13 maggio 2015 Due assessori politicamente nulli- Maio e Chierchia

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Corrado Di Niro

Due assessori, politicamente nulli

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Corrado Di Niro. Il presidente dell’Acem, unitamente ad una delegazione dell’associazione fa visita oggi al Console Onorario della Repubblica dell’Uzbekistan in Italia a Caserta, Vittorio Giorgi. Scopo dell’incontro valutare le opportunità di lavoro e sviluppare possibili contatti professionali con la Repubblica dell’Uzbekistan, a seguito della visita diplomatica in Molise del mese scorso e dell’interesse subito manifestato da alcune aziende associate.

Il Tapiro del giorno a Antonio Battista

Il Tapiro del giorno lo diamo a Antonio Battista. Il sindaco di Campobasso la squadra se l’è scelta personalmente. A distanza di un anno, però, si è avveduto che una parte della sua squadra di Giunta ha mostrato profondi limiti di strategia e programmazione? In particolare, gli assessori Bibiana Chierchia e Pietro Maio. Non hanno brillato affatto ed, anzi, hanno collezionato le critiche dei cittadini e di parte della stessa maggioranza. Un anno di fermo in due settori delicati e importanti per una città come il capoluogo di regione che, tale, non lo è proprio più.

Stessa spiaggia stesso mare SERVIZIO A PAGINA 2


senza alcun finanziamento pubblico

Ad un anno dall’insediamento della nuova amministrazione a Palazzo San Giorgio è possibile stilare un primo, provvisorio, bilancio di quanto i nostri occhi di cittadini hanno potuto constatare. E, neanche a dirlo, lo spettacolo non è stato entusiasmante. Partendo dall’attività dei due assessorati più importanti per impatto e peso specifico, urbanistica e lavori pubblici, la disamina incontra molte più ombre che luci. Presa da una non criticabile, di per sé, botta di euforia ed entusiasmo, l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia (professoressa di italiano, però, prima della pesante nomina) ebbe ad affermare che avrebbe trasformato il capoluogo di regione in una città europea. Per carità è passato solo un anno e di miracoli è un paio di migliaia d’anni che non se ne fanno, però la realtà dei fatti è che di passi avanti verso questa trasformazione non se ne sono visti. Lo sviluppo della città, per quel poco che la città si sviluppi, a dire il vero, è disarmonico; interventi strutturali di miglioramento non ce ne sono stati eccezion fatta per la lodevole apertura verso la street art, quella si, di livello internazionale. La

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Tutto quello che gli altri non dicono

13 maggio 2015

Ad un anno dall’insediamento pochi sorrisi a Palazzo San Giorgio

capanna che accolse Papa Francesco (si magari al competenza è della Curia, ma una soluzione ponte si poteva anche immaginare da parte dell’amministrazione), tra le altre cose, è ancora lì. Si aggiunga qualche scivolone tecnico in consiglio per la presentazione alcune delibere ed ecco

che il poco lusinghiero bilancio è presto fatto. Non è un mistero che più di qualche venticello contrario alla permanenza della professoressa Chierchia sul suo importante scranno si stia alzando dalle parti di Piazza Municipio. Sul fronte dei lavori pubblici (assessore Pietro

Maio) la situazione non è certo più confortante. La querelle tra amministrazione comunale ed associazione dei costruttori edili è datata ma non accenna a trovare una soddisfacente composizione. Certo l’argomento è spinoso e di elevato coefficiente tecnico e di responsabilità giuridiche,

ma trovare una procedura di redazione dei bandi di gara per assegnazione dei lavori che sia meno penalizzante per le imprese locali non ci sembra questione impossibile. l’Associazione dei costruttori giura e spergiura che le strade ci sono e, a quanto ci risulta, in altre realtà si sono trovate. Formalmente il dialogo è aperto, i toni ancora accettabili. Di fatto le imprese di fuori continuano a fare man bassa di aggiudicazioni. Nel rispetto dei ruoli e della legge un passo verso realtà economiche locali non sarebbe affato male da parte dell’amministrazione. E poi la questione stadio. Non è possibile che passino i mesi, gli anni e questi benedetti ottocento mila euro già stanziati per i lavori al Selva Piana (meno l’IVA) non si riescano proprio a sbloccare. Possibile che non si riesca a vincere mai una partita contro questo mostro di carte, lungaggini, timbri, visti, firme? Eppure, a parole, gli impegni erano ben diversi. Un anno se n’è andato. Attendiamo tempi migliori.

Il direttore dell’Area Quarta, Rodolfo Cocozza, dal primo giugno è volontariamente in pensione

Alla Regione: chi ha voglia di fare e di cambiare ha un buon motivo per non restare

Nominato direttore d’Area con Angelo Fratangelo, Massimo Pillarella e Alberta De Lisio, ha scelto di non restare in un ambiente contraddistinto da asservimento, compiacenza e remissività Ha dato correttamente il preavviso e dal primo giugno l’ingegnere Rodolfo Cocozza non sarà più il direttore dell’Area Quarta delle Regione Molise. Da quel giorno sarà un libero cittadino con alle spalle un lungo corso di attività amministrativa e dirigenziale. Ha deciso volontariamente di abbandonare l’incarico pur potendo continuare nella direzione regionale o tornarsene al Comune dove ha lasciato una impronta chiaramente leggibile della sua personalità e competenza a capo della ripartizione dei Lavori pubblici. Stessa orma, sebbene in un arco di tempo assai limitato, sarà quella che lascerà alla Regione luogo in cui, avvicinatosi con circospezione, ancorché fortemente sollecitato ad accettare l’incarico, ha conosciuto e vissuto le difficoltà di esplicare a tutto tondo le energie professionali e umane, essendo luogo di ristagno, di malmostosità, di compromessi al ribasso. Direttore d’Area a forte indice di autonomia e professionalità, all’indomani dell’incarico in virtù di una dinamica azione di riordino delle competenze, ha sfornato importanti proposte di leggi nei settori dell’urbanistica (il Molise è l’unica Regione italiana a non avere una

legge urbanistica, e si vede!), del settore sismico (proponendo il decentramento del deposito dei progetti presso le amministrazioni locali), dei trasporti (allestendo una bozza di contratto con le Ferrovie con nuove regole e nuove migliori garanzie per l’utenza molisana), dei Lavori pubblici: settori da anni fermi ad una legislazione anacronistica e obsoleta, come piace evidentemente a chi amministra e chi professionalmente può avvantaggiarsi da un ordinamento regionale poco trasparente. Un soggetto di tale temperamento, di tale

vivacità intellettuale e fattuale mal si concilia con l’ambiente regionale, le regole di asservimento, di compiacenza, di remissività che lo contraddistinguono. Presenza scarsamente conciliabile con il contesto ambientale e lavorativo anestetizzato, impermeabile ad ogni tentativo di cambiamento, di innovazione, di dinamicità. Di fronte alla impossibilità di incidere in una qualche misura sull’organizzazione e sul rendimento delle strutture di sua pertinenza, il direttore Cocozza, s’è reso conto che stava cedendo dalla sua determina-

zione e dalle sue convinzioni: ciò gli ha suggerito progressivamente di arrivare ad un conclusione: rimanere in quell’ambiente, o andarsene via. Nessuna incertezza. Andare via da una situazione politico-amministrativa che si alimenta costantemente delle peggiori intenzioni e condizioni: ostilità ad ogni forma di modificazione dell’andazzo generale, ossia al trascorrere del tempo possibilmente nell’inerzia e nella reiterazione, avendo cura di assecondare acriticamente gli interessi personali e politici degli amministratori. Cre-

diamo che sentirsi isolato, osteggiato, irretito nella rete delle piccolezze quotidiane, probabilmente, in aggiunta a possibili motivi personali, abbia indotto l’ingegnere Cocozza a lasciare anzitempo l’incarico regionale. Nonostante avesse dimostrato di avere la forza, la convinzione e l’autorevolezza per mettere a nudo le deficienze strutturali e organizzative e come poterle sopperire e superare. Queste caratteristiche non sono state considerate utili, anzi un ostacolo, alla formazione del Tavolo tecnico per Expo 2015, alla composizione della commissione aggiudicatrice del “Concorso d’idee per la ristrutturazione e riqualificazione del complesso dell’ex hotel Roxy e per la costruzione di un nuovo complesso architettonico nell’area dell’ex campo Romagnoli, da destinare ad uffici della Regione Molise e a servizi comuni”, in cui l’ingegnere Cocozza è stato sopravanzato da avvocati e dirigenti amministrativi. Per cui, in una Regione in cui la illogicità la fa da padrona, la scelta logica è prendere le distanze. Dardo


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Un maggio di lotta e partecipazione, neanche fossimo alla primavera di trent’anni fa. Ma i tempi lo impongono, i dati sono stringenti assai di più delle opinioni e delle personali convinzioni e, buono a sapersi, ci sono ancora strumenti e modalità di partecipazione democratica da mettere a regime. Domani mattina presso la sala riunioni “Giorgio Setaro” della UIL Molise a Campobasso (via Conte Verde, 3) si terrà la conferenza stampa di presentazione del presidio unitario (miracolo!) che le organizzazioni sindacali terranno dinanzi la sede della giunta regionale, in via Genova,

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Si scalda il Maggio molisano della protesta Presidio unitario dei sindacati venerdì 15 davanti la giunta regionale. Per il lavoro venerdì prossimo, 15 Maggio, dedicato a “Investimenti, Soluzioni, impegno: per il lavoro!”, con intervento finale del segretario confederale UIL Nazionale, Silvana Roseto. Tanto tuonò che piovve, quindi. Dopo mesi di timide schermaglie a mezzo stampa, tavoli, discussioni, trattative pubbliche e, più o meno, private intorno alle centrale questione occupazionale in re-

gione, i sindacati ritrovano la chimera unità per manifestare davanti al palazzo della politica regionale. Il recente licenziamento della legge finanziaria ha messo, del resto, nero su bianco le intenzioni, le strategie a medio termine dell’Ente Regione circa politiche economiche e finanziarie. La cosa ha segnato il punto di svolta nelle relazioni tra politica e rappresentanze

sindacali, fino ad allora tutto sommato non tesissime. Le grandi vertenze regionali, però, restano aperte; le soluzioni ancora lontane. Sarà interessante poter misurare il grado di partecipazione e di forza espressiva di questa prima mobilitazione sindacale. Il confronto è il primo motore della crescita di ogni comunità. E di confronto e crescita c’è assoluto bisogno.

Al tracollo l’edilizia molisana Anche i dati di Unioncamere portano il settore tra quelli maggiormente falcidiati dalla mancanza di programmi CAMPOBASSO. Edilizia? Un tempo il Molise era in vetta alle classifiche italiane per numero di imprese e lavori eseguiti. Oggi, invece, è in fondo con investimenti assenti e progettualità regionale e nazionale inesistente. Le imprese che operano nella filiera dell‘edilizia sono allo stremo e il governo regionale non ha predisposto alcuna misura risolutiva per favorirne la ripresa. Senza considerare il numero impressionante di imprese edili (pari all’81% del totale) che, nei primi sei mesi del 2014, vanta ancora crediti dalla Pubblica amministrazione. Di più: il 53% di queste imprese, a causa dei ritardati pagamenti, ha dovuto ridurre gli investimenti previsti e il 36% si è visto costretto a licenziare. Da qui il je accuse mosso dai costruttori all’esecutivo e allo “Sblocca Italia” considerato inefficace. I dati dell’edilizia in Molise sono impietosi. A fine 2009 questa era la situazione: 9.814 lavoratori occupati con 1.713 imprese e con una massa salariale di € 70.697.039. La situazione, è andata anno per anno sempre più peggiorando e se prendiamo i dati dell’ultimo anno 1/10/2013 – 31/08/2014 la situazione è drammatica e i seguenti dati

lo dimostrano: 4.821 lavoratori occupati con 1.125 imprese e con una massa salariale di € 30.494.398. Un dato che dovrebbe portare ad un’attenta riflessione anche perchè fino a non poco tempo fa era uno dei settori di punta dell’economia molisana. In questi 5 anni il settore edile molisano ha avuto una perdita di più del 50% degli addetti ed anche con conseguente chiusura di molte attività dell’indotto come il legno, i manufatti,i laterizi,produzione di conglomerati sia cementiti che bituminosi. Migliaia di lavoratori edili

Nel parere n.33 del 2015 l’A.N.A.C. accoglie tutte le richieste dell’Ance e afferma che i bandi di gara sono illegittimi. I costruttori dell’Ance Molise hanno avuto ragione: nei bandi di gara non può essere richiesto il possesso di certificati non dovuti per legge e che hanno solo alcune imprese, ingiustamente avvantaggiate a scapito di altre. “E’ una grande soddisfazione – dice Umberto Uliano, Presidente degli edili molisani – anche per il risalto che la vicenda sta avendo a livello nazionale. L’istanza curata dall’ufficio legale dell’Ance Molise è stata accolta pienamente dall’Autorità nazionale anticorruzione con un provvedimento che è stato pubblicato su tutti gli organi di informazione del settore e che ha riconosciuto le nostre ragioni, affermando che i certificati richiesti nei bandi per la viabilità dell’area PIP di Monteroduni e del polo scolastico di Agnone sono illegittimi”. Si tratta di requisiti che la legge non prevede e che attribuiscono punteggi anche molto elevati determinando, quindi, l’aggiudicazione delle gare a favore dei pochi che li possiedono. Già prima, per un bando di gara per la realizzazione di una scuola per l’infanzia ad Ururi, la Centrale di committenza regionale molisana che aveva firmato il bando, su apposita istanza dell’Ance Molise,

hanno già terminato il beneficio dell’ASPI ( ex indennità di disoccupazione) e per molti altri sta per terminare, gli stessi speravano tanto di prendere qualche altro mese di mobilità in deroga, ma come abbiamo visto sono rimasti esclusi per l’ennesima volta. Ancora, i trattamenti in deroga saranno concessi anche per chi ha i requisiti, solo secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad esaurimento delle risorse assegnate alla Regione Molise. Per una proiezione fatta dall’Inps, le risorse asse-

gnate al Molise sono già esaurite con le sole domande di mobilità in deroga presentate dal 26 al 29 settembre, per cui le risorse sono disponibili solo per pochi lavoratori. Tutti i lavoratori che hanno inoltrato domanda di mobilità in deroga a partire dal 30 settembre non si sa quando riceveranno questo sostegno al reddito, forse fra un anno, come è successo per i beneficiari del 2013 che ha riscosso l’ammortizzatore sociale dopo il mese di giugno del 2014. Questa situazione, però, non ha trovato pronta l’amministrazione regionale a rimettere in moto tutte quelle iniziative ancora al palo e quegli interventi finanziari bloccati nel tempo. Con investimenti mirati, si può uscire dalla crisi del settore delle costruzioni attraverso la ricostruzione delle zone terremotate:

884 famiglie aspettano ancora la ricostruzione della prima casa e ancora più di 800 persone abitano nelle casette prefabbricate, frutto della solidarietà. E ancora, risanamento idrogeologico e messa in sicurezza del territorio: il Molise è interessato da 22 mila fronti frane aperte, con forte rischio per le abitazioni,per le scuole e per le attività produttive. Se anche da noi arrivassero delle piogge copiose, come in altre parti d’Italia, buona parte del nostro territorio franerebbe cosi come del resto è successo già nel 2003 e in altre numerose occasioni. Messa in sicurezza di tutta la viabilità regionale: le strade della nostra Regione sono diventate delle vere e proprie mulattiere, piene di insidie e pericolose per l’incolumità degli automobilisti. messa in sicurezza di tutte le scuole molisane: quasi tutte le scuole (65 per cento) hanno problemi strutturali e di sicurezza. Quello che manca è la mancanza di una strategia di ripresa a lungo termine per la filiera dell’edilizia. Come uscirne allora? Bisogna puntare sulla manutenzione del territorio, sulle scuole e la riqualificazione delle città per fare cose urgenti e immediatamente tangibili sia in termini di occupazione che di fiducia nel futuro.

“Edilizia, accolto il ricorso sui bandi di gara” Soddisfazione del presidente Ance Uliano che sottolinea: “Ma la Regione Molise perchè non ci risponde sulla centrale unica di committenza?”

ha fatto retromarcia eliminando la richiesta del possesso del certificato “per l’etica” al quale erano stati riconosciuti ben 12 punti. “E’ una vittoria non solo dell’Ance Molise ma di tutti gli imprenditori edili della regione

– dice Uliano. Voglio ricordare che la nostra è l’associazione di costruttori di gran lunga più rappresentativa nel Molise con 930 imprese iscritte alla Cassa Edile che hanno 4.000 lavoratori occupati. Noi tuteliamo i diritti di tutte le aziende di costruzione, agendo

sempre per il rispetto delle regole e non per il loro aggiramento. Vogliamo e pretendiamo la massima trasparenza”. Uliano ricorda che nel caso del bando di Ururi aveva indirizzato una lettera al Presidente della Regione Frattura nella quale aveva chiesto il coinvolgimento dell’Ance Molise nella Centrale di committenza regionale mediante l’istituzione di un comitato tecnico-scientifico proprio per evitare che si verificassero episodi distorsivi del mercato e della concorrenza. “E’ davvero singolare che a livello nazionale sia riconosciuta la nostra competenza e che, invece, in ambito regionale le nostre istanze restino inascoltate”, dice il Presidente dell’Ance. Alla luce dei risultati conseguiti, Uliano ribadisce ora con forza la richiesta appellandosi al senso di responsabilità della Regione Molise per tutelare le imprese serie e rispettose delle regole che vogliono confrontarsi nelle gare d’appalto ad armi pari senza utilizzare scorciatoie illegittime.


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13 maggio 2015

Gli Indignati, le Forze sociali, i Cassaintegrati, i Licenziati, gli Emarginati (un esercito in fase d’ingrossamento) rischiano di abbaiare alla luna

Frattura non soddisfatto di aver trasferito lo studio privato alla Regione (gli ingegneri Mogavero e Pillarella) ha reso studio privato la Regione

Nel collegato alla Finanziaria 2015, nel novero delle soppressioni, del rimodellamento, del cambiamento di enti e strutture, in materia di semplificazione ed efficienza dell’organizzazione regionale, in cui è prevista la soppressione delle Aree e la introduzione dei Dipartimenti, il presidente Frattura ha fatto in modo di salvaguardare, anzi di blindare, i posti di direttore generale della giunta, di direttore dei Dipartimenti, di direttore generale della salute, di segretario generale del Consiglio regionale, di capo del servizio capo di Gabinetto, di capo del servizio di gabinetto del presidente del consiglio regionale: in sostanza il suo esercito personale, la pattuglia (acrobatica?) per le incursioni in campo nemico, lo scudo di difesa e d’offesa nelle vicende gestionali. Difatti non sono ricompresi nelle dotazioni organiche della Regione. A quanto pare, riuscendo a by-passare la legge Bassanini. Tutta quella gente la sceglie e la nomina lui, il presidente. Pertanto, non soddisfatto di aver trasferito lo studio privato alla Regione (gli ingegneri

Mogavero e Pillarella), si appresta a rendere studio privato la Regione. Una ne pensa e cento ne fa: sempre in direzione del proprio tornaconto. Né gli fanno velo le critiche, gli addebiti, le contestazioni, i contrasti che si sollevano in più ambiti della società molisana e nel suo stesso partito (il Pd). Va dritto per la sua strada avendo del potere una concezione assolutistica. Ne hanno preso atto i parlamentari Ruta, Leva e Vendittelli che nell’azione politica e amministrativa di Frattura hanno intravisto il progetto egemonico che la ispira, e la finalizzazione privatistica cui scopertamente tende. Per cui niente e nessuno possono intralciare il cammino che ha intrapreso fin dal giorno che ha avuto la ventura di sedersi sulla poltrona presidenziale in Via Genova, a Palazzo Vitale, con l’obiettivo di realizzare il suo progetto di vita (articolato, complesso, variegato) al quale sta dando progressivamente fisionomia con scelte e decisioni amministrative imperative. Gli Indignati, le Forze sociali, i Cassaintegrati, i Licenziati, gli Emar-

ginati (un esercito in fase d’ingrossamento) rischiano di abbaiare alla luna. A Frattura danno una mano con assoluta dedizione alla causa i dipendenti dello studio privato passati dipendenti della Pubblica amministrazione a centinaia di migliaia di euro all’anno. Né gli crea imbarazzo la sparuta pattuglia degli oppositori a Palazzo Moffa, né la loro flebile, episodica reattività alle “malefatte” di vasto raggio. Possibili scheletri nell’armadio di ciascuno di essi potrebbero essere tirati fuori e fatti rivivere. Eppoi, cane non morde cane. Né la magistratura, quantunque a distanza di anni dall’avvio delle indagini, è in grado di dire al popolo molisano se gli appartenenti ai gruppi consiliari sotto inchiesta per le “spese pazze” sono da mandare a processo oppure vanno prosciolti. Il Molise è in uno stato di sospensione. E galleggiando nel nulla, ha assistito a come la Regione possa essere organizzata per continuare ad essere uno strumento docile e malleabile ai voleri di chi la presiede. Dardo

l’intervento

Le donne di Tonino De Cesare di sergio genovese

Qualche giorno fa Tonino De Cesare, da un po’ sparito dalla piazza Campobassana, ha presentato il suo ultimo racconto romanzato dal titolo “ Chi odia un maschio non fa peccato”. Il libro si presenta massiccio ma stimola lettura perché è scritto bene e soprattutto rimane identificativo per coloro che negli anni sessanta e settanta animavano i circoli, meglio ancora i club, spettacolari luoghi di incontro di una generazione, non proprio irreprensibile, ma che sapeva nettamente distinguere il limite senza violarlo. Aldo Gioia, Vittoria Todisco e Gennaro Ventresca, hanno recitato bene, senza ampolle, il ruolo di recensori, scavando ognuno per proprio intelletto, le parti più curiose e più significative. Tutto con piacevole brillantezza e non è consuetudine. Mancava alla presentazione il segmento intellettuale della città, diventato tale per auto proclamazione. Quello composto di elementi che più si fanno scendere gli occhiali sul naso e più fanno salire la spocchia di un intellettualismo di maniera al più diretto verso i pari ( presunti) e non verso la gente comune, cioè la piazza. Proprio della piazza volevo parlarvi, al di là dei contenuti del libro, sul quale ogni lettore potrà fare vaticinio di gradimento culturale o meno. Maschilisti, sessisti e femministe interpreteranno il romanzo. Alcuni (e) si fingeranno “incazzati”,( per copione) altri

snobberanno il lavoro, ( per provincialismo cronico) altri ancora gradiranno per incompetenza ( presunta). Tonino De Cesare con la sua opera ha rimesso malinconicamente in campo, il valore sociale che un giorno si assegnava alla piazza. Le donne Campobassane, quelle belle e meno belle, si conquistavano dove tutti andavano. Gli sguardi del primo approccio , si trasformavano in parole a volte di una vacuità disarmante ( Come ti chiami ? Che ore sono? Ti piacerebbe fare una passeggiata con me?) con picchi di frequenza cardiaca, quando il cuore era già bello che andato, degni di uno sprint finale dopo una corsa di resistenza. Bellissimo! Tonino De Cesare, anch’egli sparito dal luogo sacro di Corso Vittorio Emanuele, con il suo libro sulle donne, ci ha fatto rivivere la Campobasso del Prof. Colagiovanni che imperava davanti al Circolo Sannitico,dello “Sceriffo” che trascinava stuoli di ragazzi al grido di “Forza Bisceglie”, di “Culino” con le sue infinite raccolte di dieci lire modificate nel tempo con l’inflazione, delle ragazze del Magistrale che all’uscita di Scuola si presentavano impettite e sculettanti davanti al super visore Angelo Struzzolino ( il re) e la sua corte. Tutto questo non c’è più! Per fortuna le donne ancora ci sono ma quelle di oggi non capiranno mai l’effetto di un bacio dato nel bosco della foce nella cinquecento ( sportelli a vento ) posteggiata rigorosamente in discesa dopo che tutto era stato combinato in piazza e solidificato nei club con un ballo a luci fioche, anzi spente. Grazie Tonino.

Ecco spiegato perché nei nostri campionati ci siano anche squadre di altre regioni

Tutta colpa dei numeri

Venti anni fa, con la conquista dell’autonomia calcistica molisana pensammo di poter fare addirittura un girone di D tutto nostro. Ma non avevamo fatto i conti con la triste realtà e con la crisi economica di Gennaro Ventresca C’è un errore di fondo che è stato fatto oltre venti anni fa. Presi dall’euforia per la fresca conquista dell’autonomia calcistica regionale a nessuno venne in mente di farsi una domanda. Facile facile: Ma con quali squadre, un giorno, potremo pensare di fare una D, tutta molisana? Nessuno fece un esame della situazione economica molisana. Che era traballante anche allora. Certo, molto meno di oggi, ma i nostri comuni sono ed erano piccini, quindi non in grado di far fronte ai costi dei campionati di respiro interregionale. Ma nessuno pensò al peggio. Forse perché nella vita bisogna guardare al futuro con fiducia. Ripetendo “non si sa mai”. E così, dopo venti anni, ci ritroviamo col Campobasso che ha occupato un posto di rilievo nella parte sinistra della classifica. Ma Termoli e Agnone hanno lottato con i denti stretti per evitare la retrocessione. Detto questo finisce la crema del nostro calcio regionale. Che, se vogliamo, ricalca la situazione generale molisana. Perché, in un modo o nell’altro, ogni ambito riflette lo stato di salute del nostro territorio. L’Isernia ha vinto con prepotenza il campionato di Eccellenza, staccando il Calcio Dauno, formazione di stampo pugliese, ma che fa parte del nostro raggruppamento. Che è più agevole di quello che si gioca nell’altra regione. Ma se la squadra dauna sta con noi non è solo per un fatto di opportunità. Ma perché la pattuglia di Di Cristinzi ha bisogno di essere sostenuta da puntelli extraregionali. Ed è chiaro

che se tra questi ce ne sono di granitici è chiaro che si debba mettere in conto che l’accesso alla categoria superiore possa toccare a loro. Giammai venti anni fa avremmo pensato che il Bojano si sarebbe squagliato, dopo essere stato messo nell’inceneritore da un foggiano (Di Conza), giunto non si sa bene come sotto il Matese. Nessuno avrebbe fiutato che un centro vitale come Trivento si sarebbe trovato improvvisamente impoverito dalla siccità che si è abbattuta nella zona industriale di Contrada d’Ischia, che una volta pullulava di industrie fiorenti. Neanche un cattivo pensiero ci avrebbe svelato il matrigno destino del Larino, paragonato a quello del Montenero, del Petacciato, Santa Croce e via discorrendo. Il ritorno dagli inferi del Riccia è stato lungamente atteso. L’alto Molise, col clima e con i suoi problemi economici non aveva mai fatto pensare chissà a quali grandi cose. Ha fatto eccezione l’Agnone che per otto anni di fila ha militato in D, dove non sta vivendo certamente una vita serena. A ben guardare servono rinforzi anche per organizzare i gironi della Promozione. E allora spazio a qualche iscrizione che arriva dalla provincia di Caserta e qualche altra che giunge dalle zone di Foggia. Facendo riemergere la vecchia filastrocca che “ci fregano i numeri”. Nel senso che siamo pochi, senza soldi e con scarse credenziali. Per cui chi si scaglia contro il Palazzo lo fa o per partito preso o perché queste cose elementari non le conosce bene. Ecco perché le abbiamo messe in evidenza.


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5 13 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ultime da Palazzo Magno Ma se la cultura non è più materia provinciale perché la commissione continua a riunirsi e i commissari a percepire il gettone di presenza?

Della Provincia di Campobasso in via di smantellamento, con non poche irrazionalità gestionali, soprattutto dei soprannumerari e la capotica abolizione della categoria dirigenziale, fa particolarmente specie il tergiversare della Regione Molise nella presa in carico della storica Biblioteca “Albino che, tra i fini istituzionali dell’Ente, si accompagna alla cancellazione delle attività culturali, che non sono state poche né insignificanti. Tra le cose da ricordare, l’acquisto e la ristrutturazione del Teatro Savoia, le stagioni teatrali, l’editoria turistico/informativa, la realizzazione della sala convegni della “Costituzione”. Da qualche tempo la Provincia non ha più titolo ad occuparsi di cultura. Tant’è che la Biblioteca è praticamente sottratta alla conoscenza e al sapere, e la sua straordinaria dotazione documentale e libraria preclusa. La vicenda segna il punto più basso della politica locale, soprattutto della Regione Molise che ha deciso assurdamente di non occuparsi di questa situazione (paradossale), di questa condizione kafkiana, né della irragionevole sua

posizione di distacco e di disinteresse verso le strutture e le persone che danno accesso e consentono a miglia di giovani studenti molisani di migliorare e arricchire le proprie conoscenze. Viviamo la peggiore transizione storica, contrassegnata da amministratori regionali ignoranti (in senso stretto letterario) e dall’ignoranza. Ma in questo dolente contrappunto di cronaca giornalistica dobbiamo purtroppo annotare

CAMPOBASSO. Il Presidente della Giunta regionale ha presentato, ai presidenti De Matteis e Brasiello, il percorso che mette in sicurezza i lavoratori dei due enti e potenzia la qualità dei servizi regionali erogati ai cittadini. Una road map precisa e possibile con la quale la Regione Molise punta a raggiungere un duplice obiettivo, la ricollocazione totale del personale in esubero delle Province molisane e l’innalzamento della qualità dei servizi erogati alla comunità. Ne ha parlato nella serata di ieri a Palazzo Vitale il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, presentando il percorso individuato al presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, e al presidente della Provincia di Isernia, Luigi Brasiello.“Fermarsi al semplice riordino delle materie delegate, come l’attuazione della legge Delrio e la legge di Stabilità 2015 impongono alle Regioni di fare, significherebbe per il Molise affrontare le poche materie effettivamente conferite alle nostre Province provocando di fatto un pesantissimo esubero di personale da ricollocare attraverso l’istituto della mobilità tra enti”, la premessa del gov e r n a t o r e . La legge infatti impone alle Province di tagliare il costo del personale del 50 percento. Nelle due amministrazioni molisane il personale che si occupa delle materie delegate regionali rappresenta solo una piccola parte del 50% in esubero.“A fronte di questo limite – così nel merito Frattura –, abbiamo scelto di andare oltre le indicazioni di legge dando, come Regione, alla questione una concreta e sostenibile visione in prospettiva. Al pari di altri, riacquisiamo nella piena competenza regionale le materie delegate e, compiendo un ulteriore passo avanti, affianchiamo al perso-

che la Provincia si sta rendendo protagonista di un vistoso quanto imputabile atteggiamento. La commissione provinciale alla cultura continua a riunirsi, pur non avendo più ragione di esistere, a seguito della cancellazione del settore tra i compiti dell’Ente, e i commissari a percepire il gettone di presenza e ad avvalersi delle ore di franchigia. Dobbiamo ritenere che lo stato confusionale venutosi a creare dall’ap-

Riordino Province, il disegno pensato dalla Regione Incontro con i due presidenti, De Matteis e Brasiello

nale impegnato sulle funzioni delegate tutti quei profili che possono completare il quadro organizzativo per una conseguente e immediata erogazione dei servizi ai cittadini. Innestiamo, dunque, personale amministrativo e tecnico particolarmente professionalizzato ed esperto proveniente dalle Province nella nuova organizzazione regionale”. “Per questo – prosegue il governatore –, pur nei limiti delle ristrettezze finanziarie del nostro bilancio, nella Finanziaria 2015 riserviamo uno spazio che assicura piena ricollocazione a tutto il personale in esubero. Un’azione complessiva, quella che metteremo in campo, che ci consente di garantire i livelli occupazionali, dando nel contempo risposte migliori, in termini di servizi, ai nostri cittadini”.Tale soluzione deriva dalla mappatura delle esigenze effettuata dall’osservatorio regionale. “Di rilievo, inoltre, – sottolinea ancora Frat-

tura –, la disponibilità dichiarata dal Comune di Campobasso per l’assorbimento di cinque dipendenti”. Particolare attenzione, infine, la Regione pone alla delicata vicenda delle biblioteche provinciali. Dialogo continuo, in stretta relazione all’iniziativa promossa dall’Anci, con il Governo affinché la funzione delle biblioteche torni a essere di competenza statale, unico vero modo per tutelare un patrimonio, quello culturale molisano, di inestimabile valore. Di seguito gli step principali del percorso messo in campo dalla Regione per conseguire l’obiettivo complessivo e proposto oggi a De Matteis e B r a s i e l l o . Funzioni delegate: 1. Funzioni delegate. Individuazione del personale assegnato alle funzioni delegate che vengono riassunte dalla Regione Molise; tali dipendenti saranno riassorbiti nel personale della Regione a seguito di

plicazione del Decreto Delrio lasci ritenere che tutto sia possibile nella incertezza delle competenze, finanche di mettere in scarsella qualche euro in più, peraltro non dovuto se, come è nei fatti, le attività culturali non appartengono più alle Province e più che mai alle commissioni provinciali. Lo stato confusionale generalizzato in cui si trovano e dimostrano inconfutabilmente di trovarsi gli amministratori di Palazzo

rassegnazione delle funzioni all’amministrazione regionale. 2. Attività di supporto. La Regione, al fine di migliorare l’assetto organizzativo e funzionale delle funzioni già delegate alle Province, stabilisce – con proprio atto – una riorganizzazione delle stesse, completando gli uffici con l’inserimento di figure professionali a supporto al fine di garantire piena autonomia alle nuove attività riassorbite. 3. Il limite finanziario per i punti 1 e 2 è stabilito dalla Regione, tenendo conto del budget assegnato nel Bilancio 2015 alle delegate. 4. Il personale delle funzioni delegate (punto 1), nel rispetto dei criteri minimi validati dall’osservatorio regionale, transita nei ruoli della Regione con incremento della dotazione organica; ad esso si aggiunge quello individuato a “supporto delle delegate” che verrà selezionato, con avviso pubblico e sulla base di istanza volontaria degli interessati alla mobilità per coprire le posizioni aperte dalla Regione ai sensi della Delibera di giunta regionale 595/2008. Altro personale in esubero: 1. La Regione Molise sulla base della programmazione del proprio fabbisogno, a valere sul dato finanziario delle capacità assunzionali, stabilisce un elenco di figure professionali che interamente destina all’assorbimento del personale delle Province in esubero. 2. Il personale da assorbire, nei limiti della intera capacità assunzionale, viene individuato sempre su base volontaria e previo avviso di mobilità rivolto alle persone che siano interessate a ricoprire le posizioni richieste dalla Regione con incremento della dotazione organica. In entrambe le selezioni si tiene conto del vigente regolamento regionale di cui alla Delibera di giunta regionale 595/2008.

Magno, probabilmente invoglia taluni a glissare le norme, ad approfittare anche del fatto che alla Provincia ormai la dirigenza è stata delegittimata, e l’aggiramento dei regolamenti è un comodo esercizio dialettico. Ma ci sarà, dobbiamo ritenere, qualcuno in grado di raccapezzarsi in questa sorta di sarabanda, che si chieda come sia possibile che la commissione alla cultura continui a riunirsi e i commissari a percepire il gettone di presenza? La segreteria generale che non ha mai posto un argine alle intrusioni (meglio dire, forse, alla voglia di avere tutto sottomano) nei vari reparti e comparti, cosa fa? L’ufficio ragioneria che con Angelo Fratangelo, prima che migrasse alla Regione, è stato un riferimento di sapienza amministrativa, s’è reso conto di questo inguacchio? E i tanti solerti funzionari e i tanti apprezzabili consiglieri che hanno sempre badato a stare nei confini della legalità e della decenza, se ne staranno con le mani in mano? Dardo

Acqua, percorso di trasferimento per la Campania È ormai avviato il percorso tecnico operativo per il trasferimento delle risorse idriche tra Molise e Campania. L’assessore regionale al ramo Pierpaolo Nagni ha, infatti, recentemente incontrato presso il Ministero dell’ambiente di Roma, il suo omologo campano Giovanni Romano. Oggetto della riunione, la stipula dell’atto aggiuntivo al Protocollo d’intesa finalizzato alla regolamentazione dei trasferimenti idrici verso l’area di Venafro e Biferno e la valutazione delle condizioni tecnicoambientaliamministrative per rispondere alle esigenze e le richieste di tali aree.In particolare, per quel che riguarda il comune di Venafro, è stata analizzata la possibilità di avviare da una parte, un’azione di controllo e monitoraggio delle falde acquifere interessate verso la Campania e, dall’altra, di verificare la disponibilità idrica verso Venafro, comune che è attualmente in regime di turnazione, al fine di garantire l’approvvigionamento della popolazione. Sul versante di Bojano, invece, allo scopo di risolvere i problemi connessi alla carenza idrica che da alcuni anni la popolazione di quell’area sta subendo, l’assessore Nagni convocherà presto un incontro con il sindaco per coordinare un piano di azioni da mettere in campo. “In questa prima fase – ha commentato l’assessore Nagni - abbiamo posto le basi per aprire un quadro più complesso in materia di risorse idriche. Avviato il percorso, intanto con la regione Campania, siamo pronti a procedere sulla stessa linea anche con la Regione Puglia”.


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Campobasso

13 maggio 2015

Spopolamento, salvare i piccoli Comuni Il progetto è quello di “Voler bene all’Italia” che si avrà anche in Molise. La regione, tra l’altro, è quella che maggiormente risente della costante perdita di popolazione ’è un’ Italia in grado di far incontrare la tradizione e l’innovazione, capace di diffondere le buone pratiche ambientali, in cui si tocca da vicino l’autenticità dei luoghi. E’ una piccola grande Italia che rappresenta la forza del made in Italy. Anche quest’anno Legambiente con “Voler bene all’Italia” ha organizzato due giornate ricche di eventi negli antichi borghi del Molise. Il 1 e il 2 giugno, i turisti sono infatti invitati a conoscere le storia e le eccellenze molisane. “Voler Bene all’Italia nasce con l’obbiettivo di porre l’attenzione sulla valorizzazione delle aree interne da cui dipende buona parte della tutela del territorio e che custodiscono cultura e arte, paesaggi e biodiversità, prodotti agricoli di qualità e artigianato che rendono la Penisola famosa nel mondo – spiega Legambiente Molise – La nostra regione, il Molise, può offrire ottimi esempi di comunità virtuose costruttrici di bellezza e ricchezza”. In

Italia più di un comune su due ha meno di 5000 abitanti, ed è proprio in queste piccole comunità che si pongono le basi per compiere importanti cambiamenti sociali.

L’architetto Franco Valente e la dott.ssa Silvia Santorelli guideranno i turisti nelle principali tappe della giornata del 1 giugno. Il programma prevede la visita della villa rustica

romana e del Santuario di Santa Maria del Canneto a Roccavivara a partire dalle ore 9.30. Successivamente, alle ore 11,30, si proseguirà con la visita del centro storico di Trivento, (Scalinata San Nicola, Cattedrale, cripta), che, dopo il pranzo a base di prodotti tipici, che si concluderà con la visita del Museo Diocesano. Alle 17,00 è previsto l’arrivo a Pietracupa: è qui che si apprezzerà la bellezza della chiesa rupestre e della Morgia di Pietravalle. Alle ore 20,00 è prevista la cena presso

l’agriturismo “la Morgia dei Briganti”, con la successiva sistemazione presso l’albergo diffuso “la Morgia di Pietracupa”. II 2 giugno sarà protagonista il comune di Casacalenda. A partire dalle ore 10,00, dopo aver incrociato il tratturo Celano-Foggia, i turisti potranno visitare, con la guida di Annamaria Fieramosca e Emilia Biello, il Museo di arte contemporanea, il Museo del Bufu, e il Museo all’aperto MAACK. Al termine della visita, si conosceranno ed apprezzeranno i prodotti tipici delle aziende locali, per poi pranzare presso l’agriturismo “Fonte Mazzocca”. Carlo Meo, responsabile Lipu, in occasione dei 50 anni dell’associazione, guiderà, infine, tutti i partecipanti in un interessante percorso naturalistico nell’Oasi “Bosco Casale”. Per ottenere maggiori informazioni sull’evento e i prezzi si può scrivere all’indirizzo email: o chiamare al numero 333 86664346.

Parco delle Morge, la fase operativa Il progetto sta diventando realtà e abbraccia un’area centrale del Molise a rischio spopolamento TRIVENTO. Un altro importante passo in avanti verso la realizzazione del Parco delle Morge Cenozioche del Molise è stato compiuto. Sabato scorso al Centro Polifunzionale di Trivento si sono incontrati per una riunione tecnica i promotori dell’idea progettuale, Roberto Colella e Davide Vitiello, i Sindaci dei centri firmatari dell’accordo di programma “Parco delle Morge-Turismo di Comunità”, l’Università degli Studi del Molise, rappresentata per l’occasione dal Magnifico Rettore Gianmaria Palmieri, e il Sen. Roberto Ruta. Il Rettore di Unimol, nell’utilizzare parole di elegio nei confronti dei due giovani promotori dell’iniziativa, ha sottolineato che l’Università

intende essere attiva protagonista del progetto, dotando lo stesso di un valido supporto tecnico e scientifico. Parole di grande entusiasmo sono state espresse anche dai sindaci presenti e dal Senatore Ruta che ha sposato fin dal primo momento l’idea e seguito, passo dopo passo, l’evolversi del percorso. E’ toccato a Roberto Colella annunciare le imminenti ed ulteriori iniziative che andranno ad arricchire la cornice del progetto: l’allestimento della cartellonistica all’ingresso dei centri aderenti grazie al lavoro della geografa Valentina Paoletti; l’allestimento ed inaugurazione in tempo brevi del Museo dei fossili di Salcito, l’inaugurazione del percorso naturalistico che conduce alla

Morgia di Pietravalle e l’apertura del Museo Rupestre di Pietracupa. A breve verrà predisposto un ricco programma di iniziative culturali con giornate studio all’aperto, eventi di promozione turistica nei dieci centri interessati e dei prodotti enogastronomici del territorio. Nel frattempo è stato ufficialmente avviato il percorso di approvazione della proposta di legge regionale per l’istituzione del Parco delle Morge con la presentazione del testo nella relativa commissione consiliare.

Marcia dei Misteri, fervono i preparativi CAMPOBASSO. Ancora pochi giorni di attesa e poi, finalmente, Campobasso si colorerà di rossoblu con la “Marcia Dei Misteri”, la corsa non competitiva sulla distanza di 3,5 KM organizzata dalla Polisportiva Molise. Per il quinto anno consecutivo, l’ormai attesissima manifestazione, riempirà il capoluogo di suoni, colori e tanti sorrisi, riversando fiumi di gente di ogni età lungo parte del percorso dei Misteri di Campobasso. La “Marcia Dei Misteri”, che anno dopo anno sta facendo registrare una partecipazione sempre più ampia, è diventato ormai un appuntamento irrinunciabile per la città; una giornata di festa, di sport e di sano divertimento per centinaia di bambini e adulti che desiderano passare una giornata all’aria aperta, per una passeggiata, una corsetta o semplicemente per stare in compagnia. Anche quest’anno non mancano le novità, prima tra tutte quella che riguarda il giorno della manifestazione. Non più domenica mattina, com’era di regola da quattro anni, ma Sabato 23 Maggio, con partenza fissata alle ore 17.30. Non è tutto: per il secondo anno consecutivo, lungo il percorso della Marcia Dei Misteri sarà riproposto il suggestivo pas-

saggio all’interno di Villa De Capoa; una piacevole deviazione rispetto al percorso delle primissime edizioni che condurrà i partecipanti all’interno del parco più bello della città. La “Marcia dei Misteri” non è solo sport e divertimento; è anche solidarietà ed impegno sociale: Al tradizionale partner “AIC – Associazione Italiana Celiachia”, che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni al problema della celiachia e che allestirà un’area di ristoro a fine gara con

alimenti senza glutine, si affiancherà anche l’APMO – Associazione Pro Malati Oncologici, che svolge la meritoria opera di assistenza ai malati di cancro e che grazie all’interessamento del Dott. Franco Carrozza, valoroso mezzofondista della Polisportiva Molise degli anni ’70, sarà partner della manifestazione. Si è inoltre aggiunta alla lista delle associazioni che cercano e meritano visibilità anche la onlus “Karibù Afrika” che assiste le popolazioni svantaggiate del Kenia. Altra “partnership” con la Polisportiva Molise è quella del Comando Militare Esercito “Molise”, che sarà presente con il proprio arco tensostatico e con un stand infopromozionale. Queste e tante altre le novità introdotte in occasione della quinta edizione e che verranno

svelate dettagliatamente nei prossimi giorni. Dopo il record di presenze dello scorso anno, con il superamento di quota mille iscritti, trapela un certo ottimismo da parte della dirigenza della Polisportiva Molise, che si aspetta una partecipazione ancora più nutrita. Le iscrizioni sono aperte da qualche giorno. Sarà possibile ottenere il proprio pettorale e la bellissima maglietta celebrativa presso i seguenti punti-iscrizione: Tecnocentro in Piazza Vittorio Emanuele, Action Sport presso Corso Bucci, Agenzia Zurich in via Monsignor Bologna, Maestro Sport in via Mazzini e Minimarket Monforte in via Monforte. Da Domenica 10 maggio è stato, inoltre, allestito il consueto punto iscrizioni in Piazza Vittorio Emanuele. Gli organizzatori, a tal proposito, consigliano ai numerosi partecipanti alla Marcia dei Misteri di recarsi sul posto con congruo anticipo a causa della chiusura al traffico dell’anello interessato dal percorso, e soprattutto per godere dello spettacolo del V Trofeo Città di Campobasso, gara podistica competitiva sulla distanza di 9 Km nella quale vedremo all’opera i cosiddetti “atleti agonisti”che prenderà il via alle 15,30.


Campobasso

7 13 maggio 2015

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Le aree verdi comunali

Bando pubblico per la gestione del parco di Viale Manzoni

Di spazi verdi (attrezzati e non attrezzati) la città non è affatto avara, semmai è la cittadinanza che non ne ha la dovuta percezione e non ha la vocazione a frequentarli La buona esperienza fatta con l’affidamento del Parco di 24 maggio a privati (meno, a quanto pare, quella della Foce), ha indotto l’amministrazione comunale a ripetere l’operazione con il parco di Viale Manzoni. Un area urbana destinata a verde dell’ampiezza di oltre cinquemila metri quadri, con percorsi pedonali e alberature, nel cuore di Vazzieri, con ampie possibilità d’uso e di valorizzazione. A stabilire ciò che sarà possibile fare, come farlo, e come poter rendere appetibile e usufruibile alla collettività quello spazio da anni marginalizzato alle passeggiate serali e mattutine di cani al guinzaglio, ha provveduto con la solita accortezza e intelligenza il servizio patrimonio di Palazzo san Giorgio. Che all’amministrazione ha reso in dettaglio tutte le aree pubbliche, le ha classificate, le ha catalogate e, con metodicità di lavoro, le sta offrendo alla collettività per il tempo libero. L’attenzione maggiore dell’amministrazione pare concentrarsi sulle aree verdi attrezzate; alcune gestite direttamente dal comune; altre, come diciamo, già date in concessione a privati e, a titolo gratuito, ai comitati di quartiere; ed altre in procinto di essere assegnate con bando pubblico, come nel caso del parco di Viale Manzoni. Le ragioni sono di ordine sociale (favorire le attività ricreative e sportive) e di ordine economico (il comune per la sola manutenzione ordinaria di quello spazio spende non meno di seimila euro all’anno).

Il Giro delle 12 Chiese, le prenotazioni

Dalla concessione del parco di Viale Manzoni, è stato stimato possibile ricavare un canone annuo non inferiore ai 2.350 euro. La partecipazione al bando e all’aggiudicazione è stata fissata entro le ore 12 del 12 giugno. Il concessionario avrà degli obblighi da rispettare (la presenza di addetti durante l’apertura; il mantenimento del carattere pubblico e della funzione pubblica del sito e degli impianti oggetto della gestione; entro 6 mesi dalla stipula del contratto la creazione di un’area giochi per fasce di età da zero a 12 anni; la installazione di panchine e cestini portarifiuti; la eliminazione delle barriere architettoniche. Di contro avrà la possibilità di installare un chiosco da adibire a ristoro/bar; di creare spazi pavimentati da desti-

nare ad attività all’aperto di natura sociale; nuovi sentieri pedonali per jogging; spazi per “dog-park”. La centralità del parco rispetto al quartiere è certamente un elemento favorevole alla buona riuscita dell’iniziativa peraltro particolarmente avvertita dalla popolazione residente, che non ha mai mancato di sollecitare l’amministrazione comunale a realizzare strutture e attrezzature per il tempo libero. Di spazi verdi (attrezzati e non attrezzati) la città non è affatto avara. Semmai è la cittadinanza che non ne ha la dovuta percezione e non ha la dovuta vocazione a frequentarli. Si pensi alla straordinaria bellezza e centralità della settecentesca Villa De Capoa, largamente ignorata dai campobassani. Un delitto. Pare che

per questo parco di assoluto valore botanico e architettonico sia in progetto una forma di gestione che lo porti di nuovo ad essere un luogo eletto della città. Dicevamo delle aree verdi. Oltre al parco della Foce, sono da citare i parchi di Via Ungaretti, di Via Lombardia e di Via Basilicata (gestiti accuratamente dai comitati di quartiere). Gli spazi verdi (pubblici di via Croce e di Boccardo) e privati (le pertinenze a verde dei condomini) sono in via di assegnazione al comitato di quartiere Cep. Restano da valorizzare il parco di Via Pirandello e il parchetto di Via Leopardi. Se ne nascessero altri, meglio ancora. Dardo

Anche quest'anno torna "Il Giro delle 12 Chiese". Domenica 17 maggio 2015 le guide dell'Associazione Centro Storico Campobasso onlus accompagneranno i visitatori alla scoperta del borgo antico di Campobasso, delle sue chiese officianti, sconsacrate o addirittura scomparse attraverso vicoli e siti poco conosciuti ma molto suggestivi. La partecipazione è GRATUITA ma è NECESSARIO PRENOTARSI al 3387474373 o 3391729414

Punto e virgola

Il mio Centro storico

di Gennaro Ventresca Sono nato nel centro storico. Esattamente in via Ziccardi, al civico 5. Proprio dirimpetto alla panetteria Palazzo, da cui allora come adesso arrivano odori di pane fragrante e di pizze al pomodoro che ogni molisano che vive lontano dalla sua città, quando torna per una breve vacanza si riporta al Nord, fosse altro per farne vanto con i “bauscia” del pianerottolo. Da qualche anno, per scelta di vita, ho ripreso a frequentare il nostro centro storico. Scoprendo un piacere che raggiunge quasi la goduria, quando come mi succede ogni giorno, giungo in sommità e, dal castello, osservo l’ordine delle nostre case di valle che sono proprio stupende viste da così lontano. Io il centro storico lo amo. Amo le sue scale, i suoi vicoli, i suoi angoli suggestivi. A cominciare da vico Pizzoferrato, splendido tanto se lo affronti in salita che in discesa. Sono pochi, però, i campobassani che hanno deciso di rimanere nel borgo antico. Ormai quelle case che abbracciano la collina dei monti sono sostanzialmente occupate

dai non residenti: pochi gli studenti, tanti, invece, gli extracomunitari. Questi ultimi li riconosci anche se non sono in strada, basta passare sotto le loro finestre per capire, attraverso la loro cucina ricca di spezie, che non si tratta di braciole e tracchiulelle di casa nostra. E’ un peccato che pochi campobassani abbiano scelto di rimanere nel centro storico. Sono più quelli che hanno speso una bella cifra per rimettere in sesto le case paterne. Per poi affittarle agli stranieri, magari senza pagarci le imposte. In questo modo il quartiere ha perduto le sue peculiarità. Anche se ci sono personaggi come Umberto Annuario e i suoi amici di Largo san Leonardo a tenere alta la tradizione. Da qualche tempo il sindaco Battista ha delegato il consigliere Francesco De Bernardo alla tutela del centro storico. Va detto che il “signor Giocagiò” è uno di quelli che vive in quelle zone che odorano d’antico. Ma si ritrova con una delega vuota, visto che non ha soldi da spendere. E, allora, gli restano solo promesse e parole. Che, col passare del tempo cadono nel vuoto, facendogli perdere anche la credibilità.





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Isernia

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13 maggio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Il Caracciolo non si tocca” Riuscita manifestazione ad Agnone dei tassisti romani dell’Alto Molise a difesa dell’ospedale aaIncidente politico tra il sindaco Carosella e il presidente ANCI-Molise Sciulli. Come era prevedibile, ha avuto grande successo l’evento voluto dal “Gruppo tassisti di Roma per il territorio e l’ospedale interregionale di Agnone” che si è svolto sabato 9 maggio mattina. Giunti dalla Capitale, i numerosi tassisti romani ma di origine altomolisana e altovastese sono stati accolti con entusiasmo e con un rinfresco a Villacanale dall’omonima associazione culturale, che ha affiancato i promotori Tonino Schiappoli e Arnaldo Sabelli assieme ad altri sodalizi che da tempo si battono per la salvezza del “San Francesco Caracciolo”. Poi (scortato da Polizia Stradale, Carabinieri e Vigili Urbani) il lungo corteo dei taxi bianchi ha percorso i 6 km verso Agnone, dove ha effettuato un silenzioso, devoto e riconoscente “inchìno” alla struttura ospedaliera. Quindi, la sfilata è proseguita lungo il corso ed il centro storico della cittadina altomolisana, concludendosi in piazza Unità d’Italia, dove, sull’apposito palco, si sono avvicendate le maggiori figure di tale manifestazione, presenti le telecamere del TGR Rai, di Telemolise e di Teleregione oltre a tutti i giornalisti della stampa non soltanto regionale sia cartacea che internet, segno che l’evento ha suscitato tanto interesse anche al di fuori dal Molise.

Infatti, in tanti anni di lotte in ogni parte d’Italia per contrastare i tagli alla sanità pubblica, non si era mai vista una simile manifestazione indetta da una categoria di persone che, come i tassisti romani, pur essendo originari di queste zone, vivono e lavorano altrove ma hanno sentito la forte esigenza di contribuire a difendere l’ospedale dei loro nonni e dei genitori. All’incontro erano presenti i sindaci dei comuni di Agnone, Pescopennataro, Belmonte del Sannio, Schiavi di Abruzzo, Poggio Sannita (con fa-

scia tricolore e gonfaloni) ed il vescovo della diocesi di Trivento, mons. Domenico Scotti. Costoro si sono avvicendati nel prendere la parola per salutare i tassisti e le tante persone (alcune venute pure dai paesi vicini) che occupavano quasi tutta la grande piazza antistante la monumentale chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Hanno preso la parola pure i rappresentanti delle tante associazioni che hanno aiutato i tassisti di Roma a realizzare con vero successo tale evento e sono intervenuti con veemenza anche alcuni

tassisti provenienti dalla Capitale. Tutti hanno riferito sullo stato delle cose per impedire che l’ospedale agnonese venga ancora più fortemente penalizzato dai tagli. Tutti gli interventi hanno riconosciuto la necessità di un potenziamento di questa essenziale struttura sanitaria che per oltre sessanta anni ha sopperito, con efficienza e con i conti economici assai contenuti sempre in attivo, alle esigenze della popolazione di queste montagne di confine tra Abruzzo e Molise così tante disagiate. Tutti si sono impegnati a proseguire, con ogni mezzo legale e democratico, la lotta per il diritto alla salute fino alla vittoria. Per dovere di cronaca, si riferisce di un acceso diverbio tra il sindaco di Agnone Michele Carosella, assecondato dal suo vice Maurizio Cacciavillani, con il sindaco di Pescopennataro Pompilio Sciulli che stava parlando anche nella sua qualità di presidente dell’ANCI-Molise. Inspiegabilmente

ed improvvisamente, Carosella si è alzato dalla sedia sita in prima fila, si è tolto la fascia tricolore ed ha abbandonato, in modo assai plateale e stizzito, “la piazza dei tassisti”, i quali sono rimasti sbalorditi e delusi, assieme a tutte le persone presenti. Infatti nessuno si sarebbe mai potuto aspettare che un’autorità così rappresentativa, come il sindaco che avrebbe dovuto fare fino in fondo gli “onori di casa”, facesse un gesto così clamoroso. Tuttavia tale “incidente politico” come è stato definito dalle parti in diverbio, pur turbando gli animi, non ha tolto importanza, significato e validità all’evento così tanto originale e così tanto apprezzato dalla gente. I tassisti di Roma hanno dato appuntamento per un’altra loro manifestazione di sostegno all’ospedale Caracciolo con una sfilata di numerose auto d’epoca che avrà luogo in Agnone domenica pomeriggio 16 agosto 2015, quando ci saranno anche villeggianti, turisti ma anche altomolisani emigrati in ogni parte del mondo, poiché anche costoro dovranno prendere maggiore coscienza della necessità di trovare un ospedale efficiente che dia garanzie per tutti quelli che ci vivono ma anche per chi decide di venire qui per soggiornare.

Domenico Lanciano

L’alleanza Cnr-Neuromed contro il Parkinson

L’occasione sottolineata da un convegno di altissimo valore scientifico per affrontare i temi più avanzati delle neuroscienze POZZILLI. La ricerca in Molise si arricchisce di una nuova alleanza rivolta a studiare a fondo i meccanismi genetici e molecolari alla base della malattia di Parkinson. E l’evento sarà segnato da un convegno scientifico di altissimo livello al quale parteciperanno esponenti di primo piano del panorama scientifico italiano. Venerdì prossimo sarà infatti inaugurata l’Unità di Ricerca presso Terzi (URT) dell’Istituto di Genetica e Biofisica “A Buzzati-Traverso” (IGB-ABT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Neuromed di Pozzilli (IS). La nuova struttura, nata dalla stretta collaborazione tra IGBABT e Neuromed, studierà con un approccio multidisciplinare la malattia di Parkinson. Questa patologia colpisce circa il 2% della popolazione dopo i 60 anni di età, ed il 3-5% di quella superiore agli 85

anni, ed è estremamente difficile da affrontare sia dal punto di vista della diagnosi che del trattamento. “La malattia di Parkinson, per cui tuttora non esiste una cura ma solo trattamenti sintomatici – spiega Antonio Simeone, Direttore dell’Istituto di Genetica e Biofisica “A Buzzati-Traverso” - è una patologia molto complessa ed eterogenea sia per la sua origine genetica che per la sua evoluzione clinica. Finora la ricerca di mutazioni genetiche specifiche ha prodotto risultati limitati, rendendo estremamente improbabile la diagnosi precoce della malattia, se non per un ristretto numero di forme familiari. E’ sulla base di tali premesse che l’URT-IGB presso il Neuromed svolgerà uno studio multidisciplinare, che metta insieme il potere di analisi delle moderne Biotecnologie (dalla genomica di

ultima generazione alla modellistica cellulare ed animale) con quello della Clinica e della Genetica Medica, allo scopo di approfondire la conoscenza della funzionalità del sistema dopaminergico (la parte specifica del sistema nervoso che viene colpita dalla malattia, ndr) e di realizzare nuovi protocolli che permettano di allargare la diagnosi della malattia ad una più ampia casistica di pazienti oggigiorno non diagnosticabile”. “L’ interazione tra CNR e Neuromed – commenta il Professor Erberto Melaragno, Presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed – è un segnale forte dell’impegno che il nostro Istituto rivolge costantemente alla ricerca scientifica nella regione Molise. Il Neuromed è da sempre impegnato in ricerche avanzate nel campo delle patologie neurodegenerative, cosa che lo ha reso

protagonista dello scenario scientifico a livello italiano e internazionale. E’ per questo motivo che abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto. La collaborazione tra le nostre due strutture, con il bagaglio di conoscenze che ciascuna porterà con sé, segnerà un momento importantissimo per il futuro della nostra regione”. Il convegno che segnerà la nascita di questa nuova realtà scientifica è adeguato proprio all’importanza del momento e affronterà un tema estremamente complesso: lo scenario nel quale le neuroscienze si muoveranno negli anni futuri, le sfide che la società dovrà affrontare, quanto vorrà investire in questo campo. Ma c’è anche un altro punto: l’impatto che le maggiori conoscenze sul cervello potranno avere sulla vita degli individui e sulla società stessa.

“RiservAmica”, successo per la terza edizione nell’area verde di Montedimezzo I partecipanti sono stati coinvolti in una giornata speciale di educazione ambientale Si è svolta domenica 10 maggio la Terza Edizione di RiserVamica, la Festa Nazionale delle Riserve Naturali dello Stato. La manifestazione, curata dal Corpo Forestale dello Stato – Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Isernia, ha avuto come scenario la Riserva Naturale Orientata Montedimezzo (Vastogirardi – IS). Numerose le presenze di Associazioni, gruppi e singoli. I partecipanti sono stati coinvolti in una giornata speciale di educazone ed interpretazione naturalistica con lo scopo di stimolare un comportamento quotidiano sostenibile per la conservazione della biodiversità. A tal fine, hanno preso parte a visite guidate, sia in foresta che nel museo naturalistico, ed hanno assistito alla proiezione del filmato “Le quattro stagioni

del bosco”. Sono state apprezzate le bellezze del luogo precorrendo il “Sentiero Colle San Biagio”, un percorso didattito autoguidato accessibile anche ai portatori di handicap motorio o sensoriale, dove tabelle informative illustrano, sia in carattere visibile che in braille, l’ecosistema della foresta. Ai partecipanti è stata consegnata la speciale tessera “Cercatori di Riserve”, un invito a visitare oltre cento riserve naturali italiane gestite dal Corpo Forestale dello Stato per scoprire le foreste e la biodiversità d’Italia. L’UTB di Isernia ringrazia quanti hanno voluto prendere parte alla manifestazione.


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Termoli

13 maggio 2015

A Rotello si punta alle trivellazioni? La notizia è rimbalzata su internet dopo la scoperta fatta da un’attivista ambientalista TERMOLI. La notizia è di quelle che non t’aspetti ed è trapelata dal blog dell’attivista Augusto De Sanctis il quale, spulciando documenti qua e là ha scorto ed estratto la classica “notizia che non t’aspetti”: “Questa è la storia di un pozzo di petrolio – scrive al suo blog – un’altra trivella chiamata a bucare il fertile suolo italiano, per la precisione a Rotello in provincia di Campobasso, in Molise. La società Adriatica Idrocarburi, dell’ENI, ha richiesto a marzo 2015 al Ministero dell’Ambiente una domanda di compatibilità ambientale (procedura di Valutazione di Impatto Ambientale – V.I.A.) per lo scavo di un pozzo e l’eventuale coltivazione del giacimento nella concessione Masseria Verticchio. Avevo parlato tempo fa di questo pozzo all’avvio della procedura (http://wp.me/p5yal4-5D). Si tratta di una zona a rischio di

tivista) e riflessioni (qui quella di “Acqua bene comune”).

terremoti forti”. Secondo quanto riporta De Sanctis “la scadenza per le osservazioni era fissata al 10 maggio 2015”. A questo punto

la situazione è tutta da approfondire perché vi sarebbero “verifiche amministrative” svolte e che avrebbero accluso nella documen-

tazione anche il comune di Santa Croce di Magliano. Insomma, una serie di documenti (raccolti a questo link con la descrizione dell’at-

Due i “post scriptum” all’articolo di Augusto De Sanctis: “mi dicono che “Il Centro”, il principale giornale abruzzese, in Molise non viene distribuito da qualche tempo, eppure la legge prevede che la pubblicazione dell’avviso avvenga su un giornale locale! L’ho fatto notare durante la telefonata, la funzionaria mi dice “veramente, pure questo?!”” e “questa procedura fino al 2014 sarebbe stata di competenza della Regione Molise. Con il Decreto Sblocca Italia la VIA dei pozzi in terraferma è ora passata al Ministero dell’Ambiente. Avete capito perché…?”. A questo punto pare certa una cosa: nel silenzio i pozzi petroliferi sono autorizzati anche nell’entroterra molisano.

Il Cardinale Comastri per San Timoteo Nel settantesimo anniversario del ritrovamento delle spogliedel Santo, una riflessione sul mondo odierno TERMOLI. Una folla silenziosa, composta di autorità civili, militari e religiose, ha preso parte alla processione del compatrono della Diocesi di Termoli Larino San Timoteo. Una partecipazione importante, nel settantesimo anno del rinvenimento delle spoglie del discepolo prediletto di San Paolo, avvenute l’11 maggio del 1945 in maniera casuale proprio nella cattedrale di Termoli. L’appuntamento ha visto presiedere gli eventi al cardinale Angelo Comastri che ha attualizzato, nell’era delle divisioni, il messaggio d’unità dei cristiani dettato da Timoteo e successivamente ha trattato dell’emergenza educativa e della famiglia. “Le divisioni “ – ha affermato S.Em. Cardinale Angelo Comastri, Vicario generale del Papa – che sono oggi tra i popoli, nascono dall’orgoglio che divide. I santi, invece, sono persone umili come è stato San Timoteo, persone che lasciano passare la luce di Dio e San Timoteo ha un valore oggi perché è un uomo che ha seguito Dio e in questo è maestro di libertà e riconciliazione. Dove arriva Dio, arriva la vera libertà e la vera riconciliazione e oggi è particolarmente importante riscoprire i Santi perché lo sbandamento attuale dipende dai modelli sbagliati ai quali la gente guarda. Dobbiamo ritrovare i modelli veri di vita e i santi sono questo. In tal senso è determinante il ruolo della famiglia perché l’emergenza edu-

cativa che viviamo nasce proprio a causa dell’eclissi della famiglia. I tanti episodi drammatici che sono accaduti in questi giorni hanno alla base lo sbandamento della famiglia. Dostoevsky diceva che “educare significa lasciare buoni ricordi ai figli. Questi, al momento opportuno si accenderanno come lampade e illumineranno il cammino. Oggi, quali buoni ricordi ricevono i figli? È chiaro che se la lampada è spenta in partenza la vita è uno sbandamento”. “A quali figure vi ispirate?”, ha chiesto il Cardinale ai fedeli, esortandoli a non lasciarsi andare perché oggi le domande chiave da porci

sono semplici ma determinanti per la costruzione di un futuro migliore e, per questo, è opportuno interrogarsi su “quali sono i modelli che oggi seguiamo”, con la triste consapevolezza che “un tempo erano i santi, oggi invece?”. Interrogativi che a tratti hanno colto di sorpresa le centinaia di presenze nella chiesa parrocchiale di San Timoteo, ma di certo hanno alimentato riflessione e voglia di cercare risposta alla luce del fatto che “I Santi devono essere i veri modelli cui un cristiano deve ispirarsi e non le persone di successo; questa nuova società non ha filtro morale, per questo

si genera violenza. Queste cose ce le raccontano i media ogni giorno e non ci allarmiamo., eppure doppiamo riuscire a scindere e comprendere la differenza che si cela nelle parole “Libertà ed egoismo” che oggi devono necessariamente porsi a confronto”. “Qui a Termoli – ha aggiunto – custodite le spoglie di un grande Santo, siatene orgogliosi e responsabili e sfruttate questo tempo per interrogarvi, con onestà, su cosa si respira nelle famiglie e sul perché i nostri giovani sono vuoti. Stiamo attenti perché rischiamo di popolare il mondo di mostri di egoismo. La vita è bella ed è tale solo se si fa del bene”. Il “sentirsi chiamati a fare il bene per dare un senso alla propria vita” diventa così il leitmotiv del suo discors; parallelamente, il cardinal Comastri ha inteso condividere le opportunità celate dietro l’annuncio di Papa Francesco dello svolgimento dello straordinario anno giubilare dedicato alla Misericordia. “Il Papa, attraverso il Giubileo della Misericordia, - ha affermato il cardinale Comastri – vuole dire a tutti che in qualsiasi situazione uno si trova può ricominciare perché Dio consegna a tutti la possibilità di ricominciare. L’ha fatto anche al ladrone che aveva pochi istanti di vita e sono bastati quei pochi istanti che hanno fatto strappare dal cuore di Gesù la più bella promessa oggi sarai con me in paradiso. Tutti possiamo ricominciare in qualsiasi condizione ci troviamo ed ecco l’appello del Papa”.

Bullismo e cyber-bullismo per aiutare i giovani L’evento è stato promosso dalla cooperativa sociale “Il Piccolo Principe” aaLARINO. Bullismo e cyber-bullismo i temi protagonisti dell’incontro tenutosi a Larino presso l’Itag “San Pardo”. L’evento promosso dalla cooperativa sociale “Il Piccolo Principe”, da sempre attenta alle tematiche giovanili, si è fregiato di un relatore d’eccezione, il maggiore Alessandro Dominici, comandante della compagnia Carabinieri di Larino che, con encomiabile maestria, ha disquisito su fenomeni di particolare rilievo soprattutto tra i ragazzi, quali il bullismo e il cyber-bullismo. La platea presente all’incontro si è dimostrata molto attenta e interattiva apprezzando l’eloquio del maggiore, il quale, partendo dall’articolo 3 della Costituzione in cui si rivendicano il diritto di pari dignità sociale e di uguaglianza dei cittadini, e toccando aspetti importanti come il rapporto genitori-figli, la sinergia famiglia-scuola, ha così posto le giuste premesse per affrontare i temi principali dell’iniziativa. La finalità dell’evento è stata

quella di informare le famiglie e i ragazzi stessi sulla pericolosità del bullismo e del cyber-bullismo, prima ancora di sensibilizzarli. Il maggiore ha perciò condotto la discussione sulla strada dell’informazione, illustrando le dinamiche che avvengono quando si verificano episodi di bullismo e quanto tali meccanismi possono ledere la persona non solo fisicamente, ma soprattutto a livello psicologico. Ha poi, servendosi di storie realmente accadute, posto l’attenzione sull’esplosione di tali fenomeni sul web (cyber-bullismo), la cui natura virale amplia in modo aggressivo gli episodi di violenza che assumono nei contesti virtuali risvolti talvolta anche più brutali per la psiche dei ragazzi. Ha sottolineato, quindi, quanto sia importante da parte dei genitori vigilare sui propri figli, prestare attenzione ai loro silenzi, e cercare di dialogare il più possibile con loro.


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Termoli

13 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Cari politici, ma siete mai passati per il Pronto soccorso?” Una cittadina di Termoli ha scritto una lettera aperta per raccontare i quotidiani disagi degli utenti TERMOLI. Pillole di sanità che non va nei dibattiti sui profili Facebook. E’ sempre più facile trovare spunti e commenti dell’ordinaria vita quotidiana sui social network e stavolta l’attenzione viene catturata dalle parole iscritte dall’ingegner Antonella Occhionero, che ha voluto ‘postare’ un qualsiasi pomeriggio al Pronto soccorso di Termoli. “Condizioni di lavoro disumane per i più che qualificati medici e paramedici del Pronto soccorso di Termoli e pazienti più che pazienti, visto che se sono lì vuol dire che stanno davvero male. Ore di attesa e di sofferenze strazianti a causa di un personale decisamente sottodimensionato rispetto alla mole di lavoro che ogni giorno si presenta lì. E siamo al mese di maggio, non oso immaginare cosa succederà in estate! Altro che tagli! L’ospedale termolese andrebbe più che potenziato. Cari Paolo Di Laura Frattura e consiglieri regionali e cari Iorio etc. voi non fareste quella fila nemmeno da sani per toccare con mano la situazione!

Ma ve lo abbiamo detto e ridetto, quasi in modo noioso e petulante, come una cantilena. Ma davvero non vi rendete conto che la situazione è drammatica ed esplosiva? Ma davvero non ve ne

frega niente che i cittadini molisani, vostri elettori e fra l’altro artefici delle vostre fortune, stanno male e soffrono? Non si gioca sulla salute dei cittadini! E non si infierisce sul lavoro

dei medici e del personale paramedico!” Diversi i commenti correlati a questo pensiero principale, ne abbiamo scelto uno, di Vittorio De Socio. “Sai come pensano di risol-

vere i problemi del personale in Pronto soccorso? Ripristinando i così detti ‘turni aggiuntivi’ ossia turni di lavoro straordinario in aggiunta a quelli ordinari e che vengono ovviamente retribuiti a parte. Non riescono a capire che bisogna assumere nuovo personale perché se da un lato far lavorare un medico più ore permette di coprire i turni, dall’altro si tratta pur sempre di personale già stanco che deve oltretutto sottrarre altro tempo alla propria famiglia ed al proprio tempo libero. Se poi aggiungi un piccolo particolare ossia che in estate bisogna concedere le ferie ai dipendenti, con i turni aggiuntivi ottieni il risultato di coprire al massimo le ferie dei colleghi, per cui la situazione non migliora, anzi tende a peggiorare perché aumenta il numero degli accessi visto che la popolazione raddoppia. Unica soluzione è perdonatemi se utilizzo il maiuscolo è assumere nuovo personale per fare in modo che quello attualmente in servizio possa avere anche una vita extra-ospedaliera”. Ma siamo certi che il tavolo ex Massicci e i burocrati ministeriali la pensano molto diversamente

Parcheggi, una nuova linea in vista dell’estate Significative alcune novità preannunciate a Termoli dall’amministrazione comunale TERMOLI. Novità significative per la gestione dei parcheggi in vista della stagione estiva 2015 a Termoli. Sono state annunciate e confermate (quelle già emerse in precedenza) stamani in conferenza stampa dal sindaco Angelo Sbrocca e dall’assessore alla Viabilità Enzo Ferrazzano. Si parte con la riqualificazione del parcheggio multipiano di via Campania. L’Aipa effettuerà ulteriori investimenti, con una recinzione, con saracinesche automatizzate e tabel-

loni luminosi in via Corsica e via Pertini, che indicheranno i posti liberi e i tragitti per raggiungerlo. La tariffa oraria è di 50 centesimi all’ora e allo studio vi sono forme di abbonamento. I lavori sono iniziati oggi e termineranno a fine mese, per dare il via al rilancio della struttura da giugno. I tempi sono stati più lunghi perché l’accordo con il concessionario è stato rivisto e anche perché si è dovuto mettere mano alla sicurezza dell’edificio, che ogni

notte subiva incursioni vandaliche, con furto di estintori e quadri elettrici. Per i parcheggi omnibus i residenti pagheranno 130 euro l’anno e 15 euro al mese, solo i residenti. Ad aprile ne sono stati sottoscritti 56. Allo studio parcheggi agevolati in abbonamento per gli alberghi sul litorale Nord, 4 per struttura e per i lidi, con accesso di carico e scarico. Il porto registrerà altre novità. Via le giostre, che andranno o in via piazza del Papa o in una destinazione alter-

nativa. Ci saranno 50 posti a disposizione di ricettività e bar, 30 e 20 in gestione diretta delle attività del borgo antico, accanto a quelle per i residenti del paese vecchio. Annunciata una campagna di controlli più estesa dello scorso anno sul lungomare nord. Le dune saranno protette, c’è un progetto con l’Unimol e saranno potenziate le navette, con la possibilità di un servizio più ampio nell’arco del giorno e per i weekend anche la disponibilità di una terza macchina, oltre quelle in partenza

dal Terminal bus e dal cimitero. Una opzione su cui si punterà molto, visto il successo del 2014, anche con una cartellonistica migliore. Ma l’obiettivo dell’amministrazione è riuscire ad attrezzare nuove aree di parcheggio, come eliminare i due semafori rimanenti, di piazza Giovanni Paolo II e via Maratona. Infine, confermata la soppressione della Ztl per viabilità e parcheggi tra via Saverio Cannarsa e via Mario Milano, che torna a senso unico.

“Al Majorana, un vero e proprio giardino botanico” La zona trascurata dell’Istituto è diventata una macchia mediterranea. Presente l’assessore Colaci TERMOLI. “La Provincia si da da fare anche senza soldi e cerchiamo di trasformare quelle che sono delle carenze in virtù. Questo progetto nasce dal fatto che abbiamo avuto sollecitazioni da parte del preside di venire a pulire l’area verde di questa scuola e assieme al funzionario della viabilità che è il rappresentante del Lions ci siamo arrivati per fare pulizia dell’area e allo stesso tempo avviare un progetto”. Lo ha affermato Rita Colaci, Assessore all’Istruzione e alle Pari opportunità alla provincia di Campobasso, intervenendo ieri all’Itis Ettore Majorana in occasione di un riuscito evento che è stato frutto di molteplici collaborazioni. I soldi non sono tutto, pare il leitmotiv della giornata, e così, senza

fondi (o comunque con fondi esigui) ci si inventa qualcosa e quella zona trascurata dell’Itis “Ettore Majorana” di Termoli è diventata un giardino botanico anche grazie alla collaborazione con i membri dell’associazione Lions club Termoli host che attraverso il proprio numero uno Antonio Plescia, evidenzia: “oggi è la manifestazione di chiusura di un service che abbiamo promosso il 22 aprile nella giornata mondiale della terra quando, per l’occasione, è venuto anche il professor De Cosmo. In questo service abbiamo realizzato, grazie al contributo delle associazioni e istituzioni come la Regione col servizio agricoltura e foresta, ma in particolar modo la dottoressa Nicolina Del Bianco, un vero e proprio giardino

botanico. Voglio menzionare, e ricordane l’impegno profuso, l’assessore Di Labbio che ha dato un suo contributo personale per la realizzazione dell’intervento e l’assessore Filomena Florio che ci ha sempre sostenuto in questa iniziativa. Menzione va fatta anche per l’associazione Ambiente Basso Molise credo che è un giorno molto importante, di festa, dove andiamo a trattare quello che è il nutrimento dell’uomo perché le piante danno nutrimento all’uomo e lo fanno sostenere e ne parleremo con la presentazione che ci sarà a margine di questa iniziativa del libro “Testi Sparsi” del maestro Tascione e “Nutriamo la mente” perché la cultura nutre la mente.

Questo è un momento importante per le istituzioni che prendono possesso consapevolezza e coscienza che le istituzioni scolastiche sono importantissime per la nostra comunità”.

Un giorno di festa, quello trascorso, durante il quale sono state spiegate agli studenti anche le caratteristiche delle oltre venti specie di piante della macchia mediterranea allocate nell’area adiacente l’istituto.



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Opinioni aaPartirà lunedì da Trapani la staffetta de “L’Esercito marciava…” che percorrendo tutto il territorio nazionale, sui passi dei nostri avi che furono chiamati a combattere sulla frontiera orientale 100 anni fa, raggiungerà Trieste il 24 maggio. La staffetta correrà 24 ore su 24 e ne saranno interpreti oltre 600 militari dell’Esercito Italiano che porteranno da Trapani a Trieste una bandiera tricolore. A dare il via alla marcia sarà il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Danilo Errico, mentre il primo staffettista sarà il Comandante del 6° Reggimento Bersaglieri Colonnello Antonino Poma. Prima della partenza, in piazza Vittorio Veneto (alle 17), si svolgerà un saggio ginnico dei Bersaglieri del 6° Reggimento di stanza proprio nella città siciliana, seguito da un esibizione di metodo di combattimento militare. Non solo, presso il palazzo di Governo sarà allestita una mostra di mezzi e armi moderne dell’Esercito Italiano e la mostra “La Grande Guerra” con reperti e fotografie d’epoca della Prima Guerra Mondiale. Campobasso vivrà una giornata particolare per il passaggio della staffetta la prossima settimana che sarà presentata in sede di conferenza stampa domani al Distretto mil i t a r e . Il 24 maggio saranno 100 anni dall’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, uno dei momenti che ha maggiormente segnato la vita del Paese e dei suoi cittadini. «Il ruolo svolto dall’Esercito nel conflitto è noto, sia in termini di attività bellica sia in termini di costruzione dell’identità nazionale del popolo italiano - spiegano i militari - Con il progetto “L’Esercito marciava…” si è voluto proseguire idealmente questo processo identitario, pianificando, su tutto il territorio nazionale, una serie di attività promozionali preparatorie all’evento conclusivo che si svolgerà nella città di Trieste il 24 maggio 2015». E aggiungono: «Nell’attuale momento storico, dove la richiesta d’identità e riconoscimento culturale sono fortemente sentiti dalla collettività, l’attività si pone, come un validissimo strumento di risposta. Sarà l’occasione per condividere con la popolazione italiana i valori, i sentimenti, gli ideali dei nostri avi, che sono ancora quelli dell’Esercito di oggi». Il progetto si caratterizza di 3 macro momenti: la staffetta, gli eventi promozionali e l’evento conclusivo. A ricordo dei militari partiti per la guerra e con lo scopo di rappresentare il movimento di avvicinamento a Trieste dai punti più lontani del territorio italiano, saranno realizzate una serie di staffette costituite da soldati che attraverseranno tutte le regioni italiane percorrendo 5 itinerari per circa 4.200

di Napoleone Stelluti La storia della istituzione cittadina è legata al vecchio antiquarium, le cui raccolte ebbero inizio intorno al 1949 , proprio in concomitanza con il ritrovamento di alcuni mosaici pavimentali d’epoca romana ubicati nel sito dell’ antica Larinum , area cosidetta di Via Mura Vecchie in corrispondenza dell’attuale Viale Giulio Cesare ,i quali vennero distaccati dal sito di origine e ricollocati al centro storico medievale ,nella sede municipale, in tre sale del Palazzo Ducale. Negli stessi locali fu successivamente sistemata anche alla Biblioteca Comunale “B.Preziosi” inaugurata il 2 giugno 1976, con una dotazione libraria di diecimila volumi, ivi funzionante fino 1995 quando per lavori di restauro fu trasferita in altri locali sullo stesso piano di fronte nell’angolo a nord est. A tale periodo risalgono le operazioni di recupero di molti reperti archeologici sparsi sul territorio e dalla cosiddetta Ara Frentana e depositati sotto il porticato dell’atrio dello stesso Palazzo Ducale, e valorizzati mediante una serie di mostre tematiche a cura della Soprintendenza Archeologica del Molise anche dopo il terremoto del 2002 . Nel Salone d’ingresso si trovano esposte, due grosse anfore in terracotta chiamate dolium, a sinistra reperti litici dell’epoca preistorica, vasi

13 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La staffetta dell’Esercito per i 100 anni della Grande Guerra

km e che avranno come punti di partenza Trapani, Lecce, Padova, Cagliari e Aosta. Correndo ininterrottamente lungo tutto l’arco delle 24 ore, gli oltre 600 soldati impegnati si

alterneranno portando, alla stregua di tedofori, una bandiera Italiana simbolo di unità nazionale. Raggiungeranno Trieste il 24 maggio dove, come emblema di condivisione e commemorazione del sacrificio di un popolo intero, la Bandiera verrà issata in Piazza Unità d’Italia. Lungo gli itinerari, ai soldati in corsa, si uniranno personalità istituzionali, del mondo della cultura e dello spettacolo e dello sport. Nei maggiori centri urbani attraversati,

tra cui Campobasso, saranno condotti degli eventi promozionali con il coinvolgimento delle realtà locali. L’importante novità dell’iniziativa consiste nella consegna degli stati di servizio di soldati italiani che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale a loro eredi che ne abbiano fatto richiesta. In particolare, i documenti saranno consegnati ad alcuni alunni delle scuole che avranno aderito all’iniziativa, su indicazione e stimolo degli enti territoriali dell’Esercito già in contatto con il mondo della scuola per altre attività istituzionali. Il 24 maggio, in Piazza Unità d’Italia a Trieste, alla presenza di autorità civili e militari, si svolgerà la giornata conclusiva di “L’Esercito marciava …”. Il programma di massima prevede la realizzazione di un evento musicale che inizierà dopo l’arrivo della staffetta. La narrazione sarà accompagnata da immagini inedite dell’Esercito Italiano e la location sarà arricchita da reperti storici e museali

Larino, un Museo civico e subito

,anfore e blocchi di pietra calcarea decorati fra i quali una copertura di tomba con protomi leonine, festoni con bucrani, e maschera teatrale di commedia , la cosiddetta Ara Frentana , sulla parete un’erma di marmo raffigurante la testa di Giove. Di fronte basi di colonne ,con capitelli di stile corinzio detti anche a calice foliato, e altri capitelli di stile dorico e ionico

. Sulla parete a sinistra una piccola raccolta di lapidi sepolcrali tra le quali spiccano una dedicata a Celia Tertulla sacerdotessa bambina della Diva Augusta, al quattuorviro edile ……., l’amico Lucio Mecio Onesimo, del II sec. d.C. ,a Gaio Vibio Luperco, ed infine a Quinto Adio Massimo alfiere o vessillifero della coorte VI. Nella seconda sala e nelle vetrine fibule, oggetti in avorio, vetro, bronzo, monete, bolli laterizi , tubuli in terracotta e piombo, frammenti di statuine e di intonaco dipinto, vasi e anforette dell’epoca romana. Nella terza sala il mosaico policromo “degli Uccelli” del II sec.d.C. con raffigurazione di

un motivo floreale abitata da uccelli. Nel corridoio due basi di statue con iscrizione onoraria in latino , la prima dedicata da una Colonia Romulensis a Caio Vibio Postumo, famoso personaggio locale , settemviro epulone ovvero addetto ai solenni conviti sacri, il quale raggiunse l’apice della carriera diventando Console,nella seconda base il decurionato decreta l’erezione di una statua in onore dell’imperatore Cesare Nerva Traiano , Augusto Germanico,Pontefice massimo,dotato di podestà tribunizia per la terza volta,console per la seconda volta, padre della patria, CIL,IX,728. Nella quarta sala il mosaico policromo “del Leone” del II sec.d.C. composto da un emblema centrale con leone dietro albero palmato racchiuso da una cornice ad ogive, nella parte più ampia fasce diagonali che si intersecano con riquadri a stuoia e pelte che ruotano intorno ad un quadrato a lati curvi, cornice ad intreccio a quattro capi e cornice periferica con volute a spirali terminanti con fogliolina d’edera cuoriforme. In conclusione l’Amministrazione Comunale attuale non può continuare ad eludere una esigenza così importante specialmente per una cittadina ricca di storia e cultura come Larino.



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