La cultura
L’inchiesta
Gli spettacoli
Herta Müller “La mia doppia vita sotto la repressione”
A cosa servono i manager degli scrittori
“About Elly” Il film che racconta i tormenti dell’Iran
HERTA MÜLLER
DARIO PAPPALARDO
VANNA VANNUCCINI
Fondatore Eugenio Scalfari 1 2
www.repubblica.it
Anno 35 - Numero 141
Direttore Ezio Mauro
1,00 in Italia
mer 16 giu 2010
mercoledì 16 giugno 2010
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Solo Fim, Uilm, Fismic e Ugl firmano l’intesa con il Lingotto. Schifani: basta veti, lo stabilimento non deve chiudere. Il Pd si divide
Fiat Pomigliano, accordo separato LaFiomconfermailno.Il22giugnoreferendumtrailavoratori Intercettazioni, Bondi attacca i finiani
L’Osce all’Italia: il governo ritiri la legge-bavaglio
ROMA — Accordo separato su Pomigliano. La Fiom-Cgil ha infatti confermato il suo no all’intesa con la Fiat sottoscritta da Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic e Ugl. Il protocollo sarà ora sottoposto ai lavoratori in un referendum che si terrà il 22 giugno. Il presidente del Senato Schifani: «Basta con i veti sindacali, lo stabilimento non deve chiudere». E sulla vertenza il Pd si divide al suo interno. DE MARCHIS, GRISERI E TROPEA ALLE PAGINE 2, 3 E 4
Brasile all’esordio, battuta la Corea
Dramma Buffon , addio Mondiale
L’ANOMALIA DEL “LODO MARCHIONNE” TITO BOERI
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UESTO è un accordo necessario, inevitabile. Di cui non andare certo fieri perché mette a nudo i limiti del nostro sistema di relazioni industriali, dei regimi di contrattazione e la persistente arretratezza del Mezzogiorno. SEGUE A PAGINA 28
Il sottosegretario interrogato a Perugia sull’inchiesta G8 ALLE PAGINE 6 E 7
Il retroscena
Vietati anche i video un freno alle indagini LIANA MILELLA
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UELLA foto di Balducci e Anemone seduti al ristorante, che da mesi ormai campeggia in tutti i giornali, se fosse stata in vigore la legge-bavaglio sulle intercettazioni, non l’avremmo mai vista perché non si sarebbe neppure potuta scattare. I carabinieri del Ros, per farla, avrebbero dovuto dimostrare, «sulla base di specifici atti di indagine», che il proprietario del ristorante «era a conoscenza dei fatti» su cui la magistratura stava indagando. SEGUE A PAGINA 7
Bertolaso: casa gratis da Propaganda Fide Le Regioni contro i tagli “Misure anti-costituzionali”
Manovra l’allarme dei chirurghi “A rischio 10 mila interventi” LUISA GRION A PAGINA 4
ROMA — «L’appartamento in via Giulia a Roma mi fu messo a disposizione da un amico di Propaganda Fide». Lo ha detto ieri ai magistrati di Perugia impegnati nell’inchiesta G8 il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Che ha aggiunto: «Nel periodo in cui ho abitato lì non ho pagato l’affitto ma solo le bollette delle utenze domestiche». La versione di Bertolaso contrasta con quanto messo a verbale dall’architetto Zampolini, che ai giudici aveva spiegato di aver pagato lui – per conto dell’imprenditore Anemone – l’affitto dell’appartamento. SERVIZI ALLE PAGINE 8 E 9
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Gigi Buffon con Marcello Lippi
SERVIZI NELLO SPORT
ORGOGLIO AZZURRO SUPERMAN GIGI SI PIEGÒ AL DOLORE 21 MILIONI ALLA TV dal nostro inviato EMANUELE GAMBA IRENE ESTATE, su Città del Capo soffia un vento secco e caldo che si chiama Cape Doctor: è un toccasana, perché ripulisce l’aria e dunque fa bene alla salute. SEGUE NELLO SPORT
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dal nostro inviato EMANUELA AUDISIO JOHANNESBURG ITALIA come Garibaldi. Anzi meglio. Lui aveva mille ultras, l’Italia di Lippi ne ha avuti 21 milioni, davanti alla tv, somma di Rai e Sky. SEGUE NELLO SPORT
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L’esercito dei 100 mila Etsy spopola sul Web a caccia del posto fisso ecco il Pil dei dilettanti
Rc Auto: meno spesa più servizio Scegli l’assicurazione diretta dove tu vali di più.
CINZIA SASSO
REPUBBLICA
MILANO ATTINA presto, davanti al Forum di Assago, il palazzetto dei concerti alle porte di Milano. Arrivano alla spicciolata ragazzi, ragazze, uomini, donne; arrivano in macchina, a piedi, con l’autobus e sulle corriere. ALLE PAGINE 51, 52 E 53 CON UN COMMENTO DI CHIARA SARACENO
È in edicola “Guccini, la storia”
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Prima uscita “Radici”: cd più 24 pagine inedite di testimonianze, racconti e foto
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI NEW YORK INQUE milioni di aderenti, più di tutti gli iscritti ai partiti democratico e repubblicano: se diventasse un movimento politico, cambierebbe la faccia dell’America. Se unissero i loro fatturati, sarebbero una megaazienda. SEGUE A PAGINA 55
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La lettera
Sandokan pentiti il tuo potere è finito ROBERTO SAVIANO RA che ti hanno arrestato anche il primo figlio, è giunto il tempo di collaborare con la giustizia, Francesco Schiavone. Sandokan ti chiama ormai la stampa, Ciccio’ o’ barbone i paesani, Schiavone Francesco di Nicola, ti presentano i tuoi avvocati. E Nicola, come tuo padre, hai chiamato tuo figlio a cui hai dato lo stesso destino. Destino di killer. Accusato di aver ucciso tre persone, tre affiliati che avevano deciso di passare con l’altra famiglia, con i Bidognetti. Nessuno si sente sicuro nella tua famiglia, il tuo gruppo ormai non dà sicurezza. Non ti resta che pentirti. Questa mia lettera si apre così, non può iniziare diversamente, non può cominciare con un “caro”. Perché caro non mi sei per nulla. Neanche riesco a porgertelo per formale cortesia, perché la cortesia rischia già di divenire una concessione che va oltre la forma. Scrivendo non userò né il “voi” che considereresti doveroso e di rispetto, né il “lei”. Chi usa il “lei”, lo so bene, per voi camorristi si difende dietro una forma perché non ha sostanza. Allora userò il tu, perché è soltanto a tu per tu che posso parlarti. Sei in galera da più di dieci anni. Prima ti eri rinchiuso a Casal di Principe in una casa bunker sotterranea. È lì che ti hanno scovato e arrestato. Oggi hanno catturato tuo figlio in un buco analogo, solo più piccolo: stesso luogo, stessi arredi, simboli di un potere sterile – il televisore a cristalli liquidi –, divenuti più dozzinali con il trascorrere degli anni. SEGUE A PAGINA 49 DEL PORTO A PAGINA 18
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la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LA CRISI DELL’ECONOMIA ECONOMIA
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Pomigliano, firma separata ora Fiat attende il referendum Fiom non cede. Vendite del Lingotto in Europa giù del 22,7% ROMA — Accordo separato su Pomigliano. Nel primo pomeriggio la Fiom definisce «irricevibile» il testo che la Fiat aveva definito «immodificabile». Dal muro contro muro esce un’intesa sottoscritta da Fim, Uilm, Fismic e Ugl e un referendum decisivo che si svolgerà il 22 giugno prossimo tra gli operai della fabbrica napoletana. «Senza la vittoria dei sì la Panda non arriverà», annuncia il segretario della Uilm, Rocco Palombella, subito dopo la firma separata. Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, «si è applicato il nuovo modello contrattuale e dopo la firma altri investitori potranno venire in Italia». In mattinata il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, aveva chiesto alla Fiat di «non contrapporre lavoro e diritti perché la fabbrica non è una caserma». Plaudono all’intesa separa-
Tremonti: vittoria dei riformisti Sacconi: la Fiom non ostacoli la consultazione ta gli esponenti del centrodestra: per Tremonti è «una vittoria dei riformisti», per Sacconi «c’è da sperare che la Cgil e la Fiom non vogliano ostacolare il percorso del referendum». Diviso il centrosinistra. Per l’Idv si è trattato di «un ricatto inaccettabile». Nel Pd si ritrovano praticamente tutte le posizioni. Contraria Sinistra e libertà. La Fiat ha scelto di non commentare l’accaduto. Com’era facilmente prevedibile Sergio Marchionne non è entrato in campo. E’ rimasto a Torino da dove ha seguito passo passo il difficile negoziato romano, evitando ogni occasione che lo potesse esporre al rischio di un commento. A quel che si sa la conclusione dell’accordo separato non lo ha sorpreso, anche se avrebbe preferito un’intesa sottoscritta da tutte le sigle sindacali per evitare l’insorgere di nuove conflittualità. Si sa già che in queste ore la Fiat mobiliterà uno
stuolo di avvocati per difendersi da eventuali e non improbabili contestazioni legate all’interpretazione dell’accordo e alla sua rispondenza alle leggi e ai principi costituzionali. In ogni caso, al punto in cui sono le cose, il Lingotto considera positivamente il referendum. Intanto perché ha una ragionevole certezza che questo possa risolversi con una percentuale di consensi capaci di far passare l’accordo. Anche un voto della fabbrica intorno al 60-70 per cento è visto dall’a-
zienda come una strada percorribile, mentre, per esempio, un 51 a 49 ancorché a favore determinerebbe il formarsi di una zona grigia e di turbolenza. Una soluzione che la Fiat eviterebbe volentieri e che per la verità al momento non mette in bilancio, confidando su fatto che nell’alternativa tra salvare o non salvare il posto di lavoro prevalga la prima. Così al Lingotto non prendono neppure in esame una bocciatura. In quel caso si riproporrebbe l’opzione di effettua-
Lapo Elkann
re altrove (probabilmente in Polonia) l’investimento necessario a produrre la nuova Panda. I segnali del mercato dicono che sarà ancora lunga la traversata per uscire dalla crisi. Ieri i dati di maggio hanno confermato che il mercato europeo è calatodell’8,7 per cento. I tre marchi della casa italiana hanno perso molto di più, il 22,7 per cento. facendo scendere la quota europea del gruppo al 7,8. (s.t. e p.g.)
REPUBBLICA.IT Pomigliano: i commenti dei lettori e il testo dell'accordo
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ELLEKAPPA
“A 18 ANNI ANCH’IO HO SCIOPERATO IN PIAGGIO” Lapo Elkann ha ricordato in un’intervista il periodo in cui sotto falso nome lavorò e scioperò nell’azienda di Pontedera: “Mi è sempre piaciuto costruire prodotti”
Il retroscena
GOFFREDO DE MARCHIS ROMA — Non gli è affatto piaciuto l’ultimatum di Marchionne: «Stia più attento. Il mercato dell’auto va male e fino a prova contraria la Fiat è sempre italiana. Rischia dei riflessi pesanti sull’immagine». Pier Luigi Bersani ha ragionato a lungo con i suoi collaboratori della trattativa per Pomigliano. Durante il lungo incontro tra i sindacati e l’azienda non ha voluto aprire bocca in pubblico. Lo ha fatto alla fine, dopo la firma dell’accordo separato. Dicendo che ora bisogna aspettare il referendum, che la politica vigilerà sugli investimen-
Il leader del Partito Democratico: i diritti degli operai non vanno cancellati, Torino stia attenta ai danni d’immagine
E l’accordo a metà agita anche il Pd Bersani: “C’è una posizione sola, la mia” ti. E soprattutto che la vertenza sullo stabilimento campano non deve assolutamente diventare un esempio da esportare altrove. Ma anche cercando di fermare la Babele di voci nel Pd. «La posizione del partito è la mia». Il suo timore è un’apertura di credito anche da sinistra sul modello Pomigliano. Per questo non capisce l’entusiasmo di alcuni dirigenti Pd per l’intesa. Un’adesione acritica che non condivide. «Treu dice che l’ac-
cordo va bene ma non deve diventare un modello? Giusto. Però leggo che Sacconi sostiene l’esatto contrario. La verità è che il pericolo esiste, eccome». Sta a vedere come andrà il referendum. Convinto tuttavia che «l’azienda non dovrebbe umiliare gli operai e cancellare i diritti». Anche perché a Pomigliano «ci sono tanti metalmeccanici che non stanno con la Fiom, ma sono contenti che ci sia qualcuno a tenere alta la bandiera dei diritti».
Detto questo, «la situazione in quello stabilimento è insostenibile. Non può stare sul mercato con quei livelli di produzione». La posizione del segretario del Pd è più vicina a quella del leader Cgil Epifani. Il sindacato delle tute blu legato a Corso d’Italia avrebbe dovuto muoversi meglio. «Fiom e Fiat potevano trovare una via di mezzo, senza toccare alcuni limiti di costituzionalità. C’è il problema dello sciopero al sabato? Si trovi una formula
per far sì che l’astensione sia votata prima con un referendum. C’è un problema, vero, concreto, di assenteismo legato alla malattia? Si potevano prevedere nel patto decine di visite fiscali». Insomma, un altro accordo era possibile. «E Sacconi ha delle responsabilità, il governo doveva entrare nella trattativa. Non è un semplice vertenza sindacale, è molto di più se tocca la legge e la Costituzione». La partita non finisce qui. Si
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PER SAPERNE DI PIÙ www.fiat.it www.fiom.cgil.it
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Il dossier Il piano Pomigliano
LA SETTIMANA
LO STRAORDINARIO
I RECUPERI PRODUTTIVI
L’ASSENTEISMO
Ogni lavoratore avrà una settimana di 6 giorni lavorativi e una di 4 giorni, con due giorni consecutivi di riposo. Le 24 ore sono divise in tre turni di 8 ore ciascuno
L’azienda può chiedere 80 ore di straordinario a testa senza preventivo accordo sindacale, da effettuare nel 18° turno con preavviso di 3 giorni, oppure nelle mezz’ore di riposo con 48 ore di preavviso minimo
Le perdite di produzione per interruzione delle forniture potranno essere recuperate nella mezz’ora di intervallo tra i turni, oppure nel 18° turno settimanale, oppure nei giorni di riposo individuale
Se il tasso di assenteismo supera significativamente la media, l’azienda non darà copertura retributiva ai periodi di malattia correlati all’evento
La fabbrica che non spreca un minuto così nasce l’operaio a ciclo continuo Il taglio delle pause consentirà di produrre 25 auto in più al giorno PAOLO GRISERI
giocano i supplementari il 22 giugno con il referendum. Se vincono i sì, ci saranno altre Pomigliano? Il Pd rischia di arrivare all’appuntamento diviso e in ordine sparso. I Giovani Democratici, con Fausto Raciti, parlano di «modello coreano». Enrico Letta ha sposato l’intesa ma anche lui mette le mani avanti: «Non è ripetibile in altre situazioni. Siamo di fronte a un patto emergenziale». La pensa così anche il giuslavorista Tiziano Treu: «Non c’erano alternative per Pomigliano. Ma fermiamoci qui». Facile a dirsi. Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, teme invece una rapida deriva. «Sarà sicuramente un modello, l’apripista per altri casi e infine per una riforma della legge. E il Partito democratico deve prepararsi a fronteggiare con una voce unica nuove Pomigliano. Oggi le differenti sfumature, e uso un eufemismo, sono parecchie». Se è solo l’inizio, il pericolo di una frattura dentro il maggior partito di opposizione è altissimo. Pietro Ichino, senatore del Pd, difende il patto di Pomigliano dall’accusa di illegittimità: «Non ci sono violazioni - dice il professore di diritto del lavoro -. Sia sul diritto di sciopero sia sull’assenteismo». Un accordo del tutto conforme alla legge può essere quindi replicato, non è solo un «caso eccezionale» come lo definisce Bersani. Beppe Fioroni invita i vertici del suo partito a non cadere nel vetero-sinistrismo: «Hanno fatto bene i sindacati che hanno firmato. Continuando a inseguire il sol dell’avvenire si rischia di rimanere al buio e al freddo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
NELLA giornata della tuta blu di Pomigliano saranno 25.200. Non uno di meno, non uno di più. 25.200 secondi per lavorare, per ripetere 350 volte la stessa operazione che dunque non può durare meno di 72 secondi. Perché così dice la metrica. Anche le fabbriche, come le orchestre, ce l’hanno. Sono le regole che danno il ritmo alla linea e che dunque stabiliscono l’intensità di lavoro dei singoli operai. Tutti devono, inevitabilmente, muoversi allo stesso ritmo. Una danza faticosa. Da un secolo le regole di quella danza sono al centro della contrattazione sindacale. Hanno nomi astrusi: Tmc1, Tmc2, ErgoUas. Il primo a imporle fu, nel 1911, un ingegnere della Pennsylvania, Frederick Taylor, che spezzettò il lavoro degli operai in decine di micro movimenti stabilendo per ciascuno un tempo massimo di svolgimento. Dalla nascita del taylorismo ad oggi lo schema è rimasto sostanzialmente lo stesso. Perché in nessun luogo come sulle linee di montaggio il tempo è denaro. Uno degli ostacoli nella trattativa sindacale su Pomigliano è stato, per molte settimane, la riduzione delle pause da 40 a 30 minuti giornalieri. Un’inezia? Per molti sì, non per le tute blu. Facciamo un esempio: sulla linea della futura Panda la differenza di 10 minuti equivale a 8,3 operazioni in più per turno, quante se ne fanno in 600 secondi. Che diventano 25 automobili in più nell’arco della giornata. In un anno quei piccoli dieci minuti sono diventati 6.650 automobili. La metrica della linea cambia con il cambiare del prodotto ma anche con le modifiche all’organizzazione del lavoro. Un professore giapponese, Hajime Yamashina, ha adattato alla Fiat i dettami del World class manufacturing, il sistema di organizzazione del lavoro che riduce al minimo i tempi morti. Rino Mercurio, un manutentore di Mirafiori, spiega che «con il wcm tutti i pezzi sono più vicini alla postazione. Prima dovevi fare quattro passi per andare a prenderli, ora è sufficiente una torsione del busto». Passi in meno, se-
A Pomigliano arriva la metrica del lavoro alla giapponese, con tanto di computer e tabelle cronometriche da far rispettare
Si riducono al minimo i tempi morti, tutti i pezzi sono più vicini alla postazione, il lavoratore deve solo muovere il busto
condi in più per lavorare sulla linea. Si chiama efficienza. Gli uomini che organizzano la danza, da Taylor in poi, sanno che tutto si basa sul lavoro dei cronometristi. Per tradizione i «cronu», come li chiamavano gli operai torinesi di inizio Novecento, non sono mai stati molto amati. Sono in genere ex operai che si sistemano di fianco a chi lavora con l’orologio in mano e misurano il tempo necessario a svolgere un’operazione. Un tempo la regola non scritta diceva che quando arriva il cronometrista è meglio rallentare. Ma questo lo sapeva anche il cronometrista e dopo aver misurato, tagliava i tempi in una lotta infinita con i suoi ex compagni di lavoro: «Oggi nell’epoca dei computer dice Rino - i cronometristi li vedi poco. Lavorano più con le tabelle che con l’orologio». La metrica di Pomigliano è già stata adottata a Mirafiori sulla linea della Mito. Si chiama ErgoUas e considera per la prima volta gli aspetti ergonomici, gli effetti dello sforzo fisico sui tempi di esecuzione: un’operazione più faticosa viene premiata con un maggior tempo di esecuzione. Si chiamano «fattori di maggiorazione»: dall’1 per cento al 13 per cento a seconda della fatica richiesta: «Ma ormai - lamenta Ugo Bolognesi, operaio di linea - le operazioni sono quasi tutte all’1 per cento. Con il sistema precedente c’era una maggiorazione standard del 5 per cento e così, nel passaggio, ci abbiamo perso». Il sistema ErgoUas unito alla razionalizzazione dell’ambiente di lavoro introdotto con il wcm (quello che elimina i passi per andare a prendere i pezzi) è in grado, secondo la Fiat, di fare il miracolo: di produrre 280 mila auto all’anno con una sola linea. Quasi un’auto al minuto: «Un ritmo infernale» dicono i sindacalisti. A Melfi, dove si arriva a produrre oltre 300 mila Grande Punto all’anno, le linee sono due. Con una sola linea, tutto diventa più veloce e più vulnerabile: le richieste Fiat contro l’assenteismo e gli scioperi nascono, in sostanza, dall’esigenza di garantire quella velocità. Perché la danza delle tute blu non si interrompa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA CRISI DELL’ECONOMIA ECONOMIA
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Regioni in rivolta: manovra irricevibile Formigoni:“Tagli incostituzionali”. Emendamenti, braccio di ferro Tremonti-maggioranza ROMA — La manovra è «irricevibile» e il governo si sta comportando con le Regioni come il più «sciamannato» dei padri potrebbe fare con i suoi figli: «fa spallucce» davanti alle ingiustizie e alle altrui esigenze, salva se stesso e scarica sugli altri i maggiori pesi. Nel giorno in cui le Regioni scendono in campo contro i tagli della Finanziaria non vi sono distinzioni di destra o sinistra: il tavolo dei governatori è compatto, deciso a «non alzare bandiera bianca» davanti alle richieste del governo. La protesta è «istituzionale», libera da schieramenti politici, e «non è corporativa». Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni ribadisce che «siamo pronti
funzioni, ma si negano i fondi per il loro esercizio. Tutti i governatori vogliono ridiscuterne anche perché «non potendo aumentare le tasse, dovremmo tagliare i servizi». Molto polemico l’intervento di Roberto Formigoni, governatore della Lombardia: è lui che paragonato il governo «a un padre sciamannato», facendo notare come la manovra «spazzi via i 130 milioni di euro destinati al fondo per la famiglia e faccia sparire, nel trasporto locale, un treno ogni tre». Ma ancor più grave, ha sottolineato, è il fatto che i provvedimenti «uccidono nella culla quel federalismo di cui il paese ha ora estremo bisogno». Parole pienamente condivise dal presiden-
maggioranza sulla possibilità di modifiche: se n’è parlato ieri sera in un vertice ad hoc dove il ministro dell’Economia ha avvertito «di non toccare i saldi, pena la sicurezza del Paese». Da ambienti vicini al governo pare che lo stesso Palazzo Chigi intenda creare una specie di coordinamento per valutare le proposte di cambiamento più «credibili». Bocciata dalle Regioni, la manovra incassa invece un «sì» dalla Commissione Ue, a patto che di «assicurare una stringente attuazione del programmato calo della spesa pubblica e di affrontare la possibile caduta delle entrate fiscali» (l.gr.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il dato
Il ministro: attenti ai saldi, in gioco la sicurezza del Paese. Ok della Ue alla misure
Le esportazioni di aprile volano mai così bene da due anni ROMA — Il Made in Italy trascina verso l’alto le esportazioni che in aprile registrano un aumento del 15,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, mai così bene dalla primavera del 2008. Il dato, comunicato ieri dall’Istat, è il sesto aumento mensile consecutivo e fa ben sperare per la seconda parte dell’anno quando l’export italiano potrebbe portare, secondo le previsioni del ministero dello Sviluppo Economico rese note dal vice ministro Adolfo Urso, a «una crescita media per il 2010 dell’8% e fino a un massimo del 10%», grazie a una «ripresa verso i paesi extra Ue a compensare il probabile rallentamento nei paesi europei gravati dalle manovre economiche». La spinta maggiore al boom di aprile è arrivata dal mercato europeo (+17,2%). Meno bene l’export extra Ue (+12,6%) che ha invece risentito dell’euro debole. Crescono anche le importazioni (+18,3% ad aprile rispetto allo stesso mese del 2009), trainate dal comparto energia, a scapito però del deficit della bilancia commerciale che peggiora passando da 76 a 829 milioni di euro.
a fare la nostra parte, ma questi tagli avranno ricadute pesanti sulle persone, le famiglie e le imprese». Così com’è, spiega, la manovra carica le Regioni di un peso superiore al 50 per cento: non è equa perché non tiene conto che le amministrazioni hanno ridotto il loro contributo al debito pubblico del 6 per cento, mentre lo Stato centrale lo ha aggravato del 10 . Il documento finale, che parla di «manovra irricevibile che le Regioni chiedono di cambiare», porta la firma di tutti i rappresentanti (anche se in serata il friulano Tondo si è dissociato dalle dichiarazioni di Errani): non si mettono in discussione le cifre finali, ma i carichi, e si solleva il rischio di incostituzionalità, dovuto al fatto che alle regioni si conferiscono
Il caso
te della Toscana Enrico Rossi: «Bravo Formigoni, ora il Pdl lo ascolti». Quanto alle conseguenze dei tagli, il documento unitario ne propone un primo elenco: saranno ridotti i trasporti con ripercussioni sull’occupazione e con un forte rischio di aumento delle tariffe. Stop agli incentivi alle imprese, al mercato del lavoro e all’edilizia residenziale. Ma a rischio, grazie alle «evidenti violazioni del Patto sulla salute» e alle novità introdotte sull’invalidità, l’indennità riconosciuta a tipologie psichiatriche e alla sindrome di Down. Sale dunque l’entità dello scontro e si fa più pesante anche il braccio di ferro fra Tremonti e la
La protesta contro la manovra degli addetti del Servizio sanitario nazionale. Nel mirino il blocco del turnover
Sanità, l’allarme dei medici statali “A rischio10.000 interventi chirurgici al giorno” LUISA GRION ROMA — Ci saranno meno medici, un taglio all’assistenza, 10 mila interventi chirurgici in meno al giorno e più code. La manovra economica colpisce al cuore la sanità pubblica, e con questa anche i cittadini che vi fanno ricorso: a lanciare l’allarme sono gli stessi medici del servizio sanitario nazionale che con i veterinari, gli assistenti sanitari e gli amministrativi avvieranno fin da oggi un calendario di proteste delle categorie contro i tagli della Finanziaria. Sulla carta - come promesso dal premier Berlusconi a fine maggio - non ci sono riduzioni dirette al Fondo, ma le sorprese arrivano attraverso due strade, una diretta e l’altra indiretta. La prima, spiegano , passa attraverso il blocco del turnover stabilito per l’intero settore statale e il richiesto dimezzamento dei precari. La seconda, viaggia attraverso i tagli che la Finanziaria ha messo in conto alle Regioni e quindi al welfare sul territorio. Detto in cifre il tutto si traduce in un taglio netto al numero dei medici in servizio (118 mila): il turnover permetterà che da qui ai prossimi tre anni ci sia solo una nuova assunzione a
fronte di cinque uscite. «Fra questa riduzione e il richiesto dimezzamento dei contratti per i precari, entro i prossimi tre anni il servizio sanitario perderà 20 mila medici» spiega Massimo Cozza, segretario della Fp Cgil medici. L’organizzazione, assieme alla altre del settore pubblico (Annao Assomed, Cimo-Asmd, AAroiEmac, Fvm, Fassid, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Sds Snabi, Aupi,Sinafo, Fedir sanità e Sidirss) organizzerà oggi un sit-in di protesta in camice bianco davanti a Palazzo Chigi. L’intento delle categorie è far partecipe il cittadino delle conseguenze che avranno sul sistema sanitario i tagli ef-
fettuati dalla manovra. Considerata anche la seconda strada, quella dei mancati trasferimenti alle Regioni, le organizzazioni sindacali stimano una riduzione di infermieri e ospedalieri addetti al servizio territoriale di circa 60 mila unità (entro i prossimi tre anni). «Il che vuol dire - afferma Cozza - che ci sarà un taglio del 20 per cento nei servizi e nelle prestazioni offerte ai cittadini, e che quindi si allungheranno le liste d’attesa. Non solo: nel momento in cui scompariranno diversi servizi - penso a quelli che molti Comuni garantiscono agli anziani non autosufficienti - sarà matematico un maggior ricorso di
I banchieri
Faccia a faccia Draghi-Weber dopo l’incendio nell’hotel FACCIA a faccia improvvisato tra il presidente del Financial Stability Board (Fsb) e governatore di Bankitalia Mario Draghi e il suo collega della Bundesbank Axel Weber. Un piccolo incendio nelle cucine dell’Allstream Center di Toronto ha infatti costretto entrambi a lasciare l’hotel
massa alle strutture ospedaliere che dovranno far fronte, con meno uomini, a maggiori richieste». Ma a subire le conseguenze dei tagli, oltre che i servizi e i tempi d’attesa, saranno anche le prestazioni chirurgiche. Sotto tiro, oltre ai medici, ci sono anche gli anestesisti. «Già oggi abbiamo carenze in organico pari a 1.500 unità afferma Vincenzo Cartino, presidente di Aaroi-Emac, l’organizzazione di categoria che li rappresenta - fra blocco del turnover e tagli ai precari entro i prossimi tre anni ne perderemo altri 2.000. Ciò vuol dire che delle 50 mila operazioni chirurgiche che mediamente si effettuano ogni giorno in Italia, 10 mila sono destinate a saltare». Chiaramente, precisano le categorie, saranno rispettate le priorità d’emergenza: «A pagare le conseguenze, per quanto riguarda la mancanza di anestesisti, saranno in primo luogo le madri che vorranno partorire con l’epidurale, che dovremo mettere in coda davanti alle emergenze, ma anche gli interventi per l’interruzione di gravidanza» precisa Cartino. «Non dico che siamo al collasso, ma è una caduta a grandi balzi quella che ci aspetta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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POLITICA INTERNA E GIUSTIZIA
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“Libertà di espressione a rischio” l’Osce contro la legge-bavaglio Berlusconi: “Non interferite”. Nuove tensioni con Fini GIOVANNA CASADIO ROMA — «L’Italia abbandoni il progetto di legge sulle intercettazioni o lo modifichi». È la richiesta rivolta al nostro paese da Dunija Mijatovic, la responsabile per la libertà dei media dell’Osce. Un allarme che parte da Vienna — dove ha sede l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa — e che a Roma il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri accoglie con menefreghismo: «L’Osce? Si presenti alle elezioni. Quando avranno dei seggi chiederanno delle modifiche». Il governo poi, reagisce con una nota della Farnesina: «L’intervento dell’Osce rischia di interferire e turbare il dibattito democratico in Parlamento». La Lega alza il tiro: «La bosniaca Mijatovic sia rimossa». E Silvio Berlusconi non ha nascosto l’irritazione parlando con alcuni consiglieri: «La sovranità è del Parlamento e gli organismi internazionali devono rispettarla». Il richiamo dell’Osce segnala «un atteggiamento volto a criminalizzare il lavoro giornalistico», punitivo dell’informazione per-
Domani il testo in commissione a Montecitorio La Lega attacca l’organismo internazionale: “Via la bosniaca” ché la rende al di sotto degli standard internazionali sulla libertà di espressione. «Così come approvato al Senato — si legge sul sito dell’Organizzazione — contraddice le raccomandazioni dell’Osce specialmente nella misura in cui proibisce l’uso di alcune fonti confidenziali e materiali che possono essere necessarie per indagini giornalistiche significative al servizio della democrazia; ostacola il giornalismo investigativo». L’ammonimento internazionale sembra non fermare affatto il Pdl. Berlusconi e la sua maggioranza anzi serrano le file e attaccano i finiani che insistono e chiedono una revisione del testo. Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera, ha inviato una lettera a tutti i deputati avvertendoli di presenziare i lavori d’aula che si protrarranno fino alla prima settimana di agosto, lasciando intendere che entro quella data la legge-bavaglio sarà approvata definitivamente. Ma lo scontro nel centrodestra tra Berlusconi e Fini continua. Giulia Bongiorno ha convocato ieri l’ufficio di presidenza della Commissione Giustizia di Montecitorio, che ha stabilito l’avvio dell’esame già da domani e precisato però che iniziare prima non è per finire prima, bensì per approfondire meglio. La partita nel Pdl è tutta aperta: il grande dilemma è se si farà il duplice compromesso sulla data del via libera e sulle modifiche. Chi
REPUBBLICA.IT I videoappelli e la protesta contro la legge sulle intercettazioni
cederà tra il premier e il presidente della Camera? Il terreno è minato; Berlusconi lo sa bene, temendo che si saldi un asse FiniCasini-Quirinale. Lo lascia intendere il finiano Carmelo Briguglio che sul sito di “Generazione Italia” ricorda: «Non sappiamo cosa ne pensa il Colle». E Fabio Granata avverte: «Così il disegno di legge non lo votiamo». Per sondare il Quirinale ieri Gianni Letta ha parlato a lungo con il presidente Napolitano. Le “colombe” berlusconiane e finiane si sono messe al lavoro. Ma senza esito. Il presidente
della Camera non intende arretrare: «Servono modifiche». E le lungaggini sono il timore dei berlusconiani. «La legge va approvata entro la pausa estiva - ripete senza cedimenti il Cavaliere - È una questione di serietà. Gianfranco si adegui». Oggi all’ora di pranzo un vertice è stato convocato da Berlusconi a Palazzo Grazioli con Ghedini, i capigruppo di Camera e Senato e i coordinatori del partito, Denis Verdini, Sandro Bondi (che definisce «risibili le posizioni dei finiani»), Ignazio La Russa. Sul tavolo anche l’arma
delle elezioni anticipate. A cui la Fondazione “Farefuturo” risponde con un sarcastico «Ma mi faccia il piacere!». Sa bene Berlusconi che il percorso è in salita nella stessa commissione Giustizia dove i finiani sono cinque (Bongiorno, Lo Presti, Napoli, Siliquini, Consolo). Pd e dipietrististi annunciano una battaglia ancora più dura. «La posizione Osce rafforza la nostra battaglia», afferma Anna Finocchiaro. Di Pietro e l’Idv criticano la Farnesina «poco diplomatica». © RIPRODUZIONE RISERVATA
NO-BAVAGLIO Sarà il primo luglio la manifestazione indetta dalla Fnsi contro il ddl sulle intercettazioni. Parteciperà anche il Popolo Viola. Il black out della stampa sarà il 9 luglio
La scheda CHE COSA È L’Osce è l’organizzazione internazionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa. Ne fanno parte 56 paesi
IL SITO DEI FINIANI “Generazione Italia” è il sito dell’associazione vicina alle posizioni del presidente della Camera Gianfranco Fini
I MEDIA Tra i campi di intervento dell’Osce c’è anche quello della libertà dei mezzi d’informazione, che promuove la conformità tra le leggi degli stati e gli impegni dell’organizzazione
Il caso
Sul web base finiana in rivolta “Battaglia anche a costo di crisi” EMANUELE LAURIA
La sede Osce a Vienna
L’OSCE E L’ITALIA Lo scorso anno l’Osce chiese al governo di ritirare le proposte sulle multe agli Internet providers e la prima formulazione della legge sulle intercettazioni approvata dalla Camera
LE DIECI DOMANDE Il 18 settembre 2009 chiese invece a Berlusconi di ritirare le querele contro Repubblica e Unità in merito alle 10 domande e ai servizi sulla vita privata del premier
Sul sito di Generazione Italia molte critiche alla mediazione che ha portato al sì del Senato
ROMA — Il popolo dei finiani è in fermento. E sfoga sul web la rabbia per il sì alla legge sulle intercettazioni pronunciato in Senato dai parlamentari di area. Un senso di tradimento che brucia ancora e che, nei covi on-line dei fedelissimi dell’ex leader di An, si trasforma nell’ultimo appello: «Alla Camera nessun compromesso: il testo va cambiato. O si trovi il coraggio di uscire dalla maggioranza». Da giovedì, il giorno dell’approvazione della norma a Palazzo Madama, non si sono spente le voci di dissenso dei fans di Fini, espresse soprattutto sul sito di Generazione Italia. «Non potete votare la legge al Senato e il giorno stesso manifestare una serie di doglianze», scrive Giuseppe. «Ma se non vi piaceva perché Fini ha detto che si era trovato l’accordo? E perché avete accettato di porre la fiducia? I vostri sostenitori non sono dei sudditi come quelli di Berlusconi», rincara Michele. Fino al diretto rifilato da Antonio Signore: «Ma avete una coscienza? Mia moglie fu stuprata e quei maledetti furono beccati solo grazie alle intercettazioni telefoniche disposte dopo il sessantesimo giorno». A riaccendere il dibattito, ieri, un articolo di Carmelo Briguglio, vicecapogruppo alla Ca-
mera del Pdl, che ha prospettato «i più che possibili dubbi del Quirinale» sul testo e ha esortato a «tenere aperto, a Montecitorio, il cantiere della legge». In poche ore sono giunti 150 commenti. E le critiche più aspre, ora, lasciano spazio all’esortazione a non fare sconti a Berlusconi. Complice, forse, anche la rassicurante frenata di Fini sul timing della legge
alla Camera. «Bene la calendarizzazione dopo la finanziaria - scrive Paolo - Ma ora è il momento più difficile: bisogna resistere alle minacce e alle lusinghe di Berlusconi. Senza temere di fare eventualmente cadere il governo». «Un vero leader, nel contesto attuale, deve muoversi per cercare nuovi equilibri e nuove alleanze» suggerisce Marcus: «Altrimenti an-
dremo al voto impreparati e nelle liste non ci sarà traccia dei finiani». Alessandro Mariani è d’accordo: «Non si può aspettare un mese per costituire un nuovo partito, anche perché a quel punto ci sarebbe già la dittatura, con l’informazione imbavagliata...». Un fiume in piena al quale Briguglio oppone l’argine di un invito alla pazienza: «Il leader garantirà
Il Nobel Herta Muller agli italiani “Premier padrone, come fate a tenerlo?”
In poche ore 150 interventi. E Briguglio chiede pazienza: diamo fiducia al leader
ROMA — «All’estero ci chiediamo come sia possibile che in una democrazia ci possa essere un personaggio che riesce a fare tutto ciò che vuole senza limiti e barriere ed è pure amato dai suoi cittadini». Lo ha detto Herta Muller, premio Nobel 2009 per la Letteratura, parlando del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dell’Italia. La Muller è a Roma per il Festival Letterature. «Chi non direbbe — ha aggiunto la scrittrice — che l’Italia è meravigliosa per i suoi paesaggi, il suo grande fascino? Però, all’estero, seguiamo anche la situazione politica e non deve essere facile vivere nel paese del signor Berlusconi che ormai sembra possedere tutto. É una cosa assolutamente incomprensibile».
il risultato, ovvero una legge migliore. Ma sulla tattica occorre dargli fiducia». Con i propri tifosi inquieti, gli uomini di Fini si apprestano ad affrontare il percorso alla Camera. Ieri mattina il direttivo del gruppo del Pdl ha discusso il richiamo del capogruppo Fabrizio Cicchitto a una presenza costante in aula. Non tutti l’hanno presa bene: e c’è chi si è lamentato per l’attenzione - ritenuta non casuale - con cui il Giornale e Libero hanno sottolineato, nell’ultimo periodo, le assenze dei parlamentari del Popolo della libertà a Montecitorio.
La scrittrice
La scrittrice Herta Müller
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la Repubblica
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La protesta
PER SAPERNE DI PIÙ www.oecd.org www.generazioneitalia.it
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E sabato anche il Pd dà voce al fronte anti-bavaglio
Il 1° luglio la piazza della Fnsi con Popolo viola e associazioni ROMA — Il No-bavaglio day si terrà il primo luglio a Roma, forse a piazza Navona, ma in tutta Italia ci saranno sit-in, proteste, incontri. E alle 20 comincerà la “notte bianca” dell’informazione, della cultura, dello spettacolo. A deciderlo è stata ieri sera la riunione della Fnsi, del Popolo Viola, della Cgil e di decine di associazioni — dal Tavolo della pace all’Arci, alle Acli — oltre a editori, insegnanti, che hanno fissato un calendario di iniziative. Intanto, è pronto l’esposto alla Corte europea di Strasburgo da presentare dopo l’approvazione definitiva della legge sulle intercettazioni. A suo sostegno una raccolta di firme che partirà dai siti, di cittadini italiani e europei. Su Facebook il Popolo Viola discute sulla data della piazza. Ma spiega Roberto Natale, presidente della Federazione della stampa, che il 9 luglio non sarebbe stato un giorno giusto per la mobilitazione, essendo quello del «rumoroso silenzio» di radio e tv. Mentre l’8 dovrebbe esserci lo sciopero della carta stampata. Le iniziative prevedono anche un collegio di legali che assistano i primi giornalisti e blogger disobbedienti. «L’importante è fare una manifestazione corale», commenta Gianfranco Mascia del comitato Bo.bi.
Il retroscena
Ma il tam-tam della protesta sta montando. Oggi l’associazione “Articolo 21” ha organizzato una giornata contro i tagli e i bavagli. Si comincia alle 10, dall’incontro con una rete di associazioni, quindi alle 13,30 la presentazione alla Camera dell’Osservatorio dei Tg e alle 20 il premio Giuntella per la libertà d’informazione andrà a Ilaria Cucchi e Patrizia Aldovrandi per la loro battaglia alla ricerca della verità nelle morti del fratello Stefano e del figlio Federico. Beppe Giulietti elenca gli appuntamenti. E si allarga alla questione democratica e alla legge-bavaglio anche la manifestazione del Pd di sabato contro la manovra. Il segretario democratico Pier Luigi Bersani lo ha deciso ieri. L’appuntamento è al Palalottomatica alle 10,30: sul palco gli interventi dei lavoratori, di un giornalista, forse Roberto Natale, di un uomo di testimonial del mondo dello spettacolo, di un poliziotto. Parleranno del tracollo che questa manovra economica rappresenta per gli enti locali il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani. Bersani concluderà. (g.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il testo approvato al Senato limita il ricorso alle riprese realizzate all’insaputa delle persone sotto inchiesta
Vietato filmare chi commette reati un nuovo “macigno” sulle indagini Allarme dell’Anm: una norma assurda e ingestibile I punti Diego Anemone e Angelo Balducci fotografati al ristorante: sarà vietato
SOLO INDAGATI Si potranno fare riprese video solo nei luoghi che appartengono agli indagati o sono da loro utilizzati
(segue dalla prima pagina)
LIANA MILELLA
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ARADOSSO? No, la pura realtà. Per scoprirla basta consultare la legge nel capitolo dedicato «alle intercettazioni di immagini mediante riprese visive». Foto e video del tutto parificati alle stesse regole capestro per registrare una telefonata a meno che non ci sia in ballo la caccia a un latitante. «Una norma assurda, impensabile, ingestibile» denuncia il segretario dell’Anm Giuseppe Cascini che, dopo aver passato di nuovo al setaccio il testo nella versione fresca di stampa dell’atto Camera 1415-B, oggi farà esplodere il caso nella consueta riunione del mercoledì della giunta. La foto emblema della cricca? Quella e molto altro. Un elenco lunghissimo di divieti che metterà in crisi l’attività di pm e poliziotti. E pure l’ansia repressiva di Renato Brunetta, visto che il ministro della Funzione pubblica non si è ancora accorto che con la stretta sulle riprese video non sarà più possibile mettere una telecamera all’ingresso di un ufficio pubblico per controllare, nella zona in cui si convalida il passaggio dei badge, il fannullone di turno. Per non parla-
re del ministro dell’Interno Roberto Maroni che dovrà fare i conti, come spiega Cascini, con il fatto che «non si potrà più sistemare una telecamera in una piazza dove c’è lo spaccio di droga, o utilizzare in un dibattimento come mezzo di prova la ripresa realizzata da un privato in una banca o in una gioielleria». Per il semplice motivo che «anche
quei filmati dovranno obbedire alle regole delle intercettazioni, e per realizzarli ci vorranno i “gravi indizi di reato”». Non basta. La legge impone ben altro e, secondo il senatore dipietrista Luigi Li Gotti, che ha seguito puntigliosamente i lavori, «anche le indagini di mafia saranno danneggiate perché, in assenza di un’esplicita deroga,
ALTRI UTENTI
STESSI FATTI
Solo dopo “specifici atti di indagine” si potranno filmare luoghi di non indagati, ma che sanno i fatti
Ci vorranno “concreti elementi” per essere certi che le condotte si riferiscano ai fatti per cui si indaga
le restrizioni alle riprese visive varranno anche per i boss». Limiti singolari, che vale la pena citare per esteso. A partire dal presupposto: «Nei casi di intercettazioni di immagini mediante riprese visive, i luoghi appartengono a soggetti indagati o sono agli stessi effettivamente e attualmente in uso». Non basta: se a utilizzarli sono «soggetti diver-
si» bisognerà dimostrare, «sulla base di specifici atti di indagine» che essi «risultano a conoscenza dei fatti per i quali si procede». E non è ancora finita: dovranno anche «sussistere concreti elementi per ritenere che le relative condotte siano attinenti ai medesimi fatti». E dunque, come spiega Li Gotti, «bisognerà ogni volta fare
“No alle intercettazioni attinenti la vita privata”
Finocchiaro critica il pm del processo Del Turco ROMA — «Trovo criticabile che nel corso di un pubblico dibattimento il pm d’udienza abbia dato lettura di intercettazioni telefoniche riguardanti fatti estranei ai capi di imputazione e dunque alle accuse formalizzate nei confronti dell’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano del Turco». Il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, critica così l’iniziativa del procuratore di Pescara, Nicola Trifuoggi, il quale lunedì scorso, nell’udienza preliminare che vede Del Turco accusato di aver preso tangenti da un imprenditore della sanità, ha riferito il contenuto di conversazioni “hard” dell’ex governatore. Intento del pm era dimostrare «la strumentalizzazione dell’ufficio pubblico per usi privati». All’iniziativa di Trifuoggi, Del Turco ha reagito abbandonando l’udienza.
CAPOGRUPPO PD Anna Finocchiaro guida il gruppo del Pd al Senato
«Quando si è senza argomenti, si ricorre al dileggio» ha protestato l’ex governatore. E ieri la sua tesi ha trovato appunto l’appoggio della Finocchiaro. La capogruppo pd al Senato contesta «la necessità addotta dal pm di illustrare (con quelle telefonate-ndr) la personalità dell’imputato», perché questa finalità «non può comportare l’utilizzazione di conversazioni attinenti alla vita privata dello stesso, chiunque esso sia, con una mortificazione della sua dignità non funzionale a raggiungere la prova della colpevolezza rispetto ai fatti contestati». Del Turco, all’epoca esponente del Pd, fu arrestato il 14 luglio 2008. Rimase in carcere fino all’11 agosto e poi ottenne gli arresti domiciliari. Ora è in corso l’udienza preliminare.
un’indagine nell’indagine per dimostrare che il luogo da filmare appartiene per certo o è utilizzato dall’indagato. O peggio che chi lo usa è al corrente dell’indagine in corso». Ironizza: «Gli facciamo un’intervista e lo mettiamo al corrente dell’indagine? Ma non è vero invece che il luogo conta in quanto luogo e per quello che vi avviene? Che succederà con la mafia dove, per regola, chi affitta una casa a un mafioso non conosce mai la sua vera identità dell’inquilino?». E ancora sulla certezza che «le condotte siano relative ai medesimi fatti» Li Gotti esplode: «Quale giudice potrà mai autorizzare una ripresa visiva sottoscrivendo una sicurezza simile?». Cascini riassume così la sua delusione: «Siamo alla contraddizione per cui i privati potranno mettere tutte le telecamere che vogliono, mentre magistrati e poliziotti non potranno farlo». Non lo convince la promessa del governo di una futura legge sulle videoriprese. Garanzia che ha portato il relatore al Senato Roberto Centaro a fare marcia indietro sul suo emendamento che escludeva le riprese video dalle regole capestro degli ascolti. Dice Centaro: «Era già passato in commissione, ma è saltato per evitare ulteriori aggiunte al testo del Senato e perché si farà un ddl ad hoc. E comunque, dagli atti, risulta evidente che i limiti valgono solo per le riprese con un supporto audio e non per quelle solo visive». Ma i pm e Li Gotti non la pensano così. E Cascini chiosa: «Se le norme entrassero in vigore per un solo minuto farebbero danni enormi. In vista di una futura legge bastava non fare norme nuove e lasciare in vigore quelle attuali». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
L’INCHIESTA G8 CRONACA
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G8, Balducci resta in carcere Palazzo Chigi sarà parte civile Sul processo conflitto tra le procure. Roma apre un fascicolo FRANCA SELVATICI FIRENZE — Dieci minuti. Il tempo per il presidente Elisabetta Improta di dichiarare la propria incompatibilità e di annunciare che il nuovo collegio terrà udienza domani, giovedì. È durato un soffio il primo atto del processo «immediato» che dovrebbe chiarire una vicenda dannatamente complessa come quella dell’appalto della Scuola Marescialli dei Carabinieri di Firenze, e che probabilmente si sbriciolerà in un diluvio di eccezioni e di rinvii. Per ora l’ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, accusati di corruzione, restano in carcere. Il nuovo collegio ha già respinto le istanze di scarcerazione presentate dagli avvocati. E il tribunale del riesame non si è ancora pronunciato. In aula, ieri mattina, si è presentato l’avvocato dello Stato Massimo Giannuzzi, che ha annunciato la costituzione di parte civile della presidenza del consiglio. Il decreto autorizzativo è stato firmato da Silvio Berlusconi. «In genere firma il sottosegretario Gianni Letta. Questa volta lo ha fatto il presidente del Consiglio in persona», spiega l’avvocato: «Se i reati saranno accerta-
chiarato la competenza di Roma. Non ha ancora motivato ma evidentemente ritiene che la presunta corruzione si sia consumata nella capitale. Giudicando a quanto pare fondate le misure cautelari, ha disposto la trasmissione degli atti alla procura di Roma che da allora ha 20 giorni per ottenerne eventualmente il rinnovo. La procura di Firenze si è trovata in una impasse. Non può trasmettere gli atti perché non li ha più. Li ha il tribunale, e dun-
Domani la prima udienza nel procedimento per l’appalto della Scuola Marescialli que spetterebbe al tribunale mandarli a Roma. Solo che il collegio tiene udienza domani, e intanto il tempo stringe. Così la procura di Roma ha rot-
to gli indugi. Sulla base degli atti giunti dalla Cassazione ha aperto un procedimento, iscrivendo i sette indagati di Firenze per gli stessi fatti e per lo stesso reato: corruzione. Un atto dovuto, ha spiegato il procuratore Giovanni Ferrara. Prima arriveranno gli atti da Firenze e prima i magistrati romani potranno analizzarli e chiedere, se lo crederanno, il rinnovo delle misure cautelari. Più il tempo scorre, più Balducci, De Santis, Cerruti e Piscicelli si avvi-
cinano alla libertà. Il 30 giugno scadono i termini per un eventuale rinnovo delle misure. E il fascicolo è sterminato. L’impressione è che Firenze non lo voglia mollare. «Nessuna guerra fra procure», smentisce il procuratore Giuseppe Quattrocchi: «Solo che vorremmo vedere le motivazioni della Cassazione e sciogliere questo ingarbugliamento. Il passaggio in tribunale di domani sarà determinante». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I personaggi BALDUCCI
DE SANTIS
ANEMONE
Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, arrestato il 10 febbraio, resta in carcere: lo ha deciso il tribunale di Firenze
Ex provveditore alle Opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, è in carcere perché indagato per l’appalto alla Scuola Marescialli di Firenze
Guido Anemone, imprenditore romano, coinvolto nell’inchiesta sul G8. Secondo l’accusa faceva “favori” edili e finanziari per aggiudicarsi gli appalti
Il precedente
De Santis portato di nuovo in aula, ma senza manette. Impasse sugli atti da trasmettere ti, questa vicenda lede l’immagine della istituzione». Fabio De Santis è entrato in aula in condizioni migliori rispetto a lunedì, quando è arrivato al riesame ammanettato a un altro detenuto. Ieri era soltanto scortato dagli agenti di polizia penitenziaria. Niente manette. E ha anche abbozzato un piccolo sorriso, rispondendo al buongiorno di una cronista. Il processo per la Scuola Carabinieri è già molto frastagliato. Gli indagati sono sette. Secondo le accuse, l’imprenditore fiorentino Riccardo Fusi e il suo socio Roberto Bartolomei, titolari dell’impresa Baldassini Tognozzi Pontello (Btp), servendosi della intermediazione dell’imprenditore Francesco De Vito Piscicelli e con l’aiuto dell’onorevole azzurro Denis Verdini, hanno corrotto Angelo Balducci e Fabio De Santis nel tentativo di recuperare l’enorme appalto della Scuola Carabinieri di Firenze, una roba da 200 milioni di euro, vinto dalla Btp nel 2001 e perduto fra mille contrasti nel 2006. Per Balducci, De Santis, Cerruti e Piscicelli, arrestati il 4 marzo, è stato disposto il giudizio immediato. Poi Piscicelli ha scelto di farsi giudicare in abbreviato da un gip. Quanto a Fusi, Bartolomei e Verdini, che non sono stati arrestati, attendono la conclusione delle indagini preliminari. Risultato: il processo è già diviso in tre. Ma non basta. Giovedì la Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulle istanze di scarcerazione di De Santis, Piscicelli e Cerruti, ha di-
Il business dei parchi eolici e delle energie alternative in Sardegna è già da alcuni mesi oggetto di un’inchiesta della procura di Roma che vede attualmente indagati il governatore dell’isola Ugo Cappellacci e il coordinatore nazionale del Popolo della Libertà dl Denis Verdini
L’inchiesta
Le indagini della Dda di Cagliari, Nel mirino due mega progetti da 550 milioni di euro
Sardegna, l’ombra della mafia “Sull’eolico appalti sospetti” DAL NOSTRO INVIATO PAOLO BERIZZI CAGLIARI — Una nuova inchiesta, avviata dalla Dda di Cagliari, sul business dell’energia eolica. Il piatto ricco che ha già stuzzicato molti appetiti e per il quale sono indagati — dalla procura di Roma — tra gli altri, il governatore sardo Ugo Cappellacci, il coordinatore del Pdl Denis Verdini e il faccendiere Flavio Carboni. Il fascicolo, alle prime battute, è nelle mani del procuratore capo Mauro Mura. Che ha affidato ai carabinieri accertamenti sui parchi eolici attivi nella provincia del capoluogo sardo e su quelli in fase di progettazione. Il dubbio è che dietro l’e-
lettricità pulita prodotta dalle imprese del vento si nascondano, camuffati dal filtro dei prestanome, gli affari sporchi della mafia che investe nelle energie alternative. Sono contorni ancora da definire quelli dell’indagine cagliaritana. Ma gli elementi da approfondire non mancano. Una società di Bolzano già finita sotto la lente della Dda di Palermo (inchiesta “Eolo”, 18 arresti nel giro della mafia verde di Mazara del Vallo) e dei magistrati di Sassari (sigilli a un parco eolico). Autorizzazioni “sospette” per innalzare eliche e torri. Con una serie di domande presentate da varie società, tutte riconducibili — secondo gli investigatori — alla Green Energy Sardegna, srl con 10 mila euro di capitale sociale, controllata, appunto, dalla Friel Green Power dei fratelli Thomas e
Ordinati accertamenti su tutti i parchi già attivi o in via di realizzazione Josef Gostner. Potenti imprenditori altoatesini che con il vento, tra Sardegna e Sicilia, fanno affari da anni. Il campanello che ha allarmato la Dda è un doppio megaprogetto da 550 milioni. L’ultimo, e anche il più ambizioso, del gruppo Friel Green Power (dei fratelli Gostner) attraverso Green Energia. Più di mezzo miliardo per due impianti: uno nella zona del Medio Campidano e l’altro nel Sulcis Iglesiente. Una cifra troppo alta per non accendere le curiosità di chi indaga sugli intrecci tra politici e imprenditori — qualcuno in
contatto con gli uomini di Cosa nostra. Come Luigi Franzinelli, 66 anni, l’imprenditore trentino, un tempo sindacalista, che con la sua Sud Wind ha piazzato pale e piloni in tutta Italia. Fino alla recente condanna in primo grado (due anni) per corruzione, aggravata dall’aver agevolato Cosa nostra. Finito in carcere l’anno scorso nell’operazione “Eolo” (assieme a politici e imprenditori trapanesi vicini al capo dei capi Matteo Messina Denaro), secondo la procura di Palermo è Franzinelli che suggerisce a Josef Gostner — indagato per voto di scambio — di oliare con una tangente Vito Martino, candidato con Forza Italia alle elezioni regionali siciliane del 2006. Soldi in cambio di concessioni. Utilizzati da Martino, stando all’accusa, per la campagna elettorale. Non è la prima volta che i Gostner inciampano. Nel
2004 e nel 2007 la procura di Sassari mette sotto sequestro il parco eolico che Friel Green Power stava realizzando a Nulvi (abuso d’ufficio, interventi in ambito paesaggistico sottoposto a vincolo). Ma nonostante gli intoppi, il gruppo di Bolzano è ancora lanciatissimo sull’isola. Il progetto presentato da Green Energy, loro controllata, è stato approvato dalla giunta di San Giovanni Suergiu. A questo e ad altri comuni i carabinieri hanno chiesto i documenti relativi alle domande presentate dalle società pronte a dare l’assalto al vento. Che quasi mai sono sarde. Come la Vento Macchiareddu, napoletana, tirata in ballo nell’inchiesta su Flavio Carboni (che incontrò Cappellacci su sollecitazione di Denis Verdini) e amministrata da noleggiatori di pedalò. Della Vento si sta occupando il pm Giangiacomo Pilia. Alla società il consorzio industriale provinciale di Cagliari ha ceduto dei terreni a titolo gratuito: si procede per abuso d’ufficio contro ignoti. Nei prossimi giorni a Cagliari è attesa una delegazione della commissione parlamentare antimafia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Bertolaso interrogato a Perugia “La casa? Da Propaganda Fide” Il sottosegretario: non pagavo l’affitto, solo le bollette
DAI NOSTRI INVIATI MEO PONTE FRANCESCO VIVIANO PERUGIA — «Sono stato in un seminario per un po’ di tempo, poi a causa degli orari incompatibili con i miei impegni di capo della Protezione Civile, ho dovuto cer-
care una sistemazione diversa e così sono andato a finire in quell’appartamentino di via Giulia». Chi pagava quell’appartamento? Gli hanno chiesto ieri pomeriggio i pm di Perugia, Alessia Tavernese e Sergio Sottani che hanno interrogato Bertolaso (indagato nell’inchiesta sui Grandi Eventi) per oltre due ore nella sede della Guardia di Finanza del capoluogo umbro. Bertolaso non lo ha saputo dire con precisione. «In quel periodo — risponde a verbale — avevo problemi familiari e sono andato via da casa. Ho chiesto una mano per una sistemazione e ho poi chiesto ad un amico di aiutarmi a trovare un appartamento, che sarebbe quello di via Giulia. Anemone non c’entra niente. Me lo ha mes-
so a disposizione un mio amico, Francesco Silvano (ex presidente del consiglio di amministrazione dell’ospedale Bambin Gesù di Roma ndr), in contatto con Propaganda Fide. Non pagavo l’affitto, non c’era motivo di pagarlo perché mi era stato messo a disposizione. Io pagavo soltanto le bollette». Una versione che contrasta nettamente con quanto dichiarato dall’architetto Angelo Zampolini e dal proprietario dell’appartamento di via Giulia, Raffaele Curi. Zampolini ha messo a verbale che era stato proprio lui, per conto di Diego Anemone, a pagare l’affitto per due anni, e che quell’appartamento era stato preso in affitto per Guido Bertolaso. Versione confermata da Raffaele Curi che ha aggiunto di
DAI GIUDICI Bertolaso (al centro al lavoro come capo della Protezione civile) ieri è stato interrogato a Perugia: nella foto l’auto all’arrivo nella caserma delle Fiamme Gialle
Il colloquio
Il regista Raffaele Curi: non ho mai sentito nominare l’amico di Bertolaso. E le spese per le utenze non sono state saldate
Ma il proprietario lo smentisce “Falso, i soldi me li dava Zampolini” “Tutte queste bugie iniziano a farmi arrabbiare, non capisco a che gioco stia giocando” MARIA ELENA VINCENZI ROMA — La casa di via Giulia, un mistero senza fine. Bertolaso, ancora una volta, chiarisce. E il proprietario, Raffaele Curi, ancora una volta, lo smentisce. Ieri, davanti ai pm di Perugia, il sottosegretario ha detto che l’appartamento gli era stato messo a disposizione da un amico personale, Francesco Silvano, collaboratore di Propaganda Fide. «Questo nome io non l’ho mai sentito, non so chi sia». Esordisce così Raffaele Curi, il proprietario della casa di via Giulia 189, quella dove il sottosegretario ha alloggiato per circa due anni, dal 2003. È stanco il regista marchigiano. Stanco di essere tirato in ballo. Stanco «di un gioco più grande di me». Stanco di dover ancora una volta chiarire quella vicenda. «Inizio a stufarmi di tutte queste bugie. Ogni giorno ne sento una nuova: ora questa di Propaganda Fide, io non ho rapporti con Propaganda Fide. Non ne ho mai
“A volte la pigione la andavo a ritirare proprio nello studio dell’architetto di Anemone”
VIA GIULIA Bertolaso ha avuto a disposizione gratis per due anni una casa in via Giulia, a Roma
avuti. Non capisco a che gioco stia giocando il signor Bertolaso». Non ha dubbi Curi che fosse l’architetto Angelo Zampolini a pagargli l’affitto. «Quando Repubblicami ha trovato — racconta — io non sapevo come si chiamasse l’uomo che mi dava i soldi. Ma poi mi sono incuriosito. Ho cercato tra le agende, ho trovato nomi e nu-
meri. E, per essere sicuro, sono anche andato nel palazzo dove, a volte, andavo a ritirare il denaro: corso Vittorio, lo studio di Zampolini». La stessa storia che Curi ha raccontato ai magistrati di Perugia che lo hanno sentito. Ormai uno «strazio», fatto di dichiarazioni, smentite e controsmentite. Perché il regista non ci sta. E
precisa anche la questione delle bollette. Bertolaso ieri a Perugia ha infatti detto che lui non pagava l’affitto della casa in via Giulia, ma che ha sempre provveduto a pagare le bollette. «Anche questo non è vero. Ogni tanto, dopo le mie proteste, Zampolini mi dava anche i soldi per pagare le utenze. Sta di fatto che quando sono riu-
avere incassato “in nero” le mensilità dell’affitto e che quella casa era utilizzata proprio da Bertolaso. La deposizione fa inoltre sorgere un’altra domanda: il capo della Protezione civile non si pose nessun dubbio sul perché, e a che titolo, qualcuno gli avrebbe pagato per due anni un appartamento in una delle vie più prestigiose e costose di Roma? Secondo argomento al centro dell’interrogatorio la “consulenza” del progetto per il rifacimento del giardino del Salaria Sport Village, pagata dall’imprenditore Anemone alla moglie di Bertolaso. Il capo della Protezione civile, a sostegno della regolarità del lavoro della moglie, ha esibito il progetto e la copia dell’assegno incassato dalla consorte. Era una consulenza per 90 mila euro, ma nel 2007 la collaborazione si è interrotta «quando iniziava a profilarsi la possibilità che il Salaria Sport Village sarebbe potuta diventare una delle sedi dei Mondiali di nuoto». Ed essendo “incompatibile” quella collaborazione Bertolaso avrebbe consigliato alla moglie di sospendere la realizzazione del progetto. Insomma ha sostenuto Bertolaso, quei soldi non erano una “tangente mascherata”. Tutto regolare, secondo Bertolaso, anche per i lavori di ristrutturazione della sua casa di via Bellotti Boni a Roma. Ai magistrati ha consegnato un assegno che “prova” il pagamento di quei lavori alle imprese del gruppo di Diego Anemone. «Ho dimostrato la mia totale estraneità alle accuse che mi sono state mosse», afferma Bertolaso in un comunicato con il quale chiede «che ab-
“L’assegno a mia moglie da Anemone era regolare. E non ho appartamenti all’estero”
scito a riavere l’appartamento, mi sono trovato con un sacco di bollette arretrate da pagare». E se prima aveva qualche dubbio a parlare e voleva rimanerne fuori, ora Curi, esasperato, dice: «Lo scriva pure, voglio che si sappia la verità. Voglio che lei dica che io questo Francesco Silvano non so chi sia». Eppure è lui, secondo Bertolaso, l’amico personale che avrebbe messo a disposizione l’appartamento. Fedelissimo del cardinale Sepe, uomo di Comunione e Liberazione, fino al 1993 amministratore della Stet poi finito nei guai durante Mani Pulite per aver ammesso una tangente da quattro miliardi. Dopo l’esperienza come manager al vertice della congregazione vaticana, Silvano, piemontese d’origine è entrato nel direttivo dell’ospedale pediatrico di Roma, Bambin Gesù e poi ha seguito Sepe a Napoli, dove fa l’economo dell’arcidiocesi. Qualche settimana fa, di fronte alle dichiarazioni concordi rese da Zampolini e da Curi ai pm, secondo cui era Zampolini per conto di Anemone a pagare l’affitto di via Giulia, Bertolaso aveva detto che “il suo amico personale” avrebbe potuto confermare la sua versione.
bia a terminare l’assurda e ingiustificata attività mediatica in corso dal 10 febbraio basata su voci e illazioni di cui si è dimostrata la completa infondatezza». Infine, dichiara Bertolaso, «non possiedo nessuna casa all’estero». Il sottosegretario dunque ritiene di avere chiarito tutto e di essere soddisfatto del secondo incontro avuto con i pm di Perugia. Nel primo interrogatorio non aveva fatto cenno all’appartamento di via Giulia né tantomeno alla consulenza della moglie per il giardino del Salaria Sport Village. Bertolaso lo ha rivelato pubblicamente in una conferenza stampa quando aveva saputo che alcuni giornali stavano per pubblicare le notizie sulle consulenza della moglie e dopo “Repubblica” individuò l’appartamentino di via Giulia. I pm di Perugia al termine dell’incontro con Bertolaso non hanno rilasciato dichiarazioni. «Alla luce dell’andamento dell’interrogatorio e delle prove documentali consegnate, dopo i dovuti riscontri che la magistratura avrà opportunità di fare — si legge in una nota del Dipartimento della protezione civile — , ci si augura che si arrivi ad una rapida definizione della posizione processuale di Bertolaso».
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MAFIA E STRAGI CRONACA
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GIUGNO 2008
DICEMBRE 2009
Spatuzza, killer al 41 bis di Ascoli Piceno chiede di parlare con Grasso il procuratore nazionale
Spatuzza collabora con i pm di Firenze e Caltanissetta sulle stragi del ‘92-‘93
Spatuzza in aula accusa Dell’Utri e Berlusconi di essere referenti dei Graviano
PER SAPERNE DI PIÙ www.giustizia.it www.interno.it
I punti
Protezione al pentito Spatuzza no del Viminale, è polemica Stragi, tirò in ballo Berlusconi e Dell’Utri. “Decisione politica” ALESSANDRA ZINITI PALERMO — Non era mai successo. Che la commissione centrale del Viminale bocciasse una proposta unanime di tre Procure e che votasse spaccandosi al suo interno: i due magistrati in minoranza da una parte e i quattro rappresentanti delle forze dell’ordine e il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano che la presie-
de dall’altra. Niente programma di protezione per Gaspare Spatuzza, lo stragista della cosca di Brancaccio, killer di padre Puglisi e del piccolo Giuseppe Di Matteo, pentitosi nel giugno 2008, nove anni dopo il suo arresto. Le dichiarazioni in cui Spatuzza ha fatto i nomi di Berlusconi e Dell’Utri, indicandoli come i nuovi referenti di Cosa nostra con un
ruolo nella stagione delle stragi del ‘93 (come gli sarebbe stato detto dal boss Giuseppe Graviano), sono tardive, arrivate ben oltre il termine dei 180 giorni che la legge prevede per riferire «fatti gravi o indimenticabili», e dunque la loro «genuinità non è garantita». E i nomi di Berlusconi e Dell’Utri, Spatuzza li ha fatti per la prima volta un anno dopo davanti ai pm di Firenze con i quali,
Gaspare Spatuzza al momento dell’arresto nel 1997 a Palermo
per primo, si è aperto raccontando tutta un’altra verità sulla strage di via D’Amelio. Una versione che smonta la ricostruzione dei fatti consacrata dalle sentenze e ritenuta attendibile dalle Procure di Firenze e Caltanissetta e dalla Dna di Piero Grasso, mentre un’adesione più timida è arrivata dalla Dda di Palermo. Per Spatuzza restano confermate le ordinarie misure di prote-
zione e la sanzione amministrativa da parte della commissione non inficia la sua attendibilità sottolineata per altro nel parere positivo dato dalla Dna, che ha definito Spatuzza un «collaboratore fondamentale perché ha consentito una lettura diversa e reale per la strage di via d’Amelio». Quanto alle dichiarazioni su Dell’Utri e Berlusconi, la Dna aveva già sottolineato che sono
LA STRAGE DI CAPACI L’attentato di Capaci dove ha perso la vita Giovanni Falcone nel ’92
solo «sviluppo e approfondimento di conoscenze de relato e di quanto già detto a proposito dei mandanti delle stragi entro il termine del 180 giorni». L’avvocato del pentito Valeria Maffei annuncia ricorso al Tar, i magistrati delle tre procure ribadiscono il loro giudizio di attendibilità. «Siamo molto sorpresi — dice il pm di Palermo Nino Di Matteo, che raccoglie le dichiarazioni di Ciancimino — è una decisione senza precedenti». Il procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi ribadisce: «Spatuzza resta attendibile». A dieci giorni dall’attesissima sentenza del processo d’appello a Marcello Dell’Utri, la bocciatura di Spatuzza scatena soprattutto polemiche politiche. «Spatuzza da oggi è un morto che cammina», dice Antonio Di Pietro. Veltroni chiede al presidente dell’Antimafia di convocare il governo per chiedere spiegazioni e paventa «ragioni politiche dietro la decisione». Cicchitto e Quagliariello del Pdl salutano invece con soddisfazione una decisione «che mette la parola fine alla lunga stagione dei pentiti a rate». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’intervista
Preoccupato Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta
“Così vogliono ostacolare la ricerca della verità” SALVO PALAZZOLO PALERMO — «In questi mesi di indagini difficilissime abbiamo ricevuto anche buste con proiettili e minacce di morte, ma mai avevamo avvertito resistenze nella ricerca della verità da parte della politica. La decisione della commissione di non ammettere Spatuzza al programma di protezione è il primo segnale negativo che arriva dalla politica». Il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, è preoccupato. Quanto incide il verdetto della commissione sulle vostre indagini, che stanno cercando di fare luce sui misteri delle stragi Falcone e Borsellino?
L’imbarazzo
Ci ha consentito di riscrivere la verità sulla strage Borsellino, ora potrebbe fare marcia indietro «È una decisione che ci mette in difficoltà. Il collaboratore che ci ha consentito di riscrivere la verità sulla strage Borsellino potrebbe anche fare marcia indietro. Spero davvero che non accada». Cosa farete adesso? «Torneremo presto a interrogare Spatuzza. Sono sicuro che non si tirerà indietro: la sua collaborazione è il frutto di un percorso religioso, che lo ha portato a un cambiamento radicale». Che effetto fa la decisione della commissione sui pm di Caltanissetta? «Questa è la cronaca di una morte annunciata. Dopo le dichiarazioni del presidente della commissione, ce l’aspettavamo. Noi andremo comunque avanti. Siamo di fronte alla decisione di un organo amministrativo, che non incide sui profili di attendibilità del collaboratore. Per noi Spatuzza resta attendibile». Nei mesi scorsi, lei aveva lanciato un appello per dotare la Procura di Caltanissetta di più uomini e mezzi. Sono arrivati? «Dopo il messaggio del capo dello Stato, sono giunti rinforzi alla Dia. E dovrebbero insediarsi presto tre nuovi magistrati. Li attendiamo con ansia. Qui c’è ancora molto da fare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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POLITICA INTERNA E GIUSTIZIA
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“Pedofili e mafiosi, meglio che si suicidino” Il leghista Buonanno plaude alla morte di un detenuto: è bufera ALBERTO D’ARGENIO ROMA — Il padano Gianluca Buonanno si è scaldato nella conferenza stampa convocata per illustrare la proposta di togliere la previdenza ai condannati di Cosa Nostra: «L’unica pensione che meritano questi animali di mafiosi è stare in galera a mangiare pane e acqua in mutande». Quindi, consegnatosi ai microfoni dei cronisti, il leghista componente dell’Antimafia ha commentato così il suicidio di Antonio Gaetano Di Marco, ex 41 bis che lunedì sera si è tolto la vita nel carcere di Catania: «Certo che se altri pedofili e mafiosi facessero la stessa cosa non sarebbe affatto male. Anzi... E sono sicuro che molti cittadini la pensano come me». Di certo non il Pd, che ha chiesto al ministro dell’Interno Roberto Maroni di censurare le «allucinanti» frasi di Buonanno, parlamentare piemontese e contemporaneamente vicesindaco di Borgosesia e sindaco di Varallo, già noto per aver disseminato per le strade poliziotti di cartone, per avere proibito l’uso del burka e del burkini e per avere inventato la dieta a punti. E così la democratica Donatella Ferranti ha invitato Maroni «a prendere immediatamente le distanze dalle gravissime parole
fatti per i quali sono stati giudicati». Ha replicato Carolina Lussana, tra i firmatari del progetto del Carroccio, bollando le obiezioni del Pd come «distinguo e i tecnicismi giuridici» di chi «tutela i mafiosi». Il pd Garavini a sua volta ha risposto che il Pd non prende lezioni di antimafia dalla Lega, che oltretutto «firmando il ddl
sulle intercettazioni fa un favore alle cosche». Più soft verso i padani il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della commissione antimafia, che ha detto di aspettarsi dai leghisti «un contributo valido al di là di pronunciamenti retorici e demagogici» per risolvere un problema serio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DI GIOVAN PAOLO
GONNELLA
FERRANTI
“Quando si parla di carceri e immigrati la Lega è spesso demagogica” dice il senatore pd Di Giovan Paolo
“Dichiarazioni indegne per un Paese che è la culla del diritto” sostiene Patrizio Gonnella (Antigone)
“Il ministro Maroni prenda le distanze da Buonanno” chiede la capogruppo Pd in commissione giustizia
Costi della politica
Il fondo dei voli di Stato da 28 a 36,8 milioni Vito: ma in gran parte sono investimenti
ROMA — Cresce la spesa per i voli di Stato: un aumento di oltre otto mlioni. Lo stanziamento passa, nel dettaglio, dai 28 milioni del 2009 ai 36,8 del 2010. A rendere note le cifre è stato il ministro per i Rapporti con il parlamento, Elio Vito, nella risposta a un’interrogazione parlamentare. Di questa somma, ha spiegato il ministro, «solo 5,5 milioni sono destinati al funzionamento, mentre i rimanenti 31,3 milioni sono riservati a spese di investimento». Gli ultimi dati del 2010, forniti sempre dal ministro Vito, non mostrano un aumento recente del numero di missioni. L’anno scorso ci sono stati 2391 voli. Nel primo trimestre del 2010 le missioni sono state 585.
Il Pd: Maroni prenda le distanze Il Carroccio propone di tagliare le pensioni ai boss che fanno carta straccia della vita umana e alimentano un clima di intolleranza che non aiuta la legalità». Il segretario d’aula Roberto Giachetti ha invece parlato di «teorizzazione della pena di morte volontaria». È intervenuta anche l’associazione Antigone, che ha sottolineato come «augurarsi il suicidio di una persona, detenuta per qualunque causa, è incivile e inumano. Ormai alcune forze politiche assomigliano più a orde barbariche che non a partiti moderni». Dal governo, e dunque nemmeno dalla Lega, nessuno ha condannato o difeso le parole di Buonanno, il quale ieri sera ha detto di essere stato «male interpretato» e ha parlato di «strumentalizzazioni per oscurare la serietà del Carroccio». Che ieri si è intensamente occupato di mafia («ormai è un problema anche del nord», sottolineava un suo deputato) finendo puntualmente per litigare con il Pd. A ora di pranzo un gruppo di parlamentari della Lega, Buonanno compreso, ha presentato la proposta di levare la pensione ai condannati per terrorismo e criminalità organizzata (così come ai loro familiari condannati per favoreggiamento). «Un grande segnale di giustizia», ha affermato Marco Reguzzoni, capogruppo padano a Montecitorio. «Ci auguriamo che tutti i gruppi parlamentari convergano su una proposta di buonsenso, senza sterili polemiche», ha aggiunto Massimiliano Fedriga. Ma così non è stato. Anzi, la proposta ha scatenato una lunghissima querelle tra i due partiti. Visto che i democratici hanno bocciato il provvedimento liquidandolo come «pura propaganda» al contrario della proposta allo studio del Pd che mira a togliere la pensione «solo agli ergastolani o ai 41 bis che devono risarcire le vittime dei
Le reazioni
CARCERI Detenuti in un penitenziario
Il parlamentare non fa marcia indietro: “Se Riina si uccide, certo non mi vengono le lacrime”
“Sono il deputato più cattivo con certa gente non serve carità” ANTONELLO CAPORALE I CARATTERE schietto, assai volitivo, Gianluca Buonanno è un tuttofare leghista. Impegnato alla Camera come deputato, a Varallo Sesia come sindaco, a Borgosesia come vicesindaco. Purtroppo la Costituzione non gli ha permesso di frequentare da consigliere gli uffici della Regione Piemonte a cui pure era abilitato. «Mi sono appena dimesso da consigliere regionale». Maggiore tempo a disposizione,
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e maggiore dedizione all’attività legislativa nazionale. «Infatti stavo illustrando la proposta di legge di revoca della pensione ai supermafiosi quando mi è stato chiesto un giudizio sul tizio che si è suicidato». Evviva, uno in meno! «Non ho detto evviva. Però nemmeno le lacrime solcheranno mai il mio viso» Il libero arbitrio come principio costituente. «Se si suicidassero tutti, ma per loro scelta». Tutti? «Domani - ipotesi - si uccide Riina. Io prendo atto. O Brusca, o Provenzano». Detto che non piange. Forse ride? «Non rido, ma insomma saranno fatti loro». Il popolo della Lega vi vuole rigorosi, severi, cattivi quand’è il caso.
Gianluca Buonanno
«La nostra gente va al bar e critica il permissivismo, il lassismo, il perdonismo». Basta con i mollicci e i cacadubbi. «Il terrorista perché mai deve essere lasciato libero di frequentare
l’università?». Ridurlo all’ignoranza come pena accessoria. «Non voglio pagargli gli studi». Rieducarlo? «Macchè». Il pedofilo.
«Si suicidasse! Di qua mi entra di là mi esce». L’ubriaco che investe il passante e si dà alla fuga? «Idem. Mi spieghi una buona ragione, solo una, che consigli di essere caritatevoli con costoro». Sta consigliando il suicidio di massa. «Qui è il punto. Io non istigo, non chiedo. Prendo atto. Il carcerato è lì con le sue colpe e può decidere di por fine alla sua vita scriteriata. Nel caso lo decida...» Capito. E nel caso il politico rubi? «Condannato?» Condannato. «Definitivo?» Definitivo. «Mai più in politica». Temevo peggio. «Adesso che ci penso, mi pare che la nostra legge limiti l’interdizione dai pubblici uffici a cinque o dieci anni». Caritatevole, in questo caso. «Io sarei per buttarlo fuori per sempre». Lei è un super duro, questo è chiaro. «I mafiosi mi faranno la pelle, ah ah». Vedrà che successo mediatico. «Mi massacreranno». La sua gente esulterà. «Noi siamo sintonizzati col territorio». Ha letto che il Pd chiede a Maroni di censurarla? «Chi?». Non sanno che a Varallo Sesia lei, in qualità di sindaco, ha ordinato quattro Maroni di cartone e li ha sistemati in strada. «A lui è piaciuta l’idea dei vigili di cartone, allora gli ho detto: facciamo anche te di cartone». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Le tappe professionali
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POLITICA INTERNA E TELEVISIONE
ESORDIO IN RAI
AL TG5 DAL ‘92
ESONERO
ADDIO MEDIASET
Enrico Mentana viene assunto in Rai nel 1980. Negli anni successivi, inviato e conduttore del Tg1 e poi direttore del Tg2. Lascia l’azienda di Viale Mazzini nel 1991
Nel gennaio ’92 passa a Mediaset. Fonda e dirige il Tg5. Nel ’94 è moderatore del confronto tra Berlusconi e Occhetto. Due anni dopo di quello tra Berlusconi e Prodi
Nel novembre 2004 annuncia in diretta il suo esonero dal Tg5. Viene sostituito da Carlo Rossella, ma resta direttore editoriale. Dal 2005 la conduzione di Matrix
Nel febbraio 2009, dopo la morte di Eluana, accusa Canale 5 di non aver cambiato il palinsesto. Si dimette dalla direzione, lascia Matrix e Mediaset
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Il ritorno di Mentana in tv sarà direttore del Tg di La7 Manca solo la firma, 16 mesi fa la rottura con Mediaset SILVIA FUMAROLA ROMA — Nel giorno della presentazione dei palinsesti della Rai, è La7 a rubare la scena: Enrico Mentana sarà il nuovo direttore del tg della rete di proprietà di Telecom. L’ex direttore del Tg5 ha avuto l’incontro decisivo con l’amministratore delegato Giovanni Stella: all’accordo manca solo la firma e l’annuncio ufficiale, come anticipa Dagospia. Di certo la trattativa andava avanti da settimane. «No comment, non ho ancora firmato nulla» si limita a dichiarare Mentana, che col suo arrivo rafforzerà la rete diretta da Lillo Tombolini, vero terzo polo della tv generalista. Il panorama televisivo si prepara a cambiare:
Sostituirà Piroso che potrebbe restare come collaboratore nella tv di Telecom con le sue trasmissioni d’informazione — da “Otto e mezzo” a “Tetris” da “Exit” all’“Infedele” — e un tg da reinventare, La7 è pronta a sfidare Mediaset e Rai. Il cdr della testata giornalistica dice di non aver ricevuto ancora comunicazioni dall’azienda e nessun commento ufficiale arriva dai vertici. Ma Mentana nuovo direttore del tg al posto di Antonello Piroso è cosa certa. Piroso potrebbe restare in forza alla testata per realizzare programmi speciali (conduce una trasmissione apprezzata, “Niente di personale”) e rubriche. Il 23 sarà presentato il palinsesto. «Se è vero che arriverà Mentana, per La7 è una notizia bellissima» commenta Gad Lerner. «Mi auguravo che venisse già nel 2009, ora la squadra dell’informazione diventa fortissima. Insieme a Ilaria D’Amico, Lilli Gruber, Daria Bignardi, Luca Telese, allo stesso Piroso che può dare un grande contributo da conduttore, la rete guidata da Tombolini può crescere ancora». La trattativa con l’ex direttore del Tg5 è stata laboriosa, dal punto di vista diplomatico — perché il passaggio non fosse letto in chiave anti-governo — ma anche strategico. Sembra che Mediaset, saputo della stretta finale con La 7, fosse tornata alla carica. Per l’ex direttore del Tg5 e conduttore di “Matrix” è il ritorno in tv dopo 16 mesi di assenza. In passato Mentana era stato a un passo dalla firma con La7; il 17 maggio 2001, dopo settimane di voci su un ingaggio da parte dell’allora La SetteTmc da poco acquisita dalla Telecom di Colaninno e in piena campagna acquisti (Gad Lerner e Giuliano Ferrara), il direttore del Tg5 in diretta spiegò che sarebbe restato a Mediaset «non per i soldi» ma per «il patto» non scritto
stipulato con gli spettatori. Ora, a nove anni di distanza, l’approdo a La7 sembra cosa fatta, a 16 mesi dalla rottura con Mediaset. L’anno scorso, proprio in questi giorni (era il 9 giugno) si chiuse con un accordo il contenzioso scaturito dal caso Englaro: dopo 18 anni finiva il matrimonio con l’azienda di Cologno Monzese. Il 9 febbraio, poco dopo la notizia della morte di Eluana, Mentana accusò i vertici di non voler cambiare il palinsesto di Canale 5 per mandare in onda “Grande fratello” e annunciò che il giorno seguente si sarebbe dimesso dalla carica di direttore editoriale di Mediaset. Seguì una causa, vinta (il Tribunale del lavoro di Roma aveva disposto il reintegro del
Il caso
giornalista a “Matrix”), e l’annuncio che Mediaset sarebbe ricorsa in appello. Pochi giorni dopo l’azienda comunicava che il rapporto di lavoro si era risolto consensualmente. Adesso, a 55 anni, Mentana ricomincia dal tg di una rete picco-
BREVIARIO
“Gelmini, Carfagna, Bondi e me. Siamo il Popolo della libertà. Anche di sposarsi” Franco Frattini, ministro e neo-sposo © RIPRODUZIONE RISERVATA
la e agguerrita, che col teatro civile di Marco Paolini ha raggiunto l’8% di share, conquistando record di ascolti con “Otto e mezzo”, “Exit” e “L’infedele”. Non c’è la firma ma arrivano già le congratulazioni: «Mentana» dice Beppe Giulietti portavoce di Articolo 21 «ha dimostrato nella sua vita professionale di realizzare giornali aperti, plurali, rispettosi di ogni espressione culturale». E anche Luca Barbareschi (Pdl), vice presidente Commissione Trasporti e Telecomunicazioni esprime «complimenti vivissimi per la scelta di Mentana alla direzione del tg. Scelta premiante, foriera di crescita per l’informazione».
ANCHORMAN Enrico Mentana è in predicato per diventare direttore de La 7 Ha diretto il Tg 5 e condotto Matrix
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In sospeso la collocazione del programma, polemica Fazio-Marano. Masi: mente chi dice che lavoro contro
Rai, ora Saviano torna in bilico Santoro c’è, ma Annozero è in forse LUIGI BOLOGNINI MAURO FAVALE ROMA — Michele Santoro c’è. Annozero forse. Tornano in bilico Fabio Fazio e Roberto Saviano, finora senza garanzie su collocazione e continuità della 4 puntate previste per Vieni via con me. Su Serena Dandini, invece, si troverà una soluzione. In Rai, insomma, i punti interrogativi restano tutti. «La prossima stagione tornerà X Factor, il lunedì o il giovedì se non ci sarà Annozero che, come sapete, è un tema a parte». Mauro Masi parla davanti alla commissione di Vigilanza. È brevissimo l’ac-
Il dg: “Sì alla trasparenza per gli stipendi”. Confermati la Clerici e Paragone cenno che il direttore generale della Rai fa alla trasmissione di Santoro. Ieri, per un’ora e mezzo, il dg ha letto una relazione che spaziava dal contratto di servizio al piano industriale ai palinsesti. Oggi la seconda puntata con le domande del presidente Zavoli e dei commissari. Si parlerà di Santoro, ma anche di Vieni via con me, alla luce dei punti interrogativi che permangono sui palinsesti, presentati ufficialmente ieri sera a Milano (oggi si replica a Roma) dalla Sipra, concessionaria di pubblicità. Tra le novità certe, la conferma della trasmissione di Gianluigi Paragone, Monica Setta in prima serata, Gene Gnocchi
Il dg della Rai Masi (sopra) e Michele Santoro
al posto di Enrico Bertolino, il ritorno di Baudo e quello della Clerici alla Prova del cuoco. La conduttrice, tra l’altro, potrebbe essere confermata per il secondo anno consecutivo a Sanremo. Ma non è tutto chiarito. «Su Rai Tre — ha spiegato Masi in commissione — spicca il programma Vieni via con mecon Saviano e Fazio, i cui tempi e modi sono da concordare con direttore di rete e conduttore. Per il programma della Dandini la configurazione è da definire tenendo presente la necessità di trasmettere i programmi sui 150 anni dell’Unità d’Italia». Su quei «tempi e modi»
esplode la polemica tra Fazio e il vicedirettore Antonio Marano: «Per me - spiega il conduttore - le quattro puntate devono essere consecutive e una volta deciso il giorno deve restare quello: se l’editore lo vuole proteggere si farà così altrimenti si farà un’altra cosa». «Sulla collocazione del programma è ancora tutto da vedere», ha replicato Marano. E infatti l’opzione prevista sarebbe quella di una cadenza bisettimanale del programma. A Milano è presente anche Paolo Ruffini, appena reintegrato alla direzione della terza rete, che prova a fugare qualche dub-
ALESSANDRA LONGO BELPAESE OMAGGIO A TEODORICO
I nodi ANNOZERO Annozero è in forse ma il nome di Santoro è presente nei nuovi palinsesti
VIENI VIA CON ME Non ancora decisa la collocazione del programma di Fazio e Saviano
PARLA CON ME Masi vedrà Ruffini e la Dandini per definire la seconda serata di Rai Tre
re giorni «intensissimi alla riscoperta dell’Oriente padano». Ecco un’intera pagina de La Padania dedicata al viaggio che l’Associazione Arte Nord ha voluto proporre, a fine maggio, ai suoi iscritti. Apprendiamo che i mosaici bizantini di Ravenna, sono stati «rivisti sotto la luce di un occhio padano, libero dai vincoli e dalle falsità di un certo turismo mondialistico». Risultato: tutta un’altra cosa. Così come di terzo tipo va considerata l’emozione provata dai «gitanti» di fronte alla tomba «forse più importante per il destino della padanità»: il Mausoleo di Teodorico, «re dei Goti e conducator della Padania». Brividi ricordando «altre figure padane come Teodolinda, Matilde e Giangaleazzo». Foto di gruppo, tutti «inginocchiati» per doveroso omaggio.
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bio almeno su Serena Dandini: «La seconda serata di Rai Tre ha funzionato bene, troveremo una soluzione salvaguardando le quattro serate della Dandini e dando adeguata visibilità all’Unità d’Italia. Uno non esclude l’altro». Masi nel pomeriggio aveva parlato anche del contratto di servizio: «Entro giugno lo porterò in Cda e su molti punti ci sarà un recepimento integrale o quasi del parere della Vigilanza». Compreso quello sugli stipendi dei conduttori nei titoli di coda: «Sono favorevole. Ho inviato una lettera al garante della privacy per sapere come applicare la misura». Sui bi-
Di Giannantonio: il nostro lavoro non è più onesto, dopo il caso Mills-Tg1 volevo dimettermi lanci Masi ha assicurato che l’azienda raggiungerà il pareggio senza aumentare il canone, grazie alla pubblicità («Già recuperati da Sipra i 50 milioni dei mancati introiti derivati dalla rottura del contratto Sky»). Poi una difesa a spada tratta del suo lavoro: «È una menzogna dire che l’azienda lavori contro se stessa». Oggi la seconda puntata con le domande dei commissari. Si parlerà anche del Tg1. Su cui ieri è stato duro l’ex conduttore Paolo Di Giannantonio: «Dopo la mancata rettifica sul caso Mills avrei voluto dimettermi. Oggi in Rai penso che il lavoro non sia più onesto» © RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’ALLARME AMBIENTE MONDO
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“Salveremo il Golfo ma basta col petrolio” Obama parla in tv e schiera anche l’esercito. Un nuovo incidente blocca le operazioni di ripulitura
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DAL NOSTRO INVIATO ANGELO AQUARO PENSACOLA (FLORIDA) — Barack Obama promette che dopo la marea nera tutto tornerà come prima e anche meglio di prima. «A questo disastro senza precedenti risponderemo con un’azione senza precedenti. E ci adopereremo perché in futuro non possa accadere più». Ma l’America che a sera lo guarda in tv sa bene che il presidente non sta parlando soltanto delle spiagge e del petrolio: sta parlando anche di sé. Per questo ora che nel Golfo rischia di annegare politicamente passa al contrattacco usando una tecnica antica: messaggio alla nazione. Il presidente parla al suo popolo dallo Studio Ovale. Ma la maledizione sembra non finire mai: un fulmine ha colpito la nave della Bp su cui viene raccolto il petrolio aspirato dal pozzo della marea nera. A bordo è scoppiato un piccolo incendio, le operazioni di contenimento sono state temporaneamente sospese. Obama è appena tornato dal quarto blitz in un mese e mezzo tra Louisiana, Alabama e Mississippi e per la prima volta si spinge anche in Florida. Applausi e critiche. «Aiutaci a salvare la nostra baia». «Perché ti sei mosso solo ora?». Un altro sintetizza: «Dai un calcio nel sedere alla Bp da parte nostra». Lui in tv giura che l’America tornerà più forte di prima. I sondaggi lo danno in picchiata con Hillary Clinton che se la ride per l’insperato sorpasso. Il 70 per cento degli americani dice che «non è stato duro abbastanza». Ma “nella base navale più antica d’America”, come ricorda lui stesso qui a Pensacola, tra i suoi soldati che lo
Azione eccezionale
A questo disastro senza precedenti risponderemo con un’azione senza precedenti. Lo faremo per i nostri nipoti
Carl-Henric Svanberg e il Ceo Tony Hayward. Anche il Congresso ha convocato domani l’amministratore delegato: ha in mano un dossier alto così con gli allarmi inascoltati e la responsabilità della Bp nel disastro. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs assicura che il presidente ha “l’autorità legale”, nel caso, per costringere Bp a ripulire fino all’ultima insenatura e ripagare fino all’ultimo centesimo. Obama ha istituito una task force, nominerà uno zar per verificare i progressi nelle operazioni di recupero del petrolio e lancerà controlli
a tappeto. Dice che le spiagge di Pensacola sono pulite e che i turisti non dovrebbero lasciarsi spaventare. Azzanna un sandwich al pesce da Laura e Mark Pizzino: italiani immigrati da non si sa più quante generazioni. La sera prima si era affacciato finalmente su Orange Beach: quella con le spiagge bianche diventate color petrolio. E da Tacky Jacks — un’istituzione qui — si era fatto forza dando l’esempio: chele di granchio, coda di gambero, costolette e nachos. Peccato che il pesce arrivasse dal Texas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOVE TRIVELLE Due piattaforme petrolifere attualmente in costruzione al largo della Louisiana
Il caso
Nella posta elettronica degli ingegneri i pareri sulla piattaforma Deepwater Horizon poco prima dell’esplosione: “È un incubo”
Cemento scadente e nessun collaudo la verità sul disastro nelle e-mail di Bp
Il presidente annuncia uno “zar delle coste”. Ma tanti lo criticano: “Troppi ritardi” hanno atteso sparando a palla Springsteen & Stones, ritrova la forza del Comandante in Capo. Ai ragazzi dal tifo da stadio dice che rimetterà tutto in ordine anche grazie al loro aiuto: «Se serve utilizzeremo la forza militare». Ma tornato a Washington ricorda anche che adesso bisogna cambiare: il disastro è colpa pure di questo modello non più sostenibile. Non possiamo continuare a dipendere dal petrolio. Preme sul Congresso: serve la svolta e l’accordo per la legge su clima e consumi. Mette in campo tutta la sua abilità di Comunicatore in Capo. Usa quei toni familiari — «i nostri figli e nipoti» — così diversi da quella volta in cui gli americani si sono visti lanciare un altro messaggio in diretta tv: nello Studio Ovale c’era George W. Bush e parlava dell’11 settembre. Obama ha già paragonato il disastro del Golfo a Ground Zero raccogliendo un suggerimento dell’amico premio Pulitzer Tom Friedman. Il parallelo ha provocato le proteste dei parenti delle vittime ma la minaccia ecologica — dice ora il presidente — è davvero un richiamo per l’America. Obama prova perfino a sfidare la maledizione di Katrina: il nuovo disastro nello stesso Golfo non diventerà la sua tomba politica come è stato per Bush perché «le nostre coste torneranno a essere sane come prima dell’uragano». Come farà? Il presidente spiega gli sforzi per contenere il pozzo maledetto e dice che è stata l’amministrazione a rispedire indietro i piani approntati da Bp e a costringere la multinazionale a darsi da fare davvero. L’altra sera una candid camera che la Foxha mandato impietosa-
mente a palla lo ha pizzicato mentre si confida a tavola: «Anche se sono il presidente degli Stati Uniti non ho poteri illimitati. Non posso tuffarmi lì e tappare la folla. Non posso risucchiarla con la cannuccia». L’ha scritto anche il Time: non è mica Aquaman. Ora la Casa Bianca dice che entro fine luglio sarà contenuto il 90% del petrolio che continua a sgorgare. E il conto di questo disastro sarà presentato alla compagnia più odiata d’America: «Dovrà pagare tutto» quella Bp con cui stamattina farà letteralmente i conti quando vedrà alla Casa Bianca il presidente
HENRY FOUNTAIN NEW YORK — Secondo una lettera spedita lunedì scorso alla società petrolifera BP dai presidenti di una Commissione della Camera, risulta che dai documenti a uso interno della BP – tra cui un messaggio di posta elettronica che definiva il giacimento utilizzato dalla Deepwater Horizon un “incubo” – si evince chiaramente che nelle settimane immediatamente precedenti alla disastrosa esplosione della piattaforma la società petrolifera britannica ha fatto scelte rischiose per risparmiare tempo e denaro. I presidenti della Commissione per l’energia e il commercio descrivono ben cinque ambiti in relazione ai quali la società ha preso decisioni che «hanno aumentato il rischio di rendere catastrofico il giacimento», e tra queste la scelta del design del pozzo, i preparativi e i collaudi del rivestimento di cemento, e le garanzie che il pozzo fosse adeguatamente sigillato in cima. Dalle indagini – così si legge nella lettera – è emerso che i ritardi nella realizzazione del pozzo hanno «portato a forti pressioni affinché fossero prese alcune scorciatoie», e nello specifico si è cercato di ricorrere a escamotage nella progettazione e nella costruzione del pozzo, nel collaudo del rivestimento di cemento e nell’assicurarsi che fosse adeguatamente sigillato in cima. I presidenti della Commissione hanno affermato che, poco prima che la piattaforma esplodesse, gli ingegneri della BP avevano scelto un progetto realizzabile in tempi più brevi e con una spesa inferiore
L’accusa del Congresso “Sono state prese decisioni che hanno aumentato il rischio di rendere catastrofico il giacimento”
IL DOCUMENTO La lettera spedita alla BP dalla Commissione del Congresso Usa con le e-mail interne sul disastro per la parte finale del rivestimento, una conduttura d’acciaio che fodera il pozzo. In alcuni messaggi di posta elettronica, scambiati nella settimana precedente all’esplosione, gli ingegneri petroliferi della BP
discutevano proprio dei progetti del rivestimento. Uno di loro, Brian P. Morel chiedeva a un altro una rapida analisi di un diagramma schematico scrivendo: «Scusa per il ritardo col quale te lo chiedo. Questo
pozzo è un incubo, e ci sta facendo lavorare come dei matti». Scegliere una molla conica di compressione ha voluto dire che il giacimento alla fine è risultato dotato di sole due barriere in grado di
Il personaggio
E la società chiede aiuto a Kevin Costner WASHINGTON — Dopo il regista James Cameron, anche Kevin Costner scende in campo contro il disastro ambientale nel Golfo del Messico. Su richiesta della British Petroleum, la star di «Balla coi lupi» metterà infatti a disposizione 32 macchinari speciali realizzati dalla sua compagnia, la Ocean Therapy Solutions, che tramite un meccanismo centrifugo dovrebbero permettere di separare l’acqua dal greggio. Le macchine, alle quali l’attore ha lavorato a partire dal 1992 assieme a un fratello scienziato, pesano 1.800 chili ciascuna e permettono di recu-
perare il 99% del petrolio e solo l’1% di acqua, con una portata di circa 750 litri al minuto. Un salto di qualità rispetto a quelle impiegate attualmente, che recuperano una frazione di petrolio pari ad appena il 10%. Il funzionamento di queste macchine è stato illustrato da Costner nel corso di un’audizione al Congresso la settimana scorsa. «Può sembrare strano che in questo momento io sia l’unico a poter mettere a disposizione questa tecnologia — ha dichiarato l’attore — ma per me è ugualmente inconcepibile che queste macchine non siano ancora in opera».
L’attore Kevin Costner
fermare il flusso di gas che avrebbe potuto provocare un’esplosione: il cemento alla base del pozzo e il dispositivo di tenuta in cima. Tra le decisioni sbagliate prese in relazione al cemento – proseguono i rappresentanti al Congresso – la BP per esempio ha preferito usare molti meno “centratori” rispetto al dovuto: si tratta di congegni che mantengono al suo posto la parte finale del rivestimento interno, centrato alla perfezione nel buco del pozzo, e che contribuiscono a garantire che il cemento si distribuisca uniformemente intorno all’esterno del rivestimento. Oltre a ciò, si scopre anche che la BP prima di procedere al lavoro di cementificazione non ha fatto circuitare nel pozzo il pesante fango di perforazione, operazione che avrebbe richiesto altre 12 ore. BP, infine, non ha disposto una verifica della tenuta del cemento, procedura di collaudo che avrebbe misurato con precisione la qualità della barriera di cemento. Gli stessi ingegneri della BP avevano utilizzato alcuni modelli informatici dai quali risultava improbabile un buon lavoro di cementificazione, e la società petrolifera aveva a disposizione una squadra della Schlumberger per effettuare il collaudo, che avrebbe richiesto fino a 12 ore. Alla fine, però, i funzionari della BP hanno deciso di non procedere all’accertamento e gli operai della Schlumberger hanno lasciato la Deepwater Horizon la mattina stessa del giorno del disastro. ©New York Times la Repubblica Traduzione di Anna Bissanti © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MONDO
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PER SAPERNE DI PIÙ www.asianews.net www.moscowtimes.com
Kirghizistan, 300mila in fuga dal massacro Centinaia di morti negli scontri etnici. L’allarme della Croce Rossa: temiamo altre violenze DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NICOLA LOMBARDOZZI MOSCA — Donne e bambini dormono vicino al fiume. Non hanno coperte, né cibo. Mancano anche i medicinali, e i malati aumentano sempre di più. Sono almeno centomila, sfuggiti ai massacri che ancora continuano notte e giorno nelle vicine città di Osh e Jalal Abad nel lembo meridionale del Kirghizistan, sconvolto da un’ennesima guerra civile. Altre colonne di disperati sono in marcia da giorni per raggiungere le rive del Syr Darya, voluto da Stalin come frontiera tra Kirghizistan e Uzbekistan, e adesso unica speranza per un popolo intero di raggiungere la salvezza. I testimoni parlano di almeno altri duecentomila in fuga verso un confine ufficialmente chiuso e presidiato dall’esercito uszbeko. Dopo aver accol-
La grande paura degli uzbeki. Il premier: “L’ex presidente fomenta questa tragedia”
DISPERSI Una donna fuggita in Uzbekistan mostra i nipotini dispersi: il Paese ha chiuso le frontiere kirghize
to i primi diecimila profughi l’Uzbekistan ha deciso di chiudere le porte. «Siamo un paese povero. Non possiamo permetterci altri ingressi». All’Onu si parla già di «catastrofe umanitaria». Aerei cargo sono pronti a partire con aiuti, tende e viveri dagli Usa e dal-
la Russia, ma non si sa ancora bene come farli arrivare ai profughi che si stanno ammassando in una area senza via d’uscita. Per le strade delle città la battaglia continua tra le fazioni di due etnie, quella kirghiza e quella uzbeka, divise da un odio storico che
ha già portato ad altri scontri sanguinari. Il bilancio ufficiale è di quasi duecento morti e di duemila feriti. Ma le cifre reali sarebbero molto più grandi. La violenza selvaggia degli scontri è tutta nel racconto di un anziano chirurgo di Osh, Adylbeh Zhanbayev, rag-
I punti K A Z A K H S TA N Bishkek
KIRGHIZISTAN UZBEKISTAN
Jalalabad
Osh
C I N A
TAJIKISTAN
LE VITTIME L’ultimo bilancio sulle vittime è di almeno 170, un numero in continuo aumento perché le violenze non si fermano
I PROFUGHI Sono 200.000 gli sfollati nel Kirghizistan e oltre 75.000 i civili rifugiati in Uzbekistan dall’inizio degli scontri interetnici
L’APPELLO ONU Dopo la riunione del Consiglio di Sicurezza l’Onu ha chiesto l'apertura di un corridoio umanitario
LA RICHIESTA La Bielorussia ha respinto la richiesta kirghiza di estradizione dell’ex presidente Bakiev, fuggito dall’inizio di aprile
giunto dal quotidiano moscovita Kommersant: «Continuano ad arrivare feriti. Pochi sono colpiti da armi da fuoco. Ci sono cranii fracassati, ferite da taglio, molte ragazze violentate e con i seni amputati. Per non parlare delle ustioni, spesso mortali, di quelli cui hanno incendiato la casa». Le poche immagini che arrivano da Osh e Jalal Abad confermano la sensazione di una guerra tra poveri combattuta con ferocia. Tra i roghi e le macerie si aggirano combattenti armati di antiquati fucili da caccia, randelli e manici di badili con coltelli da cucina fissati con il nastro adesivo a mo’ di baionetta. Il fragilissimo governo kirghizo di Rosa Otunbayeva, arrivato al potere in aprile dopo la rivolta popolare che ha cacciato il presidente Bakijev, sa bene di non riuscire a far niente per fermare le violenze. Il paese è spezzato in due. La capitale Bischek è isolata. Per questo la signora Otunbayeva continua a chiedere a Putin e Medvedev di inviare truppe russe per ristabilire la calma. Come avvenne nell’89 quando, a sedare gli scontri, Gorbaciov mandò l’Armata Rossa. Ma erano altri tempi e il Kirghizistan faceva parte dell’Urss. Adesso Mosca prende tempo, aspetta probabilmente una richiesta ufficiale dell’Onu. Intanto ha mandato un battaglione di parà a rafforzare il contingente russo che presidia la base di Kant a pochi chilometri dalla capitale. A poca distanza dalla base aerea di Manas affittata dal Kirghizistan agli Stati Uniti per i rifornimenti delle truppe americane in Afghanistan. Sia russi che americani hanno molte remore diplomatiche su un intervento, seppur umanitario, in terra straniera. Lo stesso governo non è ancora legittimato. E’ ancora provvisorio e avrebbe dovuto essere ratificato da un referendum previsto per il 27 giugno e adesso in forte dubbio. Proprio a questa coincidenza Rosa Otunbayeva si aggrappa per accusare l’ex presidente Bakijev, esule in Bielorussia, di aver fomentato i disordini per riproporsi come salvatore della patria. Testimoni, citati dalla tv di Stato, raccontano di mercenari apparsi a Osh, città natale di Bakjiev, poco prima degli scontri. Sarebbero stati loro a provocare la guerra civile attaccando case e negozi uzbeki e kirghizi risvegliando un odio antico sempre pronto a esplodere. Ricostruzione non provata ma molto attendibile che aumenta le difficoltà di intervento di Mosca e di Washington. Mentre continua la marcia dei disperati verso una frontiera sbarrata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il rapporto
L’Onu: oltre 40 milioni nel mondo costretti a scappare per guerre e persecuzioni ROMA — Sono 43.3 milioni le persone costrette alla fuga da guerre e persecuzioni: lo afferma il rapporto annuale dell’alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) — global trends 2009 — pubblicato ieri. Si tratta del numero più alto dalla metà degli anni Novanta mentre il numero di rifugiati rientrati spontaneamente a casa è il più basso degli ultimi venti anni. La percentuale di sfollati, persone in fuga dai conflitti all’interno del proprio paese, è cresciuta del 4%: alla fine del 2009 erano 27.1 milioni. L’aumento è dovuto principalmente al perdurare dei combattimenti nella repubblica democratica del Congo, in Pakistan e Somalia. Il numero di nuove domande di asilo nel mondo è aumentato di circa un milione.
Il logo dell’Unhcr
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MONDO ■ 17 IL CORTEO Il rapporto sulla strage di cattolici a Derry nel 1972 accusa i parà britannici. Ieri i familiari delle vittime hanno sfilato con le foto dei loro cari In basso il premier David Cameron
“Quella domenica di sangue fu una strage dell’esercito” Bloody Sunday, le scuse di Cameron ai nord-irlandesi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ENRICO FRANCESCHINI LONDRA — Un primo ministro che chiede scusa, in parlamento, in diretta tivù, per le colpe di cui si macchiarono quasi quarant’anni prima i soldati del suo paese. Si vede anche in questo, la democrazia britannica. David Cameron, premier conservatore, riassume le conclusioni del rapporto sul “Bloody Sunday”, la strage commessa dai parà dell’esercito nel 1972 a Londonderry, in Irlanda del nord. La domenica di sangue in cui morirono quattordici civili, durante la marcia di protesta organizzata dall’Ira, l’Irish Republi-
Il premier in diretta tv: “Morirono 14 innocenti, è giusto cercare di ricostruire la verità” can Army, il gruppo clandestino cattolico indipendentista. «Sono un patriota e non amo parlare male delle nostre forze armate», dice Cameron alla camera dei Comuni. «Ma ciò che avvenne quel giorno è sbagliato e ingiustificabile. Quando i nostri soldati fanno qualcosa che non va, la responsabilità è del governo. Perciò, a nome del governo, voglio esprimere il mio profondo rammarico e le mie scuse per quanto accadde». Sulla piazza di Londonderry, nello stesso punto in cui i parà spararono, migliaia di persone ascoltano le sue parole ritrasmesse su un grande schermo. E quando il
Le tappe IL CORTEO 30 gennaio 1972: cattolici sfilano a Derry, in Irlanda del Nord
LA STRAGE La polizia inglese apre il fuoco: 13 i morti, otto tra i 17 e i 20 anni
IL RAPPORTO Viene diffuso ieri il rapporto sulla strage voluto da Blair nel 1998
premier si scusa, nella piazza scoppia un applauso. Molti piangono. Alcuni alzano il pugno al cielo. Quindi, uno alla volta, i familiari delle vittime salgono su un palco e dicono: «La verità è finalmente emersa. I nostri congiunti non
Francia
erano terroristi. Ci siamo levati un peso dal cuore. Giustizia è fatta». Ci sono anche Jerry Adams, il leader dello Sinn Fein, partito cattolico nord-irlandese, braccio politico dell’Ira, e Martin McGuinness, l’ex comandante militare dell’Ira, oggi vice premier nel governo autonomo congiunto tra protestanti e cattolici in Irlanda del nord. Il rapporto, risultato di un indagine durata un decennio, «non lascia dubbi», afferma Cameron. Nessuno dei morti era armato. Dalla manifestazione partì qualche colpo di arma da fuoco, ma nessun soldato fu ferito o ucciso. I soldati persero il controllo della situazione. Durante la prima inchiesta che si svolse subito dopo i fatti, «mentirono» per nascondere il loro comportamento. In alcun modo i manifestanti rappresentarono una minaccia. L’allora capo dell’Ira McGuinness quel giorno era presente e armato di mitra, ma non sparò. «Non si difende l’esercito britannico difendendo coloro che non meritano di essere difesi», dice il premier in parlamento. «E uno Stato, accettando di farsi giudicare e riconoscendo, non diventa più debole, diventa più forte. E’ giusto cercare di ricostruire la verità». Se sia anche giusto processare i soldati o ex soldati colpevoli della strage, Cameron non lo dice. «Non spetta a noi, ma alla magistratura, decidere i passi successivi», conclude il premier. Augurandosi che il rapporto, e le sue scuse, servano a «voltare pagina, a guardare insieme a un futuro di pace per tutti», quarant’anni dopo la domenica di sangue. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nuova Zelanda
Salsiccia e vino contro l’Islam Porno con i soldi pubblici vietato l’aperitivo “nazionalista” ministri travolti dallo scandalo PARIGI — È stato vietato dalla prefettura l’aperitivo “anti-islamico” a base di saucissons et pinard, salsicce e vino, proibiti dall’Islam, previsto nel giorno di preghiera musulmana, il venerdì, in un quartiere multietnico di Parigi. L’iniziativa era stata lanciata su Facebook da un gruppo di residenti per rivendicare le tradizioni «parigine doc» contro l’islamizzazione della zona: la Goutte d’or, alle pendici di Montmartre. Il contrattacco non si era fatto attendere: un altro gruppo, fiero della diversità etnica del quartiere, aveva dato appuntamento lo stesso giorno nello stesso luogo per un controaperitivo a base di carne halal e tè alla menta. Una situazione che rischiava di degenerare e che ha spinto la polizia a bloccare l’evento.
WELLINGTON — Anche la virtuosa Nuova Zelanda, sulle orme dell’ex madrepatria britannica, è stata colpita da uno scandalo sull’abuso di denaro pubblico: ministri e parlamentari dei due maggiori partiti usavano le carte di credito ufficiali per spese personali, dai film porno allo champagne francese, dai fiori per la fidanzata al noleggio di un aereo. Lo scandalo è scoppiato quando, in base alle norme locali sulla libertà d’informazione, sono state divulgate alla stampa 7000 pagine di estratti conto che mostravano le spese sostenute a partire dal 2003, compresi centinaia di acquisti indebiti.
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CRONACA
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Colpo al clan dei Casalesi preso il figlio di Sandokan Nella villa bunker senza armi, dipingeva e aveva due pc PITTORE NAÏF Nel nascondiglio di Nicola Schiavone (a destra l’arresto) pennelli, colori e tele: il giovane boss è un pittore dilettante
DAL NOSTRO INVIATO DARIO DEL PORTO CASAL DI PRINCIPE — Si era tagliato la barba, aveva perso diciotto chili. Ma nel villino abusivo dove si nascondeva pur senza essere formalmente ricercato, non aveva rinunciato al suo passatempo, lo stesso del padre: la pittura. I quadri, una decina e tutti dipinti da lui, erano appesi ai muri dell’appartamento di Casal di Principe dove si nascondeva Nicola Schiavone, 31 anni, ritenuto l’attuale «reggente» del clan camorristico dei Casalesi e figlio del padrino di Gomorra Francesco detto “Sandokan” che sta scontando l’ergastolo,«Sì, sono io», ha detto Schiavone junior ai poliziotti. Nel covo, niente armi. C’erano invece due computer, “chiavette” per il collegamento internet, pen-drive usate come archivio, sette cellulari, abiti firmati, una collezione di dvd originali, un rilevatore di microspie capace anche di schermare i telefoni. E le tele. Quadri dai colori chiari. Figure di donna con frasi come «Vorrei esaudire tutti i tuoi sogni». Ma pure un cappello dei carabinieri con in basso una lumaca. Anche il padre, d’altra parte, dipingeva durante la latitanza interrotta nel luglio di 12 anni fa da un poliziotto, Guido Longo, che oggi è questore di Caserta e ha stanato Schiavone jr insieme agli 007 della sezione di Casal di Principe della squadra mobile diretta da Alessandro Tocco.
dante l’azienda casearia. Papa: «Ma questo è una cosa di Nicola, però». Carlo: «Nicola?» Papa: «Schiavone». Carlo: «Non ce ne fotte. Nicola il figlio di Ciccio»? Papa: «Eh, quello è capace
che...». Forse un presentimento di ciò che sarebbe accaduto di lì a qualche giorno. E le “cimici” nell’auto dei due presunti esecutori materiali del delitto, Roberto Vargas e Francesco Della Corte, hanno ripreso in diretta la pianificazione e l’esecuzione dell’oc-
cultamento dei cadaveri. Vargas: «Il tempo che li cacciamo nella terra e la macchina se ne deve andare subito». Della Corte: «Aspetto la telefonata, nel giro di tre minuti li copro e li butto sulla pala». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La polemica
Le critiche dei pm anticamorra
“La legge-bavaglio allunga tutti i tempi i boss possono uscire” NAPOLI — Amaro in bocca per il pool di magistrati che hanno dichiarato guerra ai Casalesi. Ieri l’arresto eccellente del figlio di Sandokan. Intanto però il procuratore della Repubblica Giovandomenico Lepore è costretto a prendere una decisione che proprio non gli piace. Decimo piano della Procura, Centro direzionale a Napoli: chiude la struttura centralizzata di supporto al pool anti Casalesi. Si smembra la banca dati della criminalità organizzata di Casal di Principe messa su quindici anni fa. A meno che non si riesca a trovare spazio per l’archivio in uno scantinato. Manca anche il personale, di polizia giudiziaria e amministrativo.
Intercettazioni agghiaccianti su tre omicidi: “Li metti nella terra con la scavatrice”
Amaro in bocca per il pool: smantellata in procura la banca dati di supporto alle indagini
Ora Nicola Schiavone deve difendersi dall’accusa di triplice omicidio. È lui, secondo i pm Antonio Ardituro, Giovanni Conzo, Cesare Sirignano e Patrizia Dongiacomo, coordinati dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho, il mandante della trappola mortale organizzata l’8 maggio 2009 ai danni di Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno, tre malavitosi di Grazzanise puniti per aver chiesto una tangente e la restituzione di un credito a un’azienda casearia che faceva riferimento alla famiglia Schiavone. Racconta il pentito Salvatore Laiso: Nicola convocò gli affiliati e, dopo il caffè, disse che i tre «si erano comportati male e andavano eliminati». Il pentito Raffaele Piccolo definisce Nicola Schiavone «una persona diabolica, che ha moltissimo potere», la moglie del collaboratore aveva saputo che voleva «tagliarle la testa». Alle indagini hanno contribuito in maniera determinante le intercettazioni. Prima di essere ammazzato ad esempio Papa parla con un amico, Carlo, del nodo riguar-
Magistrati del pool soddisfatti per l’arresto di Schiavone. Caso intercettazioni a parte. «Ogni arresto eccellente — spiega Antonello Ardituro, pm di punta della squadra — deve far riflettere sul testo di legge sulle intercettazioni uscito dal Senato. Quel testo incide anche sulle indagini sulla criminalità organizzata». Sono state proprio le intercettazioni a consentire di scoprire il movente del triplice omicidio di cui è accusato Schiavone. Le tre vittime ascoltate nei giorni precedenti l’agguato che parlano dell’estorsione per cui, in seguito, vengono puniti. E poi le conversazioni dei sicari che mettono gli inquirenti sulla strada giusta. «Il testo — commenta Ardituro — depotenzia le indagini. Ma non solo. Il magistrato dovrà fare un confronto con le parti sulle intercettazioni da portare al processo. È un passaggio che allunga i tempi e incide sui termini di custodia cautelari. Si rischia di far uscire i boss di galera». (i.d.a.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CRONACA ■ 19
Bari, quattro magistrati intercettati L’inchiesta sulla fuga di notizie. L’Anm: false ombre sul nostro lavoro MARA CHIARELLI BARI — I giornalisti parlavano al telefono con i magistrati e la polizia intercettava le loro conversazioni. Sono quattro, due pubblici ministeri e un giudice in servizio al tribunale di Trani e un sostituto procuratore di Bari, i togati che finiscono ora nell’inchiesta sulla fuga di notizie aperta dalla procura barese. Secondo quanto trapela, i quattro avrebbero rivelato ai cronisti particolari relativi a indagini ancora in corso. Non si sa al momento se a carico dei magistrati sia ipotizzabile un reato, come ad esempio la rivelazione del segreto d’ufficio, perché non è ancora chiaro se i fatti di cui parlano al telefono erano coperti dal segreto istruttorio o se, invece, si trattava di fatti o circostanze già note alle parti. Per questo, la procura di Bari deciderà so-
Giunta distrettuale barese dell’Anm ha diffuso un comunicato con il quale si denunciano le “false ombre sul lavoro dei magistrati”, annunciando imminenti e più evidenti iniziative di protesta. Il presidente,
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I punti
L’ARRESTO GDF
LA FUGA DI NOTIZIE
LE TELEFONATE
Il 1 giugno scorso il tenente colonnello della Finanza Salvatore Paglino viene messo agli arresti domiciliari per peculato
L’inchiesta è molto più ampia e si indaga su numerosi giornalisti che avrebbero ottenuto informazioni coperte da segreto d’ufficio
Dalle intercettazioni spunta prima uno e poi altri tre magistrati che avrebbero parlato al telefono con i giornalisti
Letta: un emendamento che vale 600 milioni. Il sindaco Massimo Cialente: ma la città è un morto che cammina
Il caso
Stop a tasse per terremotati, proroga di 6 mesi ma oggi in piazza torna la protesta degli aquilani
I togati avrebbero rivelato ad alcuni giornalisti particolari relativi a indagini in corso lo nei prossimi giorni se inviare gli atti al Consiglio superiore della magistratura, per eventuali valutazioni di natura disciplinare, e alla procura di Lecce, cui compete la trattazione di fascicoli nei quali sono coinvolti magistrati in servizio nel distretto di Bari (che comprende anche Trani). Le intercettazioni sono state disposte dai pubblici ministeri baresi Giuseppe Dentamaro e Teresa Iodice che, nell’ambito della stessa inchiesta, il primo giugno scorso hanno ottenuto dal gip Sergio Di Paola l’arresto (ai domiciliari) del tenente colonnello della Guardia di finanza di Bari, Salvatore Paglino. L’ufficiale deve rispondere di peculato ed è indagato per rivelazione del segreto d’ufficio e per stalking. Secondo quanto ricostruito dagli agenti dello Sco e da quelli della Squadra mobile di Bari grazie anche ai tabulati, Paglino avrebbe tempestato di sms e telefonate una cronista e una delle donne reclutate dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini per allietare le feste private del premier Silvio Berlusconi. La giovane donna, dopo essere stata ascoltata dai finanzieri come testimone nel fascicolo su Tarantini, sarebbe stata oggetto di pressanti attenzioni da parte dell’ufficiale. Ma l’inchiesta sulla fuga di notizie è ben più ampia e riguarda anche altri giornalisti, intercettati proprio mentre la procura di Trani era al centro dell’attenzione mediatica nazionale per le presunte pressioni esercitate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul commissario dell’Agcom, Giancarlo Innocenzi, per far chiudere la trasmissione “Annozero” di Michele Santoro. La posizione di Innocenzi (indagato per favoreggiamento) è tuttora all’esame della procura di Trani come quella del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, indagato per aver rivelato a terzi il contenuto di un’audizione a cui era stato sottoposto come testimone dalla procura di Trani. E, intanto, proprio ieri la
Salvatore Casciaro, precisa: «I magistrati parlano al telefono come tutti gli altri cittadini e prima di parlare di commistioni su notizie riservate, occorre verificare».
GIUSEPPE CAPORALE L’AQUILA — «La città è un morto che cammina...», anche se «l’altro terremoto», «quello economico» — come denuncia da giorni il sindaco Massimo Cialente — almeno per adesso non ci sarà. «Ma è solo rimandato... « spiega rammaricato il primo cittadino. A scongiurare la seconda «scossa fatale» è stato il Governo che ieri, in serata, ha reso noto che prorogherà per altri sei mesi la sospensione delle tasse
16 giugno 2000
Guido Bertolaso, Massimo Cialente e Gianni Letta
Tagli alla scuola
16 giugno 2010
Valentino Gerratana Anche se eri diventato un grande studioso per noi figli sarai sempre il nostro papà. Lisa ed Emanuele. Roma, 16 giugno 2010 1991
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2010
ANNIVERSARIO Dott. Ing.
Giorgio Schiavoni Lo ricordano con tanto amore la moglie Patrizia con il figlio Matteo, Alexandra e Olivia con i nipotini Ludovico e Gabriel. I funerali si terranno giovedì 17 giugno, alle ore 11, presso la chiesa dell’Incoronata in Corso Garibaldi 116, Milano. Milano, 16 giugno 2010 In memoria di colui che non è stato solo un padre ma una guida per tutta la mia vita. Ti voglio bene papà
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3.205.377,08 €
Enzo Troiano Roma, 16 giugno 2010 Il giorno 14 giugno ci ha lasciato troppo presto
per le aree del cratere: fino a gennaio 2011. Una decisione in extremis, a poche ore dalla manifestazione di protesta che si svolgerà, comunque, oggi pomeriggio nella città devastata dal sisma. Un corteo al quale nel corso dei giorni hanno annunciato l’adesione decine tra movimenti, associazioni, partiti, comitati, sigle sindacali e anche la curia arcivescovile. Ma se il colpo mortale per l’economia della città per ora è stato scongiurato, resta comunque
Concorso n. 71 del 15-06-2010
Superenalotto Nessun vincitore con punti 6 Nessun vincitore con punti 5+ Ai 4 vincitori con punti 5 120.201,64 € Ai 1.140 vincitori con punti 4 421,76 € Ai 43.270 vincitori con punti 3 22,22 €
Superstar Nessun vincitore con punti 5 Ai 4 vincitori con punti 4 Ai 252 vincitori con punti 3 Ai 3.527 vincitori con punti 2 Ai 23.555 vincitori con punti 1 Ai 56.876 vincitori con punti 0
42.176,00 € 2.222,00 € 100,00 € 10,00 € 5,00 €
PROSSIMO CONCORSO IL JACKPOT CON PUNTI 6
87.000.000,00 euro
Giorgio Matteo Schiavoni. Milano, 16 giugno 2010 Ricordiamo con immenso affetto il nostro
Giorgio Alvise, Alexandra, Ludovico. Milano, 16 giugno 2010
NAZIONALE
47 90 17 8 36 90 23 55 51 32 24
87 23 46 68 41 13 4 28 35 4 71
70 38 90 16 63 33 9 2 32 77 44
67 48 73 89 60 10 66 24 25 23 65
61 85 52 9 78 8 56 83 45 47 27
10 e LOTTO COMBINAZIONE VINCENTE 4 23 38 55
8 28 41 68
13 32 46 70
16 35 47 87
17 36 51 90
L’appello dell’ex ministro Fioroni “Ridare scatti d’anzianità ai prof” ROMA — «Il governo deve annullare il blocco degli scatti di anzianità del personale della scuola: è un vero e proprio furto di tre anni di vita perpetrato nei confronti di chi educa i nostri figli». Lo afferma Giuseppe Fioroni ex ministro dell’Istruzione. «La copertura economica va presa da quel 30% sul taglio già fatto di 8 miliardi e 300 milioni di euro, soldi che il governo aveva promesso di reinvestire sulla scuola per migliorare le progressioni di carriera e incentivare il merito e che, invece, oggi dirotta sul pagamento dei debiti». Quei soldi sono degli insegnanti, dice Fioroni, e a loro devono tornare.
L’annuncio di Manganelli
“Dalla polizia un nuovo servizio per difendere gay e minoranze” ROMA — Nasce un servizio di polizia per la difesa delle minoranze a rischio discriminazione. Lo ha annunciato a Padova il capo della Polizia, Antonio Manganelli, all’indomani dell’aggressione ad una coppia di gay avvenuta in pieno centro. «Questo nuovo ufficio», ha spiegato Manganelli, «sarà un osservatorio sulle minoranze come quella degli omosessuali, la minoranza ebraica e quante sono a rischio di discriminazione: gli esponenti di queste minoranze avranno ascolto, spazi a disposizione ed interlocutori per un diretto dialogo con le forze di polizia». L’iniziativa è stata accolta favorevolmente dalle associazioni gay e dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna.
uno «sciame» di segnali: l’Inps che chiede il versamento dei contributi fino ad oggi congelati in una unica soluzione, la disoccupazione alle stelle, il commercio paralizzato, i rimborsi dell’emergenza non pagati per carenza di fondi, il pedaggio autostradale tra i più cari d’Italia, e la ricostruzione — unica fonte di reddito del territorio — affidata in buona parte a ditte arrivate da fuori regione. «All’Aquila è tutto fermo, lavorano solo i cantieri della ricostruzione del Governo che muovono cemento che arriva da lontano» spiegano dal comitato di protesta 3e32. Ieri però, la reazione dell’Esecutivo nazionale c’è stata. Una proroga richiesta a gran voce anche dallo stesso presidente della Regione Gianni Chiodi (membro del direttivo nazionale del Pdl), molto critico con la manovra fiscale — voluta dal
Al corteo sindacati, partiti, movimenti, associazioni, comitati e la curia arcivescovile ministro dell’Economia Giulio Tremonti — che chiedeva ai cittadini dell’area del terremoto di tornare a pagare le tasse (vecchie e nuove) tra meno di quindici giorni. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, ha annunciato che sarà ritoccata a favore dell’Abruzzo, con un emendamento che vale 600 milioni di euro. «Avevo detto che prima del 16 giugno avremmo dato una risposta ai cittadini abruzzesi e lo abbiamo fatto» ha annunciato Letta «abbiamo applicato la strategia dei piccoli passi». Ad oggi sono 53.515 i terremotati assistiti (48.409 per il Comune dell’Aquila e 5.109 per gli altri 36 paesi del cratere sismico): 25.664 beneficiari del contributo di autonoma sistemazione; 18.647 alloggiati tra Progetto C. A. S. E., MAP e affitto; 3.484 in strutture ricettive e 614 nelle caserme. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
CRONACA
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Trenta grammi di cocaina nei guai l’autista di Vasco
SULLO YACHT Porto Sole, attracco dello yacht di Vasco Rossi. Sotto, la rockstar con il suo legale, Guido Magnisi, dopo aver testimoniato per il suo bodyguard D’Alessandro nel 2008
Arrestato vicino allo yacht del cantante, dice: “Per uso personale” MASSIMO CALANDRI LUCIA MARCHIÒ SANREMO — La cocaina era destinata all’equipaggio di uno yacht ancorato a Porto Sole. Così giurava l’informatore dei carabinieri, raccontando che la sera stessa era in programma un «festino» a bordo. Roba grossa, gente importante. I militari hanno atteso pazienti. E ieri mattina il fuoristrada è arrivato per davvero. Si è fermato a pochi metri dal punto in cui è attraccato il “Jamaica II No Problem”, la bella barca di Vasco Rossi. L’uomo al volante della grossa macchina era uno del gruppo del cantante. Autista, segretario, factotum del rocker. La droga è saltata fuori più tardi nel corso di una perquisizione nel cortile della stazione del nucleo operativo: l’aveva nascosta dietro un fanale. Trenta grammi purissimi. L’ideale per una festa in grande stile. Massimiliano “Macho” Barbieri, impiegato di 36 anni, milanese, dice che è tutta roba sua. Che la “sniffa” lui, e basta. Strano, perché non risulta avere precedenti per stupefacenti. Anzi: incensurato, irreprensibile, insospettabile. É finito dritto in galera perché i carabinieri non gli credono, e comunque quella cocaina è davvero troppa per una sola persona. Vasco
I precedenti IL CHITARRISTA Nel 1999 muore per overdose Massimo Riva, chitarrista della band e coautore dei testi e delle musiche di diverse canzoni di Vasco Rossi, tra cui Vivere
IL BODYGUARD Danilo “Roccia” D’Alessandro (sopra), bodyguard di Vasco, viene arrestato a giugno 2008 per droga. Un anno dopo patteggia un anno e 10 mesi di reclusione
cadendo all’amico ma l’altro, per motivi di discrezione, era già stato portato in caserma. La cocaina è saltata fuori smontando la calotta di uno dei fari posteriori. C’era anche un bilancino con tracce di stupefacente. «Il mio cliente non stava assolutamente andando da Vasco Rossi», ha voluto precisare in serata il legale di Barbieri. Dicono che il “Blasco”, il rocker di Zocca, nella Riviera dei Fiori
faccia vita da vero sportivo. Oltre a quello di Porto Sole, ha comprato anche due posti-barca nel vicino e faraonico porto di Imperia, fortissimamente voluto dall’ex ministro Claudio Scajola e costruito da Caltagirone. Qualche uscita in mare, molto sole. Lunghi bagni. All’imbrunire un po’ di jogging sulla costa. Il resto del tempo lo passa sempre a bordo, chiuso in cabina, lontano da sguardi indi-
delle Cinque Terre il gigantesco Force Blue di Flavio Briatore, accusato di una truffa milionaria al fisco, “sfrattando” la moglie Elisabetta Gregoraci e il figlio dell’imprenditore piemontese. La dogana vorrebbe utilizzare la megaimbarcazione per scopi sociali come crociere per anziani o bimbi orfani, nel frattempo l’equipaggio è rimasto senza lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso
Ma gli inquirenti non gli credono La rockstar: con questa storia non c’entro nulla
Al Nord, in particolare Milano, e a Roma più che nel resto del Paese.
Il Cnr “annusa” le città ovunque droga nell’aria
fashion with passion Rossi, che era a bordo dello yacht, si mostra sorpreso: «Stupito, dispiaciuto. “Macho” lavora per me, è vero. Sono sicuro chiarirà presto tutto. Io stamani non mi sono accorto di nulla. Dormivo. Con questa brutta storia non c’entro nulla». Parole che affida al suo ufficio stampa, che si affretta ufficialmente a ribadire: «Vasco è completamente estraneo a questa vicenda. Ha scoperto tutto a cose accadute». Il cantante, che è solito trascorre lunghi periodi di riposo a bordo del Jamaica, ha preferito lasciare subito l’imbarcazione e si è allontanato insieme ad alcuni collaboratori. Massimiliano Barbieri, dopo aver passato la notte in una cella del carcere di Sanremo, sarà interrogato stamani. E forse si deciderà a spiegare meglio i tanti aspetti della vicenda che non convincono gli inquirenti. «Una storia ancora tutta da chiarire», confermano gli uomini del capitano Danilo Credidio. Che hanno verificato la bontà delle informazioni del misterioso collaboratore. Tutte le cose sembrano corrispondere. E il festino sullo yacht? «Vedremo dopo l’interrogatorio», tagliano corto. Il suv Touareg Wolkswagen, in passato intestato alla stessa società proprietaria del ‘Jamaica’, è stato sequestrato. Massimiliano “Macho” Barbieri lo aveva posteggiato poco lontano dallo yacht e pare stesse raggiungendo a piedi l’imbarcazione. Avvicinato da un militare in borghese che gli ha chiesto di poter dare un’occhiata al bagagliaio, ha risposto alle prime domande ostentando una sicurezza che ha finito per insospettire ulteriormente gli investigatori. Alla scena ha assistito una delle guardie del corpo di Vasco Rossi, Danilo “Roccia” D’Alessandro. L’uomo è sceso a terra per capire cosa stesse ac-
screti. A tenere lontano i curiosi ci pensa un robusto servizio di sicurezza. Feste notturne a bordo del “Jamaica II No problem”? I custodi dei porticcioli giurano di non aver notato mai nulla di particolare. In questa vicenda da definire, l’unica certezza è che per i Vip e i loro yacht sono tempi duri, in Liguria: a fine maggio la Guardia di Finanza aveva sequestrato al largo
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ROMA — Al nord e a Roma più che nel resto del paese. A Milano più che nelle altre città, e nella capitale due volte di più che nei centri della provincia. In Italia nell’aria ci sono tracce di cocaina, anche nelle zone di campagna. È quanto ha rilevato uno studio promosso dal Cnr, con la collaborazione dell’Arta, che è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica “Atmospheric Environment”. Una ricerca sulla presenza di sostanze psicotrope illecite nell’atmosfera che è unica nel suo genere. Fino ad ora infatti la stessa rilevazione sulla presenza di cocaina era stata fatta nelle acque. Obiettivo dello studio italiano: comprendere l’esistenza di eventuali legami tra il consumo di cocaina e di cannabis e la concentrazione di queste sostanze stupefacenti nell’aria e consentire la valutazione della diffusione del fenomeno su un territorio circoscritto. I ricercatori del Cnr, coordinati da Angelo Cecinato, hanno effettuato nel 2009 due campagne stagionali di monitoraggio, alternando prove di laboratorio ed esperimenti sul campo: 28 località di otto regioni italiane sono state esaminate in inverno, altre 11 a giugno, per un totale di 14 regioni. Nel bimestre gennaiofebbraio e in estate sono state raccolte le polveri sospese e sono state eseguite le rilevazioni. Oltre alla presenza di cocai-
na è stata monitorata quella di altri tre cannabinoidi (componenti dell’hashish), ma anche di nicotina e caffeina e di inquinanti comuni. Risultato: quasi ovunque sono state rinvenute tracce di cocaina nell’aria. Con valori variabili in base alla stagione dell’anno: più in inverno, quasi di cinque volte, che in estate. In ogni caso i livelli massimi sono stati trovati a Milano sia in inverno che in estate. Non solo: in tutte le città del nord considerate nello studio, tra
Campagna di monitoraggio, tracce di coca anche nelle aree meno urbanizzate cui anche Torino, è stata riscontrata una presenza di cocaina nell’atmosfera superiore a quella trovata in città come Bari, Cagliari, Catania, Napoli. Nell’Italia centrale “spicca” Roma, con delle tracce più significative rispetto a Pisa e Firenze. E nella capitale la presenza di cocaina e cannabinoidi (THC, cannabinolo e cannabidiolo) è quasi doppia rispetto a quella trovata in provincia. «Ci piacerebbe migliorare e rendere sistematica la ricerca - ha chiarito Angelo Cecinato del Cnr - ma sarebbero necessari finanziamenti specifici».
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
Porti turistici I più cari del mondo (tariffa media giornaliera per una barca oltre i 24 metri, alta stagione)
Capri 2900 euro 10 posti
PER SAPERNE DI PIÙ www.wealth-bulletin.com www.italianavigando.it/index.asp
655 euro 35 posti
Miami beach
Port Hercule (Montecarlo)
883 euro 45 posti
1200 euro 20 posti
Gustavia St.Barth (Antille francesi)
St. Tropez
Marina di Policoro
1300 euro 30 posti
500 euro 15 posti
2500 euro 60 posti
Ibiza
421 euro 40 posti
2350 euro 6 posti
2300 euro 12 posti
Fonte: indagine Wealth Bulletin
L’ultima “virata” dei porti turistici tariffe gonfiate, favoriti gli yacht
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Yas Marina Abu Dhabi
Portofino
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ALESSANDRA ZINITI PALERMO — La bella darsena che si incunea nel ventre della montagna di Salina, la più verde delle isole Eolie, quest’estate sarà off limits per i diportisti di piccolo e medio calibro. In alta stagione, da metà luglio a fine agosto, i pochi posti barca disponibili sono tutti riservati ai mega-yacht: barche dai 24 metri in su che, solo per una notte, pagano dai 550 ai mille euro. Costo che va triplicato visto che qui non si accettano barche per meno di tre notti. Via la cooperativa di isolani, arriva una società che per la concessione demaniale a lungo termine versa ben 230 mila euro all’anno e a Salina, isola rifugio di vip e approdo ambitissimo dai diportisti, molti dei quali stranieri, esplode la protesta. Per il raddoppio dei prezzi di ormeggio anche per i gommoni ospitati nei pontili più interni della darsena (non meno di 50 euro al giorno), ma soprattutto per la scelta di rivolgersi al turismo di lusso che non ha problemi a pagare a peso d’oro una notte in banchina, ma poco o nulla dà agli ope-
ratori economici visto che i vip non scendono neanche a terra. Una scelta, quella di Salina, che non è affatto isolata nel panorama dei porti turistici italiani: a Capri, con una barca media, non ti fanno entrare in porto neanche se ci sono posti disponibili; a Ponza pretendono cifre talmente alte a fronte di servizi modesti da scoraggiare persino le richieste; a Stromboli arrivano a chiedere anche 80 euro a una barca di 12 metri per un galleggiante con un bidone di plastica a pochi metri dalla battigia. Può sembrare un paradosso, ma in tempi di crisi l’unico settore delle vacanze che gira alla grande è proprio quello del superlusso. Non è certo un caso se, da una recentissima indagine di Wealth Bulletin in collaborazione con Superyacht, i primi tre posti nella classifica dei porti turistici più costosi del mondo sono occupati da tre località italiane: Capri, Porto Cervo e Portofino. A Capri, l’esiguità dei posti barca e l’esclusività dei servizi forniti fanno sì che la tariffa media giornaliera per una barca oltre i 24 metri sia di ben 2.900 euro. Poco meno, 2.500 euro al giorno, costa ormeggiare in uno dei 60 posti di Porto Cervo in Costa Smeralda, ma il prezzo sale se si aspira a trovare ospitalità nell’esclusivo Yacht Club. Al terzo posto Portofino, in Liguria, soli sei posti disponibili a 2.350 euro al
un colosso del genere per “soli” 421 euro a notte. La “virata” dei porti turistici italiani verso i clienti di superlusso rende sempre più disagevole e proibitiva la fruizione degli ottomila chilometri di coste italiane da parte delle imbarcazioni di piccolo e medio calibro che si con-
tendono i circa 140 mila posti barca offerti a prezzi quasi raddoppiati rispetto a due anni fa. Ecco perché, negli attracchi di tutta Italia, mai come quest’anno migliaia di imbarcazioni medio-piccole restano ferme con il cartello “vendesi” a poppa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(Matera) da 102 (24 mt) a 122 euro (30 mt)
A
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Marina di Portisco
Marina di Taranto da 143 (24 mt) a 203 euro (30 mt)
(Costa Smeralda, Olbia) da 452 (24 mt) a 2.340 euro (yacht di 60 mt)
Marina di Procida (Napoli) da 234 (24 mt) a 360 euro (30 mt)
Capri, Porto Cervo e Portofino: ecco gli attracchi più cari del mondo giorno. Vale fare il confronto con i porti che seguono in classifica: a Ibiza, Saint Tropez e Porto Hercule nel principato di Monaco si spendono dai 1.200 ai 2.300 euro, 883 euro a Miami beach, ancor meno a Cannes e Gustavia St. Barthes ai Caraibi, mentre allo Yas Marina di Abu Dhabi si ormeggia
■ 21
Altre tariffe in Italia (tariffa media giornaliera, alta stagione) escluso erogazione di acqua ed energia elettrica, tariffe a consumo
Cannes Così all’estero
Ma
Porto Cervo
@
ATTUALITÀ
Mar Tirreno
Mar Ionio N
Teulada Marina (Cagliari) 185 euro (fino a 24 mt) e 1,75 euro in più per mq (per le lunghezze superiori)
Marina Villa Igiea (Palermo) da 270 euro (24 mt) a 450 euro (32 mt)
Mar Mediterraneo
Salina (Eolie, Messina) da 550 euro (24mt) a 1000 euro (40 mt)
Il caso Salina (tariffe di alta stagione)
Gommoni e barche medio-piccole tariffa minima giornaliera per barca da 9 mt
2008
2010
Costa Smeralda
comprensive di acqua ed energia elettrica (gestione: cooperativa locale)
comprensive solo di forniture occasionali di acqua ed energia elettrica (gestione: Safim, nuova concessionaria del Porto delle Eolie)
70 euro
Capri Salina
90 euro 110 euro
250 euro
da 22 a 24 metri
350 euro 60 euro
oltre i 24 metri
420 euro 550 euro
barca o gommone di 9 mt
110 euro
Gli attracchi in Italia
140 mila posti barca
Fonte: Rete Italia Navigando
8mila chilometri coste italiane
Patrizio Roversi, ideatore con Syusi Blady del progetto web e tv “Velisti per caso”, da domani va in mare su Adriatica per Sky
L’intervista
“La nautica è uno sport per tutti, così non l’aiutiamo” PAOLA COPPOLA ROMA — «Queste supertariffe non incoraggiano la nautica come sport per tutti, non si rivolgo-
no a chi va davvero in barca ma a quelli, pochi, che la prendono due ore al giorno». Per Patrizio Roversi di “Velisti per caso” adottare tariffe troppo care nei
porti è «discriminatorio», è «il contrario della filosofia della vela che cerchiamo di promuovere con “Adriatica”». La barca dei “velisti per caso” partirà domani
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA ESTRATTO BANDO DI GARA CIG: 0487908A68 L’Università degli studi di Catania il giorno 7 settembre 2010 alle ore 10.00 procederà all’espletamento della procedura aperta per: Affidamento del servizio di consulenza e brokeraggio assicurativo a favore dell’Università degli Studi di Catania. L’importo a base d’asta annuo ammonta
e € 42.600,00 (corrispondente all’importo
Patrizio Roversi al timone
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È una politica che segue una scelta di mercato sbagliata. Restringe il numero dei fruitori delle piccole imbarcazioni
delle presunte provvigioni a favore del Broker, calcolate sui premi netti relativi alle polizze assicurative intermediate), pari ad un importo complessi a.b.a. per il triennio di €127.800,00 (eventuale rinnovo di ulteriori
tre anni, € 255.600,00). Le domande di partecipazione dovranno pervenire in busta chiusa a pena di ricevibilità entro le ore 12.00 del 6 settembre 2010. Copia della documentazione può essere scaricata dal sito internet dell’Ateneo (www.unict.it). IL DIRIGENTE A. P.PA.M. Dott.ssa L. Basile
AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE DI VITERBO ESTRATTO BANDO DI GARA Con deliberazione n. 649 del 20/05/2010 questa Azienda ha indetto una gara mediante procedura ristretta, per il servizio di raccolta, deposito temporaneo, trasporto e smaltimento di rifiuti sanitari non pericolosi, rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani, rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo, rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento prodotti in tutti i presidi della AUSL di Viterbo, per un periodo di anni cinque, per un importo presunto di gara annuo pari a Euro 1.300.000,00 - IVA esclusa. Numero Gara 529752 Codice CIG 04718040FA. Il bando integrale e la documentazione di gara possono essere consultati al seguente indirizzo: www.asl.vt.it. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 16/07/2010. I bandi di gara sono stati inviati alla G.U.U.E. il giorno 01/06/2010 ed alla G.U.R.I. il giorno 01/06/2010. IL DIRETTORE GENERALE Dott. Adolfo Pipino
per un viaggio lungo la costa tirrenica per girare la seconda serie de “I popoli del mare” in onda sul canale Yacht & Sail di Sky. Perché attraccare è così caro? «Questa politica delle infrastrutture segue una scelta di mercato sbagliata, restringe i fruitori, quando andrebbero allargati. Le barche da 24 metri sono navi, e la vela resta uno sport considerato di lusso, eppure esistono derive e cabinati alla portata di quelle migliaia di persone che vanno al salone di Genova per sognare». Queste tariffe corrispondono a un servizio migliore? «Non è detto. Alcuni porti sono più che altro “barcheggi”, parcheggi di barche. Tanti rischiano di insabbiarsi e la scarsa attenzione verso gli utenti è data dal fatto che, quando accade, non vengono fatti i lavori creando problemi alle barche a vela che possono avere un pescaggio fino a 4 metri, ma non agli yacht. Alcuni vietano di fare la manutenzione della barca per non rovinare i pontili, o stendere la biancheria, attività normali per chi va a vela». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
ECONOMIA FINANZA&MERCATI
■ 22 Ieri FTSE MIB ....................20582,72 FTSE IT ALL.................21133,02 FTSE IT STAR ..............10783,93 FTSE IT MID ................23527,14 COMIT ...........................1024,61 FUTURE.......................20518
(+1,95%) (+1,76%) (+0,78%) (+0,45%) (+1,13%) (+1,76%)
I migliori
Principali titoli del Mercato azionario
FTSE MIB Var.% Unicredit.................................................3,97 Monte Paschi Si. .....................................3,25 STMicroelectr. ........................................3,22 Intesa Sanpaolo ......................................3,12 Mediaset ................................................2,98
Titolo A2A ............................................1,272 Ansaldo Sts ...............................13,100 Atlantia .....................................15,060 Autogrill ....................................10,240 Azimut ........................................7,440 Banca Generali ............................8,080 Banco Popolare ...........................4,710 Bca Pop.Milano ...........................3,628 Bulgari ........................................6,260 Buzzi Unicem ..............................9,125 Campari ......................................4,230 Cir...............................................1,528 Enel ............................................3,930 Eni ............................................16,020
I peggiori Geox .....................................................-2,56 Pirelli & C...............................................-0,41 Parmalat ...............................................-0,25 Mediolanum ..........................................-0,07 Tenaris .....................................................0,1
Pr. Rif € 1,35 0,92 1,21 1,99 0,47 1,06 2,56 2,62 0,16 1,45 0,53 0,99 0,90 1,71
Exor ..........................................14,160 Fiat .............................................9,320 Finmeccanica..............................9,250 Fondiaria-Sai ..............................8,535 Generali ....................................15,280 Geox ...........................................3,993 Impregilo.....................................2,055 Intesa Sanpaolo...........................2,310 Italcementi..................................6,940 Lottomatica...............................11,760 Luxottica...................................21,400 Mediaset.....................................5,105 Mediobanca ................................6,390 Mediolanum................................3,453 Monte Paschi Si...........................0,970
1,00 1,03 0,71 1,31 1,33 -2,56 1,36 3,12 0,87 0,17 1,18 2,98 2,16 -0,07 3,25
Parmalat .....................................2,015 Pirelli & C.....................................0,491 Prysmian ..................................13,290 RCS Mediagroup .........................1,077 Saipem .....................................26,670 Snam Gas....................................3,428 STMicroelectr..............................7,205 Telecom IT ..................................0,965 Tenaris .....................................15,560 Terna ..........................................3,178 UBI Banca ...................................7,525 UBI w 09-11 ................................0,019 Unicredit .....................................1,913 Unipol .........................................0,689 W Mediobanca 11........................0,042
-0,25 -0,41 1,06 1,32 2,26 1,18 3,22 2,39 0,13 0,71 1,48 0,54 3,97 1,62 6,35
“Concorrenza, bene le modifiche alla Carta” Catricalà:“Forte calo di Mediobanca in Generali”. Banche e Rc auto nel mirino LUCIO CILLIS ROMA — L’Italia ha bisogno di «massicce dosi di concorrenza». Il presidente dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, nel corso della relazione annuale, sferza il Paese, chiede al Parlamento di accelerare sulla strada delle nuove norme e apre alle modifiche annunciate dal governo sugli articoli 41 e 118 della Costituzione. Articoli che, secondo Catricalà, vanno aggiornati per favorire una maggiore libertà di impresa. Nel mirino dell’Antitrust, a vent’anni dalla sua istituzione, sono entrati settori trainanti dell’economia e della finanza nazionale che in molti casi hanno gonfiato il conto presentato ogni anno alle famiglie: l’occhio va a banche e assicurazioni, trasporti ed energia, ma anche Poste e sanità pubblica, un comparto che per Catricalà, «non deve essere più considerato un albero della cuccagna». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha aperto la relazione e affrontato il tema delle «giuste risposte alla crisi», che vanno ricercate «nell’economia sociale di mercato». Subito dopo il presidente dell’Authority ha affrontato i nodi della concorrenza e parlato dei «costi degli input produttivi» che sono «i più alti della media europea: 28% in più per l’energia elettrica, 6% in più per i fidi, 100% per la Rc auto».
I settori
IL GARANTE Ieri Antonio Catricalà ha presentato la relazione annuale dell’Antitrust
IL GAS L’Antitrust chiede più concorrenza nel gas Per l’ad di Eni Scaroni “in nessun Paese Ue si mettono dei tetti”
I TRASPORTI Nel mirino di Catricalà autostrade, aeroporti e ferrovie locali: sono i settori dove l’avvio di gare è rinviato
SERVIZI LOCALI Per il Garante, “i servizi pubblici locali restano in mano alle ex municipalizzate”
Ed ecco i comparti più problematici per la nostra economia: banche e assicurazioni soffrono di un deficit di immagine dopo «episodi come quello delle commissioni di massimo scoperto». Catricalà sottolinea però la tenuta del mondo bancario in tempi di crisi: «Le banche italiane si sono dimostrate più solide di quelle di altri Paesi. Tuttavia, all’indubbia qualità si associa una perdurante debolezza degli stimoli competitivi». «Dal lato dell’offerta — spiega ancora — l’intensità degli intrecci tra imprese concorrenti costituisce una peculiarità che frena le
L’intervista BANDO DI GARA La Direzione Centrale Programmazione, Risorse Economiche e Finanziarie – Servizio Risorse Finanziarie - Corso Cavour n. 1 - 34132 TRIESTE – bandisce una gara ai sensi del D.lgs.163/2006 con procedura aperta per l’affidamento del servizio di tesoreria della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia , degli Enti regionali per il diritto e le opportunità allo studio universitario di Udine e Trieste e degli Enti del Servizio Sanitario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (per il periodo 01/01/2011- 31/12/2015). Tutti gli atti di gara e le condizioni dell’appalto sono disponibili sul sito www.regione.fvg.it. IL RUP Dott.ssa Roberta Clericuzio
Ministero dell’Economia e delle Finanze Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato DIREZIONE GENERALE AVVISO BANDO DI GARA PER ESTRATTO 1. L’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ha indetto una gara mediante procedura ristretta per la fornitura in un unico lotto a consegna frazionata di n. 4.000.000.000 (quattro miliardi) di cartelle per il gioco del Bingo delle tipologie e caratteristiche indicate nel Capitolato tecnico. 2. La fornitura prevede la consegna delle cartelle sull’intero territorio nazionale presso le sedi periferiche dell’Amministrazione (attualmente pari a n. 23 sedi). 3. E’ ammessa la partecipazione di raggruppamenti di operatori economici in una delle forme consentite dall’art. 34 del D. Lgs. n. 163/2006 e successive modifiche ed integrazioni. 4. A garanzia dell’offerta, il concorrente dovrà prestare cauzione provvisoria di euro 180.000,00 (euro centoottantamila). 5. Saranno prese in considerazione esclusivamente le domande di partecipazione presentate da concorrenti che non si trovino nelle situazioni che ne determinano l’esclusione, ai sensi dell’art. 38 del D. Lgs. n. 163/2006 e successive modifiche ed integrazioni; che nel triennio 2007-2009 abbiano realizzato un fatturato globale d’impresa di almeno Euro 50.000.000,00 ed un fatturato globale per forniture corrispondenti nel suddetto triennio, di almeno Euro 25.000.000,00; che siano in possesso degli ulteriori requisiti minimi indicati nel bando di gara e nei documenti complementari nei quali è anche riportata la documentazione da presentare e le formalità da osservare a pena di esclusione. 6. La richiesta di partecipazione alla gara, redatta obbligatoriamente in lingua italiana, dovrà pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 22 luglio 2010 a: Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato – Direzione Generale – Ufficio 11° - Bingo Via della Luce 34A/bis – 00153 Roma 7. La gara sarà aggiudicata secondo le modalità di cui agli articoli 11 e 12 del D. Lgs. n. 163/2006 e successive modifiche ed integrazioni sulla base del prezzo più basso riferito ad una cartella. 8. Il bando di gara è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 5 giugno 2010, e nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, V serie speciale “Contratti pubblici”, n. 66 dell’11 giugno 2010. 9. Per ogni ulteriore informazione e/o chiarimento, si rinvia al Foglio illustrativo da richiedere e ritirare gratuitamente, dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.00, presso la Direzione Generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato – Ufficio 11° - Bingo – via della Luce 34A/bis – 00153 ROMA – telefono: 0658572607, fax 0658572605. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Elisabetta POSO
spinte concorrenziali. Nel settore finanziario sono ancora troppo frequenti le ipotesi di controllo di fatto dissimulato da partecipazioni di minoranza». Un passaggio che viene ampliato di lì a poco, quando il dito del presidente punta ancora una volta in direzione di Mediobanca-Generali, della presenza (prossima al 14%) di Piazzetta Cuccia nel Leone: anche se non ci sono «strumenti per chiedere una diminuzione della partecipazione, degli effetti positivi potrebbero arrivare solo da una riduzione consistente della quota, tale da far cadere il sospetto di controllo di
fatto di Mediobanca su Generali». Gli altri temi sul campo sono la Rc auto («i premi continuano a salire secondo dinamiche non chiare») e i trasporti («ferrovie, aeroporti e autostrade sono chiusi alla concorrenza»). Il Garante guarda anche agli sportelli postali e alla liberalizzazione mentre non sono mancati dei passaggi riservati a energia, tlc e al ritardo nello sviluppo di reti per la banda larga. Le risposte dei settori nel mirino non si sono fatte attendere: «L’Antitrust ha riconosciuto che le banche hanno affrontato e risolto molti problemi», replica il presidente
dell’Abi Corrado Faissola, mentre per l’ad di Telecom Italia, Franco Bernabè, serve «l’intervento di un soggetto pubblico e deve essere garantita la redditività degli investimenti». Il presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona, conferma la volontà di fare investimenti «purché correlati alla durata delle concessioni». E per Mauro Moretti, ad di Fs, «la strigliata dell'Antitrust si riferiva al trasporto pubblico regionale, settore dove recenti interventi normativi hanno di fatto rinviato sine die l'avvio delle gare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tabellini, rettore della Bocconi: aumentare la concorrenza è urgente, troppo lungo un confronto sulla Carta
“Solo una perdita di tempo toccare l’articolo 41” ‘‘ EUGENIO OCCORSIO
ROMA — «Non c’è bisogno di modificare l’articolo 41 della Costituzione per arrivare ad una migliore concorrenza e ad una maggior efficienza. L’art. 41 ha un’impostazione sbagliata ma bisogna stare attenti a non creare diversivi o perdere tempo prezioso». Guido Tabellini, economista laureato a Torino e PhD a Los Angeles, dal 2008 rettore della Bocconi, è specializzato nell'analisi del rapporto fra istituzioni politiche e crescita economica. E parla chiaro: non servono modifiche costituzionali per garantire quella scossa di cui l’economia ha bisogno. Lei concorda con l’analisi di Catricalà, favorevole all’iniziativa di Tremonti purché sia accompagnata da una legge sulla concorrenza? «Concordo soprattutto con la seconda parte. Intendiamoci: giudico molto positivo che finalmente i politici parlino di queste cose con la prospettiva di aumentare la concorrenza e rilanciare le liberalizzazioni. È una svolta importan-
È positivo che si parli di favorire il mercato e di far ripartire le liberalizzazioni. Ma ora bisogna passare ai fatti
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Guido Tabellini, rettore dell’Università Bocconi te che non era scontata viste alcune posizioni assunte in passato dal ministro. Insomma si va nella direzione giusta. Ma rivedere la Costituzione non è oggi prioritario». E quali sono le priorità? «Bisogna partire dall’idea che spesso il primo ostacolo alla tutela della concorrenza viene dallo Stato e dall’intervento pubblico più che dal monopolio privato. Con la scusa di indirizzare l’attività economica verso l’utilità sociale, lo Stato ha fatto proprio il contrario e ha ceduto alle pressio-
ni corporative: penso alle tariffe minime per le professioni, al contenimento forzoso nel numero delle licenze dei taxi, all’uso eccessivo dello strumento dell’autorizzazione edilizia per impedire l’apertura di centri commerciali, al monopolio pubblico riservato al servizio postale, alle concessioni di durata troppo lunga per autostrade o aeroporti. E tante altre situazioni. Tutti casi in cui l’intervento regolatore ha protetto delle rendite di posizione. Senza contare i casi di “non intervento” quan-
do invece sarebbe stato necessario, come la mancata separazione della rete del gas dall’Eni. Tutte queste sono posizioni da correggere subito senza imbarcarsi in un cammino legislativo lungo e tortuoso che finirebbe con lo sviare l’attenzione dai veri e urgenti problemi». Insomma, andrebbe affiancata una normativa di rilevanza costituzionale senza toccare la Carta? «Una volta chiariti i fini, le modalità le deciderà la politica. Certo, l’art.41 così com’è scritto appare vetusto e non all’altezza dei tempi. E’ vero che andrebbe cambiato, prima o poi andrà fatto ma non è questa la priorità. Non è irrilevante né casuale, per esempio, l’assenza del concetto di concorrenza: anche grazie a quest’assenza è stato più facile preservare le posizioni di monopolio e ostacolare l’ingresso di nuove imprese sul mercato con la mentalità di cui parlavo. Insomma, è la forza degli interessi corporativi che va riformata, o meglio abolita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
BORSE EUROPEE Paese/Indice 15-06 Amsterdam (Aex) ..................333,82 Bruxelles-Bel 20 .................2509,31 Francoforte (Xet Dax)...........6175,05 FTSE Eurotrack 100 ............2175,06 Londra (FTSE 100)...............5217,82 Madrid Ibex35.....................9742,00 Oslo Top 25...........................333,28 Parigi (Cac 40) ....................3661,51 Vienna (Atx) ........................2427,70 Zurigo (SMI) ........................6484,73
Var.% +0,72 +0,44 +0,82 +0,65 +0,30 +1,65 +0,24 +0,98 +0,91 +0,1
BORSE INTERNAZIONALI
EURIBOR
Paese/Indice 15-06 DJ Stoxx Euro........................259,87 Hong Kong HS...................20062,15 Johannesburg ..................25315,44 New York (S&P 500) ............1115,23 New York (DJ Ind.).............10404,77 Nasdaq Comp. ....................2305,88 Singapore ST ......................2818,21 Sydney (All Ords).................4517,57 Tokio (Nikkei)......................9887,89
SCADENZA 1 mese
Var.% +1,04 +0,05 +0,96 +2,35 +2,10 +2,76 +0,00 -0,19 +0,08
ORO E MONETE AUREE TASSO 360 0,4410
TASSO 365 0,4471
CORONA DK...............................7,4377 CORONA N.................................7,8515 CORONA S.................................9,6215 DOLLARO AUS ...........................1,4301 DOLLARO CDN...........................1,2629 DOLLARO USA ...........................1,2258 FRANCO CH ...............................1,3998 STERLINA UK.............................0,8320 YEN J ....................................111,7700
+0,003 +0,435 +0,570 +0,577 +0,366 +0,073 +0,633 +0,144 -0,587
VALUTE
15 GIUGNO Oro Milano (Euro/gr.) Oro Londra (usd/oncia) Argento Milano (Euro/kg.) Platino Milano (Euro/gr.) Palladio Milano (Euro/gr.) 15 GIUGNO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Krugerrand Marengo Italiano
MATTINO
SERA
32,52 1.223,00 -
32,38 1.225,00 507,78 42,95 12,68
DENARO
LETTERA
215,36 215,36 215,36 929,62 168,88
240,15 240,15 240,15 1.014,84 193,67
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Una spa “vetrina” mondiale del Paese Gli enti da accorpare ENIT L’Ente nazionale del Turismo, attualmente presieduto da Matteo Marzotto, è nato nel 1919 per promuovere l’immagine turistica dell’Italia
ICE L’istituto per il Commercio estero promuove i rapporti economici e commerciali con l’Estero. Ha 116 uffici in 88 Paesi
BUONITALIA La società è stata fortemente voluta dall’ex ministro dell’Agricoltura per promuovere all’estero i prodotti dell’agroalimentare italiano
Il caso
Dall’Ice all’Enit e alla Simest, tutti gli enti accorpati in Italia Internazionale CARMELO LOPAPA ROMA — Una spa nuova di zecca, a gestione pubblica. E in mano al governo. È destinata ad assorbire sette grossi enti, tutti quelli che a vario titolo (in molti casi doppioni) curano i rapporti commerciali internazionali dell’Italia. Diventerà una mega struttura, partecipata anche da imprese private, a capo di circa 1.400 dipendenti: tutti coloro che lavorano negli enti e che passeranno armi e bagagli alle dipendenze della società. In compenso, scompariranno in un sol colpo una quarantina di consiglieri di amministrazione. Nome probabile, tra quelli in ballo, Italia Internazionale. Lavori di “spacchettamento” in corso. Ministero dello Sviluppo in via di smantellamento. Sulle spoglie (e sui fondi) del dicastero che è stato di Claudio Scajola si scatenano gli appetiti di mezzo governo. Giorni fa, il premier Berlusconi ha stornato il dipartimento Sviluppo che gestisce i fondi Fas da 54 miliardi di euro al ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto. Mossa, è stato detto, finalizzata ad arginare lo strapotere di Giulio Tremonti. La nuova operazione prende le
Un emendamento affida il controllo a una nuova società del ministero dello Sviluppo
La sede dell’Enit. A destra, il testo dell’emendamento mosse dai vertici dello stesso ministero dello Sviluppo, non dispiace al viceministro Adolfo Urso e si concretizza in un emendamento all’articolo 7 della manovra che in queste ore il Pdl depositerà al Senato. Altra sfida lanciata al superministro dell’Economia, perché la norma (benedetta dal premier Berlusconi?) prevede che il 51 per cento della nuova spa farà capo proprio al ministero gestito per ora ad interim. Il restante 49 per cento, in mano a «Regioni, Camere di
Polemiche su scudo fiscale, incentivi e rendite finanziarie
San Marino attacca Tremonti “Contro di noi un embargo” ROBERTO PETRINI ROMA — La Repubblica di San Marino dichiara guerra a Tremonti. «Non ci parla», «ci ignora», «è un atteggiamento incomprensibile». Ufficialmente la polemica è contro l’intero governo italiano, ma il vero obiettivo è il ministero dell’Economia cui spetta la gestione del delicato portafoglio del riciclaggio e della lotta all’evasione e che da mesi è impegnato in un braccio di ferro con la Repubblica del Titano. Senza troppa diplomazia, tant’è che per la prima volta nella storia ultramillenaria di San Marino quattro ministri sono scesi ieri a Roma per tenere una conferenza stampa, significativamente in un albergo a cinquanta metri da Montecitorio, e dichiarare tutto il proprio disappunto. La lista delle lamentele di San Marino è lunga: in primo luogo lo scudo fiscale, che ha sottratto alle casse della Repubblica quasi 5 miliardi. «Più di un terzo della raccolta delle nostre banche», commenta amareggiato il ministro delle Finanze Pasquale Valentini. Poi il decreto «incentivi»: una norma, passata quasi inosservata in Italia, ma che ha fatto drizzare i capelli sul Titano, prevede che dal 1° luglio prossimo ogni azienda che abbia rapporti con San Marino debba comunicare mensilmente le fatture all’Agenzia delle entrate. «E’ un embargo commerciale», ha denunciato ieri la ministra degli Esteri sammarinese, Antonella Mularoni. Tanto più indignata
5 mld EFFETTO SCUDO
Lo scudo fiscale ha sottratto alle casse della Repubblica del Titano circa 5 miliardi, un terzo della raccolta bancaria
“Siamo pacifici da 1.700 anni e non vogliamo certo dichiarare guerra all’Italia” perché Tremonti in una conferenza stampa di qualche tempo fa disse che chi opera con San Marino avrà la Guardia di Finanza in casa. «Invece noi stiamo facendo grossi sforzi di trasparenza», ha aggiunto la Mularoni ricordando che il Titano è ormai fuori dalla black list dell’Ocse, che ha riformato il codice penale, la disciplina delle rogatorie e introdotto il reato di falsa fatturazione. Ma la goccia che ha fatto tra-
boccare il vaso è la questione delle rendite finanziarie. L’Italia ha chiesto un mese e mezzo fa a San Marino di sostituire il regime di aliquote speciali sui capitali italiani investiti sul Titano con un accordo di scambio automatico di informazioni bancarie. Il piccolo Stato ha dato la propria disponibilità, chiedendo tuttavia di spostare l’entrata in vigore delle nuove norme di due anni e di eliminare gli effetti retroattivi. Ma all’apertura di San Marino non ha fatto eco alcuna replica da Roma. «Possiamo avere almeno l’onore di una risposta», si è lamentata la Mularoni. «O chiediamo troppo?». «Siamo pacifici da 1.700 anni e non vogliamo certo dichiarare guerra all’Italia», spiega la ministra che promette di far valere le proprie ragioni in sede internazionale e ammette che con la Svizzera ha oggi problemi comuni. Un incidente diplomatico? Per ora i sammarinesi non vogliono tirare la corda più di tanto. Quando si chiede se l’altra sera hanno tifato Italia la risposta è a denti stretti:«Un pochino». © RIPRODUZIONE RISERVATA
commercio e associazioni imprenditoriali». Ma quali enti potrebbero essere cancellati dalla manovra? Il primo comma li elenca: «Alla data dell’1 gennaio 2011, cessa l’operatività dell’Istituto nazionale per il commercio estero, dell’Enit - Agenzia nazionale del turismo, della Fondazione Valore Italia, della Simest (spa per le imprese all’estero, ndr), dell’Informest - Agenzia per lo sviluppo e la cooperazione internazionale, della Finest spa (che cura i rapporti commerciali con
l’Est, ndr), di Buonitalia - Società per la promozione dell’agroalimentare italiano». Sette sigle, in molti casi in procinto di essere cancellati sotto la scure del decreto taglia-enti. Poi, puntualmente salvate. Sul potente Istituto per il commercio estero (Ice, 763 dipendenti) ha già puntato gli occhi il ministro degli Esteri Franco Frattini. Suo il progetto di accorpare il dicastero del Commercio estero al suo ministero e unire le cento unità operative dell’Ice alle 123 ambasciate
italiane. Diplomazia e business, vecchio pallino berlusconiano. L’emendamento alla manovra punta ad arginare anche il progetto di Frattini. Detto questo, è chiaro che se la grande spa dell’internazionalizzazione prenderà il largo, il cda che la guiderà sarà espressione del ministero ancora in mano al presidente del Consiglio, farà capo comunque capo a Palazzo Chigi. Nel disegno dei promotori, la fusione comporterebbe un risparmio pari al 40 per cento. Ma soprattutto, si legge nell’emendamento, «creerà una piattaforma di scambi per le imprese del made in Italy, fornirà strumenti finanziari per gli investimenti all’estero». Il ministero dello Sviluppo intanto resta al palo e senza guida. Per la scelta del successore di Scajola adesso non è escluso un interim fino a settembre. Unica urgenza del premier Berlusconi, liberarsi della delega ingombrante delle Comunicazioni che ha riacceso le polemiche sul conflitto di interessi. Per questo, è allo studio l’ipotesi di scorporare anche quel ramo, trasformandolo nuovamente in ministero autonomo, per lasciarlo comunque al fedelissimo Paolo Romani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IMPRESE
&MERCATI
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Illegittimi gli aiuti al decoder terrestre I giudici Ue: “L’Italia ha favorito un solo ricevitore”. Mediaset sconfitta ricorrerà DAL NOSTRO INVIATO ANDREA BONANNI BRUXELLES — Il Tribunale europeo di primo grado respinge il ricorso di Mediaset: era giusta la decisione della Commissione Ue di recuperare gli aiuti versati dall’Italia per l’acquisto dei decoder del digitale terrestre. La magistratura europea conferma che il contributo italiano costituiva un aiuto di Stato illegale perché attribuiva «alle emittenti digitali terrestri un vantaggio indiretto a danno delle satellitari». Con la legge Finanziaria del 2004, il governo Berlusconi aveva stabilito un contributo pubblico di 150 euro a favore di chi avesse acquistato un decoder per captare i segnali del digitale terrestre. Con la Finanziaria 2005 il contributo era stato ridotto a 70 euro. Le imprese che distribuivano il digitale via satellite come Sky — ma anche Europa 7 - ritenendosi danneggiate dal provvedimento a vantaggio di Mediaset, avevano fatto ricorso alla Commissione. Nel 2007 il commissario alla Concorrenza aveva dato ragione a Sky ed Europa 7, condannando l’Italia a recuperare l’aiuto illegale elargito. Mediaset, che a febbraio 2009 ha dato indietro oltre 6 milioni di euro, ha fatto ricorso contro la decisione di Bruxelles di fronte al Tribunale europeo di
Il portavoce di Almunia: “Verdetto benvenuto”. Paolo Gentiloni: colpo al conflitto d’interessi Lussemburgo. Ieri è giunta la sentenza, che dà pienamente ragione alla Commissione e legittima dunque il recupero delle somme versate. Secondo il Tribunale, «il contributo non era neutro dal punto di vista tecnologico e attribuiva alle emittenti digitali terrestri un vantaggio diretto a danno delle emittenti satellitari». La Commissione si è rallegrata per la sentenza che le dà ragione. Bruxelles - ha spiegato il portavoce del commissario alla Concorrenza Almunia - può autorizzare gli aiuti di Stato solo se «sono tecnologicamente neutrali e non favoriscono un gruppo di società rispetto ad altri gruppi». Mediaset comunque non si rassegna e preannuncia appello davanti alla Corte di Giustizia, che rappresenta il secondo grado di giudizio in sede comunitaria. «I contributi pubblici ai decoder per il digitale terrestre — spiega il gruppo — sono stati erogati direttamente ai consumatori e non ai broadcaster che trasmettono in digitale terrestre. Pertanto Mediaset non ne ha tratto alcun vantaggio». La società sostiene che il lancio dell’offerta a pagamento “Mediaset Premium” sul digitale terrestre, avvenuta contestualmente al finanziamento dei decoder, non è legato a quegli aiuti di Stato. Il ricorso alla Corte di Giustizia, tuttavia, non implica nessuna valutazione di merito della questione. La suprema assise europea, infatti, prende in considerazione gli appelli contro le sentenze del
Tribunale solo per valutarne la correttezza da un punto di vista giuridico. Dice Paolo Gentiloni del Pd: «La sentenza del Tribunale europeo sancisce per la prima volta una semplice verità: nel 2002 e nel 2003 il governo Berlusconi prese alcune decisioni - ministro era Gasparri - che avvantaggia-
vano direttamente le aziende di Berlusconi. Dunque, questa è una sentenza di condanna del conflitto di interessi. Ancora una volta, a dire che il Re è nudo e a puntare il dito sul conflitto di interessi non sono le leggi e le autorità di garanzia italiane, ma un tribunale europeo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Le tappe
DUE FINANZIARIE
IL PRIMO STOP
RESTITUITI 6 MLN
La Finanziaria del 2004 assicura 150 euro per ogni decoder (gli euro sono 70 nel 2005)
La Commissione Ue (2007) boccia i contributi perché “sproporzionati”: concorrenza lesa
Mediaset ha già restituito oltre 6 milioni nel 2009 dopo lo stop della Commissione Ue
L’operazione
MILANO — Un po’ di più ma ancora non basta. Rispetto all’offerta iniziale, da 675 pence per azione, la News Corp di Rupert Murdoch si è detta disposta a mettere sul piatto 700 pence per azione per conquistare il 61% circa che ancora non controlla di BSkyB. Ma il consiglio di amministrazione ha detto no: gli otto consiglieri indipendenti (quelli legati alla proprietà non prendono parte alle trattative e non si esprimono sulla materia) all’unanimità hanno valutato che il prezzo non riflette ancora interamente il valore della società televisiva britannica a pagamento. Per avere il loro assenso, si legge in una nota, Murdoch dovrà ritoccare l’offerta e portarla a un prezzo superiore agli 800 pence. Il che significa far salire la valutazione complessiva della tv satellitare da 12 miliardi di sterline (grosso modo 17,7 miliardi di dollari) a circa 13,7 miliardi di sterline. BSkyB ha nominato come advisor Ubs e Bank of America Merrill Lynch, mentre News Corp si è affidata a Deutsche
L’editore controlla già il 39% dell’emittente inglese ed offre 7,3 miliardi di sterline per il resto
Murdoch muove su BSkyB La pay-tv: “Offerta bassa”
USCITE VOLONTARIE AL TIMES Crisi, 40 giornalisti lasciano volontariamente il suo giornale
Bank e a Jp Morgan. «Riteniamo che questo sia il momento adatto per BSkyB per divenire interamente controllata da News Corp» ha spiegato ieri il direttore finanziario di News Corp, Chase Carey, precisando che la proposta rappresenta «un’opportunità per consolidare un’attività di core business con cui siamo stati strettamente associati negli
ultimi due decenni». Inoltre, ha aggiunto, BSkyB trarrà solo vantaggi dall’operazione in quanto beneficerà della «diversificazione geografica della base degli utili, godrà di una riduzione all’esposizione dei cicli dei ricavi pubblicitari e registrerà un aumento degli abbonamenti». Il gruppo di Murdoch controlla interamente Sky Italia, e ha quote
in Sky Deutschland, in Asia, in Nuova Zelanda e in Australia, nonché una forte presenza nella carta stampata anglosassone. Tutto sommato gli stessi consiglieri indipendenti di BskyB sembrano per alcuni versi prendere atto che un’offerta lanciata dalla casa madre ha poche opportunità di trovare rivali e di scatenare un’asta al rialzo, da
parte dei concorrenti. E infatti il cda della tv si appresta a non scatenare guerre sante e anzi a «collaborare con News Corp» per ottenere le necessarie autorizzazioni per l’operazione, a patto che venga ritoccato il prezzo. Perché, hanno sottolineato i consiglieri, «c’è una distanza rilevante tra la proposta di News Corp e il valore della società» ma allo stesso tempo il board degli indipendenti «riconosce che un’offerta da parte di News Corporation potrebbe essere nell’interesse degli azionisti di BskyB». Per intanto la Borsa ha brindato all’operazione, allineando il prezzo al valore dell’offerta attuale (700 pence) e facendo segnare al titolo un’impennata del 16% in una seduta. BskyB ha nel Regno Unito 9,8 milioni di abbonati per i suoi servizi televisivi, Internet e telefonici e nel primo trimestre dell’anno ha registrato 286 milioni di utili. Per finanziare l'operazione, News Corp ha dichiarato di voler utilizzare gli 8,2 miliardi di liquidità a sua disposizione. (vi.p) © RIPRODUZIONE RISERVATA
ANDREA GRECO AFFARI IN PIAZZA SCIATICA E BUONE AZIONI
C
olto dalla sciatica, che ne mette a rischio il Mondiale, Gigi Buffon torna alla ribalta per le sue prodezze finanziarie. In realtà risalgono al periodo 15 aprile-17 maggio ma emergono ora dalle comunicazioni Consob. Il portierone della Juve e dell’Italia, mentre chiudeva il mesto campionato dei bianconeri e si preparava al Sudafrica, ha movimentato a razzo i titoli Zucchi, i suoi preferiti (ne possedeva già l’11,6%). Acquisti per un valore di 2,5 milioni di euro, vendite per 1,8 milioni, un saldo di oltre 700mila euro, che ai prezzi di Borsa è un altro 2,54% del gruppo tessile. Così Buffon è diventato il primo azionista, davanti agli Zucchi fondatori. Dalle dichiarazioni, il portiere intende «difendere l’italianità e la forza del marchio». Manco fosse la Nazionale, non un gruppo decotto, con un rosso trimestrale di 75 milioni e in agonia debitoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Global market
Il piano Cameron silura i precari di scuola e polizia
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IMPRESE&MERCATI LONDRA — I tagli alla spesa pubblica proposti dal nuovo governo britannico, guidato dal conservatore David Cameron, possono portare alle perdita del lavoro per 750 mila dipendenti pubblici. Un’eventualità che porterebbe il numero dei disoccupati in Gran Bretagna vicino a 3 milioni, il livello più alto degli ultimi vent’anni. A lanciare l’allarme è il Chartered Institute of Personnel and Development (Cipd), un centro studi indipendente. Uno studio della Cipd pubblicato nei giorni scorsi a Londra afferma che il congelamento sulle assunzioni tra i dipendenti statali varato dal governo, insieme a un’ondata di tagli in posti pubblici nelle amministrazioni locali, nelle forze di polizia e nella scuola, potrebbe ridurre il nu-
mero dei dipendenti dello Stato del 15%. Lo studio indica che la maggior parte di coloro che perderebbero il posto sarebbero donne con impieghi part-time o basso salario, ossia la categoria che compone una gran parte della forza lavoro nel settore pubblico.
FLASH
Prendiamo atto, con rammarico, che le attuali condizioni dei mercati non consentono di quotare Moby entro l’estate. Riattiveremo il processo in tempi brevi, appena sarà possibile Il presidente Vincenzo Onorato
PER SAPERNE DI PIÙ www.italtel.com www.moby.it
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La scure dei tagli cadrebbe perciò in primo luogo sui più svantaggiati e porrebbe una difficile sfida alla coalizione di governo composta da Tories e liberaldemocratici. Pur sostenendo la necessità di tagli immediati di almeno 6 miliardi di sterline, e di un programma di tagli ancora più intensi per ridurre un deficit pubblico di 160 miliardi di sterline, la coalizione si è impegnata a proteggere «le persone in stato di povertà» e a rafforzare la mobilità sociale. La previsione del centro studi è che in Gran Bretagna la disoccupazione salirà a un picco di 2 milioni e 950 mila persone nella seconda metà del 2012 e resterà a tale livello fino al 2015. Enrico Franceschini © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ge-Interbanca sblocca l’impasse Italtel impegni maggiori da Cisco e Telecom SARA BENNEWITZ MILANO —Telecom Italia e Cisco fanno un ulteriore sforzo per venire incontro alle esigenze delle banche e ottenere così il via libera per il salvataggio di Italtel. Dopo una lunga trattativa durata oltre un anno, non solo i due soci industriali si sono messi le mani in tasca per ricapitalizzare l’azienda, ma hanno anche acconsentito a siglare nuovi contratti di fornitura o dilazionare il pagamento delle fatture già scadute. Telecom Italia ieri si è infatti impegnata a versare 35 milioni dentro Italtel e a sottoscrivere con l’azienda contratti di fornitura per quattro anni, uno in più rispetto agli accordi originali. E così fino al 2013 il gruppo italiano potrà contare su uno zoccolo duro di fatturato tale da consentire la normale operatività. Cisco, ugualmente si è impegnata a versare 35 milioni dentro Italtel, che in cambio procederà a rimborsare circa la metà dei cre-
Stefano Pileri sarà il nuovo ceo della società, dovrà realizzare il piano dell’advisor Lazard diti scaduti del gruppo Usa. Cisco a fine 2009 aveva infatti accumulato nei confronti di Italtel fatture non pagate per un ammontare complessivo di 62 milioni. Nell’ambito della trattativa, il gruppo Usa ha inoltre concesso a Italtel una dilazione di pagamento sui restanti 30 milioni di crediti vantati nei confronti della società. E così, anche alla luce del maggiore impegno dei due soci industriali, che sottoscriveranno strumenti partecipativi (preferred share) tali da avere il co-controllo della società, un pool di banche capitanato da Unicredit ha concesso all’azienda che versava in gravi difficoltà finanziarie nuove linee di credito per 350 milioni. Va detto che in questa trattativa GeInterbanca, che proprio oggi dovrebbe firmare l’accordo, ha avuto un ruolo cruciale nell’ottenere da Telecom e Cisco maggiori garanzie che andranno a tutto beneficio della futura Italtel. Lazard è stato invece l’advisor della società e ha elaborato il piano industriale che mira a mettere l’azienda in sicurezza per poter attrarre nuovi soci industriali. Nell’ambito dell’accordo con le banche è stato inoltre previsto che alla fine del 2012, Italtel si sottoporrà a una revisione del piano industriale da parte di un advisor indipendente che dovrà verificare gli obiettivi raggiunti. Entro il 2012 il gruppo dovrà trovare un proprio equilibrio finanziario, per-
ché a quel punto avrebbe solo altri 12 mesi di fatturato garantito nei confronti di Telecom. Infine le deleghe della nuova Italtel saranno affidate a Stefano Pileri, ex responsabile della rete di Te-
lecom, ma anche le banche avranno diritto a una rappresentanza nel consiglio e potranno vigilare sull’operato della società. © RIPRODUZIONE RISERVATA
350 mln
70 mln
IL DEBITO
IL CAPITALE
Le banche hanno rinegoziato 350 milioni di prestiti
I soci Telecom e Cisco metteranno 70 milioni di euro
Lavoratori di Italtel in piazza
Caso Sparkle
Manager arrestati il Quirinale “non interviene” ROMA — «Comprendo il dolore dei famigliari dei signori Mazzitelli, Comito e Catanzariti, ma il Capo dello Stato non interviene sulle specifiche vicende giudiziarie». Il Quirinale, attraverso il consigliere del Presidente della Repubblica Loris D’Ambrosio, ha risposto all’appello dei tre dirigenti di Telecom Italia Sparkle in carcere accusati di riciclaggio. L’appello era stato sottoscritto anche dall’attuale ad di Sparkle e dal direttore generale di Telecom. D’Ambrosio ha riferito di «aver richiesto alla Procura ogni notizia consentita dalla normativa vigente».
Francesco Caltagirone
Acea
Caltagirone sale al 12,9% e stacca GdF ROMA — Francesco Gaetano Caltagirone sale ancora in Acea e si rafforza come secondo socio della municipalizzata romana. Secondo le comunicazioni Consob l’immobiliarista ora controlla il 12,9% del capitale e quindi ha arrotondato di un altro 2,3% il proprio pacchetto in un mese e mezzo. Il primo azionista rimane il Comune di Roma al 51%, più staccato il gruppo francese Gdf Suez che detiene il 10,024% e ha un contenzioso aperto con Acea che dovrebbe risolversi attraverso un arbitrato internazionale.
Francesco Cuomo Artist Siena, Italy
persol.com
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sabato 19 e domenica 20
la Repubblica
IMPRESE&MERCATI
MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
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0,820 1,272 8,350 3,987 54,500 1,549 0,974 2,780 12,440 0,209 0,298 0,270 0,565 3,837 13,100 0,600 0,392 0,028 0,592 1,557 4,530 15,060 10,240 10,470 19,700 7,440
1,35 1,46 1,21 -0,49 -0,06 0,21 0,54 1,16 -0,17 0,56 2,64 0,33 0,92 1,69 0,77 -0,71 0,42 -0,19 1,74 1,21 1,99 -0,29 0,46 0,47
-4,71 -13,41 11,33 -1,85 -23,74 -19,11 -9,48 -24,51 -12,95 -5,14 -41,80 -14,69 17,16 26,75 -1,73 -23,52 -7,66 -23,85 -17,72 2,70 -26,28 -18,46 15,19 -1,23 23,12 -24,03
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108 3913 1765 217 226 55 74 187 113 152 32 30 246 760 1308 27 92 36 53 363 443 8987 2586 919 86 1069
2,800 8,080 7,430 2,900 1,750 44,780 1,612 2,660 0,530 4,140 3,380 3,628 4,050 0,503 3,737 3,650 4,710 8,940 10,270 0,392 0,654 5,980 0,589 1,146 0,380 1,448 5,440 1,012 21,000 1,956 28,600 1,000 1,193 5,330 0,171 6,260 0,457 0,965 9,125 5,600
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1,934 2,018 5,162 1,047 1,411 38,084 1,484 1,951 0,358 2,129 2,806 2,784 3,850 0,214 3,580 3,608 1,848 4,066 7,866 0,324 0,343 4,562 0,373 1,062 0,173 1,166 2,888 1,010 18,000 1,244 22,617 0,881 1,012 2,169 0,160 2,835 0,272 0,496 6,870 3,849
3,095 8,738 8,424 3,225 3,622 51,981 2,789 3,385 0,735 4,321 5,691 5,818 5,607 0,818 4,924 4,781 6,916 12,059 11,278 0,809 0,819 7,723 0,722 1,968 0,896 1,819 7,072 3,800 24,100 2,038 43,631 1,524 1,400 5,976 0,278 6,802 0,730 1,506 13,312 7,782
31 891 251 176 31 2581 457 191 647 251 1481 121 342 433 48 2979 68 27 130 1094 1127 11 29 49 147 9 91 51 162 68 1 356 133 1880 5 101 1492 227
4,100 2,547 1,060 2,038 1,820 0,261 4,230 0,357 2,310 21,640 1,870 0,388 4,880 2,523 2,480 0,347 0,144 0,300 0,830 1,528 0,479 1,351 0,665 0,580 0,840 1,415 23,100 4,860 3,933 0,150 0,959
5,49 -0,93 3,95 1,90 -1,88 0,53 -0,28 -0,22 1,17 -5,72 2,52 2,54 -0,20 -0,57 0,49 2,41 0,99 1,59 -0,88 -0,75 3,48 1,02 2,31 1,49 0,26 0,45 0,47 -1,84
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3,669 1,396 0,912 1,909 1,400 0,109 1,964 0,296 2,190 12,495 0,666 0,039 2,594 1,729 1,513 0,307 0,075 0,197 0,583 0,662 0,446 0,888 0,316 0,533 0,752 1,339 18,685 1,728 3,761 0,141 0,556
6,709 3,157 1,278 2,893 2,372 0,372 4,290 0,500 3,211 25,595 2,497 1,330 5,170 3,830 2,855 1,089 0,324 0,387 1,436 1,929 0,851 2,816 0,790 1,330 1,364 2,311 28,231 5,714 7,221 0,396 1,131
37 197 13 239 226 177 2444 18 107 1165 23 81 402 25 19 22 28 150 1202 49 29 479 33 38 397 1421 1602 815 9 32
1,188
0,51
8,30
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2009- 2010 min € max €
IL PUNTO
Cap. in mil. di €
Unicredit e Intesa a tutto gas Scivola Geox Bene Telecom
Dada Damiani Danieli Danieli rnc Datalogic De’Longhi Dea Capital Diasorin Digital Bros Dmail Group DMT E Edison Edison r EEMS El.En. Elica Emak Enel Enervit Engineering Eni Enia Erg Erg Renew Ergy Capital Esprinet Eurotech Eutelia Everel Group Exor Exor priv Exor risp Exprivia F Fastweb Fiat Fiat prv Fiat rnc Fidia Fiera Milano Finarte C.Aste Finmeccanica FNM Fondiaria-Sai Fondiaria-Sai rnc Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Gefran Gemina Gemina rnc Generali Geox Gewiss Granitifiandre Greenvision Gruppo Coin Gruppo Ed.L’Espresso Gruppo Minerali M. H Hera I I Grandi Viaggi IGD Il Sole 24 Ore Ima Immsi Impregilo
MILANO — Piazza Affari chiude la seduta poco sotto i massimi, con l’indice Ftse Mib in rialzo dell'1,76%. Nessuna reazione scomposta all'annuncio di Moody's sul taglio del rating a sei banche greche mentre allungano sul finale e chiudono con rialzi oltre il 3% i titoli di Unicredit (+3,97%), Intesa Sanpaolo (+ 3,12%) e Mps (+3,25%). Bene anche Mediobanca (+2,16%) e Banco Popolare (+2,56%). Sulla spinta dei media in Europa, su cui si è riaccesa l'attenzione dopo l'offerta della Newscorp per Bskyb, bene Mediaset che mette a segno un rialzo del 2,98%. Bene Telecom (+2,39%) mentre il no della Fiom non spaventa la Borsa e Fiat chiude in progresso dell'1,03%; in rialzo anche Exor (+1%). Tra gli industriali Pirelli ha lasciato lo 0,41%; tonfo di Geox (-2,56%) su cui pesa il giudizio negativo di Ubs. Eni guadagna l'1,71% ed Enel lo 0,9%.
ieri
Var % inizio anno
3,495 0,806 16,780 9,045 3,317 3,160 1,163 33,640 1,455 4,135 13,600
-0,43 -0,98 0,12 0,61 0,53 -1,17 1,75 1,48 0,76 -0,36 1,95
-40,00 -23,67 -8,85 -5,88 -18,79 -1,10 -8,43 34,02 -37,01 -20,71 -16,51
3,231 0,717 5,700 3,688 2,995 1,063 0,834 13,197 1,234 3,354 2,073
7,954 1,306 20,475 11,166 5,070 3,582 1,674 33,226 2,891 6,285 17,524
57 66 682 366 192 474 353 1827 20 31 154
0,977 1,280 1,574 11,400 1,642 3,910 3,930 1,115 22,500 16,020 5,700 9,810 0,813 0,718 7,160 1,890 0,215 14,160 9,425 10,590 0,985
0,15 -1,23 1,75 0,26 0,90 0,81 -1,32 1,71 1,69 0,51 0,68 -0,28 2,29 1,00 1,07 0,95 10,61
-8,86 -3,32 26,32 -5,08 -15,36 10,45 -3,62 -22,57 -18,86 -11,49 5,56 -1,36 20,53 43,31 -23,91 -34,66 -38,75 2,31 23,36 4,96 -19,92
0,686 1,081 0,490 9,359 0,513 2,964 2,942 1,103 12,450 12,311 2,437 8,583 0,635 0,299 3,213 1,534 0,100 5,408 3,198 3,770 0,741
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5033 141 66 55 103 108 36494 20 283 63622 615 1465 77 55 370 67 14 2274 724 96 48
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0,60 1,03 0,74 -0,43 -0,92 1,55 -3,13 0,71 1,31 1,66 -0,35
-30,75 -11,15 -11,72 -9,92 -17,25 -13,47 -27,38 -17,48 -10,40 -23,66 -30,60 -5,02
12,297 3,437 1,918 2,468 2,805 3,432 0,127 8,485 0,394 7,661 4,961 1,057
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5,06 -0,94 -1,30 3,23 -0,21 1,33 -2,56 -0,18 -0,17 -0,08 -1,79 0,44 -4,00
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0,313 5,121 2,028 0,212 0,297 9,947 3,716 2,075 1,936 4,295 1,493 0,580 3,166
1,450 7,648 3,231 0,707 2,836 19,635 6,664 4,199 4,003 22,656 5,596 2,428 7,600
32 238 33 816 5 23660 1037 503 112 34 775 741 30
1,492
0,81
-7,90
1,124
1,768
1647
0,906 1,198 1,350 13,730 0,750 2,055
3,25 0,34 0,75 -0,07 0,67 1,36
-8,21 -24,84 -29,72 6,52 -11,45 -18,77
0,736 0,813 1,335 11,941 0,499 1,711
1,078 1,604 2,528 15,120 1,008 3,131
40 371 59 465 255 817
Rif € ieri
TITOLO
Rif € ieri
ieri
Var % inizio anno
1,786 2,015 2,132 3,620 2,045 1,319 0,491 0,473 0,389 10,070 0,502 0,800 8,815 6,715 1,310 0,985 0,764 7,445 13,290
-0,11 -0,25 0,12 -3,47 3,28 1,85 -0,41 -0,94 0,39 0,10 1,41 1,27 -0,79 -0,67 -1,58 -0,39 3,19 1,06
-4,34 1,26 6,09 -16,11 -31,14 15,20 11,60 1,50 -27,90 -14,30 11,43 -4,71 -16,29 -7,76 31,66 -6,01 -27,29 -5,76 4,98
1,194 1,138 0,913 3,419 1,868 0,621 0,148 0,182 0,294 9,011 0,289 0,389 5,938 5,000 0,847 0,856 0,700 5,291 6,074
2,314 2,139 2,537 5,870 5,516 1,373 0,490 0,562 1,657 14,977 0,542 0,957 11,380 7,604 2,361 1,406 1,077 9,676 15,762
79 3487 775 54 60 66 2565 63 326 12 66 113 2238 2068 40 401 106 64 2411
0,193 0,050 0,185 0,849 1,077 0,660 2,005 6,045 15,610 0,345 0,362 1,700
-2,77 -13,19 -0,59 1,32 -0,50 -0,90 1,36 0,73 -2,03 17,40
-22,34 -51,06 -32,79 -10,21 -15,79 -14,84 -12,06 14,49 -2,01 -21,70 -15,62 35,14
0,124 0,053 0,117 0,838 0,499 0,442 1,955 3,742 12,439 0,204 0,113 0,355
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74 26 50 27 781 19 92 1261 143 55 100 19
18,000 0,440 5,830 4,515 8,590 26,670 27,520 1,745 9,000 6,980 0,610 0,135 1,000 5,060 6,980 2,775 3,428 0,099 1,425 1,990 4,300 0,075 1,475 9,075 168,700 7,205
6,76 -2,18 0,44 6,05 2,26 -0,57 -0,99 2,72 1,16 1,89 -8,00 -0,98 0,79 0,73 1,18 -0,50 -0,46 2,04 0,68 8,04 3,22
8,83 -6,89 -4,43 -16,93 7,42 8,64 14,57 -22,10 -14,85 18,01 -11,53 -17,68 -9,09 -3,07 4,33 -6,96 -0,72 -18,52 -7,01 7,43 -39,66 12,60 -47,54 9,72 11,19
7,464 0,395 4,274 3,387 3,965 10,783 14,850 1,538 7,515 2,810 0,402 0,126 0,294 3,093 3,166 1,710 2,957 0,081 0,674 0,682 2,688 0,070 0,366 7,832 3,550 3,029
17,820 0,756 9,795 7,669 10,507 29,959 29,930 2,860 11,024 8,028 0,754 1,131 1,750 5,987 7,476 3,506 3,805 0,237 1,932 2,411 4,529 0,215 1,567 24,785 177,500 7,982
206 41 85 33 480 11645 4 1656 89 383 84 259 1 82 1578 321 12164 14 56 232 391 32 692 28 -
1,200 11,790 0,965 0,225 0,332 0,782 15,560 3,178 3,632 0,125 54,970 1,460 13,120 0,719 5,900
-1,72 2,39 -3,64 -3,91 1,89 0,13 0,71 0,62 2,71 -0,11 0,61 1,20
-0,93 -18,69 -11,19 -43,76 -31,87 1,03 0,91 6,72 90,28 -26,25 1,87 17,55 13,49 -11,28
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1,414 20,459 1,253 0,732 0,853 0,900 17,411 3,233 4,863 1,488 56,321 1,480 13,152 1,065 8,830
134 22 12788 75 2 4676 6317 89 232 1674 45 837 20 15
7,525 0,603 1,913 2,340 0,689 0,467
1,48 -0,17 3,97 0,75 1,62 1,30
-26,51 -36,33 -16,17 -14,99 -28,86 -25,16
5,867 0,383 0,605 0,954 0,572 0,393
11,340 1,195 2,644 3,310 1,218 0,893
4774 96 35997 56 1014 425
4,247 0,138 1,370 4,168 3,740
-2,07 0,42 -0,86
-4,34 -2,14 -12,03 -3,11
1,941 0,105 1,300 3,435 3,040
4,604 0,343 1,660 5,127 4,813
45 20 41 182 247
6,150 0,099
-3,07 -0,70
8,08 -45,71
4,658 0,081
7,219 0,750
315 7
4,150 0,511 0,499
0,73 3,75 -0,60
5,06 14,17 -13,67
3,213 0,389 0,466
4,538 0,660 2,000
331 12 2
TITOLO
2009- 2010 min € max €
Cap. in mil. di €
TITOLO Impregilo rnc Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Intek r Interpump Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Irce Iride Isagro It Holding IT WAY Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IW Bank J Juventus FC K K.R.Energy Kerself Kinexia KME Group KME Group rnc L La Doria Landi Renzo Lazio Lottomatica Luxottica M Maire Tecnimont Management e C. Marcolin Mariella Burani FG MARR Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Mediterranea Acque Meridiana Fly Meridie Mid Industry Cap Milano Ass. Milano Ass. rnc Mirato Mittel MolMed Mondadori Mondo HE Mondo Tv Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Monti Ascensori Mutuionline N Nice Noemalife Novare O Olidata Omnia Network
ieri
Var % inizio anno
-1,84 1,65 -3,34 -1,05 -3,67 2,72 0,19 3,12 2,24 -2,42 -1,82 1,46 -0,58 0,81 0,87 1,74 2,02 0,76 0,72
-5,88 22,99 -0,26 -16,16 1,72 20,54 10,91 -27,01 -22,95 -34,80 -13,24 7,91 -26,15 -4,86 -28,93 -24,09 -21,89 -25,03 -22,26
Rif € ieri 8,000 9,845 7,675 1,880 0,472 0,775 4,040 2,310 1,828 0,044 1,350 1,460 2,570 0,176 3,425 6,940 3,947 24,770 17,250 1,530
2009- 2010 min € max € 5,244 1,630 1,950 1,345 0,239 0,499 1,805 1,380 0,929 0,042 1,299 0,629 2,346 0,166 3,322 6,284 3,489 19,137 12,727 1,370
Cap. in mil. di €
10,349 10,303 9,309 2,499 0,636 1,054 4,089 3,196 2,489 0,108 1,857 1,517 4,311 0,259 5,220 11,181 6,081 38,148 25,091 2,240
13 1106 4 44 62 4 389 26793 1677 11 38 1076 45 45 15 1225 410 544 281 112
0,823
2,11
-8,91
0,649
1,068
165
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65 79 55 116 21
1,940 3,025 0,302 11,760 21,400
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-9,98 -13,39 -11,82 -16,95 16,68
0,915 2,196 0,275 11,247 9,571
2,974 3,962 0,450 18,010 21,790
60 342 21 2015 9901
2,935 0,154 1,950 2,523 6,720 2,750 5,105 6,390 3,453 2,987 0,109 0,411 11,000 1,496 1,620 3,303 1,539 2,723 0,147 6,805 0,430 0,970 0,178 0,481 1,045 4,938
0,17 -0,52 -2,26 -0,15 1,48 2,98 2,16 -0,07 -0,17 -0,37 -6,70 -2,65 0,67 1,25 -0,53 1,25 0,65 11,36 1,57 -1,38 3,25 -0,10 -2,97 1,54
17,99 8,21 29,22 12,85 -16,67 -12,06 -23,75 -22,68 10,04 -27,45 -31,35 -28,10 -26,58 -27,52 -18,66 -13,97 -15,45 -12,13 -8,29 -4,44 -21,65 25,44 88,63 -26,62 -11,99
0,996 0,056 1,013 1,810 4,562 1,736 3,057 4,531 2,060 1,284 0,054 0,420 11,000 1,118 1,226 2,429 0,778 2,297 0,110 2,740 0,396 0,791 0,119 0,135 0,870 2,740
3,386 0,190 2,056 10,125 7,135 3,588 6,487 9,675 4,938 3,290 0,230 0,980 16,000 2,779 2,732 4,136 2,139 3,740 0,393 9,895 0,495 1,579 0,230 0,521 2,211 5,970
941 73 123 77 445 51 5972 5459 2520 229 38 21 42 834 49 232 159 703 3 29 65 5227 23 12 14 194
3,050 5,875 1,190
-0,97 -
1,67 7,01 3,48
1,575 4,970 0,992
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354 26 16
0,381 -
4,24 -
-23,65 -
0,213 -
0,767 -
13 -
P Panariagroup Parmalat Piaggio Pierrel Pininfarina Piquadro Pirelli & C. Pirelli & C. rnc Pirelli Real E. Poligr. S.Faustino Poligrafici Editoriale Poltrona Frau Pop.Emilia Romagna Pop.Sondrio Pramac Premafin Finanziaria Premuda Prima Industrie Prysmian R R. De Medici R. Ginori 1735 Ratti RCF RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp RDB Recordati Reply Retelit Risanamento Rosss S Sabaf S.p.a. Sadi Saes Saes rnc Safilo Group Saipem Saipem risp Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia SIAS Snai Snam Gas Snia Socotherm Sogefi Sol Sopaf Sorin Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna TerniEnergia Tiscali Tod’s Toscana Fin Trevi Fin.Ind. Trevisan-Cometal TXT e-solution U UBI Banca Uni Land Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr V Valsoia Viaggi Ventaglio Vianini Industria Vianini Lavori Vittoria Ass. Y Yoox Yorkville Bhn Z Zignago Vetro Zucchi Zucchi rnc
2009- 2010 min € max €
Cap. in mil. di €
FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANI E LUSSEMBURGHESI DEL 14 GIUGNO 2010 TITOLI
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Diff.% 12 mesi
TITOLI
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Val. € ieri
ANM Sforzesco ..........................10,028 10,030 ANM Tesoreria-Imprese ...............6,884 6,882 ANM Valore Globale...................19,989 20,026 ANM Visconteo ..........................34,520 34,388
ANM Americhe .............................8,941 ANM Anima America ....................4,025 ANM Anima Asia ...........................6,146 ANM Anima Convertibile ..............6,041 ANM Anima Emerging Mkts .........9,596 ANM Anima Europa ......................3,870 ANM Anima Fondattivo ..............13,639 ANM Anima Fondimpiego..........19,817 ANM Anima Fondo Tranding......12,546 ANM Anima Liquidità ....................6,601 ANM Anima Obbl.Euro .................7,061 ANM CapitalePiù Comp.Az. .........4,633 ANM CapitalePiù Comp.Bil.15 .....5,259 ANM CapitalePiù Comp.Bil.30 .....5,003 ANM CapitalePiù Comp.Obb. ......5,460 ANM Corporate Bond...................7,299 ANM Emerging Mkts Bond...........6,133 ANM Emerging Mkts Equity..........7,049 ANM Euroland ..............................4,300 ANM Europa...............................12,524 ANM Europe Bond........................7,606 ANM Flessibile ..............................2,814 ANM Fondo Liquidità....................7,573 ANM Iniziativa Europa ..................6,608 ANM Internazionale....................12,574 ANM Italia ...................................14,684 ANM Managers&Co. Comp.30 ....5,368 ANM Managers&Co. Comp.50 ....5,067 ANM Managers&Co. Comp.70 ....4,573 ANM Managers&Co. Comp.90 ....4,124 ANM Mix .......................................5,646 ANM Monetario..........................12,107 ANM Obiettivo Rendimento .........5,795 ANM Pacifico ................................4,888 ANM Pianeta ..............................10,083 ANM Premium-Protetto................6,520 ANM Risparmio ............................7,747
9,058 4,039 6,104 6,031 9,570 3,820 13,580 19,810 12,476 6,600 7,061 4,611 5,246 4,977 5,459 7,295 6,114 7,061 4,245 12,373 7,605 2,827 7,572 6,508 12,628 14,378 5,377 5,069 4,597 4,136 5,640 12,103 5,787 4,890 10,148 6,527 7,748
25,93 20,73 7,37 8,93 25,59 15,35 9,90 13,68 15,72 1,07 8,03 17,05 6,93 8,67 5,18 10,49 14,40 27,79 10,65 14,48 7,14 10,61 0,79 18,57 15,54 4,81 13,95 15,47 20,88 21,90 6,13 1,43 7,71 20,10 15,91 1,70 4,96
Azimut Bil. ..................................23,123 Azimut Garanzia .........................12,288 Azimut Reddito Euro ..................15,599 Azimut Reddito Usa......................6,314 Azimut Scudo ...............................7,585 Azimut Solidity ..............................7,864 Azimut Str. Trend ..........................5,036 Azimut Trend ..............................18,534 Azimut Trend America ..................9,151 Azimut Trend Europa..................11,823 Azimut Trend Italia......................14,356 Azimut Trend Pacifico...................6,423 Azimut Trend Tassi .......................8,894 Formula 1 - Alpha Plus 20 .............6,412 Formula 1 Conservative................6,427 Formula 1 High Risk......................6,665 Formula 1 Low Risk ......................6,635 Formula 1 Risk ..............................6,387
22,972 12,288 15,581 6,400 7,569 7,864 5,021 18,406 9,209 11,774 14,074 6,429 8,882 6,404 6,428 6,629 6,634 6,358
EC Focus Cap Pro 12/14 ..............5,021 5,026 Eurizon Az. Asia Nuove Economie10,566 10,551 Eurizon Az. Finanza ....................17,698 17,761 Eurizon Az. Int. Etico .....................5,754 5,769 Eurizon Az. Salute e Amb. ..........14,947 15,056 Eurizon Az. Tecn.Avanz ................4,055 4,106 Eurizon Az.ALto Dividendo Euro 24,405 24,046 Eurizon Az.EnMatPrime................9,056 9,105 Eurizon Az.EuropaMult.................5,504 5,477
Diff.% 12 mesi 10,15 1,37 24,69 10,78
3,82 0,16 1,40 16,24 5,51 2,16 8,14 12,31 25,56 4,56 -2,80 11,82 0,83 -0,19 -0,57 0,08 -0,18 -0,88
29,63 17,19 17,91 20,63 25,66 8,58 10,79 15,95
TITOLI
Val. € oggi
Eurizon Az.Italia 130/30..............15,837 Eurizon Az.MondoMult .................3,312 Eurizon Az.PMI Amer. ................20,879 Eurizon Az.PMI Europa.................8,006 Eurizon Az.PMI Italia .....................4,515 Eurizon Bilan.Euro Multimanager35,256 Eurizon DiversEtico.......................7,895 Eurizon F. Az.America...................8,779 Eurizon F. Az.Euro ......................12,895 Eurizon F. Az.Europa ....................7,982 Eurizon F. Az.Internazionali...........7,312 Eurizon F. Az.Italia ......................11,295 Eurizon F. Az.Pacifico ...................3,914 Eurizon F. Az.Paesi Emer..............8,971 Eurizon F. Garantito 03/13 ............5,144 Eurizon F. Garantito 06/12 ............5,119 Eurizon F. Garantito 09/12 ............5,096 Eurizon F. Garantito 12/12 ............5,107 Eurizon F. Garantito 2sem06 ........5,252 Eurizon F. Garantito 2tri07 ............5,128 Eurizon F. Garantito 3tri07 ............4,964 Eurizon F. Garantito 4tri07 ............5,222 Eurizon F. Garantito Isem06 .........5,303 Eurizon F. Garantito Itri07 .............5,170 Eurizon F. Ob. Cedola...................6,076 Eurizon F. Ob. Emergenti ...........11,153 Eurizon F. Ob. Euro.....................13,944 Eurizon F. Ob. Euro B/T..............15,164 Eurizon F. Ob. Euro Corp. .............5,565 Eurizon F. Ob. Euro HY .................7,004 Eurizon F. Profilo Din.....................5,298 Eurizon F. Profilo Moder. ..............5,343 Eurizon F. Profilo Prud. .................5,462 Eurizon F. Rend.Ass 2anni............5,223 Eurizon F. Rend.Ass 3anni............5,474 Eurizon F. Rend.Ass 5anni............4,861 Eurizon F. Tesor.Dollaro.............13,407 Eurizon F. Tesor.Dollaro $ ..........16,459 Eurizon F. Tesoreria Euro A...........7,642 Eurizon Focus Tesor Eu B ............7,684 Eurizon Liquidità cl. A....................7,267 Eurizon Liquidità cl. B ...................7,443
Val. € ieri
Diff.% 12 mesi
15,514 3,315 21,045 7,888 4,457 35,151 7,899 8,893 12,716 7,899 7,340 11,065 3,912 8,989 5,147 5,122 5,098 5,110 5,253 5,132 4,967 5,227 5,297 5,173 6,075 11,126 13,976 15,162 5,564 6,992 5,303 5,347 5,462 5,224 5,477 4,861 13,583 16,426 7,641 7,683 7,266 7,441
3,08 21,19 37,01 25,07 4,88 11,36 4,93 25,25 9,16 15,50 19,48 3,42 16,80 29,88 3,44 2,69 2,93 3,32 1,14 1,87 -0,90 2,59 2,91 1,59 4,83 11,49 4,07 0,62 8,73 15,69 12,08 6,63 2,53 1,20 1,46 0,79 12,07 12,38 0,45 0,71 0,19 0,46
TITOLI
Val. € oggi
Val. € ieri
Eurizon Ob. Internaz. ....................8,832 8,913 Eurizon Obb. Euro Corp. BreveT. .7,433 7,430 Eurizon Obblig. Etico ....................5,410 5,419 Eurizon Obiettivo Rend.to.............8,059 8,059 Eurizon Rendita ............................5,963 5,947 Eurizon Soluzione 10 ....................6,850 6,851 Eurizon Soluzione 40 ....................6,136 6,158 Eurizon Soluzione 60..................24,043 24,132 Eurizon Team 1 .............................5,993 5,997 Eurizon Team 1 Cl G .....................5,993 5,997 Eurizon Team 2 .............................5,662 5,666 Eurizon Team 2 Cl G .....................5,654 5,658 Eurizon Team 3 .............................4,737 4,738 Eurizon Team 3 Cl G .....................4,757 4,758 Eurizon Team 4 .............................3,992 3,994 Eurizon Team 4 Cl G .....................4,013 4,015 Eurizon Team 5 .............................3,845 3,844 Eurizon Team 5 Cl G .....................3,866 3,865 Intesa CC Prot.Dinamica ..............5,664 5,661 Passadore Monetario ...................7,114 7,114 Teodorico Monetario ....................7,450 7,450 Unibanca Azionario Europa..........5,896 5,834 Unibanca Monetario .....................5,721 5,720 Unibanca Obbligazionario Euro....5,806 5,811
Fideuram Azione ........................12,969 Fideuram Moneta.......................14,606 Fideuram Performance ..............12,424 Fideuram Security ........................9,539 FMS - Absolute Return .................9,107 FMS - Eq.Glob.Resources .........10,699 FMS - Equity Asia..........................8,843 FMS - Equity Europe.....................8,689 FMS - Equity Gl Em Mkt .............12,425 FMS - Equity New World ............16,284 FMS - Equity Usa ..........................8,191 Imi 2000......................................16,842
13,050 14,606 12,525 9,537 9,082 10,751 8,844 8,619 12,400 16,267 8,233 16,841
Diff.% 12 mesi 12,34 5,12 7,51 0,94 2,23 1,87 9,51 11,76 2,03 2,03 4,45 4,30 6,98 7,41 10,22 10,73 12,53 13,11 2,68 0,64 0,70 17,97 0,65 2,18
21,34 0,01 18,45 0,16 0,81 8,63 17,25 15,64 32,59 29,27 25,84 -0,24
TITOLI
Val. € oggi
Imi Bond .....................................16,754 Imi Capital ..................................30,303 Imi East .........................................6,190 Imi Europe ..................................17,940 Imi Italy .......................................21,024 Imi Rend........................................9,283 Imi West......................................17,886 Imindustria .................................12,364
Pioneer Az. Crescita ..................12,417 Pioneer Az Area Pacifico...............3,695 Pioneer Az Valore Eur Dis..............6,547 Pioneer Az. Am. ............................6,626 Pioneer Az. Europa.....................14,084 Pioneer Az. Paesi Em. ................10,674 Pioneer Liquidita’ Euro..................5,064 Pioneer Monet. Euro ..................13,182 Pioneer O.Euro C.Et. Dis...............4,766 Pioneer Obb. Euro Dis ..................6,564 Pioneer Obb. Paesi E. Dis...........10,099 Pioneer Obb. Più Dis.....................8,265 Pioneer Target Controllo...............5,349 Pioneer Target Equilibrio ..............5,359 Pioneer Target Sviluppo.............22,526
Val. € ieri
Diff.% 12 mesi
16,916 30,228 6,198 17,748 20,617 9,294 18,139 12,342
14,66 7,01 17,01 14,81 6,54 3,40 26,28 11,02
12,170 3,678 6,497 6,676 13,961 10,705 5,063 13,183 4,767 6,582 10,143 8,279 5,351 5,359 22,528
Bim Az. Small Cap Italia ................6,825 6,753 Bim Azionario Europa ...................9,331 9,226 Bim Azionario Globale ..................3,911 3,907 Bim Azionario Italia .......................6,626 6,506 Bim Azionario Usa ........................6,005 6,070 Bim Bilanciato ............................22,075 22,050 Bim Corporate Mix........................5,480 5,481 Bim Flessibile................................3,840 3,837
3,05 7,91 15,32 18,79 10,26 26,10 0,24 2,10 14,28 7,12 33,39 7,80 5,38 5,04 4,76
-0,51 8,88 14,16 0,79 27,55 9,02 5,14 2,10
TITOLI
Val. € oggi
Val. € ieri
Diff.% 12 mesi
Bim Obblig. Breve Term................6,540
6,542
1,73
Bim Obblig. Globale......................6,084
6,114
11,47
Bim Obbligazionario Euro.............6,935
6,946
5,59
Symphonia MS Adagio.................5,976
5,987
9,19
Symphonia MS America...............4,038
4,045
21,88
Symphonia MS Asia .....................5,277
5,252
19,20
Symphonia MS Europa.................5,327
5,291
14,68
Symphonia MS Largo...................5,730
5,726
13,76
Symphonia MS P. Emer. ............12,834 12,791
31,64
Symphonia MS Vivace..................5,173
5,162
18,32
Symphonia SC Asia Flessibile ......5,996
5,979
11,04
Symphonia SC Az. Euro ...............5,334
5,247
5,85
Symphonia SC Az. Internaz. .........6,438
6,439
17,40
Symphonia SC Az. Italia .............10,278 10,082
-0,82
Symphonia SC Az. Italia SmallCap3,547
3,508
-0,70
Symphonia SC Bil. Equil. Italia......5,315
5,268
3,51
Symphonia SC Bond Flessibile ....5,163
5,168
5,07
Symphonia SC Fortissimo............2,580
2,564
12,81
Symphonia SC Italia Flessibile......4,883
4,838
-0,04
Symphonia SC Monetario ............7,435
7,437
1,05
Symphonia SC Obblig. Area Eur...9,532
9,543
7,03
Symphonia SC Patrim.Glob.Redd.7,071 7,062
2,94
Symphonia SC Patrim.Globale.....5,178
5,169
Synergia Az. Europa .....................5,837
5,769
10,26 5,42
Synergia Az. Globale ....................6,076
6,057
12,08
Synergia Az. Italia..........................5,613
5,506
-1,35
Synergia Az. Sm.Cap It. ................5,506
5,446
-1,15
Synergia Azionario Usa.................6,340
6,420
18,70
Synergia Bilanciato 15 ..................5,272
5,271
3,94
Synergia Bilanciato 30 ..................5,421
5,414
4,79
Synergia Bilanciato 50 ..................5,582
5,568
5,82
Synergia Monetario ......................5,010
5,010
0,30
Synergia Obbl Corporate..............5,388
5,390
6,19
Synergia Obbl. Euro BT ................5,063
5,065
1,79
Synergia Obbl. Euro MT................5,204
5,211
5,37
Synergia Tesoreria........................5,039
5,039
0,72
Synergia Total Return ...................5,183
5,183
2,47
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
LETTERE,COMMENTI&IDEE
■ 28
IL “LODO MARCHIONNE”
QUANDO SI INTONA “VA’ PENSIERO”
TITO BOERI (segue dalla prima pagina) enderlo un esempio, caricarlo di significati, come hanno fatto in questi giorni sia il Ministro Sacconi, sia alcune frange estreme del sindacato, equivale a giocare cinicamente con il lavoro, la principale fonte di reddito di 5.000 famiglie in una delle zone più povere del nostro paese. L’unica vera lezione su scala nazionale da trarre da questa vertenza è che una riforma seria delle regole che governano la contrattazione e le rappresentanze sindacali non è più rinviabile. L’anomalia di questo accordo è che si deve occupare di due questioni che normalmente non dovrebbero competere alla contrattazione aziendale. Il primo problema è quello degli impegni vincolanti che le parti possono prendere. C’è un’impresa che deve decidere dove investire 700 milioni per la produzione della nuova Panda, sapendo bene di avere potere contrattuale solo prima di avere compiuto questa scelta. Adesso che la Fiat sta decidendo se investire in Italia o in Polonia, può dettare le sue condizioni. Una volta fatto l’investimento, sarà la controparte, forte di una scelta per l’azienda irreversibile, a poter dettare le sue condizioni. Naturale che un’impresa che si trova in una situazione di questo tipo chieda delle garanzie, voglia assicurarsi che i patti sottoscritti prima di realizzare l’investimento verranno rispettati dopo, una volta che questo è stato attuato. Se anche un solo sindacato non firma, questo avrà poi mano libera nel rinegoziare un accordo che impone turni molto pesanti. Per questo motivo la Fiat impone clausole che limitino il ricorso allo sciopero degli straordinari una volta realizzato l’investimento. Il problema non si porrebbe se avessimo una legge sulle rappresentanze che vincola i lavoratori al rispetto degli impegni presi dai loro rappresentanti, liberamente eletti, che rispondono regolarmente del loro operato di fronte ai lavoratori. Se questi rappresentanti non riescono a trovare un accordo tra di loro, saranno i lavoratori a scegliere con gli strumenti della democrazia diretta, mediante un referendum che vincoli poi tutti al rispetto delle volontà della maggioranza. Il secondo problema è quello delle misure contro l’assenteismo. Le nuove tecnologie previste per Pomigliano d’Arco sono efficienti solo con tassi di assenteismo fisiologici, come quelli che si osservano mediamente nelle imprese private italiane. Non lo sono con i picchi di assenteismo registrati in passato a Pomigliano, in occasione di partite di calcio, tornate elettorali e altri eventi, che nulla hanno a che vedere con la diffusione di malattie fra le maestranze. Questi comportamenti non sono stati sin qui sanzionati in alcun modo. Al contrario, sono stati protetti dalla camorra (e dai suoi sindacati gialli) anche quando hanno obiettivamente messo a rischio i posti di lavoro degli altri la-
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voratori. Non c’è stata neanche sanzione sociale contro questo assenteismo. Ora l’azienda vuole scoraggiare questi comportamenti, liberandosi dall’obbligo di retribuire i lavoratori responsabili di questi ingiustificati picchi di assenteismo. Entrambi i problemi dovranno essere affrontati nei tempi ristretti imposti dalle strategie della Fiat e dei suoi concorrenti. Bene allora affidarsi al pragmatismo. Ad esempio, l’azienda torinese potrebbe rinunciare alla clausola di responsabilità in cambio della sottoscrizione dell’accordo da parte della Fiom, che si oppone soprattutto a questa clausola. L’azienda potrebbe anche impegnarsi una campagna di informazione sui costi collettivi dell’assenteismo e di contrasto delle infiltrazioni della camorra fra le rappresentanze dei lavoratori, in collaborazione col sindacato. Sarebbe anche un modo per la Fiat di saldare una piccola parte del debito che ha accumulato nei confronti dello Stato italiano, così generoso in tutti questi anni ne confronti dell’azienda torinese. Bene ricordare che l’accordo contempla un ulteriore intervento del contribuente mediante l’utilizzo dei fondi della Cassa Integrazione in deroga. Il tempo residuo prima del referendum fissato per martedi prossimo può essere sfruttato per trovare un accordo su queste basi. Nel frattempo fondamentale che la politica si astenga dall’intervenire. Meglio se il Presidente del Senato ieri, invece di intervenire anche lui sulla vicenda, avesse cercato di fare spazio nell’agenda di Palazzo Madama al disegno di legge sulle rappresentanze, di cui primo firmatario è il senatore Paolo Nerozzi. E’ un modo per spingere il sindacato a trovare finalmente un accordo su queste regole indispensabili. Il Ministro del Lavoro farebbe invece bene a discutere col titolare del dicastero all’economia di norme più efficaci che possano favorire un legame più stretto fra salari e produttività, tali da scoraggiare comportamenti opportunistici di aziende e dipendenti. E’ dal 1997 che il contribuente paga di fatto incentivi alla contrattazione di secondo livello che si sono rivelati sin qui del tutto inefficaci. Stranamente la manovra “lacrime e sangue” li ha non solo confermati, ma addirittura ampliati. Quella stessa manovra ha svuotato la pseudo intesa del gennaio 2009 sulla riforma degli assetti contrattuali, che prevede la sostituzione del TIP, tasso di inflazione programmata, con l’IPCA, indice dei prezzi al consumo armonizzato. Doveva essere l’ISAE, uno degli enti aboliti dal Governo, a stimare questo parametro. Non potrà certo essere un datore di lavoro, come lo Stato che ha assorbito i dipendenti dell’Isae, a fornire questo numero da cui dipendono gli incrementi salariali per milioni di dipendenti. Bene cogliere la palla al balzo per rivedere davvero le regole della contrattazione coinvolgendo questa volta la Cgil.
aro Augias, che il governatore del Veneto, Luca Zaia, abbia o non abbia ordinato di cantare il Va’ pensiero è questione che si esaurirà nel solito gioco di conferme e smentite. Del resto la Lega ha sempre espresso sentimenti che vanno dall’avversione al disprezzo per l’inno nazionale. Atteggiamento da analfabeti, se posso dire. Basta paragonare i due testi per rendersi conto che il solo ad avere una qualche attinenza con gli ideali (parola grossa!) leghisti è proprio l’inno di Mameli i cui versi “Dall’Alpi a Sicilia / Dovunque è Legnano” evocano il ruolo svolto dal Carroccio nella lotta contro il Barbarossa. È vero che l’inno nazionale ha espressioni di dubbia comprensione come “dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa”... “Stringiamci a coorte” o parole come “speme, core, squilla”; ma è altrettanto vero che il coro verdiano ha termini ugualmente ostici come “clivi, aure, olezzano, membranza, favella, fatidici, traggi, concento”, oppure nomi propri come “Solima”, in cui non tutti vedono la denominazione greca di Gerusalemme o infine espressioni, non proprio appartenenti alla lingua quotidiana, come “Arpa d’or dei fatidici vati, Perché muta dal salice pendi”. Mi domando chi spiegherà a questo popolo ghiotto di carmagnole perché gli aedi padani abbiano dovuto appendere la loro arpa d’oro, ora muta e solitaria, ai salici della bergamasca. Ah, buon dio, se il ridicolo uccidesse.
C
CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it
Gino Spadon ginospadon@alice.it ispiace che un uomo come Zaia che pare sia stato un buon ministro dell’Agricoltura, si perda in questioni infantili, infastidendo una quantità di persone con delle sciocchezze seguite da avvilenti rimpalli con il “portavoce” come nei peggiori momenti della prima repubblica. Sembra proprio il caso di dire che la mediocre politica non giova alla salute mentale. Tanto più che il signor Spadon ha ragione e non si capisce perché questo capriccio del Va’ pensiero venga così ostinatamente coltivato. Ho letto da qualche parte che l’autore dei versetti, Temistocle Solera, viene considerato un neoguelfo e in quanto tale assertore di un federalismo magari a
D
Così vengono formati i docenti d’inglese
Dove stanno finendo le edicole?
Denise Zollet denise.zollet@libero.it
Lettera firmata Massa
ESSERE in grado di comunicare in inglese una volta era utile. Oggigiorno è importante. Domani sarà fondamentale. Come tutti ben sappiamo i bambini della scuola primaria sono in grado di immagazzinare un’enorme quantità di informazioni, inclusa una nuova lingua. Una nuova lingua che può essere imparata senza grande sforzo se viene loro insegnata da maestri competenti. Errori linguistici o lacune a questa età, non possono essere colmati facilmente negli anni successivi. E allora, cari ministri competenti, credete veramente che 50 ore di corso di lingua inglese, 30 delle quali online, saranno sufficienti per preparare adeguatamente i docenti della scuola primaria a insegnare una lingua straniera?
CI stiamo giustamente preoccupando e battendo per la libertà di stampa. Ma c’è un aspetto collaterale, forse secondario, anche se comunque preoccupante: la progressiva scomparsa delle edicole. La cosa mi è balzata all’occhio a Milano, ma anche in altre città. A Milano, la domenica, anche in zone centrali, è praticamente impossibili comprare il proprio quotidiano. E purtroppo non c’è
Quelle vuvuzelas fra la e si bemolle Laura Tòrgano zaidecom@yahoo HO trovato demenziale il continuum sonoro oscillante fra la e si bemolle che fa da sfondo alle partite dei Mondiali. Nemmeno il più crudele fra i compositori minimalisti contemporanei oserebbe infliggere per quasi due ore tanto supplizio. Sub specie calcio, ormai ci si sorbisce pure questo?
L’AMACA
guida pontificia come si arrivò a sostenere in quegli anni travagliati. La verità è che quel magnifico lamento intonato (nell’opera) dagli ebrei prigionieri a Babilonia è ispirato al salmo 137 (o 136) intitolato Super flumina Babylonis dove appunto si dice: « Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre». Ciò che intendo è che il coro del Nabucco ha un testo complesso, ricco di riferimenti e volendo proprio cantarlo bisognerebbe essere in grado di capire a che cosa ci si sta riferendo. Oppure tacere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
in Italia la civile abitudine della vendita stradale dei giornali, con ambulanti senza edicola, o con il banchetto self-service.
Gli studi di settore e le situazioni particolari Lettera firmata IL direttore dell’Istituto di ricerche fiscali, Gianni Lepre, ha recentemente illustrato e un po’ vantato l’uso degli studi di settore. A parte le considerazioni sui sistemi induttivi, non ho sentito alcunché sulle situazioni particolari, quali l’età, le malattie, gli incidenti vari
MICHELE SERRA
proposito di Elio Di Rupo, leader dei socialisti belgi e vincitore delle recenti elezioni politiche, nessuno potrà dire che è un radical-chic, e nemmeno tirare in ballo la «sinistra dei salotti». Figlio di un minatore abruzzese immigrato e morto giovane come molti minatori, radici contadine, Di Rupo è un uomo del popolo. Se non ne ostenta i modi (come richiesto dal contro-galateo populista, secondo il quale chi è più burino è più “popolare”), è perché ha conquistato cultura e prestigio studiando, leggendo e dirozzandosi: tale, nella sinistra migliore, è sempre stata l’idea di “popolo”, una dignità da conquistare, una subalternità da rifiutare, non certo lo stupido orgoglio di mostrarsi grezzi e incolti in segno di sfregio anti-borghese. Il papillon che Di Rupo indossa quasi sempre non è un vezzo dandy, ma l’allegra conquista di un ragazzo nato per obbedire e cresciuto per riscattarsi. Ricorda il cappello “da signore” che Giuseppe Di Vittorio, grande leader sindacale e capo dei braccianti pugliesi, imponeva ai suoi “cafoni” di portare quando andavano in città. Perché i padroni, fino a che il popolo è becero e ignorante, non hanno di che preoccuparsi. Cominciano a farlo quando il popolo pretende di parlare, di studiare e di contare almeno tanto quanto i figli di papà.
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che la vita ci riserva. Il numero di macchine ferme o tavoli vuoti, caratteristica della crisi attuale, come viene considerato? E la sospensione dei parametri precedenti, in caso di cambiamenti, come viene accolta dalle agenzie delle entrate?
Expo di Shanghai e Fiera Milano Sergio Pravettoni Fiera Milano Spa NELL’ARTICOLO dell’11 giugno “Ultima corsa a Shanghai” si parla anche, ma in modo inesatto, di pretesi vantaggi economici per Fiera Milano in relazione all’Expo di Shanghai. Fiera Milano non ha vinto la gara per il Padiglione Italia (vinta invece dalla società Eurostands spa, estranea al gruppo Fiera Milano), né ha realizzato allestimenti per le Regioni che stanno partecipando all’evento. Fiera Milano non ha dunque “preso soldi” né dal governo né dalle regioni in merito a tali attività. PRENDO atto della precisazione. Tuttavia, nel sito ufficiale di Eurostands si legge che «all’inizio del nuovo Millennio Eurostands entra a far parte di Fiera Milano Spa». Un comunicato del 13 marzo 2009, inoltre, informa che «il commissariato generale del governo per l’esposizione universale di Shanghai 2010 ha siglato un importante accordo di partenariato con Fiera di Milano... che avrà il compito di assicurare il coordinamento della partecipazione delle Regioni all’Expo». (d. c.)
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La tiratura de “la Repubblica” di martedi 15 giugno 2010 è stata di 561.428 copie
FUORI ROTTA Natura e silenzi a Ferdinando de Noronha, l’atollo brasiliano così vicino al paradiso ESTATE 2010 Trentino, operazione rifugi aperti: per ascoltare buona musica dopo una bella arrampicata
DE LUCA SELVA
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010/Numero 593
Si parte
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All’interno
La natura
Cammina cammina un sentiero per tutti VERONESE
L’itinerario
Malta segreta come godersela evitando le spiagge D’ALESSANDRO
La città
Mexico City le passioni di una vera rivoluzionaria STAGLIANÒ E TAIBO II
Internet
Scambiamoci l’appartamento e l’ospitalità torna alle origini
In vacanza con cani & gatti istruzioni per portarli via con te
CAVALLIERI
SCHIAVAZZI FOTO © CHRIS COLLINS/CORBIS
ZIGZAG
GIOVANNI SCIPIONI
QUANTE SCOPERTE ANDANDO A PIEDI
“A
ndiamo? Andiamo pure”. Nell'era internet, delle vacanze low cost e del mondo intero ad un passo dal nostro desiderio, l’invito di Palazzeschi ne La passeggiatasembrerebbe fuori luogo. Puoi conoscere l’Italia in auto, in aereo, in treno, in bici o anche a cavallo e apprezzare comunque le bellezze di un paese che, per dirla con Flaiano, prende impegni superiori alle proprie debolezze. Ma solo a piedi puoi calpestare strade, battigie e sentieri. Solo a piedi puoi inventare villaggi e città fuori dai luoghi comuni. Solo a piedi puoi soffermarti per vedere cose che gli umani non hanno mai visto. Passo dopo passo puoi disegnare la tua geografia preferita. Ti sembrerà di attraversare una terra vergine, ma a piedi potrai vedere zone di sole e d’ombra, luoghi sospesi sull’abisso, immagini della natura e crateri di spazzatura, città custodite con cura e metropoli manomesse, fiumi che disegnano i confini della bellezza o che hanno il colore della speculazione. Conoscerai un paese in continuo equilibrio tra inferno e paradiso. “Torniamo indietro? Torniamo pure”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
VIAGGI LA COPERTINA
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Cani & gatti, in Italia sono quindici milioni. Portarli con sé in ferie spesso non è cosa facile. Ma per fortuna dal Nord al Sud l’ospitalità pet-friendly è ormai sempre più diffusa. Ecco dove
VERA SCHIAVAZZI
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cani lo adorano, comunque. Nella loro memoria sono rimaste quelle antiche migrazioni col branco, l’importante è partire tutti insieme, non importa se per il mare o la montagna. I gatti, all’opposto, lo detestano in tutta franchezza: per loro viaggiare è un fastidio, o nel peggiore dei casi un vero e proprio incubo. E attenzioni particolari richiedono anche i piccoli animali abituati a vivere per una parte della giornata in gabbia o nel recinto e per alcune ore in libertà, come cavie, maialini, furetti: una volta persi i punti di riferimento abituali, il rischio di fuga, o anche soltanto di esplorazioni troppo curiose dalle quali è difficile tornare indietro, diventa molto alto. Così, andare in vacanza con i propri animali — un’abitudine sempre più diffusa — è un progetto che richiede un’attenta pianificazione, il parere del veterinario e tutte le carte in regola (burocrazia e vaccinazioni comprese) per godere davvero l’estate insieme. Non a caso Touring Editore ha da poco pubblicato una nuova edizione di Viaggiare con cane e gatto (359 pagine, 19,50 euro, introduzione di Saverio Paffumi e Eugenia Natoli, con la consulenza del veterinario Mauro Cervia): nel libro i proprietari più attenti troveranno tutte le istruzioni, regione per regione, su alberghi, bed & breakfast, campeggi e ristoranti che ammettono gli animali, con recensioni studiate apposta per loro e indicazioni utili anche per chi si sposta in Europa e nel mondo. La scelta è spesso difficile: «Portare o meno con noi i nostri amici è un dilemma che va risolto col buon senso», risponde Eugenia Natoli, etologa e biologa. «Se ad esempio ci si sposta di continuo, è meglio lasciarli con qualcuno o anche in una pensione qualificata e della quale ci sentiamo sicuri. Separarsi sarà una sofferenza, ma al ritorno la supereranno e la loro salute ne risentirà meno». Vacanze vietate, soprattutto al mare e nei luoghi molto caldi, anche per cani e gatti molto anziani e per tutti quei compagni a quattro zampe, come i furetti, che vengono turbati facilmente da odori e suoni sconosciuti e
in Vacanza con Fido
Estate a quattro zampe istruzioni per l’uso possono impaurirsi e fuggire. La salute deve restare al primo posto: per le vacanze nel nord Italia, e in Liguria in modo particolare, occorre vaccinare contro la filaria il proprio animale, mentre la leishmaniosi — altrettanto grave — è diffusa in Sicilia, in Sardegna, in Toscana e nelle isole della regione. Le leggi e le norme generali, come quelle che rimettono ai proprietari e ai gestori la scelta di ammettere o meno cani e gatti negli alberghi, nei campeggi e sulle spiagge, non sono cambiate negli ultimi dieci anni (attenzione però anche alle ordinanze dei singoli Comuni, soprattutto al mare). Ma i luoghi di vacanza pet-friendly si sono moltiplicati, anche alla luce del fatto che quindici milioni di animali — contando solo cani e gatti — vivono ormai nelle case degli italiani. Due esempi pratici: sessantuno alberghi della catena Space Hotel in Italia non si
Spacehotel offre servizi in ben sessantuno alberghi: da Jesi a Riccione e Bari E a Ponza si può anche far fare un corso di barca a vela al proprio cane
limitano a accogliere cani e gatti, ma hanno predisposto servizi speciali, dalla toelettatura al personale disponibile ad assisterli e portarli a spasso quando il padrone è assente. L’elenco (da consultare su www.spacehotels.it) spazia da Roma a Jesi, da Roma a Rimini, mentre a Bari le camere della stessa catena sono già predisposte con brandine e giochi secondo la taglia del pet e a Riccione i quattrozampe possono curarsi con la floriterapia. A Ponza invece chi ama la vela non è più costretto a scegliere tra questa passione e il proprio cane: si chiama dogsonboard il nuovo programma di training per insegnare al più fedele amico dell’uomo come condividere anche questo genere di vacanza (www.dogsonboard.blogspot. com). © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PER SAPERNE DI PIÙ http://www.dogwelcome.it/ http://www.clinicaveterinaria.org/public/index.php
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NOTIZIE UTILI IN AUTOSTRADA Molte le novità per chi viaggia con i propri animali Dal 2003 lungo le autostrade italiane e gli autogrill sono nate aree riservate e alcune associazioni possono essere chiamate 24 ore su 24 per informazioni e emergenze ovunque ci si trovi
I TRASPORTI
Le regole del viaggio con i piccoli amici domestici: in auto, treno, aereo e traghetto
Nel cestino o nella stiva, ma con il biglietto giusto
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n viaggio in auto, insieme ai proprietari, resta la soluzione migliore: nel bagagliaio aperto e separato da una rete per gli animali più grandi, sui sedili, assicurati con la cintura-guinzaglio fatta apposta per loro per i cani di piccola e media taglia, nei trasportini della giusta dimensione per i gatti e tutti gli altri animali. Ma se non si può fare, ecco le regole per viaggiare con gli altri mezzi di trasporto.
IN TRENO I cani, i gatti e gli altri, purché di piccola taglia, viaggiano gratis con Trenitalia se sono custoditi in una gabbietta non più grande di 70x30x50 centimetri, una per ogni viaggiatore. Al guinzaglio e con la museruola, invece, possono viaggiare pagando la metà della tariffa di seconda classe, ma è bene informarsi sul sito www.trenitalia.como nelle stazioni. E per chi vuole condividere la carrozza letto o la cuccetta, si paga l’intero scompartimento.
IN AEREO Le norme variano secondo le compagnie, ma in generale le low cost non ammettono animali. Alitalia mette a disposizione (a pagamento) due diversi tipi di contenitori, uno per la stiva l’altro per la cabina (dove si paga una tariffa più alta), mentre Air One accetta in cabina al massimo un animale per ogni volo, purché non superi i dieci chili. Il viaggio nella stiva deve essere concordato col veterinario ed è sconsigliabile se la rotta è molto lunga.
TRAGHETTI E ALISCAFI In generale gli animali sono ammessi da tutte le compagnie di navigazione nazionali e internazionali, con condizioni variabili secondo le dimensioni. Spesso cani e gatti non sono ammessi nelle sale comuni dei traghetti. Per evitare sorprese, quindi, bisogna prevedere di viaggiare sul ponte o di prenotare una cabina tutta per sé. Informazioni sui siti delle diverse società di tra(v.sch.) sporto marittimo e lacustre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I FIDOPARK Ne esistono 23 gestiti dalla società Autogrill www.autogrill.it
SOS ANIMALI I volontari dell’associazione Guida Verde offrono assistenza e informazioni a chi viaggia nei giorni più caldi Il numero 3281274611 è attivo tutti i giorni, mentre di notte si può chiamare il numero verde 800029449
SANITÀ Non è più in vigore la quarantena, ma occorre un controllo sierologico del veterinario e il certificato che prova l’assenza di parassiti
LE VACCINAZIONI
Le pensioni MA SE DOVETE LASCIARLO... La prima regola? Prendersi il tempo di visitare almeno una volta, possibilmente in compagnia del proprio animale, la pensione o le pensioni dove si pensa di lasciarlo durante il periodo di ferie Qualche volta portare con sé in vacanza cani e gatti è davvero impossibile Se ci si deve separare, meglio farlo per una settimana o dieci giorni al massimo, soprattutto se è la prima volta. Ma nessuna paura: esistono siti che segnalano le pensioni più vicine e più accreditate Provate per esempio con www.dogsitter.it, www.animali nelmondo.com www.vacanzebestiali.org, patrocinato anche dall’Enpa (l’ente per la protezione degli animali) che offre diverse soluzioni per facilitare le vacanze a quattro zampe: dagli hotel ai campeggi, dalle spiagge ai ristoranti Molto utile anche la bacheca degli annunci on line, per scambiarsi consigli, idee e segnalazioni di ogni tipo
Oltre a quelle obbligatorie in Italia, e documentate sul libretto sanitario che deve essere sempre portato con sé, si consiglia l’antirabbica se tra le mete di vacanza ci sono Francia, Svizzera, Austria e Slovenia Alcune compagnie di trasporto la richiedono anche per la Sardegna
ANIMAL SECURITY È per ora l’unica associazione italiana che si occupa di rintracciare gli animali smarriti o rubati attraverso un numero verde (0332236536) e una banca dati Sono previste anche polizze e rimborsi nel caso il proprio animale debba essere affidato a una pensione per un’emergenza www.animal security.com
PASSAPORTO Indispensabile per far viaggiare in Europa cani, gatti e furetti. Viene rilasciato dalle Asl e rende superfluo il certificato dell’antirabbica È valido in tutta l’Unione e in alcuni altri paesi: Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Svizzera
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VIAGGI FUORI ROTTA
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PER SAPERNE DI PIÙ www.ilhadenoronha.com.br www.noronha.com.br
Brasile Ferdinando de Noronha è un’oasi verde formata da ventuno isole. Qui, tra fondali spettacolari e specie rare, regna il silenzio
FERDINANDO DE NORONHA e la vedessero quelli dell’Isola dei famosi, la sceglierebbero come set per il programma. Ma per fortuna l’isola di Ferdinando de Noronha, che dà il nome all’arcipelago di ventuno piccole isole vulcaniche dell’Oceano Atlantico a 350 chilometri (poco più a sud dell’Equatore), è stata dichiarata Parco Nazionale nel 1988 e Patrimonio Unesco nel 2001. L’isola, l’unica abitata dell’arcipelago dove il sole splende per 3200 ore al-
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l’anno e che fa parte dello Stato brasiliano del Pernambuco, è uno dei luoghi più isolati del mondo. La superficie è di diciotto chilometri quadrati: un paradiso con
solo duemila abitanti che vivono in un piccolo centro di case basse attraversato da strade spesso non asfaltate. È anche un santuario ecologico dove nidificano qua-
ranta specie di uccelli marini e terrestri. Per metterci piede, è necessario un visto rilasciato dalle autorità del Pernambuco e, per ogni giorno di permanenza, si de-
ve pagare una tassa destinata alla preservazione dell’ambiente naturale. Il risultato è che Fernando de Noronha, dove i controlli dell’ac-
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COME &DOVE COME ARRIVARE Si vola sulla piccolissima pista dell’aeroporto di Fernando de Noronha con un volo giornaliero da Recife; solo due compagnie atterrano qui, Varig (www.varig.com) e Trip Linhas Aereas (www.voetrip.com. br). Rispetto al Brasile l’orologio va messo un’ora avanti. La tassa di soggiorno è di circa 30 euro al giorno Si consiglia di prenotare il viaggio con largo anticipo perché lo Stato del Pernambuco concede solo visti per 400 visitatori alla volta
qua sono continui, ha uno dei mari più puliti dell’Oceano Atlantico. Arrivando, sembra di essere al livello del mare, in realtà si sbarca sulla parte più alta di un vulcano spento da secoli; sì, perché il centro dell’isola è a 750 metri sotto la superficie dell’Oceano. Ma questa è solo la prima delle sorprese che riserva questo atollo dove gli abitanti dicono che per capire il mondo com’era alla Creazione, si deve venire qui: un viaggio a Fernando de Noronha è un viaggio nella storia della Terra. «Qui si sente la presenza di dio», dicono le guide. Oltre che degli animali e delle piante, questo è il regno del silenzio. Qui gli abitanti sanno di riconoscere i venti dal suono. E dicono anche che i rumori dei motori impedirebbero la riproduzione di uccelli
Fortaleza
Isole Fernando de Noronha
Teresina
Recife
Brasile
Petrolina Aracaju
DOVE DORMIRE
Dalla vetta delle torri lo sguardo abbraccia il paesaggio che corre a tuffarsi nel blu del mare. Una dolce brezza porta la voce di una terra romantica, dove natura e storia dipingono i colori accesi della passione. Il cuore batte. È San Marino, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Vieni ad innamorarti. 12-17 Luglio ETNOFESTIVAL
18-20 Luglio JAZZ FESTIVAL
22-25 Luglio GIORNATE MEDIOEVALI
L’isola è dotata di pousadas immerse nel verde Numerosi sono i ristoranti dove si gusta pesce, dove bere ottimo mojito e ballare al ritmo brasiliano
COSA INDOSSARE È utile portare un cappello, abiti leggeri e scarpe per camminare Mettete in valigia una crema solare per proteggervi dai raggi molto più forti di quelli del Mediterraneo, qui ci sono 3200 ore di sole all’anno
DOVE ANDARE Nell’isola, si sente la presenza di un monte dalla forma misteriosa che sembra il volto di un indiano: è il Morro do Pico
e tartarughe. Al turista che vuole immergersi nell’acqua viene fatto obbligo di indossare un salvagente per non toccare con i piedi il fondale marino che è uno dei più ricchi di biodiversità. Esistono qui 15 delle 18 specie di coralli conosciuti in Brasile, 230 specie di molluschi e pesci dai colori più svariati. E uccelli rari, come l’Elaenia ridleyana, la Vireo gracilirostris, la Zenaida auriculata; e poi, sterne, fregate, rondini di mare. I delfini passano ogni giorno alle cinque del mattino, in un angolo chiamato Dolphin Lookout. Se il fondo marino è uno straordinario spettacolo, altrettanto spettacolari sono le spiagge. Quelle più selvagge sono sul Mar de Fora, nell’est dell’isola, dove nidificano le tartarughe. Più tranquilla è la Praia da Atalàia. Pericolosa per la presenza di squali è Praia de Caiera, non lontana dal porto. Ma il vero paradiso è la Baia do Sancho, dove si arriva solo a piedi, salendo una ripida salita di roccia fino a una terrazza naturale affacciata sulla baia dove passano i delfini. Un esempio di come doveva essere la Terra prima dell’arrivo dell’uomo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
INFOGRAFICA GAIA RUSSO
ANNA MARIA DE LUCA
L’eco-arcipelago dove il paradiso è ancora in Terra
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VIAGGI LO ZOOM
PER SAPERNE DI PIÙ www.ambilcairo.esteri.it www.egypt.travel
Il Cairo
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Un tempo era off limits ai turisti. Tra parchi, riti antichi e moschee oggi questo enorme quartiere si può anche visitare. Con qualche avvertenza
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COME &DOVE LA VISITA Per chi vuole visitare la “Città dei morti” il consiglio è di non indossare vestiti scollati o troppo corti, meglio pantaloni lunghi anche per gli uomini Niente gioielli né accessori eleganti Un’altra raccomandazione: non fotografare le persone e mostrare estremo rispetto verso il luogo sacro
Quella “città dei morti” così piena di vita CARLOTTA MISMETTI CAPUA IL CAIRO a città dei morti del Cairo è piena di gente viva. Un milione di persone la abita, la maggior parte vive dentro palazzi di periferia uguali agli altri, alcuni abitano le stesse tombe. Sono dodici chilometri di città, in una città che conta venti milioni di persone, e per quanto il governo lo tenga nascosto ai turisti delle crociere, questo strano posto è il cuore del primo insediamento arabo-musul-
Sopra, l’antico cimitero del Cairo che viene chiamato la città dei morti Nelle foto in basso altre immagini della città dei morti e dei suoi abitanti
poco pubblico) ci vengono a passeggio anche i cairoti: ma l’unica zona che i turisti conoscono è Kay Tbayet (e non si dimentichi che solo l’otto per cento dei turisti che visitano l’Egitto si fermano al Cairo). Invece è la sera, ai funerali e nei giorni di festa, che bisogna venire a vedere con quanta naturalezza e rispetto qui i vivi stanno accanto ai morti. Mentre le pecore congestionano il traffico delle auto, tra le tombe di legno dipinte e la polvere (perché il Cairo è la città più polverosa del mondo) scorre una vita normalissima tra i morti:
il dieci per cento delle persone che vivono qui lavorano con i morti, come guardiani, “becchini”, costruttori. Ma la cosa più rilevante è come qui sopravvivono, secondo Anna Tozzi, riti di matrice faraonica. Pratiche non troppo diverse da quelle diffuse nel Mediterraneo, che noi latini ricordiamo ancora. Qui si usa ancora fare il banchetto e le libagioni sulle tombe, la veglia con la frutta e l’acqua, le lamentazioni delle prefiche, le elemosine date ai bambini per avere buona fortuna, la lavanda sparsa sul corpo
con i profumi. «È un luogo di morte, ma la morte, non dimentichiamolo, genera cultura» spiega l’antropologa, che proprio da questa postazione ha potuto cogliere gli aspetti dell’Egitto contemporaneo, ancora faraonico, molto islamizzato. Il geografo gerosolimitano Al Muqaddasi, che venne qui nel decimo secolo, annotò: «Questo luogo è popolato di devoti. Un luogo piacevole, ci sono moschee e fontane, e le tombe sono di grande bellezza: è un mercato per cercatori dell’aldilà». E in questo mercato di cercatori del-
INFOGRAFICA GAIA RUSSO
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LE IMMAGINI
COSA VEDERE Il cimitero meridionale è raggiungibile in taxi chiedendo all’autista di dirigersi alla moschea dell’imam al Shafi’i L’itinerario parte dalla tomba dell’imam nella moschea omonima e si conclude in Via el Kordi, la strada parallela Da visitare anche il complesso di tombe Hosh el Basha e la tomba della nota cantante egiziana Umm Kulthum, sempre in Via el Kordi
LA GUIDA Per tour più impegnativi ci si può affidare alla visita guidata di Anna Tozzi che ha vissuto per otto anni nella necropoli www.lacittadei morti.com
DOVE DORMIRE
L’unica zona che gli stranieri davvero conoscono è quella chiamata Kay Tbayet
Il giovedì sera si organizzano grandi feste sufi con canti e balli chiamate Dhlks
mano di Al Fustat, del 642 d. C. Arabi, nativi copti, schiavi neri, greci ortodossi ed ebrei sono stati qui, per secoli. Ora ci vivono anche la classe media e i giovani. E non ci sono più solo i reperti archeologici e i morti: in questa città che conta diciassette quartieri c’è tutto, perfino la mala. In una di queste tombe trasformate in case, per otto anni, ha vissuto anche un’antropologa italiana. Anna Tozzi Di Marco su questa Cairo sconosciuta e popolare ha scritto una guida: Egitto Inedito, taccuini di viaggio nella necropoli musulmana del Cairo (in libreria per le edizioni Ananke, dal 24 giugno). Come racconta la guida, la città dei morti è ben più grande e strana di quello che il turista conosce. Da quando la Aga Khan Foundation ha bonificato una discarica trasformandola in un parco verde e pubblico (in una città con niente verde e
l’aldilà il giovedì sera si approntano delle feste, assai poco eterodosse, chiamate dhlks. Si suona, si canta, si balla in onore di questo o quell’altro santo o sufi. Noi la chiameremmo sagra, con i musicisti che suonano canzoni pop melodiche, con dei testi sufi, la gente che mangia i kebab in strada, le persone a passeggio. Così, tra un kebab e una danza, la morte pare accarezzare la testa dei vivi e insegnare loro qualcosa. Come la canzonetta sufi-pop, che recita «la vita è un dondolo, che oscilla a destra, e poi a sinistra. Io sono qui, che cerco un senso». E intanto la gente batte le mani, i bambini ballano. Come scriveva l’antropologo francese Vincent Thomas (fondatore della “Société de thanatologie”) «un tempo la morte la si addomesticava giorno dopo giorno». Ed era un tempo sano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARRIOTT ZAMALEK Saray El Gezira Street Tel. 0020-2 27283000 www.marriott.com
DOVE MANGIARE LA BODEGA 26th July Street 157 Tel. 0020-2 27350543 Di fronte alla moschea dell’imam al Shafi’i si può mangiare uno snack nelle varie caffetterie Nei chioschi si può gustare la classica colazione egiziana, ful e ta’amia, zuppa di fave e polpettine vegetariane
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Le sue spiagge vengono prese d’assalto dal turismo low cost. La speculazione edilizia ha devastato il paesaggio. Eppure il minuscolo arcipelago conserva un fascino a suo modo unico. Ecco i consigli giusti per poterlo apprezzare
In agenda
Brasile LA VACANZA INIZIA SUL CELLULARE
Norvegia FOTO, RACCONTI, BLOG CREATIVITÀ ALL’OPERA Video, musica, foto, blog, racconti, poesie: l’ufficio norvegese del Turismo lancia una sfida a chi vuole esprimere con qualsiasi mezzo il proprio talento creativo ispirandosi alla cultura, alle tradizioni e ai paesaggi norvegesi. La creatività sarà premiata con un viaggio di dieci giorni alla scoperta della Norvegia più autentica www.visitnorway.it/yourway
Malta
Tra l’Africa e l’Europa
JAIME D’ALESSANDRO LA VALLETTA a prima esplosione alle otto del mattino. Secca, fragorosa, di quelle che spostano l’aria. E nel cielo così chiaro da sembrare bianco, un piccolo sbuffo di fumo. La passione dei maltesi per i fuochi di artificio, o meglio per i botti, è pari solo a quella per le
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Danimarca LE SFUMATURE DEL ROCK Ma anche pop, soul, musica elettronica, hip hop: per quattro giorni Roskilde, piccolo fiordo danese a trentacinque chilometri da Copenaghen, si trasforma in palcoscenico d’avanguardia Dal 1° al 4 luglio è qui che si danno appuntamento star internazionali e giovani emergenti. Tra gli ospiti attesi quest’anno Prince, Patti Smith, Jack Johnson, Alice in Chains e The Prodigy www.roskilde-festival.dk
New York IL WHITNEY MUSEUM TORNA ALLE ORIGINI Sarà Renzo Piano a dirigere i lavori per il nuovo Whitney Museum di New York che, dopo venticinque anni di false partenze, torna alle origini e trasloca downtown, nel Meatpacking district a pochi isolati dall’Ottava Strada dove il museo fu inaugurato nel 1931: l’ex quartiere industriale oggi è di moda. L’edificio sarà inaugurato nel 2015 http://whitney.org
Arcipelago minuscolo, a novanta minuti di aliscafo dalla Sicilia, di appena trecento chilometri quadrati e con una popolazione di quattrocentomila anime. Ma da secoli al centro, suo malgrado. La rosa dei venti sulle mappe del Me-
diterraneo l’hanno sempre piazzata qui e di qui, nel tempo, sono passati più o meno tutti. Oggi vive di equivoci. Ad esempio con la Grecia o la Sardegna ha ben poco a che spartire, e come meta per vacanze prettamente balneari
può lasciare l’amaro in bocca. È invece unica nel rappresentare quell’anello mancante fra lo squallore delle periferie di Beirut, l’architettura coloniale inglese e il barocco siciliano. Con gli stessi colori di Amman, o di Damasco,
STILE INCONFONDIBILE
che raramente si discostano dal beige o dal bianco sporco — e una vegetazione che non riesce mai ad alzare il capo per il troppo sole. Medio Oriente, mischiato a un cattolicesimo di frontiera, abitudini britanniche, e una lingua che è dialetto arabo con una buona dose di vocaboli d’origine latina o inglese. «Piccola, con un reddito pro capite che è più alto del Portogallo e
Viaggi dell’Elefante esplora personalmente ogni destinazione, con una continua ricerca di nuovi luoghi e modi di viaggiare
Meglio affittare una automobile e andare in giro per evitare la grande folla
Punteggiata da drappi di ogni colore, immersa nel caldo africano: d’estate è così bandiere. Bandiere enormi e costose, spesso fatte a mano, che vengono sfoggiate sui pennoni altissimi delle case. Poco importa poi che siano del paese dove i figli sono emigrati, del rione, del patrono, della nazionale che si tifa al mondiale di calcio. D’estate Malta è così: punteggiata da drappi di ogni colore che fanno vibrare il paesaggio, immersa nel caldo africano, assordata da una contraerea perenne che annuncia l’ennesima processione religiosa.
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Storia, cultura, divertimento e shopping: atterrando negli aeroporti del Brasile le informazioni turistiche sulla città arrivano direttamente sul cellulare. Con immagini e mappe stradali. È la nuova applicazione che il ministero del Turismo brasiliano mette a disposizione per facilitare il soggiorno in Brasile sin dall’arrivo in aeroporto L’applicazione si può scaricare gratis ancora prima di partire braziltour.com/mobile
Via dei Condotti 61a 00187 Roma Tel. 0039 6 60513000 Fax 0039 6 6796164
www.viaggidellelefante.it
un’alta considerazione di se stessa» racconta ironico nel suo inglese impeccabile Geoffrey Aquilina Ross. Scrittore e giornalista, diversi i volumi pubblicati su Malta, rappresenta quella borghesia cresciuta nei migliori college di Londra o dintorni. La Union Flag, del resto, qui ha sventolato dal 1814 agli anni Sessanta, quando arrivò l’indipendenza. Dopo le bandiere di fenici, cartaginesi, romani e bizantini, arabi, normanni e infine il blasone dell’Ordine degli Ospitalieri. Che scacciato
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PER SAPERNE DI PIÙ www.visitmalta.com www.malta.com
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COME &DOVE
PER I BAMBINI
COME MUOVERSI
Popeye Village Una piccola perla kitsch in una baia splendida chiamata Anchor Bay, dall’altro lato rispetto alla spiaggia di Mellieha, nella parte nord di Malta Nel 1980 è stato il set di un musical ispirato a Braccio di Ferro e da allora trasformato in attrazione turistica Non è necessario pagare il biglietto, basta proseguire lungo la strada e osservarlo dal costone opposto della caletta. Da Mellieha in auto sono cinque minuti
I caratteristici bus vanno bene per le foto ricordo Meglio affittare l’auto o una barca per raggiungere le calette nascoste Si guida a sinistra, come in Inghilterra
COSA VEDERE La Valletta, dove ci sono le opere di Caravaggio Poi Mdina, cittadina fortificata al centro dell’isola. Gozo l’isola più a nord e i sei insediamenti megalitici
DOVE DORMIRE
Playmobil FunPark Hal Far, dove sorge la fabbrica dei Playmobil, è prossima alla punta più a sud di Malta. Una zona industriale bizzarra dove ai capannoni si alternano piste per modellini di aerei motorizzati e circuiti per le corse di cavalli In questo luogo brullo sorge il castello Playmobil, con il parco giochi e la fabbrica alle sue spalle Si pagano tre euro per entrare e si può giocare con tutti i playmobil di ultima generazione
Splash & Fun Water Park Si trova sulla strada che va verso nord, verso l’imbarco dei traghetti per Gozo Dalla Valletta si raggiunge in venti minuti. È un parco acquatico con vista sulla statale da un lato e il mare dall’altro, in località White Rocks Scivoli, piscine con onde e cascate. Tenta di coniugare relax e divertimento per bambini Il biglietto costa 17 euro per gli adulti, 11 euro per bambini dai tre ai dodici anni
sull’isola senza mare ti sono all’interno, estremi nella loro bellezza o desolazione. Cominciando dalle case di pietra dai bow window in legno, che ricordano l’architettura coloniale dell’India e sopravvivono in aree un tempo troppo povere per partecipare al boom del mattone. I vicoli della Valletta ad esempio, così come le Tre Città subito a fianco, certi scorci del villaggio di Naxxar o di Mdina al centro di Malta. Fer-
bili. Come quella della California targata “No Fear”, senza paura. Considerando il limite di velocità di ottanta chilometri orari, più una mesta constatazione che una spavalderia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La grande fuga
Potrebbe anche capitare di imbattersi in una caletta deserta mandosi dove capita a mangiare un pastizzi, sfogliatelle farcite di piselli o formaggio di capra, o l’hobs biz-zeit fatto di un pane delizioso (ftira) ripieno di pomodori, capperi e cipolla rossa. Gustando, fra un morso e l’altro, quel che passa sulle strade. Le macchine sono l’altra grande passione dei maltesi, malgrado la rete viaria sia minuscola e suggerisca l’acquisto di utilitarie. Eppure la domenica è tutta una passerella di Bentley, Aston Martin, Lamborghini, Ferrari. Con targhe a volte improba-
Se prenota prima del 15 luglio per soggiorni fino al 6 settembre, può fuggire con sconti del 30% su tariffe selezionate in oltre 2.800 hotel nel mondo, incluse 170 destinazioni in tutta Europa, Medio Oriente e Africa*. E c’é di più: il prezzo include la prima colazione! Programmi già da ora la sua prossima fuga. Visiti il sito hilton.com/repubblica o chiama 02 6963 3314 Termini e condizioni. *In tutta Europa e il Regno Unito, l’offerta La Grande Fuga è disponibile solo nei weekend, ad eccezione del periodo dal 25 luglio al 5 settembre quando l’offerta sarà disponibile in qualsiasi giorno feriale. Soggetta a disponibilità presso gli hotel di tutto il mondo che aderiscono all’iniziativa. Effettui la prenotazione dal 10 maggio 2010 al 15 luglio 2010 e soggiorni dal 28 maggio 2010 al 6 settembre 2010. Al momento della prenotazione è richiesto il pagamento anticipato, non rimborsabile per l’intero importo. La prenotazione deve avvenire almeno sette (7) giorni prima dell’arrivo. Gli hotel Hilton Grand Vacations partecipanti richiedono un soggiorno minimo di tre (3) notti. Gli hotel Homewood Suites richiedono un soggiorno di tre (3) notti per gli arrivi di martedì e di due (2) notti per gli arrivi di mercoledì. Gli sconti variano a seconda del marchio (se non diversamente specificato dall’hotel, gli sconti sono del 30% presso Doubletree; del 25% presso Hilton; del 20% presso Hampton, Homewood Suites, Hilton Grand Vacations, Hilton Garden Inn, Waldorf Astoria Hotels & Resorts e Conrad Hotels & Resorts). Presso gli hotel Doubletree, Hilton e Hilton Garden Inn, lo sconto viene applicato in relazione alla migliore tariffa disponibile in Bed and Breakfast. Presso gli hotel Waldorf Astoria Hotels & Resorts, Conrad Hotels & Resorts, Hampton, Homewood Suites e Hilton Grand Vacations, lo sconto viene applicato in relazione alla migliore tariffa disponibile. Offerta non valida presso gli hotel Embassy Suites, ad eccezione di alcuni hotel (dove il 20% viene applicato in relazione alla migliore tariffa disponibile). Vi sono ulteriori restrizioni. Visitare hilton.com/repubblica per tutti i dettagli. Offerta non cumulabile ad altre promozioni. L’iscrizione al programma Hilton HHonors ®, l’accumulo e il riscatto di Points & Miles® sono soggetti ai Termini e condizioni di HHonors.
A MALTA Il consiglio è trovare alloggio in un b&b a Mdina o a La Valletta
DOVE MANGIARE PASTICCERIA FONTANELLA A Mdina, da non perdere al tramonto perché è sui bastioni della città Bastion Street 1 Tel. 0356-21 454264 PALAZZO PARISIO A Naxxar, una villa splendida dove pranzare Tel. 0356-21 412461 www.palazzo parisio.com FUSION 4 Per la cena sulle mura della Valletta St John Cavalier Street Tel. 0356-21 225255
LE SPIAGGE
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© 2010 Hilton Worldwide
dalla Terra Santa e poi da Rodi, sopravvisse su queste isole fin quando Napoleone non lo emarginò al ruolo di associazione caritatevole. Oggi i Cavalieri di Malta fanno ancora qualche parata di tanto in tanto, mentre la locale fabbrica di Playmobil, un vanto, smercia migliaia di pupazzetti in plastica con le loro insegne. I soldi veri, però, arrivano dal turismo e dalla speculazione edilizia, non dall’industria. «Subito dopo l’indipendenza», ricorda Ross, «una consulente inglese sussurrò all’orecchio di Dominic Mintoff, a capo del governo e guida del partito laburista, due parole: turismo e massa. Da allora lo scempio non si è più fermato anche sotto il partito nazionalista». E così il lungomare da Sliema a St. Julian fino a Paceville, zona dei locali notturni dove gli adolescenti di mezza Europa prendono sbronze pesantissime, è stato massacrato. In nome dei vacanzieri low cost, studenti mandati a imparare l’inglese e di coloro che si stanno affacciando nel magico mondo del turismo. Ieri i tedeschi, in seguito i russi, ora rumeni e lituani. E in nome anche delle classi agiate locali che, in assenza di un quadro normativo, hanno abbattuto le vecchie case di famiglia per costruirsi appartamenti vista mare ad alta concentrazione di alluminio anodizzato. Per apprezzare Malta bisogna, quindi, meglio scordarsi il mare. Le spiagge sono poche, affollate, coronate da costruzioni di rara bruttezza. Meglio affittare una macchina e andarsene in giro, spezzando la giornata con un bagno in calette scomode e poco frequentate. I luoghi più affascinan-
A GOZO Ta’Cenc Hotel, uno dei migliori e non fra i più cari Tel. 0356-22 191000 www.tacenc.com
Mgarr Ix Xhini a Gozo è un piccolo fiordo poco frequentato: ha un chiosco che serve chardonnay californiano e crostini con ricci di mare Sempre a Gozo, Inland Sea (Qawra) è un piccolo mare interno collegato a quello esterno da una grotta Sull’isola di Malta, la mattina presto, la baia di Armier a nord e poco oltre Paradise Bay
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VIAGGI L’ITINERARIO
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Poche scuse. Per viaggiare usando come mezzo di trasporto le proprie gambe non bisogna essere dei campioni di trekking. Basta usare alcune accortezze: ad esempio avere un buon paio di scarpe e poca fretta. Parola di camminatore
Cammina cammina
Mare o montagna, più sentieri per tutti PIETRO VERONESE amminare è bello. Non è uno sport, e nemmeno un’attività fisica: è piuttosto un gesto, un “fare”, il più semplice, più spontaneo, più ovvio che ci sia. Il più profondamente iscritto nel dna della nostra specie, il primo che ci rese umani, quando imparammo — come ogni bambino ancora impara, intorno al compimento del primo anno di vita — a stare diritti sugli arti posteriori e a muoverci così. Nelle nostre città, ma anche nei nostro luoghi di vacanza, chi oggi predilige il camminare è guardato e giudicato con meraviglia. Dovrebbe stupire semmai il contrario: come è stato possibile che abbiamo tralasciato, accantonato fino a guardarla con sufficienza per non dire con vago disprezzo, una funzione che così perentoriamente definisce il nostro stare al mondo? Mangiamo, dormiamo, lavoriamo, ci riproduciamo, ma evitiamo il più possibile quell’azione che fino a un paio di generazioni fa occupava gran parte della vita dei nostri avi.
C
Il camminare è associato alla fatica: forse è questa la ragione della sua impopolarità. Certo è più impegnativo del lasciarsi trasportare da un aereo, un treno, un’automobile; ma ripaga straordinariamente, restituendo benessere, rapporto con lo spazio e l’ambiente, incontri memorabili con altri esseri umani. Basta farlo, anche soltanto un po’, per riscoprire quanto profondamente ci appartenga: camminare è sostanzialmente un ricordo sepolto, un modo di ricollegarsi alla storia della nostra specie, di sentirsi homines sapientes. Un processo che non è razionale, ma così fisico da diventare automatico, irriflessivo, quasi una volta partiti entrasse in gioco una muscolatura involontaria, come il cuore con i suoi battiti o il diaframma con il suo sollevarsi ed abbassarsi. Camminando non ci si avvicina soltanto a una meta, ma anche a una verità profonda, come già sapeva Aristotele, il quale insegnava passeggiando per il giardino del ginnasio di Atene. È portentoso il repertorio di scuse che un non camminatore riesce a mettere in campo per respingere l’invito di chi è già “dall’altra
parte”, ha scoperto cioè quanto sia bello mettere un piede davanti all’altro e andare, e sta tentando di condividere l’esperienza. Queste pagine di Repubblica-Viaggi vorrebbe proprio dimostrare che di scuse si tratta, facilmente smontabili.
«Non lo ho mai fatto, non sono allenato». Camminare non è una prestazione agonistica, bensì un’attività per la quale siamo perfettamente attrezzati, se solo godiamo di buona salute. Basta alzarsi in piedi. Certo va intrapresa con misura, ma l’offerta è talmen-
IN MARCIA
L’OROLOGIO Misura temperatura, altitudine e fa da bussola Di Casio
LO ZAINO Modello stretto, in tessuto tecnico e multi-tasche È di Wenger
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LE PROPOSTE
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Facile Media Impegnativa
NOTIZIE UTILI SCARPE Accessorio fondamentale, da acquistare in negozi specializzati, con personale esperto e senza lesinare il denaro Mai usarle nuove
ZAINO
Le Cinque Terre
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CON I BAMBINI, PERCHÉ NO?
Il Levante ligure, in special modo il territorio spezzino, è sempre stato l’incubo degli ingegneri stradali e ferroviari È invece un habitat perfetto per principianti e camminatori I cinque borghi di pescatori a picco sul mare, Patrimonio dell’umanità e Parco nazionale, sono collegati tra loro da una rete di incantevoli sentieri, percorsi minimi però allungabili a piacimento e raccordabili a tracciati più impegnativi. Un itinerario perfetto anche per i bambini www.cinqueterre.it
Francigena Siena-Viterbo ANCHE IN FAMIGLIA
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L’antico percorso dei pellegrini che dal Gran San Bernardo scende fino a Roma va lentamente attrezzandosi di segnavia, ostelli e altre strutture. A differenza del Cammino di Compostela, la sua rinascita risente talora di eccessive motivazioni commercialiù Paesaggi integri e magnifici, tesori d’arte e accoglienti agriturismo nel tratto di più giorni che lungo la Val d’Orcia raggiunge l’Alto Lazio www.associazioneviafrancigena.com
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GLI SCARPONI In pelle scamosciata per camminare sui sentieri Di Merrel
te vasta e variegata che è facile scegliere con un minimo di giudizio. E comunque il passo più difficile è il primo: così è stato la prima volta, per ciascuno di noi, così è anche da adulti. «Mi piacerebbe, ma non ho il tempo». È vero: camminare è una cosa che si può fare soltanto con lentezza. È una delle sue maggiori attrattive. Le vacanze comportano solitamente un’abbondanza di tempo e offrono una magnifica opportunità per cominciare. Ma poi, imporsi di rallentare anche i ritmi della vita in città può rivelarsi una silenziosa rivoluzione esistenziale. Bastano un paio di scarpe comode e un iPod. «Come faccio con i bambini?». I bambini sono sempre disponibili a un’avventura, se gliela sappiamo presentare come tale. E un viaggio a piedi può essere la cosa più simile a una favola che sia dato loro di vivere: cammina, cammina, cammina... Attraverso i paesaggi alpini, le campagne della Lucchesia o le coste sarde, partire da un luogo per raggiungerne un altro senza altro ausilio che quello dei propri piedi è un’esperienza che esalta. Anche i grandi.
«A che scopo farlo? Temo di annoiarmi». C’è anche questa, la più assurda delle obiezioni. Non a caso la si sente prima, mai dopo. Nessuno è mai tornato da una camminata dicendo «che pizza». Qualche volta lo dicono i bambini durante, quando sono stufi, o stanchi, ma nemmeno loro riassumerebbero la gita così. E poi camminare può essere un fine — una cosa bella da fare, e basta — ma anche un mezzo: per provare a se stessi che si può; per scoprire di avere in corpo grandi potenzialità inespresse; per lasciare libero corso allo spirito; per apprezzare l’habitat, l’architettura, l’arte con lo sguardo dei fruitori originari; per vedere il mondo come non lo avevamo mai visto. E non si venga a dire che è una cosa del passato. Consapevoli che la motorizzazione è in declino, che il petrolio è avviato a esaurimento e il pianeta è minacciato dall’eccessivo consumo, è tempo di riscoprire la più rinnovabile delle energie. Basta un buon piatto di pasta e si riparte. Camminare è un ritorno al futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Secondo accessorio fondamentale Vale quanto detto per le scarpe Ma, al contrario di queste, meglio troppo piccolo che troppo grande
PESO È il nemico Adottate la leggerezza: portate il minimo, niente libri, pochi ricambi (lavabili, in tessuto sintetico) Perseguite l’autonomia, non l’autosufficienza: chiedere (quando occorre) fa parte dello stile di vita del viandante
ACQUA Sia la vostra amica: una bottiglia di plastica nello zaino è obbligatoria Non la temete: la pioggia è compagna del camminatore Indispensabili però un’ottima giacca a vento e una mantella impermeabile
GUIDE
Alte Vie delle Dolomiti FATICOSE MERAVIGLIE
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Otto percorsi attraverso il comprensorio dolomitico, ora proclamato Patrimonio dell’umanità. Le tappe sono quasi tutte servite da rifugi alpini (talora da più spartani bivacchi) La durata totale di ciascuna Alta Via si aggira sui quindici giorni, ma se ne può scegliere il tratto che si vuole. I dislivelli, impegnativi, richiedono allenamento. Necessarie e sufficienti le piccole guide gratuite realizzate da Italo Zandonella Callegher per la Provincia di Belluno www.dolomiti-altevie.it
Pesano Lasciatele se possibile a casa (anche se le migliori sono pensate per entrare nello zaino: piccolo formato e poche pagine) Utilissime le cartine ma dev’essere almeno su scala 1: 25.000
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VIAGGI UN GIORNO UNA CITTÀ
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La capitale messicana esplode come ogni estate intorno a el Zocalo ma quest’anno ci sono tre rivoluzioni da festeggiare: l’indipendenza (1810), la rivolta contro Diaz (1910), le nozze gay (2010)
Mexico City
Sfrontata, ribelle, assordante: re 08.00 COLAZIONE
09.00 MURALES
10.00 SANBORNS
11.00 LE MOSTRE
12.00 APERITIVO
13.00 PRANZO
Passeggiata con colazione allo Zocalo, la piazza centrale, una delle più grandi del mondo
Visita al Palacio Nacional per ammirare i murales di Diego Rivera con la storia del Messico
Su avenida Cinco de Mayo, una sosta al negozio Sanborns grande magazzino nel palazzo degli azulejos
Visita al Palacio de Bellas Artes: ancora Rivera, altri muralisti e le esibizioni temporanee
Nella caffetteria art déco del Palacio con le sue limonate e le belle posate d’argento
Al Cafe de Tacuba nel centro storico per assaggiare piatti della tradizione messicana
DAL NOSTRO INVIATO RICCARDO STAGLIANÒ CITTÀ DEL MESSICO i riconoscono subito i paesi che hanno fatto la rivoluzione perché non si vergognano di niente. Le capitali sono le più sfrontate. Città del Messico massimamente. La cosa che mi aveva più colpito, una dozzina di anni fa, erano gli amanti di mezz’età che si baciavano per strada e nei parchi. Con un trasporto adolescenziale fuori corso nella vecchia Europa. Oggi, accanto ai cinquantenni che pomiciano, vedi anche le coppie omosessuali che non hanno più paura di intimità in pubblico. Da un paio di mesi nel Distrito Federal, lo stato da ventidue milioni di abitanti che contiene la metropoli da otto, sono state legalizzate le nozze gay. E l’effetto liberi-tutti si è riverberato sulla città. Per la nazione superata solo dal Brasile quanto a numero di cattolici e forse da nessuno quanto a quoziente di machismo, trattasi di miracolo laico. L’ingrediente segreto è proprio quello rivoluzionario, che quest’anno viene festeggiato due volte. Nel senso della guerra di indipendenza dalla Spagna del 1810. E della rivolta contro il regime di Porfirio Diaz nel 1910. Se non ti hanno spaventato colonizzatori e dittatori corrotti, figurarsi gli anatemi del Vaticano. Una città ribalda, quindi, con gli ormoni bene in vista. Una vitalità debordante che esplode, a ogni inizio estate, in un appuntamento inesportabile. Il Rave del Zocalo, una due notti di musica tecno che va avanti, a tutto volume, sino al-
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La metropolitana è la meno cara del mondo: un biglietto venti centesimi d’euro L’arte di Diego Rivera e Frida Khalo si percepisce ancora oggi un po’ ovunque
le sei di mattina. Un concerto atomico il cui fallout di decibel irradia tutto il centro storico, impedendo di prendere sonno anche a una decina di isolati di distanza. La quiete, per i messicani, è un disvalore. Nella metropolitana più economica del pianeta («Costerebbe nove pesos ma grazie al sussidio pubblico
tre», venti centesimi di euro, recita un cartello accanto a ogni biglietteria) è tutto un susseguirsi di venditori di compilation musicali. I più grandi chitarristi, la disco anni Ottanta, tutto Rostropovich in mp3 stipati in dischi con copertina fotocopiata da dieci pesos l’uno. Peccato che il guerrilla marketing locale prevede che
te li sparino nelle orecchie da stereo che avrebbero intimorito anche Notorius B.I.G. L’indispensabile, turisticamente parlando, è concentrato nello stesso raggio sonoro del rave. Epicentro di tutto è el Zocalo, la piazza principale e una delle più grandi del mondo. Nel luogo esatto dove Hernan Cortés fece costruire la
prima chiesa cattolica c’è oggi l’enorme cattedrale, gonfia di retabli (pale d’altare) d’oro zecchino. Ma il piatto forte è sul lato est. Nella corte interna del Palacio Nacional, sulle scale che portano al primo piano, c’è la strepitosa cosmogonia sociale di Diego Rivera. Gli indios, gli operai, Marx che da sotto la barba si gode lo spettacolo della commedia umana, compreso un prete in clergyman che deve aver perso qualcosa nella lingerie di una ragazza. Un altro pezzo importante della produzione del cantore del Messico moderno, El hombre in cruce de caminos, si trova al Palacio de Bellas Artes, che vale la visita anche solo per i bellissimi interni Art déco e la caffetteria, con le sue limonate e le posate di argento. Dal Zocalo basta prendere avenida Cinco de Mayo e camminare per dieci minuti. Passerete anche davanti all’incantevole palazzo degli azulejos, che ospita il negozio più bello della catena Sanborns, un mini grande magazzino con tanto di bar-ristorante con cameriere in costume tipico e libreria. Per chiudere la saga della coppia più celebre del paese, prendete la metropolitana per Coyaocan, una specie di Montmartre ispanica a una mezz’oretta dal centro. È lì che troverete la Casa Azul dove, dal ’29 al ’54, il maestro visse con Frida Khalo. Artista originale, passionale, umorale. Una di quelle che, se le biografie non mentono, si può dire «sposata contro» piuttosto che «con» qualcuno. Per tacitare definitivamente il demone culturale, l’ultima tappa può essere il Museo Nacional de Antropologìa, uno
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PER SAPERNE DI PIÙ www.visitmexico.com www.allaboutmexicocity.com
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Puoi amarla o puoi odiarla qui tutto induce alla passione LE CURIOSITÀ
PACO IGNACIO TAIBO II
INFOGRAFICA GAIA RUSSO
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LO SCRITTORE Paco Ignacio Taibo II ritratto da Massimo Jatosti
egina della vitalità
uoi amarla o odiarla, puoi anche “amarlodiarla” allo stesso tempo, ma senza dubbio non puoi ignorarla. Questa città impazzita induce alle passioni. Quando siamo a Città del Messico ci troviamo contemporaneamente nella capitale del primo e del terzo mondo. Contemporaneamente. Una città, dove come sono solito ricordare di frequente, ci sono più università che a New York, più cineclub che a Parigi, si praticano più aborti che a Londra, abbiamo una polizia più corrotta che in Thailandia e una cintura urbana di miseria tanto imponente e terribile come a Rio de Janeiro. Nelle strade trovi l’hi-tech al livello di Chicago e migliaia, centinaia di migliaia di venditori ambulanti. Puoi comprare l’ultimo modello di televisore e cento pettini di plastica per un euro. Io di solito compro i pettini. Una città dominata da una luce meravigliosa, piena di cittadini senza regole, e una innovativa vita culturale che si respira anche per strada, dove il passato e il presente competono per il dominio della vita quotidiana. Complessa, barocca, follemente barocca, popolare, popolosa, appassionante. Se non esistesse, bisognerebbe inventarla. © RIPRODUZIONE RISERVATA
15.00 MUSEO
16.00 SHOPPING
20.00 CENA
22.00 JAZZ
Visita al Museo Nacional de Antropologìa che custodisce tesori di epoca azteca
Una breve sosta per fare un po’ di shopping etnico al Centro de Artesanìas la Ciudadela
Si può provare la cucina francese di Bistrot Mosaico, in avenida Michoacán 10
Finale di serata in musica al Zinco Jazz Club, nella centralissima Motolonía 20
scrigno di arte azteca dalle parti del Paseo de la Reforma. A questo punto s’è fatta sera. La decompressione può iniziare con un po’ di shopping etnico al Centro de Artesanìas la Ciudadela. Borse da spesa con faccioni di Frida o Zapata in tinte abbacinanti. Cinture di tessuto intrecciato. Trottole di legno smaltato. Provate pure un po’ di mercanteggiamento, ma non pensate di essere al Cairo. La cena della tradizione è al Cafe de Tacuba. Enchiladas, chile relleno, chalupas a la poblana. Tutto buono, tutto un po’ uguale perché il formaggio prende il sopravvento, «tutto
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LE IMMAGINI Sopra el Zocalo e la cattedrale A sinistra, la biblioteca dell’università; un rodeo; murales di Diego Rivera a Palacio Nacional e Xochimilco
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Il quartiere Condesa è la destinazione obbligatoria per la vita notturna Tra i tanti locali si staglia il Condesa DF Hotel, una specie di centro polivalente, dove si beve, si mangia e si balla È il posto che “piace alla gente che piace”
LUCHA LIBRE La madre di tutti i wrestling è la lucha libre, nata da queste parti negli anni Trenta Un po’ lotta vera, molto spettacolo, il posto dove andare è Arena México, nel quartiere Doctores I match durano un paio d’ore ma nessuno vi picchierà se andate via prima
LE PIRAMIDI A Città del Messico non manca niente, neppure le piramidi A circa un’ora di distanza dalla città potete vedere quella del Sole, salirvi sopra (caldo permettendo) e interrogarvi sul mistero di come la civiltà Teotihuacan, capace di fare cose del genere, sia potuta cadere intorno al 450 dopo Cristo
PALACIO NACIONAL PALACIO DE BELLAS ARTES COYAOCAN Sorta di Montmartre ispanica a mezz’ora dal centro
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VITA NOTTURNA
Sulla piazza principale si innalza l’enorme cattedrale
Vale la visita per gli interni Art déco e i murales
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Una attrazione del Zocalo è il museo che raccoglie i resti del Templo Mayor Un’infinità di reperti aztechi a disposizione dei passanti. Sono però in corso lavori di ristrutturazione e non si sa quando finiranno
EL ZOCALO E LA CATTEDRALE
Nella corte si trovano i murales di Diego Rivera
I LUOGHI
TEMPLO MAYOR
MUSEO NACIONAL DE ANTROPOLOGÌA Scrigno di arte azteca, lungo il Paseo de la Reforma
HORA MEXICANA
giustifica e perdona», per dirla con Paolo Conte. Se avete amato il tex-mex della globalizzazione, dovrete ricalibrare le vostre papille. È il divisionismo occidentale contro il meticciato latinoamericano. Preparatevi anche ad applaudire una formazioncina di mariachi confidenziali, habitué del locale, che vi arpeggeranno «Es la historia de un amor come no hay otro ugual...». Il servizio è lento ma la musica aiuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
In Geography of Time dello psicologo sociale Robert Levine si spiegano le diverse concezioni del tempo nei vari paesi Del Messico si dice che l’idea di essere puntuali è considerata bizzarra quando non maleducata: se un incontro è programmato per le undici hora mexicana, è inteso che le persone si presenteranno alle undici e un quarto, undici e mezzo o alle dodici Se arrivi alle undici in punto devi aspettarti di venir sbeffeggiato da tutti gli altri che arrivano dopo
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VIAGGI LE BUSSOLE
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InVetrina Telo da bagno, costume, occhiali, cappello, borsa in paglia e crema solare: al mare il minimo diventa indispensabile
CAMERA CON VISTA GLI OCCHIALI Forme ampie anni Sessanta. Carrera
L’ANELLO Di Chantecler con turchese
IL BOXER INFRADITO
IRENE MARIA SCALISE
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e grandi dive del passato hanno dato lezioni di stile. Come loro nessuno mai. Difficile riuscire a superare quell’eleganza con cui, ogni estate, si presentavano all’appuntamento con il sole. La grazia impeccabile di Jackie Kennedy o Brigitte Bardot, nell’attraversare la celebre piazzetta di Capri sullo sfondo dei faraglioni, è entrata nella storia del costume. Un foulard sui capelli e un paio di occhiali da sole giganti e l’effetto era subito “mito”. Ma non è così semplice imitarle. Organizzarsi per la giornata
rughe. Un paio di ciabattine, possibilmente in gomma impermeabile, sono la soluzione per ogni esigenza. Per proteggersi dai raggi del sole ci vuole un cappello ad ampie falde. I copricapi hanno anche il vantaggio di donare una certa aria da femme fatale che non guasta. La borsa di paglia, di gran moda quest’anno, è il giusto completamento per un look dal sapore vintage. Il tocco in più? Un solo gioiello, magari nel più estivo turchese, illumina senza essere fuori luogo. Per il costume la scelta è ampia: dal bikini al monopezzo va bene tutto ma sono in molte a scegliere un trian-
Bellezzein spiaggia dive ma non troppo marina richiede uno speciale talento. L’ideale, consigliano i trendsetter, è scegliere pochi capi, ma “giusti”. Non eccedere in colori, stravaganze e, soprattutto, tacchi. Come suggerivano le icone del passato, spesso fotografate a piedi scalzi, la zeppa o i plateau non vanno d’accordo con la sabbia friabile. Ecco come organizzarsi. Gli occhiali da sole sono indispensabili quasi quanto il costume: proteggono la vista e allontanano le
golino malizioso. Per misurare le ore, se ce ne fosse bisogno in vacanza, l’orologio deve essere in plastica. Rigorosamente resistente all’acqua. Una buona crema solare dovrà trovare spazio in valigia come un morbido asciugamano in spugna. E per i signori? Meglio puntare sul classico: un calzoncino mille righe, abbinato a comode infradito in gomma, e l’effetto da marinaio chic è assicurato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Le Crocs dal design innovativo
IL BIKINI
LA BORSA Dal tocco vintage la cesta Kuve’
GLI SHORTS Morbidi in cotone rosa. Di Freddy
Dalla forma più classica a triangolo di Napapijri
Costume a righe irregolari di Colmar
Pärnu (Estonia) Una villa liberty sulle rive del Baltico
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n una località improbabile, a Pärnu, la spiaggia estone sul Mar Baltico, si nasconde un gioiello liberty, Villa Ammende. Costruita nel 1904 per le nozze della figlia di un ricco mercante tedesco, è stata rinnovata nel 1999 e trasformata in un hotel esclusivo. Colpisce già da lontano l’architettura esterna della villa, immersa in un parco secolare: si entra in una hall tutta in legno, con un grande caminetto, trofei di caccia e una maestosa scala con ballatoio che porta di sopra alle camere. Al piano terra, saloni dall’arredo d’epoca con pezzi unici degni di un museo. Le camere, solo VILLA AMMENDE diciannove, di cui sei nelMere boulevard la graziosa dependance, Pärnu, Estonia sono calde, romantiche, Tel. 00372 confortevoli, con arredi 4473888 liberty originali e hanno Camera doppia tutte una storia da racda 135 euro contare. Lussuose le suiwww.ammende.ee te, con caminetti, balconi e sauna privata nel bagno. Nella piccola torretta è possibile organizzare cene romantiche a due guardando il tramonto sulla spiaggia. La colazione è a buffet. Ampio parcheggio. All’interno della villa il Ristorante Volga, con cucina francese e mediterranea in una perfetta atmosfera fin de siècle. (leonardo felician) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VIAGGI LE BUSSOLE
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VivereSlow
I CARLO PETRINI
n questa settimana di solstizio d’estate a Hemavan, poche casette rosse e alcune strutture alberghiere pensate più che altro per accogliere gli sciatori d’inverno, il sole non tramonta. Siamo in Svezia, 900 chilometri a nord di Stoccolma, poco al di sotto del circolo polare artico. I locali, il popolo indigeno Sami, nelle settimane precedenti spiegano che il sole tramonta poco prima di mezzanotte per sorgere dopo l’una, ma la verità è che il buio vero non arriva mai. Dopo alcuni giorni di luce ininterrotta la cosa diventa un po’ straniante, in un ambiente dove il paesaggio è dominato da foreste e la-
INFOGRAFICA GAIA RUSSO
Lapponiasenza buio
Sopra, la mappa della Lapponia A destra, i Sami accendono un fuoco
ghi, con le vette delle montagne sullo sfondo, ancora imbiancate e alcune delle quali “sciabili” sotto il sole di mezzanotte. Siamo però in bassa stagione e a maggior ragione l’ambiente colpisce per i suoi immensi spazi vuoti: in qualche modo bisogna predisporsi prima di affrontarlo. Si potrà trovare tutta la pace che si vuole ma probabilmente anche qualche forma di disagio, dettato dalla luce per 24 ore al giorno e dal non essere abituati ad immergersi nella natura più pura, a non saperne cogliere la ricchezza quando a prima vista sembra un continuo e sempre uguale susseguirsi di alberi, acque, rocce. A ben vedere, però, questi vuoti sono molto “pieni” e proprio i Sami potranno essere la guida per capire ciò che a prima vista non si coglie. Hanno trecento modi diversi per descrivere la neve, conoscono e consumano in vari modi le erbe spontanee, sanno cacciare e raccogliere, se vedono un albero ne immaginano tutti i suoi possibili utilizzi. Sono un popolo nomade trasversale
IL CONSIGLIO
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Tra foreste, laghi e renne, il popolo dei Sami vive 900 chilometri a nord di Stoccolma Dove in questi giorni il sole non tramonta mai
L’ASSOCIAZIONE SAMID RIKKA SEARVI L’associazione turistica dei Sami ha tutte le informazioni per organizzare un tour guidato info@sapmi.se
IL SITO Sci in inverno, trekking, pesca e mountain bike d’estate: per organizzare il soggiorno e le attività da svolgere c’è il sito www.hemavantarnaby.se
alle nazioni: la loro terra comprende le parti settentrionali di Norvegia, Svezia e Finlandia, spingendosi fino in Russia. Seguono le renne nel loro migrare, attraverso le stagioni e i territori, dalla costa alle montagne. Questi animali sono la loro principale ricchezza e li consumano in tutti modi, senza avanzarne nessuna parte. C’è anche un Presidio Slow Food, il “Souvas”, carne di renna essiccata all’aria e affumicata. Il nome con cui forse sono più conosciuti è Lapponi, ma non lo accettano volentieri: gli è stato messo dagli svedesi in svedese, e non è affatto simpatico per loro (lapp in svedese significa straccio o macchia), come non lo è quello che hanno dato alla loro terra, Lapponia, che in realtà si chiama Sàpmi. La abitano dalla notte dei tempi, si definiscono il popolo del Sole e hanno una cultura antica, intimamente legata alla natura. Ben prima di Galileo Galilei avevano capito che la Terra ruota intorno al sole: sintomatico del fatto che a volte le culture tradizionali riescono anche ad anticipare la scienza ufficiale. Affidatevi a loro per comprendere intimamente questi luoghi che sono pure ottimi per gli appassionati di trekking, mountain bike e pesca. Vi accoglieranno e v’introdurranno alle loro tradizioni, a cosa significa essere nomadi e definire la propria esistenza e le proprie attività in funzione dei cicli migratori di animali speciali come le renne e delle stagioni, qui così estreme. Oggi usano motoslitte o elicotteri per seguire e difendere le mandrie dai predatori, ma ciò non significa che una ventata di modernità abbia stravolto il loro stile di vita. Restano l’unica vera chiave per appassionarsi a queste terre e sanno offrire una gastronomia interessante, a filiera molto corta, fatta di tutto ciò che si trova nelle foreste (alci, bacche, funghi) e nei laghi e nella quale domina la carne di renna, elemento vitale per questa antica civiltà. c.petrini@slowfood.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
LIBRI PER PARTIRE
STILE DI GUIDA
Il vademecum del fotografo sempre in tour
Pedalando pedalando nella Germania a misura di ciclisti
ESPERIENZA MULTICOLORE.
PAOLA SANTORO
DARIO OLIVERO e lo zen si può cogliere mediante l’arte della manutenzione della motocicletta, si può fare anche attraverso l’arte della fotografia. Fotografi non si diventa, uomini migliori forse sì. La capacità di fotografare si impara coltivando la propria sensibilità. Nitidezza, tempo di posa e diaframma sono solo rudimenti tecnici. Sentite cosa scrive Olivier Föllmi, fotografo per mestiere, ramingo per vocazione in Consigli di un fotografo viaggiatore: «Non è inseguendo il mai visto che si trova il proprio posto nella fotografia. È semplicemente offrendo un altro sguardo fotografico, sensibile, sincero». Föllmi racconta come sono nate alcune delle sue foto più famose: tangueri boliviani tra le nuvole, operai bambini, ragazzine africane belle come principesse, monaci buddisti, fiumi di ghiaccio. Contemporaneamente dà consigli tecnici su strumenti, materiali, ottiche, attrezzature, tipo di bagaglio. Su come costruire un reportage, CONSIGLI come comportarsi con DI UN FOTOGRAFO le persone senza diDI VIAGGIO ventare invadenti, di Olivier Föllmi, quali pause prendersi Contrasto tra un viaggio e un altro 108 pagine senza smettere mai di 19,90 euro pensare in modo “fotografico”. E anche, se tutto dovesse andare per il verso giusto, come vendere a una rivista le proprie foto. Un vademecum e qualcosa di più. Soprattutto un modo di vivere: «Parti nudo, osa fare il mendicante: il viaggio ti offrirà abiti nuovi. Rivelerà in te ricchezze che neanche sospettavi. Tornerai senza un soldo, ma sarai ricchissimo». http://olivero.blogautore.repubblica.it
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
erve a ciclisti esperti quanto a neofiti delle due ruote, e soprattutto vi aleggia un tale spirito ecologista che dopo averlo letto viene voglia di buttare l’auto alle ortiche. La Germania inbicicletta, che dà il titolo a questo piccolo manuale di Ediciclo, sembra una meta da libro delle favole: pedala pedala, ti porta dritto nella casetta di marzapane, e non c’è neppure la strega. Nel senso che, a volerla vedere da vicino, questa terra di fiumi e di colline offre quarantamila chilometri di piste ciclabili: trenta volte l’Italia, Sicilia e Sardegna escluse. Da queste pagine si può scegliere il pezzo di marzapane più gustoso, in base alle diverse esigenze.
GERMANIA IN BICICLETTA Ediciclo 9 euro 140 grammi
Dati, diffusione, cultura della bici e un mare di informazioni pratiche, da come preparare il bagaglio a come affrontare le ferrovie tedesche: per esempio su quali treni si può salire senza smontare le ruote. E l’imperdibile rivelazione che esistono b&b intesi come Bett und Bike, letto e bici, che offrono un alloggio a misura di ciclista. Con la leggerezza di un articolo di giornale.
L’Austria per l’Italia Hotels 100 alberghi a 5, 4 e 3 stelle in Austria, dove l ospitalità parla italiano. Per ricevere gratuitamente catalogo e pacchetti, per informazioni e prenotazioni www.vacanzeinaustria.com
Apprezzato il glossario linguistico: a chi non ha dimestichezza con la lingua può essere d’aiuto sapere come si dice «Mi cambi la camera d’aria, per favore» o «Ho il freno rotto». Certo, poi però bisogna capire cosa risponde l’altro, ma questa è un’altra storia. p. santoro@repubblica. it © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VIAGGI ISTRUZIONI PER L’USO
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Weekend In agenda
Modena SE GLI ANIMALI ENTRANO NEL MITO Fino al 18 luglio, la Galleria Civica di Modena ospita la mostra Pagine da un bestiario fantastico Esposti 150 disegni di pittori del Novecento che si cimentano con un tema caro all’arte medioevale. Tra gli artisti: Mario Merz e Giorgio de Chirico www.comune.modena.it
Letteratura e cinema nelle piazze e nei parchi Un inizio d’estate ricco di appuntamenti anche per chi ama le tradizioni e il buon cibo
Liguria Navigando tra letture e concerti DOVE DORMIRE HOTEL ESPERIA All’ingresso dei Parchi di Nervi, vicino alla stazione ferroviaria, camere con vista sul Golfo Paradiso. Tranquillo, ampio giardino e parcheggio Doppia da 125 euro Via Val Cismon 1 Tel. 010-3726071
DOVE MANGIARE
Milano GIRO DEL MONDO IN 25 VIDEO Un giro del mondo immaginario è quello proposto fino all’8 luglio dalla mostra You-We+Ablo: venticinque videoinstallazioni provenienti dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Il tema: multietnicità e multiculturalità www.comune.milano.it
DA PINO Posizione strepitosa, nel cuore del porticciolo di Nervi. Un dehor in ferro battuto circondato da barche di pescatori Specialità genovesi Menù da 30 euro vini esclusi Via Caboto 8 Tel. 010-3726395
na crociera di emozioni lungo le coste liguri, dalle Cinque Terre a Genova fino alla Riviera dei Fiori, navigando con gli occhi e con il cuore da levante a ponente tra spettacoli, incontri letterari, concerti: Mondomare Festival è alla quinta edizione e, quest’estate, i suoi appuntamenti — dal 18 giugno al 14 luglio — toccano Lerici, Lavagna, Genova, Levanto, Noli, San Lorenzo al Mare, Cervo, Celle Ligure. Racconti e musica che sanno di mare, insieme a tanti artisti e amici come Massimo Carlotto, Marina Massironi, Michela Murgia, Neri Marcoré, Claudio Bisio, Diego de Silva, Lella Costa, Massimo Gramellini, Antonello Caporale, GianMONDOMARE maria Testa, Almamegretta. La maDal 18 giugno nifestazione, promossa dalla Real 14 luglio gione Liguria con la direzione artiwww.mondomare stica del Teatro dell’Archivolto, festival.it esordisce venerdì 18 a Lerici con Neri Marcoré che legge La balenadi Ernesto Franco, prosegue, una settimana dopo a Lavagna, con Geppi Cucciari e un inedito di Paola Mastrocola. Il Mediterraneo è protagonista della serata genovese del 29 al Parco della Lanterna, con Massimo Carlotto accompagnato dai musicisti Maurizio Camardi e Mauro Palmas, e poi Claudio Bisio a leggere alcuni brani di Cristiani di Allah. Chiusura con la Banda Osiris a Celle il 14 luglio. (massimo calandri)
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Venezia Una mostra per i capolavori ritrovati DOVE DORMIRE HOTEL TIZIANO In un palazzo del Quattrocento vicino la stazione Santa Lucia Doppia da 140 euro Dorsoduro 1873 Tel. 041-2750071 PALAZZO ABBADESSA In zona Ca’ D’Oro nella residenza di una casata di Dogi Doppia da 175 euro Calle Priuli 4011 Tel. 041-2413784
DOVE MANGIARE TRATTORIA DELLA MADONNA Trattoria storica, nei pressi di Rialto Menù da 40 euro vini esclusi C. Madonna 594 Tel. 041-5223824
opoNapoli, Roma e Firenze, un’altra mostra dedicata ai tesori d’arte recuperati dal Comando dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale. Tessere da un patrimonio recuperato, dal 23 giugno al 7 novembre alla Galleria Giorgio Franchetti, ripercorre i quaranta anni di attività dei “Carabinieri dell’arte”, organismo che contrasta il depauperamento del nostro patrimonio culturale; va ricordato che l’Italia è stato il primo Paese al mondo a dotarsi di una struttura del genere. La mostra è articolata in tre sezioni. Tra le opere più belle della prima sezione, le versioni dell’Artemidein marciadi epoca romana: vengono messe a conTESSERE fronto quella conservata al Museo DI UN PATRIMONIO Archeologico di Napoli, quella del RECUPERATO Museo Archeologico della Maremwww.centroeuropeo ma e quella del Museo Archeologico turismo.it di Venezia. Da un sequestro di Cleveland proviene lo splendido Vaso di Euphronios presentato nella seconda sezione che ospita anche un affresco raffigurante una sacerdotessa: fu trafugato da una villa romana di Boscoreale, vicino Napoli. Molti i libri medioevali e rinascimentali, recuperati e qui esposti, che rappresentano la parte più significativa della terza sezione. Hanno collaborato all’organizzazione della mostra il Ministero dei Beni Culturali e il Centro Europeo Turismo. (roberto caramelli)
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Roma UN CONFRONTO TRA IERI E OGGI Due grandi maestri della storia dell’arte, il francese JeanAuguste-Dominique Ingres (1780-1867) e l’americano contemporaneo Ellsworth Kelly, sono messi a confronto con la mostra Ingres-Kelly, dal 20 giugno al 26 settembre all’Accademia di Francia Vengono indicati i punti comuni tra l’artista neoclassico e quello neoespressionista www.villamedici.it
Pesaro Il nuovo cinema viene da lontano DOVE DORMIRE
Viareggio A SCUOLA DAI MAESTRI DELL’OTTOCENTO Il centro Matteucci per l’Arte Moderna propone, dal 25 giugno al 12 settembre, la mostra Da Fattori a Casorati che raccoglie opere provenienti dalla collezione Ugo Ojetti Tra gli artisti: Fattori, Casorati, Signorini, Pellizza da Volpedo www.centromatteucciarte moderna.it
VILLA SERENA Un albergo in una bella villa nobiliare antica immersa nel verde, appena fuori città Anche ristorante con prodotti locali Doppia da 90 euro Strada San Nicola 6 Tel. 0721-55211
DOVE MANGIARE AGORA’ ROSSINI Appena aperto in pieno centro, il ristorante propone una cucina marchigiana rivisitata La specialità è il pesce Menù da 35 euro vini esclusi Piazzale Libertà 2 Tel. 0721-64107
a Mostradel Nuovo Cinema, il Pesaro Film Festche si svolge dal 20 al 28 giugno, è alla sua quarantaseiesima edizione. Anche quest’anno, non ci saranno divi in passerella su tappeti rossi, ma giovani registi invitati al festival per le loro sperimentazioni, per la loro carica sociale. Un omaggio particolare verrà rivolto a Bernardo Bertolucci che era presente alle primissime edizioni del festival insieme Jack Nickolson, e a Gianni Amico che sceneggiò film del regista parmense come Prima della rivoluzione e Partner. Gran parte del festival sarà dedicato alla nuova cinePESARO matografia russa che ha saputo FILM FESTIVAL raccontare, negli ultimi anni, le 20-28 giugno contraddizioni di un Paese sowww.pesaro speso tra passato, modernità e filmfest.it autoritarismo. Tra i tanti appuntamenti, va segnalata una retrospettiva dedicata a Carlo Lizzani, il premio Lino Micciché (che fu fondatore del festival), la sezione non competitiva Bande à part, il Premio Amnesty Italia 2010 che sceglie nel panorama mondiale film che parlano di diritti umani. I film che partecipano al festival provengono da tutto il mondo. (r.c.)
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Bomarzo (Vt) Metti una notte nel Parco dei mostri DOVE DORMIRE B&B BUONGIORNO Immerso nel verde con piscina Colazione con prodotti fatti in casa Doppia da 60 euro Via Madonna del Piano, Bomarzo
DOVE MANGIARE CLUB PICCOLO MONDO Cucina casalinga Menù da 25 euro vini esclusi Via Madonna del Piano 27 Bomarzo Tel. 0761-924327 LE QUERCE Menù da 25 euro vini esclusi Località Fossatello Via Pont. Lucia 31 Tel. 0761-924299
n mostro che si rispetti va affrontato di notte. E chi sogna l’incontro con un esercito di gigantesche creature mostruose, plasmate nella pietra sotto il segno della fantasia e del mito, non può perdersi l’apertura notturna del Bosco Sacro di Bomarzo, meglio noto come il Parco dei Mostri, in programma per sabato 26 giugno, dalle ore 21 alle 24. È l’occasione per scoprire con una suggestione tutta nuova (e che se avrà successo verrà replicata per i sabati di luglio e agosto), il bizzarro e misterioso complesso monumentale tardo-rinascimentale ispirato dall’estro visionario di PierfranIL PARCO cesco Orsini (1523-1585), conceDEI MOSTRI pito come un fitto susseguirsi di Sabato 26 giugno apparizioni enigmatiche, che in www.parco questa passeggiata by night sadeimostri.com ranno accentuate da un’illuminazione ad hoc. Ecco il Gigante che lacera l’avversario, la tartaruga ciclopica, l’orca dalle fauci spalancate, draghi, ninfe, sirene, case pendenti, l’elefante che regge una torretta, l’orco colossale con la bocca aperta. Il gusto dell’orrido e della sorpresa è il fil rouge di questo luogo che ha sedotto artisti come Dalì, Niki de Saint Phalle e il regista Antonioni. (laura larcan)
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Bassa Parmense Lungo il Po come sul Mississippi DOVE DORMIRE I DUE FOSCARI In un bell’albergo aperto dal tenore Carlo Bergonzi Doppia da 100 euro Piazza C. Rossi 15 Busseto Tel. 0524-930031
DOVE MANGIARE AL CAVALLINO BIANCO Sul Po, a ridosso dell’argine maestro Ottimi i salumi Menù da 40 euro vini esclusi Via Sbrisi Polesine Parmense Tel. 0524-96136 DA COLOMBO Cucina casalinga Menù da 30 euro vini esclusi Santa Frasca di Polesine Tel. 0524-98114
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l Pocome il Mississippi. Lungo gli argini del Grande Fiume per andare all’origine della musica moderna: il Roots e il Blues. Torna per il sesto anno consecutivo RootswayRoots 'n' Blues & Food Festival - A Tavola col Blues, una serie di appuntamenti itineranti in piccole frazioni e cittadine della Bassa parmense in grado di ospitare musica e offrire cibo con una spontaneità e una generosità, come spiegano gli organizzatori del Festival, non dissimili da quelle che si ritrovano lungo il Delta del Mississippi, culla della musica contemporanea americana. Dopo l’evento inaugurale a Gramignazzo di Sissa, si replica sabato 26 giugno con Mississippi Rootsway ROOTSWAY Cruise. Sulla motonave Stradivari, 26 giugno, con imbarco alle 20 al porto di Bo- 4,9,10 luglio retto a Reggio Emilia, William Lee www.rootsand Ferris presenta il libro Give My blues.org Poor Heart, uno dei testi più importanti sul Mississippi Blues. Ospiti gli artisti Elmo Williams & Hezekiah Early. Domenica 4 luglio si naviga sul Po con l'Italian Rootsway Cruise e gran finale venerdì 9 e sabato 10 luglio a Diolo di Soragna al Podere "La Bertazza" dove si esibirà il D’Emblè Acoustic Duo Fabio Marza Band Bertolin & Ballestracci Hubert. Il tutto sempre condito dai piatti tipici della Bassa parmense. (francesco nani) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Palermo Porte aperte sul tesoro di Morgantina DOVE DORMIRE HOTEL UCCIARDHOME Nel cuore di Palermo, un albergo moderno dal raffinato design in ogni particolare Doppia da 114 euro Via E. Albanese 31 Tel. 091-348426
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iapre il Museo Salinas di Palermo per ospitare il tesoro di Morgantina, un’antichissima città della Magna Grecia nell’area di Enna. Fino al 5 agosto saranno esposte sedici raffinate opere d’argento e lamina d’oro risalenti al III secolo avanti Cristo: piatti, contenitori votivi, coppe e vasi, restituiti all’Italia dal Metropolitan Museum of Art di New York che li aveva acquistati al mercato clandestino. Poi il tesoro partirà per Shanghai e, a settembre, ritornerà finalmente al Museo Archeologico di Aidone, a Enna. Un tesoro, riapre il Salinas è il titolo della mostra che è anche l’occaIL SALINAS sione per visitare, seppur parFino al 5 agosto zialmente, questo museo, chiuwww.regione.sicilia. so da un anno per restauri. Nelit/beniculturali/ l’atrio del pianterreno si può amsalinas mirare anche la Pietra di Palermo, stele incisa in più lingue, insieme con alcuni sarcofagi, statue e opere dell’antico Egitto. In una sala sono ospitate altre opere importanti come i Decreti di Entella, l’Ariete di bronzo, quattro corone d’oro, il frammento di Partenone, il Piede di Peitho scolpito nel V secolo avanti Cristo da Fidia. Rimane ancora chiusa, invece, la sala delle Metope. (adriana falsone) © RIPRODUZIONE RISERVATA
FESTIVAL &DINTORNI CILENTO CAMPER IN FESTA Dal 25 al 27 giugno oltre venti comuni del Cilento ospiteranno il grande raduno, organizzato dall’Ept di Salerno e dalla rivista specializzata Plein Air, ricco di escursioni e percorsi culturali www.pleinair.it
GAVOI (NU) FESTIVAL LETTERARIO Dal 2 al 4 luglio, nella località della Barbagia, si svolge la settima edizione del festival Apre un concerto dell’attore, regista e musicista Rocco Papaleo Ci saranno reading, dibattiti e incontri Tra gli ospiti: Benedetta Tobagi, Massimo Gramellini, Eugenio Scalfari, Giovanni Floris, lo scrittore cinese Mo Yan e l’americano Eli Gottlieb www.isoladellestorie.it
MATERA FESTA DELLA MUSICA Dal 17 al 25 giugno, il festival, oltre al jazz, propone mostre, dibattiti e concerti folk Tra questi, un’esibizione di fischietti tradizionali in terracotta Tra i gruppi jazz internazionali, partecipa il Wayne Krantz Group e la Steinhardt Jazz Band www.comune. matera.it
PORTO SANTO STEFANO (GR) PRESIDIOS A TAVOLA Dal 26 al 28 giugno Porto Santo Stefano ospita la rassegna enogastronomica organizzata, tra gli altri da Slow Food e dall’Agenzia per il Turismo di Grosseto Dalla Spagna arrivano i capperi di Ballomar, il formaggio di pecora Carranza, il Talo di Mungia; dalla Campania il cacioricotta del Cilento, il pomodoro di San Marzano Dalla Toscana la bottarga di Orbetello www.presidios atavola.it
Lo chef del “Bavaglino”, a Terrasini, intreccia le migliori ricette del Sud con i segreti della cucina milanese
Profumi di Sicilia e creatività la terza via di carni e pesci ANTONIO SCUTERI
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al caveau gourmet di Cracco, nel centro di Milano, al porticciolo turistico di Terrasini (Palermo) la strada è lunga. E non si misura solo in chilometri. Onore al merito quindi a Giuseppe Costa, giovane cuoco dagli incredibili occhi azzurri, che dopo le esperienze in giro per l’Italia ha deciso di tornare nella sua terra. Consapevole di affrontare un mercato difficile, ma con idee chiare e tecnica alta. Il risultato è una cucina che riflette le lezioni maturate al Nord, e le intreccia armonicamente con i prodotti e le ricette del Sud. Il Bavaglinoè il suo lillipuziano locale, cinque tavoli appena, che aumentano nella bella stagione grazie a un panoramico dehors. Le scogliere e le calette, con le loro acque cristalline sono lì, a pochi metri. Ma non pensate di trovarvi nel classico ristorante marinaro. In tutti i piatti, anche in quelli in apparenza più semplici, fa capolino una giocosa e concreta verve creativa. Si inizia con un’insalata di finocchi, arance e gamberi, che parla e profuma di Sicilia. La zuppetta di calamari al rosso con frittatina di polpo diverte per la sua illusionistica somiglianza con la trippa alla romana. Il risotto alla parmigiana con capperi di Salina e polvere di caffè è un raffinato esercizio di stile tutto giocato sui toni dell’amaro. Nei ravioli piacevole il contrasto tra la rustica farcia di sarde e finocchietto e l’eterea spuma di zafferano. Cottura perfetta e buona materia prima con il sanpietro alla piastra con liquirizia, patate dauphine e broccoletti. Spazio anche per la carne, con il piccione e scaloppa di foie gras, banco di prova di ogni ristorante ambizioso. Conclusione dolce. Dopo una profumatissima crema al frutto della passione ecco la “nuvola di cassata”, riuscita riedizione di un classico isolano. Dettaglio non da poco: il sommelier, anche lui giovane e appassionato, vi farà bere bene senza svenarvi. Avvertenza finale: incuriosiscono gli insoliti prezzi. Non cifre tonde, ma con i centesimi: 9,30 euro, 13,40 e via dicendo. Ma per i clienti ciò che conta, in fondo, è il totale. Che si collocherà, meritoriamente, nella fascia dei 50 euro. a.scuteri@repubblica.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOVE DORMIRE PALM BEACH AZZOLINI Via Ciucca 1 Cinisi (Palermo) Tel. 091-8682618 www.azzolini.org
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L’anniversario Lambrusco in festa, è l’ora della rinascita LINI ORESTE & FIGLI Via Vecchia Canolo 7 Correggio Reggio Emilia Tel. 0522-690162 www.lini910.it
EXPO SHANGHAI E CINA fino a ottobre MOZAMBICO cultura e mare 8-25 luglio ISLANDA la costa e l’interno selvaggio 7-21 agosto TANZANIA E ZANZIBAR safari e mare 7-18 agosto, 7-23 agosto TRANSIBERIANA Mosca-Pechino 8-23 agosto MADAGASCAR parchi e mare 8-21 agosto, 8-28 agosto MONGOLIA overland 8-26 agosto PERU’ insolito e completo in 4x4 8-27 agosto
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ento anni e non sentirli. Correggio in festa, sabato 19 giugno, per il centenario della storica cantina di Lambrusco, la Lini 910. Un’azienda, giunta alla quarta generazione, che ha percorso tutta la parabola di questo vino, un tempo considerato rustico e inelegante, ma che negli ultimi dieci anni ha conosciuto un vero e proprio Rinascimento. Un anniversario importante che sarà celebrato nel centro storico della cittadina emiliana, tra banchi d’assaggio, degustazioni e musica. In prima fila di prodotti di punta della cantina: il Lambrusco scuro, di colore rosso rubino e con sentori di mora, violette, ribes e ciliegia e il Lambrusco Rosé, dai profumi floreali come la rosa canina e fruttati, dall’amarena al lampone.
BOTSWANA E CASCATE VITTORIA 15-30 agosto ARIZONA E NEW MEXICO (U.S.A.) i nativi indiani 19-31 agosto UZBEKISTAN la via della seta 27 agosto - 3 settembre IRAN con Fiorenza Ferretti, archeologa 22 settembre - 2 ottobre MADAGASCAR CON WORKSHOP FOTOGRAFICO 3-14 ottobre EGITTO Deserto Bianco con Fiorenza Ferretti, archeologa 9-19 ottobre LIBIA Deserto Acacus con Piero Spanio, esperto Sahara 18-30 ottobre
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VIAGGI L’ITINERARIO
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Trentino Concerti, cori alpini, jazz, incontri culturali: così comincia la lunga estate sulle Dolomiti. Baite aperte e arrampicate libere, per nutrire la mente e il corpo dei turisti
GLI EVENTI 10 LUGLIO
FOTOTECA TRENTINO S.P.A.-FOTO DI R.KIAULEHN, D.LIRA, G.CAVULLI
MONTE BONDONE Jazz e country music per tromba, banjo e violoncello con Dave Douglas Al Malghet
13 LUGLIO PRIMIERO Concerto di Noa A Villa Welsperg
14 LUGLIO PIANA ROTALIANA Il jazz italiano incontra le percussioni senegalesi Alla Malga Kraun
17 LUGLIO VAL DI FASSA Erri De Luca Al Rifugio S. Pertini
Rifugi come teatri, la musica sale in quota ANDREA SELVA TRENTO hiedete al vecchio scalatore quali sono i suoni delle Dolomiti e vi racconterà dei sassi che rotolano lungo i ghiaioni, del rimbombo dei tuoni sulle pareti, dei torrenti che scrosciano a valle, del sibilo del vento tra le rocce e dei fischi delle marmotte. Ma domenica un altro suono si leverà dai Monti Pallidi per festeggiare l’inserimento di queste montagne tra i patrimoni dell’umanità tutelati dall’Unesco. È il suono di undici cori trentini di montagna
INFOGRAFICA GAIA RUSSO
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LE IMMAGINI Da sinistra, Paolo Fresu al rifugio Pedrotti; trekking musicale in quota; Fiorella Mannoia in val di Fassa
che in contemporanea, alle undici, presso altrettanti rifugi della provincia di Trento, intoneranno le note di La montanarae Le Dolomiti. Comincia così la stagione estiva, con l’apertura dei rifugi alpini, dal gruppo di Brenta alle pale di San Martino, passando per il Catinaccio e il Sass Pordoi. Chissà quali suoni aveva in mente Antonio Stradivari quando nel diciassettesimo secolo batteva la foresta dei violini, a Paneveggio, alla ricerca del miglior legno d’abete per intagliare i suoi violini. Di certo sempre più persone si alzano di buon mattino (in alcuni casi all’alba) per ascoltare “I suoni delle Dolomiti” —
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24 LUGLIO PASSO ROLLE Mario Brunello e 24 violoncelli salutano l’alba a Monte Castellazzo
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31 LUGLIO VAL DI FASSA Moni Ovadia Col Margherita
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a cura di A.Manzoni & c. ★★★★
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nari, che si perdono nel grande catino del gruppo del Sella. Altri sceglieranno il rifugio Graffer nel gruppo di Brenta (a Madonna di Campiglio) per ascoltare il coro della Società degli alpinisti trentini, un pilastro nella storia dei cori di montagna. Ma le note dei cori trentini si alzeranno dalle vette di tutto il Trentino: dalla val di Fiemme alla val di Non, dalla Paganella alla val di Sole, senza dimenticare il Lagorai e i monti del Basso Trentino. In un teatro dove gli spettatori siedono sulla pietra (o sui prati), ascoltano con lo zaino in spalla e allungando lo sguardo oltre il sipario vedono il cielo.
rassegna musicale d’alta quota nata sedici anni fa — e tornare a valle con il ricordo di un concerto dove spesso, più delle note, conta il teatro che le ospita. Si comincia il 20 giugno con i cori, ma si continua fino al 27 agosto con concerti d’alta quota, dalla classica al jazz, senza dimenticare i generi più leggeri e alcuni appuntamenti dove le parole, anzi le storie, sostituiscono i suoni o si mescolano a loro. Intanto, domenica, c’è chi salirà (sicuramente in funivia) ai tremila metri del rifugio Maria per ascoltare il coro Enrosadira con vista sulla val di Fassa e sulle grandi spianate di roccia bianca, quasi lu-
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LE IMMAGINI Sopra, paesaggio subacqueo nelle isole Eolie. Sotto a sinistra, una tipica casa bianca di Panarea
INFOGRAFICA GAIA RUSSO
LIPARI anoscritti antichissimi raccontano la mitologia, la storia e, soprattutto, le bellezze che si ammirano dopo essersi “persi” sulle cime dei vulcani. Ma è sotto l’acqua, quella salmastra che bagna le isole, che le Eolie nascondono il tesoro più prezioso. Un tesoro che narra di navi colme di reperti e di anfore, sparse in quasi tutti i fondali. Ufficialmente i “legni” catalogati sono diciotto, dieci dei quali ancora inesplorati. Sono navi greco-romane affondate in battaglie o naufragate per l’impatto violento con gli scogli nel corso delle tempeste. A profondità che oscillano tra gli ottantasette e i venti metri, quegli scrigni custodisco-
no frammenti in grado di riscrivere alcune pagine di storia. È a partire dagli anni Sessanta (dopo l’inaugurazione del museo archeologico di Lipari) che sono state avviate campagne per individuare i relitti. Nel giro di pochi anni alcune di quelle navi, una volta avvistate, sono state parzialmente svuotate. Poi è stato tutto catalogato e oggi il materiale è visibile nei padiglioni del museo. Ma il novanta per cento del tesoro resta sepolto fra sabbia e mare. Ognuna delle navi da carico affondate nelle acque delle Eolie trasportava da duemila a duemila e cinquecento anfore: se si considera che nei musei delle Eolie ne sono esposte appena un centinaio, si può immaginare quanto sia rilevante il materiale sconosciuto. Certo, in questi decenni nel ventre delle navi è stato perpetrato un autentico saccheggio di collezio-
E S
Diciotto navi greco-romane a largo di Lipari. Da quest’estate si potranno visitare con immersioni guidate
LUIGI BARRICA
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nisti e trafficanti d’arte. Predatori che in alcuni casi sono morti durante il recupero illegale dei reperti. Il grosso del tesoro, però, è ancora lì. Sotto un manto di lapilli e ceneri che oscurano i fondali.
«Svuotare quelle navi – raccontano gli esperti – non è solo tecnicamente difficilissimo. I costi per l’operazione diventerebbero esorbitanti». Così i relitti e i reperti facilmente raggiungibili potranno essere visitati nel
corso di immersioni guidate a cura della Sovraintendenza del mare già quest’estate. Il turista, munito dell’equipaggiamento per immergersi, potrà ammirare i “cocci” accostandosi ai bordi di quel che resta degli scafi. Nei fondali verranno sistemate delle telecamere per riprendere e poi trasmettere le immagini all’interno delle sale del museo di Lipari. Ma c’è di più: visto che proprio nei mesi scorsi nella baia antistante Lipari sono stati individuati i resti di un intero porto dell’età romana imperiale, sommerso ad appena sette metri di profondità, altre telecamere verranno posizionate anche in quello specchio d’acqua. Un altro modo per raccontare e vivere le Eolie. Perché le isole affiorano, ma il loro cuore si trova sotto metri e metri di acqua cristallina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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on amano i tour operator, le vacanze organizzate e i pacchetti all inclusive, e alla freddezza di una stanza d’albergo preferiscono il salotto sgualcito di una famiglia sconosciuta. Sono quelli dello scambio case, un popolo di turisti molto tollerante, educato, chiavi in mano: dà la propria casa in cambio di un’altra, pronto ad entrare nella
Gli italiani che hanno già usato questa formula sono più di mezzo milione città e nel mondo che quelle pareti racchiudono. «Internet ha dato grande impulso a questo tipo di vacanze che conosce un incremento lento ma costante», dice Annalisa Rossi, responsabile di Homelink, un’associazione che da anni organizza le vacanze a casa di altri. «La nostra organizzazione è nata nel 1953 negli Stati Uniti, voluta dalla moglie di un pilota inglese e da due insegnanti americani, all’inizio erano dei pionieri. Negli anni Sessanta si è diffusa anche in Italia, l’allargamento è avvenuto soprattutto col passaparola, gli italiani hanno sempre bisogno di essere
LE IMMAGINI In alto a destra, Montmartre; a sinistra, una casa nella campagna inglese; sotto, appartamenti “scambiati” su Internet
rassicurati». Ma chi sono i turisti che amano viaggiare senza voucher e caparre? Chi sono le anime belle che non temono di lasciare la propria casa a degli sconosciuti? «Sono circa mezzo milione in Italia, appartengono un po’ a tutte le classi sociali, ci sono single e famiglie con bambini, quello che li accomuna è il piacere di viaggiare, l’importante è essere tolleranti, accomodanti, se non si ha lo spirito giusto non funziona, dura poco, bisogna avere una certa apertura mentale». «St. Moritz cerca scambio con Venezia», «Italia cerca Thailandia», «Cerco Turchia», si legge nei siti, agli «scambisti del salotto» non serve una carta di credito per viaggiare, e il baratto non ha confini geografici, né barriere linguistiche, si basa su una sorta di comunità internazionale, poco appariscente ma capillare, tra i membri si stabilisce un rapporto di solidarietà, rispetto reciproco, un tacito accordo. «Alla base di questa scelta secondo me non c’è una questione economica, mi sento di dire che la maggior parte di chi pratica questa vacanza appartiene ad una fascia sociale medio alta», spiega Gaby Zanobetti, responsabile italiana di Intervac, un’associazione con un vastissimo database di case per vacanze. «Chi sceglie lo scambio è anche interessato alle relazioni umane, a conoscere gente, a vivere le dimensione non solo geografica del viaggio».
I paesi più richiesti? Gli italiani all’inizio preferiscono le grandi capitali, New York, Parigi, Londra, «dopo che hanno visto il mondo cercano anche un luogo più tranquillo», dalla Francia all’Australia, luoghi dove cogliere un’atmosfera, un ambiente, conoscere uno stile di vita, senza essere «impacchettati» negli affollati circuiti turistici. Le modalità per entrare a far parte della rete è semplice: bisogna iscriversi a un sito specializzato, pagare una quota an-
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Far parte della rete è molto semplice: basta iscriversi a una delle tante banche dati online nua (dai 30 ai 100 euro) che permette di essere inseriti in una banca online, dopo partono i primi contatti. Non ci sono mai paure? Ripensamenti? «Quando si ospitano famiglie con bambini si possono prendere piccoli accorgimenti, mettere al riparo delle cose, ci sono anche delle assicurazioni. Ma chi ha questo tipo di mentalità ha rispetto per la casa degli altri», spiega Zanobetti. Reclami non ce ne sono molti. «Quando accade è solo per la pulizia, se ci sono due reclami i proprietari di quelle abitazioni vengono cancellati». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MONTEMAGGIORE AL METAURO (PU) Tra il 25 e il 31 luglio si svolge a Fano il prestigioso festival Fano Jazz by the Sea (il programma delle serate su www.fanojazz.org) Il Relais 2 Campanili, non lontano da Fano, propone questo speciale pacchetto per chi vuole assistere ai concerti con ospiti internazionali
VAL DI NON L’iniziativa “Val di Non... da gioco” prevede quattro notti in Hotel Amico dei Bambini. Questo tipo di albergo fa star bene grandi e piccoli con le sue attività che prevedono anche visite guidate a un canyon della Val di Non, un giorno in mountain-bike, spettacoli, visite alle fattorie
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SAN FRANCISCO La Swiss ha appena inaugurato un volo da Zurigo per San Francisco. L’aereo è dipinto con i colori che hanno reso celebre negli anni Sessanta la città californiana. La tariffa, valida per partenze dal 20/10/2010 al 10/3/2011, comprende il volo per Zurigo dall’Italia
MAURITIUS Un’occasione da non perdere per visitare questa perla dell’Oceano Indiano al largo del Madagascar. Le spiagge sono da sogno, la natura invitante e misteriosa. Da visitare la capitale Port Louis con i suoi monumenti di epoca coloniale e i variopinti mercati di frutta
NORD EUROPA A bordo della Msc Orchestra in una crociera alla scoperta dei fiordi dei mari del nord L’imbarco è a Copenhagen il sabato e dalla città tedesca di Kiel la domenica. Tappe a Geiranger, Hellesylt, Flam, Stavanger. Tariffe diverse per le partenze del 31 luglio e 14 agosto
ISTANBUL E CAPPADOCIA Il viaggio nel Paese dell’Asia Minore parte da Istanbul, dove si arriva con voli da Roma, Milano, Bologna, Venezia. Si visitano i monumenti della città. Poi, in auto, verso i siti più belli dell’est della Turchia: Cappadocia, Nemrut, Adiyaman, Katha, Urfa
LIBANO E SIRIA Un viaggio che punta soprattutto alla scoperta della storia di questi due affascinanti Paesi mediorientali. Si visitano monasteri maroniti, antiche moschee, palazzi di emiri drusi, scavi archeologici. Tra le città importanti: Beirut, Damasco, Tiro, Sidone. Tanti i musei da vedere
TURCHIA Un pacchetto di sette giorni con partenze il lunedì da Milano e Roma. Il soggiorno è in un resort tra i monti Taurus e una spiaggia di 800 metri Molti gli sport: vela, tennis, sci nautico, wakeboard. La tariffa indicata è per agosto; a luglio parte da 1.750 euro
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ISLANDA Un’esperienza indimenticabile nel Paese dove Jules Verne fece partire il suo Viaggio al centro della Terra. Il tour, con spostamenti in superjeep, non segue la tradizionale ringroad lungo la costa, ma attraversa l’isola da sud a nord: Reykjavik, il Parco Nazionale di Thingvellir, cascate, laghi
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SANDOKAN PENTITI, ILTUO POTERE È FINITO ROBERTO SAVIANO (segue dalla prima pagina) ersino stessa passione per la pittura. Cos’hai pensato quando hai saputo che l’hanno stanato, quando ti hanno riferito che a guidare il blitz identico a quello che ha portato alla tua cattura c’era lo stesso uomo, Guido Longo, allora capo della Dia napoletana, oggi questore di Caserta? Cosa hai pensato quando hai visto l’antimafia di Napoli diretta dal Pm Cafiero de Raho combattere ancora lì, non indebolita nonostante le mille difficoltà? Che sensazione ti ha generato scoprire che “Nic’o’ barbone” si è arreso con il tuo stesso gesto, l’identico modo di alzare le mani, quasi si trattasse di un tuo clone, non di tuo figlio? Cosa provi ora che la moglie di Nicola subirà le stesse pene che ha subito tua moglie? I tuoi nipoti vivranno come i tuoi figli senza padre, con i soldi mensili versati da qualche tuo vicario e il destino da camorrista già scritto perché intorno tutti vogliono così, perché tu vuoi così. Cosa provi? È a questo che è valsa la tua scalata alla testa dell’organizzazione, con tutti gli ordini di morte che hai impartito, con tutti gli uomini un tempo tuoi sodali che hai ucciso addirittura letteralmente con le tue stesse mani? Ogni tuo amico ti è divenuto nemico, hai fatto ammazzare Vincenzo De Falco con cui eri cresciuto, hai fatto ammazzare i parenti di Antonio Bardellino, l’uomo che ti aveva dato fiducia, potere e persino amicizia.
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I tuoi nipoti vivranno come i tuoi figli senza padre, con i soldi mensili versati da qualche tuo vicario e il destino da camorrista già scritto, perché tutti vogliono così, perché tu vuoi così Vi tradite l’un l’altro e sapete dal primo momento che questo accadrà anche a voi stessi. Perché questa è la vostra vita, uccidere i vostri più cari amici, distruggere coloro con cui siete cresciuti per non essere distrutti. E sarete distrutti da coloro che oggi vi sono amici, che oggi stanno crescendo nei vostri affari. Come ti sei sentito Francesco Schiavone Sandokan quando in una relazione che hai fatto consegnare ai tuoi legali affermi di vedere fantasmi che ti vengono a trovare nella tua cella? Come ti senti quando piangi, quando ti senti impazzire, quando fai il finto pazzo pur di uscire dalla galera? Quando vieni a sapere che l’altro tuo figlio, Emanuele, è stato arrestato come un qualunque tossico che vende hashish per avere soldi? Lui figlio del capo dell’impero del cemento che si fa beccare come un tossico qualsiasi? Quando il tuo ordine era quello di non far spacciare in paese e invece tuo figlio finisce per farlo a Rimini, come ti senti? L’unica speranza che hai è quella di pentirti, non devi continuare a indossare la maschera della tigre feroce, mentre sei diventato un gatto rinchiuso e castrato. Castrato come Francesco Bidognetti, tuo alleato e allo stesso tempo rivale, ormai sull’orlo del pentimento, che deve per forza mantenere la pace con uomini che gli hanno ucciso parenti e alleati. Che deve vedere le sue donne tradirlo una alla volta. Un uomo che del comando ormai conserva soltanto il ricordo. Oggi ha difficoltà a mantenere il suo gruppo, i sequestri di beni e gli arresti lo stanno divorando. Eppure i tuoi uomini, quelli che tuo figlio avrebbe ucciso, erano disposti a passare con lui pur di non stare sotto il comando del tuo erede. Hai sempre saputo quale fosse il tuo destino. Fatturate miliardi di euro all’anno, il patrimonio del tuo clan è simile a quello di una manovra finanziaria, ma il vostro non è un destino da uomini. È solo un destino da criminali, coloro che si credono re e si ritrovano prigionieri. Con il wc accanto al tavolo dove mangiate, con un secondino che vi ispeziona, con i vostri figli che hanno vergogna di dire chi siete, e un vetro che vi impedisce di toccare finanche le mani delle vostre mogli. Come sopporti questa ripetizione di un copione che tu stesso hai scritto sulla pelle della tua discendenza, che a sua volta doveva inciderla nella carne altrui? Sei fiero che il tuo primogenito rischi di finire i suoi giorni in carcere? Costretti a vivere come topi. Per mesi, anni. Condannati, già prima di ogni sentenza, a nascondervi, a mentire, a camuffarvi, a pagare uomini dello Stato per aiutarvi, a comprare politici per difendervi, a mercanteggiare promesse e favori in cambio di protezione e sotterfugi. Ma anche a costringere dei poveri vostri compaesani ad accogliervi sotto minacce, mentre alle vostre famiglie tocca farsi svegliare dalla polizia nel cuore della notte o farsi pedinare per giorni e giorni. È questa la sostanza del vostro impero. Hai avuto e hai ancora molti politici in pugno, condizioni gli appalti di molta parte di questo Paese. Proprio perché stai in galera e porti il peso del tuo potere, ti consideri migliore rispetto a imprenditori e parlamentari vicini che valuti codardi. Eppure di questa superiorità cosa ti rimane? Loro stanno fuori e tu sei dentro. Perché continua a difenderli il tuo silenzio? Cosa mai potrà compensare il tuo ergastolo e la distruzione continua della tua famiglia? Non lo vedi? Francesco Schiavone, che cos’hai ottenuto? L’ergastolo e un futuro sepolto in galera. Non hai più alcuna speranza di uscirne fuori finché sei vivo. E allora, che cosa pensi, che ragioni ti dai della tua vita? Credo, in realtà, di sapere a cosa stai pensando. Che
adesso gli affari fuori sono buoni. La crisi economica aumenta il business del clan la tua galera passa in secondo piano. Pensi che hanno anche promulgato leggi favorevoli. La legge sulle intercettazioni sarà d’ora in avanti il vostro scudo, con questa legge non avrebbero mai potuto arrestare tuo figlio, la legge sul processo breve potrà tornarvi utile. Avete politici alleati nei posti chiave, e (se verrà confermato quanto dichiarano le accuse dell’antimafia di Napoli) il sottosegretario allo sviluppo Nicola Cosentino è in diretto rapporto con la tua famiglia. Non perché tuo parente ma perché in affari con te. Quindi pensi di avere un ministero importante dove passano soldi e favori nelle tue mani. Ma tu sei e rimani in galera però. Ricordi quello che ha detto Domenico Bidognetti su Nicola Ferraro quando si è pentito? L’ha accusato non perché anche Nicola Ferraro sia tuo parente, ma per gli affari che fa con te e tramite te. Ricordi? Dovresti saperlo. Lui ha dichiarato che «Nicola Ferraro prelevava i rifiuti speciali delle officine meccaniche, anzi fingeva di prelevare i rifiuti ma in realtà faceva delle false certificazioni e venivano smaltiti illegalmente». Lui leader casertano dell’Udeur molto legato a Clemente Mastella è stato arrestato nella retata che azzerò il partito. «Era un imprenditore molto vicino al clan dei casalesi. Prima era più vicino alla famiglia Schiavone, poi deve essersi avvicinato a Antonio Iovine». E poi – continua Domenico Bidognetti che conosci bene e tu stesso l’hai in qualche modo allevato – «a testimonianza dei buoni rapporti fra il Ferraro ed il clan, un anno fa Cicciariello (Francesco Schiavone, cugino omonimo di Sandokan n. d. r.) mi disse che voleva mandare a dire a Ferraro di intercedere presso il suo ‘compare’ Clemente Mastella Ministro della Giustizia, per fare revocare, un po’ per volta, i 41 bis applicati a noi casalesi. Non so dire se poi Cicciariello attuò questo proposito». Ecco prima o poi, supponi, qualche politico amico attenuerà la tua pena e tornerai come quando eri giovane a vivere in carcere come in un hotel. Se non toccherà a te stesso, magari a Nicola, tuo figlio. Ti è stato consentito di incontrare un boss di Cosa Nostra, Giuseppe Graviano, mandante dell’uccisione di Don Puglisi, responsabile della morte di Falcone e Borsellino e delle stragi che nel ‘93 colpirono Firenze, Milano e Roma. Chissà cosa vi siete detti nei vostri colloqui durante l’ora d’aria al carcere di Opera, dove entrambi scontate il regime del 41 bis? Avete stretto alleanze, avete
escogitato nuove strategie? Avete messo a punto degli strumenti per rivalervi su coloro che vi hanno punito, nel caso non fossero disposti a venire a patti? Avete vagheggiato di avere in mano, pur dal cortile di un carcere di massima sicurezza, il destino dell’Italia? Pensate che il vostro silenzio o una vostra mezza parola possa delegittimare i vertici del potere politico? Mettergli paura? Ingenuità, Schiavone. Non ti rendi conto che siete divenuti burattini pensando di essere burattinai. Ma non vedi quello che sta accadendo? Ciclicamente appoggiate politici che vi fanno promesse, vi usano per ottenere ciò che gli torna utile, vi scaricano quando non servite più, quando intravedono delle alternative. Perché in questo Paese in cui il potere è sempre in mano a pochi e soliti, i soli di cui è certo che verranno prima o poi rimpiazzati da qualche rivale emergente siete voi. La camorra è potente ma la sua forza si basa sul fatto che i camorristi continuamente cambiano, sono interscambiabili. I cimiteri sono pieni di camorristi indispensabili. Non stai vedendo che stanno eliminando il tuo gruppo? E quello di Bidognetti? E i fedeli Iovine e Zagaria? I due latitanti? Ancora liberi. Liberi di fare affari, di dirigerli. I tuoi reggenti diventati re nei fatti, perché non esiste nessuna incoronazione, mentre le detronizzazioni, quelle esistono, e prima o poi vengono scritte con il sangue, se non quello del sovrano decaduto, almeno quello dei suoi ultimi fedeli. È questo ciò che ti attende e lo sai. Loro ti tradiranno (se non lo stanno già facendo) proprio come tu hai tradito Antonio Bardellino e Mario Iovine. Quattro anni fa feci un invito nella piazza di Casal di Principe. Lo feci alle persone, soprattutto ai ragazzi che erano lì presenti. Li invitai a cacciarvi dai nostri paesi, a disconoscervi la cittadinanza, a togliere il saluto alle vostre famiglie. «Michele Zagaria, Antonio Iovine, Francesco Schiavone, non valete niente». Urlai con lo stomaco e con la volontà di dimostrare che si potevano fare i vostri nomi, in quella piazza. Che non succede proprio nulla se si fanno. Che non sono impronunciabili, neanche quando si chiede non a una, due, o cinque persone, ma a molte, moltissime, di denunciarvi, di spingervi ad andarvene da Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna. A liberare queste terre. Tuo padre mi ha definito un buffone, non è l’unico a pensarla così. Tu stesso hai fatto scrivere dai tuoi avvocati che racconto menzogne. Sulle pareti di Casal di Principe mai è apparso un insulto a te, neanche dopo
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CASERTA
MINISTERO DELLA DIFESA
TANGENZIALE DI NAPOLI S.P.A.
Via Unità Italiana, 28 81100 CASERTA
Sede Legale: Napoli - via G. Porzio, 4 is. A/7 Centro Direzionale
AVVISO DI GARA Questa Amministrazione, indice la seguente gara: Procedura aperta per l’affidamento annuale del Servizio di Vigilanza armata delle strutture dell’A.S.L. di Caserta. CIG: 0486164B36. Importo complessivo presunto Euro 767.000,00 IVA esclusa, già compreso il costo dei rischi da interferenza pari a Euro 7.000,00/anno. La gara sarà aggiudicata ai sensi dell’art. 83 D.Lgs. 163/2006, a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Le ditte interessate dovranno far pervenire offerta, con le modalità e corredate dei documenti indicati nel Disciplinare e nel Capitolato speciale di gara pubblicati unitamente al presente bando sul sito Internet aziendale www.aslcaserta.it al seguente indirizzo: A.S.L. di Caserta Ufficio Protocollo - Via Unità Italiana, 28 - 81100 CASERTA, entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 30.07.2010.
SEGRETARIATO GENERALE DELLA DIFESA E DIREZIONE NAZIONALE DEGLI ARMAMENTI VI REPARTO (ex TELEDIFE) COMUNICAZIONE Questo Reparto ha in programma di procedere, mediante Procedura Negoziata con il Consorzio S3 Log. con sede Legale in Via Tiburtina, 1020 - 00156 Roma, alla stipula di un contratto per il completamento del Sistema di Gestione Integrata degli Assetti Telematici dell’Aeronautica Militare (Sistema “G.I.A.”). Informazioni possono essere richieste al Ministero della Difesa - Segretariato Generale e Direzione Nazionale degli Armamenti - VI Reparto (ex TELEDIFE) - 1ª Divisione (dell’ex TELEDIFE - Viale dell’Università, 4 - 00186 Roma, al numero telefonico 06.4986.6081, dalle ore 09,00 alle ore 12,00 dal Lunedì al Venerdì, entro e non oltre 30 (trenta) giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione.
Il Direttore Servizio Provveditorato Dr. Giuseppe GASPARIN
Il Direttore del VI Reparto (Dirig. Gen. Ing. Tommaso GUASTAMACCHIA)
SERVIZIO SANITARIO REGIONE TOSCANA
Ente per i Servizi Tecnico Amministrativi di Area Vasta
Sede legale: Via Matteucci Galleria G.B. Gerace 14 - 56124 Pisa
ESTRATTO BANDO DI GARA
L’Estav N/O indice la seguente procedura di gara: Procedura aperta per la fornitura di SISTEMI RADIOLOGICI PORTATILI, suddivisi in n. 5 Lotti, per le Aziende Sanitarie dell’Area Vasta N/O per un importo massimo stimato di € 5.805.000,00 Iva esclusa, comprensivo della prima fornitura quantificata in un importo presunto di € 2.810.000,00 Iva esclusa. Le offerte per la gara dovranno pervenire perentoriamente entro le ore 13,00 del giorno 14.07.2010 c/o ESTAV N/O - S.O.P.T. di Pisa Via Matteucci, Galleria Gerace, 14 56124 Pisa. Il bando integrale della gara è stato spedito in data 03.06.2010 alla GUCE. La documentazione per la partecipazione alla gara è disponibile sul sito internet: www.estav-nordovest.toscana.it menu bandi “Sistemi Radiologici Portatili”. Responsabile del procedimento Sig.ra Erica Stacchini - Tel. 050/959.672 - e-mail:
SERVIZIO SANITARIO REGIONE TOSCANA
Ente per i Servizi Tecnico-Amministrativi di Area Vasta (AOU Careggi - AOU Meyer - Ausl 11 Empoli Ausl 10 Firenze - Ausl 4 Prato - Ausl 3 Pistoia)
e.stacchini@estav-nordovest.toscana.it.
Il Direttore D.A. (Dr. Paolo Gennaro Torrico)
ESITO DI GARA 14092 DEL 10.06.2010 CUP G43J10000000005 CIG 0458865B5D BIM GESTIONE SERVIZI PUBBLICI S.P.A. comunica che l’aggiudicataria dei lavori di: “Realizzazione di un collettore da Rio Lerpa a nuovo impianto di depurazione di Sappada sito in prossimità dell’ex discarica di rifiuti solidi urbani in Comune di Sappada (BL)” di cui al bando di gara 7321 del 25.03.2010, è stata la ditta PA.MA. STRADE S.R.L. di Lancenigo (TV) - P.IVA 00675280267 con il ribasso del 24,457% - importo totale aggiudicazione Euro 482.527,36, importo lavori Euro 468.008,03, oneri sicurezza Euro 14.519,33. Durata appalto: 180 gg. Vedasi esito integrale presso siti art. 66 c. 7 Responsabile del procedimento Ing. Sergio Dalvit. F.to il Presidente - dott. Franco Roccon
ESITO DI GARA Pubblicazione ai sensi degli art. 65 e 66 del D.Lgs 163/2006 e s.m.i. dei risultati della procedura aperta di seguito riportata: - Amministrazione aggiudicatrice: Tangenziale di Napoli S.p.A. - via G. Porzio, 4 is. A/7 Centro Direzionale 80143 Napoli. - Oggetto dell’appalto: Lavori di manutenzione periodica delle pavimentazioni. - Tipo di procedura: aperta - Criterio di aggiudicazione: art. 82 comma 2, lettera a) e 122 comma 9 del D.Lgs. 163/2006 s.m.i. - Responsabile del Procedimento: Dr. Mauro Crispino. - Data di aggiudicazione: 22/04/2010 - Numero offerte: 74 (settantaquattro) - Nome ed indirizzo dell’operatore economico aggiudicatario: Nicro Costruzioni s.r.l. Lottizzazione Gallo 81030 Cancello ed Arnone - Caserta. - Importo dei lavori a base di gara: Euro 990.301,26, comprensivo di Euro 33.000,00 per Oneri della Sicurezza D.Lgs. 81/08 (non soggetti a ribasso). - Importo finale del contratto aggiudicato: Euro 731.303,40 comprensivo degli Oneri per la Sicurezza. - Pubblicazione del bando di gara: G.U.R.I. 5^ Serie Speciale n. 009/2010 del 25/01/2010. Tangenziale di Napoli S.p.A. L’Amministratore Delegato (Ing. Marco Bianchi)
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale
ESTRATTO BANDO DI GARA ARPA Piemonte, Via Pio VII 9, 10135 Torino. Procedura aperta per l'affidamento della fornitura di strumentazione analitica e cabine fisse, nonché dismissione e/o riloca zione di cabine e strumentazioni già esistenti. CPV: 31682210. Importo complessivo a base di gara: 2.144.000,00 iva esclusa; Criteri di aggiudicazione: prezzo più basso. LA DOCUMENTAZIONE DI GARA È CONSULTABILE AL SITO WWW.ARPA.PIEMONTE.IT. Termine per la ricezione delle offerte: 03/08/2010, ore 12, a pena di esclusione. Apertura delle offerte: Seduta pubblica: il 05/08/2010 ore 10.30. Il RUP: Dr.ssa Rossana Maria Caterina Giannone
AVVISO DI GARA PER ESTRATTO ESTAV Centro, con sede legale in Viale Michelangelo, 41 – 50125 Firenze, in esecuzione della deliberazione n°162 del 01/06/2010 indice, ai sensi del D.Lgs.163/2006, una Procedura aperta per l’affidamento della gestione del “SERVIZIO DI PULIZIA, SANIFICAZIONE E SERVIZI INTEGRATI PER LE AZIENDE DELL’AREA VASTA CENTRO” da aggiudicarsi all’offerta economicamente più vantaggiosa, per un importo complessivo stimato in € 100.000.000,00 I.V.A. esclusa per la durata di quattro anni. Le offerte redatte con le modalità previste dal Bando di Gara, inviato alla G.U.U.E. il 01/06/2010 dovranno pervenire entro il termine perentorio del giorno 20/07/2010 ore 11,00 al seguente indirizzo: ESTAV CENTRO – S.C. ACQUISIZIONE SERVIZI DI NATURA SANITARIA ED ECONOMALE - Via di San Salvi, 12 – palazzina 13, 50135 – Firenze. Gli atti di gara sono a disposizione dei partecipanti sul sito internet: http://negotia.datamanagement.it/estav-centro. Responsabile del Procedimento, Dott. Marcello Faviere, fax 0556263895 e-mail: filippo.omoboni@estav-centro.toscana.it. Il Direttore Generale Dott. Luciano Fabbri
la strage di Casapesenna che avevi ordinato. Invece decine e decine le scritte contro di me, e appena si pronuncia il mio nome, i giovani delle mie zone mi riempiono di insulti. E quando vedono i tuoi figli, cosa fanno? Che cosa rappresentano questi ragazzi senza madre, senza padre, con gli occhi delle polizie sempre puntati addosso? Ti credi un uomo a far vivere così i tuoi figli? Tua moglie in prigione, i figli mollati ai parenti. È da uomo di onore, questo? Da uomo di rispetto? Non è un uomo una persona che fa vivere così la propria famiglia. Questo lo sai nel profondo di te stesso. Una vecchia espressione napoletana identifica con un’espressione molto efficace un potere fatto solo di sbruffoneria: “guappi di cartone”. Voi la usate per definire un uomo che parla e poi non agisce e ha paura. Io la uso per mostrare quanto sia codardo il vostro potere di morte, corrotto il vostro business, e che il vostro silenzio difende tutti quei colletti bianchi, imprenditori, editori, commercialisti, onorevoli, ingegneri che lavorando per voi pensando soltanto di lavorare per delle imprese di cui non vogliono conoscere l’origine. Guappo di cartone sei perché ordini esecuzioni di persone disarmate, fai sparare alle spalle a innocenti. Guappo di cartone perché temi ogni mossa che possa compromettere le tue entrate di danaro, perché sei disposto a perdere faccia e dignità per un versamento in euro. Guappo di cartone che costringi al silenzio della paura tutti i tuoi paesani se vogliono lavorare nelle tue im-
Collabora con la giustizia, mostra che sei ancora un essere umano e non un agglomerato di cellule capace solo con rancore e avidità di strisciare di covo in covo, o di cella in cella prese. Guappo di cartone perché non fai crescere nessuna impresa che con te e con i tuoi non faccia affari. Guappo di cartone perché avveleni la terra dove i tuoi avi avevano piantato le pesche, i meli, e ora la terra avvelenata non produce nulla se non cancro. Può sembrarti assurdo ma siccome nessuno te lo chiede, te lo ripeto io un’altra volta. Collabora con la giustizia. Prima che tutti i tuoi figli finiscano in galera o ammazzati. Prima che le tue figlie siano costrette a matrimoni combinati per farti ancora contare qualcosa, prima che i tuoi nipoti debbano tutti legarsi attraverso matrimoni agli imprenditori locali per cercare di controllarli, sempre, ovunque, in ogni momento. Invita a pentirsi anche tuo fratello Walter. Fuori dal carcere si sentiva il protagonista di Scarface. Non c’era assessore, sindaco, segretario di partito o imprenditore che non volesse fare patti e affari con lui. E ora? Ora in galera lo divora una malattia, ha perso un figlio, è divenuto uno scheletro che cammina e implora ai giudici clemenza, lui che non l’ha mai data alla sua terra e ai suoi nemici. Per cosa taci ancora? Pensi che ti renda onore tutto questo? Pensi che ti rispettino coloro che il tuo silenzio difende? Tutti coloro che avete reso potenti, sensali con la coscienza pulita perché non sparavano, ma costruivano, smaltivano, votavano, governavano. Tutti questi non sono lì con voi. E andranno con chi comanda. Ieri eravate voi oggi sono altri, e domani altri ancora. Loro saranno amici di chi conta. Come sempre. E voi morirete in carcere. Tu cosa vuoi, Francesco Schiavone? La tua morte? Rimpiangi di non essere finito ammazzato? Come tuo nipote Mario Schiavone “Menelik”? Facesti uccidere per vendicare la sua morte un carabiniere innocente Salvatore Nuvoletta, aveva vent’anni quando il clan dei casalesi chiese la sua testa, non fu lui ad uccidere in un conflitto a fuoco tuo nipote. E l’hai fatto ammazzare lo stesso. Tu e i tuoi uomini. Uccidendolo mentre era disarmato, mentre giocava con un bambino. Questo è onore? Io sono cresciuto in terra di camorra e so come ragioni. Consideri smidollato chi ha paura di morire, chi ha paura del carcere. Sai che se vuoi davvero comandare sulla vita delle persone, devi pagarlo questo potere. Tu e i tuoi amici vincete perché sapete sacrificarvi mentre i politici e gli imprenditori di questo paese non sanno farlo. Quante volte ho sentito pronunciare queste parole dai miei conterranei. Ma non per tutti è così. Prima o poi vi schiacceranno. Prima o poi tutti i vostri affari, il vostro cemento, i vostri voti, i vostri rifiuti tossici, tutto questo sarà destinato a finire. Non è la volontà che muta il destino delle cose, e tu, Schiavone, non sei che l’ennesimo di una catena infinita. Ma forse potresti fare un gesto, una scelta che compensi almeno in parte tutto quanto hai fatto. Mostra tutto. Sollevati dal tuo potere, dal potere dei tuoi affari, sottosegretari, sindaci, presidenti di provincia, sollevati dai veleni, dai morti, dalle dannate famiglie che credono di disporre di cose, persone, e animali come sovrani. Collabora con la giustizia, Schiavone. Invita a consegnarsi Antonio Iovine e Michele Zagaria. Sarebbe un gesto che ridarebbe a te e ai tuoi dignità di uomini. Provate ad essere uomini e non utili bestie feroci da business e accordi. Collabora con la giustizia, mostra che sei ancora un essere umano e non solo un agglomerato di cellule capace solo con rancore e avidità di strisciare di covo in covo, o di cella in cella. ©2010 Roberto Saviano/ Agenzia Santachiara © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
La moda
Gli spettacoli
Giacca e jeans l’eleganza maschile è un mix d’autore
Massive Attack “Anticapitalisti la nostra musica è per voi”
ILARIA CIUTI
CARLO MORETTI
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A Milano in 6.500 per 50 posti da maestra, a Napoli 112mila per 534 assunzioni: mentre la crisi morde riparte la corsa per lavorare nel pubblico CINZIA SASSO MILANO attina presto, davanti al Forum di Assago, il palazzetto dei concerti alle porte di Milano. Arrivano alla spicciolata ragazzi, ragazze, uomini, donne; arrivano in macchina, a piedi, con l’autobus e sulle corriere ancora prima che i vigili aprano i cancelli. Parlano tutti i dialetti e hanno tutti gli accenti. A guardarli da vicino sembrano il Quarto Stato: in marcia verso il miraggio di un lavoro. Trascinano i trolley e addentano un panino; fumano nervosi e si attaccano al cellulare. Quindici giorni fa erano 6.500, accorsi da tutt’Italia alla ricerca di quello che secondo il ministro Renato Brunetta non interessa più a nessuno: un posto fisso. Quello che il professor Emilio Reyneri, dell’Università Milano Bicocca, continua invece a definire «la massima aspirazione degli italiani». SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE
M
CHIARA SARACENO
L
i vediamo e ne parliamo perché il meccanismo dei concorsi li rende fisicamente visibili: nelle migliaia di domande che arrivano tutte assieme, nelle migliaia di corpi che fisicamente affollano i luoghi in cui si svolgono le prove. Molti sono giovani, ma tanti non lo sono più e sperano che il concorso segni un punto di svolta in una storia lavorativa frammentata e comunque sempre all’ombra della precarietà. Tutti sono attratti dalla sicurezza offerta dal pubblico impiego. Ma molti, giovani e meno giovani, decidono di fare il concorso soprattutto perché spinti dalla frustrazione di ricerche vane nel mercato privato, di contratti di lavoro temporanei, spesso sottopagati, quando non in nero, condizioni spesso umilianti. Tutti sanno benissimo che anche questa volta le possibilità di farcela sono bassissime, anche quando si è in possesso delle qualifiche richieste e si ha la competenza professionale necessaria e magari anche qualche cosa in più. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE
È tornatoil
concorsone
OGGI SU REPUBBLICA.IT Tendenze
Repubblica Tv
Perché le offerte low cost hanno fatto boom
Pomigliano e l’accordo che divide
Giochi
Qui Los Angeles il videogame esce dallo schermo Apple
Cinema
Prova iPhone il nuovo sistema operativo
Da Taormina le lezioni dei grandi registi
Il sondaggio GLI ITALIANI VOGLIONO PIÙ ENERGIA EOLICA E PIÙ REGOLE
ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per il Veneto
ESTRATTO DI BANDO DI PROCEDURA APERTA (art. 122 co. 5 D. Lgs. 163/2006) Sul foglio inserzioni della G.U.R.I. N° 68 del 16.06.2010 è pubblicato il bando di gara relativo alla seguente PROCEDURA APERTA. GARA n. 20/2010: S.S. 434 “Transpolesana” Lavori di realizzazione barriere fono isolanti dal Km 4+600 al Km 5+162 lato sx, in Comune di S. Giovanni Lupatoto. Importo complessivo dell’appalto € 778.000,00 (di cui costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso € 15.000,00) Natura ed entità delle prestazioni: lavori a misura per un totale di € 763.000,00 - Cat. Prevalente: OS34 classifica III^ per l’importo di € 778.000,00 - Cauzione provvisoria del 2%: € 15.560,00 - Tempo di esecuzione dei lavori: giorni 90 (novanta) Procedura di aggiudicazione: criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, determinato secondo le modalità previste dall’art. 82 co. 1 e co. 2 lett. a) del D.Lgs. 163/2006 mediante ribasso percentuale sull’elenco prezzi posto a base di gara. L’offerta dovrà pervenire all’ANAS S.p.A. Compartimento della Viabilità per il Veneto, Via Millosevich n. 49, 30173 Venezia-Mestre, entro le ore 12:00 (dodici) del giorno 19.07.2010. I plichi saranno aperti il giorno 21.07.2010 a partire dalle ore 09:00 (nove) nella Sala Gare del Compartimento ANAS sita in via Millosevich n. 49 - 30173 Venezia Mestre. Responsabile del procedimento: ing. Nicola PRISCO. Il bando integrale è esposto altresì presso l’Albo del Compartimento ed è pubblicato sul sito www.stradeanas.it - Sito Regionale: www.rveneto.bandi.it / - Sito Informatico del Ministero delle Infrastrutture: www.serviziocontrattipubblici.it IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Avv. Ermanno LIUZZO VIA MILLOSEVICH, 49 - 30173 VENEZIA Tel. 041/2911434 - Fax 041/2911435 • sito internet www.stradeanas.it
MERCOLEDÌ
FILIPPO CECCARELLI
QUELLI CHE CI HANNO MESSO LA FACCIA
C
i sono espressioni che ripetute al massimo grado per necessità, impellenza, pappagallismo, capriccio o chissà che, finiscono comunque per esprimere lo spirito dei tempi. Tra i modi di dire che più vanno oggi c’è l’egocentrico: «Ci metto la faccia»; cui si aggiunge la variante recriminatoria: «Ci ho messo la faccia». Preti, ladri, ufficiali, camerieri, ministri, sindaci, ciclisti, padroni, centralinisti, cantastorie, parrucchieri, tutti adesso ci mettono la faccia, nel senso che si assumerebbero le proprie responsabilità. L’altro giorno si è letto che perfino nella massoneria, istituzione per sua natura riservata sebbene assai litigiosa, c’è un Gran Maestro che ci ha messo la faccia. Nel turbinio dell’auto-esposizione figurale e di massa viene da chiedersi chi per primo ha messo in circolo l’immagine. Ebbene, grazie a Mida, benemerita banca dati dell’Ansa, si scopre che fu Diego Armando Maradona, nel marzo 1989, dopo NapoliBayern. Seguì, poco prima della discesa in campo, Berlusconi. Quindi venne il turno di Simona Ventura a Sanremo. Il fatto che tutti e tre gli antesignani che ci misero la faccia l’abbiano poi regolarmente sottoposta a lifting è faccenda complessa: ma non solo per questo un pensierino se lo merita. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
L’INCHIESTA R2CRONACA
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In 6.500 a Milano per 50 cattedre da maestra d’asilo. E nell’Italia della crisi ogni mese a migliaia vanno a caccia di un pugno di assunzioni. “Il sogno di tutti è il contratto a vita”
Il nuovo assalto al (segue dalla copertina)
Giovani laureati e frustrati da troppe speranze deluse, disposti a redditi bassi
A Napoli si sono presentati in 112mila per 534 incarichi negli uffici comunali
CINZIA SASSO na marea così, però, non se l’aspettava nessuno: auguri, è tornato il concorsone. E aggrapparsi al sogno di strappare un posto fisso è tornata a essere l’ultima speranza. Ieri era Milano; ma alla metà di maggio, al Comune di Napoli, si sono presentati in 112mila per 534 posti. E in questi giorni al Comune di Varese sono arrivate 150 domande per un posto da educatore part time; a Busto Arsizio, dove cercano 16 tra vigili e impiegati, hanno scritto in duemila; a Treviso una folla di 857 persone si contende un posto da impiegato comunale. Ovunque vai, e concorso che bandisci, ormai l’offerta è stratosferi-
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posto fisso
ca: quasi davvero che quello sicuro, anche se poco pagato, sia considerato di nuovo il posto migliore. Il popolo dei concorsi arriva puntuale. Se vieni dalla Sicilia per giocarti un posto fisso a Milano, se sai che per ognuno di quei posti ci sono 130 concorrenti, se c’è scritto che la prova comincia alle 9.30, anche se ti hanno avvisato con appena due giorni di anticipo, tutto fai pur di non arrivare in ritardo. Ecco dunque Maria Teresa, 27 anni, da Palermo, approdata lunedì sera con un volo Alitalia, alloggiata in un albergo che sta qui vicino: «Quale titolo di studio vuole? Prima laurea, seconda laurea, master? Eppure non trovo lavoro: ho spedito domande dappertutto, smanetto su Internet dalla mattina alla sera, ho lavorato a un call center, ho insegnato gratis, ho fatto il volontariato. Questo viaggio è
un investimento, ma io voglio trovare un lavoro. E questa mi sembra una grande occasione». Il Comune di Milano ha lanciato un concorso che darà un’occupazione a tempo indeterminato a 50 persone, 30 di ruolo nelle scuole materne e 20 nei nidi. Sono incarichi da 19mila 454 euro l’anno, divisi per tredici mensilità, con l’aggiunta di un’indennità mensile da 46 euro, non roba da nababbi. Eppure, il 31 maggio, alla preselezione, si sono presentati in 6.500. Ieri, per la prova scritta, erano già stati ridotti a 2.000. Che resta, comunque, un bel numero: 40 per ogni posto. Racconta Giuseppe, 27 anni: «Io vengo da Agrigento, ho una laurea con lode, e sarei disposto a fare di tutto. Vivo in famiglia, ma vorrei diventare indipendente. Davanti, però, vedo solo porte chiuse». Angela, 32 anni, calabre-
se: «Insegno da quattro anni e adesso rischio di perdere il posto: questo concorso devo vincerlo per forza e la sera, invece che curare i miei bambini, mi chiudo in camera a studiare». Maria Chiara, 24 anni, da Collegno: «Mi sono messa in viaggio alle 5, ma se dovesse andare bene, valeva la pena. Dalle mie parti il lavoro non si trova, i tagli della Gelmini hanno desertificato la scuola». E però, appunto, non è solo ieri, e non è solo Milano. Perfino da Gorizia segnalano che all’Aci, alla ricerca di un collaboratore, arrivano dieci domande al giorno; e anche un piccolo ente come il Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano ha visto piovere 670 domande per 4 posti. Commenta Alessia, dell’Ente: «Hanno scritto un po’ tutti: dal ragioniere al diplomato al liceo classico. E da tutte le parti: ci aspet-
tavamo la Toscana, ma tantissime domande vengono dal Sud, da Palermo, Catanzaro, Avellino, Sassari...». Il fatto è che non importa che lavoro si offre, né dove sia. L’importante è che sia un posto sicuro. «Stiamo vivendo — spiega Paolo Feltrin, docente all’Università di Trieste, esperto di mercato del lavoro — la prima crisi economica vera, che produce una difficoltà reale, a partire dal ’92. Nel ’96 e nel 2001 avevamo già visto dei rallentamenti dell’economia, ma non come oggi. Questa è una scoppola durissima, che dura già da venti mesi e si tratta di un’esperienza nuova per tutti quelli che sono entrati nel mondo del lavoro negli ultimi vent’anni. Prima, al nord, se perdevi il lavoro, ne trovavi subito un altro, oggi non è più così. E l’unica strada rimasta è quella di andarsene all’estero o di partecipare
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SE IL LAVORO DIVENTA UNA LOTTERIA
NEL PALAZZETTO Il Forum di Assago affollato per la preselezione del concorso per maestra d’asilo: in palio 50 posti
CHIARA SARACENO (segue dalla copertina) roppo elevato è lo scarto tra numero di posti e concorrenti. Più che concorsi, dove ciascuno è messo in grado di competere ad armi pari e in condizioni trasparenti con tutti gli altri, è come comprare un biglietto della lotteria, sperando contro ogni probabilità statistica che sia quello vincente. Per questo c’è anche chi si presenta ai concorsi pur non avendo i requisiti minimi, o pur sapendo di non avere le competenze adatte (succede anche nei concorsi universitari). Se è una lotteria, perché non tentare la fortuna? Anche se è una lotteria costosa, per chi la bandisce e per chi ci partecipa e il numero dei concorrenti non fa aumentare l’importo del monte premi, ma riduce solo le possibilità di vincere. Era probabilmente sbagliato anche negli anni Cinquanta e Sessanta ironizzare sul mito del posto fisso, possibilmente statale e sui partecipanti ai concorsi pubblici, immortalati dal film di Olmi “Il posto”: ritratto insieme crudele e impietoso dell’Italia del boom economico, in cui la sicurezza sembrava un sogno modesto, da piccoli travet, ma anche a portata di mano. La sicurezza di un reddito è ciò che, per la maggioranza di chi non vive di rendita e non ha altro capitale che la propria capacità di lavoro, fa differenza tra poter costruire qualche modesto progetto di vita o rassegnarsi a vivere alla giornata, spesso dovendo contare sulla solidarietà famigliare. C’è molta arroganza in chi, sicuro nella propria posizione sociale, ironizza sul desiderio di sicurezza altrui. Tanto più oggi. Dopo anni di slogan sulla meschinità, mancanza di (auto) imprenditorialità, incapacità di cambiare di chi si accontenta di un posto sicuro, molti — troppi — hanno sperimentato direttamente sulla propria pelle o nella propria famiglia che il dinamismo del mercato del lavoro ha distrutto più posti di lavoro di quanti non ne abbia creati e che l’”occupabilità” per molti è altrettanto irraggiungibile della occupazione. Lungi dal passare da un’occupazione all’altra, molti giovani e meno giovani hanno sperimentato la disoccupazione di lunga durata, contratti brevissimi seguiti da periodi senza lavoro, spesso anche senza alcuna rete di protezione. Accontentarsi di un lavoro sicuro purchessia è sicuramente un sogno modesto, che limita lo sviluppo delle proprie capacità e ambizioni. Ma per molti, oggi, più che mai sembra l’unico sogno possibile. Più che ironizzare o scandalizzarsi, occorrerebbe riflettere su come costruire un orizzonte minimo di sicurezza senza dover assumere tutti a vita. E dove l’occupabilità non sia la versione nobile della disoccupazione.
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ai concorsi». Gli ultimi dati dell’Istat sono drammatici: la disoccupazione è tornata ai livelli di otto anni fa, con un tasso dell’8.9 per cento, che vuol dire 2milioni e 220mila persone senza lavoro. Sui giovani il dato è ancora più allarmante: nella fascia di età 15 - 24 anni, 1 su 3 è alla ricerca di un impiego. Nel 2009 il saldo tra chi è uscito dal mondo del lavoro e chi né è entrato è di gran lunga negativo: sono 1 milione 273mila posti in meno. La corsa al posto pubblico potrebbe non essere l’unica conseguenza di un pesante stato di crisi. Quello che sta succedendo è anche che si stanno ridisegnando le caratteristiche del mercato del lavoro, già trasformato dalla forte crescita del lavoro a termine. Dice Luciano Pero, che insegna sistemi organizzativi al Politecnico di Milano: «Fino a poco tempo fa c’era una distinzione netta tra quelli che si definiscono dirty works, cioè i lavori più umili, faticosi, noiosi e sporchi, che erano destinati agli immigrati, e gli altri. Oggi gli italiani non sono ancora pronti ad andare a raccogliere le fragole in Trentino o i pomodori in Puglia, ma capiscono che il problema è enorme e che devono affrontarlo in qualche modo». Anche come hanno fatto a Treviso, la ricca provincia del Nordest che contava orgogliosa una partita Iva ogni 5 abitanti, dove a un corso per badanti si sono iscritte 196 persone, e non solo donne, e straniere appena al 53 per cento. Racconta Denis Farnea, assessore al Lavoro della provincia di Treviso: «Impensabile solo fino a due anni fa: trevigiani, laureati, che contava di fare soldi mettendosi in gioco nel privato, oggi si mette in fila per un posto pubblico, non importa se a basso stipendio, perché è la sicurezza ad avere il massimo appeal. Sono arrivate più di 800 domande per un lavoro B3, da impiegato amministrativo».
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Perfino tra gli aspiranti badanti c’è gente che mai avrebbe preso in considerazione l’ipotesi. Aggiunge Farnea: «A un corso che abbiamo destinato ai giovani degli istituti professionali per insegnare come diventare imprenditori si sono presentati pochissimi ragazzi: hanno spiegato che hanno paura dell’incertezza e che preferiscono tentare i concorsi per avere un posto sicuro». La statistica delle visite sui siti che danno informazioni sui concorsi è istruttiva. Claudio Maggioni, responsabile di www.concorsi-
pubblici.com, che organizza per settore, figura professionale, area geografica, i bandi della Gazzetta Ufficiale, sfodera le sue statistiche: sono 5 milioni di pagine viste e 700mila visitatori al mese, con una crescita esponenziale che vedrà quest’anno il raddoppio sul 2009. Non fosse che la Finanziaria ha chiuso tutti i rubinetti, e che bisognerà aspettare il 2015 per veder messi a concorso i posti che si perdono con i pensionamenti, ci sarebbe da mettere in conto un nuovo pendolarismo. Perché, come racconta Mariella, siciliana, 34 anni, laureata e disoccupata da 9, chi ci prova, lo fa in modo scientifico: «Ora sono a Milano, ma non ne perdo uno. I concorsi li faccio tutti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
CONSIP S.p.A. A socio unico Via Isonzo, n. 19/E 00198 Roma Avviso di gara
È indetta una procedura aperta per la conclusione di un Accordo Quadro con più operatori economici, ai sensi dell’art. 59 del D.Lgs. n. 163/2006, sul quale basare l’aggiudicazione di appalti specifici per la fornitura dei servizi di gestione integrata delle trasferte di lavoro in favore delle Amministrazioni Pubbliche. La gara è effettuata secondo la procedura fissata dal D.Lgs. n. 163/2006 e successive modificazioni ed è aggiudicata secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, tutto come meglio descritto nella documentazione di gara. Il bando di gara è pubblicato sulle Gazzette Ufficiali UE e della Repubblica Italiana, alle quali è stato inviato il 03/06/2010. La documentazione ufficiale di gara è disponibile in duplice formato: elettronico, firmato digitalmente, scaricabile dai siti www.mef.gov.it, www.acquistinretepa.it e www.consip.it; cartaceo, ritirabile presso la Consip S.p.A.. Si precisa che la versione in formato elettronico, firmata digitalmente costituisce l’originale della documentazione di gara, mentre la versione cartacea ne è la copia conforme. Le Imprese interessate possono ritirare la documentazione di gara in formato cartaceo (Capitolato d’Oneri e relativi allegati) entro le ore 12.00 del 26/07/2010, nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, presso gli uffici della Consip S.p.A., in Via Isonzo, 19/E, 00198 Roma. Le offerte dovranno essere presentate entro il termine perentorio delle ore 12.00 del 26/07/2010, presso la sede della Consip S.p.A., in Via Isonzo, 19/E, 00198 Roma. Informazioni e/o chiarimenti sul Bando, Capitolato d’Oneri, Capitolato Tecnico e sugli altri atti di gara, potranno essere richiesti mediante fax al n. 06.85449288 o all’indirizzo di posta elettronica trasferte_lavoro@acquistinretepa.it entro le ore 12.00 del 02/07/2010. I plichi contenenti le offerte saranno aperti alle ore 15.00 del giorno 26/07/2010 presso Consip S.p.A., Via Isonzo n. 19/E, 00198 - Roma. L’Amministratore Delegato Dott. Danilo Oreste Broggi
COMUNE DI PIETRELCINA (PROV. DI BN) BANDO DI GARA N. 05/2010 CIG 0490539595 - CUP G75G0800090000 I.1) COMUNE DI PIETRELCINA, Settore Appalti, VICO DEI POETI, 5 - 82020 PIETRELCINA (IT) Tel.: 0824.990048; Fax 0824.990617; www.comune.pietrelcina.bn.it. II.1.5) LAVORI DI AMPLIAMENTO PARCO URBANO ED INFRASTRUTTURE ANNESSE. II.2.1) Importo a base asta Euro 1.364.049,99 - oneri per la sicurezza Euro 78.878,01. III.1.1) PROCEDURA: Aperta. III.2.2. CATEGORIA PREVALENTE OG3 classifica IV. IV.2.1) AGGIUDICAZIONE: Prezzo più basso. IV.3.4) SCADENZA: 12.07.2010 ore 12. IV.3.8) APERTURA OFFERTE: 13.07.2010 ore 9,00 c/o ufficio tecnico Comune Pietrelcina. VI.3) PER QUANTO NON INDICATO SI RINVIAAL BANDO INTEGRALE CON RELATIVI ALLEGATI DISPONIBILI SUL PROFILO DEL COMMITTENTE www.comune.pietrelcina.bn.it - Sezione bandi e avvisi anno 2010. Il Responsabile del Servizio (Geom. Laura Cesare)
MINISTERO DELLA DIFESA ARMAEREO COMUNICAZIONE Questa Direzione Generale ha in programma di mantenere in condizione operative la linea elicotteri HH-3F dell’Aeronautica Militare, attraverso la priorità necessaria di effettuare n. 2 Revisioni Generali, n. 1 riconfigurazione da cod. “B” a cod. “C”, riparazioni/revisioni accessori nonché prestazioni non programmate, mediante Procedura Negoziata con la Ditta Agusta S.p.A. (N.P. n. 063/10/0084). Informazioni possono essere richieste al Comando Logistico dell’Aeronautica Militare - 2ª Divisione - Viale dell’Università, 4 - 00185 Roma - Tel. 06.49864762 entro il 30 giugno 2010. Il Direttore Generale (Gen. Isp. Capo G.A. ESPOSITO Ing. Domenico) Il Vice Direttore Generale (Dirigente QUITADAMO dott. Giuseppe)
REGIONE LAZIO
AVVISO DI GARA Aprica SpA intende appaltare mediante procedura ristretta accelerata (D.lgs. 163/06) il servizio prelievo, trasporto e smaltimento percolato prodotto dalle discariche APRICA Spa CER 19.07.03. Il bando integrale è stato inviato per la pubblicazione alla GUCE il 7.6.2010. Le domande di partecipazione dovranno pervenire ad Aprica SpA, via Lamarmora 230 Brescia, entro il 30.6.2010. Copia del bando integrale e ulteriori informazioni potranno essere richieste all’Ufficio Acquisti Grandi Impianti e Ambiente (fax 030349697 e-mail elena.schivalocchi@a2a.eu) o consultabili sul sito Internet www.a2a.e.
ESTRATTO DI BANDO DI GARA Amministrazione aggiudicatrice: Regione Lazio, Di partimento Economico ed Occupazionale, Direzione Economia e Finanza, Area Società della Rete e Centrale Acquisti, Via R.R.Garibaldi 7, 00145 Roma. Oggetto: Avviso di gara telematica ex art. 10 D.P.R. n.101/02 avente ad oggetto la fornitura di prodotti farmaceutici per un periodo di 36 mesi per i fabbisogni delle Aziende Sanitarie della Regione Lazio. Durata: 36 Mesi. Valore totale: 637.262.144,64 IVA esclusa. Termine della presentazione delle domande: 23/06/2010 ore 12. Invio bando alla GUUE: 3/06/2010. Documentazione consultabile su www.regione.lazio.it sezione Bandi di gare e www.acquistinretepa.it. Eventuali chiarimenti potranno essere richiesti via email all'indirizzo gara2.medicinali.regionelazio@grt.acquistinretepa.it entro il 14/06/2010. Il Direttore del Dipartimento Economico Occupazionale: Dott. Guido Magrini
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Pitti Uomo a Firenze: parola d’ordine versatilità Fiori sui pantaloni mimetici e citazioni esotiche
Mixd’autore Giacche formali con i jeans l’eleganza non è ingessata
ILARIA CIUTI FIRENZE a vera eleganza non è mai impacciata, non è ingessata. È un filo sottile che lega un aspetto a un altro, che rende duttili, versatili. Una specie di “doppio” che rende multiformi gli uomini per i quali ben 1.047 marchi dell’industria internazionale espongono le collezioni dell’estate 2011 al Pitti Uomo. Il salone, aperto in Fortezza fino a venerdì, è stato inaugurato ieri dal vicepresidente di Confindustria
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Alberto Bombassei, che dice largo ai giovani «altro che bamboccioni» e dal presidente di Sistema Moda Italia, Michele Tronconi. I maschi secondo Pitti Uomo intendono l’abito come giacca formale e morbida ma posata su pantaloni cargo o addirittura sui jeans.Conunsolocomandamento: di essere tutto assolutamente slim (Cucinelli). Le linee asciutte sono d’obbligo anche nelle camicie, per esempio di Dekker. Gli uomini “doppi” non rinunciano alla grinta del ripescato stile militare ma lo addolciscono con i fiori disegnati sopra i pantaloni
L’ABITO Sopra, gli abiti Cucinelli A sinistra, il mediterraneo di Harmont & Blaine
I dettagli
MILITARE Allungata la giacca camoufflage di Museum
LA BORSA La prima linea di borse in pelle Peuterey
mimetici del selvaggio maschio di Keep Wild. O abbandonano il look militare per uno stile più sofisticato dopo un’ampia doccia a corpo seminudo tra le pareti trasparenti dello stand di Mason’s. Se poi si gettano in mare, si immaginano di essere un manager in gessato o principe di galles nei mitici costumi Sundek, per la prima volta arricchiti dai tradizionali disegni dell’abito maschile dallo stilista Neil Barrett. E l’uomo “gentile” di Piombo non è né il gentleman standardizzato né il femminile amico delle donne, resta l’uomo che è sempre stato ma si avvolge al collo la sciarpa di cotone e seta blu al posto della cravatta. Uomini “doppi” ma anche innamorati del citazioni. I motorclub dell’America anni ’50 nei giubbotti di Refrigue, l’India per Daks, il mare in ogni declinazione per The Royal Pine Club, il cinema per Verysimple, il mondo dei rally per il marchio Brema disegnato da Roberto Menichetti che invita come testimonial Marc Coma, il vincitore della Parigi-Dakar, «Un mercoledì da leoni» per Bear chechiamasulpostol’iconaditutti i surfer, il costruttore di tavole esclusive Roger Hinds. E un modello di fivefingers Vibram, le ori-
Linee “slim” da Cucinelli, voglia d’India con Daks, stile Motorclub nei giubbotti Refrigue LE RIGHE A righe o quadri le nuove maglie Bramante
IL FUMETTO Si ispira a Corto Maltese la giacca Hugo Pratt
BRITPOP La t-shirt Fred Perry
ginali scarpe a cinque dita, è dedicato a Bikila, il runner etiope vincitore delle Olimpiadi. La moto va forte al Pitti. Brembo inventa la giacca da biker con airbag incorporato che se cadi si apre e ti salva la vita. Ma il doppio riemerge. Il duro motociclista è un giocherellone che adora i colori (sneakers con la vela coloratissima di Voile Blanche), i fiori (fantasie fiorite nelle camicie di Pasqui Maria Camiceria) e che si fa sedurre dalla tecnologia: sul tradizionale mocassino in morbido camoscio chiaro di Arfango si può adesso far stampare la foto preferita, nel calzino di Gallo c’è il taschino per nascondere l’i-phone e nel caban di Schneiders Salzburg trovi la tasca rimovibile porta i-pad. L’uomo “doppio” è anche un maniaco dei dettagli. Perfino se si infila nel denimdeijeansShaftesigelamassima personalità nelle fodere, i bottoni, le cuciture. E fa finta di averegiàindossatodaunavitaicapi che lucidi e nuovi sembrerebbero volgari. Tanto che Della Ciana invecchia a arte perfino il cachemire e Del Siena lava e tinge in capo le sue impeccabili camicie. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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STILI DI VITA R2CRONACA
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Un sito frequentato da cinque milioni di persone che vendono e comprano oggetti realizzati manualmente È un sintomo della nuova rivoluzione: dalla musica alla tecnologia il boom dei prodotti ideati da non professionisti
IL MERCATO Sono cinque milioni i membri di Etsy, il nuovo mercato on-line
Fai-da-te La new economy dei dilettanti (segue dalla prima pagina)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI
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ono i membri di Etsy, il nuovo mercato online che offre “the very best”, tutta la produzione di un esercito di inventori indipendenti, artigiani del tempo libero. Con 724 milioni di visitatori al mese, è un pezzo dell’economia americana che non passa più inosservato. Non coincide con il mondo del non-profit: in realtà Etsy sta per quotarsi in Borsa, chi vende i suoi prodotti su questa “piazza virtuale” non disdegna il profitto, se è un riconoscimento alla qualità. A raccontare questo fenomeno ora c’è anche un film: “Handmade Nation”, nazione fatta a mano, il documentario di Faythe Levine che descrive nei loro atelier “una generazione di nuovi creatori”. Hanno la loro manifestazione-simbolo, la Renegade Craft Fair di Chicago, la fiera degli “artigiani ribelli”. Là vendono abiti, gioielli, scarpe, oggetti originali che sembrano nascere nelle botteghe di maestri rinascimentali. Nella patria di Apple e Nike, quella che racconta la Levine è “una rivolta dal basso per riprendersi il diritto ad essere inventori, creativi, geni del design e del marketing, senza obbedire agli ordini di una Big Corporation”. Dal neo-artigianato il fenomeno si allarga e investe la produzione culturale, la tecnologia, la politica. E’ la rivoluzione “ProAm”, abbreviazione di “professional amateur”. Dilettanti eccellenti, o professionisti-amatori? La teorizza la società di ricerche Demos, secondo la quale il XXI secolo appartiene a questo modo di lavorare. Tre modelli pionieristici indicano l’immenso potenziale della “Pro-Am Revolution”, secondo gli autori Charles Leadbeater e Paul Miller. Sono la musica rap, il software Linux, e la campagna Jubilee Debt. “Il rap — scrivono Leadbeater e Miller nel loro saggio — ha segnato la cultura giovanile. La campagna del giubileo ha imposto la cancellazione di miliardi di debiti dei paesi poveri. Linux è il più grande rivale di Mi-
crosoft nei programmi operativi. Tutti e tre sono nati da gruppi Pro-Am, dei dilettanti innovativi, capaci di associarsi in rete, impegnati a raggiungere altissimi standard professionali”. I Pro-Am possono scardinare i
poteri costituiti. Nell’economia, sfidano il monopolio delle grandi imprese come laboratorio di innovazioni. Nel mondo politico, Move. On creato dieci anni fa da due giovani di Berkeley, e cresciuto su Internet, con-
diziona Barack Obama e i vertici del partito democratico. Etsy è lo specchio di questo fenomeno sul versante commerciale. I suoi avversari sono Ebay e Amazon: mercati online dominati dai logo delle grandi mar-
che, i colossi editoriali o i big dell’elettronica di consumo. Etsy vende solo oggetti originali, prodotti da una miriade di indipendenti, spesso dei fuoriclasse. L’ha fondato Rob Kalin, 29 anni. Etsy viene dal latino “et si” (“e
Avviso relativo alla
Procedura di Cessione del Complesso Aziendale Ferré I signori Avv. Stanislao Chimenti, Dott. Andrea Ciccoli e Dott. Roberto Spada, nella loro qualità di commissari straordinari (i “Commissari Straordinari”) delle società: IT Holding S.p.A. in A.S. (“IT Holding”) Gianfranco Ferré S.p.A. in A.S. (“Ferré”) ITC S.p.A. in A.S. (“ITC”) Nuova Andrea Fashion S.p.A. in A.S. (“Nuova Andrea Fashion” e congiuntamente a IT Holding, Ferré e ITC, il “Gruppo IT Holding”)
Premesso che - In data 29 marzo 2010 il Ministro dello Sviluppo Economico ha autorizzato i Commissari Straordinari all’esecuzione del programma di cessione (il “Programma Ferré”) dei complessi aziendali delle società Ferré, ITC e Nuova Andrea Fashion nonché dell’intera partecipazione nelle società estere (M.A.C. Deutschland GmbH, Gianfranco Ferré UK Ltd e Ferré Asia Pacific Ltd), che gestiscono la rete estera di negozi (le “Partecipazioni Estere”), indirettamente facenti capo a IT Holding, secondo la procedura di cessione (la “Procedura di Cessione”) regolata dal disciplinare anch’esso oggetto di autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico comunicata in data 26 aprile 2010 (il “Disciplinare”). - I Commissari Straordinari, in esecuzione del Programma Ferré, hanno stabilito di procedere alla cessione del complesso aziendale di titolarità delle società facenti parte della business unit Ferré per come meglio descritto nel Disciplinare (il “Complesso Aziendale Ferré”) che è composto delle attività industriali e commerciali di Ferré (nonché di alcune sue partecipazioni), ITC e Nuova Andrea Fashion nonché delle Partecipazioni Estere. Il Complesso Aziendale Ferré è proprietario dei marchi legati al nome “Gianfranco Ferré” e alle sue declinazioni. - Il Complesso Aziendale Ferré crea, disegna, produce e commercializza l’abbigliamento e gli accessori a marchi legati al nome “Gianfranco Ferré” e alle sue declinazioni (tra le principali: “Ferré Milano” e “GF Ferré”).
Tutto quanto sopra premesso i soggetti interessati all’acquisto del Complesso Aziendale Ferré possono partecipare alla Procedura di Cessione regolata dal Disciplinare. Il Disciplinare determina le condizioni e i termini della Procedura di Cessione del Complesso Aziendale Ferré prevedendo, inter alia, che: - possono presentare, alle condizioni ivi previste, offerte vincolanti per l’acquisto del Complesso Aziendale Ferré enti, italiani o esteri, aventi ad oggetto l’esercizio di attività commerciale ovvero di impresa, nonché persone fisiche che abbiano i requisiti indicati nel Disciplinare. Tali soggetti potranno essere anche legati da accordi o forme di cooperazione; - a coloro che abbiano i requisiti richiesti dal Disciplinare e che abbiamo firmato e siglato apposito impegno di riservatezza sarà consentito accesso alla data room inerente il Complesso Aziendale Ferré; il testo dell’impegno di riservatezza potrà essere richiesto agli advisor Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A., Piazzetta Cuccia, 1, 20121 Milano, c.a. Dott. Lorenzo Di Rosa e Sin&rgetica S.r.l., Via Fatebenefratelli, 4, 20121 Milano, c.a. Dott. Federico Giammarusto (gli “Advisor”); - le offerte vincolanti per l’acquisizione del Complesso Aziendale Ferré, da redigersi e presentarsi secondo quanto previsto nel Disciplinare, dovranno
pervenire entro e non oltre le ore 12,00 del 6 luglio 2010 (il “Termine di Presentazione dell’Offerta Vincolante”) con comunicazione indirizzata ai Commissari Straordinari di IT Holding S.p.A. in A.S., Gianfranco Ferré S.p.A. in A.S., ITC S.p.A. in A.S. e Nuova Andrea Fashion S.p.A. in A.S., signori Avv. Stanislao Chimenti, Dott. Andrea Ciccoli e Dott. Roberto Spada, presso lo Studio del Notaio Carlo Marchetti, in Milano, Via Agnello n. 18; - le offerte vincolanti dovranno contenere, tra l’altro, un “Piano di prosecuzione delle attività imprenditoriali” riferito al Complesso Aziendale Ferré ex art. 63, comma 3, del d.lgs. 8 luglio 1999, n. 270 (il “Piano”) redatto nel rispetto di quanto indicato nel Disciplinare; - a partire dalle ore 16,30 del giorno del Termine di Presentazione dell’Offerta Vincolante, il notaio incaricato provvederà all’apertura di tutte le buste pervenute in un unico contesto, presso il suo Studio in Milano, Via Agnello n. 18, alla presenza dei Commissari Straordinari e di chiunque sia interessato; - la selezione fra gli offerenti avverrà secondo quanto previsto nel Disciplinare in particolare agli artt. 5 e 7 ed ogni definitiva determinazione in ordine all’esito della Procedura di Cessione e alla conseguente stipulazione del contratto di cessione sarà soggetta all’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, sentito il Comitato di Sorveglianza. Per quanto non menzionato in questa sede si fa rinvio al Disciplinare che è messo a disposizione del pubblico, nella sua interezza, sul sito internet www.itholdingamministrazionestraordinaria.com e che può essere peraltro richiesto agli Advisor, a cui i soggetti interessati possono rivolgersi per informazioni e chiarimenti ai seguenti recapiti:
Mediobanca Sin&rgetica S.r.l. Banca di Credito Finanziario S.p.A. Via Fatebenefratelli, 4 - 20121 Milano Piazzetta E. Cuccia, 1 - 20121 Milano c.a. Dott. Federico Giammarusto c.a. Dott. Lorenzo Di Rosa tel.: +39 02 72002156 tel.: +39 02 8829403 fax: +39 02 72022534 fax: +39 02 8829819 e-mail: e-mail: federico.giammarusto@sinergetica.net lorenzo.dirosa@mediobanca.it
Il presente avviso non costituisce un’offerta al pubblico ex art. 1336 cod. civ. o un appello al pubblico risparmio ai sensi degli articoli 94 e ss. del d.lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, né impegna in alcun modo i Commissari Straordinari a contrarre e/o a contrattare con gli offerenti. I Commissari Straordinari: Avv. Stanislao Chimenti, Dott. Andrea Ciccoli, Dott. Roberto Spada. Per informazioni sulla procedura di Amministrazione Straordinaria è attivo il sito internet: www.itholdingamministrazionestraordinaria.com
se…”) che Kalin ha preso da “Otto e mezzo” di Fellini. Su Etsy potete comprare un bottone fatto a mano da un dollaro, o un’opera d’arte che ne vale decine di migliaia, ma il cui autore rifiuta di passare attraverso i galleristi di Soho e Tribeca. “Finora — spiega il fondatore — erano i poteri economici a dettare le scelte dei consumatori, noi restituiamo a una comunità di liberi individui la forza di orientare il mercato”. Kalin è bombardato di richieste per tenere conferenze nelle università. “Tra gli studenti — dice — c’è un immenso spirito imprenditoriale, una voglia d’indipedenza che ha bisogno di essere sprigionata”. Il film “Handmade Nation” descrive questa esplosione di creatività come “un progetto politico, una contro-rivoluzione industriale”. Riscopre antichi filoni della contro-cultura, evitando gli errori del passato. “Negli anni Settanta per protesta contro la produzione massificata nacque un artigianato hippy, purtroppo la qualità era scadente. Negli anni Ottanta i creativi di avanguardia furono catturati dai mercanti d’arte e dalla speculazione. Le nuove tecnologie ci consentono di bypassare il potere degli intermediari”. Nel frattempo artigiani, artisti e inventori si sono agguerriti, e organizzati. Anche quando l’attività creativa è un secondo lavoro o un’occupazione del tempo libero, non si può catalogare come hobby. “Chiamarli dilettanti non è solo un insulto, è un errore”, spiega il manifesto della Pro-Am Revolution. Nella botanica e nello sport, nel design di moda o nella gioielleria, nella fotografia e nel software, i “professional amateur” fanno sul serio. Secondo Demos, hanno cinque caratteristiche che consentono di sfidare gli specialisti tradizionali e di ribellarsi alla gerarchia soffocante delle grandi imprese: “Hanno un forte senso della vocazione. Adottano standard trasparenti per verificare la qualità e misurare il talento. Formano delle comunità per trasmettere il sapere. Producono beni e servizi che hanno un mercato. Infine le loro conoscenze avanzate danno vita a un’identità, a una tradizione”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
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CULTURA
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IL DIPLOMA
Anticipiamo un brano del testo che la Müller leggerà stasera a Massenzio
Il diploma scolastico della scrittrice che ha vinto il Nobel
Il caso
LA MODA DEL READING DAGLI ANNI ’70 AI FESTIVAL
HERTA MÜLLER Anticipiamo una parte del brano che il premio Nobel leggerà stasera a Massenzio al Festival delle Letterature a Roma a repressione entrò nella mia vita. E un paio d’anni dopo mi arrivò sulla pelle — in fabbrica avrei dovuto spiare i miei colleghi e mi rifiutai. E tutto quello che sapevo dagli amici sugli interrogatori, sulle perquisizioni nelle case, sulle minacce di morte si ripeté su di me. Allora ero già esperta nell’arrovellarmi su come il prossimo interrogatorio, il prossimo giorno di lavoro, il prossimo angolo di strada mi avrebbero teso le loro trappole. L’inquisitore chiedeva sprezzante durante l’interrogatorio: “Cosa ti credi di essere?”. Non era affatto una domanda, e a maggior ragione io utilizzavo l’occasione per rispondere: “Sono un essere umano come Lei”. Per me questo era necessario e importante, poiché il suo comportamento si esibiva dispotico come se l’avesse dimenticato. Nei punti turbolenti degli interrogatori mi chiamava un lurido pezzo di merda, un parassita, una cagna. Quando era più moderato, una troia o un nemico. Nei momenti più innocui io ero il suo passatempo nelle ore di servizio, uno straccio che si sgualcisce per mostrare zelo e competenza. Spesso si esercitava con me nella distruzione perché la sua giornata di lavoro sarebbe durata ancora per ore, e per non rimanere da solo in ufficio mi tratteneva lì, rimasticava con ironia o cinismo quello che era già stato detto mille volte con furore. Io dovevo rimanere perché l’orologio non gli ticchettasse nel vuoto, perché non fosse abbandonato a se stesso. Dopo ogni accesso di furia praticava su di me la caccia all’uomo per non perdere l’allenamento, in quella maniera per lui disinvolta e rilassante. In tutti gli sbalzi d’umore aveva un routine. La domanda dell’infanzia: “Cosa vale la mia vita?”, era ormai obsoleta. Una domanda simile può venire solo dall’intimo. Quando viene posta dall’esterno, si diventa riottosi. Già
VALERIO MAGRELLI
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“C’era il dispotismo dell’inquisitore: io ero il suo passatempo, uno straccio” solo per dispetto si comincia ad amare la propria vita. Ogni giorno diventa prezioso, si impara a vivere volentieri. Ci si dice nella mente che si è vivi. Proprio adesso si vuole vivere. E questo basta, dà più senso alla vita di quanto si creda. È un senso della vita messo alla prova, valido quanto il respiro stesso. Anche questa brama di vivere che cresce dentro contro tutte le circostanze esterne, è un re. Un re riottoso, lo conosco bene. Perciò non l’ho mai menzionato espressamente, ho coperto il suo nome. Ho coniato per lui la parola “Herztier”, “la bestia nel cuore”, per chiamarlo senza pronunciarlo (...).
e prime forme di reading, ossia di lettura pubblica, affondano le loro radici nei secoli. E’ celebre una pagina in cui lo storico francese Jérôme Carcopino racconta di quelle che si svolgevano nella Roma antica. Ai nostri tempi, però, la stagione più eroica e felice, per lo meno in Italia, é stata senza dubbio rappresentata dagli anni Settanta. Riprendendo l’esempio già ampiamente diffuso in area anglosassone, gallerie d’arte e teatri underground cominciarono a pullulare delle iniziative più diverse. Ovunque si susseguirono letture di gruppo o individuali, con accompagnamenti musicali o mimici, legate a esposizioni di pittura o scultura, e in genere, quasi sistematicamente, seguite dal temutissimo rito del dibattito. Se tutto il mondo sfruttò queste nuove formule (dalla Colombia, con il Festival di Medellín, all’Olanda, con gli incontri di Rotterdam), il nostro paese non restò certo indietro. Fu la stagione eroica del reading, ma, elemento essenziale, strettamente limitato alla poesia. Tutto questo durò svariati anni, finché qualcosa cambiò. Ciò che per tanto tempo era stato considerato off off, marginale, quando non addirittura eversivo rispetto all’offerta ufficiale, inizio a prestarsi a un impiego diverso. Nacque cioè la stagione dei grandi Festival culturali italiani. Da Mantova a Parma, da Genova a Sarzana, dalla Milano della Milanesiana alla Roma di Massenzio, l’oralità è via via ritornata in auge, ma con una sostanziale differenza rispetto al passato: oggi i protagonisti non sono più soltanto poeti, ma molto spesso filosofi, storici, scienziati, matematici e soprattutto narratori. Abbandonate da una televisione ormai tetragona verso ogni forma di espressione culturale, migliaia di persone si ritrovano nell’ascolto degli autori più amati. Sono le nuove catacombe mediatiche, dove fervore, interesse e curiosità si mescolano al piacere di ascoltare un autore dal vivo.
LA DOPPIA VITA di
HERTA
Il premio Nobel nel regno della repressione Il re stava nella mia mente fin da quando ero bambina. Stava nelle cose. Anche se non avessi mai scritto una sola parola sarebbe stato là, per venire a capo delle complicazioni sempre nuove dei giorni grazie a una figura che era un Leitmotiv, maligna e però nota. Là dove il re si presentava non c’era da aspettarsi clemenza. E tuttavia ordinava la vita, vinceva senza parole il caos quando questo sfuggiva al dicibile (...). Il re mi ha seguito innanzitutto dal villaggio alla città, poi dalla Romania in Germania, come riverbero delle cose che non mi si sarebbero mai chiarite. Ha personalizzato l’entità delle cose, quando nel deviare della mente non c’è più parola che valga io mi dico ancora oggi: Aha, adesso arriva il re. L’inquisitore a ogni interrogatorio, quando riteneva di avermi dato scacco matto, mi diceva trionfante la frase: “Vedi, le cose si legano”. Aveva inconsapevolmente ragione, non sapeva quali e quante cose si legassero contro di lui nella mia mente. Già il fatto che lui sedesse a una scrivania grande e lucida, e io a un tavolino di legno mal piallato e lurido. “Vedi”, e io vedevo infatti un ripiano con molte tacche degli interrogatori di altra gente di cui non si sapeva nulla, neppure se vivessero ancora. L’inquisitore, che dovevo guardare per ore, durante ogni interrogatorio diventava un re. Per il suo cranio pelato ci sarebbe voluto il parrucchiere della compagnia di mio nonno. Anche per i suoi polpacci che luccicavano glabri,
A Roma
LA RASSEGNA Herta Müller leggerà stasera “Il parrucchiere, i capelli e il re”, da cui è tratto il brano qui sopra. Lo farà a Massenzio nell’ambito del Festival delle Letterature di Roma. Con lei Maggiani e Marramao
La nomina
SGARBI A VENEZIA “VOGLIO GREENAWAY” ROMA — Una mostra dedicata a Paolo Veronese, coinvolgendo Peter Greenaway. Vittorio Sgarbi firma oggi per assumere la carica di soprintendente al Polo museale di Venezia e ha già le idee chiare: il primo progetto sarà un omaggio al pittore processato dall’Inquisizione per l’opera La cena in casa di Levi, del 1573. Il critico ha dichiarato che occuperà il suo nuovo ufficio in laguna dal 21 giugno.
bianchi e ripugnanti, fra l’orlo dei pantaloni e il bordo dei calzini. Sì, le cose si legavano nella sua mente a mio svantaggio. Ma tutt’altre cose si legavano nella mia mente: come negli scacchi c’era un re che si inchinava, così nell’inquisitore c’era un re che uccideva. Era uno dei primi interrogatori, ed era estate e pomeriggio, ed entrarono nel gioco le ombre del legno. Il vetro della finestra riluceva ondulato nel sole. Strisce di luce bianche e arricciate cadevano sul pavimento e strisciavano lungo le gambe dei pantaloni dell’inquisitore, quando le attraversava. Desiderai che inciampasse, che gli strisciassero nelle scarpe e lo uccidessero attraverso le piante dei piedi. E un paio di settimane dopo il re arrivò non solo nei suoi capelli mancanti, ma anche nei miei esistenti. Sul pavimento fra i nostri tavoli c’erano di nuovo i ghirigori di sole, serpeggianti e luminosi, più lunghi del solito, e strisciavano davvero qua e là perché fuori c’era molto vento. L’inquisitore andava su e giù nervoso, le ombre del legno erano così irrequiete che non poteva fare a meno di continuare a guardarle. Fra la mia presenza reale ma impassibile, e quella esistente solo come riflesso, ombre di legno follemente saltellanti, perse il controllo di sé. Andando avanti e indietro si avvicinò sbraitante al mio tavolo. Mi aspettavo che mi prendesse a sberle. Sollevò la mano, ma poi mi tolse un capello dalla spalla e fece per lasciarlo cadere sul pavimento con le punte delle dita. Non so perché dissi,
all’improvviso: “La prego di rimettere a posto il capello, mi appartiene”. Con estrema lentezza, il suo braccio era bloccato come se si muovesse al rallentatore, mi toccò nuovamente la spalla, scosse la testa, attraversò il ghirigoro di luce e andò alla finestra, guardò l’albero e scoppiò in una fragorosa risata. Solo allora, mentre lui rideva, mi guardai con la coda dell’occhio la spalla. Aveva davvero rimesso il capello esattamente là dov’era prima. Nessuna risata di re poté aiutarlo questa volta, non era preparato all’episodio del ca-
“Pensavo che mi prendesse a sberle, invece si avvicinò e mi tolse un capello dalla spalla” pello. Si era dondolato un po’ troppo sulla sella, si era reso ridicolo. E io provai una soddisfazione così stupida come se da quel momento potessi averlo nelle mie mani, tutti i giorni. Il suo allenamento alla distruzione funzionava solo nella routine, doveva cioè osservare la tabella di marcia. L’improvvisazione era anche per lui un rischio. Non un rischio reale ma creato nella mia fantasia, eppure nel mio stupido calcolo contava. (Traduzione di Margherita Carbonaro) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
CULTURA R2CULTURA
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Esce un libro sul tema: da Borgna a Boncinelli, studiosi a confronto
IL SENSO DELL’UOMO PER L’INFELICITÀ UMBERTO GALIMBERTI eso che devo morire non capisco perché devo essere felice. La differenza tra l’uomo e l’animale sta tutta in questa consapevolezza, per cui l’infelicità è l’elemento costitutivo della condizione umana, che un tempo le religioni e oggi le psicoterapie o i ritrovati farmacologici cercano inutilmente di narcotizzare. Ma si può davvero pensare di reperire la felicità attraverso la negazione del tratto caratteristico della condizione umana? E allora, come scrive opportunamente Edoardo Boncinelli in Perché siamo infelici (Einaudi, pagg. 184, euro 14): “L’infelicità non è un accidente, è un destino”. Oltre a Boncinelli, che affronta il problema dal punto di vista genetico, il libro ospita gli interventi di eminenti psichiatri e psicoanalisti quali Maurizio Andolfi, Vittorino Andreoli, Eugenio Borgna, Bruno Callieri e Paolo Crepet che cura questa raccolta dei saggi, il cui intento è di smascherare i falsi rimedi che ogni giorno ci vengono proposti da quanti traggono profitto dall’infelicità diffusa, per vendere quelle che già Eschilo chiamava “cieche speranze (thuphlás elpíche è l’implosione di ogni senso. Colta neldas)”. Con la chiarezza dello scienziato che la sua dimensione abissale, questa infelinon si fa incantare dalle cieche speranze, cità non è curabile con i farmaci, ma è posBoncinelli ci avverte che la natura ci gene- sibile attenuarla attraverso un’intensifira per la continuità della specie e non per cazione delle relazioni interpersonali, da la felicità dell’individuo. Ma affinché gli quelle affettive a quelle di cura, recupeindividui non si demotivino una volta rag- rando quel tratto costitutivo dell’essenza giunta questa consapevolezza, la natura dell’uomo che la natura prevede come provvede a quella serie di inganni che so- “animale sociale”. no i desideri dell’individuo, i suoi progetMa che tipo di società è quella che ci cirti, i suoi investimenti, i suoi entusiasmi, conda? Una società che ci riempie di ogparticolarmente vividi nell’età giovanile getti da consumare, scrive Paolo Crepet, che è poi la stagione più feconda per la ge- che stanno al posto di relazioni mancate. nerazione. “Resisteremmo infatti fino al- Una società che misura la felicità sui redl’età riproduttiva - il traguardo che inte- diti invece che sulla circolazione dei sentimenti, fino al punto, sempre in nome dei redditi, di fare dell’infelicità un businnes. Infatti, scrive Crepet: “assistenti sociali, Non stare bene è una condizione religiosi, psicologi, psicoterapeuti, psinaturale e come cura non bastano chiatri, filosofi, organizzazioni di volontai farmaci: per sentirci meglio riato, farmacologi, perfino le prostitute veabbiamo bisogno di relazioni drebbero i loro ricavi ridursi se, d’un colpo o per magia, la maggior parte degli infelici affettive e sentimenti cessassero di esserlo”. Per non parlare poi del controllo sociale che trae un indiscutiressa alla natura - se non avessimo questa bile vantaggio dall’infelicità: “perché è più IL LIBRO “Perché sorta di imbroglio da bambini, che non ci facile controllare persone rassegnate e imsiamo fa vedere perfettamente le asperità del potenti, piuttosto che vitali e ideative”. infelici” mondo?” - si domanda Boncinelli e riSull’infelicità collettiva vivono anche le (Einaudi Stile sponde: “Sono sicuro di no. Abbiamo una religioni che “promettono una felicità polibero) a cura fase transitoria, ma lunga, di minore luci- st mortem”, garantendosi in tal modo la di Crepet dità e ringraziamo Iddio. Altrimenti sono sopportazione dell’infelicità su questa convinto che molta gente abbandonereb- terra, fino a indurre a vivere i momenti di be questo mondo ben prima della morte felicità con un mal celato senso di colpa, naturale” perché assaporare la felicità su questa terA questa infelicità di base, che possiamo ra potrebbe ridurre la fede nell’al di là. Ma, chiamare “biologica” se ne aggiunge una osserva opportunamente Crepet, non “culturale”, determinata dal fatto che l’in- meno insidioso è il messaggio sotteso a dividuo promuove desideri, progetti, in- ogni forma di pubblicità che, per invitarci vestimenti che, scrive sempre Boncinelli, a consumare, ci dice Life is now (la vita è sono “una molla alla base di tutta la civiltà adesso). E se la religione si alimenta di ine di tutta l’evoluzione culturale, ma anche felicità proiettando la felicità in un altro una palla al piede, uno sconforto, uno mondo, la cultura del nostra società, consconcerto, un amplificare l’infelicità su centrandosi sul presente, esclude che il fututta la vita”, perché i nostri desideri sono turo della vita individuale e sociale possa quasi sempre sproporzionati alla nostra essere migliore di quello attuale. capacità di realizzazione, e lo scarto tra il Ma se questa è la condizione umana, desiderio e la sua realizzazione è la fonte di non è che per vivere bisogna frequentare e una nuova infelicità. almeno in parte corteggiare la nostra folSu questo tema ritornano le bellissime lia? Questo è il messaggio dello psichiatra pagine di Eugenio Borgna che, dopo aver Vittorino Andreoli secondo il quale: “Per esaminato tutte le forme patologiche di fe- vivere bisogna essere fuori dalla realtà, eslicità e di infelicità, e i rimedi farmacologi- sere dunque come i folli che l’hanno dici che attutiscono i sintomi ma non danno menticata, per poter sopportare di stare al un orizzonte di senso, affonda radical- mondo e di continuare a essere uomini, mente lo sguardo sulla condizione tragica uomini senza senso, perché di fatto la condell’uomo che non può vivere senza una dizione umana non ne ha alcuno”. produzione di senso, in vista della morte © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DARIO PAPPALARDO manoscritti inviati direttamente agli editori? Oggi non si usano quasi più. La caccia al talento nascosto? I signori dell’editoria la praticano sempre meno in prima persona. Nel mondo anglosassone, la pubblicazione di ogni singolo libro passa ormai attraverso la mediazione degli agenti letterari. Per capire quale possa essere la loro forza, basta sbirciare il sito web dell’americano Andrew Wylie, il più potente di tutti. Quello che difende gli interessi di re Abdullah II di Giordania e Salman Rushdie, di Annie Leibovitz e Amos Oz, ma anche dei nostri Alessandro Baricco, Roberto Calasso, Claudio Magris. Gli agenti italiani sono meno “kolossal”, ma stanno crescendo. Alcuni lavorano nel campo da anni come Luigi Bernabò, che dedica molto tempo all’acquisto di bestseller stranieri: da Ken Follett a Dan Brown, di cui è subagente. O Donatella Barbieri dell’Ali, Agenzia Letteraria Internazionale, fondata nel 1898. Altri si sono fatti molto spazio nell’arco dell’ultimo decennio: Roberto Santachiara, Grandi & Associati, Piergiorgio Nicolazzini, agente di Giorgio Faletti, Marco Vigevani, Silvia Brunelli di Nabu, Kylee Doust, l’australiana trapiantata a Milano che ha come cavallo di
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Negli Usa dominano il mercato editoriale Ma anche in Italia il 50% degli autori si affida a loro Ecco chi sono e cosa fanno
Guadagnano tra il 10 e il 20 per cento sulle vendite. Se le cose vanno bene anche 30mila euro battaglia Federico Moccia. Scoprono gli esordienti, li sottopongono agli editori, rappresentano grandi firme e strappano per loro contratti vantaggiosi. Guadagnano tra il 10 e il 20 per cento sulle vendite dello scrittore che assistono. Da un successo di 100mila copie possono ricavare fino a 30mila euro. Le parole che raccontano meglio il mestiere sono ancora quelle del padre di tutti loro: Erich Linder, che tra gli anni Cinquanta e Settanta difendeva gli interessi di Leonardo Sciascia come di Elsa Morante. Il suo archivio, conservato alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, è un pezzo di storia dell’editoria italiana. «Io rappresento autori, il che significa amministrare i loro contratti con gli editori, e in certi casi
trovare gli editori per le opere di un autore», diceva Linder. «Significa comunque riuscire o a trovare il miglior editore per una certa opera o per tutte le opere di un certo autore, o (e molto spesso le due cose coincidono) riuscire a ottenere per l’autore il miglior contratto possibile, il che non va visto in termini solo economici: la parte economica è solo una delle parti del contratto». Un agente, insomma, è prima di tutto un buon mediatore: contratta con la casa editrice l’anticipo sull’opera del suo cliente – dai mille a più di un milione di euro, a seconda delle “quotazioni” dello scrittore sul mercato –, le royalties, le ripartizioni dei diritti secondari per eventuali adattamenti cinematografici, il piano di lancio pubblicitario. Ma non so-
lo. «C’è poi il tempo dedicato allo scouting, allo studio delle novità che arrivano nella posta elettronica», spiega Marco Vigevani, che, dopo una lunga esperienza nelle case editrici, è diventato agente letterario nel 2001. «È il momento della lettura degli esordienti nei diversi “stadi di cottura”: questo si fa in vacanza, nei week-end, la sera. Mi capita di intervenire anche sui testi da proporre agli editori, do suggerimenti su cosa funziona e cosa no». Il rapporto con le case editrici, e con gli editor in particolare, è costante. Per ogni libro in bozza, l’agente deve immaginare l’abito, ovvero l’editore giusto. Anche se, col tempo, le differenze tra i “marchi” si sono assottigliate. «Non c’è più una netta distinzione tra un editore e l’altro – puntualizza Ma-
la Repubblica
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
Il pioniere degli agenti letterari ha curato con l’ALI (Agenzia Letteraria Internazionale) gli interessi dei principali autori italiani dagli anni ’50 al 1983, l’anno della morte
AGENTI del SUCCESSO Gli
PERCHÉ GLI SCRITTORI SCELGONO UN MANAGER
ria Paola Romeo dell’agenzia Grandi & Associati –. Solo alcuni sono rimasti molto caratterizzati, penso ad Adelphi. Nella scelta della casa editrice a cui proporre il libro si va un po’ per esclusione: c’è quella di nicchia, quella commerciale, quella di lunga tradizione letteraria. E poi gli editori piccoli, ma spesso più attenti a un certo tipo di prodotto». Se c’è una cosa che è davvero cambiata dall’epoca di Linder, morto nel 1983, sono i tempi delle trattative tra agente ed editore. Prima andavano avanti per mesi, oggi possono durare anche due giorni, grazie alle e-mail. «Per il resto il mestiere rimane lo stesso – è l’opinione di Donatella Barbieri, che ha rilevato l’Ali dal figlio di Linder, Dennis –. Come diceva Linder, il miglior contratto si fa
quando entrambe le parti hanno davvero interesse a stipularlo». Dell’eBook nessuno ha paura: «Restano enormi interrogativi, ma non credo che gli scrittori pubblicheranno da soli i loro libri sul web: sarebbe il caos – precisa Luigi Bernabò, che ha lavorato prima con Linder e poi si è messo in proprio –. Il ruolo dell’agente resterà quello». Intanto, timidamente, anche gli agenti sbarcano su Internet. Quelli di Grandi & Associati hanno messo sul sito l’elenco completo dei loro 150 scrittori. Ognuno ha la sua scheda aggiornata: «Non c’è nulla di segreto. Per i nostri autori il sito rappresenta una vetrina utile soprattutto per pubblicizzarli all’estero», dicono. Da pochi giorni, l’agenzia ha aperto anche un profilo su Facebook.
Chi non ha alcuna voglia di apparire, se non con il nome scritto in calce ai testi dei suoi assistiti, è Roberto Santachiara. Lo stesso che vanta nella sua scuderia Roberto Saviano, Wu Ming, Carlo Lucarelli, Valeria Parrella. Di poche parole, anche via e-mail, risponde con un motto epicureo: «“Lathe biosas”, vivi nascosto». Qualcuno nelle case editrici lo descrive come umorale, stravagante ma anche ospite brillante, preparatissimo, capace di citare a memoria le tirature dei singoli titoli. Paolo Repetti, direttore assieme a Severino Cesari della collana Stile Libero di Einaudi, con Santachiara ha a che fare spesso e volentieri: «Da lui a Pavia si chiacchiera e si beve dell’ottimo vino», racconta. «Discutiamo i piani delle pubblicazioni, concordia-
Oggi a Roma un dibattito e un libro
LA POLITICA ESTERA SECONDO FANFANI
IL CONVEGNO Oggi incontro su Amintore Fanfani
ROMA — Ripensare Fanfani. Si terrà oggi a Roma (Auditorium Fintecna, ore 17) un dibattito su Amintore Fanfani e la politica estera italiana. Al centro della discussione gli atti dell’omonimo convegno tenuto a Roma nel febbraio del 2009 e recentemente pubblicati da Marsilio. I lavori saranno coordinati da Ignazio Contu, segretario generale della Fondazione Fanfani. Interverrano, tra gli altri, il presidente della fondazione Cesare Mirabelli ed Ettore Bernabei, presidente del Comitato nazionale per il centenario della nascita del politico toscano. Seguirà un confronto tra Stefano Folli, Massimo Franco, Arrigo Levi e Dennis Redmont. Presenti, inoltre, Agostino Giovagnoli e Luciano Tosi, cura-
BRET EASTON ELLIS RISCOPRE I RAGAZZI DI “MENO DI ZERO”
ANDREW WYLIE Il più temuto e potente agente letterario del pianeta ha il suo ufficio principale a New York. Tra i suoi clienti, Philip Roth e Martin Amis, ma anche gli eredi di Borges, Carver, Mishima e Nabokov
tori dell’edizione del volume. Un testo ricco di testimonianze. E che mette in risalto alcune delle linee guida della politica estera fanfaniana: costante ricerca del dialogo culturale e politico e attenzione alla dimensione economica delle relazioni internazionali. Il volume ospita, inoltre, un dibattito tra cinque “successori” di Fanfani alla Farnesina: Giulio Andreotti, Emilio Colombo, Massimo D’Alema, Gianni De Michelis e Lamberto Dini. Cinque ex ministri degli Esteri che attualizzano l’opera di Fanfani alla guida della diplomazia italiana, mettendola in relazione con gli attuali scenari del mondo globalizzato. La manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
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Esce il nuovo romanzo seguito del bestseller
ERICH LINDER
In primo piano
PER SAPERNE DI PIÙ www.einaudi.it www.wylieagency.com
ANNA LOMBARDI mo le date di uscita che pensiamo migliori. Ma soprattutto c’è un rapporto di fiducia. Insomma, la leggenda degli agenti coi denti affilati è una distorsione grottesca: fanno il loro lavoro. Certo, ci possono essere scontri accesi: alcuni hanno una visione più editoriale, altri sono più manager. Ma se prevalgono interessi comuni, i conflitti si superano». Molti scrittori italiani esordiscono ancora senza agente. Poi, però, decidono di “convertirsi”. Magari per passare a una casa editrice più grande. È successo a Valeria Parrella: «Dopo aver pubblicato con minimum fax, ho ricevuto proposte da Einaudi e Rizzoli e ho avuto paura. Mi sono chiesta: “Riuscirò a cavarmela da sola nel rapporto con una grande casa editrice?”. E così mi sono rivolta a Santachiara. Economicamente, avere un agente mi ha
cambiato la vita, ma non ho mai più parlato di soldi con gli editori. Con l’agente si stabilisce un rapporto di fiducia. Lui seleziona per te le proposte: Santachiara sa che non scrivo sceneggiature e così scarta da subito offerte di questo tipo». Qualcuno, invece, le castagne dal fuoco preferisce togliersele da solo. Nicola Lagioia dice di non avere un agente “per pigrizia”, ma forse non solo: «A me diverte rompere le scatole di persona – spiega –. I miei colleghi, in realtà, mi ridono un po’ dietro per questo. Dicono che devo crescere una buona volta e trovarmi un agente. In linea di principio, avere un intermediario con l’editore non è una cosa sbagliata. Forse è ora che mi cerchi quello giusto. Magari faccio un casting».
NEW YORK na cosa è certa: il party allo Chateau Marmont di Los Angeles per il lancio di Imperial Bedrooms, il nuovo libro di Bret Easton Ellis che da ieri domina la vetrine delle librerie americane, è stato un successo. È lo stesso Bret a sbandierarlo, ringraziando su Twitter fan, amici e celebrity che hanno brindato alla storia che, 25 anni e sei libri dopo, riprende le fila del suo romanzo d’esordio. Quel prodotto finale di un corso di scrittura creativa, diventato il best seller feticcio degli anni ’80: Meno di zero. Clay e compagni sono tornati, dunque: belli, ricchi e vuoti come prima. Anzi, concorda la critica, più di prima. Visto che questa volta non si limitano a ciondolare da un party all’altro, da una sniffata di coca a un’orgia, ma mostrano un lato oscuro che con l’avanzare della trama si fa sempre più inquietante. Dal passato dello scrittore, d’altronde, era già emerso il serial killer Patrick Bateman di American Psycho (1991): tornato a perseguitare il suo autore, protagonista del finto autobiografico e penultimo romanzo, Lunar Park (2005). «È stato proprio lavorando a quel libro che ho riletto Less than Zero» ha raccontato Easton Ellis al Los Angeles Times. «E ho cominciato a chiedermi: chissà cosa fa Clay adesso... Un pensiero che ho cercato di scacciare: faccia quel che vuole, non mi riguarda. Poi ho capito: non poteva fare altro che lavorare a Hollywood. A quel punto la storia era già lì. Più scrivevo, più mi chiedevo cosa significasse ancora Clay per me. Il racconto è diventato la risposta». Una risposta complessa, in perfetto stile Easton Ellis: Imperial Bedroomsè infatti un sequel che non è un sequel. La storia, di fatto, è riscritta e contraddetta, in un misto di realtà e fiction dove il vecchio Meno di zerodiventa l’esercizio di stile di qualcuno che si spacciava per Clay, ma non è il nuovo Clay, affermato sceneggiatore. Proprio come lo scrittore, che ha appena terminato il trattamento di The Golden Suicides, ispirato alla coppia di artisti suicidi Theresa Duncan e Jeremy Blake. Ma la vera novità del libro è l’inatteso connubio splatter & malinconia che avvolge soprattutto le descrizioni della città dove l’autore è tornato a vivere nel 2004, dopo la morte del compagno – da lui sempre definito best friend «perché era una relazione aperta» – Michael Wade Kaplan. «Un amico mi ha scritto che aggiungere sentimenti a un mio racconto farà infuriare i fan» ha raccontato al Los Angeles Times. «Ma che dovevo fare? Ero triste. E poi New York è over, finita, decadente. Los Angeles almeno lo è sempre stata...» . Un ritorno alle origini, dunque, che dopo anni e anni di eccessi non significa certo che Easton Ellis intende ripartire, letteralmente e letterariamente, da zero. «La parte migliore di questo mestiere è che lavoro da casa e sto molto da solo. Non sono costretto a essere coerente».
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Sempre più rari i casi di manoscritti che arrivano direttamente agli editori
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la Repubblica
SPETTACOLI
MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
&TELEVISIONE
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Il film di Asghar Farhadi tocca il nervo scoperto di un ceto medio nato dopo la rivoluzione. Proiettato l’anno scorso a Teheran, dopo molte difficoltà, ebbe il maggior successo di cassetta della stagione
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La libertà tra le mura di casa nell’Iran oppresso dal regime
Pur senza accenni diretti alla politica governativa, il clima irrespirabile traspare
VANNA VANNUCCINI
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edersi sul portico davanti al mare. Giocare a palla sulla spiaggia. Chiacchierare con gli amici. Stare lontani dal moloch che è Teheran, dalle regole di comportamento e di vestiario che nessuno ha più voglia di rispettare. Assaporare il gusto della libertà. La gita al Caspio vuol dire tutto questo per gli iraniani, e il nuovo film di Asghar Farhadi, About Elly, comincia proprio così. Un gruppo di amici, giovani coppie con bambini e due single, vanno gioiosi verso il Caspio per una breve vacanza. Una gioventù iraniana come in occidente non ce la immaginiamo, spensierata, desiderosa di
blica islamica ma dentro le pareti di casa vivono una vita non dissimile da quella dei loro coetanei occidentali. Tra matrimoni falliti, tradimenti, bugie. Dopo i trionfi poetici di Kiarostami e Makhmalbaf, dopo la lunga serie di film sulle donne in crisi, alla ricerca di redenzione spirituale, la nuova tendenza del cinema iraniano sembra concentrarsi sulla psicologia incerta di queste classi medie urbane scolarizzate e professionalizzate che sono cresciute in una società in cui morale collettiva e feste private, ideali pubblici e vite personali appartengono a mondi incompatibilmente divergenti. Come le acque turchesi del Caspio che si fanno sempre più gri-
gie, l’atmosfera gioiosa cambia radicalmente nella seconda parte. Un bambino quasi annega perché Elly, la maestra d’asilo invitata da Sepideh (Golshifteh Farahani, la più bella e più famosa attrice iraniana del momento) apparentemente non è stata abbastanza attenta. Viene salvato in extremis dopo una scena convulsa in cui uomini e donne si buttano in un mare sempre più tumultuante. All’improvviso tutti si accorgono che Elly è scomparsa. Anche lei si è buttata in mare per salvare il bambino? Ma il corpo non ricompare e gli interrogativi crescono. Forse se n’è andata senza lasciare una parola? Le risposte che il gruppo cerca nel panico fanno venire alla luce sempre nuovi dettagli sulla vita
di questa ragazza che abbiamo visto silenziosa e dallo sguardo sperduto, timida e riservata. La prima bugia, un po’ sciocca ma innocente, detta da Sepideh, finisce per prendere proporzioni incontrollabili: Sepideh in realtà aveva invitato Elly per presentarla a Ahmad, l’amico arrivato dalla Germania alla ricerca di una moglie iraniana dopo il divorzio da quella tedesca, e gli altri avevano condiviso quel gioco infantile. L’altra bugia, comprensibile nella società iraniana ma anch’essa non priva di conseguenze, era stata quella di raccontare alla padrona di casa che Elly e Ahmad erano novelli sposi. Le rivelazioni s’intrecciano. Chi è davvero Elly? Tutti gli sguardi convergono su Sepideh,
Con “Repubblica”
L’incredibile storia della Coppa Rimet un film per il simbolo dei Mondiali di calcio
IL FILM Una scena di “About Elly” il film iraniano di Asghar Farhadi nelle sale italiane da venerdì
far festa, con una relativa parità di rapporti tra uomini e donne (si discute e si vota democraticamente se prendere o no in affitto una vecchia villa abbandonata e malridotta, visto che quella originalmente prenotata non è disponibile, oppure su che cosa si mangia la sera). Proiettato l’anno scorso nelle sale di Teheran dopo molte iniziali difficoltà, About Elly ebbe il maggior successo di cassetta della stagione. Il film tocca un nervo scoperto di un ceto medio nato dopo la rivoluzione, fatto di trentenni che lavorano per la Repub-
TAORMINA — Forgiata in oro nel 1929 per ordine di Jules Rimet, vinta all’Italia nel 1934 e nel 1938, nascosta sotto un letto in una scatola da scarpe per evitare le requisizioni dei nazisti durante la seconda guerra mondiale, passata all’Uruguay, rubata in Inghilterra prima del Mondiale di calcio del 1966 — con imbarazzo della regina Elisabetta e di Scotland Yard — ritrovata dal cane Pickles in un cespuglio, assegnata definitivamente al Brasile di Pelè nel 1970, dopo la vittoria sugli azzurri nella finale. È solo una parte delle vicissitudini della Coppa Rimet, simbolo supremo del calcio, raccontate da Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni e César Meneghetti in “Rimet, l’incredibile storia della coppa del mondo”, prodotto da Daniele Mazzocca e Pier Andrea Nocelli, con istituzioni varie tra cui Cinecittà Luce e RaiTrade, in edicola con “La Repubblica” a 8.90 euro. Girato in Brasile, Inghilterra, Spagna, Italia, Uruguay e Argentina, tra colpi di scena da spy story e interviste a protagonisti — come Carlos Alberto Torres e Gary Lineker — testimoni, giornalisti ed esperti, il documentario offre anche l’occasioni di rivedere gloriose immagini delle finali di diversi mondiali. E il mistero della Rimet potrebbe essere ancora irrisolto: fu davvero fusa in lingotti d’oro dopo che fu rubata nel secondo furto a Rio de Janeiro o fu un furto su commissione di un qualche miliardario che la nasconde chissà dove? (maria pia fusco) © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’unica che la conosce. Ma si scopre che nemmeno lei la conosce bene, in effetti non sa nemmeno come si chiami di cognome. Al centro degli scherzi nella prima parte e dell’angoscia nella seconda, Elly è la cartina di tornasole del carattere di ciascuno, dei conflitti di coppia, delle sedimentazioni della tradizione, dei rapporti di forza tra uomini e donne, del machismo che persiste anche nelle coppie iraniane giovani e moderne. La villa sul Caspio diventa una camera a pressione che fa uscire risentimenti, infelicità, prevenzioni, equivoci. Le disinvolture di tipo occidentale si rivelano più che altro una facciata, le coppie si lacerano, si buttano addosso le responsabilità. Il proverbio con cui la moglie tedesca aveva messo fine al suo matrimonio con Ahmad diventa il motto, e il monito, del film all’intera società iraniana: meglio una fine con dolore che un dolore senza fine. In preda al terrore di dover ammettere che tra loro c’erano due persone non sposate, una delle quali fidanzata ad un uomo che non sapeva nulla del viaggio, il gruppo non sa come denunciare la scomparsa di Elly alla polizia e s’impiglia sempre più in nuove bugie (il persiano ha più parole per bugia e inganno di quanto l’eschimese ne abbia per la neve). Per sottrarsi alle responsabilità finirà per accusare Elly di leggerezza. Pur senza accenni diretti alla situazione politica iraniana, il clima di oppressione traspare. La libertà della vita privata dentro le quattro mura della propria casa non è uguale a una vita libera.
IL FILM “L’incredibile storia della Coppa del Mondo” in vendita con “la Repubblica” a 8.90 euro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ABOUT ELLY Regia di Asghar Farhadi Con Golshifteh Farahani
Un altro ex aequo dopo Cannes
L’“Osservatore Romano”
Tagli alla cultura
Elio Germano vince il Nastro d’argento
“Blues Brothers è un film cattolico”
Sandro Bondi: la crisi c’è e non è colpa del governo
Elio Germano vince il Nastro d’argento come migliore attore per “La nostra vita” di Luchetti. Dopo Cannes, si tratta di un altro ex aequo.
Per l’Osservatore Romano, “Blues Brothers” di Landis è un film cattolico. E in fondo Jake & Elwood sono «in missione per conto di Dio».
Tagli ai contributi a pioggia, tutela delle eccellenze culturali. Bondi difende il suo decreto: la crisi non è colpa del governo
La sfida dei Massive Attack “Musica per anticapitalisti”
L’attore
La band di Bristol a luglio al Festival di Venezia CARLO MORETTI ROMA obert “3D” Del Naja, fondatore e anima dei Massive Attack dalle chiare origini italiane (i nonni si trasferirono a Bristol da Napoli) dice che nel 2003 dopo 100th window, a cui lavorò da solo dopo l’abbandono da parte degli altri due membri Mushroom e Daddy G, era stufo di pensare alla band: «Non era più un gruppo, eravamo tutti ai margini di un progetto che era svanito nel nulla». In questi sette anni 3D si è dedicato con successo alle colonne sonore (quella per “Trouble the water” gli è valsa una nomination all’Oscar) e al vecchio amore della pittura. Poi la scintilla, «la magia dello studio», è scoccata di nuovo e con Daddy G e una serie di prestigiosi ospiti come Damon Albarn e Guy Garvey degli Elbow, i Massive Attack sono tornati a febbraio con Heligoland,un album che rinnova i fasti di Mezzanine. Verranno a presentarlo all’Heineken Jammin’ Festival a Venezia il 5 luglio. Cosa rappresenta per voi questo nuovo album? «Sul piano musicale più che a Mez-
R
zaninetorniamo ai tempi di Blue Lines, il nostro debutto. Il concetto di band legato all’hip hop, quel processo produttivo che inizia e si sviluppa intorno ad un sample, ha segnato Protection e Mezzanine, è stato un percorso affascinante e all’inizio per noi del tutto nuovo. Heligoland segna un cambio deciso, abbiamo cercato di passare più tempo in studio registrando basso e
“Non diamo risposte, poniamo domande e nello show riflettiamo sugli effetti della globalizzazione” batteria. L’oggetto di questo nuovo lavoro per me è stato la ricerca della semplicità». Damon Albarn vi ha dato la spinta per trovare la giusta atmosfera? «È stato molto stimolante suonare con lui in studio qui a Bristol, siamo partiti senza avere ancora nulla di scritto, solo improvvisazione. È presente in due canzoni dell’album». I vostri concerti sono sempre ricchi di riferimenti alla politica e alla cro-
naca, cosa preparate per il tour? «In questo periodo siamo molto interessati all’economia globale e agli effetti nefasti che il capitalismo selvaggio produce sulla vita delle persone. Ciò che accade è disgustoso come abbiamo denunciato nella parte americana del tour nel pieno del disastro ecologico della Bp. Ma non vogliamo mai dare risposte, poniamo degli interrogativi». Come sarà il vostro show a Venezia? «Con noi ci saranno Martina Topley-Byrd e Horace Andy. Rispetto al tour iniziato un anno fa il concerto si è evoluto, abbiamo provato nuovi pezzi mentre eravamo in giro, il che non è stato semplice. Lo show è ora molto diverso anche dal punto di vista visuale». Lei ama il calcio ed è un grande tifoso del Napoli. Sta seguendo i mondiali? «L’Italia dovrebbe far giocare assieme Quagliarella e Di Natale che si conoscono bene dai tempi dell’Udinese, e con Pazzini sarebbe un attacco fantastico. Io tifo Inghilterra e Italia, e spero di vederli in finale. Ma soprattutto aspetto la Coppa Uefa: per me è una grande soddisfazione poter rivedere il Napoli in Europa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL KOLOSSAL TV Bekim Fehmiu è Ulisse nell’“Odissea” del ’68
È morto Bekim Fehmiu Ulisse in tv
IL TRIP HOP DI BRISTOL I Massive Attack sono formati da Grant “Daddy G” Marshall, a sinistra, e Robert “3D” Del Naja
BELGRADO — L’attore kosovaro albanese Bekim Fehmiu (74 anni), rimasto nell’immaginario dei telespettatori italiani nei panni di Ulisse nel kolossal Rai di Franco Rossi, del 1968, è stato trovato morto ieri nel suo appartamento di Belgrado. Accanto al cadavere è stata trovata una pistola registrata a suo nome, cosa che induce a ritenere che si sia trattato di un suicidio. Sposato con un’attrice serba, sembra che Fehmiu soffrisse di depressione, conseguenza probabilmente dei tragici rivolgimenti politici e sociali vissuti dal suo paese negli ultimi decenni.
la Repubblica
Film del giorno
CANAL GRANDE DI ANTONIO DIPOLLINA
SABRINA COMMEDIA, COLORE, USA, 1954, DURATA 113’ Regia di Billy Wilder. Con Audrey Hepburn, Humphrey Bogart, William Holden. La figlia dell’autista di una ricca famiglia americana va a studiare a Parigi. Trasformata in una donna di classe, torna due anni dopo e fa innamorare tutti. RaiTre — 21.10
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WEB-STAR Frank Matano da YouTube approda a SkyUno
AUSTIN POWERS IN GOLDMEMBER COMICO, COLORE, USA, 2002, DURATA 94’ Regia di Jay Roach. Con Beyoncé Knowles, Michael Caine. A tre anni da quando Austin Powers ha affrontato Dr. Male, il suo nemico numero uno e il complice Mini-Me sono evasi di prigione. Italia 1 — 0.20
6.00 Euronews 6.10 Quark Atlante. Immagini dal Pianeta 6.30 Tg1 Previsioni sulla viabilità 6.45 Unomattina Estate. All’interno: Che tempo fa / 7.00-8.00-9.00 Tg1; 7.30 Tg1 L.I.S.; Che tempo fa / 7.35 Tg Parlamento / Che tempo fa / 8.20 Tg1 Focus / Che tempo fa / 9.30 Tg1- Flash 9.35 Linea Verde Meteo Verde 10.40 Verdetto Finale - Conduce Veronica Maya 11.30 Appuntamento al cinema 11.35 Tg1 Che tempo fa 11.45 La signora in giallo - Tf 12.35 La signora in giallo - Tf 13.30 Telegiornale Tg1 Focus 14.00 Tg1 Economia 14.10 Don Matteo 4 - Tf 15.05 Raccontami - Con M. Ghini, L. Savino 16.50 Tg Parlamento 17.00 Tg1 Che tempo fa 17.15 Mondiale Rai Sprint 18.45 L’Eredità 19.55 Telegiornale 20.10 Campionati Mondiali di calcio 2010. All’interno: 8.30 Sudafrica-Paraguay 22.50 Tg1 23.05 Notti Mondiali 1.00 Tg1Notte Tg1 Focus 1.30 Che tempo fa 1.35 Appuntamento al cinema 1.40 Sottovoce 2.10 Magazzini Einstein 2.40 Homo Ridens 3.15 Film: Ci vediamo in tribunale - Di D. Saverni
11.15 12.05 13.00 13.30 13.50 14.00 14.30 15.15 16.00 16.50 17.35 18.00 18.20 18.25 18.30 19.00 20.00 20.30 21.05
Cartoon Flakes Grazie dei fiori Crash - Files Tg2 Estate Tg2 Costume e Società Medicina 33 Nonsolosoldi Meteo 2 The Love Boat - Tf Il nostro amico Charly - Tf Tg2 Giorno Tg2 Costume e Società Medicina 33 Dribbling Mondiale Ghost Whisperer - Tf Squadra Speciale Colonia - Tf La Signora del West - Tf Las Vegas - Tf Art Attack Tom & Jerry Tales - Cartoni Tg2 Flash L.I.S. Meteo2 Rai Tg Sport Tg2 Mondiale Rai Sera Classici Disney Tg2 20.30 Tvm: Nora Roberts’ -
La palude della morte - Di R. Hemecker. Con J. O’Connell, L. Stamile 22.40 Tg2 22.55 Tvm: Martha M. - Diario di un omicidio - Di T. McLoughlin. Con C. Meloni, R. Forster, M. Grace 0.25 Squadra Speciale Lipsia 1.10 Tg Parlamento 1.20 Reparto Corse 1.50 Almanacco 1.55 Meteo2 2.00 Appuntamento al cinema 2.05 Lost by night- Tf 3.30 Tg2 Costume e Società 3.50 Cercando Cercando 4.10 Tempo Reale
tube: a quel che risulta ha anche avversari agguerriti, ma al momento è in netto vantaggio. E questo perché è tanto bella la forza alternativa di Internet, ma poi arriva comunque sempre qualcuno che presenta il conto e comunque chiede come si fa, da quelle parti, a mettere insieme il pranzo con la cena. Uno su mille, poi, ce la fa e arriva nella vituperatissima tv. Perché la spinta propulsiva e innovatrice del web lo consacra come novità dirompente? No, perché fa gli stessi scherzoni che in tv si vedono da anni, ma per qualche motivo lui ce l’ha fatta e altri invece no. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CANALE 5
RAI 3
RAI 2 7.00 9.30 10.15 10.30 10.45 11.00 11.10
ercando di capire a che punto sia la famosa spinta dal web verso i media tradizionali ci si imbatte in questo Sky Scherzando?, ogni giorno su SkyUno una mezzoretta alle 19.30. E che cosa fanno sul web per rinnovare i decrepiti edifici mediatici tipo quello televisivo? Gli scherzi al telefono. Tocca prenderne atto. Il protagonista è Frank Matano, che poi è un ventenne di Caserta con qualcosa che ricorda Jim Carrey. Qualche numeretto ha l’aria di averlo ma alla fine si è adattato a fare scherzi telefonici su Internet. A furia di clic e visioni col passaparola Matano è diventato una star di You-
6.00 Rai News Morning News 6.30 Il caffè - Di C. Mineo Italia, istruzioni per l’uso 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Cult Book 8.10 La Storia siamo noi - Conduce G. Minoli 9.00 Film: Urlatori alla sbarra - Di L. Fulci. Con A. Celentano, Mina 10.20 Cominciamo Bene Estate 12.00 Tg3 - Rai Sport Notizie Meteo3 12.25 Cominciamo Bene Estate 13.00 Cominciamo Bene Estate... Condominio Terra... 13.10 Julia - Tf 14.00 Tg Regione Tg Regione Meteo 14.20 Tg3 Meteo3 14.50 Cominciamo Bene Estate... Condominio Terra... 15.00 Question Time 15.40 Tg3 Flash L.I.S. 15.45 La Tv dei ragazzi 16.30 Pomeriggio Sportivo: Mountain Bike: Internazionali d’Italia 17.15 Doc Martin - Tf 18.05 GeoMagazine 2010 18.55 Meteo3 19.00 Tg3 19.30 Tg Regione Tg Regione Meteo 20.00 Blob 20.10 Seconda chanche - Tf 20.35 Un posto al sole 21.05 Tg3 21.10 Film: Sabrina - Di B. Wilder. Con A. Hepburn, H. Bogart, W. Holden 23.10 Medium - Tf 0.00 Tg3 Linea notte 0.10 Tg Regione / Meteo3 1.00 Appuntamento al cinema 1.10 La storia siamo noi 2.00 Fuori Orario. Cose (mai) viste
6.00 7.55 7.57 7.58 8.00 8.40 9.11 11.00 13.00 13.39 13.41 14.10 14.45 15.46
17.45 18.00 20.00 20.30 20.31 21.11
23.30
1.30 1.59 2.00 2.32 2.45 3.50 4.03 5.16 5.31 5.59
Prima pagina Traffico Meteo5 Borse e monete Tg5 Mattina Finalmente soli - Sitcom Tvm: Piccola grande Tinke - Di M. Kohlert. Con S. Juel Werner Forum - Conduce Rita Dalla Chiesa Tg5 Meteo5 Beautiful Centovetrine Alisa - Telenovela Tvm: Luna di miele con la mamma - Di P. A. Kaufman. S. Long, J. Scalia, V. Williams. All’interno: 17.04 TgCom / Meteo 5 A gentile richiesta - Condotto da Barbara D’Urso Tg5 - 5 minuti Tg5 Meteo5 Velone - Conduce Enzo Iacchetti I Cesaroni 3 - Di Con Claudio Amendola, Elena Sofia Ricci, Antonello Fassari, Max Tortora Film: Relative Strangers - Aiuto! Sono arrivati i miei - Di G. Glienna. Con K. Bates, D. De Vito Tg5 - Notte Meteo5 Velone (r) Media Shopping Highlander - Tf Media Shopping Highlander - Tf Media Shopping Tg5 - Notte (r) Meteo5 Notte (r)
ITALIA 1 7.00 7.55 9.45 11.20 12.25 12.58 13.02 13.37 13.40 14.05 14.35 15.00 16.00 16.30 17.00 17.25 18.30 18.58 19.00 19.28 19.30 20.05 20.30 21.10 0.20
2.10 2.25 3.10 3.25 4.10 4.25
5.55 6.10
RETE 4
Beverly Hills, 90210 - Tf Cartoni animati Capogiro Grey’s Anatomy Studio Aperto Meteo Studio Sport MotoGp - Quiz Camera Cafè. Con Luca e Paolo One Piece Tutti all’arrembaggio - Cartoni I Simpson - Tf Champs 12 - Tf Blue Water High - tf H2O - Tf Chante! Tf Cartoni Studio Aperto Meteo Studio Sport Sport Mediaset Web Samantha chi? - Sitcom I Simpson - Tf Viva Las Vegas - Con Enrico Papi Wind Music Awards. Conduce Paola Perego Film: Austin Powers in Goldmember- Di M. Jay Roach. Con Mike Myers, Michael Caine, Beyonce’ Knowles Studio Aperto - La giornata Moonlight - Tf Media Shopping Buffy, l’ammazza vampiri - Tf Media Shopping Tvm: Absolute zero - Di Robert Lee. Con Erika Eleniak, Jeff Fahey, Jessica Amlee Media Shopping I Robinson- Sitcom
08.05 08.24 08.29 09.59 10.04 10.50 11.42 11.55 13.03 13.25 13.30 15.27 15.55 15.57
■ cinema / mattina 9.00 Deserto che vive - Di J. Algar SKY Cinema Family 9.45 Star Trek - Il futuro ha inizio - Di J.J. Abrams SKY Cinema 1 HD 10.15 Ember - Il mistero della città di luce Di G. Kenan SKY Cinema Family 10.30 Momentum - Di J. Seale SKY Cinema Max HD 11.15 Corso di anatomia - Di T. Eberhardt SKY Cinema Mania 11.55 Love and Dance - Di B. Parramore SKY Cinema Family 12.20 Agent Red - Di D. Lee SKY Cinema Max HD 13.00 Fuga dal futuro - Di J. Kaplan Cult 13.40 California Dreaming - Di J. Hancock MGM
■ cinema / pomeriggio 14.00 Fuori tempo massimo Di B. Trenchard-Smith SKY Cinema Max HD 14.15 Bratz - Di S. McNamara SKY Cinema Family 15.00 Il cowboy col velo da sposa - Di D. Swift SKY Cinema Classics 15.40 Adventureland - Di G. Mottola SKY Cinema 1 HD 16.00 Viaggio al centro della Terra - Di E. Brevig SKY Cinema Family 16.40 Little Fish - Di R. Woods SKY Cinema Mania 17.00 Un cuore in inverno - Di C. Sautet Cult 17.35 Bufera in Paradiso - Di G. Gallo SKY Cinema Family 18.40 Per amore o per interesse - Di A. Gupta SKY Cinema Mania
■ cinema / sera 19.15 Infiltrato speciale - Di D.M. Paul SKY Cinema Max HD 21.00 In a Dark Place - Oscuri delitti - Di D. Rotunno SKY Cinema Max HD 21.00 L'ultimo dei Mohicani - Di M. Mann SKY Cinema Mania 21.00 Il seme della discordia - Di P. Corsicato SKY Cinema Italia 21.00 Ballare per un sogno - Di D. Grant SKY Cinema Family 21.00 Lo spaccone - Di R. Rossen SKY Cinema Classics 21.00 Moonacre - I segreti dell'ultima Luna Di G. Csupo SKY Cinema 1 HD 21.00 Fiume Rosso - Di R. Michaels MGM 21.00 Thank You for Smoking - Di J. Reitman Cult
■ cinema / notte 22.30 Fotografando Patrizia - Di S. Samperi SKY Cinema Italia 22.35 Il cosmo sul comò - Di M. Cesena SKY Cinema Family 22.45 Max Payne - Di J. Moore SKY Cinema Max HD 22.50 Complici del silenzio - Di S. Incerti SKY Cinema 1 HD 23.00 Wieners - Un viaggio da sballo Di M. Steilen SKY Cinema Mania 23.00 Il mondo di Horten - Di B. Hamer Cult 23.05 Oltre il silenzio - Di K. Arthur MGM 23.20 La carovana dei mormoni - Di J. Ford SKY Cinema Classics 0.25 Teresa la ladra - Di C. Di Palma SKY Cinema Italia
■ sport 19.30 19.30 20.00 20.00 20.00 20.00 20.15 20.30 20.30 20.35 21.00 21.00 21.00 21.30 21.30 22.00 22.00 22.00 22.15 22.30 22.30 22.45 22.55 23.00 23.00 23.00 23.00 23.00 23.30 23.30 23.30 00.00 00.00 00.00 00.30 00.30 00.30 00.30 01.00 01.00
Grip Nuvolari Grand Prix Story Espn Classic Rugby: Terzo Tempo SKY Sport 2 HD A-Z Nuvolari Sports Years Espn Classic Baseball: TBD ESPN America Calcio: C.del Mondo - Soccer City (live) Eurosport Rugby: Sud Africa - Francia SKY Sport 2 HD Magazine Nuvolari Equitazione: Riders Club Eurosport Serie A SKY Sport 1 HD Ritorno al futuro Nuvolari Wimbledon Espn Classic Splash SKY Sport 2 HD Next Nuvolari Basket: L.A. Lakers - Boston (live) SKY Sport 2 HD Hot Road Nuvolari ESPN Big Fights Espn Classic Vela: Yacht Club Eurosport Primo piano Nuvolari SportsCenter ESPN America FIFA World Cup Classic Players Espn Classic FIFA World Cup Classic Players Espn Classic Numeri Serie A SKY Sport 1 HD Great Cars Nuvolari Tennis: Torneo WTA Eurosport FIFA: le partite storiche Espn Classic Baseball Tonight ESPN America Calciomercato Mondiale (live) SKY Sport 1 HD Legend Nuvolari NBA Fastbreak ESPN America Mega Tuning Nuvolari Serie A Juventus Espn Classic Around The Horn ESPN America Calcio: Una partita SKY Sport 1 HD Magazine Nuvolari Grand Prix Story Espn Classic Pardon The Interruption ESPN America Poker World Series 2005 SKY Sport 2 HD Nate ieri Nuvolari
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3.02
4.20 4.35
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REPUBBLICA TV La partita di Pomigliano. Lo scontro tra Fiom e Fiat, il rapporto tra i sindacati, il dilemma dei lavoratori, la questione dei diritti. Con il sociologo Luciano Gallino, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il segretario della Fiom Maurizio Landini, il professore di diritto del lavoro Franco Liso, Roberto Mania e Cristina Zagaria. Repubblica tv — 11.00 OTTO E MEZZO Ospiti il segretario della Fiom Maurizio Landini e Gianni Lettieri (Unione Industriale di Napoli). La7 — 20.30 WIND MUSIC AWARD Tra gli ospiti dell’Arena di Verona: Giovanni Allevi, Biagio Antonacci, Pino Daniele, Marco Mengoni, Noemi, Neffa, Fiorella Mannoia. Italia 1 — 21.10 IL SERGENTE Viene riproposto “Il sergente” di Marco Paolini, l’opera tratta dal romanzo di Mario Rigoni Stern. La7 — 21.30 LA SETTE
Tg4 - Rassegna stampa Saint Tropez - Tf Media Shopping Kojak - Tf Il Fuggitivo - Tf Balko - Tf Agente Speciale Sue Thomas - Tf Tg4. All’interno: Meteo Vie d’Italia notizie sul traffico Carabinieri - Tf Distretto di polizia - Tf Forum - Il meglio di - Conduce Rita Dalla Chiesa Nikita - Tf Sentieri - Soap Film: Io e Caterina - Di Di Alberto Sordi. Con Alberto Sordi, Edwige Fenech, Catherine Spaak, Valeria Valeri Tg4. All’interno: Meteo Tempesta d’amore - Telenovela Renegade - Tf Top Secret - Scomparsi 24 - Tf Tg4 - Rassegna stampa Film: Una pelle più calda del sole - Di Josè Benazeraf. Con Hans Meyer, Paul Guers, Valerie Lagrange Film: Un giorno per sbaglio - Di J. Fellewes. Con E. Watson, T. Wilkinson Media Shopping Alfred Hitchcock - Tf
Love Boat Fox Retro Sky scherzando SKY UNO Sfiga World Records GXT I Griffin Fox HD David Letterman Show SKY UNO Stellina Lady Channel 24 Cielo Guinness World Records GXT The Strip Jimmy I Simpson Fox HD I Jefferson Fox Retro I Simpson Fox HD Fear Factor GXT talia's Next Top Model 2 Cielo Extreme Makeover Home Edition SKY UNO Senza peccato Lady Channel Earth: Final Conflict Jimmy Retro Movie: La famiglia Bradford Fox Retro Provaci ancora Gary Fox HD Nine Lives Di A. Green e T. McRae GXT Provaci ancora Gary Fox HD Earth: Final Conflict Jimmy Extreme Makeover Home Edition SKY UNO Pasion Morena Lady Channel Retro Movie: La famiglia Bradford Fox Retro Per tutta la vita Fox HD Reparto maternità - Bologna Cielo Nip/Tuck Jimmy Per tutta la vita Fox HD Reparto maternità - Bologna Cielo David Letterman Show SKY UNO Eredità d'amore Lady Channel I Jefferson Fox Retro Mental Fox HD Cambio moglie Cielo World Combat League GXT Webdreams - Sesso on line Jimmy Il mio amico Arnold Fox Retro Bordello! (Cathouse) Jimmy Ultimate Poker Challenge GXT The L Word SKY UNO
16.41 16.45 16.57 17.35 18.13 18.31 20.10 20.12 21.00 21.00 21.00 21.47 22.42 21.49 22.55 23.32 23.40
■ ragazzi 18.25 18.25 18.30 18.30 18.35 18.40 18.40 18.50 18.50 18.55 18.55 19.05 19.05 19.05 19.15 19.15 19.20 19.30 19.30 19.40 19.40 19.40 19.45 19.50 19.55 19.55 20.00 20.00 20.05 20.05 20.15 20.20 20.20 20.25 20.30 20.35 20.35 20.40 21.00
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MA CHE BELLA NOVITÀ: SU SKY FANNO GLI SCHERZI AL TELEFONO
RELATIVE STRANGERS COMMEDIA, COLORE, USA, 2006, DURATA 85’ Regia di Greg Glienna. Con Danny DeVito, Kathy Bates. Prossimo alle nozze con la bella fidanzata, uno psicologo e scrittore di successo scopre di essere stato adottato. Va alla ricerca dei suoi veri genitori, ma non sono quelli che desiderava. Canale 5 — 23.30
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
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MONDIALE
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
Dopo il discusso 1-1 col Paraguay l’Italia perde un altro eroe di Berlino: la paura è che il suo torneo sia già finito
CAMBIARE ATTACCO GIANNI MURA
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ra le nuvole nere (Buffon fermato dal mal di schiena) un piccolo raggio di sole: la capocciata di Reid, a tempo quasi scaduto, fa molto comodo all’Italia. Nessuna squadra a 3 punti, tutte a 1. Più probabile quindi che le due prime del girone (Italia e Paraguay, naturalmente) si ritrovino con gli stessi punti e che il primo posto sia deciso dalla differenza-reti. Al momento, il primo posto ci porterebbe in dono il Giappone e non l’Olanda. Ma è presto per queste proiezioni, mentre però assume sempre più importanza il problema del gol. Lippi sa che questo problema c’è e ha pensato di risolverlo con l’invenzione (naufragata) di Marchisio trequartista. Strano, perché Lippi è un ct realista, ama la prosa più della poesia. Pure, col Paraguay ha azzardato una squadra non abbastanza sperimentata, salvo poi correggerla di fronte all’evidenza: Marchisio non è tagliato per quel ruolo, non porta nulla al gioco d’attacco e anzi, senza volerlo, condiziona negativamente gli altri centrocampisti. Con la Nuova Zelanda, o Marchisio torna al ruolo consueto o tanto vale inserire uno tra Palombo e Gattuso. La fantasia, inutile invocarla: non risulta nel bagaglio al seguito. Forse basterebbe chiamarla tecnica, quel quid che consente di superare l’avversario in dribbling, di azzeccare un lancio di 30 metri. Il quid ce l’hanno Camoranesi (se sta bene) e Di Natale. Poi: Iaquinta giorni fa ha detto di sentirsi fuori ruolo ed è vero, anche se in Germania Lippi lo utilizzava più sulle corsie esterne, destra di preferenza, che al centro. Segno che al ct va bene in quella posizione. Mi chiedo, però, se un attaccante della stazza di Iaquinta (1.91x83 kg) non sia più utile in mezzo all’area a ricevere cross che sulla fascia a farne. Capitolo Gilardino. Poco fa perché pochi palloni riceve o è il contrario? Qui, tutte le opinioni son buone. A me sembra che in Germania Lippi abbia trovato spazio per tutti, indovinando i tempi, e spero che questo dono non l’abbia perso. Con la Nuova Zelanda cambierei la punta centrale (a vantaggio di Iaquinta o Pazzini, secondo condizioni fisiche) e quella esterna (a vantaggio di Di Natale o Quagliarella). Perché di gol conviene farne tanti e per riuscirci serve una partecipazione più convinta non solo delle punte di ruolo ma di tutti. Con il Paraguay, il gol e i tiri più pericolosi sono partiti dai piedi di De Rossi e Montolivo. Con quel pallone matto e i portieri che si vedono in giro, il tiro da fuori è una buona risorsa © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fuori
gioco
Schiena a pezzi, Buffon non para più (segue dalla prima pagina)
DAL NOSTRO INVIATO EMANUELE GAMBA
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urtroppo l’altro ieri, mentre l’Italia pareggiava 1-1 con il Paraguay, sulla punta dell’Africa battevano umide e gelide folate invernali che si sono schiantate sulla schiena fragile di Gianluigi Buffon: d’ora in avanti, avremo più fuoriclasse sul lettino del medico che nella
Alcaraz, poi s’è arreso a quello che lui chiama «’sto cavolo di nervo sciatico che mi fa impazzire e pure incazzare. Il dolore è arrivato di colpo e spero che se ne vada altrettanto in fretta». La diagnosi ufficiale, in attesa delle risposte degli esami clinici, parla di «forte interessamento
sciatico a sinistra». La prognosi non esiste, il professor Castellacci spiega che «al momento non è ipotizzabile una data di rientro». Lo stop è a tempo indeterminato anche se Buffon confida di «guarire nel giro di 4-5 giorni», che sono già molto di più delle 48 ore di convalescenza che aveva imma-
teng il freddo è più pungente, il vento è secco e in cielo non c’è una nuvola: magari aiuterà a guarire, anche se non è un vento che si chiama Dottore. Di sicuro, domenica contro la Nuova Zelanda giocherà Marchetti. Buffon no, Pirlo nemmeno, è questo il destino dei nostri vecchi campioni. A norma
La storia
Il mondo in mano a un 12
“Questo dolore mi fa impazzire” Un problema che continua da due anni e mezzo formazione di Lippi. «Sono preoccupato per il mio Mondiale» diceva ieri il numero uno (in molti sensi), piegato dal dolore «che mi ha aveva strappato tutto» e arrabbiatissimo con il destino. Non ha avuto manco la soddisfazione di fare una parata, lo sforzo più intenso deve averlo sostenuto per raccogliere dalla rete il pallone spedito lì dal colpo di testa di
ginato lunedì sera, ma nemmeno lui ne sa di più e dopo tutto sarebbe impossibile saperne. Da ieri ha cominciato a imbottirsi di antidolorifici (la Figc ha subito notificato alla Fifa quali medicinali intende usare, per ottenere le deroghe necessarie) e a curarsi con la fisioterapia. Sull’altopiano del Gau-
VITTORIO ZUCCONI JOHANNESBURG a sua è sempre stata una vita in prestito, la parabola di un sacrestano del calcio divenuto improvvisamente il cardinale del tabernacolo più sacro: la porta lasciata indifesa. Continua, anche con l’Italia calcistica del 2010, il romanzo del portiere, dell’uomo solo fra centomila persone. La porta sono quei 17 metri quadrati (e 86 centimetri, per i pignoli) più preziosi del mondo, più cari di un stanza con vista a Portofino o di un attico a Park Avenue, che un disco vertebrale schiacciato
L
Federico Marchetti, sopra Gigi Buffon
ha affidato a Marchetti Federico, un ragazzo veneto di 27 anni con i capelli lunghi e l’aria spaventata, un calciatore che è ruzzolato da una squadra all’altra trovando finalmente una casa soltanto su un’isola staccata dal continente europeo, la Sardegna. Quell’area fatta di nulla è il mitico «specchio della porta» che società di calcio, allenatori, professionisti spendono miliardi di euro per violare o proteggere e che da lunedì sera è senza il cerbero che era stato scelto per difenderla, piegato dalla dolorosa banalità che fa tanto Inps dell’infiammazione al nervo sciatico. SEGUE IN IV DI SPORT
Sudafrica
2010
Le partite di ieri
Le partite di oggi
Repubblica.it
Girone F - N. Zelanda-Slovacchia 1-1 Girone G - C. d’Avorio-Portogallo 0-0 Girone G - Brasile-C. del Nord 2-1
Girone H - ore 13,30 Honduras-Cile Girone H - ore 16,00 Spagna-Svizzera Girone A - ore 20,30 Sudafrica-Uruguay
LO SPECIALE Video, foto, audio, commenti degli inviati di Repubblica in Sudafrica. Diretta di tutte le partite della giornata
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Ascolti boom: “Noi uniamo” Oltre 21 milioni davanti alla tv. E gli azzurri si scoprono patrioti (segue dalla prima pagina)
DAL NOSTRO INVIATO EMANUELA AUDISIO
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er il suo primo sbarco calcistico in Sudafrica contro il Paraguay. Segno che non c’è indifferenza, che il paese non volta le spalle alla sua squadra, magari ci litiga, ma è per fare pace. Si sa: l’Italia è sentimentale. Non è capace di stare sola, non ci prova nemmeno, magari critica, prende le distanze, ma riprende subito il suo calcio sottobraccio. Non è mai un vero divorzio, solo una prova di separazione. Alla sola idea di farne a meno, l’Italia si siede a tavola e fa catenaccio, aspettando i suoi ragazzi davanti alla tv. Pure se arrivano stanchi e stracciati. C’erano stati più spettatori per l’esordio nel ’90, ma quelli erano mondiali made in Italy, con la voglia di partecipare dal vivo. E adesso tutti a dire che c’è voglia di unità nazionale, che il calcio è una trasfusione che fa sentire tutti fratelli d’Italia, che il separatismo politico, fa zig-zag, ma non riesce mai a fare gol. Non ci riuscì nel 2006 quando la nazionale arrivò in Germania tra gli sberleffi del mondo, con il suo calcio commissariato, che entrava e usciva dai tribunali per via di scandali e malversazioni sportive e morali. Non ci riesce adesso che è una nazionale di fratellini che deve trovare la sua strada. Così gli azzurri
di regolamento, il portiere non può essere sostituito a Mondiale iniziato, ma a livello teorico la Fifa potrebbe concedere una deroga vista la particolarità del ruolo. Al momento, però, la Figc non ha mosso passi in questo senso. Buffon, dopo una carriera da Superman invicibile e inscalfibile, ha imparato a conoscere il dolore da due anni e mezzo a questa parte e tutto è cominciato proprio dalla schiena, come se fosse l’origine dei suoi mali: alla fine del 2007 gli è stata diagnosticata una protrusione discale che ha tenuto sotto controllo con le terapie, rinunciando a risolvere il problema alla radice, e in maniera definitiva, con un intervento chirurgico. Poi si è rotto un menisco (ma prima di operarsi, ha giocato per dei mesi con la cartilagine sbrecciata), prima e dopo si è stirato per tre volte i muscoli della coscia, delle partite degli ultimi due campionati ne ha saltate quasi la metà, i suoi allenamenti sono cambiati e si sono ammorbiditi, i carichi di lavoro si sono alleggeriti ma ultimamente lui stava benissimo e ringhiava: «Se sono a posto, sono sempre il miglior portiere del mondo. E ultimamente sto benissimo». Se fosse scaramantico, maledirebbe se stesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Riva
Lippi
Tutto questo seguito è un bel segnale in un paese pieno di caos e confusione Il calcio tiene insieme, altri invece vogliono distruggere
C’erano tanti scettici, l’affetto che la gente ci ha dimostrato è un sentimento molto bello. Adesso speriamo di ripagarlo
si sentono l’ultimo avamposto del sentimento nazionale, non solo squadra di calcio, ma gruppo di patrioti che deve difendere la zip del paese, non farla scollare, perché il gruppo è tutti. Non è un caso che non ci siano i talenti. Quelli sono quasi sempre brutti e cattivi. Geniali, ma scorbutici.
Portano divisione, polemiche, diversità. Quest’Italia qui invece vuole stare unita, non scomporsi, non dichiararsi altro. E si sa che appena la politica cerca la rissa nello sport gli va male. Come a Le Pen, che all’inizio di Francia ’98 se la prese con tutti quei neri e immigrati che imbottivano la nazionale dell’algerino Zidane, al-
lenata dal ct comunista Jacquet, per poi fare marcia indietro, quando era ormai troppo tardi. Dice Gigi Riva: «Sapevamo che c'era grande interesse per questa nazionale, tutto questo seguito è un bellissimo segnale in un paese pieno di caos e confusione. Il calcio unisce, altri invece vogliono distruggere». Più il paese Italia cerca una sua indipendenza dal calcio, più alcuni politici se ne dichiarano estranei, più la nazionale si mette a fare colla. In maniere istintiva. Quasi a proclamare che la repubblica del pallone può essere una costituzione che funziona per tutto il paese. Perché se si è capaci di stare in campo insieme, nord centro sud, significa che si può stare vicini anche nella società. Non ci tengono gli azzurri all’anarchia, al separatismo, all’andare ognuno per la sua strada, preferiscono sentirsi parte del tutto. Anche nell’incertezza. Dice Lippi: «Questo affetto che il pubblico ci ha dimostrato è una cosa molto bella. Speriamo di ripagarli». C’è gratitudine e riconoscenza verso l’Italia che non si è allontanata dal suo pallone. Se il festival di Sanremo non è tutta la musica italiana, la nazionale ai mondiali diventa invece tutta l’Italia. Anche quarant’anni dopo Italia-Germania 4-3- Ci sono supplementari che non finiscono mai, pure se sono in tanti a voler fischiare la fine. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Brasile vince ma la Corea del Nord fa il gol della storia DAL NOSTRO INVIATO MAURIZIO CROSETTI JOHANNESBURG li ultimi comunisti non mangiano più i bambini, ma per poco non si pappano undici brasiliani. La piccola Corea del Nord, ultima squadra della classifica mondiale, la più segreta, forse la più sola e lontana, per quasi un’ora ferma chi quella classifica comanda quasi per diritto divino. E si prende pure il gusto di infilare la sacra porta di Julio Cesar a due minuti dalla fine. Il punteggio (2-1) non racconta dunque il crollo di una diga ma, a suo modo, è un’impresa quasi storica. Non proprio come quella di Pak Doo Ik, finto dentista ma vero sicario, contro l’Italia nel ‘66, ma insomma. SEGUE IN V DI SPORT
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GOL E SHOW L’esultanza di Maicon (in ginocchio) dopo il primo gol del Brasile. Sopra, la gioia dei coreani dopo il gol dell’1-2 segnato da Ji Yun Nam
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
MONDIALE R2SPORT
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Cosa va
Condizione atletica
Il carattere e la combattività
La stabilità della difesa
MIGLIORAMENTI FISICI
LA GRINTA
RETROGUARDIA PIÙ SOLIDA
Dopo la preoccupazione suscitata delle ultime amichevoli, l’Italia è sembrata finalmente tonica a livello fisico. Contro il Paraguay, addirittura, ha chiuso la gara in crescendo.
Nonostante il gol incassato in maniera inaspettata e la tegola-Buffon, gli azzurri sono riusciti a reagire, mettendo sotto a più riprese i paraguaiani. Dopo il pareggio hanno anche provato a vincere.
A dispetto del gol incassato su palla inattiva, il reparto arretrato è parso più solido. Ha beneficiato del ritorno in mezzo di Chiellini, mentre sulla fasce Zambrotta e Criscito hanno assicurato sia spinta che copertura
Chiellini
L’allenatore ammette il fallimento del modulo con Marchisio, l’Italia ripartirà dal 4-4-2 della rimonta al Paraguay. Sotto accusa l’attacco: Di Natale possibile novità accanto a Gilardino
Lippi
cambia
Retromarcia del ct, basta esperimenti DAL NOSTRO INVIATO ENRICO CURRÒ IRENE unedì sera l’intero popolo tifoso schierato davanti alla tivù, casalinga di Voghera inclusa, ha preso dimestichezza col 4-2-31, imparando nell’ordine: che il modulo studiato da Lippi per battere il Paraguay non ha funzionato, che gli attaccanti della Nazionale proseguono la loro allarmante astinenza e che Marchisio trequartista ha fallito. Di conseguenza, l’ingresso di Camoranesi e il varo del tradizionale 4-4-2 hanno permesso agli azzurri di giocare meglio, di pareggiare con De Rossi e di sfiorare la vittoria nel finale. Ne deriva che i famosi 60 milioni di commissari tecnici, da oggi, ritengono scontata la marcia indietro del loro collega e domenica a Nelspruit, con la Nuova Zelanda, si aspettano di vedere in campo le classiche due punte e il classico centrocampo allineato, per coprire tutti gli spazi secondo ortodossia e senza voli pindarici. Il vero ct in carica ammette la possibile abiura, però la definisce altrimenti, puntualizzando che si tratta di semplice pragmatismo. Nega inoltre la bocciatura del pupillo Marchisio. «Magari la prossima volta partiremo dal 4-4-2 e finiremo col modulo di Città del Capo. Una partita si può cominciare con un sistema, continuare con un secondo e concludere con un terzo. Siamo una di quelle nazioni globalizzate che non hanno una sola maniera di giocare a calcio: ne abbiamo almeno due o tre. Marchisio non è un rifinitore alla Sneijder, ma sa fare bene pressing sul portatore di palla avversario e inserirsi a sorpresa alla Perrotta». Ma purtroppo col Paraguay, mentre Montolivo s’ingegnava a emulare Pirlo, a Marchisio non è riuscito nulla di tutto questo, come hanno rile-
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Più schemi
Bearzot
È normale variare più schemi. Siamo andati meglio che all’esordio di quattro anni fa, anche se tiravamo più in porta
Calma, anche Bearzot insistette su Paolo Rossi nell’82 e dopo 4 gare si sbloccò. Non vedo tanta perfezione in giro...
vato due tra i suddetti 60 milioni di ct, un tantino più titolati degli altri, in quanto predecessori di Lippi sulla panchina azzurra. «Con un’altra punta al suo fianco, Gilardino è meno isolato. E con Di Natale, alla fine, il gioco si è subito aperto molto di più», ha annotato Cesare Maldini. «Il 44-2 è il sistema che conosciamo meglio», ha sintetizzato Arrigo Sacchi. Tuttavia la sintesi più spietata l’ha fatta un avversario, Santana: «La storia non fa gol». Significa che la scarsa efficacia sotto porta è la questione
segnano perché non sanno pungere oppure perché non hanno rifornimenti — le cifre lo sottolineano impietose: senza i gol di difensori e centrocampisti, l’Italia sarebbe inoffensiva. «Vi ricordate Spagna ‘82? Paolo Rossi per 4 partite non beccò palla, ma Bearzot insistette su di lui e fu ripagato. Quello sul quale insisterò di più potrebbe diventare il nuovo Paolo Rossi». L’identikit di Lippi sembra corrispondere a Gilardino. Ma la tentazione di Pazzini è forte. Anche Iaquinta («col 4-4-2 siamo
DAL NOSTRO INVIATO ANDREA SORRENTINO RUSTENBURG a vigilia di Italia-Nuova Zelanda non sarà uno psicodramma nazionale: qualcuno, dalle parti di Irene, ringrazi un bel ragazzo di quasi 22 anni, dai lineamenti perfetti e dal fisico scolpito nel bronzo, un po’ maori e un po’ danese, che fino a tre mesi fa non avrebbe dovuto essere qui. Il suo nome maori è Wiremu, che vuol dire “pieno di grinta”. Il nome ufficiale, per la Fifa e per i posteri, è Winston Reid. Il suo gol dell’1-1 al 93’ di Nuova Zelanda-Slovacchia, con un inserimento in area concluso da un colpo di testa nell’angolo, tiene in equilibrio il girone e fa respirare gli azzurri, che già vedevano la Slovacchia scappare via e la vigilia del prossimo match avvolta da stupori e tremori. Inol-
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Marcello Lippi principale, ammessa da Lippi stesso: «Fisicamente il 75% della squadra sta già molto bene. Cresceremo al momento giusto. Al debutto di 4 anni fa col Ghana avevamo corso più rischi. Ma avevamo anche tirato molto di più». Quale che sia la causa del problema — gli attaccanti non
andati meglio»), Di Natale e in subordine Quagliarella reclamano un posto nell’ipotetica coppia di punta. Sempre che gli acciacchi di Camoranesi (muscoli e ginocchia) non suggeriscano il terzo modulo: l’affidabile 4-3-3 con Gattuso trascinatore. La scarsa combattività è il più evidente difetto della Nazionale. In ogni caso il cantiere è sempre aperto. «Non vedo molta perfezione in giro», si consola Lippi, rimirando la sua molto perfettibile Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nuova Zelanda in delirio pari beffa per la Slovacchia tre consegna alla storia calcistica dell’altro mondo la Nuova Zelanda del tecnico Ricki Herbert, che trova il primo punto in un Mondiale, visto che nel 1982 erano arrivate tre sconfitte. Il gruppo F diventa il più equilibrato del Mondiale, di fatto si riparte da zero: tutti a pari punti e pari gol. E il livello del calcio espresso lascia spazio alle speranze di ognuna: peggio di così difficilmente si può giocare. Winston Reid si trasferisce in Danimarca dalla Nuova Zelanda, insieme alla mamma maori e al patrigno danese, a 10 anni. Cresce nel club del Midtjylland, gioca in tutte le rappresentative
Risultato buono per gli azzurri che domenica giocheranno con gli “All Whites” danesi, in Europa Cup e al torneo di Viareggio. Fino a tre mesi fa declina ogni richiesta dalla federcalcio neozelandese: lo scorso febbraio, in un’intervista, ribadisce di voler continuare a giocare con la Danimarca. Ma a sorpresa pochi giorni più tardi, a marzo, dopo essere rimasto in contatto con i dirigenti neoze-
landesi solo via Facebook, manda un sms al ct Herbert: «Vengo al Mondiale». Dopo la partita, i volti raccontano tutto. Gli All Whites galleggiano su una nuvola, sognanti e increduli: “It’s a dream”. Reid, ovviamente: «E’ il gol più importante della mia vita». Gli slovacchi sono a pezzi, tutti con le lacrime agli occhi. Hamsik fugge da un’uscita secondaria. Il ct Weiss ammette: «Vedersi raggiungere al 93’, nella partita d’esordio al Mondiale, è una tragedia sportiva». Già perché per gli slovacchi è stata la prima partita nella storia nella World Cup, e storico è stato il gol del vantaggio al 5’ della ripresa,
Il gol dell’1-1 di Reid
la Repubblica
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
Cosa non va
PER SAPERNE DI PIÙ www.figc.it www.gianluigibuffon.it
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La confusione tattica
Marchisio trequartista
L’attacco sterile
Pochi giocatori di qualità
IL MODULO DI BASE
NON SA DOVE STARE
POCHI GOL DALLE PUNTE
MANCA LA FANTASIA
Marcello Lippi ha iniziato la partita con il Paraguay con il 4-2-3-1, che però non ha dato i risultati sperati. E così nel secondo tempo il ct è dovuto ricorrere al 4-4-2 inserendo Camoranesi come esterno di centrocampo
L’esperimento di proporre Marchisio nel ruolo di trequartista per il momento non sta funzionando come dovrebbe. Lo juventino non trova la posizione e si perde galleggiando tra le linee e cercando fortuna a sinistra.
Gli attaccanti sono poco pericolosi. Confermato il trend degli ultimi 12 mesi: solo 10 reti su 20 sono arrivate dall’attacco. Escludendo il gol di Quagliarella alla Svizzera, gli ultimi li ha fatti Gilardino a ottobre con Cipro
A questa nazionale manca un vero numero 10, un giocatore che sappia proporre il passaggio decisivo oppure risolvere la partita in un momento con una giocata. Quelli che erano Totti e Del Piero in Germania
Montolivo
Di Natale
La vita in salita di Federico tra dolore e incidenti d’auto Marchetti titolare: “Non avrò certo paura adesso” DAL NOSTRO INVIATO MARCO MENSURATI IRENE riflettori dello stadio di Nelspruit illumineranno una storia a suo modo epica, domenica sera. Quella di Federico Marchetti, 27 anni, l’uomo convocato dal destino a difendere la porta dell’Italia ai campionati mondiali. Per raccontarla, questa storia, la cosa migliore è partire dal fondo, da quel pozzo di dolore e confusione in cui questo ragazzo di Bassano del Grappa, concreto e di poche parole come si conviene alla gente di quelle parti, era scivolato nel suo anno orrendo,
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Persi due compagni in due scontri, in un altro è stato coinvolto lui stesso A Cagliari la svolta
Un momento di Italia-Paraguay: Iaquinta respinge, Marchetti osserva concentrato
La carriera
segnato in lieve fuorigioco da Vittek su assist di Sestak. Ma l’inesperienza li beffa in modo atroce: pensano di aver vinto, Hamsik perde un contrasto davanti alla propria area da cui nasce il cross del gol, che si verifica perché a centro area dormono in tre. I neozelandesi hanno fisici da statue, attenti col loro 3-43 solo in apparenza sbilanciato, con tre attaccanti che possono infastidire i difensori azzurri sul piano atletico. Ma hanno poco talento e un portiere di 1.95, Paston, sempre sull’orlo del disastro, del resto il titolare sarebbe Moss ma è squalificato anche contro l’Italia. «Non ci poniamo limiti. Lo scorso anno, in amichevole, abbiamo già segnato tre gol all’Italia», dice Herbert, poi puntualizza che non vuole montarsi la testa. Ma chissà cosa pensa per davvero. Nel girone pazzo tutto può accadere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Girone F N.ZELANDA - SLOVACCHIA 1-1 NUOVA ZELANDA (3-4-3) Paston 5 — Reid 7, Nelsen 6, Smith 5,5 — Bertos 6, Elliott 6, Vicelich 5,5 (33’ st Christie sv), Lochhead 5,5 — Killen 5 (27’ st Wood sv), Fallon 6,5, Smeltz 6. SLOVACCHIA (4-1-4-1) Mucha 6,5 — Zabavnik 6, Skrtel 5,5, Durica 5, Cech 6 — Strba 6 — Weiss 6,5 (46’ st Kucka sv), Vittek 7 (39’ st Stoch sv), Hamsik 5,5, Jendrisek 5,5 — Sestak 6,5 (36’ st Holosko sv). Arbitro: Damon (Saf) 6. Reti: 5’ st Vittek, 48’ st Reid. Note: ammoniti Lochhead, Strba, Reid. Spettatori 23.871.
il 2004. Bisogna partire da qui, e da quella scritta che adesso compare sotto la maglia della nazionale sul suo braccio sinistro, “Andrea e Francy with me forever”. Andrea Tagliaferri e Francesco Varrenti, erano i suoi migliori amici. Un legame di ferro nato ai tempi del debutto, nel 2003, alla Pro Vercelli. Insieme, erano una specie di trinità, in campo ma soprattutto fuori. «Un rapporto speciale. Viaggiavamo sempre insieme, estate e inverno. In Giamaica, a Cuba. Sognavamo il Messico, e ci saremmo andati». Ma il 16 maggio del 2004, quel progetto si schianta su una macchina impazzita, dalle parti di Fidenza, in un incidente stradale muore Tagliaferri. La vita di Federico implode, certezze e ambizioni si aggrovigliano, nulla è più come prima. Anche perché di colpo anche il calcio smette di essere un punto di riferimento. Succede tutto nel giro di pochi giorni. Talentuoso, bravo sulle palle alte, coraggioso nelle uscite, dalla Pro Vercelli era riuscito ad arrivare nel giro che conta. Al Torino. Terzo portiere. Silenzio e allenamenti, in attesa dell’occasione giusta. Che a un certo punto arriva. O meglio, così sembra. Una domenica, con il primo portiere Sorrentino infortunato, l’arbitro espelle il secondo, Fontana. Tocca a lui, che entra e fa il suo. La domenica successiva però il Torino invece di riconfermarlo, acquista Berti, uno più esperto. «Solo 5 anni fa, non mi ritenevano degno di giocare nemmeno in serie B», sorride oggi. Così va via. Torna in prestito a Vercelli dove incontra l’uomo che gli cambia la vita, il ds Sandro Turotti che lo porterà con sé
PRO VERCELLI PRIMO CLUB Federico Marchetti ha 27 anni. Ha iniziato dalla Pro Vercelli: era il 2002. L’anno successivo a Crotone, poi a Treviso. Quindi il Torino, di nuovo Pro Vercelli, Biellese, Albinoleffe. Dal 2008 è al Cagliari prima alla Biellese poi all’Albinoleffe, sempre secondo portiere. Il Toro fallisce e rinasce, ma continua a ignorarlo, e così Marchetti prova a risorgere altrove e a tornare ai suoi vecchi progetti, tra cui quel viaggio in Messico. E sembra avercela fatta, quando una domenica si ritrova titolare contro la Juventus (finita in B). Acerbis, il primo portiere, è fuori. E Marchetti fa una partita capolavoro.
Tutti si accorgono di lui. Solo che il destino è ancora in agguato. Altri due incidenti stradali lo segneranno per sempre. Di uno è protagonista: «Ricordo le fiamme e le lamiere, ho visto la morte in faccia — racconta — Ma nel buio ho avuto un abbaglio, la madonna era lì con noi e ci ha salvati». Per questo sul braccio destro, oggi, spunta un altro tatuaggio, tratto da una preghiera dell’Avesta, il testo
sacro della religione di Zarathustra: «Il mio ringraziamento per sempre». L’altro incidente è quello che gli porta via Francy (a bordo di quella macchina, c’era anche Veronica Buffon, la sorella di Gianluigi). Ma Federico non è più il ragazzino fragile di due anni prima. E invece di soccombere reagisce in modo opposto, concentrandosi sul lavoro, divorando palloni e rabbia. Dall’Albino al Cagliari, dal Cagliari alla panchina della nazionale. E infine, domenica, sotto i riflettori di Nelspruit. Titolare. «Ma non ho paura. Ora che ci penso è una vita che lavoro per arrivare qui, e farebbe ridere avere paura proprio ora». In Messico poi c’è andato, da solo. «È stato lì che ho fatto il tatuaggio per Andrea e Francy». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La rivincita di un uomo in prestito (segue dalla prima di sport)
VITTORIO ZUCCONI ucare lo «specchio» è lo scopo del gioco e impedirlo è la ragione di esistere per coloro che la retorica sportiva chiama, con espressione un po’ lugubre, ma efficace, «l’estremo difensore». La nazionale ha dovuto dare le chiavi a un ragazzo veneto di un metro e 88, che in due anni, è passato dai ruvidi campi della provincia minore al più grande palcoscenico del mondo. Sarà lui, figlio di quella terra di ultras leghisti che suonano, soffiando nelle loro vuvuzelas tribali quando fanno gol gli avversari dell’Italia, a dover dare dispiaceri proprio al Veneto degli Zaia. La storia professionale di que-
B
sto ennesimo milite ignoto del calcio internazionale, buttato nell’avventura sudafricana e chiamato a sfidare il sortilegio malefico che sta tormentando fisicamente e tecnicamente i portieri in questo torneo, è di quelle che potrebbero alimentare la fiorente letteratura sulla solitudine del portiere. La carriera di Marchetti Federico da Bassano, classe 1983, è un paradigma perfetto di marginalità, di rimbalzi fra campi e squadre di provincia appese a bilanci perennemente in asfissia, senza «sghei» e senza gloria. In 7 anni era stato sballottato fra 4 squadre, il Torino dei suoi esordi nel calcio vero, e poi giù una sequenza di prestiti, nel mercatino dell’usato, Pro Vercelli, Crotone, Treviso, di nuovo Pro Vercelli, Biellese, Albinoleffe e infine, dopo l’ennesimo prestito, l’acquisto e l’accasamento al Cagliari.
Ora è la Nazionale, dove era stato chiamato per fare numero dietro il monumento Buffon, a prenderlo in prestito, dopo una giornata di gelo umido e piovoso che ha svegliato quel demonio assopito ma mai addomesticato che è la «discopatia». Se ogni spedizione calcistica fortunata ha sempre un eroe improbabile, quello che nessun aspettava, i Benarrivo e i Mussi, gli Schillaci e i Rossi, i Bergomi e i Grosso, o il Marchegiani chiamato in fretta e furia, come oggi Marchetti (curiosa somiglianza dei cognomi) a sostituire il grande Pagliuca espulso nella seconda partita a Usa ‘94, forse anche questo è un «omen» fausto, per una squadra che tanto ha bisogno di fortuna. La rivincita di un uomo in prestito su chi non lo aveva mai voluto comprare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
MONDIALE R2SPORT
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Tifosi
Cassano
Capitano sexy Otto vittorie
Spalti vuoti? Le cifre della Fifa dicono di no: stadi riempiti per il 92,5% nelle prime 11 gare. Finora quasi 600mila tifosi hanno visto le gare dal vivo: in media 53mila a partita
“Se l’Italia vincesse la coppa esulterei, ma non per Lippi”. Antonio Cassano fa il tifo per gli azzurri, ma non per il ct: “Forse soffre la mia personalità”
Il giocatore più sexy del torneo è Fabio Cannavaro: l’azzurro è in cima alla classifica del “Sun”. Il tabloid inglese consiglia di “avere una relazione con lui prima che si ritiri”
Brasile al
Girone G BRASILE - NORD COREA 2-1 BRASILE (4-2-3-1) Julio Cesar 6 — Maicon 7.5, Lucio 5, Juan 6.5, Bastos 7 — Gilberto Silva 6, Felipe Melo 6 (39’ st Ramires sv) — Elano 6.5 (28’ st Dani Alves sv), Kakà 6 (33’ st Nilmar sv), Robinho 6.5 — Luis Fabiano 5.
minimo
(segue dalla prima di sport)
DAL NOSTRO INVIATO MAURIZIO CROSETTI 'evento che cambia la giornata a 190 milioni di persone è un'artistica pensata di Maicon, prodezza tutta d'esterno con la complicità del portiere, ormai un classico di questo mondiale "jabulanico". L'altro gol è di Elano, un tizio che gioca in Turchia e non ha troppi sogni di gloria, però da sveglio fa ottime cose. Ultima notizia che forse è la prima: Kakà sta benone, anche se incanterà più avanti. Dopo un paio di minuti, Robinho ha già infilato due doppi passi e un tunnel nella medesima azione, dunque sembra proprio tornato quel bancomat della bellezza che si chiama Brasile. Ma è un'illusione, congelata nella notte di Johannesburg che ha un po' stranito non solo i campioni del mondo ad honorem, ma soprattutto la loro famosa "torcida", la bollente tifoseria scesa in Sudafrica col maglioncino (nella migliore delle ipotesi), e per lo più in t-shirt. Vista una coppia di pensionati amazzonici, lui in giacchetta da gelataio e lei in prendi-
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Maicon sblocca solo nella ripresa, Elano raddoppia, nel finale la rete degli asiatici sole. Alcuni si erano premuniti, mettendosi in coda al centro commerciale di Rosebank per spuntare almeno una felpa. Il gelo del tempo e quello del gioco, insieme per confermare che questo mondiale è partito nel segno della relativa bruttezza. Possiamo chiamarlo Brrrrasile, squadra da brividi anche di raccapriccio quando alcuni verdeoro sbattono uno dentro l'altro (Kakà e Luis Fabiano), quando un ex Pallone d'Oro svirgola nella zona morta (ancora Kakà), quando Felipe Melo centra un riflettore cercando invece la porta (ma dove crede di essere, al Comunale?). C'è tempo per rifarsi, il secondo. Dice la classifica Fifa: Brasile numero uno contro Corea del Nord numero centocinque. Per un'ora risponde il campo: e chi se ne frega. I rossi hanno cinquanta tifosi appena, senza trombette, benedetti, solo per questo meriterebbero il passaggio del turno. E hanno un discreto centravanti,
Corea del Nord in festa perde ma fa gol ai giganti Jong Tae Se, che durante l'inno piange a dirotto. Ne combinerà di buone, il lacrimoso: è suo il primo tiro in porta dopo undici minuti. A un certo punto si schianta
contro Maicon e gli sprizza sangue dal ginocchio. La Corea è nipote di quella del '66, prima e unica partecipazione mondiale, quando Pak Doo Ik ci
Il Brasile ha vinto gli ultimi 8 esordi mondiali (nel ’78 l’ultima stecca, 1-1 con la Svezia). Per la quarta volta ha cominciato con un 2-1: era successo nell’82, nel ’98 e nel 2002
rimandò a casa. E chissà se esiste una Corea sulla strada di ognuno, in agguato nell'ombra. Forse sì. L'avrà magari pensato Dunga, l'allenatore che la stampa brasi-
“LE PARTITE PIÙ IMPORTANTI SI VINCONO CON IL CUORE.”
COREA DEL NORD (5-2-2-1) Ri Myong Guk 5 — Cha Jong Hyok 6.5, Pak Chol Jin 6.5, Ri Jun Il 6.5, Pak Nam Chol 6.5, Ri Kwang Chon 5 — Mun In Guk 6.5 (35’ st Kim Kum Il sv), Ji Yun Nam 7.5 — Hong Yong Jo 5, An Yong Hak 6.5 — Jong Tae Se 7. Arbitro: Kassai (Ung) 6.5. Reti: 10’ st Maicon, 27’ st Elano, 44’ st Ji Yun Nam. Note: ammonito Ramires. Spettatori 54.331.
liana odia perché ama il gioco triste e chiuso nel cassetto. Memorabile la sua dolcevita, forse di ciniglia, a collo altissimo, pare un copriletto degli anni Settanta. Il primo tempo è poca cosa, giusto qualche iniziativa del terzino sinistro Bastos, il più tonico, e un po' di tip-tap di Robinho. Kakà smista, Maicon si sgancia poco, in compenso il lacrimoso ci prova da tutte le posizioni, una specie di kamasutra del gol desiderato. La ripresa comincia con nuovi schiaffi di vento ai cin-
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quanta all'ora (i brasiliani indossano le doppie maglie tecniche, e in molti i guanti), con un paio di stangate non meno ventose di Bastos e Robinho, finché al 55' il muricciolo rosso non si sgretola (aveva tenuto quasi un'ora, è una notizia). Adesso sì, finalmente, si può fare il primo cospicuo prelievo al bancomat della bellezza. Ci pensa Maicon, che scatta sulla linea di fondo e da lì s'inventa un tiro d'esterno destro che si arrotola tra palo e rete. Gol magnifico, pressoché impossibile: il povero portiere Myong Guk, però, ci mette del suo. Ora le trombette impazzano anche più del solito, sembra un'assemblea di condominio tra calabroni. Da questo momento, è tutta discesa per il Brasile all'europea. Il raddoppio arriva al 72' e lo segna Elano, aletta di lotta e di governo, uno di sostanza: il barocco Robinho taglia il prato come una torta e serve il numero 7 del Galatasaray, al quale è sufficiente mandare il piede incontro alla palla. Ormai la difesa coreana è sfaldata, si apre come la rosa del giorno dopo, ma c'è spazio per un piccolo, storico sogno: il gol di Ji Yun Nam a due minuti dalla fine. Avvicina la remota Corea e consola il lacrimoso Jong. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La curiosità
Pianto a dirotto durante l’inno
IL ROONEY DEL POPOLO Emozione incontenibile per Jong Tae Se, in lacrime durante l’esecuzione degli inni. L’attaccante, 26 anni, è una delle stelle della squadra. Nato in Giappone (dove gioca) da genitori sudcoreani, Jong ha optato per la nazionale del Nord. Per i suoi tifosi è “il Rooney del popolo”
la Repubblica
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Scommesse
Vuvuzela
Cruyff
Per i Monopoli, gli italiani hanno puntato 9 milioni di euro su Italia-Paraguay, il doppio di quanto giocato su Italia-Ghana nel 2006. Oltre un milione è stato puntato a gara in corso
“Gli altoparlanti negli stadi amplificano il suono delle vuvuzelas”. E’ il dubbio di Lippi: “Appena entrati al Green Point il rumore era già fortissimo ma c'erano solo 6-7 mila spettatori”
Johan Cruyff è preoccupato : “La difesa è il punto debole dell’Olanda, soprattutto quando è sotto pressione. Non tutti i convocati sono di alto livello”
PER SAPERNE DI PIÙ www.fifa.com www.cbfnews.com
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SCHERMAGLIE MONDIALI ANTONIO DIPOLLINA
Notti tragiche tra Viagra e frittate di moscerini
oiché il mondo globale ha dovunque lo stesso sapore, la tv sudafricana serve al mattino il consueto menù di soap opera per casalinghe depravate. Assediato dalla pioggia in un albergo di Port Elizabeth faccio zapping e mi fermo su una uguale alle altre: una donna si è innamorata dell’uomo sbagliato, un ragazzo scopre chi è veramente suo padre, poi entra in scena un tizio accigliato. E quando gli fanno una domanda la mia attenzione si accende: «Hai visto le partite nel fine settimana?», «Bel gol vero, contro i messicani?». Questi sembrano in differita di poche ore dalla realtà. Poi, essendo una soap opera, quello risponde gravemente: «No, non ho visto: ero all’ospedale. Mia figlia ha avuto un incidente, è in coma». Gli si stringono intorno, qualcuno lo abbraccia. E uno dice: «Anche il Paraguay ha avuto dei problemi. Hanno sparato a Cabañas, il loro miglior giocatore». Una ragazza si commuove, non è chiaro se per Cabañas o per la figlia dell’uomo. Poco importa che i fatti siano avvenuti a distanza di mesi. Siamo qui e ora, il padre preoccupato si allontana, gli altri rimangono in scena e fanno progetti per il futuro: «Che fai stasera?», domanda uno. Risposta: «Guardo l’Italia massacrare il Paraguay». Domattina, sul terzo canale, il risultato. Scommetto che indovino: la ragazza si sveglia dal coma.
lberto Rimedio, telecronista Rai, ha affrontato di petto il problema dei giocatori coreani. Ha iniziato la telecronaca con una «comunicazione di servizio per i telespettatori», spiegando che i coreani hanno prima il cognome e poi due nomi, e che lui avrebbe letto solo il cognome salvo che nei casi, «purtroppo frequenti» di omonimia. Alla fine hanno sostituito un giocatore e ne hanno messo uno che si chiamava come un altro che era già in campo. Rimedio lo ha annunciato e aveva la voce incrinata dal pianto. Su vari siti internet che davano la diretta scritta della partita, quasi tutti hanno scritto nomi coreani a caso e non se n’è accorto nessuno. *** A “Mondiale Sprint” della Rai, conduzione Mazzocchi, in fascia protetta, succede sempre di tutto. Ieri si è discusso per un bel po’ sulle potenzialità doping del Viagra per i calciatori, soprattutto per le squadre che in Sudafrica giocano in altura. Al telefono è intervenuto anche il presidente della commissione Doping del Coni. Il discorso si è limitato all’ambito sportivo e nessuno ha osato porre la domanda su cosa succede davvero in campo a eventuali giocatori coinvolti. Marino Bartoletti ha concluso con la seguente considerazione: «Io non prendo il Viagra e anche se lo prendessi non saprei che farmene». *** Lo tsunami ormonale del programma in questione è ingigantito dalla presenza sempre corroborante di Linda Santaguida. Dialogo di ieri. Mazzocchi: «Linda, oggi sei vestita come una giocatrice della Nuova Zelanda». Vincenzo D’Amico, con aria afflitta: «Marco, gliel’hai già detto prima». Mazzocchi, disorientato: «Sì, ma prima eravamo su Raiuno, ora su Raidue». *** L’atmosfera piuttosto informale del medesimo programma coinvolge anche il pubblico. Ieri un telespettatore ha mandato una mail con un’opinione e l’ha chiusa scrivendo: «Per favore, leggete questa mail in trasmissione così mi assicuro che è arrivata». *** «Le telecamere ci mostrano un tramonto che ormai non c’è più, perché è buio» (Carlo Paris, Rai). «Adesso dobbiamo andare, io e Galeazzi ci siamo fatti fare una frittata di moscerini» (Maurizio Costanzo, Rai). Porrà: «Mario, secondo te nella ripresa entrerà Drogba?». Sconcerti: «Non ne ho la più pallida idea» (Sky)
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LE RETI DEI BRASILIANI Maicon quasi dalla linea di fondo campo di destro beffa il portiere coreano. Il raddoppio è di Elano, bravo a sfruttare, con un piatto destro al volo, il millimetrico assist di Robinho. Sopra, il gol della Corea
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GABRIELE ROMAGNOLI
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la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
GABRIELE ROMAGNOLI PORT ELIZABETH unico minuto memorabile è il 65mo. Il cielo si squarcia, la folla ruggisce, Drogba sposta il coperchio del sarcofago con il braccio ferito e, dato per perso alla causa del mondiale, torna invece in campo a rischiarare questo nero orizzonte d’Africa. Poi, siccome tra epica e retorica il confine è sottile e non succede più nulla di grandioso, a differenza del pubblico occorre riporre i tamburi e contrariamente al cielo rassegnarsi e ammettere: tanto tuonò che non piovve. Tra Portogallo e Costa d’Avorio finisce 0 a 0. L’esito rinvia la scelta della scorta del Brasile a chi non se ne farà travolgere o meglio affronterà la Corea. In realtà, come tutti, eravamo qui per vedere non due squadre, ma due uomini che le cannibalizzano: CR7 e DD11, sigle di successo che introducono al proscenio Cristiano Ronaldo e Didier Drogba. Da un mese si sfidavano in mutande sulla copertina di “Vanity Fair” edizione americana, inducendo in mezzo mondo donne e non solo a domandarsi quali dei due gusti di gelato avrebbero scelto. Sul campo si lascia preferire l’ivoriano perché fa un miracolo: quello di esserci. Ronaldo si limita a colpire un palo e quel legno rimanda la stesura della sua agiografia al
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MONDIALE R2SPORT
Il minuto magico di Drogba la vittoria è quella di esserci Ma il duello con Cristiano Ronaldo finisce senza gol che resterà sfiorata, insoddisfatta. Nove minuti più tardi, falciato da Demel e accusato di simulazione dall’arbitro uruguaiano Larrionda, CR7 rimedia un cartellino giallo che lo imbavaglia più dei difensori avversari. Comincia un balletto tattico che fa venire in mente Gianfranco Fini: parte a destra, si fa apprezzare a sinistra, conclude al centro, moderatamente isolato, incompreso da chi aveva iniziato al suo fianco. La storia del Portogallo sembra capovolta: per anni si è detto che se avessero trovato un attaccante avrebbero fatto sfra-
Girone G COSTA D’AVORIO - PORTOGALLO 0-0 COSTA D’AVORIO (4-3-3) Barry 6 — Tiene 6, Zokora 5, K. Toure 6, Demel 5.5 — Tiote 6, Y. Toure 5.5, Eboue 5.5 (44’ st Romaric sv) — Kalou 5 (20’ st Drogba 6), Dindane 5, Gervinho 6.5 (36’ st Keita sv). PORTOGALLO (4-3-3) Eduardo 6 — Fabio Coentrao 5.5, Carvalho 6, Bruno Alves 6, Paulo Ferreira 5 — Raul Meireles 6 (40’ st Amorim sv), Pedro Mendes 5.5, Deco 5 (26’ st Tiago 5.5) — Danny 5 (9’ st Simao 6), Liedson 5.5, Cristiano Ronaldo 6.5. Arbitro: Larrionda (Uru) 6. Note: ammoniti Zokora, Cristiano Ronaldo, Demel. Spettatori 37.034.
celli, ora svaniscono gli altri dieci giocatori. Sulla carta i nomi ci sono, ma Deco ha smarrito la strada da quando è andato via da Barcellona, Danny è disperso in Russia, Simao siede in panchina e quando se ne stacca non è che si alzi il sole. Meglio la Costa d’Avorio, alla fine. Esiste e resiste anche senza Drogba, mentre il pensiero del Portogallo senza Ronaldo induce al sonno (e all’eliminazione). DD11 entra dunque, dopo aver generato un brivido caldo sulla schiena dello stadio sgambettando e facendosi massaggiare. La sua presenza mette soggezione alla difesa portoghese. Gli scatti di Gervinho sulla fascia fanno improvvisamente temere che a raccogliere l’eventuale cross si presenti uno che sappia che cosa farne. Innaturale con quel braccio destro reso plausibile da un prodigio della tecnica, Drogba chiama palla alzan-
Tutore ok L’arbitro Larrionda controlla la regolarità del tutore al braccio di Didier Drogba. L’attaccante è entrato in campo al 65’, appena undici giorni dopo la frattura
L’uomo del giorno giorno in cui s’immolerà davanti al Brasile, se mai ne sarà capace. Il vento è il vero signore di Port Elizabeth, porta a spasso le nuvole, le scuote, cambia la scenografia ogni quarto d’ora. Si prende una pausa dopo pranzo, alla vigilia della partita. Ci arrivo su un taxi collettivo, un furgoncino bianco popolato di teste nere. Guardano il distintivo che consente l’ingresso allo stadio e sospirano in coro: “Drogba!”. E’ il più atteso del continente. Qui tutti pensano che se fosse un bafana bafana il Sudafrica potrebbe andare in finale. Invece rischia di non poter spingere oltre il girone neppure la Costa d’Avorio. Cristiano Ronaldo, lui c’è. Sceso direttamente da un cartellone pubblicitario e da un campionato devastante con il Real Madrid. Si guarda intorno, non vede Drogba e allora prova a far spettacolo da solo. I primi 10 minuti sono il prologo di un poema guerriero. Al quarto costringe a un fallaccio Kalou. Al settimo fa prendere un cartellino giallo a Zokora. Al decimo raggira Yaya Toure, si libera per il tiro e lo lascia partire con quella naturalezza che mai ne svela la potenza, finché non vedi la palla acquistare velocità senza perdere la traiettoria rettilinea. Palo. E’ il segno di una grandezza
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IL P.M. c/o TRIBUNALE DI NAPOLI e attore Loffredo Angelo Omissis Convenuto P.Q.M. Il Tribunale dichiara la morte presunta di Loffredo Angelo nato a Napoli il 29/10/1937 avvenuta il giorno 03/03/1993 data a cui risale l’ultima notizia. IL PRESIDENTE rcl. Dott. Imperiali
IL CANCELLIERE C1 Dott. Fausto Sasso
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do il sinistro, si agita e dà coraggio a una squadra che in teoria dovrebbe essere la più forte delle africane. Il sole ivoriano ha scongelato perfino il 4-4-2 con cui Eriksson immobilizzava i suoi giocatori al tempo dell’Inghilterra, infilandoli nello spiedo di una tattica da biliardino. Ripiegano con un uomo (Toure) davanti alla linea della difesa, ripartono con due larghi sulle fasce e in mezzo aspettano Drogba. Che arriva, ma per adesso come un trailer del film che dovremmo vedere fra quattro giorni sul grande scher-
L’ivoriano entra in campo col suo braccio rotto al 65’: l’unico momento memorabile del match. Un palo per la star portoghese mo di Johannesburg, quando nel cast ci saranno, come antagonisti, Kakà, Robinho e Luis Fabiano. Tra Ronaldo e Drogba non è stato vero duello: bisogna essere in due e solo il portoghese era intero, ma l’ivoriano dimezzato è stato più carico di suggestioni. Che fossero di un’altra lega rispetto ai compagni lo hanno confermato al 79’, dopo che Ronaldo ha scagliato un calcio di punizione verso il futuro. I suoi si sono girati, Drogba è andato ad abbracciarlo. Poi sono tornati insieme sui cartelloni pubblicitari delle metropoli e sulle copertine dei periodici più patinati dell’edicola. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ASL TARANTO Area Gestione del Patrimonio, V.le Virgilio 31, 74100 Taranto, Tel.099.7786872 Fax 099.7786770. ESTRATTO BANDO DI SELEZIONE - LETTERA INVITO. Anche per la stagione estiva 2010 - limitatamente al periodo lu glio/agosto - questa Amministrazione deve procedere all'attivazione dei presidi sanitari turistici nelle zone balneari ricadenti nell'ambito di competenza di questa Azienda, presso le località già sede di presidio nell'anno 2009, per i quali è previsto: servizio fisso di stazionamento e trasporto di infermi e/o feriti con ambulanze di tipo "A" di cui all'art. 1 punto 2, co. 2 del D.M. 17.12.87; servizio a mare mediante utilizzo di Unità navale attrezzata per il soccorso in mare in assetto VICTOR (a bordo 2 soccorritori con brevetto di salvamento). Gli interessati possono prendere visione del bando-lettera d'invito integrale, pubblicato su www.asl.taranto.it. N.B. Il presente bando-lettera d'invito, è riservato alle associazioni di volontariato che abbiano già svolto, o svolgano, prestazioni per il sistema emergenza urgenza 118. La data di scadenza perentoria, per la pre sentazione della disponibilità ad assumere l'incarico, è fissata alle ore 12 del 21.06.2010. Direttore Generale Angelo Domenico Colasanto
MICHELA MARZANO META FISICO IL CORPO E IL CORAGGIO
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a telecamera lo ha inquadrato subito dopo il palo di Ronaldo. Seduto in panchina, vigile e concentrato, Didier Drogba si passa le mani tra i capelli e si fa il segno della croce. La frattura dell’avambraccio destro sembra renderlo impotente. Ma l’assenza del fuoriclasse è solo momentanea. La stella ivoriana ha deciso di giocare. Nonostante la recente operazione. Nonostante il dolore. Nonostante i rischi evidenti cui si espone entrando in campo. «Nessuno sa ciò che può il corpo», scriveva Spinoza in una bellissima pagina dell’Etica. Ma il corpo può veramente tutto? Basta fare «come se» il dolore non ci sia perché una ferita sparisca? Drogba non voleva sentirsi prigioniero del proprio corpo. Lo aveva detto e lo ha fatto. Con una forza di volontà degna solo di un eroe. Come Ettore che decide di partecipare alla battaglia anche sapendo di andare incontro a morte certa. Perché il coraggio non cancella la realtà ed ogni uomo, anche quando si tratta di un eroe, non sfugge alla fragilità e alla vulnerabilità del proprio corpo. E anche quando la volontà sembra trionfare, «il corpo c’è, c’è, e non trova riparo». Ma qualche volta scende in campo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO All’Albo della Provincia autonoma di Trento è pubblicato il bando avente ad oggetto la seguente iniziativa: CONCORSO D'IDEE PER L'ELABORAZIONE DEL MARCHIO INTERNAZIONALE DEL BENE “DOLOMITI – DOLOMITEN – DOLOMITES – DOLOMITIS UNESCO” La Provincia autonoma di Trento bandisce il concorso di idee per conto dei soci fondatori della Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO, di seguito denominata Fondazione, i cui soci fondatori sono: le Province autonome di Trento e di Bolzano, le Province di Belluno, di Pordenone e di Udine, la Regione autonoma Friuli Venezia-Giulia e la Regione del Veneto. Lo scopo del concorso è quello di mettere a confronto proposte ideative per individuare il marchio internazionale del bene Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO. Termine di presentazione delle domande: 27 agosto 2010, ore 12.00. Oggetto del concorso è l'elaborazione del marchio internazionale del bene Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO. Il marchio potrà essere costituito da un logotipo, eventualmente affiancato da pay-off, e da una componente iconica, che ne visualizzino integrandoli, rispettivamente, l’aspetto grafico verbale e l’aspetto icono-pittografico. Il marchio deve poter essere coerentemente legato al marchio di Patrimonio mondiale dell’UNESCO e al marchio UNESCO tramite affiancamento e deve poter essere utilizzato in modo congiunto con gli stemmi istituzionali nonché con i marchi territoriali e/o turistici dei soci fondatori della Fondazione. E' ammessa la partecipazione dei seguenti soggetti in possesso dei requisiti di ordine generale previsti dall'art. 38 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163: - imprese e professionisti dei settori della comunicazione dell'immagine aziendale, della pubblicità, della grafica e del design, ivi compresi i lavoratori subordinati di tali soggetti; - enti/istituzioni pubblici o privati che si occupano di formazione post diploma o di livello universitario di grafica, design o comunicazione relativi a design o comunicazione visiva o pubblicità o belle arti o beni culturali, ivi compresi i lavoratori subordinati di tali soggetti (debitamente autorizzati qualora siano dipendenti di Enti, Istituti o Amministrazioni pubbliche e sussista tale obbligo). La partecipazione può avvenire sia in forma singola sia mediante riunione in gruppo. Il bando integrale è disponibile sul sito www.urbanistica.provincia.tn.it, presso il Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia autonoma di Trento ed è esposto all’Albo della medesima Provincia. Le informazioni relative al bando sono fornite dal Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio, Provincia autonoma di Trento, via Lunelli 4, 38121 Trento (tel. + 39 0461-497086), e vanno richieste unicamente via fax al numero +39 0461 497088.
la Repubblica
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DAL NOSTRO INVIATO BENEDETTO FERRARA PRETORIA shabalala ha un nome che sembra una canzone e un sinistro che pare un’illusione. Già. Una prima «quasi perfetta», con quel colpo violento oltre mastrolindo Perez. Ma quel quasi sta nel pareggio del Messico, in mezzo urlo che resta in gola, in un girone che impone ancora più coraggio perché da adesso in poi inizieranno a venire a galla le prime verità. Riecco allora il Sudafrica,
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Sudafrica, stanotte o mai più “Onoriamo i morti di Soweto”
anche gli autisti dei bus e come minacciano di fare anche altri impiegati pubblici. La rivolta degli steward, che lamentavano compensi più che dimezzati rispetto ai pattuiti, è stata stroncata: lacrimogeni e cariche. Una figuraccia mondiale. Ma mai come quella che potrebbero fare stasera i ragazzi di Parreira, un disonore. Come immaginare di fi-
Match decisivo con l’Uruguay in un giorno storico Girone A Pretoria ore 20.30
SUDAFRICA - URUGUAY Khune Gaxa Khumalo Mokoena Masilela Letsholonyane Tshabalala Pienaar Dikgacoi Modise Mphela
Oggi si celebra la festa nazionale per ricordare la rivolta degli studenti nel ‘76 quello bello e veloce, quello che ora si gioca un bel po’ di se stesso nella sera di Pretoria e in un giorno, il 16 giugno, che da queste parti è sangue e storia. Oggi si festeggia la giornata della gioventù, si ricorda la drammatica rivolta nella township di Soweto, quando, nel 1976, studenti e docenti di colore scesero in piazza per protestare contro il decreto governativo che imponeva la lin-
PER SAPERNE DI PIÙ www.safa.net www.auf.org.uy
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Muslera Fucile Lugano Godin M. Pereira Perez Arevalo A. Pereira Forlan Suarez Cavani
Arbitro: Busacca (Svi) diretta: RaiUno, Sky Mondiale1
La gioia di Tshabalala dopo il gol al Messico Storia, passione e simboli: i giocatori di Parreira hanno davanti un bivio di quelli che possono dire tutto o quasi tutto contro l’Uruguay, che fa un calcio antipatico, a tratti quasi grezzo. Non c’è proprio da fidarsi della Celeste dell’antico Oscar Washington
gua afrikaans a tutte le scuole per neri. E scattò la repressione. Un giorno drammatico: di violenza e di morte. «Un giorno che noi vorremmo onorare con una grande partita e una vittoria» dice Steven Pienaar, stella della squadra di casa.
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Tabarez. Ma in questo giorno di anniversari che sono dolore e resurrezione, c’è una squadra che proprio non può permettersi di sbagliare. Per la sua gente, per tutte queste vuvuzelas impazzite, per tutte le bandiere al vento e tutti gli specchietti delle auto coi
colori del Sudafrica che si sfiorano in mezzo al traffico. E poi come lasciare questa festa che è appena iniziata, pur tra tante difficoltà e problemi come gli scontri tra polizia e steward dei giorni scorsi? Le “maschere” degli stadi sono entrate in sciopero, come
Scontri tra polizia e steward, scioperi: il Paese nel caos. E l’eliminazione dei Bafana è un incubo nire a giocarsi tutto nell’ultimo match con la Francia, che comunque la rigiri, coi suoi problemi e le sue fragilità sempre la Francia è. «Ci giocheremo il tutto per tutto», dice quella vecchia lenza di Parreira. Sarà una bella notte, allora. Adrenalina a mille e, purtroppo, trombette per tutti. Aron Mokoena, difensore dei Bafana Bafana, nuota controcorrente. «Non possiamo mettere in discussione la vuvuzela, fa parte della nostra cultura» dice lui, che coi suoi compagni e il suo paese sogna una notte di musica, festa e felicità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Girone H Nelspruit ore 13.30
HONDURAS - CILE
Sudafrica-Messico Uruguay-Francia Class. Sudafrica Messico Francia Uruguay
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Argentina-Nigeria Corea Sud-Grecia
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Serbia-Ghana Germania-Australia
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Class.
P G V N P Gf Gs
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Corea Sud Argentina Nigeria Grecia
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Germania Ghana Serbia Australia
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oggi
Sudafrica-Uruguay domani Francia-Messico
domani Grecia-Nigeria Argentina-Corea Sud
18-6 Slovenia-Usa Inghilterra-Algeria
18-6 Germania-Serbia 19-6 Ghana-Australia
22-6 Messico-Uruguay Francia-Sudafrica
22-6 Nigeria-Corea Sud Grecia-Argentina
23-6 Slovenia-Inghilterra Usa-Algeria
23-6 Ghana-Germania Australia-Serbia
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I video mondiali per ipad
& Brasile
Per Robinho & C. l’allenamento si trasforma in festa Zoff
Olanda-Danimarca Giappone-Camerun Class. Olanda Giappone Camerun Danimarca
2-0 1-0
P G V N P Gf Gs 13 13 30 00
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Italia-Paraguay N.Zelanda-Slovacchia
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Costa d’Av.-Portogallo Brasile-Corea del Nord
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Italia Paraguay Slovacchia N. Zelanda
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Brasile 13 Portogallo 11 Costa d’Avorio 31 Corea del Nord 00
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19-6 Olanda-Giappone Camerun-Danimarca
20-6 Slovacchia-Paraguay Italia-N. Zelanda
20-6 Brasile-Costa d’Av. 21-6 Portogallo-Corea N.
24-6 Danimarca-Giappone Camerun-Olanda
24-6 Slovacchia-Italia Paraguay-N. Zelanda
25-6 Portogallo-Brasile Corea N.-Costa d’Av.
Class. Spagna Svizzera Honduras Cile oggi
P 0 0 0 0
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P 0 0 0 0
Gf Gs 0 0 0 0 0 0 0 0
Honduras-Cile Spagna-Svizzera
21-6 Cile-Svizzera Spagna-Honduras 25-6 Cile-Spagna Svizzera-Honduras
“Fidatevi degli azzurri le qualità non mancano arriveranno lontano”
Valladares Mendoza Figueroa Chavez Izaguirre Thomas Palacios Guevara Alvarez De Leon Pavon
18 23 3 2 21 6 8 20 17 10 9
1 4 17 3 8 6 20 14 7 22 15
Bravo Isla Medel Ponce Vidal Carmona Millar Fernandez Sanchez Paredes Beausejour
Arbitro: Maillet (Sey) diretta: Sky Mondiale1
Marcatori 1 rete: Heinze; Maicon, Elano; Yun Nam; Jung Soo, Ji Sung; Cacau, Klose, Mueller, Podolski; Gyan; Honda; Gerrard; De Rossi; Kuyt; Marquez; Reid; Alcaraz; Vittek; Koren; Tshabalala; Dempsey. 1 autorete: Agger
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
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PER SAPERNE DI PIÙ www.rfef.es www.football.ch
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Maradona
Voodoo
Niente sesso
Maniere forti
Il ct argentino (foto) ha ricevuto la presidente de “Le Nonne di Piazza di Maggio”, associazione candidata al Nobel che ricerca i bambini spariti fra il ’76 e l’83
A ruba le bambole per riti di magia nera in Brasile, per colpire Maradona e l’Argentina (ma c’è anche quella dell’Italia, occhio). Alte 15 cm, costano 4 euro. Con 5 spilloni inclusi
Menaye Donkor, miss Ghana 2004, fidanzata di Muntari (foto), parla a Diva e Donna: “Prima delle gare Sulley è nervoso, lo calmo ma non facciamo sesso altrimenti si deconcentra”
Per fermare Leo Messi, domani, la Corea del Sud ha un piano: “Bisogna bloccarlo prima che tocchi il pallone”, dice Chu Young, “intervenendo con falli intelligenti”
DAL NOSTRO INVIATO ENRICO SISTI DURBAN rrivano i campioni, i “canterani”, i favoriti. Hanno le spalle larghe e i piedi minuti, da ballerini di centrocampo. Risultano spesso imprendibili, sono un modello di comportamento, suonano come la band che accompagnava Frank Sinatra negli anni Quaranta con l’unica differenza che ognuno di loro, a turno, può improvvisarsi solista, può essere Sinatra. Da sempre micidiali in attacco perché, pur avendo caratteristiche diverse, appaiono intercambiabili come gomme di F1, adesso sono anche tecnici in difesa dopo i miglioramenti nel palleggio di Pique e la lunga maturazione di Puyol nella barrique del Camp Nou. Quando c’è da mettere il fisico si ricordano di essere furie rosse, quando si deve temporeggiare il loro possesso palla non ha niente di umano. Il bello di questa nazionale è che sembra così poco nazionale da far pensare a una squadra di club. Vi gioca gente che conosce la condivisione assoluta perché è cresciuta in un solo giardino. Alla filosofia del divertimento uniscono un’applicazione che rasenta il buddismo calcistico: “Praticità e passione”, spiega Del Bosque. Il ct limita il proprio contributo all’essenziale, come si conviene a un vero selezionatore: «Non sono qui per impartire lezioni». Semmai consigli. Del Bosque è il primo a rendersi conto che c’è poco da insegnare a uno come Xavi, poco da dire a uno come Villa, quasi niente da commentare su come Iniesta e Xabi Alonso gestiscono i palloni. Molti di loro si stanno infilando nel loro terzo mondiale. Esperti bambini, dall’aspetto ingannevole, non
A
Il caso
Ecco la Spagna delle meraviglie “Stavolta siamo qui per vincere” I campioni europei oggi contro la Svizzera PARTITA N. 50 La Spagna tocca oggi quota 50 gare al Mondiale. Nella foto, Villa
troppo cresciuti in altezza ma dotati di quel frutto sempre misterioso che è la saggezza tattica. Mettete insieme il cuore del Barcellona, gli esterni del Valencia, Villa che ondeggia fra le due squadre e le due culture ma ormai appar-
tiene contrattualmente alla prima. Aggiungete quel po’ di spagnolo che c’è nel Real (Ramos e Alonso) e quanto ancora c’è di travolgente e inglese in Torres. Agitate, mescolate e otterrete la Spagna delle maravillas due anni dopo la conquista del ti-
12 GARE SENZA KO
Non perde da 12 partite. La serie fa seguito a una incredibile di 15 vittorie consecutive interrotta dal ko con gli Usa nel 2009 in Confederations Cup
0 MAI BATTUTA
In 18 incontri disputati, la Spagna non ha mai perso con la Svizzera. Nel bilancio tra le due nazionali, 15 vittorie degli iberici e 3 pareggi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Girone H Durban ore 16
AVVISO DI PROROGA TERMINI
SPAGNA - SVIZZERA Casillas S. Ramos Pique Puyol Capdevila Busquets Silva Xavi Xabi Alonso Mata Villa
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Benaglio Ziegler Grichting Senderos Lichtsteiner Barnetta Inler Huggel Fernandes Schwegler Nkufo
FORNITURA DI DIVISE, INDUMENTI DA LAVORO, CALZATURE, BUFFETTERIA, ACCESSORI E DISPOSITIVI DI SICUREZZA, DIVISA IN DODICI LOTTI Ente appaltante: Intercent-ER -Agenzia regionale di sviluppo dei mercati telematici - Regione EmiliaRomagna – Viale A. Moro n. 38 – 40127 Bologna – Tel. 051.5273082 - Fax 051. 5273084 e-mail: intercenter@regione.emilia-romagna.it Oggetto: Procedura aperta per la fornitura di divise, indumenti da lavoro, calzature, buffetteria, accessori e dispositivi di sicurezza. Termine e luogo presentazione offerte: entro le ore 12:00 del giorno 05/07/2010 c/o Ente Appaltante. Il bando integrale è disponibile sul sito http://www.intercent.it sezione “Bandi e Avvisi”. Il Direttore di Intercent-ER (Dott.ssa Anna Fiorenza)
Arbitro: Webb (Ing) diretta: Sky Mondiale1
Senza trombette la sfida di sabato tra Italia e Sudafrica
Il rugby vieta le vuvuzela “È roba per il calcio” MASSIMO CALANDRI
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uvuzela? No, grazie. Un altro mondo è ancora possibile. Allo stadio, in Sudafrica. E senza trombette. A patto però di cambiare sport e di passare alla palla ovale, che le ha ufficialmente bandite l’altra settimana a Città del Capo in occasione del testmatch tra i padroni di casa e la Francia. Allo stadio di Newlands gli addetti alla sicurezza hanno confiscato all’ingresso centinaia di lunghi corni in plastica: «Stravaganze da calcio», spiegavano inorriditi gli organizzatori dell’incontro. Non è solo per via di quel suono fastidioso che imbroglia giocatori e fa impazzire anche chi guarda la partita in tivù. E’ una questione più sottile. Perché il soccer, il calcio, è soprattutto lo sport dei neri. Come le vuvuzuela. Mentre il rugby in Sudafrica re-
tolo europeo a Vienna, sublime combinazione di voglia e talento. Una squadra costretta per limitato numero di persone schierabili in campo a lasciare in panchina Fabregas e Torres: le chiamano “riserve”. Due anni fa Del Bosque ha sostituito Aragones in panchina:
«Diversi al 100%», ammettono i giocatori quasi all’unisono. L’armonia però non è mai stata in discussione. Una sola sconfitta (per distrazione) contro gli Usa in Confederations Cup in 47 gare, una qualificazione ottenuta con sfumature regali. La Spagna che sta per entrare nel torneo più importante della sua storia è circondata dal sospetto che il proprio motore non sia paragonabile a quello delle altre in griglia, nemmeno al propulsore argentino, brasiliano, inglese: «Ma la vera ricchezza è non ostentare arroganza», precisa Del Bosque, uomo normale ma non senza qualità. Oggi l’ostica Svizzera di Hitzfeld, senza Behrami e Frei infortunati, proverà a fermare l’anormalità che lui guida. Nello spirito del gruppo maravilla non è quasi cambiato niente: «Ma per essere quelli del 2008 però dobbiamo vincere anche qui», ammette senza mezzi termini Casillas. C’è solo un timore. Che gli ultimi due gloriosi anni spagnoli possano aver subdolamente intaccato qualche fibra. Che insomma dopo gli acciacchi Torres non sia più quello del 2008. Che Fabregas e Xavi siano stanchi. Che la non sempre inappuntabile salute costringa Iniesta (oggi forse fuori) a una convalescenza più lunga del previsto. Nel qual caso anche la Spagna potrebbe conoscere il senso della parola vulnerabilità.
Un tifoso con una vuvuzela sta lo sport dei bianchi, nonostante gli sforzi della federazione per mescolare i colori. E senza vuvuzuela, almeno per ora. Non a caso le prime trombette hanno fatto la loro comparsa nella finale ovale di Super 14 tra Bulls e Stormers, disputatasi nello stadio del quartiere (nero) di Soweto. Apriti
cielo: dopo incandescenti polemiche, è arrivato il diktat di Città del Capo. Accadrà lo stesso sabato pomeriggio, quando il Sudafrica affronterà l’Italia di Sergio Parisse: a Witbank, città mineraria e roccaforte boera. Il livello di intensità del suono di una vuvuzuela può arrivare fino a 127 decibel, solo 3 in meno del motore di un aeroplano. Blatter però ha ribadito che non saranno proibite durante il Mondiale. I tecnici della Bbc stanno cercando di ridurre in qualche modo il fastidio agli spettatori, un informatico tedesco ha elaborato un software che ne intercetta e cancella le frequenze. Ma come liberarsi per sempre delle trombette? Nick Mallett, allenatore (sudafricano e bianco) dell’Italia ovale, un’idea ce l’ha: «Cambiate sport. Rugby è bello». E silenzioso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dipartimento per le infrastrutture gli affari generali ed il personale Direzione generale delle Politiche Abitative Via Nomentana n. 2 - 00161 Roma
ESTRATTO BANDO DI GARA La Gazzetta Ufficiale Italiana - V Serie Speciale - n° 65 del 9.06.2010 pubblica integralmente il bando della gara, da esperirsi mediante procedura aperta, per l’affidamento - ai sensi dell’art. 83, del D.Lgs. 12.04.2006 n. 163, del seguente servizio: Categ. 6 - CPV 66000000, 66122000 - “Individuazione, mediante due distinti lotti, di due SGR alle quali affidare la gestione di due Fondi Immobiliari di tipo chiuso di diritto italiano da costituire ai sensi e per le finalità dell’art. 11 del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa allegato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 luglio 2009, pubblicato nella G.U. 19 agosto 2009, n. 191 ai fini della sottoscrizione delle relative quote con il capitale di investimento di pertinenza dell’ammininistrazione sino alla concorrenza omnicomprensiva di 70 milioni di Euro per ciascun Fondo”. Importo a base di gara per ciascun lotto: Euro 14.700.000,00 IVA esente. Termine ultimo di ricezione delle offerte: ore 12.00 del 20 agosto 2010. Data apertura delle offerte: ore 9.30 del 6 settembre 2010. Modalità di partecipazione tutte indicate nel bando di gara integrale. Il bando di gara integrale è stato, altresì, pubblicato sulla G.U.C.E. 2010/S 106-161418 del 3.06.2010. http://www.mit.gov.it. IL DIRETTORE GENERALE (dott. Marcello ARREDI)
COMUNITA’ MONTANA SEBINO BRESCIANO Avviso di gara - Procedura aperta Lavori di “Riqualificazione turistica sponda orientale Lago d’Iseo” cod.B3-B4-C4-C5 nei Comuni di Marone e Sale Marasino. Criterio: offerta del prezzo più basso Importo lavori a base di gara: euro 1.918.824,35 di cui euro 94.705,53 per oneri sicurezza. Categoria prevalente: OG3 classifica IV (salvo R.T.I.). Categorie scorporabili: OG10 (class. I), OS23 (class. I). Le offerte, corredate dalla documentazione amministrativa, dalla cauzione provvisoria e quant’altro previsto in conformità al bando integrale di gara, devono essere presentate alla Comunità Montana del Sebino Bresciano, presso l’ufficio protocollo, via Roma, 41 - CAP 25057 - Sale Marasino (BS), entro il termine perentorio delle ore 12 del 23/07/2010. Il bando integrale è pubblicato all’Albo pretorio della Comunità Montana e sulla GURI n. 64 del 07/06/2010 e può essere richiesto, unitamente alle informazioni e al capitolato d’oneri, nei giorni feriali, escluso il sabato, dalle ore 9 alle 12, presso i seguenti recapiti: Tel: 030986314 - Fax. 0309820900 - mail: uff.tecnico@cmsebino.bs.it -URL: www.cmsebino.brescia.it Li 3 giugno 2010. Il Responsabile dell’Area Tecnica (dott. Ing. Giuseppe Florio)
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Direzione Generale per le Politiche, per l’Orientamento e la Formazione ESTRATTO DI AVVISO DI GARA A PROCEDURA APERTA Questa Direzione Generale ha proceduto alla pubblicazione di una rettifica al bando di gara per l’affidamento di “Servizi di valutazione indipendente (PON Governance e azioni di sistema Ob.1 - convergenza e PON azioni di sistema Ob. 2 - competitività regionale ed occupazione)”. La rettifica al bando di gara è stata pubblicata sulla GUE in data 18.05.2010, supplemento n. 95. Si segnala inoltre che la documentazione in oggetto è disponibile anche su internet al sito www.lavoro.gov.it/europalavoro nella sezione operatori. Il Direttore Generale (dr.ssa Matilde Mancini)
AZIENDA OSPEDALIERA “G.BROTZU” CAGLIARI AVVISO DI GARA Procedura aperta per la fornitura in service trattamenti ad ultrasuoni focalizzati e trattamenti litotrissia extracorporea per S.C. Urologia. Anni uno con opzione rinnovo per un altro anno. Codici CIG 0470291069 - 047029755B - Aggiudicazione ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. n. 163/06. Spesa totale presunta comprensiva dell’eventuale anno di rinnovo e dell’eventuale incremento del 20% Euro 529.771,20=Iva esclusa. Disciplinare di gara, Bando integrale, Istanza di ammissione e Capitolato Speciale possono essere ritirati presso il Responsabile del Procedimento Dott.ssa Anna Maria Marongiu – Azienda Ospedaliera “G.Brotzu”, Servizio Acquisti, tel. 070/539216 dal lun. al ven. - ore 09.00 – 13.30 –, ovvero possono essere consultati liberamente ed estrapolati dal sito internet www.aobrotzu.it. Le offerte dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 del 19.07.2010 con le modalità prescritte dal Bando e dal disciplinare di gara. Apertura delle offerte 22.07.2010 ore 09.30. Il bando di gara è stato pubblicato sulla GUCE S109 dell’ 08.06.2010 ed inviato alla GURI in data 10.06.2010. Il Direttore S.C. Acquisizione Beni e Servizi Dott. Gianfranco Casu
la Repubblica MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
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Il professor Benitez “Stile diverso da Mou ma so vincere anch’io”
Basket
Finale scudetto, Milano s’arrende Siena va sul 2-0
La nuova era Inter: “Sei trofei, perché no?” STEFANO SCACCHI MILANO opo due anni sul frenetico ottovolante di Josè Mourinho, la Pinetina si trasforma in una classe ordinata di campioni che devono continuare a vincere tutto. Il compito è affidato al professor Rafael Benitez: «A me piace insegnare, sono un po’ un professore. E sono uno che lavora tanto sul campo. Sono diverso da Mourinho, ma riuscirò a mantenere la stessa mentalità vincente e so che la prima cosa è conoscere i giocatori per sapere come stare loro vicino. Josè ha fatto un gran lavoro e non sarebbe intelligente cambiare tutto», ha detto il neo-allenatore dell’Inter, presentato ieri ad Appiano Gentile. Le foto con la maglia nerazzurra con la scritta “Benitez”, lo stemma dell’Inter all’occhiello della giacca, una cinquantina di tifosi e uno striscione ad accoglierlo fuori dai cancelli varcati anche ieri alle 9: se Mourinho aveva stupito con il suo italiano fluido, Benitez ha praticamente esautorato l’interprete traducendo da solo le sue risposte in tre lingue (spagnolo, italiano e inglese). E poi ha cercato di regalare sorrisi: «In Italia si respira calcio, me ne sono accorto fin dal mio arrivo in Sardegna quando i fotografi sulle mie tracce si disponevano a 45-1, 4-3-3, con tutti i moduli. Mascherano? È del Liverpool, faccio un dribbling. Mourinho aveva detto che non era un pirla? Io dico che, se sono qui, sono intelligente. La Juventus mi ha cercato pochi mesi fa? Non ho molta memoria». L’ex tecnico del Liverpool cerca di smussare anche gli angoli del difficile rapporto di Mou con i media: «A me piace parlare con i giornalisti». E tutta la giornata è stata caratterizzata da un clima disteso con brindisi di benvenuto nel salone della Pinetina. Ma Rafa, che ha rivelato di avere anche il patentino di base da allenatore di basket, non ha nessuna intenzione di abbassare la guardia: «Se riuscissimo a rivincere tutto, saremmo nella storia dell’Inter. Possiamo conquistare sei trofei. A me piace vincere giocando bene. Ho un contratto biennale, ma se farò bene potrò aprire un ciclo. Mi aspetto giocatori di livello, adatti a questa squadra». Lo spagnolo ha anche ammesso di aver chiamato Steven Gerrard, senza esiti per ora: «Ci siamo sentiti il giorno del suo compleanno, ma in questo momento preferisce concentrarsi sul Mondiale». Alla Pinetina, insieme all’ad Ernesto Paolillo e al dt Marco Branca, c’erano Daniele Bernazzani, che resterà nello staff tecnico, e Amedeo Carboni, neo-consulente tecnico di Benitez. Mancavano invece Lele Oriali, che va verso un ridimensionamento del suo ruolo, e Giuseppe Baresi, il vice di Mou destinato a tor-
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Il portoghese
Lo spagnolo
L’Inter per me è una grande sfida. Perché continuate a farmi domande sul Chelsea? Non sono mica un pirla
Mourinho ha fatto un gran lavoro. Sono diverso da lui, ma se sono qua vuol dire che devo essere intelligente
Mourinho, 3 giugno 2008
Benitez, 15 giugno 2010
nare alla guida del settore giovanile. Curiosamente era presente l’agente di Felipe Melo, Josè Rodriguez Baster, in ottimi rapporti col procuratore di
Benitez, Manuel Garcia Quillon. Il nuovo tecnico dell’Inter lascerà Milano oggi per volare a Liverpool. Tornerà in Italia il 1° luglio per cercare la casa, a
Rafael Benitez, sei stagioni al Liverpool Milano o sul Lago di Como, e la scuola per le figlie Claudia e Agata. La prossima volta con lui ci sarà anche il portavoce Juan Francisco Sanchez. Poi il
12 luglio primo giorno di raduno: il professor Benitez inizierà a martellare con la sua paciosa determinazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA — Il meccanismo Siena può incepparsi una volta, ma non di più. Nessuna sorpresa dalla gara 2 della finale scudetto: stavolta Milano non ha impensierito i campioni d’Italia, che si si sono imposti con il punteggio di 81-59 ed ora s’involano sul 20, lasciando prefigurare un presumibile rapido epilogo della pratica scudetto, a meno che Milano, ed il suo stratega Piero Bucchi riescano ad assestare qualche colpo dei loro. Dovranno però esibirsi diversamente da ieri sera, dove sono riusciti a dare un segno di sé solo nel finale del primo quarto. Poi Siena ha preso in mano la partita e, quando ha deciso di accelerare, ha conquistato il margine decisivo (+15 punti). L’intervallo non ha cambiato nulla, ora il club di Armani dovrà compattarsi in vista della gara 3, la prima in casa di domani sera.
Tennis
Schiavone fuori al primo turno a Eastbourne EASTBOURNE — L’erba richiede ancora ambientamento. Francesca Schiavone va fuori al primo turno del torneo di Eastbourne: era la sua prima uscita dalla vittoria del Roland Garros. L’azzurra ha perso ieri ad Eastbourne dalla romena Cirstea 7-5, 6-4. «Sono arrivata solo due giorni fa sull’erba: ero consapevole del mio tentativo di giocare bene, ma nello stesso tempo della necessità di dovermi allenare per trovare il ritmo giusto. Il rimbalzo sull’erba è molto diverso ed anche i movimenti di conseguenza devono essere molto più bassi e stretti». Il ko non influirà sull’umore della n. 6 del mondo: «Resta un buon inizio per me perché mi sono resa conto su cosa devo lavorare in questi giorni. Il timing sulla palla sarà fondamentale quanto ritrovare energie esplosive per competere al meglio».
In breve Mercato
Gallas verso la Juve Maccarone a Palermo TRE ore di incontro tra la Juve e il manager del difensore francese William Gallas: un milione di differenza tra la richiesta e la offerta, l’accordo possibile. Presa poi la metà di Bonucci, ora la Juve tratterà con il Genoa per l’altro 50%. Maccarone intanto ha firmato per il Palermo. SCHERMA — Coppa del mondo di sciabola, Aldo Montano batte Luigi Samele in Venezuela. CICLISMO — Alessandro Petacchi ha vinto la quarta tappa del Giro di Svizzera, prova condizionata nel finale da un incidente a pochi metri dall’arrivo (coinvolto anche il leader, Cavendish). Il tedesco Tony Martin resta in testa alla classifica. PALLANUOTO — Alle 19 (Raisport 1) a Messina Italia-Germania, match di World League femminile.
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MERCOLEDÌ 16 GIUGNO 2010
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Mattino
Venerdì
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Piogge e temporali sparsi al Nordovest, Lombardia e alta Toscana, annuvolamenti anche su medio Tirreno e Nordest ma asciutto. Bel tempo al Sud e sul Medio Adriatico. Temperature in calo. Venti fino a moderati da SSO su alto Tirreno e Ligure, da NNO altrove.
Variabile con rovesci o temporali sparsi su Alpi, Prealpi e Appennino, specie al pomeriggio, locali fenomeni anche su Valpadana, adriatiche e Sardegna. Maggiori schiarite altrove. Temperature stabili o in lieve aumento. Venti deboli o moderati tra O e NE.
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Pomeriggio
Sabato
Rovesci e temporali sparsi al Nord, specie sui rilievi ma possibili anche in pianura, locali fenomeni anche su interne toscane e dorsale centrale. Bel tempo altrove. Temperature in ascesa su tirreniche, in calo altrove. Venti deboli o moderati tra SO e ONO.
Mattino: Perturbato al Nord con rovesci diffusi e temporali, anche intensi, eccetto che sulla Romagna dove i fenomeni saranno scarsi o assenti con parziali schiarite. Rovesci sparsi anche su interne toscane, Umbria e Lazio, mentre prevale tempo più asciutto sul medio Adriatico con aperture anche estese. Poco o al più parzialmente nuvoloso al Meridione e Isole. Temperature in calo al Centronord, più contenuto anche sul basso Tirreno. Venti moderati ciclonici.
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Moderato
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Pomeriggio: Piogge e rovesci sparsi su Alpi, Prealpi e Giulia, schiarisce sulla Val Padana pur con locali fenomeni ancora possibili, specie tra Emilia e Polesine. Occasionali acquazzoni anche su interne toscane e Appennino centrale, mentre prevale il sole al Sud, Isole e lungo le coste del Centronord. Nella notte nuovo peggioramento su Nordovest, Toscana e alta Sardegna. Temperature in calo sulle tirreniche, in ascesa altrove. Venti tesi in prevalenza occidentali.
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Come si gioca: Completare il diagramma in modo che ciascuna riga, colonna e riquadro 3x3 contenga una sola volta tutti i numeri da 1 a 9.
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© 2010 nonzero
Amsterdam Atene Barcellona Belgrado Berlino Berna Bratislava Bruxelles Bucarest Budapest Chisinau Copenhagen Dublino Edimburgo Francoforte Helsinki Istanbul Kiev Larnaca Lisbona Londra Lubiana Lussemburgo Madrid Malaga Minsk Mosca Oslo Parigi Praga Reykjavik Riga S. Pietroburgo Sarajevo Skopje Sofia Stoccolma Tallinn Tirana Valletta Varsavia Vienna Vilnius Zagabria Zurigo
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IN EUROPA Oggi
Instabile con rovesci e temporali sparsi su tirreniche, messinese e Sud peninsulare, specie al pomeriggio, acquazzoni anche su Alpi e Prealpi, in estensione alla Val Padana e in serata al medio Adriatico. Temperature in calo. Venti forti da ONO sul Tirreno.
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