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America in Ciao

UN TITOLO STRANO! CHE SIGNIFICA “AMERICA IN CIAO”? FORSE UN VIAGGIO CON IL MITICO CINQUANTINO DELLA NOSTRA GIOVINEZZA? OPPURE

UN MESSAGGIO SUBLIMINALE?

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Vai a fondo e scopri che… America in Ciao è proprio un viaggio di circa 7.000 km, da Chicago a Los Angeles su due vecchi motorini restaurati. Perché due? Perché Henry, il figlio, e Alessandro Favre, il padre, 22 anni il primo e 56 il secondo, hanno deciso di fare questa pazzia della durata di un mese e mezzo partendo da Aosta per ritornare in Italia allo scadere del 45° giorno.

Chiediamo a Henry le motivazioni di questo viaggio in una parte del mondo dove il Ciao non è conosciuto e neppure utilizzato:

«È la voglia di viaggiare lentamente – ci risponde con un sor-

Giro Di Prova

Giro di prova dei due protagonisti. Li rimproveriamo… e il casco?

riso. – L’opportunità di gustarsi il viaggio, di parlare con il negoziante del momento, di godere del paesaggio, di fare un’esperienza unica, nuova e soprattutto lenta. Deve essere un viaggio e non un trasporto. Cinque mesi di preparazione per i motorini trovati nel fienile, e chiamati semplicemente Giallo uno e Giallo due.

Come li avete attrezzati?

«Sono cinquantini originali con alcuni accorgimenti, tra cui la mancanza dei pedali, un cupolino, ruote con battistrada alto…».

Difficoltà per le pratiche?

«Un po’ di difficoltà per la spedizione, lo sdoganamento, l’assicurazione e le pratiche burocratiche classiche richieste dagli Stati Uniti».

Perché il papà?

«Il papà mi ha sempre appoggiato in tutte le mie scelte, mi ha aiutato nei miei precedenti viaggi (Scozia, Francia, Giro d’Italia, Norvegia e altri ancora) e nella preparazione dei mezzi. E poi è sempre il papà».

E il papà che ne pensa di questo figlio intraprendente e di questo viaggio, interessante ma anche massacrante?

«Io – risponde – sono stato coinvolto inconsapevolmente da mio figlio e mia moglie… Forse perché non ci vuole avere tra i piedi per un mese e mezzo. – ride. – Sarà sicuramente un viaggio impegnativo ed entusiasmante, sperando di non avere problemi, vista la mia età non proprio giovane. A me bastava anche solo arrivare fino a Jesolo! Il figlio è favoloso e un po’ fuori di testa, come la madre, ma responsabile e maturo. Ha organizzato tutto lui, il viaggio, le soste, i documenti, tutto».

UNA FESTA PER

La Partenza

Si torna quindi alla festa organizzata per un saluto prima della partenza: ci sono amici da molte parti d’Italia e in particolare un gruppo del Vespa Club Ribelli di Agrate Brianza, giunti in Ciao fino ad Aosta facendo in 8 ore i 200 km di strada, tra la nebbia e il freddo della pianura. E, tra tanti, c’erano il mitico Vigo Vespa, appena tornato da un viaggio in solitaria di circa 11.000 km da Rovigo al Kazhakistan e ritorno, e anche Augusto Gaudino del Giro d’Italia in Vespa. Amici e parenti, musica e balli. Una grande serata. Arrivederci alla festa del vostro ritorno, Giallo uno e Giallo due. A presto, cari lettori, vi terremo aggiornati.

Una Felpa Che

Sar Storica

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