Gazzetta Italia n.6

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Muzeum Mocak w Krakowie

Dzień Pamięci

Museo Mocak a Cracovia

Il giorno della memoria

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GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011 n. 6 anno/rok 2011

Przemierzając Włochy Percorrendo l’Italia PAG/STR 10

CULTURA Bacciarelli Włosi w Polsce na przestrzeni stuleci

Italiani In Polonia nei Secoli

CARAVAGGIO le donne dello Spettacolo “L’Uomo Caravaggio” di Alberto Macchi, in scena a Varsavia in lingua italiana con la Compagnia “Esperiente” in seno all’Associazione Italiani In Polonia - aktorki podczas spektaklu autorstwa Alberto Macchi, wystawionego w warszawskim teatrze po włosku z Grupą Teatralną “Esperiente” Stowarzyszenia Italiani in Polonia

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Włoska Grupa Teatralna "Esperiente" na scenie z "Uomo Caravaggio"

Montepulciano

Daniele Mosconi

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Notizie in breve PAG/STR 14

BEZPŁATNY GRATUITO ISSN 2081-5719

piątek, 4 lutego, odbyło się drugie przedstawienie sztuki pod tytułem „L’uomo Caravaggio”, które można zobaczyć w Teatrze Oratorium w Warszawie. W przedstawie-

niu występuje Włoska Grupa Teatralna „Esperiente”, która wystawia spektakle nie tylko w Warszawie, ale też całej Europie. Chodzi tutaj, jak wiele osób zapewne wie, o sztukę napisaną przez dramaturga i reżysera teatralnego Alberto Macchi. Udało mu się, zaledwie od maja 2009 roku zgromadzić grupę chętnych, którzy również dzięki wytrwałości i po-

święceniom, zaangażowali się w pełni w ten projekt, abyśmy mogli podziwiać, po dwóch wcześniejszych i jedynych w swoim rodzaju, przedstawieniach, zaprezentowanych w 2009 roku przez nieistniejącą już grupę teatralną Compagnia della Calza, nowy spektakl we włoskiej wersji językowej, które upamiętnia 400 rocznicę śmierci lombardzkiego malarza.

Ten, kto widział pierwszy spektakl o Caravaggio, nie mógł nie zauważyć podczas drugiego przedstawienia drobnych, ale znaczących dla komedii zmian, wprowadzonych w czasie ostatnich trzech miesięcy.

l 4 Febbraio ha avuto luogo la seconda rappresentazione della commedia “L’uomo Caravaggio” ancora nel Teatro Oratorium di Varsavia, con la Compagnia Teatrale Italiana “Esperiente” di Varsavia, per l’Europa. Si tratta, come già molti sanno, dell’omonima opera

teatrale scritta dallo stesso regista, Alberto Macchi che, a Varsavia solo dal maggio 2009, è già riuscito a raccogliere attorno alla sua iniziativa un gruppo eterogeneo di volontari che, non senza sacrificio personale, si sono impegnati a fondo permettendoci ora di assaporare, dopo i due gustosissimi spettacoli - unici e

irripetibili - regalatici nel 2009 dalla disciolta Compagnia della Calza, una nuova performance in lingua italiana nell’anno che commemora i 400 anni dalla morte del pittore lombardo. Chi aveva visto il primo spettacolo del Caravaggio, non può non aver preso atto (mi si consenta il gioco di parole, parlando di teatro)

in questo secondo, dei cambiamenti lievi, ma rilevanti nell’economia della commedia, intervenuti a distanza di tre mesi.

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REKLAMA


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GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011

Alex Johanson e Anna Plonka: Koleda polacca arriva a Roma Joanna Longawa Dal 16 al 29 giugno 2011 i due scultori polacchi Alex Johanson con la moglie Anna Plonka esporranno le loro opere alla galleria d’arte Quadrupede in via S. Giovanni di Laterano, 45 a Roma (dintorni Colosseo, www.quadrupede.it ). La loro arte oscilla tra i mondi umano ed animale, che non solo convivono in una gioia di colori originali ma si compenetrano uno nell’altro, sfumando così i confini della realtà. Le figure di Plonka sono decorate con rame o ricoperte di glassa, piene di teatralità e di elementi rurali. La serie di Johanson ‘Po Koledzie’, invece, nata da ceramica e legno, gioca con la tradizione natalizia polacca, dandole un aspetto esageratamente comico, bizzarro, fantastico. I Kolednicy, gruppi di ragazzi travestiti che nel periodo di Natale animano i piccoli centri, intonando canti, augurando a tutti buona fortuna e prosperità, qui prendono le forme di piccole creature con le corna, maschere e stelle, che attirano gli incuriositi sguardi degli osservatori. Lo scopo della mostra sarà divertire, evocare sorrisi piuttosto vivaci ma anche dimostrare come un microcosmo locale può diventare una verità di tutti. Le opere di coniugi Johanson/Plonka si possono ammirare anche nella loro Galeria Sztuki Rynek 7 ad Andrychow (Malopolska).

Alex Johanson i Anna Płonka: polska kolęda przybywa do Rzymu Od 16 do 29 czerwca dwoje polskich rzeźbiarzy: Alex Johanson z żoną Anną Płonką będą wystawiać swoje prace w galerii sztuki Quadrupede przy ulicy S. Giovanni di Laterano nr 45 w Rzymie (w okolicy Koloseum, www.quadruopede.it). Ich sztuka oscyluje między światem ludzkim a zwierzęcym, które nie tylko współistnieją w feerii oryginalnych barw, ale również przenikają się wzajemnie, zacierając granice rzeczywistości. Figury Płonki są dekorowane miedzią lub pokryte lukrem, pełne teatralności i elementów rustykalnych. Natomiast kolekcja Johansona “Po Kolędzie”, stworzona z ceramiki i drewna, nawiązuje do polskiej tradycji świątecznej, nadając jej komiczną, dziwaczną i fantastyczną formę. Kolędnicy, grupki młodzieży, które w okresie świątecznym ożywiają niewielkie skupiska ludzkie, intonując świąteczne pieśni i życząc wszystkim szczęścia i pomyślności, tutaj przybierają postać małych stworzeń z rogami, maskami i gwiazdami, które przyciągają ciekawe spojrzenia obserwatorów. Wystawa ma bawić, wywoływać radosny uśmiech, ale również pokazać, że lokalny mikrokosmos może stać się prawdą uniwersalną. Dzieła pary Johanson/Płonka można podziwiać również w ich Galerii Sztuki Rynek 7 w Andrychowie (Małopolska).

ECCELLENZA ITALIANA

Senso e sensualità Il nuovo Museo di Arte Contemporanea a Cracovia su progetto di Claudio Nardi Barbara Stec

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Gli italiani ci sanno fare", commenta un architetto polacco commentando il nuovo Museo d'Arte Moderna a Cracovia. L'ho visitato a novembre 2010 durante una temporanea apertura al pubblico, prima dell’allestimento finale. Subito dopo l’aggiudicazione del concorso per il miglior progetto, nel 2007, allo Studio Claudio Nardi di Firenze e Leonardo Mario Proli, il nuovo museo ha iniziato ad essere associato a quella particolare “qualità italiana", che a Cracovia ha una sua propria tradizione. Una cifra italica caratterizzata da un alto valore estetico (che a volte sfocia un esagerato "estetismo”), dalla raffinatezza, da riferimenti alla moda contemporanea, dalla grande attenzione ai dettagli e ai materiali utilizzati. Peculiarità che ogni architetto declina naturalmente a suo modo. Questa volta, gli accenti formali italiani sono stati declinati in una ambientazione post-industriale complessa e dall’alto valore storico, e per fortuna “l'estetica” non ha prevalso sull’insieme del progetto. Il museo si trova a Zabłocie, nel distretto industriale di Cracovia e occupa una buona parte degli edifici della vecchia fabbrica di stoviglie smaltate e prodotti in metallo Rekord Sp.z o.o., gestita durante la seconda guerra mondiale da Oskar Schindler. Il museo è adiacente al vecchio edificio amministrativo della fabbrica in ulica Lipowa 4, sede di una sezione del Museo Storico di Cracovia. La localizzazione del museo, scelta dal Comune e che ha evidentemente influenzato il progetto, ha suscitato reazioni contrastanti. Di sicuro nobilita una zona di Cracovia che fino a pochi anni fa era molto trascurata, tanto che già durante la costruzione del museo Mocak sono stati fatti dei significativi investimenti nella zona. Ma in molti hanno criticato la scelta di questa localizzazione per il difficile accesso alla struttura, perchè il terreno sarebbe troppo piccolo e modesto per diventare un centro dell'arte contemporanea e perchè il contesto della ex fabbrica, così importante nella storia della Polonia, potrebbe limitare un po' il potenziale del museo. Il Museo progettato da Nardi si inserisce con grande rispetto nel contesto architettonico che lo circonda, per esempio della grande sale della fabbrica sono state mantenute le proporzioni, l'altezza, il caratteristico tetto e il contorno di base, anche dalla parte dell'edificio di amministrazione cioè dell'attuale fabbrica di Schindler. La vicinanza dei due musei (con opere così diverse)

che una volta costituivano un'unica costruzione architettonica è stata messa in evidenza dagli architetti tramite l'ingresso comune, come continuazione dell'ingresso alla fabbrica dalla via Lipowa 4. L’importanza del contesto storico-architettonico è valorizzata anche all'ingresso dove, dietro una copertura di vetro, si può vedere un grande frammento delle mura originali in mattoni della vecchia fabbrica. La forte presenza delle tracce post-industriali nella zona di ingresso costituisce un chiaro riferimento alla storia di questo edificio. Il richiamo all'arte dei nostri tempi è espresso nel forte contesto di una produzione industriale severa e razionale che mette in evidenza la serietà del lavoro e la dura vita degli operai e la storia dell’ultima guerra. Un ambiente quindi non scontatamente adatto ad ospitare una esposizione d’'arte con-

temporanea, ma questo in fondo da al Mocak un carattere individuale ed originale. L'edificio anche se basso, è largo e visibile da lontano e da vari punti del circondario grazie alle pareti che ricordano, secondo il progetto, i muri tipici dei vecchi quartieri dei ghetti. Pareti fatte di diversi materiali: vetro, cemento, pietra e rete metallica che legano la nuova architettura con i vecchi dintorni del quartiere dandole carattere. Esperienza interessante è quella di percorrere il perimetro esterno dell'edificio perchè grazie alla sua forma la costruzione crea con l'architettura esistente un nuovo spazio urbano. Sono importanti gli spazi che si creano tra i muri degli edifici, un corridoio dalla parte di via Lipowa, una lunga piazza tra l'ingresso al Mocak e la Fabbrica Emalia, come la piazza tra il museo e l'edificio della biblioteca e degli studi del-

l'arte, e le due piazze dalla via Ślusarska. Questi spazi costituiscono l'estensione dell'interno della costruzione architettonica svolgendo un ruolo importante per il funzionamento del museo. L'interno è spazioso, luminoso. Dominato da grandi, oblunghe stanze rettangolari, spesso tagliate da una serie di colonne, illuminate dai lucernari sul tetto. Significativa la grande sala al piano sotterraneo che aumenta notevolmente lo spazio espositivo, una zona che è illuminata dall'alto attraverso un soffitto a lucernaio. I dettagli dell'arredamento e l'illuminazione del bar-caffé mostrano un design semplice che fa riferimento al carattere del quartiere degli operai. Nel complesso il museo è semplice e sensuale. La costruzione dall'esterno segue con fermezza l’ordine razionale e funzionale della vecchia fabbrica, anche se la nuova funzione dell'edificio è completamente diversa. Il carattere è sottolineato dalla forma delle pareti e lo zig-zag del tetto, evidenziato dal profilo con un rivestimento scuro di elevazione. È l'elemento caratteristico del palazzo che in certi punti crea delle viste spettacolari, vere e proprie immagini grafiche. I materiali usati per la costruzione: il calcestruzzo, il rivestimento in grafite, vetro, rete di metallo, il legno per il banco alla reception visibile dall'esterno attraverso una parete di vetro, sottolineano un'espressione riservata ed elegante di tutto l'interno. Soluzioni semplici ma con attenzione ad ogni dettaglio, un progetto realizzato con molta cura. Le divisioni tra le lastre di vetro, il disegno delle saldature in grafite, le scale illuminate da sotto, i giunti del pavimento, la grondaia sopra il tettino della veranda d'ingresso, sono dettagli indovinati di elegante e forte impatto visivo.


ECCELLENZA ITALIANA

GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011

Sens i sensualność Muzeum Sztuki Współczesnej w Krakowie projektu Claudio Nardiego

Włosi to potrafią” – mówi o właśnie otwartym Muzeum Sztuki Nowoczesnej w Krakowie polska pani architekt. Zwiedzała je w listopadzie 2010 r. tuż po czasowym otwarciu dla publiczności, a jeszcze przed ostatecznym wykończeniem i urządzeniem. Odkąd konkurs na projekt w 2007 r. wygrała pracownia Claudio Nardiego z Florencji i Leonardo Mario Proliego, nowe Muzeum zaczęło być kojarzone ze specyficznie „włoską” jakością, która w Krakowie ma swoją tradycję. Oznacza ona najogólniej wysoką wartość estetyczną (a nawet przesadne „estetyzowanie”), wyrafinowanie, wyrażne odniesienia do współczesnej mody, dbałość o materiały i szczegół. Te skojarzenia są wszak przenicowane przez osobowości architektów i dają rezultat zawsze zindywidualizowany. Tym razem włoska jakoś formalna padła w sam środek poprzemysłowego bałaganu o dużej wartości historycznej i na szczęście „estetyka” nie zdominowała „życia” tego miejsca iprojektu. Miejsce Muzeum znajduje się na Zabłociu, w przemysłowej dzielnicy Krakowa i adoptuje znaczną część pofabrycznych zabudowań dawnej Małopolskiej Fabryki Naczyń Emaliowanych i Wyrobów Blaszanych „Rekord” sp. z o.o., zarządzanej w czasie II wojny światowej przez Oskara Schindlera. Sąsiaduje z nim dawny budynek administracyjny fabryki przy ul. Lipowej 4, w którym znajduje się oddział Muzeum Historycznego Miasta Krakowa o nazwie Fabryka Emalia Oskara Schindlera. Ta lokalizacja, wybrana przez miasto (nie przez architektów) zasadniczo wpłynęła na projekt i właśnie oddawany publiczności budynek. Ma ona zwolenników i przeciwników. Z pewnością nobilituje przemysłową i jeszcze parę lat temu mocno zaniedbaną dzielnicę Krakowa. Już w czasie budowy Mocaka powstały tu znaczące inwestycje. Ale przeciwnicy tej lokalizacji wskazują na trudny dojazd, ciasnotę działki, zbyt skromnej dla muzeum sztuki współczesnej oraz mocny kontekst fabryki, tak ważnej dla historii Polski, ograniczający z założenia skalę muzeum. Szacunek wobec kontekstu Muzeum Nardiego wpisuje się w zastaną strukturę miejsca z dużym szacunkiem. Adoptuje halę fabryczną, zachowując jej proporcje, wysokość, charakterystyczny dach szedowy, zasadniczy obrys, również od strony budynku administracji, czyli obecnej Fabryki Emalia

MOCAK in basso l’Architetto Claudio Nardi; in alto lo schizzo dell’ingresso disegnato da Claudio Nardi; nella pagina di fianco l’ingresso del Museo - na dole Architekt Claudio Nardi, u góry szkic wejścia do Mocaka projektu Claudio Nardi’ego, na stronie obok wejście do muzeum

Oskara Schindlera. Bliskość tych dwóch tak różnych w treści muzeów, których budynki były kiedyś jedną całością architektoniczną, została zaakceptowana przez architektów i zaakcentowana w rozwiązaniu wejścia do muzeum na przedłużeniu wejścia do Fabryki Emalia od Lipowej 4. Kontekst miejsca jest tu ważniejszy od zawartości dwóch muzeów. Od strony wejścia widać duży fragment oryginalnej, ceglanej ściany hali fabrycznej, eksponowanej za szklaną

ścianą nowego muzeum. Ta mocna obecność ruiny poprzemysłowej przy strefie wejścia jest czytelnym odwołaniem się do historii. Odniesienie do sztuki naszych czasów pokazane jest w mocnym kontekście surowej i logicznej produkcji przemysłowej, wskazującej na powagę pracy i życia środowiska robotniczego oraz historii ostatniej wojny. W takim zestawieniu nie każdy pomysł sztuki współczesnej ma szansę utrzymać swą wartość,

co powinno, moim zdaniem, nadać Mocakowi indywidualny i oryginalny charakter. Sens urbanistyczny Bryła, choć niska w otoczeniu, jest za to rozłożysta i widoczna z wielu stron i w różnych zestawieniach dzięki ścianom, nawiązującym wg. założenia projektantów do murów, typowych dla dzielnicy starego getta. Ściany te zbudowane są z różnych materiałów: ze szkła, z betonu, z kamienia, z siatki metalowej. Spinają nową architekturę z sąsiedztwem i nadają jej wyrazu. Dominującym doświadczeniem zwiedzającego jest przemieszczanie się wzdłuż długich ścian budynku. Dzięki takiej formie bryła tworzy z zastaną architekturą nowe miejsca urbanistyczne. Ważne są przede wszystkim place, powstające pomiędzy ścianami budynków: podłużny plac od strony Lipowej, podłużny plac pomiędzy wejściami do Mocaka i Fabryki Emalia, również podłużny plac pomiędzy muzeum i budynkiem biblioteki i pracowni artystycznych oraz dwa place od strony Ślusarskiej. Te przestrzenie stanowią przedłużenie wnętrza bryły i spelniaja wazna role w funkcjonowaniu współczesnego muzeum, zwłaszcza, że mają zindywidualizowany charakter dzięki swym różnym sąsiedztwom i materiałom, zastosowanym przez Nardiego. Wnętrze Wnętrze jest przestronne, jasne, kontynuuje układ hali produkcyjnej. Dominują w nim wielkie, pod-

łużne, prostokątne sale, często przecięte szeregiem słupów, oświetlone świetlikami w dachu szedowym. Ważna jest wielka sala w podziemnej kondygnacji, powiększająca znacznie zakres przestrzeni wystawienniczej, doświetlona od góry dzięki szklanym taflom w stropie. Detal wyposażenia, recepcja, oświetlenie, kawiarni jest utrzymany w tonie prostego dizajnu, często nawiązującego do robotniczego charakteru dzielnicy. Skromność i zmysłowość Muzeum jest proste i sensualne. Bryła w zewnętrznym widoku mocno podąża za logiczną i funkcjonalną bryłą starej fabryki, choć jej nowa funkcja jest zupełnie inna. Charakteru nadają jej ściany i zygzakowata forma dachu szedowego, podkreślona z profilu ciemną okładziną elewacji. Jest ona znakiem rozpoznawczym tego muzeum i z wielu widoków czyni wręcz graficzne obrazy. Zastosowane materiały: beton, grafitowa okładzina, szkło, metalowa siatka, drewno lady w recepcji, widocznej z zewnątrz przez szklaną ścianę, podtrzymują powściągliwy i elegancki wyraz całości. Przy prostocie rozwiązań zwraca uwagę każdy szczegół. Detale muzeum są starannie zaprojektowane, wykonane z dbałością. Podziały szklanych tafli, rysunek spoin grafitowej okładziny, podświetlone stopnie schodów we wnętrzu, spoiny betonowej posadzki, rynna w daszku przed wejściem – to wszystko sprawia, że proste rozwiązania stają się formalnie mocne i szlachetne.

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I polacchi scelgono la cucina italiana Secondo i dati di Euromonitor International l’anno scorso le vendite sul mercato gastronomico polacco hanno registrato un calo di 100 mln zloty (25 mln di euro). Le maggiori conseguenze negative hanno riguardato soprattutto bar, ristoranti e caffé. Situazione opposta per le pizzerie e i fast food che durante la crisi finanziaria hanno rubato clientela ai ristoranti. Attualmente in Polonia ci sono circa tre mila pizzerie e secondo gli esperti hanno ancora un’ampia possibilità di sviluppo. Dalle ultime indagini risulta che i polacchi spendono per i pasti fuori casa molto di meno rispetto alla media europea. Secondo i dati di CBOS (Centro dell’Indagine dell’Opinione Sociale) un polacco su undici mangia fuori casa qualche volta alla settimana, e solo un polacco su dodici mangia il suo pasto principale fuori casa (soprattutto la pizza). Quello che è interessante è che alla domanda su quale sia la cucina preferita, la maggior parte degli intervistati (44%), ha risposto che è la cucina polacca ed il 25% la cucina italiana, il che significa che il mangiare italiano è il più apprezzato tra le cucine straniere. Le pizzerie più famose e frequentate sono quelle appartenenti alle catene, come Da Grasso, Telepizza, Dominium ecc. C’è uno sviluppo crescente delle pizzerie in Polonia, spesso creando reti di locali. Grazie a ciò si riduce il rischio di fallimento. Si stima che per aprire una pizzeria bisogna avere circa 4050 mila zloty (10-12,5 mila di euro), mentre per aprire con franchising di Da Grasso si deve investire circa 200 mila zloty (50 mila euro). (DK)

Polacy wybierają włoską kuchnię Według danych Euromonitor International w zeszłym roku sprzedaż na polskim rynku gastronomicznym spadła o 100 mln złotych (25 mln euro). Największy spadek zanotowały bary, restauracje i kawiarnie, które często są nierentowne a te nowootwarte zamykają podwoje po 2-3 miesiącach. Sytuacja ma się zupełnie inaczej w przypadku pizzerii i fast foodów, które podczas kryzysu finansowego odebrały klientelę innym restauracjom. Obecnie w Polsce jest około 3 tysięcy pizzerii i według ekspertów wciąż istnieje szansa na rozwój w tej dziedzinie i podwojenie ilości lokali. Z ostatnich badań wynika, że Polacy wydają dużo mniej na posiłki poza domem niż mieszkańcy Europy Zachodniej. Według danych CBOSu jeden na jedenastu Polaków jada poza domem kilka razy w tygodniu, natomiast tylko jeden na dwunastu jada na mieście główny posiłek (zwykle wybiera pizzę). Najciekawsze jest to, że na pytanie, jaka jest twoja ulubiona kuchnia, większość badanych (44%) odpowiada, że kuchnia polska a 25% że włoska. Nie zapominajmy jednak, że najpopularniejsze pizzerie w Polsce to te należące do komercyjnych sieci jak: Da Grasso, Telepizza, Dominium, etc. Dynamiczny rozwój pizzeri w kraju pozwala na stworzenie dużych lokalnych sieci. W ten sposób minimalizuje się ryzyko niepowodzenia biznesu. Żeby otworzyć własną pizzerię trzeba zainwestować ok 40-50 tysięcy złotych (10-12,5 tys. euro). Jeśli natomiast chce się uzyskać franczyzę od Da Grasso trzeba wyłozyć około 200 tysięcy złotych (50 tys. euro). (DK)


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CULTURA

La compagnia teatrale italiana “Esperiente” di Varsavia ancora in scena con “L’uomo Caravaggio” ...continua da pag. 1 Daniele Mosconi

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uello che era una rappresentazione peraltro ben eseguita sotto molti profili (dalla recitazione sufficientemente precisa anche nelle scene più vivaci con stretto intersecarsi di più voci alle scene lente di apertura che servono ad inquadrare storicamente luoghi e tempo della vicenda, ai bei costumi ed altro, ma che soffriva sotto altri aspetti) è divenuto uno spettacolo in grado di intrattenere chi vi assiste per tutta l’ora e mezzo dell’unico atto benché la struttura della pièce consti di episodi staccati l’uno dall’altro come riappaiono dalla memoria della protagonista, 34 anni dopo la morte del pittore e apparentemente privi di continuità seppur in consecuzione cronologica. La cornice dello spettacolo che si apre e si chiude nel medesimo luogo e maniera viene infatti riempita da flash-back più o meno brevi, diversi a seconda dell’aspetto umano di Caravaggio che l’autore ha inteso evidenziare ma tutti riconducibili al leitmotiv della solitudine vissuta come con-

...c.d. ze str. 1

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rzedstawienie, które było dobrze przygotowane pod wieloma względami: poczynając od gry aktorskiej dostatecznie dokładnej w scenach bardziej żywiołowych, gdzie głosy krzyżowały się, jak również w wolniejszych scenach, które służyły nakreśleniu tła historycznego, a kończąc na pięknych kostiumach i innych aspektach, kulało pod innymi względami. Niemniej jednak teraz jest to spektakl będący w stanie przykuć uwagę widza przez całe półtorej godziny trwania jednego- jedynego aktu. Składa się on z pozornie niezależnych od siebie fragmentów, które podążają za wspomnieniami głównej bohaterki, 34 lata po śmierci malarza. Na pozór epizody te pozbawione są ciągłości, mimo iż następują chronologicznie. Rama spektaklu, która otwiera i zamyka go w ten sam sposób i w tym samym miejscu, pozwala na ukazanie krótszych bądź dłuższych scen typu flash-back. Są one różne w zależności od aspektów ludzkich Caravaggio, które autor chciał ukazać. Wszystkie one prowadzą jednak do głównego motywu, jakim jest samotność, na którą skazany jest malarz o

danna di un uomo fuori dell’ordinario ad emozioni, impulsi e comportamenti intensissimi che lo sospingono al limite del baratro che, infine, ineluttabilmente, ne avrà ragione. E Caravaggio è stato straordinario sia come uomo, e perciò amato da Lena la protagonista, sia come artista, per questo ammirato e protetto dal Cardinale Del Monte (altro personaggio ben delineato nella commedia). Le due figure sono interpreti di un intensissimo dialogo in cui confessano l’uno all’altra la propria impotenza nel liberare il pittore dalle sue stesse intemperanze, ed a scongiurarne la rovina incombente. Per diversi motivi la seconda rappresentazione, certamente non ultima la tensione emotiva provata nell’occasione precedente dagli attori, molti al debutto, ha offerto maggiore dinamicità e brio nelle scene più vivaci e un più forte afflato in quelle dai toni pacati e intimi. Sul palco i

movimenti sono apparsi decisamente più sciolti e l’energia profusa dagli interpreti nell’immedesimarsi nel ruolo ha potuto trasmettersi al pubblico più

introdurne l’incipit, lo stacco è parso meno netto a sostegno del ritmo espositivo della commedia nel suo insieme. Resta forse ancora da rive-

vole per spettatori non sufficientemente in grado di apprezzare e comprendere un linguaggio italiano non contemporaneo.

facilmente che in occasione dell’anteprima. Ecco, dunque, che tra i diversi episodi susseguitisi, destando il precedente un’intensità perdurante fino all’inizio del successivo, quasi ad

dere qualche sbavatura sotto il profilo tecnico come le voci pre-regitrate che andrebbero proposte con l’ausilio di attrezzatura più idonea e, ma qui entriamo in un campo delicato, il vocabolario non sempre age-

Se molte espressioni deliziano lo spettatore italiano di media cultura, pare velleitario pretendere che siano comprese appieno dallo straniero. Passaggi del testo per quanto ben studiati e precisi, siccome

impulsywny, o nieprzeciętnym charakterze, i zachowaniach popychających go na granice

rza oraz zapobiec nieuchronnemu samounicestwieniu. Pod wieloma względami dru-

niż podczas pierwszego pokazu. Przerwa, myślę nawet, że krót-

wcześniej głosy, które powinny być puszczane przy pomocy lepszego sprzętu.

CARAVAGGIO in alto a destra e in copertina: gli scatti del fotografo Andrzej Łojko, in alto la compagnia teatrale “Esperiente” di Varsavia u góry po lewej i na pierwszej stronie: ujęcia fotografa Andreja Łojko, u góry Grupa Teatralna Esperiente z Warszawy

przepaści, lnad którymi uda mu się jednak zapanować. Caravaggio był nadzwyczajny zarówno, jako człowiek - kochany za to przez jedną z głównych bohaterek Lenę, zarówno, jako artysta - podziwiany i otoczony opieką Kardynała Del Monte (kolejna wyrażnie nakreślona postać). Obydwie postaci odgrywają niesamowity dialog, podczas którego przyznają się oboje do swojej niemocy, aby poskromić niepowściągliwość mala-

gie przedstawienie, gdzie debiutowało wielu aktorów, a trema nie była mniejsza niż podczas wcześniejszego spektaklu, cechuje większy dynamizm oraz werwa w scenach żywiołowych a tym samym odczuwalna była większa inspiracja w scenach stonowanych i intymnych. Ruch sceniczny był zdecydowanie bardziej swobodny, a energia, z którą aktorzy odgrywali swoje role przeniosła się na publiczność o wiele szybciej

sza, między różnymi epizodami, które po sobie następowały, gdzie poprzedni wzbudza napięcie aż do momentu rozpoczęcia następnego, stanowiąc prawie jego wprowadzenie, wydaję się być mniej wyraźna, co działa na korzyść rytmu i na dynamiczność spektaklu. Pozostaje jeszcze dokonanie kilku poprawek pod względem technicznym. Przykładem mogą być nagrane

Wkraczamy tutaj na delikatne pole, bowiem słownictwo może być trudne dla widza, który nie zawsze jest w stanie do końca zrozumieć oraz docenić archaiczny język włoski. Wiele wyrażeń zaskakuje nawet widza włoskiego. Jednak byłoby przesadą wymagać, aby zostały one zrozumiane przez cudzoziemca. Dlatego też niektóre części scenariusza, mimo iż dokładne i dobrze dopraco-

riferiti a momenti sintomatici della vita del Caravaggio a Roma, potrebbero essere resi in termini più semplici. Un esempio: la scena c.d. “degli inquisitori” in cui una voce registrata elenca le vicissitudini giudiziarie del pittore è importante per capire la sua insostenibile situazione ambientale che lo porta a lasciare Roma da fuggiasco, ma la staticità della scena, la voce registrata ed i termini giuridici del testo non giovano ad attrarre lo spettatore verso l’effetto drammatico. Starà ad Alberto Macchi il trovare, se lo vorrà, – alquanto dolorosamente, immagino – un compromesso confacente alle aspirazioni del pubblico non italiano senza detrimento per la bellezza del testo attuale. Persuaso che sapranno sorprenderci ancora, non resta che complimentarci e formulare i migliori auspici ad Alberto ed ai Suoi per le prossime occasioni del “Caravaggio” e per gli altri spettacoli che sappiamo essere in preparazione.

wane, powinny zostać napisane nieco łatwiejszym językiem. Przede wszystkim, dlatego iż odnoszą sie one do najważniejszych momentów życia Caravaggio w Rzymie. Jako przykład może posłużyć scena tzw. „Inkwizycji”, gdzie nagrany głos wymienia wszystkie perypetie i kłopoty malarza z prawem. Jest ona szczególnie ważna, aby zrozumieć niezwykle trudną sytuację życiową Caravaggio, która doprowadza go do ucieczki z Rzymu. Statyczność sceny, nagrany głos oraz wszystkie terminy prawne nie sprzyjają ukazaniu widzowi dostatecznie wyraźnego efektu dramatycznego. Reżyser Alberto Macchi będzie musiał, zapewne znaleźć kompromis, aby sprostać oczekiwaniom publiczności nie włoskiej, a przy tym nie zaburzyć oryginalnego scenariusza. Jestem pewien, że jeszcze nas zaskoczy. Na razie nie pozostaje mi nic innego jak złożyć gratulacje i życzyć powodzenia reżyserowi Alberto i całej jego grupie na przyszłe przedstawienia „Caravaggio” oraz inne spektakle, które jak wiemy są w fazie przygotowań.


GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011

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L’internazionalizzazione: un processo necessario Intervista al Rettore del WSSM di Łodz prof. dr hab. Marian Wilk Paolo Bruno

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el mondo di oggi e ancor di più in quello di domani i confini nazionali conteranno sempre meno, mentre sempre più importante sarà la conoscenza delle lingue, la comprensione delle culture dei paesi stranieri e le problematiche internazionali ed anche la ricerca del lavoro sarà sempre meno legata al luogo natio. La Wyższa Szkoła Studiòw Międzynarodowych (WSSM) di Łodz si è adeguatamente preparata a questa trasformazione in atto sia con lo studio delle lingue straniere sia con l'insegnamento del diritto internazionale e comparato, cioè quegli insegnamenti che hanno ad oggetto la cultura, i rapporti ed i sistemi giuridici stranieri, strumenti adatti al vivere nella realtà odierna. Un’università guidata dal rettore Marian Wilk che ci spiega il perché ha deciso di fondare la WSSM? “Ero già professore ordinario quando nel ’97 presi la decisione di fondare una scuola

Internacjonalizacja, proces konieczny Wywiad z prof. dr hab. Marianem Wilkiem, Rektorem Wyższej Szkoły Studiów Międzynarodowych (WSSM) w Łodzi

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dzisiejszych czasach, a jeszcze bardziej w przyszłości, granice państwowe będą miały coraz mniejsze znaczenie, podczas gdy coraz ważniejsza stanie się znajomość języków obcych, znajomość kultury iróżnych państw oraz problematyki międzynarodowej. Miejsce pracy nie ogranicza się już tylko do miejsca pochodzenia, ale otwiera się na inne kraje europejskie, czy nawet na cały świat. Wyższa Szkoła Studiów Międzynarodowych jest odpowiednio przygotowana na te zmiany zarówno pod względem nauczania języków obcych, jak i prawa międzynarodowego, a więc tych obszarów dydaktycznych, które jako cel stawiają sobie kulturę, stosunki i sys-

privata. Perché? Osservando il livello dell’istruzione accademica nell’ambito delle scienze politiche, trovavo il programma insufficente, poco attuale e poco stimolante e, considerato che sia l’Europa che il mondo intero stavano cambiando rapidamente, notai che i programmi scolastici non erano al passo con i tempi. Pensai, quindi, che la fondazione di una “scuola” mi avrebbe dato la possibilità di promuovere un programma dettagliato nel campo delle problematiche internazionali”. Perché ha deciso di fondare il dipartimento filologico? “Fin dall’inizio mi resi conto che non era possibile istruire un candidato, potenzialmente destinato al lavoro nella diplomazia e nelle organizzazioni internazionali, fornendo una conoscenza esclusivamente politica. Ritengo importante offrire una preparazione basata sull’insegnamento di politica, diplomazia, diritto, economia e lingue straniere. All’inizio ebbi l’autorizzazione di aprire la facoltà di relazioni internazionali e poi pian piano ampliai l’offerta a partire dall’europeistica per passare poi alla filologia in-

temy prawne oraz odpowiednie narzędzia pomagające odnaleźć się w dzisiejszej rzeczywistości. Dlaczego Pan Rektor zdecydował się na założenie Uczelni? “Byłem już profesorem zwyczajnym, kiedy w roku 1997 podjąłem decyzję o założeniu szkoły prywatnej. Dlaczego? Obserwując poziom szkolnictwa państwowego w obszarze nauk politycznych, uznałem ten program za niewystarczający, nieaktualny i mało atrakcyjny. W związku z tym, że świat i Europa ulegały i ulegają tak wielkim przemianom, zauważyłem, że programy nauczania nie idą w parze z postępem. Uznałem, że jeśli założę szkołę prywatną, będę mógł promować autorski program w zakresie szeroko rozumianej problematyki międzynarodowej.” A dlaczego zdecydował się Pan Rektor otworzyć Wydział Filologiczny? “W momencie, kiedy zakładałem uczelnię, zdawałem sobie sprawę, z tego, że student nie może być kształcony do pracy w dyplomacji, w organizacjach międzynarodowych posiadając wiedzę tylko politologiczną. Już od samego początku podkreślałem zna-

glese, italiana, spagnola ed infine giapponese. Quanto al dipartimento filologico, in tre casi sono stato iniziatore di facoltà non ancora presenti non solo presso l’Università di Łodz ma anche in tutta la nostra regione; parlo della filologia italiana, spagnola e giapponese. Intravidi la necessità di ampliare l’offerta per gli studenti della nostra regione e non solo, infatti presso la WSSM gli studenti provengono da tutta la Polonia. Per il momento possiamo vantarci di studi di primo grado, cioè studi “licencjackie”, studi di secondo grado cioè quelli che finiscono con la laurea ed infine quel che ci porta gloria e orgoglio, grazie ai nostri successi nel campo scientifico (libri pubblicati, conferenze, ricerche ecc.), abbiamo ricevuto l’autorizzazione di aprire gli studi del dottorato e conferire il titolo di dottore in scienze politiche”.

terio determinante è ciò che può offrire una scuola. La WSSM appartiene al ristretto gruppo di scuole private che possono conferire il titolo di dottore. Un gruppo di 14 o 15 su 300 scuole private in Polonia. La WSSM è inoltre membro dell’associazione KRASP cioè della Conferenza dei Rettori Accademici delle Scuole Polacche ed è, quindi, una scuola accademica a pieno titolo. Quel che ci manca ancora è la possibilità di abilitare i dottori però raggiungeremo anche questa qualifica. Abbiamo già “cresciuto” i primi dottori e, quindi, credo che tra alcuni anni avanzeremo anche questa richiesta”.

Quali novità nell'offerta didattica per il prossimo anno accademico? “Innanzitutto la scuola continua a consolidare e rafforzare la sua posizione scientifica e didattica. Quest’anno finiamo per la prima volta il primo corso degli studi del primo grado in filologia giapponese e pensiamo già di aprire gli studi di secondo grado. Inoltre la scuola ha pubblicato alcuni libri tra i quali due meritano particolare attenzione. Il primo è il manuale di storia della letteratura tedesca “W blasku epok” del prof. Honsza. Un altro libro importante è “Regina Elisabetta II – Immagine della monarchia

britannica” di cui autrice è la dott.ssa Wioletta Wilk - Reguła. […] Il quadro dei nostri successi non si limita soltanto alle pubblicazioni. Quest’anno abbiamo dato ad uso didattico un nuovo edificio di circa 3000 mq. Grazie a ciò, presso la scuola si è creata una corte che i nostri studenti sono soliti chiamare “Oxford’s square”. Oltre agli aspetti didattici c’è anche un bel palazzetto dello sport ed una casa dello studente. […] Inoltre ho idea di organizzare la prima conferenza degli studenti dell’Europa unita e della Russia. Vorrei che Łodz diventasse un luogo frequentato dagli studenti di tutta Europa.

Qual è la posizione della WSSM nei confronti delle altre scuole private? “Naturalmente ci sono delle graduatorie. Il cri-

czenie kształcenia, opartego na następujących dziedzinach: polityka i dyplomacja, prawo i ekonomia oraz języki obce. Najpierw dostałem zgodę na stosunki międzynarodowe WSSM Il Rettore Marian Wilk con ex Primo Ministro Polacco (SLD), Leszek Miller - Rektor WSSM Marian i stopniowo poszerza- Wilk i były Premier RP, Leszek Miller (SLD) łem ilość kierunków, począwszy od europeistyki, poprzez filologię angielską, włoską, hiszkresie nauk politycznych.” które mamy nadzieję uzyskać Elżbieta II – Wizerunek Mopańską na japońskiej kończąc. w najbliższym czasie. „Wycho- narchii Brytyjskiej”, której auJeżeli chodzi o filologię, w Jak plasuje się uczelnia waliśmy” już pierwszych dok- torką jest dr Wioletta Wilk – trzech przypadkach byłem ini- WSSM na tle innych uczelni torów, myślę zatem, że za kilka Reguła. […] Obszar naszych cjatorem zupełnie nowych kie- prywatnych? lat wystąpimy również i o takie osiągnięć nie ogranicza się jerunków, nie tylko jeżeli chodzi “Oczywiście istnieją rankingi. uprawnienie.” dynie do publikacji. W tym o Uniwersytet Łódzki, ale też Czynnikiem decydującym jest roku oddaliśmy do użytku w całym województwie; mam to, co szkoła ma do zaoferowa- Jakie nowości przewiduje nowy budynek dydaktyczny, o na myśli filologię włoską, hisz- nia. WSSM należy do bardzo Pan Rektor na najbliższy powierzchni 3000 m². Dzięki pańską i japońską. Uznałem wąskiego grona uczelni pry- rok akademicki? temu mamy piękny dziedziza konieczne poszerzenie watnych w Polsce, które mogą “Przede wszystkim uczelnia w niec, którzy studenci zaczynają oferty dla studentów naszego nadawać tytuł doktorski. W dalszym ciągu umacnia swoją nazywać “Oxford’s square”. regionu i nie tylko; studenci całej Polsce istnieje 14 lub 15 pozycję dydaktyczną i nau- Poza nowymi strukturami dyWSSM pochodzą z całej Pol- takich szkół. Jeśli więc weź- kową. W tym roku kończymy daktycznym, jest również hala ski. Na dzień dzisiejszy mo- miemy pod uwagę ogólną studia licencjackie na japonis- sportowa i dom studencki. [...] żemy pochwalić się studiami liczbę polskich szkół prywat- tyce i przymierzamy się do stu- Dodatkowo , w mojej głowie pierwszego stopnia, czyli li- nych, która przekracza 300, diów magisterskich. Poza tym zrodziła się jeszcze jedna idea, cencjackimi, studiami dru- łatwo wyciągniemy wnioski, że uczelnia wydała kilka nowych by zorganizować konferencję, giego stopnia czyli WSSM plasuje się bardzo wy- publikacji, wśród których dwie pierwszy zjazd studentów zjedmagisterskimi i tym, co jest soko. Poza tym WSSM jest zasługują na szczególną noczonej Europy i Rosji. chlubą i dumą uczelni; dzięki członkiem KRASP – u, czyli uwagę. Pierwsza to podręcz- Chciałbym, aby Łódź stała się dużym osiągnięciom nauko- Konferencji Rektorów Akade- nik do historii literatury nie- miejscem, gdzie będą spotykać wym (mam na myśli ilość mickich Szkol Polskich, jes- mieckiej – „W blasku epok” się studenci z całej Europy, by opublikowanych książek, kon- teśmy zatem uczelnią w pełni pana prof. Honszy. Waga tej podejmować dyskusje nad najferencje, badania), uzyska- akademicką. Do pełni szczę- książki polega na tym, ze przez ważniejszymi problemami Euliśmy zgodę na prowadzenie ścia brakuje nam jeszcze jed- 20 lat żadna polska uczelnia ropy.” także studiów doktoranckich, nego uprawnienia – wyższa nie wydala tego typu czyli nadawanie tytułu doktora możliwości nadawania stop- publikacji. […] Druga bardzo nauk humanistycznych w za- nia doktora habilitowanego, ważna książka to „Królowa


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CULTURA

Spettacolo e non solo ... teatro, cinema e televisione, ma anche storia, poesia, arte e ... fantasia Alberto Macchi

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adre Nostro che sei nei cieli, non m’abbandonare. Ho bisogno costantemente di Te, come tua creatura e come indegno fraticello predicatore “Osservante” di San Domenico. Abbiamo tutti bisogno di Te su questa terra, Signore Gesù Cristo. Particolarmente oggi, a più di quattordici secoli dalla Tua venuta, la gente ha bisogno di spiritualità. E lo sta dimostrando in tutti i modi. Con la confusione che regna ovunque per lo scisma della Tua Chiesa e per l’insorgere degli Antipapi e dei Patriarchi. Il Vaticano s’arricchisce di opere d’arte e costruisce nuove chiese, mentre il Papa lotta con tutte le sue forze per riconquistare l’unità della Chiesa. Eppure, malgrado tutto ciò, Signore Iddio, la gente non riesce a ritrovarTi. Padre Nostro che sei nei cieli venga il Tuo regno! La mia ascesi serena e austera, assieme alla mia arte pittorica io la sto dedicando a Te, Signore. Come pure la mia preghiera, assieme alla contemplazione delle cose divine. Ma è ben poca cosa tutto questo. Lo so. Qualcuno va dicendo che con il mio linguaggio io raggiungo nel profondo gli spiriti, che li muovo a pietà,

Spektakl i nie tylko... teatr, kino, telewizja, ale także historia, poezja, sztuka i... wyobraźnia

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jcze Nasz, który jesteś w niebie, nie opuszczaj mnie. Nieustannie potrzebuję Ciebie jako stworzenie Twoje i jako niegodny Twój sługa, kaznodzieja z zakonu św. Dominika. Wszyscy na tej ziemi potrzebujemy Ciebie, Panie Jezu Chryste. Szczególnie dzisiaj, gdy przeszło czterdzieści wieków mija od Twego przyjścia, ludzie poszukują duchowości. I to ich pragnienie przejawia się na wszelkie sposoby. W zamęcie, jaki zapanował powszechnie, wśród podziałów targających Twoim Kościołem, który obrasta we wspaniałe dzieła ludzkiej ręki i wciąż wznosi nowe świątynie, pośród tego wszystkiego, Panie Boże, ludzie nie umieją odnaleźć Ciebie. Ojcze nasz, który jesteś w Niebie, przyjdź Królestwo Twoje! Cichą i surową ascezę razem z moim malarstwem dedykuję Tobie, Panie. Tak, jak dedykuję moją modlitwę wraz z kontemplacją spraw boskich. Wszystko to wszakże za mało. Wiem o tym. Powiadają, że moją mową docieram do głębi ludzkiej duszy, że zdolny jestem rozbudzać w nim żarliwość wiary, że pojąłem, jak przekształcać sztukę w modlitwę. Ale jakżeby to wszystko

che ho saputo trasformare l’arte in preghiera. Ma come sarebbe stato possibile tutto ciò, se poi è vero, senza l’intercessione di San Domenico presso di Te? Sei Tu che mi hai eletto uno strumento nelle Tue mani. Di una cosa sono certo: io sto con Te, mio Dio. Spero di far parte del Tuo esercito, spero di contribuire a sconfiggere il Male. Per adesso sono soltanto un peccatore presuntuoso. Non sono ancora quello che vorrei essere, Gesù, giacché sono assoggettato come ogni Tua creatura agli impulsi dei sensi, agli efflussi, come lo furono San Paolo o Sant’Agostino e lo sono e lo saranno tutti gli uomini e i santi terreni ancora. Ma ci sto mettendo tutto l’impegno per poter essere quello che vorrei essere: un uomo senza vincoli, scevro da condizionamenti terreni, un artista ispirato, sempre più libero d’esprimere quell’arte che avvicina al Cielo. Gloria a Te Signore, così misericordioso. Aiutami ad alimentare la fede con la Grazia dello Spirito Santo. La mia visione personale del mondo, di questo mondo di roghi, di patiboli, di croci, ma anche di pulpiti, è la gioia dell’Annunciazione. Signore misericordioso non ci abbandonare. Proteggi il potere della Tua Chiesa, illumina i tuoi ministri, liberaci dai falsi ministri; soffriamo già abbastanza del

funesto potere temporale. Ti chiedo di ispirare gli artisti, di proteggerli perché sono loro che possono diffondere il Tuo Verbo. Ma sono costoro, persone tanto sensibili e vulnerabili, a volte incapaci d’implorarti, altre volte timorose. Il pittore spesso è consapevole della propria insufficenza. Basti pensare alla limitatezza della sua arte. Chi può esprimere ad esempio, col pennello, il concetto dell’eternità e dell’infinito? Il Tuo nome? Padre Nostro che sei nei Cieli sia santificato il Tuo nome. Venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà, come in Cielo così in terra. E liberaci dal male, così sia! (Preghiera tratta dal mio testo teatrale “Beato Angelico”, scritto nel 1989, pubblicato nel 2005 e messo in scena a Roma nelle Chiese di San Stanislao dei Polacchi e Santa Sabina e nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva)

SPETTACOLO teatrale « San Stanislao Kostka » di Alberto Macchi, presso il Teatro San Pio X in Vaticano, con la Compagnia e il Coro Vox Poloniae (in alto)- Ritratto di San Stanislao Kostka (1550 – 1568) (a destra) - Spektakl teatralny "Św Stanisław Kostka" autorstwa Alberto Macchi, w Teatrze San Pio X w Watykanie, przy udziale Kompanii i Chóru Vox Poloniae (u góry) - Portret Stanisława Kostki (1550-1568) (od prawej)

mogło stać się możliwe bez udziału św. Dominika, orędującego u Ciebie. To Ty uczyniłeś ze mnie Swoje narzędzie. Tego tylko jestem dziś pewny, że jestem z Tobą, mój Boże. Ufam, że jestem Twoim żołnierzem, który ma swój udział w pokonywaniu zła. Tu, na ziemi, jestem tylko pysznym grzesznikiem. Jakże daleko mi do tego, kim chciałbym stać się, Jezu! Jak całe Twoje stworzenie podlegam nakazom pożądań i zmysłów, tak jak podlegali im święty Paweł i święty Augustyn, tak jak są i będą im podlegli wszyscy ludzie i wszyscy święci na ziemi, którzy jeszcze nadejdą. Ale przykładam cały swój zapał, aby stać się tym, kim pragnę być – człowiekiem uwolnionym od ograniczeń doczesnych, natchnionym artystą, coraz bardziej swobodnym w uprawianiu tej sztuki, która przybliża do Niebios. Chwała Ci Panie, pełen miłosierdzia! Wspieraj mnie w umacnianiu wiary łaską Ducha Świętego. Moja wizja świata, tego świata płonących stosów, szubienic i krzyży, ale także kazalnic, z których głoszone jest Twoje słowo, natchniona jest radością Zwiastowania. Panie

Miłosierny, nie opuszczaj nas! Wspieraj siłę Swojego Kościoła, oświecaj sprawiedliwe sługi, a wyzwól go od fałszywych ministrów, już nadto doświadczyliśmy zgubnych skutków władzy doczesnej. Obdarz natchnieniem artystów i wspieraj ich, bo oni właśnie mogą rozgłaszać Twoje słowo. Lecz słabi i wrażliwi, sami niekiedy nie umieją Cię prosić, Panie, okazując czasem bojaźliwość. Malarz często jest świadom własnej niewystarczalności. Dość pomyśleć o ograniczeniach, jakie narzuca mu jego sztuka. Jak na przykład wyrazić pędzlem istotę wieczności lub nieskończoności? Jak wyrazić Twoje imię? Ojcze Nasz, który jesteś w niebie, święć się Imię Twoje! Przyjdź Królestwo Twoje, bądź wola Twoja, jako w niebie, tak i na ziemi. I wybaw nas ode złego. Niechże tak się stanie! (Modlitwa wzięta z mojego tekstu teatralnego “Beato Angelico”, który napisałem w 1989 , opublikowanego w 2005 r w Rzymie i odrecytowanego w Kościołach Św Stanisława, Św Sabiny i Bazylice NMP).


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Gli Italiani In Polonia nei secoli Schede di Alberto Macchi, con il contributo della Dott.ssa Angela Sołtys del Castello Reale di Varsavia

Marcello Filippo Antonio Pietro Francesco Bacciarelli (Roma 10/2/1731 – Varsavia 5/1/1818), pittore. È figlio di Lorenzo Filippo Gasparo Bacciarelli, cuoco, nato a Pesaro e di Ortensia Girolama Salvati, casalinga, romana, figlia d’un sarto. Suo padre emigra a Roma dalle Marche probabilmente nei primi anni del XVIII secolo. Marcello viene battezzato a Roma il 15 febbraio del 1731 nella Parrocchia di San Marcello; suo padrino è Carlo

Capaci, sua madrina Cecilia Salvati, sorella minore di sua madre. Le sue sorelle e i suoi fratelli – come risulta dagli Stati delle Anime della Parrocchia Romana di Santa Maria in Via, conservati presso l’Archivio Storico del Vicariato di Roma – sono una moltitudine, ma saranno in pochi che raggiungeranno un’età adulta. Ecco i nomi di alcuni di questi: Benedetta, Pietro Francesco Gaetano Fidelio, Anna Gertruda Teresa Costanza, Antonio Francesco Raffaele, Zenobia Gertruda Francesca, Anna, Serafino. Dopo aver studiato a Roma nella bottega del pittore Marco Benefial, Marcello Bacciarelli, nel 1750 viene chia-

mato a Dresda presso la Corte dell'Elettore di Sassonia Federico Augusto II e qui ha inizio la sua carriera come ritrattista di personaggi aristocratici del luogo. Lì, nel 1755, sposa Johanna Julianna Frederica Richter, pittrice miniaturista. Durante la Guerra dei Sette Anni, Marcello si reca periodicamente da Dresda a Varsavia, al seguito della Corte di Federico Augusto, il quale occupa il trono di Polonia col nome di Augusto III. A Varsavia – e forse già prima a Dresda – conosce l’Abate Gaetano Ghiggiotti, Segretario della Nunziatura di Varsavia, che lo introduce presso la famiglia del futuro Re di Polonia Stanislao

PASTELLO l’albero genealogico di Marcello Bacciarelli (redatto e già pubblicato a Varsavia dalla Dott.ssa Angela Sołtys, su “Kronika Zamkowa” con il titolo ”Genealogia e i primi anni di vita di Marcello Bacciarelli”). Oto drzewo genealogiczne Marcella Bacciarellego (opracowane i już opublikowane przez dr Angelę Sołtys w “Kronice Zamkowej”, nr 1-2\2010, w artykule Genealogia i najwcześniejsze lata Marcella Bacciarellego w świetle akt Archiwum Historycznego Wikariatu Rzymskiego).

WŁOSI W POLSCE NA PRZESTRZENI STULECI Noty autorstwa Alberto Macchi przy współpracy dr Angeli Sołtys z Zamku Królewskiego w Warszawie Marcello Filippo Antonio Pietro Francesco Bacciarelli (Rzym 10/2/1731 – Warszawa 5/1/1818), malarz. Był synem Filippa Gaspara Bacciarellego, z zawodu kucharza, urodzonego w Pesaro i Ortensji Girolamy Salvati, rzymianki, córki krawca. Jego ojciec emigrował do Rzymu, jak w owym czasie wielu innych mieszkańców Marche (przykładem ksiądz Luigi Lanzi da Montecchio z prowincji Macerata). Marcello ochrzczony został w Rzymie 15 lutego 1731 r. w kościele parafialnym

San Marcello; jego ojcem chrzestnym był Carlo Capaci, matką Cecilia Salvati, młodsza siostra rodzonej matki. Jego rodzeństwo, jak wykazują „Stati delle Anime” rzymskiej parafii Santa Maria in Via, przechowywane w Archiwum Historycznym Wikariatu Rzymskiego, było dosyć liczne, ale wieku dojrzałego doczekała prawdopodobnie tylko garstka. Znane są imiona sióstr i braci malarza: Benedetty, Pietra, Costanzy, Zenobii, Anny, Antonia i Serafina. Po ukończeniu nauki malarstwa w Rzymie, w pracowni Marco Benefiala, Marcello Bacciarelli wyjeżdża w 1750 r. do Drezna na dwór elektora saskiego Fryderyka Augusta II, gdzie rozpoczyna karierę jako portrecista miejscowej arystokracji. Tam w 1755 r. zawiera związek małżeński z mi-

niaturzystką, Johanną Julianną Fredericą Richter. W okresie wojny siedmioletniej przenosi się czasowo z Drezna do Warszawy razem z dworem Fryderyka Augusta, zasiadającego jednocześnie na polskim tronie pod imieniem Augusta III. Tutaj, a może już wcześniej w Dreźnie, poznaje księdza Gaetano Ghigiottiego, pełniącego funkcję sekretarza warszawskiej nuncjatury, który poleca go członkom rodziny przyszłego króla Polski, Stanisława Antoniego Poniatowskiego. Namalowany w 1758 r. portret ojca królewskiego, kasztelana krakowskiego Stanisława, miał otworzyć Bacciarellemu drogę do kariery w Polsce, zgodnie z tym, co zanotował później w swoich „Pamiętnikach” Stanisław August: „Il avoit [padre del re] 82. ans lorsque j’ob-

Augusto Poniatowski. Il ritratto di Stanislao, padre del re, Castellano di Cracovia, dipinto nel 1758, apre a Bacciarelli la strada ad una rapida carriera in Polonia, come affermerà più avanti in questo passo delle sue Memorie Stanislao Augusto: “[Mon père], il avoit 82 ans lorsque j’obtiens de lui, que Bacciarelli fit son portrait. La ressemblance est parfaite et ce ouvrage est celui qui commenca la reputation de Bacciarelli”. Negli anni 1764-66, Marcello soggiorna a Vienna, dove lavora al servizio di Maria Teresa d’Austria, realizzando, tra l’altro, un ritratto di gruppo delle Arciprincipesse Asburgiche. Nel 1766 ritorna a Varsavia chiamato dal giovane Stanislao Augusto Poniatowski, già da due anni sul trono polacco. Acquista immediatamente la fiducia del sovrano, tant’è che l’anno successivo questi lo nomina “Peintre d’Histoire” e subito dopo, nel 1768, gli riconosce il titolo di “Cavaliere”, titolo ratificato poi dalla Dieta nel 1771. È ancora insignito del titolo di “Primo Pittore di Corte” e gli viene attribuito il prestigioso e vantaggioso incarico di “Direttore degli Edifici

Reali”. Su di lui inoltre gravano la tutela delle Collezioni d’Arte del Re e la direzione della Bottega del Castello Reale che raccoglie i giovani apprendistipittori. Nel 1787 Stanislao Augusto lo invia in Italia ad acquistare, per suo conto, alcuni quadri. Col trascorrer del tempo, diventa sempre di più collaboratore, confidente e amico del monarca; questo fino all’anno 1795, quando il re, dopo la caduta dello Stato polacco, è costretto ad abbandonare la corte e di conseguenza ad abdicare. Marcello Bacciarelli, rimasto a Varsavia, comunque conserva la sua influenza nella vita artistica della città, divenuta ormai ex capitale della nazione polacca. Dopo l’abdicazione di Stanislao Augusto e dopo la sua morte, nel 1798, il pittore continua a prendersi cura delle collezioni d’arte del defunto monarca, ora ereditate da suo nipote, il Principe Giuseppe Poniatowski. Già membro delle Accademie di Belle Arti di Dresda, Berlino, Vienna, Firenze e dell’Accademia di San Luca di Roma, nel 1816, in considerazione del contributo apportato all'arte polacca, è nominato

Professore Onorario della nuova facoltà delle Belle Arti presso l'Università Reale di Varsavia. La pittura di Marcello Bacciarelli è la pittura tipica di corte, influenzata dallo stile barocco, con alcuni elementi classicistici. Nella sua numerosa produzione spiccano straordinari ritratti, tra i quali, il più noto è quello dell’Incoronazione di Stanislao Augusto, dipinto nel 1767 e i quadri storici che, ancora oggi, decorano gli interni del Castello Reale di Varsavia. I suoi plafond nel Castello e il ciclo dei suoi quadri di soggetto biblico, che decoravano la Sala di Re Salomone a Łazienki, sono andati tutti perduti: i primi nel 1939 e gli altri nel 1944, appena dopo l’insurrezione di Varsavia. La gran parte dei suoi ritratti oggi è conservata presso le diverse collezioni dei Musei Nazionali di Varsavia, Poznań e Cracovia. Ecco, qui di seguito, l’albero genealogico di Marcello Bacciarelli (redatto e già pubblicato a Varsavia dalla Dott.ssa Angela Sołtys, su “Kronika Zamkowa” con il titolo ”Genealogia e i primi anni di vita di Marcello Bacciarelli”).

tiens de lui, que Bacciarelli fit son portrait. La ressemblance est parfaite, et cet ouvrage est celui qui commenca la reputation de Bacciarelli”. W latach 1764-1766 malarz przebywa w Wiedniu, gdzie pracuje w służbie cesarzowej Marii Teresy, realizując m.in. zbiorowy portret austriackich arcyksiężniczek. W 1766 r. powraca do Warszawy, dokąd powołał go zasiadający od dwóch lat na tronie młody Stanisław August Poniatowski. Bacciarelli szybko zdobywa zaufanie władcy, który angażuje go w charakterze „peintre d’histoire” i w 1768 r. doprowadza do nadania mu tytułu szlacheckiego, potwierdzonego przez sejm w 1771 r. Sukcesywnie Bacciarelli zostaje obdarzony tytułem pierwszego malarza oraz lukratywną funkcją Dyrektora Budowli Królewskich. Na nim spoczywa także obowiązek opieki nad królewskimi zbiorami sztuki oraz kierownictwo zamkowym atelier skupiającym młodych adeptów sztuki malarskiej. W 1787 r. Stanisław August wysyła go do Włoch w celu realizacji zakupów artystycznych mających wzbogacić królewską galerię. Z upływem lat staje się coraz bardziej zaufanym współpracownikiem i przyjacielem monarchy aż po rok 1795, kiedy król po upadku polskiego państwa zmuszony zostaje do opuszczenia Warszawy, a w konsekwencji także do abdykacji. Pozostały w Warszawie Mar-

cello Bacciarelli utrzymuje w dalszym ciągu swoją wpływową pozycję, jeśli chodzi o życie artystyczne byłej stolicy Polski. Po abdykacji Stanisława Augusta, jak i po śmierci króla w 1798 r. sprawuje nadzór nad zbiorami artystycznymi zmarłego monarchy, odziedziczonymi teraz przez jego bratanka, księcia Józefa Poniatowskiego. Uhonorowany w latach poprzednich członkowstwami Akademii Sztuk Pięknych w Dreźnie, Berlinie, Wiedniu, Florencji oraz Rzymie, w 1816 r., dzięki swojemu znacząc e m u wkładowi w rozwój sztuki polskiej Bacciarelli otrzymuje tytuł profesora Wydziału Sztuk Pięknych na nowo powstałym uniwersytecie w Warszawie. Jego malarstwo jest sztuką typowo dworską, ukształtowaną pod wpływem baroku o pewnych elementach klasycystycznych. W jego licznym dorobku przeważają znakomite portrety, z których najbardziej rozpoznawalny pozostaje „Portret koronacyjny Stanisława Augusta” po-

wstały w 1767 r. i obrazy o tematyce historycznej, dekorujące wnętrza Zamku Królewskiego w Warszawie. Zamkowe plafony Bacciarellego oraz cykl obrazów o tematyce biblijno-alegorycznej zdobiących Salę Salomona w Łazienkach przepadły w 1939 i po zakończeniu powstania w 1944 r. Znaczna część jego portretów przechowywana jest

dzisiaj w zbiorach Muzeów Narodowych w Warszawie, Poznaniu i Krakowie. Lit.: Alina Chyczewska, Marcello Bacciarelli 1731 – 1818, Wrocław 1970; Angela Sołtys, Genealogia i najwcześniejsze lata Marcella Bacciarellego w świetle akt Archiwum Historycznego Wikariatu Rzymskiego, „Kronika Zamkowa”, nr 1-2/2010, ss. 111-123.


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Italiano è al quinto posto tra le lingue straniere in Polonia Dai dati di Eurostat (Ufficio Statistico della Comunità Europee) risulta che la lingua straniera più conosciuta dai polacchi è senza dubbio l’inglese. A seguire ci sono il tedesco, il francese e lo spagnolo. L’italiano si trova al quinto posto del ranking. Il 20% dei polacchi dichiara di conoscere il russo, soprattutto le persone oltre cinquantenni che all’epoca dovevano impararlo a scuola. Ora però anche fra i giovani rinasce l'interesse per la lingua russa. L’italiano è scelto dal 6% degli iscritti ai corsi di lingua in Polonia. L’inglese è la lingua fondamentale da conoscere per fare business nel mondo ed è ormai necessaria nell’uso quotidiana, ad esempio per navigare su internet. I polacchi imparano le lingue a scuola, con i corsi di lingue oppure durante le vacanze all’estero. L’italiano è una eccezione. “Di solito i polacchi imparano questa lingua da soli perché i corsi della lingua italiana non sono diffusi in tutto il paese. Si può studiare da soli ma è sempre meglio approfittare dell’aiuto degli insegnanti” dice Maria Kuziemska, una lettrice. Ultimamente sul mercato sono apparsi i corsi multimediali che rendono possibile lo studio contemporaneo di quattro, cinque lingue straniere. (DK)

Język włoski na piątym miejscu wśród języków obcych w Polsce Z danych Eurostatu (Europejski Urząd Statystyczny) wynika, że najpowszechniej znanym przez Polaków językiem jest niewątpliwie angielski. Następne na liście są: niemiecki, francuski i hiszpański. Włoski zajmuje piąte miejsce w rankingu. 20% Polaków deklaruje znajomość języka rosyjskiego, szczególnie osoby po pięćdziesiątce, które musiały uczyć się go w szkole. Aktualnie wśród młodzieży na nowo rodzi się zainteresowanie tym językiem. Włoski jest wybierany przez 6% uczestników wszystkich kursów językowych w całym kraju, ale to oczywiście angielski jest językiem światowego biznesu. Poza tym przydaje się w życiu codziennym, na przykład podczas surfowania w Internecie lub oglądania filmów. Popularność angielskiego wciąż rośnie, stał się od najważniejszym językiem obcym i wszyscy powinni się go uczyć - twierdzą lektorzy różnych języków. Polacy uczą się go w szkole (50%) lub na kursach językowych i podczas zagranicznych wakacji (50%). Z włoskim jest inaczej. “Zwykle Polacy uczą się go sami, z racji tego, że nie w każdym mieście oferowane są kursy tego języka. Można uczyć się samemu, ale zawsze lepiej skorzystać z pomocy nauczyciela” mówi Maria Kuziemska, lektorka. Ostatnio na rynku ukazały się kursy multimedialne, które umożliwiają naukę czterech, pięciu języków obcych na raz. Zyskują również popularność kursy e-learnigowe, oferowane też przez Stowarzyszenie italiani in Polonia. (DK)

CULTURA

Tra Roma e Varsavia Piero Gallo: “La musica può salvare una vita e unire gli opposti” Joanna Longawa

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on a tutti è stata data la gioia di vivere nel mondo della musica come è stata offerta a lui. Da quando è nato il 24 giugno nel 1962 a Palermo, città che ha lasciato con la famiglia nel 1969 trasferendosi a Roma, la musica scorre nel suo sangue e si trasforma in gesti inimitabili, movimenti di rabbia e gioia dei vari ritmi: ‘allegro con fuoco’, ‘lento’, ‘andante cantabile’, ‘adagietto’, ‘largo’, ‘presto’. Nessuno come lui sa ascoltare e dirigere le masse verso un’euforia collettiva che possiamo chiamare ‘felicità musicale’. Infatti il suo mondo è felice: nonostante i problemi di questo difficile mestiere sorride sempre, con un pizzico di ironia negli occhi. Trascinatore, docente, anima classica, organizzatore di concerti, innamorato della vita e di Stravinsky, il suo grande idolo. “Sono un musicista: insegnante di conservatorio e direttore d’orchestra”. Cosa significa dirigere un’orchestra? “Vuol dire guidare un gruppo di persone per un unico fine, come in uno sport di squadra”. Perchè la musica classica? E perchè questo genere ha ricadute poco commerciali? “Ne sono rimasto affascinato fin da bambino, è la cosa che mi dà più emozioni, e fare un lavoro che appassiona è la scelta migliore. Sul fatto che la musica classica sia poco popolare, ci sono varie risposte. Un motivo può essere che la produzione di musica classica oggi risulta più lontana alla gente rispetto a quanto lo era nei secoli passati. Oggi la sensibilità comune è più vicina ai Pink Floyd per esempio, e non si può dire che loro fanno musica prettamente commerciale, né che la loro musica sia di scarsa qualità, anzi direi che se sono stati degli innovatori nel campo di musica non classica. Il genere classico può risultare inoltre non di immediato apprezzamento, richiede forse un animo particolarmente sensibile, e non c’è l’ausilio della parola che può indurre ad essere più facilmente compresa, come succede con l’opera. La musica classica è più metafisica ed in fondo è sempre stata un

dono per pochi, anche se i concerti di Beethoven erano molto seguiti ed apprezzati. Perché Beethoven sapeva toccare l’animo di tutti”. E prima di diventare musicista? “L’ho fatto da sempre, ho studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra”. Com’è lavorare con i giovani del conservatorio? “Ho la fortuna d’insegnare in un conservatorio, a Frosinone, pieno di studenti interessanti e musicali. Si lavora molto bene perché hanno entusiasmo, ma proprio per questo non bisogna mai illuderli o tradirli con delle nozioni sbagliate sia dal punto di vista umano che musicale. Insegnare musica significa anche insegnare la disciplina. La musica può essere presa come pretesto per sviluppare un senso estetico generale e sviluppare molto la disciplina. Le mie materie di insegnamento sono teoria musicale e solfeggio. Cerco di trasmettere le nozioni con onesta intellettuale, stimolando in loro anche la passione e la grinta per raggiungere buoni risultati. La stesso piacere che ho nello stare sul podio ce l’ho in classe con i miei allievi”. In quali città ha lavorato? “New York, San Pietroburgo, poi sono stato in Svizzera, in Francia, in Romania , in Ungheria, e poi in varie città italiane, ma mai in Polonia purtroppo.” Nota delle differenze nell’approccio alla musica nei diversi paesi? “Hans von Bulow diceva che non esistano cattive orchestre, esistono cattivi direttori. Per cui se un orchestra suona male raramente è colpa dell’orchestra. Ci sono comunque differenze di background. Un orchestra europea ha più nelle sue corde una sinfonia di Czajkovski rispetto a una orchestra asiatica, ma col lavoro, l’amore e la dedizione si può ottenere il massimo da ogni orchestra. Nel capire non ci sono differenze, siamo tutti musicisti però la tradizione conta”. Quali sono i suoi compositori preferiti? “Beethoven e Stravinsky. Beethoven per

la perfezione delle sue forme musicali, e Strawinsky per essere cosi lucidamente barbaro. Però amo moltissimi altri compositori ovviamente: Bach, Schuman, Debussy, Ravel, Czajkovski,ed un grande musicista del vostro Paese che è Penderecki”. Cosa pensa di Strawinsky e la dissonanza nella musica come allegoria dell’allusione? “Strawinsky e compositori a lui coevi volevano uscire dallo schema che per più di due secoli era stato predominante nella musica classica, quello fondato sulle scale maggiori e minori e sulle dissonanze che si risolvono nelle consonanze. La dissonanza è quindi un momento di tensione che poi sfocia nella consonanza, momento di riposo, in “Poetica della musica” Stravinsky asserisce che nel momento in cui lui scrive queste lezioni, (lezioni scritte per l’Università di Harward, nel 1930) “la dissonanza non è ormai un fattore di disordine più di quanto la consonanza possa essere una garanzia di sicurezza”. Ha letto anche i dialoghi con Stravinski di Robert Craft? “Craft era un giovane musicista americano che ha seguito Stravinsky nell’ultima parte della sua vita e, oltre a notevoli insegnamenti musicali, ha beneficiato della sue conoscenze in campo letterario, filosofico, umano. Nei colloqui di Craft con Stravinsky ci sono domande che spaziano dalla musica alla pittura, dal costume alla danza. Le rispo-

ste di Stravinsky sono sempre intrise di grandissima competenza ed a volte molta ironia. Uno degli aspetti più interessanti di questo libro è vedere come risponda alle domande del suo assistente con una precisione certosina, che denota un enorme studio ed enorme capacita critica”. Che cosa pensa di Chopin di cui in Polonia e nel mondo si è appena festeggiato il 200° anniversario della nascita? “Stiamo parlando di uno dei più grandi geni della musica. Chopin è il pianoforte. Nessuno come lui ha avuto un senso armonico così spiccato, nessuno come lui ha avuto un senso timbrico relativo al pianoforte così eccelso. Le composizioni per orchestra di Chopin (concerti per piano ed orchestra numero 1 e 2) sono composizioni meravigliose, piene di lirismo ma secondo me, il meglio lo ha dato nelle composizioni per pianoforte solo. Nessuno come lui ha fatto scendere l’animo umano nel più profondo degli abissi mentali come col quarto tempo della sonata in si b minore come in "Il vento che soffia tra le tombe. Ho diretto i due concerti di Chopin in alcuni concorsi pianistici ed alcune volte in concerto. Il concorso Chopin a Varsavia è tra i più importanti del mondo e ricordo che nel 1960 è stato vinto da Maurizio Pollini, il più grande pianista italiano vivente”. Lei ama la musica classica polacca? “Quello che noi conosciamo è per il tramite di Chopin. Ne possiamo ca-

pire il romanticismo, ma anche un senso demoniaco di cui è piena. Chopin ovviamente anche per chi non è pianista o un musicista è importantissimo. I miei contatti con la musica polacca sono proseguiti anche grazie a due compositori che amo molto: Szymanowski e soprattutto il grande Krzysztof Penderecki. Ritengo la sua “La passione e morte di nostro signore secondo Luca” uno dei brani più importanti, più intrisi di lirismo spirituale del secondo ’900”. Cosa ama fare nel tempo libero? “Al pianoforte suono le canzoni di Pink Floyd, di Mina e di Pino Daniele. Ascolto anche il jazz, il mio grande amore. Fuori dalla musica pratico l’atletica leggera correndo 400 metri piani”. ha mai composto? “Sì, qualche brano quando ero studente al conservatorio, erano delle musiche per il teatro a meta degli anni ‘80”. Cosa vuol dire ai giovani che non hanno rapporti con la musica classica? “Di vedere gli ultimi 10 minuti del film “Il pianista” di Roman Polanski e notare come la musica possa non solo salvare una vita ma unire idee totalmente in antitesi e due persone apparentemente molto lontane tra loro ma accomunate da un senso comune dell’arte e della perfezione divina che si esprimono attraverso la Musica”.

ORCHESTRA Stravinsky mentre dirige l’orchestra sinfonica della BBC nel 1958 - Stravinsky dyryguje orkiestrą symfoniczną podczas koncertu dla BBC w roku 1958


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Między Rzymem a Warszawą Piero Gallo: “Muzyka może uratować życie i połączyć przeciwieństwa”

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“Jestem muzykiem: nauczycielem w konserwatorium i dyrygentem orkiestry”. Co to znaczy kierować orkiestrą? “To znaczy prowadzić grupę osób ku konkretnemu celowi, niczym w sporcie drużynowym”. Dlaczego muzyka klasyczna? I dlaczego powroty tego gatunku okazują się mało komercyjne? “Byłem nią zafascynowany od dzieciństwa, to rzecz, która wywołuje we mnie najwięcej emocji. Oddawać się pracy, która jest jedocześnie pasją to najlepszy z możliwych wyborów. Jest wiele hipotez na temat małeej popularności muzyki klasycznej. Jednym z nich może być fakt, że dzisiejsza produkcja muzyki klasycznej nie jest tak blisko ludzi, jak w poprzednich wiekach. Dzisiaj ogólna wrażliwość jest bliższa np. stylowi Pink Floyd, choć nie można powiedzieć, żeby ich muzyka

była typowo komercyjna albo słabej jakości, rzekłbym wręcz, że byli oni innowatorami muzyki nieklasycznej. Poza tym gatunek klasyczny trudno od razu pozytywnie ocenić, wymaga być może szczególnie wrażliwej duszy, nie oferuje pomocy w zrozumieniu w postaci słowa, jak dzieje się w przypadku opery. Muzyka klasyczna jest bardziej metafizyczna i właściwie zawsze była darem dla wybranych, chociaż koncerty Beethovena były szeroko uczęszczane i doceniane. Ponieważ Beethoven potrafił dotknąć każdej duszy”. A zanim został Pan muzykiem? “Zawsze nim byłem, studiowałem grę na fortepianie, kompozycję i dyrygowanie orkiestrą”. Jak się pracuje z młodzieżą w konserwatorium? “Mam szczęście pracować w konserwatoerium w Frosinone, pełnym interesujących i muzykalnych studentów. Dzięki ich entuzjazmowi pracuje się bardzo dobrze, ale też na niego nie można ich zawieść ani oszukać posługując się mylnymi wiadomościami dotytczącymi zarówno ludzi, jak i muzyki. Uczenie muzyki to uczenie dyscypliny. Muzyka może zostać wykorzystana do wyrobienia ogólnego poczucia estetyki jak i do rozwinięcia dyscypliny. Przedmioty, których nauczam, to teoria muzyki i solfeż (nauka czytania nut głosem). Staram się przekazywać wiadomości z intelektualną uczciwością, stymulując w studentach pasję i zapał do osiągania dobrych rezultatów. Taką samą przyjemność sprawia mi stanie na dyrygenckim podium jak przebywanie w klasie z moimi uczniami”. W jakich miastach Pan pracował? “W Nowym Jorku, Sankt Petersburgu, potem byłem w Szwajcarii, we Francji, w Rumunii, na Węgrzech, a następnie w wielu włoskich miastach, niestety nigdy nie byłem w Polsce”. Czy dostrzega Pan różnice w podejściu do muzyki w różnych

krajach? “Hans von Bulow mawiał, że nie ma złych orkiestr, są tylko źli dyrygenci. Dlatego, kiedy orkiestra gra źle, rzadko jest to jej wina. Są jednak różnice w zapleczu. Orkiestra europejska lepiej coddaje symfonię Czajkowskiego niż orkiestra azjatycka, ale praca, miłość i poświęcenie pozwalają wydobyć maksimum z każdej orkiestry. W rozumieniu nie ma różnic, wszyscy jesteśmy muzykami, ale niewątpliwie tradycja się liczy”. Jacy są Pana ulubieni kompozytorzy? “Beethoven i Strawiński. Beethoven ze względu na perfekcję swoich form muzycznych a Strawiński za bycie tak wyraźnie nieokrzesanym. Ale uwielbiam też innych kompozytorów: Bacha, Schumana, Debussy’ego, Ravela, Czajkowskiego i wielkiego muzyka z Waszego Kraju – Penderenckiego”. Co myśli Pan o Strawińskim i dysonansie w muzyce jako alegorii aluzji? “Strawiński i autorzy mu współcześni chcieli wyjść poza schemat, który rządził w muzyce klasycznej przez ponad dwa stulecia i był oparty na skalach durowych i molowych oraz dysonansach przechodzących w konsonansy. Dysonans był więc momentem napięcia, który wpadał w konsonans czyli moment odprężenia. W “Poetyce muzyki” Strawiński utrzymuje, że w momencie pisania swego tekstu (wykłady pisane dla Uniwersytetu w Harvardzie, w 1930) “dysonans nie jest już czynnikiem chaosu tak, jak i konsonans nie może być gwarantem bezpieczeństwa”. Czytał Pan również dialogi Strawińskiego z Robertem Craftem? “Craft był młodym amerykańskim muzykiem, który towarzyszył Strawińskiemu w ostatnich latach życia, korzystając nie tylko z jego nauk muzycznych ale również z wiedzy literackiej, filozoficznej i ogólnoludzkiej. W rozmowach Crafta ze Strawińskim padają pytania

dotyczące tematów od muzyki po malarstwo, od tradycji po taniec. Odpowiedzi Strawińskiego są zawsze pełne kompetencji a czasem podszyte iroJednym z nią.

duszy, jak on to zrobił col quarto tempo della sonata in si b minore jak w “Il vento che soffia tra le tombe”. Poprowadziłem dwa koncerty Chopina na konkursach pianistycz-

najciekawszych aspektów tej książki jest to, jak odpowiada on na pytania swego asystenta z niezwykłą precyzją, która wskazuje na ogromną wiedzę i wielkie zdolności krytyczne”. Co Pan myśli o Chopinie, którego rocznicę urodzin świętowano niedawno w Polsce i na świecie? “mówimy o jednym z największych geniuszów muzyki. Chopin to fortepian. Nikt nie miał tak wyjątkowego poczucia harmonii, nikt nie miał tak wspaniałego zmysłu tonicznego jeżeli chodzi o fortepianu. Utwory na orkiestrę Chopina (koncerty na pianino i orkiestrę numer 1 i 2) to utwory cudowne, pełne liryzmu, ale według mnie najwięcej osiągnął w kompozycjach tylko na fortepian. Nikt tak, jak on nie sprowadził ludzkiego ducha do otchłani

nych i kilka razy w ramach koncertu. Konkurs Chopinowski w Warszawie jest jednym z najważniejszcyh na świecie, pamiętam, że w 1960 roku wygrał go Maurizio Pollini – największy ży-

jący włoski pianista”. Czy podoba się Panu polska muzyka klasyczna? “To, co znamy, dociera do nas głównie za pośrednictwem Chopina. Rozumiemy jej romantyzm, ale także demoniczny sens, którego jest pełna. Chopin jest oczywiście bardzo ważny również dla tych, którzy nie są pianistami ani muzykami w ogóle. Moje kontakty z polską muzyką rozwinęły się również dzięki dwóm kompozytorom, których bardzo cenię: Szymanowskiemu i przede wszystkim wielkiemu Krzysztofowi Pendereckiemu. Uważam jego “Pasję według św. Łukasza” za jeden z najważniejszych, najbardziej przepełnionych liryzmem utworów drugiej połowy

XX wieku”. Co lubi Pan robić w wolnym czasie? “Gram na fortepianie piosenki Pink Floyd, Miny i Pino Daniele. Słucham jazzu, mojej wielkiej miłości. Poza muzyką uprawiam lekkoatletykę, biegam na 400 metrów”. Czy kiedykolwiek Pan komponował? “Tak, skomponowałem parę utworów, gdy byłem studentem konserwatorium, w połowie lat 80’, były to utwory teatralne,”. Co mógłby Pan powiedzieć młodzieży, która nie ma kontaktu z muzką klasyczną? “Żeby obejrzeli ostatnie 10 minut “Pianisty” Romana Polańskiego i zobaczyli, że muzyka może nie tylko uratować życie ale także połączyć sprzeczne idee oraz osoby, które wydają się od siebie bardzo odległe, ale które łączy zmysł sztuki i boskiej perfekcji, które wyrażają się w Muzyce”.

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ie wszystkim dane jest szczęście życia w świecie muzyki, którego doświadczył Piero Gallo. Od dnia swych narodzin: 24. czerwca 1962 roku w Palermo, mieście które opuścił z rodziną w 1969 roku, przeprowadzając się do Rzymu, muzyka płynie w jego żyłach i przeistacza się w niepowtarzalne gesty, nerwowe ruchy i radość różnorodnych temp: “allegro con fuoco”, “lento”, “andante cantabile”, “adagietto”, “largo”, “presto”. Nikt nie potrafi tak jak on doprowadzić publiczności do zbiorowej euforii, którą możemy nazwać “muzycznym szczęściem”. Jego świat rzeczywiście jest szczęśliwy: pomimo problemów, ktorych nastręcza mu trudny zawód, zawsze uśmiecha się z iskierką ironii w oku. Uwodziciel, nauczyciel, klasyczny duch, organizator koncertów zakochany w życiu i w Strawińskim – swoim wielkim idolu.


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Percorendo l’Italia: il Veneto Come abbattere i costi attraverso la logistica integrata Per conoscere i vantaggi ed il ritorno economico della logistica integrata nell’evoluzione organizzativa dei processi di produzione e gli interventi prioritari da attuare per l’immediato abbattimento dei costi di gestione o di produzione Il seminario si rivolge a imprenditori, responsabili di funzione, direttori di stabilimento, produzione e logistica 17 marzo 2011 ore 18.00 Istituto Europeo, ul. Piotrkowska 262/264, Lodz Per informazioni: email vito.bondanese@interlog.eu tel +48 604 236196 Ingresso gratuito Organizzatori: Stowarzyszenie "Italiani In Polonia", Comitato di Lodz & Inter-Log

Jak zmniejszyć koszty poprzez zastosowanie logistyki zintegrowanej Wzrost korzyści oraz zwiększenie zysków finansowych poprzez zastosowanie logistyki wewnętrznej zintegrowanej. Ewolucja organizacyjna w procesach produkcyjnych i podstawowe działania skierowane na zmniejszenie kosztów zarządzania i produkcji. Seminarium jest skierowane do przedsiębiorców, pracowników firm z sektora produkcji i logistyki, dyrektorów firm. 17 mazek 2011 Godzina 18.00 Istituto Europeo ul. Piotrkowska 262/264, Łodź Wstęp wolny Organizator Stowarzyszenie "Italiani In Polonia", Comitato di Lodz & Inter-Log

Stefano Cavallo

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ontinua l’iniziativa di Percorrendo l’Italia del comitato di Lodz dell’Associazione Italiani in Polonia, che dopo il primo evento dedicato alla Puglia, ha portato sotto la luce dei riflettori il Veneto: la regione di Venezia, di Padova, dell’Amarone del Valpolicella, di Romeo e Giulietta, della polenta, di Vivaldi, del Prosecco e… non solo! L’evento, patrocinato dall’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia e dal Comune di Lodz, è stato organizzato in collaborazione con l’Istituto Europeo, l’Accademia di Musica di Lodz, il Museo del Cinema, l’Associazione Culturale Cineforum CINIT “Luis Bunuel”, SLC consultants e con il supporto di General Beton e dei consorzi di promozione turistica di Verona, Padova, Jesolo-Eraclea e

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d d z i a ł Łódzki Stowarzyszenia ‘Italiani in Polonia’ kontynuuje cykl spotkań “Przemierzając Włochy”, po pierwszym, poświęconym regionowi Puglia, przyszedł czas na region Veneto: kraj Wenecji, Padwy, słynnego wina Amarone della Valpolicella, Romea i Julii, polenty, Vivaldiego, prosecco i nie tylko! Wydarzenie, pod patrona-

Marca Treviso. Il Veneto richiama immediatamente alla mente Venezia e la celebre Mostra del Cinema, e l’evento è stato inaugurato proprio da una rassegna cinematografica dedicata alla commedia italiana, con due film ambientati in Veneto: Signore e signori (1965) di Pietro Germi, e Pane e tulipani (2000), di Silvio Soldini. Ma il Veneto è anche luogo di villeggiatura e ricchi percorsi enogastronomici, come hanno saputo splendidamente illustrare Kamila Gurdała di Moja Italia e Massimo Beretta, sommelier A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier). Grazie poi alla preziosa collaborazione dell’Accademia di Musica di Lodz, degli artisti Hanna Czarnecka, soprano, Agnieszka Korzeniewska, soprano, Anna Werecka, mezzosoprano, Damian Ganclarski, controtenore ed Ewa Rzetecka, clavicembalo e della loro insegnante di italiano Joanna Mirzejewska, il Veneto è stato raccontato

anche attraverso la musica barocca con il concerto “Non solo Vivaldi”, composto da brani di Vivaldi, Haendel, Monteverdi, Scarlatti, Carissimi, Caldara, Rosa.

Dulcis in fundo, non poteva mancare un momento per deliziare il palato con vini e prodotti della cucina veneta offerti gentilmente da Cantina della Valpantena, Antico Forno Bonomi,

Apicoltura Falasco, Associazione ‘Lo Scrigno della Tradizione’ e l’azienda agricola Terre dei Largoni di Romeo Lazzarotto, prodotti molto apprezzati da tutti gli ospiti.

tem Włoskiego Instytutu Kultury w Warszawie oraz Oddziału Łódzkiego, zostało zorganizowane przy współpracy z Instytutem Europejskim, Łódzką Akademią Muzyczną, Muzeum Kinematografii, Stowarzyszeniem Kulturalnym Cineforum CINIT “Luis Bunuel”, SLC consultants oraz przy wsparciu jednostek General Beton i promocji turystycznej Werony, Padwy, JesoloEraclea i Marca Treviso. Region Veneto kojarzy się nam z Wenecją oraz wspa-

niałą Wystawą Kina, właśnie dlatego wydarzenie zaczęło się przeglądem filmowym poświęconym komedii włoskiej, których akcja rogrywa się w regionie Weneto: Panie i Panowie (1965) reżyserii Pietro Germi, oraz Chleb i tulipany (2000), reżyserii Silvio Solini. Ponadto Veneto to także miejsce wakacji i bogatych wycieczek enogastronomicznych, które doskonale zostały opisane przez Kamilę Gurdała z Moja Italia i Massimo Beretta, sommelier A.I.S.

(Stowarzyszenia Włoskich sommelier). Dzięki cennej współpracy z Łódzką Akademią Muzyczną i jej artystami: Hanną Czarnecką – sopran, Agnieszką Korzeniewską – sopran, Anną Werecką – mezzosopran, Damianem Ganclarskim – contratenorem i Ewą Rzetecką – klawesyn oraz ich nauczycielką włoskiego Joanną Mirzejewską, Veneto zostało przedstawione także poprzez muzykę barokową w koncercie “Nie tylko Vivaldi”, składającym się z utworów Vival-

diego, Haendela, Montverdiego, Scarlattiego, Carissimiego, Caldary, Rosy. Dulcis in fundo, nie mogło zabraknąć chwili na skosztowanie win i produktów kuchni regionu Veneto, pochodzących z winiarni Valpantena, Antico Forno Bonomi, Apicoltura Falasco, stowarzyszenia ‘Lo Scrigno della Tradizione’ i przedsiębiorstwa agroturystcznego Terre dei Largoni własności Romeo Lazzarotto, bardzo docenionych przez wszystkich gości.

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6 stelle in alto mare Enrico Buscema

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urante il mese di gennaio, quando la moto riposa in garage, è il momento per me di guardare il mappamondo e cercare di avvicinarmi a quello che, scherzando, ho definito un obiettivo della vita: visitare almeno 100 nazioni diverse, e oggi sono arrivato a 69!. Da qualche anno a questa parte ho scoperto la formula vincente che mi consente di realizzare i miei sogni, appagando in pieno le mie esigenze di viaggiatore mediando con le esigenze della mia partner: si chiama crociera. Per arrivare a questa conclusione ho dovuto superare una serie di preconcetti che, solo dopo aver constatato “de visu”, ho potuto superare grazie al teorema: crociera= servizio al top + varietà di scenari da visitare + costi contenuti + sicurezza in viaggio (sono tornato giusto in tempo dall’Egitto!) + divertimento con spettacoli di qualità + un tocco romantico. Primo preconcetto: la crociera è per pensionati. Io ne ho fatte solo tre ma ho sempre incontrato tanti giovani e basta

6 gwiazdek na morzu

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styczniu, k i e d y motor odpoczywa w garażu, jest czas by zasiąść z globusem i zrobić krok w stronę osiągnięcia tego, co nazywam żartobliwie moim życiowym celem: odwiedzenia przynajmniej 100 krajów. (W momencie pisania tego artykułu mam na koncie już 69!) Parę lat temu odkryłem formułę, która pozwala mi na realizację marzeń, spełniając w pełni moje wymagania jako podróżnika oraz wymagania mojej partnerki – a zwie się: rejs wycieczkowy. Aby dojść do tego wniosku, musiałem zmierzyć się z serią uprzedzeń, i dopiero po ich osobistym zweryfikowaniu, mogłem stworzyć następujący teoremat: rejs wycieczkowy = usługa najwyższej klasy + różnorodność odwiedzanych scenerii + umiarkowane koszty + bezpieczeństwo podróży (w samą porę udało mi się wrócić z Egiptu!) + zabawa przy profesjonalnych spektaklach + romantyczna aura. Pierwsze uprzedzenie: rejsy wycieczkowe są tylko dla emerytów. Sam byłem jedynie na trzech, ale zawsze spotykałem wielu młodych ludzi. Czasem wystarczy zorganizować się z drugą energiczną parą, by lepiej zwiedzić różne miejsca

organizzar le escursioni con un’altra coppia dinamica e si riesce a visitare il posto molto meglio evitando attese inutili. Facciamo un passo indietro e spieghiamo come funzionano le moderne crociere, per esempio quelle della Costa (eccellenza italiana, capitale americano gruppo Carnival). Se scegliamo un periodo di una settimana, arriviamo con il volo che ci organizza l’agenzia polacca, e ci attende il personale di bordo super preparato in tutte le lingue possibili per espletare le eventuali formalità dei visti e spiegarci le escursioni disponibili. Si perché la nave, di solito, naviga durante la sera e la notte, in modo tale da raggiungere una nuova destinazione tutte le mattine. A bordo trovate tutto quello che potreste desiderare durante la vacanza: palestra, spa, cinema 4d, teatro, una serie di piano bar a tema, piscine, jacuzzi, ristoranti, libreria, punti internet, negozi duty free, gallerie d’arte, nursery per bambini molto piccoli, animatori per teen agers, casinò, slot machines e persino un cappellano che celebra la messa ogni giorno. Il tutto condito con un livello di cortesia e attenzione al cliente mai visto. Sarete sempre salutati da qualsiasi per-

i uniknąć niepotrzebnego czekania. Cofnijmy się o krok, żeby wytłumaczyć jak wyglądają współczesne rejsy wycieczkowe na przykład te firmy Costa (........., kapitał amerykański grupy Carnival). Jeśli wybierzemy rejs tyg o d n i w y , docieramy na startcharterem zorganizowanym oprzez polską agencję i czeka już na nas personel pokładowy świetnie wyszkolony we wszystkich językach, aby załatwić ewentualne formalnośći dotyczące wiz i opowiedzieć o dostępnych wycieczkach. Statek zwykle przemieszcza się nocą tak, by zaoferować codziennie rano nowe miejsce do zwiedzania. Na pokładzie znajduje się wszystko, czego moglibyście sobie życzyć podczas wakacji: siłownia, spa, kino 4d, teatr, piano bar i inne bary tematyczne, baseny, jacuzzi, restauracje, księgarnia, kafejki internetowe, sklepy duty free, galerie sztuki, klubiki dla dzieci, animatorzy dla

sona del personale Costa (dal meccanico della sala motori al responsabile della security). Altro preconcetto: Le crociere sono carissime. Niente di più falso. Sta a noi determinare

quentati vi cambiavano asciugamani 2 volte al giorno, lenzuola ogni giorno? In quanti resort vi offrivano ogni sera uno spettacolo di superlativa qualità con cantanti, ballerine,

seggiate un esotico drink? Quale altra vacanza vi consente di visitare Petra in Giordania, Gerusalemme in Israele e Luxor senza essere sfiniti a fine vacanza? Quale altra va-

il costo della crociera evitando magari alcuni extra e le innumerevoli tentazioni. Di solito i pacchetti acquistati nelle agenzie non comprendono: le escursioni, le bevande alcoliche, i caffè e una mancia forfait di circa 7 euro al giorno per il personale di bordo. Proviamo a fare una riflessione. In quanti alberghi fre-

costumi da “folies bergere” illusionisti e quant’altro? In quale altro ambiente di vacanza riuscite a far divertire contemporaneamente un bambino con delle baby sitters professioniste e una serie di giochi educativi, i vostri genitori con il piano bar e il repertorio di Peppino di Capri e voi stessi in una discoteca con luci laser mentre sor-

canza, a discapito della dieta, ti offre la possibilità di succulente colazioni con abbondanza di frutta spesso locale, pranzi che ho definito “abbuffet” cene con menu a la carte con antipasti, zuppe, primi, secondi, contorni, formaggi e dolce? Non vi basta? Bene la nave organizza sempre degli spuntini notturni a base di

nastolatków, kasyno, automaty do gry a nawet ksiądz, który codziennie odprawia mszę. Wszystko to doprawione niespotykaną uprzejmością i dba-

gie. Nic bardziej mylnego. To w naszej gestii leży ustalenie ceny rejsu, możemy zrezygnować z niektórych dodatkowych atrajkcji i spróbować

łością o klienta. Personel Costy zawsze się z Wami wita (od mechanika z maszynowni po szefa działu bezpieczeństwa). Następne uprzedzenie: rejsy wycieczkowe są strasznie dro-

oprzeć się niezliczonym pokusom. Zwykle pakiety kupione w agencjach nie obejmują: wycieczek, napojów alkoholowych, kawy i napiwku dla personalu w wysokości 7 euro dziennie.

Zastanówmy się: w jakim hotelu zmieniali Wam ręczniki dwa razy dziennie a pościel raz dziennie? W jakim kurorcie oferowali Wam przedstaw i e n i a muzyczne najwyższej klasy i z: piosenkarzami, tancerk a m i , kostiumami w stylu Folies Bergère, iluzjonistami i Bóg wie czym jeszcze? W jakim wakacyjnym kurorcie jesteście w stanie zapewnić dziecku rozrywkę i naukę pod opieką wykwalifikowanej opiekunki, Waszym rodzicom – piano bar z repertuarem Peppina di Capri a Wam samym – dyskotekę z laserowymi światłami, na której popijacie egzotycznego drinka? Jakie inne wakacje pozwolą Wam zwiedzić Petrę w Jordanii, Jerozolimę w Izraelu i Luxor bez totalnego wycieńczenia podróżą? Jakie wakacje, działając na niekorzyść diety, oferują możliwość kosztowania przepysznych śniadań

pizza o feste tematiche con dolci da capogiro. Credetemi, dietro ogni crociera, esistono complesse dinamiche logistico organizzative, grazie alle quali nulla è lasciato al caso. Eserciti di professionisti lavorano alacremente in maniera molto discreta quasi invisibile per far si che ogni tipologia di turista torni soddisfatto e anzi faccia da inevitabile “tam tam” per coinvolgere altre famiglie, coppie o anche single. Anche dal punto di vista ambientale questi giganti marini sono perfettamente allineati con le nuove politiche ambientali. Nulla del cibo viene riciclato per gli ospiti ma viene minitriturato e dato in pasto ai pesci ad almeno 20 miglia al largo. I residui non organici vengono inceneriti a bordo e quel calore viene utilizzato per riscaldare acqua etc. Esiste un lato negativo in tutto questo, però. Sapete qual’è? Quando questi sogni di vacanze volgono al termine, la mia compagna con gli occhi un po’ lucidi mi domanda: “Quando facciamo la prossima?” E io pago...

z lokalnymi owocami, obiady w formie szwedzkiego stołu, a kolacje z daniami z karty z: przystawkami, zupami, drugim daniem, dodatkami, serami i deserem? A jeśli to nie wystarczy? Na statku są zawsze nocne poczęstunki z pizzą w roli głównej i imprezy tematyczne z upajającymi słodyczami. Wierzcie mi, za każym rejsem stoją skomplikowane działania logistyczno-organizacyjne, dzięki którym nic nie jest dziełem przypadku. Cała armia profesjonalistów pracuje zwinnie i dyskretnie, są prawie niezauważalni, aby każdy wrócił z rejsu zadowolony i przekazał znajomym pocztą pantoflową jego informacje o rejsie. Także z punktu widzenia ekologii, te morskie giganty są idealnie dostosowane do wymogów polityki ochrony środowiska. Nic z jedzenia nie jest ponownie podawane gościom, wszystkie resztki zostają zmielone i wysypane rybom... Odpady nieorganiczne są palone na pokładzie, a ciepło które przy tym powstaje zostaje użyte do podgrzewania wody. Jest pewna wada tego wszystkiego, wiecie jaka? Kiedy te wymarzone wakacje mają się ku końcowi, moja partnerka z łezką w oku pyta: to kiedy następny rejs?? A ja niestety płacę.


CALENDARIO EVENTI FEBBRAIO 2011 2 febbraio, ore 18.00 Cinema – SCIUSCIA’ (1946) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia

9 febbraio, ore 18.00 Cinema – L’ORO DI NAPOLI (1954) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia

10 febbraio, ore 17.00 Arte – I MAESTRI DELL’INCISIONE ITALIANA Luogo: Muzeum !l"skie di Katowice Informazioni: b.bieniek@muzeumslaskie.pl ; tel: 783 83 84 63 oktawian.steliga.iic@esteri.it ; tel. 12 421 89 43/46 int. 113 La mostra, promossa dall’ADAFA (Amici dell’arte – Famiglia artistica) e dal Comune di Cremona, su iniziativa e cura di Vladimiro Elvieri, è organizzata dal Museo Slesiano di Katowice in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia

16 febbraio, ore 18.00 Cinema – IERI OGGI E DOMANI (1963) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia

17 febbraio, ore 18.00 Arte – MOSTRA – POESIA VISIVA Luogo: Galleria Istituto Italiano di Cultura Informazioni: oktawian.steliga.iic@esteri.it ; tel. 12 421 89 43/46 int. 113 La mostra è organizzata dallo Studio Archeo900 di Ferrarain collaborazione con questo Istituto

23 febbraio, ore 18.00 Cinema – MATRIMONIO ALL’ITALIANA (1964) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia

NB. Per informazioni più dettagliate sugli eventi consultare il sito www.iiccracovia.esteri.it


KALENDARZ WYDARZE! NA LUTY 2011 2 lutego, godz. 18.00 Kino – DZIECI ULICY (SCIUSCIA’) (1946) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie

9 lutego, godz. 18.00 Kino – Z"OTO NEAPOLU (L’ORO DI NAPOLI (1954) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie

10 lutego, godz. 17.00 Sztuka – MISTRZOWIE WSPÓ"CZESNEJ GRAFIKI W"OSKIEJ Miejsce: Muzeum "l#skie w Katowicach Informacjw: b.bieniek@muzeumslaskie.pl ; tel: 783 83 84 63 oktawian.steliga.iic@esteri.it ; tel. 12 421 89 43/46 int.113 Wystawa, wypromowana przez ADAFA (Amici dell’Arte – Famiglia artistica) i Urz#d Miasta Cremona, z inicjatywy i pod opiek# artystyczna Vladimiro Elveriego, zosta!a zorganizowana przez Muzeum "l#skie w Katowicach we wspó!pracy z W!oskim Instytutem Kultury w Krakowie

16 lutego, godz. 18.00 Kino – WCZORAJ DZI# I JUTRO (IERI OGGI E DOMANI (1963) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie

17 lutego, godz. 18.00 Sztuka – WYSTAWA - POEZJA WIZUALNA Miejsce: Galeria W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: oktawian.steliga.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 wew. 113 Wystawa zosta!a zorganizowana przez Studio Archeo900 z Ferrary we wspó!pracy z tutejszym Instytutem

23 lutego, godz. 18.00 Kino – MA"$E!STWO PO W"OSKU (MATRIMONIO ALL’ITALIANA) (1964) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: malgorzata.kalka.iic@esteri.it; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie

NB. Per informazioni più dettagliate sugli eventi consultare il sito www.iiccracovia.esteri.it


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GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011

VIE DEL GUSTO

Parigi incorona Bottura Marco Ghia

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l 1 Febbraio 2011 Massimo Bottura è stato insignito dall`Accademia Mondiale della Cucina di Parigi del titolo di migliore chef del mondo, grazie al connubio tra rispetto della tradizione culinaria italiana, ispirazione artistica e proiezione verso il futuro. Il suo primo ristorante risale al 1987, ma Osteria Francescana è stata la svolta e dopo soli cinque anni arriva la prima stella Michelin (2002), seguita da una seconda nel 2005. Nel 2009 il ristorante si è classifica al 13° posto tra i primi cinquanta al mondo (il miglior piazzamento di sempre per un ristorante Italiano) portando il nome di Bottura sulla bocca dei gastronauti mondiali insieme a quelli di Adria, Heston, Nilsson e cosi via. Una cucina progressista dove a volte le tecniche estreme gli hanno portato critiche della stessa stampa che oggi lo osanna, anche se è sempre stato difeso da un battaglione di produttori innamorati. L`innovazione è

Pariyż nagradza Massimo Botturę

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nia 01 lutego 2011 Massimo Bottura został uhonorowany przez Paryską Akademię Kulinarną tytułem najlepszego szefa kuchni na świecie, dzięki niesamowitemu talentowi łączenia szacunku dla tradycyjnych dań kuchni włoskiej z inspiracją artystyczną i innowacją. Pierwszą restaurajcę otworzył w 1987 roku, ale dopiero Osteria Francescana (Karczma Franciszkanów) okazała się być przełomem w jego karierze i zaledwie po pięciu latach od otwarcia uzyskała pierwszą gwiazdkę Michelin (2002) i potem drugą w 2005 roku. W 2009 restauracja znalazła

il fondamento della tradizione dice Bottura. Molte sue “fissazioni” sono diventate realtà come il recupero della Bianca Modenese, una vacca da latte vicina all’estinzione ed il lavoro di persuasione sul consorzio del Parmigiano Reggiano perchè produca meno e meglio. Non ci dimentichiamo che siamo nella patria del parmigiano, del prosciutto di Parma e dell’aceto balsamico (di cui la famiglia produce un pregiatissimo cru) tutti prodotti che hanno trovato il loro naturale ambasciatore nel mondo. In ultimo una ricetta , la Pasta e Fagioli secondo la sua interpretazione Compressione di pasta e fagioli Viene servita in un bicchierino di vetro, la sua composizione a strati ci incita a scavare e a mischiare i sapori. 1) il primo livello (dal basso) è una Creme Royale di cotiche e fagioli (borlotti di Lamon) con un tocco di fois gras frullati e cotti a 90 gradi per 40 minuti

się na 13 miejscu w rankingu pięćdziesięciu najlepszych lokali na świecie (to najwyższa pozycja, jaką kiedykolwiek osiągnęła włoska restauracja), przynosząc sławę nazwisku Bottura, od tej pory porównywanemu z najlepszymi kucharzami na świecie: Adria, Heston, Nilsson itp. Kuchnia przyszłościowa, w której stosuje czasem dość odważne i skrajne rozwiązania przysporzyły mu również słów krytyki w prasie, która teraz wynosi go na piedestały, choć tak naprawdę zawsze był broniony przez batalion wielbiących go producentów. Innowacyjność jest podstawą tradycji mówi Bottura. Wiele z jego „obsesji” urzeczywistniło się , jak na przykład odratowanie gatunku krowy Białej z Modeny, któremu groziło wyginięcie, czy też wywarcie presji na Konsorcjum sera Parmigiano Reg-

2) il secondo strato è composto dalla parte bianca e più amara del radicchio sfumata in padella con del vino; 3) il terzo strato sopra il radicchio è composta da “maltagliati in crosta di parmigiano” dove la crosta bollita con i fagioli è poi tagliata a scaglie; 4) il quarto strato è una crema di fagioli preparata a frullato e passata che rifinisce il bicchierino; 5) infine “acqua di rosmarino” montata a spuma per trasmettere intensità senza invader toccando solamente il bicchiere. Certo viste al microscopio ricette d`alta cucina come questa fanno emergere l’idea e la complessità dello studio che i grandi chef mettono nel loro lavoro, non ci scandalizziamo dunque perchè usando le parole dello stesso Bottura “l’innovazione di oggi è la tradizione del futuro”.

giano, aby produkowano mniej parmezanu, a lepszej jakości. Nie zapominajmy, że kucharz ten pochodzi z krainy parmezanu, szynki parmeńskiej i octu balsamicznego (jego rodzina prowadzi produkcję wyrafinowanej odmiany octu- cru), produktów, które na całym świecie są tak znane, że nie potrzebują żadnej promocji. Na koniec przepis, makaron z fasolą à la Bottura Podawany w szklance, konsystencja i kompozycja powinna zachęcać do zanurzenia łyżki do dna i kosztowania wielu smaków na raz. 1) pierwsza warstwa (od dołu) to Creme Royale ze słoniny i fasoli (fasola pinto z Lamon) z odrobiną foie gras zmiksowanego i pieczonego w

temperaturze 90 stopni przez 40 minut.

zmiksowanej fasoli, który wypełnia szklankę po brzegi.

2) druga warstwa składa się z białej i najbardziej gorzkiej części radicchio (włoskiej cykorii sałatowej) podsmażonej na patelni z winem.

5) na koniec woda rozmarynowa, ubita na piankę, która łączy danie, nie przenikając do wnętrza szklanki.

3) Trzecia warstwa położona na radicchio to maltagliati (rodzaj makaronu) pod skorupką z parmezanu, która składa się z parmezanowej skórki podmażonej z fasolą i pokrojonej w cienkie plasterki; 4) Czwartą warstwę stanowi krem ze

Oczywiście, dokładniejsze badanie tego typu dań haute cuisine pokazuje, jak bardzo złożone i skomplikowane jest ich przygotowanie i praca szefów kuchni. Nie buntujmy się jednak, bo, że zacytuję samego Botturę „dzisiejsze innowacyjne roziązania staną się w przyszłości tradycją". REKLAMA


VITIGNI D’ITALIA

GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011

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Montepulciano Giuseppe Leonardi Sommelier AIS - Restauracja Da Aldo

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l Montepulciano è uno dei più importanti e diffusi vitigni d’Italia, con cui si producono vini che possono raggiungere i vertici della qualità enologica mondiale. Il territorio in cui nasce e ancora adesso tocca il massimo della sua espressività è l’Abruzzo, e con questa dizione infatti – Montepulciano d’Abruzzo – si presenta ai mercati il Doc principale del vino da Montepul-

Włoskie winorośle Montepulciano

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ontepulciano jest jedną z najważniejszych i najbardziej popularnych włoskich odmian winorośli, z których produkowane jest wino znajdujące się pod względem jakości na światowych szczytach. Tereny, na których się narodziło i gdzie do teraz osiąga najbardziej wyrazisty smak to Abruzzo i właśnie ta nazwa – Montepulciano d'Abruzzo znana jest na rynku, jako główny produkt DOC powstający z tej winorośli. Rozprzestrzenianie się na sąsiednie regiony (Marche, Molise i zwłaszca Apulia) czyni z niej jednak jedną z głównych odmian winorośli o wielu kontrolowanych i gwarantowanych nazwach pochodzenia, jak na przykład DOCG Conero z Regionu Marche. Montepulciano jest odmianą bez wątpienia mającą swoje korzenie w Abruzzo, a dokładniej w Dolinie Peligna, w okolicach Sulmona. Legenda mówi, że to właśnie winem z niej produkowanym pokrzepiali się żołnierze Hannibala i że stosowali je również do leczenia ze świerzbu koni, na których potem wojsko wyruszyło na podbój Rzymu. Historia winnic w Abruzzo liczy sobie zatem wiele tysięcy lat, ale wino montepulciano, podobnie, jak winorośl trebulanum, wychwalana już przez Pliniusza (która to być może dała początek dzisiejszemu Trebbiano, jeszcze innej wspaniałęj odmianie z Abruzzo), zystkało uznanie dopiero na początku XVIII wieku. Już w XVI wieku, Sante Lancerio, winiarz papieża Pawła III, pisał o montepulciano mając jednak na myśli winogrona uprawiane w toskańskim miasteczku, roddzinnej ziemi Vino Nobile z Montepulciano, szczepu typu prugnlo gentile (tarnina), klonu Sangiovese. Już wtedy ta wspaniała odmiana, o której opowiemy w jednym z następnych artykułów, dawała wina znakomitej jakości i na przestrzeni wieków powoli rozprzestrzeniała się na sąsiednie regiony, między innymi właśnie

ciano. Anche se ormai la sua diffusione nelle regioni limitrofe (Marche, Molise e Puglia in primo luogo) ne fa uno dei vitigni principali in altre denominazioni d’origine, tra le quali menzioniamo la DOCG Conero nelle Marche. Il Montepulciano è un vitigno autoctono abruzzese a tutti gli effetti, la cui culla si situa precisamente nella Valle Peligna, nei dintorni di Sulmona. La leggenda vuole che sia lo stesso vitigno e lo stesso vino che permise ad Annibale di rifocillare i suoi soldati e guarire dalla scabbia i suoi cavalli con

do Abruzzo. Jej podobieństwo do rdzennych winorośli z Abruzzo sprawiło, że nazwana została montepulciano i uznana za rodzaj odmiany Sangiovese. Niezbyt dokładne badania naukowe, ani późniejsze opisy gatunków nie wyjaśniły różnic pomiędzy dwoma szczepami i aż do ubiegłego wieku uważano, że montepulciano i sangiovese łączy w rzeczywistości bardzo ścisłe pokrewieństwo. Mimo tego, że już w niektórych pismach końca XIX wieku stwierdzono, że istnieje przynajmniej różnica w cyklu wegetacji tych dwóch odmian, i dokonano rozróżnienia pomiędzy Montepulciano Primaticcio (wczesne – w rzeczywistości Sangiovese) oraz Montepulciano Cordis (prawdziwe Montepulciano). Nowe techniki analizy molekularnej, dokładne badania oraz szczegółowe opisy gatunków ostatecznie potwierdziły w drugiej połowie XX wieku znaczącą różnicę pomiędzy dwoma rodzajami win. Pozostaje jednak nierozwiązany problem nazwy, zwłaszcza, że toskańskie miasteczko Montepulciano może poszczycić się wspaniałym i znanym na całym świecie winem Vino Nobile, produkowanym jednak z winogron typu sangiovese (prugnolo gentile- tarnina), i wiadomo, że w sytuacji „sporu” o oryginalną nazwę i miejsce pochodzenia (Vino Nobile Montepulciano i Montepulciano d'Abruzzo) pierwszą rolę odgrywać będzie zawsze pochodzenie topograficzne. Wino Montepulciano ma bardzo wysoką zdolność ekspresji, i mimo lekko „ludowego” charakteru, degustowane we właściwy sposób okazuje się dobrze zbudowanym, wyrazistym eleganckim trunkiem o solidnej strukurze i wyraźnych, choć miękkich i mało agresywnych garbnikach. Finisz charakteryzuje się mocnym akcentem ekstraktu i alkoholu. Zaleca się podawać je z potrawami o konkretnej strukturze, jak pappardelle z ragu z zająca lub dzika albo z drugimi daniami, mięsem z grilla, pieczenią jagnięciną, czy golonką z pieca, stekami wołowymi i serami, jak na przykład Pecorino Abruzzese (ser owczy z Abruzzo).

cui si avviava a conquistare Roma. La storia della viticoltura in Abruzzo è quindi millenaria, ma l’importanza del Montepulciano accanto a quella dell’uva trebulanum già decantato da Plinio (e che potrebbe aver dato origine all’attuale Trebbiano, altro vitigno di punta dell’enologia abruzzese), emerge soltanto nel ‘700. Sante Lancerio, bottigliere del Papa Paolo III, già nel Cinquecento menzionava l’uva montepulciano riferendosi però all’uva della città toscana patria del Vino Nobile di Montepulciano, il prugnolo gentile, un clone del sangiovese. Già allora questo grande vitigno di cui parleremo in uno dei prossimi articoli, dava vini di grande qualità e nei secoli si diffuse piano piano nei territori limitrofi e in Abruzzo. La sua somiglianza con il vitigno autoctono abruzzese, fece si che anche questo venisse chiamato Montepulciano, e che venisse considerato una sottovarietà di sangiovese. Le imprecise descrizioni scientifiche e ampelografiche successive non chiarirono le differenze tra i due vitigni e fino al secolo scorso si pensava che Montepulciano e sangiovese fossero in realtà legati da una stretta parentela. Comunque già in alcuni scritti della fine dell’Ottocento si era rilevato perlomeno la differenza nel ciclo vegetativo dei due vitigni distinguendo un Montepulciano

primaticcio (in realtà il sangiovese) e un Montepulciano cordisio (il vero Montepulciano). Le nuove tecnologie molecolari e studi ampelografici più attenti, confermarono definitivamente nella seconda metà del Novecento, la diversità tra i due vitigni. Il problema del nome però rimane, tanto più che la città Montepulciano vanta un vino famoso, il Vino Nobile appunto, fatto da uve sangiovese (prugnolo gentile), e si sa che in una situazione di ‘guerra’ tra le due denominazioni (Vino Nobile di Montepulciano e Montepulciano d’Abruzzo) ad avere il primato sarebbe la denomina-

zione di origine topografica. Il vino Montepulciano ha capacità espressive elevatissime, e nonostante qualche carattere rustico, se ben interpretato può essere un vino potente, strutturato ed elegante, con tannini fitti ma morbidi e poco aggressivi e con un finale sostenuto da una notevole forza estrattiva e alcolica. Abbinamenti consigliati sono i primi piatti più strutturati come le pappardelle al ragù di lepre o di cinghiale o secondi come la carne alla brace, arrosti, agnello al forno, stinco di maiale arrosto, tagliate di manzo e formaggi come il pecorino abruzzese.

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GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011

Notizie in breve

a cura di Dorota Kozakiewicz

Il più lungo itinerario d’equitazione d’Europa A Łódź nasce il più lungo itinerario turistico di equitazione in Europa. A fine gennaio, nei pressi di Kazimierz, distretto di Lutomiersk è stato organizzato il primo percorso invernale sulla nuova via (Łódzki Szlak Konny) ed è solo un assaggio di tutti gli eventi progettati per quest’anno. La costruzione della struttura è stata parzialmente finanziata dalla Regione (Voivodato) lodzkie ed alla fine dei lavori sarà lunga 1817 km (costo totale di 32 mln di zl), composta da due percorsi: uno che attraversa Zgierz, Lutomiersk, Pabianice e Brzeziny, ed il secondo che passa per le zone più remote della provincia, come al nord Lowicz es al sud Radomsko. In ul. Wycieczkowa a Lodz tra poco aprirà il Centro di Controllo dell’Itinerario (Centrum Zarządzania Szlakiem Konnym), dove si

seguiranno tutti i percorsi dei turisti forniti di un GPS il che permetterà ai servizi di emergenza di raggiungere le persone che si troveranno in difficoltà. Gli assistenti del Centro aiuteranno anche a pianificare un percorso, generare la mappa e suggeriranno i posti dove fermarsi a mangiare o dormire, o cosa visitare. Si potranno affittare le audioguide. In Polonia l’equitazione non è ancora una pratica diffusissima, solo una persona su 400 lo fa regolarmente quindi il potenziale di sviluppo è grande. Soprattutto perché ci sono grandi spazi da girare, come per esempio le foreste che statali. E pensate che in Belgio ed in Olanda, dove questo sport è molto comune si va a cavallo soprattutto all’interno di strutture coperte.

La beatificazione di Giovanni Paolo II La beatificazione di Giovanni Paolo II inizierà con una grande cerimonia il 30 aprile con la veglia al Circo Massimo, dove la maggior parte dei partecipanti saranno i polacchi. Ed è proprio lì, dove il giorno dopo si potrà guardare sui grandi teleschermi la messa di beatificazione. Roma si aspetta 1,5 – 2,5 mln di pellegrini da tutto il mondo. L’Arcivescovo di Cracovia ha annunciato che quel giorno suonerà la Campana di Sigismondo al Castello di Wawel (che batte

solo in occasione dei più importanti eventi nazionali). Perché così tanti polacchi vogliono essere quel giorno a Roma? Forse, come sostiene uno dei preti della diocesi di Cracovia, vogliono in questo modo confermare che Giovanni Paolo II è stato, ed è ancora una delle persone più importanti per i polacchi, per la Chiesa e per tutto il mondo. Essere lì, a Roma durante la cerimonia di beatificazione è un modo per viverla insieme, nella comunità. Alcuni si lamentano

Vacanze invernali in Polonia

66º anniversario della liberazione di Auschwitz Il 66° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz è stato commemorato dagli ex prigionieri e dai presidenti di Polonia e Germania. I due capi di stato hanno sottolineato il bisogno di commemorare gli orrendi crimini nazisti ma anche il bisogno di una totale e completa riconciliazione tra le due nazioni. “Un segnale positivo che mostra come il mondo si avvii verso il bene e che, no-

che il viaggio e la cerimonia può trasformarsi solo in una festa che non porterà grandi cambiamenti. Forse è vero, così si può parlare di tutto quello che succede nella Chiesa. “Possiamo dire che siamo cattolici e non cambia nulla nella nostra vita”, dice il prete di Cracovia. “Ecco perché penso che sia meglio vedere questo evento come un dono e una grazia, invece di giudicare a chi e a che cosa servirà”.

La vignetta

czas na start!

Walter Passoni

nostante questa terribile esperienza, dopo molti anni siamo più propensi ad eliminare dalla mente delle nazioni moderne, dai paesi moderni queste orribili cose che hanno avvelenato con l'odio e dolore almeno un paio di generazioni nella nostra parte d'Europa”, ha detto Komorowski. "Questi crimini riempiono noi tedeschi di vergogna e disgusto. Noi abbiamo la responsabilità storica per tutto quello che è successo, indipendentemente dalla colpa individuale delle singole persone. Non potremmo mai consentire che simili crimini si ripetano”, ha aggiunto il presidente tedesco. Władysław Barto-

szewski, uno dei ministri sotto Donald Tusk, un uomo di stato e anche uno dei prigionieri di Auschwitz che portava il numero 4427, ha chiesto il sostegno finanziario per la Fondazione di Auschwitz-Birkenau, il cui scopo è quello di creare una fondo permanente che fornisca le sostanze per la manutenzione del campo. All'inizio del prossimo anno probabilmente tutti i siti internet legati al campo e che hanno l'estensione .pl cambieranno indirizzo ed estensione. Tutto per sottolineare che il Auschwitz non è stato un campo di sterminio polacco, come si usa dire in tutto il mondo.

Prima il ritorno dell'inverno, adesso arrivo della primavera. Il tempo fa gli scherzi? Sono in corso o sono già finite le vacanze invernali per le scuole e le università in tutta la Polonia: dolnośląskie 14 febbraio - 27 febbraio, kujawsko-pomorskie 31 gennaio - 13 febbraio, lubelskie 17 gennaio - 30 gen, lubuskie 31 gennaio - 13 febbraio, łódzkie 17 gennaio 30 gennaio, małopolskie 31 gennaio - 13 febbraio, mazowieckie 14 febbraio - 27 febbraio opolskie 14 febbraio - 27 febbraio, podkarpackie 17 gennaio - 30 gennaio, podlaskie 24 gennaio - 6 febbraio, pomorskie 17 gennaio - 30 gennaio 2011, śląskie 17 gennaio - 30 gennaio, świętokrzyskie 31 gennaio - 13 febbraio, zachodniopomorskie 14 febbraio - 27 febbraio, warminsko-mazurskie24 gennaio - 6 febbraio, wielkopolskie 31 gennaio - 13 febbraio. Molta gente decide, come ogni anno di andare in montagna. Le piste funzionano abbastanza bene. Nonostante la mancanza di grandi nevicate in questi ultimi tempi, il clima favorisce sicuramente gli sciatori. Le temperature sono abbastanza basse per consentire di portare la neve artificiale sulle piste che servirà soprattutto durante il più tiepido marzo. Ma nelle montagne Tatra c'è ancora un sacco di neve. A Zakopane funzionano tutti gli impianti principali, come a Nosal, Szymoszkowa, Harenda e Gubałówka. Sempre più persone decidono di andare non in montagna ma al mare o addirittura ai laghi di Mazury. Il clima mite e le diversificate offerte di SPA e centri benessere attirano le famiglie. Ai laghi attrazioni come l'hokey sul ghiaccio, gite in slitta, con i quad and bobslay, grigliate sulla neve. Vicino a Mragowo esiste anche una famosa pista da sci che finisce su un lago (Gora Czterech Wiatrow).

Produzione e consumo di vodka Dal rapporto redatto dal ZPPPS (Federazione dei Datori di Lavoro Polacchi dell’Industria di Alcool) emerge che la Polonia è il maggiore produttore di vodka nell’Unione Europea. La Polonia si piazza subito dopo la Russia, l’USA e l'Ucraina. S e c o n d o Ernst&Young i polacchi consumano alcol per un valore di 13,6 miliardi di zloty all'anno, che corrisponde a circa 300 mln di litri di vodka (quasi 8 litri a testa), però due anni fa si bevevano 27 mln litri di più. “Il facile accesso all’alcool illegale ha portato ad una riduzione del 3% VODKA - la mappa indica i paesi in cui viene prodotta la vodka delle vendite”, dice Leszek Wiwała. È facile trovare l'alcool di contrabbando, ed il fisco fabbriche illegali che producemuove il suo prodotto all’estero polacco perde ogni anno un grazie all’attore americano milione di zloty (26 mln di euro) vano alcool. Per compensare i Bruce Willis che ha comprato il che normalmente mentre i co- danni legati alla riduzione del 3 % delle quote dell’azienda. muni perdono i soldi della con- consumo nel paese molti produttori polacchi puntano ora Wyborowa invece sta puncessione dei permessi di sulle esportazioni che cretando sulla Cina, il più grande vendita delle bevande alcoliscono ininterrottamente dal mercato dell'alcool al mondo. che. Nel 2010 le guardie doga2007. La vodka Sobieski pro(Polonia Oggi) nali hanno scoperto 30


a cura di Dorota Kozakiewicz

Notizie in breve

Fondi europei

Biglietti per Euro 2012

Riguardo il livello di attuazione dei Programmi Operativi Regionali in Polonia, il Ministero dello Sviluppo Regionale riferisce che dall'inizio della programmazione 2007-2013 fin al 31 dicembre 2010 sono state accettate 39.600 domande per un valore totale di 86,3 miliardi zł dei finanziamenti. In questi anni sono stati firmati 20.027 accordi per finanziamenti che equivalgono ad un valore totale di 47,7 miliardi PLN, il che costituisce il 72,7% dell'allocazione per questo periodo di finanziamento. Il maggior numero di progetti (per più di 5,2 mln di zł) sono stati realizzati nel voivodato di wielkopolskie, seguito da mazowieckie (5,1 mln). Ultimo posto è occupato da lubuskie 1. 840.000 zł.

Dal 1 al 31 marzo si potranno acquistare i biglietti per le partite, ma solo a dicembre saranno resi noti i gruppi delle squadre e quindi comprando il biglietto ora non si saprà a quale partita si assisterà. “Aspettiamo una forte risposta dalla tifoseria. Nel primo giorno d’iscrizione per Euro 2008 circa 1,5 milioni di polacchi si erano registrati, adesso naturalmente con i campionati nel nostro paese le richieste saranno molte di più”, ha detto Adam Olkowicz, presidente dei Campionati Euro 2012. Ci saranno 1,4 milioni biglietti per 31 partite ma solamente il 41% sarà accessibile ai tifosi di tutto il mondo sulla pagina web Uefa.com. Altri biglietti andranno agli sponsor, VIP e partner

commerciali di UEFA. Le federazioni nazionali riceveranno il 16% dei biglietti per ogni partita. Solo il 4% potrà essere acquistato dalle città che ospiteranno le partite. “Non bisogna esagerare con le preoccupazioni, il numero dei biglietti non è così basso e poi gli sponsor organizzeranno dei concorsi”, assicura Olkowicz. Dopo aver prenotato il biglietto on-line si dovrà quindi attendere il sorteggio. I prezzi oscilleranno tra i 30 euro e i 600 euro per la finale! L’UEFA aprirà anche un portale web dove i tifosi potranno scambiarsi i biglietti sperando così di limitare la vendita degli biglietti al mercato nero. (Polonia Oggi)

zazione della vendita dei p r o d o t t i (sedie, tavoli, mobili, lampade e altri prodotti per l’illuminazione, specchi, piastrelle, marmo, porte, etc.) sul mercato polacco. Informest Consulting svolgerà il servizio a beneficio di un gruppo di imprese italiane non concorrenti tra loro, produttrici e/o distributrici dei prodotti in oggetto, attraverso un esperto locale ben introdotto nel settore di riferimento (studi di architettura operanti sia nel contract che nell’edilizia

GAZZETTA ITALIA Editore - Wydawca Stowarzyszenie “Italiani In Polonia” ul. Okólnik 11 lok.14 Warszawa 00-368 POLSKA Tel.+48.(0)22.389.72.74 Fax (0)22.84.22.080 redazione@gazzettaitalia.eu Redattore Capo Redaktor Naczelna Dorota Kozakiewicz direttore@gazzettaitalia.eu

ISSN 2081-5719

Redazione - Redakcja Alessandro Vanzi, Sebastiano Giorgi, Enrico Buscema, Ermanno Truppa, Alberto Macchi, Giovanni Genco Collaboratorii Współpracownicy Giuseppe Leonardi, Marco Ghia, Agnieszka Markowska, Bożena Jaźwińska, Luca D’Ambrosio, Anna Bielak, Silvia Rosato,Paolo Bruno, Stefano Cavallo, Natalia Nowak, Iwona Pruszkowska, Zuzanna Benesz, Giovanna Albanese

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Gli sponsor ufficiali di EURO 2012 Nel programma dell'UEFA gli sponsor si dividono in due categorie: globali e nazionali. Per i Campionati Euro 2012 ci saranno 8 sponsor nazionali (4 in Polonia e 4 in Ucraina) e 10 sponsor globali. Gli sponsor globali potranno usare i simboli di Euro 2012 per promuovere i loro prodotti. In cambio il loro logo si troverà nei posti più visibili durante la trasmissione delle partite. Sono già stati scelti 8 sponsor globali: Adidas, Castrol, CocaCola, Orange, Hyundai-Kia, Carlsberg, McDonald’s e Sharpa. Secondo le regole UEFA gli sponsor nazionali non potranno essere concorrenziali degli sponsor globali. Quindi, ad esempio, Hoop (il produttore polacco delle bevande

Arredamento d’interni, opportunità in Polonia In vista della prossima edizione dei campionati di calcio EURO 2012, come in Ucraina, anche in Polonia si è avviato un programma di interventi che includono costruzione, ristrutturazione ed ampliamento di complessi alberghieri, sportivi e ricreativi, strutture ricettive di vario tipo, e strutture destinate alla ristorazione. Le prospettive sono interessanti per le imprese italiane che operano nel settore dell’arredamento d’interni. Pertanto, sulla base delle concrete opportunità collegate ad EURO 2012 e sulla base dell'esperienza acquisita e del modello operativo già testato in Ucraina, Informest Consulting ha deciso di promuovere il programma di penetrazione commerciale in Polonia nel settore dell’arredamento d’interni, offrendo ad imprese italiane del settore, non concorrenti tra loro, la possibilità di partecipare all'iniziativa. Obiettivo del programma sarà l’instaurazione e lo sviluppo di contatti con studi di architettura locali e la successiva realiz-

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abitativa). Il servizio consisterà nella promozione, sviluppo, mappatura, individuazione di clienti e distributori, sviluppo delle trattative commerciali. L'attività operativa sarà svolta in modo continuativo e sistematico a beneficio delle imprese italiane, compatibilmente con la tipologia di prodotti delle diverse aziende, al fine di ottenere un significativo risparmio di costi nelle attività di promozione, viaggi, trasferte sul territorio polacco.

analcoliche) non può diventare lo sponsor nazionale perché CocaCola ha già stipulato l’accordo con UEFA. Ogni sponsor nazionale avrà a disposizione tra i mille e i duemila biglietti. Secondo gli esperti il prezzo per essere sposnor della manifestazione non è eccessivo, intorno ai 6 milioni di euro. Se le aziende utilizzeranno in modo adeguato la sponsorizzazione dei campionati i loro redditi potranno aumentare anche del 30% rispetto all’anno precedente. In Polonia le possibilità maggiori di diventare sponsor ce l’hanno LOT (Linee Aeree Polacche), UniCredit – Pekao SA e le assicurazioni Aviva. (Polonia Oggi)

Fondo permanente per la conservazione di Auschwitz Władysław Bartoszewski, uno dei ministri sotto Donald Tusk, un uomo di stato e anche uno dei prigionieri di Auschwitz che portava il numero 4427, ha chiesto il sostegno finanziario per la Fondazione di Auschwitz-Birkenau, il cui scopo è quello di creare una fondo permanente che fornisca le sostanze per la manutenzione del campo. All'inizio del prossimo anno probabilmente tutti i siti internet legati al campo e che hanno l'estensione .pl cambieranno indirizzo ed estensione. Tutto per sottolineare che il Auschwitz non è stato un campo di sterminio polacco, come si usa dire in tutto il mondo.

gazzettaitalia.eu Traduzioni - Tłumaczenia Dorota Kozakiewicz, Angela Soltys, Katarzyna Gajewska, Karolina Stasiak, Agnieszka Szumowska, Małgorzata Kałka, Jolanta Fejkiel Foto - Zdjęcia Alessandro Vanzi, Andrzej Łojko, Danilo Di Ciancia Autorizzazione n°16173 del Tribunale di Varsavia - Pozycja nr 16173 ̨ Sąd Okręgowy w Warszawie

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Nuovi collegamenti aerei con la Polonia Da fine marzo inizieranno nuove tratte aeree tra la Polonia (Cracovia, Gdansk e Wroclaw) e alcuni aeroporti europei. “Nella nostra offerta avremo cinque destinazioni nuove, torneranno anche i voli su Barcellona e Alicante”, dice il presidente dell’aeroporto di Gdansk, Tomasz Kloskowski. Da aprile i passeggeri potranno viaggiare direttamente dalla Polonia a tante destinazioni balneari nel sud d’Europa, ma saranno introdotte anche nuove tratte per il nord d'Europa. La maggior parte dei nuovi collegamenti sarà aperta dalle linee low cost, Ryanair e WizzAir, ma anche l’offerta di Finnair, Jetair e Aerosvit verrà notevolmente ampliata. I prezzi partono da 19 zloty (4,9 euro) solo andata ma con tutte le spese comprese. I biglietti per i voli di fine marzo sono già in vendita. Come risulta dalle indagini svolte dall’Ufficio dell’Aeronautica Civica nel 2010, gli aeroporti polacchi hanno accolto 20,47 milioni passeggeri, 8,1% di più rispetto all’anno precedente. (Polonia Oggi)

Notizie in breve

a cura di Dorota Kozakiewicz

Sfida agli astrologi Premio di 50 mila euro per l’astrologo che sarà in grado di prevedere almeno tre eventi che si verificheranno nel 2011. Il premio è stato ideato fondato da un'associazione che combatte le frodi dei finti indovini e maghi. Fondata a Cagliari, in Sardegna, l’associazione come ogni anno

ha preparato un elenco degli eventi accaduti l’anno scorso e c che nessun astrologo ha saputo prevedere tra cui le morti dell'ex presidente italiano Francesco Cossiga, del regista Mario Monicelli e dello scrittore portoghese José Saramago, il disastro ecologico nel Golfo del

Messico, l’eruzione del vulcano in Islanda, il terremoto di Haiti e le rivelazioni del portale Wikileakls. Wp.pl

Cracovia: un imprenditore italiano accusato di truffa Il Procuratore distrettuale di Cracovia Krowodrza ha accusato un imprenditore italiano, importatore di frutta e verdura di frode di oltre 566 mila euro e falsificazione di documenti bancari. M. D'A. rischia da 3 a 6 anni di reclusione, 5 mila. Zł di ammenda e un risarcimento danni superiore a 566 mila. Euro. Si tratta della frutta importata dal-

l'azienda di M. D'A. dall'Italia, soprattutto uva. Fondata sul territorio polacco e soggetta alle norme polacche la società era rappresentata in Italia da un procuratore con un’ottima reputazione nel settore. Alla fine del 2009, M. D'A. ha smesso di pagare la merce. In risposta alle richieste dei clienti presentava dei falsi documenti bancari che dimostravano

le conferme dei pagamenti e che i ritardi nell’accredito del denaro dipendevano non da lui ma dalla banca. Il debito alla fine ha raggiunto 566 mila euro. M. D’A. è stato così arrestato dalla polizia di Cracovia e, dopo aver versato 100 mila PLN di cauzione, sta aspettando il verdetto della Corte di Cracovia. (PAP)

CRACOVIA - il palazzo del tribunale di Cracovia

Mona Lisa: francesi contro le teorie di Silvano Vincenti Le piccolissime iniziali che Leonardo a messo nell' occhio sinistro della sua Mona Lisa possono aiutare a determinare l'identità della misteriosa modella sostiene l'esperto Silvano Vincenti. Sulla pupilla destra sono state dipinte con inchiostro nero le lettere L V- iniziali di Leonardo - invisibili a occhio nudo. Ma più interessante è quello che c'è nella pupilla sinistra, con una miniatura di pennello e la lente d'ingrandimento l'artista ha messo la lettera B o S oppure le iniziali CE. Sul retro della tela si trovano i numeri "149", la quarta cifra è cancellata. Essa suggerisce che da Vinci dipinse il ritratto mentre si trovava a Milano negli anni '90 del 400, dice Vincenti. Leonardo spesso voleva comunicare qualcosa usando simboli e codici. Voleva presentarci l'identità della modella attraverso l'espressione dei suoi occhi, considerandoli come specchio dell'anima e un ottimo

mezzo di comunicazione umana. L'ultima rivelazione del Vincenti però è che Leonardo ha usato un uomo come modello, non una donna. Se ne parlava già da un po' ma adesso i ricercatori hanno scoperto l'identità del personaggio, Gian Giacomo Caprotti, noto come Salai, con cui Leonardo ha vissuto e lavorato per 25 anni e che è stato l'ispiratore per molte opere del maestro (come il Giovanni Battista). Vincenti non ha potuto esaminare direttamente il quadro perché la direzione del Museo di Louvre non gli ha dato il permesso. Il team del ricercatore ha lavorato su un'enorme foto del quadro. Il Museo del Louvre ha rilasciato una dichiarazione in cui respinge le conclusioni degli italiani. Gli esperti del Museo sostengono che studiando il quadro non hanno trovato nessuna lettera nè iniziali. Un mistero che si infittisce.

Per gli economisti italiani Euro 2012 allontanerà dalla Polonia i venti di crisi Secondo il Sole 24 ore la Polonia potrebbe sfuggire alle crisi economiche che stanno colpendo alcuni paesi europei proprio grazie ad Euro 2012. L'evento porterà infatti un aumento del PIL dell’1,5%. Una crescita cui contribuisce la presenza delle aziende italiane che partecipano alla costruzione delle nuove infrastrutture, stadi, alberghi e strade. I giornali italiani sottolineano il fatto che la Polonia, dopo la Finlandia è al secondo posto in Europa per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro e la possibilità di sviluppo nei settori legati all'ingegneria e alle nuove tecnologie. I giornali italiani consigliano agli imprenditori ad interessarsi soprattutto al settore energetico e delle energie rinnovabili in particolare. Indicano anche il settore del turismo e della gastronomia, che sono legati ad Euro2012, nonché della sanità.


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Aquileia crocevia dell’impero

Mercato immobiliare, i consigli dell’avvocato

La città di Aquileia, a lungo importante crocevia dell'impero romano, è stata presentata a Cracovia, presso l'Istituto Italiano di Cultura dal 30 novembre al 30 gennaio, attraverso una mostra itinerante consistente in 24 pannelli espositivi. La mostra si chiama “Aquileia crocevia dell'Impero” ed è stata organizzata dall'Associazione Nazionale per Aquileia nel 1993 ed è curata dall’Associazione Mitteleuropa in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, il Ministero degli Affari Esteri, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Udine. Nei pannelli viene fornita una visuale completa della città: le tematiche rappresentate riguardano la città di Aquileia nel suo insieme, dalle testimonianze di epoca pre-romana (quindi di datazione anteriore al 181a.C.) viene poi analizzata la sua topografia; successivamente vengono esaminati gli edifici di rilevante interesse poli-

tico, ossia i fori e la basilica civile. Segue un’illustrazione degli impianti ludico-culturali cittadini (il teatro, l'anfiteatro, il circo e le terme), ed infine una delle principali fonti della ricchezza e dello sviluppo della città: il porto, che ha permesso ad Aquileia di svolgere la sua funzione di protagonista nel Mediterraneo e lungo gli assi fluviali europei. Proseguendo sulla scia degli aspetti economici, vengono trattati proprio i commerci e con essi un altro simbolo dell'autonomia economica della città: la zecca elemento importante in quanto era presente solo nelle città più importanti dell'impero. Il carattere della città di Aquileia tuttavia non fu solo commerciale, bensì anche cultuale, essendo la più grande diocesi metropolita di tutto il medioevo europeo, come dimostrano altri pannelli che riportano foto e descrizioni di evidenze archeologiche di primaria importanza come il

complesso episcopale, la basilica patriarcale e l'oggettistica del culto della città. Sono inoltre presenti, a titolo di completezza, informazioni riguardo al mondo romano nel suo insieme, ovviamente nei contesti che coinvolgono anche Aquileia. Si forniscono al visitatore informazioni circa il sistema produttivo di alcuni materiali come il vetro, l'ambra o i metalli, artefici dell'espansione economica della città, congiuntamente a notizie storico culturali riguardo la vita dei militari, figure importanti nel mondo romano sempre dedito allo scontro con i popoli barbarici con i quali comunque la città di Aquileia mantenne proficui contatti commerciali per tutta la sua esistenza. Marcello Trotta

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CONFERENZA - l’avvocato Adam Morawski

Alessandro Vanzi

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o scorso 26 gennaio abbiamo partecipato per voi all’incontro organizzato presso l’ICE di Varsavia dallo Studio Legale Internazionale Morawski & Associati. Questo primo incontro inaugurava il ciclo di conferenze dedicate agli imprenditori ed operatori economici italiani operanti in Polonia. “Questi incontri vogliono diventare un appuntamento regolare, dedicato agli imprenditori, per analizzare concretamente il mercato polacco” spiega il Alfio Mancani, responsabile del Dipartimento Italiano dello studio. Titolo dell’incontro era “Come investire nel mercato immobiliare polacco e trarne profitti, consigli dell’avvocato”. La conferenza è stata aperta dall’Avv. Adam Morawski che ha spiegato la differenza tra contratto di compravendita e leasing “nei contratti di compravendita” spesso si decide di rivolgersi al notaio senza il supporto di un avvocato, ma i dettagli da tenere in considerazione sono molteplici e non da sottovalutare. Come per esempio l’usufrutto perpetuo degli immobili, che in Italia non esiste. Il proprietario è un soggetto, ma l’usufruttario è un altro e i diritti di entrambi sono quasi i medesimi.” Morawski ha continuato spiegando come spesso il proprietario sia un soggetto pubblico, e quando si decide di aumentare il canone, spesso bloccato da anni, viene aumentato a dismisura. Contro questa decisione la legge prevede la possibilità di ricorrere, pertanto l’avvocato diventa fondamentale. Un interessante aspetto della compravendita di immobili commerciali è la possibilità di acquisire azioni del soggetto proprietario, questa opzione è particolarmente indicata per gli investimenti in quanto la tassazione sulle quote societarie (1%) è minore rispetto a quella sugli immobili (2%). L’altro sistema di investimento è il leasing “questo mercato in Polonia è praticamente nella fase iniziale, sono solo quattro gli operatori specializzati nel leasing commerciale”, spiega Morawski. Ma quali sono i vantaggi nell’investire tramite leasing? “Gli obblighi derivati dal contratto di leasing sono fuori dal bilancio del soggetto, non vengono trattati come mutuo, quindi ci sono dei benefici fiscali da non sottovalutare”, conclude Morawski. La conferenza è proseguita con dettagli interessanti sugli aspetti legali delle varie tipologie di contratto. I prossimi appuntamenti riguarderanno il recupero del credito e il mercato del lavoro.

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The Third Man Luca D’Ambrosio

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moziona, coinvolge e diverte il concerto di Enrico Rava & Stefano Bollani. Un’esibizione che appassiona e trascina un pubblico numeroso che riempie ogni ordine e fila del piccolo ma accogliente Teatro Polski di Varsavia e che segue, con grande partecipazione, le quasi due ore di performance dei due fuoriclasse mondiali della musica jazz. Il primo, Enrico Rava, trombettista classe 1939, dotato di un soffio di tromba personale ed estremamente originale che racchiude in sè il ricordo di Chet Baker e di Miles Davis. Il secondo, Stefano Bollani, pianista classe 1972, che invece ora percuote e ora accarezza quei tasti bianchi e neri con estrema puntualità genio e stravaganza tanto da conquistare l’ammirazione e la simpatia di tutti i partecipanti. Tuttavia ciò che colpisce di questo incantevole duo jazz, non è tanto la bravura e il talento dei musicisti, il cui calibro internazionale oramai è ben noto a tutti, quanto invece il rapporto umano e decisamente ami-

guarda su gazzettaitalia.eu la video intervista

chevole che si è creato tra i due compositori nel corso degli anni. Una sorta di empatia musicale che da ben più di due lustri oramai li spinge a esibirsi insieme un po’ ovunque, riscuotendo la stima e l’affetto in ogni dove e che li ha portati, oltretutto, a realizzare nel 2007 ”The Third Man”, quasi fosse necessario lasciare ai posteri una testimonianza di quel terzo uomo che esce fuori durante ogni esibizione dal vivo; perchè quello di Enrico Rava & Stefano Bollani non è soltanto un connubio artistico ma anche umano. Un legame che abbiamo avvertito splendidamente anche questa sera, soprattutto quando hanno improvvisato un’emozionante “Estate” di Bruno Martino & Bruno Brighetti che, per un istante, ci ha fatto sentire di nuovo a casa, mentre fuori intanto continuava a nevicare.

RAVA&BOLLANI immagini realizzate durante il concerto “The Third Man” organizzato a Varsavia lo scorso 3 febbraio dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura. Sul sito gazzettaitalia.eu è possibile visionare la video intervista e una breve parte del concerto.

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Da non perdere: eventi, musica, libri e cinema Tom Shimura

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om Shimura, alias Lyrics Born, ha partecipato a numerosi progetti riconducibili all’hip hop indipendente della Bay Area di San Francisco. Nel 1992 forma i Latyrx con un certo Lateef Daumont e, in seguito, entra a far parte del collettivo SoleSides, un’encomiabile crew dalle evidenti propensioni sperimentali composta da produttori, b-boy, writers, rapper e dj tra cui Dj Shadow, Chief Xcel, Gift of Gab e Jurassic Five. Trascorsi sette anni, dopo aver cambiato nome in Quannum e creato una nuova etichetta discografica (Quannum Projects), la gang californiana dà alle stampe Spectrum (1999), un lavoro che prosegue nella ricerca di nuove forme stilistiche e dal quale Shimura (giapponese trapiantato in California) attinge linfa e sostentamento per la realizzazione della sua prima fatica da solista intitolata "Later That Day". Un debutto che affonda le pro-

prie radici nell’Old School Rap di Grandmaster Flash, Sugarhill Gang e Kurtis Blow e che, in alcuni passaggi, sembra conservare i tepori vocali di Joe Tex e Bill Withers. Una mistura di funk e soul in salsa elettronica che ti accarezza fin dalle prime battute di Rise And Shine, brano dalle fattezze reggae e dub sospinto dalla calda e sensuale voce di Joyo Velarde. Altri frammenti dai tessuti giamaicani sono The Last Trumpet, nenia ricoperta da brevi rimandi spirituals, e One Session, incalzante e fonda cantilena dalle inclinazioni raggamuffin dove il basso di Tom Guerrero si cinge di incursioni digitali. Uno stillicidio d’interludi (Dream Sequence, U Ass Bank, Interlude e Nightro), di ritmiche penetranti (Before And After) e di aperture funkydeliche (Calliní Out, Stop Complaining, Do That There) che in alcuni passaggi diventano sempre più trascinanti. È il caso di Hott Bizness capace di racchiudere un inebriante refrain da club dance fine anni ‘70. Piacevole e svagante quanto basta, "Later That Day" è un disco che si presta per una scorribanda estiva lungo le coste di una qualsiasi località di mare. Oh yeah! Gherappa!

Les Miserables 1/1/2011 - 28/4/2011 Roma Musical Theatre, ul. Nowogrodzka 49, Varsavia Il musical, basato sul romanzo di Victor Hugo, è stato tradotto in polacco dal francese per questa performance. Ma le melodie delle celebri canzoni di Les Miz non hanno bisogno di traduzione. Vogliamo essere moderni 4/2/2011 - 17/4/2011 Museo Nazionale, Al. Jerozolimskie 3 Varsavia Ceramiche e mobili, sono solo alcuni dei quasi 200 oggetti che sono in mostra presso il Museo Nazionale nell'ambito della mostra “Vogliamo essere moderni”; mostra che esplora il design moderno polacco negli anni del 1955 al 1968. Queste opere sono rappresentazioni visive dell'identità moderna della Polonia in questi anni, e si sono osservati raramente in Occidente. Altamente raccomandato per gli appassionati di arte moderna e design.

Miroslaw Balka: Fragment 14/1/2011 - 3/4/2011 Centro d’Arte Contemporanea Zamek Ujadowski ul. Jazdów 2, Varsavia www.csw.art.pl/

Stone Roses

Una delle più grandi stelle della Polonia di fama mondiale dell’arte contemporanea: Miroslaw Balka, artista presente nella serie Unilever alla Tate Modern, Turbine Hall con “How It is” nel 2010.

Biglietti EURO2012 Prezzi dei biglietti Il match di apertura: 1000 PLN, 560 PLN, 180 PLN Gruppo di partite: 480 PLN, 280 PLN, 120 PLN Quarti di finale: 600 PLN, 320 PLN, 160 PLN Semifinali: 1080 PLN, 600 PLN, 180 PLN Finale: 2400 PLN, 1320 PLN, 200 PLN

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igli di quella Manchester alienata e “discotecaria” che sul finire degli anni Ottanta vide la diffusione dellíecstasy e di nuove sonorità dance rock, gli Stone Roses rappresentarono - per chi scrive ñ líapice musicale di quel subbuglio culturale che attraversò l’Inghilterra e che prese il nome di “Madchester”. A differenza dei ben più prolifici e amati Happy Mondays, la band di Ian Brown (voce) e John Squire (chitarra) mostrò infatti, meglio di qualsiasi altra formazione del momento, quella pubblica esigenza di evasione che i giovani dellíepoca stavano inseguendo, e lo fecero superbamente, privilegiando un sound ritmato, psichedelico e dalle essenze marcatamente Sixties. Manifesto di quella “piccola rivoluzione” fu líomonimo album dí esordio che la formazione mancuniana consegnò al popolo della notte nel lontano 1989, un (capo)lavoro orecchiabile e perfettamente pop in cui trovarono spazio le morbidezze vocali di Brown e le ritmiche attente e vigorose di due personaggi del calibro di Alan John

Pagina ufficiale per acquistare i biglietti online: https://ticketing.uefa.com/euro2012pl/default.aspx

Gotan Project 22/02/2011 h.20:00 Sala Kongresowa pl. Defilad 1 (PKiN), Varsavia www.csw.art.pl/

The National 24 - 02 - 2011 Stodoła, Varsavia

Gotan Project è un fenomeno, una singolare fusione di tango argentino, dub e suoni nuovi, che è l'album debutto di Revancha Del Tango catturato l'arrossamento e infiammato i cuori degli ascoltatori di tutto il mondo. ”Reni” Wren (batteria) e Gary Mounfield (basso). Ne uscirono fuori passaggi epocali dal titolo She Bangs The Drums, This The One, Made Of Stone e I Am The Resurrection ma anche brani sorprendenti come Shoot You Down e Donít Stop (non altro che Waterfall mandata al contrario e con un nuovo testo) mentre Elizabeth My Dear e Bye Bye Bad Man, assieme a quei limoni antilacrimogeni disegnati in copertina dallo stesso Squire (ispiratosi al pittore Jackson Pollock e alla rivolta studentesca di Parigi del 1968) furono líesempio lampante del loro spirito ribelle e non allineato al sistema. Cinque anni più tardi líignobile Second Coming decreterò la fine degli Stone Roses lasciando nel sottoscritto una indefinibile sensazione di vuoto. Un disco da isola deserta. Luca D’Ambrosio

Cinque album all’attivo per la band indie rock americana capitana da Matt Berninger: The National (2001), Sad Songs for Dirty Lovers (2003), Alligator (2005), Boxer (2007) e High Violet (2010). Un piacevolissimo revival post-punk che vi invitiamo a non perdere.

Luca D’Ambrosio

Le quattro volte

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l 18 febbraio 2011 uscirà nei cinema “Le quattro volte” di Michelangelo Frammartino distribuito da Gutek Film. Una pellicola che racconta le vicende di un pastore, di un capretto, di un abete e di un carbone. Un pastore anziano vive una vita idilliaca. Pascola le capre nel pittoresco ambiente dell’Appennino calabrese. Vende il formaggio ai contadini, con i quali convive in un paese antico credendo, oltretutto, che la polvere della chiesa serva per curarsi. Tuttavia non sono le quattro storie ad essere importanti poiché il titolo rinvia a qualcosa che si scoprirà. Il film inizia nell’oscurità che viene accompagnata da un suono rit-

mico e profondo simile al battere del cuore. Notiamo subito una superficie di terreno che esala fumo dalle sue numerose fenditure: il fumo che rimanda alla vita la quale si rifugia dal corpo. Nella pellicola rileviamo due mondi che si compensano: quello della terra (rappresentato nella prima scena dal mucchio di terra) e quello dell’essenza spirituale e umana (identificabile qui dal suono e dal fumo). Per ben tre volte viene mostrata la dicotomia tra l’essenza e la terra attraverso delle immagini che rappresentano l’interno e l’esterno della materia:

la prima volta quando il corpo del pastore si inoltra in una tomba; la seconda, quando un capretto muore sotto un abete; la terza infine quando ci si ritrova in un ammasso di carbone. Sono questi quattro momenti (non escludendo la prima scena) ai quali rimanda il titolo. “In realtà il vero protagonista è un'anima, abbiamo filmato dei corpi per carpire questa presenza all'interno”, dichiara il regista Michelangelo Frammartino. “Le quattro volte” è infatti un film

che tocca la metafisica del mondo quotidiano, si tratta non solo dell’anima dell’uomo ma anche di quella degli animali, delle piante e persino delle cose inanimate, tutte insieme legate in una narrazione ciclica della vita e della morte (riflessa anche nella forma a catena e circolare della trama). Quello che comunque suscita un grande interesse è il genere “mai definito” della pellicola. Quasi documentaristica la struttura del film con delle lunghe riprese che hanno un obiettivo preciso, cioè la proposta di cambiamento di un classico protagonista cinematografico. Grazie alla rinuncia del personaggio umano, considerato quasi sempre come centro dell’universo, il regista ci fa capire come il nostro (umano) non sia

l’unico punto di vista cruciale. Democratizza l’accesso allo spazio filmico, estendendolo al mondo inanimato e a quello degli animali, mostrandoci che non siamo gli unici ad eseguire i riti, a compiere delle azioni, a giocare, a competere, a provare la mancanza di un altro e via discorrendo. Paradossalmente escludendo le vicende dell’uomo, Frammartino ci racconta molte cose della natura umana. Insomma, dopo “Il Grande Silenzio” di Philip Groning, con “Le quattro volte” ritorna il cinema antropologico, silenzioso e purificante che aiuta a distaccarci dai pragmatici calcoli di un pensiero quotidiano. Zuzanna Benesz


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GLOSSARIO REKLAMA

Dorota Kozakiewicz

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tavolta, visto che è tornato l'inverno e probabilmente alcuni di voi vorranno andare in monta-

gna per le ferie, con o senza bambini; vi propongo il glossarietto dedicato agli sci. Si sa benissimo che non conviene andare a sciare in Polonia, le piste non sono spettacolari come in Italia ma il paesaggio è bellissimo e conviene andarci almeno una volte anche d'in-

verno. Anche per fare una passegiata in una delle valli pittoresche. Buon divertimento e buon riposo.

sciare sci vergaio baita beretto buone condizioni caro ski pass giornaliero montanaro montagne vin brule pettinaggio andare in montagna tuta da sci gita in slitta corso per I principianti pettini ho la prenotazione per 4 notti nebbia Nuvole/nuvoloso spalare la neve pecorino (polacco) guanti slittino rifugio scivoloso/strada scivolosa neve sport invernali attrezzatura pista da sci economico condizioni di tempo noleggio sci prenotare una camera ho perso il beretto/guanti

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NUMERI UTILI Associazione “Italiani In Polonia”

INDIRIZZI UTILI

Segreteria ul. Okólnik 11 lok.14 Warzawa 00-368 Tel. +48.(0)22.389.72.74 Fax +48.(0)22.842.20.80 info@italianiinpolonia.org

Ambasciata d’Italia pl. Dąbrowskiego 6 Warszawa 00-055 Tel.: +48 22 826 34 71 Fax: +48 22 827 85 07 ambasciata.varsavia@esteri.it

Comitato di Łódż Delegato Silvia Rosato ul. Piotrkowska 262/264 Łódź (Ufficio B104) +48.605.839.601 lodz@italianiinpolonia.org Comitato di Wroclaw (Breslavia) Delegato Fabio Cortese +48.516.485.646 wroclaw@italianiinpolonia.org

Cancelleria Consolare pl. Dąbrowskiego 6 Warszawa 00-055 tel. +48 22 826 4317 Fax.: +48 22 827 89 42 consolare.varsavia@esteri.it Istituto per il Commercio Estero (ICE) ul.Marszalkowska, 72 00-545 Varsavia Tel: +48 22 6280243 Fax: +48 22 628060 varsavia@ice.it

Comitato di Cracovia (Krakow) Delegato Antonio Polimeno +48.500.098.675 krakow@italianiinpolonia.org

Istituto Italiano di Cultura di Varsavia ul.Marszalkowska, 72 00-545 Varsavia Tel.: +48 22 628 06 18 / +48 22 628 06 10 Fax: +48 22 628 10 68 Sito web: www.iicvarsavia.esteri.it

Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia (CCIIP) ul. Kreditowa 8 lok.26 00-062 Varsavia Tel: +48 22 8282008 Fax: +48 22 8260936 sekretariat@cciip.pl

Istituto Italiano di Cultura di Cracovia ul. Grodzka, 49 31-001 Cracovia Tel.: +48 12 421 89 43 / +48 12 421 89 46 Fax: +48 12 421 97 70 Sito web: www.iiccracovia.esteri.it

CONSOLATI ONORARI Cracovia Console onorario: Anna Boczar-Trzeciak ul. Wenecja 3, 31-117 Krakow Tel.: (012) 429 29 21 Fax: (012) 411 20 99 pentproj@pro.onet.pl Wrocław/Breslavia Console onorario: Monika Przemysława KWIATOSZ Plac Kosciuszki 10/1 50-028 Wrocław Tel.: (071) 34 37 197 consolatoitaliano.wro@gmail.com

Gdynia Console onorario: Claudia Filippi-Chodorowska ul. Swietojanska 32, 81-372 Gdynia (orario di apertura al pubblico: il lunedì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00) Tel. / Fax: (058) 620 15 61 agawelczyk@yahoo.com

SANTA MESSA (in italiano) Varsavia Casa Provinciale dei Padri Barnabiti (Dom Prowincjonalny Ojców Barnabitów) via Smoluchowskiego 1 T: (+48 22) 857 5989 tutte le domeniche alle 11.00.

Varsavia Parrocchia Tutti i Santi piazza Grzybowski 3/5 T: (+48 22) 620 8005 - Don Claudio Bonavita tutte le domeniche alle ore 17.00.


GAZZETTA ITALIA Febbraio - Luty 2011

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Giornata della Memoria 27 Gennaio 2011 Giovanna Albanese Stagista dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia

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l Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo (nazismo), del fascismo, il cui martirio viene espresso in forma complessiva dal termine Olocausto – o dal termine ebraico Shoah - e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. In occasione della Giornata Mondiale dell’Olocausto, l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, in collaborazione con l’Associazione Terra del Fuoco, il Museo Ebraico Galicja ed il capitolo EUNIC della città (Istituti Nazionali di Cultura dell’Unione Europea), il Consolato americano di Cracovia ed il Dipartimento degli Studi sull’Olocausto

Dzień Pamięci o Holokauście 27 Stycznia 2011

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zień Pamięci o Holokauście (po hebrajsku Shoah) został ustanowiony na mocy ustawy n. 211 z 20 lipca 2000 przez Parlament włoski, który zaakceptował międzynarodową propozycję ogłoszenia 27 stycznia dniem pamięci ofiar narodowego socjalizmu (nazizmu), faszyzmu, i ku czci tych, którzy ryzykując własnym życiem chronili prześladowanych. Wybór daty nawiązuje do 27 stycznia 1945 roku, kiedy wojska sowieckie Armii Czerwonej, podczas ofensywy zmierzającej w kierunku Berlina, dotarły do Oświęcimia (znanego pod niemiecką nazwą Auschwitz), wkraczając do okrytego tragiczną sławą obozu koncentracyjnego i wyzwalając pozostałych w nim więźniów. Wejście do obozu i świadectwa tych, którzy przeżyli, spowodowały całkowite odkrycie przed światem horroru ludobójstwa nazistowskiego. Z okazji Światowego Dnia Pamięci o Holokauście Włoski Instytut

dell’Università Jagellonica, ha organizzato presso il museo Ebraico Galicja una conferenza dal titolo “Diversi tra i diversi: gli Ebrei italiani e la Shoah”. Questa commemorazione ha affrontato una pagina storica spesso ignorata e sconosciuta ai più: la Shoah italiana, un importante capitolo della storia italiana ed ebraica riesaminato ed approfondito soltanto nel corso degli ultimi vent’anni. Il relatore, Guido Valobra de Giovanni è psicoterapeuta, fotografo e scrittore e vive a Los Angeles da vent’anni. Nel 2000 ha collaborato con la Fondazione per la Shoah voluta da Steven Spielberg alla traduzione della parte scritta (riassuntiva) delle interviste video dei sopravvissuti italiani all’Olocausto, e come consulente storico-geografico per il settore italiano. Valobra è un italiano, di Torino, la cui famiglia è per metà cattolica e per metà ebrea; confrontando ricordi

Kultury w Krakowie, we współpracy ze Stowarzyszeniem Terra del Fuoco, Żydowskim Muzeum Galicja, kapitułą EUNIC miasta Krakowa (narodowe instytuty kultury Unii Europejskiej) i z udziałem Konsulatu USA w Krakowie, pod patronatem Centrum Badań Holokaustu Uniwersytetu Jagiellońskiego, zorganizował w Żydowskim Muzeum Galicja wykład, zatytułowany “Wielu spośród wielu: włoscy Żydzi i Shoah”. To upamiętnienie przybliżyło tę nieznaną i zapomnianą kartę historii: włoski Shoah, ważny rozdział historii włoskiej i żydowskiej, ponownie odkrytej i zgłebionej w ostatnich dwudziestu latach. Prelegent, Guido Valobra de Giovanni, jest psychoterapeutą, fotografikiem i pisarzem włoskim mieszkającym od dwudziestu lat w Los Angeles. W 2000 roku współpracował z Fundacją Holokaustu, powstałą z inicjatywy Stevena Spielberga, przy tłumaczeniu wywiadów video przeprowadzanych z Włochami ocalałymi z Holokaustu i jako konsultant geograficzno-historyczny dla sekcji włoskiej. Valobra jest Włochem z Turynu, pochodzącym z rodziny katolicko-żydowskiej. Konfrontu-

1938 risultavano presenti in Italia più di 47.000 ebrei italiani (oltre a 10.000 Ebrei di nazionalità straniera); le leggi razziali introdotte a partire dal 1938 portarono molti Ebrei a lasciare il Paese: circa 6.000 emigrarono volontariamente ed oltre 6.000 furono deportati in campi di concentramento in Italia e all’estero. Alla caduta del fascismo gli Ebrei rimasti in Italia erano 37.000 e 7.000 gli Ebrei stranieri. Degli oltre 6.000 Ebrei deportati nei campi di sterminio soltanto 837 hanno fatto ritorno. È il ritratto di un pezzo d’Italia nel suo periodo storico più terribile, di un’Italia indifesa, abbandonata, perseguitata, straziata. È un’Italia che è stata offesa dall’Italia stessa, e poi dimenticata nel grande processo di calcificazione nazionale per anni e anni. Ognuna delle vittime ritiene di essere stata colpita due volte: nella sua identità ebraica e nella sua italianità. Oggi ricordare quelle vittime serve a mantenere viva la memoria delle loro esistenze e dell’assurdo motivo per cui furono troncate. Avere consapevolezza di quel passato, dare attento ascolto alle parole dei sopravvissuti, è diventato un nostro preciso dovere, se vogliamo costruire il futuro come tempo dell’armonia e della solidarietà fra gli uomini, oltre ogni irragionevole ed insano pregiudizio di razza e di fede religiosa. personali e di famiglia con nuove esperienze e rivelazioni, ha cercato di dare un senso all’originarsi di questo vacuum storico, a quella condizione di

jąc wspomnienia osobiste i rodzinne z nowymi doświadczeniami i odkryciami starał się odnaleźć przyczynę uwarunkowania tego nie-istnienia, powstania tego historycznego vacuum, w którym umiejscawia się włoski judaizm w ramach międzynarodowej kultury żydowskiej. Z jego badań wynika, że w 1938 było we Włoszech ponad 47 tys. włoskich Żydów (poza 10 tys. Żydów innej narodowości); prawa rasistowskie wprowadzone od 1938 roku zmusiły wielu Żydów do opuszczenia kraju: około 6.000 dobrowolnie emigrowało, a kolejne 6.000 deportowano do obozów koncentracyjnych we Włoszech i za granicą. Po upadku faszyzmu we Włoszech pozostało 37 tys. Żydów i 7 tys. Żydów pochodzenia zagranicznego. Z ponad 6.000 Żydów deportowanych do obozów zagłady tylko 837 wróciło do Włoch. Valobra przedstawia portret części narodu włoskiego w przerażającym okresie historycznym, narodu bezbronnego, opuszczonego, prześladowanego. Narodu, który został obrażony przez Włochów, i zapomniany w wielkim procesie scalania na

“non-entità” in cui è venuto a trovarsi l’ebraismo italiano nell’ambito della cultura ebraica internazionale. Dalle sue ricerche si evince che nel

przestrzeni lat. Wszystkie ofiary zostały zranione dwukrotnie: w swojej tożsamości żydowskiej i włoskiej. Dzisiaj wspominanie ofiar jest żywą pamięcią ich istnienia i absurdalnego powodu, dla którego zostały unicestwione. Świadomość przeszłości,

"Il riassunto in inglese della conferenza tenuta da Guido Valobra de Giovanni è scaricabile dal sito dell'Istituto Italiano di Cultura di Cracovia”

uważne wsłuchiwanie się w słowa tych, którym udało się przeżyć, jest naszym obowiązkiem, jeśli chcemy tworzyć świat pełen harmonii i solidarności ludzkiej, poza wszelkimi irracjonalnymi, niezdrowymi przesądami rasowymi i religijnymi.

Angielskie streszczenie wykładu Guido Valobra de Giovanni jest dostępne na stronie internetowej Włoskiego Instytutu Kultury.


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