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22 Luglio 2012
Anno 3 - Numero 9
JEAN RENO, QUI A GIFFONI C’È LA LUCE
«Senza i ragazzi non saremmo niente. Francois Truffaut ha capito per primo quello che oggi ho potuto constatare anche io: la luce è qui»: è la sorpresa la prima reazione di Jean Reno al Giffoni, un evento che senza viverlo non può essere compreso. «Venendo qui pensavo che sarebbe stata un’esperienza come altre, partecipare ad un Festival dove avrei ricevuto un premio. Quando ho visto quanti ragazzi ci sono e come partecipano attivamente sono rimasto sbalordito». E poi, rivolgendosi al patron Gubitosi ha aggiunto: «Claudio, la luce che emani dal tuo cuore e dalle tue idee arriva dritto ai ragazzi e loro non solo riescono a restituirtela, ma la trasmettono anche agli altri che sono qui». L’attore che, come più volte ha tenuto a ribadire «mette il cuore in quello che fa», ha dato tutto se stesso ieri ai
giurati del Festival più necessario confrontandosi con l’umiltà e la generosità che solo i grandi sanno mostrare. Alla domanda su quale sia la pellicola a cui è più legato ha risposto: «Per me il film più importante è quello che farò e non quello che ho fatto e poi – ha aggiunto scherzando - se guardo al passato mi viene il torcicollo». Del resto, è una carriera lunga ed intensa quella dell’attore francese che non ha voluto però pronunciarsi su quale sia stato per lui il ruolo più riuscito: «Questo lo decidete voi - ha detto ai ragazzi - ogni volta che ho accettato un copione ho sempre creduto nel progetto artistico».
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“VORREI TORNARE SUL SET CON BENIGNI” L’essenza del Giffoni Film Festival, per Jean Reno, è la luce. L’attore francese, arrivato ieri pomeriggio alla Cittadella del Cinema, si è detto convinto
incontrarlo anche un divertente siparietto intonando canzoni italiane e argentine. Un’altra grande passione che ha confessato è quella per la
soprattutto di una cosa, durante il suo incontro con la stampa: «Senza i bambini noi non siamo niente. Io lo so bene perché ho sei figli». Il protagonista di “Leon” e di “Nikita”, giusto per citare due dei suoi film più famosi, ha parlato ai giornalisti presenti al Festival in italiano e scherzando ha rotto il ghiaccio, rassicurandoli: «Datemi solo due giorni e parlerò un napoletano perfetto!». L’attore ha rivelato il suo amore per la musica - «necessaria come Giffoni» ha detto, tanto per citare le parole di Truffaut – regalando ai giurati accorsi per
cucina, confessando che è bravo ai fornelli quasi quanto il protagonista interpretato in «Chef». Ha preferito dare poche anticipazioni sul suo futuro lavorativo, smentendo però le voci che lo davano protagonista della trasposizione cinematografica del romanzo “Io Uccido” di Giorgio Faletti, e ha parlato soprattutto delle sue esperienze pregresse, partendo da come è nato il suo amore per la recitazione: «a soli 12 anni, a scuola, quando ho calcato per la prima volta le tavole di un palcoscenico e sono rimasto inebriato dell’odore delle travi del palco». Tra i registi italiani con
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cui ha lavorato, gli è rimasto nel cuore soprattutto Benigni: «Roberto è un angelo – ha detto monsieur Reno – per me è una meraviglia. E’ straordinario, un uomo dal grande cuore. Sarei felice di lavorare al suo nuovo film». L’attore ha poi dato una sua personale spiegazione sul perché, in questo momento, le commedie sembrino essere le sole a riuscire a tenere in piedi l’industria cinematografica: «La gente conosce fin troppo bene cos’è il dramma, lo vive ogni giorno, mai come in questo momento. E preferisce quindi, andare al cinema per distrarsi, per vedere qualcosa di diverso da quello che la
vita offre loro nella realtà. Ma – ha continuato – dobbiamo sempre tenere in vita la nostra capacità di sviluppare progetti, trovare un cammino per continuare. Io non mi rassegno mai, non fatelo neanche voi».
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LUCINI E LE SUE SCELTE TRE METRI SOPRA IL CIELO «Il mio più bel film è quello che non ho fatto. Si tratta di "Ho voglia di te", sequel di "Tre metri sopra il cielo"». Strappa così il primo applauso il regista Luca Lucini alla sua lezione con i giurati della sezione Masterclass del Giffoni Experience definito «un'esperienza costruttiva ed affascinante. I giovani rappresentano il pubblico più difficile ed attento». Di fronte alla classe scelta di giurati ieri pomeriggio il regista milanese si è soffermato a lungo sulla sua scelta di aver diretto "Tre metri sopra il cielo". «Quando ho letto il romanzo di Moccia – ha raccontato Lucini - alle prime sessanta pagine ho pensato che fosse impossibile farne un film. Poi l'ho presa come una sfida, stimolante, per una persona che come me era al suo primo film. In ogni lavoro metto un po' di me e anche qui è stato così. Ho voluto dare epicità a quel sentimento, trasformandolo in un amore cavalleresco di altri tempi, ricordando il mio primo amore adolescenziale. In questo c'è una parte di me, o meglio il ricordo di un frammento del mio trascorso e del mio vissuto. Riccardo Scamarcio è stato poi perfetto per l'interpretazione di quel ruolo. Avevo
di tradire quell'esordio, mio e di tanti altri. Dopo "Tre metri sopra il cielo", che peraltro è stato il mio film che ha incassato di meno, è iniziato questo
Nanni Moretti e puoi permettertelo, o questo rappresenta un limite per tutti. Ora, però, vorrei fare un film più mio ma non trovo i soldi». Lucini, poi, ha
nuovo filone che è arrivato fino all'esasperazione. Problema, questo, non solo del cinema italiano». Nel corso della lezione, Lucini è tornato spesso a parlare sulle sue scelte: «Sono più i film che ho rifiutato che quelli che ho fatto. Credo di essere
– ha aggiunto - anche l'opportunità di dirigere il sequel. Dovevo solo mettere la cifra sull'assegno già pronto ma non me la sono sentita e sono contento della scelta. Mi sentivo
anche l'unico regista italiano a non aver firmato neanche una sceneggiatura, ed è una cosa anche economicamente svantaggiosa ma io credo nel rispetto dei ruoli. O sei
parlato anche di un altro suo film, "Amore, bugie e calcetto" che, per lui, «è stata una grande delusione commerciale. Ero esterrefatto del titolo e, come me, tutti quelli che ci avevano lavorato. Suonava tanto come "L'allenatore nel pallone2", mentre io avrei voluto che si intitolasse "Correre". Credo – ha rimarcato - che ci sia un problema enorme di centralizzazione; chi decide le cose che funzionano sono un piccolo gruppo di persone che hanno spesso uno stesso tipo di gusto. Personalmente, se avessi dovuto scegliere di vedere uno dei miei film dalla locandina (e penso, appunto a "Amore, bugie e calcetto") non ne avrei visto nessuno, se non "Solo un padre", dove ho scelto io foto e titolo». Lucini, che ha iniziato come regista di videoclip di vari cantanti, come Bennato, Ligabue, Giorgia e Pausini, ha sottolineato che «l'aver lavorato prima in campo musicale girando videoclip per grandi artisti mi ha aiutato molto. E questa impostazione me la sono portata dietro anche nei miei lavori cinematografici. Pertanto quell'esperienza non l'ho mai considerata come un limite, bensì come un arricchimento».
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GIOÈ, IL CINEMA PUÒ STIMOLARE LE COSCIENZE «La felicità, soprattutto in questo periodo, è poter immaginare un futuro». E’ un invito a "tener duro" quello lanciato ieri dall’attore Claudio Gioè ai giurati della 42esima edizione del Giffoni Film Festival che lo hanno incontrato nel pomeriggio alla
L’arte drammatica è uno strumento utile come pochi per entrare in contatto con delle parti di te che altrimenti non verrebbero esplorate». Arrivato al grande pubblico grazie alla sua interpretazione di Totò Riina nella fiction Tv “Il Capo dei Capi”, Gioè non ha potuto non parlare del suo
Cittadella del Cinema. Non ha negato le difficoltà del momento l’attore lanciato da film quali “I cento passi” e “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana ma, nel suo incontro con i giovani e con la stampa, ha cercato di essere positivo non lesinando, però, “frecciatine” alle istituzioni colpevoli di essere miopi nei confronti del mondo della cultura. A settembre l’attore comincerà le riprese della seconda stagione della fiction tv “Il Tredicesimo Apostolo” ma non ha nascosto la sua voglia di tornare a teatro, suo grande amore: «Il teatro è sempre lì, in attesa che il nostro Stato lo riconosca come un lavoro e non come un hobby. Ma noi insistiamo, andiamo avanti. Magari torneremo al Medioevo – ipotizza con amara ironi quando le compagnie giravano per i paesi su dei carri e alla fine un piatto di pasta lo rimediavano sempre». Dalle parole dell’attore trasuda tutto l’amore per il suo mestiere: «Il lavoro d’attore ti permette di avviare una comunicazione intima con te stesso.
rapporto con la sua terra, la Sicilia, martoriata dalla mafia. A pochi giorni dall’anniversario della morte di Paolo Borsellino, l’attore ha ricordato quei giorni del 1992: «Da palermitano ricordo bene la rabbia che scoppiò tra
le gente e soprattutto la palpabile assenza dello Stato. Ricordo il senso di impotenza di fronte alla solitudine di due uomini, Borsellino e Falcone, morti per aver lottato in favore di un mondo migliore». Infine, sul ruolo che può avere il cinema nello stimolare le coscienze, Gioè ha sottolineato come, più di una volta, sia stato in grado di «supplire alle mancanze delle istituzioni».
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I MILLE VOLTI DELLA FELICITA’
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I MILLE VOLTI DELLA FELICITA’
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I MILLE VOLTI DELLA FELICITA’
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ELEMENTS +3, OGGI IN CONCORSO ELIA By Matthieu Gaillard (France, 2011, 4' 34'')
GOM by Alexia Vallauri Anthony Delliste Tristan Evin Maxime Guillemin Florent Razafimandimby (France, 2011,7')
BALD PIGEON FANCIER By Sadegh Javadi (Iran, 2012, 8')
LUDO by Romain Kurdi (France, 2011, 3' 39'')
OLGA by Kai Pannen (Germany, 2011, 6' 09'')
OOPS! by Lee Min Kyung (South Korea, 2011, 10')
MAMMY CROW & THE FOX by Mohammad-Ali Soleymanzadeh (Iran, 2012, 10' 7'')
THE FOX WHO FOLLOWED THE SOUND by Fatemeh Goudarzi (Iran, 2012, 10')
WILD PEAR by Makiko Sukikara Kohei Matsumura (Japan, 2012, 8' 40'')
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ELEMENTS +6 e +10, OGGI IN CONCORSO FAMOUS FIVE Germania, 2012, 92’ regia Mike Marzuk I membri della banda dei cinque, George, Julian, Dick, Anne e il cane Timmy, passano per la prima volta le vacanze insieme, e si lanciano nell’avventura quando scoprono un losco intrigo in un vecchio covo di contrabbandieri: qualcuno vuole rapire il padre di G e o r g e , Quentin, un affermato inventore. Quentin ha messo su un laboratorio s e g r e t o sull’isola di Kirrin, e sta mettendo a punto una nuova fonte di energia pulita. Ma qualcuno ha messo gli occhi sulle sue ricerche. Né la polizia né
Fanny, la madre di George, danno ascolto ai ragazzi. Una sera, quando dal faro non arriva il segnale che Quentin ha convenuto con i ragazzi, i cinque amici si mettono sulle tracce dei rapitori per salvarlo. Gli indizi portano a due fotografi e a un misterioso turista che dice di essere un agente del
COMING HOME Norvegia, 2011, 84’ regia Anders Øvergaard Ida ha quindici anni, scrive su un blog di moda, ed è infelice perché sua madre ha deciso di trasferirsi dalla città in una piccola fattoria nel nord della Norvegia. Ida detesta la sua nuova vita fin dal primo momento, e pensa che le ragazze del posto siano stupide, poiché preferiscono i cavalli ai vestiti e ai trucchi. Ma l’incontro con un cavallo di nome Kehilan cambia ogni cosa. Improvvisamente Ida desidera imparare a cavalcare, e rivaluta le ragazze del posto. Quando scopre che Kehilan sta per essere
mandato al macello, si rende conto di quanto sia insensata, narcisistica e superficiale la sua passione per gli abiti e la moda. Riuscirà Ida, nonostante tutte le difficoltà, a salvare il suo cavallo?
governo. La banda dei cinque finisce per trovare un tunnel segreto sotto il mare , svelando un diabolico complotto.
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GENERATOR +13 e +16, OGGI IN CONCORSO COOL KIDS DON’T CRY Paesi Bassi-Belgio, 2012, 96’ regia Dennis Bots Akkie, 12 anni, è una grande amante del calcio, e sembra vivere solo per il torneo scolastico. Piena di tenacia e di passione, respinge con forza le prese in giro di un compagno di classe, Joep, il quale pensa che il calcio non sia uno sport per ragazze. La campagna di Jo e p p e r escludere le presenze femminili dal campo di calcio ha come unico risultato quello di accrescere la determinazione di Akkie. Poi,
inaspettatamente, un giorno Akkie si ritrova a doversi misurare con un nemico peggiore di qualunque ragazzo. I suoi genitori, preoccupati per il fatto che la figlia ha avuto diverse perdite di sangue dal naso, la portano da un medico, e le analisi cliniche
rivelano una notizia sconvolgente: Akkie ha la leucemia. Tuttavia, proprio nel momento in cui si vede costretta a fronteggiare il divampare della malattia e i dolori della chemioterapia, Akkie inizia a scoprire il prodigioso potere dell’amicizia e del calcio.
possa donar loro la forza di sopportare questa dura realtà, di affrontarla, e magari di cambiarla, è nutrita da una bottiglia gettata in mare e da una corrispondenza via e-mail. Solamente un centinaio di chilometri li dividono, ma quanti bombardamenti, quanti posti di blocco, quante notti
insonni e quanti giorni insanguinati separano realmente le loro vite?
A BOTTLE IN THE GAZA SEA Francia-Israele-Canada, 2011, 99’ regia Thierry Binisti Tal ha 17 anni, è israeliana, e vive a Gerusalemme. Naïm ha 20 anni, è palestinese, e vive a Gaza. Nati in una terra arida e malata, dove s e m p re p i ù spesso i padri sono costretti a seppellire i propri figli, Tal e Naïm si ritrovano a dover vivere, senza averla scelta, una situazione esplosiva e tragica, a un’età in cui dovrebbero pensare a innamorarsi e a disegnare il loro avvenire, il loro posto nel mondo. La tenue speranza che la loro relazione
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GENERATOR +18, OGGI IN CONCORSO UNCONDITIONAL Gran Bretagna, 2012, 92’ Regia Bryn Higgins I gemelli Kristen e Owen, diciassettenni, disadattati, alienati, chiusi nel loro mondo a parte, passano le loro giornate a occuparsi della madre, Maureen: le vogliono bene, ma sono stanchi di prendersene cura, e fantasticano di ucciderla e s c a p p a r e . Quand’ecco arriva Liam, ventenne, affascinante, aitante, un adone. Kristen se ne innamora perdutamente. Poi Liam porta Owen a farsi una bevuta, e
dopo una partita a biliardo lo invita nel suo appartamento. Ubriaco, Liam spinge Owen a provare qualche vestito da donna che si ritrova in casa. Owen, che prima era oscurato dalla figura dominante della sorella, si trasforma in una donna bella e
seducente in grado di attrarre tutti, compreso Liam, il quale si infatua di Owen, e gli offre un amore totale, incondizionato. C’è una sola condizione: Owen deve assumere l’identità di sua sorella, e diventare una nuova Kristen.
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L’ERA GLACIALE 4, CONTINENTI ALLA DERIVA Un’altra grande anteprima oggi a Giffoni con il nuovo capitolo di un’altra delle serie di maggiore successo di tutti i tempi: L’ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA D E R I VA . U n ’ e p o p e a v i s i v a caratterizzata da un connubio di forza emotiva, umorismo e sentimento con al centro lo scoiattolo preistorico più
Queen Latifah) si uniscono nel nuovo film alcuni dei maggiori talenti dello spettacolo, tra cui Nicki Minaj, Drake e la star Jennifer Lopez. L’ingrediente magico del fenomenale successo dei film della serie “L’era glaciale” è universale. Il tema della famiglia, cui si mescolano umorismo e avventura, assicura una profonda base emotiva.
strumento fondamentale è stato il 3D. Come spiega Martino, «La storia trasporta il pubblico in un’avventura e il 3D immerge ulteriormente gli spettatori nell’esperienza. Quando Manny, Diego e Sid cavalcano onde gigantesche durante una tempesta, il 3D fa provare la sensazione di essere tra le onde insieme a loro ed essere
amato del mondo e il branco più originale e insolito di questa o di qualunque altra era. La forsennata caccia all’inafferrabile ghianda da parte di Scrat, iniziata nella notte dei tempi, ha delle conseguenze catastrofiche per il mondo intero: un cataclisma di dimensioni continentali che sfocia in un’avventura grandiosa per Manny (Ray Romano), Diego (Denis Leary) e Sid (John Leguizamo). Durante le loro peripezie, Sid ritrova la sua bisbetica Nonnina e il branco incontra una combriccola di pirati assortiti decisi a impedire loro di tornare a casa. Ai familiari volti dei nostri amici de “L’era glaciale” (Romano, Leguizamo, Leary e
Prodotta da Lori Forte, che ha prodotto tutta la serie e qui ha anche contribuito al soggetto (insieme al cosceneggiatore Jason Fuchs), la pellicola è diretta da Steve Martino e Mike Thurmeier (già capo animatore del primo film della saga). Il team addetto alla ricerca e sviluppo ha messo a punto nuove tecnologie per alcune spettacolari ambientazioni a terra: una grotta in cui gli alberi pendono dal soffitto, capovolgendo la prospettiva dei personaggi; l’onnipresente minaccia dello sgretolamento di terra e rocce; gli iceberg che fungono da navi - ogni ambientazione è dotata di “personalità” e colori unici. Un altro
parte dell’azione». In postproduzione, il veterano dell’era glaciale e vincitore di un Academy Award® come miglior ideatore del suono Randy Thom ha creato le tonanti sonorità della Terra che si frantuma, la forza minacciosa degli enormi blocchi di ghiaccio che piombano in acqua, Scrat sballottato nel cuore della Terra come una pallina di flipper e i vocalizzi affascinanti e incomprensibili degli Iraci. Accompagna il tutto la colonna sonora composta da John Powell riprendendo alcuni temi degli episodi precedenti.
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CHUPARTY... ASPETTANDO MANNY E SID Un’incredibile nuova avventura unisce Chupa Chups, già sponsor storico del Giffoni Film Festival, al cinema. La leccornia più gustosa che ci sia in Cittadella, dopo aver allietato i giurati lo scorso giovedì con uno dei più divertenti party a tema del Parco Hollywood, all’insegna della sua energia dei i suoi imperdibili gusti, accompagnerà l’imperdibile film di animazione proposto oggi in anteprima al festival: Ice Age 4. Dal 1 settembre 2012 al 28 febbraio 2013 infatti partirà un concorso con tantissimi introvabili premi Chupa Chups, dalle divertenti latte con l’immagine degli amatissimi personaggi del film ai monopattini su cui sfrecciare nel traffico e magnifiche tende per mille avventure con gli amici, sino all’estrazione finale di un viaggio in Finlandia per 4 persone! Partecipare è davvero semplicissimo. Su ogni bastoncino dei lollypop Chupa Chups Ice Age 4 è presente un codice: basta digitarlo nell’apposito modulo sulla pagina facebook di Chupa Chups Italia oppure sul sito www.chupachups.it per scoprire subito se si è aggiudicati uno dei 150 premi istantanei. Non resta che cercare i prodotti Chupa Chups Ice Age 4 e tentare la fortuna!
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|22 luglio 2012|
“STRUCK BY LIGHTNING” NEL GLEEFFONI DAY Scocca l’ora del GleeDay. Oggi arriva al Giffoni Film Festival Dianna Agron, protagonista della serie tv americana “Glee” ormai diventata un cult negli Stati Uniti, con una media di otto milioni di telespettatori a puntata, e apprezzata anche in Italia sia dal pubblico che dalla critica, dando vita ad un vero e proprio fenomeno di costume anche nel nostro paese. Già l’annuncio del suo arrivo – più di un mese fa - ha creato una mobilitazione dei fan senza precedenti. La 26enne Agron, che nel film intepreta il ruolo della studentessa Quinn Fabray della serie di successo “Glee” è attesa come una vera e propria star. Sono previsti pullman in arrivo da tutta Europa con massiccia presenza di fan provenienti dalla Germania e dalla Norvegia oltre che gruppi speciali provenienti da Milano, Bologna, Firenze e Roma, mobilitatisi da tempo sulla pagina ufficiale di Glee Italia per partecipare in massa a
Giffoni.Appena diffusa la notizia infatti sui canali ufficiali online del festival c’è stato un vero e proprio "assedio" con oltre 7.000 visitatori nella sola
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giornata dell’annuncio sul sito della manifestazione, migliaia di “LIKE” e di condivisioni sulla pagina facebook (il post di Dianne Agron ha avuto la portata di 30.000 utenti individuali), ed oltre 3.000 post sul festival e 5.500 retweet su twitter, dove per diverse
ore la notizia è stata al secondo posto nella classifica dei trend topics (argomenti più discussi) mondiali e al primo posto nella classifica italiana, facendo schizzare l'argomento anche
nelle top news di Google. I fan di Glee - comunemente chiamati "gleeks”, acronimo che mischia glee, ovvero gioia, con geek – potranno godere oggi anche di un altro appuntamento speciale: nella Sala Alberto Sordi sarà proposto in anteprima nazionale “Struck By Lightning”, l’irriverente commedia scritta da un’altra star di GLEE Chris Colfer. Un film che si apre letteralmente col botto: Carson Phillips, 17 anni, è determinato a realizzarsi e a dimenticare in fretta i giorni trascorsi nel suo mediocre liceo, quando viene improvvisamente colpito da un fulmine. L'incidente dà il via a una storia divertente e insieme perfida su un ragazzo che escogita un ricatto per accrescere le sue possibilità di essere accettato in una prestigiosa università, ma ciò che riuscirà a realizzare si rivelerà molto più profondo. A dirigere la pellicola Brian Dannelly.
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SENSIBILIZZARE I RAGAZZI AL RICICLO SRI ed Erreplast - unico esempio di sistema integrato nel settore del recupero di materie plastiche nel Sud Italia – per il terzo anno consecutivo confermano il loro placet per il Giffoni Experience, sulla scia del grande successo ottenuto negli anni p re c e d e n t i , g r a z i e a l l ’ i m p l e mentazione di azioni mirate, tese a sensibilizzare i giovani in tema di eco sostenibilità. Consapevoli che il riciclo dei rifiuti in Italia sia un problema soprattutto culturale, le due Aziende leader di
settore, hanno voluto puntare sui giovani e avvicinarli “in punta di piedi”, con un approccio teso ad approfondire il tema ambientale in modo consapevole, intelligente, creativo, favorendo interrogativi e domande sui variegati aspetti di pertinenza, quali la tipologia di rifiuto, l’eco compatibilità, la raccolta differenziata, la distinzione dei materiali, il loro recupero. Con una trovata “felice”, all’esterno dell’area Village della Cittadella del Cinema, è stato installato un pannello dedicato al fil rouge che quest’anno connota la rassegna: “Happiness”. La felicità è infinita, la si può “riciclare” e rivivere ogni giorno – questo il claim
che invita il giovane popolo targato GFF ad incollare sul pannello i materiali post consumo in proprio possesso, per contribuire “To recycle Happiness”, con il coordinamento di una guida scientifica altamente specializzata. Quanti sanno che con 5 bottiglie di plastica riciclata si può realizzare una t-shirt? Probabilmente pochissimi. Con tale consapevolezza, in occasione della 42esima edizione della rinomata rassegna cinematografica, SRI ed Erreplast hanno voluto “cucire
addosso” ai ragazzi il messaggio del R I C I C L O, “ v e s t e n d o l i ” d i responsabilità sociale e dei frutti che materialmente generano dal riutilizzo di materiale post consumo. Sono 300, infatti, le t-shirt al 50% in PET riciclato e al 50% in cotone biologico distribuite allo staff presente alla Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana, con l’obiettivo – intrapreso da anni ormai - di favorire una coscienza ed un modello ecologici.
GILANDA, IL PORTALE DEL TERZO SETTORE “Ridurre la distanza tra chi cerca aiuto e chi può essere d’aiuto”. Questo l’obiettivo di Gilanda, il nuovo portale sociale, attivato dall’associazione no profit Ccm, nato con l’intento di offrire un punto di incontro virtuale a tutti gli operatori del terzo settore. Ieri mattina, alla Cittadella del
Cinema del Gff, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio rivolto principalmente a chi cerca e a chi offre prestazioni nell’ambito del sociale. A illustrare l’iniziativa sono stati il presidente dell’associazione Ccm, Antonio Vecchio e l’amministratore Franco Risi che hanno incontrato il managing director del Gff, Claudio Gubitosi. “La nostra idea nasce dalla consapevolezza che il terzo settore è molto vasto e variegato – hanno spiegato i creatori di Gilanda – ed è composto da tante micro realtà che non sempre hanno la visibilità che si meritano. La nuova community nasce, quindi, con il fine di offrire una piattaforma comune dove domanda e offerta di servizi possono incontrarsi e interagire”. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.gilanda.it.
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LO SVILUPPO TURISTICO DELL'IRPINIA E' in programma oggi, con inizio alle ore 11, presso la Sala Conferenze, l'incontro dal titolo “La promozione dell'Irpinia e la collaborazione con il Giffoni Film Festival”. A l l ' i n c o n t ro presenzieranno Giuseppe De Mita, vicepresidente della giunta regionale della Campania con delega al Turismo e ai Beni Culturali, e Claudio Gubitosi, patron del Giffoni Film Festival. Parteciperanno Cosimo Sibilia, presidente della Provincia di Avellino, e Sabino Basso, presidente dell'Unione degli Industriali della provincia di Avellino. Nel corso dell'incontro verranno illustrate le linee guida di un progetto di sviluppo e promozione turistica dell'Irpinia, al quale si sta lavorando
ormai da tempo in sinergia tra Regione Campania e Provincia di Avellino, e rispetto al quale si è
registrato l'entusiasmo di Claudio Gubitosi, inventore e direttore artistico del Giffoni Film Festival che ha dato ampia disponibilità a collaborare per la riuscita
dell'iniziativa. “Stiamo lavorando ormai da tempo commenta il vicepresidente Giuseppe De Mita - alla definizione di un piano di azione per il turismo in Irpinia attraverso l'interlocuzione tra la Regione Campania e la Provincia di Avellino e gli enti sovra comunali di un'area specifica del territorio irpino quella compresa tra il Parco del Partenio ed il Parco dei Picentini che abbiamo individuato come quella maggiormente vocata al turismo. Su questa perimetrazione stiamo provando ad innestare attività che vanno nella direzione dello sviluppo turistico e che comprendono, in particolare, la dotazione infrastrutturale, il sostegno alle imprese e la promozione. La disponibilità mostrata con grande sensibilità da Claudio Gubitosi, ambasciatore delle aree interne della Campania, l'inventore di un sogno
chiamato Giffoni Film Festival, è per me motivo di orgoglio ma anche garanzia della bontà del percorso che abbiamo intrapreso. Sono convinto che l'apporto del direttore Gubitosi, in uno con quello già assicurato dai livelli istituzionali locali, potrà dare valore aggiunto all'importante azione che di qui a breve presenteremo”.
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I MILLE VOLTI DEL NEAPOLIS
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GIFFONI, ENTERTAINMENT TOWN
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42 Edizione 14.24.LUGLIO.2012
Giffoni viaggia con
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Technical Partners Con il sostegno di
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Sez. Salerno
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