DAILY 2011 - Lunedì 18 Luglio 2011

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y l i a D Lunedì 18 luglio 2011

Anno 2 - Numero 7

DELIRIO JOVANOTTI

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l Gff l’entusiasmo di Jovanotti esplode tra la folla dei fan impazziti di gioia. L’interprete di canzoni indimenticabili come “L’ombelico del mondo” passa alle Antiche Ramiere per una Masterclass commovente, quasi una confessione a cuore aperto regalata ai ragazzi: «Vorrei travestirmi da giurato, passare dall’altra parte, godermi i film e questa bellissima esperienza!». «Il cinema mi appassiona – racconta ad una platea attenta come non mai - perché nella mia vita le immagini hanno sempre contato più della letteratura. Da ragazzino non amavo i libri, ma ascoltavo e guardavo molto. Ho sempre avuto un approccio visivo all’esistenza. A 10 anni sognavo di diventare un fumettista o un cartoonist mi ispirava “Lupin III”, in disegno il mio voto era dieci». Sul grande schermo guarda ai

grandi registi, Truffaut in primis: «“I quattrocento colpi” è uno dei cinque titoli imprescindibili, con “Gli anni in tasca”. Sono pellicole che si confrontano con il tema fondamentale dell’infanzia che è un concentrato di prime volte». Lorenzo parla del suo tour, “Ora”, definendolo «uno spettacolo profondamente mio, un vestito che mi calza alla perfezione, un prolungamento del corpo». Quando arriva alla Cittadella per ricevere il premio Truffaut, qualcuno gli fa notare le troppe “s” nei suoi pezzi. Lui risponde divertito: «Quando butto giù i testi metto le consonanti che servono, poi quando le canto mi trovo nei guai…». E continua: «Impiego due anni tra un disco e l’altro. Oggi scrivo sull’i-Pad, ieri sui quaderni. Dopo tanti anni resto ancora

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41a Edizione|12.21.LUGLIO.2011

JOVANOTTI, DA GIFFONI UN’ITALIA MIGLIORE disarmato di fronte alla composizione, spesso non c’è romanticismo dietro la genesi di una canzone. Io sono felice quando riesco a trovare un equilibrio sopra un oceano di banalità, è la zona che mi interessa di più esplorare». Jovanotti è un vortice di emozioni travolgenti: «Faccio quello che mi pare. A volte butto le idee dopo averci ragionato per mesi. È tanto liberatorio gettare un’idea, violare la legge del ‘non si butta mai niente’. Ai giovani che sperano di fare il mio mestiere dico: fatelo direttamente, senza pensarci! È importante che un artista insegua i suoi desideri. Il talento è una promessa di continuità nel mondo, è una garanzia per la sopravvivenza che rivoluziona le sorti dell’universo, riapre i giochi. Vivete e basta, fregatevene, succhiate tutto quello che c’è. E non vi lamentate mai perché dipende tutto da voi, dall’energia che ci metterete, e se i frutti non dovessero vedersi, l’impegno

Faccio quello che mi pare. A volte butto le idee dopo averci ragionato per mesi. profuso sarà il vostro risultato». Dai segreti dell’animo a quelli della pelle: «Quando ero pischellissimo ero in fissa con i tatuaggi che si compravano in edicola. Mamma si arrabbiava perché non si cancellavano mai e mi è rimasta un po’ l’ossessione. È un’attrazione adolescenziale ma mi fanno compagnia come amici che raccontano pezzi di me, mi piacciono. Però non vi tatuate prima dei 20 anni, potreste pentirvene». Jovanotti va dritto alla verità, persino quando un giurato gli chiede del fratello maggiore Umberto, pilota scomparso 4 anni fa in un incidente aereo. «È un grande

vuoto, mi aveva insegnato tutto, ad amare la musica, mi proteggeva, era un sostenitore entusiasta dei miei progetti. Oggi a lui mi lega un rapporto di amore infinito, che non morirà mai. Prima lo sentivo al telefono qualche volta, ora è sempre con me». Un’altra tappa verso la maturità: «Si cambia continuamente, è il bello della vita. Ma la maturità si è trasformata in qualcosa di più mobile. Forse non si diventa più adulti. Abbiamo questo privilegio di mantenere una scintilla di fanciullezza. Ma crescere è inevitabile: il confronto con i genitori che invecchiano, scoprire che tuo padre non è invincibile, che tua madre si fa piccola e vulnerabile, la consapevolezza che un figlio dipenda da te... Del resto assumersi delle responsabilità significa letteralmente sviluppare la capacità di rispondere. Ecco, quando sei grande devi dare delle risposte». Qualcuno lo definisce ottimista, Lorenzo

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replica così: «Le parole sono come i luoghi, ci incontriamo nelle espressioni ma veniamo da posti diversi. Il significato che diamo ad una frase è sempre differente, per cui rifuggo le etichette. Non sono ottimista, sono me stesso. Tendo ad affrontare le difficoltà per risolverle con

Vorrei travestirmi da giurato, passare dall’altra parte, godermi i film e questa bellissima esperienza! un atteggiamento positivo. Ma vorrei essere percepito nella complessità. L’unica certezza che ho è che proverò a mantenermi autentico. Perché l’arte funziona solo se conserva un lampo di verità».

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CASAGRANDE, FIERO DI ESSERE NAPOLETANO “

Ammazza quanti ne siete, che meraviglia!”, Questo l’esordio di Maurizio Casagrande al suo ingresso nella Sala Truffaut gremita di giurati. Dopo essere stato per anni la perfetta spalla di Vincenzo Salemme in pellicole e commedie di gran successo, Casagrande torna al cinema con il film “Una donna per la vita”, un lungometraggio ambientato e girato a Napoli, le cui riprese termi-

Sempre indeciso tra cinema e teatro neranno la prossima settimana. La pellicola, di cui l’attore partenopeo è regista, interprete e sceneggiatore, lo vedrà recitare al fianco di Sabrina Impaccatore, Neri Marcorè, Margareth Madè e un insieme di storici amici, tra cui lo stesso Salemme. Ad aprire il dibattito alla Cittadella è stato un esilarante siparietto improvvisato da Maurizio Casagrande e da un giovane giurato che gli ha rivelato di avere un

Finanziato da

sogno, recitare con lui. Senza esitazioni, l’attore lo ha invitato sul palco, conquistandosi nel giro di pochi istanti la simpatia e l’attenzione di tutta la giuria. Ma Casagrande ama più il cinema o il teatro? «Se sto facendo il teatro penso che vorrei fare il cinema, se faccio il cinema sogno il teatro... insomma mi piace sempre chell’ata là». In tanti gli hanno chiesto dei suoi attuali rapporti con Salemme e del loro esordio: «Se mi posso attribuire un pregio credo possa essere quello di riconoscere il talento altrui, non avendone paura. Ho conosciuto Vincenzo al Sancarluccio, un piccolissimo teatro di Napoli, di soli trenta posti. Mi resi conto subito di trovarmi di fronte ad un bravo autore e feci una scelta rischiosa: lasciai la compagnia del Bellini, con cui lavoravo, per inseguire questo talentuoso squattrinato, cambiando completamente il mio percorso».

«Quando interpreto leggo con attenzione il copione, ma non lo studio mai troppo ha spiegato ai giovani cinefili presenti imparare troppo la parte significa farla diventare meccanica; preferisco imparare le battute all’ultimo momento per non perdere la naturalezza».

Ultimi giorni di riprese per il mio primo film da regista E quando, infine, qualcuno gli ha chiesto quale ruolo ha amato di più, Casagrande ha ironicamente risposto «il prossimo». «Mi piace confrontarmi con nuovi ruoli, nuove avventure - ha precisato l’attore anche se devo dire che ho molto amato il ruolo del maggiore Cipolletta in “Amore a prima vista” il film a mio avviso più bello scritto daVincenzo Salemme».


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DISNEY, IN ANTEPRIMA IL TEEN MOVIE PROM I

l ballo del liceo, i nuovi amori e le “cotte” passeggere , le storie intrecciate di un gruppo di ragazzi alla prova della maturità, l’ultimo anno di scuola prima di crescere e andare al college. Un’anteprima per tuffarsi nella voglia di vivere e nella vivace follia degli adolescenti di “Prom”, teen-movie che la Disney presenta al Gff stasera alla Sala Sordi (alle 21,30, versione italiana, priorità giuria + 13, inviti – ingresso pubblico fino ad esaurimento posti). Diretta da Joe Nussbaum, la pellicola accoglie nel cast due star in erba come Aimee Teengarden e Thomas McDonnell e promette di incollare gli adolescenti allo schermo,

immergendoli in tematiche a loro molto vicine. Nel film Prom, ogni coppia ha una storia, e ogni storia è diversa dalle altre, unica e irripetibile. Tutte queste storie si intrecciano in un liceo, e intanto si avvicina il grande evento, il Prom, il ballo di fine anno. Prom racconta il delicato passaggio dal liceo all’indipendenza, mentre alcune relazioni finiscono e altre sbocciano. Una delle studentesse, Nova Prescott, è pronta a organizzare un ballo perfetto, ma sulla sua strada trova il ribelle della scuola, Jesse Richter, che vede il ballo di fine anno con uno spirito molto diverso da quello della

ragazza. Nel frattempo, gli studenti affrontano l’agitazione e la trepidante attesa che circonda uno degli eventi più importanti della vita scolastica. Ci sono centinaia di notti al liceo, ma c’è un solo Prom.


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PARENTAL CONTROL, GENITORI IN SALA

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day in the life, Lost Kisses, Corpo Celeste, questi i titoli di alcuni delle interessanti pellicole inserite nel programma di “Parental Control”, categoria di film fuori concorso che il Festival ha dedicato quest’anno ai genitori. Questa speciale rassegna, attraverso la visione di film già distribuiti in Italia, racconta il complesso mondo della famiglia, mettendone in evidenza luci ed ombre. “Credo che questa sia un’iniziativa lodevole”, ha dichiarato la mamma di un

giurato, intervistata all’uscita dalla sala cinematografica, “sono cinque anni che frequento il Festival per mia figlia maggiore e ora che a lei si aggiunta anche la mia figlia minore, i miei tempi di attesa alla Cittadella si sono dilatati.

La visione di questi film fa sentire noi genitori più accolti e sostenuti e ci offre importanti momenti di riflessione. Spero che iniziative come questa possano trovare nel Festival sempre maggiore spazio, rendendo per noi accompagnatori ancora più piacevole la permanenza dei nostri figli in questo meraviglioso Festival”.


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MYGIFFONI, PREMIATI I BABY FILMAKER D

opo i verdetti di giovedì per i concorsi nazionali delle p ro d u z i o n i d e l l e S c u o l e Secondarie di I e di II Grado, svelati ieri mattina anche i vincitori delle Scuole primarie partecipanti a MYGiffoni, il concorso che la factory GFF dedica, durante le sue attività annuali extra Festival, ai prodotti audiovisivi realizzati dagli studenti in collaborazione con gli istituti scolastici o con le associazioni culturali. Al cospetto dei giurati Elements +6, sempre due i premi assegnati: l’Audience Award, il cui vincitore è stato decretato dal pubblico on line, e Miglior Film, attribuito da Giffoni Experience. Il più votato dagli internauti “Il Gigante di Pietra”, riduzione del lungometraggio omonimo frutto di un lungo lavoro di ricerca storica e cinematografica dell’Istituto Comprensivo “Tifoni” di Pontremoli (MS). A ritirare il premio una

Pontremoli ambientata nel suo Castello, una volta sede della Scuola, di cui per MyGiffoni è stato presentato un

portare al festival anche il saluto del Dirigente Scolastico Maria Grazia Paolella. L’importante tema della cura ambientale al centro del prodotto, già oggetto di diversi riconoscimenti, che ha fruttato alle sue piccole realizzatrice “la bellissima esperienza di venire a Giffoni” dice felicissima la piccola Michelle, portavoce del gruppo. Presente anche il regista del cortometraggio Raffaele Capano, membro dell’IDICOM, istituto che si propone proprio la diffusione dei linguaggi cinematografici nel mondo dell’istruzione. Entrambe le Scuole, oltre alla Targa di riconoscimento, si sono aggiudicate anche una macchina fotografica digitale della Canon.

delegazione delle classi 3 A, 3 C e 4 A composta da: Giacomo Leoncini, Beatrice Leoncini, Lorenzo Ghiozzi, Alice Manetta, Sofia Travaglini, Renata Ines Insonnia, Elena Ragni, Gianfilippo Iacovino. Con loro le docenti Francesca Lanfranchi e Paola Bardini che per la regia sono state assistite da uno speciale dilettante appassionato di montaggio:Armando Salvini, nonno di una delle baby attrici (Elena Ragni). Ben 100 i bambini di diverse classi coinvolti nella versione integrale, un fantasioso e divertente viaggio nella storia di

cortometraggio. Il Giffoni Experience ha invece voluto p re m i a re i l l avo ro d e l l ’ I s t i t u t o Comprensivo “Francesco d’Assisi” di Torre del Greco (NA) “In Cattive Acque”. Per loro, la targa è stata ritirata da Michelle Tonini, Maria Rosaria Pullo, Nunzia Russo, Nunzia Gentile, in rappresentanza dei 21 bambini delle classi II, III, IV eV A che hanno realizzato il video con le tutor Mariarosaria D’Urzo, Olimpia De Carella e Rosaria Scognamiglio incaricate di

MyGiffoni è la vetrina per gli aspiranti filmaker, studenti di ogni angolo dell’Italia che tra una lezione e l’altra si cimentano con sceneggiatura, recitazione e regia, complice una classe docente attenta al valore del linguaggio cinematografico e la pluriennale esperienza del GFF nella promozione del cinema per ragazzi e fatto dai ragazzi, nonché nella produzione di opere realizzate con gli studenti. Uno spazio di promozione per i film che gli studenti stessi riescono a creare e a produrre, nonché un modo per comprendere meglio esigenze, speranze e curiosità di bambini e ragazzi.


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Ieri in concorso per le sezioni +6 e +10

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on è un caso che la fiaba raccontata dalla nonna alla piccola Pearl si intitoli “La vita è

LIFE IS WONDERFUL meravigliosa”. L'omonimo capolavoro realizzato nel 1946 da Frank Capra è il nume tutelare dell'opera prima del regista taiwanese LooLoo Lu. Entrambi i film parlano di angeli che hanno il compito di raddrizzare, se non di salvare, un'esistenza,

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i sofferma sui primi turbamenti amorosi e le esperienze di un gruppo di adolescenti nella luminosa Norvegia contemporanea “Totally True Love”, di Anne Sewitsky, film ondivago che oscilla tra il racconto di formazione con risvolti horror e una ingegnosa commedia sull'ansia di diventare adulti. L'irrequieta Anne capeggia un eterogeneo gruppo di ragazzini alle prese con i riti e le scoperte della prima adolescenza. A occupare le fantasie della protagonista è il nuovo arrivato, Jørgen, pensoso coetaneo biondo, che nell'immaginazione di Anne assume, di volta in volta, le sembianze di un calciatore, di un divo televisivo, e perfino di un aspirante suicida da trarre in salvo dai flutti. Penitenze pubbliche nel cortile della scuola, repentine fughe in bicicletta, e passaggi obbligati dell'età, rappresentati

entrambi affondano le radici nella cultura religiosa di riferimento: quella cristiana per Capra, quella taoista per Lu. Ma sia chiaro: n o n stiamo parlando d i u n ordinario remake semplice mente riadattato ai tempi moderni e trasporta t o nell'estremo oriente. “Life is Wonderful” di Lu è un'opera personale e originale. Il regista non ha paura di trattare con occhio critico le tematiche della vita e della morte così come sono concepite dalla religione taoista. Egli non vuole

sminuire il valore della religione come supporto spirituale, né tantomeno negare il dogma che l'essere continui a vivere sotto altre forme dopo la morte in un percorso che ricongiunge l'uomo con la Divinità. L'autore invita con semplicità a considerare la vita come il più prezioso dei beni, perché chi muore purtroppo sulla terra non può ritornare. E allora meglio prodigarsi per fare qualcosa di buono per i vivi. È per questo che l'angelo custode di Pearl non cade dal cielo, ma è vivo e in carne e ossa: è la nonna stessa. E lascerà un segno indelebile nella sua vita, continuerà a esistere nel cuore e nella mente della sua protetta.Tutte le volte che Pearl ripenserà al pianto disperato con cui aveva accolto la notizia di essere stata lasciata sola dai genitori, il pensiero della nonna farà dipingere sul suo volto un sorriso di devozione. È questa la forma più dolce di immortalità.

dall'immancabile gioco della bottiglia con le sue imbarazzanti rivelazioni, scandiscono l'iniziazione di Anne e le sue vicissitudini, fra aspirazioni sentimentali frustrate e desideri smarriti. Governando l'alchimia tra fantasticherie e realtà, il film trasforma le peripezie amorose messe in scena in una credibile rappresentazione delle nevrosi sentimentali e dei rancori che fanno da preludio all'ingresso nell'età adulta. Tra sguardi in tralice e gote che arrossiscono, i turbamenti dell'infanzia sono esplorati con una lente d'ingrandimento che ne mette a fuoco ogni risvolto, e i serrati palpiti dei personaggi, tra equivoci, crisi e riconciliazioni, finiscono con lo sciogliersi

in una ritrovata unità e nel raggiungimento per l'agguerrita Anne dell'oggetto del suo

TOTALLY TRUE LOVE desiderio, in un simbolico lieto fine che riflette la forza inarrestabile dei sentimenti.

Ristorante la divina commedia

Via S. Maria a Vico trav. Fortunato - Giffoni Valle Piana (SA) - Tel. 089866124


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Ieri in concorso per la sezione +18

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uido (Roberto Farnesi) è un architetto di successo.Vive in uno splendido appartamento nel centro di Savona, guida una lussuosa macchina sportiva nella quale si accompagna ogni giorno a bellissime ragazze. Un po' Peter Pan e un po' playboy, con un matrimonio fallito alle spalle, Guido non appare pronto ad assumersi le responsabilità che la sua età comporta. Una sera, mentre prepara il suo appartamento per accogliere la bellona di turno, si vede piombare in casa la sua ex moglie, che gli affida Arianna, la figlia di otto anni. Non abituato ad avere a che fare con la figlia, Guido è costretto a cancellare il suo appuntamento e a improvvisarsi padre per la prima volta nella vita. Tutto sembra andare discretamente, finché d'improvviso Arianna scompare. Guido non riesce a capire come una persona possa sparire dentro le mura domestiche.

Si attacca al telefono per chiamare i carabinieri, ma all'altro capo risponde una curiosa voce che recita: «Pronto, ufficio oggetti smarriti, dica pure». Il film Oggetti

attraverso una serie di regole da seguire scrupolosamente al fine di ritrovare quello che si è perso. Il regista disegna un film con contorni drammatici ma dal contenuto magico, quasi fiabesco. I personaggi che accompagnano Guido strizzano l'occhio a Collodi, come il grillo parlante narratore (Michelangelo Pulci), o la vicina di casa/Fata Turchina (Chiara Gensini). Il mondo in cui Guido viene inglobato non esiste, è una proiezione della sua mente che pian piano scompare in maniera direttamente proporzionale alla sua redenzione. Il film sembra dirci che non esistono percorsi obbligati nella vita: tutto nasce dalle nostre scelte, che comportano responsabilità di cui bisogna necessariamente rendere conto.

OGGETTI SMARRITI smarriti, diretto da Giorgio Molteni, esamina la condizione dell'essere umano in un mondo che corre troppo veloce e costringe a distogliere lo sguardo dalle cose importanti, rendendo addirittura ciechi. Una cecità imposta, una punizione inflitta. Il percorso intrapreso per riacquistare la capacità di vedere passa


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VALIGIE PRONTE, SI VA A SACILE

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cambi, contatti, link. L’anima sinergica del Gff non conosce confini, raggiunge il pubblico internazionale e non rinuncia a sviluppare una fitta rete di connessioni in tutta Italia. Last but not least. “Ai comuni gemellati con Giffoni – ha annunciato il direttore Claudio Gubitosi si aggiunge Sacile. Nel suggestivo paesino di ventimila abitanti in provincia di Pordenone arriverà il Giffoni Movie Days il prossimo novembre”. Una tappa in più per l'esperienza che porta in giro per scuole e città la formula giffoniana: cinema di qualità, momenti di aggregazione, incontri con ospiti ed esperti della Settima arte. “Il sud chiama il nord – ha commentato entusiasta Roberto Ceraolo, Sindaco di Sacile – nel nome del festival dei piccoli. Il direttore Gubitosi possiede le chiavi per accedere alle curiosità e agli interessi dei giovani e li rende protagonisti di una sfida che accresce il senso critico e la partecipazione attiva. Siamo davvero orgogliosi di entrare nel circuito di Giffoni, felici di poter fare di più per i nostri ragazzi”. All’incontro per suggellare la cooperazione, accolto ieri mattina alla Cittadella, sono intervenuti Flavio Polesello amministratore della Arrex Cucine, partner della 41esima edizione del Gff ed eccellenza imprenditoriale di Sacile, oltre che promotore del Gemellaggio, Carlo Andria, presidente del Gff, e Antonello Iannuzzi, assessore del Comune di Giffoni Valle Piana, che ha ricordato come “qualsiasi ragazzino locale ricordi la propria infanzia indissolubilmente legata al Festival. Adulti di oggi che, come me, hanno l'onore di passare il testimone di un’avventura meravigliosa alle nuove generazioni provenienti da ogni angolo dell’Italia e del mondo”.

Gioielleria Cafaro Corso Vittorio Emanuele 15 84095 - Giffoni Valle Piana (SA) Tel. 089868373


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UNA SPLENDIDA “NIGHT FOR AURA”

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na splendida serata sotto le stelle all’insegna della solidarietà. Sabato sera il Giardino degli Aranci è stato lo scenario della riuscitissima “Night for Aura: il Sociale del

Giffoni Experience”, promossa dal braccio Sociale del Giffoni Film Festival nella persona della Presidentessa Alfonsina Novellino. “Sono ancora emozionata nel ripensare a tutti i momenti di questa serata appena conclusasi – ha dichiarato la signora Novellino – la gioia dei piccoli pazienti del Bambino Gesù di Roma, gli occhi commossi del piccolo Matteo nel ricevere un premio, i complimenti del prestigioso ed attento parterre di partecipanti, ripagano del lungo e faticoso lavoro che portiamo avanti. Aura lavora con il cuore dimostrando che Giffoni è presente nel sociale con iniziative sempre più impegnative ed importanti”. Una di queste è certamente il gemellaggio stretto tra il Giffoni Film Festival, l’associazione Aura e l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, un accordo commovente e necessario. Grazie all’efficace sinergia con il GFF, i piccoli ospiti del polo sanitario hanno incontrato il cinema di qualità, visionato

film per mesi e mesi nella colorata ludoteca del sito, vissuto l’esperienza di tuffarsi nelle emozioni giffoniane. Nel corso della serata di ieri, per celebrare il patto triennale suggellato con il Festival, il GFF e l'associazione Aura, nella persona della presidentessa Alfonsina Novellino, hanno premiato Massimo Spina, direttore del “Bambino Gesù” con il riconoscimento “Aura-Giffoni 2011” per l'impegno e la dedizione. Ma l’avventura non finisce qui: “sfruttando ancora questa fruttuosa sinergia – ha spiegato Spina - produrremo un lungometraggio girato dai pazienti che racconterà tra realtà e immaginazione come persino l’ospedale può trasformarsi in un castello magico carico di belle sorprese.

Secondo la nostra filosofia che mira a rendere piacevole e accogliente la sosta dei bambini e dei ragazzi ricoverati”. Ad allietare gli ospiti della serata, apertasi con l’esibizione degli Sbandieratori di Cava de’ Tirreni, le melodie napoletane di Angelica Sepe e il cabaret travolgente di Enzo Costanza. Nel corso della “Night for

Aura: il Sociale del Giffoni Experience”, anche un omaggio dell’Aura all’Honduras, rappresentato dal Console Onorario Lucia Memoli Voto, con “Immagini e parole da una terra lontana”, racconto della missione nel Paese centroamericano di

padre Ferdinando Castriotti. “Il sostegno all’attività del padre missionario in Honduras sarà uno dei nostri prossimi progetti”, spiega Alfonsina Novellino. “Intanto – prosegue – stiamo cercando di organizzare la partecipazione di un gruppo dei piccoli degenti del “Bambino Gesù” alla Giffoni Cruise della MSC Crociere. Desidero infine ringraziare quanti ci sostengono nelle nostre attività e l’eccezionale team del Soccorso Amico, diretto dal dottore Pippo Satriano, che è presente in forma volontaria a Giffoni nei giorni del Festival per offrire assistenza e primo soccorso ai giurati, agli ospiti e al pubblico che dovesse averne bisogno. Doveroso ringraziare tutti i medici presenti: Francesco D’Addino, Giuseppe De Nicola, Ugo Russomando, Giuseppe De Cataldis, Luisa Vitiello, Maytè LaoMartinez, Francesca Sguazzo, Paola Marotta, Ferdinando Ferrara, Nicolino Fortunato. Un ringraziamento speciale a tutti infine anche allo Studio di Medicina 3 di Battipaglia”.


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MULINO BIANCO, “AMICO” DEL GFF C

’è anche il Mulino più dolce d’Italia a Giffoni Valle Piana dove per la 41esima edizione del GFF è arrivato il Villaggio di Mulino Bianco, in tour in Italia per riaffermare i valori della tradizione culturale alimentare italiana e per informare e sensibilizzare gli italiani verso una corretta e sana alimentazione. Ogni mattina, il Mulino apre le porte ai giovani giurati per offrire una nutriente colazione e prepararli alle giornate impegnative che li vedono protagonisti nella scelta dei migliori film. A partire dalle 10 l’accogliente struttura itinerante, che riproduce il celebre simbolo del marchio dolciario del Gruppo Barilla, è aperta a tutti coloro che sono interessati ad intraprendere un’interessante esperienza alla scoperta delle origini della nostra tradizione alimentare e dell’importanza de l l ’ e q u i l i b r i o nu t r i z i on al e , c on particolare attenzione, alla “Colazione all’italiana” e alla “Buona Merenda” (due

dei progetti di educazione alimentare del Mulino Bianco). Dal 12 luglio, una lunga fila di piccoli si assiepa per accedere all’interno del Mulino e partecipare alle attività di i edutainment pensate per imparare giocando. Il Laboratorio “Mani in pasta” consente ai bambini di scoprire più da vicino gli ingredienti naturali e conoscere il loro corretto utilizzo nella preparazione di una merenda buona, sana ed equilibrata. Uno chef fa un’introduzione sull’origine degli ingredienti e sulle loro caratteristiche, dopodiché accompagna i bambini, vestiti come da veri chef con grembiulino e cappello, nell’attività creativa e manuale, dall’impasto alla realizzazione di dolcetti come i biscotti e il tortino. Dopo averli cotti, i dolci vengono

consegnati ad ogni bimbo in un sacchetti insieme all’attestato di “piccolo chef”. Attraverso quest’attività, i piccoli sviluppano capacità di manipolazione, imparano a riconoscere gli ingredienti e la loro combinazione nella realizzazione di una ricetta. All’interno del Mulino inoltre, è possibile eseguire un simpatico e veloce test per scoprire qual è la p ro p r i a t i p o l o g i a d i risveglio – morbido, leggero, allegro o energico – e gustare di conseguenza la colazione più vicina al proprio modo di iniziare la giornata, ser vita su un invitante vassoio corrispondente al proprio profilo di risveglio; inoltre, i visitatori possono scoprire l’ultima novità di Mulino Bianco, “Storie di Frutta al Cioccolato”: una cremosa purea di frutta.


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FELLINI E MANARA, UN LIBRO RACCONTA IL LORO CONNUBIO

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osa succede se il maestro del fumetto erotico incontra il genio del regista di “8 e ½”? “Fellini e Manara. Tra mistero, esoterismo ed erotismo”, il libro di Laura Maggiore (prefazione di Vincenzo Mollica - Navarra Editore), presentato sabato e domenica ai Giardini Fellini di Giffoni Valle Piana, prova a raccontarlo. L’arte e le sue mille declinazioni sintetizzate nell’incrocio tra due inarrivabili talenti italiani raccontati in un appuntamento arricchito da una mostra di bozzetti di Fellini e di tavole di Manara, artista che il Gff ha ospitato due anni fa, rivisitate dall'illustratrice Barbara Sirtoli. “Racconto il Fellini disegnatore – spiega l’autrice Laura Maggiore - un lato della sua vita mai approfondito accanto agli incredibili retroscena di due film mai

realizzati che lo ossessionarono, Viaggio a Tulum e Il viaggio di G. Mastorna,

considerato il buco nero della storia del cinema. Pellicole alla fine tradotte in fumetto da Manara che con l a s u a inconfondibile “mano” le ha trasformate in due capolavori”. . L'evento è stato promosso dal ForumGiovani Giffoni con il patrocinio del G i f f o n i Experience e del Comune di G i f f o n i Va l l e Piana.


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CHUPA CHUPS, UN GOLOSO PARTNER

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hupa Chups è la dose di energia della 41° edizione del Giffoni Film Festival; dai bimbi delle giurie, alle star, al folto pubblico. Il link tra Chupa Chups e il festival del cinema per ragazzi dura da 11 anni e anche quest'anno è presente nelle attività di ogni giorno grazie all'originale laccetto porta-badge nel quale inserire l'esclusivo pass dell'evento. I piccoli giurati di Elements trovano ad aspettarli la mascotte dell'inconfondibile lollipop: Mr Chuck di dimensioni “umane” e il suo famoso motto ..life less serious…, con il quale possono farsi scattare una foto e

scaricarla dal computer di casa, collegandosi semplicemente al sito della “caramella sullo stecco” più amata. Come ogni anno, Chupa Chups omaggia i partecipanti e gli ospiti del red carpet con i suoi irresistibili e freschi gusti… limone , arancia, cola, anguria… e le due novità vaniglia e lampone! Chupa Chups e Giffoni Film Festival..un link inseparabile.


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I mille colori di Giffoni


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Musica VIRGINIO... “Finalmente” a Giffoni

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irginio Simonelli, il vincitore della decima edizione di Amici, è nato a Fondi (in provincia di Latina) il 31 gennaio 1985. Si è scoperto cantante quasi subito, sono poi arrivate le prime lezioni di pianoforte, e con queste la scoperta di un universo di accordi e armonie con cui poter giocare e raccontarsi. Insieme al liceo classico Virginio frequenta una scuola di recitazione, per cinque anni: con questa partecipa all’allestimento di diversi spettacoli, dove, oltre a recitare, naturalmente canta. Dopo il Liceo, si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. Lì entra in contatto con Paolo Agosta, che ascolta un nastro con le sue canzoni e lo mette in contatto con Ivo Grasso del Massive Arts, struttura con cui comincia subito a collaborare. Ed è proprio il team Massive Arts che si occuperà della produzione discografica di Virginio, che parte da un singolo molto significativo:

Technical Partners

“Davvero” .

composto anche le musiche.

Una voce splendida, una musicalità già matura e consapevole, uno stile musicale assolutamente attuale, una sensibilità nuova e tutta da scoprire: Virginio partecipa nel 2006 alla 56° edizione del Festival di Sanremo nella categoria giovani con il brano "Davvero" che anticipa il suo primo album Virginio, prodotto da Ivo Grasso e Fabrizio Grenghi. L'album contiene dieci tracce, i cui testi sono scritti dal cantante che, insieme a Paolo Agosta, ne ha

Nel settembre del 2010 viene scelto nella categoria titolari per partecipare alla decima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi e presenta il brano inedito A maggio cambio, scritto per lui dai Modà. Successivamente, si presenta davanti alla commissione e riesce ad accedere alla fase serale. Il 7 marzo 2011, Virginio Simonelli vince la decima edizione del talent show, ottenendo una borsa di studio di 100.000 euro, ed il giorno seguente viene pubblicato l'album Finalmente, edito dalla Universal Music Group.


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Musica

41a Edizione|12.21.LUGLIO.2011

DOLCENERA, “il sole di... lunedì”

Nel 2002 Dolcenera debutta partecipando alle selezioni del concorso "Destinazione Sanremo" trasmesso su Rai2, entrando tra i finalisti ammessi alla partecipazione del Festival. Nel 2003 si classifica al primo posto della 53a edizione del Festival di Sanremo Giovani con il brano "Siamo tutti là fuori" e pubblica il suo primo album "Sorriso Nucleare", conquistando anche il premio assegnato dalla Sala Stampa, Nel 2005 vince la trasmissione musicale "Music Farm" in onda su RAI 2 con "Mai più noi due" ed esce il secondo album "Un Mondo Perfetto" che si aggiudica il disco di platino con oltre 150.000 copie vendute e resta in classifica per un anno. Dolcenera conquista sempre più consenso di pubblico, in un tour che tocca più di 50 città italiane. Nel 2005 Dolcenera ottiene diversi premi: Premio De Andrè, "Miglior artista emergente" al M.E.I., Leone d'argento come "Rivelazione musicale dell'anno" e pubblica la "Special Edition" dell'album "Un Mondo Perfetto" contenente anche il DVD live dove duetta con Claudio Baglioni e Loredana Bertè; Nel febbraio 2006 pubblica "Dolcenera canta il cinema", album realizzato in esclusiva per la 20th Century Fox, in cui Dolcenera reinterpreta le più belle canzoni del cinema americano. Il Cd Album è associato alla vendita dei dvd dei film storici della Century Fox nella versione rimasterizzata. Nel marzo 2006 è protagonista del Festival di Sanremo con "Com'è straordinaria la vita" e pubblica il suo terzo album, "Il popolo dei Sogni", che si aggiudica in una settimana il disco d'oro. Nel 2007 firma e interpreta la canzone "In fondo alla notte" per il film "La notte del mio primo amore", che riadatta in italiano, ed interpreta due canzoni ,"Mon Amour"

e "Sei tu", del film francese "Finchè nozze non ci separino" (vincitore del MIFF Milano Film Festival) e partecipa come attrice al film "Scrivilo sui muri" con Cristiana Capotondi e Primo Reggiani per la regia di Giancarlo Scarchilli. Nel 2009 Dolcenera pubblica l’album "Dolcenera nel paese delle meraviglie" e partecipa alla 59esima edizione del Festival di Sanremo con il brano dal titolo "Il mio amore unico". La canzone resta in vetta al primo posto delle vendite e dell’airplay per tre settimane e nella Top 20 della classifica dei brani più trasmessi dalle radio per più di tre mesi, con un successo confermato anche dalla commissione del Premio Lunezia 2009 per il valore letteral – musicale del brano e dall’inserimento del videoclip del brano nel film “Amore 14” di Federico Moccia. Il brano “il Mio amore unico” varca le soglie dell’Italia e viene trasmesso in radio in Inghilterra, nella sua versione remix, e in Sud America,

nella versione cantata da Alejandra Guzman con il suo riadattamento in spagnolo dal titolo "Único", che dà anche il nome al suo album che si aggiudica il disco di platino. Nel 2010, alla fine di un lungo tour, dopo anni di pianoforte e clarinetto, Dolcenera inizia gli studi di batteria e la scrittura delle nuove canzoni nasce, invece che dal pianoforte, dai disegni ritmici di batteria e basso. Ne scaturisce un album di grande energia. “Il sole di domenica” ha anticipato l’uscita del 17 maggio 2011 del nuovo album “Evoluzione della specie”, ispirato dal titolo di una canzone contenuta nell’album, i cui temi ruotano attorno alla voglia di vincere la paura del futuro, in questo stato di precarietà in cui si riconosce anche la stessa cantautrice. Questa sera alle 22.30, al Music Main Stage di Giffoni, proporrà il meglio del suo repertorio.


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