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VENERDÌ
SETTEMBRE
dalle 16.30 alle 20.30
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Periodico di tradizioni popolari, civiltà della tavola, ambiente, turismo e sicurezza stradale Diretto da Giorgio Ariu • Agosto 2009 • Anno VII • N°2
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fascino ORROLI INCONTRO CON IL SINDACO, ANTONIO ORGIANA
Qual è l’attuale quadro del paese di Orroli? Orroli è un paese del Sarcidano di 2600 abitanti che nonostante l’impegno da parte dell’amministrazione comunale e di moltissimi cittadini continua inesorabilmente come tutti i comuni del Sarcidano e delle zone interne a soffrire del fenomeno dello spopolamento. In zona tutti si preoccupano, tutti si attivano per cercare di frenare l’emorragia ma senza successo. Tanto è stato fatto dalle amministrazioni precedenti che hanno attivato un nuovo processo di sviluppo come integrazione rispetto a quello esistente (agricoltura e pastorizia) per dare vita a nuove forme di sviluppo turistico. Tutto ha inizio nel tentativo di sfruttare nel migliore dei modi l’ambiente di questo territorio, come l’archeologia, i laghi. Tra i risultati derivanti da questi nuovi intenti possiamo citare la recente apertura del Nuraghe Arrubiu, reso visitabile e gestito dalla cooperativa “Is Janas”, l’infrastrutturazione dei laghi (il Mulargia con un campo di canotaggio e con un battello, il Flumendosa con un altro battello e con viabilità che consentono di raggiungerli più agevolmente). Contestualmente sono nate le prime strutture ricettive alberghiere, fondamentali per ricevere il turista, dargli comfort e assistenza. E’ stata completata la Casa del Nuraghe Arrubiu ed è in fase di completamento il teatro al coperto, quattrocento posti a sedere, nella zona “Sa terra de sa santa”, e sono in fase di apertura la Comunità alloggio e la Casa protetta, di diciotto posti ciascuna, destinate rispettivamente a persone autosufficienti e non. E’ stato inoltre ristrutturato l’impianto sportivo con la realizzazione del campo di calcio in erba sintetica, ristrutturata completamente la pista di atletica e realizzate tutte le infrastrutture (illuminazione, viabilità, parcheggi). Questo per soddisfare le esigenze di giovanissimi, giovani e meno giovani. Ci sono altre attività che stanno traendo vantaggio da questa rinnovata valorizzazione del paese? Nel campo dell’artigianato, sono stati finalmente assegnati alle diverse attività i ventiquattro lotti della zona artigianale, e alcune di queste sono già in produzione. Anche per quel che riguarda lo sport e gli impianti sportivi bisogna sottolineare che oltre il campionato di calcio da diversi anni si punta su altre due manifestazioni: atletica leggera (Corrorroli) e il torneo internazionale di calcetto, due eventi che ogni anno caratterizzano Orroli e che creano movimento e promozione con la presenza nel primo di circa seicento ragazzi che per sette giorni soggiornano ad Orroli nei bed and breakfast e nelle strutture ricettive, giovani che arrivano anche dall’Ungheria, dalla Spagna e oltre che dall’Italia e da tutta la Sardegna. Il Corrorroli con la presenza di campioni nazionali, europei e mondiali rappresenta la memoria di un passato recente, quella del glorioso Mariano Leoni, a cui quest’anno l’Amministrazione Comunale dedica il Terra Sarda e intesta la pista di atletica
leggera. Questa manifestazione ha carattere internazionale e deve essere un grande momento di crescita culturale per tutto il territorio, una manifestazione che deve, attraverso la tv e i giornali, portare tutto il territorio di Orroli e del Sarcidano e della Barbagia di Seulo in giro per il mondo con le sue bellezze, le sue particolarità, la sua natura e tutte le sue tradizioni che si conservano e che si possono ammirare attraverso i costumi, i centri storici, attraverso le attività artigianali, attraverso i prodotti tipici locali (salumi, dolci, miele, pane, mirto). Un momento per gratificare i compaesani sparsi per l’Europa e che hanno mantenuto il carattere identitario del proprio paese attraverso gli unici strumenti possibili a distanza: la tv e la stampa. Il Terra Sarda è una manifestazione giunta ormai alla sua 23^ edizione, il terzo evento di atletica leggera più importante in Italia, che ospita i migliori atleti del mondo protagonisti delle diverse Olimpiadi e dei mondiali con l’intento di creare una vetrina internazionale per la conoscenza e la valorizzazione delle diverse realtà territoriali della Sardegna. Ai fini di questa valorizzazione e creazione di nuove opportunità, esiste una collaborazione tra i vari comuni della Sardegna? Orroli è inserito nella rete dei comuni del Sarcidano e della Barbagia di Seulo. In rete stiamo cercando di crescere attraverso uno sviluppo condiviso, dove la zona industriale di Isili può avere un
ruolo importante come del resto un ruolo importante ce l’hanno la rete delle biblioteche comunali e presto anche la rete degli archivi storico-fotografici collegati alla rete di archivi nazionali. Un’opportunità per i giovani diplomati e laureati che il territorio possiede. Le grandi potenzialità del territorio che possono invertire il percorso dello spopolamento sono individuate nelle arti e tradizioni, nell’artigianato, nell’agricoltura e pastorizia, nell’industria e nel turismo che insieme, attraverso una politica attenta e condivisa, possono creare nuove attività. Sempre in visione turistica attraverso la festa di San Nicola e Santa Caterina si stanno recuperando le vecchie tradizioni e si stanno sviluppando nuove forme di accoglienza e di richiamo per i visitatori. Sono stati, inoltre, attivati i progetti turistici con la Regione, come “Arti e mestieri”, con la Provincia di Cagliari l’STL (Sistema Turistico Locale), con l’Europa progetti di gemellaggio la Scuola Rupestre, che si svolge ogni anno per quindici giorni nella Barbagia di Seulo e nel Sarcidano con la partecipazione di docenti provenienti da tutte le università d’Europa.
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Elvira Usai
VITA LENTA
O
E LUNGHISSIMA
rroli è uno dei centri più vasti del Sarcidano. Sorge sulle pendici del monte Pitziogu, cratere di uno degli ultimi vulcani spentisi in epoca quaternaria in Sardegna, e ai piedi de Sa Carona Arrubia, conca basaltica che domina tutta l’area circostante. Il paese è raggiungibile sia percorrendo la Strada Statale 128 con la quale s’innesta la strada provinciale n. 10, sia, per chi preferisse un’esperienza alternativa, attraverso la prenotazione del Trenino Verde, istituito e gestito in chiave turistica dalle FdS. Orroli si trova al confine con Nurri, Escalaplano e Siurgus Donigala: nei secoli la convivenza con gli altri paesi è stata tutt’altro che pacifica e solo nell’ultimo secolo e mezzo si sono appianate le innumerevoli contestazioni territoriali nella quale Orroli era coinvolta. Una presenza umana ed urbana nelle sue terre è accertata dalla civiltà nuragica fino ai nostri giorni ed è possibile ipotizzare sia la risultante dello spopolamento di antichi villaggi rurali, frazionati e dispersi secondo quelli che erano i canoni delle più antiche forme di popolamento in Sardegna. Dall’alto medioevo il paese emerge col toponimo A(O)rrolli, in riferimento a s’arrolli (rovere o quercia), che non è certo casuale, dal momento che i primi stanziamenti umani si ebbero proprio nei boschi di rovere. La tradizione popolare narra infatti che circa 900 anni fa, alcune famiglie di pastori e porcari maurreddinus (provenienti dall’Iglesiente), si stanziarono in quei luoghi boscosi e ricchi d’acqua proprio perché partiti alla ricerca d’acqua e cibo. La prima menzione storica col nome Orroli, si trova nel registro delle rendite pisane del 1320 dell’antico Giudicato di Cagliari, nel quale sono registrati i tributi che la Comunità doveva versare annualmente al Comune di Pisa. Orroli, infatti, fece dapprima parte della Curatoria di Siurgus, compresa in detto Giudicato (dal 1288 al 1324), per divenire successivamente feudo aragonese. Nel XV secolo, quando in Sardegna si avviò il processo di spagnolizzazione, Orroli entrò a far parte del Giudicato di Arborea, cui ha fatto seguito la dominazione piemontese che ha immediatamente reso manifesti i sentimenti antifeudali orrolesi. Quando dal 1821 al 1848 l’Isola fu divisa in 10 Prefetture, Orroli fu compresa nella Prefettura di Isili e, dal 1848, nella Provincia di Cagliari. Dal 1927 al 2003, ha fatto parte della provincia di Nuoro, istituita in quell’anno da Mussolini. Dal 2003, invece, appartiene nuovamente alla Provincia di Cagliari. Ribattezzato e ormai noto come “paese museo” e anche come “paese della Lunga Vita”, Orroli appare in una felice posizione, ridente, tranquillo e accogliente, dove il tradizionale e il nuovo convivono in armonia, proiettati verso la giusta modernità. E’ un paese da scoprire soprattutto per il suo splendido contesto naturale: la macchia mediterranea, le fitte zone boschive con querce, lecci, roverelle, perastri e ginepri, abitata da una ricca e, per alcune specie, rara fauna, per la cui salvaguardia è stata delimitata un’area protetta, all’interno della Riserva Naturale del lago Mulargia.
di Claudia Cao
Soffermandoci sulle caratteristiche di questo territorio ricco di fascino, si nota sin da un primo impatto come la sua morfologia sia prevalentemente collinare, alternata da vaste aree pianeggianti (is xeas) e taccus, i caratteristici tavolati basaltici di origine vulcanica. Un altro degli elementi distintivi del contesto ambientale orrolese sono i due laghi artificiali: il Mulargia e il Flumendosa, entambi navigabili, a fini turistici, da due battelli, capaci di trasportare circa un centinaio di passeggeri per volta. Anche la realizzazione dei due invasi ha comportato diatribe di varia natura: non solo gli orrolesi non hanno mai beneficiato delle acque dei due laghi, per cui sono in corso diverse trattative finalizzate a garantire l’utilizzo dell’acqua per scopi irrigui, ma soprattutto la loro realizzazione ha causato l’espropriazione di 140 e 1071 ettari di fertili salti, in origine destinati alle due attività economiche principali: agricoltura e pastorizia. Un altro evento da tenere in considerazione per comprendere l’evoluzione di questi territori rispetto alla loro conformazione originale è l’Editto delle Chiudende del 1823, con il quale la dinastia sabauda volle promuovere l’attività agricola attraverso la chiusura dei territori della Comunità, a scapito del godimento collettivo. Certo, l’identità del paesaggio agrario e pastorale e l’organizzazione dei suoi spazi, nonostante l’applicazione dell’Editto delle Chiudende, non mutarono radicalmente l’antica fisionomia del territorio. Una descrizione di Orroli in quegli anni ci è offerta da Padre Angius, compilatore
per la voce “Sardegna”, del grande Dizionario storico-geografico commerciale del 1845, dove leggiamo: “Vari tratti dell’orrolese sono coperti di bosco ghiandifero, severi, lecci e querce (arrolli) fra le quali furono piantate le prime abitazioni...Il lentischio è sparso un po’ dapertutto e porge molto frutto per olio e per alimento agli uccelli, specialmente ai tordi. I licheni, buoni per la tintura, coprono in molti luoghi le rupi. Le fonti non sono né in gran numero, né molto abbondanti, e scorrono tutte verso il fondo delle valli nel letto del Dosa e del Mulargia, ma poche vi giungono in rivoletti...Nelle stagioni piovose e quando sciolgonsi le nevi, gli orrolesi se vogliono passare sulle terre alla sinistra del Dosa, devono tragittare in barca. Negli altri tempi, si guada a cavallo e anche a piedi”. Il fascino di questa terra, infatti, è generato proprio dal fatto che il trascorrere dei secoli non sia riuscito ad alterare del tutto lo scenario naturale-ambientale e archeologico del territorio, che risulta ancora oggi ideale per intraprendere rilassanti passeggiate a piedi o a cavallo o, semplicemente, per abbandonarsi ad un sano momento di relax, per esempio sulle rive del lago Mulargia dove sovrabbondano i ricordi delle secolari lotte fra Orrolesi e Mandaresi: le stesse vicende storico-antropiche che nei decenni si sono susseguite non fanno che incrementare il fascino di questi territori, unitamente a presenze e credenze riconducibili a situazioni territoriali preistoriche e storiche di secolare memoria.
Elvira Usai
Maurizio Artizzu
TRA MITI, LEGGENDE E CONTUS
L’impronta del piede della Madonna
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ell’intensa attività di ricognizione archeologica sviluppatasi nell’ultimo ventennio, Orroli risulta il Comune del Sarcidano che può vantare il maggior numero di insediamenti e monumenti, dal Neolitico all’Alto Medioevo. Un esempio ci è offerto da Su Motti, nel boscoso parco naturale, che sovrasta una necropoli a Domus de Janas con una quindicina d’ipogei, scavati nella parete rocciosa e altri in grossi massi erratici di basalto. Una cinquantina sono inoltre i nuraghi distribuiti nel territorio. La più imponente struttura architettonica è quella rappresentata dal Nuraghe Arrubiu (1800 a.C.), tra i più estesi dell’isola con i suoi 3000 mq di area e tra i più complessi che si siano conservati fino ai nostri giorni: è, infatti, l’unico pentalobato in tutta l’isola, con una torre centrale di 14 metri d’altezza, l’antemurale con sette torri, e la serie di quattro torri sul lato meridionale della struttura. Abbandonato tra il X e l’VIII sec. a.C., venne occupato nuovamente in epoca romana (fino al V sec. a.C.). In questa fase devono aver avuto origine i due “laboratori enologici” emersi dagli scavi, destinati alla produzione artigianale del vino che, attualmente, per favorire una più agevole fruizione per turisti e visitatori, sono stati spostati all’esterno. Da un approfondito studio della vita nel Nuraghe Arrubiu e ha avuto origine, di recente, l’esposizione allestita nella Casa Nuraghe Arrubiu, la vecchia casa padronale del signor Giovanni Vargiu ubicata in pieno centro storico. Essa non costituisce un museo ma vi si possono ammirare un insieme di pannelli che illustrano gli oggetti ricostruiti sulla base dei ritrovamenti all’interno del Nuraghe Arrubiu, una magnifica torre del tempo che parte dal Neolitico per arrivare ai nostri giorni, una sala didattica per le scolaresche con schermo gigante, un modello e un’appassionante ricostruzione tridimensionale del Nuraghe Arrubiu con l’ambiente circostante riportato alle origini. Anche la fauna e la flora originarie sono state ricostruite, per mezzo dell’esame dei pollini. La Casa ha origine da uno studio che non riguarda solo il Nuraghe Arrubiu ma tutto il contesto della Sardegna e del Mediterraneo. Altri tre importanti villaggi d’età nuragica, con relativi templi e pozzi sono stati individuati sul territorio orrolese. Tra questi, poco distante dal Nuraghe Arrubiu, si trova il più importante e meglio conservato, Su Putzu, composto da un centinaio di capanne in buono stato di conservazione. Capillarmente diffusa appare, invece, la presenza romana, nelle piane e nei rilievi collinari, nei salti prossimi all’abitato e perfino in alcuni dei vicina-
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ti storici dell’attuale centro urbano. Di recente, nel rione più antico del paese è stato condotto uno scavo archeologico all’interno della chiesa di San Nicola, nei pressi dell’omonimo nuraghe. La successione stratigrafica degli scavi ha documentato, per Orroli, una continuità di vita ininterrotta, dalla civiltà nuragica ai nostri giorni. Tra le poche testimonianze rimasteci sulla vita all’interno di queste misteriose strutture, i contus svolgono un ruolo preponderante. Si tratta di racconti trasmessi oralmente, in cui qualsiasi legame con la realtà e la storia di quei secoli è stato trasfigurato dalle credenze e le fantasie popolari. Un esempio ci è offerto in relazione al parco naturale-archeologico di su Motti, dalla leggenda sul gigante Impolla, crudele e malvagio perché voleva distruggere gli orrolesi e per questo avrebbe fatto rotolare, verso il villaggio, un enorme macigno. In loco si può osservare un grande masso di basalto, lungo e largo diversi metri, nel quale è facilmente osservabile l’impronta di un piede umano: secondo la tradizione si tratterebbe proprio del piede della Madonna che, per evitare la distruzione del villaggio, avrebbe con esso bloccato l’avanzare dell’enorme masso, noto alla memoria popolare come Corongiu de Impolla. Numerose sono le memorie relative ai nuraghi abitati, secondo le leggende, da gigantes e da Janas. E’ nota la credenza
secondo la quale il nuraghe di Cracina, in località su Pranu, sarebbe stato una delle tante abitazioni delle Janas, che tessevano, senza mai stancarsi, nei loro telai d’oro. La loro voce melodiosa, che accompagnava ritmicamente il rumore dei telai, si diffondeva in tutto l’altopiano e chi aveva la fortuna di udire quei canti, secondo la fantasia popolare, avrebbe goduto di grandi fortune. Proprio l’altopiano di su Pranu, dove la presenza nuragica è capillare, è animato da tutta una serie di magiche credenze, legate all’esistenza, nei nuraghi stessi, di grandi tesori per i quali la memoria popolare ha sempre favoleggiato. Non mancano anche racconti appartenenti all’epoca cristiana, che vedono protagonisti i Santi e la Madonna, o quelli sorti sui sepolcri della Chiesa di San Nicola, intorno a spiriti e fantasmi che si muovevano a loro piacimento senza essere disturbati, nel vicinato di S. Nicola. Indubbiamente esistono numerosi altri miti e leggende elaborate dall’immaginario collettivo e ormai andate perdute, e che magari sarebbero state d’aiuto anche per uno studio sulla toponomastica dei luoghi, che potrebbe rivelare fantastiche sorprese. C.C.
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0782/807022 0872/847662 0782/807002 0782/849191 0782/847634 0782/847772 0782/847006 0782/847778
Reina Roberto Via Zunino 10 Tel. 0782/847787 Orru’ Giovanni Via Demuro 4 Tel. 0782/847295 Anedda Nicola Viale Cesare Battisti Tel. 0782/845037
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port, relax, cultura e tanto verde: questi gli ingredienti che caratterizzano l’area dei due “laghi dorati”, il Mulargia e il Flumendosa, sorti negli anni Cinquanta dagli sbarramenti dei fiumi omonimi. E “dorati” è l’aggettivo attribuitogli per via degli onerosi sacrifici tanto economici quanto culturali, derivanti dalla loro creazione, data la vastità degli spazi sottratti alle due attività cardine del sistema economico locale, l’agricoltura e la pastorizia. Al contempo, non sono da trascurare i progetti di altrettanto pregio che intorno alla loro valorizzazione stanno sorgendo. Dagli anni Novanta infatti le amministrazioni dei due laghi hanno cominciato a vedere in essi possibilità di crescita anche per i comuni del Sarcidano e della Barbagia di Seulo: da qui l’origine del Consorzio dei laghi, sorto dall’unione di soggetti pubblici e privati accomunati dall’obiettivo di stimolare una nuova idea di turismo in questi territori. Un’ottima opportunità per far sì che l’economia di queste zone si possa rinforzare con un maggior sviluppo dell’edilizia e del terziario, e alimentare la speranza d’integrazione del reddito finalizzata a bloccare, o almeno arginare, il fenomeno dello spopolamento.
Le strutture ricettive che il Consorzio ha generato e incentivato hanno iniziato il loro percorso di produttività: una rete che lavora compatta condividendo gli obiettivi di sviluppo e di conservazione della propria identità culturale e ambientale. Anche la presenza dei due battelli rientra perfettamente nel quadro della valorizzazione di questa cornice storico- paesaggistico che tutti i comuni con impegno hanno tutelato dagli incendi, dall’inquinamento e dal degrado. Da non trascurare, inoltre, il peso che i due laghi rivestono anche a livello di incontro agonistico e sportivo in genere, visto che da anni ormai nel Mulargia si svolgono le gare di canotaggio per le qualificazioni dei cam-
Tra remi e silenzi
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Periodico di Tradizioni popolari a diffusione gratuita DIRETTORE GIORGIO ARIU: giorgioariu@tin.it In redazione SIMONE ARIU, MAURIZIO ARTIZZU, CLAUDIA CAO, ANTONELLA SOLINAS, MICHELA SORGIA GIA di Giorgio Ariu Redazione e Uffici Amministrativi Via Sardegna 132, 09124 Cagliari Tel. 070/728356 - 728592 www.giacomunicazione.it giorgioariu@tin.it Registrazione Tribunale di Cagliari n. 19/03 del 10.03.2003
pionati italiani, e dai paesi nordici arrivano pressanti richieste per la creazione di strutture d’accoglienza e la creazione di un campo di canotaggio dove gli atleti, beneficiando del clima sempre mite, possano svernare e mantenere l’allenamento costante. A questo sviluppo sono interessati tutti i comuni del Sarcidano e delle Barbagia di Seulo e soprattutto quelli del Consorzio dei laghi, che conta ben dodici presenze. I comuni che compongono il Consorzio sono Orroli, Nurri, Esterzili, Sadali, Seulo, Villanovatulo, Nurallao, Isili, Serri, Siurgus Donigala, Goni, la Comunità Montana n. 20: ad esso hanno infatti aderito tutti i comuni che, sebbene non siano direttamente interessati dalla presenza dei due laghi, sul loro territorio credono nella rete che lavora per lo sviluppo dell’ambiente e si auspica che tutti i comuni del Sarcidano e della Barbagia di Seulo vogliano prenderne parte per costruire insieme un’offerta turistica che vada dalle attività all’aria aperta come trekking, pesca, canotaggio all’interesse per i numerosissimi siti archeologici.
A tal proposito, per potenziare la rete turistica esistente, il Comune di Orroli, il Consorzio dei laghi, l’Enas (Ente Acque della Sardegna) hanno presentato alla Regione un progetto finalizzato a collegare il Nuraghe Arrubiu con la diga del Flumendosa e a far sì che i fabbricati dell’ex Ente Autonomo del Flumendosa vicini alla diga diventino una sorta di percorso didattico per le scuole di ogni grado e livello o per tutti i visitatori che volessero ammirare queste bellezze incontaminate. In prossimità della diga è prevista la realizzazione di un approdo per il battello che può trasportare le persone verso la struttura alberghiera Is Stellas (Nurri), verso Villanovatulo, Esterzili, oppure con il trenino verde verso Nurri, Orroli, Mandas. C. Cao
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Quelli che a Santa Caterina O
rroli è un paese il cui fascino non può prescindere dai secoli di storia e tradizioni che la circondano di un’aura di mistero. Volta a una sempre maggiore apertura verso la modernità e lo scambio, non lascia mai da parte il proprio passato e la propria cultura in vista del cambiamento: passato e presente si fondono in essa grazie alla forza di una tradizione di cui anche le ultime generazioni si fanno custodi, soprattutto per mezzo di festività ed eventi che scandiscono la vita di questo paese. L’origine prevalentemente cristiana di queste festività denota la cultura profondamente religiosa di Orroli, in cui la comunione di valori rende il legame tra i suoi cittadini così ferreo da garantire la sopravvivenza dei tratti originari della sua identità e la loro costante crescita nei secoli. Un testimone del modo in cui Orroli, soprattutto negli ultimi tempi, operi in funzione di questa conservazione e apertura del proprio mondo a tutti coloro che vogliano scoprire la magia di tradizioni secolari, è Giampaolo Mereu, Presidente della Proloco, che ci ha raccontato come l’attività di valorizzazione della propria storia e dei prodotti locali si sia fatta mano a mano più intensa, attraverso l’arricchimento
delle festività per mezzo di sagre ed esposizioni che nascono da una sinergica collaborazione con la parrocchia ed il Comune. Un esempio sono i festeggiamenti in occasione del carnevale orrolese: dalla sfilata delle maschere tipiche alla zeppolata e al rogo di ammentu (la maschera “sacrificale” che chiude il ciclo dell’anno prima della quaresima e della rinascita pasquale). Ogni momento, in queste giornate di festa, si fa carico di significati e di valori la cui riscoperta è ogni anno motivo di maggior coesione sociale e culturale per la comunità. Altrettanto sentita è la festa in onore di San Nicola da Bari (24-25 maggio), che affonda le sue radici in tempi probabilmente alquanto remoti, vista anche l’antichità della stessa parrocchia a lui intitolata (V-VI sec., la zona archeologica sottostante, e XVI sec. la chiesa stessa). La processione nel corso dei decenni è mutata e attualmente ha luogo nella zona storica, caratterizzata soprattutto dalle arcate in pietra dove nei due giorni dei festeggiamenti avviene l’esposizione dei prodotti agroalimentari e artigianali locali. La particolarità dell’evento, che per questo attira numerosissimi visitatori e a loro si rivolge, è dato dalla possibilità
Ospitalità a braccia aperte
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l sempre maggior desiderio di Orroli di aprirsi, raccontarsi e divulgare le proprie tradizioni, mostra il suo segno più manifesto nell’ampio sviluppo che stanno acquisendo le strutture ricettive del suo territorio: luoghi che, con sempre maggior cura, in ogni singolo dettaglio, dall’architettura agli arredi, dai servizi ai prodotti offerti, sono volti a una profonda valorizzazione della cultura locale. Per proporre qualche esempio, possiamo citare il bed and breakfast “S’Arridelli”: caratteristica distintiva di questa abitazione è il fatto che essa sorga su un vecchio rudere di epoca nuragico-romana risalente al 1000 e conservi ancora le antiche strutture grazie all’utilizzo di metodi di restauro classici, che si rifanno all’architettura del passato senza mai usare nuovi materiali o nuove tecniche di costruzione. Per restare in tema di bed and breakfast, un altro caso è quello di “Domus birdi” (letteralmente “Casa verde”, vista la sua mirabile ubicazione nel verde di queste terre). Tale attività ha avuto origine dal desiderio di una famiglia di aprire la propria dimora all’incontro con nuove genti con cui poter condividere quello spirito creativo che dà origine alle loro produzioni artigianali: un esempio sono il vino e il pane, per il quale presto prenderà vita un Museo del pane casalingo, dove sarà possibile ammirare le immagini del procedimento di lavorazione tipico di queste terre. Un caso a sè è quello della “Omu Axiu” (letteralmente Casa Vargiu), una casa padronale esistente da trecento anni e appartenente dal 1800 ai Vargiu, una famiglia di agricoltori e pastori. Qui, attraverso i secoli, hanno lavorato numerosissimi abitanti del paese perché vi si trovava ogni tipo di bestiame e di coltivazione diretta (dal
grano alle fave, dai ceci alle lenticchie). Grazie a una perfetta conservazione degli strumenti di lavoro originali, attualmente Omu Axiu è divenuta Casa Museo e nei vari ambienti è possibile ricostruire gli antichi mestieri. Inoltre, tutto ciò che viene consumato in ristorante, come le conserve, i prosciutti, le carni, provengono solo da produzione artigianale e quando arrivano scolaresche e turisti è possibile offrire loro dimostrazioni e spiegazioni sulla loro lavorazione. Ogni dettaglio nella Casa Museo, anche la scelta degli arredamenti e dei tessuti nelle stanze, costituiscono un richiamo alle tradizioni locali. Proprio di fronte al Nuraghe Arrubiu, invece, sorge “Sa sienda”, un agriturismo esistente da quasi un ventennio. Caratterizzato da un’architettura agropastorale senza tempo, consiste in una
serie di barraccas perfettamente inserite in quell’ambiente dove gli ospiti possono ancora ritrovare un’atmosfera ormai perduta altrove. Anche qui le prelibatezze che è possibile gustare hanno origine unicamente da prodotti tipici locali e visitatori di ogni provenienza, negli anni, hanno manifestato il loro apprezzamento: i formaggi, le olive, i ravioli, le carni di animali allevati esclusivamente in azienda e sapientemente arrostite, i dolci della casa, i vini di proprietà, i digestivi sono solo alcuni degli esempi delle delizie che attendono gli amanti della buona cucina. Un’altra struttura degna di menzione è quella di “Antichi ovili”, un albergo che propone visite guidate sul territorio, sui laghi e sui siti archeologici della zona offrendo ai visitatori anche la possibilità di scegliere tra il trekking a piedi o sui
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Tara Gandhi, ospite d’eccezione ad Orroli: “questo paradiso...” Foto sotto, gli interni dell’incantevole hotel Castellinaria. di assistere alle diverse produzioni in diretta: dai prodotti agroalimentari quali formaggi, culurgionis, salsiccia, fregola sarda, ai prodotti artigianali, da sa ferradura (gli zoccoli) del cavallo ai tappeti, fino alle scarpe e le ceramiche. L’esposizione avviene proprio nei vicoli e nelle piazze, coordinati nei tempi di svolgimento affinché tutti i visitatori possano assistere a ciascuna attività durante la loro passeggiata per il quartiere. La festa grande di Orroli è però quella di Santa Caterina (prima domenica di giugno) cui partecipa tutta la popolazione orrolese insieme a centinaia di ospiti e turisti, che hanno fatto raggiungere a quest’evento dimensioni paragonabili solo a quella di Sant’Efisio, il santo patrono della Sardegna. Una festa tra sacro e profano, in cui per due giorni tutti i partecipanti dopo la processione trascorrono il tempo a cantare, ballare, banchettare tutti insieme nell’area della campagna divenuta ormai
un vero e proprio residence in seguito alle recenti ristrutturazioni. In quest’occasione, la suggestione dello scenario del paese, unita a quella della tradizionale presenza dei cento cavalieri, le trenta traccas, molte ancora trainate dai buoi, i bambini e tutte le persone che dai carri offrono dolci a tutto il seguito della processione, creano una magia e un coinvolgimento tali da giustificare il vigore e la crescita di quest’evento fino ai giorni nostri. Al santo protettore del paese, San Vincenzo Ferrer, sono dedicati invece quattro giorni che precedono l’ultima domenica di settembre. In questa occasione, oltre alla messa in cui si ricorda la vita del santo, si esegue - il sabato - una processione in suo onore. Ogni serata è caratterizzata da manifestazioni musicali, danze, bancarelle, e l’ultima sera si chiude con l’incanto dei fuochi artificiali.
ORROLI A TAVOLA - Hotel e Ristoranti RISTORANTE CASA-MUSEO “OMU AXIU” Via Roma, 46 Tel. 0782 845023 RISTORANTE “DA PIERETTO” Via De Muro, 46 Tel. 0782 847138 RISTORANTE PIZZERIA “Su Bandidu” Loc. Lago Mulargia Tel. 0782 847354
cavalli messi a disposizione dallo stesso albergo. Inutile sottolineare come ad attendere i turisti al termine delle visite siano deliziosi menu a base di prodotti tipici locali e la possibilità di soggiornare in quest’antico villaggio nuragico capace di far rivivere rare emozioni. L’albergo, infatti, costituisce un esempio di bioarchitettura volta a rievocare il passato, stessa tecnica adottata anche per l’hotel “Castellinaria”. In quest’ultimo, la scelta della pianta circolare in richiamo agli antichi nuraghi, il rigoroso rispetto per l’uomo e l’ambiente, la selezione di materiali essenziali quali il legno e la pietra, sono gli ingredienti immancabili per una vacanza di relax e benessere.
FAST FOOD, PIZZERIA, GASTRONOMIA, ROSTICCERIA, PRANZI DA ASPORTO “LA MEDITERRANEA” di Mereu Daniela Via Roma 109 Tel. 0782 845041 Cell. 340 5502141 HOTEL RISTORANTE CASTELLINARIA Località Perda Accraxiu Tel. 0782 847604 Cell. 338 2423257 - 340 9297994
FAST FOOD SA SERRA Viale Europa Cell. 347 7655428 PIZZERIA RISTORANTE DISCOBAR MA.CA.PI di Massimo e Barbara Corso Cavour, 4 Cell. 338 8667672
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ANTICHI MESTIERI
TUTTO SA DI GENIALITÀ E PASSIONE
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ra i più preziosi beni che rendono Orroli tanto orgogliosa dei propri tesori, non sarebbe sufficiente menzionare il solo patrimonio archeologico e naturale per cui questa terra si distingue. Una parte di questi beni si conserva, infatti, nel sapere di cui il suo stesso popolo si è fatto custode: grazie al recupero degli antichi mestieri e al culto per la cucina, Orroli si può avvalere di una ricchezza impareggiabile su cui si stanno investendo sempre maggiori energie. Tra i laboratori in cui vengono realizzati prodotti originali ed esclusivi, degni di menzione risultano quelli per la lavorazione della pelle e la cucitura artigianale delle calzature, arte che anche le generazioni più giovani stanno apprendendo per portare avanti la tradizione appresa dai padri e dai nonni, e far sì che queste abilità e saperi non vadano dispersi. Altrettanto noti risultano, inoltre, la conciatura delle pelli, la lavorazione della
ceramica, dei coltelli, dell’oro, capaci di offrire prodotti unici in grado di esercitare un forte fascino e attrazione sui turisti. Altra tecnica che ad Orroli trova uno dei suoi massimi rappresentanti in Nicolino Sirigu, è quella della xilografia, l’incisione sul legno. La particolarità di questa tipologia di incisione deriva dall’utilizzo dell’olivastro, un legno piuttosto duro rispetto ai tipici pioppo e bosso, che per la sua compattezza consente di ottenere incisioni simili a quelle su rame. Affascinante risulta anche la scelta dei soggetti di queste rappresentazioni, tratte da un immaginario estrapolato dalla realtà quotidiana di Orroli, dall’intimità del focolare domestico, le dure fatiche del lavoro nei campi, ma anche dai preziosi tesori archeologici. Tra le abilità più note, capaci di coniugare un estro artistico moderno e innovativo al sapere tradizionale, vi è inoltre la lavorazione del pane e della pasta fresca, per i quali ancora oggi vengono adottate
le medesime tecniche del passato: l’uso dei recipienti usati nell’antichità come su giolliriu un cesto fatto di fieno e giunco, nei cui solchi vengono pressati petali di pasta fresca, e sa scivedda, recipiente di terracotta dove si fa l’impasto. De sa scivedda vengono adoperate entrambe le varianti: la pitticca destinata all’impasto de is malloreddus e quella larga per la lavorazione della fregola. Tra le altre specialità ricordiamo, inoltre, su crispesu (scultura di pane che anticamente veniva donata agli sposi e simboleggiava la Purezza), ma anche i ravioli (solitamente ripieni con prodotti stagionali quali funghi, carciofi, asparagi selvatici). Caratteristica anche la preparazione de is pilus (capelli), tagliatelle ricavate dalla pasta che rimane dalla lavorazione dei ravioli. Altra prelibatezza derivante dalla lavorazione del pane è sa zuppa cotta: fette di pane fatto in casa vengono disposte in una teglia e bagnate con il brodo di pecora, condite con il formaggio (su casu ascedu), zaffera-
no e pecorino cui si sovrappongono due strati di pane che vengono cotti al forno o in padella. Da non dimenticare anche la produzione artigianale dei dolci tipici come le pardulas de casu, pabassinas, crobeddas, pirikitus. Degni di menzione in tema di prodotti gastronomici tipici di questo paese, sono infine quelli provenienti dai settori trainanti dell’economia orrolese, la pastorizia e l’agricoltura, da cui derivano pregiate carni e formaggi, ma anche ortaggi e vini di rara delizia. A questi va accostata l’importanza che riveste nella cucina locale la selvaggina (soprattutto pernici e lepri), la cui caccia è riservata solo ad aree e periodi delimitati, con il fine di non stravolgere i cicli naturali ed, infine, i prosciutti, le salsicce, insaccati di ogni sorta originati dalla lavorazione delle carni provenienti dagli allevamenti locali.
Giampaolo Mereu
Giampaolo Mereu
ORROLI: GIUNTA COMUNALE SINDACO Ing. Antonio Orgiana ASSESSORI ASS. DIRITTO ALLO STUDIO E SOCIO ASSISTENZIALE Pitzalis Anna ASS. LAVORI PUBBLICI Sulis P.Sandro ASS. TURISMO E ATTIVITA’ PRODUTTIVE Dott.ssa Mereu Maria Adele ASS. AGRICOLTURA E AMBIENTE Orru’ Roberto
CONSIGLIERI GRUPPO DI MAGGIORANZA Orgiana Antonio Pitzalis Anna Sulis P.Sandro Schirru Patrizio Orru’ Roberto Anedda Riccardo Mereu M.Adele Carrus Paolo Anedda Ignazio
GRUPPO DI MINORANZA Vargiu M.Carmen Pisano Marco Orrù Maria Ant. Caria Gianni
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ORROLI CULLA SPORTIVA
di Simone Ariu
In tema di sport Orroli è da sempre luogo ricco di appuntamenti internazionali: atletica leggera, calcio e calcetto, canotaggio e tanto altro; in una terra ricca di fascino e di storia, ogni anno giovani promesse e campioni affermati regalano emozioni in cornici d’eccezione. Quest’anno, l’Amministrazione Comunale è lieta di ospitare l’evento sportivo più importante in Sardegna: venerdì 4 settembre, nel nuovissimo Campo Sportivo del paese, prenderà il via la XXIIIª edizione del Meeting Internazionale di Atletica Leggera “Terra Sarda”. Con la partecipazione di campioni provenienti da tutto il mondo, e delle migliori promesse isolane, il Terra Sarda ha un richiamo di pubblico unico in tutta la regione. Orroli è pronta ad ospitare tale evento, ne è certo anche il Sindaco Antonio Orgiana: “Da anni il nostro paese possiede impianti sportivi all’avanguardia, a testimonianza della passione per lo sport della nostra gente. E con queste basi stiamo organizzando eventi di forte richiamo di anno in anno”. Gli fa eco il Presidente della Pro Loco Giampaolo Mereu: “Siamo molto contenti e orgogliosi di poter ospitare il Terra Sarda, un meeting unico per fascino, livello dei partecipanti, e per il numero di spettatori. Stiamo collaborando da diversi mesi con il Presidente della Fidal Sardegna, Sergio Lai, per realizzare al meglio l’evento”. A rendere ancora più importante e simbolica questa edizione, è la dedica di Orroli all’indimenticato Mariano Leoni, atleta che ha lasciato un bellissimo e forte ricordo in tutto il paese. Altro evento internazionale e di forte richiamo è il “Corrorroli”, Memorial di Atletica Leggera che deve la sua fondazione al già citato Mariano Leoni, atleta scomparso nel 1996, cui ora è intitolato l’evento. Vi partecipano ogni anno più di 600 atleti provenienti, oltre che dalla Sardegna, dal Kenia, Tunisia, Marocco, e non solo. Ma Orroli non si ferma qui, l’estate del Paese viene arricchita dal Torneo Internazionale di calcio e calcetto “Nuraghe Arrubiu”: giunto alla sua 8ª edizione, ospita ogni anno le migliori squadre giovanili sarde ed europee.
Simone Ariu
MITICO TERRA SARDA
E CON VIDEOLINA UNA FINESTRA SUL MONDO: IL 4 SETTEMBRE 2009 di Sergio Lai
E’
motivo di grande orgoglio per me poter approdare quest’anno con il Terra Sarda in un paese così ricco di risorse naturali e culturali come Orroli. Questa manifestazione, che dai suoi primi passi per tutti questi ventitré anni ho potuto veder nascere e crescere, si pone infatti come principale obiettivo quello di favorire l’incontro e la valorizzazione dei luoghi, ma soprattutto delle relazioni con le comunità della Sardegna. Solo così gli scenari che fanno da sfondo alle nostre manifestazioni agonistiche divengono protagonisti quanto i grandi campioni che danno vita a quest’evento. Se tutto questo è stato possibile lo si deve soprattutto all’Amministrazione Comunale e al sindaco, Antonio Orgiana, che hanno scelto il Terra Sarda come occasione di promozione e di apertura del proprio paese a visitatori provenienti da tutto il mondo. Mi piace vedere la nostra iniziativa come uno stimolo al miglioramento, alla realizzazione di nuove strutture sportive per i vari paesi che, anno dopo anno, accolgono il Terra Sarda nel suo itinerario: per queste ragioni, ulteriori meriti vanno attribuiti al sindaco Orgiana, che ha colto questo stimolo vedendo nella creazione del nuovo impianto polivalente una fonte di grande profitto per tutta la comunità orrolese. La manifestazione, inoltre, quest’anno giungerà in un momento speciale per l’atletica: all’indomani dei mondiali di Berlino, decine e decine di campioni olimpici dalla Germania partiranno alla volta di Orroli, dando vita, il 4 settembre, a un evento senza precedenti nella storia del paese. Sarà un’occasione anche per giovani sportivi e per visitatori provenienti da tutta la Sardegna, per partecipare a questo grande avvenimento aperto a chiunque voglia assistervi. Il pomeriggio avrà inizio con la sfilata degli atleti alla presenza delle autorità e della Brigata Sassari, cui farà seguito il corteo di auto d’epoca. A coronare lo scenario sarà presente un’area fieristica intorno alle strutture sportive, dove i visitatori potranno trovare prodotti tipici isolani e locali, da quelli gastronomici all’artigianato. I fuochi d’artificio, infine, faranno da coronamento di questa magica serata. Un ultimo pensiero lo vorrei dedicare alla memoria dell’amico prematuramente scomparso, Mariano Leoni, che come me quest’anno avrebbe visto realizzarsi un sogno che tanti anni fa, insieme, avevamo auspicato: portare il Terra Sarda nel paese di Orroli. A lui sono intitolate questa nuova tappa e questa giornata di emozioni. Sergio Lai Presidente del Comitato Regionale Sardo della Federazione Italiana di Atletica Leggera
ORA TIME 16.00 17.00 17.15 17.20 17.30 17.40 17.50 18.00 18.00 18.10 18.20 18.30 18.30 18.30 18.40 18.50 19.00 19.05 19.15 19.35 19.50 20.05 20.15 20.25 20.40
GARE 400 m 80 m 80 m 100 m 100 m 100 m 110 m 100 m 100 m 100 m
100 m 400 m 400 m 200 m
EVENTS
CERIMONIA ESORDIENTI CADETTE CADETTI ALLIEVE ALLIEVI hs hs GETTO DEL PESO JUNIORES/PROMESSE JUNIORES/PROMESSE
OPENING CEREMONY PROMOTIONAL D/W PROMOTIONAL PROMOTIONAL PROMOTIONAL PROMOTIONAL
SALTO IN LUNGO SALTO IN ALTO
LONG JUMP HIGH JUMP
CARROZZINA MARCIA
WHEELCHAIR WALK
3000 m 3000 m 800 m 800 m 3000 m AMATORI 4X100 m STAFFETTA
SHOT PUT
MASTER RELAY
FUOCHI D’ARTIFICIO FIREWORKS
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