Progetto:
Direzione:
A cura di:
Gianfranco Matarazzo
Carolina Lio
Testo: Carolina Lio
Traduzione: Benedetta Del Buono
Grafica: GiaMaArt studio - Vitulano (BN)
Allestimento: Achille Capobianco
Si ringrazia: Sabato 3 novembre alle ore 18.30, la galleria GiaMaArt
Luigi Bucciano
studio inaugura e si trasferisce
Gennaro De Filippo
al piano terra della sua già nota
Barbara De Filippo
sede di Via Iadonisi 14 a
Maria Grazia De Maria
Vitulano, presentando la mostra “The party is over”, personale
Tommaso De Maria
dell'artista Stefano Bolcato,
Rossano Forgione
tra gli artisti vincitori della prima edizione del Premio ORA.
Nicola Frattasi Gianni Glorioso Vittorio Glorioso Antonio Limata Antonio Mauro Vittoria Mauro Maria Teresa Carmen Melillo Rossella Valles
Carolina Lio
THE PARTY IS OVER Carolina Lio
Adesso facciamo tutti un delizioso assassinio-party! [da Invito a cena con delitto]
Stefano Bolcato segue una riconoscibile e coerente ricerca pop che porta avanti già da diversi anni e per cui ha raggiunto una certa notorietà che fa immediatamente identificare il suo lavoro. Caratteristica e particolarità inconfondibile di tutte le sue opere è, infatti, l'essere ambientante in un suo personale universo parallelo popolato dai piccoli personaggi e dai mattoncini assemblabili della LEGO. In questa dimensione recuperata dai tempi dell'infanzia e dotata di una forte connotazione simbolica, l'artista crea scene tanto ironiche quanto drammatiche, rappresentando il mondo in tutte le possibili sfaccettature. La vita reale viene così demistificata e resa caricaturale nello stesso momento in cui è ricostruita da un gioco per bambini, permettendoci di guardare l'umana commedia dall'alto e di ripensare e soppesare ogni situazione con una superiorità e la distanza inevitabile che una rappresentazione così teatrale e sforzata permette di ottenere. Nonostante le scene non siano di per sé divertenti, né nella maggior parte dei casi leggere, bensì tratte da immagini di cronaca che vengono puntualmente ricostruite, la sostituzione dei personaggi con gli omini-giocattoli innesca nello spettatore un meccanismo di anti-identificazione, dandoci la possibilità di individuare quella dinamica ludica e persino comica dietro ogni situazione, sdrammatizzandola nella chiave pop e consumistica dei giorni d'oggi. Eppure, questo gioco messo in scena dall'artista, contrastando così violentemente con la carica latentemente aggressiva data dai soggetti, fa perdere di senso del tragico tanto quanto fa
acquisire nel grottesco. Un grottesco non inteso nel senso di orrido, ma di paradossale, di stonato, lasciando chiaro e forte il gusto di qualcosa di sbagliato e di un punto di rottura su cui il visitatore è chiamato a meditare. L'intera ricerca di Stefano Bolcato, infatti, non nasconde mai l'esistenza di una vena critica e malinconica che fa da nucleo centrale al suo lavoro. E tra le varie sfumature che è possibile leggere e rintracciare nel titolo scelto per la mostra troviamo anche un senso di nostalgia indefinita e di arrendevolezza davanti a un'inesorabile senso di fine e sconfitta. The party is over è in effetti un titolo enigmatico, ironico e arreso al tempo stesso, sicuramente in qualche modo simbolico, anche se a spiegare questo simbolo deve essere lo spettatore stesso. Che cosa è finito? Potrebbe essere, forse, il mondo dell'infanzia. Ma una spiegazione così semplicistica e didascalica del lavoro non collimerebbe con la fantasiosa inventiva di Stefano Bolcato, che se ha costruito questa copia giocattolo del mondo non è per ricordare un se stesso bambino, ma al contrario per parlare della frustrazione dell'essere umano adulto e cosciente della nostra epoca. A essere finito, in generale, è il tempo delle illusioni. Nel momento in cui ci rendiamo conto di essere effettivamente descrivibili da teatrini di giocattoli, ecco sorgere delle ovvie domande sull'omologazione contemporanea, sul senso delle nostre azioni e su quanto di reale vi sia nell'apparente libertà individuale conquistata nell'era contemporanea. Affrontando temi sociali, dai fatti di cronaca ai più discussi temi politici, Stefano Bolcato, lì dove ironizza, riesce nello stesso tempo anche a sottolineare la patina di finzione che avvolge i nostri gesti quotidiani e le forzature destinate a scoppiare in situazioni eccessive da cui ci difendiamo esercitando una sorta di continuo inumano distacco da quello che ci circonda.
THE PARTY IS OVER Carolina Lio
We're going to have a lovely murderpoo! [da Murder by Death]
Stefano Bolcato follows a recognizable and coherent pop research that he has been conducting for many years and which has achieved a certain notoriety, allowing his work to be immediately identified. Characteristic and unmistakably particular of all his works is the fact that it is set in his own personal parallel universe populated by small characters and assembly LEGO bricks. In this dimension, regained from childhood and one that has a strong symbolic connotation, the artist creates scenes so ironic as dramatic, representing the world in all its possible aspects. Real life is thus demystified and made grotesque, at the same time in which it is reconstructed from a game for children, enabling us to look at human comedy from above and to rethink and weigh every situation with superiority and an inevitable distance through such a theatrical and forced representation. Although the scenes are not per se funny, nor in most cases mild, but rather images drawn from news events that are reconstructed every time, the replacement of the characters with the men-toys triggers in the viewer a mechanism of antiidentification. This gives us the possibility of identifying the playful and even comic dynamism behind every situation, making it less dramatic and viewing it in the pop-consumerist key of present day. Yet, this game staged by the artist, contrasting so violently with the latently aggressive charge given by the subjects, loses the sense of the tragic much as it captures that of the grotesque.
Grotesque, not in the sense of the horrid, but as paradoxical, out of tune, leaving clearly and strongly behind the taste for something wrong and a breaking point on which the visitor is invited to meditate. Stephen Bolcato’s entire research, in fact, never hides the existence of a critical and melancholic vein which is the core of his work. It is through the various shades that it is possible to read and trace, in the title chosen for the exhibition, also a sense of nostalgia and indefinite surrender before an inexorable sense of end and defeat. “The Party is Over“ is indeed an enigmatic title, ironic and surrendered at the same time, certainly in some symbolic way, even though the spectator is needed so as to explain this symbol. What is ended? Could it be, perhaps, the world of childhood? But such a simplistic and didactic explanation of the work would not coincide with Stefano Bolcato’s imaginative creativity. If the artist has built this toy-copy of the world it is not so as to remember the child he was, but rather to talk about the frustration of being a human adult, conscious of our time. What actually is ended, in general, is the time of illusions. At the moment we realize that we are actually describable by toy theaters, the obvious questions arise on the approval of contemporary art, the meaning of our actions and on how much is real in apparent individual freedom conquered in our contemporary era. Addressing social issues, from current events to the most discussed political themes, Stefano Bolcato, there where he ironizes, is able to simultaneously emphasize, the patina of fiction that envelopes our daily actions and the forces destined to burst into excessive situations from which we defend ourselves by exercising a sort of continuous inhuman detachment from the world around us.
Pigs and futures Olio su tela, cm 120 x 60, 2012
Pig 3 Olio su tela, cm 35 x 35, 2012
Pig 6 Olio su tela, cm 60 x 50, 2012
Pig 1 Olio su tela, cm 30 x 30, 2012
Pig 2 Olio su tela, cm 30 x 30, 2012
Pig 4 Olio su tela, cm 35 x 35, 2012
Pig 5 Olio su tela, cm 40 x 40, 2012
Soldaut (Sold-out) Olio su tela, cm 50 x 50, 2012
Caro armato Olio su tela, cm 50 x 50, 2012
Il giorno pi첫 bello Olio su tela, cm 50 x 60, 2011
Il giorno pi첫 bello Olio su tela, cm 50 x 60, 2011
Il figlio riparatore Olio su tela, cm 120 x 60, 2012
Sunny day Olio su tela, cm 80 x 80, 2011
Miss landmine Olio su tela, cm 80 x 100, 2011
Google earth Olio su tela, cm 40 x 50, 2012
Google earth Olio su tela, cm 80 x 80, 2011
Ombre lunghe Olio su tela, cm 120 x 60, 2012
Passo e chiudo Olio su tela, cm 50 x 40, 2012
On the road Olio su tela, cm 50 x 40, 2012
LibertĂ o morte Olio su tela, cm 40 x 40, 2012
Avatar 1 Olio su tela, cm 80 x 80, 2010
Avatar 2 Olio su tela, cm 80 x 80, 2010
Avatar 3 Olio su tela, cm 80 x 80, 2010
Foto: Martina Monopoli
STEFANO BOLCATO Nasce a Roma nel 1967 dove vive e lavora. Was born in Roma in 1967, he lives and works in Roma.
Mostre Personali / Solo exhibitions 2012 2012 2011 2010 2010 2009 2009 2008 2007 2006 2006 2005 2004
"THE PARTY IS OVER", a cura di C. Lio, Galleria GiaMaArt studio, Vitulano (BN); "A PERFECT WORLD" a cura di M. Castiglioni, Galleria Federica Ghizzoni, Milano; "GIOCA BENE (NON FARTI MALE)", a cura di M. Tropeano e C. Rodriguez, 999 Contemporary, Roma; "NEL NOSTRO PICCOLO", a cura di D. Biondani, Spaziotindaci, Padova; "PIANETA GIOCATTOLO", a cura di T. Pacifici, Zenworld, Milano; "AVAT|ART", a cura di A. Mavini, Momartcafè, Roma; "NEL NOSTRO PICCOLO", a cura di T. Pacifici, Zenworld, Milano; "BIG BANG", a cura di F. Pinelli, Fabrica, Roma; "LE FINESTRE IDEALI", a cura di T. Pacifici, Zenworld, Milano; "LE FINESTRE IDEALI", a cura di A. Mavini, Caffetteria Chiostro del Bramante, Roma; "DRINK INART", a cura di A. Mavini, Foyer Teatro Eliseo, Roma; "LE FINESTRE IDEALI", a cura di A. Mavini, Centro culturale Bibli, Roma; "STEFANO BOLCATO LAVORI", a cura di A. Pidoto, Galleria Suburb's Contemporary Art, Sarzana (SP).
Mostre Collettive / Group exhibitions 2012 2012 2012 2011 2011 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2007 2007 2006 2006 2006
"STEROTIPOP", a cura di A. Sarra, Spazio Pep Marchegiani, Pescara; "PLAY ART", cura di R. Aresu, Galleria White Moon, Roma; "STUDIO 420", a cura di S. Wasserman, Gallery of Art Temple University, Roma; "PREMIO ARTE LAGUNA", a cura di I. Zanti, Nappe dell’Arsenale, Venezia; "DADAUMPOP", a cura di I. Zanti, progetto in tre tappe in India; "MTV Brand New Art, Ceres for Art", a cura di L. Beatrice e V. Pesati, varie sedi; "BABEL", a cura di R. Soligo, 999Gallery, Roma; "METROPOLITAN BABY", a cura di C. Canali, E. Gravagnuolo, A. Redaelli, Galleria Previtali, Milano; "ARTVERONA", rappresentato da Galleria Smartarea, Verona; "Casa d’Aste Silbernagl", a cura di I. Zanti, Milano; "ARTificio", bipersonale con Cella, a cura di A. Trimboli, Loft Gallery, Conegliano Calabro (CS); "COMBATTENTI DA LIVORNO A BRESCIA", a cura di G. Mazzola, Galleria Entroterra, Brescia; "CORPI PLASTICI", a cura di I. Puzio e R. Aresu, Spazio Bottaccio, Roma; "PREMIO COMBAT", Bottini dell’ Olio, Livorno; "PREMIO MOVIMENTO NELLE SEGRETE DI BOCCA", Libreria Bocca Giorgio Lodetti, Milano; "CERES 4ART TOUR", a cura di I. Zanti, Mostra itinerante; "PINK TIE BALL", a cura di S. G. Komen, Grand Hotel St. Regis, Roma; "PARALLEL DIMENSIONS", a cura di I. Tortora, Galleria Scalamata Exhibition Space, Venezia; "Degli uomini selvaggi e d’altre forasticherie", cura di V. Siviero, Galleria De Faveri, Sovramonte (BL); "ARTPRIZE 2009", Amway Grand Plaza Hotel in Grand Rapids, Michigan (USA); "ARTVERONA", rappresentato da Galleria Smartarea, Verona; "ART HAPPENS NOW", GoClick Limited e Galleria Smartarea, Verona; "Declinazioni della figurazione contemporanea", Galleria Artemisia, Falconara Marittima (AN); "CERES 4 ART 2009, a cura di I. Zanti e V. Pesati, MyOwnGallery, Milano "ELUDENDO", a cura di I. Zanti e Z. Beretta, Zion Gallery, Biella; "PREMIO IL GIOCATTOLO", a cura di F. Zero, Palazzo Rospigluiosi, Rimini; "PREMIO CELESTE", a cura di G. Marziani e I. Quaroni, Fabbrica Borroni, Milano; "HIPERMERC'ART", a cura di G. Safia, Galeria Safia a La Sala Vincon, Barcellona; "PREMIO MOVIARTE", a cura di A. Sandonà, Palazzo Spada, Vigonza (PD); "PREMIO ARTEMISIA", a cura di S. Tonti, Mole Vanvitelliana, Ancona; "SCANNING", a cura di S. Elena e R. Soligo, Galleria Studio Soligo, Roma; "PREMIO ARTE LAGUNA", a cura di V. Siviero e I. Zanti, Brolo Centro d’Arte, Mogliano Veneto (TV); "PREMIO EMILIO RIZZI", a cura di S. Fgugazza, Galleria Aref, Brescia; "PREMIO ARTE MONDADORI", a cura di Arte Mondatori, Palazzo della Permanente, Milano; "NUOVA VOCE", a cura di G. Correggi e A. Mavini, Giorgio Correggiari Foundation, Bari; "MADE IN ITALY II", a cura di G. Klebacz, Galerie Am roten Hof, Vienna; "CODICE 01", a cura di N. De Marco e S. Elena, Chiostro del Bramante Sala delle capriate, Roma; "INCONTRI", a cura di A. Barbato, Galleria Spazio Arte, Napoli; "LUCE e OMBRA", a cura A. Campilongo, San Gregorio al Celio, Roma; "FUORILUOGO", a cura di C. Cammarata e F. Pinelli, Studiomiani, Roma; "ELEVEN/11", a cura di L. Bidoli, Sale del Bramante, Roma.