Un anno fa la regione spendeva 75000 euro per tagliare l'erba a campitello

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 72 - venerdì 27 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Roberto Ruta

L'Oscar del giorno lo diamo a Roberto Ruta. Il senatore è stato eletto Accademico onorario, come "riconoscimento della Sua preziosa opera in favore delle scienze forestali e ambientali". Per l'esponente politico molisano un momento importante a testimonianza di quanto fatto nel corso della sua attività a livello parlamentare proprio mentre si discutevano problematiche legate all'ambiente. Da qui la decisione assunta dall'Accademia Italiana di Scienze Forestali.

Il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli

Un anno fa la Regione ha speso 75.000 euro per tagliare l’erba a Campitello. Frattura pensa di sostituire Scarabeo e Petraroia per dargli l’incarico di tagliaerba. Così, risparmia servizio a pagina 3

Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. E' apparso assai strano che la segretaria regionale del Pd, nonchè consigliere provinciale a Campobasso, non si sia presentata alla seduta del Consiglio dove era in discussione la mozione per stornare alla risistemazione delle frane i soldi destinati alla Metropolitana leggera. Assai strano il comportamento anche alla luce dell'accorato appello di cinque sindaci che rischiano di vedere i loro comuni isolati.


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TAaglio lto

2 27 marzo 2015

Per Pietro Maio, ex comunista e segretario della Federazione Pd del Medio Molise, l’assistenzialismo è a seconda del caso

Se in soccorso della Zuccherificio del Molise e della Gam di Boiano interviene il governo non è assistenzialismo. Sì, se interviene la Regione

A parte il fatto che alla Regione Molise viene chiesto (inutilmente, purtroppo) di attivare politiche per lo sviluppo, per le infrastrutture, per la banda larga e per la semplificazione amministrativa, mettere in parallelo la Lombardia, il Veneto, il Piemonte con il Molise è una castroneria storica, economica e culturale La Cassa per il Mezzogiorno è stata eclissata alla storia del Meridione come l’ente assistenzialistico e clientelare per eccellenza, oltre che una fornitissima fonte corruttiva. Dobbiamo ritenere che il segretario della Federazione del Pd del Medio Molise, Pietro Maio, la cui complessione fisica e l’espressione severe, se ammantate di una redingote e arredata di una gorgiera rimandano, chessò, ad un Saint Juste o a un Robespierre, non abbia la dovuta conoscenza della storia del nostro Paese. Anche la sua stringata eloquenza e la concisa scrittura, dalla quale abbiamo appreso che vedrebbe di buon occhio un’attenzione nuova del Governo verso il Sud, e a tal proposito bene farebbe il sindacato nazionale a sollecitare un nuovo ministero per il Mezzogiorno che aiuti le regioni meridionali e il Molise. Dovesse verificarsi un’ipotesi del genere, per Maio non sarebbe assistenzialismo ma doveroso supporto alle traballanti economie del Sud e del Molise. Se invece la Regione Molise dovesse accettare e farsi condizionare di tenere in vita la partecipazione alla Gam e allo Zuccherificio (per citarne due) allo scopo di non creare disoccupazione, drammi sociali, condizioni di povertà, in quel caso andrebbe posta all’indice per scriteriaggine politica

L’INTERVENTO Nel comunicato stampa della IKF riguardo la proposta vincolante per l’acquisizione della Ittierre attraverso la formula del contratto di fitto di azienda con opzione di acquisto, sono precisate alcune condizioni imprescindibili nonché il termine del 15/03 per la sottoscrizione del preliminare e del 27/03 per la stipulazione del contratto definitivo di fitto di azienda. La proposta depositata dalla IKF prevede un canone di affitto di Euro 100.000 per 36 mesi e l’opzione di acquisto al prezzo di vendita di Euro 750.000 dal quale saranno dedotti i canoni già pagati: questa ultima, è pertanto la somma complessiva che la IKF pagherebbe

e amministrativa. Queste trancianti valutazioni sono rivolte ai sindacati regionali “che chiedono di assumere 200 addetti e di perdere 1,5 milioni di euro al mese gestendo direttamente la Gam”, e ai sindacati nazionali che in una nota stampa si sono espressi “contro la Regione Molise che dovrebbe perdere milioni di euro l’anno per gestire lo Zuccherificio”. La filippica contro le forze sociali nazionali si accende ancora di più in quanto colpevoli di non aver chiesto al ministero dell’Agricoltura “misure di salvaguardia del settore bieticolo - saccarifero al di sotto del Rubicone e d’imputare alla più piccola regione italiana la responsabilità politica che non si produce più

zucchero dalle Marche alla Sicilia”. Il virgolettato è di Maio. Dal quale non abbiamo capito bene se lo Zuccherificio del Molise debba esserci (se assistito dal governo) e non debba esserci (se partecipato dalla Regione). Cioè, se interviene il governo non è assistenzialismo, se interviene la Regione è puro e condannevole assistenzialismo. Il discorso sullo Zuccherificio il segretario della Federazione del Pd del Medio Molise lo ha riservato pari pari anche alla Gam, con l’aggiunta di questo interrogativo ai sindacati nazionali (salvi invece quelli locali – ndr): “Perché il sindacato nazionale non ha chiesto l’intervento della Cassa depositi e prestiti per entrare

nel rilancio delle filiere bieticole saccarifere e avicole? E’ a conoscenza di questa opportunità di rilancio della politica industriale italiana?”. Oddio, potevano penarci anche i sindacati regionali visto che la Cgil è parente stretto della sinistra al governo nel Molise. Al quale governo, secondo Maio, è delittuoso chiedere “ di continuare a gestire in modo scriteriato le società controllate andando contro le regole europee e contro le leggi nazionali”. Ma perché scriteriato? A noi risulta che alla Regione venga chiesto di gestire in modo accorto, competente, lungimirante le società controllate e non di lasciarle nel guado ad affogare. Ma valli a capire gli uomini del Pd. Ancora Maio: “Se il vicepresidente della giunta ed il direttore della Regione responsabile del Bilancio sono costretti a discutere con la Ragioneria Generale dello Stato per dimostrare, carte alla mano, che il Molise non può pagare 60 milioni di euro accumulati dalla Giunta Iorio

Ittierre, ancora interrogativi in caso di esercizio dell’opzione di acquisto. La proposta al vaglio del Giudice Delegato e dei Commissari, appare difficile da accettare, in quanto differisce sostanzialmente dal piano concordatario omologato sia nel corrispettivo offerto (nel piano concordatario è previsto un corrispettivo di Euro 1.080.000) e sia nella sue modalità (il piano prevede l’obbligo di acquisto e non già una mera opzione). Tralasciando la questione del corrispettivo offerto per il magazzino ad eventuale altro intervento, la proposta, in questo caso, produrrebbe un minore attivo concordatario di Euro 330.000 e

conseguentemente una rideterminazione delle percentuali di soddisfo del ceto creditorio. Vero che l’importo produrrebbe una minima variazione nell’ordine di decimi, ma vero è anche che ci sarebbe una modifica del piano in palese contrasto con l’articolo 175, comma II della legge fallimentare. Infatti, la proposta di concordato non può più essere modificata dopo l’inizio delle operazioni di voto. Ma allora ci si chiede perché mai è stata depositata una proposta che è contraria al dettato normativo? E perché mai, oltre a quanto sopra riferito, la proposta prevede la condizione che i Com-

missari straordinari della Ittierre in A.S. acconsentano all’affitto solo di una parte degli immobili? Un ipotetico ragionamento potrebbe portare alla conclusione che la proposta è stata presentata ben sapendo del quasi certo rigetto da parte del Tribunale e della conseguentemente apertura della procedura fallimentare, ma forse confidando nella possibilità di produrre, subito dopo la dichiarazione di fallimento, una offerta ex articolo 104-bis della legge fallimentare (alle medesime condizioni offerte in prima facie) sulla scorta che la scelta dell’affittuario e/o dell’acquirente è effettuata dal

in un solo esercizio finanziario, come si fa a pretendere che la Regione continui a gestire in perdita le imprese? Il sindacato in Lombardia, nel Veneto, in Piemonte o altrove chiede alle Regioni di produrre polli o di attivare politiche per lo sviluppo, per le infrastrutture, per la banda larga o per la semplificazione amministrativa? Il Presidente Frattura giri pagina e porti il Molise fuori dalla palude dell’assistenzialismo che indebita la regione e impedisce di costruire qualsiasi progetto di crescita serio per il futuro”. A parte il fatto che alla Regione Molise viene chiesto (inutilmente, purtroppo) di attivare politiche per lo sviluppo, per le infrastrutture, per la banda larga e per la semplificazione amministrativa, mettere in parallelo la Lombardia, il Veneto, il Piemonte con il Molise è una castroneria storica, economica e culturale. Cosa certa è che i sindacati di quelle Regioni agli amministratori hanno chiesta una diversa moralità nell’amministrare: niente vitalizi, emolumenti equi, riduzione degli sprechi. Cose che Maio si guarda bene dal considerare. Meglio prendersela con i lavoratori in cassa integrazione della Gam e dello Zuccherificio e coi sindacati che fanno il loro mestiere. Dardo

curatore a norma dell’articolo 107 della L.F.. Ed invero sarebbe stato più plausibile il ricevimento di una proposta che contenesse il pagamento di un corrispettivo per l’acquisto della azienda uguale al piano concordatario (così da non produrre una variazione nel piano stesso), ed impegnandosi ad acquistare il magazzino mediante contratto estimatorio (così come previsto dal piano stesso) e fatta salva la possibilità di procedere alla sua valutazione odierna (condizione già contemplata nel piano concordatario). Forse potrebbe essere la soluzione giuridica per cedere la Ittierre alla IKF. Marco Scarabo


TAaglio lto

3 27 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Deleghe pesanti, azioni inconsistenti Insistenti voci danno Petraroia e Scarabeo sulla lista nera del governatore. Pagheranno loro il conto della revisione imposta da Ruta & Soci Gira una voce maliziosa nei corridoi, nei sottoscala, della politica regionale: gli assessori Petraroia e Scarabeo sarebbero, politicamente, più di là che di qua; più fuori che dentro i programmi del governatore Frattura per i due anni che restano di questa controversa legislatura. Voci, per carità. Né più, né meno.. Ma, come si dice: voce di popolo, voce di Dio. Chissà se c’entra qualcosa la diatriba tutta interna al PD (innescata da un’accorata lettera aperta al presidente della giunta da parte del senatore Roberto Ruta), sull’azione amministrativa messa in campo da Frattura ed i suoi fino ad oggi; chissà se nei corridoi, nei sottoscala, della politica i nomi di Petraroia e di Scarabeo sono stati accostati ai maggiori flop di questo

governo regionale; sotto gli occhi tutti (compresa la delegazione parlamentare PD) e negati solo dai consiglieri regionali (di maggioranza ed opposizione, miracolo!). Michele

l’intervento L’Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP Molise), sente il dovere di riportare chiarezza e correttezza di informazione ai molisani. Ciò si rende doveroso proprio per dare un quadro completo delle reali criticità della spesa sanitaria che incombe su noi molisani. Il sistema italiano di pagamento delle prestazioni sanitarie è calcolato sulla base del D.R.G. (ossia, la remunerazione delle prestazioni sanitarie viene calcolata sulla base di una specifica tariffa ministeriale). In Molise gli ospedali pubblici producono DRG per un importo complessivo annuo di euro 104 milioni, a fronte di un costo complessivo dell’offerta pubblica di euro 297 milioni1(fig.

di Pasquale Di Lena Al consiglio comunale che c’è stato l’altra sera al Palazzo ducale di Larino c’ero anch’io ad ascoltare il refrain dei politici e amministratori locali, che, per la verità, non si sono ancora resi conto della situazione pesante e giunta alla fine di un percorso che limiterà e renderà difficile la cura della salute dei molisani, che non sono di Campobasso e d’intorni o, anche, di Pozzilli, cioè tra Venafro e Isernia. E’ infantile, politicamente, pensare di risolverla accusando il Presidente della Regione, di Laura Frattura, della sua assenza (anche per me ingiustificata visto il consenso ricevuto a Larino), oltretutto non prendendo atto che erano assenti anche gli altri che da Larino sono stati premiati con i voti e ora governano questa regione. Fare questo vuol dire non prendere atto del vero grande assente, il popolo di Larino. Un’assenza che è pienamente giustificata, soprattutto perché stanco di chiacchiere inutili (la rabbia di alcuni interventi del pubblico ne sono la dimostra-

Petraroia è assessore al Lavoro. Fino ad ora nessuna delle vertenze arcinote (GAM, Zuccherificio, Formazione professionale, ecc.) ha avuto un’inerzia

positiva; purtroppo. Solo negli ultimi giorni, poi, il programma Garanzia Giovani (7,5 milioni a supporto dell’occupazione giovanile) ha visto il varo, con enorme ritardo rispetto a tutte le altre Regioni d’Italia; solo per fare alcuni esempi. Di lui si ricordano più accorati ed articolati comunicati stampa che provvedimenti incisivi. Ma, almeno, diciamo così, è attore riconosciuto, sul palcoscenico. Massimiliano Scarabeo, assessore alle

politiche dello sviluppo economico (politiche del credito, società partecipate, ecc.) risulta, invece, non pervenuto. Quanto meno a noi. Non sappiamo se, tra voi che ci leggete, ci sia, al contrario, qualcuno che abbia avuto contezza della sua azione amministrativa. Eppure la delega è pesante. Tanto quanto quella di Michele Petraroia. Eppure, niente. Non pervenuto. Sarà forse per questi motivi che intorno ai loro profili istituzionali le nubi si allungano, ingrigiscono. Sarà per questa inconcludenza in settori decisivi per lo sviluppo della Regione, che pagheranno il prezzo della revisione effettuata nell’officina Ruta&Soci? Lo scopriremo solo vivendo, come cantava il sommo Battisti. Ma, voce di popolo, voce di Dio.

Quale danni dalla sanità privata? 1). Tale dato fa pensare ad una cattiva ed inefficace gestione che non trova giustificazioni e che richiede interventi strutturali per ridurre questa differenza tra costi e ricavi. Di contro, buona parte della classe politica cerca di nascondere questa amara realtà, “addebitando” sulla sanità privata responsabilità ad essa non imputabili. Orbene, la sanità privata del Molise, contrariamente alle affermazioni provenienti da più parti, rappresenta solo poco più del 15% (fig. 3) del finanziamento sanitario (il 13,3 % per l’assistenza ospedaliera ed il 19,6% per l’assistenza specialistica) con un’occupazione di migliaia di dipendenti (oltre 2.500). Come se non bastasse, gli ultimi provvedimenti della Re-

gione Molise tendono ad infliggere un “colpo mortale” al comparto limitando, addirittura, la vera ricchezza della nostra Regione: la mobilità attiva per pazienti provenienti da altre Regioni. Tale principio, oltre a contrastare con i dettami costituzionali e le Direttive europee (2011/24/UE), che danno al cittadino la possibilità di “andarsi a curare dove vuole e quando vuole” , minaccia l’esistenza stessa delle strutture sanitarie molisane private e, in particolar modo, dei Centri di Eccellenza che vivono esclusivamente sull’attrazione extraregionale. È bene che i molisani sappiano che in tutte le Regioni del centro-nord Italia le aziende sanitarie non sono sottoposte ad alcun limite, anzi vengono addirittura “pre-

miate” quando producono un alto tasso di mobilità attiva. Forse vi è una sottile strategia da parte di poteri centrali di far morire quelle poche strutture sanitarie dell’Italia centrale e meridionale, a vantaggio esclusivo delle Regioni delnord; con ciò determinando sempre maggiori disagi sociali legati ai cosiddetti “viaggi della speranza” . L’AIOP andrà avanti in questa battaglia di legalità a difesa del privato accreditato, affiancandosi a quella che rappresenta la sanità pubblica di qualità. Al centro del nostro interesse vi è sempre e solo il diritto alla salute. L’efficienza e la qualità delle cure che possono essere prestate ai cittadini dipendono anche da queste decisioni. AIOP

Sanità, ci vogliono distruggere zione), di schermaglie che non portano da nessuna parte e da occasioni perse (vedi Maugeri), accorpamento dei due ospedali del Basso Molise e della possibilità di riempirli di eccellenze invece di svuotarli di quelle che avevano, con i termolesi contenti delle perdite, invece di essere incazzati. A tale proposito andrò alla ricerca di un articolo di qualche anno fa “Se Larino piange Termoli non ride”, pubblicato da LarinoViva, per pubblicarlo di nuovo e far capire che è sempre vero che è meglio ascoltarle le Cassandre invece di chiudere le orecchie e mostrare segni di fastidio nei suoi confronti. Di fronte a questo quadro deprimente della situazione, l’unica nota positiva l’appello alla sanità pubblica dell’On. Venittelli, visto che è la sanità pubblica a rischio in Italia e non solo nel Molise, e questo grazie a un governo, quello in carica, che ha un rapporto privilegiato, direi dipendente, per i poteri economici che, con Renzi, stanno ottenendo tutt’i risultati da loro sperati in quanto a sanità,

furto di territorio, impoverimento delle grandi risorse di questa nostra amata Italia. In questo senso anche l’appello della solerte e attiva parlamentare termolese trova il tempo che trova, se non diventa strumento di azione forte del suo partito, soprattutto molisano, contro il governo di cui fa parte pienamente senza essere opposizione interna. Un partito, il Pd molisano, che vede tra i suoi dirigenti, l’attuale assessore alla sanità della giunta Notarangelo, Michele Palmieri, che, non ha sentito e non sente il dovere di dimettersi da questo suo incarico, nel momento in cui i suoi dirigenti e i suoi rappresentanti al governo regionale, remano contro la sanità pubblica e danno uno schiaffo sonoro a una città che non lo merita e che, così, non può che sentirsi umiliata. Eppure Palmieri ha avuto l’onore di sedere oggi sulla sedia del consiglio comunale di Larino grazie alla questione ospedale con la promozione di un movimento che, insieme con un altro movimento che oggi lo

contrasta sperando di sostituirlo in Palazzo ducale, ha fatto solo danni, in mancanza di un’ analisi della realtà e di una visione futura del ruolo dell’ospedale “G. Vietri” di Larino. Con le debolezze non si costruisce il futuro e non si danno speranze, ma solo delusioni che, nel tempo, diventano rinunce, vuoti di presenza appunto come quelli registrati l’altra sera nel Consiglio comunale. Mentre seguivo il vuoto dibattito salvo il significato dell’appello della On. Venittelli, pensavo a quante cose sono da fare per non cadere in situazioni che, invece di risolvere, non fanno altro che aggravare il problema. Per esempio chiamare il popolo larinese e quelli dei Paesi del circondario a studiare le forme e i modi per vedere come salvare noi l’Ospedale “G. Vietri” di Larino con una sottoscrizione popolare, ripetendo quanto è stato fatto alla fine dell’800 con la sua fondazione grazie a una classe politica e dirigente illuminata e non con le candele spente come l’attuale.


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TAaglio lto

4 27 marzo 2015

A rassicurare le Pro loco in rivolta si sono mossi i Cristiano Sociali

Da dove prendono le imbeccate? Diamine, dall’assessore Petraroia

Come sempre, con tempestività e lungimiranza in soccorso della giunta regionale in difficoltà Come e perché, in base a quale elemento amministrativo, i Cristiano sociali, che sorreggono le traballanti energie politiche dell’assessore Petraroia, per bocca del coordinatore Piera Liberanome, abbiano la certezza che nel giro di qualche settimana, con il nuovo Bilancio di Previsione la questione che vede l’Associazione delle pro loco molisane in aperta polemica con la giunta regionale, potrà essere risolta positivamente recuperando nell’anno dell’Expo 2015 “una proficua collaborazione tra le parti”, riconoscendo alle Pro loco un fattivo impegno e un’abnegazione sul territorio. Ne abbiamo scritto qualche settimana addietro di questo scontro, segnandolo come l’ennesimo esempio della macchia d’olio dell’insoddisfazione generale che si al-

larga a dismisura nei confronti del governo regionale che con evidente scarsa sensibilità ha tagliato il finanziamento di 80mila euro per le

attività precipue delle associazioni turistiche locali. I Cristiano Sociali occupandosi della faccenda ricordano che sono 97 le Pro loco che

operano nel Molise unite e compatte nel dimostrare la propria rabbia e la propria insoddisfazione nei confronti di Frattura e compagni. Alla giunta hanno la mano lesta nel tagliare; sono abilissimi e opportunisti nel caricare alle difficoltà finanziarie ereditate dalla passata gestione di centrodestra capeggiata da Michele Iorio tutte le colpe. A furia di mentire, non se accorgono, ma a quelli della giunta regionale gli si sta allungo il naso. I Cristiano Sociali hanno notoriamente a cuore le sorti politiche di Michele Petraroia, al quale sono collegati con una sorta di filo diretto che consente loro di essere sempre tempestivi a chiosare e a commentare i provvedimenti regionali e, dove opportuno, a suggerire rimedi. In questa occasione sono andati oltre: hanno preso i panni degli assicura-

tori, di coloro che avendo la certezza di ciò che dicono, si sono sbilanciati al punto di assicurare, appunto, ai responsabili delle 97 Pro loco molisane, che nel giro di qualche settimana, con il nuovo Bilancio di Previsione la questione potrà essere risolta positivamente recuperando, nell’anno della gigantesca promozione turistica e culturale dell’Italia con l’Expo 2015, “una proficua collaborazione tra la Regione Molise e le ProLoco”. Dobbiamo ritenere che non potendolo affermare Petraroia, per non rompere le uova nel paniere della giunta, abbiano provveduto alla bisogna, come sempre, con tempestività e lungimiranza, i Cristiano Sociali.

Dardo

L’INTERVENTO

Tagli alle indennità, il Consiglio si muova di Costanzo Della Porta.

“Il rilancio dell’edilizia per valorizzare l’intero territorio regionale” L’Acem sottolinea con forza la necessità di una strategia programmatica CAMPOBASSO. Il settore delle costruzioni di certo è quello che più ha risentito della grave crisi in atto da alcuni anni, ma allo stesso tempo è connotato dal carattere della trasversalità, sia perché è uno dei pochi veri volani del sistema economico, in grado di innescare tutta una serie di meccanismi di rivitalizzazione degli altri comparti produttivi, sia perché può risentire favorevolmente anche dell’attuazione sensata di politiche strategiche volte a promuovere le peculiarità e le risorse del territorio. “Il rilancio dell’edilizia deve passare anche per la valorizzazione delle risorse e della vocazione del territorio molisano - afferma il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ma la politica deve avere una visione programmatica sul fu-

turo della Regione e premere sui punti di forza che ciascun’area è in grado di offrire, sviluppandone le peculiarità in chiave strategica ed i vantaggi per il settore che rappresentiamo arriveranno da sé”. “Ogni Comune, ogni area, ogni località della nostra Regione ha qualche potenzialità o qualche polo di eccellenza che può essere promosso, per cui anche politiche apparentemente rivolte ad altri settori, se spingono l’incremento demografico producono sia pur indirettamente effetti positivi per le imprese edili – conclude il Presidente dell’ACEM – ma questo è possibile mediante una linea operativa da condividere con il territorio”.

Roberto Ruta eletto accademico onorario dei forestali. “Voglio ringraziare il Presidente dell'Accademia Italiana di Scienze Forestali, prof. Orazio Ciancio, che mi ha eletto Accademico onorario, come "riconosci-

Ho letto della lodevole iniziativa dei consiglieri regionali del M5S di restituzione alla Regione Molise delle somme non percepite per le indennità di carica e di funzione e accantonate sino ad ora, nella misura di circa €. 250mila. Questi soldini dovrebbero essere poi spesi dalla Regione per incentivare il Microcredito e speriamo che ciò avvenga. Resta il fatto che i consiglieri pentastellati hanno dimostrato coerenza tra il promesso ed il mantenuto. E a loro va il mio personale plauso. E gli altri? Che cosa aspettano ad intervenire sulle indennità scandalose che percepiscono? In una Regione allo sbando, con decine di tavoli di crisi, dove nulla funziona, gli ospedali chiudono, lo Zuccherificio, la Gam, l’Ittierre solo per ci-

Ruta accademico dei forestali mento della Sua preziosa opera in favore delle scienze forestali e ambientali. Nella mia attività legislativa continuerò il serrato confronto con il

prof. Marco Marchetti e con il prof. Fabio Terribile, insieme ai quali ho elaborato e poi fatto approvare emendamenti qualificanti a vari testi di

tare alcune aziende sono in stato comatoso, con migliaia di dipendenti in cassa integrazione o licenziati, cosa attendono ancora per dare un segnale al popolo molisano di dignità e vicinanza alla sofferenza dei loro conterranei? La riduzione delle indennità non può essere lasciata al libero arbitrio dei consiglieri, ma deve essere certificata da una legge, in modo tale che nessuno possa evitarla. Il Consiglio Regionale dovrebbe discutere di questo, riducendo le ingiuste prebende, liberando risorse per i problemi che attanagliano il Molise. Sarebbe un primo piccolo passo per dare risposte concrete alla gente. *Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia

legge, le mozioni sulla tutela del suolo e sul divieto di coltivazioni OGM sul territorio italiano, presentato la proposta di legge quadro per la protezione e la gestione sostenibile del suolo.


TAaglio lto

5 27 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La metropolitana leggera non si tocca

Maggioranza ed opposizione disertano il consiglio provinciale, sui ventiquattro milioni non si discute nemmeno Tutto è preferibile piuttosto che metterci la faccia in questa regione; o meglio in questa Provincia. Ieri mattina, infatti, in consiglio provinciale si sarebbe dovuto discutere la mozione avnzata dal presidente del consiglio, Gianluca Cefaratti, per chiedere ufficialmente alla Regione Molise di stornare i ventiquattro milioni, in predicato di essere destinati alla realizzazione della metropolitana leggera, ad un piano di manutenzione delle strade provinciali, nelle ultime settimane interessate da numerosissime frani e cedimenti. Ma la seduta è andata deserta. Assente tutto il centrosinistra, con in testa il capogruppo PD Micaela Fanelli, accesissima supporter del renziano (!) Frattura; che evidentemente era meglio non seccare in questo frangente Assente anche buona parte

del centrodestra, però; dei consiglieri e assessori di maggioranza (?), ennesima dimostrazione che in questa regione ormai vige un clima consociativo che nemmeno qua-

rant’anni fa. “Sono profondamente amareggiato dalla situazione, ma non mollo.” - dichiara, infatti, il presidente Cefaratti - “Vediamo quali sono le azioni politiche da

prendere. Farò le valutazioni politiche con quello che resta di questa maggioranza. Convincerò i sindaci, che come me non si piegano davanti a nulla, a portare avanti l’azione politica. Gli altri ne risponderanno direttamente al territorio e in termini elettorali ” I sindaci cui fa riferimento Cefaratti sono quelli di San Felice del Molise, Acquaviva Collecroci, Montemitro, Montefalcone del Sannio e Castelmauro; tutti di area di centrosinistra, che avevano già chiesto al governo regionale di farsi tramite con Roma per il riconoscimento dello stato di calamità, visto che le loro comunità sono sostanzialmente isolate a causa dell’inagibilità di ampi tratti delle provinciali di riferimento. Ma in consiglio provinciale si è vigliaccamente deciso di non decidere,

Dandosela a gambe; per non disturbare il governatore, probabilmente. Con una richiesta tanto disperata quanto inopportuna. Meglio squagliarsela, quindi. Disertare. Meglio la fuga che votare contro (votare a favore? Ma figuriamoci!), assumersi una responsabilità, stare dritti con la schiena. Molto meglio confondersi nel mucchio degli assenti. Cinque paesi isolati? Vabbè, si vedrà. Resta un’altra domanda: possibile, però, che non vi siano altre risorse, altri strumenti finanziari, cui attingere per mettere mano a questa emergenza? O si stornano i milioni della metropolitana leggera (pallino del governatore, che la progettò di concerto con il suo ex, o finto ex, chi lo sa, amico Michele Iorio) oppure le provinciali sono destinate a restare così in eterno?

Mettere ordine alle carte, ai documenti, al patrimonio e alle pendenze in atto dell’Ente

Gli anni passano e della liquidazione dell’Ersam non se ne viene a capo nonostante Iacobucci Antonio Iacobucci “double face”, entrambe in veste di organizzatore e gestore delle attività municipali al comune di Campobasso e di commissario straordinario dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Molise “Giacomo Sedati”. La conciliazione è nella ripartizione temporale degli incarichi e nella capacità di reggerli . Ma lo stesso Iacobucci, a titolo gratuito, è anche commissario liquidatore dell’ex Ersam, l’ente che ha fatto la storia dell’innovazione in agricoltura fin dagli anni Sessanta poi assogget-

CAMPOBASSO. Autostrada sì? O Autostrada no? Due anni persi a discutere del nulla. Mentre i molisani, considerate le posizioni contrastanti e poco chiare della maggioranza di governo, non hanno ancora compreso la strategia che si vuole adottare per dotare la Regione di un sistema infrastrutturale moderno ed efficace. Per questo motivo, il Consigliere regionale di Forza Italia ha presentato una mozione urgente a Palazzo Moffa (sottoscritta dall’intero centrodestra) in cui si chiede di tornare a discutere presto in Aula (e non nella sede di un partito o attraverso patti di marciapiede) di un tema

tato agli interessi politici e per questo trasformato in agenzia (Arsiam) e in procinto di cambiare ancora pelle con l’entrata in vigore della legge regionale proposta dall’esecutivo di Palazzo Vitale con la deliberazione 654 del 9 dicembre 2013 (in Arsap). Evoluzione in corso, quindi, con intermezzi commissariali di cui quello relativo alla liquidazione dell’Ersam in essere da non meno di 10 anni: una eternità. Una eternità che neanche il decisionismo amministrativo di Iacobucci commissario liquidatore sta riuscendo ad accorciare. Si deve

presumere che rimettere ordine alle carte, ai documenti, al patrimonio e alle pendenze dell’Ersam, è un esercizio complicato che in parte giustifica gli anni dedicati alla liquidazione da Antonio Ventresca al quale, per la durata dell’incarico (retribuito) ha dovuto patire anche feroci campagne di stampa. Il fatto che nemmeno Iacobucci riesca a chiudere la partita e a far conoscere quali erano le condizioni dell’Ersam e quali saranno gli effetti della liquidazione, pur disponendo di pieni poteri e magari di una migliore conoscenza della ma-

teria amministrativa, giuridica e contabile, è una constatazione che solleva Ventresca dal dubbio di una mancata volontà a concludere tempestivamente l’incarico che gli era stato assegnato. Per una sorta di parallelismo giornalistico viene spontaneo considerare impeccabili (fin qui) gli incarichi di organizzazione, di gestione e di coordinamento delle attività amministrative da parte di Iacobucci, meno, invece, le attività che lo riguardano come liquidatore. A meno di una sopravvenienza che indichi il contrario. Cioè, che arrivi a liquidare l’Ersam e a sostenere il futuro dell’agricoltura e delle attività agroalimentare con il supporto determinante dell’Arsap.

“Autostrada, due anni di veti, scontri indecisioni. Irresponsabili” Mozione urgente presentata dal consigliere, Cavaliere cardine per il futuro e la sopravvivenza stessa del Molise e soprattutto “di attivare celermente - si legge nel testo - tutte le procedure amministrative per arrivare all’espletamento del bando di gara per la realizzazione dell’opera strategica, per non perdere l’unica possibilità di far uscire il Molise dall’isolamento delle grandi direttrici viarie nazionali”.

E’ l’ultima chiamata utile per fare una volta per tutte chiarezza dopo il caos procurato da chi ha osteggiato in modo particolare un progetto così importante e adesso deve assumersi fino in fondo le proprie responsabilità davanti ai cittadini. “Quali sono - scrive infatti Cavaliere nella mozione - le motivazioni che hanno indotto il Governo regionale a riprogrammare i fondi de-

Dardo

stinati alla realizzazione dell’Autostrada del Molise, assumendosi il forte rischio di perdere il finanziamento concesso?”. L’assurda telenovela dell’Autostrada è comunque durata sin troppo. Occorre quindi non solo trasparenza, ma anche coerenza: “Nel caso in cui emerga - tuona l’esponente di Forza Italia - la volontà, da parte della maggioranza in Consiglio regionale, di non realizzare l’opera finanziata, si proceda allo scioglimento della società Autostrade del Molise S.p.A.”. “Se non si intende realizzare l’opera, - conclude - che senso ha mantenere un Cda che costa migliaia di euro?”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

27 marzo 2015

A Bernardino Musenga la villa dei cannoni L’intitolazione un atto di riconoscenza al valente progettista campobassano tista, restauratore e letterato; coniugando gli amori per agricoltura e letteratura compose un inno a Cerere in lingua latina. Illuminista e giacobino sostenne la Repubblica Napoletana e, successivamente, si distinse per attività e fattività durante il periodo napoleonico. Due furono le pietre miliari della sua esperienza professionale e di vita: il terremoto del 1805 e lo sviluppo della città di Campobasso che si apriva al Nuovo. Da una parte bisognava ricostruire la regione devastata dal sisma del 26 luglio, dall’altra traghettare verso la modernità il capoluogo della neonata provincia di Molise la cui popolazione, in fase di sviluppo socio economico, desiderava uscire dal borgo diventato troppo stretto.

CAMPOBASSO. Era il 26/11/2010 quando, in occasione di una convegno su Bernardino Musenga, il dott. Carlo, discendente del celebre architetto, dichiarò: “non riesco ancora a comprendere come Campobasso non l’abbia ricordato intestandogli una strada o una piazza”. Dopo circa due anni, il 20/08/2012 quasi in un’ideale risposta Nicola Felice, studioso, ricercatore, autore di libri d’arte e storia, presidente del Comitato per la memoria della B.C.M., ha presentato al Sindaco di Campobasso una richiesta di intitolazione “di area di circolazione all’architetto Bernardino Musenga”. Ora, le proposte hanno trovato rispondenza nei fatti con l’intitolazione della villetta dei cannoni a Bernardino Musenga (17741823) che era figlio d’arte, il padre ingegnere operò molto in Molise. Bernardino fu proget-

Tesserini venatori, vanno riconsegnati Entro il 31 marzo i cacciatori dovranno lasciarli presso la Provincia CAMPOBASSO. L’Arci Caccia Regionale ricorda ai Cacciatori del Molise che sono tenuti, come da regolamento del calendario venatorio 2014/2015, a riconsegnare entro e non oltre il 31 marzo i Tesserini Venatori presso la propria Provincia di appartenenza. E’ doveroso chiarire alcuni aspetti: la mancata osservanza della dispo-

sizione non solo comporta la decadenza del diritto di esercitare Caccia in Molise, ma crea un danno al sistema, perché - come riporta l’articolo 12 (lettera i) del calendario venatorio - i dati sui capi abbattuti verranno rivelati dalle amministrazioni provinciali (D.M. 6 novembre 2012) e poi trasmessi dalla Regione ai ministeri dell’Ambiente e delle

Politiche agricole, che a loro volta inoltreranno il tutto alla Commissione europea. Iter questo fondamentale per la salvaguardia del territorio e della stessa attività venatoria. Nell’articolo 13 del calendario 2014/2015 (Disposizioni particolari) si ricorda inoltre che è importante, da parte di coloro che hanno

Progetto di educazione alla legalità “scuola aperta” Partirà il prossimo 1 aprile ed interesserà gli Istituti di diversi Comuni CAMPOBASSO. Partirà il prossimo 1° aprile l’iniziativa denominata “Scuola Aperta”, il progetto di educazione alla legalità rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo grado che interesserà diversi istituti scolastici della provincia. A seguito dei vari incontri che il Questore Pagano ha tenuto con numerosi Sindaci dei Comuni limitrofi a questo Capoluogo, è emersa l’esigenza, da più parti rappresentata, di accrescere la cultura della legalità soprattutto tra i giovani. Venendo incontro a tali esigenze, è stato predisposto il progetto in parola che, in questa prima parte, ha visto il coinvolgimento dei Comuni di Petrella Tifernina (Capofila del

progetto), Ripalimosani, Limosano, Montagano, Castellino del Biferno e della Dirigenza Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Ripalimosani. Tale iniziativa, che vede la Polizia di Stato di Campobasso collaborare proficuamente con altre Istituzioni del territorio, si propone di rendere gli studenti non solo protagonisti delle loro scelte quotidiane, ma anche protagonisti di un loro futuro impegno sociale e civico, innalzando le loro competenze e rendendoli consapevoli e rispettosi delle leggi. Con l’aiuto degli operatori della Polizia di Stato, i ragazzi affronteranno importanti tematiche come la com-

prensione del concetto di legalità, l’importanza del rispetto delle regole e della necessità di conoscere e riconoscere i comportamenti e le prassi illegali, la promozione di stili di vita improntati alla legalità. Saranno, poi, affrontati temi di grande attualità come quello della conoscenza e della prevenzione del bullismo in tutte le sue molteplici implicazioni e l’educazione ad un uso consapevole di internet, fornendo gli strumenti necessari per una navigazione sicura. La seconda fase del progetto coinvolgerà - nel prossimo mese di maggio – gli studenti delle scuole medie di Riccia e di altri Comuni limitrofi.

abbattuto beccacce, consegnare presso gli AATTCC di appartenenza l’ala destra (o la sinistra, se la destra è rovinata) aperta e fissata su un cartoncino. La “lettura” delle ali consentirà di rilevare informazioni fondamentali di tipo scientifico (grazie alla collaborazione di associazioni altamente qualificate) sulla specie beccaccia (Scolopax

rusticola). Si informa infine che la Regione ha predisposto un protocollo d’intesa con l’Ispra per questa specifica attività di monitoraggio, protocollo che sarà approvato a breve dalla Giunta regionale e che autorizzerà le province e gli AATTCC ad organizzare dei corsi di formazione proprio su tale attività.

LUTTO

Si è spenta la signora Rita adorata madre dell’assessore regionale, Pierpaolo Nagni. Alla famiglia giungano le condoglianze della redazione e della proprietà de La Gazzetta del Molise.


Campobasso

7 27 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Al lavoro dal 22 dicembre 2014 la commissione giudicatrice del concorso internazionale d’idee per la realizzazione della sede regionale tiene in ansia la platea professionale locale, gli operatori economici e i cittadini

Non solo sede, infatti, quant’anche un volano dell’economia

Decine di progetti indicano la tensione a partecipare da parte dei progettisti non solo e non tanto per i tre premi ai primi tre progetti selezionati, quanto a creare una nuova realtà, nuovi stilemi, nuovi stimoli, una nuova coscienza collettiva attraverso apporti tecnici e progettuali di natura e provenienze diverse Formalmente la commissione giudicatrice dei progetti d’idee per la realizzazione della nuova sede regionale tra Piazza Savoia e l’area dell’ex campo sportivo Romagnoli è al lavoro dal 22 dicembre 2014. La città attende con comprensibile interesse di conoscere l’apporto professionale intellettuale venuto dalle decine di progetti da ogni parte d’Italia , dell’Europa, del mondo. Un’attenzione, questa, che ha gratificato l’intelligenza di ricorrere al contributo di varie culture per un’opera destinata a segnare il trapasso da una condizione urbanistica e architettonica di notevole modestia e inefficienza ad una condizione di alto profilo, non escluso quello economico laddove le proposte progettuali hanno l’obbligo di illustrare con quali meccanismi e interazioni tra l’esistente e il nuovo, verrà a realiz-

zarsi la crescita del prodotto interno lordo della città. Vale a dire le ricadute sulla mobilità, sul commercio, sui trasporti, sulla vivibilità in senso lato della città e del territorio. Non tutti hanno posto l’accento su questo aspetto che invece è il maggiormente condizionante del lavoro della commissione. Che, stando alle indicazioni del bando, nel valutare gli elaborati è astretta a sentirsi su un binario, senza alcuna possibilità di divagare. L’assenza di spazi arbitrari di giudizio dovrebbe agevolare i tempi di valutazione. Tre mesi intanto se ne sono andati. E il tempo per questo concorso d’idee è particolarmente prezioso per rendersi efficace in termini di realizzazione. Decine di progetti, dicevamo, che indicano la tensione a partecipare da parte dei progettisti, non solo e non tanto per i tre premi

ai primi tre progetti selezionati, quanto a creare una nuova realtà, nuovi stilemi, nuovi stimoli, una nuova coscienza collettiva all’interno di una comunità molto indietro con l’innovazione, attraverso apporti tecnici e progettuali di natura e provenienze diverse. Basterebbe pensare che la nuova struttura regionale è tenuta ad essere energivora, cioè a non consumare energia ma a produrla al proprio interno, per allungare lo sguardo sui prossimi anni e su quali dovranno essere, per dettato di legge, i cambiamenti di mentalità, di progettazione e di realizzazione. La nuova sede regionale è anche questo, al di là dell’impatto architettonico. E il lato economico cui abbiamo fatto cenno prima, diventa evidente. Con questo carico di attese ed anche di valori (architettonici, urbanistici ed economici) è natu-

rale che più il tempo passa, più crescono le sollecitazioni che si arrivi ad una rapida conclusione. Che non dovrà esaurirsi con l’indicazione del primo, del secondo e del terzo, ma dovrà presentare l’intero lotto dei partecipanti al successivo giudizio della collettività. Un modo democratico di coinvolgerla e di invogliarla a sentirsi partecipe di una fase nuova del proprio essere cittadini di un capoluogo che finalmente può sentirsi tale. A dispetto dei tanti che si sono detti contrari alla sede ritenendo il manufatto e l’impatto il solito prodotto dell’edilizia speculativa e non il volano di una differente cultura urbanistica. Dardo

Palazzo san Giorgio: fine dell’astenia amministrativa

Progetti per la mobilità, per la sicurezza e per l’estetica cittadina: s’inizia con un piano del verde pubblico e privato di largo respiro Convenzione con l’Arsiam e accordi coi Comitati di quartiere Immerso tra relazioni tecniche, ipotesi progettuali e proposte operative, al sindaco Battista gli ridono gli occhi. Segno di energia interiore che gli viene - ne abbiamo preso atto - dalla convinzione che una volta sistemata la strutturazione interna del Municipio, potrà disporre di tutte le cose necessarie, compreso le risorse finanziarie, per avviare un processo di sviluppo. Per mettere, ovvero, in cantiere alcune idee che nel corso dei mesi “astenici” seguiti all’elezione del maggio scorso e dedicati all’arrotondamento degli spigoli nei rapporto tra il Pd e gli altri partiti della coalizione di centrosinistra, sono state tenute comunque in caldo. Progetti, soprattutto: per la mobilità, per la sicurezza e per l’estetica cittadina. Quest’ultima forse sarà l’incipit della nuova amministrazione potendosi avvalere di un ampio e articolato piano del verde: pubblico e privato. Una scelta di campo, finalmente. Non più interventi a caso, quando capita, ma un piano

organico favorito dal rilevamento di tutte le aree pubbliche a verde ed anche di quelle private esistenti sul, territorio comunale. Ancora una volta quest’opera certosina ed analitica ha fatto sapientemente capo all’Ufficio patrimonio e al geometra De Lisio. Aree verdi pubbliche e private che nell’intenzione del sindaco si dovranno saldare in una visione d’assieme sulla utilità e sulla bellezza di avere una città curata e, come dice il primo cittadino” “partecipata”. Partecipata attraverso l’intervento coordinato dei Comitati di quartiere, della Cooperativa “L’erba del vicino” e, perno dell’intera operazione, della convenzione con l’Arsiam (ex Ersam) che interverrà sull’intero territorio comunale per un’operazione di sfalciattura delle arre pubbliche (come è stata per la venuta l’anno scorso del papa) in corrispondenza della primavera, dell’estate e dell’autunno, e curerà in tutte le fasi dell’anno l’intero impianto arboreo e le bordure della settecentesca Villa De Capoa. Due operazioni

interessanti sotto il profilo organizzativo e apprezzabili sotto il profilo tecnico, essendo il personale del’Arsiam grandemente affidabile. Si esce dal minimalismo e dall’estemporaneità per entrare in un meccanismo stabile d’interventi mirati. Meccanismo cui, in aggiunta, come abbiamo fatto cenno, daranno un contributo sostanziale i Comitati di quartiere del Cep, di S. Giovanni, di Via Campania, di Via Pirandello e di Fontana vecchia che si prenderanno cura degli spazi pubblici destinanti a verde e faranno da pungolo verso i privati per sollecitarli a curare a loro volta gli spazi verdi di proprietà. E là dove i Comitati non ci sono sarà l’amministrazione comunale a intervenire con la struttura interna. Un capitoletto a parte sarà riservato al parco verde di Viale Manzoni, che già in passato è stato in procinto di essere gestito privatamente, con la prospettiva di costituire un punto di aggregazione per l’uso del tempo libero con la creazione di alcuni impianti sportivi e un gazebo per il ristoro. Tra le

ipotesi progettuali che si accumulano sul tavolo del primo cittadino c’è il rilancio in grande stile del Terminale delle autocorriere con un nuovo bando per la gestione e la manutenzione perché, con una rete di percorsi pedonali protetti ed assistiti da scale mobili, diventi centrale rispetto all’università alla stazione ferroviaria, a Via Mazzini, al quartiere S. Giovanni. Un articolato progettuale destinato a creare sicuramente un dibattito incentrato sulla opportunità o meno di affidare la progettazione agli uffici comunali e non all’esterno, sulla agibilità delle soluzioni tecniche previste, sul rispetto delle leggi nazionali ed europee che, a quanto pare, non hanno molta cittadinanza a Palazzo san Giorgio s’è vero (come è vero) che l’Ordine degli architetti ha chiesto l’accesso agli atti della scuola in costruzione alle spalle del centro commerciale “Oasi”. Ne faremo oggetto in seguito. Dardo

Tentano di rubare le carte d’identità in Comune Dai primi accertamenti sembra che i malviventi non abbiano rubato nulla CAMPOBASSO. Hanno forzato la porta riuscendo, durante la notte scorsa, a introdursi all’interno dell’ufficio anagrafe del Comune di Campobasso. A rendersi conto dell’episodio i dipendenti comunali che questa mattina si sono recati

sul luogo di lavoro. Immediato sul posto l’intervento della Polizia per i rilievi del caso. Dai primi accertamenti sembrerebbe che i malviventi non siano riusciti a rubare nulla, magari per la paura di essere scoperti

in un luogo così centrale della città. Tuttavia, gli inquirenti non escludono che l’obiettivo dei ladri fossero le carte di identità. Magari un primo passaggio per entrare in contatto con dati sensibili dei cittadini utili per compiere qualche truffa.

Mentre proseguono in queste ore le indagini della Polizia per giungere agli autori del tentato furto, negli uffici di Palazzo San Giorgio è tornata la normalità e i dipendenti hanno ripreso a lavorare regolarmente.



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CHIAREZZA SULLA SANITA' IN MOLISE

L’Associazione Regionale Ospedalità Privata per la qualità delle cure L'Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP Molise), sente il dovere di riportare chiarezza e correttezza di informazione ai molisani. Ciò si rende doveroso proprio per dare un quadro completo delle reali criticità della spesa sanitaria che incombe su noi molisani. Il sistema italiano di pagamento delle prestazioni sanitarie è calcolato sulla base del D.R.G. (ossia, la remunerazione delle prestazioni sanitarie viene calcolata sulla base di una specifica tariffa ministeriale). In Molise gli ospedali pubblici producono DRG per un importo complessivo annuo di euro 104 milioni, a fronte di un costo complessivo dell'offerta pubblica di euro 297 milioni1(fig. 1). Tale dato fa pensare ad una cattiva ed inefficace gestione che non trova giustificazioni e che richiede interventi strutturali per ridurre questa differenza tra costi e ricavi. Di contro, buona parte della classe politica cerca di nascondere questa amara realtà, a " ddebitando" sulla sanità privata responsabilità ad essa non imputabili. Orbene, la sanità privata del Molise, contrariamente alle affermazioni provenienti da più parti, rappresenta solo poco più del 15% (fig. 3) del finanziamento sanitario (il 13,3 % per l’assistenza ospedaliera ed il 19,6% per l’assistenza specialistica) con un’occupazione di migliaia di dipendenti (oltre 2.500). Come se non bastasse, gli ultimi provvedimenti della Regione Molise tendono ad infliggere un “colpo mortale” al comparto limitando, addirittura, la vera ricchezza della nostra Regione: la mobilità attiva per pazienti provenienti da altre Regioni. (fig. 2) Tale principio, oltre a contrastare con i dettami costituzionali e le Direttive europee (2011/24/UE), che danno al cittadino la possibilità di a " ndarsi a curare dove vuole e quando vuole", minaccia l’esistenza stessa delle strutture sanitarie molisane private e, in particolar modo, dei Centri di Eccellenza che vivono esclusivamente sull’attrazione extraregionale. È bene che i molisani sappiano che in tutte le Regioni del centro-nord Italia le aziende sanitarie non sono sottoposte ad alcun limite, anzi vengono addirittura “premiate” quando producono un alto tasso di mobilità attiva. Forse vi è una sottile strategia da parte di poteri centrali di far morire quelle poche strutture sanitarie dell’Italia centrale e meridionale, a vantaggio esclusivo delle Regioni del nord; con ciò determinando sempre maggiori disagi sociali legati ai cosiddetti “viaggi della speranza” . L’AIOP andrà avanti in questa battaglia di legalità a di¿J fesa del privato accreditato, affiancandosi a quella che rappresenta la sanità pubblica di qualità. Al centro del nostro interesse vi è sempre e solo il diritto alla salute. L’efficienza e la qualità delle cure che possono essere prestate ai cittadini dipendono anche da queste decisioni. Campobasso, 26 marzo 2014 L’AIOP Molise 1) Fonte: Programmi Operativi 2013-2015 approvati con Decreto Commissariale n. 21/2014, pubblicati sul BURM n. 18 del 10/06/2014

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AIOP ASSOCIAZIONE ITALIANA OSPEDALITA’ PRIVATA Regione Molise


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Isernia

27 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Al capezzale del ‘Caracciolo’ In serata l’appuntamento per il confronto tra le parti politiche sull’ospedale in zona disagiata AGNONE. Deputati, Assessori e Consiglieri regionali si incontrano sul tema dei territori di confine. Per discutere e decidere sul destino del San Francesco Caracciolo ma anche su Viabilità, Tra-

sporti e Istruzione. Due Regioni cugine, oggi finalmente alleate sui problemi dei territori di confine. E’ il risultato di un lungo e intenso lavoro che oggi reclama i suoi frutti concreti.

Un traguardo è già aver messo intorno allo stesso tavolo due deputati, tre fra consiglieri e assessori regionali di Abruzzo e Molise, i vertici del Pd molisano e lo stesso presidente Paolo Di

Laura Frattura con gli amministratori locali, la Diocesi di Trivento, il presidente della Provincia di Isernia. E’ questo ciò che accadrà oggi, con inizio alle 17.30 presso il Teatro Italo Argentino

di Agnone dove si discuterà del destino del San Francesco Caracciolo ma anche di tutte le altre necessità della difficile vita delle Aree di confine, come Viabilità, Trasporti e Istruzione.

Violenza sessuale sull’ex moglie, arrestato E’ stato rintracciato dai Carabinieri un operaio di 50 anni di Fornelli FORNELLI. E’ stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, con la grave accusa di violenza sessuale continuata nei confronti della ex moglie una 45enne di Isernia. Si tratta di un operaio 50enne, che i militari del Comando Provinciale di Isernia hanno catturato presso la sua abitazione di Fornelli. Secondo quando accertato nel corso delle indagini, l’uomo negli

ultimi anni si era reso protagonista per futili motivi di violente aggressioni nei confronti della moglie che a seguito di ciò decise di separarsi. Ma il 50enne, nonostante tutto, contro la volontà della donna, dopo averla picchiata selvaggiamente, la costrinse ad avere rapporti sessuali. La vittima fu violentata per diverse ore subendo abusi di ogni tipo. La donna coraggiosamente riuscì a rac-

contare tutto ai Carabinieri, che nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita nei confronti dell’aggressore, sottoposero a sequestro anche un fucile calibro 12 illegalmente modificato, alcune munizioni da guerra e circa un chilogrammo e mezzo di esplosivo. Questa mattina all’alba l’epilogo dell’orrenda vicenda, con l’arresto dell’orco in esecuzione di un mandato di cattura

emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia. Il 50enne, dopo le formalità di rito espletate presso la caserma dei Carabinieri di Isernia è stato trasferito nella vicina Casa Circondariale di Ponte San Leonardo, dove in virtù del provvedimento emesso dalla competente Autorità Giudiziaria, dovrà scontare una condanna alla pena di tre anni e mezzo di reclusione.

Via Crucis itinerante a Isernia Due appuntamenti da non perdere organizzati dalla parrocchia Sacro Cuore ISERNIA. Due appuntamenti da non perdere in vista della Santa Pasqua. Ad organizzarli la Parrocchia Sacro Cuore dei Padri Cappuccini di Isernia che “scende per strada” (tempo permettendo) per andare incontro ai suoi tanti fedeli. Si comincia venerdì prossimo, 27 marzo, con il pio esercizio della Via Crucis itinerante per le strade della Parrocchia dal tema “Con Papa Francesco per superare la tentazione dell’indifferenza verso il prossimo e verso Dio”. Il raduno dei fedeli è fissato per le ore 20.45 su Viale dei Pentri, all’altezza del civico 187 (nei pressi del mobilificio Chateau d’Ax); le 14 sta-

zioni che faranno rivivere il calvario di Cristo si snoderanno lungo via dei Sanniti, via Aquilonia (comparto Nunziatella), quindi di nuovo su viale dei Pentri, per concludersi nei pressi dell’Aci. Domenica 29 marzo, invece, inizio della Settimana Santa che porterà alla grande festa della Pasqua con la Messa delle Palme che verrà celebrata in piazza Veneziale. Il programma prevede il raduno presso la villa comunale alle ore 9.45 per la benedizione dei ramoscelli d’ulivo e la seguente processione lungo corso Garibaldi verso la Chiesa del Sacro Cuore per la solenne celebrazione con

l’altare che verrà collocato sul sagrato e ben 500 sedie posizionate nella piazza antistante, intorno alla statua di San Francesco. “Si tratta di due momenti forti che ci permetteranno di preparare nel migliore dei modi la Settimana Santa che culminerà, quindi, con la domenica di Pasqua, Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. L’intento della Via Crucis itinerante, ormai tradizione consolidata della nostra Parrocchia, è quello di andare incontro ai nostri tanti fedeli che abitano nella zona periferica della parrocchia – spiega fra’ Nazario Vasciarelli, parroco del Sacro Cuore e guardiano del convento dei Padri Cappuccini

– e di pregare con loro ricordando la morte di Cristo. Per quanto riguarda, invece, la Domenica delle Palme, abbiamo pensato di dare una ulteriore testimonianza di fede alla città celebrando all’aperto in un giorno particolare in cui, di solito, la nostra chiesa è stracolma di gente. Grazie all’apporto dell’amministrazione comunale di Isernia, ed in particolare all’assessore alle politiche sociali Galasso, potremo posizionare circa 500 sedie in modo che tutti potranno partecipare comodamente. E’ chiaro che, in caso di avverse condizioni metereologiche, le due celebrazioni si svolgeranno in Chiesa”.

1914 – 2014: CENTO ANNI DI SPORT “Cronache e Storia dello Sci Club Capracotta” Importante appuntamento per la comunità capracottese nel pomeriggio del 28 marzo 2015. Alle ore 16,30 presso la sala polifunzionale dell’edificio scolastico sarà presentato il volume “1914 – 2014: CENTO ANNI DI SPORT Cronache e Storia dello Sci Club Capracotta”. L’opera raccoglie gli eventi e la storia del primo secolo di vita del sodalizio capracottese che in cento anni di vita ha dato tantissimo in termini di promozione delle attività sportive invernali ed ha contributo a tenere sempre saldi principi di solidarietà umana specialmente negli anni più difficili dell’ultimo secolo. Alla presentazione del volume parteciperanno due grandi campioni del passato dello sci di fondo italiano Gabriella Paruzzi, medaglia d’Oro alla 30 km. della XIX olimpiade invernale di Salt Lake City e Fulvio Valbusa, medaglia d’oro nella staffetta alle olimpiadi

di Torino 2006. Questi campioni, nel passato hanno gareggiato sulle piste di Prato Gentile dove raccolsero lusinghieri successi per poi giungere agli onori dei medaglieri olimpici. Dopo i saluti del Sindaco di Capracotta, Antonio Monaco, del Presidente del Comitato “Capracotta 2014”, Agostino Angelaccio, e di Michele Conti, Presidente dello Sci Club, ci saranno gli interventi di diversi ospiti. Carmelo Parpiglia, consigliere regionale con delega allo Sport, Guido Cavaliere, Presidente Regionale CONI Molise, Daniele Marrama, Presidente Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Giuseppe Gatti, Presidente GDF Suez Energia Italia, Giuseppe Iandolo, Presidente Comitato Regionale Molisano FISI. A chiudere ci saranno alcune testimonianze di atleti del passato, Filomena Paglione e Pietro Paglione, e del presente, guidati dall’allenatore dello Sci Club Capracotta Oreste D’Andrea, giovanissime leve che in queste ultime settimane hanno centrato importantis-

simi risultati in diverse competizioni di sci di fondo di interesse nazionale e internazionale. I lavori saranno coordinati dal presidente del-

l’Ordine dei Giornalisti del Molise, Antonio Lupo.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

27 marzo 2015

Bonifica, Consorzio e contribuenza

Una discussione che da tempo è motivo di frizioni tra le parti TERMOLI. Si è svolto, presso la sede consortile di Termoli, l’incontro tra il Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno ed i Sindaci dei Comuni di Termoli, Campomarino, Portocannone, Palata, Montecilfone, Petacciato, Mafalda, Guglionesi San Giacomo, con la presenza del Presidente dell’Unione dei Comuni, per discutere dell’applicazione del nuovo piano di classifica della bonifica, che modifica gli importi di pagamento dei canoni consortili dei contribuenti. Come ha evidenziato il

Presidente del Consorzio di Bonifica Trigno Biferno, Giorgio Manes, il nuovo piano di classifica del Consorzio, ed i relativi importi delle cartelle esattoriali per i consorziati, deriva dall’applicazione delle “linee-guida per la redazione dei piani di classifica per il riparto della contribuenza consortile” emanate dalla Regione Molise, in applicazione della normativa nazionale di riferimento. Gli Uffici e le strutture del Consorzio di Bonifica si stanno prodigando per assistere i contri-

buenti e chiarire tutti gli aspetti della nuova tariffazione, pronti a rettificare eventuali incongruenze che si dovessero rilevare dai dati storici presenti nel catasto dei territori. In quest’ottica di piena disponibilità si è svolto l’incontro con i sindaci dei comuni dell’ambito di competenza del Consorzio di Bonifica Trigno Biferno, durante il quale si è registrato un clima di forte collaborazione tra le Amministrazioni Comunali e quelle consortili, anche in considerazione del ruolo particolarmente

importante che viene svolto dalla bonifica, per la gestione e regimentazione delle acque, che, oltre a garantire un bene primario, risulta essere particolarmente vitale per la gestione del territorio. Il presidente del Consorzio di Bonifica, Manes, insieme al presidente dell’Unione dei Comuni, Bucci, ed i Sindaci presenti hanno anche fatto il punto sull’aggravarsi dei problemi, causati anche dai cambiamenti climatici che portano al susseguirsi irregolare ed anomalo di fenomeni atmosferici

critici, che colpiscono le aree ad elevata vulnerabilità idrogeologica. La tutela del territorio, sottolinea Giorgio Manes, non è alternativa, ma deve essere complementare allo sviluppo economico dei nostri territori, sviluppando adeguate sinergie tra gli Enti locali per predisporre ed attivare progetti per la adeguata gestione delle acque e per la mitigazione del rischio idrogeologico.

Schianto sulla strada, muore un 48enne Si tratta di Francesco Sacchetti di Montenero di Bisaccia che stava raggiungendo Vasto TERMOLI. Ancora sangue sulle strade molisane. Viaggiava verso Vasto, Francesco Sacchetti, 48enne di Montenero di Bisaccia, quando, a bordo della sua Mini Cooper ha perso il controllo

dell’auto all’altezza della prima rotatoria tra Abruzzo e Molise ed è finito fuori carreggiata schiantandosi contro un pilastro. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare; ad essergli risultate fatali sono

state le ferite riportare a seguito dell’impatto contro un pilastro in cemento sulla Statale 16, all’altezza tra marina di Montenero di Bisaccia e San Salvo marina. A intervenire sul posto sono stati i

sanitari del 118 chiamati da alcuni passanti mentre a cercare di stabilire le cause dell’incidente si stanno occupando i Carabinieri della Compagnia di Vasto che hanno effettuato i dovuti rilievi nel mentre ad

operare erano anche i Vigili del Fuoco del distaccamento abruzzese allo scopo di ripristinare la viabilità.

PASSIONE VIVENTE: SABATO 28 MARZO 2015 LA RAPPRESENTAZIONE NEL SUGGESTIVO SCENARIO DEI CALANCHI MONTENERO DI BISACCIA. Sarà ancora una volta il suggestivo scenario dei calanchi, posto alle spalle del Santuario della Madonna di Bisaccia, il teatro naturale all’interno del quale sarà rappresentata la quarta edizione della Passione Vi-

vente. L’evento, patrocinato dal Comune di Montenero di Bisaccia e organizzato dalla Pro Loco “Frentana”, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale “Bisaccia” e l’Associazione teatrale L’ tre cull’, si

terrà sabato 28 marzo alle ore 17,30. Oltre cento interpreti, tra attori e figuranti, rievocheranno le scene della Passione di Gesù, partendo dalla processione con le palme, per passare poi al cenacolo, all’orto degli ulivi, al processo con Ponzio Pilato, alla via crucis, alla crocifissione, alla deposizione dalla croce e al trasporto del corpo di Gesù per la sepoltura presso la vicina “Grotta della Madonna”; la rappresentazione termi-

nerà con le scena della resurrezione. “Invito tutti i nostri concittadini - dichiara il sindaco Nicola Travaglini i residenti dei centri limitrofi e i turisti presenti in questo momento sul nostro territorio, ad assistere a questa emozionante rievocazione della Passione di Gesù; il coinvolgente scenario dei calanchi che fa da sfondo all’intera rappresentazione, farà vivere agli spettatori un’espe-

rienza davvero unica. Rivolgo il mio personale ringraziamento e quello dell’Amministrazione comunale, agli organizzatori e ai volontari che ogni anno scelgono di prendere parte a questo eccezionale evento; a loro va tutta la nostra riconoscenza per il dinamismo e per il grande spirito di collaborazione instaurato in questi anni, oltre che per la straordinaria dedizione mostrata nei confronti delle tradizioni del nostro territorio”.


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Termoli

27 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Frana Petacciato, intervenga il governo” La sezione del Pd chiede l’immediato intervento dello Stato vista la vastità del movimento franoso PETacciaTo. Il circolo del Partito Democratico di Petacciato chiede un intervento del governo nazionale per contrastare l’azione della frana che ormai da decenni tiene in apprensione il centro costiero. Per questo gli esponenti del Pd petacciatese stanno cercando di sensibilizzare le istituzioni nazionalicon l’aiuto

del segretario regionale Micaela Fanelli. «Il dispiegamento di forze messo in campo dall’amministrazione comunale – afferma il Pd in una nota - è stato importante, l’arrivo della protezione civile tempestivo, ma l’evento e la consistenza della frana non possono e non devono restare un fatto locale. Con il con-

sigliere comunale Antonio Staniscia abbiamo fatto un sopralluogo sul territorio e riteniamo di dover informare del movimento franoso tutti gli organi nazionali in nostro potere, compreso il dipartimento Nazionale della Protezione civile». Secondo il Pd locale «il problema è un gigantesco fatto di rilevanza

nazionale, la Regione Molise da sola non può ottemperare ai lavori di contenimento di una frana che interessa una zona così vasta del territorio, che in particolare colpisce la rete viaria e ferroviaria che se interrotte, dividerebbero l’Italia adriatica in due, da nord a sud. Il progetto dicontenimento delle acque superficiali, messo in

campo dall’amministrazione comunale, rappresenta sicuramente un piano di salvaguardia ambientale importantissimo come pure il rimboschimento, ma una collina così meravigliosa non può non ricevere l’assistenza necessaria, ecco perché non ci fermeremo e faremo il possibile per aiutare il comune di Petacciato».

Giudice di pace, sorte segnata Anche se il Comune di Termoli insiste per mantenere aperto l’ufficio, troppe le difficoltà TErMoLi. Pare davvero segnata la sorte dell’ufficio del Giudice di pace di Termoli di via Corsica. Anche il presunto e annunciato trasloco dai locali privati, in quelli della vecchia Pretura, poi divenuta sede distaccata del tribunale di Larino sino al settembre 2013, non decolla,

nonostante sopralluoghi e misurazioni per arredi etc. La carenza più grossa risiederebbe nell’avere a disposizione un solo cancelliere di stampo ministeriale, visto che l’affiancamento finalizzato alla formazione non starebbe producendo gli effetti sperati col personale municipale.

Insomma, quasi tutti rassegnati, nonostante il sindaco Sbrocca stia insistendo per mantenere l’ufficio aperto a spese dell’amministrazione adriatica e il Ministero della Giustizia l’abbia salvato dalla chiusura col decreto del novembre scorso. Tuttavia, un altro decreto potrebbe dare il colpo di grazia, quello che in

via Arenula a Roma dovrebbe prevedere la chiusura di tutti i presidi dei Giudici di pace rimasti in vita in deroga per volontà di enti locali che però al pensiero non hanno fatto seguire l’azione giusta, sobbarcandosi tutti gli oneri e gli adempimenti che lo stesso decreto prescriveva.

Treno bianco con gli alunni dell’Alberghiero Saranno gli studenti a garantire la preparazione del catering a bordo delle carrozze per Lourdes TErMoLi. È stata presentata ieri sera in conferenza stampa la prima festa del tesseramento dell’Associazione Unione Cuochi della provincia di Campobasso; l’evento, tenutosi presso il Martur Resort sul lungomare nord di Termoli, ha visto la presenza del Team Manager dell’Associazione Maurizio Santilli, del segretario Massimo Talia e del Capo Team dei Pasticcieri Agostino Petriella.A parlarci di cosa accadrà nella giornata di lunedì 30 marzo, dalle 20,00 in poi, è il professor Maurizio Santilli: “Questa è la prima festa dell’Unione Cuochi della provincia di Campobasso e si svilupperà attraverso l’inaugurazione dell’Anno Associativo; sarà questo un incontro molto importante dove si vedrà la presenza di oltre 100 cuochi che rappresentano la nostra associazione, ma assieme a loro, lunedì prossimo, saranno tanti altri ospiti.

L’importanza di questa festa è proprio l’aggregazione dell’enogastronomia territoriale; per aggregazione, appunto, s’intende tutti i cuochi e altre associazioni tipo L’Avis di Termoli, L’Aid e tante altre che s’incontreranno in questa occasione per discutere e programmare nuove progettazioni per il futuro legato ala qualità dell”alimentazione del nostro territorio. Ma quello che avrà una importanza rilevante in quella serata sarà la presentazione del catering che gli alunni dell’Alberghiero di Termoli Federico di Svevia gestiranno in occasione della formazione del treno Bianco che in Estate andrà in pellegrinaggio a Lourdes; sarà un catering per circa 500 persone, quindi, saremo due docenti più un numero congruo di alunni che cucineranno sul treno bianco. La serata di lunedì servirà anche per reperire fondi per permettere l’organizzazione di questo Catering”.

“Eolico e hub, un dramma” Il Comitato anti camorra è intervenuto per sostenere il lavoro dei magistrati Larino. Conferenza stampa e sitin davanti al Tribunale di Larino per sostenere ancora una volta il lavoro che la Procura sta portando avanti nel Palazzo di Giustizia a dispetto della situazione non proprio favorevole nella quale opera tra i sempre

paventati rischi di chiusura e l’atavica ed inquietante carenza di personale. Un’occasione per sottoporre agli inquirenti due nuovi esposti-denunce, il primo relativo ad una interessante integrazione sulla questione eolico

selvaggio di Montecilfone, il secondo riguardante il centro di accoglienza Hub di San Giuliano di Puglia e «i retroscena in odore di malaffare». «Perché la Regione Molise continua a dare autorizzazioni per l’eolico

dove le linee guida, approvate a dicembre, sostengono che non si può costruire? - ha dichiarato Emilio Izzo, tra i promotori dell’evento – Secondo noi c’è dell’illecito e chiediamo alla Procura di Larino di indagare». Il segretario della Uil Beni

Culturali chiede di approfondire anche in merito alle convenzioni stipulate «perché pare che i proprietari dei terreni siano collegati con amministratori e tecnici del comune».



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Opinioni

27 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Trivellazioni, assente il Molise

di Claudio De Luca In Abruzzo e Molise l’avanzata del petrolio procede spedita dopo che, il 6 marzo scorso, sia pure somministrando talune prescrizione, la Commissione pe la valutazione dell’impatto ambientale ha “sdoganato” il Progetto “Ombrina 2″. Ora si attende l’ammaraggio della piattaforma ‘Rockhopper’ che,per i prossimi 24 anni, presidierà con una nave-raffineria le coste che segnano al confine tra l’Abruzzo ed il Molise; due Regioni che dovrebbero essere protetta da un Parco nazionale istituito e mai perimetrato. Il progetto della “Medoilgas Italia” (oggi “Rockhopper“) prevede che la piattaforma debba essere istallata a sole 3 miglia dalla linea costiera dove nascerà un impianto di estrazione che avrà annesso un Centro di trattamento galleggiante. Piaccia o non piaccia, al di là di inutili arzigogoli, si tratta comunque di unadecisione che calpesta i diritti delle due popolazioni a governare il destino del proprio territorio. Tutto ciò avviene mentre si prospetta, in dirittura d’arrivo, il decreto ministeriale di compatibilità ambientale. Se vogliamo, è soprattutto l’Abruzzo che sta pagando i ritardi posti alla perimetrazione del parco. Ma cosa aspettano la Regione Molise ed i principali Comuni a far sentire anche la propria voce? A proposito di petrolio, il Wwf ha rivelato:”E’ prevista la perforazione di 4/6 pozzi e la realizzazione di altre infrastrutture di collegamento“. Per l’on. Gianluca Vacca (M5s) “crol-

Tutto quello che gli altri non dicono

lano le balle del Pd locale e nazionale, dimostrando che la strada della richiesta dell’Aia per ‘Ombrina’, portata avanti dal Ministro Orlando, quand’era al capo del Dicastero dell’ambiente, era solo un’ennesima presa in giro per andare oltre le elezioni regionali. Legnini, D’Alfonso, Pezzopane e tutti i rappresentanti abruzzesi del Pd stanno prendendoci in giro da anni” Il Presidente della Commissione di vigilanza in Consiglio regionale

Abruzzo Mauro Febbo (Fi) ha dichiarato che “non ha più senso portare avanti il progetto del Parco quando le trivelle sono già arrivate davanti ai trabocchi“. Acerbo (Segreteria nazionale Prc-Sel) ha sottolineato che, in campagna elettorale, D’Alfonso aveva difeso il mare abruzzese-molisano mentre oggi il Pd continua ad approvare norme a favore dei petrolieri. In effetti il progetto ‘Ombrina 2′ fu resuscitato grazie all’approvazione bipartisan del

Decreto Passera durante il Governo Monti. Poi, con Renzi, sono arrivati lo ‘Sblocca Italia’ e la modifica del Titolo V della Costituzione. Insomma, secondo “Lega ambiente”, è stato fattoun ulteriore regalo alla ‘lobby’ del petrolio. “Dagli studi presentati, si evince l’assurdità del progetto: greggio di pessima qualità e di quantità trascurabili, sufficiente a coprire a fatica lo 0,2% del consumo annuale nazionale; gas in quantità insignificante e sufficiente

Grande Guerra, il vero significato di Pino La mia generazione è forse l’ultima ad avere ascoltato dai nonni i loro racconti sulla vita al fronte nella Grande Guerra. Rispetto ad alcune ricostruzioni che oggi vengono divulgate, soprattutto nel mondo dello spettacolo, quei racconti sembravano arrivare da un altro pianeta; era offuscata la memoria dei nonni oppure oggi si preferisce lavorare di fantasia per fare cassetta, per ideologia o addirittura per ignoranza? Ricordo anch’io cos’era la festa della Vittoria quand’ero bambino, le scolaresche portate ai monumenti e ai sacrari, e cosa è diventata dopo che ha smesso di essere chiamata Celebrazione della Vittoria. Non mancava la retorica in quelle commemorazioni, oggi la retorica non è finita, è solo di segno diverso ma pervade il pacifismo dei nostri anni. Si dice che la Grande Guerra sia stata la prima occasione in cui italiani del Nord e del Sud si siano veramente conosciuti da vicino. È solo

un luogo comune o c’è un fondo di verità? E in tal caso quale memoria se ne è conservata nelle famiglie del Sud? La Grande Guerra ha realmente amalgamato, seppur tragicamente, italiani del nord e italiani del sud e li ha fatti sentire consorti, uniti, parte di uno stesso destino e di una stessa patria. Dobbiamo abituarci a leggere gli eventi della Prima Guerra Mondiale in una chiave inevitabilmente contraddittoria. Da un verso la Guerra fu vissuta come una maledizione, un obbligo crudele, che spezzava le vite e le famiglie costringendo artigiani, contadini e gente che non si era mai mossa di casa a combattere per una causa che spesso sentivano lontana, se non estranea. Dall’altra generava coesione, spirito di solidarietà, acutizzava il senso vivo dell’umanità, e in taluni accendeva lo spirito d’italianità, il patriottismo… La Grande Guerra fu l’una e l’altra cosa, sarebbe ipocrita o fazioso limitarsi a narrare solo uno dei due aspetti. Torno, per concludere, alla “inutile strage”.

Posso capire l’aggettivo inutile usato prima della guerra e per evitare che la strage si compisse; eppure molti lo usano anche oggi forse senza rendersi conto che può suonare come un’offesa nei confronti dei Caduti, quasi che il loro sacrificio sia stato vano. Il pacifismo a ogni costo può offuscare anche la ragione? Bisogna distinguere tra il sacrificio di milioni di soldati, l’eroismo di alcune minoranze ardite, il martirio di popoli e di ignari fanti, che meritano rispetto, onore, ricordo e appassio-

a coprire appena lo 0,001% del consumo annuale nazionale, con una ricaduta locale (in termini di ‘royalties‘) equivalente all’importo di mezza tazzina di caffè all’anno per ogni abruzzese. In sostanza, a guadagnare dall’operazione saranno pochi petrolieri, a discapito del territorio“. Sulle criticità del progetto e del suo “iter” “Lega ambiente” era già intervenuta reiteratamente. “Mancano ulteriori valutazioni circa gli effetti che tale attività avrà sul mare e sulle aree protette prorio mentre le norme richiedono: 1) un’accurata relazione sui grandi rischi e su eventuali incidenti che possono verificarsi; 2) la verifica delle garanzie economiche da parte della società richiedente, per coprire i costi di un eventuale incidente durante le attività e l’applicazione di tutte le misure necessarie per individuare i responsabili del risarcimento in caso di gravi conseguenze ambientali fin dal rilascio dell’autorizzazione“.Tutti questi passaggi non sembrano essere stati considerati dal Governo nell’ ‘iter’ autorizzatorio proprio quando i rischi potrebbero essere immensi, senza considerare il trattamento del greggio estratto a bordo della naveappoggio ed il suo trasporto fino a riva. Eventuali incidenti o imprevisti danneggerebbero in maniera irreversibile il delicato ecosistema marino- costiero, il turismo e la pesca, coinvolgendo lo stesso Molise; ragion per cui mal si comprende perché mai la Regione ed i sempre loquaci (almeno per altre cose!) Sindaci dei Comuni non si attivino formalmente.

nata riconoscenza, dall’effetto che produsse la Guerra, nel senso prima indicato: la fine della centralità dell’Europa, l’avvento dei regimi totalitari, la fabbrica degli orrori, la guerra totale e la leva obbligatoria di massa. Il pacifismo non ha mai fermato una guerra, al più ha indebolito una delle parti in conflitto, la propria… E spesso non è animato dal desiderio di deporre le armi ma di spostare il conflitto in altri ambiti e tra altri soggetti, per esempio dalle nazioni alle classi, dalle trincee alla guerra civile, dalle battaglie alle rivoluzioni… Onorare i combattenti non vuol dire amare la guerra



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