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La ricerca che dovrebbe influenzare la pratica clinica
Odontoiatria rigenerativa La ricerca che dovrebbe influenzare la pratica clinica
Dr. Ulpee R. Darbar | Regno Unito Consulente di odontoiatria restaurativa Eastman Dental Hospital & Institute, Londra
Le review sistematiche, nonostante i problemi di eterogeneità e standardizzazione, possono fornire un quadro sulla base del quale valutare i pazienti e procedere alla pianificazione, ovviando all'attuale mancanza di sperimentazioni controllate randomizzate nel campo dell'implantologia dentale. Questo articolo contiene una breve panoramica delle principali review sistematiche pubblicate, indicandone la rilevanza per il clinico.
INCREMENTO DEI TESSUTI MOLLI1
Guadagno di tessuto cheratinizzato: Gli innesti gengivali liberi per incrementare il tessuto cheratinizzato comportano una notevole diminuzione del sanguinamento al sondaggio, dell'indice gengivale e delle profondità di sondaggio, maggiori livelli di osso marginale e minore placca rispetto ai siti di mantenimento senza innesto.
Guadagno di spessore del tessuto mucosale: Gli innesti di tessuto connettivo hanno un effetto positivo sulla riduzione dei livelli di osso marginale, ma non inducono miglioramenti significativi in termini di sanguinamento, indici di placca o profondità di sondaggio.
Rilevanza clinica: I clinici dovrebbero effettuare una valutazione della morfologia e della qualità dei tessuti molli durante la valutazione del trattamento implantare. Incrementare il tessuto cheratinizzato e/o lo spessore durante il trattamento può essere molto utile per migliorare i risultati.
FUMO2
La perdita di osso marginale è più accentuata nei fumatori rispetto ai non fumatori, e la perdita risulta peggiore nella mascella rispetto alla mandibola. È stato dimostrato che i fumatori sono anche soggetti a un maggior rischio di complicanze e il fumo risulta avere un effetto negativo sugli impianti inseriti in siti rigenerati, molto probabilmente a causa dell'effetto della nicotina sull'irrorazione sanguigna e la guarigione dell'osso.
Rilevanza clinica: I clinici dovrebbero tener conto dell'effetto del fumo sul trattamento ed essere consapevoli del maggior rischio di insuccesso dell'impianto e perdita di osso marginale, soprattutto se si prevedono impianti. E' importante prendere un riferimento iniziale dei livelli ossei dopo la ricostruzione con impianto, rispetto al quale monitorare nel tempo la perdita di osso marginale.
PERI-IMPLANTITE (22%)
MUCOSITE (43%)
SITI NATIVI E INCREMENTATI3
I pazienti che ricevono impianti in siti incrementati mostrano una maggiore variabilità a livello di risultato e predicibilità, rispetto ai siti con osso nativo. In letteratura, ciò è principalmente dovuto ai criteri di inclusione nello studio, al campione di pazienti, alle diverse tecniche usate per l'incremento e alla variabilità delle definizioni usate per le complicanze biologiche.
Rilevanza clinica: È necessario sapere che ci sono dei limiti nel confronto tra siti intatti e incrementati. E' importante valutare i fattori correlati al paziente nella pianificazione di un trattamento implantare con incremento osseo.
PATOLOGIE PERIMPLANTARI4,5
La prevalenza, l'entità e la gravità delle patologie perimplantari, secondo quanto affermato da Derks et al. nel primo articolo pubblicato, sono state rispettivamente mucosite perimplantare 19-65% (media ponderata 43%) e peri-implantite 1-47% (media ponderata 22%). Questa review mette in luce i limiti della prevalenza, dell'entità e della gravità indicate per le patologie perimplantari, a causa della mancanza di una definizione standard di patologia perimplantare, della variabilità dei tempi di follow-up e dei problemi derivanti dall'uso di campioni selezionati sulla base di motivi pratici rispetto a campioni selezionati casualmente. Il workshop mondiale EFP/ AAP del 2017 ha discusso tutti questi aspetti, come ricordano Derks et al. nel secondo articolo, in cui sono state incluse definizioni standardizzate di salute e patologia perimplantare, ribadendo l'importanza di utilizzarle.
Rilevanza clinica: Sempre più pubblicazioni indicano un aumento della prevalenza delle patologie perimplantari. Tuttavia, vanno tenuti presenti i limiti degli studi pubblicati e valutare se i dati citati sono reali. Non va poi sottovalutato il ruolo della pianificazione e di un'attenta valutazione preoperatoria dei fattori di rischio e della predicibilità, perché alcuni di questi incidono sulla predicibilità post-trattamento. Serve conoscere le nuove definizioni di salute perimplantare e applicarle in un'eventuale diagnosi di patologia perimplantare.
PRESERVAZIONE DELLA CRESTA ALVEOLARE6
Le tecniche di preservazione della cresta alveolare possono prevenire la perdita ossea orizzontale e verticale. Si ottengono risultati migliori quando si solleva un lembo e si applica una membrana con innesto eterologo o alloinnesto, soprattutto nell'altezza medio-vestibolare e medio-linguale.
Rilevanza clinica: È necessario comprendere la necessità di preservare l'osso dopo la perdita di un dente. La preservazione della cresta alveolare dovrebbe essere, dunque, presa in esame per tutti i siti post-estrattivi, al fine di minimizzare l'entità della perdita ossea, riducendo così la necessità di innesti e incrementi estesi in una fase successiva.
Riferimenti bibliografici 1 Thoma DS, et al.: Clin Oral Implants Res 2018; 29
Suppl 15: 32-49.
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3 Moraschini V, Barboza ED: Int J Oral Maxillofac Surg 2016; 45(2): 205-215. Salvi GE, et al.: Clin Oral Implants Res 2018; 29 Suppl 16: 294-310.
4 Derks J, Tomasi C: J Clin Periodontol 2015; 42 Suppl 16: S158-171.
5 Renvert S, et al.: J Clin Periodontol 2018; 45 Suppl 20: S278-285.
6 Avila-Ortiz G, et al.: J Dent Res 2014; 93(10): 950958.