GEOmedia 5 2012

Page 1

Rivista bimestrale - anno XVI - Numero 5/2012 Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma

www.rivistageomedia.it

La prima rivista italiana di geomatica e geografia intelligente

N°5 2012

G EOPORTALE N AZIONALE VARATO SERVIZIO FREE DI TRASFORMAZIONE COORDINATE

X Condivisione in rete di dati LiDAR ad alta risoluzione

X I GIS per la gestione della filiera vitivinicola

X FIRE-SAT un sistema satellitare per gli incendi boschivi

X La Geomatica Forense e il Forensic Gis


Insieme per l’intelligenza del territorio

www.esriitalia.it


Il mercato delle nuvole www.rivistageomedia.it

GEOmedia, bimestrale, è la prima rivista italiana di geomatica. Da oltre 10 anni pubblica argomenti collegati alle tecnologie dei processi di acquisizione, analisi e interpretazione dei dati, in particolare strumentali, relativi alla superficie terrestre. In questo settore GEOmedia affronta temi culturali e tecnologici per l’operatività degli addetti ai settori dei sistemi informativi geografici e del catasto, della fotogrammetria e cartografia, della geodesia e topografia, del telerilevamento aereo e spaziale, con un approccio tecnico-scientifico e divulgativo. Direttore RENZO CARLUCCI direttore@rivistageomedia.it Comitato editoriale Fabrizio Bernardini, Luigi Colombo, Mattia Crespi, Luigi Di Prinzio, Michele Dussi, Beniamino Murgante, Mauro Salvemini, Luciano Surace, Domenico Santarsiero, Donato Tufillaro Direttore Responsabile FULVIO BERNARDINI fbernardini@rivistageomedia.it Redazione redazione@rivistageomedia.it SANDRA LEONARDI sleonardi@rivistageomedia.it GIANLUCA PITITTO gpititto@rivistageomedia.it Marketing e Distribuzione ALFONSO QUAGLIONE marketing@rivistageomedia.it Diffusione e Amministrazione TATIANA IASILLO diffusione@rivistageomedia.it Progetto grafico e impaginazione DANIELE CARLUCCI dcarlucci@rivistageomedia.it MediaGEO soc. coop. Via Nomentana, 525 00141 Roma Tel. 06.62279612 Fax. 06.62209510 info@rivistageomedia.it ISSN 1128-8132 Reg. Trib. di Roma N° 243/2003 del 14.05.03 Stampa: SPADAMEDIA srl VIA DEL LAVORO 31, 00043 CIAMPINO (ROMA) Editore: mediaGEO soc. coop. Condizioni di abbonamento La quota annuale di abbonamento alla rivista è di 45,00. Il prezzo di ciascun fascicolo compreso nell’abbonamento è di 9,00. Il prezzo di ciascun fascicolo arretrato è di 12,00. I prezzi indicati si intendono Iva inclusa. L’editore, al fine di garantire la continuità del servizio, in mancanza di esplicita revoca, da comunicarsi in forma scritta entro il trimestre seguente alla scadenza dell’abbonamento, si riserva di inviare il periodico anche per il periodo successivo. La disdetta non è comunque valida se l’abbonato non è in regola con i pagamenti. Il rifiuto o la restituzione dei fascicoli della Rivista non costituiscono disdetta dell’abbonamento a nessun effetto. I fascicoli non pervenuti possono essere richiesti dall’abbonato non oltre 20 giorni dopo la ricezione del numero successivo.

Allo European LiDAR Mapping Forum quest’anno abbiamo avuto un particolare momento di confronto tra nuove e vecchie tecnologie con una particolare attenzione alla fotogrammetria che ha ritrovato una nuova vita contribuendo attivamente, con algoritmi e procedure ormai consolidate, allo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali che stanno traendo i primi frutti da un mercato affacciatosi solo pochi anni fa, il mercato delle nuvole di punti. Spicca in questo mondo la presenza di giovani imprenditori che hanno avviato delle start-up credendo qualche anno fa in un qualcosa che sembrava un pò strano per il mondo dei rilievi tradizionali, il laser che determina da solo la posizione di punti casuali, non collimati dall’operatore. Al motto di “Think in LiDAR”, una start-up spagnola invitava nel proprio stand a partecipare alla realizzazione di un grande portale per gestire nuvole di punti pronte a generare piante e sezioni ove desiderato, con quella filosofia di social networking che contraddistingue il momento attuale. Un avvenimento importante per la geomatica che vede alcune delle sue discipline di base fondersi per poi riorganizzarsi in altre forme, almeno a proposito di quello che si pensa quando ci pongono la classica domanda su quale sia il significato del termine geomatica. In questi casi ci si ritrova istantaneamente a chiedersi quale sia l’ultima delle varie definizioni che meglio risponde alla curiosità del nostro interlocutore, da quelle date negli anni passati fino alle ultime di Treccani.it o addirittura di Wikipedia, che vedono entrambe risposte abbastanza complesse derivate dal tentativo di descrivere tutto quello che è oggi passato sotto questo termine. Lasciando da parte ciò che può essere considerato un accademico esercizio per ottenere una definizione semplice, completa ed efficace, rimane che il numero delle applicazioni che attribuiamo a questo termine sta aumentando anche in modo sconosciuto ai più. Eppure tutti la usano in modo più o meno cosciente. Nel Report dedicato al LiDAR Forum di Salisburgo, vi proponiamo tracce di questa evidenza. Sempre in tema di mercati emergenti vi riportiamo alcuni momenti dell’interessante discussione nata sulla Geomatica Forense durante l’ultimo Convegno Asita ove, a Vicenza, magistrati e geomatici si sono incontrati per scambiare opinioni su come possano essere validamente utilizzati procedimenti di rilievo e rappresentazione di scene di delitti, capaci di far comprendere come siano realmente andati i fatti. Difficile dire quali siano state le vere conclusioni, ma una cosa è apparsa evidente, l’enorme lavoro che richiede la ricostruzione di una scena se i dati di partenza non sono buoni. Forse siamo arrivati al momento di dover suggerire un cambiamento radicale nella fotografia della scena effettuata dalle squadre investigative, magari solo proponendogli di utilizzare camere metriche calibrate e tecniche di ripresa che abbiano un minimo di propensione a poter essere trattate poi in 3D. Questo numero ci aggiorna anche su una gradita sorpresa, almeno per quelli che si districano continuamente tra i numerosi sistemi di riferimento presenti in Italia. Un nuovo servizio di trasformazione di coordinate, completamente gratuito, messo a disposizione dal Geoportale Nazionale, che ci consentirà la trasformazione di interi files di punti, anche con l’uso dei grigliati IGM, aspettando comodamente la risposta sulla nostra casella email. Si potrà usufruire anche di un servizio web direttamente all’interno delle proprie applicazioni GIS desktop o server, come ci viene dettagliato dagli autori nel report dedicato. Buona lettura, Renzo Carlucci

Conserva il piacere di sfogliare GEOmedia,

Numero chiuso in redazione il 15 Gennaio 2013. Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del contenuto di questo numero della Rivista in qualsiasi forma e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico, ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati, senza il consenso scritto dell’editore. Rivista fondata da Domenico Santarsiero.

sottoscrivi l'abbonamento! www.rivistageomedia.it/abbonamento


sotto controllo gli strumenti ci sono

Protezione Civile: LifeLocator rileva movimenti minimi sotto le macerie, anche solo il respiro. Sistemi per monitoraggio frane e bradisismi, rilievo 3D di zone sinistrate‌

Vulcanologia e monitoraggio sismico: sismometri, magnetometri, gravimetri, strong motion, reti con trasmissione VSAT... (Foto: sala sismica INGV Roma)

Rilievi 3D terrestri, marini, sotto costa: MultiBeam, SubBottom profiler e laser scanner integrati per operazioni di primo soccorso, monitoraggio dei fondali e delle coste. Studio del dissesto idrogeologico, geognostica preliminare‌

Vendita Noleggio Con e senza operatore

CODEVINTEC Tecnologie per le Scienze della Terra

Codevintec Italiana Via Labus, 13 - Milano tel. +39 02 4830.2175 info@codevintec.it www.codevintec.it

Corsi di formazione Laboratorio Assistenza tecnica per riparazioni, collaudi e engineering


SOMMARIO 5 - 2012

FOCUS

6

TECNICHE DI RILIEVO TRIDIMENSIONALE E RISCHIO IDROGEOLOGICO: CONDIVISIONE IN RETE DI DATI IN ALTA RISOLUZIONE LIDAR. IL CASO STUDIO DELLA REGIONE VENETO. DI GIORGIO PAOLO MARIA VASSENA, TIZIANA CHIAMONE, RAFFAELA GABRIELLA RIZZO, LUCA SIMONE RIZZO, PAOLO TIZZANI

12 FIRE-SAT un sistema satellitare per il monitoraggio sistematico, dinamico ed integrato degli incendi boschivi: la sperimentazione operativa nella regione Basilicata. DI ANTONIO LANORTE E ROSA LASAPONARA

REPORTS

24 Interoperabilità dei dati territoriali: il GN si dota di un nuovo servizio per la trasformazione di coordinate per l’intero territorio italiano. DI SALVATORE COSTABILE, LAURA PETRIGLIA, AGOSTINO AVANZI

28 La segnalazione dei danni provocati dal terremoto attraverso modalità innovative: Web 2.0 e crowdsourcing. DI ALESSANDRO PRUNESTI

32

EUROPEAN LIDAR MAPPING FORUM DAL FUTURO DEL 3D INTELLIGENTE.

36

LA

UN REPORT

A CURA DELLA

TRACCIABILITÀ DELLA FILIERA VITIVINICOLA: DAL SISTEMA

DI CANTINA ALLA GESTIONE COMPLETA DELL’AZIENDA AGRICOLA CON STRUMENTI DI

GIS-ORIENTED.

LUIGI ROSADINI, MICHELE CECCARELLI

40 La geomatica forense e il Forensic GIS INSERZIONISTI ESRI Codevintec Planetek Gexcel NBL Geotop Virtualgeo Crisel Microgeo Gesp CGT SisTer

2 4 11 17 18 19 20 21 22 23 26 27

Sinergis 3DTarget GeoSolutions Zenit Teorema ARVAtec Intergraph Geogrà AerRobotix Sovzond Trimble

31 39 43 47 50 51 52 53 54 55 56

REDAZIONE

DI

RENZO CARLUCCI

44 The Growing Use of GMES across Europe’s Regions A CURA DELLA

REDAZIONE

46 Anche le piante vengono censite

In copertina l'ultima immagina acquisita dal satellite SPOT 4 alla data dell’11/01/2013 raffigurante la Cuyo Region nella Mendoza Province, Argentina, con una risoluzione di 10 metri. Copyright: CNES 2013 Distribution Astrium Services / Spot Image S.A., France, all rights reserved Dopo ben 177 mesi di servizio e dopo aver raccolto 6.811.918 immagini, la missione di SPOT 4 è stata portata a termine dal CNES e da Astrium in data 11 gennaio 2012. In conformità alle raccomandazioni del coordinamento tra agenzie spaziali per la gestione dei Rifiuti Spaziali (Comitato Debris IADC), nel giugno prossimo il CNES inizierà il lungo processo di deorbitazione di SPOT 4 per un rientro nell'atmosfera terrestre, che avverrà entro i prossimi 25 anni. SPOT 4 venne lanciato il 24 marzo 1988 e la sua ultima immagine è stata acquisita il 11 gennaio 2013, nella regione di Mendoza, in Argentina, con i suoi vigneti e frutteti ai piedi delle Ande. Nel corso della sua vita operativa SPOT 4 è servito principalmente per raccogliere statistiche sui prodotti vegetali, per la previsione dei raccolti della frutta, monitoraggio dei rischi ambientali e supporto all’agricoltura di precisione.

DI

MICHELE FEDE

ALTRE RUBRICHE

18 MERCATO 48 GI in Europe DI

MAURO SALVEMINI

50 ASSOCIAZIONI 53 RECENSIONE 54 AGENDA


FOCUS

Tecniche di rilievo tridimensionale e rischio idrogeologico: condivisione in rete di dati in alta risoluzione LiDAR Il caso studio della Regione Veneto di Giorgio Paolo Maria Vassena, Tiziana Chiamone, Raffaela Gabriella Rizzo, Luca Simone Rizzo, Paolo Tizzani

Le tecniche di rilevamento tridimensionale con misurazione ad alta densità, ad esempio tramite approcci LiDAR aerotrasportati, da terra (TLS - Terrestrial Laser Scanner) o su mezzi mobili (mobile mapping), permettono di rilevare e osservare il territorio con una accuratezza, una risoluzione e una ricchezza di dettaglio globalmente molto elevate rispetto agli approcci di rilevamento tradizionali. Per la gestione delle grandi moli di dati generati si presenta una applicazione di una tecnologia altamente innovativa, unica a livello internazionale, sviluppata dall’Università degli Studi di Brescia, in accordo con l’azienda spin-off Gexcel srl, che permette la condivisione e visualizzazione di dati ad alta densità, anche via rete.

I

l caso di studio in oggetto propone permetterebbe di fornire un importan- problematiche relative alla fruizione del una nuova modalità di gestione dei te strumento di supporto alle decisioni rilievo, tra cui l’archiviazione, la gestiodati tridimensionali (mesh, nuvole di e di archiviazione del dato tridimen- ne, l’interrogazione e la visualizzazione punti, colore associato alle nuvole di sionale rilevato con le diverse tecnolo- di tale dato da parte dei non specialisti. punti), che permette di gestire file di gie, con particolare riferimento all’ap- La tecnologia che viene qui introdotta, dimensioni virtualmente senza limiti, proccio in alta risoluzione con tecnica e applicata ad un caso test di seguito consentendo di visualizzare e di inter- LiDAR. Il caso che viene descritto fa dettagliato, mostra come sia ora possirogare ed analizzare tale dato anche via riferimento al possibile impiego per la bile, grazie ad una tecnologia sviluppainternet. In particolare, si mostra come gestione dei dissesti idrogeologici del- ta e diffusa in tutto il mondo da Gexcel srl, una azienda Spin Off dell’Università su un unico file, residente su un server la Regione Veneto. degli Studi di Brescia, archiremoto, sia ora possibile viare, visualizzare e permettevisualizzare dati tridimenIl dato tridimensionale multirisoluzione e multitemporale re di operare in streaming su sionali multirisoluzione di frane, smottamenti, modelli viene archiviato su un server. Gli operatori, che agiscono nuvole di punti georeferenin remoto sul dato immagazzinato, sono in grado di ziate anche di grandi dimendigitali del terreno relativi a sioni, mesh, modelli digitali larghe porzioni di territorio. visualizzare, interrogare ed eseguire estrazione di In particolare vengono di se- informazioni, senza dover "scaricare" sul client le nuvole del terreno, e come su tali nuvole o superfici si possano guito descritti i test realizzati di punti, le mesh o le immagini archiviate nel data visualizzare ulteriori dati quali su un caso test della Regiocenter. Gli elaborati di tali analisi sono condivisi via rete l’immagine di una cartografia ne Veneto. Viene mostrato e anche le nuvole di punti, in piena risoluzione, risultano raster CTR o quelle di livelli come il dato tridimensionale (arricchito dai livelli di infor- visualizzabili in remoto tramite semplici browser e senza informativi provenienti da sistemi informativi geografici, mazione territoriale) risulta l'installazione di applicativi dedicati. fino ad arrivare al calcolo di visualizzabile, interrogabile, volumi, distanze, aree, momisurabile e anche se necesvimenti e deformazioni. Da sario scaricabile via web. ultimo la possibilità di estrarre via rete Viene, inoltre, mostrato come sia pos- LiDAR e nuvole di punti sibile visualizzare sul modello tridimen- Le tecnologie LiDAR hanno introdot- immagini ortografiche e/o immagini sosionale livelli informativi provenienti da to un nuovo dato rilevato: la nuvola di lide cioè immagini ortografiche “2,5D” sistemi informativi territoriali che ana- punti nello spazio. Tra le caratteristiche (gestibili e interrogabili sia web che in lizzano i dati di rischio idrogeologico. oramai ben note di tale informazione, ambiente CAD), piante e sezioni. Si tratViene descritta dunque la tecnologia va sottolineata la spesso grande di- ta, dunque, di una innovativa modalità che se applicata in modo diffuso dagli mensione del file che contiene il dato di gestione e condivisione delle inforenti di gestione del territorio nonchè tridimensionale rilevato. Da questa dif- mazioni nonché di un nuovo approccio dai dipartimenti di Protezione Civile, ficoltà di gestione, nascono una serie di di supporto alle decisioni.

6

GEOmedia n°5-2012


FOCUS locale. Lungo tale asse si è sviluppata una sequenza di aree produttive industriali e terziarie con imprese di diversa tipologia. Basti citare come esempio i distretti termo-meccanico e viti-vinicolo. Quest’ultimo ha dato vita negli anni ad un paesaggio a monocoltura viticola, noto a livello internazionale, che si estende dalla parte pedecollinare delle dorsali parallele e degradanti dei Monti Lessini fino ad aprirsi a ventaglio verso la pianura. Tale area è ricca di beni culturali quali la città murata di Soave, ville venete di pregio, il palazzo vescovile di Monteforte d’Alpone, l’abbazia di Villanova. Infine è stata presa come test un’area in provincia di Belluno, ove è presente uno smottamento che comprende un bene culturale a rischio, posto in corrispondenza della sommità del movimento franoso.

Figura 1 - I bacini idrografici dei Torrenti Alpone e Chiampo, comprendenti anche quelli di Tramigna e Aldegà rispettivamente, situati al confine tra le province di Verona e di Vicenza.

Utenti vari, connessi via rete, possono interrogare il dato spaziale multirisoluzione e multipiattaforma, effettuare analisi condivise e procedere in remoto allo scarico del dato. In realtà quest’ultima opzione, cioè la selezione di porzioni di dato tridimensionale e il suo trasferimento da server a client è l’ultima delle opzioni della tecnologia proposta. Infatti le potenzialità della tecnologia Xtream (così denominata da Gexcel) è quella di poter operare su un dato remoto, senza necessitare di trasferire la pesante informazione tridimensionale dal server al client. Di seguito si presentano alcuni risultati sul caso test citato, esempio utile per la descrizione e la presentazionte della filosofia operativa. Inquadramento geografico. Le province di Verona, di Vicenza e di Belluno con i bacini idrografici dei torrenti Alpone e Chiampo e un caso specifico di smottamento. Da alcuni anni sono attivi degli studi relativi ad una zona della regione Veneto relativa al Veronese orientale e al Vicentino occidentale (Manzoni, Rizzo

visita il sito www.rivistageomedia.it

R.G., 2006; Rizzo L.S, Rizzo R.G., Tizzani 2012). Tali studi hanno implicato - e tuttora comportano - una continua raccolta e produzione di dati della più varia natura, nonché l’analisi che ne consegue. Per questo contributo, vista appunto tale consistente mole di dati, ci si soffermerà sull’elaborazione di un modello di lavoro che coinvolge i due bacini idrografici dei Torrenti Alpone e Chiampo situati rispettivamente nelle province di Verona e di Vicenza. L’area dello studio è caratterizzata - soprattutto nella sua parte meridionale - da un importante nodo idrografico che vede, da oltre 600 anni (Sambugaro, 2012), continui interventi di studio e di cura del territorio, in uno scenario paesaggistico di grande pregio soprattutto se si considerano i territori posti a nord della fascia delimitata dalla Statale Verona - Vicenza. Tale area è localizzata lungo il Corridoio Europeo n.5 (Lisbona-Kiev) ed è attraversata da una significativa viabilità: autostrada A4 Milano/Venezia, rete ferroviaria Torino/ Venezia, nonché da un dedalo di vie di comunicazione minori di carattere regionale, provinciale e più strettamente

I dataset del caso assunto a test I dati utilizzati negli studi geografici e territoriali descritti, realizzati da parte di Enti e Istituzioni diverse, ed impiegati nell’implementazione della metodologia Xtream hanno la caratteristica di essere multisorgente in quanto risultato di attività realizzate con strumenti e modalità tecniche e di contenuto differenti e/o dagli stessi autori. I dati si presentano dunque in diverse forme, risoluzione e accuratezze (i.e. con multirisoluzione) ed è dunque opportuno fornire dettagli tecnici sulle differenti tipologie di dataset. Dataset territoriali e Carte Tecniche Regionali della Regione Veneto La Regione Veneto mette a disposizione sul Geoportale Regionale dataset cartografici e territoriali. Questi ultimi sono inerenti alla copertura del suolo, alla sua permeabilità, al reticolo idrografico, ai geositi, alle reti ecologiche, ai limiti amministrativi, alla rete viaria e al patrimonio culturale (centri storici e ville venete). Tali dati sono prodotti dall’Unità di Progetto per il SIT e la Cartografia ad eccezione della rete idrografica creata dall’ARPA Veneto e il patrimonio culturale fornito per i centri storici dalla Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi (sempre della Regione Veneto), per le ville venete dall’Istituto Regionale Ville Venete. Il sistema di riferimento dei dataset è ROMA40/OVEST trasformato in WGS84-UTM32 per il test presentato. ( h t t p : / / w w w. r e g i o n e . v e n e t o . i t / Ambiente+e+Territorio/Territorio/Siste ma+Informativo+Territoriale+e+Carto grafia/ Accedi+al+GeoPortale.htm) Per i singoli metadati si confronti l’Infrastruttura dei Dati Territoriali del Veneto - Catalogo dei Dati (IDT).

7


FOCUS Tipologia

Formato

Scala

Data

Note

Copertura del suolo

.shp (polygon)

1:10.000

2009

Permeabilità .shp (polygon) Reticolo idrografico .shp (polyline)

1:100.000 1:10.000

2009 2008

Geositi Confini provinciali Rete viaria Centri storici

.shp (point) .shp (polygon) .shp (polyline) .shp (polygon)

1:50.000 1:10.000 1:10.000 1:10.000

2006 2005 2011 2005

Ville venete

.shp (polygon)

1:10.000

2006

Area tematica minima 0.25 ha, legenda su 5 livelli basata su CLC Db derivato dalla carta dei litotipi Digitalizzazione dei corsi d’acqua sulle sezioni della CTR Rete Natura 2000, siti SIC e ZPS Derivazione da CTR raster Estrazione dati da CTR Digitalizzati da mappe del PTRC del 1992 Estrazione dati da CTR

Dati della Regione Veneto: note tecniche.

In aggiunta a tali dati sono state prese in considerazione anche le CTR in scala 1:10.000 in formato raster (derivanti dalla corrispondente cartografia in formato vettoriale). Dati LiDAR prodotti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche, Geoportale Nazionale, Piano Straordinario Telerilevamento). Il dataset utilizzato è comprensivo di DTM, DSM (first e last) e nuvole di punti in formato rispettivamente .asc e .xyz. Il sistema di riferimento cartografico in cui sono stati forniti è GCS-WGS 84. I DTM e DSM presentano una maglia di restituzione di 1m x 1m in quote ortometriche. I dati sono caratterizzati da un’accuratezza altimetrica di ±15 cm e planimetrica di ±30 cm (1s); il livello di confidenza è al 95% (≈2s) ±40 cm. Per quanto concerne l’uso del dato per questo specifico studio, i DTM (per motivi di tempo) ci sono stati forniti riprocessati in WGS84 - UTM 32N da Geomatica e Ambiente s.r.l., spin-off dell’Università degli Studi di Padova. Per quanto attiene la nuvola di punti, essa è in quote ellissoidiche. Per il modello di studio inerente questo contributo, si è scelto di utilizzare i dati DTM e LiDAR relativi al bacino veronese e vicentino dei quattro torrenti sopracitati (cfr. Figura 1), ad implementazione dei lavori svolti in precedenza dagli autori. Dataset creati ad hoc dagli autori sugli eventi alluvionali e sul patrimonio culturale per i lavori più sopra citati, provenienti da livelli di un sistema informativo. Come gia’ indicato gli autori hanno studiato i fenomeni di esondazione che hanno interessato i Torrenti Aldegà, Alpone, Chiampo e Tramigna nell’autunno del 2010 e nella primavera del 2011. In tale occasione si sono confrontati il

8

database regionale sull’uso del suolo (riclassificato dagli autori a livello 1 e 3) e anni diversi della banca dati Corine Land Cover (1990, 2000, 2006). Inoltre, si è prodotto uno strato informativo puntuale sugli elementi di heritage presenti in tali zone, editandolo sulla CTR raster in scala 1:10.000 della Regione Veneto.

in uso nello studio, in particolare per ciò che riguarda il sistema cartografico di riferimento. Il software utilizzato per la realizzazione del progetto è stato il JRC 3D Reconstructor® sviluppato da Gexcel srl (spin-off dell’Università degli Studi di Brescia), dotato del tool “gexcel R3” per la navigazione di nuvole di punti ad alta risoluzione.

Dataset di oggetti tridimensionali a nuvola di punti (frane e beni architettonici) a disposizione degli autori Si è, infine, provveduto ad inserire un dataset di dati provenienti da rilievi di frane e di elementi architettonici (Sgrenzaroli M., 2005), provenienti da rilievi a disposizione degli autori (anche se non attinenti l’area sotto analisi), al solo fine di mostrare la potenzialità della visualizzazione multipiattaforma e multirisoluzione dell’applicativo gexcel R3 ®.

Elaborazione dei dati I dati citati, provenendo da fonti diverse presentano problemi di interoperabilità sia nel formato sia nel sistema di riferimento adottato. I dataset si riferiscono a dati vettoriali e raster con estensioni .shp, .dxf, .tiff, .png, .asc, .aux, .xyz e datum diversi. Ciò ha comportato un lavoro preliminare di omogeneità degli stessi prima dell’importazione nel modello. Tale omogeneità ha richiesto una trasformazione degli shape poligonali in polilinee con estensione .dxf (lo strato informativo del bacino idrografico ad esempio) con un passaggio di sistema di riferimento da ROMA/40 OVEST a WGS84-UTM32N. Per fare questo si sono usati a fasi alterne ArcGIS Desktop (ESRI), AutoCAD e AutoCAD Map 3D. Successivamente è stato possibile importare i DTM e le nuvole di punti LiDAR concernenti i bacini idrografici scelti attraverso l’utilizzo di JRC 3D Reconstructor (Figura 2). L’integrazione dei modelli tridimensionali con i vari livelli informativi ha comportato l’importazione in JRC 3D Reconstructor® dei dataset regionali e di quelli creati ad hoc dagli autori sugli eventi alluvionali e sullo heritage sopra citati, relativi alle aree soggette a dissesto idrogeologico. Le nuvole di punti possono essere altresì “colorate” mediante immagini digitali, in modo che ogni punto appartenente alla nuvola assuma la colorazione della porzione di immagine corrispondente (ad esempio, fotografie di un’area). Inoltre, alle nuvole si possono sovrapporre dati

Metodo e relativi risultati Scopo principale di questo esempio è stato di illustrare una metodologia innovativa che permette di usufruire e interrogare grandi moli di dati tridimensionali di diversa origine e struttura (mesh, modelli digitali del terreno, nuvole di punti (nei diversi formati tra cui l’E57), immagini provenienti da shape files, file in formato DXF, ecc) tramite una piattaforma di visualizzazione e condivisione dei dati via rete di recente introduzione (Vassena, in corso di stampa). Le grandi dimensioni dei file a nuvola di punti, rappresentano un importante ostacolo alla gestione e visualizzazione delle informazioni geometriche. I soli dati LiDAR, DTM e DSM ammontano a circa 80 GB, a cui vanno aggiunte le immagini della CTR e dei livelli grafici estratti dallo shape file delle zone sotto studio. Un primo aspetto critico ha riguardato innanzitutto la necessità di rendere i dati omogenei e interoperabili per poterli gestire con i diversi applicativi

GEOmedia n°5-2012


FOCUS

Figura 2 - Importazione di dati LiDAR di parte del bacino in oggetto in JRC 3D Reconstructor.

Figura 3 - Esempio di visualizzazione in streaming (in ambiente gexcel R3) in multirisoluzione/ multisorgente (DTM Regionale - Frana con sensore TLS a lunga portata (Optech Ilris) - Chiesa con sensore alla fase Faro Focus3D) (Esempio realizzato da Gexcel srl).

sotto forma di polilinee o di immagini. Le polilinee vengono importate direttamente in JRC 3D Reconstructor e, grazie alla conservazione delle informazioni geografiche possono essere istantaneamente unite al modello digitale del terreno e ai dati LiDAR. Una metodologia differente va, invece, adottata qualora i livelli informativi da sovrapporre siano costituiti da immagini (.png, .bmp, .jpg): risulta necessaria un’operazione di proiezione delle stesse su mesh create dalle nuvole di punti. A questo punto è stato possibile esportare gli output delle operazioni precedenti, mediante i corrispettivi file di interscambio .r3c, leggibili mediante l’apposito tool ”gexcel R3”. Visualizzazione e gestione dati ad alta risoluzione in remoto Il tool “gexcel R3“ è basato sulla tecnologia Gexcel Xtream® in grado di visualizzare, navigare e interrogare dati a nuvola di punti senza limite teorico di dimensioni. La più recente versione di questo applicativo permette, inoltre, di condividere via rete il dato, costituiito dalla nuvola di punti, dalle mesh, ma anche da immagini e file

visita il sito www.rivistageomedia.it

vettoriali in formato DXF. Di seguito, Figura 3, si osserva la visualizzazione su unico file di una porzione del modello digitale altimetrico regionale, di un settore della Carta Tecnica Regionale, del rilievo multirisoluzione (sensori Optech Ilris e Faro Focus3D) di una frana e di una chiesa sovrastante. Un esempio esemplificativo di visualizzazione in multi sensore, multi piattaforma e multi risoluzione.

La filiera di pubblicazione e sfruttamento delle nuvole di punti in rete Dal punto di vista operativo la pubblicazione e l’utilizzo dei dati, in particolare delle nuvole di punti, via rete tramite la tecnologia Gexcel Xtream® prevede che le nuvole di punti, acquisita sul campo nei più diversi formati di rilievo (Lidar aerotrasportato, sistemi mobile o di laser scanner terrestre) piuttosto che nei formati a griglia e DTM, vengono inviati al gestore del server (posto presso l’amministrazione o nel cloud). Caricati i dati tridimensionali sul server, utenti abilitati, operativi su client in postazioni remote possono interrogare e estrarre dei prodotti interrogando la nuvola di punti remota. Il dato viene interrogato e visualizzato via client, ma il dato non viene trasferito via rete rimanendo residente su server. I prodotti dell’interrogazione della nuvola di punti, costituiti da ortofoto, ortofoto 2,5D (immagini solide), piante, volumi, distanze... vengono sia archiviati su client che inviati per una eventuale pubblicazione nel web al manager del server. Questo approccio va a costituire un archivio di dati 3D in rete, dove sono presenti sia le nuvole di punti, che DTM e DSM, interrogabile, consultabile e confrontabile in remoto dai diversi attori che intendono analizzare il territorio e che necessitano di una piattaforma di supporto alle decisioni. L’accesso in rete al dato tridimensionale, permette il riconoscimento e descrizione degli elementi presenti nel territorio, in modo da permettere di alimentare le informazioni da gestire e archiviare in opportuni sistemi informativi di organizzazione delle informazioni. Da sottolineare la possibilità di visualizzare nel web, tramite semplici browser 32 bit, l’intera nuvola di punti, dunque non scansione per scansioni (approccio

Figura 4 - L'interfaccia web based per la gestione della pubblicazione in rete dei progetti contenenti le informazioni tridimensionali.

9


FOCUS scan based), o file per file, ma nella sua totalità. Tale modalità è tuttora l’unica soluzione disponibile a livello internazionale in grado di permettere tale modalità di accesso e di condivisione delle informazioni tramite web. Conclusioni Il test ha dimostrato l’efficacia di questo approccio innovativo in cui, su una medesima piattaforma server, su un medesimo file, vengono visualizzati e interrogati via rete dati e informazioni tridimensionali anche appartenenti a nuvole di punti di densità e “pesantezza” assai elevata. Gli sviluppi e l’integrazione di nuovi strumenti per permettere una efficace interrogazione e visualizzazione delle informazioni via rete sono dunque una opzione ora disponibile per tutti i gestori di dati territoriali. Il primo approccio qui mostrato

dimostra l’integrazione tra dato tridimensionale rilevato a nuvola di punti, dato cartografico (DTM e/o DSM) e informazioni provenienti da analisi tramite piattaforme di sistemi informativi. Sono in fase di studio gli effetti operativi e di supporto alle analisi territoriali che tale approccio ora permette. Ringraziamenti Si ringrazia per la disponibilità nella fase di reperimento dei dati LiDAR il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche, Geoportale Na-

zionale, Piano Straordianrio Telerilevamento (dott. Salvatore Costabile); la Regione Veneto - Unità di Progetto Sistema Informativo e Cartografia (ing. Maurizio De Gennaro nonché i collaboratori Delio Brentan e Mauro Bettella); l’Università di Padova - Geomatica e Ambiente s.r.l.. Si ringraziano, inoltre, Massimo Gelmini, Lorenzo Cavallari, Davide Cantoni, Giorgio Dotti e Massimo Dierna di Gexcel srl per l’esempio di gestione dati in gexcel R3 fornito.

Sitografia • http://www.regione.veneto.it/Ambiente+e+Territorio/Territorio/Sistema+Informativo+Territori ale+ e+Cartografia/Accedi+al+GeoPortale.htm. • http://www.sinanet.isprambiente.it/it/coperturasuolo

Abstract 3D surveying techniques dealing with high density measurement (i.e. through airborne LiDAR by TLS - Terrestrial Laser Scanner - or by mobile mapping) allow to survey and observe the territory with accuracy, a particular resolution and richness of details extremely high compared to traditional survey approaches. These technologies, due to the size of raw data, not allow the sharing and the direct reading of 3D data by different users. Usually, the data are put into standard formats (digital terrain model, contour lines, etc.) to be shared. The raw data (with all the associated contents) are, on the other hand, generally lost or saved in formats and devices (hard disks or DVD) that doesn’t make it available to the costumer. An application of a technology developed by the University of Brescia (together with the spin-off Gexcel srl) is presented. This application allows the sharing and visualization of these data by web. The difficulty of implementing the sharing technologies of LiDAR data lies in the transfer of 3D surveyed data, even if only to display them. This research intends to propose a new way of data managing/transmission, also by internet, enabling to store 3D LiDAR data in a single file and to add different layers on this model. In particular, the research shows how in a file - on a remote server - it is possible to store 3D multi-resolution data about landslides of the Veneto Region. These 3D data (enriched by different layers) can be visualized, downloaded, queried and shared via web. It also shows how it can be displayed on 3D model, information levels from GIS that analyze data of hydrological risk. The research proposes a first application of LiDAR data web sharing applied to studies of hydrological disasters of the Veneto Region. This is intended as an example of a useful technology to support all the activities for rapid decisions.

10

Bibliografia Manzoni G., Rizzo R.G. (2006), “La rappresentazione cartografica e le sue innovazioni. Il caso della fascia attorno alla ex SS11 ad est di Verona” in Robiglio C. (a cura di), VeronaEST. Le attività economiche e il territorio. Approcci e metodi per lo studio di territori complessi, Università degli Studi di Verona - DESI, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Verona, Università degli Studi di Trieste - CER, Verona, 87-114. Ravelli M., Clerici A., Gelmini M., Lanzi C., Riva P., Sgrenzaroli M., Vassena G. (2005), “Il laser terrestre applicato in rilevamenti di dissesti di strutture di ingegneria civile”, In Atti Convegno SIFET 2005, Palermo, Giugno-Luglio 2005. Id. (2005), “A laser scanning approach to model and survey damaged road tunnels”, in Proceedings of 2nd Italy – Canada Workshop “3D Digital Imaging and Modeling – Applications of Heritage, Industry, Medicine and Land“, Padova, 1718 Maggio 2005. Rizzo L.S., Rizzo R.G., Tizzani P. (2012), “Consumo di suolo e cementificazione nel Veneto Occidentale. Emergenze, svantaggi e riflessi sull’assetto del territorio. Un’analisi GIS” in Atti della 13a Conferenza Italiana Utenti ESRI, Roma, 18-19 aprile 2012, cfr. http://www.esriitalia.it/eventi/ atti-13a-conferenza-italiana.html. Sambugaro G. (2012), L’alluvione tra Soave e Monteforte d’Alpone: un disastro annunciato?, relazione tenuta presso l’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona il 30.03. 2012. Sgrenzaroli M. (2005), “Cultural Heritage 3D Reconstruction Using High Resolution Laser Scanner: New Frontiers Data Processing”, CIPA 2005 XX International Symposium, Torino, Italy, 26 September – 01 October, 2005. Vassena G. (in corso di stampa), “Heritage e governance territoriale: esperienze di rilievo 3D nei processi di tutela e valorizzazione dei beni culturali” in Atti del Convegno Annuale dell’Associazione Italiana di Cartografia La Cartografia nella valorizzazione dei beni naturali e culturali, Archivio Antico Palazzo del Bò, Padova, 10-11 maggio 2012. Vassena G., Sgrenzaroli M. (2007), “Tecniche di rilevamento tridimensionale tramite laser scanner”, Starrylink Editrice, Brescia, ISBN: 978-88-89720-73-8 - 2007.

Parole chiave LIDAR, NUVOLE DI PUNTI, LASER SCANNER.

Autori LUCA SIMONE RIZZO GIORGIO PAOLO MARIA VASSENA GIORGIO.VASSENA@ING.UNIBS.IT TIZIANA CHIAMONE

LUCASIMONE.RIZZO@UNIPD.IT

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA, DIP. DI SCIENZE STORICHE, GEOGRAFICHE E DELL’ANTICHITÀ, VIA DEL SANTO 26, PADOVA,

TIZIANA.CHIAMONE@ING.UNIBS.IT

RAFFAELA GABRIELLA RIZZO RAFFAELA.RIZZO@ING.UNIBS.IT UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA, DIP. DI INGEGNERIA CIVILE, ARCHITETTURA, TERRITORIO E AMBIENTE, VIA BRANZE 43, 25123 BRESCIA,

PAOLO TIZZANI PAOLO.TIZZANI@UNITO.IT UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO, DIP. DI PRODUZIONI ANIMALI, EPIDEMIOLOGIA ED ECOLOGIA, VIA LEONARDO DA VINCI 44, GRUGLIASCO (TO)

GEOmedia n°5-2012



FOCUS

FIRE-SAT

un sistema satellitare per il

monitoraggio sistematico, dinamico ed integrato degli incendi boschivi: la sperimentazione operativa nella regione Basilicata di Antonio Lanorte e Rosa Lasaponara

Il problema della gestione del fenomeno degli incendi boschivi è molto complesso, perché comprende una serie di aspetti connessi alle caratteristiche della vegetazione, alla morfologia del territorio, ai fattori meteorologici, ai fattori antropici, etc. Risulta pertanto fondamentale e molto utile un approccio modellistico. I modelli matematici forniscono un supporto essenziale nella valutazione dell’efficacia di possibili strategie di previsione e controllo del fuoco.

L

o sviluppo e l’implementazione di un modello per la previsione delle modalità e dei tempi di propagazione degli incendi costituisce un utile strumento da utilizzare come supporto alle decisioni prima (interventi di prevenzione) e durante gli interventi di lotta agli incendi, consentendo una più razionale distribuzione dei mezzi e delle risorse. Inoltre, oltre che per la gestione operativa dell’incendio, tale modello può essere utilizzato per simulare gli effetti dell’innesco e della propagazione di incendi in aree ad elevato interesse naturalistico, al fine di produrre mappe probabilistiche dei danni ai quali queste aree sarebbero soggette. Attualmente i sistemi antincendio sperimentali o inseriti nei piani antincendio appaiono generalmente carenti nella indicazione dei tempi d’intervento in relazione al fattore controllabilità dell’incendio e nella valutazione quantitativa delle risorse necessarie. Tali elementi risultano di estrema importanza ai fini della razionalizzazione delle risorse disponibili e dell’ottimizzazione del risultato finale e quindi della limitazione dei danni. Il sistema FIRE-SAT, sviluppato presso il laboratorio ARGON del CNR-IMAA (Lanorte e Lasaponara 2008, 2009, 20010, 20011, 2012, Lanorte et al. 2010) consente all’operatore in campo di conoscere in tempo reale la classe di gravità dell’evento in atto. Le classi di gravità (bassa, media, alta, estrema) corrispondono ad altrettante modalità di intervento sul fuoco (attacco con squadre a terra con mezzi manuali,

12

attacco con squadre a terra con mezzi meccanici, necessità di integrazione dei mezzi meccanici a terra con mezzi aerei, fuoco controllabile solo con mezzi aerei). Ogni passaggio di classe di gravità ha una sua stima temporale e quindi l’operatore può organizzare più razionalmente l’intervento. Ciò significa che se ci sono i tempi per un attacco diretto a terra si evita la chiamata dei mezzi aerei e viceversa se non ci sono tali tempi si evita di concentrare inutilmente uomini e mezzi in un luogo in cui si può intervenire solo dall’alto. La previsione dei tempi di intervento si basa sulla conoscenza di uno dei principali parametri di comportamento del fuoco, l’intensità lineare di fiamma, che determina il livello di gravità dell’incendio. L’intensità lineare di fiamma è correlata alla velocità di propagazione del fuoco, al carico e al potere calorifico del combustibile. Un altro parametro di estrema importanza è la lunghezza del fronte fiamma cioè la lunghezza in metri del perimetro dell’incendio con fiamma attiva. Tale parametro determina più di altri la quantità di risorse necessarie per l’estinzione. Il sistema proposto permette alle squadre antincendio di conoscere la reale necessità di risorse umane e mezzi per lo spegnimento, tenendo naturalmente anche in considerazione la classe di gravità dell’incendio in atto. Infine, la rilevanza del sistema va sicuramente commisurata in termini di capacità di articolazione spaziale del livello di pericolo d’incendio fornita

dalle mappe e di economicità, caratteristica, quest’ultima, garantita dalla centralità assicurata nel sistema stesso al dato satellitare. Sensori satellitari idonei alla stima della suscettività al fuoco della vegetazione Le caratteristiche offerte da sensori satellitari quali NOAA-AVHRR, SPOTVegetation e MODIS in termini di bassi costi, caratteristiche spettrali e temporali, appaiono particolarmente interessanti per la stima della suscettività al fuoco della vegetazione. In particolare, molto utili sono i dati forniti dal sensore MODIS, ospitato a bordo delle piattaforme TERRA e AQUA della NASA. MODIS, oggi considerato la principale fonte di dati ad adeguata risoluzione per realizzare studi su media-larga scala riguardanti il fenomeno degli incendi boschivi. Le caratteristiche tecniche del sensore MODIS presentano sostanziali miglioramenti rispetto ai sensori AVHRR e SPOT-VEGETATION. Infatti, ad esempio, l’ampiezza delle bande MODIS è ridotta e consente di evitare le regioni di assorbimento di acqua nel NIR, come accade a 0.82 µm e 0.905 µm. Il sensore MODIS è fornito di tre sistemi per la calibrazione che consentono di riconoscere con tempestività piccoli cambiamenti nelle performances dello strumento MODIS inoltre migliora le caratteristiche dei sensori precedentemente usati per analisi a media risoluzione (NOAA-AVHRR, SPOT-VEGETATION) sia in termini di risoluzione spaziale che spettrale, che consentono

GEOmedia n°5-2012


FOCUS

Figura 1 - Immagine satellitare MODIS del 28 agosto 2012 (la freccia rossa indica l’area incendiata).

un più accurato rilevamento delle caratteristiche dei parametri biofisici vegetazionali e del cambiamento delle condizioni della vegetazione su larga scala. In dettaglio, rispetto ai sensori precedenti, quali AVHRR o SPOT-VGT, MODIS, consente un decisivo miglioramento in termini di risoluzione spa-

ziale, passando da pixel di 1 km nominale al nadir, a pixel a risoluzione pari a 500 m o 250 m propria di alcune delle bande MODIS. L’utilizzo di tali bande consente di meglio discriminare le complesse e fortemente eterogenee coperture che caratterizzano gli ecosistemi italiani (alpini e mediterranei).

Le immagini MODIS acquisite on line (http://ladsweb.nascom.nasa.gov/ data/search.html) per l’elaborazione dei prodotti qui presentati appartengono al dataset denominato MOD 02 - Level-1B Calibrated Geolocated Radiances dal quale sono state scaricate immagini quotidiane AQUA MODIS a 500 m e 250 m che presentano rispettivamente i codici identificativi MYD02HKM e MYD02QKM. Questi prodotti appartengono alla Collection 5 AQUA/TERRA e quindi sono dati riprocessati e radiometricamente corretti. (http://modaps.nascom.nasa.gov/services/documents/reprocessing_plan_ atmos.html).

Le foto che seguono mostrano la virulenza dell’evento, con particolare riferimento all’area in pineta su versanti argillosi acclivi (a). L’incendio ha interessato oltre alla pineta anche arbusteti mediterranei, praterie xerofitiche e aree coltivate (b). Infine la foto (c) mostra la superficie percorsa dal fuoco con fenomeni di dissesto superficiale in atto.

(a) - L’incendio in pineta su versanti argillosi acclivi

(b) - L’incendio ha interessato arbusteti mediterranei, praterie xerofitiche e aree coltivate (in foto uliveti)

Figura 2 – Dettaglio dell'estensione dell'incendio (immagine fornita da Studio Oikos Pisticci).

visita il sito www.rivistageomedia.it

(c) - Superficie percorsa dal fuoco con fenomeni di dissesto superficiale in atto

13


FOCUS Stima del pericolo d’incendio Per l’elaborazione delle mappe di pericolo d’incendio è stato adottato e significativamente reinterpretato il metodo proposto da Chuvieco e Congalton (1989) successivamente rielaborato da Lasaponara (1998). Tale metodo è stato applicato per la prima volta in Spagna e successivamente utilizzato anche in altri territori (Texas, Portogallo), e quindi in ecosistemi del Sud Italia (Lasaponara 1998) in virtù della sua flessibilità e semplicità di applicazione. In sostanza l’algoritmo di previsione del pericolo d’incendio si basa su un modello additivo ponderato in cui la procedura utilizzata è analoga a quella tipica dell’analisi multicriteriale, dove, cioè, bisogna risolvere il problema della determinazione di un unico indice di stima a partire da più fattori. L’obiettivo è raggiunto combinando linearmente i fattori utilizzati attraverso l’attribuzione di un peso. Pertanto, per ogni variabile presa in esame viene elaborato uno strato informativo (layer) in cui il fattore viene classificato sulla base del grado di pericolo che rappresenta. Si ottengono tanti layer quanti sono i fattori presi in esame e mediante una funzione di sovrapposizione (overlay) viene attribuito un peso in base all’influenza che quella classe ha nella determinazione del pericolo d’incendio. Si ottiene così una mappa finale dinamica di pericolo, secondo i criteri e i coefficienti stabiliti dal modello. I successivi paragrafi forniscono sinteticamente dettagli sui singoli parametri sia statici che dinamici elaborati per ottenere, dalla successiva integrazione, la mappa finale. In particolare, i parametri statici sono quelli considerati non variabili durante “la stagione” degli incendi e quindi aggiornati con cadenza annuale, mentre quelli dinamici sono parametri variabili nel corso della stagione degli incendi e quindi aggiornati con frequenze legate alle specifiche dinamiche temporali. Dal punto di vista operativo, per la Regione Basilicata durante il periodo di massima pericolosità per gli incendi (generalmente dal 1 luglio al 15 settembre) sono sistematicamente elaborate mappe quotidiane di pericolo mentre negli altri periodi dell’anno le mappe sono fornite con frequenza settimanale o decadale ( a seconda della copertura nuvolosa). Le mappe sono state elaborate alla risoluzione MODIS (500 e/o 250 metri) e pertanto ogni pixel restituito contiene una superficie pari a 25 o 6,25 ettari.

14

Parametri di derivazione satellitari utili alla Stima del pericolo d’incendio Dopo la fase di pre-elaborazione rivolta alla georeferenziazione delle immagini ed al mascheramento delle nubi, l’analisi dei dati MODIS prevede la valutazione di parametri utili per la stima della pericolosità d’ incendio. In particolare vengono presi in considerazione : (i) la tipologia vegetazionale in relazione al fuoco (modelli di combustibile), (ii) superficie occupata dalla vegetazione in termini di fitomassa e necromassa (Indice di Greenness relativo) e (iii) la stima della variazione del contenuto di umidità dei combustibili sia per la fitomassa che per la necromassa (Indici di umidità), per ulteriori dettagli Lanorte et al 2010. Le mappe dei modelli di combustibile saranno discusse in seguito, poiché, se pur di derivazione satellitare rientra nei parametri statici durante “la stagione” degli incendi ed aggiornati con cadenza annuale.

zione alla quantità e stato fisiologico e fenologico della biomassa. Il contenuto d’umidità è sicuramente una delle caratteristiche più importanti dei combustibili tra quelle che influenzano il comportamento del fuoco. Esso determina quanto combustibile è più suscettibile al fuoco e, in ultima analisi, quanto ne viene consumato. L’umidità assorbe il calore rilasciato durante la combustione, diminuendo la quantità di calore disponibile nella fase di preriscaldamento del combustibile per l’innesco del fuoco. Ad alti contenuti di umidità, il calore richiesto per permettere l’evaporazione dell’umidità nei combustibili può essere maggiore della quantità di calore disponibile nell’incendio e, quindi, la combustione può essere bloccata. Pertanto l’umidità della fitomassa assume grande importanza nella stima del pericolo d’incendio soprattutto per il ruolo che assume nella propagazione del fuoco. Infatti gli incendi si propagano con maggior rapidità e con fronti di fiamma a più alti livelli d’intensità lineare, nei periodi dell’anno in cui la vegetazione viva è normalmente più povera d’acqua e cioè, per il territorio italiano, durante il riposo vegetativo invernale e d’estate. Il contenuto d’umidità della necromassa assume un’importanza maggiore

Indici dinamici Gli indici dinamici sono l’espressione di quei parametri che cambiano durante la stagione degli incendi con dinamiche fisiologiche e meteorologiche (percentuale di fitomassa e necromassa, contenuto di umidità, ventosità, sinteticamente descritta in seguito). L’indice di Greenness permette di distinguere dinamicamente la fitomassa dalla necromassa consentendo, così, di ottimizzare sia le previsioni di pericolosità da incendio effettuate per la necromassa, generalmente sulla base dei dati meteo, che quelle effettuate per la fitomassa sulla base di dati satellitari. L’indice viene calcolato utilizzando serie storiche di diversi anni di NDVI (Normalized Difference vegetation Index). L’NDVI è strettamente correlato all’attività fotosintetica delle piante: infatti, dal punto di vista numerico tale indice Figura 3 - Mappa alla data del 4 luglio 2012 cresce in propor-

GEOmedia n°5-2012


FOCUS di quello della fitomassa soprattutto rispetto al pericolo d’innesco dell’incendio. Ciò perché nei tessuti morti la percentuale d’acqua è correlata esclusivamente alle condizioni meteorologiche. Nei tessuti vivi, l’acqua presente ha dinamiche più complesse (si pensi al fenomeno dell’evapotraspirazione) pur dipendendo anche dall’umidità ambientale (essendovi scambi tra la pianta e l’atmosfera in particolare a livello fogliare) e quindi avendo perdite maggiori in presenza di bassa umidità relativa dell’aria e vento forte e secco, Nel caso della sperimentazione adottata per la Regione Basilicata è stato adottato un modello innovativo in grado di stimare il contenuto di umidità della necromassa esclusivamente sulla base di dati satellitari considerando che il contenuto di umidità della necromassa è funzione della temperatura della superficie e dell’umidità relativa in ogni punto. L’obiettivo posto è quindi la determinazione dei due parametri necessari (temperatura superficiale e umidità relativa superficiale) utilizzando dati MODIS. Indici statici Gli indici statici sono l’espressione di quei parametri che non cambiano nel tempo o che hanno tempi di

Figura 4 - Mappa alla data del 2 agosto 2012

visita il sito www.rivistageomedia.it

cambiamento relativamente lunghi e comunque superiori al tempo di una singola stagione d’incendi, quali ad esempio, fattore vegetazionale indagato sul piano qualitativo (modelli/tipi di combustibile) e quantitativo (carico di combustibile), fattore morfologico e mappa del pericolo storico (per ulteriori dettagli Lanorte et al 2010). Fattore vegetazionale I combustibili di vegetazione sono considerati un elemento cruciale nella gestione degli incendi in particolare quando altri principali elementi responsabili del comportamento del fuoco, per esempio la pendenza e il vento, non sono significativi. La struttura e lo status del complesso di vegetazione definisce la gamma dei comportamenti del fuoco e il regime degli incendi. Peraltro, un elemento chiave nella gestione e mitigazione degli incendi è la quantificazione della diposizione spaziale del materiale combustibile e il suo carico all’interno di aree suscettibili al fuoco. Questa è la ragione per cui i complessi di vegetazione sono stati descritti attraverso tipologie stilizzate di combustibile seguendo i progressi nella modellazione e stima del comportamento del fuoco in diversi paesi. Dettagli sulla modellistica e mappatura da satellite sono in

Lasaponara e Lanorte, 2006, Lasaponara et al. 2006ab, 2007a,b, Lanorte e Lasaponara 2007a,b, 2008) Fattore morfologico Nell’ambito del modello proposto è stato elaborato e mappato un indice statico derivante dalla somma pesata di un fattore morfologico (fornito dalla combinazione di inclinazione ed esposizione) e di un fattore vegetazionale indagato sul piano qualitativo (modelli/tipi di combustibile) e quantitativo (carico di combustibile). Nel modello proposto il fattore morfologico è dato dalla combinazione dei due elementi topografici più rilevanti per la stima del pericolo d’incendio che sono l’inclinazione e l’esposizione. L’inclinazione dei versanti influisce sulla capacità di pre-riscaldamento dei combustibili accelerando il processo di combustione e quindi la velocità di diffusione del fuoco. Mappa del pericolo storico d’incendio Al fine di stimare gli aspetti sociali del fenomeno incendi in Basilicata, si è ritenuto utile inserire una approfondita analisi dell’occorrenza degli eventi di fuoco pregressi. I dati AIB del Corpo Forestale dello Stato sono stati pertanto utilizzati con l’obiettivo di ca-

Figura 5 - Mappa alla data del 20 agosto 2012

15


FOCUS ratterizzare la serie storica di incendi presa in esame (1996-2010) attraverso una cluster analysis in grado di identificare aree omogenee rispetto alle dinamiche storiche d’incendio, in modo da costituire un determinato numero di classi all’interno di un layer sovrapponibile agli altri strati informativi del modello di previsione del pericolo. In tal modo è stata anche superata la classica rappresentazione del pericolo storico d’incendio su base comunale, assegnando ad ogni elemento minimo della mappa (pari a 6.25 ha) un suo proprio livello relativo al pericolo storico sulla base della serie storica considerata. La mappa del pericolo storico così ottenuta è stata quindi utilmente sfruttata per correggere la mappa del pericolo statico precedentemente ottenuta. Uso operativo delle mappe La mappe di pericolosità sono ottenute dalla integrazione di indici statici e dinamici ulteriormente aggiornate con i dati sull’intensità del vento sulla base delle previsioni disponibili per il giorno a cui si riferisce la mappa finale. Le figure 3, 4, 5 mostrano esempi di mappe ottenute per il 4 luglio 2012, il 2 agosto 2012 ed il 20 agosto 2012, evidenziando la variazione dinamica delle classi di pericolosità. La disponibilità quotidiana di immagini MODIS consente l’elaborazione di almeno una mappa giornaliera dell’indice di pericolosità, a meno di problemi di acquisizione del sensore o eccessiva nuvolosità. Pertanto il modello proposto è finalizzato a fornire una previsione almeno a 24 ore del pericolo d’incendio in un dato territorio alla risoluzione geometrica di 250 metri. Lo scopo della mappa di pericolo d’incendio non è predire i singoli eventi ma stimare la probabilità di sviluppo (ignition danger) e propagazione dell’incendio (fire spread danger). Pertanto, essa può essere utilizzata come supporto per l’identificazione delle aree più critiche, allo scopo di coadiuvare la pianificazione delle azioni di prevenzione e l’organizzazione delle attività di estinzione. In effetti il livello di pericolo (da nullo a estremo) identifica la diversa capacità di propagazione dell’incendio a seguito di innesco e il grado di difficoltà delle attività di estinzione. In ultima analisi, la mappa di pericolo d’incendio elaborata secondo il modello proposto, potrebbe utilmente essere inserita come input nei modelli di comportamento del fuoco. Le mappe elaborate per la regione Basilicata in base al modello descrit-

16

to hanno, in via sperimentale, un uso operativo nelle attività di antincendio boschivo coordinate dalla Protezione Civile regionale (http://www.protezionecivilebasilicata.it/protezionecivile/ site/portal/home.jsp). I prodotti e i servizi disponibili per questa attività riguardano: ¾ Mappe FDGI in formato immagine ¾ Shapefile di tutti gli strati informativi utilizzati, gestibili, quindi, in ambiente GIS ¾ Determinazione del livello di allerta su base comunale, effettuato sulla base di una valutazione congiunta della percentuale di territorio comunale inserito nelle diverse classi di pericolo e della continuità areale delle classi di fire danger più elevate (5 e 6). In seguito a questa stima i singoli comuni vengono attribuiti ad una classe di pericolo e il sistema di allerta scatta se il comune è inserito in classe 5 (pericolo molto alto) o 6 (pericolo estremo), mentre l’attribuzione alla classe 4 (pericolo alto) equivale a uno stato di preallerta. L’utilizzo sperimentale del modello descritto ha consentito di ottimizzare l’avvistamento nelle aree a maggior pericolosità, assicurando, quindi un interevento tempestivo e migliorando le strategie di attacco al fuoco. Le mappe di pericolosità sono inoltre disponibili a risoluzione più elevata (30 m) a supporto delle sperimentazioni in corso presso il laboratorio ARGON del CNR-IMAA inerenti la stima della propagazione del fronte di fiamma. Si deve notare che da decenni si dispone di modellistica e tools dedicati, ma ad oggi la limitazione per un uso operativo di tali strumenti è stata la disponibilità di informazioni al alta risoluzione. I ricercatori del laboratorio ARGON sono ora impegnati nella sperimentazione di dati satellitari low-cost o forniti gratuitamente dalla NASA, disponibili ad alta risoluzione spazio temporale per ottenere i parametri di input dei modelli di simulazioni. Ciò consentirà di ottimizzare l’attacco con la disponibilità in tempo reale di scenari di simulazione della propagazione del fronte di fiamma.

Questo articolo sintetizza le tecniche satellitari ed i modelli sviluppati presso il laboratorio ARGON del CNR-IMAA per il monitoraggio degli incendi boschivi, ovvero la propensione dei diversi ecosistemi ad essere percorsi più o meno facilmente dal fuoco. In particolare, il testo presenta la sperimentazione pre-operativa condotta dal 2008 al 2012 in Basilicata in collaborazione con l‘Ufficio di Protezione Civile del Dipartimento Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata. Il sistema, basato su dati satellitari low-cost o disponibili gratuitamente dalla NASA, fornisce il monitoraggio sistematico, dinamico ed integrato degli incendi boschivi, dall’allerta alla valutazione speditiva del danno. Particolarmente innovativo è l’aspetto relativo alla stima dell’impatto del passaggio del fuoco sul danno geomorfologico e quindi sul rischio idrogeologico. Il presente articolo è focalizzato sulla metodologia sviluppata per la stima dinamica della suscettibilità a fuoco negli ecosistemi forestali e non-forestali a scala regionale. Lo scopo di tale sistema di previsione del pericolo consiste nella possibilità di monitorare quotidianamente le condizioni predisponenti gli incendi boschivi in modo da fornire informazioni utili ai servizi di prevenzione, avvistamento ed estinzione sulla probabilità di occorrenza degli incendi nonché sulle difficoltà di gestione degli stessi.

Parole chiave INCENDI, MONITORAGGIO, OSSERVAZIONE DELLA TERRA, MAPPE PERICOLOSITÀ.

GEOmedia n°5-2012


Abstract

Bibliografia

FIRE_SAT project has been funded by the Civil Protection of the Basilicata Region in order to set up a low cost methodology for fire danger monitoring and fire effect estimation based on satellite Earth Observation techniques. To this aim, NASA Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS), ASTER, Landsat TM data were used. Novel data processing techniques have been developed by researchers of the ARGON Laboratory of the CNR-IMAA for the operative monitoring of fire. In this paper we only focus on the danger estimation model which has been fruitfully used since 2008 to 2012 as an reliable operative tool to support and optimize fire fighting strategies from the alert to the management of resources including fire attacks. The daily updating of fire danger is carried out using satellite MODIS images selected for their spectral capability and availability free of charge from NASA web site. This makes these data sets very suitable for an effective systematic (daily) and sustainable low-cost monitoring of large areas.

• • • • • • • •

Autori • ANTONIO LANORTE ANTONIO.LANORTE@IMAA.CNR.IT • ROSA LASAPONARA ROSA.LASAPONARA@IMAA.CNR.IT. • LABORATORIO ARGON, CNR-IMAA IMAA-CNR C.DA SANTA LOJA, ZONA INDUSTRIALE, 85050 TITO SCALO, POTENZA- ITALY DIFA -UNIBAS POTENZA

Chuvieco E, Congalton RG (1989) Application of remote sensing and geographic information systems to forest fire hazard mapping. Remote Sensing of the Environment 29, 147–159. Lanorte A., R. Lasaponara, 2008. Fuel type characterization based on coarse resolution MODIS satellite data. i Forest – Biogeo science s and fores t ry 1: 60-64 Lanorte A., R. Lasaponara, 2007. Fuel type characterization based on coarse resolution MODIS satellite data. Forest@ Vol. 4 no. 2, pp. 235-243 Lanorte A., R. Lasaponara, 2007. Uso del telerilevamento per la rappresentazione dei tipi di combustibile. Alberi e Territorio no. 7-8, pp. 36-40 Lanorte & Lasaponara Report tecnici 2008, 2009, 2010, 2011,2012, disponibili presso l‘Ufficio di Protezione Civile del Dipartimento Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità della Regione Basilicata. Lasaponara R 1998, Forest Fire Monitoring using NOAA- AVHRR data PhD Thesys Lanorte A , Desantis F, Aromando A, Montesano T. Lasaponara R, 2010 Monitoraggio satellitare per la previsione del rischio d’incendio Boschivo Sperimentazione pre - operativa in Basilicata, ilmiolibro Lasaponara R., A. Lanorte, S. Pignatti, 2006. Characterization and mapping of fuel types for the Mediterranean ecosystems of Pollino National Park in the Southern Italy by using Hyperspectral MIVIS data, Earth Interactions, Vol. 10, Paper 13, pp. 1–11 Lasaponara R., A. Lanorte, S. Pignatti, 2006 Multiscale fuel type mapping in fragmented ecosystems: preliminary results from Hyperspectral MIVIS and Multispectral Landsat TM data, International Journal of Remote Sensing, Vol. 27, pp. 587-593 Lasaponara, R., Lanorte, A., 2006. Multispectral fuel type characterization based on remote sensing data and Prometheus model. Forest Ecology and Management234S, S226. Lasaponara, R., Lanorte, A., 2007a. On the capability of satellite VHR QuickBird data for fuel type characterization in fragmented landscape. Ecological Modelling 204, 79–84. Lasaponara, R., Lanorte, A., 2007b. Remotely sensed characterization of forest fuel types by using satellite ASTER data. International Journal of Applied Earth Observation and Geoinformation 9, 225–234.


MERCATO Disponibile ArcGIS Viewer in italiano per Microsoft Silverlight 3.0 Esri mette ora a disposizione le versioni tradotte in varie lingue di ArcGIS Viewer for Silverlight 3.0 e del suo Application Builder, tra cui quella in italiano. Silverlight è un ambiente di runtime sviluppato da Microsoft per piattaforme Windows e Mac che consente di visualizzare, all'interno del browser, Rich Internet Application, ovvero applicazioni multimediali ad alta interattività. ArcGIS viewer for Silverlight, e il suo application Builder, consentono di creare rapidamente applicazioni web GIS RIA (Rich Interactive Application) attraverso un'interfaccia di configurazione completamente interattiva e guidata, utilizzabile anche da sviluppatori non esperti e bastata sulla tecnologia Silverlight di Microsoft. La versione 3.0, rilasciata alla fine di ottobre in inglese, introduce nuove funzionalità: • Supporta i servizi di stampa per ArcGIS Server 10.1; • Fornisce un nuovo strumento di misurazione lineare; • Presenta una nuova funzionalità di bookmark spaziale; Include un nuovo strumento di ricerca che consente l'integrazione di servizi geocoding personalizzati per ArcGIS Server, e una migliore integrazione con ArcGIS Online Scopri le altre novità e scarica la versione italiana di ArcGIS Viewer per Silverlight 3.0 http://resources.arcgis.com/en/communities/silverlight-viewer/ (Fonte: Esri Italia)

Nasce ASSORPAS, l'associazione italiana per Light RPAS Remotely Piloted Air System ASSORPAS è la prima Associazione italiana nata per aggregare le imprese operanti nel settore dei piccoli velivoli a pilotaggio remoto (micro e mini UAV, altrimenti detti “droni”). La compagine dei soci fondatori è composta sia da costruttori che da operatori di sistemi volanti a pilotaggio remoto (RPAS - Remotely Piloted Air System) uniti nello scopo di prendere parte in modo attivo e condiviso alla definizione ed allo sviluppo di un settore con notevoli prospettive di crescita. Gli ambiti d’utilizzo di questi sistemi sono d’interesse strategico per la collettività: protezione civile, monitoraggio e gestione di situazioni critiche, indagini ambientali, cartografia, sicurezza in impianti e cantieri, ripresa di immagini a fini scientifici, documentativi o promozionali. ASSORPAS intende (citando gli Scopi previsti nel suo Statuto) “favorire lo sviluppo di un mercato settoriale corretto ed armonico, nel rispetto della libera concorrenza fra gli attori in gioco e delle garanzie di sicurezza di prodotto e di esercizio”, operando nell’interesse sia di chi in questo mercato lavora (in genere piccole aziende animate da grande spinta innovativa ed imprenditoriale), che dei possibili fruitori dei servizi offerti, che infine dell’intera cittadinanza. ASSORPAS ha già avviato contatti sia a livello nazionale con ENAC (l’Ente preposto a definire la normativa che regolerà il settore in Italia) che con le organizzazioni internazionali operanti nel mondo degli RPAS (UVS International, dove è entrata a far parte del Coordinamento Internazionale, ed EUROCAE), ed infine con le altre simili Associazioni nazionali già presenti in altri Paesi. (Fonte: ASSORPAS)

ICON Intelligent CONstruction di Leica Geosystems TEOREMA presenta iCON Intelligent CONstruction di Leica Geosystems la nuova linea di software e strumenti per il rilievo dedicata interamente al mondo dell’impresa con strumentazione adatta ad ogni esigenza del cantiere. Una perfetta conoscenza del mondo del cantiere ha permesso di superare qualsiasi standard. Leica iCON è quindi più di una nuova linea di strumenti e software. Grazie alle prestazioni delle innovative soluzioni Leica iCON permette di aumentare la produttività, in campo ed in ufficio. La gamma dei prodotti ICONstruct permette di scegliere la soluzione ideale per ogni esigenza. Investite nella soluzione di cui avete bisogno oggi con la possibilità di migliorare e personalizzare la dotazione di strumenti e funzionalità Leica iCON in base alle vostre esigenze future. Leica iCON build fornisce versatilità e flessibilità senza eguali. Permette di effettuare tutte le attività di misura in cantiere con un’unica soluzione, offrendo benifici e prestazioni uniche. Migliorate le vostre prestazioni con applicazioni software mirate, un flusso di lavoro e una interfaccia utente innovativa. L’intuitiva interfaccia iCON build vi garantisce massima affidabilità per i vostri lavori quotidiani. Leica iCON comprende: Leica iCON build per Building Construction segment , Leica iCON site per Engineering & Infrastructure, Leica iCON robot 50, Leica iCON gps 60, Leica Builder, Leica CC50, Leica CC 60/61. Teorema srl - Via Romilli 20/8 20139 MILANO - Tel 02/5398739 - www.geomatica.it

18

GEOmedia n°4-2012


admarca.it

NetGEO L’Unica Rete Nazionale

GPS+GLONASS

www.netgeo.it


MERCATO ArcGIS for Aviation per la gestione di mappe e carte ostacoli aeroportuali Esri ha rilasciato ArcGIS for Aviation, una nuova soluzione per supportare gli utenti nella gestione delle informazioni aeronautiche, nella fornitura di servizi di navigazione, e dei mercati aeroportuali. Questa soluzione consente agli utenti di creare, gestire, rivedere, e scambiare dati aeronautici. ArcGIS for Aviation comprende due soluzioni: ArcGIS for Aviation Charting e ArcGIS for Aviation Airports. Insieme, questi prodotti forniscono una piattaforma completa geo-spaziale per la produzione di carte aeronautiche e aeroportuali comprensive della gestione dei dati. ArcGIS for Aviation Charting (precedentemente denominato Esri Aeronautical Solution) migliora, standardizza, e aumenta i dati e la gestione del flusso di lavoro, consentendo di catturare dati basati su standard aeronautici per mantenerli e gestiti in un database centralizzato. Con esso, gli utenti saranno in grado di produrre carte elettroniche e standard personalizzate per gli standard aeronautici.

ArcGIS for Aviation Charting consente di effettuare le seguenti operazioni: Ridurre in modo significativo i tempi di produzione grafico attraverso l'elaborazione cartografica automatizzata in batch Condividere i dati all'interno della comunità aeronautica che utilizzano il modello di scambio di informazioni aeronautiche (AIXM) standard Migliorare la qualità dei dati mediante caricamento diretto dei cambiamenti digitali e verifica automatica delle variazioni

ArcGIS for Aviation Airports consente agli aeroporti e ai loro consulenti di essere allineati agli standard internazionali, quali ad esempoio il Federal Aviation Administration's (FAA) Airport Surveying—GIS program. Fornisce strumenti, modelli e analisi di funzionalità che introduce efficienza e nuove capacità nella pianificazione, manutenzione e operazioni della routine giornaliera aeroportuale. ArcGIS for Aviation Airports consente alle aziende di effettuare le seguenti operazioni: Raccogliere e gestire in modo efficiente i dati aeroportuali utilizzando un modello largamente implementato basato sulla Advisory Circular 150/5300-18 Migliorare la qualità e conformità dei dati aeroportuali con la validazione automatizzata su una base di regole preconfigurate di oltre 450 controlli di dati Generazione automatica di superfici 3D Obstacle di identificazione per la pianificazione e l'analisi delle Carte Ostacoli.

"il GIS viene utilizzato in tutti i settori del trasporto aereo, ma ogni settore ha esigenze specifiche", afferma Bruce Frank, Esri ArcGIS Aviation program manager. "ArcGIS for Aviation fornisce informazioni aeronautiche ai clienti del mercato aeroportuale con una soluzione ottimizzata per le loro esigenze di business." (Fonte Esri)

20

GEOmedia n°4-2012


MERCATO Nuove sfide per DatiOpen.it, i Linked Open Data L’approvazione del “decreto crescita 2.0” apre nuovi orizzonti ad iniziative come quella di DatiOpen.it, visto che l’art. 9 prevede che i dati e le informazioni forniti dalle pubbliche amministrazioni dovranno essere obbligatoriamente pubblicati in formato aperto (c.d. open data). La domanda di trasparenza pubblica e la sete di informazione a tutti i livelli cresce sempre di più, e di conseguenza crescerà anche il bacino informativo da cui attingere liberamente. Questo sarà un grande stimolo per tutto lo staff di DatiOpen.it, perché richiederà un ulteriore passo in avanti sia a livello organizzativo che tecnologico per cercare di valorizzare al meglio il patrimonio informativo che si va a costruire. Prerequisito fondamentale sarà l’evoluzione tecnologica della piattaforma open source con cui DatiOpen.it è realizzato: StatPortal Open Data. La road map è tracciata: sono state rilasciate le prime funzionalità per supportare oltre al diffuso OData - OpenData Protocol anche i Linked Open Data; è ora possibile eseguire il download in RDF di tutti i dati ed è stato attivato un endpoint SPARQL che permette di accedere e condurre interrogazioni al catalogo completo dei dati, e da febbraio sarà finalmente disponibile per il download il primo rilascio del codice sorgente della piattaforma, in modo che chiunque possa scaricare e provare liberamente la soluzione. Nei prossimi mesi usciranno inoltre i primi portali di alcuni enti pubblici che hanno deciso di adottare StatPortal Open Data, e questi saranno “federati” con DatiOpen.it, ovvero tutti i dati che pubblicheranno saranno automaticamente ricercabili e visualizzabili anche tramite DatiOpen.it. Ma questo non è tutto, perché StatPortal Open Data e DatiOpen.it saranno anche al centro di un progetto di Ricerca, ODINet, cofinanziato dalla Regione Toscana tramite il POR (programma CReO FESR 2007-2013), inerente il web semantico di cui prossimamente daremo maggiori informazioni: l’ambizioso obiettivo è quello di distinguersi dalla “concorrenza” internazionale e realizzare uno strumento open source interamente realizzato in Italia che possa essere un nuovo punto di riferimento in quanto a innovazione, integrazione, analisi e visualizzazione dei dati. (Fonte: DatiOpen.it)

Un anno di monitoraggio della Costa Concordia Compie un anno il coordinamento delle attività di monitoraggio delle deformazioni del relitto della Costa Concordia affidato dal Commissario Delegato al Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, che è Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. In tale attività, svolta fin dai primi giorni dell'emergenza, il Dipartimento di Scienze della Terra si avvale della cooperazione di altri Centri di Competenza (CNR-IRPI) e altri enti di ricerca (EC-JRC-IPSC, Fondazione Prato Ricerche), che garantiscono il funzionamento di un sistema di monitoraggio strumentale attualmente costituito da due stazioni totali robotizzate, un interferometro radar ad apertura sintetica, uno scanner laser scanner tridimensionale, una telecamera ottica e una termica, un estensimetro ad ancoraggio sottomarino, tre stazioni sismiche a larga banda. "L'insieme delle tecniche e delle reti di monitoraggio - spiega Nicola Casagli, impegnato insieme a Sandro Moretti, Riccardo Fanti e Filippo Catani - permette di misurare le deformazioni dell'intero scafo, in tempo reale e a larga banda, con precisione ed accuratezza dell'ordine del millimetro. Tutti i sistemi trasmettono i dati in tempo reale via radio o su rete internet, in modo da costituire un sistema di allertamento rapido a disposizione dell'Osservatorio Ambientale e delle altre strutture commissariali". Il Dipartimento di Scienze della Terra ha garantito la sorveglianza continua 24 ore su 24, con emissione almeno quotidiana di bollettini di aggiornamento ad uso anche delle strutture di coordinamento delle operazioni di soccorso e recupero. "Dopo un anno - prosegue Casagli - è possibile sintetizzare i risultati del monitoraggio che ha avuto inizio alcuni giorni dopo il naufragio e, da gennaio ad aprile 2012, ha mostrato deformazioni intermittenti dello scafo, fino a massimi cumulati di oltre 1,5 m nella zona di poppa, con eventi di accelerazione legati a particolari condizioni meteomarine, durante i quali la velocità di deformazione ha superato anche 1 centimetro all'ora. Da aprile fino alla fine di ottobre 2012 il relitto ha mostrato una sostanziale stabilità, anche in conseguenza del sensibile miglioramento delle condizioni meteorologiche, poi, a seguito della violenta mareggiata del 31 ottobre, ha subito nuove deformazioni - associabili ad uno schiacciamento dello scafo sugli scogli di appoggio - che si sono comunque esaurite il giorno dopo al termine dell'evento". Dal mese di novembre ad oggi la Costa Concordia è ritornata in condizioni di sostanziale stabilità anche per effetto del completamento degli ancoraggi e degli altri interventi di stabilizzazione messi in opera dal consorzio incaricato delle operazioni di rimozione. (Fonte: Dip. Scienza della Terra UniFI) visita il sito www.rivistageomedia.it

21


MERCATO Corso GeoServer, nuove date a Milano Il 6 e 7 Giugno 2013 GeoSolutions organizza a Milano il corso avanzato su GeoServer. Dopo il successo incontrato con l'edizione romana dello scorso settembre, questa volta sarà Milano la sede delle due giornate dedicate al Server Geospaziale Open Source. GeoSolutions ha completamente rivisto e rinnovato il materiale proposto nelle edizioni precedenti per adattarlo alla versione 2.2 del GeoServer. Il corso è stato preparato dagli sviluppatori core del progetto i quali saranno anche i docenti delle due giornate, durante le quali l'utente verrà guidato dalle basi fino all'esplorazione dei trucchi per il deployment in ambienti enterprise. La partecipazione al corso non richiede particolari conoscenze di programmazione ma solo la familiarità con i concetti di base del mondo GIS e dei protocolli OGC. Sempre più diffuso in aziende pubbliche e private, analizzando problematiche e dubbi direttamente con gli sviluppatori del progetto. Il corso è aperto a tutti gli interessati, le iscrizioni sono aperte, il programma completo e tutti i dettagli sono disponibili sul sito dedicato. Per maggiori informazioni potete contattare GeoSolutions: info@geo-solutions.it (Fonte: GeoSolutions)

22

GAUSS una nuova piattaforma per supportare lo sviluppo di sensori leggeri per UAV Un gruppo di ricerca presso il Georgia Tech Research Institute (GTRI) sta sviluppando una sistema di volo per prova di sensori, dispositivi di comunicazione e altri sensori che possono ricadere nel carico utile trasportabile in aria. Questo banco di prova aerea, chiamato GTRI Airborne Unmanned Sensor System (GAUSS), si basa su un veicolo aereo senza equipaggio (UAV) costruito da Griffon Aerospace e modificato da GTRI. "Lo sviluppo di nuove tecnologie di sensori che possono essere efficacemente impiegate dall'alto è oggi una priorità, considerato l'uso sempre maggiore di velivoli senza pilota", ha detto Michael Brinkmann, un ingegnere capo della ricerca al GTRI che sta conducendo il lavoro. "Con la tecnologia adatta, piccoli UAV sono in grado di eseguire missioni complesse, a bassa quota, in modo efficace e ad un costo inferiore. Il sistema GAUSS consente al GTRI e ai suoi clienti la possibilità di sviluppare e testare nuovi sensori aerei in modo rapido e conveniente." L'attuale progetto comprende lo sviluppo, l'installazione e il collaudo di una suite di sensori rilevanti per molti clienti GTRI. Questa suite è composta da una fotocamera, un pacchetto di intelligence per il rilevamento e la localizzazione a terra di emettitori, e un radar multi-canale per la mappatura a terra. Il radar è stato progettato utilizzando la tecnologia di antenne phased-array che consente la scansione elettronica. Questo approccio è più flessibile e agile rispetto alle tradizionali antenne con timoneria meccanica. Il pacchetto di sensori combinati è leggero da poter essere trasportato dallo UAV GAUSS, che è una variante del velivolo Griffon Outlaw ER ed ha una apertura alare di circa 4 metri e una portata di circa 18 Kg. Il velivolo naviga usando un sistema di posizionamento globale di elevata precisione (GPS) in combinazione con un sistema di navigazione inerziale. Questi aiutano a guidare l'UAV, che può essere programmato per il volo autonomo o pilotato manualmente da terra. Il pacchetto include anche un sistema di registrazione a bordo di dati multi-terabyte e un giunto cardanico stabilizzato che isola la fotocamera dal movimento degli aeromobili. Disegni di sensori più pesanti hanno diversi svantaggi, ha osservato Mike Heiges, un ingegnere di ricerca principale che guida il team GTRI che è responsabile per il volo e il mantenimento della piattaforma UAV. Sensori più grandi richiedono velivoli senza pilota più grandi, e gli aeromobili utilizzano motori più grandi e devono volare più in alto. "Un piccolo UAV fa risparmiare denaro ed è logisticamente più facile da sostenere. Ma la cosa più importante, può raccogliere informazioni più vicine al livello tattico sul terreno, dove è probabilmente più importante." La squadra GTRI ha sviluppato una struttura modulare che permette alla piattaforma GAUSS di essere riconfigurata per un certo numero di tipi di sensori. Tra le possibilità di valutazione sono i dispositivi che utilizzano light detection and ranging (LIDAR), e tecnologie di rilevamento chimico-biologica. "Il concetto generale per il programma GAUSS è che lo stesso aereo sarà semplicemente un mezzo di trasporto, e si potrà montare su di esso qualsiasi pacchetto di sensori e sistemi di comunicazione siano necessari", ha detto Brinkmann. Il pacchetto radar che GTRI sta attualmente installando e verificando è complesso, ha spiegato. Oltre alla capacità di scansione phased array, il radar opera nella banda X, ed è capace di cinque modalità di acquisizione e può essere programmato per trasmettere forme d'onda arbitrarie. "Questo radar è un sistema molto flessibile che sarà in grado di fare mappatura del suolo, nonché rilevazione e monitoraggio degli oggetti in movimento sul terreno", ha detto Brinkmann. "Queste funzionalità multiple di rilevamento offrono molte possibilità per le operazioni di difesa, di ricerca e salvataggio e inoltre anche in interventi per emergenze" Le possibili applicazioni includono l'utilizzo del pacchetto di intelligence per individuare persone sepolte sotto le macerie cercando segnali dei cellulari, ha detto. In un altro scenario, un gruppo di UAV auto-guidati potrebbero essere utilizzati per creare ad hoc una rete telefonica cellulare. La domanda potrebbe essere potenzialmente utile in uno scenario post-disastro in cui i ripetitori esistenti per i telefoni cellulari siano stati disabilitati, come è accaduto dopo l'uragano Katrina, nel terremoto di Haiti e in altri eventi. "La piattaforma GAUSS è estremamente utile per la prova di principio di sviluppo e la sperimentazione di nuovi concetti per i sensori aerei", ha detto Brinkmann. "Una base conveniente e flessibile da cui partire per portare avanti la ricerca significativa in una varietà di discipline." (Fonte GTRI)

GEOmedia n°4-2012


Crisi o non crisi, continuiamo a crescere. Forse perché non cerchiamo di fare i furbi. La crisi colpisce tutti, per carità. Ma la vita va avanti e – soprattutto per chi fa un lavoro molto specializzato, come noi – c’è sempre mercato. A patto di lavorare bene, s’intende. E di aver fatto in passato scelte corrette, sviluppando competenze che con il tempo crescono di valore. Da molti anni, investiamo costantemente in R&D studiando soluzioni innovative per semplificare l’uso delle applicazioni geospatial, creare interfacce sempre più intuitive e integrare in maniera trasparente i dati geo-spaziali nella filiera produttiva, migliorando in modo significativo la performance dei sistemi IT. Parallelamente, abbiamo messo a punto procedure che consentono di raggiungere l’eccellenza di prodotto nel rispetto dei tempi e del budget, con un livello qualitativo sempre certificato. Inoltre, abbiamo percorso prima di altri la strada del software open source, liberando i nostri clienti da molte rigidità tecnologiche e garantendo la massima qualità a costi competitivi Grazie a tutto questo, siamo riusciti a competere con successo in Russia, Kosovo, Romania, Turchia, Siria, Cipro, i Caraibi.

GESP Srl MILANO - BOLOGNA - TORINO http://w w w.gesp.it - gespsrl@gesp.it

E oggi affrontiamo nuove sfide in un contesto sempre più globale e allargato: attualmente, i nostri programmatori e i nostri tecnici sono attivi in quattro continenti e una parte consistente del nostro fatturato proviene da clienti esteri. Continuiamo a crescere, sia in temini economici, sia in termini dimensionali. I nostri collaboratori aumentano, abbiamo aperto nuove sedi e stiamo entrando in mercati che richiedono applicazioni geospatial sempre più evolute, come i trasporti, le telecomunicazioni, l’ambiente e i beni culturali. Insomma, crisi o non crisi, continuiamo a perseguire il nostro obiettivo di fondo: confermare il trend che negli ultimi anni ci ha permesso di diventare una tra le principali realtà italiane nel settore del GIS. Evitando di imbrogliare le carte.


REPORTS

Interoperabilità dei dati territoriali: il GN si dota di un nuovo servizio per la trasformazione di coordinate per l’intero territorio italiano di Salvatore Costabile, Laura Petriglia, Agostino Avanzi

Il servizio di trasformazione di coordinate (CTS, Coordinate Transformation Service) è uno dei servizi di trasformazione geometrica previsti dall’implementazione della direttiva 2007/2/CE INSPIRE. Le applicazioni WEB e WCTS messe a disposizione dal Geoportale Nazionale consentono a tutti gli utenti di eseguire trasformazioni di coordinate sull’intero territorio italiano impiegando i grigliati rilasciati dall’Istituto Geografico Militare Italiano (IGM).

L

e azioni messe in campo negli ultimi anni dalla Direzione per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al fine di garantire una maggiore uniformità di pianificazione di bacino e una conseguente omogenea attività di prevenzione del rischio idrogeologico a scala nazionale, si sono concretizzate nella realizzazione del Portale Cartografico Nazionale (oggi Geoportale Nazionale - GN), del connesso Sistema Cartografico Cooperante (SCC) e del Piano Straordinario di Telerilevamento Ambientale (PST-A). Con il primo strumento (SCC) la Direzione Generale ha inteso realizzare un sistema cartografico condiviso, omogeneo e congruente, di riferimento di tutto il territorio nazionale per le problematiche di difesa del suolo, in grado di consentire a qualunque Ente della Pubblica Amministrazione centrale e locale di conoscere le informazioni territoriali disponibili, poterne disporre e poterle analizzare sulla base di metodologie e strumenti condivisi. Il Piano Straordinario di Telerilevamento Ambientale (PSTA) rappresenta il completamento del GN in quanto, ricorrendo alle moderne tecnologie di acquisizione ed analisi dei dati da telerilevamento aereo e satellitare, permette di consolidare strumenti e metodi finalizzati al monitoraggio, alle attività di analisi ed eventuale mitigazione del rischio e pianificazione degli interventi ad esso correlati. Il PST-A rende infatti disponibili e condivisibili, all’intero comparto della Pubblica Amministrazione, informazioni territoriali (ottenute da processi di telerilevamento) inLa Home Page del Geoportale Nazionale

24

dispensabili per la creazione di elaborati ad alto valore aggiunto finalizzati alla gestione del rischio idrogeologico. D’altro canto, l’esistente infrastruttura tecnologica, implementata seguendo sia la normativa europea (Direttiva 2007/2/CE INSPIRE e le sue Regole di Implementazione) sia la normativa italiana (Decreto 10 novembre 2011 Regole tecniche per la definizione del contenuto del RNDT), assicura la condivisione e l’interoperabilità di dataset e servizi , di interesse ambientale e territoriale tra tutti i nodi dell’infrastruttura stessa. In questo contesto, la disponibilità di strumenti comuni di analisi ed elaborazione dei dati territoriali si traduce nell’ulteriore vantaggio di poter utilizzare con sistematicità e secondo metodologie consolidate e validate i dati disponibili, permettendo in tal modo di migliorare le capacità di osservazione, controllo del territorio e prevenzione dei rischi. Servizi di trasformazione coordinate previsti da INSPIRE La Direttiva Europea INSPIRE (2007/2/EC) definisce l’istituzione di una infrastruttura europea per l’informazione spaziale; tale impianto è basato sulle infrastrutture dei singoli Stati Membri, i quali sono tenuti ad adattare le proprie infrastrutture spaziali al fine di garantire, come principio di base, la possibilità di interscambio dei dati tramite servizi e con formati e specifiche comuni definiti come Regole di Implementazione (IR, Implementing Rules) all’interno della direttiva stessa. La Direttiva INSPIRE prevede, oltre i servizi di ricerca visualizzazione e scaricamento, anche i servizi di trasformazione (Transformation Services). Tali servizi possono essere classificati all’interno di diverse aree di funzionalità: servizi che trasformano formati dati, ad esempio da un formato proprietario a GML; servizi che trasformano schemi logici; servizi che trasformano i sistemi di riferimento dei dati. In particolare, quello di trasformazione delle coordinate (CTS, Coordinate Transformation Service)

GEOmedia n°5-2012


REPORTS Il modulo WEB è accessibile tramite è uno dei servizi di trasformazione geoMediante i servizi di trasforuna pagina web, presente all’interno metrica elencati nella direttiva e necesmazione è ora possibile sovrapdel GN, dalla quale l’utente può inviare sariamente richiesti dalla stessa nelle inporre dati nel sistema nazii dati da convertire al server di converfrastrutture degli Stati Membri. sione. Il sistema è pensato per l’elaboonale Gauss Boaga Roma 40 Poiché gran parte dei dati spaziali naziorazione di grandi file e per questo opera nali si basano su sistemi di riferimento tipici delle strutture regionali in maniera distinta a seconda dell’input: anche differenti da quelli in uso negli altri con quelli WGS84 diffusi prenel caso vengano inviate al server coStati Membri, risulta evidente la necessisenti sul GN, favorendo ulteordinate singole o liste di coordinate, tà di dotare il GN di servizi di trasformaqueste sono elaborate istantaneamenzione CTS in grado di proiettare tali dati riormente lo scambio di dati te, mentre nel caso si vogliano elaboin sistemi di riferimento comuni, in parspaziali sull’intero territorio rare file raster o vettoriali, l’operazione ticolare ETRS89 e WGS84: è proprio INnazionale e tra le diverse Amavviene in differita. Il modulo permette SPIRE a richiedere che ogni singolo Stato ministrazioni Pubbliche. la conversione di sistemi di riferimento Membro sviluppi e metta a disposizione di file vettoriali e file raster. in modo gratuito tali servizi di trasformazione. Il GN, sulle indicazioni di tale direttiva, risulta di fatto In maniera analoga a quanto avviene per il download dal GN il primo geoportale a dotarsi dell’infrastruttura necessaria a dei dati lidar del PST-A, nel caso di richiesta di trasformazione supportare tali servizi di trasformazioni per l’intero territorio di dati voluminosi il sistema avvertirà l’utente via posta elettronica dal momento in cui i dati saranno stati elaborati: nella nazionale. Altro aspetto di non minore im- email inviata all’utente saranno indicati il collegamento alla portanza, e non di carattere nor- pagina dove eseguire il download dei dati e l’arco temporale mativo, è costituito dall’esisten- in cui tali dati saranno disponibili prima di essere automaticaza, presso le strutture regionali, mente rimossi dal sistema. di numerosi strati cartografici e Il modulo WCTS è un servizio WCTS (Web Coordinate Trancartografie numeriche georife- sformation Service) che permette di effettuare conversioni di riti nel sistema nazionale Gauss sistemi di riferimento su dati vettoriali. A differenza del moBoaga Roma 40, che non era dulo WEB, l’elaborazione avviene in tempo reale. Il servizio è possibile sovrapporre ai dati diffusi dal GN (espressi nel si- aderente alle Regole di Implementazione della Direttiva INstema WGS84 proiettato e non) se non dopo aver utilizzato SPIRE per i servizi di trasformazione delle coordinate; in parun programma di conversione esterno. Mediante i servizi di ticolare, il servizio è sviluppato seguendo le specifiche OGC trasformazione presenti sul GN è possibile risolvere anche (Open Geospatial Consortium) come implementazione (AP, tale incongruenza, favorendo ulteriormente lo scambio di Application Profile) dei servizi di elaborazione web (WPS, Web dati spaziali sull’intero territorio nazionale e tra le diverse Processing Services). Come da specifica, i dati da elaborare devono essere descritti in GML e le transazioni con il server Amministrazioni Pubbliche. devono avvenire via XML. Funzionalità di trasformazione all’interno del Geoportale Nazionale Le funzionalità implementate all’interno del GN, in risposta alla Direttiva Europea, possono essere così descritte: • Applicazione WEB: permettere di effettuare la conversione di file o liste di coordinate tramite browser web; • Applicazione WCTS: servizio web di trasformazione delle coordinate (WCTS) a standard OGC che permette di convertire le coordinate di oggetti vettoriali GML – Geography Markup Language scambiati via XML; I due moduli WEB e WCTS realizzano dei servizi che si integrano nelle funzionalità già offerte dal Geoportale Nazionale, aggiungendo la conversione tra sistemi di riferimento. Pertanto il valore aggiunto delle applicazioni messe a disposizione dal GN è permettere trasformazioni di coordinate sull’intero territorio nazionale impiegando i GRIGLIATI ad alta precisione e certificati, messi a disposizione per le trasformazioni dall’ISTITUTO GECODICE SISTEMA DI OGRAFICO EPSG RIFERIMENTO M I L I TA R E 3003 Monte Mario / Italy zone 1 ITALIANO – 3004 Monte Mario / Italy zone 2 IGMI. 4230 ED50 4258 ETRS89 Entrambi i 4265 Monte Mario (Roma40) servizi sup4326 WGS 84 portano le 23032 ED50 / UTM zone 32N 23033 ED50 / UTM zone 33N trasformazio25832 ETRS89 / UTM zone 32N ni tra sistemi 25833 ETRS89 / UTM zone 33N di riferimento 32632 WGS 84 / UTM zone 32N 32633 WGS 84 / UTM zone 33N così elencati:

visita il sito www.rivistageomedia.it

Visione complessiva delle conversioni Per meglio apprendere il codice implementato per le conversioni presenti all’interno del GN, le immagini seguenti illustrano, a seconda del datum iniziale e finale, i passaggi necessari per una corretta conversione (Figura 1, Figura 2, Figura 3).

Figura 1 - Conversione da un sistema di coordinate piane ad un altro con medesimo datum.

Figura 2 - Conversione di un sistema di coordinate ad un altro con diverso datum applicando una trasformazione basata su grigliati.

Figura 3 - Esempio di conversione da un sistema di coordinate ad un altro con datum diverso senza l’applicazione di un metodo di trasformazione.

25


REPORTS Conclusioni Il Servizio di Trasformazione di Coordinate è stato realizzato nell’ambito del Progetto MIADRA (Fornitura di Dati, Sistemi e Servizi per il Monitoraggio dell’Impatto Ambientale Dovuto a Reati Ambientali), finanziato con i Fondi PON “Sicurezza per lo sviluppo – Obiettivo Convergenza 20072013” e reso disponibile alle ARPA delle 4 Regioni CONV Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e al SITA del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente. Successivamente il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha ritenuto opportuno pubblicare e pertanto rendere disponibile, senza alcun onere aggiuntivo per l’Amministrazione, in linea con quanto previsto dal Codice dell’Amministrazione digitale nel D.L. 82 del 7 marzo 2005, lo stesso servizio sul Geoportale Nazionale, fornendo così la possibilità a chiunque, a titolo completamente gratuito, di operare la trasformazione di coordinate a partire dai dati in proprio possesso. Inoltre, occorre evidenziare che il Servizio di Trasformazione viene erogato nel rispetto della normativa INSPIRE e facendo uso dei grigliati che l’IGM ha reso disponibili al Geoportale stesso. Ringraziamenti Si ringrazia l’Istituto Geografico Militare per la fattiva collaborazione resa alla realizzazione di quanto richiesto dalla normativa vigente.

26

Abstract The Coordinate Transformation Service (CTS) is one of the services provided by the implementation of the geometric transformation of the INSPIRE Directive 2007/2/EC. WEB applications and WCTS service are provided by the National Geoportal (Geoportale Nazionale) allowing all users to perform coordinate transformations on the entire Italian territory using also detailed grid value released by IGM (Italian Military Geographical Institute).

Parole chiave INSPIRE,

COORDINATE TRANSFORMATION SERVICE, TRASFORMAZIONE CO-

ORDINATE

Autori SALVATORE COSTABILE COSTABILE.SALVATORE@MINAMBIENTE.IT LAURA PETRIGLIA LAURA.PETRIGLIA@GMAIL.COM MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE AGOSTINO AVANZI INFO@BETASTUDIO.IT BETA STUDIO SRL

GEOmedia n°5-2012


REPORTS

visita il sito www.rivistageomedia.it

27


REPORTS

La segnalazione dei danni provocati dal terremoto attraverso modalità innovative: Web 2.0 e crowdsourcing di Alessandro Prunesti

La sequenza sismica verificatasi in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto a partire dal Maggio 2012, culminata con le due tragiche scosse del 20 e 29 maggio, ha provocato 27 morti, 350 feriti e 16.000 senzatetto. Sono stati finora valutati danni per 13,2 miliardi di Euro.

N

on è purtroppo raro che il nostro Paese venga colpito da una scossa con conseguenze catastrofiche. E' tuttavia la prima volta, se si esclude il precedente dell'Aquila nel 2009, che le nuove tecnologie della comunicazione online vengono utilizzate come veicolo di condivisione della tragedia e come strumento di auto-organizzazione delle popolazioni colpite. Nel periodo di più intensa attività sismica la narrazione collettiva della tragedia si è configurata come un intreccio tra i contenuti user-generated dagli utenti sui social media e i mezzi di comunicazione tradizionali (TV, radio e carta stampata) che hanno in molti casi rilanciato le informazioni originariamente pubblicate online dai comuni cittadini. Social media e terremoto Tutto ciò è stato reso possibile dalle peculiarità dei processi comunicativi del web 2.0, che privilegiano la condivisione in tempo reale di contenuti spontanei grazie a connessioni Internet in mobilità disponibili oggi su smartphone e tablet. Le difficoltà di collegamento alle reti cellulari, prevedibili quando esse risultano gravate da eccesso di richieste, avrebbero potuto limitare l’attività spontanea degli utenti. Il problema, tuttavia, è stato attenuato da un’ulteriore iniziativa promossa dai cittadini e diffusa su Twitter: l’apertura delle reti wi-fi domestiche, tipicamente collegate alla rete telefonica fissa e protette da password. Queste sono generalmente più affidabili e stabili rispetto alle reti mobili. Twitter, Facebook, Instagram, YouTube e i blog sono stati i social media che hanno consentito di narrare la tragedia del terremoto e creare network di collaborazione tra singoli individui, istituzioni ed aziende, non solo nei luoghi più colpiti dal sisma, ma anche in tutto il territorio nazionale. Si fa riferimento, in particolare, agli aspetti che seguono.

• Segnalazioni in tempo reale circa i danni provocati dal terremoto;

• Uso del web come piattaforma di supporto “dal basso” • • • 28

per organizzazione di iniziative spontanee di soccorso e di solidarietà; Uso dei social media come strumenti diretti di testimonianza sul sisma e di approfondimento di specifici episodi legati alla tragedia; Organizzazione di reti di vendita diretta a beneficio delle aziende terremotate, in modo da favorirne se possibile la ripresa; Sviluppo di applicazioni e servizi web di utilità sociale.

Un ruolo di primo piano è stato svolto da Twitter ed Instagram, due piattaforme del web 2.0 che hanno consentito agli utenti della Rete di generare un flusso ininterrotto di informazioni tuttora attivo. Vediamo brevemente cosa sono e come funzionano. Twitter è un particolare social medium che consente di generare informazioni sintetiche della lunghezza di 140 caratteri (detti tweet, ovvero “cinguettii” in inglese). E’ particolarmente utile per trasmettere online informazioni in tempo reale riguardanti eventi specifici. Le conversazioni su Twitter sono generalmente pubbliche e aperte al contributo di ogni utente della piattaforma. Su Twitter vige il principio del following: ciascun utente è libero di seguire qualsiasi altro utente che, a sua volta, può essere seguito da uno o più followers. Il numero di followers di un utente è solitamente proporzionale all’interesse suscitato negli altri dai contenuti dei suoi tweet. Si può twittare attraverso qualsiasi computer o con la specifica applicazione per smartphone. Ad ogni tweet possono essere allegati a mezzo di link ipertestuali fotografie, riferimenti ad altri siti web e anche la posizione geografica dalla quale l’utente sta trasmettendo il suo messaggio. Instagram è un’applicazione per smartphone che nel giro di pochi mesi dal suo lancio si è trasformata in un vero e proprio social network per utenti che scattano foto con il cellulare. Oggi ha più di 100 milioni di utenti attivi. L’applicazione consente di scattare foto e elaborarle attraverso specifici filtri che conferiscono agli scatti un tocco di creatività aggiuntiva. Permette inoltre di “fare amicizia” con altri utenti della piattaforma, commentare ciascuna foto, geolocalizzarla e condividerla online sugli altri social media ai quali si è iscritti, come ad esempio Facebook e Twitter. Dalle segnalazioni della prima scossa ai campi autogestiti Nella notte della prima forte scossa (20 maggio) Twitter è stato per quasi 40 minuti il primo e unico canale di informazione sul terremoto. “Enorme scossa di terremoto ORA modena #sanfelice. Pare che le case siano OK, interni case distrutti, gente in strada”: questo, dieci minuti dopo il sisma delle 04:03 il tweet di Gianluca Diegoli, un blogger che si trovava in uno dei comuni colpiti. La geolocalizzazione degli utenti di Twitter ha consentito di evidenziare con grande precisione la provenienza geografica delle segnalazioni che, quella notte, citavano la parola Terremoto o aggregavano le discussioni online sotto l’hashtag #terremoto e #terremotoemilia. Ne è emersa una rappresentazio-

GEOmedia n°5-2012


REPORTS

Mappa della “percezione del terremoto” in diretta da Twitter. (Fonte: http://vincos.it/2012/05/20/la-bomba-e-il-terromoto-in-italia-mappegeografiche-ed-emotive/)

ne cartografica della “percezione del terremoto in diretta” in cui centinaia di utenti, nei minuti immediatamente successivi, hanno contribuito a trasmettere la cronaca e gli stati d’animo indotti dall’evento. Twitter è stato utilizzato come canale di informazione e come strumento di auto-organizzazione delle popolazioni colpite dal terremoto. E’ stato inoltre la piattaforma più usata per condividere online le foto scattate con Instagram. Sono state più di 7.000 le immagini aggregate negli hashtag #terremoto e #terremotoemilia (http://statigr.am/search/terremoto). Esse costituiscono non solo testimonianze dirette dei danni alle abitazioni civili, ai capannoni aziendali e agli edifici storici, ma raccontano anche le scene di vita quotidiana delle popolazioni colpite e l’impegno dei tanti volontari che, sin dalle primissime ore, si sono impegnati a fornire il loro aiuto alle popolazioni colpite. Soprattutto nei primi giorni della crisi sismica in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, l’assistenza alle popolazioni colpite è stata effettuata sotto il coordinamento del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, ma anche indipendentemente da questo grazie alla solidarietà e al servizio prestato da associazioni e da privati. Decine di tendopoli si sono formate anche in modo spontaneo, attraverso forme embrionali di organizzazione nate per garantire l’assistenza reciproca, come nel caso dei campi autogestiti. L’organizzazione dei campi autogestiti è stata supportata dall’utilizzo dei social network e di applicazioni web che si sono dimostrate molto utili nel consentire la comunicazione e lo scambio delle informazioni su bisogni e operazioni in corso. In particolare, già poche ore dopo la prima forte scossa, il meccanismo di coordinamento dei campi autogestiti era in azione ed è stato supportato dal sito web Terremotoemilia.com, dal profilo Twitter @terremotoemilia e dalla omonima pagina Facebook, utilizzati per aggregare le segnalazioni utili al censimento dei campi autogestiti (http:// www.terremotoemilia.com/home.php). La mobilitazione degli esperti del Web come supporto di assistenza ai terremotati Il sisma in Pianura Padana ha evidenziato la necessità di sviluppare applicazioni web e tecnologie che possano supportare le richieste di aiuto e i soccorsi alle popolazioni colpite da calamità naturali. Anche in questo caso Internet si è dimostrato un potente strumento di solidarietà grazie all’opera di associazioni no profit come Wikitalia, che ha lanciato il progetto Protezione Civica. Si tratta di una piattaforma di supporto all’assistenza in caso di calamità che, nelle settimane del sisma, ha avuto l’obiettivo di catalizzare le energie di centinaia di volontari raccogliendo le loro segnalazioni e geolocalizzandole su una mappa online. A Wikitalia si sono aggiunte altre associazioni come Informatici senza frontiere (una onlus la cui

visita il sito www.rivistageomedia.it

missione sociale è quella di far leva sull’informatica per portare un aiuto concreto a chi vive situazioni di emarginazione e difficoltà), e Indigeni Digitali, un’associazione che si prefigge di diffondere i valori della cultura digitale nel nostro Paese. Internet si è dimostrata, ancora una volta, un potente strumento di coesione sociale. Ne è ulteriore prova l'evento organizzato dalla community Hackathon Terremoto e ospitato presso l'Università di Bologna il 16 e 17 giugno 2012. L’hackathon è un evento in cui programmatori ed esperti di informatica si riuniscono per una sessione tematica di programmazione, che ha generalmente l’obiettivo di produrre una o più applicazioni web in grado di soddisfare alcuni obiettivi. In particolare, nell’hackathon di Bologna sono state messe a disposizione dei partecipanti, riuniti in gruppi di lavoro, 48 ore per sviluppare applicazioni e soluzioni web finalizzate ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Tali soluzioni dovevano anche poter essere riutilizzabili in casi analoghi. La sessione dei lavori, che è stata trasmessa su Twitter attraverso l’hashtag #hackathonterremoto, ha consentito l’implementazione di numerosi applicativi utilizzabili principalmente come strumenti di supporto alla segnalazione dei danni del terremoto, all’organizzazione delle attività di soccorso e agli interventi di ricostruzione post-sisma. GREAL - Geographic Research And Application Laboratory Il GREAL è il laboratorio di geografia applicata dell’Università Europea di Roma. È operativo dal 2009, sotto la responsabilità del Dr. Gianluca Casagrande PhD. Il laboratorio è attivo nel campo delle ricerche sul territorio, con alcune aree di interesse legate alle scienze ambientali e agli studi sul paesaggio storico. Recentemente si è avviata una linea di studio relativa ai media online rivolti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale del nostro Paese. Il laboratorio opera coordinando le attività di un Comitato Operativo di ricercatori interni ed esterni all’Università Europea di Roma, sotto la supervisione di un Comitato Scientifico di studiosi che si sono distinti in vari campi. Le principali attività di ricerca sperimentale svolte in questo periodo consistono in misure di concentrazione radon outdoor, rilievi termografici, ricognizione aerea della territorializzazione mediante velivoli con equipaggio e micro-droni. Con riferimento al primo ambito di ricerca, il GREAL ha attivato nel 2011, in collaborazione col CRA-CMA, una stazione permanente di misura delle concentrazioni di radon-outdoor presso l’osservatorio meteorologico del Collegio Romano. L’elevata densità di popolazione e le peculiarità di un ambiente cittadino come il centro storico di Roma rendono infatti particolarmente significativo l’assessment di un fattore ambientale poco studiato e di notevole impatto sulla vita delle comunità. Le applicazioni termografiche, avviate nel 2012, riguardano la diagnosi non invasiva di alcuni fattori di potenziale o effettivo degrado in manufatti e costruzioni di valore storico, archeologico o comunque rilevanti nel quadro del partrimonio di heritage. Tale attività diagnostica è particolarmente orientata a individuare e documentare criticità in fase preliminare alla pianificazione di interventi di recupero o tutela. Le ricognizioni geografiche ed ambientali condotte con micro-droni sono specificamente rivolte all’indagine di fenomeni rilevanti nell’ambito dei contesti urbani, degli ambienti naturali ed extraurbani, e del paesaggio storico. Una specifica linea di ricerca del laboratorio è orientata allo sviluppo di implementazioni open-source e low-cost nell’utilizzo di sistemi volanti senza equipaggio. Tale linea punta alla realizzazione di configurazioni specifiche che consentano di realizzare droni e sistemi di elaborazione dati sempre più efficaci nei diversi scenari operativi di impiego. Le applicazioni già sperimentate sono nel campo della ricognizione qualitativa come del rilievo; il laboratorio ha già operato su siti archeologici e in zone di rilevanza insediativa ed ambientale. Durante la fase di emergenza sismica in Pianura Padana, negli scorsi mesi, due micro-droni del GREAL sono stati utilizzati per l’accertamento dei danni sofferti da edifici e installazioni produttive. Nell’ambito dei social media il laboratorio, che ha attivo un profilo su Twitter ed un account su Instagram, conduce ricerche sull’utilizzo delle piattaforme web 2.0 e dei social media come strumenti di divulgazione della conoscenza scientifica e di valorizzazione dei beni storici e culturali. Un recente caso in questo settore di attività si è avuto con la realizzazione di una mappa online finalizzata a raccogliere, in modalità crowdsourcing, le segnalazioni di danni al patrimonio storico provocati dal terremoto. CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura; CMA – Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura.

29


REPORTS

La testimonianza della tragedia attraverso i contenuti multimediali video e fotografici Le modalità di fruizione della Rete privilegiano la dinamicità dei contenuti multimediali. Questa, infatti, attira maggiormente l’attenzione e stimola in modo naturale il passaparola tra gli utenti. La costante diffusione di fotocamere digitali e di smartphone di ultima generazione sta avvicinando ampie fasce di utilizzatori al mondo della fotografia e delle riprese video. La tragedia del terremoto è stata ampiamente testimoniata da numerose iniziative che hanno spinto le persone a creare e condividere contenuti multimediali e user-generated attraverso tre principali modalità di partecipazione: • Iniziative di documentazione individuali e non organizzate, attraverso gli hashtag #terremoto e #terremotoemilia; • Iniziative più strutturate, promosse sui social network, che hanno coinvolto fotografi dilettanti e professionisti. Fra gli esempi ricordiamo Shoot4change, organizzato dalla rete Protezione Civica (http://www.shoot4change.net/s4emilia/ tag/terremoto); • Video amatoriali pubblicati online su Youreporter.it, che forniscono una “versione soggettiva” delle esperienze vissute. 5 – La creazione di una rete commerciale per la vendita delle forme di Parmigiano danneggiate dal terremoto Il sisma ha provocato ingenti danni ai magazzini di stoccaggio di entrambe le qualità più famose di formaggi grana, rovesciando e spezzando più di 300 mila forme da 40 chili ciascuna, per un danno equivalente a circa il 10% della produzione annua (http://www.youreporter.it/search.php?q=terremoto). I social media si sono dimostrati gli strumenti più efficaci per promuovere la rete di vendita organizzata dal Comitato gruppo caseifici terremotati del Parmigiano Reggiano. Il Consorzio Parmigiano Reggiano non si era mai occupato prima della commercializzazione al dettaglio dei suoi prodotti, tuttavia nel periodo del sisma ha cercato di favorire al massimo la vendita diretta. A tale scopo, nei giorni immediatamente successivi alle prime due forti scosse, sulla pagina Facebook del Parmigiano Reg-

Abstract A seismic sequence occurred in Emilia Romagna, Lombardia and Veneto regions since May 2012. The culminating events were two tragic mainshocks on May 20th and May 29th, resulting in 27 dead, 350 injuried and over 16,000 homeless. As of this writing, a total damage of 13.2 billion euros was assessed. Unfortunately, catastrophic consequences of earthquakes are not uncommon in Italy. The 2012 seismic sequence was one among the first cases in which social network and communication technologies were used to convey information about tragedy and to support rescue operations as well as self-organization of affected communities.

Autore

giano è stata creata la nota “Terremoto: aggiornamenti sulla situazione”, al cui interno sono stati condivisi aggiornamenti e informazioni sui caseifici dove era possibile l’acquisto diretto del parmigiano (https://www.facebook.com/parmigianoreggiano/notes?ref=ts). L’iniziativa promossa dal consorzio ha generato un veloce passaparola tra i blogger attivi in Rete, che hanno rilanciato l’iniziativa creando specifici post sui loro blog, su Facebook e Twitter. La segnalazione dei danni su mappe condivise online: i progetti di Protezione Civica e dell’Università Europea di Roma Un’ulteriore caratteristica che rende potente il web è nell’integrazione tra piattaforme diverse. Essa consente la creazione di nuovi servizi originati dal mashup di funzionalità su piattaforme preesistenti. Nel caso del terremoto sono state numerose le iniziative che hanno puntato ad una geolocalizzazione dei danni. Una prima iniziativa è stata organizzata da Protezione Civica, che ha chiesto la collaborazione degli utenti della Rete per segnalare i danni provocati dal terremoto, georeferenziandoli attraverso la piattaforma di cartografia open source fornita da openstreetmap.org (http://www.protezionecivica.it/mappa/). Una seconda iniziativa, sotto forma di attività pilota, è stata svolta dal GREAL – Geographic Research And Application Laboratory dell’Università Europea di Roma, che ha condiviso online segnalazioni di danni al patrimonio storico e architettonico di alcune zone colpite, geolocalizzando foto e descrizioni degli utenti su una mappa di Google accessibile a tutti. In entrambi i casi, le iniziative sono state portate a conoscenza del pubblico attraverso il passaparola generato su social network, blog e testate di informazione locali e nazionali, particolarmente sensibili, negli scorsi mesi, al tema del terremoto e desiderose, quindi, di partecipare ad iniziative in favore delle popolazioni colpite.

Riferimenti • http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_27/terremotoemilia-danni-13miliardi-protezione-civile_0e9cec60-d81a11e1-8002-9a53ae83214f.shtml • http://www.universitaeuropeadiroma.it/studenti/raccoltadisegnalazioni-relative-ai-danni-agli-edifici-storici-danneggiati-dal-terremoto-del-maggio-2012/ • http://vincos.it/2012/05/20/la-bomba-e-il-terromoto-in-italia-mappegeografiche-ed-emotive/ • http://statigr.am/search/terremoto • http://www.terremotoemilia.com/home.php • http://hackathonterremoto.wordpress.com • http://www.greal.eu/index.php/raccolta-di-segnalazionirelative-ai-danni-agli-edifici-storici-provocati-dal-terremotodel-maggio-2012/ • http://www.shoot4change.net/s4emilia/tag/terremoto); • http://www.youreporter.it/search.php?q=terremoto • https://www.facebook.com/parmigianoreggiano/ • notes?ref=ts • http://www.protezionecivica.it/mappa/ • http://www.greal.eu • http://hackathonterremoto.wordpress.com/amici-chi-cisostiene/

ALESSANDRO PRUNESTI ALESSANDRO.PRUNESTI@UNIER.IT

ESPERTO DI SOCIAL MEDIA E MEMBRO DEL GREAL - GEOGRAPHIC RESEARCH AND APPLICATION LABORATORY DELL’UNIVERSITÀ EUROPEA DI ROMA.

30

Parole chiave SOCIAL NETWORK, SOCIAL MEDIA, EMERGENZA, MAPPE

GEOmedia n°5-2012



REPORTS

European LiDAR Mapping Forum Un report dal futuro del 3D intelligente a cura della Redazione

Circa 450 delegati provenienti da 45 paesi si sono riuniti per lo European LiDAR Mapping Forum (ELMF) al Congress Palace nel centro di Salisburgo in Austria, dove si sono succedute presentazioni da parte di esperti leader a livello mondiale.

I

temi affrontati sull’uso del LiDAR a sostegno del trasporto, della modellazione urbana, della mappatura delle zone costiere, della gestione patrimoniale, della visualizzazione 3D e delle applicazioni GIS, hanno contribuito al successo del terzo ELMF (il primo ha avuto luogo nel 2012) che ha avuto luogo dal 4 al 5 Dicembre 2012. I partecipanti hanno avuto modo anche di visitare una grande mostra con più di 50 produttori mondiali di hardware e software o fornitori di servizi, con dimostrazioni dal vivo, e una selezione di veicoli per mappatura mobile che hanno operato in tempo reale, andando nella città di Salisburgo per acquisire dati per il mapping. In particolare quello che salta subito all’occhio è la particolarità e la specializzazione dei partecipanti, tutti coinvolti in qualche modo da questa tecnica di rilievo e analisi che si sta rivelando fondamentale in questa seconda vita tridimensionale dei GIS che stiamo attraversando. La conferenza in sessione plenaria è stata aperta dal Chairman Alastair MacDonald, presidente della TMS internazionale, che ha notato che il settore sta vivendo un momento difficile, in comune con le economie più ampie d’Europa. Questo è, però, allo stesso tempo un sollecito verso nuove tecnologie e applicazioni, che sono in procinto di cambiare

Alastair MacDonald, chairman della conferenza ELMF 2012, alla keynote di apertura.

32

in modo significativo il mercato, consentendo risultati più veloci, migliori e più economici per gli utenti finali. In particolare, i driver di mercato sono ora i leader del trattamento dei dati LiDAR e dati di immagini catturati on-the-fly, con rapida trasformazione in sistemi di visualizzazione accessibili e gestibili. Ha fatto subito seguito la keynote di apertura da parte di Lawrie Jordan di Esri, assistente speciale di Jack Dangermond e direttore del settore Esri Ima- Lawrie Jordan direttore di Esri Imagery, assistente gery. Ha sottolineato speciale di Jack Dangermond, durante la keynote di come dati telerile- apertura sulle immagini 3D intelligenti per il GIS. vati possono essere trasformati attraverso GIS intelligenti in immagini 3D per l’uso sul Cloud o in Realtà Aumentata o Virtuale. Ha illustrato casi di analisi per pianificazione territoriale e urbanistica combinando Laser Scanning e immagini aeree ad alta definizione, parlando pertanto della possibilità di fare “lidar change detection” portandoci poi verso un futuro che vedrà sempre più immagini 3D intelligenti. Il suo slogan: “il miglior modo di predire il futuro è di inventarlo”. Nella successiva sessione a dibattito aperto, rappresentanti illustri della tecnologia Lidar hanno dato il loro parere sulle questioni aperte del settore. In primo luogo, il gruppo ha esaminato quale sia la situazione attuale di overload di dati per l’utente finale, il quale potrebbe non averne bisogno, e in secondo luogo, se l’industria sta investendo abbastanza per soddisfare gli utenti che chiedono di manipolare e gestire i dati stessi.

GEOmedia n°5-2012


REPORTS

Eckelund presenta Chiroptera lo scanner ispirato al pipistrello

Le sessioni tematiche Le conferenze tecniche sono state considerate da tutti come il maggior successo con 35 presentazioni informative e molto stimolanti. Gli argomenti erano ampi e comprendevano primi annunci sui nuovi sensori all’avanguardia, in particolare nella Batimetric Lidar, aperta dalla presentazione di Fugro sull’integrazione tra lidar e batimetria, che ha mostrato applicazioni allo stato dell’arte, comunque in uso già da tempo. Christofer Parris, del NOOA National Geodetic Survey USA, ha delineato invece la “emergency class of topo-bathy lidar system”, evidenziando che il rilievo lidar batimetrico risponde fino a circa 20m di profondità e si stanno mettendo a punto tecniche di acquisizione congiunta. Wiechert introduce la nuova soluzione Ultra- Rilevante la presenmap di Microsoft tazione di Chiroptera (una specie di pipistrello?) di Anders Eckelund Sweden che ha introdotto un sistema combinato “Topo / Hydro collecting system”, semplice da comandare con una device touch screen, introducendo un nuovo “oblique scanning” con penetrazione in acqua di 10-15m. Ma le sessioni più gettonate hanno riguardato proprio la fusione e il processamento dei dati, come quella molto interessante di Microsoft che ha introdotto una suite di software completamente automatizzata per il workflow di generazione di DSM e DTM dal Cloud. La suite Ultracam e’ stata appena rilasciata in candidate release il 26/11/2012 e in questa relazione di Wiechert è stato notato l’importante cambiamento dell’industria fotogrammetrica con una importanza che le restituisce antichi valori. L’impressio-

ne importante che abbiamo ricevuto è anche quella sulla figura del fotogrammetra che ha ritrovato una sua collocazione tirato in ballo dal LiDAR, in quanto le calibrazioni interne e gli orientamenti relativi e assoluti imperano in tutto il processo de Ken Bragg di Safe Software, Canada, con il motto “LiDAR bring GIS to Life” ha illustrato come i dati Lidar possono aggiungere una dimensione preziosa 3D per i dati GIS. Ha Martin Isenburg, esperto di fama mondiale anche sostenuto sulla compressione dei dati, spiega il formastrumenti open to LAZ per la compressione dei dati LAS source per leggere e scrivere dati in formato compresso. Un tema ampiamente affrontato da Martin Isenburg di LAStools, l’esperto di fama internazionale nella compressione dei dati, che ha annunciato l’arrivo di nuove funzionalità per archiviare la piena forma d’onda dei dati LiDAR. Ha spiegato gli enormi vantaggi del formato di compressione LAZ derivato dal formato LAS fondato dalla ASPRS che comprime senza perdere alcun dato. Francesco Pirotti dell‘Università degli Studi di Padova, ha descritto le potenzialità di pre-elaborazione dei dati delle forme d‘onda per estrarre rappresentazioni 3D dell’intensità di impulso di ritorno, nonché di metriche derivate. Risoluzione e precisione rimangono questioni chiave come le tecniche di trattamento dei dati sempre più raffinate. Bob Pack della Utah University ha descritto un processo in fase di sperimentazione in cui una pre-calibrazione a risoluzione 10 centimetri è stata migliorata di 1,2 centimetri dopo l’applicazione di una serie di passi di calibration/ adjustment, che ha comportato anche un miglioramento nella precisione della nuvola di punti. Robert Marschallin-

33

visita il sito www.rivistageomedia.it Martin Isenburg, sull’indicizzazione spaziale di dati LiDAR


REPORTS ger della Università di Salisburgo ha spiegato come convertire nuvole di punti LiDAR in modelli solidi per quantificare il volume in un programma di perforazione mineraria. Gerald Forkert di Austria Sistemi UVM si è concentrato su come l’utilizzo dei dati Lidar in simulazione 3D assistono nuove proposte progettuali per le comunità locali. Le presentazioni sui progetti più recenti sono state veramente diverse: tra queste citiamo la mappatura del primo ponte di ferro al mondo in HD, sulla base delle misure Lidar per migliorare la sicurezza stradale; uso degli UAV come piattaforme di sensori; missioni di mappatura in Africa e le sfide frustranti dovute al continuo ritardato permesso dei governi alle missioni di volo. Ogni speaker ha descritto la pratica, i risultati e le lezioni apprese. I workshop per la formazione e l’aggiornamento degli operatori erano molto richiesti, specialmente al fine di fornire aggiornamenti su una vasta gamma di argomenti specialistici. Due presentazioni sono state di particolare rilievo: quella della Gexcel, Italia, che ha illustrato come nuvole di punti di grandi dimensioni possono essere sincronizzate con i video HD, e quella di Lewis Graham di US GeoCue che ci ha illustrato una esposizione visionaria di come le tecniche di matching semi-globali (SGM) stanno diventando sempre più popolari per creare dati 3D , e in che modo le differenze tra SGM e dati Lidar possono causare negli strumenti per l’elaborazione comportamenti inaspettati. Graham Hunter, da Laser Mapping 3D, Regno Unito, ha condotto un workshop dedicato al mobile mapping urbano e ai suoi ultimi sviluppi. Di rilevante interesse, per la sua semplicità d’uso ed economicità, il sistema Zebedee che funziona in interni anche senza GPS distribuito dalla 3D Laser Mapping. Sviluppato da CSIRO, l’agenzia nazionale scientifica australiana e concesso in licenza da GeoSLAM (una start-up con una sede nel Regno Unito), il sistema è veramente intuitivo e facile da usare. “Immaginate uno scenario in cui si arriva sul posto e in cinque minuti la vostra attrezzatura è spacchettata e pronta ad andare. Mentre si cammina in giro, tenendo Zebedeo in una mano, si catturano milioni di punti nell’ambiente - sia che si tratti di un ufficio, magazzino, impianto di produzione o semplicemente una casa. Tutto con set minimo e senza la necessità di ulteriori attrezzature o di personale specializzato” Da rilevare una startup spagnola che col motto “Thinking in LiDAR” sta avviando un server disponibile via web per la distribuzione di dati LiDAR in tutto il mondo con possibilità di estrapolare on the fly elaborati finali, quali piante e sezioni.

La presenza italiana è segnata da SINECO, sponsor di molte sessioni e dallo spin-off universitario Gexcel, che sembra aver trovato la sua strada verso questo difficile mercato. Geosoft, Helica e Siteco Informatica esponevano negli stand e presentavano i loro prodotti e servizi nei vari workshop. L’organizzazione non ha potuto che ricevere elogi e ringraziamenti da quasi tutti i partecipanti. In conclusione un soddisfacente successo anche per la sede di Salisburgo, che ancora una volta ha attirato l’interesse globale fornendo una particolare dimensione sociale all’evento. La serie americana della stessa conferenza, l‘International Lidar Mapping Forum, si terrà a Denver, USA il 11-13 febbraio 2013. Ulteriori informazioni sono disponibili presso: www.lidarmap.org.

“Think in LiDAR”, il motto della start-up spagnola DELMO 3D.

34

GEOmedia n°5-2012


REPORTS

visita il sito www.rivistageomedia.it

Abstract

Parole chiave

About 450 delegates from 45 countries gathered for the European LiDAR Mapping Forum (ELMF) at the Congress Palace in the center of Salzburg in Austria, with presentations by leading experts in the world. The topics on the use of LiDAR to support transport, urban modeling, coastal zone mapping, asset management, 3D visualization and GIS applications, have contributed to the success of the third ELMF (the first took place in 2012 ) from 4 to 5 December 2012.

ELMF, LIDAR, EUROPEAN LIDAR MAPPING FORUM 2012.

Autori REDAZIONE GEOMEDIA

35


REPORTS

La tracciabilità della filiera vitivinicola: dal sistema di cantina alla gestione completa dell’azienda agricola con strumenti GIS-Oriented di Luigi Rosadini, Michele Ceccarelli Nell’ultimo decennio le aziende Agrarie e Vitivinicole in particolare hanno visto aumentare in maniera considerevole le difficoltà di mercato ed al contempo hanno registrato una maturità e sensibilità da parte del consumatore. Questo nuovo contesto ha fatto sì che le esigenze di automazione, informatizzazione e relativa tracciabilità di prodotto si facessero più pressanti e dettagliate, tanto da richiedere lo sviluppo di veri e propri Sistemi Informativi di Cantina e GIS agrario-vitivinicoli anche partendo da una analisi e un relativo approccio geospaziale delle problematiche presenti.

I

l costante e vertiginoso acuirsi della competizione tra aziende a livello globale induce queste ultime ad utilizzare tecnologie sempre più specifiche ed innovative. La crescente sensibilità da parte dei consumatori nei confronti del rispetto ambientale e della qualità e trasparenza dei prodotti alimentari non ha fatto altro che acuire questa esigenza. Un altissimo livello di controllo nella fase operativa di cantina, con la possibilità di incrociare in tempo reale informazioni, dati, analisi e monitorare i vari processi di vinificazione, sono i requisiti peculiari richiesti dalle aziende del settore. Sulla spinta di queste esigenze, Soft2000 ha avviato un progetto che vede la cooperazione, la consulenza sinergica di enologi, periti agrari ed informatici con conoscenze specifiche nel settore di interesse: Cantina OnLine (COL). COL è un potente strumento software multipiattaforma che utilizza tecnologie innovative per sistemizzare tutta la filiera produttiva vitivinicola, rappresentando una risposta concreta alle esigenze della moderna azienda vitivinicola, con un progetto in grado di semplificare le operazioni decisionali ma nello stesso tempo di avviare un nuovo ‘modus operandi’ sia a livello di metodo e dunque di pensiero che a livello operativo. Anche in cantina, il retaggio del know how aziendale ha fatto sì che venissero impostate tutte le funzionalità ed i moduli con criteri di gestione ‘spaziale’ delle problematiche: la prima operazione che prevede il progetto COL è la creazione della ‘mappa’ di cantina. Le funzionalità specifiche di COL permettono completa

36

automazione, controllo e tracciabilità sulle seguenti fasi: Conferimenti, Gestione Cantina, Laboratorio ed Analisi, Imbottigliamento e Confezionamento e Gestione Terreni. I moduli di progetto Il modulo Conferimenti gestisce la fase di conferimento di Uve e Vino e le modalità di presa in carico degli stessi nel sistema Cantina, acquisendo agevolmente i dati peculiari di ingresso: anagrafica fornitore, peso, gradazione, vigneto di provenienza. E’ completamente interfacciato con le pese elettroniche standard, per la gestione dell’appassimento di uve destinate a vini Passiti o particolari e produzione di DDT. La Gestione di Cantina permette di monitorare in completo automatismo tutte le operazioni di produzione vera e propria del prodotto ‘vino’. Dalla vinificazione alle operazioni finali di pre-imbottigliamento passando per la complessa gestione delle barriques, alle analisi chimiche ed al relativo interfacciamento con laboratori di analisi esterni, ogni processo è agevolmente ‘codificato’ in termini di costi di materiale e di risorse umane. Vengono altresì gestite tutte le problematiche di tracciabilità e rintracciabilità del prodotto. Ogni operazione di travaso è gestita in maniera agevole ed intuitiva con funzioni di drag&drop visuale, sulla mappa di cantina e sui singoli contenitori. I singoli contenitori (vasche, barrique, botti) sono organizzati tramite appositi campi dell’anagrafica all’interno delle stive che consentono una migliore e più razionale organizzazione. Sempre a partire dall’anagrafica è possibile individuare lo stato di riempimento di ciascuna, semplicemente navigando nella tracciabilità della massa e quindi individuando provenienza e composizione di ogni singolo contenitore. L’anagrafica è inoltre arricchita di una visualizzazione di raggruppamento che consente di mostrare le varie tipologie di vino al momento presenti e di una dettagliata e completa scheda di statistiche e grafici per monitorare la composizione dell’intero parco cantina.

GEOmedia n°5-2012


REPORTS Il modulo Imbottigliamento e Confezionamento gestisce queste operazioni tenendo conto e tracciabilità delle eventuali fasi di affinamento del vino in bottiglia o spumantizzazione dello stesso con metodo Classico. Ogni ordine di lavoro è codificato e prevede il calcolo delle ore impiegate ed il relativo carico di queste sulla singola unità prodotta (bottiglia). Il Laboratorio Analisi permette di gestire in completo automatismo l’invio delle campionature ai laboratori di analisi (interni od esterni) e di recepire i risultati all’interno della scheda prodotto di interesse, mantenendo anche per questo aspetto la più completa tracciabilità. La Gestione Terreni è il risultato del percorso di crescita dell’Azienda, che ha capitalizzato le sue esperienze nei vari settori di gestione territoriale con strumenti GIS , rilasciando un modulo specifico denominato Agròs. Agròs è un GIS multipiattaforma, scritto con Framework .NET proprietario, che utilizza GeoDB Open ( Postgrès) e permette l’import/export di dati alfanumerici e geografici nei formati standard più diffusi (xml , html, shape, dwg, geotiff). Agròs è uno strumento che garantisce la completa tracciabilità delle operazioni che insistono in un singolo vigneto e, per naturale estensione, in qualunque particella adibita a qualsiasi tipo di attività agricola, boschiva o di allevamento. Con Agròs è possibile avere visione completa e su map-

pa di tutte le aree coltivate di proprietà, con informazioni catastali censuarie, schede di dettaglio relative alle specifiche colture, gestione degli ordini di lavoro e del magazzino, con il calcolo dei costi dei mezzi e degli operatori. La combinazione di strumenti CADGIS e di dati specifici della realtà agricola e vitivinicola permette ad Agròs di offrire una visione grafica quantitativa e qualitativa di una specifica area adibita a coltura. L’utente può acquisire le geometrie delle aree interessate con tools di editing user friendly ed associare ad ogni entità un geoDB specifico e personalizzabile anche in maniera interattiva. La scheda così ottenuta permette di avere una vista immediata ed esaustiva sull’area di interesse, sulle attività che ci insistono, sui mezzi coinvolti e le risorse utilizzate. La ricerca di qualsiasi informazione è possibile con criteri ‘spaziali’ ed

Soft2000 e i GIS Il filo di Arianna che collega idealmente e logicamente tutte le applicazioni ed i sistemi prodotti da Soft2000 ha, come precedentemente illustrato, a comune denominatore il GIS e la gestione integrata di informazioni geografiche. In questa ottica, negli ultimi nove anni, è stata messa a punto una suite di sistemi GIS-oriented indirizzati alla Pubblica Amministrazione, ed orientati alla gestione, al monitoraggio ed al ‘traking’ amministrativo (iter) di una serie di tematiche ambientali quali: • • • • • • • •

La classificazione e la messa a ruolo delle risorse idriche (pozzi, sorgenti, laghetti, attingimenti); Il controllo ed il monitoraggio degli scarichi idrici; La completa gestione dei nulla osta per le opere effettuate su suolo demaniale (prevalentemente lungo le aste idriche); L’accatastamento degli impianti di produzione di energia e i relativi attraversamenti dei network di distribuzione; La messa a sistema di tutte le aree adibite a discarica e raccolta rifiuti, in procedura ordinaria e semplificata; La mappa completa e la gestione Iter di tutti i siti contaminati e delle relative attività di bonifica ambientale. Un sistema completo per il controllo delle emissioni in aria e dei impianti che le producono. La gestione delle pratiche AIA che prevedono la presa in carico di gran parte delle precedenti problematiche gestendo un singolo procedimento.

Ognuno di questi GIS, prevede la possibilità di georiferire su mappa la corretta locazione del tema in oggetto (punto, linea area), di immagazzinare su schede specifiche sia i dati tecnici che quelli anagrafici, di aggiornare il GeoDB con dati acquisiti tramite sopralluoghi, con una procedura di certificazione dei dati esterni. Nel campo dei rilievi, Soft2000 è andata oltre le attività classiche, intese come rilevazione di precisione topografica, per offrire soluzioni personalizzate che rispondono a specifiche esigenze operative. LGG è un prodotto su Windows Mobile, per palmari topografici, sviluppato in partnership ed esclusiva con Leica Geosystems. GERSystem è un gis Windows Mobile per gestire le fasi di primo impianto di alberature. Nettuno è il sistema di acquisizione dati batimetrici, concepito per gestire single beam e multi beam, permette il caricamento on-fly di archivi dai vari portali cartografici che lo permettono. GIS&go è l’ultimo nato degli strumenti di rilievo. Sviluppato in ambiente Android, offre una interfaccia estremamente intuitiva per tutte le operazioni di tracking e acquisizione di geometrie. Soft2000 è una piccola azienda fiorentina che opera nel settore dello sviluppo software da oltre 10 anni e che può avvalersi di risorse interne con know how specifico più che ventennale. Questo requisito ha fatto sì che la struttura si sia potuta nel tempo proporre come vero e proprio System-Solution Integrator nei vari ambiti di competenza. Il core aziendale è sin dall’inizio costituito da un sistema per la gestione operativa della filiera vitivinicola, nel contesto ‘cantina’. Cantina OnLine, questo è il nome della soluzione software, garantisce la completa gestione di tutte le attività che insistono in un singolo conferimento di uve o di mosti, dalla pesa, all’imbottigliamento, passando dalla fermentazione, ai tagli alle analisi, alle cartellature. COL è in questo momento leader in Italia nello specifico settore di nicchia quale è quello dell’informatizzazione enologica, con alcune licenze rilasciate anche in campo internazionale. Il dato geografico e l’approccio GIS per risoluzione di problematiche del territorio e l’ambiente, hanno fatto l’ingresso in Soft2000 con l’acquisizione di Geoservice srl azienda che operava in questo specifico settore da oltre 10 anni. Con un investimento di oltre un anno di ricerca e sviluppo, l’Azienda si è dotata di un proprio Framework in ambiente .NET per garantire flessibilità, omogeneità e rapidità di rilascio di applicazioni nei settori dei Sistemi Informativi Territoriali, della Logistica, del Turismo, ed in campo Gestionale. REFERENZE: COL: Salaparuta, Frescobaldi, Ornellaia, Fonterutoli, Zenato. GIS per la PA: Provincia di Firenze, Provincia di Arezzo, Circondario Empolese – Val d’Elsa, Comune di Siena, Comune di Firenze, Comune di Lucca, Regione Toscana. Logistica: Marcegaglia, Valsider, Delna, Protezione Civile, SAST, Barbagli Group. Rilievi: Leica Geosystems, Geocoste, Treedom. AR: National Geographics, Opera di Santa Croce, Coop.

visita il sito www.rivistageomedia.it

37


REPORTS approccio GIS (in prossimità di, ad una certa distanza da, contenuto in, come punto di intersezione …) oppure impostando coordinate o toponomi come parametro. Sono altresì possibili query che utilizzino parametri presenti nei campi del GeoDB come per esempio rotazioni colturali, varietà, proprietario, dimensioni, tipo di trattamento…. I report prodotti possono essere esportati, come precedentemente accennato, nei formati standard più diffusi oppure stampati con un layout personalizzabile. Come add-on di Agròs, frutto degli sviluppi tecnologici più recenti, Soft2000 ha messo a disposizione un metodo di rilievo aereo tramite drone. Trattasi di un nuovo ed interessante servizio per le aziende Vitivinicole assolutamente integrato con Cantina Online, che consente di portare in volo mezzi radiocomandati per acquisire immagini, anche multispettrali, dei vigneti o delle aree adibite a coltivazione in generale. Tali dati, dopo opportuna elaborazione, producono ortofoto georiferite, dtm, piani quotati e cartografie di massima, con precisioni elevate, e sono perfettamente integrabili con Agròs e COL per le successive analisi e la gestione dei Dati integrati con quelli delle lavorazioni. I riscontri sui primi rilievi in campo hanno dimostrato quanto questa nuova frontiera possa rapidamente fornire dati ed informazioni preziose per il settore, offrendo la possibilità di ottenere basi informative descriventi la variabilità della situazione colturale nei singoli vigneti, ed in particolar modo il vigore vegetativo e le malattie insorgenti: è uno strumento di grande efficacia per la selezione della qualità delle uve da adibire a vinificazione. Come per i moduli di Cantina OnLine, anche Agròs prevede la completa gestione storicizzata di tutti gli interventi , permettendo di codificare in termini di tempo impiegato, operatori coinvolti, mezzi e materiali utilizzati, tutte le attività di campagna riferite alla singola unità produttiva, vitigno o albero da frutto che sia. Agròs e COL utilizzano ovviamente strutture dati omogenee ed hanno la possibilità di scambiare, in maniera trasparente per l’utente, informazioni di qualsivoglia tipologia ed in tempo reale. La reportistica di entrambi i sistemi prevede la costruzione interattiva e tutorata di tabelle e grafici con dati desunti da entrambi i sistemi, permettendo una lettura sintetica, efficace e contestualizzata nel territorio interessato delle attività oggetto di interesse. Il sistema Lo.GIS infine, rappresenta l’esperienza più significativa in questo ambito, trattasi di una soluzione multipiattaforma per la gestione completamente automatizzata di merci su piazzali di grandi dimensioni. Previa mappatura dell’area da gestire, tramite rilievo topografico diretto e codifica opportuna delle singole celle, Lo.GIS permette di codificare tutta la movimentazione delle merci, sia in termini posizionali ( definiti con criteri GIS) sia in termini di mezzo e utente che operano lo spostamento, ed il tutto in real-time. Il sistema dialoga con il DB magazzino (AS400, Oracle, Sap, MySQL) e lo mantiene allineato con la situazione reale del piazzale. Tutti i terminali, veicolari (con GPS) , PDA, teminali di ufficio, sono collegati tramite rete WiFi/GPRS. Tutti i movimenti su piazzale sono ottimizzati sia in termini di spazio percorso dai mezzi sia in termini di caratteristiche dell’oggetto da movimentare. I client veicolari hanno una interfaccia estremamente user friendly per una utenza non informatizzata e permette loro di codificare le azioni di deposito, prelievo e movimentazione di un singolo oggetto. Le soluzioni COL e Agròs orientate alla realtà agraria in genere ed al mondo vitivinicolo in particolare sono dimostrazione sul campo di quanto sia possibile fornire soluzioni

38

efficaci e di semplice utilizzo alle esigenze di questi contesti operativi, anche partendo da una analisi e un relativo approccio geospaziale delle problematiche presenti. La visione geo-spaziale delle attività in campo agricolo ha iniziato a concretizzarsi con alcune esperienze di precisionFarm in Italia ed all’estero, ma la messa a sistema della filiera operativa agraria con strumenti GIS-Oriented rappresenta ancora oggi un metodo innovativo e con ampie possibilità di sviluppo e crescita tecnologica. I dispositivi utilizzati, da quelli office ai mobile, permettono di disporre di sempre maggiori risorse e capacità di calcolo, offrendo opportunità risolutive impensabili solo qualche semestre indietro.

Parole chiave OPEN GIS, CANTINA, VITIVINICOLO, PRECISION FARMING, DRONE, AGRARIA.

Abstract The new context of agricultural and wine-devoted farm during last decades has brought to the needs of automation, computerization and traceability of its product, requiring the development of real Information Systems as a GIS agrarian wine cellar, starting from an analysis and the approach to the geospatial issues.

Autori LUIGI ROSADINI LUIGI.ROSADINI@SOFT2000.IT MICHELE CECCARELLI MICHELE.CECCARELLI@SOFT2000.IT

SOFT2OOO S.R.L. VIA GIULIO PAZZAGLI, 2 I-50141 FIRENZE WWW.SOFT2000.IT

GEOmedia n°5-2012


REPORTS

visita il sito www.rivistageomedia.it

39


REPORTS

La geomatica forense e il Forensic GIS di Renzo Carlucci

La Conferenza ASITA 2012, tenutasi lo scorso novembre a Vicenza, ha rivelato una piacevole sorpresa con una sessione speciale che ha visto magistrati, avvocati e geomatici coinvolti per discutere l'aspetto relativo all’impatto della determinazione scientifica in iter giudiziari quali i contesti investigativi e processuali.

N

ell’ultima edizione della Conferenza ASITA 2012 abbiamo potuto assistere ad una interessante giornata dedicata ad un argomento che sembra stia diventando di interesse più alto di quanto potessimo immaginare inizialmente. Alla sessione speciale sulla “Geomatica Forense” hanno infatti partecipato illustri magistrati ed avvocati che hanno interagito con gli esponenti del mondo della geomatica per poter offrire a richieste ben precise, quali quelle che vengono generalmente proposte ai consulenti tecnici dei tribunali, adeguate risposte dalla comunità scientifica. La sessione speciale è stata realizzata con la partecipazione dell’avv. F. Barilà, Presidente della Camera Penale di Vicenza e Lucio Zarantonello quale presidente dell'ordine degli avvocati di Vicenza, il magistrato I. N. Salvarani, che ha esposto il tema del “valore della prova scientifica”, il Prof. P. Boccardo del Politecnico di Torino, che ha illustrato un caso reale, “la geomatica nel procedimento penale per l’omicidio di Chiara Poggi”, l’avv. penalista M. Vassallo, che ha parlato sulla “prova scientifica, nell’ottica della difesa”, il Prof. Russo dell’Università di Ferrara sulla “geomatica e la balistica forense nei casi Marta Russo e Gabriele Sandri”, il magistrato F. Neri sulle “investigazioni e prove scientifiche nei reati ambientali”, il prof. G. Sylos Labini dello IUAV di Venezia su “la geomatica nei reati ambientali” e con la guida del Prof. L. Surace, presidente ASITA e del Prof. L. Di Prinzio, dello IUAV di Venezia che ha anche coordinato la tavola Rotonda finale. Condotta dal magistrato Barilà la giornata si è svolta intorno alla possibilità di instaurare un clima dialettico per contribuire alla “ri”-composizione del rapporto tra diritto e scienza, nella coscienza che sapere scientifico e sapere umanistico devono trovare una conciliazione ben sapendo che scienza e diritto non dialogano perche’ non ci sono regole, come ha anche confermato il presidente dell’ordine degli avvocati di Vicenza Zarantonello. L’interessante relazione del magistrato Salvarani ci ha portato a discutere intorno al valore della cosidetta “sentenza Daubert” che a tutt’oggi costituisce un punto fermo sulla validita’ della scienza nel diritto (considerata una bibbia nel settore avendo avuto anche una notevole influenza sulla giurisprudenza italiana). Negli USA una commissione ha stabilito un “rapporto tra diritto e scienza”, ha detto Salvarani delineando le relative linee guida metodologiche.

3 la circostanza che la teoria o la tecnica in questione siano oggetto di pubblicazioni scientifiche e quindi di controllo da parte di altri esperti 4 il consenso generale della comunità scientifica interessata Salvarani comunque ha posto in evidenza il fatto che negli USA non sempre questi criteri sono stati rispettati proprio per la loro effettiva rigidità, tanto che nel 2009 è uscito un report della National Accademy of Science, nel quale è stato affermato che “...la prova scientifica nella maggior parte delle decisioni che si sono assunte da parte dei giudici ha avuto più peso nell’escludere la responsabilità che non nel supportarla. Questo perchè negli USA la prova scientifica che si usa anche molto nei processi civili, ad esempio da parte di assicurazioni, molte volte è una prova spazzatura o comunque una prova che ha bisogno di molta attenzione, di un controllo critico che ovviamente è demandato al giudice...” Intervallati agli interventi dei magistrati si sono avuti quelli dei tecnici che hanno portato interessanti contributi presentando alcune esperienze quali ad esempio quella del caso dell’omicidio di Chiara Poggi da parte del prof. Boccardo che ha messo in evidenza di avere avuto solo 2 giorni a disposizione per effettuare i rilievi, oltretutto a distanza di 4 mesi dal fatto, per cercare di rispondere al quesito posto dal giudice relativo alla presunta possibilità dell’imputato di aver compiuto un percorso fino alla vittima senza sporcare le scarpe su un pavimento ricoperto da numerose gocce di sangue. Boccardo, in questo caso, ha proceduto ad effettuare un rilievo topografico-fotogrammetrico ed uno laser scanner (quest’ultimo si dimostrerà poi non fondamentale). Ovviamente la scena del crimine si è presentata molto inquinata, basti pensare all’intervento dei RIS che hanno coperto tutta la scena di “luminol”. La ricostruzione della scena “fotogrammetrica” è stata complicata dal problema del riconoscimento del sangue su un

I quattro criteri dell'evidenza scientifica Difatti nella Federal Rule of Evidence, nel caso Daubert, si affermano 4 criteri: 1 la controllabilità o la falsificabilità della tecnica o della teoria che stanno alla base della prova 2 la percentuale di errore noto o potenziale e il rispetto degli standard relativi alla tecnica impiegata

40

Il magistrato Salvarani durante la sessione speciale sulla Geomatica Forense ad ASITA 2012.

GEOmedia n°5-2012


REPORTS

La sentenza Daubert E’ con la sentenza William DAUBERT, et al., vs. MERRELL DOW PHARMACEUTICALS, INC. che la Corte Suprema degli Stati Uniti detta norme generali per quanto attiene alla ammissibilità dei periti (expert witness) nelle procedure giudiziarie. Oltre agli aspetti squisitamente giuridici di rilevanza dell’argomento in relazione al caso, la Corte enuncia anche alcuni principi generali, in tema di perizia che in sostanza stabiliscono che la dichiarazione della testimonianza degli esperti scientifici in corti federali deve essere scientificamente corretta e non una questione di opinioni. Daubert stabilisce nuove regole per l’evidenza chiamate Federal Rules of Evidence (FRE), e fornisce uno standard per l’ammissione della testimonianza degli esperti nei tribunali federali. Sotto il FRE l'accettazione generale di una teoria o un consenso scientifico non sono precondizioni all’ammissibilità di evidenza scientifica. Secondo il FRE 702, “scientifico” implica l’esistenza di fondamenta nel metodo e nella procedura della scienza. “Conoscenza” e “sapere” connotano più la credenza o convinzione soggettiva o la speculazione senza supporto. Il FRE 702 esige che una testimonianza scientifica sia rilevante ed affidabile; l’affidabilità è basata sulla validità scientifica.Confrontandosi con offerte di testimonianza scientifica, un giudice federale deve determinare dall’inizio se la testimonianza proposta è basata su conoscenza scientifica chiedendo: 1. se il ragionamento o la metodologia alla base della testimonianza è scientificamente valida, 2. se il ragionamento o la metodologia è rilevante ai fatti dell’argomento sotto processo. Inoltre Daubert stabilisce che le domande volte a stabilire cosa è “conoscenza scientifica” devono essere focalizzate solamente su principii e metodologia, non sulle conclusioni alle quali conducono tali principii e metodologia.

Le domande chiave sono: 1. Può la teoria e la tecnica essere testata, ed è stata testata? 2. Quale è il conosciuto o potenziale margine di errore di una particolare tecnica scientifica (misurazione)? Domande corollarie ma non dispositive sono: 3. E’ stato (il lavoro portato a testimonianza) pubblicato e sottoposto al “peer review”? 4. Esiste un consenso nel campo? Nel caso della General Electric contro Joiner la Corte Suprema affermò che un giudice di una Corte Distrettuale era giustificato nell’esclusione di dati su animali ed epidemiologici che erano irrilevanti e non conclusivi. In un altro caso (Kumho contro Carmichael) la Corte Suprema confermò che l’evidenza scientifica potrebbe essere considerata più affidabile se accettata nel campo, senza però implicare la necessità di un consenso scientifico. La Corte Suprema non ha dato guide specifiche sulla controllabilità o per stabilire quando il ragionamento o la metodologia alla base di una testimonianza è scientificamente valida. La Corte avrebbe potuto essere al corrente di dispute filosofiche concernenti la conoscenza scientifica e potrebbe aver scelto di non avventurarsi ad usare il suo peso in questo argomento. Però la National Academy of Sciences è controparte della Corte Suprema come massima autorità mondiale in argomenti scientifici. Essa offre guide strettissime sul come il ragionamento e la metodologia alla base di una data testimonianza/evidenza può essere considerata scientificamente valida.

Il prof. Boccardo durante la presentazione delle elaborazioni rese necessarie dal caso dell’omicidio di Chiara Poggi

pavimento in gres nelle immagini disponibili. Per completare il modello del fatto è stato anche realizzata una ricostriuzione 3D della scarpa utilizzata dall’imputato. A seguire il prof. Russo ha poi illustrato i casi degli omicidi di Marta Russo e Sandri affrontando il problema della Crime Scene Reconstruction. Anche Russo ha sottolineato che i rilevamenti vengono fatti troppo tempo dopo, mesi e addirittura anni. Nel caso di Sandri la ricostruzione del modello è stata effettuata per verificare la possibilità che il proiettile esploso da Spaccarotella avesse potuto colpire la vittima dopo essere stato deviato dalla rete presente sul guardrail autostradale.Gli esempi proposti dal prof. Boccardo e Russo hanno mostrato l’impegno profuso nel cercare di rispondere a domande che inequivocabilmente cercano conferme di posizioni spaziali riferite al tempo per cercare di ricostruire la scena di un delitto ove il 3D domina per la sua

visita il sito www.rivistageomedia.it

capacità comunicativa. Il problema è che qualsiasi osservazione fatta nel settore geomatico e in special modo sulla misura di grandezze, è effettuata nei termini probabilistici e stocastici relativamente a delle variabili che hanno valore nell’ambito di una indeterminatezza che lascia sempre uno spazio appunto “probabile” di risultanza da quella convenzionalmente accet-

Il prof. Russo dell’Università di Ferrara sul tema della Ricostruzione della scena del Crimine

41


REPORTS tata. A riprova di ciò basta pensare agli scarti quadratici definiti in geomatica “probabilisticamente” per dare l’approssimazione della accuratezza delle nostre misure (lo s.q.m assunto convenzionalmente ci rassicura che il 68,7% delle misure ricade nel valore esposto ma ci sono sempre i residui 31,3% che possono verificarsi al di fuori, almeno agli occhi di un giudice). Il vero problema rimane pertanto legato alla discrezionalità del giudice che si trova in casi come questo a decidere se la scienza sia attendibile e quanto, specialmente nel momento in cui si debba, in base a ricostruzioni scientifiche, giudicare la colpevolezza di qualcuno. Oltre ogni ragionevole dubbio: può la scienza supportare questa affermazione? Nella tavola rotonda finale il prof. Luigi Di Prinzio, in qualità di coordinatore del dibattito, ha riportato il problema della formazione interdiscipliare e quello dell’indipendenza dello scienziato come elementi chiave. Scienza e diritto non dialogano, ha osservato Di Prinzio e ha chiesto ai presenti quali saranno le prospettive future. Le risposte sono venute anche in modalità propositiva quale quella di Giovanni Sylos Labini che ha proposto che sia l’organo scientifico di ASITA a proporre la realizzazione di una sorta di prontuario sulle “regole” che dovrebbero essere seguite. Il prof. Boccardo è andato oltre suggerendo la definizione di un albo di consulenti forensi nell’ambito della geomatica. Come conclusione Di Prinzio ha chiesto se sia immaginabile una sorta di collaborazione “smart” tra Università e Magistratura finalizzata a tale necessità, mitigata però dal prof. Russo intervenuto a smitizzare tale possibilità visto l’esito di alcuni Master sulla criminologia la cui spinta verso l’onniscenza ha creato false attese tra gli studenti.

Ricostruzione 3D della scena del crimine con 3 ipotesi di posizionamento nel caso Sandri

tando i metodi geospaziali e le tecnologie GIS forensi sempre più alla ribalta negli sceneggiati televisivi e nei film. La maggior parte delle analisi effettuate sugli sceneggiati televisivi, come ad esempio la serie CSI, è fatta da professionisti geospaziali anche se la parola GIS non è molto usata. Secondo l’American Sentinel University, il GIS e le competenze geospaziali sono una parte fondamentale dell’istruzione nelle scienze forensi di oggi. Molti di questi programmi sono offerti a tutti i livelli di istruzione dei programmi di certificazione di laurea, master, e Ph. D.

Il Forensic GIS Nella letteratura internazionale lo stesso argomento viene trattato con il termine Forensic GIS, da intendersi come il ruolo delle tecnologie geospaziali per le investigazioni sulla scena del crimine. L’editore scientifico internazionale Springer (editore anche del bollettino Applied Geomatics della SIFET) sta pubblicando un volume su tale argomento, la cui uscita è prevista nel 2014 nella serie Technologies and the Environment (http://www.springer.com/series/8088). Gli argomenti trattati in questa pubblicazione saranno: -

GIS nelle frodi e relative azioni; tracciamento GPS di sospetti; telefono cellulare per il monitoraggio / registrazione GPS; mappe GIS per dimostrare zone di vendita di droga vicino alle scuole; la conservazione dei dati della scena del crimine, con scansione laser ad alta definizione; risolvere i crimini ambientali o le dispute sulla proprietà con tecnologie di telerilevamento; modellazione geospaziali per l’inquinamento, l’erosione, le inondazioni o per supportare o confutare cause civili; ricostruzione e simulazioni di incidenti; sfide per fare dati geospaziali comprensibili in tribunale; comunicazione e collaborazione fra diverse discipline, ricercatori e professionisti; storia e sentenze giuridiche in materia di specifiche tecnologie geospaziali.

Secondo Barbara MacLennan (blog contributor di VerySpatial.com) nell’articolo “Forensic GIS: a fast growing profession and cfp”, pubblicato il 14 Novembre 2012 (http://veryspatial. com/2012/11/forensic-gis-a-fast-growing-profession-and-cfp) questa disciplina sta delineando una nuova professione por-

42

Parole chiave GEOMATICA, DIRITTO, RICOSTRUZIONE 3D

Abstract In the ASITA Conference 2012, held last November in Vicenza, a special session on “Forensic geomatics”, with judges and lawyers involved to discuss a very important aspect about the impact of scientific geomatics determinations arising during the judicial process of contexts analysis and investigative proceedings.

Autore RENZO CARLUCCI DIRETTORE@RIVISTAGEOMEDIA.IT

DIRETTORE EDITORIALE DI GEOMEDIA

GEOmedia n°5-2012


REPORTS

visita il sito www.rivistageomedia.it

43


REPORTS

The Growing Use of GMES across Europe’s Regions Una guida per i decisori politici sulle potenzialità e i benefici derivanti dall’uso delle tecnologie di monitoraggio della Terra nelle regioni Europee a cura della Redazione

N

EREUS (Network of European Regions Using Space regionale. Un numero considerevole di casi riguarda appliTecnologies) e ESA (European Space Agency) han- cazioni per il settore marittimo e per la gestione delle emerno recentemente pubblicato un libro sul crescente genze. Tuttavia, solo pochi articoli trattano applicazioni per utilizzo del programma Europeo GMES nelle regioni in Eu- l’atmosfera e il cambiamento climatico. Il motivo è legato al ropa dal titolo“The Growing Use of GMES across Europe’s fatto che tali applicazioni riguardono questioni al momento gestite maggiormente su scala continentale o globale con Regions”. La pubblicazione è il risultato di una proficua e crescente col- ridotte ripercussioni a livello regionale. laborazione tra NEREUS e ESA tesa non solo a comunicare i I casi sono presentati attraverso articoli sintetici, scritti con un benefici economici e sociali derivanti dall’uso di applicazioni linguaggio semplice e non scientifico, divisi in brevi paragrafi e servizi GMES, ma anche a dimostrare la concreta fattibilità per descrivere in maniera chiara e diretta “le sfide”; “i benedi tali servizi e la possibilità di utilizzo del telerilevamento sa- fici per i cittadini”; “la soluzione spaziale” e le “prospettive per il futuro”. Ogni articolo inoltre contiene il commento di tellitare a livello regionale. Attraverso una call aperta a tutte le regioni Europee, sono un utilizzatore finale che testimonia dell’efficacia e del bisogno concreto dell’applicazione descritta. stati selezionati 67 casi concreti di utilizzo regionale di GMES in nuove applicazioni e pre- GMES (Global Monitoring Il contributo italiano alla pubblicazione è alquanto rilevante in termini di numero e stazioni di servizi. Le proposte, provenienti for Enviroment and diversità delle applicazioni e servizi raccolti. da 47 regioni di 17 Stati Europei, dimostrano Security) è il programma il grande potenziale e il valore strategico del Presentando 10 casi concreti di utilizzo del GMES in 7 diverse regioni, l’Italia dimostra Programma per il monitoraggio e conservaper il monitoraggio sia l’importanza e le potenzialità del telerizione delle nostre coste, foreste, città e per globale per l’ambiente e levamento satellitare per l’intero territorio l’atmosfera. Più della metà degli articoli descrivono applicazioni connesse al cosiddet- la sicurezza sviluppato da nazionale, sia il suo impegno e competento dominio ‘land’ di GMES, fornendo prova Unione Europea e Agenzia za in questo settore. I casi raccolti dimostrano come il Programdella sua enorme importanza in applicazioni Spaziale Europea ma Europeo di osservazione della Terra, pur per la gestione e protezione del territorio

44

GEOmedia n°5-2012


REPORTS Chiunque sia interessato a ricevere una copia cartacea della pubblicazione (in lingua inglese) è invitato a prendere contatto con il segretariato di NEREUS inviando una mail a: nereus.assistant@euroinbox.com.

se determinato finora dalle politiche nazionali, possa costituire una risposta efficace e concreta anche a livello regionale, nella gestione dei disastri ambientali e del traffico, in questioni legate alla sicurezza e alla salute pubblica. In particolare, le autorità regionali hanno l’obbligo di conformarsi alle direttive Europee che riguardano la gestione del territorio come ad esempio quelle relative alla qualità dell’aria e delle acque; in questi casi GMES svolge un ruolo importante divenendo fonte primaria d’informazione e dati a supporto di queste responsabilità. Tuttavia, le amministrazioni regionali sono ancora molto lontane da sfruttare a pieno le opportunità del telerilevamento satellitare. Una maggiore consapevolezza e lo sviluppo di servizi effettivamente dedicati alla domanda degli utenti finali sono dunque necessari al fine di aprire le porte all’uso dei dati di osservazione della Terra da parte delle amministrazioni regionali e locali. “The Growing Use of GMES across Europe’s Regions” si rivolge principalmente ai decisori politici Europei e Nazionali e agli amministratori regionali e locali al fine di sensibilizzarli circa il crescente impatto di GMES in Europa. I casi concreti illustrati dimostrano come GMES sia uno strumento essenziale nella gestione d’innumerevoli politiche pubbliche agendo in maniera trasversale nei confronti di molte sfide sociali ed economiche globali (Europe2020; Climate Change; Aging Society). Il Parlamento Europeo è stato scelto come foro ideale per la prima presentazione ufficiale della pubblicazione. Lo scorso 10 ottobre NEREUS ed ESA hanno, infatti, organizzato l’evento di lancio della pubblicazione alla presenza di membri del Parlamento Europeo, rappresentanti della Commissione Europea e dell’ESA, amministratori regionali e locali e molti altri operatori del settore. L’evento è stato anche un’occasione di dialogo e scambio tra rappresentanti delle istituzioni Europee e gli utilizzatori finali dei servizi sul crescente uso del GMES e il loro impatto a livello regionale in Europa. NEREUS ed ESA sono al momento impegnate in un’intensa campagna di promozione e diffusione della pubblicazione in tutta Europa. Molti riscontri positivi e di sostegno all’iniziativa sono già arrivati sia a livello Europeo sia dei singoli Stati e Regioni. Il grande interesse dimostrato ha portato NEREUS a riflettere sull’importanza e sulla necessità di informare e rivolgersi a un gruppo sempre più ampio di persone all’interno dei singoli Stati e regioni. Per questo motivo NEREUS sta ora valutando la possibilità di tradurre la pubblicazione nelle 8 lingue delle regioni associate al network. NEREUS incoraggia le sue regioni associate e tutti i soggetti che hanno collaborato a questo progetto a promuovere la pubblicazione in maniera estesa nei loro territori anche in occasione di eventi e iniziative in materia. La pubblicazione è disponibile online http://esamultimedia.esa.int/multimedia/ publications/NEREUS/.

visita il sito www.rivistageomedia.it

Parole chiave AMBIENTE, OSSERVAZIONE DELLA TERRA, SICUREZZA

Abstract The Growing Use of GMES across Europe’s Regions” Launch Event at the European Parliament. NEREUS – Network of European Regions Using Space Technologies and ESA – European Space Agency, are pleased to announce the launch of a joint publication with the title “The Growing Use of GMES across Europe’s Regions”, a collection of 67 illustrative articles on regional GMES applications. Addressed to a non-specialist audience, the collection illustrates the strategic value of the Programme for regional administrations and authorities in the context of territorial management and forward planning. The variety of existing and potential regional uses across Europe shows how GMES not only contributes to better informed decision making but also how the data can be exploited to support sustainable environmental protection with a long term perspective. Quoting enduser experiences, the publication gives a first-hand impression on the impact of GMES on regional development and policy implementation.

45


REPORTS

Anche le piante vengono censite di Michele Fede Gestire il patrimonio arboreo significa avere un’esatta conoscenza delle sue caratteristiche, non solo in termini di numero di piante, di specie o di dimensioni, ma anche del contesto ambientale presente intorno alla pianta stessa, delle condizioni ecologiche dell’area, dello stato di salute, di eventuali danni provocati da manufatti e di problemi di stabilità. Per poter acquisire, integrare, analizzare e pianificare gli interventi, si è reso indispensabile lo sviluppo di un sistema informativo dedicato.

L

Una applicazione nel Comune di Ravenna Un esempio di questo lavoro è rappresentato dal recente censimento eseguito dal Comune di Ravenna da parte dei tecnici della ditta Agridea di Michele Fede, altamente qualificati in materia sia come attrezzature che come esperienza professionale.

La strumentazione utilizzata in campo è rappresentata da palmari Ashtech con il programma Mobile Mapper100. La metodologia utilizzata per il censimento è stata la VTA (Visual Tree Assessment). Si devono valutare diversi parametri molto importanti in quanto, durante il censimento degli alberi, viene rilevata per ogni esemplare una serie di dati sensibili per differenziare in maniera opportuna le priorità degli interventi, focalizzando l’attenzione su quelli più urgenti inizialmente, fino ad arrivare a quelli non necessari, soprattutto in questo momento molto difficile per l’economia generale. L’utilizzo del GPS al fine di georiferire gli alberi su appropriata cartografia digitalizzata (in possesso degli enti pubblici committenti e supportato da appropriati programmi per le informazioni rilevate) è di un’elevata importanza per la gestione mirata dei dati stessi in base alle esigenze delle singole piante. Il lavoro eseguito dai tecnici del Comune di Ravenna e da quelli dell’azienda Agridea è molto utile ai giardinieri o alle ditte di manutenzione che lavorando nei parchi e lungo le alberature stradali,con un semplice gesto, riescono facilmente ad individuare la pianta tramite la cartografia digitalizzata anche se il cartellino viene asportato da atti vandalici. Con la lettura in tempo reale del codice a barre il programma, caricato su tablet o Ipad, riesce a visualizzare lo storico della pianta (es. quante potature ha subìto, eventuali controlli visivi e strumentali eseguiti, la crescita della pianta nel tempo, l’evoluzione di alcune anomalie, ecc.).

Attributo Grafico (fotografia) collegata ad un albero o ad un’area

Attributo Grafico (fotografia) collegata ad un albero o ad un’area

a conoscenza del patrimonio arboreo è un pilastro fondamentale per ogni gestione programmata sia per enti pubblici sia per i singoli privati. Infatti, durante il censimento degli alberi vengono rilevati per ogni esemplare una serie di dati sensibili per differenziare in maniera opportuna le priorità degli interventi, focalizzando l’attenzione a quelli più urgenti fino a quelli prorogabili nel tempo, soprattutto in questo momento molto difficile per l’economia generale nel nostro paese. Un’attenta analisi visiva con il rilievo di tutti i dati dimensionali, in particolare della pianta, della posizione, del contesto, dell’ubicazione, dei sintomi alle radici/colletto/fusto/inserzione delle branche/rami/foglie, rappresentano delle informazioni molte importanti per l’utilizzo meticoloso e virtuoso delle poche risorse economiche a disposizione. Attualmente si possono usare dei cartellini di ultima generazione rappresentanti dei codici a barre con loghi a colori o in bianco e nero in base al committente (ente pubblico o privato) resistenti alle intemperie e facilmente leggibili da fotocamere di computer portatili. Si evita in questo modo il trasporto di pesanti faldoni cartacei.

46

GEOmedia n°5-2012


REPORTS Il progetto è nato dall’esigenza di conoscere il patrimonio verde comunale, quantificare le specie vegetali e conoscere la disposizione delle piante nei vari quartieri. Le piante meritano il censimento perché sono degli esseri viventi come noi cittadini e contribuiscono a migliorare la nostra vita quotidiana.

Lo strumento utilizzato per questo tipo di ricerca è il MobileMapper100 di Ashtech, ricevitore GPS professionale per rilievi GIS e topografici. Include la tecnologia BLADE, esclusiva dell’azienda, e permette di lavorare in condizioni GNSS estreme pur mantenendo sempre alta la quantità dei rilievi. La compattezza, la maneggevolezza e la flessibilità sono i punti forti di questo strumento che può essere espanso dal cliente in base alle proprie esigenze senza dover cambiare lo strumento. Mobile Mapper100 può lavorare in RTK ricevendo segnali di correzione via GPRS o mediante Radio Modem esterno. Ha una memoria di 2 Gb ed è molto resistente a cadute su cemento e a immersioni. Le batterie hanno un’autonomia di ben 8 ore.

Abstract

Autori

To manage trees is necessary to have an exact knowledge of its characteristics, not only in terms of number of plants, species or size, but also of the environment around the plant itself, the ecological conditions of the area, the state of health, the damages caused by artifacts and stability problems. The development of an information system devoted to trees acquisition, integration, analysis, and plantation actions, has become essential.

MICHELE FEDE DOTTORE AGRONOMO FITOPATOLOGO AGRIDEA WWW.AGRIDEAITALIA.IT

Parole chiave CENSIMENTO ARBOREO, GIS, QRCODE.

visita il sito www.rivistageomedia.it

47


INTERVISTA GI IN EUROPE di Mauro Salvemini

Al verde si pensa meglio alla GI ! P

rima di Natale è stato pubblicato il titolo della Conferenza INSPIRE 2013, sul sito http://inspire.jrc.ec.europa.eu/events/ conferences/inspire_2013/ che quest’anno inneggia al RINASCIMENTO VERDE. Tra le iniziative europee della ricerca “il verde” ed in genere l’attenzione al territorio, soprattutto dal punto di vista del consumo dello stesso, è già in agenda da qualche tempo. Il concetto del soil-sealing (si potrebbe dire con un po’ di fantasia la siliconizzazione del territorio) si sta avvalendo di ricerche e buone pratiche ed inizia ad entrare nella prassi di controllo del territorio anche da noi. Il timido annuncio di un decreto o legge per regolare la trasformazione del suolo fatto dal governo Monti, è naufragato dolcemente, insieme ad altre iniziative che avevano fatto vibrare chi ha a cuore il territorio, lasciando forse a pochi una eredità da coltivare durante la campagna elettorale. Sta comunque di fatto che il verde , inteso come quello che esiste prima del costruito sul territorio e come quello che sta sopra il costruito, è nelle attuali agende di ricerca di vari paesi europei. INSPIRE, anche se l’ambiente è sempre stato un focus della direttiva, cita quest’anno esplicitamente il tema e lo coniuga con la GI. L’iniziativa è tutt’altro che di routine: cosa succederebbe se tra qualche anno la UE controllasse l’uso del suolo dei vari stati dell’Unione ed in funzione dell’uso stesso assegnasse i fondi? Lo ha fatto per gli ulivi, per la vite, perché non farlo per il consumo di suolo? Del resto esso è un indicatore non solo della crescita, ma soprattutto della qualità della crescita. INSPIRE rende ciò fattibile con i modelli unitari dei dati e con l’interoperabilità dei database. Ogni altra riflessione circa la GI ed il consumo del suolo è ovvia dalla osservazione e telerilevamento attraverso piattaforme remote alla gestione cartografica e dei dati insediativi. Un interessante progetto che si basa sul consumo del suolo per investigare le sostenibili politiche ed azioni in grado di gestire la resilienza delle città in funzione del consumo del suolo e del crescere dell’insediamento è TURAS, il Progetto Europeo Integrato TURaS (Transitioning to Urban Resilience and Sustainability), che è finanziato nell’ambito del VII Programma Quadro della Comunità Europea ed i suoi obiettivi tecnici e scientifici sono inerenti al topic ENV.2011.2.1.5.-1 Sustainable and Resilient Green City. (http:// www.turas-cities.org/ ) Lo sviluppo del progetto, il cui coordinamento è affidato alla National University of Ireland di Dublino, si è avviato nell’ Ottobre 2011 e si concluderà il 30 Settembre 2016 permettendo di considerare l’evoluzione di politiche ed iniziative che le pubbliche amministrazioni partner del progetto porranno in essere nel periodo.

48

Il progetto TURaS mira ad unire le comunità urbane, gli enti di ricerca, le autorità locali e le piccole e medie imprese nella ricerca, sviluppo, dimostrazione e diffusione di L'immagine si riferisce ad una presentazione reperibile sul sito di AMFM strategie e scenari (http://www.amfm.it/eventi/2012/INSPIRE/WS_2012-03-14.php ) del che permettano alle workshop del 2011 “ INSPIRE prepararsi all’atterraggio”. città europee e alle DIAP/Labsita ( www.labsita.org), in qualità di loro aree rurali di accrescere la loro resilienza partner scientifico, contribuirà alle attività di in vista di significative sfide relative alla soprogetto relative alla valutazione economica stenibilità ed in particolare al consumo del del verde ed alle politiche volte a limitare suolo. l'espansione urbana con l’esperienza matuAl giorno d'oggi, la sfida fondamentale rata in precedenti progetti di ricerca europei per queste città, che coinvolge urbanisti, nel campo delle informazioni geografiche manager e designer, è quello di elaborare utili e utilizzabili per le strategie di progetto. strategie di transizione olistiche realizzate su Svolgerà inoltre un ruolo di collegamento misura per rispondere alle esigenze di tutte con altre iniziative comunitarie pertinenti. le parti interessate, strategie flessibili, adatLa relazione tra politiche di controllo del tabili e applicabili in tutte le aree urbane e a suolo a livello Europeo e GI è ben conosciututte le scale. ta, ma gli strumenti che la rendono efficace A tal fine, e per assicurare il massimo dell’imsono da mettere a punto o perfezionare. patto, il progetto TURaS ha sviluppato un INSPIRE è certo un componente essenziale innovativo approccio di gemellaggio facenche fornisce strumenti quali la interoperabido confluire pareri decisionali provenienti lità ed i modelli dati. L’applicazione sul camda autorità locali, SME ed enti accademici, po degli strumenti disponibili, l’ampliamengarantendo così l’implementazione di risulto degli stessi a livello dell’intera Unione è tati significativi concertati ed orientati ad un un capitolo da scrivere ed uno dei capitoli cambiamento reale durante tutto il processo sarà INSPIRE 2013 a Firenze . del progetto. Il focus del consumo del suolo originato La definizione in TURaS di una Green Infrada urban sprawl è gestibile (misurabile, structure urbana risulta fondamentalmente monitorabile, pianificabile) con vari strunecessaria poiché, a partire da essa, sarà più menti quali quelli usati a livello nazionale facile prevenire e/o gestire in modo più proed a livello europeo. Ogni comparazione, ficuo i fattori che sono in grado di mettere misurazione standard e conseguentemente a dura prova le città dal punto di vista della monitoraggio è possibile solo in presenza di resilienza e della sostenibilità ambientale. un modello dei dati solido che permetta di Infatti, in un contesto come quello attuale in considerare il fenomeno a livello europeo. cui la popolazione che vive nelle aree urbane E’ quello che si sta facendo in INSPIRE. Se è in continua crescita, sono proprio le aree poi si è interessati all’argomento il testo sul urbane ad essere soggette ad un pericoloso progetto PLAN4ALL “ Interoperability for cambiamento ambientale graduale e perciò spatial planning “ reperibile al seguente url molti cittadini sono preoccupati per l’impat(http://www.plan4all.eu/simplecms/?menuI to di un rapido e incontrollato cambiamento D=29&articleID=118&action=article&prese dell’uso del suolo, della salute ambientale e nter=ArticleDetail dell’uomo. Tutto ciò è ulteriormente esacerbato all’interno di comunità cittadine, specialmente quelle in cui è presente un disagio socioeconomico. Abstract Nella partecipazione al progetto sono coinTURAS is a five year Project that will develop visions, feasible strategies, spatial scenarios volti 28 partners, provenienti da 11 diversi and guidance tools to help cities address the Stati Europei. Tra gli 11 partners scelti tra urgent challenges of: climate change, adapautorità locali e agenzie di sviluppo, per tation and mitigation natural resources shortage, unsustainable urban growth. (http:// l’Italia sono presenti il Comune di Roma e la www.turas-cities.org/ ). Provincia di Roma, i quali enti pubblici orienteranno la ricerca e lo sviluppo in base alla Parole chiave sfide di resilienza e sostenibilità a cui sono Infrastruttura geografica, comunità eurosottoposte le loro città. Ci sono 9 università pea, armonizzazione, Firenze. ed 8 SME che lavoreranno con queste città aiutandole a ridurre il loro impatto ecologico Autore urbano, attraverso proposte basate su nuovi MAURO SALVEMINI punti di vista, strategie di fattibilità, scenari MAURO.SALVEMINI@UNIROMA1.IT spaziali e strumenti di guida per aiutare queste città ad affrontare le rispettive sfide. Sapienza Università di Roma – dipartimento

GEOmedia n°5-2012


INTERVISTA RICORDO

Giorgio Perrotta, un padre fondatore della scienza spaziale italiana di Fabrizio Bernardini Con le parole del titolo inizia uno dei ricordi di Giorgio Perrotta (ingegnere, maestro di scienza, creativo spaziale) che pubblichiamo in questa brevissima memoria. Giorgio è stato anche amico della nostra rivista, oltre che personale, ma non è solo per questo che dedichiamo questa pagina ricavata nel numero prossimo alla stampa. Giorgio merita di essere ricordato soprattutto perchè non mirava a questo essendo una persona tanto modesta quanto erudita, tanto umanamente cortese quanto intellettualmente rapida.

C

onsiderato da molti una delle principali "menti" dell'originaria Selenia Spazio (di cui sempre vantava, alla stregua di un fondatore, di aver avuto il tesserino con il numero 6), poi Alenia Spazio, ed oggi ThalesAleniaSpace, ha ideato proposte, seguito progetti e cercato instancabilmente di realizzare quelli che per altri erano solo sogni. Ma i suoi erano i sogni di un sognatore con i piedi per terra, sempre sostanziati da valutazioni accurate, di una persona pronta ad accettare nuove idee, senza quelle sindromi "di paternità" che affliggono molte persone della nostra industria, e senza i preconcetti di chi pensa che non ci sia nulla di nuovo verso cui andare. Sempre attento alle esigenze del mondo accademico, è stato in tal senso sia autore di innumerevoli articoli scientifici, che educatore sempre in cerca di menti più giovani, in grado di stargli dietro senza limitazioni e soprattutto pronte ad attingere dalla sua enciclopedica conoscenza. Non c'era settore nel quale, sia pure con grande modestia, non fosse in grado di dimostrare competenza, con tanto di dimostrazioni matematiche se necessario: comunicazioni, controllo d'assetto, circuiti elettronici, controllo termico, strutture, dispositivi meccanici, propulsione, dinamica orbitale, sensori, e così via. La sua competenza trovava sbocco non solo nei progetti, ma nel suo modo di fare didattica quotidiana, come un maestro d’arte, uno di quelli semplici e di buon cuore che ha fatto di tutto per trasmettere il suo sapere a chiunque lo volesse ascoltare, ed il suo modo infaticabile di fare, a chiunque lo volesse imitare. E non è un caso che in questi ultimi anni, ormai in pensione (ma non per questo a riposo), si fosse circondato di giovani per continuare con le sue idee, i suo progetti, le sue innovazioni, stimolandoli con il suo modo di fare familiare e allo stesso tempo estremamente arguto. Ci piace infine ricordarlo come una persona abile anche con le mani, cosa rara nei giovani di oggi, che andava orgoglioso per i mobili di casa che aveva costruito da solo, peraltro con grande finezza realizzativa. E soprattutto per le sue due collezioni: quella di reperti storici di elettronica, della quale era fiero e sui pezzi della quale poteva discutere per ore, e quella eccezionale e vastissima di minerali, dei quali conosceva tutte le caratteristiche: una sua grande passione che crediamo possa accomunarlo un po' di più anche ai nostri lettori.

visita il sito www.rivistageomedia.it

Il ricordo di Annamaria Nassisi Operational Support (ThalesAleniaSpace) Oggi al suo funerale, la breve descrizione fatta da un collega, oltre che ampiamente condivisa da chi lo conosceva da tempo, ha toccato il cuore di ognuno di noi. Giorgio è stato un precursore in tutto e, per dirla con le parole di un’altra grande mente, “i grandi spiriti hanno sempre incontrato una violenta opposizione da parte degli spiriti mediocri” (Albert Einstein). Lui apparteneva ad una “specie" in via di estinzione; riusciva sempre ad entusiasmarti e coinvolgerti con il fanciullo che viveva ancora in lui. Ed è proprio come un fanciullo, con la voglia di scoprire il mondo, quando gli portai una pietra presa sulla cima di Vulcano che vidi gli occhi brillare di gioia. Lui era l'essere, e non l'apparire. Preferiva il trasferimento della conoscenza verso le giovani leve e non la gloria di libri che avrebbe potuto scrivere senza alcuna difficoltà. Era un outsider, credeva in ciò che faceva ma era anche infinitamente buono, e nel mondo moderno spesso non paga. Ho avuto, oltre che il piacere, la fortuna di lavorare con lui su parecchi progetti volti a promuovere le tecnologie spaziali di Osservazione della Terra. Era instancabile e sempre disponibile; sorrido ancora ritornando ad alcuni momenti in cui mi diceva che noi donne abbiamo quel qualcosa in più che ci permette sempre di vedere oltre. In un mondo come quello dello Spazio, dominato da figure maschili, non era facile trovare persone con la sua sensibilità. Ma che le capacità di vedere oltre erano sue, ne è testimonianza l’ideazione di un grande programma come COSMO SkyMed. Purtroppo, quando si arriva al successo si perde memoria delle origini e non tutti sanno che COSMO SkyMed, quando fu concepito, era una costellazione di piccoli satelliti per l’osservazione dell’aerea mediterranea e che, oltre ai quattro satelliti SAR attualmente operativi, c’erano anche due satelliti ottici ed uno iperspettrale per poter rispondere al meglio alle esigenze applicative. Mio marito, che l’aveva conosciuto tempo fa, quando gli ho comunicato la triste notizia l'ha descritto come "uomo di una signorilità vera e mente capace di spaziare senza alcuna difficoltà su qualsiasi argomento e dotato di umiltà incomparabile"; queste poche parole descrivono bene la sua essenza. Giorgio, come il resto della squadra che ha fondato lo Spazio in Italia, mi ha lasciato stampato nel cuore un tale amore per il mio lavoro che prescinde da ambizioni di carriera alcuna. Grazie Giorgio

Il ricordo di Marco Lisi GNSS Services Engineering Manager (ESA) Giorgio è stato veramente un padre fondatore della scienza spaziale italiana (e non solo). Uso la parola "scienza" non a caso, perchè in lui la profondità delle visioni, il rigore scientifico e l'universalità dell'approccio andavano veramente al di là della mera soluzione tecnica. Come spesso in questi casi, la sua visione andava al di là degli orizzonti, spesso ristretti e a volte meschini, delle organizzazioni nelle quali operava, rischiando di creargli un'aurea di eburneo isolamento. Ma da quell'apparente isolamento, frutto in realtà di un'indole schiva, sempre fissa in ambizioni veramente nobili ed elevate, abbiamo tutti beneficiato, per tanti anni, senza a volte nemmeno accorgercene, di uno stimolo ed un esempio che sarà difficile rimpiazzare. Giorgio rappresentava nello spazio una figura veramente enciclopedica e rinascimentale, un autentico "Uomo del Rinascimento". Sono contento di averlo conosciuto, di aver lavorato insieme a lui. Non lo dimenticherò, non lo dimenticheremo.

49


ASSOCIAZIONI AMFM cresce e pianifica la Conferenza 2013 L’anno si è chiuso per la associazione AMFM GIS Italia con l’adesione in qualitĂ di Socio Sponsor della AUTODESK Italia che completa il quadro della rappresentanza industriale del settore della GI. AUTODESK si aggiunge alla compagine dei soci sponsor che annovera Intergraph Italia e per il suo tramite il Gruppo Exagon, ESRI Italia , Sinergis , Planetek ed Intecs, ricoprendo in tal modo la quasi totalitĂ del mercato della GI. La ultima parte del 2012 ha visto anche l’associarsi in qualitĂ di socio fornitore della EPSILON srl Epsilon Italia srl coordinatore del progetto smeSpire (www.smespire.eu), una Support Action del 7° Programma Quadro della EC finalizzata a supportate le PMI europee del settore geomatico nel tradurre le sfide dell’attuazione della Direttiva INSPIRE in opportunitĂ di business. Il piano delle attivitĂ 2013 approvato nella seconda metĂ di dicembre dal consiglio direttivo della Associazione , oltre ad attivitĂ correnti, ha definito un nuovo format della Conferenza Annuale 2013 di AMFM GIS Italia articolandola nella partecipazione attiva alla Conferenza INSPIRE in qualitĂ di co-organizzatore , nella realizzazione di un workshop tematico in collaborazione con l’Istituto Geografico Militare ed il CISIS CPSG ed in un workshop conclusivo il 26 settembre a Roma su uno dei temi contemporanei e rilevanti della GI.

rilievo industriale, ecc. Una particolare attenzione viene riservata alle applicazioni forensi della Geomatica, tema che viene affrontato in modo approfondito nella prima giornata del Convegno grazie a tre relazioni invitate e a una sessione dedicata esclusivamente al dibattito sui temi delle applicazioni forensi della Geomatica rivolta sia al mondo giuridico che a quello geomatico. Quest’anno il Convegno SIFET propone un concorso per giovani autori provenienti sia dall’ambito professionale che della ricerca (consultare il regolamento sul sito www.sifet.org). Il Convegno SIFET 2013, in prosecuzione con l’esperienza positiva dello scorso anno, propone un corso di base sulle tecniche LiDAR (aeree e terrestri) e un corso di approfondimento che prevede un’applicazione pratica di acquisizione e trattamento di dati LiDAR. Parallelamente verrà offerto, a chi si avvicina per la prima volta alla Geomatica, un corso monografico che presenterà gli aspetti fondamentali delle tecniche di rilievo evidenziandone potenzialità e limiti applicativi. Scadenze importanti 19 Aprile: Termine ricevimento dei riassunti dei lavori proposti 30 Aprile: Termine per il ricevimento degli articoli estesi per coloro che intendono partecipare al Concorso Giovani Autori 3 Maggio: Comunicazione dell’accettazione dei lavori e invio del programma preliminare agli autori

SIFET Convegno Nazionale 2013 TECNICHE MODERNE DELLA GEOMATICA E LORO APPLICAZIONI IN AMBITO LEGALE E FORENSE CATANIA 25-28 GIUGNO 2013 La Geomatica, anche grazie allo sviluppo di strumenti e soluzioni software sempre piĂš automatiche, ha ampliato in modo considerevole i propri ambiti applicativi. La SIFET si propone di presentare un quadro aggiornato dello sviluppo delle applicazioni della Geomatica nei vari settori che hanno visto in questi ultimi anni un crescente utilizzo delle tecniche di rilievo metrico: monitoraggio di strutture, monitoraggio idrogeologico, rilievo dei beni culturali,

7 Giugno: Invio articoli estesi

Convegno annuale della Associazione Italiana di Cartografia sul tema Stati generali della cartografia Sassari, 08-10 maggio 2013 Call for paper: appunti per una discussione estesa Il Convegno dell’Associazione Italiana di Cartografia del 2013 vuole fare il punto sulla situazione attuale della diffusione della carta e dei suoi derivati, da quella storica e del passato piÚ recente alle nuove applicazioni di carattere informatico, rese possibili grazie agli strumenti di

TEOREMA srl SOLUZIONI TOPOGRAFICHE INNOVATIVE

Leica TS/TM30

Leica GNSS Serie Viva

Leica Disto D8

Leica 3D Disto

Leica C10

WWW DISTO IT s WWW GEOMATICA IT Via A. Romilli, 20/8 20139 Milano s Tel. 02 5398739 - Fax 02 57301988 teorema@geomatica.it


ASSOCIAZIONI informazione geografica, quali i GIS, ai sistemi di telerilevamento o di posizionamento satellitare, non trascurando il mondo dei mappamondi virtuali e, oggi, del “wiki” applicato anche alla rappresentazione dei dati geografici… …L’interesse è anche rivolto a captare chi non si occupa ancora di cartografia, a prescindere dal formato ma che, per altre vie inizia a rendersi conto della sua importanza. Il riferimento va ai cosiddetti open data, che le pubbliche amministrazioni rendono sempre più disponibili per ampliare il processo di partecipazione del cittadino alle decisioni pubbliche. Gli addetti ai lavori, e non solo, si stanno rendendo conto che questi dati sono sempre più caratterizzati da componenti spaziali e pertanto abbisognano delle tecniche e delle conoscenze della geografia e della cartografia per la loro corretta visualizzazione e analisi. Un convegno che vuole coinvolgere in questo dibattito non solo i soggetti tradizionalmente produttori di cartografia (e oggi di dati spaziali correlati e interoperabili), dagli Organi ufficiali dello Stato, alle Regioni, Province ed Enti locali, ma anche i semplici cittadini o gli altri e tanti “produttori” di dati, al fine di delineare un quadro di riferimento da mettere alla base di conoscenze ragionate e aprire prospettive strutturate per il futuro, riferimento di tutti e per tutti… …Saranno invitati speciali gli Organi cartografici dello Stato, dall’IGM e IIM all’Agenzia del Territorio, all’ISPRA e al CIGA, le Regioni e in particolare quella sarda, le Province, i Comuni, l’Università. Faranno da cornice al convegno alcuni eventi culturali organizzati in collaborazione con le Istituzioni, Archivi e Biblioteche, ecc. Gli interessati al convegno dovranno fare pervenire entro il 28 febbraio all’indirizzo email della segreteria dell’AIC, segreteria@aic-cartografia. it, una proposta di titolo con un breve riassunto dell’intervento (20-30 righe) e l’abstract con un massimo di 3 parole chiave, in modo che il Comitato Scientifico possa esprimersi e procedere alla sistematizzazione organica delle varie sessioni nelle quali sarà articolata la manifestazione. Il Convegno si svolgerà a Sassari e sarà organizzato in collaborazione con la locale Università (referente prof. G. Scanu) e con l’Ateneo cagliaritano (referente prof. Felice Di Gregorio). Si rammenta infine che durante le giornate dei lavori si terrà l’assemblea annuale dei Soci. Giuseppe Scanu, (Presidente AIC) Per il testo completo e gli aggiornamenti si rimanda al sito ufficiale dell’AIC: www.aic-cartografia.it

Caratteristiche • Configurazioni: L1 GPS / L1 GPS + GLONASS / L1+L2 GPS • Accuratezza sub-metrica, decimetrica o centimetrica RTK • S.O. Windows Mobile 6.5

MobileMapper™ 100

Conferenza OpenGeoData Italia “Istruzioni per l’uso” Roma 28 febbraio 2013 La prima Conferenza dell'Associazione, dal titolo "OpenGeoData in Italia - istruzioni per l'uso", si svolgerà a Roma nella sede della Società Geografica Italiana, Palazzetto Mattei in Villa Celimontana. I tempi sono ormai maturi per la società degli OpenData, ovvero la società nella quale i dati che la società stessa produce siano a disposizione di tutti, senza limiti o barriere al loro uso. L’Associazione opera per stimolare una politica di apertura dei dati geografici della pubblica amministrazione, che sono indubbiamente i dati più richiesti in assoluto, affinché ognuno li possa usare per trarne nuove forme di conoscenza e per creare nuove attività imprenditoriali. Il 2012 è stato, senza ombra di dubbio, un anno molto effervescente sulla materia. Diverse regioni si sono avviate con leggi ed azioni concrete verso l’OpenData ed anche il Governo, con l’Agenda Digitale e il Decreto Crescita 2.0, ha sancito l’apertura a tutti dei dati della pubblica amministrazione. L’Associazione ha avuto in questo contesto una attività particolarmente intensa che ha evidenziato molti punti da condividere ed approfondire. La Conferenza, aperta a tutti e condivisa anche via web, sarà l’occasione per affrontare questi temi. Si discuterà infatti di: costi e benefici dell’OpenData, aggiornamento intelligente dei GeoDati, servizi di download, di interoperabilità e di condivisione dei dati, riuso dei dati, feedback dagli utenti e sviluppatori, applicazioni in vari settori quali l’infomobilità e la gestione delle città intelligenti. Sarà l’occasione per premiare gli enti più virtuosi e le APP più interessanti. Inoltre verrà presentato l’e-book “OpenGeoData Italia – istruzioni per l’uso”. L’Associazione OpenGeoData Italia è nata come associazione culturale senza scopi di lucro per diffondere la cultura dei dati geografici ed il loro libero uso, stimolare gli enti pubblici con azioni, proposte e progetti, a rendere accessibili ed utilizzabili i dati geografici, incoraggiarne il riuso. GEOmedia sponsorizza l’evento.

Caratteristiche GPS 20 canali L1 • Adatto ad ambienti ostili (IP54) •

• Fotocamera integrata da 3 megapixel • Impermeabile e antiurto (IPX7) • GSM/GPRS, Bluetooth e WiFi integrati

Windows Mobile 6.5 • Fotocamera integrata da • 3 megapixel Bluetooth, WiFi, • GSM integrati Possibilità Post-Processing •

MobileMapper™ 10

www.arvatec.it per vedere tutti i nostri sistemi GPS Powered by

Tel. 0331 464840 - Fax 0331 579360 ©2010 Astech LLC. All rights riserved. The Astehc logo and MobileMapper are trademarkes of Ashtech, LLC. All other products and brand names are trademarks of their respective holders.


SOLUZIONI INTEGRATE: INTERGRAPH + ERDAS GIS + TELERILEVAMENTO + FOTOGRAMMETRIA Fotogrammetria

Telerilevamento

Intergraph® ImageStation | LPS

ERDAS IMAGINE® ERDAS ER Mapper

GIS

GeoSpatial Server [ SDI - INSPIRE ]

GeoMedia®

GeoMedia® Smart Client GeoMedia® WebMap | ERDAS APOLLO

UN CICLO COMPLETO Nell’ambito delle strategie del gruppo Hexagon AB, la rete commerciale e i prodotti di ERDAS sono stati incorporati in Intergraph, estendendone l’offerta e la capacità di veicolare i prodotti sul mercato attraverso un referenziato canale di distribuzione, la società Planetek Italia. Il nuovo portafoglio di soluzioni è oggi perfettamente in grado di integrare GIS, Telerilevamento e Fotogrammetria, coprendo l’intero ciclo di vita del dato: Acquisizione, Elaborazione, Gestione e Distribuzione. La nuova offerta di Intergraph fornisce una soluzione globale “GeoSpatial” a 360°: la connessione nativa e l’integrazione di complesse elaborazioni ed analisi (vector, raster e video), permette di trarre il massimo vantaggio dalle molpeplici sorgenti dell’informazione geografica, realizzando così sistemi di “REAL TIME DYNAMIC GIS”.

www.geospatial.intergraph.com www.geospatial.planetek.it Intergraph, GeoMedia, ERDAS IMAGINE and the Intergraph logo are registered trademarks of Intergraph Corporation. © 2012 Intergraph Corporation.


RECENSIONE

Gis e WebGis a confronto Cartografia applicata ai sistemi informativi territoriali ESRI ArcGIS – MapInfo Professional – Autodesk Autocad Map 3D Quantum GIS – MapWindows GIS

AUTORE: FAUSTINO CETRARO EDITORE: EPC EDITORE, ROMA 2011 WWW.EPC.IT PAGINE: 431 PREZZO: 59,00 € ISBN: 978-88-6310-345-8 A CHI È DIRETTO: PROFESSIONISTI DEL SETTORE GIS-CARTOGRAFICO. STUDENTI DI INGEGNERIA, ARCHITETTURA, GEOLOGIA, ARCHEOLOGIA, AGRARIA.

Contiene il software GeoRef per eseguire operazioni di georeferenziazione sulle mappe.

N

on fatevi trarre in inganno dal titolo, si tratta infatti di un volume che illustra in una modalità chiara, efficace e fluente l’uso dei sistemi Gis di uso più comune, portando infine l’utente anche ad avere una panoramica sintetica sui sistemi WebGis. Un testo che affronta dal punto di vista pratico tutte le operazioni che vengono comunemente realizzate oggi con i sistemi Gis desktop, senza trascurarne le spiegazioni teoriche su concetti, formule, standards e normative che sono indispensabili per una corretta esecuzione ed uso dei sistemi informativi geografici. Partendo da una panoramica di base sulla rappresentazione cartografica della Terra e sui Sistemi di Riferimento, conduce l’utente ad effettuare, sotto una guida chiara ed efficace, tutte le operazioni che possono comunemente essere realizzate con i Gis, dal problema della georeferenziazione di mappe digitalizzate raster alla creazio-

visita il sito www.rivistageomedia.it

ne di modelli 3D con analisi delle varie possibilità di generazione di griglie regolari (grid), reti di triangoli irregolari (tin) e curve di livello (contour). Vengono poi affrontati i comuni problemi di elaborazione dei dati vettoriali per effettuare analisi spaziali, i collegamenti e le operazioni con tabelle di dati per guidare poi l’utente verso la generazione di mappe tematiche con impaginazione e stampa finale. Il tutto illustrato praticamente mediante l’uso dei software più comuni quali ArcGIS, MapInfo Professional, Autocad Map 3D, Quantum GIS, MapWindows GIS. Il testo chiude con un capitolo che introduce alla pubblicazione sul web, andando ad illustrare i vari sistemi WebGis che sono in uso comune alla data attuale, descrivendone puntualmente i passi essenziali per pubblicazione delle prime proprie mappe. Viene fornito a corredo un software di georeferenziazione che consente di associare mappe raster ai relativi

sistemi di riferimento con una semplice rototraslazione e variazione di scala basata sull’uso di 3 punti di cui siano conosciute le coordinate nel sistema di riferimento voluto. Peccato non sia stato implementato un algoritmo di compensazione che avrebbe potuto consentire l’uso di più punti valutandone i relativi scarti, considerato che l’operazione di puntamento manuale porta sempre con se degli errori. Da consigliare comunque a tutti coloro che, anche partendo da poche nozioni di base, vogliano crearsi una cultura sull’uso dei vari sistemi Gis oggi in uso comune, facendo pratica su esempi che comunque rappresentano molto bene i casi reali a cui nella pratica professionale ci si può trovare di fronte e considerando infine di poter disporre di un valido manuale, in italiano, pronto all’ausilio del professionista nell'esercizio della sua attività. (RC)

53


AGENDA

2013 6 - 9 febbraio 2013 XIV Meeting degli Utenti Italiani Grass e Gfoss Dipartimento di Scienze per l'Architettura della Scuola Politecnica Università di Genova http://geomorfolab.arch.unige. it/genova2013/ 17-23 febbraio 2013 17° Internationale Geodätische Woche 2013 Obergurgl, Austria http://www.uibk.ac.at/ vermessung/veranstaltung/ obergurgl.html 18-22 Febbraio 2013 Geospatial Conference in Tunis (GCT) Tunis - Tunisia http://www.gct-tunisia.com

6-8 marzo 2013 GeoViz_Hamburg 2013: Interactive Maps That Help People Think Hamburg, Germany http://www.geomatik-hamburg. de/geoviz/

17-19 Aprile 2013 International Forum Integrated Geospatial Solutions, the Future of Information Technologies Moscow, Russia http://sovzondconference. ru/2013/eng/

3-6 giugno 2013 33rd EARSeL Symposium 2012 Matera, Italia http://www.earsel.org/ symposia/2013-symposiumMatera/index.php

7-8 marzo 2013 EUROGI Conference 2013 'Opportunities Everywhere: Unlocking the Power of Geographic Information' Dublin, Irlanda http://www.eurogi.eu

13-16 maggio 2013 Geospatial World Forum Rotterdam - Paesi Bassi http://www. geospatialworldforum. org/2013/

6-7 giugno 2013 6th EARSeL Workshop on Remote Sensing of the Coastal Zone Matera, Italia http://www.earsel.org/SIG/ CZ/6th-workshop/index.php

19-21 marzo 2013 Global Geo 2013 Barcelona, Spain http://www.globalgeobcn.com/

26 - 28 febbraio 2013 Munich Satellite Navigation Summit 2013 Munich - Germania http://www.munichsatellitenavigation- summit.org

8-10 Aprile 2013 8th EARSeL Imaging Spectrometry Workshop Nantes, France http://www.sciences.univnantes.fr/lpgnantes/index. php?option=com_content&vie w=article&id=319&Itemid=30& lang=en

27-28 febbraio 2013 International Workshop ''The Role of Geomatics in Hydrogeological Risk” Padova http//www.cirgeo.unipd.it/ geomatics4risk/

17-18 Aprile 2013 14° Conferenza Italiana Utenti Esri Roma http://www.esriitalia.it/eventi/ conferenza-italiana-utentiesri/14a-conferenza-italiana.html

8 -10 maggio 2013 Convegno 2013 AIC Stati generali della Cartografia SASSARI http://www.aic-cartografia.it

25-28 giugno 2013 SIFET Convegno Nazionale 2013 - Tecniche moderne della geomatica e loro applicazioni in ambito legale e forense. Catania http://www.sifet.org



VENTO FREDDO. TERRENO SCIVOLOSO. UN SALTO DI 30 METRI. IN POSTI COME QUESTI SIAMO TOTALMENTE A NOSTRO AGIO. Non importa dove si sta lavorando, il nuovo ricevitore Trimble R10 GNSS misura più velocemente e più facilmente che mai. Trimble R10 utilizza una bolla elettronica per una maggiore precisione e garanzia di qualità, mentre il suo più leggero, design più ergonomico rende quei lunghi giorni sul campo molto più facile. Inoltre, offre una lunga serie di nuove tecnologie delle quali presto non potrete più fare a meno. Il nuovo ricevitore Trimble R10. Perché non sei solo fuori a misurare confini, tu li stai spingendo. Guard ail nuovo Trimble R10 su trimble.com/ R10showcase.

© 2012, Trimble Navigation Limited. Tutti i diritti riservati. Trimble e il logo Globe e Triangle sono marchi commerciali di Trimble Navigation Limited, registrati negli. Stati Uniti e in altri paesi. Tutti gli altri sono marchi dei rispettivi proprietari. SUR-208-IT


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.