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Vespa

Un Capolavoro 90

(La prima Small Frame targata)

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INIZIA UNA NUOVA ERA: ALLE PANCIUTE

VESPA SI AFFIANCANO LE VESPINE A SCOCCA PICCOLA, MOLTO AGILI NEL TRAFFICO E PRATICHE DA PARCHEGGIARE

Il giorno primo dicembre 1963, alla prima Vespa 50 si affianca, inizialmente solo per i mercati esteri, la Vespa 90 (che è praticamente uguale). È considerato l’ultimo progetto dell’Ingegnere Corradino d’Ascanio, che era già in pensione dal ‘61, ma che collaborava ancora come consulente. Abbiamo trovato questo esemplare, un V9A1T 1964, che è stato restaurato da Matteo Giovannelli, che l’ha acquistato l’8 dicembre 2016 a Chiavari, ad un prezzo che non fa testo, perché ha preso solo il telaio, la forcella, il parafango, il fanale e il manubrio. Ma prima di osservare in profondità questo restauro, vediamo alcuni particolari della Vespa 90.

Dettagli Tecnici

Questo modello ha lo stesso motore del Cinquantino, solo aumentato di cilindrata e con i rapporti cambio allungati. Le prestazioni sono davvero modeste, solo 3,6 Cv per una velocità massima di poco superiore ai 60 km/h. Il motore oscilla su silentblock in gomma. Il carburatore è un Dell’Orto con diffusore da 16 mm ed è posizionato all’interno del telaio e collegato al propulsore tramite un lungo collettore di aspirazione. Il cambio rimane a tre marce. Di serie, nella parte superiore del manubrio, è allog- giato un piccolo tachimetro-contachilometri scala 80Km/h. Il faro posteriore è più grande e di diverso disegno, dotato di luce stop. Le ruote, da 10 pollici, sono fissate ai tamburi con quattro bulloni con serraggio conico, del tipo utilizzato in campo automobilistico. I profili delle pedane sono in gomma e dello stesso materiale sono i piccoli cunei che le mantengono in posizione.

Le due esterne sono fissate alle estremità con due rivetti incorporati nel profilo. La sella monoposto, blu scura, è fissata a una piastra triangolare che fa anche da coperchio per il contenitore porta-attrezzi in plastica. Come optional si può avere una sella biposto. La scritta sullo scudo è di color blu scuro, così come la sella.

Partito

DA NIENTE (O QUASI)

Restauratore

Seriale

Mancanti

Con pazienza, cercando sul Web e alle mostre scambio, il nostro amico è riuscito a trovare i pezzi mancanti.

Telaio A

Ferro Vivo

Pedana

Da Buttare

Poca Fortuna

Da un punto di vista storico, questa era la Vespa più utilitaria tra i modelli targati. Non ebbe molto successo commerciale, perché circa un anno dopo, uscì la 125 Nuova, la “mamma” della Primavera, più performante e con il nuovo telaio unificato. Ma vediamo a questo punto com’è andato questo restauro…

Pezzi Originali

Malgrado le molte difficoltà, l’esperienza decennale di Matteo Giovannelli in fatto di recuperi di Vespa è stata sufficiente per arrivare al risultato finale, che però ha significato circa 9 mesi di lavori sottratti al tempo libero. La vera difficoltà è stata recuperare le parti originali che mancavano. Il telaio aveva bisogno di molta cura, Così, dopo averlo sabbiato, è stata sostituita la pedana e la salita verso lo scudo. Però sono stati recuperati e riutilizzati la scritta anteriore originale che era sul telaio, la serratura Neiman e il cavalletto del tipo sottile. I pezzi mancanti più importanti Matteo li ha acquistati (originali) su internet e alle fiere di mostra/scambio. Così, con pazienza, ha trovato il fanale anteriore Siem, la plastica del fanale posteriore anch’essa Siem, i cerchioni, i mozzi e il serbatoio.

La Pedana

Nuova

Poi è stata saldata una nuova pedana e parte della salita dello scudo.

La Verniciatura Del Telaio

Successivamente è stata preparata la carrozzeria. Per riportarla al suo splendore, è stato utilizzato il fondo color nocciola 3000M. Poi, ultimata la preparazione, è stato verniciato il telaio, forcella compresa, con il colore originale azzurro MaxMeyer DuralitCar codice 1.298.7220. Acquistati i ricambi necessari per completare il restauro, la Vespa è stata montata con cura e precisione in tutti i suoi dettagli. La scritta “Vespa 90” è stata verniciata con il Blu Scuro mentre i cerchi/mozzi in grigio alluminio.

Dappertutto

Fondo anche a tutte le altre parti da riverniciare.

Antiruggine

Si è provveduto a dare il fondo antiruggine sulla scocca.

La Carteggiatura

Un’attenta carteggiatura è servita a eliminare ogni parte difettosa, prima della preparazione alla verniciatura.

Lo Sportellino

Eccola la visuale dalla parte dello sportellino motore, pronta per la verniciatura.

Azzurro

Maxmeyer

Ottimo risultato in carrozzeria, nel suo azzurro MaxMeyer 1.298.7220, unico colore disponibile per questo modello.

Il Motore

Il motore originale, che mancava all’acquisto, è stato totalmente rifatto da Matteo, in ogni sua parte e con ricambi originali.

Il Restauro Del Motore

Collaudo

Le Strisce

Motore Della Pedana

Veniamo al motore, che mancava. Il V9A1M è stato acquistato il 9 dicembre 2016, sempre a Genova, da un contatto del venditore del telaio. Era completamente smontato e mancante di alcune parti difficili da trovare, perché aggiornate per i modelli successivi, come ad esempio il piattello porta ganasce con fori da 6 mm e il filtro aria in metallo per il carburatore dell’Orto 16/16. Cilindro, testa, pistone e albero motore sono ancora originali e mantenuti in ottimo stato. Così come statore, volano e albero marce con la crociera a 2 griffe. Matteo ho fatto pallinare i carter ed ha assemblato personalmente il blocco motore, provandolo su un apposito supporto prima di montarlo sul telaio.

QUANT’È COSTATO?

La spesa sostenuta per eseguire il restauro si aggira intorno ai 3.000 €. Ora, la Vespa 90 ha raggiunto le altre 8 Vespa di Matteo, che ha iniziato nel 2007 con una PK 50 S, e ora ha iniziato un progetto di restauro di una GS 160 davvero affascinante. E così, non si ferma più e continua a restaurare Vespa sempre più belle e interessanti.

Occhio

Alla Marmitta

Come Nuova Pedana

La Scritta

Copriventola

E Il Faro In Tinta

La scritta sullo scudo nel suo colore blu e il faro originale trovato in una mostra scambio.

La 90 aveva il copriventola in tinta con la carrozzeria.

Il Faro

Forcella Posteriore

la forcella deve essere in tinta con la scocca.

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