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iamo a Scafati agli inizi degli anni Novanta quando, quasi per gioco, Luigi Brancaccio insieme a pochi fidati “compagni di merenda”, si diverte ad organizzare grigliate di ogni genere, preferendo soprattutto le verdure, durante feste, picnic e sagre paesane. Era un modo per stare in compagnia, scherzare, ma allo stesso tempo rievocare le antiche tradizioni gastronomiche della sua terra. Si stava bene insieme e soprattutto si mangiava bene! Se ne accorsero anche i ristoranti della zona, ai quali, sempre per gioco, Luigi Brancaccio cominciò a vendere i suoi primi prodotti, tra i quali le melanzane grigliate rappresentavano una specialità. Da quel momento nasce nel Brancaccio e nei suoi collaboratori l’idea di trasformare quel divertimento in un vero e proprio lavoro e inizia così l’attività della Artigiana Sud, un’azienda oggi affermata sul mercato dei prodotti conservati sott’olio. Ora come vent’anni fa, i prodotti della Artigiana Sud sono ottenuti attraverso un processo produttivo artigianale, utilizzando materie prime selezionate e controllate, sempre fresche e di produzione locale. La passione e la cura con cui ogni prodotto viene preparato e confezionato., il rispetto di tutte le norme previ-
ste nel settore alimentare, l’utilizzo di prodotti freschi senza aggiunto di conservanti, coloranti ed additivi, sono tutte garanzie di sicurezza per un consumatore attento e rivolto al meglio che il mercato può offrire. Ma come era prevedibile, la produzione della Artigiana Sud si è arricchita sempre più di nuovi prodotti, anche grazie alla ricca produzione locale di ortaggi, ma soprattutto grazie all’azienda agricola di famiglia che
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ARTIGIANA SUD
Dalla terra e dal mare direttamente sulla tavola
contribuisce ampiamente ad ampliare la linea dei prodotti. Infatti alle ormai famose melanzane alla griglia, si sono affiancate numerose altre specie di ortaggi quali carciofini, pomodori secchi, zucchine e peperoni, che vengono preparati secondo le più antiche ricet-
te della tradizione campana e offerte in vaschetta pronte a soddisfare il gusto di tutti i palati anche i più sopraffini. Anche perché alle ricette tipiche locali si sono aggiunte proposte più moderne e raffinate, quali l’insalata russa e la capricciosa, che le rendono adatte anche a menu più elaborati. Ma non è tutto! L’Artigiana Sud, infatti, ottenute le autorizzazioni locali e i riconoscimenti del Ministero della
Sanità per i prodotti ittici, ha iniziato a trasformare, produrre e a confezionare sott'olio insieme ai prodotti a base vegetale, anche prodotti ittici marinati riscuotendo altrettanti consensi nel settore della Ristorazione. Da assag-
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vi faranno letteralmente leccare le dita! In aggiunta alla già vasta gamma di prodotti confezionata in vaschetta, l'Artigiana Sud, ha ulteriormente ampliato il suo assortimento con una linea di prodotti tipici locali conservati in vetro, preparati rispettando le ricette tipiche della zona. Questa linea ha lo scopo di poter trasformare e conservare più a lungo soprattutto verdure tipiche che vengono coltivate solo in determinati periodi dell'anno. Nel corso degli anni, infine, l’Artigiana Sud ha consolidato la grande esperienza e professionalità del suo staff tecnico di produzione che le ha permesso di combinare le avanzate tecnologie dei propri macchinari con il rispetto e la tradizione di metodi ancora oggi assolutamente artigianali, allo scopo di portare in tavola il sapore intatto della natura. Insomma la Artigiana Sud è un’azienda che rappresenta il perfetto equilibrio di gusto, tradizione e genuinità, a partire dalla scelta dei prodotti migliori per arrivare al loro confezionamento offrendo alla sua clientela la garanzia di un prodotto artigianale che rispetta pienamente quei sapori e quei profumi tipici della nostra terra, aspirando ad una qualità sempre superiore in grado di soddisfare i clien-
Gli ortaggi dell’agro-nocerino-sarnese L’Agro Nocerino Sarnese è da secoli terra molto fertile in cui si producono rinomati ortaggi. Tra questi il Cipollotto di Nocera di cui esistono testimonianze che risalgono ad oltre 2000 anni fa. Nella Pompei antica difatti è raffigurato nei dipinti del Larario del Sarno. Alla fine dell’800 e nei primi anni del 900 l’ortaggio nocerino viene descritto nei manuali di agronomia e nei cataloghi delle più importanti ditte produttrici di sementi. Oggi il Cipollotto di Nocera viene messo sott’olio o sott’aceto e utilizzato in gastronomia come contorno per carne e pesce. Altra specialità tra gli ortaggi dell’Agro è il Finocchio di Sarno, caratterizzato forma rotonda, di media pezzatura, compatto, con guaine spesse, carnose, interamente bianche. I terreni fertili e sciolti dell’Agro sono da sempre considerati eccellenti per ottenere finocchi di qualità. Anche la Zucca dell’Agro è tra gli ortaggi più saporiti della zona. Dalla polpa tenera e di colore acceso, la zucca di Scafati è ottima alla griglia e condita con olio, aglio e prezzemolo, oppure stufata con peperoncino. Altra specialità dell’Agro sono i Carciofi di Pagani, di dimensioni piccole e sapore intenso. Nel mese di aprile tutto il paese si riempie del profumo dei carciofi alla brace. Il paniere di ortaggi dell’Agro è ricco di queste e altre mille specialità. giare assolutamente, infatti,sono le sue alici marinate, i suoi polipetti sott’olio, ed ancora gamberoni di surimi, bocconcini di merluzzo in polpa di granchio e numerosi altri prodotti che
ti più esigenti e scrupolosi. Il rispetto che merita una terra come la nostra che è ricca di cultura e di una ampia varietà di cibi i quali rendono la nostra dieta la più invidiata nel mondo.
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frijarielli sono una specialità tipicamente napoletana. Frijarielli! Basta la parola. E' ovvio: bisogna friggerli. E i napoletani, si sa sono bravissimi, anzi sembra siano nati per soffriggere! Un po’ d'aglio, peperoncino e olio d'oliva extravergine. Un prodotto dei nostri orti fra i più semplici, ma che riesce a dare il meglio di sé, se le rape sono di buona qualità e se sono ben preparate, proprio come accade per tutti i prodotti della Artigiana Sud, alla cui già vasta produzione si è aggiunto ultimamente. Per questa proposta in vetro della Artigiana Sud, che ben si sposa con una delle ricette della pizza più gustose (la famosa Pizza con salsiccia e broccoli!), vengono scelti solo i migliori broccoli della provincia salernitana, nelle varietà “ramosa” e “a testa”già note e apprezzate fin dall’antichità. La cucina del Meridione utilizza da sempre con successo i frijarielli, che occupano un posto importante nella preparazione di pastasciutta, contorni, torte salate e pizza. In virtù di questa tradizione culinaria, la Artigiana Sud è riuscita a trasformare e a preparare i broccoli di Salerno secondo la ricetta tipica napoletana. Infatti frijarielli vengono cotti e conditi con olio, aglio e peperoncino e conservati in vasi di vetro dai vari formati, pronti per essere subito consumati come contorno e sulla pizza. Come per il resto della sua produzione, la Artigiana Sud, cura molto la filiera produttiva a partire dalla coltivazione nei campi di sua proprietà; una condizione che le consente di controllare i broccoli sin dalla semina e di garantirne una crescita naturale, che esclude l’uso di pesticidi. Giunta al punto di raccolta, la verdura viene trasferita in azienda dove avviene un’ulteriore fase di lavaggio e pulitura, prima di procedere alla sua cottura che consiste in una leggera sbollenta tura in acqua e aceto. A questo punto i
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ARTIGIANA SUD
SUA ALTEZZA IL BROCCOLO ALLA NAPOLETANA: “ I FRIJARIELLI”
broccoli vengono ermeticamente chiusi in vasi di vetro con apposite capsule, per essere infine sterilizzati, eliminando così possibili cariche batteriche. Ed ecco i frijarielli pronti per essere utilizzati in qualsiasi piatto della nostra cucina tradizionale. Un vero successo per la cucina campana, ma soprattutto per la Artigiana Sud che ha fatto della “artigianalità” la propria filosofia aziendale.
Un po’ di storia
Per indicare qualcuno che non assurge alle vette più alte del pensiero si dice: “Non è una cima.” L’espressione si rivela, però, assai poco calzante quando il soggetto di cui si parla è un napoletano. E quando le cime non sono quelle elevatissime del genio, ma le umilissime, terrestri, cime di rapa. “Rapa: pianta orticola coltivata per la produzione delle radici, di forma tondeggiante o allungata, dalla polpa bianca e croccante e dal sapore intenso, dolciastro o leggermente piccante”. Così come recita il Dizionario di gastronomia di Antonio Piccinardi. Ma le rape non sanno
di niente! Ebbene, i napoletani sono riusciti a risolvere anche questo problema, sia con l’aiuto del proprio proverbiale ingegno, che con quello dell’umilissima rapa. Poveri com’erano di tutto, ma non di idee, le figlie di primo letto di mamma Indigenza e papà Bisogno, i napoletani potevano rivolgere lo sguardo solo verso i cibi poveri quanto loro. Ad alzare gli occhi incavati dalla fame verso le finestre dei ricchi erano invece le napoletane, che si affollavano sotto le cucine dei nobili nella speranza che si degnassero di buttar loro qualcosa. Purtroppo, però, non sempre il cibo pioveva dal
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cielo e per mangiare, i napoletani cominciarono a guardare in basso: alle cime di rape. Dove per “cime” s’intendono gli ammassi fiorali, le infiorescenze non ancora aperte, delle rape: in una parola, i broccoletti. In Italia, a questo alimento s’interessavano in tanti, specie al Sud: chi li lessava, chi li cuoceva. I Toscani le chiamavano affettuosamente “rapini”, i Baresi li cucinavano con le orecchiette. A Napoli no! Qui le cime di rapa prima si lavano e poi, tutte bagnate, si gettano nell’olio. Con il loro sacrificio danno vita ad uno dei piatti più creativi della cucina partenopea: i friarielli. Le cime di rapa cotte nell’olio. Un piatto povero e pure semplice da preparare, ma dal sapore inimitabile. Prima bisogna dedicare la propria attenzione alle cime di rape che vanno raccolte al momento giusto: i fiori devono esserci già, ma non devono essersi ancora aperti. Poi bisogna “ammonnarli”: cioè mondarli delle parti non utilizzabili per la frittura. E’ un altro momento importante, perché vanno lasciate solo le foglie più tenere, insieme a un po’ di gambo: non troppo, ma nemmeno troppo poco. Raccolte, “ammonnate”, e lavate, le cime di rapa vengono invitate ad immergersi nell’olio ben caldo, dove avranno l’onore di diventare friarielli. Mai bollirle prima! Gran parte del sapore volerebbe via. Nella padella, insieme all’olio, c’è già in attesa l’aglio. A cottura quasi ultimata, si deve togliere il coperchio e quindi aggiungere il sale e il peperoncino. Eccoli qua, i friarielli! Finalmente sono nati.
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n un mondo dominato da ritmi di vita sempre più frenetici, abbiamo bisogno di qualcosa che ci ricordi quali sono i piaceri della vita, di qualcosa che ci restituisca il tempo per riflettere, tempo per leggere, tempo per la bellezza, tempo per le cose che contano davvero. Attraverso la propria filosofia, i suoi prodotti e i suoi servizi, il Caffè Petruccelli offre ormai da tempo un valido contributo a questa visione della vita! Ci troviamo in uno dei locali più alla moda di Nocera Inferiore, uno dei centri più importanti dell’Agro Nocerino-Sarnese situata ai piedi del versante settentrionale dei monti Lattari, nel mezzo di una fertilissima pianura, che attualmente è un importante nodo autostradale e ferroviario e uno sviluppatissimo centro commerciale. Nato circa dieci anni da un’idea dei fratelli Pasquale e Prisco Petruccelli, che hanno sempre creduto alle enormi potenzialità della somministrazione di prestigio e di alta qualità, il “Caffè Petruccelli” è ora diventato un punto di riferimento per clienti appartenenti ad ogni fascia d’età, famoso per i suoi prodotti di altissima qualità e per la cortesia del suo personale. L’architettura curata nei particolari, giocata su materiali caldi come il legno e luci scintillanti come i meravigliosi lampadari di Murano che danno luce al loca-
le, l’ambientazione urbana, il clima caldo e confortevole degli spazi arredati, tra cui spiccano tavolini con piani in marmo ed
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INCONTRIAMOCI AL CAFFÉ PETRUCCELLI
un privé arricchito con quadri e mobili in stile, insieme all’alta qualità del servizio offerto, fanno di questo locale uno dei più frequentati della zona. L’ubicazione del Caffè, che si trova in via D’Alessandro, nei pressi del Rione Cicalesi, vicino a molti edifici scolastici, uffici e
centri commerciali, lo rende adatto ad incontri di lavoro, pause di relax e serate in compagnia di amici o della persona amata. In un ambiente confortevole e arredato con gusto, in cui ogni cliente si sente trattato come un re, vi sarà possibile passare con
Caffè Petruccelli è stile di vita
Chiunque è stato al Caffè Petruccelli sa che, oltre all’ambiente, ha visto qualcos’altro: lo stile! Il principale successo di questa azienda, infatti , si è consolidato grazie al fatto che è riuscito a fare di questo locale un punto di incontro sia per giovani che per adulti, i quali fino ad allora non riuscivano a trovare un ambiente così accogliente, ma allo stesso tempo di alta professionalità, che soddisfacesse più esigenze allo stesso tempo. Qui, ormai, ogni occasione è buona per incontrarsi, stare insieme, o addirittura organizzare cerimonie private per festeggiare piccoli eventi familiari e di lavoro. A questo c’è da aggiungere la lungimiranza con cui Pasquale e Prisco gestiscono il locale sin dalla sua nascita. I fratelli infatti, hanno mirato innanzitutto ad un costante arricchimento di prodotti e servizi di marca ed alla professionalità nel loro caffè. E’ per questo che qui troverete solo miscele di caffè altamente selezionate, tè e cioccolate di marca “Eraclea”, nota ovunque in Italia e all’estero, e per finire, torte gelato, semifreddi e monoporzioni di produzione dell’azienda Sal De Riso, che in fatto di pasticceria la sa davvero lunga. E allora, cosa aspettate ancora? Se vi sentite solleticati dalla curiosità ma soprattutto dalla goloseria, non esit te ancora e … incontriamoci tutti al Caffè Petruccelli!
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facilità da una delizia all’altra soddisfacendo ogni vostro desiderio. All’ora di pranzo, infatti, potete approfittare di una pausa per gustare un aperitivo accompagnato da un vasto assortimento di tartine, snack e tanti prelibati stuzzichini preparati dallo staff che metteranno a freno il languorino che sentite allo stomaco, oppure, se preferite, potrete gustare un pranzo veloce a base di rustici, pizzette, panini o altre sfizioserie di rosticceria proposti dal locale. Un altro appuntamento con la goloseria al quale tutti possono partecipare in questo locale, è quello con la Gelateria. Anche in questo settore il Caffè Petruccelli, ha scelto di seguire la strada della qualità, proponendo un gelato rigorosamente artigianale e fresco tutti i giorni... latte, panna, frutta ecc... miscele adeguatamente scelte e selezionate ogni giorno senza l'aggiunta di addensanti o polveri semilavorate, per garantire l'assoluta qualità e freschezza dei propri prodotti. Ogni periodo ha la sua particolarità, ogni stagione ha i suoi prodotti, le sue primizie. E così in questo periodo, in cui il tempo è meno caldo, potrete gustare gelati soprattutto al cioccolato come la famosa Nocciotella, il Tartufo, i gelati che riprendono il gusto di ben noti snack come il Lion’s e il Mars, oppure, per chi ama i gusti classici, gelati alle creme o alla frutta. Ma è soprattutto in estate che qui al Caffè Petruccelli, insieme alla calura, scoppia la fantasia nel preparare coppe gelato sempre più originali. A questo proposito ricordiamo le coppe che hanno i nomi dei pianeti, oppure quelle che si chiamano con il nome dei segni zodiacali, per cui potrete scegliere quella che meglio si rifà al vostro periodo di nascita. E con il caldo, il Caffè Petruccelli si ingrandisce ulteriormente, sfruttando l’ampio dehors che viene attrezzato con tavolini e gazebo, dando ai clienti l’opportunità di gustare le sue prelibatezze sedendo comodamente al fresco.
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n un mondo dominato da ritmi di vita sempre più frenetici, abbiamo bisogno di qualcosa che ci ricordi quali sono i piaceri della vita, di qualcosa che ci restituisca il tempo per riflettere, tempo per leggere, tempo per la bellezza, tempo per le cose che contano davvero … Attraverso la propria filosofia, i suoi prodotti e i suoi servizi, il Caffè Petruccelli offre ormai da tempo un valido contributo a questa visione della vita! Ci troviamo in uno dei locali più alla moda di Nocera Inferiore, uno dei centri più importanti dell’Agro Nocerino-Sarnese situata ai piedi del versante settentrionale dei monti Lattari, nel mezzo di una fertilissima pianura, che attualmente è un importante nodo autostradale e ferroviario e uno sviluppatissimo centro commerciale. Nato circa dieci anni da un’idea dei fratelli Pasquale e Prisco Petruccelli, che hanno sempre creduto alle enormi potenzialità della somministrazione di prestigio e di alta qualità, il “Caffè Petruccelli” è ora diventato un punto di riferimento per clienti
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INCONTRIAMOCI AL CAFFÉ PETRUCCELLI
appartenenti ad ogni fascia d’età, famoso per i suoi prodotti di altissima qualità e per la cortesia del suo personale. L’architettura curata nei particolari, giocata su materiali caldi come il legno e luci scintillanti come i meravigliosi lampadari di Murano che danno luce al locale,
Caffè Petruccelli è stile di vita
Chiunque è stato al Caffè Petruccelli sa che, oltre all’ambiente, ha visto qualcos’altro: lo stile! Il principale successo di questa azienda, infatti , si è consolidato grazie al fatto che è riuscito a fare di questo locale un punto di incontro sia per giovani che per adulti, i quali fino ad allora non riuscivano a trovare un ambiente così accogliente, ma allo stesso tempo di alta professionalità, che soddisfacesse più esigenze allo stesso tempo. Qui, ormai, ogni occasione è buona per incontrarsi, stare insieme, o addirittura organizzare cerimonie private per festeggiare piccoli eventi familiari e di lavoro. A questo c’è da aggiungere la lungimiranza con cui Pasquale e Prisco gestiscono il locale sin dalla sua nascita. I fratelli infatti, hanno mirato innanzitutto ad un costante arricchimento di prodotti e servizi di marca ed alla professionalità nel loro caffè. E’ per questo che qui troverete solo miscele di caffè altamente selezionate, tè e cioccolate di marca “Eraclea”, nota ovunque in Italia e all’estero, e per finire, torte gelato, semifreddi e monoporzioni di produzione dell’azienda Sal De Riso, che in fatto di pasticceria la sa davvero lunga. E allora, cosa aspettate ancora? Se vi sentite solleticati dalla curiosità ma soprattutto dalla goloseria, non esitate ancora e … incontriamoci tutti al Caffè Petruccelli!
l’ambientazione urbana, il clima caldo e confortevole degli spazi arredati, tra cui spiccano tavolini con piani in marmo ed un privé arricchito con quadri e mobili in stile, insieme all’alta qualità del servizio offerto, fanno di questo locale uno dei più frequentati della zona. L’ubicazione del Caffè, che si trova in via D’Alessandro, nei pressi del Rione Cicalesi, vicino a molti edifici scolastici, uffici e centri commerciali, lo rende adatto ad incontri di lavoro, pause di relax e serate in compagnia di amici o della persona amata. In un ambiente confortevole e arredato con gusto, in cui ogni cliente si sente trattato come un re, vi sarà possibile passare con facilità da una delizia all’altra soddisfacendo ogni vostro desiderio. All’ora di pranzo, infatti, potete approfittare di una pausa per gustare un aperitivo accompagnato da un vasto assortimento di tartine, snack e tanti prelibati stuzzichini preparati dallo staff che metteranno a freno il languorino che sentite allo stomaco,
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oppure, se preferite, potrete gustare un pranzo veloce a base di rustici, pizzette, panini o altre sfizioserie di rosticceria proposti dal locale. Un altro appuntamento con la goloseria al quale tutti possono partecipare in questo locale, è quello con la Gelateria. Anche in questo settore il Caffè Petruccelli, ha scelto di seguire la strada della qualità, proponendo un gelato rigorosamente artigianale e fresco tutti i giorni... latte, panna, frutta ecc... miscele adeguatamente scelte e selezionate ogni giorno senza l'aggiunta di addensanti o polveri semilavorate, per garantire l'assoluta qualità e freschezza dei propri prodotti. Ogni periodo ha la sua particolarità, ogni stagione ha i suoi prodotti, le sue primizie. E così in questo periodo, in cui il tempo è meno caldo, potrete gustare gelati soprattutto al cioccolato come la famosa Nocciotella, il Tartufo, i gelati che riprendono il gusto di ben noti snack come il
Lion’s e il Mars, oppure, per chi ama i gusti classici, gelati alle creme o alla frutta. Ma è soprattutto in estate che qui al Caffè Petruccelli, insieme alla calura, scoppia la fantasia nel preparare coppe gelato sempre più originali. A questo proposito ricordiamo le coppe che hanno i nomi dei pianeti, oppure quelle che si chiamano con il nome dei segni zodiacali, per cui potrete scegliere quella che meglio si rifà al vostro periodo di nascita. E con il caldo, il Caffè Petruccelli si ingrandisce ulteriormente, sfruttando l’ampio dehors che viene attrezzato con tavolini e gazebo, dando ai clienti l’opportunità di gustare le sue prelibatezze sedendo comodamente al fresco.
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n un lembo di terra alle pendici del Monte Calpazio, che domina maestosamente l’intera Piana del Sele, un’area vocata da secoli all’agricoltura e alla pastorizia e precisamente in località Feudo alla via Tempa San Paolo, sorge l’azienda agricola-zootecnica “Il Casale del Feudo”. Le sue origini risalgono al lontano 1930, quando l’entusiasmo e la voglia di fare di due giovani allevatori, i coniugi Luigi e Filomena Di Luccio, diedero vita ad una piccola azienda dedita all’agricoltura e
all’allevamento. Nel tempo i figli di Luigi e Filomena hanno dato lustro all’opera dei genitori facendo di una piccola masseria una vera e propria azienda che oggi può contare su un’area di circa 50 ettari suddivisa in
zone di coltivazione foraggiera, allevamento e annesso caseificio per la produzione di derivati dal latte di bufala. La conduzione dell’azienda è di tipo familiare; a gestirla ci sono Pasquale Di Luccio, erede diretto dei fondatori , con l’aiuto di sua moglie Gemma e dei suoi tre figli Filomena, Francesco e Fabrizio e di alcuni collaboratori. La peculiarità di questa azienda è soprattutto quella di mantenere salde le tradizioni e le origini familiari senza chiudersi alle innovazioni. Altra importante caratteristica è che
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Casale del Feudo: la garanzia della qualità
dotte in maniera quanto più semplice e tradizionale, ma allo stesso tempo adeguata agli standard moderni. Infatti, producendo gran parte dei foraggi autonomamente è possibile loro seguirne tutti i processi, con un minuzioso controllo qualitativo che continua nel prodotto finito. Il latte risulta quindi essere non il punto di
Una alimentazione basata sui prodotti naturali proveniente dai terreni aziendali, che assicura una costanza della qualità per tutto l'arco dell' anno ed una sala di mungitura modernissima e completamente automatizzata, che garantisce un’igiene perfetta nel rispetto delle caratteristiche di artigianalità e genuinità del prodotto, non possono che dare origine a prodotti di qualità eccellente. Inoltre, proprio grazie a un attento studio delle novità dei processi produttivi e di controllo le conoscenze secolari sono state affiancate da altre nuove, che permettono di soddisfare tutti i requisiti richiesti dai consumatori odierni, sia in termini di prodotto che di servizio. La gamma dei prodotti del caseificio “Il Casale del Feudo” vanta un grande assortimento nonché una forte caratterizzazione territoriale tipica; inoltre l'utilizzo di solo latte di bufala integrale permette la produzione di mozzarella di bufala campana d'inconfondibile aroma e gusto, nelle sue varie pezzature. Si parte dal candido scrigno di latte che è la mozzarella di bufalo integrale, per passare alle saporite trecce dal profumo di campagna; è possibile gustare, inoltre, le classiche e sobrie scamorze di bufala, che sono disponibili in diverse pezzature e anche affumicate,
partenza, ma quello di arrivo di un’attenta gestione, che si focalizza anche in una completa analisi qualitativa dei prodotti derivati. Questa mirata ricerca della qualità si collega direttamente all’obiettivo principale di “Il Casale del Feudo”, che è appunto quello di riuscire a soddisfare i clienti e a differenziare i propri prodotti in termini di qualità assoluta.
o le delicate ricotte dalla pasta soffice e fine il cui sapore gradevole si coniuga felicemente con le diverse interpretazioni dell'arte culinaria. Altro prodotto
generazione dopo generazione l’azienda ha confermato la sua attenzione per la qualità totale. Ed è proprio alle sue origini di allevatori e produttori di latte che ne deriva l’accurata scelta delle colture destinate alla produzione di foraggi, con-
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molto apprezzato dalla clientela sono le tome, un formaggio a pasta morbida il cui gusto si presta all’abbinamento con peperoncino ed erbe aromatiche. Questi e numerosi altri i prodotti che con il marchio esclusivo di “Il Casale del Feudo”, sono presenti già da tempo sui banchi di salumeria dei migliori negozi e supermercati della provincia di Salerno e di Avellino. Risale a questi ultimi anni, invece, la fornitura settimanale a negozi del Piemontese, di Udine e di Firenze, per assecondare la domanda di consumatori che sempre più numerosi apprezzano e richiedono il gusto della mozzarella di bufala campana famosa ormai ovunque. Per finire una promozione che il caseificio “Il Casale del Feudo” dedica ai suoi affezionati consumatori: una fragrante ricotta e ben 2 scamorze a tutti coloro che acquisteranno da ora a tutto febbraio solo mezzo chilo di prodotto fresco!
La burrata di bufala,. un saporito scrigno di sapore
Un discorso a parte, tra i prodotti dell’azienda “Il Casale del Feudo”, merita la saporitissima burrata di bufala. Si tratta di un involucro di pasta filata molto simile ad una normale mozzarella che contiene all’interno un composto di panna e di straccetti ancora filati dal sapore molto delicato. Le sue origini sono pugliesi, ma è ormai diffusa ovunque in Italia. La burrata di produzione de “Il Casale del Feudo” si ispira a quella nata in Puglia, regione con la quale la famiglia Di Luccio intrattiene un forte legame affettivo e ne ricorda molto il sapore, pur essendo realizzata interamente con latte di bufala. E’ un prodotto che ha ottenuto un grosso successo di vendita in azienda sin dalla sua introduzione e viene preparata solo su ordinazione, data la sua elevata deteriorabilità. Chi non ha ancora avuto modo di assaggiare la burrata de “Il Casale del Feudo”, è invitato a farlo al più presto! Scoprirà che non è assolutamente vero che le Meraviglie del mondo sono solo sette
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n un lembo di terra alle pendici del Monte Calpazio, che domina maestosamente l’intera Piana del Sele, un’area vocata da secoli all’agricoltura e alla pastorizia e precisamente in località Feudo alla via Tempa San Paolo, sorge l’azienda agricola-zootecnica “Casale del Feudo”. Le sue origini risalgono al lontano 1930, quando l’entusiasmo e la voglia di fare di due giovani allevatori, i coniugi Luigi e Filomena Di Luccio, diedero vita ad una piccola azienda dedi-
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L’oro bianco di Paestum nasce a Casale del Feudo
chiudersi alle innovazioni. Altra importante caratteristica è che generazione dopo generazione l’azienda ha confermato la sua attenzione per la qualità totale. Ed è proprio alle sue origini di
eccellente. Inoltre, proprio grazie a un attento studio delle novità dei processi produttivi e di controllo le conoscenze secolari sono state affiancate da altre nuove, che permettono di soddisfare tutti i requisiti richiesti dai consumatori odierni, sia in termini di prodotto che di servizio. La gamma dei prodotti del caseificio “Casale del Feudo” vanta un grande assortimento nonché una forte caratterizzazione territoriale tipica; inoltre l'utilizzo di solo latte di bufala integrale permette la produzione di mozzarella di bufala campana d'inconfondibile aroma e gusto, nelle sue varie pezzature.
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che. Questi e numerosi altri i prodotti che con il marchio esclusivo di “Casale del Feudo”, sono presenti già da tempo sui banchi di salumeria dei migliori negozi e supermercati della provincia di Salerno e di Avellino. Risale a questi ultimi anni, invece, la fornitura settimanale a negozi del Piemontese, di Udine e di Firenze, per assecondare la domanda di consumatori che sempre più numerosi
La mozzarella di bufala è dietetica perché ta all’agricoltura e all’allevamento. Nel tempo i figli di Luigi e Filomena hanno dato lustro all’opera dei genitori facendo di una piccola masseria una vera e propria azienda che oggi può contare su un’area di circa 50 ettari suddivisa in zone di coltivazione foraggiera, allevamento e annesso caseificio per la produzione di derivati dal latte di bufala. La conduzione dell’azienda è di tipo familiare; a gestirla ci sono Pasquale Di Luccio, erede diretto dei fondatori , con l’aiuto di sua moglie Gemma e dei suoi tre figli Filomena, Francesco e Fabrizio e di alcuni collaboratori. La peculiarità di questa azienda è soprattutto quella di mantenere salde le tradizioni e le origini familiari senza
allevatori e produttori di latte che ne deriva l’accurata scelta delle colture destinate alla produzione di foraggi, condotte in maniera quanto più semplice e tradizionale, ma allo stesso tempo adeguata agli standard moderni. Infatti, producendo gran parte dei foraggi autonomamente è possibile loro seguirne tutti i processi, con un minuzioso controllo qualitativo che continua nel prodotto finito. Il latte risulta quindi essere non il punto di partenza, ma quello di arrivo di un’attenta gestione, che si focalizza anche in una completa analisi qualitativa dei prodotti derivati. Questa mirata ricerca della qualità si collega direttamente all’obiettivo principale di “Casale del Feudo”, che è appunto quello di riuscire a soddisfare i clienti e a differenziare i propri prodotti in termini di qualità assoluta. Una alimentazione basata sui prodotti naturali proveniente dai terreni aziendali, che assicura una costanza della qualità per tutto l'arco dell' anno ed una sala di mungitura modernissima e completamente automatizzata, che garantisce un’igiene perfetta nel rispetto delle caratteristiche di artigianalità e genuinità del prodotto, non possono che dare origine a prodotti di qualità
• è un formaggio a pasta filata altamente digeribile adatto ai bambini, ragazzi in fase di crescita e a donne in gravidanza o in allattamento; • è consigliata nella prevenzione dei danni cardiovascolari; • è buona fonte di vitamina A, betacarotene, vitamina E e zinco, tutte sostanze ad elevato potere antiossidante utile per contrastare l'azione negativa dei radicali liberi; • da autorevoli ricerche, è emerso che il latte di bufala ha un contenuto in colesterolo inferiore rispetto a quello di mucca; • ha un contenuto di sodio decisamente basso rispetto a quello di mucca e di altri tipi di formaggi; • è meno calorica di altri derivati del latte; • è meglio tollerata ed è indicata per chi soffre di allergia al glutine (celiaci); • contiene il calcio che viene facilmente assorbito come quello del latte; La mozzarella di Bufala Campana si conferma, quindi, una valida alternativa al secondo piatto, mantenendo inalterato il bilanciamento energetico totale e apportando la giusta quantità di nutrienti, vitamine e sali minerali, raccomandati dagli esperti di nutrizione. E poi è buona. Si parte dal candido scrigno di latte che è la mozzarella di bufalo integrale, per passare alle saporite trecce dal profumo di campagna; è possibile gustare, inoltre, le classiche e sobrie scamorze di bufala o le delicate ricotte dalla pasta soffice e fine il cui sapore gradevole si coniuga felicemente con le diverse interpretazioni dell'arte culinaria. Altro prodotto molto apprezzato dalla clientela sono le tome, un formaggio a pasta morbida il cui gusto si presta all’abbinamento con peperoncino ed erbe aromati-
apprezzano e richiedono il gusto della mozzarella di bufala campana famosa ormai ovunque. Per finire una promozione che il caseificio “Casale del Feudo” dedica ai suoi affezionati consumatori: una fragrante ricotta e ben 2 scamorze a tutti coloro che acquisteranno da ora a tutto febbraio solo mezzo chilo di prodotto fresco!
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La storia di Cava de’ Tirreni antica rivive alla Pineta “La Serra” lla pineta “La Serra”, una delle località della frazione Annunziata di Cava de’ Tirreni, rivive un pezzo importante della storia di questa amena cittadina da sempre meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Stiamo parlando di uno dei posti più incantevoli della valle metelliana, la cui ricchezza di bellezze artistiche e naturali ne facevano sin dall’Ottocento una delle mete preferite del GrandTour. Storici famosi, scrittori, archeologi e numerosi altri personaggi illustri del passato hanno calcato i sentieri di questi luoghi, perdendosi nel verde ed incantandosi di fronte alle caratteristiche chiesette e alle torri di origine longobarda disseminate nella zona. Chi non ha mai sentito parlare della famosa “Caccia dei Colombi Migratori”, praticata sin dal tempo dei Longobardi, qui alla pineta di Serra? Un gioco molto amato da questo popolo che lo introdusse a Cava intorno al 900 d.C. costruendo le caratteristiche torri che ancora oggi sono visibili in questa frazione. Risalendo il percorso in cui sono presenti le sette Torri Longobarde, troviamo il Castello detto di Sant'Adiutore, costruito intorno al 787 d.C., che si erige a baluardo della montagna e che domina il paesaggio circostante ricco di boschi, querce e pini secolari.
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Tutt’intorno le chiese di Santa Maria a Toro risalente all’anno 1000, la Chiesa dell’Annunziata, da cui prende il nome la frazione, che contiene un prezioso quadro rappresentante l’Annunciazione e risalente al 1500, nonché numerosi Casali un tempo dimora delle famiglie nobili insediate in questo territorio.
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Calda accoglienza e profumo di passato al Ristorante “La Baita”
co cittadino, respirando l’aria salubre delle Colline cavesi. Il Ristorante “La Baita” vi proporrà i piatti tipici della cucina regionale composti da ingredienti genuini e rigorosamente controllati. Partendo dai ricchi antipasti, passando per i gustosi primi piatti, fino ad arrivare alle specialità di carne e di pesce, potrete gustare vere e proprie leccornie, in una vera e propria festa
Un panorama mozzafiato quello che si mostra agli occhi dei clienti della Baita, un caratteristico locale ubicato nella località Pineta La Serra e gestito con esperienza e grande professionalità da Antonio Arena. In questo posto caratteristico, raccolto e caloroso sarete accolti dalla cortesia e dalla disponibilità del personale che vi aiuteranno a trascorrere serenamente una serata tra amici o una pausa pranzo lontani dal caos del traffi-
del palato. Un vero e proprio itinerario gastronomico rivolto alla scoperta delle nostre tradizioni contadine! La selezione dei vini qui al ristorante “La Baita”, è il frutto di anni di esperienza. cercando
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non solo i produttori più famosi, ma anche piccoli produttori locali, nelle varie zone della regione. Sugli scaffali potrete trovare vini provenienti da tutte le regioni italiane, e non solo le grandi firme, bensì anche etichette di produttori che hanno fatto della qualità una scelta di vita. Insomma un ambiente accogliente e raffinato, ma allo stesso tempo un clima familiare che vi permetterà di rilassarvi completamente e di sentirvi come a casa vostra. Numerosi sono i servizi offerti da questo locale rinomato della valle metelliana, tra cui ricordiamo la possibilità di prenotare online il vostro tavolo per una cena o addirit-
tura più tavoli in occasione di una cerimonia privata, visitando il sito del ristorante che è www.ristorantelabaita.it . Un’altra importante iniziativa del locale è quella di offrire al visitatore virtuale la possibilità di dare libero sfogo alla vostra fantasia inviando una propria ricetta all’indirizzo e mail info@ristorantelabaita.it che sarà naturalmente testata dagli chef del ristorante ed eventualmente, poi, pubblicata sul sito web del locale. Lo staff del personale del ristorante “La Baita”, inoltre, è sempre disponibile ad accogliere le proposte dei tour operators e delle agenzie di viaggio che volessero organizzare pranzi e cene per gruppi e comitive.
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come l’Araba Fenice risorse dalle proprie ceneri, l’ex Porky’s Music Hall, locale – cult di Cava de' Tirreni che agli inizi degli anni '90 ha cambiato il modo di fare intrattenimento introducendo il piano show al posto del piano bar, si ripropone al pubblico in veste nuova. A cominciare dal nome, tutto qui è nuovo! Stiamo parlando del “MOI CONCEPT CLUB”, la riproduzione del nuovo concetto di location all inclusive già divenuto il punto di riferimento della movida notturna campana. Una location chic e di tendenza estremamente fashion, un ambiente elegante dove parlare di lavoro, ma anche un Salotto dove potersi rilassare, ridere o chiacchierare piacevolmente, come a casa di amici .... Questa alchimia, questa unione, tra Gastronomia e Musica...tra Sapori,
Suoni e Profumi …. riserva al pubblico suggestive ed ammalianti scoperte e, nonostante la sua giovane età, destinato a essere precursore di nuove tendenze in linea con i più famosi locali europei. Diverse le anime di intrattenimento del MOI CONCEPT CLUB! Come qualcuno lo ha definito è davvero “il locale che non ti aspetti”, un luogo affascinante ed esclusivo in cui ogni spazio è stato sapientemente utilizzato per rispondere alle più svariate e complesse esigenze: Il RISTORANTE KUBRIK, che ospita 34 posti a sedere ed è aperto dal giovedì alla domenica. Qui potrete provare l’ebbrezza di un incontro al buio con il gusto, assaporando i deliziosi manicaretti protagonisti di un menu sempre a sorpresa che comprenderà un ricco antipasto, un tris di primi ( tra cui una zuppa), un secondo con contorno e per finire il dolce … e tutto all’esiguo costo di 25 euro, vini esclusi! Inoltre, data la posizione della zona ristorante, avrete la possibilità di degustare le prelibate leccornie lontani dalla musica, ma conservando la
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AL “MOI CONCEPT CLUB”
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SERATE ALL INCLUSIVE
che vi accompagnerà in un'avventura alla ricerca continua dell’eleganza e del piacere, per soddisfare i cinque sensi! Questi i giorni di apertura del MOI CONCEPT CLUB e i programmi previsti: Giovedì: CINE MOI Proiezioni & Degustazioni Venerdì : Musica Live e disco Sabato: Musica live e Disco Domenica: Eventi
vista dell’intero locale. Inoltre il Kubrik è a disposizione per cerimonie private quali addii al celibato e nubilato, meetings, compleanni e lauree. E per finire una grande novità: il CINE MOI_-PROIEZIONI & DEGUSTAZIONI, in cui vi sarà proposta una cena abbinata e in tema con la proiezione di un film … Assolutamente da provare! Come ogni locale al passo con i tempi, anche il MOI CONCEPT CLUB si è aperto alla cucina internazionale e lo ha fatto creando, all’interno del locale, il FUTON BAR, ovvero una sala relax dove in alcune serate vengono servite agli ospiti specialità della rinomata cucina giapponese. Ma ogni dopocena che si rispetti è accompagnato dalla musica. Lei, la grande protagonista di conoscenze, incontri, amori che durano una vita. Una musica che ci coinvolge, , ci ammalia attimo dopo attimo fino a trascinarci in pista, quella del MOI CONCEPT CLUB-disco, la cui maestosa consolle troneggia al centro del palco e fa da colonna sonora a serate speciali di Musica dal vivo o a spettacoli di arte varia o di Cabaret. E tutto intorno tantissimi divani elegantissimi, pronti ad ospitarvi nei momenti di pausa, o quando decidete di rilassarvi con amici, magari sorseggiando un drink. Se però desiderate ballare stretti
stretti con la persona amata, senza essere distratti dal resto del popolo discotecaro, potrete usufruire di una delle sei SUITE' PRIVE' che il MOI mette a vostra disposizione per le serate intime… e se poi avete gusti molto ricercati, potrete farvi riservare
la suite che ospita una vasca idromassaggio contorniata da salotti e scenografie orientali, il tutto in un’atmosfera di calore soffuso, avvolti dal profumo di preziose spezie orientali… ed ecco che subito l’ambiente si trasforma in luogo d' incontro ricco di emozioni e di intimità… Ma c’è chi alle emozioni dei sensi preferisce quella del gioco! Anche a questo ha pensato il MOI , dedicando una zona della struttura ad un’area CASINO’situata sul retro del palco, dove tutti coloro che vogliono rilassarsi giocando, troveranno a loro disposizione una Sala Giochi attrezzata con Slot Machine, Tavolo di Biliardo, Roulette e per i più aggiornati anche una console Nintendo Wii. Un vero e proprio Tempio di Fascino, il MOI CONCEPT CLUB, l’ideale per trascorrere momenti indimenticabili in un locale completo e trasversale
DIETRO LE QUINTE DEL “MOI CONCEPT CLUB” … Un locale multimediale, insolito, ricercato, nato da poco, ma che si preannuncia destinato a diventare uno degli appuntamenti fissi per le serate del popolo trendy di Cava de’ Tirreni e non solo. Ad idearlo e quindi a dirigerlo sempre lui, il poliedrico Pasquale Falcone! Lo abbiamo già conosciuto nelle vesti di scrittore, poeta, attore, sceneggiatore, regista, nonché di scopritore di talenti per numerosi nomi del mondo televisivo e cinematografico italiano. L’ultimo dei suoi film, ma solo in ordine di tempo, è quello comparso di recente nelle sale cinematografiche, dal titolo “Io non ci casco”, di cui ha curato la regia, e che si è già aggiudicato numerosi consensi da parte del pubblico e della critica. Complice il successo di quest’ultimo film e di numerosi altri successi nel mondo dello spettacolo, Pasquale Falcone ha deciso di dare una svolta alla sua carriera ArtisticoImprenditoriale. Da qui l’idea insieme ai nuovi amici Mauro Paolucci, Roberto Baccante, Maurizio Annunziato, tutti soci della ALL IN STUDIOS s.r.l., di creare un nuovo locale che fosse in grado di soddisfare contemporaneamente più esigenze, ma che soprattutto si proponesse come una valida alternativa offerta ai giovani negli ultimi tempi sempre più distanti dai valori e più facile preda delle droghe e dell’alcool. Il MOI CONCEPT CLUB lancia una sfida al Mondo della Notte, e lo fa nell’intento di aiutare i giovani a riconquistare per sé uno spazio “positivo” all’insegna di un semplice e sano divertimento!
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el cuore di San Marzano sul Sarno, un piccolo centro dell’Agro NocerinoSarnese, già famoso per la produzione del celeberrimo pomodoro “sammarzano”, sorge un’antica dimora costruita verso la metà del ‘700 da una nobile famiglia di Angri. Si tratta di Palazzo Celentano, un meraviglioso edificio che durante l’epoca fascista divenne anche dimora del podestà di S. Marzano e che dopo un lungo periodo di abbandono è finalmente ritornato al suo antico splendore. Intorno agli anni Novanta, infatti, dopo un lungo ed accurato restauro, il Palazzo Celentano dalla famiglia PaganoMandile la quale, in collaborazione con un team di tecnici esperti, lo ha rinnovato pur conservandone lo stile architettonico originario, adeguandolo a più moderne esigenze e lo ha impreziosito con la realizzazione di una piscina sulla terrazza – giardino. L’attuale Palazzo Celentano si presenta come un ambiente raffinato ed elegante, che offre ai propri ospiti la possibilità di accogliere ogni tipologia di evento quali matrimoni, feste di laurea e compleanno, cenoni di fine anno, meeting di lavoro, mostre, esposizioni, sfilate di moda, concerti e servizi fotografici. Le due sale del piano superiore, al centro di una delle quali campeggia uno splendido camino
ottocentesco in marmo possono ospitare comodamente fino a 170 persone ed essendo dotate di una sapiente illuminazione risultano particolarmente adatte ai ricevimenti serali. Tutto qui è curato nei minimi dettagli: i tavoli apparecchiati con tovagliato finissimo, la posateria e le porcellane di ottima
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C’ERA UNA VOLTA PALAZZO CELENTANO
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qualità, fiori sempre freschi ad ornare la tavola, tutto contribuisce a fare di questo posto un luogo da favola in cui trascorrere momenti indimenticabili. Ma il fiore all’occhiello di Palazzo Celentano è la sua cucina. Grazie alla maestria e alla elevata esperienza dei suoi Chef, il ristorante è in grado di realizzare per i propri ospiti menu di ogni genere, a partire da ricette della tradizione regionale, per arrivare a piatti della cucina internazionale, passando per proposte di cucina biologica ed anche etnica. Inoltre alla base della preparazione di ogni pietanza proposta al Palazzo Celentano, c’è l’altissima qualità delle materie prime che sono sempre rigorosamente selezionate dal personale del ristorante per poter garantire in ogni momento la freschezza e la genuinità dei prodotti. Per la realizzazione delle sue pro-
Il pomodoro protagonista di una cucina a luci rosse! Per un napoletano è quasi impossibile immaginare una cucina priva del colore e del profumo della “pummarola”, ma lo stesso vale per tutti gli italiani. Pensare di cucinare senza pomodoro è davvero impensabile! Dominatore della gastronomia napoletana ed italiana in generale e largamente diffuso in tutto il mondo per il suo gusto oltre che per le sue importanti proprietà dietetiche, le varie cucine hanno fatto la conoscenza del pomodoro solo verso il XVIII secolo benché fosse stato portato dalle Americhe circa due secoli prima. Al pomodoro venivano attribuiti misteriosi poteri eccitanti ed afrodisiaci e, per tale motivo, veniva impiegato in pozioni e filtri magici dagli alchimisti del ‘500 e del ‘600. Forse ciò aiuta a comprendere anche i nomi che le varie lingue europee attribuirono a questa pianta proveniente dal nuovo mondo: love apple in inglese, pomme d’amour in francese, Libesapfel in tedesco e pomo (o mela) d’oro in italiano, tutte definizioni con un esplicito riferimento all’amore. Tutta italiana e meridionale fu anche l’intuizione di associare il sugo di pomodoro alla pasta ed alla pizza e nonostante sia entrato in Italia in epoche relativamente recenti, questo ortaggio è arrivato a occupare una posizione centrale nell'alimentazione del nostro Paese ed è l'emblema dei piatti più caratteristici, come pizza e spaghetti. “La scoperta del pomodoro ha rappresentato, nella storia dell’alimentazione, quello che, per lo sviluppo della coscienza sociale, è stata la rivoluzione francese”. Così Luciano De Crescenzo, nel suo inconfondibile stile, celebra la comparsa sulle nostre tavole del pomodoro. Ovviamente lo scrittore napoletano ha in mente la cucina italiana ed in particolare modo quella partenopea che definisce una “cucina a «luci rosse» per la presenza illuminante sulla nostra mensa di quel meraviglioso prodotto della natura, fatto a forma di lampadina, noto a tutti come il pomodoro Sammarzano!”
poste, Palazzo Celentano cura ogni minimo dettaglio, avvalendosi di personale altamente qualificato nonché di un servizio di catering esterno di elevata esperienza. Da sottolineare la qualità e la bontà dei prodotti offerti sono garantiti e certificati dalle aziende di provenienza. Inoltre un ampio parcheggio libero sarà disponibile ad ospitare la vostra auto proprio sul retro della residenza con accesso diretto al terrazzo pensile. E per finire, l’accoglienza cordiale, la qualità del servizio e la professionalità dei collaboratori di sala, in perfetta sinergia con l’ambiente raffinato, gli interni d’epoca e le note musicali in sottofondo, faranno di ognuno di voi un ospite di riguardo e vi consentiranno di realizzare e personalizzare i vostri desideri per renderli unici ed emozionanti, esattamente come li avete sempre sognati!
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e siete stanchi della solita routine e volete allontanarvi dai ritmi frenetici che vi impone la vita quotidiana, concedetevi una passeggiata a San Marzano sul Sarno, cittadina famosa come terra di produzione dell’omonimo pomodoro S. Marzano, a metà strada tra Nocera e Sarno, proprio nel cuore dell’Agro Nocerino – Sarnese. Lì al centro del paese, in Piazza Parcheggio, troverete il Palazzo Celentano, una dimora storica costruita verso la metà del ‘700 da una nobile famiglia di Angri e successivamente, verso la fine del secolo XIX, acquistata dalle famiglie Tortora-Celentano che la completarono con la costruzione del porticato e della balconata nella metà degli anni trenta del Novecento. Durante l’epoca fascista Palazzo Celentano divenne la dimora del
podestà di S. Marzano e dopo un lungo periodo di abbandono è stato finalmente acquistato dalla famiglia Pagano-Mandile che, in collaborazione con un team di tecnici esperti, l’ha riportato all’antico splendore con un’opera di certosina ristrutturazione. Lo stile architettonico è rimasto quello originario, rispettando i canoni delle residenze nobiliari di un tempo, ma si è voluto dare un tocco di modernità realizzando una piscina sulla terrazza – giardino. Oggi, Palazzo Celentano, si presenta come un ambiente raffinato ed elegante, che offre ai propri ospiti la possibilità di accogliere ogni tipologia di evento quali matrimoni, feste di laurea e compleanno, cenoni di fine anno, meeting di lavoro, mostre, esposizioni, sfilate di moda, concerti e servizi fotografici. E’ un luogo custode della memoria e della storia meridionale campana, oltre che delle tradizioni agricole ed enogastronomiche del territorio. Si respira un’ atmosfera che ha saputo mantenere vivo il legame con un
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PALAZZO CELENTANO IL CUSTODE DELLA MEMORIA
passato fatto di nobiltà ed eleganza, capace di comunicare il carattere di una terra dal sangue antico inserita in un contesto moderno e proiettata verso il futuro. Provate a visitarlo e vi riporterà indietro nel tempo in un viaggio indimenticabile popolato di personaggi della storia, magari impegnati a discutere di importanti eventi passeggiando nel cortile quadrato del palazzo che ha mantenuto la pavimentazione originaria costituita da blocchi di basalto. Potrete ammirare la bellezza dell’ampio porticato che sorregge il piano soprastante caratterizzato da nove archi a tutto sesto, i quali lasciano intravvedere il
disegno lineare dei soffitti. Visiterete le due sale del piano superiore sapientemente illuminate, una delle quali dotata di uno splendido camino ottocentesco in marmo, che attualmente sono destinate insieme alla balconata, alle attività di ricevimento e che ospitano comodamente fino a 170 persone. Immaginerete che un tempo quei saloni hanno visto danzare leggere le fragili dame e le nobildonne avvolte in ampi e fruscianti abiti di seta. Rivedrete con gli occhi brillanti per l’emozione, i tavoli apparecchiati con finissime tovaglie, posateria di qualità e perfino segnaposti che indicano la posta-
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zione che dovrete occupare durante il pasto. Sarà per voi come tuffarsi in un tempo che non c’è più, ma che grazie all’esistenza di questa struttura potrete ricreare in qualsiasi momento, rendendo indimenticabili gli eventi più importanti della vostra vita. Palazzo Celentano, inoltre, è in grado di garantirvi l’organizzazione di banchetti all’altezza di ogni desiderio, grazie all’elevata esperienza e abilità dei propri maestri chef, i quali realizzeranno per voi ogni genere di menu, soddisfacendo anche i palati più esigenti. La loro professionalità e fantasia, infatti, vi consentiranno di scegliere sia piatti che rivisitano le tradizioni della nostra terra, che piatti interpreti della cucina creativa. Ma qui troveranno “pane per i propri denti” anche coloro che preferiscono il biologico, o quelli affascinati da contaminazioni etniche. Per la realizzazione delle sue proposte, Palazzo Celentano cura ogni minimo dettaglio, avvalendosi di personale altamente qualificato nonché di un servizio di catering esterno di elevata esperienza. Da sottolineare la qualità e la bontà dei prodotti offerti sono garantiti e certificati dalle aziende di provenienza. Inoltre un ampio parcheggio libero sarà disponibile ad ospitare la vostra auto proprio sul retro
della residenza con accesso diretto al terrazzo pensile. E per finire, l’accoglienza cordiale, la qualità del servizio e la professionalità dei collaboratori di sala, in perfetta sinergia con l’ambiente raffinato, gli interni d’epoca e le note musicali in sottofondo, faranno di ognuno di voi un ospite di riguardo e vi consentiranno di realizzare e personalizzare i vostri desideri per renderli unici ed emozionanti, esattamente come li avete sempre sognati!
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e l a i c e sp Il dolce nella Storia
Sin dai tempi più antichi, il dolce ha rappresentato la maniera più adatta per purificare il senso del gusto. La pratica dolciaria di Greci e
Romani iniziò affondando le radici nella tradizione panificatoria, e numerose sono le testimonianze che identificano questa commistione. Le prime elementari elaborazioni dolci furono per lungo tempo riservate esclusivamente alle grandi solennità, e venivano spesso modellate a forma di animale, quali offerte votive per gli dei. Nell'alto Medioevo non si manifestarono sostanziali differenze con le golosità del periodo classico, poi gli Arabi introdussero l'uso delle essenze e dei profumi distillati, dei quali troviamo traccia nelle zuppe dolci moderne. Nel basso medioevo si diffusero alcuni tipi di preparazioni abbastanza elaborate come cialde e marzapane, "sperimentate" sopratutto nei monasteri, grazie al privilegio della panificazione, alla pratica dell’apicoltura e all’utilizzo delle spezie. Il salto dalla produzione domestica dei dolci a quella relativamente più diffusa, non risale certamente a prima del '500. Lo zucchero , ingrediente fondamentale della moderna pasticceria, impiegò del tempo ad affermarsi sul miele, poiché il suo costo era proibitivo. Le regine della pasticceria, le torte farcite, comparvero solamente alla fine del ‘600. Oltre all'uso del
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Alla pasticceria Umberto la dolcezza è di casa!
cacao, si affermò l'impasto al burro, e verso la metà del ‘700 cominciò ad imporsi anche quello alle uova, più morbido, farcito con la creazione di numerose creme. Furono i popoli del nord Europa a perfezionare queste ricette. I primi negozi adibiti alla vendita di paste, dolci e torte di produzione propria, sorsero a fine '600, culminando con l'800 nelle rinomate e
frequentatissime "Pasticcerie" delle grandi città europee. A partire da quell’epoca e poiché gradito a tutti, il dolce ha assunto, pian piano, il ruolo simbolico di magnificatore di un'occasione, di una cerimonia, di una festa, e il suo consumo ha finito per scandire le ricorrenze di calendario.
La Pasticceria Umberto ieri...
Guidata sin dalla sua fondazione dai fratelli Alfonso e Francesco Petrosino, la Pasticceria Umberto s.a.s., nasce nel 1994 come azienda dolciaria ad altissimo contenuto artigianale. La sua produzione, infatti, viene realizzata seguendo scrupolosamente le antiche ricette e personalizzandole secondo la fantasia e le creatività dei pasticcieri. L’immediato riscontro positivo della clientela e la domanda sem-
pre più crescente, ben presto fa emergere l’esigenza di creare un nuovo laboratorio. Nasce così la “Dessert Umberto” che si occupa di produrre e commercializzare i prodotti dei fratelli Petrosino in tutta Italia, attraverso l’organizzazione di una rete di vendita che ricerca i clienti e distribuisce i dolci a livello nazionale. La professionalità e l’esperienza dei Petrosino, quindi, si diffonde e viene riconosciuta da una clientela sempre più selezionata, al punto da essere annoverati nelle guide Veronelli e da classificarsi al Primo Posto alla manifestazione Trofeo Strega
La Pasticceria Umberto oggi... Nel 2005, sorge l’esigenza di estendere la commercializzazione anche al mercato estero (Europa e U.S.A.), creando un vero e proprio opificio industriale adibito a laboratorio, con sede a Sarno, in cui si concentra la produzione aziendale destinata prevalentemente al mercato all’ingrosso della ristorazione. La Pasticceria Umberto, però, non dimentica le sue origini, mantenendo per i suoi clienti un punto vendita sito a Pagani, in via S. Erasmo, che rappresenta un vero e proprio tesoro per tutti i
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golosi. Presso la Pasticceria Umberto è possibile trovare, infatti, ogni sorta di delizie della tradizione dolciaria campana, italiana e anche internazionale. Affonderete i denti in dolci Mousse al cioccolato, o nella Torta Sinfonia preparata con cioccolato fondente e pistacchi di Bronte, o ancora nella rinomata Torta Sorrento che vi riporterà alla mente il profumo dei limoni della costiera. Vi inebrierete al solo sguardo della neonata Torta Domori, a base di cioccolato omonimo, con l’aggiunta di un fragrante biscotto profumato al cocco. E in occasione del Natale, la Pasticceria Umberto da il via alla sua lunga parata di dolci natalizi e panettoni prodotti artigianalmente, che comprendono un vasto assortimento di gusti, a partire dal panettone classico, per finire con quelli più elaborati adatti a palati più esigenti, come quello farcito alla crema di limone, o di arancia, e
così continuando. Insomma un vero e proprio Paradiso di dolcezza che si aprirà ai vostri occhi non appena varcherete la soglia di questo locale. E allora che aspettate? Tutti alla Pasticceria Umberto per ritrovare i “dolci” piaceri della vita!
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a ragione che ha spinto nel 1994 i fratelli Alfonso e Francesco Petrosino a realizzare un’azienda dolciaria, risiede non soltanto nella grande passione che entrambi hanno sempre coltivato per i dolci, ma soprattutto nella voglia di far conoscere alla loro clientela le proprie originali ricette a base di ingredienti di primissima scelta. Per questo, pur mantenendo sempre una gestione a conduzione familiare della loro azienda, continuando a dare importanza alle semplici cose di tutti i giorni, i Petrosino hanno scelto di continuare a produrre i loro dolci artigianalmente, nel rispetto delle tradizioni e della qualità a qualunque costo. Oggi la lavorazione si è affinata tramite l'uso di macchinari moderni, ma i procedimenti e la qualità delle materie prime non sono stati alterati e i loro prodotti, pur mantenendo intatti la qualità ed il gusto dei prodotti tradizionali, fanno della leggerezza e della digeribilità i propri punti di forza. Questa impresa di veri cultori del settore, ha impresso nella produzione tutta la sapienza, la passione e l'altissima qualità che li contraddistingue nel creare dolcezze ormai note ovunque in Campania
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APORI “Umberto dessert” il dolce racconto di una passione
e nel resto della nazione. La richiesta è via via sempre più aumentata, al punto che nel 2005, si è reso necessario creare un vero e proprio opificio industriale adibito a laboratorio, che ha sede a Sarno, in cui si è concentrata la produzione aziendale destinata prevalentemente al mercato all’ingrosso della ristorazione. Chi non conosce oggi i famosi “Puntodolce” della “Umberto Dessert” sparsi un po’ ovunque, è una vera e propria mosca bianca! Ne troviamo uno nella splendida Atrani, al Wine Bar La Risacca, altri due a Pontecagnano Faiano e a Bellizzi, il supermercato Decò e la nota Pasticceria Degli Dei, ed anche fuori provincia, ad Avellino, alla Mighel s.n.c.. Le delizie prodotte dalla “Umberto Dessert”, viaggiano ormai veloci per raggiungere numerose località italiane ed ammaliare i golosi di tutta Italia. Esempi di bontà destinate a deliziare i palati di tantissimi ristoranti, alberghi, pasticcerie ed altri punti vendita diffusi nella nazione, sono
i prodotti appartenenti a varie linee, come le torte della casa, le torte da forno, le monoporzioni e i dolci della linea pura origine. Potrete gustare vere e proprie bontà dai nomi originali e dai sapori più originali! Imparerete che la “ Sinfonia” non si può solo “ascoltare” con le orecchie, bensì anche gustare al dolce suono di un Pan di Spagna al burro e cacao, arricchito da una soffice mousse al cioccolato e da una morbida crema di pistacchi (rigorosamente di Bronte!), con sopra un velo di gelatina di frutti rossi. Conoscerete l’Olimpo degli Dei al gusto della “Torta Poseidon”, composta da un Wafer pralinato di Nutella, farcito con Mousse al cioccolato e nocciola. Risveglierete i vostri sensi grazie al dolce “Risveglio ai frutti di bosco”, composto da Pastafrolla, crema di
limone, pan di Spagna al limone e, appunto, frutti di bosco. Oppure al ristorante, terminerete il vostro pranzo in dolcezza, assaporando una paradisiaca “Delizia al limone” o una “Delizia al mascarpone”, entrambe a base di Pan di Spagna, ma la prima con una bagna di limone e una ricca farcitura alla crema di limone, mentre la seconda, aromatizzata da una dolce bagna di caffè, per poi essere arricchita da una crema di moka e una delicata copertura a base di mascarpone. E come fare a meno di una “Pausa degli amanti”, un dolce delicatissimo preparato con un Pan di Spagna al cacao, farcito da una deliziosa crema ai formaggi, inebriato da una bagna di rhum e ricoperto da finissimo cioccolato … Ma se amate la tradizione, potrete scegliere di gustare una torta “Costa d’Amalfi”, che con il suo profumo e i suoi colori, vi porterà direttamente sulla Divina Costiera. E per finire, se volete apprezzare dolci provenienti da tutta Italia ed Europa , potrete assaporare torte europee quali la famosissima Sacher, o italiane come la Torta della Val di Non , la Cassata Siciliana, o, per ritornare nei confini campani, deliziarvi con una Torta Ravello, o con le mousse alla frutta, al caffè o al cioccolato, o la nuova nata Torta Ricotta e Pera. Entrate a far parte di questo inimitabile mondo di dolcezza e ne resterete veramente ammaliati … parola di golosona!
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ei pressi della casa comunale di Angri, precisamente in via Renato Raiola , da agosto è nato un nuovo locale che ha già riscosso numerosi successi di pubblico. Si tratta del Ristorante “Le Gourmet”, un locale nuovo, all’insegna della buona cucina e della professionalità. E’ nato da un’idea di Vincenzo Della Monica, giovane ma esperto ristoratore con un grosso bagaglio di esperienza in questo settore grazie ai suoi studi e alle collaborazioni con i migliori ristoranti ed alberghi italiani ed europei. Vincenzo è riuscito a coinvolgere nella sua passione i suoi fratelli Antonio e Maria Teresa, nonché sua moglie Luisa e il cognato Luigi, insieme ai quali il suo sogno ha potuto avverarsi. Sia pure a distanza di soli 7 mesi il “Le Gourmet” è diventato un punto di riferimento per una clientela dai
gusti raffinati della zona e di quelle vicine. La sua è una cucina particolare, alla continua ricerca di tipicità, ma nella salvaguardia dei prodotti dell'antica tradizione napoletana e regionale. In questa ricerca, giocando con ingredienti di elevata qualità, sapori e profumi, tradizione napoletana ed innovazione raggiungono la loro massima espressione nella creazione di particolari pietanze dove audaci accostamenti stimolano ed accarezzano anche i palati più esigenti. A cominciare dal pane, per finire ai dolci, tutto quanto è possibile “fare in casa”, lo trovate qui al “Le Gourmet” dove gli chef Vincenzo, Antonio e Luisa, propongono menu deliziosi che ricordano negli ingredienti le pietanze “della nonna”, ma che assumono il sapore del moderno
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SERATE ESTIVE AL “GOURMET” QUALCOSA DI INDIMENTICABILE!
grazie alla loro ricca fantasia ed abilità di preparazione. Nascono così antipasti come i “Calamari ripieni di radicchio trevigiano”, che sposano il profumo del mare nostro alle rinomate verdure, o ancora il “Raviolo fritto” farcito con ricotta bufalina e accompagnato da una deliziosa tartara di pomodorini. Ma non è tutto! Si prosegue infatti con primi piatti a base di mare o di terra tra i quali dovete assolutamente assaggiare i “Ravioli alle nocciole” conditi con una delicatissima burrata, oppure i “Vermicelli con pomodorini di Corbara, gota di maiale e pane raffermo”. Tutti prodotti di elevata qualità e rigorosamente I.G.P., all’insegna del sapore, ma soprattutto del benessere dei buongustai. Il vasto assortimento di carne, esclusivamente Chianina, dà luogo a pro-
poste deliziose come grigliate, arrosti e simili, ma la vera specialità di questo ristorante è il baccalà. Potrete assaggiarlo in tutte le versioni e tutte le ricette possibili ed ogni volta ne rimarrete letteralmente estasiati! Vi capiterà di gustarlo come primo, negli “Gnocchi di ricotta con stracotto di baccalà”, o anche per secondo piatto nella preparazione del “Filetto di baccalà in pane cafone” accompagnato da capperi e olive e potrete finalmente dire di aver capito quali sono i piaceri della vita. Il baccalà proposto qui al ristorante “Le Gourmet”, è il migliore che si possa trovare in zona ed è uno dei piatti più apprezzati dalla clientela, soprattutto quella più esigente che ricerca la raffinatezza soprattutto nelle ricette a base di ingredienti cosiddetti “poveri”, ma trasformati dalla maestria ed abilità dello chef. Che dire, inoltre, dei dolci preparati nella cucina del ristorante? Sono semplicemente eccezionali, a base come il resto delle proposte, di prodotti naturali e di prima qualità. Tra questi vi consigliamo di non perdervi il “Tortino al cioccolato” dal tenero cuore a base di mousse di liquirizia, una vera bontà! O ancora, la delicata ma altrettanto ottima “Sfogliata al limone con lamponi. Mmmmmmmhhhhhhh, assolutamente impossibile resistere! Una ottima carta dei vini regionali, con alcune scelte nazionali di rilievo, per un totale di circa 200 etichette,
APORI perfezionano i pasti in questo locale, in quanto il vino, grazie alla sua straordinaria varietà di elementi, riesce ad arricchire, completare, esaltare ogni preparazione culinaria. In sala, ad accogliere con la massima professionalità e disponibilità i clienti, ci sono Maria Teresa e Luigi, gli altri due titolari del ristorante, i quali con grande cordialità accolgono e seguono in ogni momento della serata i loro ospiti, esaudendo ogni loro desiderio e facendoli sentire i padroni di casa. Tutto questo e molto ancora potrete gustare al Ristorante “Le Gourmet”, in un’atmosfera di intimità e di eleganza offerte dalle sue sale sobriamente arredate in stile moderno, che potranno ospitare ed esaltare i vostri momenti più importanti della vita affettiva e professionale. Le due sale, al piano terra e al primo piano, possono contenere rispettivamente 20 e 30 persone, creando così un clima di esclusivo relax, lontani dai rumori e dallo stress della routine quotidiana. Ma è specialmente in estate che qui potrete trascorrere serate davvero indimenticabili! Eh già, perché al “Le Gourmet” in estate le serate diventano calde, intime e romantiche grazie all’atmosfera accogliente che si crea nel giardino del ristorante il quale, opportunamente allestito con tavolini e ombrelloni, riesce ad ospitare ben 60 persone. La sera il giardino si anima di musica dal vivo e di mille altre iniziative organizzate dai padroni di casa che in questo periodo dell’anno, in particolar modo, mirano a garantire ai loro ospiti pesce fresco, anzi freschissimo, considerato che propongono pietanze a base di pesce crudo come carpacci vari, ostriche e tanto altro da gustare specie per chi apprezza le crudità di pesce. A questo proposito anticipiamo che tra breve il giardino di “Le Gourmet” sarà presto inaugurato con una serata speciale di musica live e vi invitiamo numerosi a prenotare fin da ora un tavolo per essere in prima fila! Il sito del ristorante è: www.legourmetristorante.it , visitatelo e ci troverete tutte le informazioni che desiderate.
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RISTORANTE LE GOURMET
ei pressi della casa comunale di Angri, precisamente in via Renato Raiola , da agosto è nato un nuovo locale che ha già riscosso numerosi successi di pubblico. Si tratta del Ristorante “Le Gourmet”, un locale nuovo, all’insegna della buona cucina e della professionalità. E’ nato da un’idea di Vincenzo Della Monica, giovane ma esperto ristoratore con un grosso bagaglio di esperienza in questo settore grazie ai suoi studi e alle collaborazioni con i migliori ristoranti ed alberghi italiani ed europei. Vincenzo è riuscito a coinvolgere nella sua passione i suoi fratelli Antonio e Maria Teresa, nonché sua moglie Luisa e il cognato Luigi, insieme ai quali il suo sogno ha potuto avverarsi. Sia pure a distanza di soli 7 mesi il “Le Gourmet” è diventato un punto di riferimento per una clientela dai gusti raffinati della zona e di quelle vicine. La sua è una cucina particolare, alla continua ricerca di tipicità, ma nella salvaguardia dei prodotti dell'antica tradizione napoletana e regionale. In questa ricerca, giocando con ingredienti di elevata qualità, sapori e profumi, tradizione napoletana ed innovazione raggiungono la loro massima espressione nella creazione di particolari pietanze dove audaci accostamenti stimolano ed accarezzano anche i palati più esigenti. A cominciare dal pane, per finire ai
mare nostro alle rinomate verdure, o ancora il “Raviolo fritto” farcito con ricotta bufalina e accompagnato da una deliziosa tartara di pomodorini. Ma non è tutto! Si prosegue infatti con primi piatti a base di mare o di terra tra i quali dovete assolutamente assaggiare i “Ravioli alle nocciole” conditi con una delicatissima burrata, oppure i “Vermicelli con pomodorini di Corbara, gota di maiale e pane raffermo”. Tutti prodotti di elevata qualità e
dolci, tutto quanto è possibile “fare in casa”, lo trovate qui al “Le Gourmet” dove gli chef Vincenzo, Antonio e Luisa, propongono menu deliziosi che ricordano negli ingredienti le pietanze “della nonna”, ma che assumono il sapore del moderno grazie alla loro ricca fantasia ed abilità di preparazione. Nascono così antipasti come i “Calamari ripieni di radicchio trevigiano”, che sposano il profumo del
rigorosamente I.G.P., all’insegna del sapore, ma soprattutto del benessere dei buongustai. Il vasto assortimento di carne, esclusivamente Chianina, dà luogo a proposte deliziose come grigliate, arrosti e simili, ma la vera specialità di questo ristorante è il baccalà. Potrete assaggiarlo in tutte le versioni e tutte le ricette possibili ed ogni volta ne rimarrete let-
SOLO PER CLIENTI ESIGENTI
teralmente estasiati! Vi capiterà di gustarlo come primo, negli “Gnocchi di ricotta con stracotto di baccalà”, o anche per secondo piatto nella preparazione del “Filetto di baccalà in pane cafone” accompagnato da capperi e olive e potrete finalmente dire di aver capito quali sono i piaceri della vita. Il baccalà proposto qui al ristorante “Le Gourmet”, è il migliore che si possa trovare in zona ed è uno dei piatti più apprezzati dalla clientela, soprattutto quella più esigente che ricerca la raffinatezza soprattutto nelle ricette a base di ingredienti cosiddetti “poveri”, ma trasformati dalla maestria ed abilità dello chef. Che dire, inoltre, dei dolci preparati nella cucina del ristorante? Sono semplicemente eccezionali, a base come il resto delle proposte, di prodotti naturali e di prima qualità. Tra questi vi consigliamo di non perdervi il “Torino al cioccolato” dal tenero cuore a base di mousse di
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liquirizia, una vera bontà! O ancora, la delicata ma altrettanto ottima “Sfogliata al limone con lamponi. Mmmmmmmhhhhhhh, assolutamente impossibile resistere! Tutto questo e molto ancora potrete gustare al Ristorante “Le Gourmet”, in un’atmosfera di intimità e di eleganza offerte dalle sue sale sobriamente arredate in stile moderno, che potranno ospitare ed esaltare i vostri momenti più importanti della vita affettiva e professionale. Le due sale, al piano terra e al primo piano, possono contenere rispettivamente 20 e 30 persone, creando così un clima di esclusivo relax, lontani dai rumori e dallo stress della routine quotidiana. In estate, inoltre, la sala al primo piano si apre sulla terrazza contigua dando vita a serate romantiche per innamorati, mentre il giardino del ristorante viene attrezzato per ospitare circa 60 persone per offrire serate fresche e all’insegna della convivialità. Il tutto in un clima suggestivo creato dalle luci soffuse che illuminano il locale per favorire l’intimità. Una ottima carta dei vini regionali, con alcune scelte nazionali di rilievo, per un totale di circa 200 etichette, perfezionano i pasti in questo locale, in quanto il vino, grazie alla sua straordinaria varietà di elementi, riesce ad arricchire, completare, esaltare ogni preparazione culinaria. In sala, ad accogliere con la massima professionalità e disponibilità i clienti, ci sono Maria Teresa e Luigi, gli altri due titolari del ristorante, i quali con grande cordialità accolgono e seguono in ogni momento della serata i loro ospiti, esaudendo ogni loro desiderio e facendoli sentire i padroni di casa. Un sogno, vero? Se non mi credete visitate il sito del ristorante: www.legourmetristorante.it ed avrete qualche anticipazione. Anzi, prenotate pure un tavolo, vi conviene, qui il rapporto qualità/prezzo vi stupirà per davvero …
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nato in autunno, ma lo conoscono già in tanti a Salerno: è il ristorante, wine bar e galleria d’arte “Rosso Rubino”, in Via Masuccio Salernitano, nella parte più antica e suggestiva della città. Un ambiente soft dove gastronomia, musica, arte, cultura e divertimento s'incontrano e si fondono diventando una cosa unica. Lo hanno ideato e quindi realizzato Paolo Liberti e Serena Ferraioli, una giovane coppia di fidanzati accomunati dalla passione per la cucina e per l’arte. Ne hanno fatto un punto di ritrovo vivace e creativo di artisti giovani e di amanti della cucina raffinata e del buon bere che ormai da tre mesi ha catalizzato l’attenzione e la curiosità di una clientela appartenente alle più disparate fasce d’età. A fare da cornice a tutto questo, un locale sobrio ed elegante, molto essenziale, quasi minimalista, di chiara impronta moderna, in cui l'arredamento gioca sul contrasto tra il colore scuro dei pavimenti, il rosso rubino del tovagliato e il corten dei particolari. Nei bagni le gigantografie di divi del cinema internazionale del passato, e sulle pareti del locale le frasi di celebri poeti, ad inneggiare alla bontà e ai piaceri che il buon vino offre. Siamo di fronte alla cura di ogni particolare, alla ricerca della qualità per eccellenza, come indica anche la scritta sul bancone del wine bar che recita: ” DRINK QUALITY, NOT QUANTITY!” , quasi a sottolineare la filosofia di questo locale. Ma l’elemento caratterizzante il ristorante wine bar “Rosso Rubino” è la galleria d’arte che ospita nei propri locali e che da ottobre vede giovani artisti emergenti alternarsi mensilmente nell'esposizione delle proprie creazioni. Ogni artista, inoltre, viene preceduto da un vernissage teso ad illustrare le opere e il percorso dell’artista stesso, che ha lo scopo di avvicinare all’arte un pubblico sempre più variegato e non sempre composto di soli “addetti ai lavori”. Le opere in mostra sono di diversa natura: quadri, sculture, ceramiche ed ogni altra creazione artistica viene esposta e se richiesto illustrata al cliente e c’è anche la possibilità di acquistare l’oggetto
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SORRISI D’ARTE AL RISTORANTE ROSSO RUBINO che ha colpito la nostra sensibilità. Da martedì 4 Febbraio al Rosso Rubino potrete ammirare e se volete, acquistare, le opere di un giovane artista salernitano, Alessandro Grimaldi, che ama la tecnica con l’aerografo su tela. Sette i suoi quadri in esposizione realizzati in un arco di tempo che và dal 2000 al 2008, dove l’ultimo nato “NOWHERE” dà il titolo alla mostra. Il tutto in un clima di grande relax, magari in compagnia di amici e magari degustando un sorso di buon vino e gustando prelibatezze.... E sì, perché non dobbiamo dimenticare che “Rosso Rubino”, oltre a far onore agli occhi di chi guarda, pensa anche a soddisfare il palato dei propri clienti. Chi desidera pranzare sarà infatti tentato dalle numerose proposte del menu che ospita piatti appartenenti alla cucina sia italiana che d’oltreoceano, abilmente rivisitati dall’esperienza e dalla creatività dello chef di casa. Potrete scegliere tra portate di carne e di pesce, tra antipasti a base di salumi iberici e formaggi francesi, o, se preferite rimanere
nei confini nazionali, a base di prodotti italiani di alta qualità provenienti dalle più disparate regioni italiane. Potrete rendere più originali il vostro Filetto al Porto o la vostra Orata al sale accompagnandoli con un’insalata esotica a base di “micro-piante giapponesi” (sakura) che sono l’ultimo grido in fatto di contorni. O, ancora, potrete deliziarvi con un primo piatto di Tagliolini al Rosso Rubino, che hanno come ingrediente base dei tagliolini fatti in casa conditi al vino rosso rubino, un vino rosso molto corposo e strutturato che dà anche il nome al locale. Per non parlare poi dei Ravioli di pesce con Cernia e Pistacchi, o del Risotto di mare in Bellavista, oppure dei delicatissimi dolci di produzione propria e di tantissime altri manicaretti che si possono gustare in questo ristorante. Un invito, quindi, ad assaporare cibi prelibati in un raffinato e suggestivo ambiente, in una stimolante passeggiata tra l’arte e la gastronomia. Ma, a proposito di stimoli e di
I cinque magici mercoledì di aprile
E per chi pensa che per avere una sorpresa bisogna aprire un uovo di Pasqua, ecco qui un programmino niente male che li smentirà. Eh sì, perché le sorprese qui al Rosso Rubino, cominciano già dal 1 Aprile, con il primo dei mercoledì enogastronomici organizzati da Paolo e Serena. I padroni di casa, infatti, vi aspettano numerosi per trascorrere insieme una serata all’insegna del buon mangiare e del bere in compagnia. Date un’occhiata al programma di degustazioni e comincerete a pregustare ciò che vi aspetta …
Mercoledì 1 Aprile - I vini di Paternoster Alla scoperta dell’Aglianico del Vulture con l’azienda più antica della zona. Mercoledì 7 Aprile - I vini lombardi Tra i Nebbioli e i vini dolci del territorio lombardo. Mercoledì 15 Mercoledì - Nero d’Avola a confronto Tre delle migliori aziende siciliane a confronto con i loro Nero d’Avola. Mercoledì 22 Mercoledì - Finalmente la Campania Villa Matilde la regina del Falerno del Massico. Mercoledì 29 Mercoledì - Arrivano i bianchi Sud e Nord due realtà del nostro territorio. Ogni serata sarà caratterizzata dall’assaggio di tre tipi diversi di vino accompagnati ad abbinamenti gastronomici. Non vi sembra abbastanza per riservare fin da ora un tavolo?
APORI
curiosità, desiderate sapere cosa sta preparando per voi lo chef ancor prima di entrare al “Rosso Rubino”? Non avete che da fermarvi in via Roma 82, all’altra entrata del locale dove, sotto l’insegna, troverete un plasma da 37 pollici che proietta le immagini dei fornelli mentre la cucina è in piena attività. Non vi pare una trovata unica? Altro punto forte di “Rosso Rubino”, è l'ampia carta dei vini che vede presenti oltre 200 etichette provenienti da tutta Italia e non solo, per consentirvi di esplorare l'universo del gusto e dei sapori, attraverso una serie di esperienze che coinvolgono tutti i sensi. Qui il vino viene ospitato in un caveau refrigerato con una temperatura costante di 18°, che ne garantisce l’ambiente migliore. Ad arricchire la cantina, la parte dedicata allo champagne che qui al “Rosso Rubino” è degustabile anche a mescita per accompagnare l’aperitivo a base di ostriche. Quello proposto dal locale appartiene alla Maison G.H.Mumm, un vino di champagne di alta tradizione, da degustare da solo o in abbinamento ai dolci. Insomma, al ristorante wine bar “Rosso Rubino”, gastronomia ed arte si sposano armoniosamente come in una “corrispondenza d’amorosi sensi” e il risultato è un ottimo biglietto da visita, un “pacchetto” di meraviglie che fanno di questo posto uno dei fiori all’occhiello della città. “Rosso Rubino” resta chiuso il lunedì per il riposo settimanale ed è aperto anche a pranzo; inoltre è presente su Internet all’indirizzo www.rossorubinosalerno.it .
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LA VITALITÀ DEL ROSSO,
nato in autunno, ma lo conoscono già in tanti a Salerno: è il ristorante, wine bar e galleria d’arte “Rosso Rubino”, in Via Masuccio Salernitano, nella parte più antica e suggestiva della città. Un ambiente soft dove gastronomia, musica, arte, cultura e divertimento s'incontrano e si fondono diventando una cosa unica. Lo hanno ideato e quindi realizzato Paolo Liberti e Serena Ferraioli, una giovane coppia di fidanzati accomunati dalla passione per la cucina e per l’arte. Ne hanno fatto un punto di ritro-
a sottolineare la filosofia di questo locale. Ma l’elemento caratterizzante il ristorante wine bar “Rosso Rubino” è la galleria d’arte che ospita nei propri locali e che da ottobre vede giovani artisti emergenti alternarsi mensilmente nell'esposizione delle proprie creazioni. Ogni artista, inoltre, viene preceduto da un vernissage teso
vo vivace e creativo di artisti giovani e di amanti della cucina raffinata e del buon bere che ormai da tre mesi ha catalizzato l’attenzione e la curiosità di una clientela appartenente alle più disparate fasce d’età. A fare da cornice a tutto questo, un locale sobrio ed elegante, molto essenziale, quasi minimalista, di chiara impronta moderna, in cui l'arredamento gioca sul contrasto tra il colore scuro dei pavimenti, il rosso rubino del tovagliato e il corten dei particolari. Nei bagni le gigantografie di divi del cinema internazionale del passato, e sulle pareti del locale le frasi di celebri poeti, ad inneggiare alla bontà e ai piaceri che il buon vino offre. Siamo di fronte alla cura di ogni particolare, alla ricerca della qualità per eccellenza, come indica anche la scritta sul bancone del wine bar che recita: ” DRINK QUALITY, NOT QUANTITY!” , quasi
ad illustrare le opere e il percorso dell’artista stesso, che ha lo scopo di avvicinare all’arte un pubblico sempre più variegato e non sempre composto di soli “addetti ai lavori”. Le opere in mostra sono di diversa natura: quadri, sculture, ceramiche ed ogni altra creazione artistica viene esposta e se richiesto illustrata al cliente e c’è anche la possibilità di acquistare l’oggetto che ha colpito la nostra sensibilità. Il tutto in un clima di grande relax, magari in compagnia di amici e magari degustando un sorso di buon vino e gustando prelibatezze…
APORI
LA CLASSE DEL RUBINO
E sì, perché non dobbiamo dimenticare che “Rosso Rubino”, oltre a far onore agli occhi di chi guarda, pensa anche a soddisfare il palato dei propri clienti. Chi desidera pranzare sarà infatti tentato dalle numerose proposte del menu che ospita piatti appartenenti alla cucina sia italiana che d’oltreoceano, abilmente rivisitati dall’esperienza e dalla creatività dello chef di casa. Potrete scegliere tra portate di carne e di pesce, tra antipasti a base di salumi iberici e formaggi francesi, o, se preferite rimanere nei confini nazionali, a base di prodotti italiani di alta qualità provenienti dalle più disparate regioni italiane. Potrete rendere più originali il vostro Filetto al Porto o la vostra Orata al sale accompagnandoli con un’insalata esotica a base di “micro-piante giapponesi” (sakura) che sono l’ultimo grido in fatto di contorni. O, ancora, potrete deliziarvi con un primo piatto di Tagliolini al Rosso Rubino, che hanno come ingrediente base dei tagliolini fatti in casa conditi con un vino rosso molto corposo e strutturato di color rosso rubino, lo stesso colore che ha ispirato il nome del locale. Per non parlare poi dei Ravioli di pesce con Cernia e Pistacchi, o del Risotto di mare in Bellavista, oppure dei delicatissimi dolci di produzione propria e di tantissime altri manicaretti che si possono gustare in questo ristorante. Un invito, quindi, ad assaporare cibi prelibati in un raffinato e suggestivo ambiente, in una stimolante passeggiata tra l’arte e la gastronomia. Ma, a proposito di stimoli e di curiosità, desiderate sapere cosa sta preparando per voi lo chef ancor prima di entrare al “Rosso
Rubino”? Non avete che da fermarvi in via Roma 82, all’altra entrata del locale dove, sotto l’insegna, troverete un plasma da 37 pollici che proietta le immagini dei fornelli mentre la cucina è in piena attività. Non vi pare una trovata unica? Altro punto forte di “Rosso Rubino”, è l'ampia carta dei vini che vede presenti oltre 200 etichette provenienti da tutta Italia e non solo, per consentirvi di esplorare l'universo del gusto e dei sapori, attraverso una serie di esperienze che coinvolgono tutti i sensi. Qui il vino viene ospitato in un caveau refrigerato con una temperatura costante di 18°, che ne garantisce l’ambiente migliore. Ad arricchire la cantina, la parte dedicata allo champagne che qui al “Rosso Rubino” è degustabile anche a mescita per accompagnare l’aperitivo a base di ostriche. Quello proposto dal locale appartiene alla Maison G.H.Mumm, un vino di champagne di alta tradizione, da degustare da solo o in abbinamento ai dolci. Insomma, al ristorante wine bar “Rosso Rubino”, gastronomia ed arte si sposano armoniosamente come in una “corrispondenza d’amorosi sensi” e il risultato è un ottimo biglietto da visita, un “pacchetto” di meraviglie che fanno di questo posto uno dei fiori all’occhiello della città. “Rosso Rubino” resta chiuso il lunedì per il riposo settimanale ed è aperto anche a pranzo; inoltre è presente su Internet all’indirizzo www.rossorubinosalerno.it .
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el piccolo centro di Castelcivita, paese ubicato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e precisamente in Contrada San Martino, esiste un locale in cui circa l’80% dei cibi che potrete degustare sono di produzione propria. Stiamo parlando del Ristorante Santo Spirito, di proprietà di Giovanni Vincenzo, proprietario della struttura presente nel settore della ristorazione già da trent’anni circa. Il Santo Spirito è un ristorante a gestione familiare, in cui troverete la calda accoglienza tipica della gente di questi luoghi, ma soprattutto potrete assaporare una cucina davvero genuina, fatta di prodotti tipici locali, che la terra qui offre a piene mani. Stiamo parlando di una struttura di circa 700 metri quadri, circondata da ettari di terreno coltivato; un locale immerso nella natura incontaminata del Cilento, con un
panorama a dir poco incantevole, capace di garantire serenità e relax a chiunque decida di trascorrere una giornata lontano dalla vita frenetica e dal caos cittadino. Dotato, inoltre, di un ampio par-
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UNA VERA PERLA
PER I BUONGUSTAI
cheggio, il ristorante Santo Spirito offre la possibilità di ospitare ogni genere di cerimonie private, a partire dal banchetto nuziale, alle feste di laurea e alle colazioni di lavoro. Qui avrete la possibilità di ritrovare la tradizionale cucina cilentana, fatta di piatti semplici, provenienti dall’antica tradizione contadina, ma che ancora oggi costituiscono la base della famosa Dieta Mediterranea, nota in tutto il mondo. Assaggerete il pane che lo stesso Giovanni e la sua famiglia fanno “in casa”, i salumi e le pregiate carni di agnello, capretto e di tutti gli animali da cortile provenienti dai suoi allevamenti, rimarrete estasiati dal sapore inimitabile della sua bistecca cotta veramente sulla brace e potrete scegliere fra i numerosi contorni a base di verdura che arrivano dritti dritti dall’orto di casa. Sentirete di nuovo profumi e sapori dimenticati che vi riporteranno indietro nel tempo, alle domeniche in cui la nonna preparava il ragù mettendolo sul fuoco dal mattino presto perché cuocesse piano piano; riassaporerete le lagane fatte in casa accompagnate dai teneri ceci prodotti nella zona; mangerete finalmente
i famosi fagioli di Controne di cui avete sempre sentito parlare dagli esperti di arte culinaria. Per non parlare dei funghi porcini originari di questa zona, che potrete gustare preparati in svariati modi. E se preferite mangiare una buona pizza, piuttosto che consumare un pranzo completo, potrete farlo, qui al ristorante Santo Spirito! Avrete infatti la possibilità di provare la rinomata specialità
di “casa Vincenzo”, la pizza ai Funghi Porcini, oltre che gustare numerose altre pizze, dalle più tradizionali alle più insolite. Tutto questo condito con olio di produzione propria e, naturalmente, innaffiato dall’ottimo vino locale proveniente dalle cantine
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del ristorante. Che volete di più? Affrettatevi a visitare il Ristorante Santo Spirito … e mi darete ragione!
Castelcivita un luogo da raccontare
Castelcivita è un suggestivo borgo medievale a 487 metri d'altezza, aggrappato ai fianchi occidentali dei monti Alburni, quasi a dominare il corso del fiume Calore che s'immette nella vasta piana del Sele. Il centro abitato del paese è posto su uno sperone di roccia, con suggestive strade fiancheggiate da pittoresche case che s'inseguono tra rampe di scale e viuzze parallele. Conosciuta nel passato come "Castelluccia", la cittadina ha assunto il nome di Castelcivita con Decreto Regio n°
1622 del 31 dicembre 1963, quando si unì a quella di Civita, antico villaggio scomparso. L’attrazione certamente più nota del paese è rappresentata dalle Grotte. Situate ai piedi degli Alburni, lungo la riva destra del fiume Calore, che ne attraversa sovrano il territorio, le grotte di Castelcivita si snodano nelle viscere della terra per oltre 5 km. e sono caratterizzate da un susseguirsi continuo di stalattiti, stalagmiti, colonne, colate calcitiche che conferiscono all’ambiente un fascino romantico e gotico nel contempo... Visioni di buio spettrale illuminato dalle luci elettriche si alternano a quelle di formazioni calcaree scintillanti o opache nei toni del rosa, del viola, del nero, del giallo, dell’arancio, del marrone, del bianco, del grigio e tante altre sfumature tutte naturali. Infine, le stalattiti e le stalagmiti assumono forme stupende che riproducono fedelmente cose, frutti e persino animali.
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RISTORANTE ZI FILOMENA
PASSIONE E TRADIZIONE DI FAMIGLIA
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assione e tradizione sono i pilastri portanti della storia del ristorante "Zi’ Filomena", un vanto per la cucina locale da ben tre generazioni! Ci troviamo a Caselle in Pittari, un attraente paesino del basso Cilento che si estende tra i rilievi arenacei del Monte Centaurino e le pendici calcaree dei Monti Rotondo e San Michele e rappresenta la porta settentrionale d’ingresso alle incantevoli bellezze naturali della Valle del Bussento. Caselle è un piccolo centro, ma ha una lunga storia da raccontare: una storia fatta di origini contadine, di gente semplice e ospitale, di tradizioni antiche che ancora oggi si tramandano di padre in figlio. Ma soprattutto Caselle, come molti altri centri di quest’area del Salernitano nota come Cilento, è depositaria di un’antica tradizione gastronomica che diversi decenni fa fu scelta da Angel Keys come cucina base per la Dieta Mediterranea. Una tradizione antica, quindi, che affonda le radici nella genuinità dei prodotti della terra, che sceglie come ingredienti per i propri piatti i prodotti più sani assecondando i cicli stagionali, senza operare forzature, ma guadagnandone in sapore e benessere. Insomma una cucina cosiddetta “povera”, agli occhi dei meno informati, ma che oggi, finalmente, è stata meritatamente riscoperta diventando un “must” per tutti i locali che intendono affermarsi nel settore della ristorazione di un certo livello. E non poteva essere diverso per il Ristorante “Zi’ Filomena”, un locale che ancora oggi mantiene immutata la sua passione per l'alta cucina e che nel corso degli anni è divenuto uno dei templi della gastronomia salernitana. Infatti anche qui la cucina è improntata ad un carattere di stagionalità ed è rispettosa del ciclo delle stagioni e dei prodotti che il territorio offre nel corso dell’anno. Il “Zi’ Filomena” propone cucina semplice, ma affinata avvalendosi di una sapiente e minuziosa ricerca, fatta di sperimentazioni sui metodi di cottura, sugli abbinamenti, sull’offerta di nuovi sapori e vecchie tradizioni culinarie
rivisitate in maniera creativa. L’ambiente rustico, il clima familiare e il paesaggio incontaminato circostante, fanno di questo locale un luogo adatto ad ogni tipo di cerimonia privata, che può andare dalla semplice festa di compleanno, alla professionale cena di lavoro,
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APORI
Le origini di una grande cucina
La storia del “Zi’ Filomena” ha inizio intorno agli anni 30, quando appunto Zi’ Filomena possedeva una accogliente locanda lassù nel paese vecchio e dove ospitava guardie, operai, boscaioli e viaggiatori di passaggio i quali si fermavano per assaggiare le sue specialità e sentirsi come a casa propria nel calore di un ambiente familiare! Dal 1956 è Zia Grazia a diventare la padrona di casa succedendo alla madre Filomena. Con l’aiuto di amici sinceri, prima fra tutte la Comare Angelina, e di altri validi collaboratori, Zia Grazia trasforma la locanda materna in un ristorante rinomato e stimato. La sua Arte trova vita nella Passione e nell’Amore per ogni sua creazione e riesce a trasformare, come per Magia, ogni semplice piatto in un sublime successo! Dal 1995 ad oggi, la gestione dell'attività è affidata a Mario, ultimo nipote della famosa Zi’Filomena (per lui nonna!). Da allora in poi il ristorante, poi ristrutturato nel 2004, viene pervaso da un vento di novità. Ma resta immutata la tradizione di una cucina tipica tramandata prima dalla nonna Filomena e in seguito da mamma Grazia che trasforma in oro tutto ciò che tocca con l’aiuto dei suoi validi collaboratori che continuano a dimostrare costanza e professionalità. I risultati presto si vedono al punto che il “Zi’ Filomena” presto viene meritevolmente inserito nelle più famose guide gastronomiche come Osterie d'Italia, la Guida Touring e numerose altre riviste di settore. Immutata, inoltre, anche dopo anni di esperienza, resta la filosofia del ristorante, cioè quella di far sentire a proprio agio i propri clienti, in una atmosfera di recupero delle tradizioni passate che ha come fine una grande attenzione per la qualità e per le regole antiche dell'ospitalità.
fino ad arrivare a banchetti e matrimoni, dato che riesce ad ospitare un massimo di 120 persone. L’atmosfera qui è calda ed accogliente e d’inverno diventa ancora più intima grazie all’allegro scoppiettìo della legna nel camino situato in una delle due sale del ristorante. Il “Zi’ Filomena” si sviluppa su due livelli e punta su un arredo semplice che privilegia materiali rustici e colori caldi, gli unici in grado di sviluppare una sensazione di autentico relax nel cliente. Inoltre il locale organizza periodicamente, per gli amanti della buona musica, serate in cui è possibile ascoltare musica jazz. Ma il vero fiore all’occhiello di questo posto, come è facile prevedere, è rappresentato dalla cucina! Dall’antipasto al dolce, tutto qui rappresenta una tentazione per i buongustai. Si viene accolti da antipasti a base di salumi, tra cui fa da regina la famosa “soppressata” Casellese, e da latticini e formaggi provenienti elusivamente da allevamenti locali. Chi preferisce iniziare con le verdure, invece, delizierà la propria vista con antipasti a base di gateau di patate, parmigiana di melanzane, scarola e fagioli, verza, cicoria, zucca marinata, melanzane ripiene gratinate al forno, finocchi gratinati, melanzane e peperoni ripieni, carciofi ripieni: una vera prelibatezza! Ma attenzione a lasciare lo spazio per il resto! La “parata” di piatti continua,
infatti, con zuppe, minestre, pasta fatta in casa (e chi non conosce i cavatielli, o i fusilli, o ancora le lagane e ceci, tipici di questa zona?) condita con sughi antichi, ma rielaborati con creatività e fantasia, come il sugo di cinghiale, di castrato, di salsiccia e cicoria, di asparagi selvatici e carciofi, di profumati funghi porcini e nella stagione della caccia, i saporiti sughi di tordi e beccacce. Sempre che la stagione sia quella giusta, inoltre, qui potrete gustare i tagliolini conditi con tartufo bianco o nero, raccolto in questa zona! Altrettanto numerose, al “Zi’ Filomena”, sono le proposte di secondi piatti in cui prevale la carne degli allevamenti locali e che vedrete grigliare sotto i vostri occhi al fuoco del camino. Ed è il caso di dire, dulcis in fundo, i delicati dolci preparati in casa che rappresenteranno il giusto completamento dei vostri pranzi, fra cui ricordiamo i calzoncelli, i dolci al cucchiaio, gli struffoli, le puttanelle, le crostate e in questo periodo le chiacchiere di Carnevale. Il tutto naturalmente generosamente “innaffiato” con vini di produzione locale! Questo è ciò che potrete gustare e degustare al ristorante “Zi’ Filomena”, la cui caratteristica principale, ci piace ricordare, è data dalla scrupolosa selezione dei dettagli a cui si accompagna lo spirito accogliente e cordiale dei proprietari e dello staff, che durante la cena curano e coccolano i loro clienti cercando di soddisfarli e metterli a proprio agio. Se volete un’anticipazione di ciò che troverete al “Zi’ Filomena”, non avete che da visitare il suo sito che è www.ristorantezifilomena.it
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RISTORANTE ZI FILOMENA
PASSIONE E TRADIZIONE DI FAMIGLIA
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assione e tradizione sono i pilastri portanti della storia del ristorante "Zi’ Filomena", un vanto per la cucina locale da ben tre generazioni! Ci troviamo a Caselle in Pittari, un attraente paesino del basso Cilento che si estende tra i rilievi arenacei del Monte Centaurino e le pendici calcaree dei Monti Rotondo e San Michele e rappresenta la porta settentrionale d’ingresso alle incantevoli bellezze naturali della Valle del Bussento. Caselle è un piccolo centro, ma ha una lunga storia da raccontare: una storia fatta di origini contadine, di gente semplice e ospitale, di tradizioni antiche che ancora oggi si tramandano di padre in figlio. Ma soprattutto Caselle, come molti altri centri di quest’area del Salernitano nota come Cilento, è depositaria di un’antica tradizione gastronomica che diversi decenni fa fu scelta da Angel Keys come cucina base per la Dieta Mediterranea. Una tradizione antica, quindi, che affonda le radici nella genuinità dei prodotti della terra, che sceglie come ingredienti per i propri piatti i prodotti più sani assecondando i cicli stagionali, senza operare forzature, ma guadagnandone in sapore e benessere. Insomma una cucina cosiddetta “povera”, agli occhi dei meno informati, ma che oggi, finalmente, è stata meritatamente riscoperta diventando un “must” per tutti i locali che intendono affermarsi nel settore della ristorazione di un certo livello. E non poteva essere diverso per il Ristorante “Zi’ Filomena”, un locale che ancora oggi mantiene immutata la sua passione per l'alta cucina e che nel corso degli anni è divenuto uno dei templi della gastronomia salernitana. Infatti anche qui la cucina è improntata ad un carattere di stagionalità ed è rispettosa del ciclo delle stagioni e dei prodotti che il territorio offre nel corso dell’anno. Il “Zi’ Filomena” propone cucina semplice, ma affinata avvalendosi di una sapiente e minuziosa ricerca, fatta di sperimentazioni sui metodi di cottura, sugli abbinamenti, sull’offerta di nuovi sapori e
vecchie tradizioni culinarie rivisitate in maniera creativa. L’ambiente rustico, il clima familiare e il paesaggio incontaminato circostante, fanno di questo locale un luogo adatto ad ogni tipo di cerimonia privata, che può andare dalla semplice festa di compleanno, alla professionale cena di lavoro,
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Le origini di una grande cucina
La storia del “Zi’ Filomena” ha inizio intorno agli anni 30, quando appunto Zi’ Filomena possedeva una accogliente locanda lassù nel paese vecchio e dove ospitava guardie, operai, boscaioli e viaggiatori di passaggio i quali si fermavano per assaggiare le sue specialità e sentirsi come a casa propria nel calore di un ambiente familiare! Dal 1956 è Zia Grazia a diventare la padrona di casa succedendo alla madre Filomena. Con l’aiuto di amici sinceri, prima fra tutte la Comare Angelina, e di altri validi collaboratori, Zia Grazia trasforma la locanda materna in un ristorante rinomato e stimato. La sua Arte trova vita nella Passione e nell’Amore per ogni sua creazione e riesce a trasformare, come per Magia, ogni semplice piatto in un sublime successo! Dal 1995 ad oggi, la gestione dell'attività è affidata a Mario, ultimo nipote della famosa Zi’Filomena (per lui nonna!). Da allora in poi il ristorante, poi ristrutturato nel 2004, viene pervaso da un vento di novità. Ma resta immutata la tradizione di una cucina tipica tramandata prima dalla nonna Filomena e in seguito da mamma Grazia che trasforma in oro tutto ciò che tocca con l’aiuto dei suoi validi collaboratori che continuano a dimostrare costanza e professionalità. I risultati presto si vedono al punto che il “Zi’ Filomena” presto viene meritevolmente inserito nelle più famose guide gastronomiche come Osterie d'Italia, la Guida Touring e numerose altre riviste di settore. Immutata, inoltre, anche dopo anni di esperienza, resta la filosofia del ristorante, cioè quella di far sentire a proprio agio i propri clienti, in una atmosfera di recupero delle tradizioni passate che ha come fine una grande attenzione per la qualità e per le regole antiche dell'ospitalità.
fino ad arrivare a banchetti e matrimoni, dato che riesce ad ospitare un massimo di 120 persone. L’atmosfera qui è calda ed accogliente e d’inverno diventa ancora più intima grazie all’allegro scoppiettìo della legna nel camino situato in una delle due sale del ristorante. Il “Zi’ Filomena” si sviluppa su due livelli e punta su un arredo semplice che privilegia materiali rustici e colori caldi, gli unici in grado di sviluppare una sensazione di autentico relax nel cliente. Inoltre il locale organizza periodicamente, per gli amanti della buona musica, serate in cui è possibile ascoltare musica jazz. Ma il vero fiore all’occhiello di questo posto, come è facile prevedere, è rappresentato dalla cucina! Dall’antipasto al dolce, tutto qui rappresenta una tentazione per i buongustai. Si viene accolti da antipasti a base di salumi, tra cui fa da regina la famosa “soppressata” Casellese, e da latticini e formaggi provenienti elusivamente da allevamenti locali. Chi preferisce iniziare con le verdure, invece, delizierà la propria vista con antipasti a base di gateau di patate, parmigiana di melanzane, scarola e fagioli, verza, cicoria, zucca marinata, melanzane ripiene gratinate al forno, finocchi gratinati, melanzane e peperoni ripieni, carciofi ripieni: una vera prelibatezza! Ma attenzione a lasciare lo spazio per il resto! La “parata” di piatti continua, infatti, con zuppe, mine-
stre, pasta fatta in casa (e chi non conosce i cavatielli, o i fusilli, o ancora le lagane e ceci, tipici di questa zona?) condita con sughi antichi, ma rielaborati con creatività e fantasia, come il sugo di cinghiale, di castrato, di salsiccia e cicoria, di asparagi selvatici e carciofi, di profumati funghi porcini e nella stagione della caccia, i saporiti sughi di tordi e beccacce. Sempre che la stagione sia quella giusta, inoltre, qui potrete gustare i tagliolini conditi con tartufo bianco o nero, raccolto in questa zona! Altrettanto numerose, al “Zi’ Filomena”, sono le proposte di secondi piatti in cui prevale la carne degli allevamenti locali e che vedrete grigliare sotto i vostri occhi al fuoco del camino. Ed è il caso di dire, dulcis in fundo, i delicati dolci preparati in casa che rappresenteranno il giusto completamento dei vostri pranzi, fra cui ricordiamo i calzoncelli, i dolci al cucchiaio, gli struffoli, le puttanelle, le crostate e in questo periodo le chiacchiere di Carnevale. Il tutto naturalmente generosamente “innaffiato” con vini di produzione locale! Questo è ciò che potrete gustare e degustare al ristorante “Zi’ Filomena”, la cui caratteristica principale, ci piace ricordare, è data dalla scrupolosa selezione dei dettagli a cui si accompagna lo spirito accogliente e cordiale dei proprietari e dello staff, che durante la cena curano e coccolano i loro clienti cercando di soddisfarli e metterli a proprio agio. Se volete un’anticipazione di ciò che troverete al “Zi’ Filomena”, non avete che da visitare il suo sito che è www.ristorantezifilomena.it
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l successo del ristorante “Al Convento” è nella cucina, ovvero nella maestria con cui Antonella Tramontano inventa e prepara i suoi piatti, e nell’esperienza e nella tenacia di suo marito Giuseppe Coppola, il cui sogno da bambino era aprire un ristorante proprio nella sua Materdomini. E il sogno si materializza tre anni fa, e seguendo la passione di una vita, quella per la buona cucina, Coppola decide di scommettere nel suo quartiere, una sfida che lo porterà presto a coinvolgere il resto della famiglia. Un’avventura emozionante questa della famiglia Coppola, che di portata in portata è riuscita a costruire la base del proprio successo, frutto del coraggio di investire in un luogo in cui il mangiar bene è la regola. Cura dell’ospite, prima di tutto. Interpretare i gusti dei clienti è la sfida di ogni ristoratore e questo Giuseppe lo sa bene, tanto che per soddisfare i palati più diversi preferisce offrire sempre diverse opzioni a quanti decidono di sostare ai tavoli del suo ristorante. “Mi piace che i miei clienti abbiano l’opportunità di scegliere tra diverse portate e, rinnovando periodicamente le ricette, si può offrire un ventaglio di sapori sempre nuovi”, questo lo spirito con cui Coppola affronta il
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APORI AL “CONVENTO” Un sogno che diventa realtà
suo lavoro. Un universo non facile quello della ristorazione. Sacrifici tanti, ma altrettante le soddisfazioni raccolte in questi anni dalla famiglia Coppola, che ha puntato tutto su una cucina ricercata e di qualità. Ed è una
Quando la cucina è arte
E’ di buon mattino che Giuseppe Coppola fa tappa al mercato del pesce, poi in giro tra verdure, frutta e carni alla ricerca del prodotto migliore. Poi in fretta al ristorante, dove Antonella con sana pignoleria passerà al setaccio quanto acquistato. “Tutto ciò che entra nel ristorante viene selezionato con cura. Non amo molto i rappresentanti”, chiosa Giuseppe con ironia, preferisce raggiungere le aziende produttrici e soprattutto quando si parla di vini. Discreta la cantina, in cui si ritrovano sia le etichette più rappresentative d’Italia, sia vini a produzione limitata. Tra gli antipasti, rigorosamente a base di pesce, non si può restare indifferenti dinanzi al “buccaccio di fagioli di Sarcone e frutti di mare”, servito in tavola nel tradizionale vaso. Sublimi i primi piatti proposti dalla casa: tubetto alla cetarese (colatura di alici, bottarga e pinoli, e a richiesta come tocco finale una spruzzata di ricotta affumicata di pecora); gnocchi con patate, zucca e mazzancolle o con la variante di pomodorini siciliani e cozze di Arbore. Per i dolci, che potranno essere accompagnati da passiti, acquaviti e distillati italiani, ci si affida alla millenaria arte pasticcera napoletana che saprà regalare un finale di tutto rispetto e per il quale non potrà mancare in sala il saluto dello chef, accolto molto spesso dagli applausi di quanti hanno ben gradito la qualità e l’estro della sua cucina.
sfida vinta, visti i consensi raccolti nel tempo, e non solo dai clienti abituali. Chi raggiunge il cuore di Nocera Superiore ed è alla ricerca di un luogo dover rifocillare mente e corpo, non può non raggiungere la suggestiva basilica di Materdomini, della cui ombra godono i tavoli del risotrante “Al Convento”, sistemati d’estate all’esterno nel giardino adiacente. Basterà scendere solo qualche gradino per trovarsi in una sala arredata con gusto e sobrietà. Novanta circa i posti a sedere, sebbene la
disposizione dei tavoli possa variare assecondando le diverse esigenze della clientela. Ma ciò che cattura lo sguardo è la cucina, separata dal resto della sala semplicemente da vetri. E’ lì che Antonella crea e stupisce i suoi ospiti, elaborando ottime specialità. Lavora ai fornelli, sceglie e prepara i piatti, che sono sempre ben curati al momento della presentazione. E mentre si sperimentano nuovi abbinamenti di sapori per soddisfare l’appetito del cliente, sono continui gli investimenti nel rinnovare ambienti e temi per stupire con un tocco di originalità quanti decidono di ritornare “Al Convento”. E’ Giuseppe il factotum, si occupa della cantina, dell’allestimento in sala, ma soprattutto della accoglienza e della cura della clientela. Ai tavoli , oltre all’immancabile padrone di casa, pronto a consigliare le portate del giorno, anche i suoi tre figli che, divisi tra studio e
lavoro, non fanno mancare il loro apporto nella gestione dell’attività. L’equilibrio tra gusto e qualità delle materie prime utilizzate e l’ottimo rapporto qualità/prezzo fanno del ristorante “Al Convento” una meta obbligata per gli amanti della cucina italiana, come testimoniano i riconoscimenti da parte della Regione Campania e dell’ Accademia di Servizi e Cucina di Milano. (le foto sono di Gerardo D'Elia)
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ome per la Regione Campania, anche per l'Accademia di servizi e cucina di Milano il ristorante “Al Convento” di Giuseppe Coppola è degno di nota giacché luogo, dove la cucina di territorio è sinonimo di qualità ed estro. Caratteristiche peculiari dell’Italia e vanto dell’intera penisola. Ma è nel mezzogiorno d’Italia, nel Sud, con le proprie specificità climatiche e morfologiche, che risiede il segreto della cosiddetta dieta mediterranea, di un’alimentazione sana ed equilibrata che garantisce una perfetta forma fisica e mentale. Ed è questa la filosofia che appena tre anni fa spinse i coniugi Coppola ad aprire un ristorante nel cuore di Nocera Superiore, in un luogo suggestivo come l’antico centro
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APORI AL “CONVENTO”
Sapori antichi all’ombra del santuario
dove ha sede uno dei più antichi santuari mariani della Campania, quello di Materdomini. Duro e sacrificante il lavoro del ristoratore, un mestiere non facile ma che nasce da un’innata passione per la cucina e dalla capacità di relazionarsi con l’altro, soddisfacendo gusti ed esigente di un cliente sempre più attento alla qualità dei prodotti utilizzati in cucina e portati in
Dal mare alla terra: in tavola piatti di prima qualità
Il pescato di giornata o i frutti naturali della terra si trasformano in cibo prelibato tra le mani dello chef, Antonella Tramontano, che in cucina si avvale della preziosa collaborazione di Rosaria Petti. Succulenti manicaretti frenano i morsi della fame e in attesa che il vero pranzo cominci, ci si allieta il palato assaporando svariati antipasti, che spaziano dal pesce alle carni, alle verdure, come la zuppa di ceci cilentani o la minestra “maritata”. E mentre nella bella stagione si propongono ai clienti pietanze rigorosamente a base di pesce fresco, nel periodo invernale ci si apre anche a piatti di “terra”, in cui è palesata una ricerca meticolosa di prodotti genuini e di alta qualità. Tra le specialità della “casa”, infatti, troviamo il “buccaccio di fagioli di Sarcone e frutti di mare”, servito in tavola nel tradizionale contenitore in vetro. Fagioli che sono inoltre utilizzati per preparare un primo piatto davvero gustoso e che poco si discosta dalla tradizione campana: la pasta mista con fagioli è senza dubbio il piatto forte del ristorante “Al Convento”. Dal pastificio Vicidomini giunge, infatti, sulle tavole dei clienti tutta la bontà del grano duro lavorato a mano in un’insolita trafila che lo chef magistralmente abbina ai prelibati legumi di Sarcone. Ed è proprio la conoscenza dei prodotti e la creatività a fare di Antonella una “maga” dei fornelli, confezionando con pignoleria piatti che nascono sì dalla tradizione culinaria salernitana ma che, arricchiti da ingredienti sempre nuovi e ricercati, si trasformano in vere golosità tutte da gustare. Dai fusilli con genovese d’agnello, agli gnocchi con patate, zucca e mazzancolle, proposti anche con la variante di pomodorini siciliani e cozze di Arbore, l’universo dei primi piatti preparati da “Al Convento” è ricco e vario, come il menu che quotidianamente porta in tavola la famiglia Coppola.
tavola. Con il tempo Giuseppe ed Antonella hanno raggiunto la consapevolezza di poter offrire questo e molto altro agli appassionati della buona cucina tanto che la famiglia Coppola ha affrontato con entusiasmo e professionalità questa nuova avventura, una sfida quotidiana
che ha appassionato e travolto tutti, anche i tre giovani figli, Luigi, Giovanni e Mirco, anche loro avranno un ruolo determinante nella conduzione del ristorante. Gustando le ottime pietanze preparate da Antonella, sempre attenta a mantenere un giusto equilibrio tra i sapori, che sapientemente combina ed esal-
ta lavorando solo con prodotti genuini e di prima scelta, è come tornare indietro con la mente agli aromi di un tempo, oggi così ricercati dai gourmet. Ed è ideale rifocillarsi con un ottimo pasto in un luogo accogliente, dallo stile sobrio e dall’ottima fama per la sua cucina di qualità. E’ per questo che il locale della famiglia Coppola è ben presto diventato un punto di riferimento nel campo della ristorazione salernitana, dove cordialità e professionalità la fanno da padrone. L’ampia sala con cucina a vista, regno incontrastato della signora Antonella, si trasforma così in un “teatro” dove vanno in scena le sublimi combinazioni di sapori da lei create e proposte da Giuseppe, a cui si affianca spesso la collaborazione di Emilio Senatore. Per gli amanti poi dei formaggi e dei salumi il ristorante “Al Convento” dedica un privè, un angolo suggestivo, caratteristico e riservato dove degustare primizie locali ed internazionali, accompagnate dall’ottimo vino in carta, dove non mancano le etichette più rappresentative dello stivale e soprattutto della regione.
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na passione coltivata a lungo come l’amore per l’arte dolciaria e l’esperienza acquisita in anni di apprendistato in quella che è oggi considerata la patria della pasticceria campana: la costiera amalfitana. Appena un anno fa Raffaele Stanzione e Donato Sabino hanno cominciato ad affinare le armi del mestiere nella preparazione di dessert surgelati. Semifreddi e torte realizzate con particolare attenzione alla quali-
tà delle materie prime, riuscendo ad offrire ai clienti prodotti di altissima qualità. Con le mani sporche di farina e spinti da una creatività senza limiti i due hanno cominciato a muovere i primi passi nel confezionare bontà dolciarie tipicamente campane. Oggi Raffaele e Donato sono soci nella gestione della DORA des-
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L’arte pasticcera tra tradizione e innovazione
sert, una scommessa per i due pasticceri di Mercato San Severino. Lavorano fianco a fianco sui banchi che loro hanno scelto per servire al pubblico i dolciumi più vari e, grazie al supporto delle rispettive consorti Maria e Marta, sono riusciti in poco tempo ad affermarsi sul mercato promuovendo golose specialità. Nulla è stato trascurato nella preparazione dei dolci, ipercalorici ma che deliziano vista e gusto in un mix di sapori senza eguali. Donato e Raffaele sperimentano così abbinamenti insoliti che risultano graditi ai
Una pasticceria D.O.C.
Per gli amanti del dolce Dora Dessert è tappa obbligata. Le torte realizzate da Donato e Raffaele richiamano alla mente tutti i sapori di una tradizione dolciaria artigianale di territorio. Meticolosa la scelta degli ingredienti che la Dora dessert utilizza per la preparazione dei dolci. Dalle gustose nocciole di Giffoni Valle Piana al pregiato pistacchio di Bronte in Sicilia, la scelta dei due pasticceri è sui doc italiani mantenendo così inalterata la bontà delle materie prime utilizzate. Non un cioccolato qualsiasi poi, ma il finissimo cacao piemontese della Caffarel ricopre dolci e torte. Ma è con la tradizionale “Ricotta e pera” che la Dora dessert sbalordisce i più. Un successo che ha consentito ai due soci di proporre nuove varianti di questo particolare e delicato dolce, come il panettone ricotta e pera confezionato per occasioni speciali. Non può di certo mancare poi il tradizionale babà con fragoline e gocce di cioccolato. Il dolce da forno a lievitazione naturale è ideale per chi desidera tuffarsi nelle golosità della tradizione campana per eccellenza. E per gli amanti dei gusti forti Dora presenta una variegata scelta di dolci, come la cubana o la torta al cappuccino, da lasciare a bocca aperta.
Da ottobre fornitura a bar e ristoranti
buongustai, a coloro che ricercano nel dolce una particolare sensazione dettata dalla scelta e dall’accostamento degli ingredienti, al 100% naturali. Vellutata o croccante la pasta, preparata seguendo rigorosamente i dettami della scuola salernitana, soddisfa i palati più diversi e conquista anche i più scettici. Dora dessert, infatti, offre una vasta scelta di varianti dolciarie servite al banco in apposite confezioni salva-freschezza o preparate su ordinazione. Eleganti, romantiche, bizzarre, parlare di dolci e come parlare di donne, tant’è che Raffaele e Donato non smentiscono e anzi propongono ai clienti più esigenti il loro fiore all’occhiello, la torta Dora, dovuto omaggio o atto scaramantico per questo nuovo ed avvincente sodalizio professionale nato nel gennaio del 2008 e che da allora continua a riscuotere consensi. Sebbene sia una giovane attività la Dora dessert ha già un ottimo
Rispettando appieno la tradizione campana, Raffaele e Donato hanno puntato sull’innovazione, coltivando quel tocco di eccentricità che rende questa tra le pasticcerie più gettonate del momento. Una fama, questa di Dora Dessert, che pian piano ha preso corpo, si è consolidata e oggi spinge i due soci ad aumentare la produzione. Previsto in autunno, infatti, un ampliamento al laboratorio che consentirà una maggiore produttività in modo da soddisfare una sempre maggiore richiesta da parte del mercato. L’obiettivo è la fornitura di dessert freschi e surgelati anche a bar, caffetterie e ristoranti, anche al di fuori dei confini locali. curriculum alle spalle grazie all’esperienza maturata dai due giovani pasticceri, nonchè all’attivo partecipazioni ad eventi pubblici e ad appuntamenti di piazza, non ultimo il “Non solo pizza tour”a Mercato San Severino, dove in migliaia, circa cinquemila, hanno affollato lo stand allestito in via Pizzone, assaporando ed apprezzando la genuinità e la bontà dei dolci Dora. La pasticceria Dora Dessert, ubicata in piazza Aldo Moro, è facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale.
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a voglia di gelato per gli italiani non conosce crisi, ma quando la qualità delle materie prime utilizzate si sposa con una giusta combinazione di sapori, il risultato è eccellente: un gelato dall’alta digeribilità. E’ questa la formula vincente su cui “Blanco” ha scommesso: un nuovo bar gelateria affacciatosi sul rinomato lungomare salernitano. Fortunato l’incontro tra Ferdinando Bottero, Rosa Sessa e Angelo Napoli, che nell’agosto scorso hanno deciso di lanciarsi insieme in una nuova sfida unendo creatività, professionalità e qualità. “Blanco” nasce, quindi, dall’idea di creare una gelateria non convenzionale, un
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Sì, perché molteplici sono i gusti, potremmo dire “giornalieri”, dei gelati proposti alla clientela, sempre nuova e varia, conquistata dall’estro del maestro gelataio, Angelo Napoli. Vecchia scuola, la sua, una tradizione di famiglia legata alla lavorazione del gelato con la trasformazione artigianale di prodotti freschi e
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GELATERIA BLANCO
Un’arte tutta da gustare
L’angolo del gelato
luogo di ritrovo sul frequentato lungomare Trieste capace di stupire con una variegata produzione di gelati artigianali dai gusti insoliti e raffinati. E’ proprio il caso di dirlo, nel cuore della movida salernitana, “Blanco” si è da subito distinto per stile e gusti.
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Il bar gelateria Blanco, con doppio ingresso, uno di fronte alla rotonda di Piazza Flavio Gioia, l’altro sul lungomare Trieste, è in pochi mesi diventato il punto di riferimento per golosi ed appassionati di ogni età. E sono proprio le creazioni di Angelo Napoli a fare la differenza, ad incuriosire, a stupire. Per Ferdinando Bottero “Angelo è un artista, un gelataio fuori dal comune”. La sua innata creatività nel coniugare con equilibrio aromi e sapori fanno dei suoi gelati vere opere d’arte, spaziando dalla frutta fresca a quella secca, dalle creme allo yogurt, per arrivare a gusti più elaborati ed eccentrici come “ricotta e cannella” o “pera e formaggio”. Sarebbe infinita la lista dei gusti concepiti da Angelo che nell’alta risotrazione ha conquistato tutto con il suo gelato- aperitivo al “Martini bianco con olive”, o con la “granita allo zenzero accompagnata da julienne di mango e papaya”. La sua fantasia non conosce limiti, cimentandosi anche nella trasformazione degli ortaggi (come per il sorbetto al pomodoro accompagnato da finocchietto o basilico). Ma basterà assaggiare “Blanco”, la specialità della casa, per comprendere la bontà e l’originalità dei suoi prodotti: mascarpone, mandorle pralinate e scaglie di cioccolato fondente, per un gusto che non teme rivali e che fin da subito ha raccolto consensi. E come resistere al cocco/nutella, un mix creato ad hoc per soddisfare i più golosi. La sua è un’arte innata, inarrestabile la sua voglia di sperimentare nuovi abbinamenti senza mai però trascurare la qualità degli ingredienti utilizzati, che molto spesso risponde alla meticolosità con cui si scelgono prodotti naturali, biologici, e nel caso della frutta, rispettando la ciclicità delle stagioni. Ed ecco, dunque, comparire in vetrina già i nuovi gusti “invernali”: uva fragola, castagna, fichi secchi con noci e cioccolato, mandarino.
di stagione, quella che da nipote di Matteo Napoli ha messo in pratica in oltre dieci anni di collaborazione nei laboratori di Lancusi, in provincia di Salerno, elaborando nuovi sapori per la rinomata frutta ripiena targata “da Matteo”. Volerà poi a Manhattan al ristorante "Le Cirque 2000” per poi ritornare in Italia con un bagaglio di esperienze tale da spingerlo ben presto a creare vere golosità tutte da assaporare. Nei suoi gelati si scopre quanto la passione, la creatività, la voglia di sperimentare, la ricerca incidano nel proporre delle vere bontà, grazie anche al fiuto di
Rosa Sessa per prodotti di ottima qualità. Ma la cura nella preparazione dei gelati è accompagnata da altrettanta minuzia nella scelta dell’arredamento del nuovo punto vendita. Un locale dallo stile “minimalista”, monocromatico, in cui domina il bianco, colore che senza dubbio ha ispirato i titolari nella scelta del nome dato al locale. Dall’atmosfera “radical chic”, il bar gelateria è curato nei minimi dettagli per offrire il massimo comfort a quanti decidono di fermarsi al banco per un veloce spuntino con un cornetto salato o una focaccia, oppure sostare ai tavoli per godere delle leccornie poste in bella mostra nelle luminose vetrine: una riservata ai gelati alla frutta, un’altra alle creme e una dedicata a mousse e semifreddi.
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l segreto di un ottimo gelato? Il giusto equilibrio tra la qualità delle materie prime utilizzate e l’estro nell’abbinare aromi e sapori. E’ con questa consapevolezza che Ferdinando Bottero e Angelo Napoli, con il supporto di Rosa Sessa, hanno deciso di scommettere sulla bontà dei gelati artigianali. E’ così che nasce “Blanko”: bar, gelateria e stuzzicheria nel cuore di Salerno. Sul lungomare Trieste, meta preferita per turisti e per quanti giungono nel capoluogo campano alla ricerca di una piacevole sosta, il nuovo locale inaugurato solo da pochi mesi è riuscito in breve a conquistare grandi e piccini con delle vere “opere d’arte” tutte da gustare. Blanco non si presenta come una tradizionale gelateria ma
come un luogo in cui sperimentare nuovi sapori e gusti insoliti. E’ per soddisfare le voglie dei propri clienti che si punta sulla
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GELATERIA BLANCO
Tutta la bontà del gelato artigianale
Angelo Napoli hanno destato l’interesse di un pubblico, vario e vasto. Oltre alle tradizionali creme e gelati alla frutta, ci si diverte nell’assaporare gusti produzione artigianale di gelati, grazie all’ esperienza decennale di Angelo Napoli, “figlio d’arte” si potrebbe dire, considerando il suo apprendistato presso la nota gelateria salernitana dello zio “Da Matteo”, la cui frutta ripiena al gelato è diventata un marchio vincente. Angelo, dopo la sua esperienza oltreoceano, al ristorante "Le Cirque 2000” di Manhattan, rientra in Italia con il desiderio di condividere quan-
Gusto e arte, connubio vincente
Ad un’arte innata come quella di Angelo Napoli, “maestro” nel trasformazione delle materie prime in gelati d’alta qualità, si affianca la professionalità e l’entusiasmo di Ferdinando Bottero e di Rosa Sessa che nella nascita di “Blanco” hanno scommesso fin da subito. Proporre alla clientela un vasto assortimento di gelati e dolci artigianali in un ambiente giovane ed inusuale, questa è stata la sfida che ha portato i tre ad inaugurare un nuovo locale nel cuore di Salerno. E mentre Ferdinando Bottero, responsabile della gestione, cura la clientela, Rosa Sessa è la vera promoter, curando l’immagine del locale anche sulla rete internet, attraverso cui divulga immagini e “nuove ricette”. Avvolti da un’atmosfera radical chic, minimalista, il bar gelateria è curato nei dettagli, offrendo il massimo comfort a quanti decidono di sostare al banco per un veloce spuntino con cornetto salato o con una fragrante brioche con gelato, oppure seduti ai tavoli per godere delle leccornie poste in bella mostra nelle luminose vetrine. Una è riservata ai gelati alla frutta, un’altra alle creme. Ma è in quella dedicata alle mousse e ai semifreddi che ci si lascia avvolgere da un tourbillon di sapori tutti da scoprire. Non si potrà, dunque, fare a meno di essere attratti dalle tante golosità di “Blanco”, in cui dominano genuinità e qualità.
to appreso e di sfidarsi nella preparazione di gelati dai gusti non convenzionali. E’ infatti nelle sue creazioni he si scopre quanto la passione, la creatività, la voglia di sperimentare, la ricerca incidano nella elaborazione di un nuovo gusto, pensato non solo per soddisfare le richieste di una clientela sempre più esigente, ma anche per dare prova di quanto siano infinite le varianti di un determinato sapore.
Angelo Napoli è, infatti, un maestro nella sperimentazione di nuovi gusti, che ama rivisitare ed arricchire con ingredienti sempre nuovi ed di prima scelta e, grazie alla sua innata creatività, riesce a stupire quanti si avvicinano alle ricche vetrine che dominano incontrastate il locale, arredato con gusto minimalista e rigorosamente in bianco. Non è facile proporre ai clienti gusti insoliti come “ricotta e cannella” o “pera e formaggio”, ma fin da subito le creazioni di
come: mandarino, uva fragola, castagna, fichi secchi con noci e cioccolato, che Angelo propone periodicamente seguendo i cicli stagionali. Ma la sua fantasia non conosce limiti e, oltre a preparare gusti più elaborati ed eccentrici per occasioni particolari come il suo gelato- aperitivo al “Martini bianco con olive” o la “granita allo zenzero accompagnata da julienne di mango e papaya”, ama stupire gli appassionati e i cultori del gelato con la lavorazione degli ortaggi (molto richiesto il sorbetto al pomodoro accompagnato da finocchietto o basilico). Sarebbe infinita la lista dei gusti concepiti da Angelo e proposti al pubblico, basterà assaggiare “Blanco”, la specialità della casa, per comprendere la bontà e l’originalità dei gelati artigianali: mascarpone, mandorle pralinate e scaglie di cioccolato fondente.
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uoi un matrimonio da sogno e curato nei minimi particolari? Vuoi che il giorno più bello della tua vita sia indimenticabile non soltanto per te ma per tutte le persone che ti saranno accanto? Per tutto ciò, c’è un solo nome: Hotel Royal Paestum. Non resterai deluso se sceglierai una location come il celebre albergo che da diciotto anni cura cerimonie e banchetti con stile e gusto inconfondibili. A quanti decidono di coronare il proprio sogno d’amore con un ricevimento memorabile l’Hotel Royal Paestum è in grado di soddisfare qualsiasi aspettativa. Anche la più esigente. La struttura dista poche centinaia di metri dallo splendido litorale cilentano, dal quale è separata da una invidiabile pineta, e poco meno di un chilometro dall’insediamento archeologico di Paestum. La posizione è ideale per chi abbia intenzione di fare un salto anche nella vicina costa d’Amalfi o nel Parco nazionale del Cilento. Infatti l’Hotel Royal Paestum si trova esattamente a metà strada tra gli incanti della
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HOTEL ROYAL
Divina Costa e la magica atmosfera dei borghi cilentani, disseminati nei territori del secondo parco nazionale italiano. Entrambe le località sono facilmente raggiungibili in pochi minuti. L’arredamento dell’albergo è improntato ad una sobria classicità che offre all’ospite qualsiasi tipo di comfort: sale calde ed
In tavola gusto, qualità e bon ton
“La gastronomia prima di tutto”, è questo lo slogan che accompagna la cucina dell’hotel Royal e soprattutto gli chef Ida Viscito ed Ernesto Belli, sintesi ideale tra innovazione culinarie e cucina di tradizione e territorio. Sono loro gli ideatori ed i realizzatori di piatti che continuano ancora oggi a far sognare quanti hanno avuto l’opportunità di assaggiarli. L’Hotel Royal, tra l’altro, è anche presidio Slow Food: il che rappresenta una garanzia sulla qualità dei prodotti scelti e sulle materie prime utilizzate in cucina. Identica professionalità si incontra in sala dove il maitre Mario Li Santi coordina il qualificato staff di camerieri e sommelier impegnati nella soddisfazione degli ospiti del banchetto. La scelta dei vini non è lasciata al caso vantando una cantina ricca di etichette che spaziano dal meglio dell’offerta locale a quella nazionale ed internazionale. L’Hotel Royal Paestum è anche, per queste caratteristiche, affiliato all’Amira e all’Ais, rispettivamente le associazioni nazionali dei maitre e dei sommelier. Momenti magici ed indimenticabili per gli amanti della buona tavola che trovano nei piatti dell’Hotel Royal Paestum sapori, odori e gusto armoniosamente elaborati interpretando la personalità dell’ospite. All’hotel Royal tutto sarà possibile per realizzare un menù su misura, dedicato ed originale.
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Lo stile di un matrimonio made in Italy
accoglienti dove gustare ricche ed abbondanti pietanze, uno splendido giardino con piscina dove intrattenersi nelle fresche serate estive per ricevimenti all’aperto. Ma è sul banqueting e sull’organizzazione dei matrimoni che ha puntato la famiglia Buccella, titolare dell’attività da ben tre generazioni. L’alta specializzazione nel
servizi e della professionalità dell’intero staff. Un albergo, dunque, a totale disposizione della coppia e degli invitati al banchetto. Ed è proprio con il “wedding planner”, ovvero con la pianificazione del matrimonio, che la famiglia Buccella fa la differenza, distinguendosi dalle altre strutture ricettive presenti nella zona. Gli sposi non saranno lasciati soli nella scelta del menù e delle scenografie in sala, ma saranno affiancati dalla competenza e dalla professionalità di Maria Luisa Buccella. E’ lei la responsabile del wedding planner, curando con meticolosità ogni piccolo dettaglio della cerimonia: dalle auto per gli sposi agli addobbi floreali, dalla scelta delle luci alla disposizione dei posti a sedere, dall’allestimento dei tavoli alle musiche. Capita di smarrirsi
settore, acquisita in anni di esperienza, è l’asso nella manica dell’Hotel Royal Paestum che, messa da parte la ricettività turistica, riserva ai suoi ospiti spazi e tempi esclusivi. Una scelta vincente, questa di Vito Buccella, responsabile della gestione alberghiera, che saprà offrire un ventaglio di proposte ed opportunità ai suoi clienti, che potranno in tal modo godere in piena libertà dei
nel labirinto dell’incertezza dinanzi all’organizzazione del matrimonio, in particolare per le spose: ecco la ragione per la quale Maria Luisa, a richiesta, interviene con consigli e suggerimenti, individuando le migliori soluzioni. Insomma, una garanzia di competenza e stile, un pacchetto da consegnare chiavi in mano a chi deciderà di affidarsi all’Hotel Royal Paestum.
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iovanissimo e con la passione per la buona cucina, con l’estro di chi ama creare sapori e piatti unici e la voglia di mettersi in gioco in un mondo, come quello della ristorazione, esigente e complesso. Ma per Carmine Balestrino l’apertura al pubblico de “Il
Buongustaio” è una sfida che nasce dal bisogno di trasferire ai suoi clineti quanto appreso in anni di studio ed esperienza sul campo. Nato a Trivio, una frazione del comune di Castel San Giorgio, compie i suoi primi studi nel settore alberghiero. Ma a segnare il suo percorso professionale sono i tre anni trascorsi a Villa Cimbrone nella rinomata Ravello, muovendo i primi passi accando allo chef Alberto Annarumma, da cui carpisce consigli e segreti per preparare
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IL BUONGUSTAIO
Una cucina “ricercata” con prodotti semplici e di qualità
specialità culinarie curate nei minimi dettagli. La sua innata creatività lo porta così ben presto a coltivare un sogno: cucinare per i suoi ospiti succulenti pietanze rivisitando le tipicità della cucina campana. Una cucina di territorio ma che di fatto si apre a nuove contaminazioni, utilizzando prodotti provenienti anche da altre regioni d’Italia. Carmine ama di certo le sfide e con l’apertura, appena 4 mesi fa, del suo ristorante, pizzeria e braceria a Mercato San Severino, non si
Dal pane alle pizze, infinite specialità
Lavorato artigianalmente e sfruttando le potenzialità del forno a legna “Il Buongustaio” offre ai suoi clienti pane fresco e appena sfornato, spesso arricchito da pomodori secchi, finocchio, sesamo, mozzarella. E’ lo stesso titolare a precisare che tutt’altro impasto occorre, invece, per le pizze, dove a lavorare con le mani in pasta è Agostino. Tra focacce ripiene, saltimbocca, panuozzi, arancini e crocchè di patate, l’assortimento è vario. Tra i tanti gusti non si può non assaggiare la pizza “Buongustaio”, con lardo di colonnata, funghi porcini, mozzarella di bufala e scagli di parmigiano, oppure una vera specialità come la “matriciana” con pomodoro, mozzarella, pancetta e pecorino.
risparmia nella creazioni di insolite portate tutte da gustare, variando dalla carne al pesce e proponendo un ricco assortimento di salumi e formaggi, non solo nazionali. Il “Buongustaio” si propone così come punto di riferimento per gli amanti della buona tavola e per gli appassionati di una cucina più elaborata, portando in tavola prodotti genuini e di alta qualità. Sacrifici tanti, ma altrettante le soddisfazioni quando in sala si apprezzano le sue creazioni. Dagli antipasti ai dolci è un tourbillion di colori, odori e gusti che Carmine sperimenta e propone periodicamente alla sua clientela. Come resistere al calamaro ripieno di gamberetti e asparagi, su crema di zucca e pancetta croccante, o alla zuppa di cicerchia, accompagnata da farro, funghi porcini e crostini di gambe-
e formaggi, questi ultimi accompagnati da confetture e miele di propria produzione. Ma non c’è limite alla bontà dei suoi piatti e alla sua creatività, passando, infatti, ai primi piatti consigliati si potranno degustare ottimi ravioli di ricotta di bufala campana con nocciole di giffoni, su vellutata di ceci e lamelle di tartufo, oppure maltagliati di castagne avellinesi con ragù di cinghiale. Ma è sulla braceria che il giovane chef offre ai suoi clienti il meglio:
Gusti e aromi insoliti per i distillati
Sulle tavole imbadite del ristorante pizzeria “Il Buongustaio”, che gode di due ampie sale da riservare anche per ricevimenti privati, non può certo mancare del buon vino. Ricca, infatti, la sua cantina, posta in una zona centrale del locale, dove le migliori etichette nazionali e soprattutto campane sono poste in bella mostra. Ma è sui distillati che si offre una scelta davvero variegata ed originale, con liquori come l’arancello, liquore al mandrino verde, liquore ai fiori, serviti con cioccolattini e piccola pasticceria. In un ambiente confortevole, il cui arredamento semplice ma la tempo stesso elegante, in cui dominano materiali come legno e pietra, il cliente può trovare qualità, professionalità e cordialità che rendono piacevole la sosta ai tavoli. ro rosso, sebbene non sia da meno la zuppa di baccalà con erbe selvatiche di montagna. Antipasti questi che spesso affianca a quelli che lui definisce “Ricercatezze dello chef”: taglieri di salumi (con carne di struzzo, cervo, cinghiale, chianina e altro)
dal pescato del giorno alle carni italiane certificate: dalla chianina alla tagliata, accompagnata da rucola, scaglie di parmigiano e pinoli, alla caggiagione. Un buon pranzo non può che concludersi poi con un ottimo dolce: tortino caldo al cioccolato, tiramisù, spiedino di frutta con fonduta di cioccolato caldo e tante alte golosità che Carmine ama creare ai fornelli.
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sulla verde collina, che si estende per oltre 15 mila metri quadri alle spalle della città normanna, che si trova il ristorante “Le Rocce” di Silvana Ruggiero che, ereditando da sua madre Margherita l’arte e la passione per la buona cucina, da anni gestisce il locale nel rispetto della tradizione e della cucina salernitana. E’ un viaggio nei sapori d’altri tempi per quanti decidono di sostare al ristorante- braceria di Mercato San Severino, un tuffo nel passato che la signora Silvana sa magistralmente proporre ai suoi tanti ospiti con accostamenti insoliti di prodotti di ottima qualità. Il ristorante gode di ampie sale, adatte per trascorrere serate in compagnia avvolti da un’atmosfera familiare e coccolati dalla cordialità e dall’efficienza dello staff.
Tavoli e sedie rigorosamente in legno arredano gli spazi, che nella sala inferiore sono caratterizzati da più ambienti. La ricca cantina di vini fa bella mostra delle etichette più pregiate della regione, ma non solo e si sposa perfettamente con l’idea dell’“angolo lettura”, creato in presenza di un camino che domina nella sala. L’ambiente è confortevole e ben illuminato, grazie anche all’ampia vetrata che dà sul portico, ma la sua particolarità sta nelle maestose rocce alle pareti, che spiegano il nome dato al locale e a cui si ispira la signora Ruggiero nella sua cucina di territorio. Angoli discreti e riservati, dunque, per chi ama l’intimità, ma anche tavolate imbadite per famiglie e comitive che prediligono la
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APORI RISTORANTE “LE ROCCE” Un trionfo di qualità
Le tipicità campane nella cucina di Silvana Ruggiero. E’ nell’accogliente atmosfera del suo ristorante braceria che si possono assaporare le bontà culinarie di una cucina di territorio. Aromi e sapori che rendono unica la gastronomia del Mezzogiorno, non a caso considerato la patria della dieta mediterranea. Legumi, formaggi, carni sono gli ingredienti fondamentali per “Le Rocce”, il locale che sorge in località Monticelli di Sopra a Mercato San Severino, nel cuore della valle a confine con le province di Salerno e Avellino. Si comincia dagli antipasti, in un tourbillon di sapori che soddisfano anche i palati più esigenti. Sapori antichi di una cucina casereccia, preparata con cura ed
Gusti d’altri tempi
esperienza dalle sapienti mani della proprietaria. Come resistere ai salumi e ai formaggi locali, alla mozzarella di bufala e ai latticini di Montella, e come alle zuppe di legumi o alla minestra maritata in coccio. Si può trovare poi a “Le Rocce” anche: trippa e polenta, fagioli in cotica di maiale, frittate, lasagne di pane fino all’addensata di mallone con patate, in crosta di pane e peperoncino, una delle vere tipicità della casa. Ma per chi volesse eccedere nei sapori sperimentando nuovi gusti, tra gli antipasti troviamo anche il “carpaccio nordico” ovvero carne di renna affumicata con rucola e scaglie di
convivialità, ispirata da un ambiente rustico. Separata da una porta in vetro è la braceria, fiore all’occhiello de “Le Rocce”, l’angolo in cui le carni acquistano sapore conquistando i palati dei buongustai. Nuovi spazi si aprono poi al piano superiore. L’ampia sala, arredata con gusto e sobrietà, è illuminata da eleganti applique che ne fanno risaltare il pavimento in parquet e le nicchie alle pareti, in cui trovano posto pregiate bottiglie di vino. Il tutto riporta ad una condizione domestica della ristorazione, che nella sacralità dell’ospite e nella genuinità dei prodotti portati in tavola trova la sua massima espressione.
parmigiano. E per rispettare l’antica tradizione gastronomica il ristorante “Le Rocce” predilige cucinare le pietanze in tegami o pentole di coccio, esaltando il gusto delle materie prime utilizzate nella preparazione soprattutto dei primi piatti. Dalle lagane e ceci ai funghi porcini, ai ravioli di ricotta in salsa di noci e gorgonzola, agli scialatielli al ragù d’oca, alla pasta e piselli, provola affumicata e tritata di mandorle, bontà queste che si affiancano ai piatti di pesce. Il pescato di giornata del golfo di Napoli viene proposto con la pasta: paccheri con pescatrice in rosè, gnocchi ai frutti di mare o lasagne di pesce. Ma è con la braceria che “Le Rocce” non teme rivali: salsicce e bistecche, dalla chianina alla marchigiana, sono un trionfo di sapori, in alternativa la casa propone: puntarelle di maiale in papacelle all’aceto e patate, bistecca di montagna di montella, bistecca di maiale al sale. Un buon pranzo, accompagnato dall’ ottimo vino suggerito in carta, non può che concludersi in dolcezza. Sbriciolona, pastiera napoletana o panzarotti al castagnaccio, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
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nel centro storico di Eboli, nell’antico borgo medioevale arroccato sulle colline che dominano la piana sottostante, che circa una anno fa prende vita una singolare associazione tesa alla promozione delle tipicità culinarie del luogo: cinque giovani ed intraprendenti ristoratori decidono di riunirsi sotto il marchio “Le tavole del borgo” per tutelare non solo la cucina di territorio, ma soprattutto la storia del centro salernitano. Non solo ristorazione, dunque, ma promozione di iniziative e attività
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LE TAVOLE DEL BORGO
Il piacere di stare a tavola
tese alla valorizzazione delle bellezze storiche, paesaggistiche e architettoniche, nonché delle tradizioni culturali dell’antica Evoli. Siamo, infatti, nel cuore della piana del Sele, uno degli ultimi polmoni verdi della Campania, a metà strada tra il capoluogo e l’area cilentana, ed è per preservare il
ruolo che per millenni ha ricoperto questo territorio, crocevia naturale per gli scambi commerciali con i Comuni dell’entroterra lucano, che ad Eboli si è deciso di investire in attività ricettive di qualità. Seguendo i dettami di Slow Food: mangiare sano attraverso una cultura del cibo tesa ad educare e sal-
Dagli antipasti alla pizza, la qualità d’obbligo
I ristoratori delle “Tavole del Borgo” hanno creato così un proprio disciplinare secondo il quale nulla dovrà comparire sulle tavole degli avventori che non sia alimento o pietanza preparata utilizzando i prodotti della rigogliosa valle, famosa nel mondo non solo per la mozzarella di bufala campana doc, ma anche per le abbondanti produzioni di carciofi, pomodori, agrumi e frutta in genere, molto richiesti soprattutto sui mercati nazionali ed internazionali. Per chi è alla ricerca di una cucina semplice, “casalinga”, dove la preparazione dei piatti avviene seguendo i dettami della trazione locale, potrà rifocillarsi alla trattoria “Portadogana”, che accoglie l’ospite in un ambiente accogliente e sobrio, offrendo anche dell’ottimo vino della casa. A pochi passi, annunciata una scalinata in pietra impreziosita da ghirlande di fiori, si scopre l’osteria “Gattapone” che gode di una suggestiva balconata adatta nei mesi estivi per cene romantiche e a lume di candela.
Arredato con gusto e curato nei particolari il locale nasce come luogo in cui appagare mente e corpo. Tradizione vuole che sui tavoli dell’Osteria non manchi mai del buon vino ed un libro che Lorenzo Forlano e Francesca Spera propongono per accompagnare il pasto, come avviene per il vino, conservato in una cantina scavata nella roccia. Ottimi i primi proposti dallo chef che sposa insieme tradizione e innovazione ricercando sempre nuove formule nella preparazione delle portate. Una sperimentazione continua è anche ciò che spinge Gustavo Sparano de “Il Panigaccio” a proporre ai sui tanti clienti piatti sempre nuovi, sebbene continui a riscuotere successo la specialità della casa, il panigaccio appunto, “piadina” tipicamente toscana cotta a legna in ciotole di terracotta, un omaggio alla tradizione di famiglia. Ma è sulla ricerca delle materie prime di qualità, rispettando la stagionalità, che punta Gustavo, conquistando chi è alla ricer-
vaguardare le biodiversità e le produzioni alimentari tradizionali, riscoprire il piacere di stare in tavola, assaporando prodotti genuini e di qualità, diventa una priorità per: Gustavo Sparano, presidente dell’associazione e titolare del ristorante- vineria “Il Panigaggio”; Lorenzo Forlano dell’”Osteria Gattapone- cultura e poesia”; Carmelo Vignes di pizza e giardino “Vico Rua”; Liberato Santoro e Biagio Sica del ristorante “La Girandola” e Rosalba Russo, titolare della trattoria “Portadogana”. Tutti ebolitani, accomunati dall’amore per la propria terra e per i frutti eccellenti che essa produce.
ca dei sapori più insoliti. E non si può non assaporare la tradizionale pizza ebolitana, cotta nel forno a legna, sfornata da “Vico Rua”. Una fragranza particolare acquistano i suoi antipasti, tra cui il tipico “ciauliello”, che come per i dolci Rosalba Russo prepara amorevolmente per i suoi clienti. Vasta invece è l’offerta delle carni in carta presso il ristorante La Girandola che, ubicato a pochi metri dal complesso monumentale di Sant’Antonio, si apre a quanti amano una cucina di terra e non troppo elaborata. Luogo ideale per feste private, incontri e cerimonie il locale vanta un ampio spazio antistante dedicato all’animazione per bambini. Alta qualità e ricco ventaglio dell’offerta gastronomica è su questo che scommettono i ristoratori ebolitani del centro storico.
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ontà d’altri tempi, “macchiavelliche” golosità sono quelle prodotte dalla Nuova Santa Rosa s.r.l. che da oltre vent’anni opera nel settore della pasticceria e della piccola rosticceria surgelata. Parte nel 1985 da Fuorni in provincia di Salerno l’avventura imprenditoriale di Antonio Botta, amministratore unico e cofondatore dell’azienda che, cresciuta nel tempo, si è presto trasferita nel piccolo centro dei Picentini, a Giffoni Sei Casali. E' da qui che l'azienda comincia a muovere i primi passi affermandosi a livello nazionale ed internazionale contando su un processo automatizzato, che oggi consente alla “Nuova Santa Rosa srl” di affrontare con professionalità, esperienza e metodo i cambiamenti degli stili di vita e dei modelli distributivi. L'azienda decide, infatti, di dotarsi di un sistema di qualità certificato con il fine di presentarsi sul mercato non più come una piccola azienda artigianale, ma come un impresa che ha fatto dell'artigianalità dei suoi prodotti un motivo di vanto, ottenendo nel 2006 la certificazione UNI EN ISO 9001:2000 per la produzione di semilavorati da forno dolci e salati per pasticceria. Si punta, quindi, sulla produzione di croissant, sfogliatelle e krapfen e, grazie all'impiego di circa cento collaboratori, scelti e qualificati, “Nuova Santa Rosa srl” ha saputo assecondare i gusti di una clientela sempre nuova e varia, affiancando all’antica arte della pasticceria le tecnologie del freddo, riuscendo a preservare qualità e
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NUOVA SANTA ROSA
I segreti dell’arte pasticciera campana sapore dei suoi prodotti che sono oggi riconosciuti in tutto il Paese. Vere gustosità sono, infatti, i semilavorati da forno su cui si è specializzata l'azienda salernitana, prodotti come quelli per la prima colazione sono tra i più richiesti, equilibrati e leggeri sono ideali per donare all'organismo un giusto apporto calorico. Le linee di produzione, infatti, non sacrificano nulla della qualità artigianale, ma nello stesso tempo soddisfano volumi di richiesta più elevati, dettati dalla bontà di prodotti sottoposti periodicamente ad analisi di laboratorio che ne assicurano un elevato standard qualitativo. La collocazione sul territorio ed il continuo confronto con la clientela ha permesso all'azienda di realizzare prodotti nuovi, atti a soddisfare le richieste di una clientela sempre più preparata, esigente ed alla ricerca di prodotti innovativi. Ricco, infatti, è il ventaglio dell'offerta che spazia dai tradizionali cornetti ai fagottini, dalle brioche alle ciambelle, fino alla rinomata sfogliatella campana (la Santarosa, appunto) pronta in confezioni monouso per essere gustata calda con una spolverata di zucchero a velo. Non è un caso che il 30% dei pasticceri impiega-
ti in azienda è di origini campane. La tradizione artigianale propria dell'area mediterranea infatti contraddistingue i prodotti della “Nuova Santa Rosa”, che trasforma vere golosità in dolci pronti
per essere consumati. Il catalogo dei prodotti accoglie anche piccole bontà salate, rustici e pizzette sono una vera leccornia, immancabili nei banchetti o come stuzzicheria proposta da locali e bar.
La qualità e la tracciabilità delle materie prime
Di certo le farine sono in assoluto un punto critico nella produzione di prodotti alimentari per pasticceria e, anche se a guardarle sembrano tutte uguali, esistono sul mercato diverse qualità. Dopo anni di ricerca in Italia la “Nuova Santa Rosa srl” ha trovato in Molini Riuniti e Molini Pizzuti, partners ideali per la fornitura di prodotti certificati, senza dimenticare le semole del pastificio Antonio Amato che conferiscono sapore ed elasticità ai prodotti, preparati selezionando oculatamente gli ingredienti utilizzati sul territorio nazionale, sebbene non manchino influenze d’oltreoceano. Con l’apporto di una particolare qualità di farina importata dagli States, infatti, la pasta lavorata acquista maggiore elasticità ed è favorita nel processo di surgelazione, a cui tutti prodotti finiti vengono sottoposti. Le paste ripiene, così surgelate, sono quindi pronte per essere cotte e gustate ancora calde, preservando intatte tutte le proprie caratteristiche di cremosità e morbidezza. Grande attenzione, inoltre, viene riservata alla scelta anche dello zucchero, del burro, delle marmellate e delle confetture, rigorosamente a marchio Ambrosio, leader a livello nazionale ed internazionale nella produzione e nella lavorazione di prodotti dolciari destinati al processo industriale o alla grande distribuzione. E' soprattutto nei prodotti della “Nuova Santa Rosa srl”, dunque, che possiamo riscoprire tutto il sapore e la genuinità del made in Italy.
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rima regola per gli amanti della carne è saperne riconoscere freschezza e qualità; da quelle più pregiate alle “nostrane” non è cosa facile distinguerne i gusti e per non incorrere in errore basterebbe seguire i consigli del ristorante “O’ priore” che proprio sulla varietà di carni da cuocere alla brace scommette da anni. Un vasto assortimento, vanto della famiglia Ferri, che continua a conquistare vecchi e nuovi clienti, tra cui non mancano i palati più esigenti sempre pronti a ricercare sapori nuovi ed insoliti. Una cucina di territorio in cui trovare il meglio di quanto offre il ricco panorama gastronomico italiano e non solo e, rispettando l’antica tradizione di famiglia e seguendo le orme di papà Nando, emiliano doc, I fratelli Marco e Gianluca Ferri hanno deciso di investire nel campo della ristorazione specializzandosi in piatti e portate tipicamente emiliani (ma non solo). Dall’Emilia Romagna, patria di succulenti primi piatti e delle carni bovine e suine di prima
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CARNI ITALIANE E DAL MONDO ALLA BRACERIA “O PRIORE”
tavola, ma anche tecniche di preparazione e “segreti”, appresi in anni di esperienza a Reggio Emilia nel settore della ristorazione. Ed è proprio nella trattoria-braceria aperta a Sarno, nel cuore del Salernitano, che si è
decide di sostare ai tavoli della trattoria-braceria, un insolito “menu degustazione”: si parte con assaggi di carni dal sapore delicato come l’Angus irlandese o argentino, per poi passare alla manzetta prussiana, alla scotto-
na dei paesi baltici o al vitello Kobe giapponese, concludendo con assaggi di scottona italiana bianca, chianina, marchigiana. “I miei prodotti, scelti oculatamente nel pieno rispetto della qualità e tipicità - spiega con orgoglio il titolare- non sono sottoposti a “frollatura”, un trattamento delle carni a 0° che le rende sì più tenere al palato, ma che di fatto ne altera le proprietà organolettiche. Pertanto preferisco che i miei clienti assaporino un prodotto fresco, non trattato e cotto al momento”. Basterà, infatti, osservare la ricca vetrina posta in sala per rendersi conto della infinita varietà di carni che la braceria può offrire ai clienti, dove non mancano certo salsicce locali o toscane, particolarmente aromatizzate.
PASTA, PANE E DOLCI: TUTTA LA QUALITÀ DEI PRODOTTI FATTI IN CASA
qualità, alla Campania, culla indiscussa di sapori e aromi tipici del bacino mediterraneo e che ne fanno una regione il cui punto di forza è nella varietà e nella genuinità delle materie prime, la cucina de “O’ Priore” è tutta una scoperta. E’ dalla Pianura Padana che Marco importa non solo prodotti dop e Igp che trasforma magistralmente in cucina grazie alla sua forte passione per la buona
voluta riassumere tutta l’alta qualità del Belpaese, sebbene la curiosità e l’estro dello “chef” lo abbiano portato nel corso degli ultimi anni a volgere lo sguardo anche ad altre specialità prodotte nel mondo, a cominciare dalle carni importate dall’America, dal Giappone, dai paesi baltici. Ma come proporre ai clienti una così vasta scelta di carni dai tagli e dai sapori così diversi? Nulla di più facile che suggerire, a chi
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In un ambiente accogliente, rustico, “caldo” anche per la presenza di un imponente camino in sala, si potrà riscoprire tutta la bontà del pane e della pasta fatta in casa e sarà difficile resistere ad un piatto come tagliolini al tartufo o strozzapreti con ragù di salsiccia (della tradizione romagnola), alla pasta e cavolfiori alla carbonara o all’ottima polenta abbianata a legumi o quaglie. Rivisitazione della “cassuola” milanese è, invece, la verzata con costine di maiale, salsiccia, verza e fagioli. Un menu in continua evoluzione, dunque, quello de “O’ Priore” che ama proporre ai suoi clienti piatti sempre nuovi e freschi, rispettando per questo l’alternarsi delle stagioni. Per domare i morsi della fame sui tavoli de “O’ priore” ad accogliere i clienti sarà la pizza “cacio e pepe”, una margherita fumante su cui verrà spolverato pepe e formaggio pecorino, o particolari grissini al lardo di colonnata che accompagneranno gli antipasti o i vari formaggi proposti dalla casa, tutti rigorosamente made in Italy, compreso il parmigiano di bufala (produzione cremonese). E sarà inevitabile la scelta di un buon vino tra le maggiori etichette nazionali presenti in carta, dove attenzione particolare è data soprattutto ai campani (da degustare anche al bicchiere) Una nota particolare va riservata ai dolci. Una carta che si aggiorna anche più volte alla settimana e che racchiude golosità d’ogni sorta prodotte in casa: dalla torta “mantovana” con pinoli e nocciole sbriciolate, ai dolci secchi e cantucci da offrire per accompagnare passiti siciliani, vin santo o barolo chinato, completando in dolcezza un pranzo che sarà difficile da dimenticare.
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priore”, è un ristorante che per certi versi rispolvera la tradizione della cucina campana sposandola con le bontà culinarie proprie dell’Emilia Romagna: un connubio risultato vincente per i due fratelli Ferri, Marco e Gianluca, che hanno deciso di proseguire nel campo della ristorazione ereditando esperienza e professionalità. E’ nel cuore di Sarno, in provincia di Salerno, che nel lontano 1955 si decise di avviare un’attività imprenditoriale che promuovesse la buona cucina, fatta di prodotti genuini e di alta qualità, ed il rispetto dell’ospite, come a rievocare l’antica "xenìa", valore su cui si fondava la civiltà greca e che regolava i rapporti sociali. Ai tavoli di Carmine Crescenzo e di
sua moglie Ermelinda Tramutolo era possibile rifocillare mente e corpo assaporando le specialità locali, quelle preparate con i prodotti provenienti da un territorio posto alle falde del monte Saro e
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APORI RISTORANTE “O’ PRIORE” Tradizione e qualità in tavola
Marco e Gianluca Ferri con le rispettive mogli Emilia e Graziella, a rinnovare ed arricchire quanto lasciato in eredità, e farlo al meglio. La trattoria- braceria “O’ priore”, a gestione familiare, sopravvive dunque a mode e gusti e offre oggi una scelta variegata di prodotti rigorosamente di stagione, che i due titolari amano suggerire personalmente al cliente. I due non amano confezionare menu turistici, ma preferiscono proporre pietanze e piatti di giornata, in un susseguirsi di succulenti portate che riassumono
Cucina campano-emiliana, la carta vincente
vicino al fiume Sarno. Anguille, ‘iammarielli’ e granchi di fiume erano pietanze ricercate nella trattoria che già al tempo rappresentava un solido punto di riferimento per viandanti e per quanti decide-
Carne alla brace dal sapore internazionale
Ma la vera specialità della casa, il prodotto su cui hanno scommesso i due fratelli Ferri è la carne alla brace. Non solo salsiccia napoletana e maiale della cinta senese, scottona bianca italiana, costata piemontese, costata marchigiana, chianina e salsiccia toscana, ma anche angus argentino, scozzese e brasiliano, bisonte americano, black angus americano, vitello Kobe giapponese, manzetta prussiana, costata irlandese. Per gli appassionati di carne c’è solo l’imbarazzo della scelta. La varietà dei prodotti trattati dalla famiglia Ferri è voluta per offrire un ventaglio di gusti e odori internazionali. Ma tra gli antipasti non possono certo mancare formaggi come il parmigiano di bufalo 24 mesi, la caciotta sarda con latte di capra o quella romana, o salumi quali il prosciutto di Parma, la finocchiona toscana, il salame felino, la coppa o il guanciale emiliano.
Alla trattoria, posta su un piano rialzato, da poco ristrutturato ed arredato con gusto, si possono assaggiare piatti della tradizione, arricchiti dalla qualità di prodotti sempre freschi e da una sapiente combinazione di aromi e fragranze. “Mai mentire al cliente”, questa la regola per i fratelli Ferri che amano mantenere con chi siede ai tavoli un rapporto schietto e diretto. La pasta e patate con caciotta affumicata cotta nel forno a legna, pasta e fagioli con cotica, lasagne e tortelli emiliani, bucatini alla priora (lardo, aglio e basilico fresco), ricetta della nonna Ermelinda, sono solo alcuni dei primi piatti suggeriti e preparati con cura. Ricca e varia anche la cantina, tre le tante etichette trionfano doc ed igt campani, sebbene sia presente una discreta selezione di vini provenienti da altre regioni italiane. La trattoria “O’ priore” propone inoltre degli ottimi dolci preparati in casa dalle sapienti mani degli chef, nonché la tradizionale pizza campana, che potrebbe sostituire o accompagnare il pranzo. vano di sostare all’ombra della ricca vegetazione pedemontana, costellata da sorgenti e corsi d’acqua. Negli anni sessanta la trattoria fu tramandata alla figlia, Maria Rosaria Crescenzo, e a suo marito, Nando Ferri, originario di Reggio Emilia: così le generazioni si susseguono e il tempo passa, ma la passione per la cucina ed il forte legame con il territorio rafforzano le radici e spingono la terza generazione, i due fratelli
quanto di buono ci sia nella cucina del Belpaese. C’è da chiedersi perché scegliere un nome come “o’ priore” per il proprio ristorante. Cosa significa per la famiglia Crescenzo, divisa tra Sarno e Reggio Emilia? E’ il titolare a svelare l’arcano, a non nascondere che quell’epiteto non è nient’altro che un omaggio alla memoria di un avo: al bisnonno, campanaro del paese, da tutti indicato come “o’ priore”.
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per mangiar bene, per scoprire la genuinità dei prodotti di una terra vasta ed incontaminata come il Cilento, per dettare rigidi parametri di riferimento nella preparazione dei piatti della tradizione gastronomica cilentana, che nasce “La Regola”. Un’associazione sorta nel 2005 da un gruppo di appassionati della cucina locale con la volontà di preservare le produzioni tipi-
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OSTERIA CANALI: “LA REGOLA” DEL MANGIAR SANO che, unita alla voglia di coinvolgere un pubblico sempre più vasto nella scoperta di prodotti di nicchia capaci di conquistare mente e palato. Proprio giocando sul
POESIA E ARTE NELLA CUCINA CILENTANA
Accomodandosi ai tavoli dell’Osteria Canali si resta avvolti da un ambiente accogliente, caldo, familiare, in cui domina il legno, rapiti dalle scenografiche cascate di pomodori, aglio e peperoncini intrecciati sospesi al soffitto da una trave. Il locale è dotato anche di una seconda sala, più piccola, discreta, spesso messa a disposizione su prenotazione dei soci per incontri riservati o cene di lavoro, ma anche utilizzata per iniziative culturali come mostre d’arte e serate di lettura che periodicamente vengono proposte dall’associazione. Singolare, infatti, è trovare accanto al menu tradizionale aggiornato periodicamente, anche quello dedicato alle “ricette d’autore”, ovvero a piatti ispirati a famosi testi letterari: “Uova in Purgatorio” dal genio di Eduardo
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De Filippo; la “pasta ‘ncasciata” del commissario Montalbano descritto da Camilleri; o il “peperone imbottito” in “Dolce come il cioccolato” di Laura Esquivel, o il “tortino di baccalà” di Jorge Amado ne “La cucina di Bahia”. Un tocco di poesia accompagna dunque l’estro della cucina de “L’Osteria Canali”, in cui la regola è la preparazione di piatti di alta qualità utilizzando prodotti tipicamente cilentani: dai fagioli di Controne ai ceci di Cicerale, fino alle alici di menaica, senza tralasciare i prelibati sottolii preparati con puro olio extravergine d’oliva di San Mauro La Bruca e di Centola. Sono poi la “minestra strinta”(verdure di campo, pane e olio d’oliva) o la “genovese di manzo” (scamone e cipolla bianca) i piatti più richiesti, dove si
nome stesso dell’associazione che “ReGola” diventa il cardine di un progetto più ampio ed articolato: aprire nel cuore dell’antico centro di Salerno un’osteria, un luogo nel quale abbandonarsi ai sapori e agli aromi di una cucina familiare, domestica, in cui stimolare i sensi attraverso le pietanze genuine preparate dalle sapienti mani delle massaie. La figura della donna in cucina, infatti, è tutto per “L’Osteria Canali”, scelta come sede dell’associazione nel suggestivo cardo romano del centro storico di Salerno. Sono la manualità e, soprattutto, l’esperienza di una tradizione culinaria tramandata nel tempo a far sì che ai fornelli dell’osteria ci siano donne, uniche custodi di una cucina intesa come espressione di una specifica area geografica. Non è facile resistere alla bontà della pasta
riscopre tutta la genuinità e la bontà di una cucina povera dominata da sapori e odori spesso dimenticati. Sebbene la scelta non sia vastissima, ampio spazio è dedicato ai vini campani, soprattutto cilentani, scelti con cura e passione, senza però tralasciare i grandi classici italiani. Un occhio di riguardo è alle le piccole produzioni di nicchia, come ai microbirrifici italiani ed in particolare campani, un settore questo seguito con passione ed esperienza da Gerardo e che offre percorsi ancora inesplorati e prodotti spesso davvero stupefacenti.
fatta in casa, dove la lavorazione artigianale dei prodotti ne esalta qualità e gusto. Cavatielli, lagane o ravioli di ricotta, preparati a mano rispettando con rigore la tradizione gastronomica, diventano piatti irrinunciabili per chi desidera conoscere ed assaporare la cucina cilentana. Ma è nella preparazione dei prodotti freschi, nella scelta oculata degli ingredienti da abbinare e fondere in piatti ben dosati e studiati per soddisfare ogni palato, che risiede il successo de “L’Osteria Canali”, sulle cui tavole si ritrovano esclusivamente prodotti di alta qualità, dietro i quali vi è una meticolosa ricerca, un’attenta selezione, seguendo i dettami del mangiar bene, di cui l’associazione Slow Food si fa da anni portavoce. “Non portiamo in tavola prodotti finiti, né bevande gassate”, sottolinea Gerardo, che si occupa della scelta dei prodotti e che con Sabrina, la sua compagna, cura gli ospiti in sala. Bisognerebbe dire soci, in quanto ai tavoli dell’Osteria Canali siedono coloro che decidono di “associarsi” e di sposare una specifica filosofia culinaria. Ad oggi sono moltissime le tessere associative sottoscritte, testimoniando la presenza di una “piccola” comunità di appassionati ed intenditori che nel tempo ha arricchito e rafforzato il progetto de “La Regola”.
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ispirandosi alla Roma pompeiana, ai tempi della prosperosa Campania felix che Pasquale Falcone decide di aprire nel Salernitano la “Taverna 79 d.C.”, e precisamente a Cava de’ Tirreni, a pochi metri dall’uscita autostradale. Un ristorante braceria concepito per offrire ai clienti il comfort e l’ac-
coglienza di una antica domus romana, regalando così suggestioni di altri tempi. Questo e molto altro ancora offrirà la “Taverna 79 d.C.” a quanti decideranno di sostare ai suoi tavoli, cullati da succulenti manicaretti e avvolti da una suggestiva atmosfera che richiama alla mente la magnificenza della Roma pliniana. Il triclinio, come la tradizione patrizia imponeva, sarà il luogo dove ospiti e commensali potranno intrattenersi e consumare i pasti e, come nell’antichità, scoprire le pre-
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TAVERNA 79 D.C.
Una domus romana nel cuore di Cava de’ Tirreni libatezze di una terra ricca e feconda come la Campania. Il pranzo era un rituale nella vita degli antichi romani e lo è oggi per Pasquale Falcone che ha voluto ricostruire il fascino dei suggestivi peristilii, ove gli antichi solevano trascorrere il tempo nelle calde serate estive. L’equilibrata ricercatezza degli
interni in stile pompeiano accoglie, quindi, gli ospiti in ambienti confortevoli e carattaristici, in un susseguirsi di sale in cui a dominare sono il lungo banco del bar, la braceria ed il camino.
UNA RICETTA PER I LETTORI
Peppe Vernale svela il segreto della Tagliatella alla Pompeiana
Per la pasta 300 gr. di farina 00; 100 gr. di farina di semola; Vino delle falde del Vesuvio q.b. Per il condimento 4 pomodorini secchi sott'olio del Cilento; 1 cipolla; olio q.b.; due cucchiai di parmigiano grattugiato; ricotta di bufala campana Preparazione Mescolate le due farine, disponete a fontana e aggiungete tanto vino, fino a rendere un composto sodo. Lavorate e lasciate riposare per almeno trenta minuti. Trascorso il tempo stendete la pasta e formate le tagliatelle. Scolate i pomodorini dall'olio di conservazione e tagliateli a piccoli quadretti. Scaldate poi dell'olio e unite i pomodorini e la cipolla tritata finemente. Lasciate soffriggere per 5/10 minuti a fiamma moderata . Salate. Cuocete le tagliatelle in abbondante acqua salata e scolatela quando la pasta è “al dente”; mettetela nella padella con il sugo, aggiungete il parmigiano e mantecate per qualche minuto, aggiungendo nel finale un perlina di ricotta di bufala.
In tavola i prodotti della Campania Felix
Ebbene “Taverna 79 d.C.” di Pasquale Falcone si presenta agli occhi del visitatore come un luogo insolito, ma al tempo stesso familiare, ponendosi come un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca di stili e gusti del passato valorizzati attraverso una rivisitazione in chiave contemporanea di una cucina tutta da scoprire. Le ricette proposte dallo chef Peppe Vernale hanno, infatti, una storia di almeno cento anni, come sottolinea lo stesso titolare, rispettando la genuinità e la freschezza dei prodotti, vero punto di forza di territori come la Magna Graecia ed il Sannio a cui si ispira la gastronomia proposta dalla “Taverna 79 d.C.”. La tipica mozzarella di bufala, la pasta e fagioli, le “tagliatelle alla pompeiana”, la pizza rustica, la pastiera, la milza con la mentuccia, la parmigiana di melanzane, la minestra maritata o il baccalà alla napoletana, sono solo alcuni dei tanti piatti della tradizione culinaria campana che sarà possibile assaporare ai tavoli della taverna, dove non mancheranno ottimi antipasti come i salumi proposti “a cascatella” con il tagliere antichi sapori. E poi come resistere alla bontà della pasta fatta in casa, preparata rispettando i canoni dell’antica tradizione delle massaie campane, oppure ai dolci e alle marmellate, confezionate rigorosamente con prodotti freschi e di stagione. Un tripudio di sapori che non lascerà certo indifferenti quanti decideranno di sostare ai tavoli della “Taverna 79 d.C.”. Una menzione particolare spetta poi alle specialità cotte alla brace. Le carni, selezionate accuratamente e sempre fresche, provengono da allevamenti non solo italiani. La “Taverna 79 d.C.” infatti, offre una ampia gamma di prodotti tra i più rinomati al mondo come le carni danesi, argentine, irlandesi e americane. La loro preparazione è su brace da legna, che ha sì bisogno di una preparazione più lunga (quasi un’ora) ma offre una cottura ottimale esaltandone qualità e sapore. Condizione fondamentale per una buona cottura della carne, secondo Pasquale Falcone, è che la brace sia caldissima con una lieve velatura di cenere, e che non presenti carboni neri. In menù possiamo, dunque, trovare bistecche ai ferri, filetti, costata, tagliate ai funghi porcini con rughetta e parmigiano, e ancora arrosticini di pecora, salsicce dolci e piccanti. PER INFORMAZIONI SU QUESTA RUBRICA TEL.0892571501
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l segreto della vera pizza? Pochi gli ingredienti, semplici e di prima qualità: farina OO, acqua e sale, null’altro occorre per uno dei prodotti più invidiati al mondo targato made in Italy. Ed è Giuseppe Sorrentino il custode del segreto per preparare dell’ottima pizza, cotta rigorosamente nei forni a legna de “I Tre Monelli”. Il ristorante- pizzeria sorge in via dei Goti, 152/160 ad Angri, posizionato a 50 metri dall’uscita autostradale e visibile grazie all’ampio spazio antistante allestito con tavoli e gazebo. Posizionato su due livelli il locale, condotto a gestione familiare, è ideale per consumare in piena tranquillità pietanze genuine dal sapore “antico”.
Nasce nel 1993 da papà Giovanni l’idea di mettere su un ristorante, considerando l’esperienza in cucina di sua moglie, la signora Malafronte originaria di Gragnano, da cui il giovane Giuseppe ha colto i segreti della pasta lavorata a mano. Presto spiegata la scelta del nome. I due decisero di dedicare questa nuova attività ai loro tre figli… i tre monelli, appunto. E mentre Giuseppe si occupa dei forni, ben tre a dominare la sala principale, in cucina Alessio Pepe crea ai fornelli succulenti specialità
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LA SCUOLA DEGLI ANTICHI PASTAI RIVIVE NEI PIATTI DEI “TRE MONELLI” da servire in tavola, curando nei dettagli la scelta e la composizione dei piatti. Qualità e freschezza dei cibi rendono la cucina de “i tre monelli” un autentico esempio di gastronomia campana, in cui dominano ortaggi e verdure di stagione, nonché formaggi e salumi oculatamente selezionati tra le produzioni locali. Giunti ad Angri, dunque, non si può non far tappa al ristorante dei Sorrentino, aperto in estate tutti i giorni della settimana, mentre è il mercoledì, il giorno di chiusura nella stagione invernale. Sebbene nutrito sia il menu presentato ai clienti, a “I tre monelli” si è sempre ben disposti a suggerire il piatto del giorno o quanto meno le diverse specialità elaborate periodicamente dallo chef. Non si può fare a meno, ad esempio, delle tagliatelle con salsiccia, porcini e pomodorini, annunciate dall’antipasto “tre monelli”, ricco di verdure ed assaggi di ogni genere: dalla parmigiana di melanzane, alle pizze rustiche, passando per la piccola rosticceria. Chi ama i sapori campani non può non sostare ai tavoli de “i tre monelli”, lasciandosi trasportare dagli aromi di una cucina di territorio. Il menu è variegato e risponde alle più diverse esigenze, ma è sulla carne che scommettono i titolari. Dell’ottima argentina, come i misti di carne nostrana, fanno de “I tre monelli” punto di riferimento per amanti e
buongustai delle carni rosse. Uno stile rustico è quello scelto dai proprietari per la sala dedicata al ristorante, in cui domina il legno e la pietra. Pareti rivestite in mattoni ed un arredamento che richiama alla mente quello delle antiche locande regalano alla sala un’atmosfera accogliente e familiare, a cui si aggiunge la cortesia, l’ospitalità e la professionalità dello staff. E in vista della bella stagione i titolari hanno pensato di allestire anche l’ampio piazzale antistante. Tavoli e sedie posizionati sotto ampi gazebo garantiscono zone d’ombra ideali per pranzare all’aria aperta. Contemporaneo, invece, lo stile scelto per l’ampio spazio al piano terra dedicato all’area self service. Arredata con gusto la sala del fast food, che vanta circa 180 posti, consente di consumare un pasto frugale a chi ha poco tempo o ama la praticità in una breve sosta. Sui banchi vetrina le specialità di una rosticceria “fatta in casa”. Arancini, crocchè di patate, frittelle di ogni forma e rustici dai gusti diversi troneggiano in bella mostra, accanto a pizze e panuozzi. Vasta la scelta dei gusti, oltre quaranta le ricette sperimentate dalla famiglia Sorrentino ed apprezzate dalla clientela. La specialità? La pizza al pesto, a cui si possono aggiungere
champignon e speck, oppure patate, pancetta, provola e parmigiano, che risulta al gusto una vera bontà da non perdere. E per accompagnare la pizza non si può prescindere dalla scelta di una classica “bionda”, bevanda molto gradita soprattutto nella stagione estiva per combattere la calura. L’offerta è ampia e spazia da birre tradizionali a quelle a doppio malto. Ma se si preferisce è possibile degustare dell’ottimo vino campano dell’azienda “Le Grotte del Sole”, che ha scelto di investire in cinque aree di produzione come Campi Flegrei, Irpinia, penisola Sorrentina Vesuvio ed agro aversano, le cui peculiarità ambientali rendono la viticoltura di casa Martusciello di particolare pregio.
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a origini lontanissime la coltivazione della vigna in Campania, dalle colonie greche all'Impero romano le tecniche della viticoltura si diffusero in tutta Europa sviluppando un'intensa attività di esportazione del vino. Plinio il vecchio già nel I secolo d.C. offre un ampia documentazione di quelli che al tempo erano i cosiddetti “vini degli imperatori”: vitisi hellenica; aminea gemina; vitis apiana; aminea lanata e uve alopeci (aglianico, greco, fiano, piedirosso, coda di volpe). Ed è come omaggio alla tradizione dell'antica Enotria, ad un territorio come l'Irpinia ricco di vitigni autoctoni e di una profonda cultura enologica che oggi nasce in provincia di Avellino “Vinaccerie di Tufo”. L'azienda punta sui distillati di qualità, sulle grappe prodotte esclusivamente da vinacce monovitigno campane per regalare ad un pubblico, sempre più attento e, quindi, esigente, sapori e profumi freschi ed insoliti. E', dunque, sull'affinamento dei docg che si specializza “Vinacceria di Tufo”, Greco di Tufo, Fiano e Aglianico Taurasi, su questi scommette per rilanciare il ruolo dei distillati nella filiera enologica campana. Le vinacce distillate, la cui qualità è rigorosamente certificata, provengono tutte da territori campani, frutto di una politica legata alla valorizzazione delle tipicità locali e, pertanto, ad una produzione a “chilometro zero”. Come sottoli-
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VINACCERIE DI TUFO
La vera anima dei DOCG campani La grappa campana approda in Europa
nea lo stesso Rino Severino, amministratore della società, “si è voluta offrire una possibilità ai tanti coltivatori del territorio costretti a lunghi viaggi per poter distillare le proprie vinacce. Si affrontavano grossi rischi per il carico raggiungendo stabilimenti situati a centinaia di chilometri di distanza, per la maggior parte nel nord Italia”. Oggi a Tufo, nel piccolo comune dell'avellinese, l'azienda ha deciso di investire su prodotti nati dal trattamento di uve esclusivamente campane, che hanno da subito conquistato l'interesse di intenditori ed appassionati fino ad investire fette di mercato sempre più ampie, sebbene la produzione resti comunque
Un universo tutto da scoprire è questo dei distillati e che “Vinaccerie di Tufo” punta a promuovere non solo su scala nazionale. Reduce da un'intensa tre giorni all'Acquavite Italia di Perugia, l'azienda avellinese porta a casa consensi e plausi per i prodotti presentati al grande pubblico. Tre le grappe bianche di docg irpini: Apianae (vinacce di Fiano di Avellino); Hellenica (vinacce di Agliano di Taurasi) e Sulphur 1866 (vinacce di Greco di tufo), quest'ultima anche affinata in botti di rovere per un periodo di sei mesi. Ma un nuovo prodotto irrompe sulla scena, una grappa dal sapore morbido, delicato seppur complesso e difficilmente classificabile: è “Affinità Irpine”. La sua particolarità sta nell'essere il frutto di un mix equilibrato e ben studiato dei tre docg irpini; le vinacce, infatti, distillate separatamente vengono poi affinate insieme in botti di rovere per almeno sei mesi. Ne vien fuori un prodotto davvero unico per aroma e gusto. Intanto “Vinaccerie di Tufo”, che aderisce al Consorzio Campania Acquaviti, ha pianificato un fitto cartellone di appuntamenti che porteranno questi prodotti sui mercati internazionali cominciando dal nord Europa: Danimarca, Norvegia, Svezia, Lettonia. Dal 3 al 5 maggio, inoltre, con il supporto dell'Unioncamere di Avellino, “Vinaccerie di Tufo” sbarcherà anche in Brasile. Ma non solo all'estero, Rino Severino ha pensato ad un calendario di degustazioni che coinvolgerà locali ed enoteche campane. limitata e destinata ad un target di clientela medio-alta. E' ancora l'amministratore della società a spiegare l'immane lavoro tecnico-organizzativo alla base del nuovo progetto imprenditoriale avviato nei territori dell'Irpina, dettato da un forte radicamento al luogo d'origine. Da una famiglia di coltivatori diretti Rino Severino giunge alla consapevolezza di una svolta doverosa per promuovere un distillato campano d'alta qualità. Per far questo occorreva non solo ricercare il meglio, e la scelta di trattare vini docg va appunto in questa direzione, ma anche riusci-
re a dare una veste nuova ed originale al prodotto finito. E' nella cura del dettaglio che si intuisce la passione e la tenacia dei soci di “Vinaccerie di Tufo srl”, esigenti nel ricercare la qualità anche nel packaging. Eleganti, infatti, le bottiglie di vetro extrabianco, la cui forma richiama alla mente la più tradizionale fiaschetta di brandy, ma che riportano una innovativa etichettatura. Caratteri braille identificano, infatti, i prodotti consentendone il riconoscimento anche al tatto, formula studiata per offrire anche ai non vedenti la possibilità di individuare e scegliere il prodotto preferito.
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la personalità camaleontica di Leonard Zelig, il trasformismo identitario del soggetto, scritto diretto ed interpretato dal grande maestro del cinema contemporaneo Woody Allen ad aver ispirato il nome che Vincenzo Brevi ha scelto per la sua caffetteria. Sebbene non gli dispiaccia il riferimento alla nota trasmissione televisiva, l’idea che lo ha spinto a cimentarsi in questa nuova avventura imprenditoriale è identificarsi totalmente con la propria clientela, soddisfacendo al meglio, quindi, le relative esigenze. “Zelig” apre i battenti cinque anni fa nel cuore dello Shopping Center Plaza a Mercato San Severino e da subito si impone come luogo di ritrovo elegante e al tempo stesso trendy, richiamando soprattutto l’attenzione
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ZELIG CAFÈ: GUSTO, STILE E
TENDENZA ALLO SHOPPING CENTER PLAZA NON SOLO MOJITO
IL BY NIGHT CHE NON DELUDE
Gli ambienti godono di un perfetto sistema di illuminazione, che consente al locale di cambiare veste ed assumere un nuovo volto con il calare del sole. E’ la sera, infatti, che appare l’altra anima dello “Zelig cafè”, quella che nonostante la chiusura del centro commerciale Plaza si apre al popolo della notte. Giungono da ogni dove, anche e soprattutto da fuori Comune, come sottolinea lo stesso titolare, i clienti dello Zelig sono guidati dal desiderio di ritrovarsi in un luogo in cui stile e qualità sono la regola. Arredato con gusto e dal design moderno, lo Zelig, che gode di un ampio parcheggio antistante, è un ambiente esclusivo dove trascorrere piacevoli serate, cullati da un’atmosfera calda ed accogliente, impreziosita da singolari appliques a sospensione, pareti in mosaico e gigantografie retroilluminate che fanno
del mondo giovanile, sempre più esigente ed attento alla scelta e alla qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Il locale, concepito dal titolare per regalare, oltre al comfort, atmosfere accattivanti e sempre nuove, è diviso da ampie vetrate in tre ambienti distinti, arredati con gusto minimalista: una sala interna attrezza-
Ma lo Zelig cafè di Vincenzo Brevi non è solo caffetteria, anzi il vero cuore pulsante è lo spazio riservato ai cocktails. Oltre ai tradizionali “Alexander”, “Pina Colada” o “Mojito”, nel locale vengono servite squisite combinazioni di bevande analcoliche che non hanno nulla da invidiare ai cocktails alcolici più in del momento, in quanto a gusto e qualità. La frutta è il loro comun denominatore, adatta a chi predilige una sana bevuta in compagnia degli amici. Altissima qualità poi nell’offerta di distillati e long drinks: sono oltre cinquanta le etichette che fanno bella mostra nelle scintillanti vetrine dello Zelig, pronte per essere scelte dai più rigorosi amanti del genere. Il personale si presenta qualificato, elemento questo che contraddistingue lo Zelig cafè e che è alla base della scelta del titolare: tutti i collaboratori, rigorosamente in divisa, partecipano periodicamente a corsi di aggiornamento e formazione per migliorare la qualità del servizio offerto alla clientela.
del locale un posto davvero alternativo per gli amanti del buongusto e dello stile made in Italy. E’ Vincenzo a spiegare con quanta cura si scelgono i prodotti che lo Zelig offre ai propri clienti. Oltre dieci i gusti di caffè, tra i quali si consiglia lo “zelig” (caffè alla nocciola con aggiunta di liquore). Non mancano le cioccolate (ottima la bianca) ed i the. Ricco il banco pasticceria, il meglio della produzione artigianale campana con tipicità napoletane e salernitane; non da meno è la stuzzicheria: rustici ed olive accompagnano molto spesso ricchi aperitivi che ogni quindici giorni lo Zelig propone ai clienti nell’ambito degli “happy hour” organizzati a partire dalle ore 20,30. Le serate, ad ingresso gratuito e con consumazione non obbligatoria, sono animate da ottima musica grazie alle performance live del dj. Ma allo Zelig cafè si potranno degustare anche squisiti panini alla piastra, preparati artigianalmente seguendo l’antica tradizione culinaria della costiera sorrentina.
ta per la sosta con tavoli e sedie, una “esterna” o sala fumatori in cui dominano materiali come il legno wengè e l’acciaio, ed una terza sala arredata con pouf e cubi di stoffa. Viola e glicine: i colori dominanti sotto la grande cupola di vetro e acciaio. Ma è lungo i 20 metri del banco ad “U” che risiede la vera anima dello Zelig, in cui si può spaziare dalla caffetteria al reparto dolci, alla cocktailleria. PER INFORMAZIONI SU QUESTA RUBRICA TEL.0892571501