Bianca - anteprima

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L’incredibile

avventura di una topolina coraggiosa Max Kaplan | Lev Kaplan Bianca

Per

tutti i topi coraggiosi del mondo.

Per i miei genitori, senza i quali i miei testi sono solo parole.

Max Kaplan

Grazie, grazie, Anna Janke!

Lev Kaplan

© 2024 orecchio acerbo s.r.l.

Viale Aurelio Saffi 54, 00152 Roma www.orecchioacerbo.com

Titolo originale: Eisbjörn, Das unglaubliche Abenteuer eines tapferen Mäuserichs Traduzione dal tedesco di Anna Felician e Carla Ghisalberti

© 2017 Thienemann in der Thienemann-Esslinger Verlag GmbH, Stuttgart

Stampa: Grafiche AZ, Verona Finito di stampare nel mese di giugno 2024

BIA N CA

bile avventur a d i una topolina

Il freddo vento autunnale soffiava sulla costa.

Come tutti gli altri esseri viventi, anche Bianca, la topolina, tremava di freddo. Se ne era andata per diventare coraggiosa.

Ma ora voleva solo trovare un posto caldo per la notte.

Si era faticosamente arrampicata in cima a una roccia alla ricerca di un riparo.

Fu allora che vide all’orizzonte la grandiosa torre che svettava nel cielo.

E dalle finestre usciva una luce calda.

Poteva essere la sua salvezza?

Bianca si strinse contro il legno caldo della porta mentre la tempesta infuriava sempre più ferocemente.

Il vento ululava così forte che la topolina non sentì i pesanti passi che si avvicinavano. Poi un’ombra si posò su di lei. «Ma guarda chi c’è qui, un topolino!» mormorò una voce profonda.

Quando alzò lo sguardo, Bianca fu assalita dalla paura. Un umano! «Santo cielo, devi avere un freddo terribile!» continuò la voce. «E sembri anche affamato. Non vuoi entrare?» E aprì la porta alla topolina. Anche se il suo cuore batteva forte, Bianca non riuscì a resistere al piacevole tepore e si infilò in casa.

L’uomo si chiamava Gustav e apparteneva a lui il faro che indicava alle navi la rotta lungo la costa. Mentre fuori la tempesta faceva tintinnare le imposte delle finestre, Bianca ascoltava affascinata e a pancia piena le storie di marinai che Gustav le raccontava. Anche lui sembrava felice di avere la compagnia della topolina.

I giorni passavano e i due si abituavano sempre più l’uno all’altra. Bianca aiutava Gustav quando e dove poteva. E Gustav raccontava a Bianca tutto quello che voleva sapere sul faro e sul suo funzionamento. Gustav le insegnò persino l’alfabeto Morse.

Ma la cosa che Bianca amava di più erano i nodi marinari che Gustav le mostrava.

Un giorno, Gustav portò Bianca in cima al faro. L’antenna era fuori uso. Gustav mise la topolina nella tasca della giacca e salì. Quando uscirono all’aperto, in cima, il vento era impetuoso e la pioggia gelida li colpiva. L’antenna si era staccata dal supporto e bisognava fissarla di nuovo. Bianca aiutò con tutte le sue forze, però il vento era troppo violento e il metallo troppo pesante. Ma alla fine ce la fecero.

SEGUE…

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