Una santa pasqua a tutto il molise

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 79 - sabaTo 4 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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Una Santa Pasqua a tutto il Molise Per un Serena Pasqua Questa regione sta morendo. Lo dimostrano i dati relativi al PIL (-3,2% nel 2012, siamo tornati ai livelli di 14 anni fa), alle imprese che chiudono (siamo ormai al ritmo di 6 ogni due giorni), allo spopolamento progressivo (-11.000 abitanti negli ultimi cinque anni) e ai posti di lavoro persi (7.200 l’anno scorso, oltre 11.000 dall’inizio della crisi), del crollo dei consumi delle famiglie e anche del reddito disponibile. E in questa situazione di declino che va verso l’irreversibilità, la componente che preoccupa in prospettiva è quella legata all’auspicata ripresa perché rischiamo di arrivarci assolutamente impreparati, con un sistema produttivo che esala gli ultimi respiri e senza nessuna pianificazione strategica. Occorrono piani straordinari che indirizzino le risorse verso obiettivi strategici sia per tamponare l’emergenza che per pianificare la ripresa ed incidere sugli equilibri socio-economici regionali. Speriamo, allora, che dall’uovo possa uscire qualcosa di buono. Auguri di una Santa e serena Pasqua e arrivederci a mercoledì.

Ecogreen e Biomedical Vi augurano Buona Pasqua


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Tutto quello che gli altri non dicono

4 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Impartite dalla giunta regionale le direttive al commissario Nicola Lembo

Cinque anni per le Comunità montane, dieci anni per l’Ersam, quanto ne occorreranno per liquidare gli Istituti autonomi delle case Popolari?

Una nuova realtà amministrativa e gestionale della politica abitativa non può essere ulteriormente dilazionata Il commissario liquidatore degli Istituti autonomi delle Case popolari di Campobasso e Isernia, Nicola Lembo, ha tutti gli strumenti tecnici e amministrativi per passare rapidamente in azione. Purtroppo, in materia di liquidazione, la cronaca dice che occorrono anni (come per la liquidazione delle Comunità montante), e anche decenni (come per la liquidazione dell’Ersam). Senza arrivare alla conclusione. Si spera che Lembo non voglia conquistare il primato della durata. Si spera. La giunta regionale del Molise intanto gli ha fornito le direttive cui deve attenersi. E non sono affatto semplici. Perché, se l’obiettivo del Commissario liquidatore è quello di definire l’assetto contabile, patrimoniale e finanziario di fine attività dei due Istituti (stato patrimoniale; conto economico; rendiconto finanziario; situazione amministrativa; relazione sulla gestione; conto del Tesoriere; stato di consistenza; elenco dei rapporti attivi e passivi esistenti alla data di chiusura del bi-

lancio di liquidazione; relazione del collegio sindacale), è vero anche che deve assicurare lo svolgimento dell’attività ordinaria degli Istituti, dando attuazione alla programmazione già adottata e/o approvata (appalti, vendite di alloggi, acquisizione di aree e di beni in genere, atti di

conservazione del patrimonio esistente, definizione di contenziosi, eventuali proroghe di contratti in scadenza di qualsiasi genere). Inoltre gli è riconosciuta la facoltà, previa verifica della convenienza e dell’opportunità nella singola fattispecie, di definire in via transattiva

“Del Rio ministro? Sarà un disastro” Lo sostiene De Matteis per la pessima riforma delle Province Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, nel prendere atto del giuramento a ministro delle Infrastrutture e Trasporti, dell’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, ringrazia il premier Renzi per la scelta ricaduta proprio sulla splendida mente che ha partorito la riforma ed il ddl che porta il suo nome. “Non poteva scegliere di meglio il presidente Renzi. Dopo aver affossato le Province, con una riforma scellerata, contestata da cittadini, Anci, Upi, amministratori locali e provinciali, personale dell’ente… ora vedremo quali strategie innovative metterà in campo per i trasporti e le infrastrutture. Sono convinto che anche in questo Dicastero sentiremo parlare di Delrio. Più che una doccia fredda, una bella sorpresa pasquale, degna di questo governo. Auguri a

L’INTERVENTO di Costanza Carriero

Campomarino docet... vera verità con un vertice regionale che ha appoggiato chi col pd non ha nulla da spartire e che per mera opportunità (e di questo ne vedremo presto le conseguenze perchè c’era bisogno di yes man e yes woman per biomasse,

le liti giudiziarie ed extragiudiziarie pendenti e sopravvenute alla data di entrata in vigore della legge regionale 21/2014 quella, cioè, che, cancellando gli Iacp, ha istituito Ente regionale per l’Edilizia Sociale (ErEs). Del nuovo Ente non si hanno ancora segnali di fattività, dovendo,

forse, finire la fase di rodaggio. Ma l’edilizia popolare, una nuova strategia che venga incontro ai bisogni abitativi delle classi meno abbienti, una nuova realtà amministrativa e gestionale che non abbia nel proprio Dna i difetti strutturali che hanno accompagnata la vita degli Iacp, rendendoli strumenti di potere e di clientela (di chi li ha amministrati), è un’esigenza che non può essere ulteriormente dilazionata. La titolarità dell’ErEs dei diritti e degli obblighi che fanno capo al patrimonio dei disciolti Iacp, dovrebbe pertanto essere rimarcata da una netta linea di separazione tra la gestione del nuovo Ente e la messa in liquidazione dei vecchi Istituti, tale da consentire, appunto, di avviare una nuova politica abitativa e, soprattutto, una nuova e responsabile attività di gestione dei beni in possesso e dei beni in divenire. Dardo

La punzecchiatura

Ma Frattura e Fanelli non erano “Je suis Charlie?” Dal Blog di Michele Mignogna sul presunto nostro “sessismo” nei confronti di Micaela Fanelli, segretario regionale del Pd, per la copertina di martedì 30 marzo 2015. “La Gazzetta delle Polemiche Frattura “Je suis Charlie, ma la gazzetta è sessista”. Gazzetta “ la nostra è satira, non siamo sessisti”. Fanelli “je suis Charlie, ma non in Molise! chi è contro il PD è fuori dal Partito, i giornalisti della Gazzetta del Molise a spalare le frane sulle strade del Fortore, ripeto Je suis Charlie ma non in Molise”. Hahahahhahahahahahahha, se siete curiosi andate a rileggere le dichiarazione che questi due scienziati facevano all’indomani dell’attentato in Francia...”

Su Frattura come abbiamo potuto sbagliare così? biogas e schifezze varie) ha appoggiato personaggi vicini a Vitagliano, molto vicini. se quello è il centrosinistra, allora siamo con le pezze sul di dietro..... e poi ricordo bene anche io le vicende di iniziali passaggi dal nascente Pd all’Idv (perchè?) e di varie ricandidature. Antonio Monaco, con tutto il rispetto, è così convinto che basti la volontà del singolo per candidarsi (e vincere)? Mi sem-

bra un pò presuntuosa come presa di posizione, forse sbaglierò e se così fosse Le chiedo scusa anticipatamente..... anche Frattura senza l’aiuto di molti non sarebbe arrivato dove stà, anche se oggi si è dimenticato di chi lo ha presentato e sostenuto, prendendo calci

nello stomaco per averlo proposto! ovviamente con quello che sta facendo, distruggendo la sanità molisana pubblica, senza contare tutto il resto altrettanto importante, mi viene da dire: ma come abbiamo potuto sbagliare così? Mi auguro di dovermi rimangiare questa mia affermazione/domanda, per il bene di tutti i molisani. Ma ho forti dubbi che sarà così!


TAaglio lto

3 4 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La regione deve a Molise Dati 18 milioni Direttore e vice, intanto, si tagliano lo stipendio del 25%. 400 mila euro l’anno di interessi alle banche Il presidente ed il vice presidente del consiglio di amministrazione di Molise Dati si sono dimessi. Normale procedura con l’approssimazione della scadenza del mandato e nessuna altra motivazione eterodiretta, a quanto pare. Per quanto le acque nella società partecipata della Regione Molise per i servizi informatici continuino a rimanere agitate. Il credito vantato nei confronti della Regione ammonta a ben diciotto milioni di euro e solo di interessi passivi sulle anticipazioni ricevute dalle banche la società paga qualcosa come quattrocento mila euro l’anno. Cifre onestamente enormi che raccontano di una gestione, nel corso degli anni, che di economico e profittevole ha visto davvero ben

l’intervento di Ulisse Di Giacomo Quello che è successo ieri in Consiglio Comunale assume i connotati ridicoli delle vecchie parate militari del PCUS e delle apparizioni pubbliche dei dittatori nella Corea del Nord. Nonostante ci fosse stata una precisa richiesta da parte dei consiglieri di minoranza di invitare la Delegazione Parlamentare del Molise ( che non è proprio l’ultima ruota del carro nella filiera istituzionale ) e nonostante si discutesse di un argomento di vitale importanza come la Sanità, il Sindaco tuttofare Brasiello e il furbo Presidente del

poco. E non c’è verso di poter raccontare una storia, un solo singolo esempio di società controllata dalla Regione Molise che abbia avuto

inerzia positiva; vita materiale soddisfacente e prospera. E le colpe, non si scappa, non possono che essere delle figure che hanno diretto,

governato i destini politici dell’ente Regione e le società in questione; figure intrecciate a doppio filo, perchè i dirigenti delle società controllate sono (quasi) sempre di nomina politica. Politici e dirigenti, quindi, che, in tutti questi anni, e legislatura dopo legislatura, non sono stati in grado di avvitare le società pubbliche a spirali economiche positive, in grado di restituire, a fronte degli investimenti e sovvenzioni di pubblico denaro, un presente florido per dipendenti e tessuto sociale generalmente inteso. Dobbiamo però registrare un segnale positivo che viene proprio da Molise Dati: dal 1 gennaio del 2015 il direttore Giovanna Fanelli ed il suo vice, Antonio Muccino, hanno spontaneamente deciso di

Una vergogna istituzionale Consiglio Capone hanno deciso di procedere esclusivamente alla audizione del presidente della regione Frattura, senza contraddittorio e senza voci che potessero smentire le menzogne dette o urtare la suscettibilità dell’unto dal signore. Ne è venuta fuori così una pantomima da trascrivere negli annali di questo Comune a futura memoria di cosa intende la Sinistra molisana per confronto politico e per democrazia partecipativa. Chi ha voluto comunque partecipare, seppure non invitato, come l’On. Danilo Leva al quale va tutta la mia solidarietà, è stato trattato a pesci in

l’intervento

faccia, ed ha potuto esprimere la propria opinione soltanto a Consiglio interrotto e a telecamere spente, dai banchi dei consiglieri. Su questo vergognoso episodio sarebbe opportuno ci fosse l’intervento del Prefetto di Isernia e del Presidente della Camera, a tutela della onorabilità di un membro del Parlamento Italiano. Ma tant’è, in Molise ormai siamo abituati a ben altri soprusi e ad illegalità tali da considerarci fuori dal contesto civile nazionale. La gravità dell’accaduto ha fatto passare in secondo piano persino le amenità di cui si è reso protagonista Frattura, che invece di spiegare dove si trovava a

decurtarsi lo stipendio del 25%. L’ammontare lordo delle loro buste paga lo abbiamo pubblicato qualche settimana fa e trattasi di numeri a sei cifre che fanno girare la testa; il gesto dei due dirigenti va, però, comunque sottolineato in questo particolare frangente storico e considerato la difficoltà grave in cui si trova la società stessa. Un gesto che potrebbe essere preso ad esempio da tutti gli altri dirigenti regionali di pari livello. Sarebbe un gesto simbolico, ovviamente, ma non è proprio nei momenti di difficoltà, nei passaggi critici e cruciali che gesti simbolici trasmettono forza e speranza? Non è con gesti spontanei che si contribuisce a creare speranza nel prossimo e nel futuro?

prendere il sole nell’agosto del 2014, mentre i suoi colleghi difendevano in sede di Conferenza delle Regioni la Sanità delle proprie comunità, si è avventurato in una serie di incredibili bugie che fanno tornare alla mente le sue ormai storiche affermazioni in tema di impegni assunti per la Sanità, come quella riferita all’Ospedale di Venafro ( “ non ho letto quello che firmavo…”), oppure quelle riferite all’Ospedale di Agnone (“ io, ma quando mai…”). Ma questo purtroppo non fa più notizia. E’ solo il segno del degrado nel quale il Molise è stato trascinato da questo signore e dai suoi sodali.

39 secondi per smontare le chiacchiere di Frattura

di Giovanni Venuto 39 Secondi sono stati sufficienti !!! Per demolire il Bla,Bla,BLa, del Presidente FRATTURA!....arrivato ad ISERNIA come al solito con 1 ora di ritardo. Ieri pomeriggio, l’argomento OSPEDALE di Isernia e degli altri Ospedali Pubblici Regionali era molto importante per i MOLISANI. Come al solito FRATTURA, dopo aver preparato e letto il solito suo Compitino con cura di NUMERI e SUE “CONTEZZE” che NON HANNO CONVINTO nemmeno le PARETI dell’Aula Consigliare di della citta’, stipata all’inverosimile da Cittadini, non solo di Isernia, ma anche giunti da alcuni Comuni della Provincia. La parola era poi passata ai consiglieri Comunali Isernini, ma il PO-

POLO presente molto numeroso, e gli stessi Consiglieri COMUNALI, protestando CIVILMENTE hanno fatto cambiare lo svolgimento dell’ASSEMBLEA dando la PAROLA ai Cittadini. HO chiesto di intervenire per soli 30 secondi, ne ho utilizzati 39 per dire solo 3 cose CONCRETE; che hanno ricevuto un APPLAUSO dell’intera AULA (– UNO), ed una CONDIVISIONE talmente FORTE che il PRESIDENTE (Ancora per POCO!!!!!) ormai ha capito che la FIDUCIA dei MOLISANI nei suoi Confronti è arrivata VICINISSIMO allo ZERO, esattamente come LUI ha ridotto allo ZERO il MOLISE. Inserisco alcuni passaggi di quanto ho detto: 1) Gli sprechi consumati dagli Ospedali Pubblici Molisani elencati da te Frattura

(TROPPO COMODO evidenziarli OGGI, perche’ nei 2 ANNI CHE sei AL potere non HAI FATTO ALCUN CONTROLLO, LASCIANDO SCAPPARE I BUOI DALLE STALLE?) . 2) PERCHE’ HAI FIRMATO UN IMPEGNO PRE ELETTORALE CON L’OSPEDALE dI VENAFRO E CON MIGLIAIA DI CITTADINI E POI HAI DICHIARATO CHE “non avevi nemmeno letto cio’ che firmavi”. L’Ospedale di Venafro era un fiore all’occhiello della Regione è lo hai fatto ridurre ad un deserto abbandonato ed esposto anche ai servizi dei Media Nazionali che hanno fatto ridere/piangere l’intera italia. 3) Ti Racconto una breve storia di un PADRE che aveva 9 Figli, per farli sopravvivere aveva 2 strade: Diminuire a tutti il

Mangiare quotidiano, sarebbero dimagriti Tutti, ma avrebbero vissuto……la seconda soluzione era di UCCIDERE TRE FIGLI, cosi’ gli altri avrebbero vissuto meglio. TU invece sig.PRESIDENTE stai uccidendo l’intera Economia Regionale, ma per TE ed i tuoi Amici Consiglieri, i SOLDI PUBBLICI che Vi VENGONO accreditati ogni MESE arrivano sempre PUNTUALI nelle vostre TASCHE e la proposta POPOLARE di Riduzione dei Vostri Compensi, FIRMATA da ben 6000 Molisani, giace da Mesi nei Cassetti della REGIONE e NON VIENE MAI DISCUSSA………VERGOGNA! è una parola troppa buona, le TUE DIMISSIONI ormai sono l’unica strada che Ti rimane da fare.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

CAMPOBASSO. L’Anas Molise ha pubblicato l’esito del bando i gara per la realizzazione dei lavori di manutenzione ordinaria di numerosi tratti di strade statali regionali(6 dir “Via Casilina”, 17 “Dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica”, 17 Var “Isernia – Castel di Sangro”, 85 “Venafrana”, 85 Var “Variante di Venafro”, 87 “Sannitica”, 158 “Della Valle del Volturno”, 650 “Di Fondo Valle Trigno”, 652 “Di Fondo Valle Sangro”, 710 “Tangenziale Est di Campobasso”, 711 “Tangenziale Ovest di Campobasso”) e, ovviamente, nessuna ditta molisana è riuscita a reggere la concorrenza con la ditta poi risultata vincitrice, la Edil Strade 2011, con sede a Giugliano in provincia di Napoli. Niente di scorretto, per carità, sono le leggi del mercato ma è frustrante vedere come il comparto delle costruzioni molisano sia costretto a soccom-

TAaglio lto

4 4 aprile 2015

Un milione per le strade statali L’anas appalta ma le imprese molisane non reggono la concorrenza

bere in partenza se i bandi continueranno ad essere approntati in modo da non dare nessuna chance alle imprese locali. Il sistema del global service, infatti, accorpa tutti gli

interventi finanziati in un’unica procedura di gara consentendo così alle imprese di fuori regione, più strutturate, più forti e con maggiori margini di ribasso, di partire enormemente avvantaggiate rispetto alle imprese molisane; praticamente non c’è partita. E così il milione di euro appaltato per i lavori in questione andrà interamente all’unica ditta vincitrice. Ripetiamo è tutto formalmente corretto, ineccepibile ma, così come ha anche più volte dichiarato la stessa ACEM (Associazione Costruttori Edili Mo-

lisani) nelle scorse settimane, in aperta polemica con l‘amministrazione comunale di Campobasso per tutta un’altra serie di appalti, i bandi di gara possono essere redatti seguendo anche altri tipi di procedure (bandi chiusi o aperti, solo per citare una possibile alternativa), permettendo alle più piccole imprese molisane di partire, se non ad armi pari con le imprese di fuori regione, almeno non battute in partenza. Ecco, di certo non possiamo aspettarci che le istituzioni appaltanti favoriscano le realtà imprenditoriali molisane, ma che almeno possano provvedere a non farne agnelli sacrificali, beh non è chiedere la luna. Anche perché, senza scendere in tecnicismi, le possibilità procedurali esistono e non si vede davvero il perché non possano essere usate per permettere alle imprese molisane di partecipare ai bandi con qualche possibilità di successo.

Il Comitato Unico di Garanzia della Regione Molise (Cug) è un organismo con significative possibilità di intervento nei confronti dell’amministrazione in materia di tutela dei lavoratori e della loro condizione e salute sul posto di lavoro

Come il lupo, però, cambia il pelo ma non il vizio (di sottostare alla politica) Con il governo Iorio spesso s’è fatto valere; con il governo Frattura sembra gli tremano le gambe. Maria Relvini il nuovo vertice, Giulia Centracchio, Francesca Spallone e Giuseppe Gattozzi nuovi componenti Il Comitato Unico di Garanzia (Cug) per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni all’interno della regione Molise ha cambiato presidenza e ha imbarcato tre nuovi membri. La nuova definizione annovera pertanto Maria Relvini al vertice, in sostituzione di Emilia Petrollini cessata dal servizio, e i componenti Giulia Centracchio, Francesca Spallone e Giuseppe Gattozzi in sostituzione di Silvana Maglione (in pensione), Concetta Epifante e Ida Terebini (dimissionarie). Inoltre è entrato a far parte del Comitato anche Alessandro Giannini, designato dall’Organizzazione sindacale Csa, in sostituzione del dimissionario William Bredariol. I nuovi incaricati svolgeranno le funzioni di competenza a decorrere dalla data di adozione del provvedimento di nomina del direttore generale Pasquale Mauro Di Mirco, fino al 15 novembre 2015, data in cui l’intero Comitato verrà rinnovato. Per arrivare alla conclusione di cui stiamo dicendo ci sono voluti diversi passaggi, diverse procedure e diversi mesi, quasi si fosse di fronte alla composizione del Consiglio di Stato. Il Cug è formato, a norma di legge, e rispettando la parità di genere, dai

membri designati da ciascuna delle organizzazioni sindacali rappresentative e da un pari numero di rappresentati della Regione Molise. E’ una istituzione che sulla carta ha significative possibilità di intervento nei confronti dell’amministrazione regionale in materia di tutela dei lavoratori e della loro condizione e salute sul posto di lavoro. In un recente passato, in concomitanza con il progetto di riorganizzazione dei servizi e degli uffici regionali, ha avuto sprazzi di vitalità e confronti vivaci con la controparte, ma in genere poi è prevalsa sempre la sudditanza e

l’acquiescenza al potere, per cui gli interventi che hanno espresso appieno il ruolo e la funzione si contano sulle dita di una sola mano. Il Cug esiste e pertanto va tenuto in vita nel rispetto delle regole che, in questo caso, hanno riguardato la sostituzione di tre dipendenti con altri tre scelti (mediante sorteggio) tra coloro che, a seguito dell’avviso del Servizio risorse umane e organizzazione del lavoro pubblicato sul portale della Regione Molise (Area Intranet – Avvisi Interni) il 10 luglio 2014, si sono dichiarati disponibili a ricoprire l’incarico. Dalla pubblica-

zione dell’avviso alla nomina, n’è passato di tempo: segnale, come dicevamo prima, di perdita di prestigio o, quantomeno, di mesi preziosi di agibilità. Con il governo Iorio il Cug non ha mancato d’iniziativa; con il governo Frattura sembra gli tremano le gambe. Al presidente pacioso ha fatto seguito un presidente iroso, e la differenza la si vede e la si sente. All’avviso hanno risposto, proponendo la propria candidatura, Giulia Centracchio, Donato Di Criscio, Gilda Fantetti, Giuseppe Gattozzi, Aldo Nasella, Filomena Niro, Costanzo Petrella, Domenico Scavo

e Francesca Spallone. Il Servizio Risorse umane e organizzazione del lavoro ha proceduto quindi all’estrazione di due nominativi femminili e un nominativo maschile per assicurare, nella totalità dei componenti del Cug, la presenza paritaria di maschi e femmine. Al sorteggio sono stati presenti: il direttore del Servizio risorse umane Vincenzo Rossi, e i dipendenti Carmine De Camillis e Incoronata Carriero, e i candidati Gilda Fantetti, Filomena Niro, Costanzo Petrella e Domenico Scavo. Per il Cug, Mariarosaria D’Elisiis e Rosanna Renzi. Esauriti la procedura e il cerimoniale, sono risultati estratti, nell’ordine, Giulia Centracchio; Francesca. Spallone; Gilda Fantetti e Filomena Niro; e sempre nell’ordine Giuseppe Gattozzi; Aldo Nasella; Domenico Scavo; Donato Di Criscio e Costanzo Petrella. Comitato di nuovo al completo, dunque, e un nuovo vertice. Si aspettano pertanto notizie di contenuto in un contesto organizzativo e lavorativo infarcito di provvedimenti dirigenziali mossi e promossi da chiari aspetti favoristi e clientelari. Lasciati impunemente passare. Dardo


TAaglio lto

5 4 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cresce e si rafforza un blocco moderato di centro

Occhio a Palazzo san Giorgio: molte cose potrebbero cambiare

La città e la collettività campobassana potranno trarre sostanziali vantaggi dall’ampliamento delle idee, delle proposte, della partecipazione all’interno del consiglio Relazioni di settore, rendiconti di gestione e confronto aperto, per due giorni hanno fatto dell’assemblea municipale un luogo d’interazione politica, partitica e amministrativa. Si potrebbe dire: “Esperimento riuscito” quello dei consiglieri d’interloquire con il sindaco, con la giunta e coi consiglieri delegati dal sindaco a curare servizi particolari: verde pubblico, mobilità cittadina, raccolta differenziata, lo sportello unico per le attività produttive, i rapporti con la Frazione di S. Stefano, il centro storico, le contrade e le potenzialità turistiche, e con i rappresentanti dell’amministrazione nelle società partecipate: Sea, Matese per l’occupazione, Consorzio industriale Campobasso/Boiano, Casa di riposo “Pistilli”, Banca popolare delle province molisane. Difatti, tale lo giudicano i capigruppo che su ispirazione di Michele Ambrosio (Udc) hanno firmato la richiesta di convocazione del consiglio. Dicevamo delle interazioni. Questa dei capigruppo (cinque di centrosinistra e 4 di centrodestra), ad esempio, è certamente il prodromo di un’iniziativa politica interessante, fuori dalle lo-

giche ristrette delle coalizioni, interamente votata al servizio degli interessi collettivi. Capigruppo di chiara espressione moderata, a valere per la sinistra (Michele Ambrosio Udc, Lino Colarusso Popolari per l’Italia, Gianluca Maroncelli Segnale civico, Elio Madonna Centro democratico) e a valere per la destra ( Francesco Pilone Democrazia popolare, Michele Coralbo Polo civico, Alberto Tramontano Città amica, ed Enrico Perretta Campobasso nuova). Sembrano non volersi

di Nicola Palombo* La recente stipula del Verbale d’Accordo per la proroga della Cassa Integrazione Straordinaria per n. 247 dipendenti dell’Ittierre per altri 6 mesi aiuterà quei lavoratori a superare la congiuntura in condizioni meno critiche ed è stato utile l’impegno dell’Assessorato Regionale al Lavoro che ha seguito l’approvazione della cassa integrazione per n. 277 addetti della Gam e per i n. 45 operai della Ditta Falcione, oltre che per i n. 1600 lavoratori tutelati con gli ammortizzatori in deroga per il 2014. Questa azione difensiva permette a migliaia di persone di accedere ad una tutela reddituale in assenza di lavoro, rappresenta una prima risposta ma merita di essere implementata da politiche attive del lavoro connesse con il sostegno all’autoimpiego e agli incentivi allo sviluppo o allo sblocco delle opere pubbliche. Bene le n. 710 borse lavoro per le fasce svantaggiate partite in queste settimane per lavori di pubblica utilità e bene i n. 166 giovani che per n. 12 mesi presteranno il Servizio Civile con Garanzia Giovani a cui si aggiungeranno dal 16 aprile altri n. 111 giovani del Servizio

fermare. Non è casuale, infatti, la convergenza sul “no” alla ipotesi di una centrale a biomasse a Contrada Mascione. Un “no” che pesa sulle spalle apparentemente forti dell’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia che sulla faccenda, per mesi, ha fatto il pesce in barile. Quindi è tutta da seguire questa vicenda innovativa sul piano della cultura politica e della corretta interpretazione dei ruoli istituzionali. Di un sindaco relatore delle sue azioni e prerogative, e delle azioni e

delle prerogative dei consiglieri delegati e dei rappresentanti del Comune nelle società partecipate; di assessori a loro volta disposti a quantificare il proprio impegno politico e amministrativo sul terreno delle realizzazioni, non si hanno precedenti. Che sia avvenuto e che l’azione innovatrice si sia conclusa con un dispositivo di voto all’unanimità di pretta impronta politica (“ Il consiglio comunale invita la commissione consiliare competente e la giunta municipale a predisporre una

La Regione non persista su interventi assistenziali

Civile Nazionale, ma anche qui si tratta di strumenti tampone di carattere transitorio che vanno ricondotti ad interventi strutturali di stabilità occupazionale a medio – lungo termine. Il Molise è chiamato ad accelerare gli investimenti dei fondi strutturali europei e le riforme che possono liberare risorse per promuovere lo sviluppo anziché tenerle bloccate in una miriade di enti e società partecipate poco efficienti e non sempre efficaci. Ciò che non serve al Molise è il persistere di interventi assistenziali con assunzioni di per-

sonale a carico della pubblica amministrazione pagati dalle tasse dei contribuenti. Pensare che la disoccupazione regionale si possa sconfiggere facendo assumere tutti alla regione o in aziende decotte che producono milioni di euro di debito scaricati sul bilancio regionale, è un errore madornale, culturale e di stampo clientelare. Al territorio serve intrapresa, autoimpiego, competitività e sostegno alle imprese innovative, non ricette borboniche di carattere assistenziale. Quelle sollecitazioni fanno sprofondare il Molise nella palude e non aiutano nessuno, nemmeno coloro che chiedono di essere assunti nella pubblica amministrazione in un periodo in cui non si sa nemmeno che fine fanno il 50% dei 400 dipendenti delle Province di Campobasso e Isernia. Ma di che parliamo? *Coordinatore Regionale SinistraDem Assemblea Nazionale Partito Democratico

proposta di revisione e razionalizzazione delle società partecipate tenendo conto altresì delle finalità istituzionali dell’amministrazione comunale e della riduzione dei costi, ivi compresi quelli relativi ai compensi degli organi societari, secondo quanto disposto dalla legge 23 dicembre 2014/ 190 all’articolo 1 comma 611 e seguenti”), avvalora la capacità di questo nuovo blocco moderato di incentivare l’azione dell’amministrazione in una visione allargata delle urgenze e delle necessità e non più nella ristrettezza delle strategie partitiche (del Pd in particolare) e maggioritarie. La città e la collettività campobassana potranno trarre sostanziali vantaggi dall’ampliamento delle idee, delle proposte, della partecipazione all’interno del consiglio. La novità è significativa e, per ciò che potenzialmente può sviluppare, anche delicata. Esige intelligenza politica, costante spirito d’iniziativa, autonomia di giudizio, forza di volontà per non correre il rischio d’implodere. Sarebbe un triste tornare indietro. Dardo

Simonetti (Cgil) “Callora, non si perda tempo” CAMPOBASSO. “In questi giorni abbiamo avuto modo di constatare la lenta progressione dei lavori sul ponte Callora, nei pressi di Boiano, per i quali lavori è stata interrotta la normale circolazione di merci e persone. Interruzione che costringe i mezzi di trasporto privati ed i mezzi del Trasporto Collettivo a percorrere percorsi alternativi alla Strada Statale”. Lo sostiene il segretario Cgil trasporti, Simonetti. “I mezzi pesanti dell’autotrasporto sono costretti ad una variazione di percorso che aumenta la loro percorrenza di oltre 15 chilometri, con evidenti costi aggiuntivi, da percorrere su strade interpoderali con ritardi immaginabili ed insopportabili per un settore già pesantemente colpito dalla crisi degli ultimi anni. Così, i pendolari. In un sistema viario regionale già pesantemente compromesso dai numerosi fenomeni di instabilità geologica, non riuscire a portare a termine, nei tempi stabiliti, lavori di manutenzione infrastrutturale ordinaria e straordinaria, ci sembra in verità un masochistico esercizio di accanimento a danno della fragile economia regionale.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

4 aprile 2015

Borse lavoro nelle aziende L’idea è degli assessori Colagiovanni e Salvatore all’esterno del Comune si renderanno disponibili. Perseguiremo due obiettivi. Dal punto di vista degli imprenditori, questi avranno modo di utilizzare manodopera a costo zero per un periodo limitato, quindi, formare ed, eventualmente, assumere forza-lavoro, che risponderà alle caratteristiche della stessa azienda. Sul fronte dei lavoratori, invece, quest’ultimi avranno modo di esercitare una concreta esperienza lavorativa, acquisendo una professionalità, che se non riusciranno a spendere all’interno dell’azienda dove hanno svolto la propria attività, potranno farlo altrove, potendosi reinserire sul mercato del lavoro con nuove competenze”. I due assessori comunali Salvatore Colagiovanni e Alessandra Salvatore stanno lavorando con entusiasmo all’iniziativa già da qualche settimana per un nuovo fronte che potrebbe favorire l’inserimento sociale da un lato e la crescita economico-produttiva delle imprese del territorio dall’altro.

CAMPOBASSO. Un’idea degli assessorati alle Attività Produttive e alle Politiche Sociali del Comune di Campobasso da sviluppare con le associazioni di categoria con un incontro preliminare già tenutosi con Confcommercio e Confesercenti. Realizzare progetti di richiamo sociale non all’interno dell’ente comunale, come avviene per le borse lavoro, bensì nelle aziende del territorio: piccole, medie e grandi. Gli assessori di riferimento Salvatore Colagiovanni e Alessandra Salvatore, in sostanza, hanno in mente di dare l’opportunità ai meno abbienti di potersi inserire in un percorso formativo. “Le attuali borse lavoro – spiegano Salvatore Colagiovanni e Alessandra Salvatore – non danno ulteriore sbocco se non quello di percepire il rimborso per i sei mesi di attività lavorativa svolta per il Comune di Campobasso. Che, visto il periodo, è già tanto. Noi, però, vogliamo andare oltre: grazie all’accordo con le associazioni di categoria, che fungeranno da tramite, prevediamo un’esperienza lavorativa all’interno delle aziende che

Festival dell’Astronomia, tante le richieste Vengono soprattutto da fuori regione per potere partecipare alla didattica stellare CAMPOBASSO. Non è ancora al giro di boa il primo Festival nazionale dell’astronomia, in corso a Campobasso dal 10 marzo, e sono già diverse le esperienze vissute a contatto con il cosmo. Eventi e giornate che lasciano il segno, soprattutto nella formazione di bambini e ragazzi, principali destinatari dell’offerta didattica… stellare. Il Festival ha segnato un nuovo, importante record: oltre duecento giovani, provenienti da cinque scuole diverse, anche extraregionali, come l’ Istituto comprensivo di Quadri in Abruzzo, hanno visitato nella stessa giornata il planetario dell’Istituto nazionale di astrofisica e le mostre del Festival nella location di via Roma. Duecento bambini e ragazzi,

tutti in una volta, in orari differenti, ben indirizzati dalle astro-guide e alle prese pure con i laboratori didattici, organizzati da DiScienza, dove l’astrofisica diventa gioco al motto di “Costruisci, esplora, impara”. Nella scuola “Enrico D’Ovidio”, infatti, i bambini, dai 5 anni in su, e anche gli adolescenti, mescolano l’estro con l’attività manuale su oggetti di uso quotidiano. Razzi, vibrobot, circuiti morbidi e robot comandati dal cervello: per fare la scienza servono mani, curiosità e fantasia! L’associazione no-profit DiScienza è maestra nella divulgazione scientifica destinata a persone di tutte le età: “Tutte le nostre attività – spiega Marta Serpietri, tra i

responsabili dell’associazione – hanno il duplice obiettivo di educare alla scienza e alla tecnologia, e allo stesso tempo divertire. Il tutto in piena filosofia maker”. I laboratori durano circa un’ora e prendono ispirazione dal tinkering, una metodologia didattica che punta all’apprendimento simultaneo di scienze, tecnologia, arte, ingegneria e matematica (steam education). Metodo che consente di sperimentare attraverso attività di costruzione che valorizzano la creatività, il divertimento e l’indagine, fortificando l’impegno e la concentrazione. Le attività sono diversificate per ogni fascia di età, in particolare per gli studenti delle scuole primarie e secondarie, ideate per scoprire le

basi dell’elettronica attraverso la plastilina conduttiva, scoprire la ‘forza’ del pensiero per guidare i robot, costruire razzi e macchine ad aria e creare un robot vibrante. A giudicare dal grande successo ottenuto, per i giovani e giovanissimi campobassani è evidentemente un piacere costruire e imparare… giocando. Quello dei lab, ottimamente guidati dagli esperti di DiScienza, è anche un ottimo modo per vivere le mostre nel weekend, quando il Festival è aperto a tutti: i bambini in un’aula a creare robot e, contemporaneamente, i genitori nelle sale espositive e multimediali. Il Festival dell’Astronomia, organizzato con il contributo della Re-

gione, il patrocinio del Comune di Campobasso, e l’importante e robusto supporto dell’Inaf, proseguirà fino a maggio, con le visite guidate e le conferenze a tema in calendario. Altri scienziati e ingegneri nucleari sono sul punto di atterrare nel capoluogo regionale. E’ il momento delle cose infinitamente piccole. Avete presente il bosone di Higgs, o particella di Dio? Ne sentiremo parlare tra una settimana al centro di Campobasso, nello scorcio storico di piazzetta Palombo dove chiunque potrà imbattersi nel grande collisore di adroni, meglio noto con l’acronimo inglese Lhc. Campobasso come il Cern di Ginevra? No, ma in fatto di divulgazione scientifica anche il Molise si difende bene.

PASQUA DI RISURREZIONE 2015 Nella notte della solenne Veglia Pasquale il mondo delle tenebre è attraversato dalla luce, il Cristo risorto che riempie di speranza il destino dell’uomo. Come Gesù è passato attraverso il mare della morte e ne è uscito vittorioso, il popolo dei credenti passa attraverso un’acqua che distrugge e rigenera. Nelle acque del battesimo è inghiottito il mondo del peccato ed emerge la creazione nuova. Il Vangelo ci parla di Maria Maddalena e poi di Pietro e Giovanni al sepolcro. Si apre loro la comprensione della Scrittura: Gesù è davvero risuscitato. In lui l’umanità accede ad una vita nuova purificata dal peccato. Il cristiano celebra oggi una grande festa tutta incentrata sulla memoria di Cristo risorto, nell’esperienza vitale della fede. Il tempo della profezia è passato, ed è presente la sua realizzazione. In Cristo risorto, Signore della vita, dobbiamo operare nel senso della novità che Lui ci ha portato. In ogni Eucarestia, la Pasqua è perennemente celebrata e in essa mirabil-

mente si edifica la Chiesa, dove continua a risuonare l’annuncio: Cristo è risorto ed è il Signore dei vivi e dei morti. La primitiva comunità apostolica non ha cessato di esistere ma deve rispecchiarsi nelle nostre comunità. I credenti sono chiamati ad essere nel mondo segno permanente della Pasqua del Signore del suo invito alla pace e alla riconciliazione, a collaborare costantemente e ovunque con lo Spirito, per diffondere la salvezza che la presenza di Cristo sempre ci offre. Egli è sempre in mezzo ai suoi come Via, Verità e Vita: via che conduce al Padre unendoci al suo sacrificio offerto per amore: verità che si fa conoscere e penetra sempre più profondamente nei nostri cuori attraverso la Parola proclamata e ascoltata nella fede; vita donata nella partecipazione alla mensa eucaristica. Celebrare l’Eucaristia diventa allora entrare davvero in una unione intima con il Padre, essere nel Padre come Gesù. La comunione al corpo glorioso di Cristo rinnova in noi l’effusione

dello Spirito e, in questo costante rinnovamento interiore, diventa possibile rispondere sempre meglio all’opera della redenzione, che il Signore realizza per tutti noi. “La fede nella Resurrezione ha per oggetto un avvenimento storicamente attestato dai discepoli, che hanno realmente incontrato il Risorto, ed insieme misteriosamente trascendente, in quanto è l’entrata dell’umanità di Cristo nella gloria di Dio. La tomba vuota e le bende per terra significano già per se stesse che il Corpo di Cristo è sfuggito ai legami della morte e della corruzione, per potenza di Dio. Esse preparano i discepoli all’incontro con il risorto”. “Essere testimone di Cristo è essere testimone della sua Resurrezione”, “aver mangiato e bevuto con lui dopo la sua Resurrezione dai morti”. “La speranza cristiana nella resurrezione è contrassegnata dagli incontri con Cristo risorto. Noi risusciteremo come Lui, per mezzo di Lui”. Mons. Gabriele Teti


Campobasso

7 4 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Via Crucis: le meditazioni incentrate sulla custodia. Ieri sera, con milioni di fedeli di tutto il mondo, abbiamo seguito con commozione e viva fede Papa Francesco che anche quest’anno ha presieduto la Via Crucis del Venerdì Santo. Le profonde e bellissime meditazioni delle 14 stazioni sono state scritte da monsignor Renato Corti, vescovo emerito di Novara, che ha intitolato la sua riflessione: “La croce, vertice luminoso dell’amore di Dio che ci custodisce. Chiamati a essere anche noi custodi per amore”. “ La parola chiave che attraversa tutte le meditazioni è custodia, custodire” ha detto l’alto prelato, che ha aggiunto: “ Mi sono ricordato in particolare di quel passaggio in cui il Papa appena eletto diceva che la croce è il vertice luminoso dell’amore di Dio che ci custodisce. Ecco, mi sembra che anche

noi siamo chiamati ad essere custodi per amore nei confronti dell’uomo. Ho tratto poi ispirazione anche dalle parole di Francesco su san Giuseppe, nella Messa d’inizio pontificato, perché era il giorno di san Giuseppe e ne ha parlato come il custode di Maria e di Gesù”. La custodia di Dio secondo monsignor Corti passa poi per la Parola, l ‘Eucarestia, il Perdono e La Speranza. Oggi, però, all’opera c’è anche la negazione del custodire con il “male che si può fare ai giovani, l’abbandono dei poveri, il dimenticare i pilastri della pace che sono la verità, la giustizia, la libertà, l’amore “. Importantissimi i riferimenti all’attualità, come la disumanità nei confronti degli innocenti, di gente che viene uccisa barbaramente. Infatti i cristiani sono la comunità umana più perseguitata nel mondo. Il sangue delle vittime dei

massacri, come quello da ultimo in Kenya, testimonia la sostanza di una fede che non incita alla guerra santa ma al perdono di tutti, specie dei ne-

abbandonati e “ consideriamo una grande grazia il fatto che non manchino tra noi dei cirenei. Essi portano la croce degli altri. Lo fanno

mici. Bene prosegue il Vescovo: “Pure in questi giorni vi sono uomini e donne che vengono imprigionati, condannati o addirittura trucidati solo perché credenti o impegnati a favore della giustizia e della pace. Essi non si vergognano della tua croce. Sono per noi mirabili esempi da imitare” (II Stazione). “Incommensurabile è poi la sofferenza di coloro che sono dentro ad avvenimenti crudeli, a parole di odio e falsità; o che incontrano cuori di pietra che provocano lacrime e conducono alla disperazione (VII stazione). La parte positiva riguarda esperienze bellissime di chi nel mondo porta speranza: pensiamo alle suore missionarie che raccolgono i bambini

con perseveranza. A motivarli è l’amore. La loro perseveranza diventa sorgente di speranza.” Dal punto di vista dell’impronta spirituale che ha caratterizzato tutte le stazioni, il bravissimo vescovo ci ha fatto “contemplare Gesù mentre fa il percorso” cercando di cogliere con discrezione alcuni sentimenti e pensieri che hanno potuto abitare nella sua mente e nel suo cuore mentre effettuava la via crucis, soprattutto dando a Lui la parola, riuscendo così egregiamente a dare alle meditazioni finalmente un tono empatico, coinvolgente e non descrittivo. Mons. Gabriele TETI



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia q LQL]LDWD OD GLIIHUHQ]LDWD ´SRUWD D SRUWD¾. $ FDVD D ODYRUR D VFXROD QHJOL DPELWL GL YLWD TXRWLGLDQD GLIIHUHQ]LD FRUUHWWDPHQWH L ULILXWL LO WXR JHVWR SXz FRQWULEXLU e a salYDJXDUGDUH OœDPELHQWH H D JDUDQWLUH DOOH JHQHUD]LRQL IXWXUH XQ OXRJR SXOLWR LQ FXL YLYHUH QHOOœLQWHUHVVH GHO EHQH FRPXQH .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta Ď´ĎŹĎŹÍ˜ϭϾϾ͘ϳϏϴ

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

LocalitĂ Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di ProssimitĂ Spinta &RQIHULVFL L ULILXWL QHOOH RUH VHUDOL SUHVVR OÂśecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

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Isernia

4 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sicurezza alimentare, i controlli negli allevamenti La Forestale ha compiuto un’attenta e capillare azione sul territorio provinciale ISERNIA. Prosegue l’attività operativa del Corpo forestale dello Stato per la tutela del ricco patrimonio ambientale e per il contrasto agli illeciti in danno al territorio. L’inverno ha messo dura prova le aziende e gli allevamenti di bestiame, soprattutto quelli poco organizzati in termini di strutture che costringono gli animali a passare anche le giornate più rigide fuori da stalle idonee, violando i principi basilari del benessere animale oltre che le norme sull’utilizzo dei pascoli. Fortunatamente si tratta di casi isolati, come quello di un’azienda in Comune di Vastogirardi dove gli

agenti hanno rinvenuto condizioni palesemente irregolari sia in merito alla tenuta del bestiame, ovini, di cui sono state rinvenute anche diverse carcasse all’interno dell’azienda, che delle strutture e delle pertinenze. Il titolare dell’azienda, originario di Agnone, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per diversi reati connessi al maltrattamento degli animali (che in alcuni casi ha provocato la morte degli stessi) oltre che alla gestione illecita di rifiuti. L’allevatore è stato altresì sanzionato per violazioni amministrative connesse alla gestione dei registri aziendali. I numerosi controlli effettuati su

tutto il territorio provinciale hanno riguardato i diversi settori di competenza: benessere degli animali (che influenza come noto anche la qualità dei prodotti alimentari), utilizzo dei pascoli, gestione del bestiame con particolare riguardo alla tenuta dei registri aziendali, rispetto del periodo di riposo dei pascoli, aspetto questo tutt’altro che marginale visto l’uso sconsiderato da parte di alcuni allevatori nel periodo invernale determina sia un depauperamento della risorsa che il degrado dei cotici erbosi, con l’innesco di fenomeni erosivi superficiali, spesso all’origine di processi erosivi più complessi e tal-

volta disastrosi. Dall’inizio dell’anno sono stati effettuati oltre 100 controlli, riuscendo finalmente a definire anche la complessa situazione dei numerosi allevamenti di equini residenti tra Isernia e Carpinone. A fronte del sostanziale rispetto delle diverse norme da parte della stragrande maggioranza degli allevatori, non sono tuttavia mancate irregolarità, che nella maggior parte dei casi hanno riguardato la tenuta dei registri e le norme relative all’anagrafe (in particolare di cani e cavalli). Una trentina le violazioni accertate, con sanzioni per un importo complessivo

di oltre 20.000 €. Due, oltre al caso già citato, le persone note deferite all’Autorità Giudiziaria per pascolo abusivo e danneggiamento. In vista della stagione primaverile i controlli proseguiranno, con interventi congiunti e coordinati da parte del personale del Corpo Forestale dello Stato e dei medici Veterinari dell’ASREM di Isernia, al fine di assicurare il pieno rispetto delle normative in materia di pascoli ed allevamenti e scongiurare sia ulteriori episodi di maltrattamento che danni all’ambiente e al paesaggio.

Lettera aperta Ittierre, possibile le solite manfrine che ci fanno perdere la dignità? Signori Politici e Sindacati, chi scrive è un ex dipendente Ittierre, attualmente in mobilità dopo l’apertura del procedimento di licenziamento collettivo da parte del Liquidatore Giudiziale, per mancanza di presupposti e proseguire con la riduzione del personale di 542 unità. Il verbale apriva a 542 persone la mobilità perché non c’erano possibilità e condizioni di rimanere e tenere in forza 542 dipendenti….rimanere sottolineo, e poi capirete perché …. Ad oggi ci ritroviamo di fronte all’approvazione di una proroga della cassa integrazione dei restanti…coloro che non hanno firmato il licenziamento collettivo come da accordo sindacale… 247 dipendenti per altri sei mesi. Nulla contro i miei ex colleghi, anzi, un in bocca al lupo perché legati ad un filo di speranza, ma sorgono spontanee alcune domande, di cui molte già fatte dai miei ex colleghi nell’articolo pubblicato in data 11.02.2015. Una in particolare ancora merita ancora di essere approfondita. Dalla data frettolosa, impellente e convulsa considerata ultima e tassativa, il 25.11.2014, a due settimane successive, quando è stata richiesta la proroga della CIGS per i 247 dipendenti presso il Ministero del lavoro, cos’è cambiato realmente senza acquirente e piano industriale? In data 05.11.2014 il Liquidatore Giudiziale provvedeva a procedere con il licenziamento collettivo perche’ non c’errano condizioni e poi in due settimane si sono trovate? Perché le lettere di mobilità obbligatoria

che dicasi dover inviare ai rimanenti il 28 novembre sono state inviate solo a febbraio? Ci fu, chiaramente, detto che se non andavamo noi in mobilita entro il 25/11/2014 , a parte la Fornero, l’azienda avrebbe comunque mandato le lettere di licenziamento entro pochi giorni al max entro dicembre, con tre mesi di preavviso e perché allora perdere un anno? Non c’erano le condizioni. Era meglio andare in mobilita prima dell’entrata in vigore della legge Fornero. Le lettere, invece, sono state mandate a febbraio…il 3 aprile scadeva la cassa….Non so più se la matematica sia ….un opinione! Una fretta…muovetevi…muovetevi…si puo’ rischiare di non arrivare in tempo…un monitoraggio quotidiano, quasi un exit…appunto…pool. Assurdo come una persona possa, in momenti di confusione e poca chiarezza, farsi coinvolgere in stati d’ansia tali da firmare, perché a detta di chi ci rappresentava non c’erano assolutamente le condizioni per continuare, e buttare all’aria anni e anni di sacrifici. Oggi ci chiedono in tanti di fare gli imprenditori con quali soldi? Ma pure con l’aiuto di interventi volti a questo! Ci si chiede cosa?????fare???? li’ fuori tutto e’ in crisi! Moda? chi e’ addetto al ramo sa che ci vogliono gli imprenditori, i brand , un ciclo completo e poi la ricollocazione? Siamo ex dipendenti in mobilità’ di eta’ media fra i 30/60 anni. Competenti, formati, professionisti, sicuramente, ma la carta d’identità e’ quella! Precisando e premesso che non trattasi di polemica ma di giusta ed evidente delusione nei confronti di tutti quelli che

dovevano ed avevano ill dovere morale ed etico di difenderci, di tutelarci, di portare avanti un gran numero e forse, in aiuto alla politica, ottenere davvero anche aree di crisi con questi numeri!, premesso che non abbiamo l’anello al naso, premesso che per alcuni la mobilita’ e stata la giusta via e una liberazione e salvezza dell’ “anima”, premesso che ne abbiamo vissute cosi tante di ingiustizie e ” eventi vomitevoli” tanto da capire di chi fidarci o no, premesso che si potrebbe sempre ripercorrere a ritroso la storia e …trovare anche cose non vanno e riportare il tutto al Ministero, premesso che io non ho voglia neanche di “spendere” piu’ un attimo prezioso della mia vita a capire chi vuol” deviare il prossimo”, preciso che a nessuno piace perdere il proprio posto di lavoro, tanto meno a noi che l’abbiamo già perso,ma credo che come sia stato un atto dovuto procedere alla richiesta di proroga della cassa, sia un atto dovuto anche per noi caduti nell’astuto vortice psicologico avere delle risposte sul nostro futuro,ora ,immediate, senza aspettare i templi biblici della politica o di imprenditori che ci fanno la cortesia di mostrare interesse solo per salvare il momento e ..poi aspettano capitali pubblici..per procedere, perché anche senza lavoro e senza risposte siamo comunque contribuenti regionali ,senza alcuna agevolazione. La proposta semmai e’ quella di ridurre tasse e agevolare chi ora e’ in mobilita’ perché con 700 euro, e con impegni contratti contando su uno stipendio più alto, non si vive! Da notare poi …lo strano silenzio. …di

fronte a questa ” vittoria”, non abbiamo udito dichiarazioni sindacali tali da destare attenzione….forse nessuna grande vittoria? Forse vergogna o timore? Un silenzio assurdo e assordante quando invece eravamo abituati a dichiarazioni quotidiane, esilaranti dei sindacati . Forse non vogliono ” irritare” o forse non vogliono ammettere che non c’e proprio nessuna grande vittoria. Ma davvero non avete portato risultati a casa tanto che a Campobasso eravate e rimarrete in pochi. Di dipendenti ITTIERRE ne hanno persi per strada nel 2009 e ancora tanti nel 2015 per un totale di circa 550 totali. Che vittoria e’? Di Pirro? Se siete felici …allora beati voi…vi basta poco! Forse era un consumo eccessivo di energia portare a Roma 700/800 dipendenti da difendere. Una Terni in stile molisano. Credo che a Roma avremmo avuto un peso. Le distanze quindi da coloro i quali dovevano e non hanno fatto. Alla politica, invece, chiedo davvero con il cuore di aiutarci perché trovarsi a non avere piu’ una dignità e un lavoro, un stipendio per mantenere la famiglia e’ decisamente umiliante . A loro chiedo, solo ed esclusivamente, ora, senza indugi, senza aspettare e senza più fare assistenza di muoversi perché fra un anno, due, tre sarà’ tardi e noi saremo davvero in mezzo ad una strada. BUONA PASQUA a tutti sinceri e non, che dentro l’uovo ci sia la sorpresa di …”.tanti tanti iscritti e tanti tanti imprenditori”. Un ex dipendente Itr in mobilità , felice di esserlo perché libero! In attesa di azioni dalla politica e di lavoro.

Pregiudicato per rapina in Banca ed altri reati, arrestato dai Carabinieri In manette anche un 30enne per furto di autovettura E’ stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla locale Procura della Repubblica. Si tratta di Lucio Ferrara, 40enne di Napoli, con a carico numerosi precedenti per reati contro la persona ed il patrimonio, nonché reati in materia di armi e stupefa-

centi. L’uomo fu fermato tempo fa ad Isernia dove per eludere il controllo dei Carabinieri, rilasciò false dichiarazioni sulla propria identità personale in quanto ricercato per una rapina commessa ai danni di una Banca in provincia di Modena. A seguito di ciò i militari procedettero al suo fermo e successivamente scontò gli arresti presso il suo domicilio nel

Comune di Recale in provincia di Caserta, dove lo stesso si rese poi protagonista di una evasione, rendendosi irreperibile. Fu poi rintracciato e arrestato in provincia di Napoli e trasferito presso il carcere di Poggioreale. Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Isernia, si sono recati nel capoluogo Campano dove hanno eseguito la

misura nei confronti del pregiudicato, in virtù della quale dovrà scontare una condanna alla pena di tre anni di reclusione. Sempre questa mattina all’alba, a Venafro, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno arrestato in flagranza di reato Gardia Khemais, 30enne di origine tunisina, residente a Caianello nel Casertano,

il quale è stato sorpreso alla guida di un’autovettura Fiat Punto rubata poco prima ad un pensionato di Piedimonte San Germano. Il veicolo è stato recuperato è restituito al legittimo proprietario, mentre il 30enne è stato trasferito presso le camere di sicurezza dell’Arma, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.


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Termoli

4 aprile 2015

“A Campomarino Lido le Poste devono restare”

L’amministrazione comunale ribadisce all’azienda la necessità della permanenza dell’ufficio nella zona a mare

senso, partecipate anche attraverso tavoli di concertazione all’uopo organizzati dalla Regione Molise, con le rappresentanze sindacali tutte, a cui hanno presenziato il presidente del Consiglio comunale, Paola Cantelmi e l’assessore alle Attività produttive, Alessandra Chimisso, nonché l’Anci Molise, grazie ai quali, per ora, i cittadini di Campomarino Lido e delle piccole realtà montane potranno continuare ad usufruire dei servizi degli Uffici Postali del territorio.

CAMPOMARINO. Una buona notizia per la comunità di Campomarino: è stato sospeso il processo di riorganizzazione degli uffici postali in Molise. Poste Italiane, avallando la Legge di Stabilità aveva previsto un notevole ridimensionamento del servizio postale universale, sia con il taglio di numerosi sportelli nelle località demograficamente più piccole ( aree montane ) sia con la riduzione dell’orario di apertura in altre, tra cui la frazione del Lido di Campomarino. “I servizi postali sono essenziali nella vita di relazione e la decisione di una riduzione dell’orario di apertura dell’ufficio postale in via Aldo Moro – affermano il sindaco Gianfranco Cammilleri e il presidente Paola Cantelmi – pur se considerata

in un’ottica di contenimento dei costi, rischierebbe di tradursi in gravi disservizi per la popolazione, che si troverebbe a non poter usufruire di servizi essenziali, come il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, a fare lunghe

file nei giorni di apertura, ritardare le operazioni o affrontare spostamenti, con conseguenze disastrose per l’intera comunità, basti pensare che la frazione di Campomarino Lido nel periodo estivo raggiunge picchi superiori a 60.000

abitanti!”. La scelta di una possibile sostanziale modifica del servizio postale non è stata, dunque, in alcun modo condivisa dalla nostra Amministrazione comunale: numerose sono state le manifestazioni di dissenso in tal

Resta inteso, tuttavia, che la questione non è ancora chiusa e che la nostra Amministrazione continuerà a monitorare la situazione per scongiurare eventuali ulteriori problemi in futuro e garantire, come, giustamente, sostiene il presidente del-

Parchimetri, gratis fino al 6 aprile Iniziativa dell’amministrazione comunale di Termoli per il periodo pasquale TERMOLI. Durerà fino al 6 aprile, quando Pasqua sarà stata abbondantemente conclusa, la “promozione” dell’Amministrazione comunale di Termoli che prevede fasce orario gratuite sugli stalli blu della cittadina. «Un modo - avevano spiegato dal Comune - per incentivare le visite dei residenti in centro e andare incontro ai visitatori che arriveranno nella cittadina in occasione della festa primaverile». Dal 30 marzo via dunque al parchimetro con lo sconto, che sta incon-

trando l’apprezzamento dei residenti, alle prese nelle ultime settimane con il tormentone delle multe. Ogni macchina che eroga i ticket informa l’utente di turno che il parchimetro non si paga tra le 10 e le 12 del mattino e le 18 e le 20 del pomeriggio. Insomma, sosta gratuita per favorire la permanenza in centro, che tra contravvenzioni e lavori sul Corso nazionale disincentiva moltissimi cittadini e soprattutto residenti delle aree limitrofe.

Montenero, per il Pd tre candidati alle Primarie Oggi la presentazione ufficiale di Palombo, Chiappini e Pacilli MONTENERO DI BISACCIA. Alle ore 12 del 2 aprile 2015, scadeva il termine per la presentazione delle candidature, il Comitato Organizzatore delle Primarie di Montenero ha ricevuto e preso in carico, presso la sede del Centrosinistra in piazza della Libertà n°5, tre domande di candidatura riferite a Palombo Nicola (segr. PD), Giuseppe Chiappini (PD) e Aldo Pacilli (Società Civile). Dalle ore 12 alle ore 16, il Comitato Organizzatore ha vagliato le candidature.

Alle ore 17, il Comitato, in base a quanto prescritto nel regolamento, ha validato tutte tre le domande, ufficializzando che i sigg. Palombo Nicola, Giuseppe Chiappini e Aldo Pacilli sono i tre candidati delle “Primarie Centrosinistra Montenero 2015”. Alle 17:30, è stato deciso tramite estrazione, l’ordine secondo il quale i tre candidati vengono riportati sulle schede elettorali e sul materiale divulgativo delle “Primarie Centrosinistra Montenero 2015”. Nello specifico:

1) Nicola Palombo 2) Giuseppe Chiappini 3) Aldo Pacilli Alle 18, è ufficialmente iniziata la campagna elettorale per le elezioni primarie del centrosinistra di Montenero di Bisaccia . Oggi, alle ore 18, presso la sede del Centrosinistra in Piazza della Libertà n°5, ci sarà la presentazione ufficiale dei candidati nei confronti della cittadinanza


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Termoli

4 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Corso Nazionale, tavolini tutti uguali Dopo i lavori per la sistemazione dell’area, l’amministrazione ha chiesto l’uniformità degli arredi TERMOLI. Tavolini tutti uguali su corso Nazionale: è la certezza che trapela dall’incontro che ha avuto luogo in sala consiliare alla presenza dei referenti di attività di somministrazione bevande, baristi e ristoratori del centro cittadino. L’idea è chiara per l’amministrazione e, in vista del rilancio del progetto di una città turistica, si vuole dare una parvenza di uniformità a

tutto il centro; per questo si punterà a mettersi in regola il tutto entro le prossime settimane, ma quanto ha creato discussione durante l’incontro è la spesa da affrontare per le realtà commerciali del centro. Si parla infatti di una somma che varia tra i 5 e i 15 mila euro (per i ristoranti), ma il vantaggio è che grazie alle nuove disposizioni tutti, bar inclusi, potranno occupare il suolo

pubblico per nove mesi l’anno. Alla luce della situazione, l’ostacolo più grande è il fatto che i commercianti lamentano una mancata progettualità turistica a Termoli e questo si traduce in appena una ventina di giorni di movimento turistico ed è per questo che la spesa si eviterebbe con piacere ma dall’altro punto di vista resta la certezza che il primo comandamento

sarà il decoro e, per questo, il Comune non transigerà dinanzi lo stesso. Nuovi gazebo, quindi, per i ristoranti mentre per i bar la spesa sarà più bassa perché potrebbe bastare, come lo scorso anno, una semplice corda atta a delimitare l’area concessa per l’occupazione del suolo pubblico secondo le disposizioni di Comune e Aipa.

Gli investimenti, quindi, andranno fatti entro e non oltre l’arrivo dell’estate. “Per come è disegnato il nuovo corso – ha asserito Ferrazzano – sarà assicurato un ampio spazio per il passeggio nella sua area centrale e ciò sarà tutto a favore delle attività e senza dubbio renderà più appetibile, ordinato e vivibile il centro cittadino”.

“Black Hole, ho perso dieci anni” Dopo la decisione del tribunale di Bari, le dichiarazioni a caldo di Remo Di Giandomenico ”TERMOLI. Cosa rimane dell’inchiesta Black-hole lo dirà il tempo, che però non potrà spazzare via un corso storico locale deviato dagli eventi giudiziari. E’ l’unico commento che fino ad ora ha voluto rilasciare il principale bersaglio politico dell’attività d’indagine portata avanti dalla Procura di Larino tra il 2003 e il 2007. “Ho perso dieci anni e ora chi me li ridarà?”, ha dichiarato Di Giandomenico in prima battuta all’Ansa . “E’ giusto quanto ha osservato anche l’avvocato Campopiano, è stata modificata la storia politica del sottoscritto e del territorio”. Molto probabile che le esternazioni complessive che riguardano l’esito dell’udienza preliminare di Bari siano al centro di una conferenza stampa che sarà orchestrata dopo le festività pasquali.

A Pasqua e spiagge sporche I balneatori lamentano l’assenza del Comune per la pulizia degli arenili per il week end TERMOLI. Siamo arrivati al weekend di Pasqua e le spiagge di Termoli sono ancora parzialmente sporche, uno scenario a cui non si doveva arrivare visto il prologo della stagione turistica, anche se il meteo, poco clemente per Pasqua e Pasquetta, potrebbe paradossalmente dare una mano nel non far scoprire questa vergogna. Dura la nota congiunta delle associazioni di categoria Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Cna-Balneari. “Dopo numerosi incontri con il settore ambiente del comune di Termoli da parte delle tre sigle sindacali dei balneari per chiedere la pulizia di tutte le spiagge libere ed in concessione ai balneari (nel periodo estivo) prima delle festività Pasquali, dopo le rassicurazioni dell’ente, si riscontra che al giovedì santo sono ancora totalmente sporche tranne che per poche centinaia di metri pulite in maniera grossolana con mezzi inadeguati e con pochi operatori. Altri tratti puliti sono stati fatti dagli operatori balneari in precedenza”.

Zuccherificio senza presidente Le dimissioni di Massimiliano Milano sono diventate efficaci il 30 marzo TERMOLI. Lo Zuccherificio del Molise spa, la società proprietaria dello stabilimento di contrada Pantano Basso, non ha più il presidente del Consiglio di amministrazione. Il dottor Massimiliano Milano, nominato dalla Regione Mo-

lise (socio unico) nell’assemblea dello scorso anno, si è dimesso il 13 febbraio, a margine della firma del preliminare per il fitto d’azienda della fabbrica alla compagine Aria Food di Diego Volpe Pasini.

La decadenza è divenuta efficace dal 30 marzo. Toccherà sempre alla Regione Molise provvedere a colmare il vuoto nella governance della Spa in regime di concordato preventivo



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Opinioni

4 aprile 2015

di Luisa Caruso e Roberto Di Pardo* Sono passati 15 giorni da quando ci siamo risvegliati in compagnia della famosa frana di Petacciato. Nei momenti successivi all’evento si è avuto modo di vedere un paese vivo come non mai: tante le persone che si incamminavano a piedi nei punti dove la frana aveva dato il meglio di se; tanti armati di fotocamere o smartphone per immortalare il momento e postare poi le foto sui vari social; tante anche le persone che dovevano recarsi per svariati motivi nei paesi limitrofi e che hanno avuto difficoltà ad uscire da Petacciato. Purtroppo sono svariati anni che siamo costretti a convivere periodicamente con questo problema: a cadenza periodica , e mai fissa, la frana si ripropone e ogni volta amplia il suo fronte, infatti mai il taglio di frana si era esteso fino alla residenza comunale, il parchetto giochi e la pista di pattinaggio! Abbiamo consultato uno studio della Società autostrade che accompagna il progetto di una bretella autostradale in località Petacciato tra il Km 462+340 e il km 463+140 ( viadotti Cacchione e Marinella) che non è altro il sunto di tutti gli studi fatti su questo fenomeno. ( tutti i dati tecnici e statistici che elencherò di seguito provengono appunto da questo studio). Come dicevamo la frequenza con cui si ripropone la frana è variabile e mai fissa, infatti negli ultimi 100 anni il fenomeno si è riattivato con frequenza variabile tra 1 e 5 anni ( 7 eventi) e tra 10 e 16 anni ( 4 eventi) provocando sempre ingenti danni sia all’abitato che alle maggiori vie di comunicazioni comunali, provinciali nonchè autostrada A14, la ferrovia e la SS16. Le riattivazioni più recenti, prima del 18 marzo 2015, sono quelle di Gennaio 1991, Marzo 1996 e Febbraio 2009. Quindi l’unica certezza è che la frana può essere definita quiescente ma non ferma!!Basti pensare che da dati reperibili presso la Ferrovia dello Stato dal 1916 ad oggi, la frana ha prodotto lo spostamento del binario verso il mare di circa 60 cm. Non siamo tecnici e lungi da noi dare soluzioni ad un problema che negli anni ha ricevuto le attenzioni da parte di regione , societa autostrade, ferrovia dello stato e protezione civile. Di seguito alcuni degli studi fatti: • indagine geognostica eseguita dalle ferrovie dello stato negli anni 1981 e 1983; • indagine geognostica eseguita dalla società

Frana di Petacciato, profonda e pericolosa autostrade nel 1991; • indagine geotecniche eseguite dalla Regione Molise, dalla Ferrovia dello Stato e dalla società autostrade negli anni 2000/2001(tali indagini rientrano nell’ambito degli studi commissionati dalla presidenza del consiglio dei ministri,dipartimento della protezione civile, alla commissione tecnico scientifica presieduta dai Proff. Vincenzo Cotecchia e Gregorio Melidoro); Riportiamo di seguito alcuni stralci della sintesi dello studio suddetto: “…….. Sulla base degli studi effettuati tuttavia non si può escludere che in futuro possano verificarsi fenomeni di entità superiore, ovvero tali da interessare aree più ampie se non addirittura l’intera superficie della frana storica indicata in fig. 6.2, coinvolgendo con rotture anche il costone di località Morgetta e le aeree ad ovest del Fosso degli Ulivi. Da un punto di vista progettuale occorrerà quindi distinguere fenomeni franosi relativamente superficiali ( spessori non superiori a 12/15 m) ove si potrà intervenire con opere di stabilizzazione locali, da fenomeni profondi, per il quali gli interventi di stabilizzazione tradizionali non sono risolutivi. ( vedi ad esempio quelli realizzati a seguito dell’evento del 1979). Per i fenomeni franosi profondi non resta che procedere con il ricorso al monitoraggio e alla sorveglianza continua dell’area; Periodici interventi di manutenzione delle opere con totale o parziale interruzione del traffico. ……”. Quindi la frana di Petacciato viene catalogata come frana profonda e gli unici interventi fattibili sono: • manutenzione delle opere esistenti • continuo monitoraggio e sorveglianza Per logica bisogna quindi evitare di costruire qualsiasi opera (

strade o abitazioni) nel perimetro rientrante nella frana storica come da allegato e ove fosse possibile cercare di creare un sistema viario che possa risultare alternativo a quello esistente ricadente all’interno di tale perimetro. Essendo questo un problema storico bastava nel tempo un po di lungimiranza da parte delle amministrazioni che si sono succedute (poche a dir la verita infatti basti pensare negli ultimi 40 anni Petacciato ha avuto tre sindaci ……ed uno di questi lo ha fatto per 28 anni). Infatti non è mai stata fatta una programmazione per creare strade in alternativa anzi spesso si è fatto il contrario ripristinando l’esistente spostandolo solo di qualche metro. Assodato, quindi, che il problema è di enorme portata, tanto da indurre gli stessi studiosi ad affermare che si può solo sorvegliarla e monitorarla e fare manutenzione di ciò che vi esiste sopra, i punti su cui focalizzare l’attenzione, secondo noi, sono i seguenti: • Il primo intervento da fare sarebbe quello di spostare la cabina del metano, perchè potrebbe capitare un incidente come quello capitato qualche giorno fa a Mutignano, in Abruzzo, con la differenza che lì lo scoppio, a causa di una frana seguita alle piogge torrenziali, è avvenuto in mezzo alla campagna seppur poco distante da una casa rurale, ma qui la cabina è in prossimità di un incrocio e a ridosso dell’abitato; vale la pena ricordare che sono anni che tale opera viene inserita nel piano triennale delle opere pubbliche, ma ad oggi nessuna seria iniziativa è stata presa. • il secondo stralciare definitivamente dal PRG lottizzazioni in zona cabina decompressione metano che era già inserita nel vecchio PRG ma era stata sospesa, probabilmente a causa delle ripetute frane, ma nonostante gli eventi succedutisi negli anni, nel nuovo PRG è riapparsa; è il caso di stralciarla definitivamente dal PRG?

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico • il terzo è di non edificare all’interno del perimetro della zona definita “FRANA STORICA” diversaPer i tecnici mente da bisogna quanto previsto modificare dal PRG appena adottato i tracciati che addirittura stradali prevede case e con nuove vie strade sopra e all’interno della frana; in ultimo bisogna ultimare la strada di collegamento tra l’abitato di Petacciato verso la zona cimitero e la zona artigianale sarebbe l’unica seria alternativa alla viabilità attuale, perchè non solo permetterebbe di aggirare l’ostacolo strada Vaccareccia e vecchia strada provinciale verso Termoli, ma consentirebbe anche di ovviare ad un altro annoso problema che è quello del transito dei mezzi pesanti nel centro abitato. Ma anche lì, siamo fermi da anni, anzi qualche mese fa ci è stata data notizia dalla Regione di non conferma del finanziamento regionale e che lo stesso sarà oggetto di revoca e quindi niente ultimazione della suddetta strada!!!!!!! Alla luce di questi fatti ci viene un pò da sorridere quando sentiamo parlare di opere imponenti, da 20 milioni di euro, che dovrebbero servire ad arginare la frana. La frana c’è, è stata studiata da tanti e la conclusione cui tutti sono giunti è che il movimento franoso è talmente esteso da essere inarrestabile. Ci si deve convivere e bisogna cercare di farlo al meglio e dopo tanti anni sarebbe ora di cominciare a fare qualche operazione intelligente piuttosto che continuare a gridare ai quattro venti quando la frana si muove, per poi ritonare ad aspettare passivamente che piovano un pò di soldi dal cielo per tamponare questa o quella situazione e incaricare questo o quel progettista! Quanto agli appelli fatti da taluni politici e partiti politici nostrani – in tanti si sono ricordati di Petacciato in questi giorni, dall’on.Venittelli al Presidente della Regione all’assessore Nagni alla locale sezione del PD, – circa la necessità di portare la frana all’attenzione nazionale, ci sembra evidente che si tratta di veri e propri “proclami” poichè la frana è all’attenzione nazionale da sempre ma solo grazie al fatto che essa interessa autostrade e ferrovia, non grazie ai nostri politici e alle azioni intraprese per affrontare il problema. Alla fine, come sempre accade, i problemi dei cittadini e del territorio diventano occasione per mettersi un pò in mostra su TV e giornali!! Gruppo “Amo Petacciato”



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