, due pregiudicati napoletani arrestati dai Carabinieri CAMPOBASSO. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bojano, congiuntamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campobasso, hanno tratto in arresto due pregiudicati napoletani autori nel Capoluogo una truffa ai danni di una vecchietta. L’attività di P.G. nasce nella mattinata del 21 c.m. quando, intorno alle ore 09.00, una pattuglia del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Bojano in servizio di perlustrazione notava nel centro di quel Comune una macchina sospetta con due individui a bordo. Immediati controlli al terminale fornivano la provenienza dell’auto, intestata a un ragazzo napoletano, risultato essere poi figlio di uno degli arrestati. I militari iniziavano mirata osservazione dei movimenti dell’auto sospetta che, dopo alcuni giri a vuoto per le vie di Bojano, imboccava la SS 17 e successivamente la SS 87 in direzione Campobasso. A quel punto, i Carabinieri del NORM di Bojano contattavano i colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Campobasso al fine di predisporre congiuntamente mirato servizio di osservazione nei confronti del veicolo sospetto che, giunto nel Capoluogo, si dirigeva in quella via Principe di Piemonte dove effettuava svariati passaggi. Ad un certo punto, il passeggero dell’auto scendeva nei pressi di una abitazione dove, sull’uscio dell’ingresso di una abitazione, si faceva consegnare da una anziana signora una busta chiusa. Tale comportamento risultava ancora più sospetto ai militari operanti che temevano si fosse concretizzata una truffa e si ponevano all’inseguimento del veicolo che si era dato alla fuga. Veniva inoltre approntato posto di blocco all’uscita di Cam-
pobasso da parte di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di quella Compagnia Carabinieri; proprio tale pattuglia intercettava e bloccava il veicolo in fuga e, dopo aver proceduto a perquisizione veicolare e personale, rinveniva somma contante di euro 1500 già suddivisi in due parti, ovvero 900 e 600. Ciò posto, N.A. classe ’75 e S.G. classe ’56 (già sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla P.G. per reati in materia di stupefacenti ), entrambi pregiudicati per reati specifici venivano portati presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Campobasso. Contestualmente veniva identificata ed ascoltata l’ anziana signora di 81 anni che, riconosciuto in maniera certa – attraverso individuazione fotografica – l’uomo a cui aveva dato i soldi, raccontava di essere stata contattata sul telefono di casa
da uno sconosciuto che, qualificatosi avvocato, chiedeva 2000 euro contanti per evitare problemi penali al di lei figlio asseritamente fermato dai Carabinieri alla guida di una autovettura sprovvista di assicurazione. L’anziana signora, ignara del tranello e preoccupata per le sorti del figlio aveva recuperato in casa “soltanto” 1500 euro che consegnava con le succitate modalità al N.A. Ricostruita tutta la vicenda, espletate le formalità di rito, su disposizione dell’A.G. i due soggetti venivano tratti in arresto per truffa aggravata in concorso e tradotti presso la Casa circondariale di Campobasso. Il denaro veniva immediatamente restituito alla malcapitata signora che veniva diffidata ad ascoltare e credere a questo tipo di richieste da parte degli sconosciuti. L’attività svolta dai Carabinieri di Bojano e Campobasso è frutto della presenza dei Carabinieri nelle aree rurali, nei centri abitati della provincia e nel Capoluogo dove tutti i giorni i militari dei vari reparti, con sinergia, sono impegnati in attività di prevenzione e prossimità alla popolazione in particolar modo verso quelle categorie di persone che, come gli anziani, risultano facili vittime di chi ritiene, a torto, di poter violare la legge rimanendo impunito.
CHE BRUTTA FINE HANNO FATTO I LUOGHI CHE CI PORTAVANO PIACERE di sergio genovese
Me lo ha ricordato Flavio Brunetti con il suo spettacolo che ti lascia sempre con il dubbio se ci fa o ci è. Ragiona con i suoi ossimori che mentre lo fanno apparire un grande artista alternativo della radical shic poi lo consegnano a note stonate che vengono da una chitarra al più maltrattata e da corde vocali che litigano con la melodia più ancestrale. Onestamente lo preferisco con la macchina fotografica dove il suo talento appare persino insuperabile. Ma il mio amico Flavio, racconta da menestrello, cose vere. Soprattutto ci spiega nei suoi monologhi che Campobasso è letteralmente vituperata nelle cose che la rendevano coerente con il suo status di cittadina provinciale nella accezione migliore del termine. Parla di Villetta Flora e della Villa dei Cannoni, parla di Marotta e della violenza che facciamo alla sua arte, ci racconta quello che è della città giardino. Non parla, ma non è una colpa, di come certi luoghi della Campobasso/ emotiva siano
stati sfregiati da vandali che solo così si possono definire. Si guardi solo le costruzioni straordinarie ( uno era il vecchio tribunale) che costeggiano l’inizio della scalinata di S. Leonardo e il palazzo Chiarizia come sono stati offesi dagli imbecilli con le bombolette. Ma tutta la città è preda e ostaggio di incivili che con cattiveria la stanno devastando. In tale scenario di nefandezze molto è stato fatto dalle varie amministrazioni che si sono succedute che hanno rilasciato permessi per la installazione di gabbie e gabbiotti per offuscare persino la bellezza della statua di Flora. Fino ad un trentennio fa le delusioni che ci dava la città attraverso la sua parte peggiore, una volta in minoranza, venivano edulcorate e poi inibite dal campo sportivo che oggi non c’è più perché si è trasferito in periferia. Ma quei luoghi di aggregazione erano un’altra cosa rispetto ad oggi. E’ molto probabile che quegli imbecilli che devastano le città si trasferiscano la domenica
negli stadi. Sono quelli che se la propria squadra non vince entrano negli spogliatoi e si fanno giustizia o si fanno consegnare in segno di resa le magliette dai maschietti tatuati senza spina dorsale. Il grande e vecchio Bonimba ( Roberto Boninsegna per la cronaca) ha dichiarato in questi giorni :” Ai nostri tempi quando c’eravamo io e Rombo di tuono ( Gigi Riva) negli spogliatoi nessuno si sarebbe permesso di entrare nonostante non avessimo tatuaggi e muscoli gonfiati. Se l’avessero fatto avrebbero trovato giustizia altro che genuflessioni e atti di dolore”. Altri tempi. Perciò ci entusiasmava il Vecchio Romagnoli. Quel luogo tutelava certi valori. Abbiamo perso quel Santuario ma pure la faccia di essere persone dotate di una certa sensibilità. La faccia l’hanno persa anche quei Campobassani che di fronte a certi scempi fanno spallucce perché sono convinti che chi pensa ai fatti propri campa cent’anni.
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Isernia
23 aprile 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Dieci ettari di bosco devastati dalle fiamme Il primo caldo ha mandato in fumo il bosco in località Costa Rossa di Monte Corno VENAFRO. Primo caldo e primo incendio presumibilmente doloso. 10 ettari di bosco ceduo già sono stati devastati dalle fiamme in località “Costa Rossa” ai piedi di Monte Corno. Il solito piromane sciagurato o un’azione premeditata, non è dato
saperlo. Intanto, due Canadair sono all’opera da alcune ore, per arginare l’incendio e ridurlo in estensione. Sul posto gli uomini della Forestale che stanno coordinando l’opera di spegnimento.
Richiesto l’intervento anche degli elicotteri. Appuriamo che la zona è ricca di residuati bellici e si sarebbero sentite distintamente alcune deflagrazioni, proprio nella zona invasa dalle fiamme.
Danni urbanistici, denunciato un uomo A Cerro al Volturno operazione della Forestale per una casa abusiva CERRO AL VOLTURNO – Nell’ambito dei controlli territoriali finalizzati alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio ambientale e paesaggistico, una pattuglia del Comando stazione Forestale di Forli del Sannio ha notato un 54enne residente in Cerro al Volturno intento a realizzare una struttura a sbalzo in travetti prefabbricati e laterizi, ancorata ad un fabbricato preesistente e sorretta da due pilastri in cemento armato, in località “Frazione Rossi” in agro del comune di Cerro al Volturno. L’uomo è stato immediatamente avvicinato dagli agenti della Forestale
per i normali controlli documentali, che però hanno messo in luce alcune gravi irregolarità. Per la realizzazione dell’opera, infatti, l’uomo non è risultato in possesso di alcun permesso di costruire rilasciato dall’Amministrazione comunale e per di più il manufatto ha determinato un’alterazione sostanziale e definitiva dell’assetto urbanistico-territoriale. Poiché l’area è gravata da vincolo paesaggistico, doveva essere autorizzata anche dalla Regione, ai sensi della vigente normativa paesaggistico-ambientale, ma anche in questo caso non è risultato avviato
nessun procedimento autorizzativo. Per le irregolarità riscontrate in materia di abusivismo edilizio e violazione del vincolo paesaggistico, aventi rilevanza penale, gli agenti della Forestale hanno deferito l’uomo all’Autorità Giudiziaria. L’abusivismo edilizio è un fenomeno tristemente diffuso nel nostro Paese, che causa non pochi danni al patrimonio paesaggistico e culturale, comportando talvolta un notevole degrado. Nei giorni a venire il Comando provinciale del CFS di Isernia intensificherà i controlli volti a prevenire e reprime tali illeciti.
Lettera aperta
Ugo De Vivo, galantuomo d’altri tempi di Marciano Moscardino*
In ricordo dell’avv. Ugo Dc Vivo, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Isernia dal 2000 al 2012. Quando si ricorda un amico, un col-
lega, un compagno d’anni che prematuramente ed improvvisamente è costretto a lasciare il campo, si finisce, inevitabilmente, per parlare anche un poco di se stessi. Ed io corro consapevolmente questo rischio, avendo vissuto al Suo fianco per tantissimi anni esaltanti esperienze professionali e piacevolissimi momenti goliardici. Un solo sintetico episodio, per evitare di far assumere al presente scritto dimensioni enciclopediche: tantissimi anni fa, nell’aula di udienza penale, in un difficile e complesso processo, gli imputati erano difesi da due giovani ma già affermati colleghi: Ugo De Vivo c Ugo Petrecca, collaboratori nello stesso studio dell’avv. Roberto Petrecca, amici fraterni, accomunati da un unico tragico destino. In una pausa dell’udienza, mi avvi-
cinai c sentii Ugo De Vivo spiegare minuziosamente il processo ad uno dei suoi Praticanti, non ricordo bene se fosse Mimmo Carano o Nicolino Iacovone, al quale anticipò l’innovativa tesi giuridica che di lì a poco avrebbe sostenuto e che, alla fine, si rivelò vincente. Perche Ugo De Vivo era così: era cordiale e generoso. Non disdegnava di mettere a disposizione degli altri i Suoi studi, le Sue conoscenze, le Sue riflessioni. E per questo era amato soprattutto dai più giovani che vedevano in lui l’avvocato di spessore assoluto, simbolo di un’ Avvocatura aristocratica ormai, purtroppo, in via di estinzione. Ma non era amato solo dai giovani. E’ stato amato nella vita e nella professione: avvocati, magistrati, fun-
zionari di cancelleria, clienti e comuni cittadini gli hanno sempre tributato una sincera e cordiale ammirazione, che si e manifestata in due apicali momenti: la nomina a Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ne1l’anno 2000 e la plebiscitaria elezione a Sindaco della Città di Isernia nell’anno 2012. Frequentava con la stessa passione Magistrature Superiori e gli Uffici del Giudice di Pace ove, notoriamente, si amministra una giustizia cosiddetta minore ed in ogni occasione non esitava a ripetere, soprattutto ai giudici più giovani, di ispirarsi nell’esercizio della propria funzione ad uso dei più alti precetti della patristica: misericordia che punisce, severità che perdona. Noi tutti, amici e colleghi, continueremo a ricordarlo per la signorilità
dei Suo tratto, sempre disponibile e mai superbo, per la maestosità del Suo discorso, mai enfatico e sempre ricco di pensiero, per la sobrietà del Suo successo personale mai esibito ma sempre mantenuto nei confini della signorile modestia. Per tutto questo, ma non solo per questo, il Suo nome ha varcato i pur angusti confini della nostra Provincia e della nostra Regione. Perché [‘avv. Ugo Dc Vivo era conosciuto da tutti. [tra noi, colleghi cd amici, continueremo il ricordarlo e chiamarlo Ugo e continueremo a stimarlo e a volergli bene per tutto quello che di nobile e di importante ha fatto per la società, per la città di Isernia e, soprattutto, per la dignità della Toga. *Presidente Ordine avvocati Isernia
Venafro, il progetto “Una casa per tutti” è di Confcooperative di Domenico Calleo* Gentile Direttore, di recente sulla stampa locale ho letto un articolo dal titolo “Baratto amministrativo per salvare Sorbo: il vice Ricci avrebbe richiesto al Sindaco di far rientrare un terreno agricolo di proprietà del Consigliere regionale Cotugno nell’edilizia popolare – “conditio sine qua non” o nuove elezioni!”. Con ogni evidenza l’articolo parla, in maniera del tutto inappropriata e disinformata, di
un programma costruttivo che CONFCOOPERATIVE MOLISE intende realizzare a Venafro. Un programma che punta ad offrire, in un momento di crisi drammatica per l’economia molisana, la possibilità a giovani coppie e soggetti economicamente disagiati di acquisire una casa avvalendosi degli strumenti dell’edilizia in regime convenzionato.
E trovo a dir poco sconcertante che la realizzazione di un intervento sociale, finalizzato al soddisfacimento di un diritto primario quale è quello di avere una casa, possa trasformarsi in polemica politica. Tra l’altro veicolando a bella posta notizie inesatte condite con insinuazioni e illazioni di ogni genere, di fatto gettando discredito sull’attività che CONFCOOPERA-
TIVE MOLISE svolge da anni nell’intento di addivenire ad un risultato che in altre regioni d’Italia è stato realizzato in pochi mesi e con il plauso di tutti. Il progetto “UNA CASA PER TUTTI” è stato promosso nel 2011 e il programma costruttivo cui Ella fa riferimento è stato già approvato DAL Comune di Venafro con apposita Conferenza di servizi.
Il Consiglio comunale avrebbe dovuto approvare solamente lo schema di convenzione che disciplina gli oneri a carico della cooperativa per lo scomputo del costo di costruzione. Nient’altro, nulla che non possa fare un commissario ad acta a spese della collettività… * Presidente di Confcooperative Molise
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Termoli
23 aprile 2015
Zuccherificio, Cianciosi chiede garanzie La newco ha ribadito ai sindacati che occorrono gli stessi impegni come per Aria Food TERMOLI. Un’ora e mezza di confronto tra l’amministratore unico della Newco allo Zuccherificio del Molise e la Rsu di stabilimento. Situazione aziendale e campagna saccarifera sono stati trattati come temi congiunti, nella discussione e nel verbale, anche perché davvero i destini sono così legati a filo doppio. Dinanzi a Di Lisio, Iademarco, Colella, Gabrielli, Ferrero e Pannacchione (in rappresentanza della triplice agro-alimentare) Cianciosi ha specificato che a seguito del comportamento tenuto fino a ieri dalla società Aria Food Spa (quella guidata dall’imprenditore friulano Diego Volpe Pasini), a tutela del patrimonio
aziendale e delle sue maestranze, la Newco intende perseguire l’obiettivo dello svolgimento della campagna saccarifera 2015-2016, a condizione che venga concesso e garantito il medesimo trattamento che la procedura concorsuale ha riservato alla stessa Aria Food Spa. “In caso di riscontro negativo il Nuovo Zuccherificio del Molise srl – si legge nel verbale siglato al termine dell’incontro – si vedrà costretto a porsi in liquidazione. In caso di riscontro positivo l’amministratore unico Enrico Cianciosi convocherà un incontro con le maestranze tecniche (capofabbrica) e un successivo tavolo con le Rsu aziendali.
Sviluppo rurale, confronto in basso Molise I nuovi bandi europei 2014-2020 sono stati al centro di un convegno a Campomarino CAMPOMARINO. I nuovi bandi della Regione Molise PSR 2014-2020 al centro del convegno promosso lunedì pomeriggio alla Masseria Le Piane dall’agronomo Donato Occhionero insieme agli imprenditori Pasquale ed Enrico Di Giulio. L’evento ha registrato per la seconda volta il tutto esaurito. Il discorso di apertura è stato affidato allo stesso Occhionero. “Oggi come 20 anni fa si riscontra la scarsa propensione del sistema creditizio e del sistema bancario in generale ad elargire prestiti valutando con attenzione gli studi di fattibilità tecnico-economica e i progetti produttivi, piuttosto che otte-
nere solide garanzie patrimoniali le banche dovrebbero permettere la crescita di aziende agricole start-up che offrono validi progetti di fattibilità, bisogna inoltre cambiare le modalità di pagamento applicate ai meccanismi che incentivano lo sviluppo, i nuovi titolari di aziende agricole che decideranno di accedere ai benefici delle diverse misure del nuovo Psr non devono più essere messi in condizione di anticipare tutti gli importi chiesti in domanda, aspettando mesi per ricevere in azienda un sopralluogo di collaudo e il successivo pagamento del contributo a saldo, tutto questo comporta delle perdite in
termini di tasso di interesse. Le aziende oggi chiedono l’introduzione e l’attivazione di nuovi strumenti finanziari e di garanzia diretta, specificamente mirati al settore, considerando che hanno delle forti esigenze in termini di prestito, bisogna quindi facilitare l’iter procedurale e di accesso al credito”. Come in occasione della prima iniziativa dello scorso anno, ospitata sempre alle Piane, presente la docente dell’Ateneo di Ancona Adele Finco, che a 360 gradi ha illustrato in maniera esaustiva il Partenariato Europeo dell’Innovazione.
Dalla Grecia studenti per Comenius Il progetto europeo coinvolge gli studenti delle scuole di Termoli TERMOLI. Con l’arrivo di ieri mattina del gruppo di studenti dalla Grecia, che hanno seguito quello di lunedì dei ragazzi del Guadalupe, presso il Liceo Scientifico Alfano c’è stata la cerimonia di benvenuto che la professoressa Greco, in luogo della dirigente Niro, impegnata in un corso per presidi a Campobasso, ha dato ai ragazzi unitamente alla collega Di Vito: “Sta per concludersi la seconda annualità del progetto Comenius multilaterale dal titolo Whatweneedis Europe. United in diversity che ha coinvolto il nostro Istituto e altre 7 scuole partner in diversi paesi d’Europa (Romania, Grecia, Turchia, Repubblica Ceca, Lituania, Francia) e di territori Europei d’oltremare (Guadalupe). Le attività sono finanziate dal programma LLP-Come-
nius. Il titolo stesso del progetto richiama il motto europeo Uniti nella diversità, che rappresenta al meglio la nostra idea di Europa quale casa
comune dei cittadini del continente. Si tratta del settimo progetto Comenius che vede partecipare il nostro Istituto e, nello specifico, del quinto
partenariato multilaterale. A seguito dei piani di mobilità degli studenti concordate tra le scuole partner nel corso degli incontri tra docenti a
Guadalupe, in Turchia, in Grecia e Lituania, a cui hanno partecipato come professori la sottoscritta, e la Baldassarre, il nostro liceo accoglie da questa mattina e fino al 25 aprile un gruppo di otto studenti e due docenti provenienti dalla scuola partner di Guadalupe e di diciassette studenti e due docenti provenienti dalla Grecia. Gli studenti provenienti da Guadalupe sono ospitati presso le famiglie dei nostri alunni che hanno dato la loro disponibilità e un intenso programma sociale e culturale attende i nostri amici. Dall’8 al 15 marzo un gruppo di dieci alunni della nostra scuola, accompagnato dalle professoresse Mucelli e Rucci si è recato a Ioannina (Grecia) per la seconda mobilità studenti del progetto.
“Con forza no alle trivellazioni” I comitati a difesa dell’ambiente e dell’acqua pronti a nuove azioni di lotta TERMOLI. “L’attacco al territorio e la privatizzazione dei beni comuni ci impone di gridare con forza ancora una volta: La vita prima del profitto! La commissione regionale sul servizio idrico ha varato la linea della omologazione per privatizzare l’acqua mentre il decreto Sblocca Italia ha privatizzato il mare e la terra alle spalle del popolo con danni irreversibili per la salute e per l’economia della costa e dell’intera regione. La regione Molise conferma la linea di privatizzazione del territorio e dei beni comuni. Dopo l’approccio sulla sanità, l’ampliamento della Momentive, l’acqua, il mare e la terra, la regione si dimostra nemica del
popolo e del territorio. Con Renato Di Nicola del forum dei movimenti dell’acqua e comitati No Triv ne parleremo per organizzare una manifestazione pubblica a Termoli su questi temi legati strettamente alla grande questione della salute pubblica”. Sono le parole riportate nella nota di presentazione dell’evento che il prossimo 24 aprile avrà luogo presso la sala parrocchiale del Sacro Cuore. Un incontro voluto dalla rete territoriale degli attivisti che punta a far chiarezza su quanto accade sul nostro territorio. L’appuntamento avrà luogo a partire dalle 19.
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Termoli
23 aprile 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Cinema Sant’Antonio, nuovo stop? La riconversione della struttura a teatro potrebbe non essere fatta più TERMOLI. L’annuncio ufficiale non c’è mai stato, questo è vero, ma di smentite non s’è mai parlato e il sopralluogo da parte di personale esperto del comune e dei Vigili del fuoco è stato fatto. A questo punto era doveroso attendere e dare per certo che la notizia diffusa in anteprima da Termolionline.it della paventata riconversione del cinema Sant’Antonio in teatro era più che fondata… eppure, qualcosa è andato storto perché, alla luce dei fatti, questo progetto non ha da andare avanti. La notizia trapela
quasi come indiscrezione ma, date le fonti, la si ritiene più che cerca. Alla base del “nulla di fatto”, quindi,
vi sarebbe un mancato accordo tra la stessa curia diocesana e l’amministrazione comunale.
Ricordiamo che a confrontarsi per diverso tempo furono l’assessore Pino gallo, il sindaco di Termoli An-
gelo Sbrocca e il vescovo diocesano monsignor Gianfranco De Luca. Dinanzi i fatti, pare che il cinema possa solo essere destinato al quasi inutilizzo; alla base del mancato accordo, ad ogni modo, potrebbe esserci l’esosa spesa da affrontare per la messa in sicurezza (espresse anche da noi in questo articolo) … eppure vi sarebbero dei privati (già detentori di licenza) i quali, desiderosi di gestire il cinema, avrebbero consegnato la propria idea al vescovo De Luca … senza successo però
Rissa tra immigrati, un ferito Il fatto è accaduto a Portocannone in un centro di accoglienza PORTOCANNONE. Ancora una rissa in un centro d’accoglienza per rifugiati, stavolta a Portocannone. Sul posto sono accorse le forze dell’ordine, con volanti del Commissariato e pattuglie dell’Arma dei Carabinieri, oltre al 118 e ai volontari della Misericordia. Un diverbio finito male, con alcuni ospiti che hanno aggredito un malcapitato che di-
mora lì insieme a loro, preso a bottigliate. Per la vittima dell’aggressione uno squarcio sul capo, ma al di là dei punti di sutura nulla di che per fortuna. Il parapiglia è avvenuto in contrada Sant’Angelo, a Portocannone, dove gli esuli alloggiano in un’azienda agricola convenzionata con la Prefettura di Campobasso
Il ginecologo resta ai domiciliari Il Gip D’Alonzo ha rigettato la richiesta di scarcerazione del medico del San Timoteo TERMOLI. Dopo l’annunciata sospensione cautelare da parte dell’Asrem, nuovo provvedimento sulla vicenda del ginecologo arrestato dal Nas. Il giudice per le indagini preliminari Rinaldo D’Alonzo ha rigettato l’istanza di scarcerazione o di concessione di una misura cautelare meno afflittiva presentata a margine dell’interrogatorio di garanzia avvenuto venerdì scorso per il ginecologo in servizio presso l’ospedale San Timoteo di Termoli Saverio Flocco. Il medico era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del Nas di Campobasso, guidati dal comandante Antonio Forciniti, che gli hanno notificato anche l’ordinanza di custodia
cautelare che lo ha ristretto ai domiciliari con le accuse di truffa, falsa timbratura del badge, peculato e corruzione. D’Alonzo, che proprio l’ordinanza ha sottoscritto, su richiesta del Pm Luca Venturi, ha ritenuto che non vi fossero novità sulla posizione di Flocco, tali da giustificare un alleggerimento delle esigenze cautelari. Novità – quelle riferite alla sospensione che, invece, potrebbero essere al centro dell’appello al tribunale del Riesame, che il collegio difensivo composto dai legali Joe Mileti e Pasquale Lollino sta predisponendo per chiedere ai giudici della Libertà la scarcerazione di Flocco
Ben 53 alberi piantumati a Termoli L’iniziativa è stata voluta dal Lions Club Termoli host all’Itis Majorana TERMOLI. Il Lions Club Termoli Host, presenterà un nuovo Service dal titolo “Proteggiamo l’ambiente: piantiamo alberi della macchia mediterranea”, mercoledì 22 aprile 2015, alle ore 10, presso l’Istituto “Majorana” ITIS di Termoli. Tale iniziativa intende riqualificare le aree antistanti la scuola realizzando un giardino botanico, caratterizzato da piante ed essenze della macchia mediterranea. Saranno piantati 53 alberi, tanti quanti sono gli anni trascorsi dalla fondazione del Lions Club Termoli Host. Tale iniziativa verrà realizzata in collaborazione con l’Associazione Ambiente Basso Molise e l’Università degli Studi del Molise, patner privilegiati del club nella realizzazione di questo intervento atto a valorizzare l’ambiente. Questo “service” vuole agire nell’ottica e secondo il messaggio veicolato dalle Nazioni Unite, il 22 aprile, con la“Giornata Mondiale della Terra”. Questa festa viene celebrata dal 1970 ogni anno, il 22
aprile, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, con l’intento dimobilitare l’opinione pubblica a difesa del nostro pianetavolendo assicurare a tutti i suoi abitanti, a prescindere dal reddito, dal sesso, dall’etnia e dalla re-
ligione il diritto di vivere in un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. L’intervento del Lions Club Termoli Host, oltre a riqualificare la zona antistante la scuola, intende rivolgere questo messaggio educativo soprattutto alle nuove generazioni.
Seguirà un convegno con i seguenti relatori: Antonio Plescia, Presidente del Lions Club Termoli Host con un intervento dal titolo ”Il valore dell’ambiente” Prof. Vittorio De Cosmo, già re-
sponsabile dell’Osservatorio sulla Terra presso l’Agenzia Spaziale Italianacon un intervento dal titolo “Pianeta Terra: il cambiamento climatico“ Moderatore del convegno sarà il docente e socio del Club Marco Sciarretta Tale iniziativa si ricollega anche ai precedenti service “Nutrire il pianeta, Energie per la vita – Tutela dell’ambiente”, organizzati nei mesi di ottobre 2014 e di marzo 2015in preparazione dell’Esposizione Universale che si svolgerà a Milano nei prossimi mesi. Le operazioni di riqualificazione dell’area antistante la scuola si concluderanno nel mese di maggio con l’inaugurazione di un’ opera scultorea realizzata dal prof. Nicolino Barbato. Il presidente Antonio Plescia e i soci del Lions Club Termoli Host intendono così lavorare in uno spirito di amicizia con le altre associazioni, gli Enti pubblici ed educativi “insieme per realizzare un mondo migliore“.
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Opinioni
23 aprile 2015
di Claudio de Luca Come evolverà la situazione di c.da Macchie, a Guglionesi, ora che dovrà essere la Regione a prendere in carico l’area, se 13 anni e 2 milioni e mezzo di euro dello Stato non sono bastati a risolvere il problema? La località in questione fu inquinata sin dal. 2002 ed il sito venne inserito nel “Programma nazionale di bonifica e di ripristino ambientale”. Un primo intervento (costato quasi un milione e mezzo di euro) risale al 2004. Riguardò il vecchio impianto di deposito e di stoccaggio di rifiuti, esteso per circa 8 ettari, autorizzato per la selezione del pattume domestico ridotto successivamente in composta. Vi era stato annesso un allevamento di lombrichi che si alimentava col concime organico ottenibile. Però la discarica era stata gestita impropriamente. Vi si lasciavano depositare anche ulteriori ingenti quantitativi di natura civile ed industriale e ne rimase pregiudicata la situazione ambientale. Gli inquinanti in questione (cromo, mercurio, piombo …), dilavati dalle acque superficiali scorrenti lungo le numerose piccole incisioni inferte all’area, si infiltrarono nel terreno raggiungendo la falda idrica subsuperficiale sinché la discarica fu chiusa dall’A.g. di Larino. Qualche anno addietro il Ministero dell’ambiente provvide ad erogare il danaro per rimuovere i fanghi ed il metallo pesante che contaminavano i terreni. Anni dopo arrivarono altri
Sito inquinato di Guglionesi, cosa farà ora la Regione? 693mila euro per il tràmite dell’Amministrazione provinciale di Campobasso, sottoscrittrice dell’accordo di programma volto alla ultimazione degli interventi, unitamente alla Regione Molise ed al Comune usconio. Naturalmente c’era molto da fare perché quei terreni risultarono impregnati di fanghi contaminati al punto da doversi temere danni irreversibili, considerato il lungo lasso di tempo trascorso e la prolungata esposizione delle coltivazioni poste nei
campi adiacenti. Le operazioni riguardarono la rimozione dei fanghi liquidi e palabili dei terreni contaminati sottostanti nonché dei rifiuti di costruzione e di demolizione; infine, la messa in sicurezza delle aree invase dal cromo e dalla diossina e la manutenzione delle opere per l’irregimentazione delle acque superficiali. Nel frattempo, in tutti questi anni, a Guglionesi sono stati registrati: 1) negli uomini, incrementi dei tumori nasali; 2) nelle donne, del mieloma multiplo e del diabete; 3) in en-
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
trambi i sessi, malattie respiratorie. A causa di questa impennata patologica la comunità fu inserita nella “lista nera” delle aree geografiche con una mappa del cancro pubblicata a corredo di un’inchiesta de “l’Espresso”. Nell’occasione, fu scritto che la crescita dei casi di tumore in Molise era a “livelli da epidemia”. Sempre secondo il “magazine“, la lievitazione tumorale, pur essendo generalizzata, si concentrava soprattutto in prossimità del sito industriale bassomolisano. Ulteriori conferme arrivarono dal rapporto ISTISAN sulle indagini epidemiologiche nei siti inquinati, redatto dall’Istituto superiore di Sanità. In quelle pagine appariva critica soprattutto la situazione di Guglionesi (incrementi dei tumori nasali negli uomini e del mieloma multiplo nelle donne, delle malattie respiratorie in entrambi i sessi e del diabete nelle donne). Ciò premesso, ora che lo Stato non accrediterà più soldi (un decreto del 2013 ha espunto Guglionesi dall’elenco dei siti di interesse nazionale, assenando ogni competenza alla Regione Molise), quali vantaggi potrà avere il Comune dalla Regione? Recentemente è stato accolto dal Tar Lazio un ricorso al succitato provvedimento riguardante il sito “Valle del sacco”, che però produce effetti giuridicamente immediati solo per quest’area laziale. Però i principi della sentenza sono applicabili ed estendibili, per interpretazione anche ad altre aree non interessate dallo specifico ricorso, mentre la decisione è stata appellata al Consiglio di Stato. Ragion per cui, ad oggi, il sito di Guglionesi resta fuori da ogni finanziamento miinisteriale dell’Ambiente e l’ass, Facciolla, pur confermando il carattere di urgenza della bonifica del sito, ha confermato la necessità di una indagine ispettiva seria per determinare le risorse necessarie ad inoltrare al Ministero ulteriori richieste di fondi. Il “serpente” comincia già a mordersi la coda.
Il Club alpino di Isernia alla scoperta dell’area delle Mainarde
Motivi d’interesse: L’escursione si svolge in un angolo molto interessante del Molise, sia per gli aspetti storici e architettonici che naturalistici, situato nell’alta valle del Volturno, tra i Comuni di Castel San Vincenzo e Rocchetta. Il luogo comprende il famoso complesso monumentale di San Vincenzo a Volturno, fondato nel 703 da 3 giovani beneventani longobardi (Paldo, Tato e Taso), nei pressi del fiume Volturno, uno dei più grandi monasteri Benedettini d’Europa, sviluppato su circa 6 ettari, costituito da 9 chiese, tra cui la Basilica di San Vincenzo Maggiore, da numerose costruzioni di servizio della comunità monastica. Nei secoli successivi il complesso fu dapprima saccheggiato e distrutto dai Saraceni, poi ricostruito in modo ridotto, per concludere definitivamente la propria vicenda storica verso la metà del XV secolo. Proseguendo lungo il sentiero che costeggia il fiume Volturno, si giunge alle sue sorgenti, luogo caratterizzato da una natura ancora incontaminata e di rara bellezza. La passeggiata continua lungo il sentiero che porta al lago di Castel San Vincenzo, rimanendo immersi tra i profumi tipici della vegetazione autoctona e ammirando scorci paesaggistici mozza-fiato dello sperone roccioso su cui sorge Castel San Vincenzo e il massiccio delle Mainarde che, innevato, incornicia il territorio. Dal lago, ci si sposta all’interno di Castel San Vincenzo: nato dalla fusione, nel 1928, tra i paesi di Castellone e San Vincenzo a Volturno; ancora oggi mostra nel suo aspetto urbanistico la divisione tra i due paesi con due piazze principali, due chiese e due targhe ai caduti. In passato il comune di Castellone fu sede di carcere e di pretura, nonché capoluogo di
mandamento. Dal 1990 il territorio di Castel San Vincenzo entra a far parte del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nel punto più alto del paese, Capocastello, sarà possibile visitare il Centro visita della fauna appenninica intitolato ad Oscar Caporaso, tassidermista del paese scomparso non molti anni fa. All’interno il centro ospita diorami caratteristici del paesaggio delle Mainarde e della Valle del Volturno oltre a reperti derivanti dalle collezioni private di Oscar Caporaso. Breve descrizione del percorso: Partenza da località Cartiera, (nei pressi del bar Botte 40), in dire-
zione scavi di San Vincenzo a Volturno, dove sarà possibile visitare gli scavi con l’autorevole presentazione dell’arch. Franco Valente. Si continua per il sentiero che, costeggiando il lato sinistro del fiume, porta alle sorgenti del Volturno e, da qui, si prosegue lungo una carrareccia in salita fino al lago di Castel San Vincenzo. Dopo la sosta si imbocca via Cupa e si arriva in piazza Umberto I, all’interno del paese. Attraverso Porta San Filippo si entra nel centro storico del paese, dove saremo accompagnati dalla guida esperta della dott.ssa Maria Notardonato per conoscere i particolari delle
Chiese di San Martino e Santo Stefano, del museo della fauna del PNALM e del borgo di Castellone. Dopo la pausa pranzo in piazza Vittorio Emanuele III, si riprenderà il cammino lungo l’antica via San Nicola per tornare in località Cartiera, dove si concluderà il percorso. Equipaggiamento: Scarponi da trekking, giacca a vento, guscio impermeabile, telo termico, occhiali da sole, crema solare, copricapo, bastoncini da trekking. Indumenti di ricambio: maglie, calze ecc.). Kit pronto soccorso per uso personale e scheda con farmaci per eventuali allergie (in questo caso avvisare preventivamente il referente). Si ricorda: Cibo ed acqua sufficienti all’escursione. La pausa pranzo è prevista in P.zza Vitt. Emanuele III Cartografia di riferimento: MAPPA G. N. (geoportale nazionale); scala 1:20 000 Per adesioni ed informazioni contattare i referenti entro Venerdì 24 aprile 2015, ore 20:00 Appuntamenti: Castel San Vincenzo, Località La Cartiera ore 08:15 Quota di Partecipazione: **** Spostamenti: Con mezzi propri Partenza escursione: ore 08:30 Rientro previsto: ore 16:00 Riunione pre - escursione: Venerdì 24 aprile ore 20:00 – 21:00 Aula Studio Liberamente, P.zza D. Alighieri, Montaquila Visita agli scavi: l’ingresso è gratuito, chi vorrà, potrà fare offerta libera per il sostentamento della struttura (rivolgersi al referente, Marilena De Luca) Ingresso al museo della fauna appenninica: 2 € /persona Attenzione: lungo il percorso dalle sorgenti del Volturno al lago di Castel San Vincenzo si potrebbe dover attraversare tratti fangosi e con pozzanghere, per cui si consiglia un equipaggiamento adeguato.