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Lontani fisicamente, ma vicini virtualmente

A fianco: Roberto Giunchi, tutor della cooperativa Salvagente, durante una lezione online, tramite Skype, con un adolescente

La cooperativa sociale Salvagente, a fronte dell’emergenza Coronavirus, dopo un primo comprensibile momento di smarrimento, ha riorganizzato le proprie attività con il supporto della tecnologia, al fine di rimanere in contatto con i ragazzi e assicurare, seppur in forma diversa, il supporto educativo e il sostegno negli studi

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l ciclone Coronavirus ha letteralmente creato uno stravolgimento totale all’interno del Salvagente, in merito alle attività di sostegno allo studio in programma ogni pomeriggio presso la sede della cooperativa sociale. Appena è stato dichiarato lo stop alle attività scolastiche (dallo scorso 24 febbraio), prudenzialmente i responsabili hanno sospeso anche tutte quelle pomeridiane per una settimana, per poi riaprirle nei 7 giorni successivi, osservando tutte le norme di sicurezza sanitaria (distanze, presidi ecc..). Il DPCM del 9 marzo ha rivoluzioanto nuovamente le attività della cooperativa con la chiusura definitiva e la ridefinizione dei servizi, rimodulati in modalità online”. “Abbiamo innanzitutto - spiega Roberto Giunchi, uno dei tutor della cooperativa - dato la disponibilità ai nostri ragazzi di mettersi in contatto con noi, per ogni loro singola esigenza (correzione esercizi, studio, brevi spiegazioni e chiarimenti di dubbi), I

nei consueti orari di attività, ovvero tutti i pomeriggi dalle 15,00 alle 17,00. Ognuno di noi tutor da casa è disponibile, tramite gli strumenti informatici (Skype su tutti, ma anche videochiamate su Wathapp), secondo le specifiche materie che cura durante le normali attività: io mi occupo di matematica e fisica, Mandy Barucci di materie umanistiche e inglese, Mariangela Troiano di latino e lingue straniere, Agnese Rustignoli di materie umanistiche, Giuditta Senni di lingue straniere e Marco Poggi di italiano, diritto ed economia”. Questa nuova modalità è stata accolta positivamente dal 40% dei ragazzi che frequentano le attività del Salvagente, mentre la percentuale è del 100% per quanto concerne le lezioni individuali, che, di fatto, non hanno subìto alcune flessione, ma solo modificato il sistema di attuazione. “Tengo a dire - continua Roberto - che, fedeli alla nostra mission che abbraccia non solo lo studio, ma l’intero percorso educativo dei ragazzi,

il contatto virtuale con loro, non si limita all’attività di sostegno scolastico, ma punta anche al dialogo e alla relazione, per cogliere gli umori e le difficoltà che riscontrano nel vivere questo periodo a dir poco irreale. Ebbene sono emerse sensazioni molto diversificate fra loro: i ragazzi hanno colto dapprima il fatto di restare a casa come una sorta di una vacanza fuori stagione, poi, con prolungarsi dell’isolamento, è emersa la noia e anche la preoccupazione per questa situazione inaspettata. Sono venuti in luce, infine, anche alcuni aspetti molto positivi, quasi tutti legati alla riscoperta dei legami famigliari, specie in contesti di rapporti difficili fra genitori e figli”. “Vorrei - conclude Roberto - raccontare anche un’altra iniziativa messa in campo: Marco Poggi, uno dei nostri tutor ha cominciato, di sua iniziativa, a leggere ogni giorno il primo capitolo di un libro (classici, letteratura ecc...) e a condividere il video di tale lettura sul proprio canale Youtube e sul proprio profilo Facebook. Ci è sembrata un’idea molto valida, quindi abbiamo deciso di estenderla ai nostri ragazzi, condividendola a nostra volta, al fine di suscitare interesse per la continuazione della lettura dei libri proposti, un’opportunità interessante per trascorrere il tempo in maniera produttiva e stimolante”.

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