GEOmedia 6 2008

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Si riaccende il dibattito sull'AGCN Dal 3D per i professionisti a quello di SketchUp Il PSC del Comune di Bologna Un report da ASITA 2008 A Tor Vergata nasce il G-Mett



FOCUS

SOMMARIO 16 Dalle applicazioni professionali al 3D per tutti di Domenico Santarsiero, Carlo Florio e Valerio Ancona

REPORTS

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Nuovi argomenti per una revisione della cartografia catastale di Carlo Cinelli

28 Bologna 3D: la pianificazione partecipata del Piano Strutturale Comunale di A. Deiana, A. Minghetti, L. Lorenzini e P. Africani

32 Un modello digitale del Piemonte con tecnologia IFSAR a cura di Intermap Technologies

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12a Conferenza Nazionale ASITA a cura della Redazione

Nasce il G-Mett dell’Università di Tor Vergata di Maria Ioannilli

ALTRE RUBRICHE

Si riaccende il dibattito sull'AGCN Dal 3D per i professionisti a quello di SketchUp Il PSC del Comune di Bologna

In copertina una scansione laser del Ponte dei Trepponti di Comacchio (FE). Il rilievo dei Trepponti di Comacchio (FE), effettuato da Geogrà, è stato eseguito mediante laser scanner HDS6000 della Leica Geosystems. A seguito del progetto di presa sono state eseguite 36 posizioni di scansione e le relative prese fotografiche mediante Cyclone External Camera Workflow. Questo sistema consente la presa fotografica dallo stesso punto di scansione poichè l’asse del sensore della camera è analogo a quello di acquisizione dello scanner.

Un report da ASITA 2008 A Tor Vergata nasce il G-Mett

(Immagine cortesia di Geogrà)

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LETTERE AL DIRETTORE

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MERCATO

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AZIENDE E PRODOTTI

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OPEN SOURCE

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UN ANNO DI GEOMEDIA

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AGENDA

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INDICE DEGLI INSERZIONISTI

UNIVERSITA’ E RICERCA

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23. - 25. febbraio 2009

© 2008, Trimble Navigation Limited. Tutti i diritti riservati. I loghi Trimble e Globe & Triangle sono marchi commerciali di Trimble Navigation Limited, registrati negli Stati uniti ed in alter nazioni. I software di controllo Trimble S8 e Trimble 4D sono marchi commerciali di Trimble Navigation Limited. Tutti gli altri marchi sono di proprietà dei rispettivi detentori. SUR-173


EDITORIALE

Direttore RENZO CARLUCCI direttore@rivistageomedia.it Comitato editoriale FABRIZIO BERNARDINI, VIRGILIO CIMA, LUIGI COLOMBO, MATTIA CRESPI, MICHELE DUSSI, SANDRO GIZZI, DOMENICO SANTARSIERO, LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO Direttore Responsabile FULVIO BERNARDINI fbernardini@rivistageomedia.it Hanno collaborato a questo numero: VALERIO ANCONA, PAOLA AFRICANI, PAOLO CAVALLINI, CARLO CINELLI, ANDREA DEIANA, CARLO FLORIO, MARIA IOANNILLI LUCA LORENZINI, GABRIELE MARASCHIN, ANDREA MINGHETTI, FRANCESCO ROTA NODARI, DOMENICO SANTARSIERO Redazione Viale Arrigo Boito, 126 00199 Roma Tel. 06.62279612 Fax 06.62209510 Skype: redazione.geomedia redazione@geo4all.it Marketing e Distribuzione ALFONSO QUAGLIONE marketing@geo4all.it Diffusione TATIANA IASILLO diffusione@geo4all.it Amministrazione A&C2000 s.r.l. Viale Arrigo Boito, 126 00199 Roma Web: www.geo4all.it E-mail: info@geo4all.it Progetto grafico e impaginazione DANIELE CARLUCCI dcarlucci@aec2000.eu Stampa S.B. Servizi s.r.l. Via Monte delle Gioie, 1 00199 Roma Condizioni di abbonamento La quota annuale di abbonamento alla rivista è di € 45,00. Il prezzo di ciascun fascicolo compreso nell'abbonamento è di € 9,00. Il prezzo di ciascun fascicolo arretrato è di € 12,00. I prezzi indicati si intendono Iva inclusa. L’editore, al fine di garantire la continuità del servizio, in mancanza di esplicita revoca, da comunicarsi in forma scritta entro il trimestre seguente alla scadenza dell’abbonamento, si riserva di inviare il periodico anche per il periodo successivo. La disdetta non è comunque valida se l’abbonato non è in regola con i pagamenti. Il rifiuto o la restituzione dei fascicoli della Rivista non costituiscono disdetta dell’abbonamento a nessun effetto. I fascicoli non pervenuti possono essere richiesti dall'abbonato non oltre 20 giorni dopo la ricezione del numero successivo. Editore Domenico Santarsiero Registrato al Tribunale di Roma con il N° 243/2003 del 14.05.03 ISSN 1128-8132 Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del contenuto di questo numero della Rivista in qualsiasi forma e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico, ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati, senza il consenso scritto dell’editore.

Internet, 3D, Google, GPS, Open Source e Obama. Mettiamo insieme il tutto e proviamo a vedere cosa succede nel mondo della rappresentazione e della progettazione civile e architettonica. Se Clinton liberò il GPS abbassando la selected availability da 100 a 20 metri circa, tutti noi ci chiediamo cosa farà ora Obama? I grandi player del settore stanno aspettando da lui nuove rivelazioni. Per il momento ci limitiamo ad osservare le grandi possibilità offerte dagli strumenti 3D in internet assistiti dai sistemi di posizionamento e andiamo a focalizzarci su uno dei dilemmi che ci hanno sempre accompagnato: l’incapacità di riuscire a disegnare direttamente in tre dimensioni, almeno per la grande maggioranza di noi. Stiamo vivendo oggi una fase di apprendimento di un nuovo linguaggio, conosciuto si da tempo, ma solo oggi finalmente liberato grazie alle nuove tecnologie. Un linguaggio che ci consente di andare oltre le classiche rappresentazioni bidimensionali spingendoci verso una visione naturale, possibile nell’ambito delle tecniche della rappresentazione prospettica. La Realtà Virtuale o, meglio, la Realtà Aumentata, che ci consentirà di interagire con il mondo in 3D, è in fase di avanzato sviluppo. Ma il salto da fare è enorme, concettualmente ancora lontano, anche se cominciamo a vedere oggi l’inizio di una nuova analfabetizzazione in merito alla capacità creativa tridimensionale del genere umano. 3D e geomatica sono strettamente connessi. Tutto quello che attualmente viene acquisito con i metodi della prima viene poi trasferito all’interno delle soluzioni CAD. Quale insegnamento si può restituire alle nuove generazioni di architetti, ingegneri e geometri che tra poco si troveranno a dare il loro contributo? Sicuramente la chiave di ciò è nei software, tra i quali si sta sviluppando una grande competizione a livello commerciale, basti pensare ad AutoCAD e l’Open Source, dove anche Google è ormai protagonista. Questo è proprio quello che ci viene rivelato da un giovane ma esperto designer 3D, all’interno dell’intervista relativa alla sua esperienza e che potrete leggere nel Focus relativo alla modellazione 3D. Sempre nel settore della progettazione 3D si sviluppano i temi di altri due contributi, uno dedicato a Bologna ed alla sua pianificazione urbana e l’altro inerente il nuovo modello digitale del terreno italiano ricavato dalla tecnica interferometrica IFSAR di Intermap. Per una visione di alcuni riferimenti teorici alle tecniche SAR rimane attuale un mio vecchio articolo intitolato “Dalla Fotogrammetria alla Radargrammetria” (GEOmedia n. 4–2004). Al di là del tema di questo numero abbiamo poi una lunga serie di Lettere al Direttore sul tema della necessità di una struttura nazionale per il coordinamento geodetico (la proposta della voluta e contestata AGCN); l’argomento è importante e la volontà di pubblicare il maggior numero possibile di interventi, nonostante i problemi di spazio che una scelta del genere implica, fa uscire questo numero di GEOmedia con un po’ di ritardo: i lettori non ce ne vogliano per questo. E’ comunque già in preparazione l’edizione 2009, all’interno della quale saranno presenti importanti novità. Noterete anche che questo numero è stato numerato come 6-2008: ciò è dovuto a necessità di facilitazione della catalogazione delle uscite. Da ora in poi i numeri faranno riferimento alla nuova periodicità bimestrale della rivista. Concludo introducendo la nuova rubrica dedicata all’Open Source nella quale verranno trattati i temi relativi a questo emergente segmento con la competenza delle associazioni di settore quale GFOSS.it

Buona lettura, Renzo Carlucci direttore@rivistageomedia.it


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N°6 2008 Il tema caldo dell’istituzione di un’Agenzia Geodetica Cartografica Nazionale (AGCN) è tutt’altro che sopito e, al contrario di quanto si pensava (vedi Mercato in GEOmedia 4-2008), l’interesse degli addetti ai lavori alla questione non è diminuito. Per questo la redazione di GEOmedia,

LETTERE AL DIRETTORE

di concerto con le parti interessate, ha deciso di dedicare uno dei due Focus di questo numero (il cui tema editoriale sono le applicazioni 3D) all’AGCN: e ha pensato di farlo pubblicando alcune delle lettere giunte in redazione ed integrandole con il contributo del nostro Direttore.

Agenzia Geodetica Cartografica Nazionale:

realtà o utopia?

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e molte lettere che sono giunte alla redazione di GEOmedia con riferimento al tema dell’istituzione dell’AGCN, hanno imposto una riorganizzazione del tema editoriale di questo numero in favore della loro pubblicazione e di un loro maggior risalto. Tornando leggermente indietro, è facile individuare nella nota presente sul numero 4-2008 di GEOmedia ed intitolata “Dove va a finire la proposta di Agenzia Geodetica Cartografica Nazionale?” (pagina 15. Ndr), la scintilla che ha ravvivato il fuoco di questo dibattito. La levatura delle figure implicate nel confronto poi, ci ha dato un ulteriore spunto per riprendere l’importante questione relativa alla mancanza legislativa in cui il nostro settore versa, dal momento in cui la Legge quadro sulla Cartografia venne menomata per l’abolizione della Commissione Geodetica Nazionale, negli anni ‘70. Per questo siamo lieti di ospitare tali lettere, nella speranza che tornino utili sia per il mantenimento del dibattito che per la sua diffusione, per arrivare magari ad un tavolo congiunto nel quale tutti gli interessati possano liberamente confrontarsi, esprimersi ed adottare una linea condivisa. La prima lettera che ospitiamo ci viene dal prof. Luciano Surace, Presidente di ASITA. Giova ricordare, al fine di un corretto inserimento della lettera nel contesto della discussione, che il manifesto originale per l’istituzione dell’AGCN fu firmato, nel 2006, in completa autonomia rispetto agli organi cartografici dello Stato. Per esigenze editoriali non ci è possibile riprodurre ogni riga del contributo. Vengono tuttavia salvaguardati i concetti principali. Ricordiamo comunque che la lettera del prof. Surace è stata pubblicata integralmente già il 12 dicembre scorso sul sito web di GEOmedia (www.rivistageomedia.it), nella categoria news istituzionali.

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Caro Direttore, […]Nella tua sintetica quanto incisiva nota pubblicata sull’ultimo numero ricevuto (4-2008. Ndr.), ti chiedi e chiedi “Dove va a finire la proposta di Agenzia Geodetica Cartografica Nazionale?” e ancora “Quale istituzione o ente avrà la capacità e il potere di formulare standard e metodi per l’adeguamento a livello europeo, se ancora neanche a livello nazionale ciò è stato realizzato?”. […] Ti scrivo in qualità di estensore materiale della mozione presentata dai Proff. Mattia Crespi e Fernando Sansò e da me al Convegno “Reti di Stazioni permanenti GNSS e Servizi di Posizionamento per l’eGovernment” tenutosi a Roma nell’ormai lontano 2006; quella mozione portò, dopo l’approvazione unanime dei convegnisti, al manifesto per la costituzione dell’AGCN, poi maturato in disegno di legge presentato in Senato (19 marzo 2008. Ndr.) e “naufragato” con il rinnovo del Parlamento. […] In verità il dl presentato dalla


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Sen. Loredana De Petris aveva, secondo me, la funzione primaria di segnalare una situazione di insostenibile sofferenza, senza per altro presumere di essere la panacea dei nostri mali. Voci raccolte in giro, sicuramente credibili (vox populi, vox dei) ancorché non formalizzate, narrano di reazioni virulente a vari livelli di responsabilità centrali e periferiche contro il dl e, incredibile dictu, persino contro singoli sottoscrittori del manifesto. […] Sono ormai tanti lustri che assisto ad iniziative mirate ad una riforma del settore. […] La caratteristica comune a tutte le iniziative precedenti, assente nell’iniziativa del manifesto, era però quella di un processo che nasceva nel segreto di alcune stanze frequentate in modo lobbystico e carbonaro. Una caratteristica che rendeva sempre lecito e credibile il sospetto che si trattasse di operazioni di potere mirate solo a sostituire una lobby con un’altra. Affatto diversa è l’iniziativa partita con la mozione congressuale. […] Con il rinnovo democratico del parlamento il problema [dell’istituzione di un’AGCN] sembrava sopito e sopraffatto da altri e più gravi malanni che affliggono il nostro Bel Paese e il villaggio globale. Invece parrebbe, stando alle solite voci, che ai primi dello scorso mese di giugno, con l’approssimarsi del solstizio d’estate, un improvviso soprassalto abbia indotto qualcuno, presso il Dipartimento di ingegneria idraulica, ambientale, infrastrutture viarie e rilevamento del Politecnico di

Milano, a scrivere una lettera al Ministero della Difesa, sollecitando una ripresa dell’iniziativa. La mia esperienza mi porterebbe a pensare a un intervento preventivamente concordato, ma non ho elementi a sostegno di una tale affermazione e me ne astengo; a pensar male si può forse indovinare, ma sicuramente si fa peccato. Dio me ne guardi! E’ un’iniziativa che andrebbe verificata e confermata o smentita, ma non ne ho modo. Certo è possibile, in linea del tutto teorica, che, trattandosi di un dl, l’ufficio legislativo del Ministero abbia esaminato la missiva e si sia preventivamente premunito di un parere (estivo?) degli enti interessati. A noi comuni mortali non è dato sapere come le cose siano andate o stiano andando. A noi è però concesso un esercizio intellettuale di simulazione degli eventi e di giudizio sulle ipotesi possibili: un’iniziativa mirata verso il Ministero della Difesa, individuato non si sa in base a che cosa come interlocutore privilegiato sul tema “Commissione Geodetica Italiana”, presenterebbe, a mio avviso, caratteristiche di basso profilo culturale, di inefficacia politica e di frustrante rinvio del problema, almeno per chi fosse intellettualmente (cioè disinteressatamente) convinto della necessità di una revisione del sistema delle informazioni geografiche della nostra Nazione. La grave crisi che sta cominciando a mordere l’economia reale non può non generare un giustificato taglio delle spese a partire da quelle meno strategicamente

compatibili con la missione di ciascun comparto pubblico. Un’analisi tanto semplice quanto rigorosa consente di verificare quale sia l’attuale stato di salute del nostro settore […], quale sia la collocazione scelta in Europa per gli organismi deputati all’acquisizione e alla gestione delle informazioni territoriali. Un’analisi tanto semplice quanto rigorosa convincerebbe chiunque – purché intellettualmente onesto (cioè disinteressato) – che il sistema necessita di una regia centralizzata fondata sul cambiamento concettuale della parola d’ordine che dagli addetti ai lavori più responsabili e attenti viene da sempre utilizzata per sensibilizzare la classe politica. Abbiamo infatti sostenuto e sosteniamo che l’informazione territoriale è indispensabile per governare il territorio, ponendoci così sullo stesso piano di chi correttamente sostenesse che l’informazione sulla giustizia è indispensabile per governare la giustizia, quella sulla scuola per governare la scuola e così via... Nulla di più fuorviante: l’informazione territoriale, logicamente alla pari e cronologicamente prioritaria rispetto alle informazioni provenienti dai cadenzati e strutturali censimenti generali della popolazione, è indispensabile per governare tutto il resto, per governare e basta, senza un limitativo complemento oggetto. Quale governo nazionale dotato di un minimo senso di responsabilità accetterebbe di avere dati statistici sulla popolazione di attendibilità e

Figura 1 - Le cartografie riportate sono relative ad una zona centrale di Milano ed evidenziano bene la situazione di mancato aggiornamento del Catasto. l compito di indirizzamento dell'Agenzia Geodetica Cartografica Nazionale dovrebbe poter risolvere tali situazioni di incongruenza.


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N°6 2008 datazione differenti da regione a regione, da provincia a provincia nella stessa regione e da comune a comune nella stessa provincia? […] Figuriamoci poi se accetterebbe risultati di censimenti condotti con criteri geograficamente differenti e quindi non confrontabili! Di certo si griderebbe allo scandalo! Eppure è quello che sta avvenendo nel settore delle informazioni territoriali. […]L’assenza di una generalizzata rivolta intellettuale contro una situazione oggettivamente scandalosa si giustifica con un’imperdonabile ignoranza o con una colpevole e miope connivenza. Tertium non datur! Occorre dunque urgentemente predisporre gli strumenti legislativi e finanziari per la più importante e meno costosa di tutte le opere pubbliche: un nuovo rilevamento generale del territorio all’altezza delle esigenze del terzo millennio e in sintonia con quanto si va facendo nel resto d’Europa; un rilevamento che costituisca la base di un moderno “catasto multifunzionale”, in sostituzione dell’attuale sistema informativo territoriale catastale, che versa in condizioni che con un eufemismo potremmo definire critiche. Occorre individuare una soluzione strutturale che superi gli equilibri fragili, inefficaci e costosi costruiti negli ultimi decenni in materia di cartografia ufficiale. Occorre assicurare il coordinamento e la differenziazione tra pubblici produttori, pubblici utilizzatori e gestori di informazioni territoriali, monitorando contestualmente l’avanzamento delle attività e le mutanti esigenze degli utenti di quelle informazioni. Occorre contemporaneamente definire, con riferimento all’informazione territoriale, gli

strumenti e i moduli formativi di qualità certificata a livello europeo, definendo le conoscenze essenziali nel ciclo educativo. Ma è altresì vitale innescare processi di formazione permanente, per affrontare la prorompente evoluzione tecnologica. […] Compito dei politici responsabili è quello di individuare e privilegiare le riforme che richiedono investimenti di massimo rendimento. […] Tale è la riforma delle strutture preposte alla produzione di informazioni geografiche a supporto di tutte le decisioni di governo nazionale e locale. Gli economisti mi risponderanno che i soldi non ci sono: questa proposta porterebbe a una spaventosa catastrofe, a una disastrosa inflazione. Ma so bene che, in Italia, quando bisogna sprecarli, i soldi ci sono sempre. Sui palcoscenici dove si consumano i balletti autoreferenziali della politica, ho ascoltato di frequente l’accorata meraviglia di ministri, parlamentari e giornalisti, nel chiedere perché un chilometro di alta velocità in Italia costi tanto più che nel resto d’Europa. A parte il fatto che le domande spetterebbero a noi cittadini e a loro le risposte, si sono mai chiesti quei signori quanto costi in Italia, in termini di tempo e denaro, gestire la fase degli espropri, anche solo per l’individuazione dei soggetti interessati, dopo aver redatto un progetto di qualsivoglia infrastruttura? Hanno mai avuto il buon senso di andare a vedere, che so io, in Austria o in Spagna, come interagiscono progettazione, sistemi informativi e diritti dei cittadini? […] In una società confusa […] forse è possibile il germoglio silenzioso di minoranze trasversalmente attive, come i firmatari del manifesto, magari in una nuova riproposizione. […] Grato per l’attenzione, ti saluto cordialmente. Luciano Surace

La risposta alle istanze messe in risalto dalla lettera del Presidente ASITA – che ha evidentemente suscitato nuovi motivi di interesse verso l’AGCN (a giudicare almeno dal forte numero di accessi al nostro sito a seguito della pubblicazione elettronica) – non si è fatta attendere: i proff. Giorgio Bezoari e Attilio Selvini del Politecnico di Milano, in un’altra lettera si pongono così nei confronti della questione.

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Figura 2 - Un momento della conferenza per la presentazione del Disegno di Legge per l'istituzione dell'AGCN tenutasi in Senato, lo scorso 19 marzo 2008.

Egregio Direttore, ci sia permesso di fare luce sulla vicenda relativa ad una lettera a suo tempo da noi inviata alla segreteria particolare del Ministro della Difesa onorevole Ignazio La Russa. In risposta al Presidente dell’ASITA che lamenta un’iniziativa sul tema della “Commissione Geodetica Italiana”, iniziativa che sarebbe dovuta ad un presunto “soprassalto estivo” e che quindi andrebbe verificata, confermata o smentita, eccoci pronti a fornire qui avanti la conferma. Precisiamo infatti che per “qualcuno” del DIIAR del Politecnico di Milano, si devono intendere i firmatari di questa replica, i quali, qualificandosi per esteso, come si conviene in simili circostanze, hanno inteso sollecitare un incontro con il Ministro della Difesa, allo scopo di riavviare un dibattito sulla necessità di ripristinare la Commissione, a suo tempo inopinatamente cancellata come “Ente inutile”(!). Fatta questa premessa, non si capisce quale negligenza, oscura manovra o malefatta possa avere comportato tale azione, a meno che non si ritenga che sarebbe stato necessario chiedere un preventivo avallo a chissà chi (superiore per grado, virtù o carriere, oppure depositario del diritto di trattare in via esclusiva tali argomenti!). Riteniamo, per contro, di poter vantare autonomia sufficiente per intraprendere un’azione volta esclusivamente al ripristino di un Ente che (e non noi soli: si veda l’elenco di chi ne richiede la rinascita!) riteniamo fondamentale nell’ambito della comunità scientifica alla quale apparteniamo. Quanto ai richiami circa il disinteresse, possiamo assicurare (ed i nostri trascorsi così come il presente lo testimoniano ampiamente) che tale è in assoluto lo spirito che ha animato l’iniziativa: nessuno di noi è alla caccia di posti o prebende. In ogni caso potrà forse tranquillizzare coloro che si ritengono gli interlocutori privilegiati, se non addirittura esclusivi di questo eventuale processo di ricostituzione, la notizia che tutto si è arenato, dopo la richiesta di colloquio che tanto clamore e disappunto sembra avere suscitato in qualcuno, fermandosi alla Segreteria particolare del Ministro: infatti la richiesta non ha avuto risposta o seguito alcuno. Piuttosto ci preoccupa il fatto che una richiesta personale inviata alla segreteria di un Ministro della repubblica in carica, sia finita in pasto a persone estranee al dicastero: ma di ciò chiederemo


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debito conto altrove. Prima di chiudere questa nota di replica, dobbiamo osservare che non si capisce cosa voglia significare l’affermazione di un presunto:”…basso profilo culturale, di inefficacia politica e di frustrante rinvio del problema” con l’ulteriore richiamo al “disinteresse” che sembra essere ritenuto il leit-motiv del quale peraltro non comprendiamo l’insistente richiamo (forse perché qualcuno ha invece degli interessi particolari in questa vicenda: ebbene, se così fosse questi non siamo certamente noi!). Siccome sembra essere rilevante, fra l’altro, la critica che si formula per avere individuato come interlocutore il Ministero della Difesa, proviamo un certo disagio nel ricordare che a tale Ministero fa capo il principale Ente Cartografico dello Stato e che proprio dell’IGM il Presidente dell’ASITA è stato per quasi un trentennio apprezzato dipendente e poi dirigente. Giorgio Bezoari e Attilio Selvini

E’ sicuramente poco incoraggiante sentire che tale iniziativa è comunque fallita prima ancora di arrivare al Ministro, probabilmente giudicata di poco interesse dalla Segreteria particolare. Devo dire che subito dopo il cambio di governo mi sono premurato di contattare il nuovo Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ovviamente tramite la sua Segreteria particolare, per cercare di capire come si sarebbe potuto riprendere l’iter parlamentare del Disegno di Legge in questione. Purtroppo dall’epoca non ho ricevuto ancora alcuna risposta. Anche questa lettera è stata già pubblicata sul web lo scorso 12 gennaio ed è disponibile in versione integrale sul sito www.rivistageomedia.it, nella categoria news istituzionali.

Illustre Direttore, Le scrivo con riferimento alla notizia pubblicata nel n. 4-2008 [di] GEOmedia. […] A tale proposito, desidero informarLa che questo Istituto non sta avviando alcun “tavolo di concertazione all’interno del Ministero della Difesa” nella tematica in argomento, anche se l’Ente partecipa attivamente e con brillanti risultati ad altri tavoli, riguardanti la Rete Dinamica Nazionale (che entrerà in

vigore nel corso del 2009), le attività geotopocartografiche a livello regionale, l’aggiornamento delle specifiche tecniche per il DB25 e per il DBTopo, la copertura mondiale di cartografia alla scala 1:50000 nell’ambito del Progetto MGCP, ecc. In aggiunta a quanto sopra, sono costretto altresì a manifestarLe la mia più profonda perplessità circa i supposti “secolari conflitti che vedono i rapporti tra Difesa e Ambiente”, con il quale ultimo dicastero l’IGM (in rappresentanza della Difesa) intrattiene rapporti di piena collaborazione, nella stesura delle specifiche tecniche e nella validazione dei dati, nell’ambito del recente accordo per la realizzazione del Piano Nazionale di Telerilevamento. Concludo inoltre precisando che, qualora si manifestassero intenti per l’apertura di un tavolo di confronto per un riordino del comparto scientifico, l’IGM sarà pienamente disponibile a fornire il proprio contributo, sulla base di un’esperienza maturata in 137 anni di attività. […] L’occasione mi è gradita per formulare a Lei, alla Sua rivista ed ai lettori tutti i più cordiali saluti e gli auguri per un futuro più roseo e ricco di soddisfazioni professionali. Brig. Gen. Carlo Colella

Ricordiamo che anche questa lettera è stata già pubblicata sul web lo scorso 12 gennaio ed è disponibile in versione integrale sul nostro sito www.rivistageomedia.it, nella categoria news istituzionali. Desidero porgere i miei più sentiti ringraziamenti al Comandante dell’Istituto Geografico Militare Gen. Brig. Colella per essere intervenuto ed aver portato luce sulla questione, rammaricandomi al contempo di aver recepito illazioni senza fondamento che possano aver portato elementi di discordia. Sono invece assolutamente stimolato dalla sua disponibilità di partecipazione e penso di agire nel nome dei nostri lettori e di tutti gli addetti al settore, invitando le istituzioni competenti ad avviare un tavolo di confronto per il riordino del comparto scientifico. La necessità è sentita e a tal proposito ho interpellato il prof. Fernando Sansò del Politecnico di Milano per intervenire sulla questione; Sansò, lo ricordiamo, è stato anch’egli tra i promotori iniziali del Manifesto per l’istituzione dell’AGCN.

Caro Direttore, mi hai sollecitato un intervento sulla questione dell’Agenzia Geodetica Cartografica Italiana (AGCI) e una riflessione sulla possibilità di reinquadrare l’iniziativa alla luce della situazione attuale. Ti ringrazio e rispondo volentieri su un tema così importante. Nel contempo hai richiamato la mia attenzione su una lettera di Luciano Surace dedicata all’argomento, di cui avevo sentito ma che non avevo ancora letto. Ora invece, purtroppo, si. La questione si pone su diversi livelli: a) è giusto, logico e vantaggioso per il paese proporre un’azione che porti alla creazione di una AGCI dove si coniughino la definizione dei problemi di inquadramento geodetico e di gestione dell’informazione territoriale, unificando ed armonizzando gli aspetti avanzati di ricerca con quelli concreti dell’organizzazione delle banche dati e l’implementazione di un servizio a supporto di tutte le attività “cartografiche” degli enti pubblici e privati? b) Come si caratterizza la situazione attuale rispetto a tre anni fa quando l’idea ha mosso i “primi” passi? c) Quale strada, quale metodo adottare per muoverci in quella direzione? a) La prima domanda è, in fondo, retorica. Il modo in cui è formulata chiarisce già il mio punto di vista: è ovvio che giungere alla creazione di un organismo di coordinamento e integrazione dei diversi aspetti dell’acquisizione, gestione e controllo dell’informazione territoriale sia a mia opinione un buon passo avanti di cui l’Italia ha bisogno e che corrisponderebbe a quel clima di miglioramento generale di efficienza dello stato che tutti sembrano invocare. Che questo sia il problema numero uno dell’Italia non credo, e mi pare che sbandierarlo per tale serva solo a metterci nel ridicolo. Che questo sia un problema serio la cui soluzione può dare importanti risultati nel medio e lungo termine, mi sembra proprio vero. Per questo motivo ho firmato la prima mozione del meeting di Roma nel 2006; non me ne sono mai pentito e non ho mai pensato di ritrattare questa mia posizione. Ma il perseguire questo scopo è forse un’azione che si svolge nel vuoto? Basta enunciare l’idea “giusta” perché questa si materializzi e si autorganizzi? b) Naturalmente no, gli attori in

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N°6 2008 campo ci sono e sono molti e spesso non concordi e comunque, mi pare, nessuno di loro dotato di massa sufficiente e far convergere gli altri su una soluzione unitaria. Ma come è evoluta la situazione negli ultimi tre anni, ci si muove verso una qualche chiarificazione, la dispersione di idee e di mezzi è diminuita? I processi, come spesso accade, mi paiono contradditori. Da un lato mi pare che vi siano nuovi fattori di aumento della confusione. Persino un ambito, che più unificante di così non potrebbe essere come quello del sistema di riferimento geodetico definito per via GPS e della sua “distribuzione” agli utenti, ha visto il passaggio da pochi soggetti interessati, l’Agenzia Spaziale e qualche Università, ad una moltitudine di soggetti interessati, con lo sviluppo delle reti regionali, lo sviluppo di una rete nazionale per la scienza geofisica, l’entrata in campo dell’ industria privata e finalmente il rientro di IGM con la sua azione per la definizione della Rete Dinamica Nazionale. Eppure non vedo solo confusione e dispersione. Vedo anche fenomeni di convergenza positivi. Ad esempio, tanto per parlare di casa mia, mi pare che il tasso di litigiosità accademica nel settore sia assai diminuito e ciò mi rallegra, diminuendo quella fastidiosa sensazione legata all’immagine manzoniana dei polli di Renzo. Ma, ancora più importante, vedo una linea di convergenza di intenti tra alcuni protagonisti primari: le regioni, che si esprimono attraverso il CISIS, e l’IGM. Ad esempio proprio sulla questione del sistema di riferimento abbiamo visto la creazione di tavoli per la formulazione di regole condivise e distinzione dei ruoli. E’ un fatto positivo questo? E’ una tendenza che va appoggiata, come ad esempio sto facendo io, con molte altre Università, partecipando al tavolo di concertazione e (cosa ancor più importante) ai lavori di calcolo che ne conseguono? c) Qui entriamo nel terzo punto; come si raggiunge il nostro obiettivo? Naturalmente qui i pareri si dividono, legittimamente. Mi pare che vi sia chi pensa che l’enunciato razionale della soluzione, oggettivato in un atto di legge, sia di per sé la soluzione stessa. Io credo di no, perché mi pare che in Italia non manchino esempi di leggi molto belle, totalmente disattese. Io credo che un riordino legislativo sia comunque un fine da perseguire ma assieme alla creazione di un percorso condiviso in cui gli Enti

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esistenti possano arrivare a riconoscersi. So che è difficile e forse utopistico, ma temo che gli atteggiamenti del tipo tabula rasa creino ostilità, levate di scudi e, spesso anche giuste, rivendicazioni di attività importanti svolte nel passato, come scusa per continuare così. Se un bisogno vero esiste, ed io credo che vi sia, bisogna portare tutti gli attori principali a riconoscerlo ed a trovare un’intesa. Da ciò discende un corollario ed è che, oltre alle azioni di rivendicazione è bene rimboccarsi le maniche e cercare di far si che ciò che si mette in atto, i progetti concreti, vengano svolti al meglio possibile. Credo che questo renda più chiara, non più oscura, la necessità di un migliore coordinamento. Naturalmente ho un “mio” interesse nel lavorare in questo modo ed è di rendere ben evidente la necessità che il progresso tecnologico del settore sia accompagnato da una buona ricerca che possa vedere gli scienziati italiani tra le prime file a livello internazionale, cosa potenzialmente possibile, se ne avranno i mezzi. Credo che ciò sia lecito e quindi lo rivendico apertamente. Certo può darsi che la via sia illusoria ed altri abbiano ragione nel portare avanti visioni diverse. Comunque non entro nel merito degli argomenti portati da Surace per designare un “complotto”, a cui non ho mai preso parte come poi è stato evidente, anche perché nonostante la veemenza delle parole quelli rimangono ragionamenti a livello del pettegolezzo. Tornando a questioni di maggior peso e riassumendo, vorrei ribadire, insieme a molti amici che nell’Università la pensano come me, che resto disponibile ad iniziative concrete, a manifestazioni, a prese di posizione, a ragionamenti che portino, come ho detto, nella direzione di un miglior coordinamento delle nostre attività di settore, sottoponendo alla parte politica la necessità di arrivare ad una conclusione legislativa che regoli le attività “geodetiche-cartografiche” nel paese. Fernando Sansò

E’ un peccato che il riferimento manzoniano sia rimasto l’unica immagine rappresentativa del nostro contenzioso accademico e scientifico. L’augurio è invece che tale dibattito riprenda in maniera positiva: solo uno spirito critico potrà infatti evitare che sopraggiunga il silenzio sulla

questione, il che sarebbe sintomatico di un tacito accordo che altro non sarebbe invece che l’inizio del decadimento della crescita culturale e scientifica del nostro Paese. Di certo le risposte che l’istituzione di un’AGCN potrebbe fornire sono tantissime; risposte pratiche, soprattutto, per tutti quei professionisti che quotidianamente debbono scontrarsi con incongruenze e difficoltà che di certo non facilitano il loro lavoro. In questa situazione il ruolo di GEOmedia, nel porsi come principale organo di espressione del settore, è quello di favorire il dibattito: sia dando visibilità al contenzioso che proponendo e accendendo nuove questioni al riguardo.

Renzo Carlucci direttore@rivistageomedia.it


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GEOmedia

N°6 2008 In ricordo di Peter Burrough Peter Burrough è scomparso agli inizi del mese di gennaio 2009. E’ facile ed auspicabile che molti dei lettori di questo annuncio abbiano studiato, letto e consultato i testi di Peter ed in particolare il ben noto “Principles of GIS” del 1996, basato su di una precedente pubblicazione del 1986. La sistematizzazione dei GIS fatta da Burrough nel suo volume e nel suo insegnamento per tanti anni condotto presso la Università di Utrecht, è assolutamente fondativa e tale rimarrà nella storia del GIS. Penso anche che alcuni di voi ricordino che Peter è stato invitato da AM/FM a tenere una relazione alla prima conferenza ASITA a Parma, affrontando un tema molto attuale come quello della ESDI (European Spatial Data Infrastructure), già nel 1998. Di quella relazione esiste ancora la paper ed AMFM GIS Italia (www.amfm.it) ha ritenuto opportuno riproporla tramite il proprio sito, per ricordare un grande studioso ed una persona estremamente positiva, che ha dato molto alla scienza, all’università ed alla comunità GIS. Peter Burrough è stato fondatore di AGILE (www.agile-online.org) e attivatore di EUROGI (www.eurogi.org); personalmente ho avuto quindi molte occasioni di poter lavorare con lui. Vorrei ricordare il suo entusiasmo di professore e ricercatore con la foto che lo ritrae (Peter è l’ultima persona a destra con la camicia bianca) nel team di un progetto europeo nel 1997, sempre intento nel coniugare l’informazione geografica per la Scienza e per i Sistemi conferendo continuamente a quella lettera “S” un duplice significato.

Mauro Salvemini – Presidente AM/FM GIS Italia

Errata Corrige e precisazione su proprietà immagini Segnaliamo che nel numero di 5-2008 di GEOmedia – Speciale ITS&Infomobilità, il nome di uno degli autori dell’articolo “Come muoversi a Roma con il trasporto pubblico e il Bike Sharing” è stato pubblicato in maniera errata. Il nome corretto è infatti Emilio Cera e non Pera come erroneamente riportato. Ci scusiamo con Emilio Cera, Responsabile direzione sistemi in ATAC, per l’accaduto. Su indicazione di uno degli autori, precisiamo che nell’articolo “Cartografia storica: valorizzazione e fruizione in ambiente digitale” pubblicato nella rubrica Cartografica in GEOmedia 42008, l’utilizzo dell’immagine in figura 2 (riguardante la ichnoscenografia di Bologna) è stato autorizzato dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna, in data 22 ottobre 2008.

La Redazione

Un collega e un amico che se ne va Con rimpianto diamo un annuncio che abbiamo voluto evitare di dare sul web per far sì che non venisse persa nel mare magnum della rete. Lo scorso 5 novembre il caro Stefano Lemma di Geotop ci ha lasciato. Solo pochi mesi prima Stefano aveva scoperto di essere afflitto da un male gravissimo. Per chi lo conosceva bene vale il ricordo della persona speciale che era; per chi lo conosceva meno, si può dire che difficilmente si incontrano persone così leali, oneste e sincere. La redazione di GEOmedia, nel salutare per l’ultima volta Stefano, si sente vicina al dolore della famiglia.

MERCATO

NAVTEQ estende l’accordo commerciale globale con Microsoft NAVTEQ ha annunciato di aver esteso l’accordo in essere con Microsoft. Il nuovo contratto fornisce a Microsoft l’accesso a tutti i 74 paesi contenuti nel database cartografico NAVTEQ. Questo accordo pluriennale attribuisce inoltre a Microsoft il diritto di utilizzare i contenuti NAVTEQ, quali gli elenchi Extended Listings, Transport, Discover Cities e Voice. Microsoft implementerà i dati NAVTEQ nelle sue soluzioni internet e nei suoi software cartografici. Il rapporto tra NAVTEQ e Microsoft inizia dieci anni fa, quando Microsoft sceglie NAVTEQ come fornitore di dati cartografici per le sue applicazioni di Stati Uniti e Canada. La relazione

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commerciale si è poi estesa negli anni seguenti, inglobando le cartografie NAVTEQ relative a Europa occidentale, Asia e Messico. Ora, il nuovo accordo consente a Microsoft di fornire soluzioni globali in grado di rispondere alle esigenze della sua diversificata clientela internazionale.

(Fonte: NAVTEQ)

Dedagroup acquisisce Sintecop

Continua il percorso di specializzazione e crescita per Dedagroup nei suoi mercati di elezione, attraverso l’acquisizione del 100% di Sintecop, azienda specializzata nella fornitura di sistemi informativi integrati per i Comuni e di soluzioni gestionali per le medie aziende, con una rilevante presenza nel Nord-Ovest. L’operazione prevede anche l’ingresso dei soci amministratori di Sintecop nella compagine sociale di Dedagroup con partecipazioni di minoranza. Con questa acquisizione Dedagroup rafforza il suo disegno strategico denominato “Federazione delle Competenze” che rappresenta la principale linea guida del proprio piano di sviluppo. Sintecop manterrà la sua identità societaria ed industriale e la sua gestione viene affidata al nuovo Consiglio di Amministrazione, così composto: Presidente Gisella Milani, Amministratore Delegato Alessandro Pocher, Consigliere Marco Raoss. (Fonte: Dedagroup)


Presentato a novembre l’VIII Rapporto Civita

E’ stato presentato, lo sorso 26 novembre presso il Palazzo Fontana di Trevi a Roma, l’VIII Rapporto dell’Associazione Civita. Il rapporto, intitolato “Galassia Web. La cultura nella rete”, curato da Paolo Galluzzi e Pietro A. Valentino e realizzato con il contributo di Boeing, sottolinea la crescente importanza che le tecnologie ICT hanno in un corretto sviluppo della cultura. Secondo i dati, l’Italia sembra essere in ritardo nei

confronti di altri paesi, soprattutto se si considera il comparto museale. Il problema non viene tanto individuato nella scarsa presenza online (i musei italiani in rete sono aumentati esponenzialmente negli ultimi dieci anni), quanto piuttosto negli effimeri investimenti che vengono fatti in questo senso; la spesa media per il web da parte dei musei non supera infatti i 2000 euro l’anno e ciò si ripercuote nello sviluppo di contenuti pensati appositamente per internet, con una perdita in termini di promozione della visita fisica al museo stesso. L’evento è stata anche l’occasione per trattare le problematiche riguardanti la nostra compagnia aerea di bandiera: pensare infatti Alitalia come vettore principale del turismo made in Italy è un’ipotesi da non sottovalutare. Durante la presentazione si è avuto anche modo di trattare i recenti progetti di Google, che hanno visto la virtualizzazione di molti monumenti del nostro Paese. Ciò basta a comprendere quanto profondo potrebbe diventare nei prossimi tempi un coinvolgimento delle tecnologie anche geospaziali - in questo processo di svecchiamento tecnologico dell’immagine culturale dell’Italia. (Fonte: Redazionale)

INFOSAT: tecnologie satellitari per l’infomobilità Lo scorso 15 dicembre 2008 è stato avviato il Progetto INFOSAT, il cui obiettivo è di sviluppare e sperimentare operativamente tecnologie e soluzioni innovative per l’infomobilità urbana ed extraurbana. Il Progetto, finanziato dalla Agenzia Spaziale Italiana ed affidato alla NEXT Ingegneria dei Sistemi, ha l’ambizioso obiettivo di fornire un significativo apporto al complesso problema della circolazione veicolare attraverso lo sviluppo di una infrastruttura telematica. INFOSAT svilupperà una serie di servizi innovativi basati sulle tecnologie di navigazione satellitare ed in particolare sul futuro sistema di navigazione europeo Galileo. Per questa data il team del Progetto INFOSAT vuole rendere disponibili a livello nazionale applicazioni innovative che sfruttino appieno le caratteristiche EGNOS come precursore di Galileo, e che contribuiscano ad implementare soluzioni rispondenti alle crescenti esigenze della circolazione veicolare. Il team vede coinvolte aziende di livello nazionale, università ed istituzioni locali, con un significativo coinvolgimento delle piccole e medie imprese. Informazioni più dettagliate sul sito www.progettoinfosat.it (Fonte: NEXT Ingegneria dei Sistemi)


GEOmedia

N°6 2008 L’esperienza di Codevintec al servizio di Reson Dopo soli pochi mesi dall’acquisizione della rappresentanza esclusiva del marchio Reson, Codevintec comunica di aver selezionato, all’interno del proprio team, un gruppo di lavoro di persone esperte e preparate in grado di supportare tutta la gamma di sistemi acustici Reson, software PDS2000 compreso, e fornire il servizio di consulenza, assistenza e training con la competenza e la serietà che la casa danese merita. Più in dettaglio, ecco i riferimenti Codevintec per la strumentazione Reson e, più in generale, per tutta la strumentazione di Geofisica Marina: Andrea Faccioli (Direttore Vendite), Marco Bacciocchi (Specialista di Prodotto), Marco Visioli (Supporto Tecnico Hardware), Giuseppe Di Grigoli (Consulente geofisica marina, Trainer) e Alessandra Ballini (Supporto amministrativo). Grazie al supporto di Reson, che fin da subito ha creduto nell’azienda, assegnandole l’esclusiva per il territorio italiano, Codevintec è quindi lieta di poter offrire a tutti i clienti Reson presenti e futuri la stessa competenza tecnica che, unitamente alla passione per questo lavoro, ne hanno fatto un costante punto di riferimento nel mercato delle tecnologie per le Scienze della Terra da oltre 35 anni. (Fonte: Codevintec)

Anche Quickbird e Worldview nell’orbita di Planetek Italia

Cartografia e GIS per un progetto delle Nazioni Unite

Planetek Italia ha annunciato di essere entrata a far parte della rete di distribuzione autorizzata di DigitalGlobe e curerà la commercializzazione di dati e servizi in Italia e in Grecia. Grazie a questo accordo, Planetek Italia amplia ulteriormente la propria capacità di offrire prodotti e servizi a valore aggiunto, derivanti da dati di Osservazione della Terra. L’altissima qualità dei dati QuickBird e WorldView-1 si aggiunge alla già pregiata lista di dati ottici e radar offerti, che include IKONOS, OrbView, Kompsat-2, Formosat-2, SPOT e TerraSAR-X. Ampliando ulteriormente la gamma di dati satellitari distribuiti, Planetek Italia compie un’innovazione nel proprio approccio al mercato. Da data provider a System Integrator dei dati di Osservazione della Terra per garantire il dato ideale per ogni tipo di necessità applicativa. L’accordo prevede anche la commercializzazione di innovative piattaforme webservices, come ad esempio Image Connect. Per saperne di più: http://www.planetek.it/quickbird (Fonte: Planetek Italia)

MERCATO

Nuova data per il lancio di GOCE: 16 marzo L’ESA è in procinto di ritornare in Russia dove supervisionerà le operazioni di preparazione per il lancio del satellite GOCE, previsto per il 16 marzo 2009. A seguito dell’anomalia verificatasi al vettore Rockot lo scorso ottobre, che ha causato il ritardo del lancio di GOCE da parte di Eurockot Launch Services, sono state implementate alcune misure correttive. Una equipe avanzata dell’ESA-ESTEC, nei Paesi Bassi, è di trova al Cosmodromo di Plesetsk nel nord della Russia, per predisporre gli aspetti logistici, mentre il team ingegneristico arriverà a metà febbraio. I lavori di preparazione del satellite per il lancio avranno inizio non appena i team ESA e Thales Alenia Space saranno sul luogo.

(Fonte: ESA)

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L’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite ha scelto la East View Cartographic come fornitore di cartografia per il suo sistema di allerta dedicata alla locusta del deserto. Il sistema, che geograficamente si focalizza sul Nord Africa, il vicino Oriente e l’Asia, traccia le condizioni ambientali e le zone infestate dalle locuste in modo da avere dati certi sui quali organizzare azioni preventive. La locusta del deserto è la specie più temuta tra le cavallette a causa della sua capacità di riproduzione in condizioni favorevoli e, dunque, della possibilità di incrementare la popolazione degli sciami, che sono in grado di operare delle vere e proprie migrazioni. La presenza di questo tipo di locusta provoca effetti devastanti sui raccolti, sugli alberi da frutta e la vegetazione. East View Cartographic, nel suo sforzo umanitario, fornirà servizi GIS sviluppati internamente e la georeferenziazione di un’ampia area. Questi dati serviranno per analizzare le condizioni ambiantali e la popolazione di locuste, scoprendo le abitudini, i tempi di migrazione e di riproduzione degli sciami. In base a queste informazioni le nazioni interessate dal fenomeno saranno in grado di attuare le necessarie contromisure. (Fonte: Redazionale)


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DI

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Cartografia

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Topografia, Geodesia

Università

Catasto

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Assoc. categoria

Ingegneria del territorio

PAC

Protezione ambientale

PAL

Banche dati territoriali

Ente parco

Formazione

Comunità montana

Editoria

Uff. Tecnico

Consulenza

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N°6 2008

FOCUS

Dalle applicazioni professionali al 3D per tutti di Domenico Santarsiero, Carlo Florio e Valerio Ancona Le applicazioni della tecnologia 3D aumentano così come le soluzioni ideate per soddisfare le diverse necessità dei professionisti. A fronte di un mercato professionale in cui le skill degli utenti sono fondamentali per la riuscita del lavoro, si è assistito ultimamente allo sviluppo di soluzioni estremamente user oriented grazie alle quali chiunque può cimentarsi col 3D. L’origine di questa tendenza può essere ritrovata a sua volta nelle ormai comunissime applicazioni geospaziali in ambito web.

Quando parliamo di modellazione digitale o di 3D, facciamo riferimento ad un mondo dominato dalla volontà e dall’esigenza di sintetizzare la realtà: se con realtà si intende l’oggetto, ovvero ciò che si vuole misurare e rappresentare tramite i convenzionali sistemi di fruizione/rappresentazione/visualizzazione, la sintesi è invece necessaria affinché queste rappresentazioni possano essere utilizzate nella nostra dimensione operativa. Oggigiorno, il dominio del concetto di sintetizzazione tridimensionale della realtà è decisamente più ampio rispetto a qualche tempo fa. Sotto la spinta di diverse spinte convergenti, la modellazione 3D può diventare un ambito applicativo alla portata di tutti. E’ importante sottolineare però come, a valle di applicazioni estremamente user oriented e di sicuro impatto, esista un mondo professionale che fa delle capacità e delle conoscenze acquisite il fondamento di ogni sviluppo applicativo. Prima di arrivare ad analizzare i trend con cui si sta concretizzando la convergenza tra 3D e geomatica è dunque interessante soffermarsi su un paio di contesti applicativi professionali, come possono essere quelli del laser scanning e della progettazione architettonico-civile. Laser scanner e nuvole di punti Il laser scanning è una tecnologia che, dall’alto della sua duttilità, solleva problematiche diverse in fase di rappresentazione, ovvero di sintesi della realtà. Sorvolando sull’evoluzione tecnologica che introduce col passare del tempo sensori per l’acquisizione sempre più sofisticati, la fase di sintesi si rivela, utilizzando un laser scanner, assai complicata: la gestione dei miliardi di byte che i sensori digitali sono in grado di produrre, sia che essi arrivino sotto forma di pixel immagine che come valori puntuali, è infatti strettamente legata ad esigenze software assai severe. Al contrario della modellizzazione che avviene ad esempio in un CAD, qui il lavoro infatti consiste nell’estrarre informazioni da passare poi ad altre fasi di elaborazione, all’interno delle quali si integreranno le varie

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componenti immagine, geometria, ecc. Per avere un’idea delle capacità produttive di un sistema laser scanner di ultima generazione, basta dare un’occhiata, nell’archivio multimediale del sito di GEOmedia (www.rivistageomedia.it), al video della canzone “House of cards” dei Radiohead. Il video è stato interamente girato utilizzando un sistema Lidar dotato di sensore Velodyne HDL64E (1.33 milioni di punti al secondo www.velodyne.com/lidar). Con ciò è evidente come i dati del laser scanner non bastino a definire modelli volumetrici complessi, sopratutto in ambito urbano, architettonico o archeologico, dove le superfici difficilmente sono sintetizzabili in forme geometriche semplificate.

Ricomposizione di numerose scene di ripresa laser scanner del sito archeologico di Velia (SA) realizzata attraverso un software appositamente sviluppato da A&C2000 (www.aec2000.eu).


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N°6 2008

comune: la parametricità. Con questo termine si fa riferimento ad un ambiente dotato di librerie di elementi che, oltre ad adattarsi al progetto in modo semplice, riescono a conservare le caratteristiche e le successive modifiche nel tempo, mantenendo in maniera automatica i vincoli e le relazioni cui devono sottostare. Ciò implica enormi vantaggi in termini di tempo e di congruenza nell’inserimento degli oggetti stessi. Per avere un’idea delle attuali soluzioni sarebbe utile un breve excursus sulle origini delle applicazioni in campo architettonico ma, in realtà, è facile notare come anche in questo contesto si impieghino ormai soluzioni che in campo meccanico vengono utilizzate da oltre 15 anni come ad esempio Pro/Engineer della Parametric Technology Corporation, ancora disponibile sul mercato; quello che comunque va sottolineato in ambito civile-architettonico è lo sviluppo di due tipi di dinamiche:

Un’immagine del sito archeologico di Stobi in Macedonia, rilevato con il laser scanner.

Un mondo di prodotti professionali per la progettazione Se per chi lavora con un laser scanner le difficoltà sono soprattutto in fase di post elaborazione dei dati 3D ottenuti, per chi utilizza strumenti informatici per la progettazione, l’obiettivo è quello di operare direttamente in 3D, gestendo efficacemente il lavoro. Ciò è possibile grazie ad: una perfetta compatibilità con i formati e le piattaforme standard; una grande rapidità di apprendimento; una buona versatilità in termini di layout, personalizzazione, adattamento ai progetti. Negli ultimi tempi queste esigenze sono state soddisfatte da una serie di prodotti che possiedono una caratteristica

Tecnologie

laser scanner lidar altro

- Convergenti, con soluzioni basate su un unico prodotto che contestualmente alla progettazione, sono in grado di generare automaticamente elaborati ed input per il calcolo strutturale, computi metrici, layout per l’impiantistica e la cantieristica. - Divergenti, con soluzioni basate su diversi prodotti, nel rispetto degli standard aziendali e con la possibilità di realizzare elaborati e calcoli in funzione delle diverse fasi di progettazione preliminare, di massima, definitiva ed esecutiva. Con questo si intuisce che il fulcro della progettazione non si ritrova necessariamente nel prodotto impiegato – che pur è molto importante insieme ad una sua conoscenza approfondita – ma anche nel progettista con le sue idee e le sue creazioni.

SW modellazione (dtm, data mining, surface)

Grafico di sintesi della matrice operativa dei prodotti 3D

Pulizia e definizione della geometria di base

operative elaborazione uso dei modelli 3D uso dei modelli fotorealistici

Surveying

Elaborazione modelli geometrici, texture, modelli di visualizzazione

Fasi:

Elaborazioni avanzate 3D, texture rendering

Web Modeling 3D GeoDB

3D city Model

Modelli rapid prototyping

Virtual City Mall

Marketing territoriale

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N°6 2008 Il 3D incontra le tecnologie geospaziali Queste appena presentate sono dunque le problematiche pratiche che diversi professionisti del 3D incontrano quotidianamente nel loro lavoro. Mentre però le soluzioni 3D sono evolute fino a soddisfare questo tipo di esigenze, negli ultimi tempi si è assistito ad un totale ripensamento sia dei settori applicativi in cui il 3D è protagonista, sia della figura dell’utente finale. La pietra miliare in questo processo può essere forse individuata nel repentino sviluppo di applicazioni come Google Maps e Google Earth. Google, vera e propria potenza nel settore della digital industry per capacità di investimento, di marketing e di comunicazione, ha speso infatti molto del suo impegno in soluzioni con obiettivi non direttamente riconducibili al mondo della geomatica, ma che hanno però funzionato come veri e propri acceleratori geomatici: Google Earth, che ad esempio nasce come strumento di supporto al marketing di una immensa web directory, diventa improvvisamente uno strumento geografico con ambizioni al GIS, tanto da essere utilizzato da moltissimi enti e soggetti che trattano dati geografici per presentare i propri dati; allo stesso modo, la maggior parte dei player di tecnologia GIS (Autodesk, Bentley Systems, ESRI, Intergraph, ecc.) hanno integrato in breve tempo la tipica interfaccia per la navigazione dell’applicazione di Google, il suo famoso globo tridimensionale. Il tutto online. E gratuitamente. E in un contesto, come quello del web 2.0, dove il lavoro di riempimento dei contenitori informativi – di natura spaziale e non – spetta sempre di più all’utente. E’ normale quindi che il passaggio successivo implichi proprio la volontà di partecipazione dello stesso utente alla costruzione del mondo virtuale di Google Earth. Si, perché l’utente non si accontenta più della foto satellitare della propria città. Vuole vederla ben rappresentata, la vuole toccare. E come farlo se non con il 3D! L’opera di Google è stata fondamentalmente quella di introdurre la problematica degli elementi territoriali 3D, ovvero della definizione dei volumi e quindi dello sviluppo dei modelli 3D urbani (ma non solo) in grado di essere fruiti in rete. Qualcuno potrebbe obiettare che: “il 3D è roba da professionisti, non esistono applicazioni in grado di far maneggiare modelli tridimensionali in rete e per di più su una piattaforma georeferenziata!”. Sbagliato. E’ infatti ancora Google che, con l’introduzione di SketchUp, ha risolto questo problema (vedi intervista a pag, 19). A livello commerciale, è interessante soffermarsi su alcune aziende ed applicazioni che hanno sfruttato l’inarrestabile processo di convergenza di cui abbiamo parlato e nel cui lavoro è possibile rintracciare i punti in comune dei due percorsi, quello professionale e quello legato allo sviluppo della rete. Dal territorio naturale al mondo del costruito Il 3D city modeling è un segmento operativo in cui ultimamente numerose aziende a livello internazionale vanno

specializzandosi, con attività orientate per lo più all’ambito turistico o di marketing territoriale orientato al web: tra queste la svizzera CyberCity3D AG (www.cybercity3d.com), la Vexcel (www.vexcel.com) o la Blom (www.blomasa.com), diventata anche proprietaria di maggioranza della più grande società di fotogrammetria italiana, la Compagnia Generale Ripreseaeree (www.cgrit.it). Per avere una prova tangibile delle potenzialità delle applicazioni legate al 3D city modeling basta comunque andare su YouTube (www.youtube.com) e avviare una ricerca per i termini “3D city model”: sarà così possibile farsi un’idea dei diversi prodotti e delle applicazioni al momento disponibili. Sono dunque diverse le aziende del comparto geomatico, che hanno deciso di specializzarsi, a diversi livelli, nella realizzazione di banche dati 3D, che comprendono, oltre alle aree urbanizzate, anche modelli veri e propri del territorio, il tutto integrato dall’utilizzo di texture reali o sintetizzate. Dal punto di vista tecnologico e operativo, è però importante notare un’importante differenza tra i modelli 3D del territorio e quelli urbani. Questa differenza rappresenta la discriminante tra le applicazioni territoriali e quelle a scala urbana o architettonica: mentre per la rappresentazione generale del territorio possiamo infatti impiegare un generico DTM (Digital Terrain Model) che, attraverso la texturizzazione delle immagini aeree restituisce la continuità del territorio, con la modellazione in ambito urbano è necessario scendere nel dettaglio dei singoli edifici o delle infrastrutture; ciò rende necessaria la modellazione di superfici finite, che a sua volta vanno texturizzate con immagini reali della struttura. Vi sono molte applicazioni professionali in grado di svolgere questa operazione: tra di esse è degno di nota il sistema Pictometry Visual Intelligence di Blom (www.blompictometry.com), che fornisce banche dati di immagini oblique georeferenziate ed allo stesso tempo un software integrabile in altri sistemi GIS e di visualizzazione per 3D city model. Se a queste soluzioni si somma la tecnologia di lettura e presentazione dei risultati di Google Earth, si è dunque in grado di superare quasi ogni livello di complessità. Integrando DTM, immagini aeree e modelli 3D all’interno del 3D Geospatial DB di Google, il gioco è fatto: si passa da un’accurata rappresentazione 3D del territorio a quella dello spazio urbano senza discontinuità di rappresentazione e navigazione, in un flusso eccezionale di informazioni tridimensionali. Conclusioni In conclusione, si nota come i contesti operativi della modellazione 3D, nonostante le differenze concettuali che li definiscono, abbiano cominciato un interessante processo di convergenza, sulla scia dei trend dettati dal web. Questo processo di convergenza è ancora più sorprendente se si tiene conto, come è stato fatto nell’articolo, delle numerose esigenze e problematiche che caratterizzano l’ambito professionale. Al fine di poter giungere a realizzare un continuum informativo/visivo di sempre maggiore impatto il problema più grande da risolvere sembra essere sempre quello del divario tra tecnologie hardware e software.

Come si fa un 3D city model? Il processo di costruzione dei 3D city model di cui si occupa la californiana CyberCity 3D è possibile grazie all’impiego di fotorestitutori e del CyberCity Modeler (CC-Modeler, tecnologia proprietaria di Cyber City 3D) che integra immagini aeree, da satellite e da laser scanner in un unico gruppo di poligoni configurati per i 3D City Model. I punti principali delle coperture sono misurati e codificati a partire da immagini aeree. CC-Modeler converte questi punti o nuvole di punti nella struttura 3D delle coperture. Le strutture (muri) sono definiti dalla intersezione delle volumetrie con il DTM, riproiettati verso le superfici delle coperture. Ciò per garantire un alto livello di congruenza tra i modelli 3D e le geometrie 2D. La qualità dei dati e l’editing sono realizzati con l’editor CC-Edit, mentre i modelli CyberCity 3D sono esportati verso i più diffusi formati come OpenFlight, VRML, DXF, Shapefile, PGDB, ArcSDE, 3DS, and OBJ.

Cattura di schermo di un 3D City Model visualizzato con Google Earth.


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N°6 2008

La modellazione 3D: esperienze a confronto Abbiamo parlato dell’introduzione di Google SketchUp e del cambio di paradigma relativamente alla produzione di modelli 3D, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo online. Ciò non toglie però che, soluzioni del genere, possano essere utilizzate in maniera trasversale. Abbiamo chiesto a Valerio Ancona, esperto di modellazione applicata all’architettura che è passato in breve dai CAD professionali a Google SketchUp, quali sono i principali benefici di un tale approccio.

GEOmedia - Da quanto tempo ti occupi di modellazione 3D e quali sono stati gli strumenti che hai utilizzato nel tempo? Mi occupo di modellazione 3D da circa 10 anni ed ho iniziato utilizzando una vecchia versione di 3D Studio Max che, in questo contesto rappresentava lo strumento classico e di più facile reperibilità sul mercato. 3D Studio era utile soprattutto per la facilità con cui gestiva il passaggio dalla fase di progettazione a quella di rendering. Successivamente sono passato ad usare Softimage 3D, vecchia versione del più recente Softimage XSI, uno dei programmi più famosi assieme allo stesso 3D Studio, Maya, Rinoceros e Lightwave. Rispetto a dieci anni fa, quando ho iniziato la mia esperienza sul 3D, i prodotti disponibili sul mercato sono aumentati in maniera esponenziale. L’ultimo e più famoso è proprio SketchUp di Google. GEOmedia - Che impressione fa passare dalla modellazione classica a quella pensata per la rete con SketchUp? Quelle elencate prima sono soluzioni che implicano comunque delle conoscenze approfondite e che difficilmente possono essere sfruttate a meglio se non con una preparazione adeguata. Effettivamente però, utilizzando SketchUp, si ha la sensazione di lavorare con un prodotto creato per permettere a chiunque di lavorare in 3D. Esso ha in realtà meno possibilità rispetto ad altri software 3D. Basti pensare al rendering: l’unico modo per riuscire a lavorare in questo senso è tramite dei plug in creati ad hoc per l’ambiente SketchUp.

La soluzione di Google nasce dunque come un semplice modellatore, esclusivamente poligonale. Un modellatore che comunque restituisce risultati di tutto rispetto, soprattutto se paragonati con quelli di colleghi sicuramente più quotati. Dal mio punto di vista, e nei limiti di modelli architettonici che non entrano eccessivamente nel dettaglio, posso affermare che le funzionalità di modellazione poligonale di SketchUp sono addirittura più precise e veloci di quelle presenti in altre applicazioni.

SketchUp di Google si dimostra essere una soluzione dalla estrema versatilità. Dall'alto in basso, in questa pagina, possiamo vederla all'opera in alcune catture di schermo: il wireframe del progetto della Cittadella di Damasco, la struttura del modello 3D esplosa su vari livelli e la fase di esportazione automatica del modello all'interno dell'ambiente spaziale di Google Earth. (Tutte le immagini sono cortesia dello Studio di Architettura Antonio Giammarusti di Roma. L'autore del modello è Valerio Ancona).

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N°6 2008 Cos’è il KML? Il KML (Keyhole Markup Language) è un linguaggio basato su XML creato per gestire dati geospaziali in tre dimensioni nei programmi Google Earth, Google Maps e Google Mobile. La parola keyhole è un vecchio nome che viene dal software da cui deriva Google Earth; il software fu prodotto a sua volta dalla Keyhole, Inc che fu acquisita da Google nel 2004. Il file KML specifica un set di elementi (segnalibri geografici, immagini, poligoni, modelli 3D, descrizioni ed etichette testuali, ecc.) da visualizzare in Google Earth, Map e Mobile. Ogni locazione ha obbligatoriamente una longitudine e una latitudine. Altri dati possono rendere la visualizzazione più specifica, come l’inclinazione, inquadratura e quota del punto di vista che insieme definiscono una vista. Spesso i file KML sono distribuiti come file ZIP compressi con estensione file .kmz nel quale sono presenti i dati KML che consistono in un singolo file doc.kml, un overlay e le icone referenziate nel KML. (Fonte: Wikipedia)

Vi è poi la grande duttilità di SketchUp per quanto riguarda l’esportazione dei file e l’ampio supporto verso diversi formati rende poi possibile, se lo si desidera, utilizzare i modelli qui prodotti all’interno di altre applicazioni, per effettuare ad esempio operazioni di rendering o animazioni. GEOmedia - Google è ormai onnipresente: una sorta di grande fratello in rete. Cosa significa realizzare un modello 3D e pubblicarlo su internet? E qual è il ruolo di SketchUp in questo processo?

Ancora immagini relativa all'integrazione SketchUpGoogle Earth: dall'alto in basso possiamo vedere la struttura del modello della Cittadella esplosa all'interno dell'ambiente GE, una vista complessiva sempre in GE e uno zoom del modello in cui è più evidente la presenza della foto satellitare della città di Damasco. (Tutte le immagini sono cortesia dello Studio di Architettura Antonio Giammarusti di Roma. L'autore del modello è Valerio Ancona).

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Beh, la prima cosa che salta all’occhio è soprattutto la grandezza della comunità internet che è sorta attorno a SketchUp. Ciò è sicuramente frutto dell’idea stessa che ha portato alla creazione di un software del genere. Non bisogna infatti dimenticare lo stretto collegamento che esiste tra Google Earth e lo stesso SketchUp. Questa dinamica, oltre a rientrare in una brillante logica commerciale, ha fatto sì che Google Earth diventasse un contenitore di informazioni su base spaziale gestito completamente dalla comunità ad esso legata. Per quanto riguarda gli aspetti pratici, grazie a SketchUp è possibile importare file DWG direttamente da Autocad. Ciò ha delle implicazioni incredibili in termini di facilità di utilizzo: da una pianta a due dimensioni, basta un click per operare un’estrusione. L’estrusione è sicuramente una delle funzioni più importanti nell’ambito del 3D architettonico: è infatti grazie ad essa che, data una pianta, è possibile alzarne i muri fino a ricavarne un modello tridimensionale. Ecco, tutto questo con SketchUp è sicuramente molto più semplice ed intuitivo.


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N°6 2008

Il modello della Cittadella di Damasco prodotto con SketchUp, una volta inserito all'interno dell'ambiente spaziale di Google Earth, può godere delle ormai tradizionali funzioni di geotagging che caratterizano la soluzione. In questo caso, la pagina di Wikipedia - anch'essa prodotta dagli utenti della rete - aiuta ad approfondire l'esperienza di visualizzazione. (Immagine cortesia dello Studio di Architettura Antonio Giammarusti di Roma. L'autore del modello è Valerio Ancona).

Anche per quanto riguarda la gestione delle texture, pur senza le funzionalità dei programmi professionali, i risultati in termini di qualità e di risparmio di tempo sono assolutamente invidiabili. L’esportazione nei confronti di Google Earth avviene tramite il famoso formato KML (Keyhole Markup Language. Ndr), che si ottiene grazie alle potenti funzioni di conversione ed esportazione di cui è dotato SketchUp (vedi box). E di lì a poco, il gioco è fatto. I nostri modelli sono alla portata di tutti. GEOmedia – Vi è dunque una certa continuità tra SketchUp e le applicazioni precedentemente sviluppate; ma è tutto così perfetto? Hai incontrato delle limitazioni lavorando con la soluzione di Google? Continuità sicuramente: certe funzionalità sono diventate dei veri e propri standard nell’ambito della progettazione. Oltre alle potenti funzionalità di modellazione, texturizzazione ed estrusione, SketchUp facilita la creazione di modelli anche grazie a funzionalità quali lo snapping:

proprio da questo punto di vista, la soluzione di Google lavora in maniera molto simile ad AutoCAD. Per quanto riguarda la modellazione del terreno, invece, esistono dei plug in capaci di lavorare sulla base di curve di livello ed elevazioni date. Se forse si può ritrovare un vero limite all’utilizzo di SketchUp nell’ambito architettonico, di cui mi occupo direttamente, è da ricercarsi nella scarsità di funzioni per la rappresentazione organica, ovvero dei modelli umani, vegetali o comunque correlati a queste due tipologie. Un altro tipo di difficoltà è poi rappresentato dalle differenze di interfaccia presenti nelle varie versioni dell’applicativo, Windows e Mac. Nonostante ciò, bisogna comunque ammettere che le prestazioni delle due versioni sono del tutto similari.

Abstract From professional applications to 3D for everyone

Il 3D per tutti di Google SketchUp Sketchup è un’applicazione di computer grafica per la modellazione 3D, creata da @Last, orientata alla progettazione architettonica, all’ingegneria civile, allo sviluppo di videogiochi ed alle professioni correlate. Le piattaforme supportate sono Windows e Mac. Sviluppato con un particolare occhio di riguardo alle fasi concettuali del design, SketchUp è un software versatile, potente e nel contempo semplice da imparare e da utilizzare. Permette la creazione di forme bidimensionali e tridimensionali in modo semplice, intuitivo e veloce, fornendo al disegnatore uno strumento in grado di assisterlo e di consentirgli un’esplorazione dinamica e creativa degli oggetti, dei materiali e della luce. Il 9 gennaio 2007, la software house produttrice, è stata acquisita da Google, poiché l’applicativo è particolarmente indicato per predisporre gli edifici da visualizzare con Google Earth.

(Fonte: Wikipedia)

The applications of 3D technology are constantly maturing and so are the solutions designed to satisfy the needs of various professionals. The development of extremely user oriented solutions, which encouraged the use of 3D technology by a wide range of users, have evolved alongside a market in which final user skills are fundamental. The origins of this trend are particularly evident in the massive diffusion of geospatial web applications.

Autori DOMENICO SANTARSIERO domenico.santarsiero@gmail.com CARLO FLORIO carlo.florio@crisel.it VALERIO ANCONA konzer@fastwebnet.it

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Nuovi argomenti per una revisione della cartografia catastale di Carlo Cinelli Il tema del Catasto Italiano, posto all’attenzione dell’articolo che vi apprestate a leggere, rappresenta con estrema efficacia il quadro di una situazione che oggi più che mai ha bisogno di certezze. Gli sforzi compiuti nell’ultimo ventennio dall’Agenzia del Territorio, con la profonda rivoluzione degli anni ’80, rischiano oggi di andare perduti specialmente in assenza degli organi nazionali di riferimento e coordinamento.

D

opo la nascita delle mappe di impianto, completate nel 1956, la conservazione e la qualità del supporto cartografico catastale è andata via via diminuendo. Chi esegue sovrapposizioni tra l’ultima mappa di visura digitalizzata e quella di impianto può infatti notare come, per le linee che le accomunano, ci sia stato un progressivo degrado dell’ultimo supporto. E’ possibile altresì notare che, dalla sovrapposizione di quella di visura con la CTR, lo stato dei luoghi sia molto diverso dalla mappa catastale. Nel 1988 con l’introduzione della Circolare 2 si pensò, vista la cronica mancanza di risorse nazionali, di delegare un nuovo impianto ai professionisti. Oggi, nel 2009 – a 21 anni di distanza – possiamo affermare con certezza che quel progetto che doveva portare alla famosa “Ricomposizione Cartografica” è fallito e naufragato. In Figura 1 si può notare come la copertura dei lati fiduciali rilevati all’attualità nella Provincia di Pistoia non superi il 40% del territorio.

Emblematica in Figura 2, è anche la situazione del Comune di Serravalle Pistoiese, Comune con parte del territorio in zona montana e parte in zona pianeggiante.

Figura 2 - Serravalle Pistoiese (immagine cortesia del geom. Beppe Catania – visualtaf.it)

C’è chi dice che il fallimento sia dovuto alla morfologia del territorio italiano (che forse sia cambiata negli ultimi anni?) e chi all’imprecisione di molti tipi di aggiornamento introdotti in banca dati (che forse siano sbagliate le tolleranze?). Di sicuro il progetto iniziale di “Ricomposizione cartografica”, geniale sotto alcuni punti di vista, ha manifestato delle carenze anche perché i primi a non crederci più sembra siano stati proprio gli stessi ideatori.

Figura 1 - Provincia di Pistoia (immagine cortesia del geom. Beppe Catania – visualtaf.it)

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Un’ipotesi percorribile A ben vedere però, ci sono ancora oggi degli spiragli per poter ottenere un buon risultato. Bisogna solo darsi degli step di crescita e realizzare veramente un progetto organico e funzionale. Il primo passo dovrebbe prevedere, come è sempre avvenuto nel passato, la costituzione di una rete di inquadramento. Per fortuna o per lungimiranza di qualcuno questa c’è già ed è la rete IGM 95.


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N°6 2008

Essa era stata strategicamente pensata come la naturale erede della rete Trigonometrica dei primi 3 Ordini IGM per l’Impianto Catastale. Abbiamo i Punti Fiduciali, qualcuno con materializzazione ambigua e inadeguata; comunque da essi si può creare una rete ed una sottorete. Oltre alla rete di inquadramento bisogna anche cominciare a leggere e prevedere, vista la velocità con la quale gli eventi si susseguono, l’importanza e la funzione delle nuove tecnologie nel campo del rilevamento. Mi riferisco in particolar modo alle reti di stazioni permanenti GPS ed al conseguente utilizzo di nuovi Sistemi di Riferimento e di coordinate. Consapevoli che non è più tempo di critiche e di sterili contrapposizioni, sarebbe auspicabile che i vertici tecnici e scientifici dell’Agenzia del Territorio sedessero ad un tavolo con i maggiori esperti della materia, provenienti dal mondo scientifico e professionale, per studiare delle soluzioni condivise per migliorare quello che oggi non è più difendibile. Questa ipotesi, alternativa a quella da me sempre sostenuta di nuovo impianto ma identica nel perseguimento del risultato finale e più percorribile in dipendenza delle scarse risorse oggi presenti, prevede di fare una suddivisione, all’interno della banca dati catastale, tra i dati più attendibili e quelli meno attendibili disponendoli su layer diversi. Quali sono dunque i dati più attendibili che l’Agenzia ha a disposizione? Sicuramente tutto ciò che è stato rilevato dopo l’avvento della Circolare 2/88. Vorrei qui aprire una parentesi su che cosa è accaduto di significativo dopo l’avvento di questa procedura. Inutile e superfluo è ricordare come il programma Pregeo abbia apportato novità importanti come la codifica dei dati del rilievo, la nascita di una rete di inquadramento che doveva essere il più possibile fissa e invariabile come i Punti Fiduciali, le procedure telematiche di invio ed approvazione dei tipi e, ultimamente, anche la standardizzazione di alcune procedure collaterali non influenti ai fini topografici. Non condivisibili sono invece le ultime novità come il vettore di scostamento, spacciato come controllo di qualità cartografico. Quale controllo di qualità può essere effettuato da operazioni aleatorie di orientamento e adattamento? Quando, nella proposta di aggiornamento, vediamo quegli scostamenti così importanti (spesso svariati metri) tra le linee di aggiornamento e le linee cartografiche (vedi Figure 3 e 4), possiamo lecitamente imputarli ad una sovrapposizione concettualmente sbagliata che ritiene analoghi due sistemi aventi punti comuni (PF) con diverse coordinate uscenti dal calcolo (l’uno cartografiche e l’altro provenienti dall’ultima TAF)?

Sappiamo bene che, se si fa una rototraslazione tra due sistemi “Mappa” e “Rilievo”, nella quale si usano coordinate cartografiche dei punti omologhi non coerenti con il contesto di mappa, il rilievo si va a sovrapporre non correttamente. Questo è ancor più dannoso perché ci sarebbe allora bisogno davvero di controlli di qualità cartografici che ci consentano di comprendere, anche seguendo le opinioni degli esponenti dell’Agenzia, se stiamo aggiornando la particella del nostro cliente o quella del vicino. Tra gli altri elementi della banca dati da ritenere molto attendibili ci sono comunque le mappe di impianto, per le quali ho avuto dei positivi riscontri durante la scannerizzazione dei fogli della mia Provincia eseguendo anche un rigoroso collaudo degli stessi1. Il progetto Si verrebbero così a costituire dei layer ad attendibilità differenziata con i nuovi Punti “Trigonometrici” della Rete IGM 95, raffittita, aventi attendibilità centimetrica, la sottorete dei Punti Fiduciali Catastali aventi attendibilità decimetrica, le nuove linee di rilievo post circolare 2/88 con la stessa attendibilità dei PF, le linee di primo impianto con attendibilità sotto ai 50 cm. o sub metrica, le linee di aggiornamento ante circolare 2/88 con attendibilità metrica e dipendente dal supporto originario. Questo processo dovrebbe portare nel tempo alla progressiva eliminazione delle linee meno attendibili attraverso gli aggiornamenti introdotti ed attraverso la loro verifica. Importante sarà anche la sovrapposizione con le ortofoto e le CTR per verificare e monitorare le posizioni di fabbricati, strade e fiumi. Riassumendo, i passi per realizzare un progetto del genere sarebbero: 1 Una rete di ordine 0 comprendente tutti i punti IGM95 – Layer 0; 2 Rilievo GPS in modalità statica e agganciata alla Rete Dinamica Nazionale di stazioni permanenti, dei Punti Fiduciali e dove occorre anche di altri punti della Mappa di Impianto (così da avere almeno 15 punti omologhi per foglio) – Layer 1; 3 Georeferenziazione, calibrazione e collaudo delle mappe di Impianto, superamento dei parametri, creazione di file vettoriali; 4 Verifica della coerenza delle mappe così costruite con i Punti Fiduciali ed i punti omologhi di cui al punto 2) – Layer 2;

Figura 3 e 4 - (Immagini cortesia del geom. Beppe Catania – visualtaf.it)

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N°6 2008 5 Inserimento delle linee di Pregeo provenienti dai Tipi di Aggiornamento che rispettano le tolleranze indicate nella Circolare 2/88 (linee 7); di quelle che non rispettano le tolleranze deve essere richiesto tassativamente il rifrazionamento – Layer 3; 6 Inserimento delle linee dei Tipi di Frazionamento e Mappali anteriori alla Circolare 2/88 – Layer 4. 2 Successivamente dovrebbe essere modificato il programma Pregeo togliendo il comando “Orienta” (vero distruttore delle mappe) e lasciando un comando “Adatta” automatico che dovrebbe riconoscere le linee alle quali accostarsi e prevedere per ognuna di loro una diversa tolleranza che potrà essere pari a 30 cm. circa per linee derivanti da mappa di Impianto, 50 cm. per atti di aggiornamento anteriori alla Circolare 2/88 e 10 cm. per atti di aggiornamento posteriori alla Circolare 2/88. Qualora questo adattamento non avvenisse automaticamente sarebbe esso segnale che ciò che stiamo introducendo non è coerente con la cartografia. Questo progetto, seppur di valenza tecnica e scientifica inferiore a quello di nuovo impianto, permetterebbe di fatto alcuni aspetti positivi:

Note 1 Nel contempo su indicazioni del sottoscritto e del collega Leonardo Gualandi di Bologna è stato anche prodotto un software per la lettura delle coordinate tenendo conto dei parametri presenti nelle stesse mappe. Essendo esperto di riconfinazioni catastali ed eseguendone diverse, ho notato subito il notevole miglioramento del dato di uscita. A confronto con i rilievi omologhi le differenze con la mappa si sono molto attenuate rispetto al precedente e tradizionale modo di operare e si attestano ora mediamente nell’ordine dei 20 cm ogni 200 m. Sto parlando ovviamente per le buone mappe della mia zona, cosicché qualcuno non ci ricordi che in Italia ci sono anche le mappe napoleoniche del Catasto preunitario come per esempio in porzione della Provincia di Varese. 2 Quest’ultima operazione può essere effettuata, relativamente ai frazionamenti ed ai Tipi mappali con stralcio, tenendo conto di quelle che sono le buone tecniche di riconfinazione con ricostruzione il più possibile rigida dell’elaborato sulla mappa; per i Tipi mappali aiutandosi con le CTR. In sostituzione di questa operazione, sicuramente laboriosa, potrebbero essere inserite provvisoriamente nel Layer 4 le linee di aggiornamento dell’ultima mappa di visura prima dell’entrata in vigore della Circolare 2/88.

1 Inversione di tendenza al decremento della precisione grazie alle nuove procedure di controllo;

Abstract

2 Apertura alle nuove tecnologie;

New issues for reviews of the cadastrial cartography

3 Eliminazione progressiva delle linee di scarsa attendibilità.

Italian cadastre status depicts a situation that today more than ever needs to be regulated. The commitment spent in the last twenty years by the italian cadastre agency (that led to a revolution of the system carried out during the 80's) is now becoming obsolete, as a result of the absence of national coordination agencies able to take a shared course of action.

Ai numerosi colleghi che lavorano nel ramo catastale vorrei dire di non assopirsi sulle novità di una procedura Pregeo che mi pare non voglia incidere sulla bontà dei dati che noi restituiamo. Pregeo è un falso problema, vogliono attirare la nostra attenzione sul particolare per distrarci dal generale. Noi, invece, dobbiamo elevare la nostra coscienza critica e non partecipare passivamente alla distruzione di un bene prezioso quale è la cartografia. Chi ha i capelli brizzolati come me si ricorderà che circa vent’anni or sono, sulle mappe catastali di visura potevamo, con discreta precisione, misurare delle distanze tra elementi in essa rappresentati. Provatelo a fare oggi.

Autore GEOM. CARLO CINELLI geocinel@tin.it



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N°6 2008

Bologna 3D:

REPORTS

la pianificazione partecipata del Piano Strutturale Comunale di Andrea Deiana, Andrea Minghetti, Luca Lorenzini e Paola Africani Ancora un’applicazione del 3D ad una situazione reale come può essere l’approvazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) di una città di medie dimensioni, in questo caso Bologna. L’integrazione della tecnologia GIS con il 3D, qui ad opera delle soluzioni di Skyline, può favorire una migliore comprensione e gestione strategica del territorio.

I

n Emilia-Romagna la Legge Regionale n.20 del 2000 “Disciplina generale sulla tutela ed uso del territorio” ha modificato sostanzialmente il quadro normativo di riferimento in materia urbanistica, introducendo una serie di nuovi strumenti di pianificazione per il governo delle trasformazioni territoriali ed attribuendo ai comuni la responsabilità di definire, per i propri territori, una nuova pianificazione urbanistica in grado di promuovere specificatamente: lo sviluppo economico, sociale e culturale della

popolazione; il miglioramento della qualità della vita; l’uso consapevole e appropriato delle risorse non

rinnovabili. Il Comune di Bologna per raggiungere questi obiettivi si è dotato di un nuovo strumento di pianificazione che stabilisce gli orientamenti generali che guideranno lo sviluppo urbanistico della città nei prossimi vent’anni: il Piano Strutturale Comunale (PSC), entrato ufficialmente in vigore il 10 settembre 2008. La Bologna che il PSC immagina fra vent’anni è una città europea di medie dimensioni, sostenuta da un’area metropolitana fortemente integrata: luogo di passaggio, di incontro e scambio da una parte, e luogo abitabile dall’altra. Uno degli aspetti che caratterizzano il Piano Strutturale Comunale di Bologna è il superamento del concetto di città come unico elemento costitutivo e per questo individua nelle Sette Città – la Città della Ferrovia, della Tangenziale, della Collina, del Reno, del Savena, della Via Emilia Ponente e della Via Emilia Levante – delle figure territoriali ove si attueranno le grandi strategie di trasformazione del territorio, attraverso progetti, politiche e azioni specifiche. Ognuna delle Sette Città corrisponde ad un insieme di azioni di trasformazione urbanistica da realizzare nei luoghi caratterizzati da analogie territoriali, sociali e urbanistiche: per ogni città il PSC prevede specifiche strategie di riqualificazione, in modo da restituire valore alle varie vocazioni dei contesti urbani ed ai vari modi di abitare.

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Partecipazione e condivisione Il processo di pianificazione del PSC ha tra gli obiettivi, la valorizzazione della concertazione interistituzionale e la partecipazione dei cittadini. L’iter di adozione e successiva approvazione del PSC è stato infatti caratterizzato da una serie di momenti partecipativi e di condivisione dedicati ai cittadini – incontri pubblici, forum, riunioni di quartiere, laboratori di urbanistica – per cercare di comprendere e tradurre in un linguaggio urbanistico le esigenze dei cittadini. Il Sistema Informativo Territoriale (SIT) del Comune di Bologna si inserisce all’interno di questo complesso ed importante contesto partecipativo, dimostrandosi un supporto tecnico operativo di fondamentale importanza. Con gli strumenti a disposizione, ha contribuito alla realizzazione e consultazione via internet di tutti gli elaborati del piano, valorizzandone i contenuti strategici utilizzando innovativi sistemi multimediali di rappresentazione territoriale in 3D, maggiormente intuitivi ed immediatamente comprensivi, anche al cittadino comune. Il Piano Strutturale Comunale in 3D Il PSC si compone di documenti e di tavole; all’interno di queste ultime, a loro volta divise in tre serie di tavole di varia natura, si trovano le tavole dedicate alle Sette Città. Le tavole di questo gruppo


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N°6 2008

rappresentano gli orientamenti strategici per le Sette Città di Bologna, indicando connessioni, nodi, luoghi e contesti, ovvero: le forme di collegamento fisico che costituiscono l’impianto caratteristico di ogni Città (connessioni), gli interscambi tra modi diversi di trasporto (nodi), le parti di territorio nelle quali si prevedono trasformazioni qualificanti per il progetto di ciascuna Città (luoghi).

Figura 2: Edificato 3D della “Città della via Emilia Levante” (dettaglio)

Con l’ausilio dell’applicativo 3D TerraExplorer Pro e soprattutto grazie alla sua interoperabilità con gli altri applicativi e datasets di ambiente GIS già in uso presso il SIT, è stato possibile riprodurre in una prospettiva tridimensionale ciò che nelle tavole delle Sette Città ha due sole dimensioni, favorendo in questo modo una visione più realistica delle

componenti di ciascuna Città. Nell’impianto 3D sono stati inseriti i vari elementi che costituiscono le strategie: connessioni, nodi, luoghi e contesti, rispettando ovviamente le scelte di tematizzazione utilizzate nelle tavole. L’utilizzo del modello non si esaurisce nella semplice visione tridimensionale della città, ma diventa un’efficace chiave di accesso ad una molteplicità di informazioni che convoglia l’attenzione dell’utente dalla prospettiva territoriale ai contenuti normativi definiti dal Piano, interrogabili oggetto per oggetto. Il carattere innovativo di questo tipo di rappresentazione e delle sue modalità di consultazione, le quali consentono di volgere lo sguardo in tutte le direzioni possibili – in totale libertà attraverso gli strumenti di controllo o, in alternativa, di affidarsi ad una serie di percorsi guidati che si snodano in automatico – ha contribuito enormemente a stimolare il cittadino, il tecnico ed il professionista verso la partecipazione a questi momenti di discussione, contribuendo ad una migliore valutazione delle proposte ed alla condivisione delle scelte strategiche del PSC. La tecnologia Terra by Skyline Gli applicativi utilizzati per la visualizzazione 3D del PSC di Bologna sono parte di una più vasta suite sviluppata da Skyline ed attualmente utilizzata dall’Istituto Geografico Nazionale Francese per l’erogazione online del modulo 3D del proprio geoportale su piattaforme Microsoft, Mac e Linux. Il terreno 3D posto alla base della visualizzazione è a tutti gli effetti un layer informativo generato nel formato proprietario MPT dall’applicativo TerraBuilder a partire dal modello tridimensionale del terreno (DTM) e dalle ortofoto dell’area di interesse.

Figura 3: Flusso di lavoro per l’erogazione del webGIS “Bologna in 3D”

Figura 1: Schemi strutturalistrategici delle “Sette Città” del PSC del Comune di Bologna

Il TerraExplorer Pro è l’ambiente di authoring: un potente applicativo 3D GIS capace di integrare sui terreni 3D le informazioni geografiche di interesse provenienti da layer vettoriali e raster disponibili in una vasta serie tra i più comuni formati e/o web services di ambiente GIS. Il TerraExplorer Pro produce un piccolo file di progetto in formato proprietario FLY per il trasferimento su supporto digitale e/o sul web; ogni progetto contiene i riferimenti a tutte le risorse esterne, inclusi gli eventuali dati non strutturati: terreno 3D, layer GIS, oggetti 3D con relative textures, pagine web, immagini, labels, locations, video in playback e/o da streaming servers, percorsi tematici, GPS tracking devices/records, e così via. I progetti FLY pubblicati online richiamano un terreno 3D erogato in modalità streaming dall’applicativo server TerraGate: questo consente di gestire simultaneamente diversi files MPT – senza limiti dimensionali – e le chiamate provenienti dal web dei client TerraExplorer (sia Pro che Viewer), passando a

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N°6 2008 ciascuno di essi solamente la porzione di terreno 3D richiesta per il rendering a monitor, e consentendo a ciascun client di aumentare progressivamente il livello di dettaglio di quanto visualizzato, a seconda della propria disponibilità di banda, fino al massimo dettaglio disponibile, con una restituzione grafica senza interruzioni. L’attuale offerta Enterprise di Skyline (SkylineGlobe Enterprise Edition) comprende le estensioni DirectConnection, per la produzione in near-real-time di terreni 3D da sorgenti disponibili in formato nativo da web server e/o web service, e Streaming Feature Server, per la gestione e l’erogazione in streaming dei layer vettoriali. Tutte le soluzioni Skyline sono distribuite in Italia da GeoInfoLab.

del processo partecipato di adozione e approvazione del PSC di Bologna: il sistema 3D utilizzato ha costituito e continua ad essere un utile dispositivo per l’analisi dinamica delle prospettive di sviluppo dettate dalla pianificazione territoriale. La navigazione 3D interattiva della fotorealistica città digitale facilita la valutazione dell’impatto derivante dalla realizzazione di un progetto di trasformazione e costituisce un valido supporto decisionale per la pianificazione urbanistica e strategica.

Datasets & WorkFlow La Carta Tecnica Comunale (CTC) del Comune di Bologna è una carta alla scala 1:2.000 di altissima precisione, con tolleranze che si aggirano sui 50/60 cm, sia nella planimetria che nell’altimetria: curve di livello ordinarie e direttrici, punti quotati con densità di due punti per ettaro, ma soprattutto la quota al piede e di gronda di ogni singolo edificio. Da tali elementi deriva la realizzazione di un DTM dell’intero territorio comunale, che ne eredita la notevole precisione. Il patrimonio del SIT continua in tutta una serie di ortofoto ad alta risoluzione, perfettamente georiferite ed inquadrate sulla CTC.

A.Deiana (2008) “SkylineGlobe: 3D WEB GIS Solutions for Environmental Security and Crisis Management”. NATO Advanced Research Workshop “Geographical Information Processing and Visual Analytics for Environmental Security” – Trento (in stampa); A.Deiana (2006) “L’informazione geografica globale in rete: la tecnologia Terra in SkylineGlobe per l’erogazione seamless in streaming di vastissimi geodatasets 3D”. In: Atti della Conferenza Tematica AMFM2006 – Roma – ISSN 1722-9790; A.Minghetti, M.Milani, I.Passuti (2004) “La tridimensionalità come nuovo linguaggio per comunicare il territorio”. Atti VIII conferenza nazionale ASITA; Piano Strutturale del Comune di Bologna (2008); Rivista “URBANISTICA” INU n.135 gennaio-aprile 2008; SIT del Comune di Bologna: http://urp.comune.bologna.it/PortaleSIT/portalesit.nsf; PSC del Comune di Bologna: http://www.comune.bologna.it/psc; Skyline Software Systems, Inc.: www.skylineglobe.com; Geoportale dell’Istituto Geografico Nazionale Francese: www.ign.fr – www.geoportail.fr; GeoInfoLab: www.geoinfolab.com.

Figura 4: GUI dell’applicati vo SKYLINE TerraExplorer Pro

Bibliografia e sitografia

Abstract Bologna 3D: the Municipal Structural Plan partecipated planning

In ambiente TerraBuilder si è provveduto alla creazione del terreno 3D, della dimensione di circa 2,78GB, dell’intero comune di Bologna, generato da un DTM avente maglia da 10 metri e da ortofoto a colori del volo TerraItaly (Compagnia Generale Ripreseaeree S.p.A. – Parma 2005), aventi risoluzione di 50cm/pixel. A partire da tale terreno 3D, in ambiente TerraExplorer Pro, sono stati integrati gli strati informativi di interesse: oltre 50.000 edifici 3D, servizi comunali, mappa 2D di riferimento, e così via; ogni progetto contiene inoltre dei percorsi preimpostati creati per facilitare ulteriormente la prima navigazione. I progetti FLY ed i relativi contenuti informativi (immagini, shapefiles, ecc.) sono stati trasferiti su web server, mentre il terreno 3D è stato erogato dal TerraGate streaming server del Comune di Bologna. I progetti relativi a ciascuna delle Sette Città sono attualmente disponibili online cliccando sul collegamento “Bologna in 3D” presente nella parte destra della pagina web del SIT del Comune di Bologna. Per la visualizzazione è necessario installare il plugin TerraExplorer Viewer scaricabile gratuitamente dalla stessa apposita sezione. Conclusioni L’esperienza descritta dal presente articolo sottolinea il valore della terza dimensione e delle soluzioni Skyline nell’ambito

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The Bologna Municipality used 3D GIS solutions by Skyline for opening to citizens the decision process which leaded to its new urban plan (PSC): 3D prospective is enhancing understanding of territory strategical planning, even to nontechnical and common people. A Skyline 3D terrain, produced in TerraBuilder environment from 10 meters DTM and from 50 centimeters per pixel colour imagery, is served online by TerraGate streaming server as basis layer for the delivering of interactive 3D GIS applications made using TerraExplorer Pro’s authoring environment, integrating all the significant GIS layers and various informations into many 3D projects, now also available online by installing the free plugin TerraExplorer Viewer.

Autori ANDREA DEIANA – GeoInfoLab (www.geoinfolab.com) CP 369 Olbia Centro – 07026 Olbia (OT) / Tel.&Fax: 0789.648002 E-mail: andrea.deiana@geoinfolab.com ANDREA MINGHETTI – Comune di Bologna – SIT (http://urp.comune.bologna.it/PortaleSIT/portalesit.nsf) Piazza Liber Paradisus n.10 – Torre A / 4° piano Tel. 051.2194019 E-mail: andrea.minghetti@comune.bologna.it LUCA LORENZINI – Comune di Bologna – SIT (http://urp.comune.bologna.it/PortaleSIT/portalesit.nsf) Piazza Liber Paradisus n.10 – Torre A / 4° piano Tel. 051.2194019 E-mail: luca.lorenzini@comune.bologna.it PAOLA AFRICANI – Comune di Bologna – SIT (http://urp.comune.bologna.it/PortaleSIT/portalesit.nsf) Piazza Liber Paradisus n.10 – Torre A / 4° piano Tel. 051.2194019 E-mail: paola.africani@comune.bologna.it



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Un modello digitale

REPORTS

del Piemonte con tecnologia IFSAR a cura di Intermap Technologies L’articolo prende in esame l’applicazione pratica della tecnologia di rilevamento IFSAR, proprietaria di Intermap Technologies. Nel caso specifico, l’IGM intendeva valutare le prestazioni del radar IFSAR in previsione della mappatura digitale dell’intero territorio italiano, cosa che è avvenuta di recente, proprio ad opera della società canadese. Il case study che qui pubblichiamo riguarda la mappatura del Piemonte, avvenuta nel 2006.

Europa, Intermap sta poi collezionando database cartografici ’Istituto Geografico Militare (IGM), ente cartografico relativi ad interi territori nazionali, cosa che a livello nazionale, svolge un ruolo di punta nello studio delle commerciale non era mai stata fatta prima. Nel contesto tecnologie geospaziali emergenti a sostegno degli europeo, il programma ha appena visto la conclusione della interessi nazionali, europei ed internazionali. Fin dal 1960, raccolta dati per il territorio francese ed a breve è stata l’Istituto è responsabile, nei confronti dei numerosi clienti annunciata la disponibilità dei dati anche per l’Italia. Da pubblici e privati, della fornitura di prodotti cartografici il più tempo sono già disponibili i dati di altri paesi come la possibile affidabili ed accurati. Fra le attività principali Germania, Gran Bretagna e Lussemburgo, che avevano visto dell’IGM sono comprese la produzione e l’aggiornamento dei coperto il loro intero territorio. dati cartografici esistenti, l’acquisizione di fotografie aeree I dati NEXTMap sono stati fino ad ora convalidati da undici dell’Italia, lo sviluppo e la gestione della banca dati enti indipendenti, inclusi l’Ordnance Survey, L’Università di geografica del Paese e l’archiviazione della cartografia Stoccarda, l’Agenzia ambientale dell’Inghilterra e del Galles, nazionale e storica. lo University College di Londra, l’USGS e la NASA. Nel 2005, L’IGM ha affidato ad Intermap Technologies il compito di portare a termine un progetto cartografico Il progetto per il Piemonte complesso sul territorio del Piemonte. Il progetto Come abbiamo detto, col Progetto cartografico IFSAR Torino rappresentava uno studio di convalida della tecnologia di 2006 l’IGM desiderava valutare l’uso della tecnologia IFSAR rilevamento digitale proprietà di Intermap basata su Radar di Intermap per produrre un modello di elevazione per Interferometrico a Scansione Laterale (IFSAR), ed era noto l’intero territorio italiano altamente accurato ed efficiente sia come Progetto cartografico IFSAR Torino 2006; il tutto con dal punto di vista dei tempi che dei costi. uno sguardo al futuro sviluppo, sul territorio italiano, del L’obiettivo del progetto dell’IGM era di produrre programma NEXTMap Europe, nel quale la stessa Intermap un’immagine radar ortorettificata ad una risoluzione di 1,25 sta attualmente investendo molte energie. metri ed un modello digitale della superficie con passo di 5 Intermap Technologies è un’azienda canadese fondata nel metri. Entrambi i prodotti dovevano avere un’accuratezza 1996 ed attualmente possiede dipendenti sparsi qua e là per orizzontale di due metri RMS (Root Mean Square - Radice il mondo. Dalla metà degli anni ’90 la sua attività è stata Quadratica Media), mentre il modello digitale della superficie incentrata nel servire i settori della Modellistica di Elevazione Digitale (i DEM), dei GIS e del (Fonte Tabella: IFSAR LIDAR mercato geospaziale in genere. Intermap Technologies) Grazie alla tecnologia per il mapping Raccolta Raccolti da aeromobili ad ala fissa da 6 a 9 km in Raccolti da aeromobili ad ala fissa ed proprietaria IFSAR (Interferometric modalità a singola passata elicotteri da 50 m a 3,5 km; può richiedere passate multiple Synthetic Aperture Radar), Intermap ha raccolto, e continua a farlo, Velocità massima di raccolta ~4.000 km2/ora ~200 km2/ora un’ampia libreria di dati di Lunghezze d’onda X-band (~3 cm). Penetra nuvole, foschia nebbia, IR (~ 1 nm). Non penetra le nuvole elevazione e di immagini che polvere, pioggia e neve lggere e sono assorbite parecchio dall’acqua servono a costruire modelli della superficie terrestre con Accuratezza verticale DEM 1,0 m RMSE Tra 15 e 50 cm RMSE un’accuratezza eccezionale. Attraverso il programma NEXTMap, Accuratezza orizzontale DEM 2,0 m Da 0,5 a 1,0 m da qualche tempo partito anche in

L

Velocità operativa

~750 km/ora

~200 km/ora

Striscia di terra (swath)

5-9 km

Da 0,7 a 1 km

Accuratezza

Accuratezza migliore intorno a 0,5 m in Z

Accuratezza migliore intorno a 10 cm

Applicazioni

Ideale per aree più vaste che richiedono un’accuratezza minore, seppur largamente accettabile

Più adatto ad aree meno estese che richiedono un’accuratezza elevata

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Modello digitale del terreno a colori di Torino e della circostante regione piemontese interessata dal progetto.

doveva esibire un’accuratezza verticale di un metro RMS. Un’ulteriore necessità era rappresentata dalla creazione di un modello digitale del terreno, creato dopo aver rimosso tutta la vegetazione e le strutture culturali dal modello di superficie, in modo da esporre il terreno sottostante. La tecnologia IFSAR di Intermap Per produrre mappe di elevazione di qualità elevata grazie all’elaborazione di dati radar grezzi raccolti da sistemi aviotrasportati è stata utilizzata la tecnologia IFSAR di Intermap. Questa tecnologia di rilevamento digitale, utilizza un radar interferometrico a scansione laterale aviotrasportato che, grazie all’elaborazione dei suoi dati grezzi, permette la produzione di cartografia tridimensionale. Dalle immagini del Radar ad Apertura Sintetica (SAR – Synthetic Aperture Radar), si derivano i dati tematici per una determinata scena. Le informazioni relative alla quota vengono ottenute in modalità a singola scansione utilizzando la differenza di fase fra due immagini SAR coerenti, ottenute in simultanea da due antenne separate da una baseline perpendicolare alla direzione di volo (across-track). Una tecnologia del genere permette la produzione di Modelli digitali della superficie (DSM), modelli digitali del terreno (DTM), immagini radar ortorettificate (ORI) e immagini radar ortorettifcate a colori (CORI). La domanda di dati ottenuti con tecnologia IFSAR è in continua crescita e, se si considerano i continui progressi nello sviluppo dei sensori e delle tecnologie di georeferenziamento assieme ai miglioramenti nel campo dei microprocessori, è facile intuire le funzionalità e la grande flessibilità ottenibile nell’ambito dei rilievi geospaziali. La maturazione di questo tipo di approccio sta infine rendendo il suo utilizzo competitivo anche nei confronti di sistemi più famosi, come ad esempio il Lidar. I vantaggi dell’utilizzo della tecnologia IFSAR di Intermap vengono in definitiva individuati nella flessibilità di dislocazione, nell’indipendenza da limiti meteorlogici, nella profonda capacità del sensore di penetrare il manto nuvoloso, nei tempi di consegna rapidi e nella notevole riduzione dei costi di acquisizione dei dati. Per il Progetto cartografico IFSAR Torino 2006, il velivolo di Intermap ha potuto operare dunque sia di giorno che di notte, con condizioni del cielo che variavano dal limpido al luminoso. La possibilità di penetrare la coltre nuvolosa ha comportato tempi di realizzazione più brevi e la possibilità di evitare costosi ritardi dovuti al maltempo. L’ampia striscia di terra rilevata dall’IFSAR e la maggiore velocità operativa hanno contribuito alla notevole efficienza della fase di raccolta dei dati. L’area soggetta allo studio copriva 5.600 km2 del terreno più vario dell’Italia Nord-occidentale, inclusi tre degli ambienti che notoriamente sono più difficili da modellare: l’alta montagna, la pianura alluvionale e l’ambiente urbano. La tipologia di copertura variegata rappresentava un’ulteriore complicazione: le estreme differenze di elevazione – dalle aree montagnose delle Alpi alle valli profondamente incise dai fiumi – rappresentavano una prova difficile dell’integrità dei sistemi di elaborazione dei dati radar. La geometria

d’acquisizione ha stressato al massimo gli algoritmi, ben oltre il normale campo applicativo, ed il flusso di elaborazione si è rivelato particolarmente complesso. Conclusioni e risultati All’atto di ricevere i dati, l’IGM ha eseguito una valutazione esauriente delle immagini e dei modelli di elevazione, verificando 5.000 punti con le tecniche di rilevamento GPS. Sia le prove verticali, sia quelle planimetriche, hanno dimostrato che i dati erano costantemente superiori alle specifiche richieste dal progetto. Secondo il Generale Carlo Colella, Comandante dell’IGM, “l’area di interesse del Progetto cartografico Torino 2006 andava oltre il confine italiano per estendersi alla regione alpina francese. Esso ha fornito all’IGM ed ai colleghi francesi dell’Institut Geographique National un DTM di omogeneità straordinaria e senza precedenti per la valutazione dei dati IFSAR a sostegno di applicazioni che vanno oltre i confini nazionali, come nel caso della protezione civile, della gestione dell’ambiente e degli interventi di emergenza”. L’IGM ha vagliato ogni aspetto del progetto e valutato tutti i procedimenti. In ultima analisi, esso è stato portato a termine nei tempi e nei costi previsti ed i dati hanno chiaramente superato le aspettative dell’Istituto Geografico Militare, sia per quanto riguarda l’accuratezza, che per quanto riguarda l’interpretabilità. A cura di Intermap Technologies Abstract A digital model of Piemonte with IFSAR technology The article examines a pratical application of Intermap's IFSAR surveying technology. In this context, the technology was selected by the IGM (the italian military geographical institute) in order to evaluate the radar performances in prevision of the digital mapping of the entire italian territory. The coverage of the italian territory was then provided by Intermap. The case study featured in this article deals with the coverage of Piemonte region.

Da sinistra verso destra: Orthorectified Radar Image, Digital Surface Model e Digital Terrain Model.

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Con un po’ di ritardo,

REPORTS

dovuto anche alla pubblicazione nel frattempo di un numero Speciale di GEOmedia (5-08), pubblichiamo un report dalla conferenza ASITA 2008, che si è svolta in ottobre a L’Aquila. La conferenza, giunta alla sua dodicesima edizione, si è confermata come il principale appuntamento italiano dedicato alle Scienze della Terra, unico evento grazie al quale è possibile testare lo stato di salute dei nostro comparto tecnologico e accademico in

a cura della Redazione

ASITA giunge alla sua dodicesima edizione e, almeno per quanto riguarda la ricchezza dei contenuti presentati, non sembra aver perso di importanza. Anche quest’anno – vuoi per la centralità occupata dalle Scienze della Terra nella gestione delle problematiche ambientali, vuoi per la continua convergenza tecnologica imposta dai trend commerciali e professionali – sono stati molteplici gli spunti d’interesse per gli oltre 2000 partecipanti alla manifestazione. Ospitata nella Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza de L’Aquila, ASITA 2008 ha però risentito di qualche problema, soprattutto a livello logistico. Se è vero, infatti, che L’Aquila è una città bellissima della quale si parla troppo poco e che ha molto da offrire, bisogna anche ammettere che raggiungerla, non essendoci un aeroporto, non è impresa da poco. Basti pensare a quanti, avendo un solo giorno a disposizione, non sono potuti venire per questo motivo. Se poi vi si aggiunge una location – quella della Guardia di Finanza – a sua volta difficilmente raggiungibile dal centro città se non col taxi, è facile comprendere il senso di queste affermazioni. Al di là di questo, comunque, la quattro giorni abruzzese si è fatta apprezzare sotto molteplici punti di vista. L’organizzazione interna – impeccabile – ha dato modo ai partecipanti di godere di interessanti eventi collaterali, come il concerto dell’Orchestra sinfonica abruzzese, una visita guidata della città ed alla collezione d’arte della Cassa di Risparmio de L’Aquila; numerosi sono poi stati i momenti eno-gastronomici all’interno dei locali della conferenza stessa, e nei quali si è potuta apprezzare la varietà della cucina abruzzese. Tornando allo svolgimento dei lavori di ASITA, questa edizione ha coinciso con la prima volta del prof. Luciano Surace alla guida dell’evento. Nella sessione inaugurale, presenziata dalle autorità locali e dagli esponenti della federazione ASITA, si è voluta sottolineare l’importanza, per una città come l’Aquila, di ospitare una conferenza di tale entità, soprattutto se si

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questo settore.

tengono in considerazione i problemi che la Provincia costantemente affronta dal punto di vista ambientale e di gestione del territorio. I numeri e le sessioni Le 21 sessioni parallele, assieme a 20 sessioni poster, 5 sessioni speciali tematiche, 8 sessioni gestite dalle aziende espositrici, 2 sessioni dedicate alle attività della regione ospitante, una sessione dedicata alle attività del Centro Interregionale, una vasta esposizione tecnico-commerciale e una mostra cartografica, sono fondamentali – secondo le parole di Surace – per ripensare il ruolo dell’informazione geografica; per tentare di sistematizzare i problemi ancor prima di organizare le soluzioni. Gli argomenti trattati – di estrema attualità – hanno lasciato spazio di espressione sia alle aziende, con il loro know how in termini di strumentazione e lavoro sul campo, sia agli accademici, che hanno restituito una visione ampia degli

Un momento dell'inaugurazione dell'esposizione tecnico-commerciale.


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Una delle tante sessioni che hanno caratterizzato la conferenza; quest'anno sono state più di 30.

GEOmedia assiste al test sul campo dell’innovativo sistema Laser Scanner GLS-1000 di Topcon

Nell’ultima edizione di ASITA svoltasi all’Aquila, GEOmedia ha colto l’occasione per svolgere un test operativo del sistema GLS-1000 di Topcon. Le analisi dei dati scaturiti dal test saranno pubblicate a breve in maniera più ampia. Di seguito proponiamo comunque una breve anticipazione sulle caratteristiche singolari del sistema GLS-1000. Lo scanner GLS-1000 è facile da usare e funziona come un dispositivo indipendente, eliminando il problema di dover usare laptop, cavi e batterie pesanti. È stato specificamente ideato per l'uso sul campo; pertanto, è in grado di funzionare anche in cantieri con condizioni lavorative difficili e di forte luminosità, poiché non è necessario utilizzare un PC, grazie alla memoria e alle batterie interne. Lo strumento è stato progettato per garantire la facilità d'uso agli esperti del settore: si usa come una stazione totale e viene fornito di una valigia di dimensioni ridotte per garantirne un comodo trasporto. È possibile raccogliere rapidamente e facilmente i dati di principale interesse in numerosi tipi di ambienti. È possibile specificare l'area da esaminare mediante il comando jog-shuttle ed utilizzare il pannello di controllo integrato per memorizzare i dati sulla scheda SD, proprio come su qualunque stazione totale. La scheda SD facilmente accessibile consente inoltre, se necessario, di trasferire e controllare i dati su un PC direttamente in cantiere. Durante la fase di scansione, la connessione Wi-Fi integrata consente il collegamento a un PC, qualora siano richiesti controlli più dettagliati.

avanzamenti teorico-metodologici; infrastrutture di dati spaziali, interoperabilità e standard, geomatica ed emergenze ambientali, sicurezza e gestione del territorio, rischio geologico, cartografia e webGIS, tecniche di rilievo e applicazioni di telerilevamento sono state le parole chiave degli incontri succedutisi nei 4 giorni. In special modo, ASITA 2008 è stata un’ottima vetrina per il lavoro svolto, a livello locale, dalla Regione Abruzzo. Il Servizio per l’Informazione Territoriale e la Telematica della Regione ha, in questo senso, svolto negli ultimi tempi un lavoro egregio: tra queste si ricordano il progetto per la realizzazione del Data Base Topografico Regionale alla scala 1:5.000 e l’aggiornamento della Carta Tecnica Regionale Numerica alla scala 1:5.000; la realizzazione dell’ortofoto digitale a colori alla scala 1:5.000, la carta degli incendi anno 2007 (a colori RGB ed infrarosso), la rete delle stazioni permanenti GPS, la Carta delle Tipologie Forestali alla scala 1:25.000 ed 1:200.000 e la realizzazione di un camper attrezzato per il Sistema Informativo Geografico mobile. L’organizzazione della Conferenza ASITA ha avuto per la Regione Abruzzo anche un’altra valenza. Essa, nel suo ruolo di Coordinatore del Comitato Permanente Sistemi Geografici (CPSG) del CISIS (il CISIS è l’organo tecnico di supporto alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome), ha promosso, oltre l’organizzazione di una serie di sessioni finalizzate alla presentazione delle realizzazioni regionali, anche quella di due sessioni a respiro nazionale. Nella prima, coordinata dal prof. Roberto Benzi, sono state illustrate le attività del Comitato, dove informatici e dirigenti pubblici di settori geografici valutano proposte di nuovi e moderni standard di geodesia, di topografia, di telerilevamento, di cooperazione applicativa geografica, ma anche la predisposizione di Normative Tecniche di Riferimento che permettano di ottenere nel più breve tempo possibile la omogeneità dei prodotti geotopocartografici predisposti dai vari livelli della PA, sia in termini di omogeneità delle realizzazioni che della loro qualità. La seconda, coordinata dall’ing. Domenico Longhi, è stata finalizzata alla presentazione delle attività di ricerca predisposte dal Centro Interregionale e dal CISIS con la collaborazione di importanti raggruppamenti universitari in merito alle proposte di cui sopra. L’esposizione tecnico-commerciale Oltre agli interventi istituzionali, si sono succeduti poi vari workshop organizzati dai principali player del mercato geomatico italiano ed internazionale, in cui si è data visibilità alle principali innovazioni e soluzioni. Dagli strumenti per il rilievo come la VX Spatial Station di Trimble, la Imaging Station di Topcon, gli strumenti per il rilievo integrato di Leica o i numerosi strumenti per i rilievi su veicoli e imbarcazione distribuiti da Codevintec, si è passati a soluzioni software avanzatissime per l’analisi, la condivisione e lo sfruttamento

Due immagini del camper attrezzato per il Sistema Informativo Geografico mobile, sviluppato dal Servizio pr l'Informazione Territoriale e la Telematica della regione Abruzzo.

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N°6 2008 delle molte tipologie di dati spaziali: ITT Visual Solutions ha presentato il modulo ENVI Feature Extraction e la sua integrazione con ArcGIS; Intergraph ha fornito una rassegna dei nuovi paradigmi nella gestione delle emergenze e della security; Menci software ha presentato la soluzione Z-Scan che, assieme alle sue estensioni, sta riscuotendo notevole successo; SinerGIS ha presentato il suo SIT per la gestione del catasto stradale; ESRI ha mostrato le potenzialità della nuove versione 9.3 di ArcGIS e Planetek ha presentato le soluzioni desktop ERDAS per il telerilevamento e la fotogrammetria. Autodesk ci ha introdotto alle novità di AutoCAD Map 3D 2009.

Conclusioni La conferenza ASITA, dunque, si è confermata anche per quest’anno in tutta la sua centralità. Gli argomenti di discussione sono stati al solito di ampio spettro ed hanno affrontato tutte le tematiche più attuali. Non siamo ai livelli delle principali conferenze internazionali, ancora no. E’ altresì vero che lo spirito che anima la conferenza è diverso da quello che, commercialmente, anima altre manifestazioni straniere. ASITA mantiene un accentuato livello accademico che, se da un lato evita il suo sprofondare in detestabili logiche di mercato che, inevitabilmente, ne minerebbero la funzione divulgativa, dall’altro forse non restituisce una visibilità alle aziende, che forse gradirebbero una maggiore presenza extra-accademica. Per quanto riguarda l’edizione 2009 si svolgerà dal 1 al 4 dicembre a Bari.

A cura della Redazione

Abstract 12th ASITA national conference The article features a report from the 12th ASITA national conference which was held in L'Aquila last october. The conference is the main event on the Italian calendar in which the academic and commercial issues regarding Earth sciences meet.

Numerosi i partecipanti alla conferenza: il tempo tra la fine di una sessione e l'inizio di un'altra è utile per fare un tour dei tanti stand delle aziende.

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Estremamente flessibile, MobileMapper™CX è una soluzione professionale per mappature GPS/GIS compatibili con GIS o applicazioni per navigazione basati su Windows CE. Supporta la tecnologia Bluetooth e Wi-Fi ed ha la possibilità di lavorare con reti DGPS. Eccezionalmente preciso, MobileMapper CX fornisce precisioni sub-metriche in tempo reale e decimetriche in post-processing. Notevolmente robusto, permette la raccolta di dati nelle più estreme condizioni di lavoro.

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UNIVERSITA’ E RICERCA

Nasce il G-Mett dell’Università di Tor Vergata di Maria Ioannilli Presso il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Tor vergata, è operativo da alcuni anni il laboratorio di metodologie e tecnologie per il territorio, denominato G-Mett. Questo laboratorio è attivo nel promuovere l’integrazione tra le diverse componenti che agiscono nei processi di pianificazione e gestione territoriale ed urbana.

D

al lato scientifico, l’integrazione messa in atto nel conciliare le fasi scientifiche di pianificazione e gestione, sia del territorio che della città, è stata intesa nel senso dell’istituzione di un reale approccio multidisciplinare ai fenomeni oggetto dei processi. Dal lato tecnico, invece, essa è stata indirizzata orientando le produzioni nella direzione della specializzazione del processo. Per quanto riguarda infine il lato utenti, si è badato al miglioramento delle loro competenze tecnico–scientifiche. Il laboratorio è dunque orientato anche all’implementazione di specifiche applicazioni tecniche finalizzate ad una effettiva integrazione dei processi, delle tecniche e delle informazioni, da sottoporre poi a successiva ingegnerizzazione e diffusione verso gli utenti finali. Nell’ultimo triennio, in particolare, l’attività del laboratorio ha trovato riscontro in numerosi contratti di convenzione in conto terzi con gli Enti territoriali e le Aziende di gestione dei servizi locali. In particolare su applicazioni rivolte alla gestione e pianificazione delle attività di Protezione Civile del Comune di Roma e a quella di tutti gli altri comuni della provincia attraverso il ruolo concentratore dell’amministrazione provinciale. È degna di nota anche l’attività di supporto prestata al X dipartimento del Comune di Roma ed all’AMA spa, nel determinare coefficienti di produttività di rifiuti, indicatori di performance e la metodologia per la premiazione delle utenze virtuose AMA in tema di differenziazione dei rifiuti. Da tali attività sono scaturite produzioni, in particolare di tipo informativo ed informatico, dotate di un elevato contenuto innovativo su tutti i versanti prima citati: di processo, tecnologici ed informativi. Per garantire la completa integrazione nei processi operativi degli Enti territoriali di quanto prodotto in sede di ricerca applicata, e per promuovere la diffusione di quanto realizzato presso realtà territoriali diverse da quelle che hanno promosso le

produzioni stesse, si è evidenziata però la necessità di introdurre all’interno del ciclo di produzione alcune componenti non proprie della stessa Università. Ci si riferisce in particolare alla componente più specificamente informatica, a cui deve essere demandata l’attività di ingegnerizzazione e trasferimento presso l’utente dei prodotti di ricerca applicata, ed alla componente commerciale, utile nel promuovere prodotti presso altri soggetti. Inoltre, il diversificarsi dei campi di applicazione ha fatto crescere nel tempo l’esigenza di una maggiore strutturazione ed organizzazione delle attività ed un riconoscimento formale del gruppo di lavoro al fine di sostenere una maggiore evoluzione delle attività basata su un rapporto più propriamente inserito nel mercato di riferimento. Grazie a tali risultati ed al fine di promuovere opportunità lavorative, è nata l’idea di realizzare una spin-off universitaria dal nome “In-Time Innovation - Technologies, Information and Methodologies for the Earth” (www.innovazioniperlaterra.org). Questa società, è composta da un gruppo di neolaureati, dall’università medesima e da due soci privati – GKH s.p.a. e TerraMett s.r.l. – ed avrà il compito di portare i risultati della ricerca alle applicazioni pratiche delle amministrazioni pubbliche e dei privati coinvolti nei temi della gestione del territorio. Abstract The University of Tor Vergata G-Mett Lab University of Tor Vergata's (Rome) civil engineering department presents its land methodologies and technologies laboratory, also called G-Mett. The laboratory promotes the integration of the different instances that usually take part in the land-urban planning and management. Autore Università degli studi di Tor Vergata Dipartimento di Ingegneria Civile - Laboratorio G-Mett ING. MARIA IOANNILLI ioannill@ing.uniroma2.it

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Visual Nature Studio 3.0 da GEOgrafica

AZIENDE E PRODOTTI

GEOgrafica annuncia la nuova versione 3.0 di Visual Nature Studio, il sofisticato software di analisi paesaggistica e rappresentazione fotorealistica di dati territoriali e GIS. La versione 3.0 è caratterizzata da nuove funzionalità come il Phong shading e gli Effetti a risoluzione infinita: tutti gli Effetti collegati a vettori (Ecosystems, Environments, Terraffectors, Streams, Lakes, ecc.) utilizzano ora un nuovo motore topologico indipendente dalla risoluzione del DEM, che permette anche il passaggio sfumato tra un Ecosistema e l’altro; Rendering più veloce: VNS3 ha un rendering molto più veloce di VNS2; nuovi Gridder Wizard e DEM Merger Wizard: con pochi click di autocomposizione è possibile compiere funzioni complesse come il gridding o la creazione di dataset multirisoluzione; nuovo Database Editor completamente riprogettato, per l’efficiente gestione di decine di migliaia di vettori e DEM contenuti nei progetti. Oltre a Visual Nature 3.0, GEOgrafica annuncia anche la nuova versione di MAPublisher 8.0, l’avanzato plugin per la gestione di dati GIS ed il publishing di alta qualità in Adobe Illustrator. Tra le novità, il MAP Web Author Tool per la creazione di mappe interattive in formato Flash, complete di controllo layer, pan e zoom, pop-up e rollovers, ed il MAP Vector Crop Tool, per il ritaglio dei dati vettoriali mantenendo la georeferenziazione e gli attributi. Per maggiori informazioni e per scaricare una versione di prova: www.geografica.org. (Fonte: GEOgrafica)

vidaLaser distributore ufficiale di stazioni totali Foif vidaLaser, importatore ufficiale per l’Italia della Società Foif dal 2003, presenta la stazione totale serie OTS635, specificatamente ideata per i lavori catastali. OTS630 è disponibile nelle versioni 5” (OTS635) e 2” (OTS632) ed è dotata di compensatore automatico e di un distanziometro reflectorless fino a 150m e 5000m con prisma standard, doppio display e tastiera alfanumerica; ha una memoria interna di 8000 punti e 10 files. Il software include programmi di rilievo con quattro metodi di determinazione dei punti fuori centro, tracciamento in coordinate polari e cartesiane, stazione libera, calcolo sezioni, tracciamento stradale, calcolo area, calcolo altezza punto inaccessibile, programma puntosulla-linea. OTS635 viene fornita completa del software carico-scarico dati in formato utilizzabile con PREGEO10, Autocad, ecc.

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L’assistenza tecnica ed il service postvendita è garantito da vidaLaser presso il proprio centro assistenza certificato ISO9001 e dotato di strumenti primari certificati SIT.

(Fonte: vidaLaser)

Esplorare i fondali marini con Google Ocean Grazie al livello denominato Ocean, presente nella nuova versione 5.0 di Google Earth, sarà possibile conoscere dati e topografia del mondo sottomarino ed intraprendere studi sugli effetti del riscaldamento climatico sull’ecosistema. Il mondo sottomarino 3D è stato ricreato nell’arco di due anni da una equipe di più di 25 scienziati. Sfruttando la potentissima interfaccia di Google Earth gli studiosi e gli appassionati potranno soddisfare il sogno di avere tra le mani una mappatura dell’intero pianeta Terra. Google Ocean rappresenta inoltre un avanzamento a livello scientifico: la possibilità di condividere dati statistici sugli oceani permetterà uno studio più approfondito di questa importante risorsa. Il nuovo livello di Google Earth è stato accolto con favore anche dal settore dell’archeologia marina, che potrà sfruttare la soluzione per rendere disponibili immense quantità di informazioni relative ai tesori sottomarini. (Fonte: Redazionale)

Annunciato Unwrap, nuova estensione per Z-Map Menci annuncia Unwrap, il nuovo modulo di estensione della piattaforma Z-Map. ZMap, lo ricordiamo, è la piattaforma software che consente l’uso di immagini aeree, terresti e satellitari, nonché dei sensori digitali aerei nell’ambito dei tradizionali processi fotogrammetrici. Z-Map è composta da due soluzioni: Z-Map Laser, specializzato nella gestione delle nuvole di punti, ortofoto, editing e disegno su modelli 3D e Z-Map Photo, che include funzioni adatte alla fotogrammetria aerea, terrestre e satellitare. Il modulo Z-Map Unwrap, invece, comprende le funzionalita’ necessarie allo sviluppo di una superficie a singola curvatura in vista piana. Nel processo di stretching vengono considerati anche raggi di curvatura variabili. Inoltre, Z-Map permette la gestione di dati provenienti da laser scanner sia in contesto aereo che terrestre. (Fonte: Menci Software)


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Intermap Technologies ha annunciato l’introduzione sul mercato delle mappe digitali dell’Italia fornite con il suo programma europeo NEXTMap. L’Italia si aggiunge alle altre aree geografiche che già beneficiano dei modelli di elevazione e delle immagini di Intermap, ovvero Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo e, più di recente, Francia. Tutti i dataset NEXTMap includono modelli digitali della superficie uniformi (con un’accuratezza verticale di 1 metro o più) che rappresentano la superficie terrestre (comprese la vegetazione e le strutture create dall’uomo come edifici e strade). Questi dataset sono estremamente affidabili e includono anche i modelli digitali del terreno, che raffigurano invece immagini di tipo bare earth (nelle quali vengono rimosse tutte le caratteristiche culturali) e immagini radar ortorettificate corrette per eliminare le normali distorsioni geometriche (scala di grigio e immagini a colori che accentuano le caratteristiche topografiche). Nei prossimi mesi la Società continuerà ad aggiungere dataset completi per altri stati alla library NEXTMap Europe fino al completamento del suo programma NEXTMap Europe. Attualmente i dati sono reperibili tramite l’ufficio vendite dirette della società, in modalità online sul sito www.terrainondemand.com oppure tramite il partner italiano di Intermap all’indirizzo www.airdata-it.com.

AZIENDE E PRODOTTI

Disponibili i dati NEXTMap per l’Italia

Sbarca in Europa un nuovo approccio Lidar L’invenzione del sensore Velodyne HDL-64 (High Definition Laser), che utilizza 64 laser all’interno di un’unità che ruota ad altissima velocità, permette la creazione di mappe tridimensionali realistiche del terreno e rappresenta un approccio totalmente nuovo nel campo della tecnologia Lidar. Grazie all’HDL-64, un corridoio di 220m può essere mappato con grandissimo dettaglio, dal momento che l’unità raccoglie più di 1.3 milioni di punti al secondo. Ogni laser viene calibrato singolarmente direttamente in fabbrica, prima di essere inviato al cliente, questo per assicurare il massimo livello di precisione. Da quando il sensore Velodyne è stato utilizzato su cinque delle sei macchine che hanno completato il DARPA Urban Challenge 2007, le grandi potenzialità della soluzione sono saltate alle orecchie degli addetti ai lavori: oltre all’industria robotica, infatti, si stanno interessando al suo potenziale utilizzo altri settori, come quello dei videogiochi e delle animazioni digitali. (Fonte: Redazionale)

Nuova release di POSPac MMS da Applanix Applanix ha recentemente rilasciato la versione 5.2 del suo software per la postelaborazione inerziale dei dati GNSS, POSPac MMS. Le nuove funzionalità della soluzione di Applanix comprendono il pieno supporto al mobile mapping terrestre; POSPac MMS 5.2 è capace di processare i dati cartografici dinamici ottenuti su piattaforme aviotrasportate, in navigazione o al suolo. I clienti POSPac godranno del beneficio di costi inferiori, di una minore complessità e di risultati migliorati nell’esecuzione di tutti i tipi di missioni di mapping. Oltre al pieno supporto per il mapping a terra, POSPac MMS 5.2 include: un Batch Manager che permette l’elaborazione di molteplici progetti POSPac contemporaneamente, la tecnologia Applanix Smart Select grazie alla quale è possibile selezionare, scaricare ed importare in maniera automatica il miglior network disponibile tra i ricevitori di riferimento Applanix SmartBase, il pieno supporto al ricevitore BD960 per le applicazioni di posizionamento AV ed LV oltre che il supporto per Windows XP/Vista a 32 e 64 bit.

(Fonte: Intermap Technologies)

(Fonte: Applanix)

Accesso ai dati di progetti illimitato grazie a GeoMoS Web Leica Geosystem ha introdotto sul mercato GeoMoS Web, un software che permette l’accesso ai dati di progetto da qualsiasi browser web. Le viste e i grafici presentati dalla soluzione sono customizzabili e adattabili a seconda del progetto. All’interno di GeoMoS Web possono essere inseriti più progetti, in modo da favorire l’accesso a dati di natura molteplice. L’accesso può essere limitato in modo rendere disponibili i dati sensibili solamente al personale autorizzato. L’interfaccia permette la visualizzazione delle informazioni di progetto in vari modi: sia, come abbiamo detto, tramite grafici e viste diverse, che attraverso l’utilizzo di una vera e propria mappa del luogo in cui si svolge il progetto. L’intero servizio Leica GeoMoS è definibile come un Software as a Service (SaaS). Questo servizio on demand è gestito dalla Leica stessa assieme ad un team di esperti che si occupano di mantenere il sistema on line, aggiornato e sicuro. La parte hardware è ospitata da Leica e questo libera l’utenza da qualsiasi dovere in termini di acquisto di eventuali unpgrade.

(Fonte: Redazionale)

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GEOmedia

N°6 2008

ImageScape: una nuova soluzione per la generazione di terreni 3D

AZIENDE E PRODOTTI

DigitalGlobe e AEgis Technologies hanno annunciato l’uscita di ImageScape, una soluzione che permette la creazione rapida di terreni 3D, integrando immagini satellitari, aeree e DEM (Digital Elevation Models) ad alta precisione con un viewer in grado di creare modelli distribuibili su diversi media. Utilizzando topologie wireframe del terreno 3D ed immagini ad alta risoluzione di natura commerciale prese direttamente dalla libreria di DigitalGlobe, gli utenti di ImageScape potranno volare all’interno delle rappresentazioni virtuali dei luoghi scelti, il tutto con risoluzione 1:1. ImageScape opera in un ambiente altamente interattivo e dal facile utilizzo, il che favorisce anche gli utenti meno esperti. La presenza di strumenti per il mapping e per le misurazioni,

assieme ad effetti giorno/notte, opzioni meteorologiche (neve, smog o pioggia) e la possibilità di integrarsi in vari media e prodotti geospaziali, esaltano la qualità 3D delle rappresentazioni prodotte con la soluzione. I modelli sono solitamente disponibili

Nuove performance per le stazioni totali grazie alla tecnologia Topcon X-Trac

Topcon ha recentemente annunciato che la tecnologia proprietaria X-Trac 7 sarà inclusa in tutte le prossime versioni delle stazioni totali robotiche Imaging Station serie 9. Gli utenti che avessero già acquistato i modelli di Imaging Station GTS-900 e GPT-900 prima del rilascio della nuova tecnologia potranno contattare il loro rivenditore così da poter usufruire delle importanti migliorie che la X-Trac 7 comporta. La nuova tecnologia presenta interessanti innovazioni: essa aumenta la velocità del tracking del prisma e i possibili movimenti. X-Trac 7 utilizza una sequenza di impulsi di tracking che mantengono i reticoli dello strumento focalizzati sul prisma in movimento. Il firmware alla base di X-Trac 7 migliora le performance del controllo remoto Quick Lock. Il firmware remoto RC-3 e la command logic sono stati riprogettati per usufruire della nuova tecnologia, migliorandone di parecchio la velocità e l’accuratezza. Dal lato software, la nuova release di TopSURV 7.2 è prevista per includere la tecnologia X-Trac 7. Il software è l’interfaccia utente grazie alla quale è possibile controllare tutte le funzionalità presenti in X-Trac. Essa supporta il software sulle IS Imaging Stations tramite il Topcon IS live broadcast.

(Fonte: Redazionale)

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già nell’arco di qualche giorno e, grazie all’utilizzo del viewer, l’output del rendering è quattro volte più veloce di qualsiasi altro prodotto per la simulazione e per la modellazione 3D. (Fonte: Redazionale)

Erdas TITAN 2009 supporterà OpenStreetMap

Erdas ha annunciato di aver aggiunto OpenStreetMap come cartografia di base per il viewer di Erdas Titan 2009. OpenStreetMap, lo ricordiamo, è una mappa globale completamente editabile e gratuita. Nel contesto di Erdas TITAN, la si potrà utilizzare per il globo 3D della soluzione, interfaccia per lo sfruttamento e la condivisione dei dati. TITAN permetterà al contempo di convertire on-the-fly i dati, in modo da creare formati utilizzabili anche da altre applicazioni geospaziali come Google Earth, Microsoft Virtual Earth, Erdas IMAGINE, ArcMap ed altri. La peculiarità di TITAN è quella di favorire la condivisibilità dei dati geospaziali, pur mantenendone, nel caso di un’azienda o di un privato, i diritti. Utilizzando un globo virtuale 3D (e di cui come dicevamo OpenStreetMap sarà la base cartografica), gli utenti potranno creare dati e mashups di contenuti facilmente pubblicabili e visionabili da altri utenti. (Fonte: Redazionale)


GEOmedia

N°6 2008

La gestione delle nuvole di punti sta diventando sempre più importante soprattutto nel contesto dell’industria delle costruzioni, ma fino ad oggi la possibilità di lavorare con esse all’interno di AutoCAD è stata limitata. Con Pointools Model questa limitazione viene superata ed i professioanisti potranno dunque lavorare con milioni di punti di scansione all’interno dell’ambiente CAD di Autodesk. Il plug in visualizza i punti direttamente all’interno del display di AutoCAD, permettendo lo snapping tra di essi e una veloce visualizzazione in sezione. Si può scavare all’interno di sottoinsiemi di dati tramite gli strumenti di selezione e, grazie alll’ampio range di strumenti per le ombraggiature, si può dare chiarezza ai dati di scansione, dati che altrimenti sarebbero difficili da interpretare. Pointool Model segue il successo del plug in precedentemente sviluppato per il software di modellazione Rhino.

(Fonte: Redazionale)

Trimble introduce la nuova versione dell’UtilityCenter Software Trimble ha annunciato di aver rilasciato la versione 2.6 della suite UtilityCenter. La soluzione rappresenta un insieme di strumenti GIS per la gestione degli asset e del mapping a livello aziandale e permette alle utilities attive nei settori elettrico, idrico e del gas di automatizzare il proprio flusso di lavoro e i propri processi di business, allo scopo di aumentare l’efficienza e la produttività. La nuova versione del software include nuove funzionalità e imgliorie come: maggiore usabilità e performance in fase di gestione delle interruzioni elettriche, auto-restore della connessione in caso di perdita di rete LAN, supporto a Windows Vista x32, supporto a SQL Server 2005 e 2008 che permette un’avanzata gestione delle repliche e compatibilità con ArcGIS 9.3 in modo da fornire funzionalità GIS addizionali. Con il Trimble UtilityCenter sarà dunque possibile automatizzare i compiti di gestione delle utilities e di aggiornamento della cartografia del GIS direttamente sul campo. La tecnologia è completamente scalabile, produttiva ed attabile alle diverse necessità. All’interno del pacchetto sono compresi omduli applicativi dedicati al mapping GIS, mobile GIS, picchettamento e tracking della manutenzione degli asset.

(Fonte: Redazionale)

AZIENDE E PRODOTTI

Plug in per nuvole di punti in AutoCAD

Nuovo ricevitore GNSS da Magellan

Magellan Professional ha introdotto sul mercato il ricevitore GNSS a doppia frequenza ProFlex 500. Il dispositivo ha caratteristiche RTK e si presenta con un design robusto. E' pensato per essere adoperato in vari tipi di applicazioni: all'interno di uno zaino in fase di rilievo oppure per il posizionamento marino, il machine control e come base station. Il cuore del ProFlex 500 è una scheda GNSS a 75 canali che traccia segnali GPS e Glonass a doppia frequenza così come segnali di ranging SBAS; il tutto viene processato grazie alla tecnologia Blade che fornisce un'acuratezza RTK di alto livello e una grande produttività in fase operativa. Il ProFlex 500 è dunque un ricevitore di fascia alta che incorpora un set di features per la comunicazione in grado di garantire massima flessibilità e performance anche in situazioni di tempo avverso; comprende infatti standard per la comunicazione wireless come GSM, UHF e Bluetooth così come connessioni Ethernet, RS232/42 e USB. Tutte le connessioni in output sono isolate otticamente in modo da prevenire problemi con l'installazione a bordo di imbarcazioni o aerei. Per i rilievi terrestri, Magellan fornisce un kit comprensivo di zaino grazie al quale operare con ProFlex 500 diventa semplicissimo. Il kit comprende un sistema di rilascio rapido che facilita la rimozione del ricevitore dall'antenna. Il software FAST Survey di Magellan è pienamente compatibile col ProFlex 500. (Fonte: Redazionale)

SARscape 4.1 con supporto per dati Cosmo-SkyMed ITT Visual Information Solutions Italy presenta la nuova versione di SARscape, con nuove funzionalità e miglioramenti in vari moduli: SARscape 4.1 supporta completamente ENVI 4.5. Viene fornito supporto per dati Cosmo-SkyMed, per dati da aereo ESAR e per dati e formati Radarsat2. Introdotti alcuni miglioramenti nel supporto ai dati ed ai prodotti TerraSAR-X-1; supporto per il Level 0 dei dati ALOS PALSAR generati da ERSDAC. Migliorati alcuni algoritmi per supportare dati di grandi dimensioni, come PALSAR, Cosmo-SkyMed e TerraSAR-X. Altri miglioramenti nel modulo Basic, Interferometry, ScanSAR e nei Persistent Scatterers. Per una lista completa delle novita' della nuova versione SARscape 4.1 visitate il sito di ITTVIS all'indirizzo www.ittvis.com. E' possibile scaricare il prodotto e ottenere una licenza di valutazione contattando Paola Filippi: pfilippi@ittvis.com

(Fonte: ITTVIS)

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N°6 2008

OPEN SOURCE

Libera Informazione Geografica in Italia Parte con questo numero di GEOmedia una nuova rubrica dedicata al mondo dei software e dei dati liberi e, più precisamente, all’associazione italiana per l’informazione geografica libera, nota anche come GFOSS.it (dove GFOSS è l’acronimo di Geospatial Free and Open Source Software) è una realtà nata appena nel 2007 ma che già è riuscita a catalizzare l’interesse e l’impegno di un’ampia utenza, che in breve tempo ha fatto dell’associazione una delle comunità più dinamiche del settore.

C Consiglio Direttivo GFOSS.it Paolo Cavallini - Faunalia, Presidente Andrea Giacomelli - Vicepresidente Stefano Costa - Tesoriere Alessandro Frigeri, Assegnista di Ricerca Università degli Studi di Perugia, Segretario Luca Casagrande - Università di Perugia, Resp. infrastruttura tecnologica

A sinistra i loghi di PostgreSQL, di Grass GIS e di Quantum GIS. Il primo è un database open source, mentre gli altri due sono software liberi per l'analisi spaziale. GFOSS.it è attiva nella promozione di questo tipo di soluzioni. In basso, un momento dell'ultimo meeting GFOSS.it, svoltosi a Pontedera il 28 novembre scorso.

ome è possibile leggere nel manifesto (www.gfoss.it), l’associazione GFOSS.it, nel riunire esperti ed utenti nell’ambito dei Sistemi Informativi Territoriali, “favorisce lo sviluppo, la diffusione e la tutela del software esclusivamente libero ed Open Source per l’informazione geografica, favorendo e coordinando allo stesso tempo la traduzione, la localizzazione e l’internazionalizzazione di programmi e manuali per l’informazione geografica; promuove gli standard aperti per l’informazione geografica e il libero accesso ai dati geografici, i contatti all’interno della comunità di utenti e sviluppatori del software libero ed Open Source per l’informazione geografica, e fra la comunità e gli enti esterni; GFOSS.it promuove inoltre relazioni con altre associazioni nazionali ed internazionali, con enti pubblici e privati”. In particolare, GFOSS.it è poi riconosciuta come sezione locale dell’Open Source Geospatial Consortium (OSGeo), che aggrega a livello globale sviluppatori e utenti legati allo stesso settore. L’importanza della libera circolazione dei dati geografici, soprattutto al giorno d’oggi, è un dato ormai acquisito. Le grandi chances – scientifico-culturali e commerciali – connesse al supporto di una politica aperta nei confronti dei dati geospaziali e della loro gestione all’interno di ambienti GIS liberi, sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, dedicare uno spazio all’interno della nostra rivista all’attività dell’associazione GFOSS.it ci è sembrato, oltre che una cosa utile, una scelta che segue il passo dei tempi. Anche secondo Paolo Cavallini, presidente di GFOSS.it, la presenza di dati e di software liberi ed Open Source nel contesto dei Sistemi Informativi Territoriali è assolutamente fondamentale, perché in grado di favorire due processi: quello di democratizzazione e di business. Il primo si dispiega sia in maniera attiva – ossia utilizzando i dati geografici per rispondere alle più svariate domande – che in maniera passiva – ovvero avendo una sorta di controllo sui soggetti che detengono e gestiscono dati geografici sensibili, come ad esempio quelli relativi ai nostri spostamenti, il che già di per sé è garanzia di libertà. L’influenza nel processo di business è da ricercarsi invece nello sviluppo di un’industria del software relativa al trattamento dell’informazione geografica; se i dati non sono disponibili, questo costituisce un freno iniziale potentissimo allo sviluppo di servizi location-based. Nei prossimi mesi dunque, la comunità GFOSS.it, potrà godere di un ulteriore strumento per dar voce e far circolare le informazioni relative alla propria attività. L’appuntamento è rimandato alla prossima uscita di GEOmedia, all’interno del quale, grazie anche all’aiuto dei volontari di GFOSS.it, si cercherà di dare uno sguardo ancora più approfondito al lavoro dell’associazione. A cura della Redazione Abstract Free Geographic Information in Italy This GEOmedia issue features a new section dedicated to the world of free software and data and moreimportantly to the italian association for free geographical information better known as GFOSS.it. GFOSS.it, born in 2007, has already gathered the interest and the efforts of a wide community which made this association one of the more dynamic communities of the sector.

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N°6 2008

:Controllo del traffico aereo e GNSS: ENAV lancia la sfida

: Database Database spaziali: spaziali: come come orientarsi orientarsi : tra sistemi sistemi open open e e proprietari proprietari tra : GIS GIS e e soluzioni soluzioni in in fascia fascia alta. alta. : Il contesto contesto della della security security Il

:Il Trimble Express fa tappa a Roma :Un report dall'undicesima conferenza degli Utenti ESRI

:SEAT presenta Pagine Gialle Visual

: Il Il progetto progetto di di monumentalizzazione monumentalizzazione : del Primo Primo Meridiano Meridiano d’Italia d’Italia del : Cosmo-SkyMed: Cosmo-SkyMed: ii nuovi nuovi scenari scenari : del telerilevamento telerilevamento da da satellite satellite del

:Cartografia e nuovi media

:l mobile GIS/GPS nel mercato consumer e professionale

:Cosmo-SkyMed: i nuovi scenari del telerilevamento da satellite - 2a parte

:Test field per la piattaforma POS/LV di Applanix

Speciale ITS & infomobilità

:Simulazioni geospaziali: i sistemi pedestri Informazione geografica e infomobilità

:Il problema dei rifiuti spaziali

Gli ITS per una mobilità sicura e sostenibile Integrazione SAP-GIS per la rete ferroviaria Un portale per la gestione dei Trasporti Eccezionali

o Insert a Agenzi tica Geode egno con Dis ge di Leg bile stacca

Trasporto pubblico-bike sharing a Roma :La Protezione Civile e la gestione degli incendi di interfaccia :Realtà Aumentata e GIS in difesa dell'ambiente

:La cartografia storica rivive grazie al digitale :Termina l'attesa per il lancio di GOCE

:L'analisi spaziale a supporto della filiera agroenergetica

Il GIS per la valutazione dell'inquinamento acustico

Si riaccende il dibattito sull'AGCN Dal 3D per i professionisti a quello di SketchUp Il PSC del Comune di Bologna Un report da ASITA 2008 A Tor Vergata nasce il G-Mett

Un anno di GEOmedia FOCUS Fabrizio Bernardini e Renzo Carlucci

Spatial Database per i GIS: open source o closed source?

numero 1 pag. 6

Marco Camirro

GIS e soluzioni in fascia alta per progetti mission critical

numero 1 pag. 16

Leonardo Landini

La nuova sfida di SEAT Pagine Gialle

numero 2 pag. 6

Fulvio Bernardini e Domenico Santarsiero

L’informazione geografica mobile tra mercato consumer e professionale

numero 2 pag. 14

Nuovi orizzonti del controllo del traffico aereo: ENAV affronta la sfida satellitare

numero 3 pag. 6

Il posizionamento satellitare compie trent’anni: lo stato dell’arte del GNSS

numero 3 pag. 16

Pierluigi Soddu, Luciano Cavarra, Giacomo Losavio e Antonio Torrisi

La pianificazione comunale per il rischio incendi di interfaccia

numero 4 pag. 6

Giuseppe Conti, Raffaele De Amicis, Stefano Piffer e Bruno Simoes

Applicazioni di Realtà Aumentata inn ambiente GIS

numero 4 pag. 16

Giovanni Del Duca Fulvio Bernardini

Giuseppe Conti e Raffaele De Amicis Francesco Mazzone Domenico Santarsiero e Carlo Florio

Il ruolo dell’informazione geografica nel settore dell’infomobility

numero 5 - Speciale ITS & Infomobilità pag. 6

I Sistemi Intelligenti di Trasporto per una mobilità più sicura e sostenibile

numero 5 - Speciale ITS & Infomobilità pag. 10

Dalle applicazioni professionali al 3d per tutti

numero 6 pag. 16

Tullio Aebischer e Paolo Bettinelli

Un segno per il primo meridiano d’Italia a Roma

numero 1 pag. 20

Fulvio Bernardini

Inserto Agenzia geodetica – L’Agenzia geodetica ai nastri di partenza

numero 1 pag. 22

Inserto Agenzia geodetica – Appunti per una politica nazionale dell’informazione territoriale

numero 1 pag. 29

Inserto Agenzia geodetica – Il manifesto on-line, gli aderenti e l’iniziativa

numero 1 pag. 35

Inserto Agenzia geodetica – L’essenza di un’agenzia, tra illegalità e difficoltà di coordinamento

numero 1 pag. 35

Gianluca Pititto

Sat-Expo 2008: nuovi scenari per i Location Based Services

numero 2 pag. 18

Domenico Santarsiero

La piattaforma POS/LV di Applanix nelle applicazioni di laser scanner cinematico

numero 2 pag. 20

SDI-NET+: una rete tematica per l’arricchimento dell’informazione geografica in Europa

numero 2 pag. 26

Simulazioni geospaziali: i sistemi pedestri - 2a parte

numero 2 pag. 28

REPORTS

Luciano Surace Renzo Carlucci Fernando Sansò

A cura della Redazionee Francesco Bartoli

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Michele Ieradi, Annalisa Perla e Davide Surgo Database GIS delle strade e delle piste ciclabili: un sistema di calcolo percorso ciclabile nel Comune di Roma

numero 3 pag. 20

A cura della Redazione

Il Trimble Express fa tappa a Roma

numero 3 pag. 24

A cura della Redazione

Il GIS per la gente secondo ESRI

numero 3 pag. 26

Erminio Paolo Canevese, Roberta Tedeschi e Paolo Mora

Il laser scanner e CloudCUBE per le grotte di Naica

numero 3 pag. 28


GEOmedia

N°6 2008

A cura della Redazione

Il terzo incontro GIT navigando tra geologia, GIS e strumenti IT

numero 3 pag. 32

Ugo Morenzetti

Il servizio idrico online: il portale SIT-SIRSI del Ministero delle Infrastrutture

numero 4 pag. 20

Fabio Marcelli

Sistemi GIS integrati a supporto delle Amministrazioni Locali

numero 4 pag. 26

Flavio Lupia e Nicola Colonna

L’analisi spaziale tramite GIS a supporto di filiere agroenergetiche

numero 4 pag. 28

Domenico Santarsiero (adattamento)

La tecnologia MagDrive di Trimble S6

numero 4 pag. 32

A cura della redazione

Conferenza AM/FM 2008: una vetrina sullo stato dell’arte della tecnologia GIS

numero 4 pag. 36

A cura della Redazione

La geocomunità internazionale si incontra ad Intergeo

numero 4 pag. 4

Carlo Cinell

Nuovi argomenti per una revisione della cartografia catastale

numero 6 pag. 22

A. Deiana, A. Minghetti, L. Lorenzini e P. Africani

Bologna 3D: la pianificazione partecipata del Piano Strutturale Comunale

numero 6 pag. 28

A cura della Redazione

Un modello digitale del Piemonte con tecnologia IFSAR per l’IGM

numero 6 pag. 32

A cura della Redazione

ASITA 2008

numero 6 pag. 34

CASE STUDIES Luigi De Benedictis Chiara Lorenzini, Jurgen Assfalg e Vincenzo Tartaglia

Un sistema di supporto alle decisioni per Rete Ferroviaria Italiana

numero 5 - Speciale ITS & Infomobilità pag. 14

Il portale per la gestione dei Trasporti Eccezionali della Provincia di Firenze

numero 5 - Speciale ITS & Infomobilità pag. 18

Michele Ieradi, Annalisa Perla ed Emilio Cera Come muoversi a Roma con il trasporto pubblico e il Bike Sharing

numero 5 - Speciale ITS & Infomobilità pag. 22

Anita Fiorentino, Alfredo Imparato, Anna Sannino e Antonio Sforza

Valutare l’inquinamento acustico lungo una tratta autostradale con i dati territoriali ed il GIS

numero 5 - Speciale ITS & Infomobilità pag. 26

CARTOGRAFICA Alberta Bianchin

Cartografia e nuovi media

numero 3 pag. 34

Gabriele Bitelli e Giorgia Gatta

Cartografia storica: valorizzazione e fruizione in ambiente digitale

numero 4 pag. 42

Nuovi strumenti di telerilevamento da satellite nel controllo del territorio - 1a parte

numero 1 pag. 42

Michele Dussi

Space Debris: il problema dei rifiuti spaziali

numero 2 pag. 40

Fabrizio Bernardini

Explorer 1, anniversario americano e della scienza

numero 2 pag. 43

Michele Dussi

Nuovi strumenti di telerilevamento da satellite nel controllo del territorio - 2a parte

numero 3 pag. 42

Renzo Carlucci

Con GOCE per portare nello spazio un po’ di Made in Europe

numero 4 pag. 50

Michele Dussi

Il programma VEGA ad una svolta

numero 4 pag. 52

TERRA E SPAZIO Michele Dussi

RASSEGNA PRODOTTI A cura della Redazione

Una rassegna tecnologica tra GPS, GIS e telecomunicazioni

numero 5 - Speciale ITS & Infomobilità

pag. 30

UNIVERSITA’ E RICERCA Maria Ioannilli

Nasce il G-Mett dell’università di Torvergata

numero 6 pag. 37

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GEOmedia

N°6 2008 Annunciate le date per ASITA 2009

2009 3-5 marzo Barcellona, Spagna GlobalGEO Web: www.globalgeobcn.com Email: globalgeo@firabcn.es

AGENDA

27-28 marzo Bolzano Civil Protect 2009 Web: www.fierabolzano.it/civilprotec2009

3-8 maggio Eilat, Israele FIG Working Week 2009 Web: www.fig.net/fig2009 Email: fig@fig.net

A maggio si rinnova l’appuntamento romano con la Conferenza degli Utenti ESRI

28 aprile-3 maggio Sant’Anna Arresi (Carbonia-Iglesias) Corso di lettura del paesaggio Conoscere il paesaggio per scoprire il territorio Web: www.guipa.it

3-5 marzo Monaco, Germania Munich Satellite Navigation Summit Web: www.munich-satellite-navigation-summit.org 25 marzo Palazzo Turati, Milano Mobility Workshop Web: www.mobilityworkshop.it

3 maggio Stresa (VCO) ISPRS - GEOSS Workshop XXVI Web: www.ieee-earth.org

La segreteria di ASITA ha annunciato che che la 13a edizione della Conferenza Nazionale ASITA si svolgerà a Bari, presso la Fiera del Levante, dall’1 al 4 dicembre 2009. Per ulteriori informazioni sull’evento vi invitiamo a visitare il sito www.asita.it, dove, nelle prossime settimane, verranno messe a disposizione tutte le informazioni necessarie per partecipare all’evento.

11-14 maggio Roma, Nuova Fiera di Roma FORUM PA Web: http://portal.forumpa.it

Stato dell’arte della tecnologia satellitare a SAT Expo Sistema di Navigazione Galileo e Velivoli UAV, Osservazione della Terra e Monitoraggio territoriale, Ricerca spaziale e Trasporti, Telecomunicazioni integrate saranno i quattro focus tematici ed espositivi di SAT Expo Europe 2009, che si terrà presso i padiglioni della Nuova Fiera Roma, dal 19 al 21 marzo. La presenza di delegazioni straniere e di rappresentative istituzionali dei paesi dell’area mediterranea, balcanica ed orientale, fa della manifestazione la vetrina mediterranea privilegiata per la promozione culturale, scientifica e commerciale delle istituzioni e del segmento dell’industria aerospaziale europea ed italiana. SAT Expo Europe ha ricevuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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La 12a Conferenza Italiana degli Utenti ESRI si svolgerà il 27 e 28 maggio. Lo slogan di quest’anno – “GIS in action” – intende sottolineare come il mondo del GIS si stia aprendo sempre più verso il mondo di tutti coloro che, per ragioni professionali o personali, utilizzano le informazioni geografiche nella vita quotidiana. Nella Sessione Plenaria, nelle Sessioni Applicative e nei workshop tematici e tecnologici, non mancherà un’ampia panoramica sulla tecnologia ESRI e sui principali settori di applicazione del GIS. Nei workshop tematici, saranno inoltre effettuati approfondimenti sull’applicazione del GIS nei vari settori, con la partecipazione di esperti del mondo industriale, della Pubblica Amministrazione e della Ricerca. Ulteriori informazioni all’indirizzo www.esriitalia.it

GEOmedia cerca nuovi autori: il tuo contributo editoriale è benvenuto

Indice Inserzionisti

GEOmedia nasce per essere un punto di riferimento nel panorama informativo dedicato al mondo della geomatica; ciò si traduce in una decisa apertura verso tutte le esperienze che riguardano il settore ed è per questo motivo che la Redazione di GEOmedia è sempre pronta a pubblicare articoli ritenuti di particolare interesse per la nostra comunità di lettori. Il vostro contributo, compatibilmente con gli spazi già assegnati ed in linea con gli argomenti dei vari numeri di GEOmedia, è dunque benvenuto, soprattutto in rubriche quali:

Autodesk

Pag...........48

Codevintec

Pag...........24

Geo4all

Pag...........15

GEOgrafica

Pag...........13

Geotop

Pag...........2

L’Universo

Pag...........42

Focus: articoli di approfondimento su questioni tecnico-filosofiche e metodologiche nel mondo della geomatica. Reports: per pubblicare report di convegni ed eventi, esperienze professionali ed applicative. Cartografica: un approfondimento per tutte le tematiche inerenti il mondo della cartografia e delle tecnologie correlate.

Magellan

Pag...........36

Planetek

Pag...........31

SinerGIS

Pag...........11

Università e Ricerca: per dar visibilità alle facoltà, ai centri di ricerca ed ai laboratori attivi nella formazione e nell'aggiornamento.

SatExpo

Pag...........47

Trimble

Pag...........4,26,27

Zenit

Pag...........24



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Autodesk e AutoCAD Map 3D, sono marchi registrati o marchi di Autodesk, Inc., negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Tutti gli altri nomi, nomi di prodotti o marchi appartengono ai rispettivi proprietari. Autodesk si riserva il diritto di modificare le funzionalità e le specifiche dei prodotti in qualsiasi momento senza preavviso e declina ogni responsabilità per eventuali errori tipografici o grafici contenuti nel presente documento. © 2008 Autodesk, Inc. Tutti i diritti riservati.


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