PITTURA ELETTRICA cap I

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CIANO MAGENTA GIALLO NERO


alessandro bazan marco colazzo fulvio di piazza stefania fabrizi luca matti


La vita segreta delle immagini Mariacristina Bastante Via Iadonisi, 14 - 82038 VITULANO (BN) Tel./Fax 0824 878665 - Cell. 338 9565828

Quando nasce, sul finire dell’ottocento, il cinema ha già due facce. C’è n’è una che ama la realtà e la trascrizione puntuale degli eventi, c’è n’è un’altra che si perde nelle possibilità fantastiche del sogno. C’è il cinema dei fratelli Lumière e c’è il cinema di George Méliès. Naturalmente questo distinguo non è da intendersi in modo drastico, come una

orario: dal martedì al sabato 17,00-20,00 e su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono)

E-mail: info@giamaartstudio.it Web: www.giamaartstudio.it

Direzione: Gianfranco Matarazzo

Mostra a cura di Lorenzo Canova Testi: Mariacristina Bastante Lorenzo Canova Progetto e grafica: GiaMaArt Studio Web: Mauro Manzo Crediti fotografici: Giorgio Benni - Roma Paolo Mariani - Firenze Un ringraziamento particolare a: Achille Capobianco Salvatore Iadanza Si ringrazia altresì: Bonelli Arte Contemporanea - Mantova Frittelli Arte Contemporanea - Firenze Vulcano Contemporary Art - Caivano (Na) Tommaso De Maria Massimo Falluto Gianfranco Limata

Stampato in Foglianise (Bn) PIESSE Grafica e Stampa Aprile 2006

linea di demarcazione netta, piuttosto è una possibile chiave di lettura: le cose sono quasi sempre più complicate delle definizioni, ci sono i casi particolari, le terre di nessuno, le zone franche. Gli echi di questa macroscopica tassonomia arrivano fino agli albori della videoarte, quando si parla di video caldo e freddo per distinguere i video d’artista strictu sensu dalle opere che in qualche modo avevano a che fare con la documentazione di eventi, per esempio di happening o performance1. Anche stavolta - però - si tratta di categorie troppo grandi per non prevedere al loro interno sottoinsiemi e contaminazioni. Gli effetti sono palesi: la fiction si traveste da verità, la cronaca sfuma nell’invenzione, lo spettatore è spiazzato, catturato, ipnotizzato o stuzzicato da questo continuo accavallarsi dei differenti livelli di lettura. Un po’ come se la realtà, al pari di un disegno o di un immagine digitale fosse composta di più livelli, come strati contigui. Una mostra come Pittura Elettrica - che si propone come un’indagine dedicata alla ridefinizione della pittura in rapporto all’incidenza con i nuovi media - tiene conto anche di questa sovrapposizione e di questo slittamento tra finzione e realtà: parla della nuova realtà o del nuovo modo di percepirla, non disdegnando - nella rappresentazione - una certa necessaria ironia. Il rapporto tra pittura ed immagine digitale (ma si potrebbe anche dire immaginario video o cinematografico) è insieme conflittuale ed estremamente proficuo: non solo da un punto di vista puramente iconico, ma anche per quanto riguarda le dinamiche di rappresentazione e - in un certo senso - lo sguardo. Differente è l’approccio e le soluzioni degli artisti invitati a prendere parte al progetto, unico aspetto comune - seppure anche questo variamente declinato - è, forse, una discreta, ma decisiva presa di distanza rispetto a quelli che sarebbero riferimenti troppo smaccati all’immaginario legato ai nuovi media. E si tratta di una presa di posizione rivelatrice. Così i quadri di Alessandro Bazan sono dipinti con un tratto veloce, costruiti da un controluce che sembrare serrare in una morsa i personaggi dinoccolati e vagamente surreali; c’è una vena feroce che attraversa quei frammenti di scene, quegli istanti bloccati come fossero epifanie improvvise: è qualcosa di molto simile ad un guizzo, dai colori acidi e dal sapore agro, che subito cristallizza. 1 cfr Marco Meneguzzo La scoperta del corpo elettronico. Il video degli anni settanta, in La scoperta del corpo elettronico – arte e video negli anni settanta (catalogo della mostra, Torre Pellice, Galleria Civica di Arte Contemporanea Filippo Scroppo, 2006), Cinisello Balsamo 2006, p 25.


Al contrario, un tecnica lenta e minuziosa è necessaria per Fulvio di Piazza alla messa fuoco nitida di un universo immobile e misterioso: con una calligrafia sottile ed esatta l’artista mette insieme immagini visionarie, territori inesplorati, sommersi. I colori accesi, contrastanti enfatizzano la straniante sensazione di avere di fronte un mondo impossibile, eppure compatto nella sua definizione, paradossalmente coeso e coerente. Un’intrinseca potenza caratterizza le figure di Stefania Fabrizi: che sono imponenti - certamente - per la costruzione statuaria, ma anche per l’afflato epico che le attraversa. Qualcosa che è eroico e struggente allo stesso tempo. Alla solida costruzione formale, l’artista affianca una capacità di sintesi di soggetti e suggestioni provenienti dagli ambiti più differenti: dall’immaginario cinematografico, a quello letterario. Così non si tratta semplicemente di spunti, ma piuttosto di un intreccio di ispirazioni eterogenee, eppure perfettamente fuse e rielaborate. Marco Colazzo somma ad una trama pittorica gestuale, la riproduzione esatta bambole, pupazzi, burattini, macchine giocattolo: il tessuto informale fatto di pennellate e colature pare raffreddarsi d’improvviso, la distinzione tra fondo e figura cade, improvvisamente ed in modo repentino. E’ un tutt’uno affascinante, in cui i pupazzi rappresentati finiscono per diventare spiazzanti alter ego di chi guarda. Luca Matti dipinge in bianco e nero: nei suoi quadri ci sono città, come agglomerati di edifici a parallelepipedo, cieli plumbei, personaggi appena schizzati, eppure carichi di una forza espressiva calibrata solo sulle possibilità del disegno. Ed è nel disegno, forse, il possibile medio proporzionale che regola i rapporti tra pittura, immagini digitali, nuovi media. Tant’è che è un disegno a prendere vita nelle brevi, ma fulminanti animazioni del giovane artista toscano.

I segni della pittura elettrica Lorenzo Canova La pittura rappresenta ancora, per la sua lentezza esecutiva e concettuale, un fondamentale metodo di intuizione e di significazione della realtà e delle nostre inquietudini, di interpretazione dei problemi della comunicazione, e può essere ancora uno degli strumenti centrali per un’arte che vuole tentare di dare una forma al mondo e alla sua complessità? In questo contesto, il rapporto delle arti visive con la dimensione mediatica assume un valore particolare, in un paradosso che vede corrispondere alla “alta risoluzione” della tecnologia una diffusa “bassa risoluzione” della pittura e del disegno, spinta spesso fino al polo estremo di una manifesta esibizione di infantilismo e di azzeramento totale della tecnica, che ripropongono una visione sospesa tra il brutalismo, il primitivismo e l’infantilismo teorizzati delle avanguardie storiche declinati tuttavia con un accademismo che ha smarrito la sua antica portata innovativa. Nonostante la diffusione e il successo di una pittura “leggera” ma appesantita da troppe remore ideologiche che la svuotano di senso tecnico e di significazione concettuale, e, parallelamente, di una pittura ispirata in modo sterile alla tradizione senza una reale capacità di metamorfosi e di rielaborazione, questa tecnica merita certamente una riflessione sulla sua posizione attuale nel campo della costruzione dell’immagine, soprattutto in relazione alle nuove tecnologie. In questo senso, si può notare come la pittura, pur mantenendo vivi i suoi legami millenari e i suoi riferimenti storici, non può fare a meno di avere uno sguardo “elettronico” legato alle comunicazioni di massa, agli schermi televisivi, ai monitor dei computer e alle proiezioni video e cinematografiche contemporanee. La pittura si trova infatti in un particolare momento di trasformazione, che appare legato al parallelo sviluppo delle tecnologie informatiche, un campo sempre più ampio offerto dalle nuove possibilità del digitale che permettono intrecci di immagini e di ambientazioni, il collage e la manipolazione dei prelievi fotografici rielaborati in un progetto che viene poi traslato nella dimensione pittorica. È del resto vero che la pittura possa non soltanto dialogare, scambiare informazioni e spunti creativi con le nuove tecnologie, ma che possa anche costituire il sostrato tecnico e concettuale di un nuovo modo di concepire il video e l’animazione d’artista. Dunque, seguendo l’intuizione di Marcel Duchamp, che vedeva la pittura moderna come un vero e proprio ready made “voluto” perché i suoi colori sono realizzati in modo seriale nelle fabbriche e non più con la sapienza artigianale della bottega, si potrebbe paradossalmente ipotizzare che anche la pittura sia divenuta, almeno in parte, un’arte “elettronica”, non solo per un “occhio” spesso mediatico, che in molti casi permette una costruzione del quadro al computer, ma anche per il suo corpo fisico nato attraverso gli strumenti digitali della realizzazione industriale sorretta da tecnologie informatiche di precisione.


È interessante notare come gli artisti di questa mostra si pongano allora in una posizione “differente”, posta in una relazione consapevole con i media, senza dimenticare quella che può essere vista come una visione contemporanea della qualità pittorica accresciuta da diversi codici lasciati in eredità dalle sperimentazioni del Ventesimo secolo. Questa nuova concezione può riferirsi dunque alla dimensione analitica di una pittura come strumento di indagine linguistica che dialoga con le molte possibilità offerte dagli intrecci iconici contemporanei (dal fumetto all’illustrazione, fino al cinema e al videoclip), oppure alla scelta concettuale di non portare la pittura al suo totale compimento ma di lasciarla almeno parzialmente “aperta” nella sua tessitura,

e minuziosa nel momento in cui sceglie di rappresentare dei simulacri artificiali dell’uomo. Luca Matti, infine, intreccia i piani del suo lavoro in una dimensione multipla che va dalla pittura alla scultura fino al video di animazione, fondando i termini della sua opera su un disegno che, nella sua composizione monocroma modulata sul grigio, mostra la profondità di una ricerca che usa spesso la velocità del tratto e della pennellata alternando i pieni e i vuoti per sottolineare le forme simboliche delle tensioni e delle dialettiche del mondo. Questa mostra ci permette quindi di notare come sempre più spesso la pittura

senza tuttavia scegliere la via estrema del depauperamento assoluto. Riflettendo con categorie ideate da uno studioso dei media come Marshall McLuhan, possiamo notare pertanto esperienze differenti ma complementari, come quella che ribadisce la forza della pittura come medium “caldo”, cioè, in termini mediatici, carico di informazioni, un tramite fondamentale per una visione più ampia della “realtà”, con il suo carico storico e simbolico fatto di complessità e di stratificazioni. A questa concezione si affianca quella che ritiene necessario spostare la pittura proprio dalla sua essenza di medium “caldo”, ad una condizione di medium più “freddo”, grazie ad una scelta ridotta e spesso quasi minimale dei suoi elementi strutturali, a codici “compressi” e sintetici che lasciano libero lo spettatore di ricomporre il proprio contesto immaginario e mnemonico. Sulla prima posizione potremmo in qualche modo collocare Fulvio di Piazza, artista che nella qualità “lenticolare” della sua pittura riesce ad unire un profondo senso del mistero ad un’affilata capacità di interpretazione metaforica, dando vita ai suoi universi ambigui e subacquei, a quei territori sotterranei, ironici e allucinati dove sbocciano enigmaticamente le visioni ibride e mutanti di un mondo sospeso tra fantasia e profezia. Al contrario, in questa ottica, appartiene ad una visione “fredda” la sapiente

confini con un video di animazione costruito attraverso una serrata elaborazione “pittorica” dove ogni fotogramma è “dipinto” o meglio composto da un disegno preparatorio: il colore della pittura che scorre per fissarsi sul supporto diviene così il colore che scorre nei fotogrammi trasmessi dal monitor. Il corpo fluido dell’immagine in movimento ritrova dunque la sua anima “antica” nell’elemento del disegno, quello che da Michelangelo a Vasari, da Federico Zuccari fino al classicismo, e, in un certo senso, ad una certa arte concettuale, è sempre stato ritenuto l’elemento mentale e “divino” che sostiene l’edificio della stesura e della significazione dell’opera finale, fissata sulla tela o sul supporto elettronico. E allora forse proprio l’elemento grafico può rappresentare il termine di congiunzione che lega le differenti forme espressive, il territorio di confine dove il progetto e le tecniche si uniscono rendendo possibile un ipotetico legame la dimensione prettamente manuale del disegno e la dimensione “tattile” dei media elettrici teorizzata ancora da Marshall McLuhan (e ribadita dal suo allievo Derrick de Kerckhove), profeticamente anticipata da Filippo Tommaso Marinetti nel suo manifesto La Radia del 1933. Dopo il teletattilismo della nuova televisione di cui parlava il padre del Futurismo, McLuhan ha ricordato che i nuovi media come la stessa televisione (ma anche il video e il digitale,

rapidità esecutiva di Alessandro Bazan che fonda la sua grande efficacia visiva e narrativa su una tecnica allo stesso tempo icastica e carica di sospensioni, su scelte che riassumono soluzioni vicine ad una riflessione sull’espressionismo iconico e astratto unite alla veloce e sapiente messa a fuoco di alcuni particolari che si rivelano fondamentali nella costruzione di un sistema visivo che utilizza la luce tagliandola sulle figure con forza e fluidità quasi cinematografiche. Non a caso, anche Stefania Fabrizi cerca di dare un nuovo senso alla sua potenza figurativa, mescolando la perfezione del suo disegno con l’utilizzo di colature, del “non finito”, di interruzioni fatte di materia, di vuoti e di cancellature che contrastano apparentemente con l’elevata definizione di alcune zone del quadro per tracciare un percorso enigmatico e sospeso della rappresentazione. In una direzione composita si muove invece un autore come Marco Colazzo, che utilizza una trama di memoria astratto-informale per sostenere concettualmente la raffinata rappresentazione analitica dei suoi burattini e dei suoi fantocci attraverso le coordinate incerte di una pittura che paradossalmente tende a farsi più “realistica”

si potrebbe aggiungere oggi) pretendono «una convulsa partecipazione dei sensi che è profondamente tattile e cinetica, perché il tatto è un rapporto tra tutti i sensi e non il contatto isolato tra pelle e oggetto»1. In questa dinamica “tattile” che vede il corpo dell’artista coinvolto direttamente nel dialogo con la carta o con un ambiente elettronico, il disegno rappresenta il territorio dove si compie il rapporto tra il pensiero e l’azione, tra l’arto, il progetto e un’opera che nasce grazie all’interfaccia di una matita o di un mouse che riescono ancora a dare un senso alla memoria condensata nelle tracce della grafite o nei bit immateriali dei segni elettrici.

1 M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Milano 1967 (ed. orig. Understanding Media, 1964), p. 334; Cfr. anche D. de Kerckhove, La pelle della cultura. Indagine sulla nuova realtà elettronica (ed. orig. The Skin of Culture, Toronto, Canada, 1995), pp. 54-56; cfr. anche F. T. Marinetti, P. Masnata, Manifesto della Radio (La Radia), pubblicato in La Gazzetta del Popolo, Torino 22 settembre 1933.


alessandro bazan

Cugina olio su tavola, cm 28x50, 2005


Vanity olio su tavola, cm 28x50, 2005


Katia e le sue scarpe ecoline ed inchiostri su carta, cm 140x170, 2004


Wè olio su tavola, cm 28x50, 2005


Questo lato della veritĂ olio su tela, cm 40x50, 2006

marco colazzo


Il matematico olio su tela, cm 40x50, 2006


Inner voices olio su tela, cm 60x70, 2006


Trasmissione tramite canale olio su tela, cm 150x180, 2006


Senza titolo olio su tela, cm 50x60, 2005

fulvio di piazza


Porta dell’inferno olio su carta intelata, cm 135x145, 1998


Bivio olio su tela, cm 170x150, 2005


Di natura criminale olio su tela, cm 150x190, 2005


Cercatori di luce olio su tela, cm 30x40, 2006

stefania fabrizi


Cercatori di luce olio su tela, cm 30x40, 2006


Ma che è?... un’eclissi?! olio su tela, cm 100x80, 2006


Il giustiziere... ďŹ nto olio su tela, cm 30x40, 2006


Senza titolo (lottatori 1) olio su carta, cm 100x70, 2006 (particolare)

luca matti


Senza titolo (lottatori 2) olio su carta, cm 100x70, 2005


Senza titolo (lottatori 3) olio su carta, cm 100x70, 2005


Senza titolo (lottatori 4) olio su carta, cm 100x70, 2005


alessandro bazan marco colazzo fulvio di piazza stefania fabrizi luca matti


alessandro bazan Nato a Palermo nel 1966, dove vive e lavora.

Mostre personali 1989 “Prima visione”, Galleria La Robinia, Palermo. 1992 “Alessandro Bazan”, Galleria Romberg, Latina. 1994 “Velma”, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Prato. “Oh caro, dolce nessuno”, Galleria In Arco, Torino. “Amore e fuoco”, Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza, Roma. 1996 “Alessandro Bazan”, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Prato. 1998 “Palermo”, Galleria In Arco, Torino. 1999 “La ragazza delle scimmie”, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Prato. 2002 “Volgare”, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Firenze. 2003 “Marco Cingolani, Alessandro Bazan”, Pantaleone, Palermo. 2004 “no present, baby”, galleria Autori cambi, Roma. “quindici soli (eventuali)”, Magazzini del sale, Venezia. 2005 “EST”, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Marino, RSM. “Alessandro Bazan Jazz Paintings”, Palazzo della Penna, Perugia. “Alessandro Bazan”, Palazzo della Ragione, Milano.

Mostre collettive “Premio Marche”, Ancona “Decouverte ‘92” Grand Palais, Parigi “Sotto vetro”, Luisa Via Roma, Firenze “Estetica del delitto”, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Prato “Dodici pittori italiani”, Spazio Herno, Torino “vacanze romane”, Banchi nuovi, Roma “All’armi”, ex caserma borbonica, Casagiove, Caserta 1996 “Martiri e Santi”, Galleria l’Attico, Roma “Antologia”, Spazio Herno, Torino Trevi Flash Art Museum, Trevi (Pg) “Timecode”, Iperspazio, Milano “Signo”, Chiesa dell’Annunziata, Palazzolo Acreide (SR) 1997 “Luoghi, alla ricerca del territorio”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, San Marino “In che senso italiano?”, Anna D’Ascanio, Roma “Gattopardi, artisti viaggiatori in Sicilia”, Pinacoteca comunale, Capo D’Orlando “Locus amoenus”, Castello di Cumiana, Torino 1998 “Mito Velocità”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, San Marino “Cronache vere”, Spazio Consolo, Milano “Il nuovo ritratto in Italia”, Spazio Consolo, Milano 1990 1992 1994 1995

1998 “Artefici”, Rampa Francesco Di Giorgio, Urbino 1999 “Bazan, Chiesi, Galliano”, Galleria d’Arte Moderna, Bologna “XIII quadriennale d’arte”, Palazzo delle Esposizioni Roma 2000 “Trapassato Futuro”, Cartiere Vannucci, Milano “A.C. Sicilia 2000”, Galleria Civica Montevergini, Siracusa “Sui Generis”, PAC, Milano “Premio Cairo”, La Posteria, Milano “Mascalucia 2000”, Palazzo municipale di Mascalucia “Porta d’Oriente2” Palazzo Tipputi, Bisceglie “Palermo”, Galleria 61, Palermo 2001 “Trailers”, Galleria Cannaviello, milano “Palermo blues”, Cantieri culturali alla Zisa, Palermo “Palermo blues”, Cartiere Vannucci, Milano “Senza mani!”, Galleria Colombo, Milano 2002 “Scrittori pittori”, Galleria Bonelli, Mantova “I sette vizi capitali”, BoxArt, Verona 2003 “Italian Factory”, Biennale di Venezia, Venezia “Italian Factory”, Strasburgo “Italian Factory”, Promotrice, Torino “Racconti d’arte”, Antonia Jannone, Milano 2004 “L’occhio, l’orecchio, il cuore”, Palazzo Ducale, Lucca “Iconica”, Museo Archeologico di Agrigento “Questi fantasmi”, 1000eventi, Milano 2005 “Senza Veli”, Contemporaneamente, Milano “Donne”, Barbara Mahler, Pura “Questi fantasmi”, Galleria In Arco, Torino “senza Dubbio”, Scuola Media Trissino “Il disegno è l’inizio di tutto”, Galerie D. Di Maggio Mudima 2, Berlino “Carla, Salvo e i siciliani”, Andrea arte contemporanea, Vicenza 2006 “Pittura elettrica capitolo I”, GiaMaArt studio, Vitulano (Bn).


marco colazzo

fulvio di piazza

Nato a Roma nel 1963, dove vive e lavora.

Nato a Siracusa nel 1969, vive e lavora a Palermo.

Mostre personali 1991 “Doppio Monologo”, Galleria eralov, Roma. 1994 “Marco Colazzo Ritratti unici”, Galleria La Nuova Pesa, Roma. “Personale”, Galleria Alfonso Artiaco, Pozzuoli (NA). 1997 Fabio Sargentini Associazione Culturale L’Attico, Roma. 2005 Francescopantaleone arteContemporanea, Palermo.

Mostre collettive 1992 “Imprimatur”, Ex Chiesa di San Carpoforo Milano. “Splendente”, Castello di Volpaia, Radda in Chianti (SI). “Giovani artisti IV”, Palazzo delle Esposizioni, Roma. “A parete”, Galleria Ennio Borzi, Roma. 1993 “Quattro tempi”, Studio Stefania Miscetti, Roma. “Micce”, Chiesa di Santa Lucia, Gaeta. “Time to time”, Castello di Rivara, Torino. “667 Km tra Roma e Torino”, Galleria Cavellini, Brescia. “Arte in classe”, Scuola G. Carducci, Roma. “Straniati Stracci”, Carcere dell’Inquisizione , Palazzo Toschi Mosca, Spoleto, Pesaro. “77 riquadri x 7 artisti”, Ass. Cult. Autori-messa, Roma. “Arte a Roma”, Palazzo della Civiltà del Lavoro, Roma. “Segnali dall’arme”, Ass. cult. Studio Aperto, Roma. “Luoghi”, Galleria il Segno, Roma. “Palle”, Studio Stefania Miscetti, Roma. 1994 “Misura e Dismisura”, Ass. Cult. Autori-messa, Roma. “Inventario 3”, Galleria Loft Art Club, Valdagno (VI). “Ritratto-autoritratto”, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG). “Ars lux” Made in Bo, Bologna. “Equinozio d’Autunno”, Castello di Rivara, Torino. “La passeggiata”, Ecole Régionale des Beaux-Arts de Rennes, Rennes. “Piccoli film d’artista”, Palazzo delle Esposizioni, Fuori Orario Rai 3, Roma. 1995 “S.P.Q.R.”, Galleria Vivas, Parigi. “Campagna Romana”, Istituto Italiano di Cultura, Londra. “Allarmi”, Quartiere Militare Borbonico, Casagiove (CE) “XVII Premio nazionale arti visive Citta di Gallarate”, Civica Galleria d’Arte Moderna, Gallarate (MI) “Martiri e Santi”, Fabio Sargentini Ass. Cult. L’Attico, Roma

1996 “In tempo”, Galleria Alberto Weber, Torino. “Interfacce“ ex Carcere Borbonico, Avellino. “XII Quadriennale”, Palazzo Delle Esposizioni, Roma. “Modernità - Progetto 2000”, Palazzo Bricherasio, Torino. 1997 “Il Giro d’Italia dell’Arte”, Fabio Sargentini Ass. Cult. L’Attico, Roma. “Esposizione Permanente”, Galleria Civica, Siracusa. “Roma - Four young painters”, Galleria Generous Miracles, New York. 1998 “Panta Rei“ , Galleria CarloMaria Weber “La festa dell’arte”, ex mattatoio, Roma. “La pittura nella cruna dell’ago”, Palazzo delle Arti, Capodrise (CE). “Immaginate”, ex Palazzo Comunale, Santa Maria Capua Vetere (CE). 1999 “Diade”, Galleria Il Segno, Roma. “Autodafe’”, Studio Ercolani, Bologna. 2000 “Anableps”, Studio Stefania Miscetti, Roma. “Bandierarossa”, Fabio Sargentini Ass. Cult. L’Attico, Roma. “Futurama”, Museo Pecci, Prato. 2001 “Resistenza”, Comune di Tivoli. “XVII Premio Avezzano”, Comune di Avezzano. “Rparte”, Ripa Residence, Roma. 2002 “Antologia Romana”, Galleria Alessandro Bagnai, Siena. 2003 “Pagine Nere”, Fabio Sargentini Ass. Cult. L’Attico, Roma. 2004 “Relazionale”, Change+Partner Contemporary Art, Roma. “On Paper”, A. A. M. Architettura Arte Moderna, Roma. “D.O.C.”, Change+Partner Contemporary Art, Roma. “Arte Italiana per il XXI Secolo”, Ministero degli Affari Esteri, Roma. 2005 “Il senso del male”, Galleria delle Arti Contemporanee, Caserta. “E’finita l’estate”, Galleria Officina 14, Roma. “Colazzo Di Silvestre Nardi” Galleria Maniero, Roma. 2006 “Eterno Presente Primordiale”, Galleria Artsinergy, Bologna. “Pittura elettrica capitolo I”, GiaMaArt studio, Vitulano (Bn).

Mostre personali 1996 “Due Nuovi”, Galleria Prati, Palermo. 1998 “Caccia all’Alba”, Sergio Tossi Arte Contemporanea Prato. 1999 Galleria ES., Torino. 2002 Galleria ES., Torino. 2003 “Popolare, Sergio Tossi Arte Contemporanea, Firenze. 2004 ”Fuso nella tempesta”, Galleria civica d’arte contemporanea di San Marino.

Mostre collettive 1996 “Project Room”, Sergio Tossi, Arte Contemporanea, Prato. 1997 “L’Arte salva l’Arte”, Monastero dei Frati Benedettini, Appignano (PG). “ Comic Art”, Galleria Studio 10, Koira (Svizzera). 1998 “Cronache Vere”, Spazio Consolo, Milano. “Scusi tanto disse un riccio scendendo da una spazzola”, Galleria Pio Monti, Roma. “Il nuovo ritratto in Italia”, Spazio Consolo, Milano. “Il Genio di Paleremo”, Studi aperti degli Artisti, Palermo. 1999 “MIR Arte nello Spazio”, Galleria Civica, Bolzano. “La vendetta dei pomodori assassini”, Galleria ES., Torino. Studio G. Milano, Galleria Sergio Tossi, Prato, Galleria Banchi Nuovi, Roma. “Cose Inverosimili”, Viafarini, Milano. 2000 “Premiere”, Les Chances de l’Art, Bolzano. “Trapassato Futuro”, Cartiere Vannucci, Milano. “Sui Generis“, PAC, Milano. “Premio Cairo“, La Posteria Milano. “Il Genio di Palermo“, Studi aperti degli Artisti, Palermo. 2001 “Trailers“, Studio d’Arte Cannaviello, Milano. “Palermo Blues“, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo. “Palermo Blues“, Cartiere Vannucci, Milano. “Manifesto”, Torino. “Tutto l’odio del mondo”, Palazzo dell’Arengario, Milano. 2002 ”Bizarre”, 3g arte contemporanea, Udine. “Sconfinamenti”, Casatello di Spezzano, Modena. “Manifesto”, Torino. “Rotte metropolitane 4”, Firenze. 2003 ”Kids are us”, Galleria civica d’arte contemporanea, Trento. ”Italian factory”, Parlamento Europeo, Strasburgo. ”Italian factory”, istituto Santa Maria della Pietà, 50 biennale di Venezia, Venezia.

2004 “L’occhio l’orecchio il cuore”, Palazzo ducale, Lucca. “100% acid free show”, White column, New York. 2005 “Il paesaggio italiano contemporaneo”, Palazzo ducale, Gubbio. “Oltre il sesto senso”, Salle de Etoile, Montecarlo. “Padiglione italia out of biennale”, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG). “Miracolo a Milano”, Palazzo della Ragione, Milano. 2006 “Painting Codes”, Galleria comunale d’arte contemporanea di Monfalcone. “Pittura elettrica capitolo I”, GiaMaArt studio, Vitulano (Bn).


stefania fabrizi

luca matti

Nata a Roma nel 1958, dove vive e lavora.

Nata a Firenze nel 1964, dove vive e lavora.

Mostre personali 1992 1994 1996 1998 1999 2000

2002 2003 2004

Galleria Melari, Roma. Galleria Il Polittico, Roma. Galleria Maniero, Roma. Galleria Marazzani, Piacenza. Galleria Marazzani, Arte Fiera ’98, Bologna. Galleria Studio Gobbi, Roma. Complesso di Sant’Andrea al Quirinale, Roma. Galleria Alberto Frullini, Pistoia. Martirio dei Clarettiani, Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, Roma (opera permanente). Galleria Studio d’arte Fedele, Monopoli (BA). Galleria Maniero, Roma. Galleria Maniero, Flash Art Fair, Milano (con Adriano Nardi). Studio Gobbi, Roma.

Mostre collettive 1995 “La nuova chiesa”, San Filippo Neri, Roma. 1997 “L’arte a Roma”, Ex Mattatoio, Roma. “Dal reale al virtuale”, Temple Gallery, Roma. “Collezione Permanente”, Museo d’arte Paolo Pini, Milano. 1998 “Futuro Classico”, Galleria Orti Sauli, Genova. “Things to come”, Galleria Maniero, Roma. Percorsi d’arte nella “Città giardino”, Garbatella, Roma. “Il Progetto dell’essenza”, Istambul. “Passeggiata italiana”, Brisbane. 1999 “Una stanza tutta per sé”, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo. “Giganti”, Fori Imperiali, Roma. “Oraziana”, Licenza. “Finché c’è morte c’è speranza”, Trevi Flash Art Museum, Trevi (Pg). “I corpi e le mura”, Galleria Il Gabbiano, Roma. “La pittura ritrovata”, Museo del Risorgimento, Roma. “Collettiva”, d’AC, Ciampino (Roma). “2000 Nativity”, Ostenda (Belgio). “Straordinari Cortili”, Palazzo Capponi Antonelli, Roma. “Dellanotte”, Galleria Pio Monti, Roma. “IX Biennale d’Arte Sacra Contemporanea”, Fondazio ne Stauròs Italiana, San Gabriele (Teramo). 2001 “Dalla Mini al Mini”, Palazzo delle Esposizioni, Roma. “XXVI Premio Avezzano”, Avezzano (AQ). “Premio Ferrazzi”, Sabaudia (LT). “La Pittura delle Gioie”, Bulgari Contemporary Art Exhibition, Tokyo International Forum.

2001 “Kyoto Takashimaya”, Isetan Tokyo Museum. 2002 “Young Art”, Finarte, Cartiere Vannucci, Milano. “Una Babele postmoderna”, Palazzo Pigorini, Parma. “53° Premio Michetti”, La città e le nuvole, Italia Argentina, Fondazione Michetti Francavilla al Mare (PE). X Biennale d’Arte Sacra “Nel segno della luce”, Fondazione Stauròs Italiana, San Gabriele (Teramo). “La Famiglia nell’arte. Storia e immagini nell’Italia del XX secolo”, Museo del Corso; Roma. “www.plot.@rt”, Galleria Arturarte, Settevene, Nepi (VT). “Laboratorio Babbuino”, Roma. 2003 XXXVI Premio Vasto “Nel corpo nell’immagine. Nuove prospettive italiane”, Musei Civici di Palazzo d’Avalos, Vasto (CH). “Anatomie del futuro”, Ex carcere Piazza Trinità, Vitulano (BN) “(C)arte italiane”, Palazzo Justus Lipsius, Commissione Europea, Bruxelles. “Futuro Italiano”, Parlamento Europeo, Bruxelles. “Occhio!”, Ex macello, Benevento. “Premio Sulmona”, Sulmona. “Obsesiòn”, Galleria Piziarte, Teramo. “Serata romana”, Galleria Anastasi, Catania. 2004 “(C)arte italiane”, Galleria Casagrande, Roma. “Quel che il cuore non dice”, Casa d’Arte Del Prete, Roma. “Triennale d’Arte Sacra”, Lecce. “Arte Italiana per il XXI secolo”, Palazzo del Ministero degli Affari Esteri, Roma. “XI Biennale d’arte sacra”, Museo Stauròs d’arte contemporanea, S. Gabriele (TE). “a.i. 20. Artiste in Italia nel XX secolo”, Palazzo Mediceo, Seravezza (Lucca). “Lilith”, Scuderie Aldobrandini, Frascati. 2005 “Il fascino indiscreto della pittura 2”, Galleria Maniero, Roma. “Il senso del male”, Galleria delle Arti Contemporanee, Caserta. “E42 EUR Segno e Sogno del ‘900”, Palazzo degli uffici Salone delle fontane, Roma. “Chiaroscuro”, Flowers east gallery, Londra. “Altre Lilith”, Scuderie Aldobrandini, Frascati. “Ovalitudine”, Complesso Le Ciminiere, Catania. “Cow Parade”, Firenze. “Pasolini e Roma”, Museo di Roma in Trastevere, Roma. 2006 “Pittura elettrica capitolo I”, GiaMaArt studio, Vitulano (Bn).

Mostre personali 1995 “Luca Matti”, Galleria Massimo Carasi, Mantova. ”Visioni Metropolitane”, Centro d’Arte Spaziotempo, Firenze. “La Paura”, La Barbagianna, Pontassieve, Firenze. 1997 ”Niente è Più Come Prima”, videotesto di E. Ghezzi, Centro d’Arte Spaziotempo, Firenze. 1998 ”Luca Matti”, Parlamento Europeo, Strasburgo. Costumi per balletto ”Les Animaux Fantastique”, Mondiali di calcio 1998, Jardin des Tuileries, Paris. 1999 ”Moti”, Teatro Romano di Fiesole, Fiesole. 2001 “L’immaginario frammentato”, Fondazione Mudima, Milano. 2002 “Sketch-Book”, Dag Art Gallery, Livorno. “B/W Blues”, Associazione fra gli industriali di Livorno, Livorno. “Sketch Book”, Centro d’arte Spaziotempo, Firenze. 2004 “Un Protagonista Giovane: Luca Matti”, Arte Padova 2004, Padova. “Europa” Mark Kostabi & Luca Matti, Magazzini del Sale, Cervia. “Sketch Book”, Grand Hotel Minerva, Firenze.

Mostre collettive 1996 ”Sulla Strada”, Ex Palazzo Pretorio, Fucecchio. ”Critica in Opera 12”, Saletta Comunale d’Esposizione, Castel S. Pietro Terme. ”Laboratorio Politico di Fine Secolo”, Per Mari e Monti, Chiesa Nuova di Treia. ”Immaginario Collettivo e Nuovi Linguaggi della Comunicazione”, Centro Sociale Marcolini, Gussago. 1997 ”Laboratorio Politico di Fine Secolo 2”, Il teatro degli artisti, Roma. 1998 “Figure e Luoghi” XXXVIII Premio Suzzara, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Suzzara. ”Cronache Vere”, Spazio Consolo, Milano. ”Corpo Mondo”, Villa Strozzi, Firenze. 1999 ”Ars Medica - Fuori Uso 99”, Pescara. ”Miti e Micromiti”, Museo Cassioli, Asciano. “Il Giardino delle delizie”, Villa Miari de’ Cumani, Padova. Collettiva ”Il Disegno in Toscana dal 1945 a oggi”, Villa Medicea Poggio a Caiano, Firenze. 2000 “Trapassato Futuro”, Ex Cartiere Vannucci, Milano. “Sui Generis”, P.A.C., Milano. 2001 Premio Cairo Communication 2001, Milano. 2003 “FuturoItaliano”, Parlamento Europeo, Bruxelles. “Under 40”, “Raccolta di Arte Contemporanea alla Farnesina”, Ministero degli Affari Esteri, Roma.

2003 XXXVI Premio Vasto, “Nel Corpo dell’Immagine”, Vasto. 2004 “Polietilene” mixed-media happening, Teatro Studio di Scandicci, Firenze. “s.Finiti dall’arte. Sul lavoro e altri travagli”, Antico Palazzo Pretorio, Castell’Arquato. “Infinity Enclosed”, Studio Art Centers International, Firenze. “Re-Art One” Kunst und Design im Kontext von Abfall und Recycling, Cuxhaven. “Matti-Piussi”, installazione nel giardino di casa Marchi-Pietrogrande, Firenze. “Infinity Enclosed” Kulturni Centar Beograda, concept Dejan Atanackovic, Beograd. “XIV Quadriennale”, Promotrice delle Belle Arti, Torino. 2005 Elementi di scena per “Differentia”, Balletto Teatro di Torino. Illustrazioni per il cd “Disincanto”, di Ginevra Di Marco. “Open”, ass. cult. 05, S. Croce sull’Arno, Pisa. “Re-Art One”, Kunst und Design im Kontext von Abfall und Recycling, Dessau. Fuori Luogo 10 “Il Corpo Elettrico”, Associazione Limiti Inchiusi, Palazzo Chiarulli, Ferrazzano (CB). “Pittura ultima Thule?”, La Corte Arte Contemporanea, Firenze. “Percorsi della pittura figurativa del novecento fra Toscana e Firenze”, La strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze. “Videodrome”, Elettro+, Firenze. “TEC”, Le tecniche esecutive dell’arte contemporanea, Scuderie Aldobrandini, Frascati. “I Mestieri di Ergon”, Palazzo “M”, Latina. “Sagome 547”, traforo via Nazionale, Roma. Intervento su mucca per “Cow Parade”, Firenze. 2006 “I Costruttori”, Il Lavoro in cento anni di arte italiana, Castel Sismondo, Rimini. “Pittura elettrica capitolo I”, GiaMaArt studio, Vitulano (Bn).



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