y l i a D Giovedì 14 luglio 2011
Anno 2 - Numero 3
“GIFFONI, STRAORDINARIO”
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ol pallino di De Niro e l'invidia per Giffoni. Un sogno realizzato e uno a metà… Un immenso Ed Norton scalda la Sala Truffaut della Cittadella del Cinema.“Non mi ritengo una super star ma un attore” tiene a precisare ai giurati del GFF aprendo generosamente il suo cuore, parlando negli occhi ad uno ad uno dei ragazzi che gli pongono domane, firmando al volo autografi. “Ha ragione”, vociferano in platea, “non è una super star, è di più, un vero grande”. Stesse parole che lui invece usa per Robert De Niro “del quale ero ispirato al solo pensiero di lavorarci insieme, così come avrei immensamente desiderato, alla vostra età, di partecipare ad un'esperienza straordinaria come questa, fare il giurato ad un Festival così importante, ma purtroppo non esisteva una realtà simile”.
Cronaca di un contatto stupendo. È quello consumatosi nella seconda giornata, tra il Giffoni Film Festival e Edward Norton. L'attore americano, superbo interprete del thriller Schegge di paura, del controverso Larry Flint Oltre lo scandalo, del drammatico American History X (per cui ha ottenuto anche una candidatura all'Academy Awards), lo psicotico Fight Club e il fantasy The illusionist giusto per citarne qualcuno è stato il primo ospite internazionale del GFF 2011. Con lui la scia del fascino hollywoodiano, ma soprattutto un'immensa umanità mista ad incredibile umiltà.
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41a Edizione|12.21.LUGLIO.2011
NORTON, L’ANTIDIVO STREGATO DA “AMARCORD” Continua dalla prima “Oggi si pensa molto alla fama, convinti che se non sei famoso non sei nessuno. E invece non è così. La cosa più importante del mio lavoro - ha continuato Ed Norton - per me è essere un attore: svegliarmi la mattina, andare sul set, entrare in contatto con i colleghi. Incontrarli, confrontarci. E divertirmi”.A chi gli chiede qual è il lavoro che lo ha ispirato di più risponde “tutti quelli che mi hanno fatto paura, che ero convinto di non essere in grado di interpretare. Ma, a parte il ruolo, è sempre stato il film a dovermi ispirare. Ho sempre pensato: se questo film comunica a me qualcosa, comunicherà qualcosa anche ad altri, ed altri ancora. La grandezza del cinema, in fondo, è proprio questa: mette in contatto persone di diversi angoli del mondo”. Non a caso tema di questa edizione del Giffoni Experience, il concetto del link torna spesso nelle parole dell'attore insistendo fino a chiedere ai ragazzi una promessa:“Ragazzi dovete promettermi una cosa: non so quanti di voi un domani entreranno a far parte del mondo del cinema, ma comunque andrà dovete rimanere in contatto tra voi. Come a Giffoni vi incontrate e condividete una passione, e non importa se venite dalla Romania o dalla Giordania, così in futuro usate tutti i mezzi a disposizione per rimanere collegati, continuare a comunicare e a confrontarvi senza barriere”. Tra i suggerimenti per chi invece vorrà intraprendere una carriera artistica “ignorate chi vi dice che ci sono delle regole per fare certe cose: stupiteli e dimostrate che non è così; leggete molto se volete scrivere, vedete molti film se volete recitare, fatevi insomma una cultura per sviluppare la vostra personalità artistica. E se è il cinema il
vostro futuro, usate questa magnifica occasione che è Giffoni per chiedere a chi lo fa già quali sono i film che dovete assolutamente vedere. Per me Harold and Maude, Tampopo, Do the right Thing e Amarcord: sono I titoli che mi hanno segnato profondamente”.
serie dal contenuto storico che ho scritto per la HBO. "Già all'epoca di Fight Club, con Brad Pitt parlavamo di questo progetto e ora finalmente è diventato una realtà. Racconterà della spedizione del 1800 di Meriwether Lewis e William Clark, primi a raggiungere la sponda del Pacifico via terra, in un'esplorazione che ha modificato profondamente la geografia e la storia americana". "Tornerò in Italia - ha promesso - per parlare del mio ultimo film diretto da Anderson. Non mancherà occasione visto che il vostro Paese mi piace molto. Confesso che, anche se sono stato in vacanza in Sardegna, preferisco di gran lunga la Costiera Amalfitana, anche se forse era il caso di non dirlo". Ancora sull'Italia per citare i film che ha visto da ragazzino, come quelli di Fellini di De Sica, facendo un riferimento proprio a Otto e Mezzo nel ricordare Dino De Laurentiis, visto che presenti in sala c'erano anche la moglie Martha e la figlia Dina, ospiti del GFF per partecipare ad un evento che
La Sardegna? Preferisco di gran lunga la Costiera Amalfitana
Del suo futuro invece Norton ha parlato nel corso dell'incontro con la stampa. "Ho terminato un mese fa di lavorare nel film Moonrise Kingdom ma non posso dire nulla a riguardo perché so che il regista Wes Anderson non ama raccontare i suoi lavori prima che escano e io rispetto la sua scelta". Stesso riserbo anche per The Bourne Legacy. "Si tratta ha spiegato - solo di conversazioni che si stanno susseguendo quindi non c'è ancora nulla da dire". Di certo, invece, c'è una mini-
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riguarderà proprio il maestro. "Ho lavorato con Dino ha raccontato Norton - in occasione di Red Dragon. Lui è una leggenda, citando il felliniano Otto e Mezzo, appunto, è croce e delizia. Era una persona che amava gli artisti e gli dava piena fiducia senza controllare tutto quello che facevano". Ora, invece, l'artista si è detto pronto a collaborare ancora con Spike Lee, "personaggio molto umano che mette nei suoi film compassione per ogni razza". "Basterebbe ha rimarcato - solo che lui mi facesse una telefonata".
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LITTIZZETTO, IL CORAGGIO DI PARLARE
“Non esiste un modello giusto o sbagliato da seguire. Non sono nessuno per dire che è meglio che facciate le giornaliste piuttosto che le veline. L'importante è che seguiate voi stesse e vi realizziate in qualcosa che vi crei un movimento dell'anima. E se qualcuna vorrà passare la vita a sculettare su un tavolo, va bene, vuol dire che quella é la sua aspirazione e, se le farà star bene, sarà anche una persona meno imbronciata nei confronti del mondo e di chi le sta accanto". È una Luciana Littizzetto a tutto campo a salire in cattedra per la seconda Giffoni Masterclass, sezione speciale riservata ad una classe scelta di circa 100 ex giurati del festival ed aspiranti attori, registi e scrittori tra i 18 e i 23 anni. Si rivolge anzitutto alle donne, ma di consigli e spunti la vulcanica attrice-autrice ne dispensa a go-gò per tutti. Già nella mattinata in conferenza stampa ai giornalisti, sulla questione della libertà: “Non è vero che non c'è libertà in tv, bisogna solo avere il coraggio e la sfacciataggine di dirla. Io, per esempio, dico sempre quello che mi pare, al massimo mi becco poi qualche querela. Non c'è censura in Italia, al massimo ci sono delle scelte”. Incalzata, il tema inevitabilmente viene ripreso in pomeridiana con la classe scelta. "Berlusconi mi ha querelato una sola volta e solo perché ho dubitato della sua virilità; su poche cose mi censuro. Non riesco a parlare di pedofilia, di violenza sulle donne, di handicap fisici, se non quando penso a Brunetta”. E sul Ministro della Pubblica amministrazione, oltre a complimentarsi per "la gnocca di moglie",
Finanziato da
ha aggiunto che "é anche capace di fare il suo lavoro, ma la metodica è sbagliata. Abbiamo, in Italia, anche alcuni bravi politici che però hanno troppa sicumera". Sempre parlando di politica, la Littizzetto ha dispensato un suo pensiero: "E' pericoloso quando un comico entra in
politica. Se sei un buon comico non è detto che sarai un bravo politico. Spesso la gente mi chiede perché non mi candido, ma a me non interessa assolutamente visto che la mia strada è un'altra.A me non interessa il politico che mi faccia ridere ma che sappia fare bene il suo mestiere". Immancabile, da parte di un ragazzo, il riferimento a Beppe Grillo: "Grillo - spiega la Littizzetto - è un sapiente, ma anche lì c'è un'inversione di rotta ed è un casino. Non giudico, ma bisogna fare molta attenzione". Sulla tv, la Littizzetto quasi risponde a distanza a Paolo Bonolis, ospite il giorno prima a Giffoni, che aveva lamentato poca qualità in tv. "Ma parla proprio lui - ha detto con ironia - che fa programmi come Ciao Darwin
dove la gente vestita da Ape Maia si butta contro un palo?. Io ho voglia di rimanere in Rai, faccio male a dirlo?", ha svelato poi con un candore quasi adolescenziale, "Non ho ancora firmato perché lì sono sempre un po' lenti, per cercare la biro occorre tempo, ma credo non ci siano problemi. Per me, la Rai rappresenta il posto della gente normale. Le persone comuni, infatti, ancora non sono abituate a schiacciare 7 sui tasti del telecomando". Nel suo elogio alla normalità, ha spiegato che "sarebbe bello che anche sul grande schermo si vedessero facce vere e non solo quei fighi con le facce da cinema" mentre sulla cultura ha sottolineato: “Il vero problema sono i soldi che mancano, non le persone competenti che invece ci sono. La cultura non può essere considerata una cosa marginale. Certo ci sono cose più importanti, come la scuola o la sanità, ma la cultura dà un senso alla vita". Del Giffoni Experience si è detta "incantata dalla magia che si respira, in questo posto che non offre certo le bellezze di Venezia o Cannes, ma campi di pomodori e il gran caldo. Nonostante ciò, però, il GFF è più longevo anche di una storia d'amore visto che dura da 41 anni". Amore che Luciana Littizzetto ha detto di avere avuto per il suo modello “Franca Valeri, con la quale a breve lavoreremo ad un progetto per Einaudi". Infine, sui prossimi impegni ha annunciato: "A settembre farò un film con la regia di Lucio Pellegrini, tratto dal romanzo di Nick Hornby" E' nata una star, ma la star ha assicurato non sarò io”. Difficile crederle.
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Ieri in concorso per le sezioni +6 e +10
Dino è un gatto dalla doppia vita. Di giorno è un affettuoso animale domestico, di notte un silenzioso complice di piccoli
lungometraggio animato realizzato dal collaudato duo composto da Alain Gagnol (sceneggiatore) e Jean-Loup Felicioli
A CAT IN PARIS furti. La sua duplice attività porterà a fare incrociare i destini della padroncina Zoè e della sua madre poliziotta Jeanne, del ladro gentiluomo Nico e del pericoloso criminale Victor. A Cat in Paris, il primo
(disegnatore), è un pregevole esempio della creatività artigianale che nell'ultimo decennio ha contraddistinto l'animazione Made in France guidata da autori come Sylvain Chomet e Michel Ocelot. Dietro la
Ha il passo pensoso di una commedia sospesa fra realismo e immaginazione My Grandpa, the Bankrobber, fin dal prologo: un funerale senza tonalità cupe (c'è persino una torta che adorna una bara) svela una famiglia eterogenea. Su tutti emerge la figura carismatica di un nonno vitale e nostalgico, con un passato da cowboy girovago.Tra il bizzarro capofamiglia e una delle nipoti, una perspicace bambina di origini africane, si instaura un rapporto privilegiato fatto di una naturale intesa e di improvvise confessioni che spingono l'irrequieta adolescente, di nome Grace, alla ricerca della nonna paterna mai conosciuta, originaria del Suriname. Seguendo divagazioni lievi che diventano più intense in alcuni passaggi, il film si concentra sulle dinamiche interne
all'atipica famiglia, sottolineando le crepe nell'esistenza dei genitori e dei loro figli, spettatori già consapevoli delle difficoltà legate a una tortuosa crescita. L'unica risposta ai dolori dell'esistenza sembra essere una fuga verso le origini africane per Grace e l'agguerrito nonno, relegato dall'egoismo filiale in una inospitale casa di riposo. Il confronto generazionale oscilla fra ispirate spiritosaggini e andirivieni temporali lungo paesaggi urbani e scenari esotici.
maschera da disegno animato di vecchio stampo, il film denota una capacità non comune nel coniugare l'intrattenimento puro ma intelligente con la trattazione di argomenti importanti e gravi come l'elaborazione del lutto e l'eterno conflitto tra il Bene e il Male, alleggerendo il tutto con la giusta dose di ironia. Tutto merito di una sceneggiatura lineare ma mai scontata, in cui i colpi di scena e le gag si susseguono, spesso fondendosi tra loro. Gli autori si concedono così anche il lusso di scherzare sui meccanismi del cinema n o i r, c i t a t o n e l l ' a m b i e n t a z i o n e metropolitana e nelle stesse gag (l'assegnazione dei nomi da parte di Victor ai membri della sua band ricorda Le iene di Tarantino, il finale omaggia Intrigo internazionale di Hitchcock). Un piccolo gioiello di animazione tradizionale che non vuole stupirci con effetti speciali e non punta al realismo della rappresentazione, ma che sfrutta i suoi presunti limiti per stimolare la fantasia.
Con la sua vena nostalgica e i suoi repentini scatti di umore, My Grandpa, the
MY GRANDPA,THE BANKROBBER Bankrobber è soprattutto un racconto morale sull'accettazione dell'anticonformismo e una pacata, a tratti picaresca, rappresentazione dei legami familiari.
Ristorante la divina commedia
Via S. Maria a Vico trav. Fortunato - Giffoni Valle Piana (SA) - Tel. 089866124
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Ieri in concorso per le sezioni +13 e +16 Racconto di un'educazione sentimentale al vetriolo animata da lampi di cinismo e da una sotterranea tenerezza, The Art of Getting By (che sarà distribuito in Italia con il titolo L'arte di cavarsela), mantiene le premesse, annunciate dallo stralunato titolo, descrivendo con perizia gli affanni dello spaesato adolescente George (interpretato da Freddie Highmore), studente newyorkese di scarsa vocazione alle prese con inquietudini familiari e generazionali. Schiacciato dal peso di uno scarso rendimento scolastico, l'introverso George lega inaspettatamente con l'avvenente Sally (Emma Roberts), etichettata come la più bella della scuola, divenendone il prezioso confidente. A turbare il loro idillio è l'apparizione del terzo incomodo, David, artista in grado di stimolare la vena creativa del talentuoso protagonista ma fatalmente attratto dalla bellezza irrequieta di Sally. Amare confessioni, repentini scatti di gelosia e impreviste riconciliazioni si alternano in
un girotondo sentimentale che rimanda ai classici della commedia adolescenziale americana, con annotazioni che tengono c o n t o d e l l e nevrosi del n u o v o millennio: la crisi economic a colpisce anche i borghesi benestanti, come il patrigno di George, costretto a impegnare i beni di famiglia per sbarcare il lunario. Concentrato sui movimenti tellurici dell'anima, con una regia e una sceneggiatura sorvegliate che lavorano sulla credibilità dei toni e delle svolte amorose, The Art of Getting By scioglie i nodi esistenziali dei personaggi
Simon ha 18 anni ed è affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo della personalità imparentato con l'autismo. Vive insieme a suo fratello Sam, l'unico capace di comprendere e assecondare il suo stile di vita scandito da precisione
la convivenza con Simon, al punto da rompere la sua storia d'amore poiché soffocata dalle conseguenze del disturbo del ragazzo. Persa Frida, uno dei cardini su cui è costruito l'equilibrio psicofisico di Simon, quest'ultimo cercherà di ricomporre il puzzle della propria vita mettendosi in cerca di una nuova fidanzata per suo fratello. Un cerchio è perfetto e non ha impurità secondo Simon. É costante e vive in armonia. Ogni pezzo ha un posto preciso nella scacchiera della vita. La sua visione dell'esistenza si muove in antitesi rispetto agli standard di un qualsiasi ragazzo. La sicurezza che ognuno di noi può riscontrare in un abbraccio o in un gesto
SIMPLE SIMON maniacale e schemi eccessivamente definiti. Con loro c'è anche Frida, compagna di Sam, che fatica ad accettare
ricorrendo anche a dosi di acre fatalismo: «Le persone vivono sole e muoiono sole.
THE ART OF GETTING BY Tutto il resto è un'illusione», sentenzia la voce fuoricampo di George. In anni come questi, di imperante disgregazione individuale, la battuta suona come un monito di cui tenere conto.
affettuoso, Simon la trova nel suo personale equilibrio, fatto di schemi, equazioni, orari da rispettare e gesti da ripetere ossessivamente, rifiutando qualunque forma di contatto con il mondo. Simon non appartiene a questa terra, è figlio di un'altra realtà, di uno spazio infestato da astronavi e asteroidi, quello in cui sogna-crede di vivere. Il regista Andreas Öhman disegna una commedia dagli spunti drammatici, senza mai banalizzare né estremizzare la gravità del disturbo del ragazzo. Si tiene a distanza da qualsiasi forma di giudizio e guida lo s p e t t a t o r e a t t r av e r s o i l l e n t o cambiamento di Simon che, poco a poco, perdendo l'ossessivo controllo del suo inviolabile mondo, riuscirà a “tornare sulla terra”.
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Ieri in concorso per la sezione +18
Neds è un anti-romanzo di formazione raccontato con uno stile sospeso tra Pasolini e Irvine Welsh. La storia di John Mcgill, ambientata nella Scozia dei primi anni '70, è lungi dall'essere il classico percorso di iniziazione e di evoluzione verso l'età adulta. È piuttosto una vigorosa opera di denuncia degli ostacoli che impediscono un corretto inserimento sociale a un bambino studioso e intelligente, che potrebbe essere destinato a una brillante carriera scolastica, ma che ha la pecca di provenire da una famiglia di estrazione proletaria. Schiacciate dal contesto sociale, economico e culturale in cui vive, segnate da un rapporto tempestoso con un padre alcolizzato e dall'ingombrante presenza
del fratello teppista Benny, le grandi speranze di John sono inevitabilmente costrette a dissolversi e a degenerare nella
NEDS
violenza. Una volta entrato a far parte della banda dei Neds (Non-Educated Delinquents) John si vendicherà di tutti: della scuola che inizialmente gli aveva negato l'ingresso nella sezione più alta, del compagno ricco che lo aveva
abbandonato su pressione della madre, del bulletto che lo aveva terrorizzato da piccolo, e del padre. Se la prenderà anche con Gesù, che sarà l'unico a tenergli testa. Ma un'occasione di riscatto è forse ancora possibile. Per narrare la scioccante metamorfosi di John, l'attore e regista Peter Mullan recupera la commistione tra realismo e grottesco surrealista che aveva caratterizzato il suo debutto alla regia con Orphans, una varietà di toni che rende il film spiazzante e commovente. Degni di nota la scena della rissa con Gesù, che ricorda Buñuel, e l'utilizzo straniante, alla maniera di Scorsese, della canzone Cheek to Cheek nella violenta scena dello scontro fra gang.
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GIFFONI - BIMED, UN LINK PER IL SOCIALE “Mettiamo in partenza un motore sociale”: così il direttore Claudio Gubitosi ha annunciato la prima delle iniziative nell'ambito degli approfondimenti di uno dei tanti altri mondi del Giffoni Experience: la sua anima solidale. Ieri mattina la presentazione del progetto che vedrà lavorare a braccetto la BIMED (Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo), la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, il Festival diretto da Gubitosi e la promozione dell'Osvaldo Soriano Football Club, ovvero la Nazionale di Calcio degli Scrittori capeggiata da PaoloVerri. Partendo da un incipit di Stefano Borgonovo, gloriose firme e giovani scrittori italiani daranno vita ad una “Antologia per la vita”, raccoltalaboratorio di scrittura creativa suddivisa parafrasando la scaletta di una partita di calcio - in un 1° tempo, intervallo, 2° tempo e possibili finali. Grazie ad un accordo chiuso con la RCS, il libro, cui contribuiranno tra gli altri Beppe Severgnini, Alessandro Baricco, Fabio Geda, uscirà il prossimo natale con “La Gazzetta dello Sport”. Da gennaio, la BIMED, ente da sempre al servizio della formazione dei giovani, farà circolare tra loro la pubblicazione, mentre il Giffoni Film Festival la invierà ai filmaker e alle case di produzioni sostenendone la trasposizione cinematografica. Il tutto per raccogliere Fondi per la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, riconosciuta con personalità giuridica, i cui obiettivi sono: sostenere la ricerca per vincere la Sla, l'elargizione di contributi e rendite per l'assistenza domiciliare ed ospedaliera a favore dei malati di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) nonchè il sostegno anche psicologico dei loro familiari.
Social Partner
Ad illustrare i dettagli dell'iniziativa sono intervazionePasquale Stanzione ed A n d re a I o v i n o, r i s p e t t i v a m e n t e Presidente e Direttore BIMED,Alessandra Borgonovo, figlia di Stefano attiva nella Fondazione, Paolo Verri, già direttore del Salone del Libro di Torino. “Dobbiamo fare qualcosa in concreto per vincere la Sla ed aiutare le persone che soffrono per questa malattia" il pensiero di Stefano e Chantal Borgonovo, che si è
concretizzato con la creazione della Fondazione, da quando il campione del calcio giocato e scopritore di talenti tra i baby della sua scuola, ha scoperto di essere affetto dalla sclerosi laterale amiotrofica. Una sfida per cui il Giffoni Film Festival, da sempre impegnato nel sociale attraverso il suo braccio “Aura” diretto da Alfonsina Novellino, è pronto a fare la sua parte.
Il messaggio di Stefano Borgonovo “Il vero valore della vita vera, fatta di valori importanti, cari bambini, siete voi. Senza voi non ci sarebbe futuro, nessuna motivazione per gli adulti per fare i bravi e lavorare per presentarvi un mondo più sereno. Gli adulti non si ricordano più i regali che l’infanzia ha donato loro. Fino a che non ricorderanno l’importanza dell’infanzia e dei suoi doni, cari bambini, dovete portare pazienza, sopportarci e fare andare avanti la vita con il vostro entusiasmo, la vostra semplicità, la fantasia innata e soprattutto la vostra sincerità. Un forte abbraccio a tutti i bimbi del mondo!”.
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TUTTI IN RICICLETTA CON CIAL
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iAl, Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in alluminio, è da anni partner ufficiale del Giffoni Film Festival. La partecipazione di CiAl al Festival si dirama in diverse iniziative e occasioni di incontro, tutte dedicate alla tutela dell’ambiente e in particolar modo al riciclo dell’alluminio.
Obiettivo Alluminio – Premio CiAl per l’Ambiente A marzo, in collaborazione con il Giffoni, CiAl ha avviato il progetto didattico “Obiettivo Alluminio”, borsa di studio promossa in dieci diversi capoluoghi di provincia italiani. Agli studenti di circa 800 istituti superiori è stato chiesto di presentare una fotografia che racconti l’uso quotidiano dell’alluminio nella loro vita: dagli imballaggi (lattine per
bevande, scatolette e vaschette, bombolette spray e foglio sottile) fino alle applicazioni pratiche per l’edilizia, l’arredamento, il settore automobilistico
Technical Partners
e altro ancora. Gli studenti hanno espresso la propria creatività puntando su due tematiche: l’Alluminio intorno a noi e Alluminio e Tutela dell’Ambiente. I dieci vincitori della borsa di studio entrano di diritto a far parte della giuria ufficiale del Fe st i v al , n e l l a s e z i o n e Generator + 16 , con un compito in più rispetto agli altri giurati. Armati di videocamera saranno per CiAl dei veri e p r o p r i reporter ambientali ed i n o l t r e assegneranno il “Premio CiAl per l’Ambiente”, p r e m i o ufficiale del Giffoni, giunto quest’anno alla sua sesta edizione, assegnato al f i l m i n concorso che m e g l i o affronta le tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile. Al film vincitore andrà il “Grifone in Alluminio riciclato”.
Il mega pannello in lattine per bevande Com’è ormai consuetudine da diversi anni, CiAl installerà presso la Cittadella del Cinema un mega pannello raffigurante il logo del Festival, interamente realizzato con lattine per bevande e recuperate dall’Associazione “Gruppo Sportivo vita per la vita” di Coccaglio (Brescia). Il p a n n e l l o r ap p re s e n t a u n ’ o t t i m a scenografia per riprese video e fotografiche: un vero e proprio must che caratterizza ogni anno il Festival. La Ricicletta® Agli ospiti del Festival, a significare l’importanza del riciclo e del rispetto d e l l ’ a m b i e n t e , C i A l re g a l e r à l a “Ricicletta®”, la city bike in alluminio riciclato, ottenuta dal riciclo di circa 800 lattine per bevande. La “Ricicletta®” di CiAl verrà consegnata agli ospiti presenti che meglio si sono distinti nel corso della loro carriera per l’impegno profuso per sensibilizzare il pubblico ai valori dello sviluppo sostenibile e della coscienza ambientale.
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LINKOLORS, CONTAMINAZIONE DI LINGUAGGI
Contatti, legami, integrazioni, l’arte interpreta il tema della 41esima edizione d e l G f f a t t r ave r s o “ L i n ko l o r s ” , esposizione curata da Salvatore Colantuoni e promossa da H o s p i r a i n programma negli spazi della Chiesa del c o m p l e s s o monumentale di San Francesco di Giffoni fino al 21 luglio. Ventiquattro gli artisti coinvolti in un percorso ricco di s o r p r e s e e suggestioni, creatività differenti messe in competizione online sul sito del festival dallo scorso giugno. “Per la quarta volta – spiega Colantuoni porto al festival il meglio della produzione artistica nazionale e internazionale. Opere di talenti esordienti e affermati con un’attenzione particolare ai campani. In “Linkolors” trovano visibilità, come sempre, tutti i tipi di tecniche e linguaggi, dall’olio su tela al figurativo, dall’astratto alle contaminazioni fotografiche”. Tra gli artisti in concorso, Pietro Mancini che ha elaborato in chiave originale la frase di un giurato della Masterclass “Come un lampadario in mezzo al cielo e senza attacco attendo”, Ferdinando Vassallo e il mosaico dagli occhi incubati di “Luce”, Alessandro Cannistrà direttamente dalla Biennale di Venezia con gli alberi appena sfumati e trasognanti di “Natural thought”,
Gennaro Vallifuoco e il Wojtyla sui generis di “Papalink”, Ekaterina Panikanova con una deliziosa installazione “intrufolata” tra
antichi quaderni di catechismo. E ancora, Luis Serrano, Gonzalo Orquín, Alexander Jakhnagiev, Karen Shah, Giustino De Santis, Marco Chiuchiarelli, Stefania Sabatino, Danilo Maestosi, Francesco Impellizzeri,
Angelo Colagrossi, Piero Mascetti, Paolo Consorti, Massimiliano Giara, Stefano Ianni, Guido Pecci, Fernando Zucchi, Stefania Mileto, Christian Cerbone e Mauro Maugliani, vincitore della scorsa
edizione, non in gara. “Un appuntamento di altissimo livello artistico ed espressivo commenta il direttore del Gff Claudio Gubitosi - l’amore e la capacità del curatore Salvatore Colantuoni stupiscono ancora per la raffinata capacità di coniugare tante incisive creatività. Opere bellissime ospitate in un ambiente magnetico come quello del convento. Una cornice moderna e storica allo stesso tempo che regala alle realizzazioni un tocco di fascino in più”. Congenialità e vincoli. “Un’esposizione singolare per comprendere meglio il senso dell’integrazione. Leitmotiv sviluppato eccelsamente dagli artisti scelti secondo i criteri fondanti del festival: accostare i neofiti ai maestri già noti e ai grandissimi nomi, in un excursus espositivo e al cinema. Non dimentichiamo che le opere prime presentate quest’anno a Giffoni costituiscono il 60 per cento dei film in cartellone. Pellicole che brillano accanto a mostri sacri come Harry Potter. In un’atmosfera di accesa condivisione: oltre 12 mila ragazzi, a cui si aggiungeranno quelli delle masterclass, hanno visto e votato sul web le tele in concorso. Giovani chiamati ad esprimere le proprie emozioni, proprio come davanti al grande schermo. Giffoni, infatti, mira ad esaltare l’arte in tutte le sue sfumature perché è vita, rispetto, civiltà”.
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ALITALIA, OFFICIAL CARRIER DEL GFF
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n questi dieci giorni si vola alti a Giffoni Valle Piana. Con la fantasia per le migliaia di giurati, complice il delizioso pot-pourri di emozioni tra incontri, eventi speciali e pellicole in programma; per i giovani filmaker grazie alla grande ribalta offerta, mentre per tutti gli ospiti, star blasonate comprese, gioca un ruolo fondamentale lo stupore del calore e della macchina organizzativa che li accoglie. Per raggiungere la cittadina picentina, star, operatori culturali, giornalisti e filmaker di tutto il mondo si affidano all'esperienza della Compagnia di bandiera italiana: Alitalia è infatti presente in qualità di Official Carrier, al 41° Giffoni Film Festival. L'adesione si inserisce nell'ambito della
più ampia strategia Alitalia di rilancio e di rafforzamento del legame con il cinema italiano. Alitalia, bandiera del “Made in Italy”, intende rappresentare nel mondo lo stile di vita e l'eccellenza italiana che nel cinema trovano uno straordinario ambito di espressione creativa. La Compagnia ha scelto il cinema contemporaneo per promuovere la propria immagine di azienda innovativa e moderna e, allo stesso tempo, ricca di tradizione e di grande riconoscibilità in tutto il mondo. L'incontro con il mondo artistico, tecnico e produttivo del settore, si esprimerà attraverso il legame con una delle più importanti rassegne mondiali del cinema per ragazzi alla quale partecipano star e
interpreti provenienti da tutto il mondo. Alitalia sarà il vettore di riferimento per tutti gli ospiti del Festival, italiani ed internazionali, che raggiungeranno Giffoni grazie ai collegamenti che la Compagnia effettua sull'aeroporto di Salerno. Da dicembre del 2010, infatti, Alitalia opera due collegamenti quotidiani Salerno - Milano Malpensa e un volo quotidiano Salerno - Roma Fiumicino. Con questi voli Alitalia collega Salerno, via Roma e Milano, alle altre destinazioni nazionali, internazionali e intercontinentali del suo network, offrendo una risposta concreta alle esigenze di mobilità del territorio, a supporto del turismo e dell'imprenditoria locale.
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MORCONIA PRINT, UN NUOVO PARTNER PER GIFFONI
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rgogliosa di essere partner e fornitore del Giffoni Experience: parola di Morconia Print SpA, realtà industriale in grado di offrire l'intera gamma di servizi e prodotti di comunicazione strategica ed integrata, dall'editoria ai corsi di formazione, dalla stampa alla creazione di progetti di marketing e design della comunicazione e si inserisce in questo scenario con competenze e know-howspecifici. La comunicazione strategica, dall'individuo all'impresa, riveste un'importanza quanto mai significativa in una società in cui la rete, le connessioni, i link non sono più solo le strade su cui viaggiano idee, emozioni, rappresentazioni, ma esse
stesse diventano i luoghi dell'essere e del fare. Il tema del Festival 2011, Link appunto, è per questo di grande modernità ed interesse ed ha trovato in Morconia Print SpA un convinto sostenitore e partner. Grazie a questa partnership al Giffoni Film Festival, per la prima volta, si produrrà e distribuirà ogni giorno, in tempo reale, il giornale di informazione per tutti gli utenti e visitatori. Morconia Print SpA continua così la strategia aziendale che la pone sul mercato nazionale come il partner ideale per la comunicazione strategica, a cominciare dalla stampa. L'esperienza ventennale del management,
l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia, di processi e gestione innovativi e di tecniche di controllo qualità rendono i prodotti ed i servizi offerti tra i più interessanti ed avanzati del settore. Morconia Print SpA opera in un capannone di oltre 2.000 mq su due livelli e gestisce oltre 40 periodici, dal controllo del file alla postalizzazione. La principale sede di produzione è sita nella Zona Industriale di Morcone (BN), da cui, oltre alla distribuzione di tutti i prodotti su territorio nazionale, parte ogni giorno la sfida di professionalità e competitività che il Mezzogiorno d'Italia lancia a livello europeo. Morconia Print SpA è un'azienda del Gruppo Morconia, la cui capogruppo è la Morconia Holding Srl.
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41a Edizione|12.21.LUGLIO.2011
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41a Edizione|12.21.LUGLIO.2011
Readings d’autore con Einaudi Ragazzi
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a sempre impegnata in un progetto editoriale per l’infanzia e dell’adolescenza, EL–Einaudi Ragazzi–Emme Edizioni trova nel Giffoni Film Festival la cornice perfetta in cui presentare i propri progetti, condividendone appieno l’attenzione al mondo dei giovani, la necessità di dar voce e ascolto alle nuove generazioni, che divengono qui parte attiva e consapevole del processo di lettura come di quello di visione. Nel vasto panorama di eventi collaterali del Festival, che spazieranno dalla danza al teatro, alla musica, alle animazioni, si svolgeranno i readings d’autore promossi dalla casa editrice.
combinare guai o fare capricci, e Giampi risolvere i problemi, assumendo verso il suo drago gli atteggiamenti che la mamma usa con lui nella vita reale. La duttile e sapiente narratrice Silvia Roncaglia, grazie anche ad un accompagnamento
musicale, catturerà con maestria l’attenzione del pubblico più giovane. Lo Spacciatore di Fumetti, il romanzo che ha inaugurato la nuova collana Einaudi Ragazzi «Carta Bianca», rivolta ai ragazzi della scuola secondaria. È il 1989. Sandor vive a Budapest, ha 15 anni ed è uno spacciatore di fumetti. Ha organizzato una rete di amici e, insieme a loro, lotterà per conquistare l'età adulta e la libertà. La vita, la fine di una dittatura e la forza della Storia visti con gli occhi di un ragazzo di quindici anni. Lo spacciatore di fumetti è una storia che parla di coraggio e di eroismo. Di senso della meraviglia e di voglia di cambiare il mondo.
Media Partner
Due i readings presentati da Edizioni EL: l’autrice Silvia Roncaglia offrirà ai piccoli spettatori una lettura/spettacolo della nuova serie Lumpi Lumpi, illustrata da Roberto Luciani, mentre lo scrittore Pierdomenico Baccalario parlerà del suo romanzo Lo Spacciatore di Fumetti. Lumpi Lumpi, il mio amico drago è un progetto editoriale dedicato ai più piccoli e che da loro trae ispirazione con poetica grazia e ironia. Si tratta di storie i cui protagonisti sono Giampi e il suo amico immaginario Lumpi Lumpi, un piccolo drago blu che, evocato dalla fantasia del bambino inmomenti di difficoltà, diventa il suo Personal Drago e lo aiuta in varie situazioni. Con un ribaltamento finale dei ruoli, però, che vede Lumpi Lumpi
Pierdomenico Baccalario, vero artista della parola e autore ben noto agli adolescenti, intratterrà il pubblico con racconti di eroi, di libertà e di sfide da
affrontare ogni giorno. Due progetti rivolti dunque a età diverse, accomunati dalla stessa passione e dallo stesso interesse per la crescita, partecipi
entrambi di quella «scommessa» ingaggiata molti anni fa dalle Edizioni EL di far coincidere la qualità del testo e del progetto grafico del libro per l’infanzia con le reali potenzialità delle diverse fasce d’età. Una scelta editoriale che serve ad offrire al giovane lettore una molteplicità di stimoli che favoriscano la sua creatività e la sua intelligenza critica, sulla scorta del pensiero di Gianni Rodari per cui «la parola gettata nella mente provoca un serie infinite di reazioni a catena, così come il sasso gettato nello s t a g n o provoca onde concentriche s u l l a superficie dell’acqua» che ben si ricollega al LINK, tema di quest’anno del Festival, che si propone come scopo proprio quello di svelare i meccanismi di relazione e i giochi di rimandi nascosti tra tutte le cose che ci circondano.
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41a Edizione|12.21.LUGLIO.2011
Musica, il sound vitale dei Foja
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Foja nascono nella primavera del 2006 da Dario Sansone (autore dei testi, voce e chitarra), Ennio Frongillo (chitarra), Giovanni Schiattarella (batteria) e Giuliano Falcone (basso). "A' Foja" è la foga, qualcosa che brucia da dentro ma non consuma anzi accende, è la vitalità nevrotica dei nostri giorni e più che un nome è un manifesto. Il loro sound
nella compilation “This is Naples! Vol.1” prodotto della rivista di musica indie Freakout per festeggiare i 20 anni di pubblicazioni insieme agli esponenti più importanti e seguiti della musica indie napoletana. Il loro brano “Se po’ sbaglià” viene utilizzato come colonna sonora di “Una
Primo Premio per il "Cime di rock festival" a Bitritto (BA) e il Premio della Critica del medesimo concorso. Dopo aver vinto il Venafro Rock Festival, pubblicano l'EP autoprodotto "Se pò sbaglià". La band ha esordito con l’etichetta discografica di Graf srl Fullheads e Materia Principale - già produttori tra gli altri di “The Collettivo” e “The Gentlement’s Agreement”- con il primo disco “’Na storia nova”, uscito il 21 gennaio 2011 . Distribuito in Italia da “Audioglobe”.
Il programma 15 luglio CAPONE & BUNGTBANGT 16 luglio CO’SANG 17 luglio 24GRANA
si esprime in un folk rock energico cantato in dialetto napoletano ma destinato a tutti. Si sono esibiti con più di 100 concerti in Italia. Nel 2007 partecipano all ‘Art Rock Festival di Venafro, l’anno successivo sono alla terza edizione di “Rock in” e all’Afraka Rock Festival. Sempre nel 2008 il brano “Nun ‘o ffaje” viene selezionato per entrare nella compilation “Dietro la nuca della città” insieme ad artisti come Enzo Gragnaniello, Bisca,‘A 67, e Ciccio Merolla. Nel 2009 il brano “Uocchie Sicche” entra
montagna di balle” documentario sull’emergenza rifiuti in Campania, proiettato in tantissime rassegne italiane di cinema. Nell’estate del 2010 aprono il concerto di Eugenio Bennato al Meeting del Mare rassegna di musica alla sua XIV edizione che ha ospitato, tra gli altri, artisti come Max Gazzè, Elio e le storie tese, Samuele Bersani, gli Avion Travel, Franco Battiato, Subsonica, Morgan. Premiati con "musica e socialita'" a "Dietro la nuca della citta'" a Grumo Nevano (NA), hanno ricevuto anche il
18 luglio DOLCENERA VIRGINIO 19 luglio RAIZ 20 luglio MADS LANGER 21 luglio HOOVERPHONIC
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