Alvin Tresselt · Milton Glaser
Uno fra i più grandi designer e illustratori viventi e un pioniere dei libri per ragazzi ci regalano la straordinaria avventura di
un elefante piccolo come un gatto!
L’elefante più piccolo del mondo
euro 13,50
9 788832 070286
L’elefante più piccolo del mondo Testo di Alvin Tresselt · illustrazioni di Milton Glaser
L’elefante più piccolo del mondo
di Alvin Tresselt illustrazioni di Milton Glaser
© 2020 Orecchio acerbo srl Viale Aurelio Saffi 54, 00152 Roma
www.orecchio acerbo.com Testo © 1959 Alvin Tresselt Illustrazioni © 1959 Milton Glaser © 2019 Enchanted Lion Books per la ristampa Lavorazione dei colori e restauro delle immagini: Marc Drumwright Translation arranged through the Jean V Naggar Literary Agency, USA & VeroK Agency, Barcelona, Spain Stampa: Tien Wah Press (Malesia) nel rispetto delle norme internazionali sul lavoro. Finito di stampare nel mese di marzo 2020
Dedicato a tutti quelli che amano il piccolo elefante
Nella giungla profonda dell’India, viveva l’elefante più piccolo del mondo. Poteva sbattere le sue orecchie, proprio come qualsiasi altro elefante. Poteva dondolare la sua proboscide, proprio come qualsiasi altro elefante. E poteva strombazzare con la sua proboscide, proprio come qualsiasi altro elefante. Ma gli altri elefanti non volevano avere nulla a che fare con lui. Le tigri ridevano crudelmente quando lo vedevano perdersi nell’erba alta. Gli uccelli dai colori allegri fischiavano quando lo vedevano inciampare su di un ramoscello. E nessuno voleva fargli spazio per bere alla pozza d’acqua. Vedete, l’elefante più piccolo del mondo non era più grande di un gatto di casa, il che per un elefante è molto triste. Il piccolo elefante alla fine disse: «Bene, se non sono più grande di un gatto di casa, allora è in una casa che devo stare, non in questa giungla feroce e selvaggia».
Così inciampò e incespicò nell’erba alta fino a quando arrivò a una città con grandi navi attraccate al molo. Dato che non era più grande di un gatto di casa, nessuno si accorse di lui mentre sgattaiolava a bordo di una delle navi.
Durante la traversata dell’oceano, il piccolo elefante viveva sui ciuffi di paglia che fuoriuscivano dalle casse, nel profondo della stiva della nave. E sognava la casa in cui presto sarebbe andato a vivere.
Un giorno, mentre dormiva su una cassa di curry indiano, la grande nave si fermò. Un attimo dopo, lui capì che stava navigando nell’aria e, insieme alla cassa, era stato issato fuori dalla stiva e depositato sul molo.
«Ora» disse l’elefante più piccolo del mondo appena riuscì a scappare tra le gambe degli scaricatori, «devo trovare una casa.» Per strada, tutti erano così occupati a correre qua e là che nessuno notò un elefante delle dimensioni di un gatto di casa, cosa molto triste per loro. Dopotutto, non capita tutti i giorni di vedere un simile spettacolo! Ma di lì a poco, un ragazzino venne giù lungo la strada. Anche lui era occupato. Stava cercando di non calpestare le fessure del marciapiede, così naturalmente non ebbe difficoltà nel notare subito l’elefante più piccolo del mondo. «Proprio quello che ho sempre desiderato!» gridò il ragazzino, che si chiamava Arnold. «Un elefante delle dimensioni di un gatto di casa!» «Meraviglioso!» esclamò l’elefante. «Perché quello di cui ho bisogno è proprio una casa.»
In men che non si dica, Arnold era a casa con il suo elefante. Ma la madre di Arnold non ne fu felice. «Cosa penserà la gente, un elefante come animale domestico!» disse. «Temo che sia fuori discussione.» «Non preoccuparti, elefante» disse Arnold mentre portava fuori
il suo animale domestico, giù in cantina. «Fai solo quello che ti dico e tutto andrà bene.» Arnold addestrò l’elefante più piccolo del mondo a camminare all’indietro. Gli mostrò come tenere le orecchie rimboccate.
Gli insegnò
a scodinzolare con la proboscide.
Poi Arnold dipinse
sul didietro
dell’elefante un bellissimo muso di gatto.