La Marque Jaune di E.P. Jacobs e la Londra di S.-A. Steeman articolo di Guido Vogliotti per afNews.info – all rights reserved La Marque Jaune di E.P. Jacobs è l‟unica avventura del ciclo di Blake e Mortimer ambientata a Londra, residenza dei due eroi della serie. Si tratta di un mondo di cui l‟autore era grande ammiratore, ma di certo non altrettanto grande conoscitore. L‟esperienza diretta che Jacobs aveva di Londra si limitava infatti a una breve gita di pochi giorni fatta con la moglie nel 1952. La sua ricostruzione iconografica di Londra si fonda quindi largamente su informazioni di seconda mano, fornitegli principalmente dalla letteratura e dal cinema, oltre che dagli archivi fotografici della capitale di cui disponeva. Dalla metà dell‟ottocento in poi, Londra era stata spesso utilizzata come scenario in molti romanzi polizieschi, un genere nato pochi anni prima, quasi contemporaneamente in Francia e in Gran Bretagna. Alla popolarità di Londra come scenario del romanzo giallo poteva senza dubbio aver contribuito la nascita di una delle prime forze metropolitane di polizia, la Metropolitan Police, più nota come Scotland Yard, istituita da Robert Peel nel 1829. Questa popolarità si era ulteriormente rafforzata con la nascita e lo sviluppo del cinema, in cui la grande città (non solo Londra ovviamente) riusciva ad affermarsi e ad esprimersi visivamente accanto alla narrazione, proprio in virtù del fatto che poteva essere continuamente mostrata parallelamente allo svolgersi degli eventi. Questo permise all‟ambiente urbano di alcune grandi città (Londra, Parigi, New York ecc.) di farsi sempre più protagonista dell‟opera, assumendo man mano una vita propria e un‟importanza che andavano ben oltre quella di semplice sfondo degli eventi narrati. Con l‟affermarsi di questo utilizzo narrativo della grande città, prendevano quindi sempre più corpo alcuni stereotipi che oggi sono familiari a tutti; nel caso di Londra le atmosfere notturne fosche e nebbiose in cui il crimine viene commesso, la polizia di Scotland Yard, il bobby, alcuni scorci tipici della città come la cattedrale di St. Paul, il British Museum, la torre di Londra, il Tower Bridge ecc. Il numero enorme di opere, sia letterarie che cinematografiche, che rientrano in questa tipologia rende ovviamente difficile identificare con precisione le fonti che Jacobs può aver utilizzato per dare vita alla sua avventura londinese. Molto di quanto vediamo in La Marque Jaune è in effetti riconducibile a un substrato generale dell‟immaginario londinese che si è cristallizzato in alcune forme simbolo che sono state utilizzate in moltissimi romanzi e film. Se è stato relativamente facile identificare alcune fonti iconografiche da cui Jacobs prese tali e quali alcune scene dell‟albo, come ha fatto con lodevole cura e spirito investigativo Daniel Van Kerkhove nel suo Dossier “La Marque Jaune”, all‟interno del volume di Claude Le Gallo, Le monde de Edgar P. Jacobs,1 non altrettanto facile sarà identificare eventuali fonti letterarie specifiche utilizzate da Jacobs per questa avventura, 1
Claude Le Gallo, Le monde de Edgar P. Jacobs, Le Lombard, Bruxelles 1984 (rist. 2004). articolo di Guido Vogliotti per afNews.info – all rights reserved