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Mercoledì 16 giugno 2010 1 e
Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 114 - Numero 141
INTER PRESENTAZIONE DEL TECNICO SPAGNOLO ALLA PINETINA: «MI PIACE VINCERE E FARE BUON CALCIO»
Benitez: «Mou non è un pirla, io sono intelligente»
LA MAGLIA E LA SPILLA Rafael Benitez, 50 anni, mostra la nuova maglia col suo nome. Il tecnico, che ha firmato un contratto biennale, si è presentato con la spilletta dell’Inter sul risvolto della giacca ITALPHOTOPRESS
3 GRAZIANO, PELUCCHI e TAIDELLI ALLE PAGINE 28-29
N. ZELANDA-SLOVACCHIA 1-1 S COSTA D’AVORIO-PORTOGALLO 0-0 S BRASILE-N. COREA 2-1
MONDIALE GIORNO 5
GIRONE DI FERRO NORD COREA IN GOL (1-2)
LA TEGOLA GIGI HA DOLORE OGGI RISONANZA PRONTO MARCHETTI
RISCHIAMO DI PERDERE
Magico Maicon e il Brasile va Ronaldo al palo Gran gol dell’interista, di Elano la rete del raddoppio. Drogba frena il Portogallo 3 ALLE PAGINE 14-15 16-18-19
BUFFON
R La schiena non dà tregua, dura riaverlo per gli ottavi. Lui ammette: «Sono preoccupato per il mio Mondiale»
Maicon, 28 anni, memorabile gol contro la Corea del Nord
R Se dovesse tornare a casa, la Figc facendo leva sull’eccezionalità del caso chiederà alla Fifa di sostituirlo con Sirigu
OGGI DEBUTTO CONTRO LA SVIZZERA ALLE 16
Promessa Spagna «Grande momento, vi faremo divertire» 3 BIANCHI A PAGINA 21
IL ROMPI PALLONE
R Buone notizie dalle nostre avversarie nel girone: la Nuova Zelanda pareggia al 93’ e gela la Slovacchia
di Gene Gnocchi
Lippi: «In Sudafrica c’è una fauna stranissima. Ieri ho visto un gufo con i brufoli e l’accento barese».
3 CAPONE, CERRUTI, CECCHINI, CONDO’,CURINO, LICARI e NICITA DA PAGINA 2 A PAGINA 13
Gigi Buffon, 32 anni. Il mal di schiena potrebbe costringerlo a dare addio al Mondiale
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GETTY IMAGES
MERCATO BIANCONERO TRE PISTE CALDE
CICLISMO GIRO DI SVIZZERA
Juve, Elia è nel mirino Bonucci e Gallas vicini
Megacaduta Troppa Siena Petacchi la evita per Milano e torna a vincere Toscani sul 2-0
3 BRAMARDO e LAUDISA A PAGINA 31
3 MARABINI A PAGINA 39
William Gallas, 32 anni
BASKET SERIE SCUDETTO
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MONDIALE NAZIONALE vuvuzela
SUDAFRICA 2010 GIORNO PER GIORNO
Buffon
son dolori
IERI
La Nuova Zelanda beffa la Slovacchia Brasile partenza ok Nella seconda partita del girone F, la Nuova Zelanda (avversario degli azzurri domenica alle 16) agguanta l’1-1 con la Slovacchia all’ultimo minuto. Finisce 0-0 fra Costa d’Avorio e Portogallo. Il Brasile batte la Corea del Nord 2-1.
dischi logori
s
radice del nervo
L’INFORTUNIO
OGGI
In campo la Spagna contro la Svizzera Poi il Sudafrica È il giorno della Spagna campione d’Europa: alle 16 il debutto con la Svizzera. Alle 13.30 si affrontano Honduras e Cile. Alle 20.30 torna in campo il Sudafrica, che contro l’Uruguay sogna la prima vittoria davanti al proprio pubblico.
DOMANI
Argentina attesa al test Sud Corea In serata la Francia La giornata si apre alle 13.30 con Argentina-Sud Corea, che vale il 1o posto nel girone B. Poi tocca a Grecia e Nigeria, entrambe in cerca di rilancio. Alle 20.30, la Francia gioca la sua seconda gara: con il Messico deve vincere.
E’ allarme
«Preoccupato per il mio Mondiale» Questo il messaggio di Gigi. Il medico: «Data di rientro non ipotizzabile». Arriva Sirigu?
nervo sciatico
DAI NOSTRI INVIATI
LUCA CURINO FABIO LICARI
Sciatalgia alla gamba sinistra Il portiere ha una protrusione discale conseguente ad un logoramento del disco. Lo schiacciamento della radice del nervo sciatico ha provocato la sciatalgia
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CENTURION dAllarme Buffon. A 24 ore dall’infortunio l’ottimismo manifestato a caldo dal numero 1 è spazzato via da una riga del comunicato del professor Castellacci: «Al momento non è ipotizzabile una data di rientro». Comunicato, s’è detto, perché ieri il medico della Nazionale, solitamente prodigo di informazioni, ha preferito evitare l’abituale punto post partita con la stampa, e questo dopo il sine die è un altro brutto segno. Il terzo è il fatto che né il procuratore né il padre fino a ieri sera erano riusciti ad avere un contatto col portiere, il che viene interpretato così: evidentemente non si vuole diffondere la gravità del suo stato di salute. Perciò, incrociando tutte le informazioni, è realistico ritenere Buffon fuori causa fino agli ottavi, ma anche a rischio per l’intero Mondiale.
Il comunicato «Gigi Buffon presenta un forte interessamento scia-
tico a sinistra - la nota di Enrico Castellacci -. Inizierà immediatamente la terapia medica e la fisioterapia adeguata oltre agli opportuni esami strumentali. Al momento non è ipotizzabile una data di rientro che verrà individuata in base alle condizioni cliniche soggettive». Tradotto, quando il portiere sentirà meno dolore, che ieri era ancora molto forte. «Mi è sembrato di essermi strappato tutto - ha raccontato lui lunedì -. Ma è la stessa sciatalgia che ha accusato De Rossi e in un paio di giorni si è ripreso. Spero di recuperare nello stesso tempo». Quadro clinico e cure Speranza vana, anche perché l’anamnesi di Buffon è più complicata. Da quando due anni e mezzo fa ha accusato la protrusione discale, la schie-
na è il tallone d’Achille. È certo che la forte sciatalgia irradiatasi alla gamba sinistra sia una conseguenza di quel problema, perché il logoramento del disco schiaccia con il peso del corpo una radice del nervo. Per risolverla in tempi brevi non c’è che un modo: cortisone, previo avviso alla Fifa. Così Buffon nel migliore dei casi potrebbe tornare disponibile in dieci giorni, senza invece i tempi sconfinano oltre l’11 luglio. Consulto con la Juve In attesa della risonanza (stamattina a Pretoria), il meno tranquillo di tutti è proprio Gigi: «Sono molto preoccupato per il mio Mondiale», ha confessato all’entourage Figc. Già lunedì notte si era messo in contatto con il nuovo responsabile medico della Juventus, Fabrizio Tencone,
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GIRONE
F
S IL CASO
Il portiere già in difficoltà nel riscaldamento
ITALIA
N. ZELANDA
PARAGUAY
SLOVACCHIA
Soffre da due anni La Juve ora trema Tutto inizia a gennaio 2008, per una protrusione discale. Adesso diventa difficile anche venderlo DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CURINO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CENTURION dTutti i problemi fisi-
ci di Buffon iniziano due anni e mezzo fa. Nel gennaio 2008 il portiere della Juventus comincia ad avvertire dolore alla schiena e la diagnosi lo porta a conoscenza di un termine mai sentito prima, ma che da allora gli diventa tanto odioso quanto familiare: protrusione discale. Non si tratta di ernia, facilmente operabile, ma della consumazione di uno o più dischi della colonna vertebrale. Ogni tuffo una fitta. Dopo Juve-Samp del 20 gennaio Gigi si deve fermare per curarsi, con fisioterapia e cortisone. Grazie soprattutto a questo salta solo 2 partite, 20 giorni di stop. Ma la protrusione oltre che dolorosa è un male subdolo, che va e viene, e prima del termine della stagione il portiere è costretto a saltare un altro paio di gare, anche per
Due stiramenti Da allora Buffon deve sempre tenere sotto controllo la schiena e limitare i carichi di lavoro muscolare. Probabilmente per questo nelle 2 stagioni successive accusa due brutti stiramenti, lui che non ne aveva mai avuti. Il primo, il 21 settembre 2008 a Cagliari, all’adduttore destro: sembra una cosa da poco, tanto è vero che 2 settimane dopo è in campo contro il Palermo, ma quel giorno (5 ottobre) ha una ricaduta per la quale perde più di tre mesi. Il secondo, al bicipite femorale sempre destro, è di quest’anno e lo costringe a stare fuori 2 mesi, fra il 24 febbraio e l’11 aprile. In mezzo il portiere azzurro subisce anche un’operazione al menisco, che gli impedisce di giocare da metà dicembre a metà gennaio, ma in questo caso non ci sono relazioni con la protrusione discale.
Relazione diretta C’entra, invece, l’ultimo infortunio, la sciatalgia esplosa in Italia-Paraguay. Perché per effetto della consumazione del disco la protrusione schiaccia una radice del nervo sciatico nel canale radicolare della colonna. Evidentemente durante il riscaldamento Buffon ha fatto un movimento che ha innescato un meccanismo del genere. Ed è proprio per l’origine della sciatalgia che adesso Castellacci non è in grado di fissare i tempi di recupero. Ma a questo punto la preoccupazione è anche della Juventus. Proprio ieri c’è stato un summit in società perché Buffon non viene più ritenuto affidabile e dopo tre stagioni così tribolate si deve acquistare un altro portiere. Se non un numero 1 al posto di Gigi, per il quale non ci sono offerte adeguate anche a causa delle sue condizioni fisiche, almeno un dodicesimo all’altezza, cioè di sicuro affidamento.
LA SMORFIA
che si è consultato con Castellacci. Anche Abete si è detto «un po’ preoccupato, visto che si tratta di un giocatore unico al mondo, pur se siamo in grado di andare avanti con le risorse disponibili», Marchetti e De Sanctis. Taglio possibile Ma la Figc non esclude di rivolgersi alla Fifa per chiamare Sirigu. A termini di regolamento non si può, ma esiste un escamotage. Nei casi di forza maggiore è possibile sottoporre la questione al Comitato organizzatore. Deve essere una situazione eccezionale, però trattandosi di un ruolo particolare, il portiere, infortunatosi oltretutto nella prima gara, Buffon potrebbe rientrarci e in tal caso sarebbe la commissione medica Fifa a stabilire la non idoneità a proseguire. La Francia vi ha fatto ricorso ieri per Carrasso che, se la richiesta venisse accettata, farebbe da apripista, a maggior ragione per un titolare. Ma in quel caso si tratta del terzo portiere. E il taglio definitivo è una via senza ritorno, dunque a tutto rischio e pericolo dell’Italia.
non compromettere la propria presenza agli Europei.
Ecco le immagini Sky di Gianluigi Buffon che lunedì sera, durante il riscaldamento pre-partita, aveva già avvertito un fastidio alla schiena (foto in alto). Poi sembra tranquillizzare tutti, con la mano fa segno «calma», ma nella terza foto, prima di rientrare negli spogliatoi, la sua smorfia è eloquente. Resiste un tempo
Gianluigi Buffon, 32 anni, sembra sfinito dal dolore per questo nuovo stop PEGASO
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il punto di ALBERTO CERRUTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Gigi e il gol i guai di Lippi Le brutte notizie su Buffon, moltiplicano le speranze di Lippi che sogna l'esplosione di un altro Paolo Rossi. Probabilmente, però, in questa squadra nemmeno il centravanti campione del mondo nel 1982 riuscirebbe a segnare con la stessa facilità di allora. Per la verità, anche nel 2006 fa gli azzurri trionfarono in Germania senza un grande goleador, perché i nostri capocannonieri furono Toni e Materazzi con 2 reti e il simbolo di quella Nazionale fu Cannavaro, Pallone
d'oro come Rossi dopo la Spagna. Quattro anni dopo, però, la situazione è peggiorata e non lo scopriamo in Sudafrica. Questa Italia segna poco perché tira poco e soprattutto va raramente in gol con gli attaccanti. Nelle cinque amichevoli premondiali abbiamo esultato soltanto 3 volte, con le prodezze di due difensori (Chiellini e Bonucci) e una punta di scorta, Quagliarella. Lunedì sera le cinque conclusioni nello specchio della porta sono state dei centrocampisti: 3 Montolivo, 1 a testa Pepe e De Rossi. In questi casi è facile prendersela con Gilardino, Iaquinta e Di Natale, che nel caso specifico sono stati più vittime che colpevoli. Il problema è l'assenza di giocatori di fantasia che Lippi non ha più e non può inventare, malgrado il tentativo di
impiegare Marchisio come trequartista, con l'aggravante di essere senza terzini di fascia, alla Maicon per intenderci, capaci di scodellare cross per la testa di Gilardino o i piedi degli altri attaccanti. Cercare di sfondare soltanto al centro non basta, specialmente contro avversari chiusi come il Paraguay. E allora, anche senza Pirlo, si dovrebbe tornare a un meno affascinante ma più redditizio 4-4-2, con Gilardino (o Iaquinta o Pazzini) e una punta agile (Di Natale o Quagliarella) al suo fianco, con due esterni in grado di servirli dal fondo come Pepe e Camoranesi. Oppure si può riprovare con il 4-3-3, ma a patto di allargare il gioco sulle fasce altrimenti rischiamo di attaccare tanto segnando sempre poco. Nella speranza che torni presto il miglior Pirlo. Con o senza Buffon.
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MONDIALE NAZIONALE
Marchetti abituato alle svolte del destino Storia di un ragazzo che faceva la punta e che ha rischiato di morire in auto: «Sono pronto» DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CENTURION (Sudafrica) dEra un attaccante «con un bel tiro da fuori», era un ragazzo che sarebbe potuto morire a 20 anni in un incidente d’auto, era un secondo portiere che non avrebbe dovuto giocare neppure un minuto al Mondiale. A Federico Marchetti la vita è cambiata almeno tre volte e adesso, che si ritrova ad essere titolare della Nazionale azzurra, è pronto ad afferra-
re tutto ciò che il destino ha in serbo per lui. D’altronde, a 27 anni, il portiere nato a Cassola (meno di 10 chilometri da Bassano del Grappa) sa che la sua carriera è arrivata a una svolta, e non solo perché sul mercato lo insegue il Milan. Federico se si volta indietro rivede quei flash che gli hanno cambiato la vita. Il centravanti improvvisato un giorno scoprì i guanti da portiere e se ne innamorò. Poi la Grande Pau-
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GIRONE
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ra, che ha raccontato così. «Ebbi un terribile scontro con un camion in autostrada, la macchina prese fuoco e mi sono salvato solo rompendo il finestrino. Quel giorno decisi di tatuarmi una preghiera in segno di ringraziamento». Preghiera particolare, visto che è tratta dall’Avesta, testo sacro dello zoroastrismo. Tutto cambia La supplica, però, non gli ha evitato una scalata complicata. Crotone, Treviso, Torino (poi fallito), quindi Biellese e finalmente l’AlbinoLeffe, cioè la svolta che lo porta in Sardegna. Buffon non è più il mito conosciuto in un ristorante a Torino («Quando lui vinceva il Mondiale io giocavo nella Biellese»), ma un collega che lo stima. E quasi a un anno dall’esordio azzurro (6 giugno 2009), l’occasione Mondiale. «Col Paraguay ero pronto perché Gigi aveva dei problemi già nel riscaldamento — ha detto Marchetti —, mi ha detto solo di stare tranquillo. Ora spero di abituarmi in fretta allo Jabulani, che ha traiettorie strane. Il Mondiale è diverso dal campionato, ma io so concentrarmi sul match senza badare al contorno». Messaggio chiaro: abbiate fiducia.
ITALIA
N. ZELANDA
PARAGUAY
LA SCHEDA
O
FEDERICO MARCHETTI 27 ANNI PORTIERE
Due anni fa giocava in B nell’AlbinoLeffe Federico Marchetti (LIVERANI), portiere del Cagliari e della Nazionale, è nato a Bassano del Grappa il 7 febbraio 1983. Dopo un inizio come attaccante, è cresciuto nelle giovanili del Torino, poi si è fatto le ossa nelle categorie minori. Nel 2006 è passato all’AlbinoLeffe, in B, dal 2008 difende la porta del Cagliari. Ha esordito in Nazionale il 6 giugno 2009, in Italia-Irlanda del Nord 3-0.
SLOVACCHIA
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Gnocnotes
I NUMERI
68
le presenze di Marchetti in Serie A: quest’anno con il Cagliari ha giocato 33 partite da titolare
4,8
milioni: è la cifra pagata dal Cagliari un anno fa per riscattare la seconda metà del cartellino di Marchetti dall’AlbinoLeffe
di GENE GNOCCHI
L’Italia in differita con Little Tony Lui ha problemi cardiaci e non può sopportare l’emozione di una diretta Finalmente ieri ho potuto vedere Italia-Paraguay. L’ho vista in compagnia di Little Tony, però in differita. Little Tony ha qualche problema cardiaco, non può sopportare emozioni violente e quindi può vedere le partite dell’Italia solo in differita, conoscendo già il risultato. Al gol di De Rossi io e Little abbiamo stappato insieme una magnum di Danacol. Io vedo le partite in HD e la definizione delle immagini è davvero pazzesca. Così ho fatto una scoperta incredibile: gli 80.000 spettatori che ogni partita riempiono gli stadi sono sempre gli stessi. Vengono radunati verso le 13 allo stadio per la prima partita e poi si spostano con dei voli charter per le partite delle 16 e delle 20.30. Tra l’altro ho saputo che sono gli stessi che da anni partecipano a tutti i raduni di piazza del Popolo delle Libertà. Io comunque sono molto stanco perché Cristiano Ronaldo mi ha chiesto un favore: siccome non può fare sesso prima delle partite mi ha chiesto di farlo al posto suo. In questo campo me la cavo bene. Basta dire che ai campionati mondiali di sesso over 50 che si sono svolti a Villa Certosa l’estate scorsa sono arrivato secondo dopo Topolanek. Ultime dai ritiri: ieri Domenech ha dichiarato che si sta sulle balle da solo.
DOMENICA LA NUOVA ZELANDA IL C.T. PENSA A UN NUOVO SCHIERAMENTO
Ecco come Lippi può cambiare l’Italia Centravanti meno solo: rischia Gila Possibile novità in difesa con Maggio a destra e Zambrotta a sinistra DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI
babilità al 4-4-2. Lippi non ha bocciato il modulo con Marchisio trequartista atipico, ma c’è bisogno di qualche correttivo per restituire equilibrio (come nella ripresa con il Paraguay) e non lasciare solo l’attaccante. E il metodo può anche essere semplice: schierandone due centrali.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CENTURION (Pretoria) dCon la Nuo-
va Zelanda si cambia. Dal 4-2-3-1 si passa con tutta pro-
4-4-2 A favore del 4-4-2 diversi elementi: ai giocatori piace, è la prima alternativa al 4-2-3-1, può aggirare dalle fasce lo scon-
tato fortino neozelandese che fa apparire offensivo il Paraguay. Il primo accorgimento a centrocampo: linea a quattro con Pepe, De Rossi, Montolivo e uno tra Camoranesi-Marchisio. In attacco Di Natale, imprevedibile, può combinarsi con Iaquinta o Pazzini perchè Gilardino rischia di stare fuori. 4-3-3 Da non escludere l’altro modulo, il 4-3-3, con cerniera di centrocampo «forte» (De Rossi, Montolivo e uno tra Gattuso-Marchisio) a protezione di un attacco con Pepe, Pazzini e Di Natale (Iaquinta). Già nel secondo tempo con il Paraguay è successo a Camoranesi di arretrare, accentrandosi, lasciando una specie di tridente davanti. Non solo: l’anno scorso l’Ita-
lia cominciò con il 4-2-3-1 con la Nuova Zelanda, soffrendo, e ribaltò il risultato passando al 4-3-3 (con Pirlo e Iaquinta scatenati). E in difesa Ieri partitella per chi non ha giocato 90’ a Città del Capo, attacco Pazzini-Di Natale e Marchisio esterno. Ne capiremo di più dai prossimi allenamenti, perché anche in difesa Lippi può pensare a una novità: visto l’assetto neozelandese, Maggio-Zambrotta sarebbe una coppia più offensiva di Zambrotta-Criscito. La Nuova Zelanda, modesta e con un portiere così così, va affrontata con tiri da lontano, proteggendosi però sui calci piazzati: di testa, gli oceanici, molto «fisici», sono pericolosi.
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I RECORD DI ASCOLTO
RAISPORT
Italia-Argentina nel ’90 eravamo in 27,5 milioni
V ANTONELLO CAPONE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dL’esordio dell’Italia al Mondiale davanti alla tv è col botto: 21 milioni e mezzo di italiani hanno seguito la diretta con il Paraguay su Rai in chiaro e su Sky a pagamento. Praticamente un italiano su tre ha visto la Nazionale, con share del 71.7%. Il consumo di tv è stato il più alto tra i lunedì dell'anno, oltre al più alto in share. Siamo lontani ai record di tutta la storia dello sport e della televisione: nel 1990 durante il Mondiale italiano 27,5 milioni di cittadini restarono incollati davanti al video sulla Rai per Italia-Argentina e per la finale del Mondiale 2006 con la Germania gli italiani furono 26 milioni (23,75 sulla Rai e 2,3 su Sky). Ma erano anche altri tempi con offerta tv limitata e adesso c’è anche la concorrenza di internet. Dove Gazzetta.it va oltre il milione di contatti. Nel 2006 l’esordio
La Champions va su Rai 2 DS alla Ferrari
27.537.000
ITALIA-ARGENTINA ’90
Il 3 luglio 1990 il rigore di Serena parato nella semifinale di Italia ’90 a Napoli. E’ l’evento più visto in tv in Italia. Era solo su Rai.
26.026.854
GERMANIA-ITALIA ’06
Il 4 luglio 2006 il gol di Del Piero a Dortmund manda l’Italia in finale: Germania 0-2. E’ il secondo evento più visto in tv. Era su Rai e Sky
25.937.662
Azzurri alla tv per un italiano su 3 Ascolto di 21,5 milioni: 7,5 più della Champions La Rai in chiaro ne cattura 19, Sky raggiunge 2,5 COSÌ DAL 1990
dell’Italia col Ghana fu visto da 22,8 milioni: 21,2 Rai e 1,6 Sky. Ma anche lì, altri tempi.
I DATI DELL’ITALIA ALL’ESORDIO MONDIALE Ecco gli ascolti televisivi dell’Italia nella partita d’esordio in una fase finale del Mondiale dal 1990 ad oggi: 2010 Italia-Paraguay 21,5 milioni (19 Rai per 63,18% share e 2,5 Sky per 8,5 share) 2006 Italia-Ghana 22,8 (21,2 Rai per 67% share e 1,6 Sky, 5%). 2002 Italia-Ecuador 18,9 (81,33% share) Rai 1998 Italia-Cile 16,9 (81,18%) Rai 1994 Italia-Eire 20,1 (76,59%) Rai 1990 Italia-Austria 23,9 (76,86%) Rai
19 per Rai C’erano 18 milioni 907 mila spettatori pari ad uno share di 63.18% a seguire Italia_Paraguay su Rai1. Nel primo tempo gli spettatori sono stati 19,6 milioni (share del 64.37%), nel secondo tempo 18,8 milioni (60.06%). Italia-Paraguay balza al vertice degli ascolti dell'anno superan-
ITALIA-FRANCIA ’06
9 luglio 2006 Grosso segna il rigore che dà all’Italia la Coppa del mondo a Berlino. Rai e Sky sommano il terzo evento più visto in Italia
do la finale del Festival di Sanremo (12,4 milioni), di Coppa Italia Roma-Inter (11,7) e Champions League Inter-Bayern (14, con Sky). 2,5 per Sky La tv satellitare ha registrato per Italia-Paraguay 2.542.717 spettatori medi, 8,5% di share. Sky trasmette tutte le partite del Mondiale in diretta HD, per l’esordio dell’Italia ha realizzato un +54% rispetto a Italia-Ghana del
2006 e +60% rispetto alla media delle 7 partite italiane del Mondiale 2006. Quasi 6 milioni di italiani hanno visto i Mondiali su Sky (canali Mondiali e Sport24) dall’inizio del Mondiale rispetto ai 3 milioni dei primi giorni del 2006. Chi ha visto Sky lo ha fatto per 2 ore al giorno. La crescita d'ascolto e di share rispetto al 2006 è del 150% (+146%). 1.6 milioni ha visto tutti i giorni le partite pagando. Uno per Gazzetta.it Grandi numeri anche per il nostro sito. Nel giorno di Italia-Paraguay Gazzetta.it ha fatto registrare 1.111.370 utenti unici, nella top ten dei migliori risultati di sempre, molto vicino ai numeri da record dei giorni del trionfo dell’Inter in Champions League e di Ivan Basso al Giro d’Italia. Molto cliccati — oltre alla cronaca in tempo reale — i video e gli audio del dopo-partita da Città del Capo e il gol di De Rossi in 3D.
MILANO La notizia ufficiale è che dalla prossima stagione le partite della Champions League saranno trasmesse il mercoledì da Rai 2. Ma come? Lo spostamento ha una logica. La Rai ha capito che la Champions sta tra il 14 e il 16% di share e su Rai 1 piazza «Ti lascio una canzone» della Clerici. «Così aumentano gli ascolti generali», osserva alla presentazione dei palinsesti del Castello Sforzesco, il direttore di Rai 1 Mauro Mazza. «Mossa intelligente», sottolinea il vicedirettore Rai Antonio Marano. Su Rai 2 resiste «Quelli che». Per il nono anno consecutivo al timone ci sarà Simona Ventura che perderà Massimo Caputi. La notizia ufficiosa, ma ormai certa è che la «Domenica Sportiva» verrà affidata a Paola Ferrari. Sulla scelta di accantonare Massimo De Luca, che l’ha riportata ad alti livelli di ascolto e di qualità, non è d’accordo nessuno, dal consigliere Antonio Verro («Proviamo a cambiare, ma la scelta sembra fatta») a molti capi dello sport. Ma sembra non ci sia verso di convincere il direttore generale Mauro Masi (ieri assente e collegato da Roma ) che vuole a tutti i costi la Ferrari. Francesco Velluzzi
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QUEST’ANNO PIÙ CHE MAI CI SENTIAMO UNA COMPAGNIA DI BANDIERA.
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MONDIALE NAZIONALE Sopra la panca
di ARRIGO SACCHI
Possiamo fare a meno del solista L’Italia ha pareggiato contro l’ostico Paraguay. È stato un punto guadagnato o sono due punti persi? È sicuramente un risultato positivo e importante per la classifica, per il morale e per le future scelte di Lippi. Gli azzurri sono scesi in campo preoccupati e tesi. Il modulo era un inedito 4-2-3-1 al quale si contrapponeva il prudente 4-4-1-1 dei paraguaiani. L’assenza di Pirlo e in parte del claudicante Camoranesi, lo stato di forma precario di molti e il modulo hanno complicato ancora di più le cose. Ed è allora facile comprendere gli stenti del primo tempo. Credo che Marcello avrà tratto spunti importanti. Il buon secondo tempo farà crescere l’autostima e darà informazioni sul cammino da percorrere. Non saranno risolti tutti i dubbi, però si è intravista una luce. Gli azzurri hanno sofferto nella prima frazione il pressing dei paraguaiani senza mai trovare soluzioni alternative. Per metterli in difficoltà era importante muovere la palla avanti e indietro con cambi improvvisi di gioco (per evitare il pressing). Questo avrebbe permesso di attaccare sulle fasce (la zona meno protetta). Però i cambi gioco, il movimento di palla e i cross erano pochi e inoltre Gilardino era desolatamente solo. Non possedendo giocatori particolarmente abili nel dribbling diventa fondamentale possedere una buona fluidità di manovra. Il 4-2-3-1 può essere valido unicamente se ci sono inserimenti opportuni. Se questo non succede meglio avere due punte che creano maggiori alternative, si aiutano e costringono la difesa avversaria ad accentrarsi liberando le fasce. Nel secondo tempo lo spostamento di Iaquinta vicino al Gila, e poi Di Natale, hanno creato un gioco migliore. Così come l’ingresso di Camoranesi, non ancora al meglio, ci ha consentito di giocare con il sistema più conosciuto: 4-4-2. In generale, il livello tecnico collettivo è buono. E possiamo avere un’organizzazione tattica migliore delle avversarie. Lippi sa bene che il Mondiale si vince prima di tutto con persone determinate e con una buona condizione fisica. Se poi l’organizzazione e il gioco miglioreranno non si sentirà la mancanza del solista, che nell’immaginario di molti deve risolvere tutti i problemi. Ricordiamoci che il calcio è uno sport collettivo fatto di armonia.
w
I NUMERI
3
i gol segnati dall’Italia nelle cinque amichevoli prima del Mondiale: nel 2006 ne furono realizzati 9
2
i tiri in porta in 90 minuti nell’amichevole contro la Svizzera del 5 giugno, uno dei quali è stato il gol di Quagliarella
Lippi, la caccia 5 continua: «Troverò il mio Paolo Rossi»
i tiri in porta degli azzurri nell’esordio mondiale col Paraguay: quattro anni fa contro il Ghana furono 12
Il c.t. fa il primo bilancio: «Nessuno è perfetto all’esordio. Gilardino non è al top, migliorerà» DAL NOSTRO INVIATO
MAURIZIO NICITA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
IRENE (Sudafrica) dLegati a una sogno, sperando non diventi una chimera. Marcello Lippi aspetta il suo Paolo Rossi, annata d’oro 1982. Perché oltre alla compattezza di un gruppo, e questa l’Italia col Paraguay l’ha dimostrata, serve anche qualcuno che la butti dentro. E allora l’occasione stavolta la dà una domanda sul presunto livellamento in basso del Mondiale. Il c.t. non ci sta e ricorda che ci vuole tempo per vedere le cose migliori. L’esempio è proprio quello mitico di Rossi: «Nelle prime partite del Mundial 1982 Paolo la palla non l’aveva mai presa, poi è esploso ed è diventato il trascinatore. Aspettiamo almeno tre partite per emettere giudizi. Anch’io spero di trovare il mio Rossi».
E chi può diventare il nuovo Rossi della Nazionale?
E poi negli inserimenti ha caratteristiche alla Perrotta».
«Ve lo dico alla fine del Mondiale. Nel senso che ancora non lo so. Vedremo. Magari sarà il giocatore su cui insisterò di più».
Ci sono diverse cose da migliorare.
Oltre 21 milioni di spettatori fra Rai e Sky: un risultato importante di ascolti in tv.
«Molto bello. Speriamo di ripagare l’Italia che ci ama. E dire che non è che fossimo arrivati con grande fiducia attorno. Nessuno si era fatto scappare l’occasione per sottolineare certe critiche». Squadra con poca incisività e quel Marchisio che sembra soffrire la posizione di trequartista.
«Lo so perfettamente che non ha caratteristiche alla Sneijder. Ma sono contento per quanto ha fatto pressando bene sul portatore di palla e a volte anche sul centrale basso.
DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d’attacco dell’Italia: Riva-Abete. Uno come Gigi servirebbe a Lippi in campo, ma da dirigente Rombo di tuono, resta tale: «Oltre 21 milioni in Italia davanti alla tv è la dimostrazione che il calcio è l’unica cosa in grado di unire un Paese in pieno caos. La gente vuole unità, mentre c’è chi come Radio Padania, e non solo, la vuol distruggere. Non è un problema del calcio, ma più globale e per intervenire esistono ruoli e responsabilità». Aggiunge il presidente federale
Giancarlo Abete, 59 anni LAPRESSE
Nel Mondiale ’82 Paolo Rossi (ANSA) inizia con 4 gare senza gol, poi ne segna 6 di fila: tripletta nei quarti col Brasile, doppietta in semifinale con la Polonia e prima rete in finale con la Germania ANSA
L’impatto con le vuvuzela?
«Curioso. Nel senso che lunedì sera, oltre un’ora prima della partita allo stadio c’erano 10 mila degli oltre 60 mila spettatori poi presenti, e il rumore era lo stesso. Mi viene da pensare che ci siano degli altoparlanti che rimandino il suono registrato per far rumore di fondo...». Le squadre che le sono piaciute di più?
Gilardino non segna da 80 giorni.
Pirlo quando rientra?
«Neanche lo sapevo. Non siamo tutti al massimo. So che non segna dai 15-20 giorni in cui è qui. Ci può stare: migliorerà».
«Le grandi verranno fuori più in là. A parte la Germania che ha incontrato un avversario debole e rimasto in inferiorità numerica, come l’Australia. Per l’organizzazione ho apprezzato il Giappone che ha battuto il Camerun. Poi, anche se la Grecia non si è dimostrata insormontabile, la Corea del Nord. Volevo dire quella del Sud». «Con la Slovacchia sicuramente no...». Ma veramente si era detto...
«Scusate. Volevo dire Nuova Zelanda. Stavolta merito un bel 4 io».
Come si affina la fase realizzativa?
La lettera
Abete, che non esclude un ritorno in politica: «Il Mondiale consente una valutazione più profonda. Da un lato l’azzurro unisce l’Italia oltre ogni polemica, mentre la presenza di tanti Paesi esalta le diversità». Stoccata a Blatter L’affondo di Abete è per il presidente della Fifa, Blatter: «Non è venuto ancora a vederci? Magari pensa di seguire prima altre squadre che rischiano di uscire al primo turno. Tanto lo sa che a noi ci ritrova più avanti. E a luglio spero di essere ancora qui. Se poi Blatter vorrà venire...». Infine sulle polemiche di Cassano: «Quando parlavo di ricambio generazionale non era un discorso che potesse riguardare un solo giocatore. E poi Cassano c’era all’Europeo 2004 e 2008: i risultati li conoscete».
IRENE dEccola la nuova coppia
L’IMPRESA FATTA DA PABLITO
«Migliorando la condizione. Non dipende solo dal modulo. Ne abbiamo provati 2-3 in questo periodo. Le partite cominciano in una maniera, continuano in un’altra e finiscono in un’altra ancora. Stavolta sono stato contento per la svolta avuta col 4-4-2. Magari un’altra volta partiamo così e finiamo in altra maniera. La duttilità deve essere una nostra caratteristica».
«Certo. Nessuno è perfetto all’esordio. Se ci pensate rischiammo molto di più con il Ghana 4 anni fa all’esordio, con Buffon che fece diverse parate importanti. Anche se allora andò meglio in fase di realizzazione. E poi non dimenticate che ci sono stati ben 7 debuttanti al Mondiale nella nostra squadra. Avessimo vinto 4-0 non è che sarei stato dispiaciuto però...».
IL PRESIDENTE FIGC SODDISFAZIONE PER GLI ASCOLTI TV
Abete e Riva all’attacco di Blatter e della Lega
y
di STEFANO BORGONOVO
Più forte, ragazzi! Italia-Paraguay Beh, stiamo bene, corriamo giochiamo, buone trame, bene Montolivo e De Rossi. Però, più cattivi e incazzati nei momenti importanti. Soprattutto nell'ultimo passaggio. A me l'Italia è piaciuta! Forza raga
ma.ni.
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FILIPPO GRIMALDI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVA dIl miglior regalo pos-
sibile da parte del presidente Riccardo Garrone per il matrimonio di Cassano, sabato prossimo a Portofino? Fantantonio non ha dubbi: «Il rinnovo del contratto». Così il barese ospite in diretta su Sky Sport 24.
Antonio Cassano, 27 anni, assieme alla fidanzata Carolina Marcialis, 19 ANSA
IL FANTASISTA DELLA SAMPDORIA ALL’ATTACCO
Cassano punge «Tifo gli azzurri ma non il c.t.» Marcello Lippi, 62 anni, ha vinto tutto alla guida della Juventus in due riprese tra il ’94 e il 2004 AP
«Spero che l’11 luglio lasci con una vittoria: non per Lippi ma per i giocatori. Mi sono stancato di non andare in Nazionale»
Pollice su Un Cassano decisamente più equilibrato di un tempo, ma sempre sincero. A tal punto da raccontare che non ha visto il debutto mondiale degli azzurri («anche se mi auguro che l’Italia possa vincere»), dicendo la sua sulle critiche rivolte a una squadra senza fantasia: «Ho pensato che potevano esserci Totti o del Piero, ma non il sottoscritto, perché da due anni tutti pensano a me, tranne chi dovrebbe farlo». Pollice verso E qui è arrivata l’ennesima stoccata contro Lippi: «Lui non mi vede, cosa ci posso fare? Visto che se ne deve andare, speriamo che l’11 luglio lo faccia con una vittoria. E non per lui, ma per i giocatori». In attesa dell’arrivo di Prandelli: «Un grande allenatore e una grande persona. Avevamo avuto problemi, ma per colpa mia. Ha fatto benissimo a Firenze, e spero che possa fare altrettanto in azzurro. Avrà più tempo per andare a vedere le partite, visto che in questi due anni il c.t. della Nazionale non si è mai visto». Vecchia Samp nuovi onori Secondo il barese è auspicabile la
x HA DETTO
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su Prandelli Un grande allenatore e una grande persona. Avevamo avuto problemi, ma per colpa mia. Ha fatto benissimo a Firenze
V
su Pazzini Sono contento per lui e spero che possa giocare, al pari di Palombo, e fare cose importanti. Quest’anno è stato straordinario
riconferma in blucerchiato del capitano Palombo (anche se l’Inter è interessata), «perché se andassimo in Champions, senza di lui come faremmo? Mi auguro che rimanga. Dubito però che possa arrivare alla Samp un giocatore più forte». Elogi e speranze (in chiave azzurra) anche per il suo «gemello» Pazzini: «Sono contento per lui, e spero che possa giocare, al pari di Angelo, e fare cose importanti. Quest’anno è stato straordinario». Futuro azzurro La speranza del sampdoriano è quella di «potermela giocare come tutti gli altri. L’attuale c.t. diceva che dai 18 ai 35 anni tutti potevano sperare, ma evidentemente io ne ho 36». Vecchi rancori con Lippi, però, per Fantantonio sono da escludere: «Non so cosa gli abbia fatto. Aveva detto che mi dovevo stancare di andare in Nazionale, però io mi sono stancato a non andarci». Ieri, però, anche Matarrese si è schierato con Lippi: «Ci manca Pirlo, non Cassano». Viola no grazie Il sampdoriano è poi tornato sul mancato trasferimento a Firenze di metà campionato: «Dovevo passare alla Fiorentina. Non ci ho dormito la notte e ho riflettuto su quanto la gente mi vuole bene e il presidente (Garrone, ndr) mi ha dato. Così ho ritenuto giusto rimanere alla Samp». Ora bisogna guardare al futuro, «anche se sarà quasi impossibile ripetere quello che ha fatto Del Neri. Noi ci proviamo». La nuova sfida è già iniziata.
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Reid pareggia anche per l’Italia A tempo scaduto la Nuova Zelanda incarta la Slovacchia: tutto da rifare nel girone degli azzurri DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
RUSTENBURG dOkay, nel gruppo F hanno scherzato: non è successo niente e domenica si riparte tutti alla pari. Winston Reid, danese con passaporto neozelandese, timbra di testa al minuto 93 il beffardo pareggio kiwi, un’autentica catastrofe se vista con occhi slovacchi. Italia e Paraguay esultano almeno come il c.t. degli All Whites, Herbert, perché l’1-1 azzera ogni gerarchia cancellando anche il piccolo fastidio di una Slovacchia capolista a tre punti, e dunque nella possibilità di gestire una situazione di vantaggio. Il deludente confronto di Rustenburg - luce africana fuori, buio pesto in campo - toglie ogni dubbio su quali siano le squadre migliori del girone; se il calcio ha un senso, ora il cuore del nostro problema è prevalere nello slalom parallelo della differenza reti col Paraguay.
Modestia La Slovacchia ha il diritto/dovere di prendere a craniate le mura dello stadio, perché è chiaramente superiore alla Nuova Zelanda, e dunque il fatto di non aver vinto è gravissimo. Una sola colpa non va sul
IL COLPO DI TESTA A sinistra, Winston Reid, 21 anni, di testa al 93’ batte Mucha. È il gol che vale il pareggio per la Nuova Zelanda e che fa tirare un sospiro di sollievo anche all’Italia. In alto il vantaggio della Slovacchia, di Vittek, in evidente fuorigioco. In verità anche Reid parte leggermente in offside. A destra l’esultanza di Reid AFP e EPA
Immense zone vuote a centrocampo. Hamsik gira a vuoto e così dopo 90 minuti è come se non fosse successo nulla
conto del c.t. Vladimir Weiss, quella di far giocare il figlio Vladimir (però poteva chiamarlo diversamente), perché è il migliore dei suoi. Per il resto spezza la squadra in due tronconi esagerando con i giocatori offensivi, ben cinque, e così togliendo spazio e ossigeno a Marek Hamsik, che dovunque provi ad andare trova almeno due
compagni e di conseguenza tre avversari. La Nuova Zelanda, infatti, è disegnata 3-4-3 soltanto per modo di dire: i due centrocampisti centrali sono difensori riciclati a centrocampo e gli esterni fanno i terzini per frenare le ali slovacche Weiss (in realtà un trequartista) e Jendrisek (in realtà una punta). Se si considera che i tre at-
NUOVA ZELANDA SLOVACCHIA
1 1
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Vittek (S) al 5’, Reid (NZ) al 48’ s.t. NUOVA ZELANDA (3-4-3) Paston; Reid, Nelsen, Smith; Bertos, Vicelich (dal 33’ s.t. Christie), Elliott, Lochhead; Fallon, Killen (26’ s.t. Wood), Smeltz. ALLENATORE Herbert. PANCHINA Bannatyne, Sigmund, Brown, Barron, McGlinchey, Clapham, Mulligan, Boyens, Brockie. SLOVACCHIA (4-1-3-2) Mucha; Zabavnik, Skrtel, Durica, Cech; Strba; V. Weiss (dal 46’ s.t. Kucka), Hamsik, Jendrisek; Sestak (dal 36’ s.t. Holosko), Vittek (dal 39’ s.t. Stoch). ALLENATORE Vl. Weiss. PANCHINA Pernis, Kuciak, Pekarik, Kozak, Sapara, Jarubko, Kopunek, Salata, Petras. ARBITRO Damon (Saf). GUARDALINEE Ntagungira (Rua) e Molefe (Saf). AMMONITI Lochhead per gioco scorretto, Reid per comportamento non regolamentare. Strba per gioco scorretto. NOTE spettatori 23.871. Tiri in porta: 2-3. Tiri fuori: 5-7. Angoli: 3-10. In fuorigioco: 0-0. Recuperi: primo tempo 1’, secondo 3’.
taccanti kiwi fanno proprio gli attaccanti, e dunque rientrano assai di rado, ne deriva l’originalissimo modulo 7-0-3 che salta il centrocampo deserto con pallonate coast-to-coast. Aggiungeteci il fatto che la Slovacchia spezzata tiene in mezzo il solo (rude) Strba, miscelate con la sua predilezione per il gioco sulle fasce, e avrete al centro del campo un vero e proprio terreno edificabile, o almeno una zona picnic. Gioco aereo Dopo un primo tempo speso a giochicchiare, gli slovacchi toccano la sponda del vantaggio in apertura di ripresa, con un cross di Sestak che Vittek, in fuorigioco, corregge in rete di testa. La sensazione è che il gol chiuda il discorso dei tre punti, perché la fatica che fanno i kiwi ad arrivare nell’area avversaria pare insormontabile: gli slovacchi però smettono di spingere, rinunciando a far valere una superiore qualità, e dimenticando che un solo gol di scarto non è mai una garanzia, chiunque sia il tuo rivale. C’è disperazione nell’assalto finale dei neozelandesi, ma lucida, perché nel gioco aereo il loro atletismo è dominante: e al minuto 93, Reid lo sfrutta per la gioia (anche) di Lippi.
Moviola mondiale di FILIPPO CONTICELLO ed ELISABETTA RUSSO
Irregolare il gol di Vittek Dubbio anche il pari Nuova Zelanda-Slovacchia Al 40’ giusto il giallo per Lockhead: entra in ritardo su Jendrisek. Ok anche l’ammonizione per Strba. Nella ripresa il vantaggio di Vittek: errore dell’assistente che non vede il fuorigioco dello slovacco. Qualche dubbio anche sul pari strappato in extremis dalla Nuova Zelanda: difficile capire se Reid sia in posizione regolare, ma le immagini sembrano dare ancora una volta torto alla terna arbitrale, anche se per poco. Dopo il gol il neozelandese si toglie la maglia e si becca il più classico dei cartellini.
Costa d’Avorio-Portogallo Partita dura: prima entrataccia è quella killer di Zokora: piedi uniti su Ronaldo e giallo inevitabile. Al 19’ Ronaldo subisce fallo, l'arbitro non fischia e lui prova a farsi giustizia con Demel: l'arbitro li riunisce con un cartellino doppio. Al 26’ Pedro Mendes pianta i tacchetti sulla caviglia di Eboué: capolavoro dell’arbitro Larrionda che riesce a non fischiare un fallo che meriterebbe quasi il rosso. Nel secondo tempo meno agonismo: nessun giallo anche se potrebbe starcene uno per Eboué al 78’.
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LE PAGELLE
di PAOLO CONDO’
NUOVA ZELANDA PASTON, QUANTE INCERTEZZE
5,5 Di grande modestia, ma atletica e coraggiosa. Merita il pari.
13 R
S5
h7
Herbert
Reid
Può darsi che il convento non gli passi di meglio, ma 7 difensori sono troppi (però questo è il primo punto kiwi ai Mondiali)
Facile nominarlo il migliore per via del gol, ma non va dimenticato il bel recupero su Sestak che, sullo 0-1, tiene viva la Nuova Zelanda.
L’ALLENATORE
SLOVACCHIA DURICA E STRBA COLPEVOLI SUL PARI
5
IL MIGLIORE
S4
h 6,5
Vl. Weiss
V. Weiss
Disegna una squadra spezzata in due, non la corregge, non sa nemmeno gestire il vantaggio sino alla beffa del 93’: colpevole
Cerca di aiutare il padre con una partita di qualità sulla destra, che domina. Ha talento e creatività, ne sentiremo riparlare (Kucka s.v.).
L’ALLENATORE
Senz’altro più forte, «dimentica» la vittoria nel recupero: male
IL MIGLIORE
4,5
6
5,5
6
5,5
s.v.
6
5,5
6
5
6
5
Paston
Nelsen
Smith
Bertos
Vicelich
Christie
Mucha
Zabavnik
Skrtel
Durica
Cech
Strba
Incertezze tremende, un inconcepibile assist a Vittek (che lo grazia), si vede che non è il titolare. Azzurri, tirate in porta!
Regge decentemente il centro della difesa, un recupero su Vittek si fa ricordare, l’esperienza nel Blackburn è percepibile.
Dalla sua parte Weiss raddoppia sempre la punta che svaria, e quindi il compito è più gravoso. Non dà sicurezza ma neanche crolla.
È l’esterno che, almeno ogni tanto, prova a traslocare in avanti qualche pallone. Senza per questo dimenticare la copertura.
Il più vecchio dei kiwi si applica con determinazione, ma quando Sestak arretra la combinazione con Hamsik lo fa soffrire.
Pochi minuti per avanzare il baricentro della Nuova Zelanda. Almeno porta fortuna.
Para all’inizio il colpo di testa di Killen, non può nulla alla fine su quello di Reid. Per il resto, una giornata di vacanza.
Poca spinta in avanti, e nel finale per due volte la Nuova Zelanda va al cross dalla sua fascia. La seconda è quella buona.
Dirige la difesa piazzandosi nei punti giusti per non farsi fregare dalle «torri» di Smeltz. Della frittata finale non ha colpe.
È il principale responsabile del pareggio, visto che Reid va a saltare esattamente nella sua zona. La distrazione costa follie.
Cerca di aggiungersi allo scarno centrocampo per collegarsi ad Hamsik e Jendrisek. Intento lodevole, e in fase difensiva non soffre.
Anche lui sarebbe nella zona di Reid quando il cielo crolla addosso agli slovacchi. Prima, aveva lasciato a desiderare al centro.
6
5
5
6
5,5
6
6
5
6
s.v.
6,5
s.v.
Elliott
Lochhead
Fallon
Killen
Wood
Smeltz
Hamsik
Jendrisek
Sestak
Holosko
Vittek
Stoch
In tandem con Vicelich fa da tappo alle iniziative centrali degli slovacchi. Qualche calcione, e almeno la sua trincea è protetta.
Weiss lo impegna a fondo, togliendogli subito l’ambizione a scendere lungo la fascia per collegare le punte alla squadra
Nelle rotazioni dei tre attaccanti è il meno mobile, non riesce mai a rendersi pericoloso. Buon saltatore e niente di più.
E’ suo il colpo di testa iniziale che chiama in causa Mucha, come un salvataggio in area su amnesia di Paston. Si sbatte molto.
Viene considerato il talento emergente, ma nei suoi 20’ non si nota.
Di testa le prende quasi tutte, ma la mira è sballata. In ogni caso, l’estemporaneo cross che frutta il pareggio è suo.
Considerata la sua qualità, gioca pochi palloni. Può darsi che Weiss gliene sottragga qualcuno, o forse le punte sono troppe.
Mai visto. Con un centrocampista in più, la Slovacchia avrebbe tenuto (e Hamsik avrebbe avuto lo spazio nel quale lanciarsi).
L’assist per Vittek rende sufficiente la sua prestazione, per il resto abbastanza confusionaria. Ma quel cross conta.
Entra per aiutare a gestire, finisce con le mani nei capelli.
Nel primo tempo spreca l’omaggio di Paston, nella ripresa timbra subito il cartellino, ma fallisce il 2-0. Non un fenomeno.
Giovane di classe, non ha il tempo per mostrarla.
TERNA ARBITRALE: DAMON 6 Il primo gol è in fuorigioco, dubbi anche sul secondo. La gestione disciplinare è corretta; gli slovacchi sono più maliziosi, i kiwi più irruenti Ntagungira 5, Molefe 5.5
«Una piccola tragedia di sport per la Slovacchia» Il c.t. Weiss deluso. Herbert: «Italia, ora devi stare attenta» DAL NOSTRO INVIATO
RUSTENBURG dSorteggiato al-
*SOLO PER LE CONCESSIONARIE ADERENTI ALL’INIZIATIVA. INCENTIVI VALIDI FINO AL 30 GIUGNO 2010.
l’antidoping, Marek Hamsik resta così a lungo nello stanzi-
no delle analisi da costringere il pullman della Slovacchia, dopo averlo atteso un po’, a ripartire senza aspettarlo. Il contrattempo, unito alla beffa del pari, non corrobora il morale del fantasista del Napoli, che se la svigna senza farsi vedere in zona mista. Il suo c.t., Weiss, ci era passato con la faccia di un uomo finito: «Questa
è una piccola tragedia sportiva, perché ormai avevamo vinto. Certo, a posteriori devo riconoscere che avremmo dovuto sfruttare meglio le occasioni che abbiamo avuto, o almeno gestire meglio la situazione nei minuti di recupero». I kiwi Inutile precisare come Ricki Herbert, il tecnico dei neo-
HONDA PROLUNGA GLI INCENTIVI.
zelandesi, sia di umore opposto: «Il modo in cui è arrivato il pareggio è stato molto avventuroso, ma mi avrebbe deluso parecchio non raccogliere punti, perché la Slovacchia era la rivale meno distante da noi. Non ci poniamo limiti, in fondo un anno fa abbiamo segnato tre gol agli italiani... Era un’amichevole, ma come abbiamo sorpreso tutti in questa gara, possiamo ripeterci». La Nuova Zelanda proverà a recuperare per domenica Tim Brown, il suo centrocampista di qualità, mentre il portiere titolare Glen Moss sconterà contro gli azzurri l’ultima giorna-
Marek Hamsik, 22 anni, deluso a fine partita insieme al compagno Miroslav Stoch REUTERS
ta di squalifica beccata per aver insultato l’arbitro nel match di qualificazione contro le Figi. Per l’Italia è una buona notizia, vista la modestia del sostituto Paston. Chiusura con Reid, l’autore dell’1-1: «È la rete più importante della mia vita, anche perché non ne segno spesso. Il difficile viene adesso, ma ci penserò da domani. Ora posso dire che il nostro sogno continua». p.c.
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Roba da Maicon Una magia, il Brasile si sveglia La Corea del Nord regge un tempo, si piega al gol strepitoso dell’interista. Elano raddoppia. Ji firma il 2-1 DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
JOHANNESBURG (Sudafrica) dC’é ancora qualcuno che considera troppi i 35 milioni che Moratti vuole per consegnare Maicon al suo «nemico» Mourinho? Il difensore dell’Inter, dopo essere stato tra i protagonisti della tripletta nerazzurra, mette il sigillo anche sul debutto mondia-
le della Selecao. Maicon realizza un gol bello e impossibile. Un destro in corsa dalla linea di fondo che ridicolizza il portiere Ri Myong Gu e spenge la Corea del Nord. Meno bene, invece, sempre restando in casa Inter, l’altro gigante della difesa, Lucio che spalanca la porta, in chiusura di gara, a Ji Yun Nam. Il centrocampista coreano realizza il definitivo 2-1. La Selecao vince ma non incanta.
Storia vecchia, sarà bene farci l’abitudine. Questa è la squadra di Dunga: pochi fronzoli, tutta sostanza. Il tempo dirà se questa filosofia sarà sufficiente per vincere il titolo. Magari, in futuro, i ragazzi del cittì Carlos faranno bene a non regalare un tempo agli avversari come hanno fatto contro la Corea del Nord. Sarà stata colpa del freddo. Ieri notte, all’Ellis Park, il termometro segnava -2.
La chiave Va bene che è il Brasile. E, a volte, basta la parola. Ma il primo tempo della Selecao è di una noia mortale. La nazionale di Dunga va a due all’ora permettendo agli avversari di piazzare anche dieci uomini dietro la linea della palla. Risultato? La manovra di Kakà e compagni si sviluppa quasi sempre in orizzontale. Fraseggi interminabili che si concludono con cross banali. Nei primi 45’ il Brasile va al tiro perico-
losamente solo un paio di volte: sinistro di poco alto di Bastos e destro a girare Maicon che il portiere Ri Myong Guk per sicurezza appoggia in angolo. La mancanza di velocità penalizza soprattutto Kakà che finisce per avere sempre il pallone tra i piedi quando è circondato da due-tre avversari. E se Ricky non accende la luce per la Selecao sono guai.
Primi 45’ minuti di noia: brasiliani troppo lenti e prevedibili, Kakà in ombra, Robinho tra i più vivi. E’ la Seleçao di Dunga: basterà per vincere il titolo?
Il Rooney d’Asia Nella prima fra-
LE PAGELLE
di ANDREA ELEFANTE
ROBINHO SFIORA IL GOL E SFORNA ASSIST, CHE CORAGGIO JONG TAE SE BRASILE 6,5 JULIO CESAR 6 Prende freddo e poco più: non servono straordinari.
h
IL MIGLIORE 7,5 MAICON
Per il gol, soprattutto: pazzesco. Prima, la locomotiva era andata su e giù un po’ ingolfata; dopo, come un treno in orario. LUCIO 5,5 Rapido su Jong Tae Se, molto meno su Ji Yun Nam: colpevole. JUAN 6,5 Aggressivo su Jong Tae Se, che però è una mezza iradiddio: non è una passeggiata, ma poi lo doma.
MICHEL BASTOS 6,5 Più timido di Maicon, per ordine di Dunga. Il tiro ce l’ha, e lo usa anche: avanti così prima o poi la metterà. GILBERTO SILVA 6 La foto del Brasile: sotto ritmo per 45’. Gioca di posizione nelle sue zolle, cresce un po’ a partita in discesa. FELIPE MELO 6 I coreani sembrano palline da flipper: fa muro cercando di non scomporsi (Ramires s.v.). ELANO 6,5 Il primo che prova a tirare, per spazzare quella ragnatela appiccicosa. Pare spegnersi, ma è lui che lancia Maicon verso l’1-0 e poi chiude la partita (Daniel Alves s.v.).
KAKÁ 6 Pendola cercando corridoi percorribili: gli manca sempre l’ultimo passaggio e a volte anche il primo, cresce alla distanza e dunque le gambe cominciano a funzionare (Nilmar s.v.). ROBINHO 7 Sguscia più vivace e con più fantasia degli altri. Prepara bene il gol due o tre volte: ci va solo vicino e poi si concede un assist coi fiocchi per Elano. LUIS FABIANO 5 Palle buone da centravanti d’area? Pochine, ma s’impappina quando Maicon e poi Robinho lo pescano bene. All. DUNGA 6 Calcio non bailado ma solo lento per 45’, nell’intervallo trova le parole giuste.
COREA DEL NORD 6 RI MIONG GUK 5 Prende gol sul suo palo, ed è una colpa. Però: chi se lo sarebbe aspettato un tiro come quello di Maicon? CHA JONG HYOK 6 Tampina Robinho, ma senza rinunciare al coraggio in faccia a Bastos. Perde un po’ il passo nella ripresa. PAK CHOL JIN 6 Si occupa di raddoppiare Robinho, ma si lascia scappare qualche fallo di troppo. PAK NAM CHOL 5,5 Entra nel momento peggiore: risucchiato. RI JUN IL 5,5 Il libero staccato esiste ancora. Organizza il fortino, tiene legato il reparto: solo per un’ora, però.
RI KWANG CHON 6 Forte dappertutto finché gli reggono i polmoni. JI YUN NAM 6 Gli tocca Maicon e come lui galoppa su tutta la fascia, ma non è dove dev’essere quando l’interista trova l’affondo giusto. Latitante anche sul 2-0, si fa perdonare con un gol storico. MUN IN GUK 6 L’equilibratore del centrocampo: copre le spalle a Cha Jong Hyoz quando quello scende, raddoppia su Kakà (Kim Kum Il s.v.). AN YONG HAK 5,5 Ronza su Kakà, in affanno se quello arriva da dietro. PAK NAM CHOL 5,5 Raddoppia
su Maicon, punta la fascia sinistra appena vede un buco dove infilarsi, ma è in ritardo clamoroso su Elano. HONG YONG JO 5,5 Alle spalle di Jong Tae Se, in realtà parte da lontano: grande decollo, ma atterra ben prima del previsto. IL MIGLIORE h 6,5 JONG TAE SE All’inno piange come un bambino, poi si fa grande e spaventa il Brasile: corre, ha coraggio, gambe forti e buon istinto. All. KIM JONG HUN 6 Raddoppi da togliere ossigeno, ingenuità da buttare un sogno: ma quel gol segnato al Brasile non è casuale.
TERNA ARBITRALE: KASSAI 7 Trasuda esperienza e sicurezza: la partita non è così complicata, e infatti gli basta un giallo per governarla anche se poteva starcene un altro a Cha Jiong, ma non sbaglia nulla. Eros 6,5 - Vamos 6,5
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GIRONE
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Il brasiliano Maicon, 28 anni (a sin.) festeggia e piange dopo la rete dell’1-0 AP
BRASILE GIUDIZIO
777
2 1
NORD COREA
MARCATORI Maicon (B) al 10’, Elano (B) al 27’, Ji Yun Nam (C) al 44’ s.t.
(4-2-3-1)
(5-3-2)
Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Bastos; Gilberto Silva, Felipe Melo (dal 39’ s.t. Ramires); Elano (dal 28’ s.t. Dani Alves), Kakà (dal 33’ s.t. Nilmar), Robinho; Luis Fabiano.
Ri Miong Guk; Cha Jong Hyok, Pak Chol In (dal 24’ s.t. Pak Nam Chol), Ri Jun Il, Ri Kwang Chon, Ji Yun Nam; Mun In Guk (dal 35’ s.t. Kim Kum Il), An Yong Hak, Pak Nam Chol; Jong Tae Se, Hong Yong Jo. ALLENATORE Kim Jong Hun. PANCHINA Kim Myong Won, Choe Kum Chol, Nam Song Chol, Kim Myong Gil, Ri Kwang Hyok, Pak Sung Hyok, Ri Chol Myong. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.
ALLENATORE Dunga. PANCHINA Gomes, Doni, Thiago Silva, Gilberto, Kleberson, Josuè, Julio Baptista, Grafite. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ramires per g.s.
BRASILE
C. D’AVORIO
NORD COREA
PORTOGALLO
IL FILM DELLA PARTITA
Dalle lacrime del coreano a quelle di Maicon Elano raddoppia e chiude
V
BRASILE 55%
CONTRASTI VINTI
NORD COREA 45%
TIRI IN PORTA
IIIIIIIIII BRASILE 10
BRASILE 52
NORD COREA 45
TIRI FUORI
II IIIIIIIIII NORD COREA 2
BRASILE 10
IIIIIIII NORD COREA 8
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
7’ Kakà per Robinho: conclusione in corsa di poco a lato.
6’ Violenta punizione di Bastos fuori di poco.
1’
PRIMO TEMPO
Durante l’inno nazionale, il coreano Tae Se Jong si commuove e piange come un bambino: si rivelerà uno dei migliori in campo. Come Maicon, commosso anche lui dopo aver segnato il primo gol al Mondiale LAPRESSE
c GOL!
9’ Conclusione di Jong Tae Se bloccata da Julio Cesar.
10’ Da Felipe Melo a Elano che appoggia a Maicon: il difensore dell’Inter dalla linea di fondo beffa il portiere coreano.
28’ Violento destro dal limite dell’area di Maicon: il portiere Ri Myong Guk devia in angolo.
c GOL! 27’ Da Robinho a Elano che entra in area e batte Ri Myong Guk. c GOL!
Moviola del Mondiale di ANTONELLO CAPONE
Un calcione a Gilberto Silva senza giallo
che, di prima, trova Maicon lanciato sulla sua corsia. Il difensore dell’Inter arriva sul fondo e di esterno destro sorprende il portiere della Corea del Nord. Un gran numero. Rotto il ghiaccio non c’é più partita. Bastos si mette in mostra ancora una volta con un sinistro da fuori area. Il difensore del Lione, che piace all’Inter, ha personalità: come ha un metro di spazio spara le sue bordate di sinistro. La nazionale di Kim Jong Hun recita ormai il ruolo dello sparring partner. Tutti dietro ad aspettare altri schiaffoni. Che arrivano puntuali. Al 27’ il solito, scatenato Robinho, salta un avversario e pesca, dal lato opposto, l’inserimento del suo amico Elano: controllo in corsa e 2-0. Firmato i ragazzi del Santos. Il terzo della nidiata era Diego. Ma lui si è perso nella Juve. L’ultima emozione la regala la Corea del Nord che realizza il definitivo 2-1 con un bel numero di Ji Yun Nam. E il calcio asiatico, nonostante questa sconfitta di misura, conferma di essere una delle novità di questo Mondiale in Sudafrica.
27’
SECONDO TEMPO
44’
SECONDO TEMPO
Numero di Maicon Il Brasile prova a fare sul serio in avvio di ripresa. Era ora: c’é un pizzico in più di ritmo. Sarà un caso ma nel giro di pochi minuti la Selecao va al tiro tre volte. E sblocca il risultato al 10’. Felipe Melo cambia gioco per Elano DAL NOSTRO INVIATO
DOPO PARTITA IL TECNICO VERDEORO: «RICKY NON HA I 90’»
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
JOHANNESBURG (Sudafrica) dBisogna essere Sisenando Maicon per pensare un gol così. Anche per farlo, certo, perché serve un piede destro non comune: però è stata la lucida follia di Maicon la vera svolta di ieri sera, il bacio che ha risvegliato la Seleçao, neanche fosse una principessa addormentata e un po’ svogliata. Poi quel piede, sì: esterno destro, quasi con la punta, mirato lì dove il portiere coreano ha lasciato un buco. Uno di quei varchi quasi impossibili che Maicon si diverte a riempire, perché segnare gol banali non gli riesce. «Era un tiro — ha detto poi —, certo che era un tiro. Mi era già successo una volta, in amichevole contro il Portogallo: ero a fondo campo, mi sono detto "Prova-
3
Elano firma il raddoppio. Una delle poche azioni degne del Brasile: dal limite dell’area Robinho serve un pallone perfetto per Elano, che non sbaglia e trova l’angolino. Partita in ghiaccio per Dunga e i suoi ANSA
La partita scorre senza gioco duro. A metà del primo tempo Cha Jiong porta via la palla a Bastos sulla fascia senza commettere fallo. ma un’ammonizione dovrebbe arrivare al 24’ della ripresa: Cha Jiong Hyok dà un calcione alla tibia a Gilberto Silva. Fondamentalmente arriva tardi sul pallone, non vuol far male, ma l’ungherese Kassal dovrebbe stare alle regole ferree della Fifa invece di limitarsi all’occhiataccia. Bellissimo anche il raddoppio, al 27’ dopo la prodezza di Maicon dell’1-0 (10’): Robinho pesca Elano col calibro e quando il compagno è ancora in linea con la difesa: no fuorigoco. 43’: unico giallo, a Ramires scorretto.
ANDREA ELEFANTE
le reti del Brasile in 19 fasi finali del Mondiale; per la Nord Corea la rete di Ji Yun Nam è la sesta segnata in 5 gare
i brasiliani al 3o Mondiale: Lucio, che ha toccato 13 presenze, Gilberto Silva con 12 gare e Kakà con 7
44’ Ji Yun Nam entra in area, supera Lucio e batte Julio Cesar.
zione di gioco è quasi più divertente la Corea del Nord. Ad esempio, come non guardare con simpatia tale Jong Tae Se, nato in Giappone, cresciuto in Corea del Sud ma trasferitosi, anche per scelta politica in Corea del Nord. Ha tre passaporti e questo già lo rende speciale. Il giovanotto, che nel suo paese è etichettato come il Rooney d’Asia, scoppia in lacrime durante l’inno. Poi, fa «piangere» i difensori brasiliani con alcune accelerazioni che mettono in difficoltà Lucio e con un paio di tiracci che Julio Cesar controlla. Intorno a Jong Tae Se ci sono un buon numero di corridori e un paio con i piedi decenti. Uno di questi è il capitano Hong Yong Jo. Sempre al posto giusto, sempre elegante nelle aperture.
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203
NOTE Spettatori 40.000 circa. Tiri in porta: 10-2. Tiri fuori: 10-8. Angoli: 7-3. Fuorigioco: 3-1. Recuperi: p.t. 0; s.t. 2’.
La Corea del Nord non molla e sul finire accorcia le distanze con un bellissimo gol: lancio lungo a tagliare il campo, sponda di un compagno per J.Yi che controlla, entra in area e supera Julio Cesar ANSA
Dunga e il cambio di Kakà «Mi serviva più velocità» ci" e grazie a Dio è entrato. É un gol che mi fa felice, ma quello che contava di più era vincere, perché si stava facendo dura: è normale, quelli che giocano contro di noi stanno sempre indietro, ad aspettare il contropiede. Ci siamo abituati, ma nel primo tempo abbiamo fatto un po’ più di fatica, abbiamo sbagliato qualche passaggio di troppo. Dovevamo andare più veloci con la palla: nel secondo tempo ci siamo riusciti». La svolta di Dunga Quando Cafu lasciò il calcio, in Brasile si
disperarono come se quella fascia dovesse restare orfana per sempre: ora che un laterale destro vestito di verdeoro è tornato anche a segnare in un Mondiale, 24 anni dopo Josimar (ottavi di Messico ’86, contro la Polonia), Maicon si è consacrato una volta per tutte, perchè per i brasiliani il gol è tutto. E quello di ieri sera era tantissimo, per come e quanto la squadra di Dunga si stava affannando alla ricerca di spazi e idee perduti. «Nel primo tempo — si è difeso il c.t. — ci mancava rapidità, ma in una gara d’esordio c’è
sempre un po’ d’ansia di fare bene: volevamo segnare subito e non ci riuscivamo, però dopo il gol di Maicon siamo stati molto più naturali. Il cambio di Kakà? Era previsto: non può ancora reggere tutti i 90’ e per me è importante che possa giocare tutte tre le gare: avevo bisogno di più velocità e l’ho cambiato, tutto qui». Mourinho, lo vuoi? Chissà se in questi giorni davvero José Mourinho è in un’isola sperduta — come promesso dopo la finale di Madrid — oppure ha trovato il modo di sbirciare
Decalogo
I NUMERI
le vittorie del Brasile nella gara di esordio al Mondiale (le ultime 8 consecutive), oltre a 2 pareggi e 2 sconfitte
ARBITRO Kassai (Ungheria).
POSSESSO PALLA
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Il ct brasiliano Dunga, 46 anni AP
di ALESSANDRO DE CALÒ
Big che fatica e i sintomi di mal d’Africa è uno strano equilibrio nel Mondiale, quasi tutte C le grandi — Brasile compreso ’
— fanno fatica a costruire qualcosa di concreto. Si segna poco. Mai così poco: 20 gol nei primi tredici match, 10 meno di quattro anni fa in Germania. E viene a galla un leggero mal d’Africa, con piccoli sintomi, anche laterali. Nel 1974, quando Eto’o e Drogba dovevano nascere, lo Zaire campione africano si era presentato ai mondiali tedeschi rimediando una figura imbarazzante. Durante una goleada subita dalla Jugoslavia il portiere Kazadi aveva chiesto, in lacrime, di essere sostituito. Da allora l’Africa del calcio ha fatto passi da gigante, ma non c’è mai stato un salto decisivo verso il tetto del mondo. Eppure, negli anni Novanta, quel decollo sembrava vicino. Col Camerun primo a toccare i quarti, in Italia ’90. Nel 2002 è toccato al Senegal. La Nigeria ha centrato gli ottavi nel 1994 e nel 1998. Da allora, sempre più giocatori africani arrivano in Europa, nei grandi club. Sembra che il salto di qualità sia dietro l’angolo. Invece qualcosa si spezza. Zitta zitta, comincia una fase di discesa. Il mal d’Africa ha piccoli sintomi, uno è questo: Drogba ed Eto’o sono due campioni di livello assoluto, ma uno ha 32 anni l’altro 29 e all’orizzonte del continente non si vedono talenti al loro livello. Costa d’Avorio e Camerun magari ci smentiranno, vincendo il Mondiale nel loro habitat. Intanto non sono andate oltre a un pari col Portogallo e a una sconfitta col Giappone. Solo il Ghana ha vinto, su rigore e senza gloria, contro i serbi. Pari il Sudafrica, kappaò i nigeriani. I risultati forse cambieranno presto; per dirottare la linea di tendenza bisognerà aspettare qualche anno in più.
quel gol di Maicon, il suo primo oggetto del desiderio comunicato a Florentino Perez. Chissà dove l’ha visto Rafa Benitez, e se quando ha spento la tv ha telefonato a Moratti, per chiedergli se quel sacrificio è proprio necessario. Di sicuro Dunga era lì, con il suo dolcevita grigio e il suo giaccone blu, a benedire quelle lacrime che qualche metro più in là Maicon cercava a stento di trattenere, baciando la mano sinistra e la fede, «perché quel gol — ha spiegato l’interista — è per mia moglie e per chi mi è sempre stato vicino». E di sicuro Marco Branca, nello stesso momento, da qualche parte si stava fregando le mani: i contatti con il Real continueranno in questi giorni, ma da Madrid, adesso, faranno più fatica a trascinare il loro braccio di ferro al ribasso. Chi vuole questo Maicon lo paga. E quanto vuole l’Inter.
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MONDIALE LE PARTITE
GIRONE
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BRASILE
C. D’AVORIO
Ronaldo resta al palo Drogba può rialzarsi La stella del Portogallo si sente fuori ruolo e soffre Si rivede il leader della Costa d’Avorio, che sfiora il gol COSTA D’AVORIO PORTOGALLO
0 0
GIUDIZIO 77 COSTA D’AVORIO (4-3-2-1) Barry; Demel, Kolo Touré, Zokora, Tiene; Eboué (dal 44’ s.t. Romaric), Yaya Touré, Tiote; Dindane, Kalou (dal 21’ s.t. Drogba); Gervinho (dal 37’ s.t. Keita). PANCHINA Zogbo, Yeboah; Angoua, Gohouri, Doumbia, Grosso, Kone, Bamba, Boka. ALLENATORE Eriksson. PORTOGALLO (4-2-3-1) Eduardo; Paulo Ferreira, Ricardo Carvalho, Bruno Alves, Fabio Coentrao; Raul Meireles (dal 40’ s.t. Amorim), Pedro Mendes; Ronaldo, Deco (dal 17’ s.t. Tiago), Danny (dal 10’ s.t. Simao); Liedson. PANCHINA Beto, Daniel Fernandes; Rolando, Duda, Miguel, Miguel Veloso, Pepe, Hugo Almeida, Ricardo Costa. ALLENATORE Queiroz. ARBITRO Larrionda (Uruguay) AMMONITI Ronaldo (P) per proteste Zokora (C) e Demel (C) per gioco scorretto NOTE spettatori 37.034. Tiri in porta 2-2 (con un palo). Tiri fuori 4-4. Angoli 6-4. In fuorigioco 2-1. Recuperi 1’ p.t.; 3’ s.t.
Cristiano Ronaldo, 25 anni, tra Guy Demel (alla sua sin.), 29, e Emmanuel Eboué, 27 GETTY IMAGES
NORD COREA
PORTOGALLO
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PORT ELIZABETH (Sudafrica) dCri-
stiano Ronaldo si è ribellato al suo gramo destino di pedina di fascia dopo undici minuti. Ha preso palla sulla trequarti sinistra, con una finta in controllo si è accentrato lasciando sul posto Yaya Touré e obbedendo subito al suo istinto di uomo-gol ha tirato un destro potente e angolato: portiere battuto ma palla sul palo. Didier Drogba, entrato in scena col suo braccio fratturato a metà ripresa, ha ricevuto la palla giusta, filtrante, da calciare a rete immediatamente, a pochi minuti dalla fine. Ha esitato un secondo lasciandola sfilare sul sinistro, poi invece della porta ha cercato un compagno che non c’era e l’occasione è sfumata. Ecco i due momenti che hanno elettrizzato i trentamila del Nelson Mandela Bay: Costa D’Avorio e Portogallo non hanno saputo offrire altro in termini di emozioni, lasciando che siano i prossimi due incontri a decidere del loro destino. Questione Ronaldo Il secondo 0-0 del Mondiale dopo Francia-Uruguay rispecchia con fedeltà la supremazia delle difese sugli attacchi. E pure la modestia del match: entrambe le squadre hanno un potenziale rimasto inespresso. Se Sven Goran Eriksson, da due mesi appena sulla panchina africana, esce dal campo con un ampio sorriso («Mi è piaciuta l’or-
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I NUMERI
1
gol di Drogba nella fase finale dei Mondiali, 4 anni fa contro l’Argentina. Quella di ieri è la sua terza presenza
7a
partita di Ronaldo in una fase finale del Mondiale. Ne ha giocate 6 quattro anni fa segnando un gol
11
i giorni passati dall’infortunio di Didier Drogba, avvenuto il 4 giugno in un’amichevole contro il Giappone
ganizzazione, la disciplina tattica»), il suo collega Carlos Queiroz va incontro ad altre polemiche dopo il taglio, per molti frettoloso, dell’infortunato Nani. Il discorso verte anzitutto sulla collocazione tattica di Ronaldo. Relegare sulla fascia, che sia destra o mancina, uno dei più grandi talenti di questo Mondiale sembra un non senso per una squadra che non dispone di un grande bomber. Se il c.t. portoghese si chiamasse Luciano Spalletti vedremmo un Ronaldo alla Totti: punta centrale, magari col supporto di Danny e Simao per gli inserimenti laterali. Lui, Cristiano, da buon capitano non alimenta la questione: se l’è presa solo con l’arbitro per l’ammonizione ricevuta dopo un fallo subito. In campo si è rivisto su punizione a un quarto d’ora dal termine (tiro di poco alto), il resto della gara lo ha speso in spostamenti tanto frenetici quanto improduttivi. Vorrebbe essere nel vivo del gioco, toccare tanti palloni, la sua smania puoi coglierla dagli spalti. E pure il suo broncio. Fedeltà Drogba L’altro grande trascinatore in campo, Didier Drogba, ha dato una prova di coraggio e attaccamento entrando in campo a dieci giorni dall’operazione al braccio fratturato. I compagni anche senza di lui hanno giocato in modo attento, giudizioso, e Gervinho qualche spunto insidioso lo ha piazzato. Per i gol Costa d’Avorio e Portogallo aspettano di trovare i coreani del nord.
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MONDIALE LE PARTITE
Ira Queiroz «Che regole valgono per Drogba?»
LA STORIA LA GARA E UNA FAMIGLIA SPECIALE
Il c.t. portoghese: «Giocare con un tutore è irregolare» Eriksson: «Scelta di Didier»
Mory Toure (al centro) ad Abidjan con i figli Ibrahim e Shoaib RICCI
Festa a casa Touré «Islamici e cristiani Uniti per gli Elefanti» Mory è papà di Kolo e Yaya, titolari della Costa d’Avorio «Ognuno ha il suo Dio ma la nazionale viene prima di tutto»
COSTA D’AVORIO
FILIPPO MARIA RICCI ABIDJAN (Costa d’Avorio) dSe solo «le
vieux» fosse arrivato prima. Con lui la Costa d’Avorio avrebbe certamente vinto. Mory Touré ci aveva chiamato la mattina per avvisarci che non poteva guardare la partita con noi: «Devo andare a un funerale. Però venga lo stesso, qui ci saranno i miei figli, e tanti altri ragazzi. Mi raccomando». Dubbiosi, avevamo fatto scattare un improvvisato piano B andando a bussare a casa della mamma di Zokora. Quartiere Millionaire (nome poco fantasioso per raccogliere le case di chi ce l’ha fatta) e altri problemi. La mamma del «Maestro» è all’ospedale, ad assistere il marito. In casa ci sono i figli più piccoli e un televisore più grande di loro, unico segno di una ricchezza non abituale. L’accoglienza è straordinaria ma un amico di famiglia ci fa capire che non è il caso di restare li col capofamiglia ricoverato. E allora andiamo dai Touré. Ansia Difficile che la Puma ci ricavi qualcosa ma in giro è pieno di gente con la maglia della nazionale. Qui aspettano con ansia i loro Elefanti, la città è in cammino, gli ambulanti hanno concentrato il proprio marketing quasi esclusivamente sul tema calcistico, gli spiazzi con i maxischermi sono strapieni nonostante il tempo. Gocce di
pioggia grasse come il portiere del Mozambico vengono interrotte casualmente da un pallido sole. La cosa non impedisce alla gente di usare parte della città come una grande lavanderia a cielo aperto: si lavano i vestiti nelle pozze limacciose e poi si mette a stendere il bucato sui guard-rail o sulle banchine di terra o erba di strade a 4-5 corsie. Casa Touré I figli saranno pure milionari calciatori idoli delle folle però la grande foto al centro della sala marrone è quella del «vieux». Del papà nato al nord e venuto ad Abidjan a fare la carriera militare. Undici figli, 7 dei quali maschi. Kolo è il quinto, Gnery, poi diventato Yaya, il sesto. I loro grandi poster fiancheggiano il padre. Con noi ci sono l’ex calciatore Saib e Ibrahim, che gioca in Siria. Più una sorella, vari cugini e amici. Le donne cucinano, l’atmosfera è di festa contenuta, la gentilezza assoluta. L’orgoglio di vedere i due fratelli al Mondiale, uno addirittura con la fascia di capitano, è enorme. Si soffre, sul divano, sulle sedie, per terra. Poca fiducia nel 4-3-3 di Eriksson, boato assoluto quando Drogba si va a scaldare, con bis per la sua entrata. E la rivalità con Kolo, l’eccessivo divismo del centravanti? «Prima viene la nazionale, e Drogba per noi è troppo importante». Fermento Non per il pressing del Portogallo ma perché «le vieux» è tornato. Ecco Mory, che la moglie chiama Touré: boubou nero, copricapo rosso, sorriso gentile e austero. Il funerale è finito, c’è tempo per vedere gli ultimi 10 minuti dei ragazzi. Rispetto: i figli gli lasciano il divano. Carisma: l’atmosfera si fa più seria e la maggior concentrazione del salone porta subito dei frutti anche in campo, giù a Port Elizabeth. La Costa d’Avorio si risveglia e preme: «Perché non ha tirato?» chiede Touré quando Drogba spreca l’occasione migliore dei suoi. Finisce in pareggio. A Yopougon soddisfazione contenuta. In Sudafrica il cristiano Drogba chiama i suoi a raccolta e avvia la preghiera: «Ben fatto — dice serio il musulmano Touré —. Ognuno con il suo Dio, ma uniti, così». Se solo fosse arrivato prima...
DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PORT ELIZABETH (Sudafrica) d«He’s
back». É tornato. Undici giorni dopo la frattura all’avambraccio destro, vicino al gomito, e a dieci dall’operazione a Berna, in Svizzera, Didier Drogba ha rimesso i piedi dentro una partita vera. Ore 17.20, Sven Goran Eriksson, c.t. degli ivoriani, fa il cambio del giorno: fuori Kalou, dentro Drogba. Tutti a guardare il braccio destro di Didier, che ha scelto una maglia a maniche lunghe. Si nota un rigonfiamento, è l’effetto minimo della protezione speciale, ap-
A sinistra Didier Drogba, 32 anni, punta della Costa d’Avorio. A destra Cristiano Ronaldo, 25 anni, esterno portoghese AP
provata dalla Fifa e dall’arbitro Archundia, con apparente avallo dei portoghesi. Mai fidarsi delle apparenze. Altro che decisione condivisa. Carlos Queiroz, c.t. del Portogallo, fa polemica: «Mi chiedo se le regole siano uguali per tutti. Ho l’impressione che qualcosa cambi se c’è di mezzo una stella del calcio africano. Io non so neppure se la protezione mostrata agli ufficiali della Fifa e a noi sia la stessa utilizzata sul campo. I calciatori non possono portare braccialetti, anelli e gessi, vero?». Giusto. «Poi all’improvviso, dentro un Mondiale, appare un giocatore con un braccio avvolto da una struttura che
Leggere ti fa ingegnare
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ti fa scegliere
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mette a rischio gli altri nei contrasti: perché?». Due strati A tutela del braccio lesionato, c'erano due strati di sicurezza. Un materiale rigido, ma flessibile, a contatto con la pelle. E verso l'esterno una superficie morbida, che ha consentito di avere l’okay regolamentare. «A noi — spiegano uomini Fifa - premeva che gli altri giocatori non rischiassero di essere danneggiati da un eventuale scontro col tutore di Drogba. Escluso il problema, abbiamo dato il via libera». Decisione sua Drogba è sereno: «Mi sento benissimo, non ho avuto paura. Se avessi avuto dei dubbi sulle mie condizioni, non sarei neppure andato in panchina». Eriksson sottolinea: «Non ho fatto pressioni su Drogba. Ci siamo parlati lunedì sera. Ho specificato a Drogba che qualunque scelta avesse fatto a me sarebbe andata bene, a patto di discuterla col medico. "Boss, se lei ha bisogno di me io sono qui", mi ha detto oggi (ieri, ndr). Ne ho preso atto, l’ho tenuto in panchina. All’intervallo ho capito che avevamo bisogno di lui e l’ho fatto riscaldare». Prossima fermata il Brasile, domenica a Johannesburg: «Penso che Didier sarà titolare. I 25 minuti col Portogallo gli hanno fatto bene, è destinato a crescere». In chiusura Sven bacchetta i giornalisti italiani: «Voi criticate la vostra Nazionale, ma l’Italia è destinata a crescere perché concreta, come sempre». Altri pensieri sul primo scorcio di Mondiale? «La Germania mi ha impressionato».
BRASILE
C. D’AVORIO
NORD COREA
PORTOGALLO
LE PAGELLE
di NICOLA CECERE
KALOU E’ IMPRECISO, DECO TROTTERELLA COSTA D’AVORIO 6
EBOUÉ 5,5 Ci si aspettava di più come personalità (Romaric s.v.)
PORTOGALLO 6
PEDRO MENDES 6 Faticatore, randella e recupera palloni.
BARRY 6 Un intervento, facile.
Y. TOURÉ 6,5 Regge in mezzo.
EDUARDO 6 Gli arrivano due tiri.
DEMEL 6,5 Fa valere il fisicaccio e litiga con Ronaldo
TIOTE 6 Tatticamente acuto.
P. FERREIRA 6 Sa riscattarsi se serve.
CRISTIANO RONALDO 6 Poco servito. Nervoso, litiga e sbaglia.
h 6,5 K.IL MIGLIORE TOURÉ Spunta col suo piedone dappertutto, alla fine resta in campo a dispetto dei crampi. ZOKORA 6 Rude quanto serve, imbriglia agevolmente Liedson TIENE 6 Sbaglia poco o nulla.
DINDANE 6 Si sacrifica in un lavoro di tamponamento KALOU 5 Fallisce un tiro agevole. GERVINHO 6 Dà un po’ di pepe, però è discontinuo (Keita s.v.) DROGBA 6 Meriterebbe 10 per coraggio e attaccamento. Dà una mano in difesa. All. ERIKSSON 6 Intasa gli spazi: puntava al pareggio.
CARVALHO 6 Gioca d’esperienza.
DECO 5 Trotterella, poco costrutto.
BRUNO ALVES 6 Gervinho lo obbliga al massimo impegno.
TIAGO 5,5 Con lui si passa al 4-3-3: nessun progresso in avanti.
COENTRAO 6 Utile in propulsione.
h
DANNY 5,5 Fuori dal gioco. SIMAO 5,5 Non meglio di Danny.
IL MIGLIORE RAUL MEIRELES E’ quello che interpreta meglio questa sfida tattica (Amorim s.v.)
6,5
LIEDSON 5,5 Un colpo di testa debole su cross. Niente altro. All. QUEIROZ 5 Deve mettere Ronaldo in condizione di incidere.
TERNA ARBITRALE: LARRIONDA 6 Solo un momento caldo, la lite tra Ronaldo e Demel: un giallo a testa. Fandino 6; Espinosa 6
Zupping di VINCENZO CITO
Quando Rocco era ct azzurro e parlava tedesco Gian Piero Gasperini, allenatore vero, valore aggiunto di «Mondiale Rai sprint». Per 5’ fa vedere come sta cambiando il modo di giocare dell’Italia: palla a terra, partecipazione corale alla manovra, velocità nelle conclusioni. E’ interrotto da Sabrina Gandolfi per una domanda «La scelta di queste immagini cosa vuole sottolineare?». Se ascoltava, magari lo capiva. Italo Cucci (Rai) «Beckenbauer ce l’ha con noi da quando nel ’70 battemmo la Germania 4-3 e Rocco disse "danke shoen" ai tedeschi per la loro tattica scriteriata» Ma quando mai Rocco ha allenato la nazionale? Pensi possa essere una partita spettacolare? «Assolutamente sì». Il gioco è in mano ai portoghesi? «Assolutamente sì». E’ una fase di studio? «Assolutamente sì». In questo girone è in palio solo il secondo posto? «Assolutamente no». La Costa d’Avorio è la squadra africana più forte? «Assolutamente sì». Ti ha deluso la partita? «Assolutamente no». Su Sky era Pierluigi Casiraghi a rispondere alle domande di Massimo Marianella? Assolutamente sì.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MONDIALE LA STORIA
GIRONE
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HONDURAS
SVIZZERA
CILE
Cile-Honduras, presidenti ultrà La socialista Bachelet e il conservatore Lobo Sosa: i due volti dell’America Latina in tribuna a Nelspruit HONDURAS
IL MONDIALE DEL ’62
CILE
Quando la Roja saliva sul podio
Nelspruit
ore: 13.30
NELSPRUIT Il 16 giugno 1962, esattamente 48 anni fa, il Cile (detto «la Roja») vinse la finale per il 3˚ posto del Mondiale ’62 (casalingo) battendo 1-0 la Jugoslavia. Da allora non ha mai più vinto una partita di fase finale mondiale: ne ha giocate 10 fra ’66, ’74 e ’98, in Francia riuscì a qualificarsi agli ottavi con tre pareggi, ma senza mai raccogliere il bottino pieno. Nel passato dell’Honduras c’è un solo Mondiale, quello ’82, concluso con due pareggi e una sconfitta.
TV: Sky Mondiale 1
Mbombela
Stadio: Capienza spettatori:
40.929
Altitudine:
m 660 slm
Meteo:
sereno 8°
Le formazioni a pagina 22
Michelle Bachelet, 58 anni, già primo presidente donna del suo Paese EPA
y
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NELSPRUIT dA sera la temperatura di Nelspruit è ancora superiore ai 20 gradi, dopo aver toccato i 28 all’una e mezzo, l’orario in cui oggi Honduras e Cile — in un habitat climatico più consono a un Mondiale — apriranno il loro torneo. Marcelo Bielsa ama il caldo umido, e forse per questo scioglie la sua abituale scontrosità in una conferenza della vigilia dai toni quasi sentimentali: «Ritrovo il Mondiale otto anni dopo il flop asiatico con la mia Argentina. Mah, secondo me ero più bravo allora, non è vero ciò che scrivete, e cioè che ho portato qui i miei giocatori; sono loro ad aver portato me... Nostalgia dell’Argentina? Beh, come si fa a non avere nostalgia di casa tua?». I giornalisti cileni si danno di gomito, complici e divertiti, perché in tanti pensano che l’improvvisa dolcezza di Bielsa sia dovuta alla visita di Michelle Bachelet. Che ha da poco concluso il suo mandato presidenziale, ma - invitata dalla federazione - non è voluta mancare al debutto mondiale della
LA DONNA CHE GUIDÒ IL CILE
Pediatra poliglotta (parla 6 lingue), classe 1951, la socialista Michelle Bachelet è stata il primo presidente donna del Cile, dal 2006 al marzo scorso. In gioventù subì le torture del regime di Pinochet (che uccise suo padre) poi, con il ritorno della democrazia, è stata pure ministro della Sanità e della Difesa
Roja - così è chiamata la nazionale del Cile - e si è presentata a Nelspruit con la figlia e due uomini della sicurezza. Qualche mese fa, festeggiando la qualificazione, in un entusiasmato discorso pubblico la Bachelet disse di Bielsa: «È un uomo misterioso e coinvolgente, e noi donne perdiamo la testa per tipi così»; Marcelo ne fu visibilmente lusingato, e la stampa rosa cominciò a ricamarci sopra. Derby politico Le affinità fra i due sono anche politiche. Michelle Bachelet è socialista, mentre il fratello di Bielsa, peronista di sinistra, fu il ministro degli esteri argentino prima del colpo di stato militare del ’76. Figurarsi cosa darebbero per battere sonoramente nel match di oggi l’Honduras, che verrà sostenuto in tribuna dal presidente Porfirio Lobo, un proprietario terriero eletto nello scorso autunno (dopo il golpe che aveva portato alla cacciata del suo predecessore legale, il progressista Zelaya) ma non ancora riconosciuto dagli altri capi di Stato latinoamericani. Una piccola indagine sui siti delle organizzazioni umani-
Porfirio Lobo Sosa, 62 anni, presidente dell’Honduras da gennaio AP
tarie fa capire perché: le denunce dei diritti civili violati in questi mesi dal regime di Tegucigalpa sono centinaia. Per venire al Mondiale, Lobo è partito dall’Honduras assieme al presidente del Parlamento e al sindaco della capitale, e sulla scaletta dell’aereo ha lanciato un ambiguo messaggio a presunti nuovi golpisti, sostenendo di aver lasciato le cose in modo
L’ex leader cilena fu torturata nel regime di Pinochet, il numero uno dell’Honduras guida un regime che viola i diritti umani da non farsi fregare. Per oggi è prevedibile qualche imbarazzo in tribuna, visto che la Bachelet fu molto netta nel rifiutare il riconoscimento a Lobo (che vuol dire «lupo», e anche su questo i giornalisti dell’America Latina si sono sbizzarriti). Questo è Bielsa Politica a parte, a Nelspruit è cresciuta in questi giorni la febbre per una Roja
che promette di essere una delle sorprese del torneo. Al lavoro da tre anni, infatti, nelle qualificazioni Bielsa ha realizzato il vecchio sogno di Arrigo Sacchi, quello di dare un gioco originale e riconoscibile alla squadra allenandola, e non soltanto selezionando i giocatori migliori. Considerato un guru da tutti i suoi amministrati (Javier Zanetti, per esempio, ne parla come se fosse un premio Nobel), Bielsa fallì fragorosamente il Mondiale 2002 ma, prima di abbandonare la panchina dell’Argentina per eccesso di stress, si riscattò vincendo il titolo olimpico nel 2004 ad Atene. Feroce cultore di un calcio creativo e offensivo, su di lui girano storie favolose ma non sempre verificabili, come quella che lo vorrebbe a tal punto malato di calcio da piazzare sul campo che si è fatto disegnare in giardino il cuoco, l’autista e il giardiniere per verificare un’idea tattica nata all’improvviso. Di certo l’altro giorno s’è presentato all’allenamento con un computer e ha fatto provare alla squadra la bellezza di 27 rimesse laterali differenti per non farsi mai trovare scoperto. Vi sembra matto? Beh, il suo soprannome è il «Loco»...
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GOLPISTA SOTTO ACCUSA
Porfirio Lobo Sosa, 62 anni, è un proprietario terriero divenuto, nel gennaio scorso, presidente dell’Honduras. Un anno fa un golpe depose il presidente Zelaya: in novembre Lobo è salito al potere dopo elezioni sulla cui regolarità sussistono dubbi. In Honduras il 70% della popolazione vive in povertà
K.O. L’HONDUREGNO
Recupera solo il Suazo cileno NELSPRUIT Quello che doveva essere il derby dei due Suazo finirà verosimilmente per essere una partita senza Suazo. David, l’attaccante honduregno del Genoa, ha alzato bandiera bianca prima dell’ultimo allenamento, arrendendosi a un affaticamento muscolare non ancora smaltito. «Saltando la prima partita sono quasi sicuro di essere disponibile per seconda e terza: vale la pena di aspettare». Molto ottimista il ct Rueda, che ha detto: «Punto ad avere David in forma per le prossime cinque partite»: vorrebbe dire semifinale... Sull’altro fronte, Humberto Suazo pare abbia incredibilmente recuperato dallo strappo al polpaccio: il capocannoniere delle qualificazioni sudamericane è disponibile, ma è difficile che giochi dal primo minuto. p.c.
GIRONE A SUDAFRICA-URUGUAY
Pienaar? Macchè, il mito è Tshabalala debutto non esaltante dell'attaccante dell'Ajax. In difesa, entra Fucile a sinistra: esce Victorino. Una sola novità sul fronte sudafricano: Masilela partirà dall'inizio. Il resto, tutti confermati e confermato, soprattutto, l'assordante sottofondo di vuvuzela. «Il nostro dodicesimo uomo», dice il difensore sudafricano Khumalo.
DAL NOSTRO INVIATO
SUDAFRICA URUGUAY Pretoria
ore: 20.30 TV: Raiuno e Sky Mondiale 1
Stadio:
Loftus Versfeld
Capienza spettatori:
42.858
Altitudine:
m 1214 slm
Meteo: Le formazioni a pagina 22
sereno 5°
STEFANO BOLDRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PRETORIA (Sudafrica)dIl nome dell'
arbitro designato spiega benissimo l'importanza di questo Sudafrica-Uruguay: tocca allo svizzero Busacca, uno dei migliori fischietti del mondo. E' una partita delicata, probabilmente decisiva per il futuro dei Bafana Bafana, inchiodati ad un punto dopo il pareggio con il Messico: se perdono, sono quasi fuori. L'Uruguay, al contrario, è uscito con il morale alto dallo 0-0 con la Francia, tra l'altro giocando in dieci negli ultimi minuti. Tabarez tenta il tutto per tutto e lancia Cavani dall' inizio. Per non creare squilibri, arretra Forlan nella posizione di trequartista, mantenendo Suarez davanti, nonostante il
Siphiwe Tshabalala, 25 anni, gioca in Sudafrica, nei Kaizer Chiefs REUTERS
I timori di Parreira Il popolo dei Bafana Bafana ha appreso ieri che Steven Pienaar, il giocatore più rappresentativo del Sudafrica, è stanco. «Sento addosso la fatica della stagione inglese». Pienaar gioca nell'Everton e condivide lo stesso destino con tutti i calciatori della Premier League impegnati nel mondiale: l'usura di mille partite. «Ho faticato contro il Messico. Spero di stare meglio contro l'Uruguay». In questi casi, s'impor-
rebbe un turno di riposo, ma Parreira non può concedersi un simile lusso ed è costretto a chiedere al suo centrocampista, pedina-chiave del modulo 4-4-1-1, una serata di sacrificio. Tshabalala, l'uomo di Soweto che ha firmato il gol ai messicani, scoppia invece di salute. «Mai stato in forma come in questo momento. Il ritorno di Parreira alla guida della Nazionale mi ha caricato al punto giusto. Contro l'Uruguay possiamo fare la storia: se vinciamo, siamo quasi qualificati e rendiamo felice il nostro popolo». Tabarez Il maestro uruguagio è tranquillo: «Rispettiamo il Sudafrica. Sappiamo che la squadra di casa ha sempre motivazioni particolari, ma la pressione può creare qualche problema al Sudafrica, mentre noi saremo più sereni». Cavani, 15 gol nell'ultima stagione con il Palermo, sarà l'uomo in più dell' Uruguay: con lui e Muslera ci sarà un pezzo di campionato italiano in campo.
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MONDIALE IL DEBUTTO
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Il giorno della Spagna «Vi faremo divertire» Del Bosque aspetta la Svizzera e avverte: «Dove nasce il gioco abbiamo dei campioni». Oggi si decide su Iniesta DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
DURBAN (Sudafrica) dL’illusione al-
l’alba. La festa, lo stupendo gol di Shabalala che fa balzare in piedi l’Africa. Poi l’«one man show» di Messi, l’irruzione del baby Elia che sveglia la dormiente Olanda. Un palo che vibra ancora colpito da Cristiano Ronaldo. Poco altro. Briciole di grande calcio, lampi di spettacolo al di là da venire. Finora abbiamo goduto dei numeri di qualche singolo, ma è mancato il grande concerto. Diciamolo: partenza falsa del Mondiale per il gioco. Solo la Germania ha macinato azioni e gol, ma è stata come un carrarmato passato su un campo di fiori. L’invocazione di chi, tifo a parte, vuole godersela, sale spontaneo: Spagna, facci divertire tu. Ecco la favorita Eccola, è il suo turno. Questo pomeriggio tocca alla fenomenale banda Xaxi. Il palco per la recita è Durban, la città più cosmopolita e aper-
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ta del Sudafrica. Dove molti alberghi nei siti dichiarano «ben accetti gay, bisex, transessuali»; dove indiani, inglesi, zulu e boeri si mischiano in una convivenza appena un po’ meno traumatica che altrove. Qui va in scena contro la Svizzera, nello stadio-teatro che sembra disegnato da Calatrava, la Spagna tanto attesa che tutti fanno a gara nell’indicarla come favorita. Facile: nelle ultime 47 gare, ha
David Villa, 28 anni, bomber della Spagna: è il 2o marcatore di sempre delle «furie rosse», con 37 reti in 56 partite LIVERANI
SVIZZERA
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perso una sola volta. Dodici vittorie di fila, a 3 dal record mondiale, che già gli appartiene. Ma non è questo il punto, non solo. Il punto è che ai giocolieri di Del Bosque si richiede di alzare l’asticella dello spettacolo. Nella conferenza di vigilia tutti i giornalisti non spagnoli a chiedere perché sono il simbolo del nuovo calcio bailado. Del Bosque quasi s’imbarazza: «Siamo in un grande momento, abbiamo un’ottima identità in cui si esaltano le qualità dei singoli. Al centro, dove di solito nasce il gioco, abbiamo dei campioni». Perché, davanti no? «Siamo una generazione di fenomeni», hanno detto a più riprese Torres e Iniesta, recuperato ma... «Abbiamo un giorno per decidere, parlerò con lui e coi medici. Stiamo tutti bene, questo è importante, ma non voglio rischiare nessuno. La strada è lunga». Hasta la victoria Già. Del Bosque vuole andare lontano. La «roja» che al massimo è arrivata quarta (nel ’50) sente che è la volta buona. «Aspiriamo al titolo. Ma ho visto un Mondiale equilibrato, dove Germania, Argentina e Italia hanno dimostrato di avere le qualità per andare lontano. Un conto è essere favoriti, un altro è giocare e vincere. Siamo pronti perché abbiamo i piedi per terra». Sì, ma non è questo il punto. Il punto è la «guerra del football», dove la Spagna dei Globetrotters è il simbolo di chi crede ancora che si possa vincere accarezzando il pallone, facendo 10 passaggi senza sbagliare, inventando una situazione, alla faccia dei tanto rambo coi piedi di legno.
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I NUMERI
102
presenze di Casillas in nazionale: il portiere è il 2˚ per numero di maglie della Spagna dietro Zubizarreta (126)
0
sconfitte della Spagna contro la Svizzera: nei 18 precedenti si contano 15 vittorie e 3 pareggi
5
i nazionali svizzeri naturalizzati: tra loro il kosovaro-albanese Behrami (ex Lazio) e il congolese Nkufo
L’ARBITRO ITALIANO
C’è il Ghana per il debutto di Rosetti PRETORIA Entra in scena al Mondiale anche l’arbitro italiano. Roberto Rosetti, finalista a Euro 2008, uno dei top del torneo, è stato designato per Ghana-Australia. Mentre per l’altra sfida dello stesso gruppo, Germania-Serbia, forse la più difficile della giornata, ecco il lanciatissimo spagnolo Undiano. Allo svizzero Busacca va Sudafrica-Uruguay, per Francia-Messico c’è Al-Ghamdi (A.Saudita). Irmatov, uzbeko, eccellente nella gara inaugurale, è il primo a fare il bis: Inghilterra-Algeria è la sua seconda designazione. Infine Ruiz (Colombia) per Grecia-Nigeria, De Bleeckere (Belgio) per Argentina-Sud Corea e l’africano Coulibaly (Mali) per Usa-Slovenia. Domani la Fifa dovrebbe comunicare gli arbitri delle ultime otto partite della seconda giornata, tra le quali Italia-Nuova Zelanda. Al momento sembra ci sia un quartetto in ballottaggio: Nishimura (Giappone), Baldassi (Argentina), Batres (Guatemala), Rodriguez (Messico). La nostra è considerata una gara non difficile. Con il Paraguay era stato scelto un arbitro di garanzia, Archundia, purtroppo in giornata-no. f.li.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MONDIALE OGGI IN CAMPO
Villa o Torres, chi sarà il re? Per il titolo dei cannonieri favorito il primo, offerto a 7,00. Ma occhio al Niño di rientro dall’infortunio
w le quote
I NUMERI
3
mondiali per il Sudafrica: nelle due precedenti edizioni i Bafana Bafana non hanno mai passato la fase a gironi
1,45
Sudafrica agli ottavi Pienaar (foto AFP) e compagni che passano il girone sono offerti a 2,45, contro l’1,45 per l’eliminazione
la quota offerta per un’eliminazione della Svizzera nella fase a gironi: per le quote il Cile andrà avanti con la Spagna
Spagna «mondiale» HONDURAS
CILE
SPAGNA
SVIZZERA
SUDAFRICA
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Panchina 1 Canales, 22 Escober, 4 J.Palacios, 5 Bernardez, 14 Garcia, 16 Sabillon, 6 Thomas, 19 Turcios, 12 Welcome, 13 Espinoza, 15 W. Martinez. Allenatore Rueda. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili 11 D. Suazo.
Panchina 12 Pinto, 23 Marin, 2 Fuentes, 5 Contreras, 18 Jara, 19 Fierro, 21 Tello, 9 H. Suazo, 11 M. Gonzales, 16 Orellana, 22 Paredes.
Panchina 23 Reina, 12 Valdes, 2 Albiol, 17 Arbeloa, 4 Marchena, 10 Fabregas, 20 Javi Martinez, 6 Iniesta, 9 Torres, 19 Llorente, 18 Pedro, 22 J. Navas. Allenatore Del Bosque. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili nessuno.
Panchina 21 Leoni, 12 Wolfli, 22 Eggimann, 3 Magnin, 5 Von Bergen, 14 Padalino, 19 Derdiyok, 15 Yakin, 23 Shaqiri, 18 Bunjako. Allenatore Hitzfeld. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili 11 Behrami, 9 Frei.
Panchina 1 Josephs, 22 Walters, 5 Ngcongca, 14 Booth, 15 Thwala, 21 Sangweni, 6 Sibaya, 7 Davids, 19 Moriri, 23 Khuboni, 17 Parker, 18 Nomvethe. Allenatore Parreira Squalificati nessuno. Diffidati Dikgacoi, Masilela. Indisponibili nessuno.
Panchina 12 Castillo, 23 Silva, 6 Victorino, 19 Scotti, 22 Caceres, 5 Gargano, 8 Eguren, 18 N. Gonzalez, 20 Fernandez, 13 Abreu, 21 S. Fernandez. Allenatore Tabarez. Squalificati Lodeiro. Diffidati Lugano, Victorino. Indisponibili nessuno.
Allenatore Bielsa. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili 6 Carmona.
ARBITRO Maillet (Sey) GUARDALINEE Menkouande (Cam) e Hassani (Tun) QUARTO UOMO Nishimura (Gia) TV Sky Mondiale 1 INTERNET www.gazzetta.it
ARBITRO Webb (Inghiterra) GUARDALINEE Cann e Mullarkey (Ing) QUARTO UOMO Hanson (Sve) TV Sky Mondiale 1 INTERNET www.gazzetta.it
ARBITRO Busacca (Svi) GUARDALINEE Arnet e Buragina (Svi) QUARTO UOMO Stark (Ger) TV Rai 1, Sky Mondiale 1 INTERNET www.gazzetta.it
LE QUOTE
LE QUOTE
LE QUOTE
1 = 5,75
X = 3,85 2 = 1,55
VINCENZO D’ANGELO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d A volte i numeri sono impietosi: con quale spirito la Svizzera affronterà la Spagna campione d’Europa che non ha mai battuto? Come se non bastasse la squadra di Del Bosque è la grande favorita per la vittoria finale, quotata a 5,00. Ma nel calcio come nella vita, c’è sempre una prima volta. Per chi ama l’azzardo, la Svizzera che batte la Spagna è offerta a 11,00, contro l’1,25 bancato a favore degli iberici. Un altro dilemma
1 = 1,25
è: come si fermano Villa e Torres? Villa è il favorito per il trono dei marcatori, bancato a 7,00; Torres vale 12,00 e rientra da un infortunio. Puntare sui uno dei due conviene. Contro il tabù Numeri dicevamo. Quelli che ci ricordano che l’Honduras, nella sua unica apparizione mondiale a Spagna ’82, non ha mai vinto. Proverà a sfatare questo tabù oggi, all’ora di pranzo, contro il Cile di Bielsa. Nell’«1X2» avanti i cileni, vincenti a 1,55 contro il 5,75 offerto agli honduregni.
X = 5,30 2 = 11,00
Sogno In serata prende il via la seconda giornata della fase a gironi: in campo i padroni di casa del Sudafrica e l’Uruguay. Nel testa a testa leggermente avanti i sudamericani, con il «2» bancato in lavagna a 2,35, contro il 3,00 offerto al Sudafrica e il 3,15 per il pareggio. Per il passaggio del turno, sempre uruguaiani avanti (1,80) rispetto ai padroni di casa (2,45). Ma davanti al proprio pubblico i ragazzi di Parreira sognano l’impresa: primo posto quotato a 6,50; avanti come secondi, con la Francia prima, vale 6,00.
1 = 3,00 X = 3,15 2 = 2,35
2
La squadra di Del Bosque (foto EPA) è la grande favorita: la vittoria mondiale è offerta a 5,00
trionfi dell’Uruguay ai Mondiali: nel torneo organizzato in casa nel 1930 e in Brasile nel 1950
Miracolo Honduras L’Honduras di Suazo (AP), oggi agli ottavi insieme alla Spagna paga 7,50 volte la posta giocata
CURIOSITÀ HONDURAS-CILE Honduras con una sola partecipazione mondiale nel 1982 con 2 pari con Spagna e Irlanda del Nord e 1 sconfitta con la Jugoslavia (2 gol fatti e 3 subiti di cui 2 su rigore). 7 i precedenti del Cile, con un 3˚ posto nel mondiale locale del 1962. Manca dal mondiale dal 1998, dove uscì agli ottavi con il Brasile (4-1). SPAGNA-SVIZZERA Nei precedenti 18 incontri, 15 vittorie per gli spagnoli, 3 pareggi e 0 vittorie per gli elvetici. Nelle qualificazioni la Spagna ha vinto tutte le 12 gare, nelle quali in 8 gare è uscito l’«Over», offerto oggi a 1,70. Per la Svizzera 5 «No Gol» su 10 e 6 «Over». SUDAFRICA-URUGUAY Dopo i due pareggi nella prima giornata, qualificazione molto equilibrata: per l’accoppiata «passaggio girone» Sudafrica e Uruguay pagano 10,00. Precedenti: 2 incontri, 1 vittoria Uruguay e 1 pari. Prima volta per il Sudafrica? La quota offerta a 3,00.
Amarcord Cile Nelle qualificazioni il Cile di Bielsa (AP) ha totalizzato 12 «No Gol» su 18: il «No Gol» oggi vale 1,80
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MONDIALE POLEMICA
GIRONE
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Franz Beckenbauer, 64 anni, e alle sue spalle il c.t. della Germania Joachim Loew, 50 anni AFP
GERMANIA
SERBIA
AUSTRALIA
LA VISITA
Gerd Müller «Ora c’è Thomas» PRETORIA (p.f.a.) Celebrità e complimenti in casa Germania. Rudi Voeller, Gerd Müller e Uwe Seeler nel ritiro della squadra hanno applaudito i tedeschi dopo il debutto positivo. Gerd e Thomas Müller sono stati i più fotografati. «Ora il numero uno è lui», ha detto l’ex attaccante riguardo all’omonimo. Voeller invece ha voluto fare i complimenti a De Rossi: «È un amico, ha segnato un gran gol. L’Italia mi sembra più forte di come viene descritta, anche se nella prima fase si accontenterà dei pareggi».
Il Kaiser attacca «Con Capello solo un calcio antico» Beckenbauer «Troppi stranieri, così palla lunga e pedalare». Gli inglesi: «Opinione che non conta» DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PRETORIA (Sudafrica) dInghilterra
e Germania si incontreranno negli ottavi se, oltre alla qualificazione, non otterranno una posizione uguale. Previste, nel caso, telefonate fiume tra i maggiori giornale scandalistici delle due nazioni per accordarsi su invenzioni e accuse. Il giorno dopo manderanno in edicola dei titoli terribili e il mondo farà: oohhh, guardate come se le danno. Visto che la Germania ha debuttato trionfando e l'Inghilterra ansimando, le probabilità di scontro so-
no aumentate, quindi la battaglia è già iniziata. A capo delle Sturmtruppen teutoniche, il Kaiser, è ovvio, come se fosse ancora la prima guerra mondiale. Franz Beckenbauer ha scritto sul quotidiano sudafricano «The Times» che la partita degli inglesi non gli è piaciuta. «È come se fossero tornati ai tempi antichi del "palla lunga e pedalare". Il loro non era calcio e non sono sicuro che Fabio Capello possa cambiare la situazione». Le colpe però non sarebbero dell'allenatore italiano: «La Premier è un campionato con troppi stranieri. E la nazionale paga duramente questa situazione».
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Bovosodo Le parole nel cinema
di GERMANO BOVOLENTA
Fabio Capello sotto processo dalla stampa inglese dopo il pareggio con gli Usa. «Ah, che cosa non si deve sopportare per la Regina e per l’Inghilterra...» Sean Connery 007 si vive solo due volte (1967)
Profeta Attenzione: quando Beckenbauer dice che una squadra sconterà qualche conflitto interno, poi quella vince la coppa. Capitò nel 2006, quando il Kaiser si espresse sugli azzurri spiegando che lo scandalo di calciopoli avrebbe influito sulle prestazioni. Gli inglesi però, prima di seguire la scaramanzia, hanno rimandato le ingiurie. Giornali indignati, mentre Capello ha lasciato rispondere Upson e Dawson, non proprio dei leader: «L'opinione di Beckenbauer non conta. Non diamogli peso».
GHANA
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LA NOVITÀ DAL MERCATO CINESE
Le vuvuzela? 2 Occhio ai falsi
I NUMERI
mondiali vinti. Uno da calciatore nel 1974, l’altro da commissario tecnico sempre della Germania, nel 1990
103
gare in Nazionale da giocatore. Beckenbauer ha indossato la maglia della Germania dal 1965 al 1977
3
club della carriera. Beckenbauer ha giocato con Bayern Monaco (13 stagioni), Cosmos (4) e Amburgo (2)
Pallonate Ma anche Jabulani, il poco governabile pallone del Mondiale, li ha già messi contro. Infastidito dai troppi elogi piovuti sui bianchi dopo il 4-0 all'Australia, Carragher ha spiegato che fra i motivi di tanta supremazia c'è il vantaggio di aver usato la palla magica già dall'inverno in Bundesliga. «Solo loro hanno segnato tanto: è perché sono già abituati al dosaggio della forza». I tedeschi hanno ribattuto che Jabulani è in vendita da dicembre e tutte le squadre del mondo lo potevano adoperare. «Non è un gran vantaggio averlo usato prima. Forse il pallone è una scusa per il loro insuccesso», ha detto Thomas Müller. La consueta partita infinita.
Il produttore sudafricano porterà le trombette a Brasile 2014: «Ma attenti a quelle finte perché tagliano le labbra» DAL NOSTRO INVIATO
PRETORIA dNelson Mandela rimane in testa. Ma dopo di lui i sudafricani più conosciuti all’estero ora sono Siphiwe Tshabalala e Neil van Schalkwyk. Il primo ha le treccine, ha segnato il gol inaugurale del Mondiale e sparirà quando il Sudafrica sarà eliminato. Il secondo è un amico dell’audience planetaria, viste le migliaia di storielle che lo riguardano: più che il nome, al resto della terra resterà impresso, per anni, il suono della sue vuvuzela. Popolare come un calciatore di prima fascia, Neil solo in Europa ha piazzato un milione e mezzo di trombe plasticate. Nel 2002 ne vendeva 500 al mese, ora firmerà una cooperazione con un collega brasiliano per distribuirle al Mondiale 2014. Il suo problema ora non è il rumore (ha modificato il beccuccio per far scendere di 20 decibel il suono), non sono le tv che protestano perché il boato disturba le trasmissioni. Ma i cinesi che le copiano, le vendono sottoprezzo, le hanno esportate in Europa e lui ci rimette.
Taroccate Fosse italiano direbbe «no ai tarocchi», invece è un bianco sudafricano e avverte con delicatezza: «Non comprate quelle copiate. Possono essere pericolose, tagliare le labbra o provocare lesioni in faccia. E la qualità è essenziale anche per il suono». Dice che più che i soldi gli interessa l’immagine: «I cinesi le vendono a 20 rand, circa due euro, noi a 60, ma si rompono e la gente pensa che siano le nostre». Il mondo è un cortile: come in una piazza italiana, pure sul fondo dell’Africa si lamentano dei nigeriani «perché portano criminalità e prostituzione». Se la prendono con i cinesi che «fanno sballare i prezzi delle produzioni commerciali». E nelle township, ghetti per i neri, «il degrado è aumentato con l’arrivo di masse dallo Zimbabwe». Per fortuna, come in tutti cortili, 3 volte al giorno si gioca a calcio. Ma tra un mese, resteranno le liti fra poveracci e i barriti delle vuvuzela. Originali o taroccate? p.f.a.
GIRONE
MONDIALE
E
OLANDA
GIAPPONE
DANIMARCA
CAMERUN
La Fifa ci ricasca: sexy olandesi espulse per spot DAL NOSTRO INVIATO
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JOHANNESBURG dSiccome gli uo-
mini preferiscono le bionde (anche se poi magari sposano le more), la Bavaria si è fatta furba: 4 anni fa in Germania a un gruppo di tifosi oranje fu impedito di seguire una partita del Mondiale perché indossavano delle salopette arancioni con il marchio della birra. La notizia fece un po’ scalpore. Stavolta, con 36 splendide bionde espulse dallo stadio di Soccer City, il battage pubblicitario è stato più potente. Alla faccia della Fifa che ha cacciato le ragazze proprio accusandole di pubblicità illegale. Minacce Secondo le ricostruzioni dei giornali olandesi e locali,
le ragazze indossavano abitini senza logo, secondo la Fifa il logo non sarebbe necessario perché la marca è ben riconoscibile. «Ci hanno accusato di ambush marketing, cioè di pubblicità a un prodotto che non rientra nel cartello degli sponsor Fifa. Ci hanno portato in un ufficio della Fifa e poi la polizia ci ha interrogato per ore», ha raccontato una delle protagoniste, Barbara. Pare che le povere piccole si siano molto spaventate. «Ci hanno detto che ci avrebbero arrestato, che saremmo rimaste in carcere 6 mesi. Alcune delle ragazze piangevano». Smentite La Fifa, scocciata per tutto il baccano provocato, ha negato di aver chiesto arresti e di aver trattenuto le ragazze. «Abbiamo solo segnalato i loro abiti». A chi? Alla buoncostume
DAL CAMPO
Robben pronto? Da ieri si allena Vuole il Giappone
JOHANNESBURG (al.bo.) Arjen Robben è tornato in gruppo. Ieri si è allenato, anche se munito di un vistoso tutore alla gamba sinistra. «Non so ancora se potrà giocare con il Giappone — ha detto il c.t.
olandese Van Marwijk — Credo che gli manchi ancora molto lavoro nelle gambe. Gli ci vorrà almeno una settimana per essere pronto». Ma le possibilità di vederlo in campo nella seconda partita restano.
di Johannesburg? Erano molto corti, è vero, ma la minigonna non è vietata in Sudafrica. Eppure la Fifa deve proteggere gli investimenti dei suoi sponsor. Con l’espulsione dallo stadio ha salvato l’onore della Budweiser, sponsor della manifestazione, ma ha dato anche una mano agli affari della Bavaria. «La Fifa non ha il monopolio del colore arancione», ha sottolineato un portavoce della ditta, che avrebbe una lunga tradizione di trucchetti del genere in manifestazioni sportive. E nonostante tutto, la Fifa ci casca sempre. Cacciando le esche arancioni dagli stadi e provocando un cortocircuito mediatico che porta il nome della birra olandese in giro per il mondo. Senza spendere un quattrino, a parte la poca stoffa comprata per gli abitini delle Orange Panthers.
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MONDIALE LA STORIA
GIRONE
B
ARGENTINA
SUD COREA
Maradona: «Voi nonne grandi d’Argentina» Diego abbraccia Estela de Carlotto, alla quale i militari rapirono il neonato nipotino durante il Mondiale nel 1978 DAL NOSTRO INVIATO
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PRETORIA (Sudafrica) d È una sto-
ria prima felice, poi dolentissima e funesta. Stanno tentando di farla tornare ad essere almeno un po’ una bella storia e Diego Maradona ha messo anche lui la firma a un capitolo. È la storia di Estela de Carlotto, la presidente dell’associazione delle nonne di Plaza de Mayo. L’Argentina intera la candida al Nobel per la pace e ieri al campo di allenamento della nazionale biancoceleste è comparso un enorme striscione: «Ti appoggeremo sempre». La vecchia signora, in Sudafrica per incontrare Desmond Tutu e Mandela e farsi un’idea di cosa sia Soweto e soprattutto di che cosa fosse negli anni dell’apartheid, ha ringraziato. Date Ieri Estela è andata a far visita a Diego Maradona e alla sua nazionale. Poche parole dopo l’allenamento, ma sono bastate per scaldare il cuore a
Diego Armando Maradona, 49 anni, e Estela de Carlotto, presidente dell’ass. delle nonne di Plaza de Mayo EPA
tutti. «Siamo orgogliosi di quello che fate», ha detto Maradona a Estela, e Burdisso e altri giocatori hanno voluto conoscerla, incoraggiarla e stringerle la mano. Estela ha una storia simbolica prima felice quanto può esserlo quello di una donna che aspetta di diventare nonna, poi triste quanto può diventarla quando una
25 R
figlia viene uccisa e il nipotino scompare. La figlia di Estela si chiamava Laura, fu sequestrata nel 1977 e ammazzata dopo il parto. Si suppone che il piccolo Guido, nipote della donna candidata al Nobel nel 2008, sia nato il giorno che l’Argentina è diventata campione del Mondo contro l’Olanda, nel 1978.
NIGERIA
GRECIA
Scomparse Una data storica per i tifosi argentini, una data angosciosa per Estela. Il piccolo dovrebbe essere nato in un istituto tecnico a pochi metri dallo stadio del River Plate. Cinquecento bambini circa sono spariti in quel periodo, solo 101 sono stati ritrovati. Erano finiti nelle case dei ricchi, e quando sono stati identificati (o ci sono stati sospetti in tal senso) sono cresciute polemiche giganti e difficili da estirpare. Maradona ieri ha provato a dare il suo contributo perché una donna-simbolo possa essere ancora più famosa e la sua vicenda conosciuta. Violenze Ma proprio nel giorno in cui Maradona e i suoi ragazzi incontravano una donna che lotta contro la violenza e i suoi segni, un gruppo di tifosi è entrato nell’albergo della squadra prendendo a male parole e minacciando il presidente del San Lorenzo Savino, in Sudafrica come dirigente della nazionale. I personaggi in questione erano a caccia di biglietti, ovviamente gratis, e non hanno avuto problemi a saltare il sistema di sicurezza dell’hotel per piombare addosso a Savino. Che fra l’altro soffre di cuore, e conoscendo i metodi di quel tipo di tifosi ha passato un brutto quarto d’ora. «Se volete pestatemi pure, non so cosa farci, biglietti non ne ho». Convinto o meno, il gruppo se n’è andato senza menare le mani. Ma non è stato un bel finale per una mattinata cominciata con un aspirante Nobel della Pace in visita alla squadra argentina e al suo profeta.
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IN CERCA DEI BIMBI SPARITI
PARLA TEVEZ
«Messi è super ma qui tutti sono decisivi»
Chi sono
L’associazione «Nonne di Plaza de Mayo» ha lo scopo di individuare e restituire alle famiglie i bimbi «desaparecidos» nella dittatura militare (1976-83)
Il Nobel
Il presidente Estela de Carlotto il 12 maggio 2008 ha ottenuto la nomina al Premio Nobel per la pace
R
Estela de Carlotto, 79 anni, di Buenos Aires LAPRESSE
PRETORIA Tutte le sue coppe per una coppa. «Darei tutto quello che ho vinto per il Mondiale». Carlitos Tevez (LAPRESSE) ci crede. «Tutti parlano di Messi, ma nessuno di noi deve essere invidioso, Lionel la fama se l’è meritata. È uno speciale, una bella persona. Merita di essere una star ma qui siamo tutti importanti. Io sono uno del popolo, la gente lo sa e mi vuole bene: farò quello che serve al gruppo. Mi piacerebbe segnare 4 gol a partita, ma se Maradona mi chiede di sacrificarmi in copertura non c’è problema». Con Batistuta come ospite all’allenamento di ieri, per la partita di domani con la Corea (Veron in forse, ma ce la farà), Tevez ha qualche consiglio per il suo c.t.: «Ho giocato due anni con Park, siamo amici, so come si muove e come va marcato. Guai a lasciarlo libero». al.bo.
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MONDIALE LA GUIDA CHE COSA È SUCCESSO GRUPPO RISULTATI E MARCATORI
PRIMA FASE A A B B C C D D E E F F G G
Sudafrica-Messico 1-1 Tshabalala (S), R. Marquez (M) Uruguay-Francia 0-0 Sud Corea-Grecia 2-0 J.Park, S. Lee Jung Argentina-Nigeria 1-0 Heinze Inghilterra-Usa 1-1 Gerrard (I), Dempsey (U) Algeria-Slovenia 0-1 Koren Serbia-Ghana 0-1 Gyan (rig) Germania-Australia 4-0 Podolski, Klose, Muller, Cacau Olanda-Danimarca 2-0 Agger (a), Kuyt Giappone-Camerun 1-0 Honda Italia-Paraguay 1-1 Alcaraz (P), De Rossi (I) Nuova Zelanda-Slovacchia 1-1 Vittek (S), Reid (NZ) Costa d’Avorio-Portogallo 0-0 Brasile-Corea del Nord 2-1 Maicon (B), Elano (B), Ji (C)
CHE COSA SUCCEDERÀ DATA
ORA
CITTA’
PARTITA
GRUPPO
PRIMA FASE Oggi
17 giugno
18 giugno
19 giugno
20 giugno
21 giugno
22 giugno
23 giugno
24 giugno
25 giugno
ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30
Nelspruit Honduras-Cile Durban Spagna-Svizzera Pretoria Sudafrica-Uruguay Johannesburg Argentina-Corea del Sud Bloemfontein Grecia-Nigeria Polokwane Francia-Messico Port Elizabeth Germania-Serbia Johannesburg Slovenia-Stati Uniti Città del Capo Inghilterra-Algeria Durban Olanda-Giappone Rustenburg Ghana-Australia Pretoria Camerun-Danimarca Bloemfontein Slovacchia-Paraguay Nelspruit ITALIA-Nuova Zelanda Johannesburg Brasile-Costa d’Avorio Città del Capo Portogallo-Corea del Nord Port Elizabeth Cile-Svizzera Johannesburg Spagna-Honduras Rustenburg Messico-Uruguay Bloemfontein Francia-Sudafrica Durban Nigeria-Corea del Sud Polokwane Grecia-Argentina Port Elizabeth Slovenia-Inghilterra Pretoria Stati Uniti-Algeria Johannesburg Ghana-Germania Nelspruit Australia-Serbia Johannesburg Slovacchia-ITALIA Polokwane Paraguay-Nuova Zelanda Rustenburg Danimarca-Giappone Città del Capo Camerun-Olanda Nelspruit Corea del Nord-Costa d’Avorio Durban Portogallo-Brasile Bloemfontein Svizzera-Honduras Pretoria Cile-Spagna
OTTAVI DI FINALE 26 giugno ore 16 ore 20.30 27 giugno ore 16 ore 20.30 28 giugno ore 16 ore 20.30 29 giugno ore 16 ore 20.30
Port Elizabeth Vincente A-Seconda B (OF1) Rustenburg Vincente C-Seconda D (OF2) Bloemfontein Vincente D-Seconda C (OF3) Johannesburg Vincente B-Seconda A (OF4) Durban Vincente E-Seconda F (OF5) Johannesburg Vincente G-Seconda H (OF6) Pretoria Vincente F-Seconda E (OF7) Città del Capo Vincente H-Seconda G (OF8)
QUARTI DI FINALE 2 luglio 3 luglio
ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 20.30
Port Elizabeth Vincente OF5-Vincente OF6 (QF1) Johannesburg Vincente OF1-Vincente OF2 (QF2) Città del Capo Vincente OF4-Vincente OF3 (QF3) Johannesburg Vincente OF7-Vincente OF8 (QF4)
SEMIFINALI 6 luglio 7 luglio
ore 20.30 ore 20.30
Città del Capo Vincente QF2-Vincente QF1 (SF1) Durban Vincente QF3-Vincente QF4 (SF2)
FINALE 3˚ POSTO 10 luglio
ore 20.30
Port Elizabeth Perdente SF1-Perdente SF2
FINALE 1˚ POSTO 11 luglio ore 20.30 Johannesburg Vincente SF1-Vincente SF2
H H A B B A D C C E D E F F G G H H A A B B C C D D F F E E G G H H
GRUPPO A
GRUPPO B
GRUPPO C
RISULTATI Sudafrica-Messico Uruguay-Francia
RISULTATI Corea del Sud-Grecia Argentina-Nigeria
RISULTATI Inghilterra-Usa Algeria-Slovenia
1-1 0-0 PARTITE RETI Pt G V N P F S
Sudafrica Messico Uruguay Francia
1 1 1 1
1 1 1 1
0 0 0 0
1 1 1 1
0 0 0 0
DA DISPUTARE Sudafrica-Uruguay Francia-Messico Messico-Uruguay Francia-Sudafrica
1 1 0 0
1 1 0 0
16-6 17-6 22-6 22-6
2-0 1-0
PARTITE RETI Pt G V N P F S
Corea del Sud Argentina Nigeria Grecia
3 3 0 0
1 1 1 1
1 1 0 0
GRUPPO F RISULTATI Italia-Paraguay Nuova Zelanda-Slovacchia
DA DISPUTARE Olanda-Giappone Camerun-Danimarca Danimarca-Giappone Camerun-Olanda
1 1 1 1
1 1 0 0
0 0 0 0
0 0 1 1
2 1 0 0
0 0 1 2
19-6 19-6 24-6 24-6
0 0 1 2
Italia Paraguay Nuova Zelanda Slovacchia
1-1 0-1
3 1 1 0
1 1 1 1
1 0 0 0
0 1 0 0
0 0 1 1
DA DISPUTARE Slovenia-Usa Inghilterra-Algeria Slovenia-Inghilterra Usa-Algeria
1 1 0 0
0 1 1 1
18-6 18-6 23-6 23-6
GRUPPO G 1-1 1-1
1 1 1 1
1 1 1 1
DA DISPUTARE Slovacchia-Paraguay Italia-Nuova Zelanda Slovacchia-Italia Paraguay-Nuova Zelanda
0 0 0 0
1 1 1 1
0 0 0 0
1 1 1 1
1 1 1 1
20-6 20-6 24-6 24-6
RISULTATI Serbia-Ghana Germania-Australia
PARTITE RETI Pt G V N P F S
Slovenia Inghilterra Usa Algeria
RISULTATI Costa d’Avorio-Portogallo Brasile-Corea del Nord
PARTITE RETI Pt G V N P F S
PARTITE RETI Pt G V N P F S
3 3 0 0
2 1 0 0
17-6 17-6 22-6 22-6
RISULTATI Olanda-Danimarca Giappone-Camerun
Olanda Giappone Camerun Danimarca
0 0 1 1
DA DISPUTARE Grecia-Nigeria Argentina-Corea del Sud Nigeria-Corea del Sud Grecia-Argentina
GRUPPO E 2-0 1-0
0 0 0 0
GRUPPO D
0-0 2-1
PARTITE RETI Pt G V N P F S
Brasile Costa d’Avorio Portogallo Corea del Nord
3 1 1 0
1 1 1 1
1 0 0 0
0 1 1 0
DA DISPUTARE Brasile-Costa d’Avorio Portogallo-Corea del Nord Portogallo-Brasile Corea del Nord-Costa d’Avorio
0 0 0 1
2 0 0 1
1 0 0 2
20-6 20-6 25-6 25-6
0-1 4-0 PARTITE RETI Pt G V N P F S
Germania Ghana Serbia Australia
3 3 0 0
DA DISPUTARE Germania-Serbia Ghana-Australia Ghana-Germania Australia-Serbia
1 1 1 1
1 1 0 0
0 0 0 0
0 0 1 1
4 1 0 0
0 0 1 4
18-6 19-6 23-6 23-6
21 i marcatori con un gol Dopo le prime 14 partite del Mondiale, la classifica cannonieri vede 21 giocatori con un gol segnato (nessuna doppietta messa a segno, una sola autorete). In sei delle ultime otto edizioni del Mondiale sono bastate 6 reti (come a Rossi nell’82 e a Schillaci nel ’90) per vincere la classifica cannonieri. Al tedesco Klose, nel 2006, ne sono bastate 5.
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MERCATO LA PRESENTAZIONE
Alcune espressioni di Rafael Benitez, 50 anni, durante la presentazione alla Pinetina di Appiano Gentile. Il tecnico spagnolo, successore di Mourinho, si è legato all’Inter con un contratto biennale IMAGE SPORT
Benitez d’attacco «Inter, rivinciamo senza rivoluzioni» «Non sono l’anti-Mourinho. Cerco successi e bel calcio. Josè non è un pirla? Io sono intelligente» DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
APPIANO GENTILE (Como) dRafa Benitez ha modi cordiali, e se Mourinho non è un pirla, «io sono sicuramente intelligente — sorride lo spagnolo —, altrimenti non sarei qui». Più Ancelotti che Mourinho, ma il pianeta di provenienza è lo stesso, quello dei mostri sacri della panchina. E allora furbizia, carisma, personalità e idee chiare traspaiono anche dietro a sorrisi, educazione e professionalità di un tecnico che sul campo è comunque più pignolo di Arrigo Sacchi e José da Setubal messi insieme. «Non sono l’anti-Mourinho», dribbla in partenza le domande più scontate della giornata. Poi, però, a modo suo, qualche frecciatina sembra indirizzarla lo stesso al «nemico» portoghese. Nell’ordine: «A me i giornalisti piacciono...»; «spero di restare a lungo in Italia, è simile alla Spagna e qui mi troverò bene»; «Mourinho ha fatto un grande lavoro, ma io sono un allenatore diverso, mi piace vincere e fare buon calcio».
Entrare nella storia Di certo, non sarà facile reggere il para-
gone con la scorsa stagione, «ma tutti gli allenatori importanti sono chiamati a fare cose importanti — continua Rafa —. Un po’ di responsabilità la sento, prevale però la voglia di vincere tutto di nuovo e l’orgoglio di essere qui, di essere stato scelto da Moratti per guidare un progetto tanto prestigioso e importante. L’Inter è reduce da un anno quasi perfetto, adesso vogliamo continuare con questa mentalità, consapevoli che in caso di bis entreremo nella storia». E il primo passo verso la leggenda lo ha già indicato Massimo Moratti, che vuole ripetere il 2009 del Barcellona di Guardiola. Niente deroghe: dopo la tripletta, vietato fallire Supercoppa italiana, Supercoppa europea e Mondiale per club. Benitez lo sa bene e per questo, almeno inizialmente, non stravolgerà l’Inter mourinhana, anche a costo di chiedere un ulteriore sacrificio a Samuel Eto’o, forse non troppo propenso a sobbarcarsi un’altra stagione da gregario, lì sulla fascia a lavorare come un centrocampista. «Samu è un giocatore intelligente e bravo
Ernesto Paolillo, 54 anni, è l’amministratore delegato e il direttore generale della società nerazzurra
x
ha detto LA TATTICA / 1
Possiamo tranquillamente puntare ancora sul 4-2-3-1: giocavo così anche al Valencia e al Liverpool
LA TATTICA / 2 Dipenderà dai giocatori a disposizione, ma credo che non sia intelligente cambiare tutto dal punto di vista tattico
AI TIFOSI La gente vuole più allenamenti a porte aperte? Quanti ne faceva Mourinho? Vedremo di mediare un po’
— garantisce il tecnico nerazzurro —, ha fatto un buon lavoro nella scorsa stagione». Questo predica il Benitez-pensiero: «La squadra è sempre la cosa più importante, i giocatori devono saperlo, si parte da questo presupposto. Possiamo tranquillamente puntare sullo stesso sistema della scorsa stagione, il "4-2-3-1". Tra l’altro, mi piace giocare così, l’ho fatto molte volte a Valencia e a Liverpool. Potremmo poi utilizzare tre uomini in mezzo al campo, dipenderà dalla rosa a disposizione, anche se credo che non sia molto intelligente cambiare tutto. Le cose vanno fatte per bene». «Sono un lavoratore» Benitez e
LA SCHEDA
O
RAFAEL BENITEZ 50 ANNI ALLENATORE
Mourinho, così diversi caratterialmente, così uguali sul campo, soprattutto per intensità e idee tattiche. Sembra di ascoltare il portoghese quando Rafa si descrive come «un grande lavoratore, amo insegnare calcio, senza soste». A capitan Zanetti («l’ho sentito telefonicamente») ha già spiegato quanto sia importante per lui «lavorare forte durante la settimana». E la musica non cambierà nemmeno per i tifosi, che fuori dalla Pinetina invocavano porte più aperte durante gli allenamenti. «Quanti ne faceva vedere Mourinho? Pochi? Beh, vedremo di mediare un po’, però le sedute segrete sono importanti per provare cose particolari. Questo i tifosi devono capirlo». Insomma, Mourinho amava vincere ruggendo in faccia all’avversario, Benitez è probabilmente solo la faccia più cortese della stessa medaglia. Brutte notizie per la concorrenza.
Dopo una carriera di non elevato profilo come calciatore, Rafa Benitez diventa grande da tecnico. Con il Valencia vince due campionati e una Coppa Uefa, con il Liverpool una Champions League (battendo il Milan), una Supercoppa europea, una Coppa d’Inghilterra e una Community Shield.
DA OGGI
Le medaglie della tripletta
Da oggi con la Gazzetta a 14,99 euro più il prezzo del quotidiano la prima delle medaglie dedicata alla tripletta dell’Inter, quella relativa alla Champions.
Marco Branca, 45, responsabile dell’area tecnica nerazzurra. Nell’Inter ha pure giocato per tre stagioni, dal ’95 al ’98
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MERCATO
«Se qualcuno vuole i nostri big si faccia vivo» Il dt Branca: «Tutti incedibili, però...». Incontro per Milito e Burdisso. Rispunta Kolarov. Coutinho, oggi visite mediche
Maicon e Mascherano EIDON/EPA DAL NOSTRO INVIATO
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APPIANO GENTILE (Como) dRafa Be-
nitez svicola: «Cambiasso con Mascherano? Meglio dribblare la risposta. Ho sentito Gerrard, ora pensa solo al Mondiale. Non parlo di giocatori di altre squadre. Qualcuno compreremo, ma deve essere all’altezza dell’Inter». Marco Branca dice e non dice: «Sono tutti incedibili. E comunque se qualcuno vuole un nostro uomo non può farcelo sapere tramite i giornali. Coutinho? Il Vasco spera nel prestito, ma noi lo teniamo qui». Il talentino brasiliano è arrivato ieri sera per le visite mediche.
pochi. Non per Milito, che vorrebbe vedersi raddoppiato l’ingaggio (ora di 3 milioni) come premio per le magie da tripletta. Poi riprenderanno i contatti con il Real Madrid. Il nome caldo è quello di Maicon, «anche perché il nostro ex allenatore ha detto che gli piacerebbe contare su di lui», ha spiegato Branca, che però tratterà solo con Perez o Valdano. Astenersi intermediari, insomma. Ma le parti ad oggi sono lontane: 35 milioni la richiesta, 20 l’offerta. Trattativa lunga, che potrebbe essere aiutata da un passo indietro degli spagnoli su Kolarov. Giusto ieri Perez ha fatto sapere di non essere più interessato al laziale. L’Inter così a destra punterebbe su «duracell» Zanetti e «bambino» Santon. Ieri girava voce che per il dopo Maicon i nerazzurri avessero chiuso per il 21enne uruguaiano del Peñarol Matias Aguirregaray. Dall’Inter solo smentite. Mascherano Al di là dei complimenti («Ottimo giocatore, come Palombo»), ne arrivano anche su Mascherano. Logico, anche perché l’argentino piace, ma all’Inter non fa gioco che appaia indispensabile. Ed in effetti Branca sta preparando un piano alternativo, con uno tra Angelo Palombo e Mezut Özil, 21enne talento del Werder e della Germania. Atteso entro venerdì il sì di Quaresma al Besiktas.
Tra Hidalgo e Real Eppure il mercato dell’Inter sta per entrare nel vivo. Già oggi è in programma un incontro tra il dt nerazzurro e Fernando Hidalgo, procuratore di Milito e Burdisso. Il difensore vuole restare a Roma e ci si immagina che l’agente porti un’offerta giallorossa. Sei milioni però sono
Stefano Filucchi, 50, vice direttore generale dell’Inter e dirigente della Saras, la società della famiglia Moratti
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Rafael Benitez con la spilletta dell’Inter all’occhiello
6 TITOLI IN PALIO: LE DATE
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José Mourinho il giorno della presentazione con la cravatta allentata LAPRESSE
L’Inter di Benitez partirà per la tournée negli Usa. Questa la scaletta della caccia ai sei trofei in palio
21 agosto
A Milano, Inter-Roma, Supercoppa italiana
27 agosto
A Montecarlo, Inter-Atletico Madrid, Supercoppa europea
30 agosto
Primo turno di campionato, di lunedì causa Supercoppa
14 settembre
Prima giornata di Champions League
8-18 dicembre
Ad Abu Dhabi Mondiale per club
13 gennaio
Primo impegno di Coppa Italia
Benvenuto Normal One Dalle sparate di Mou alla cioccolata di Rafa Quante diversità nel primo giorno interista dei due tecnici José volle stupire, per Benitez autoironia e niente guizzi DAL NOSTRO INVIATO
ROBERTO PELUCCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Benitez
Mourinho
LA LINGUA
LA LINGUA
Inizio a parlare in spagnolo perché non posso fare errori
Non parlo in portoghese sennò dimentico l’italiano
LO SLOGAN
LO SLOGAN
Se sono qui è perché sono intelligente
Io non sono un pirla
IO NON SONO...
IO NON SONO...
Io sono diverso da Mourinho
Io sono diverso da Mancini
LA BATTUTA
LA BATTUTA
Mi piacciono il gelato e il cioccolato, non si vede?
A Londra ha avuto problemi soltanto il mio cane
APPIANO GENTILE (Como) dNel suo
primo giorno da interista, Benitez poteva superare la teatralità di Mourinho in un solo modo: mettendosi a raccontare barzellette sui carabinieri e spaccando le noci con la testa. Il «non sono un pirla» di José, che nel 2008 scaldò la platea e il pubblico televisivo di diversi Paesi, fu il colpo ad effetto di un attore, il biglietto da visita di un fuoriclasse della comunicazione. Difficile competere su quel terreno senza rischiare la denuncia per plagio. Rafa, infatti, preferisce continuare a indossare i panni del Normal One, scavando una profonda trincea tra il passato ad alta densità mediatica e il presente apparentemente più paludato. Un po’ come passare dal colore al bianco e nero. «Io insegno calcio, sono un professore». Come dire: «Io non appaio. Sono». Le diversità Il confronto tra i due mondi è inevitabile, e il sospetto è che non sarà limitato alla presentazione. Josè e Rafael, diversi già a partire dal look. Completo blu, camicia celeste sbottonata, cravatta nera e azzurra a fasce oblique allentata, per il primo morso di Inter del portoghese. Vestito scuro, camicia celeste, cravatta sociale nerazzurra con righine bianche, ben annodata, spilletta dell’Inter all’occhiello della giacca, per il debutto alla Pinetina dello spagnolo. José, copia carbone di George Clooney, sprigionava gli ormoni del popolo femminile con un semplice sguardo. Rafa, versione sorridente e più rassicurante del giallista Carlo Lucarelli, non pare al momento aver fatto impennare oltre i livelli di guardia il desiderio delle tifose (e la moglie Maria vigila dietro le quinte). A chi gli chiede se è amante della buona cucina, risponde aprendo la giacca e mostrando la pancetta, senza arrossire: «Adoro il cioccolato e il gelato». Autoironico.
L’ITALIANO
L’ITALIANO
Suc... sucsecso... No, successo: devo imparare questa parola
Ci vuole empatia con tutte le componenti della società
L’italiano Josè e Rafa come due facce della stessa Luna nerazzurra. Uno amava avere i riflettori addosso e non tradiva imbarazzi neppure di fronte alle domande più carogna. Le verità te le sbatteva in faccia, e si compiaceva. L’altro non alza mai i toni, non ostenta la propria bravura, e se qualcuno lo stuzzica su argomenti scivolosi, risponde così: «Questa è una domanda con trampa (trappola, ndr)» e poi svicola. Le verità le nasconde dietro una (molto) presunta «mancanza di memoria». Furbo. Mourinho si presentò, a sorpresa, senza l’aiuto di un traduttore, rifiutandosi di rispondere in inglese o in portoghese «perché altrimenti dimentico l’italiano». Eppoi via con una serie di vocaboli come «empatia» e «idioma» che almeno il 90% dei calciatori scambierebbe per parolacce. Benitez, che l’italiano lo conosce da tempo, incomincia invece a parlare in spagnolo «perché non posso commettere errori», e quando gli sfugge il senso di alcune parole («Respira, si dice?», «Pregio è virtù?», «Si risponde "crepi" a chi ti dice "in bocca al lupo"?») chiede aiuto a chi gli sta a fianco. Zero tituli Non era la simpatia la prima qualità di Mourinho. Ma dopo la presentazione del 3 giugno 2008 i giornalisti capirono che grazie a lui sarebbero tornati in redazione sempre con la borsa piena. «Anche per voi sarà divertente», promise. E mantenne. La sensazione è che con Benitez la (nostra) pacchia sia finita. Ogni strappo al protocollo sarà una benedizione del cielo. E ogni «titulo» di giornale in più, un sei al Superenalotto. Ieri il nuovo tecnico ha brindato con i cronisti e ha fatto il giro di tutte le tv, da Sky a Teleroccacannuccia, senza però regalare sorprese. Lo spagnolo misura le parole, ma sa essere ironico e sottilmente graffiante («Sono diverso da Mourinho, a me piace vincere e giocare un buon calcio»). José disse: «Non sono un pirla». E lei Rafa, che cosa dice? «Se sono qui è perché sono intelligente». Non è Mou, però...
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCATO G.B. OLIVERO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dAll’inizio del campionato e alla fine del mercato mancano quasi due mesi e mezzo, quindi è logico che questo sia il periodo della riflessione. Nell’anno del Mondiale, poi, possono arrivare suggerimenti preziosi o risposte importanti proprio dalle grandi sfide tra le nazionali. E allora il Milan, che pure avrebbe bisogno di qualche acquisto per lanciare la campagna abbonamenti, aspetta, osserva e valuta.
Il Sudafrica può rivalutare il Milan Zambrotta, Gattuso e Huntelaar sotto osservazione: il loro rendimento al Mondiale può cambiare le strategie
Le lacune E’ ovviamente presto anche per conoscere le idee di Massimiliano Allegri, che per altro non è ancora ufficialmente l’allenatore del Milan. E’ nota la predilezione per il 4-3-1-2, per un calcio offensivo, per una manovra veloce, per un centrocampo rapido a ribaltare l’azione e per questo dotato di tecnica e non solo di corsa. Da quanto filtra tra Milanello e via Turati, sembra che Allegri abbia individuato nel terzino destro la prima lacuna da colmare. Qualcosa, però, dovrà cambiare anche a centro-
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I NUMERI
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i terzini che il Milan ha alternato nel 2009-10: Abate, Zambrotta, Oddo, Antonini, Jankulovski, Bonera
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i gol di Huntelaar nella prima stagione italiana: tutti realizzati in campionato in 26 partite (1042 minuti complessivi)
22
le presenze di Gattuso in serie A 2009-10: a parte Beckham, nessun centrocampista rossonero è sceso in campo di meno
Allegri non è ancora ufficiale, ma filtrano alcune sue idee: piace Antonini, in rialzo anche le quotazioni di Flamini Uno dei pochi momenti felici della prima stagione italiana di Klaas-Jan Huntelaar, 26 anni: il gol alla Fiorentina ANSA
campo e in attacco. Il terzino Il Milan ha un gruppetto di giocatori dal passato glorioso e dal presente incerto. E se per Oddo, Kaladze e Jankulovski si attende solo l’arrivo di un’offerta seria, per altri rossoneri la situazione è più complicata. E’ il caso, ad esempio, di tre giocatori impegnati al Mondiale: Gianluca Zambrotta, Rino Gattuso e Klaas-Jan Huntelaar. Il terzino ha giocato contro il Paraguay una delle migliori partite dell’anno: ancora lontano dai livelli siderali raggiunti con la Juve tra il 2002 e il 2006, però sicuramente migliore della versione dimessa vista in rossonero. Può essere lui il terzino destro che Allegri sta cercando? L’idea è quella di trovare un giocatore più giovane (piace l’olandese Van der Wiel) e rampante, considerando Zambrotta una buona alternativa su entrambe le fasce. Abate non convince, mentre a sinistra Luca Antonini dovrebbe cominciare la stagione da ti-
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Inzaghi innamorato su «Chi»: «Alessia la donna della mia vita»
«Alessia è la donna della mia vita». Pippo Inzaghi, sul numero di “Chi” in edicola oggi, fa una dichiarazione d’amore alla sua fidanzata, Alessia Ventura, legata a lui da due anni. «Spero di diventare padre presto», dice Pippo che poi aggiunge: «Il Milan è la mia vita. Sento spesso Ancelotti, c’è una stima tale fra noi che so che con lui le porte sono sempre aperte».
tolare: ad Allegri piacciono il suo modo di interpretare il ruolo e la facilità di corsa. Il centrocampista Per quanto riguarda Gattuso, il futuro è ancor più nebuloso. Dal Sudafrica ha mandato un messaggio chiaro: «Se faccio una cosa la devo fare con entusiasmo, sennò divento un giocatore normale, di Terza categoria. E se parlo di passione quello che ho fatto l’anno scorso non va bene. Ho ancora due anni di contratto, ma non è un problema di soldi». E’ un problema di panchina: Gattuso ha capito che il suo ruolo in squadra rischia di essere sempre più defilato. E se ne avrà la conferma, potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di un trasferimento. Dal Sudafrica arrivano notizie di un Gattuso più in forma che nei mesi scorsi, anche perché i problemi fisici sono superati. Un buon Mondiale potrebbe contribuire a cambiare le gerarchie in casa Milan o a trovare un club desideroso di
investire sull’ultima fase della carriera di Rino. A centrocampo, intanto, Allegri punterà su Pirlo e Ambrosini e valuterà con interesse Flamini, che all’ex tecnico del Cagliari piace per la mobilità e la grinta ma deve imparare a frenarsi per non fare collezione di cartellini.
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Massimiliano Allegri, 42 anni, futuro tecnico del Milan FOTOPRESS
L’attaccante L’altro osservato speciale del Mondiale è Huntelaar che al debutto in Sudafrica non avrà trovato molte differenze con la stagione italiana: è rimasto seduto in panchina. Qualche gol con la maglia dell’Olanda potrebbe alzare il valore del suo cartellino e spingere il Milan alla cessione. Anche perché Klaas-Jan sa che almeno all’inizio il centravanti titolare sarà Borriello e difficilmente accetterà un altro campionato da riserva.
FIORENTINA
Mutu va alla Corte di Giustizia Europea Il romeno fa appello per non pagare 17 milioni al Chelsea MATTEO DALLA VITE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
FIRENZE dMossa. E contromos-
sa. Adrian Mutu avrebbe deciso l’offensiva contro la sentenza del Tribunale Federale Svizzero che ha rimesso in attivo la multa di 17.173.990 milioni di euro da pagare al Chelsea: rivolgersi a Bruxelles; e, se dovesse andare ancora male, dirigersi verso l’Aja. «Faremo appello a breve alla Corte di Giustizia Europea — conferma il manager Giovanni Becali —: trattasi di un procedimento che dura un anno e mezzo o due, e se al Chelsea sarà data ragione ci appelleremo alla Corte per i Diritti dell’Uomo». Compromesso La strategia sembrerebbe evidente: permettere a Mutu, sempre che l’appello alla Corte di Bruxelles possa dare un’azione sospensiva della pena, di poter concludere la carriera a 34-35 anni. Il calcio è fonte e veicolo primo per poter estinguere il debito col Chelsea, ammesso che il club londinese non possa finalmente venire incontro a Mutu accettando un compromesso. Gratis? No Intanto si vocifera che lo stesso Becali abbia avanzato una proposta alla Fiorentina: il cartellino di Mutu gratis, al fine di poter trovare una squadra con maggior facilità. Risposta negativa: il club viola vuole incassare almeno 5 milioni. Poi, con ironia, Becali elenca gli averi di Mutu: «Una auto Megane, un orologio Omega, jeans Dolce&Gabbana e tatuaggi. Non ha nulla, ha speso tutto». Come dire: non può pagare. Intanto Gordon Taylor, digì della Federcalcio inglese, avrebbe definito «bizzarra» la vicenda «dato che la somma richiesta è quella pagata dal Chelsea al Parma, allora proprietario di Mutu, anziché quella ricevuta dal giocatore. La squalifica sarebbe bastata». Eh, ditelo al Chelsea.
LA DECISIONE IL BIRMINGHAM ASPETTAVA UNA RISPOSTA POSITIVA DALL’ATTACCANTE ENTRO LUNEDI’
LA VIDEOCHAT
Miccoli e la scelta di cuore: resta al Palermo
Il calciomercato su Gazzetta.it
giocatore, che dal suo entourage non è arrivata alcuna risposta all’offerta proveniente da oltre Manica.
FABRIZIO VITALE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANOdFabrizio Miccoli e il Palermo, una storia destinata a continuare. La sensazione è che «Il Romario del Salento» continuerà ad essere il Re del Barbera ancora per molto. Tutto lascia intuire che Miccoli abbia già fatto una scelta preferendo la Sicilia all’Inghilterra, nonostante una proposta da capogiro. L’indizio principale che porta verso il lieto fine è il termine entro il quale il fantasista avrebbe dovuto dare una risposta al Birmingham. Gli inglesi avevano posto come termine ultimo lunedì, ma sia dal
Fabrizio Miccoli, 30 anni LAPRESSE
Riflessioni Miccoli ha voluto prendersi del tempo, non ha voluto fare passi avventati. Ha riflettuto, ha ponderato bene la situazione con la famiglia e il procuratore Caliandro, perché a Palermo sta bene, lì si è riconsacrato alla ribalta della serie A, ed è l’idolo dei tifosi rosanero. In Sicilia nell’ultima stagione ha condotto la squadra verso la rincorsa alla Champions, sfumata all’ultima giornata, a suon di gol (19) e di record, diventando il
miglior marcatore di sempre in Serie A. Inoltre non sono mancati i confronti con i vertici societari, dal presidente Zamparini al d.s. Sabatini. Aumento di ingaggio o no, la voglia di continuare ad essere il simbolo del Palermo che lotta per i vertici in campionato e in Europa c’è. Il segnale più importante potrebbe arrivare dalla conferenza stampa che il giocatore terrà molto probabilmente domani a Palermo per chiarire una volta e per tutte la sua posizione alla piazza. Mercato Intanto ieri è stato il giorno di Massimo Maccarone che a questo punto è pronto a
formare con Miccoli una coppia di grande qualità, per la gioia dei tifosi che già cominciano a stropicciarsi gli occhi immaginandoli insieme in campo. L’ex attaccante del Siena è arrivato in mattinata si è sottoposto alle viste mediche all’istituto di medicina del Lavoro del Policlinico di Palermo. Poi la firma del contratto che lo legherà al Palermo per i prossimi tre anni, con un’opzione per il quarto. Sul fronte portieri, dal Lecce, oltre a Munari, potrebbe tornare Francesco Benussi, che dopo l’esperienza dell’ultima stagione in rosanero, continuerebbe a fare il vice di Salvatore Sirigu.
Alle 15.30 su Gazzetta.it torna l’appuntamento con la videochat di calciomercato. Il nostro esperto Carlo Laudisa risponderà insieme a Nathalie Goitom alle vostre domande su tutte le trattative che infiammeranno l’estate fino alla chiusura del mercato. Dalle compartecipazioni che verranno definite entro il 25 giugno, alle operazioni successive con una finestra anche sul mondiale in corso. Nel corso della videochat ci saranno anche collegamenti con ospiti e addetti ai lavori, con i quali verranno approfondite le trattative più interessanti.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MERCATO LE TRATTATIVE x HA DETTO
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Su Benitez e Mourinho Più avanti di loro dal punto di vista anagrafico perché sul campo non ho ancora vinto nulla
IL TECNICO IERI IN SEDE E A VINOVO
Delneri deciso «Krasic continua a interessarci» «Non si cambia idea per una gara storta Andrea Agnelli dice che faremo strada» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINO d«Krasic ci interessa
William Gallas, 32 anni, nazionale francese. Il difensore ha giocato con Caen, Olympique Marsiglia, Chelsea ed Arsenal REUTERS
Gallas-Bonucci vicini alla Juve Elia la sorpresa Incontri importanti per i due difensori E prende quota il nome dell’olandese
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NUMERO
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milioni richiesti dall’Amburgo alla Juventus per cedere l’attaccante olandese Eljero Elia, 23 anni
FRANCESCO BRAMARDO CARLO LAUDISA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dE’ l’ora delle fumate grigie. Ma la Juve si muove su tanti fronti. Continuano i lavori per Bonucci e la meta s’avvicina. Così come gli agenti di William Gallas ieri mattina hanno parlato per circa due ore con il d.g. bianconero, Beppe Marotta. I rappresentanti del difensore (Pierre Frelot e Etienne Mendy) sono usciti sorridenti, ma le parti si sono date appuntamento alla prossima settimana.
La verifica Se nel frattempo il giro delle parrocchie (la Roma o la Premier League) non produrrà i frutti sperati, compreso il rinnovo del contratto in scadenza con l’Arsenal, se ne riparlerà. La distanza tra domanda e offerta non è enorme, ma l’età del difensore francese (33 anni ad agosto) non aiuta. Anche per questo la Juve vuol vederlo al-
Gli agenti del francese chiedono un triennale, Marotta offre un biennale. Incontro con il Bari per l’azzurro l’opera al Mondiale, anche per avere dei riscontri aggiornati sull’affidabilità del francese. I suoi agenti sono partiti da una richiesta di 3 milioni per tre anni. La Juve per il sostituto di Fabio Cannavaro (o riserva di Bonucci e Chiellini) non va oltre il biennale a 2 milioni di euro. Rinnovo Chiellini In Inghilterra si parla di un’offerta del Manchester United di 20 milioni di euro per Chiellini, ma al momento sono solo rumors. Voci, nulla più, come tengono a precisare sia la società sia l’agente del giocatore, Davide Lippi:
«Non ho mai sentito il Manchester. Aspetto la Juve per parlare del rinnovo. Chiellini ha ancora tre anni di contratto, la Juve non lo ha blindato ma lo farà quando ci vedremo». Marotta è consapevole che l'ingaggio va ritoccato (un anno in più, fino al 2014 e ingaggio a crescere da 2 a 3 milioni), ma non ha fretta. Sprint Bonucci In casa Juve la mattinata è stata dedicata alla scrittura dei contratti di cessione di Criscito e Palladino. L’accordo col club di Preziosi è imbastito con il passaggio definitivo di Criscito ai rossoblù e il rinnovo della comproprietà di Palladino in cambio della metà del cartellino di Bonucci di proprietà del Genoa. Ma bisogna fare i conti anche con il Bari. Per questo ieri pomeriggio il d.g. bianconero Marotta ha incontrato il d.s. dei pugliesi, Angelozzi. La Juve ha messo sul piatto il cartellino di Almiron. Il Bari ha chiesto anche l’attaccante Paolucci. Ma saranno necessari nuovi incontri. I pugliesi dovranno rivedere il Genoa per Meggiorini e Ranocchia. Così la Juve deve avere pazienza.
Milos Krasic, serbo di 25 anni PEGASO
Idea Elia Nel filone tedesco degli innamoramenti bianconeri c’è anche l’attaccante Eljero Elia dell’Amburgo. Al debutto mondiale con l’Olanda s’è già messo in luce. E il suo prezzo sale. Un anno fa i tedeschi lo pagarono 8 milioni, ma ora ne chiedono 15. Un po’ troppo per la Juve, ma il ragazzo piace. Questo è certo.
sempre. Non è una partita storta che ci fa cambiare idea». Le parole di Gigi Delneri in una fase di stallo della trattativa con il Cska Mosca per l’acquisto dell’ala della Serbia sono la conferma di quanto la Juve sia interessata al centrocampista. Al pari della voglia del giocatore di accasarsi a Torino. Tanto che l’ultimatum del presidente del Cska, Evgeny Giner, «O accetti il trasferimento al Manchester City o non ti muovi» è stato respinto al telefono dal giocatore, che ha ribadito di volere solo la Juve. Una mossa che fa gioco al club bianconero in attesa del fax con la cifra concordata a Mosca per la cessione di Krasic. Cassa-no Ieri il neo allenatore era in sede e a Vinovo per riorganizzare il centro sportivo, sabato Delneri tornerà a Genova per il «sì» di Cassano, all’altare, sposo della bella Carolina, non per convincerlo a seguirlo alla Juve. Sarebbe troppo, per la Samp, che se lo coccola in vista della Champions, per il neo allenatore della Juve che di problemi ne avrà da risolvere senza dover anche gestire l'ambientamento di Fantantonio sotto la Mole. Anche se il nuovo Cassano è figlio del lavoro tecnico e psicologico della nuova accoppiata juventina Marotta-Delneri. Di Cassano e della Juve l'allenatore juventino ha parlato al telefono a «Chiambrettopoli» questa mattina alle ore 7,10 e 12,10 su Radiodue. «Cassano una
chance ai mondiali l'avrebbe meritata, ma Lippi le scelte le aveva già fatte a suo tempo». Teatro azzurro A proposito di nazionale il tecnico, spettatore davanti alla tv, è fiducioso sugli azzurri. «È come a teatro, al debutto c'è sempre un po' di emozione, di timori, poi ci si sblocca. La prima non è andata male». Non benissimo il debutto di Marchisio e Iaquinta. «Col Paraguay sono andati così così e giocando in ruoli che non sono a loro congeniali. Sappiamo cosa possono dare». Anche Felipe Melo? Il brasiliano è reduce da una stagione in bianconero tra luci ed ombre, da dichiarazioni poco felici sulla squadra, sulla società. «Le sparate vanno multate dalla società. Il giocatore di quest'an-
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ha detto SU FELIPE MELO
Le sparate vanno multate dalla società. Il giocatore di quest’anno non mi piace. Non so se resterà. Il giocatore di Firenze e della nazionale brasiliana lo terrei, ci tornerà utile no non piace neppure a me. Non so se resterà. Il giocatore di Firenze e della nazionale brasiliana lo terrei. Ci verrà utile, non lo scambieremo al calcio mercato». Paragoni illustri Da allenatore approdato ad un grande club come si pone verso Benitez e Mourinho? «Mi pongo più avanti di loro dal punto di vista anagrafico perché sul campo non ho ancora vinto nulla» taglia corto con una battuta, colpito ed emozionato dall'accoglienza del presidente Andrea Agnelli, nel primo giorno a casa Juve. «Mi ha colpito la sua frase: io e lei possiamo fare tanta strada insieme», un augurio, una promessa. f.bra.
ALTRE TRATTATIVE PREZIOSI IN MISSIONE PER CHICO. IL SARAGOZZA RISCATTA CONTINI. LA ROMA INSISTE PER BELLINI
SETTORE GIOVANILE
Genoa-Ardemagni si fa. Samp-Curci: si stringe
Inter doppia beffa Roma doppio ok
Lazio: via Carrizo, arriva Pablo Pintos e si punta su Angella Terlizzi: c’è il Brescia CATAPANO-DI FEO-STOPPINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dColpo della Lazio in uscita: Carrizo torna al River Plate, c’è l’accordo per un prestito con riscatto a 5 milioni. I biancocelesti liberano così un posto da extracomunitario e ora possono annunciare Pablo Pintos. Rinviato a oggi l’incontro per il rinnovo di Brocchi.
Si tratta ancora Belhadj (Portsmouth), ma la prima scelta a sinistra resta Antonelli (col Parma si lavora sulla comproprietà). Si tratta sempre per Schelotto, in difesa il nome nuovo è il centrale Angella (Empoli). La Roma intanto è sempre in pressing su Bellini (Atalanta, i giallorossi vorrebbero dare in cambio un giocatore), si sgonfia l’operazione Sculli, che vuole restare al Genoa (con cui si parla per Mesto, con Brighi che però non si tocca). Entrambe le romane sono su Do Prado (Cesena). Mosse Genoa In attesa dell’ufficialità per Toni, i rossoblù pas-
sano in netto vantaggio per la punta Ardemagni (seguito pure dalla Samp): ad affare chiuso partirà Acquafresca (Cagliari e Udinese in pole); missione in Spagna in corso per il centrale Chico (Almeria). Nel ruolo piace anche Guillermo Burdisso, obiettivo pure di Roma e Catania. A centrocampo si lotta col Siviglia per Guarente, piace anche Pulzetti, vivi i nomi di Donadel e Mudingayi. Punto Cesena Attivissimo il presidente Campedelli: Adailton è in arrivo, mentre su Giaccherini (su cui sono sempre Lazio, Parma e Samp) è piombato forte il Cagliari, che offre
solo soldi senza contropartite. In Sardegna è in arrivo Biasi, svincolato. Se parte Giaccherini, il sostituto potrebbe essere Lodi (era all’Udinese). Colucci intanto rinnoverà per un altro anno, e si parla con la Lazio: per Manfredini è no, possono arrivare due tra Firmani, Bonetto e Mendicino. Altre trattative Su Rolando Bianchi, oltre a Parma e Udinese, può spuntare anche il Napoli, specie se dovesse cedere Denis. Stop del Catania nella trattativa per Diego Souza (Palmeiras). Samp: piace Mantovani (Chievo), si stringe per Curci. Uscite Bologna:
Olympiacos in pressing su Moras, per Britos spunta il Bochum. Al Lecce manca solo l’ufficialità per Destro e Donati, ed è avanti, nonostante non molli il Palermo, anche per Krhin. E i giallorossi sono al tavolo col Genoa per due trattative parallele: quella per Tomovic e Diego Angelo in Puglia, e la comproprietà di Esposito. Chievo e Parma alla finestra con l’Inter per il prestito di Coutinho. Il Brescia è su Terlizzi. Contini si è legato definitivamente al Saragozza con un triennale: gli spagnoli devono definire i dettagli col Napoli (che segue il Primavera dell’Empoli Dumitru).
La Juve fa 6 gol e va in finale Allievi per differenza reti sull’Inter (troverà la Roma). E il club nerazzurro perde anche la corsa alla finale Giovanissimi per il cartellino rosso a Cannarata: pari in tutto con il Milan, decide la disciplina, nella speciale classifica un rosso e un giallo pesano più dei 5 cartellini gialli dei rossoneri, che pure troveranno in finale la Roma. Allievi: Padova–Inter 1-2; Juve–Reggina 6-1. Siena–Roma 0-3; Fiorentina–Cittadella 3-3. Giovanissimi: Reggina–Juve 3-2; Vicenza–Roma 0-2. Milan–Empoli 2-1; Livorno–Inter 0-3.
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MERCATO IL CASO
Lerda-Torino, accordo sofferto Il tecnico rompe col Sassuolo, tratta col Brescia, poi conclude con Cairo: oggi c’è la firma
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GIAN PAOLO LAFFRANCHI FABRIZIO TURCO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI
dIeri mattina ha detto no al Sassuolo che gli offriva un biennale, nel pomeriggio ha ricevuto la chiamata del Brescia, ci ha pensato e ha detto no alla A, oggi sarà a Milano per firmare il contratto. Lerda al Torino: nessuno se l’aspettava, lui per primo: «Non potevo rifiutare, so di aver fatto una brutta figura col Sassuolo, mi spiace. Ma è una questione di orgoglio e affetto».
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la stagione che Lerda disputò da giocatore con il Torino. Era il 1985-86: 19 presenze e un gol
La telefonata La panchina che fino a domenica è stata occupata da Colantuono andrà dunque a Lerda, ex allenatore del Crotone. Ma il matrimonio è stato meno agevole del previsto: perché dopo aver dribblato il Sassuolo, il tecnico ha affrontato anche la corte del Brescia. Erano le 14 in punto quando lo ha chiamato il presidente Corioni: una propo-
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le squadre allenate da Lerda finora: il Saluzzo e il Casale in serie D, Pescara, Pro Patria in C1 e Prima divsione e Crotone in B
«Mi spiace per il Sassuolo, ma il Toro è una questione di orgoglio». Fumata grigia tra Iachini e il Brescia sta che lo ha lusingato, ma non spostato nelle sue convinzioni. L'appuntamento per il contratto che lo legherà al granata per le prossime due stagioni è fissato oggi alle 18 nella sede milanese della Cairo Communications. Chi è rimasto male (eufemismo) è il Sassuolo, che era convinto dell’accordo con Lerda e ora si ritrova a ricominciare le trattative da zero. Il favorito è Campilongo, ex Empoli, già cercato l’anno scorso prima di prendere Pioli. Ma c’è anche l’idea Iachini, se l’accordo col Brescia dovesse sfumare. Il ds, invece, sarà Bonato (Verona), che potrà essere affiancato da Gazzoli (ex Viareggio) Il ragazzo del Filadelfia Lerda, il ragazzo del Filadelfia nato a Fossano, non aveva mai fatto mistero di voler allenare il Toro; e così, non appena gli si è presentata
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Franco Lerda, 42 anni, questa stagione ha allenato il Crotone. Oggi firma per il Torino, prenderà il posto di Stefano Colantuono LAPRESSE
l'occasione, ha colto la palla al balzo. E se qualcuno vuol pensar male può anche puntare il dito sulle prime crepe fra Cairo (che voleva Lerda) e Petrachi (che voleva Moriero), risolte proprio dalla presa di posizione del presidente: «La scelta del tecnico è fondamentale, non ci possiamo permettere di sbagliare». Parole cui ha risposto la volontà di Lerda che ha messo davanti a tutto e a tutti il Toro, la società in cui è cresciuto (e dove è cresciuto anche il figlio Mattia, centrocampista del '90) e in cui giocò da attaccante a metà anni ’80, accanto a quel Giacomo Ferri che d'ora in poi gli farà da team manager. Ora inizierà a pensare al 4-2-3-1 che è il suo schema preferito. I dubbi di Iachini La questione Lerda ha unito per diverse ore
Brescia e Torino, in una specie di coda della finale playoff di domenica. Sì, perché i contatti avuti dal futuro tecnico granata con Maifredi hanno fatto capire che l’accordo tra Iachini e Brescia era ancora lontano. L’allenatore non ha ancora detto sì a Corioni. Ieri il primo incontro, Iachini chiede garanzie e autonomia: «Ho il mio modo di lavorare, per ripartire bisogna stabilire bene certi presupposti. Se ascoltassi il cuore resterei senza esitare, visto che a Brescia mi trovo benissimo con tutti. Ma la ragione mi impone di precisare certi aspetti. La possibilità di restare c'è, ma sono accaduti episodi che vanno chiariti (le critiche dopo il k.o. di Padova, ndr)». Qualora saltasse l'accordo, Corioni si rivolgerebbe altrove: piacciono Ballardini e Zola.
Gli allenatori della gestione Cairo: De Biasi, Zaccheroni, Novellino, Camolese, Colantuono, Beretta, ora Lerda
Claudio Foscarini, 51, ha portato il Cittadella ai playoff D’ANNIBALE
Squadra AlbinoLeffe Ancona Atalanta Ascoli Cittadella Crotone Empoli Frosinone Grosseto Livorno Modena Novara Padova Pescara Piacenza Portogruaro Reggina Sassuolo Siena Torino Varese Vicenza
All. 2009-’10 Mondonico Salvioni Mutti Pillon Foscarini Lerda Campilongo Carboni Sarri Ruotolo Apolloni Tesser Sabatini Di Francesco Ficcadenti Calori Breda Pioli Malesani Colantuono Sannino Maran
All. 2010-’11 Mondonico Salvioni? Colantuono Gustinetti Foscarini Menichini? Aglietti Carboni Semplici? Pillon Apolloni? Tesser Giannini? Di Francesco Cuoghi? Calori Atzori Campilongo? Conte Lerda Sannino Maran
Cittadella-Foscarini sì Piacenza: Cuoghi Menichini a Crotone Maran a Vicenza per altri due anni Il Padova segue anche Giannini GUGLIELMO LONGHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Il prossimo sarà sicuramente il più difficile»: Claudio Foscarini rinnova per un altro anno col Cittadella rivelazione ed è consapevole di quanto sarà difficile ripetersi con Ardemagni, Cherubin e Pettinari in partenza: «E’ una scommessa, lo so, dovrò rilanciare una squadra in gran parte rinnovata». Per lui è la sesta stagione consecutiva al Cittadella: è il tecnico di B con l’anzianità aziendale più lunga. Conferma anche per Rolando Maran: resterà a Vicenza per altri due anni. Arrivato la scorsa estate, è reduce da una stagione tribolata (esonerato dopo la 32ª giornata, richiamato dopo la 35ª).
Idee Padova Dopo una pausa
per festeggiare la salvezza raggiunta ai playout, da oggi prende forma il nuovo Padova. Sabatini ha un altro anno di contratto, ma non sarà riconfermato: come sostituto, si fa il nome di Giannini, che ha chiesto tempo al Grosseto e oggi incontrerà il presidente Cestaro. In alternativa c’è De Biasi. Scartata l’ipotesi Mandorlini che ha vinto il campionato romeno con il Cluj e lunedì riprenderà la preparazione, si fa un pensierino anche a Malesani. A Grosseto piacciono anche Arrigoni, Semplici e resta vivo pure Campilongo se non va al Sassuolo. Menichini ha ormai vinto la corsa su Corini per il Crotone. Salvioni, che ha chiesto un ritocco all’ingaggio all’Ancona (la società deve decidere), è seguito dal Grosseto insieme ad Arrigoni. A Piacenza potrebbe arrivare Stefano Cuoghi, promosso in Seconda divisione col Pisa (l’alternativa è Gregucci). Ieri, intanto, il presidente Fabrizio Garilli ha ricapitalizzato con 2,5 milioni, cancellando le perplessità sull'iscrizione della squadra.
LE TRATTATIVE DI B NELL’ATTACCO DI COLANTUONO ARRIVA ZAMPAGNA SE PARTE AMORUSO. IL TORO PUNTA SU GABIONETTA E RUSSOTTO
Atalanta: è fatta per Sgrigna e Basha Siena su Sestu e D’Alessandro Mancini per Vicenza Novara: Marianini CALVI-D’ANGELO-MACONI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dSi muovono le big della serie B. Il Siena è tra i club più attivi dopo il saluto a Maccarone: la società toscana continua a spingere per l’attaccante dell’Ancona Mastronunzio, mentre Conte ha chiesto di trattenere Calaiò, che il Siena potrebbe riscattare dal Napoli (attualmente è in comproprietà); inoltre è sul
tavolo un possibile scambio con il Bari: in Puglia andrebbe Ghezzal e a Siena arriverebbe Kamata. Quasi fatta anche per Troianiello, esterno del Frosinone: sull’altro piatto della bilancia il Siena mette la metà di Caetano; si cerca infine di stringere per l’esterno Sestu, tornato al Vicenza cui può andare Mancini (Siena, era al Gallipoli), mentre si tratta sempre con la Roma per Rosi: per la sua metà, i toscani hanno chiesto ai giallorossi il fantasista D’Alessandro (era a Grosseto). Mosse Atalanta E’ quasi fatta per Sgrigna all’Atalanta: triennale per il giocatore, 1,5 milioni al Vicenza. Trattativa avanza-
ta per Basha del Frosinone, con il quale c’è l’accordo di massima. In attacco se parte Amoruso può arrivare Zampagna. Smentito l’interesse per Tavano (che ha un ingaggio troppo alto), in uscita braccio di ferro Genoa-Siviglia per Guarente. Oggi il club nerazzurro incontra Tiribocchi per valutare le tante offerte arrivate all’attaccante (tra le altre, quella del Paok di Beretta) e decidere sul futuro. Dal Torino intanto potrebbe arrivare il centrale Loria, molto gradito a Colantuono. I granata hanno sul taccuino Gabionetta e Russotto (Crotone). Le toscane A Livorno rimane
Vicino al Novara
Quasi nerazzurro
Francesco Marianini, 31 anni, dal 2006 a Empoli, dove ha segnato 6 gol in 113 gare LAPRESSE
Alessandro Sgrigna, 30 anni, 22 reti in 72 partite con la maglia del Vicenza LIVERANI
calda la pista che porta all’attaccante Bernacci (Bologna), da far arrivare però attraverso uno scambio; dopo aver praticamente chiuso con gli esterni Lambrughi e Salviati del Mantova, si tratta con Bonetto, in rotta con la Lazio. L’Empoli tratta il difensore Gozzi (Modena, che per il cambio di rotta in società rimanda tutto all’incontro di domani). Altre trattative Il Novara è vicino all’accordo con Marianini (Empoli) a cui farebbe un triennale; Perrone invece è il nuovo assistente di Tesser. Il Crotone vuole rinnovare con Cutolo: pronto un contratto triennale. Il primo colpo del Varese in serie B può essere il bosniaco Nadarevic, 30 gol con la Sanvitese in D. Il Padova per l’attacco pensa all’ariete Arma (a metà tra Torino e Spal).
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DOPO LA PROMOZIONE
Il Pescara in B «Sono zemaniano e amo Capello» Di Francesco, l’ex ultrà che vince a casa sua «Non cambio idee e modulo. E spazio ai giovani»
PRIMA DIVISIONE MERCATO
Si punta su Bruno e Pichlmann PESCARA (v.d’a.) Gli obiettivi sono gli attaccanti Bruno (Modena), o Pichlmann (Grosseto), i centrocampisti Carrus (Mantova) ed Esposito. Da risolvere le comproprietà di Zizzari col Ravenna e di Ciofani, con la Cisco. In difesa, partiranno Romito e Medda, in arrivo il romanista Sini, classe '92. Coletti, in comproprietà col Foggia, sarà riscattato.
Gigi Simoni, 71 anni, d.t. del Gubbio, con Ronaldo ai tempi dell’Inter DFP
one portare la sua città in A («Non è un bell’esempio e già giocavo ad Empoli, dopo un po’ avrei debuttato in A») ha rubato molto ai maestri: Fascetti, Cagni, Capello, Lippi, Zeman, con Zoff e Maldini in veste di C.t. «Di Capello m’è tornata utile la bravura nel compattare il gruppo e, domenica, l’insuperabile capacità di leggere le partite e gestirle. Lippi? Mi ha messo in panca, a Lucca, insegnandomi che gli allenamenti richiedono attenzione e ritmi altissimi». Buca boema Però si sente zemaniano, convinto, di testa e di cuore («Il mio credo è gioco con mentalità offensiva»), ma proprio il boemo gli ha rifilato una fregatura. Invitato, gli promise di assistere ad una gara playoff dandogli pero buca: «"Scusami, ho gara di golf al Fleming...", mi disse. Avrei gradito il suo giudizio sul mio gioco».
Eusebio Di Francesco, 39 anni, esulta dopo la partita di domenica con il Verona: il Pescara è in B PIERANUNZI DAL NOSTRO INVIATO
GAETANO IMPARATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PESCARA d «Non sono Mourinho, non me ne vado. Il mio futuro è qui». Eusebio Di Francesco: un profeta in patria che fa sfoggio di umiltà. Chiamato a gennaio da un Pescara che balbettava calcio, l’ha rivoltato come un calzino con una rivoluzione di cachemire, morbida e avvolgente. «Ci si sentiva forti ma s’è arrivati in B quando s’è imparato a soffrire». Galeone gli ha telefonato domenica sera, Maria Sensi — «grande mamma» della Roma —, ha as-
sistito alla sfida col Verona. «Sono qui per te, mi ha detto. Una delle gioie più intense della giornata». Gli hanno telefonato Allegri, Leo Junior e De Rossi dal ritiro dell’Italia prima del gol. Padrini d’eccezione per un debuttante in B. Maestri Ha lavorato di tattica, di psicologia, ha rimpastato il gruppo ne ha riassestato forze e forma atletica. Ha rilanciato Ganci (in panchina e valigie pronte) portandolo al gol per la B («Il suo salto di qualità quando s’è messo a disposizione del gruppo»). L’ex curvaiolo che scavalcava per vedere Gale-
«Il mio è un calcio offensivo: punto soprattutto sul 4-2-3-1, perché permette di essere imprevedibile» «Di Capello mi è tornata utile la bravura nel compattare il gruppo. E anche Lippi mi ha insegnato molto»
MERCATO DI LEGA PRO SI RIPARTE DALL’EX TECNICO DELL’OLBIA
Svolta Alessandria Gautieri in panchina Rimini: dopo Gotti spunta Bollini G. Rossi per due anni al Sorrento DI SCHIAVI-LAURETI-SOVRANI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dA scaldare il mercato di Lega Pro è soprattutto l’Alessandria del neo proprietario Giorgio Veltroni, che ha già individuato il nuovo allenatore: si tratta di Carmine Gautieri, in questa stagione all’Olbia, che ha battuto la concorrenza dell’ex tecnico dell’Arezzo Leonardo Semplici; il responsabile dell’area tecnica sarà invece Riccardo Pecchi. A Rimini, ol-
tre a Gotti, è in corsa per la panchina anche Alberto Bollini, già nei settori giovanili di Sampdoria e Fiorentina. Il Verona saluta il d.s. Bonato che va al Sassuolo; come sostituito il nome più caldo è quello di Mauro Gibellini e, in seconda battuta, del d.s. del Mantova Magalini. Ieri intanto la Procura di Lecce ha inoltrato al tribunale civile la richiesta di fallimento del Gallipoli (il buco della società è di 6 milioni di euro). Giocatori in Prima I primi rinforzi dell’Alessandria saranno il difensore Niccolò Giannetti e il centrocampista Marcel Buchel provenienti dalla Primavera del Siena. Manca solo l’ufficialità ma la Spal ha definito
i rinnovi di Capecchi, Smit e Zamboni e tratta due giocatori: Coppola del Taranto e Bastrini, di proprietà della Sampdoria, in attesa di risolvere la comproprietà di Arma col Torino; Cipriani rimarrà a meno che non lo chieda un club di categoria superiore, mentre con Schiavon c’è ancora differenza tra domanda e offerta. Generoso Rossi ha firmato un biennale col Sorrento. La Ternana segue Pintori (Lumezzane) e ha diversi giocatori in partenza: Piccioni è contesto da Sorrento e Spezia, Cardona piace alle neopromosse Gubbio e Atletico Roma, Danucci va verso Taranto, Di Deo interessa alla Salernitana. Seconda divisione Si sistemano alcune panchine. La Sangiovannese ha rinnovato per un’altra stagione con Fraschetti, mentre il nuovo tecnico della Sambonifacese sarà Claudio Valigi, ex allenatore della Primavera del Mantova.
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Futuro Nessun stravolgimento («Sarebbe una follia, serve qualche ritocco e inserire i giovani come richiede la B») per un cantiere che riaprirà presto: «Il modulo preferito? Il 4-3-3 o, meglio, il 4-2-3-1: sfrutta totalmente gli attaccanti, le fasce e sei imprevedibile. Specie se i tre dietro la punta hanno gran tecnica». L’estate scorsa il Pescara usciva dal fallimento («Classico caso nel quale non hai nemmeno i palloni», racconta il d.g. Lucchesi che va all’Ancona). Oggi è in B con uno stadio gioiello e dirigenti in fibrillazione. In arrivo Delli Carri, nuovo d.s.: «Devo a lui se ho fatto l’allenatore», ammette Di Francesco. E con lui sta già disegnando la rotta per il Delfino Pescara che si tuffa in B.
SERIE D
Oggi alle 16 le semifinali dei playoff Si giocano oggi le semifinali playoff (ritorno domenica 20). Il Pomezia affronterà il Matera, la squadra che ha vinto la Coppa Italia di categoria e che per regolamento accede di diritto alle semifinali, mentre il Carpi sfiderà il Pianura. Domani invece, con gara unica in campo neutro, si gioca l’andata delle semifinali nella Poule scudetto (Montichiari-Neapolis a Santarcangelo di Romagna e Savona-Pisa a Forlì, dove sabato pomeriggio (ore 16) ci sarà la finale. IL PROGRAMMA Pomezia-Matera (ore 19): Minelli di Varese; Carpi-Pianura (ore 16): Brasi di Seregno.
Special Simoni «Inter o Gubbio Conta vincere» Il d.t. è alla nona promozione: «Qui è come in A. Restare? Se puntiamo alla B» MATTEO DALLA VITE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dL’abbiamo visto saltare. Saltava, e si esaltava. Abbiamo visto un dotto ragazzino classe ’39 che zompava al ritmo del Gubbio: si chiama Gigi Simoni, direttore tecnico degli umbri appena promossi in Prima divisione, e rimbalzava sul prato per la serie: c’è sempre una prima volta nella vita. «Domenica scorsa — ride Simoni — ho perso i sensi: non perché sia svenuto, semplicemente per il fatto che la curva mi aveva trascinato a cantare e ballare. E mi creda: è stata la prima volta, non l’ho fatto nemmeno quando con l’Inter vinsi la Coppa Uefa».
lottando per non retrocedere, beh, no. Anche se qui sto bene». Dall’Inter alla vecchia serie C: come l’ha vissuto il retrosalto?
«È un mondo molto professionale, si fanno le stesse cose che nei piani alti, c’è tanta attenzione. E poi, vuol mettere la numerazione delle maglie dall’1 all’11? Bellissima, e soprattutto romantica». Benitez le sembra più romantico di Mourinho, giusto?
«Quando si parlava della possibilità che Mourinho potesse andar via dall’Inter io, in tempi non sospetti, dissi di prendere Benitez: persona misurata, equilibrata e che sa molto di calcio. Scelta giusta, mi piace lui così come non mi piaceva Mourinho: ottimo tecnico, sia chiaro, ma uno che storpia i nomi è irrispettoso, uno che non va alla cena per festeggiare lo scudetto con la società pure».
Simoni, un big delle promozioni: a che punto siamo arrivati?
Lanci tre giocatori del Gubbio nell’iperspazio del futuro.
«È la nona da tecnico più le 4 da giocatore. Almeno non porto male».
«L’ala Casoli, il trequartista Gomez e il portiere Lamanna».
E quest’ultima che sapore ha?
Di quei salti nel giorno della promozione cosa le rimarrà?
«Di una sfida vinta: fare il direttore tecnico mi piace, hai più serenità e tempo per pensare, quindi puoi sbagliare meno. Il mio rapporto con Torrente? Valuto e rifletto con lui, ma mai una volta gli ho imposto qualcosa. Mai. Torrente è bravo, e diciamo che è più schematico rispetto a me, io ero un po’ più fantasioso».
«Il senso di vittoria e di una annata in cui mi sono divertito».
La sua vita da d.t. come si svolge?
Coi nerazzurri un 2˚ posto e una Coppa Uefa
«Vado a Gubbio il mercoledì o il giovedì e ci resto fino a dopo la partita. Come nacque l’idea? Venivo qui in ritiro ai tempi in cui allenavo il Napoli, e via via mi sono creato amicizie. Quando Giammarioli mi ha proposto quel ruolo, beh, l’ho preso subito». Che contratto ha?
«Nessuno: ci sono una stretta di mano, l’amicizia e il rimborso spese. Amo stare nel calcio, ma non so se resterò qui anche l’anno prossimo. Vede, un anno fa facemmo la squadra per essere promossi e ci siamo riusciti; se la società deciderà di farne una per l’alta classifica resterò, sennò se devo stare una stagione col cuore in gola
LA SCHEDA
O
GIGI SIMONI 71 ANNI DIRETTORE TECNICO DEL GUBBIO
Una lunga carriera da allenatore dalla serie A alla serie C. Comincia al Genoa nel 1976, dove tornerà altre due volte. Ha conquistato 7 promozioni in serie A (Pisa e Genoa due volte, Brescia, Cremonese, Ancona) e una in C1 (Carrarese). Nel ’97-98 va all’Inter, vince una Coppa Uefa e arriva secondo in campionato dietro la Juve. Poi un’esperienza col Cska Sofia. Dal 2009 è il direttore tecnico del Gubbio.
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FORMULA 1
fIl ritorno dell’asso è stato un fiasco:
dopo 8 GP è a 75 punti da Lewis Hamilton
Schumi che disastro «Il Mondiale è andato» S A Montreal ha chiuso doppiato e dietro le Force India
stacco dal leader della classifica iridata Lewis Hamilton. Michael ha trovato, come sempre, delle giustificazioni: «Una foratura della gomma anteriore destra nel contatto con Kubica ha deciso la mia corsa dopo che dal decimo posto ero risalito al terzo. Alla fine ho fatto di tutto per mantenere la posizione, ma gli pneumatici non reggevano più».
Coulthard: «È l’ombra del campione che conoscevamo»
Mondiale Per fortuna, Schumi s’è consolato con la nazionale tedesca di calcio, che ha battuto l’Australia all’esordio in Sudafrica. Consolazione forse piccola, ma necessaria, perché anche lui ha ammesso che, ormai, il suo Mondiale, per lo meno come se la aspettava o lo sognava, è finito: «Quando la stagione è cominciata credevo nel titolo. Ma anche se il campionato è ancora lungo, adesso non penso di essere veramente nella posizione di poter vincere. Pertanto è meglio pensare che possa essere per l’anno prossimo».
METAMORFOSI CANADESE
Dal record di vittorie all’onta dei sorpassi
MARCO DEGL’INNOCENTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dIl bilancio del ritorno in F.1 è davvero magro: Michael Schumacher in questo primo scorcio di stagione con la Mercedes, dopo tre anni di assenza, si è dovuto accontentare di due quarti posti, un sesto, due decimi, un undicesimo, un dodicesimo. Oltre al ritiro in Malesia. Risultati ai quali hanno regolarmente fatto da contrappunto dichiarazioni di ottimismo e di certezza dell’immediato riscatto. Da parte sua e dei responsabili del team: Ross Brawn, già suo direttore tecnico alla Benetton e in Ferrari e Norbert Haug, responsabile del Motorsport Mercedes. Tutti e due cari amici.
Critiche Ma il GP del Canada ha inferto un colpo molto duro alle speranze di Schumi, dei tifosi e della orgogliosa Casa
Michael si difende: «La mia gara rovinata dalla foratura nel duello con Kubica». Ma adesso i tedeschi gli voltano le spalle
con la stella a tre punte, di tornare a ritrovarsi tra i protagonisti della F.1, con un ruolo degno dei 7 Mondiali vinti. «Michael al momento corre come un’ombra di se stesso», è stato il commento dell’ex rivale David Coulthard. Ed Eddie Jordan, quello che lo lanciò in Formula 1 e che, a onor del vero, era stato fra i più critici verso il ritorno di Schumi ai gran premi, non si è tirato in dietro: «Che Michael non sia entrato neppure Schumi, tra i primi dieci è davvero fon41 anni e te di grande preoccupazione». 91 vittorie «Sarebbe potuta diventare la OMEGA mia migliore gara in questa
stagione» ha invece detto Schumacher al termine del GP del Canada, tradendo per la prima volta la propria delusione. Sulla pista dove aveva vinto ben sette volte è finito 11˚, doppiato dai piloti di testa a 12 giri dalla fine e poi cacciato dalla zona punti dalla Toro Rosso di Buemi e dalle Force India (che impiegano il suo stesso motore) di Liuzzi e Sutil. Senza dimenticare il suo compagno di scuderia: Nico Rosberg è stato ancora una volta più veloce ed è finito davanti (6˚). Grinta Il bagliore della grinta di una volta si è visto prima con Kubica e poi nella quasi disperata difesa nei confronti di Felipe Massa, che ci ha rimesso l’alettone anteriore della Ferrari. Una manovra che ha fatto dire a Norbert Haug: «Il fatto che Michael abbia mostrato i denti al pubblico è certamente piaciuto». Un po’ poco, di fronte ad una spietata realtà: nono posto nel Mondiale con 75 punti di di-
2004: SETTIMO SIGILLO Michael Schumacher precede Rubens Barrichello: la Ferrari centra una doppietta e il pilota tedesco la settima vittoria a Montreal. Un record ancora imbattuto OMEGA
2010: FINISCE 11˚ Michael Schumacher domenica in Canada: nel finale di gara il tedesco viene passato dalle Force India di Adrian Sutil (foto) e Vitantonio Liuzzi e chiude 11˚ LAPRESSE
Solo Delusione? Sì. Alla Mercedes, che ha investito soldi, ma soprattutto prestigio, sull’operazione ritorno di Schumacher, non lo dicono in modo esplicito, ma lo fanno capire. I tifosi tedeschi cominciano a voltargli le spalle, così come la stampa popolare, che l’ha sempre appoggiato. Ma lui tiene duro e continua a promettere: «Ce la metto tutta per contribuire a migliorare la situazione. So che arriveremo al momento in cui tutto girerà per il verso giusto». Già, ma quando?
VERSO IL 2011 NOVITÀ REGOLAMENTARI
Pirelli: accordo coi team Ora le mosse della Fia Tra il 21 e il 23 si decide il destino di gomme, kers e ali d Domenica nel paddock di Montreal c’era anche Paul Hembery, responsabile della Pirelli Motorsport: insieme a Simone Perillo, segretario generale dell’associazione dei team (la Fota) si è incontrato con i rappresentanti delle scuderie per siglare una lettera d’intenti: un documento con il quale le scuderie si impegnano a firmare un contratto con Pirelli non appena ci sarà il via libera della Federazione. Perché, come ha sottolineato Jean Todt, spetta alla Fia stabilire il fornitore unico di pneumatici per la prossima stagione. Anche per questo le squadre incrociano le dita, sperando che il Consiglio Mondiale di mercoledì 23 eviti il ricorso al bando e annunci finalmente il ritorno della Pirelli nei gran premi.
Kers Lunedì 21 si riunirà invece la Commissione F.1 che dovrà discutere delle modifiche al regolamento tecnico per il 2011. Due i punti principali: 1) il ritorno del kers, che con ogni probabilità avrà caratteristiche identiche a quello impiegato nel 2009 (80 Cv) con un incremento del peso della vettura che passerà da 620 a 640 kg; 2) la realizzazione di un’ala posteriore mobile (a inclinarsi sarebbe il flap superiore) al posto di quella anteriore che tornerebbe fissa. Ma i team stanno ancora discutendo quando sarà consentito ai piloti di regolarla: per ora pare che prevalga l’idea di vietarlo per i primi due giri e quando ci si trova sotto attacco. I team debbono anche decidere se il personale che dovrà occuparsi del kers sia da conteggiare tra i 45 componenti che si possono portare ai GP oppure no. E soprattutto se i costi entrino o meno nella tabella di riduzione stabilita per quest’anno.
BRIATORE A OGGI
«Lo yacht? Sequestro show» «Lo yacht lo usavo perché se sei proprietario di un business, possibilmente ne scegli uno con il quale puoi divertirti. Altrimenti mi compravo un’impresa di pompe funebri». Flavio Briatore ritorna così sulle colonne del settimanale Oggi sul sequestro del Force Blue, effettuato nelle scorse settimane al largo di La
Spezia. «È stato una sorta di enorme spot tv orchestrato dalle forze dell’ordine, ingiusto — ha aggiunto l’ex capo della Renault F.1 —. Quella era una barca commerciale, che in quattro anni ha realizzato un fatturato di 50 milioni di euro. Ma gli agenti sembrano pensare che fosse tutta mia».
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fDomenica la quinta gara del campionato
MOTO
si corre nel tempio britannico della velocità
LA STORIA
PIT STOP
Ha ospitato il debutto della Formula 1
LA CERIMONIA
Università di Modena omaggio a Ferrari
P
Silverstone, la pista che visse 10 volte Il circuito inglese si rifà ancora il look per accogliere le due ruote Capirossi: «Eccitante, ma l’ultima curva mi preoccupa molto» FILIPPO FALSAPERLA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dUn salto nel futuro, ma anche nella storia. Il Motomondiale va alla riscoperta di Silverstone, il vero tempio delle corse britanniche. Infatti molti dei «garagisti» inglesi (come Enzo Ferrari chiamava sprezzantemente le nuove squadre di F.1) sono nei dintorni. Un po’ come Monza in Italia, la culla della velocità, anzi di più, perché questo sarà l’unico circuito dell’anno in cui si cimenteranno Motomondiale, Formula 1 e Superbike, quest’ultima però su una configurazione differente.
Cambi Già, perché gli inglesi, pure così attenti alle tradizioni, in fatto di motori non si fanno scrupoli a cambiare. Il circuito di Silverstone, nato nel 1943 nell’area dell’aeroporto della Raf, nel corso degli anni ha cambiato (più o meno profondamente) per ben 10 volte il suo disegno, per arrivare a quello odierno che ospita Motomondiale e Formula 1, di ritorno dopo che Donington ha alzato bandiera bianca e ha rinunciato al contratto appena stipulato con Ecclestone.
Loris Capirossi, 37 anni e 21 stagioni nel Motomondiale, scopre il nuovo circuito di Silverstone con una Suzuki GSX
Il Motomondiale torna nell’ex base aerea Raf dopo 24 anni. Qui vinsero Roberts, Mamola, Spencer e Uncini
Ricatto Una storia lunga quella di Silverstone e della F.1, visto che la prima gara in assoluto
LA GUIDA Domenica sul nuovo circuito di Silverstone (5.902 m) si corre il GP Gran Bretagna, 5ª tappa del Mondiale 2010. Su Mediaset Premium tutto l’evento in diretta. PROGRAMMA Venerdì - Prove libere: 13.40-14.40 la 125; 14.55-15.55 la MotoGP; 16.10-17.10 la Moto2. Sintesi all’1 su Italia 1. Sabato - Prove libere: 10-10.40 la 125; 10.55-11.55 la MotoGP; 12.10-13.10 la Moto2. Qualifiche: 14-14.40 la 125; 14.55-15.55 la MotoGP; 16.10-16.55 la Moto2. Diretta dalle 13.30 su Italia 1. Domenica - Gare: ore 12.15 la Moto2 (18 giri, 106,236 km); ore 14 la MotoGP (20 giri, 118,040 km); ore 15.30 la 125 (17 giri, 100,334 km). Diretta dalle 12 su Italia 1. CLASSIFICHE MotoGP: 1. Lorenzo 90; 2. Pedrosa 65; 3. Rossi 61. Moto2: 1. Elias 74. Classe 125: 1. Terol 85.
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del Mondiale si era corsa proprio su questo tracciato a un centinaio di chilometri a Nord di Londra. Era il 13 maggio 1950 e Nino Farina vinceva con l’Alfa. L’anno dopo, sempre a Silverstone, arriva anche il primo trionfo della Ferrari con l’argentino Froilan Gonzalez. Amore e odio, soprattutto con Bernie Ecclestone, che nel corso degli anni ha messo in piedi
un possente braccio di ferro con i proprietari del circuito (per anni il rappresentante è stato Jackie Stewart, adesso è Damon Hill) per ovviare alla disastrosa viabilità di accesso alla pista: dal 2004 è partita addirittura la costruzione di un’autostrada che porta all’impianto. Permanente L’amore con le moto è sbocciato quasi per forza.
Nel 1977 i piloti vinsero la battaglia con la Federazione, facendo cadere la titolazione mondiale per il terribile Tourist Trophy (si è corso nei giorni scorsi con altri due morti nel suo assurdo bilancio) e la pista «tradizionale» prescelta fu appunto Silverstone. Dieci anni con grandi vincitori: Roberts, Mamola, Uncini, Spencer, Gardner, solo per parlare della 500. Poi 23 anni di Donington, adesso il ritorno. Studio Una pista senza grandi rettilinei, ma molto veloce, che i piloti stanno cercando di imparare con metodi più o meno artigianali. L’unico che l’ha assaggiata nella nuova versione è Loris Capirossi, che ci ha girato con una Suzuki Gsx da strada insieme al compagno Alvaro Bautista, per una manifestazione promozionale. «Come disegno — racconta Loris — Silverstone è piuttosto bella. Donington era affascinante, con salite e discese, ma questa è divertente. Le strutture sono nuovissime (una parte non è ancora utilizzabile perché non omologata, n.d.r.) e per noi piloti è sempre eccitante scoprire una pista nuova». Gioie e dolori Chi si divertirà di più? «In alcuni punti il tracciato è un po’ stretto, ma ci sono tante curve veloci, difficili da immaginare nella giusta traiettoria con la moto da strada: le scopriremo davvero con la MotoGP. Decisamente è una pista per la Yamaha, con tanti cambi di direzione, e "da pelo" per la guida, dove chiudi gli occhi e apri il gas». Insomma per tipi alla Capirossi. Che ha un solo dubbio: «In genere c’è tanto spazio e belle vie di fuga. Sono un po’ preoccupato per l’ultima curva. È tutta in accelerazione e le barriere sono troppo vicine. Soprattutto c’è un asfalto che fa letteralmente schifo. Speriamo bene».
LA CURIOSITÀ UNA CARICATURA SUL SUO SITO MENTRE ROSSI È SEMPRE BLOCCATO
Valentino scherza sulla frattura dBloccato a letto, ma sempre vispo. Valentino continua il cammino sulla strada del recupero, dopo il volo avvenuto il sabato del Mugello nel quale si è fratturato tibia e perone destri, ma lo fa a modo suo. Sul sito ufficiale (valentinorossi.com), sopra la traduzione dell’intervista in inglese rilasciata dall’ufficio stampa Yamaha dopo il ritorno a casa dall’ospedale di Firenze, venerdì scorso, è comparsa una simpatica vignetta del solito Aldo Drudi, il designer dei suoi caschi più belli. Un Valentino sorridente «si gode» il riposo a letto, con la gambona (in realtà non c’è nessuna ingessatura) destra alzata.
Degli uccellini gli girano intorno alla testa (con cresta mohicana) e non si capisce se è ancora un po’ frastornato, oppure semplicemente rappresentano il «rodimento di scatole» per questa inattività. Sul sito non c’è nessuno spazio destinato ai tifosi, per i messaggi che arriverebbero a migliaia. Però c’è un bel filmato iniziale, con tutti i cartelli che i suoi sostenitori avevano esposto al circuito. Quanto al recupero, il primo grande appuntamento sarà per i primi giorni di luglio, quando i medici dovranno verificare se il callo osseo intorno al perno in titanio sta crescendo regolarmente.
(a.s.) La facoltà di ingegneria dell’Università di Modena verrà intitolata alla memoria di Enzo Ferrari. La cerimonia, presso l'aula magna, si terrà stamane e vedrà la presenza di Piero Ferrari affiancato dal presidente Montezemolo. Un omaggio al celebre costruttore, considerata la forte integrazione tra questa facoltà (che ha molte presenze straniere) e un territorio votato all’auto.
CAVALLINO CLIENTI
Un prototipo Lmp1 per Sebring e Le Mans (a.s.) La Ferrari ha confermato che la 599 GTO non prelude all’ingresso del Cavallino nel Mondiale Fia GT1 dal 2011. Per il futuro Maranello punta a un’attività sportiva clienti fonte di utili e basata sulla 458 Italia competizione, erede dell’attuale 430GTC. Ma si pensa pure a un prototipo Lmp1 in collaborazione con Dallara (come per la 333SP), per gare di durata come Sebring e Le Mans.
TEST SUPERBIKE
Bene Biaggi su Haslam (p.g.) Max Biaggi (Aprilia) è stato il più veloce nei test di Misano avversati dalla pioggia. Lunedì il ducatista Troy Bayliss, 41 anni e ormai ex del Mondiale, aveva fatto 1’35”6, ma con pista ottimale. Oggi chiusura. I tempi: 1. Biaggi (Aprilia) 1’36"4; 2. Haslam (Suzuki) 1’36"6; 3. Corser (Bmw) 1’36"6; 4. Toseland (Yamaha) 1’36"7; 5. Crutchlow (Yamaha) 1’36"8; 6. Guintoli (Suzuki) 1’36"9; 7. Camier (Aprilia) 1’37"1; 8. Xaus (Bmw) 1’37"1.
MONDIALE RALLY
Citroën, Ogier va in prima squadra (g.r.) Gli obiettivi restano il Mondiale costruttori e, con Loeb, quello piloti. Per centrarli, i responsabili della Citroën hanno deciso che nei tre appuntamenti iridati su terra che restano (nell’ordine Finlandia, Giappone e Gran Bretagna) sarà Sébastien Ogier ad affiancare l’Extraterrestre in prima squadra al posto di Dani Sordo, che farà invece parte dello Junior Team insieme a Raikkonen.
MONDIALE CROSS
Salvini vince a Holice Guida sempre la Mx3
IL «GAMBONE» DISEGNATO DA DRUDI La caricatura, realizzata da Aldo Drudi, di Valentino Rossi bloccato a letto dopo la frattura alla gamba destra rimediata sabato mattina al Mugello
Alex Salvini resta in testa al Mondiale cross Mx3 dopo la gara di Holice (Repubblica Ceca), la 6ª delle 14 del campionato. Il pilota della Husqvarna ha centrato un 1˚ e un 2˚ posto, come lo spagnolo Campano (Yamaha), che ha vinto il GP per il miglior piazzamento nella seconda gara. In campionato, quindi, Salvini resta davanti per 2 punti, alla vigilia della gara di Šenkvice (Slovacchia).
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fScintille nella 4ª tappa del Giro di Svizzera
CICLISMO
Nella caduta rischia perfino Armstrong
LA SEQUENZA DELL’INCIDENTE
Boonen
La ruota di Cav si spacca Boonen frena e si ribalta
Flecha
S
Haussler
1
Freire
Cavendish
Ciolek
Mondory
Petacchi
Volata da paura E sbuca Petacchi Cavendish provoca il contatto con Haussler buttando giù anche Ciolek e Boonen. Ale-jet sfila incolume e vince PAOLO MARABINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dDoveva essere la prima prova generale per le volate del Tour de France. Invece ha rischiato di trasformarsi in una giornata drammatica. Una carambola pazzesca, innescata da Mark Cavendish ed Heinrich Haussler negli ultimi 50 metri dello stretto — troppo stretto — rettilineo finale di Wettingen. E una ventina di corridori sono finiti a terra, fra ruote contorte, telai spezzati, gambe all’aria e capriole paurose.
Sano e salvo Alla fine la quarta tappa del Giro di Svizzera l’ha vinta Alessandro Petacchi, e per gli amanti delle statistiche è giusto ricordare che si tratta del quinto centro stagionale, a 110 giorni dall’ultimo squillo e a un mese dall’amaro ritiro per bronchite dal Giro d’Italia. Ma il vero successo di Ale-jet è stato portare a casa sana le pelle da quella volata da brividi, che ha tenuto col fiato sospeso. L’unico a lasciare la zona d’arrivo in ambulanza è stato il francese Coyot, con un’anca malconcia e le fratture a radio e scafoide. Questa mat-
s
QUINTA VITTORIA Alessandro Petacchi, 36 anni, alla quinta vittoria del 2010. Era a digiuno dal 25 febbraio: tappa al Giro di Sardegna EPA
tina, peraltro, anche Haussler non ripartirà: il tedesco, già sfortunatissimo nella prima parte di stagione ma tornato a sorridere proprio domenica con il primo successo 2010, ha rimediato una profonda ferita al gomito destro, che ha richiesto numerosi punti di sutura. Ferite sparse anche per Cavendish, che però dovrebbe essere regolarmente al via. Troppo stretto C’erano tutti i pretendenti al trono di re dello sprint per il Tour. Cavendish, Freire, Boonen, Petacchi, Haussler, Hushovd, McEwen, Ciolek, Breschel: troppo ghiotta l’occasione per lasciarsela sfuggire, nel contesto di un Giro di Svizzera costellato di su e giù. Ma già al passaggio precedente, a 24 km dalla conclusione, s’era intuito che gli organizzatori avevano un po’ azzardato a sistemare uno striscione d’arrivo su quel rettilineo. E infatti in gruppo era arrivata, puntuale, una prima caduta. Qualcuno nel finale di tappa ha provato a evitare il volatone. Philippe Gilbert è stato il più attivo, ma è stato risucchiato dal gruppo prima dell’ultima cur-
LA GUIDA Marcato è terzo Martin leader Cancellara a 1" ARRIVO: 1. Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese) 192,2 km in 4h57’33"; 2. Breschel (Dan); 3. Marcato; 4. Rojas (Spa); 5. McEwen (Aus); 6. Flecha (Spa); 7. Pietropolli; 8. Mollema (Ola) a 5"; 9. Klöden (Ger); 10. Devenyns (Bel); 11. Cancellara (Svi); 32. A. Schleck (Lus); 35. Armstrong (Usa); 128. Martin (Ger). Per Cavendish penalizzazione di 30" per cambio di traiettoria. CLASSIFICA: 1. Tony Martin (Ger, Htc-Columbia); 2. Cancellara (Svi) a 1"; 3. Lövkvist (Sve) a 9"; 4. Uran (Col) a 10"; 5. Devenyns (Bel) a 11"; 6. Morabito (Svi); 7. F. Schleck (Lus) a 13"; 8. Fuglsang (Dan) a 14"; 9. Castroviejo (Spa) a 15"; 10. Mollema (Ola) a 17"; 13. Leipheimer (Usa) a 19"; 17. F. Gavazzi a 26"; 21. Carrara a 29"; 22. Armstrong (Usa) a 30"; 23. Pietropolli a 33"; 27. A. Schleck (Lus) a 37"; 31. Klöden (Ger) a 45". OGGI: 5a tappa, Wettingen Frutingen, 172 km con finale in leggera salita (diretta Sportitalia dalle 16).
DOPO L’ESCLUSIONE DI RADIOSHACK DALLA VUELTA
Bruyneel furioso «Più diritti ai team» dUno come Johan Bruyneel non è abituato a incassare dei «no». Così è andato su tutte le furie, quando ha saputo dell’esclusione della sua RadioShack dalla Vuelta. Ha chiamato al telefono il patron spagnolo Javier Guillen e ha chiesto spiegazioni di persona. «Pensavo fosse un errore — dice Bruyneel —. Invece Guillen mi ha risposto che altri team offrivano migliore qualità del
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REUTERS
nostro. Gli ho chiesto di ripetere, perché non potevo crederci. La Vuelta era uno dei nostri obiettivi stagionali, assieme al Giro di California, perciò abbiamo evitato il Giro d’Italia. Con Leipheimer, Kloden, Brajkovic e Horner avevamo iscritto quattro potenziali vincitori». Missione Una decisione quindi del tutto inattesa, per il team
manager vincitore di sette Tour con Armstrong e due con Contador, e legata forse proprio all’assenza di Lance. Il rifiuto di concedere a RadioShack una delle sei wild-card ha mandato però su tutte le furie Bruyneel. Al punto che il belga promette battaglia con gli organizzatori in futuro: «La prendo come una missione. D’ora in avanti mi batterò con tutte le mie forze nell’interesse delle squadre. Lo farò al massimo livello. È urgente che i diritti delle squadre, dei corridori e degli sponsor vengano rispettati. Il ciclismo deve diventare professionale come calcio, tennis e F.1».
va. A quel punto è spuntata la sagoma di Cavendish, che s’è lanciato a centro strada, con Haussler e Ciolek a sinistra. Ma ai 40 metri il numero uno delle volate ha avuto uno scarto verso Haussler — difficile capire se volontario, ma di sicuro dopo aver modificato la traiettoria — e ha fatto carambolare a terra il tedesco che cercava di rimontarlo, innescando una caduta collettiva che ha tirato giù anche Mondory, Ciolek, Boonen, Elmiger e Coyot. Poi altri corridori, più dietro, non sono riusciti ad evitare il groviglio e sono finiti a terra pure loro, compresi il leader Martin e lo stesso Armstrong, che però non hanno avuto alcun danno. Onesto Sulla destra, intanto, un reattivo Alessandro Petacchi evitava il capitombolo generale e andava a prendersi la tappa, senza giustamente esultare. «Vincere così non è mai bello — ha ammesso Ale-jet, che è parso comunque in ripresa — e se devo essere onesto non credo che, ad armi pari, avrei battuto Cavendish e Haussler, anche se ho avuto l’impressione che loro fossero un po’ al gancio mentre io ero in rimonta, sebbene avessi perso un colpo di pedale ai 100 metri per un lieve scarto di Marcato. Sì, il rettilineo era un po’ stretto e c’era anche vento contrario. Non so come sia avvenuta la caduta, ma per fortuna io mi sono infilato dalla parte opposta e me la sono cavata. Mi sentivo bene e ho deciso di provare anch’io a giocarmi la volata. Sono qui soprattutto per far fatica in vista del Tour, perché dopo il Giro sono rimasto 8 giorni fermo per una forte bronchite asmatica che ho curato con gli antibiotici. Mi alleno solo da due settimane, ma al Tour manca ancora un po’ e ho tutto il tempo per arrivarci al top».
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Guardate Flecha come la scampa 1 Cavendish incrocia la traiettoria di Haussler nel tentativo di contenerne la rimonta; a sinistra Petacchi REUTERS 2 L’inglese e il tedesco a terra EPA 3 Piombano anche Ciolek e Mondory, che non hanno scampo EPA 4 Boonen frena, ma non riesce a evitare il volo EPA 5 Flecha si infila per miracolo tra il groviglio di bici EPA
ALTRI 4 ANNI DI STOP
SHOW DEL COLOMBIANO SUL MONTE GRAPPA
Kohl squalificato fino al luglio 2014
GiroBio, Betancur scatenato
L’agenzia antidoping austriaca ha allungato da due a sei anni la squalifica di Bernard Kohl, positivo al Cera dopo il 3˚ posto al Tour 2008. La sanzione di Kohl, che aveva collaborato con le autorità nazionali, scadeva a luglio. Lo «spazzacamino» aveva però ammesso di essersi dopato dal 2001 al 2008: la continuità di reati ha quindi portato alla decisione. Lo stop per Kohl, che intanto si è ritirato aprendo un negozio di bici a Vienna, scadrà il 6 luglio 2014.
(l.guerra) Pioggia, freddo, nebbia, per una tappa epica, che lascia il segno sulla 2a edizione del GiroBio. La Pozzoleone-Monte Grappa, 5a tappa della corsa per under 27, finisce esattamente come il giorno prima a Gallio. Dominio colombiano, con vittoria bis del ventenne Carlos Alberto Betancur, ancora davanti al connazionale Edward Beltran. Stavolta, però, la lunga salita del Monte Grappa — gli ultimi 28 km dei 184 complessivi, con arrivo al sacrario militare — mette le ali
al vice-campione del mondo, prossimo a passare professionista con la maglia dell’Acqua&Sapone, che stacca tutti e rifila 2’38" al compagno, 2’50" a Gabriele Pizzaballa, 3’20" a Edoardo Zardini e 3’27" ad Antonio Santoro. Betancur ora è assoluto padrone della corsa, visto che guida la classifica con 2’46" su Beltran, 4’07" su Santoro e 5’29" su Zardini. Oggi giornata di riposo, si riprende domani con la Castelfranco Emilia–Cesenatico.
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET LA FINALE SCUDETTO
Il raddoppio Domercant, Eze e Sato Milano stavolta crolla E il Montepaschi vola L’Armani Jeans resta in partita fino al 15’ poi esagera nel tiro da 3 (2/17) e perde troppi palloni (19). Ai campioni basta una buona gara: 2-0 DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI
SIENA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO
SIENA dCi sono sconfitte di 20
punti e sconfitte di 20 punti: quella di gara-1, che ha detto che Milano può comunque competere nella finale scudetto già scritta contro Siena, e quella di gara-2 che fa prevedere un basket già in vacanza da sabato sera. Tutto normale Siena non scomoda miti e leggende come il McIntyre della prima sfida, non scopre tattiche particolari che potranno essere utili al Forum di Assago, gioca una buona partita, pesca nella scienza del suo dna allenato a tutto e vincente, le soluzioni per prendere a sberle l’Armani che stavolta non può appellarsi alla sconfitta onorevole. L’entrata ufficiale nella serie tricolore di Henry Domercant, la solidità multidimensionale di Sato e la presenza di Eze che cancella i timidi tentativi della AJ di tirare nell’area senese, sono più che sufficienti per andare 2-0. Solo triple Milano gioca una partita superficiale, perché non si può dare fastidio a Siena sperando solo che entri il tiro da tre come in gara-1: finisce 2/17. Emotivamente spenta, sembra preservare l’ingegno
17-18, 39-24;55-42 MONTEPASCHI PT da2 da3 MCINTYRE 12 2/3 2/6 HAWKINS 12 4/8 1/2 SATO 16 6/1 1/3 STONEROOK 0/3 EZE 7 2/4 Domercant 16 2/2 4/5 Zisis 6 1/4 D’Ercole Carraretto 0/1 Lavrinovic 3 1/8 0/2 Ress 9 3/3 1/2 Marconato NE Totale 81 21/40 9/23 ALLENATORE Simone Pianigiani ARMANI JEANS FINLEY 0/1 MORDENTE 5 1/5 MACIULIS 13 4/5 HALL 7 2/6 ROCCA 8 3/5 Mancinelli 8 4/5 Bulleri 0/1 Monroe 6 1/3 Viggiano Arnold 12 6/8 Ianes Becirovic NE Totale 59 21/39 ALLENATORE Piero Bucchi
per gara-3. Senza un piano B nel solito attacco che si impantana (non guardate le statistiche drogate, l’Armani ha cominciato a non tirare più a capocchia da tre quand’era già sotto di 16: 59 punti eguaglia il minimo stagionale), l’AJ non ha attaccato McIntyre, costringendo comunque la Mps a rotazioni difensive, e non ha ottenuto nulla da Hall e Mancinelli. Vero che Eze e Lavrinovic sono molto più alti, ma non è guardandoli che si mettono in diffi-
81 59
0/2 1/4 0/1 1/2 0/1 0/4 0/2 0/1 -
t.l. Rim Ass. 2/2 3 1/2 3 1/2 4 1 3 2 2 3/6 5 5 1 4/4 2 4 - 3 1/2 3 6 2 12/18 38 10
5/5 2/2 0/1 4/5 -
3 3 4 7 3 4 1 3 5 -
Stonerook rende impenetrabile la difesa senese, nell’Armani troppo superficiale Monroe è l’unico che ci prova
1 1 1 2 2 -
coltà. Idem Stonerook, che fa il libero in mezzo all’area alla Scirea rendendo la difesa impenetrabile. E’ il peggior modo per caricare Milano che accorrerà domani sentendo il profumo del grande avvenimento. L’AJ è in grado, in 48 ore, di trovare qualcosa per non deluderla? McIntyre riprende da dove aveva finito nella spettacolosa gara-1, con 6 dei primi 10 punti di Siena che va in vantaggio (10-8). Milano comincia presto a sbagliare da tre punti, la Mps
2/17 11/13 34 7
ARBITRI: Facchini, Mattioli, Chiari NOTE: Progressione: Prog.: 5' 10-8, 15' 26-24, 25'47-34, 35' 65-49. Inst. replay: arbitri 16'44" (30-24), rimessa confermata a Siena. SPETTATORI: 4.776
Henry Domercant, 29 anni, guardia di passaporto bosniaco, 16 punti in 24 minuti CIAMILLO
tenta l’allungo ma l’AJ ha il colpo di reni per un nuovo sorpasso grazie a Monroe, l’unico che interpreta la partita bene, che batte in uno contro uno l’avversario e porta a casa sempre qualcosa. Il 2/12 da tre che le due squadre equamente si dividono nel primo quarto, viene rotto da due triple consecutive di Domercant e da un’altra di Ress, che incrina la tattica di Milano di speculare su di lui e Stonerook lasciandoli tirare da fuori. Sprint Sato Paga: il problema però non è la difesa ma la pessima qualità dell’attacco di Milano troppo modesto per competere al di là dei tre falli in attacco consecutivi (e di una tripla annullata). L’AJ butta via i palloni (9 nel solo secondo quarto), si fa mangiare a rimbalzo e non fa altro che provare la tombola da tre. Il risultato è un romanzo già letto tante volte: Sato è il lubrificante del 13-0 col quale Siena va al riposo nonostante Lavrinovic e Stonerook collezionino uno 0/7 al tiro, lasciando l’Armani a 6 punti nel quarto, a secco per 7’ e col totalizzatore del tiro da tre ormai arrivato a 1/12. Quando a inizio ripresa, il parziale senese arriva a 16-0 (42-24), tutto viene già rimandato a gara-3. Milano non è travolta, ma è evidente che ai campioni d’Italia basti gestire il vantaggio con Hawkins e Sato senza fare troppo male.
LA GUIDA Domani a Milano E sabato gara-4 sempre al Forum Per la terza stagione, la serie delle finali scudetto si gioca al meglio di 7 partite.
GARA-1 Siena-Milano 100-80 (McIntyre 29, Sato 18, Stonerook 13; Monroe 15, Finley 14, Maciulis 12) GARA-2 Siena-Milano 81-59 GARA-3 Domani Milano-Siena GARA-4 Sabato 19 Milano-Siena Eventuali GARA-5 Lunedì 21 Siena-Milano GARA-6 Mercoledì 23 Milano-Siena GARA-7 Venerdì 25 Siena-Milano Tv Tutte le partite si giocano alle 20.30 con diretta su Sky Sport 2 o 3.
Dilettanti Alle 21, diretta Sportitalia 2, gara-5 tra Forlì e Fortitudo Bologna: chi vince è in LegaDue.
Nba Nella notte si è giocata a Los Angeles gara-6 della finale per il titolo con Boston in vantaggio 3-2 sui Lakers. Oggi repliche su Sky Sport 2 alle 14.15 e alle 22.15. In caso di vittoria di Kobe Bryant e compagni domani notte si giocherà la decisiva gara-7 sempre a Los Angeles.
BOXE Le World Series: ecco i sei pugili italiani
Milano, una squadra da primato Con Russo ci sarà anche Picardi
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
i cartellini e non con le macchinette segnapunti. Sono le World Series of Boxing, il torneo organizzato dall’Aiba che consentirà ai pugili dilettanti di battersi con regole (e competenze manageriali e mediche) professionistiche senza perdere lo status per partecipare alle Olimpiadi.
dLa rivoluzione di novembre. Si partirà il 19 di quel mese: senza caschetto, senza maglietta, cinque categorie, cinque riprese da tre minuti e giudici che valuteranno le riprese con
Magnifici sei Dodici squadre appartenenti ad altrettante città in tre continenti: per l’Europa, accanto a Londra, Istanbul e Parigi ci sarà anche Milano. Un importante sforzo organizzati-
Nel team pure Podda e Dal Monte Per arrivare a 15 anche 9 stranieri RICCARDO CRIVELLI
vo che segue il successo dei Mondiali 2009. Proprio ieri la franchigia italiana ha annunciato i primi setti pugili del team, che saranno guidati all’angolo da Francesco Damiani (che resta ovviamente c.t. azzurro): accanto ai già noti Clemente Russo (nei supemassimi), Domenico Valentino (leggeri) e Vittorio Parrinello (gallo), ne faranno parte Vincenzo Picardi (salirà nei gallo), Luca Podda (medi) e Ivano Dal Monte (mediomassimi). Soddisfatta Silvia Hrubinova Parisi, presidente della squadra milane-
se: «Avremo 15 pugili, perché le regole ci chiedono di cambiare i 5 titolari ogni settimana (le sfide tra team dello stesso continente saranno 12, ndr): gli altri, stranieri, li sceglieremo a Londra il 28 giugno, in un vero e proprio draft sul modello del basket americano». Premio olimpico I sei incontri casalinghi verranno disputati al Palasharp («Avremmo voluto il Palalido, ma ci sono lavori in corso», spiega Silvia), il calendario uscirà appunto dalla riunione londinese di fine mese. La novità più ghiotta riguarda il torneo individuale (tra i due migliori pugili per ogni categoria) che in primavera seguirà le finali a squadre di Macao: i vincitori saranno automaticamente qualificati per i Giochi.
NEL FINE SETTIMANA
Nuovo punteggio Test in Sardegna
Clemente Russo, 27 anni, sarà l’azzurro dei supermassimi ANSA
(r.g.) Oggi a Stintino (Ss) presentazione della tre giorni imperniata sul confronto maschile dilettanti tra Italia e Irlanda e delle donne contro la Svezia. Domani si affrontano gli Youth di Maurizio Stecca, il 18 le donne e il 19 doppia sfida con gli Youth e l’elite di Bergamasco con Ferramosca (51), Parrinello (57), Melis (64), Di Luisa (69), Grieco (75), Del Monte (81), Rossano e Vecchi (+91). Per la prima volta verrà testato il nuovo criterio di giudizio, con tutti i colpi conteggiati anziché quelli in contemporanea.
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David Hawkins, 27 anni, contro l’ex compagno milanese Mason Rocca, 32 CASTORIA
LE PAGELLE MONTEPASCHI SIENA DOMERCANT 7.5 Il peggiore di gara-1 sblocca la squadra da tre. MCINTYRE 6.5 Non è quello dei 29 punti di gara-1, ma ipnotizza comunque Finley. ZISIS 6.5 Gioca solo per la squadra, nel parziale del 2o quarto guida lui. IL MIGLIORE h 7,5 EZE 7.5 Tatticamente l’uomo più importante: dove c’è, Milano non tira (3 stoppate). CARRARETTO 6 Diligente senza lampi.
MACIULIS 6 Non brilla, ma è il solo con Monroe che interpreta bene la partita. Troppe perse.
FINLEY 4 Non capisce niente di quello che deve fare, non attacca e non fa il regista.
MONROE 6 Lo scout lo condanna, ma subisce falli e attacca la difesa. VIGGIANO 5 Niente che si faccia notare. ARNOLD 6 Discreto in attacco, poco il resto.
Piero Bucchi, 52 anni, non ha mai battuto Simone Pianigiani CIAMILLO
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I NUMERI
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K.o. in finale di Pianigiani Dal 2007 Siena ha perso una sola partita di finale su 14 giocate: gara-4 a Roma nel 2008
MORDENTE 5 Tira male, ma nel suo ruolo ha contro fisici bestiali.
RESS 6.5 Fa bottino a partita già vinta.
cile — osserva Pianigiani —, bravi e attenti in difesa su ogni dettaglio, bravi anche a gestire i problemi iniziali con i falli». Staffa Il secondo quarto è stato quello della staffa: 22-6 per un 39-24 all’intervallo lungo, e buonanotte ai suonatori. «Il break è stato prodotto non solo con la difesa, ma anche con un buon attacco, abbiamo messo sempre la palla nei punti giusti — spiega Pianigiani —, con tiri aperti, attaccando bene quando Milano ha giocato con le marcature invertite, soprattutto su Lavrinovic. In poche parole, la nostra è stata una gara matura. Ora si deve essere in grado di fare la partita anche a Milano: per vincere gli scudetti devi farlo fuori, in un contesto diverso, in un Forum pieno. Rispetto alla prima gara, c’è stata maggiore attenzione. Pochi sba-
HALL 5.5 Idem, non attacca Stonerook ma prende i rimbalzi.
BULLERI 5 Meglio di Finley, ma non fa mai canestro.
Pianigiani: «Bravi e attenti in ogni dettaglio» Bucchi: «Bisogna arginare la loro forza fisica» SIENA dCosa disse Simone Pianigiani al termine di gara-1? «Vogliamo vincere contro tutto e tutti, anche contro la maggior parte della gente che si aspetta una nostra sconfitta perché dopo tanti anni è a caccia di novità». Certo, se la novità deve essere l’Armani dei primi 20’ e i suoi 24 punti (con l’imbarazzante 6, dicasi 6, nella seconda frazione), si continuerà a lottare sempre e solo per il secondo posto. Anche perché se i pluritricolori vincono di 22, permettendosi il lusso di un Lavrinovic con 1/10 dal campo, allora davvero non si capisce chi possa mai batterli. «Sono ovviamente soddisfatto, siamo 2-0, è stata un’altra partita in controllo e farlo in una finale non è mai fa-
MANCINELLI 5 Punti finti, non attacca i lunghi avversari.
LAVRINOVIC 5 Orribile in attacco, in difesa merita 7.
«Ma gli scudetti si vincono fuori casa» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ARMANI JEANS MILANO
SATO 7 Non sbaglia quasi un colpo, al tiro.
STONEROOK 6 Patisce l’AJ che lo sfida al tiro, ma nessuno milanese
MARIO CANFORA
lo sfida in uno contro uno quindi fa il libero e recupera palloni.
ROCCA 6 Ha dei limiti fisici oggettivi, in area non ci può andare, fa quello che può.
HAWKINS 6.5 Dà il meglio proteggendo il vantaggio nel 3o quarto.
DAL NOSTRO INVIATO
di CHIABO
gli come scelte, un po’ di più nelle esecuzioni, ma siamo a giugno, è normale che succeda». Henry Domercant, con Sato il miglior realizzatore trova nella difesa il fattore principale del +22 finale. «Quando teniamo gli avversari a così pochi punti, è dura per tutti. Rispetto a gara-1, poi, c’è stata maggiore intensità, e un plauso va al nostro coach che ha preparato la partita nei minimi particolari». Crampi milanesi Livio Proli e Giorgio Armani, presidente e proprietario dell’AJ, ieri sera al Palasclavo non c’erano. Meglio così: siamo convinti che sarebbero stati tentati di andar via alla fine dei primi 20’. Perché assistere alla tua squadra che, in una finale scudetto, fa fatica a mettere sei punti in un quarto, è roba da farti venire i crampi allo stomaco. E mentre Mordente punta tutto sulla stanchezza, Piero Bucchi ricorda che «semplicemente, per tre minuti nel secondo quarto abbiamo smesso di girare la palla come facevamo: è stato un errore, involontario, che sotto pressione difensiva accade. E quando poi subisci il break, diventa difficile recuperare. Adesso — conclude il tecnico dell’Olimpia — occorre essere lucidi e freddi. Certo, in questa gara-2 abbiamo agevolato la loro fuga, ma è necessario arginare la loro forza fisica, controllare di più il gioco».
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Conferme di Siena Rispetto al quintetto delle finali 2009, l’unica novità Mps è Hawkins, ex Milano
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Novità di Milano L’unica conferma nel quintetto dell’AJ, rispetto a un anno fa, è Mike Hall
ESTERO
Spagna: titolo a Vitoria Barcellona battuto 3-0 (pe.m.) Con un tiro libero di San Emeterio a 5 decimi dalla fine del supplementare,Vitoria ha battuto il Barcellona 79-78 (Eliyahu 18, Navarro 18), ha chiuso la serie di finale 3-0 e ha vinto il titolo spagnolo. A 7 secondi dalla fine, Gianluca Basile ha fatto solo 1/2 ai liberi portando il Barcellona a +2, quindi la penetrazione di San Emeterio e il fallo di Terence Morris per il libero aggiuntivo decisivo. Vitoria ha così tolto al Barcellona, che aveva dominato la stagione regolare, la possibilità di perfezionare lo slam dopo la vittoria nella Copa del Rey e in Eurolega. In Serbia il Partizan Belgrado, finalista di Eurolega proprio contro il Barcellona, ha vinto gara-1 contro l’Hemofarm 67-60. Oggi gara-1 a Vrsac, eventuale gara-3 venerdì a Belgrado. Domani gara-4 delle finali in Germania: Bamberg in vantaggio 2-1 su Francoforte. Il c.t tedesco Dick Bauermann ha firmato con il Bayern Monaco (serie B). Dimitris Diamantidis ha prolungato per altre due stagioni con il Panathinaikos. Dopo una stagione al Fuenlabrada (Spagna), Tal Burstein torna al Maccabi Tel Aviv fino al 2013. Dopo lo scandalo arbitrale, si è sciolta la Superlega russa: le 10 squadre, tra cui Cska e Khimki di Sergio Scariolo, ne creeranno un’altra.
MERCATO
Jones resta a Caserta Green torna ad Avellino Jumaine Jones ha firmato per un’altra stagione con Caserta che, salutato Claudio Coldebella passato a Treviso, potrebbe ripartire con Gianmaria Vacirca come g.m. La società sta trattando il rinnovo di Tim Bowers, più complicato quello di Ebi Ere: tra gli obiettivi Cenk Akyol di Avellino la quale sta per perfezionare il ritorno di Marques Green che avrà passaporto bulgaro. Biella cambia presidente: Marco Atripaldi, che resta amministratore delegato, ha ceduto il posto al notaio Antonio Forni. Per la panchina, si tratta l’uscita di Luca Bechi, possibile il ritorno di Massimo Cancellieri, già vice fino a un anno fa, a Veroli quest’anno. LegaDue: Andrea Mazzon ha prolungato con Venezia fino al 2012, Pierfrancesco Betti è il nuovo g.m. di Reggio Emilia, Luigi Gresta d.s. a Jesi dove come tecnico dovrebbe arrivare Stefano Cioppi.
Impianti Il presidente della Legabasket Valentino Renzi è stato sentito ieri dalla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla proposta di legge per favorire la ristrutturazione di impianti sportivi. Renzi ha sottolineato che «in relazione al calcio, esiste un profondo disallineamento tra le dimensioni sociali (interessati, praticanti, tesserati, spettatori) della Serie A di basket e i rispettivi introiti da diritti audiovisivi. Raffrontando le numerosità tra gli spettatori live di calcio e basket si ottiene un rapporto di 1 a 6 mentre il rapporto tra i ricavi televisivi annuali è 1 a 274». Da qui la proposta della Lega di mantenere inalterate le risorse assegnate dalla Legge Melandri-Gentiloni.
VELA Scatta da Saint Tropez l’appuntamento targato Rolex
Scogli e tradizioni: ecco la Giraglia Annullata l’ultima regata costiera: 200 barche verso la Liguria 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dLo scoglio della Giraglia, poche miglia dalla Corsica, era già molto trafficato (per via della posizione geografica) all’epoca dei romani. Da 57 anni è, però, meta «obbligata» per chi fa regate in Mediterraneo, essendo una boa naturale perfetta sul tracciato che arriva
dalla Costa Azzurra e prosegue per la Liguria. Ideata nel 1953 da Beppe Croce, per anni è stata l’unica regata del Mare Nostrum. Agli albori si andava un anno verso la Francia e in quello successivo si faceva il percorso inverso. Con il tempo si è stabilizzata la formula attuale, anche se sono cambiati i porti di arrivo e partenza. Sanremo Per questa 58ª edizione - al via da Saint Tropez - si torna all’antico visto che il porto d’arrivo è stato fissato a Sanremo, la città dei fiori che aveva premiato anche i primi partecipanti (all’epoca appena po-
co più di una ventina). Quegli anni pioneristici sono ormai lontani, con l’avvento degli sponsor (in particolare Rolex, dal 1997) c’è stato anche un salto di qualità organizzativo-mediatico. Oggi all’evento dello Yacht Club Italiano e dallo Yc de France sono iscritte oltre 200 barche e tanti dei migliori velisti in circolazione. Che ieri, però, non sono riusciti ad andare per mare nell’ultima prova costiera: i temporali, 35 nodi di vento e un Mar Mediterraneo molto agitato hanno letteralmente stravolto il programma. Regate annullate e party - nell’incantevole scena-
rio de la Cittadella - rinviato. Record Alfa Romeo Meglio per i velisti che saranno andati a dormire prima e si sveglieranno pronti alla regata. Si cercherà di battere il record stabilito da Alfa Romeo due anni fa: 18 ore, 3 minuti e 15 secondi. Un tempo strepitoso per le 245 miglia del percorso (non sono mai cambiate nel corso di tutti questi anni) e forse difficilmente migliorabile nell’edizione 2010 che partirà attorno a mezzogiorno dalla Costa Azzurra con un vento stimato fra i 10 e i 15 nodi. Prua prima verso lo scoglio corso e poi Sanremo. g.l.p.
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TENNIS A EASTBOURNE y taccuino
Schiavone L’esordio sull’erba è una scivolata
ELIMINATI PENNETTA WIMBLEDON E FOGNINI Polpaccio k.o. Forfeit Dementieva
La campionessa del Roland Garros superata al primo turno dalla Cirstea (n. 57): «So che cosa devo cambiare» MARISA POLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dLa prima sull’erba è una scivolata. Dieci giorni dopo lo storico trionfo del Roland Garros, Francesca Schiavone si ferma al primo turno di Eastbourne, ultimo test prima di Wimbledon, costato caro anche a Flavia Pennetta. Niente panico: «Sono arrivata solo due giorni fa ad Eastbourne — spiega la regina di Parigi — ero consapevole del mio tentativo di giocare bene, ma nello stesso tempo della necessità di dovermi allenare per trovare il ritmo giu-
«Rimbalzo diverso, devo trovare il ritmo Grazie a Lippi e agli azzurri, spero che il mio successo di Parigi li carichi» sto. Il rimbalzo sull’erba è molto diverso, e anche i movimenti di conseguenza devono essere molto più bassi e stretti». Rosso La prima delusione post Parigi ha il volto della romena Sorana Cirstea, numero 57 del mondo battuta quattro mesi fa nel primo turno di Dubai (cemento). Ieri, invece, la numero 6 del mondo ha ceduto 7-5 6-3, in un’ora e trentuno minuti di gioco. In altalena: perso il primo game al servizio, Francesca ha recuperato dal 3-5 fino al 5 pari con buone percentuali con la prima di servizio, ma poi ha
ceduto di nuovo nell’undicesimo game, con la Cirstea a chiudere 7-5. Altri due break subiti nel secondo set — il bilancio finale del servizio dell’azzurra parla di tre ace e tre doppi falli —, con reazione finale che ha consentito a Francesca di risalire da 2-5 a 3-5, di salvare quattro match point prima di soccombere (6-3) al quinto tentativo della romena. Verde L’erba di Eastbourne, dicono le statistiche, non ha mai esaltato la Schiavone: in cinque partecipazioni solo una volta, nel 2006, è arrivata ai quarti del torneo a un centinaio di chilometri da Wimbledon. «E’ comunque un buon inizio per me — conferma Francesca —, perché mi sono resa conto su cosa devo lavorare in questi giorni. Il timing sulla palla sarà fondamentale quanto ritrovare energie esplosive per competere al meglio». Azzurri Messa in archivio la prima uscita post impresa, la Schiavone ha ringraziato «Lippi e la squadra azzurra ai Mondiali per il supporto. I loro messaggi mi hanno dato tantissima energia, quattro anni fa hanno vinto la Coppa del Mondo, penso che siano pronti di nuovo e spero che il mio successo di Parigi li carichi». La testa, ora, è al terzo Slam della stagione al via lunedì prossimo sui campi dell’All England Club, dove Francesca difende i punti dei quarti di finale conquistati per la prima volta l’anno scorso: «Per la Schiavo niente è impossibile (come era scritto sulle 32 ma-
s
LA GIOIA DI PARIGI
Francesca Schiavone il 5 giugno scorso è diventata la prima tennista italiana a trionfare in un Grande Slam: nella finale del Roland Garros ha superato 6-4 7-6 (2) l’australiana Samantha Stosur AP
Francesca Schiavone compirà 30 anni mercoledì prossimo AP
gliette stampate e indossate dai tifosi sulle tribune del Roland Garros, ndr), nemmeno Wimbledon, ma non so quando succederà. Sono curiosa di sapere come sarà tornare a giocare lì, io amo questo sport, tutte le motivazioni e le emozioni che mi vengono da dentro io le mostro anche in campo». Racchetta L’effetto Parigi, invece, continua anche fuori dal campo: oggi la racchetta utilizzata dalla Schiavone nella finale del Roland Garros arriva all’Harbour Club dove, fino a domenica, prosegue il Challenger Atp Milano 2010 (30.000 euro, terra). Sarà messa all’asta nei prossimi giorni a sostegno dell’associazione Fede Lux-Insieme per Federico Luzzi, in favore della ricerca contro le leucemie.
L CLIC
SE OGGI LA STOSUR BATTE HANTUCHOVA FRANCESCA SCENDE AL N. 7 AL MONDO
Torneo di Eastbourne (Gb, erba). DONNE (495.000 euro), primo turno: Rezai (Fra) b. Wozniacki (Dan) 6-4 1-6 6-3; Azarenka (Biel) b. A. Radwanska (Pol) 7-6 (2) 6-1; Watson (Gb) b. Wozniak (Can) 6-3 6-2; Clijsters (Bel) b. Wickmayer (Bel) 6-1 6-1; Makarova (Rus) b. Pennetta 7-6 (5) 6-1; Petrova (Rus) b. Sprem (Cro) 2-6 7-5 7-6 (4); Cirstea (Rom) b. Schiavone 7-5 6-3; Kuznetsova (Rus) b. Kleybanova (Rus) 4-6 7-5 6-2; Baltacha (Gb) b. Li Na (Cina) 6-7 (6) rit. UOMINI (405.000 euro), 1o turno: Almagro (Spa) b. Kubot (Pol) 7-5 7-6 (3); Lu Yen-Hsun (Taiwan) b. Beck (Slk) 6-4 6-4; Schuettler (Ger) b. Golubev (Kaz) 6-2 6-3; Ward (Gb) b. Lopez (Spa) 6-3 5-4 rit.; 2o turno: Marchenko (Ucr) b. Zeballos (Arg) 7-6 (2) 6-3; Garcia-Lopez (Spa) b. Fognini 6-2 6-2. IN TV Diretta Eurosport dalle ore 12.30
(lu.mar.) Dopo la sconfitta al primo turno di Eastbourne, Francesca Schiavone non perde posizioni (è numero 6 della classifica mondiale). Ma se oggi l’australiana Stosur (battuta nella finale del Roland Garros) batte la Hantuchova al 2˚ turno di Eastbourne, supererebbe l’azzurra e si invertirebbero le posizioni del dopo Parigi, con Schiavone che scende al n. 7 e Stosur al 6
Elena Dementieva si è ritirata dal torneo di Wimbledon al via lunedì. La russa, ritiratasi nella semifinale del Roland Garros contro la Schiavone, non ha ancora risolto l’infortunio muscolare al polpaccio sinistro.
WIMBLEDON
Qualificazioni: Floris Oprandi e Dentoni ok Flavio Cipolla eliminato al secondo turno delle qualificazioni maschili al tabellone di Wimbledon in corso sui campi di Roheampton. Oggi, sempre per il secondo turno, Riccardo Ghedin sfida il francese Mannarino. Passano il primo turno del femminile Oprandi, Floris e Dentoni. La Camerin è entrata direttamente nel main draw dopo il forfeit della tedesca Lisicki. Qualificazioni. Uomini, secondo turno: Ventura (Spa) b. Cipolla 6-4 6-3. Donne, primo turno: Oprandi b. Kapros (Ung) 6-1 6-1; Floris b. Osterloh (Usa) 6-4 2-6 6-4; Dentoni b. Barthel (Ger) 7-5 3-6 6-2.
HERTOGENBOSCH
Ljubicic fuori Oggi Henin-Vinci Sull’erba olandese di Hertogenbosch la testa di serie numero 1, il croato Ljubicic, cade al secondo turno con il colombiano Falla. Oggi la Vinci contro la Henin, in diretta su Supertennis dalle 14.30. Uomini (450.000 euro), primo turno: Stakhovsky (Ucr) b. Vliegen (Bel) 6-2 6-1; Becker (Ger) b. Nieminen (Fin) 6-4 3-6 6-4; Tipsarevic (Ser) b. Chardy (Fra) 6-3 6-4; secondo turno: Malisse (Bel) b. Brands (Ger) 4-6 6-1 7-5; Falla (Col) b. Ljubicic (Cro) 6-2 7-6 (6). Donne (181.000 euro), primo turno: Shvedova (Kaz) b. Parra (Spa) 6-1 6-2; secondo turno: Flipkens (Bel) b. Kirilenko (Rus) 6-3 3-3 rit.; Zahlavova (R.Cec) b. Rybarikova (Slk) 7-6 (1) 4-6 6-2; Petkovic (Ger) b. Ivanovic (Ser) 6-4 6-7 (4) 6-1.
QUI PALERMO
Dal 10 luglio con la Pennetta PALERMO (r.u.) Pennetta, Rezai, Martinez Sanchez ed Errani saranno tra le protagoniste del XXIII Snai Open (220 mila dollari, terra) al Country Palermo dal 10 luglio. Alla brindisina, campionessa in carica, è stata assegnata una wild card e un’altra gli organizzatori l’hanno offerta alla Schiavone. Un concerto di Venditti il 9 luglio aprirà il torneo.
PALLAVOLO Chiuse le iscrizioni per i tornei maschili
Milano ritrova la serie A sottorete LOTTAROLI-CARUSO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dDue anni dopo la chiusura dell’esperienza Sparkling, la Milano della pallavolo ritrova una squadra in serie A. E’ il Volley Milano iscritta (ieri scadevano i termini) alla A-2 maschile, che ha cambiato denominazione dopo la decisione di trasferirsi nel capoluogo, visto che a Monza era già presente l’Acqua Paradiso di A-1. Neopromossa dalla B-1 come Pro Victoria Monza Vero Volley, un consorzio di 7 società (fra cui appunto il Volley Milano), la società della presidente Alessandra Marzari aveva a suo tempo raccolto
il passaggio di consegne dall’Asystel Milano di Antonio Caserta (era il 2003). Un filo rosso lega quindi la rinascita con il passato. La squadra (Marco Fumagalli è confermato in panchina) è fatta, al blocco di 7 giocatori promossi sul campo (il palleggiatore Reggio, i centrali Robbiati e Vajra, gli schiacciatori Angelov e Vecchiato, l’opposto Daolio e il libero Cauteruccio) si sono aggiunti i nuovi: Insalata (centrale), Janusek e Barsi (schiacciatori), Di Manno (opposto), Mattera (regista), Durante (libero). Rimane il problema di dove giocare. Il Palalido (prima scelta) sarà interessato da lavori di ampliamento (fino a febbraio 2011?), le altre
opzioni sono: Cinisello Balsamo (la prima), Pessano con Bornago o il milanese PalaIseo. Comunque sia sarà derby nella prossima stagione con l’altra neopromossa della cintura milanese, il Volley Segrate 1978.
Durante giocherà col Volley Milano
Iscritte Hanno presentato l’iscrizione per l’A-1: Cuneo, Macerata, Castellana Grotte, Modena, Monza, Perugia, Piacenza, Roma, Trento, Treviso, Verona, Vibo Valentia, Latina, Forlì. Questi per l’A-2: Cavriago (Re), Città di Castello (Pg), Crema, Isernia, Mantova, Loreto (An), Santa Croce (Pi), Pineto (Te), Padova, Ravenna, Sora (Fr), Milano, Genova, Gela (Cl), Blu College Aeronautica Militare
MERCATO
Stankovic resta a Macerata A Roma un bomber slovacco (m.g. - fe.pa.) La Lube ha acquistato a titolo definitivo il centrale della Serbia, Stankovic, già a Macerata negli ultimi mesi e avversario dell’Italia in World League nel weekend. Come secondo libero rientra il giovane Pesaresi dal Club Italia, Cisolla resta di sicuro nonostante le offerte. La M.Roma ha preso dal Salisburgo l'opposto slovacco di 23 anni Milan Bencz. Giovi è il nuovo libero di Perugia e cerca il martello Maric. Bergamo ha ufficializzato la Nucu.
A VERONA (r.p.) La Marmi Lanza prende in prestito da Cuneo lo schiacciatore Matteo Bolla, 20 anni. E’ anche in pole position per Meoni in regia. A LORETO (fa.pet.) Loreto donne ufficializza le alzatrici Agostinetto e Piattella. In arrivo anche Cibele e Santini. ASIATICI (a.a.) Gli iraniani del Paykan hanno vinto a Zhenjiang (Cina ) il campionato asiatico maschile per club. Ha battuto in finale l’Al-Arabi (Qatar) 3-1, sarà avversaro di Trento nel Mondiale per Club.
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NUOTO L’OLIMPIONICA AL SETTECOLLI taccuino
Pellegrini
LA VISITA ALL’AQUILA
Gli azzurri incontrano i terremotati Momenti intensi e di riflessione, ieri mattina, per la visita della delegazione del nuoto, che prima delle gare internazionali di Pescara (da domani) ha voluto tributare la partecipazione e la solidarietà alla popolazione dell’Aquila colpita un anno fa dal terremoto. «Arrivare in piazza Duomo e vedere tutte quelle case distrutte mi ha dato l’impressione di essere in una città fantasma, il set di un film senza personaggio». Così l’olimpionico Massimiliano Rosolino, che da capitano ha chiuso con un intervento la visita. A guidare la delegazione c’erano la Pellegrini, Brembilla, Marin, Colbertaldo, Sciocchetti, Pizzetti, Natullo, il presidente Barelli, tra gli stranieri il campione mondiale, il serbo Cavic, e lo sloveno Mankoc. E’ rimasta a Roma, febbricitante, Alessia Filippi (ma dovrebbe esserci alle gare). Una puntata nella piscina, vista nei quartieri Case di Bazzano, zona rossa e chiesa Anime Sante ricevuti dal vescovo Giovanni D’Ercole.
«Un’altra estate al massimo Vado all’attacco» Fede dall’Aquila a Pescara pensando agli Europei: «Gli 800? Datemi tempo e vedrete. Tutti mi vogliono in gara, che onore» STEFANO ARCOBELLI
All’estero in molte a partire dalla Friis e dalla Halsall reclamano la sua presenza per rendere più popolari gare come gli 800 e i 100. La miglior nuotatrice al mondo accetta inviti?
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dUn’emozione in più. Anche il ritorno a Pescara, diventa, per Federica Pellegrini, un momento speciale. Come sarà per sempre un ricordo particolare quell’autografo che la superstar azzurra delle piscine ha effigiato sulla porta di una famiglia di terremotati dell’Aquila dove ieri, a capo della delegazione del nuoto, lei è stata l’attrazione principale, travolta da centinaia di ragazzini abruzzesi.
«I complimenti e gli attestati di stima mi fanno molto piacere, essere considerata un riferimento anche all’estero, soprattutto dalle donne, è davvero importante e gratificante. Nel nuoto c’è una sportività e un rispetto verso le avversarie che va oltre davvero le rivalità». Ma la Adlington che va già così veloce non la spaventa un po’ anche per i 400?
Federica, un ritorno in pubblico proprio diverso ieri. Che effetto le ha fatto?
«Avevo visto tanti servizi in tv sul terremoto, ma vedere quest’atmosfera di persona mi ha fatto tutto un altro effetto. Era importante per noi portare un messaggio di solidarietà che abbiamo condiviso con tutti quelli che abbiamo incontrato». Nel suo blog ha calendarizzato i suoi impegni: i 400 domani, gli 800 venerdì, i 200 sabato, il 30 giugno e il primo luglio i 100 e i 200 a Milano, il 14 agosto i 200, il 15 agosto i 400, ma non s’è «iscritta» negli 800 agli Europei. Solo una dimenticanza...?
«No, non ho scritto gli 800 perché non ho ancora deciso». Lo farà solo dopo Pescara?
«Abbiate pazienza, dubbi sugli 800 non ce ne sono, nel senso che non mi aspetto di disputarli e vincerli: so bene che le migliori ottocentiste al mondo sono europee, dunque voglio fare tutto pian piano, per una volta. Il mio percorso negli 800 dev’essere lento, paziente, per la prima volta in vita mia non voglio tutto subito, questo è solo un anno di approccio a questa gara: tutto ciò che verrà, verrà. Non mi aspetto chissà che cosa. Ad esempio qui a Pescara vorrei poter soltanto disputare un 800 ad alto livello, fianco a fianco alle più forti specialiste, non come a Riccione in cui ho dovuto fare tutto da sola». A proposito, ci sarà almeno la Filippi con cui s’è allenata a fianco in altura a Sierra Nevada?
Federica Pellegrini, 21 anni di Spinea (Ve), prima olimpionica azzurra del nuoto nei 200 sl, iridata 200 e 400 sl a Roma 2009
«No, mi stimola soltanto a lavorare di più e a non distrarmi. L’inglese è da battere negli 800, la Friis s’è ripresa e vale 8’23", ora tocca a me tentare di fare un 800 di gran livello, siamo sotto carico e non so se a Pescara succederà. Sotto controllo comunque non c’è nessuna, c’è sempre in agguato una sorpresa importante e io mi preparo a fronteggiarle, voglio farmi trovare pronta a ogni evenienza. Voglio tenere le posizioni il più a lungo possibile sino ai Giochi di Londra». Rituffarsi a Pescara sarà un modo per ripensare al record mondiale più delicato di un an-
no fa nei 400: che pensieri sta facendo in queste ore?
«Eravamo ai Mediterranei, 2 mesi prima dei Mondiali di Roma e 3 mesi dopo i problemi dell’ansia nei 400 che non volevo più fare. Bene, quel record che riuscii a riprendermi dall’inglese Jackson mi diede una grande soddisfazione e una convinzione importante per quello che sarebbe successo poi ai Mondiali. Perciò conservo un gran bel ricordo». Anche i record del mondo restano solo un ricordo?
«Ci aspettavamo tutti di andare più lenti, e che sarà sempre più difficile ripeterci: ma pian piano ci avvicineremo a questi record. E intanto è importante pensare a vincere». Come riparte questa Pellegrini per la stagione più calda?
«Va tutto bene, col tecnico Morini l’intesa migliora. Le gare di questi giorni e quelle di Milano sono solo verifiche dei cicli di lavoro, conteranno solo gli Europei di Budapest».
x
ha detto CON LA FILIPPI
Sì, ho dormito in camera con la Filippi in Sierra Nevada, ma non abbiamo parlato di nuoto: spero faccia gli 800
EVITARE SORPRESE C’è sempre una sorpresa in agguato, il mio obiettivo è farsi trovare pronta e durare il più a lungo possibile
QUEL MONDIALE NEI 400 Il record di un anno fa che mi ripresi a Pescara fu fondamentale per i Mondiali a Roma. Ora serve pazienza
CONTESISSIMA Le straniere mi vorrebbero affrontare anche nei 100 e negli 800? Mi gratifica, è un segnale di grande stima
Italia-Paraguay di calcio l’ha delusa?
La Pellegrini firma l’autografo beneaugurante. Rosolino, Brembilla e Sciocchetti nel Palazzo del Governo
A PESCARA DA DOMANI
«Io tifo e tiferò sempre, sono fiduciosa negli azzurri, era importante rompere il ghiaccio. Abbiate pazienza». Appunto.
Quattro giorni di gare
TOP 5 NEI 200 SL La classifica mondiale stagionale 1. Federica PELLEGRINI
1’56"23
2. Blair Evans (Aus)
1’57"38
3. Bronte Barratt (Aus)
1’57"46
4. Tang Yi (Cina)
1’57"64
5. Kylie Palmer (Aus)
1’57"69
TOP 5 NEI 400 SL La classifica mondiale stagionale 1. Federica PELLEGRINI
Il 47˚ Sette Colli (tutto in diretta Rai Sport) con tutti gli azzurri al test finale pre Europei di Budapest, quest’anno nella piscina di Pescara sarà suddiviso in 3 giorni di gara, mentre domenica verrà assegnato lo scudetto (detentore Aniene). Tra gli stranieri, oltre al gruppo Adn di stanza a Caserta con Cavic e Korotishyn, gli australiani Sullivan, Lauterstein, Targett, le inglesi Halsall e Simmonds con Liam Tancock, i sudafricani Van der Burgh e Schoeman, il norvegese Dale Oen, la svedese Alshammar (contratto con Arena), Heemskerk (Ola).
A BALTIMORE 4’04"30
2. Rebecca Adlington (Gb)
4’05"50
2. Bronte Barratt (Aus)
4’05"50
4. Lin Xuanxu (Cina)
4’05"77
5. Kilye Plamer (Aus)
4’06"36
TOP 5 NEGLI 800 SL
«Non so, all’Aquila non c’era».
La classifica mondiale stagionale 1. Rebecca Adlington (Gb)
8’21"35
E’ vero che avete dormito nella stessa camera?
2. Katie Goldmann (Aus)
8’22"83
3. Lotte Friis (Dan)
8’23"76
«Sì, l’ultima notte. Non era la prima volta, e comunque non abbiamo parlato di nuoto...».
4. Lin Xuanxu (Cina)
8’24"10
5. Blair Evans (Aus)
8’25"74
7. Federica PELLEGRINI
8’27"54
Phelps ancora lento (al.f.) Michael Phelps appare ancora sotto tono a Baltimora (Usa): dopo aver nuotato le batterie dei 100 sl in 50"67, 11˚ crono nelle graduatorie Usa stagionali e fuori dai primi 100 posti nelle liste mondiali, ha rinunciato alla finale. Amanda Beard torna a vincere i 200 rana a Tucson (Usa) in 2'31"29. Uomini: 100 fa Kishida (Giap) 54"04. Donne: 100 fa Kukla (Aus, 14) 1'01"54. ATTILA (al.f.) Attila Czene, 36 anni, campione olimpico dei 200 misti ad Atlanta 1996, è stato nominato ministro dello sport in Ungheria.
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SPORT EMERGENTI
Forza mentale e dita d’acciaio per scalare senza usare chiodi
brago, se si sbaglia, non si vince, ma si viene raccolti da comodi materassoni).
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Stefan Glowacz, arrampica in Patagonia FOTO KLAUS FENGLERRED BULL
d Vuoto, mani, montagna, adrenalina: l’arrampicata sportiva è un cocktail che mescola diversi ingredienti. Un concentrato di forza fisica (in particolare racchiusa nelle dita) e di saldezza mentale, perché - soprattutto in gara - la possibilità di errore è nulla. Artificiale Ci sono due modi di arrampicare: in montagna, all’aria aperta, con gli amici, per un più intenso contatto con la natura, magari dopo una lunga camminata per arrivare sotto la falesia giusta. Poi ci sono le gare - la federazione italiana si chiama Fasi - che si svolgono su pareti artificiali (in un palasport o in una piazza), dove è possibile «programmare» le difficoltà e dove esiste il fattore sorpresa. Gli atleti sono tenuti in «isolamento» prima della salita e fanno una ricognizione di pochi minuti, non conoscere la "salita", fa parte delle difficoltà. Le specialità sono tre: velocità (chi sale più in fretta), difficoltà (detta anche lead) e boulder (l’ultima nata, ci si arrampica su vie basse, più o meno 3-4 metri, di diversa difficoltà senza l’uso dell’im-
Corsi Se l’alpinismo senza «aiuti esterni» è un’esigenza che ci arriva addirittura dal XX secolo, l’arrampicata sportiva (i chiodi si usano come sicurezza) si è sviluppato in maniera importante a metà degli Anni Settanta, finendo anche per cambiare i parametri di difficoltà. Nel 1925 la scala di Welzembach aveva 6 gradi e il tetto era il sesto. Oggi i gradi sono XI+, mentre nelle gare si adottano i numeri arabi abbinati alle lettere (a, b, c) e il massimo della difficoltà è rappresentato dal 9b. Ma ai neofiti questo non interessa: meglio iniziare con calma e soprattutto, con un corso specializzato, primo passo fondamentale per avvicinarsi a questa disciplina in sicurezza.
LLA L’AZZURRA DENN Y FORESTALE, JEIEGA LAVARDA, SP TA L’ARRAMPICA
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Arrampicata
C’è un’altra montagna: adrenalina a mani nude
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI ATLETICA
IPPICA: ELISABETTA IN TRIBUNA, GOLDIKOVA IN PISTA, FRANKIE STECCA
Ascot ha 2 regine, Dettori non è il re dASCOT (GB) Due regine alla prima del Royal Ascot, 60mila in tribuna e un Lanfranco Dettori in giornata no. La prima regina è Elisabetta d’Inghilterra in tribuna, la seconda ha quattro zampe, si chiama Goldikova (O. Peslier) e sbanca le Queen Anne Stakes (gr. 1 m 1600) vinte da Dettori con Ramonti 3 anni fa. La campionessa francese respinge il tardivo assalto del campione in carica Paco Boy e conquista il nono gruppo 1, Terzultimo Cat Junior con Frankie, poi da 5 nelle King’s Stand Stakes: lenta la partenza con l’atteso australiano Nicconi e progressione interrotta ai 400 finali da un contrasto evitabile. Poi la rimonta fino al quarto posto, a segno Equiano (M. Hills) già primo nel 2008. Nelle St James Palace Stakes (gr. 1 m 1600) Canford Cliffs (R. Hughes) meglio di Dick Turpin (Dettori assente), nelle Coventry (gr. 2 m 1200) il muso di Strong Suit (R. Huges) davanti a quello di Elzaam e Dettori 3˚ ma lontano con Royah. Oggi altre 4 pattern e 4 occasioni di riscatto. In vetrina le Prince of Wales’s (gr. m 2000). Intanto ieri in Francia, Cristophe Soumillon terzo al debutto in ostacoli.
CHE SHOW A sinistra la regina della pista ieri al Royal Ascot, la francese Goldikova (nono gruppo 1) che vince le Queen Anne Stakes. In basso a sinistra la regina Elisabetta e il consorte Filippo alla sfilata, quindi quattro immagini da Ascot, santuario di corse e costume AP-REUTERS
BASEBALL
Nettuno vince ancora (m.c.) Settima vittoria consecutiva (14ª su 15) per il Nettuno che infligge la prima sconfitta a Bonilla e al San Marino. Oggi (20.30) si recupera gara-3 tra Grosseto e Catania. Ingresso a offerta, il ricavato ad Emergency. Recupero 7˚ turno, gara-1. Danesi Nettuno-T&A San Marino 7-0. Punti, S.Marino 000.000.000: 0 (5-2); Nettuno 320.000.20X: 7 (11-2). Lanc.: v. Wilson, p. Bonilla. Classifica: San Marino 690 (20-9); Parma e Bologna 667 (20-10); Rimini 633 (19-11) Nettuno 621 (18-11); Grosseto 517 (15-14); Catania 103 (3-26); Godo 100 (3-27).
BEACH VOLLEY
RUGBY: IN SUDAFRICA
Morte della Stulic C’è un indagato
Springboks: sei cambi per l’Italia
Dopo la morte, sabato, del capitano della squadra bosniaca femminile di rafting, Branka Stulic, coinvolta in un incidente agli Europei sul torrente Noce in Trentino, la Procura di Trento ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti del responsabile per la sicurezza del comitato organizzatore. Secondo l’accusa, non avrebbe fermato la gara dopo l’incidente facendo così ritardare i soccorsi. Già dopo l’incidente, i carabinieri di Mezzana avevano inviato una segnalazione alla magistratura per lesioni colpose gravissime, accusa trasformata in omicidio colposo dopo la morte dell’atleta.
Gradi di capitano al seconda linea Victor Matfield per gli Springboks campioni del mondo che sabato al Puma Stadium di Witbank (ore 15, diretta Sky Sport 2) affrontano l’Italia nel primo dei due test-match estivi. Assente infatti per un infortunio al bicipite femorale il tallonatore John Smit. Sei i cambi apportati dal coach sudafricano De Villiers alla squadra che sabato ha superato 42-17 la Francia: quattro novità nel pacchetto di mischia e i due centri. Il c.t. dell’Italia Mallett darà la formazione domani: ieri primo allenamento, oggi giornata di riposo. Questa la formazione del Sudafrica: Kirchner; Aplon, De Villiers, James, Habana; Steyn, Januarie; Spies, Potgieter, Burger; Matfield (cap), Botha; Du Plessis, Ralepelle, Steenkamp. In panchina: Maku, Van der Linde, Hargreaves, Kankowski, Pienaar, De Jongh, Basson
Europeo a squadre con la Claretti
Clarissa Claretti, 29 anni AP
Una sostituzione nella squadra azzurra che sabato e domenica prenderà parte al 2˚ Campionato Europeo per Nazioni di Bergen (Norvegia). Nel martello femminile, Clarissa Claretti (Aeronautica) prende il posto di Silvia Salis, afflitta da un leggero problema fisico. La squadra azzurra partirà domani per la Norvegia dove le gare si svolgeranno nel pomeriggio.
MARCIA RUSSA (si.g.) Completate le squadre russe di marcia per gli Europei di Barcellona, dopo i campionati nazionali su strada di Cheboksary (caldo). Già selezionati Valeri Borkin, Andrey Krivov, Olga Kaniskina e Vera Sokolova (20 km), Sergey Kirdyapkin (50 km). Uomini. 20 km: Emelianov 1h20’49"; Strelkov 1h21’43"; Ruzavin 1h22’26". 50 km: Andropov 3h56’26"; Bakulin 3h58’07". Donne. 20 km: Kirdyapkina 1h26’32"; Sibileva 1h28’31"; Sovolyeva 1h30’54". DECATHLETI K.O. Doppio infortunio nel decathlon di Kladno (R.Cec) L’olimpionico Bryan Clay s’è infortunato all’inguine nei 100, Roman Sebrle si è ritirato per il riacutizzarsi della contrattura muscolare rimediata a Goetzis a fine maggio.
RAFTING: IN TRENTINO
ATLETICA
PISTA EUROPA (si.g.) Nei societari portoghesi a Lisbona, vittorie di Francis Obikwelu e Naide Gomes. Uomini. 100 (-0.2): Obikwelu 10"24. Lungo: Chuva 8.16 (+3.5). Donne. Lungo: Gomes 6.84 (+2.1). Triplo: Radevica (Let) 14.40 (+2.4). A Aanekoski (Fin). Uomini. Giavellotto: Mannio 85.12. A Sofia (Bul). Donne. Alto: Veneva 1.95. Triplo: Baneva 14.21 (+0.9). A Patrasso (Gre). Uomini. Giavellotto: Lebesis 82.90. Donne. 100 (+1.9): Kokloni 11"24. Triplo: Perra 14.57 (+0.3). A Maribor (Slo). Donne. Triplo: Rodic 14.37 (-1.6). Giavellotto: Ratej 64.93. A Joinville (Fra). Uomini. 400: Djhone 45"81. A Bydgoszcz (Pol). Uomini. Asta: Michalsi 5.65. A Yerino (Rus). Uomini. Alto: Malchenko 2.30. Triplo: Adams 17.21 (+4.9, reg. 17.17/+2.0). Peso: Smirnov 20.50.
WORLD TOUR (c.f.) Tre coppie italiane impegnate oggi nelle qualifiche della tappa di Praga dello Swatch World Tour: Cicola-Amore, Tomatis-Ranghieri e Ficosecco-Mugnaini (che nel country-quota hanno prevalso 2-0 su Galli-Apicella). Da domani il tabellone principale con M. Ingrosso-Nicolai. A Costanza (Rom) parte, con un torneo Satellite, il circuito Cev, che al momento comprende un solo evento di primo livello (la finale per il titolo continentale, dall'11 al 15 agosto a Berlino). A Catania l'Europeo u.20 (8-11 luglio).
BOXE RIPETIZIONE LAURI? (r.g.) La OPI2000 ha fatto ricorso all’Ebu per annullare il risultato dell’Europeo McCloskey-G. Lauri, conclusosi col ko all’11˚ round a favore del nordirlandese. Il motivo riguarda la mancata effettuazione delle operazioni antidoping, come richiesto dal regolamento. Possibile ripetizione del match.
SCHERMA
Sciabola di Coppa In Venezuela Montano torna al successo Aldo Montano torna al successo in Coppa del Mondo: nella tappa di Isla de Margarita, in Venezuela, l’olimpionico di sciabola ad Atene 2004 ha battuto in finale il compagna di squadra Gigi Samele 15-11 per il primo trionfo dopo Dallas nel giugno 2009. Sul cammino verso la finale Montano ha superato Taniguchi (Giap) 15-7 nel tabellone dei 32, poi Agresta (Bra) 15-8, Morehouse (Usa) 15-11 e in semifinale l’ungherese Iliasz 15-4. Per il 31enne livornese, attualmente al numero 5 del ranking mondiale, è il nono successo di Coppa del Mondo in carriera. Bene anche Samele, al secondo podio stagionale e ora a un passo dalla top ten dopo aver superato nei quarti e in semifina-
le gli ungheresi Szilagyi e Decsi, numero 7 e 4 del ranking mondiale. Nella finale a 8 anche Pastore, mentre Tarantino e Occhiuzzi si sono fermati a un passo dai quarti. Il prossimo appuntamento di Coppa è a New York dove nel fine settimana saranno in pedana sia le sciabolatrici che gli sciabolatori azzurri. Risultati. Finale: Montano b. Samele 15-11. Semifinali: Montano b. Iliasz (Hun) 15-4; Samele b. Decsi (Hun) 15-9. Quarti: Iliasz (Ung) b. Etropolski (Usa) 15-12; Montano b. Morehouse (Usa) 15-11; Samele b. Szilagyi (Ung) 15-12; Decsi (Ung) b. Pastore 15-6. Ottavi: Etropolski (Usa) b. Tarantino 15-13; Pastore b. Occhiuzzi 15-9. Classifica: 1. Montano; 2. Samele; 3. Decsi (Ung) e Iliasz (Ung); 5. Szilagyi (Ung); 6. Morehouse (Usa); 7. Pastore; 8. Etropolski (Usa); 9. Tarantino; 10. Occhiuzzi.
Aldo Montano è nato a Livorno il 18 novembre 1978. Campione olimpico di sciabola ai Giochi di Atene 2004, arriva da una famiglia di campioni: nonno Aldo e papà Mario hanno vinto medaglie olimpiche e mondiali. Ai Mondiali di Parigi in programma a novembre inseguirà l’oro iridato che ha già sfiorato quattro volte (nella sua bacheca un argento e un bronzo individuali, più tre medaglie d’argento a squadre). Attualmente è numero 5 del ranking mondiale
Victor Matfield, 33 anni AP
DI SILVIO (r.g.) A Ostia, il romano Pasquale Di Silvio (11-2) è tornato a combattere dopo la sconfitta di marzo con Luca Marasco per il tricolore leggeri: ha messo ko 2 Provits (Ung, 3-3). Sonja Mirabelli (2) si è imposta sempre nei leggeri su Zsofia Bedo (Ung, 2-15-1) in 4 riprese. HARRISON-HAYE? (r.g.) L'ex europeo dei massimi, l’inglese Audley Harrison (27-4), oro a Sydney 2000, 38 anni, sempre più vicino al mondiale Wba contro il connazionale David Haye (24-1), favorevole al confronto per la sfida volontaria.
PRESIDENTE CIO
Rogge, i Giochi 2020 e l’Africa
In un’intervista alla radio tedesca SWR cont.ra. il presidente del Cio Jacques Rogge ha detto che gli piacerebbe ricevere la candidatura di un Paese africano per l’Olimpiade 2020, per la quale è candidata anche Roma. Una sollecitazione non richiesta a uno nel suo ruolo.
NAPOLI 2ª TRIS (ore 14) Altri 20, ma trottatori, sul miglio. Scegliamo Diavolone Luis (20), Etrusko Leo (15), Las Vegas Font (3), Galà by Pass (14), Illinois Trio (8), Forrest (2). ANCHE Tr.: Firenze (11.20; S. Giovanni (15.15), Taranto (15.55), Bologna (18.55).
PALLANUOTO FIGARI E MANGIANTE Il colpo a Federico Mistrangelo in gara-2 di finale scudetto costa 3 giornate di squalifica a Niccolò Figari (una già scontata). Intanto il Tribunale nazionale antidoping ha rinviato a data da destinarsi l’udienza dell’altro recchelino Andrea Mangiante. SETTEROSA Da oggi a domenica, Messina ospita la 2ª tappa di World League donne. Si comincia con Russia-Gran Bretagna (17.30) e Italia-Germania (19).
RUGBY L’ITALIA A VINCE Sette calci di Luciano Orquera danno all’Italia A il successo 21-3 (12-0) sulla Georgia nella 2ª giornata della Nations Cup di Bucarest e tengono gli azzurri di Guidi in vetta. Domenica contro la Romania il match che vale il torneo.
TIRO A VOLO
A Lonato trionfa Achilleos LONATO (Bs) Nell’ultima tappa di Coppa del Mondo, prima delle finali di settembre a Istanbul, gli azzurri dello skeet falliscono l’accesso in finale e il successo va al cipriota Achilleos, allenato dall’olimpionico ex azzurro Andrea Benelli, grazie allo spareggio sul greco Mavrommatis. Per il cipiota è il 2˚ successo di fila dopo Dorset (Gb), il 6˚ in carriera. Strepitoso lo spareggio a 3 per il 3˚ posto conquistato dall’olimpionico statunitense Hancock, solo dopo il 38˚ piattello (!). Valerio Luchini ha chiuso le 5 serie a 122/125, e ha dovuto spareggiare per entrare in finale, fallendo però subito il 2˚ piattello. Ennio Falco, dopo un (75/75) è crollato. Skeet U: 1. Achilleos (Cip) 148/150 (+10); 2. Mavrommatis (Gre) 148 (+9); 3. Hancock (Usa) 147 (+38); 4. Golding (Dan) 147 (+37); 5. Shomin (Rus) 147 (+11); 6. S. AlMaktoun (E.Ar.) 143; 7. Luchini 122/125 (+2); 18. Falco 120; 33. Filippetti 118.
VELA
Audi Med Cup a Marsiglia (r.ra.) Inizia a Marsiglia la seconda tappa dell’Audi Med Cup riservata ai Tp52 e Gp42. Esordio di Lorenzo Bressani al timone di Luna Rossa e di Vasco Vascotto sull’argentino Matador, il triestino nel ruolo di stratega affiancherà in pozzetto il tattico Francesco Bruni.
EQUITAZIONE MULTATO KUTSCHER Marco Kutscher, primo nel Global Champions Tour, già campione europeo a San Patrignano 2005 e 2 bronzi ad Atene 2004 dopo la squalifica per doping dell’irlandese Cian O’Connor, è stato multato di 15mila franchi svizzeri dopo un’indagine aperta un anno fa dopo la sua ammissione di uso non dichiarato di sostanze mediche sul suo Cornet Obolensky a Pechino 2008, quando Kutscher (riconosciuto ieri responsabile del cavallo e comunque colpevole) deluse tutti con una prova disastrosa. Per quella ammissione l’ex segretario generale della federazione tedesca, Hanfried Haring, fu cacciato dal Bureau della Fei e la Germania azzerò tutti i big dalle partecipazioni di salto ostacoli prima di ripartire con rigoroso controllo veterinario.
IPPICA IERI MILANO QUARTE’ (m 1600): 1 Marcello (M. Lettieri) 1.13.7; 2 Mephistos; 3 Morgana of Brown; 4 Mithical Grif; Tot.: 7,38: 2,72, 6,93, 3,23 (305,11) Quarté 11-9-17-14 e 9.786,71. Tris e 929,00. MODENA 2ª TRIS (m 1600): 1 Lucky Malva (G. Minelli) 1.17.4; 2 Fort Lauderdale; 3 Forlì Gv; Tot.: 31,07; 6,00, 2,14, 8,84 (251,73) Tris 1-8-18 e 5.931,36. OGGI MILANO QUINTE’ (ore 19) Venti purosangue sui 1700 metri. Indichiamo Empolino (5), The Answer (16), Lord Lampo (4), Little Richard (7), Lucky Grey (17), Almaju (14).
Tutti gli amici e colleghi di RCS Sport si stringono a Flavia in questo triste momento per la scomparsa della mamma
Anna Maria Pietravalle
- Milano, 15 giugno 2010.
Comune di ROSSANO VENETO (VI) Piazza Marconi, 4 AVVISO GARA ESPERITA EX ARTT. 65 - 66 DEL D.LGS. 163/2006 Si rende noto che in esito al Bando di gara Prot. C.le n. 1372, pubblicato in data 29.01.2010, ad oggetto “Gara d’Appalto di Servizi per l’individuazione dell’Istituto Finanziario affidatario del Servizio di Locazione Finanziaria - Leasing per la realizzazione (fornitura e posa in opera) di una copertura in legno lamellare di un area in zona F e di un impianto fotovoltaico, di tipo architettonicamente integrato, di potenza inferiore ai 200 Kwp (198,72) - Località San Zenone, Rossano Veneto (VI)” - C.I.G. 0427121764, NON SONO PERVENUTE OFFERTE. L’Esito della procedura di gara, in forma integrale, è pubblicato: all’Albo Pretorio e sito internet del Comune www.comune.rossano.vi.it, sul sito Internet della Regione Veneto www.rveneto.bandi.it. Trasmesso per la pubblicazione sulla G.U.C.E.: 2010/S 107-161681 e per estratto su G.U.R.I.. Rossano Veneto, li 08.06.2010 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Paolo ORSO
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SPECIALE TEXAS HOLD’EM
Riparte l’Italian Tour I big a San Marino Dopo una fortunata prima stagione torna in una nuova location il circuito di tornei dal vivo organizzato da Pokerstars.it ALESSANDRO RUTA
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I NUMERI
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Le tappe della prima stagione dell’Italian Poker Tour di Pokerstars.it, disputatesi a Sanremo, Venezia e Nova Gorica
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dLa location, San Marino, è nuova di pacca. Un luogo pressoché inesplorato per il poker (anche perché lì non esiste un vero casinò) ma che ora è diventato la sede della prima tappa della seconda stagione dell'Italian Poker Tour (Ipt), il circuito live griffato Pokerstars. Presso il Centro Congressi Kursaal, da domani fino al 21 giugno, si giocherà il main event da 2.200 euro di costo d'iscrizione. L'affluenza, come peraltro nella prima stagione, si preannuncia altissima nonostante le assenze di alcuni big
Il montepremi totale, in milioni di euro, raccolto nelle nove tappe della scorsa stagione dell’Italian Poker Tour
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Il record di iscritti a una tappa dell’Italian Poker Tour, quella vinta dall’ungherese Kwyasser
Curiosità, tra gli eventi di contorno a quello principale, il torneo con la «taglia» di cento euro sugli altri giocatori
NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO DEL POKER TORNEI ONLINE Prosegue la «Super Race» Una moto da favola con un euro Fino al 24 agosto va avanti senza sosta su Pokerstars.it l’iniziativa «Super Race», una serie di tornei che mette in palio come primo premio una moto Honda Cbr 1000 RR (nella foto sotto) e, tra le altre ricompense, quaranta posti per il main event dei prossimi campionati italiani di poker online (Icoop). Così, il dettaglio della «Super Race»: due tornei giornalieri, alle 19.12 e alle 21.12, dal costo d’iscrizione di 1 e 2 euro. Per i primi 27 classificati di questi tornei, un posto per la finale mensile, con in palio soldi veri: i migliori 100 di ogni finale mensile andranno alla grande finale della «Super Race», il 29 agosto, con in palio la moto. In più chi depositerà soldi su Pokerstars.it entro il 23 agosto si vedrà accreditare un posto per i freeroll della «Super Race», ogni giorno alle 17.12. Ogni giorno i primi 18 di questi freeroll andranno alla finale mensile.
I primi tre classificati dell’Ipt di Sanremo dello scorso anno: al centro il vincitore, l’ungherese Kwyasser
(ad esempio Dario Minieri), impegnati alle World Series di Las Vegas. Prestigio Riparte, così, il circuito di poker live più ricco d’Italia. Nella scorsa stagione, che prevedeva nove tappe, il montepremi totale è stato, infatti, di 6.2 milioni di euro. Un record, appunto. La cifra maggiore è stata registrata per l’Ipt di Sanremo vinto, a marzo, dall’ungherese Akos Kwyasser, che portò a casa anche 227 mila euro (su 488 iscritti, record fin qui dell’Italian Poker Tour). Un trionfo «straniero» in terra italica che era andato ad aggiungersi a quelli, in altre tappe, dell’inglese Matt Perrins e dello svedese Ramzi Jelassi. Nomi che, comunque, confermano il livello altissimo dell’Italian Tour: entrambi, infatti, sono tra i più forti giovani talenti al mondo. E non da meno gli altri vincito-
tri tornei: i cosiddetti «side events». Come quello da 1.100 euro di costo d’iscrizione (15 mila chips in dotazione e livelli da 45 minuti) e il torneo riservato alle donne: il «Ladies Event» da 170 euro con 8 mila chips in dotazione alle signore e livelli da 20 minuti.
ri delle altre tappe della prima stagione, la maggior parte delle quali disputate al casinò di Sanremo e di Venezia: ricordiamo Alessio Isaia (recentemente 12˚ alle World Series nella specialità Seven Card Stud) e Giannino «Kart» Salvatore, primo nella classifica generale «Master of Tournament», che gli ha garantito la sponsorizzazione per un anno da parte di Pokerstars al termine di un duello durato praticamente fino all’ultima mano dell’ultimo torneo. Programma Saranno, quindi giornate a tutto poker, già iniziate da due giorni con i satelliti di qualificazione da 250 euro. Oltre al main event (strutturato con 20 mila chips di stack in dotazione ad ogni giocatori e livelli di bui di 60 minuti per tutto il day 1 e, novità, di 75 minuti a partire dal Day2), sono in programma al-
Dario Minieri, 25 anni
Ipt Junior Ma questa stagione presenta altre due grandi novità: il torneo «bounty», innanzitutto, con una taglia su ogni giocatore da 100 euro (l’iscrizione costa 330), stack da 10 mila chips e livelli di trenta minuti. In pratica, se si elimina un avversario si guadagnano comunque soldi, anche in caso di mancato piazzamento a premio. Infine, il circuito parallelo «Ipt Junior», per tutti quelli che non se la sentono o non hanno la possibilità di spendere molto, un buy in limitato che non arriva alle cifre per chi è abituato ad alti costi d’iscrizione.
L’EVENTO SU INTERNET Cala il sipario sulle Scoop Trionfa uno studente 25enne Si è chiuso alle 9 di ieri mattina il main event della prima edizione italiana dello Spring Championship of Online Poker (Scoop), con un montepremi garantito di 500 mila euro, il più alto finora distribuito in un torneo online nel nostro Paese. A trionfare è stato Lorenzo Battaglia conosciuto su PokerStars.it con il nickname di «Batta85». Lorenzo è uno studente universitario che punta, però, innanzitutto a finire la facoltà di Giurisprudenza per poi diventare magistrato. «Stento ancora a credere a quello che è mi successo - ha detto dopo aver vinto 89.137 euro -. Non capita certo tutti i giorni la possibilità di essere al centro dell'attenzione vincendo una quantità enorme di denaro. Però una delle cose che più mi interessa in questo momento di estrema gioia è rimanere con i piedi per terra». Le Scoop, il più grande evento online dell’anno, era iniziato il 30 maggio e ha distribuito oltre due milioni tra gli oltre 130 mila giocatori che hanno preso parte ai tornei delle diverse varianti del poker: Texas hold’em, Omaha, Horse, Razz e 5-Card Draw.
IL ROMANO CONTINUA A DARE SPETTACOLO AI MONDIALI DI LAS VEGAS
Minieri show alle Wsop Dario ancora a premio, stavolta nel Seven Card Stud FABIO BIANCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dIl piatto piange ai tavoli verdi di Las Vegas. Le World Series di poker sono iniziate da due settimane e i premi degli italiani si contano sulle dita di un paio di mani, più o meno. Ci possiamo
consolare con i piazzamenti a premi di Max Pescatori e Alessio Isaia, big di casa nostra, ma soprattutto con Dario Minieri, che ha anche centrato un tavolo finale. Il Darietto nazionale è arrivato 22˚, su 358 partecipanti, all’evento numero 6: torneo shootout da 5 mila dollari di buy in. Ha portato a casa 16 mila dollari. E poi ha centrato l’8˚ posto (53 mila dollari) all’evento 15 di 7 Stud hi/low, specialità del poker americano simile alla vecchia telesina. In questa
variante la posta si divide tra punto alto (hi) e punto basso (low). Si può anche averli tutti e due nella stessa mano, per dire con una scala bassa. Dunque Minieri, dopo un anno tra sfortuna e poca forma, sta tornando il campione di sempre. Le World Series sono ancora lunghe e chissà che uno tra lui, Pescatori, Alioto o magari anche un talento che non ne ha ancora al polso, riescano a regalarci un altro braccialetto mondiale.
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VENDITORI E PROMOTORI Si precisa che tutte le inserzioni relative a ricerche di personale debbono intendersi riferite a personale sia maschile sia femminile, essendo vietata ai sensi dell’ art. 1 della legge 9/12/77 n.903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e quale che sia il settore o ramo di attività. L’inserzionista è impegnato ad osservare tale legge.
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Raffaele Bonanni Segretario Cisl Sono contento perché risolviamo tanti problemi e garantiamo la tenuta di Pomigliano e di tutte le fabbriche Fiat italiane
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Pierluigi Bersani Segretario Pd Adesso bisogna fare in modo, e lo dico al governo, che questa vicenda eccezionale non prenda il carattere di esemplarità
w Intercettazioni
CAMERA DOMANI AL VIA
5 DOMANDE 5 RISPOSTE
LA CRISI DELL’AUTO
Perché la Cgil di Pomigliano ha detto no alla Fiat?
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Il calo europeo Cala il mercato dell’auto nell’Ue: a maggio le immatricolazioni sono diminuite del 9,3% rispetto a maggio 2009
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È stata la Fiom, che è il sindacato dei soli metalmeccanici: l’azienda per rilanciare lo stabilimento chiede di rinunciare agli scioperi, ma c’è chi teme che l’obiettivo vero sia indebolire lo Statuto dei lavoratori GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Certi del no della Fiom, i sindacati metalmeccanici di Cisl, Uil e Ugl e quello autonomo della Fismic hanno firmato ieri l’intesa con la Fiat su Pomigliano d’Arco. Resta ancora la verifica del referendum, che si svolgerà tra una settimana, martedì 22 giugno. Il testo proposto dalla Fiat è stato integrato con un sedicesimo punto che istituisce una commissione paritetica – dove cioè saranno seduti insieme sindacalisti e manager dell’azienda – per decidere sulle sanzioni da comminare ai lavoratori che infrangessero le intese sottoscritte dalle parti.
1Quando si dice «infrazioni» si intende anche lo sciopero? O l’assenza per malattia?
Così sostiene la Fiom. A cui la Fiat non replica. Marchionne aveva anche spiegato che il testo preparato dall’azienda avrebbe dovuto essere sottoscritto da tutti i sindacati senza eccezione. In caso contrario, la fabbricazione della Panda sarebbe rimasta in Polonia. Voglio ricordare che è esattamente la richiesta che aveva presentato Air France quando aveva messo in tavola l’offerta per Alitalia (c’era ancora il governo Prodi agli sgoccioli): tra i punti irrinunciabili – quella volta cin-
GIANNI LETTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO
dal primo luglio i lavoratori dipendenti dovranno pagare
IL FATTO DEL GIORNO
HANNO DETTO
Renato Schifani Presidente Senato Non è più il tempo del no o della fuga: basta con i veti incrociati, lo stabilimento di Pomigliano non deve chiudere
Il sottosegretario Gianni Letta annuncia la proroga della fsospensione delle tasse per i terremotati d’Abruzzo. Ma
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que – c’era anche l’accordo di tutte le sigle senza eccezioni. Quella volta a far saltare tutto era stato Bonanni, cioè la Cisl. Stavolta è la Fiom.
2 La Fiom o la Cgil? Bella domanda. La Fiom sarebbe il sindacato metalmeccanici della Cgil. Ieri, in un’intervista a Roberto Mania di Repubblica, il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, alla domanda «Se ci sarà il referendum, la vittoria del sì è scontata: a quel punto la Fiom dovrà firmare?», ha risposto: «Deciderà la Fiom». Dopo aver confermato l’autonomia della sua articolazione sindacale, il segretario però non ha mancato di criticarla. Per esempio: «È mancato il rapporto tra la Cgil e la Fiom nella costruzione della soluzione». Domanda: la colpa è della Fiom? Risposta: «È un dato di fatto perché questa vicenda ha ricadute su vari settori, non solo sui lavoratori metalmeccanici».
3 E questo è vero? Sì. Non solo Mirafiori, come abbiamo scritto ieri, teme che da Pomigliano l’accordo si estenda anche agli altri stabilimenti Fiat. Ma il ministro del Lavoro Sacconi, in margine all’assemblea annuale di Confindustria dell’altro giorno, ha affermato
che Pomigliano farà scuola perché «dimostrerà che nei territori si possono raggiungere punti di incontro tra esigenze di competitività di impresa e quelle legate alla qualità e alla buona remunerazione del lavoro». Roberto Bagnoli, sul Corriere della Sera, ha spiegato che «l’obiettivo di Sacconi è quello di arrivare a deroghe sostanziali allo Statuto dei lavoratori in base ad accordi sul territorio e forme bilaterali. Un federalismo normativo che risponda alle esigenze produttive». La Marcegaglia, sabato scorso a Santa Margherita, ha ammesso che in Italia ci sono decine di aziende pronte a fare come la Fiat in Campania: investimenti in cambio di flessibilità in deroga allo statuto. È proprio a questo che la Fiom tenta di opporsi.
4 Qual è la soluzione? La Fiom contesta anche il referendum: tu non puoi chiedere ai lavoratori – dice – se vogliono perdere il lavoro o no, perché la risposta è scontata. Marchionne vuole che i sì al testo Fiat nel referendum 22 giugno siano una marea, che seppellisca il dissenso della Fiom. Ma la Fiom dice: non si possono mettere a referendum i princìpi su cui si basa la nostra convivenza sociale, su cui si basano i contratti e la Costituzione. Sulla Costituzione, forse, c’è una forzatura. Ma certo il pas-
so della Fiat è grosso in tutti i sensi: non s’era mai visto, in effetti, il ritorno in Italia di una lavorazione dislocata all’estero, e questo punto non può essere sottovalutato. Ed è sicuramente vero che Pomigliano può aprire la strada a una gigantesca revisione - nei fatti dei rapporti di lavoro.
5 Una via di mezzo? Non credo esista. Una risposta di Epifani nell’intervista di ieri è però illuminante. Alla domanda: userebbe anche lei, come la Fiom, la parola ricatto per definire la posizione di Marchionne, il segretario ha risposto: «Se si intende dire che la Fiat ha tirato troppo la corda, c’è una parte di verità. L’intera verità è che la Fiat ha integralmente la possibilità di decidere. È una situazione inedita nella quale il Lingotto ragiona come una multinazionale che non ha più niente da chiedere al governo italiano». Epifani, come Cgil, aveva già concesso i 18 turni e una disponibilità a discutere dell’assenteismo. Quest’ultima risposta rivela che la carta segreta, adesso come al tempo dell’Alitalia, è sempre la stessa: sperare che, all’ultimo momento, lo Stato, prendendo la forma del cavaliere bianco, intervenga per salvare capra e cavoli. Epifani forse ci crede davvero. A me pare improbabilissimo.
Il calo in Italia In Italia le auto consegnate il mese scorso sono state 163.700, in calo del 13,8% rispetto a maggio 2009
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Il calo della Fiat Fiat ha immatricolato a maggio, in Europa, 86.813 vetture. Nel maggio 2009 erano state 111.475 (-22%)
scontro nel Pdl Osce: «L’Italia rinunci al ddl»
Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia alla Camera dDomani inizia in commissione Giustizia alla Camera la discussione sul ddl intercettazioni, dopo l’ok del Senato. Il presidente della commissione, Giulia Bongiorno, che farà da relatrice, precisa però che «cominciare prima non significhi far presto». Al coro del no si è unita pure l’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) che chiede al governo italiano di rinunciare al disegno di legge o di modificarlo in sintonia con gli standard internazionali sulla libertà d’espressione. «La legge potrebbe seriamente ostacolare il giornalismo investigativo in Italia», ha detto Dunja Mijatovic, responsabile dell’Osce per la libertà dei media.
Scontro Nel Pdl, è forte la contrapposizione con il gruppo di Fini, dopo che il presidente della Camera ha detto che a Montecitorio va discussa prima la manovra. Carmelo Briguglio ipotizza uno scontro istituzionale col Capo dello Stato, nel caso in cui il ddl non venga modificato: «Uno scenario di guerra, che nelle intenzioni degli strateghi che l’hanno pensato, porterebbe al redde rationem delle elezioni anticipate». Ragionamenti bollati come «risibili e inappropriati» dal ministro Sandro Bondi. Silvio Berlusconi, che ha convocato per oggi il vertice del Pdl, mobilita i suoi parlamentari, nell’ipotesi di una discussione delle intercettazioni ad agosto. «Vi sottolineo l’importanza e la delicatezza dei provvedimenti all’esame della Camera da oggi alla conclusione della sessione estiva, che potrebbe prorogarsi fino alla prima settimana di agosto», scrive Fabrizio Cicchitto in una lettera inviata ai deputati.
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ALTRI MONDI
È morto a 74 anni, a Belgrado, l’attore Bekim Fehmiu, fdiventato famoso in Italia per aver interpretato Ulisse nell’Odissea, in tv negli Anni ’60. Forse si è suicidato
DIGITALE TERRESTRE I CONTRIBUTI, CONCESSI AGLI ITALIANI NEL 2004, DEVONO ESSERE RESTITUITI
L’Ue: «Aiuti di Stato i soldi per i decoder» Respinto il ricorso di Mediaset: «Così c’è un vantaggio sulle tv satellitari» dL’Unione europea boccia i contributi concessi dall’Italia per il decoder del digitale terrestre perché si tratta di «aiuti di Stato». La decisione è stata presa ieri dalla Corte di giustizia dell’Ue, che ha respinto un ricorso di Mediaset. La tv di Berlusconi chiedeva l’annullamento della decisione della Commissione europea che im-
poneva all’Italia di procedere al recupero, nei confronti dei beneficiari, dell’aiuto concesso nel 2004 e dei relativi interessi: «Il contributo per l’acquisto o la locazione di decoder digitali terrestri — si legge nella sentenza di primo grado — costituisce un aiuto di Stato e deve essere recuperato. La misura non è neutra dal punto di vista tecnologico e attribuisce alle emittenti digitali terrestri un vantaggio indiretto a danno delle emittenti satellitari».
(«Noi approviamo i sussidi ma solo se non favoriscono un gruppo di operatori rispetto ad altri e se rispondono al requisito della neutralità tecnologica», ha detto la portavoce del Commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia), ma non da Mediaset, che ha annunciato l’impugnazione della sentenza: «I contributi pubblici ai decoder per il digitale terrestre — spiega il gruppo di Cologno Monzese — sono stati erogati ai consumatori e non ai broadcaster che trasmettono in digitale terrestre: pertanto Mediaset non ne ha tratto alcun vantaggio».
Appello La decisione della Corte è stata accolta con favore dalla Commissione europea
Regioni: «Manovra incostituzionale» I governatori all’attacco contro i tagli di Tremonti Formigoni: «Grave che non ci sia stato confronto» MARCO IARIA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dSuperando l’appartenenza politica, i governatori di destra e sinistra parlano un’unica lingua, quella del dissenso alla manovra economica lacrime e sangue del governo, che prevede forti tagli per gli enti locali. «Una manovra — si legge nel documento approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni — costruita dal governo senza condivisione né sulle misure né sull’entità del taglio». La sforbiciata di 4 miliardi nel 2011 e 4,5 dal 2012 «cancella quasi tutti i trasferimenti per funzioni regionali». Renata Polverini e Roberto Formigoni alla Conferenza delle Regioni ANSA
Soldi e funzioni Sul piede di guerra, Roberto Formigoni (Pdl), presidente della Lombardia, che se la prende con la sua stessa coalizione. «Alle Regioni vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice con quanto disposto dalla Corte Costituzionale. C’è dunque un rischio di incostituzionalità della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio». E anche sul metodo
Formigoni bacchetta il governo. Il fatto che la manovra sia stata varata con un decreto, senza passare dalla Conferenza Unificata (Stato ed enti locali assieme), è «un pessimo, pessimo, segnale in direzione del federalismo». Secondo il governatore lombardo, tra l’altro, saranno a rischio un terzo dei treni e del personale ferroviario, vista la riduzione del contributo per il trasporto pubblico locale. Più morbida la linea del leghista Roberto Cota, presidente del Piemonte:
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2 24 83
TORINO
51 35 32 25 45
8
VENEZIA
32
NAZIONALE
24 71 44 65 27
4 77 23 47
ESTRAZIONI DEL 15 GIUGNO
La combinazione vincente: 48 54 64 75 79 87 (Jolly: 27; SuperStar: 35) Nessun vincitore con punti 6 (il jackpot presunto è di e 87.000.000) Nessun vincitore con punti 5+ Ai 4 vincitori con punti 5 e 120.201,64 Ai 1.140 vincitori con punti 4 e 421,76 Ai 43.270 vincitori con punti 3 e 22,22 QUOTE SUPERSTAR: Nessun vincitore con punti 5 Ai 4 vincitori con punti 4 e 42.176 Ai 252 vincitori con punti 3 e 2.222 Ai 3527 vincitori con punti 2 e 100 Ai 23.555 vincitori con punti 1 e 10 Ai 56.876 vincitori con punti 0 e 5 Montepremi di concorso: e 3.205.377,08
10 E LOTTO La combinazione vincente: 4 8 13 16 17 23 28 32 35 36 38 41 46 47 51 55 68 70 87 90
BEKIM FEHMIU ATTORE
«Condivido l’impostazione della manovra, ma bisogna trovare il modo di evitare di penalizzare le Regioni virtuose».
IN CELLA SCHIAVONE JR
Colpo ai Casalesi Arrestato il figlio di «Sandokan» Un nuovo colpo alla camorra: ieri all’alba è stato arrestato a Casal di Principe (Ce) Nicola Schiavone (nella foto Ansa), 32 anni, figlio di Francesco «Sandokan», il capo dei Casalesi, in cella in regime di 41 bis. Schiavone jr, ritenuto il reggente del clan, è stato trovato in una villa bunker con sistema di videosorveglianza esterno (che non gli è però servito) e sala di pittura, ed è accusato di triplice omicidio: avrebbe ordinato l’assassinio di Francesco Buonanno, Modestino Minutolo e Giovan Battista Papa, ammazzati nel maggio 2009 per uno sgarro ai danni del clan, e da giugno aveva fatto perdere le sue tracce. «La cattura di Nicola Schiavone rappresenta un duro colpo, anche psicologico, inferto dallo Stato all’intera organizzazione camorristica», ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Il questore di Caserta, Guido Longo: «Abbiamo colpito il cuore dei Casalesi».
Bruxelles Il governo si consola con la promozione dell’Unione europea, secondo cui il provvedimento contiene «misure adeguate» per il rientro del deficit sotto il 3% del Pil in 2 anni, a patto di attuare pienamente il piano di tagli alla spesa pubblica e di «affrontare la possibile caduta delle entrate fiscali».
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NOTIZIE TASCABILI
ORA LA BP SI RIVOLGE A COSTNER LEGÒ BERLUSCONI ALLE STRAGI DI MAFIA
Niente programma di protezione per Spatuzza: ha parlato tardi
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Il petrolio nel Golfo del Messico La Bp chiede aiuto a Kevin Costner. A due mesi dall’incidente alla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico, gli esperti della multinazionale hanno fatto un ordinativo di 32 «centrifughe del mare», vendute dall’attore e ritenute tra gli strumenti migliori per ripulire le acque dal greggio. Costner ha speso 20 milioni per mettere a punto questi macchinari
Gaspare Spatuzza, il boss che al processo Dell’Utri tirò in ballo Berlusconi nelle stragi mafiose del ’93, non è stato ammesso al programma di protezione. Il Viminale ha respinto la proposta delle procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo: il pentito cominciò a parlare oltre il limite dei 180 giorni da quando si rese disponibile.
L’APPALTO DELLA SCUOLA MARESCIALLI
Inchiesta G8 trasferita da Firenze Verdini e Balducci indagati a Roma Dopo il trasferimento nella capitale dell’inchiesta sugli appalti per la scuola marescialli di Firenze, la procura di Roma ha aperto un fascicolo con 7 indagati. Nel registro ci sono il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, e l’ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci. «Un atto dovuto», dicono i magistrati.
PER I 13 MORTI DELL’IRLANDA DEL NORD
Strage Bloody Sunday Cameron chiede scusa
Il governo britannico chiede scusa per il Bloody Sunday, la tragedia del 20 gennaio ’72 a Derry (Irlanda del Nord), dove i militari uccisero 13 partecipanti a una manifestazione cattolica. Il premier David Cameron ha detto: «Ciò che successe è stato ingiusto e ingiustificabile». L’inchiesta ha stabilito che nessuna vittima rappresentava una minaccia. «D’ora in poi possiamo proclamare al mondo intero che i morti e i feriti del Bloody Sunday erano innocenti», il commento delle famiglie delle vittime, che hanno festeggiato dopo la pubblicazione del rapporto (nella foto Reuters).
MA SERVE LA LEGGE SULLA CONCORRENZA
Libertà d’impresa: sì dell’Antitrust «Ben venga la riforma del governo» «Ben venga» una riforma sulla libertà d’impresa. Il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, nella sua relazione annuale, dà il via libera al progetto di modifica degli articoli 41 e 118 della Costituzione, con cui il governo vuole dare una spinta all’economia. Ma serve subito — precisa l’Authority — «la legge sulla concorrenza».
PRESUNTE VIOLENZE AI DANNI DI BAMBINI
Abusi a Rignano, nuovo filone Indagata una donna bosniaca Nuovo filone dell’inchiesta sui presunti abusi sessuali nella scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio (Roma). Una donna bosniaca risulta indagata, secondo il settimanale Oggi, dopo che è stata individuata la sua abitazione come uno dei possibili luoghi delle violenze sui bambini. Ma la donna, già interrogata, è adesso irreperibile.
MA NON FURONO TROVATI RISCONTRI
L’Fbi indagò su festini a New York con i Kennedy, Sinatra e Marilyn Nel ’65 l’Fbi indagò, senza riscontri, su possibili festini avvenuti in un appartamento di New York, con la partecipazione dei tre fratelli Kennedy, Frank Sinatra, Marilyn Monroe e altri. L’episodio è citato nel dossier Fbi su Ted Kennedy, morto l’anno scorso. Si fa riferimento pure al tentativo della mafia di ricattare Bob e lo stesso Ted.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
lancia la rivoluzione 3D: ieri, a Los Angeles, fNintendo è stata presentata la console portatile 3DS, che fa
Mentana verso il telegiornale di La7
dDoveva andare a Sky, oppure ritornare in Rai. E invece, secondo le ultimissime indiscrezioni, finirà a La7. Enrico Mentana, a 16 mesi dall’addio al Tg5, quando si dimise perché la notte della morte di Eluana Englaro Mediaset mandò in onda il Grande Fratello senza garantire uno spazio di approfondimento sulla vicenda della ragazza rimasta per
anni in coma, potrebbe avere trovato una nuova collocazione televisiva, dopo l’esperienza su Corriere.it (con Mentana Condicio) per le elezioni regionali di marzo. Secondo il sito Dagospia, avrebbe già firmato per prendere il posto di Antonello Piroso al tg di La7, anche se l’ex conduttore di Matrix ha smentito: «Non c’è nessuna firma». Il Comitato di redazione della testata giornalistica non ha ricevuto comunicazioni. E nessuna parola è arrivata dall’Azienda, perché «La7 non commenta le indiscrezioni». Commenti Anche se manca l’ufficialità del cambio di direzio-
Enrico Mentana, 55 anni RCS
I segreti di Diabolik? Ora ce li racconta lui Il celebre fumetto ha «scritto» un’autobiografia dove dice: «Sono un criminale, ma a modo mio» CARLO ANGIONI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dIl re del terrore si trasforma in scrittore. E si confessa. Diabolik, il ladro mascherato più famoso dei fumetti (è ancora oggi il più venduto in Italia, dopo Tex e Dylan Dog), «debutta» con un’insolita autobiografia (Io sono Diabolik, in libreria da ieri per Mondadori), che racconta molti segreti della sua fortunata carriera criminale, cominciata il 1˚ novembre 1962. L’antieroe per eccellenza del mondo dei comics, creato dalle sorelle della Milano bene Angela e Luciana Giussani (fondatrici della casa editrice Astorina) e modellato sul viso dell’attore americano Robert Taylor, parla della sua difficile infanzia, dell’amore con Eva Kant, delle sfide continue con l’ispettore Ginko (il nemico per eccellenza), e dell’amatissima Jaguar E-Type nera.
Definizione «Non ho difficoltà a dire che sono un ladro e quando serve un assassino, che vivo fuo-
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48 gli anni del ladro mascherato Il primo numero di Diabolik, dal titolo «Il re del terrore», è uscito il 1˚ novembre 1962: il fumetto è stato creato a Milano dalle sorelle Giussani
ne, però, sono comunque arrivati i primi auguri. «Complimenti vivissimi a La7 e alla dirigenza del gruppo per la scelta di Enrico Mentana», ha detto Luca Barbareschi, deputato Pdl, vice Presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni e anche volto dell’emittente di Telecom Italia. «Enrico Mentana — sostiene Beppe Giulietti, il portavoce dell’associazione «Articolo 21» — ha dimostrato nel corso della sua vita professionale di realizzare giornali aperti, plurali, rispettosi di ogni espressione culturale e anche particolarmente attenti a temi molte volte cancellati dai media». ri da ogni legge, che sono un criminale. Anche se il termine in sé non mi piace: criminale è chi viola la legge in maniera miope, per ottenere un risultato immediato. Io non accetto etichette così banali: io sono Diabolik. E basta». Così, nelle prime righe della preziosa autobiografia (anticipata da 14 pagine di fumetti inediti disegnati da Giuseppe Palumbo), il 48enne ladro si definisce. Poi, ecco tutti gli altri «segreti». A partire dalle difficili origini: «Sono stato fortunosamente recuperato dalla scialuppa di salvataggio di una nave, affondata probabilmente al largo di una piccola isola nell’Oceano Orientale. Sono cresciuto laggiù, in mezzo a uno strano gruppo di uomini di nazionalità ed esperienze diverse (...) con un solo elemento in comune: la scelta di dedicarsi al crimine». Musa C’è anche la bella Eva Kant, ovviamente. Lei, disegnata a somiglianza di un’amica delle sorelle Giussani, è la musa del criminale: «Non metto mai in dubbio l’amore di Eva per me — «scrive» Diabolik —, mi chiedo però quale sia stata la scintilla dei suoi sentimenti per me. A volte penso che siano scaturiti dal desiderio di fuggire dalla sua realtà». E il nemico Ginko, poliziotto un po’ sfigato? E la mitica Jaguar? Ecco che cosa dice il ladro: «Lo ammetto. Se non ci fosse Ginko, le mie sfide avrebbero molto meno gusto. Sfuggirgli fa parte del gioco. Perché se lui non esistesse, io non sarei più Diabolik». E sull’auto: «C’è una componente sentimentale, è una fedele compagna da cui non intendo separarmi». Buono a sapersi.
ha detto SU DI SÉ
Sono un ladro e quando serve un assassino, che vive fuori da ogni legge. Io sono Diabolik. E basta
SU EVA KANT Non metto in dubbio l’amore di Eva per me. Il nostro rapporto è paritario, siamo compagni, amanti e soci
SULL’ISPETTORE GINKO Lo ammetto. Se non ci fosse Ginko, le mie sfide avrebbero molto meno gusto. Sfuggirgli fa parte del gioco
3DS NINTENDO LA NUOVA CONSOLE IN 3D
vedere immagini in tre dimensioni senza gli occhialini
INDISCREZIONE PRENDEREBBE IL POSTO DI PIROSO. IL CDR DELLA TV: «A NOI NESSUNA COMUNICAZIONE»
Il giornalista lasciò il Tg5 dopo il caso di Eluana: «Ancora non ho firmato»
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Quattordici pagine di tavole inedite «Io sono Diabolik», l’autobiografia del ladro con la calzamaglia scura creato nel 1962 dalle sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani, è da ieri nelle librerie per Mondadori (184 pagine, 15 euro): la particolarità del libro è che soltanto le prime 14 pagine sono a fumetti; nelle tavole inedite, Diabolik ed Eva Kant si trovano in difficoltà ma vengono aiutati da una giovane giornalista
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LE ALTRE STELLE
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Gene Gnocchi Il comico torna la domenica, su Rai Tre, con il «Gene Gnocchi Show»
A MILANO ECCO I NUOVI PALINSESTI
La Rai si presenta Fazio polemico Dubbio Ventura Resta incerto lo spettacolo con Saviano, la «Simo» più lontana dall’Isola. La Lotteria va a Conti
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Belen La showgirl argentina avrà uno show comico su Rai Due, «Terminator», il lunedì
Simona Ventura: fa l’Isola dei Famosi dal 2003 ANSA FRANCESCO VELLUZZI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dLa Rai sceglie il Castello Sforzesco per
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Alex Zanardi L’ex pilota debutta in tv, su Rai Tre, con «Ritorno al futuro»
presentare i palinsesti autunnali all’insegna delle continuità. C’è il mondo. Ecco le novità: Lorella Cuccarini a Domenica in con Giletti che raddoppia l’Arena; Mara Venier con Sposini a La vita in diretta, Fabrizio Frizzi promosso al sabato sera con Soliti ignoti, Elisa Isoardi a Linea verde. Pippo Baudo su Rai Tre con una serata tutta sua, nella stessa rete debutto da conduttore per il pilota Alex Zanardi, al sabato con Ritorno al futuro. Torna pure Gene Gnocchi, la domenica (fino a maggio ha fatto «Gnok Calcio Show» su Sky), con Gene Gnocchi Show. E poi l’accoppiata Fazio-Saviano. Dubbi Proprio Vieni via con me è uno dei grandi dubbi sui quali Fabio Fazio ieri sera ha polemizzato: «Dovrebbero essere 4 puntate in prima serata, di 2 ore e 15’. Io e Roberto stiamo già lavorando. Ma sento che potrebbero non essere consecutive e messe o quando c’è o non c’è la Champions. Un programma in cui credi ha bisogno di continuità». Restano i dubbi su Michele Santoro e Serena Dandini e pure sulla conduzione dell’Isola dei Famosi che Simona Ventura (conduttrice ieri sera con Francesco Facchinetti) sarebbe intenzionata a lasciare in cambio di sei prime serate in primavera. Il gossip sul Festival di Sanremo alimenta strane teorie: si parla della coppia De Sica-Belen Rodriguez, il direttore Mazzi dice che se ne parlerà a ottobre. Comunque, la showgirl avrà un programma comico su Rai Due, Terminator, dopo X Factor il lunedì, ma è certo che dal Festival starà fuori Carlo Conti che rifarà I migliori anni, ma abbinato alla Lotteria Italia. La musica domina: Ti lascio una canzone della Clerici va al mercoledì. E poi tanta fiction: anche due sportive Tiberio Mitri con Luca Argentero e Il bandito e il campione con Beppe Fiorello.
ISPIRÒ DE ANDRÉ MORTA A 88 ANNI
Addio a «Bocca di Rosa» Ma c’è chi dubita: non era lei È morta «Bocca di rosa», aveva 88 anni e i giornali di Genova ieri hanno pubblicato il più classico dei necrologi: «È serenamente mancata all’affetto dei suoi cari Liliana Tassio». Liliana, detta Lilli, secondo la voce dei più, era la donna che ispirò Fabrizio De André (nella foto) per la celebre canzone, era lei che «metteva l’amore sopra ogni cosa» o la «graziosa» di Via del Campo. Una donna di malinconica bellezza, la cui storia è entrata tra i classici della canzone d’autore. Liliana è deceduta all’ospedale Villa Scassi. Dori Ghezzi (moglie di De André) e Paolo Villaggio hanno espresso dubbi. «Sono moltissime le persone che mitizzano il proprio passato» ha detto Villaggio, ma a dar forza al giallo, un quotidiano ha rispolverato un’intervista a De André: «È un fatto vero, un episodio accaduto a me personalmente nel 1962 a Genova».
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZALOOK
fAlla Fortezza da Basso prosegue fino
Allegri A-tech Giacchino impermeabile in tessuto tecnico
a venerdì la 78ª edizione del Pitti Uomo
Alviero Martini 1 Classe Trolley rigido con stampato mappa
È già pronta la valigia dell’estate 2011 Dal classico allo sportivo: ecco i capi premiati oggi a Firenze con la Coppa di Gazzalook
Colmar Golf Polo realizzata con filati naturali
Everlast Felpa per l’anniversario dei 100 anni
Falconeri Polo a nido d’ape con profili a contrasto
Fred Mello Giubbino in pelle con profili in maglia
Alberto Guardiani Sneakers argento con profili blu
Diadora Sport Scarpa trattata vintage
Dolomite Pantaloni in cotone con laccetti in vita
tivo numero uno, al Pitti Uomo di Firenze, la fiera più importante della moda maschile che è iniziata ieri e che finisce venerdì alla Fortezza da Basso, è andare a caccia di novità. E, malgrado il gran caldo sia già iniziato e le valigie per le vacanze siano belle e pronte, gli stilisti hanno già decretato le tendenze per l’estate 2011. Così, mentre gli addetti ai lavori cercano di capire — passeggiando nel labirinto della Fortezza da Basso — se tornerà di
moda il bermuda o il pantalone lungo, se le infradito saranno ancora vietate o se si faranno vive le oramai dimenticate espadrillas, noi della Gazzetta dello Sport abbiamo premiato i marchi più originali, scegliendoli tra 200 capi di abbigliamento e accessori. Adatti non solo per vacanzieri, ma anche per chi resta in città. Eccoli qui, i top 20, che oggi, alle 12.30, riceveranno il premio Gazzalook, nell’Igloo della Gazzetta dello Sport, lo spazio
rosa del nostro giornale all’interno della fiera (nella foto accanto al titolo). Li abbiamo divisi in quattro stili: per creare un guardaroba perfetto.
bollenti. Guardano al futuro le sneakers argentate di Alberto Guardiani ispirate allo sbarco sulla luna, che evocano i tessuti delle tute aerospaziali: la collezione («Space Walk») è interamente dedicata al cinquantesimo anniversario dell’impresa di Yuri Gagarin. Per i patiti del golf, invece, il marchio Colmar si è inventato una polo fatta di un tessuto ricavato dalla lavorazione di minerali: impossibile sudare. Infine, originali le scarpe «vissute» e «consuma-
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANIA ANGELINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
FIRENZE dNel paese dei balocchi per i patiti della moda, non si sta fermi un attimo. A dir la verità, passando da uno stand all’altro (chi li fa tutti ne visita più di mille) c’è anche chi combatte l’afa gustandosi una granita o una sangria, riposandosi sotto gli ombrelloni, su comode sedute di paglia. Ma l’obiet-
Hi-tech C’è il giacchino in tessuto tecnico di Allegri A-tech, ideale per chi va in scooter. Perché l’abbiamo scelto? L’hanno definito un capo furbo: è leggero e impermeabile. Altro must super tecnologico, il giubbino Piquadro, trasparente, che protegge bene dalle temperature
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
Gant Camicia a quadretti dai colori accesi
Herno Giacca in cotone effetto camicia
MCS Marlboro Classics Classica giacca in cotone misto lino
Marina Yachting 1972 Felpa con alamari in corda e legno
Museum Giaccone con stampa mimetica
Sundek Costume da surf con bandiera giapponese
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Ecco il trofeo che viene consegnato ai 20 vincitori del Premio Gazzalook 2010
Santoni Scarpe in pelle con targhetta personalizzabile
Lotto Leggenda Scarpe in tessuto camouflage
Piquadro Leggerissimo giacchino double face
te» dal tempo di Diadora, realizzate con pigmenti ecologici che si possono mettere in lavatrice all’infinito senza che si rovinino.
può scegliere le scarpe Santoni in pelle con le iniziali personalizzate incise: la targhetta la mandano a casa, per posta. Completa il set, il trolley di Alviero Martini 1ª Classe, con l’inconfondibile mappa della terra disegnata: ideale per i giramondo.
Classico I tipi più tradizionalisti apprezzeranno invece la sahariana di Mcs Marlboro Classics, il giubbino di Fred Mello in pelle con profili in maglia, la giacca in cotone effetto camicia di Herno e la classicissima polo Falconeri. Chi vuole sempre distinguersi, invece,
Sportivo È la volta ora di accontentare i gusti di chi veste in modo più informale. Costume da surfista Sundek per tipi da spiaggia e le nuove Vibram Fi-
Sebago Scarpe effetto usato rivisitazione anni 80 vefingers (una delle migliori invenzioni del 2007 secondo Time), per chi vuole provare il piacere di camminare come a piedi nudi. Per questo le nuove scarpe in gomma prendono il nome da Abebe Bikila, il famoso maratoneta etiope che vinse l’Olimpiade di Roma nel 1960, correndo scalzo. Il pantalone Dolomite ispirato ai guerrieri indiani, poi, è un passepartout, così come le scarpe Sebago, con un particolare risultato vintage. Everlast, invece, pro-
pone la felpa per l’anniversario dei 100 anni dell’azienda, mentre Marina Yachting celebra il marchio con una felpa per veri uomini di mare. Sempre per appassionati di nautica e affini, c’è anche la camicia a quadretti della collezione Yacht Club di Gant. Militare Museum, infine rispolvera le divise militari e presenta un giaccone stampato. Perfetto da abbinare con le scarpe Lotto, con effetto mimetico.
Abbiamo scelto i più originali tra 200 capi e accessori, adatti non solo alla vacanza ma anche a chi resta in città
Vibram Futuristiche scarpe in gomma con le dita
.it SUL SITO IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE Su gazzetta.it i video del Pitti Uomo a Firenze: la premiazione dei marchi scelti da Gazzalook e le interviste agli sportivi presenti alla fiera
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Porto Franco
LETTERE
dite la vostra INDIRIZZO Via Solferino 28, 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17. Email: portofranco@rcs.it
A cura di Franco Arturi
E gli inglesi che s’incazzano
La Nazionale farà strada. Anzi, proprio per niente L'Italia meritava di vincere, ha tenuto benissimo a centrocampo. Pensavo ad un’Italia flaccida e molle e invece la partita col Paraguay è un preludio di un campionato che sarà avvincente. Se ci cacceranno fuori, al massimo avverrà ai rigori; di sicuro l'Italia non è una squadra che si batte facilmente. Speriamo che incontri gli Usa e possa fare una goleada: me lo auguro di cuore perché sono americano.
l’esordio azzurro: ciascuno ritrova le sue convinzioni in quella trama. Resto dell’opinione che i dati positivi superino quelli negativi. Tanto per cominciare non era affatto certo che avevamo una squadra plausibile: ricambio difficile, veterani col fiatone in campionato, modulo pieno di incertezze, qualità media non eccelsa. Aggiungo un banale «esame-finestra»: quanti italiani, prima della partita di lunedì sera, avrebbero riconosciuto per strada gente come Pepe (nella foto AFP), Criscito o Maggio? Non rispondete con troppa fretta. Ecco, nell’impasto di Lippi ci sono anche giocatori piuttosto inesperti in campo internazionale. E ce ne sono più di quanto sembrava un paio di mesi fa: anche questo lo interpretiamo come un
Giovanni Arena
Ecco la nostra amata Nazionale che stecca il primo appuntamento mondiale. Contro il Paraguay onestamente abbiamo fatto un po’ pena: tanta volontà, poche occasioni nitide. Mi sa che non andremo molto avanti così: se passiamo dagli ottavi di finale ai quarti è già assai. Pier Paolo Perrotta Mi aspettavo entrambe queste reazioni-tipo dopo
IL TEMPO
segnale confortante. Oggettivamente sul campo siamo stati nel complesso superiori ad avversari che sono tutt’altro che sprovveduti e abbiamo giocato quasi sempre in attacco. Gli azzurri sono stati capaci di reagire in una situazione ambientale difficile. Credo che la gente abbia apprezzato, in maggioranza, anche se prevale una generale sospensione di giudizio: ok, cuore e convinzione ci sono, ma sul piano tecnico dobbiamo crescere. Non so se la posizione di Marchisio sia la migliore: ne dubito. E penso che il talento di Di Natale debba fruttare fin dal primo minuto. Però, dopo il primo turno, siamo perfettamente in linea, nonostante i corvi. Non è poco.
Meriti dell’Italia a parte, voglio segnalare i commentatori della BBC inglese - l'irritante Alan Hansen su tutti - che durante la nostra prima partita hanno continuato a definirci speculari e difensivi anche se era chiaro che stavamo dominando. Non facevano altro che deriderci; non hanno segnalato il fatto che il Paraguay è andato al tiro una volta soltanto e si sono dimenticati di notare che il fallo da cui nasce il gol dei sudamericani è inesistente. Tra ghigni e commentini acidi, poi, a fine partita ci hanno messo in croce e filosofeggiato sul fatto che non siamo in alcun modo candidati credibili alla vittoria finale. Che partita stavano guardando? Perché ci odiano così tanto? Il modo migliore per ritrovare il tifo è di venirsi a vedere il mondiale in Inghilterra. L’antipatia che nutrono per noi gli inglesi è un elisir potentissimo che moltiplica la nostra voglia di Italia, comunque e dovunque. Bisognerebbe poi dire a quelli Radio Padania che se vogliono tifare contro vengano a mettere su baracca a Londra. Si accorgerebbero presto che per i sudditi di Sua Maestà non c'è differenza tra un calabrese e un valdostano. Calcisticamente, ci disprezzano tutti in uguale misura. Ludovico Taliani
Non ho naturalmente ascoltato quella telecronaca e mi fido di ciò che lei riporta. Lo snobismo calcistico è purtroppo molto dif-
fuso, soprattutto in Spagna e in Inghilterra (ma anche in Germania non scherzano). Spesso porta a negare l’evidenza e diventa spettacolo di comicità. Sappiamo tutti che la loro nazionale negli ultimi 40 anni è un pigmeo al confronto della nostra. E che c’è voluto l’italianissimo Fabio Capello per darle una parvenza di serietà. Fingono di dimenticarselo. Ma essere «anti» fa audience, quindi insistono. Ad essere sinceri la stessa vena caustica viene impiegata dai media inglesi anche quando parlano dei loro eroi, seppelliti di ingiurie ad ogni caduta. Anche noi, riconosciamolo, qualche volta ci lasciamo andare ai più biechi luoghi comuni sui nostri amici europei. Sono giochi un po’ cretini.
Se i campioni battono cassa Le richieste economiche al rialzo dei calciatori nei confronti delle società di appartenenza lasciano spesso un sentimento di fastidio tra i tifosi e di generale indignazione tra gli altri. Dati alla mano, però, fesso è chi non cura i propri interessi. Prendiamo il caso dell’Inter. L'argentino Milito, dopo un' esaltante stagione, chiede un adeguamento al contratto di 3 milioni di euro annui. Lo stesso stipendio del fedelissimo Cambiasso, professionista esemplare e atleta di grande rendimento. Lui non ha mai fatto questioni economiche. Infatti, in casa nerazzurra, guadagnano di più, tra gli altri, Mancini e Suazo. Altro centrocampista-«bandiera» è il romanista De Rossi che ha giurato fedeltà eterna alla Roma. Anche lui è atleta esemplare e poco incline a elemosinare contratti più favorevoli. Guadagna 3,6 milioni di euro annui. Tra i centrocampisti in giro per l'Italia c'è Flamini che percepisce 4 milioni annui, circa 600 milioni in più di Poulsen. Gente che vale sul mercato un terzo del romanista.
In italiano è meglio «La BBC vuole silenziare le vuvuzelas»? Attenzione, magari vuole «zittire» le vuvuzelas. Abbiamo anche noi in italiano il nostro verbo, tra l'altro anche molto allitterativo. Almeno voi giornalisti potreste evitare questi calchi terribili e spesso inutili. Capisco quando si cerca un gioco di parole o una qualche figura retorica per attirare l'attenzione con un particolare titolo, ma accidenti se esiste il verbo italiano, che bisogno c'è di creare inventarsi un calco che nemmeno esiste, solo per la pigrizia di cercare l'equivalente italiano?
Enrico Caminiti (Lauria, PZ)
Certo: del resto i contratti sono figli di situazioni economiche particolari, diverse di anno in anno. In un contesto di libero mercato, lei ha ragione in pieno. Sta poi ai club e al movimento nel suo complesso fare argine ai superingaggi.
Luca Granuzzo (Sommacampagna, VR)
Grazie, accettiamo volentieri la lezione.
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a cura del Col. Giuliacci
LEGENDA
Oggi
Domani
Il Sole oggi
In Europa
Milano
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17 26 Rovesci
Aosta 16 21
Coperto
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Genova
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Firenze
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Madrid
Istanbul
Nuova
Primo quarto
11 Luglio
19 Giugno
Ultimo quarto
Roma Lisbona
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Reggio Calabria
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LA GAZZETTA DELLO SPORT
59 R
TV E RADIO I FILM DI STASERA
Austin Powers in... Burn after reading
Colpevole d’omicidio Ballare per un...
Cambio di gioco
Complici del...
sDi J. Roach, con M. Myers (Usa,
sDi E. e J. Coen, con G. Clooney
sDi M. Caton-Jones, con R. De
sDi D. Grant, con M. Winstead
sDi A. Fickman, con The Rock
sDi S. Incerti, con A. Boni (Ita,
COMMEDIA Italia 1, alle 0.20
COMMEDIA Premium Cinema, alle 21
THRILLER Premium Energy, alle 21
DRAMMATICO SkC Family, alle 21
COMMEDIA Sky Cinema Hits, alle 21.15
DRAMMATICO Sky Cinema 1, alle 22.50
2002) Il dottor Male e il suo complice Mini-Me sono evasi da una prigione di massima sicurezza...
(Usa, 2008) Ozzie Cox viene licenziato dalla Cia per colpa dell’alcol e decide di vendicarsi...
Niro (Usa, 2002) Il detective LaMarca è figlio di un assassino condannato per infanticidio...
(Usa, 2008) Lauryn è una ragazza dell’Indiana che ha deciso di andare a Chicago per ballare...
(Usa, 2007) La stella di football Joe Kingman ha successo, soldi, donne. Qualcosa, però, cambia
2009) Maurizio Gallo è un giornalista sportivo che nel 1978 va in Argentina per il Mondiale...
RADIO
IN CHIARO RAIUNO
RAIDUE
RAITRE
TG1 - TG PARLAMENTO LINEA VERDE VERDETTO FINALE TG 1 LA SIGNORA IN GIALLO TG1 - TG1 ECONOMIA DON MATTEO 4 RACCONTAMI TG PARLAMENTO - TG1 MONDIALE RAI SPRINT L' EREDITÀ TELEGIORNALE RAI SPORT - MONDIALI CALCIO: SUDAFRICA - URUGUAY 22.50 TG 1 23.05 NOTTI MONDIALI 1.40 SOTTOVOCE 2.10 MAGAZZINI EINSTEIN 2.40 RAINOTTE
CARTOON FLAKES GRAZIE DEI FIORI TG2 MATTINA THE LOVE BOAT IL NOSTRO AMICO... TG2 - GIORNO RAI SPORT - MONDIALE TELEFILM ART ATTACK TG2 - RAI TG SPORT RAISPORT - MONDIALE CLASSICI DISNEY TG2 -20.30 NORA ROBERTS Film Tv 22.40 TG 2 22.55 MARTHA M. - DIARIO DI UN OMICIDIO 0.25 SQUADRA SPECIALE... 1.20 REPARTO CORSE
7.30 8.10 9.00 10.20 12.00 12.25
FILM SUL DIGITALE TERRESTRE
LO SPORT IN CHIARO, SUL SATELLITE E SUL DIGITALE TERRESTRE
PREMIUM
IN DIRETTA
7.00 9.35 10.40 11.35 11.45 13.30 14.10 15.05 16.50 17.15 18.45 19.55 20.10 20.30
10.50 AUSTIN POWERS - LA SPIA CHE CI PROVAVA STEEL 12.22 THE BOURNE IDENTITY PREMIUM CINEMA 13.25 CONTACT STEEL 14.31 LEZIONI DI CIOCCOLATO PREMIUM CINEMA 16.17 L'ULTIMA ALBA PREMIUM CINEMA 18.22 VIZI DI FAMIGLIA MYA 18.24 IL CAVALIERE OSCURO PREMIUM CINEMA 21.00 SHAFT E I MERCANTI DI SCHIAVI STEEL 21.00 BURN AFTER READING A PROVA DI SPIA PREMIUM CINEMA
7.00 9.30 10.30 11.15 12.05 13.00 14.00 14.30 17.35 18.20 19.00 20.00 20.30 21.05
DI ANTONIO CAPITANI
24/8 - 22/9
Vergine 6 Marò, che fatica, oggi: tutto costa il doppio degli sforzi. E la concentrazione latita. Chi vi odiava però potrebbe amarvi, anche suinamente…
19.00 20.10 21.10 23.10 0.00 1.10 2.00
PALLANUOTO 19.00 ITALIA - GERMANIA World League femminile. Rai Sport 1
CALCIO 13.30 HONDURAS - CILE Mondiale 2010. Gruppo H. Sky Mondiale 1
16.00 SPAGNA - SVIZZERA Mondiale 2010. Gruppo H. Sky Mondiale 1
20.30 SUDAFRICA URUGUAY Mondiale 2010. Gruppo A. Sky Mondiale 1 e Raiuno
BASEBALL 1.00
NEW YORK YANKEES PHILADELPHIA PHILLIES MLB. ESPN America
BASKET 21.00 VEMSISTEMI FORLÌ AMORI BOLOGNA Finale playoff A Dilettanti. Gara 5. Sportitalia 2
CICLISMO 16.45 GIRO DI SVIZZERA
OROSCOPO LE PAGELLE
15.00 15.45 16.30
5ª tappa. Sportitalia 2
TGR BUONGIORNO LA STORIA SIAMO NOI URLATORI ALLA SBARRA COMINCIAMO BENE TG3 - RAI SPORT COMINCIAMO BENE14.00 TG REGIONE - TG3 QUESTION TIME LA TV DEI RAGAZZI MOUNTAIN BIKE: PASSO DEL TONALE TG3 - TG REGIONE - BLOB SOAP SABRINA Film MEDIUM TG3 - TG REGIONE LA STORIA SIAMO NOI FUORI ORARIO COSE (MAI) VISTE
CANALE 5 6.00 8.00 8.40 9.10 11.00 13.00 13.40 14.45 15.45 17.45 20.00 20.30 21.10 23.30
1.30 2.00
PRIMA PAGINA TG5 - MATTINA FINALMENTE SOLI PICCOLA GRANDE... FORUM TG5 SOAP ALISA - SEGUI IL TUO CUORE LUNA DI MIELE CON... A GENTILE RICHIESTA TG5 VELONE I CESARONI 3 Telefilm RELATIVE STRANGERS-AIUTO! SONO ARRIVATI I MIEI TG5 VELONE
19.00 CALCIO: REAL MADRID VALLADOLID Liga. 21.00 CALCIO: INTER - NAPOLI Serie A.
TENNIS 12.30 WTA EASTBOURNE Eurosport
14.30 WTA S'HERTOGENBOSCH
SKY SPORT 2 7.30
SuperTennis
15.45 WTA EASTBOURNE Eurosport
16.30 WTA EASTBOURNE
Test Match.
8.30
Eurosport
16.30 ATP S'HERTOGENBOSCH SuperTennis
18.15 WTA EASTBOURNE Eurosport
SKY SPORT 1 9.30
CALCIO: SERIE A REVIEW 32ª giornata.
16.30 FAN CLUB JUVENTUS 17.00 FAN CLUB MILAN 17.30 FAN CLUB INTER
21/3 - 20/4
RUGBY: NUOVA ZELANDA - IRLANDA BASKET: CANADIAN SOLAR BOLOGNA MONTEPASCHI SIENA Finale Coppa Italia maschile.
10.30 VOLLEY: MC-CARNAGHI VILLA CORTESE ASYSTEL NOVARA Serie A1 femminile.
11.30 RUGBY: BIARRITZ TOLOSA Finale Heineken Cup. 14.15 BASKET: LOS ANGELES LAKERS BOSTON CELTICS Finale NBA. Gara 6.
ITALIA 1 7.00 9.45 12.25 13.00 13.40 14.05 15.00 17.00 18.30 19.00 19.30 20.05 20.30 21.10 0.20 2.10 2.25 3.25
CARTONI ANIMATI TELEFILM STUDIO APERTO STUDIO SPORT CAMERA CAFE' CARTONI ANIMATI TELEFILM CARTONI ANIMATI STUDIO APERTO STUDIO SPORT SAMANTHA CHI? I SIMPSON VIVA LAS VEGAS WIND MUSIC AWARDS Musicale AUSTIN POWERS IN GOLDMEMBER STUDIO APERTO MOONLIGHT BUFFY, L'AMMAZZA...
17.00 RUGBY: AUSTRALIA INGHILTERRA Test Match.
18.00 BASKET: MONTEPASCHI SIENA ARMANI JEANS MILANO Finale scudetto maschile. Gara 2.
RETE 4
LA 7
Radio 105
7.10 TELEFILM 10.30 AGENTE SPECIALE SUE THOMAS 11.30 TG4 - TELEGIORNALE 12.00 CARABINIERI 13.05 DISTRETTO DI POLIZIA 14.05 FORUM 15.10 NIKITA 16.15 SENTIERI 16.25 IO E CATERINA 18.55 TG4 - TELEGIORNALE 19.35 TEMPESTA D'AMORE 20.30 RENEGADE 21.10 TOP SECRET Documenti 23.40 24 1.15 TG4 1.40 UNA PELLE PIÙ CALDA DEL SOLE 3.00 UN GIORNO PER...
OMNIBUS OMNIBUS LIFE PUNTO TG 2' UN LIBRO MATLOCK TG LA7 - SPORT 7 THE DISTRICT 23 PASSI DAL DELITTO CUORE D’AFRICA RELIC HUNTER CROSSING JORDAN TG LA7 OTTO E MEZZO IL SERGENTE NELLA NEVA Teatro 24.00 L’ALTRA METÀ DEL CRIMINE 1.00 TG LA7 1.25 LA NOIA 3.30 OTTO E MEZZO
105 Sport
12.00 TENNIS: RODDICK - FEDERER
Finale Wimbledon 2008.
21.30 TENNIS: FEDERER - NADAL
22.15 BASKET: LOS ANGELES LAKERS BOSTON CELTICS Finale NBA. Gara 6.
SKY SPORT 3 9.00
RUGBY: AUSTRALIA INGHILTERRA Test Match.
10.00 GOLF: ESTORIL OPEN
EUROSPORT 11.00 TENNIS: WTA EASTBOURNE 21.40 GOLF: ESTORIL OPEN
Radio Monte Carlo Si salvi chi può Dalle 7, Erina Martelli (nella foto) e Debora Villa prendono spunto dall’attualità e ci leggono il loro folle oroscopo
Mondiale WBA. Pesi Piuma.
DAHLIA SPORT 8.00
Finale Wimbledon 2008. .
Dalle 18, Fabiana ospita in studio Antonio Cabrini (nella foto). Con lui commenta tutti gli incontri del Mondiale
21.30 BOXE: GAMBOA - BARROS
Finale Wimbledon 2005.
19.00 TENNIS: V. WILLIAMS S. WILLIAMS
20.30 RUGBY: SUDAFRICA - FRANCIA Test Match.
7.00 9.15 10.35 11.00 11.10 12.30 13.05 14.05 16.10 18.05 19.00 20.00 20.30 21.30
RUGBY: STORM - ROOSTERS
Virgin Radio
Australian League.
CALCIO: SAMPDORIA UDINESE Serie A. 14.15 CALCIO: BARCELLONA MAIORCA Liga. 17.00 CALCIO: BRESCIA - TORINO 9.05
Virgin Generation Dalle 14, Giulia e Andrea (nella foto) regalano gli ingressi all’Heineken Jammin Festival, in programma dal 3 al 6 luglio
Finale playoff Serie B.
Pga European Tour. .
EUROSPORT 2 15.30 RUGBY: NUOVA ZELANDA GALLES
Pga European Tour.
Mondiale Junior.
RAI SPORT 1 12.00 CALCIO: BRASILE COREA DEL NORD Mondiale. Sudafrica 2010.
14.45 AEROBICA: ASSOLUTI ITALIANI
21/4 - 20/5
23/11 - 21/12
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Con volontà, creatività e furbizia porterete gli impegni a compimento nel modo più brillante. Le finanze risorgono, l’ormone stenta…
La Luna potrebbe recapitarvi il tapiro. Perché sarete scontenti e poco motivati. State su, tutto s’aggiusta! Fortune più suine che amorose.
IL MIGLIORE. Mentre nel lavoro e in amore trionfate, dalle finanze giungono news rincuoranti. Siete belli, fortunati, stimati. E come fornicate!
Si viaggia, si lavora, si cucca con successo e mucho gusto. Ma casa e famiglia vi procurano l’idrofobia: non abbaiate, chiarite e risolvete.
E giunsero le tasse a rovinarvi la giornata. Ma non si possono evitare, per cui non piangete. Il lavoro chiede metodo, l’amor vi sugge…
L’immagine professionale acquisisce punti su punti, con Luna e Venere chez vous. E voi conseguite successi super! Sudombelichissimo!
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
Ariete 7
Bilancia 7 Amici e sostenitori intervengono a vostro favore, disinteressatamente. Successo nel lavoro di squadra, sex più di fantasia che reale.
Toro 6-
Sagittario 8
Gemelli 7
Leone 7,5
Cancro 6
Scorpione 6
22/12 - 20/1
Capricorno 7
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
SALVATORE BOCCHETTI
Problemi di soldi? Di lavoro? Decisioni radicali urgono. Senza fare i rottweiler, però. La forma fisica migliora, ma c’è sfiga amorosa.
Il difensore del Genoa e dell’Italia di Marcello Lippi è al suo primo Mondiale ed è nato a Napoli il 30 novembre 1986
Marte e Saturno dicono che avete ragione su tante cose: procedete! Anche se lo stress cresce e i soldi escono. Sudombelico come una vuvuzela…
La Luna paventa un calo della forma. E qualche palo alla Cristiano Ronaldo (Acquario). Prendete meglio la mira, nel lavoro e in amore.
Siete nervosi. Evitate stress, fatiche e chi ha lo stesso quoziente intellettivo di quegli italiani che esultano al gol del Paraguay: litighereste.
Acquario 5,5
Pesci 6-
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60 R
MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
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