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Coronavirus, l’emergenza che genera anche il bene

A fianco: Centro residenziale Domus Coop Sotto: Maurizia Squarzi, presidente CavaRei, Katia Liverani, coordinatrice Fondazione Opera don Pippo e Angelica Sansavini, presidente Domus Coop

Coronavirus: emergenza che genera anche il bene

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L’emergenza Coronavirus ha azzerato le attività socio-occupazionali e socioriabilitative diurne, ma non le comunità residenziali per i disabili. A fianco delle ovvie difficoltà di cui soffrono queste strutture, emergono anche tante iniziative per vivere al meglio anche questo periodo di forzato isolamento

emergenza Coronavirus ha pesantemente influito sui servizi alle persone con disabilità, creando un mare di difficoltà sia agli enti gestori, che alle famiglie. Se da una parte, con l’ordinanza dello scorso 9 marzo, le strutture diurne sono chiuse, dall’altra rimangono aperte quelle residenziali, che assicurano la propria operatività. “I nostri centri residenziali - spiega Maurizia Squarzi, presidente di CavaRei - vivono in una situazione di isolamento, in quanto sono stati interrotte le possibilità di visita dei famigliari, con i quali è comunque attivo un contatto giornaliero telefonico tramite videochiamata; in più viviamo la complessità della gestione dei comportamenti delle persone ospitate, non spesso in grado di comprendere la gravità della situazione e la conseguente necessità di stare chiusi entro casa. Devo ringraziare di cuore i nostri operatori che in questa situazione a dir poco complessa, stanno mettendo tutto loro stessi per convivere con questa inaspettata emergenza. In più abbiamo attivato un Pronto Soccorso Psicologico (curato da Simonetta Giunchi), grazie al quale ogni giorno dalle 17,00 alle 19,00 operatori, volontari e famigliari possono avere un supporto per gestire l’isolamento forzato.Tengo a dire che con gli utenti dei centri diurni rimasti a casa, non si è interrotto il rapporto: abbiamo infatti attivato un’assistenza L’

domiciliare, tramite cui alcuni nostri operatori, dotati di presidi sanitari, si recano presso le loro abitazioni per aiutarli in alcune attività di base, come la pulizia personale e anche la fisioterapia, prima svolta presso i centri stessi”. “La situazione - afferma Katia Liverani, coordinatrice della Fondazione Opera don Pippo - è complessa. Abbiamo limitato gli accessi alla nostra struttura ai soli operatori e, per alcuni nostri utenti, l’isolamento produce sofferenza: fortunatamente disponiamo di un’area verde abbastanza grande che, unita al clima gradevole di questa primavera, è certamente una valvola di sfogo non da poco. Abbiamo potenziato, per trascorrere il tempo più seramente, le attività interne laboratoriali, che svolgiamo a piccoli gruppi per una maggior tutela sanitaria”. “In un periodo complesso come quello attuale - commenta Angelica Sansavini, presidente di Domus Coop - possono sorgere anche cose belle. Mi riferisco alla creatività che i nostri operatori stanno mettendo in campo per vivere questo periodo di forzata permanenza a casa: si pensi che le nostre strutture per minori, essendo chiuse le scuole e le attività pomeridiane (sport ecc...), necessitano di un potenziamento di presenza di

educatori per poter soddisfare tutte le loro esigenze, dai contatti virtuali con i rispettivi istituti formativi, alla gestione del tempo presso la struttura. Ebbene sono nate idee come la lettura di fiabe, la gare di preparazione di dolci, la creazione di video, la scritture di pensieri: tutto materiale che verrà conservato, raccolto e sarà frutto di studi e approfondimenti futuri. Insomma, anche in questa situazione di appesantimento del quotidiano, c’è una gran voglia di fare del bene. Anche i nostri centri diurni sono chiusi: assicuriamo le attività laboratoriali per le persone dei nostri centri residenziali, ma quelle provenienti dal territorio, purtroppo sono rimaste a casa. Con loro abbiamo aperto un canale di relazione, una specie di servizio a domicilio, per aiutarli secondo le rispettive necessità: ad alcuni portiamo il pasto, ad altri le medicine o beni di prima necessità, cercando di non lasciare nessuno da solo”.

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