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NEL MEZZO DELL’INVERNO
Bella riflessione di Albert Camus: “Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto in me un’invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel mezzo dell’inverno vi era un’invincibile estate. È ciò mi rende felice.”Mi piace, e mi ci ritrovo. Anche a me è capitato di trovare oasi di tranquillità nel caos, sorrisi tra le lacrime, gioie in mezzo a periodi difficili.È facile essere felici quando le cose vanno bene, più impegnativo non farsi trascinare dalla corrente di fatica e dolore, e cercare vita in ogni momento, complessità, senso, motivi per andare avanti. Cercare bellezza, nutrimento per l’anima e lo spirito. Amare. Soprattutto amare. Perché amare ci fa sentire connessi con altri esseri umani, ci fa sentire vicine le persone che amiamo, ci rianima quando ci sembra di non farcela più. Lo vedo ogni giorno.
Penso ad A. Una donna semplice con una cartella clinica poderosa. Ha affrontato dialisi, ricoveri e interventi, per anni. Parlava di suo marito come se fossero novelli sposi, e si avvicinavano alle nozze d’oro. E poi voleva bene a medici e infermieri, che ricambiavano. Perché non potevi non volerle bene. Ce la ricordiamo tutti, A. Trovava sprazzi d’estate nel bel mezzo di gelidi inverni. Amava suo marito, e amava la vita, nonostante tutto.Preziosa testimonianza di vita. sguardiepercorsi
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Una Mattina Andando
Una fresca mattina di fine luglio, in auto per una visita domiciliare. Mentre sto guidando, una collega è in auto verso le vacanze, un altro sta andando in una casa a constatare un decesso, altri già si muovono nei reparti. Immagino tutte queste vite ed altre ancora mentre accadono insieme; ognuno nella sua, incroci contemporanei, flussi che scorrono. E mentre cerco il numero civico in cui devo andare, vedo un bel fiocco azzurro appeso al portone; ieri, mentre scendevo le scale dopo aver lasciato dei familiari in veglia, sentivo il pianto di un neonato che, con forte determinazione, segnalava il suo essere al mondo: vite che nascono, vite che muoiono, in un flusso che trascende i nostri desideri e le nostre paure. Vita. E vita nel grande campo dove il granturco, muro verde, si staglia contro un cielo grigio e rannuvolato. Penso che dovrò venire a fare qualche foto qui.La vita scorre nel suo accadere quotidiano e straordinario. sguardiepercorsi
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