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LA STAMPA
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QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 • ANNO 144 N. 165 • 1,20 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
L’annuncio di Veronesi
Il clima cambia l’ambiente
Norme sulla comunicazione
«La chemio senza perdere i capelli»
Acquario tropicale nel Mediterraneo
«L’Europa dichiara guerra alla Nutella»
La ricerca verso nuove terapie meno tossiche che migliorano la qualità della vita dei pazienti
L’acqua diventa sempre più calda e arrivano decine di nuove specie coloratissime ma spesso pericolose
Una nuova norma comunitaria potrebbe vietarne la pubblicità La Ferrero: trattati come il fumo
Sara Ricotta Voza A PAG. 13
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Il meglio di TIM e Telecom Italia per il business.
«Ascoltate 7 milioni di persone». L’Anm: dati sbagliati
Intercettazioni Ora Berlusconi sceglie il rinvio
Fabio Pozzo A PAGINA 27
Marco Zatterin A PAGINA 20
FRANE E 19 MORTI NELLA REGIONE DEL VAR. OGGI ALLARME NEL NORD ITALIA
Maltempo, disastro in Francia
LA POLEMICA MICHELE AINIS
Il giurista e le interviste partigiane erano un tempo politici di destra e di sinistra, ciascuno intruppato nel proprio schieramento. Ora ti capita d'incrociare Gianfranco Fini, che milita a destra ma è caro alla sinistra.
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Il premier: in Italia tutti spiati Bossi: spazio per modifiche Nello scontro sulle intercettazioni - mentre Bossi apre alle modifiche - Berlusconi sembra prendere in considerazione l’ipotesi rinvio, ma intanto attacca: Italia siamo tutti spiati, vengono ascoltate sette milioni di persone. L’Anm replica: dati sbagliati. Grignetti,
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MARCELLO SORGI
LA STRATEGIA PER ARGINARE IL RUOLO DI FINI l durissimo intervento di ieri di Berlusconi alla Confcommercio, in cui, alle cose che va ripetendo da mesi - tipo che lui non ha poteri, le leggi in Parlamento non passano mai, e quando passano vengono cancellate dalla Consulta - ha aggiunto un' intemerata sulle intercettazioni, con cifre e numeri un po' approssimativi sui milioni di italiani spiati, si spiega con la svolta maturata nell' ennesimo vertice a Palazzo Grazioli. Il Pdl ha deciso di non forzare alla Camera, lasciando aperto il calendario dei lavori fino a metà agosto, e cercare al contrario una via per arrivare in tempi ragionevoli all'approvazione, sia della contestatissima legge appena uscita dal Senato, sia della manovra economica e della riforma universitaria. Ministri e coordinatori del partito hanno spiegato al Cavaliere che un nuovo scontro con Fini, come quello che fino a martedì il premier sembrava determinato a provocare, non avrebbe portato a niente.
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CONTINUA A PAGINA 39
LE IDEE GUIDO CERONETTI
Colonizzati dal patriottismo del pallone
Magri e Neirotti PAG. 2-3 E 5
POMIGLIANO
Bersani: sì all’intesa ma il governo doveva mediare
ondiali di calcio: in un mondo preso a calci dalla specie antropica all’apogeo dei suoi successi, una versione di Guerra Mondiale non utilizzabile come vaccino, ma iniettata mediaticamente nell’inconscio collettivo delle nazioni per consolarci dei mali di una troppa lunga pace.
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Per il segretario del Pd «si poteva trovare una soluzione che non intaccasse profili di ordine giuridico» Carlo Bertini A PAGINA 32
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La regione del Var: 19 morti e 200 mila senza elettricità
INCHIESTA
Letta, Serracchiani e la generazione dei “giovani vecchi” Viaggio nella pancia dei Democratici: chi era lì già 15 anni fa e chi non ha avuto il coraggio di scoprirsi Fabio Martini A PAGINA15
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Il capo della Protezione Civile cita il cardinale di Napoli per l’alloggio che ha avuto in via Giulia
Bertolaso: fu Sepe a farmi avere la casa Nell’interrogatorio di martedì il capo della Protezione Civile Bertolaso ha svelato il nome della persona che gli ha fatto avere la casa di via Giulia. Si tratta dell’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe allora ai vertici di
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Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI Una lettrice racconta di aver ricevuto dal padre, in punto di morte, una confessione che l’ha stupita e confusa. L’anziano signore era stato un professore di latino e greco stimato e temuto da tutti per la sua intransigenza. Il classico duro capace di annullare il compito in classe allo studente sorpreso a consultare un foglietto. Ma il giorno degli esami di maturità il «prof» implacabile si trasformava nel più imprevedibile degli alleati. A turno i maturandi uscivano dall’aula per recarsi in bagno. E in un angolo buio del corridoio trovavano lui, che consegnava a ciascuno la versione già tradotta. Ma non la stessa per tutti. Una versione personalizzata e con l’handicap. I meritevoli ricevevano un testo impeccabile. I meno bravi uno sporcato da un paio di errori, che per gli scarsi salivano a quattro e ÷
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Guerretta, Mercalli e F. Poletti A PAG. 23
Propaganda Fide e protagonista dell’organizzazione del Giubileo. Mentre prosegue l’inchiesta appalti cresce la rabbia dei terremotati de L’Aquila che ieri per protesta hanno bloccato l’autostrada.
La Franzoni tira in ballo il Cavaliere
Ruotolo A PAGINA 7
Grazia Longo A PAGINA 21
IL PROCESSO COGNE BIS
«Da Roma arrivò un suo fax in cui si chiedeva di accelerare la mia denuncia». Taormina: falso
La truffa morale per i pelandroni a cinque: al di sotto della sufficienza. Il professore comunicava a ogni ragazzo il numero di errori presenti, così anche il peggiore avrebbe potuto salvarsi, se fosse stato abbastanza bravo da trovarli. Alla figlia, prima di morire, il vecchio ha spiegato che negli esami l’emotività gioca brutti scherzi, mentre con il suo metodo venivano riconosciuti i meriti e i demeriti accumulati durante l’anno. In sostanza quell’insegnante integerrimo metteva in piedi ogni estate una truffa con l’intima convinzione di rispettare una regola superiore di moralità. Non riesco a trovare una rappresentazione più efficace dell’essenza italiana. Una parte di me condanna quel professore. Ma dev’essere una parte norvegese o austro-ungarica, non fateci caso.
Impresa Semplice. Il braccio destro che fa per me.
2 Primo Piano
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
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INTERCETTAZIONI TENSIONE ALLE STELLE Così il premier
LIBERTÀ
MOLTIPLICAZIONI
Ormai non c’è più la libertà di parola, questa non è vera democrazia. Ditemi se è possibile essere spiati in questo modo
Ci sono 150 mila telefoni sotto controllo. Ciascuno parla con 50 persone Significa che ci sono 7 milioni e mezzo di persone ascoltate
“Siamo tutti spiati” Scontro tra premier e magistratura “La Consulta boccerà il ddl”. La replica dell’Anm: numeri diversi FRANCESCO GRIGNETTI ROMA
«Siamo tutti spiati, ormai non c’è più la libertà di parola, questa non è vera democrazia. Ditemi se è possibile essere spiati in questo modo». Il premier Silvio Berlusconi è davanti alla platea di Confcommercio. Ha in testa il solito tormentone sulle intercettazioni, quel ddl che non marcia per colpa - dice - di «una piccola lobby di magistrati e giornalisti». E si sfoga: «Con 150 mila telefoni sotto controllo la situazione è intollerabile». Espone i suoi calcoli alla platea: «Ciascuno di noi parla nel tempo con 50 o 100 persone. Basta moltiplicare 150mila per 50: significa che ci sono 7 milioni e mezzo di persone che possono essere ascoltate. Soltanto io sono stato ascoltato da una piccola pretura come quella di Trani 18 volte e puntualmente sono finito sui giornali. Ci rendiamo conto che così non siamo in un paese civile». Sette milioni e mezzo di intercettati, un numero francamente impressionante. Lo rimbecca subito l’associazione nazionale magistrati: «Non è vero - reagisce Luca Palamara, presidente dell’Anm che siamo tutti spiati. E’ solo una vulgata. I dati lo smentiscono». Secondo i controconteggi dei magistrati, infatti, gli italiani intercettati sono quarantamila. Ed è subito polemica. Con Pierluigi Bersani che dice: «Delle dichiarazioni di stamattina di Berlusconi mi ha fatto impressione quella in cui ha contabilizzato le intercettazioni fino a dare l’idea che saremmo in uno Stato di polizia. Un terrorismo ad personam che non va bene». Terminato lo sfogo in pubblico, però, il premier presiede un vertice del Pdl a palazzo Grazioli e accetta la prospettiva che i tempi di approvazione di questo ddl che tanto gli sta a cuore possano slittare a settembre. Un’apertura implicita al calendario imposto da Gianfranco Fini. Ma nessuna apertura si profila sul merito della questione. Anzi, quando cominciano a circolare boatos di possibili ulteriori modifiche alla Camera, alimentati da un Umberto Bossi intercettato dai giornalisti (il quale dice all’insegna del buon senso: «Eventuali emendamenti al ddl sulle intercettazioni non verranno cestinati ma discussi»), Nicco-
lò Ghedini tronca tutto sul nascere: «Non mi risulta». Un raffreddamento del clima politico, comunque, sarebbe auspicato dal governo. Non è archiviata la polemica con la rappresentante dell’Osce. «Ogni tanto - dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi - qualche ente internazionale senza un minimo di approfondimento della materia si permette di intromettersi nella legislazione di uno Stato sovrano paventando rischi che invece non ci sono». «Noi non abbiamo autorità, ma il Parlamento deve sapere che questa legge, se passa, non è in ottemperanza con gli standard Osce»,
Intervista
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Apertura Il leader della Lega Bossi: «Eventuali emendamenti al ddl non verranno cestinati ma discussi»
ribadisce un portavoce. Si avvicina intanto lo sciopero dei magistrati, indetto per il 1 luglio. In piazza ci saranno anche i giornalisti. «Una grande mobilitazione - annuncia la Fnsi - a Roma, a piazza Navona, e in altre località d’Italia: un’iniziativa nel segno della Costituzione». Quanto ai magistrati, ormai è corpo a corpo. «Con la nuova legge non sarebbero stati individuati gli autori dell’omicidio D’Antona», scrivono, perché non sarebbe stato possibile disporre dei tabulati telefonici di una cabina. «E’ terrorismo mediatico: sono dichiarazioni piene di inesattezze e falsità», ribatte Roberto Centaro, Pdl.
Gratteri: “E’ il mezzo più economico” “Ma il vero problema è la fuga di notizie”
GUIDO RUOTOLO ROMA
Procuratore, che le intercetta-
avvero sette milioni e zioni siano uno strumento inmezzo d’italiani sono invasivo, che mettano pesantetercettati? Ha ragione il mente a rischio la privacy dei presidente del Consiglio, Silvio cittadini dovrebbe essere Berlusconi, quando parla di descontato... mocrazia negata? Nicola Grat- «Le intercettazioni sono il mezteri, procuratore aggiunto di zo più economico e garantista Reggio Calabria, è il responsa- per l’acquisizione della prova. bile della sala ascolto della Pro- Se, per esempio, dobbiamo secura di Reggio. Il suo è un os- guire un trafficante o un faccenservatorio privilegiato e parti- diere da Reggio a Roma, con colare. Gratteri, l’intercettazione che ha fama di l’operazione ci dire verità scocosta 11 euro più mode e di espriIva al giorno. Se, mere opinioni invece, dobbiacontrocorrente, Nicola Gratteri è mo organizzare non si smentiprocuratore aggiunto un pedinamento sce neanche quedi Reggio Calabria dobbiamo mobilista volta: «Le inresponsabile della sala tare almeno tre tercettazioni miascolto della Procura pattuglie di due nacciano la depersone ciascumocrazia? Ma se sono il mezzo na. Faccia lei la somma del copiù economico e garantista per sto, tra stipendi, benzina, autoformare la prova, per far con- strada, vitto e alloggio per aldannare i colpevoli. Il vero pro- meno sei persone». blema naturalmente al di là di Con il tracciato Gps del cellupossibili abusi nell’utilizzare lare, conosciamo i movimenquesto strumento, è la fuga di ti dell’indagato. Quindi sapnotizia. La legge avrebbe dovupiamo dove si trova e se il celto affrontare solo questo aspetlulare funge da microfono to del problema». sappiamo anche di cosa par-
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In prima linea a Reggio Calabria
Fnsi «Tutti in piazza il primo luglio» «Una grande mobilitazione contro il disegno di legge Alfano per la giornata del primo luglio a Roma, a piazza Navona, e in altre località d’Italia: un’iniziativa nel segno della Costituzione, per dar voce ai soggetti e ai temi che verrebbero oscurati se passasse un provvedimento che colpisce al tempo stesso il lavoro dei giornalisti e il diritto dei cittadini di conoscere le vicende del Paese». È una delle decisioni prese dalla Federazione nazionale della stampa e dal cartello di associazioni che si è riunito nella sede del sindacato dei giornalisti: molte - ricorda la Fnsi in una nota - già attive nell’organizzare l’appuntamento del 3 ottobre scorso, insieme ad altre che in questi mesi hanno promosso nuove mobilitazioni contro la logica della censura.
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Scrittore Il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Nicola Gratteri Ha anche pubblicato quattro libri la e con chi si incontra. In che senso l’intercettazione è garantista?
«Semplice. L’indagato parlando confessa il reato che ha commesso, che sta commettendo o sta per commettere. E poi può accusare altri soggetti, con la chiamata in correità. Non c’è possibilità di errori. L’intercettazione è molto più credibile come fonte di prova persino di un collaboratore di giustizia». Ci chiarisca il mistero dei numeri delle intercettazioni.
«Ogni anno aumentano le utenze telefoniche. Vent’anni fa, per ogni 5.000 abitanti c’era un cellulare, oggi per ogni abitante un cellulare e mezzo».
Non sono statistiche eccessive?
«Il cellulare è un mezzo di comunicazione di affari leciti e di affari illeciti. Un trafficante di droga fa una telefonata anche di venti secondi e poi butta la scheda. A me è capitato che in una inchiesta per un traffico internazionale di droga con cinquanta indagati, ho dovuto chiedere in due anni l’intercettazione di diecimila utenze telefoniche. In due anni, ogni indagato ha cambiato in media duecento utenze telefoniche». Il presidente Berlusconi dice che ogni anno ci sono 150.000 telefoni sotto controllo. Ogni telefono entra in contatto con almeno cin-
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Minoranza
Wall Street Journal «Così sarà più difficile combattere la mafia»
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini con il suo fidato braccio destro Italo Bocchino Ai finiani non piace il testo sulle intercettazioni così come è uscito dal Senato
«L’Italia non sarà in grado di ridurre il debito se non risolverà le debolezze strutturali che limitano la crescita, e in Italia la criminalità organizzata rappresenta una debolezza di questo tipo». Lo sostiene un editoriale del Wall Street Journal dedicato al dibattito sulle intercettazioni. Il Wsj segnala in particolare i dubbi sollevati dal procuratore antimafia Pietro Grasso, secondo cui la legge sulle intercettazioni «ostacolerebbe la lotta contro il riciclaggio di denaro».
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Retroscena UGO MAGRI ROMA
ltro che cambiare la legge, come vorrebbe Fini. Piuttosto, il Cavaliere è pronto addirittura a rimetterla nel cassetto. «Scopre» all’improvviso che ci sono cose non meno urgenti delle intercettazioni: la manovra economica e pure la riforma dell’Università, sorprendente «new entry» nella «hit parade» berlusconiana. Mi piego ma non mi spezzo, è il motto del premier, cui ripugna sedersi intorno a un tavolo con l’odiato Gianfranco. Qualcuno nell’entourage spera sempre nell’accordo, i «pontieri» ancora non si arrendono, sperano in un cambio d’umore. Però questa scelta testarda di rinviare la legge per non correggerla è tutto il rovescio del-
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SCOPERTA IMPROVVISA
«Ci sono cose più urgenti la manovra economica e pure la riforma dell’Università» OFFERTE A CASINI
quanta, cento altre utenze telefoniche e arriviamo così a 7.500.000 di italiani che vengono ascoltati...
«Per una sola persona indagata può capitare di attivare cinque numeri di telefono: l’ambientale, la cimice, è un microfono piazzato a casa, in ufficio, in macchina. Per ogni indagato, tre cimici, ovvero tre utenze telefoniche Poi, l’indagato utilizza almeno uno, due cellulari. E fanno cinque, sei utenze intercettate». Insomma, il Grande Fratello è il male minore?
«L’intercettazione è una formiSCHEDE SIM
«Ogni indagato cambia in media duecento utenze telefoniche» IL PUNTO
«Se non c’è il pentito è il telefono che incastra il colpevole» dabile fonte di prova. In Italia per sradicare, neutralizzare le organizzazioni criminali dobbiamo avere un punto di ascolto interno all’organizzazione. Se non c’è il pentito, è il telefono che incastra il colpevole. L’intercettazione è un file d’audio depositato in un computer. E’ come scaricare da Internet un brano musicale. E’ possibile dal punto di vista tecnico dimostrare da chi e quando questo file audio è stato trasferito dal computer alla penna usb. Ovvero chi lo ha portato all’esterno».
Primo Piano 3
Per i centristi pronto il ministero già di Scajola e un posto al Csm per Vietti la trattativa. Sembra semmai un espediente per guadagnare tempo, per vedere se entro l’autunno succede politicamente qualcosa di nuovo. Che cosa? Ad esempio, potrebbe sbocciare un amore con Casini (corre voce che Silvio sia pronto a regalargli in dote il ministero già di Scajola, e pure un posto al Csm per il centrista Vietti). Qualunque cosa, comunque, pur di non chinare adesso il capo davanti al presidente della Camera. Astuto, Berlusconi «vende» il rinvio «sine die» del suo chiodo fisso come un’imposizione che è costretto a subire, quasi un complotto contro di lui esercitato dalle alte sfere istituzionali: «Sento che ora si parla», dice davanti a una platea di Confcommercio, «di mettere il disegno di legge sulle intercettazioni in calendario alla Camera per il mese di settembre...». Allarga le braccia, non ci si può fare nulla. «Poi bisognerà vedere se il Capo dello Stato vorrà firmarlo. E poi ancora, quando la legge uscirà, non piacerà ai Pm della sinistra, i quali si appelleranno alla Corte costituzionale che, secondo quanto mi dicono, lo boccerà». E’ come combattere contro i mulini a vento. Quindi inutile scapicollarsi, lascia intendere Silvio, tanto il tormento sarà ancora lungo. Risulta che al Quirinale, da Napolitano in giù, le parole mattutine del premier abbiano destato più d’una perplessità. Nessuno sa come interpretarle: potrebbero voler dire che Berlusconi alza bandiera bianca, oppure che si prepara allo scontro finale. Molto ambiguo. Orecchie tese dunque al summit dell’ora di pranzo. Intorno alla tavola imbandita di palazzo Grazioli, i tre coordinatori nazionali (Bondi, La Russa, Verdini), i due capigruppo (Gasparri,
Berlusconi pensa al rinvio pur di non cedere a Fini Mossa per guadagnare tempo e vedere se in autunno cambia il clima Cicchitto), il presidente vicario del Pdl al Senato (Quagliariello), più l’immancabile avvocato Ghedini. Presa d’atto collettiva che, per votare alla Camera le intercettazioni prima dell’estate, servirebbe una falange macedone: zero assenteisti e tutti col coltello tra i denti. I generali berlusconiani si guardano in faccia, e gli sguardi talvolta contano più dei discorsi. Berlusconi capisce l’antifona, meglio non rischiare. Tanto più che pure Bossi tentenna, non garantisce una tenuta impermeabile della Lega, per alcune modifiche «c’è spazio», dice il Senatùr, «se qualcuno fa qualche emendamento non viene buttato nel cestino...». E’ proprio ciò che il Cavaliere teme come la peste, cambiare la legge al punto di doverla disconoscere (diceva l’altro giorno: «Immaginavo un cavallo e
invece vien fuori un dromedario»). Se stri lo ha varato, poi ci sono voluti 11 si tolgono i cartelli di divieto ai magi- mesi alla Camera, quindi ancora 12 mestrati, le punizioni ai giornalisti, le pe- si e mezzo al Senato», aspettare ancone per gli editori, «che cosa mi sono ra non sarà una tragedia. L’importanbattuto a fare?», dote è non darla vinta manda in queste ore PROROGA SINE DIE al cofondatore, non il premier. Piuttosto le indicazioIl Cavaliere la venderà seguire che metterci la firni di Bocchino («micome un’imposizione gliorare la legge è ma, meglio una ritirache è costretto a subire l’unico modo per evita clamorosa. Cioè dire all’Italia che il catare il rischio di boclendario parlamentaTROPPE MODIFICHE ciatura da parte delre non permette l’apConsulta»). «Se i Disconosce la legge la provazione adesso. finiani vogliono cam«Immaginavo un cavallo e biare il testo», ha Si avanzi Mariastella vien fuori un dromedario» scandito il premier Gelmini, come la sua riforma degli atenei. nel colloquio coi In fondo, ricorda Bersuoi, «devono proporre le modifiche allusconi ai commercianti, «ci sono volu- l’Ufficio di presidenza del Pdl, che voteti 4 mesi per scrivere il testo delle in- rà in modo democratico». E le boccerà tercettazioni, poi il Consiglio dei mini- senza scampo, 37 voti a 3.
Bruxelles mette sotto processo il ddl I liberali chiedono alla Ue di prendere posizione: «Indebolita la lotta alla criminalità» MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTEDABRUXELLES
«Dear Presidents, dear Prime Ministers». Comincia con la più classica delle formule di protocollo l’appello del gruppo Liberaldemocratico del Parlamento europeo ai capi di stato e di governo dell’Ue perché accendano un faro sul ddl intercettazioni. Primo firmatario è il capogruppo Guy Verhofstadt, ex premier belga. E’ una cartella e mezzo di accuse infiocchettate da garbata retorica. Il senso è che il provvedimento «è sproporzionato, corre il rischio di non essere conforme con gli standard Ue per la libertà di informazione, indebolisce seriamente l’obiettivo della lotta alla criminalità in Italia e in Europa». Fate qualcosa, è il messaggio per tutti i Merkel e Sarkozy d’Europa. E «fatelo subito!» La protesta scatta alla vigilia del vertice dei leader a dodici stelle che si apre oggi a Bruxelles e scatena una ridda di dichiarazioni fra gli italiani di Strasburgo. Il gruppo liberaldemocratico (Alde, terza forza dell’assemblea), è la componente che accoglie l’Italia dei Valori, da giorni impegnata a studiare un modo per attirare l’attenzione sul processo e convinta che «imbavagliare l’informazione è come armare ancora di più la criminalità che ten-
tiamo di sradicare». «Attaccare un provvedimento ancora all’esame del Parlamento italiano è un tentativo di pesante condizionamento perpetrato ai danni delle istituzioni», risponde piccato il capogruppo Pdl, Mario Mauro. In realtà i dipietristi avevano in mente qualcosa di più rumoroso. La pasionaria Sonia Alfano e il leader ombra dell’Idv, Luigi De Magistris, risultano aver sondato il terreno per inserire un punto legato alle intercettazioni all’ordine del giorno della sessione europarlamentare iniziatasi lunedì. All’ultimo, hanno frenato. «Potevamo anche farcela - racconta un parlamentare -, ma c’era un rischio alto che la questione non fosse capita, una elevato probabilità di sconfitta. Così sui giornali sarebbero usciti titoloni sul tema "l’Europa dà ragione a Berlusconi"». L’intenzione, aggiunge la fonte, è ora quella di «lavorarci meglio e attendere la plenaria di luglio, così da coinvolgere anche quella parte dello schieramento popolare che potrebbe accettare di sostenere una proposta di ampio respiro». Cauto sul comportamento da tenere in sede europea anche il capogruppo della delegazione Pd, David Sassoli: «Siamo impegnati dentro e fuori il parlamento italiano in una dura opposizione alla legge e faremo ogni sforzo perchè sia cambiata. Finito l’iter valuteremo la compatibilità con la normativa europea». Nell’attesa, c’è la lettera dell’Alde (firmata anche da Arlacchi, Rinaldi e Vattimo) e il cantiere di un sito web battente bandiera belga che i dipietristi metteranno a disposizione per pubblicare le intercettazioni fuori dall’Ita-
lia. Il testo siglato da Verhofstadt sottolinea che la cosiddetta «legge bavaglio» ha sollevato «forte preoccupazione in Italia e fuori», attirando la problematica attenzione dell’Osce - l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, La quale, a ancora ieri, ha bollato il ddl come «non in ottemperanza ai nostri standard». E chiude con l’invito «ad avviare un’azione europea che assicuri la libertà di informazione e una efficace lotta al crimine organizzato». Detto che la Commissione Ue si barcamena come il solito («sosteniamo il pluralismo dei media»), resta la protesta degli azzurri Mauro e Iacolino che etichettano l’uscita di Verhofstadt & Co. come «paradossale». Il ddl, affermano, «non contiene alcuna limitazione dei reati per i quali possono essere disposte le intercettazioni; si vuole invece evitare che chiunque possa essere intercettato e finire poi alla gogna mediatica». Lo scontro continua. Appuntamento probabile per luglio a Strasburgo.
Jena Con Segretario Bersani, lei sta con la Fiat o con la Fiom? «Non condivido la domanda».
jena@lastampa.it
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LA STAMPA GIOVEDĂŒ 17 GIUGNO 2010
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INTERCETTAZIONI
I tecnici ÂŤOgni indagato nel tempo parla con decine di individui estranei e questo alza di molto il totaleÂť
IL BALLETTO DEI NUMERI
Un affare da 270 milioni l’anno Calcolando la durata delle indagini potrebbero essere due milioni le persone che vengono ascoltate to ai numero di soggetti indagati. Il numero sarebbe comunque nettamente inferiore ai 7,5 milioni di italiani. Alla fine, dunque, quanti potrebbero essere, secondo le stime dei tecnici, gli italiani che sono stati intercettati? Si oscilla da un minimo di 1 milione e mezzo a un massimo di 3 milioni. Tra Berlusconi che spara al massimo e Palamara che sminuzza al minimo, insomma, la verità potrebbe essere nel mezzo. Però anche questa cifra va rivista perchÊ c’è una variabile non indifferente: i tempi di ascolto. La nuova legge fissa per il futuro, tranne che per mafia e terrorismo, il limite inderogabile di 75 giorni d’intercettazione. Attualmente il limite è legato alla durata delle indagini preliminari e ciò significa due anni. Naturalmente non capita
FRANCESCO GRIGNETTI ROMA
E’ guerriglia di numeri. Da una parte i conteggi di Berlusconi: ogni anno vengono intercettati 150mila telefoni, 50 o 100 gli interlocutori ipotizzabili. ÂŤBasta moltiplicare 150mila per 50: sono 7 milioni e mezzo di persone che possono essere ascoltateÂť. Dall’altra, il presidente dell’associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, fa conti opposti: ÂŤL’anno scorso sono state intercettate 119mila utenze, che non significano 119mila persone: in media ogni soggetto intercettato utilizza tre o piĂš utenze; nelle indagini di criminalitĂ organizzata capita di scoprire che gli indagati cambiano anche nove o dieci telefonini. Ăˆ pertanto corretto dire, 119mila diviso per 3, che sono state intercettate in un anno 39.667 personeÂť. Solita Italia: mai che ci si metta d’accordo. Ma questa volta la discrepanza è eccessiva. Sette milioni e mezzo oppure quarantamila? Angelino Alfano, il ministro della Giustizia, ribadisce che il numero delle intercettazioni è elevatissimo perchĂŠ per ciascun telefono intercettato si intercetta anche chiunque parla con quelloÂť. E Daniele Capezzo-
Le aziende di telefonia fatturano due volte una al titolare della sim l’altra allo Stato ne, portavoce Pdl, ribadisce i numeri di palazzo Chigi: ÂŤProprio le cifre diffuse dal dottor Palamara mostrano che Silvio Berlusconi aveva ed ha ragione. Provate a moltiplicare i 130mila telefoni sotto controllo per una cinquantina di telefonate a testa e viene fuori la cifra. Dall’Anm, dunque, un autogolÂť. La veritĂ forse è nel mezzo. Basta ascoltare i ragionamenti di un tecnico del settore, Walter Nicolotti, presidente del cartello tra imprese specializzate nell’intercettazioneIliia, un universo di ditte che lavorano alle dipendenze delle procure e che hanno accumulato uno stratosferico debito di 500 milioni di euro nei confronti del ministero della Giustizia: ÂŤPartendo dal dato del ministero - dice Nicolotti secondo cui sarebbero sotto controllo circa 130 mila telefoni in un anno e considerando che mediamente ogni soggetto (che in gergo chiamano “targetâ€?, ndr) ha in uso circa 5 telefoni, è plausibile pensare che il numero dei target effettivi in Italia sia di circa 26mila soggetti indagatiÂť. E fin qui ci si avvicina ai conteggi dei magistrati. Ma attenzione, ÂŤindagatiÂť non è sinonimo di ÂŤintercettatiÂť. Dice ancora Nicolotti: ÂŤSecondo le statistiche americane, ad ogni target possono essere associati da 60 a 100 telefoni di soggetti terzi che colloquiano con quest’ultimo. E’ plausibile pensare che in Italia esistano un numero piĂš elevato di cittadini intercettati rispet-
Le camere Penali Legge necessaria contro gli abusi Una legge necessaria che contempera esigenze investigative e rispetto della persona: lo affermano i penalisti sottolineando che il ddl recentemente approvato dal Senato interviene per ovviare ai grandi abusi che per anni sono stati commessi. L’Unione delle Camere Penali confida nel fatto che le nuove disposizioni e la loro osservanza possano servire a ricondurre alla normalità l’uso di un cosÏ delicato strumento di indagine, spesso necessario, ma che deve rispettare i diritti della persona.
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I numeri
La storia MARCO NEIROTTI INVIATO A CANTĂ™
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AMBIENTI
TELEFONI*
BERSAGLI INTERCETTATI
e qualcuno ritiene di sapere che siamo tutti intercettati, sul piano tecnico vuol dire che è a conoscenza di intercettazioni illegali, estranee a quelle disposte dalla magistratura, e sospetta i gestori della telefonia - unici canali possibili - di connivenza con attività di quel genere. Per questo preferisco pensare che un’affermazione simile sia un’iperbole propagandistica a favore di una legge tanto dibattuta. Elio Cattaneo, 52 anni, da venti nel settore, è titolare di Sio Spa, una delle tre o quattro società maggiori (sono un centinaio) che forniscono servizi, apparecchiature, programmi alla magistra-
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L’ESPERTO
ÂŤPer riuscire a mettere cimici in un bar di Palermo sono necessarie dieci personeÂť
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Fonte: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
tura. Non vuole entrare in aspetti politici e di privacy: Spettano a parlamentari, giornalisti, esperti, destinatari dell’informazione. Io sono un tecnico e contesto numeri e costi cosÏ come il governo li propina. Al di là dell’iperbole, Berlusconi all’assemblea di Confcommercio ha parlato di oltre 130 mila intercettati in un anno. Cattaneo: 132.384 sono, secondo dati del ministero della Giustizia, i bersagli messi sotto controllo. Non sono persone: lei ha un telefono fisso a casa, uno in ufficio, un cellulare aziendale, un altro privato. Sono quattro utenze, un unico individuo. Facendo una stima per difetto i 132.384 bersagli corrispondono in realtà a 26.476 persone (all’80 per cento pregiudicati) su sessanta milioni. Diciamo le cose come stanno. E’ vero però che l’utente multiplo parla con tanta altra gente: E se no perchÊ intercettarlo quando si pensa che organizzi una strage o venda droga? In quel numero ci sono anche le decisioni emerse durante il lavoro. Alfano le ha chiamate intercettazioni a strascico: La pesca a strasci-
corgono, anche se vai sempre accompagnato dalla polizia giudiziaria. In questi uffici lavorano un centinaio di persone, ingegneri o diplomati, costruiscono in sede ogni sorta di apparecchiatura per le ambientali, dalla telecamerina alla cimice, forniscono alla Procura i programmi con i quali da una scrivania ascolti al computer quel che si dice in auto e la vedi muoversi su una piantina da navigatore satellitare oppure in un filmato da google map: Nei costi c’è il materiale perduto. Non tanto la cimice, che se la trovano non vengono a portartela e comunque una volta usata si smaltisce, quanto gli strumenti, i ponti per trasmettere. Ci sono, come cimeli, le scatole uguali a quelle elettriche piazzate su pali di Sicilia e crivellate di pallettoni. CREDITI
ÂŤSe il ministero non salda i conti chiudiamo tutti e si fermano le registrazioni senza le leggiÂť COSTI VARIABILI
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ESTRANEI COINVOLTI
ÂŤQuando si controlla un medico corrotto si registrano anche le prenotazioni delle visiteÂť
quasi mai che un’utenza telefonica sia tenuta sotto ascolto per 24 mesi, ma qualche volta sÏ. Nel caso della Cricca, ad esempio. E infatti a Fabio De Santis, provveditore alle Opere pubbliche per la Toscana, sono state intercettate sessantamila conversazioni. Quanti ignari interlocutori ha coinvolto? E’ plausibile che siano diverse centinaia, forse un migliaio. Si spiegano allora i numeri pazzeschi della bolletta telefonica: il ministero della Giustizia paga circa 270 milioni di euro all’anno in ascolti. Si deve sapere, infatti, che ogni telefonata intercettata è un ottimo affare per le compagnie telefoniche perchÊ la fatturano due volte: al legittimo titolare dell’utenza e allo Stato che ascolta in segreto. Milioni di telefonate captate ogni anno, altrettanti milioni di euro spesi.
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“Costiamo tanto ma corriamo rischi altissimiâ€? co è quando tiri la rete e i pesci che capitano capitano. Non si avrebbero i risultati che il governo vanta contro la mafia. Se intercetti un medico corrotto, è inevitabile che la pg, non noi, ascolti tutti quelli che prenotano una visita, e butta viaÂť. Altro discorso sono i costi: oltre 272 milioni di euro fatturati alle Procure nel 2009: ÂŤPiĂš di 13 riguardano i tabulati forniti dai gestori (spesa ora eliminata), ol-
tre 45 vanno sempre ai gestori per le intercettazioni, 214 mila alle società per sistemi, apparati, impianti. Il ministro ha gridato allo scandalo per i costi diversi da un’area all’altra: L’assicurazione di un’auto a Bolzano costa la metà che a Napoli. Un conto è mettere microspie a casa sua, un conto è piazzarle in un bar di Palermo muovendo dieci persone anzichÊ due, rischiando la pelle se se ne ac-
Anche le assicurazioni a Bolzano sono molto piÚ economiche che a Napoli Le aziende grandi e piccole non negano di aver fatto ottimi guadagni (i bilanci sono pubblici e le Procure non pagano in nero) e di difendere il lavoro. Ma sono furiosi per i crediti pregressi. Nell’ottobre 2008 gli imprenditori maggiori (seguiti poi dall’associazione dei piÚ piccoli) minaccia di sospendere l’attività e il ministro Alfano garantisce che i debiti saranno saldati. Gli imprenditori dichiarano che il debito è intorno ai 300 milioni e lui il 4 dicembre afferma che il Ministero non è in grado di quantificarlo. Nell’aprile 2009 garantisce di aver avuto fondi, ma chiede uno sconto del 10% e nessuna mora. Alla fine la guerra dei numeri dà queste cifre ufficiali: 450 milioni di debito dichiarato (da fatture) fino alla fine del 2008, altri 280 fatturati entro fine 2009, 214 liquidati, circa 515 di residuo. Cattaneo: Non si può dichiarare estinto il debito pagandone pezzettini. Alla fine soccombi, prima i piccoli, poi i grandi. Non pagando, il problema è risolto senza bisogno di legge. Ma l’imprenditore sottolinea un dettaglio: Il ministro Maroni annuncia con trionfo arresti di latitanti e beni sequestrati per 12 miliardi. SÏ, certo: grazie alle Procure, alle forze di polizia, alle intercettazioni, irrisorie rispetto all’incasso del quale sono il motore. In un’azienda normale in genere non si elimina la spesa che dà risultati simili.
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BOSS E STRAGI
La lettera «Se ho dato un pezzo della mia vita al male, sono disposto a perderla per il bene»
DOPO IL NO AL «PENTITO»
La rabbia di Spatuzza: “Ora la mafia brinda” La Procura di Firenze va avanti: lui continua a collaborare
il caso MARIA VITTORIA GIANNOTTI FIRENZE
spaventato e deluso, ma da «uomo d'onore» non si tira indietro. All'indomani della decisione del Viminale di non ammetterlo al programma di protezione speciale, Gaspare Spatuzza, il collaboratore che ha parlato del patto tra Stato e mafia e ha fatto i nomi di Berlusconi e Dell'Utri come referenti di Cosa Nostra, «ribadisce la propria disponibilità a collaborare» con la giusti- programma di protezione». zia. Questo il messaggio che Una lentezza che, di fatto, ha l'ex affiliato della cosca Bran- portato a sforare il termine dei caccio, ha affi180 giorni previdato ai magiI MAGISTRATI sto dalla legge strati che, sulla «La sua attendibilità sui pentiti. «Non scia delle sue riho riferito subito non è messa di queste cose rivelazioni, indain discussione» guardanti Berlugano sulle stragi di mafia, comsconi – osserva ponendo i tasSAVIANO la Commissione selli di un mosaiquan«Questa decisione riportando co ancora into Spatuzza disassomiglia se nell'ottobre completo. «Spaad un ricatto» del 2009 alla tuzza – spiega il procuratore caDda di Palermo po di Firenze, Giuseppe Quat- – perché intendevo che venisse trocchi – ci ha indirizzato un prima riconosciuta la mia attenmessaggio in cui ribadisce la dibilità su altri argomenti». propria disponibilità a collaboLa giornata di ieri è stata rare con lo Stato, in cui fortemente crede, per la ricerca della verità». Un comportamento che il procuratore definisce «molto apprezzabile, una posizione di coerenza ulteriormente rappresentativa di un'affidabilità del percorso intrapreso dal collaboratore». L'attendibilità del pentito, si ribadisce in Procura, non è in discussione. Le sue dichiarazioni potranno comunque essere utilizzate nelle aule dei tribunali. «Tutta la criminaliLAURA ANELLO tà organizzata sta certamente PALERMO gioendo e magari brindando a questa vittoria» commenta il boss in una lettera del 15 giua la vogliono la verità? gno. Il pensiero del pentito va Vogliono almeno proalla famiglia, «con cui ho pervarci a scoprirla? Semso ogni possibilità di riconcilia- bra proprio di no». Rita Borsellizione». E la sua richiesta, ri- no, sorella di Paolo, entrata in volta allo Stato, è quella di ave- politica sulla spinta di quel lutto, re rassicurazioni «sull'incolu- oggi europarlamentare eletta mità della mia vita» perché il col Pd, quasi non vuole credere suo nemico «è abile ad infil- che Gaspare Spatuzza - l'uomo trarsi nelle istituzioni, come che ha svelato nuovi scenari delha fatto in passato». «Se ho da- la strage di via D'Amelio - non to un pezzo della mia vita per sia stato ammesso al programil male – conclude – son ben di- ma di protezione. «È una decisiosposto a perderla per il bene». ne strumentalmente burocratiLe motivazioni della deci- ca - dice - è stato usato un cavillo sione della commissione del per bloccare un momento inveViminale, presieduta dal sotto- stigativo la cui importanza era segretario all'Interno Alfredo sotto gli occhi di tutti». Mantovano, sono racchiuse in Dicono che Spatuzza abbia dieci pagine: è stato Spatuzza, parlato a rate, oltre i 180 giorsi legge nel documento, «ad ni concessi dalla legge... ammettere di aver fatto di- «E' una norma che è stata supechiarazioni a rate e di avere rata in altri casi, i magistrati deliberatamente mantenuto il hanno spiegato che si è trattasilenzio su alcune circostanze, to di approfondimenti di cose per timore delle conseguenze anticipate nei termini previsti. e in attesa di fare ingresso nel Non capisco come ci si attacchi
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contrassegnata da feroci polemiche politiche. Un duro j'accuse è arrivato dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, che indaga sulla strage di via D'Amelio. Sul piede di guerra anche le opposizioni: l'Idv parla di «vendetta politica», Accuse respinte dalla maggioranza, eccezion fatta per il deputato finiano Fabio Granata che sulla questione chiede un confronto in commissione Antimafia. A riassumere le molte preplessità della giornata è stato lo scrittore Roberto Saviano: «L’esclusione dal programma di protezione è quasi un modo per ricattarlo per dirgli basta, è tutto finito, nessuno ti proteggerà».
Il ministro Alfano «Rispettata la legge sulle protezioni» Il ministro della Giustizia, Angiolino Alfano, in visita a New York, minimizza la bocciatura della commissione del Viminale sull’accesso di Spatuzza al programma di prevenzione: conservando con i giornalisti, ha parlato di un «procedimento amministrativo che poggia sul rispetto delle leggi che regolano le collaborazioni».
I
Gaspare Spatuzza,ex killer di Brancaccio, ora collaboratore
lerazioni, di depistaggi. Ma chi li ha voluti? Oggi ci sono strumenti e situazioni che permettono ai magistrati di approfondire. Non possono essere ostacolati o bloccati».
Intervista
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La strage Sopra Rita Borsellino, sorella di Paolo, ucciso in via D’Amelio (a sinistra)
“Forse non vogliono arrivare alla verità” Rita Borsellino: usato un cavillo a questo quando è in ballo un pezzo di storia del Paese, quando tre Procure hanno riconosciuto l'attendibilità di Spatuzza, quando le sue parole possono far riaprire un caso delicatissimo, come quello di via D'Amelio, su cui c'è già una sentenza passata in giudicato. Una storia che sembrava definitivamente chiusa». Anche per lei, per la sua
famiglia?
«No, non per me. Le sentenze aprono interrogativi, lasciano buchi neri, piste da sviluppare, scenari da analizzare. Ci sono elementi basilari della dinamica della strage - per esempio da dove è stata azionata l'autobomba - su cui non c'è una risposta. E anche sulle motivazioni, non c'è una risposta. In una delle sentenze si parla di acce-
Per lei è stato maggiore il sollievo di scoprire un altro pezzo di possibile verità o il dolore per uno scenario terribile?
Lei spera che arrivi?
«Io continuo a sperare. Ma, al di là della mia personale sete di giustizia, credo che il Paese abbia diritto di conoscere fatti che lo hanno segnato così profondamente». Un gruppo di senatori del Pd parla apertamente di una ritorsione contro le dichiarazioni fatte da Spatuzza su Dell'Utri. Lei che ne pensa?
«E' stato tremendo sentire che c'erano due parti di Stato, una che proteggeva e una che vole- «Io sono abituata a ragionare va eliminare mio fratello. Mi so- su dati di fatto, ma è innegabino tornati alla mente i suoi ulti- le che queste cose mi sono pasmi giorni, il suo pianto dispera- sate per la testa, che queste to davanti a due giovani magi- osservazioni hanno la loro crestrati: un amico mi ha tradito, dibilità. Mi ha fatto piacere diceva. In questa frase c'è tutta constatare che anche qualche la follia di questa storia. Mio politico della maggioranza, in fratello era un uomo delle isti- particolare Fabio Granata, abtuzioni, credeva bia avuto penprofondamente GLI SCENARI sieri pacati e ranelle istituzioni». «Qui è in ballo zionali». E lei in questa possibile verità vuole andare a fondo...
Come ci starebbe oggi suo fratello, che era un uomo di destra, in questa Italia?
un pezzo di storia del nostro Paese»
«Certo che sì. Ho grande fiducia nella magistratura, o meglio in questi magistrati, perché non mi piace ragionare per categorie. Hanno dimostrato prudenza, cautela, coraggio. Hanno lavorato con serietà e professionalità. Ci hanno messo del tempo prima di dire che Spatuzza è attendibile. Certo, le dichiarazioni vanno provate, ma per trovare la verità ci vuole la volontà, prima di tutto quella politica».
«Prima di tutto non definirei Paolo un uomo di destra. Era un conservatore su certe cose, ma su molte altre era più progressista dei progressisti. Infine, sebbene molti si arroghino il diritto di parlare in nome di mio fratello, di interpretarne i pensieri, io non ci sto a questo gioco. Paolo purtroppo non c'è più. E a me interessa sapere perché».
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GRANDI EVENTI
Il ruolo del Vaticano Una rete di immobili gestiti attraverso la congregazione Propaganda Fide
LE INCHIESTE
Casa Bertolaso, spunta il cardinal Sepe Perugia, il capo della Protezione civile svela il nome dell’«amico segreto»: in via Giulia grazie a lui ROMA
E’ una inchiesta che si tinge di giallo quella della Procura di Perugia. E’ il giallo diciamo subito riguarda la casa di via Giulia, quella di Guido Bertolaso. Nel suo interrogatorio dell’altra sera, il Capo del Dipartimento della Protezione civile ha spiegato che fu il cardinale Crescenzio Sepe, ex prefetto della Congregazione "Propaganda Fide", og-
«Gli chiesi aiuto nell’estate del 2003: fui indirizzato da Francesco Silvano» gi vescovo di Napoli, a presentargli Francesco Silvano, che gli trovò casa in via Giulia: «Mi rivolsi a lui, nella primaveraestate del 2003. Per vicende personali, chiesi di poter soggiornare presso il collegio universitario di Propaganda Fide, sempre a Roma». Ma la sua attività lavorativa era incompatibile con il re-
gime degli orari di un collegio: «Lo stesso cardinale Sepe mi indirizzò al professor Silvano, che mi mise a disposizione l’appartamento di via Giulia». In quell’appartamento, Bertolaso ha dichiarato di aver soggiornato fino alla fine del 2003, quando poi tornò a vivere nella sua abitazione. «Per un anno ancora ebbi le chiavi di quell’appartamento - ha ammesso Bertolaso davanti ai pm Sottani e Tavernesi - e poi le restituii». Il giallo in questa storia è il seguente: nel 2007 sempre quella casa - che nel frattempo era stata venduta a un privato - continuava a ospitare Bertolaso? Di certo, l’architetto Angelo Zampolini, collaboratore stretto di Diego Anemone, pagava l’affitto di quell’appartamento. Zampolini, che collabora con la Procura di Perugia, ha messo a verbale ai pm Sottani e Tavernesi, che quell’appartamento di via Giulia, di cui c’era traccia nella famosa lista Anemone dei 420 nomi (la lista dei lavori di ristrutturazione degli appartamenti), era un omaggio di Anemone. Insom-
Protagonisti Il politico
Il sacerdote
Guido Bertolaso è indagato a Perugia: nel corso dell’ultimo interrogatorio ha deciso di collaborare, rivelando chi gli fece trovare la casa di via Giulia a Roma
Arcivescovo di Napoli, il cardinal Crescenzio Sepe ha trascorso una vita nella diplomazia vaticana: dal 1992 è segretario della Congregazione per il Clero
ma, l’affitto lo pagava ogni mese l’architetto Zampolini. Ora, se non era nella disponibilità di Bertolaso, chi frequentava via Giulia? Chi era l’ospite tanto importante per Anemone da dovergli pagare l’affitto mensile? 1.500 euro ogni mese? Il sospetto degli inquirenti è che in realtà quella casa comunque era rimasta nella disponibilità
di Bertolaso. Ma sul punto, è chiaro, gli investigatori dovranno provare a sciogliere i dubbi. Bertolaso l’altra sera ha negato decisamente, ha contraddetto la versione Zampolini, precisando che non pagava l’affitto, ha ammesso soltanto di aver pagato le bollette. Il capo del Dipartimento della Protezione civile è tornato
sulle voci di una casa messa a disposizione all’estero da Anemone: «E’ una storia che non esiste». E ai pm il sottosegretario ha consegnato anche alcune foto di un immobile nella zona di Positano: «E’ un rudere che apparteneva a mia madre». Nel corso dell’interrogatorio di ieri, infine, si è parlato anche di appalti: «Non mi sono mai occupa-
“All’Aquila la situazione è bloccata ci serve un nuovo appuntamento” L’inchiesta sulla ricostruzione: così gli imprenditori si legarono ai politici zo Chigi, siamo ormai al 19 maggio (2009), Angelo Fracassi, vice direttore della Cassa di Risparmio della Provincia de L’Aquila (Carispaq) si rivolge a Riccardo Fusi della Btp perché GUIDO RUOTOLO organizzi un incontro con Denis VerROMA dini, il triunviro del Pdl, «per cercare di superare la fase di stallo in Regione (Abruzzo)». «Noi vediamo una situazione un po’ preoccupante - dice una inchiesta che si muove al telefono Fracassi a Fusi - se ci prosu tre piani, quella della Pro- curi un appuntamento per la settimacura dell’Aquila. Per capire na prossima magari...». se attorno alla ricostruzione del postDieci giorni dopo, «con un sms, il terremoto si è consumato un patto geometra Liborio Fracassi della Btp, tra politica e impresa, tra istituzioni e informa Riccardo Fusi che è stato fisimprenditori per favorire certe im- sato un incontro con Bertolaso per le prese nella ricostruzione. E in cambio ore 12 del mercoledì successivo (3 giudi cosa i primi lavori sono stati aggiu- gno): «Confermato appuntamento dicati dal «Consorzio Federico II»? Bert per mercoledì ore 12. Poi le farò Il Ros dei carabinieri che in un sapere. Saluti». Il pomeriggio del 3 primo rapporto, il 16 marzo scorso, giugno, con un lungo sms, il geomesegnala il rischio di infiltrazioni ma- tra Fracassi aggiorna Riccardo Fusi: fiose - stiamo parlando dei Casalesi, «Incontro positivo. Apprezzato il ns di Gomorra - nei consorzi della rico- campus, forse realizzazione in comustruzione. Poi arrivano gli atti da Fi- ne vicino, contatti già presi con sindarenze e le indagini si concentrano co. Richiestoci progettazione in Aq di sull’incontro a Paarea commerciale lazzo Chigi, il 12 IL «PENTITO» provvisoria domamaggio del 2009, riceveremo dal Il racconto del costruttore ni nel quale, alla presindaco riferimenche ha svelato ti. Ricevuta disposenza del sottosegretario Gianni l’intreccio sul post-terremoto nibilità a cantieraLetta e del triunvire nel centro storiro del Pdl, Denis Verdini, a una cor- co palazzi Carispaq. Domani chiededata di imprenditori e di banchieri lo- remo nulla osta anche Soprintend. cali (e la Btp del fiorentino Riccardo Giovedi sera e venerdì sarò a BarberiFusi, amico di Verdini) si dà indica- no, se ha bisogno sono a sua disposizione di costituire il Consorzio «Fe- zione. Saluti». derico II» e si garantiscono gli appalti. Che sono diversi. Le singole impre- Banca terremotata se poi a loro volta ottengono altri ap- La mattina del 6 giugno, sempre con palti e subappalti. un sms, Fracassi informa Fusi che a breve saranno avviati i lavori per la Lo stallo in Regione ristrutturazione del palazzo BrancoSette giorni dopo l’incontro di palaz- mio a L’Aquila, sede della Carispaq:
Retroscena
to della gestione degli appalti, con la sola eccezione di quelli per il G8 che doveva tenersi alla Maddalena». I suoi legali, gli avvocati Filippo Dinacci e Giovanni Dean, dopo la diffusione di alcuni passaggi dell’interrogatorio dell’altra sera, hanno protestato: «Prendiamo ancora una volta atto dell’abitudine di fare i processi sui giornali». [G.RU.]
«Il Commissario unico sta firmando il primo nulla osta per la somma urgenza di lavori della messa in sicurezza e salvaguardia di tutti gli affreschi, intonaci e strutture di palazzo Branconio. Sto preparando il contratto a misura con la banca a prezzi liberi. Inizio lavori immediato. E il primo di una lunga serie. Ci faccia gli auguri». «La sera del 7 giugno, Riccardo Fusi spiega al figlio Leonardo che in Abruzzo, sta partecipando a 3 gare di appalto , “una per il restauro delle chiese... per i restauri monumentali, una per i campi base per le scuole... per le case quelle nuove”». Gomorra abruzzese
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Chiedono la proroga della sospensione delle tasse
Cinquemila aquilani bloccano l’autostrada A24 Circa diecimila persone (per la questura, la metà secondo gli organizzatori), hanno manifestato ieri per le vie dell’Aquila e in 5mila hanno bloccato per un’ora il casello autostradale della A24. I cittadini dell’Aquila, guidati d a 57 sindaci della zona colpita dal sisma lo scorso aprile, chiedono la proroga della sospensione delle tasse per tutti (non solo per gli autonomi con redditi inferiori ai 200 mila euro annui). «Dal 2011 - ha detto sindaco dell’Aquila Massimo Cialente -, saremo il Comune che pagherà più tasse. Il governo ci chiede 1 miliardo e 250 milioni in 5 anni».
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Gli uomini del Ros dei carabinieri sono preoccupati. In un rapporto dettagliato del 16 marzo, mettono nero su bianco: «Il regista occulto del Consorzio Stabile Novus è Antonio Di Nardo, al quale fanno anche capo la «Soa» e la «Promocert». Della «Soa» era socio il cugino di Pasquale Mastronimico, cognato della sorella di Antonio Iovine (Casalesi)». Poi, chiamano in causa altre aziende del Consorzio nelle quali sarebbero presenti amministratori imparentati con esponenti di clan camorristi. «Delle società facenti parte del Consorzio solo la Giardini e Paesaggi ha avuto un appalto per la sistemazione delle aree verdi in occasione del G8». Sempre il Ros affronta il capitolo del Consorzio «Federico II». Ricordando che Liborio Fracassi, uno dei dirigenti della Carispaq, fa parte del consiglio d’amministrazione di una società, la Ospem srl, che a maggioranza è della Btp di Riccardo Fusi. Particolare rilevato dal rapporto dei carabinieri: le imprese del Consorzio, «anche mediante subappalti» hanno ottenuto singoli appalti. Come «la ditta Marinelli ed Equizi», che «si è aggiudicata appalti per la ricostruzione della caserma Capomizzi e ha subappaltato alla ditta Ettore e Carlo Barattelli». Ettore Barattelli è il presidente del Consorzio «Federico II». E l’11 giugno scorso è andato dal procuratore Alfredo Rossini a raccontare come e grazie a chi è nato il Consorzio. E come è riuscito a garantirsi i primi appalti: la scuola Carducci, i puntellamenti del centro.
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MANOVRA
Regioni Ora anche la Lega spinge per una riduzione dei tagli I fondi passano a Fitto che medierà
IL DIBATTITO
Dietrofront sugli invalidi civili La soglia per ottenere l’assegno dell’Inps resta al 74%. Spunta una tassa sulla prostituzione ALESSANDRO BARBERA ROMA
Dietrofront del governo sulle invalidità civili. A poche ore dal deposito degli emendamenti al Senato, arriva la prima modifica rilevante della manovra 2011-2012. La norma che prevedeva di innalzare dal 74 all’85% la soglia per l’ottenimento dell’assegno verrà cassata. Nata con l’idea di combattere il fenomeno dei falsi invalidi, la novità era stata subito contestata dal leader Pd Pierluigi Bersani. Una rapida verifica del governo con le strutture tecniche dell’Inps ha fatto emergere che nelle liste, con percentuali inferiori all’80% di invalidità, ci sono persone prive di arti, affette dalla sindrome di down o comunque con patologie gravi. La modifica, annunciata dal capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, è data per certa anche al Tesoro, anche se non è ancora deciso se confermare, sotto diversa forma, una qualche stretta sulle invalidità meno gravi. Domani mattina scade il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione a Palazzo Madama, il primo passo della lunga marcia parlamentare della manovra. Regioni, magistrati, medici, Farmindustria, opposizione, pezzi della maggioranza. Le voci di chi invoca modifiche aumentano di giorno in giorno. I funzionari attendono proposte d’ogni tipo: fra le tante, dopo la porno tax, il senatore
Domani ultimo giorno per presentare al Senato gli emendamenti Pdl e prefetto Raffaele Lauro ieri ha depositato un emendamento che introdurrebbe una tassa sulla prostituzione i cui proventi andrebbero a riduzione del debito pubblico. Lo stesso Lauro propone il taglio dei benefit per gli ex parlamentari e un prelievo sulle operazioni in titoli. La pattuglia di senatori finiani annunciano proposte a favore delle giovani coppie, la Lega ha pronto un pacchetto a sostegno delle piccole e medie imprese. Gli spazi di modifica, soprattutto in prima lettura, saranno comunque limitati. «Ogni cambiamento dovrà rispettare i saldi», è il mantra imposto in queste ore da Giulio Tremonti. Se i mercati avessero la sensazione della più piccola concessione alle ragioni della protesta, ragionano al Tesoro, le conseguenze sui rendimenti dei titoli di Stato sarebbero negative. Per evitare polemiche, l’accordo fra i vertici di Pdl e Lega è che la prossima settimana si faccia una riunione con Tremonti per valutare le proposte accoglibili. Il problema numero uno per la maggioranza restano le Regioni, sulle barricate per il taglio di 4,3 miliardi ai trasferimenti. I presidenti ieri hanno spiegato le proprie ragioni a
tutti i livelli: Vasco Errani ha incontrato una delegazione di parlamentari di maggioranza e opposizione, i governatori Pdl, capitanati dal lombardo Roberto Formigoni, hanno invece incontrato il premier a Palazzo
Grazioli. Berlusconi li ha rassicurati promettendo modifiche, stessa cosa ha fatto Gasparri, ma al momento la proposta delle Regioni di ridurre i loro tagli a scapito di quelli dei ministeri non trova sponde,
Non c’è equilibrio nei sacrifici che ci chiedono Il governo deve trovarlo
anzitutto al Tesoro. La risposta di Umberto Bossi a Formigoni, per il quale i risparmi imposti ucciderebbero il federalismo «nella culla», fa capire che alla fine i governatori dovranno scendere a compro-
messi: «Formigoni non deve esagerare. Certo, le Regioni rischiano di avere meno soldi, questo è il problema. Non il federalismo fiscale, che porta con sé comunque un vantaggio». Da oggi la mediazione è
I prossimi tagli alle Ragioni PIEMONTE
-589
LOMBARDIA
-952
Vasco Errani
VENETO
-808
E. ROMAGNA
-615
presidente dell’Emilia-Romagna
Il ministero dell’Economia ci riconvochi per le correzioni necessarie
LIGURIA
-259
TOSCANA
-570
UMBRIA
-323
Roberto Formigoni presidente della Lombardia
il caso
LAZIO
FRANCESCO GRIGNETTI ROMA
CAMPANIA arà che la manovra di Tremonti picchia duro su tutte le regioni, sarà che il temuto federalismo fiscale è dietro l’angolo, sarà che la Lega da quelle parti fa davvero paura, ma ieri a Napoli s’è vista per la prima volta un’alleanza inedita. Stefano Caldoro, il Governatore della Campania che viene dai ranghi berlusconiani, e Nichi Vendola, il Governatore della Puglia dall’eloquio immaginifico, due cinquanten-
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BASILICATA
MARCHE
-97
ABRUZZO
-137
MOLISE
-86
PUGLIA
-352
Quelli nel settore costruzioni. Le gare per lavori pubblici quasi dimezzate in valore negli ultimi 7 anni, con un’ulteriore mazzata del 17,6% nel primo trimestre del 2010. E al Sud se si fermano i lavori pubblici, si ferma tutto
ni che più diversi non potrebbero essere, si sono trovati d’accordo su un paio di punti: criticare i tagli imposti dal governo (Caldoro: «La manovra sulle Regioni è molto squilibrata». Vendola: «Per il Sud è una condanna a morte»), fare fronte comune per presentare progetti infrastrutturali di alto livello, su base interregionale, e così tentare di sganciarsi dal Patto di stabilità. L’appello era venuto da Paolo Buzzetti, il presidente dell’associazione nazionale costruttori edili-Ance, preoccupatissimo dalla dinamica economica e sociale: «Da questa crisi ne usciamo solo se siamo uniti,
L’opposizione Bersani: minilenzuolata Formigoni nello spot Pd Una «piccola lenzuolata»: così ha definito Pier Luigi Bersani la serie di emendamenti del Pd alla manovra. Per i carburanti, libertà di approvvigionamento e un acquirente pubblico per l’ingrosso. Nei farmaci, in parafarmacie e nei supermercati anche quelli di fascia C. Nelle professioni il tirocinio retribuito. Per le banche, via il massimo scoperto. Per il gas, la separazione della proprietà della rete da Eni. Intanto per pubblicizzare la manifestazione contro la manovra de 19 giugno, il Pd ha diffuso un video nel quale usa le frasi del presidente lombardo - del Pdl - Formigoni contro la manovra. Formigoni ha capovolto la battuta: «Se la manovra cambia ho una tessera del Pdl pronta per Bersani».
I
rilanciare tre o quattro Grandi Opere, «sui quali chiedere e ottenere una deroga al Patto di stabilità. Dobbiamo uscire dalla logica delle gelosie regionali. Non è possibile che ognuno di noi si faccia il proprio interporto, il proprio aeroporto e ci facciamo concorrenza vicendevolmente». Nichi Vendola afferra l’idea al volo: «Possiamo dare subito continuità alla collaborazione tra Puglia e Campania che c’è stata sull’Alta capacità ferroviaria». Si riferisce alla linea ferroviaria che è stata impostata dal precedente governo e che, da stime, coste-
-1.300 -598
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L’APPELLO
TOTALE REGIONE S.O
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Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CGIA Mestre Dati in milioni di euro
CALABRIA
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50.000 Caldoro e Vendola posti di lavoro persi nel 2009
in mano a Raffaele Fitto, colui il quale, grazie ad un emendamento alla manovra, ora ha la gestione dei fondi comunitari per le Regioni, fondi finora distribuiti dal ministero dello Sviluppo.
destra-sinistra unite per salvare il Sud Nord e Sud. Nessuno si illuda che le battaglie condotte isolatamente siano risolutive». I numeri nel settore delle costruzioni parlano da soli: 50mila posti di lavoro persi nel 2009, gare per lavori pubblici quasi dimezzate in valore negli ultimi 7 anni, un’ulteriore mazzata del 17,6% nel primo trimestre del 2010. In più la consapevolezza che al Sud, se si fermano i lavori pubblici, si ferma tutto. «Il peggio deve ancora arrivare; - denuncia Nunziante Coraggio, presidente della sezione campana dell’Ance - ci sono casi di lavori finiti e non pagati anche da due anni, con le
imprese costrette a chiudere per crisi di liquidità. Temo conseguenze sociali molto pesanti. E non so se chi ci governa abbia davvero compreso la gravità del problema». Per dirla con Buzzetti: «Ne va della coesione sociale». Ecco dunque Caldoro che lancia la sua proposta bipartisan: «E’ necessaria una riprogrammazione dei fondi strutturali Fas in questa nuova dimensione della crisi. Sono la grande risorsa del Sud e non vanno sprecati. Vanno utilizzati in grandi progetti strategici». Di qui la sua proposta: mettere insieme alcune Regioni meridionali e
Buzzetti (Ance): «Da questa crisi si esce soltanto se si combatte uniti» LA PROPOSTA
Il governatore pugliese pensa a una rete di porti del Mezzogiorno rebbe tre miliardi di euro. Ma è il caso di andare oltre. «Potremmo partire - dice ancora il Governatore della Puglia - dalla messa a sistema dei porti del Sud e non pensare più ai singoli scali di Taranto, Napoli, Gioia Tauro, ma ad una rete di porti del Mezzogiorno. Solo così possiamo entrare in concorrenza con Rotterdam che ha 500 mila lavoratori nel porto mentre da noi ci sono poche migliaia di addetti che si fanno una concorrenza spietata». Da lontano, Raffaele Fitto, ministro dei Rapporti con le Regioni, arcinemico di Vendola, un po’ storce il naso, un po’ approva: «Il presidente Caldoro dice cose sagge e condivisibili commenta - quando richiama il problema della qualità della spesa dei fondi comunitari. Lo sviluppo del Mezzogiorno è obiettivo condiviso dai diversi livelli di governo e non può essere messo in discussione da parte di chi ha deciso di sfuggire al confronto fattivo sui problemi e ha deciso, invece, di rifugiarsi nella polemica sterile e populista».
GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 9
10 Primo Piano
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
U
LA GRANDE CRISI
Il debito aggregato DATI IN % DEL PIL
IL PROBLEMA DEI BILANCI Hanno Conosco le posizioni detto dell’Italia sul debito
pubblico e privato Si tratta di sviluppare dei criteri operativi
Questo problema è da affrontare collocandolo tra le sfide di più lungo periodo che ci stanno davanti
Non è da valutare solo il livello assoluto dell’indebitamento ma anche la sua sostenibilità
Olli Rehn
Herman van Rompuy
Una fonte diplomatica
commissario Ue agli Affari economici
presidente del Consiglio europeo
francese a Bruxelles
Primo sì dall’Ue alla linea italiana sul debito pubblico I nuovi parametri terranno anche conto della finanza privata Sconfitti i tedeschi: i loro numeri potrebbero rivelarsi a rischio MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTEDABRUXELLES
L’Italia va serena alla battaglia del debito aggregato, armata di un veto che probabilmente non servirà. Gli sherpa del Consiglio hanno chiuso ieri sera un’ultima bozza delle conclusioni del Vertice dei capi di stato e di governo Ue che si apre questa mattina a Bruxelles. Il testo, ancora provvisorio, contiene una frase che porta acqua al nostro mulino, ribadisce l’importanza del contenimento del debito e considera anche «la dimensione della sostenibilità». E’ una formula abbastanza generica per lasciare la partita aperta, se confermata, e consentire a Roma di ritenere «accolta» la richiesta di considerare il debito come aggregato delle componenti pubblica e privata. Toccherebbe alla commissione Ue lavorare sui dettagli tecnici. Significa che se ne riparla in autunno.
è chi comanda, i governi, la Commissione, il Consiglio, o più semplicemente francesi e tedeschi. Il secondo concerne il punto sino a dove si vuole arrivare, quale grado di integrazione, quali sanzioni, quali limiti. «Al di là di tutto il vero cuore sono la sostenibilità dei bilanci e la qualità del nostro sviluppo spiega una fonte diplomatica -. Dobbiamo presentarci ai mer-
AMEDEO LA MATTINA INVIATO A BRUXELLES
ilvio Berlusconi arriva con un’ora di ritardo al castello di Bouchout dove si tiene il vertice del Ppe e si perde la foto di gruppo con gli altri leader. «Sapete che non faccio dichiarazioni», dice ai giornalisti che lo attendono fuori. Sta faticosamente tenendo fede (quando durerà?) alla promessa di non parlare per strada o a margine delle riunioni. Ma la sua presenza alla cena dei Popolari viene considerata già una notizia da chi, qui a Bruxelles, conosce bene i ragionamenti del Cavaliere. Il quale avrebbe potuto, come fa sempre per non dormire fuori, andare direttamente al Consiglio Europeo che si svolge oggi. E la spiegazione che viene data è che lui vuole esserci per riprendersi la scena che negli ultimi tempi gli ha rubato Tremonti con una manovra economica giudicata positivamente dalle cancellerie e dalla Commissione Ue. Come se il ministro dell’Economia italiano fosse il vero e unico nume tutelare del rigore italiano e dei conti pubblici, mentre il presidente del Consiglio subirebbe le decisioni che vengono
S
2010
31,5 50,7 FAMIGLIE Christine Lagarde
50,7 Fonte: EUROSTAT
55,5
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
63,8 67,4
160,9 TOTALE (compresi i debiti delle imprese non finanziarie) Partners - LA STAMPA
Berlusconi ruota pertanto alla definizione di debito. Lo si auspica aggregato, la somma di tutti i debiti, unico indice vero dell’amata sostenibilità. La Germania lo chiede pubblico e basta, temendo che la propria contabilità si scopra non dissimile da quella della penisola. «Siamo pronti a non votare le conclusioni del Consiglio se non si parla di aggregato, ha
222,6 237,7
detto il ministro degli esteri Frattini. Martedì da Roma sono partiti degli emendamenti, di cui bisognerà verificare l’effetto in giornata, quando si avranno le conclusioni del vertice. «Crediamo che sia importante non fermarsi alla valutazione del solo livello assoluto del debito pubblico, ma considerare più in generale l’evoluzione dell’indebitamento e la sua sostenibili-
Non vuole lasciare troppo spazio a Tremonti
Retroscena
2008
Francia
Berlusconi punta a riprendersi la scena
Il documento contiene un compromesso e rinvia all’autunno tutti i dettagli tecnici E’ un caso da mettere nel casellario che il presidente stabile dell’Ue, Herman Van Rompuy, dedica alle «sfide di più lungo periodo». La crisi finanziaria ha colpito duro e i Ventisette hanno reagito ai crac bancari e alla recessione allargando i cordoni della borsa. La risposta al tracollo greco è stata lenta, si sono persi tre mesi per colpa della Germania in campagna elettorale, ma non solo. Ora, costretta a darsi una credibilità che le consenta di accelerare il ritorno alla ripresa, l’Europa si scopre smaniosa di riforme. Studia strategie di sviluppo, vuole finalmente un governo dell’economia, pare persino determinata a mettere il morso alla speculazione finanziaria. La Commissione Ue ha impostato numerose pagine di normativa e il Consiglio, pilotato da Van Rompuy, sta facendo un esercizio simile e solo in teoria compatibile, tanto che i rapporti fra l’esecutivo comunitario e i dirimpettai governativi non sono idilliaci. Il primo nodo
cati senza offrire il fianco ai ribassisti». E’ per questo che Roma gioca il match del debito. La Commissione ha proposto di alzare la soglia del dolore da infliggere a chi ha un passivo storico eccessivo. Ha anche detto che oltre il 100% proprio non si può andare e lassù saranno presto solo in tre, Belgio, Italia (118%) e Grecia. La controffensiva di
1995
prese lontano da Roma. E adesso che i Deciso capi di Stato e di governo devono scriveIl premier re le nuove regole della governance euitaliano ropea per salvare l’euro e le nostre ecointerpreta nomie, Berlusconi ritorna in prima peril vertice sona all’opera. Con l’obiettivo di contraanche come stare il direttorio franco-tedesco e farsi un’occasione valere nella stesura del documento finaper alzare le. L’Italia è un Paese sotto osservazioil suo profilo ne e rischia di subire sanzioni se il critein questa fase rio di sostenibilità per le economie nadifficile zionali è solo il debito pubblico. Per questo l’altro giorno il ministro gli «amici» Merkel e Sarkozy che standegli Esteri Frattini ha lanciato un av- no pensando di imporre agli altri Paesi vertimento: il nostro Paese è pronto a nuove regole giocate soprattutto sulporre il veto sul documento se non sarà l’iniziativa intergovernativa. In questo presto in considerazione tra i criteri an- modo verrebbe favorito il ruolo del Conche il debito aggregato, ossia la somma siglio europeo e del presidente Herman del debito pubblico e di quello degli altri Van Rompuy, a tutto svantaggio della soggetti privati quali famiglie, banche e Commissione Ue, che verrebbe depoimprese. Alla fine una soluzione di com- tenziata. Per questo il premier italiano promesso di troverà. sta sostenendo le Ma il nostro capo delCONTRARIATO idee di Barroso e si la Farnesina ha volu- Il Cavaliere non ha apprezzato schiera con quei Paeto esplicitare e anticisi insoddisfatti del dile iniziative franco-tedesche rettorio farnco-tedepare l’atteggiamento che lo hanno tagliato fuori sco. Anzi ne diventa di Berlusconi rispetto all’asse Sarkozy-Meil capofila. rkel. Ricordando che se si tenesse in Non è un caso che il presidente della considerazione quello privato, in parti- Commissione Barroso ha confidato che colare quello delle banche e della fami- tra gli incontri avuti nelle scorse settiglie, il debito di alcuni paesi salirebbe mane con i leader europei per preparaben oltre il 100% del Pil. Un riferimento re il vertice di oggi, Berlusconi è stato di implicito alla Germania. L’Italia invece gran lunga il più collaborativo e il più «è un Paese di risparmiatori, che non aperto alle proposte delle Commissioha avuto bisogno né di comprare né di ne. Si vedrà oggi cosa verrà fuori dal salvare banche». Berlusconi è contra- vertice europeo. Già ieri sera, alla riuriato per non essere stato consultato da- nione del Ppe, il Cavaliere ha fatto capi-
tà», dicevano ieri fonti di Francia, candidandosi ad arbitrare la replica di Italia-Germania. «Il veto non servirà» scommette tuttavia un altro diplomatico. Nell’ultima bozza, non ci sono dettagli tecnici. C’è «forte impulso politico» e via, verso una nuova proposta della Commissione e una nuova discussione in autunno. L’Europa, da sempre, funziona così.
Linea dura Il ministro degli esteri Franco Frattini aveva minacciato il veto dell’Italia se le nuove regole non avessero contenuto un rifrerimento al debito aggregato pubblico e privato
re che non si è disposto a farsi emarginare dal tavolo delle grandi decisioni. Che in Europa non possono dettare le regole così importanti solo Germania e Francia. Con un’accusa: sono state le reticenze della Merkel che hanno fatto perdere del tempo prezioso per intervenire sull’incendio greco. Sì, Berlusconi vuole riprendersi la scena, dopo essere stato messo in ombra da Tremonti durante le trattative europee per la manovra economica. E lo fa in tanti modi. Anche andando in Libia per mettere il cappello sulla liberazione dell’ostaggio svizzero. A quanto pare in quella situazione a fare il mattatore voleva essere il ministro degli Esteri tedesco Westerwelle. Voleva essere Berlino a predersi gli onori del rilascio, nonostante il lavoro fatto da Roma. A quel punto Berlusconi è piombato in Libia, partendo da Sofia, per rimettere le cose a posto. A quel punto Westerwelle, ha rinunciato al viaggio in Libia: si è sfilato di fronte al protagonismo del nostro premier.
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Germania
ITALIA
Regno Unito
61,5
18,2
65,9
61,0
39,3
Primo Piano 11
100,1 Giulio Tremonti
61,0
39,3
100,1
121,5
51,2
65,9
105,8
52,0
76,7
116,7
80,3
168,4
193,3
179,5
196,0
225,0
266,5
206,8
235,9
294,8
55,6
Wolfang Schauble
George Osborne
E Madrid vede il rischio Grecia Voci su un piano di salvataggio Ue-Usa-Fmi da 250 miliardi. Tutti smentiscono, ma il mercato non si fida
il caso MARCO SODANO
ostiene il quotidiano spagnolo El Economista che Fondo monetario, Unione europea e Tesoro Usa studiano un piano di liquidità per la Spagna con una linea di credito fino a 250 miliardi: il direttore generale del Fmi Dominique StraussKhan, ne dovrebbe parlare di persona con il premier spagnolo José Luis Zapatero venerdì, giorno in cui è atteso a Madrid. Tutti smentiscono: il governo spagnolo per bocca della vicepresidente a vicepremier Maria Teresa de la Vega «sono notizie false, che non beneficiano a nessuno,
S
LA RIFORMA DEL LAVORO
Sgravi fiscali per chi assume chi è rimasto senza lavoro Un contratto per i giovani LE BANCHE AL VERDE
Nel solo mese di maggio hanno preso in prestito più di 85 miliardi di euro salvo agli speculatori». La Commissione europea fa il bis: nei giorni scorsi aveva già smentito voci su un piano alla greca per gli spagnoli apparse sulla stampa tedesca, ieri Amadeu Altafaj Tardio, portavoce del commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn, ha bollato l’indiscrezione come «spazzatura». Strauss-Khan, da Parigi, ha sottolineato che venerdì sarà a Madrid solo per una «normale visita di lavoro». Resta il fatto che ai mercati la smentita non è bastata: all’apertura di ieri mattina il differenziale tra tra i titoli tedeschi a 10 anni e gli equiva-
222
il record dello spread Indica la differenza dei tassi spagnoli rispetto a quelli tedeschi, usati come riferimento in Europa
20%
la disoccupazione spagnola Per provare ad abbattere il record europeo (poco invidiabile) il governo ha varato una riforma del mercato del lavoro
lenti spagnoli ha aggiornato il record storico a 223 punti. Il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet auspica un impegno fermo da parte dei paesi dell’area euro per aiutare la Spagna se necessario, scrive il settimanale tedesco Die Zeit nell’edizione di oggi. Le banche spagnole hanno preso in prestito oltre 85 miliardi di euro nel solo mese di maggio, pari al 16,5% di tutti i prestiti concessi dalla Bce ai paesi dell’eurozona. Da settimane la banca centrale sta acquistando bond dei paesi più indebitati dell’eurozona ma, vorrebbe mettere un termine a questa pratica «appena possibile». Ieri il governo spagnolo ha avviato per decreto una riforma del mercato del lavoro, appesantito da una disoccupazione arrivata al 20%: sindacati e imprese sono saltati sulle barricate. I primi hanno proclamato uno sciopero generale per il 29 settembre, mentre il presidente degli imprenditori Diaz Ferran l’ha defini-
ta una «riformina». Uno dei punti mento con contratti fissi agli impiecentrali della riforma è la creazione gati per ogni loro anno lavorato. Il godel Contratto fisso di stimolo del la- verno spagnolo si impegna inoltre a voro, che si potrà usare per assume- creare ntro il prossimo anno un fonre disoccupati, lavoratori con con- do di capitalizzazione che accompatratti precari, o lavoratori tra i 31 ed gni il lavoratore durante tutta la sua i 44 anni che abbiano perso di recen- vita lavorativa sul modello austriaco te un lavoro con e che possa servire contratto fisso norJEAN-CLAUDE TRICHET per riscuotere indenmale. in caso di licenIl presidente della Bce nizzi Questo tipo di ziamento o come chiede l’impegno di tutti specie di liquidaziocontratto contem«Se servirà» ne nel momento del pla un indennizzo per licenziamento pensionamento. senza giusta causa Intanto sale la POLEMICHE di 33 giorni di salatensione con la GerMadrid pubblicherà rio per anno lavoramania: il sospetto è to, più leggero ri- i test sulle banche e chiede che dietro l’offensia Berlino di fare lo stesso va delle voci contro spetto ai 45 previsti dai contratti a la Spagna ci siano intempo indeterminato. Il ministro del teressi tedeschi. Il quotidiano El Lavoro ha inoltre annunciato che lo Mundo critica le «ambiguità» della stato pagherà attraverso il fondo di cancelliera Angela Merkel sui rugaranzia salariale (Fogasa) 8 giorni mors degli ultimi giorni, e afferma di salario dei 33 o 45 che le aziende che la Germania «ha beneficiato» deldevono versare in caso di licenzia- le difficoltà spagnole: «mentre il nostro debito è sempre più, Merkel colloca sul mercato i suoi bund con enorme facilità, risparmiando circa 35 miLA RISPOSTA DEL PREMIER liardi in un anno» scrive il giornale. Il nostro è un Paese Il governatore della banca nazionale Fernandez Ordonez prova a solido e forte combattere la diffidenza dei mercati Ha un’ottima credibilità nei confronti del sistema finanziario internazionale spagnolo annunciandoo oggi la prossima pubblicazione dei risultati dei Onora i suoi debiti «test di stress» cui sono state sottoposte le banche spagnole. I test sono José Luis Zapatero stati realizzati, ha detto, per verificaprimo ministro re che banche, casse e cooperative del governo spagnolo iberiche «hanno già previsto di disporre di capitale sufficiente non solo per superare gli scenari che oggi paIL SOSTEGNO DELL’EUROPA iono più ragionevoli ma anche quelli di crescita complicati in un futuro Non credo che ci sarà prossimo». bisogno di ricorrere Secondo la stampa spagnola Madrid potrebbe chiedere che anche al sostegno di Fmi e Ue Berlino pubblichi i test delle sue banIl governo ha presentato che. Una mossa, scrive ancora El misure coraggiose Mundo, che potrebbe fare emergere come alcune banche tedesche abbiaJean-Claude Juncker no «piedi d’argilla» e che, secondo il presidente presidente di Deutsche Bank Joseph dell’Eurogruppo Ackermann potrebbe essere «molto, molto pericolosa».
GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 12
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Primo Piano 13
U
SALUTE
La ricerca L’obiettivo è ridurre la tossicità della chemioterapia evitando di colpire le cellule sane
LA LOTTA AI TUMORI
Curarsi senza perdere la bellezza Le nuove terapie di Veronesi: “Salvano i capelli e migliorano la qualità della vita alle donne «Attrazione fatale»
il caso SARA RICOTTA VOZA MILANO
on ha scelto un simposio di scienziati e luminari per annunciare le sue ultime battaglie vinte contro il cancro. Ha voluto farlo nel giorno in cui le «sue» donne s’incontrano per gioire insieme e raccontarsi come e perché sono ancora vive. Mille donne che ieri a Milano - e ogni anno è così - hanno ascoltato e applaudito Umberto Veronesi spiegare che c’è una chemioterapia che non fa perdere i capelli e una radioterapia che non costringe a mesi di viavai negli ospedali. Due terapie sperimentate con successo all’Ieo su cinquanta donne e ora pronte al grande «lancio» nazionale su altre cinquecento. Due battaglie vinte non sono la fine della guerra ma queste due vittorie, per le donne, hanno un valore in più. Veronesi lo sa, e se c’è una differenza fra il suo modo di essere oncologo e altri, a sentir queste signore si capisce che la differenza è nel non dare per scontato che per guarire bisogna rassegnar-
N
Un’«attrazione fatale» fra due molecole «che proprio non riescono a stare lontane l’una dall’altra». La spiega così, Umberto Veronesi (nella foto), la forza che unisce la «avidina» e la «biotina», una proteina e una vitamina che permettono agli oncologi di prevenire la dispersione degli anticorpi radioattivi. La terapia comincia già al momento dell’operazione: il chirurgo inietta una grossa quantità di avidina nella zona del tumore. Dopo un paio di giorni il medico nucleare inietta per endovena una piccola dose di biotina «caricata» con un isotopo radioattivo che emette radiazioni killer per le cellule tumorali, senza colpire i tessuti sani. Questo perché l’avidina viene trattenuta nell’area dell’iniezione intraoperatoria per parecchi giorni e fa da «recettore artificiale» per attirare a sé la biotina radioattiva.
I
IL PROFESSORE
«La vanità non c’entra, sono una componente importante dell’identità» LA NUOVA SFIDA
«Possiamo guarire l’80% delle nostre malate. Il punto ora è “come” guarirle» si a perdere la femminilità. «Grazie alla diagnosi precoce», spiega il Professore «le cure per il tumore al seno hanno raggiunto un elevato livello di efficacia tanto che ora possiamo concentrare la ricerca su una nuova sfida: la qualità della vita delle donne». La ricerca a cui si riferisce è quella che si fa all’Ieo, l’Istituto Europeo di Oncologia di cui è Direttore scientifico. «Sappiamo che possiamo guarire oltre l’80% delle nostre pazienti, ora ci poniamo il problema del “come”, con l’obiettivo di fare in modo che le cure non spaventino più della malattia». E cosa spaventa di più una donna che già deve subire una mastectomia, del vedersi menomata anche nella chioma, quindi nel volto? La «vanitas» non c’entra e Veronesi vuole che le «sue» donne lo capiscano: «Perché i capelli possono essere una componente importante dell’identità». Quindi la parola passa ai medici che finora hanno sperimentato con successo le due terapie su una cinquantina di pazienti. «Da tempo queste terapie sono in corso di studio da noi» racconta Viviana Galimberti, giovane e bella direttora dell’Unità di Senologia molecolare: «Ridurre la tossicità della chemioterapia è l’obiettivo dello studio clinico Ieo sul Caelyx, un farmaco che ha la stessa efficacia di quelli tradizionali ma non l’effetto collaterale dell’alopecia. Si tratta di farmaci sempre più mirati a colpire il vero bersaglio, cioè le cellule tumorali, lasciando stare quelle sane». Il farmaco non è nuovo ed è stato
50 Le pazienti su cui è stata testata la nuova radioterapia «Iart»
finora utilizzato nelle fasi avanzate del tumore all’ovaio e alla mammella. All’Ieo si è sperimentato in fase preoperatoria, cioè per ridurre la massa tumorale prima dell’intervento, ma ora si cerca di proporlo anche nella fase post, cioè come prevenzione della ripresa della malattia. L’altra terapia che verrà sperimentata su scala nazionale è la cosiddetta Iart, «Radioterapia intraoperatoria con radiofarmaci». Si tratta di
una procedura che sfrutta «l’attrazione fatale» (così la chiama Veronesi) esistente in natura fra due molecole, e che comincia già al momento dell’operazione. I vantaggi? Li spiega Giovanni Paganelli, direttore della medicina Nucleare Ieo: «Permette di evitare il ciclo di terapia esterna di circa due mesi, non necessita di apparecchiature costose ma di una siringa da insulina, può essere eseguita in regime ambulatoriale».
Andrée Ruth Shammah
500 Le pazienti che saranno coinvolte nel nuovo studio clinico nazionale
Quando i medici scendono dal palco salgono le donne, con le loro mille storie di dolore e guarigione. Confessioni, esortazioni, racconti spiritosi. Veronesi se li ascolta tutti, inchiodato in prima fila. E quando torna sul palco a ringraziarle tutte, è una standing ovation dopo l’altra. E le si capisce. Il «loro» Professore è stato candidato per la terza volta al Premio Nobel per la Medicina, ma a loro ha già fatto vincere quello per la Vita.
Elena Daverio
“Bisogna anche rispettare “Ero pronta a restare senza la femminilità delle pazienti” invece si sono allungati” Andrée Ruth Shammah, regista e direttore del Teatro milanese Franco Parenti, è una delle mille donne che ieri hanno testimoniato il loro percorso di malattia e guarigione all’Ieo. Due tumori a entrambi i seni, un mercoledì è entrata in sala operatoria e il venerdì era al lavoro. Miracolata?
«Diciamo che tutte noi che siamo qui, siamo fortunate, perché alcune oggi non ci sono... e non bisogna dimenticarle».
Regista Andrée Ruth Shammah dirige il teatro milanese Franco Parenti
Lei ha avuto una delle due terapie sperimentali. Come è andata?
«Mi hanno fatto la radioterapia intraoperatoria e così non ho dovuto farla fuori. È una cosa straordinaria, ma non è questo a far la differenza».
Elena Daverio, ex giornalista, oltre all’impegnativo ruolo di moglie del vulcanico Philippe, è organizzatrice di eventi culturali.
Qual è allora la differenza - se c’è - della cura Ieo rispetto alle altre?
«Esistono i tumori e i tumori Ieo. Veronesi ha rispetto della femminilità e tratta le donne da donne. Rispetta il fatto che una si vergogni di diventare calva o di farsi vedere menomata dal marito. Lui pensa anche a questo, a non farti cascare i capelli...»
La sua chioma rossa parla da sé ma è vero che con questa chemio non ha perso un capello?
«Sinceramente ero pronta a perderli. Poi, dopo 5 mesi di trattamento preventivo mi sono così stupita anch’io che ho fatto voto - io che ormai tenevo i capelli corti - di farli crescere...»
Lei parla di «leggerezza» nell’approccio.
«La leggerezza della professionalità. Che ti toglie il dolore fisico, e il pathos della malattia». Da donna di teatro, non crede che il «dramma» vada affrontato?
«Camminare sul filo richiede duro lavoro eppure a guardare un artista non sembrerebbe. Paura e ansia non aiutano». [S.R.V.]
Ex giornalista Elena Daverio si dedica alla preparazione di eventi culturali
Altre donne qui hanno detto che col tumore ci vuole ironia; a lei, con suo marito in casa, non manca. Aiuta?
«Gliel’ho detto al telefono quindi non ho visto la faccia e se ha fatto gli occhi che di solito fanno quelli a cui dici che hai un carci-
noma, ma la frase è stata un po’ quella che dicono tutti... “Hai bisogno di qualcosa?”» Invece, una persona con quella diagnosi cosa vorrebbe sentirsi dire?
«Per carità, anche quella è una proposta affettuosa, ma bisognerebbe capire che cosa pesa di più alla persona e offrirsi di farla. Non so, fare la fila da qualche parte, cose banali che tu non osi chiedere perché è imbarazzante far l’invalida». Cos’altro l’ha colpita nella sua esperienza?
«L’assenza di dolore. Mia madre aveva avuto lo stesso tumore e ho visto quanto stava male. Un giorno l’hanno ricoverata e non è mai più tornata a casa. Avevo 6 anni, e lei 34». [S.R.V.]
14 Politica
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
L’AUDIZIONE IN COMMISSIONE DI VIGILANZA
Paesi e buoi
Masi: “Rai sana Il Tg1 effimero? Fa meglio del Tg5”
DI MATTIA FELTRI
forte questo Di Pietro perché è un motivatore, anche con la nazionale: gli azzurri vadano avanti con la schiena diritta, ha detto. Invita tutti a tenere la schiena diritta. Il presidente della Repubblica deve avere la schiena diritta e non firmare la legge sulle intercettazioni. I giornalisti devono avere la schiena diritta e smascherare questo governo fascista e piduista. L’opposizione deve avere la schiena diritta e condurre la battaglia in Parlamento. I pm la schiena ce l’hanno diritta per articolo di codice. E naturalmente nell’Idv si ha la schiena diritta per statuto e se proprio capita di piegarla è giusto per firmare un rogito.
È
Il Dg: con Santoro trattativa in corso PAOLO FESTUCCIA ROMA
Santoro? «C’è ancora una trattativa in corso», il programma di Saviano? «O di lunedì o di venerdì, ma nessuna sovrapposizione con la Champions League». E poi, Antonio Di Bella? «Troveremo un accordo», i compensi degli artisti nei titoli di coda? «Dobbiamo essere sicuri di operare secondo la normativa esistente», l’effimero e il calo di ascolti Tg1? «Complesso dare un giudizio sul merito dei telegiornali». Insomma, se qualcuno dalla due giorni di audizione del direttore generale della Rai, Mauro Masi in commissione di Vigilanza si aspettava elementi più certi, dati e risposte concrete, allora, è rimasto deluso. Solo su una questione Masi è chiarissimo. E riguarda Paolo Ruffini, l’ex direttore di Raitre reintegrato nel suo ruolo su ordinanza del giudice del lavoro. «Le decisioni dei giudici - dice il Dg - devono essere applicate, ma riteniamo l’ordinanza totalmente infondata in fatto e diritto». Insomma, al di là di qualche picco polemico, sul fronte della Tv pubblica, di nuovo, c’è davvero poco. Eccetto due certezze: che Antonio Di
E sul reintegro di Di Bella assicura «Anche qui troveremo una soluzione» Bella (l’ex direttore di Raitre fino alla sentenza Ruffini), per ora, resta a disposizione del direttore generale, e che per il consiglio di amministrazione di oggi non sono previste nomine. Né per la Sipra, la concessionaria di pubblicità Rai da oltre sei mesi senza amministratore delegato, né per le consociate Raiway, Raicinema, Rainews e la Newco Rai International. Per il resto, numeri e dubbi sul futuro dell’azienda. Tanto che il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, in più occasioni, non esita a incalzare il direttore generale, non solo «sull’introduzione dell’effimero nel Tg1, tanto da suscitare la sensazione di una sorta di disimpegno del Tg su temi sociali importanti», ma anche sul possibile avvicendamento di Corradino Mineo (al suo posto dovrebbe andare Giovanni Masotti corrispondente Tg1 da Londra) alla direzione di Rainews, ma che per Masi è solo una «questione da discutere». Quindi, il delicato passaggio sugli ascolti del Tg della rete ammiraglia. Un Tg che Masi difende, perché «è vivo, che segue i trend della società, e soffre meno del Tg5 la crisi. Nei primi cinque mesi dell’anno - spiega Masi alla Vigilanza - il Tg1 ha perso l’1,3% mentre il Tg5 l’1,8%». Magra consolazione per il senatore dell’Idv, Pancho Pardi che parla di «dati
LA PROPOSTA DI ZAVOLI
«I compensi siano messi su Internet» «Se si vuole, come mi pare giusto e utile, che le spese della Rai, non siano coperte dal segreto è sufficiente renderle accessibili sul suo sito Internet, ormai raggiungibile anche con i cellulari». Lo sostiene il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli confermando i suoi dubbi «sulla convenienza di indicare nei titoli di coda dei programmi i compensi pagati».
I
fasulli» e aggiunge: «Masi fa luccicare per oro vere patacche d’ottone. Come potranno, ad esempio, i ricavi pubblicitari dei canali satellitari ripianare il danno economico del mancato accordo con Sky?». Poi alcuni elementi sul piano industriale. Per Masi «Rainews è uno dei binari su cui investire. Pensiamo - spiega - possa diventare una sorta di agenzia per fornire servizi agli altri telegiornali». Parole che fanno alzare le barricate al Cdr: «Non accetteremo mai nessuno snaturamento del nostro ruolo di testata di informazione 24 ore su 24». Ma non è l’unica voce allarmata sul piano industriale. Dopo i sindacati del personale giornalistico, ad ipotizzare lo sciopero è l’assemblea del Tg1, che ha affidato tre giorni di sciopero al Cdr. Ma Masi è sereno: «Siamo un’azienda forte e sana».
Mauro Masi (a sinistra) con il presidente Rai Garimberti
Mauro Masi Direttore generale Rai «Gli ascolti del Tg1 sono calati, ma meno del Tg5 È vivo e segue i trend della società»
«Saviano andrà in onda di lunedì o di venerdì ma senza nessuna sovrapposizione con la Champions»
Destini incrociati
Personaggi JACOPO IACOBONI TORINO
nrico Mentana direttore del tg e Gad Lerner conduttore di punta, La7 nell’era post-Tronchetti si rinforza come covo di interisti? Mentana ora sorride, «ma anche Piroso è interista! E se è per questo anche Alessio Vinci, anche Carlo Rossella». Mezza tv. Ma a parte la fede nerazzurra non è che la strana coppia, Enrico & Antonello, i due direttori che si incrociano in queste ore nelle porte girevoli del Tg di La7, siano così simili. Ci sono cose che a prima vista li ac-
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DESTINAZIONI
io sono sempre lo stesso ovunque vada a lavorare, lo stesso di quando cominciai», chiacchiera adesso Mentana all’ora del tè (freddo). Di volta in volta è diventato però un simbolo di qualcosa di diverso, «ma questo non è mai dipeso da me, né è dipeso da me diventare l’unico anti-Santoro». «E se è vero - prosegue che è difficile oggi fare un tg in Rai o Canale 5, bisognerebbe anche chiedersi il perché, e trarne le conseguenze». Cosa che lui starebbe appunto facendo, se approderà a La7. Enrico era l’indiscusso re delle news di Mediaset quando Piroso usciva dal mondo-Berlusconi (disse «io da Mondadori nel ’98 sono stato licenziato»). Nessuno protestò per lui, mentre Mentana era famoso e divenne un eroe paradossale della sinistra dopo l’addio a Matrix. Antonello non ha mai amato quelli per i quali «i soldi di Berlusconi puzzano di Spatuzza se li prende BelpiePOSTI
Chicco: «Sky per i programmi giornalistici è tuttora vista da una nicchia» comunano, Mentana soprannominato Mitraglia fin dai tempi del Tg2 per la velocità della pronuncia e i modi irrituali nella Rai ingessata dei primi Anni Ottanta, Piroso descritto da tutti fumino, e anzi spesso sanamente incazzoso. Mentana che da un anno e mezzo era fuori dalla tv e lo faceva notare, Piroso che da un anno e mezzo parlava semiserio «del mio siluramento», e non è detto ora che resti a La7 a fare gli speciali. Ma sono somiglianze apparenti. La realtà è che puntando entrambi a un giornalismo non militante, si trovano tuttavia su due traiettorie opposte: tutti e due di idee laiche, progressiste, ma uno (Enrico) in allontanamento deciso dal mondo Mediaset, l’altro (Antonello) che la vulgata vorrebbe in avvicinamento, e un mese e mezzo fa fu visto dalle parti degli uffici Mediaset di Roma. Piroso disse: sono solo andato a passeggiare in Largo del Nazareno. Poi aggiunse, sibillino: «Ma se fossi costretto a lasciare La7 preferirei Mediaset alla Rai. Meglio un padrone solo che tanti partiti di riferimento». Ma è un suo modo di mettere le mani avanti. L’ha fatto anche nelle recentissima intervista pubblica a Carlo de Benedetti («Se mi cacciano c’è per caso un posto
«Rainews pensiamo possa diventare una sorta di agenzia per fornire servizi agli altri telegiornali»
In un’intervista, Piroso chiese a De Benedetti:«Se mi cacciano c’è per caso spazio all’Espresso?»
Enrico Mentana
Antonello Piroso
Nato a Milano, il 15 gennaio 1955 È stato il fondatore e il primo direttore del Tg5. Fino a un anno e mezzo fa era il direttore editoriale di Mediaset
Nato a Como il 7 dicembre 1960 Dal 2002 è a La7 dove ha condotto Niente di personale e Omnibus. Dal 2006 è il direttore del telegiornale
Mentana: “Su La7 posso parlare a milioni di persone” L’ormai ex direttore Piroso verso l’uscita all’Espresso?»). Confalonieri, che voleva bene a Chicco in forme filiali, e come lui era contrario alla discesa in campo di Berlusconi, c’era rimasto molto male quando Mentana scrisse quella che diventò la lettera d’addio a Mediaset, febbraio 2009, in cui denunciava che l’azienda «non fa più informazione». Lo stesso Confalonieri che
oggi va dicendo, di Piroso, «nonostante sia di sinistra al momento è uno dei pochi che fa buona televisione». Una stima ricambiata al punto che, mentre è raro vedere Fedele in tv, lo si è invece gustato nel salotto di Piroso - Niente di Personale - assieme ad Afef, Giampaolo Pansa e Francesco De Gregori. Amano, entrambi, i melting pot. «Ma
tro, e non se li prende qualcun altro». Fuori i nomi? Li fece: «Dandini, Luttazzi con Barracuda, Santoro con Moby Dick..». Quasi inevitabile l’ennesimo scontro con la redazione di La7 per la scelta del direttore di non mandare in onda un servizio su Dell’Utri e la mafia che riteneva squilibrato, esempio di «puro giornalismo militante». No, Mentana no. Se Piroso aveva osato toccare il totem di Bruno Vespa («Porta a Porta? Bisognerebbe ribattezzarlo Bocca a bocca, gli serve la rianimazione...»), con Enrico non è mai successo. E la cortesia gli viene ricambiata: «Non tocca a me dare annunci, io non vorrei parlare - dice Mentana - di piani per rispetto dell’altro direttore (dice proprio così...). Però credo che non sia vero che La7 è una nicchia, a La7 si può dare fastidio. Mentre Sky per i programmi giornalistici è tuttora vista da qualche decina di migliaia di persone, a La7 si può parlare a milioni, ed è un pubblico generalista, di massa». Gli si aprono praterie, «come ha dimostrato il mio amico Gad con L’infedele». Uno (Piroso) ha tatuaggi, sneakers Nike con la scritta «Antonello» e va in scooter in palestra, l’altro va solo in scooter. Cambiano le destinazioni, però, e s’invertono i destini.
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Martina Ex Veltroniano ora bersaniano di ferro
Politica 15
Serracchiani Non ebbe il coraggio di candidarsi
INCHIESTA
Il nuovo Partito democratico e la generazione dei giovani-vecchi FABIO MARTINI ROMA
lui ritrovarsi in dote quel cognome così blasonato Letta - sarà pur servito a qualcosa. A lei è capitato un cognome anonimo Serracchiani - al quale tuttavia è riuscita a conferire una certa celebrità. Enrico Letta e Debora Serracchiani sono due quarantenni tra loro diversissimi, non solo nei natali, ma per storia politica, carattere, immagine. Eppure c'è qualcosa che li rende uguali come due gemelli, qualcosa che evoca il destino di una intera generazione: due rifiuti a diventare adulti, pronunciati - riservatamente e in tempi diversi - davanti ai propri amici. Un anno fa Debora viveva un momento di grazia: a "Ballarò" il suo mix - viso dolce e battuta tagliente - aveva bucato il video e
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La primavera del Pd Sempre in maggioranza
All’ombra del leader
Maurizio Martina
Matteo Orfini
Andrea Orlando
Stefano Di Traglia
I televisivi
alle Europee la Serracchiani aveva ricevuto una valanga di preferenze, più di Bossi in tutto il Nord-est. E lei si era presa sul serio, al punto da raccontarsi così su un libro per la Bur: “Era il primo giorno di primavera quando sono salita sul palco del Pd”, “i delegati, stanchi delle chiacchiere della loro nomenclatura, hanno appalaudito fragorosamente proprio me, "è stato un battito d'ali", che si è trasformato "in qualcosa di molto più grande", tale da "generare un'onda d'urto che è riuscita a scuotere dal suo torpore un intero partito". Bene, era giunta l'ora di dar seguito a quelle parole alate: la sera del 27 giugno al ristorante «Tre galli» di Torino i quarantenni più combattivi, Paola Concia, Pippo Civati, Sandro Gozi chiedono a Debora di «metterci la faccia», di candidarsi alle Primarie del Pd, di sfidare la nomenclatura. Ma lei li aveva freddati: «Vi ringrazio, ma penso che Franceschini voglia rompere con un vecchio modo di far politica, bisogna profittarne» e «provarci la prossima volta». Un mese più tardi sarebbe uscito il libro di Debora. Titolo: «Il coraggio che manca». Ma lei si riferiva alla nomenclatura. Diverse settimane prima, agli amici che gli chiedevano di candidarsi alla successione di Walter Veltroni, Enrico Letta aveva confidato: «E’ inutile che mi chiedete di andarmi a schiantare. Io non credo alla competizione, in questo partito si va avanti con gli accor-
PRIMO GOVERNO PRODI
Quattordici anni fa erano già tutti lì: da Veltroni a Letta da D’Alema a Franceschini MANCANZA DI RICAMBIO
Debora Serracchiani
Nichi Vendola
Pippo Civati
Matteo Renzi
Spiega Parisi: «Per preservare l’azionista di riferimento Ds si agisce per cooptazione»
Partners - LA STAMPA
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Gli outsider delle Primarie
inviti perentori (il «cacciateli a calci» gli attuali dirigenti di Romano Prodi), i “giovani” del Pd a parole annuiscono: «Il consiglio di Prodi è benvenuto», dice Pippo Civati. Ma il “papà” dell’Ulivo, Arturo Parisi, non ci crede: «Per preservare l’unità dell’azionista di riferimento Ds, il nuovo partito è stato fatto nascere in continuità col passato e sul principio unanimistico. In questo contesto il ricambio è affidato per cooptazione ai vecchi, che riconoscono come affidabili soltanto i giovani-vecchi, individuati per la loro maturità precoce». E dunque i trenta-quarantenni, anche brillanti e preparati, si trovano ad utilizzare tre diversi tipi di ascensore. C’è chi preferisce stare sempre in maggioranza. Il segretario del Pd lombardo, Maurizio Marti-
Torniamo a occuparci dei problemi reali del paese, per non farci dire che pensiamo solo ad accapigliarci tra di noi
Noi giovani lavoriamo ad acquistare spessore in modo da rendersi credibili come alternativa ai vecchi
Matteo Orfini
Debora Serracchiani
Membro della segreteria Nato il 30 agosto 1974
Europarlamentare Nata il 10 novembre 1970
di». Serracchiani e Letta, così diversi e così uguali, uniti dalla comune ritrosia a metterci la faccia e le idee. Il destino di una intera generazione di trentaquarantenni. Ma da 15 anni comandano sempre gli stessi. Basta guardare le foto di gruppo del 1996-98, il biennio del primo governo progressista della storia. Leader e notabili di oggi sono già tutti lì: Bersani, Veltroni e la Finocchiaro erano ministri, D'Alema era segretario del Pds, Letta e Franceschini erano vicesegretari del Ppi. E gli attuali leader progressisti del mondo? Nel 1996 erano dei signor-nessuno. Obama avrebbe dovuto aspettare otto anni prima di diventare senatore dell'Illinois, Zapatero era un anonimo deputato del Psoe, mentre David Miliband (il favorito nella corsa alla leadership laburista inglese) non era ancora entrato nella Camera dei Comuni. Inseguiti oramai da definizioni caricaturali («fallofori in processione» per il sindaco di Salerno De Luca) e da
na, 31 anni, bergamasco, era veltroniano sotto Veltroni, è diventato bersaniano con Bersani. Andrea Orlando, 41 anni, di La Spezia, era il portovoce del Pd di Veltroni, ma ora è il responsabile (bersaniano) della Giustizia. Poi ci sono quelli che crescono all’ombra di un leader e non si spostano mai, come Matteo Orfini, 35 anni, romano, braccio destro di D’Alema. Si può diventare politici di razza, restando nella segreteria di un leader? «Lavorare per due anni a palazzo Chigi è stato per me enormemente formativo e lo stesso vale per chi lavora negli enti locali. Prodi? Un po’ superficiale. Diceva Gramsci che non si può accreditare sé stessi, negando il valore della generazione precedente e d’altra parte non è rinnovamento, ma subalternità dire quel che vogliono i giornali e tv». Ma il terzo ascensore è proprio la tv, andarci e parlare bene, come fanno Civati e la Serracchiani. Ma d’altra parte, in un partito poco strutturato come il Pd, chi trovasse la forza di dar calci, non rischierebbe di trovare il vuoto? In fondo l’ultima segreteria che ha prodotto giovani tosti non era quella del Pci finale? «E’ così - sostiene un ex come Emanuele Macaluso - Natta volle D’Alema, Occhetto, Fassino, Bassolino, Turco, Mussi. Furono poi loro a mettere in un canto Natta malato e a mettersi loro...». [1 - continua]
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
DOPO IL DISCORSO ALLA NAZIONE I PRIMI RISULTATI CONCRETI DEL PRESIDENTE
Marea nera, resa della Bp “Pagheremo 20 miliardi” Vertice alla Casa Bianca e vittoria di Obama: “Ora energia verde” MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTEDANEWYORK
British Petroleum si piega a Barack Obama. Al termine di quasi due ore di teso confronto nella Roosevelt Room della Casa Bianca, i vertici della compagnia petrolifera hanno accettato le condizioni imposte dall’amministrazione per fare fronte alle «loro responsabilità nel più grande disastro ecologico avvenuto nella storia americana», come ha detto il presidente. È stato lo stesso Oba-
Sarà istituito un fondo affidato al funzionario che gestì i risarcimenti dopo l’11 settembre ma a far sapere che Bp ha accettato di costituire un fondo indipendente di 20 miliardi di dollari che servirà per pagare i risarcimenti a singoli e aziende della regione del Golfo colpiti a seguito della marea nera. Bp verserà i 20 miliardi ma non potrà gestirli perché ad assegnarli ai legittimi destinatari sarà un ente indipendente guidato da Ken Feinberg, che ebbe un ruolo analogo dopo l’11 settembre 2001 sugli indennizzi ai parenti delle vittime.
«Oilmageddon» Un film sul disastro Un film sulla marea nera, titolo possibile «Oilmageddon». Ha provato a immaginarlo la tv americana Abc, distribuendo già alcuni ruoli: James Cameron alla regia, perché si è offerto di spedire le sue macchine da presa in 3D nel fondo degli abissi. Will Smith nei panni del presidente Obama: hanno le stesse orecchie. A Michael Sheen, l’attore britannico che ha fatto Tony Blair in «Queen», il ruolo dell’amministratore delegato di Bp, Tony Hayward. A Kevin Costner quello di Superman che arriva in soccorso con una cavalleria di avveniristiche macchine aspira-petrolio. Il comico Aziz Ansari potrebbe fare il giovane governatore repubblicano della Louisiana Jimmy Jindal, di origine indiana. «Oilmageddon» ha però un problema: troppe poche donne nel cast. Una potrebbe essere Kathleen Turner, nei panni della senatrice democratica della Louisiana Mary Landrieu.
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Voglio che gli americani sappiano che mi batterò ogni giorno finché la fuga di greggio non sarà bloccata
Le responsabilità di BP sono enormi Sono sicuro che faranno fronte ai loro obblighi con il popolo americano Barack Obama
Presidente degli Stati Uniti Discorso dallo Studio Ovale dopo l’incontro con i vertici di Bp
Fanghiglia oleosa cola dai guanti di un’attivista di Greenpeace
«La legge prevede che le compagnie petrolifere paghino danni fino a 75 milioni di dollari ma si tratta di un ammontare in questo caso largamente insufficiente e sono lieto di annunciare l’accordo con Bp», ha aggiunto Obama, precisando che la cifra concordata «non è un tetto» e potrà essere aumentata. Uscendo, il presidente di Bp, Carl-Henric Svanberg, ha com-
piuto gli altri due passi espressamente richiesti da Obama: ha annunciato che «quest’anno non pagheremo dividendi» e ha chiesto «scusa al popolo americano, a nome di tutti i dipendenti di Bp». Essere riuscito ad ottenere da Bp quanto voleva, consente al presidente di disporre del primo risultato concreto a 58 giorni dall’esplosione della piatta-
forma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. Nel discorso pronunciato la sera precedente, parlando per 17 minuti alla nazione in diretta tv dallo Studio Ovale, Obama aveva illustrato una strategia con tre obiettivi per rispondere alla catastrofe. Primo: «Fermare del tutto» la fuga di petrolio «entro la fine dell’estate». Secondo: «Assegnare risarcimenti giusti
e veloci» a chi sta soffrendo le conseguenze economiche, soprattutto per i danni a pesca e turismo. Terzo: «Sviluppare nuove fonti di energia per ridurre la dipendenza dal greggio» che è «la causa principale di quanto avvenuto». Se per la ripulitura del Golfo e i risarcimenti Obama preme su Bp affinché i tempi siano celeri, sul fronte della riforma ener-
Estero 17
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Dieci anni di massacro ambientale
il caso GLAUCO MAGGI NEW YORK
l governo vietnamita ha calcolato in 300 milioni di dollari la somma minima che Washington dovrebbe versare all’ex nemico come riparazione ambientale per i danni alle foreste e al suolo, che furono colpiti dai micidiali «erbicidi dell’Arcobaleno». Il governo Obama ha ora davanti una difficile scelta: accontentare o no in pieno la richiesta di copertura dei danni causati dai soldati di un paio di generazioni fa sul teatro di guerra, potenzialmente creando un precedente che potrà essere seguito ovunque ci siano americani in divisa, come in Iraq o Afghanistan. Durante quella guerra i militari usarono varie sostanze chimiche allo scopo di fare «terra bruciata», riducendo le possibilità dei guerriglieri di nascondersi nella boscaglia. L’Agent Orange
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IL DILEMMA DI OBAMA
Se accetta crea un precedente che potrebbe essere imitato da altre nazioni, come l’Iraq DIPLOMAZIA E INTERESSI
I due nemici oggi hanno intensi scambi commerciali: si punta su progetti mirati di bonifica getica la richiesta di «agire in fretta» è rivolta al Congresso ancora bloccato dai veti incrociati fra democratici e repubblicani. A completare l’offensiva di Obama vi sono le nomine di due «Zar», entrambi con pieni poteri: il ministro della Marina Ray Maybus avrà il compito di redigere il piano di rilancio di lungo termine della regione del Golfo, mentre all’ispettore generale del ministero della Giustizia Michael Bromwich spetterà la guida dell’ente federale che sovrintende alla produzione di petrolio e gas. Sarà dunque Bromwich a decidere quando le trivellazioni in profondità potranno riprendere. «Al momento ciò non è possibile perché ancora non sappiamo con esattezza cosa ha causato il disastro» ha sottolineato Obama. In attesa di sapere dai sondaggi la reazione degli americani ai passi del presidente sulla Casa Bianca continuano a piovere critiche. I leader democratici parlano di «discorso timido» e i repubblicani di «scarsi contenuti» mentre il «New York Times» picchia duro: «Obama non ha rassicurato gli americani, ancora non sappiamo il nome del responsabile del disastro».
era il defoliante più efficace e fu di gran lunga il più utilizzato: tra il 1965 e il 1970, 45 milioni di litri di Tcdd, la sigla che indica l’erbicida contaminato con «tetraclorodibenzodioxina», furono versati su Vietnam, Laos e Cambogia per distruggere la vegetazione: si chiamava in gergo Agente Arancio dal colore delle strisce arancioni dei barili da 210 litri usati per il trasporto. Altri 30 milioni di litri di defolianti, sparsi in Indocina, avevano nomi diversi, Blu, Bianco, Viola, Verde e Rosa, sempre dovuti ai colori dei contenitori e tutti finalizzati a «trasformare» il campo di battaglia per renderlo più favorevole alle operazioni belliche. A qualunque costo, e senza alcuna preoccupazione per gli effetti sull’ambiente e sulle generazioni a venire. Quindici anni fa gli Usa e il Vietnam hanno ripreso normali relazioni diplomatiche, ma l’Agent Orange colpisce ancora, 40 anni dopo la pace. Militari e civili che furono protagonisti e vittime della Guerra dei marines contro i Vietcong, e i loro figli e nipoti, subiscono ancora le conseguenze di quel programma chimico: aborti, tumori e altre malattie. Anche la terra ha pagato caro per l’Agente Orange, e da tempo un gruppo bilaterale sta lavorando per reperire le somme necessarie ai lavori di recupero. Il Gruppo per il Dialogo Usa-Vietnam sull’Agente Orange e la diossina, costituito da scienziati e politici dei due Paesi nel
Servizio Clienti: dico.clienti@dico.coop.it
Un nome sinistro
Un concentrato di diossine
L’Agente Arancio era un liquido incolore. Il nome veniva dalle etichette sui fusti. L’uso militare cominciò con l’operazione Ranch Hand, autorizzata da Lyndon Johnson (foto).
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Tre milioni di intossicati
Il defoliante venne usato dal 1961 al 1971, in modo massiccio dal 1965 in poi, per desertificare le foreste dove si nascondevano i vietcong (foto). Conteneva diossine ed era cancerogeno e teratogeno.
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Secondo un rapporto della National Academy of Sciences (2003) 3.181 villaggi vennero colpiti, tre milioni di persone contaminate: 200 mila si sono ammalate o sono nate con deformazioni (foto).
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Il Vietnam agli Usa “Saldate il conto dell’Agente Arancio” Fece 200 mila vittime: Hanoi chiede 300 milioni di danni Deserto Aerei americani diffondono il defoliante sulla foresta a Sud di Saigon In dieci anni l’aviazione Usa lanciò 45 milioni di litri di «Agente Arancio» (una mistura di due erbicidi, gli acidi diclorofenossiaceticoe triclorofenossiacetico)
2007 a New York con i fondi della Ford Foundation, ha proposto un piano di versamenti di almeno 300 milioni di dollari in 10 anni, destinato a porre rimedio all’orribile retaggio. In un opuscolo reso noto ieri sono presentati gli scopi dell’iniziativa: puli-
re il terreno contaminato dalla diossina e riparare i guasti provocati all’ecosistema, espandendo nello stesso tempo i sussidi e i risarcimenti alle persone con disturbi e handicap dovuti all’esposizione agli Agenti arcobaleno. «Il governo americano dovrebbe gioca-
re un ruolo chiave nel sostenere questi costi, coinvolgendo altri donatori pubblici e privati per continuare a integrare gli investimenti che il governo vietnamita sta già effettuando», sostiene il Gruppo del Dialogo. Alla fine del 2009, il governo di Washington assegnò un contratto per un progetto da un anno mirante a costruire un sito protetto in cui trattenere il suolo contaminato dell’aeroporto di Danang, che era servito come base per l’arrivo e lo smistamento dell’Agente Orange. I lavori sono in calendario per il 2011, ha promesso l’assistente del Segretario per gli affari Politico-Militari Andrew Shapiro, durante una visita in Vietnam la settimana scorsa. Secondo il Gruppo del Dialogo, Danang è uno dei 28 «punti caldi» della diossina, che continua ad avere effetti residui sulla popolazione: per la Croce Rossa oltre tre milioni di vietnamiti sono stati colpiti dagli effetti dell’erbicida. La somma di 300 milioni resa pubblica ora difficilmente coprirà le spese totali, e i vietnamiti mettono le mani avanti su ulteriori richieste in futuro. Parlando ai giornalisti in occasione dell’annuncio, Vo Quy, professore e membro del Gruppo del Dialogo, ha ammesso di «sperare che la somma possa essere raddoppiata o triplicata». Dal 2007, il Congresso Usa ha stanziato già 9 milioni di dollari per risarcimenti ai vietnamiti colpiti dalla diossina.
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
SCANDALO PEDOFILIA, NUOVE POLEMICHE: «VOLEVANO COLPIRE ME PER FARE PRESSIONI SUL PONTEFICE»
MINORANZA UZBEKA PERSEGUITATA
Il vescovo contro la Chiesa “Io, vittima di un complotto”
Kirghizistan, denuncia della Croce Rossa “Stupri e pulizia etnica”
Il tedesco Mixa si era dimesso: “Farò ricorso”. E il Papa lo riceverà ALESSANDRO ALVIANI GIACOMO GALEAZZI
Il vescovo cacciato per pedofilia prepara il ricorso e denuncia «pressioni sul Papa» da parte dell’episcopato tedesco. E’ accusato di aver picchiato e abusato sessualmente di minori e (per acquistare preziose stampe antiche, bottiglie di vino pregiato e un solarium) di aver sottratto 35 mila euro all’istituto diocesano per gli orfani. Quasi due mesi dopo le sue dimissioni Walter Mixa non ha perso il gusto della polemica, anzi mette in piazza i nomi degli «architetti» dei presunti scandali e minaccia di trasformare la sua privata caduta in disgrazia in un pubblico regolamento di conti senza precedenti. L’ex vescovo di Augusta ha attaccato frontalmente i leader della Chiesa tedesca e la sua stessa diocesi: «Le pressioni che ho subito per firmare la lettera di dimissioni sono state simili al Purgatorio». Quella lette-
Presbiteri Ordinazione di sacerdoti in San Pietro davanti a Benedetto XVI In alto l’ex vescovo di Augusta Walter Mixa
Resta alta la tensione nel Kirghizistan, dopo i violenti scontri che hanno causato almeno 187 morti e oltre 250 mila profughi. La Croce Rossa ha segnalato stupri e aggressioni nella località di Osh, epicentro delle violenze etniche tra kirghizi e uzbeki. Decine di case sono state ridotte in cenere, mentre gli edifici «marchiati» con «kg», a segnalare i residenti kirghizi, non sono stati toccati. A Jalalabad, gli hotel che affacciavano su una delle piazze centrali si sono sbriciolati negli incendi appiccati durante gli scontri. Interi palazzi sono rasi al suolo, molte case inagibili. L’accesso alla città e alle zone circostanti è diventato molto difficile e la la sicurezza è totalmente fuori controllo anche se nelle ulti-
Soldati uzbeki aiutano i civili
me ore sembra essere tornata la calma. Le città sono semi-deserte. Farul, 29 anni, residente a Jalalabad, ha raccontato che «circa il 95 per cento delle persone che vivevano nel quartiere non è ancora tornato». A Bishkek, la capitale, oltre cento persone sono state arrestate con l’accusa di voler fomentare disordini in città. [P. DM.]
1000 denunce di violenze sessuali su minori arrivate da aprile alla delegata del governo Merkel sulla questione degli abusi, Christine Bergmann. Un terzo sono state commesse in ambienti della Chiesa
L’accusa all’episcopato tedesco: «Mi hanno costretto a firmare una lettera già scritta» ra «non è stata scritta di mio pugno», ma «era già pronta». Tre giorni dopo «ho scritto al Pontefice per revocare tutto». Mixa, l’esponente più in vista dell’ala conservatrice del cattolicesimo tedesco, ritiene che la sua uscita di scena sia stata il frutto di un complotto, cui ora deve porre rimedio il Vaticano. L’ex vescovo sta infatti pensando di presentare un ricorso («un’idea molto buona, su cui sto riflettendo») e si prepara a incontrare il Papa il prossimo mese. «Mi ha invitato per un colloquio, con lui voglio parlare di come dovrebbe evolvere la situazione». Il suo obiettivo: ottenere la riabilitazione e tornare all’attività pastorale. «Vorrei di nuovo celebrare messa coi fedeli e impartire i sacramenti». Oltretevere è arrivata un’informativa che lo indica come vittima di intrighi interni alla Chiesa. Mixa però va oltre e fa i nomi dei quattro presunti respon-
MOSCA
sabili della macchinazione ai suoi danni. Anzitutto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Robert Zollitsch, e l'arcivescovo di Monaco Reinhard Marx, che ad aprile gli consigliarono pubblicamente di farsi da parte. «Si sarebbero dovuti comportare in modo più fraterno», critica. Poi ci sono il suo ex vicario generale e il vescovo ausiliario di Augusta, Anton Losinger: sarebbero stati loro a girare alla stampa le accuse di abusi rivolte contro di lui e poi fatte cadere dalla magistratura tedesca. Pronta la smentita dalla diocesi di Augusta. Ancora più duro è stato il portavoce dell’arcivescovo Marx, Bernhard Kellner: «È
stato fatto tutto seguendo le regole. Auguriamo a Mixa una pronta guarigione, il suo ricovero in una clinica psichiatrica è stato un primo passo importante». Un commento avvelenato: dopo aver firmato la lettera di dimissioni Mixa ha infatti trascorso diverse settimane in una clinica in Svizzera, apparentemente per problemi di salute e di alcolismo. Nessuno, finora, aveva parlato di problemi psichiatrici. Ora che le accuse sono state riconosciute infondate, in Vaticano la questione si riapre ufficialmente e c’è l’ombra di una nuova faida tra progressisti e conservatori. A Roma nei giorni scorsi Mixa ha personalmente consegnato al
prefetto dei Vescovi, cardinal Re, una lunga memoria difensiva, mentre dall’appartamento papale affiorava già l’intenzione di far luce sull’intera vicenda. E’ ancora fresca in Curia la ferita per il vescovo ausiliare di Linz, Gerhard Wagner, costretto a dimettersi poco dopo la designazione perché considerato dall’episcopato austriaco «troppo conservatore». Un regolamento di conti che sembra essersi ripetuto in Germania. «Benedetto XVI riceverà nelle prossime settimane Mixa ma non è prevedibile che venga rimessa in discussione l’accettazione delle sue dimissioni», afferma il portavoce della Santa Sede, Padre Lombardi.
DUE MESI DOPO LA TRAGEDIA DI SMOLENSK
La Polonia guarda avanti Sfida per la presidenza Kaczynski-Komorowski VARSAVIA
A quattro giorni dal primo turno delle presidenziali in Polonia - un voto sotto il segno del disastro aereo di Smolensk, in cui è morto il capo di Stato Lech Kaczynski - l’ombra di quella tragedia potrebbe riservare sorprese nella sfida tra il candidato liberale e attuale presidente ad interim, Bronislaw Komorowski, e il gemello del defunto presidente, l’ex premier Jaroslaw Kaczynski. Non concordano neppure i sondaggi: quello divulgato ieri dall’Istituto Pbs Diga dà a Komorowski il 48% dei voti, contro il 40% a Kaczynski, vantaggio che verrebbe confermato al ballottaggio del 4 luglio. L’ultimo rilevamento SMG/KRC dà invece Kaczynski in crescendo (31%), e Komorowski in leggero calo
Manifesto elettorale per Kaczynski
(41%), ma vede un completo ribaldamento a luglio, con Kaczynski vincitore con il 52%. Komorowski comunque non demorde. Tanto più che ieri si è visto dare ragione da un tribunale nella causa contro Jaroslaw Kaczynski, che gli aveva ingiustamente attribuito in campagna elettorale l’intenzione di privatizzare i servizi di assistenza sanitaria. [E. ST.]
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LA TRIBÙ SHINNECOCK VINCE LA SUA BATTAGLIA
Gauck, candidato venuto dall’Est
Un casinò alle porte di Manhattan Atteso il sì di Obama
Wulff, il favorito della Merkel, ha 20 voti in più, ma potrebbe perderli BERLINO
L'azzardato paragone con Obama la dice lunga sullo stato della politica tedesca. A vederlo così, con i capelli grigi e le rughe profonde di chi ha vissuto più vite in una sola, Joachim Gauck, candidato a presidente federale dalla Spd e dai Verdi (all'opposizione), appare lontanissimo dal leader statunitense. «Non sono né così
Joachim Gauck, pastore luterano
giovane, né così bello», scherza, incontrando la stampa estera a Berlino. Eppure in pochi giorni il settantenne Gauck ha messo in moto una mobilitazione che
ha sorpreso lui stesso: su Facebook sono nati gruppi che ne chiedono a gran voce l'elezione e la stampa tedesca si è schierata all'unanimità al suo fianco, preferendolo al candidato presidente di Angela Merkel, Christian Wulff. «I tedeschi hanno un forte bisogno di persone di cui fidarsi e io voglio migliorare la comunicazione tra governati e governanti», spiega. L'abilità retorica, del resto, è una delle qualità più apprezzate di Gauck, pastore protestante, volto simbolo dell'opposizione civile alla Ddr ed ex presidente dell' ente che gestisce gli archivi della Stasi. I numeri, per ora, sono contro di lui: il governo, formato dalla Cdu di Merkel, dalla bava-
rese Csu e dai liberali, ha una maggioranza di 20 voti nell'assemblea che il 30 giugno eleggerà il nuovo presidente. Il distacco, però, si assottiglia: diversi liberali vogliono votare per Gauck e non per Wulff. «Sono un po' più ottimista di una settimana fa», afferma. Tuttavia non potrà contare sull'appoggio della sinistra radicale della Linke, che gli rinfaccia il sostegno alla guerra in Afghanistan e lo accusa di aver ottenuto privilegi dalla Stasi (un'accusa «miserevole», ribatte lui). Se riuscirà nell'impresa, il futuro di Merkel, la prima cancelliera arrivata da quell'Est da cui proviene anche lui, sarà in bilico. «Ma la mia candidatura - precisa - non è un attacco contro di lei». [A. AL.]
NEW YORK
La tribù degli Shinnecock vince la sua battaglia e un casinò sorgerà presto alle porte di Manhattan. Gli Shinnecock sono una piccola tribù indiana i cui territori si trovano sull’isola di Long Island, in prossimità di località esclusive come Southampton. Da anni avevano intrapreso una battaglia legale per vedersi riconoscere diritti uguali a quelli di altre tribù dello Stato di New York, in particolare quello di aprire e gestire un proprio casinò. La rispo-
sta favorevole del giudice è arrivata ieri e Ranky King, portavoce della tribù, ha detto che «la mia gente si è abbracciata con gioia, danzando nelle strade». L’ultima parola ora spetta all’Amministrazione Obama ma se entro 30 giorni l’Ufficio per gli affari indiani non solleverà obiezioni, potranno cominciare i lavori per costruire una casa da gioco a poco più di un’ora di auto da Manhattan. Si tratterà del casinò più vicino alla città di New York, perché gli altri esistenti nello Stato si trovano molto più a Nord. [M. MOL.]
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Estero 19
In Sudafrica Centri di accoglienza per tifosi musulmani
La storia DOMENICO QUIRICO CORRISPONDENTE DA PARIGI
Saranno almeno 130 mila i musulmani che arriveranno in Sudafrica per assistere alle partite dei Mondiali, ai quali partecipano numerose nazioni con popolazione ampiamente islamica, come la Nigeria, l’Algeria, il Ghana e la Costa d’Avorio. La comunità musulmana sudafricana ha attrezzato un centro di accoglienza, punti di informazione e locali per la preghiera vicino agli stadi. A Città del Capo i musulmani locali accoglieranno i loro correligiosi algerini, che si preparano al match con l’Inghilterra. «Pensiamo che la Coppa del Mondo sia casa nostra - dice Fatima Allie, una degli organizzatori -. Per questo vogliamo mostrare la nostra ospitalità e far vedere al mondo che siamo una comunità tranquilla e pacifica, e che le storie di violenza e crimine sono esagerate». A pochi minuti di strada dallo stadio di Città del Capo si trova il quartiere di Bo Kaap, uno dei più antichi della metropoli. In cima a una collina, il quartiere è da sempre associato con la comunità islamica. Nel museo locale è stata aperta una mostra sulla storia dell’Islam in Sudafrica, con notizie pratiche sui posti dove mangiare e pregare rispettando i precetti del Corano. Iniziative simili sono state prese nelle principali città. «Abbiamo preso tutto in considerazione spiega Gasant Emeran, insegnante in pensione e consulente del museo - anche un eventuale funerale».
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utta l’Africa, appesa a generatori di fortuna, sogna e vive il suo mondiale di calcio. In Malawi e in Guinea i governi hanno perfino distribuito televisori nelle bidonville; per scongiurare possibili rivolte. Tutta l’Africa meno un Paese: la Somalia. I taleban di questa notte infinita, gli Shebab, hanno da tempo un conto aperto con il football, lo giudicano empio, occidentale, intravedono nel pallone e nei suoi dei un avversario infido e temibile, come la musica, la danza, tutto ciò che distrae e rende felici. Lo stadio di Mogadiscio, quello che ai tempi di Barre era teatro di sfide accanite, lo utilizzano per le esecuzioni. Come facevano un tempo i loro colleghi di Kabul. Ben prima che in Sudafrica iniziassero le partite, i tribunali islamici che controllano vaste regioni del Paese e gran parte della capitale, Mogadiscio, avevano impartito l’ordine: non guardate la televisione o sarete puniti come miscredenti. Ieri ad Afgoi, trenta chilometri dalla capitale, i miliziani hanno trovato i pri-
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ESECUZIONI ALLO STADIO
Non si gioca più a pallone Si assiste alle decapitazioni come nella Kabul dei taleban Una tv sintonizzata sul Mondiale a Mogadiscio, in una delle poche zone non ancora finite in mano alle milizie islamiste
PRESIDENTE FANTASMA
Le forze di pace africane controllano solo il Palazzo, ma il leader è sempre all’estero
mi colpevoli, questi carbonari del calcio. Militanti del gruppo «Hizboul islam» incappucciati hanno iniziato a setacciare le case. Due uomini sorpresi mentre stavano guardando una partita sono stati giustiziati, altri trentacinque più fortunati, per il momento, sono stati arrestati. Testimone impotente il vicepresidente di un’organizzazione, Elman, che si batte per la difesa dei diritti umani. Ultimo presidio della Ragione nel regno del fanatismo. Il mondiale africano ha dunque le sue vittime, immolate a un Medioevo da cui il continente sta cercando faticosamente di districarsi. Anche con la dimostrazione di saper organizzare un evento sportivo. È un crimine che si racconta con fatica. Perché gli assassini di Afgoi, grazie al calcio, si sono conquistati un’attenzione cui sfuggono nel loro purtroppo quotidiano lavoro di morte. Cui nessuno ormai sembra dare importanza. Bisogna ripeterlo: la Somalia è l’unico caso di sanguinoso disordine che neppure il tempo riesce a
Somalia, guerra islamista a chi guarda la partita in tv
Fatwa sul Mondiale dei fanatici dello Shebab: “È l’opera di miscredenti” Le milizie setacciano le case nei villaggi, 35 arresti e due condanne a morte esaurire. Siamo di fronte a un caso di fallimento della politica internazionale senza fine, che si prolunga eternamente. Mentre i killer sillabavano vilmente parole come fede e Corano per ammazzare i due telespettatori di Afgoi, in una «normale» giornata di morte sono state ammazzate altre venti persone, a Mogadiscio, protagoniste e innocenti vittime collaterali dell’ennesima offensiva degli Shebab verso il Palazzo presidenziale, villa Somalia, quanto manca loro per proclamarsi padroni della città.
Per questo simbolo si combatte e si muore ogni giorno. È la Stalingrado di un governo ormai ridotto ai minimi termini territoriali e di autorità, tenuto in vita dall’artiglieria del contingente di pace dell’Unione africana. Incapaci di imporre la tregua, i seimila caschi blu ugandesi e ruandesi tengono in vita il simulacro del potere di Sheik Sharif Ahmed, sciaguratamente scelto dalla comunità internazionale come presidente e barriera al fanatismo omicida. Lui non è a Mogadiscio: a Istanbul par-
tecipa all’ennesima, rituale conferenza sul futuro del suo Paese. Chiede armi e denaro. Il suo esercito è formato da saccheggiatori e miliziani dalla fedeltà incerta. Domenica soldati e poliziotti (quelli addestrati dagli istruttori francesi) si sono dati battaglia nel distretto di Hamatjajab, nel Sud della capitale, uno dei pochi ancora sotto il loro controllo. Una mischia per assicurasi un’auto rubata; bilancio, almeno tredici morti. Non ci sono prospettive politiche, il dialogo con gli islamisti che
vedono vicina la seconda riconquista del Paese è a un punto zero. Gli Shebab, feroci e implacabili, occupano il vuoto. Le illusioni su un’ala moderata del fanatismo si sono rivelate senza fondamento; con l’avvento di Obama il verbo della guerra al terrorismo nel Corno d’Africa è finito nei cassetti. Nessuno vuole più impegnarsi tra queste rovine dopo diciotto anni, due interventi militari, uno diretto e uno per procura, milioni di dollari buttati al vento. Per far sì che a Mogadiscio si possa essere uccisi per una partita di calcio.
E i neocon “scomunicano” il calcio «Non è americano Obama vuole imporlo alla gente come il socialismo» MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTEDANEWYORK
Con i pub trasformati in «soccer club», gli share delle partite in ascesa e le gigantografie degli uomini di Bob Bradley che campeggiano sui magazine, la galassia degli ultraconservatori teme che l’America stia scivolando verso una passione per il calcio considerata di stampo liberal o comunque favorevole a Obama. Per rendersi conto di quanto sta avvenendo biso-
gna guardare Glenn Beck, che dagli schermi di Fox tv grida «Odio tanto il calcio, forse perché al resto del mondo piace così tanto». La tesi di Beck è che la passione dilagante per il «soccer» è un frutto dell’atmosfera liberal dell’America di Obama, dove si tende a fare e pensare ciò che piace alla comunità internazionale anziché ciò che è nel Dna della nazione a stelle e strisce. Sul sito NewsBusters il polemista Mathew Philbin lo spiega così: «Ai media liberal non è mai piaciuta l’eccezione americana rispetto a ciò che preferiscono le altre nazioni, hanno sempre visto male il nostro rifiuto del calcio come del socialismo». D’altra parte Barack e Michelle hanno due ragazze che giocano a «soccer» e per Dan Gainor, del «Media Research
Center», Malia e Sasha sono il risultato delle «forte pressioni esercitate da anni in tutto il Paese dalla sinistra per promuovere il calcio nelle scuole» a dispetto degli sport più tradizionalmente americani come baseball, basket e football. In-
Campagna di politici e commentatori contro il dilagare del «soccer»: «È uno sport da poveri» tervenendo allo show radiofonico dell’ultraconservatore Rish Limbaugh, il commentatore Mark Belling ha accusato «i politici liberal» di «forzarci a ingoiare un soccer che non ci appartiene». È ancora Beck che incita gli americani: «Non importa quanti sforzi faranno
per spingerci verso il calcio, quante star mobiliteranno, noi non vogliamo la Coppa del Mondo, a noi il calcio non piace e non vogliamo averci nulla a che fare». Il politologo neocon Gary Schmitt esprime un pensiero convergente anche se in maniera più sofisticata: «Il mio sospetto è che quello che chiamano “il gioco più bello del mondo" sia molto lontano dall’animo americano perché, mentre per noi ciò che conta è che il migliore prevalga, nel calcio questo spesso non avviene. E forse è proprio per questo che si tratta di uno sport così popolare in Europa e in America Latina». Gainor aggiunge: «Il problema del "soccer" è che è stato pensato per essere lo sport dei poveri». A trarre le conclusioni politiche è Alex
Vincente Michelle Obama si esibisce in un dribbling Le figlie Sascha e Malia giocano entrambe a calcio
Castellanos, commentatore conservatore su diversi network tv, secondo il quale gli americani «pro-soccer» oramai sono una «categoria politica», come testimonia il fatto che le «soccer moms» hanno votato in massa per
Obama alle ultime presidenziali, favorendone la vittoria. «Il calcio è servito per spingere la classe media dei sobborghi ad allontanarsi dai conservatori», conclude, con grande preoccupazione, l’opinionista conservatore Stephen Webb.
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20 Cronache
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
In Europa la battaglia della Nutella
Mezzo secolo di storia La Nutella è uno degli alimenti più famosi del made in Italy e conosciuto in tutto il mondo Il primo vasetto nacque il 20 aprile del 1964 nello stabilimento Ferrero di Alba. L’idea fu di Michele Ferrero: la parola Nutella (basata sull’inglese nut, nocciola), e il logo vennero registrati verso la fine dello stesso anno, e restano immutati fino ad oggi
Il nuovo regolamento sulle etichette rischia di mettere “fuori legge” il celebre barattolo con slogan nutrizionali o salutistici. Addio spot con la nazionale o coi campioni dello sport: la Nutella e le sue sorelle potrebbero anche sparire dagli schermi delle televisioni. MARCO ZATTERIN La norma, che deve ora essere apCORRISPONDENTE DA BRUXELLES provata anche dal Consiglio dei ministri dell’Ue per poi effettuare un secondo eventuale giro a Strasburgo, non è solo questo. Il testo fissa una serie di he l’effetto sia dirompente criteri destinati a rendere più sicuro il lo si capisce dalla forza del- consumo di prodotti alimentari. Fra le la reazione del colosso del- misure, l’obbligo di riportare sulla conla merendine. «Ci mettono fezione - in etichetta e sulla faccia prinla camicia di forza, non è se- cipale - le quantità di grassi, grassi sario», sbotta Francesco Paolo Fulci, vi- turi, glucidi, sale ed calorie contenute. cepresidente della Ferrero, preciso Accanto a queste indicazioni verrà nel dipingere scenari catastrofici, posta una tabella con le linee guida sul«per i produttori di cioccolata, quelli le quantità giornaliere che dovrebbero di dolci e panettoni», tutti destinati a essere assunte da un adulto per ognu«finire fuori legge». no di questi nutrienChe cosa è sucL’AZIENDA ti, indicate per 100 cesso? Il Parlameno 100 millili«Così non è serio grammi to europeo ha approtri di prodotto. Ci vogliono costringere vato con un voto La buona notizia in una camicia di forza» per il «made in combattuto la direttiva sulle etichette Italy» è l’approvaalimentari. E la bocciatura dell’emen- zione dell’emendamento che chiede damento 191 (309 si, 309 no, il pareg- di specificare la provenienza di tutti i gio vale come una sconfitta) ha stabili- tipi di carne e pollame, dei prodotti to il principio secondo cui i prodotti lattieri e di altri ingredienti singoli. che hanno più di 10 grammi di grasso Oggi l’obbligo di etichettatura d’oriogni 100 non possono fare pubblicità gine nell’Ue riguarda solo manzo,
il caso
C
Non soffre più
Alessandro Gatti Lo annunciano con amore mamma, papà, Marco e nonna. Un caro ringraziamento alla dottoressa Gentinetta e al dottor Romano per le cure prestate e a chi si stringe a noi in questo momento di dolore. S. Rosario giovedì 17 ore 18,15. Funerale venerdì 18 ore 9,30 parrocchia S. Ermenegildo, corso B. Telesio 98, Torino. Alessandro riposerà nel Cimitero di Rivalta. Non fiori ma donazioni all’associazione Piccoli Passi Onlus, www.piccolipassionlus.it. – Torino, 13 giugno 2010 O.F. Didero - tel. 011.9090133 Vi abbracciamo con amicizia. Alma, Michele e Ruggero. Cara Mariangela, ti siamo accanto con immenso affetto. Gli amici della cattedra di Neonatologia, Rossana, Anna, Enrico, Silvia, Gino, Alessandra, Luigi, Claudio Fabris, Laura, Ettore, Agata, Claudio, Pierclaudio, Margherita, Cristina, Giovanna, Remo, Antonella, Paola, insieme ai medici specializzandi. Claudio e Gabriella Fabris sono vicini a Mariangela e alla sua famiglia. Cara Mariangela, un abbraccio speciale nel ricordo di ALE da tutti noi. Le caposala, le infermiere, le oss, il personale tecnico e amminastrativo della Terapia Intensiva Neonatale, del Nido Fisiologici e dell’ambulatorio di Neonatologia, insieme alla fisioterapista e alla counsellor. Alessandro, Andrea, Cesare, Davide, Edoardo, Emanuele Fabio, Giacomo, Marco, Matteo, Pierpaolo,Pietro, Stefano si stringono a Marco. Vicini a Mariangela, Gianni e Marco si uniscono al dolore gli amici: Luciana ed Emilio Chiabrera Mariarosa e Pino Cristodero Clara e Roberto Defacis Carlotta Magda e Franco Muratore Nicoletta e Mino Operti Marita e Franco Rosso Anna e Marcello Zanotti Gli amici: Emanuele con Vittoria, Edoardo, Ludovica, Costanza; Fabio; Andrea con Carla e Giorgio; Mirella e Luigia; Luciano con Liliana; Guido con Emanuela; Luigi con Anna e Cecilia; Alberto con Elia, Richy, Chiara, Beppe, Gabriella; Adriano con Piera; G.B. con Luisa; Mirella e Roberto; Laura con Elena e Rebecca; Alessandro con Bruna, Alberto, Davide con Federica; Claudio con Daniela; Renato con Franca; Vanna con Ambra e Giada.
ALE sei e resterai nei nostri cuori, la nostra amicizia e il ricordo della tua meravigliosa persona ci legherà per sempre. Fabri, Fede, Alby, Iside. Caro ALE, gli amici di mamma e papà ti ricorderanno sempre con grande affetto e simpatia. Adriana e Roberto, Angela e Marcello, Beatrice e Giorgio, Carla e Marco con Elisa, Franca e Paolo, Laura e Guido con Fulvio, Maria Teresa e Franco, Paola ed Emiliano, Paola e Nello, Piera. Anita, Chiara, Lorenzo, Gianluca partecipano al dolore degli amici di sempre. Federico, Guido, Massimo con Roberta, Rosmi e Silviana sono vicini a Gianni, Mariangela e Marco. Marina Fresco, Livio Sabena e Massimo Uberti sono vicini con grande affetto al dottor Giovanni Gatti in questo momento di immenso dolore. Simonetta e Renzo Secreto affranti dalla notizia sono vicini all’amico Giovanni in questo triste momento. Ambra con Vittorio e Mario partecipano affettuosamente. Luciana e Aldo Priulla sono con tutto il cuore vicini ai famigliari. La Radiologia dell’ospedale di Chivasso e Settimo e i colleghi esterni Adriana Aiello, Antonio Parisi, Stefano Barbero si stringono a voi in un affettuoso abbraccio in questo doloroso momento. Dino, Monica e Silvio Diego abbracciano Gianni e Mariangela.
Lo annunciano con dolore Milvia, Franco, Rosalma. Funerali venerdì 18 parrocchia Santa Rita ore 9. – Torino, 15 giugno 2010 O.F. Giubileo 011.6678 - 30 Linee R.A. Grazie per il bene che mi hai voluto. Manuela. BISSE, di amarti non smetteremo mai. Tuoi Erika Marti Gian e Morgana.
Politico Udc usava l’auto blu per comprare la cocaina PALERMO
Fra i clienti dei 29 spacciatori arrestati ieri c’era anche il deputato regionale ed ex senatore dell’Udc, Salvatore Cintola. La sua segretaria, Sabrina Di Blasi, 34 anni, (in manette), acquistava droga per Cintola, il quale inviava i soldi per la cocaina con l’auto blu. Il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, lo ha sospeso. Cintola ha detto di non aver «mai fatto uso di droga».
PIRELLI E AUTOSTRADE
miele, olio d’oliva, i prodotti della pe- persino pizze surgelate o cose tipo sca e frutta e verdure fresche. Sapre- «Quattro salti in padella». mo da dove arriva, con precisione, E’ un progresso che compensa aptutto ciò che mangiamo. pena, per le imprese, il guaio delCruciale la bocciatura del cosid- l’emendamento 191 sulla pubblicità sadetto «semaforo». La Commissione lutistica, vietata per i prodotti con più Ue proponeva un del 10% di zucchero, codice a colori di faIL MADE IN ITALY 4 grammi di grasso cile lettura a tre cocento e 2 mg di Via libera all’emendamento ogni lori, verde, giallo, e sodio. «Giova a chi si che chiede di specificare è fatto fare i profili rosso, esposti per segnalare le quanti- la provenienza di latte e carne su misura - spiega tà di grassi e sali. Fulci - Soprattutto a Gli italiani hanno votato contro, te- chi produce yogurt. E’ comico, come la mendo che molti prodotti nostrani lista delle esenzioni, che comprende il potessero ottenere un bollino rosso chewing gum e le pasticche per la tose perdere quote di mercato, il lardo se». Una disfatta? Mannò. «Una battudi Colonnata (per i grassi), i pro- ta di arresto - dice il diplomatico - e il sciutti (sale), i formaggi (grassi), o cammino è lungo. Ne riparleremo».
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Giovanni De Mari Ne danno il triste annuncio i figli, nuora, genero e nipoti. I Funerali si svolgeranno giovedì 17 giugno alle ore 11,30 presso la parrocchia San Gaetano. – Torino, 15 giugno 2010 O.F. Astra - tel. 011.280901 Cristianamente è mancato
Condomini, inquilini, Amministratore, custode di via Massena 87 partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa della signora
Antonietta Pugni ved. Honorati – Torino, 17 giugno 2010 Fredi e Rossana, Maurizio e Nahoko, Federico e Babette sono vicini a tutti voi con grande affetto.
Lorenzo Busso anni 85 L’annunciano: la moglie Giulia Aimone Secat, le figlie: Gabriella e Antonella con famiglie; la sorella Adele e famiglia; parenti tutti. I Funerali avranno luogo in Caselle Torinese venerdì 18 corr. in chiesa S. Maria alle ore 16,30. – Caselle Torinese, 16 giugno 2010
Partecipiamo con affetto al vostro dolore. Emanuele e Federica Perotti.
(Marco 4,35)
Antonietta Pugni Honorati Lo annunciano i figli Stefano con Luisella, Ranieri con Francesca, gli adorati nipoti Giulia, Marcella, Claudia, Lorenza e Marcello. Parrocchia Madonna di Pompei in via San Secondo 90: Santo Rosario oggi ore 18, Funerali venerdì 18 ore 9. – Torino, 17 giugno 2010 Carla, Guido, Enrico, Carlo Tabellini e famiglie sono vicini con affetto a Stefano e Ranieri. Milena con Piero, Silvana e ragazzi sono vicini a Stefano e Ranieri ricordando la cara ANTONIETTA. I consuoceri Adolfo e Andreina Mattirolo con i figli piangono la cara ANTONIETTA. Ricordiamo ANTONIETTA con grande affetto. Toio e Margherita, Sandra, Gianvito, Giovanna Guido e Gabriella, Lilli, Mino e Luisa, Renzo e Lauretta, Attilio e Silvia. Il Presidente, l’Amministratore Delegato, i Consiglieri, i Sindaci unitamente ai Dirigenti e a tutto il personale della Carlo Tassara S.p.A. esprimono il loro profondo cordoglio al dott. Stefano Honorati e familiari per la scomparsa della cara mamma
Antonietta Honorati – Breno, 16 giugno 2010
Flora Onorati Gattiglia Ne danno il triste annuncio i figli Betty con Paolo, Remo con Annamaria; gli amatissimi nipoti Carlotta, Filippo, Giulia e Luca, il fratello reverendo padre Eliseo, parenti e amici che le hanno voluto bene. Parrocchia San Secondo Martire: Santo Rosario giovedì 17 ore 18; Funerali venerdì 18 ore 11. Non fiori ma eventuali offerte all’istituto di Ricerca di Candiolo. Per sua volontà, tornerà per sempre nel paese natio accanto a suo marito e ai suoi genitori. – Torino, 15 giugno 2010 Betty ti abbracciamo forte con tanto affetto. Giorgio e Donatella con Ludovica e Fiammetta.
Gisella Colosio Filippo e Egle, Daniela e Giorgio con Filippo e Camilla. Con gratitudine ringraziamo la Fondazione FARO. Non fiori ma eventuali offerte alla FARO Onlus. I Funerali saranno celebrati venerdì 18 giugno nella parrocchia Madonna del Rosario. Per orario telefonare 011.8981334. – Torino, 16 giugno 2010
Giorgio e Nelly abbracciano Betty e i suoi cari.
ROMA
Parte «Safe&Go», campagna per la sicurezza stradale di Pirelli e Autostrade per l’Italia in vista dell’esodo. L’iniziativa, prevede un check-up gratuito delle gomme in 10 officine mobili Pirelli nelle aree di servizio e un incentivo in caso di necessità di sostituzione degli pneumatici. Si inizia nel weekend 19-20 giugno e si prosegue fino a quello del 28-29 agosto.
dott. Salvatore Merlo La sua prematura scomparsa lascia un grande vuoto sia umano sia professionale. La sua profonda umanità, forza morale e attaccamento all’ente, rappresentano un esempio per tutti. Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio Scientifico Generale, il Collegio dei Revisori dei Conti, il Direttore Generale del CNR. – Roma, 17 giugno 2010
O.F. Gavina & Balbo - Torino E’ mancato all’affetto dei suoi cari di anni 74 Ne danno il triste annuncio: la moglie Renza, il figlio Walter con la moglie Nadia, il nipote Daniele, i cognati, le cognate, i nipoti, i cugini ed i parenti tutti. I Funerali avranno luogo venerdì 18 c.m. alle ore 15,30 nella parrocchia di S. Ippolito, partendo dall’ospedale civile di Nizza Monferrato. – Nizza Monferrato, 17 giugno 2010 E’ mancato prematuramente all’affetto dei suoi cari
Salvatore Merlo (Salvo) anni 45 Ne danno il triste annuncio la moglie Anna con le bimbe Alice ed Elisa, il papà Vincenzo, la mamma Domenica, i fratelli Sebastiano e Rosalia, la cognata Rosaria con il marito Janos e le figlie Claudia e Clara. – Torino, 16 giugno 2010
Riccardo e Titti con Danilo, Andrea e Chiara abbracciano affettuosamente Betty.
“Safe&Go” Campagna per un esodo più sicuro
Il 16 giugno è venuto a mancare il
Ci ha lasciati
Alfredo Calosso “Venuta la sera, Gesù disse loro: passiamo all’altra riva.” Ci ha lasciato
Dopo una vita dedicata alla sua famiglia, è mancata all’affetto dei suoi cari la MARCHESA
Ha raggiunto il suo amato Oscar
Adelina Barili ved. Confalonieri
SOSPESO DAL PARTITO
Gli amici: Pino, Elena, Emilio, Mimma, Daniela, Maurizio, Mario, Geo, Paola, Loredana, Franco, Lucia, Stefano, Pasquale, Nada e Iole sono vicini ad Anna e alle piccole Alice ed Elisa per la prematura perdita di SALVO.
La Cyanine Technologies S.p.A., i Dirigenti, i Ricercatori, il Comitato Scientifico con il suo Presidente prof. Salvatore Coluccia si uniscono al dolore della dottoressa Anna Maria Ferrari per la prematura scomparsa del Marito. Dopo una vita cristianamente e pienamente vissuta, ora abbracci serenamente il Padre. E’ mancato
Celestino Gaidano Lo annunciano: la moglie Anna Maria, i figli Giampiero con Monica, Leonardo e Pietro; Claudio con Sabrina, Francesco e Niccolò; la sorella Luigina con Luigi, Michele con famiglia, suor Maria Lidia e parenti tutti. Funerali in Torino nella chiesa della Madonna della Divina Provvidenza in via Asinari di Bernezzo sabato 19 c.m. alle ore 10. A seguire tumulazione nel Cimitero di Castellamonte. S. Rosario in Torino nella chiesa Madonna della Divina Provvidenza venerdì 18 c.m. alle ore 18,35. – Torino, 15 giugno 2010 Grazie CELE per la tua costante e incondizionata amicizia. Siamo vicini ai tuoi cari e ti ricorderemo sempre con affetto. Famiglie Bertolino, Boita, Bonello, Bosco, Di Natale, Ferrero, Garbarino, Manfrino, Manzone, Marchetti, Marsani, Molino, Musso, Serratrice, Silvano, Spini, Tell, Tonus, Fratelli Sacra Famiglia.
ANNIVERSARI 2000
E’ mancato
Luigi Gandiglio (Gino) anni 78 L’annunciano la moglie Angela Berger, i figli Ivana con Emiliano, Flavio con la moglie Claudia, parenti tutti. Funerali venerdì 18 giugno ore 10 parrocchia San Giuseppe Cafasso corso Grosseto 72. S. Rosario questa sera ore 19 in parrocchia. Non fiori ma eventuali offerte alla Ricerca sul Cancro. – Torino, 16 giugno 2010
La Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL annuncia con profondo dolore la scomparsa di
Salvatore Merlo Segretario Nazionale FLC CGIL giovane e impegnato Dirigente del settore della ricerca. Tutti i compagni e i colleghi di lavoro sono vicini alla moglie Anna, alle piccole Alice ed Elisa e alla famiglia in questo momento di crudele distacco. – Roma, 17 giugno 2010
17 GIUGNO
2010
Gian Piero Novarese Ogni giorno il tuo ricordo è con noi.
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Cronache 21
“Su Cogne pressioni anche da Berlusconi”
La storia GRAZIA LONGO TORINO
embra una ragazzina. Visibilmente dimagrita, i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle, jeans e polo blu, gli occhi truccati con la matita scura, lo sguardo tenero nei confronti del marito seduto in aula. Annamaria Franzoni, 39 anni - che da 2 sta scontando al carcere della Dozza a Bologna 13 anni per l’omicidio del figlio Samuele -, ricompare in tribunale dopo 3 anni, imputata per calunnia contro il vicino di casa Ulisse Guichardaz, e ha la stessa voce flebile e pacata di un tempo. Solo nelle sfumature dei toni, però. Nei contenuti, la Medea più mediatica d’Italia sfodera una sicurezza incrollabile. Granitica, scalfita solo dalle lacrime che spesso non riesce a trattenere. L’idea di accusare Ulisse come assassino di suo figlio? «Io sono innocente, non ho ucciso il mio Sammy. Sul resto non avevo e non ho certezze, volevo solo fornire elementi utili agli investigatori per nuove indagini. Fu l’avvocato Taormina ad accelerare i tempi perché aveva ricevuto pressioni in un fax da Berlusconi». «E’ sicura che fosse proprio Berlusconi?» chiede il pm Giuseppe Ferrando, ricordandole che finora in aula don Marco e l’investigatore privato Gelsomino avevano accennato solo a ingerenze del governo in un fax, di cui tuttavia non esiste traccia processuale. «Sicurissima. Ricordo chiaramente che sia mio marito, sia Don Marco mi dissero che il professor Taormina era stato sollecitato direttamente da Berlusconi a chiudere in fretta, il 30 luglio 2004, la questione della denuncia. Loro non hanno visto quel fax, ma mi spiegarono che invece Gelsomino lo aveva visto». E con la stessa inflessibile certezza Annamaria ripete più di una volta che «io quel-
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Franzoni accusa Taormina. Lui: la denuncio
Mi fidavo di quello che all’epoca era il mio difensore e facevo quello che mi suggeriva lui Provo davvero molta rabbia perché non è vero quello che dice Annamaria Franzoni condannata a 13 anni per l’omicidio del figlio Samuele
la denuncia non l’ho mai letta, l’ho Franzoni. Ma lei, difesa ora dagli avsolamente firmata». Dopo il pm, an- vocati Paola Savio e Lorenzo Imperache il giudice Roberto Arata le fa no- to, respinge tutti i sospetti. Il giudice tare che «lei comunque firmò quella Arata le chiede perché non avesse denuncia». La risposta è senso uni- letto la denuncia. co: «L’ho solo firmata. Mi fidavo di «Non ho mai letto gli atti che mi riquello che all’epoca era il mio difen- guardano». Ma poco dopo si contradsore. Sapevo che è un grande giuri- dice, ammette di aver esaminato la pesta e quindi facevo quello che mi sug- rizia delle impronte digitali sulla porgeriva lui. Ancora oggi i miei genito- ta di casa, risultate poi appartenenti ri vedono in Taormina quella figura al perito svizzero. Arata non si fa sfugdi bravo avvocato che è un po’ diver- gire l’occasione: «In quel caso, dunsa da quella che ho que, gli atti li lesio. Provo davvero IN AULA DOPO 3 ANNI se». E lei: «Si trattamolta rabbia per- La deposizione al processo va solo di foto». ché non è vero quelA smentire Anin cui è imputata namaria è il profeslo che dice». In un di calunnia del vicino sor Carlo Taormiprimo momento la procura avviò na. Sia per quanto un’indagine per caIL GIALLO DEL FAX concerne il presunlunnia anche nei fax di BerluscoAnnamaria: da Roma to confronti del proni, «Le pare possibichiesero di accelerare le? Una follia, mi fessor Carlo TaorL’avvocato: solo bugie viene da ridere solo mina, ma la sua posizione venne archiall’idea», sia per deviata. L’avvocato, a sua discolpa, ri- cisione di inoltrare la denuncia il 30 ferì che la denuncia contro Guichar- luglio. «Era necessario perché dal 1˚ daz venne «letta, riletta, riguardata» agosto saremmo entrati nella fase sedai firmatari (Annamaria e il mari- riale e non sarebbe stato possibile far to) i quali «apportarono delle modifi- mettere sotto sequestro la casa. Seche» al testo originale e facevano os- questro che fu disposto il 9 agosto». E servazioni in maniera «continuativa per tutta risposta alle parole della e persino pedante». Anche il caso di Franzoni annuncia querela: «La deStefano Lorenzi è stato archiviato. nuncerò, in aula sul mio conto ha racL’unica a dover rispondere dell’incri- contato solo falsità: sapeva benissimo minazione di calunnia è dunque la che stava denunciando il vicino».
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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 22
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
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Cronache 23
I geologi «I disastri in arrivo sono annunciati»
millimetri caduti
D’ora in poi ci saranno solo «disastri annunciati»: i 15.000 geologi italiani denunciano che in Italia il territorio «è un malato grave» che richiede interventi di prevenzione programmati e costanti. I geologi, riuniti ieri a Roma nel Forum sul dissesto idrogeologico, chiedono di «abbandonare la politica del cerotto, basata sugli interventi post-disastro». Per le emergenze l’Italia spende oltre un miliardo l’anno da almeno 20 anni: nello stesso periodo le vittime di questi eventi sono state oltre 100.000, con danni superiori ai 25 miliardi. In generale riparare i danni costa in media 10 volte in più che prevenirli.
I
In 16 ore, a Draguignan, paesino di 40 mila abitanti, sono caduti 300 millimetri di pioggia Sei le vittime accertate
200
mila senza energia Nella regione di Var 200 mila persone sono rimaste senza elettricità A Draguignan 500 detenuti sono stati evacuati
DEVASTATO IL SUD DEL PAESE: ALL’APPELLO MANCANO ANCORA DODICI PERSONE. SARKOZY: SI ATTIVI LA SOLIDARIETA’ NAZIONALE
Pioggia e frane, Francia in ginocchio Nella Regione del Var 19 morti. Oggi allarme per l’Italia: a rischio Torino e Cuneo FABIO POLETTI MILANO
Piove e non smette di piovere. Piove e nel Sud della Francia si contano i morti per le inondazioni, le frane e gli smottamenti. Almeno diciannove i corpi recuperati nella regione di Var sulle montagne alla spalle della Costa Azzurra. Altri dodici mancano ancora all’appello e si teme il peggio. L’allarme meteo colpisce anche l’Italia che sarà investita nella giornata di oggi dalla perturbazione in arrivo dal Sud della Francia. Su tutto il Nord sono previsti rovesci e temporali. La Protezione Civile ha emesso un allerta meteo avvertendo del rischio di frane e piene dei fiumi. Il Po è arrivato al secondo livello di guardia alla confluenza con la Dora Baltea in provincia di Torino. Le zone più a rischio sono quelle di Torino e Cuneo.
Ma il peggio del peggio è in Francia a Draguignan - quarantamila abitanti, sei morti già accertati - dove in sedici ore sono caduti trecento millimetri di pioggia e le strade sono torrenti di acqua fangosa profondi fino a due metri. Il sindaco Max Piselli lancia l’sos: «La città è ricoperta di pietre, sassi e fango.
Si teme una nuova tempesta Xjnthia: nel 2008 colpì l’Ovest e fece 53 vittime La gente si è rifugiata sui tetti delle automobili e delle case. Molti sono stati messi in salvo con gli elicotteri». Per i soccorsi è stata mobilitata l’intera regione di Var. Mille uomini con undici elicotteri e mezzi anfibi per far fronte alla marea di fango, hanno lavorato un giorno e una notte sotto una pioggia che
non ha mai smesso di cadere. Le cittadine più colpite sono quelle di Trans-en-Provence, Roquebrune-sur-Argens, Le Luc e Frejus dove sono state evacuate milletrecento persone, tra cui molte famigliole di turisti anche stranieri che campeggiavano nella zona. Duecentomila persone sono rimaste senza elettricità. Cinquecento detenuti del carcere di Draguignan sono stati evacuati. Le scuole sono chiuse. La linea ferroviaria tra Nizza e Tolone rimarrà inagibile fino a questa mattina. L’aeroporto di Hyeres-Tolone è stato riaperto ieri ma si teme il peggioramento delle condizioni meteo che interessano ora tutto il Sud Est della Francia. Gli abitanti delle zone più colpite parlano di «cataclisma», «diluvio», «catastrofe», «evento eccezionale». Secondo Meteo France era dal 1827 che non si vedevano piogge così in
L’area più colpita
Figanieres
DRAGUIGNAN La Clappe
Flayosc
Francia a Trans-enProvence
questo periodo dell’anno. Accorato l’appello del presidente Nicolas Sarkozy: «Si attivi la solidarietà nazionale. Il governo faccia in modo che le vittime abbiano tutte l’aiuto necessario». Nella regione di Var
La Motte
per accertare di persona l’entità dei danni e per coordinare le operazioni di soccorso è andato il ministro dell’interno Brice Hortefux: «E’ una catastrofe senza precedenti. Sono molto preoccupato che il bilancio si
aggravi». A far temere il peggio sono le previsioni di Meteo France. L’ondata di maltempo si sta spostando verso Nord, i Pirenei atlantici e le coste basche, e il confine con l’Italia. Il timore è che possa ripetersi lo scenario dello scorso marzo, quando l’Ovest venne colpito dalla tempesta Xynthia che provocò cinquantatre morti e danni per centinaia di milioni di euro. Il sindaco di Les Arcs Alain Parlanti racconta quello che vede per le strade: «Il ruscello Real che attraversa la città ha sfondato gli argini e ha devastato tutto quello che incontrava». Corinne Orzechowsky della Prefettura di Var conferma che l’epicentro del disastro è nel comune di Draguignan, dove anche i soccorsi sono difficili e si arriva solo in elicottero: «Il centro della città è devastato. Le case sono sventrate, le strade sono dissestate, ci sono danni ingenti alle infrastrutture».
La polemica Il governatore Zaia
Il meteorologo
“Le previsioni del tempo danneggiano il Veneto” Il politico Ex ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, da aprile è governatore del Veneto
MASSIMO GUERRETTA VENEZIA
Era una sua fissa anche quando faceva il pr per la discoteca Manhattan, a due passi dalla sua casa di Bibano: attenzione a dire che piove, sennò i giovani stanno a casa. Anche ora, che è governatore del Veneto, Luca Zaia è preoccupato dal meteo, ed è pronto a farne una bandiera leghista: «Faremo il federalismo meteorologico». Zaia cita numeri e dati sul turismo. Che, a suo dire, rischia grosso: se piove nessuno raggiunge Jesolo per le ferie, si scoraggia il turismo. Allora Zaia parte all’attacco: «Chi fa le previsioni del tempo in tv e mette il dito sul Veneto, pensi 10 volte prima di dire che piove». La stoccata è arrivata martedì durante una visita a Gardaland, bagnata solo da una lieve pioggia nonostante le previsioni dei meteorologi - della Rai in primis - finiti nel mirino: «Il servizio pubblico faccia bene il proprio mestiere. I cittadini hanno diritto a cono-
scere le previsioni corrette. Quelle sbagliate possono danneggiare il turismo locale. Il problema è che le previsioni si fanno con troppa superficialità, e non si tiene conto che con 12 milioni di euro all' anno l'industria turistica è la prima in Veneto: tenere lontani i turisti a causa di previsioni del tempo errate è un lusso che in questo momento di crisi nessuno si può permettere». L’ira funesta di Zaia, in vista di una stagione turistica delicatissima per il comparto economico veneto, si abbatte sui meteorologi della capitale: «Indicare con l’indice l’Alto Adriatico dicendo che pioverà non ha senso: noi che viviamo in Veneto sappiamo che c’è differenza passando da Trieste a Venezia piuttosto che da Chioggia o da Verona: Gardaland attira milioni di ospiti, che possono essere scoraggiati da un’indicazione errata, così come per le spiagge venete, che attirano 32 milioni di turisti, cioè la metà delle presenze del Veneto».
“Salviamo vite umane non pensiamo ai bilanci” L’esperto Luca Mercalli, meteorologo, è un volto noto anche grazie alla partecipazione alla trasmissione Che tempo che fa di Fazio
LUCA MERCALLI Quarant’anni fa le previsioni meteo di Bernacca facevano quello che potevano e hanno dato origine a un fecondissimo filone di barzellette. Oggi il miglioramento dei modelli matematici di simulazione dell’atmosfera e la potenza di calcolo dei supercomputer hanno permesso di raggiungere affidabilità superiori al 90 per cento sul primo giorno di previsione, ed estendere la tendenza con ragionevole probabilità di successo fino a circa una settimana. I meteorologi hanno conquistato sul campo una fiducia che oggi è dimostrata proprio dall’affermazione che una previsione sbagliata è in grado di creare danni enormi al turismo: semplice, le persone seguono le previsioni perché funzionano, altrimenti continuerebbero a raccontare barzellette e a fare di testa loro. Ciò non toglie che - trattandosi di previsioni - vi sia sempre un margine di erro-
re, come in tutte le scelte sul futuro: c'è margine di errore sulla sicurezza di un pozzo petrolifero nel Golfo del Messico o sull’orario dei treni, l’importante è saperlo e gestire la probabilità. Diversa è invece la modalità di diffusione delle previsioni: in Italia abbiamo una moltitudine di servizi, nazionali, regionali e privati, ora con visione nazionale, ora locale. Per avere un bollettino centrato su un territorio si possono scegliere le strutture regionali, già da molti anni ampiamente rappresentative del federalismo meteorologico. Anche il Veneto di Zaia ce l’ha, dal 1992: www.arpa.veneto.it. E non dimentichiamo che il ruolo principe della previsione meteo non è informare i cittadini sulla meta migliore per le vacanze, bensì salvare vite umane durante i fenomeni intensi, così come i colleghi di Météo-France hanno fatto martedì mettendo il dipartimento del Var in allarme arancione: senza il loro annuncio il bilancio avrebbe potuto essere ben più pesante.
24 Cronache
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Credo che debbano essere più attenti con le assunzioni Si appurino i fatti ma non è da escludere la revoca della licenza
Non c’è nessuna ragione per revocare la licenza all’hotel Le responsabilità penali sono strettamente personali
Gianni Alemanno
Giuseppe Roscioli
Sindaco di Roma
Presidente Federalberghi
Guidonia Pene confermate per i quattro romeni Condanna confermata per il branco di Guidonia. La corte d’Appelo di Roma ha ribadito la sentenza a 16 anni di reclusione per Mirel Huma, Cristian Coada e i fratelli Ciprian e Lucian Trinca, i quattro romeni che nella notte tra il 21 e il 22 gennaio del 2008 aggredirono una coppia di fidanzati per poi abusare sessualmente a turno della ragazza. «Questa sentenza ci fa credere ancora nella giustizia, dimenticare quando abbiamo subito però sarà difficile». I due fidanzati, che non erano presenti in aula al momento della lettura della sentenza, hanno commentato così la decisione della corte. Lo stupro di gruppo avvenne nella notte tra il 21 e 22 gennaio del 2008. I romeni, armati di coltelli, sequestrarono la coppia di fidanzati, una impiegata di 21 anni e un operaio di 24. Dopo aver spaccato il finestrino dell’auto, i quattro trascinarono fuori i due ragazzi e dopo aver picchiato e rinchiuso nel bagagliaio il fidanzato, abusarono della giovane.
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ERA UBRIACA, ABUSATA DUE VOLTE
Studentessa Usa violentata a Roma dal portiere di notte L’uomo licenziato dalla direzione dell’hotel E’ polemica fra Alemanno e Federalberghi FULVIO MILONE ROMA
Brutta storia quella di una turista violentata per due volte dal portiere di un albergo poi arrestato. Brutta storia anche perché c’è una coda polemica, con il sindaco Alemanno che invoca il ritiro della licenza ai proprietari dell’hotel (per poi correggere il tiro), e la Federalberghi che si arrabbia e dice no alla chiusura. Una querelle che certamente importerà poco alla vittima dello stupro, una studentessa nata 21 anni fa nel Nevada, Usa, e giunta a Roma sabato scorso con sessanta compagni per una vacanza organizzata dal college. Ha denunciato le violenze subite alla polizia che ha fermato lo stupratore, 54 anni, portiere di notte in un albergo più che decoroso, L’Ermitage, un tre stelle nel quartiere Parioli, poco distante dall’«Antico tiro a volo», uno dei circoli più esclusivi di Roma. Il suo racconto mette i brividi. «Cercavo di reagire ma mi manca-
Lei agli agenti: «Cercavo di reagire ma non riuscivo neppure ad urlare» vano le forze, non riuscivo neanche a urlare», ha detto agli agenti prima di entrare nei dettagli. Domenica sera, ha detto, se ne era andata in giro per la città con un gruppo di amiche. Ha aggiunto di aver bevuto molto: «Abbiamo fatto tappa in vari bar, ero ubriaca». In albergo la comitiva è tornata a notte fonda, ma le ragazze non sono andate a dormire: si sono trattenute a lungo nell’Internet point per mettersi in comunicazione attraverso Skype con le famiglie negli Stati Uniti. «Io ero l’ultima della fila, erano le 4 quando è arrivato il mio turno davanti al computer», ha ricordato la studentessa. Poi è arrivato il portiere. «Ero rimasta sola, lui si è offerto di accompagnarmi nella mia stanza. Avevo bevuto, ero confusa, non sarei mai riuscita a trovare la stanza, quindi gli ho detto di sì». Poco dopo, però, la ragazza ha capito che cosa volesse quell’uomo. Il portiere l’ha trascinata in uno sgabuzzino e ha abusato di lei. La violen-
za, poi, si è ripetuta in una stanza dell’albergo. Lunedì mattina, passata la sbornia, la studentessa ha ricordato tutto e si è rivolta alla polizia. Che non ci ha messo molto a identificare lo stupratore, portiere di notte e allevatore di cani di giorno. Gli agenti che sono andati a prenderlo a casa, hanno faticato non poco per tenere a bada
sei alani che scorrazzavano liberi nel giardino. Fin qui, la cronaca di una delle tante, troppe violenze contro le donne. A questo punto è cominciata la polemica che ha visto contrapposti il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e i responsabili dell’associazione degli albergatori. Il primo, sicuramente indignato per l’ennesi-
mo stupro consumato in città, ma forse anche preoccupato per riflessi negativi che notizie come questa possono determinare sul turismo a Roma, se l’è presa con i gestori dell’albergo: «Credo che debbano essere più attenti quando assumono il personale. Mi domando se, una volta accertati i fatti, non sia il caso di prendere provvedimenti
come la revoca della licenza». Ma, dopo aver saputo che l'impiegato è stato immediatamente licenziato, il sindaco ha corretto il tiro: «Allo stato attuale non sembrano esserci elementi che avrebbero potuto indurre la direzione dell’albergo a sospettare preventivamente del suo dipendente. Inoltre il licenziamento è avvenuto con la do-
vuta tempestività». Le parole di Alemanno hanno comunque provocato la reazione immediata di Federalberghi di Roma: «Non c’è nessuna ragione per revocare la licenza dell’albergo. Le responsabilità penali sono individuali: se un impiegato comunale commette un reato, non è che ne debba rispondere tutto il Comune...».
Violentatore seriale condannato a 17 anni Una delle vittime in lacrime: “Giustizia è fatta”
La storia ALESSIA MELONI ROMA
n pianto liberatorio e un «grazie» segnano la fine del processo che vede imputato Luca Bianchini, l’uomo accusato di aver compiuto tre stupri nella capitale nell’estate scorsa. Lacrime che sono sgorgate dagli occhi di una delle donne che fu costretta a subire le sue «attenzioni», quando la VII sezione del tribunale penale collegiale di Roma ha condannato il ragioniere di 34 anni, impegnato in politica e già in passato coinvolto in un altro caso di abusi, a 17 anni di carcere; due di più di quanti chiesti nei suoi confronti dal pubblico ministero. Lui, invece, ha lasciato l’aula del tribunale senza batter ciglio scortato dagli agenti penitenziari perché detenuto. La vicenda era scoppiata nel giugno 2009, quando gli investigatori individuarono analogie in casi di violenze sessuali: lo stupratore coperto con un passamontagna colpiva le donne di notte mentre posteggiavano nel garage condominiale. Le aggrediva alle spalle, chiudeva
U
loro la bocca con nastro adesivo, le minacciava, le legava con fascette da elettricista e poi ne abusava. Dopo indagini serrate il dieci luglio Bianchini fu arrestato. Contro di lui, tra l’altro, i risultati delle analisi del dna sui tamponi prelevati alle aggredite e la testimonianza di una donna che fornì la targa di un'auto di un uomo che quattro anni prima l'aveva seguita, macchina che risultò intestata alla madre dell’imputato. Tre gli episodi di violenza sessuale contestati all'uomo dai pm Maria Cordova e Antonella Nespola: il primo compiuto all'Ardeatina il 5 aprile 2009, il secondo del 2 giugno successivo alla Bufalotta, il terzo il 2 luglio. Ieri, appunto, la condanna inflitta dopo poco più di due ore di camera di consiglio dai giudici i quali hanno anche stabilito che Bianchini dovrà risarcire in sede civile le donne aggredite, versando loro intanto una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 150 mila euro ciascuna, oltre 60 mila euro in favore del comune di Roma, costituitosi parte civile. Bianchini fu già coinvolto nel ‘97 in un procedimento per tentato stupro di una vicina di casa: in quell’occasione fu riconosciuto incapace d'intendere e volere al momento del fatto e prosciolto. Soddisfazione per la sentenza arriva dall'avvocato Teresa Manente, legale dell'associazione «Differenza donna»,
che rappresenta due delle vittime: «È stato stabilito un principio fondamentale – ha detto -: il riconoscimento della gravità della violenza sessuale quale delitto che annienta la persona e la sua integrità psicofisica, un delitto contro la persona che per gravità è inferiore solo all'omicidio». Una sentenza invece giudicata «particolarmente pesante» dall'avvocato Bruno Andreozzi, che con Giorgio Olmi assiste Bianchini: «La impugneremo», ha detto. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Credo che giustizia sia stata fatta con una sentenza rigorosa e giusta – ha commentato - Il Comune, costituendosi parte civile in taLE PARTI CIVILI
«La corte ha riconosciuto la violenza come un delitto che annienta la persona» li processi, intende ribadire la gravità umana e sociale di questi crimini e la volontà di non lasciare le donne sole nell'affrontare una battaglia così dolorosa». Per il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna quella inflitta a Bianchini è «una pena estremamente severa, ma giustissima. Che sarà scontata, grazie alle novità legislative che abbiamo introdotto col decreto anti-stupri, dal primo all’ultimo giorno dentro ad un carcere, come è logico che accada in un Paese civile».
Luca Bianchini è stato condannato per tre stupri
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Sovrappeso? Grasso Corporeo?Arriva il « Palloncino Saziante» di Gomma Naturale Il preparato, arrivato in questi giorni in farmacia, consiste in una gomma naturale microcristallizzata incorporata in una capsula che, una volta ingerita, si auto-rigonfia e la sua espansione riempie parzialmente lo stomaco, aiutando a ridurre lo stimolo della fame favorendo un efficace riduzione del peso corporeo LONDRA - È iniziata in questi giorni la commercializzazione di una pillola che dà vita a un aiuto in più per perdere peso. La capsula, una volta ingerita, assorbendo i liquidi gastrici si auto-rigonfia adattandosi temporaneamente alla cavità del lume dello stomaco, assumendo la forma e le dimensioni di una palla da tennis: da qui la definizione di palloncino saziante ad azione reversibile di durata temporanea. Dopo avere espletato la sua azione riempitiva per ridurre lo stimolo della fame, l idrogel intragastrico si degrada seguendo il normale percorso alimentare, per poi essere eliminato naturalmente. La pillola di gomma naturale ad azione Bulking Agent (Agente Riempi-
tore), denominata Dimagenina®, va assunta come complemento coadiuvante della dieta ipocalorica in associazione a un adeguata attività fisica e a un sano stile di vita, potendo contribuire, in virtù della perdita di peso corporeo ottenuta, a migliorare sia il normale stato di buona salute che il proprio aspetto estetico. Dimagenina® è già disponibile o prenotabile in tutte le farmacie italiane, formulato secondo le diverse entità di sovrappeso: lieve, moderato o forte, da assumere con il consiglio del farmacista. La domanda per ora è superiore all offerta e molte richieste rimangono inappagate. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni d uso. Dimagenina®
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Società 25
Smascherata la droga da stupro Ingerita provoca amnesia: non si riusciva a dimostrare la violenza, ora un esame la scopre
La storia ELENA LISA TORINO
abbia. Quella la provo ancora. Come provo schifo, tantissimo, quando, risento l’odore di quel corpo che mi schiacciava sul divanetto della discoteca mentre mi violentava. Non so perché la mia mente e il mio naso si siano coalizzati contro di me, ma riescono a riprodurla, così, all’improvviso, quella puzza. Della sera dello stupro ho ricordi confusi. So certamente che è successo sei mesi fa e che erano in due. Era la festa del mio diciottesimo compleanno. Stavo con delle amiche a ballare, mi sono ritrovata seminuda in un angolo del locale. I medici del pronto soccorso mi hanno detto che avevo bevuto dell’anestetico, per questo mi ricordo poco». Claudia vive e studia a Milano, e oggi è seguita da Telefono Donna, che assiste psicologicamente e legalmente chi subisce violenza e maltrattamenti. Ha 18 anni e 6 mesi, da poche settimane non ha più incubi e ha ricominciato a uscire. Mai da sola, però. Anche se nemmeno quando è stata stuprata dagli amici del suo fidanzato, a dire il vero, lo era. Le hanno offerto un cocktail «speciale»: coca-cola, rum e «ghb», un potente anestetico liquido che crea uno stato di semi-incoscienza e amensia. Poi è stata trascinata in una zona appartata e in due, a turno, le sono volati addosso mentre lei perdeva i sensi. La «rape-drug», la droga da stupro, l’acido gamma-idrossibutirrico, che si compra illegalmente su internet, si spaccia a scuola e si trova sottobanco nei sexy-shop, è un’arma micidiale. In alcuni casi mortale. Circola ovunque, non solo tra gli adolescenti, grazie alle sue «qualità»: è inodore, incolore, insapore, e si mescola facilmente ad altri liquidi. Ma oggi, non è più imbattibile. A marzo, l’organismo internazionale per il controllo dei narcotici dell’Onu - vista la grande diffusione e il forte aumento del mercato clandestino - aveva lanciato un allarme e chiesto alle case farmaceutiche di produrre il ghb con coloranti e aromi per «smascherarla». In più l’acido gamma-idrossibutirrico, fino a poco fa, nemmeno era rintracciabile da esami clinici se non nell’arco di poche ore dall’assunzione. Oggi, invece, è rilevabile anche settimane dopo la somministrazione. A sostenerlo soddisfatta è Elisabetta Bertol, presidente del Gtfi, gruppo tossicologi forensi italiani, chiamati a verificare la presenza
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Come fare attenzione
“Il violentatore adesso sa che non resterà impunito”
1 Le bevande
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Non solo nei locali, ma anche alle feste in casa, è preferibile bere da bottiglie che si sono viste aprire. Verificare che nei cocktail non vengano aggiunti liquidi direttamente nel bicchiere
«Non credo lo sarà per tutti, purtroppo».
Forse, però rassicura le vittime?
«Si tratta di un test che dev’essere effettuato dopo una denuncia, in laboratori tossicologici individuati da avvocati e magistrati. Sono analisi che permettono di quantificare le tracce di particolari sostanze psicotrope come Lsd, l’efedrina e sedativi tra cui il ghb. Non sarà possibile sottoporsi al test in una qualsiasi clinica».
In gruppo
3 Le amiche Se si parte in gruppo per andare a ballare è importante non restare troppo a lungo divise nel locale. Fissate un tempo e datevi appuntamento, in una certa zona, per verificare che tutto sia a posto
Riccardo Gatti psichiatra
Riccardo Gatti, psichiatra milanese, lei crede che il fatto che il ghb sia diventato «rintracciabile» possa diventare un deterrente contro gli stupri?
2 In discoteca c’è l’abitudine di bere con le cannucce dalla stessa caraffa. Diffidare se qualcuno insiste per dedicare a voi, o a un paio di amiche soltanto, una porzione esclusiva
Domande a
Un esame come gli altri, quindi?
di sedativi e potenti sonniferi in donne no e rinunciavano alla denuncia. La queche, sempre più spesso, raccontano di es- stione, ora, è radicalmente cambiata». sere state stuprate e di avere ricordi conIl rapporto sulla criminalità del 2008 fusi, di non aver avuto la forza di opporsi, parla di circa 15 donne stuprate al giornemmeno di gridare. «Ci siamo adeguati no. Sono in calo le violenze da «strada» e - dice Bertol poco dopo aver annunciato in aumento le aggressioni tra conoscencome, di fatto, la ghb ze occasionali. «Ma i abbia perso l’immuniL’ALLARME dati non danno un quatà, durante le completo del fenoDal web ai sexy shop dro “giornate medico- lemeno - dice Stefania si può comprare Bartoccetti - cio che gali” romane ed eurotroppo facilmente vediamo è solo la punpee organizzate dalla società italiana di meta dell’iceberg». dicina legale -. AbbiaCome punta delIL TEST mo potenziato i nostri l’iceberg è Claudia. E’ stato messo a punto «Passo la notte strumenti. Troviamo a penda tossicologi italiani: sare a quei due. Eratracce di ghb nelle urifunziona dopo settimane no ragazzi che conone e nei capelli delle vittime anche mesi doscevo appena, ma po lo stupro». E aggiunge: «È una grande normali. Li avevo visti all’ingresso della vittoria. Molte donne stordite dalla “rape- discoteca. A uno avevo chiesto se avesdrug” non avevano segni di violenza sul se d’accendere, ricordo che mi disse di corpo. Dimostrare lo stupro diventava no e che non dovevo fumare nemmeno complicato così come provare la sedazio- io, perché il fumo, prima o poi, mi ne in laboratorio. E perciò si rassegnava- avrebbe fatto del male...»
Il sedativo Il Gammaidrossibutirrato, noto come GHB, è stato sintetizzato per la prima volta agli inizi degli Anni Sessanta da Henri Laborit E’ un potente anestetico, provoca uno stato di incoscienza e semi amnesia
«Sì, ma eseguito con procedure specifiche dopo aver prelevato un campione di urina oppure un capello. Senz’altro un momento difficile per chi ha subito uno stupro che dopo una esperienza aberrante come la violenza deve anche dimostrarla». Esistono droghe o sedativi capaci di trasformare le nostre azioni?
«No, semplicemente le legittimano. Le sostanze sono un’attenuante. Disinibiscono, fanno perdere il controllo, ma non “creano” niente che già non esista nella testa e negli istinti della persona». E la logica del branco?
«La psicologia di appartenenza a un gruppo è fondamentale. Ci crediamo evoluti, ma in realtà agiamo sempre ai margini di una primitività che viene fuori quando compiamo gesti violenti. Anche quando sono premeditati. Come decidere di usare un sonnifero potente per stuprare una donna». [E. LIS.]
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GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 26
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
il caso FABIO POZZO TORINO
Le migrazioni Il venti per cento dei pesci provengono ormai da altri mari: molti entrano attraverso il Canale di Suez
Società 27
Le variazioni Gli scienziati studiano l’evoluzione del fenomeno: ma le cause restano ancora sconosciute IN CORNOVAGLIA
Un’invasione di meduse giganti: “Sono letali” Banchi di meduse giganti velenose sono stati avvistati al largo delle coste della Cornovaglia (sudovest dell’Inghilterra): la medusa detta Criniera di leone (Cyanea capillata), tra le più grandi al mondo, è un pericolo per i bagnanti, avvertono le autorità, perché una sua puntura può provocare paralisi, soffocamento e persino arresto cardiaco. La creatura si incontra normalmente nei mari freddi dell’Artico e nel Pacifico. Ma centinaia di Criniere di leone sono state viste nei mari della Cornovaglia, attirate da enormi quantità di plancton, di cui si nutrono, e dalle acque quest’anno più fredde. Andy Pearson, un sub che cercava di avvistare squali, ne ha contate oltre 200 attorno a sè nelle sue immersioni.
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L’Icram negli ultimi anni ha registrato una specie aliena al mese nel Mediterraneo. In totale sarebbero 565 quelle non autoctone
Il Mediterraneo si scopre tropicale E’ diventato sempre più caldo e arrivano decine di nuove specie. Pericolose, ma bellissime l Mediterraneo si «tropicalizCaravella za», invaso da specie aliene portoghese mai viste prima. E vede migrare sempre più specie indigene Sembra da Sud verso Nord, attirate aluna medusa, le più alte latitudini dall’acqua che diin realtà venta sempre più calda. è una colonia Il fenomeno è in atto. Registrato. di 4 polipi «I dati lo confermano. Ci sono stati diversi: due grandi picchi, nel 2003 e nel è arrivata in 2006, in cui l’acqua ha superato di diforze nei mari versi gradi la temperatura media», spagnoli, spiega Stefano Angelini, biologo maed è molto rino, responsabile dei servizi educatipericolosa vi dell’Acquario di Genova. Perché succede, però, è ancora da capire. Il sospetto ricade sui cambiamenti climatici in corso a livello planetario. «Ma questi cicli ci sono sempre stati nella storia della Terra. Il problema è che oggi avvengono più rapidamente che in passato». Gli ambientalisti puntano l’indice contro lo sviluppo tecnologico, colpevole di aver accelerato il rialzo termico. Di certo, è uno scombussolamento. Che nel Mediterraneo mina l’equilibrio del sistema e incide sul- verso il canale di Suez. «Un tempo, l’asticella del termoclima. «La colon- con le acque più fredde, non sarebbero na d’acqua calda d’inverno scende si- sopravvissuti». A Cipro ad esempio sono a 5 metri in profondità, d’estate a no alle prese con migliaia di esemplari 12-15 metri. Quest’ultima quota si di pesce palla argenteo, originario delsta abbassando» spiega Angelini. l’oceano Indiano, che contiene un veleFrazioni di grado, ma sufficienti per no 1200 volte più potente del cianuro. spazzare via intere colone viventi. Guai a cibarsene, se non è stato cucina«In occasione dell’ultimo grande pic- to con attenzione (bisogna eliminare co di aumento della temperatura sui viscere e ovaie). Tanto che le autorità fondali del Monte di Portofino è spa- cipriote stanno pensando di vendere il rita la gorgonia nella fascia dei 15 pescato ai Paesi asiatici, che ne sono metri. L’acqua si è riscaldata e ha ghiotti e sanno quali parti possono esfatto una strage. Siamo riusciti a tro- sere mangiate. vare colonie solo oltre i 25 metri: mai E come è proliferata la «caravella successo prima». portoghese»? SemIl volto del MeNELL’ADRIATICO bra una medusa, in diterraneo, inè una colonia Le vongole orientali realtà somma, sta camdi 4 diversi polipi. biando. Il Mare importate negli allevamenti Tropicale e subtropihanno sostituito le altre cale, l’anno scorso è Nostrum si sta popolando di nuove apparsa in forze (50 specie. Secondo A CIPRO esemplari) al largo l’Icram, ben 565, coste spagnole. Si pesca il pesce palla delle il 20% di tutti gli I suoi tentacoli, lundell’Oceano Indiano: ghi 30 metri, contenesseri viventi mediterranei, pro- prelibato, ma velenosissimo gono dieci tipi di vervengono da altri si di veleno. «In realmari. Ma il dato più importante ri- tà, nel Mediterraneo c’è sempre stata. guarda la velocità del fenomeno: ne- Ma non così a nord e così numerosa». gli ultimi cinque anni è stata rilevata A contribuire, poi, alla tropicalizzapiù di una nuova specie aliena al me- zione è anche l’uomo. «Specie aliene se. Esseri tropicali che dal Mar Ros- sono arrivate in Mediterraneo con l’acso entrano nel Mediterraneo, attra- qua di zavorra delle navi» dice Angeli-
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Queste sono «buone»
«Mutamenti troppo rapidi è a rischio la biodiversità»
3 Il pesce pappagallo in passato era stabile nel Mare Egeo, nelle acque di Malta, mentre oggi è migrato verso Nord e lo si può incontrare anche nel Tirreno.
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ni. Secondo alcuni scienziati, così sarebbero stati introdotti 6 mila nuovi esemplari. Ma c’è anche una «invasione» studiata: «Nell’Alto Adriatico sono state importate per l’allevamento le vongole orientali. Si sono così ambientate che stanno soppiantando quelle autoctone». Senza contare le specie che migrano da Sud a Nord. La chiamano «meridionalizzazione» del Mediterraneo. «E’ il caso ad esempio del pesce pappagallo, in passato stabile nell’Egeo, a Malta e oggi presente anche nel Tirreno» spiega sempre Angelini. Migrante, verso latitudini più alte, è anche la Phyllorhyza punctata, una medusa che viveva in Sicilia e che la scorsa estate è comparsa sulla costa orientale della Sardegna. Oppure la madrepora arancione, un corallo che dalla Sicilia è arrivato nell’arcipelago toscano. In questo mare «sottosopra» spuntano anche le alghe killer, come la Caulerpa taxifolia e la Caulerpa racemosa, che fanno piazza pulita delle praterie di posidonia. Ma anche le balene grigie, come quella avvistata giorni fa alle Baleari. Non dovrebbe essere nel Mediterraneo, ma nel Pacifico. Chissà, forse lo scioglimento dei ghiacci le ha aperto la strada verso l’Atlantico, durante la sua migrazione dal circolo polare artico all’equatore.
domande a Stefano Angelini biologo marino
Angelini, lei che è biologo marino e responsabile dei servizi educativi dell’Acquario di Genova, che ne pensa della tropicalizzazione e meridionalizzazione del Mediterraneo in corso? Anzitutto: è un fenomeno positivo o negativo?
«A mio avviso questi termini non si adattano alla questione. La scomparsa dei dinosauri è stato un fenomeno positivo o negativo? Probabilmente positivo, se pensiamo che la loro estinzione ha lasciato spazio ai mammiferi. Ma sotto altri punti di vista potrebbe essere stato un male...». Tutto bene, dunque?
Tra le specie migranti del Mediterraneo ci sono anche le madrepore, come quella arancione, un corallo che dalle acque della Sicilia è arrivato nell’arcipelago toscano.
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Il pesce flauto è originario dell’Oceano Indiano, del Pacifico e lungo le coste centrali e meridionali dell’America. La prima segnalazione nei nostri mari è avvenuta in Israele.
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«Beh, no. Certamente il fenomeno del rialzo termico del Mediterraneo comporta una perdita della biodiversità, peculiarità delle nostre acque e dei nostri fondali. Una perdita allarmante, perché è irreversibile». Irreversibile?
«Sì, la perdita della biodiversità è per sempre. E c’è una spiegazione: questa trasformazione sta avvenendo in tempi troppo rapidi. Troppo velocemente per consentire alla natura di adeguarsi e di reagire. I cambiamenti climatici planetari ci sono sempre stati, si sono succeduti secondo cicli durante la lunga storia della Terra. Ma la natura ha saputo reagire, sostituendo con nuove specie quelle estinte, così da garantire e mantenere l’equilibrio della diversità. Ma sono occorsi millenni, per perfezionare questi processi. Oggi, invece, l’accelerazione della mutazione in atto è tale da non consentire all’orologio del pianeta di far girare le lancette con un ritmo adeguato». [F. P.]
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
il BELLO & il BUONO bellobuono@lastampa.it
Le pagelle di Edoardo Raspelli raspelli@tin.it
A Palermo spaghetti ai ricci e involtini di spada Nel nuovo Bye Bye Blues una cucina di tradizione attenta al territorio iancarlo Caselli era ancora il Procuratore della Repubblica di Palermo, in prima linea nella mai smessa guerra alla mafia. Quando si poteva concedere un momento di pausa andava a Mondello, al Bye Bye Blues di Tonino Barraco e della moglie Patrizia Di Benedetto. Io ci ho visto arrivare anche un altro magistrato coraggioso e goloso, Ignazio De Francisci, che avrebbe poi raccontato in un libro che cosa mangiano i golosi siciliani, mafiosi compresi. Davanti alla casetta della spiaggia elegante dei palermitani, ho visto tutta la solitudine di chi è in guerra con la più feroce delle delinquenze: il magistrato (che si divertiva anche a fare recensioni gastronomiche per la ex «mia» Guida dell’Espresso) scendeva da una delle sue tre macchine, preceduto dagli uomini della scorta armata, poi, si concedeva qualche boccone prelibato assieme ai due «testimonial» dell’enogastronomia siciliana che sono Nino Aiello e Giancarlo Lo Sicco. Il Bye Bye Blues, totalmente trasformato in un padiglioncino squillante e moderno, continua a prenderci per la gola a pochi passi dal mare di Mondello, ma ha da poco anche una sede nel capoluogo di Regione, nella trafficata via Vittorio Emanuele, lungo la strada che va al porto, oltre le botteghe di un paio di
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Souvenir Squali a Cattolica I più coraggiosi potranno immergersi nella vasca degli squali, vestiti di mute e calati in gabbie d'acciaio; i più pacifici potranno godersi da vicino le novità di quest’anno, cioè i pinguini. Tutto questo nel più grande acquario dell' Adriatico, 3 mila esemplari di 400 specie diverse (piazzale delle Nazioni 1/a, località Le Navi, info@ lenavi.it www.acquariodicattolica.it 0541.8371). [E.RAS.]
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Sulla spiaggia di Cervia eleganza e orchidee
«meusari». Per la bella stagione si mangia ai pochi tavolini di cristallo e ghisa (dal design singolare) del leggiadro cortiletto (ricorda l'Enoteca Pinchiorri di Firenze o il Maffei di Verona); nelle altre stagioni, in un paio di salette intime ed essenziali. Con un divertente coperto fatto da una elegante tovaglietta all’americana, con un buon servizio, avrete piatti che ricalcano la sede originale: si sta con bravura ed intelligenza gastronomica sulla tradizione interpretata con eleganza e sull’impiego di ingredienti che rispecchiano il territorio. Eccovi allora per cominciare il pre-antipasto costituito da fragranti pizzette e da una fresca invitante terrina di ricciola per poi passare ai prodotti della pesca di stagione, come i ricci e il tonno che sono nel loro momento migliore. Ed allora eccovi i crudi ed i carpacci (tonno, ricci, gamberi...), la terrina di polpo e frutti di mare, i succulenti spaghetti ai ricci, i paccheri al sugo di mare (la pasta, grande, è Gentile di Gragnano, Gerardo di Nola o Giuseppe Cocco di Fara San Martino), la ventresca di tonno che può essere straordinaria, gli involtini di spada agli agrumi, i gamberoni panati ai pistacchi di Bronte. Dolci tra l’eccellente e lo straordinario: semifreddo alle mandorle, cassata al forno, crostatina di ricotta di pecora, flan di ricotta, biscottini irresistibili. 60-70 euro (e menu degustazione di 5 piatti a 40 euro, bevande a parte).
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Il ristorante
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Con le salsicce i lucani conquistano la Padania
all’altra parte della strada garriscono le bandiere che incorniciano sdraio ed ombrelloni dei bagni 163 e 162. Di qua, invece, lungo il marciapiedi della larga passeggiata, siepi di rose rosse e bianche fanno ala allo struscio. Si scendono quattro gradini e siete sotto l’augusto altissimo portale d’ingresso di questo recente hotel, fusione di due precedenti strutture. Accanto a voi una profluvione di palme e palmette, cascate di gerani multicolori che inghirlandano gli spazi esterni dove sarà piacevole sorseggiare un aperitivo o fare uno spuntino. Dentro, ecco la grande hall fasciata di bellissimi divani e poltrone in pelle chiara per ambienti lucenti eleganti di classe chiusi sul fondo sul ricco bar ben fornito. Le orchidee fanno capolino di qua e di là: davanti alla bella palestrina dalle grandi vetrate,
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GAMBRINUS & STRAND CERVIA (RA), LUNG. G. DELEDDA 102-104 TEL. 0544.971773 FAX 0544.973984 SITO WWW.GAMBRINUSHOTEL.IT CATEGORIA 4 STELLE CLASSICA: 68-102 EURO ROMANTICA:76-116 ULTIMA PROVA:30-5-2010
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L’albergo
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Fratelli di Teglia
ROCCO MOLITERNI all’ampio lucente centro benessere al piano di sopra, ai tre piani dove trovate la novantina di camere leggiadre di questa unione alberghiera. Prontezza cortesia e misura al momento della prenotazione(nessuno vi impone che diate il numero della carta di credito),originale pratico blocchetto a scalare per pagare le consumazioni, frutta fresca nella 632, al terzo piano, affacciata a 180 gradi sul verde e sull’azzurro della bella Cervia: un «sogno» di nome e di fatto con il soffitto che è un cielo di stelle.
e più giorni che luganighe», recita un antico proverbio friulano, per esortare alla parsimonia (ci sono più giorni che salsicce, quindi non sprechiamo nulla, anche Tremonti condividerebbe): a dimostrare quanto le luganighe siano nel Dna gastronomico di una vasta area che partendo dal Friuli passa per il Veneto, approda nel Bergamasco e finisce in Canton Ticino. Insomma una buona fetta della Padania impazzisce per le luganighe o lucaniche. Salsicce che prendono il nome non da Lugano, come qualche padano sprovveduto potrebbe pensare, ma dalla meridionalissima Lucania. Fiero popolo di pastori e contadini, i lucani allevavano i maiali già nell’antichità e il loro modo di far salsicce divenne famoso. Ma oltre al know how delle salsicce la Lucania dal profondo Sud ha esportato nel Triveneto anche intelligenze. Ne è un esempio il notaio Roberto De Mabilia, che nel ‘400 a Padova fece fortuna. Per farlo sapere (un po’ come gli emigranti di adesso) pensò di regalare ai suoi compaesani, laggiù a Irsina, nell’alta valle del Bradano, in provincia di Matera, una statua della loro patrona Sant’Eufemia fatta da un artista patavino di nome Mantegna. Non dissimile la storia dello splendido polittico di Cima da Conegliano, conservato a Miglionico, sempre in provincia di Matera, e donato da un arciprete, don Marcantonio Mazzone, musicista e letterato, che era stato maestro di cappella dei Gonzaga. Ed è molto probabile che tanto Mantegna quanto Cima da Conegliano non fossero indifferenti alle luganighe...
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Itinerario LAURA ANELLO l fiume non c’è più: è rimasto il suo letto a raccontare dell’acqua che scorreva attraverso i monti Nebrodi, dal mare fino alla città greco-sicula di Halaesa. E sui ventuno chilometri dell’alveo asciutto, che si snoda tra curve e discese precipitose, tra pianure placide e risalite, costeggiando i paesi di Tusa, Motta d’Affermo, Castel di Lucio - nella Sicilia che sta tra Palermo e Messina - c’è il più grande parco di opere contemporanee a cielo aperto di tutta Europa. La Fiumara d’arte. Figlia di un’utopia, di una sfida, di una «devozione alla bellezza», per dirla con il loro padre Antonio Presti, che le ha volute una a una, investendoci soldi e passione. La prima, nel 1982, quando — chiuso il cementificio di famiglia — Presti commissionò a Pietro Consagra La materia poteva non esserci, alla foce della Fiumara. L’ultima, la Piramide di Mauro Staccioli — gigante di trenta metri in acciaio corten — inaugurata tre mesi fa per l’equinozio di primavera e ora pronta a essere riaperta, da venerdì 18 fino a lunedì 21 giugno, per il solstizio d’estate, unica occasione dell’anno in cui l’opera sarà visibile all’interno. Dalle dieci del mattino fino alle otto di sera, i visitatori potranno inerpicarsi sulla collina su cui svetta la Piramide, guardare il mare, le isole Eolie, gli scavi archeologici di Halaesa, introdursi nella stretta scala che porta nel ventre del gigante, dove una spirale di pietre trovate durante i lavori di scavo si contrappone alla verticalità ascetica dell'opera. Un’apertura che nel pomeriggio di domenica, fino all'imbrunire, e per tutta la giornata di lunedì, sin dall'alba, si accompagnerà al Rito della luce, quando tutti i visitatori si passeranno di mano in mano una sfera luminosa, insieme con i trenta poeti e i venti artisti invitati, tra
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
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PICCOLA ENCICLOPEDIA DEL GUSTO
È in edicola
RAGUSA
MONTEFLAVIO (ROMA)
La sagra della seppia
La Sagra delle Fettuccine
A Donnalucata in provincia di Ragusa si svolge da domani a domenica la sagra della seppia: gli stand propongono un menù dall'antipasto ai secondi tutto a base di seppie pescate al largo del paese
A Monteflavio, in provincia di Roma, si svolge sabato la IX Sagra delle Fettuccine. Qui sarà possibile assaggiare le fettuccine fatte a mano dalle donne di Monteflavio
Primi piatti con il pesce LA STAMPA
I PIACERI DELLA TAVOLA E DEL VIAGGIO
I consigli di Slow Food
In cantina
info@slowfood.it
Il filo di Arianna L’installazione Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini nel parco di Fiumara d’arte sotto Castel di Tusa
Labirinti e piramidi tra i Nebrodi e il mare Maialino nero, tuma e testa di turco
La manna dai frassini delle Madonie
A pochi metri dalla chiesa Matrice, questo ristorante dispone anche di alcuni tavoli collocati all’aperto in estate. Coordina il servizio il patron Beppe Carollo, mentre a governare la cucina provvede Giandomenico La Monica. Le pietanze, di terra, sono realizzate con buone materie prime soprattutto locali. Molti i piatti preparati con le diverse varietà di funghi della zona: melanzane con porcini e tuma, insalata di basilischi o di ovoli, funghi al vapore e sott’olio. Buoni anche il tortino di pancotto e verdure di campo, i formaggi e i salumi siciliani. Come primi, apprezzabili la zuppa di funghi e legumi, i tortiglioni al ragù di maialino nero e funghi, le tagliatelle con ricotta fresca e verdure spontanee, la pasta e patate con fonduta di caciocavallo affumicato e funghi, la pasta con i fagioli badda di Polizzi e sfilacci di stinco. Nella scelta dei secondi, appetitosi il maialino nero al cartoccio in salsa di funghi, il capretto in tegame con patate e zafferano, la tagliata di manzo con verdura cotta e provola delle Madonie (Presidio Slow Food). Per dessert, tradizionale testa di turco, dolci alla manna e gelati artigianali. Di ottimo livello l'ampia carta dei vini. Prezzi: 33-35 euro vini esclusi.
Delle migliaia di ettari di frassineti coltivati anticamente in tutta la Sicilia nordoccidentale, oggi ne restano 250 tra Pollina e Castelbuono. In luglio e agosto, i frassinicoltori incidono la corteccia dei tronchi in modo che fuoriesca una sostanza azzurrina e resinosa che, esposta al sole, si rapprende formando stalattiti biancastre di manna. Leggere e spugnose, quasi insapori, costituiscono da secoli un dolcificante naturale a basso contenuto di glucosio e fruttosio, utilizzato per la preparazione di torte, biscotti, budini e altre specialità dolciarie. Se ne estrae inoltre la mannite che, confezionata in pani, è utilizzata dall'industria cosmetica e da quella farmaceutica. La manna pura, quella più pregiata, che durante la raccolta scivola a stalattite e non entra in contatto con la corteccia, è commercializzata nelle erboristerie come depurativo e lassativo. Il Presidio Slow Food riunisce alcuni coltivatori di frassino da manna che si sono dati un disciplinare con l'obiettivo di migliorare la tecnica di raccolta e di garantire il prodotto naturale dalle contraffazioni. Per conoscere gli indirizzi dei produttori del Presidio, contattate Giulio Gelardi, tel. 0921-425206/329-8851889.
A cura di Paola Gho NANGALARRUNIM VIA DELLE CONFRATERNITE 5, CASTELBUONO (PA), TEL. 0921-671428, CHIUSO IL MERCOLEDÌ
luoghi del gusto
osterie d’Italia
In Sicilia l’arte diventa paesaggio nel Parco di Fiumara
Angelo Surrusca
canti, parole, performance, danze. Gli stessi che, nella sera di sabato, saranno protagonisti nel castello dei Ventimiglia a Castelbuono - paese poco lontano, sulle Madonie, di grande tradizione gastronomica - della Notte del cunto e della poesia. Presente anche il fotografo franco-iraniano Reza Dhegati, che proporrà uno stage per giovani. L’ultimo tassello di un percorso che ha il suo cuore in un golfo incantato nel paese di Tusa, dove, nel 1991, Antonio Presti ha fatto nascere il suo Atelier sul mare, molto più di un art hotel. Un posto non perfetto e non leccato dove artisti, poeti, intellettuali come Michele Canzoneri, Paolo Icaro, Hidetoshi Nagazawa, Maria Lai, Vincenzo Consolo, Dario Bellezza, Luigi Mainolfi, Danielle Mitterrand sono stati chiamati a trasformare le stanze in opere d'arte. Il Nido dove un’ala candida avvolge il letto, la claustrofobica Torre di Sigismondo dove però il tetto si apre a comando e svela il cielo, la stanza terrosa dedicata a Pier Paolo Pasolini, l’ascetismo Zen di quella intitolata Mistero per la luna. Alcune sono solari, altre cupe, alcune conciliano funzionalità e bellezza, altre se ne fregano della comodità e costringono a notti spartane. La sensazione comunque è di abbattere il sipario, il cielo di carta che ci separa da una nuvola di Magritte o dal letto sghembo di Van Gogh, di entrare nel quadro e andare a dormirci dentro. In-
Da Consagra a Staccioli un percorso di installazioni e si può dormire nelle stanze firmate dagli artisti torno all'hotel che è insieme pensatoio e palcoscenico si sviluppa il Parco della Fiumara. Le opere a cielo aperto. Dopo quella di Consagra, arrivò nel 1988 Una curva gettata alle spalle del tempo di Paolo Schiavocampo, sul bivio della strada che porta a Castel di Lucio e un viottolo di campagna. L'anno dopo, sulla costa, fu la volta della Finestra sul mare di Tano Festa, della Stanza di barca d'oro di Hidetoshi Nagasawa sul torrente Romei, di Energia mediterranea di Antonio Di Palma, su un pianoro vicino a Motta d'Affermo. Nel 1990 il Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini su un’altura panoramica e Arethus di Piero Dorazio, sul muro della caserma dei carabinieri di Castel di Lucio. Infine, a distanza di diciannove anni in cui Presti si è impegnato altrove - nel riscatto della periferia catanese di Librino, nel recupero dell’Oreto, il fiume di Palermo - la Piramide di Staccioli. Opere da cercare rischiando di perdersi tra viottoli e sterrati, da conquistare con la fatica delle scarpinate, con il sole che picchia sulla testa. Un patrimonio passato attraverso i paradossi delle accuse di abusivismo e delle ordinanze di demolizione, in una terra dove il cemento colava a fiumi. Un viatico di appelli, mobilitazioni, docce fredde, finito - nel 2006 - con la legge regionale che ha riconosciuto il Parco di Fiumara d'arte. Che adesso festeggia con la luce. INDIRIZZI ART HOTEL ATELIER SUL MARE, CASTEL DI TUSA (ME) 0921.334295 WWW. ATELIERSULMARE. COM WWW. HOSTARIANANGALARRUNI. IT
PAOLO MASSOBRIO
L’Agramante di Lucera
PAOLO PETRILLI LUCERA (FG) LOC. MOTTA DELLA REGINA TEL. 0881523982 UNA BOTTIGLIA DI CACC’E MMITTE DI LUCERA "AGRAMANTE": EURO 14
a rifornito per anni, con i suoi pomodori coltivati biologicamente nella piana di Lucera, una star internazionale del calibro di Frank Sinatra. Ma Paolo Petrilli, 47 anni, non è certo uomo da dormire sugli allori. Ancora una volta precursore ha deciso di scommettere sul vino e in particolare sui vitigni autoctoni del Tavoliere delle Puglie, reimpiantando negli agri vitati di proprietà nuovi filari di uva nero di troia (oltre il 50%), accanto a bombino bianco, aglianico, sangiovese e montepulciano. Il microclima particolare e i terreni calcarei e assai friabili hanno accompagnato in questi anni tecniche di coltivazione manuali e rigorosamente biologiche. Accanto a lui in questa avventura, Paola, la moglie avvocato, e l'enologo Andrea Boaretti. Dall'assaggio dei suoi vini prodotti negli 11 ettari accorpati (30 mila le bottiglie) ha un nome, «Agramante» 2008 o meglio «Cacc'e Mmitte» di Lucera che rievoca (nel termine dialettale) un antico procedimento di vinificazione locale dei contadini che, non possedendo né la cantina né gli attrezzi, erano costretti ad affittarle e usarle in fretta e furia nelle brevi pause di lavoro dei proprietari; così come «Agramante» è invece un omaggio all’omonimo personaggio letterario sovrano di tutti i Mori d'Africa. È frutto di una vinificazione separata di uve nero di troia (60%) raccolte tardivamente quasi passite, insieme a bombino bianco, sangiovese e montepulciano; ha colore rubino intenso, ma è il profumo quasi metallico, molto minerale che colpisce. Il finale in bocca lascia una particolare sapidità, che ricorda proprio i suoi pomi d'oro. Ne ho assaggiato di tre annate, trovando la potenza nel campione del 2007, mentre la perfezione dell'equilibrio era nel 2006. Che promessa, dunque questo Agramante 2008. Fra un anno avremo la Riserva «Ferraù», la cui vendemmia 2007 è frutto di affinamenti in tonneaux e barrique di circa 14 mesi, da assaggiare, già ora il Nero di Troia «Il Guerro» 2007, un rosso assai deciso affinato in legno per due anni, carico di suadenti speziature.
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
In Italia FTSE/MIB FTSEItalia All Share
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Petrolio dollari/barile
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ATTESA PER IL REFERENDUM DEI LAVORATORI SULL’ACCORDO SEPARATO TRA FIAT E SINDACATI PER LA NUOVA PANDA NELLA FABBRICA CAMPANA
Marcegaglia: incredibile il no di Fiom Landini: gli operai votino, ma noi non firmiamo. Brunetta: difendono i fannulloni FABIO POZZO TORINO
È l’ora dell’attesa, per quel momento di «democrazia», come è stato inteso da tanti (mentre per Fiom è illegittimo) il referendum del 22, che chiama gli operai a esprimersi sull’accordo (separato) per Pomigliano. Ma è anche un momento «politico». Apre il fuoco su Fiom, che non ha firmato l’intesa, Renato Brunetta. Il ministro parla di «accordo straordinario», mentre «poco straordinario è il contrasto di una parte sindacale minoritaria, che difende fannulloni e opportunisti». «I fannulloni - spiega - sono gli assenteisti finti per malattia, e tutti sanno che l’assenteismo in quell’area, per doppio o triplo lavoro, è non solo storicamente rilevante ma poco contrastato anche dagli stessi sindacati, che sono stati messi in minoranza dagli assenteisti».
si sono riuniti gli iscritti ai metalmeccanici Cgil. L’assemblea, pur stigmatizzando l’«illegittimità» dell’accordo separato e del referendum, consiglia ai lavoratori di partecipare alla consultazione «al fine di evitare azioni di rappresaglia individuale da parte dell’azienda».
La questione è come votare. La Fiat ha già fatto capire che gli investimenti avranno corpo solo con un’ampia risposta positiva all’intesa. Cgil Campania e Napoli invitano a votare «sì», Fiom finora non si è pronunciata. Fausto Durante, della segreteria nazionale, dice che i lavora-
tori «devono poter scegliere in base alla propria coscienza e alla propria testa, perché sono a rischio il lavoro e il futuro dello stabilimento». E aggiunge che se vincerà il «no», allora «Fiat e gli altri sindacati devono consentire l’immediata riapertura delle trattative». Diversamente,
se prevarrà il sì, «la Fiom deve apporre al testo dell’accordo una firma tecnica e con riserva, per presa d’atto. Confermando la sua piena disponibilità a intraprendere tutte le iniziative per tutelare e difendere i diritti che le leggi e la Costituzione attribuiscono ai lavoratori».
Il piano Fiat Group intende investire 700 milioni di euro su Pomigliano per produrre 260 mila Panda l’anno dal 2012 L’impianto occupa 5.200 addetti, 15 mila contando anche l’indotto
Cgil Campania invita a esprimersi a favore Le tute blu: alle urne per evitare rappresaglie C’è poi «l’opportunismo di proclamare scioperi più o meno individuali per non fare i turni». «A coprire tutto questo - ha evidenziato il ministro della Funzione Pubblica - la Fiom, che invoca la Costituzione, lo Statuto dei lavoratori, il diritto di sciopero. Ma chi attacca il diritto di sciopero sono gli opportunisti: quelli che usano in maniera opportunistica, per altri fini, un diritto fondamentale dei lavoratori». In realtà, secondo Brunetta, «questa è la sostanza del contendere. E perché c’è qualche decina o centinaia di opportunisti o fannulloni, un’intera area deve rinunciare a 15 mila posti di lavoro e 700 milioni di euro di investimenti? Suvvia, siamo seri. È ora di finirla con questi opportunisti e fannulloni, ovunque essi si collochino, un po’ come è successo negli Anni Ottanta con la marcia dei 40 mila». Interviene anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ieri ha incontrato il leader della Cigl, Guglielmo Epifani. «Il no della Fiom è incredibile», afferma. Incredibile, dice, «davanti ad un’azienda che va contro la storia, prende produzioni dalla Polonia e le riporta in Italia, investe 700 milioni di euro». Le risponde a stretto gitro di posta il segretario generale Fiom, Maurizio Landini. «È incredibile che la Marcegaglia pensi possibile non rispettare la Costituzione e le leggi». Quanto al referendum, Marcegaglia «attende di vedere cosa vogliono fare i lavoratori». E verso la consultazione guarda anche Fiom. Landini: «Gli operai votino, ma noi non firmiamo». Ieri a Pomigliano
Bersani: “Sì con riserva il governo doveva mediare” “Sacconi sbaglia, Pomigliano è un caso non esportabile”
Colloquio
,, CARLO BERTINI ROMA
«Messa così, se mi si chiede di pronunciarmi con un sì o con un no su Pomigliano, allora rispondo che il mio è un sì con riserva»: Pierluigi Bersani solca avanti e indietro uno dei corridoi laterali del Transatlantico prima di entrare alla buvette per il suo solito spuntino fugace, birrino e panino, dopo aver lanciato la sua sfida a Tremonti su «sette liberalizzazioni da 10 miliardi a costo zero da inserire nella manovra e vediamo se ci dicono di no anche su queste». Il leader del Pd è conscio che, al di là delle misure anticrisi e delle intercettazioni, il
tema che tiene più banco in que- precedente. «E invece non è ste ore nel suo partito è il nodo esportabile in altre realtà, non di Pomigliano, che scalda i cuo- se ne può fare un modello o ri e le menti e come al solito su- ideologizzarlo, perché queste scita una pluralità di posizioni condizioni non esistono nel retra i Democratici. E se i sì senza sto del paese. Quella di Pomiriserve si sprecano, il primo è gliano è un’operazione che non quello di Enrico Letta, l’ultimo era mai stata fatta da nessuna dell’ex segretario Cisl D’Antoni parte: si sposta una produzione ospitato ieri sulle colonne del- dalla Polonia all’Italia, si invel’Unità, a dire il vero si fa più fa- stono 700 milioni di euro, intica a trovare qualcuno dispo- somma è una cosa particolare. sto a pronunciaPoi è vero e lo abre un no espliciLE DUE ANIME DEL PD biamo sempre to, se si esclude Ok da D’Antoni, ex Cisl detto che lì ci soquello dell’ ex seno problemi da gretario della mentre Cofferati boccia affrontare, quel«il modello polacco» lo della flessibiliCgil, Sergio Cofferati, che boccia tà e della produtl’accordo defiDI PIETRO ATTACCA tività, quello delnendolo «un’apo«Precedente pericoloso l’assenteismo. logia del modello Ma per come la che potrà essere usato vedo io, con un Polacco». Bersani argo- da altre aziende in crisi» maggiore impementa il suo via gno si potevano libera condizionato indicando trovare delle soluzioni senza un nome e cognome preciso co- sfiorare profili delicati di ordime responsabile della sua «ri- ne giuridico. Insomma io dico serva», quello del ministro del che il governo avrebbe potuto Lavoro. «Il problema è Sacconi metterci becco, perché c’erano che ha già detto chiaramente i margini per risolvere i problecosa pensa», dunque la sua col- mi in altro modo». pa, dice in sostanza il leader del Dunque anche in questo caPd, è aver fatto capire che que- so, una vicenda che crea non posto accordo può costituire un co imbarazzo ai Democratici,
Che cosa consiglio agli operai Pd per il referendum? Loro lo sanno che cosa fare Si poteva trovare una soluzione che non sfiorasse profili di ordine giuridico Pierluigi Bersani segretario Pd
IL BLOG
Su Facebook «Pomigliano non si piega» «Pomigliano non si piega». È nato su Facebook, conta già oltre 3.500 iscritti, che crescono di ora in ora. I commenti? Bocciati senza pietà i sindacati che hanno firmato l’intesa, mentre Fiom sembra raccogliere consensi unanimi. C’è anche chi si rivolge a Sergio Marchionne, suggerendogli la lettura di un articolo che parla di scioperi selvaggi in Cina contro il «supersfruttamento dei lavoratori». Da più parti, poi, arrivano inviti a non mollare e a lottare per i propri diritti. Qualche frecciatina a Epifani, accusato di aver assunto una posizione troppo morbida.
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stretti tra l’ala più di sinistra della Cgil e le tante voci di riformisti che invocano uno «scatto», viene in qualche modo risolta gettando la croce addosso al governo che «poteva metterci becco» e non lo ha fatto. Una mossa che in qualche modo consente a Bersani di non prendere troppe distanze dall’ alleato più barricadero: Di Pietro infatti usa toni ben diversi per colpire però lo stesso bersaglio: quel governo «che non è più arbitro ma un truffatore» e che «avrebbe dovuto convocare le parti cercando una soluzione per rendere compatibili una fabbrica che funziona con i diritti fondamentali di chi lavora». Mentre con Vendola, convinto che «il contratto nazionale di lavoro muore qui», la polemica è inevitabile, visto che il leader di Sel tira uno schiaffo al numero due del Pd sentenziando che «tra i due Letta il più di sinistra è Gianni». Beccandosi una replica acida della “enricolettiana” Alessia Mosca che gli chiede se abbia «più a cuore il benessere del paese e dei più deboli o la propria visibilità personale per far parlare di sè e candidarsi alle primarie». Una replica che fa capire quale sia la lunghezza d’onda della segreteria del Pd in questo delicato passaggio. «Ora l’ultima parola spetta ai lavoratori col referendum, decidono gli operai», taglia corto Bersani, sapendo bene che una vittoria dei sì è molto più probabile del contrario. E dunque a un operaio del Pd cosa consiglia di votare al referendum? «Loro sanno bene cosa fare», sorride sornione il leader del Pd mentre si infila alla buvette.
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
PROPOSTA DI RISARCIMENTO IN EUROPA DOPO UN ANNO E NOVE MESI DAL CRAC DELLA BANCA USA
Lehman, c’è il piano Ai creditori 22 miliardi Il curatore Pricewaterhouse: così rimborsi più veloci GLAUCO MAGGI NEW YORK
I creditori della Lehman Brothers Holdings Inc. potranno avere 22 miliardi di dollari in contanti entro un anno, ha comunicato ieri la PricewaterhouseCoopers, società che amministra la liquidazione della banca newyorkese fallita nel settembre 2008. Il piano, chiamato dell’approccio consensuale, permetterà di sveltire i rimborsi, sempre che una maggioranza dei titolari dei crediti non assicurati accetti il rimborso proposto entro fine anno. Se si seguisse la pratica normale degli accordi bilaterali, servirebbero anni. «Ciò che stiamo cercando di fare è sicuramente di avanguardia. Nulla di simile è mai stato tentato prima - ha detto Steve Pearson, amministratore della Lbie (Lehman Brothers International Europe) e partner della Pricewaterhouse - ciò che volevamo compiere era qualcosa di ambizioso: mettere i soldi in mano ai creditori che ne hanno bisogno». La proposta arriva un anno e nove mesi dopo il collasso della banca Usa: quasi 80 società sussidiarie in tutto il mondo sono fallite a catena. Applicando l’approccio consensuale, gli am-
SFIDA AI MERCATI
Dal 9 luglio Tesmec sbarca a Piazza Affari Tesmec sfida la bufera sui mercati e punta a sbarcare a Piazza Affari il primo luglio, incurante della resa della gran parte delle altre matricole (Kos, Fideuram e Moby) alla finestra. «La Borsa può offrire possibilità in questa fase di crescita. Una società piccola può raccogliere attenzione in un contesto complesso», ha spiegato il presidente e ad, Ambrogio Caccia Dominioni, presentando l’operazione. L’azienda di Grassobbio (Bergamo) fino al 25 giugno è impegnata nell’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione e punta al segmento Star di Borsa. Fondata dalla famiglia Caccia Dominioni nel 1951, Tesmec si occupa di soluzioni per la costruzione e la manutenzione di reti elettriche aeree e interrate e tubi.
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Il quartier generale della banca Usa, Lehman Brothers
ministratori determineranno il valore di ogni pretesa di rimborso dei creditori utilizzando una serie di criteri. Lbie conta circa 6.500 creditori non assicurati, la grande maggioranza dei quali sono banche e compagnie d’assicurazione: ora inizia il lavoro più delicato per la
PricewaterhouseCoopers, che dovrà contattarli tutti per capire se ci sono sufficienti manifestazioni di accordo per la via accelerata. Gli incontri avverranno a Londra e a New York a partire da fine estate, e il piano prevede un voto sulla proposta nell’ultimo trimestre del
2010. Occorrerà una maggioranza molto elevata, attorno al 90% dei creditori, perché il piano possa concretizzarsi. In caso non si dovessero raccogliere sufficienti consensi si tornerebbe al tradizionale metodo bilaterale: ogni creditore dovrà sottoporre la propria richiesta, che sarà esaminata dall’amministratore, cui spetterà la decisione. «Anni e anni di attesa sono da mettere in conto con la soluzione bilaterale» ha avvertito Pearson, che ha ammesso però che dall’approccio consensuale i creditori dovranno aspettarsi un pagamento inferiore rispetto alle trattative individuali. Sarà l’urgenza dei creditori ad ottenere i soldi a orientare le loro scelte. Avranno in sostanza la possibilità di valutare in base al proprio calendario di uscite quale possa essere la convenienza: una certa somma subito (nel 2011, comunque), o qualcosa in più ma chissà quando.
Quasi 80 le filiali fallite del gruppo finanziario Oltre 6500 le società che vantano crediti Oltre a far guadagnare tempo, l’approccio consensuale farebbe risparmiare sui costi e darebbe delle certezze ai creditori. «È una soluzione innovativa ad una difficile situazione - ha detto Pearson - noi siamo impegnati a lavorare per una rapida determinazione dei diritti dei creditori che sia corretta, accettabile con criteri di mercato e pragmatica. Se ci sarà l’accordo dei creditori dimostreremo che questa è la soluzione giusta». In dicembre, i clienti di Lbie votarono a favore di un piano che accelerò lo scongelamento dei loro asset per 11 miliardi di dollari.
Economia 33
CIUCCI (ANAS)
Infrastrutture «Intervenire su iter e tempi è doveroso»
Pietro Ciucci, presidente Anas ROMA
«Semplificare le procedure e ridurre i tempi di realizzazione delle infrastrutture non solo è possibile ma è anche doveroso». Lo ha sostenuto ieri il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, intervenendo alla VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, nell’ambito delle audizioni sullo schema di del «Testo Unico Ambientale». Ciucci ha espresso apprezzamento per lo schema di decreto, che «contiene diverse disposizioni volte a definire un quadro di riferimento per la materia ambientale più snello ed agile», e ha avanzato alcune proposte migliorative. Anas propone di prevedere anche per il regime ordinario l’emissione del parere di compatibilità ambientale sul progetto preliminare, almeno per strade, ferrovie e acquedotti.
In breve
NOTIZIE dalle AZIENDE Oggi il Cda
Unipol, ok Consob a ricapitalizzazione
Armonie in Valle Tesso dal 19 giugno al 30 luglio La musica, la natura, i prodotti e la cultura di una terra amica, nelle Valli di Lanzo, a pochi km da Torino. Una buona occasione per riscoprire i valori di un territorio e socializzare con la sua gente. Infatti nella Valle Tesso sta per iniziare una serie di eventi musicali, gastronomici, di feste e celebrazioni che a partire da sabato 19 giugno fino al 30 luglio animerà i fine settimana tra Monastero di Lanzo, Coassolo e frazione Chiaves. Un programma fitto di appuntamenti con la musica colta e popolare, esibizioni straordinarie con la direzione artistica di Raffaella Portolese, come la performance di Benny Fiorito che con gli echi della sua tromba dal campanile di Monastero diffonderà per l’intera valle l’ouverture di un festival unico, o come Wildequartett, composto da giovani talenti del Conservatorio di Torino che nel cortile dell’ex canonica di Coassolo, in corso di recupero, daranno prova della loro bravura con i Quartetti di Mozart. Da queste parti il suono è sempre stato di casa. Insieme dunque nella Valle Tesso tra bande, maestri, cantori, danze e passeggiate nei boschi, avremo tutti modo di conoscere e godere di luoghi e tradizioni, segni di una civiltà viva e gioiosa. Un’armonia da non perdere. Programmi informazioni e appuntamenti su www.tessonica.it
Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta il sito
www.lastampa.it/legali/
AVVISI LEGALI LOMBARDIA AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI Piazza Ospitale n. 10 - 26900 Lodi Estratto di procedura aperta Per la fornitura in leasing finanziario quinquennale di n. 3 apparecchiature endoscopiche ad alta definizione occorrenti all’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi - durata sessanta mesi. Importo complessivo presunto annuo pari ad Euro 236.000,00 + Iva. L’aggiudicazione avverrà, in un unico lotto, ai sensi dell’art. 83 D.Lgs. n. 163/2006 e smi. Le offerte, redatte in conformità a quanto previsto dal bando integrale di gara, dovranno pervenire a questa Azienda Ospedaliera - Ufficio Protocollo - Piazza Ospitale n. 10 26900 Lodi entro e non oltre le ore 12 del 13/07/2010. Copia integrale del bando è stata inviata alla GUCE in data 31/05/2010 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ed è scaricabile dal sito www.ao.lodi.it. Le Ditte interessate potranno richiedere ulteriori informazioni presso l’U.O. Approvvigionamenti ed Economato dell’Azienda Ospedaliera di Lodi: telefono 0371.374455 - fax 0371.372507. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
dott.ssa G. Agazzi
Unipol incassa il via libera della Consob all’aumento di capitale da massimo mezzo miliardo. Per oggi è atteso un Cda che a esaminare le tecnicalità della ricapitalizzazione. Idiritti di opzione dovranno essere esercitati tra il 21 giugno e il 9 luglio.
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La holding di Zaleski REGIONE PIEMONTE Avviso di postinformazione
AVVISO PUBBLICO
I.1) Amministrazione aggiudicatrice: Regione Piemonte - Direzione Risorse Umane e Patrimonio - Via Viotti 8 10121 Torino - Tel. 011.432.3009/5407 - Fax 011.432.3612. II.1.4) Oggetto dell’appalto: Procedura aperta per l’affidamento del servizio consistente nella fornitura, installazione ed avviamento di una rete di stazioni permanenti GNSS (Global Navigation Satellite System) per la Regione Piemonte. IV.1) Tipo di procedura: Procedura aperta artt. 54, 55, comma 1, D.Lgs. 163/06 s.m.i., art. 28 DIR 2004/18/CE. IV.2) Criterio di aggiudicazione: art. 83 D.Lgs 163/06 s.m.i. e 53, comma 1 lett. a) DIR 2004/18/CE (offerta economicamente più vantaggiosa). V.1) Data di aggiudicazione: 31/05/2010. V.2) Numero di offerte ricevute: 2. V.3) Società aggiudicataria: Leica Geosystems S.p.A. corrente in Cornegliano Laudense (LO) - Via Codognino 12. V.4) Valore totale inizialmente stimato: Euro 256.000,00 o.f.e. Valore finale totale dell’appalto: Euro 97.300,00 o.f.e. VI.8) Data di spedizione alla G.U.U.E.: 10/06/2010.
Avviso di avvenuto rilascio di Autorizzazione Unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico di produzione di energia elettrica della potenza di 14,20 MW e delle opere connesse nonché delle infrastrutture indispensabili da realizzarsi nel Comune di Brindisi (BR), in località “Tuturano” ai sensi dell’articolo 12 del D.Lgs. n. 387/2003. Si rende noto ad ogni effetto di legge che con determina dirigenziale n. 126 del 21/05/2010, pubblicata sul B.U.R.P. n. 102 del 10/06/2010, la Regione Puglia – Assessorato Industria, Industria Energetica ha rilasciato in favore della Società Tuturano S.r.l. con sede in Via Arco, n. 2 - 20121 Milano, l’Autorizzazione Unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di potenza pari a 14,20 MW da realizzarsi nel Comune di Brindisi (BR) in località “Tuturano”, su aree identificate al Catasto Terreni del Comune di Brindisi, al foglio 183, mappali 416, 417, 420, 421, 422 ex mappali 171, 172, 8 e delle relative opere connesse nonché delle infrastrutture indispensabili, avente valore di dichiarazione di pubblica utilità ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 del D.Lgs. n. 387/2003.
IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL SETTORE ATTIVITÀ NEGOZIALE E CONTRATTUALE
dott. Marco Piletta
Per la pubblicità su:
AVVISO PUBBLICO
Via Marenco, 32 - 10126 TORINO Tel. 011.666.52.11 - Fax 011.666.53.00 Via G. Washington, 70 - 20146 MILANO Tel. 02.244.24.611 - Fax 02.244.244.90
Avviso di avvenuto rilascio di Autorizzazione Unica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico di produzione di energia elettrica della potenza di 5,040 MW e delle opere connesse nonché delle infrastrutture indispensabili da realizzarsi nel Comune di Ascoli Satriano (FG), ai sensi dell’articolo 12 del D.Lgs. n. 387/2003. Si rende noto ad ogni effetto di legge che con determina dirigenziale n. 125 del 21/05/2010, pubblicata sul B.U.R.P. n. 102 del 10/06/2010, la Regione Puglia – Assessorato Industria, Industria Energetica ha rilasciato in favore della Società Solar AS1 S.r.l. con sede in Via Arco, n. 2 - 20121 Milano, l’Autorizzazione Unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di potenza pari a 5,040 MW da realizzarsi nel Comune di Ascoli Satriano (FG) su aree identificate al Catasto Terreni del Comune di Ascoli Satriano al foglio 94, mappale 17, e delle relative opere connesse nonché delle infrastrutture indispensabili, avente valore di dichiarazione di pubblica utilità ai sensi e per gli effetti dell’art. 12 del D.Lgs. n. 387/2003.
AVVISO DI BANDO DI GARA PER L’AFFIDAMENTO MEDIANTE PROCEDURA APERTA DI INCARICO DI PROGETTAZIONE ESECUTIVA E DIREZIONE LAVORI DI REALIZZAZIONE IMPIANTO IDROELETTRICO SUL FIUME TOCE.
RETTIFICHE Con riferimento all’avviso in oggetto pubblicato sulla G.U. 5° serie speciale contratti pubblici n° 63 del 04/06/2010 si precisa che il requisito di cui al punto 8 lettera e) deve riferirsi solo alla progettazione esecutiva e non alla direzione lavori. ALTRE INDICAZIONI: vedere nota integrativa pubblicata sul sito http://www.comune. premia.vb.it/ComHome.asp Premia, 10/06/2010 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Bortot. Dott. Italo
La crisi ferma le cessioni di Tassara La crisi dei mercati riporta il patrimonio netto della Carlo Tassara vicino a quota zero e costringe la holding di Zaleski a rallentare le cessioni con cui rimborsare 3,12 miliardi alle banche.
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Offerte fino al 6 luglio
It Holding mette in vendita Ferrè Sul mercato il complesso aziendale del marchio Gianfranco Ferrè. I commissaari straordinari di It Holding hanno pubblicato il bando. I soggetti interessati all’acquisto possono presentare offerte vincolanti entro il 6 luglio.
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A Genova
Costa Crociere, ecco la sede a emissioni 0 Costa Crociere ha inaugurato ieri il «Palazzo Costa», la nuova sede della compagnia a Genova, ristrutturata ed ampliata: una delle prime in Italia a «emissione 0 in sito» di anidride carbonica.
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34 Economia
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
UNICREDIT, GE-INTERBANCA E BPM TROVANO L’ACCORDO SUL PRESTITO DA 350 MILIONI
Via libera delle banche al salvataggio di Italtel Da Cisco e Telecom aumento di capitale da 70 milioni LUCA FORNOVO TORINO
Le banche Unicredit, Ge Capital Interbanca e Bpm hanno raggiunto un accordo per salvare il gruppo di telecomunicazioni Italtel. Gli istituti di credito avevano sul tavolo il progetto di un finanziamento da 350 milioni legato ad un aumento di capitale da 70 milioni sottoscritto dai soci Telecom Italia e Cisco che hanno preso impegni commerciali per lo sviluppo della società. Unicredit, che contribuisce in prima linea al finanziamento, ha svolto un ruolo di mediazione e alla fine anche Ge Interbanca, che pesa per il 20% all’interno del prestito e che inizilamente aveva espresso delle riserve, ha detto sì giudicando gli impegni di tutti validi per la sostenibilità dell’impresa. «Le riserve espresse nelle scorse settimane - ha
Lo sciopero Il 9 luglio contro gli esuberi Telecom Nuovo sciopero in Telecom contro il piano industriale e contro i nuovi esuberi. I sindacati chiedono da subito la convocazione di un tavolo ai massimi livelli sul futuro del settore e annunciano 8 ore di sciopero di cui 4 a fine turno, a livello nazionale e di gruppo per il 9 luglio e altre 4 da farsi a livello regionale nei mesi di luglio e agosto. Le Segreterie nazionali hanno ottenuto il mandato a proclamare a settembre un eventuale pacchetto di ore di sciopero a sostegno della vertenza.
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detto Paolo Braghieri, ad di Ge Capital Italy - nascevano unicamente dalla volontà di garantire un supporto più forte e più duraturo alla società da parte degli azionisti industriali e permetterle di affrontare con più tranquillità le sfide del mercato. Grazie all’ulteriore impegno garantito ieri dai soci nei confronti di Italtel, abbiamo potuto aderire al piano di ristrutturazione». L’accordo raggiunto per il rifinanziamento al 2017 di Italtel riguarda Unicredit, Ge Capital Interbanca e Bpm, che insieme rappresentano il 93,5% del pool dei creditori. Mancano per ora all’appello istituti meno esposti come Centrobanca, Banco Brescia (entrambe del gruppo Ubi), Popolare Verona (Banco Popolare) e Arab Bank. E l’accordo delle grandi banche è condizionato al fatto che anche le piccoli firmino lle nuove linee di credito.
Il debutto di Yarpa salotto del business fra Torino e Genova Retroscena TEODORO CHIARELLI TORINO
obiettivo, ambizioso, è di diventare il salotto buono degli imprenditori torinesi e genovesi al servizio di piccole e medie imprese industriali che vogliano crescere e svilupparsi. Nel Nord Ovest, principalmente, ma senza preclusioni geografiche di sorta. Tanto è vero che la prima operazione riguarda l’acquisizione di un’azienda di Certaldo (Firenze): il
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gruppo Daimont, leader nella produzione e noleggio di bagni chimici mobili. Un’operazione che coincide con la nascita di un’alleanza strategica con Lbo France, uno dei più importanti fondi indipendenti francesi di private equity. Il nuovo soggetto, figlio di un rinnovato e intraprendente asse ligure-piemontese, si chiama Yarpa e ha come amministratore delegato Roberto D’Angelo e come presidente Stefano Messina, esponente di spicco della famiglia di armatori, protagonista dell’establishment imprenditoriale genovese. Dal lato della Lanterna le presenze più significative, oltre ai Messina, sono quelle della Rimorchiatori Riuniti, controllata dalle famiglie Delle Piane e Gavarone (armamento e costruzioni) e la
Telecom e Cisco sottoscriveranno un aumento di capitale da 70 milioni in azioni privilegiate e così Telecom resterà al 19% del capitale e Cisco al 18%. Il fondo di private equity Clayton Dubilier Rice rimane primo azionista col 48%. L’ipotesi d’accordo prevede per Telecom acquisti garantiti fino al 2013 mentre per Cisco la con-
Probabile il cambio ai vertici del gruppo con Pileri nuovo ad e De Julio presidente cessione di dilazioni di pagamento a Italtel, tra cui l’incasso di 20 milioni di crediti di fornitura in 18 mesi. In vista una nuova governance con rappresentanti delle banche nel cda e la presenza di consiglieri indipendenti. Secondo indiscrezioni
L’interno della sede del gruppo di tlc Italtel a Milano
l’attuale ad Umberto de Julio, potrebbe diventare presidente mentre sulla poltrona di ad dovrebbe sedersi Stefano Pileri, ex dirigente di Telecom e ora alla guida di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Nel 2000 Italtel era stata venduta per 860 milioni da Telecom a una compagine azionaria costituita in maggioranza da investitori finanziari, con Telecom come principale cliente e Cisco come partner tecnologico. Nel giugno 2006 Italtel, do-
po aver ottenuto il via libera di Consob e Borsa, rinuncia lal quotazione a Piazza Affari. Nell’ottobre 2009 le banche sono state chiamate a una ristrutturazione finanziaria, complicata dal calo degli ordini provenienti da Telecom. Una flessione che ha portato, nel gennaio 2010, a una drastica revisione del piano industriale presentato alle banche con un taglio dei ricavi annui da Telecom a 110-130 milioni contro i precedenti 170-190 milioni.
Stefano Messina
Carlo Acutis
Giorgio Marsiaj
Presidente di Yarpa e Ad del gruppo armatoriale Messina di Genova
Vice presidente esecutivo e azionista di riferimento di Vittoria Assicurazioni
azionista della Sabelt (Brembo) e chairman di Trw Automotive Italia
Banca Passadore, guidata da Agostino Passadore e dai figli, piccolo istituto di credito privato operativo fra Liguria e Piemonte (ma con appendici in Lombardia e Toscana) che vede al suo interno come azionisti numerosi esponenti dell’imprenditoria e della finanza delle due regioni. Dal lato della Mole spiccano invece la Vittoria Assicurazioni controllata dalla famiglia Acutis, la famiglia Marsiaj (che conserva una quota di minoranza nella Sabelt ceduta alla Brembo di Alberto Bombassei, mentre Giorgio Marsiaj è tuttora alla guida della Trw, indotto auto) e il Banco Azzoaglio, piccolo istituto privato di Ceva (Cuneo) controllato dall’omonima famiglia. Per comprendere gli stretti legami e gli intrecci d’interesse fra i diversi so-
ci, basti ricordare che nella Banca Pas- una perfomance pari a circa il 30 per sadore sono presenti come azionisti i cento. Messina, i delle Piane-Gavarone, il Il gruppo Daimont ha realizzato nel Banco Azzoaglio e la Vittoria, la quale 2009 un fatturato consolidato di 57,4 ha fra gli azionisti i Marsiaj. Ora Yarpa milioni di euro e tramite le controllate vuol dare un seguito operativo nel Sebach, Armal e Armal opera in due mondo del business a questi rapporti. stabilimenti produttivi: Certaldo in ToE la prima mossa scana e Atlanta, neoperativa è proprio LA PRIMA OPERAZIONE gli Stati Uniti. l’acquisizione con i dosCon Lbo France rileva Daimont sier,Numerosi Lbo, attraverso una a quanto risulnewco, della maggio- Tra i soci Messina, Acutis, Marsiaj ta, che Yarpa e Lbo Passadore, Delle Piane-Gavarone hanno esaminato ranza del gruppo Daimont, che controlla negli ultimi mesi, le società Armal e Sebach. A vendere complice anche la crisi economica che sono stati la famiglia Dainelli, che man- non aiuta certo le piccole e medie terrà comunque una quota del 20%, e aziende di stampo familiare a trovare gli investitori finanziari Mps Venture le risorse necessarie alla crescita. In e Sici (Sviluppo Imprese Centro Italia) rampa di lancio sarebbero pronte alche nell'investimento hanno realizzato tre importanti acquisizioni.
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Economia 35
Personaggio FRANCESCO MANACORDA MILANO Con il contributo del
È compito di Tony Blair far uscire British petroleum dall’incubo macchia nera ssere il presidente di una compagnia petrolifera internazionale non è una garanzia. Nessuno biasima CarlHenric Svanberg per aver assunto l’incarico in British petroleum (Bp) - è stato un onore aver ricevuto l’incarico e la mancanza di esperienza nel settore petrolifero non ha impedito al suo predecessore, Peter Sutherland, di affrontare abbastanza bene la sua crisi. Sfortunatamente, la crisi di Svanberg è di un genere differente. La caduta del chief executive, John Browne, quando Sutherland era presidente è stata orribile per Bp. Svanberg non è riuscito a dare una leadership e un supporto pubblico all’ad Tony Hayward. Dovrà andarsene. Neppure Hayward sembra avere molte possibilità di mantenere il suo posto. Ora il destino del dividendo è nelle mani del presidente degli Stati Uniti. Il Consiglio d’amministrazione deve affrontare il compito di trovare i sostituti. Sarebbe utile avere un americano come ad, il che favorisce Bob Dudley o Lamar McKay. Entrambi hanno aiutato Bp a superare la crisi per la questione TnkBp, la sua joint venture russa, ma Dudley era il responsabile. È improbabile che William Castell o Paul Anderson, gli unici due candidati interni credibili, gradiscano il compito di ricostruire la reputazione di British petroleum nel suo mercato più importante. Ciò richiede elevate abilità politiche, da qualcuno che sia stimato negli Stati Uniti e il cui nome apra le porte. Preferibilmente, dovrebbe anche dimostrare in qualche modo la sua abilità durante un’audizione nel Regno Unito, forse per superare il retaggio di un disastro ancora peggiore del pozzo Macondo. È un compito per Tony Blair. Riportare British petroleum alla sua antica gloria lo aiuterebbe a espiare la guerra in Iraq, guadagnando i ringraziamenti di una nazione riconoscente di pensionati e gestori di fondi. E diversamente dalla sua meritevole ma quasi impossibile missione come mediatore di pace in Medio oriente, questo è un compito che, con molto impegno, può essere portato a termine. [NEIL COLLINS]
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rattacielo a Manhattan, residenza in Estonia, holding in Lussemburgo, una certa allergia ai ritratti fotografici. Davide Bizzi, l’uomo che prenderà il posto di Luigi Zunino come anima e motore del progetto immobiliare nell’ex area Falck di Sesto San Giovanni è un quarantottenne nato a Milano che con Zunino ha anche fatto qualche affare. Su di lui, che ha appena perfezionato, assieme a un composito gruppo di soci che vanno dalle assicurazioni coreane alle cooperative emiliane della CCC, l’accordo di massima per acquistare l’area da Risanamento si concentrano adesso le aspettative delle banche creditrici di Risanamento che resteranno nel capitale ma anche degli enti locali che sulla bonifica delle acciaierie Falck e la rinascita di quel milione di metri quadri a firma Renzo Piano puntano molto per completare il puzzle della Grande Milano. Un progetto ciclopico - gli investimenti a regime sono previsti a 4 miliardi che per ora richiederà un piccolo chip: con il prezzo di 405 milioni e debito da scontare per circa 300 milioni, l’esbor-
G
LE ALLEANZE
corporo delle banche del Regno Unito: una strategia orientata a questo fine sarebbe assurda. La separazione del retail banking e dell'investment banking sarebbe un duro colpo al settore finanziario. A meno che gli altri Paesi facciano lo stesso - e non lo faranno - Barclays, Hsbc e Standard Chartered si trasferirebbero all'estero. La nuova commissione bancaria sponsorizzata dal governo dovrebbe rifiutare questa idea. I sostenitori dello scorporo delle banche sono attirati dall'idea perché sembra una soluzione miracolosa. Le sicurissime banche retail non sarebbero contaminate dalle pericolose banche d'affari, o così dice la teoria. Il problema di quest'analisi è che ignora il fatto che durante la bolla c'era stata un'eccessiva assunzione di rischio ovunque. Moltissime pure e semplici banche retail - dalla Northern Rock del Regno Unito alle casse di risparmio tedesche, a quelle spagnole e al Washington Mutual degli Stati Uniti - si sono trovate in difficoltà. E quando Lehman Brothers, una pura e semplice banca d'investimento, è fallita, ha trascinato con sé quasi l'intero sistema finanziario globale. La semplice separazione delle due funzioni non risolverebbe il problema. Ma anche se un tale frazionamento delle banche avesse un senso, sarebbe comunque assurdo per il Regno Unito agire unilateralmente. Hsbc trasferirebbe rapidamente le sue sedi centrali a Hong Kong. Barclays, che ha inghiottito la maggior parte della carcassa di Lehman, potrebbe trasferirsi a New York. E forse Standard Chartered si sposterebbe in qualsiasi Paese che le offrisse l'accordo migliore. Con la sua attività a forte crescita nei mercati emergenti, ci sarebbero molti corteggiatori. Il Regno Unito resterebbe con il gruppo bancario Lloyds e Royal Bank of Scotland - ma soltanto perché queste fanno parte dello Stato. La Gran Bretagna è l'unico grande Paese che attualmente prende in seria considerazione questa cattiva idea. [HUGO DIXON]
so immediato di Bizzi potrebbe per ora essere solo di una ventina di milioni. Cresciuto professionalmente all’ombra di Ernesto Preatoni, per il quale ha cominciato a lavorare vent’anni fa soprattutto in Estonia fino a diventare partner e amministratore delegato della Pro Kapital Grupp, Bizzi ha poi deciso di mettersi in proprio operando molto fuori Italia e stringendo già dai primi anni 2000 un’alleanza con Paolo Dini che produce una linea di abbigliamento celebre come Paul&Shark, è fra i primi dieci contribuenti della provincia di Varese ed è finito anche nella lista dei risparmiatori «eccellenti» truffati da Bernie Madoff. La Bi&Di Real Estate, la joint venture tra lo sviluppatore immobiliare e l’industriale tessile è il braccio operativo dell’alleanza cui fanno capo più di dieci società, tra cui quelle che si occupano del 404 Fifth Avenue, il grattacielo di 60 piani che Dini ha cominciato a costruire nel 2006 e che dovrebbe essere completato per fine anno. Della Bi&Di Real Estate Bizzi, residente a Tallin, è amministratore delegato; Dini, che è presidente, ha il 20%, mentre un 30% è intestato alla figlia Roberta. L’altro 50% è della Anda, sede a
(Traduzioni a cura del Gruppo Logos)
Chi è l’uomo che punta all’area ex Falck di Risamento
Zunino è stato suo socio nel grattacielo a Manhattan Garofano lo segue da vicino Sodalizio di lungo corso col patron di Paul & Shark In Italia con coreani e Coop
Per approfondimenti: http://www.breakingviews.com/
Bizzi, un re del mattone da Preatoni a New York
LE RELAZIONI
L’autogol dello scorporo delle banche britanniche
S
Il progetto per la riqualificazione dell’area ex Falck a Sesto San Giovanni (Milano)
Luigi Zunino
Giuseppe Garofano
Varese e capitale sociale di 3,3 milioni, di cui Bizzi è amministratore unico. Una manciata di azioni Anda, circa 190 mila, è di Andreina Binato mentre il resto, 3,1 milioni di titoli, è di proprietà della Bf Group, sede in Lussemburgo e una perdita 2009 di 56.789 euro. Il grattacielo sulla Quinta Strada è il fiore all’occhiello di
Bizzi, che sul suo sito illustra però progetti in ogni angolo del mondo: si va da Cancun a Bordighera, dall’Estonia al Brasile, dove ha avviato anche un’iniziativa con Bosco Leite, il papà-manager del calciatore Kaka. E la passione degli acquisti all’ingrosso non riguarda solo immobili e terreni. L’anno scorso, dopo che il Fai aveva messo all’asta oltre
IL RINVIO DELL’OPERAZIONE
Quotazione Fideuram Il prezzo non è giusto Mercati turbolenti, certo. Con conseguente cautela degli investitori. A pesare sul rinvio dell’operazione Fideuram a dopo l’estate sarebbe un altro fattore, molto caro all’azionista-venditore Intesa Sanpaolo. Nei sondaggi preliminari condotti presso alcuni grandi investitori istituzionali sarebbe infatti emerso che il prezzo che il mercato era disposto a riconoscere per la società era inferiore ai
I
tre miliardi di euro di valorizzazione complessiva. Cifra considerata una sorta di «soglia psicologica» da Intesa, soprattutto per il legame tra il marchio del risparmio gestito e l’ex Sanpaolo. Valore ritenuto però effetto principalmente delle tempeste sui mercati. Da qui la decisione, che sarà però formalizzata solo dal prossimo consiglio del 22 giugno, di fermare tutto in attesa di tempi migliori. [G. PAO.]
300 progetti autografati da architetti di grido per finanziare i suoi progetti, Bizzi ha comprato in blocco più di cento disegni. Proprio il 404 Fifth Avenue, comunque, è il centro delle attività e delle relazioni dell’imprenditore. Finanziato per oltre 600 milioni di euro da un pool di banche guidate da Unicredit, Bizzi ha comprato il terreno assieme a Dini e ha seguito passo passo il progetto: nei primi sedici piani l’albergo di lusso Setai la cui apertura è prevista a novembre, più sopra residenze di lusso, alcune delle quali sono già state acquistate dagli immancabili calciatori, Kaka compreso, e per le quali continuano le vendite. Con Zunino l’alleanza si era cementata proprio attraverso il 400 Fifth Avenue, di cui l’immobiliarista piemontese aveva preso il 25%. Ma nel marzo 2008, mentre il suo impero nel mattone già scricchiolava, Zunino aveva dovuto vendere per 16,5 milioni la propria quota, divisa appunto tra Di&Bi e quella che poi sarebbe diventata la Industria e Innovazione presieduta da Giuseppe Garofano. Il «cardinale», nel passato direttore finanziario di Montedison e più di recente consigliere ascoltatissimo dello stesso Zunino, è infatti attraverso la società proprietario del 20% della società che ha sviluppato il grattacielo ed ha un’opzione per acquistare l’intero 44˚ piano. Non a caso, in questi mesi è stato anche molto attivo nel cercare contatti per Bizzi. Infine i coreani che entreranno come soci nella ex Falck: anche loro sono un frutto del 404 Fifth Avenue visto che la proprietà dell’albergo Setai è proprio della Honua Investment Management, veicolo delle compagnie assicurative Kumho and Dongbu.
NA SV VB AL AT VC BI AO
GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 36
Borsa 37
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
LEGENDA. AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul
TITOLI
+12,20%
Richard Ginori
IL PEGGIORE
-4,69%
Pininfarina
1,94
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PREZZO
B IMI nov14 Top10 BP II B Intesa 04/14 B Intesa/14 STEuro Barclays lug19 Fixed Ra Barclays ott19 MC eur Barclays ott19 TV usd Barclays apr21 Inv.Float Barclays dic15 eur 4.4% Barclays gen25 Eur 15Y Barclays ST13 It Inf Bei 96/16 Zc Bei 98/18 Fix Sticky Fix Bei/14 EIBF Bei/15 eu var Bei/20 EIBCF Bei/20 EIBeuF Bei/20 EIBFB Bei/25 EIBF Bers /18 Life Bim Imi 98/18 Step Down Bnl 05/11 RBP 6a Bnl 06/12 R2 BP Centrob /18 Zc Cr.Suisse ago15 MC eur Dexia Cr mar 12 Fix to C Dexia Cred. CMS 11 Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel Feb16 Eur 3.5 Enel TV 05/12 Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE
I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it. Una volta digitato il link http://economia.lastampa.it/ si trova l’elenco andando alla sezione mercati (al centro della pagina internet) e cliccando su Fondi.
OBBLIGAZIONI 16-06-2010
il punto
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GIÙ PIRELLI, UNICREDIT E STM SEGNO PIÙ PER ENI E GENERALI iazza Affari sembra colta dal dubbio di non poter tenere il ritmo positivo delle ultime sedute e così frena bruscamente con l’indice Ftse Mib che cede lo 0,10% e il Ftse All Share -0,09%. Il calo del mercato automobilistico a maggio in Europa influenza negativamente Fiat (-1,13%) e Pirelli (-1,94%). Tra i bancari la maggiore flessione è di Unicredit (-1,88%). Vendite per Impregilo (-1,46%), Italcementi (-1,30%) e Buzzi Unicem il cui titolo è risultato fra i peggiori di giornata (-3,01%). In vari settori risultano in difficoltà StMicroelectronics (-3,4%), Autogrill (-2,39%), Mediaset (-2,55%) e Geox (-1,25%). Positivi invece nel comparto energetico i titoli di Eni (+1,37%) e A2a (+0,86%). Nelle assicurazioni e nel risparmio gestito si fanno valere Generali (+1,31%), Mediolanum (+1,01%) e FonSai (+0,82%). Fuori dal listino principale in evidenza As Roma (+4,09%).
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FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
110,41 96,86 98,30 107,39 97,14 93,61 100,38 102,75 102,46 96,34 86,75 113,05 102,92 102,43 106,21 97,16 95,31 103,30 109,65 106,40 103,70 98,83 73,17 105,63 100,45 98,04 100,32 109,16 100,23 102,04 99,20 104,62 101,05
PREZZO
Fiat Step up/11 IADB 98/18 rfc IBRD/25 IMI st14 Bposta MC Eur Interb/11 BG Intesa/12 Rel 3 BP V KfW Fix Rate to CMS Med Lom /19 3 Rfc Medio mag20 Eur 4.5 Medio nov 14 Eur 2.65 Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Medio/11 ST Lg06 Medio/11 ST Mag06 Medio/12 Inf.Link Medio/15 MC Eur Mediob 14 BP1 Rel3 Mediob 96/11 Zc Mediocr C/13 Tf Merrill 12 BP3 Rel 3 Merrill 12 BP5 Rel 3 MPaschi/13 Rbs 01-11 tv Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 01-20 tv infl. Rbs 01-20 tv sicur. Rbs 04-14 tv Rbs 04-19 5.5% Rbs 05-11 zc Rbs 07-14 MC Rbs 09-14 4% Rbs 09-14 tv Rbs 09-16 4.3% Rbs 10-19 6%
INDICE BORSA VALORI DI MILANO
FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50
Mercati
Fondi su LaStampa.it
precedente. OPZIONI: call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista.
TITOLI
102,82 105,55 90,65 106,72 97,60 99,17 94,39 101,06 103,01 99,79 100,63 98,25 100,26 99,30 97,79 101,42 99,02 96,90 98,44 101,40 98,30 101,33 99,36 103,65 99,16 99,73 101,63 103,86 101,77 102,07 101,04 94,53 101,02 96,39
PREZZO
Rbs 12-19 4.6% RBS 23MZ18 Mc Eur Rbs mg22 Mc Eur RBS MZ20 Tsf Rep Aus/22 FBL Spaolo 97/22 115 Zc UBI giu19 MC eur UBI lug14 Tasso Misto UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UniCr mag 13 BP R3 UniCr/15 LT UniCr/16 LT
99,46 101,12 101,79 98,99 97,44 62,27 100,56 99,43 100,40 96,22 98,20 97,44 98,98
TITOLI DI STATO BoT 10-30/06/10 S 09-15/07/10 A 10-15/07/10 T 10-30/07/10 S 09-16/08/10 A 10-31/08/10 S 09-15/09/10 A 10-15/09/10 T 10-30/09/10 S 09-15/10/10 A 10-29/10/10 S 09-15/11/10 A 10-30/11/10 S 09-15/12/10 A 10-14/01/11 A 10-15/02/11 A 10-15/03/11 A 10-15/04/11 A 10-16/05/11 A 10-15/06/11 A
99,98 99,97 99,97 99,96 99,92 99,89 99,86 99,88 99,81 99,75 99,74 99,70 99,67 99,65 99,49 99,39 99,27 99,13 98,98 98,79
EURIBOR 16-06-2010
VAR %
20562,63 21114,94 23453,44 15923,78 10748,51 21639,42 2718,73
-0.10 -0.09 -0.31 +0.63 -0.33 -0.58 +0.09
PER.
TA.360
1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi
TA.365
PER.
0,3700 0,4481 0,5606 0,7371 0,8212 0,9196 1,0220
7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi
0,3650 0,4420 0,5530 0,7270 0,8100 0,9070 1,0080
TA.360
TA.365
1,0490 1,0990 1,1490 1,1880 1,2290 1,2780
1,0635 1,1142 1,1649 1,2045 1,2460 1,2957
SCADENZA
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
-
20490
20270
20755
Gi10
MONETE AUREE VALUTA
EURO
Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 20 Dollari St.Gaude
215,363 - 237,570 215,363 - 237,570 215,363 - 237,570 168,881 - 193,671 162,684 - 190,469 162,684 - 190,469 162,684 - 190,469 162,684 - 190,469 214,691 - 240,152 459,647 - 547,444 462,229 - 557,773 903,800 - 1027,749 903,800 - 1027,749
MERCATI
A A.S. Roma A2A Acea Acegas-Aps Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aeroporti Firenze Alerion Amplifon Antichi Pell Apulia Pront Arena Arkimedica Atlantia Autogrill Autostrada To-Mi Autostrade Mer. Azimut
B B&C Speakers Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Popolare w10 Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Benetton Group Beni Stabili Best Union Co. Biancamano Bioera Boero Bartolomeo Bonifiche Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc BPM 09-13 w Brioschi Bulgari Buone Società Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc
C Caleffi Caltagirone Caltagirone Editore Cam-Fin Camfin 09-11 w Campari Cape Live Carraro Cattolica As CDC Cell Therap Ceramiche Ricchetti CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Bergamasco Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp
D Danieli Danieli rnc De'Longhi
E Edison Edison r Enel Enervit Eni Enia
Ufficiale Euro
0,844 1,286 8,383 4,033 1,525 0,983 12,480 0,557 3,816 0,589 0,384 0,028 0,616 14,973 10,045 10,474 19,806 7,457
Divid.
Minimi Anno
Massimi Anno
Quantità trattate Capitalizz.
0,854 1,283 8,405 4,070 1,525 0,988 12,600 0,561 3,803 0,596 0,382 0,028 0,605 15,050 9,995 10,450 19,950 7,485
+4.09 +0.86 +0.66 +2.07 -1.55 +1.44 +1.29 -0.62 -0.91 -0.75 -2.55 -0.36 +2.20 -0.07 -2.39 -0.19 +1.27 +0.60
nr 0,679 0,097 1,115 0,657 7,232 0,150 3,739 nr 1,483 nr 0,851 0,100 12,265 0,010 0,485 0,033 2,889 nr 0,438 nr 0,365 nr 0,024 nr 0,385 0,391 14,111 nr 8,270 0,180 8,931 0,800 16,000 0,200 6,483
1,041 1,465 8,383 4,336 1,924 1,082 14,309 0,636 4,208 0,779 0,459 0,041 0,741 18,958 10,165 11,489 24,278 9,816
2,800 8,030 4,675 2,900 1,745 1,593 2,613 4,153 3,618 4,150 0,493 3,750 3,625 0,021 8,800 10,020 0,390 0,640 5,995 0,600 1,146 1,480 1,012 21,000 28,560 1,000 1,193 2,483 0,172 6,200 0,484 8,850 5,500
0.00 2,800 0,130 2,457 -0.62 8,025 0,450 6,791 -0.74 4,688 0,080 4,065 0.00 2,883 0,165 1,915 -0.29 1,767 nr 1,639 -1.18 1,599 0,080 1,484 -1.79 2,649 0,100 2,510 +0.30 4,154 nr 3,152 -0.28 3,613 0,100 3,177 +2.47 4,146 0,130 3,850 -2.09 0,494 nr 0,430 +0.33 3,729 0,105 3,580 -0.68 3,626 0,126 3,608 -30.33 0,028 nr 0,010 -1.57 8,864 0,222 7,358 -2.43 10,069 0,430 9,504 -0.38 0,400 nr 0,370 -2.14 0,641 0,020 0,608 +0.25 5,974 0,230 5,385 +1.87 0,595 0,010 0,538 0.00 1,146 nr 1,062 +2.21 1,479 nr 1,253 0.00 1,012 nr 1,010 0.00 21,000 0,400 19,000 -0.14 28,602 0,180 28,602 0.00 0,978 nr 0,881 0.00 1,184 nr 1,157 -2.07 2,507 nr 2,230 +0.12 0,171 nr 0,169 -0.96 6,213 0,050 5,372 +5.91 0,471 nr 0,406 -3.01 8,938 0,180 8,040 -1.79 5,536 0,204 5,022
3,095 8,635 5,481 3,225 2,219 2,023 2,990 4,321 5,568 4,833 0,677 4,348 4,127 0,083 12,059 10,903 0,495 0,753 6,738 0,722 1,600 1,561 1,709 21,500 35,352 1,407 1,392 5,288 0,240 6,802 0,730 12,034 7,651
1,065 2,035 1,820 0,258 0,031 4,215 0,335 2,310 21,690 1,850 0,372 0,363 0,144 0,300 0,796 1,524 0,479 0,676 0,583 0,859 1,391 22,850 4,763 3,943 0,150 0,962
+0.47 1,064 0,010 0,946 -0.12 2,035 0,080 1,909 0.00 1,855 0,050 1,751 -1.34 0,259 nr 0,239 -3.17 0,030 nr 0,030 -0.35 4,192 0,060 3,505 -6.16 0,338 nr 0,296 0.00 2,323 nr 2,204 +0.23 21,588 0,850 18,703 -1.07 1,837 nr 1,574 -4.00 0,374 nr 0,245 +4.76 0,356 nr 0,307 -0.07 0,141 nr 0,120 -0.17 0,296 0,010 0,272 -4.04 0,800 nr 0,700 -0.26 1,519 nr 1,343 0.00 0,479 0,010 0,446 +1.58 0,673 nr 0,607 +0.52 0,585 nr 0,533 +2.20 0,844 0,080 0,776 -1.70 1,391 0,058 1,339 -1.08 22,871 1,000 22,133 -2.01 4,772 0,080 4,068 +0.25 3,929 0,120 3,761 +0.20 0,150 nr 0,141 +0.31 0,962 0,050 0,754
1,146 2,454 2,172 0,315 0,056 4,291 0,416 2,690 24,257 2,460 0,843 0,569 0,189 0,324 1,033 1,929 0,695 0,790 0,954 1,200 1,910 25,646 5,714 5,690 0,231 1,131
17303 17798 130920 117163 101794 1393390 5660 51028 42110 4749 17335311 63186 708258 9000 40908 5649856 191014 330599 1906958 26069 26660 2288 243693 938116 44900 4596
13 244 232 174 0 2435 17 107 1168 23 267 19 22 27 144 1203 50 484 33 39 396 1412 1586 818 9 32
16,480 8,750 3,160
-1.79 16,590 0,225 15,112 -3.26 8,887 0,246 8,131 0.00 3,181 0,080 2,763
20,475 11,166 3,582
77848 67549 13617
678 359 476
0,970 -0.72 0,974 0,043 0,880 1,280 0.00 1,289 0,073 1,249 3,955 +0.64 3,945 0,490 3,505 1,103 -1.08 1,102 0,030 1,102 16,240 +1.37 16,115 0,500 14,494 5,705 +0.09 5,701 0,357 5,228
608945 24344359 637786 9658 18912 29192 55 459721 438827 103908 12596 3098363 457635 2165208 1541383 168221 71 817856
112 4028 1785 222 55 75 113 245 757 27 91 36 53 8988 2556 922 87 1068
1000 31 212521 893 5797286 3002 120584 176 4255 31 4018338 2584 9654 462 1794 649 2920819 1499 2451 123 840585 334 25426 436 500 48 2398673 0 12588 72941 7104 66 524241 28 50933 128 177745 1091 3311656 1140 0 11 153468 50 0 9 0 91 1571 161 1100 67 0 1 7505 0 525983 134 1295374 1872 33207 5 1501796 1478 44476 225
1,156 3055553 5046 1,566 12011 143 4,240 126354252 37094 1,480 1055 20 18,634 17277931 64546 6,311 265940 615
EURO
%
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
3,540% 3,380% 1,580% 2,670% 3,120%
ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni
REND.
5,670% 5,560% 4,920% 1,250%
QUOTAZIONI BOT SCADENZA
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr. 31,1035. MERCATI
16-06-2010
Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.)
1234,50 32,5300 510,2697
15-06-2010
EURO
1225,00 1005,5388 32,3797 507,7799 -
BORSE ESTERE
GIORNI
PREZZO
TASSO %
27 59 89 119 150 180 210 242 270 301 332 362
99,966 99,916 99,859 99,750 99,702 99,651 99,491 99,387 99,268 99,129 98,977 98,789
0,000 0,400 0,480 0,650 0,620 0,580 0,790 0,800 0,880 0,950 0,950 0,000
15/07/10 16/08/10 15/09/10 15/10/10 15/11/10 15/12/10 14/01/11 15/02/11 15/03/11 15/04/11 16/05/11 15/06/11
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq
334.76 2513.80 6190.91 20062.15 5237.92 9683.30 3675.93 4572.14 10067.15 6490.07 10409.00 2305.93
VAR.%
+0.28 +0.18 +0.26 0.00 +0.39 -0.60 +0.39 +1.21 +1.81 +0.08 +0.04 invariato
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all’anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Riferim. Riferim.
X
RENDIMENTI ESTERI
Il Mercato Azionario del 16-06-2010 AZIONI
QUOT.
Dollaro Usa 1,2277 1 0,8145 -0.15 Yen giapponese 112,1500 100 0,8917 -0.34 Sterlina inglese 0,8309 1 1,2036 0,14 Franco Svizzero 1,3888 1 0,7200 0,79 Corona ceca 25,741 100 3,885 -0.30 Corona danese 7,438 10 1,344 -0.01 Corona estone 15,647 100 6,391 0,00 Corona islandese 100 Corona norvegese 7,878 10 1,269 -0.34 Corona svedese 9,601 10 1,042 0,21 Dollaro australiano 1,426 1 0,701 0,28 Dollaro canadese 1,263 1 0,792 -0.02 Dollaro Hong Kong 9,566 1 0,105 -0.17 Dollaro neozelandese 1,765 1 0,567 0,10 Dollaro Singapore 1,714 1 0,583 -0.18 Fiorino ungherese 281,070 100 0,356 -0.35 Lat lettone 0,707 1 1,414 0,04 Leu rumeno 4 10000 2360,718 0,00 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 0,00
AZIONI
Prezzo Differ. % Riferim. Riferim.
Minimi Anno
Massimi Anno
Erg Erg Renew Ergy Capital Eutelia Everel Group Exor Exor priv Exor risp
-0.05 9,793 0,400 9,089 -1.97 0,803 nr 0,671 -1.60 0,702 nr 0,504 0.00 0,215 nr 0,100 0.00 nr 14,170 +0.07 14,081 0,270 10,937 9,380 -0.48 9,349 0,322 6,116 10,530 -0.57 10,504 0,348 8,215
10,776 0,978 1,207 0,396 14,361 9,430 10,515
F Fastweb
13,130 -2.52 13,252 nr 12,297 9,215 -1.13 9,225 0,170 7,690 5,395 -1.19 5,407 0,310 4,636 5,750 -1.03 5,749 0,325 4,947 0,147 -1.01 0,147 nr 0,127 9,240 -0.11 9,203 0,410 8,485 0,529 -0.19 0,529 nr 0,505 8,605 +0.82 8,601 0,400 7,661 5,520 +0.36 5,501 0,452 5,149 1,121 -2.86 1,110 nr 1,057
19,304 10,931 6,413 6,726 0,205 11,359 0,597 12,155 8,243 1,242
69215 1054 19500939 10076 197232 558 164541 459 72535 7 2389891 5321 23483 131 1448630 1071 204455 234 19630 12
-6.49 0,083 nr 0,082 -3.16 0,353 nr 0,313 +1.42 5,297 0,150 5,121 +0.89 0,566 nr 0,487 0.00 1,395 0,050 1,363 +1.31 15,367 0,350 13,901 -1.25 3,957 0,200 3,717 -0.18 4,186 0,100 2,637 +2.94 6,026 nr 4,296 -3.18 5,430 nr 3,997 +0.39 1,837 nr 1,614 +2.08 5,137 nr 4,518
0,143 0,657 6,472 0,668 1,701 19,099 5,316 4,199 7,242 5,597 2,428 5,411
78700 0 160180 31 10077 238 929699 832 0 5 7119016 23925 1426705 1026 44942 502 18841 35 106176 761 944487 753 5135 31
Fiat Fiat prv Fiat rnc Finarte C.Aste Finmeccanica FNM Fondiaria-Sai Fondiaria-Sai rnc Fullsix
G Gabetti 09/13 w Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Gemina Gemina rnc Generali Geox Gewiss Greenvision Gruppo Coin Gruppo Ed. L'Espresso Gruppo Minerali M.
H Hera I I Grandi Viaggi Il Sole 24 Ore Immsi Impregilo Impregilo rnc Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Intek r Intek w 11 Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Svil w09 Invest e Sviluppo Iride It Holding Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IW Bank
K K.R.Energy Kerself Kinexia KME Group KME Group 06-11 w KME Group 09-11 w KME Group rnc
L Lazio Lottomatica Luxottica
MMaire Tecnimont Management e C. Marcolin Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Mediterranea Acque Meridiana Fly Meridie Mid Industry Cap Milano Ass. Milano Ass. rnc Mittel MolMed Mondadori Mondo HE Monrif Monte Paschi Siena Montefibre
Ufficiale Euro
Divid.
9,805 0,797 0,707 0,215
0,084 0,352 5,345 0,565 1,395 15,480 3,943 4,185 6,120 5,325 1,821 4,900 1,478 0,890 1,347 0,754 2,025 8,000 9,795 7,600 1,879 0,497 0,775 0,052 2,305 1,813 0,009 0,046 1,462 0,176 6,850 3,858 24,270 17,080 1,535
-0.94
1,477 0,080
1,444
-1.77 0,890 nr 0,830 -0.22 1,353 0,098 1,336 +0.53 0,751 0,030 0,727 -1.46 2,027 0,080 1,812 0.00 7,850 0,780 7,604 -0.51 9,760 0,150 7,823 -0.98 7,527 0,168 7,163 -0.05 1,848 nr 1,822 +5.30 0,491 0,072 0,315 0.00 0,775 0,109 0,586 -9.57 0,055 nr 0,029 -0.22 2,292 0,080 1,958 -0.82 1,816 0,091 1,572 +6.25 0,008 nr 0,006 +2.48 0,046 nr 0,042 +0.14 1,461 0,085 1,295 0.00 0,184 nr 0,184 -1.30 6,872 0,120 6,284 -2.28 3,890 0,120 3,518 -2.02 24,744 0,856 20,610 -0.99 17,211 0,934 15,876 +0.33 1,531 0,046 1,498
0,071 +2.32 4,498 -0.72 2,573 -3.65 0,300 0.00 0,020 +11.11 0,020 +5.79 0,559 -2.53
510358 287100 18189
2703669
1472 76 53 14 0 2257 718 96
1647
1,045 600 40 1,958 42675 59 0,954 573398 258 2,605 3727636 816 8,649 1450 13 10,303 293094 1109 8,491 1107 4 2,482 4800 43 0,636 99981 64 0,965 0 4 0,092 4300 0 3,196 121861064 27160 2,489 4657777 1693 0,014 95000 0 0,091 99525 11 1,517 1945202 1077 0,184 0 45 10,280 792556 1217 5,455 235566 410 32,985 27589 549 23,365 26652 281 1,991 5417 113
0,049 3,898 2,176 0,261 0,016 0,016 0,549
0,199 9,128 2,881 0,363 0,040 0,026 0,701
5780079 117464 17484 1863166 9108 5000 224824
65 79 56 114 0 0 21
0,305 +0.99 0,305 nr 0,301 11,730 -0.26 11,709 0,740 11,247 21,440 +0.19 21,303 0,350 17,871
0,370 14,793 21,790
3258 545421 732069
21 2014 9904
-0.34 2,912 0,070 2,283 -0.39 0,154 nr 0,130 -1.28 1,948 nr 1,314 -1.82 2,701 nr 2,412 -2.55 4,978 0,220 4,635 0.00 6,362 nr 5,761 +1.01 3,477 0,065 3,175 +0.08 2,991 0,060 2,363 -1.47 0,109 nr 0,097 -2.80 0,399 nr 0,399 0.00 11,000 0,439 11,000 -0.60 1,487 0,100 1,340 +0.62 1,629 0,116 1,466 +0.23 3,265 0,200 3,265 -1.30 1,520 nr 1,189 -2.02 2,676 nr 2,306 -3.67 0,143 nr 0,110 0.00 0,426 nr 0,410 -0.62 0,962 0,013 0,832 -1.12 0,177 nr 0,119
3,270 0,170 2,056 3,348 6,487 8,827 4,568 2,991 0,158 0,600 15,490 2,179 2,373 4,136 1,886 3,228 0,180 0,481 1,333 0,206
756071 241410 39144 2204 11141571 3471910 1951235 67525 348089 110282 100 874804 10054 14429 48761 419901 85631 10525 21065292 92266
939 73 121 50 5881 5479 2543 229 39 20 42 829 50 230 160 694 3 64 5282 23
2,925 0,154 1,925 2,700 4,975 6,390 3,488 2,990 0,107 0,399 11,000 1,487 1,630 3,310 1,519 2,668 0,142 0,430 0,964 0,176
0,069 nr 4,519 0,010 2,618 nr 0,300 nr 0,018 nr 0,020 nr 0,560 0,072
1,741
Quantità trattate Capitalizz.
208230 89170 120533 0
AZIONI
Prezzo Differ. % Riferim. Riferim.
Divid.
Minimi Anno
Massimi Anno
Quantità trattate Capitalizz.
AZIONI
Montefibre rnc Monti Ascensori
0,463 -3.74 1,072 +2.58
0,472 nr 1,053 0,020
0,255 1,031
0,521 1,457
38200 3850
12 14
War ErgyCapital 11 Warr Kre 09/12
0,100 0,027
N Noemalife Novare
6,005 +2.21 1,190 0.00
6,005 1,190
nr nr
5,381 1,150
6,243 1,190
124 0
26 16
O Olidata
0,374
-1.84
0,376
nr
0,337
0,581
10433
13
Zucchi rnc
P Parmalat
2,003 0,996 2,110 3,688 0,241 1,949 1,295 0,481 0,467 0,390 0,495 0,808 8,800 6,675 1,318 0,984 0,764 13,170
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STAR
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R R. Ginori 1735 Ratti RCF RCS MediaGroup RCS MediaGroup risp Retelit Retelit w 08-11 Rich Ginori 11 w Risanamento Rosss
S Sadi Safilo Group Saipem Saipem risp Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r SIAS Snai Snam Gas Snia Snia w10 Socotherm Sol Sopaf Sorin STMicroelectronics
T Tamburi Tas Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna TerniEnergia Tiscali Tiscali 09/14 w Tod's Toscana Fin Trevi Finanziaria Ind.
U UBI Banca UBI w 09-11 Uni Land Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr
V Valsoia Viaggi Ventaglio Vianini Industria Vianini Lavori
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Ufficiale Euro
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Quantità trattate Capitalizz.
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38 Lettere e Commenti
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
LA STAMPA
LETTERE AL DIRETTORE
MARIO
CALABRESI
lei è precaria. Vorremmo mettere su famiglia e comprarci una casa. Sono andato in banca per chiedere un mutuo; il direttore mi ha chiesto se avevamo un garante, ma quando gli ho risposto che l’unico rimasto era San Giuseppe tutti i dipendenti si sono messi a ridere. Forse visto che sono così spiritoso potrei provare con il cabaret, ma siamo sicuri che non sia davvero meglio partire?
Italiani in fuga: spia di un malessere crescente ono indeciso se partire, abbandonare tutto, ricominciare. Peccato, ci avevo messo tanta fiducia in questo Paese: l’ho amato visitando le sue città, sostenuto pagando le tasse, rispettato andando a votare. Ora mi ritrovo più critico, con un lavoro in bilico, rappresentato da coloro che fanno la guerra per un inno (c’è chi ha dato la vita per quelle parole) ma che non quadrano il cerchio sulle decisioni pratiche. Per non parlare di quelli che, pur percependo lo stipendio dallo Stato italiano, tifano Paraguay ai Mondiali, e guai a chiamarli italiani: diventano «verdi» dalla rabbia. Perché rimanere qua? Per colpa di una buona educazione familiare e scolastica sono uno dei tanti giovani rispettosi senza troppi grilli per la testa, che rimane indifferente alla cilindrata della propria auto e a cui poco importa quale privé frequentare il sabato sera. Vorrei solo vivere sereno, avere dei sogni, ma quando li cerco mi accorgo che si sono rubati pure quelli: spariti insieme a quei 300 euro di stipendio in nero che il mio datore di lavoro con fiscale maestria è riuscito a negarmi. Colpa della crisi, dice lui. Per fortuna c’è l’amore. Ho una ragazza bella e dolce, abbiamo molte cose in comune: ad esempio anche
S
No alle manette due pesi, due misure Ha fatto scalpore l’arrivo in manette dell’ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, al tribunale del riesame di Firenze scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. È intervenuto subito il Garante della privacy: «I media si astengano dal diffondere riprese e fotografie di persone in manette». Pienamente d’accordo. Oltretutto nel codice di procedura penale è stata inserita, nel 1999, una norma (comma 6 bis dell’art. 114) che vieta la pubblicazione di immagini di persone ammanettate. Ma perché, mi domando, le polemiche scoppiano solo con i presunti personaggi eccellenti e la stessa regola non viene applicata per un qualsiasi cittadino? Perché per gli sconosciuti il Garante della privacy non interviene con la stessa celerità nel bloccare le immagini incriminate? Perché certi media si ergono a paladini della morale con i così chiamati «potenti» e non si scandalizzano per gli anonimi presentati al pubblico ludibrio?
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CARLO MIGLIAVACCA
Prima la trasparenza poi la privacy È curioso che in questo periodo, in cui è in discussione il ddl sulle intercettazioni, le televisioni continuino a parlare di privacy, ignorando gli inviti dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), che sollecita una rinuncia o una profonda modifica di questa legge illiberale. Io penso che per chi amministra beni
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GIAMMARIA MILANO
Ricevo sempre più mail come questa, ma soprattutto sento sempre sempre più storie di famiglie che mandano i figli a studiare all’estero, a fare corsi e stage per trovare occasioni di lavoro fuori dai nostri confini. Non si tratta più di élite, di persone benestanti che hanno la possibilità di mandare i bambini alle scuole internazionali, ma di genitori che sfruttano al meglio i programmi scolastici di scambio, gli Erasmus, o spingono i loro ragazzi a studiare le lingue e a cercare opportunità per espatriare. C’è un aspetto certamente bello in tutto ciò, di apertura al mondo, di visione e di contaminazione, ma l’urgenza che ci sento sotto parla invece di un malessere crescente, dell’urgenza di scappare da un’Italia vista senza speranze e prospettive. Questa per me, l’ho scritto già troppe volte in questa rubrica, è la prima urgenza del nostro Paese. In cima all’agenda della politica ci dev’essere una sola cosa: investimenti sul futuro, sulla scuola e la formazione. O scommettiamo sulle nuove generazioni o dovremo rassegnarci a un esodo sempre più grande.
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pubblici o parla con appaltatori di opere pubbliche, il dovere sia quello di garantire la trasparenza, e non la privacy. La Lega Nord dimentica che il Doge di Venezia non poteva parlare con nessuno se non in presenza di due qualificati testimoni, ma quella era una Repubblica, non delle banane. GIANNI ZANINETTI CUREGGIO (NO)
orpello di ripetitivi commenti, di stucchevoli interviste e frasi trite e ritrite. Sarebbe preferibile maggiore spazio dedicato al calcio giocato che al non-calcio parlato. MAURO L.
Rai/2: meno inviati più qualità Mondiali sulla Rai impossibili da vedere. Cento inviati in Sudafrica mentre Sky ne ha la metà. Per vedere una sintesi delle partite giocate nel pomeriggio bisogna sperare in «Blob». Oltre il danno la beffa: la Rai trasmette una partita al giorno e si permette di fare uno spot che dice di far vedere le partite gratis! Il canone lo dimentica sempre, tranne a gennaio quando per un mese ti martellano con gli inviti per pagarlo. Suggerisco di tagliare queste fantasmagoriche spedizioni di giornalisti e migliorare il prodotto.
Nelle nostre città in questi giorni vengono esposte migliaia di bandiere tricolori. La cosa non avviene il 25 aprile per la Festa della Liberazione e neppure il 2 Giugno per quella della Repubblica. Solamente ora in tempo di Mondiali di calcio per 11 ricchi e viziati che corrono dietro a un pallone. Non penso ci sia da commentare oltre.
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RENZO ROSSI TORINO
MASSIMO PASTORE
Rai/1: più calcio giocaÈ una lozione to e meno parlato o è oro liquido? I Indecente il servizio
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contatti
Ho appena acquistato in una farmacia un prodotto antimicotico; si tratta di un piccolissimo flacone contenente solo 12 ml (millilitri) di lozione. Il costo? 28,50 euro. Mi chiedo che razza di margini hanno nel settore farmaceutico, sia le farmacie sia le aziende produttrici. Facendo le
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MARCO CHIERICI
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Tricolori ai balconi ma solo per i Mondiali
offerto dalla Rai in occasione dei Mondiali di calcio. Non si comprendono i tagli degli investimenti che hanno indotto a rinunciare alle dirette di molte partite, mentre nessun taglio si è apportato al superfluo numero di giornalisti e pseudo-opinionisti che ci offrono soltanto un inutile
proporzioni, questo prodotto ha un costo al pubblico di ben 2.335 euro al litro! Un litro di questa maledetta porcheria costa come una vacanza di una settimana per tutta la famiglia in un isola della Grecia o della Spagna. Quando mai le autorità daranno un’occhiata a queste cose?
Sopprimere il Pra sarebbe un danno La lettera del signor Giovanni Barberis pubblicata ieri suggerisce di sopprimere il Pra, gestito dall’Aci, perché è un ente inutile, perché è un doppione ecc. Per fare chiarezza diciamo subito che il Pra non è un ente ma un istituto giuridico previsto dal codice civile, sottoposto alla vigilanza del ministero della Giustizia, e non costa un centesimo di euro allo Stato in quanto si autofinanzia completamente. Dettaglio assolutamente non trascurabile: l’eventuale soppressione del Pra farebbe subito aumentare la spesa pubblica, finendo addirittura per peggiorare i conti dello Stato. C’è un danno, quindi, e pure una beffa. Per chi? Per le migliaia di automobilisti che ogni giorno si recano negli uffici del Pra ricevendo un servizio di qualità, in tempo reale e senza costi aggiuntivi. Un servizio reso alle sole tariffe pubbliche stabilite dal ministero dell’Economia, ferme dal 1994 e mai neppure adeguate all’indice Istat. Paradosso nel paradosso, che nasconde una verità amara: quando un settore della pubblica amministrazione sempre bistrattata - è efficiente e funziona senza gravare sulle casse dello Stato, evidentemente finisce per dare fastidio a qualcuno e se ne chiede la soppressione.
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ROBERTO MICELI DIRETTORE UFF. STAMPA E COMUNICAZIONE ACI
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L’editoriale dei lettori
LA GIUNGLA DELLE ANTENNE L’esposizione alle onde elettromagnetiche può essere dannosa per la salute. Urge una regolamentazione del settore a salvaguardia dei cittadini e dell’ambiente
DOMENICO GIANNANTONIO na necessaria premessa: quando parliamo di telefonia mobile parliamo di qualcosa che, pur non essendo di primaria necessità, è diventata di fatto uno standard nel nostro modo di vivere. Non v’è dubbio però che l’esposizione prolungata, continuativa e ravvicinata alle onde elettromagnetiche di una certa potenza possa causare danni alla nostra salute: vi è anche una recente sentenza in proposito che stabilisce una connessione diretta tra uso del telefono (in questo caso cordless) e danni alla persona. Per quanto riguarda la diffusione degli apparati di telefonia (ad esempio le antenne), gli attori in scena sono tre: i gestori, le amministrazioni pubbliche e i cittadini. In virtù di leggi oggi vigenti, i gestori chiedono alle amministrazioni di installare le antenne nei posti più efficaci ai propri fini (economici, prevalentemente); le amministrazioni sono tenute a rendere disponibili i luoghi; i cittadini sono tenuti a esserne informati. Non basta: prima di soddisfare i gestori, le amministrazioni debbono salvaguardare la salute dei propri cittadini. Per questo occorre che valutino sempre, in modo autonomo rispetto a quanto dichiarato dagli stessi gestori, le conseguenze dell’installazione in termini di impatto sulla salute (e sull’ambiente). Buona norma è quella, per esempio, di avere un regolamento comunale sul tema ma anche un «piano delle antenne» che permetta di razionalizzare ciò che altrimenti diverrebbe, in breve, una giungla vera e propria di antenne fuori controllo. Infine, la pubblica amministrazione dovrebbe informare chiaramente i cittadini sulle potenze di emissione in gioco. Allarmismo esagerato? No, semplicemente uno stimolo alla chiarezza da parte pubblica e alla riflessione, da parte di noi utilizzatori, sull’uso spropositato dei mezzi di comunicazione mobile. Con la speranza che su questo tema si possa, anche in Italia, cominciare a discutere senza inutili pregiudizi ideologici, per il bene di tutti.
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46 anni, analista informatico, Reggio Emilia
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Lettere e Commenti 39
COLONIZZATI DAL PATRIOTTISMO DEL PALLONE GUIDO CERONETTI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
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MARCELLO SORGI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
noltre avrebbe creato un clima sfavorevole nelle votazioni che richiedono l'impegno della maggioranza e rischiando perfino di agevolare l'opposizione, che a questo punto ha definitivamente scelto lo scontro frontale e le manifestazioni di piazza, e non si fida più neppure del Presidente della Camera. Questa del centrosinistra deluso da Fini e dai suoi, e convinto che la minoranza finiana stia giocando solo una partita interna al Pdl, senza un vero interesse a creare un'intesa parlamentare trasversale tra parti della maggioranza e parti dell'opposizione, è la vera novità emersa negli ultimi giorni dal quadro politico. Non è di poco conto, se solo si riflette che fino a qualche settimana fa tra le opzioni strategiche del Pd e dell'Udc c'era anche l'ipotesi di un governo tecnico o di emergenza, non guidato da Berlusconi, che avrebbe potuto godere della benemerenza delle opposizioni e avrebbe dovuto gestire la crisi con misure concertate e un largo consenso parlamentare. Ora che di questo disegno è emersa l'inconsistenza (come sempre, Casini è stato il primo a smarcarsi), a Palazzo Grazioli s'è lavorato per portare il Cavaliere a rinunciare allo scontro e a condividere piuttosto l'accerchiamento di Fini: il quale, se insisterà, come ha fatto nei giorni scorsi, per prendere tempo sulle intercettazioni, sarà accontentato. Ma privo ormai della sponda del centrosinistra, dovrà rendersi conto di avere sempre meno ragioni per opporsi al varo finale della legge. E se le intercettazioni slitteranno a settembre, manovra e riforma universitaria dovranno passare prima della pausa estiva. Su questo Fini dovrà impegnarsi senza se e senza ma. Un ripiegamento come questo prende atto realisticamente della situazione dei gruppi parlamentari del centrodestra, stanchi e fiaccati da mesi di guerriglia interna al Pdl. Decisivo è stato anche l'atteggiamento di Bossi, restio ad impiccarsi sulle intercettazioni e deciso a liberarsi al più presto della manovra, per togliere dal campo i dub-
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Le false difese dei diritti Persone LIETTA
TORNABUONI
ispettare la privacy del comune cittadino italiano? Sarà. Potrebbe succedere, ma in anni e anni di intercettazioni telefoniche non è mai successo che di un comune cittadino onesto, incolpevole di ogni reato, siano state rese pubbliche telefonate indiscrete oppure oscene. Non è mai accaduto (sarà stato un caso?), mentre le intercettazioni telefoniche riguardavano truffatori o ladri pubblici, politici scorretti, manager mascalzoni e compagnia, insomma componenti la classe dirigente. Perciò è molto strano che si ostenti virtuosamente di preoccuparsi dei diritti altrui anziché dei propri comodi. In più, lascia increduli il fatto che questi componenti la classe dirigente risultino incapaci di controllarsi e di tenere a freno la lingua quando parlano al telefono. Ci riescono tutti, se hanno il sospetto di venir ascoltati dai ge-
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l gioco del calcio ha questa sola legittimazione alla sua implacabile pervasività: di essere un simulacro di guerre civili nei campionati nazionali, e una finzione-video di guerre mondiali ogni quattro anni che, ahimè! passano in fretta, troppo in fretta. Mondiali dovunque: in tutte le case, in tutti i pianerottoli e gli ascensori, gli uffici, i mercati rionali, le scuole; impossibile non commentare le partite del giorno prima, impossibile sottrarsi ai commenti delle partite del giorno prima e alle previsioni di quelle dell’indomani. Valga, per chi voglia starne lucidamente fuori, la massima del saggio imperatore Marco Aurelio, quello della statua equestre in Campidoglio: Abstine et sustine (Astienti e sopporta). Mi pare fosse Prezzolini, nel giornale di Gobetti, a raccomandare, squadrismo vincente, l’associarsi tra «coloro-che-non-la-bevono» (elegantemente detto alla greca àpoti). Noi non beventi, astémi e digiuni di Calcio (spesso, per età, anche decalcificati d’ossa) oggi abbiamo a disposizione i Blog, i Facebook, le poste elettroniche dove sfogare impudicamente la nostra repressa apatia di àpoti verso il mondialismo pallonista, l’occupazione da parte dei cronisti e degli specialisti commentanti di tutto il visibile, l’udibile e il leggibile - la nostra refrattarietà irriducibile ai Falli Laterali, alle Panchine Impazienti, alle mestizie delle sconfitte e alle delusioni cocenti dei Zero a Zero al dilà dell’ottantanovesimo Minuto. Le unificazioni separano. Questa mondialità è sospetta. Più realisticamente, le partite sono scontri di nazionalismi, religioni, governi, regimi che si odiano, colluttazioni interetniche, interrazziali, interclassi sociali. Si vuole sempre vincere per qualcosa: altrimenti, perché voler vincere? Gli inni nazionali precedono ogni incontro: giustamente, l’inno pacifico non esiste. Dietro la partita ci sono gli spettatori virtuali: un intero popolo che si ricorda di essere stato foresta primordiale, di aver portato artigli e che è là per incitare a immolare simbolicamente, in undici giocatori di diverso colore di maglificio, un popolo irragionevolmente altro, i subumani dell’altro emisfero o di al di là di una catena montuosa. Ogni urlo d’incitamento è masticazione sterminatrice. Provate ad immaginare una partita Israele-Hamas: iperguerra, non guerra semplice! Ci sarà in Sudafrica Israele-Iran? Ci sarebbe da trattenere il fiato: scoppierà adesso o domani? Nelle città italiane sono esposte molte bandiere tricolori. Quale vittoria militare celebreranno? Il centocinquantenario dell’Unità nazionale devaticanizzata? Eccone là un’altra... un’altra ancora!...E si diceva che il patriottismo è morto! Forse che i missionari della Pace Assoluta, i reparti italiani sulle ambe afghane, hanno attaccato e sbaragliato i talebanski, invece di rassegnarsi a farsi accoppare secondo regole d’ingaggio inimmaginabili in qualsiasi operazione militare dal tempo delle guerre sannitiche romane? Per niente...Tutto quell’onore di bandiere è riservato a guerre ben più veraci e tremende! A guerre contro Paraguay o Argentina, contro Svizzera, sulla linea de fuego Como-Brogeda la domenica sera, contro Spagna, contro Brasile, Irlanda, il Ghana, l’Impero del Sole... Agli ordini del Generale Lipp! Discusso, si dice, ma, in ogni caso, meglio di Cadorna, lo sconosciuto a tutti i liceali della omonima stazione della metropolitana di Milano.
Illustrazione di Koen Ivens
LA STRATEGIA PER ARGINARE IL RUOLO DI FINI bi che giorno dopo giorno continuano ad affacciarsi sugli effetti della crisi e sulla possibilità che il federalismo possa subire uno slittamento. Non a caso, dopo aver trattenuto Cota e Zaia dall' adesione al documento dei governatori critico sulla linea Tremonti, Bossi s'è adoperato anche per far in modo di venire incontro alla protesta delle regioni. Si andrà dunque a un difficile negoziato parlamentare sulle misure anticrisi, gravato non solo dalle assenze dei parlamentari e dalle tattiche correntizie, ma anche da votazioni a sorpresa, in cui ad esempio i deputati lombardi o quelli pugliesi, votando tutti insieme a prescindere dagli schieramenti, cercheranno di cancellare con emen-
damenti tagli di spesa che considerano inaccettabili. Ma il ritorno al realismo e la campagna di pacificazione e di sminamento del percorso del governo, che comunque rimane accidentato, ovviamente non piacciono a Berlusconi. Il Cavaliere, con il gruppo più ristretto dei suoi, confessa sempre più spesso la sua amarezza per la situazione, teme che le intercettazioni finiscano nuovamente sepolte nei cassetti del Parlamento e conserva una sua personale antipatia per la manovra di Tremonti. Malgrado ciò, anche stavolta il premier ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Così non gli è rimasto che sfogarsi davanti ai commercianti.
nitori, dai parenti o da altri. Ci riuscivano le madri di famiglia tanto tempo fa, nell’inverno 1943 dell’occupazione nazista di Roma. Quando i telefoni erano sorvegliati a caccia di clandestini o di reati annonari, le donne chiamavano «fiori» le uova e «polvere» la farina, mentre dei nascosti per sfuggire ai tedeschi o alla leva repubblichina parlavano chiamandoli «capricciosi», come i bambini di casa. Ma gli attuali politici o dirigenti, no. Non sono capaci di non dire al telefono, di avvertire del loro rientro una signora e di raccomandarle di «mettere il perizoma ben stretto», non arrivano a tacere al telefono gli affari sporchi né a discuterne in termini fumosi. Quel che si vuole salvaguardare con la legge sulle intercettazioni telefoniche sono i propri comodi. Altro che privacy del comune cittadino: vogliono invece sia rispettato il fatto di poter parlare loro al telefono di qualsiasi cosa, truffaldina o ribalda che sia, senza venir ascoltati da nessuno tranne l’interlocutore e senza che nessuno possa rendere pubbliche le loro parole. Tutti i casini in atto da anni, le discussioni infinite in Commissione e in Parlamento, le divisioni tra maggioranza e opposizione, le false difese dei diritti, le nobili elucubrazioni, servono soltanto a questo. Davvero sarebbe ridicolo se non fosse vergognoso.
IL GIURISTA E LE INTERVISTE PARTIGIANE MICHELE AINIS SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ppure Pierferdinando Casini, che in Parlamento vota insieme alla sinistra mentre il suo cuore batte a destra. Chi può restituirci le nostre geometrie perdute? Stampa e tv una soluzione l'hanno rimediata: i costituzionalisti. Ne parlo qui per esperienza personale, ma è l'esperienza di tutti i miei colleghi. C'è in cantiere una legge sulle intercettazioni? Doppia intervista con un giurista contrario alla nuova normativa e uno favorevole (quest'ultimo più raro sul mercato, ma fa niente, vuol dire che gli toccheranno sei interviste al giorno). C'è un progetto di riforma del bicameralismo? Della giustizia? Dell' immunità per le alte cariche? Idem, anzi doppio idem. Una volta un tg nazionale mi ha chiesto una dichiarazione per difendere la promulgazione d'una legge contrastata, avendo già incassato l'opinione avversa: un'intervista a risposta obbligata. E se tu spiazzi il giornalista dicendo il contrario di ciò che lui s'aspetta? Non ti pubblica, e non ti chiamerà mai più in futuro: inaffidabile. Qualcuno di noi (pochi) si sente un po' a disagio a indossare una maglietta da tifoso. Qual-
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cun altro (molti) si compiace di quanto sia neutrale l'informazione qui in Italia, e soprattutto si compiace di leggere il proprio nome sui giornali. E la neutralità della scienza? Roba da Ottocento, l'importante è che sia partigiana la coscienza. L'importante, per noi addetti ai lavori, è difendere l'autorità della Costituzione, leggendola ovviamente da destra e da sinistra. Tanto più se quest' ultima si somma all'autorità degli ex presidenti della Corte costituzionale, anch'essi regolarmente intervistati in coppia: uno di destra e uno di sinistra. C'è il dubbio che le loro performance da ex non giovino all'immagine d'imparzialità della Consulta? Allora basta intervistare un ex presidente di sinistra, tirando a sorte fra i molti candidati: o meglio di sinistra come costituzionalista, di destra come ex presidente, dato che la sua testimonianza suonerà giocoforza come una convalida alle accuse di Berlusconi contro la Corte «comunista». Noi costituzionalisti, per amor di patria, ci prestiamo al gioco. Ma perché dobbiamo essere gli unici a rappresentare la nostra patria bipolare? Metti per esempio i terremoti o il ponte sullo Stretto: per farcene un'idea obiettiva pretendiamo che anche sismologi e ingegneri vengano intervistati in coppia, uno a dritta, l'altro a manca. michele.ainis@uniroma3.it
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Addio a Claudio Marabini
CULTURA SPETTACOLI
Il saggista e scrittore Claudio Marabini è morto nella sua Faenza, a 79 anni, dopo un malore che qualche giorno fa lo aveva colpito mentre camminava nel centro della città. Come studioso si è occupato di diversi narratori e poeti italiani del ‘900. Tra i suoi saggi, Gli anni Sessanta e Interventi sulla narrativa italiana contemporanea 1973-1975. Tra le opere narrative, La notte vede più del giorno, Il passo dell’ultima dea, Malù e I sogni tornano.
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& Ricco clochard
Intervista
Un’immagine del vero Langley Collyer, erede di una famiglia della ricca borghesia di Manhattan ridotto come un clochard
,, MARIA GIULIA MINETTI ntitolato Homer & Langley dai nomi dei due protagonisti, l’ultimo romanzo di E. L. Doctorow (Mondadori, pp. 216, €19,50) è ispirato alla vicenda autentica dei fratelli Collyer, eredi di una famiglia della grande borghesia di Manhattan, che dall’inizio degli Anni Venti al 1947 vissero pressoché sepolti dentro la propria magione nella parte alta della Fifth Avenue. L’uno cieco, l’altro raccoglitore maniaco di quotidiani e oggetti pescati nelle discariche che si accumularono mostruosamente nella pur enorme casa, morirono quasi contemporaneamente poco più che sessantenni: il cieco di fame qualche giorno dopo il fratello, schiacciato a morte dal crollo di una catasta di oggetti proprio mentre stava portandogli da mangiare. Di questa storia divenuta leggendaria lo scrittore ha preso il nocciolo - i protagonisti, il luogo, la «direzione esistenziale» - ma l’ha piantato in un terreno di ipotesi e variazioni narrative affascinanti. Non solo prolungando la vita dei fratelli fino agli Anni Sessanta, ma facendo della loro reclusione non tanto un fatto oggettivo (il progressivo auto-imprigionamento nelle mura domestiche), quanto spirituale, intellettuale, un «disagio della civiltà» che in Langley origina dalle sue esperienze di soldato nella prima guerra mondiale e in Homer, pianista cieco e voce narrante del racconto, da un’adesione totale, indulgente e amorosa, alle scelte del fratello.
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L’abitazione magazzino La casa dei fratelli Collyer stipata di oggetti, come si mostrava dopo la loro morte nel 1947: ci vollero settimane per svuotarla tutta
A Capri il 25 giugno Edgar Lawrence Doctorow (a lato in un disegno di David Levine © The N. Y. Review / distr. Ilpa) è nato a New York 79 anni fa. Il romanziere è atteso nei prossimi giorni in Italia per inaugurare il 25 giugno a Capri la quinta edizione della serie «Le Conversazioni, scrittori a confronto»
E. L. DOCTOROW
Cosa l’ha spinta a lavorare sulla storia dei fratelli Collyer?
«Be’, è gente che ha una specie di statura mitica, qui a New York. Persone benestanti, ricche, membri della società che a un certo punto la rifiutano, la chiudono fuori. È una storia che tutti ti raccontano con meraviglia, ma è una storia tutt’altro che eccezionale, in America». Vuol dire che è una storia esemplare?
«È una storia che si ripete, da noi. Ne trova esempi in ogni epoca. Sottrarsi al proprio mondo, mollare tutto... Prenda gli intellettuali, per esempio. C’è Thoreau che se ne va nei boschi, Kerouac e i beat che si buttano sulla strada, oppure Salinger, che si nasconde in provincia, taglia i ponti col mondo delle lettere, non vuol più parlare con nessuno...».
New York, la leggenda dei collezionisti di detriti
La storia vera dei fratelli Homer & Langley, metafora della tentazione di mollare tutto e chiudersi in casa
I fratelli Collyer non vanno da nessuna parte, però. Se la squagliano, per così dire, restando dove sono.
Ci vollero settimane per tirar fuori tutto quello che c’era stipato. Solo per trovare il corpo di Lan«Sì, è questa la cosa affascinante, di gley, sepolto sotto una catasta di loro. Homer e Langley per tutta la libri e pacchi di giornali, i pompievita non si allontari impiegarono nano mai dalla casedici giorni... SOTTRARSI AL MONDO
sa dove sono credi perso«Se ne trovano esempi «Migliaia sciuti, dal parco ne seguirono le in ogni epoca, da Thoreau operazioni che le sta davanti, di a Kerouac a Salinger» sgombero. Era codall’isolato dove sorge. E invece di me se la casa erutlasciarsi tutto dietro, come quelli tasse memorie, come se a suo modo che partono e dicono addio a ogni fosse un immenso catalogo, una cosa, si portano tutto dentro. I de- sterminata cronaca... Era come se i triti della civiltà che gli altri abban- fratelli, che non erano mai andati donano, loro li accumulano all’inter- verso il mondo, l’avessero però lano della propria abitazione». sciato venire verso di loro, ne fosse-
ro diventati una specie di registrazione. Così ho scritto il libro usandoli in un certo modo da catalizzatori. Loro sono fermi, ma la Storia si muove e va a trovarli». Il libro è una collezione di episodi e incontri che illuminano, come flash, il costume americano dai tempi di Edith Wharton ai raduni pacifisti degli hippie, dall’età dell’innocenza all’età dell’ansia - i Collyer sempre spettatori perché dalla vita, appunto, si ritraggono. Ma il libro è anche, mi pare, una grande storia d’amore coniugale...
«Mi scusi?».
Una metafora dell’amore coniugale, voglio dire. La devozione di Ho-
mer per Langley è la devozione di una moglie all’antica, totale e totalmente fiduciosa.
spetta che Langley non creda davvero al suo progetto, ma intanto lo tiene occupato [Langley porta a casa, legge, ritaglia e conserva tutti i quotidiani della città per estrarne il “succo”, che sarà concentrato una volta per tutte nell’edizione eterna e definitiva, ndr] e la vita quotidiana scorre. Se per lei questo è amore coniugale...». Non sono solo giornali. Il caos cresce, la casa si degrada. Eppure Homer accetta tutto con tenerezza. Sembra la moglie del contadino in quel racconto di Andersen intitolato Il babbo ha sempre ragione, quello dove lui esce di casa per barattare un cavallo al mercato e torna con un sacco di mele marce e lei è contentissima lo stesso...
«Nessuno mi aveva mai paragonato a Hans Christian Andersen». Le fa piacere?
«Dovrei leggerlo, a partire dal racconto che lei ha citato. Da piccolo conoscevo qualche sua storia, naturalmente, ma le ho dimenticate. Quanto al mio libro, che a lei sembra una metafora dell’amore coniugale...». Non solo...
«... altri invece lo leggono come una parabola sul declino della civiltà, di una civiltà. Siccome il campo della narrazione si restringe sempre di più via via che ci si avvicina alla fine, e nelle ultime pagine Homer è ormai non solo cieco ma anche sordo, ridotto alla pura coscienza di sé sull’orlo del nulla, e Langley soccombe sotto tutto ciò che ha accumulato... Ecco, altri, non io, attribuiscono al romanzo questo significato, questo valore simbolico».
«Be’, siccome Homer è cieco e dipende da Langley, sviluppa un’attiMa lei non è d’accordo con loro? tudine - come dire «Io non posso esfilosofica sulla loro d’accordo REGISTRATORI VIVENTI sere vita in comune. «Era come se la loro dimora con nessuna interLangley è tornato pretazione del dalla guerra a pez- eruttasse memorie, come se mio libro. D’altra zi, nel corpo e nello fosse un immenso catalogo» parte, purché non spirito, è diventato pretenda di esseamaro, cinico. Ecco perché concepi- re esaustiva, o di rispecchiare le sce l’idea di fare un giornale che mie intenzioni, qualunque interprepossa essere letto ogni giorno per tazione mi va bene. E se lei pensa sempre, sempre nuovo e sempre che io abbia dei punti in comune identico, tanto nulla cambia nel con Hans Christian Andersen, contimondo, tutto si ripete... Homer so- nui pure a pensarlo».
42 Cultura
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Un anno alla finestra
DI MATTEO PERICOLI
Nel disegno di Matteo Pericoli, la vista di Evelina Christillin sul cortile del Teatro Stabile di Torino, di cui è presidente. La serie «Un anno alla finestra» esce tutti i giovedì, in vista delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia
EVELINA SI REINVENTA DI DIECI ANNI IN DIECI ANNI BRUNO GAMBAROTTA velina Christillin o la finestra sul cortile. Scelta di proposito, decidendo dove sistemare la scrivania da presidente del Teatro Stabile di Torino, nel fortilizio adiacente al Teatro Gobetti, dove tutti i 60 dipendenti, dai custodi ai consiglieri di amministrazione, la chiamano semplicemente Evelina. La finestra sul cortile come richiamo a una vita comunitaria, tenendo aperti tutti i canali di scambio tra le persone, nel rispetto dei rispettivi ruoli. Evelina o delle missioni impossibili, quando gli scommettitori davano 2000 a 1 le probabilità che Torino si aggiudicasse le Olimpiadi o quando, per restaurarlo, è stato necessario rivoltare come un guanto il Teatro Carignano, monumento sacro ai torinesi. Evelina o il trionfo dell’ottimismo, con una vita che si reinventa di dieci anni in
E
il caso DOMENICO QUIRICO CORRISPONDENTE DA PARIGI
pparentemente, o meglio retoricamente, tutto è al suo posto, i simboli sono, per l’Occasione, doverosamente in piedi, impennnachiati e infiorati. Sarkozy a Londra per il pellegrinaggio sui luoghi di quella strepitosa parabola: la sede della Bbc, il quartiere generale della Francia libera a Carlton Gardens. Settecento veterani in trasferta con l’Eurostar faranno corona, un allievo del liceo Charles de Gaulle leggerà il proclama celeberrimo sullo sfondo del Canto dei partigiani. E a Parigi cerimonie al monumento sugli ChampsElysées e al forte di MontValérien. E poi le declamazioni: tante, radiofoniche, televisive, giornalistiche, saggistiche guidate da Max Gallo ormai oracolo della storiografia di corte dell’epoca sarkosista. Insomma l’anniversario del 18 giugno 1940 quando un generale imbaffettato, da Londra, declamò ai microfoni della Bbc la negazione di governanti che «hanno capitolato ceden-
A
dieci anni, partendo da una famiglia walser nella valdostana Issime: dieci anni da atleta, dieci nella direzione Fiat, dieci all’università con un dottorato in demografia storica e un premio Acqui Storia per Poveri malati, uno studio sul San Giovanni Vecchio. Dopo l’esaltante decennio della scommessa olimpionica, da tre anni s’è iniziata l’avventura del Teatro Stabile, con sei sale da gestire, una scuola, i bilanci da pareggiare nonostante i tagli a stagione iniziata, il varo della prossima sotto l’insegna del 150˚ dell’Unità. E i risultati: spettatori in costante crescita, il 50 per cento degli abbonati che ha meno di 30 anni. Evelina o la voglia di imparare sempre qualcosa di nuovo, assistendo giorno per giorno alla nascita di uno spettacolo e ricordando quando, liceale, saliva con l’abbonamento fin sul loggione del Carignano.
De Gaulle, impallidisce l’eroe del 18 giugno Tra molti distinguo e qualche polemica si celebra l’anniversario dell’appello ai francesi lanciato dai microfoni della Bbc nel 1940
quel 18 giugno memorabile spuntano garbatissime ma velenose sfumature. Per esempio la constatazione storica che l’appello cadde nel vuoto, come fa Le Nouvel Observateur, in un servizio il cui titolo «18 pregiudizi sull’uomo del 18 giugno» mantiene le promesse. Già: in quei giorni i francesi erano troppo impegnati a sopravvivere e a sfuggire all’avanzata dei catafratti e invincibili tedeschi, ben pochi ebbero tempo e modo di ascoltare un importuno locutore, per di più sulle onde della radio inglese. Molti francesi hanno scoperto per la prima volta che perfino l’emozionante registrazione che fanno loro ascoltare da 70 anni non risale al 18 giugno ma a quattro giorni più tardi. E anche la foto del generale che scandisce Vive la France è una ben architettata ricostruzione postuma; scattata nell’ottobre del 1941! Nessuno quel giorno a Londra pensò che fosse necessario immortalare qualcosa di storico. Altro pregiudizio smantellato : la Francia non amò subito il liberatore, si fidava semmai di Pétain, lo «scudo» che si era assunto il compito di difenderli dalla vendetta di Hitler, che aveva accettato di condividere il loro calvario. Non quel fuggiasco che Churchill «vendeva come una saponetta»: parole dello stesso de Gaulle. Si ricorda apertamente che gli effetti del
A Parigi LA VERITÀ
Quell’esortazione cadde nel vuoto: a Parigi si pensava a sopravvivere do al panico, dimenticando l’onore, svendendo la patria alla servitù», sembra svolgersi secondo il Canone. Ovvero tutti gollisti, tutti allineati dietro il feticcio, il talismano. Ma il fondatore della quinta repubblica, il nemico di Pétain emblema senescente di una Francia grama, tutta pelle e ossa, è sempre ben saldo sul piedestallo? Non stiamo assistendo alla nascita di un revisionismo grifagno? Cerchiamone le prove dunque. Gli insegnanti che stanno firmando in questi giorni, a migliaia, un appello perché il terzo volume delle Memorie di guerra non venga adottato come programma per il bac di letteratura del 2011, innanzitutto. Sono forse dei pionieri? De Gaulle bocciato in quanto scrittore mediocre, privo di stile, di soffio lirico! In un Paese così letterario è quasi una rivolta. Come prova la reazione indignatissima di Jean-Luc
Sopra le vie di Parigi pavesate con immagini del Generale. A destra la storica foto dell’appello
IL PARADOSSO
Domani a Londra Il presidente francese Nicolas Sarkozy sarà domani a Londra per le celebrazioni: visiterà la sede della Bbc e il quartiere generale della Francia libera a Carlton Gardens
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Barré, autore di Devenir de Gaulle : «Contestarlo è un atto retrogrado: non è forse stato consacrato nel 2000 dalla Pléiade, che volete di più?». I francesi hanno «licenziato» politicamente il Generale con il referendum del 1969. C’è un fotogramma indimenticabile di quello storico sgarbo, mai rinnegato: il vecchio guerriero pensionato che passeggia, il bastone in mano, al suo fianco solo Yvonne e
un aiutante di campo. Restava, intoccabile, il mito storico a cui i francesi sono educati sui testi scolastici, il culto dell’uomo della Provvidenza; è da questo omnigollismo, che ogni anno produce il rito dei festeggiamenti dell’8 maggio, data della resa tedesca, come una vittoria francese, che questo anniversario sembra sul punto di disancorarli. Spigolando con attenzione nei chilometri di rievocazioni di
La registrazione è in realtà di 4 giorni dopo e le foto «storiche» sono del ’41
suo appello furono scarsi. Nel luglio del 1940 l’armata dei «francesi liberi» era davvero smilza: tremila volontari non più. E furono necessarie robuste iniezioni di ascari dell’impero, maghrebini e senegalesi, sans-papiers arruolati a pagamento per ricreare un esercito francese. Il settantadue per cento delle reclute, ricordano le innumerevoli biografie di de Gaulle edite o riedite in questi giorni, era formata da africani e da mercenari della Legione. Dopo aver perso la battaglia delle idee il gollismo sta diventando un’epopea più pallida? È inevitabile: questo gollismo endemico sembra la conseguenza soprattutto di una nostalgia: dell’epoca dei Trenta gloriosi in cui la Francia poteva ancora sillabare un no agli anglosassoni, in cui costruì un “modello’’ protettore e paterno. Che oggi è in pezzi. La voce di quel 18 giugno sembra diventata davvero flebile, mon général’.
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Il premio Sordi a Verdone
Retroscena GIANNI RONDOLINO VIENNA
ittà del valzer, dei musicisti e del Mozarfest. Ma Vienna è anche set ideale di film e documentari, di scene madri e melodrammi, di alberghi zeppi di nazisti e agenti segreti, o di storie d’amore e lettere da sconosciute. «Wien im Film» si intitola la suggestiva esposizione appena aperta al Wien Museum (fino al 19 settembre). Bella, perché mostra centinaia di immagini semoventi in cui Vienna appare in tutti i suoi aspetti storici e contemporanei, originali e ricostruiti, di vita quotidiana e di ambienti immaginari. Suggestiva, perché è allestita in una serie di ambienti scuri, come tante piccole sale cinematografiche, in cui su decine di schermi sono proiettate scene e sequenze tratte da decine e decine di film. Insomma «Vienna nel cinema», dagli Anni 20 a oggi, attraverso lo sguardo che sulla città hanno gettato registi, sceneggiatoti, operatori e attori non solo viennesi, ma provenienti dai più diversi Paesi, è un vero e proprio spettacolo da gustare passando da uno schermo all’altro, soffermandosi su un paesaggio, una piazza, un palazzo, e soprattutto su un attore o un’attrice che quel paesaggio rendono vivo e palpitante con la loro presenza.
C
EMOZIONI CONTRASTANTI
Un gusto raffinato che si sente sia nella tensione dei thriller che nei grandi balli imperiali Si inizia con una sequenza affascinante tratta da Mayerling (1936) di Anatole Litvak, la storia del principe Rodolfo e Maria Vetsera interpretati da Charles Boyer e Danielle Darrieux, per finire con La pianista (2001) che Michael Haneke ha tratto dal romanzo omonimo, scandaloso e irritante, di Elfriede Jelinek: una Vienna tutt’affatto diversa, lontana dall’immagine romantica del film di Litvak e della maggior parte degli altri in mostra. Perché non v’è dubbio che nella storia del cinema Vienna, come ricorda il direttore del Wien Museum, Wolfgang Kos, «si colloca nel mito della città dell’amore e della musica». E dell’arte, si può aggiungere, come sottolinea con ironia Willi Forst in Wien, du Stadt meiner Träume («Vienna, tu città dei miei sogni», ‘57). E tuttavia, a guardare le immagini in bianco e nero e a colori, mute e sonore, che illuminano gli schermi sparsi un po’ ovunque, si provano emozioni diverse e contrastanti: dalla tensione emotiva del Terzo uomo (1949) di Carol Reed, con l’incontro notturno, improvviso e misterioso di Joseph Cotten con Orson Welles, alla serena sequenza del ballo del Valzer dell’imperatore (‘48) di Billy Wilder, con Bing Crosby e Joan Fontai-
Spettacoli 43
SILVIA MARIA PERFETTI ROMA
Isabelle Huppert in una scena di La pianista di Michael Haneke, tratto dall’omonimo, «scandaloso» romanzo di Elfriede Jelinek
Valzer e guerra fredda il cinema alla viennese Da Von Stroheim a Haneke, in mostra le immagini dei film che raccontano il disagio di vivere. Oggi come in passato Capolavori all’ombra del Prater
«Valzer dell’imperatore» (1948)
«Il terzo uomo» (1949)
«Before Sunrise» (1995)
Joan Fontaine nella sequenza del film con Bing Crosby diretto dal maestro della commedia brillante, Billy Wilder
L’incontro notturno, improvviso e misterioso, di Joseph Cotten e Orson Welles nel thriller di Carol Reed
Una storia d’amore e abbandono diretta da Richard Linklater con i giovani Ethan Hawke e Julie Delpy
ne. Per tacere del gusto raffinato e prettamente «viennese», al limite dell’oleografia e d’un romanticismo di maniera, che c’è in tutti i film, qui presenti, di Willi Forst, da Mascherata (‘34) a Burgtheater (‘36), da Operette (‘40) a Sangue viennese (‘42) a Wiener Mädeln («Ragazze viennesi», ‘49). Fino all’amore tra Ethan Hawke e Julie Delpy nel «cult» giovanile Before Surise di Richarl Linklater.
E si potrebbe continuare, tali e tanti essendo gli spunti di riflessione. Soffermiamoci solo su The Wedding March («Sinfonia nuziale», 1928) di Eric von Stroheim, uno dei grandi capolavori della storia del cinema, di cui è in mostra la splendida e intensa sequenza degli sguardi sottilmente erotici e compiaciuti fra il principe Nicki (lo stesso Stroheim), a cavallo e in alta uniforme, e la bella e giovane Mit-
zi (Fay Wray), figlia di un oste, ambientata sulla piazza di fronte al Duomo di Santo Stefano durante una cerimonia ufficiale. Una sequenza che non si dimentica, anche perché contiene, da un lato, gli elementi portanti del «cinema viennese», e dall’altro lo sguardo lucido e intenso di un regista e d’un attore (nato a Vienna) che seppe cogliere, come pochi, il dramma dell’esistenza umana.
Carlo Verdone è emozionato: «Ricevere un premio dedicato ad Alberto Sordi è per me un sogno che si avvera. Alberto è stato un uomo che ho stimato tantissimo, gli ho voluto veramente bene ed è stato un bene ricambiato». Con Verdone, in occasione della terza edizione del riconoscimento dedicato al grande attore scomparso, sono stati premiati, l’altra sera nell’Auditorium Parco della Musica di Roma, anche Milly Carlucci e Massimo Ranieri. Tutti felici, ma certo Verdone ha con Sordi un debito di riconoscenza più diretto: «Mi ha insegnato ad amare la commedia italiana grazie ai suoi primi film. Se riesco a riflettere in maniera ponderata, dico: ma chi l’avrebbe mai detto che un ragazzino che tirava sassi contro la sua finestra, che lo vedeva come un grandissimo attore, un giorno sarebbe stato al suo fianco in un film?». Ranieri sottolinea il valore di un «premio così romano, in ricordo di un attore così profondamente amato». E la Carlucci si commuove: «Mi sembra di non meritare questo premio perché, tra lui e tutti noi che facciamo spettacolo c’è una grande distanza. La sua è stata una generazione magica, irripetibile». La Fondazione Alberto Sordi (presieduta da Giorgio Assumma e diretta da Sergio Utili) sostiene da anni l’attuazione di un «Centro per anziani fragili». In occasione della serata, la Fondazione ha ricevuto una medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica: «È un progetto - ha scritto il Presidente, Giorgio Napolitano - che contribuisce a diffondere la conoscenza delle problematiche assistenziali e di cura delle persone anziane più fragili e dei malati di Alzheimer». Tra i ricordi, durante l’appuntamento condotto da Paola Saluzzi, quello di Francesco Rutelli che nel 2001 guidò Sordi nella sua giornata da sindaco della capitale: «Sordi è oggi vivissimo perché ha rappresentato una Nazione. Sordi che parla in veneto e in altri dialetti italiani ricorda a chi oggi vorrebbe dividere l’Italia che l’Italia sta insieme e guarda al futuro grazie a grandi uomini come lui».
NA
44 Spettacoli
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
La Rai caccia Santin “Ha fatto uno spot per la concorrenza” Radio2 cancella il programma del “Gialappo” LUCA DONDONI MILANO
Marco Santin, uno dei tre della Gialappa’s band, non vuole parlare della cancellazione, da ieri, del suo programma, Grazie per averci scelto, che sarebbe dovuto andare in onda su Rai Radio2 fino a luglio. Al telefono racconta che il contenzioso fra lui e la Rai è in mano agli
Il direttore Mucciante accusa: ha «lanciato» gli show del Trio su Radio DeeJay e Rtl avvocati. Ma si dice «dispiaciuto» per gli ascoltatori. Il motivo dell’eliminazione dello show sta in una frase che il Gialappo ha pronunciato alla fine della trasmissione dell’altro ieri: «È mezzogiorno e mezza, fra poco raggiungo i miei compari su Radio DeeJay e più tardi commenteremo la partita su Rtl 102.5». Il direttore di Radio2, Flavio Mucciante, deciso che il vaso era colmo, ha chiamato gli avvocati dell’azienda che hanno informato Santin che il giorno successivo, appunto ieri,
Marco Santin: finisce in tribunale la sua collaborazione con Radio Rai2
Grazie per averci scelto non sarebbe andato in onda. Non solo: con il suo comportamento, Santin avrebbe inflitto un danno alla Rai per il «buco» che si è aperto nel palinsesto radiofonico. Per questo, ieri sera il sito Dagospia riportava la notizia
di una richiesta di risarcimento danni da parte dell’azienda di Stato nei confronti di Santin. Contemporaneamente, basta fare un salto su Facebook per leggere centinaia di dichiarazioni al veleno contro Mucciante per la decisione.
Insomma, è un nuovo capitolo, forse l’ultimo, dell’affaire «Gialappa’s band», iniziato oltre un mese fa con la cancellazione da parte di Mucciante del programma Mai dire Mondiali. Uno stop motivato così: «I compensi dei tre ragazzi d’oro della radio e della tivù sono troppo alti e c’è anche bisogno, dopo sedici anni di collaborazione, di aria nuova». Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci non l’avevano presa bene e avevano sparato a zero: «Mucciante - aveva accusato Santin - non ci ha concesso neppure il bene di una chiacchierata». In ogni caso, i tre non ci hanno messo molto a trovare una sede (anzi, due) dove scherzare su calcio e vuvuzelas. I Gialappi si sono accasati a Radio DeeJay (dalle 13 alle 14 con Mai DeeJay Gol) e a Rtl 102.5 per le radiocronache delle partite: le due radio private più ascoltate d’Italia, almeno secondo l’ultima indagine Audiradio. Fino all’altro ieri, Santin, il «furetto» del gruppo, aveva però mantenuto il suo programma sulla Rai, che gli dava, fra l’altro, un record: la presenza in contemporanea su tre emittenti radiofoniche nazionali. Finché ha messo il coltello nelle mani di Mucciante. E il numero uno di Radio2 ha deciso che era arrivata l’ora di tagliare una testa troppo calda. E la spiega con chiarezza: «Le rimostranze della Gialappa’s sembrano un disco rotto. Santin si lamenta perché è stato chiuso il suo programma? Da direttore posso solo dire che era un atto dovuto nei confronti di chi, durante una trasmissione di Radio2, ha di invitato gli ascoltatori a sintonizzarsi su altre radio. È come se uno scrivesse su un quotidiano ma invitasse i lettori a leggerlo anche sui giornali concorrenti. Non ditemi che è corretto».
Lirica, sì del Senato al decreto Bondi I sindacati: sciopero Ministro soddisfatto «Ho salvato l’opera dalla bancarotta E senza voti di fiducia» ROMA
Il Senato ha dato il prima via libera al discusso decreto Bondi sulla riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche. Ieri hanno votato a favore 142 senatori, contro 109 mentre tre sono state le astensioni. L’esame della conversione in legge del decreto passa ora alla Camera, dove oggi il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, sarà ascoltato dalla commissione Cultura. Per essere convertito in legge il decreto dev’essere definitivamente approvato entro il 29 giugno. Due le novità dell’ultimo momento decise dall’Aula del Senato: un emendamento del Pdl consente ai ballerini che hanno raggiunto o superato i 45 anni e che quindi dovrebbero essere pensionati di esercitare, per i due anni successivi all’entrata in vigore della legge, l’opzione di restare in servizio fino al vecchio limite dei 52 anni per gli uomini e di 47 per le donne. Con voto bipartisan, è stato anche soppresso l’articolo 5 del decreto che ridefiniva i compiti di Cinecittà: è stato infatto deciso di stralciare le attività cinematografiche dal provvedimento.
Il ministro Sandro Bondi
Bondi ha commentato così il voto: «Ho fatto quello che dovrebbero fare uomini di Governo seri e responsabili. La riforma salva nel nostro Paese la lirica dalla bancarotta, tutelando e rinnovando una delle tradizioni più importanti della cultura e della storia nazionale». Ed è «importante» che «il provvedimento sia passato senza il ricorso al voto di fiducia». I sindacati dei lavoratori dell’opera, però, sono sul piede di guerra. Oggi è convocato a Roma il loro coordinamento: «Non mancherà la più alta forma di protesta dei lavoratori così annuncia lo sciopero Giancarlo Albori della Cgil milanese che si occupa della Scala -. Il decreto è illegittimo e anticostituzionale. Colpisce le prerogative negoziali sindacali e interviene pesantemente in termini economici su quanto già contrattato». [S. M. P.]
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
George Clooney A sinistra, Claudia Pandolfi
Camera con vista va in crisi davanti alla nuova responsabilità.
Il nuovo film di Moretti
«Habemus Papam» terminate le riprese Terminate da pochi giorni le riprese di Habemus Papam di Nanni Moretti, prodotto da Sacher Film, storia di un cardinale eletto Papa (Michel Piccoli) che
I
notte di Cristina Comencini, tratto dal suo romanzo, storia d’amore tra Marina, che per superare un periodo difficile si trasferisce in montagna col figlioletto, e Manfred, il padrone di casa ruvido e silenzioso.
«Council on Foreign Relations»
George Clooney tra i guru della politica estera
«Quando la notte»
George Clooney come Henry Kissinger e Colin Powell: la star è stata ammessa come membro a vita del prestigioso «Council on Foreign Relations», uno dei più esclusivi club di
Timi e la Pandolfi per la Comencini
I
Sono Filippo Timi e Claudia Pandolfi i protagonisti di Quando la
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Spettacoli 45
politica estera Usa. Il premio Oscar ha ottenuto l’ambita poltrona grazie all’intercessione del columnist del New York Times, Nick Kristof.
Arrestato Chris Klein
La star di «American Pie» guidava ubriaco Chris Klein è stato arrestato per guida in stato di ebbrezza. Non si esclude l’uso di stupefacenti. Le manette sono scattate alle 3 e 15 di ieri mattina. L’auto della star di American Pie è stata vista sbandare più volte in una strada di Los Angeles.
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Incontri rock Patti Smith
Massimo Priviero
“Io, Pinocchio e gli Mtv Days” MARINELLA VENEGONI TORINO
Nella sua casa di New York, Patti Smith sta facendo le valigie. Destinazione Europa, Italia e prima di tutto Torino, dove per gli affollatissimi MTV Days sabato 26 sarà protagonista al Circolo dei Lettori di una conferenza/ chiacchierata a tutto campo, dalle 16, con la chitarra acustica appoggiata alla seggiola. Perché non si sa mai, la già sacerdotessa del punk e ora icona della cultura contemporanea, potrebbe volersi spiegare quel pomeriggio anche attraverso la musica («In effetti, una canzone o due ci stanno. Poi parlerò del mio libro appena uscito», confessa). Pronta alla partenza, Patti?
«Starò in Europa un mese e mezzo. Un tour duro, a bordo di un bus. Una specie di campo militare, che atterra a Londra,
«L’ho intitolato così perché molti non conoscono davvero Robert. Pensano solo a quando avevamo successo, ma noi ci siamo incontrati a vent’anni, senza soldi ma con tanti sogni, e abbiamo lavorato insieme. Ho voluto offrire un ritratto di noi per dire che ognuno può diventare se stesso attraverso una lotta personale: un po’ come Pinocchio».
È difficile associare lei alla vecchiaia. Ha uno spirito giovanissimo. Il suo segreto?
«È un stato mentale. Sono curiosa, entusiasta di un nuovo libro, della musica, delle possibilità che si aprono». La musica le sta ormai stretta da anni. C’è la poesia, i libri, la fotografia...
«Non ho mai sognato di essere musicista. Da ragazza sognavo di fare l’opera, ma ero così magra, non adatta. E poi volevo scrivere, non ho mai pensavo al rock. Sono una performer. L’arte è una cosa personale, poi: quando scrivo, non penso a compiacere nessuno». «Ne ho fatte per decenni di foto: è un diario di tutti i posti dove vado. Amo l’architettura, lascio la band e vado in giro per le strade». Sono interessi ora poco coltivati fra i giovani.
Patti Smith sarà il 27 luglio a Carpi, il 28 a Ostia, il 29 a Viareggio, il 31 a Civitanova Marche e il 1˚agosto a Venezia
passa dalla Spagna e comincia e finisce in Italia». A Torino cercherà di materiali su Pinocchio, di cui è grande appassionata. Si è già allertato il Museo del Libro per l'Infanzia, che ha 500 volumi sul tema.
«Fantastico. Pinocchio è uno dei miei libri preferiti, e lui è un grande, ne sono dipendente. Ho ancora in casa un volume del 1930, abbastanza consumato, e lo leggo sempre: un microcosmo della vita umana, la storia di questo bimbo che vuol esser buono ma fa un sacco di errori, però alla fine diventa se stesso».
A proposito di ragazzi birichini, lei ha appena scritto «Just Kids», solo ragazzini, storia della sua amicizia giovanile con Robert Map-
ANDREA SCANZI ROMA
plethorpe, grande fotografo, morto nell’89 di Aids.
Oggi la sua passione pare più la fotografia.
Il tour della star
“Vasco e Liga non lottano più”
«Mio figlio ha 27 anni, e 22 la figlia, ma sono stati allevati in modo tradizionale, amano lavorare e non sono per la celebrità. Però siamo in un’epoca di transizione, in cui anche con la miseria c’è un sacco di tecnologia. Molti ragazzi sono egoisti e viziati ma non per le ragioni giuste: il culto del successo è un mito fatuo che passa subito, dietro resta ciò che veramente vorrebbero fare. Spero tornino a Pinocchio e capiscano ciò che è importante davvero. Non il botox alle ragazzine. Ma siamo noi vecchi che non diamo grandi segnali». «People have the power» non usa più.
«Hanno il potere ma lo usano male, lo buttano via con le creme antiaging, con i bisogni indotti, basati sui soldi. Guardi il petrolio che distrugge il Golfo: ha bisogno di questo, la gente?». Lei sta anche lavorando a un nuovo disco.
«Sì, l’anno scorso ho registrato qualcosa ad Arezzo: un paio di canzoni con il gruppo gipsy style La Casa del Vento, che è di lì. Conto di tornarci. Decisamente, ci saranno un sacco di riferimenti italiani, nel mio nuovo album».
Chemichal Brothers: l’8 agosto al Day Off Music Fest di Masseria Solicara
Chemical Brothers
“Innovatori e anti-gossip” LONDRA
Chemical Brothers ovvero Tom Rowlands e Ed Simons, due amici dj produttori che in sette album registrati hanno fatto ammalare di musica elettronica milioni di ragazzi nel mondo. Schivi, per nulla avvezzi al nightclubbing, i CB ogni tanto escono dal loro bozzolo (pochi amici, sempre quelli dai tempi della scuola) e incantano con la loro elettro-dance. In questi giorni arriva Further, il nuovo cd, e negli otto pezzi e altrettanti video che lo compongono c’è l’essenza della prima decade musicale del millennio. Questa volta niente collaborazioni con artisti di nome, lo stesso vale per la cantante, Stephanie Dosen. Dei due Chemical incontriamo in esclusiva Ed Simons, che qualche tempo fa è finito sui tabloid inglesi per la storia d’amore con la pop star Lily Allen. Una liason importante ma finita, sembra, dopo che la ragazza ha perso il figlio che i due aspettavano. Anche se recentemente i due sono paparazzati in giro per Camden. Ed, lei e il suo compagno Tom siete ossessivamente schivi e prima della sua storia con la Allen non eravate mai finiti sui tabloid. Come ha vissuto quel periodo?
«Male, malissimo e ho capito che quando qualcuno entra così nella tua vita privata, gli equilibri della coppia possono salta-
re. In Inghilterra quando i fotografi decidono che sei un “pezzo di carne interessante” finché non trovano l’osso spolpano il privato 24 ore su 24». Veniamo al nuovo lavoro che svela un volto inedito.
«L’intenzione era esattamente questa. Cercare di riuscire a trovare, dopo sei dischi e non sa quante sperimentazioni, qualcosa di nuovo; stimoli che ci permettessero di innovarci e non rimanere troppo “fedeli alla linea”». Una linea che vi ha dato modo di diventare una delle più importanti realtà elettroniche del mondo.
«Se dessi retta al mio commercialista e ai miei genitori dovrei “tirarmela un po’ di più” ma non ne sono capace. Noi siamo musicisti, ci piace sperimentare, sviluppare note intelligenti. Il resto, e nel “resto” ci può mettere i soldi, la fama, il successo, le folle urlanti, ci interessa meno. Siamo entusiasti quando entriamo in uno stadio,in un palazzetto o dietro una consolle in un locale e saremmo dei pazzi se non lo ammettessimo. Tuttavia 18 anni passati a testare nuove tecnologie sonore ci hanno un po’ slegati dalla realtà». «Horse Power», «Another world», «Dissolve» e «K+D+B» sono le tracce che ci piacciono di più. Alcuni suoni ricordano gli Anni 60. Vi hanno ispirati?
«Assolutamente e se avessimo avuto più tempo saremmo andati anche più indietro». [LUC. DON.]
Enzo Jannacci, quando incise il suo live-consuntivo, lo chiamò 30 anni senza andare fuori tempo. Per Massimo Priviero gli anni sono 20 e il titolo Rolling Live, ma la sostanza non cambia: senza andare fuori tempo. Nessuna resa mai, come il titolo della sua biografia e di un disco del '90, quando muoveva i primi passi come Ligabue e gran parte della critica puntava su Priviero come «nuovo Springsteen». Non di rado la storia si diverte a sparigliare. Oggi Priviero ha 48 anni. E' un rocker passionale e lirico. In Rolling Live compare Ciao amore ciao, il canto del cigno di Luigi Tenco a Sanremo. «Grazie al Club Tenco ho recuperato il testo originale, pacifista nel senso più nobile. L'Ariston glielo censurò. Al di là del suo malessere esistenziale, sono convinto che Tenco si sia ucciso anche per quella ulteriore delusione».
100mila spettatori di San Siro e quella sensazione è una droga, non lo so. Manca il coraggio. Springsteen, che sul palco è poco sotto Gesù bambino, ha fatto il contrario: poteva incidere Born in the Usa tutta la vita, ma non ha mai smesso di rimettersi in gioco. Ecco perché è Springsteen». E in Italia?
«De Andrè, il primo De Gregori, Capossela. E i Diaframma, "il" rock in Italia». Il rock può invecchiare o deve morire giovane?
«Può invecchiare solo se non diventa caricatura di se stesso. Capisco che il 2010 sia molto brutto, ma è qui che viviamo e fingere di essere nel '77 mette tristezza. I Rolling Stones suonano ancora lezioni di rock'n'roll, ma oggi non andrei a vederli. Inutile fare gli adolescenti a cinquant'anni». E Dylan?
«Il primo amore. In casa mia ascoltavano i Platters, io ero attratto da questo menestrel-
I live sono bilanci. Il suo è positivo?
«Molto. Amo pensare che il mio sia un percorso di umana resistenza. Sono come un falegname che costruisce un tavolo ed è poi felice di vederlo star su. La creazione è atto solitario: se poi riesci a condividere la tua solitudine con altri, hai vinto la sfida. A prescindere da quanti siano ad ascoltarti». Nel suo caso potevano essere di più.
«Una scelta, perché pur non essendo un eroe non mi sono mai svenduto; e una incapacità, perché non sono mai stato abbastanza nazionalpopolare. Devi avere qualcosa dentro per scrivere a sessant’anni ciò che scrivevi a venti, come fa Vasco. Un aspetto criticabile, ma anche una dote. A me non riuscirebbe». Bubola, Finardi, Priviero. Rocker «veri», che fanno numeri meno rilevanti di altri.
«Il rock italiano non esiste: esiste il rock in Italia. La mia idea è che oggi sia più rock cantare gli alpini in Russia, come faccio a teatro, piuttosto che raccontare sempre i bar di Reggio Emilia. Il rock in Italia si riduce troppo spesso a messaggi post-adolescenziali o slogan da centri sociali, del tutto funzionali al sistema». Il rock in Italia non lotta più?
«L'artista di successo si limita a incidere la stessa canzone. Forse ha il terrore di perdere i
Massimo Priviero
lo. Solo che comprai un disco particolare, Live in Bangladesh, e misi la seconda parte. Quella in cui suonava Ravi Shankar per mezzora. Pensai: Dylan me lo immaginavo diverso. Poi capii che avevo sbagliato lato». Di Little Steven che ricordo ha?
«Steve mi ha insegnato che la musica non può cambiare il mondo, ma può attirare l'attenzione come nessun'altra arte. Oggi celebriamo i Mondiali in Sudafrica: vent'anni fa cantavamo la liberazione di Nelson Mandela. Il paese è allo sfacelo, ma spero ancora. L'Italia, nei momenti peggiori, è stata sempre salvata da minoranze straordinarie. Sono loro che mantengono la luce accesa».
NA IM SR
GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 46
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Spettacoli 47
Programmi tv Rai 1
Rai 2
6.00 Euronews 6.10 Quark Atlante 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Estate 9.30 Tg1 Flash 10.40 Verdetto Finale Attualità 11.30 Appuntamento al cinema 11.45 La Signora in giallo Telefilm “Morte a MIlano” 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia 14.10 Don Matteo 4 Serie “L?estraneo” 15.05 Raccontami Miniserie 16.50 Tg Parlamento Attualità 17.00 Tg 1 17.15 Mondiale Rai Sprint 18.45 L’eredità Gioco Conduce Carlo Conti 19.55 Telegiornale
10.15 Tracy & Polpetta 10.30 Tg2 Mattina 11.15 The Love boat Telefilm 12.05 Il nostro amico Charly TF 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Tg2 Medicina 33 14.00 Dribbling Mondiale 14.30 Ghost Whisperer TF 15.15 Squadra Speciale Colonia Telefilm 16.00 La signora del West TF 16.50 Las Vegas Telefilm 17.35 Art Attack 18.00 Tom & Jerry Tales 18.20 Tg 2 Flash L.I.S. 18.25 Tg Sport 18.30 Tg 2 19.00 Mondiale Rai Sera 20.00 Classici Disney Cartoni 20.25 Estrazioni del lotto 20.30 Tg 2 20.30
20.30 Calcio: Francia-Messico
21.05 Ghost Whisperer
SPORT. La Francia di Raymond Domenech affronta il Messico dopo aver pareggiato contro l’Uruguay. Nel gruppo A anche Sudafrica e Uruguay, che si sono affrontate ieri
TELEFILM. Con Jennifer Love-
22.50 Tg 1 23.05 Notti Mondiali 1.00 Tg 1 Notte - Che tempo fa 1.35 Appuntamento al cinema 1.40 Sottovoce Attualità
TV & TV
ALESSANDRA COMAZZI
incenzo Venuto è un biologo di bella presenza che conduce (ma il verbo è riduttivo) «Missione natura» la domenica su la7. Dopo 10 anni passati all' Università a studiare il linguaggio (la comunicazione acustica sarebbe più corretto, dice lui) e il comportamento dei pappagalli, e senza neanche una prospettiva accademica per il futuro, è arrivata, propizia, la folgorazione sulla via della tv. Cercavano una donna, hanno cambiato idea vedendolo. Ora gira il mondo, fa raccontare in prima persona a giraffe e coccodrilli, a fenicotteri e anaconda e rinoceronti e ghepardi (spesso alle ragazze della specie), la loro storia. Insomma, tratta si sempre di documentari sulla natura, ma sceneggiati, per l'appunto. Avendo per dieci anni il dr. Venuto studiato la «parola» degli animali, ma non potendo con tutta evidenza dialogare in modo comprensibile per gli spettatori, ecco la cifra del programma: il dialogo tra il Biologo e la Voce. C'è lui che, ansimante, racconta per esempio che sta andando, in barca sull'Orinoco, alla ricerca di un grande predatore. E la Voce gli dice: «Ci vuoi fare paura sul serio, allora». I documentari sugli animali sono molto apprezzati dal pubblico vero, come dimostrano quelli del torinese Davide Demichelis. L'idea di trasformarli in racconto sceneggiato è buona. Ma qui a volte i testi sono un po' puerili.
V
Hewitt. Melinda si precipita all’hotel dove alloggia suo padre, Tom, che ha tentato il suicidio. Melinda sa che la verità è un’altra 22.40 Brothers & Sisters Segreti di famiglia Telefilm 23.25 Tg 2 23.40 La Storia siamo noi 0.40 Big. La via del cuore - La via della ragione
Rai 3 9.00 Tre sul divano Film (comico, 1966) ★★★ 10.50 Cominciamo Bene Estate 12.00 Rai Sport Notizie 12.25 Cominciamo Bene Estate 13.00 Cominciamo bene Estate - Condominio Terra... 13.10 Julia Telefilm 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Cominciamo Bene Estate - Condominio Terra... 15.00 Tg 3 Flash L.I.S. 15.05 La TV dei ragazzi di Raitre 16.00 Melevisione 16.30 Pomeriggio sportivo 18.05 Geo Magazine 2010 19.00 Tg 3. Tg Regione 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Seconde chance Telefilm 20.35 Un posto al sole SO
21.10 Alice Nevers: professione giudice TELEFILM. Con Marine Delterme.
Il giudice Nevers e il tenente di polizia Lucien Forette indagano sul passato di due amici, vittime di aggressioni 22.50 C’era una volta Documentari 24.00 Tg 3 Linea Notte 0.10 Tg Regione 1.00 Appuntamento al cinema 1.10 Magazzini Einstein
Canale 5 6.00 7.55 7.57 7.58 8.00 8.40 9.10
Tg 5 Prima pagina Traffico Meteo 5 Borse e monete Tg 5 Mattina Finalmente soli Telefilm Festa di fine estate Filmtv 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo 5 13.40 Beautiful Soap Opera 14.10 CentoVetrine Soap Opera 14.45 Alisa - Segui il tuo cuore Telenovela 15.45 Rosamunde Pilcher: Un grande amore Film-tv (comm., 2002) 17.45 A gentile richiesta 20.00 Tg 5. Meteo 5 20.30 Velone Varietà Conduce Enzo Iacchetti
Italia 1 7.00 Beverly Hills, 90210 TF 7.55 Cartoni animati 9.45 Capogiro 11.20 Grey’s anatomy Telefilm 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Studio Sport 13.35 MotoGp Quiz Quiz 13.40 Camera Café 14.05 One piece tutti all’arrembaggio Cartoni animati 14.35 I Simpson Cartoni 15.00 Champs 12 Telenovela 16.00 Blue water high Telefilm 16.30 H2o Telefilm 17.00 Chante! Telefilm 17.25 Kilari Cartoni animati 17.50 Spongebob Cartoni 18.30 Studio Aperto 19.00 Studio Sport 19.30 Samantha chi? Telefilm 20.05 I Simpson Cartoni 20.30 Viva Las Vegas Quiz
21.10 I Cesaroni 3
21.10 Primo e ultimo
SERIE. Con Elena Sofia Ricci. Giulio prende in antipatia Tamara che ha allontanato Marco dalla costosa scuola di musica. Lucia cerca di mediare, ma la situazione diventa insostenibile
VARIETÀ. Conduce Teo Mam-
23.30 Terra Attualità Toni Capuozzo apre una finestra sui maggiori fatti di cronaca del momento 0.30 Nonsolomoda 25 e oltre...
Rai Movie
Raisport 1
Rai Storia
6.30 Menzogna Film 8.30 Signore e Signori, buonanotte Film 10.30 La via dei babbuini Film 12.20 Super Andy, il fratello brutto di Superman Film 14.00 My name’s Joe Film 15.50 La stanza del figlio Film 17.35 I mitici - Colpo gobbo a Milano Film 19.20 Patroclooo! e il soldato Camillone Film 21.00 Irina Palm Film 22.50 California Film 0.45 I nuovi mostri Film 2.20 Un eroe dei nostri tempi Film 3.55 Venezia la luna e tu Film 5.40 Stracult
10.00 Notti Mondiali Sport 12.00 Calcio Sud Africa 2010: Sud Africa-Uruguay 14.05 Triathlon: Campionato del Mondo Sport 14.30 Tg Sport Sport 14.50 Biliardo: 3° Prova Master Goriziana Boccette Sport 16.30 Nuoto: Internazionali d’Italia Sette Colli Sport 18.30 Ciclismo “Cycling Real Time” Sport 19.00 American Football Sport 19.30 Pallanuoto: Campionato Italiano Femminile Finale Gara 4 Eventuale Sport 21.00 Baseball: Rimini-San Marino Sport 23.30 Tg Sport Sport
17.35 Res Gestae Personaggi 17.45 Intervistatori e Intervistati Grand’ Italia-Conversazione con Luce D’Eramo 18.00 La Storia siamo noi Il caso Tortora 19.00 Res Tore Videosera-Lambro musica ribelle 19.40 Come Eravamo : Primavera 1972:Venezia e’ sempre Venezia 19.55 Come Eravamo - Giovani 20.00 Res Tore La Straordinaria Storia d’Italia - Cavalca, Carlo 21.00 Dixit L’avventura degli antibiotici 23.00 Res Tore Una domenica,tante domeniche
Rai 4
Sportitalia
Iris
13.15 Alias 14.00 Wake of Death Film 15.35 The Cleaner Serie 16.15 Beverly Hills 90210 Serie 17.00 Streghe Serie 17.50 Roswell ep.6 Serie 18.40 Eureka III ep.16 Serie 19.25 4400 II stagione ‘Vita interrotta’ Ep. 7 Serie 20.15 Alias 21.10 Fantasmi da Marte Film 22.50 Eureka Seven ep.11 Cartoni animati 23.15 Code Geass: Cartoni animati 23.40 La fortezza Film 1.20 Buffy l’ammazzavampiri Film 2.50 4400 Serie 3.35 Angel Telefilm
7.00 Si News Sport 9.00 Speciale Motori Sport 10.00 Calcio Best 2009/10 - Calcio Sudamericano Sport 12.00 Giro Di Svizzera - R Sport 12.30 Road To London Sport 13.00 Si News Diretta x Sport 14.00 Calcio Best 2009/10 Campionati Europei 16.00 Si Tennis Sport 16.45 Giro di Svizzera Sport Sport 19.00 Nba News Sport 19.30 Si News Diretta Sport 20.00 Solocalcio Diretta Sport 20.30 Best Of Calcio Internazionale Sport 22.30 Si News Diretta Sport 23.00 Solocalcio: Speciale Sud Africa 2010 Sport
12.52 Vamos a matar compañeros Film 14.52 Ti racconto un Libro 15.12 Alfred Hitchkock Presenta Telefilm 15.37 Tgcom Notiziario 15.43 Mari del sud Film 17.20 Iris la Settimana - Le Novita’ in Scena 17.44 Pecker Film 19.12 Anica Flash 19.15 24 Telefilm 20.04 The Shield Telefilm 20.49 Tgcom Notiziario 20.50 Tgcom Cinema e Dintorni 20.58 Medea Film 22.49 C.S.I. Miami Telefilm 0.21 Anica Flash 0.24 Tgcom Notiziario 0.25 Oz Telefilm
mucari. Undici concorrenti si contendono un ricco montepremi, cercando di restare sempre nel mezzo. Mammucari è affiancato da Melissa Satta 22.50 American dad Telefilm 23.20 Eve e i Munchies Varietà 23.55 My name is Earl Telefilm 1.20 Moonlight Telefilm 2.15 Studio aperto 2.30 Buffy, l’ammazzavampiri Telefilm
Rete 4 7.10 Kojak Telefilm 8.15 Il fuggitivo Telefilm 9.10 Balko Telefilm 10.30 Agente Speciale Sue Thomas Telefilm 11.30 Tg4 - Telegiornale 12.00 Carabinieri Telefilm 13.05 Distretto di polizia Telefilm 14.05 Forum - Il meglio di Attualità 15.10 Nikita Telefilm 16.15 Sentieri Soap Opera 16.30 Gioventù bruciata Film (dramm., 1955) con James Dean, Natalie Wood, Sal Mineo, Corey Allen. Regia di Nicholas Ray ★★★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Tempesta d’amore TN 20.30 Renegade Telefilm
21.10 The Unsaid - Sotto silenzio ★★
La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus Magazine 9.15 Omnibus Life Magazine 10.00 Omnibus (ah)iPiroso Attualità 10.35 Punto Tg Attualità 11.00 Due minuti un libro Magazine 11.05 Movie flash 11.10 Matlock Telefilm 12.30 Tg La7 12.55 Sport 7 13.00 Movie flash 13.05 The district Telefilm 14.05 Carmen Jones Film (mus., 1954) ★★★★ 16.10 Cuore d’Africa Telefilm 18.05 Relic Hunter Telefilm 19.00 Crossing Jordan Telefilm 20.00 Tg La7 20.30 Otto e Mezzo Attualità
21.10 S.O.S. Tata
Garcia, Teri Polo. Regia di Tom McLoughlin. In crisi dopo il suicidio del figlio, lo psicologo Michael Hunter si occupa di Tommy
REALITY SHOW. Le tate professioniste protagoniste devono aiutare i bambini a fare i compiti o a andare a letto all’ora giusta. E ristabilire l’ordine in casa
23.45 Agents Secrets Film (spion., 2004) con Vincent Cassel, Monica Bellucci, Sergio Peris Mencheta, Ludovic Schoendoerffer. Regia di Fredéric Schoendoerffer
23.15 S.O.S. Adolescenti – Istruzioni per l’uso 0.10 Cuork – Viaggio al centro della coppia Varietà 1.25 Tg La7 1.50 Il riposo del guerriero Film (dramm., 1962)
FILM. (thriller, 2001) con Andy
Dal satellite 21.00 Vivere e morire a Los Angeles Due poliziotti devono incastrare lo spietato pittore falsario Willem Dafoe MGM Watchmen Un vecchio vigilante mascherato cerca di scoprire chi ha ucciso un suo collega SKY CINEMA 1
Incinta o... quasi Thea, segretaria in una casa editrice si finge incinta per non essere licenziata SKY FAMILY L’isola sul tetto del mondo Per ritrovare il figlio, facoltoso inglese finanzia spedizione in Groenlandia SKY CLASSICS
21.05 La duchessa L’emancipazione femminile attraverso la vita della duchessa del Devonshire SKY CINEMA MANIA
Fireball Ex giocatore di football, in carcere, scopre di generare il fuoco a mani nude SKY MAX 21.15 88 minuti Jack Gramm è uno psichiatra forense a disposizione dell’Fbi SKY HITS 22.35 Kung Fu Panda Secondo una profezia un panda grassoccio è il prescelto Guerriero del Dragone SKY FAMILY Squali all’attacco Il biologo marino Casper Van Dien indaga su alcuni brutali attacchi degli squali SKY MAX 22.45 Tre gendarmi a New York Un gendarme francese viene messo nei guai dalla figlia SKY CLASSICS
Joy+1, Mya+1,Steel+1 ripetono la programmazione Joi, Mya, e Steel posticipati di un’ora
JOI
MYA
STEEL
P. CALCIO
P. CINEMA
S. UNIVERSAL
17.06 Chicken Of God Corto 17.20 Er-Medici In Prima Linea Telefilm 18.46 Ultra Anamnesi di Una Serie 19.01 E alla fine arriva Mamma! Telefilm 19.28 Studio 60 on the Sunset Strip Telefilm 20.13 Criminal Intent Telefilm 21.00 The Mentalist Telefilm 21.44 Joi Extra 23.55 Friday Night Lights Telefilm
12.50 My Name is Sarah Film 14.26 Men in trees Telefilm 15.08 Le Petit Homme Bleu Cortometraggio 15.27 Chante! Telefilm 16.30 La Complicata Vita di Christine Telefilm 16.58 Nemiche Film 18.31 Semplicemente irresistibile Film 20.11 Closer Telefilm 21.00 Sabrina Film 23.07 Grey’s Anatomy Telefilm
13.10 West Wing Telefilm 14.00 Never Back Down - Mai arrendersi Film 15.55 Robocop Telefilm 16.45 Chuck Telefilm 17.35 West Wing Telefilm 18.25 Il Tunnel della Liberta’ Miniserie 20.10 Chuck Telefilm 21.00 Xxx 2: The Next Level Film 22.55 Fringe Telefilm 23.40 Supernatural Telefilm 0.35 Robocop Telefilm
16.17 Hi - Lites Serie A Sport 17.00 Europe League: Olimpique Marsiglia Benfica Sport 18.47 Hi - Lites Serie A: Ottava Giornata di Ritorno Sport 19.30 Calcio Mercato Sport 20.35 Europe League: Liverpool Lille Sport 22.23 Europe League: Anderlecht Amburgo Sport
9.01 Il cavaliere oscuro Film 11.37 Falso tracciato Film 13.47 Payback - La rivincita di Porter Film 15.34 Burn After Reading-A Prova di Spia Film 17.16 Fast & Furious - Solo Parti Originali Film 19.09 Amici Per La Morte Film 21.00 La Ricerca della Felicita’ Film 23.03 Syriana Film 1.16 Red Carpet
17.40 Viaggio nel Cinema Americano 18.00 Una vedova allegra... ma non troppo Film 19.45 Viaggio nel Cinema Americano 20.25 Talk of Fame II - Dennis Quaid 21.00 La regola del sospetto Film 23.00 Greystoke: La Leggenda di Tarzan, Il Signore delle Scimmie Film 1.15 Under The Influence
I film 23.00 Gator Appena uscito di prigione, Burt Reynolds deve incastrare un criminale MGM 23.15 Corsa per la vita Stack fa la guardia in una casa di correzione femminile. Da una storia vera SKY HITS 23.50 Without a Paddle - Il richiamo della natura Due amici e un inglese imbranato partono alla ricerca di un’ex fiamma del liceo SKY CINEMA 1 0.15 Max Payne L’agente Max vuole vendicare l’omicidio di sua moglie e sua figlia SKY MAX 0.20 Uragano Un governatore non accetta che sua figlia Mia Farrow ami un principe indigeno SKY CLASSICS
0.25 Nanny McPhee - Tata Matilda Dopo aver cacciato 17 tate, 7 terribili bambini avranno pane per i loro denti SKY FAMILY
0.45 Robocop Un agente ucciso viene trasformato in un cyborg al servizio della polizia SKY HITS 0.50 Hair Prima di partire per il Vietnam, un ragazzo incontra un gruppo di hippy. Musical MGM 1.05 Vestito per uccidere Una squillo assiste all’omicidio di una donna. Regia di Brian De Palma SKY CINEMA MANIA
2.10 Stop Loss Dopo essere tornato dall’Iraq, un soldato si rifiuta di tornare a combattere SKY MAX
2.25 Un avventuriero a Tahiti Belmondo si fa imbrogliare da una ragazza. E finisce in prigione SKY CLASSICS 2.30 Go Go Tales Il locale di lap dance Paradise è a rischio di chiusura. Con Willem Dafoe SKY HITS 2.50 Io non credo a nessuno West: un treno pieno di medicinali viaggia verso un forte MGM 3.10 1941 - Allarme a Hollywood Dopo il bombardamento di Pearl Harbor, in California si diffonde il panico SKY CINEMA MANIA 3.35 Al ritmo del ballo Alla morte per overdose della sorella, Raya torna nel suo quartiere malfamato SKY FAMILY 3.40 Uomini che odiano le donne Quarant’anni fa Harriet Vanger scompare da una riunione di famiglia SKY CINEMA 1 4.05 Passengers - Mistero ad alta quota Una psicologa deve aiutare i pochi sopravvissuti a un incidente aereo SKY MAX 4.20 L’isola sul tetto del mondo Per ritrovare il figlio, facoltoso inglese finanzia spedizione in Groenlandia SKY CLASSICS
1.30 Che - L’argentino Che Guevara rivive attraverso l’attore Benicio Del Toro, diretto da Soderbergh SKY CINEMA 1
4.25 Orwell 1984 La Terra è sotto il regime dell’Ingsoc che controlla le mosse di ogni cittadino MGM
Intrattenimento
Sport
21.00 C.S.I. FOX CRIME Cold Case FOX LIFE Nip/Tuck JIMMY 21.10 Dollhouse FOX 21.45 Nip/Tuck JIMMY 21.55 White Collar FOX CRIME Castle - Detective tra le righe FOX LIFE 22.00 Vita segreta di una teenager americana FOX
22.40 Queer as Folk JIMMY 22.45 Medium FOX LIFE 22.50 Five Days FOX CRIME 23.00 Medical Investigation FOX
23.30 Webdreams - Sesso on line JIMMY 23.40 Trapianti - Destini incrociati FOX LIFE 23.45 Numb3rs FOX CRIME 23.55 Bordello! (Cathouse) JIMMY
20.00 Basket: Sky Basket Prepartita SKY SPORT 2 20.15 Calcio: C.del Mondo Soccer City EUROSPORT 1 20.25 Fight Sport: Fight club EUROSPORT 1
20.30 Basket: Milano - Siena SKY SPORT 2
20.45 Magazine: Ke Nako Sudafrica ep. 5 e 6 SKY SPORT 1
21.00 Baseball: Rimini-San Marino RAISPORT SAT Calcio: Barcellona Saragozza SKY SPORT 1 22.30 Motorsport: ep.17 SKY SPORT 2
22.45 Magazine: Ke Nako Sudafrica ep. 7 e 8 SKY SPORT 1
23.00 Magazine: Gnok Calcio Remix SKY SPORT 1
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
SPORT LIPPI PERDE IL PORTIERE CAMPIONE DEL MONDO
Scommessa finale
Ernia del disco: Buffon fuori causa. Lo rivedremo soltanto se l’Italia arriverà in fondo al Mondiale MARCO ANSALDO INVIATO A CENTURION
La sentenza è arrivata. Buffon ha una piccola ernia che comprime «la prima radice sacrale» e gli provoca il dolore alla gamba sinistra per cui si è dovuto fermare. È quella che volgarmente si definisce un’infiammazione del nervo sciatico con la quale convivono molti italiani ma quando tocca un portiere i problemi raddoppia-
Resterà in Sudafrica a curarsi. Il medico: «Tempi di recupero soggettivi, non brevi» no. E i problemi per Buffon e per la Nazionale sono davvero seri. Resta in piedi l’ipotesi che il Mondiale per lui sia confinato nel 1˚ tempo con il Paraguay: un gol preso, nessuna parata, praticamente è come se non l’avesse mai iniziato. Ora che la diagnosi è definitiva non rimangono che i miracoli, per quanto affidati alla scienza e non agli sciamani d’Africa. «Abbiamo deciso che il ragazzo resti con noi a curarsi ha spiegato il professor Castellacci, dopo aver visto l’esito della risonanza magnetica cui Buffon si è sottoposto a Pretoria -. Non posso sbilanciarmi sui tempi di recupero perché un atleta può reagire alle terapie in modo diverso da un altro ma non saranno brevi. Domenica sicuramente non ci sarà contro la Nuova Zelanda. La speranza è di riuscire a guarirlo prima che il Mondiale finisca, dobbiamo provarci ed è anche la volontà del giocatore». Il freddo e l’umidità sono due delle cause scatenanti. Alla base di tutto però c’è una predisposizione di Buffon che aveva sofferto dello stesso malanno due anni e mezzo fa. Per chi è «border line», come l’ha definito il medico, a volte è sufficiente fare un movimento perché l’ernia fuoriesca. «È un problema che si è verificato lunedì nel riscaldamento - ha confermato Castellacci -. Nell’intervallo Gigi ha chiesto la sostituzione perché il dolore lo condizionava. Comunque, se anche si fosse fermato subito non sarebbe cambiato nulla». Il nervo si è infiammato. Ora si lavorerà per ridurre l’edema che si è formato e fa-
vorire la decompressione in modo che l’infiammazione, con il cortisone e con le terapie, regredisca. La lotta è contro il tempo. «Per qualche giorno è meglio che Buffon si muova il meno possibile e faccia soltanto fisioterapia», ha chiarito il medico. Poi si valuterà giorno per giorno. L’obiettivo ottimistico è di riaverlo per i quarti, il 2 o il 3 luglio, ma non si esclude che Buffon debba arrendersi e seguire il Mondiale dalla tribuna come fece Cannavaro agli ultimi Europei. In ogni caso il problema andrà riaffrontato al rientro in Italia. «Se le cure non lo risolveranno definitivamente si può ipotizzare un intervento chirurgico è l’opinione di Castellacci - ma è una decisione che deve valutare il ragazzo con lo staff medico della Juventus, che abbiamo avvertito». L’idea dell’operazione era stata scartata per i tempi molto lunghi di recupero in un portiere che ha già 32 anni. Ora che c’è stata la recidiva l’insieme dei pro e dei contro potrebbe essere rivisto anche perché Buffon non può andare avanti con il rischio di nuove ricadute.
Il rischio di un’operazione esiste ma sarà affrontato con la Juve al rientro Ora tocca a Marchetti Intanto però lo juventino deve vivere l’esperienza ai confini del Mondiale come fu per Franco Baresi, operato di menisco e recuperato in tempo per la finale con il Brasile nel ’94. Questo caso, tuttavia, si presenta più complesso tanto che la Federazione ha provato a contattare Sirigu: c’era la convinzione che trattandosi di un portiere, e quindi di un ruolo molto particolare, la Fifa potesse consentire una nuova convocazione benché il limite per i cambi di lista sia scaduto 24 ore prima dell’inizio della prima partita. Ieri però è stata respinta una richiesta analoga della Francia per cui in Federcalcio si è deciso di desistere e trattenere Buffon. L’unica eccezione è che se lo juventino dovesse arrendersi e pure Marchetti o De Sanctis si infortunassero o fossero squalificati l’Italia resterebbe con un solo portiere. A quel punto, per fair play, potrebbe scapparci la deroga di cui si era parlato a febbraio. Intanto si va avanti così.
Debutto azzurro, il Paese si «spegne» Calo del consumo elettrico superiore al 2006 L’esordio degli azzurri ha «spento» l’Italia. Durante il match con il Paraguay si è infatti verificato un calo della domanda di elettricità rispetto ai consumi attesi, via via più marcato man mano che la partita entrava nel vivo. «Lo scostamento massimo tra il consumo effettivo e il dato previsionale - informa la società che gestisce la rete - è stato registrato alle 22, con un calo della domanda pari a circa 750 MW,
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valore equivalente al consumo medio di una città come Torino». Anche per il debutto dell’Italia ai Mondiali 2006 di Germania si verificò un calo della domanda, ma «solo» di circa 630 MW. Ancora più significativo quanto avvenne il 4 luglio in occasione della semifinale ItaliaGermania: il calo dei consumi fu stato sempre superiore ai 2000 MW (il valore equivale al consumo medio di Roma). Gigi Buffon e, sullo sfondo, Federico Marchetti che lo sostituirà
Franco Baresi
“Per recuperare deve sentirsi titolare” Buffon bloccato dall’ernia del disco: resta con il gruppo in Sudafrica e tenta il recupero. Come accadde a lei ai Mondiali Usa del ‘94, dopo l’operazione al menisco.
«Di sicuro un infortunio durante un Mondiale ti mette in crisi, soprattutto moralmente perché quando parti con il gruppo hai tante aspettative e all'improvviso sembrano polverizzate. Per resistere bisogna avere la testa giusta, cercare di guardare avanti senza lasciarsi prendere dallo sconforto».
Come si recupera senza demoralizzarsi?
«Non è facile, anche se tutto dipende dall’entità dell’infortunio. Bisogna essere bravi soprattutto a gestire l’aspetto psicologico, oltre ovviamente ad osservare scrupolosamente le tabelle di marcia dei medici. Stare sereni e non perdere la speranza di poter essere utili alla squadra è fondamentale per non avvilirsi». Lei rientrò dopo un intervento chirurgico in una gara fondamentale come la finale contro il Brasile. Fu fortunato, l’Italia in un certo senso l’aspettò.
«Spero che Buffon abbia la
Franco Baresi nella finale persa con il Brasile a Usa ‘94
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
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La Juve corre ai ripari l’alternativa è Ruffier
Per domenica Marchisio provato a sinistra
Preoccupa la tenuta fisica di Gigi, ma venderlo ora è complicato
Retroscena MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A CENTURION
La bocciatura di Claudio Marchisio si trasformerà probabilmente in uno spostamento che permetterà allo juventino di giocare in un ruolo che conosce: ieri mattina, provando la formazione che potrebbe affrontare domenica pomeriggio la Nuova Zelanda, Marchisio ha giocato da esterno sinistro in un centrocampo a quattro, con Pepe, suo futuro compagno in bianconero, sulla destra. Sicuramente è un compito a lui più congeniale che non quello da trequartista svolto al debutto di lunedì sera contro il Paraguay. Il dato curioso è che se questa squadra sarà confermata domenica, Marcello Lippi utilizzerà (a parte il Marchetti vice-Buffon) gli stessi uomini impiegati contro i sudamericani, semplicemente sistemandoli in campo in un modo diverso. Vincenzo Iaquinta, ad esempio, sarà l’altra punta del 4-4-2 insieme ad Alberto Gilardino. Sull’attacco rimangono però dei dubbi. Lippi ha provato anche Pazzini insieme a Di Natale. Insomma sono in quattro a giocarsi due posti. In questa settimana gli azzurri faranno soltanto un allenamento al giorno. Ieri, per la prima volta, hanno potuto fare shopping nel centro commerciale vicino al Leriba Lodge. [M.ANS.]
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stessa opportunità. All'inizio si ha il morale a terra. Ricordo come stavo io, ero molto abbattuto. Il suggerimento che mi sento di dare a Gigi è di pensare che tornerà, senza se e senza ma. In tutto questo, se la squadra va avanti, la sua speranza deve crescere di pari passo con lo spirito propositivo». MONDIALI DEL ‘94
Anche lui si infortunò durante il torneo. «Vanno difese le gerarchie» Nel momento in cui si rientra, con un Mondiale portato avanti dai compagni, ci sente più responsabilizzati?
«Tutto dipende dopo quante gare si torna. Se si rigioca dopo due o tre partite è chiaro che la responsabilità è minore rispetto ad un ritorno ai quarti di finale o in una semifinale.
ualunque strada decida di imboccare, vendere o tenere Gigi Buffon, la Juve dovrà fare i conti con i lavori in corso sulla schiena dolorante del portiere. Avendolo ancora tra gli arruolati, dovrà predisporre valide alternative in caso di guasto, cedendolo potrebbero invece esserci delle flessioni sulla quotazione. Apertamente, né il club né Gigi hanno mai parlato di troncare il rapporto, anzi, ma la società ci ha pensato e ha preso contatti, e lui s’è fatto l’idea che l’Inghilterra potrebbe essere una piacevole terra d’emigrazione. L’altra sera, durante il vertice tra Andrea Agnelli, Beppe Marotta e Gigi Del Neri, s’è parlato delle due ipotesi, vagliando pure quella della vendita. E, per questo, valutando le eventuali alternative. Senza dimenticare che l’infortunio della notte pri-
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ma, in mondovisione, non era il miglior spot per un pezzo da mettere in vetrina, pur di estremo valore. La lista dei pretendenti, in ogni caso, è stata sfogliata. Vagliati tutti i pro e contro, il preferito pare essere Stéphane Ruffier, 23 anni, portiere del Monaco: buon talento a costo accettabile, non più di 15 milioni di euro. Piaceva anche Hugo Lloris, numero uno del Lione e della nazionale francese, ma alcune relazioni non hanno particolarmente convinto, e poi il club francese ha sparato un po’ alto: tra i 20 e i 25 milioni di euro. A quelle cifre, non se ne parla. In lista, e da tempo, resta Federico Marchetti, ma anche in questo caso il prezzo non è proprio economico: sui 15 milioni, gli stessi che il presidente Cellino ha chiesto al Milan, per impacchettare il portiere insieme ad Allegri. Buone referenze hanno Diego Lopez, del Villarreal, e Diego Alves, dell’Almeria, ma la maglia della Juve pesa, e se giochi in porta, di più. Nel caso di cambio, mancherebbe comunque la premessa fondamentale: vendere Buffon. In discussione non c’è ovviamente il valore tecnico del giocatore, nel ramo il migliore del mondo, ma a questo punto l’affidabilità. Che può sabo-
Nel mio caso la responsabilità era altissima visto che sono tornato in finale, circa 20 giorni dopo l’operazione al menisco. Avevo tanti pensieri. Il primo era come avrebbe reagito il mio ginocchio». Al posto di Buffon in porta giocherà Federico Marchetti. Se il portiere del Cagliari si confermasse un ottimo sostituto, il bianconero dovrebbe continuare a restare fuori anche se pienamente recuperato?
«No. Penso che sia giusto riconoscere la gerarchia dei ruoli. Anche a noi nel ‘94 accadde che Pagliuca si facesse male. Al suo posto entrò Marchegiani che, ricordo, si comportò molto bene. Poi, però, una volta guarito tornò Pagliuca, che era il numero uno. Credo sia corretto che Buffon riprenda la maglia da titolare. Quella, in qualche modo, gli appartiene».
Il favorito Stephane Ruffier gioca nel Monaco in Francia Ha 23 anni, è alto 1,84 e pesa 75 chili
tarne il costo, dettaglio non se- feeling dai tempi di Siena, la Juve condario, visto che la Juve non dà la caccia a un altro numero ha ovviamente intenzione di uno. Semmai Gigi dovesse avere svenderlo: si parte dai venti mi- altri guai, o decidere per l’operalioni di euro. Considerato lo sti- zione. Per questo, nei giorni scorpendio, sui 5,5 milioni a stagione, si, il club bianconero ha sondato i possibili clienti si riducono di Stefano Sorrentino, 31 anni, ora molto. Escludendo Inter e Milan, al Chievo. Più lui di Storari, diffidove il numero uno non andreb- cilmente prendibile. Pare invece be, ci sarebbero cinque squadre più vicina l’ora di Krasic, che ieri che possono permetterselo: ha fatto sapere al Cska di non Bayern Monaco, le due di Man- aver alcuna intenzione di andare chester, più City al Manchester Ciche United, e la SOLUZIONE MINIMALE ty. Resterebbe la coppia delle big che intanto I bianconeri Juve, spagnole, Real e ha incontrato l’ad hanno sondato del Catania Lo Barcellona, amSorrentino Monaco per Marpiamente coperte nel ruolo però. Cotinez, inseguito me pure lo è il ALTRO MERCATO anche dalla LaChelsea. A meno accordo troMarotta incontra zio: di improvvisi blivato sulla base di l’ad del Catania: una dozzina di mitz, ora complicati, l’impressione è accordo per Martinez lioni pagabili a rache un affare pote, ma la Juve ha trebbe essere annodato più age- chiesto di congelare l’affare per volmente, e chiuso, il prossimo 24-48 ore. Uno o l’altro arriverananno, verso la destinazione prefe- no. A un passo è anche William rita (da Buffon), lo United. Maga- Gallas, che ha offerte da Panathiri con prolungamento del con- naikos e Arsenal, con il quale gli è tratto e riduzione dello stipendio. appena scaduto il contratto: paPiano B: Buffon resta juventi- re che quella della Juve potrebbe no. Confermato Alex Mannin- rivelarsi la migliore. Non prima, ger, che in questi anni ha fatto il in ogni caso, di aver fatto accurasuo dovere e che ora avrà pure ti esami al suo polpaccio, che queun preparatore con cui ha ottimo st’anno gli ha dato guai.
50 Sport
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Svolta La firma con la Juve poi il debutto ai Mondiali
Esuberante In campo è un furetto, fuori «er chiacchiera»
Pepe: “Io, un quarto di Di Livio” Cresciuto con De Rossi: “Prima del Paraguay mi ha detto: ricordati da dove siamo partiti”
Intervista
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«Mi dicono sempre Di Livio: siamo molto simili per caratteristiche, ma vorrei fare un quarto della sua carriera».
Crescendo Simone Pepe, 26 anni, è cresciuto nel vivaio della Roma Da Lecco all’Udinese ha affrontato una lunga gavetta Dalla prossima stagione giocherà con la maglia bianconera
Cosa le ha detto De Rossi lunedì sera?
«Ricordati da dove siamo partiti. Non me l’aspettavo, mi ha toccato, m’ha lasciato di stucco. Gli ho risposto: "mo speriamo che arrivamo"». Da dove siete partiti?
MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A CENTURION
«Da Trigoria, tutta la trafila delle giovanili, tantissimi tornei e campionati. Lui all’inizio non giocava, fino agli allievi nazionali, poi l’ha fatto su livelli altissimi».
Città del Capo, Simone Pepe ha fatto vedere perché De Rossi sparato in A, lei in C e piace a Del Neri, in giro per l’Italia: perché? spianando ottanta «Forse perché non ero pronto. metri di prato, prima a destra Avevo bisogno di fare le mie poi a sinistra, e ieri a Casa Az- esperienze, magari mi sarei anzurri s’è capito perché lo chia- che potuto perdere». mano "er chiacchiera". Ha batPrima sterzata alla carriera? tute da cabaret, con istintivi «Giampaolo ha cominciato a sconfinamenti nel romanesco, mettermi sulla fascia, poi Marima idee chiare: non ha la classe no mi ha cambiato ruolo. Lui mi di Camoranesi, lo sa bene e pu- diceva: "taglia, vai in porta". Ma re questa è la sua arma. Però è io avevo la corsia preferenziale: «uno che non molla», anche ora sempre dritto. Poi ho imparato, che gli è cambiata la vita «con e quest’anno ho segnato qualla Juve e la Nazionale: devi che gol in più. Dovevo solo capisempre lottare, perché c’è sem- re il concetto». pre la prossima Come c’è arripartita e non sai vato? CAPELLO mai se la gioche«L’aspetto «Le sue sgridate mentale delfondarai da titolare». mio Simone Pe- erano fastidiose però carattere è quelmi hanno aiutato» lo di non mollare pe, la Juve, mai: può essere poi titolare ai Mondiali. IL PADRE una frase fatta, «Questo mese so, ma mi ha «Sempre vicino lo mi ha cambiato portato fin qui. senza mai farmi Dopo la Primavela carriera e la vita, ma accad- un solo complimento» ra andai in C1, a de pure quando Teramo: non vonon andai via da Udine, tre an- levo, invece è stata un’esperienni fa, e decisi di rimanere. Pur za fondamentale. Come quando rischiando di non giocare». Capello, a Roma, sgridava me e gli altri giovani: mi dava fastiChe ne pensa della Juve? «Ancora non ci penso. Anzi, dio, però m’ha fatto bene». devo fare un gran Mondiale Lei titolare, Di Natale, capoper dimostrare che hanno specannoniere della A, fa fatica: so bene quei soldi. Ma adesso dove sta l’errore? c’è l’Italia, un’avventura che «Quando prendo il patentino ve mi godo fino in fondo». lo dico, per adesso dovete chieCome s’è fatto passare dere a Lippi. Ma a Di Natale ho visto fare cose fuori dal comune, l’emozione dell’esordio? In romanesco: «L’emozione de- robe impossibili». ve sparì, se te fermi a pensà che Una persona che l’ha aiutata? sei al Mondiale, a quant’è bello «Mio padre, Luigi: mi ha seguito lo stadio e a tutte ’ste cose, gli molto, mai però mi detto bravo altri corrono e te fregano». a fine partita. Anche se poi un L’Italia non ha Messi o Tor- voto te lo dai da solo».
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res, si dice.
«Qui ognuno dà tutto per l’altro: il gruppo è più importante di un giocatore forte». Un azzurro del passato cui somiglia?
Stavolta le avrà fatto i complimenti.
«M’ha detto: "hai fatto un tiro che ormai manco arrivi in porta". Ho pensato: cominciamo bene la telefonata».
Allenamento con il passamontagna per il freddo
Cannavaro d’Arabia è già velato Nel quartier generale azzurro fa freddo come nel resto del Sudafrica e i giocatori si allenano con guanti e cappelli. Così, Fabio Cannavaro che con il passamontagna fin sopra agli occhi a coprire il volto sembra già calato nella prossima avventura nell’Al Ahli di Dubai.
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Chiellini punge “Da Torino nemmeno una telefonata”
16 Presenze In Nazionale dove fa il suo esordio a Sofia nella sfida contro la Bulgaria l’11 ottobre del 2008 con Marcello Lippi in panchina
lucazanini.it
Giorgio Chiellini, 25 anni DALL’INVIATO A CENTURION
Uno è il padre, l’altro è il figlio ma gli interessi non sempre collimano. Marcello, il ct, ha l’esigenza di tenere i giocatori il più lontano possibile dalle vicende di mercato; Davide Lippi, che di mestiere fa il procuratore, deve invece spingere perchè i suoi assistiti ottengano i contratti che vogliono, anche se li deve trattare adesso. Il risultato è a volte surreale. Ieri Chiellini ha dovuto assicurare per amor di patria che lui proprio non ci pensa alle questioni con la Juve ma è concentrato sulla Nazionale di Lippi seniorr mentre il giorno prima il suo manager, Lippi jr, aveva lanciato un messaggio bellicoso: «Non vedo nella Juve una gran
Il difensore chiede un adeguamento del contratto: «Ma forse hanno altro cui pensare» fretta di blindare un giocatore simbolo come Giorgio e il Manchester United è un grande club». A chi credere? Chiellini sta con la testa nel Mondiale ma la freddezza della nuova dirigenza juventina non è sfuggita neppure a lui. «Ho visto Andrea Agnelli al ritiro della Nazionale a Venaria e ci siamo salutati - ha raccontato - ma da quel momento non ho ricevuto una sola chiamata dalla società. Eppure non ho cambiato numero di telefono». E ancora: «Nel calcio inglese mi vedo bene per le caratteristiche che ho, comunque non mi sembra che sia andato male neppure in quello italiano». Tutte le porte sono aperte. Da bravo ragazzo Chiellini ha aggiunto che «probabilmente i nuovi dirigenti hanno altro cui pensare» però è stranamente la stessa frase che disse Cannavaro durante la preparazione al Sestriere: pochi giorni dopo firmava per gli arabi dell’Al Ahly. La situazione è diversa. Cannavaro era a fine contratto e Chiellini no ma al posto di Marotta una telefonata la faremmo. Tanto per scambiare due saluti. «L’unica cosa è che potrei non rispondere per quanto mi verrebbe a costare la chiamata» ha scherzato il difensore. Coraggio, potrà riprenderseli dal nuovo contratto. [M.ANS.]
NA VB AL VC BI AO
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Verso l’Italia Gli All Whites «Preferiamo non distrarci»
Sport 51
«Sydney morning» Il titolo di ieri: Australasia-Slovacchia 1-1
Cose dell’altro mondo All’Australia vanno di traverso i Kiwi danese», li chiamano così e ieri l’editoriale del «Sydney morning» ci andava giù pesante: «Vediamo di non fare peggio di loro, con tutti i problemi che abbiamo ci manca solo di assistere al Mondiale kiwi» GIULIA ZONCA e il titolo era «Australasia 1-Slovacchia 1», INVIATA A PRETORIA sì perché oltre a sfottere l’avversario lo inglobano nel loro territorio. Dall’altra parte rispondono «Dirty Aussies lay claim to NZ’s World Cup glory», cioè giù le mani l Mondiale che annoia gli europei dal nostro momento di gloria: è la disputa scalda l’universo australe. Winston della Tasmania e non nasce certo qui. Reid, l’uomo che ha segnato il gol del Litigano su chi ha l’economia più floriprimo punto nella storia dei Kiwi è da, il rugby più puro, si accapigliano sulun eroe nazionale, la madre, che vive l’accento di Russel Crowe e prima del in Danimarca ma è tornata ad Auckland Mondiale hanno giocato un’amichevole per seguire il torneo con la famiglia, ha carica di tensione vinta dai canguri e fepassato la giornata in tv a raccontare ogni steggiata un po’ troppo. dettaglio della vita del figlio. In realtà un recente studio commissioLo hanno radiografato, diviso in quarti nato dal The Lowy Institute dimostra che di appartenenza per digli australiani non riemostrare che è un maori GELOSI DELLA NUOVA ZELANDA scono a smettere di torvero nonostante il passa- «Abbiamo già tanti guai, non mentare i neozelandesi porto danese: la madre ma li considerano parfacciamo peggio di loro...» te della famiglia, peccaProu ha radici Te RaLe ironie sul «danese» Reid to che i vicini siano serawa, il padre Lyle James viene dai Tainui e lettivi: per loro il conuna volta certificata l’origine è partita la cetto di appartenenza è più legato al sansantificazione in patria e lo scetticismo gue e all’onore che alla condivisione dello dei vicini di casa. Gli australiani non han- stesso emisfero. In Australia sono comno preso bene il successo degli ultimi arri- battuti tra la delusione per il disastroso vati. Umiliati dai quattro gol rimediati esordio e l’idea di poter contare su una con la Germania e depressi perché dopo squadra di salvataggio in caso di uscita l’exploit del 2006 (per la prima volta agli immediata. Però non sono pronti ad adotottavi) credevano di avere uno squadro- tare la nazionale kiwi, la vogliono naturane, se la prendono con la «Nuova Zelanda lizzare: «C’è molta Australia lì dentro e se
2 Partecipazioni Con questa, la Nuova Zelanda ha preso parte a due edizioni dei Mondiali La prima volta fu nell’82 in Spagna quando perse le tre sfide del girone eliminatorio
Retroscena
1 Punto Storico è stato il pareggio dei Kiwi al 94’ della sfida con la Slovacchia: rappresenta il primo punto mai conquistato in una Coppa del Mondo dalla Nuova Zelanda
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In vista del Centocinquantenario dell’Unità, Bolaffi ha il piacere di offrirle un’accoppiata numismatica di grande prestigio, una testimonianza della storia d’Italia che l’affascinerà di certo: il dittico del 10 e 20 lire d’oro di Vittorio Emanuele II, “ponte” ideale tra la penisola divisa in tanti Stati e una Nazione unica, sotto lo stesso sovrano. Due monete assolutamente autentiche, in perfetto stato di conservazione, corredate dalla Garanzia Bolaffi e racchiuse in un elegante cofanetto.
Presenze
zato la nazionale: «Band of God». Come i brasiliani pregano prima di entrare in campo, a turno uno legge una breve preghiera mentre gli altri stanno in cerchio e Fallon è convinto che con l’aiuto divino «batteremo l’Italia. Mi danno del matto, ma abbiamo guardato i video degli azzurri ed esaminato i loro punti deboli. La ruota deve girare, questo è il nostro momento». Non dubita neanche quando gli fanno notare che anche gli italiani sono molto religiosi: «Vedremo chi crede di più».
in un campionato del mondo per la formazione australiana: la prima fu nel ‘74, la seconda ai Mondiali in Germania del 2006. Fino a quella attuale
1850 - 1861 20 Lire Vittorio Emanuele II Re di Sardegna
1861 - 1865 10 Lire Vittorio Emanuele II Re d’Italia
Oro 900 - Peso gr 6,45 - Diametro mm. 21
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Potrà acquistare i due marenghi a 625 euro totali senza spese di spedizione anche in comode rate mensili a tasso zero. Telefoni allo 011.55.76.340 tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 18.00 o invii un fax allo 011.51.78.025, un’e-mail a club@bolaffi.it oppure spedisca il coupon a: Ufficio Promozioni Bolaffi, via Cavour 17, 10123 Torino. Troverà i marenghi anche presso i negozi Bolaffi di: • • • •
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Il concetto dell’oro viene sempre unito, non a torto, a quello di valore e rarità, poiché le quotazioni del prezioso metallo aumentano costantemente nel tempo. Ma il valore del metallo non è tutto: nelle monete d’epoca, la preziosità dell’oro si fonde con il pregio storico e collezionistico, creando un connubio di insuperabile fascino e bellezza.
noi non avessimo lottato per entrare in una nuovo girone di qualificazione, i nostri amici non sarebbero riusciti a raggiungere la fase finale». Dall’accampamento Kiwi nessuna risposta, non vogliono turbare l’equilibrio, elemento in cui credono molto. «Le partite vanno affrontate in pace, con l’animo predisposto al meglio» spiega Rory Fallon, il Kakà della Nuova Zelanda. Il paragone non dipende dal calcio, Rory non è l’asso della squadra ma è l’uomo che ha ribattez-
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Una preziosa coppia di marenghi d’oro racconta la nascita dell’Italia Unita
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La gioia di una tifosa neozelandese dopo il pareggio acciuffato in extremis contro la Slovacchia
professione firma
n. città
prov. cell. data di nascita data
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Ricorsi storici Stesso giorno e risultato dell’ultima volta
Beausejour Dedica il gol decisivo al compagno escluso GIRONE H NELSPRUIT
La storia GIULIA ZONCA INVIATA A PRETORIA
ultima festa Mondiale del Cile è stata seppellita dalla storia. Allende non era ancora presidente, Pinochet non era ancora un despota, un altro tempo, era il Mondiale in casa, 1962, quello in cui il Cile arriva terzo e si sente padrone del Mondo. Una vita fa e non c’era quasi più nulla da ricordare visto quanto è cambiata la nazione, ma da ieri le immagini sono tornate a colori. Il Cile ha vinto ancora, dopo 48 anni, nel giorno esatto dell’anniversario, 16 giugno. Stesso risultato del 1962, 1-0 e altro avversario: non la Jugoslavia che ormai nemmeno esiste più, ma l’Honduras, altra terra che cercava riscatto con il calcio ed esce a testa bassa dall’esordio sudafricano. Il Cile respira, ricorda quando era giovane, assaggia di nuovo un po’ di gloria: è solo una partita, ma l’astinenza era tanta che a Santiago la gente ha occupato le strade. Tutti a ringraziare «El Loco». Il matto è il ct, Bielsa, uomo imprevedibile, umorale e coraggioso, uno che allena la squadra a reparti come nel football americano, difesa da una parte, attacco dall’altra, e usa un modulo spericolato, 3-3-1-3, lo schema che ha trascinato il Cile nella qualificazioni. Secondi dietro il Brasile, 10 partite vinte su 18, 32 gol segnati e 22 incassati. A testa alta e con gente grintosa, durante il riscaldamento per un’amichevole contro Trinidad&Tobago hanno ballato su una scossa di terremoto, 6,4 della scala Richter, quanto basta per mandare molti a terra e mettere in fuga gli spettatori, però loro non si sono mossi. Il terremoto è una delle spinte che li ha portati fino a qui.
L’
La polizia interviene con i lacrimogeni Gli arresti sono trenta Il Paese è stato travolto da un sisma devastante all’inizio di quest’anno, 452 morti, città distrutte e la ricostruzione sarà lunga perché lo scossone si è portato via quel che di buono l’economia aveva prodotto negli ultimi anni. Devono ricominciare da zero, quasi in tutto. Non nel calcio, dove sono riemersi da anni di blackout. Mancavano al Mondiale da Francia 1998 e non è che lì avessero fatto una grande figura. Stavolta hanno incantato. Una delle poche squadre che abbia lasciato il segno fino a qui. L’hombre del partido si chiama Jean Beausejour, che per dimostrare quanto gli anni della gestione Bielsa siano stati importanti dedica il gol all’ultimo degli esclusi, a Roberto Cereceda, il giocatore tagliato prima della partenza per il Sudafrica. A Nelspruit, dove il Cile ha giocato, c’erano 5000 tifosi, gente che ha investito e speso anche quel che non possiede nella certezza che essere qui significava assistere a un momento storico: «Bielsa ci ha fatto sentire vivi», dice il portavoce del gruppo, Alberto Tastets, che si muove solo sotto il sombrero con i colori del-
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Cile
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Honduras
Cile
(4-2-3-1)
(4-3-3)
Valladares6,5; Mendoza 6, Figueroa 6, Chavez 6, Izaguirre 6; Wilson Palacios 5, Guevarra 5 (21’ st Thomas 5,5); Alvarez 5,5, Nunez 5 (32’ st Martinez sv), Espinoza 5; Pavon 5 (14’ st Welcome 5,5)
Bravo sv; Isla 6,5, Medel 6, Ponce 6,5, Vidal6,5 (35’ st Contreras sv); Millar 6 (7’ st Jara 6), Carmona 6, Fernandez 6,5; Sanchez 6,5, Valdivia 6 (41’ st M. Gonzalez sv), Beausejour6,5
ALL.Rueda
ALL. Bielsa
5,5
6,5
RETI: pt 34’ Beausejour
La festa della «Roja» cilena: il gol di Beausejour all’Honduras frutta 3 punti d’oro in un girone che il ko della Spagna rende intricatissimo
Il Cile risorge primo sorriso dopo 48 anni Dal terremoto a una vittoria attesa dal ’62 Il Paese è impazzito: “Vivi grazie a Bielsa” Anni difficili 1970 Viene eletto presidente il socialista Salvador Allende con l’appoggio dell’Unità Popolare
1973 CAOS A SANTIAGO
Honduras
Colpo di stato di Pinochet. Il presidente Allende muore all’interno del Palazzo della Moneda
1973-1990 Durante il regime vengono torturate, uccise e fatte sparire almeno trentamila persone
1990 Prime elezioni democratiche ma Pinochet mantiene il potere
1998 Pinochet viene arrestato a Londra (sarà liberato nel 2002)
2006 Pinochet muore a 91 anni
2006 Michelle Bachelet, socialista, è eletta Presidente con il 53.5% dei voti
2010 Piñera vince le elezioni dopo 20 anni di governi consecutivi del centro-sinistra
27 FEBBRAIO 2010 Il Cile è colpito dal più forte terremoto al mondo dopo il Maremoto dell’Oceano Indiano del 2004. Sono morte 452 persone e sono rimasti danneggiati 500.000 edifici
la bandiera ed è già certo dei quarti di finale. Bielsa invece pensa alla Svizzera, altra sorpresa di questo primo turno, anche se lui non è affatto stupito: «Non ho rischiato Suazo proprio perché spero di recuperarlo al meglio contro gli svizzeri, sarà più difficile giocare contro di loro». I cileni non riescono a guardare tanto lontano, hanno aspettato troppo per fermarsi a curare i dettagli. Nelspruit chiama Santiago dove alla fine esagerano e a tarda sera c’è la ronda che raccoglie gli ubriachi. Trenta arresti, plaza Italia (dove era montato il grande schermo) bloccata, lacrimogeni. Il Cile non sa gestire l’emozione e sbanda, gli uomini di Bielsa invece restano compatti, quasi silenziosi. Per il Paese è la bolgia, per loro è l’inizio.
ARBITRO: Maillet (Sey) 6,5 AMMONITI: Carmona, Fernandez, W. Palacios SPETTATORI:43 mila
Africa Zoom ELIO PIRARI
VUVUZELA UN PROBLEMA MOLTO «SENTITO» umeri Zen. «Valdivia quando tira resta quasi completamente fermo su se stesso», Josè Altafini, cronaca Sky di Honduras-Cile. **** Meteo. Lauro: «Oggi in Sudafrica c'è il sole, situazione stabile con temperature che oscillano tra lo zero, il nove, il diciotto e il meno uno». **** Cronache paranormali. Dotato di grande immaginazione, Trevisani, Sky, legge in anticipo ciò che rimane nascosto al tifoso medio: «Ottimo l'aggancio di Silva...», lo spagnolo Silva la palla manco la vede. Però Trevisani ne esce alla grande: «...in teoria». **** La maledizione-vuvuzela sta trasformando il Mondiale in un manicomio. Mazzocchi, come in trance: «Antinelli, le vuvuzelas non vogliamo più vederle», Un lucido calcolo impedisce tuttavia all'inviato di considerarsi d'accordo: «Impossibile, mi minacciano», «Chi?», «I tifosi... mi inseguono, vogliono farsi inquadrare con le vuvuzelas», quindi trae la conclusione più logica: «Qui le vuvuzelas sono un problema molto sentito». **** Celebrazioni e autocelebrazioni. «Oggi il Sudafrica celebra la Giornata della gioventù in ricordo della strage di Soweto del '76, a Soweto è andata la nostra Tarquinio, che è nata proprio il 16 giugno del '76», Cattaneo, Sky. **** Fughe di massa. «La prima partita è così, si ha paura, si scappa sempre con nove giocatori dietro la palla», Vincenzo D'Amico.
N
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Il ct spagnolo «Il possesso palla non è tutto nel calcio»
Sport 53
Episodi Un palo per parte Sospetto rigore su Villa
La presuntuosa Fiasco della Spagna battuta dalla Svizzera: è la prima grande a essere sconfitta Partita fotocopia di Barcellona-Inter, così la regina d’Europa cade nella trappola GIRONE H
Matato
DURBAN
Spagna
0
Svizzera
1
Spagna
Svizzera
(4-1-4-1)
(4-4-2)
Casillas 6; Sergio Ramos 5,5, Puyol 5,5, Piqué 6,5, Capdevila 6; Busquets 6 (17’ st Fernando Torres 5,5); Silva 5 (17’ st Jesus Navas 6), Xabi Alonso 6, Xavi 6, Iniesta 6,5 (32’ st Pedro sv); David Villa 5
Benaglio7;Lichtsteiner 6, Senderos 6 (35’ pt Von Bergen 6), Grichting 6, Ziegler 6; Barnetta 6,5 (46’ st Eggimann 6), Inler6,Huggel 6,Fernandes 7; Derdiyok 6,5 (38’ st Yakin sv), Nkufo6
ALL.Del Bosque
ALL. Hitzfeld
5
La rabbia di David Villa a secco nell’incontro del debutto in Sudafrica La nazionale spagnola, alla 50ª partita in un Mondiale, non aveva mai perso contro la Svizzera
8
12
RETI: st 7’ Fernandes
Vittorie La Spagna campione d’Europa nel 2008 veniva da dodici successi consecutivi
ARBITRO: Webb (Inghilterra) 6 AMMONITI: Grichting, Ziegler, Benaglio, Yakin SPETTATORI:62.453
ROBERTO BECCANTINI DURBAN
Non siamo mai contenti. Se si segna molto, tutta colpa della differenza di classe, e di classi. Se si segna poco, tutta colpa dell’appiattimento planetario. Le fasi a gironi sono prefazioni, anche se talvolta ci fa comodo considerarle capitoli. È un Mondiale strano, gran divoratore di episodi. Non capita spesso che il Brasile corra più dei nordcoreani, e i nordcoreani dribblino più dei brasiliani, o che la Francia non tiri in porta, e l’Italia si adegui al mesto tran-tran della carovana, con gli olandesi miracolati da una strenna danese e gli inglesi presi a pallate dal loro stesso portiere. Fra le
Del Bosque: «Risultato esagerato, ma non eravamo noi» Infortunato Iniesta eccezioni, le bollicine di Messi e il torello della Germania (contro l’Australia, però). Mancava la Spagna. Un fiasco. Era alla cinquantesima partita mondiale, veniva da dodici vittorie e con la Svizzera non aveva mai perso. Ha perso, trafitta da Gelson Fernandes al 7’ della ripresa, un contropiede così burrascoso e rocambolesco da sparpagliare i cocci di un fuorigioco randagio. C’era Sepp Blatter, in tribuna, ma Webb, l’arbitro di InterBayern, lo ha ignorato. Spagna-Svizzera zero a uno è la prima, clamorosa, sorpresa del Mondiale. Immagino il sarcasmo di Lippi, i cui prodi, dal fortino elvetico, almeno un pari lo avevano portato via. È il calcio, bellezze. Spagna sfortunata (traversa di Xabi Alonso: sarebbe stato l’1-1), Spagna fortunata (palo di Derdiyok: sarebbe stato lo 0-2), Spagna «santa mai». La trama e l’esito dell’ordalia condurranno stilno-
visti e stilvecchisti a scannarsi. Emulo di Karl Rappan, lo Stranamore austriaco che negli anni Trenta usò il Servette per brevettare il verrou o catenaccio che dir si voglia, Ottmar Hitzfeld ha alzato un muro di fronte al quale i puristi solleciteranno l’intervento dei caschi blu. Strano che Vicente Del Bosque abbia abboccato. Spagna-Svizzera è stata la replica di Barcellona-Inter: senza però un uomo in meno a giustificare un lucchetto in più. Vero, il migliore in campo è stato il portiere svizzero, Benaglio, ma non ricordo, a essere sinceri, parate memorabili: se non una, su Piqué, smarcato da Iniesta, il
cui ennesimo infortunio avrebbe poi completato la frittata spagnola. «Cura de humildad», titola il sito di Marca. Cose che capitano, quando passi da un premio all’altro, e da due anni ti chiamano, perché lo sei, regina d’Europa. «Il risultato mi sembra oggettivamente esagerato, ma non eravamo noi»: Del Bosque non si aggrappa a un’ipotesi di rigore su Silva e confessa che la presunzione è una brutta bestia da domare. Nemmeno gli ingressi di Jesus Navas, Fernando Torres e Pedro hanno cambiato il match: lo hanno reso solo più caotico. Torres l’originale, non il convalescente - è proprio il centra-
Spagna
Ai raggi X
vanti che manca alla Spagna dei mini-toreri, il centravanti che David Villa non è stato, soverchiato com’era da Grichting, Senderos (problemi al legamento di una caviglia) e poi Von Bergen.
Decisivo Fernandes Mai un giocatore nato a Capo Verde aveva segnato ai Mondiali Volete mettere il 63 per cento di possesso palla contro il 37? e ventiquattro tiri a otto? Certo che sì. Il basso numero di fuorigioco (tre) conferma che, piano piano, si sta tornando alle palizzate d’an-
Svizzera
POSIZIONI MEDIE IN CAMPO
POSIZIONI MEDIE IN CAMPO
Villa
7
David Silva
21
Iniesta
6
Sergio Ramos Xabi Alonso
8 Xavi
Capdevila
15
14
11
Busquets 16
3 Piqué Puyol
5
Casillas
Tiri in porta 5 2 Tiri bloccati 4 4 Tiri fuori 3 16 Angoli 3 12 Fuorigioco 2 1 Falli fatti 9 19 Contrasti vinti 17 14 90% 70% 63% 68% 32% 37%
Derdiyok Nkufo
Barnetta
Fernandes
16 Spycher
7 Inler
8
6
in collaborazione con
Huggel LLichtsteiner
17 Von Bergen Grichting
2
5
13
1
Passaggi Possesso Vantaggio palla riusciti territ.
19
10
1
Benaglio
ANSA-CENTIMETRI
tan, come aveva già ribadito la finale di Champions tra Inter e Bayern, zero fuorigioco a referto. Non è che abbiano giocato male, le furie rosse: hanno giocato lento, banale, come se aspettassero di essere imboccate dal destino. Gelson Fernandes, 24 anni a settembre, figlio del custode dello stadio di Sion, è il primo giocatore nato nell’arcipelago di Capo Verde a firmare un gol mondiale: «Il più stupito sono io». Hitzfeld scioglie inni e canti a Fernandes, la fiamma ossidrica, e a Benaglio, la saracinesca. Gli «italiani» Lichtsteiner, Ziegler e Inler hanno fatto la loro parte. «Il calcio - chiosava un malinconico Del Bosque - non è soltanto possesso palla». Detto da lui, vale doppio. La Svizzera multietnica, tutta difesa e contropiede, la Spagna monocorde, tutta fraseggi, palleggi e gorgheggi: chissà cosa ne penseranno i fusignanisti. Se per paradosso l’Italia, «questa» Italia, gioca troppo a braccio, la Spagna, «questa» Spagna, gioca troppo alla lavagna, attratta dal dilettevole e sorda all’utile. Un pugnale dal manico intarsiato ma senza lama. Resta il risultato, un macigno. Il pareggio sarebbe stato l’epilogo più corretto, ma i giochi di piedi sfuggono, talvolta, a quella sorte di «giusta scienza» che fingiamo di tramandarci da un episodio all’altro. Fuor di metafora: è un passo indietro della Spagna, non dell’umanità.
54 Sport
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Pienaar &C Francia-Messico può deciderne il destino
Anniversario Il 16 giugno 1976 la ribellione di Soweto
Sudafrica choc, l’orgoglio ferito Bafana Bafana travolti dall’Uruguay nel giorno della memoria. Va in frantumi il sogno del riscatto GIRONE A PRETORIA
La storia PAOLO MASTROLILLI INVIATO A PRETORIA
Sudafrica
0
Uruguay
3
Sudafrica
andata a finire come al solito, come diceva Desmond Tutu: «Quando i missionari giunsero in Africa avevano la Bibbia, e noi avevamo la terra. Ci dissero: «Preghiamo». Chiudemmo gli occhi. Quando li riaprimmo, noi avevamo la Bibbia e loro la terra». Quando è cominciato il Mondiale, ai sudafricani avevano prospettato un riscatto sportivo, economico e sociale. Magari le ultime due partite sono ancora aperte, ma la prima è stata chiusa dalla triste sconfitta di ieri sera con l’Uruguay a Pretoria. Sotto già nel primo tempo (gol di Forlan al 24’), i Bafana Bafana sono crollati nella ripresa: ancora Forlan (su rigore al 35’, prima doppietta del Mondiale) e Pereira nel recupero hanno spazzato via le
È
VITTORIA PESANTE
La Celeste prenota gli ottavi: doppio Forlan e sigillo di Pereira illusioni dei padroni di casa. Stasera Francia-Messico ne scriverà il destino: se esce un pari restano in corsa, altrimenti sarà notte fonda. Fin dalla mattina, politica e sport si erano mescolati. Per-
IL TABELLONE
Uruguay
(4-4-1-1)
(4-3-3)
Khune 6; Gaxa 6, Mokoena 6, Khumalo 6, Masilela 6; Modise 6, Dikgacoi 6, Letsholonyane 6 (12’ st Moriri 5,5), Tshabalala 5; Pienaar 5 (33’ st Josephs 6); Mphela 5
Muslera 6; M. Pereira 6,5, Lugano 6,5, Godin 6,5, Fucile 6,5 (25’ st A. Fernandez 6); Arevalo 6,5, Perez6(45’ stGargano sv), A. Pereira 6,5; Cavani 6,5 (44’ st S. Fernandez sv), Forlan 7,5, Suarez 7
ALL. Parreira
ALL. Tabarez
5
7
RETI: 24’ Forlan; st 35’ Forlan (rigore), 50’ A. Pereira
Delusione e smarrimento tra i Bafana Bafana: il 3-0 incassato ieri sera dall’Uruguay complica terribilmente il passaggio della prima fase
ché ieri era il 16 giugno, cioè l’anniversario del giorno che mise Soweto sulla carta geografica delle grandi dispute mondiali. Storia nota. I bianchi, in sfregio alla rabbia che cresceva dentro la comunità nera, imposero la loro lingua coloniale, l’afrikaans, come idioma da insegnare nelle scuole. Era il 1976 e i ragazzi insorsero. Marciarono nelle strade, verso la Orlando West Secondary School di Vilakazi Street, quella dove c’erano le case di Nelson Mandela e Desmond Tutu. La polizia iniziò a sparare sulla folla e ammazzò circa duecento giovani, secondo le stime non ufficiali, compreso un tredicenne di nome Hector Pieterson,
che divenne il simbolo di quella follia. Siccome a morire furono soprattutto ragazzi, il 16 giugno di ogni anno qui si celebra lo Youth Day, la giornata della gioventù che è pure festa nazionale. Stavolta è stata scoperta una statua dedicata a Tsietsi Mashinini, uno dei leader della marcia, che dopo fu costretto a scappare in esilio e non tornò mai alla sua terra promessa, perché morì nel 1990 in circostanze ancora da chiarire. Gli organizzatori del Mondiale avevano pensato bene di far coincidere questa data con una partita dei «Bafana Bafana», i ragazzi del Sudafrica, così come avevano fatto coincide-
re l’apertura del Mondiale con la data della condanna all’ergastolo di Mandela nel processo di Rivonia. Però a Soweto, invece della celebrazione dell’orgoglio politico e calcistico naPOLITICA E SPORT
Ancora una volta è andato in scena nel Paese lo scontro generazionale zionale, è andato in scena lo scontro generazionale. Lo ha introdotto proprio il «Sowetan», il giornale della township, che nelle sue sedici pagine speciali dedicate al 16 giugno ha lanciato in strada il
sasso del confronto tra la classe del 1976 e quella del 2010. Tirando in ballo anche il calcio e la nazionale, non per il verso preferito dagli organizzatori. Le sfide tra generazioni sono sempre spiacevoli e spesso noiose: qui è più triste, però, perché questa è stata la giornata della gioventù festeggiata da chi era giovane trent’anni fa. Ha scritto Joe Thloloe sul "Sowetan": «Noi creammo la Black Consciousness da cui partì tutto. Ho conosciuto quei leader a Robben Island. Giovani appassionati, pronti a sacrificare le loro vite per essere liberi. La comunità, la nazione, venivano sempre per prime». I giovani di oggi, invece.
ARBITRO: Busacca (Svizzera) 6 AMMONITI: Pienaar, Dikgacoi ESPULSI:st 31’ Khune SPETTATORI:42.658
Non è colpa loro, perché sono disillusi dalla povertà, la disoccupazione, il sogno infranto dell’integrazione. «Ma i loro eroi sono i Tokyo Sexwales e Twitter. L’ironia è che ogni tanto cerchiamo di aggrapparci a questa effimera unità nazionale e all’orgoglio di quando ospitiamo un Mondiale». Dunque ora che non c’è più il nemico comune da combattere, o è diventato meno invadente, è la comunità nera a diversi tra ricchi e poveri, giovani e vecchi. Ed è inutile che i ragazzi vaneggino del Mondiale come un’occasione per rilanciare tutto il Sudafrica: due pedate dell’uruguaiano Forlan hanno fatto calare il sipario.
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
In campo Oggi la Nazionale del Pibe sfida la Sud Corea
Sport 55
In tribuna Le stelle del futuro selezionate come i big El Kun Sergio Aguero, 22 anni, attaccante dell’Atletico Madrid e genero di Maradona, in azione contro due sparring partners argentini
Retroscena GIULIA ZONCA INVIATA A PRETORIA
Argentina non si muove da sola, si è portata in Sudafrica la meglio gioventù: sedici sparring, cioè i ragazzi considerati la crema del calcio che verrà. Sono qui per allenare i titolari, per respirare l’aria che tira in un Mondiale. Per dimostrare che il calcio in Argentina è una potenza. Qualcuno lo chiama carrozzone perché gli sparring sono diventati la scusa per moltiplicare gli accrediti. Visto che c’è una squadra in più serve un altro medico, un nuovo accompagnatore, un responsabile, un preparatore, una tribù. Maradona ha la sua e non può vietare le altre corti, ma lui, protagonista del primo Mondiale sparring, nel 1986, sa quanto la smania di ragazzini pronti a dimostrare di potersela giocare con Messi serva a elettrizzare allenamenti che altrimenti resterebbero routine. Invece le partitelle dell’Argentina sul campo dell’università di Pretoria sono già uno scontro generazionale. Oggi la Selección gioca contro la Corea del Sud, ma la preparazione è già stata una sfida. I campioni del domani hanno fatto selezioni esattamente come i 23 convocati. Sergio Batista, responsabile delle giovanili (e altro campione di Messico ‘86) ha allertato un gruppo verso la fine di aprile e poi ha scelto i migliori, quelli che potranno farsi notare. In realtà si era portato anche il figlio, Chechito, solo che è stato il primo a tornare a casa, per un problema alla mandibola. Gli sparring sono motivo d’orgoglio, le società fanno a gara per averli ai Mondiali. I nazionali giocano quasi tutti all’estero, i giovani sono il vero cuore dell’Argentina. Quest’anno il River Plate ne ha piazzati cinPelé? Dovrebbe que, tra i prescelti c’è anche tornare nel museo uno dei baby più seguiti: Ramiro Funes Mori. È stato viPlatini? È francese sionato dagli osservatori del e crede di essere Real Madrid, della Juventus, chissà chi del Chelsea e del Barcellona, 19 anni scarsi e un fratello già Diego Maradona famoso in Argentina, Rogelio. COMMISSARIO TECNICO L’altra stella degli sparDELL’ARGENTINA ring è conteso da due nazioni: Juan Iturbe, meglio noto come il «Messi guaranì», è nato a Buenos Aires (nel 1993) ma più bello della mia vita». Il giorha parenti paraguaiani e ha no della partita gli junior sono già giocato un’amichevole in uscita libera, ma guardano la per la nazionale di Martino. gara tutti insieme. Secondo BaPortarlo qui è un modo di tista questo è il miglior gruppo sbatterlo sotto gli occhi di di sparring che abbia mai seguiMaradona e metterlo in lista to la Selección. Ai suoi tempi, per la Coppa America 2011. Il quando giocava in nazionale, si torneo torna in Argentina, è trovato davanti Nestor Sensimancava dal ni, il primo prodi1987 e tutti gli ORGOGLIO BABY gio uscito dalla sparring qui Le società fanno a gara formazione di racercano un pogazzini. Allora la per averli ai Mondiali: filosofia sparsto nella squaocchio a Funes Mori ring era diversa, dra del futuro. Non vivono l’ha messa in piecon i titolari, stanno in una di Renato Casarini (nome del dépendance dell’università e River) con la sua scuola, spesso si allenano per conto lo- un’idea per dare sfogo al talenro, in un campo diverso, ma to. Nessuno sceglieva i ragazzi, due volte a settimana sfidano i erano un gruppo pronto a pargrandi. Bruno Zucolini, stella tire con uno zaino e il vitto assidel Racing, ha marcato Messi curato. Facevano, rumore, codue giorni fa: «È impossibile lore, passione e qualcuno buofrenarlo, ha intuizioni pazze- no (vedi Sensini) veniva fuori. sche e porta il pallone con sé. Ormai, lo sparring è un ruolo Non mi ha detto nulla, però al- ambito: nel 2002 Mascherano la fine mi ha appoggiato una era una di quelle speranze oggi mano sulla spalla. Il momento è il capitano.
L’
Le controfigure di Messi che allenano l’Argentina Con la Selección un team ombra di 16 sparring: “Sedute più accese” Le altre partite: Francia all’esame Messico GIRONE B
GIRONE B
JOHANNESBURG
Argentina
Corea delSud
(4-3-1-2)
(4-4-2)
Grecia (4-3-3)
(4-4-2)
ORE13,30
SKY MONDIALE 1
22 Romero 17 Gutierrez 2 Demichelis 13 Samuel 6 Heinze 20 MaxiRodriguez 8 Mascherano 7 Di María 10 Messi 9 Higuaín
JungSung-Ryong 18 Cha Du-Ri 22 ChoYong-Hyung 4 Lee Jung-Soo 14 LeeYoung-Pyo 12 LeeChung-Yong 17 KiSung-Yueng 16 KimJung-Woo 8 Park Ji-Sung 7 ParkChu-Young 10
12 Tzorvas 2 Seitaridis 11 Vyntra 16 Kyrgiakos 15 Torosidis 3 Patsatzoglou 10 Karagounis 21 Katsouranis 7 Samaras 14 Salpingidis
Tevez
Yeom Ki-Hun 19
17
ARBITRO: De Bleeckere (Belgio) ALL:Maradona
ALL:Huh Jung-Moo
POLOKWANE
Nigeria
SKY MONDIALE 1
11
GIRONE A
BLOEMFONTEIN
Gekas
ORE16
Francia
Messico
(4-2-3-1)
(4-3-3)
RAIUNOE SKY MONDIALE 1 ORE20,30
Enyeama Odiah Shittu Yobo Taiwo Odemwingie Etuhu Lukman Kaita Aiyegbeni
1 17 6 2 3 11 20 15 14 8
1 2 5 3 13 19 14 15 7 10
Lloris Sagna Gallas Abidal Evra Diaby Toulalan Malouda Ribery Govou
Obinna
18
21
Anelka
Perez Aguilar Osorio Rodriguez Salcido Juarez Marquez Torrado Dos Santos Franco
1 12 5 2 3 16 4 6 17 9
Vela
11
ARBITRO: Ruiz (Colombia)
ARBITRO: Al-Ghamdi (Arabia Saudita)
ALL:Rehaggel
ALL:Domenech
ALL:Lagerback
ALL:Javier Aguirre
IL BOMBER NEL MIRINO DELLA CRITICA
Le scarpe maleducate di Rooney scatenano la stampa inglese Wayne Rooney deve ancora segnare il primo gol in questo Mondiale, ma in patria continua a far parlare di sé. Ammonito durante l’ultima amichevole prima del torneo per un insulto e critica-
I
to dalla stampa, il bomber inglese ieri ha fatto di più, esibendo in allenamento un paio di scarpe con vilipendio incorporato: «Fuck you». Nessuno sa a chi intendesse rivolgersi...
GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 56
R
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Ingiustificati Non si sono visti allo stadio contro il Brasile
Il dittatore Kim Jong II ha fatto i complimenti alla squadra Chi li ha visti?
il caso PAOLO MASTROLILLI INVIATO A JOHANNESBURG
agari ha ragione la Fifa, fiduciosa che la storia dei quattro giocatori nordcoreani spariti, quelli che martedì non sono andati all’Ellis Park per la partita contro il Brasile, si risolverà in una bolla di sapone. Però neanche i portavoce di Sepp Blatter ci mettono la mano sul fuoco. Il giallo è cominciato poco prima che venissero annunciate le formazioni, quando la federazione di Pyongyang ha reso noto che An Chol Hyok, Kim Myong Won, Kim Kyong Il e Pak Sung Hyok sarebbero stati assenti. Non in panchina e neppure in tribuna: semplicemente assenti dallo stadio dove la loro nazionale giocava la sua partita del secolo. Giulio Andreotti, uno che la politica estera l’ha frequentata a lungo, dice che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Qui adesso nessuno vuole pensare male, ma trattandosi di un paese guidato da un dittatore come Kim Jong Il, che non ha troppa pazienza con la dissidenza, è lecito porsi delle domande. Basti pensare che la Corea del Nord ha rifiutato persino il pullman ufficiale della Fifa per non essere riconoscibile in strada, e il suo allenatore, Kim
M
Sport 57
An Chol Hyok
Kim Myong Won
22 anni, attaccante
26 anni, attaccante
degli esempi più famosi è Jose Contreras, scappato nel 2002 per giocare con i White Sox, mentre l’anno scorso aveva colpito il caso del lanciatore Aroldis Chapman, che durante un torneo a Rotterdam era uscito dal suo albergo per non tornarci più. Abbiamo chiesto spiegazioni per le assenze nordcoreane al portavoce della nazionale di Pyongyang, Myong Chol Kim, che però finora non ha avuto fretta di risponderci. Allora abbiamo posto la stessa domanda agli uomini della Fifa, che hanno replicato così: «Assente vuol dire solo che il gioMURO DI GOMMA
La federazione di Pyongyang si rifiuta di dare spiegazioni
Kim Kyong II I giocatori della Corea del Nord festeggiano Ji Yun Nam autore del gol storico al Brasile
Corea del Nord lo “strano” silenzio sui quattro assenti La Fifa: “Se fossero infortunati, lo avremmo saputo”
21 anni, gioca a centrocampo
Pak Sung Hyok 20anni, centrocampista
Jong Hun, si è rassegnato a fare una conferenza stampa prima della partita perché la federazione internazionale gli ha spiegato che le sue regole la imponevano. La pratica degli sportivi che approfittano delle competizioni internazionali per abbandonare le loro squadre e chiedere asilo politico è abbastanza diffusa. Negli ultimi anni è diventata frequente soprattutto tra i cubani, in particolare i giocatori di baseball, che oltre alle ragioni politiche sono attirati dai ricchi contratti del professionismo americano. Uno
catore non è presente alla partita. Tocca all’allenatore decidere quali calciatori inseriti nella lista dei 23 convocati partecipano all’incontro. Se fossero stati infortunati, però, questo doveva essere comunicato». Dunque i quattro stavano bene. Abbiamo fatto notare ai portavoce della Fifa che se dietro ci fosse un caso strano, una punizione o peggio ancora una defezione, diventerebbe la storia del Mondiale. Loro hanno capito, ma in assenza di notizie certe non vogliono né smentire né confermare l’allarme: «Non possiamo fare speculazioni. Tocca alla squadra chiarire». E’ una squadra singolare, però. Di sicuro c’è solo che Kim Jong Il ha apprezzato la partita: lo certifica una nota dell’agenzia ufficiale Kcna, che rende onore ai ragazzi per la «dura battaglia» col Brasile.
GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010 LA STAMPA 58
NA VB AL AT VC BI AO
anna.motta@accolade.it
Quale Università?
nuovo giusta
un MODO per fare la SCELTA
Q Distribuito in Piemonte; nel resto d’Italia chiedendo all’edicolante il “Servizio M-DIS”
uesta non è la solita guida, fitta di dati non sempre facili da decifrare. Sono gli stessi presidi delle Università piemontesi a parlare, in un dialogo ideale con i ragazzi che si preparano a scegliere il corso di studi. L’offerta formativa di ciascuna Facoltà, l’impegno che richiede, le capacità necessarie per avere successo, le possibilità di trovare un lavoro soddisfacente sono i temi principali toccati in questo volume.
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Una vita da granata Il Toro di Lerda ex ragazzo del Fila
In breve Basket: finale scudetto
Milano-Siena, gara 3 Stasera (ore 20,30, SkySport3) c’è Milano-Siena, gara 3 della finale-scudetto. Toscani in vantaggio 2-0, comunque si andrà almeno a gara 4, in programma sabato ancora a Milano.
I
Atletica: ad Avellino
Pass per Cerutti:10”22
Incontro con Cairo dopo l’ultimo “no” al Brescia Gruppo e gioco offensivo i segreti dell’allenatore
Personaggio PIETRO IVALDI TORINO
i sono visti nel tardo pomeriggio di ieri a Milano nei locali della Cairo Communications: il presidente Urbano Cairo, il ds Gianluca Petrachi e Franco Lerda, hanno discusso a lungo per gettare le basi sull’arrivo in granata dell'allenatore protagonista di una splendida stagione con il Crotone. La firma sull’accordo biennale non c’è ancora, ma è una questione di dettagli e limature. A meno di sorprese, oggi il Toro annuncerà l’ingaggio del 42enne cuneese tecnico – fortemente voluto da Cairo – che prenderà il posto di Stefano Colantuono, passato all’Atalanta. Lerda è un nome gradito ai tifosi: oltre a essere il tecnicorivelazione dell’ultima serie B, è un granata doc cresciuto calcisticamente nel Toro con cui
S
ha segnato il suo unico gol in se- Cesena con Hubner; impara da rie A. Il compito che lo attende maestri come Lucescu nel Bresarà tutt’altro che semplice: co- scia e Boskov nel Napoli, in cui struire insieme a Petrachi un gioca con Fabio Cannavaro. La gruppo che possa portare subi- sua prima panchina la accetta to in serie A. Un’impresa da quasi per scherzo nel dicembre compiere a tutti i costi, ma a bu- del 2005, quando è al Saluzzo, dget ridotto e con il concreto ri- penultimo in D: salvezza ai schio di doverlo fare senza Bian- playout. L’anno successivo va chi, Ogbonna e Sereni. Lunedì, al Casale, sempre in D, dove si prima di venire contattato dal trova in squadra l’ex granata Toro, Lerda era Ebagua. Lerda a un passo dal BUDGET LIMITATO prende con sé il Sassuolo. Si è in- La caccia alla serie A ragazzo, modeserito all’ultimo sto difensore forse senza Sereni centrale, e lo pure il Brescia, Ogbonna e Bianchi schiera centrama il tecnico ha risposto con il vanti, vincendo i due di picche: al Oggi LA CARRIERA playoff. cuore non si co- Da bomber frettoloso Ebagua è il bommanda. ber del Varese a tecnico paziente: neopromosso in Del resto in famiglia non è cominciò per scherzo B e non è escluso lui l’unico granache il Toro possa ta: tifosissima è la moglie Moni- farci un pensierino per ricoca, sua prima consigliera, così struire il suo attacco. Adesso come i figli Mattia, fino all’an- Franco Lerda sa aspettare. Lo no scorso nella Primavera del dimostrano la pazienza avuta Toro, e Filippo. Nel Toro, Ler- in questi gorni e in tutta la carda era un attaccante di belle riera. Nel 2007, alla prima speranze, ma la fretta di dimo- esperienza in Lega Pro, condustrare tutto e subito lo ha por- ce il Pescara al sesto posto notato a prendere altre strade. nostante gravi problemi socieHa percorso l’Italia in lungo e tari, mentre l’anno successivo in largo dalla A ai dilettanti: è con la Pro Patria, dichiarata al Messina con Schillaci, poi al fallita dal tribunale a metà del
Sport 59
Il velocista azzurro Fabio Cerutti, vincendo i 100 al meeting di Avellino in 10”22, ha ottenuto la miglior prestazione italiana del 2010 e staccato il biglietto per i prossimi Europei di Barcellona.
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Formula 1: dalla Sauber
Critiche alla Ferrari «Cinque problemi ai motori in 8 gare è una cosa inaccettabile»: così Peter Sauber al quotidiano svizzero Blick dopo il ritiro di De La Rosa in Canada. La Sauber usa gli otto cilindri della Ferrari.
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Nuoto: Settecolli
Subito la Pellegrini Comincia a Pescara il 47º Trofeo Settecolli, con atleti di 19 Paesi: batterie alle 9, finali dalle 16,30 (tv Rai3 e RaiSport 1). Subito in vasca Federica Pellegrini nei 400 sl, impegnati tutti i big azzurri (Filippi, Rosolino, Marin, Brembilla, Magnini, Colbertaldo) nell’ultimo test prima degli Europei di Budapest.
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Franco Lerda, 43 anni il prossimo 17 agosto
1 Gol in A con i granata Franco Lerda, attaccante cresciuto al Filadelfia, ha giocato 19 partite di A con il Toro segnando un gol nel 1986/87
girone di ritorno, sfiora addirittura la promozione. Il resto risale all’ultimo campionato con il Crotone: l’obiettivo è la salvezza, lui va un passo dai playoff, battendo il Toro 2-1 all’Olimpico e 1-0 in Calabria. Il suo modulo preferito è il 4-2-3-1, difesa sempre a quattro. Non ha mai allenato grandi nomi, ma ha lanciato diversi giocatori (l’ultimo è Gabionetta): la sua forza sono il gruppo, la mentalità offensiva e la spiccata ambizione, che è rimasta la stessa dai tempi in cui segnava sotto la Maratona.
3 Stagioni tra i Pro Il nuovo tecnico del Toro tra i professionisti ha allenato solo Pescara (C1), Pro Patria (Prima div.) e Crotone (B)
Ciclismo: in Svizzera
Oss sfiora il colpo Markus Burghardt (Ger) ha vinto la 4ª tappa del Giro di Svizzera, battendo Maaskant (Ola) e l’italiano Daniel Oss. Sempre leader Martin (Ger).
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60 Sport
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
MERCOLEDÌ PROSSIMO LA PRESENTAZIONE: PRIMA REGOLARIZZERÀ LA SUA POSIZIONE CON L’AGENZIA DELLE ENTRATE
Bettini ct, il predestinato del ciclismo
Guiderà l’Italia orfana di Ballerini: “Non so se sono in grado, mi aiuterà lui da lassù” GIORGIO VIBERTI TORINO
Come era nelle previsioni la Federciclismo italiana ha ufficializzato la nomina di Paolo Bettini a nuovo ct della Nazionale azzurra: l’ex olimpionico e due volte iridato verrà presentato mercoledì a Roma nel il Salone d’onore del Coni. Una scelta nel segno della continuità e dell’amicizia. Paolo Bettini, 36enne livornese di Cecina, era infatti molto amico e considerato l’erede naturale di Franco Ballerini, il ct del ciclismo azzurro morto tragicamente lo scorso 7 febbraio in un incidente di rally. «Non avrei mai voluto ricoprire questo ruolo - ci ha detto ieri Bettini, un po’ a sorpresa perché l’Italia il suo ct ce l’aveva già ed era straordinario».
Ma l’olimpionico di Atene 2004, contattato dalla Federciclismo, non ha potuto defilarsi. «Me l’hanno chiesto e alla fine ho accettato anche per l’amicizia che mi legava a Franco». Era stato lo stesso Ballerini a indicare Bettini come suo futuro successore, chiaman-
«La strada era già stata tracciata da Franco» Trovata la soluzione ai problemi di sponsor dolo in ammiraglia per gli ultimi Mondiali di Mendrisio 2009, dopo che Paolino aveva chiuso la carriera nella prova iridata di Varese 2008 contribuendo alla vittorie dell’altro azzurro Alessandro Ballan. «Franco voleva che fossi
io il suo erede. Ma pensavo che sarebbero passati ancora molti anni». Invece il destino ha accelerato i tempi, creando non pochi problemi alla nostra Federazione e anche a Bettini. L’ex corridore livornese, infatti, lo scorso anno era finito nel mirino della Guardia di Finanza per una presunta evasione fiscale da 4 milioni di euro nel periodo 2003-2008. «Ho più volte precisato - ha ribadito ieri Bettini - di voler sistemare questa vicenda al più presto, compatibilmente con le lungaggini burocratiche che l’accompagnano». Un incontro risolutore e definitivo con l’Agenzia delle Entrate sarebbe già stato programmato per martedì prossimo: non a caso la presentazione ufficiale del nuovo ct è prevista per il giorno dopo. Ma non è stato quello l’unico osta-
Paolo Bettini (a sinistra) e Franco Ballerini alle Olimpiadi di Atene 2004
colo da superare, perché alcuni sponsor personali di Bettini sono concorrenti rispetto a quelli della Nazionale azzurra di ciclismo. «Alla fine anche quella vicenda è stata risolta: non c’è più incompa-
tibilità». Dunque strada libera. Ma l’eredità di Ballerini è pesantissima: in 8 anni di mandato, l’ex ct ottenne 1 oro olimpico e 4 titoli iridati, più altri 3 podi mondiali. Soltanto Alfredo Martini aveva
fatto meglio. «Ci si rimette in discussione - ha detto Bettini, accettando la sfida -. Non so se sono capace a fare il ct, ma Franco mi ha insegnato molto, prima di tutto la diplomazia che non è il mio forte. Mi ispirerò a lui, la strada è tracciata». Anche per il prossimo Mondiale di Melbourne. «Ballerini aveva già visto il percorso e me ne aveva parlato. E’ per passisti veloci, peccato non vada bene per Basso che al Giro ha rilanciato il nostro ciclismo». Che era in grave crisi di risultati. «Ma solo di quelli, per il resto è vivo. Paghiamo il fatto di avere solo due squadre nel Pro Tour e l’impossibilità per molti nostri corridori di partecipare alle corse più importanti. Ma vedrete che l’Italia ai Mondiali farà bene. Lo devo alla Federazione. E a Franco».
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Reportage
Mila
MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK
opo la vittoria dei Lakers sui Celtics per 89-67 nella Gara 6 di martedì notte, stasera Los Angeles e Boston si contenderanno il titolo Nba in un «Game 7» che per il pubblico americano è il momento sportivo che fonde mitologia, dollari e successo. L’idea di terminare i playoff con un duello al meglio delle sette gare venne a John Brush, proprietario della squadra di baseball dei New York Giants nel 1905, l’hockey seguì con la Stanley Cup nel 1939 e l’Nba ebbe il «Game 7» sin dalla creazione nel 1947. Solo il football con il Super Bowl ha un match di fine stagione di statura tale da poter togliere ai fan le emozioni di una sfida che Sport Illustrated presenta puntualmente ai lettori citando la Montagna Incantata di Thomas Mann: «Sette è un numero agevole alla sua maniera, pit-
Gli spettatori attesi stanotte allo Staples Center di Los Angeles per il match che assegnerà il titolo 2010 della Nba
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FOLLIE PER UN BIGLIETTO
C’è chi pagherà addirittura 54.055 dollari per un posto in 1ª fila nello Staples Center PAPERONI SOTTO CANESTRO
Phil Jackson, tecnico di LA, vincendo intascherebbe in totale 14 milioni di dollari toresco e con un sapore di magico». Gareggiare in un «Game 7» significa per un atleta entrare nella leggenda. Il record assoluto spetta a Yogi Berra, il campione degli Yankees, che ne vanta due dozzine nel baseball. E Larry Bird, che ne ha giocati otto con i Boston Celtics, assicura di ricordarli «tutti, minuto per minuto», aggiungendo: «Ma se non si ricorda un Game 7, cosa diavolo ricordi nella vita?». Esistono annali appositi per gli «eroi del Game 7» e i tratta delle glorie dello sport a stelle e strisce: da Bob Gibson, pitcher dei St.Louis Cardinal che ne vinse 2 su 3, a Bill Russell dei Boston Celtics che ne giocò 10 senza perderne nessuno, fino a Bob Braun, difensore di Toronto che nella Stanley Cup del 1964 si infortunò gravemente nel «Game 6» riuscendo a essere in campo per la vittoria nel decisivo «Game 7». Per i tifosi della Nba un «Game 7» manca all’appello dal 2005 e quello precedente risale addirittura al 1994: due volte in 16 anni sono talmente poche da trasformare l’arena dello Staples Center - nel bel mez-
5 Anni
Pau Gasol, spagnolo dei Los Angeles Lakers, cerca di contrastare Kevin Garnett, stella dei Boston Celtics: uno dei duelli più avvincenti di queste finali
Tanti ne sono passati dall’ultima volta in cui si rese necessaria gara 7 di finale per assegnare la vittoria del torneo Nba
Lakers-Celtics, magnifica settima Record di spettatori, soldi e stelle Basket, stanotte (ore 2 Sky sport 2) la gara decisiva per il titolo Nba
Il regista Spike Lee Grande appassionato di basket, tifa in realtà per i New York Knicks di Danilo Gallinari
zo di Los Angeles - nella Mecca dello sport nella quale stasera (ore 21 locali, diretta tv dalle 2,30 su SkySport2 in Italia) si ammasseranno almeno 90 mila spettatori, stracciando il record finora detenuto dagli spalti dell’Astrodome di Houston che nel 1989 contarono 44375 presenze. Il costo dei biglietti riflette la febbre per l’«Ultimate Showdown», come lo chiama la popolare rivista sportiva dedicata solo a statistiche e personaggi del «Game 7», basti pensare che per il «Game 5» un biglietto è stato venduto dai brokers a poco più di 28 mila dollari mentre adesso la quotazione massima è schizzata a 54.055 banconote verdi. Senza contare che la cifra minima per entrare non è indifferente: ben 468 dollari. Davanti alla televisione si annuncia la caduta di altri record. Per la tv Abc, che trasmette le finali del
Christina Aguilera La cantante ha eseguito l’inno degli Stati Uniti prima della Gara 6 di martedì notte a Los Angeles
basket, tre delle ultime sei partite già giocate hanno consentito di registrare nel complesso il migliore share di pubblico degli ultimi sei anni. Anche perché il «Game 5» ha incollato davanti al piccolo schermo 18,65 milioni di telespettatori, ovvero record per un match della Nba dal 2005. Alle entrate conseguenti ai diritti tv e alla vendita dei biglietti, le squadre finaliste sommano i premi - ancora inconfessati - concordati con i rispettivi sponsor per un ammontare stimato in almeno 2,5 milioni di dollari a match: arrivando a giocarne sette, il totale sale a 17,5 milioni. A questo bisogna aggiungere che ogni uomo, in campo o in panchina, gioca una propria partita a molti zeri. Le indiscrezioni della vigilia, rimbalzate dal sito della tv sportiva Espn, suggeriscono ad esempio che Phil Jackson, l’allenatore dei Lakers, riuscendo a vincere il «Ga-
L’attore Jack Nicholson Tifosissimo dei Lakers è sempre in prima fila allo Staples Center se non è impegnato sul set
me 7» potrà sommare un bonus di 2 milioni di dollari allo stipendio annuale, che è di 12 milioni. Si tratta di cifre stratosferiche, ma nessuno ci fa troppo caso perché ciò che prevale è, come scrive Lynn Zinser sul New York Times, che siamo a «Game 7, Finally». Finalmente siamo arrivati alla epica partita tanto attesa, che vede il dramma sportivo raggiungere il suo massimo perché «per una squadra sarà la vittoria più gloriosa e per l’altra non vi sarà possibilità di rivincita» scrive Sport Illustrated. Per 24 ore scompare il Mondiale di calcio sudafricano, con le fibrillazioni sulla sfida Usa-Slovenia, così come agli US Open di golf Tiger Woods interessa assai poco nonostante la pornostar che dice di avergli dato un figlio segreto. Nei cuori e nelle menti non c’è spazio per nient’altro che non sia il «Game 7».
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Giro di vite sulla movida Via la musica a mezzanotte Torino, l’ordinanza del sindaco copre l’area dei Murazzi e di piazza Vittorio
il caso ANDREA ROSSI TORINO
ene gli alpini di pattuglia. Bene il monitoraggio di piazza Vittorio e dei Murazzi. Bene anche le multe per estirpare la sosta selvaggia. Ai residenti, che dopo un anno di pressioni sull’amministrazione finalmente cominciano a vedere i primi risultati delle proteste, mancava solo un tassello da sistemare al suo posto: il rumore che fa trascorrere notti insonni, senza chiudere occhio fino all’alba. Quello dei giovani che urlano e cantano fino a notte fonda è difficile da estirpare, anche se i gestori dei locali si sono appena impegnati a mobilitare addetti in pettorina per riprendere i clienti più esagitati. Quello delle casse, invece, che sputano nell’aria decine di MegaWatt, si può tenere sotto controllo con meno difficoltà. Il Comune si è impegnato a sguinzagliare i vigili in borghese, apparecchi rilevatori alla mano, per monitorare il volume. Ieri, invece, il sindaco
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Artisti e divise I vigili presidiano la piazza dalle 18 alle 20,30 A quell’ora sono affiancati da polizia e carabinieri Alle 23 arrivano anche gli alpini
Sergio Chiamparino ha firma- no spegnere gli amplificatori to l’ordinanza ammazza-rumo- esterni, e anche quello che dalre. Musica spenta a mezzanot- l’interno diffondono la musica te, nei dehors e all’aperto, e verso l’esterno. multe salate per Dentro bar e i trasgressori: PER I TRASGRESSORI club si potrà conda 25 a 500 euro. Multe fino a 500 euro tinuare a suonaNon è finita: chi re e ballare, pure rischio di chiusura ché - ovviamente dovesse persevefino a tre giorni - non si sprigionirare e ignorare il nuovo regolano così tanti decimento rischia di vedersi mette- bel da rendere comunque imre i sigilli ai locali anche per tre possibile il sonno ai residenti. A giorni. I gestori non hanno scel- vigilare, comunque, ci penseta: nelle notti d’estate, allo scoc- ranno i civich in borghese, gli care della mezzanotte, dovran- stessi che lo scorso fine setti-
mana hanno pizzicato due gestori di bar in piazza Vittorio a vendere bottiglie in vetro. Per loro, che avevano ignorato il divieto, puntuale è scattata la multa. Stessa sorte per i 250 automobilisti che hanno parcheggiato in divieto di sosta e sono perciò stati sanzionati. Per il resto il piano predisposto dagli assessorati a Polizia municipale, Commercio e Suolo pubblico proseguirà come da programma. Il primo fine settimana è filato via come previsto, senza turbolenze. Si punta a stringere le maglie su tutti i fronti: ordine pubblico, pulizia, rumore, sosta selvaggia. I vigili cominceranno a presidiare la piazza alle 18. Fino alle 20,30 terranno d’occhio la prima ondata, quella dell’aperitivo, staccando verbali alle auto in divieto. Dalle 20,30 saranno affiancati dalle forze dell’ordine: polizia e carabinieri si piazzeranno sulle rampe d’accesso ai Murazzi. Alle 23, infine, entreranno in azione anche gli alpini: a gruppi di cinque, con polizia o carabinieri, fino alle cinque del mattino sorveglieranno le banchine lungo il Po, faranno la spola da un locale all’altro, cercheranno di tenere alla larga i pusher che imperversano e spesso infastidiscono, aggrediscono o derubano i giovani. Si effettuerà anche un servizio di pattugliamento fluviale.
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Specchio dei tempi «Lasciamo in pace gli stambecchi del Nivolet» - «Folli spese bancarie per un bonifico» - «Treni sempre più lenti sulla linea Torino-Genova» - «Centauri in Val di Susa, un pericolo nei week-end» - «Tutti gli odori del 4» m
Un lettore scrive:
«Sto seguendo con interesse il procedere della proposta di far passare, il prossimo anno, il Giro d'Italia al colle del Nivolet, nel cuore del Parco Nazionale Gran Paradiso. Siamo proprio sicuri che, come afferma Gian Paolo Ormezzano, ci saranno tanti tanti stambecchi ad ammirare la corsa? «Quale impatto può avere una gigantesca macchina quale quella del Giro in quel paradiso della natura? Non è che gli impauriti stambecchi scapperanno a gambe levate al rumoroso e inquinante passaggio di motociclette, automobili ammiraglie, televisioni? «Fosse solo per i ciclisti! «E’ questo davvero l'unico modo per far conoscere le bellezze del Gran Paradiso? Ricordo anche che sulla stessa carrozzabile il traffico automobilistico è vietato nelle domeniche estive...». DAVIDE PERDOMO
Un lettore scrive:
«Alcuni giorni fa mi sono recato in una banca per effettuare un bonifico di 100 euro, spese per tale bonifico 8 euro! Se veniva fatto dal conto erano 6,50 euro ma con orgoglio mi hanno detto
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che altre banche prendono anche 9 euro, sono rimasto senza parole, mi sembra un “furto legalizzato” ma esiste qualche ente che controlla queste cose? Non tutti per vari motivi possono usare il pc o Internet, è vero le banche hanno ridotto i costi dei conti e tante altre cose ma si riprendono veramente tutto e di più con altre operazioni più che normali e ripetitive, lo stipendio dell’impiegato dobbiamo pagarlo noi utenti? Qualcuno mi spiega quali costi enormi ci sono per un bonifico, a mio avviso sarebbe molto più equo e comprensibile 2/3 euro, deduco che alla fine è sempre “pantalone” che paga!».
stringe a viaggiare o solo su treni regionali o solo su treni intercity. Non c’è nessun accenno se e quando la Carta, abolita alla fine dello scorso anno, sarà ripristinata. Per dare così ai pendolari la possibilità di scegliere di giorno in giorno il treno più conveniente in base alle varie esigenze e contingenze. «2) I nuovi orari in vigore dal prossimo 14 giugno, ci penalizzano ulteriormente, i tempi di percorrenza si sono allungati. E’ stato così superato il limite delle due ore. Con un’assoluta non curanza per le esigenze di chi lavora: a Genova si arriva dopo e si riparte prima». EUGENIO CAMPO
DARIO FARA
Un lettore scrive: Un lettore scrive:
«Il neo cavaliere del lavoro Moretti, amministratore delegato delle nostre ferrovie, fa un’apertura di credito nei confronti del nuovo presidente della Regione... Così è scritto nell’articolo di Maurizio Tropeano “Ferrovie pronte al contratto-ponte sui pendolari” del 9 giugno. «Da pendolare della linea Torino-Genova non mi pare proprio che possano esserci motivi di ottimismo. «1) L’abolizione della Carta Tutto Treno Piemonte ci co-
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Nord-Ovest in breve Cuneo
Farmaci per curare i vitelli venduti per lo «sballo» ai rave party Medicinali destinati esclusivamente a essere utilizzati sugli animali venduti per rifornire i rave party: con questa accusa è stato arrestato Meo Salzotti, 60 anni, di Bene Vagienna, nel Cuneeese. Gli esperti dei carabinieri dei Nas di Alessandria sono stati chiamati a valutare gli effetti dei farmaci veterinari sull’uomo. L’ipotesi dell’accusa è che i medicinali fossero ceduti ai giovani che volevano restare svegli più giorni per poter continuare a ballare al ritmo della musica techno e house.
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Alessandria
Sanremo
Cattedra dedicata a Galante Garrone
Delitto nell’entroterra una vittima-giocatore
Al «mite giacobino», Alessandro Galante Garrone, giurista, partigiano, storico, editorialista de La Stampa per 46 anni, è stato intitolato ieri il dipartimento di scienze giuridiche ed economiche dell’università del Piemonte Orientale, ad Alessandria. Alla figura del grande uomo di legge di origini vercellesi, poi vissuto a Torino dov’è morto nel 2003 a 94 anni, è stata dedicata anche una cattedra.
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Novara
Numero chiuso per Farmacia Torna il numero chiuso a Farmacia. Le leggi s’incrociano e creano il paradosso: la facoltà dell’«Avogadro» piace e ha molti iscritti, più di quelli che consentirebbe l’organico degli insegnanti. Che però non si possono assumere perchè i fondi sono
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Era un assiduo frequentatore del casinò l’uomo assassinato a fine aprile nell’entroterra di Sanremo il cui cadavere era stato reso irriconoscibile, distrutto dalle fiamme. La foto di Vincenzo Campana, 58 anni, di Loano, rilasciata dalla procura l’altro giorno, è stata riconosciuta da alcuni dipendenti della casa da gioco. Non è escluso che il delitto possa essere legato quindi al gioco d’azzardo.
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bloccati. E così si «tagliano» gli studenti: al nuovo anno accademico non potranno iscriversi più di cento matricole. Lascia Novara, invece, il corso di Scienze dei materiali che viene spostato a Vercelli grazie a un accordo con gli enti locali e l’università. Il corso ha una ventina di matricole e rischiava la chiusura o il trasferimento nella sede della facoltà ad Alessandria.
Vercelli
Il patron della Pro ancora non paga La Pro Vercelli allo sbando. Nonostante tutte le promesse del patron Vero Paganoni, non sono ancora stati sanati i debiti della società. Si rinvia di giorno in giorno. Ma il tempo stringe. Tra otto giorni sarà chiamato in tribunale per l’istanza di fallimento. Il 30 giugno scade invece la domanda per l’iscrizione al torneo di seconda divisione.
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Verbania
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Torino Nord-Ovest 61
«Volete assistere a una corsa motociclistica stando comodamente seduti sulla vostra auto, che anzi costituisce per i centauri un simpatico ostacolo da superare in velocità e con cui misurare la propria bravura? Non occorre andare a Imola o al Mugello, basta percorrere in un giorno festivo la statale 24 del Monginevro, specialmente da Salbertrand a Susa. «Lo spettacolo non è particolarmente divertente ma è gratuito!».
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ANDREA GARIGLIO
Una lettrice scrive:
«Buongiorno! Vorrei segnalare a chi di dovere che per gli utenti della linea 4 il tragitto mattutino, soprattutto, è un vero calvario: i finestrini tutti rigorosamente sigillati, l’aria condizionata spenta perché altrimenti spara aria gelida e non regolabile (gli autisti interpellati riferiscono che non si può impostare una temperatura desiderata nell’abitacolo), gli odori persistenti dovuti a molti fruitori che hanno litigato col sapone fanno sì che manchi l'aria e la poca residua sia irrespirabile. Ormai mi capita sempre più spesso di dover scendere a metà percorso per ricaricare i polmoni, risalire su un altro mezzo e proseguire praticamente in apnea. Qualche giorno fa una signora incinta si è sentita poco bene ed è dovuta scendere anche lei per riossigenarsi. «Qualcuno potrebbe porre una soluzione al problema? Visto che il Sindaco cerca in tutti mezzi di incentivare il trasporto pubblico, direi che far mancar l'aria ai passeggeri non va in quella direzione!».
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ANNA PELLEGRINO
specchiotempi@lastampa.it www.specchiodeitempi.org Commenti alle lettere su www.lastampa.it/specchiotempi
Oggi a Roma doppio incontro al ministero per la Bialetti e il rilancio dell’industria del Vco In delegazione a Roma per decidere il destino della Bialetti, ma anche, e soprattutto, quello dell’industria del Verbano Cusio Ossola. Duplice incontro questa mattina al Ministero delle Attività Produttive con alle 12,30 la firma del protocollo d’intesa tra Stato, Regione e Provincia che darà l’avvio al programma di rilancio del Vco. Un piano al quale guarda con attenzione il sindaco di Omegna Antonio Quaretta, che con le nuove opportunità offerte punta a scongiurare la chiusura della storica fabbrica delle Moka.
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Savona
Asti
Stasera primo evento per la Marina di Loano
Anche la Bennet punta su Asti
Con l’inaugurazine, questa sera, della nuova discoteca Bflay, inizia a prendere vita il nuovo porto turistico di Loano (gruppo Ligresti). I lavori saranno completati entro un anno con più mille posti barca ed altrettanti parcheggi, oltre a nuovi negozi, ristoranti e servizi. La realizzazione del porto ha avuto una vita molto travagliata anche per problemi interni alla società (allora Portobello spa).
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Per ora è a livello di proposta inviata all’Amministrazione comunale del capoluogo. Realizzare un centro commerciale (10 mila metri quadrati di superficie di vendita, più altre strutture) accanto alla tangenziale Asti-Isola, poco fuori Asti. La sigla interessata all’operazione è quella della catena «Bennet». Sono previste opere di viabilità anche in funzione dell’autostrada AstiCuneo.
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Biella
Aosta
Provincia senza soldi per riparare le strade
Alla mensa in camice Scontro sindacati-Usl
Il maltempo crea non poco allarme in Provincia. Non tanto per il rischio di frane e smottamenti, ma perché in cassa non ci sono più soldi per eventuali emergenze sulla viabilità. «La Regione ha tagliato 8 milioni dai trasferimenti - dice l’assessore ai Lavori pubblici Luca Castagnetti -, altri fondi li taglierà il governo. Abbiamo solo più i soldi per la manutenzione ordinaria».
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I sindacati hanno chiesto alla direzione dell’Usl di eliminare la disposizione (introdotta il 19 aprile) che consente a medici e infermieri di andare in mensa indossando il camice: «Così aumentano i rischi di infezioni» dicono i rappresentanti dei lavoratori. L’Usl non arretra: «Non c’è alcuna dimostrazione del rapporto causaeffetto, la letteratura scientifica è concorde».
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62 Torino Nord-Ovest
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
Le risorse In gran parte dell’Europa e dello Stato
REGIONE
I beneficiari A una prima stima diecimila persone
BOSSI
il caso
«I ricorsi? Non sanno perdere»
MAURIZIO TROPEANO TORINO
a una parte Umberto Bossi dall’altra Vincenzo Scudiere, segretario regionale della Cgil. Non ci sono due personalità così distanti per testimoniare quello che ad oggi è l’unico piano straordinario del lavoro presentato da una Regione e condiviso dalle forze economiche e sociali. Il ministro ha ricevuto dalle mani del governatore Roberto Cota le 51 pagine delle misure di sostegno e rilancio dell’occupazione. Il sindacalista, con gli altri leader confederali e imprenditoriali, ha collaborato con l’assessore regionale alle Attività Produttive, Massimo Giordano, ad elaborare quelle misure, «un mix di azioni tradizionali e di innovazione», spiega l’ex sindaco di Novara. La novità del piano è la scelta di concentrare e di vincolare alla creazione di «posti di lavoro stabili» 390 milioni di fondi regionali, nazio-
Cota si muove bene e ha la determinazione giusta». Parola di Umberto Bossi. Ieri mattina ha raggiunto Torino per affiancare il governatore nell’atto più importante del suo avvio di mandato - la presentazione del «Piano straordinario per l’occupazione» - e dargli manforte in vista della sentenza del Tar sui ricorsi. Presenza non casuale, quella del Senatùr, dato che - ha ricordato Cota - l’imput sul fronte del lavoro e dell’occupazione è arrivato proprio da lui. «E’ importante concentrare tutte le risorse possibili sul lavoro», ha annuito Bossi, reduce da una breve sopralluogo negli uffici della Regione consegnata a PdlLega. No comment, o quasi, sui ricorsi che a quasi tre mesi dal voto mantengono alta la tensione: «C’è gente che non accetta mai la sconfitta. Perdere non è bello, ma capita». In ogni caso, ha precisato il leader della Lega, «certi ricorsi andavano fatti prima e non dopo».
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LA COESIONE SOCIALE
L’assessore Giordano ha coinvolto imprese sindacati e artigiani nali e comunitari che serviranno per «creare opportunità di lavoro. Vogliamo aziende che nascono, crescano e innovino». Fondi «immediatamente disponibili», spiega il presidente. Giordano che ha coordinato il lavoro di concertazione che ha coinvolto anche il vicepresidente della Giunta, Roberto Rosso, e gli assessori Cirio e Maccanti, sottolinea come il piano caratterizza per la «rapidità con cui possono essere attivati gli interventi e la loro capacità di produrre effetti nel breve periodo». Più lavoro stabile
Il piano, infatti, è stato messo a punto per affrontare una situazione di emergenza. E non è un caso che 190 milioni sono destinati alle politiche attive del lavoro. Questo asse è articolato in otto misure. Giordano spiega che
Il new deal di Cota 390 milioni per il lavoro Finanziamenti e incentivi a chi garantisce posti stabili uno degli elementi di novità rispetto al passato è legato alla concessione di incentivi all’occupazione di giovani e adulti con particolare attenzione alle fasce d’età sotto i 30 anni e sopra i 45. Si tratta di un complesso di misure rivolte alle aziende fino a 15 dipendenti che intendono trasformare situazioni di lavoro precario in contratti a tempo indetermina-
to (10 milioni); all’alta formazione per giovani laureati (9 milioni). E poi azioni per il reimpiego dei collaboratori di progetto e ricollocazione di disoccupati o lavoratori a rischio di perdita del lavoro.
Saper spendere Simonetta simonetta.conti@mailbox.lastampa.it
L’amministratore sarà sostituito da una società ono proprietario di un alloggio in condominio scrive Edoardo C. di Torino -. L'attuale amministratore ha proposto di nominare, quale suo "successore", una sua società (S.r.l.). Mi chiedo se ciò sia consentito». Risponde l’avvocato Renato Binello Vigliani: «La giurisprudenza era un tempo contraria ad ammettere l'amministrazione condominiale da parte di una società, ritenendo che il rapporto di fiducia -
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che deve sottostare al mandato di gestione - potesse realizzarsi solo con una persona fisica (cfr. Cass. n. 5608/1994). «Si è peraltro osservato come debba considerarsi principio generale del nostro ordinamento quello che la persona giuridica goda di una capacità "generalizzata" (cioè, con i soli limiti espressamente previsti); d'altronde, nessuna disposizione di legge impedisce che una società possa essere nominata ammi-
mento con un vincolo di permanenza di sette anni per le imprese che ottengono i fondi.
Il secondo asse di intervento è legato alla competitività. La prima misura introduce un
voucher per l’innovazione: un contributo fisso di 10 mila euro per sostenere l’ideazione, lo sviluppo di idee innovative. Priorità ai progetti di start-up aziendali e ai giovani. A disposizione ci sono 7 milioni per persone fisiche, ditte individuali, liberi professionisti, micro-imprese. Confermati i contributi per favorire le esportazioni e i contratti di insedia-
nistratore di condominio: anzi, indizi a sostegno di tale facoltà si individuano nella Legge n. 1966 del 1939, la quale ammette che società amministrino fiduciariamente immobili per conto terzi, e soprattutto nel D.lgs. n. 104/1996, che prevede l'affidamento ad esse dei beni immobili dismessi dagli enti previdenziali e della gestione dei relativi servizi condominiali. «Si è quindi assistito ad una progressiva "apertura" anche giurisprudenziale, dapprima a favore delle sole società di persone (cfr. Cass. n. 11155/1994 e App. Milano 11/12/2002) e poi anche di quelle di capitali (così Cass. n. 22840/2006 e n. 1406/2007, nonché Trib. Milano n. 13198/2004), quali "enti di gestione" di immobili. «Caduta la pregiudiziale di "diritto", può tuttavia per-
manere una contrarietà di "merito" (assolutamente legittima) in capo a quei condòmini che continuino a preferire la nomina di una persona fisica onde evitare, per esempio, che il loro concreto interlocutore possa cambiare in corso di rapporto a seguito di vicende societarie a loro del tutto estranee». «Avrei qualche oggetto da farle vedere». Così aveva scritto «Eralda» oltre un anno fa (purtroppo l’attesa di una risposta ha tempi lunghissimi visto il gran numero di lettori interessati ad avere una stima su oggetti in loro possesso). Per scusarci le abbiamo anticipato la risposta al telefono e lei ne è rimasta sorpresa e soddisfatta. Dice il prof. Ferdinando Viglieno Cossalino: «Il dipinto con aragosta di Salvatore Fiume (1915-1997) può valere cir-
ca 2 mila euro; il disegno acquerellato di Aligi Sassu (1912-2000) circa 500 euro; la statuetta-candelabro in bronzo che rappresenta un cacciatore con selvaggina nel carniere e gli ultimi due dipinti dei quali la lettrice ha inviato foto a colori valgono circa 100 euro l’uno». Siamo invece costretti a dare una delusione a Luciano provincia di Vercelli in possesso da oltre 30 anni di 4 volumi «La Sacra Bibbia con incisioni di Gustavo Dorè, fregi Enrico Giacomelli, ediz. CDE Padova, Stamperia Napoletana, aprile 1970». Risponde il dottor Pier Luca Monge: «Come già intuito dal letto quest’opera non ha valore sul mercato dell’antiquariato». Il telefono di Simonetta è 011-6568226, il lunedì oppure il venerdì, ore 10,30-14,30.
Il voucher innovazione
Meno Irap per chi assume
Per favorire la competitività la giunta punta a ridurre «le tasse per chi assume», spiega Giordano. Alle imprese che per tre anni successivi al 31 dicembre del 2010 incrementeranno il numero dei lavorato-
ri assunti con contratto a tempo indeterminato verrà concesso una deduzione forfettaria di 15 mila euro sulla Irap per ogni nuovo lavoratore assunto a partire dall’anno di assunzione e fino al terzo anno compiuto. Il 118 anti-burocrazia
La giunta ha previsto la creazione di centri di assistenza tecnica alle imprese artigiane e del commercio come strumento di semplificazione e di pronto intervento per superare intoppi burocratici. Le Fondazioni bancarie
Il presidente Cota ha ringraziato la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Crt per aver contribuito con un finanziamento complessivo di 30 milioni alla «realizzazione di questo piano che al di là delle differenti visioni politiche punta a garantire la coesione sociale».
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LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
63
Il tempo Insistono i temporali al Nord, sole più generoso al Centro-Sud SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
Sul Nord Italia confluisce ancora aria umida dal Tirreno che mantiene condizioni del tempo instabili e a tratti temporalesche, in temporanea estensione fino alla Toscana. Domani l’ingresso delle correnti da nord riporterà condizioni più soleggiate sulle regioni alpine e pianure del Nord.
Variamente nuvoloso con rovesci e temporali più frequenti su Piemonte, Valle d’Aosta e al mattino anche in Liguria, in estensione in giornata a Lombardia, Emilia e più irregolari sul Triveneto, dove al mattino è presente un po’ di sole. In Liguria schiarite pomeridiane dopo i rovesci del mattino.
Tra la Toscana, Umbria, Marche e alto Lazio nubi in aumento con passaggio di rovesci e temporali tra Chianti, Valdarno, Casentino, e più isolati fino alla Val di Chiana, Maremma toscana, Perugino e sull’entroterra Piceno. Più soleggiato sul resto del Lazio, Abruzzo e Sardegna.
Prevalgono condizioni soleggiate ovunque, salvo qualche strato di nubi basse al mattino lungo le coste del Vibonese e del Reggino in Calabria e poche nubi diurne sui rilievi appenninici. In serata velature sulla Campania. Venti deboli di scirocco o settentrionali sulla Puglia
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
COPERTO
VARIABILE
Culmina alle ore 13 e 11 minuti
Tramonta alle ore 20 e 50 minuti Primo quarto
La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 8 e 42 23 e 15
19 giugno
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
NEBBIA
LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE In lieve calo al Centro-Nord, caldo stazionario al Sud con massime sui 32-25 gradi su Puglia, Calabria e Sicilia
DOMANI
Sorge alle ore 5 e 32 minuti
NEVE
VENTO
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Nubi e rovesci sui Pirenei, Francia, regioni alpine, Germania meridionale e in modo più diradato fin su Austria, Ungheria e Romania e Bulgaria. Più a nord maggiori spazi di sole e le nubi tornano a scorrere dalla Scozia alla Norvegia.
Le precipitazioni attese oggi
Trento 17 22 Aosta 14 19 Torino 15 21
Milano 16 22
Genova 18 22
Bologna 15 24
Venezia 18 26
Firenze 14 23 Perugia 13 25
Bel tempo al mattino, nel pomeriggio qualche temporale a ridosso dei rilievi al Nord-Est e tra Abruzzo e Gargano
Trieste 16 25
Ancona 19 24
Roma 21 30
DOPODOMANI
DEBOLI
L‘Aquila 11 26
MODERATE
FORTI
MOLTO FORTI
Rovesci e temporali al Nord e tra Toscana e Umbria, più frequenti in Piemonte Campobasso 13 27
Foggia 17 32
Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 20 30
Napoli 19 30 Potenza 12 28
Alghero 18 27
Cagliari 19 27
Catanzaro 17 31 Palermo 19 27
Reggio Calabria 21 31 Catania 19 31
Mattinata soleggiata, nel pomeriggio variabilità al Nord con temporali su Alpi e pianure a nord del Po
A cura di www.nimbus.it
ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON
MIN °C MAX °C OGGI
15 17 27 27 23 28 11 10 8 25 15 12 7 15 24 31 21 20 27 21 -3 19 31 26 16 26 10 27 16 15 21 26 23 22 26 22 21
23 31 40 36 36 29 27 14 13 32 26 27 16 22 31 44 28 33 28 39 10 30 43 33 19 33 12 33 25 22 24 41 31 30 31 30 31
CITTÀ
AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA
MIN °C MAX °C OGGI
12 21 15 21 14 12 16 11 21 16 11 16 12 9 21 15 10 15 10 11 11 15 20 14 10 21 10 10 20 11 9 18 11 16 8 17
18 35 25 26 23 18 23 22 24 24 17 20 21 16 27 26 20 24 23 15 21 18 33 23 13 30 28 15 30 18 16 32 20 22 18 26
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
Giovedì Che fare del weekend
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ
NESSUNA
Forti temporali sulle zone torinesi ove fiumi e torrenti sono già ai livelli di attenzione; locali grandinate sul resto del Nord
L’estate si fa attendere al Centro-Nord il Sud è soleggiato, ma in attenuazione DANIELE CAT BERRO l fine settimana a ridosso del solstizio del 21 giugno vede ancora l’Italia meteorologicamente divisa in due. Se al sud da una settimana è ormai estate piena e le giornate continuano a mantenersi ben soleggiate e calde, con temperature che anche oggi potrebbero portarsi fin verso i 35 gradi in alcune zone della Puglia, della Calabria e della Sicilia, le regioni settentrionali, la Toscana e l’Umbria rimangono invece sotto l’influenza della profonda circolazione depressionaria responsabile delle abbondanti piogge degli ultimi due giorni al nord-ovest, che ancora oggi favorirà la formazione di temporali anche intensi. Domani, con l’allontanamento della depressione e l’ingresso di correnti settentriona-
I
li temporaneamente più asciutte, tornerà a prevalere il sole e solo il nord-est e in parte le regioni adriatiche saranno soggetti ad una lieve variabilità, con rischio di qualche temporale nelle ore pomeridiane e serali sui rilievi tra Veneto, Alto Adige e Friuli e, in misura minore, tra l’Abruzzo e il Gargano. Ma il miglioramento, ancora una volta, non sarà duraturo; un nucleo di aria fredda in discesa dal nordEuropa valicherà le Alpi nella giornata di sabato rendendo il tempo nuovamente più instabile con forti temporali dal pomeriggio al nord e sulla Toscana accompagnati da un sensibile calo delle temperature in montagna, che potrebbe riportare la neve temporaneamente fin verso i 2000 metri sulle Alpi sotto i rovesci più intensi. Domenica la pertur-
bazione si sposterà verso sud e il tempo si presenterà instabile e temporalesco su gran parte dell’Italia centro-settentrionale; solo il Piemonte occidentale, la Valle d’Aosta e la Liguria di Ponente dovrebbero godere di condizioni prevalentemente asciutte e con qualche schiarita, ma con venti forti da nord nelle vallate alpine. Qualche temporale, ma in un contesto più variabile, potrebbe interessare anche la Sardegna, la Campania e il versante tirrenico di Calabria e Sicilia, mentre sul resto del sud rimarranno condizioni soleggiate ma con un calo delle temperature. Il maltempo pregiudicherà quindi domenica le attività all'aria aperta al nord e al centro, mentre le spiagge assolate del sud continueranno a garantire refrigerio da un caldo meno opprimente.
LA STAMPA GIOVEDÌ 17 GIUGNO 2010
IL CASO SPATUZZA
Pentiti, come funziona la legge
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A CURA DI FLAVIA AMABILE ROMA
Al pentito Gaspare Spatuzza è stata negata la protezione. Con polemiche. Quanti sono i pentiti in Italia?
Più di settecento, sono un po’ diminuiti rispetto al passato: nel 2001 erano quasi il doppio, 1159. La nuova legge del 2001 ha imposto un drastico taglio alle collaborazioni, una stasi nelle inchieste ha fatto il resto: il 2005 è stato l’anno in cui dalle Procure antimafia di tutt’Italia sono arrivate un numero di proposte di nuovi collaboratori di giustizia davvero minimo al confronto con gli anni precedenti: solo 87. Un calo durato due anni, dal 2007 le proposte sono di nuovo aumentate.
Quali sono le procure più attive nel chiedere collaboratori?
I pentiti di camorra sono più numerosi di quelli di mafia. Le richieste maggiori arrivano dalla Direzione Distrettuale antimafia di Napoli con 29 richieste nel 2006, dieci in più nel 2007, quasi 4 su 10 rispetto alle richieste totali. Cifre decisamente inferiori per le altre città: Catanzaro ha avanzato 15 richieste, Caltanissetta 6 e Palermo 5.
Anche in totale i pentiti di camorra superano quelli di mafia?
Sì, da tempo la mafia sembra aver dato tutto quello che poteva dare in termini di racconti. Sono soprattutto dalla camorra ad arrivare le testimonianze più utili. Ormai i pentiti di camorra sono al primo posto: 268, contro 230 mafiosi, 101 uomini di 'ndrangheta, 85 della Sacra corona unita. L’annod el sorpasso della camorra sulla mafia è stato il 2007 quando si registrarono 270 camorristi contro 238 mafiosi. Fino all' anno precedente erano gli affiliati a Cosa Nostra la quota più consistente, che negli ultimi dieci anni ha toccato punte di oltre 400 pentiti sottoposti a misure di sicurezza e assistenza
Ci si può pentire anche se non si appartiene alla criminalità organizzata?
Sì, è avvenuto già in 101 casi con persone che provenivano da ambiti criminali del tutto diversi. E’ una novità che risale al 2007.
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C’è differenza tra pentiti e collaboratori di giustizia?
In genere nel linguaggio comune i collaboratori di giustizia vengono definiti pentiti. Fra i pentiti esistono i pentiti di mafia e pentiti di camorra. Far parte della categoria dei pentiti però non vuol dire però necessariamente rinnegare il passato. In genere è una decisione legata ad un interesse personale. Viene presa quando si è catturati e si ha la prospettiva di passare la vita intera, o comunque molti anni, tra le mura di una cella. Oppure, la scelta matura quando il proprio gruppo risulta perdente nelle lotte tra gruppi mafiosi: davanti alla prospettiva di finire ammazzati, si preferisce chiedere protezione per sé e per i propri familiari.
I pentiti si pentono davvero e vogliono cambiare vita?
Si ricorda un caso di vera volontà di cambiare vita. Capitò nel 1973 con Leonardo Vitale, giovane uomo d’onore palermitano che decise di rivelare agli inquirenti i segreti dell’organizzazione criminale. Ma lo Stato si mostrò impreparato a ascoltare il racconto di Vitale e a dargli il giusto valore. Non esistevano ancora né le leggi né la cultura adatta. Vitale fu dapprima incriminato per le sue dichiarazioni, considerato mentalmente instabile, rinchiuso in un manicomio criminale per poi essere ucciso appena tornato in libertà.
I pentiti riescono a evitare del tutto il carcere?
No, devono scontare almeno un quarto della pena. Oggi comunque sono solo 151 i pentiti in carcere (il 20 per cento del totale), mentre 324 usufruiscono di misure alternative e 310 sono liberi.
Che cos’altro è previsto per i pentiti?
La legge che definisce il trattamento dei pentiti e la numero 45 del 13 febbraio 2001. Rispetto alla legge precedente che risaliva a dieci anni prima lo Stato ha introdotto alcune modifiche: le riduzioni di pena, l'assegno di mantenimen-
to concesso dallo Stato, sei mesi di tempo perché il pentito possa dire tutto quello che sa (il tempo inizia a decorrere dal momento in cui il pentito dichiara la sua disponibilità a collaborare). Il pentito non accede immediatamente ai benefici di legge ma solo dopo che le dichiarazioni vengano valutate come importanti e inedite. La protezione durerà fino al cessato pericolo a prescindere dalla fase in cui si trovi il processo.
La protezione si estende anche ai familiari?
Sì. In questi anni sono circa 2.700 i familiari da proteggere e assistere in
ogni necessità. Uno su tre è un minorenne (sono 1096) e dunque deve andare a scuola. Ma ci sono poi la casa, l' assistenza sanitaria a tutto ciò che capita nella vita quotidiana.
Ci si può pentire e non farsi assistere dallo Stato?
Si chiama «capitalizzazione», è una delle possibilità previste dal Servizio di protezione del ministero dell’Interno: uscire dal programma dopo avere intascato una somma di denaro una tantum, da reinvestire come si vuole e senza rimanere a carico dello Stato.
PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1 CON «LA VOCE DI MANTOVA», «PRIMO PIANO MOLISE», «CRONACA DI CREMONA», «CRONACA DI PIACENZA»; € 1,20 CON «LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO», «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «L’INFORMAZIONE DI REGGIO», «L’INFORMAZIONE DI PARMA», «L’INFORMAZIONE DI MODENA», «IL CORRIERE
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MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDI’», «L’INFORMAZIONE IL DOMANI». PREZZI ESTERO: AUSTRIA, FRANCIA, MONACO P., GERMANIA, GRECIA, PORTOGALLO, SPAGNA € 1,85; IRLANDA € 2; SLOVENIA € 1,34; C. TICINO FRS. 2,70; SVIZZERA FRANCESE FRS. 2,80; SVIZZERA TEDESCA FRS. 2,80; UK GBP 1,40.
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