Vivi la tua citta' scommessa largamente vinta

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 202 - marTed’ 15 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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l’Oscar del giorno a psquale Oriente

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Oriente. La Confesercenti, della quale organizzazione Oriente è presidente, ha affiancato egregiamente il Comune di Campobasso nell'organizzazione della manifestazione Vivi la tua città. Un'organizzazione impeccabile che ha reso ancora più brillante i vari momenti sul territorio. Un Oscar, allora, ampiamente meritato per avere riproposto la manifestazione dando un seguito e un senso ancora più pregnante alla stessa dimostrando che si può crescere.

il Tapiro del giorno a emma De Capoa

Il Tapiro del giorno lo diamo a Emma De Capoa. L'assessore comunale alla Cultura si sarà resa conto che anche senza necessariamente spendere si possono fare manifestazioni che richiamano tanta gente ed interesse. Al contrario, per le manifestazioni estive in città, delle quali non se ne è accorto nessuno, ha speso circa 30mila euro. Risultati? assai magri rispetto alla notte di sabato di Vivi la tua città della quale se ne sono accorti in tanti. Forse, farebbe bene a rivedere la sua azione programmatica calandosi, di più, nella realtà.

l’Assessore Colagiovanni: porta 50.000 persone in piazza

Vivi la tua città, scommessa largamente vinta speCiAle A pAGiNA 8 - 9


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2 15 settembre 2015

Paradosso di una classe politica che non ha nemmeno il senso del ridicolo

Consegnato da Petraroia al ministro Giannini non un documento programmatico della Regione, ma quello del vescovo di Trivento Ormai è storia: sono i vescovi ad essere la voce del popolo molisano in angustie, e i programmatori del futuro. Ne dà conferma il vice presidente della giunta regionale Michele Petraroia che, in assenza di un documento programmatico regionale in cui fossero racchiuse le motivazione di una richiesta di particolare attenzione soprattutto alla situazione socio/economica delle aree interne, al ministro Stefania Giannini, nel Molise per un rapida visita istituzionale in concomitanza dell’avvio dell’anno scolastico, ha recapitato, appunto, il documento redatto dal vescovo Scotti e dalle parrocchie dell’area della vallata del Trigno in cui, come abbiamo più volte riportato e commentato su queste colonne, v’è la rappresentazione di un Molise senza governo, alla deriva, e la richiesta che fosse dato in tutela all’Abruzzo. Un documento la cui intenzione è dare voce a chi voce non ha e a chi da troppo tempo è emarginato, affinché quelle comunità risorgano dal torpore e dall’abbandono. Un documento in cui sono elencate quelle che ad avviso della Chiesa molisana sono le

di Emilio Izzo, Nicola Lanza, Giuseppe Mattucci

È nell’aria un dolce sentire di sirene che annunciano l’avvento di una nuova fase. Le persone libere e al difuori di ogni sospetto partitico si stanno riappropriando degli spazi della discussione politica nel senso nobile del termine. E così, senza traumi o violenze gratuite, portando i cittadini tutti a constatare ed a toccare con mano la corruzione, l’impreparazione, gli inciuci, il sottobosco, gli affari privati, le violenze contro il patrimonio pubblico, stiamo riuscendo a costruire una coscienza popolare come mai si era vista. La deriva del sistema politico e della società ad esso collegato, coincide perfettamente con la deriva del sistema renziano che, se ancora qualcuno

priorità da affrontare e risolvere con assoluta urgenza, ovvero: la Sanità, la Viabilità, il Lavoro, Internet veloce, la Scuola, la Fiscalità di vantaggio, la Sicurezza, la Produzione tipica locale e la salvaguardia dell’ambiente. Questo documento/programma è stato inviato al presidente della Repubblica, al presidente del consiglio dei ministri, alla Regione

Abruzzo, alla Regione Molise, a mezzo mondo, quindi anche al vice presidente della giunta regionale Petraroia perché prendesse nota e si desse da fare. Ma come, gli capita spesso, ciò che va addebitato alla sua responsabilità di amministratore regionale (inadempiente) diventa materia per altri. In questo caso materia per il ministro Giannini. Un paradosso che per-

petua il senso del ridicolo di una classe politica inefficiente che non riesce a essere vitale nonostante siano in molti – in questo caso la Chiesa triventina – ad imbeccarla. Immaginiamo anche quale potrà essere la sorpresa e il giudizio del ministro nel vedersi recapitare da un alto rappresentante del governo regionale un documento programmatico redatto dal

vescovo di Trivento e dalla 46 parrocchie della diocesi. In sostanza, Petraroia chiede al ministro di provvedere a ciò che toccherebbe a lui di provvedere, peraltro con un’enfasi e una vistosa carenza di verità laddove fa riferimento a “un auspicabile iniziativa del Governo a supporto dell’azione istituzionale delle Regioni, delle Province e dei Comuni, per coordinare misure di giustizia sociale e di parità di diritti e di opportunità”. A supporto dell’azione istituzionale delle Regioni, delle Province e dei Comuni!!! Incredibile la sfacciataggine con cui si controverte la realtà e si sbeffeggia il fermo e deciso appello al senso di responsabilità rivolto dalla Chiesa triventina agli amministratori “affinché si passi finalmente e coerentemente a uno stile di governo improntato alla giustizia, all’equità e all’attenzione verso i bisognosi e gli emarginati”. Speranza vana, fintanto non verrà fuori una nuova classe politica competente e responsabile. Dardo

La deriva del sistema Frattura non l’avesse avvertito, è ormai in atto e senza possibilità di arrestarsi difronte alle oscenità varie che gli appartenenti a tale ordine di affari sta ponendo in essere. La crisi al comune di Isernia (che il sottoscritto in solitaria e in tempi non sospetti aveva anticipato e sollecitato durante una conferenza stampa) di queste ore, rappresenta solo l’inizio di una nuova escalation di inarrestabili cadute libere. Termoli, Campobasso, solo per citarne alcune, continuando a sostenere contro ogni logica e volere popolare, il sistema Frattura solidale con Renzi, stanno di fatto tranciando di netto il loro percorso amministrativo vocato all’abbattimento di uno stato di diritto, di uguaglianza, di solidarietà, di rispetto per gli uomini e per l’am-

biente. L’inquinamento ambientale ed ideale che ne è derivato da questa scellerata politica opportunistica e personale, sta riducendo il Molise ad una cloaca a cielo aperto, facendo ricadere sui molisani tutti, male odore e vergogna! Mercoledì 16 settembre, alle ore 17.30, presso la Sala Gialla al piano terra del palazzo della provincia di Isernia, il “Comitato Impeachment-Dimissioni per Frattura, il Movimento Frane Molisane e il Movimento Indignati per il Molise”, terranno una conferenza stampa-assemblea per analizzare la situazione della crisi al comune di Isernia e per scongiurare le ripercussioni che ne deriveranno se non si abbatterà l’intero asse FratturaRenzi, asse che adonor del vero, si sta abbattendo da solo!


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3 15 settembre 2015

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Ferrovie dello Stato investe quasi cinque miliardi di euro per nuovi treni da destinare al trasporto regionale. Problemi per il Molise

La Regione non paga, niente nuovi treni E’ solo della settimana scorsa l’ultima disavventura di un treno partito da Roma con destinazione Campobasso; che s’è fermato per un guasto e ha costretto i passeggeri alla solita sosta non richiesta di tre ore prima di venire recuperati e portati finalmente nel capoluogo. Una serie di guasti, incidenti e disservizi che fa dei convogli molisani una sorta di Fantozzi delle ferrovie. E non è certo un caso. A parte qualche “Minuetto” nuovo di zecca, infatti, il resto del parco macchine delle ferrovie molisane è composto da carrozze che tra un po’ avranno mezzo secolo di vita e (più o meno) onorato servizio alle spalle. Sarebbe quindi ora di dargli una rinfrescata, di provvedere a trattare con Trenitalia un rinnovo, anche parziale, delle carrozze viaggianti. E oltre che il caso, sarebbe anche il momento, visto che il gruppo Ferrovie dello Stato ha approntato, nei giorni scorsi, un massiccio piano di investimenti (4,7 miliardi di euro) proprio per l’acquisto di 500 nuovi treni da impiegare nel trasporto regionale. Ottimo, si direbbe. Ma, purtroppo, come al solito, per noi, Calimero molisani, la questione non è così semplice. Semplice come è stata per la regione Emilia

Romagna, per esempio, che si è vista recapitare con solerzia la bellezza di 96 carrozze nuove e fiammanti da rendere immediatamente operative. La scelta è ricaduta sull’Emilia Romagna per una serie virtuosa di congiunture favorevoli. La prima è che la stessa Regione ha appena chiuso con Trenitalia un nuovo contratto di servizio,all’interno del quale è presumibile che fosse compresa la fornitura delle

l’intervento

carrozze, e la seconda è che la stessa Regione non ha alcun tipo di pendenza, debito o questione pendente e/o irrisolta, con Trenitalia. Va da sé, quindi, che abbia avuto un canale privilegiato per la consegna dei nuovi convogli. La Regione Molise, al contrario, ancora non rinnova il contratto di servizio con Trenitalia e le somme non pagate dal Molise a Trenitalia pare ammontino, al momento, ad una

Il ministro Giannini a Isernia per vedere lo sfascio della scuola?

In maniera repentina ed inattesa oggi il Ministro dell’Istruzione sarà in Molise. Nessuno ne sapeva niente. Dai comunicati ufficiali apprendiamo che si recherà presso le scuole dell’isernino. In particolare, dopo una visita ad Isernia, si recherà a Carovilli per parlare della “buona scuola”nelle aree interne. Sappiamo che questo governo ha scelto di non avere interlocuzioni con le forze sociali e pertanto le organizzazioni sindacali non sapevano nulla dell’evento né, tantomeno, sono state invitate. Eppure sarebbe stato utile al Ministro ascoltare la voce di chi a scuola ci sta quotidianamente, ne conosce i problemi e si impegna perchè agli studenti molisani sia garantita una istruzione di qualità. Le avremmo ricordato che la scuola molisana dal 2008 ad oggi ha perso 1600 posti di lavoro, 7000 alunni (siamo passati da 48.400 alunni agli attuali 41.500) e 30 Istituzioni scolastiche. Le avremmo sommessamente fatto notare che il piano sulla “buona scuola” non prevede niente per le aree interne, non essendoci risorse aggiuntive o specifiche, mentre non si interviene in alcun modo sul dimensionamento scolastico e sulle mega istituzioni che si sono formate. Ricordiamo che in Molise nel 2006 c’erano 92 istituzioni scolastiche ora ne sono 55 (con il Convitto di Campobasso), ma, nelle

ventina di milioni di euro. Così come per la Campania e la Calabria, anche loro insolventi. Venti milioni di buone ragioni per vedersi, come Regione Molise, penalizzati in questo piano di investimenti. La questione suscita quindi più di qualche preoccupazione nei sindacati di categoria molisani, che immaginano sia molto facile perdere questa ghiotta occasione di riammodernamento dei

mezzi, a causa di ritardi e lungaggini amministrative. “Ci permettiamo di suggerire – scrivono dalla Fit-CGIL -che siamo in un momento particolarmente favorevole, sia per la imminenza della sottoscrizione del nuovo Contratto di Servizio, sia per la congruità della spesa preventivata, per chiedere a gran voce l’adozione di nuovi e moderni convogli così da migliorare l’efficienza del sistema del Trasporto collettivo. Vogliamo dire questo per la tutela dei pendolari, siano studenti o lavoratori che avrebbero diritto a maggiore comfort ed una garantita affidabilità dei mezzi su cui viaggiano. Oltre alla aspettative dell’utenza della quale ci facciamo carico come Sindacato Confederale, la nostra attenzione è tutta dedicata al personale viaggiante e di macchina di Trenitalia, per i quali il treno è l’ambiente di lavoro, ed è il luogo dove trascorrono buona parte della loro giornata e più in generale della loro vita, e crediamo che, come tutti i lavoratori, abbiano diritto a frequentare luoghi confortevoli e decorosi.” Chiudere il contratto, quindi, e pagare i debiti e magari qualche nuovo treno arriverà anche in Molise.

state oltre 250 nomine a tempo determinato). Questi sono i fatti!

intenzioni governative, dovranno essere 44. Infatti il rapporto sarà una istituzione ogni 900 alunni ed avendo il Molise 41500 alunni, il numero attuale sarà ulteriormente ridotto. Le avremmo ricordato, infine, che con il sistema delle assunzioni previsto dalla buona scuola, recentemente si è perpetuata una ulteriore, palese ingiustizia. Quasi duecento precari molisani saranno costretti ad emigrare, mentre c’era il posto qui in Molise (essendoci

Se poi il ministro verrà a dirci che potranno esserci meno pluriclassi nelle aree interne per effetto dell’organico potenziato, ricordiamo che la fase C, prevista per tale organico, ci sarà a novembre e ancora non si chiarisce che tipo di offerta formativa le scuole potranno richiedere. Inoltre, visti i tagli insiti nell’ultima legge di stabilità, tale organico rischia di essere utilizzato prevalentemente per garantire le supplenze brevi e l’organizzazione: altro che offerta didattica potenziata! Nei fatti, non si restituisce il tempo scuola sottratto negli anni della Moratti e della Gelmini; gli organici dei docenti si fanno su 27 ore di scuola, per la primaria; non c’è il tempo prolungato e nella secondaria di secondo grado si mantiene la riduzione degli insegnamenti di-

sciplinari. Su questo il governo avrebbe dovuto intervenire. Ridare il tempo scuola sottratto, perché, lo sappiamo, solo attraverso tempi distesi è possibile garantire il successo formativo degli alunni. La politica dei tagli e delle riduzioni ha portato la scuola molisana allo stremo. La Flc-Cgil Molise da tempo ha formulato proposte concrete sull’organizzazione scolastica, sulle azioni che gli Enti locali dovrebbero attivare per rilanciare il sistema d’istruzione regionale, sulla necessità di puntare sulla conoscenza per far ripartire anche il sistema produttivo. Solo in questo modo potremmo contribuire ad evitare lo spopolamento del nostro territorio. Invece siamo ancora alla politica degli annunci e delle promesse. Non è la propaganda che fa affrontare in maniera seria i problemi, non è la semplificazione che restituisce alla scuola il posto che merita nella società, non è l’autoritarismo, che consente ai ragazzi che frequentano le scuole molisane di vedersi riconosciuto il diritto costituzionale ad un’istruzione pubblica di qualità! Flc Cgil Molise


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15 settembre 2015

Con la nomina del giornalista, consigliere nazionale dell’Ordine, Vincenzo Cimino

Il nuovo Corecom per una diversa metodologia di lavoro Occorre un segnale di attenzione al rischio di una deriva professionale in direzione di un crescente appiattimento dell’informazione alle esigenze degli apparati istituzionali e sempre meno all’autonomia e libertà di giudizio L’affermazione del mestiere di giornalista in chiave etica e professionale: è l’obiettivo di Vincenzo Cimino eletto nel Comitato regionale sulla comunicazione (Corecom) da rendere visibile e da affermare a tutto tondo. Occorreva qualcuno che desse un segnale di attenzione al rischio di una deriva professionale verso un crescente appiattimento dell’informazione in direzione delle esigenze degli apparati istituzionali e sempre meno dell’autonomia e libertà di giudizio. Il Corecom, tranne la breve parentesi di Giovanni Di Marzo, in cui ha affermato la sua ragion d’essere, s’è disposto troppo docilmente alle “esigenze” del potere regionale, che del Corecom è padre e padrone. Con Cimino, che sa del mestiere e lo pratica con una buona dose di coraggio e sfrontatezza, si dovrebbero verificare non poche novità; sicuramente non mancheranno occasioni per polemizzare, si spera, in versione utilitaristica. Il Corecom ha di che, e di cosa, interessarsi essendo autorità garante della comunicazione, incaricata di

di Giovanni Muccio*

valutare e redimere contenziosi, di curare i rapporti con l’emittenza televisiva locale e la stampa, la gestione della regolarità delle campagne elettorali, nonché l’uso e la destinazione dei contributi regionali e nazionali alle emittenti televisive. Di questo insieme solosporadicamente s’è avuto notizia e contezza, preferendo il Core-

com del Molise tenersi a bassa quota e godersi lo spazio di competenza in forma molto confidenziale. La sua recente ricomposizione ha visto alla presidenza la longa mano della presidenza regionale se si vuole anche con buona ragione: da Palazzo Vitale hanno un grande interesse ad avere il controllo della comunicazione e, nel caso specifico, del milione di

euro che la recente legge regionale sull’editoria ha messo in ballo. Ma, come diciamo, al Corecom è arrivato, su indicazione dell’opposizione di Palazzo Moffa, Vincenzo Cimino, la cui prima preoccupazione è stata quella di indirizzare ai direttori e agli editori del sistema dell’informazione del Molise questo messaggio: “Gentili direttori ed

E il Piano triennale di corruzione e prevenzione?

A parere del Movimento regionale del Guerriero Sannita molte sono le lacune che hanno caratterizzano la vita amministrativa della Regione Molise nel 2014. In particolare la carenza di formazione del personale specificatamente alla prevenzione della corruzione, nonostante prevista dal Piano Triennale di Corruzione e Prevenzione. Una materia che ogni buon dipendente dovrebbe conoscere ed ogni buona Amministrazione dovrebbe adoperarsi per rendere edotto il proprio personale, anche servendosi di soggetti esterni cultori della vasta materia che comprende :” Normativa anticorruzione e trasparenza, piano triennale di prevenzione della corruzione; piano triennale per la trasparenza e l’integrità, codici di comportamento, normativa penale sulla corruzione, inconferibilità e incompatibilità degli incarichi e conflitti d’interesse ecc). Una carenza di formazione che riguarda circa 650 unità di personale dipendente dell’Amministrazione regionale tra Dirigenti e non dirigenti. In riferimento all’inconferibilità per incarichi dirigenziali, pur essendo stata richiesta la dichiarazione da parte dell’interessato dell’insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità, l’Amministrazione regionale non ha mai

effettuato verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni dell’interessato. Per quanto concerne eventuali incompatibilità per particolari posizioni dirigenziali, l’Amministrazione non ha effettuato monitoraggi per verificare la presenza di situazioni di incompatibilità, a tal riguardo non è dato sapere le ragioni di tale mancato svolgimento. Inoltre l’Amministrazione regionale ha autorizzato complessivamente 15 richieste di incarico exstra-istituzionale ai propri dipendenti di cui 5 a titolo gratuito e 10 retribuito, anche in questo caso non sono stati effettuati monitoraggi per verificare la presenza di incarichi exstraistituzionali non autorizzati. Ancora nel 2014, non risulta essere stato adottato il codice di comportamento che integra e specifica il codice adottato dal Governo. In conclusione non risulta che l’Amministrazione regionale abbia effettuato un monitoraggio al fine di verificare l’esistenza di situazioni in cui dipendenti pubblici cessati dal servizio siano stati assunti ho hanno svolto incarichi professionali presso soggetti privati destinatari

dell’attività dell’Amministrazione secondo quanto previsto dal Decreto legge 165/2001. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita si augura che le carenze riscontrate nell’attuazione del Piano Triennale di corruzione e Prevenzione, vengano risolte nel più breve tempo possibile, a tal riguardo il Movimento condividendo l’analisi del Dirigente che ha redatto il piano 2014, rivolge un appello al Presidente Paolo Di Laura Frattura , di attivarsi se ancora non l’ha fatto considerato che nel 2014 era assente, all’istituzione di una struttura organizzativa che si interessi della materia, che non solo consenta l’efficace e tempestivo espletamento degli adempimenti previsti dalla normativa ma che contribuisca anche alla valorizzazione del ruolo che la rilevazione, la misurazione e la prevenzione della corruzione svolgono nel percorso del cambiamento culturale della Pubblica Amministrazione. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita

editori, la mia nomina in seno al Corecom Molise è stata favorevolmente salutata da parte di tutti gli organi di informazione, e di questo sono grato. E’ mia intenzione avviare un rapporto di collaborazione con i colleghi giornalisti, gli editori, le istituzioni e, pertanto, vi chiedo di comunicarmi il referente col quale io possa interagire. E’ mia intenzione inoltre far partecipi tutti di ciò che accade all’interno del Corecom e di seguire insieme a voi le fasi che più ci toccano da vicino. Essendo il vostro rappresentante nell’organismo, mi piacerebbe fare riunioni per discutere e trovare insieme le soluzioni ai problemi.” Non era mai capitato prima. Un buon inizio, sempre che poi non si perda per strada. Cosa che escludiamo. Intanto ieri, presso la sede del Corecom in Via Colitto 7, il Comitato ha deliberato la nomina del vice-presidente e la predisposizione e l’approvazione delle attività per l’anno 2016.

Dardo

L’acqua deve restare pubblica Il Comitato acqua pubblica Molise, alla luce dei recenti avvenimenti concernenti l’istituzione del nuovo ente EGAM e l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato (SII), preoccupati per la vicinanza del 30 settembre 2015, data entro la quale si dovrà redigere il Piano d’Ambito, ribadisce la volontà popolare espressa con il referendum del giugno 2011, secondo cui la gestione del SII deve essere pubblica e partecipata. Per questo motivo il Comitato acqua pubblica Molise chiede alla giunta regionale il perché del ritardo nel legiferare in materia, visto che i termini della scadenza erano noti già dal 2013. Il Comitato ritiene inoltre che la Regione Molise debba necessariamente dare un indirizzo politico chiaro ed esplicito a favore di una gestione pubblica del SII, così come espresso anche dalla legge di istituzione dell’azienda speciale Molise acque, non attraverso facili dichiarazioni di facciata ma con concreti atti amministrativi e legislativi. Il Comitato acqua pubblica Molise chiede a tutti i sindaci dei comuni che costituiranno l’EGAM di attivarsi celermente, affinché la gestione del SII resti totalmente pubblica e per scongiurare il commissariamento dell’EGAM stesso, che rappresenterebbe l’apripista per la privatizzazione. Il Comitato invita tutti i soggetti politici e sociali ad una nuova mobilitazione e a restare vigili, affinché sia rispettata la volontà popolare sulla gestione pubblica del SII.


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5 15 settembre 2015

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Il rettore Palmieri relatore in un convegno internazionale a Pavia su “Università e Città”

Bravi fuori, inerti dentro

Nei fatti, l’università del Molise è poco interessata alle “buone pratiche che indichino che qualcosa di nuovo e di migliore è possibile” per Campobasso e l’amministrazione ignora sfacciatamente ogni raccordo con l’università Questa è bella. Solo qualche giorno fa abbiamo scritto : “La città e l’università insistono sullo stesso territorio urbano, ma non si conoscono; s’ignorano, venendo reciprocamente meno al proprio fine istituzionale. Il dato storico è impietoso. La città non vive l’università, e viceversa. L’università, del Molise, s’è appropriata dell’appellativo, ma del Molise non interpreta né rappresenta alcuna qualità, senso, valore o aspirazione. Siamo a un punto morto e purtroppo il sindaco Battista e il rettore Palmieri non sono diversi dai sindaci e dai rettori che li hanno preceduti. Diversamente, non avrebbero frapposto tempo a rendersi conto dalla necessità di interloquire e realizzare un modus vivendi per fare dell’università un soggetto complementare per collaborazioni istituzionali, e l’amministrazione di Palazzo san Giorgio un referente costante e non occasionale per impiantare un progetto tecnico/scientifico di crescita e di sviluppo della città”. Appena qualche giorno dopo, dall’università è venuto un sontuoso comunicato stampa per informare della partecipazione del rettore Palmieri, come relatore, al convegno internazionale “Università e Città. Un’agenda per il nuovo secolo” tenuto a Pavia il 9, 10 e 11 settembre. Siamo rimasti basiti di fronte alla notizia che di fatto svuotava di contenuto la nostra corrispondenza apprendendo che il rettore dell’università di Campobasso è

un cultore della materia scientifica, che si cura di trattare il rapporto tra le università e le città che le ospitano, al punto di essere relatore in un convegno internazionale. Poi però ci siamo detti che la nostra valutazione sul distacco esistente tra l’università del Molise e la città che la ospita era più che opportuna e pertinente. Anzi, ne usciva rafforzata dalla constatazione che abbiamo un rettore chiamato a relazionare sull’argomento, ma che nella città in cui è rettore s’è guardato bene da dare un contributo sostanziale alla correlazione “Università e Città”. Al convegno di Pavia ha fatto la sua bella figura, ha magnificato il Molise per le sue caratteristiche naturali e ambientali, storiche e culturali emblematizzan-

dolo come prototipo delle aree interne (pregi e difetti), ha dato fondo ad una serrata richiesta di rafforzamento del sistema universitario italiano, ha perorato l’incremento “dell’autonomia degli Atenei in un contesto articolato come quello italiano”. Insomma, ha detto molto, e bene, dal punto di vista accademico e scientifico, ma di concreto su come esaltare il rapporto università e città è rimasto nel vago: “ Penso che sia un tema che riguardi diversi contesti regionali italiani, che vedono nella <propria> università la fucina del loro futuro: nella fase di crisi strutturale del modello economico, è necessario tornare ad occuparci delle periferie; non più soltanto in un’ottica di resistenza alla marginalizza-

zione, ma nella prospettiva di una rinascita; andare alla ricerca di buone pratiche che indichino che qualcosa di nuovo e di migliore è possibile, magari con la possibilità di ricavare indicazioni paradigmatiche anche per il ri-orientamento dei modelli economici e dell’organizzazione sociale e territoriale a livello più generale”. O ancora:” Ogni Università è sempre collocata in un contesto urbano e territoriale di cui tenere conto, come ambito al cui benessere contribuire e come laboratorio nel uale sperimentare analisi, letture, interpretazioni, modelli. Sono convinto che esista un valore universale del locale, del territorio oggetto e soggetto del sapere, ambito di convergenza di saperi esperti e conte-

stuali, scientifici e umanistici, di discipline diverse, infine di incontro tra cultura e politica. Si tratta di un plusvalore tipico delle aree interne”. Riflessioni, propositi, ma nessuna dimostrazione che ci sia stata sperimentazione sul campo. Come dire. Di tanto sapere di Palmieri non abbiamo riscontro. Esempio. L’università del Molise è disinteressata alla politica urbanistica dell’amministrazione (ammesso che ne abbia una), e l’amministrazione ignora sfacciatamente ogni raccordo eventuale con l’università per gestire assieme, da un punto alto d’osservazione, la prevista realizzazione delle sede regionale, la sua connessione con le aree limitrofe, e assieme cercare di realizzare un innalzamento del Pil cittadino. Altro che chiacchiere da convegno. Motivo per cui, a conclusione della presa d’atto della performance del rettore Palmieri al convegno internazionale di Pavia, riteniamo pertinente concludere come abbiamo concluso la precedente corrispondenza. Ovvero:” Gli uomini che rispettivamente governano la città e l’università non danno alcun conforto all’idea di una fattiva collaborazione. Sono burocrati; l’uno, il sindaco, della politica; l’altro, il rettore, del carrierismo accademico”. Dardo

l’intervento di sergio genovese Posso parlare, sia pure con prudenza, dall’alto di una esperienza lavorativa che alla fine del corrente anno spegne la bellezza di quarantuno candeline. Da ex insegnante sono pieno di fierezza nel poter dire di avere vissuto la Scuola della bella epoque. Una Scuola che partendo dagli studenti, passando per bidelli, insegnanti e presidi, arrivava al cuore della Società rivendicando, a ragione, un ruolo di assoluta priorità e di inestimabile rispetto. Sarebbe pleonastico ( è proprio il caso di dirlo) che citassi figure che ancora fanno parte di noi e che hanno segnato il nostro cammino non solo lavorativo ma anche di vita. Una ricchezza immensa di cui individuano il peso sociale e morale, solo le persone che hanno un minimo di sensibilità civile. Era una Scuola che viveva sul senso del dovere di chi la rappresentava ma soprattutto sulla passione immensa di chi non si considerava un impiegato dello stato ma un vero e proprio operatore di vita. Solo per dare velocemente il senso, il mio maestro delle Ele-

La Scuola è ripartita, abbasso la Scuola delle parole vuote mentari il compianto Antonio Polcini, convocava oltre l’orario di servizio, tutta la classe a casa sua per approfondire gli argomenti trattati mentre ad una certa ora la moglie preparava la merenda. Era quella la Scuola che faceva sentire in obbligo di rispetto le famiglie che, in qualsiasi occasioni fossero convocate, indossavano il vestito della festa. Era quella la Scuola che si faceva rappresentare nelle strutture apicali da Provveditori che superavano concorsi nazionali altro che sistemi di chiamata diretta dove emergono qualità non meglio definite, anzi finanche troppo, che senza dubbio hanno contribuito a far perdere credibilità al mondo Scuola. Era quella la Scuola che, sul serio e non chiacchiere, metteva lo studente al centro del progetto e non di lato come avviene oggi nonostante le anonime smentite di turno. Si pensi su che cosa sono curvate oggi tutte le polemiche ( di rito)

sulla riforma della Scuola che parlano di tutto tranne che degli studenti che sono gli attori principali. Ci sarebbe da aprire un robustissimo capitolo sull’attivismo dei Sindacati sempre proteso a pretendere diritti ( ragioniamo sulla deriva dell’utilizzo di una legge civile come la 104 ) mentre i doveri venivano e vengono posti sempre in secondo piano. Anche qui mi aspetto le solite smentite protocollari. Sulla Scuola tante parole vuote, sillabe e consonanti in libertà pronunciate da pifferai griffati dal made in England per apparire più credibili. Passione modesta, molta ambizione personale. L’immagine sfuocata di quel maestro che portava a casa sua i suoi studenti per fargli capire cosa significava riuscire a vivere all’incrocio dei venti, resta una iconografia per i libri della storia antica mentre tutti corrono dietro ai lustrini e alle fasce tricolori.


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Campobasso

15 settembre 2015

Turismo itinerante, vince il Comune di Gambatesa Assegnati dall’Associazione produttori Camper e Caravan 20.000 € per il primo posto nella categoria “Sud e Isole” su un totale di 140 proposte. tesa in occasione del “Raduno di Capodanno” che ha permesso a centinaia di camperesti provenienti da tutta Italia di partecipare ed assistere alla secolare tradizione delle maitunate. Entrambi i suddetti enti hanno espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Il sindaco, Carmelina Genovese, ci tiene a precisare come siano state proprio queste esperienze, nate dal-

GambaTEsa. È del Comune di Gambatesa il miglior progetto per la realizzazione di un’area sosta camper multifunzionale nel bando nazionale “I comuni del Turismo in Libertà”, promosso dall’Associazione Produttori Camper e Caravan, che assegna così 20.000 € al comune molisano per finanziare l’opera. Il progetto del Comune di Gambatesa, curato dall’Assessore ai lavori pubblici Salvatore Concettini e dal delegato al turismo Luca D’Alessandro, si è imposto nella categoria “Sud e isole” in un concorso diviso in quattro categorie che ha visto la presentazione di circa 140 proposte

progettuali provenienti da amministrazioni comunali di tutta Italia. In particolare Gambatesa ha battuto la concorrenza di città ubicate in regioni turisticamente molto quotate, quali Puglia, Sicilia e Sardegna, evidenziando che anche il piccolo Molise può dire la sua se si associano impegno, passione e dedizione nell’amministrazione della cosa pubblica. L’idea di partecipare al concorso è nata dalle positive esperienze di turismo itinerante che l’Associazione culturale “I Maitunat’” di Gambatesa ed il Club Campeggio Molise attuano ormai da sei anni a Gamba-

l’attivismo di associazioni locali, ad aver sensibilizzato, non solo l’amministrazione comunale, ma la popolazione tutta, e permesso così di realizzare un progetto capace di soddisfare in pieno le esigenze del turi-

smo in camper. A supporto della candidatura anche un video, realizzato da Domenico Giorgio, presente su YouTube, dal titolo “Gambatesa, paese dei camperisti”, che con immagini ed interviste, racconta le

esperienze vissute dai camperisti a Gambatesa. L’Area sosta, destinata ad entrare nella rete nazionale delle aree attrezzate a supporto del turismo itinerante, sorgerà ai piedi del centro storico di fianco allo stadio comunale “G. Venditti” e ci si augura, permetterà di creare un flusso turistico stabile durante tutto l’anno capace di dare il proprio contributo all’economia del paese. Il risultato raggiunto fa onore a tutto il Molise ed il Comune di Gambatesa avrà l’opportunità di promuovere le proprie peculiarità in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà al salone del Camper di Parma Domenica 19 Settembre.

“Sì alla cremazione”

I Giovani del Pd si schierano con l’associazione e contro le “paure dei cittadini” Campobasso. “Negli ultimi venti anni la cremazione ha avuto un notevole sviluppo in Italia ed in Europa. Di pari passo le tecnologie di cremazione si sono evolute per ridurre l’impatto ambientale; questa tipologia di impianti vengono considerati “environmentally friendly” ovvero ecologici e a basso impatto

ambientale, inoltre questa pratica consente di evitare ampliamenti cimiteriali nella convinzione che “la terra debba essere usata per i vivi”. Lo sostengono i Giovani del Partito democratico sulla questione di Campobasso. “A chi sostiene che questa pratica possa portare dei disagi all’ambiente, ricordiamo che anche l’inuma-

zione ha i suoi rischi, se non si rispettano i criteri stabiliti, con il rischio di inquinare le risorse idriche, i fiumi, i mari ecc. Per questi motivi saremo al fianco dell’Associazione Molisana per la cremazione in questa battaglia di civiltà e mai dalla parte di chi cavalca le paure della cittadinanza”.

VIII Convocazione Ecclesiale diocesana dal 17 al 20 settembre 2015 “La Misericordia festa della prossimità”

Campobasso. “La Misericordia festa della prossimità” è il tema della Convocazione Ecclesiale diocesana

giunta all’ottava edizione indetta, come ogni anno, dall’arcivescovo di Campobasso – Bojano, S.E. mons. GianCarlo Bregantini. La Convocazione diocesana che si terrà dal 17 al 20 settembre 2015 alle ore 18,00 avrà le seguenti location: Auditorium Ex Gil in via Milano a Campobasso (17-18 sett); piazzale antistante Mensa della Charitas “Casa degli Angeli papa Francesco” (19 set); Cattedrale della Ss. Trinità Campobasso (20 set), relazione conclusiva, linee pastorali per anno 2015-2016 e Celebrazione Eucaristica.

Come ogni anno tale incontro ecclesiale diocesano raccoglie i partecipanti e tutto il popolo di Dio per affrontare le tematiche da sviluppare nel corso del nuovo anno pastorale attraverso l’intervento di importanti relatori sul tema indicato dal Pastore che, in questo anno giubilare straordinario indetto da papa Francesco, ruota intorno al tema della Misericordia. Durante la convocazione sarà presentata anche la Lettera Pastorale “La Misericordia festa della prossimità”. Tra i relatori interverranno: - 17 settembre, Auditorium Ex Gil-

CB, prof. Roberto Manc i n i , ordinario di filosofia – M a cerata “ L a cultura della Misericordia nella nostra vita quotidiana” - 18 settembre Auditorium Ex Gil-

CB, don Leonardo Lepore ,biblista – Benevento “Il cuore di Davide, profeta e re, icona di Misericordia - 19 settembre, Mensa Charitas –CB, Tavola Rotonda (mensa, dormitorio, immigrati, carcere, lavoro) “I segni della Misericordia e della prossimità in città e in diocesi” - 20 settembre, Cattedrale Ss.Trinità – CB ore 17,00, mons. Bregantini presiede Relazione conclusiva, Lettera Pastorale, Celebrazione Eucaristica.


Campobasso

7 15 settembre 2015

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Al di là delle critiche e delle polemiche esplose a Palazzo san Giorgio

La proposta di organizzazione approvata dalla giunta è un atto amministrativo rivoluzionario, intentando per tale la distinzione dei ruoli e delle responsabilità, dei diritti e dei doveri

L’introduzione dei meccanismi di controllo e di valutazione dell’operato e della qualità del lavoro è un obiettivo sempre pensato, qualche volta tentato, mai realizzato La pietra dello scandalo (politico e amministrativo) della deliberazione della giunta comunale con la quale è stato approvato e reso immediatamente esecutivo l’organigramma redatto e presentato dal dirigente dell’area Organizzazione Indirizzo e Controllo Antonio Iacobucci allo scopo di rivitalizzare, riordinare, motivare ed “efficientare” il Comune Capoluogo da anni in letargo, sarebbe il punto H del dispositivo, che dice: “Tutte le proposte di deliberazione di competenza della Giunta e del Consiglio devono essere trasmesse al dirigente dell’area Organizzazione, Indirizzo e Controllo per essere visionate e vistate per attestarne la coerenza con gli indirizzi della programmazione comunale e con gli obiettivi assegnati alla struttura burocratica e che lo stesso provvederà al successivo inoltro alla Segreteria Generale o alla Presidenza del Consiglio per l’approvazione degli organi di competenza”. La lettura e la interpretazione che n’è stata fatta, ha confermato che il tentativo di omogeneizzare ruoli e responsabilità perché vadano in unica direzione, peraltro individuata e tracciata con chiarezza nel momento in cui è stato fatto ricorso ad un coordinatore delle attività amministrative (leggasi Icobucci), cioè alla dirigenza dell’area organizzazione indirizzo e controllo (mai vista negli annali comunali un organismo d’indirizzo e di controllo incardinato a Palazzo san Giorgio ), deve fare i conti con la presunzione di intangibilità dei consiglieri, del consiglio, dei singoli assessori, della giunta e del sindaco, tutti visti e considerati compressi dal semplice fatto che le delibere del consiglio e della giunta siano coerentemente assunte in base agli indirizzi programmatici del consiglio e agli obiettivi assegnati ai vari settori. Nient’altro, dunque, che l’affermazione della funzione e delle motivazioni per cui è stato saggiamente deciso di avvalersi (finalmente) di un dirigente e di una struttura comunali

in grado di tenere nell’alveo della nuova volontà politica ed organizzativa dell’Ente l’intero apparato di Palazzo san Giorgio. Questa novità assoluta, questa rivoluzione di metodi e di contenuto, non poteva non generare nei consiglieri comunali, la reazione che ha generato: un misto di altezzosità, di dispetto, di lesa indipendenza, di lesa autorevolezza (ammesso che ne abbiano), ossia il male endemico che ha portato il Comune di

Campobasso alla paralisi operativa e alla esaltazione della retorica fine a se stessa. La proposta di organizzazione approvata, è innegabilmente un atto amministrativo rivoluzionario, intentando per tale la volontà di mettere tutti i tasselli del quadro politico e amministrativo al proprio posto, con le proprie prerogative, con le proprie responsabilità, i propri diritti e i propri doveri. La reazione pertanto è smodata e fuori luogo, provocata forse da una lettura e da un’analisi critica del provvedimento prevenuta e superficiale. Che le delibere assunte dal consiglio e dalla giunta trovino anche l’avallo di coerenza con i programmi deliberati dal consiglio e dalla giunta, e con gli obbiettivi assegnati alle singole strutture, appare tutt’altro che un’ingerenza o un limite all’autonomia degli organi amministrativi. Semmai un forte contributo all’efficienza, da raggiungere attraverso la distinzione dei ruoli e delle responsabilità. Più che il punto H, avrebbe dovuto essere oggetto di analisi e di critica l’intero progetto di riorganizzazione e la introduzione dei meccanismi strutturali di controllo e di valutazione dell’operato e della qualità del lavoro. Un traguardo sempre pensato, qualche volta tentato, ma mai realizzato.

Rossoblù deludenti e con troppi punti interrogativi Serve un cambio di passo per rispettare le attese di Gennaro Ventresca A giudicare dall’aspetto esibito a Scoppito, contro la locale e modesta Amiternina, la nostra squadra mi sembra solo un lontano parente del tanto atteso transatlantico che dovrebbe fronteggiare l’oceano durante la navigazione del campionato. Il primo tempo dei nostri ragazzi ha lasciato un po’ tutti basiti. Compresi gli stessi giovanotti che si sono spinti sino alle porte dell’Aquila per incitare la formazione rossoblù. I quali giovanotti, come succede quando la loro pazienza è ancora alta, li hanno incoraggiati senza la minima interruzione. Ma ciò non significa che non hanno compreso le loro difficoltà, in una giornata assolutamente da dimenticare. In verità le cose si sono messe meglio nella ripresa, probabilmente

avrà influito la superiorità numerica e il fiato corto degli abruzzesi che nella prima fase della sfida hanno speso numerose energie. Ma ci voleva la vittoria, magari striminzita e sofferta. Invece la casistica fattura

semplicemente un punto, grazie a Dimas, tra i più svegli, che ha trasformato con rabbia il rigore che sembrava poterci aprire la strada del successo. Una domenica balorda ci può stare.

Anche se il Fano, il principale antagonista al successo finale, è riuscito da par suo (cioè senza bagliori) a vincere ad Agnone. Portandosi al comando, a punteggio pieno. Nella concitazione dell’assalto finale ci saremmo aspettati l’ingresso sul sintetico di Giuseppe Todino, miglior rossoblù della scorsa stagione e finito, chissà poi perché, nella gerarchia di Cappellacci al sesto e ultimo posto tra gli attaccanti. Come sono precipitate le quotazioni dei due under campobassani Cianci e Tucci. Pur non volendo fare uno sterile campanilismo non si spiega come

mai la nostra squadra sia stata costruita con parsimoniose gocce di sangue molisano. Ma al tempo stesso non possiamo fare a meno di ammettere che l’unico nostro conterraneo in campo, il fusto Danilo Fusaro, poco ha fatto per suonare la carica. C’è di più: i suoi rilanci lunghi e alti non hanno fatto bene alla costruzione del gioco di Cappellacci che pretende palla a terra e “due tocchi”. Mi sia consentito fare una domanda che va oltre la nostra squadra e la molle prestazione di Scoppito: come mai l’Islanda che ha gli stessi abitanti del Molise (321.000) è riuscita a qualificarsi per la fase finale degli Europei e nella nostra regione, anche i centri più grossi, hanno bisogno di sette-otto giocatori provenienti da altre regioni per formare una squadra di Eccellenza?


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Campobasso

15 settembre 2015

Il successo di “Vivi la tua città” Ha bissato e superato il successo della prima edizione “Vivi la tua città” e, ad oggi, risulta una prima scommessa vinta dall’assessore comunale al Commercio, Salvatore Colagiovanni e dell’amministrazione comunale tutta. Tantissima gente per le strade cittadine che ha gradito i colori, le musiche, le iniziative econogastronomiche che hanno degnamente accompa-

gnato la serata. “Innanzitutto voglio ringraziare senza alcuna esitazione in primis la città di Campobasso, che ha reso possibile un evento che sicuramente tutti ricorderanno - ha sottolineato Salvatore Colagiovanni - tutti gli operatori delle associazioni di volontariato (la Protezione Civile e le Guardie Ecologiche, la Sea, le strutture comunali, il mondo dello sport, gli artisti che

hanno partecipato donando la loro arte senza costi). Così come la Confesercenti che ha operato insieme a noi per la buona riuscita della manifestazione. Sembra una frase retorica ma nei fatti non lo è: con la manifestazione si è reso possibile mettere in moto una sinergia tra l’Amministrazione Comunale e tutti gli operatori. Con Vivi la tua città abbiamo inteso creare le basi di

una piattaforma non più virtuale ma reale che aveva fatto segnare un passo importante già lo scorso anno e quest’anno i numeri confermano la bontà dell’iniziativa. Dopo aver riportato la vita nel centro di Campobasso ora le nostre attenzioni si sposteranno sul borgo antico del capoluogo molisano, da ripopolare e rivalutare, per scopi culturali, turistici, ma anche econo-

mici. Il centro storico di Campobasso è tra i più caratteristici d’Italia e puntiamo sulla nostra storia, per provare a risollevare la nostra città, che sicuramente non ha nulla da invidiare alle altre realtà italiane in quanto a potenzialità. Ed è proprio sulle virtù di Campobasso che faremo leva, per restituire alla città la dignità di capoluogo del Molise”.


Campobasso

9 15 settembre 2015

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Isernia

15 settembre 2015

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“Isernia, ora la ricostruzione” Per il movimento Cinque Stelle bisogna sgombrare il campo dalle macerie IsErNIA. “Il teatrino della politica pentra ci ha regalato ieri l’ultimo drammatico atto. Finalmente sono venute allo scoperto, scolpite nei numeri della sfiducia al Bilancio, le carenze di una coalizione di centrosinistra posticcia, inadeguata, costruita solo per entrare a ‘Palazzo’. Ma dall’altra parte non stanno certo meglio: il centrodestra, infatti, ha governato per oltre dieci anni riducendo la città nelle condizioni attuali”. Lo sostiene il Movimento Cinque Stelle. “ E’ lo stesso centrodestra che oggi parla di “atto dovuto, per il bene di Isernia”, nascondendo l’allergia cronica al fare opposizione e confermando il proprio bisogno di potere. Del resto sono anni che assistiamo a queste messe in scena: “opere” che hanno portato a tre commissariamenti mentre la città muore. Lavoro, Sanità, Economia, Ambiente, Università, Cultura, temi tutti affrontati in qualche caso con approssimazione, in altri con

insufficienza. E non veniteci a raccontare che il Commissariamento era da evitare proprio per non abbandonare il lavoro svolto su questi fronti: è sempre mancata una programmazione, uno sguardo d’insieme.

I volti, i personaggi di questo teatrino s o n o noti, notissimi: in qualche caso s o n o quelli ormai da decenni sul palcoscenico o dietro le quinte. Ma è anche vero che l’ultimo Consiglio comunale era quello ‘giovane’ per definizione, quello pronto a nuove sfide: è risultato essere solo una versione ringiovanita di una politica che puzza di vecchio. Ringiovanire è

d’obbligo ma non bisogna farlo solo con le carte d’identità, bensì con menti davvero slegate dalle solite logiche, verrebbe da dire, anche dalle solite famiglie… Dunque, calato il sipario, siamo davanti a un centrosinistra sfinito, sfibrato e un centrodestra che ora tornerà a sbandierare rinnovata unità per coprire lo sfacelo degli ultimi 15 anni e tentare il ritorno al potere. Due volti di uno stesso fallimento che preparano il terreno ideale a un cambiamento reale. Ecco perché il MoVimento 5 Stelle Molise è convinto che a Isernia, ora più che mai, possa e debba davvero iniziare una nuova era. Certo, la battaglia sarà difficile, da combattere su ogni fronte, soprattutto quello del clientelismo, ma i fatti hanno sancito la disfatta del duopolio centrodestra-centrosinistra, per questo è importante credere nel cambiamento. Il Movimento 5 Stelle all’interno di un’amministrazione, a qualsiasi livello, vuol dire già semplicemente controllo, trasparenza, equità. Ora, però, è il tempo di rimboccarsi le maniche. E’ tempo di mettersi in marcia”.

Reati contro la persona, 40enne arrestato dai Carabinieri Fermato anche 55enne, ubriaco alla guida di un camion IsErNIA. A poche ore dall’arresto di un 25enne di origine albanese, resosi responsabile di una serie di furti in abitazioni private e attività commerciali, i Carabinieri di Isernia hanno messo a segno un’altra operazione che ha portato all’arresto di un 40enne della

provincia dell’Aquila. L’uomo, con a carico vari precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, a seguito di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria si trovava in affidamento ad una casa di cura per disturbi della personalità, ma in virtù di un successivo Or-

dine di Custodia Cautelare che è stato emesso nei suoi confronti, questa mattina all’alba è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri della Stazione di Montaquila. A Castelpetroso invece, i Carabinieri della Stazione di Cantalupo nel Sannio, hanno sorpreso alla guida di

un camion, un 55enne di Frosolone, in stato di ebbrezza alcoolica, mettendo così in grave pericolo la sicurezza stradale. Nei suoi confronti è scattato anche il ritiro della patente di guida e il sequestro del veicolo.

“La buona scuola è quella di Gentile” Striscione di protesta del Blocco Studentesco contro il ministro Giannini IsErNIA. ‘La buona scuola è quella di Gentile’. È questo il testo dello striscione affisso dal Blocco Studentesco alla vigilia dell’incontro degli studenti del Liceo Scientifico ‘Ettore Majorana’ con l’attuale ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. “Con questa azione - afferma il Blocco Studentesco Isernia in una nota – abbiamo voluto ricordare come l’unica vera riforma operata nell’ambito scolastico nella storia dell’Italia unita sia stata quella del filosofo Giovanni Gentile negli anni in cui fu ministro della Pubblica Istruzione. La scuola di Gentile, ispirata ai principi dell’Umanesimo italiano, era una scuola capace di fornire non solo nozioni tecniche ma anche di educare uomini e forgiare caratteri, elemento primario da recuperare per strappare l’Italia dall’attuale situazione di declino”.

“L’attuale riforma invece – prosegue la nota - voluta da Renzi e dal Partito Democratico è pensata per demolire lo Stato Sociale secondo una visione che mette l’economia al primo posto rispetto alla persona. La ‘Buona Scuola’ di Renzi è la scuola del modello anglosassone, dei presidi manager, degli sponsor privati nelle scuole, dei fondi agli istituti privati e dei finanziamenti ‘latitanti’. Contro questo modello, che non ci appartiene e la cui applicazione rischia di veder di fatto compromessa l’istruzione di milioni di studenti in ragione dei continui tagli al settore dell’istruzione pubblica, il Blocco Studentesco continuerà ad impegnarsi a difesa di un servizio, la scuola pubblica, che necessita di essere salvaguardato e nuovamente valorizzato perché torni ad essere uno dei pilastri della nazione, e non svenduto per l’interesse di pochi privati”.

Finanza, il generale Piccinni ad Agnone AGNONE. Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Riccardo PICCINNI, accompagnato dal Comandante Regionale Molise, Generale di Brigata Vito STRAZIOTA e dal Comandante Provinciale di Isernia, Ten. Col. Roberto DI MASCIO, si è recato in visita presso la Brigata di Agnone. L’Alto Ufficiale ha incontrato tutti i militari del Reparto, ai quali ha rivolto parole di apprezzamento e di gratitudine per il lavoro svolto in un presidio Istituzionale ubicato in

zona disagiata che, in corso d’anno, sarà oggetto di un intervento di revisione ordinativa, nel quadro di una più ampia ottica di spending review. Nel corso della visita sono state illustrate ed analizzate le peculiarità del contesto socioeconomico dell’Alto-Molise Isernino, le prospettive e le linee di azione che consentiranno di razionalizzare e vieppiù potenziare il dispositivo di controllo del Corpo a tutela della sicurezza economica e finanziaria del territorio.


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Termoli

15 settembre 2015

San Pietro, parte il centro sociale Cerimonia ufficiale per la posa della prima pietra contrastato da una parte dei residenti dell’area Contro l’intervento, in programma già ai tempi dell’amministrazione Greco, hanno provato a scendere in campo alcuni residenti e l’ex sindaco Antonio Basso Di Brino che rilevavano alcuni dubbi circa la possibilità di attuare il progetto stesso, ma evidentemente non v’era motivo alcuno per stoppare l’opera e perdere quei finanziamenti della Cei, Conferenza episcopale italiana, che tra qualche mese daranno alla città un nuovo polo culturale.

TERMOLI. Alla fine l’asse sinergico tra Diocesi, parrocchia dei Santi Pietro e Paolo e amministrazione comunale hanno portato al risultato poco gradito dal comitato di residenti della zona Sud di contrada Porticone. L’area verde adiacente alla chiesa è diventato un manto di cemento con tanto di gru edile a campeggiare in mezzo. Spedito, va avanti il progetto per la realizzazione di un nuovo centro sociale, che nell’economia (non solo organizzativa) prenderà il posto del secondo luogo di culto originariamente previsto per la zona bassa a Nord, dove c’è la sede della Polisportiva, per intenderci, sempre a Porticone. Per non parlare di contrada Colle della Torre, lontana anni luce, pardon chilometri, dalla stazione clericale di via Po. L’area era stata recintata già dal maggio scorso, ma alle 17 di ieri, c’è stata la cerimonia di posa della prima pietra, simbolica visto che le fondamenta già sono state messe a dimora. C’erano il padrone di casa, padre Enzo Ronzitti, il vescovo Gianfranco De Luca, il sindaco Angelo Sbrocca e l’assessore al Territorio Pino Gallo, oltre a un centinaio abbondante di persone di richiamo parrocchiale. Dopo oltre dieci anni dall’idea basilare, attendendo solo i tempi tecnici di edificazione, il popoloso quartiere di Termoli, che ospita circa undicimila persone, avrà quindi un centro sociale, nuovi spazi per l’oratorio e una sala per conferenze e spettacoli teatrali. San Pietro, a questo punto, è facile dire che cambierà volto e lo farà in linea con

le esigenze di un quartiere di riferimento che, per molti e nonostante abbia tutto, è quasi considerato di periferia.

Nel carnet delle cose da fare, ci sarà l’ampliamento della parrocchia, la realizzazione di un nuovo fabbricato che fungerà da centro sociale, con al suo interno aule per la catechesi e altre attività parrocchiali, ma anche una sala per conferenze e spettacoli teatrali capace di disporre di ben 350 posti a sedere. Il termine dei lavori dovrebbe ricadere a circa 12 mesi dal loro avvio, questo significa che, se tutto andrà per il verso giusto, la prossima festa di San Pietro la si celebrerà inaugurando la nuova struttura.

Gtm, nuovo incontro in prefettura Ultimo tentativo per scongiurare lo sciopero degli autisti del servizio pubblico TERMOLI. C’è ancora una chance per scongiurare lo sciopero del trasporto pubblico urbano da parte dei dipendenti iscritti alla Filt-Cgil di Termoli. Dopo la richiesta avanzata dal segretario generale del Molise, Giorgio Simonetti, la vertenza stipendi, perché di questo si tratta, approderà ancora una volta sul tavolo prefettizio, dove l’ufficio territoriale di governo diretto dal prefetto Francescopaolo Di Menna ha convocato sia la componente sindacale che la delegazione della Gtm srl a un tentativo ultimo di conciliazione. Due delle 4 parti in causa in una vicenda che vede coinvolti anche Comune di Termoli e Regione Molise. La riunione è stata fissata per mercoledì 16 settembre, alle 10.30, presso gli uffici di piazza Pepe, a Campobasso.

Confesercenti, i corsi di formazione L’organizzazione per venire incontro alle esigenze delle attività commerciali

TERMOLI. La Confesercenti di Termoli, per venire incontro alle esigenze delle attività commerciali, ha programmato a partire dai prossimi

giorni l’intera serie dei corsi di formazione obbligatori. Si parte con i corsi di idoneità sanitaria sostitutivi del libretto sanitario che saranno sviluppati nel mese di settembre. Il 15 e 16 si svolgerà il corso base, il 21 settembre il corso di aggiornamento, ed il 28 e 29 il corso specifico necessario per chi effettua manipolazione di alimenti. Ricordiamo che i titolari o i dipendenti di attività di somministrazione ed alimentarista che ne sono sprovvisti rischiano una sanzione che va dai 1000 ai 3000 euro. Consigliamo pertanto di controllare la scadenza degli attestati base e specifico che è di 5 anni ed il possesso di tale attestato da parte dei propri dipendenti. Ad inizi di ottobre si svolgerà invece l’intero pacchetto dei 4 corsi per la

sicurezza, decreto legislativo 81/2008 (rspp, rls, antincendio e primo soccorso). I corsi, unitamente al documento di valutazione rischi (DVR), sono obbligatori per tutte le società e per le ditte individuali che abbiano almeno un dipendente. In questo caso le sanzioni per chi ne fosse sprovvisto sono molto più alte. La Confesercenti di Termoli, per dare la possibilità alle aziende di mettersi in regola con la normativa sulla sicurezza, propone detti corsi ad un costo decisamente accessibile e di gran lunga inferiore agli attuali costi di mercato. A metà ottobre si svolgerà invece il corso per il conseguimento della

qualifica di Somministrazione Alimenti e Bevande ed Alimentarista che è indispensabile per coloro che intendono aprire attività nel settore (bar, ristoranti, pizzerie, pub, market, pescherie, macellerie, frutta e verdura, ambulanti ecc.). Visti gli ottimi risultati occupazionali conseguiti con i corsi da PIZZAIOLO e BARMAN, sono in programma per il 5 ottobre un corso da pizzaiolo (ultimi 2 posti disponi-

bili) e per inizi novembre un corso da barman (ultimi 3 posti disponibili). I corsi sono a numero chiuso. Per iscriversi è possibile contattare la Confesercenti di Termoli allo 0875.706044 o 347.6149567 o recarsi presso la sede di Via Cavour, 9 nei pressi della stazione ferroviaria e dell’Università del Molise. Informazione sui corsi è possibile trovarle sul sito web www.corsipizzaiolo.info


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Termoli

15 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Parco comunale, l’Ati pronta a dare battaglia in Tribunale L’associazione titolare della gestione, si pone contro la giunta TERMOLI. Non sarà facile dirimere la controversia sul parco comunale. A distanza di qualche giorno dalla procedura di esecuzione avvenuta nella struttura intitolata a Girolamo La Penna, l’Ati Vivere il parco chiarisce alcuni passaggi. “In riferimento all’articolo apparso sul vostro giornale in data 9 settembre, a titolo” blitz.. al parco, il comune se lo riprende” l’ATI VIVERE IL PARCO ancora titolare del contratto di gestione del parco n. rep 1821 del 16 luglio 2013, esprime il suo parere: Si precisa che l’ente concentrava nello stesso giorno stessa ora, situazioni diverse, con soggetti giuridici plurimi che nulla hanno a che fare con “L’ATI VIVERE IL PARCO”. Ed esattamente Carpinone sas , titolare del chiosco; con apd Termoli calcio a 5, gestore del campo di calcetto lato ingresso principale; con guardie ecologiche occupanti l’area ex vivaio; e con associazione folcloristica “Iervelella” che occupava la

casa del custode sopra ex piscina. E’ avvenuto infatti che con ricorso ex art. 700 cpc il Comune di Termoli invocava, inaudita altera parte, (senza sentire la controparte ed affermando fatti non veri) di essere rimessa nella piena disponibilità e nel possesso di tutti i beni consegnati all’Ati “Vivere il Parco” a seguito di atto di concessione del servizio di gestione delle aree e delle strutture

del parco comunale “Girolamo La Penna di Termoli. Il Tribunale di Larino concedeva la misura richiesta e fissava la comparizione delle parti per l’udienza del 24/09/15. Orbene l’Ati non volendo assolutamente entrare nel merito della vicenda giudiziaria che sarà trattata dettagliatamente nelle aule del tribunale di Larino, giova in ogni caso fare alcune osservazioni in merito al-

dannata alle spese e risarcimento di parecchie decine di migliaia di euro ad un privato, e che non avendo adempiuto al pagamento, la sede sociale con relativi beni è da tempo pignorata? E che la stessa associazione Tennis Termoli, non è intestataria di un conto corrente come prescritto dalle normative vigenti su cui far passare i flussi di cassa? Inoltre non sappiamo se ci sono eventuali conflitti d’interesse, ma sicuramente, considerato che alcuni componenti di giunta sono stati soci e forse lo sono ancora visto che solcano i campi in terra rossa del circolo tennis quasi tutti i giorni, almeno dal punto di vista etico e morale, pensiamo dovevano astenersi dalla votazione cui beneficiario era l’asd Tennis Termoli. Aspettiamo di leggere l’atto di convenzione stipulato tra il comune e il tennis, per meglio comprendere quali sono i diritti e doveri dello stesso e in che modo sono ripartiti.

l’affidamento del parco comunale vedi delibera di giunta n. 216 del 4 settembre 2015 all’associazione Tennis Termoli: – sapevano i componenti di giunta comunale che l’associazione tennis, oggetto di assegnazione del parco, ha partecipato in qualità di mandante nel raggruppamento di imprese con mandataria Casavecchia Group S.p.A. e che la stessa compagine in fase di apertura delle offerte veniva esclusaper aver consegnato in ritardo i documenti di gara? (Questo anche per meglio comprendere tutte le azioni, articoli sui giornali, lettere di genitori della scuola tennis al sindaco, esposto alla Asrm fatto dal presidente dell’associazione Tennis Termoli). Di fatto con l’atto di giunta comunale, si è sovvertito l’esito di una regolare gara di appalto, emanata secondo quanto disposto dal codice degli appalti legge 163/2006. – sapeva la giunta che L’associazione Tennis è stata da tempo con-

Pediatria, poco un solo giorno Petizione popolare per chiedere all’Asrem di ripristinare il servizio per tre volte la settimana TERMOLI. Cento firme raccolte finora per chiedere all’Asrem di ripristinare il servizio di Pediatria al Consultorio di Termoli tre volte alla settimana così come previsto dalla legge. E’ la richiesta contenuta in una petizione che è stata lanciata dall’associazione “Termoli per i Bambini”. L’iniziativa è nata all’indomani della decisione dell’Asrem prima di sospendere e, in un secondo tempo, di ridurre a un giorno solo a settimana il servizio del ‘medico di base’ dei bambini, uno dei servizi più ‘gettonati’ in basso Molise. E così, a detta dei genitori e dei rappresentanti dell’associazione, un giorno solo a set-

timana sarebbe troppo poco per consentire al medico di visitare tutta la mole di piccoli pazienti che usufruiscono della struttura vuoi perché il proprio ‘medico di base’ (che viene assegnato a ogni singolo neonato) è fuori Termoli (nonostante la residenza di più di qualche genitore sia termolese), vuoi perché le stesse mamme preferiscono il servizio del consultorio. Una situazione che, quindi, non sarebbe più gestibile e che avrebbe spinto alla creazione della petizione.

Afghano viaggiava incastrato sotto al rimorchio di un Tir sull’A14 TERMOLI. Avvistamenti di profughi stipati nei posti più impensabili in tutta Europa e la costa adriatica tra Abruzzo e Molise non fa di certo eccezione. Una segnalazione molto particolare è stata fatta al centralino della Polizia autostradale, con gli agenti della sottosezione di Vasto Sud a intervenire tempestivamente dopo che qualche automobilista in transito sulla carreggiata Nord, aveva visto coi propri occhi una gamba che sbucava sotto al rimorchio di un Tir battente bandiera, pardon, targa transalpina. Il mezzo pesante diretto a Nord è stato bloccato dalle forze dell’ordine, che sono riuscite a liberare lo straniero che viaggiava incastrato sotto l’asse del rimorchio stesso, si trattava di un maschio di nazionalità afghana. Sia il Tir che l’esule sono stati portati al comando della sottosezione di Vasto Sud. L’im-

migrato, ovviamente clandestino, ha necessitato delle cure dei medici del 118, poiché avvertiva forti dolori alla schiena e agli arti inferiori, a causa della postura estremamente rischiosa assunta nel viaggio della speranza verso il Nord Europa. Non è stato semplice, disincastrarlo. Per accertarsi che non avesse lesioni più profonde è stato anche visitato dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale San Pio, ma per fortuna non si è reso necessario il ricovero. L’afghano rimarrà fino a domani nella centrale dell’A14 tra Molise e Abruzzo, in attesa delle disposizioni assunte dalla questura di Campobasso, competente per territorio visto che l’asiatico è stato fermato in territorio molisano. L’autoarticolato stava rientrando dalla Grecia e l’aspirante rifugiato si sarebbe accodato al mezzo senza che il conducente se ne avvedesse, per poi sbarcare al porto di Bari col traghetto proveniente da Patrasso. Un’operazione coordinata dalla centrale operativa di Pescara in contatto col comandante della sottosezione di Vasto Sud, l’originario di Guardialfiera Antonio Pietroniro.



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Opinioni Di Claudio de Luca Riaprono le scuole in Molise e ritornano i “pensieri”. Nel 2003, molte rimasero chiuse per verificare la statica delle strutture. L’evento drammatico di S. Giuliano di P., i concomitanti fenomeni vulcanici in Sicilia, il terremoto registrato nel versante ionico dell’Etna scatenarono una sensazione di paura. Il tema della sicurezza dei plessi divenne un’emergenza nazionale, ma le spinte emotive finirono con lo spegnersi in breve tempo a fronte della limitatezza delle risorse. Ai Comuni, proprietari e manutentori degli edifici, spetta programmare gli interventi e le priorità con strumenti finanziari straordinari sorretti dagli interventi statali. Prima che da Renzi, ciò era stato già previsto dalla l. n. 265/1999 che, nel disporre la proroga di 5 anni per gli enti competenti ad effettuare lavori in osservanza alla legge n. 626 del 1994, aveva imposto un programma di interventi sugli edifici scolastici articolato in piani annuali attuativi, predisposti in relazione all’urgenza. In sostanza, la proroga della messa a norma degli edifici era stata imposta dalle legge dell’economia, ma risultava utilizzata per razionalizzare e distribuire nel tempo gli interventi necessari. I Comuni avrebbero dovuto assolvere il doppio obbligo della programmazione e dei piani annuali attuativi. Il problema del reperimento delle risorse è successivo a quello della individuazione delle situazioni di rischio nonché della relativa intensità. Il reperimento delle risorse non è solo un atto di scelta politico-amministrativa. La legge, che aveva differito fino al 31 dicembre 2004 il completamento degli interventi

Di Claudio de Luca Alla prossima convocazione del massimo consesso civico, Palazzo ducale dovrà occuparsi della questione-Egam ed i Consiglieri frentani dovranno decidere se aderire (o meno) al nuovo Ente-carrozzone. Alcuni Assessori (a corto di argomenti!) avrebbero già esternato: non c’è che fare, associarsi è un obbligo e non un’opzione. Ma questa tesi è stata già smentita dallo stesso Ministero. La verità è che, mentre è tuttora vigente una legge regionale in materia (la n. 8 del 3 marzo 2009), l’Esecutivo Frattura, baipassando il contenuto dell’art. 16 dello Statuto, ha espropriato la potestà consiliare sulla gestione pubblica dell’acqua con una semplice deliberazione (la n. 285/2015) ed ha istituito questo nuovo ente di Governo di Ambito che, peraltro, si rivelerà molto costoso. Basti pensare alle indennità da prevedere a favore dei nuovi Amministratori, del Direttore generale e della struttura che, naturalmente, graveranno sulle spalle dei Molisani, destinati a vedere lievitare le tariffe. Purtroppo la parola d’ordine di chi pensa di dovere aderire è quella per cui occorra evitare ad ogni costo il commissariamento del Comune; e fa girare – artatamente – la voce secondo cui un comportamento diverso costerebbe l’esborso dell’indennità da corrispondere al dirigente regionale incaricato. Ma vero è che si tratterebbe di cifre risibili, al massimo limitate al ristoro delle spese vive sostenute dal Commissario che, essendo un dirigente della Regione Molise, non potrebbe essere reso destinatario di compensi ulteriori. Per di più la sua venuta non comporterebbe alcuna ripercussione sull’as-

15 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sicurezza nelle scuole e responsabilità dei dirigenti

per la messa a norma degli edifici, aveva consentito ai Dirigenti scolastici di portare a termine entro due anni (31 dicembre 2000) gli adempimenti posti ai fini di prevenzione dalla legge n. 626 del 1994. Ma, scaduto il termine, raramente era stato adempiuto l’obbligo di formulazione del piano-rischi, con la comunicazione all’ente locale di quella parte riguardante lo stato dell’edificio ed i rischi conseguenti. Queste segnalazioni avevano la finalità di richiamare l’ente sulla necessità di attivare accertamenti e verifiche. In sostanza, gli

obblighi relativi restano a carico dell’Amministrazione tenuta – per effetto di norme e convenzioni – alla loro fornitura e manutenzione, sottolineando che solo la richiesta dell’intervento di manutenzione (formulata con riferimento alle situazioni individuate, e non già in forma generica) libera il dirigente dalla responsabilità ipotizzata dalla legge n. 626 del 1994. Insomma la segnalazione ha sicuramente carattere e finalità di prevenzione, ma non esime il dirigente dall’interessarsi dei probabili effetti per il solo fatto di avere richiamato l’attenzione di chi

aveva il compito di attuare l’intervento. Sia nell’immediatezza della segnalazione, sia nelle more della effettuazione dell’intervento, possono (e debbono) essere adottati accorgimenti, o misure (tanto più in situazioni di pericolo imminente), atti a scongiurare gli effetti dannosi. Naturale, però, che tutto ciò può valere per situazioni ed aspetti che presentino margini di intervento preventivo o di attuazione di misure di emergenza, ma ben difficilmente potrebbero riuscire giovevoli con riferimento ai fenomeni straordinari ed improvvisi della natura. Cosa ha pensato di questi assunti l’Associazione nazionale dei Presidi? Solo dopo i fatti di S. Giuliano di P. questa ebbe a formulare considerazioni sul tema della sicurezza, sostenendo che quella assoluta non esiste. Nella migliore delle ipotesi ogni azione di prevenzione si basa sull’esperienza, e quindi sul passato, dal momento che non si può essere in grado di predire o di scongiurare il futuro, se non in quanto certi eventi si presentino come replica. Di questo occorre tenere conto pure quando si parla di sicurezza a scuola, intendendola non divisibile, dacché essa discende dalla contemporanea esistenza di molte condizioni, parte di cui possono essere riferite alle strutture fisiche (edifici, impianti) e parte alle condizioni di esercizio (utilizzo dei locali, segnaletica, addestramento del personale e degli utenti).

Egam, chiare, fresche e dolci acque setto dell’Esecutivo locale, dal momento che – in discussione – ci sarebbero soltanto i contenuti dell’eventuale deliberazione di non adesione. Chi si dice entusiasta per l’avvento dell’Egam è il vice-Presidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro: “Si tratta di un progetto necessario adottato per ottemperare alle nuove norme. Perciò le perplessità circa l’opportunità di aderire all’Ente di governo per l’ambito Molise non sono condivisibili, pure per evitare al Molise di incorrere in pesanti sanzioni, visto che la gestione condivisa è obbligatoria per decisione governativa”. Il mendace figliolo dell’ex-Pm ha pure dichiarato che non potranno verificarsi aumenti indiscriminati e che non sarebbe giusto lasciare esente dal pagamento del canone chi disponga di fonti idriche nel proprio territorio a differenza di altri molisani meno fortunati. Ma non pensa Di Pietro che cedere gratuitamente all’Egam le reti idriche e fognarie comunali costituisce una ‘perdita’ economica per i Comuni non solo in termini di ‘prezzo’ quand’anche in ‘valore economico’? E che rinunciare persino alle sorgenti, quando se ne disponga, sia da considerare un vero e proprio ‘furto’ perpetrato ai danni degli enti locali territoriali? Tutto ciò posto, ci pare giusto concludere con un parere, qualificato “modesto” addirittura da chi lo ha lanciato sulle colonne di “Face book”. Lo citiamo volentieri perché i conte-

nuti che lo concretano rappresentano l’uovo di Colombo e delineano una sorta di “o” di Giotto. “Premesso che l’adeguamento normativo è possibile – scrive Alberto Gentile – c’è da osservare che, sulla questione, c’è già una vecchia legge in materia di servizio integrato. L’acqua è demaniale; le sorgenti pure, ma le reti di distribuzione (fatta eccezione per quelle dell’Erim) sono comunali. Perciò sarebbe sufficiente che i Comuni deliberassero per un’adesione alla captazione dell’acqua in esubero alla sorgente del proprio servizio idrico

per mantenere il Servizio della distribuzione nel proprio ambito. In sintesi, è vero che l’acqua è demaniale, ma alla sorgente; e quindi l’Egam capti l’esubero, ma non il resto”. Più chiari di così! Purtroppo la solita manfrina politica e gli accordi politici han fatto sì che soltanto pochissime assisi civiche abbiano votato “no”, affidandosi alle decisioni dei Giudici del Tar, mentre la gran parte ha ritenuto opportuno di fare cordata legandosi mani e piedi (ed a scapito dei propri elettori!) ai propri capi-corrente. Storia stantia che “puzza” persino!



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