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POLIAMBULATORI SAN FLAVIANO
BRUXISMO: SERRARE I DENTI È UNA PATOLOGIA?
Il bruxismo è una patologia che porta a digrignare i denti e a serrare i mascellari con forza contraendo i muscoli facciali e masticatori, soprattutto durante la notte. Si tratta di un atto involontario, di un’attitudine parafunzionale e spesso chi ha questo problema tende a non accorgesene se non quando cominciano ad esserci segni evidenti sui denti oppure gravi tensioni muscolo-scheletriche. Il bruxismo quindi è un’attitudine che porta al serramento, sfregamento dei denti che con il tempo può determinare un eccesivo consumo dello smalto fino ad arrivare alla dentina, l’articolazione temporo-mandibolare può essere danneggiata e talvolta anche i muscoli cervicali. Va tenuto presente che i denti vengono a contatto per circa 45 minuti totali nelle 24 ore, mentre nelle persone con bruxismo i denti entrano in contatto per circa 8 ore su 24 con conseguente forte aumento del carico lavorativo anche dei muscoli e dell’articolazione temporo-mandibolare.
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Chi ha problemi di bruxismo spesso ne è inconsapevole, quindi come fare per accorgersi? Ci sono dei segnali a cui dobbiamo prestare attenzione: chi digrigna i denti e serra con forza i mascellari durante la notte si sveglia al mattino con i muscoli facciali indolenziti, dolori cervicali, mal di testa, piccoli acufeni, scricchiolii all’apertura e alla chiusura della bocca, inoltre può aver problemi ad aprire completamente la bocca oltre anche alla difficoltà di deglutizione. Il continuo sfregamento dei denti può consumare lo smalto aumentando la sensibilità dentale agli stimoli termici per via dell’esposizione della dentina. Inoltre se i denti sono particolarmente usurati si potrebbero verificare delle piccole fratture. In presenza di questi segnali è bene fare una visita odontoiatrica specialistica da un gnatologo. Non è noto cosa porti una persona a digrignare i denti ma ci sono molteplici fattori scatenanti che possono portare alla comparsa del bruxismo come abuso di alcolici, droghe, caffeina, assunzione di determinati farmaci, malattie neurologiche, disturbi del sonno, malocclusione dentale, stress ed ansia. Durante il periodo di pandemia COVID si è verifica un aumento della popolazione soggetta a stress o ansia, sollecitazioni dovute da famiglia, lavoro, ecc. e possono portare a qualche disturbo che il paziente somatizza a livello della bocca e, di conseguenza, si ha avuto un forte aumento dei casi di bruxismo e/o cefalee muscolo tensive, che colpiscono indistintamente bambini, adulti ed anziani. L’odontoiatra si accorge di questo problema sia attraverso l’anamnesi del paziente sia osservando i segni d’usura dentale e/o alterazioni dei rapporti occlusali, i pazienti affetti da questo problema modificano la distribuzione dei carichi masticatori in modo non ottimale e ciò ha ripercussioni su tutta la colonna vertebrale.
E’ fondamentale fare una diagnosi precoce perché se l’articolazione è compromessa il piano terapeutico è completamente diverso. Se il bruxismo viene diagnosticato in tempo è possibile salvaguardare la salute dei denti dei pazienti con l’uso del BITE: una mascherina realizzata sulle impronte dentali del paziente che non permette ai denti di entrare in contatto tra loro durante il serramento e il digrignamento. Con il bite è possibile evi - tare l’usura dei denti e con bilanciamenti occlusali mirati di questo è possibile ridurre le tensioni muscolari migliorando anche la qualità del sonno del paziente.
Se i denti hanno subito l’abrasione dello smalto possono avere problemi di sensibilità ed apparire più corti e gialli, a questo punto, oltre al bite, si rende necessaria la ricostruzione dei denti per un miglioramento funzionale ed estetico grazie a corone in ceramica piuttosto che faccette o intarsi dentali. Il paziente inoltre può provare ad intervenire sui fattori scatenanti, ad esempio migliorando il proprio stile di vita, correggendo cattive abitudini e adottando tecniche di rilassamento per combattere lo stress.
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Se soffrite di bruxismo o se solo avete un sospetto vi aspettiamo per una consulenza con i nostri esperti.
il Giornale della Gente
Quindicinale
Equilibrio
Anno 28 - N°01 del 21/01/2023
Decreto del Presidente del Tribunale di Bergamo n°21 del 09/03/2000
Editore e Direttore Responsabile: Gianluca Boffetti
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Redazione: Stefano G. - Giorgio M.
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Ogni giorno mentre distribuisco la rivista mi capita di incontrare clienti, persone che non conosci ma che saluti quando le incontri per strada, amici. Qualche giorno fa ho bevuto un buon caffè insieme a un lettore di vecchia data. Il dialogo che ne è sorto mi ha fatto molto riflettere e volevo condividere con voi le mie sensazioni. “Sa, direttore, è brutto invecchiare. E per favore, non mi dica anche lei che morire giovani è peggio. Lo so anch’io, ci mancherebbe. Ma questo non toglie la fatica di questo periodo, i pensieri, le paure. Sono grato alla vita per essere arrivato fin qui. Resta il fatto che ho spesso pensieri tristi, che riguardano il tempo che mi rimane davanti e quello che ho alle spalle. Beh, giovane per lei ma quando parlo con qualche ventenne sembra quasi che ho un piede nella fossa”... eppure ho “solo” 49 anni! Come vede il concetto di giovinezza è molto relativo. Ho conosciuto persone che a 40 anni sembravano già morte dentro, senza alcuno scopo di vita e nessuna aspirazione e uomini e donne di 80 anni che sembravano degli arzilli quarantenni. Non le nego che quando penso ai miei 30 anni un po’ di nostalgia mi assale... cosciente che non si torna più indietro. Sa, direttore... io una ricetta di sopravvivenza l’avrei anche trovata: visto che non riesco a non pensare alla morte, cerco di tenerla a bada concedendole un posto al mio fianco, ma non lasciandola mai sola. Le affianco la vita, le cose quotidiane che riempiono le mie giornate. Le cose più piccole: il piacere dell’aria fredda sul viso, la partita a carte al circolo degli anziani, le friselle che mi mandano i miei parenti dalla Puglia… E le cose più grandi: gli affetti.“Così sono un po’ triste e un po’ contento. Mi sembra un equilibrio ragionevole, non crede? Condivido e grazie per questa lezione di vita!
Gianluca Boffetti
Siamo una organizzazione di volontariato con l’unica finalità di condividere insieme la pazzia per questo sport legando tutte le società che ne condividono i sani principi PASSIONE SPORT AMICIZIA LEALTÀ RISPETTO abbattendo barriere di distanza e aiutando ogni società ad amplificare eventi, iniziative e anche perché no, problematiche qualora vi fossero perché il rugby è proprio questo: sostegno al proprio compagno altrimenti non si raggiungono mete. Ogni meta raggiunta non deve essere un traguardo ... ma un punto di partenza !
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Confermano gli psicologi che quando ci sentiamo a terra, stanchi o depressi, è scientificamente provato che un abbraccio ci può riattivare e rigenerare l’organismo. Il distanziamento sociale a cui siamo stati costretti dal covid, ha causato una serie di cambiamenti nelle abitudini, nei comportamenti e nel modo di interagire e comunicare con gli altri. Anche gesti d’affetto spontanei come abbracci e strette di mano sono state eliminate per un lungo periodo e a fatica molti tornano a salutarsi affettuosamente come prima. Fin dalla nascita è proprio l’abbraccio della mamma a darci sicurezza, e anche diventando adulti, rimane un vero e proprio effetto terapeutico sul corpo e sulla mente; libera la serotonina, l’ormone del buonumore, che ci fa sentire felici e sicuri di sé. Gli abbracci stimolano nell’ippotalamo la produzione di ossicitina, l’ormone dell’amore che favorisce la diminuzione della pressione arteriosa, dà benessere interiore, calma ansie e paure. Gli abbracci aumentano l’ossigenazione del sangue, stimolano la produzione di emoglobina, che trasporta ossigeno ai tessuti, facendo vivere di più le nostre cellule. Gli abbracci aiutano il cervello a ridurre il livello dell’ormone dello stress. Quindi un abbraccio può: alzarci l’autostima, ridurre rabbia, tristezza e stress, favorire la felicità...
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Al di là della spiegazione scientifica, un abbraccio sincero è rassicurante, trasmette calore, amicizia, affetto, empatia, sia tra adulti e bambini, che tra due adulti, ma anche con gli animali, i nostri più fedeli amici! Auguriamoci dunque in questo nuovo anno di tornare con naturalezza ad abbracciarci!!
Ne abbiamo bisogno tutti, un sincero abbraccio caloroso esprime tantissime parole non dette, ma che si percepiscono a pelle e fanno molto bene a chi lo regala e a chi lo riceve!
Ornella Olfi