Gazzetta_17062010

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Giovedì 17 giugno 2010 1 e

Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281

CILE-HONDURAS 1-0 S SPAGNA-SVIZZERA 0-1 S SUDAFRICA-URUGUAY 0-3

MONDIALE GIORNO 6 RIVELAZIONE E BEL GIOCO

SUPER URUGUAY: PRIMA DOPPIETTA

Il Cile parte bene Forlan, che botta con Beausejour Spegne il Sudafrica Honduras stregato non le vuvuzela 3 CONDO’ A PAGINA 13

3 BOLDRINI A PAGINA 16

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 114 - Numero 142

ARGENTINA CON LA COREA DEL SUD (13.30)

SFIDA AL MESSICO: VINCONO I SENATORI

INGHILTERRA, DOPO GLI USA

Maradona: «Pelè da museo, Platini dice scemenze»

Congiure francesi Rooney è sicuro Gourcuff fatto fuori «Io e Capello da Anelka e Ribery andiamo lontano»

3 BOCCI A PAGINA 18

3 VERNAZZA A PAGINA 18

3 GALAVOTTI A PAGINA 23

MERCATO IERI SI E’ SVINCOLATO DAL BAYERN

SORPRESONA SPAGNA BATTUTA Toni è libero Ora può firmare con il Genoa

MUCHAS GRACIAS SVIZZERA!

La sconfitta di Iniesta & c. disegna uno scenario favorevole all’Italia che, vincendo il girone, potrebbe evitare i campioni d’Europa nei quarti 3 BIANCHI ALLE PAGINE 10-12

3 DA RONCH A PAGINA 30

Luca Toni, 33 anni. Da gennaio alla Roma: 15 partite, 5 gol EPA

CASA INTER CHIESTI 35 MILIONI AL REAL MADRID

Julio Cesar a Maicon «Da qui non ti muovi» 3 CALAMAI A PAGINA 27

IL ROMPI PALLONE Gelson Fernandes, 23 anni, punta del St.Etienne, esulta dopo il gol storico alla Spagna GETTY IMAGES

l’Analisi

LE GRANDI DOVE SONO NASCOSTE? di ALBERTO CERRUTI

Il Mondiale non si vince alla prima partita. Ma la prima partita, che è sempre la più temuta da tutti a livello psicologico, può fornire indicazioni importanti. In una corsa breve, al massimo con 7 ostacoli, non basta qualificarsi. Arrivare primi o secondi ha un significato diverso, perché il passaggio agli ottavi, ed eventualmente ai quarti, può spalancare scenari opposti, anche se alla fine le grandi squadre vincono lo stesso. SEGUE A PAGINA 14 3

di Gene Gnocchi

Ancora uno strano effetto dello Jabulani. Durante un allenamento Gilardino ha segnato un gol. BASKET ARMANI SULLO 0-2. NELLA NBA GARA-7

A Milano c’è Siena Lakers-Celtics sul 3-3 3 ORIANI e CHIABOTTI ALLE PAGINE 40-41

IL VERDETTO ERNIA DEL DISCO, MONDIALE PRATICAMENTE FINITO. E MAROTTA PENSA A STORARI O SORRENTINO

L’ANNUNCIO E’ L’EREDE DI BALLERINI

Buffon ko, trema pure la Juve

Bettini il nuovo c.t. del ciclismo azzurro

Gigi Buffon, 32 anni ANSA

3 GHISALBERTI A PAGINA 39

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3 CURINO e LAUDISA ALLE PAGINE 2-3

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MONDIALE NAZIONALE PORTIERI E REGOLAMENTO

Niente sostituzione, Sirigu arriva solo se c’è un altro k.o.

vuvuzela

SUDAFRICA 2010 GIORNO PER GIORNO

CENTURION (f.li.) Il portiere non si cambia. Se anche Buffon fosse irrimediabilmente k.o., niente da fare: la Fifa non autorizzerebbe la sostituzione. Ieri è arrivato il «no» che chiude tutti i discorsi: il bureau del comitato organizzatore ha rifiutato la richiesta francese di convocare Ruffier al posto di Carrasso. Motivazione: non ci sono gli estremi di «forza maggiore». Nell'articolo 26.4 del regolamento si parla di «forza maggiore»: il bureau ha precisato che restare con due portieri non è un'emergenza. Fino al 2002, oltretutto, le rose erano composte da 22 giocatori (di solito 2 portieri). Il numero 23 è stato aggiunto proprio per evitare

IERI

Inaspettato crollo della Spagna Avanti l’Uruguay

casi del genere. Aspettando novità su Buffon, Marchetti ora è titolare, De Sanctis secondo. Ma non è finita: può sempre accadere che un altro portiere s'infortuni. In questo caso la Fifa riconoscerebbe la «forza maggiore», consentendo la nuova convocazione di Sirigu: perché una squadra con un solo portiere non va bene. Nessuna regola scritta, ma buon senso. Ci sono tre precedenti di sostituzione del portiere nella storia del Mondiale. Tutti antecedenti al 2002. Due casi nel 1990: l'argentino Pumpido (k.o. alla seconda giornata, sostituito da Comizzo) e l'inglese Seaman (Beasant al suo posto). Nel 1998, infine, il sudafricano Gopane prese il posto di Evans e fu il primo a indossare la maglia 23 in un Mondiale.

La clamorosa sconfitta della Spagna contro la Svizzera (0-1) è stata la sorpresa della giornata. Secondo logica, invece, il successo del Cile sull’Honduras (1-0). In serata la vittoria dell’Uruguay sul Sudafrica.

Il calvario di Gigi

OGGI

Mondiale finito, Juve sul mercato

Argentina attesa al test Sud Corea In serata la Francia Si parte con l’Argentina di Maradona che affronta la Corea del Sud. A seguire la sfida tra Grecia e Nigeria (ore 16). In serata torna in campo la Francia, dopo il pareggio nel debutto: deve battere il Messico per avanzare in classifica.

DOMANI

Germania-Serbia da non perdere E c’è l’Inghilterra

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La prima sfida della giornata (ore 13.30) vede impegnate la Germania e la Serbia: lo scontro promette scintille. A seguire (ore 16) la Slovenia affronta gli Stati Uniti, mentre l’Inghilterra torna in campo per sfidare l’Algeria (ore 20.30).

Buffon resta in Sudafrica sperando in un miracolo. Ma per 10 giorni non può allenarsi DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CURINO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

IRENE (Sudafrica) dSolo un miracolo della medicina potrà permettere a Gigi Buffon di giocare prima del termine del Mondiale. La risonanza magnetica a cui è stato sottoposto ieri a Pretoria ha evidenziato «una piccola ernia del disco» fra l’ultima vertebra lombare e la prima sacrale. Per la Nazionale è una botta che il professor Castellacci non esita a definire «devastante». Ma in prospettiva il problema è più grave per la Juventus, che deve correre ai ripari sul mercato. Perché non si esclude che Buffon debba affrontare quell’intervento che due anni fa, al comparire della protrusione discale, gli era stato sconsigliato.

Colpa del clima L’origine della sciatalgia che lunedì ha bloccato il numero 1 azzurro è quella:

la radice del nervo della gamba sinistra è rimasta compressa per la fuoriuscita del disco. «Si tratta di una recidiva del problema che lo ha afflitto in passato», dice Enrico Castellacci. Ma la causa scatenante è stata un movimento effettuato durante il riscaldamento nel clima di quella sera a Città del Capo. «Il freddo e l’umidità sono un grosso fattore negativo e hanno favorito l’infortunio». Il che accresce il rammarico, perché con altre condizioni atmosferiche forse l’Italia non si troverebbe senza il suo giocatore più forte dopo una sola partita. Adesso Buffon dovrà osservare «almeno una decina di giorni di riposo», durante i quali «non dovrà fare troppi movimenti» e si sottoporrà alle terapie per ridurre l’edema che si è creato fra l’ernia e il nervo e provoca la sciatalgia. Un filo di speranza «Abbiamo de-

HONDA PROLUNGA GLI INCENTIVI.

ciso che resti a curarsi con noi, perché la volontà sua e nostra è di tentare un recupero. I margini sono minimi, ma ci vogliamo provare», spiega Castellacci. Lascia un filo di speranza, il medico della Nazionale: «Se il Mondiale fosse compromesso Gigi tornerebbe in Italia». Ma lui stesso non è in grado di fare una prognosi perché «in questo momento è impossibile fissare dei tempi e comunque un eventuale recupero non sarà breve». Nel frattempo l’Italia va avanti con Marchetti.

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F. Baresi

«Forza Gigi, puoi farcela»

Nel '94 io giocai la finale col Brasile 25 giorni dopo essermi rotto il menisco. Immagino come Gigi possa stare, ma deve essere forte di testa e pensare solo a guarire. Ce la farà

Medicina e chirurgia Sulle cure Castellacci, che è in costante contatto con Tencone della Juve, è evasivo. In ogni caso non prescindono dal cortisone, che «rientra nella lista proibita ma per il quale abbiamo ottenuto l’assenso della Fifa». A quanto risulta, già lunedì sera per permettere a Buffon di giocare contro il Paraguay. Ma il medi-

co è ancora più cauto quando gli si chiede della possibilità di un intervento: «Saranno la Juventus e il giocatore a prendere una decisione se medicina e fisioterapia non saranno di giovamento. In ogni caso spero di no». L’affetto dei compagni Dietro a quello «spero di no» c’è tutto il dramma di Buffon, perché per un ruolo come il suo un’operazione può mettere a rischio la carriera. E’ anche per questo che chi gli è accanto lo descrive avvilito e demoralizzato. Gli è particolarmente vicino Peruzzi, che nel 1998 perse i Mondiali proprio alla vigilia per uno strappo, ma anche i compagni. Anzi, ieri la commissione che doveva discutere i premi con Abete e Riva, ovvero Cannavaro, Gattuso e De Sanctis, ha rimandato per rispetto l’incontro a cui avrebbe dovuto partecipare anche Gigi.

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Marotta a caccia piace Storari idea Sorrentino

PORTIERI

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Sorrentino Il portiere del Chievo, 31 anni, può essere un’alternativa a Storari

Tentativo con il Milan che può richiamare Dida E il Chievo che quota 4 milioni il suo numero uno CARLO LAUDISA claudisa@gazzetta.it 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

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Manninger Il vice di Buffon, 33 anni, nell’ultimo campionato ha giocato 11 partite

MILANO dLa Juve è in pena per

il suo portierone. Il nuovo stop rischia d’avere gravi ripercussioni per Gigi anche nella prossima stagione. E la dirigenza bianconera è chiaramente tra due fuochi. La speranza che Buffon superi in fretta questo nuovo contrattempo cozza con il timore di averlo solo a singhiozzo nei prossimi mesi. Per questo motivo il d.g. bianconero Beppe Marotta ha cominciato a perlustrare il mercato alla ricerca di un portiere esperto ed affidabile che affianchi Manninger e Pinsoglio fin dai nastri di partenza.

Piace Storari In cima ai pensieri di Delneri e Marotta c’è senz’altro Marco Storari, il portiere appena rientrato al Milan dopo sei mesi da favola con la maglia blucerchiata. Proprio alla Samp il numero uno romano ha dato la miglior prova di sè: tanto da indurre il neo d.g. blucerchiato Sergio Gasparin ad offrire 3 milioni di euro ai rossoneri per riscattarlo. Niente da fare. Adriano Galliani non ha ceduto alla tentazione. Ma con la Juventus il discorso potrebbe nascere con presupposti differenti. E’ vero che il club di corso Galileo Ferraris ha a disposizione un budget limitato per quest’operazione. Ma nell’affare potrebbe rientrare anche qualche altro giocatore. Ad esempio i rossoneri avevano fatto un pensierino a Zebina in cambio di Oddo. Poi, però, quel discorso è caduto. Ma ora si potrebbe riaprire il dialogo proprio mettendo al centro del confronto il nome di Marco Storari, appunto.

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Marco Storari, 33 anni, ha giocato l’ultimo campionato con la Samp PLP

Bovosodo Le parole nel cinema

di GERMANO BOVOLENTA

Gigi Buffon potrebbe saltare tutto il Mondiale per il malanno alla schiena e rischia di stare fuori a lungo anche con la Juventus. - Ti rivedrò in giro? Volerai ancora? - Mi rivedrai sempre in giro… Buonanotte Lois. Kate Bosworth (Lois Lane) a Brandon Routh (Clark Kent/ Superman) Superman Returns (2006)

Dida Se Storari andrà alla Juve, il brasiliano (36 anni) potrebbe restare al Milan

Rispunta Dida Per di più in casa-Milan c’è stata una visita significativa. Nelson Dida, nel salutare Galliani, gli ha espresso il desiderio di restare in Italia. Il Flamengo lo sta tentando, ma lui resterebbe volentieri anche accontentandosi di un mini-ingaggio. Chiusa l’era dei 4 milioni a stagione gli starebbe bene anche un contratto annuale sotto il milione. Vale a dire quanto guadagna ora Storari. Quindi ad Allegri potrebbe stare bene anche il trio Abbiati-Dida-Roma, evidentemente rodato. L’alternativa Sul mercato italiano alla Juve potrebbe interessare anche Sorrentino, 31 anni, numero uno del Chievo. Un contatto c’è già stato e il club veneto si fa forte anche dell’interesse della Samp. Così chiede 4 milioni. Segnalato ai bianconeri anche Stephane Ruffier, 24 anni, del Monaco.

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Da 500 euro a 15 milioni Marchetti, azioni boom Come è cambiata la vita del portiere ora titolare al Mondiale La svolta arrivò in B soltanto 4 anni fa. Contro chi? Buffon... ROBERTO PELUCCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dFederico Marchetti e l’inversione a U di una carriera. Dal niente del 2005 al (quasi) tutto di adesso. In mezzo, una storia di calcio che sembra un romanzo. Nell’estate di cinque anni fa Marchetti si sentiva nessuno. Disoccupato. Aveva appena 22 anni, ma alle spalle già avventurose esperienze tra Vercelli, Crotone e Treviso. Nulla in grado di regalare celebrità o certezze. Il Torino fu la sua culla e la sua tomba. Ci arrivò a 14 anni, quando entrare nel vivaio granata era ancora una certificazione di qualità, e ci uscì definitivamente otto anni dopo, con il fallimento del club e le valigie appoggiate sul marciapiede.

va per l’AlbinoLeffe e Marchetti lo aveva già scoperto tre anni prima, quand’era dirigente della Pro Vercelli. «Incontrai Fede per caso nell’hotel del calciomercato — ricorda Turotti —. Sconsolato, senza squadra. Capii che era una occasione da non lasciarsi scappare: era bravo e costava zero. Lo prendemmo subito e lo girammo in comproprietà alla Biellese». L’anno successivo l’AlbinoLeffe lo riscattò alle buste, offrendo il minimo richiesto: 500 euro.

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Numero uno Marchetti era vice di Acerbis, ma numero uno in professionalità. Il primo ad arrivare al campo, l’ultimo ad andare via. A pranzo e a cena rispettava una rigorosa dieta a zona. Niente vita mondana. «Fede viene dalla gavetta — racconta Turotti —. A Vercelli non avevamo neppure i soldi per la manutenzione dei campi e lui si armava di piccone per ammorbidire il terreno sul quale doveva buttarsi». Così, le successive fortune di questo operaio del calcio sono da considerarsi il giusto risarcimento per i patimenti passati. Prima fortuna: Acerbis rifiutò di rinnovare il contratto con l’AlbinoLeffe e finì fuori rosa. Marchetti diventò titolare contro la Juve e Buffon (risultato 1-1) e cominciò a volare. Il ragazzo preso dal marciapiede fu poi pagato dal Cagliari quasi 7 milioni di euro. Prima di partire per il Mondiale ne valeva 12. E l’infortunio di Buffon, seconda carezza degli dèi, farà salire ancora le quotazioni (a 15?). Marchetti è considerato un freddo. Oltre a sostituire il miglior portiere italiano in un Mondiale, dovrà anche essere bravo a non farsi espellere, per non mettere in difficoltà l’Italia e sognare fino alla fine. Il romanzo non è ancora all’ultimo capitolo.

La svolta E qui entra in scena uno di quei dirigenti che fanno grande il calcio italiano, lavorando nell’ombra, consumando le suole delle scarpe nei campetti di periferia. Si chiama Sandro Turotti e oggi è direttore generale della Cremonese, in Prima divisione. Nel 2005 lavora-

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I NUMERI

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presenze di Marchetti con la Nazionale: ha esordito il 6 giugno 2009 contro l’Irlanda del Nord (3-0 per gli azzurri)

PARLA ALBERTOSI

«Sfrontato come me, Italia in buone mani» L’ultimo portiere azzurro del Cagliari: «Credo in lui»

69

presenze in Serie A, tutte con il Cagliari. Ha esordito nella massima serie il 31 agosto 2008 contro la Lazio (sconfitta 1-4)

79

presenze in Serie B con l’AlbinoLeffe, con cui nel 2008 sfiorò la promozione dopo i playoff con Brescia e Lecce

Enrico Albertosi, 70 anni ANSA DAL NOSTRO INVIATO

ALBERTO CERRUTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

CENTURION L’ultimo era stato

lui, Enrico «Ricky» Albertosi, 70 anni e 34 partite in maglia azzurra, presente in tre Mondiali, vicecampione del mondo nel 1970 in Messico. Da allora nessun portiere del Cagliari aveva difeso la porta della Nazionale in un Mondiale, ma lui non è geloso di questo record sfumato. Dalla Sardegna, dove è in vacanza a pescare, applaude e incoraggia il suo erede Marchetti. «L’ho sempre seguito con simpatia e sono sicuro che l’Italia è in buone mani. L’altra sera, quando è entrato in campo nel secondo tempo, l’ho guardato negli occhi e ho visto che era tranquillo. Marchetti è così, la sua forza è la stessa che avevo io, la sfrontatezza o forse l’incoscienza».

IL CENTROCAMPISTA

Pirlo migliora Ci sarà contro la Slovacchia

Che consiglio vorrebbe dargli?

«Deve rimanere tranquillo e sereno, perché non ha niente da perdere e tutto da guadagnare. Se mantiene i nervi saldi, e mi pare che li abbia, non deve avere paura di nulla». Si rivede un po’ in Marchetti? IRENE (l.c.) Nel giorno della mazzata di Gigi Buffon, dall’infermeria azzurra arriva almeno una mezza buona notizia. Anche Andrea Pirlo ieri mattina si è sottoposto a una risonanza magnetica nel centro convenzionato con la Fifa a Pretoria e l’esito è stato confortante. «L’esame — dice il professor Castellacci — ha confermato il miglioramento della situazione muscolare. Quindi, pur cercando di non forzare troppo perché il gemello è un muscolo particolarmente problematico, il ragazzo corre e si allena». Il regista azzurro, insomma, sta guarendo e «se in questi giorni risponderà positivamente ai test potrà rientrare al più presto nel gruppo». Quanto presto? «L’obiettivo era quello di recuperarlo per la terza partita, quella del 24 contro la Slovacchia, e siamo in quei tempi perché le cose stanno andando discretamente».

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«Io avevo perso il posto prima dell’Europeo del ’68 per un infortunio, poi lo ripresi nel ’70 subentrando a Zoff che era campione d’Europa. Lui trova una maglia per un infortunio di Buffon campione del mondo, anche questo può essere un segno del destino per una grande carriera. Marchetti è uno dei migliori giovani italiani e sono convinto che sarà una rivelazione in questo mondiale». Qual è la sua qualità migliore?

«La sicurezza e poi una buona posizione tra i pali, anche se per la verità deve migliorare un po’ nelle uscite alte». I palloni nuovi possono creargli problemi?

«Non credo perché un buon portiere non ha paura di nulla. La verità è un’altra: in questo Mondiale ho visto portieri allucinanti. Ecco perché sono convinto che Marchetti farà bene».

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E ora Chiellini si mette sulle tracce di Materazzi «In Germania segnava, e io so farlo» E la Juve: «Sono adatto alla Premier»

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DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO CECCHINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

CENTURION (Sudafrica) d Andrea Agnelli e la nuova dirigenza juventina prendano nota: Giorgio Chiellini non ha cambiato numero di cellulare. Meglio chiamarlo, perché — col contratto in scadenza nel 2013 e un ingaggio di due milioni — il corteggiamento del Manchester United, che è pronto a mettere sul piatto 20 milioni per il solo cartellino, in qualche maniera rompe gli equilibri tra giocatore e società. Non solo. Chissà che non si trovino in casa il clone di Marco Materazzi versione Mondiale 2006, perché l’ambizione del difensore bianconero è proprio quella. «Magari. Spero di risolvere anche io qualche partita. I gol li so fare e vorrei dare il mio contributo anche in avanti».

Meglio, perché questa Italia sembra tiri troppo poco.

Giorgio Chiellini, 25 anni, in lotta con Santa Cruz nella sfida contro il Paraguay ANSA

«Servono più occasioni, bisogna concludere di più. Si può cambiare modulo. Magari con due punte forti fisicamente o una più Di Natale. L’importante è che ci si sacrifichi tutti, come abbiamo fatto nell’esordio. Comunque una cosa è certa: contro la Nuova Zelanda bisogna vincere per forza. Non voglio neppure pensare a un pareggio. Certo, loro sono robusti e bravi di testa sui calci piazzati, ma concludere al pri-

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mo posto il girone è fondamentale per evitare l’Olanda. Le prossime due partite non dobbiamo fallirle». Preoccupati per l’uscita di scena di Buffon?

«Dovremo dare qualcosa in più. Il portiere fuoriclasse fa la differenza come l’attaccante che fa gol. Gigi ci mancherà anche come spirito, però Marchetti è pronto a fare bene ed avrà i consigli del numero uno nel ruolo. I portieri vivono in un mondo a parte, chi può aiutarlo di più è proprio Gigi». Capitolo Juve: paradossale che il suo manager Davide Lippi, figlio del c.t., agiti il mercato su di lei, mentre il padre predica concentrazione. Conflitto d’interessi?

«Ma no, sono cose che si dicono. Io la dirigenza non l’ho sentita ed il cellulare non l’ho cambiato, ma non c’è problema, capisco che avranno mille cose da fare. Il discorso lo affronteremo dopo l’11 luglio. So di essere adatto anche per il calcio inglese, ma preferirei l’Italia. Io mi sento un giocatore della Juve». In attesa di scoprirlo, come vede il Mondiale?

«Germania a parte, mi sembrano prestazioni tutte uguali, poi magari chi è stato più fortunato ha vinto. Se non si fosse inventato quel gol Maicon, anche il Brasile avrebbe sofferto. Vedrete, andando avanti questa Italia farà paura a tutti».

Gnocnotes di GENE GNOCCHI

Buffon in malattia E arriva Brunetta L’emozione di una cena con Shakira mangiando elefante al cartoccio Sono distrutto, ho passato tutta la giornata con Shakira. All'inizio siamo andati a cena e ho scoperto una delizia culinaria sudafricana; l'elefante al cartoccio. Cucinarlo è semplice, si compra un elefante nella macelleria del cugino sudafricano di Beppe Bigazzi poi si compra l'azienda domopak e si usa tutto il domopak prodotto per incartare l'elefante, lo si mette in un forno a 220 gradi e si aspettano 2-3 anni che sia ben dorato. Un elefante medio basta per 250-260 persone o per Diego Maradona. Tiene banco la polemica sul pallone. Secondo alcune teorie, jabulani sarebbe un vecchio pallone di pallavolo che la Nivea dava in omaggio e che l'Adidas ha verniciato mettendoci dentro l’opossum per rendere i rimbalzi imprevedibili. I piccoli fori servono a far respirare l'opossum. Comunque la serata con Shakira è stata stancante, mi è venuto un mal di schiena come quello di Buffon. A proposito di Gigi si è sparsa la voce che il mal di schiena fosse una scusa per mettersi in malattia tanto che il ministro Brunetta è arrivato subito qua in Sudafrica su un aeroplanino di carta fatto con un foglio che Berlusconi aveva strappato dalla Costituzione. Brunetta ha voluto visitare personalmente Buffon, si è arrampicato sul portiere facendo free climbing e dopo due ore è arrivato all'altezza della schiena. Si tratta effettivamente di ernia al disco. Ultime dai ritiri: secondo la Fifa il naso di Chiellini non è regolamentare.

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Punte a digiuno Lippi cerca la coppia giusta L’attacco dell’Italia stenta: con la Nuova Zelanda sarà 4-4-2 e quattro uomini si giocano due posti DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

CENTURION (Sudafrica) dTutti a preoccuparsi della difesa non più blindata come Germania 2006. Tutti a godersi l’abbondanza di attaccanti che ha costretto a «tagliare» Borriello e Rossi. E invece il problema è lì davanti: l’Italia segna poco, gli attaccanti ancora meno. S’è arrabbiato anche Lippi. Non soltanto perché la partitella ieri è finita 0-0 (anche la partitella) e ci sono voluti i rigori. Il problema è la cattiveria in partita. Il c.t. ha urlato a Marchisio: «Se non attacchi mai la zona tiro, il gol non lo fai». Poi agli altri: «Se il compagno ha la palla non aspettare dietro, sennò il gol non lo fai mai... Attacca la zona-tiro».

Il gol dov’è? Questo, pubblicamente. Ma dopo il Paraguay Lippi ha «confessato» ad alta voce tutto il gruppo. Argomento: il gol che non c’è. Lippi pretende più fame, più aggressività in zona gol. Mentre non sembrano in discussione difesa e centrocampo, contro la Nuova Zelanda si cambia modulo e, forse, un attaccante: 4-4-2 e via al gioco delle coppie. Con quattro in ballottaggio per due posti e tre giorni per convincere Lippi. Verso il 4-4-2 I quattro interessati sono Gilardino, Iaquinta, Pazzini e Di Natale. Sembra fuori dai giochi Quagliarella, ieri esterno di centrocampo tra le riserve. Lippi ha schierato il 4-4-2: difesa titolare da un lato (Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Criscito) e cen-

trocampo dall’altro (Pepe, De Rossi, Montolivo, Marchisio). Indicazioni immediate: mediana a quattro in linea e Marchisio restituito alla fascia sinistra, simil-Perrotta di Germania con il compito di aggredire e dare profondità. In pratica: stessi interpreti di Italia-Paraguay, sistema diverso. Gioco di coppie La storia si complica passando all’attacco. O meglio, ai due attaccanti. Il c.t. ha fatto girare quattro coppie: Gilardino-Iaquinta, Gilardino-Di Natale, Pazzini-Di Natale, Pazzini-Iaquinta. Non c’è dubbio che la tentazione di cambiare Gilardino esista: sperduto in mezzo ai due centrali paraguaiani, ha lottato ma è sembrato poco «cattivo». Però toglierlo subito, dopo 90’, potrebbe essere una botta

psicologica. E Lippi ha appena parlato di un Paolo Rossi atteso quattro partite da Bearzot nell’82. I tempi sono cambiati, quattro partite non le concederebbero neanche a Messi. Ma Gila può avere la seconda chance. Alternativa Gila-Iaquinta è una coppia da Nuova Zelanda, con lo juventino ad aprire spazi e sgomitare contro difensori palestrati. Nell’amichevole pre-Confederations, l’anno scorso, l’Italia vinse 4-3: doppiette di Gila e Iaquinta, più Pirlo sublime (ma oggi fuori causa). L’alternativa più credibile, e tatticamente simile, è al momento Pazzini-Iaquinta. Meno probabile Gilardino-Di Natale, con l’udinese che soffrendo la fisicità dei rivali sarebbe costretto ad allargarsi e lasciare in solitudine il collega. Più difficile infine il doppio cambio, con la coppia Pazzini-Di Natale tutta nuova rispetto al Paraguay. Il gol perduto Quattro anni fa Lippi confermò, contro gli Usa, l’attacco che aveva sconfitto il Ghana al debutto: Totti-Gilardino-Toni. Ma a quel tempo i gol arrivavano con più facilità. Oggi no. Dopo la qualificazione al Mondiale, mai gli azzurri hanno segnato più di una rete a partita: 6 centri in 4 gare. Quagliarella è l’unico attaccante di professione ad aver fatto centro: gli altri gol sono firmati Chiellini, Bonucci e De Rossi. D’accordo che è buon segno una squadra dove fanno gol tutti i reparti, ma gli attaccanti?

17 GIUGNO 1970 STADIO ATZECA DI CITTA’ DEL MESSICO

Italia-Germania 4-3, il mito ha 40 anni Rivera e Schnellinger ci fanno rivivere le emozioni di allora

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SETTE GOL E TANTE EMOZIONI

ERANO ASSIEME NEL MILAN

Ecco la sequenza dei gol di quella storica partita: Boninsegna all’8 p.t.; Schnellinger al 45’ s.t.; Muller al 4’, Burgnich all’8’, Riva al 14’ p.t.s.; Muller al 5’, Rivera al 6’ s.t.s.

In basso, a sinistra Gianni Rivera e a destra Karl Heinz Schnellinger, autore del gol dell’1-1 proprio allo scadere del secondo tempo. I due erano compagni di squadra nel Milan

GERMANO BOVOLENTA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

d Italia-Germania 4-3, oggi quarant’anni. E’ il 17 giugno 1970, semifinale mondiale a Città del Messico. Ci sono Sandro Mazzola e Gianni Rivera che fanno la staffetta. Karl Heinz Schnellinger, «crucco traditor», e Franz Beckenbauer con il braccio fasciato. Diventa una grande, magica notte italiana. Diventa la partita delle partite. All’Azteca metteranno una targa: «El estadio Azteca rinde homenaje a las selecciones de: Italia (4) y Alemania (3) protagonistas en el mundial de 1970, del Partido del Siglo». Partita del secolo, entra nella storia e poi nella leggenda. Nei libri e nei film. In Messico si gioca alle 16, mezzanotte in Italia. Tutti al bar e poi nelle piazze e dentro le fontane con i gol di Boninsegna negli occhi, l’assedio dei panzer di Germania, il pareggio di Carletto Schnellinger a tempo scaduto. Supplementari, ansie, Burgnich, Riva e Rivera. E poi la pelle d’oca, i pianti e la gioia.

Carletto milanista Karl Heinz Schnellinger, mostruoso terzino della Germania (quattro Mondiali) e del Milan di Rocco e Rivera, adesso ha 70 anni e

Il gol realizzato da Gianni Rivera al 6’ del secondo tempo supplementare. E’ il sigillo sul trionfo azzurro

un filo di emozione. Racconta spesso quella partita, quella notte. «Mancava una manciata di secondi alla fine e stavamo perdendo 1-0. Fino a quel momento non era stato un bell’incontro. L’Italia aveva segnato dopo soli otto minuti e noi avevamo fatto la partita attaccando. Overath aveva colpito anche una traversa ma poi Albertosi aveva bloccato tutte le nostre conclusioni». Schnellinger supera lentamente la metà campo e si dirige verso gli spogliatoi, dietro la porta dell’Italia. Tanto è finita, siamo oltre il 90’. «Mi aspettavo i fischi dei nostri tifosi delusi. Per questo motivo avanzai verso l’area azzurra: mi sarei risparmiato un bel po’ di fi-

schi». E invece? Dalla voce del telecronista Nando Martellini: «Fallo laterale, rimessa in gioco di Held su Grabowski... Grabowski riesce a effettuare il cross... ed è il pareggio di Schnellinger... due minuti, due minuti oltre il tempo regolamentare...». Il Carletto milanista va in spaccata, segna l’1-1 e porta tutti ai supplementari. E’ quello il giorno più bello, Karl? Risponde: «No, è stato un regalo di Dio. Se mi ricordano ancora è per quel gol...». Lo scrive in un libro «Il ’70 e i 70». Dice Schnellinger: «E’ un momento splendido che mi ha accompagnato per tutta la vita». Istinto sbagliato Gianni Rivera ricorda Italia-Germania 4-3

con un filo di dolce ironia. Lo ha fatto anche ieri sera in tv. Gianni comincia sempre dalla fine. O quasi. La fine è, dovrebbe essere, il 3-2 con il gol di Riva. Invece arriva il piccolo e terribile Muller e di testa tocca la palla del 3-3. Rivera è dietro il portiere Albertosi, sul palo. La vede solo entrare quella stramaledetta palla e da quel momento sente, dentro lo stadio dei centomila, solo la voce di Albertosi. Ricky che gli grida: «Mia, mia!». Cioè la palla. E lui è lì fermo, sul palo. Dirà spesso: «Ci penso e ripenso, ma non trovo mai la spiegazione. C’è un gran numero di movimenti che si fanno d’istinto in una partita. E il mio istinto deve avermi suggerito

che il pallone sarebbe finito fuori. E invece è finito dentro: 3 a 3». Albertosi lo guarda stravolto e gliene dice di tutti i colori. Gianni corre a centrocampo con un uragano di pensieri neri e un’idea meravigliosa: il gol. «Mancavano pochissimi minuti alla fine ma io non mi sentivo stanco, non mi sentivo svuotato di energia, non mi sentivo rassegnato», racconta Rivera. Avanti, ancora all’attacco. Al minuto 111 il gol che Gianni definirà il «più lungo della mia vita». Boninsegna salta Schulz, passaggio a Rivera, basso e perfetto. La festa delle 2 Nuovi bellissimi pensieri nella mente di Gianni. Tiro alto? A destra? O a sinistra? E se va in bocca al portiere? Maier è enorme e riempie la porta. Il Golden Boy finta e Maier si sbilancia. Tocco di piatto destro. Gol. L’incubo svanisce: 4 a 3! Gianni Rivera è abbracciato da Gigi Riva. Gianni scriverà per l’«Europeo»: «In quel momento non riesco quasi ad alzare le braccia. Riva mi prende per la vita, si china a baciarmi in una violenta figura di tango. Poi mi franano addosso gli altri...». Sono le due di notte in Italia. L’Italia di Lucio Battisti e Celentano. L’Italia delle Cinquecento e di Rischiatutto, della teleselezione e di Alto Gradimento balla, esce dai bar delle campagne e delle città, canta e si diverte. Poi ci sarà la finale con il Brasile di Pelè. Un’altra storia, molto triste e amara. Cancellata dalla leggenda: il 4-3.

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GIRONE

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ITALIA

N. ZELANDA

PARAGUAY

SLOVACCHIA

«Papà mi ha detto di tirare di più» Pepe racconta la telefonata: «Lui è fatto così, mi sprona a lottare per guadagnarmi qualcosa» DAL NOSTRO INVIATO

MAURIZIO NICITA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

POMERIGGIO LIBERO

IRENE (Sudafrica) dIl signor Luigi

Gli azzurri vanno al casinò

Pepe, impiegato al comune di Albano, incarna il tifoso medio italiano: quello che voleva veder l’Italia tirare e segnare di più, e soprattutto battere il Paraguay. Per questo motivo a fine gara ha fatto una telefonata, avendo il rapporto da poterselo permettere, con tale Simone, debuttante azzurro al Mondiale, nonché suo figlio: «Ahò. Hai fatto un tiro, manco in porta arrivava n’altro po’...».

Ma come? Migliore in campo e da casa arrivano critiche...

«Mio padre è fatto così. Non mi ha mai detto "bravo" dopo una partita. Ma questo mi ha aiutato a crescere con i valori giusti, a lottare sempre per guadagnarmi ogni cosa». Sembra che l’esordio non l’abbia emozionata.

«Se stai lì a guardarti attorno mentre gli altri corrono... Ma c’è una cosa che mi ha fatto ve-

Ora il mese più importante della sua vita: il Mondiale, la Juve.

«Certo. Per la mia maturazione però è stato più importante l’anno a Teramo in C1: non volevo andarci, invece è stata fra le esperienze fondamentali. Mi ha fatto molto bene giocare sui campi di sterrato». La chiamavano Tottino.

«Non scherziamo, Francesco è un campione. Il mio esempio è Di Livio, magari vivessi un quarto della sua carriera». Simone Pepe, 26 anni AFP

Flash di bimbi a Trigoria.

Ritiro della Roma nel 2000, Pepe arriva dalla Primavera e segna il primo gol in amichevole nella stagione del secondo scudetto giallorosso.

«E pensare che Capello non lo sopportavo. Mi sgridava sempre. Ora capisco l’importanza del suo modo di allenare, di Galbiati: sono cresciuto così».

JOHANNESBURG Pomeriggio libero per gli azzurri che da Pretoria si sono trasferiti a Johannesburg per visitare il grande centro commerciale Montecasino, in zona Fourways. Passeggiando in borghese tra i negozi non sono stati quasi riconosciuti, anche se qualche tifoso si è accorto di Pepe e Chiellini e li ha salutati con calore. Una decina di loro si sono trattenuti anche in serata andando a giocare al casinò.

nire i brividi. Daniele De Rossi prima di entrare in campo mi ha detto "Ricordati da dove siamo partiti". Mi ha caricato, tanto che per stemperare la tensione gli ho risposto: "Mo’ speramo de arriva’"».

«I tempi in cui giocavamo nei Giovanissimi e Daniele era riserva. In campo andava Ausoni, chissà che fine avrà fatto. Poi De Rossi spiccò il volo. Ma in quel gruppo c’erano anche Aquilani, Amelia, Bovo, D’Agostino, Lanzaro. Perché la Roma non mi ha tenuto? In quel periodo ancora non ero maturo come De Rossi».

«De Rossi è stato chiaro: ricordati da dove siamo partiti. L’esempio è Di Livio, vorrei vivere un quarto della sua carriera»

Papà e i tifosi chiedono più gol.

«Arriveranno. Sto cercando di migliorare nelle conclusioni. Perché prima usavo solo... la corsia preferenziale sulla fascia. Ora mi accentro. Ma abbiate fiducia in questo gruppo. Anche perché di squadre fenomenali e spettacolari sinora non ne ho viste».

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MONDIALE LE PARTITE

GIRONE

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SPAGNA

HONDURAS

SVIZZERA

CILE

Decalogo

Gelson Fernandes, 23 anni, risolve la mischia in area spagnola: è il gol decisivo.

di ALESSANDRO DE CALÒ

GETTY IMAGES

Xavi, Messi e il ketchup di Ronaldo ristiano Ronaldo dice che i gol sono come il C ketchup: a volte non c’è

verso di farli venire, poi arrivano di colpo, tutti assieme. Parla dei suoi, naturalmente, ma sarebbe divertente se l’effetto ketchup dovesse coinvolgere i gol di tutti, in questo Mondiale tristemente avaro di reti e di buon calcio, di belle giocate e di emozioni lunghe.

Olè Svizzera

Tutta qui la Spagna? E l’Italia se la ride Gol di Fernandes: i favoriti rischiano il primo posto. E nei quarti... DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

DURBAN (Sudafrica) dQuando Xabi

Alonso colpisce la traversa e Torres si allunga per ben due volte il pallone verso Benaglio invece che andare dritto in porta, il sospetto di una partita stregata diventa certezza. La generazione di fenomeni, la Spagna campione d’Europa per tutti favorita, quella che vince da 12 gare di fila e ne aveva persa una su 47, stecca la prima e s’inginocchia davanti all’altare dei muscoli e dell’organizzazione della modesta Svizzera. Il Mondiale della gioia annunciata si fa già in salita per la banda Xavi, che piange e s’interroga: come può essere? La vita è quel che ti succede quando meno te l’aspetti, nel bene e nel male. Nel calcio, però, una ragione si può trovare.

La chiave Adesso è facile dire: hanno pagato la propria presunzione. Invece secondo noi è l’esatto contrario. Alla Spagna è venuto il «gambino», per parafrasare il gergo tennistico. Il classico tiki-taka del primo tempo era vuoto, senza nerbo, lento. La pressione delle aspettative. Davanti al catenaccio intelligente confezionato da quel volpone di Hitzfeld, le furie rosse sembravano gattini. Palla di qui, di là, un appoggio, un tiro da lontano, possesso palla record, un solo vero affondo, in azione fotocopia di quella del Barça con l’Inter: verticale di Iniesta per Pique che in area si beve Grichting e tira. Ma stavolta Benaglio, a cui la Svizzera farà un monumento, ha respinto. E’ qui, nel primo round, che la Spagna ha perso. Perché nel secondo gli è venuta fretta di segnare e si è portata avanti con foga. Così si è scoperta e ha pre-

so subito gol, nell’unico modo in cui poteva prenderlo: in contropiede, causa un passaggio sbagliato (di Xabi). Derdiyok, uno dei pochi colossi svizzeri dai piedi dolci, ha saltato Pique, Casillas ha respinto in uscita ma la palla è rimasta lì, e nei rimpalli in mischia è sbucato Fernandes (forse in fuorigioco, dura da vedere) per il tocco beffardo. Del Bosque ha inserito Torres e Navas. Il primo è stato un disastro, il secondo un’iradiddio. Non è bastato. Sono piovute occasioni, nessuna clamorosa. E la traversa di Xabi è stata «pareggiata» da un palo di Derdiyok a portiere battuto. Capolavoro Svizzera La Svizzera, anche senza Behrami, ha costruito un capolavoro d’organizzazione difensiva. Hitzfeld ha esaltato i pregi, ridotto i difetti e sfruttato il limite della Spagna: quello di far fatica a se-

LE PAGELLE SPAGNA 5,5 CASILLAS 6 L’uscita su Derdiyok non è perfetta, ma efficace. Poi arrivano i rimpalli. Sfortunato. SERGIO RAMOS 6,5 Tiene la fascia da solo, soprattutto quando ha Silva avanti. Con Navas, si limita alla collaborazione. Impeccabile. PIQUET 6 Coinvolto nel pasticcio del gol. Sua l’occasione più chiara. PUYOL 5 Derdiyok lo beffa un paio di volte, come sul gol. Va in difficoltà se puntato. Muro infranto.

gnare contro squadre fisiche e ben messe. Inler s’è incollato a Xavi, i centrali hanno fatto valere i muscoli, ai lati il c.t. ha chiesto raddoppi continui. Poteva sfangarla solo giocando così e super Benaglio ha fatto il resto. Anche l’Italia ringrazia: siamo all’inizio, ma un’eventuale Spagna 2ª nel girone si allontanerebbe dalla strada azzurra. Spagna sfortunata Dati i giusti meriti alla Svizzera, bisogna dire che la «roja», alla sua 50ª gara in un Mondiale, è stata davvero sfortunata: 24 tiri, 8 in porta. Dodici corner, un assedio continuo. Però... però è stata troppo prevedibile, con tutti quei cross dalle fasce. Del Bosque aveva un uomo per regalare fantasia, l’invenzione che non t’aspetti: Fabregas. Ha fatto altre scelte. Tempo per rimediare c’è. Ma c’è la forza di assorbire la botta?

di fa.bi. SILVA 5,5 Si accentra a cercare spazi, li trova di rado. Spaesato.

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IL MIGLIORE NAVAS

Dribbling, cross, una sassata a fil di palo. Uragano.

SVIZZERA 6,5

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IL MIGLIORE 7,5 BENAGLIO

Pronta una statua per lui. Puntuale nelle uscite, prodezza su Pique, para tutto. Di questi tempi, e con questi palloni, è un lusso. Califfo.

BARNETTA 6 Si sacrifica su Iniesta. (Eggiman s.v.) INLER 7 Concede il minimo indispensabile a Xavi. Uomo aggiunto in difesa, sempre al posto giusto. Fondamentale. HUGGEL 5 Lavoro oscuro, parecchio oscuro. Uomo ombra.

XAVI 5,5 Toh, gioca male anche lui con quella zecca di Inler addosso.

LICHTSTEINER 6 Iniesta lo punta, soffre, ma tiene. Impassibile.

FERNANDES 6,5 Un gol che vale oro. Poco altro. Fortunato.

XABI ALONSO 6 Gran traversa, ma anche l’errore che innesca il contropiede-gol. Chiaroscuro.

SENDEROS 6 Prima tiene Villa, poi si dispera per l’infortunio.

NKUFO 5 La classica boa, fa salire la squadra. Immobile però, come dentro una calma piatta.

CAPDEVILA 6 In avvio aiuta l’attacco, poi fa da guardiano.

INIESTA 6,5 Ci prova, spinge fino a quando scoppia. Convalescente (Pedro s.v.)

VON BERGER 7 Poteva essere il punto debole, diventa l’uomo della provvidenza: anticipa, spazza, recupera. Gladiatore.

BUSQUETS 5,5 Arrotolato su se stesso: a volte gli capita. Delusione.

VILLA 5,5 Regala assist a Torres che spreca. Generoso.

GRICHTING 6,5 Controlla le punte, con le buone e con le cattive.

TORRES 4,5 Ahi, niño. Si allunga 2 palle gol da brocco qualsiasi.

ALL. DEL BOSQUE 5,5 La Spagna stecca, reagisce tardi. Incredulo.

ZIEGLER 5,5 Bene nel primo, poi Navas diventa un incubo. Graziato.

DERDIYOK 7 La percussione del gol, un palo su una grande azione. E sembrava non dovesse giocare. Razza bomber. (Yakin s.v.) ALL. HITZFELD 7 Brutti, cattivi, ma organizzatissimi. Solo così poteva farli giocare.

TERNA ARBITRALE: WEBB 6 Qualche errore di valutazione. Il gol pare in fuorigioco, ma è dura vederlo Cann 6,5 Segnala il fallo su Iniesta-Mullarkey 6

SPAGNA SVIZZERA

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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Fernandes (S) al 7’ s.t. SPAGNA (4-1-4-1) Casillas; Sergio Ramos, Pique, Puyol, Capdevila; Busquets (dal 17’ s.t. Torres); Silva (dal 17’ s.t. Navas), Xavi, Xabi Alonso, Iniesta (dal 32’ s.t. Pedro); Villa. PANCHINA Reina, Valdes, Albiol, Arbeloa, Marchena, Fabregas, Javi Martinez, Mata, Llorente. ALLENATORE Del Bosque. SVIZZERA (4-4-1-1) Benaglio; Lichtsteiner, Senderos (dal 35’ p.t. Von Berger), Grichting, Ziegler; Barnetta (dal 46’ s.t. Eggimann), Inler, Huggel, Fernandes; Nkufo, Derdiyok (dal 35’ s.t. Yakin). PANCHINA Leoni, Wolfli, Magnin, Schwegler, Shaqiri, Bunjako. ALLENATORE Hitzfeld. ARBITRO Webb (Ing). GUARDALINEE Cann e Mullarkey (Ing). AMMONITI Grichting (S) e Ziegler (S) per gioco scorretto, Benaglio (S) e Yakin (S) per comportamento non regolamentare. NOTE spettatori 62.403. Tiri in porta 9-3 Tiri fuori 14-5. Angoli 12-3. In fuorigioco 2-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

La delusione di Carles Puyol, 32 anni AP

Neanche Leo Messi, il più brillante tra i big candidati al Pallone d’oro, è riuscito a centrare la porta nel debutto sudafricano con la Nigeria. L’asso argentino avrebbe potuto segnare, quattro o cinque volte, in fondo ai rapidi slalom che sa disegnare lui. Si vede che non è ancora comodo come nel Barça, anche se i compagni dell’Argentina lo cercano più di una volta. In ogni caso, nella Seleccion di Maradona — squadra ancora in cerca di schemi e identità — sconta l’handicap di dover partire palla al piede, spesso da solo e da fermo. Le altre grandi star, finora, sono scivolate via come comparse. Wayne Rooney, isolato nel non gioco dell’Inghilterra, è lontano dalla condizione migliore. A Kakà manca l’illuminazione dell’ultimo passaggio e, per ora, anche la scioltezza sui tocchi più brevi e più facili. Neanche l’ex milanista sta benissimo, ma questi indizi confermano un sospetto: con i suoi bizzarri rimbalzi, questo simpatico nuovo pallone tende a punire di più chi ha i piedi buoni piuttosto dei ruvidi ferri da stiro che sfilano in larga maggioranza sull’erba del Mondiale. Nella seconda fascia di stelle, parecchi campioni restano spenti: Xavi va a picco con la Spagna seguendo Samuel Eto’o e il suo flop col Camerun; deludono Frank Ribery e Fernando Torres, si salvano Iniesta e Sneijder, decollano Maicon e Diego Forlan, è già tanto che Drogba ci sia, l’azzurro De Rossi tiene accesa una luce. E’ ancora poco. Il bello viene soprattutto dai giovani, per fortuna: con i tedeschi Thomas Müller e Mesut Özil, l’olandese Elia, il messicano Giovani dos Santos lo stesso Alexis Sanchez, piccolo cileno dell’Udinese come Mauricio Isla. Siamo solo al primo giro di giostra. Il clou deve arrivare: magari tutto in una volta, come la salsa di pomodoro che appassiona tanto Ronaldo. Stampato e distribuito da NewspaperDirect

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«Ora la smetterete di darci per favoriti» Pique sbotta: «Stupidaggini dire che avremmo vinto il Mondiale» Anche Argentina e Italia (finaliste nel ’90 e nel ’94) persero all’esordio DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

la vignetta di VALERIO MARINI

DURBAN (Sudafrica) dSfilano, i vol-

ti della delusione e dello stupore. Anche adesso, dopo una doccia scarica tensione, dopo essersi guardati negli occhi e parlati, anche adesso molti non hanno capito come possa essere successo. La Spagna che non perde quasi mai (ultimo ko proprio qui in Confederation con gli Stati Uniti un anno fa), la Spagna del bel gioco contro il logorio del calcio fisico moderno, cede di schianto nella partita che conta di più. E resta incredula e rabbiosa. Tanto che Pique sbotta: «Adesso la smetteranno con la stupidaggine di dire che siamo i favoriti». Una clamorosa inversione di pensiero. Capitan Casillas cerca invece di analizzare più freddamente, ma non capisce: «Non so cosa ci è successo. Abbiamo dominato la Svizzera, all’inizio non hanno avuto occasioni. E dopo il gol, che è stato un nostro errore, è

subentrata la tensione di riuscire a pareggiare. Lo spogliatoio è nervoso e triste, è dura cadere così. Non so se questa sconfitta lascerà delle conseguenze. Ora, più che da favoriti dobbiamo provare a giocare bene al calcio». Precedenti e ottimismo Già nel 1986 la Spagna perse la gara d’esordio col Brasile ma poi superò il turno, mentre nel 1990

e nel 1994 l’Argentina e l’Italia, poi finaliste persero la prima gara rispettivamente con Camerun e Irlanda. Insomma, può ancora succedere di tutto. Carica Del Bosque Xavi prova a darsi una spiegazione: «Ci è mancato l’ultimo passaggio. Però abbiamo chiaramente dominato, loro hanno avuto due occasioni e in una hanno segnato, noi molte ma la fortuna non ci

ha accompagnato. Il gruppo? È tranquillo, dobbiamo pensare soltanto alle altre due gare. Si può rimediare». Non c’è nulla da capire per il c.t. Vicente Del Bosque: «Non è stato il nostro giorno. Abbiamo provato a vincere in maniera normale nella prima fase e in maniera eroica nella seconda, ma non ce l’abbiamo fatta. Ora siamo obbligati a vincere le altre due partite, non c’è altra soluzione».

Italiani di Svizzera Dicono la stessa cosa anche gli italiani di Svizzera. L’udinese Inler, per la prima volta capitano, è stato l’uomo chiave del successo, bloccando Xavi: «La nostra vittoria si è basata sul contropiede e sul blocco del centrocampo che ha costretto a la Spagna a giocare solo sulle fasce». Gli fa eco il sampdoriano Ziegler («È stata la vittoria dell’umiltà») mentre il laziale Lichtsteiner, alla richiesta su come ha visto gli avversari, dice: «La Spagna è davvero forte, ma insicura». Ecco, forse è questo che gli spagnoli non hanno capito: non hanno sopportato la pressione dell’esordio. E sono stati puniti. Il piede della punizione appartiene a Gelson Fernandes, originario di Capo Verde. Non ha ancora 24 anni e gioca in Francia, nel Saint Etienne. Salta ancora: «Una gioia immensa segnare contro la grande Spagna. Il primo a stupirsi del gol sono stato io, perché non segno molto spesso. Tra l’altro ho provato per la prima volta da esterno contro l’Italia, e visto che è andata bene Hitzfeld mi ha rimesso lì». Goleador per caso in un ruolo non suo.

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Il Cile è uno spettacolo L’Honduras lo ammira Segna Beausejour, ma la squadra di Bielsa spreca tantissimo DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le polemiche su Jabulani? Prima o poi si sgonfiano

In attesa che si sgonfino le polemiche sul pallone del Mondiale, a sgonfiarsi è proprio lui, Jabulani: colpito dal cileno Medel, il pallone dimezza quasi il proprio volume. Effetto normale, comunque, per gli «attrezzi» di ultima generazione. AFP

NELSPRUIT d«Palla o campo?» chiede l’arbitro delle Seychelles (pensa te), Eddy Maillet, al capitano dell’Honduras, Amado Guevara. «Va bene questo campo — risponde il comandante — la palla la lasciamo al Cile». Più o meno due ore dopo, al fischio finale dell’arbitro da spiaggia, i ragazzi della Roja mostrano la boccia agli honduregni: «Ecco, è fatta così, e scusate se non ve l’abbiamo fatta vedere prima». La ricostruzione, ovviamente immaginaria ed estremizzata, descrive la dimensione del dominio cileno sull’Honduras, una montagna tattica, e in misura minore anche tecnica, che però partorisce il topolino di un golletto misero e pure fortuito. È il 34’: la percussione del formidabile Isla a destra è chiusa da un cross sul quale Beausejour è in ritardo, ma il rinvio del povero Mendoza gli rimpalla addosso e va in porta. Sul momento non lo sospetta nessuno, ma questa rete varrà il primato nel girone con la Svizzera anziché con la Spagna; il che rende come minimo impervia la lettura del futuro.

Errori In un’ideale graduatoria di pericolosità delle palle-gol costrui-

te dal Cile, la chance convertita figura attorno al 6˚-7˚ posto, preceduta da numerose occasioni ben più semplici, e però fallite. La sostanziale carenza in zona gol è stato il leit-motiv del primo round mondiale, ed è probabile che il famoso pallone da spiaggia - avranno mandato per questo un arbitro

HONDURAS CILE

0 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Beausejour al 34’ p.t. HONDURAS (4-4-2) Valladares; S. Mendoza, Chavez, Figueroa, Izaguirre; Alvarez, Guevara (dal 20’ s.t. Thomas), W. Palacios, Espinoza; Pavon (dal 15’ s.t. Welcome), Nunez (dal 32’ s.t. W. Martinez). PANCHINA Canales, Escober, J. Palacios, Bernardez, D. Suazo, Garcia, Sabillon, Turcios. ALL. Rueda (in panchina A. Mendoza). CILE (4-2-1-3) Bravo; Isla, Ponce, Medel, Vidal (dal 36’ s.t. Contreras); Millar (dal 7’ s.t. Jara), Carmona; M. Fernandez; Sanchez, Valdivia (dal 41’ s.t. M. Gonzales), Beausejour. PANCHINA Pinto, Marin, Fuentes, H. Suazo, Estrada, Orellana, Fierro, Tello, Paredes. ALL. Bielsa. ARBITRO Maillet (Sey). GUARDALINEE Menkouande (Cam)-Hassani (Tun). AMMONITI W. Palacios (H), Carmona (C) e M. Fernandez (C) per g. scorr. NOTE spettatori 32.664. Tiri in porta 3-6. Fuori 3-11. Angoli 4-6. Fuorigioco 2-6. Rec.: p.t. 1’, s.t. 3’.

delle Seychelles? - qualcosa c’entri. Ma se è vero quanto assicura Marcelo Bielsa (che il debutto costa un prezzo emotivo e che lo spettacolo si vedrà poi), il Cile è già molto avanti perché possiede uno stile di gioco preciso e contundente. Il modulo Applaudita in tribuna da Michelle Bachelet, ex presidente del Cile e tifosa di Bielsa, la Roja parte con un emendamento al solito 3-3-1-3: la posizione di Isla, inizialmente terzino perché gli esterni honduregni - a destra c’è il barese Alvarez - giocano molto alti, disegnando quasi un 4-2-4. Ma il bluff si scopre in fretta, perché non c’è sostanza per un modulo così ambizioso: Isla comincia ad attaccare, il 3-3-1-3 si dispiega con Fernandez a ballare fra centrocampisti e punte. Valdivia surroga l’acciaccato Humberto Suazo muovendosi moltissimo, Sanchez dribbla ogni avversario 4 volte (e così fa marcire la palla), Millar e Vidal sono due martelli, soltanto Carmona dà equilibrio e sbriga i lavori domestici. Il Cile gioca che è una bellezza, almeno per lunghi tratti, ma se si esclude una parata soprannaturale di Valladares su Ponce i gol mancati sono tutti errori. E per la differenza reti, che dopo l’impensabile sconfitta spagnola si profila già importantissima, questa non è una buona notizia.

CILE

LE PAGELLE

di P.C.

HONDURAS 5

CILE 7

h

BRAVO 6 Solo qualche cross e un paio di tiri da minimo sindacale.

IL MIGLIORE 7 VALLADARES

La parata su Ponce, che ha la colpa di tirargli un po’ addosso, è da storia dei Mondiali. S. MENDOZA 6 Sfortunato sul gol, subissato ma non travolto altrove.

IL MIGLIORE h 7,5 ISLA Migliore in campo, stantuffo irresistibile e uomo-assist.

CHAVEZ 5 Mena Valdivia senza mai capirne il gioco.

PONCE 6 Bene dietro, ma che errore sotto porta!

FIGUEROA 5.5 Fuori posizione.

MEDEL 6,5 Lo seguiamo da tempo, nessuno al mondo può essere il prossimo Gattuso come questo (per ora) difensore cileno.

IZAGUIRRE 4.5 Sanchez lo tratta come un birillo. ALVAREZ 6 Ottimo inizio in fase offensiva, poi deve rinculare altrimenti non vede più un pallone. GUEVARA 5 In mezzo al campo vede spuntare cileni ovunque. THOMAS 5.5 Non aggiunge il piazzamento che ci vorrebbe. W. PALACIOS 5 Fuori David Suazo, è l’honduregno più famoso. Gli chiamano un altro fratello (sono in 3), ma gioca male. Non sta bene, e si vede: picchia troppo, spinge poco. ESPINOZA 4 Isla gli fa passare un pomeriggio da incubo. PAVON 5 Quando non è a terra, tira da distanza impossibile anziché entrare in area. Paura?

VIDAL 7 Efficace negli inserimenti, non solo esterni ma anche centrali grazie alle rotazioni di Bielsa. (Contreras s.v.). MILLAR 6,5 Uomo-chiave del pressing. CARMONA 6,5 Tiene la posizione con intelligenza, ma non dovrebbe rischiare il secondo giallo, come invece fa. M. FERNANDEZ 6,5 Organizzatore continuo, buon passatore, scarso tiratore. Forse fa ancora in tempo a mantenere le vecchie promesse. SANCHEZ 6 Tecnica raffinata, ma è ancora immaturo: fosse più essenziale segnerebbe tre gol.

WELCOME 5 Il vero benvenuto nella difesa cilena: non fa nulla.

VALDIVIA 6,5 Non è il suo ruolo, si sbatte con coraggio (M. Gonzales s.v.).

NUNEZ 4 Mai visto, Non riceve palla avanti, non copre dietro. (Martinez s.v.)

BEAUSEJOUR 6,5 Gol un po’ casuale, ma intanto era lì. Ed è la punta che più aiuta in copertura.

All. A. MENDOZA 5 Sostituisce lo squalificato Rueda, non ricorderà con piacere il debutto mondiale.

All. BIELSA 7 Il Cile non gioca come una nazionale, ma come un club. Ed è detto tutto.

TERNA ARBITRALE: MAILLET 5,5 Non visti un paio di falli su Sanchez al limite. Gestione disciplinare imprecisa. Menkouande 6, Hassani 6

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

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MONDIALE IL BILANCIO BRASILE 6,5

Lento e prevedibile, deve crescere se vuole la Coppa 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dGioca il primo tempo come se fosse la Nuova Zelanda, e non il Nuovo Brasile del contestatissimo Carlos Dunga. Noiosi, lenti, prevedibili, totalmente privi delle loro storiche qualità migliori, la fantasia e lo spettacolo, i pentacampeoes devono aspettare un isolato numero da campionissimo dell’interista Maicon per piegare l’appiccicosa resistenza della Corea del Nord. Aspettando sempre il miglior Kakà e soprattutto il goleador Luis Fabiano, non basta nemmeno il raddoppio di Elano per chiudere la pratica. E proprio quando la Corea del Nord accorcia le distanze nel finale, si ha la prova che questo Brasile operaio deve crescere ancora molto, se vuole vincere il suo sesto Mondiale in un nuovo continente.

Perché per adesso, Maicon a parte, si è rivisto soltanto il miglior Robinho, un’altra delle molte scommesse di Dunga. Troppo poco per parlare di una grande squadra che storicamente rimane tra le favorite.

w

SPAGNA 5

Una sconfitta a sorpresa che può metterla in crisi 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dChiariamo subito che il brutto voto è legato più al peso e al clamore della sconfitta della Spagna che alla qualità della sua partita di ieri contro la Svizzera. Nel primo tempo in campo si vedono soltanto Xavi e compagni, ma al Mondiale non basta giocar bene, bisogna segnare e vincere per andare avanti senza complicarsi la vita. La Spagna, invece, dopo aver preso un gol evitabilissimo e avere colpito la traversa del possibile 1-1 con Xabi Alonso rischia addirittura di incassare il secondo gol. Sarebbe stato troppo, d’accordo, ma il risultato finale più del gioco espresso rappresenta la prima, grossissima, sorpresa del Mondiale, anche perché la stessa Svizzera undici sere prima aveva faticato a

pareggiare 1-1 in casa contro le riserve dell’Italia. Nulla è perduto, ovviamente, ma adesso la squadra di Del Bosque deve stare attenta al Cile e soprattutto alla tradizione negativa che l’ha sempre frenata ai mondiali.

2

le squadre, fra le 8 big, che non hanno mai vinto un Mondiale: l’Olanda, 2ª nel ’74 e ’78, e la Spagna, mai in finale

7

A 12,99 EURO

La prossima va vinta, poi pari ok

In edicola il libro dei Mondiali

In edicola Passione Mondiale. Il racconto appassionato, divertente e giornalistico di tutte le edizioni della coppa del mondo: le squadre, le sfide che hanno fatto la storia e tutti i risultati della coppa Rimet.

Check-up

Come sta il G8 del calcio? Germania alle stelle 25 Lippi, c’è un’autostrada

i gol segnati dopo la prima giornata del Mondiale sudafricano, ben 14 in meno rispetto ai 39 di Germania 2006

IL GIRONE DELL’ITALIA

Abbiamo esordito «solo» con un pari, ma i risultati delle nostre rivali ci danno una mano. Il gol al 93’ del neozelandese Reid, che ha acciuffato la Slovacchia e fissato l’altra gara del girone F sull’1-1, ha tracciato una classifica con tutte e quattro le squadre a 1 punto. All’Italia quindi basterà battere la Nuova Zelanda domenica a Nelspruit e pareggiare nella terza partita con la Slovacchia per avere la certezza di passare il turno e accedere agli ottavi di finale.

I NUMERI

le finali mondiali disputate (5 vinte) dal Brasile, che ha partecipato a tutte le edizioni della Coppa del Mondo

Se l’Italia è prima nel girone può trovare negli ottavi Giappone, Camerun o Danimarca e nei quarti la Svizzera SEGUE DALLA PRIMA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dL’Italia di Bearzot, qualificatasi come seconda nel 1982, riuscì a superare avversari apparentemente impossibili come Argentina e Brasile, volando verso la finale di Madrid. L’Italia di Lippi, invece, prima nel girone nel 2006, trovò le più abbordabili Australia e Ucraina, esaltandosi poi contro la Germania, anticamera della finale di Berlino.

Autostrada Proprio pensando all’importanza degli incroci nella fase a eliminazione diretta, la clamorosa sconfitta della Spagna contro la Svizzera potrebbe essere interpretata come un segno favorevole per gli azzurri. Se Cannavaro e compagni arriveranno primi nel girone, dopo aver affrontato negli ottavi il Giappone (o Danimarca o Camerun) considerando l’Olanda prima, nei quarti non troverebbero più la Spagna, ma la Svizzera o il Cile oppure la seconda del girone del

Marcello Lippi, 62 anni AP

Brasile, teoricamente Portogallo o Costa d’Avorio. Check-up In attesa di sapere se l’Italia arriverà fin lì, dopo la prima giornata possiamo già tentare un primo bilancio assegnando un voto alle otto grandi, quasi tutte in difficoltà in questo freddo e brutto Mondiale in cui si segna molto meno di quattro anni fa. I 39 gol di allora sono scesi a 25, ma soprattutto le prime 16 partite hanno dimostrato che non ci sono mostri in circolazione, Germania a parte che però ha maramaldeggiato contro l’Australia. E allora anche l’Italia può sperare, malgrado il kappaò di Buffon

Analisi a cura dell’inviato in Sudafrica ALBERTO CERRUTI Stampato e distribuito da NewspaperDirect

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OLANDA 6

Sneijder non è assistito Serve il rientro di Robben 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dDue volte in finale, non ha mai vinto un Mondiale, ma potrebbe essere la grande sorpresa, come ha avvertito Lippi, anche se contro la Danimarca non lo dimostra. Subito in vantaggio grazie a un’incredibile autorete, non ha la forza e la tranquillità per governare la partita, mostrando inattesi limiti di personalità, o forse soltanto fisici per colpa dell’altitudine. Sneijder tatticamente si muove come nell’Inter, ma senza l’identica assistenza dei compagni. L’irruenza giovanile di Elia che rileva Van der Vaart a metà ripresa migliora la qualità del gioco. Poi nel finale arriva il secondo gol di Kuyt che chiude la partita senza spazzare via i dubbi. Possibile che l’Olanda piena di giocatori di talento da

metà campo in avanti non riesca a sprigionare tutta la sua spettacolare forza? Urge il rientro di Robben, per dare maggiore concretezza, anche se il primo successo è un’ottima spinta per passare il turno.

ITALIA 6,5

GERMANIA 8

ARGENTINA 7

Il carattere c’è, ma davanti ci vuole più concretezza

Manovra veloce e tanti gol I giovani di Löw stupiscono

Troppe occasioni sprecate ma può fare grandi cose

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

d Era partita molto meglio quattro anni fa, quando aveva battuto 2-0 il Ghana (gol di Pirlo e Iaquinta) con 12 tiri nello specchio della porta avversaria, più del doppio dei 5 effettuati contro il Paraguay, che ci ha costretto ad accontentarci del pareggio in rimonta. La personalità, il carattere e la condizione atletica della squadra di Lippi sono l’aspetto positivo, anche tenendo conto del fatto che i sudamericani erano i rivali giustamente più temuti del girone. La mancanza di qualità e fantasia in mezzo al campo, dove Marchisio è apparso a disagio come trequartista, e la scarsa concretezza in attacco sono invece l’altra faccia della medaglia del debutto dei campioni del mondo. Ma adesso, al di là del mo-

dulo tattico che potrebbe cambiare, l’Italia ha la strada in discesa contro la Nuova Zelanda e la Slovacchia, grazie anche al pareggio delle sue prossime rivali. Unico neo: il grave kappaò di Buffon e il recupero ancora incompleto di Pirlo.

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

d Anticipiamo l’obiezione: l’Australia è sembrata una invecchiatissima parente della squadra che fece soffrire i futuri campioni di Lippi quattro anni fa, a Kaiserslautern. Ma contro avversari ugualmente scarsi le altre favorite hanno stentato. E allora complimenti alla giovanissima Germania diretta da Löw, seconda per età media (24,9) in questo mondiale, che piace e diverte con il ventenne Thomas Müller del Bayern Monaco, cognome d’arte come il leggendario Gerd, capace di segnare gol ancora più spettacolari come il terzo del 4-0. La impressionante velocità della manovra in generale, e la facilità di gioco in attacco in particolare, con una dozzina di occasioni da rete create, e la varietà dei

marcatori, da Podolski a Klose, passando attraverso l’ultimo debuttante al mondiale, il "brasiliano" Cacau, fanno ben sperare. A questo punto basta una vittoria contro la Serbia e gli ottavi sono al sicuro. Vuoi vedere che la sorpresa è proprio qui?

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dAl debutto contro la Nigeria, mostra subito il suo potenziale. Crea e spreca tantissimo, vincendo soltanto grazie a un colpo di testa del terzino Heinze, su passaggio dell’intramontabile Veron. Quando il portiere avversario è il migliore in campo, in generale è sempre un buon segno per chi attacca. Nel caso dell’Argentina, però, nemmeno un grande Messi, che reagisce nel modo migliore alle critiche di non essere lo stesso del Barcellona, riesce a mascherare i limiti di una squadra legata più ai suoi grandi solisti che a un gioco. E così la squadra di Maradona concede troppo dietro, rischiando di essere beffata nel finale. Un brutto segno per chi vuole essere il più forte. Ma tra tanti na-

INGHILTERRA 6

FRANCIA 5

Aveva l’esordio più tosto Rooney deve tornare al top

Spogliatoio contro e tattica Domenech naviga a vista

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dD’accordo, per colpa del pallone maledetto da tutti i suoi colleghi, il portiere Green l’ha combinata grossa malgrado le raccomandazioni del preparatore italiano Tancredi. Ma l’Inghilterra aveva a disposizione tutto il secondo tempo per tornare in vantaggio e battere gli Stati Uniti. Invece non ce l’ha fatta, anche se bisogna riconoscere che tra le grandi è stata quella che ha trovato l’avversa-

rio tatticamente più insidioso, come aveva avvertito Capello alla vigilia. Rooney, l’uomo più atteso, ha confermato di non essere ancora in forma. E il capitano Gerrard, bravo a segnare il bellissimo gol dell’1-0, da solo non basta per trascinare una squadra con pochi cambi di ritmo in mezzo al campo, che nel finale non riesce a imporre la propria superiorità.

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dPrima a scendere in campo tra le grandi e prima a deludere con un insipido 0-0 contro l’Uruguay. La Francia vicecampione del mondo porta in campo tutti i suoi problemi interni e tattici, perché Domenech non ha più il controllo della situazione. Henry è retrocesso a riserva, Gourcuff promette ma non mantiene alle spalle dell’inutile Anelka. L’unica nota lieta è il centrocampista Diaby, che sem-

ni da giardino in attacco, in prospettiva non va sottovalutata l’importanza del panchinaro di gran lusso Diego Milito, anche se il suo primo inserimento nel finale non è stato sufficiente per mettere al sicuro una meritatissima vittoria.

bra la fotocopia giovane di Vieira. Ma il problema di fondo è un altro. Come è possibile che Malouda e lo stesso Ribery giochino bene nelle loro squadre e in nazionale facciano scena muta? Anche nel 2006 la Francia era partita malissimo. Ma i miracoli non si ripetono all’infinito, anche perché stavolta Zidane va a vedere l’Algeria e non gioca nella Francia.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

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MONDIALE LE PARTITE

GIRONE

A

SUDAFRICA

URUGUAY

MESSICO

FRANCIA

Doppio Forlan il Sudafrica è quasi fuori

Zupping di VINCENZO CITO

Ma quanto corre Tshabalala? Marco Foroni (Sky, Sudafrica-Uruguay) «Secondo le statistiche della Fifa, in questo primo turno Tshabalala è il terzo giocatore che ha corso di più». Siamo contenti per lui. «Ha corso, infatti, per 12,297 partite». Chissà i primi due.

E’ lo Youth Day, il giorno della memoria, ma a far festa è solo l’Uruguay. Parreira attacca Busacca DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

PRETORIA (Sudafrica)dI giornalisti uruguaiani guardano Diego Forlan mentre esulta dopo aver firmato il 2-0 su rigore e si toccano la testa. Il gesto, per una volta non vuole indicare la follia, ma l'intelligenza. Forlan è davvero uno dei giocatori di maggior cabeza del panorama internazionale e anche se pratica un mestiere in cui si parla con i piedi, alle origini della sua bravura, oltre l'indubbia tecnica, c'è il cervello. Il fosforo di Forlan è stato una delle chiavi del 3-0 dell'Uruguay sul Sudafrica, ma non solo: con molta onestà va detto che la squadra di Parreira è limitata e la buona volontà mostrata con il Messico aveva condizionato i giudizi. I Bafana Bafana sono praticamente fuori dal mondiale senza aver vinto una partita nelle prime due gare: un doppio record. Riesce infatti difficile immaginare un Sudafrica che possa battere la Francia e segnare una valanga di gol. Non è mai accaduto che la squadra del Paese organizzatore si ritrovi fuori dalla giostra dopo la prima fase, ma solo chi non conosce il calcio di queste parti poteva illudersi in una realtà diversa. Una brutta botta, per il Sudafrica, che ha investito risorse ingenti in questo torneo, ma il calcio non fa sconti. E' impietoso, quasi sempre.

Il giorno della memoria Il flop sudafricano è maturato nello Youth Day, il giorno della memoria in questo Paese, in ricordo della manifestazione dei 20 mila ragazzi di Soweto, che il 16 giugno 1976 cominciarono la lunga marcia verso l’abolizione

dell’apartheid. Gli scontri di quei giorni provocarono 700 morti. Ora in Sudafrica il 16 giugno è festa nazionale. Così ieri c'era aria di festa e c'erano tutte le premesse per una serata storica, ma l'Uruguay ha dimostrato di essere troppo squadra e troppo furbo per recitare da comparsa. Tabarez ha vinto su tutta la linea il confronto con Parreira: la scelta di arretrare Forlan e inserire Cavani suggeritore dietro le punte, ha

SUDAFRICA URUGUAY

0 3

PRIMO TEMPO 0-1 GIUDIZIO 777 MARCATORI Forlan (U) al 24' p.t. e su rigore al 35' s.t., A. Pereira al 49' s.t. SUDAFRICA (4-4-1-1) Khune; Gaxa, Mokoena, Khumalo, Masilela; Modise, Letsholonyane (Moriri dall'11' s.t.), Dikgacoi, Tshabalala; Pienaar (dal 33' s.t. Josephs); Mphela. ALLENATORE Parreira (Bra). PANCHINA Ngcongca, Sibaya, Booth, Thwala, Davids, Parker, Nomvethe, Sangweni, Khuboni, Walters. URUGUAY (4-3-1-2) Muslera; M.Perreira, Lugano, Godin, Fucile (dal 25' s.t. Fernandez); Arevalo, Perez (dal 46' s.t. Gargano), A.Pereira; Forlan; Suarez, Cavani (dal 44' s.t. S.Fernandez sv). ALLENATORE Tabarez. PANCHINA Castillo, Caceres, Victorino, Eguren, Abreu, Gonzalez, Scotti, Silva. ARBITRO Busacca (Svizzera). ESPULSO Khune al 31' s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Pienaar per comportamento non regolamentare, Dikgacoi per gioco scorretto. NOTE spettatori 42658. Tiri in porta: 3-5. Tiri fuori: 5-8. Angoli: 3-4. In fuorigioco: 2-3. Recuperi: 0 p.t., 5' s.t.

squarciato difesa e centrocampo sudafricani. Forlan ha acceso la luce dopo 24 minuti con un tiro a parabola che, deviato da Mokoena, ha scavalcato Khune. Il Sudafrica ha accusato e l’Uruguay, partito benissimo, ha giocato in scioltezza. L'errore di Busacca I Bafana Bafana non hanno mai avuto un acuto. Un tran tran scolastico, nel quale è affogato un giocatore di esperienza come Pienaar e nel quale Mphela non è mai riuscito a trovare il guizzo. La lunga attesa verso il bis degli uruguaiani, sempre al governo della partita, si spiega in due motivi. Primo: la mira sballata di Suarez. Secondo: le gambe molli di Cavani, frenato dall’emozione. Per arrivare al 2-0, è servito uno svarione della terna arbitrale sull’azione che ha portato all’atterramento di Suarez e all’espulsione di Khune: il via era stato dato in fuorigioco. Forlan ha mostrato ancora una volta di avere i nervi di ghiaccio: dopo 4 minuti di manfrine, ha bucato Josephs. Con il Sudafrica in 10, il 3-0 di Alvaro Pereira è stato un epilogo scontato. L’Uruguay fa festa grande: non vinceva ad un mondiale con uno scarto simile da 54 anni e, in assoluto, da Italia ’90. L’1-0 della Celeste sulla Corea del Sud fu firmato ad Udine, il 21 giugno 1990, da Daniel Fonseca. Sulla panchina dell'Uruguay c’era lo stesso signore che governa la squadra attuale, Oscar Tabarez, uno dei pochi galantuomini del calcio. Che ora dice: «Godiamoci la serata, ma domani è un altro giorno». Mentre il suo collega del Sudafrica, Parreira, se la prende con l’arbitro svizzero Busacca: «Siamo molto arrabbiati e delusi: è stato il peggior direttore di gara visto finora ai Mondiali» .

LE PAGELLE

Diego Forlan, calcia il pallone che porta in vantaggio l’Uruguay IPP

Moviola MONDIALE di ALEX FROSIO e FRANCESCO CENITI

Penalizzata la Spagna Gol svizzero da annullare HONDURAS-CILE 0-1 Gol del Cile: Isla è tenuto in gioco da Izaguirre, sul suo cross il tentativo di rinvio di Mendoza sbatte su Beausejour e finisce in rete.

SPAGNA-SVIZZERA 0-1 Al 14’ p.t. Senderos tocca Silva in area: ci starebbe il rigore. Solo giallo al 30’ per Grichting che tira giù Iniesta, potrebbe starci il rosso. Da annullare il gol svizzero: Fernandes è in linea con la palla sul primo tocco di Derdiyok, che

però poi in caduta ritocca il pallone e quel punto l’autore del gol è in fuorigioco.

URUGUAY-SUDAFRICA 3-0 Penalizzato il Sudafrica: al 31’ della ripresa Busacca dà un rigore all’Uruguay per fallo di Khune (espulso per aver negato la chiara occasione da gol) su Suarez, ma l’azione andava fermata prima per fuorigioco dell’attaccante sul tocco di Cavani che devia il precedente tiro di Forlan.

URUGUAY 7

PEREZ 6 Un bel combattente con la faccia da pirata (Gargano sv).

KHUNE 6 Para il parabile e nell'azione del rigore è sfortunato. Espulso, niente Francia.

DIKGACOI 5 Picchia come un fabbro. Ammonito, niente Francia.

MUSLERA 6 Insicuro nelle uscite alte, ma il Sudafrica è davvero poca roba.

M. PEREIRA 6 Si toglie la soddisfazione di firmare un gol.

GAXA 5,5 Passo indietro rispetto al Messico. Si vede poco. MOKOENA 5 Falloso, ruvido, lento. Hanno ragione i suoi compagni a non fidarsi. KHUMALO 5,5 Soffre il movimento di Suarez, ma dà l'anima. MASILELA 5,5 Trascurato dai compagni, poi si rassegna. MODISE 4 Giocatore inutile. Per il Sudafrica è una zavorra. LETSHOLONYANE 5 Serataccia: non riesce ad entrare in partita.

h

IL MIGLIORE

6 TSHABALALA 6

Tira da tutte le posizioni, ma è il meno peggio. PIENAAR 4,5 E' il simbolo del flop sudafricano. Mai stato un fenomeno, ma è irriconoscibile (Josephs sv). MPHELA 5 gioca da solo e non può inventare miracoli. All. Parreira 5 Il Sudafrica è limitato, ma anche lui ci mette del suo.

M. PEREIRA 6 Come si dice in gergo: tiene la posizione. LUGANO 6 Grande personalità e governatore dell'area. GODIN 6 Mphela gli va via solo una volta, il resto è noia. FUCILE 6 Limita la spinta di Gaxa. Esce per infortunio. A. FERNANDEZ 6 Partecipa anche lui alla serata di festa. AREVALO 6 Governa il centrocampo senza problemi.

Leonardo Panetta («Studio aperto», Italia Uno) in piazza Duomo durante la partita dell'Italia «Questi tifosi conoscono appena i convocati dal ct». Esagerato? Inquadrano un ragazzo in divisa azzurra col nome di un calciatore: Bonacci

PRETORIA (p.f.a.) Germania e Serbia dovevano incrociarsi già oggi a Port Elizabeth per la rifinitura, obbligatoria per la Fifa, allo stadio. Ma ieri sera hanno ricevuto l'ordine di cambiare i piani: il terreno del Nelson Mandela Bay Stadium è fradicio per la pioggia, non sia mai che venga rovinato e possa causare un rinvio. I tedeschi hanno posticipato la partenza e si alleneranno nel loro ritiro. Le preoccupazione per il clima invernale vengono risolte con «i consigli della mamma: copritevi e dopo la doccia asciugate bene i capelli», ha detto Hansi Flick, vice del c.t. Löw.

IL MIGLIORE h 7,5 FORLAN

giocatore straordinario, da solo fa la differenza. La sua marcia in più è nell'intelligenza. SUAREZ 7 Vivo e combattivo. Cerca il gol in tutti i modi. CAVANI 5,5 Gambe di flanella, il mondiale non è uno scherzo (S. Fernandez sv). All. Tabarez 7 L'allenatore galantuomo vede gli ottavi: li merita tutti.

TERNA ARBITRALE: BUSACCA 5 Il rigore c'è, ma Suarez parte in fuorigioco. L'errore pesa sulla valutazione finale. Arnet 4,5-Salver 6

Una precisazione di Italo Cucci. Quando Rocco disse «danke schoen» alla Germania per la sua tattica scriteriata ai Mondiali '70 non parlava da ct azzurro ma a titolo personale. In tedesco.

Campo bagnato la rifinitura non si fa

THSABALALA NON BASTA. SUAREZ COMBATTIVO MORIRI 5 Buttato nella mischia nel momento più difficile.

Claudio Onofri «Ogni tanto ha delle amnesie ma guarda io Sergio Ramos lo farei giocare sempre». Riccardo Trevisani (convinto di dargli ragione) «Ah guarda, sfondi un muro...» (Spagna-Svizzera, Sky)

GERMANIA-SERBIA

di STEFANO BOLDRINI

SUDAFRICA 5

Sky si collega con casa azzurri, dai che ci dicono le ultime sui nostri ragazzi. Il conduttore Marco Cattaneo «E a te, è mai capitato che qualche allenatore ti facesse gli auguri di compleanno?» L'inviato Alessandro Alciato. «No» (sopravviveremo) Cattaneo «Quando sei nato?» Alciato «Il 21 settembre» (ce lo segneremo) Cattaneo «E allora c'è tempo, magari ci penserà Prandelli» Alciato «Vedremo» (vedremo, vedremo). Cattaneo «E sugli azzurri ci sono novità?» (ah, ecco, se ne sono ricordati) Alciato «Sono andati al centro commerciale, forse per comprarmi un regalo». (grazie lo stesso)

Oscar Washinton Tabarez LIVERANI

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MONDIALE REPORTAGE

L’accademia di Abidjan sforna uomini e campioni Cresciuti qui nove della Costa d’Avorio che ha fermato Ronaldo «Soldi e premi: con la Fifa evitiamo la tratta dei nuovi schiavi» FILIPPO MARIA RICCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ABIDJAN (Costa d’Avorio)d«Lo sa co-

sa mi rende orgoglioso? Non che contro il Portogallo la Costa d’Avorio sia scesa in campo con 9 giocatori cresciuti con me. Piuttosto il fatto che Zokora abbia giocato in difesa con Kolo Toure, perché è così che i due giocavano qui e finalmente Eriksson ha corretto una stortura tattica, riportando tutto come era tanti anni fa. E la difesa è andata molto bene». Parla «Maitre» Roger Ouegnin, da oltre vent’anni presidente dell’Asec Mimosas, uno dei club più importanti d’Africa. Dirigente apprezzato nel continente e in Europa (presiede due commissioni Fifa), «Maitre» Ouegnin è uno dei pochi ad aver reinvestito nel calcio i (tanti) soldi guadagnati col calcio. Febbraio 1999: l’Asec, campione d’Africa, deve giocare la Supercoppa contro l’Esperance di Tunisi, squadra forte, dura, esperta. La generazione che in dicembre ha vinto la Cham-

fermarsi devono andar via. Qui all’Asec paghiamo bene, possiamo dare a un giocatore affermato 1.500 euro al mese, premi compresi. Nulla rispetto all’Europa, anche se per gli standard locali è già una fortuna: il salario di base per uno che lavora in un ufficio pubblico qui ad Abidjan è di 50-60 euro».

Reinvestire Prosegue Ouegnin: «Ciò che stiamo cercando di fare con la Fifa è di garantire ai ragazzi in partenza condizioni dignitose, impedire che se ne vadano prima dei 18 anni a meno che non siano seguiti dalla famiglia, mettere i bastoni tra le ruote a chi usa il calcio per

perpetrare secoli dopo la tratta di bambini-schiavi. Sono stati fatti grandi progressi: in Africa il calcio porta soldi, con trasferimenti e premi Fifa, ma sono saltuari, la redistribuzione non è fluida, i reinvestimenti nulli. Quando questi aspetti miglioreranno il calcio africano si affermerà».

«Maitre» Roger Ouegnin, presidente dell’Asec Abidjan, uno dei club più importanti d'Africa, miniera per la Costa d’Avorio del Mondiale RICCI

COSTA D’AVORIO

pions League africana è volata velocemente in Europa e all’Asec decidono per la grande scommessa. In campo vanno i promettenti ragazzi dell’Academie, la scuola calcio del club nota come Sol Beni. Hanno tutti tra i 16 e i 19 anni, e vincono 3-1. Ci sono Touré e Zokora, Barry, Dindane e Tiene: 11 anni dopo col Portogallo hanno iniziato il loro secondo Mondiale. «Abbiamo fatto storia, dato fiducia a una generazione, dimostrato all’Africa che lavorando seriamente anche nel calcio si possono fare grandi cose». Oggi Il centro di Sol Beni che abbiamo visitato ieri è magnifico. Campi in erba, la scuola, la redazione di un giornale settimanale, la mensa, un hotel e soprattutto l’aria professionale, curata, seria. A dirigere l’accademia uno svizzero, Walter Amman, e un francese, Benoit You. I ragazzi arrivano verso i 12-13 anni e alloggiano lì, in stanze che portano i nomi dei loro illustri predecessori, da lunedì a sabato. La mattina a scuola, il pomeriggio ad allenarsi. Sognando l’Europa. «Perché è inutile riempirsi la bocca con parole che in Africa non hanno senso: i giocatori per af-

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MONDIALE POLEMICA

GIRONE

B

ARGENTINA

SUD COREA

NIGERIA

GRECIA

Maradona trova posto a Pelé: «Torni nel museo» Il c.t. dell’Argentina risponde anche a Platini: «Invece di dire scemenze si occupi del pallone» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

PRETORIA d Studioso dell’arte

del calcio, Diego Armando Maradona sa dove mettere Pelè. «In un museo». In realtà non vuole essere un complimento, e neppure per l’altro mito Platini l’argentino ha parole gentili: «Non mi stupisce quello che dice di me, il nostro rapporto è sempre stato limitato al buongiorno e buonasera. E poi Platini è francese e si sa come sono i francesi: Platini pensa di essere il migliore del mondo». Chiusura amichevole: «Invece di dire scemenze sul mio conto, Platini e Pelè farebbero bene a preoccuparsi di dotare i giocatori di un pallone migliore». Per la cronaca, i due avevano detto che Diego aveva preso la nazionale soltanto per fare soldi.

Umore Invece Diego si ritiene un allenatore vero, oltre che un leader. In una sala conferenze che somiglia più a un sottoscala, Maradona ride e scherza («I brasiliani per ora non hanno fatto fatica, potevano anche evitare di fare la doccia»), si liscia la barbetta che si è fatto crescere da quando il suo cane gli ha sbranato il labbro lasciandogli una brutta cicatrice, discetta di tattica e illustra schemi di punizioni e calci d’angolo, ma già che c’è intona il tanti auguri a te per un giornalista che compie gli anni e dà una rasoiata al tecnico della Corea Jung-Moo, colpevole di aver tentato di azzopparlo nel Mondiale ’86. «Certo che andrò a salutarlo. Ho pronta l’armatura nello spogliatoio». Forza e velocità Incurante della critiche esterne e forte di un successo che fa sentire la Seleccion più leggera, Diego rinuncia al-

Diego Armando Maradona, 49 anni, da giocatore ha conquistato il Mondiale in Messico nel 1986 LAPRESSE

Il brasiliano Pelé, 69 anni AP

LA POLIZIA AFRICANA

Blitz all’alba Espulsi 17 ultrà PRETORIA La polizia sudafricana ha arrestato 17 «barras bravas», gli ultrà argentini sbarcati in Sudafrica. Ora verranno rimandati a casa.

l’acciaccato Veron («farlo giocare e rischiare di perderlo per tutto il torneo sarebbe assurdo»), manda in campo Maxi Rodriguez e promette concentrazione. «Non ci sentiamo favoriti, anche se abbiamo tanti campioni. Contro la Nigeria hanno giocato tutti in modo eccellente. Ho 22 titolari». E fra questi un campione sereno («Messi aveva bisogno di una partita da leader») e un attaccante senza fissa dimora. «Tevez non può avere un ruolo fisso, deve sorprendere. Se glielo chiedessi farebbe anche il portiere». Infatti contro la Nigeria ha cambiato posizione tre volte ed è possibile che accada oggi, anche se la partita sarà diversa. «Contro i nigeriani era come andare contro un muro, con la Corea non sarà così. La forza fisica conterà al 50%. Anche se non hanno uno come Messi, sono una buona squadra». Almeno qualcuno da salvare lo abbiamo trovato.

IL C.T. COREANO

Jung-Moo: «I falli? Parte del gioco» PRETORIA (al.bo.) Tacchetti e buone intenzioni. Maradona ricorda i segni di Jung Moo, c.t. della Corea, soprannominato Kung-Fu, e si lascia andare a un botta e risposta con Park, la stella della squadra, che ha detto di Messi: «Per fermarlo dovremmo ricorrere a falli intelligenti». «Se questo deve essere il Mondiale delle stelle, gli arbitri devono proteggerle, e chi non gioca a calcio deve andare a casa», ha replicato Diego. Opposto il parere del c.t. coreano: «E’ difficile marcare i giocatori di classe, per questo ci sono i contatti. Non sono falli intenzionali, ma una parte del gioco».

GIRONE

IL CASO

A

SUDAFRICA

URUGUAY

MESSICO

FRANCIA

Francia, i senatori fanno fuori Gourcuff L’ex milanista, odiato da molti compagni, out con il Messico: Henry o Gignac come centravanti «Nata ieri», tratta da un film di Cukor. Strepitosa la parte riservata a Domenech: dovrebbe interpretare un giornalista.

Patrice Evra, 29 anni ICONSPORT

DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

POLOKWANE (Sudafrica) d Nella

Francia siamo al teatrino. Anzi, al teatro vero. Raymond Domenech ha ricevuto una proposta da Amarande, nota attrice francese e nipote di un arbitro che fischiò al Mondiale 1930 in Uruguay. Amarande ha offerto al c.t. francese di fare l’attore nella commedia

L’hanno fatto fuori Sembra che ce l’abbiano fatta. Per la sfida col temibile Messico, novanta minuti da dentro o fuori, i senatori della Francia hanno convinto il c.t. a escludere l’«odiato» Gourcuff. Tra i congiurati spiccano Anelka e Ribery. Il primo non scambia palla con l’ex milanista, il secondo vuole soffiargli il posto da trequartista, ruolo che a «Ribé» piace un sacco. L’isolato Gourcuff è apprezzato da Domenech e pochi altri. Parla con Toulalan, che riferisce a Evra. Per evitare ammutinamenti, Domenech ha dovuto accettare il compromesso. Pare che tenga duro su chi debba essere la prima punta. Nel caso in cui cedesse, Henry o Gignac come centravanti e l’attaccante del Chelsea sulla destra per Govou. Conferenza stampa con Domenech a dispensare le solite ironiche banalità. Una su tutte: «Nessun allenatore può prendere il posto dei giocatori». Il contrario, però, può verificarsi. Grazie per l’assist, Raymond.

LA STORIA UNO VIVE A MILANO E RACCONTA

Evra, 22 fratelli e un tifo speciale Dominique: «Spogliatoio spaccato? Sono tutte balle»»

Che cosa fa a Milano?

«Moda. Ho lavorato per Prada, Yves Saint Laurent e altre case. Ho fatto il manager responsabile dello stock (il dirigente che si occupa delle giacenze nei magazzini, ndr). Oggi ho un mio progetto».

SEBASTIANO VERNAZZA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

d Lo sapevate che Patrice Evra, capitano della Francia, ha un fratello «milanese»? Si chiama Dominique e vive a Milano, dalle parti di via Ripamonti, periferia sud-ovest della città. Una moglie Anna, italiana, e tre figli. «Abito in Lombardia da 11 anni, arrivai al seguito di mio fratello. Prima la Sicilia, il Marsala in C1. Poi il Monza, in B. Patrice ha fatto strada: Nizza, Monaco e Manchester United. Sono rimasto a Milano per amore. Io e Anna abbiamo due bambini, Gianluca di 8 anni e Nicole di 6. In più sono padre di Patrice, quindicenne, nato da una precedente relazione».

Suo fratello è diventato capitano della Francia. Gli ha telefonato?

«Ci sentiamo di continuo. Dice che giornali e tv vanno di fantasia. Lo spogliatoio non è spaccato. La squadra è forte e vi stupirà. Sapete che cosa ha detto Patrice a Lloris, il portiere? Questo: "Sono il capitano, ma se ti accorgi che faccio degli errori non esitare a riprendermi". C’è umiltà, coesione». Domenech e Malouda si sono presi in allenamento.

«Sì, ma è stato un momento, tutto si è ricomposto. Normali imprevisti. La storia che Gallas sarebbe furioso perché il c.t. ha dato la fascia a mio fratello è una balla colossale. Patrice e Gallas sono amici di lunga da-

ta, si stimano e si confidano. La stampa vuole destabilizzare il gruppo e non capisco perché». Evra capitano della nazionale francese: che rivincita per voi, emigrati dal Senegal.

«Alt. Non fatemi arrabbiare. Noi non siamo senegalesi immigrati. Noi siamo francesi. Siamo arrivati in Europa con i passaporti della Francia, grazie al nonno materno, un bretone. Mio padre, senegalese, ha lavorato come consigliere culturale dell’ambasciata del Senegal a Bruxelles. Poi ci siamo trasferiti a Parigi, abbiamo ricevuto un’ottima educazione. Papà ha avuto 23 figli da quattro donne diverse. Da mia madre, otto: sei femmine e due maschi. Siamo una grande famiglia allargata. Ci vogliamo tutti bene, fratelli e fratellastri». Che soddisfazione la fascia di capitano della Francia.

«Patrice la merita. Siamo felici e orgogliosi».

s.v.

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MONDIALE OGGI IN CAMPO

Enyeama tra fede e «miracoli» Il portiere nigeriano: «Il mio segreto? L’amico Dio». E i greci contro le vuvuzela: «Ci disturbano»

w taccuino

I NUMERI

6

precedenti tra Francia e Messico: 5 successi francesi e un pareggio. Di queste 6 gare, tre sfide mondiali

2

eliminazioni agli ottavi per la Nigeria (’94 e ’98) in 3 partecipazioni mondiali: nel 2002 fuori nella fase a gironi

ARGENTINA

COREA DEL SUD

GRECIA

NIGERIA

FRANCIA

MESSICO

Panchina 1 Pozo, 21 Andujar, 3 C. Rodriguez, 4 Burdisso, 12 Garce, 15 Otamendi, 5 Bolatti, 23 Pastore, 16 Aguero, 18 Palermo, 19 Milito. Allenatore Maradona. Squalificati nessuno. Diffidati Jonas. Indisponibili 8 Veron.

Panchina 1 L. W. Jae, 21 Y. Kwang, 2 B. Seok, 3 Hyung II, 15 Dong Jin, 23 Min Soo, 5 Nam II, 6 Bo Kyung, 13 Jae Sung, 9 Ahn J. Hwan, 11 Seung Yeoul, 20 D. Gook. Allenatore Huh Jung-Moo. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili nessuno.

Panchina 1 Chalkias, 13 Sifakis, 3 Patsatzoglou, 4 Spiropoulos, 2 Seitaridis, 8 Papadopoulos, 22 Malezas, 6 Tziolis, 18 Ninis, 23 Prittas, 9 Charisteas, 20 Kapetanos. Allenatore Rehhagel. Squalificati nessuno. Diffidati Torosidis. Indisponibili nessuno.

Panchina 23 Aiyenugba, 16 Ejide, 5 Afolabi, 21 Echiejile, 22 Adeleye, 4 Kanu, 8 Yakubu, 13 Ayila, 7 Utaka, 10 Brown, 18 Obinna, 19 Obasi. Allenatore Lagerback. Squalificati nessuno. Diffidati Haruna. Indisponibili nessuno.

Panchina 16 Mandanda, 4 Reveillere, 6 Planus, 17 Squillaci, 22 Clichy. 8 Gourcuff, 18 Diarra, 9 Cissè, 11 Gignac, 12 Henry, 20 Valbuena. Allenatore Domenech. Squalificati nessuno. Diffidati Ribery, Evra, Toulalan. Indisponibili 23 Carrasso.

Panchina 13 Ochoa, 23 Michel, 15 Moreno, 19 Magallon, 8 Castro, 18 Guardado, 20 Torres, 7 Barrera, 10 Blanco, 14 J. Hernandez, 21 Bautista, 22 Medina. Allenatore Aguirre. Squalificati nessuno. Diffidati Torrado, Juarez. Indisponibili nessuno.

ARBITRO De Bleeckere (Bel) GUARDALINEE Hermans e Vromans (Bel) QUARTO UOMO Damon (Sud) TV Sky Mondiale 1 INTERNET www.gazzetta.it

ARBITRO Ruiz (Col) GUARDALINEE Gonzalez e Clavijo (Col) QUARTO UOMO Aguilar (El Salvador) TV Sky Mondiale 1 INTERNET www.gazzetta.it

ARBITRO Al Ghamdi (Ara) GUARDALINEE Kamranifa (Ira) e Al Marzouqui (E.A.U.) QUARTO UOMO O’Leary (Nzl) TV Rai 1, Sky Mondiale 1 INTERNET www.gazzetta.it

LE QUOTE

LE QUOTE

LE QUOTE

1 = 1,38

X = 4,30 2 = 8,35

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

BLOEMFONTEIN (Sudafrica) dDalla ma-

no de Dios (Diego Armando Maradona, mondiali 1986) alle mani di Dio (Vincent Enyeama 2010). Per una strana coincidenza, Maradona e Enyeama si sono incrociati in Argentina-Nigeria: ha vinto Diego, ma Vincent è stato il migliore in campo. Ora Enyeama cercherà di opporre le sue mani alla Grecia che, battuta 2-0 dalla Corea del Sud, cerca il primo gol in un mondiale. «Il mio segreto è il mio ami-

1 = 4,40 X = 3,35 2 = 1,82

co Dio», ha detto il portiere nigeriano di stanza in Israele, all’Hapoel Tel Aviv. Dio, Che e rigori Ha una storia particolare, il religiosissimo Vincent. In Nigeria, ha vinto due volte la Champions con l’Enyimba di Aba. La seconda volta, nel 2004, l’Enyimba fu costretto ad affrontare la lotteria dei rigori, prima in semifinale con l’Esperance di Tunisi e poi in finale con l’Etoile de Sahel. In tutti e due i casi, Enyeama fu sostituito prima dei rigori: «Ancora oggi mi chiedo il motivo». Nel 2005 il trasferimento in Israele,

1 = 2,15

prima nel Bnei Yahuda, dove un giorno scrisse una lettera ai suoi compagni per invitarli ad impegnarsi di più, poi nell’Hapoel Tel Aviv. L’Hapoel è il club più politicizzato d’Israele: nato nel segno del partito comunista, è sempre stato legato alla sinistra. Gli ultrà mostrano gli striscioni con Che Guevara e tra i tifosi c’è una minoranza di palestinesi. Enyeama è l’idolo di tutti, ma non per la politica o per la fede: per le parate. Oggi Vincent avrà un tifoso in più: il c.t. Lagerback, che pensa positivo: «Siamo pronti. Non abbiamo scelta: dobbiamo vincere».

4

le finali mondiali disputate dall’Argentina: due vittorie (1978 e ’86) e due sconfitte (1930 e ’90)

X = 3,20 2 = 3,35

Greci e vuvuzela I giocatori greci sono disturbati dalle vuvuzela «perché ci impediscono di comunicare in campo». Forse sono i problemi di comunicazione a spingere il c.t. Otto Rehhagel a cambiare qualcosa. Fuori Charisteas e dentro Salpingidis, molto carico: «Nei momenti decisivi, riusciamo sempre a dare qualcosa in più». Dovrebbe giocare dall’inizio il genoano Papastathopoulos, al suo debutto nel mondiale: fuori Seitaridis.

COREA DEL NORD

Tifosi cinesi in affitto nella sfida col Brasile dIl falso Made in China non rispar-

mia neanche i Mondiali. Quelli che allo stadio di Johannesburg hanno sostenuto la Corea del Nord col Brasile erano tifosi in affitto. Mille, rumorosissimi e tutti cinesi. Secondo l’edizione online del quotidiano spagnolo Sport, i falsi tifosi erano attori ingaggiati come «volontari» dalla Commissione Sportiva della Nordcorea attraverso gli impresari del China Sports Management Group.

PORTOGALLO

No al giallo per Ronaldo dLa federazione portoghese ha chiesto l’annullamento dell’ammonizione inflitta a Cristiano Ronaldo martedì con la Costa D’Avorio. Secondo la federcalcio «la sanzione è del tutto ingiustificata. Perché Ronaldo era stato colpito duro da un avversario e poi circondato, spintonato e insultato dagli ivoriani».

MARCATORI

Forlan balza in testa Sua l’unica doppietta 2 RETI: Forlan (1 rig.) (Uruguay). 1 RETE: Heinze (Argentina); Lee J.S. e Park J. S. (Sud Corea); Podolski, Klose, Müller e Cacau (Germania); Gyan (1) (Ghana); Gerrard (Inghilterra); Maicon ed Elano (Brasile); Marquez (Messico); Koren (Slovenia); Tshabalala (Sudafrica); Dempsey (Usa); Kuyt (Olanda); Honda (Giappone); Alcaraz (Paraguay); De Rossi (Italia); Reid (Nuova Zelanda), Vittek (Slovacchia); J. Y. Nam (Nord Corea), Beausejour (Cile), Fernandez (Svizzera), A. Pereira (Uruguay).

CURIOSITÀ

Vincent Enyeama, 27 anni EPA

ARGENTINA-COREA DEL SUD La lenta difesa Argentina ha ballato anche contro la Nigeria: piacciono l’«Over» a 1,77 e il «Goal» a 1,92. Per l’accoppiata passaggio del turno del girone B Argentina-Corea resta quella più probabile, offerta a 1,82. FRANCIA-MESSICO Partita delicatissima che potrebbe dire molto sulla qualificazione agli ottavi: ci si aspetta una gara chiusa, con poche emozioni, con «Under» offerto a 1,57 e il «No Gol» a 1,80.

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MONDIALE IL TEMA

Giappone e Coree Che tigri dall’Asia Le Tigri asiatiche stanno spopolando in Borsa: Seul ha infilato la terza settimana positiva. Anche le Tigri del pallone vanno alla grande. Giappone e Corea del Sud hanno debuttato vincendo e la meno quotata Corea del Nord è uscita sconfitta ma a testa alta contro il Brasile. L’Asia è la novità del Mondiale. Un fenomeno da analizzare. A titolo di puro colore ecco i so-

NORD COREA

La mission di Jong Tae

Jong Tae Se, 26 anni AP

prannomi delle tre nazionali: si va dai «Samurai Blu» giapponesi, ai «Guerrieri di Taegeuk» della Corea del Sud fino alla Choilima, la squadra della Nord Corea, che si traduce in «Cavallo Alato». Dall’enfasi, alla realtà. Il calcio asiatico ha dimostrato di non essere più solo «palla avanti e pedalare». La grande crescita è dal punto di vista tattico. Il seme gettato

dE’ nato in Giappone, è cresciuto in Corea del Sud e ora segna gol a raffica per la Corea del Nord. Jong Tae Se ha tre passaporti ma una sola fede politica. Una passione per il comunismo, «suggerita dalla madre», che lo ha spinto qualche anno fa a scegliere la nazionale del «presidente eterno» Kim Jong II (che secondo il c.t. Kim Jong Hun «suggerisce le scelte tattiche»).

Il caso L’unico vero talento della nazionale nord coreana è stato oggetto di un vero e proprio caso internazionale. Con la Fifa chiamata in causa dalle due federazioni. Alla fine ha «deciso» il giocatore. E, quello

SUD COREA

Ora assalto all’Argentina

da tecnici del valore di Hiddink, Milutinovic, Zico sta dando i frutti sperati. Oggi il calcio asiatico avrà un altro test importante: Argentina-Corea del Sud. L’esame Messi vale una laurea. Attenti alle sorprese. L’Asia del pallone continua a correre, ma ora sa usare anche il «nostro» contropiede.

servizi di LUCA CALAMAI

che viene chiamato il Rooney dell’Asia, è diventato il trascinatore della squadra allenata da Kim Jong Hun. Tecnicamente Jong Tae Se è completo: ha qualità tecniche e velocità. Di sicuro, non ha il fisico di Rooney. Ma è grado di fare reparto da solo. Il suo pezzo forte sono i calci piazzati grazie ai quali ha arricchito il suo bottino di goleador. Prima di partire per il Sudafrica si era detto felice del girone dove era stata inserita la Corea del Nord. «Tornerò a casa con le maglie di Kakà (missione compiuta, ndr) e Cristiano Ronaldo», i suoi due miti. Due campioni ma non due modelli di comunismo estremo.

Park Ji Sung, 29 anni LAPRESSE

GIAPPONE

Il simbolo è Honda

Keisuke Honda, 24 anni ANSA

dA Suwon, nel suo paese natale, dopo l’impresa della Corea del Sud nel mondiale del 2002, gli hanno dedicato una strada: «Park Ji Road». Lui, preferisce, sottolineare un altro aspetto della sua carriera in nazionale: «Con la rete che ho realizzato contro la Grecia sono andato a segno nei mondiali di tre Continenti». Park Ji Sung è un tipo speciale. Inizia in Giappone poi, il salto in Europa, nel Psv Eindovhen. Primi gol, primi scudetti. Tanto bravo da spingere Ferguson ad acquistarlo per 7 milioni di euro. Park Ji Sung, pur non avendo il fascino di Cristiano Ronaldo o la potenza di Rooney, riesce a cucirsi il suo spa-

zio. «Quando ho bisogno di saggezza e cattiveria mando in campo Park Ji Sung» spiega mister Alex, che ha in un cassetto un’offerta del Bayern Monaco per il suo tuttofare coreano.

dLo chiamano il Nakata di Mosca. Perché come Hidetoshi trasforma in oro ogni oggetto o capo d’abbigliamento che sfiora e perchè gioca nel Cska. Il signor Keisuke Honda, uomo gol contro il Camerun, è il nuovo simbolo del calcio giapponese. Dal punto di vista tecnico ha un sinistro raffinato che va a sommarsi a polmoni d’acciaio. La sua arma segreta sono le punizioni. «Il mio modello è Sneijder». Niente di strano. Honda ha avuto modo di conoscere e copiare il fuoriclasse dell’Inter nel periodo passato in Olanda nella squadra di Venlo. L’ultimo salto di qualità di Honda è coinciso con il trasferimento nel Cska Mosca.

Con un ingaggio da sei milioni netti a stagione. L’attaccante ha segnato uno splendido gol in Champions League nella sfida contro il Siviglia. Su punizione, naturalmente.

Maradona avvisato La sfida di oggi con Messi è una storia nella storia. Park Ji Sung rispetta la Seleccion ma non la teme. «Se ci attaccano a testa bassa ci divertiremo». L’attaccante ieri si è travestito da cittì descrivendo i giocatori che lui affronta abitualmente in Premier League o in Champions. Ha indicato in Tevez la vera minaccia. E dire che nel suo Manchester era una riserva.

Calcio e turismo In Giappone sono tutti stregati dal bel Keisuke. Le agenzie di viaggio hanno organizzato, per tutta la stagione, voli charter per Mosca. E Honda è stato un perfetto promoter-turistico per i mondiali in Sudafrica. A proposito, tra pochi giorni il calendario proporrà la sfida all’ultima punizione Sneijder contro Honda. Sembra lo spot di uno di quei cartoni animati che fanno tanto impazzire i giapponesi.

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MONDIALE INTERVISTA

GIRONE

C

INGHILTERRA

ALGERIA

GIANCARLO GALAVOTTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

HA DETTO

PHOKENG (Sudafrica) dHa detto

che se non diventava calciatore si sarebbe fatto prete. Da bambino le lezioni di catechismo lo affascinavano. Incredibile, parliamo di Wayne Rooney. Il contrario del chierichetto, nella vita e in campo. Ma in campo ci va con la croce: sempre con un rosario bianco al collo in allenamento. Foto dal Sudafrica che hanno fatto scalpore. «Lo porto da quattro anni, ma agli allenamenti del Manchester United fotografi e giornalisti non entrano. Ovviamente non lo posso tenere in partita, ma è il simbolo della mia religione».

R

sul Kaiser Può pensarla come crede, ma non è vero che giochiamo a palla lunga, quindi le sue parole non ci toccano

Rooney è cattolico, s’è sposato con Coleen a Portofino secondo il rito romano. Coleen è restata in Inghilterra con il piccolo Kai, 7 mesi.

Non avete cominciato al massimo: pari con gli Usa.

«Nel complesso meritavamo di vincere. Purtroppo non ci siamo riusciti. L’1-1 non è affatto da buttare. Nel 2006 l’Italia quasi usciva nel girone, poi è diventata campione». Beckenbauer dice che l’Inghilterra è andata indietro, siete tornati alla palla lunga.

«Forse i tedeschi ci temono. Beckenbauer ha diritto a pensarla come crede, ma non è vero che giochiamo a palla lunga, quindi le sue parole non ci toccano». Lei non segna dal 30 marzo scorso, andata dei quarti di Champions League con il Bayern a Monaco.

«Non mi preoccupo per niente. Tra i miei compagni possono segnare in tanti. L’importante è vincere. Sono contento di giocare, e di dare il massimo. I gol torneranno. Magari già con Algeria e Slovenia». Colpa anche dell’infortunio alla caviglia nel ritorno con il Bayern?

«Forse con lo United sono rientrato prima del dovuto. L’infortunio mi ha fatto perdere la forma-partita e la precisione. Ma con l’Inghilterra mi sto allenando al meglio, sento che ho ritrovato il top della forma». Il pallone Jabulani?

«Finalmente ci stiamo abituando. Incubo per i portieri, meno per gli attaccanti. In aria si muove a sorpresa, ci siamo concentrati in allenamento a studiare come svirgola e cambia traiettoria. Però siamo tutti nelle stesse condizioni, Germania a parte: i tedeschi l’hanno usato in campionato da febbraio». Dicono che in ritiro lei s’annoia. Com’è?

«Certi giorni sono lunghissimi. Andare a letto alle 2 del pomeriggio non è il massi-

USA

SLOVENIA

x L’ira di Fabio:

DAL NOSTRO INVIATO

«No problem. Kai sta bene a casa, io sto bene al Mondiale».

23 R

Wayne Rooney, 24 anni, ha collezionato 57 presenze in Nazionale e realizzato 25 gol AP

Rooney «Io e Capello arriveremo molto lontano» «Vinciamo il girone e poi possiamo battere chiunque. Anche la Germania» mo. Meno male che sono cominciate le partite e le guardo tutte. Ma vale la pena. Allenarsi e giocare è bello, però è giusto riposare le gambe». Una giornata tipica in Sudafrica?

«Breakfast, allenamento, pranzo, letto, cena, letto». Nemmeno un passatempo?

«E’ dura scherzare, adesso. Qualche partita a biliardo, o a freccette. Più di tanto non si può».

x

ha detto SU JABULANI

Svirgola e cambia traiettoria. Ma il pallone è uguale per tutti, a parte i tedeschi che lo usavano già in campionato

SULLE GIORNATE Sono lunghissime, vado a letto anche dopo pranzo... meno male che posso guardare tutte le partite

SULLA PARTENZA Meritavamo di vincere contro gli Usa, ma siamo tranquilli: l’Italia nel 2006 quasi andava a casa...

Domani Capello compie 64 anni. Oltre a battere l’Algeria come regalo, gli canterete «When I’m 64» dei Beatles?

Agli ottavi potreste trovare la Germania.

«Temo proprio che sarà una giornata come tutte».

«Magari, sarebbe bello eliminarla subito».

Dove arriva l’Inghilterra?

Le altre rivali?

«Passeremo sicuri agli ottavi, in testa al gruppo C, garantito. Poi possiamo battere chiunque».

«Germania a parte, mi ha impressionato la Costa d’Avorio, bene organizzata contro il Portogallo. Non ho visto niente di speciale nelle altre, ma siamo ancora all’inizio».

E Rooney?

«I miei idoli sono Maradona e Pelé, capaci di vincere il Mondiale praticamente da soli. Se arrivo a fare la metà di loro, sarò felicissimo. Nel 2006 non ho fatto niente di speciale, voglio rifarmi stavolta».

L’Inghilterra ci crede perché ci crede Capello?

«Certamente, il c.t. è molto convinto. Io pure penso sempre in positivo. Vedrete, andremo lontano».

R

«Beckenbauer ci ha criticato? Abbia rispetto» x la frase GIOCO IN VERTICALE

Facile parlare stando in tribuna, ma non si può sempre giocare in maniera ideale. Gli Stati Uniti ci hanno costretto a verticalizzare il gioco

su Capello E’ molto convinto della nostra forza. Anch’io penso positivo. Mi ha impressionato la Costa d’Avorio

ro rapidità». Nella ripresa, sottolinea Capello, l’Inghilterra ha giocato molto meglio, creando occasioni importanti, anche se non le ha sapute sfruttare per sbloccare il pareggio. Franz Beckenbauer non l’ha vista proprio così. Ma Fabio Capello replica prontamente alle critiche del gran tedesco che ha dichiarato: «Inghilterra retrograda, è tornata quella della palla lunga e pedalare. Anche Capello non può farci molto, la Premier ha troppi stranieri e pochi inglesi per la nazionale». Rispetto «Di norma ci vuole sempre il rispetto, quando si parla di squadre avversarie – incalza il commissario tecnico dell’Inghilterra – E’ facile parlare stando in tribuna, ma non si può sempre giocare in maniera ideale. Il pressing fortissimo degli Usa ci ha spinti ad attaccare verticalizzando il gioco. Nella ripresa abbiamo dominato, con palla a terra e passaggi di qualità. Sinceramente non capisco l’uscita di Beckenbauer».

R

su Maradona Lui e Pelè hanno vinto il Mondiale da soli. Se faccio la metà di quello che hanno fatto loro, sono felice

Fabio Capello, ora c.t. inglese, compirà 64 anni domani OLYCOM DAL NOSTRO INVIATO

PHOKENG d Fabio Capello a ruota libera ai microfoni di BBC Radio 5. Da Beckenbauer a Jabulani. Caricatissimo per l’Algeria, avversaria di domani sera a Cape Town. Il commissario tecnico dell’Inghilterra compie 64 anni proprio in coincidenza con la seconda partita dei leoni al Mondiale, e si aspetta il regalo più bello. «Voglio la vittoria dell’Inghilterra. Nella maniera più assoluta». Ci sono tutte le premesse, assicura.

Forma «Credo che la squadra stia attraversando un momento eccellente di forma. Lo dimostra come ha giocato il secondo tempo contro gli Stati Uniti, che sono molto impostati sulla velocità, e mettono in difficoltà gli avversari con la lo-

Il pallone Dopo il Kaiser, l’obiettivo è Jabulani, il pallone ufficiale del Mondiale. «In tutta la mia vita non ho mai visto un pallone peggiore di questo – sentenzia Capello. – E’ terribile. Assolutamente impossibile per i portieri. Terribile per i giocatori. Va bene sul corto, ma appena si cerca di allungare il tiro diventa molto difficile intuire la traiettoria. In certe situazioni è semplicemente impossibile controllarlo. Difficile anche il tiro in porta, com’è ormai evidente. Ripeto, mai visto un pallone peggiore». Portiere Già pronta la formazione per l’Algeria, con due soli dubbi: Capello non ha ancora deciso se confermare Green in porta («Debbo capire se risente psicologicamente dell’errore sull’1-1 con gli Usa»). Da decidere anche la seconda punta: Defoe piuttosto che Heskey accanto a Rooney. «A centrocampo è pronto Barry», annuncia il c.t. Così Gerrard e Lampard potranno liberarsi in avanti.

IN VISTA DELL’ALGERIA

C’è un problema per Capello I tre portieri non sono sereni PHOKENG Malumore fra i tre portieri inglesi. Si lamenta David James, 40 anni il 1o agosto, che vorrebbe tanto imitare il Dino Zoff di Spagna ’82. Con 50 presenze era il numero 1, ma gl’infortuni dell’ultima stagione al Portsmouth hanno promosso Rob Green, 30 anni, del West Ham. Green spera che Capello gli perdoni la paperissima che ha regalato l’1-1 agli Usa, e lo confermi contro l’Algeria. Scalpita Joe Hart, 23 anni, molto bravo nel 2009-10 al Birmingham, in prestito dal Manchester City. Finora ha collezionato solo 3 presenze, ma potrebbe ritrovarsi titolare domani a Cape Town. Lui e gli altri due hanno lo stesso problema: non digeriscono che Capello non abbia ancora scelto il titolare, e riveli chi va tra i pali solo 2 ore prima del via. g.c.g.

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MONDIALE LA GUIDA CHE COSA È SUCCESSO GRUPPO RISULTATI E MARCATORI

PRIMA FASE A A B B C C D D E E F F G G H H A

Sudafrica-Messico 1-1 Tshabalala (S), R. Marquez (M) Uruguay-Francia 0-0 Sud Corea-Grecia 2-0 J.Park, S. Lee Jung Argentina-Nigeria 1-0 Heinze Inghilterra-Usa 1-1 Gerrard (I), Dempsey (U) Algeria-Slovenia 0-1 Koren Serbia-Ghana 0-1 Gyan (rig) Germania-Australia 4-0 Podolski, Klose, Muller, Cacau Olanda-Danimarca 2-0 Agger (a), Kuyt Giappone-Camerun 1-0 Honda Italia-Paraguay 1-1 Alcaraz (P), De Rossi (I) Nuova Zelanda-Slovacchia 1-1 Vittek (S), Reid (NZ) Costa d’Avorio-Portogallo 0-0 Brasile-Corea del Nord 2-1 Maicon (B), Elano (B), Ji (C) Honduras-Cile Spagna-Svizzera Sudafrica-Uruguay

0-1 Beausejour (C) 0-1 Fernandes (S) 0-3 Forlan, Forlan (rig.), Pereira

CHE COSA SUCCEDERÀ DATA

ORA

CITTA’

PARTITA

GRUPPO

PRIMA FASE 17 giugno

18 giugno

19 giugno

20 giugno

21 giugno

22 giugno

23 giugno

24 giugno

25 giugno

ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 13.30 ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30 ore 16 ore 16 ore 20.30 ore 20.30

Johannesburg Argentina-Corea del Sud Bloemfontein Grecia-Nigeria Polokwane Francia-Messico Port Elizabeth Germania-Serbia Johannesburg Slovenia-Stati Uniti Città del Capo Inghilterra-Algeria Durban Olanda-Giappone Rustenburg Ghana-Australia Pretoria Camerun-Danimarca Bloemfontein Slovacchia-Paraguay Nelspruit ITALIA-Nuova Zelanda Johannesburg Brasile-Costa d’Avorio Città del Capo Portogallo-Corea del Nord Port Elizabeth Cile-Svizzera Johannesburg Spagna-Honduras Rustenburg Messico-Uruguay Bloemfontein Francia-Sudafrica Durban Nigeria-Corea del Sud Polokwane Grecia-Argentina Port Elizabeth Slovenia-Inghilterra Pretoria Stati Uniti-Algeria Johannesburg Ghana-Germania Nelspruit Australia-Serbia Johannesburg Slovacchia-ITALIA Polokwane Paraguay-Nuova Zelanda Rustenburg Danimarca-Giappone Città del Capo Camerun-Olanda Nelspruit Corea del Nord-Costa d’Avorio Durban Portogallo-Brasile Bloemfontein Svizzera-Honduras Pretoria Cile-Spagna

OTTAVI DI FINALE 26 giugno ore 16 ore 20.30 27 giugno ore 16 ore 20.30 28 giugno ore 16 ore 20.30 29 giugno ore 16 ore 20.30

Port Elizabeth Vincente A-Seconda B (OF1) Rustenburg Vincente C-Seconda D (OF2) Bloemfontein Vincente D-Seconda C (OF3) Johannesburg Vincente B-Seconda A (OF4) Durban Vincente E-Seconda F (OF5) Johannesburg Vincente G-Seconda H (OF6) Pretoria Vincente F-Seconda E (OF7) Città del Capo Vincente H-Seconda G (OF8)

QUARTI DI FINALE 2 luglio 3 luglio

ore 16 ore 20.30 ore 16 ore 20.30

Port Elizabeth Vincente OF5-Vincente OF6 (QF1) Johannesburg Vincente OF1-Vincente OF2 (QF2) Città del Capo Vincente OF4-Vincente OF3 (QF3) Johannesburg Vincente OF7-Vincente OF8 (QF4)

SEMIFINALI 6 luglio 7 luglio

ore 20.30 ore 20.30

Città del Capo Vincente QF2-Vincente QF1 (SF1) Durban Vincente QF3-Vincente QF4 (SF2)

FINALE 3˚ POSTO 10 luglio

ore 20.30

Port Elizabeth Perdente SF1-Perdente SF2

FINALE 1˚ POSTO 11 luglio ore 20.30 Johannesburg Vincente SF1-Vincente SF2

B B A D C C E D E F F G G H H A A B B C C D D F F E E G G H H

GRUPPO A

GRUPPO B

GRUPPO C

RISULTATI Sudafrica-Messico Uruguay-Francia Sudafrica-Uruguay

RISULTATI Corea del Sud-Grecia Argentina-Nigeria

RISULTATI Inghilterra-Usa Algeria-Slovenia

1-1 0-0 0-3 PARTITE RETI Pt G V N P F S

Uruguay Francia Messico Sudafrica

4 1 1 1

2 1 1 2

1 0 0 0

1 0 3 0 1 0 0 0 1 0 1 1 1 1 1 4

DA DISPUTARE Francia-Messico Messico-Uruguay Francia-Sudafrica

17-6 22-6 22-6

2-0 1-0

PARTITE RETI Pt G V N P F S

Corea del Sud Argentina Nigeria Grecia

3 3 0 0

1 1 1 1

1 1 0 0

0 0 0 0

0 0 1 1

DA DISPUTARE Grecia-Nigeria Argentina-Corea del Sud Nigeria-Corea del Sud Grecia-Argentina

2 1 0 0

0 0 1 2

17-6 17-6 22-6 22-6

GRUPPO D 1-1 0-1 PARTITE RETI Pt G V N P F S

Slovenia Inghilterra Usa Algeria

3 1 1 0

1 1 1 1

GRUPPO F

GRUPPO G

RISULTATI Italia-Paraguay Nuova Zelanda-Slovacchia

RISULTATI Costa d’Avorio-Portogallo Brasile-Corea del Nord

PARTITE RETI Pt G V N P F S

PARTITE RETI Pt G V N P F S

Olanda Giappone Camerun Danimarca

3 3 0 0

DA DISPUTARE Olanda-Giappone Camerun-Danimarca Danimarca-Giappone Camerun-Olanda

1 1 1 1

1 1 0 0

0 0 0 0

0 0 1 1

2 1 0 0

0 0 1 2

19-6 19-6 24-6 24-6

Italia Paraguay Nuova Zelanda Slovacchia

1 1 1 1

1 1 1 1

DA DISPUTARE Slovacchia-Paraguay Italia-Nuova Zelanda Slovacchia-Italia Paraguay-Nuova Zelanda

0 0 0 0

1 1 1 1

0 0 0 0

1 1 1 1

1 1 1 1

20-6 20-6 24-6 24-6

0 1 0 0

0 0 1 1

1 1 0 0

0 1 1 1

18-6 18-6 23-6 23-6

RISULTATI Olanda-Danimarca Giappone-Camerun

1-1 1-1

1 0 0 0

DA DISPUTARE Slovenia-Usa Inghilterra-Algeria Slovenia-Inghilterra Usa-Algeria

GRUPPO E 2-0 1-0

RISULTATI Serbia-Ghana Germania-Australia

PARTITE RETI Pt G V N P F S

Germania Ghana Serbia Australia

3 3 0 0

1 1 1 1

1 1 0 0

0 0 0 0

0 0 1 1

DA DISPUTARE Germania-Serbia Ghana-Australia Ghana-Germania Australia-Serbia

4 1 0 0

0 0 1 4

18-6 19-6 23-6 23-6

GRUPPO H 0-0 2-1

RISULTATI Honduras-Cile Spagna-Svizzera

PARTITE RETI Pt G V N P F S

Brasile Costa d’Avorio Portogallo Corea del Nord

0-1 4-0

3 1 1 0

1 1 1 1

1 0 0 0

0 1 1 0

DA DISPUTARE Brasile-Costa d’Avorio Portogallo-Corea del Nord Portogallo-Brasile Corea del Nord-Costa d’Avorio

0 0 0 1

2 0 0 1

1 0 0 2

20-6 20-6 25-6 25-6

0-1 0-1 PARTITE RETI Pt G V N P F S

Cile Svizzera Honduras Spagna

3 3 0 0

DA DISPUTARE Cile-Svizzera Spagna-Honduras Cile-Spagna Svizzera-Honduras

1 1 1 1

1 1 0 0

0 0 0 0

0 0 1 1

1 1 0 0

0 0 1 1

21-6 21-6 25-6 25-6

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MONDIALE PERSONAGGIO per scavallare più leggero, si è ascoltato almeno un po’ di samba. Ha corso più e meglio nel secondo tempo: buon segno e anche buoni numeri. Le cifre ufficiali della Fifa dicono che c’è da crescere (appena un tiro in porta, non è da lui), ma che le gambe iniziano a star bene. Non ha giocato fino alla fine, ma era prestabilito da Dunga, «perché erano cinque mesi che non stava in campo per 90’ in una gara vera». Però in 78’ Kakà ha corso per quasi nove chilometri (Gilberto Silva, quello che ha speso di più, si è fermato a 11) e lo ha fatto con una punta di 29,84 km/h: il più veloce in campo. Nessuno come lui neppure fra i coreani, compreso «Rooney» Jong Tae Se, che a fine partita è andato a bussare alla porta dello spogliatoio della Seleçao: voleva la maglia di Kakà.

Sprint Kakà Il Brasile lo scopre velocista Con i coreani ha percorso 9 km e in uno scatto ha sfiorato i 30 orari. Nessuno meglio di lui DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

JOHANNESBURG (Sudafrica) dPer correre contro il tempo, Kakà è andato mediamente a trenta all’ora. Poi si è contato i battiti del cuore e ha detto: «Non c’è male». Da giorni in Brasile si parlava della corsa contro il tempo di Kakà per scavalcare i guai del suo orribile inverno, fra pubalgia e problemi all’adduttore destro. Perché Ricky, si sa, è il totem di questa squadra, uno a cui aggrapparsi forte: «Credo nel mio 10», diceva Maicon martedì sera, troncando duro chi lo aveva visto mali-

no. Un po’ come un gioco allo specchio: se Kakà sarà Kakà, il Brasile sarà il Brasile. Dunga non smetterà mai di parlare di orchestra? Vero, però non si suona se non c’è il direttore. Nove chilometri Rivedere la partita contro la Corea del Nord per credere: finché Kakà si è aggrovigliato nella ragnatela asiatica («Stavano tutti schiacciati dietro, sembrava Barça-Inter», ha scherzato Julio Cesar), il Brasile ha ballato stanco e prevedibile; quando Kakà ha iniziato ad approfittare della libertà che Dunga concede a lui, Maicon e pochi altri

Kakà, 28 anni, ha giocato 78 minuti contro la Corea. A destra con Dunga, 46, al momento del cambio LAPRESSE

Orologio L’ha avuta, perché Ricky era di buon umore: «Dopo gli ultimi problemi — ha detto — non sapevo come avrei iniziato il Mondiale: per questo sono felice. Mi sono sentito molto più a posto che nelle amichevoli in Zimbabwe e Tanzania e vedrete che ogni volta andrà meglio». E’ il suo modo di confermare quello che nessuno dice, ma tutti sanno: Kakà è una specie di orologio programmato, sta lavorando per decollare nella terza partita, contro il Portogallo, e arrivare al top quando si deciderà il Mondiale. E il Brasile con lui.

y Dunga resta IL CASO

AL REAL SOLO 25 GARE

Kakà al Real ha vissuto una stagione a singhiozzo: 8 gol in 25 gare

Recupero

Dopo l’ultimo stop ha ripreso ad allenarsi col gruppo solo a inizio giugno

nel mirino della stampa JOHANNESBURGd(a.e.) Sotto i tre

punti quasi niente, hanno sentenziato in Brasile. Mentre Ronaldo è clemente su Twitter («Avevamo iniziato con un 2-1 anche nel Mondiale vinto del 2002»), la stampa non ha dichiarato tregua nel suo duello con Dunga. «O Dia» l’ha buttata sul sondaggio fashion: «Chi ha dato quel giaccone a Dunga: Capitan Nemo o il Piccolo Principe?». «O Globo» ha ritirato fuori la storia degli allenamenti a porte chiuse: «Tanto mistero per questo?». Gioco di parole per «A Folhá» di San Paolo: la Seleçao è così soporifera che ha gli effetti di un noto farmaco e diventa la Selexotan. Pare non si sia divertito neanche Lula, come rivelato dal ministro Vannucchi: «Per il presidente non è stata una vittoria di cui poter essere felici». Eppure le cifre sono con la Seleçao, che dopo il primo turno di gare ha il record di tiri (26), passaggi (584) e condivide il primato del possesso palla con la Spagna: 63%.

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MERCATO

«Maicon, non ti muovi» Ma Mou insiste Julio Cesar blinda il terzino all’Inter, che chiede al Real almeno 35 milioni

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I NUMERI

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le reti di Maicon con la maglia dell’Inter: il record (7, di cui 6 in campionato e 1 in Champions) nella stagione appena conclusa

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

JOHANNESBURG dEntrano tra i primi in zona mista. Julio davanti, Maicon in scia. L’assalto dei giornalisti brasiliani dura una quindicina di minuti. Dopo il bombardamento i due campioni avanzano ancora qualche passo. Angolo Inter. Julio Cesar guarda il compagno di squadra. «Ehi, Maic, niente scherzi, devi restare a Milano. Non costringermi a legarti ai cancelli della Pinetina». Maicon lo guarda strano. Poi, sussurra: «Scrivete, Julio Cesar il prossimo anno resterà al cento per cento all’Inter». Il siparietto, nel cuore dell’Ellis Park, spiega tante cose. Ormai Maicon ha deciso quale sarà il suo futuro. Anche gli amici più cari (e Julio è uno di questi) dovranno accettare la sua decisione. Ormai non c’è più spazio per i ripensamenti.

simo anno giocherà nel Real. E il Real lo pagherà come, in passato, era abituato a pagare solo grandi goleador. Florentino Perez si è arreso al pressing di Mourinho. Lo Special One è tornato alla carica martedì mattina, prima di Brasile-Nord Corea. Il tecnico portoghese è stato molto chiaro con il suo presiA destra, il momentaneo 1-1 del Brasile contro l’Italia a «Spagna 82» Socrates segna beffando Zoff sul primo palo. Gli azzurri vinceranno poi 3-2

Mou e Florentino Maicon il pros-

dente: «Pur di avere Maicon sono pronto a cancellare tutti i nomi degli altri giocatori che avevo richiesto». E nella lista c’era un altro nerazzurro: Milito. Florentino Perez ha tranquillizzato il suo tecnico: «Maicon arriverà». Il padre-padrone del Real ha chiesto solo di dare alla società il tempo di sviluppare la

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trattativa con l’Inter. Un’operazione non semplice. Moratti vuole 35 milioni. E se Maicon continuerà a fare miracoli, come è successo nel debutto mondiale, la cifra è destinata a crescere. Il Real vorrebbe spendere 25. Il problema è tutto qui. Ieri ne ha parlato Antonio Caliendo, agente del brasiliano: «Spero che i presidenti trovino un accordo. Dopo quanto fatto dall’Inter, di certo oggi c’è più fame di vittorie al Real». Numeri da fenomeno SuperMaicon, intanto, è sempre più protagonista. Contro la Corea del Nord è stato imprendibile. La straordinaria prova del difensore nerazzurro emerge anche dalle statistiche Fifa. Maicon ha toccato il pallone 108 volte (il doppio di Kakà) e ha macinato 9 chilometri e 747 metri, con una velocità di punta di 28,79 all’ora. A tutto questo aggiungete un gol da copertina e altri tre tiri in porta. Ah, c’è un altro dato per certi versi sorprendente: Maicon non ha commesso nessun fallo nel suo debutto mondiale. E stiamo parlando di un difensore, che tra l’altro ha recuperato quattro palloni, non di Kakà o Robinho. Normale che il Real abbia deciso di rompere gli indugi e di violentare le proprie logiche di mercato. Florentino Perez comprando solo attaccanti ha chiuso a «zeru tituli». Meglio ascoltare Mourinho che con il suo invalicabile muro difensivo ha fatto tre su tre.

HA DETTO Julio Cesar «Ehi Maic, niente scherzi, devi restare a Milano. Non costringermi a legarti ai cancelli della Pinetina per farti rimanere»

Maicon «Nel frattempo scrivete pure che il nostro portiere Julio Cesar l’anno prossimo giocherà sicuramente nell’Inter»

Sisenando Maicon, 28, a sinistra, realizza un bellissimo gol di esterno alla Nord Corea AFP

Q

NELLA STORIA

Gli altri gol impossibili: da Mortensen a Socrates fino a Maicon

Anni 40: a Torino l’Inghilterra batte l’Italia 4-0. Mortensen segna praticamente dalla linea di fondo, e a quella prodezza è legato il modo di dire «un gol alla Mortensen». Nel 2003 il giocatore inglese (morto nel ’91) è stato inserito nella Hall of Fame del calcio inglese

ACCORDO CON IL PARMA

VISITE MEDICHE PER IL 18ENNE BRASILIANO

IL LIBRO «INTER, IL CALCIO SIAMO NOI»

Ufficiale: l’Inter ha riscattato Mariga e Biabiany per 10 milioni

Coutinho: «Mi volevano Real e Barça ma io ho scelto l’Inter per Branca...»

«Ambrogino d’oro a Moratti» E la signora Milly si astiene

MILANO I cartellini di Mc Donald Mariga e Jonathan Biabiany sono da ieri interamente dell’Inter. Formalizzato dai presidenti di Inter e Parma quanto di fatto già intavolato dagli uomini mercato Branca e Leonardi. Ieri Tommaso Ghirardi è andato a trovare Massimo Moratti per chiudere un affare che porterà nelle casse emiliane circa 10 milioni di euro. Ora, fra i due club, resta da definire la situazione di Jimenez, che martedì è diventato padre di tre gemelle (Isidora, Raffaella e Rebecca). Prima, però, l’Inter dovrà riscattare il cileno dalla Ternana, e l’operazione non sembra delle più agevoli.

Slitta l’incontro Hidalgo-Branca Intanto, è slittato a lunedì l’incontro fra Branca e Hidalgo per parlare di Burdisso (che vuole la Roma) e Milito (che vuole un ritocco dell’ingaggio). Rafa Benitez ieri pomeriggio è rientrato a Liverpool. Infine, solo contatti con il Real Madrid. Probabile che l’ultima prestazione (con tanto di gol spettacolare) di Maicon abbia in un certo senso «intimidito» i vertici del club spagnolo.

MILANO Philippe Coutinho ha completato ieri le visite mediche. Il 18enne talentino brasiliano — preso nel 2008 dal Vasco da Gama per 3,8 milioni di euro — sarà a disposizione di Rafa Benitez fin dal primo giorno di ritiro. Questa è infatti l’intenzione dei vertici nerazzurri, che al momento non sembrano voler tenere in considerazione l’ipotesi di un prestito. «Sono felice di essere qui — ha detto ieri il trequartista —. Mi volevano anche Real Madrid e Barcellona, ma non ho mai avuto dubbi nel preferire l’Inter. Marco Branca mi ha cercato per primo, mi ha voluto fortemente e queste cose sono molto importanti per un giocatore». In Brasile lo accostano al grande Zico, lui ha già vestito la maglia dell’Under 17 nei mondiali di categoria del 2009: cinque presenze e tre gol.

QUARESMA A ISTANBUL Il Besiktas ha fissato la presentazione ufficiale di Quaresma per domani mattina. L’unico problema è che fino a ieri in corso Vittorio Emanuele non erano ancora arrivate tutte le garanzie necessarie a livello economico. Dalla Spagna, infine, è in arrivo il 17enne esterno destro Serrano: giocherà con la Primavera.

MILANO (c.lau.) «La leggenda dell'Inter padrona in Italia e regina d'Europa»: recita la copertina del bel libro «Inter, il calcio siamo noi» di Filippo Grassia e Gianpiero Lotito, edito da Sperling&Kupfer e da oggi in libreria. Gli ultimi trionfi nerazzurri seguono una carrellata di record, aneddoti e curiosità storiche sull'Inter e i suoi rivali, Alla presentazione, oltre agli autori, c’erano il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, l'assessore allo Sport di Milano Alan Rizzi e Milly Moratti. La copertina con Zanetti festante a Madrid la conquista: «Mi rendo conto di quel che è successo solo quando rivedo immagini come questa o in tv. A Madrid siamo stati in giro per la città vestiti di nerazzurro, con mio marito nel macello in mezzo agli interisti felici. Qui a Milano non ci siamo ancora riusciti ma una notte, prima o poi, lo faremo». Manfredi Palmeri ha annunciato che a settembre l'Inter sarà accolta a Palazzo Marino, mentre Alan Rizzi ha svelato un’idea: consegnare l'Ambrogino d'Oro a Massimo Moratti. E la signora Milly ha sorriso: «Sono in conflitto d'interesse, non posso far commenti».

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MERCATO Krasic), ma il fatto certo è il fax con la cifra chiesta dal Cska: 16,5 milioni, Quindi i russi hanno fatto uno sconto di un milione e mezzo rispetto alla richiesta iniziale di 18. Ma ora la Juve tiene duro e ciò spiega la manovra parallela su Martinez. Diego resiste Difficile convincere Diego ad accettare il Wolfsburg, parte della contropartita per Dzeko. L’agente di Diego, Giacomo Petralito, ai microfoni di Sky Sport si è sbilanciato. «Scommetto 10 mila euro che Diego rimane alla Juve. Ha comprato casa a Torino, ha messo radici». Un’uscita poco gradita in casa Juve che sulla malleabilità del brasiliano ci spera ancora: Wolfsburg, Amburgo o Bayern per soldi o gio-

Lo Monaco oggi però incontra la Lazio per l’uruguaiano. Vertice ieri con Delneri: si prepara la lista dei convocati per Pinzolo Jorge Martinez, 27 anni, talento uruguaiano del Catania che interessa alla Juve, contrastato dal bianconero Diego, 25 anni LIVERANI

Juve, c’è Martinez se Krasic non cala Al Catania 10 milioni per l’uruguaiano: scelta definitiva in 48 ore. Il Cska scende a 16,5, Marotta è fermo a 15 FRANCESCO BRAMARDO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO dC’è l’intesa per Jorge

Martinez alla Juve. Ma se entro 48 ore il Cska Mosca accetta l’offerta bianconera di 15 milioni per Milos Krasic la Juve può liberarsi dal patto con il club siciliano. Si sono lasciati con una stretta di mano e un nuovo appuntamento Marotta e Lo Monaco, responsabili di mercato di Juve e Catania. L’incontro per gettare le basi per il trasferimento del centrocampista uruguaiano sotto la Mole si è tenuto all’ora di pranzo, nel ristorante frequentato per una vita da Luciano Moggi ed il suo entourage. «Un incontro interlocutorio, ci rivedremo» il commento dei diretti interessati,

soddisfatti. Martinez per Gigi Delneri rappresenta un jolly, il giocatore ideale per ricoprire il ruolo di esterno destro, in alternativa a Krasic, appunto. Intanto Lo Monaco si muove: oggi vedrà a Milano Lotito che continua ad offrire 6 milioni per la metà dell’uruguaiano. Quindi la porta è ancora aperta. Dieci milioni Dall’incontro torinese Beppe Marotta è riuscito a strappare una prelazione, la precedenza nella scelta rispetto alla concorrenza, in attesa di un aggiornamento da parte del club siciliano, che vorrebbe solo soldi (10 milioni). Altre piste Da Mosca buone nuove (il Manchester City si starebbe per ritirare dall’asta per

MULTA EVITATA

Felipe Melo più «morbido» «Alla Juve voglio molto bene» JOHANNESBURG (a.e.) Più che ritrattare, martedì sera dopo Brasile-Corea del Nord Felipe Melo ha voluto chiarire. Giorni fa aveva azzardato un parallelo fra Juventus e Seleçao, «ma non ho mai detto che alla Juve non sono felice, anzi preciso che voglio molto bene ai miei compagni di squadra: ho soltanto affermato che con il Brasile sto benissimo». Parole per evitare una sanzione da parte del club bianconero? L’ipotesi era nata dopo un’intervista del neo tecnico Delneri con Chiambretti: «Sarà la società a valutare la sparate di Felipe Melo e magari sarà presa in considerazione anche una multa». In realtà dalla Juventus fanno sapere di non voler punire il brasiliano, anche per non arrivare allo scontro frontale: se giocherà anche in bianconero come con la Seleçao, meglio per tutti.

catori. Vertice In mattinata, prima dell’incontro con il d.s. del Catania, Pietro Lo Monaco, si è tenuto un vertice dell’area sportiva, presente Gigi Delneri con i suoi collaboratori e Beppe Marotta. Sul tavolo un listone di giocatori in prestito o in comproprietà da sfoltire. Sono quasi 30 i giocatori da riscattare o piazzare, di questi una decina di primo livello, da Almiron a Zalayeta, ma anche Criscito, Lanzafame, Tiago, Ekdal. Eppure sono tante le difficoltà per Delneri nel diramare l’elenco dei convocati per il ritiro di Pinzolo del 3 luglio. A due settimane dall’inizio della preparazione ecco il calendario delle amichevoli. Prime uscite l’11 luglio a Pinzolo contro i romeni dell’Universitatea Craiova, il 15 a Rovereto con l’Al Nasr (Arabia Saudita) allenata da Zenga, il 18 a Lubecca con l’Amburgo. Organico Quasi definito anche l’organico tecnico della società. Giovanni Rossi, ex d.s. del Sassuolo, è da ieri il nuovo responsabile del settore giovanile. New entry in prima squadra nello staff medico: ritorna Fabrizio Tencone, affiancato da Gianluca Stesina, ex medico del Torino. Dai cugini anche il fisioterapista, Marco Luison al posto di Andrea Scanavino che va alla Samp.

w Sensi sicura

ROMA PRADÈ A MILANO

I NUMERI

16.5

milioni chiesti per Krasic dal Cska Mosca ieri. Ora la differenza con l’offerta della Juve è di 1,5 milioni

30

circa i giocatori nel listone che la Juve deve riscattare o piazzare: ci sono Almiron, Zalayeta, Tiago e Criscito

11

luglio, il giorno del primo test bianconero, a Pinzolo contro l’Universitatea Craiova (Romania)

«Burdisso è già nostro» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA dRosella Sensi è convin-

ta che anche a questo giro l’Inter le verrà incontro. «De Rossi non si vende — giura — e Burdisso lo considero già un calciatore della Roma: confido negli ottimi rapporti con Moratti». L’agente del difensore argentino, Fernando Hidalgo, è atteso a Milano lunedì. Mentre Daniele Pradè ci arriverà oggi, ufficialmente solo per le comproprietà di Curci, Rosi, Motta e Barusso. Per Burdisso, la Roma vorrebbe proporre all’Inter una soluzione-Pizarro: la metà del cartellino oggi, l’altra tra un anno. Ieri sera Pradè ha incrociato Enrico Preziosi a Roma, ospiti di una premiazione. Sul piatto, con il Genoa, ci sono i destini del terzino Mesto e del mediano Brighi. Mentre Bellini (Atalanta) è sempre più vicino alla Roma. Stabilite le prime amichevoli della prossima stagione: a Parigi il 31 luglio e 1o agosto per il Tournoi de Paris, con Psg, Bordeaux e Porto. a. cat.

taccuino SETTORE GIOVANILE

Oggi gli scudetti Allievi e Giovanissimi dSi disputano oggi le due finali Allievi e Giovanissimi professionisti: allo stadio Bonelli di Montepulciano alle ore 17 giocheranno Juve-Roma per gli Allievi, mentre a seguire scenderanno in campo Milan-Roma per i Giovanissimi. Entrambe le gare saranno trasmesse in diretta su RaiSport 2.

A CREMA

La Nazionale Lega Pro in finale al «Dossena» d(d.d.) È Nazionale Lega Pro-International Porto Alegre la finale di domani del «Trofeo Angelo Dossena», torneo riservato a squadre di calcio Primavera. Nella prima semifinale, martedì, gli azzurrini di Giorgio Veneri hanno battuto 1-0 l’Inter con rete di Giacomelli. Ieri sera, invece, l’Internacional Porto Alegre ha sconfitto l’AlbinoLeffe 4-0.

ALTRE TRATTATIVE BRESCIA: OGGI INCONTRO CORIONI-IACHINI, IL TECNICO VERSO LA CONFERMA. BARI SU TALAMONTI

QUI BOLOGNA

Vydra all’Udinese. Lecce: in arrivo Silva

I Menarini in Procura Il d.s. Salvatori lascia?

Sampdoria in pole per Giaccherini e stringe per Curci La Lazio su Gobbi D’ANGELO-DI FEO-VITALE

co) è attivo sulle punte: in pugno Destro (Inter), tratta Immobile (Juve), riscatta dall’Arezzo Baclet (che può andare al Vicenza per Brivio), sogna Acquafresca e non molla Antenucci (il Catania parte da 4 milioni, ci sono pure Chievo e Cagliari), vicinissimo il mediano cileno Silva (Un. Catolica).

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dAttivissimo il Bari, che ha proposto all’Atalanta Langella in cambio di Talamonti e tratta per Barreto con l’Udinese (Pozzo chiede 5 milioni per la metà). Incontro col Siena per Ghezzal: viva l’ipotesi di uno scambio con Carobbio e Kamata. Anche il Lecce (dove De Canio rinnova lo staff: arrivano Rizzo come secondo, Petrelli per i portieri e De Renzi preparatore atleti-

Punto Palermo Rosanero in cerca di un centrale: si tratta Toloi (Goias) e spunta Xandao (San Paolo). Da Bologna rientrerà Guana, Raggi resterà in Emilia. Non tramonta Ibisevic (Hoffenheim), sondato Gabionetta (lo vuole il Toro, ci sono pure Lazio e Bari). Portiere Samp Per la porta i blucerchiati hanno scelto Curci: og-

gi incontro con il Siena; è pressing per l’esterno offensivo Giaccherini (ieri incontro con l’agente), su cui non mollano Parma e Cagliari (che può prendere Casoli dal Gubbio e Giacomelli dal Foligno). Buste col Napoli per Mannini. Altre trattative Il Brescia segue

Gianluca Curci, 24 anni, cresciuto alla Roma, dal 2008 tra i pali del Siena IANUALE

Bresciano (ma c’è la Fiorentina) e pensa a Terlizzi. Budel, a metà col Parma, dovrebbe restare. Oggi incontro Corioni-Iachini: il tecnico dovrebbe restare. In avanti il Cesena tratta Ceravolo (Reggina) e segue Makinwa, dietro piace Di Cesare (è avanti il Vicenza, c’è pure il Bari). L’Udinese ha preso l’attaccante ceco Vydra (’92, Banyk Ostrava) per 4 milioni. Maietta (Frosinone) seguito dal Chievo. Lazio: si tratta Gobbi (c’è pure il Tottenham), Gonzalez è italiano ed è da considerare un acquisto, contatti per Ederson (Lione) e Papastathopoulos (Genoa), piace Sow (Lens). Estero: idea Floro Flores per il City, il Paok ha offerto un triennale a Mauro Esposito.

BOLOGNA Mentre continua lo stallo sulla cessione del club, Renzo e Francesca Menarini sono convocati oggi pomeriggio davanti alla Procura federale per difendersi dal deferimento per i contatti con Luciano Moggi allargati a Francesco Ceravolo quando questi era vicinissimo ad assumere l’incarico di d.g. del Bologna, su input dell’ex d.g. juventino, nella famosa cena del 30 giugno 2009. La questione è stata rilanciata con forza dopo la divulgazione dei verbali dell’istruttoria nei quali spiccano le deposizioni dell'ex allenatore rossoblù Papadopulo e dell’attuale d.s. Salvatori che in febbraio, alla seconda audizione, su domanda degli inquirenti, ammise che «Moggi parlava e in nome e per conto del Bologna». Salvatori in quella occasione cavalcò l'onda di Papadopulo, non tacendo la commistione di consigli e affari tra Menarini e il suo consulente-amico Moggi. Così adesso gira voce che il Bologna (cioè il patron Renzo) e Salvatori potrebbero separarsi tra il gelo e l'imbarazzo generale. Andrea Tosi

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30 R

GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCATO SAMPDORIA

PREZIOSI SCATENATO LA PUNTA HA RISOLTO COL BAYERN E PRESTO VERRA’ UFFICIALIZZATO DAI ROSSOBLU’

Garrone jr a Cassano: «Per rinnovare si deve pensare anche ai costi»

Super Genoa: con Toni c’è Guarente ALESSIO DA RONCH 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

GENOVA dToni più Guarente. Il

nuovo Genoa prende forma, in attesa di definire la comproprietà Preziosi sistema le prime pedine. Ieri il Bayern Monaco ha salutato il suo ex giocatore, annunciando che verrà svincolato, ma si tratta di un semplice atto formale, visto che sull’accordo tra il centravanti, il Genoa e la formazione tedesca non esistono intoppi. A rallentare l’ufficializzazione, con l’attaccante libero a costo zero, già deciso a firmare un contratto con il Genoa (circa 4 milioni di euro a stagione più premi nel caso rie-

G.B. OLIVERO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO d Massimo Cellino è

tornato a Cagliari, ma non ha parlato con Adriano Galliani. Così Massimiliano Allegri resta nel limbo e la telenovela continua: nelle ultime settimane l’amministratore delegato del Milan ha provato molte volte a mettersi in contatto con il presidente del Cagliari e adesso si è stufato. Cellino si sta divertendo ad allungare i tempi, ma il conto alla rovescia è ufficialmente cominciato: entro il 25 giugno le due società si dovranno parlare per affrontare il tema della comproprietà di Astori. E naturalmente il discorso verrà allargato al tecnico.

sca a superare una certa quota di gol), c’è più che altro la voglia di attendere il 30 giugno. «Mancano - ammettono sia il Genoa con Toni - solo dei dettagli». In realtà non dovrebbe mancare nulla. Toni sarà il centravanti del Genoa il prossimo anno e verrà annunciato ufficialmente il primo luglio. Secondo colpo La stessa cosa potrebbe accadere con Tiberio Guarente, centrocampista che il Genoa sta trattando con l’Atalanta. C’è la forte concorrenza di Siviglia, Napoli e Fiorentina ma i rossoblù sono molto vicini alla conclusione dell’affare. In attesa della definizione delle comproprietà

(con il Palermo sarà rinnovato l’accordo per l’esterno Jankovic, che resterà un altro anno a Genova), e in particolare di quelle di Bonucci, Criscito e Palladino, il Genoa si muove su più fronti, ed è in vantaggio su Sampdoria e il Napoli nella caccia ad Ardemagni, punta sul difensore spagnolo dell’Almeria, Chico, e segue l’esterno offensivo Pettinari del Cittadella. SuperPreziosi Due bei colpi a livello di immagine li ha fatti Enrico Preziosi, che, come imprenditore, si è visto dedicare un grande spazio, prati-

camente una pagine, sul Financial Times («Un grande onore, veder riconosciuto il proprio lavoro dal più importante giornale del mondo nel suo campo. E’ bello vedere che la mia azienda porta il nome dell’Italia nel mondo. Mi rende felice»). E, come presidente, si è visto consegnare ieri sera a Roma il premio di cultura sportiva Beppe Viola («Evidentemente — ha scherzato — anche i cattivi vengono premiati, un po’ come nel libro Cuore. La cosa mi riempie di orgoglio, perchè noi stiamo lavorando adesso come facevamo prima, ma ora le cose buone ci vengono riconosciute»).

Milan stile Allegri Così il centrocampo potrà dare più gol Cellino trattiene il prossimo tecnico rossonero, che a Cagliari ha ricavato 3 reti su 10 dai mediani

w

1

gol dei centrocampisti del Milan nel 2009-10: l’ha segnato Ambrosini contro il Livorno in casa (1-1)

907

7

le reti segnate da Rino Gattuso in 298 partite di campionato con la maglia del Milan. La media è di un gol ogni 42 incontri

Il Cagliari di Allegri ha segnato 15 gol su 56 con i centrocampisti. Il Milan di Leonardo solo 1 su 60 Massimo Ambrosini, 33 anni, è il capitano del Milan da una stagione, cioè da quando Paolo Maldini si è ritirato ANSA

FRIENDSHIP CUP

In campo oltre 700 ragazzi MILANO E’ scattata ieri al Centro Sportivo Vismara l’«Intesa Sanpaolo Milan Friendship Cup», torneo giovanile organizzato dal club rossonero e giunto alla terza edizione. In campo 55 squadre e oltre 700 ragazzi fra i 9 e i 13 anni (quattro le categorie) provenienti da tutto il mondo. Durante la manifestazione saranno introdotti i nuovi kit di MilanLab messi a disposizione delle scuole calcio. Sabato finali e premiazioni.

guarda Pirlo e Ambrosini. Naturalmente il modulo scelto dall’allenatore brasiliano li ha costretti a una maggiore attenzione in fase di copertura, però sui calci piazzati il capitano ha continuato a cercare di sfruttare il suo stacco così come il regista ha tirato molti calci di punizione senza sfruttarne alcuno. Le cose non sono andate bene e a centrocampo il Milan non ha trovato gol preziosi nel momento in cui gli attaccanti stavano male o non riuscivano a inquadrare la porta. Seedorf in media La buona notizia, anche pensando al modulo prediletto da Allegri, è arrivata da Clarence Seedorf: un po’ discontinuo, un po’ condi-

zionato da problemi fisici nella seconda parte della stagione, l’olandese ha comunque segnato 5 reti che è poi l’esatta media del suo bottino in maglia rossonera (41 reti in otto campionati). E nel 4-3-1-2 che Allegri pensa di impostare a Milanello, Seedorf potrebbe davvero essere prezioso sia per gli assist sia per le conclusioni. L’incognita, con quel modulo, sarà la risposta di Ronaldinho che predilige partire da sinistra dove ha mezzo metro e mezzo secondo in più di libertà per ricevere palla e decidere quale giocata fare. Ma questo per Allegri sarà un problema da affrontare a partire dal 20 luglio. A patto, naturalmente, che nel frattempo Cellino risponda al telefono.

LA MISSIONE A MILANO

I NUMERI

i giorni passati dall’ultimo gol non su rigore segnato da Pirlo. Lo realizzò su punizione il 23-12-07 con l’Inter (1-2)

Che differenza Allegri, intanto, sta già mentalmente organizzando il suo Milan. E al di là del modulo tattico (probabile il passaggio dal 4-2-1-3 o 4-3-3 al 4-3-1-2) ci sarà un aspetto del gioco che il nuovo allenatore curerà in modo particolare: i gol dei centrocampisti. Il suo Cagliari nello scorso campionato ha segnato 15 delle 56 reti con Lazzari (6), Conti (5), Dessena (3) e Biondini (1): il 26,78% che sale al 30,35% se si aggiungono an-

che i due timbri del trequartista Cossu. Tutto il contrario è accaduto al Milan: i rossoneri hanno segnato 60 gol, ma solo 1 (esatto: uno) ha portato la firma di un centrocampista (Ambrosini). La percentuale sale dall’1,66% al 10% se viene preso in considerazione anche il trequartista Seedorf (5 gol). Resta il fatto che dai centrocampisti è arrivato molto poco in fase conclusiva: un argomento che Leonardo aveva spesso trattato nelle sue conferenze invitando i giocatori a cercare anche il tiro dalla distanza. Se da Gattuso (secondo campionato consecutivo senza reti all’attivo) e Flamini (da quando è in Italia solo un gol in Coppa Italia) non ci si può aspettare un contributo significativo nell’area avversaria, diverso è il discorso che ri-

SERRAVALLE SCRIVIA (Al) Il cuore e la ragione. L’antefatto: martedì scherzando in tv Antonio Cassano aveva espresso il desiderio di gradire come regalo di nozze (in programma sabato prossimo, fra Portofino e l’ex Abbazia di San Girolamo alla Cervara), da parte del presidente Riccardo Garrone il rinnovo del contratto. Ieri è intervenuto sull’argomento Edoardo Garrone, numero uno di Erg e membro del CdA di Sampdoria Marketing & Communication S.r.l.: «Queste cose dipendono dalla volontà delle parti — ha spiegato Garrone —. Cassano sa bene che per la Samp lui è importante, ma nel bilancio del club il suo costo è molto alto. Rinnovare significa rinegoziare le condizioni contrattuali. Se esiste la volontà, si farà: è anche una questione di equilibrio dei conti». La Samp intende mantenere la massima attenzione ai costi, com’è sempre accaduto nella gestione-Garrone. La passione per FantAntonio però non è in discussione: «Vedremo a fine Mondiale se avrà avuto ragione Lippi — ha concluso Edoardo Garrone —, oppure quanti lo avrebbero voluto in azzurro». Filippo Grimaldi

Alberto Paloschi, 20 anni, a Parma dal 2008 ANSA

Blitz Parma: resta Paloschi, preso Diniz Rinnovata la comproprietà col Milan per la punta, arriva in prestito il centrale brasiliano GIULIO DI FEO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dNon sarà un outlet, Milano, ma a giudicare da come ne è uscito ieri il Parma ci si fanno buoni affari: una mattinata e spiccioli di pomeriggio con i dirigenti di Inter e Milan, e il ritorno a casa con un bel gruzzoletto (dalla sponda nerazzurra, nell’affare Mariga-Biabiany) e due giocatori. Il primo, in Emilia c’era già, ed è Alberto Paloschi. Con il Milan è stato raggiunto l’accordo per un rinnovo della comproprietà, soluzione ideale per i rossoneri, che avevano già rinnovato per un altro anno con Pippo Inzaghi e si riservano di riprendersi l’estate prossima il suo erede poco più che ventenne ma già scafato (nel 2011 avrà già quattro stagioni da professionista in groppa), che ora ha la possibilità a Parma di esplodere del tutto se i problemi fisici dell’ultimo anno (4 gol in 17 presenze) lo abbandoneranno.

L’altro rinforzo La mattinata trascorsa nella sede del Milan dal presidente Ghirardi e dall’ad Leonardi ha partorito anche un altro rinforzo: il centrale brasiliano Diniz, 23 anni, che la passata stagione ha trovato una buona continuità di rendimento al Livorno. Arriva in prestito con diritto di riscatto della metà, in un settore in cui il Parma, dopo la partenza di Panucci, vuole inserire un «faro» di esperienza e carisma. Per il ruolo continua a piacere Barzagli (Wolfsburg), nel frattempo si lavora anche per mettere in squadra fantasia. O per confermarla. Per Jimenez si aspetta l’esito della comproprietà tra Inter e Ternana, ed è sempre più vicino Bojinov: c’è l’ok del Manchester City per la cessione, il bulgaro intanto ha detto no allo Zenit di Spalletti e si tratta per tenerlo a Parma. Si vorrebbe trattenere anche Lanzafame, ma ancora non c’è l’intesa economica col Palermo per la metà dei rosanero e ci sono tante altre pretendenti, Udinese in primis. Si continua a trattare, così come per Diamanti (West Ham), nonostante la frenata degli scorsi giorni.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

31 R

x LEGA PRO

SERIE B L’INTERVISTA

HA DETTO

«Non sono montato Lo vedrete a Siena» Conte pronto a ricominciare: «Ho fatto sempre tutto con umiltà Questa sfida non mi spaventa: alleno il cervello oltre ai muscoli»

LA NEOPROMOSSA IN PRIMA

R

Su Perinetti Se sono a Siena lo devo a lui: a Bari si è discusso, ma capita. Opera sempre in sintonia col tecnico

Volpi e lo Spezia Un trionfo nato con la Pro Recco

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

FORTE DEI MARMI (Lucca) dTorna a Siena dove cominciò a guardare il calcio in un altro modo da assistente di Gigi De Canio. Antonio Conte oggi è un allenatore affermato. Che ha già avuto gioie enormi (Bari, promozione in A) e dolori importanti (Atalanta, addio dopo 13 partite). Il 5 luglio si ricomincia. Col Siena in B.

R

Su Maccarone È una cessione eccellente, è senese d’adozione, ma va a giocare in Europa: lo meritava

Conte, è un ritorno, una ripartenza o un rilancio?

«E’ un ritorno in B, un doppio ritorno perché lavorerò a Siena dove sono già stato ed è un ritorno al campo dopo le 13 gare in A all’Atalanta dove, ribadisco, mi sono dimesso dopo la partita col Napoli». Lei ha vinto la B a Bari nel 2009, poi l’ha cercata la Juve, l’ha cercata l’Atalanta. Qualcuno ha detto «si è montato». Lei si è sentito davvero arrivato?

«Bari è stata un’esperienza fantastica, ho imparato che se in questo mondo dici che vuoi arrivare in alto passi per presuntuoso. Io sono nato e cresciuto nell’umiltà e a tutto sono arrivato col lavoro anche da calciatore. Ma ho dato tutto, pure negli studi ottenendo la laurea in Scienze motorie. L’attenzione della Juve mi ha fatto piacere, ma non mi sono mai montato».

R

Antonio Conte, 40 anni, è reduce dalla negativa esperienza dell’Atalanta: nella prossima stagione allenerà a Siena

pioni aiutò molto Lippi». Lei arriva a Siena, con quali premesse e promesse?

«Con un’idea di calcio, basata sul 4-4-2, senza promettere la

A perché con Torino, Livorno, Atalanta, Empoli, Reggina e la solita sorpresa non si può più promettere la promozione in estate. E c’è un dato: negli ultimi 15 anni delle 45 retrocesse

PANCHINE

Torino-Lerda: c’è la firma Giannini va verso Padova

A Bergamo è andata male.

«Sono partito con 5 risultati utili. A Livorno si è rotto qualcosa, e si è bloccato il processo di crescita». Problemi coi senatori. Lei che è stato alla Juve ci esprime il concetto di leader?

«Il leader pensa al noi e non all’io. Il leader non si fa a chiacchiere, ma coi comportamenti. Nella mia Juve lo era Vialli, nell’anno della coppa dei Cam-

Ieri sera, nella sede milanese della Cairo Communications, lungo incontro tra Franco Lerda (foto Lapresse) e il presidente Cairo: è arrivata la firma (due anni di contratto). Il suo secondo sarà Flavio Destro, papà di Mattia, attaccante interista. Anche Atzori ha firmato con la Reggina per un anno e opzione per il secondo. Il presidente del Padova, Cestaro, è vicino all’accordo con Giannini (per il neo d.g. in pole Zanzi). Il Grosseto deve scegliere tra 3 nomi (Apolloni, Baldini e Arrigoni) e conferma il d.s. Iaconi. Oggi incontro Sassuolo-Campilongo, che chiede un biennale.

solo 10 sono risalite subito». A Siena l’ha riportata Giorgio Perinetti. A Bari avevate litigato: amore-odio?

«Stima reciproca. Se sono a Siena lo devo a lui. A Bari si è discusso, ma capita, credo che lui sia una garanzia perché opera in sintonia col tecnico». Ci saranno grandi cessioni...

«Mezza squadra va via. Maccarone è senese d’adozione, ma va a giocare in Europa, lo meritava. Ripartiamo da Vergassola, da buoni innesti per la B e da giovani che corrono. L’idea di squadra c’è. Mastronunzio e Troianiello sono praticamente presi, Calaiò spero resti».

CALVI-DI SCHIAVI-VITTO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dDopo aver sistemato la panchina, la Reggina è tra le più attive: il nome nuovo della difesa è Bega del Brescia, molto vicino Acerbi del Pavia mentre si segue sempre Burzigotti del Foggia; l’uruguaiano Alvarez verrà riscattato dal Wisla Cracovia, poi spazio alle comproprietà: per Pagano con il Rimini

A Bergamo Incontro ieri Atalanta-Tiribocchi: si è deciso di continuare insieme e potrebbe arrivare un adeguamento. In arrivo Sgrigna dal Vicenza, mentre a Basha è stato proposto un quadriennale, forse firma già oggi. Valdes potrebbe partire direzione Sporting Lisbona. Bellini, richiesto dalla Roma, otterrà invece un prolungamento, e col Portogruaro c’è l’accordo per il rinnovo della comproprietà di Fusciello, potrebbe interessare Statella (Torino).

Intrigo Con Troianiello siamo alle firme e il Siena è avanti anche col Vicenza per Sestu in cambio del centrocampista Mancini (rientrato dal Gallipoli) e conguaglio, ma sotto l’esterno c’è anche il Livorno (che potrebbe inserirlo oltre a Di Cesare nella trattativa col Vicenza per Paulinho). I toscani seguono Curcio (Astrea) che interessa anche all’AlbinoLeffe e salutano il d.g. Garzelli, al suo posto potrebbe arrivare l’ex Juve Secco. Altre trattative Il Frosinone segue Velardi (a metà tra Palermo e Foggia, ma c’è pure il Vicenza) e Esposito (Verona, ma piace anche al Pescara), gli

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

d L'uomo del fare. Gabriele Volpi è abituato così. Una scelta di vita applicata con successo nel lavoro, ripetuta nella pallanuoto con la Pro Recco e poi, in tempi recenti, quando ha accettato di mettere la sua esperienza e potenza economica al servizio dello Spezia.

In anticipo Un successo su tutta la linea, soprattutto ora che dopo la promozione in Prima divisione di domenica scorsa, «comincio ad apprezzare la città, oltre che l'attaccamento dei tifosi alla squadra e alla società», racconta. Ha detto sì due anni fa, subito dopo che il club (il 14 luglio 2008) era stato dichiarato fallito. Obiettivo: la Prima divisione entro il 2013. Obiettivo centrato alla seconda stagione, con il successo ai playoff sul Legnano, dopo che nella stagione passata lo Spezia era approdato subito in Seconda con il ripescaggio. Avanti così: «Ora penseremo a rinforzare la squadra». Vita e romanzo Volpi, 67 anni il 29 giugno, non è uomo da copertina. Recchelino doc, campione italiano juniores proprio con la Pro Recco nel 1962, è diventato ricco e affermato alla guida di un colosso che si occupa oggi di logistica per le aziende petrolifere che operano nel continente africano. Ha rilevato la Pro Recco (è il presidente della seconda stella) per farla tornare ai vertici come ai tempi di Eraldo Pizzo, affidandosi a compagni di viaggio azzeccati, ma è ovvio che la sua forza imprenditoriale ha fatto il resto. Adesso lavora per risalire con lo Spezia verso palcoscenici più ambiziosi, grazie ad accordi «con club come Inter, Juventus o Fiorentina. Ho capito che nel calcio non serve mettere soltanto soldi per vincere». Domenica, prima della sfida-bis con il Legnano, sugli spalti hanno esposto uno striscione («Ci spero, ma non ci credo»): forse qualcuno non conosceva ancora bene Volpi, l'uomo del fare.

MERCATO

«Sì. Io gioco con due punte. E alleno il cervello oltre ai muscoli. Quando sono rimasto fermo sono andato a vedere Van Gaal, uno che apprezzo».

L’Arezzo non s’iscrive Cremonese: c’è Baroni

La Reggina su Bega. Asta per Sestu che piace all’Atalanta, per Cosenza con l’Ancona; complicata rimane quella con il Cittadella per Pettinari (il riscatto è di 1,5 milioni).

R

Su Van Gaal Quando sono rimasto fermo dopo l’esperienza con l’Atalanta sono andato a vederlo, è uno che apprezzo

FILIPPO GRIMALDI

Lei esclude il trequartista?

LE TRATTATIVE

Il Livorno pensa a Secco come d.s. Il Siena prende Troianiello

Su Vergassola Ripartiamo da lui, da buoni innesti per la B e da giovani che corrono. L’idea di squadra c’è

Il presidente Gabriele Volpi, 66, portato in trionfo PEGASO

esterni Surraco e Miramontes (Ancona) e Artistico (Gallipoli). Il Pescara sonda Catinali (Ancona) e l’esterno del Lanciano Sansone, mentre è vicino Carrus (Mantova). Il Vicenza rinnoverà la comproprietà di Giani con l’Inter e lo avrà per un altro anno, si sta avvicinando a Volpato (Gallipoli). L’Ascoli ha nel mirino due difensori: Scurto della Triestina e lo slovacco Bortel della Spal che può arrivare dal Catania, proprietario del cartellino. Per la porta, il Crotone punta a Mazzoni (Arezzo). Ufficiale Marianini al Novara. Adamo (Palermo) verso il Portogruaro. Varese vicino all’accordo col Milan per tenere Osuji.

La Cremonese riparte da Baroni e il d.s. sarà Gerolin mentre l’Arezzo fa sapere di non potersi iscrivere per difficoltà economiche. La Lucchese cerca di sfilare il bomber Marotta al Gubbio che segue tre del San Marino: Aquino, Poletti e Grassi. Il Rimini e Verona su Martina (Bassano). Il Ravenna segue il difensore Capogrosso, di proprietà del Siena. In Seconda divisione Dopo aver parlato col Piacenza, Cuoghi rimane a Pisa (biennale). Il Fondi potrebbe avere Ciccio Graziani come consulente; i primi rinforzi saranno Frioni e Olinaro dal Boville Ernica.

Arrestati Per frode fiscale e appropriazione indebita sono stati arrestati i fratelli Pierangelo, 44 anni e Vincenzo Silvestrini, 39, che nel 2008 avevano venduto il Perugia a Covarelli.

SERIE D: SEMIFINALI PLAYOFF

Vincono Pomezia e Carpi Andata semifinali playoff: Pomezia-Matera 1-0; Carpi-Pianura 5-0 (rit. domenica). Oggi andata semifinali scudetto: Montichiari-Neapolis (ore 16, a Santarcangelo: Petroni di Roma), Savona-Pisa (18.30, a Forlì): Lanza di Nichelino.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MOTOMONDIALE GP GRAN BRETAGNA

P

I GRANDI DOPO 4 GARE

Jorge fenomeno all’esordio una vittoria e tre pole Vale, partenza senza acuti

2000: ROSSI 11˚

2006: PEDROSA 3˚

L’esordio di Rossi (foto JAMOTTE) nella classe regina è stato mediocre. Nei primi 4 GP del 2000, con la Honda ufficiale, accumula 2 ritiri (Sudafrica e Malesia), un 11˚ posto (Giappone) e un 3˚ posto (Spagna). In classifica con 21 punti occupa l’11˚ posto, dietro persino a Laconi, Abe, Aoki e Okada. Poi la rimonta: finirà l’anno da vicecampione.

Quattro anni fa Pedrosa (foto MILAGRO) debutta con il piglio giusto in MotoGP con la Honda ufficiale. Lo spagnolo coglie un 2˚ posto già alla prima gara, in Spagna. Poi rimedia un 6˚ (Qatar) e un 14˚ posto (Turchia), quindi trionfa in Cina. Dopo 4 GP Pedrosa raccoglie 57 punti che lo proiettano al 3˚ posto. A fine anno sarà 5˚.

Simoncelli «La missione è finire davanti a Stoner» Marco è il migliore tra i 5 debuttanti «Inizio duro ma a Jerez c’è stata la svolta» PAOLO IANIERI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dÈ a un solo punto da Casey Stoner, 24 a 23. Una grandissima sorpresa anche se l’australiano della Ducati in questo inizio stagione è stato disastroso: «Essere così vicino a Stoner è sicuramente una cosa imprevista — esordisce Marco Simoncelli —. Non ci avrei creduto se me lo avessero detto prima del Mondiale, ma il suo è stato un inizio difficile. Ora mi piacerebbe provare a batterlo». Tra i 5 debuttanti, lei è il migliore: 9˚ a quota 23. Ben Spies, sul quale erano puntati tutti gli occhi, è 3 punti dietro.

«Ben per me resta il debuttante più veloce, io mi piazzo alle sue spalle. Rispetto a lui e agli altri che hanno avuto battute a vuoto, io ho finito tutte le gare. Credo che la costanza sia

Marco Simoncelli ha raccolto sinora 23 punti. È finito 11˚ in Qatar e in Spagna a Jerez, 10˚ in Francia e 9˚ nella gara di casa al Mugello LAPRESSE

importante, ogni volta che cadi è un po’ come ripartire da capo: in questo momento preferisco perdere una posizione, ma più giri, più ti confronti con gli avversari e più impari». Dopo 4 GP che giudizio si dà?

«L’inizio è stato difficile, non mi sono trovato con la moto, ho preso due grandi botte e fatto pochi test. Al via del Mondiale non ero felicissimo. Il miglioramento è iniziato a Jerez, soprattutto nel test del giorno dopo. Il rammarico più grosso è invece quello del Mugello: senza l’errore al primo giro avrei lottato con Stoner e Melandri per il 4˚-5˚ posto». Dica la verità: pensava che la MotoGP fosse più facile?

«Più che facile, dopo l’esperienza in Superbike pensavo che fosse più simile a quest’ul-

SUPERBIKE TEST A MISANO

LO SPAGNOLO

Lorenzo: «Vorrei il titolo con Valentino in pista» «Vincere un Mondiale è sempre speciale, ma farlo senza Valentino forse perde un po’ del suo valore». Alla vigilia del GP di Gran Bretagna sulla rinnovata pista di Silverstone, Jorge Lorenzo, leader del campionato e compagno di Valentino Rossi alla Yamaha, rende omaggio al sette volte campione del mondo, costretto a seguire la quinta gara del Mondiale dal divano per la frattura di tibia e perone della gamba destra. «È un peccato per tutti che lui non sia qui — ha detto ieri Lorenzo nella conferenza stampa a Londra che ha lanciato il gran premio —. Io voglio essere campione del mondo con Valentino in gara. E

se potessi portare con me in pista tutte le leggende della storia della moto lo farei senza esitare». Sull’incidente del Mugello ha poi aggiunto: «Prima della sua caduta lo avevo battuto due volte. Non so se questo gli abbia messo pressione, se è caduto per quello o meno». Alla conferenza era presente anche Nicky Hayden. Per il quale sarebbe da mettere un asterisco nella cronologia dei Mondiali, per indicare l’assenza di Valentino: «È un peccato dover pensare in questo modo, ma purtroppo è vero — ha detto il ducatista —. Chiunque vincerà, sentirà il titolo un po’ meno perché quello che ne ha vinti tanti non c’era».

Haslam prova la forcella anti-Biaggi Sulla Suzuki del pilota inglese la Ohlins che Max usa da inizio stagione

nate mentre nel Mondiale alternativo la sfida è sempre più sfrenata. Dall’inverno scorso l’Aprilia, che ha appena catapultato Max Biaggi al comando della classifica, è andata in pista 13 giorni (tre saltati per il maltempo), la Bmw 10.

PAOLO GOZZI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

MISANO (Rimini) dA parole tutti as-

sicurano di avere la ricetta magica per ridurre i costi ma in realtà la Superbike va avanti come se la crisi economica, che ha colpito il mercato delle maximoto stradali, non fosse mai cominciata. La MotoGP ha ridotto i test a sole quattro gior-

Assenti Le altre non stanno a guardare e ieri i box di Misano, sede del prossimo GP (27 giugno) brulicavano come nei giorni della gara: mancavano solo Honda e Kawasaki. La Ducati aveva girato nel fine settimana, approfittando della kermesse aziendale, applaudendo Troy Bayliss che da pensionato (41 anni) è stato sensazionale:

1’35”6. L’australiano è stato avvantaggiato dalle gomme evoluzione 2011 che Pirelli non ha concesso agli attuali protagonisti per non creare favoritismi. Bayliss scalpitava per rientrare nella mischia ma pare aver cambiato idea: «Sono troppo vecchio». Prestazioni Ieri Max Biaggi ha girato sempre con gomme usate fermandosi a 1’36”5, un decimo più lento di martedì. Meglio il britannico Leon Haslam, unico rivale verso il Mondiale: la Suzuki non aiuta ma il team Alstare ha portato la stessa forcella Ohlins utilizzata dalle migliori squadre MotoGP e che

Biaggi dispone sin dalla prima gara. Il più veloce è stato il 24enne Cal Crutchlow che la Yamaha avrebbe voluto dirottare in MotoGP nel team satellite Tech3 per sostituire Ben Spies, in predicato di salire sulla M1 orfana di Valentino Rossi. Ma per adesso il doppio scambio è sfumato «ed è meglio così perché devo ancora vincere qualcosa in Superbike». I TEMPI: 1. Crutchlow (Yamaha) 1’36”2; 2. Toseland (Yamaha) 1’36”3; 3. Haslam (Suzuki) 1’36”4; 4. Corser (Bmw) 1’36”4; 5. Biaggi (Aprilia) 1’36”4; 6. Guintoli (Suzuki) 1’36”5; 7. Camier (Aprilia) 1’37”1; 8. Xaus (Bmw) 1’37”1; 9. Martin (Bmw) 1’38”4.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

33 R

FORMULA 1 2006: STONER 5˚

2008: LORENZO 2˚

Gli inizi di Casey Stoner (foto PEGASO) in MotoGP, in sella alla Honda del Team Cecchinello, sono discreti. Sesto all’esordio in Spagna, poi 5˚ in Qatar, 2˚ in Turchia e ancora 5˚ in Cina. Il bottino di 52 punti vale a Stoner il 5˚ posto dopo 4 gare. La seconda parte del 2006, per l’australiano, è stata decisamente più negativa. Nelle ultime 12 gare, solo cinque volte è riuscito a finire a punti, chiudendo la stagione all’8˚ posto. Il passaggio in Ducati segnerà la svolta nella carriera di Casey, campione del mondo nel 2007.

Lorenzo (foto MILAGRO) debutta da fenomeno nel 2008. Lo spagnolo, in sella alla Yamaha ufficiale, è 2˚ in Qatar, 3˚ in Spagna, 1˚ in Portogallo e 4˚ in Cina. Le 4 prestazioni in gara, condite da 3 pole, gli garantiscono 74 punti e il 2˚ posto dietro a Pedrosa (81) ma davanti a Rossi (72). Finirà l’anno al 4˚ posto. di Giovanni Cortinovis

LA SCHEDA

O

MARCO SIMONCELLI 23 ANNI HONDA GRESINI

Due anni fa campione 250 con la Gilera Marco Simoncelli è nato a Cattolica (Rimini) il 20 gennaio 1987. È alto 1,83 e pesa 72 kg. Nel 2002 centra l’Europeo 125 e debutta nel Mondiale con l’Aprilia 125. Nel 2006 il passaggio in 250 con la Gilera, quest’anno il debutto in MotoGP con la Honda Gresini. In carriera ha conquistato sinora 14 gare: 2 nella 125 e 12 nella 250. È stato campione del mondo 250 nel 2008 con la Gilera. Nel 2009 ha corso due gare Superbike a Imola: terzo.

tima. Invece è tutt’altra cosa». È un caso che i progressi maggiori si siano visti quando il team Gresini ha potuto intervenire sulla RC212V senza il controllo totale della Honda?

«Io credo piuttosto che essere salito dalla 250 con la mia squadra all’inizio sia stato uno svantaggio. Ma con il tempo questo sarà

h PROMOSSI

i BOCCIATI

Yamaha - 20 punti

Honda - 18 punti

Cosa va: Sbarcato in MotoGP con tantissime aspettative, il campione del mondo della Superbike in un paio di occasioni ha dimostrato di avere grande velocità e di riuscire a sfruttare appieno la migliore moto del momento.

Cosa va: Qualche sprazzo isolato, anche se in questo momento il divario dai migliori è ancora ampio. Dalla sua c’è almeno la regolarità: ha sempre finito le gare.

SPIES

Cosa non va: La MotoGP non è materia che si impara in un paio di gare. Ha commesso qualche errore gratuito e a volte ha fatto scelte tecniche errate.

AOYAMA

Cosa non va: La MotoGP non è la sua classe e se non fosse spinto da mamma Honda oggi vedremmo il giapponese tra i protagonisti della Moto2. Anche la squadra inesperta non lo aiuta a crescere.

BARBERA

BAUTISTA

Ducati - 19 punti

Suzuki - 8 punti

Cosa va: Ha dimostrato di adattarsi a una moto difficile come la Desmosedici, anche se i pochi test non lo aiutano a trovare la giusta costanza. Da ricordare la sua gara in Francia per il resto tanto grigiore.

Cosa va: Nelle poche occasioni in cui la moto lo ha supportato, l’ex campione della 250 ha potuto mostrare le sue qualità. Ma la strada è in salita.

Cosa non va: Non ha perso il vizietto antico della 250, quello di succhiaruote per fare il tempo: come è successo in occasione dell’infortunio di Valentino Rossi al Mugello.

x

ha detto LA MOTOGP

Pensavo che fosse più simile alla Superbike, dove avevo già corso. Invece ho scoperto che è un’altra cosa

IL TEAM Salire dalla 250 con la mia squadra, all’inizio è stato uno svantaggio. Ma con il tempo sarà un valore aggiunto

ROSSI L’ho sentito al telefono: ha la gamba alta ma lo è anche il suo morale. Ci mancherà, è il punto di riferimento per tutti

Cosa non va: La Suzuki è la peggiore moto del lotto e per un debuttante questo non rappresenta certo un aiuto. In più l’infortunio alla spalla che lo ha costretto a saltare la Francia non gli ha dato una mano, impedendogli di guidare al limite.

un valore aggiunto: ci conosciamo bene, sappiamo come lavorare. E con Honda il rapporto è buono, anche se la loro priorità è la Hrc». Dove fatica di più?

«Soprattutto in frenata, non riesco a fermare la moto come vorrei. E soffro la prima apertura del gas in uscita di curva». Si debutta a Silverstone. E lo si fa senza Valentino Rossi.

«L’ho sentito al telefono. Ha la gamba alta, ma lo è anche il suo morale. Ci mancherà, lui è il punto di riferimento per tutti, speriamo rientri presto». Senza Rossi il grande favorito è Jorge Lorenzo. Cambierà qualcosa nella sua testa?

«Per me non molto. Quando scendi in pista vuoi vincere, e non credo che lui sentirà più pressione di prima».

w Montezemolo accusa I NUMERI «Basta con le auto 42 troppo lente in F.1»

Silverstone è il 42˚ circuito che Loris Capirossi affronterà nella sua carriera. Il pilota Suzuki è alla 21ª stagione nel motomondiale: ha esordito il 25 marzo 1990

1

Solo Wayne Gardner ha vinto nella classe regina a Donington e Silverstone. Domenica uno fra Pedrosa, Stoner e Dovizioso potrebbe eguagliarlo

3

Kenny Roberts, con 3 successi, è il pilota che ha vinto di più a Silverstone nella classe regina. Trionfò nel 1978, 1979 e 1983. Segue Randy Mamola con due vittorie

Chiaro il riferimento alla Lotus che ha bloccato Alonso in Canada ALESSANDRO STEFANINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

MODENA d«Nelle gare del mon-

diale F.1 non dovrebbero partecipare monoposto che hanno prestazioni da GP2: quelle corrono la mattina della domenica...». Con questo accenno polemico, ovviamente riferito alla Lotus di Trulli che ha bloccato Alonso in Canada, il presidente della Ferrari, Montezemolo, ha affrontato l’argomento F.1 nella giornata in cui l’Università di Modena ha dedicato la facoltà di ingegneria a Enzo Ferrari.

Doppiaggi Poi è passato a parlare del GP: «La nostra macchina aveva un passo gara vincente, speriamo che in futuro non vi siano errori nell’agire su un pulsante nè doppiaggi che ci svantaggiano: abbiamo già dato». Montezemolo ha anche parlato del futuro dell’azienda: «Tra 3-4 anni metteremo in produzione, nella gamma Fer-

Luca di Montezemolo, 62 anni ANSA

rari, delle granturismo con la tecnologia dell’ibrido». Parlando agli studenti, ha rivolto un’accorata esortazione ad impegnarsi e a sognare: «In Ferrari vi sono più posti disponibili per coloro che dimostrano di essersi laureati avendo le capacità necessarie per essere proiettati verso il futuro. Con la facoltà di ingegneria c’è un filo diretto con il nostro amministratore delegato Amedeo Felisa, per il quale smentisco categoricamente le voci ricorrenti sulle sue dimissioni». Tronchetti Sull’argomento F.1, riferito alla fornitura di gomme nel 2011, ha parlato ieri a Roma il n.1 della Pirelli, Marco Tronchetti Provera: «Abbiamo fatto qualche passo avanti ma ancora non c’è niente di definito».

taccuino DA OGGI AL SALENTO

CORSA DEI CAMPIONI

Kubica rallista

C’è Loeb con Prost

d(p.m.) C’è anche Robert Kubica

dIl sette volte iridato dei rally Sebastian Loeb farà coppia con Alain Prost, 4 volte campione del mondo di F.1, alla Corsa dei Campioni in programma il 27 e 28 novembre a Dusseldorf (Germania): lo hanno annunciato ieri gli organizzatori. Affronteranno Schumi e Vettel.

al via del Rally del Salento tricolore, che scatta alle 20 nel kartodromo di Muro Leccese: guiderà una Renault Clio Super 1600. Tra i 77 iscritti, oltre ad Andreucci, Rossetti e Navarra (deb su Fiesta S2000), c’è Riccardo Bossi, figlio di Umberto. La gara finirà sabato a Lecce alle 17.15 ( Rai Sport 1 dalle 13).

SUPERLEAGUE

Rigon a Jarama dQuarta tappa 2010 della Superle-

ague domenica a Jarama (Spagna): al comando c’è Craig Dolby (Tottenham) con 250 punti seguito da Yelmer Buurman (Milan, 196) e da Davide Rigon (Anderlech, 183).

STORICHE

Guzzi vince a Spa dLa Moto Guzzi V7 Le Mans 1000 (versione 1980) del team Motorbox 1 ha vinto domenica la 4 Ore di Spa (Belgio), gara riservata alle moto storiche. Il successo è stato centrato dagli spagnoli Segarra-Segarra che hanno preceduto gli olandesi De Ridder-De Ridder (Suzuki).

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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35 R

MOTOMONDIALE GP GRAN BRETAGNA

Dovizioso, un rischio che paga Ha vinto l’unica gara MotoGP proprio in Inghilterra, la quota (12) è interessante. Lorenzo favorito LA GUIDA

È IL CIRCUITO-RECORD: 5.902 METRI GRAN BRETAGNA

Curve sinistra 8

Curve destra 10

SILVERSTONE

Domenica la corsa alle 14 su Italia 1

Stowe Club

Rettilineo degli hangar

Domenica sul nuovo circuito di Silverstone (5.902 m) si corre il GP Gran Bretagna, 5ª tappa del Mondiale 2010. Su Mediaset Premium tutto l’evento in diretta.

Chapel Loop

PROGRAMMA Domani - Libere: 13.40-14.40 la 125; 14.55-15.55 la MotoGP; 16.10-17.10 la Moto2. Sintesi all’1 su Italia 1. Sabato - Libere: 10-10.40 la 125; 10.55-11.55 la MotoGP; 12.10-13.10 la Moto2. Qualifiche: 14-14.40 la 125; 14.55-15.55 la MotoGP; 16.10-16.55 la Moto2. Diretta dalle 13.30 su Italia 1. Domenica - Gare: ore 12.15 la Moto2 (18 giri, 106,236 km); ore 14 la MotoGP (20 giri, 118,040 km); ore 15.30 la 125 (17 giri, 100,334 km). Diretta dalle 12 su Italia 1.

Becketts

LE PISTE PIÙ LUNGHE

Abbey

Silverstone (GB)

5.902 m Sepang (Malesia)

5.548 m Brno (Rep. Ceca)

5.403 m

LA CURIOSITÀ È l’unico circuito al mondo che ospita Formula 1, Motomondiale e Superbike

LE CLASSIFICHE

Brooklands

MOTOGP 1. Lorenzo (Spa-Yamaha) 90 p. 2. Pedrosa (Spa-Honda) 65 3. Rossi (Ita-Yamaha) 61 4. Dovizioso (Ita-Honda) 58 5. Hayden (Usa-Ducati) 39 MOTO2 1. Elias (Spa-Moriwaki) 74 p. 2. Tomizawa (Gia-Suter) 55 3. Corsi (Ita-Motobi) 51 125 1. Terol (Spa-Aprilia) 85 p. 2. P.Espargaro (Spa-Derbi) 79

I NUMERI Giri MotoGP:

20 per 118,040 km Rettilineo più lungo: 800 m

Woodcote

Copse

Nota: non ci sono riferimenti a velocità e marce perché il tracciato è nuovo

Rettilineo dei box GDS

dJorge Lorenzo non ha mai vinto il GP di Gran Bretagna nella classe regina. Sul nuovo tracciato di Silverstone può cancellare anche questo tabù. I bookmakers ci credono: è favorito sia per la pole (2,25) che per la gara (1,90). Per la Snai sarà ancora Pedrosa, trionfatore nel 2006 (a Donington), il possibile guastafeste. Ma occhio alla Ducati. Su una delle piste più veloci del Mondiale, la rossa di Borgo Panigale può fare molto male: ecco allora che rispunta prepotentemente Casey Stoner, quotato a 3 per la pole e a 4 per il GP. Per chi ama i rischi e sogna la vittoria italiana, c’è Andrea Dovizioso. Il romagnolo della Honda, quotato a 12, ha conquistato l’unica vittoria in MotoGP l’anno scorso proprio in Gran Bretagna.

POLE MOTOGP Pilota (moto)

Quota

VINCENTE MOTOGP VINCENTE MOTO2

VINCENTE 125

Pilota (moto)

Pilota (moto)

Quota

JORGE LORENZO (Yamaha)

2,25

JORGE LORENZO (Yamaha)

DANI PEDROSA (Honda)

2,75

DANI PEDROSA (Honda)

3

CASEY STONER (Ducati)

3

CASEY STONER (Ducati)

4

NICKY HAYDEN (Ducati)

16

ANDREA DOVIZIOSO (Honda)

12

RANDY DE PUNIET (Honda)

25

NICKY HAYDEN (Ducati)

25

1,90

ANDREA DOVIZIOSO (Honda)

33

COLIN EDWARDS (Yamaha)

50

COLIN EDWARDS (Yamaha)

40

MARCO MELANDRI (Honda)

50

MARCO MELANDRI (Honda)

50

RANDY DE PUNIET (Honda)

66

BEN SPIES (Yamaha)

66

BEN SPIES (Yamaha)

66

LORIS CAPIROSSI (Suzuki)

75

LORIS CAPIROSSI (Suzuki)

75

ALEIX ESPARGARO (Ducati)

75

ALEIX ESPARGARO (Ducati)

100

MARCO SIMONCELLI (Honda)

75

MARCO SIMONCELLI (Honda)

100

ALTRO

75

ALTRO

75

Pilota (moto) TONI ELIAS (Moriwaki)

Quota

MONDIALE Quota

3,50

POL ESPARGARO (Derbi)

3

SIMONE CORSI (Motobi)

9

NICOLAS TEROL (Aprilia)

4

ALEX DE ANGELIS (Force GP210)

9

MARC MARQUEZ (Derbi)

4

ANDREA IANNONE (Speed Up)

9

BRADLEY SMITH (Aprilia)

5

EFREN VAZQUEZ (Derbi)

10

JULIAN SIMON (Suter)

9

SHOYA TOMIZAWA (Suter)

12

SERGIO GADEA (Pons Kalex)

15

THOMAS LUTHI (Moriwaki)

15

YUKI TAKAHASHI (Tech 3)

15

JULES CLUZEL (Suter)

20

ALEX DEBON (Ftr)

20

GABOR TALMACSI (Speed Up)

20

SANDRO CORTESE (Derbi)

15

ESTEVE RABAT (Aprilia)

20

RANDY KRUMMENACHER (Aprilia)

30

TOMOYOSHI KOYAMA (Aprilia)

30

DANNY WEBB (Aprilia)

40

JONAS FOLGER (Aprilia)

66 66 20

STEFAN BRADL (Suter)

25

JOHANN ZARCO (Aprilia)

YONNY HERNANDEZ (Bqr-Moto2)

33

ALTRO

SCOTT REDDING (Suter)

33

ROBERTO ROLFO (Suter)

33

ALTRO

Puntate sospese dopo il k.o. di Vale L’infortunio di Valentino Rossi ha provocato un vero e proprio terremoto anche nel mondo delle scommesse. La Snai ha sospeso le puntate sul vincente del Mondiale. Il motivo? Jorge Lorenzo sarebbe stato quotato praticamente alla pari. D’ora in poi, invece, si può puntare sul pilota che si piazzerà meglio alla fine della stagione. Cinque i campioni in lizza: Lorenzo dato a 1,22, Pedrosa a 5, Stoner a 16, Dovizioso a 33, Hayden a 100.

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MONDOMOTORI AUTO

Bmw Serie 5

n IN ARRIVO

IL NOSTRO GIUDIZIO

si

Estetica Alla Bmw dicono che è la loro familiare più bella. Come dar loro torto? Comodità Si possono affrontare viaggi lunghi anche con 5 persone a bordo Prestazioni Davvero super

no

Spazio e comfort la ricetta Touring La quarta generazione arriverà il 18 settembre Quattro propulsori, prezzi da 46 a 61 mila euro RENATO D’ULISSE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dIn tempi di vacche magre, fa eccezione la Bmw i cui granitici successi commerciali (le vendite nel primo trimestre 2010 sono cresciute dell’8,2% rispetto al 2009) trovano peraltro legittima spiegazione in un prodotto d’alta classe, ispirato a concetti tecnologici, estetici e funzionali graditissimi al pubblico così come il rapporto qualità-prezzo. L’ennesima conferma arriva con la versione Touring della Serie 5 quarta generazione; prezzi da 46.390 a 61.190 euro, secondo le varie motorizzazione e gli allestimenti Eletta, Business e Futura. Obbiettivo: superare i 280mila pezzi venduti della terza generazione.

Spazio Definita senza ritegno dal costruttore «la più bella della nostra storia», questa

Il bagagliaio va da 570 a 1670 litri: ci stanno addirittura due biciclette Obiettivo venderne più di 280 mila Touring ha un destino di grande viaggiatrice comoda per cinque persone ed un bagagliaio che, partendo da un volume di 560 può arrivare fino a 1.670 litri, il vano può contenere addirittura due biciclette. Cofano e passo lunghi, sbalzi corti, tre luci laterali, disegno nell’insieme piacevolmente abbassato, filo del tetto che scende dolcemente verso la coda, rappresentano un insieme di assoluta, lineare eleganza spalmata su 4.90 metri di lunghezza. La parte meccanica e dinami-

ca della nuova 5 Touring, comprendente un docile cambio manuale a 6 marce o a scelta un automatico a 8, non è certamente da meno, come abbiamo potuto verificare, guidando la macchina in terra bavarese, assistiti tra l’altro da una cascata di elettronica che garantisce al massimo grado piacere, comodità e sicurezza di marcia in ogni condizione. Motori Al momento del lancio — in Italia dal 18 settembre — saranno disponibile quattro motori, di cui due tradizionali e due a gasolio. Al vertice è il benzina 6 cilindri in linea di 2979 cmc montato sulla versione 535i: supportato da un Twin Power Turbo, iniezione diretta, Valvetronic, eroga la bellezza di 306 Cv a 5.800 giri, con una larga coppia massima di 400 NewtonMetro tra 1200 e 5000 giri; velocità massima 250 km/h, accelerazione 0-100 orari in 6” (6”1 con l’au-

tomatico), consumo medio 8.6 litri per 100 km (8.5), emissioni Co2 201 g/km (197), norme antinquinamento Euro 5 come gli altri tre. L’altro 6 cilindri benzina montato sulla 523i Touring è un aspirato di 2.996 cmc a iniezione diretta da 204 Cv a 6.100 giri, velocità 231 km/h (227 con l’automatico), 0-100 in 8”2 (8”4), consumo medio 7.9/100 (7.8), emissioni 185 g/km (182). Gasolio Dei diesel, il più prestante è il 6 cilindri in linea turbocompresso di 2.993 cmc della versione 530d, iniezione diretta common-rail, 245 Cv a 4000 giri, 0-100 in 6”4, velocità massima 243 orari (242), consumi medi 6.4 (6.3), Co2 169 (165). L’altro diesel per il 520d è un 4 cilindri turbocompresso che non sfigura accanto ai fratelli maggiori, con 1.995 cmc di cilindrata, 184 Cv a 4.000 giri, velocità 222 orari (220 col cambio automatico), 0-100 in 8”3, consumi medi 5.2 litri di gasolio per 100 km (5.3), emissioni 137 g/km (139).

OPEL

Prezzi D’accordo che le familiari vanno via come il pane ma i prezzi non sono proprio a buon mercato Visibilità Quella del lunotto posteriore potrebbe essere decisamente migliore

Astra Sports Tourer è pronta Debutta al Salone di Parigi (co.ca.) Dopo la berlina, ecco la Opel Astra Sports Tourer: debutterà in settembre, al Salone di Parigi. Disponibile con 8 motori e potenze massime tra 95 e 180 Cv, la Sports Tourer vanta un gran bagagliaio: capacità da 500 a 1.550 litri. A partire dalla versione ecoFLEX con motore turbodiesel 1.3 da 95 Cv, verrà inoltre gradualmente introdotto su tutta la gamma il sistema Start&Stop che spegne e riavvia automaticamente il propulsore nelle soste brevi.

INFINITI

Spunta il diesel sulla FX È un tre litri V6 da 238 cavalli (co.ca.) FX30d è la sigla che accompagna ora la Infiniti con motori diesel. Auto ad alte prestazioni, come dimostra la coppia di 550 Nm, dotata di cambio automatico a 7 marce controllato elettronicamente. Il motore è un V6 tre litri da 238 Cv, raggiunge i 100 km/h in 8"3 e ha una velocità massima di 212 km/h. La versione GT propone di serie la trazione integrale intelligente, la S sospensioni a smorzamento continuo. Prezzi da 59.700 euro.

YOKOHAMA La Bmw Serie 5 ha cofano lungo e linea elegante

Gomme CDrive2 per le berline Disegno efficace sul bagnato (co.ca.) Yokohama lancia lo pneumatico CDrive2, destinato alle berline medie e compatte. Presenta un disegno composto da 4 larghe scanalature longitudinali che assicurano un’efficace espulsione dell’acqua insieme alle più piccole scanalature a spirale poste al centro del battistrada che ottimizzano il drenaggio. La gamma disponibile in Italia parte dalla misura 185/60R14 82H che costa 188,40 euro e arriva alla 205/50R17 94V: 218,40 euro. In vendita pure il GT Radial Champiro HPY che punta più in alto tanto che viene prodotto con diametri tra 17 e 20 pollici e codice di velocità fino ad Y, 300 km/h.

MOTO

Electra, c’è il nuovo motore La Glide Ultra Limited monta il Twin Cam da 1.690 cmc: a 29 mila e

dCon la nuova Electra Glide Ultra Limited, Harley Davidson rilancia la sfida nel segmento delle touring che negli ultimi tempi ha visto il successo della Victory, marchio americano emergente. Harley rinnova il modello più costoso della gamma (29mila e, oltre il triplo della Sportster 883) restando però fedele alle linee stilistiche.

ne del motore Twin Cam 96 da 1.594 cmc con il nuovo Twin Cam 103 da 1.690 cmc: il vantaggio si sente sulla coppia, da 127 a 136 Nm a 3.500 giri. Rispetto alla Classic, crescono lunghezza (da 2515 a 2525 mm) e altezza della sella (da 740 a 745 mm) con i cerchi ora in contrasto cromato. Diventano di serie diversi accessori come manopole riscaldate, bauletto con mini portapacchi, borse laterali e presa ausiliaria da 12 volt.

Novità L’innovazione più significativa riguarda la sostituzio-

Conferma Il telaio a struttura portante rigida a montante sin-

GIOVANNI CORTINOVIS 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

La Harley Electra Glide Ultra Limited è più lunga: ora è 2.525 mm

L’impianto stereo è di 80 Watt

golo è lo stesso introdotto nel 2009 sulla gamma touring. Anche i pneumatici multimescola, più resistenti al centro e morbidi ai lati, sono in comune con le Harley della stessa famiglia. Invariata la frenata

con 3 dischi (2 davanti) da 300 mm con pinze a 4 pistoncini e Abs. Comuni alle sorelle minori sono anche la forcella telescopica da 41,3 mm e gli ammortizzatori posteriori a regolazione pneumatica. Guida Testata in Sudafrica, la Electra Glide ha stupito per la facilità di guida, malgrado la massa imponente: i 400 chili si fanno però sentire nelle manovre da fermo. Con una capacità di carico da primato, il Cruise Drive a 6 marce e l’impianto stereo da 80 Watt è ideale per i lunghi viaggi. Merito anche del serbatoio da 22,7 litri che consente di percorrere 400 km prima di rifornire e di uno scarico che, combinato con i deflettori mobili, riduce il calore sulle gambe di guidatore e passeggero.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDOMOTORI AUTO Punto Evo Il cambio manuale a 6 marce con il manettino. Molto elaborato il cerchio della Punto

500 Cabrio Carrozzeria bicolore: nero e bianco gara. A sinistra, in centro, i singolari comandi del cambio

Boom Abarth: e ora due gioielli Arrivano la 500C Turbo T-Jet da 140 cavalli (205 all’ora) e la Punto Evo Multiair Turbo da 165 Cv CORRADO CANALI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dCome rendere uniche due auto normali. È la missione Abarth, secondo l’intuizione del fondatore, Karl. Sessant’anni dopo, il marchio dello Scorpione è nel Gruppo Fiat, a 3 anni dal rilancio in salute. Dice Harald Wester, a.d. Abarth: «I numeri confermano la bontà del progetto industriale e commerciale: 12 miliardi di e il fatturato in Europa, 10 negli Usa, 4 in Giappone. In 3 anni sono state immatricolate 22.000 auto, venduti 500 kit prestazionali oltre a 500 vetture speciali e 150 destinate alle gare. Altro punto è che il 60% delle vendite è fuori dall’Italia e che la clientela è giovane, se non giovanissima: nei nostri saloni entrano pure ragazzi di 19 anni».

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IL NOSTRO GIUDIZIO

Stile Non passano inosservate Guida Divertimento garantito Prezzi Non si capisce perché si è disposti a sborsare cifre esagerate per una tedesca e si storce il naso per una Abarth

zi, 140 preparatori ufficiali, 300 punti di assistenza e 6 officine Abarth Racing. Senza contare la presenza nello sport come il Campionato italiano rally o in gare promozionali come la Formula Abarth e i due campionati monomarca Abarth 500 Rally Selenia e Challenge Abarth. Un impegno a tutto campo che parte dalla passione con cui vengono realizzate le auto, come le nuove 500 C e la Punto Evo. Nel primo caso si tratta della scoperta più gettonata del momento che Abarth ha deciso di proporre, per la prima

Rete Il consolidamento del progetto passa attraverso un’espansione dei punti vendita. Sono 16 i Paesi in cui il marchio è presente con 150 nego-

volta per una 500, anche con la tonalità bicolore, (nero e bianco gara o in doppia scala di grigio). La caratterizzazione estetica prevede pure la griglia anteriore a nido d’ape e il generoso spoiler e i cerchi in lega diamantata da 17". Rombo Perchè la 500C Abarth si riconosce a prima vista e, una volta accesa, il suono del doppio terminale di scarico è inconfondibile. Estetica a parte, è sotto il cofano che si concentra il piacere di guida targato Abarth. Grazie al benzina 1400 cmc Turbo T-Jet da 140 Cv, la 500 C scatta da 0 ai 100 km/h in 8"1 e dichiara una velocità massima di 205 orari. Il tutto con consumi (dichiarati) di 6,5 l/100 km nel ciclo combinato, con emissioni di CO2 per 155 g/km. Il bello della piccola Abarth è

che può essere utilizzata sia nel traffico urbano sia fuori alla ricerca di strade con curve e tornanti per provare l’emozione di una guida più sportiva grazie all’overboost in modalità sport. È così che si ha la possibilità di apprezzare meglio i vantaggi del nuovo cambio Abarth competizione: una trasmissione a 5 marce con comando elettroidraulico e palette al volante. Il cambio può essere utilizzato come automatico, oppure manuale. Sicurezza Di serie, oltre ai 7 air-

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IL NOSTRO GIUDIZIO

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Donne Perché la 500 C è stata pensata solo per le donne? Cambio Era meglio offrire pure un cambio manuale insieme al sequenziale Portiere Peccato perdere l’occasione per una cinque porte

bag, c’è un pacchetto di elettronica che comprende Abs con ripartizione della frenata e controllo della stabilità. In più l’anti slip regulation, e i dispositivi hill holder, per le partenze in salita, o l’aiuto nelle frenate di emergenza. In aggiunta c’è il sistema che migliora la trasmissione della coppia motore alle ruote e l’indicatore che segnala quando cambiare marcia. Punto Evo L’altra novità è la Punto Evo con il motore Multiair 1400 cmc Turbo benzina da 165 Cv. Anche in questo caso le appendici aerodinamiche influiscono sull’estetica mentre la meccanica della Evo si distingue per il manettino che agendo su motore, sui freni e sullo sterzo, cambia il comportamento della vettura, eccome! Previsto anche lo Stop & Start che taglia i consumi. Prezzi La 500C Abarth è in vendita a 21.000 e che diventano 22.700 per la verniciatura bicolore. La Punto Evo Abarth costa invece 19.400 e.

LA SKODA CHE GRAFFIA I PREZZI OSCILLANO FRA 20.700 E 21.300 EURO

Fabia RS quasi da corsa vola con 2 compressori: la Wagon fa i 226 km/h Prestazioni esaltanti, cambio automatico a 7 marce, grande coppia. Sarà in vendita ai primi di luglio: berlina e familiare RENATO D’ULISSE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dSkoda arricchisce e completa la gamma Fabia con la variante RS, iniziali di Racing Sport, e dunque chiari indici delle caratteristiche altamente vivaci di questa evoluzione della specie, sia in versione berlina che in versione Wagon: entrambe due

volumi 5 porte 5 posti, saranno in vendita ai primi di luglio e costeranno rispettivamente 20.700 e 21.330 euro. Contenuti Il rapporto qualità-prezzo è molto appetibile, considerata la massa di valori estetici e funzionali ma soprattutto tecnologici e prestazionali. Il cuore della Fabia RS è un

Curiosità: la «lunga» è più veloce grazie a un coefficente di penetrazione e al peso più favorevoli. Da 0 a 100 in 7’’3

motore benzina a iniezione diretta di 1.4 litri a 4 cilindri, piccolo ma grazie alla doppia sovralimentazione (un turbo e un compressore meccanico disattivabile) capace di 180 Cv a 6200 giri, e una trascinante coppia di 250 N/m largamente disponibile tra i 2000 ed i 4500 giri. In queste condizioni, e con l’intervento di un cambio automatico

DSG a 7 marce, le prestazioni della RS salgono a livelli impressionanti: 224 km/h per la berlina e 226 per la familiare, che ha un coefficiente di penetrazione aerodinamica ed un peso leggermente più favorevoli; accelerazione 0-100 in 7”3, consumi medi — sempre secondo le informazioni della Casa — limitati a 6.2 litri per 100 chi-

lometri, emissioni di CO2 a 148 gr/km. Obbiettivi Skoda Italia conta di vendere tra 1000 e 2000 Fabia RS l’anno, a scapoli sportivi ultra 25enni ben dotati economicamente ma anche, aggiungiamo noi, non privi del sale in zucca necessario per gestire al meglio un’auto tanto brillante.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CICLISMO MERCOLEDÌ LA PRESENTAZIONE

L’annuncio

GIRO DI SVIZZERA

Protesta contro Cavendish Vince Burghardt

È Bettini il nuovo c.t. della Nazionale Comunicato a sorpresa della Federciclo Succede a Ballerini, morto a febbraio Paolo Bettini, 36 anni ANSA CLAUDIO GHISALBERTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dLa notizia che era nell’aria già da tempo è arrivata «casualmente» e inattesa ieri pomeriggio: Paolo Bettini è il nuovo commissario tecnico della Nazionale dei professionisti. Succede a Franco Ballerini (morto il 7 febbraio scorso in un incidente durante un rally automobilistico) che proprio al nome di Bettini ha legato i suoi grandi trionfi sull’ammiraglia azzurra.

Scelta scontata per l’erede naturale del Ballero. Però la nomina era attesa ai Tricolori: Di Rocco fa autocritica sui tempi Il comunicato Ad ufficializzare la notizia è un comunicato inviato alle 17.21 dalla Federciclismo, che annuncia per il 23 giugno la presentazione del Meeting nazionale giovanissimi e si conclude così: «L’occasione vuole essere una cornice significativa che raccoglie la grande eredità lasciata da Franco Ballerini. Anche per questo, sarà presentato alla stampa e al mondo sportivo il nuovo commissario tecnico dei professionisti, Paolo Bettini». Uno strano modo per un annuncio così importante. Ma tant’è... Mutismo Il diretto interessato, al telefono è irrintracciabile: mute tutte le sue utenze, a vuo-

to gli squilli sul telefono di casa. Gli amici fidati assicurano che è partito martedì con la famiglia per una breve vacanza. Misterioso anche il luogo. Dal canto suo, il presidente federale Renato Di Rocco, seppur con cortesia, non è molto loquace sull’argomento. «Vorremmo parlare di Bettini mercoledì prossimo, quindi concentriamoci su quel giorno — spiega —. Anche a Paolo abbiamo chiesto di non rilasciare dichiarazioni, per caricare di importanza quella data. Però so benissimo che sarà difficile gestire la cosa per una settimana». In effetti, la nomina era attesa nel bel mezzo della Settimana Tricolore, in programma in provincia di Treviso da sabato a domenica 27. Il comunicato di ieri invece ha spiazzato tutti e forse rovinato i piani di una festa programmata. «Eh... che devo dire — prosegue Di Rocco —. È colpa mia. Il presidente sono io. Succede anche nelle migliori famiglie». Un uomo solo Quello di Bettini era di fatto l’unico nome che circolava per prendere la pesante eredità lasciata da Ballerini. Franco, oltre che la guida dall’ammiraglia delle imprese di Atene, Salisburgo e Stoccarda, per Paolo era più di un amico. Bettini lo considerava il secondo fratello. Erano accomunati non solo dalla professione, ma anche dalle passioni, come per esempio il fatale rally, e da una totale reciproca stima umana. Sì, in un primo momento si erano fatti anche altri nomi: Davide Cassani, Maurizio Fondriest e Roberto Damiani. Ma nessu-

LA SCHEDA

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PAOLO BETTINI LIVORNESE, 36 ANNI PROFESSIONISTA DAL 1997 AL 2008

Ha vinto l’oro olimpico e due volte il Mondiale Paolo Bettini è nato a Cecina (Li) il 1˚ aprile 1974. Pro’ dal ’97 al Mondiale 2008, ha vinto 64 corse, tra cui i Mondiali 2006 e 2007, l’Olimpiade 2004, 1 Sanremo, 2 Liegi, 2 Lombardia, 1 Classica d’Amburgo, 2 Campionati di Zurigo, 1 Classica di San Sebastian, 3 volte la Coppa del Mondo, 2 titoli italiani e 8 tappe nei grandi giri: 2 al Giro, 1 al Tour e 5 alla Vuelta. Sposato con Monica, ha una figlia, Veronica.

Bettini ha legato il suo nome ai trionfi del c.t. Franco Ballerini: qui si abbracciano dopo l’oro di Atene EPA

no di loro, per i vertici federali, è mai stato veramente un’alternativa a Bettini. Sono stati presi in considerazione solo come seconda scelta nel caso di un eventuale rifiuto di Paolo. Le difficoltà La nomina di Bettini tuttavia non è stata semplice. C’erano da risolvere alcune

delicate situazioni, la più importante quella fiscale. Bettini nel dicembre scorso è stato accusato da Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate di avere avuto tra il 2003 e il 2008 una residenza «fittizia» a Montecarlo. Il volume di reddito nascosto sarebbe stato di 11milioni di euro, corrispondenti a un’imposta da versare di 4 milioni di euro. Bettini sta chiudendo i suoi problemi con il Fisco e con l’Ufficio delle Entrate, quindi nulla ostacolerebbe la sua nomina. Ma non era solo quello fiscale l’unico freno all’investitura. Chiusa la carriera all’indomani del Mondiale di Varese 2008, Bettini è diventato testimonial di alcune aziende del settore. Era stato quindi lui stesso a prendere tempo: «Devo vedere come sistemare in modo giusto le cose con i miei sponsor», aveva spiegato. Il debutto Anche se non si conoscono ancora i dettagli del ruolo che sarà chiamato precisamente a ricoprire (Ballerini, oltre che c.t dei professionisti, era direttore tecnico generale per il coordinamento delle squadre nazionali), quello che è certo è che Bettini all’inizio di ottobre in Australia debutterà sull’ammiraglia azzurra. Il compito più difficile, in questi tre mesi e mezzo, sarà assemblare una squadra totalmente nuova. L’Italia, per tradizione, ha sempre fatto bene su percorsi duri. A Melbourne, invece, si preannuncia un circuito veloce e in questo momento è difficile vedere punte azzurre affidabili. Il Grillo è già chiamato a inventarsi un numero dei suoi.

s

I GRANDI C.T.

Paolo Bettini succede a grandi personaggi che hanno guidato la Nazionale italiana: da Costante Girardengo, che la pilotò prima della 2a Guerra Mondiale, ad Alfredo Binda, c.t. dal 1949 al 1960, continuando con Fiorenzo Magni, Mario Ricci e Nino Defilippis, sino ai 22 anni di Alfredo Martini (nella foto), dal 1974 al 1997. Gli ultimi due c.t. sono stati Antonio Fusi (1998-2000) e Franco Ballerini (dal luglio 2001)

Cinque minuti di ritardo al via da Wittingen. L’hanno deciso i corridori di Cervelo, Ag2R e Caisse d’Epargne, che hanno voluto protestare così nei confronti di Mark Cavendish, reo il giorno prima di aver innescato la paurosa caduta sul traguardo della 4ª tappa del Giro di Svizzera. Un capitombolo tremendo per una ventina di corridori, con il francese Coyot che s’è fratturato radio e scafoide, l’altro francese Mondory e il tedesco Haussler costretti a loro volta al ritiro per le ferite rimediate. «Vogliamo che Cavendish abbia più rispetto dei suoi avversari» hanno fatto sapere. Poi la tappa ha preso il via e, sotto la pioggia battente, è filata sino all’arrivo di Frutingen. Dopo 15 km è nata la fuga decisiva, con Burghardt, Maaskant, Oss, Aramendia e Furlan: gli ultimi due si sono staccati ai -14 km, poi Burghardt ha preso il volo a 1100 metri dall’arrivo, regalando il successo alla Bmc con 2" su Maaskant, 4" sul trentino della Liquigas e 47" sul gruppo regolato da McEwen davanti a Ulissi e il sempre brillante Marcato. Immutata la classifica, con il tedesco Martin (Htc) leader con 1" su Cancellara e 9" su Lövkvist. Oggi il tappone da Meringen a La Punt (213 km).

taccuino IL CASO CERA A PECHINO

Rebellin oggi al Tas per il doping olimpico dDavide Rebellin, assistito dall’av-

vocato Federico Cecconi, comparirà oggi davanti al Tas di Losanna. Il corridore veneto, che finora non ha avuto sanzioni disciplinari a carico, ma è fermo dal 28 aprile 2009, ricorre contro il provvedimento del Cio di revoca, per la positività al Cera, dell’argento olimpico vinto a Pechino. Oggi saranno ascoltati i periti di difesa e accusa: la sentenza non dovrebbe essere immediata. Qualora Rebellin vincesse il ricorso, potrebbe tornare a correre a breve e riavrà anche i 75mila euro di premio Coni che aveva subito restituito. Se il Tas dovesse dargli torto, l’Uci e la federazione monegasca, presso la quale Rebellin è tesserato, avrebbero il via libera per i provvedimenti disciplinari del caso. «Sia a livello tecnico-scientifico sia a livello giuridico abbiamo elementi rilevanti, sui quali facciamo molto affidamento», ha spiegato Cecconi.

FINO A DOMENICA

Giro di Slovenia Torna Nibali, c’è Riccò dA 18 giorni dal 3˚ posto al Giro

d’Italia, Vincenzo Nibali torna in gara da oggi a domenica al Giro di Slovenia, prova generale per il Tricolore di sabato 26 a Conegliano. Con il siciliano la Liquigas-Doimo schiererà Bennati e Chicchi. Saranno da seguire inoltre Riccardo Riccò (per la Flaminia ci sarà pure il 41enne Noè) e Giovanni Visconti (Isd).

LE SUE PERLE

Nato gregario È diventato campione

V

STER ELEKTROTOER

Pinotti 6˚ in Olanda

Il primo trionfo a Liegi

Finalmente iridato

La doppietta mondiale

16 aprile 2000 Paolo Bettini batte lo spagnolo Etxebarria e vince la Liegi-Bastogne-Liegi. È il primo successo in una classica: si ripeterà 2 anni dopo BETTINI

24 settembre 2006 Dopo tre tentativi mancati, a Salisburgo vince finalmente il Mondiale BETTINI

30 settembre 2007 A Stoccarda bis al Mondiale: Bettini sfoga così la sua rabbia dopo le accuse doping (subito smentite) dell’ex compagno Sinkewitz REUTERS

dA Gemert (Ola), 6˚ posto di Marco

Pinotti (Htc-Columbia) nel cronoprologo (6,8 km) dello Ster Elektrotoer, a 10" dal vincitore, l’olandese Jos Van Emden (Rabobank). Oggi 1ª tappa, domenica la conclusione.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

BASKET NBA LE FINALI LA STORIA

I 4 precedenti di gara-7 tutti vinti da Boston

P

1962

1969

Celtics-Lakers 110-107 Selvy fallisce il facile tiro per il titolo, nell’overtime Jones segna 5 dei suoi 27 punti.

Lakers-Celtics 106-108 Nella foto a sinistra Russell e Chamberlain. West (42 punti) è mvp, il titolo è dei Celtics.

1966

1984

Celtics-Lakers 95-93 Russell cattura 32 rimbalzi e Auerbach vince l’8o titolo di fila, l’ultimo da allenatore.

Celtics-Lakers 111-102 La prima finale Bird-Magic (a fianco). LA rimonta da -14, ma Maxwell ruba palla al play...

Lakers-Celtics: tutto in una notte I gialloviola dominano gara-6 giocando di squadra e pareggiano la serie. Stanotte la sfida decisiva DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ORIANI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

LOS ANGELES dHanno giocato

da campioni, quali sono. E intendono restare per altri 12 mesi. Per riuscirci i Lakers dovranno scrivere un’altra fantastica pagina di storia dell’eterna rivalità con i Boston Celtics, la quinta gara-7 per l’anello tra le due franchigie che insieme hanno già conquistato 32 (17-15 per i biancoverdi) dei 63 titoli Nba sin qui assegnati. Alla bella di stanotte ci si è arrivati ancora una volta nel modo meno prevedibile, in perfetta sintonia con quanto accaduto in ciascuna delle precedenti sfide di questa finale. I gialloviola hanno dominato dall’inizio alla fine (+27 il massimo vantaggio), tenendo Pierce e soci a 67 punti, e stravincendo in ogni aspetto del gioco (52-39 a rimbalzo, 41%-33% dal campo, 40-32 nei punti in area). Ma a fare la differenza è stato più che altro il modo in cui l’hanno fatto: di squadra, insieme, cercando sempre il tiro migliore per il compagno più libero, quello che è stato negli ultimi tre anni il marchio di fabbrica dei Celtics. Desaparecidos «Sono sicuro che in molti, ma non certo noi, pensavano che Kobe sarebbe entrato in campo e si sarebbe preso 1000 tiri — racconta Doc Rivers —. Invece ha fatto l’esatto contrario, fidandosi dei compagni, coinvolgendoli tutti. Noi invece abbiamo cercato di vincerla individualmente». Ec-

Gasol: «Io avrò un piccolo vantaggio, avendo disputato tante partite secche tra Europei, Mondiali e Olimpiadi» Doc Rivers: «Sono sicuro che molti, non certo noi, pensavano che Kobe si sarebbe preso 1000 tiri. Ha fatto il contrario»

co allora che i desaparecidos di gara-5 si sono trasformati in supereroi allo Staples Center. Artest, dannoso più che inutile a Boston, ha messo la firma in calce all’ottimo inizio gialloviola (28-18) con 2 triple e 8 punti nei primi 12’. «Abbiamo semplificato qualche schema offensivo per cercare di coinvolgerlo di più» diceva poi coach Jackson. Odom, frenato dalla sinusite, si è riscattato con 8 punti e 10 rimbalzi. Ma il migliore è stato senza dubbio Gasol, vicinissimo alla tripla doppia con 17 punti, 13 rimbalzi e 9 assist (oltre a 3 stoppate). «Dovremo portare con noi a gara-7 quan-

h I MIGLIORI

i I PEGGIORI

Pau Gasol (Lakers)

Rajon Rondo (Boston)

A un assist dalla tripla doppia (17 punti, 13 rimbalzi e 9 assist), bravo ad approfittare dell’assenza di Perkins nell’area di Boston. Ottimo in post up ma anche nel riaprire il gioco per i compagni come testimoniano i 9 assist. Anche 3 stoppate e 5 rimbalzi offensivi.

Si riscatta un po’ nella ripresa quando inizia ad attaccare il canestro. Ma è il principale colpevole dell’immobilismo offensivo di Boston. Se lui e i Celtics non corrono, per L.A. c’è vita facile. Ancora male ai tiri liberi (0/2): in totale nella serie contro i Lakers ha un pessimo 4/17 (23.5%).

8

5

7

4

Ron Artest (Lakers)

Glen Davis (Boston)

Più coinvolto nell’attacco (prende 11 tiri, record nella serie) e più deciso rispetto alle prove precedenti. Quando gli entra il tiro da fuori (3/6 da tre) diventa pericoloso perché punisce i raddoppi di Pierce su Kobe. Anche 6 rimbalzi sono un buon segnale dopo i soli 2 di gara-5.

I panchinari si esaltano in casa e spariscono in trasferta. «Ci serve la sua energia, deve ritrovare lo spirito da Shrek di gara-4» spiega Rivers dopo i 27 minuti (record nella serie) a zero punti in gara-6. Senza Perkins, Big Baby sarà fondamentale in gara-7. Incoraggianti i 9 rimbalzi.

LA FOTO C’ERA MICHELLE OBAMA

to di buono abbiamo fatto stasera — spiegava lo spagnolo — Io avrò un piccolo vantaggio, avendo disputato tante partite secche per un titolo tra Europei, Mondiali e Olimpiadi».

Kobe Bryant, 31 anni, 29.5 punti nelle finali AP

67 Minimo dei Celtics in finale I punti segnati da Boston in gara-6 costituiscono il minimo storico per i Celtics in una finale. Il record assoluto è di 54, di Utah contro Chicago nel 1998.

Cattiveria E poi c’è Kobe. Non fermatevi ai 26 punti e agli 11 rimbalzi. Guardate oltre le cifre, fissate lo sguardo sulla determinazione, la cattiveria agonistica, la voglia di vincere per cementare la sua reputazione e assicurarsi un posto tra gli immortali che hanno vestito e vinto con questa maglia. Peccato che poi continui a rendersi antipatico con frasi come quella di martedì notte: «Eccitato per gara-7 per il titolo contro Boston? No. È una partita come le altre. Non sono felice per l’opportunità di giocarla, lo sarò solo se la vinceremo».

LA SERIE

Gara-7 alle 3 in diretta su Sky Sport 2 LA Lakers-Boston 89-67 (28-18, 51-31; 76-51) LOS ANGELES LAKERS: Fisher 4 (1/1), Bryant 26 (8/15, 1/4), Artest 15 (3/5, 3/6), Gasol 17 (6/14), Bynum 2 (1/4); Odom 8 (3/7, 0/2), Powell (0/1, 0/1), Walton (0/2), Brown 4 (2/3, 0/1), Vujacic 9 (1/2, 2/4), Mbenga (0/1), Farmar 4 (2/5, 0/1). All.: Jackson. BOSTON CELTICS: Rondo 10 (5/14, 0/1), R. Allen 19 (5/9, 2/5), Pierce 13 (5/10, 1/4), Garnett 12 (6/13, 0/1), Perkins (0/1); Wallace (0/1, 0/6), Daniels 5 (0/1, 1/1), Williams (0/1), T. Allen 2 (1/4), Finley (0/1 da 3), Robinson 6 (1/4, 1/4), Davis (0/3). All.: Rivers. SERIE: 3-3. Stanotte gara-7 a Los Angeles. diretta Sky Sport 2 alle 3.

Sberloni I problemi dei Celtics (12 lay up falliti, se ci fosse una statistica che rileva questo tipo di errori, probabilmente sarebbe un record...) non finiscono con gli sberloni presi in gara-6. Per la bella dovranno infatti fare a meno del centro titolare, Kendrick Perkins, uscito dopo 6’30" con una distorsione ai legamenti del ginocchio destro. L’inerzia è tutta gialloviola. Ma se c’è una cosa che ci hanno insegnato queste finali, è di non dare nulla per scontato. Gara-7 Lakers-Celtics: cosa c’è di più bello nella vita?

L’INTERVISTA JOE È STATO ANCHE COMPROPRIETARIO DELL’OLIMPIA MILANO NEL 1999

«Se vince Kobe, è un titolo italiano» Bryant senior, stella in Italia a fine anni 80: «Voglio venire ad allenare da voi»

Che Barack Obama fosse un grande appassionato di basket si sapeva. Ma martedì notte c’era la First Lady Michelle Obama allo Staples Center per gara-6. Alla destra della moglie del presidente degli Stati Uniti, nella foto AP, la figlia Malia e la madre Marian Robinson. Nello stesso luxury box dell’arena californiana c’era anche Will.I.Am dei Black Eyed Peas.

LOS ANGELES dLa signora Pam ha fame. «Andiamo a mangiare, Joe» lo sollecita in italiano. Papà Bryant, arrivato a Rieti nel 1994 e ripartito nel 1991 da Reggio Emilia dopo aver gio giocato anche a Reggio Calabria e Pistoia (media punti 29.7), sorride da un orecchio all’altro. Kobe ha appena vinto gara-6.

Joe, cosa prova a vedere suo

anni. Strano, ai miei tempi non era nemmeno in A-1».

figlio giocare così bene?

«Sono felicissimo per lui. E’ un grande professionista e se vincesse gara-7 sul trofeo ci sarebbe anche la bandiera italiana, il Paese dove è cresciuto quando giocavo da voi».

E l’Olimpia Milano? Lei è stato anche comproprietario nell’era Caputo.

«Devo ammettere che l’ho un po’ persa di vista. Seguo di più quello che succede nel calcio: mi piace vedere giocare Juventus, Milan e Inter».

Cosa vuol dire giocare una partita secca per il titolo?

«E’ il sogno di ogni giocatore, qualcosa di speciale. E i Lakers si sono guadagnati la chance di disputarla in casa».

La vedremo in Italia in futuro?

E’ ancora legato all’Italia?

«Moltissimo, anche se il mio italiano è un po’ arrugginito. Seguo sempre quello che succede in campionato. Ho visto che Siena sta dominando da

Joe Jellybean Bryant, 55 anni, ha giocato in Italia dal 1984 al 1991 AP

«Voglio venire ad allenare da voi. La scorsa estate mi ero accordato con Rieti, ma poi Papalia ha portato la squadra a Napoli e non se ne è fatto nulla. Mi raccomando, lo scriva, cerco una panchina in Italia». m.o.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

fl’AJ non batte la

BASKET

Mps da 17 gare

Gara-3: diecimila milanesi chiedono una partita vera

LA GUIDA Diretta alle 20.30 su Sky Sport 2 Gara-4 è sabato Le finali scudetto si giocano al meglio di 7 partite. GARA-1 Siena-Milano 100-80 GARA-2 Siena-Milano 81-59 GARA-3 Alle 20.30 Milano-Siena diretta Sky Sport 2 GARA-4 Sabato 19 Milano-Siena Eventuali GARA-5 Lunedì 21 Siena-Milano GARA-6 Mercoledì 23 Milano-Siena GARA-7 Venerdì 25 Siena-Milano.

Siena è 2-0, stasera si gioca la terza finale Una città aspetta dall’AJ di non essere delusa LUCA CHIABOTTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Gara-3: Milano sotto 0-2 con Siena, stasera ha una grande occasione per salvare una stagione. La sfida non è vincere lo scudetto, troppo grande per essere plausibile. Ma non è la stessa cosa perdere 4-0, come l’anno scorso, o dimostrare che a Milano è in atto un processo di avvicinamento ai campioni, negato finora dall’evidenza dei risultati. L’obbiettivo vero è non deludere per l’ennesima volta una città che si muove soltanto per i grandi avvenimenti e, negli ultimi anni, sempre tornata a casa con le pive nel sac-

REGOLA UNO

Come limitare McIntyre? Attaccandolo

co. Oggi si attendono oltre 10 mila spettatori, l’anno scorso furono 10.500 e l’AJ perse di un soffio per poi essere travolta in gara-4. Il dato, però, è importante: in un basket dove perfino la splendida Siena, solo per colpa degli avversari, in gara-2 ha perso 2000 spettatori secchi rispetto alla stessa finale di 2 anni fa, la conferma che a Milano resista la voglia di vedere una bella partita anche se dall’esito quasi scontato è un segnale da non sottovalutare. E’ la stessa città che ha bruciato in un’ora i biglietti (salati) per l’amichevole coi Knicks. Sta aspettando una squadra vera. Le abbiamo dato 4 consigli.

w Tutti pericolosi REGOLA DUE

I NUMERI

20.5

come Monroe e Maciulis

12

Palle perse dei due registi dell’Armani nelle due gare a Siena a fronte di 3 soli recuperi, tutti di Bulleri

w Tiro da tre REGOLA TRE

I NUMERI

20

dChris Monroe, nella foto contro Hawkins) e Jonas Maciulis hanno raccolto la metà dei falli fischiati a favore dell’Armani e tirato 18 dei 40 tiri liberi. E’ uno dei motivi della serie: l’attacco di Milano è pericoloso in uno contro uno solo con questi due giocatori, ci prova con Finley ma solo in campo aperto. Andare in lunetta, soprattutto in casa, può essere decisivo. Lo stesso vale coi lunghi: Hall e Mancinelli, anche quando sono marcati da un giocatore molto più alto come Lavrinovic, non provano a batterlo in velocità e, se giocano da fermi, è quasi impossibile tirare.

2

Falli subiti da Hall e Rocca in due gare a Siena: in totale i lunghi di Milano hanno ottenuto 6 falli contro 14 dei senesi

ALLENATORI Stefano Pillastrini ha firmato un triennale e torna a Montegranaro. A Varese potrebbe sostituirlo Demis Cavina quest’anno a Udine. A breve dovrebbe perfezionarsi l’accordo tra Matteo Boniciolli e Roma anche per il prossimo anno. Oggi Recalcati incontra Barcellona Pozzo di Gotto (Legadue): a breve la firma.

David Hawkins, 27 anni, e Morris Finley, 28: erano stati i migliori di gara-3 un anno fa, ma a maglie invertite CIAMILLO

ma solo se costruito

MAGO Presentato ieri il camp di Andrea Bargnani a Jesolo. Il 1o luglio parte Be The best, la parte di alta specializzazione per cui sabato 3 sono previste due sessioni dedicato agli allenatori, sotto la supervisione di Ettore Messina e Francesco Cuzzolin.

w Fermare

w

REGOLA QUATTRO

I NUMERI

2

I NUMERI

i parziali dei campioni

39

Triple realizzate da Milano in gara-2 su 17 tentativi. Nel secondo quarto, 0/6 nel parziale vincente Montepaschi

Falli subiti da Maciulis e Monroe nelle prime due gare: rappresentano il 50 % di quelli fischiati a favore dell’AJ

Media punti di McIntyre nelle prime due gare contro gli 11 realizzati dagli avversari diretti, Finley e Bulleri

d L’unico modo per limitare McIntyre è attaccarlo quando difende (nella foto, ci prova Finley) e può essere in difficoltà contro avversari più veloci e potenti. Milano non l’ha mai fatto davvero con Finley e neppure quando, in gara-1, Pianigiani ha utilizzato Sato su Finley mettendo T-Mac su una guardia più grossa di lui. Non ne ha approfittato Mordente, non è stato messo Monroe più alto, muscoloso e penetratore nel momento del break senese. E una mossa possibile in gara-3, come utilizzarlo in difesa su McIntyre, che credevamo di vedere anche in gara-2.

41 R

dMilano ha tirato molto bene da tre in gara-1 e molto male in gara-2. Può accadere. Quello che non deve succedere è affidarsi alle triple allo scadere dei 24" tentando il tiro della disperazione perché non è riuscito nient’altro prima come è accaduto nel 2˚ quarto di gara-2. Il tiro da tre dei lunghi è importante per stanare Stonerook (nella foto, ci riesce Mancinelli) che staziona spesso in area e aiuta su tutti sigillando la difesa Mps, ma deve arrivare grazie alla circolazione della palla. L’unico che la muove è Becirovic ma ormai Bucchi non lo considera più.

0

Triple di Lavrinovic segnate in finale. Milano tende a lasciar tirare da fuori i lunghi senesi: finora 3/11

Palle perse di Milano nelle prime 2 gare a fronte di 25 recuperi. Maciulis, da solo, ne ha perse 8

dSiena è bravissima nel metterti in situazioni difficili, ogni tanto Milano ci si butta da sola... Le palle perse in situazioni favorevoli e i rimbalzi persi sono stati una delle costanti delle prime due partite dell’Armani, soprattutto dei quarti in cui si è decisa la partita (9 palle perse di Milano nel 2 quarto di gara-2, 5 ma con solo 1 recupero nel 3 di gara-1). Saper limitare i parziali negativi è una delle qualità principali per affrontare Siena. Bisognerebbe abbassare il ritmo anche coi falli, non forzare il tiro da fuori, non perdere palloni e andare in lunetta spesso. Bisognerebbe...

29

A zero: il parziale complessivo della Montepaschi nei due break di gara-1 (13-0) e gara 2 (16-0)

PALLAVOLO Due colpi di mercato

Meoni a Verona, Volkov a Cuneo Macerata scatenata prende il centrale francese Vadeleux GIUSTOZZI-SCARPACE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dDi soldi non ce ne saranno più come un tempo, ma nel mercato del volley italiano qualcosa si muove. Il colpo era nell’aria da qualche giorno, i campioni d’Italia della Bre Lannutti Cuneo si sono assicurati i tanti centimetri (210) del centrale russo Aleksandr Volkov,

classe ’85, nazionale, che nell’ultima stagione ha giocato nella Dinamo Mosca rimasta delusa su tutti fronti. Un arrivo pesante (il contratto è biennale) pensando anche agli impegni di Champions League, è il secondo russo del campionato italiano (quest’anno) dopo il modenese Berezhko. Tuchi Non è ufficiale, ma ormai siamo ai dettagli per il passaggio di Marco Meoni alla Marmi Lanza. Trattativa lunga in cui si è inserito anche lo Zirat Ankara (che poi si è "consolato" con il tedesco Tischer). Sempre più probabile quindi che il Sisley Treviso alla fine decida di puntare sul francese Pujol,

che ha ancora un anno di contratto con il club veneto. Scatenata Molto attiva sul mercato anche la Lube Macerata che dopo Savani e le varie conferme, rafforza il pacchetto dei centrali con il francese Romain Vadeleux (27 anni, 196 centimetri), originario della Martinica che i tifosi italiani hanno visto all’opera in World League nelle due partite vinte dall’Italia a Parma e Modena. L’ucraino Andriy Diachkov (ex Loreto) è vicino a Forlì. Parlando della società marchigiana dopo le conferme di Dolfo e Paoli, perfeziona l’accordo anche con il regista Marco Visentin, che disputerà così la sua

Aleksandr Volkov, 210 cm TARANTINI

quinta stagione consecutiva in maglia biancoazzurra. Club Italia La prossima settimana sarà decisiva anche per conoscere il gruppo che verrà affidato a Gigi Schiavon a Vigna di Valle, per affrontare il campionato di A-2. Alcuni di certo saranno i ragazzi che lo stesso tecnico ha avuto in B-1 nel Blu College quest’anno, altri dovranno essere reperiti. Sul fronte allenatori intanto l’Olympiakos Pireo (che non è riuscito a trattenere il serbo Miljkovic, anche lui finito in Turchia) ha contattato Flavio Gulinelli, che però avrebbe un altro anno di contratto con l’Halkbank Ankara, squadra in cui è arrivato a metà della scorsa stagione. Marco Fenoglio sarà il secondo di Zanini con la Slovacchia e anche il prossimo anno a Perugia.

WORLD LEAGUE

Domani Italia a Montecatini (a.a.) Domani sera (ore 20) a Montecatini terzo weekend di World League per gli azzurri di Anastasi che si trovano di fronte la Serbia che comanda la classifica con un punto sugli azzurri. La seconda partita si gioca domenica sera a Firenze (20.30). JUNIORES (a.a.) Sarà Velletri (Roma) a ospitare dal 9 all’11 luglio il terzo turno di qualificazione all'Europeo Juniores maschile. Oltre all'Italia di Petrelli Portogallo, Slovenia e Belgio. Si qualificano le prime due.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

VELA GIRAGLIA ROLEX CUP

TENNIS y Federer passa Rafa

Il tribunale decide per Laura

La partenza ieri mattina da Saint Tropez KURT ARRIGO GIAN LUCA PASINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

d Quando l’hanno varata, qualche giorno fa a Cannes, Esimit Europa 2 è stata presentata come una delle barche più veloci del mondo. Appellativo ambizioso, ma credibile se il gioiello blu e oro (in omaggio alla Unione Europea che le ha dato il patrocinio) dello sloveno Igor Simic, che ha come sponsor (addirittura) Gazprom e come skipper Flavio Favini, continuerà a viaggiare come ha fatto ieri.

Nubifragio Con il Sud della Francia investito da una tragica ondata di maltempo, Saint Tropez si «è salvata» con una notte d’altri tempi: è rimasta totalmente senza luce. Così sotto un cielo minaccioso, con nuvole ancora cariche di pioggia, alle 11.45 di ieri mattina, sono iniziate le procedure di partenza della 58ª edizione della Giraglia Rolex Cup, una delle più prestigiose regate del Mediterraneo. Alle 12 è partito il gruppo delle barche più grandi che si sono dirette alla prima boa di disimpegno posizionata al largo di Port Grimaud e sono poi sfilate davanti a Saint Tropez prima di dirigersi al largo. Ottima partenza per Jethou, il Mini Maxi di 18 metri di Peter Ogden, passata in testa alla boa. Scoglio Ma poco dopo Esimit Europa 2 ha preso il comando

Esimit Europa vola in fuga verso Sanremo

Il tribunale olandese di Middelburg comunicherà oggi la sua decisione se prolungare la sospensione sul progetto di giro del mondo in solitaria della 15enne Laura Dekker. La giovane era stata «bloccata» un anno fa con una sentenza del tribunale che le impediva di prendere il mare per questioni di sicurezza. Laura, che è supportata nella sua idea dal padre, vorrebbe partire fra fine luglio e i primi di agosto

Arriva in Liguria una classica del Mediterraneo, con gli sloveni protagonisti AUDI MED CUP

Tp52 di scena a Marsiglia Usa super, la Luna arranca MARSIGLIA (Fra) (r.ra.) Il Tp52 Quantum è stato il protagonista della prima giornata dell’Audi Med Cup, con due primi posti e un ottavo gli americani sono al comando davanti agli argentini di Matador (in pozzetto Francesco Bruni e Vasco Vascotto) terzi i franco-tedeschi di Audi A1 All4One. Luna Rossa è ottava (5-5-10). Oggi scendono in acqua anche i Gp42, tra questi lo scafo italiano Airisessential dell’armatore e timoniere Monti. Classifica: 1. Quantum Racing (Usa) 10 punti; 2. Matador (Arg) 10; 3. Audi All4One (Fra-Ger) 13; 4. Cristabella (Gb) 13; 5. Bribón (Spa) 17; 6. Synergy (Rus) 17; 7. Team Origin (Gb) 18; 8. Luna Rossa (Ita) 20; 9. Emirates Team New Zealand (N.Zel) 21; 10. Artemis (Sve) 27; 11. Bigamist 7 (Por) 36.

delle operazioni puntando diritto sullo scoglio della Giraglia (a poche miglia da Capo Corso) che è riuscito a girare in tarda serata con un buon margine su Shockwave e Alegre e poi (ovviamente molto più lontani) tutti gli altri. Le previsioni prevedevano un calo del vento durante la notte e a ogni modo non pare che ci fossero le condizioni per tentare di strappare il record della regata (poco più di 18 ore) ad Alfa Romeo. L’arrivo, quindi, sarà oggi a Sanremo in giornata (su www.yachtclubitaliano.it si può seguire l’andamento in diretta con le "tracce" degli yacht). La Giraglia Rolex Cup è una tappa del Campionato Italiano Offshore ideato dalla Federvela italiana, quest’anno alla prima edizione.

Almeno a Wimbledon è sempre il numero 1 Classifica sconfessata: la prima testa di serie è il re di 6 Championships, non Nadal Murray, che diserta la Davis, preferito a Roddick. Schiavone n. 5, Pennetta 10

dIn attesa del sorteggio dei tabelloni di domani, e quindi del via di lunedì, Wimbledon recita la solita pantomima delle teste di serie. Che vengono assegnate a tavolino, senza seguire fedelmente la classifica mondiale, ma in realtà interpretando solo a metà la specializzazione e la storia sull’erba più sacra dello sport. Perciò, Roger Federer — 6 trionfi nelle ultime 7 finali consecutive ai Championships —, scavalca d’ufficio come testa di serie numero 1 Rafael Nadal, che, subito dopo la stagione sulla terra rossa, l’ha avvicendato al primo posto della classifica mondiale (sono divisi da appena 220 punti, ma Federer deve difenderne 2000). Andy Roddick — 3 finali, di cui l’ultima, 12 mesi fa, persa col solito svizzero delle Meraviglie soltanto per 16-14 al quinto set — scala due posti (da 7 dell’Atp al 5 dell’All England Club), però è

V

Laura Dekker, 15 anni, vuole fare il giro del mondo a vela

Roger Federer (Svi), 28 anni, ha vinto sei Wimbledon EPA

dietro Djokovic e Murray (3 e 4 nel computer come fra i favoriti di Wimbledon), che vantano appena una semifinale ai Championships. Murray peraltro, è talmente fuori forma, che ha rinunciato al drammatico e vergognoso spareggio del 9-11 luglio contro la Turchia per non retrocedere nel gruppo III mondiale. Così com’è incompleto l’aiutino a Hewitt (7 tornei vinti sull’erba, fra cui Wimbledon 2000 e Halle domenica contro Federer), che è promosso dal numero 26 del mondo al 15 dei Championships, ma rimane una posizione dietro Juan Carlos Ferrero. E, fra le donne, dopo le solite-strafavorite Serena (campionessa uscente) e Venus (5 successi in 8 finali) Williams, avrebbero meritato più attenzione le caratteristiche tecniche di Sam Stosur. Al rientro da infortunio, Kim Clijsters lancia la sfida ai Championships per colmare, come la rivale di casa-Belgio Henin, il buco nero che ha a Wimbledon. Torna (ma solo in doppio) anche l’ex n. 1 del mondo, Martina Hingis: a Wimbledon con Anna Kournikova, in futuro forse con Lindsay Davenport. Le prime teste di serie, uomini: 1. Federer (Svi); 2. Nadal (Spa); 3. Djokovic (Sera); 4. Murray (Gbr); 5. Roddick (Usa); 6. Soderling (Sve); 7. Davydenko (Rus); 8. Verdasco (Spa); 9. Ferrer (Spa); 10. Tsonga (Fra); 11. Cilic (Cro); 12. Berdych (Cec); 13. Youzhny (Rus); 14. Ferrero (Spa); 15. Hewitt (Aus); donne: 1. S. Williams (Usa); 2. V. Williams (Usa); 3. Wozniacki (Dan); 4. Jankovic (Ser); 5. SCHIAVONE; 6. Stosur (Aus); 7. A. Radwanska (Pol); 8. Clijsters (Bel); 9. Na (Cin); 10. PENNETTA; 11. Bartoli (Fra); 12. Petrova (Rus); 13. Peer (Isr); 14. Azarenka (Bie); 15. Wickmayer (Bel); 16. Sharapova (Rus); 17. Henin (Bel); 32. ERRANI.

taccuino EASTBOURNE

Clijsters scatenata Simon, che lotta A Eastbourne (Gbr, 495.000e, erba), 2˚ turno donne: Stosur (Aus) b. Hantuchova (Slk) 6-3 3-6 6-4; Clijsters (Bel) b. Safarova (Cec) 6-1 6-0; Makarova (Rus) b. Petrova (Rus) 6-2 6-0; Martinez Sanchez (Spa) b. Rezai (Fra) 6-2 3-0 rit; Baltacha (Gbr) b. Zheng (Cin) 6-2 1-6 6-3 (4); uomini (405.000e): Istomin (Uzb) b. Almagro (Spa) 6-4 1-0 rit; Benneteau (Fra) b. Sela (Isr) 7-6 (8) 7-5; Llodra (Fra) b. Robert (Fra) 6-1 6-7 (2) 6-4; Simon (Fra) b. Kuznetsov (Rus) 6-1 6-7 (3) 7-6 (2).

ROSMALEN

Henin domina Vinci Avanza Tipsarevic Rosmalen (Ola, 181.000e, erba), 2˚ turno donne: Barrois (Ger) b. Bammer (Aut) 3-6 6-2 6-3; Shvedova (Kaz) b. Rodionova (Aus) 2-6 6-3 6-2; Henin (Bel) b. VINCI 6-3 6-3; uomini (450.000e): Giraldo (Col) b. Troicki (Ser) 6-4 6-4; Tipsarevic

(Ser) b. Clement (Fra) 3-6 6-1 6-3; Luczak (Aus) b. Baghdatis (Cyp) 7-5 6-1.

PER WIMBLEDON

Qualificazioni: rimane soltanto la Oprandi Romina Oprandi affronta oggi Ekaterina Ivanova (Rus) nel 3˚ e decisivo turno delle qualificazioni di Wimbledon. E’ l’ultima italiana in gara. Secondo turno, donne: OPRANDI b. Pervak (Rus) 6-3 6-4; Doi (Gia) b. DENTONI 6-4 6-2; Whybourn (Gbr) b. FLORIS 6-1 6-4; uomini: Mannarino (Fra) b. GHEDIN 6-1 6-4.

RITORNI

Muster a 42 anni: solo per la forma? A 11 anni dall’ultimo match ufficiale, l’ex n. 1 del mondo, il 42enne Thomas Muster, torna sull’Atp Tour, al Challenger del 28 giugno a Braunschweig (Ger). Secondo il manager, Ronnie Leiteg: «Per tenersi in forma». Secondo il mancino: «Voglio solo cercare di giocare il mio miglior tennis e vedere dove tutto questo mi porterà».

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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NUOTO SETTE COLLI A PESCARA IL CONFRONTO

Classifiche mondiali stagionali in staffetta L’Italia insegue

P

Carica Orsi Aria nuova nella velocità Il bolognese è il futuro dello sprint azzurro e anche Magnini lo incorona: «Non sono più solo»

Marco Orsi, 19 anni, è primatista nazionale dei 50 sl in 21"82, unico italiano sotto la barriera dei 22 secondi IPP

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

PESCARA dSaranno gli euro a incentivare i nuotatori ad andare più veloci, nella stagione più lenta dell’ultimo decennio? La miglior prestazione del Sette Colli abruzzese sarà pagata 7500 euro. C’è chi pensa ai premi, c’è chi rimpiange i body mandati in soffitta, c’è chi deve ancora qualificarsi per gli Europei, e c’è chi come lo staff tecnico azzurro, rimasto senza Alberto Castagnetti, deve traghettare non solo verso Budapest ma soprattutto verso i Giochi di Londra una nazionale maschile passata da un decennio di raccolti a una transizione che necessita di nuovi slanci. Tra un Filippo Magnini non ancora al tramonto e un Marco Orsi non ancora pronto a raccoglierne l’eredità, l’attesa a bordo vasca oscilla tra la curiosità, la fiducia e la preoccupazione per le staffette maschili — dimensione di una nazione — rimaste sotto i podi che contano, da quello olimpico (bronzo nella 4x200 ad Atene 2004) a quello mondiale (argento 4x100 sl a Melbourne 2007). La supremazia continentale, che difendiamo da Helsinki 2000 nella staffetta pesante, è un altro tema; riusciremo a confermarci?

Velocità I Primaverili si sono chiusi a Riccione nel segno di Orsi, la cui irruzione pare impetuosa. Il bolognese del ’90 emerso nei 50 sl (dove troverà qui l’australiano Sullivan) punta dichiaratamente ai 100 del futuro: «Per ora "muoio" ai 75, sparo tutto sempre fino a lì, devo riuscire a reggere nell’ultima parte per poter battere Magnini. Dicevano che senza i superbody sarei sparito, e invece eccomi qui». Orsi ai Trials europei ha respinto in 49"09 Luca Dotto, l’altro velocista emergen-

te che si allena a Roma con l’ex bicampione del mondo (assente per febbre in quella gara). Magno, Dotto, Rolla e Galenda sono reduci da Auburn. «Siamo rimasti colpiti dalle loro strutture e dal fatto che Hawke fa fare poca quantità e molta qualità» osserva Claudio Rossetto, responsabile della staffetta veloce. Magnini macina chilometri anche per essere competitivo nei 200, e dunque parte da altri presupposti tecnici: dal leader comunque dipendono ancora le sorti delle staffette. Dietro Orsi e Dotto, crescono i Malaspina Boys di Milano: Leonardi (3˚ a Riccione in 49"50), Gimondi, Broglia e Pizzamiglio, primi nella 4x100 sl tricolore. Magnini

La 4x200 sl non perde in Europa da 10 anni, ma sembra in difficoltà. Morini: «Brembilla e Rosolino sono ancora utili» fa: «Per 5 anni ho dovuto fare tutto da solo, era ora che crescessero altri ragazzi, c’è da fronteggiare la Russia e la Francia, solo per parlare d’Europa». Esperienza Stefano Morini, responsabile della 4x200, ammette: «Aspetto qui Brembilla e Rosolino, c’è ancora bisogno di loro, l’esperienza fa comodo a un gruppo giovane. Sono ottimista per Budapest, spero nel recupero di Belotti, nella voglia di emergere di un Maglia, e di Sciocchetti». Chiosa il coordinatore tecnico Marco Bonifazi: «Noi indietro? In questo ricambio dobbiamo valutare la prospettiva olimpica di alcuni ragazzi, nessuno si è finora messo in evidenza pronto per poter vincere medaglie internazionali, ma possibilità ce ne potranno essere». L’Italia s’ha da fare.

DIRETTE RAI Il via con i 400 sl Subito in vasca la Pellegrini I 400 sl, donne e uomini, sono il piatto principale della prima giornata del 47˚ Sette Colli (montepremi 36 mila euro) che si disputa su 3 giornate (la quarta, cioè domenica, sarà dedicata al campionato a squadre che assegnerà lo scudetto con finali dirette tra mattina e sera). Il meeting servirà come test per gli azzurri in vista degli Europei di agosto a Budapest: la squadra verrà varata dopo i Tricolori giovanili di Roma dal 21 al 24 luglio. Nella gara della Pellegrini rinuncia invece Alessia Filippi, reduce dall’altura di Sierra Nevada con un leggero raffreddore. L’iridata dei 1500 è iscritta adesso negli 800 e nei 200 dorso e dovrà dosare le energie anche per domenica: il tecnico Butini si aspetta qualche riscontro indicativo pre-Europei dalla romana, in difficoltà ai Primaverili. Programma. Oggi (batterie ore 9, finali 16.30). Donne e uomini: 50 dorso, 400 sl, 100 rana, 100 farf., 50 sl, 1500 sl D. Domani: 200 farf., 100 dorso, 400 mx, 100 sl D, 200 sl U, 50 rana, 800 sl D e U. Sabato: 200 dorso, 50 farf., 200 rana, 100 sl U, 200 sl D, 200 mx, 1500 sl U. Tv: oggi e domani dirette Rai 3 e Rai Sport 1 dalle 16.30, sabato dir. Rai Sport 1 dalle 16.30. Domenica: campionato a squadre con Aniene (detentore), Ispra Swim Planet, Aurelia, Team Veneto, Larus, RN Torino, Salaria, Forum. AZZURRI EUROPEI I qualificati individuali per gli Europei (vincitori delle selezioni a Riccione). Uomini: Pizzetti, Magnini, Nalesso, Lestingi, Turrini, Sciocchetti, Pizzamiglio, Pizzini, Orsi, Marin, Belotti, Di Tora, Beni, Giorgetti. Donne: Consiglio, Gemo, Guzzetti, Di Pietro, Polieri, Pellegrini, Giacchetti, C.Boggiatto, Masini Luccetti, Segat, Filippi.

ATLETICA La Nazionale parte per l’Europeo a squadre

Cerutti-Tremigliozzi, l’Italia degli assenti Fabio fa 10"22 nei 100, Stefano salta 8.01 in lungo: ma a Bergen non vanno ANDREA BUONGIOVANNI

dParte oggi per Bergen, località norvegese che nel weekend ospiterà il secondo Europeo a squadre, la Nazionale degli assenti. Alla lunga lista degli infortunati, infoltitasi con Silvia Weissteiner, al palo per il riacutizzarsi martedì sera in allenamento degli acciacchi patiti nei mesi scorsi (Valentina Costan-

za, convocata in extremis, probabilmente la rimpiazzerà sui 3000, con Federica Dal Ri spostata sui 5000), si aggiungono gli atleti esclusi per «scelta». Il meeting di Avellino di ieri, in questo senso, ha rilanciato i nomi di Fabio Cerutti e di Stefano Tremigliozzi. Il finanziere ha corso i 100 in 10"22 (+0.5), l’aviere ha saltato in lungo 8.01 (+0.5), con anche un 7.93 e un 7.90. In entrambi i casi si tratta delle migliori prestazioni italiane stagionali. Cerutti in azzurro non ci sarà perché nei 100 gli son stati preferiti altri (probabilmente Collio) e dalla 4x100 è fuori per il noto, polemico caso relativo agli accordi circa la

partecipazione a determinati raduni. Tremigliozzi non figura invece tra i 51 convocati visto che nella specialità ci sarà Formichetti che, dopo il 7.84 del 2 giugno a Mondovì, al Golden Gala non è andato oltre 7.57 (mentre lui, in Coppa Italia a Firenze, aveva saltato 7.70 con due nulli molto lunghi). La squadra Intanto, dopo liti e frizioni, le scelte circa i titolari per Bergen nella velocità, dopo il raduno di Vigna di Valle, dovrebbe essere definitive. Coi 100 a Collio, nei 200 toccherà a Di Gregorio, mentre nella 4x100, rispetto al quartetto del Golden Gala, con Tomasicchio

AD AVELLINO

e gli stessi Collio e Di Gregorio, potrebbe esserci Riparelli per Checcucci. Situazione più fluida in campo femminile: sui 100 la Levorato, sui 200 l’Arcioni e nella 4x100 Giovanetti, Salvagno e, ancora, Arcioni e Levorato. Howe Tornando agli assenti, il più prestigioso resta Andrew Howe. Il reatino, da lunedì, è al lavoro a Grosseto. Ieri, in mattinata, è tornato a saltare (con rincorsa a otto passi), mentre nel pomeriggio, nell’ambito di «A scuola con il campione» ha incontrato diversi giovani atleti maremmani. Il nodo circa il suo futuro non è sciolto.

Fabio Cerutti, 24 anni, argento nei 60 agli Euroindoor 2009, sui 100 ha un personale di 10"13 IPP

Uomini. 100 (+0.5): Cerutti 10"22 (b. 10"27); Deji (Nig) 10"50. 800: Sciandra 1’50"76. 1500: Caliandro 3’45"91; E. Chirchir (Ken) 3’46"25; Bellino 3’46"36; De Marco 3’47"35; Caruso 3’47"88; Scaini 3’48"80. Lungo: S. Tremigliozzi 8.01 (+0.5); Dacastello 7.42. Martello: Lingua 74.44; Cerra (Ita/Arg) 70.85; Delli Carri 69.01; Felice 67.82. Donne. 100: De Cesaris 11"91. BRAVA BORSI (si.g.) A Roma, nel Silver Gala, 13"40 della 23enne Veronica Borsi nei 100 ostacoli, decima prestazione italiana di sempre e personale migliorato di 8/100. Donne. 100 (+1.6): Giovanetti 11"69; Draisci 11"76. 100 hs (+0.7): Borsi 13"40; F. Arcioni 13"85. A Cernusco sul Naviglio (Mi). Donne. 400: Varisco 54"87. A Firenze. Uomini. Asta: Stecchi (j) 5.20. A Nuoro. Uomini. 200 (+0.2): Amici 21"36. A San Benedetto del Tronto (Ap). Uomini. Disco: Zitelli 59.77. Jr (km 1.750): Albertazzi 59.75.

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GOLF US OPEN AL VIA LA STORIA

Donne e classifica I tormenti di Woods

Favola Compton In gara l’uomo con tre cuori

Mickelson può superarlo al n.1 dopo 603 settimane Domanda sulla moglie, la Tigre: «Non sono affari vostri»

Due trapianti, l’ultimo nel 2008: Erik si è qualificato per il primo Major. «Il golf mi ha aiutato a superare le difficoltà della vita» DAVIDE CHINELLATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Tiger Woods, 34 anni, ha vinto 14 Major e tre Us Open REUTERS MASSIMO LOPES PEGNA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

NEW YORK dL’unica domanda

personale nei trenta minuti di botta e risposta arriva da un ardito giornalista europeo, ma Tiger lo mette a posto bruscamente: «Com’è la situazione tra me e mia moglie Elin? Non sono certo affari suoi». Il suo fresco passato da donnaiolo lo insegue anche nello spettacolare scenario di Pebble Beach, sede della edizione 2010 degli Us Open: una delle tante signorine che hanno millantato lunghe notti di sesso con la Tigre, la pornostar Devon James, dichiara di avere avuto da lui un figlio oggi di nove anni che pare somigliargli in maniera straordinaria. Mentre in Inghilterra andrà in onda un documentario in cui un’altra donna, Theresa Rogers, dichiarerà di avere un piccolo Woods, nato sei anni fa. Senza vittorie Pettegolezzi? Lui, comunque, li esorcizza pensando al presente: provare

Al via anche i fratelli Molinari. Chicco: «Su questo campo ci sono stato solo da turista». Dodo: «Puoi cadere nell’oceano»

a vincere il 15˚ Major. Per la prima volta, però, Woods arriva a questo grande appuntamento senza aver mai vinto dall’inizio della stagione. Ma altre cose, diverse dai numeri, sembrano tranquillizzarlo. Il dolore al collo che lo aveva costretto a uno stop nelle ultime settimane va molto meglio: «E’ a posto, anche se non come vorrei». E il suo gioco inizia a soddisfarlo: «In questi giorni ho fatto grandi progressi». Non e’ il favorito Pebble è uno dei suoi luoghi culto, dove stravinse nel 2000 i suoi primi Us Open, ma dopo tanti anni non è lui il favorito della vigilia.

Molti bookmakers stravedono per il rivale Phil Mickelson, che ieri compiva 40 anni, e in questo santuario aveva esordito da professionista e vinto tre volte il torneo AT&T: «Ho ricordi bellissimi. Al debutto da pro’ feci un 1˚ round in 68, anche se nel secondo un disastroso 82 e venni tagliato». Se vincerà, diventerà il nuovo numero uno del golf, scalzando Tiger dal trono che occupa da 603 settimane. Sorridente, spiegava: «Chiunque si motiva con la possibilità di arrivare in cima al ranking. A essere sincero, non conosco il meccanismo dei punteggi. So che per centrare l’obiettivo, basterà giocare bene». Emozione Ha conquistato quattro Majors (tre volte il Masters e una il Pga Championship) e agli Us Open vanta cinque secondi posti, ma nessun successo: «Cinque volte secondo non è così male, io guardo solo al lato positivo delle cose». Il grande desiderio è quello di ripetere la stupenda avventura

di Augusta ad aprile, quando dopo il trionfo si legò in un lungo abbraccio con la moglie, ammalata di cancro al seno: «Amy ci sarà anche qui e ogni volta che parliamo di quel momento ci mettiamo a piangere». Ma non ci sono soltanto Tiger e Phil ed è proprio Woods a fare una lista dei favoriti: «Lee Westwood in testa, Ernie (Els) e anche ragazzi come Rory (McRowry) e Ryo (Ishikawa)». Molinari E per il secondo Major consecutivo dopo il Masters ci saranno anche i fratelli Francesco e Edoardo Molinari (Chicco 30˚, Dodo non passò il taglio). Dice Chicco: «A Pebble c’eravamo stati da ragazzini come turisti, ma non ci avevamo mai giocato. E’ davvero spettacolare. I green sono molto piccoli e scivolosi, Così i colpi più importanti saranno i ferri e quelli d’approccio». Dodo conferma: «Bellissimo, con molte buche che sfiorano l’oceano. E se non stai attento, ci vai a finire dentro».

y

Su Sky commenta Manassero

Da oggi al 20 giugno, Sky Sport 3 HD trasmette in diretta ed esclusiva gli Us Open (oggi e domani dalle 22 alle 4, sabato dalle 23 alle 5 e domenica dalle 21 alle 3) con il debutto al microfono come commentatore di Matteo Manassero, il giovane talento del golf italiano

dL’uomo con tre cuori è pronto a vivere il suo sogno. Erik Compton, golfista 30enne nato a Miami, Florida, da oggi sarà sul percorso di Pebble Beach, California, per giocarsi la 110a edizione dello US Open. Essere al via di uno dei tornei Major è un sogno per ogni professionista. Ma per chi come lui ha subito due trapianti di cuore è qualcosa di più. «Ci sono tante famiglie che soffrono — racconta —. Spero che vedermi giocare dia loro speranza». L’odissea del golfista dai tre cuori comincia quando, a 10 anni, gli viene diagnosticata una cardiomiopatia virale, un allargamento del cuore che rallenta il flusso del sangue. Subisce il primo trapianto a 12, e grazie al golf frequenta l’Università della Georgia, disputando la Walker Cup, lo US Amateur e il British Amateur. Nel 2001 passa professionista, senza mai riuscire a giocare un Major. Ma nel 2007, mentre è a pesca, sente un formicolio al braccio e corre al più vicino ospedale, dove scopre di essere sopravvissuto a un attacco di cuore. Gliene serve uno nuovo: batte nel suo petto dal maggio Erik Compton 2008, è il dono di un giovane giocatore di pallavolo della Dayton University ucciso da un pirata della strada.

Rinascita «Credevo che non ci fosse più posto per il golf nella mia vita, avevo persino venduto le mazze. Ma mentre ero in ospedale mio padre mi leggeva Golfweek e diceva di sognarmi di nuovo in campo. Il golf mi ha aiutato a superare le difficoltà della vita». Compton, che prende 40 pillole al giorno, torna sul green sei mesi dopo col sogno di giocare un Major. Riesce a guadagnarsi l’Us Open qualificandosi in un torneo che non avrebbe voluto giocare, scoraggiato da un giro finale da 82 colpi al The Memorial del giorno prima. Dopo lo spareggio che ha spalancato le porte del suo sogno è scoppiato in lacrime: «Ho lavorato tutta la vita per questo traguardo. Sono passati due anni dall’ultimo trapianto e ho ancora qualche problema fisico. Una volta risolto sarò un golfista migliore». Oggi, alle 23.31 (ora italiana), il suo sogno diventa realtà.

TUTTA SALUTE

Contrordine: la tintarella fa bene MABEL BOCCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dLa comunità scientifica internazionale dopo averci per anni messo in guardia, con messaggi più o meno allarmistici, sulla nocività dei raggi solari, ecco che d’un tratto cambia diametralmente rotta: il sole fa bene, o se non altro è molto meno pericoloso di quanto sino ad ora ci hanno voluto far credere. Lo spunto per questa nuova visione del rapporto dell’uomo con la sua stella preferita la fornisce un recentissimo studio inglese pubblicato su «Molecular Nutrition and Food Research».

Grazie vitamina D Lo scienziato Oliver Gillie, dell’Health Research Forum di Londra, nella

sua approfondita ricerca ci spiega come il sole, anziché contribuire ad aumentare l’incidenza di malattie come tumori, diabete, cardiopatie e sclerosi multipla, le prevenga, e addirittura, in alcuni casi, possa curarle. Tutto merito della sintesi della vitamina D nella pelle, prodotta per il 90% grazie al sole e solo per il 10% introdotta con l’alimentazione, è fondamentale per l'assorbimento del calcio e del fosforo, per la loro mobilizzazione dall’osso e per il loro riassorbimento a livello renale. Tre azioni indispensabili per garantire il corretto funzionamento di muscoli, nervi, coagulazione del sangue, crescita cellulare e utilizzo dell’energia. Ma non è tutto. Proprio grazie alle sue prerogative è un potente antibat-

Uno studio inglese smentisce di colpo tutti gli allarmismi degli ultimi anni. Ecco tutte le cautele da usare

terico e si dimostra un valido antitumorale. Importante anche la sua azione a livello psicologico. L’effetto della luce sull' umore è noto: regolando la sintesi della serotonina diviene di fatto un potente antidepressivo. Non è un caso che il tasso di suicidi nei Paesi nordici sia, per esempio, nettamente superiore a quello dei Paesi a clima tropicale.

Andateci cauti Ma attenzione, se grazie a questo studio la tintarella non è più demonizzata, l’esposizione «selvaggia» resta tuttora assolutamente sconsigliata anche dai più assidui fautori dell’elioterapia che continuano a raccomandare misura e prudenza. Quindi, gradualità, niente bagni di sole nelle ore centrali della giornata, e per le prime esposizioni, limitarsi a tre quarti d’ora al giorno. Oltre questo limite di tempo ogni sforzo per abbronzarsi é inutile, in quanto i melanociti divengono saturi e non producono altra melanina, il pigmento che fornisce alla pelle la tanto ambita tintarella, proteggendoci contemporaneamente dagli effetti dannosi della radiazione solare ultravioletta.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI PALLANUOTO: DONNE

Finale: gara-4 Match point Catania

IPPICA: SECONDO GIORNO DEL MEETING INGLESE

Ascot alla francese ma Dettori c’è 2

1

Pierluigi Formiconi, 61 anni AFP

Oggi, alle 19.30 (diretta su RaiSport 1), si gioca gara-4 della finale donne tra Fiorentina e Geymonat Orizzonte. Le catanesi conducono 2-1 e sono dunque a un passo dal 18˚ scudetto, ma devono fare a meno del tecnico Pierluigi Formiconi, squalificato per una giornata dopo l’espulsione rimediata in gara-3 (era recidivo). L’eventuale bella si giocherebbe domenica alle 19 sul campo della squadra siciliana che ha chiuso al comando la stagione regolare. Orizzonte e Fiorentina si affrontano in finale scudetto per il sesto campionato consecutivo: il bilancio è di quattro vittorie catanesi (3-0 nel 2005 e nel 2006, 3-1 nel 2008 e 2009) e una della Fiorentina (3-1 nel 2007). La serie: Orizzonte-Fiorentina 9-12, Fiorentina-Orizzonte 9-11, Orizzonte-Fiorentina 10-9.

BOXE

Sarritzu e Branco occasioni mondiali (r.g.) La Wbo ha designato sfidante ufficiale del neo campione dei mosca Julio Cesar Miranda (Mes, 32-5-1) l’italiano Andrea Sarritzu (31-4-4). Il pugile sardo torna a disputare un Mondiale dopo il pari contro Omar Narvaez nel 2003. Nel frattempo la OPI2000 di Salvatore Cherchi si è aggiudicata l’asta per la difesa europea del sardo e lo sfidante inglese Lee Haskins (20-2): l’incontro si disputerà in Italia. Cherchi è anche trattativa per opporre Silvio Branco (60-10-2) nella prima difesa del campione massimi leggeri Wbc, il polacco Krzysztof Wlodarczyk (43-2-1), fissata il 25 settembre.

SLITTINO

Mondiali 2011 Sì del Piemonte

3

MISE REGALI

5

1 Il francese Byword vince le Prince of Wales’s 2 Dettori esulta su Invisible Man 3 L’arrivo ad Ascot.. 4 La regina e il consorte Filippo martedì...5..e ieri AP-REUTERS

ATLETICA

Multiple: Kasyanov ok KLADNO (R.Ceca) — Nella terza tappa del Challange Iaaf di prove multiple, martedì e ieri a Kladno, successi dell’ucraino Oleksiy Kasyanov e della ceca Eliska Klucinova. Uomini. Decathlon: 1. Kasyanov (Ucr) 8381; 2. Drozdov (Rus) 8246; 3. Adjetey-Nelson (Can) 8239; 4. Smith (Giam) 8186; 5. Arnold (Usa) 8159. Donne. Eptathlon: 1. Klucinova 6268; 2. Goncharova (Rus) 6182; 3. Yosypenko (Ucr) 6142. CHILLA OK (pe.m.) Ai Societari spagnoli di Valencia, Mercedes Chilla, con 64.07, ha migliorato il proprio record nazionale del giavellotto di 87 cm (Montecarlo´2006). REGIONI RUSSE (si.g.) Ai campionati di regione in Russia, 2.30 di Ivan Ukhov nell’alto a Mosca. Uomini. Alto: Ukhov 2.30. Lungo: Shalin 8.25 (+1.2). Triplo. Fedorov (j) 17.12 (+0.6). Donne. 400: Kapachinskaya 50"68. 800: Klyukha 2’00"01; Bulanova 2’00"17. 3000: Popkova 8’45"10. Triplo: Kayukova 14.41 (+1.0); Kutyakova 14.26 (-0.8). A Kemerovo. Uomini. Lungo: Menkov 8.06. A Krasnodar. Donne. 400: Krivoshapka 50"99. IN MONTAGNA (d.m.) Il neozelandese, già iridato, Jonathan Wyatt (9.8 km in 51’45”) e l’azzurra Antonella Confortola (7 km in 43’45”) hanno vinto la corsa in montagna di Laives (Bz).

BASEBALL RECUPERO (m.c.) Il San Marino conserva il primato aggiudicandosi il recupero di gara-3 del 7˚ turno sul campo del Nettuno, grazie ad un attacco che ha rimontato lo svantaggio iniziale e a Luca Martignoni sul monte. Oggi (diretta alle 21 su Rai Sport 1) i Titani saranno nuovamente in campo ospitando il Rimini, con i lanciatori italiani sul monte, nell’anticipo della quarta di ritorno. Rec. 7˚ turno, gara3. Danesi Nettuno-T&A San Marino 0-7. Punti, San Marino 000. 002.200: 4 (8-4); Nettuno 101.000.000: 2 (3-0). Lanc.: v. Martignoni, p. Masin, s. Salsi. Classifica: San Marino 700 (21-9); Parma e Bologna 667 (20-10); Rimini 633 (19-11); Nettuno 600 (18-12); Grosseto 517 (15-14); Catania 103 (3-26); Godo 100 (3-27).

BEACH VOLLEY

SPORT INVERNALI

La Fisi ufficializza gli staff del 2010/11 Il consiglio federale della Fisi si è riunito ieri per ufficializzare le scelte di squadre e staff. Ravetto sarà ct unico, in squadra A gli atleti nei primi 30 delle classifiche di specialità. Nel gruppo di interesse nazionale ci sono Marsaglia, Patscheider, Thaler e Thanei, nel femminile Hofer, Carratù, Siorpaes e Stuffer. Tra gli allenatori, confermati gli staff maschili (Guadagnini, Theolier, Rulfi, Carca), variazioni nelle femminili: resta Costazza, le novità sono Plancker (velocità) e Zeni (slalom). Dalmasso è il responsabile dei giovani. Nel fondo confermate le decisioni delle scorse settimane, con Zorzi e Confortola aggregati alla squadra A. E’ stato riproposto il team Sprint, con Stefano Saracco tecnico responsabile, ed è stata chiesta maggiore collaborazione degli skimen. Nel biathlon, confermato il d.t. Curtaz, squadre A con sei atleti, 3 uomini (De Lorenzi, Windisch, Hofer) e 3 donne (Ponza, Haller, Oberhofer).

Armin Zoeggeler, 36 anni

TORINO — I Mondiali si faranno sulla pista olimpica di Cesana (To), dal 21 al 30 gennaio 2011. Lo conferma l’assessore regionale al turismo Alberto Cirio. La Regione si accollerà gli oneri di organizzazione (circa 400.000 euro); i costi diretti di apertura dell’impianto (un milione), saranno coperti attraverso i residui attivi dell’Agenzia 2006, mentre Parco Olimpico, gestore dell’impianto, garantirà i costi indiretti di organizzazione (600.000 euro).

4

dASCOT (GB) Otto Gran Premi nei primi due giorni del Royal Ascot e zero vittorie. Ma se martedì Lanfranco Dettori si era visto poco e male, ieri è stata la giornata del suo parziale riscatto, materializzatosi nel Royal Cup Hunt, ricchissimo handicap per velocisti con 29 cavalli al via. Frankie è stato perfetto con Invisible Man, invisibile anche di fatto fino ai 200 finali, quando dopo un incredibile slalom dalle retrovie, si è presentato all’interno per piazzare la stoccata decisiva a 28/1. Un Royal Ascot fin qui alla francese, nella sostanza. Transalpina sia la più bella esibizione del primo giorno(le Queen Anne Stakes di Goldikova) sia la vittoria più importante di ieri, di Byword nelle Prince of Wales’s Stales (gr. 1 m 2000) con il sella il 21enne Maxime Guyon (andre Fabre il trainer) al debutto assoluto nel meeting. Ormai una certezza questo giovane jockey, fresco vincitore del Derby francese con Lope de Vega. Rainfal (Moore) ha vinto le Jersey Stakes (gr. 3 m 1400), Strawberrydaiquiri (Moore) le Windsor Forest (gr. 2 m 1600) e Maqaasid (R. Hills) le Queen Mary (gr 2 m 1000). Per Frankie solo un terzo con Antara nelle Windsor Forest. Oggi tre corse di gruppo, tiene banco la Gold Cup (gr. 1 m 4000). Dettori a 8/1 con Kite Wood.

Claudio Ravetto, d.t. sci alpino

OLIMPIADI: PER ROMA 2020

Comitato promotore Via libera a Letta presidente ROMA E’ in fase di rapida accelerazione l’operazione «Gianni Letta presidente del Comitato Promotore Roma 2020». Dopo l’incontro di venerdì scorso a Palazzo Chigi tra Letta, Crimi, Petrucci, Pagnozzi, Carraro e Pescante e il viaggio lampo di Petrucci e Crimi in Sudafrica per assistere al pareggio dell’Italia con il Paraguay, il sottosegretario vigilante sullo sport non appena rientrato in Italia si è messo in azione. Crimi ha incontrato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiedendo e ottenendo un partecipe «via libera» alla investitura di Letta e ne ha poi tempestivamente informato i vertici del Coni e i membri Cio che avevano presenziato all’incontro della scorsa settimana. Il «passaggio Berlusconi» è decisivo per due motivi: Letta lo considera naturalmente imprescindibile ma anche per il Coni una benedizione diretta del presidente del Consiglio equivale a un solenne impegno del Governo per affiancare e sostenere la candidatura di Roma 2020. E senza l’appoggio del Governo quando si tratta di Olimpiadi (ma vale anche per i recenti Europei 2016 di calcio assegnati alla Francia) non si va da nessuna parte. Letta presidente è anche fortemente voluto dai due membri Cio Carraro e Pescante, che dovranno cercare di catalizzare i voti dei 110 membri del Cio affiancati in questa mission da Petrucci e Pagnozzi. Ieri l’okay di Letta era ormai dato per scontato. Manca so-

Cisolla, debutto tricolore a Pescara (c.f.) Sono 64 in tutto le coppie iscritte alla prima tappa del tour Tricolore, maschile e femminile, in programma da domani a domenica a Pescara. In campo anche Alberto Cisolla, con Gianluca Casadei. Previste tre ore di diretta Sky. WORLD TOUR (c.f.) Matteo Ingrosso e Paolo Nicolai sono impegnati da oggi nel tabellone principale della tappa di Praga (R.Ceca) dello Swatch World Tour. Nessuna coppia italiana ha superato ieri le qualifiche. Cicola-Amore, vittoriosi 2-0 su Liu Yong-Chen (Cina), hanno perso 2-1 e sono stati eliminati al 2˚ turno da Dugrip-Salvetti (Fra). Subito out Tomatis-Ranghieri e Ficosecco-Mugnaini.

BOXE BRACCO EUROPEO (r.g.) Il campione italiano dei gallo, Rodrigo Bracco (11-2), cileno naturalizzato italiano, il 2 luglio sfiderà per l’Europeo il titolare Jamie McDonnel (14-2-1) a Doncaster (Gb), città di nascita del detentore.

Gianni Letta, 75 anni EIDON

lo l’ufficialità ma per puri motivi di «cerimoniale». Anche il sindaco di Roma Alemanno, infatti, è stato avvertito delle ultime novità, ma tutti fanno grande attenzione a non urtare altrui suscettibilità. Il momento di una sintesi collettiva tarderà dunque ancora qualche giorno, dopo un nuovo incontro tra Comune e Coni. Poi si tratterà di varare la «squadra» del Comitato promotore che dovrà scendere in campo per la prima volta a Singapore in agosto (14-26) in occasione dei primi Giochi Olimpici della gioventù. Ancora più importanti saranno le celebrazioni per i 50 anni dai Giochi di Roma 1960 che si consumeranno nella capitale tra la fine di agosto e i primi di settembre. Occasione buona per invitare i membri Cio e, perché no, anche il presidente Rogge. Che ha appena dichiarato di desiderare per il 2020 «anche» un candidatura africana.

VECCHIO OLIVER (r.g.) A Hollywood (Usa) l’uzbeko Timur Ibragimov (28-2-1) ha superato in 12 round l’ex iridato massimi Oliver McCall (Usa 54-10), 45 anni. Giudizio unanime dai 6 ai 10 punti di vantaggio.

CANOA PAURA ROSSI Momenti di paura martedì notte nella residenza di Lecco della famiglia dell’olimpionico Antonio Rossi. Almeno due malviventi incappucciati sono penetrati nel giardino della loro villa e hanno cominciato a forzare una delle serrature della porta. Dall’interno sono stati notati i movimenti sospetti e sono state accese le luci. Vistisi scoperti, i malviventi si sono dati alla fuga, risuperando le barriere e dileguandosi.

GHIACCIO

Rotelle, arriva Guarise Il 21enne riminese Matteo Guarise, già iridato 2008 nelle coppie su rotelle (con Sara Verenucci), si dà alla figura su ghiaccio. Domani (ore 16.30), nell’ambito di «Cinque Cerchi», rotocalco visibile in diretta su diversi siti internet, spiegherà i dettagli di un’operazione cominciata da alcuni mesi sotto la guida di Lucia Civardi e la supervisione di Paola Mezzadri con l’Agorà Skating Team Milano. Ora, su indicazione del grande Oleg Vasilyev, oro olimpico 1984, pattina con la 17enne russa Elena Yarkhunova (18 anni il prossimo 7 agosto). La coppia, che farà base a San Pietroburgo allenandosi anche a Chicago, gareggerà per l’Italia.

HOCKEY GHIACCIO MERCATO (m.l.) Al Fassa arrivano due

canadesi, l’attaccante Jean Francois Caudron e il difensore Jean Fracois David. Al Valpellice nuovo allenatore e g.m., il canadese Barry Martinelli (con Stefano Canale vice coach).

IPPICA MILANO NESSUN QUINTE’ (m 1700): 1 The Answer (M. Esposito); 2 Echallod; 3 High Harmony; 4 Princesse Girl; 5 Arbia di Renaccio; (T.-3½-inc.) Tot.: 10,83; 4,63, 2,73, 3,53 (74,08). Quintè 16-6-13-12-2 non vinto. Quarté non vinto. Tris e 1.033,25. Coi ritirati (15-18) e 117,47. NAPOLI 2ª TRIS (m. 1600): 1 Diavolone Luis (S. Dell’Annunziata) 1.15.1; 2 Fresh Pride; 3 Fly to the Moon; Tot.: 6,17; 3,00, 11,45, 2,11 (98,34) Tris 20-17-6 e 285,64. Col ritirato (8) e 23,29. OGGI LIVORNO QUARTE’ (ore 19) In 16 sui 1500 m. Indichiamo Shutterfly (6), Relative Night (1), Singdubai (4), Top Experience (2), Shosholoza (16). PALERMO 2ª TRIS (ore 14) Una volata per 18. Scegliamo Matajur du Kras (15), My Hope Breed (18), Mutuss (4), Mitilo Jet (17), Mistrà (8), Nemesis Om (16). ANCHE Tr.: Civitanova (11.15), Castelluccio (15.10), Milano (15.35), Roma (18.55).

NUOTO OLANDESI A CASERTA (al.f.) La nazionale olandese guidata da Jacco Verhaeren, ex tecnico di Van del Hoogenband, comincia oggi a Caserta un raduno pre Europei di 10 giorni, ospiti di Coni e Adn Swim Projet. C’è anche la forte sprinter Ranomi Kromowidjojo. IN CALIFORNIA (al.f.) Con Ryan Lochte, Natalie Coughlin, Dana Voller, Nathan Adrian, Julia Smit, Chris Magnuson, Matt Grevers, Elisabeth Beisol, Ricky Beres, scatta oggi a Santa Clara (California) il secondo Grand Prix. MONDIALI FONDO (al.f.) Decisi gli azzurri per i Mondiali di specialità a Roberval (Can) dal 15 al 23 luglio 2010. 5 km: Luca Ferretti, Simone Ruffini, Giorgia Consiglio e Alice Franco. 10 km: Valerio Cleri, Ferretti, Consiglio e Martina Grimaldi. 25 km: Cleri, Edoardo Stochino, Grimaldi e Federica Vitale.

PALLANUOTO SETTEROSA La prima giornata della seconda tappa di World League donne: Russia-Gran Bretagna 20-9, Italia-Germania 16-20. Oggi Ungheria-Gran Bretagna (17.30) e Germania-Russia (19). A RECCO Ora è ufficiale: dopo otto anni, Alessandro Calcaterra lascia la Pro Recco.

PALLAVOLO SALTA? (e.sp.) Situazione critica in casa Zoppas Conegliano (femminile), dove il presidente Giovanni Lucchetta sta riflettendo se vendere il titolo.

RUGBY

Ecco i Cavalieri Toscana (ri.te.) Ieri, davanti a un notaio, è nata la nuova società Cavalieri Toscana Rugby Eccellenza, col 55% delle quote per i Cavalieri Prato e il 45% tra altre 10 società toscane, tra cui Firenze, Arezzo e Siena. Nei prossimi giorni verrà deciso se già la prossima stagione disputerà il campionato di Eccellenza e la Challenge Cup, grazie ai titoli di Prato. NEL MONDO A Gosford, Barbarians australiani-Inghilterra 9-15 (6-6) dopo il pareggio della scorsa settimana (due settimane di squalifica all’ala inglese Matt Banahan per placcaggio pericoloso). Tutti punti al piede (Barnes 6; Hodgson 6, Barkley 9). A Bucarest (Coppa Nazioni), completamento 2ª giornata: Namibia-Scozia A 23-20; Romania-Argentine Jaguars 24-8. Classifica; Italia A, Namibia 8; Romania 5; Georgia 4; Scozia A 2; Jaguars 1. MONDIALI JUNIORES Oggi, in Argentina, semifinali dei Mondiali juniores. Primo posto (a Rosario, diretta Eurosport 2, ore 19 e 21.30): Australia-Inghilterra; Nuova Zelanda-Sud Africa. Quinto posto (a Santa Fe): Argentina-Galles; Francia-Figi. Nono posto (a Paranà): Irlanda-Samoa; Scozia-Tonga.

VARIE

Summer Games Efcs Nel 2015 a Riccione Dal 3 al 7 giugno 2015 Riccione ospiterà i Summer Games della Efcs, la Federazione Europea degli Sport aziendali. Oltre 5000 atleti partecipanti in 20 discipline: atletica, badminton, basket, pallavolo, pallamano, bowling, scacchi, golf, minigolf, orienteering, petanque, calcio, calcio a 7, calcio a 5, squash, nuoto, tennis, tennistavolo, tiro a segno, beach volley. Riccione ha battule candidature di Gand (Bel) e Aalborg (Dan).

Espn «30 per 30» Da oggi (alle 22) riprende su Espn America (canale 214 di Sky) «30 per 30», la serie di 30 film-documentari realizzata da Espn Films per celebrare il 30˚ compleanno di Espn. Il primo appuntamento, stasera, è con «June 17 1994», regia di Brett Morgen. Gli altri nove capitoli della serie saranno trasmessi dal 6 luglio al 31 agosto, ogni martedì alle ore 21.

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ALTRI MONDI

presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, fLa giudica «incredibile» il no della Cgil all’accordo tra Fiat e sindacati per il futuro dello stabilimento di Pomigliano

IL FATTO DEL GIORNO 5 DOMANDE 5 RISPOSTE

Perché le regioni sono tutte unite contro la manovra ? I sacrifici chiesti da Roma sono ritenuti eccessivi, eppure alcune di esse sprecano ancora molto GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

I fatti politici della settimana sono in sostanza due: uno è il documento Fiat per Pomigliano di cui ci siamo occupati ieri e l’altro ieri; l’altro è la levata di scudi delle Regioni contro il governo per la manovra economica che il Parlamento sta esaminando. Le norme della manovra sono già in vigore, perché si tratta di un decreto-legge che Camera e Senato devono convertire entro 60 giorni. Ed è stata lodata dall’Ue. Ma raggiunge i 24,9 miliardi di risparmi con un taglio di quasi 10 miliardi alle Regioni, e le Regioni hanno perciò firmato all’unanimità un documento per dire che il sacrificio richiesto è eccessivo e che in tal modo salta ogni ipotesi di riforma federalista. La presa di posizione – ripetiamo: unanime, cioè senza distinzione tra Regioni governate da centro-destra e centro-sinistra – ha spaventato il governo. Ieri Gasparri ha fatto capire che qualcosa si farà: «Vedremo nell’esame in Commissione e nel confronto con il governo quali spazi ci siano». Nel pomeriggio poi Berlusconi ha incontrato una delegazione, guidata da Formigoni. Dopo, Formigoni ha detto: «Berlusconi ha confermato la sua impostazione: la cifra totale della manovra non può mancare, anche perché è stata concordata con l’Unione europea. Ma sarà rivista la ripartizione delle voci e dei sacrifici».

1E Tremonti che dice? Zaia, il governatore del Veneto, ha assicurato ieri che Tremonti

EMMA MARCEGAGLIA LEADER CONFINDUSTRIA

«è disponibile a ragionare». I fatti straordinari di questa vicenda sono due: il primo è che le Regioni sono tutte d’accordo, cosa che non ricordo tanto frequente in passato; il secondo è che la lotta è guidata da Formigoni – un big del Pdl, governatore della Lombardia – e da Vasco Errani, un big del Pd che governa l’Emilia-Romagna. C’è un terzo fatto che dà da pensare: Lombardia ed Emilia sono le Regioni più virtuose d’Italia. Quelle cioè che amministrano meglio i loro territori.

2 Beh, non è strano che siano proprio loro le più arrabbiate. Se sono quelle che amministrano meglio, saranno anche quelle che hanno meno sprechi da tagliare.

Proprio così. Formigoni s’è spinto al punto di dire che la manovra, nella parte che li riguarda, è incostituzionale perché la Consulta ha sentenziato che deve esserci un rapporto tra funzioni conferite e risorse messe a disposizione. Per esempio, «la manovra riduce di un terzo il contributo per il trasporto pubblico locale: noi abbiamo dei contratti con Trenitalia e Trenitalia, sapendo di questi tagli, probabilmente taglierà un terzo dei treni e magari licenzierà anche un terzo del personale. E potrebbe persino farci causa e vincerla, visto che noi non saremo in grado di onorare i nostri contratti». Idem per i fondi della famiglia in Lombardia: 130 milioni tagliati via. È tutto giusto, ma c’è un punto che ha illustrato bene lo stesso Zaia, nel

discorso di ieri.

3 Quale? «Propongo una novità» ha detto Zaia «quella di introdurre i costi standard, il che significa che se si deve tagliare si cominci da chi spreca. Se in Veneto una radiografia costa 100 euro e da qualche altra parte ne costa 500, non si taglino i 100 euro di chi è virtuoso, ma i 400 che, per strani meccanismi e filosofie, costano di più altrove».

4 E quale sarebbe questo altrove?

Questo “altrove” – non detto – è il Sud. Le faccio notare che a parlare finora sono stati Formigoni, Errani e Zaia, tre governatori del Nord. È al Sud che un pacemaker può costare quattro o cinque volte rispetto al Nord e senza ragione. Ieri la Finocchiaro ha detto di volere incontrare Gasparri «per capire se sia possibile costruire un’azione comune per riequilibrare la manovra». Ma come reagirà, lei siciliana, se dovesse venire fuori che gli emendamenti si propongono di fare quel che dice Zaia? Sergio Rizzo, uno dei due autori del celebre La casta, ha portato qualche esempio: «In Lombardia c’è un dipendente regionale ogni 1.800 abitanti in età lavorativa? Ebbene, in Campania sono il quadruplo (uno ogni 472) e in Molise addirittura otto volte più numerosi (uno ogni 226)». Inoltre la Regione Calabria spreca 8 miliardi per sponsorizzare la Federcalcio e in Molise pagano «4 milioni l’anno di pigioni per gli uffici della Regione a Campobasso e hanno due sedi di proprietà a Roma». E poi: «Tutte, ma proprio tutte le Regioni hanno una sede a Bruxelles». Senza contare il capitolo delle consulenze, che sarebbe davvero da studiare.

5 Come mai di questo punto – cioè la distinzione tra Regioni virtuose e Regioni viziose – finora Formigoni ed Errani non hanno parlato?

E come avrebbero potuto tenere insieme tutti quanti se avessero fatto la lista dei buoni e dei cattivi?

x NOTIZIE TASCABILI HA DETTO S CINTOLA È STATO SOSPESO DALL’UDC

Roberto Formigoni Governatore Lombardia Alle Regioni vengono tolti i soldi ma non le funzioni: questo contraddice con quanto deciso dalla Corte Costituzionale. C’è dunque un rischio di incostituzionalità. Il fatto che la manovra si stata attuata con un decreto, poi, è un pessimo segnale in direzione del federalismo

Sicilia, consigliere regionale usava la segretaria per comprare la droga L’Udc ha sospeso il consigliere regionale siciliano Salvatore Cintola. Dall’inchiesta «Dolly show» è emerso che si riforniva di cocaina da un pusher finito in carcere assieme alla segretaria del politico, Sabrina Di Blasi, che faceva la «spesa» per lei e il suo capo. Arrestate 28 persone per associazione a delinquere e spaccio di droga.

OBAMA «CONVINCE» LA MULTINAZIONALE

Marea nera, fondo per indennizzi con 20 miliardi di dollari della Bp La Bp ha accettato di versare 20 miliardi di dollari in un fondo gestito da una commissione indipendente, che servirà per indennizzare le persone e le aziende danneggiate dalla marea di petrolio. È una vittoria del presidente americano Obama, che aveva chiesto alla multinazionale di pagare per il disastro nel Golfo del Messico.

INIZIATO IL PROCESSO BIS DI COGNE

Franzoni in tribunale Lacrime per Samuele

Annamaria Franzoni (nella foto Ansa), condannata in primo grado per l’omicidio del figlio Samuele, è tornata in aula a Torino, per il cosiddetto Cogne bis, il procedimento per calunnia nei confronti del vicino Ulisse Guichardaz. La donna, in carcere a Bologna per scontare 13 anni, ha pianto per il figlio, ha accusato l’ex difensore Taormina («Mi fidavo di lui») e ha detto: «Continuavo e continuo a dire che sono innocente, non sono stata io, io cerco e cercavo di dare degli elementi a voi».

ALLERTA METEO NEL NORD ITALIA

Inondazioni nel Sud della Francia Bilancio tragico: almeno 19 morti È salito a 19 il numero delle persone morte (una decina i dispersi) per la pioggia torrenziale che si è abbattuta sul Sud est della Francia, secondo l’ultimo bilancio fornito dalla prefettura del dipartimento del Var, dove 98 mila persone sono ora senza elettricità. Allerta meteo anche nel Nord dell’Italia: oggi attesi temporali.

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dai pm sull’inchiesta del G8, Bertolaso ha fInterrogato riferito che il cardinale Sepe lo indirizzò a una persona

Lo stupratore dei garage di Roma dovrà pagare 400 mila euro di risarcimento. Una delle vittime, in lacrime: «Grazie ai magistrati» to a una pena maggiore di quella richiesta dal pm Antonella Nespola: l’accusa voleva 15 anni, e sull’aumento, deciso dopo una camera di consiglio di due ore, ha influito anche la mancata concessione delle attenuanti generiche. I difensori del contabile romano hanno già parlato dell’appello: «È una sentenza pesantissima — ha detto l’avvocato Bruno Andreozzi —, i giudici non hanno ritenuto di riflettere su tutte le obiezioni e gli spunti dati dalla difesa».

CARLO ANGIONI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Appello Già assolto per temporanea infermità mentale, nel settembre 1997, dall’accusa di aver aggredito una vicina di casa, Bianchini è stato condanna-

Luca Bianchini, 34 anni, poco dopo l’arresto, il 10 luglio 2009 PROTO

NELLA CAPITALE AL SALARIO-PARIOLI

Violentata studentessa americana Finisce in carcere portiere di albergo Il portiere di un albergo di Roma è stato arrestato con un’accusa pesantissima: avrebbe violentato una studentessa americana di 21 anni, in gita nella Capitale, nell’hotel nel quale lavorava (ieri è stato licenziato) e dove la giovane alloggiava da un paio di giorni. La ragazza, in Italia insieme a 50 compagni di

college, sarebbe tornata in hotel ubriaca, domenica notte. Qui, dopo aver usato i computer dell’Internet point, è rimasta sola con il portiere, un 54enne, che con la scusa di accompagnarla in camera ha abusato due volte di lei. «Cercavo di reagire, ma mi mancavano le forze», ha detto in lacrime agli investigatori.

IL CASO TOLTA LA PROTEZIONE ALL’EX MAFIOSO. I FINIANI: «MARONI SPIEGHI»

Il pentito Spatuzza «Non smetterò di collaborare»

La deposizione di Gaspare Spatuzza il 4 dicembre al processo Dell’Utri ANSA MARCO IARIA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dGaspare Spatuzza continuerà a collaborare. Lo ha assicurato al procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, sebbene il Viminale gli abbia negato il programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. Il boss della cosca di Brancaccio, pentitosi nel giugno 2008, ha tirato in ballo Berlusconi e Dell’Utri nelle stragi di mafia del ’93, indicandoli come possibili referenti di Cosa

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SERGIO LARI PROCURATORE CAPO A CALTANISSETTA

Spero che non abbia un significato il fatto che ciò avvenga alla vigilia della sentenza di appello nel processo Dell’Utri

GUIDO BERTOLASO CAPO PROTEZIONE CIVILE

che gli mise a disposizione la casa di via Giulia a Roma

Condannato Bianchini: 17 anni al maniaco seriale dAveva sconvolto la periferia di Roma, tra aprile e luglio 2009, aggredendo tre donne in isolati garage condominiali. E adesso, per quelle violenze sessuali, compiute di notte con un passamontagna in faccia e un coltello nella mano, è stato condannato a 17 anni di carcere e al pagamento di 410 mila euro di risarcimento. Luca Bianchini, lo stupratore seriale della Capitale, il 34enne dalla doppia vita (di giorno ragioniere contabile laureando in Giurisprudenza e militante del Pd, di notte maniaco sessuale) incastrato poco meno di un anno fa dal Dna ritrovato sugli abiti delle tre vittime, non potrà fare male per un bel po’ di tempo. «Non sono io l’uomo che cercate, state prendendo un abbaglio», aveva detto al momento dell’arresto, ma il processo, con rito abbreviato e a porte chiuse, ha riconosciuto la sua responsabilità per i tre stupri, avvenuti nelle borgate di Tor Carbone e della Bufalotta.

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Nostra. La richiesta di protezione era stata fatta dalle procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo, che hanno riaperto le indagini sugli omicidi di Falcone e Borsellino e sugli attentati a Firenze, Roma e Milano, cercando di far luce sull’esistenza di una trattativa fra Stato e mafia. Richiesta respinta perché Spatuzza ha cominciato a parlare oltre il termine dei 180 giorni da quando aveva dato la sua disponibilità. Reazioni Al coro di dissenso dell’opposizione si sono uniti i finiani, con il deputato Fabio Granata che ha chiesto un confronto in commissione Antimafia con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni: «È la prima volta che ben tre procure chiedono una determinata misura per un collaboratore di giustizia, quindi ritenendolo attendibile, e questa misura viene sostanzialmente negata». Magistrati delusi. Il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, ha detto: «Spero che non abbia un significato il fatto che ciò avvenga alla vigilia della sentenza di appello nel processo Dell’Utri». Lo stesso organismo del ministero dell’Interno, motivando la sua decisione, ha ricordato che «i pm hanno contestato a Spatuzza la tardività di alcune dichiarazioni e hanno sottolineato la necessità di aggiungere qualcosa e di rettificarne qualche altra rispetto a quanto asserito in precedenza. E proprio Spatuzza ha ammesso di fare dichiarazioni "a rate"». Il pentito, in una lettera, ha espresso il suo rammarico: «Adesso tutta la criminalità organizzata sta brindando a questa vittoria».

Reazioni Soddisfatta, ovviamente, una delle vittime delle violenze, che ha pianto, ringraziato i magistrati dell’accusa e abbracciato il suo avvocato, Teresa Manente: «È stato emesso un principio fondamentale — ha spiegato il legale —. È una sentenza che riconosce la gravità della violenza sessuale quale delitto che annienta la persona e la sua integrità psicofisica». Bianchini dovrà pagare anche 150 mila euro di risarcimento a ciascuna delle ragazze stuprate più 60 mila euro al Comune di Roma. Per questo, anche il sindaco ha accolto con soddisfazione la fine del processo: «Credo che giustizia sia stata fatta — ha commentato Gianni Alemanno —, con una sentenza rigorosa e giusta».

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NUTELLA A RISCHIO

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Nuove regole in Europa La Nutella rischia di finire fuori legge. Il Parlamento europeo ha votato un primo sì all’introduzione, per ogni alimento, del profilo nutrizionale. La Ferrero: «Ci faranno scrivere come sulle sigarette: "Attenti è pericolosa, favorisce l’obesità". O magari ci metteranno delle tasse fortissime»

MAURIZIO TORREALTA

AUTORE DEL LIBRO «LA TRATTATIVA»

Eppure i pm gli danno ancora fiducia

m.i.

Il premier: «Da noi più di 7 milioni spiati: non è una democrazia» dSilvio Berlusconi difende il discusso disegno di legge sulle intercettazioni e va all’attacco. «Siamo tutti spiati in Italia — ha detto ieri il premier, intervenendo all’Assemblea di Confcommercio —. Da noi ci sono circa 150 mila telefoni sotto controllo: considerando 50 persone per ogni telefono, vengono fuori così 7 milioni e mezzo di persone che possono essere ascoltate. Questa non è vera democrazia, è una cosa che non tolleriamo più». Il presidente del Consiglio ha aggiunto: «C’è una piccola lobby di magistrati e giornalisti che è contro il ddl: noi abbiamo preparato il provvedimento in quattro mesi, ma l’iter si è rivelato lunghissimo. Ora si parla di metterlo in calendario per settembre, poi bisognerà vedere se il Capo dello Stato lo firmerà, poi i pm della sinistra si appelleranno alla Corte costituzionale che, secondo quanto mi dicono, la boccerà di sicuro».

Proteste all’Aquila, autostrada bloccata

Spatuzza è stato escluso dal programma di 1protezione. Non è un pentito

collaborare e ripeterà in aula le stesse cose, ma sarà a rischio la sicurezza sua e quella dei suoi familiari».

Berlusconi: «Intercettati tutti gli italiani»

RICOSTRUZIONE DOPO IL TERREMOTO

Il giornalista Maurizio Torrealta è l’autore di La trattativa appena uscito per Bur, in cui affronta le possibili collusioni tra Stato e criminalità organizzata.

Ora cosa può succedere? 2 «Spatuzza continuerà a

Silvio Berlusconi, 73 anni, è premier dal 2008 ANSA

Reazioni E mentre il leader leghista Umberto Bossi apre a eventuali modifiche del ddl («Se qualcuno farà qualche emendamento non verrà gettato nel cestino, si discute»), le parole di Berlusconi sono state duramente criticate dai magistrati e dall’opposizione. Per l’Anm, il sindacato delle toghe, i numeri smentiscono il premier: «Tutti gli italiani sono spiati? È una vulgata», ha detto Luca Palamara. Infine Pierluigi Bersani, leader del Pd: «Siamo in presenza di affermazioni scomposte e proposte pericolose del premier».

domande a...

affidabile? «In verità, ha riconosciuto diversi omicidi da lui commessi, come quello di don Puglisi. E ha dato informazioni precise sulla bomba di via D’Amelio, che uccise Borsellino e 5 uomini della scorta. Solitamente è la magistratura che decide se un pentito è affidabile o no, non il ministero. I motivi addotti dal Viminale erano già stati superati dalla Cassazione. Se uno avesse il dubbio che il governo temesse le parole di Spatuzza, questa decisione non gli farebbe cambiare idea».

POLEMICA L’ANM: «SOLO CHIACCHIERE»

Una donna mostra un cartello durante il corteo di ieri all’Aquila ANSA

In 10 mila chiedono la proroga della sospensione delle tasse Il sindaco: «Giornata bellissima» dOltre diecimila aquilani hanno manifestato in corteo per le vie del capoluogo abruzzese per chiedere la proroga della sospensione delle tasse per tutti (non solo per gli autonomi con redditi inferiori a 200 mila euro) e fondi certi per la ricostruzione post-terremoto. In testa al corteo il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente: «È stata una giornata bellissima, abbiamo dimostrato che uniti possiamo vincere qualsiasi battaglia. La nostra città è imbestialita. Qualcuno dovrà sentire la responsabilità morale di questo dramma. Adesso la sfida sarà essere di nuovo insieme per la manifestazione del 22 giugno dove dovremo dimostrare al Paese in che condizioni si trova la nostra città». Alcune migliaia di manifestanti, ad un certo punto, sono entrati nel casello autostradale di Aquila Ovest bloccando per un’ora il traffico.

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Downey jr sarà il Mago di Oz nel prequel in 3D fRobert che racconta come Oz fosse prima un illusionista. Dopo la rinuncia di Mendes, la regia è affidata a Sam Raimi

Il mondo in 3D Nintendo rivoluziona i videogame Arriva la console portatile senza occhialini speciali: una tecnologia che sta facendo passi da gigante

PAOLO CUPOLA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

LOS ANGELES (Usa)dSembrava una certezza, ma si è rivelata — per fortuna — una falsità. Negli ultimi tre anni l’industria dell’intrattenimento elettronico e cinematografico era riuscita a convincerci che, per poter vedere in 3D, era indispensabile indossare dei fastidiosi occhialini per tutta la durata del film o del gioco. Nintendo, due mattine fa a Los Angeles, all’Electronic Entertainment Expo (E3), la fiera di videogiochi e affini più importante al mondo, ha svelato che quella degli «occhiali tridimensionali», almeno per uno schermo piccolo, è un’assoluta fesseria. La nuova console portatile presentata in California, chiamata Nintendo 3DS, è infatti dotata di un eccellente e brillantissimo schermo in vero 3D

da tre pollici e mezzo, perfettamente funzionante senza l’impiego di alcun occhiale, lente o altro dispositivo. La nuova versione della DS (che nel mondo ha già venduto 125 milioni di pezzi) ha fatto compiere ieri un balzo in avanti alla compagnia giapponese alla Borsa di Tokyo (+5,1%) e sarà in commercio a partire da una data ancora sconosciuta: forse entro la fine del 2010, ma è molto più probabile nel 2011. La 3DS, inoltre, sarà accompagnata da una nutrita serie di giochi e di film 3D, grazie all’accordo con Disney, Warner Bros e Dreamworks. Avversari Sempre sul versante 3D, anche Sony ha presentato a Los Angeles la sua rivisitazione sul tema, basata però sulla «vecchia» tecnologia, che richiede l’uso dei televisori 3D già in commercio e degli occhialini elettronici. I primi titoli (tra cui il gioco di guida lungamente atteso Gran Turismo 5) saranno disponibili già dall’autunno, mentre la nuova piattaforma di gioco PlayStation Move, cioè la risposta alla Wii Nintendo e al Kinect di Microsoft, sarà sugli scaffali italiani dal 15 ottobre e costerà relativamente poco (59 euro). La corsa al 3D è appena cominciata...

125

i milioni di DS vendute Nintendo, dal 2004, ha venduto 125 milioni di DS nel mondo. In Italia, soltanto nel 2009, sono stati venduti 900 mila pezzi: il record è stato strappato alla PlayStation

Un mostro «esce» dalla 3DS, la prima rivoluzionaria console a tre dimensioni

LA PRIMA VOLTA PRESENTATO IN ANTEPRIMA AL FESTIVAL DI TAORMINA «L’IMBROGLIO NEL LENZUOLO»

Voilà, la Cucinotta si spoglia «Sì è un nudo, ma siculo» Il nuovo film dell’attrice e produttrice: «Io senza veli, però non in maniera gratuita: solo il necessario a raccontare la storia»

Maria Grazia Cucinotta, 41 anni, è nata a Messina: di «L’imbroglio nel lenzuolo» è attrice e produttrice AFP EMANUELE BIGI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dMaria Grazia Cucinotta sfida il Mondiale con il suo film da produttrice e interprete L’imbroglio nel lenzuolo, diretto dal messicano Alfonso Arau. È uno dei pochi lungometraggi italiani a uscire nei cinema (domani) in un periodo in cui sono gli stadi sudafricani a entrare nelle sale 3D. L’attrice resa celebre

da Il postino è rientrata da Shanghai, dove ha presentato la pellicola in anteprima. «La sala era strapiena, 1500 cinesi che si divertivano», afferma appena scesa dall’aereo in Sicilia. Eh sì, perché proprio ieri sera L’imbroglio nel lenzuolo è stato presentato al Taormina Film Fest, 50 chilometri dalla «sua» Messina. La lavandaia si spoglia Il film è ambientato nel 1905, in Sicilia,

ROBERT DOWNEY JR ATTORE

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ha detto

SUL NUDO Dovevamo girare a marzo, ma l’acqua era troppo fredda. Allora mi sono diretta da sola a giugno, perché il regista non poteva tornare sul set

quando la magia del cinematografo lasciò il segno. «È stato uno strumento che ha cambiato il modo di comunicare — afferma la Cucinotta — per la prima volta poveri e ricchi, analfabeti e letterati si trovano insieme davanti un lenzuolo bianco su cui venivano proiettate le prime immagini in movimento». L’attrice interpreta Marianna, una lavandaia che diventa protagonista involontaria di un video diretto da un giovane regista (Primo Reggiani). «Nonostante abbia la fortuna di entrare in un mondo totalmente nuovo Marianna decide di restare ancorata al suo». Un atteggiamento ben lontano dai giorni nostri in cui invece si vuole per forza apparire. «Questo è il film più complicato che abbia prodotto» e quello in cui per la prima volta dopo tanti anni il pubblico vedrà la Cucinotta senza veli. Con in più una curiosità non male. «Dovevamo girare la scena a marzo — dice l’attrice —, ma l’acqua era troppo fredda. Abbiamo aspettato giugno, Arau però non poteva tornare sul set e allora mi sono auto-diretta, con me c’erano solo i tecnici. Chiariamo: non è un nudo gratuito, ai tempi ci si lavava in riva ai fiumi o al mare, era normale, è proprio in quella circostanza che Marianna viene filmata. Lo definisco un nudo siculo, lo spettatore a dovrà immaginarsi molte cose». Ma, a volte, è meglio di niente.

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IL NUOVO GIOIELLO

FENOMENO NON SOLO GIOCHI

Dai film allo sport Il tridimensionale adesso è ovunque

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La Ds del futuro La nuova versione della DS è dotata di uno schermo superiore da 3,53 pollici e di un touchscreen da 3,02 pollici, e possiede tre fotocamere (una interna e due esterne) che garantiscono l’effetto tridimensionale e permettono di scattare foto in 3D. Arriverà sul mercato a fine 2010 o nel 2011

James Cameron, regista di Avatar, con gli occhiali 3D AP 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dEra una novità. Oggi è un classico, ed è entrata ovunque. Nei film, nei giornali, nella tv, nei concerti, nello sport. La tecnologia tridimensionale, da «godere» con gli occhialini, è la moda. Come dimostra il cinema, ad esempio. Dall’horror sorpresa di un anno fa San Valentino di Sangue, fino al colosso Avatar (che presto tornerà con una versione più lunga di 10-15 minuti), o al terzo episodio di Toy Story (in Italia dal 7 luglio), il 3D è diventato l’arma in più dei film, che quasi non possono più farne a meno. Ma sul grande schermo è arrivato anche dell’altro. Come la musica degli U2, che a fine maggio hanno debuttato con U23D, il primo film in 3D digitale che porta «dentro» il palco della band. Poi, c’è lo sport. Nei cinema in 3D sono stati trasmessi la finale di Coppa Italia Roma-Inter e l’ultimo atto del Roland Garros tra Nadal e Soderling e in 3D si sta vivendo anche il Mondiale sudafricano (in 20 cinema del circuito The Space si vedranno 16 gare: l’Italia, per ora, ci sarà il 24 giugno per la sfida con la Slovacchia). Anche i televisori sono diventati tridimensionali: a fine 2010, nel mondo ne saranno venduti 1,2 milioni, ma in Italia (a differenza dell’Inghilterra) non ci sono ancora canali e programmi specifici. Da noi, però, sono arrivati i giornali: l’ultima cover di First, il mensile di Panorama, era proprio in 3D. Con occhialini allegati. c.ang.

LA SCOPERTA GRAZIE AL DNA

Trovati i resti di Caravaggio «All’85% le ossa sono sue» Un’equipe dell’Università di Bologna avrebbe identificato grazie all’analisi del Dna i resti di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio. «Quelle ossa sono sue all’80/85% — ha detto il professor Giorgio Gruppioni, il capo del team che ha studiato i resti ritrovati in un cimitero di Porto Ercole, in Toscana —: è una probabilità che si basa sul periodo di morte stimato, l’età di morte studiata con il metodo istologico, il sesso, la presenza di piombo nelle ossa, l’analisi del Dna dei presunti discendenti». I resti del pittore, morto nel 1610 a Porto Ercole, erano stati dissotterrati nel 1956 e gettati nell’ossario della chiesa del cimitero.

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Parole d’ordine: informale e bon ton Giacche con pantaloni comodi e jeans, tornano le espadrillas: l’uomo 2011 non si prende troppo sul serio Alla Fortezza da Basso chiude domani la 78a edizione di Pitti Uomo Trentamila i visitatori, l’atmosfera in linea con la ricetta anticrisi degli stilisti

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANIA ANGELINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

FIRENZE dI maschi hanno voglia di non prender-

si troppo sul serio. Anche nel vestire. Sarà per questo che, nel secondo giorno del Pitti Uomo a Firenze, i ritmi si sono scaldati: alcuni stand sparavano musica a palla e gruppi di ragazzi molto beat, con occhialoni e cocktail in mano, si sono messi a ballare: alla Fortezza da Basso si fa festa. L’atmosfera alla fiera dell’abbigliamento sembra in linea con la ricetta spensierata anti-crisi degli stilisti che, nella cittadella della moda, hanno presentato le collezioni per l’estate 2011. Fa sperare il bel viavai di gente, si stima l’arrivo di 30 mila visitatori entro domani, ultimo giorno di Pitti Uomo. La parola che ricorre è vestire informale. Quindi, quando l’occasione lo richiede, la giacca sì, è d’obbligo, ma è poco ingessata. Meglio ancora se la si abbina a pantaloni comodi o ai jeans.

Informali Così, Caesar, il marchio sartoriale che ha riscoperto il logo storico, dà vita al nuovo stile classico sportivo, con giacche leggere, senza spalline, adatte per chi è allergico agli abiti «istituzionali». E allora, per spezzare il bon ton dell’eleganza, i jeans vengono all’occorrenza. La linea Denim Uomo di Rifle li ha declinati in tutti i toni del blu, dallo scuro puro indaco fino ai lavaggi più chiari, con l’accento sui contrasti e sulle decolorazioni nei lavaggi con look «used». Poi c’è Levi’s, che lancia la collezione Vintage Clothing, recuperando lo spirito del worker americano di inizio ’900. Il modello presentato qui di fianco in edizione limitata: lo indosseranno solo in 200 al mondo. E se le forme di giacche e pantaloni sono più ampie, le camicie, invece, sono molto asciutte, come quelle di Xacus: originali quelle a righe con colletto bianco.

4US Cesare Paciotti Espadrillas in pelle scamosciata

Ironici eroi Ma se lui vuole essere spiritoso, deve mettersi la felpa Hydrogen con la stampa che prende in giro il teschio caro ai dark, reinventato con capelli afro o in versione cocomero. I più fedeli allo stile militare che vogliono giocare agli "eroi", invece, possono sfoggiare la Historic Research, la giacca che rende omaggio al 150o anniversario dell’Unità d’Italia. Ai piedi e in spalla È la volta degli accessori. I più estrosi ameranno le espadrillas (sono tornate) di 4US Cesare Paciotti, in camoscio. Ma chi non vuole osare ed è abituato alle sneakers, preferirà le Voile Blanche con la suola «sporcata» di colore o le leggerissime Pirelli PZero, frutto della tecnologia importata dai pneumatici. Infine, un accessorio che potrebbe diventare un must, il porta iPad di Dekker, per fissati della tecnologia, ma non solo.

Historic Research Giacca effetto invecchiato

SUL SITO LE VIDEO INTERVISTE A CHABAL E AGLI SPORTIVI IN VISITA A PITTI UOMO Gazzetta.it

Rifle Jeans trattati con lavaggi speciali

Pirelli PZero Sneakers tecno in gomma e tessuto

a cura di Fabrizio Sclavi gazzalook@rcs.it

Tute mondiali per la Ventura «Sanremo? Farò l’Isola 2011» Hydrogen Sportswear Felpa con cappuccio e stampa fluo

Xacus Camicia a righe con colletto bianco

Levi’s Vintage Clothing Jeans con toppe limited edition

«A Sanremo non ci penso. Farò l’Isola nel 2011». Così Simona Ventura al Pitti, per la sua collezione di tute Star Chic, ispirate ai colori di Inter, Juve, Roma, Lazio e Milan. Per lei sfilano Cristina De Pin, moglie di Montolivo, Elena Santarelli e la figlia di Cino Tortorella, Chiara. «Ho pensato a una tuta con giacca lunga da mettere coi leggins» ha spiegato, con addosso un modello dedicato al Mondiale (nella foto)

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50 R

GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Bianco e Nero

LETTERE

dite la vostra INDIRIZZO Via Solferino 28, 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17. Email: gol@rcs.it

A cura di Antonio Di Rosa

Orgoglio e grinta Ecco l’Italia che può fare strada Per la prima volta siamo al Mondiale senza fuoriclasse e allora ci vuole l'impegno e la grinta: quello che ho visto in Italia-Paraguay, soprattutto nel secondo tempo. Davanti però facciamo fatica a tirare in porta perché probabilmente è proprio lì che ci voleva un campione. Alè Italia.

positivo. Detto questo la squadra va messa a punto anche se Lippi parte avvantaggiato rispetto a 4 anni fa. Sul piano fisico stiamo meglio di tante squadre. I giocatori hanno mostrato grinta e orgoglio, mai domi anche dopo il gol subito. Per tornare a essere molto competitivi bisogna tirare in porta con maggiore continuità. Gilardino, al di là del modulo tattico, non mi sembra in gran forma. Iaquinta non ha coraggio quando deve puntare l'avversario. Io proverei con Di Natale e Pazzini. Ma Lippi è l'unico in grado di scegliere. La questione Buffon è grave perché il portierone nazionale è un valore aggiunto. Ma bisogna credere in Marchetti. Parliamoci chiaro: non è facile sostituire un signore che si chiama Buffon. Ci vuole il sostegno dei compagni, del

Simone Paladin

Vivo in Germania, sono nato e cresciuto qui. I giornali continuano a scrivere stupidate sulla nostra Nazionale (foto Image Sport) e sulla partita col Paraguay. In tv continuano a fare scherzi e a bastonare l'Italia anche sul Mondiale del 2006. Dopo il successo di quattro anni fa, noi italiani stiamo vivendo un momento difficile. Roberto Grasso Il pareggio all'esordio non è mai un risultato negativo a meno che l'avversario non sia di basso livello. Il Paraguay non è una grande squadra ma è certamente un gruppo solido. Aver fatto pari in una serata in cui non eravamo brillanti in fase risolutiva è già un dato

IL TEMPO

tecnico e anche dei media nei confronti del giovane numero uno. Caro Grasso, per quanto riguarda le ironie dei tedeschi nei nostri confronti le vorrei dire che ci siamo abituati. Purtroppo non si rassegnano mai. Perdono in Champions, perdono nella semifinale mondiale del 2006, perdono nella finale mondiale del 1982, perdono nella semifinale del mondiale messicano 1970 (il mitico 4-3), ma continuano a prenderci in giro. E' l'effetto che fa alla volpe che non riesce ad afferrare l'uva. Detto questo, la Germania è sempre un nobile avversario contro il quale non si scherza. Ma gli amici tedeschi ammetteranno che noi (soprattutto per loro) non siamo facili da battere. Dunque, caro Grasso, viva tranquillo le sue giornate e rassicuri tutti gli italiani. Anche stavolta ci faremo onore.

grande presidente Moratti. Vedendo la rosa della mia amata Inter ho notato che abbiamo giocatori base in età avanzata (Lucio 32, Samuel 32, Zanetti 37, Milito 31 e in panca Materazzi 35, Cordoba 34, Stankovic 31). Non sarebbe meglio ricominciare a ringiovanire la rosa? L'ideale è vendere Milito e non Maicon proprio per l'età, e in difesa acquistare Ranocchia e Bonucci.

modulo tattico. Comunque lo manderei in campo.

Perplesso su Maradona c.t. Di sicuro non metto in dubbio le doti di Maradona come giocatore ma sono perplesso sulla sua carriera da allenatore sulla panchina dell'Argentina. Guardiamo le convocazioni per il Mondiale: ha lasciato a casa Zanetti e Cambiasso, entrambi vincitori di una Champions e con una stagione grandiosa alle spalle. Avete visto Maradona durante la partita con la Nigeria: 90 minuti passati a protestare senza motivo... Solo alla fine si è deciso a far giocare Maxi Rodriguez e Milito, quest'ultimo al posto di un Higuain in pessime condizioni di forma. Ha vinto ma con i suoi campioni non è difficile, e ha pure rischiato di perdere: avesse avuto di fronte una squadra più esperta, per la sua Argentina sarebbe stata dura. Non trovo giusto che sieda su quella panchina solo perché si chiama Maradona. Tommaso Marangoni Poggio Rusco (Mantova)

Ogni c.t. ha le sue preferenze come Lippi, come Dunga, come Del Bosque... Così Maradona. Tutti abbiamo ironizzato sul suo lavoro da allenatore ma lui è caparbio, è intelligente, ha una grinta eccezionale. Magari alla fine avrà avuto ragione a convocare gli uomini che sono andati in Sudafrica. Quanto a Milito sono convinto anch'io che un attaccante così non si può lasciare in panchina. Ma non sono sicuro che funzioni bene in quel

Che rottura le trombette Le vuvuzela non saranno per nulla vietate, Blatter ha affermato che sono espressione delle tradizione del Paese che ospita il Mondiale. Nessuno le sopporta però dobbiamo chinarci proni a usanze che non ci appartengono anche se dannose per la salute di tutti i presenti allo stadio. Cosa accadrà se alla fine del Mondiale alcuni giocatori faranno una class action contro la Fifa per i danni all'udito subiti in occasione dei mondiali? Vorrei ricordare a Blatter che fino a pochi anni fa l'usanza che andava per la maggiore nel calcio britannico era di ubriacarsi e andare alla partita sfasciando tutto, per fortuna qualcuno è riuscito a porre fine a questa tradizione.

Andrea Russo San Marco d’Alunzio (Messina)

Giro i consigli. Ma Branca (e Moratti) hanno le idee chiare sul da farsi. Ora con Benitez si metteranno al tavolo per trovare soluzione adeguate al rafforzamento di una squadra già forte.

Ammira Leonardo Ho partecipato a un master di allenatori a Salsomaggiore dove sono intervenuti come relatori Atzori, Sannino e Leonardo. Sannino pur avendo una partita fondamentale per la sua squadra ha presenziato ugualmente ai lavori. Leonardo è una persona eccezionale, grande uomo e grande tecnico. Mi chiedo come ha fatto il Milan a farsi sfuggire un allenatore del suo calibro?

Tuira Dabin Gap (Francia)

Concordo. Anche a me danno fastidio perché ti fanno perdere l'ambiente, le voci dei tifosi, gli inni e quant'altro. Non è stata una grande trovata ma si può avere pazienza. Certo, i sonori sugli spalti tedeschi erano diversi. Soprattutto quel popopopopoooo che cantavano i nostri tifosi.

Luca Braghiroli

Semplice: il patron Berlusconi non stima Leonardo allenatore perché il tecnico non segue i suoi consigli. Non c'è altro da aggiungere. Per Galliani e Braida l'ottimo Leonardo poteva restare per anni.

Inter, consigli per il mercato Mi piacerebbe dare qualche consiglio al mitico Branca e al

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a cura del Col. Giuliacci

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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

51 R

TV E RADIO I FILM DI STASERA

La ricerca della...

Watchmen

Incinta o... quasi

La duchessa

Kung fu panda

Tropic Thunder

sDi G. Mucccino, con W. Smith

sDi Z. Snyder, con B. Crudup

sDi L. Shepiro, con L. Lohan

sDi S. Dibb, con K. Knightley

sDi M. Osborne (Usa, 2008)Un

sDi e con Ben Stiller (Usa, 2008)

DRAMMATICO Premium Cinema, alle 21

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COMMEDIA Sky Cinema Family, alle 21

DRAMMATICO Sky C. Mania, alle 21

ANIMAZIONE Sky C. Family, alle 22.35

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(Usa, 2006) Chris Gardner perde il lavoro, viene abbandonato dalla moglie e diventa un barbone...

(Usa, 2009) Ottobre 1985. Un uomo precipita dall’alto di un palazzo di New York...

(Usa, 2009) Thea fa la segretaria in una casa editrice ed è alle prese con un capo dispotico...

(Gb, 2008) Nell’Inghilterra del XVIII secolo, Georgiana Spencer era una donna affascinante...

pasciuto panda ha la passione del kung fu, ma in realtà fa il cameriere nel locale del padre...

RADIO

IN CHIARO RAIUNO

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RAITRE

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TG1 - TG PARLAMENTO VERDETTO FINALE TG1 LA SIGNORA IN GIALLO TG1 - TG1 ECONOMIA DON MATTEO 4 RACCONTAMI TG PARLAMENTO - TG1 CHE TEMPO FA MONDIALE RAI SPRINT L' EREDITÀ TELEGIORNALE RAI SPORT - MONDIALI CALCIO: FRANCIA - MESSICO 22.50 TG 1 23.05 NOTTI MONDIALI 1.00 TG 1 - NOTTE 1.40 SOTTOVOCE 2.10 FUORICLASSE...

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TGR BUONGIORNO LA STORIA SIAMO NOI TRE SUL DIVANO COMINCIAMO BENE TG3 - RAI SPORT COMINCIAMO BENE JULIA TG REGIONE - TG3 ROMAN MYSTERIES MELEVISIONE NUOTO: SETTE COLLI TG3 - TG REGIONE - BLOB SOAP ALICE NEVERS Fiction 22.50 C'ERA UNA VOLTA 0.00 TG3 - TG REGIONE 1.10 MAGAZZINI EINSTEIN 1.40 LA MUSICA DI RAITRE 2.30 FUORI ORARIO

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Un gruppo di attori viene scritturato per partecipare al più costoso film di guerra mai realizzato...

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Mondiale 2010. Gruppo B. Sky Mondiale 1

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20.30 FRANCIA - MESSICO Mondiale 2010. Gruppo A. Sky Mondiale 1 e Raiuno

BASEBALL

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ATLANTA BRAVES TAMPA BAY RAYS

OROSCOPO

Mondiale Junior. Eurosport 2

16.45 GIRO DI SVIZZERA

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6ª tappa. Sportitalia 2

13.00 ATP S'HERTOGENBOSCH

GOLF 22.00 US OPEN CHAMPIONSHIP

SuperTennis

RETE 4

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CARTONI ANIMATI TELEFILM STUDIO APERTO STUDIO SPORT CAMERA CAFE' CARTONI ANIMATI TELEFILM CARTONI ANIMATI STUDIO APERTO STUDIO SPORT SAMANTHA CHI? I SIMPSON VIVA LAS VEGAS PRIMO E ULTIMO Game Show 22.50 AMERICAN DAD 23.20 EVE E I MUNCHIES 23.55 MY NAME IS EARL 1.20 MOONLIGHT 2.15 STUDIO APERTO

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OMNIBUS OMNIBUS LIFE PUNTO TG 2' UN LIBRO MATLOCK TG LA7 - SPORT 7 THE DISTRICT CARMEN JONES CUORE D’AFRICA RELIC HUNTER CROSSING JORDAN TG LA7 OTTO E MEZZO S.O.S. TATA Educativo 23.15 S.O.S. ADOLESCENTI ISTRUZIONI PER L'USO 0.10 CUORK 1.50 IL RIPOSO DEL... 3.55 OTTO E MEZZO

Tutto Esaurito

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PALLANUOTO 19.30 FIORENTINA WATERPOLO GEYMONAT ORIZZONTE CATANIA Finale scudetto femminile. Rai Sport 1

BASKET Finale scudetto maschile. Gara 3. Sky Sport 2

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TENNIS

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20.30 ARMANI JEANS MILANO MONTEPASCHI SIENA

1.30 2.00

CICLISMO

19.00 MINNESOTA TWINS COLORADO ROCKIES MLB. ESPN America

23.30 0.30

Finale NBA. Gara 7. Sky Sport 2

CALCIO 13.30 ARGENTINA COREA DEL SUD

LOS ANGELES LAKERS BOSTON CELTICS

15.45 17.45 20.00 20.30 21.10

PRIMA PAGINA TG5 FINALMENTE SOLI FESTA DI FINE ESTATE FORUM TG5 SOAP ALISA - SEGUI IL TUO CUORE ROSAMUNDE PILCHER... A GENTILE RICHIESTA TG5 VELONE I CESARONI 3 Telefilm TERRA NONSOLOMODA 25 E OLTRE... TG5 VELONE

ITALIA 1

RUGBY 19.00 AUSTRALIA INGHILTERRA Mondiale Junior. Eurosport 2

SKY SPORT 1 9.30

CALCIO: SERIE A REVIEW 33ª giornata.

15.00 15.30 16.00 16.30 17.00 17.30

FAN CLUB ROMA FAN CLUB NAPOLI FAN CLUB FIORENTINA FAN CLUB JUVENTUS FAN CLUB MILAN FAN CLUB INTER

BASKET: MONTEPASCHI SIENA ARMANI JEANS MILANO Finale scudetto maschile. Gara 2.

10.30 VOLLEY: CHATEAU D'AX URBINO MC-CARNAGHI VILLA CORTESE

16.00 AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE Gara 2. Da Hockenheim, Germania.

17.00 RUGBY: NUOVA ZELANDA - IRLANDA 18.00 BASKET: MONTEPASCHI SIENA ARMANI JEANS MILANO

Radio Monte Carlo Alfonso Signorini Show Signorini ospita Gianna Nannini (nella foto), in occasione dell’uscita del dvd del concerto Amiche per l’Abruzzo

15.00 TENNIS: MAURESMO HENIN Finale Wimbledon 2006. 17.00 TENNIS: FEDERER - NADAL Finale Wimbledon 2006.

EUROSPORT 9.00

Finale scudetto maschile. Gara 1.

23.00 BASKET: ARMANI JEANS MILANO MONTEPASCHI SIENA Finale scudetto maschile. Gara 3.

SKY SPORT 3 9.00

Test Match.

14.00 HOCKEY GHIACCIO: CHICAGO BLACKHAWKS PHILADELPHIA FLYERS

Ascolta Boom Boom, il nuovo singolo di Mitch e Squalo (nella foto), in onda tutti i giorni con Marco Galli e Pizza

Test Match.

Serie A1 femminile.

11.30 RUGBY: NUOVA ZELANDA - IRLANDA

7.00 9.15 10.35 11.00 11.10 12.30 13.05 14.05 16.10 18.05 19.00 20.00 20.30 21.10

RUGBY: NUOVA ZELANDA - IRLANDA

TENNIS: WTA EASTBOURNE

DAHLIA SPORT 9.05

CALCIO: TORINO - EMPOLI Finale di andata. Playoff Serie B.

14.00 CALCIO: BRESCIA - TORINO

Virgin Radio Music History Paola Maugeri racconta la storia degli Zz Top (nella foto). Della rockband statunitense ascoltiamo Sleeping Bag

Finale di ritorno. Playoff Serie B.

Test Match.

10.00 GOLF: ESTORIL OPEN

RAI SPORT 1

Pga European Tour.

12.00 TENNIS: FEDERER - NADAL

Stanley Cup. Gara 6.

Finale Wimbledon 2006.

12.00 CALCIO: SUDAFRICA - URUGUAY Mondiale. Sudafrica 2010.

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

Ariete 7-

Toro 7,5

Gemelli 5,5

Cancro 7+

Leone 6,5

Vergine 8

Giove e Urano danno soddisfazione: Paolo Bettini (Ariete) lo dimostra. Ma l’intolleranza (vostra) verso il genere umano aumenta. Calmi!

L'animo è sereno e le belle notizie vi fanno meglio di un frullato di proteine o di cento applicazioni di retinolo. Lavoro e ormoni vitalissimi…

C'è nervosismo, in casa e sul lavoro. E gli impegni pressano. Organizzatevi teutonicamente. Inquietudini sudombelicali, forse inappagate.

Giornata vivace e coronata dal successo. Colloqui, p.r. e viaggi riescono, i sentimenti frizzano come la spuma e dissetano cuore e corpo…

Occorre cautela nel maneggiare i soldi: Luna e Marte paventano pasticci. La vostra immagine pubblica, però, riluce, il sudombelico gongola.

IL MIGLIORE La Svizzera è sotto il segno della Vergine: traete voi le conclusioni. Il lavoro, poi, è foriero di soddisfazioni, fusioni carnali sublimi…

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Bilancia 5,5

Scorpione 7

Sagittario 5,5

Capricorno 7,5

Acquario 6,5

Pesci 6-

LEONARDO

Fatica? Tanta. Soddisfazioni? Più di quante avreste pensato. Occhio però ai fetenti around: pure quelli sono più di quanti avreste pensato.

Il morale si risolleva grazie agli amici e al buon andamento del lavoro. Voi guadagnate in fascino e soldi, le chance suine appaiono discrete…

Voglia di lavorare uguale a quella di farvi scorticare. Occorrerà uno sforzo, se non volete crearvi guai da soli. Non chiacchierate troppo.

Il buonumore produrrà energie che produrranno successo che produrrà autostima… Insomma, la giornata è ok. Suino batte cuore tre a zero…

Luna balsamica per le finanze, che potete sistemare presto e bene. Il sex appeal acchiappa, ma il vittimismo attira la sfiga: più ottimismo!

La Luna è ancora opposta. E la giornata paventa tensioni, rompimenti, rivelazioni spiazzanti. Padroneggiate le situazioni, ravvivate l’ormone.

Il brasiliano, che la scorsa stagione ha allenato il Milan chiudendo al terzo posto in serie A, è nato a Niteroi il 5 settembre 1969

LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI

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52 R

GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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