LA DEGUSTAZIONE DEL CIBO Prima di poter abbinare un vino ad una pietanza è necessario effettuare un’analisi oggettiva delle caratteristiche di entrambi, valutando diversi aspetti. Sia per il cibo che per il vino passeranno in secondo piano le sensazioni visive ed olfattive, mentre assumeranno primaria importanza quelle gusto-olfattive.
Quando si assaggia una pietanza per cercare un possibile vino da abbinare si vanno ad analizzare le sue sensazioni saporifere, tattili e gusto-olfattive.
Gusto e Sensazioni del Cibo Sapidità La sapidità è una componente delle durezze del cibo ed è legata soprattutto alla presenza di sale (NaCl). E’ fondamentale che la sapidità non sia eccessiva, altrimenti potrebbe portare ad una sensazione amara. Esempi di pietanze caratterizzati da una spiccata sapidità sono salumi, carne salata, formaggi soprattutto stagionati, e pesci come aringa, baccalà o stoccafisso. Tendenza amarognola Anche la tendenza amarognola fa parte delle durezze del cibo. E’ importante parlare di “tendenza” amarognola, e non di sensazione amara, altrimenti qualsiasi abbinamento con un vino sarebbe impossibile. Esempi di alimenti che possiedono una tendenza amarognola sono radicchio, carciofo, cicoria, spinaci crudi, fegato, formaggi erborinati, alcuni oli extra-vergine di oliva. Anche la cottura può conferire una tendenza amarognola: come la griglia e la piastra, in cui viene provocata una leggera carbonizzazione della superficie dell’alimento. Anche se può sembrare strano, anche nei dessert è possibile percepire una tendenza amarognola più o meno spiccata nella loro degustazione: dolci a base di caffè o cacao, in modo particolare. Anche gli zuccheri caramellati provocano una ben percepibile tendenza amarognola.
Tendenza acida Così come nel caso precedente, anche qui si parla di “tendenza” acida e non di acidità, perché un cibo acido oltre che essere sgradevole non lascia speranza ad alcun tipo di abbinamento. Infatti agrumi, insalate condite con aceto e pesci marinati NON sono assolutamente accompagnati da vino.
Alimento quasi onnipresente nella cucina italiana, il pomodoro, possiede una tendenza acida piÚ o meno spiccata a seconda delle preparazioni in cui viene impiegato. L’aceto balsamico di Modena, grazie alla sua dolcezza e morbidezza, consente l’abbinamento con il vino anche se non è semplicissimo).
Dolcezza Presente in tutti i dessert, la dolcezza è facile da riconoscere e quantificare durante la degustazione. Tra gli alimenti più o meno dolci troviamo miele, latte, frutta (essiccata…)
Tendenza dolce La tendenza dolce, da non confondere con la dolcezza, ricorda una sfumata dolcezza e può essere ricondotta ad una morbidezza del cibo. Ci sono molti esempi di cibi caratterizzati da tendenza dolce: carote, cipolle, zucca, zucchine, pane, polenta, riso, pasta, patate, legumi… ma anche pesce e carne come crostacei, sogliola, rombo, salmone, calamari, carne di manzo e cavallo al sangue, prosciutto cotto, lardo… Grassezza La grassezza è una sensazione tattile percepita come un senso di pastosità in bocca e di patinosità sulla lingua. Questa è data da grassi solidi, di origine prevalentemente animale, che si stemperano in bocca.
Esempi di cibi che danno questa sensazione sono: tuorlo dell’uovo (soprattutto sodo), formaggi, salumi, zamponi, cotechini… Anche il tipo di cottura può influenzare la grassezza in degustazione: il calore può sciogliere il grasso, trasformandolo in sensazione di untuosità. Facile esempio di questo è il burro: allo stato solido è grasso, mentre allo stato liquido (cotto o riscaldato) conferisce untuosità.
Untuosità L’untuosità è una sensazione tattile percepita con un senso di scivolosità in tutta la bocca, ed è legata alla presenza di oli o grassi, prevalentemente di origine vegetale, allo stato fluido. Facili esempi di untuosità sono gli oli extra-vergine di oliva, il burro fuso, un arrosto lardellato, anguilla alla brace, ecc. Succulenza La succulenza è una sensazione tattile legata alla presenza di liquidi in bocca, dovuta a 3 diversi fattori: – Succulenza intrinseca: fuoriuscita di succhi presenti nell’alimento durante la masticazione (es. filetto al sangue, mozzarella di bufala);
– Addizione di liquidi: data dal tipo di cottura, magari nel vino nel brodo o in una salsa (es. brasati, stracotti, spezzatini, zuppe); – Succulenza indotta: provocata da cibi che provocano una abbondante salivazione durante la masticazione e subito dopo la deglutizione. Solitamente si tratta di alimenti poveri di liquidi e con tendenza sapida e acida (es. formaggio stagionato, crostata di frutta)
Speziatura La speziatura conferita da pepe, chiodi di garofano, curry, zafferano, noce moscata, cannella, vaniglia, ecc. danno ai cibi in degustazione una particolare e stuzzicante sensazione gusto-olfattiva e regalando un’inconfondibile personalità. Esempi di pietanze particolarmente speziate sono gamberi al curry, gulash ungherese, risotto alla milanese, salmì di selvaggina, salmone al pepe rosa, ecc. Nota importante sulla piccantezza: questa sensazione di causticità provocata da diverse spezie non deve assolutamente essere eccessiva, altrimenti rende impossibile qualsiasi abbinamento. Nei paesi infatti in cui le pietanze piccanti sono molto diffuse non vi è nemmeno la cultura del vino.
Aromaticità L’aromaticità è la sensazione gusto-olfattiva che determina il profilo sensoriale del cibo, il suo intrinseco sapore caratteristico. Esempi di cibi con un’aromaticità spiccata sono i formaggi e gli oli extra vergine. Anche l’addizione di erbe aromatiche enfatizza molto l’aromaticità delle pietanze (basilico, rosmarino, timo, salvia, ecc.) Persistenza gusto-olfattiva E’ la permanenza in bocca, dopo la deglutizione, dell’insieme delle sensazioni saporifere, tattili e gusto-olfattive della degustazione Struttura Riassume la complessità delle sensazioni, valutata in funzione della loro percettibilità. Ad esempio, salumi speziati e affumicati, formaggi erborinati, saranno più strutturati di un’insalata di riso in bianco o di un primo piatto delicato a base di verdure e crostacei. Equilibrio Ogni componente della pietanza in degustazione deve integrarsi perfettamente con gli altri, senza che nessuno prevalga.
Armonia Un piatto si definisce armonico quando esiste un coerente accordo tra l’esame visivo, olfattivo e gusto-olfattivo, e tutte le sue componenti valutate si esprimono su un ottimo livello qualitativo. Non necessariamente un piatto deve essere elaborato per dirsi armonico. Anzi, è più difficile ricercare l’armonia nella degustazione di preparazioni complesse, rispetto magari a quelle più semplici e regionali.
ABBINAMENTO CIBO-VINO Esaltare un piatto con il vino giusto Abbinare un vino a una pietanza non è sempre cosÏ facile. Devi conoscere bene i vini in generale, e quelli che hai a disposizione nel tuo ristorante. Oltretutto, per via degli alti costi di ricarico, il vino incide parecchio nello scontrino che i tuoi ospiti dovranno pagare alla cassa; motivo per il quale molti rinunciano a prenderlo. In questo articolo trovi alcuni consigli utili per scegliere dei vini economici, su cui ricaricare meno, e che si possono abbinare a diverse tipologie di pietanze.
L’eterna ricerca del sapore perfetto ricade, anche e soprattutto, sulla scelta del vino da abbinare. Esistono tre scuole di pensiero: inglese, francese e italiana. Ognuna di esse traccia delle linee guida, da seguire e rispettare, per non rovinare l’esperienza gastronomica, servendo un vino poco adatto al piatto presentato. Data la natura dell’argomento trattato, quindi, è meglio creare uno schema, così da renderti più semplice la consultazione. Ti avviso, avrai molto da leggere. Ecco, in sintesi cosa troverai in questa presentazione: -le tre scuole -primi piatti a base di carne -primi piatti a base di pesce -secondi a base di carne -secondi a base di pesce -dessert -abbinamenti impossibili Analizziamo, nel dettaglio, ogni singolo punto.
Le tre scuole di pensiero
Come vi ho accennato nel paragrafo precedente, quando si parla del binomio cibo-vino, non è possibile non menzionare tre distinte scuole di pensiero. Tra teorie e tecniche per l’abbinamento perfetto, inglesi, francesi e italiani hanno creato un vero e proprio manuale per districarsi tra vino e ricette. La scuola inglese è la meno rigida. Si basa, infatti, sui gusti personali. La parola d’ordine è: soggettività. Vuoi abbinare un brasato di manzo a uno Chardonnay? Libero di farlo. Anche se i puristi storcerebbero il naso. La scuola francese, invece, segue un decalogo molto rigido. I vini bianchi liquorosi non possono essere abbinati né alla selvaggina né alle carni rosse
I vini rossi non possono essere abbinati né ai pesci né ai crostacei né ai molluschi
I vini rossi devono essere serviti, sempre, dopo i bianchi I vini robusti devono essere serviti, sempre, dopo i vini leggeri I vini a temperatura ambiente devono essere serviti, sempre, dopo i vini freschi (o da frigo) I vini vanno serviti seguendo una gradazione alcolica crescente Ogni piatto necessita di un vino diverso I vini devono seguire la stagionalità Tra un bicchiere di vino e l’altro, bisogna resettare il gusto con un sorso d’acqua Mai servire un solo vino in un pasto Infine, veniamo a quello che forse ti interessa maggiormente: la scuola italiana.
Noi italiani con il vino non scherziamo; del resto fin dai tempi degli antichi romani ci dilettiamo con il nettare preferito da Bacco. La nostra scuola, infatti, prevede diversi approcci, valutando – caso per caso – l’abbinamento migliore. Nello specifico, troviamo:
l’abbinamento per tradizione l’abbinamento stagionale l’abbinamento psicologico l’abbinamento per concordanza o contrapposizione L’abbinamento per tradizione segue la territorialità degli ingredienti, delle ricette e dei vini tipici di una determinata zona. Allo stesso modo, l’abbinamento stagionale tiene conto dell’andamento delle stagioni, del clima, e della
disponibilità dei prodotti (ad esempio, un vino come il moscato bianco, prettamente estivo, non sarà mai servito con un piatto di fagioli con le cotiche). L’abbinamento psicologico, invece, si basa, esclusivamente, sul momento del consumo. Mi spiego meglio: a capodanno, qualsiasi sia la portata, cosa berrai per festeggiare? Spumante o champagne, che domande. Infine, veniamo al nocciolo duro, l’approccio usato dal metodo Mercadini. Un metodo che punta ad armonizzare cibo e vino, in una singola entità. Detto così suona poco chiaro, me ne rendo conto. Provo a chiarirti le idee con un grafico.
Ad ogni scheda, formata da cerchi concentrici, viene assegnato un valore da 1 a 10, in base alle caratteristiche del vino e del cibo percepite durante la degustazione. Dolce, salato, acido e amaro sono i quattro sapori principali, a cui vengono sommate le sensazioni legate al cibo e al vino. Grassezza, sapidità, untuosità, ma anche profumo, morbidezza, aroma e tannicità. Tutti indici per valutare al meglio l’abbinamento adatto. Adesso direi che è giunto il momento di stappare qualche bottiglia e assaporare un paio di piatti niente male.
Menu di carne: quali vini abbinare?
Senza troppi indugi, ecco un paio di accostamenti per stupire e deliziare i tuoi clienti. Per i primi a base di carne, quali cannelloni ripieni, lasagne, ragù alla bolognese, salsiccia e pancetta puoi consigliare un ottimo Chianti classico. Un prezzo da combattimento e un gusto unico; sapido, asciutto e tannico al punto giusto. Puoi optare, anche, per un Barbera D’Alba o un Sangiovese di Romagna. Due ottimi vini DOC, entrambi rossi e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Per i secondi di carne, se scegli un piatto più strutturato – come ad esempio un agnello al mirto (o altre ricette con l’agnello) – scegli come partner ideale un rosso di Montalcino. Rispetto al Brunello costa meno ed è altrettanto buono. Il Sagrantino di Montefalco o un Nero D’Avola Siciliano, invece, è perfetto per accompagnare un arrosto di carne, o della selvaggina. Inoltre, si sposa perfettamente con un bel tagliere di formaggi stagionati, grazie al suo sapore asciutto e ricco di tannino. Menu di pesce: quali vini scegliere?
Se i tuoi clienti prediligono il pesce, devi sapere, anche in questo caso, cosa consigliare per esaltare le tue capesante gratinate, o la tua zuppa di pescato del giorno. Ecco, cogliendo la palla al balzo, ti suggerisco due abbinamenti: Per molluschi e crostacei, un vino che eccelle è sicuramente il Riesling; capace di esaltare con il suo gusto secco e fruttato. Un altro vino vincente e delizioso è il Carricante, un grande vitigno dell’Etna di grande personalità e adatto a tutti i primi di pesce (purché senza pomodoro). Per il secondo, invece, vi consiglio due vini rosati. Il Bardolino Chiaretto e il Cinque Terre. Il primo più adatto al sushi e alla cucina giapponese, il secondo
perfetto per qualsiasi secondo a base di pesce: dalla zuppa al “cappon magro” genovese. Un vino dolce per dessert
Qui iniziano i drammi. Sbagliare il vino da servire durante il dessert può rovinare l’intero banchetto. Anche perché esistono dei dolci che non vanno molto d’accordo con il vino. Ad esempio, sai qual è il vino da abbinare a una buona fetta di tiramisù? L’acqua. Viceversa, vuoi sapere un vino da accompagnare a un dessert? Alto Adige Moscato Rosa. Nessun dolce o prodotto di pasticceria in generale è inadatto a questo vino, dal sapore dolce e delicato. Anche il Passito di Pantelleria è un eccellente vino da abbinare al dessert, meglio se alta pasticceria, così come il Grechetto. Gli abbinamenti impossibili Ti sembrerà strano, ma esistono delle pietanze, dolci per lo più, a cui non è possibile affiancare nessun vino. Ecco un rapido elenco: cioccolato, frutta fresca e macedonia, finocchi e carciofi crudi, torte con liquore e crema. sottaceti (l’aceto si scontra con il sapore del vino), gelato (troppo freddo).
Con queste pietanze, meglio evitare il contatto con alcun tipo di vino. Conclusioni Il tuo viaggio virtuale “strettamente” personale tra vitigni e cantine volge al termine. Se hai letto fin qui, permettimi di offrirti seppur virtualmente – un bel bicchiere di bollicine………….. CIN…CIN!
Il Maestro Chef e Patron del “THE FISCHERMAN BURGER” di Roma Pippo Fiusco
Carissimi amici ….Oggi, con grande Rispetto e Stima, dedico questo Speciale di Dicembre ad un Grande Uomo e Amico Giuseppe Fiusco che per “Amore” fa lo chef, nonché “Maestro di Vita”. Lui nel suo piccolo come Cosimo Rummo(pastificio), esce fuori da una brutta disavventura che ha coinvolto il suo ristorante di Roma “THE FISCHERMAN BURGER” e da “Grande” uomo insieme a suo figlio Vito e tutto il suo Eccellente Staff, rimboccate le
maniche, hanno saputo ridare vita ed anima al nuovo FISCHERMAN BURGER di Roma, locale cool-trend di riferimento della Capitale Romana!
Mangiare caviale, ostriche e crudi sorseggiando un cocktail a due passi da Castel
Sant’Angelo in uno spazio informale, giovane e alla moda. È questa la nuova sfida di The Fisherman Burger, la risto-pescheria che ha aperto i battenti in piazza Pasquale Paoli, 15 a Roma. Dopo il boom dell’inaugurazione, con tanti nuovi clienti che hanno avuto modo di apprezzare hamburger, lobster roll ma anche pesce fresco al banco della tradizione salentina, affidati alle sapiente mani dello chef pugliese Giuseppe Fiusco, ora The Fisherman Burger è pronto a un ulteriore salto di qualità, con nuovi piatti e prodotti. «Una nuova sfida in linea con la nostra mission, il direttore del ristorante . La selezione delle materie prime è la parte più importante di noi addetti ai lavori, poi gli chef hanno la capacità di rendere speciale qualsiasi prodotto, da quello più povero a quello più esclusivo. La proposta del menù si fa più ampia, cerchiamo di abbracciare nuove tendenze in un ambiente giovane e dinamico».
Alcune esclusive serate a tema si svolgono periodicamente di fronte a una folta platea di giornalisti e blogger per la presentazione di nuove attivitĂ di alta cucina, un vero e proprio spettacolo ai fornelli, con tanti prodotti e sperimentazioni d’avanguardia. Famose “Il grande
blu – Mediterraneo in tavola” che ha visto come protagonisti cinque chef che lavorano in diverse strutture all’estero e in Italia, la bollicina di Mattia Vezzola e il caviale “Calvisius”.
LE PORTATE: Si comincia con un aperitivo di crudi a giro braccio a base di cozze, merluzzo e salmone. Poi arrivano le immancabili ostriche servite a mano e, per finire, l’assaggio del caviale “Calvisius”, un momento che si è trasformato quasi in un rito religioso, con una fila in processione ad attendere il proprio turno per un cucchiaino di
questo nettare marino. Qualcuno ha provato anche a fare il furbo per “scroccare” qualche assaggino in più di questa prodotto prelibato ed esclusivo (1.800 euro al chilo). Scordatevi infatti il caviale degli aperitivi nostrani: il “Calvisius” ha davvero una marcia in più. Le papille gustative ora sono ben calde. Ci sediamo a tavola curiosi di scoprire le cinque portate che gli chef hanno preparato per l’occasione.
Cruditè di gamberetti e carciofi su un letto di pane con una spolverata di caviale.
Il “The Fisherman Burger” è un ristorante innovativo al centro di Roma. Immersi in un’atmosfera rilassante, amichevole e raffinata, si possono gustare dal mattino alla sera, cibi di ottima qualità che appartengono alla tradizione marinara pugliese nel suo incontro con la gastronomia del New England statunitense. Questa regione degli Stati Uniti, nel corso dell’ultimo secolo, ha ospitato numerosi immigrati italiani e le città di Boston e New York
sono ancora oggi quelle in cui i nostri connazionali recitano un ruolo di primo piano. I numerosi locali di Little Italy non servono soltanto pizza e spaghetti ma una numerosa serie di piatti che fanno parte della tradizione marinara di cui il nostro paese è un esempio a livello mondiale. Le acque fredde del golfo del Massachussetts rappresentano, infatti, l’habitat ideale per astici e aragoste, un ingrediente rinomato e abbondante nell’intera regione. La tradizione marinara pugliese incontra la gastronomia del New England nel nuovo locale aperto a Roma: The Fisherman Burger. Siamo nel rione Ponte, sulle sponde del Tevere, vista su Castel Sant’Angelo e poco lontano dalla barocca Piazza Navona e Campo de' Fiori. Il locale è piacevole e accogliente, l’arredamento ci fa rivivere il mondo dei pescatori: pesci e reti metalliche o nasse per le aragoste come illuminazione a soffitto, boiserie chiara alle pareti arricchite da remi, stampe marinare e tocchi di blu, tavolini in legno antico con il piede costituito da cime arrotolate e particolari a tema. Punta tutto sull’ambiente marinaro, con richiami anche nell’arredamento ai pescherecci nostrani con legno, nasse e
remi appesi ed uno stile easy tipico americano. Ti mette a tuo agio restando comunque molto curato ed inaspettatamente elegante, come il cameriere con papillon. Mette al centro di tutto la soddisfazione del cliente fornendo tutti gli strumenti per potersi gustare il pesce fresco in totale libertĂ , semplicitĂ e originalitĂ . Sushi a parte,
racchiude un po’ tutto ciò che si può desiderare da un ristorante di pesce, in tutte le sue varianti, compresa la possibilità di mangiare dalle 11 di mattina fino a tarda notte. Tutto questo lo rende divertente, versatile e sfizioso.
L o spazio si sviluppa su un solo livello ed è diviso in tre zone: Bar, Ristorante e Pescheria. Appena entri ti accoglie il bancone del “bar del mare” e dietro la cucina a vista , regno dello chef patron Giuseppe Fiusco. All’ingresso del locale ti accoglie un lungo bancone Bar che offre la possibilità di sedersi per un piacevole drink, con proposte di Cocktail “Classici” e di quelli soprannominati “Capricci”, per chi vuole qualcosa di più innovativo. Oppure ci si può prendere un più completo aperitivo, magari a base di Crudi di pesce, come negli Oyster Bar. Fatevi tentare da un piatto di Ostriche e Tartufi di mare , accompagnato da un piacevole Spumante Cuvée Royale Tenuta Montenisa firmato dai Marchesi Antinori. Un ottimo benvenuto !
Puoi consumare un cocktail o un piatto di crudi di crostacei e molluschi - non dimentichiamo che nella cucina pugliese il crudo di pesce è una tradizione consolidata!- accompagnato da bollicine e da vini selezionati - e con ricarichi minimi - dell’intera Penisola, con una particolare attenzione alla Puglia, e con alcune etichette di Champagne. Ma come suggerisce il nome del Ristorante troviamo in menù anche Burger di pesce, Lobster roll, Wraps di gamberi, Fish&Chips ed insalatone… Sulla destra c’è la pescheria, un banco con pesce freschissimo proveniente tutti i giorni dalle coste pugliesi e dal resto del Mediterraneo e acquari per astici e aragoste. La scelta è vastissima, ci sono anche pesci che difficilmente trovi nelle pescherie romane come la pezzogna, il pesce lucerna o i pesci pettine; le "pettinesse" come vengono chiamate in Puglia, sono pesci colorati, verdi , rosa o celesti,tanto da sembrare tropicali, vivono sui fondali sabbiosi e sono conosciuti soprattutto al sud ma io li ho pescati anche sulle coste laziali, a Ponza e in Sardegna; sono ottimi fritti, da non perdere!
Il pesce si può scegliere, acquistare e portare a casa oppure farlo cucinare come più si preferisce e consumare ai tavoli. The Fisherman Burger, infatti, trae spunto dal fenomeno risto-pescheria, per offrire materia prima di qualità elevata a prezzi ridotti rispetto a quelli del classico ristorante.
Nelle serate dedicate, si inizia con un cocktail proposto dal simpatico bartender; si può scegliere tra i “Classici”, per chi ha bisogno di certezze, o tra i “Capricci”, per chi vuole osare di più. Provate il “Classic Lobster Roll”. Ottimo nella presentazione e nel gusto!
Veramente buono. Hanno puntato sull’abbondanza del ripieno di astice e sulla scelta del
pane perfettamente abbinato, caldo, croccantino e con la giusta morbidezza. Provato anche nella versione Bacon ‌ buonissimo!
Seduti al tavolo si possono consultare “il giornale di bordo�, il menu, con proposte per soddisfare tutti i gusti: oltre ai piatti del giorno proposti in base agli arrivi dall’asta, troviamo il celebre lobster roll, il fish & chips e il fritto di paranza, le cozze tarantine gratinate e la impepata, i cannolicchi, il pesce alla griglia, i burger di tonno, merluzzo, salmone o calamari fritti, le fajitas con calamari o seppie arricchiti di verdure, i wrap con gamberi, astice, merluzzo o salmone, le insalate di polpo, calamari, tonno rosso o gamberi. Non possono ovviamente mancare i crudi: tartare, molluschi, crostacei e ricci. Divertenti anche i Wraps di Gamberi con rucola, datterini, avocado e Salsa Fisherman, serviti con Chips olandesi e mini insalatina mista.
In linea con la tradizione pugliese vi consigliamo di iniziare a gustare i crudi, assaggiando tartufi di mare e gamberi rossi accompagnati da un vino spumante Falesco; continuato con gamberi alla griglia, cozze alla salentina tenere, saporite e grasse, e tenero polpo arrosto. Un assaggio di Messico con le fajitas di pesce e di New England con il lobster roll e l’astice al vapore accompagnati dal Falesco Le Poggere Est!Est!! Est!!! ottenuto da uve Trebbiano, Roscetto e Malvasia, fresco e strutturato, che al naso presenta note floreali e fruttate.
Vito Fiusco Chef e figlio del “Patron” Pippo Fiusco
Con una Selezione della materia prima di pesce che viene da paranza freschissima pescata direttamente a Sorrento, Puglia e mari nostrani. Si sono poi muniti di una modernissima vasca a vista per aragoste, astici e crostacei con depuratore sotterraneo. Gli unici a Roma ad avere una cosa del genere. Specialmente in centro storico. Anche l’esperienza nel campo non manca, poiché i proprietari, la famiglia Fiusco, proviene da generazioni di ristoratori pugliesi ed hanno già aperto dal Luglio 2015 a Roma, un ristorante chiamato “Meat Market” proprio alle spalle di Pza Pasquino Paoli. In cucina troviamo il Maestro chef Giuseppe Fiusco, mentre il figlio Vito si occupa egregiamente della Sala.Una selezione di frutta fresca tropicale e di stagione servita sul ghiaccio ha preceduto il dolce; un tiramisù scomposto accompagnato dal Passirò
Falesco, di uve Riscetto.
La considerazione è che il “The Fisherman Burger” è un locale molto accogliente,esclusivo e particolare in cui vi sembrerà di essere in vacanza, magari in una graziosa cittadina del new England negli USA. E’ come essere negli Stati Uniti d’America, però in questo caso poterete andarci anche voi semplicemente prendendo la vostra auto ed arrivando a Roma, si, Roma in Italia, praticamente di fronte a Castel Sant’Angelo in via Pasquale Paoli,15.
Posso dirvi e consigliare, a chi ha avuto esperienze di viaggio in America come me, ma soprattutto a chi vuole provare esperienze uniche, di visitare questo locale esclusivo e particolare, per rivivere quelle gustose emozioni!! Il the Fisherman Burger assomiglia molto ai locali che abbiamo incontrato sulla costa americana tipo “LE DUNE DI CAPE CODE e THE LOBSTER CLAW� per assaggiare le favolose aragoste americane! I tavoli con il logo stampato sopra, le sedie colorate, al posto dei lampadari dei pesci fatti di ferro, un bancone con il pesce che potrete scegliere per essere cucinato ed una grande vasca piena di queste magnifiche aragoste.
I l menù molto in stile americano, anche per quanto riguarda le portate. I ragazzi possono mangiare il lobster roll ( il panino con l’aragosta), e si consiglia il polpo alla griglia ed il lobster. I piatti che arrivano sono un pasto completo, in accompagnamento alle cose scelte si servono anche delle buonissimo insalate e delle patatine fritte alla contadina. Mentre si mangia, tra i tavoli passava lo chef Maestro Pippo Fiusco per curarsi del cliente e per parlare e raccontare alcune storie molto simpatiche ed interessanti che rendono questo locale ancora più apprezzabile. Una di queste storie riguarda i polipi serviti con la curiosa caratteristica di essere tutti della stessa dimensione! Lo chef racconta che un giorno ha voluto visitare i pescatori che riforniscono il locale quindi si è recato nella zona di Salerno. Imbarcato sul peschereccio ha chiesto ai pescatori come riuscivano a portargli dei polipi tutti delle stesse dimensioni e loro gli hanno mostrato una fune alla quale erano attaccati dei salvadanai di coccio spaccati per metà. Insieme li hanno gettato nella zona predisposta e poi sono ritornati sulla terra ferma per tornare a ritirare le funi il tardo pomeriggio. Nel tirare su le funi con attaccati i cocci lo chef ha notato che all’interno del salvadanaio c’erano i polpi, uno per coccio, tutti delle stesse dimensioni perché quelli più grandi non entravano e quelli
più piccoli non si sentivano stretti e se se andavano, e ci ha svelato il mistero dei polpi delle stesse dimensioni. Questa storia è molto affascinante da restare a bocca aperta.
Gli italiani che vivono in questa regione hanno saputo sfruttare le proprie capacità marinare, culinarie e commerciali dando vita a una fusione gastronomica unica, creando piatti prelibati e allo stesso tempo economici. Ecco dunque, che nel menù troviamo il celebre lobster roll, il fish & chips, le cozze tarantine gratinate, i burger di tonno, merluzzo o salmone e le insalate di polpo gamberi o calamari. Quello delle risto-pescherie è una tendenza che ha avuto uno sviluppo notevole negli ultimi anni in tutta Italia. Si tratta perlopiù di vere e proprie pescherie che hanno iniziato a proporre le rimanenze della giornata nei propri menù per l’aperitivo e la cena.
L’idea di trarre spunto dalla risto-pescheria esula da motivazioni più modaiole e deriva dalla volontà di trasmettere alla clientela la qualità del prodotto ittico fresco, proposto a prezzi contenuti. Il pesce cucinato proviene direttamente dalle coste pugliesi e da tutto il Mediterraneo ed è fresco di giornata. Come in una risto-pescheria, dal banco del pescato si può scegliere il prodotto ittico e decidere se portarlo a casa oppure farselo cucinare nella cucina a vista, così da gustarlo comodamente seduti in sala. Nella sala del “bar del mare”, inoltre, ci si può accomodare per assaggiare crudités di crostacei e molluschi accompagnati da bollicine e vini selezionati per un aperitivo all’insegna del gusto del mare. Si possono fare diversi modi per prenotare usufruendo di uno sconto alla cassa; ottimo direi!!!! The Fisherman Burger è un format unico e originale, con la possibilità di mangiare a tutte le ore – dalle 11 di mattina a mezzanotte – in un’atmosfera rilassante, informale e al contempo elegante, che ci si trovi al tavolo, al banco del pesce o a quello dei cocktail.
The Fisherman Burger - Piazza Pasquale Paoli, 15 Ronma Telefono: 333 84 56 803 E-mail: fishermanburger@gmail.com
The Fisherman Burger Piazza Pasquale Paoli, 15, 00186 Roma RM infocell: Telefono: 333 845 6803
www.thefishermanburger.it