3 minute read

Oscurati numerosi profili “social” che offendevano l’onorabilità del Corpo

Diffamazione online, oscurati numerosi profili “social” che diffamavano e offendevano l’onorabilità degli agenti della Polizia Locale di Milano

Le conseguenze di un uso improprio dei social

Advertisement

Pubblicava online post diffamatori nei confronti di alcuni operatori della Polizia Locale di Milano utilizzando falsi profili “social” ma è stato individuato e indentificato dal Nucleo Crimini Informatici e Telematici al termine di una complessa attività di indagine coordinata dalla Procura di Milano e che ha portato a oscurare tutti i contenuti di interesse. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica sulla base delle complesse indagini svolte dal Nucleo Crimini Informatici e Telematici, coordinato dal Commissario Capo Luca Zenobio, e che hanno preso spunto da una denuncia/querela presentata da due agenti che, impegnati in un servizio di polizia stradale, sono stati presi di mira da un soggetto molto attivo in rete che li additava con epiteti quali mafiosi, collusi, ignoranti, dementi e terroristi. A tutti i social network interessati, con sede in Russia, Francia e Stati Uniti d’America, è stato notificato il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Milano, mediante l’oscuramento di tutti i post pubblicati utilizzando falsi profili “social” riconducibili ad un unico soggetto che diffamava e offendeva l’onore degli agenti della Polizia Locale di Milano. Stante l’azione giudiziaria in corso, al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli ma certamente è stata ricostruita l’attività diffamatoria posta in essere dall’indagato definita dal Commissario Capo Zenobio come un accanimento protratto nel tempo per mezzo della rete internet nei confronti del Comune di Milano, di tutti gli agenti di Polizia Locale ed in particolare di tre operatori impegnati nell’espletamento delle quotidiane attività di servizio. L’attività diffamatoria, come è emerso dall’attività investigativa, si è protratta per oltre un anno, utilizzando falsi profili sulle più famose piattaforme di social network, mediante la pubblicazione di numerosissimi post il cui unico scopo era quello di denigrare e screditare gli agenti intenti a svolgere il proprio lavoro, ad offendere il Corpo di Polizia Locale ed a infangare il Comune di Milano. Il Nucleo Crimini Informatici e Telematici è riuscito a dimostrare che non si trattava di semplice diffamazione ma che la condotta, mirata ad offendere e screditare l’onorabilità degli agenti, ledendo anche l’immagine del Corpo, era un morboso e maniacale accanimento contro la Polizia Locale di Milano. Questo ha permesso di far emettere un decreto di sequestro preventivo unico nel suo genere. Infatti, la ricostruzione meticolosa e precisa ha fatto si che i provider stranieri cancellassero quasi istantaneamente tutti i contenuti dai loro server. “Per la prima volta in Italia, un corpo di Polizia Locale è riuscito a far emettere un decreto di questa portata – dichiara il Comandante Ciacci –, come Comando abbiamo fortemente voluto andare a fondo a questa storia lavorando con

Diffamazione online, oscurati numerosi profili “social” che diffamavano e offendevano l’onorabilità degli agenti della

tenacia, determinazione e nel più stretto riserbo; riteniamo sia il giusto riconoscimento nei confronti di tutti i nostri agenti che ogni giorno lavorano in strada con professionalità, dedizione e abnegazione.” “È una cosa unica nel suo genere stante le varie specialità già in essere alle altre FF.OO. - aggiunge Zenobio - questo dimostra la fiducia riposta dalla Procura di Milano e l’alta professionalità dei nostri operatori.” “Il Nucleo Crimini Informatici e Telematici quotidianamente svolge una attività di osservazione e controllo della rete, fungendo da vere e Nell’immagine qui sopra: un esempio del tono dei post e dei video pubblicati sui social puù famosi

proprie “sentinelle” del web - osserva ancora Zenobio – contrastando tutti quei soggetti che possono offendere l’onorabilità del Corpo della Polizia Locale di Milano.”

This article is from: