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ISB, lo stop forzato a causa del Coronavirus

A fianco: una serata ludico-mangereccia al Circolino dell’associazione Incontro senza Barriere Sotto: Rocco Suma e Cristina Dugheria, volontari dell’associazione

L’associazione Incontro senza Barriere è sicuramente una delle realtà locali più penalizzate dall’effetto Coronavirus: tutte le attività sportive, la danza, il teatro e le serate in allegria sono ovviamente state sospese. A fianco di una più che giustificata malinconia, c’è però la grande attesa per rimettersi in moto e ripartire con entusiasmo

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differenza di altri organismi che hanno affrontato lo stop forzato causato dal Coronavirus con l’avvio di progetti online, l’associazione Incontro senza Barriere, impegnata in attività sportive e ricreative con ragazzi diversamente abili, si è vista costretta a sospendere ogni propria iniziativa e ad interrompere momentaneamente quel forte flusso di sorrisi ed abbracci, che lega oltre 200 persone, fra ragazzi, famigliari, operatori e volontari. “E’ un grande dispiacere - afferma Rocco Suma, storico volontario di Incontro senza Barriere - aver interrotto tutto. Mi mancano tantissimo i ragazzi, le serate insieme al Circolino, gli spostamenti in macchina, il nuoto in piscina e anche le vacanze in montagna ad Alba di Canazei, previste a fine marzo e ovviamente sospese. L’associazione è la mia vita: ora siamo costretti a casa. Spesso mi lamento bonariamente che l’associazione mi prende troppo e mi stanca: adesso ho la possibilità di riposarmi, ma senza la quotidianità vissuta in questa grandissima e A

numerisissima famiglia, tutto sembra vuoto. Mi consola il fatto che con tanti amici dell’ISB ci si sente al telefono e ci si racconta come si vive questo periodo di isolamento, condividendo anche la reciproche situazioni famigliari”. Rocco, brindisino di origine, ma a Forlì da oltre 35 anni, ha una storia bellissima: si avvicinò tanti anni fa all’associazione per far partecipare il figlio Giuseppe, con sindrome di Down, ai corsi di nuoto e rimase affascinato dall’entusiasmo che i volontari mettevano, stando insieme ai ragazzi disabili: fu spontaneo per lui dare la propria disponibilità, nel caso ci fosse bisogno di qualche servizio: da quel momento in poi l’associazione è la sua seconda casa, divenendo un tuttofare per ogni esigenza e sostegno a ragazzi e famigliari. “E’ un periodo molto triste - racconta Cristina Dugheria, volontaria dell’ISB per il progetto Circolino (le uscite

settimanali ludico-mangerecce): ai ragazzi le nostre serate in compagnia mancano tantissimo e mancano tanto anche a me, perchè sono contesti in cui si crede di dare qualcosa, ma in realtà si riceve molto di più, in termini di gratificazione ed affetto. Sono in contatto con molte famiglie e tutti speriano questa emergenza possa terminare il prima possibile. Mi ha commosso, qualche giorno fa, la telefonata di una mamma che mi diceva che suo figlio non vede l’ora di uscire, per tornare a ballare e divertirsi insieme a tutto il gruppo”.

Vivi senza limiti. A proteggerti ci pensiamo noi.

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