TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 238 - venerdi’ 21 noveMbre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Luigi Zappone
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Luigi Zappone. Il dinamico presidente di Confimpresa sta cercando di rilanciare il discorso commercio sul territorio nonostante le difficoltà che il settore sta scontando in questo momento di forti difficoltà economiche. Con la sua nuova associazione sta cercando di porre in essere una serie di manifestazioni da sottoporre come proposta alle varie amministrazioni proprio nell'intento di rilanciare attività un tempo base dell'economia campobassana e molisana. Uno sforzo da Oscar.
Un avvocato molisano: Enzo Iacovino a tutela del servizio pubblico Rai
Il Tapiro del giorno a Roberto Ruta
Servizi alle pagine 2 e 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Roberto Ruta. Il senatore, dopo la riappacificazione con il presidente Frattura, continua a mantenere il suo solito silenzio sui grandi temi della politica molisana. Soprattutto dei problemi che attanagliano famiglie e imprese molisane. Non basta, infatti, l'elenco dei punti sottoscritti con il Governatore anche perchè appartengono alla sfera della politica regionale. A mancare ancora ad oggi è una prospettiva progettuale e programmatica, un respiro di idee, la capacità di un piano per inquadrare i problemi e dare loro una soluzione.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 21 novembre 2014
"Si mina l'autonomia finanziaria della Rai"
Il sindacato Snater ha dato mandato allo studio legale Iacovino di tutelare l'azienda avverso l'interferenza del Governo ROMA. Oggi lo SNATER ha presentato, al settimo piano di viale Mazzini, formale diffida al Presidente della RAI, ai membri del Consiglio di Amministrazione della RAI e al Direttore Generale affinché adottino ogni opportuna procedura e azione legale volta a tutelare i superiori interessi della RAI avverso l’illegittima interferenza del Governo che con decreto legge 66/2014 convertito in legge n.89/2014 ha deciso, in violazione della Costituzione del T.U. dei Servizi media e audiovisivi radiofonici e del Contratto di servizio, di non riversare alla Concessionaria del Servizio pubblico radiotelevisivo 150 milioni di euro del canone 2014 già determinato dal Ministero e già versato dagli utenti, minando così l'autonomia finanziaria della RAI con effetto retroattivo e mutando la natura da imposta di scopo a imposta generica del canone, in violazione del principio di lealtà fiscale dello statuto dei diritti del contribuente e del principio costituzionale della progressività del sistema tributario. "La diffida è l’avvio alle azioni legali che lo Snater metterà in campo a tutela della RAI CONCESSIONARIA DI SERVIZIO PUBBLICO. La data della presentazione della diffida del Sindacato - si legge in una nota - non è stata casuale, infatti per domani era prevista la riunione del CdA Rai che doveva, alla fine, decidere sul ricorso avverso il prelievo forzoso dei 150 milioni di euro. Da notizie di Agenzia apprendiamo che tale decisione è per l’ennesima volta rimandata. Lo SNATER mette in evidenza che, proprio a causa di questo prelievo forzoso sul canone, il CdA della RAI è stato indotto al processo di quotazione di RAIWAY al fine di venderne quote minoritarie". Il Sindacato ritiene che la deliberazione del CdA sia stata adottata su un presupposto erroneo in quanto la RAI avrebbe potuto e
dovuto impugnare nelle sedi opportune il decreto legge suddetto con il quale lo Stato impedisce di riversare 150 milioni di euro alla Società concessionaria e pretendere così il pagamento della somma illegittimamente non ricevuta. "Non era necessario vendere RAIWAY a causa di un provvedimento forzoso ma si doveva semplicemente agire per far valere i diritti della Concessionaria di fronte alle competenti autorità giudiziarie ed è per questo che lo SNATER ha ritenuto opportuno diffidare il legale rappresentante e gli organi della RAI perché tutelino ogni superiore interesse pubblico del Servizio Radiotelevisivo ivi
comprese le risorse umane. Lo SNATER assistito dallo studio legale dell'Avv. VINCENZO IACOVINO con l'atto odierno di diffida agli organi statutari della Società ed i singoli Consiglieri di Amministrazione e i Sindaci continua il proprio percorso di tutela del bene comune non escludendo azioni individuali, con ampia riserva di adire le competenti autorità giudiziarie, civili, penali e contabili e nel contempo chiede formalmente di essere ascoltato dalla Commissione di Vigilanza RAI per meglio chiarire ogni profilo di illegittimità oggetto di denuncia. La difesa della consociata della Rai dalla (s)vendita è la strada obbligata per tutelare le
Lavoratrici e i Lavoratori di Rai Way ed evitare che l’ingresso dei privati possa mettere in discussione il rinnovo della concessione".
TAaglio lto
3 21 novembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Allo studio Iacovino la delicata materia Rai Il Governo 'taglia' 150 milioni mettendo a rischio l'indipendenza economica dell'azienda ROMA. Scontro frontale in Rai sul taglio da 150 milioni voluto dal governo. Le conseguenze potrebbero essere pesanti: dalla segreteria del partito democratico si è paventato il ricorso alla chiusura dei rubinetti dei
trasferimenti per una cifra di pari entità, oltre a un rapido cambio di governance. E il sindacato Snater ha presentato atto di diffida affidando la materia allo studio legale Vincenzo Iacovino di Campobasso. Uno stu-
dio preparato in materia e che tante soddisfazioni ha riscontrato in questi anni per i risultati raggiunti a favore dei clienti.
Questo l'ATTO DI SIGNIFICAZIONE e DIFFIDA E MESSA IN MORA: Lo S.N.A.TE.R Sindacato Nazionale Autonomo delle Telecomunicazioni e Radiotelevisioni, con sede in Roma in persona del sul legale rappresentante pro tempore il Segretario Claudio Baldasseroni e del Segretario Nazionale del settore Radiotelevisione Piero Pellegrino, questi anche personalmente e quali utenti del servizio pubblico radiotelevisivo, assistiti ai fini del presente atto dall’avv. Vincenzo Iacovino PREMESSO CHE Ai sensi dell’art. 45 del D.Lgs 177/2005 –Testo Unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici il servizio pubblico generale radiotelevisivo è affidato per concessione a una società per azioni, che, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 7, lo svolge sulla base di un contratto nazionale di servizio stipulato con il Ministero e di contratti di servizio regionali e, per le province autonome di Trento e di Bolzano, provinciali, con i quali sono individuati i diritti e gli obblighi della società concessionaria. CONSIDERATO CHE Ai sensi dell’art.1 del contratto nazionale di servizio stipulato in data 16 febbraio 2010 tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI – Radiotelevisione italiana s.p.a. per il periodo 1° gennaio 2010 – 31 dicembre 2012, la missione del servizio pubblico generale radiotelevisivo trova fondamento nei principi posti dalla Costituzione italiana e dall’Unione europea con la Direttiva TV senza frontiere del 1989 e successive modifiche, il IX Protocollo sulla televisione pubblica allegato al Trattato di Amsterdam del 1993, la Comunicazione della Commissione europea relativa all’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione. Tale missione è disciplinata alla normativa nazionale legislativa e regolamentare in conformità ai predetti principi. In particolare gli obblighi di servizio pubblico risultano definiti per il triennio 20102012 dall’insieme di tali fonti, dalla legge 31 luglio 1997, n. 249, dalla legge 3 maggio 2004, n. 112, dal Testo Unico e dal presente contratto, in coerenza con le Linee guida, emanate d’intesa con il Ministero, dall’Autorità con delibera 614/09/CONS pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 276 del 26 novembre 2009. RILEVATO CHE Ai sensi dell’art. 26 del contratto di servizio per la determinazione dell’ammontare del canone di abbonamento ai sensi dell’articolo 47, comma 3, del Testo Unico, il Ministro dello sviluppo economico può avvalersi della commissione paritetica, che provvederà a definire elementi di analisi in merito al rapporto anche prospettico tra i contenuti della missione di servizio pubblico, il loro adempimento da parte della concessionaria ed il relativo finanziamento. Le quote dei canoni di abbonamento spettanti alla concessionaria, corrispondenti al costo di fornitura del servizio pubblico risultante dalla contabilità separata, saranno corrisposte dall'Amministrazione finanziaria, sulla base delle previsioni complessive di entrata del Bilancio dello Stato e delle riscossioni effettuate, mediante acconti trimestrali posticipati e salvo conguaglio alla fine di ciascun anno finanziario. SIGNIFICA IN MERITO AL MANCATO VERSAMENTEO DELL’INTERA QUOTA DEL CANONE La lesione del principio dell’indipendenza economica della RAI La Costituzione Italiana garantisce l’indipendenza della RAI rispetto al potere esecutivo e all’indirizzo politico della maggioranza di governo (Corte Costituzionale nn.225 e 226 del 1974 preceduta dalla sentenza della Corte di Giustizia della Comunità Europee del 30.4.1974 e accompagnate dalla legge di riforma del sistema radiotelevisivo n.103 del 1975). La stessa giurisprudenza costituzionale, nel riconoscere il ruolo elle emittenti private ha definito “servizio pubblico essenziale“ la televisione di stato (Sentenza n.59 del 1975). Le ragioni di tale definizione derivano dalla funzione del servizio pubblico e pertanto nella sua capacità di “assicurare una informazione completa, di adeguato livello professionale e rigorosamente imparziale nel riflettere il dibattito fra i diversi orientamenti politici che si confrontano nel paese, nonché di curare la specifica funzione di promozione culturale ad essa affidata e l’apertura dei programmi alle più significative realtà culturali” (Corte Cost. n.284 del 2002). Alla stregua dei suesposti principi si può certamente affermare che le norme costituzionali che garantiscono l’indipendenza della RAI sono l’art. 21 (diritto all’informazione) e l’art.9 (diritto alla cultura).
E’ evidente che l’indipendenza della Rai si avrà solo qualora le verrà garantita l’autonomia finanziaria che precede quella organizzativa e gestionale. Pertanto l’obbligo costituzionale di garantire l’indipendenza della Rai dal potere esecutivo si concretizza dal momento in cui viene garantita l’autonomia, le regolarità e la certezza dei finanziamenti (Corte Cost. n.826 del 1998). Una risoluzione del Parlamento Europeo del 19.9.1996 invita gli Stati “a garantire finanziamenti coerenti, stabili e realistici a favore delle emittenti del servizio pubblico radiotelevisivo” assicurando “l’indipendenza dei canali del servizio pubblico radiotelevisivo da qualsiasi interferenza politica o economica”. Il Trattato di Amsterdam del 1997 autorizza gli stati membri a finanziare l servizio pubblico radiotelevisivo per garantirne la specifica “missione”. Il Consiglio d’Europa con raccomandazione n.9 del 28.5.2003 reclama risorse sufficienti per soddisfare i compiti delle radiotelevisioni pubbliche. Lo stato italiano garantisce l’indipendenza e l’autonomia economica del servizio pubblico radiotelevisivo tramite il canone (art. 47 del T.U. finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo). Intangibilità del canone “imposta di scopo” Il canone radiotelevisivo è in sostanza un’imposta di scopo. E’ un prelievo fiscale destinato per legge a soddisfare specifici obiettivi di interesse pubblico. Con riferimento al canone radiotelevisivo, l’obiettivo consiste nel dare certezza del finanziamento all’emittente garantendo cosi il relativo servizio pubblico. Per l’effetto il gettito del canone radiotelevisivo è assolutamente indisponibile per fini diversi sia per il governo che per la stessa Rai. A riprova l’art.7 comma 5 del D.Lgs 31.7.2005 n.177, T.U che disciplina la materia in virtù del quale: “il contributo pubblico percepito dalla società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, risultante dal canone di abbonamento alla radiotelevisione, è utilizzabile esclusivamente ai fini dell’adempimento dei compiti di servizio pubblico generale affidati alla stessa” con la precisazione che “sono escluse altre forme di finanziamento pubblico in suo favore”. L’art. 47 comma 3 sancisce che “Entro il mese di novembre di ciascun anno, il Ministro delle comunicazioni, con proprio decreto, stabilisce l'ammontare del canone di abbonamento in vigore dal 1° gennaio dell'anno successivo, in misura tale da consentire alla società concessionaria della fornitura del servizio di coprire i costi che prevedibilmente verranno sostenuti in tale anno per adempiere gli specifici obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo affidati a tale società, come desumibili dall'ultimo bilancio trasmesso, prendendo anche in considerazione il tasso di inflazione programmato e le esigenze di sviluppo tecnologico delle imprese. La ripartizione del gettito del canone dovrà essere operata con riferimento anche all'articolazione territoriale delle reti nazionali per assicurarne l'autonomia economica” . L’art.47comma 4 precisa “È fatto divieto alla società concessionaria della fornitura del servizio pubblico di cui al comma 3 di utilizzare, direttamente o indirettamente, i ricavi derivanti dal canone per finanziare attività non inerenti al servizio pubblico generale radiotelevisivo”. Peraltro l’art.27 comma 8 della legge 488 del 1999 cosi recita:”il canone di abbonamento alle radioaudizioni circolari e alla televisione è attribuito per intero alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, ad eccezione della quota già spettante all’Accademia di santa cecilia” Ed invero l’ammontare del canone viene determinato anno per anno all’esito di una procedura concertativa fra il Ministero e la Rai dopo aver vagliato il fabbisogno con riferimento all’anno successivo e comunque nella misura tale da garantire un’autonomia economica dell’emittente. Il gettito fiscale affluisce al bilancio dello Sato (capitolo di entrata 1216) che lo riversa pressoché interamente alla Rai spa (capitolo di uscita 3836). Distogliere le somme impegnate per il finanziamento dell’emittente pubblica significa limitare il servizio pubblico distogliendolo dai propri obblighi costituzionali. La Corte Costituzionale con sentenza n.255 del 2010 ha annullato la legge regionale del Piemonte che pretendeva di utilizzare una quota di abbonamento radiotelevisivo corrisposto dai cittadini piemontesi. La Corte ha sottolineato che “il gettito di detto tributo erariale è destinato alla copertura dei costi del servizio pubblico generale radiotelevisivo con ciò escludendo qualsiasi possibilità di intese con
la regione sulla destinazione del gettito del medesimo tributo” Stesso principio vale rispetto al prelievo forzoso fatto con il D.L 24.4.2014 n.66 convertito in legge n89 del 23.6.2014 che potrà essere sostenuto dalla Rai in un giudizio volto alla richiesta al Ministero del pagamento dell’intero gettito fiscale di scopo. Pretesa che doveva e potrà senz’altro essere fatta valere innanzi alle competenti autorità giudiziarie sollevando incidentalmente i diversi profili di illegittimità costituzionale della norma citata. Ricordando che il consiglio oltre che ad essere organo amministrativo svolge anche funzioni di controllo e di garanzia circa il corretto adempimento delle finalità e degli obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo (Cfr.art. 49 T.U.). In conclusione il gettito fiscale derivante dal canone radiotelevisivo o viene destinato allo scopo normativamente previsto o va restituito agli utenti che hanno subito il prelievo fiscale. IN MERITO AL PROCESSO DI QUOTAZIONE DI RAI WAY Risulta documentale che il consiglio di amministrazione della Rai, anziché agire in giudizio per ottenere il riversamento dal Ministero dello sviluppo economico delle somme indebitamente ridotte con l’art. 21 comma 4 del D.L. 66/2014, tutelando così i superiori interessi della Rai, ha preferito, con delibera del 29 aprile 2014, dare mandato al D.G. di avviare l’iter procedurale propedeutico alla cessione di una quota di minoranza di Rai Way “tenuto conto degli impatti che la normativa richiamata avrebbe comportato sulla situazione economicopatrimoniale della Rai”. In altre parole il CdA pur avendo la possibilità di contrastare l’illegittima ingerenza dell’esecutivo nella gestione del canone ha preferito autorizzare la vendita di quote di minoranza di Rai Way. Società partecipata al 100% dalla Rai che ricopre un ruolo strategico nella conformazione complessiva della Rai: 2300 siti, 23 sedi, 600 dipendenti per un valore economico che Mediobanca stima intorno a 600 milioni di euro. Ma soprattutto Rai Way costituisce elemento essenziale per la garanzia delle prestazioni cui è tenuta la concessionaria del servizio pubblico. Ed infatti a norma dell’art. 45 del T.U. il servizi pubblico è demandato a una società per azioni attraverso la concessione, che a sua volta ha per oggetto sia la costruzione degli impianti, sia l’attività di diffusione dei programmi. La Rai ha, pertanto, un credito certo nei confronti dello stato pari ad euro 150 milioni e si impone pertanto all’organo amministrativo e di controllo della concessionaria di agire a tutela del credito della concessionaria e del servizio pubblico che è chiamato a svolgere. Per tutti i motivi sopra esposti il Segretario Generale della SNATER Claudio Baldasseroni e il Segretario Nazionale Piero Pellegrino anche personalmente e nella spiegata loro qualità di utenti DIFFIDANO E METTONO IN MORA il Consiglio di Amministrazione e ogni singolo consigliere dell’organo amministrativo della Rai affinché provvedano a deliberare: a) L’attivazione di ogni opportuna procedura e azione legale volta a tutelare gli interessi della Rai ivi compreso il recupero del credito pari ad euro 150 milioni a titolo di canone non riversato dal Ministereo dello sviluppo economico in seguito all’approvazione del D.L. 24.4.2014 n.66 convertito in legge 23.6.2014 n.89. Il tutto anche previa eccezione dei diversi profili di incostituzionalità rilevati comunque rilevabili… b) La revoca della delibera del 4.9.2014 di autorizzazione della vendita di una quota di minoranza del pacchetto azionario detenuto da Rai in Rai Way spa disposta sul presupposto dell’impatto che la normativa sopra richiamata avrebbe comportato sulla situazione economico patrimoniale della Rai e di ogni altro atto presupposto connesso e consequenziale. Il Collegio sindacale Affinché adotti ogni opportuno provvedimento di rispettiva competenza Il Direttore Generale affinché si astenga dal dare ulteriore seguito al processo di quotazione di Rai Way deliberato dal CdA su sua proposta. Si INVITA La Commissione parlamentare di Vigilanza a voler disporre ogni opportuno atto di propria competenza ivi compreso l’audizione dei sindacalisti e utenti Claudio Baldasseroni e Piero Pellegrino che con la presente avanzano formalmente.
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21 novembre 2014
Scuole, scatta la mobilitazione Prosegue la protesta della Flc Cgil in tutti i 55 istituti molisani contro i tagli all'istruzione pubblica CAMPOBASSO. Prosegue la mobilitazione della FLC CGIL Molise per informare i lavoratori della scuola sulle politiche governative che continuano a tagliare risorse all’istruzione pubblica. Da lunedì 24 novembre ’14 e fino all’ 11 dicembre, la FLC CGIL Molise terrà un’assemblea in ognuna delle 55 scuole della regione. Nel momento in cui si fanno incontri di vertice pilotati e si lanciano consultazioni on line che sono risultate un flop clamoroso, la FLC CGIL Molise decide, invece, di incontrare direttamente il personale coinvolto nei processi di cambiamento del sistema pubblico d’istruzione, per ascoltarne le loro ragioni, il punto di vista, le proposte. Sarà questa anche l’occasione per illustrare la campagna nazionale della FLC CGIL per la riforma dell’istruzione pubblica “fai la scuola giusta”, per discutere le proposte fatte per rilanciare la richiesta di investire in un settore strategico qual è quello dell’istruzione. E’ importante conoscere l’opinione di chi la scuola la vive quotidianamente: insegnanti, dirigenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, precari, che spesso, pure senza soldi per la carta igienica o i pennarelli, il laboratorio chiuso o, peggio, il tetto perico-
lante, mandano avanti le nostre scuole. Tra l’altro, il 26 novembre 2014 la Corte di Giustizia europea, darà lettura della sentenza riguardante il pre-
cariato scolastico. L’auspicio è che la Corte possa confermare le conclusioni già espresse dall’avvocato generale, secondo il quale il sistema scolastico italiano risulta illegittimo nella parte in cui ha reiterato per diversi anni con contratti a termine le assunzioni del per-
"Istituita la banca delle terre agricole" CAMPOBASSO. Ieri mattina in commissione agricoltura, in fase di votazione del collegato agricolo alla legge di stabilità è stato approvato l'emendamento 7.0.1 (testo 3) con parere favorevole del Governo, voluto e sottoscritto dal gruppo del Partito Democratico per l'istituzione della Banca delle terre agricole presso l'Istituto di Servizi per il Mercato agricolo alimentare (ISMEA). La Banca ha l'obiettivo di costituire un inventario completo della domanda e dell'offerta dei terreni e delle aziende agricole, che si rendano disponibili anche a seguito di abbandono dell'attività produttiva e prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e dando pubblicità alle informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali ed infrastrutturali, dei medesimi, sulle modalità di cessione e acquisto degli stessi nonché sulle pro-
cedure di accesso alle agevolazioni. "La Banca sarà accessibile sul sito internet dell'ISMEA che è autorizzata a presentare programmi di ri-
Soddisfazione dell'onorevole Ruta per l'approvazione del programma composizione fondiaria, può stipulare apposite convenzioni con gli assessorati regionali e promuovere forme di collaborazione e di partecipazione delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative e delle Università e degli Istituti superiori". Lo sostiene l'onorevole Roberto Ruta del Pd. "Esprimo grande soddisfazione, nella mia qualità di capogruppo PD in commissione agricoltura per l'approvazione dell'emendamento, sottoscritto dall'intero gruppo del PD, perché è dallo scorso giugno che abbiamo proposto l'istituzione della Banca delle terre agricole, strumento utile per quanti vogliano intraprendere un'attività o ampliare la propria capacità produttiva o diversificare la propria azienda".
sonale docente ed ATA su posti disponibili e vacanti. Si concretizzerebbe, in questo modo, una richiesta portata avanti da anni dalla FLC CGIL che, in questi giorni è impegnata, su web, sui social e sul territorio, per rivendicare: più risorse e meno chiacchiere: servono soldi per far funzionare a dovere le scuole italiane: didattica, edilizia, personale; lo sblocco dei contratti dei lavoratori della scuola, fermi dal 2007; l’obbligo scolastico a 18 anni: la scuola comincia dall’infanzia; la valorizzazione del lavoro ATA: amministrativi, tecnici, ausiliari. Sono i lavoratori che tengono le scuole aperte e in ordine, le fanno funzionare. Eppure nella Buona Scuola non compaiono. Per il Molise prosegue la campagna di denuncia su: emergenza risorse per garantire il funzionamento (es. riscaldamento nelle scuole superiori, mancanza di manutenzione, personale ATA, ecc.); riorganizzazione della rete dei trasporti e dei plessi in cui assicurare l’offerta formativa agli studenti; legge regionale sul diritto allo studio; organizzazione dei percorsi d’istruzione e di formazione con un’idea complessiva di sistema formativo integrato. Nelle assemblee si discuterà anche della piattaforma rivendicativa unitaria che ha portato alla proclamazione dello sciopero generale del 12 dicembre 2014.
Lavoro, incontro al ministero Aperture su ammortizzatori sociali in deroga, centri per l’impiego e garanzia giovani. CAMPOBASSO. Dal confronto tra gli Assessori Regionali al Lavoro guidati dal Coordinatore Nazionale Gianfranco Simoncini ed il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti svoltosi il 19 novembre scorso in Via Flavia a Roma, sono emersi spunti ed aperture su tre questioni di stretta attualità. Il Ministro ha confermato di aver firmato il secondo riparto di 500 milioni per gli ammortizzatori sociali in droga impegnandosi ad adottare anche il terzo Decreto di assegnazione per 200 milioni entro il 31 dicembre. I provvedimenti dopo la firma del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan potranno essere pubblicati garantendo il trasferimento delle risorse alle sedi INPS regionali. Per il Molise dovrebbero essere accreditati poco meno di 5 milioni di euro che consentirebbero di liquidare tutte le domande di cassa in deroga presentate all’INPS compresa la quota di riserva del 5% destinata agli Enti di Formazione e agli Studi Professionali. Sulla mobilità in deroga, l’Assessore Michele Petraroia insieme al resto della delegazione nazionale ha sollecitato chiarimenti interpretativi sulle circolari ministeriali al fine di comprendere meglio i criteri di accesso ed i periodi coperti dall’indennità di mobilità. Per il futuro assetto delle Province, a cui la legge di
stabilità taglia 1 milione di euro, sussiste il problema dei dipendenti a tempo indeterminato impegnati nei Centri per l’Impiego che dovrebbero transitare all’Agenzia Nazionale per il Lavoro e/o in Agenzie Regionali o presso le stesse amministrazioni regionali, ma al momento non sono chiari né i termini e né le condizioni del nuovo assetto. Il Ministro Poletti si è impegnato ad intervenire nei confronti del Sottosegretario Graziano Delrio e del Ministro degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta per definire la questione in un quadro che stabilisca certezze finanziarie in favore dei nuovi soggetti istituzionali in cui saranno trasferiti i dipendenti delle Province impegnati nei Centri per l’Impiego. Tale risoluzione si collega anche alle esigenze di funzionalità del Piano Garanzia Giovani che ha visto iscriversi fino al 15 novembre 300 mila giovani italiani tra i 15 ed i 29 anni (poco meno di 3 mila in Molise) passati per la gran parte proprio dai servizi pubblici per il lavoro gestiti dalle amministrazioni provinciali attraverso i Centri per l’Impiego. Più in generale il Ministro Poletti sul Piano Garanzia Giovani ha sollecitato le regioni ad evitare scelte poco efficaci che determinerebbero un utilizzo poco oculato delle risorse, richiamando a cogliere questa sfida per creare un sistema di governo locale integrato del mercato del lavoro capace di unire scuole, imprese, agenzie interinali, università ed istituzioni locali in una rete virtuosa che sappia proiettarsi in modo strutturato oltre i tempi della Garanzia Giovani.
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21 novembre 2014
senza alcun finanziamento pubblico
Viaggi, vacanze e casinò per i Regionali Avviso di conclusione indagini ai 32 consiglieri del Molise chiamati in causa CAMPOBASSO. Inchiesta sui gruppi regionali e sulle cosiddette spese pazze della Casta di Palazzo Moffa in dirittura d’arrivo anche in Molise, dopo le analoghe iniziative
giudiziarie promosse anche in molte altre Regioni. Con l’avviso di conclusioni indagini preliminari a ben 32 degli indagati dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Campobasso partirà il rush finale che arriverà alle richieste di rinvio a giudizio. Come spesso accade la notizia è filtrata quando diversi degli interessati e indagati ancora non ricevono le loro notifiche. Nel mirino della magistratura consiglieri e capigruppo della legislatura
2006-2011. Peculato è il reato più ricorrente che li vede indagati, ma per alcuni si aggiungerebbe anche la truffa; intanto, oltre all’informazione di garanzia, il sostituto Nicola D’Angelo consegna una comunicazione che contiene anche un invito a comparire in procura. Secondo le fonti, pare che qualcuno sia stato già interrogato, per altri, invece, l’appuntamento con il magistrato è imminente. I membri della IX legislatura avranno a giustificare l’impiego di cifre ingenti e soldi pubblici utilizzati per pagare spese personali che in un caso parrebbero essere pari a
Detenuti malati, convenzione con l'Abruzzo I pochi casi in Molise hanno portato la Regione ad affiancarsi a quella confinante CAMPOBASSO. Le funzioni sanitarie finalizzate a garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA) a favore delle persone detenute, inclusi coloro che sono internati in Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e i minori, sono state trasferite dall’Amministrazione Penitenziaria alle Regioni dal 14 giugno 2008 per effetto del DPCM 1° aprile 2008, completando in tal modo la riforma iniziata con il decreto legislativo 22 giugno 1999, n. 230, sul riordino della medicina penitenziaria. La legge 17 febbraio 2012, n. 9, all’art. 3-ter, ha stabilito la chiusura degli OPG e che le misure di sicurezza del ricovero in tali ospedali sono eseguite esclusivamente in strutture sanitarie extraospedaliere. Tenuto conto che occorre realizzare un più stretto raccordo fra organizzazione penitenziaria, magistratura e servizi psichiatrici territoriali anche per dare seguito alla giurisprudenza della Corte Costituzionale secondo cui è possibile, anzi necessario, svolgere la misura di sicurezza fuori dall’Opg per rispondere meglio al bisogno di cura delle persone con delle soluzioni adeguate che né Opg né carcere possono garantire, la Regione Molise con deliberazione di Giunta (n. 924 del 29.1.2011) ha approvato un Accordo di programma con le Regioni Abruzzo, Campania e Lazio per la realizzazione di forme di collaborazione e di coordinamento e per il miglioramento e la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia degli interventi mirati alla realizzazione dei programmi di superamento degli Opg. Le persone molisane dichiarate non più socialmente pericolose sono state dimesse dagli Opg e prese in carico dal Centro di Salute Mentale competente per territorio a cui spetta la prevenzione, la cura e la riabilitazione del paziente autore di reato. Per tali persone è stato previsto o l’assistenza domiciliare da parte degli operatori del CSM o il ricovero presso le comunità di riabilitazione psicosociale convenzionate con il SSR. Per gli internati per i quali permane lo stato di pericolosità sociale e, pertanto, non dimissibili, la Regione Molise, in considerazione del loro esiguo numero, non ha ritenuto opportuno implementare una propria struttura ex-
traospedaliera (REMS) prevista all’art. 3-ter della legge 17 febbraio 2012, n. 9, ma di stipulare uno specifico accordo di programma con una regione limitrofa, e nello specifico con l’Abruzzo, per la realizzazione di una REMS comune in cui ospitare i propri residenti a cui sono applicate le misure di sicurezza del ricovero in Opg. L’Accordo, sottoscritto nel settembre 2013 ed approvato ad ottobre dall’Abruzzo in qualità di Regione capofila, prevede la costruzione di una struttura extraospedaliera di 20 posti letto, di cui 1/5 destinato agli internati molisani, nel comune di Ripa Teatina (CH) ricadente nella competenza dell’ASL Lanciano-Chieti-Vasto per un costo complessivo di 4,8 mln di euro. I tempi di realizzazione della struttura sono stimati in circa 3 anni. Con l’entrata in vigore della legge 30 maggio 2014, n. 81, di conversione del DL 31 marzo 2014, n. 52, la chiusura degli ospedali psichiatrici è stata fissata al 31 marzo 2015 con la conseguente esecuzione della misura di sicurezza del ricovero in Opg all’interno delle strutture sanitarie. Considerati i tempi tecnici per l’avvio della REMS e quelli di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, la Regione Abruzzo, per rispettare la scadenza fissata dalla legge n. 81/2014, ha messo a punto un programma per l’attivazione di una struttura temporanea nel reparto di Psichiatria dell’ospedale civile di Guardiagrele che ben si presta, una volta eseguiti i prescritti lavori di adeguamento, ad ospitare i pazienti attualmente in Opg. La Regione Molise, inoltre, ha approvato un programma assistenziale per favorire il completamento del processo di superamento degli Opg che si sostanzia in interventi mirati a favorire la dimissione e la presa in carico ai Dipartimenti di Salute Mentale di persone attualmente presenti in Opg e dimissibili ovvero per limitarne gli ingressi. Alla data odierna (19 novembre 2014) i pazienti molisani in Opg sono in numero di sei, di cui una donna internata nella struttura di Castiglione delle Stiviere. Dei cinque uomini, n. 4 sono internati nell’Opg di Aversa ed uno in quello di Napoli.
circa 300 mila euro. Viaggi, vacanze, puntate nei casinò oltreconfine, pranzi e cene (con tanto di dubbio sul reale consumo
degli stessi) con un singolo ristorante che avrebbe fatturato anche circa 45 mila euro a favore di uno stesso gruppo.
L’INTERVENTO
Frattura, la Molise Dati non è un giocattolo Presidente Frattura, ci rivolgiamo a lei per farle un appello che speriamo non cadrà nel vuoto. Noi “ragazzi” della Molise Dati, eterni ragazzi anche oltre i quaranta e con figli grandicelli, eterni ragazzi con contratti precari che da anni svolgono mansioni imprescindibili per la Molise Dati e per i servizi che essa eroga alla Regione, eterni ragazzi presi a pacche sulle spalle e promesse di un roseo futuro, oggi ci troviamo ad essere disoccupati e fuori da quell’azienda che per diversi anni abbiamo servito fedelmente ed egregiamente. Come lei sa il 30 giugno è scaduta l’ultima proroga dei nostri contratti a progetto, l’ultima di tante, ma noi “ragazzi”, ben consci del nostro ruolo nella gestione dei servizi della Molise Dati, abbiamo continuato a fornire le nostre prestazioni al fine di garantire i servizi erogati dalla società alla Regione, pur senza un contratto ne’ un compenso. Senza entrare nel merito di chi ha fatto o non ha fatto cosa, pare assurdo che un’azienda, assieme all’ente che la possiede, formi per oltre sette anni dei professionisti, investendo su di loro e affidandogli compiti di elevata specializzazione, facendo sì che questi possano svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi, e poi li mandi a casa come se nulla fosse. Il danno che ne consegue è enorme, e lo è per tutti! Eppure sembra che molti non se ne rendano conto: lo è per i lavoratori, i quali si ritrovano in mezzo ad una strada, con molte conoscenze che non potranno spendere altrove perché specifiche dell’azienda e della Regione Molise; lo è per la collettività, la quale vedrà calare la qualità dei servizi offerti senza neanche capire perché; lo è per la Regione Mo-
lise, per la quale molti progetti sono fermi da mesi e molti altri non partiranno proprio, nonostante l’esborso di milioni di euro garantiti dalla convenzione con la sua società informatica. Ci rivolgiamo a lei perché sappiamo che ha a cuore la nostra situazione ed ha già espresso più volte, a noi direttamente e ai soggetti coinvolti nella soluzione della problematica, la sua ferma volontà alla felice risoluzione della nostra vertenza. Purtroppo, in un periodo in cui a lei attribuiscono ogni tipo di colpa, non è stato ascoltato, e noi siamo ancora nell’impossibilità di garantire un futuro alle nostre famiglie. Purtroppo non è stato ascoltato, o chi doveva ascoltare non ha preso con la dovuta serietà le sue parole e colto l’urgenza della problematica che investe le nostre famiglie e la stabilità dei servizi informatici della Regione Molise. E, ancora una volta, rischia di essere lei il parafulmine della ennesima vertenza non risolta in una Regione già fortemente martoriata dal problema del lavoro. E allora, caro Presidente Frattura, la esortiamo a far sentire ancora più forte la sua voce e pretendere il rispetto della sua volontà con l’immediata chiusura di una vertenza che non ha motivo di esistere, se non per la cronica e alienante lentezza di quanti dovrebbero fare e preferiscono giocare allo scarica barile e del rinvio continuo, tanto a loro lo stipendio a fine mese arriva regolarmente. La disoccupazione, al contrario di quello che alcuni pensano, non è una vacanza più lunga delle altre, ed è realmente giunto il momento di fare i fatti e dare risposte. I precari della Molise Dati
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Campobasso
21 novembre 2014
“Il Polo Civico parla a vanvera” Per l’assessore Colagiovanni le critiche su Vivi la tua città non hanno un senso logico CAMPOBASSO. Ho appreso dagli organi di informazione della conferenza stampa del Polo Civico e che durante la stessa i consiglieri comunali di minoranza hanno criticato l’operato di ‘Vivi la tua Città’”: ad affermarlo l’Assessore alle Attività Produttive, Salvatore Colagiovanni, che dell’evento di sabato 15 novembre è stato il promotore e la mente organizzativa, insieme allo staff di ‘Vivi la tua Città’. “Il successo della manifestazione ‘Vivi la tua Città nel Centro Storico’ – ha proseguito l’assessore comunale – è ancora sotto gli occhi di tutti, come testimoniato da più parti già dalla serata di sabato. L’amministrazione co-
munale, per la seconda volta in cinquanta giorni, non ha avuto costi, riuscendo a offrire un altro evento di medio-alta qualità. La città e i suoi abitanti hanno tanti problemi ed eventi di questo tipo servono, anche e soprattutto, per far rilassare e divertire i cittadini, che hanno dimostrato di volerla vivere la nostra città. Oggi, solo per citare un esempio, sono stato da un imprenditore locale, che mi ha proposto di organizzare una volta al mese eventi come quelli del 27 settembre e del 15 novembre, perché il commercio è in crisi e queste manifestazioni, secondo il parere di un esperto, possono dare un aiuto”. “Ho letto che è stato evidenziato – prose-
gue Salvatore Colagiovanni – come sulla delibera con la quale si è autorizzata la manifestazione ci siano le firme di soli tre assessori, mancando le sottoscrizioni di Emma de Capoa, Bibiana Chierchia e Alessandra Salvatore. È vero, ma la loro assenza da quella Giunta comunale risiede in impegni personali e professionali, che hanno impedito ai tre assessori di essere presenti. A testimonianza della loro condivisione all’evento sottolineo: la collega de Capoa ha partecipato attivamente alla presentazione di ‘Vivi la tua Città nel Centro Storico’ lo scorso 8 novembre; mentre, le colleghe Chierchia e Salvatore hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione, interve-
nendo nel corso della stessa, prendendo parte al taglio del nastro e trascorrendo gran parte della serata con il sottoscritto e con il sindaco Battista tra i vicoli del borgo antico. Altro rimprovero è quello che non avrei fatto passare la proposta dell’evento nella preposta commissione: non c’erano i tempi per farlo. Si sarebbe rischiato di non fare in tempo a organizzarlo. Io ritengo che di fronte a una bella manifestazione non si può che condividere l’idea, come farei io se dalla minoranza arrivasse qualcosa di propositivo e costruttivo. Non nego che se dovesse giungermi dalle minoranze un’idea per un altro evento, non esiterei a condividerlo con loro”.
L’intervento
41 VOLTE GRAZIE Parlare con distacco della Su e Giù, per noi virtusini, è impossibile. L’emozione gioca brutti scherzi: la lingua incespica, gli occhi scrutano nel vuoto come a voler catturare parole sospese a mezz’aria, la voce “sfiata” come un flauto suonato con troppa veemenza. Molto meglio scrivere, se possibile lasciando passare qualche giorno, in modo che l’ardore si stemperi e la penna possa muoversi sul foglio bianco guidata da una mano ferma e sicura. L’edizione numero Quarantuno della Corsa è stata un successo! Migliaia di persone hanno deciso di condividere un’esperienza di gioia
all’insegna dello sport, in una giornata colorata di azzurro e riscaldata da un Sole primaverile. Il centro cittadino, addobbato con bandierine e palloncini, ha accolto la moltitudine di persone che, al colpo di pistola dato dal Sindaco Battista, si sono riversate sulle grigie basole, sfilando tra due ali di poster, raffiguranti campioni virtusini, che hanno impreziosito le luminarie del Corso. Il percorso ha toccato i punti più cari, dal Campo di Atletica “Nicola Palladino” ai vicoli del Centro storico, passando per la Foce e Fossato Cupo. Gli immancabili gruppi musicali hanno allietato lo spirito mentre gli applausi degli spettatori,
Una santeliana eletta membro dell’Accademia dei Lincei La professoressa Maria Concetta Morrone insegna Fisiologia all’università di Pisa L’Accademia dei Lincei, la più antica e prestigiosa Istituzione scientifica del mondo, fondata nel 1603 da Federico Cesi per promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche, ha eletto fra i propri soci una molisana, la Professoressa Maria Concetta Morrone, docente di Fisiologia presso l’Università di Pisa. La professoressa Morrone, nata a Comune di Sant’Elia a Pianisi, il 14 novembre scorso, è divenuta membro dell’Accademia per la Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali - Sezione Fisiologia, Farmacologia e Neuroscienze. La docente ha ottenuto il prestigioso riconoscimento per gli altissimi meriti scientifici, ampiamente riconosciuti anche al livello internazionale, legati agli importanti risultati ottenuti nella ricerca e negli studi biologici, psicologici e di patologia cerebrale e in particolare del sistema visivo dell’uomo e dei mammiferi. Maria Concetta Morrone, diplomata al Liceo Scientifico “Romita” di Campobasso, si è laureata in Fisica nel 1977 a Pisa ed è stata ricercatore presso il dipartimento di Psicologia
presso l’Università del Western Australia, la Scuola Normale Superiore di Pisa e dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa. È diventata professore ordinario di Psicofisiologia presso l’Università Vita-salute San Raffaele di Milano nel 2000 e dal 2008 è docente di Fisiologia dell’Università di Pisa. La professoressa Morrone è una esperta di fama internazionale della neurobiologia dei sistemi sensoriali nell’uomo e nei neonati soprattutto attraverso modelli matematici, studi di psicofisica dell’uomo e più recentemente a studi di patologia cerebrale. Il Sindaco di Sant’Elia a Pianisi, Avv. Stefano Martino, anche a nome dell’Amministrazione Comunale e dell’intera comunità, esprime le più vive felicitazioni alla Professoressa Morrone con sentimenti di profonda ammirazione e sincero orgoglio per l’elevato traguardo raggiunto da una conterranea, conosciuta e apprezzata per la sua costante e attiva partecipazione alla vita del paese, che, oltre a costituire motivo di vanto per la cittadinanza, non ha mai dimenticato le sue radici.
dall’alto dei balconi o assiepati lungo i marciapiedi, hanno sospinto le gambe affaticate dei partecipanti fino all’arrivo in Piazza Municipio. La formula magica, ormai consolidata, ha bisogno però di un ingrediente indispensabile per rinnovarsi: la gente!! Atleti consumati, ragazzini entusiasti, mamme con i loro passeggini, nonni con i propri acciacchi, portatori d’handicap con le loro speranze… è la varietà delle persone a rendere possibile il realizzarsi di un incantesimo che non smette mai di stupire e di emozionare, a fare unica una gara che fa della semplicità il suo stile di vita; un evento che, a
scanso degli anni che passano, riesce a modernizzarsi senza tradire lo spirito con cui nacque nel lontano 1974 dalle menti di un manipolo di giovani guidati dal maestro Nicola Palladino. La Su e Giù è il regalo che la Virtus fa alla città di Campobasso, ma soprattutto a se stessa. Le decine di persone che, durante il corso dell’anno, profondono il proprio impegno sui campi di atletica per educare allo sport i ragazzi, si rendono fautori di un evento che travalica i confini agonistici per farsi costume ed identità di una comunità. Mesi e mesi di fatiche, spinti dall’entusiasmo di bambini che gio-
cano con la vita, condensati in appena due ore di una domenica di Novembre: è questa la magica sintesi della Su e Giù! A tutte le persone che hanno fatto sentire la propria vicinanza, agli sponsor, alle associazioni di volontariato che hanno dato una mano tangibile per la realizzazione di un evento così importante, al patrocinio del Comune di Campobasso, della Provincia di Campobasso, della Regione Molise e soprattutto ai Seimila che hanno risposto al nostro richiamo di sport sano diciamo, semplicemente, GRAZIE!!!! Gruppo Sportivo Virtus
A Bojano la Festa dell’Albero 2014
Oggi la manifestazione voluta da Legambiente per coinvolgere le scuole Torna la campagna più nota di Legambiente, che più di ogni altra avvicina e coinvolge cittadini di tutte le età ai temi ambientali. La Giornata Nazionale degli Alberi, celebrata il 21 novembre, nasce con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del patrimonio arboreo e boschivo mondiale ed italiano, al fine di tutelare la biodiversità, contrastare i cambiamenti climatici e prevenire il dissesto idrogeologico. Valorizzare l’ambiente, il patrimonio arboreo e boschivo e le tradizioni legate all’albero nella cultura italiana, ed operare verso una migliore vivibilità degli insediamenti urbani sono obiettivi che effettivamente ricalcano il dettato del protocollo di Kyoto. Celebriamo insieme l’albero quale simbolo della vita, con i suoi innumerevoli significati culturali e sociali che durano nel tempo; ma anche con il suo mondo incantato, fatto di suoni e colori, profumi e magie. L’albero che cresce vicino e l’albero che cresce lontano; l’albero che sale verso il cielo ma con le radici ben piantate nella terra; l’albero che muta incessantemente, ma è fermo e stabile. L’albero che fa vivere gli uomini. Quest’anno la festa dell’albero si arricchisce di un ulteriore gesto d’amore: protagonista dell’edizione 2014 della Festa dell’Albero sarà infatti l’abbraccio all’albero! Quindi, il 21 novembre alle ore 12 ci saranno molte persone che faranno la stessa cosa in molte città e paesi della nostra penisola. Anche in Molise si celebra questa bella iniziativa con attività ludiche, piantumazione di piccole piante ma soprattutto l’abbraccio agli alberi come gesto di tutela della biodiversità, della difesa dal rischio idrogeologico e dall’aggravarsi dei mutamenti climatici, e soprattutto un pensiero in questo nostro
abbraccio verso la nascita del Parco del Matese! E proprio nelle località matesine si dispiega tutta l’attenzione dell’Associazione – dichiarano congiuntamente i presidenti di Legambiente Molise e Legambiente Campania - gratitudine agli alberi, rispetto per l’ambiente, attesa del Parco nazionale, come una meravigliosa creatura, figlia dell’impegno di tutti.- A Boiano il CAI, che quest’anno è nostro compagno di strada per avere accettato l’invito del presidente nazionale Cogliati Dezza a condividere questa bella esperienza, organizza una iniziativa in piazza della Vittoria coinvolgendo i ragazzi della scuola media che leggeranno i loro componimenti e stenderanno simbolicamente il grande striscione itinerante di Legambiente con la scritta “Si al Parco”; sempre a cura del CAI ci sarà un’iniziativa a Pettoranello e contemporaneamente, alla comunità Beato Nunzio di Santa Maria del Molise e a Piedimonte Matese, con piccoli alunni dei rispettivi istituti comprensivi si faranno giochi e si intoneranno canti per poi culminare nell’abbraccio collettivo agli alberi circostanti. Non poteva mancare, e non mancherà, la storica sede legambientina di Pietracatella, sempre attiva e presente; lì la festa dell’albero si terrà nel piazzale del Belvedere dedicato a Fabrizio De Andrè. La festa dell’albero è una tappa significativa di questo lavoro comune che abbiamo iniziato con Legambiente Molise – dice la Presidente del Circolo Legambiente Matese di Piedimonte, Bernarda De Girolamo – sapere che il 7 dicembre saluteremo la costituzione di un nuovo circolo, a Santa Maria del Molise, non può che confermare il forte impegno della nostra Associazione nella promozione e nella salvaguardia del territorio.
Campobasso
7 21 novembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Comunali, oggi la sentenza Il dibattimento sul ricorso presentato dai grillini avverso il voto di Campobasso si è avolto ieri CAMPOBASSO. Si è svolta ieri, l’udienza al Tribunale Amministrativo Regionale sui ricorsi elettorali: un cittadino elettore e il Movimento 5 Stelle hanno chiesto di andare al ballottaggio tra l’attuale sindaco Antonio Battista e Roberto Gravina, dopo il riconteggio dei voti tra i candidati alla carica di primo cittadino. L’attesa decisione dell’organo di giustizia amministrativa di primo grado si saprà entro la giornata di oggi. A presiedere l’udienza c’era Antonio Onorato,
insieme con il consigliere Luca Monteferrante e il referendario Domenico De Falco. Gli avvocati che chiedono il ballottaggio, Michele Coromano e Stefano Scarano, in veste di ricorrenti, hanno riscontrato anomalie sui registri di tre sezioni e hanno evidenziato anche la presunta inammissibilità alla tornata elettorale di due liste, che hanno appoggiato il sindaco Battista, Realtà Italia, sulla quale si è concentrato in particolar modo l’avvocato Coromano, e Popolari per l’Italia. A tal proposito, l’avvocato Salvatore Di Pardo
ha sottolineato, dopo aver richiesto l’inammissibilità del ricorso, che una eventuale valutazione di esclusione della lista ‘Realtà Italia’ metterebbe in discussione, invece, chi tra, Roberto Gravina e Michele Scasserra, ha chiuso al secondo posto, tra i candidati sindaci, la sfida elettorale. Al Tar, oltre alla richiesta del Movimento 5 Stelle, di andare al ballottaggio, si è discusso anche di altri ricorsi: Mario Annuario ha chiesto di entrare a Palazzo San Giorgio al posto di Gianluca Maroncelli (entrambi di ‘Segnale Ci-
vico’ quest’ultimo ha ottenuto un voto in più), mentre Livia Mucci di Forza Italia contesta il seggio assegnato a una delle due liste, che hanno appoggiato Scasserra, Città Amica (che ha eletto Alberto Tramontano) e Campobasso Nuova (con Enrico Perretta). Secondo i legali dell’ex assessore dell’era Di Bartolomeo, per il ‘gioco dei resti’, il seggio spetterebbe al partito azzurro.
A Toro sequestrato un fabbricato I Carabinieri hanno posto i sigilli ad una costruzione abusiva a Valle delle Canne TORO. Il personale del Comando Stazione di Campobasso, nel procedere nell’attività di contrasto all’abusivismo edilizio, ha riscontrato, in agro di Toro località “Valle delle Canne”, la costruzione abusiva di un fabbricato in cemento armato che si sviluppa su una superficie di mq 70 con una volumetria di metri cubi 190 circa.
L’opera, realizzata in assenza di permesso a costruire e autorizzazione sismica, è ubicata all’interno di un’area sottoposta a vincolo Paesaggistico-Ambientale ed Idrogeologico. Per tali violazioni, i soggetti responsabili sono stati immediatamente deferiti all’Autorità Giudiziaria del capoluogo.
A Petrella, Scuola aperta Incontro di formazione per l’organizzazione del progetto voluto dal Comune PETRELLA TIFERNINA. Presso la sala consiliare del Comune di Petrella Tifernina si e’ tenuto, martedì 18 novembre 2014, un incontro di informazione per l’ organizzazione circa il progetto “SCUOLA APERTA”, nato dalla volonta’ dell’attuale amministrazione comunale con il coinvolgimento della Parrocchia San Giorgio Martire, della Proloco e del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo. L’incontro ha visto la presenza del sindaco Alessandro Amoroso ed alcuni consiglieri, del parroco Don Domenico
Di Franco, delle docenti della scuola secondaria Maria Carissimi e Antonietta Savastano e degli insegnanti ai quali sono stati affidati gli incarichi. L’incontro si e’ aperto con l’intervento del sindaco Amoroso che, come già in altre circostanze, ha ribadito che: ” la scuola deve rappresentare la principale fonte di investimento per il futuro,l’attuale amministrazione pertanto vuole rivolgere particolare attenzione all’istruzione e alla cultura”. Il sindaco, in occasione della convocazione regionale in merito all
problematica scuola, ha illustrato la situazione scolastica di Petrella e dei paesi limitrofi, i quali hanno risentito maggiormente gli effetti del calo demografico sull’istituzione scolastica locale, ribadendo la necessità di impegnarsi per contribuire ad ampliare la proposta formativa della scuola. Da qui nasce il progetto SCUOLA APERTA come valore aggiunto all’istituzione scolastica presente sul territorio, il progetto oltre ad essere un supporto per gli alunni che necessitano di un affiancamento scolastico e che quindi potranno
essere seguiti, gratuitamente, nello svolgimento dei compiti quotidiani, con l’attivazione del corso di orientamento musicale, della lingua inglese e di informatica, amplia l’offerta formativa scolastica. Con questa iniziativa, infatti, si vuole creare un collegamento tra scuola e territorio con l’apertura dei corsi a tutti i cittadini, per cui bambini e ragazzi avranno la possibilità di apliare l’offerta formativa mentre gli adulti di potersi avvicinare alla conoscenza dell’inglese e dell’informatica, materie importanti per la società di oggi.
Le docenti Carissimi e Savastano hanno mostrato parere favorevole per il progetto, soprattutto in merito al corso di lingua inglese proponendo di lavorare in continuita’ con l’ orario scolastico per consentire la frequenza al corso ai ragazzi che frequentano la scuola di Petrella che provengono dai paesi limitrofi. ” I ragazzi sono il nostro futuro e dobbiamo tutti, amministrazione, parrocchia e scuola , lavorare in sinergia per poter garantire loro istruzione e accoglienza”, così conclude l’incontro il sindaco Amoroso.
Mobilità, assegnate 44 borse di studio La Provincia di Campobasso ha emesso un avviso per l’occupabilità CAMPOBASSO. La Provincia di Campobasso ha emesso un avviso di assegnazione di n. 44 borse di mobilità. Di durata di 13 settimane, si svolgono presso un’organizzazione partner dei Paesi partecipanti al progetto e sono destinate solo ai residenti nella Provincia di Campobasso e Gorizia. “I candidati, appositamente selezionati, -
spiega l’assessore Di Labbio - seguiranno un corso di lingua di 2 settimane nel Paese d’accoglienza, si formeranno per un periodo di 11 settimane presso aziende estere con specifiche attività nel settore turistico e ricettivo, ottenendo competenze indispensabili per un futuro inserimento lavorativo nel settore e per un miglioramento di altre compe-
tenze trasversali ormai indispensabili per accedere e permanere in un mercato del lavoro sempre più internazionale e competitivo. La conoscenza di una seconda lingua, la disponibilità alla mobilità sul territorio europeo, la conoscenza diretta di metodi e tecnologie di lavoro attuati in Paesi diversi da quello di provenienza, sono le finalità di tale iniziativa
di mobilità europea e condicio sine qua non, per aumentare il proprio livello di occupabilità ed arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e competenze. Il progetto mira inoltre a rafforzare la cooperazione tra istituzioni e imprese che offrono opportunità di apprendimento a livello europeo.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
21 novembre 2014
senza alcun finanziamento pubblico
“Galasso, solo parole al vento”
A replicare all’assessore il consigliere comunale di Isernia, Stefano Testa ISErNIa. Stefano Testa, consigliere comunale di opposizione, ha tenuto una conferenza stampa durante la quale ha replicato all’assessore Cosmo Galasso. “A chi dice parole al vento io dico: soldi al vento! Perché se l’Auditorium viene concesso gratis agli impresari che organizzano i concerti significa che il Comune di Isernia non solo da questi concerti non ci guadagna nulla ma ci rimette pure le spese di luce, riscaldamento, pulizia e quant’altro. Ricordiamo alcuni dati: Isernia è agli ultimi posti in tutte le graduatorie che sistematicamente vengono fatte da Il Sole 24 Ore, dal Censis, dallo Svimez sulla qualità della vita, sui servizi al cittadino, sulle prospettive. Lo Svimez, inoltre, sancisce che c’è una classe politica incapace di gestire l’emergenza attuale. E’ sotto gli occhi di tutti il degrado dell’immagine cittadina che si manifesta in: arredo urbano in disfacimento, frane in atto, strade rappezzate in malo modo, mancanza di centri sportivi polivalenti e l’inerzia dell’amministrazione è talmente grave che se ne sono occupate tutte le emittenti e la stampa locale ed addirittura dei meritevoli cittadini hanno costituito su Facebook un comitato cittadino apolitico, al quale il sottoscritto ha prontamente aderito, per sollecitare l’amministrazione rispetto agli interventi dovuti. Lo spopolamento è tale che Isernia è
a rischio desertificazione. E non si pensa a creare prospettive per i giovani. A creare in qualche modo possibilità di lavoro. Fermo restando che non ho nulla contro Renzo Arbore e la sua Orchestra che ritengo siano dei buoni artisti e mi fa piacere che si esibiscano ad Isernia, pongo alcuni quesiti all’assessore competente ai quali mi piacerebbe avere risposta: 1) Cosa ci guadagna la città di Isernia nel lungo termine? Come forma di pubblicità mi sembra scialba e non strutturata in un progetto culturale a lungo termine, scollegato totalmente dalle potenzialità storiche e culturali del territorio. Per non mancare del mancato coinvolgimento di tutte le personalità locali impegnate nel mondo della cultura quali poeti, pittori, lirici, attori, direttori d’orchestra, storici, letterati che già si sono distinti in campo nazionale ed internazionale e che farebbero da ponte tra Isernia ed il resto del mondo. O ci aspettiamo forse che una volta fatto il concerto Renzo Arbore vada in giro per il mondo a parlare di Isernia? 2) Non potremmo tutti assieme fare uno sforzo per capire cosa manca per realizzare una politica culturale che porti respiro e aperture verso l’esterno? Cosa dobbiamo fare per collocare la vita della nostra città in un contesto più vasto che permetta anche ai nostri
giovani e ad Isernia di far parte di un mondo più grande del nostro spazio limitato? Un progetto culturale serio dovrebbe servire ad “aprire le teste”, soprattutto quelle dei giovani per trasformarli da semplici spettatori (che è quello che prevede una politica culturale fatta di spettacoli) in protagonisti e quindi creare opportunità di lavoro. Cosa può significare mai un’azione estemporanea per quanto qualificata dal valore di un bravo artista? La politica culturale di cui ha bisogno un territorio come quello di Isernia deve puntare ad immetterlo in una rete nazionale ed internazionale sulla base delle qualità stesse del territorio che perciò vanno valorizzate. Non metto in dubbio l’impegno dell’Assessore nell’intera vicenda, ovvero nel trovare imprenditori privati disposti ad organizzare concerti intascando l’incasso per intero e senza sostenere costi, ma discuto il metodo gestionale della struttura Auditorium che riflette all’evidenza lo stesso criterio di scelta delle attività. Si tratta di un metodo personalistico! E non si può dire che le proposte concrete non siano mai pervenute. Io stesso ho depositato una mozione in Consiglio comunale, che è stata discussa con apposito Odg il 28 aprile e che ha portato alla votazione pressoché unanime in consiglio di un documento bipartisan che impegnava
l’amministrazione a regolamentarne la gestione in maniera professionale nel termine di 4 mesi. Ma neanche di fronte alla richiesta dell’intero Consiglio Comunale l’Amministrazione si è mossa. Di che vogliamo parlare se siamo arrivati al punto che addirittura il marito di un Consigliere Comunale di maggioranza, che gode di tutta la mia stima dal punto di vista umano e personale, si è sentito in dovere di rendersi promotore di un comitato cittadino per sollecitare l’amministrazione, sostenuta dalla moglie, rispetto al degrado urbano? Ciò non vuol dire appunto che l’amministrazione è: - cieca rispetto ai problemi della città? - sorda rispetto alle istanze portate dai Consiglieri Comunali senza distinzioni tra maggioranza e minoranza? Ebbene rispetto a questi fatti che comprovano la bontà delle proposte concrete effettuate da me, dalla minoranza e dal consiglio intero rispedisco al mittente le accuse ricevute ribadendo la debolezza e la pochezza di questo progetto culturale che prevede la realizzazione di spettacoli al prezzo della concessione gratuita della struttura auditorium ai personaggi noti e che come unico effetto per la città di Isernia ha quello di buttare al vento i soldi dei contribuenti e dare visibilità ad un’amministrazione inerte in tutti i settori».
Autovelox sulla Trignina, il calendario Il presidente del Comitato Turdò soddisfatto per l’azione in essere ISErNIa. Martedì 18 novembre si è tornati in udienza per il maxi processo autovelox. Il collegio, presieduto dal dott. Radoccia, a latere i giudici Fabrizio Pasquale e Michelina Iannetta, hanno sentito gli ultimi testimoni della Procura, rappresentata dal dott. Ciani. I carabinieri M.llo Litterio e Brig. De Sanctis che all’epoca dei fatti indagarono sull’attività di controllo della velocità mediante l’utilizzo di apparecchi elettronici autovelox posizionati sulla Strada Statale 650 Trignina, coordinati dal Capitano Spoletini, hanno confermato quanto già riferito dagli altri militari: gli odierni imputati ponevano in essere comportamenti “anomali” tanto da ravvisarsi degli illeciti
di natura penale. È stato sentito anche il Perito della Procura, Francesco Apolloni, il quale ha depositato una perizia di oltre 200 pa-
gine sulle conversazione telefoniche e ambientali degli odierni imputati. L’udienza è stata aggiornata al 9 dicembre 2014, dove verranno sentiti i primi testimoni della difesa. La lista è molto lunga, quindi il collegio,come richiesto anche da alcuni avvocati di parte civile Isabella Mugoni e Pasquale Lollino, ha ritenuto di dover fissare delle udienze straordinarie in data 9 dicembre 2014, 27gennaio 2015 e 24 febbraio 2015. “ Sono contento della calendarizzazione che stà a significare che il collegio giudicante vuole concludere questo processo. Noi siamo arciconvinti che la giustizia trionferà e che tutti gli automobilisti costituitisi parte civile nel processo penale avranno soddisfazione , ringrazio gli avvocati e tutti coloro che stanno sostenendoci in questa grande battaglia di legalità”.
Capracotta abbraccia i cori Domani pomeriggio la quinta edizione della Festa regionale della Musica sacra CapraCotta si prepara ad accogliere i cori molisani che, sabato pomeriggio 22 novembre 2014 p.v., animeranno la 5.a edizione della Festa Regionale della Musica Sacra , in occasione della festa di Santa Cecilia 2014. L’iniziativa, già da qualche anno ideata e voluta dall’Accademia musicale “Nuccio Fiorda”, nel ricordo della Patrona della Musica Sacra, e da quest’anno anche nel ricordo dell’amato presidente Franco Santagata deceduto il 29 giugno scorso, si propone di valorizzare e diffondere non solo il ricco patrimonio polifonico-musicale già esistente, ma soprattutto di stimolare le nuove generazioni ad impossessarsi dell’arte dei suoni e del canto per esprimere artisticamente e coralmente la loro “lode a Dio Creatore e Salvatore”. Per espresso desiderio del Rev. Sac.
Elio Venditti, scenario di eccezione sarà la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria in cielo Assunta di Capracotta. L’invito a partecipare è rivolto non solo a tutti i Cori Parrocchiali delle quattro Diocesi Molisane (Campobasso-Bojano; Isernia-Venafro; Termoli-Larino; Trivento) ma anche agli altri Cori Professionali. Dopo un breve saluto del parroco della chiesa di Capracotta, don Elio Venditti e del vice presidente dell’Accademia, Domenico Cardarelli, seguirà la rassegna e il concerto dei Cori partecipanti che potranno esibirsi con almeno n.2 brani (compatibilmente con il numero dei partecipanti). A chiusura della rassegna, tutti i Cori partecipanti saranno premiati con una speciale targa – ricordo e, a seguire, sarà celebrata la Santa Messa dal vescovo della Diocesi di Trivento, mons. Angelo Scotti.
Parte il corso di inglese per le imprese L’azione riguarda i titolari delle aziende in provincia di Isernia ISErNIa. La Camera di Commercio di Isernia in collaborazione con il C.I.F. – Comitato per l’Imprenditoria Femminile – organizzano, per il tramite dell’Azienda Speciale S.E.I., un corso di inglese per le imprese del territorio. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Scouting e assistenza delle Nuove Imprese Esportatrici” - FdP 2013 ed è finalizzata a migliorare la conoscenza della lingua inglese per accrescere le competenze gestionali delle imprese stimolandole a proiettarsi verso attività di internazionalizzazione. Il corso è’ strutturato in 30 ore, distribuite in due giornate settimanali nei mesi di Dicembre 2014 e Gennaio 2015. E’ destinato ad un numero non superiore di 25 imprese di cui il 60% femminili.
La partecipazione all’intero percorso formativo è a titolo gratuito e al termine dello stesso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Il corpo docente sarà composto da insegnanti di madre lingua con qualificata esperienza. L’Avviso pubblico e il Modulo di adesione sono disponibili sul sito web della Camera di Commercio (www.camcomisernia.net) oppure presso gli uffici dell’Azienda Speciale S.E.I. – in C.so Risorgimento, 302 a Isernia. Le domande dovranno essere inviate al seguente indirizzo PEC: aziendasei@is.legalmail.camcom.it a partire dal 20 Novembre fino al 3 Dicembre 2014. Per maggiori informazioni contattare il n. 0865 455239 o scrivere a francesca.cuna@is.camcom.it.
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Termoli
21 novembre 2014
Raddoppio ferrovia, ma a Termoli? Un’interrogazione è stata presentata in Comune per chiedere quali i ristori per la città TERMOLI. Con Contratto di programma 1994/2000 tra il Ministero dei Trasporti della navigazione e Ferrovie dello Stato s.p.a., è stato finanziato il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Bologna — Lecce nel tratto Termoli – Foggia, in particolare il tratto Termoli -Lesina per circa 36 Km dei quali 16 Km in territorio molisano; In data 28/01/2003 è stato avviato l’iter autorizzativo con invio del relativo progetto definitivo, a seguito del quale in data 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti Regione Molise, Comune di Termoli e rete ferroviaria italiana inerente al “raddoppio della tratta ferroviaria Termoli – Lesina — tratto molisano Termoli – Chieuti;
Nel protocollo d’intesa si concordava, ai fini dell’accettazione del raddoppio: o La delocalizzazione della sottostazione elettrica e spostamenti degli elettrodotti in zona Crocifisso; o La messa a disposizione di aree della società RFI in ambito stazione; o La sistemazione complessiva della stazione ferroviaria di Termoli con miglioramenti della sua accessibilità e funzionalità con l’accesso a piazza stazione; o Realizzazione di attraversamenti per il ripristino della continuità urbanistica a sud della città di Termoli. In data 27/10/2006 ai fini di poter avviare le procedure per il raddoppio della tratta Termoli -Lesina, tra il Ministero delle Infrastrutture, il Comune di Termoli e Rete Ferroviaria Italiana s.p.a., gli interventi indicati nell’originario protocollo d’intesa, sono stati det-
tagliati con apposito Atto Integrativo al Protocollo d’Intesa. In particolare RFI si impegnava a: o De localizzare le proprie strutture manutentive e impiantistiche ubicate nella stazione di Termoli compresi i fasci binari non strettamente connessi al servizio viaggiatori (uffici degli impianti tronco lavori), con relative pertinenze; o delocalizzare la sottostazione elettrica comprensivi di binari, platee ed impianti vari. da allocare nelle aree stazioni di Guglionesi e Chieuti; o In dipendenza di dette delocalizzazioni si rendevano disponibili arre ed immobili non più utilizzabili da Rfi. VISTA LA Deliberazione di Consiglio Comunale n.2 del 09/03/2007 con la quale il Comune di Termoli fa proprio il protocollo d’intesa del 27/06/2006, approvandolo in ogni sua parte. RILEVATO CHE La rete
ferroviaria esistente taglia di netto il territorio comunale creando non pochi disagi alla popolazione, nonché rende difficile e poco razionale e funzionale lo sviluppo urbanistico della città e la sua pianificazione, la cui soluzione è lo spostamento dell’intera rete ferroviaria al di fuori dell’ambito cittadino localizzandola in prossimità dell’autostrada e tangenziale che a loro volta tagliano lo stesso territorio. EVIDENZIATO Che il raddoppio della linea ferroviaria, se per un verso garantisce una diminuzione dei tempi di percorrenza, graverebbe ulteriormente sul territorio comunale con una maggiore presenza di opere aumentando l’inquinamento acustico che già inficia fortemente il centro della città. RILEVATO Che la Giunta Comunale con deliberazione numero 76 del 17/02/2014 aveva
espresso parere non favorevole al raddoppio ferroviario della linea “Pescara — Bari: tratta Termoli — Lesina”, salvo l’assunzione di formale impegno circa la delocalizzazione dell’intera tratta ferroviaria fuori dall’ambito cittadino, così come già previsto nella vicina Lesina o, in subordine il rispetto degli impegni assunti in sede di stipula del protocollo d’intesa e Atto Integrativo, oltre alla definitiva risoluzione delle problematiche relative alle aree occupate per opere pubbliche; INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE quali sono state le motivazioni che hanno indotto il Comune di Termoli ad esprimere il parere favorevole, con quale atto amministrativo sia stata assunta tale decisione, e quali sono state le compensazioni previste per il Comune di Termoli”.
Parco, acquisiti gli atti Sull’affidamento dell’area a privati l’inchiesta partita da un esposto della minoranza TERMOLI. Delibere, determine, gli atti che sono stati approvati in Comune in merito all’affidamento ventennale del parco comunale sono ora sotto l’esame della Procura. I documenti che hanno segnato le fasi della procedura con la quale l’amministrazione Di Brino, nel 2012, ha appaltato all’associazione temporanea di imprese “Vivere il parco” la gestione e riqualificazione dell’area verde della città sono stati acquisiti nelle scorse settimane dalle fiamme gialle, che mesi fa hanno avviato le indagini per fare luce sul bando e sulle modalità con cui è stato aggiudicato ai
privati. A far scattare gli accertamenti è stato un esposto degli allora consiglieri di minoranza di centrosinistra, che hanno più volte sollecitato chiarimenti, in Municipio, in sede di commissione, e chiesto di visionare il cronoprogramma delle opere da realizzare, la fidejussione depositata, il capitolato, sollevando dubbi sulla regolarità dell’iter seguito per l’affidamento della gestione del parco, al centro di non poche polemiche nel corso della passata amministrazione proprio per la scelta di affidare lo spazio pubblico intito-
lato a Girolamo La Penna ad associazioni private,con un progetto molto ambizioso di riqualificazione, con lavori da un milione e mezzo di euro a carico dei gestori, che non sono stati eseguiti. I componenti dell’opposizione non si sono fermati poi a chiedere conto all’amministrazione attraverso le interrogazioni, più volte presentate sulla vicenda del parco, ma hanno anche sottoscritto un esposto alla Procura, che ha quindi dato il via all’inchiesta, e proprio nei giorni scorsi ha portato all’acquisizione degli atti legati alla gara d’appalto.
Salute mentale, il punto della situazione Convention dell’Associazione a Termoli in collegamento con l’Uruguay TERMOLI. Ha avuto luogo a Termoli la Convention nazionale dell’AIRSaM, Associazione Italiana Residenze e Risorse per la Salute Mentale sul tema “La salute mentale come bene comune: una cultura che cambia in Europa e nel mondo”. L’incontro si è svolto in coincidenza del ventennale dell’associazione; a spiegare i temi trattati è il dottor Angelo Malinconico, responsabile del Centro di salute mentale dell’Asrem di Termoli che fotografa anche la situazione in regione.
“Festeggiamo il ventennale dell’associazione che si è costituita nel 1994 a Bergamo e avevamo la necessità di rivedere lo statuto per riuscire a penetrare ancora di più nelle regioni che erano già state penetrate”. Sono le parole del dottor Angelo Malinconico che aggiunge: “La situazione molisana dal punto di vista della tutela della salute mentale non è da criticare. Siamo in attesa di una sistemazione della situazione tramite degli atti e del progetto del piano
sanitario regionale. Ci sono notevoli variazioni in campo ci auguriamo che possano essere concretizzate nei prossimi mesi. C’è un notevole accordo in ambito tecnico e speriamo che ci sia anche la stessa risposta sul piano amministrativo e politico. Tra le novità una riconsiderazione delle strutture residenziali, oggi parliamo di una residenza della salute mentale in modo da dare più risposte ai cittadini, evitare l’emigrazione verso regioni limitrofe o in altre regioni italiane anche lontane e
“Il Molise invaso da trivelle” Il decreto Sblocca Italia rischia di creare problemi al territorio “Apertura dei cantieri, realizzazione delle opere pubbliche, emergenza del dissesto idrogeologico, ripresa delle attività’ produttive” queste alcune delle misure urgenti contenute nello Sblocca Italia, ma di cosa parliamo esattamente? Quali sono gli effetti e la reale portata di questi provvedimenti? A destare maggiore preoccupazione vi sono le misure a favore della ricerca di idrocarburi e quelle per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali, che di fatto sembrano più un regalo ai petrolieri che una risposta alle esigenze
delle comunità interessate. Con lo ‘Sblocca-Italia’ il Molise rischia di essere invaso da trivelle e pozzi petroliferi, anche sulla terra ferma. Diverse le zone già interessate da concessioni di estrazione e permessi di ricerca di gas e olio: tra queste vi sono la Valle del Trigno ed alcune zone dell’entroterra. Per resistere a questa logica, farsi un’opinione e farla valere, bisogna conoscere lo Sblocca Italia e discuterne apertamente. Lo sviluppo deve coincidere con il bene di tutti, non con l’interesse di pochi; lo sviluppo deve costruire e non
distruggere il territorio o la qualità della vita di chi li abita. L’appuntamento è per venerdì 21 novembre, alle ore 17, presso il Santuario della Madonna di Canneto (Roccavivara) insieme ad Augusto De Sanctis del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. La conferenza stampa per l’evento è fissata per oggi alle ore 12 a Termoli, in via XXIV Maggio 51. Vi prenderanno parte, oltre all’attivista abruzzese De Sanctis, anche gli esponenti del Forum dei Territori Molisani.
tentare di dare risposta ai vari bisogni della popolazione al di là delle forme già ben trattate delle psicosi”. Un incontro dal sapore internazionale perché, come conclude Malinconico, “siamo in collegamento con l’Uruguay e abbiamo una stretta interazione con questo gruppo che oltre a studiare le nostre legislazioni sono più avanti per gli aspetti dei gruppi multi familiari e siamo in collegamento con loro per uno scambio sempre più proficuo”.
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Termoli
21 novembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Di Brino ‘spara’ sulle incompiute L’ex sindaco ritiene che la nuova amministrazione non stia dando adeguate risposte TERMOLI. La politica è 2.0, ormai questa è una logica conseguenza a quel che ci accade intorno. A riprova ci ciò c’è l’uso che da sempre compiono del mezzo i vari consiglieri e amministratori locali. Primo tra tutti l’ex sindaco, oggi consigliere di minoranza, Basso Antonio Di Brino che già lo scorso anno fu al centro di polemiche perché additato di stare “troppo su facebook” e tra botte e risposte avviava dialoghi e confronti con la cittadinanza. Cosa che, anche adesso, persegue a fare ed è in questo contenitore che caliamo la dura polemica fatta emergere dal-
l’esponenti del Nuovo centro destra che ha pubblicato due status pungenti, chiamanti a intervenire non pochi cittadini. Il primo intervento di un filone che pare annunciato, fa riferimento al-
l’incompiuta del primo tratto del Lungomare nord. Qui Di Brino scrive: “Prima incompiuta dell’amministrazione Sbrocca: il primo tratto del lungomare nord. Opera consegnata a giugno, ancora area di
cantiere e già nel più completo abbandono, in preda al degrado e all’incuria. Povera Termoli, tanto impegno e tanto lavoro finiti nel più completo disinteresse”. Il secondo “pungolo” è sull’auditorium: “Seconda incompiuta dell’amministrazione Sbrocca: auditorium. Opera completata a luglio, ma ancora chiusa e già in preda al degrado. Intanto il nuovo sindaco studia, ristudia, legge, rilegge, pensa, ripensa, modifica, sostituisce, nomina, pontifica e il degrado cresce di giorno in giorno”. Inutile evidenziare la grande quantità di commenti che si sono
succeduti a tali dichiarazioni, parole attaccano l’una e l’altra parte e non risparmiano nessuno tra chi ricorda le responsabilità dell’attuale consigliere Di brino e chi attribuisce colpe a Forza Italia rea, a suo avviso, di non aver candidato Di Brino per l’area di centro destra. Ad ogni modo, va evidenziato che i ritardi sono propri a tutti (lo stesso ex sindaco, ricordiamo, annunciò l’apertura entro lo scorso Natale, cosa non riuscita) ma se oggi l’opera è completata è quantomeno opportuno assegnarla altrimenti parlare di “degrado” sarà la cosa più semplice.
Parchetti come bivacchi Le aree verdi requisite da persone che vengono dall’Est TERMOLI. Ottanta euro per il viaggio, in una ventina nel pulmino con la scusa di “un’auto guasta e un recupero passeggeri casuale per strada” e un contributo determinante a rendere degradata un’area : è questo quanto accade nel parchetto adiacente via Polonia che da mesi è quartier generale di persone dell’est Europa che, presumibilmente di nazionalità romena, lì stazionano e bivaccano. La denuncia arriva da un cittadino che, scattate alcune foto, ha inteso testimoniare: “basta un po’ di bel tempo e queste persone si piazzano nel parco, rompono panchine, cucinano e abbandonano i rifiuti e, ancor peggio, spulciano tra gli indumenti donati dalle associazioni e dopo aver preso quello che desiderano cestinano e abbandonano il resto”. “È una indecenza”, denuncia un altro cittadino, “questo perché da quando stanno loro è impossibile portare i nostri figli”. Secondo il racconto di un testimone, inoltre, queste persone “si scambiano l’uno con l’altro e mese per mese, compiono viaggi
con dei pulmini per raggiungere la Romania al prezzo di 80 euro ciascuno”. Viaggerebbero in sovrannumero per pulmino, uno giallo e uno blu, e nel caso dovessero essere fermati dalle forze dell’ordine, hanno pronta la scusa: “Eravamo di meno ma questi nostri connazionali li abbiamo appena soccorsi perché hanno rotto l’auto. Imboccheremo la prossima uscita”. Una “scusa” bella e buona che assicurerebbe al massimo la multa per un costo pari a 22 euro cadauno … ovviamente di comune accordo. Ma cosa fanno questi cittadini? Secondo uno dei testimoni sono coloro che si piazzano ai semafori, vendono rose e chiedono l’elemosina. “Ogni mese – denuncia un altro cittadino – facce diverse e a parlar con alcuni, parrebbe esserci proprio un’organizzazione dietro che li porta qui, li fa “lavorare” per un mese e poi li riporta nella propria terra di origine”.
Intanto si rafforza il dissenso, crescono le domande e le lamentele dei tanti termolesi che, purtroppo, si vedono sottratti forzatamente i luoghi comuni.
Infanzia, la giornata internazionale Domani e domenica a Termoli si svolgerà la manifestazione organizzata dall’associazione per i bambini TERMOLI. La Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in cui si ricorda l’approvazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ci insegna che amare i bambini significa soprattutto lottare per i loro diritti. L’Associazione “Termoli per i bambini” è nata per dare voce a quanti vogliono una città più attenta alle esigenze dei più pic-
coli e delle loro famiglie. Quando immaginiamo una città a misura di bambino pensiamo ad un luogo in cui le aree verdi per il gioco siano pulite, sicure ed accessibili a tutti ed in cui i bambini possano trascorrere il proprio tempo in una ludoteca comunale che li accolga. Ancora, pensiamo ad un luogo in cui sia garantita l’inclusione sociale e siano abbattute tutte le barriere architettoniche. Vogliamo una città più vicina ai bambini, in ogni momento della crescita, dalla nascita all’adolescenza.
Pochi atti in Consiglio comunale La nuova assise è stata convocata per martedì. Variazioni di bilancio e interrogazioni i punti iscritti TERMOLI. Verso un nuovo consiglio comunale a Termoli. Martedì sera il primo cittadino Angelo Sbrocca ha riunito dopo un paio di settimane il gruppo di maggioranza del centrosinistra. Una riunione cominciata intorno alle 20 e nella quale sono state messe a fuoco le novità e le proposte che saranno portate in consiglio comunale, nel corso della prossima assise.
I rappresentanti del centrosinistra spurio hanno discusso sull’opportunità di far convocare l’assemblea consiliare per la fine della prossima settimana. In agenda alcune variazioni di bilancio, il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio e l’escussione degli atti presentati dalle minoranze sotto forma di interpellanze, ordini del giorni e mozioni.
E’ un progetto impegnativo, che possiamo realizzare soltanto se supportati da tutti coloro che condividono i nostri obiettivi. E’ importante che ognuno di Voi, genitori e non, ci accompagni in questa iniziativa con il proprio contributo di idee ed azioni. Saremo a Termoli in piazza Monumento sabato 22 novembre durante il pomeriggio e domenica 23 novembre per tutta la giornata.
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O pinioni
21 novembre 2014
di Claudio De Luca La notizia è sin troppo nota. Riferisce che, tra i grandi problemi del Molise, si annovera: 1) la manutenzione del territorio; 2) la difesa idrogeologica; 3) l’ecosistema urbano. Dei disagi territoriali si è già resa conto la compagine governativa che, di recente, ha inteso di potere attribuire alla Regione 60 milioni di euro da suddividere in tre “tranches” annuali da 20 ciascuna. E’ senz’altro poco, ove si pensi al dissesto del suolo; ma può essere già qualcosa.Sette centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità nella 20.a regione. I dati emersero anni addietro da un dossier (“La sfida dei piccoli comuni tra qualità e innovazione“) illustrato da “Legambiente” in coincidenza con l’iniziativa “Voler bene all’Italia”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile nello Stivale (100% in Calabria, Valle d’Aosta ed Umbria; a rischio il 98% delle piccole comunità laziali: 254 su 259; il 97% di quelle marchigiane: 173 su 179; il 95% delle toscane: 134 su 141; il 94% delle campane: 318 su 338; il 93% delle lucane: 90 su 97; il 92% dell’Emilia-Romagna: 152 su 165; 108 su 124 nel Molise; l’83% del Piemonte: 896 su 1.077; il 75% della Liguria: 138 su 183; il 69% della Si-
Dissesto idrogeologico, gli imperativi del Molise cilia: 138 su 199; il 63% del Friuli Venezia Giulia: 102 su 162; il 60% della Lombardia: 687 su 1.152; il 48% dell’Abruzzo: 122 su 253; il 37% della Puglia: 32 su 87; il 30% del Trentino-Alto Adige: 95 su 312; il 26% del Veneto: 87 su 329 ed il 7% della Sardegna: 21 su 316). Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizza-
zione irrazionale.Lo confermano chiaro e tondo le operazione di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferiscono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non siano in regola, al punto che i Servizi ispettivi hanno dovuto intensificare la propria attività. Ultimamente sono state scoperte 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Cam-
pomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Infine, per quanto concerne l’ecosistema (secondo “Legambiente”, l’Istituto “Ricerche ambiente Italia” ed “Il Sole-24 Ore”),Campobasso si colloca alla 35.a posizione. Gli indici sotto esame sono stati: il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di pol-
veri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme) ed il trasporto pubblico che non brilla. Addirittura Isernia si ritrova al penultimo posto di questa classifica. Eppure in alcune realtà europee i fondi disponibili vengono concentrati su piccoli interventi quando qui l’impressione è che i Comuni molisani amino procedere a velocità ridotta, atteggiandosi da plantigradi lenti a statici. Pochi i segnali di cambiamento (forse solo il successo della raccolta differenziata a S. Martino in P.), ragion per cui ciò che pare essere venuta meno è la capacità di immaginare un traguardo, un punto d’arrivo verso cui tendere, sia nel breve che nel lungo o lunghissimo periodo. In assenza di obiettivi chiari, il Molise è destinato a non andare da alcuna parte, schiacciato come appare da logiche parziali e settoriali proprio quando la pessima qualità della mobilità urbana (e peri-urbana) inviterebbe ad inaugurare un piano regionale moderno che assegni un posto di primo piano nell’agenda politica, al fine di superare la frammentazione dei singoli provvedimenti ed individuare un modo nuovo di usare – e di vivere – le piccole comunità e le cittadine maggiori. Per la qualità dell’aria vanno esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Tre indici anche per la gestione delle acque: consumi, dispersione della rete e depurazione. Due, invece, i parametri sui rifiuti: produzione e raccolta differenziata.
Occupazione femminile, non servono le quote rosa ma un nuovo welfare di Concetta Gizzone* L’ultimo rapporto Svimez pubblicato pochi giorni fa mette ancora una volta in evidenza la grave crisi sociale del mezzogiorno d’Italia in particolare per quanto riguarda la situazione occupazionale e formativa di giovani e donne. I numeri restituiscono un quadro devastante, solo una donna su cinque lavora, spesso svolgendo attività lavorative umili e pagate molto meno degli uomini e le altre quattro, hanno comunque carriere sacrificate, costrette magari a rinunce quando arriva il primo figlio, mentre cala notevolmente il numero di donne laureate. La stessa agenzia Eurostat dice che in Italia il divario salariale uomo-donna (gender pay gap) è mediamente del 6.7% (riferito solo alle donne laureate), mentre uno studio svedese presentato in Commissione Europea il mese scorso, sostiene che se ci fosse la piena parità di sessi sul lavoro il pil italiano potrebbe crescere del 32%. La politica tutta, da quella nazionale a quella locale, affronta questi temi solo attraverso le dichiarazioni e gli annunci, mai con i fatti. Eppure non serve che ce lo ricordi lo studio svedese la cosa era chiara ai nostri padri costituenti che all’articolo 37 della Costituzione ricordano come: “ “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.
La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione” – un diritto costituzionale ignorato dalla politica. Alle donne non servono le quote rosa, servirebbe l’applicazione della nostra Costituzione e un nuovo welfare attento alle loro esigenze e quelle della famiglia, come ad esempio nuove scuole e asili sicuri, moderni e efficienti. Nella nostra Regione ci sono ancora troppe strutture carenti e datate. Mi domando che fine ha fatto il “Piano Renzi su scuole e asili nella nostra Regione”? Quante e in che condizioni sono le strutture di assistenza per gli anziani? E poi, visti i soldi del bilancio regionale investiti in sanità, sarebbe auspicabile un sistema sanitario più efficiente e capillare che sappia dare risposte di prevenzione e assistenza anche nei piccoli centri delle aree interne spesso penalizzati. Per queste ragioni, in questa fase di
crisi, la politica deve fare un salto qualitativo, chi amministra deve mettere in campo idee e volontà e capacità progettuali per intercettare risorse economiche attraverso i fondi strutturali europei, troppi i soldi rimandati indietro o non utilizzati dalla nostra Regione. Ciò darebbe lavoro e prospettive di sviluppo. Anche le grandi aziende presenti nel nostro territorio molisano possono, visto anche il loro ruolo sociale dare un contributo importante al welfare sociale. L’apertura ad esempio, di asili all’interno degli stabilimenti come avviene nel nord del Paese e in Europa, sarebbe un bel se-
Fotografare il Paesaggio Seminario sull’arte e sulla fotografia dal titolo “Fotografare il paesaggio”, presieduto dallo storico e critico della fotografia Roberta Valtorta, e dal responsabile delle collezioni di fotografia del Maxxi architettura del Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, Francesca Fabiani. L’appuntamento si inserisce nel ciclo di seminari previsti nel percorso formativo a numero chiuso del master universitario di II livello in “Progettazione e promozione del paesaggio culturale”, istituito dall’Università degli studi del Molise, in collaborazione con la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Molise; nonché incluso nelle attività che fanno riferimento al progetto gestito dalla Regione Molise “Molise fra storia e paesaggio”, che ha visto e vedrà la presenza nella nostra regione di docenti qualificati provenienti dall’Italia e dall’estero.
gnale, favorire il part-time per padri e madri, senza comprometterne la professionalità, promuovere la cultura d’impresa nel territorio aprendo canali con scuole e l’università. Come sindacato possiamo certamente lavorare e dare un contributo sul piano delle idee e della progettazione, fare leva sugli strumenti della contrattazione aziendale e territoriale, prendendo spunto anche da altre realtà del nostro Paese dove questo è stato fatto e ha dato importanti risultati, ma serve che la politica si svegli e metta nell’agenda questi temi. Bisogna indirizzare parte delle risorse economiche e infrastrutturali al riequilibrio della disparità tra uomini e donne, un investimento, oltre che un diritto costituzionale, che nei fatti stimolerebbe la crescita e la qualità di vita del nostro territorio. La ripresa economica e il benessere del Paese e della nostra Regione passa anche attraverso una maggiore valorizzazione delle donne e delle loro capacità lavorative, organizzative e di cura della famiglia e dei figli. Non può essere un gap salariale a decretare l’inadeguatezza delle donne nel mondo del lavoro né possiamo rassegnarci come molisani a restare una regione di periferia. Il Molise ha tante risorse una di queste sono le sue donne e vanno valorizzate. *Coordinatrice Donne SST Cisl Campobasso - Coordinatrice Donne FIM CISL Abruzzo Molise
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