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IL RISPETTO

Tre giorni prima di Natale, mentre stavo martellando un attrezzo agricolo nel tentativo di aggiustarlo, a mio genero (che è per l’appunto un agricoltore), è schizzata in un occhio una scheggia di ferro. Al momento non gli ha dato molta importanza, si è semplicemente risciacquato l’occhio, ma durante la notte il dolore si è fatto lancinante ed insopportabile, a nulla è servito il collirio cortisonico che mia figlia gli ha applicato e così di buon mattino sono partiti (mia figlia e suo marito), per l’Ospedale di Asola. Arrivati nei pressi del pronto soccorso, una vecchia automobile parcheggiata in mezzo alla strada ne impediva l’ingresso oltre che a bloccare il normale scorrere del traffico. Mia figlia è scesa dall’auto, si è avvicinata al finestrino del vecchio veicolo, alla guida c’era un signore molto anziano, probabilmente dopo aver accompagnato la moglie davanti all’Ospedale, forse per delle analisi, la stava aspettando in auto. Intanto la fila di macchine si stava allungando ed i clacson cominciavano a farsi sentire... dal veicolo che seguiva mia figlia, è sceso un omone sulla cinquantina, l’energumeno dopo essersi avvicinato all’auto dell’anziano ha dato tre o quattro manate contro il finestrino e poi ha iniziato ad urlare: “testa di cazzo, stronzo, togliti dai coglioni con quest’auto di merdaaa !!” - allorché mia figlia ha cercato di intervenire: “Senta signore, si può chiedere di spostarsi in modo educato, non c’è bisogno di urlare in quel modo !”. Avvicinandosi alla faccia di mia figlia, praticamente sbavando esclama: “Questi vecchi rincoglioniti devono starsene a casa, non rompere le balle a chi lavora !!”. Mia figlia, terrorizzata, non ha più aperto bocca, mio genero è sceso dall’auto ma non ha potuto intervenire, proprio non ci vedeva. L’anziano al volante ha acceso l’auto ma era talmente agitato che l’ha fatta subito spegnere. L’ha riaccesa, ha galoppato un po’ e si è rispenta finché finalmente è riuscito a spostarsi; tutti sono risaliti in macchina e le auto hanno iniziato a defluire. Mia figlia è arrivata al pronto soccorso dove, dopo un intervento alquanto delicato, sono riusciti ad estrarre la scheggia dall’occhio di mio genero (un millimetro più in centro ed avrebbe perso la vista da un’occhio). Fortunatamente si sta riprendendo molto bene. Quando alla sera mia figlia mi ha raccontato i fatti sopra descritti ancora tremava, è rimasta talmente terrorizzata da quel bestione che faticava addirittura a parlare.

A pochi giorni dal Natale, sono episodi questi che assumono un’importanza negativa ancora più marcata; il rispetto degli altri e ancor più verso le persone anziane, non deve mai venire meno e rivolgendomi a quel bestione energumeno, gli vorrei dire che un domani seduto su quella vecchia utilitaria ci potrebbe essere lui, è meglio che questo non se lo scordi MAI.

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