Life People magazine - Free magazine Pesaro

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N. 11 - Luglio 2008 - € 3,00

LIFE PEOPLE MAGAZINE

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Storie di successo Piero Guidi

l’azienda degli Angeli

Viaggi

Safari in Tanzania

Biografie

Al Pacino il padrino di Holliwood

Misteri

Occultismo e personaggi famosi

Media

La fine di Internet

Piloti Scuderia La.Na G. Nattoni

Piloti Scuderia La.Na M. Lanci

SCUDERIA LA.NA.

il Cavallino sbarca a Misano


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EDITORIALE L’editore G.B.

Chiesa criminale U

n documento segreto che specifica la procedura con cui trattare gli scandali di abusi sessuali sui bambini all’interno della Chiesa Cattolica è stato esaminato da Panorama [programma della BBC] Il Crimen Sollicitationis è stato imposto per 20 anni dal Cardinale Joseph Ratzinger prima che diventasse Papa. Il documento istruisce i cardinali su come trattare le accuse di abusi su minori contro preti, ed è stato potuto esaminare solo da poche persone esterne. Le critiche dicono che il documento è stato usato per evadere i processi da crimini sessuali. Crimen Sollicitationis fu scritto nel 1962 in Latino ed inviato ai cardinali cattolici in tutto il mondo, con l’ordine di tenerlo ben chiuso in un posto sicuro della chiesa. Istruisce i cardinali su come trattare i preti che sono andati in cerca di sesso all’interno del confessionale. Prevede anche misure cautelative su “ogni atto osceno esterno... con le gioventù di entrambi i sessi”. Impone un giuramento di segretezza sui bambini vittime di tali atti, sui preti coinvolti ed ogni altro testimone. Rompere la promessa significa la scomunica dalla Chiesa Cattolica. Nelle riprese del documentario, il giornalista di Panorama, Colm O’Gorman, scopre sette preti accusati di abusi su minori che vivono all’interno od attorno alla Città del Vaticano. Su uno dei preti, Father Joseph Henn, pendono 13 accuse dal grand jury statunitense per abusi su minori. Sempre durante le riprese di Sex Crimes and the Vatican, Colm scopre che Padre Henn sta lottando contro un’ ordine di estradizione dall’ interno delle sedi centrali della Città del Vaticano. Il Vaticano non lo ha obbligato a ritornare in America per rispondere delle accuse che gli sono state mosse. Dopo le riprese, Padre Henn ha perso la sua battaglia contro l’estradizione ma è scappato delle sedi centrali e si crede si stia nascondendo in Italia mentre è stato emanato un’ ordine internazionale d’arresto. Colm O’Gorman [giornalista del documentario] fu violentato dal un prete cattolico nella diocesi di Ferns nella Contea di Wexford, in Irlanda, quando aveva 14 anni. Padre Furtune [il violentatore] fu imputato di 66 capi di accusa per abusi sessuali, molestie oscene e altri gravi aggressioni sessuali da otto ragazzini ma si suicidò alla vigilia del suo processo. Colm iniziò un’ indagine con la BBC nel marzo 2002 che portò alle dimissioni del Dottor Brendan Comiskey, il cardinale a capo della Diocesi di Ferns. In seguito Colm esercitò pressioni sul governo per un’inchiesta che portò al Rapporto Ferns. Fu pubblicato nell’ottobre del 2005 e si scoprì che: “Esisteva una cultura di segretezza, e la paura dello scandalo imponeva ai cardinali di mettere gli interessi della Chiesa Cattolica davanti alla sicurezza del bambini”. La Chiesa Cattolica ha 50 milioni di bambini all’interno delle sue congregazioni sparse per il mondo, ma nessuna politica di protezione dei bambini, sebbene nel Regno Unito esista l’Ufficio Cattolico per la Protezione dei Bambini e degli Adulti Vulnerabili. Il

G. Tonucci Non avrai altro Dio

Vaticano si è rifiutato di esprimersi su tutti i casi mostrati nel video nonostante le ripetute richieste di Panorama. (Sex crimes and the Vatican è stato trasmesso Domenica 1 Ottobre su BBC1 e può essere richiesto sul sito della BBC. La BBC ha inoltre messo a disposizione una linea telefonica gratuita attraverso la quale chiunque si senta interessato o coinvolto negli eventi presentati dal documentario può chiamare con la garanzia della privacy). Life People 7


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LIFE PEOPLE

index

Luglio 2008 AT T U A L I Tà

Turismo sessuale, il nuovo primato italiano

M edia

La fine di Internet

mi s teri

Occultismo e personaggi famosi

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Dimensioni surreali

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A rte

V ia g g i

Safari in Tanzania

M oda

Questioni di Make up

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I l M o n do di A la n

I nuovi Talenti

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Piero Guidi, l’azienda degli Angeli

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P er s o n a g g i

Fiorella, la Sirena oltre la tempesta

B io g ra f ie

Al Pacino, il padrino di Holliwood

Storie di Succe s s o E ve n ti

I Re dello sport 2008

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VYRUS 985 C3 V4, SOGNO CYBORG Passat CC, il coupè cabrio diventa berlina

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M otori Sport

Scuderia LA.NA. il Cavallino sbarca a Misano

Design

Il futuro della comunicazione visiva Interior Design

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55 61 Al Pacino Life People - 9


Direttore Editoriale Giacomo Bertulli Dialoga con l’editore Indirizzo Messenger giacomo.bertulli@libero.it

Direttore Responsabile Francesco Sabbatucci Management Grafico Gianni Gulletta

Servizi giornalistici: Katia Ancona Federico Formica Matteo Garofoli Federico Sperindei Giovanni Zerba Alan Parker (www.myspace.com/alanparker28) Consulenze legali rivista Life People Studio del dott. Matteo Andreoni

Servizi fotografici per l’arte Giacomo Tonucci Servizi per la moda Giovanni Furlani Fotografo, Via einaudi 112/a, Z.I. Bellocchi, Fano (PU) Cell 340/7245855 info@giovannifurlani.com Studio fotografico d’appoggio Thomas Lunghi Studio Uno Fano via IV Novembre tel 0721 827343 Rettifica mese di Giugno Si ringrazia per la foto di copertina Alessandro De Pace 340/3928004

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Servizio di copertina Richmond Make up Lucia Sant’Orsola Styling Francesca Pietrangeli

Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright


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Attualità

TURISMO SESSUALE IL NUOVO PRIMATO ITALIANO by Katia Ancona

E

state: tempo di vacanze. Anche per i pedofili. Aspetta tutto l’anno quel momento il turista del sesso. Il momento in cui dalle foto scaricate in rete passerà alle foto scattate con il proprio telefonino. In Cambogia, in Thailandia, in Brasile, in Africa cercherà bambini. Vorrà sesso. Ricompenserà con giocattoli, vestiti, soldi per la famiglia del piccolo. Si sentirà un benefattore. In realtà è un pedofilo. Cerca luoghi da sogno dove realizzare i suoi desideri proibiti che, il più delle volte, coinvolgono minorenni. L’identikit del perfetto turista del sesso è quello di un uomo sempre più giovane, sempre più tecnologico, in grado di bypassare le agenzie turistiche e scegliere un low-cost per le proprie mete ( e voglie) proibite. Il suo reddito è medio alto. E, sempre più spesso, è italiano. Secondo le stime di Ecpat, l’associazione internazionale che lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori, sono oltre 80.000 quelli che ogni anno partono dall’Italia alla ricerca del viaggio proibito. Soprattutto in Africa. Noi italiani siamo i maggiori clienti di bambini in Kenya. Ma ora arrivano le prime condanne. La normativa italiana in materia si basa sulla legge 269 del 1998 “Contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù”. Il 18 aprile scorso il pubblico ministero Alessandra Liverani ha chiesto sette anni e otto mesi di reclusione, 40 mila euro di multa, l’interdizione dai pubblici uffici e la confisca del materiale pedo-pornografico per Franco De Barba, il primo arrestato in Italia per questo tipo di reato. La storia dell’uomo è diventata di pubblico dominio qualche settimana fa, quando il settimanale l’Espresso ha pubblicato “Il Diario dell’Orco”. L’articolo riportava fedelmente alcuni stralci del diario tenuto dall’uomo nei suoi viaggi in Cambogia. Un diario dell’orrore dove venivano catalogati i rapporti sessuali avuti con i ragazzini. E nei primi giorni di marzo è toccato ad un altro turista italiano: Fabio Cencini, 43 anni, arrestato a Sihanoukville in Cambogia, mentre era in compagnia di un gruppo di bambini. L’uomo si trova in carcere in attesa di processo. Dallo scorso anno la Fondazione “Aiutare i bambini” sostiene anche “Lotta al turismo sessuale”, un progetto triennale che prevede una serie di azioni coordinate da realizzarsi a Sihanoukville e Pondicherry (India) per ridurre gli abusi sui bambini. Obiettivo della fondazione è quello sostituire un turismo cattivo con uno buono, coinvolgendo taxi driver, gestori di locali…. Perché è da loro che deve partire l’allerta, molti tassisti o albergatori, ad esempio, hanno aderito esponendo un logo con un pollice alzato Child Save. Cosa significa? Che se un tassista dovesse notare un atteggiamento sospetto da parte di un turista, lo segnalerà alla polizia. In Cambogia esiste una legge che vieta ad un adulto di entrare in hotel in compagnia di un bambino, ma finora è stata applicata poco. Eppure con questo progetto e in collaborazione con l’autorità locale (la rete de Salvare i bambini” arriva fino alla segnalazione del pericolo) si è riusciti a smascherare questo pedofilo italiano che si era appartato con i bambini. Ora sono loro stessi ad alzare le antenne quando sono soggetti di attenzioni

sgradite”. Ma il lavoro è ancora lungo. L’estrema povertà e il guadagno “facile” la fanno da padrone. Utile sarebbe anche coinvolgere nel progetto anche i tour operator e le guide turistiche, una proposta etica contro quello squallore. Sarebbe un gran salto di qualità se invece di consigliare ai turisti solo alberghi di lusso, le guide facessero una scelta etica e si facessero carico di collaborare più attivamente alla lotta di questa piaga nauseabonda. Life People 13


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Media

LA FINE DI INTERNET

L

by Federico Sperindei

’allarme è lanciato da IPower, un gruppo di attivisti e videomaker belga in lotta per la difesa della democrazia del web: internet morirà entro il 2012. O per lo meno, da quel momento in poi, internet non sarà più uno spazio di libertà. Secondo la tesi sostenuta dai membri di IPower, tutti i provider del mondo si starebbero preparando a trasformare gli abbonamenti internet per omologarli al modello televisivo. In sostanza: pagando una quota standard annuale (una sorta di canone, appunto), l’utente avrà possibilità di accedere solo a un limitato numero di siti commerciali, ovviamente controllati dalle grandi multinazionali, mentre chiunque desiderasse visitare altri siti dovrebbe affrontare una spesa aggiuntiva (in stile pay-per-view). La conseguenza sarebbe ovvia: i siti indipendenti, o almeno quelli più piccoli, perderebbero contatti al punto da essere indotti a chiudere i battenti.

Sempre secondo le informazioni diffuse dal gruppo belga, dipendenti “Bell Canada” e “Telus” (due fra i più grandi provider del mondo) avrebbero confermato l’esistenza del progetto. Senza contare che il pacchetto di internet wireless della stessa Telus già ora obbliga un accesso pay-perview ad una selezione di siti aziendali e di informazione. Sulla fondatezza della tesi di IPower esiste, certo, più di un dubbio, se non altro perché i soggetti in questione mostrano una certa inclinazione alla ricerca della popolarità, inseguita con una serie di video caricati su YouTube (si è usato un video anche per predire il triste destino di internet) e con l’abitudine a indugiare sulla scollatura di una delle componenti del gruppo. Tuttavia, i tentativi di limitare la libertà di espressione e comunicazione online non vanno sottovalutati. Basti pensare che, secondo il New York Times, America Online e Yahoo, due fra i più grandi fornitori di servizi e-mail, starebbero per avviare un sistema che garantisce una corsia preferenziale ai messaggi provenienti da aziende che pagano affinché i messaggi stessi giungano al destinatario: un’innovazione che, sul lungo periodo, dovrebbe scoraggiare i normali utenti a utilizzare l’internet tradizionale, inducendoli a passare a una sorta di Internet2 gestita e controllata dallo Stato. Pensiamo poi alla sentenza, emessa a Sidney, secondo cui la semplice pubblicazione sulla propria pagina del link a un altro sito costituirebbe una violazione del diritto d’autore, e quindi un atto illegale. Oppure pensiamo a una proposta di legge, da parte dell’Unione Europea, per rendere necessaria la richiesta di un’autorizzazione prima di pubblicare qualsiasi video online: l’individuo che volesse diffondere materiale audiovisivo (anche sul proprio sito personale) sarebbe costretto a richiedere una licenza che identifichi la sua attività come “television-like service”. Television-like: come la televisione. Appunto. Il pericolo - la ragione per cui il grido d’allarme di IPower merita considerazione - è che il binomio governi/multinazionali riesca prima o poi a omologare la struttura di internet a quella dell’offerta televisiva. Se la TV è il mezzo principale per il controllo delle menti, infatti, internet “minaccia” di proporsi come veicolo attraverso cui gli individui si riabituino a ragionare, cercare informazioni autentiche, scambiandosi opinioni non preconfezionate. A prescindere da tutte le critiche più o meno legittime mosse all’utilizzo del web da parte dei giovani, esiste online una tendenza salvifica: sulla rete, molti giovani stanno riacquistando la capacità di discutere su questioni impegnate – dalla politica alla cultura – che sembravano ormai bandite dalla loro sfera sociale. Certo, l’assenza totale di controllo sull’informazione in rete presenta a sua volta le sue controindicazioni, ma a questo magma di comunicazione è affidata, oggi, l’unica speranza di rivitalizzare l’attività intellettuale dell’opinione pubblica. Rispetto al degrado della televisione che controlla le menti (a fini politici, economici e chi più ne ha più ne metta), preferiamo di gran lunga il caos primordiale della rete. E piuttosto che a un servizio dei tg di oggi prestiamo volentieri attenzione a IPower e alla sua catastrofica profezia. Life People 15


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on poche illustri personalità hanno subito il fascino dell’occulto più di quanto si possa lontanamente immaginare. Nel mondo dell’arte, la vita dell’artista Amedeo Modigliani cela un segreto inquietante. Il pittore poneva spesso, accanto alla sua firma, il numero della Bestia dell’Apocalisse, il 666. Molti dei suoi scritti, scrive acutamente la studiosa di Storia dell’Arte Maria Vescovo, <<sono “segnati” da simboli, lettere ebraiche, numeri (si nota il 6 nei riccioli sulla fronte delle figure femminili, gli orecchini a triangolo), sigilli (il sigillo di Salomone o Stella di Davide) che Modigliani ha volutamente “nascosto” nelle opere, per canalizzare una seconda lettura che doveva essere compresa da pochi…>> (“Risk, arte oggi”, Settembre-Ottobre 1994, n. 14, pag. 11). Un Modigliani pittore inconsueto, che ha profonde conoscenze esoteriche e, sembrerebbe, anche convinto di essere un predestinato, <<un messia, o Yehovah= bellezza, - Dio – che trasforma la materia grezza, o colui che possiede la Saggezza… Nel mondo del cinema le cose vanno anche peggio. La guardia del corpo dell’armatore greco Aristotele Socrate Onassis, Frank Monte, in una autobiografia-scandalo, ha fatto rivelazioni incredibili. Monte, che è stato l’uomo accanto al quale Onassis ha trascorso gli ultimi cinque anni della sua esistenza, nel suo libro: “La spia degli uomini duri”, scrive che il magnate aveva tra i suoi vizi la passione per orge omosessuali e la celebrazione di messe nere. Amava anche travestirsi da donna. Secondo Monte, il miliardario greco, che sarebbe stato dedito al satanismo e alla magia nera <<sarebbe stato iniziato proprio da Maria Callas, ma aveva ben presto superato la maestra improvvisando dei sabba per i quali aveva addirittura fatto erigere un apposito tempietto, dove officiava i riti>> (“Corriere della Sera”, 2/11/91). L’ex guardia del corpo svela ancora che alle messe nere di Onassis e della Callas avrebbe partecipato anche l’attore inglese Richard Burton. Altri attori satanisti sarebbero stati Bobby Beausoleil, Jayne Mansfield, Kim Novak, Roman Polansky e Sammy Davis Junior (che chiese di tenere segreta la sua adesione), tutti appartenenti alla Chiesa di Satana di San Francisco, fondata nel 1966 da Anton Szandor LaVey. Il regista Polansky, nel suo film “Rosemary’s Baby”, fece interpretare la parte del diavolo allo stesso LaVey. Il mago nero A. Crowley è popolare anche tra i vip della musica rock: <<già i Beatles lo avevano inserito fra le “persone che ci piacciono” sulla copertina del famoso Sergeant Pepper… Jimmy Page (già dei Led Zeppelin) è uno dei maggiori collezionisti mondiali di materiale crowleyano e ha, addirittura, acquistato la casa del “Maestro Therion” a Boleskine; Ozzy Osbourne e David Bowe hanno menzionato Crowley nelle loro canzoni e Sting si è dichiarato “thelemita” in un’intervista a “Penthouse”. E la lista potrebbe continuare . Un giorno Lennon diede, forse, il massimo di sé. E’ il famoso biografo del celebre complesso, Albert Goldman, a raccontare la storia che se-

by Giacomo Bertulli

gue. Un bel giorno Lennon si mise tutto serio a fare “degli strani movimenti con le braccia e con le mani, come se avesse le ali”, poi rivoltosi all’amico Pete Shotton mormorò con enfasi e sorpresa, continua Goldman: “<<Pete!>> disse... con un filo di fiato, con un sussurro intimorito. <<Credo di essere Gesù Cristo!>>. ...<<Devo dirlo a tutti! Devo far sapere al mondo chi sono!>>. Non perse tempo e fece convocare nel suo studio i Beatles e i più stretti collaborati per dare loro la sorprendente notizia. Con sguardo ieratico, quando li ebbe tutti dinanzi, rivelò la buona novella agli esterrefatti amici: “<<Ho una cosa molto importante da comunicarvi>> attaccò. <<Sono Gesù Cristo, sono tornato...>>”. Poi ci fa sapere Goldman: “Chiese che la Apple (la casa discografica, ndr) preparasse un comunicato stampa per annunciare immediatamente il Suo ritorno...”, di Gesù Cristo naturalmente. (Albert Goldman, John Lennon, Mondadori, Milano 1988). Jim Morrison, dal canto suo, era uno stregone. Nel 1970 sposò a New York Patricia Kennely col rito stregonesco Wicca. Queste streghe venerano le forze primordiali della natura, la Grande Madre e il Dio Cornuto. Sono molti altri gli idoli del rock che non nascondono la loro simpatia per il diavolo. I Rolling Stones, per esempio, fanno esplicito riferimento a Satana in diverse loro canzoni. Ecco alcuni titoli esemplificativi: “Simpathy for the Devil” (Simpatia per il diavolo), “Sweet Black Angel” (Dolce angelo nero), “Conversation with my Demon Brother” (Conversazione con il mio fratello demone), la lista di complessi famosi, con analoghe simpatie, è molto lunga. Altra sicura grande sorpresa desterà il sapere che, a quanto scrive Alessandro Barbera, sull’ “Italia”, settimanale, del 14 Dicembre 1994, il grande Walt Disney, <<il padre di Topolino fu membro di società iniziatiche, lanciò nei suoi cartoon messaggi esoterici, simpatizzò per Mussolini e frequentò il partito nazista americano>>. Secondo Barbera <<il Disney iniziatico lo si trova soprattutto nei lungometraggi. Una cosa che si nota subito, in tutto l’arco della sua attività creativa, è che i fenomeni magici non sono mai per lui superstizione. Può trattare con serietà e con umorismo questi argomenti ma non li svaluta mai>>. Una curiosità. “Helter skelter” è il titolo di una canzone dei Beatles che, pare, abbia ispirato la strage compiuta, nel 1969, dal satanista Charles Manson e dai suoi seguaci. Il movente, come confessarono, era accendere l’Helter Skelter, ossia scatenare il caos, dal titolo del brano dei Beatles. Manson affermerà che il testo in questione lo avrebbe ispirato. In ogni caso, agli atti del processo per la strage di Bel Air è allegata la convocazione, da parte della Corte, di McCartney e di Jonn Lennon. Life People 17


Ristorante, pizzeria, drink e musica

“NESSUN DORMA PROPONE� giovedi 10 alessio raffaelli & joe castellani "acoustic machine" giovedi 17 luglio riccardo marongi & loide viscione "canzoni dal mondo!" giovedi 24 luglio Michela di ciocco & Giulio Vampa "Rock and blues" giovedi 31 luglio Foffo Gennari & Paolo Pedretti "acusticando" Recinzione esterna base militare Sigonella

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Arte

DIMENSIONI SURREALI

Pizzicara

N

on è facile incontrare grandi artisti, specialmente se sono persone che non amano esporsi mediaticamente, in un epoca in cui tutto è sovraesposto e assimilato alla massima velocità, capita raramente d‘ incontrare persone con la dote del talento e la modestia delle grandi personalità. questo è il caso di Giacomo Tonucci e Maria Cledi Pizzicara. A loro verrà dedicata una mostra fotografica dal titolo “Dimensioni surreali”.mostra che si terrà nella città di Fano dal 31 Luglio al 10 Agosto nell’ex chiesa di S. Arcangelo, lungo Corso Matteotti. L’ Inaugurazione avverrà giovedì 31 luglio alle ore 18, e sarà visitabile dalle ore 18 alle 23. Con introduzione del Professore Armando Dionisi. Conosciamo però meglio questi 2 strabilianti artisti , Tonucci si occupa di fotografia dal 1994, autodidatta, si è dedicato in principio alla fotografia analogica, stampando in camera oscura i propri scatti, passando alla fotografia digitale nell’ ultimo biennio. Ha partecipato a diverse mostre e, nonostante la sua ancora breve carriera, si è già distinto per un incredibile estro creativo. Sentiamo però direttamente dalle sue parole cosa pensa dell’affascinante mondo della fotografia digitale, e come descriverebbe queste sue opere qui raffigurate: <<Ho trovato nel mezzo digitale infinite possibilità di creare immagini, esattamente come si presentano nella mia immaginazione. In questa mostra fotografica ho cercato di esprimere concetti reali, legati alle mie esperienze personali, rappresentati in chiave fantastica. In particolare nella foto “Non avrai altro Dio” ho voluto rappresentare la materialità del mondo di oggi e la “crocifissione” dei valori e della spiritualità, a causa dell’attaccamento esasperato al denaro e al potere.

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Nella foto “Amore, passione e dolore” ho voluto invece dare un’immagine teatrale al rapporto di oggi fra donna e uomo. Pur dando atto che l’amore e la passione sono, comunque, la spinta vitale che fa girare il mondo, legati indissolubilmente al dolore e al sacrificio>>. Chiediamo all’altra grande protagonista della mostra, Maria Cledi Pizzicara, di parlarci un pò di sè e delle sue opere << Mi è sempre piaciuto fotografare ma è dal 2002 che posso farlo con maggiore attenzione. Ho partecipato a diverse mostre collettive; tra le quali

G. Tonucci Amore Passion e dolore

• “La strada” - 2004 • “portfolio” - 2005 • “Bacco tabacco e venere” - 2006 • “Spazio 9” - 2007 • “Scatto d’autore” - 2007 Nel 2006 la mia prima personale dal titolo “impressioni provenzali” ( nell’ambito della mostra a 3 “Sguardi diversi” ); Nel 2008 ho partecipato all’esposizione collettiva “Rassegna della fotografia Marchigiana”, tenutasi ad Osimo e ad “Immagini del gusto” evento esteso a tutto il territorio nazionale. Parlando della mostra che fra poco andremmo a inaugurare ho voluto evidenziare la vera essenza delle persone nel momento in cui lasciano. Ho idealizzato uno stato mentale proiettando l’immagine originale in uno spazio al di fuori del convenzionale e avvalendomi del colore come simbolo espressivo di una dimensione interiore lontana dall’ordinario caotico quotidiano>>.

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Viaggi

SAFARI IN TANZANIA

A

rriviamo all'aereoporto internazionale del Kilimanjaro e ci trasfeririamo all'Ethiopian Hotel (un alberghetto molto carino ornato da graziose pitture naif) ad Arusha. Presi i contatti con la nostra agenzia e svolte le pratiche burocratiche, passiamo il pomeriggio passeggiando a zonzo per la graziosa città di Arusha. L'indomani, caricati i bagagli sulla jeep intorno alle 10 finalmente si parte. Dopo circa un ora arriviamo al villaggio di Mto wa Mbo e qui prendiamo posto nel nostro campo base: montiamo le tende e ci rilassiamo davanti ad un fresca birra africana. Dopo pranzo visitiamo il villaggio, che vanta tra l'altro un mercato molto pittoresco e ricco di oggetti artigianali in legno ma senza perdere d'occhio l'orologio: alle 15,30 infatti si parte per il primo fantastico game drive nel Manyara National Park, la cui entrata dista solo 5 minuti dal villaggio. La prima parte del parco è costituita da una lussureggiante foresta umida, molto simile ad una foresta tropicale. Qui però l'abbondante acqua viene dalle falde sotterranee della Rift Valley piuttosto che dalle piogge. La vegetazione comprende alberi alti e specie particolari (baobab, alberi delle salsicce, alberi del pane). Qui incontriamo babbuini, diverse specie di uccelli, ma anche elefanti, antilopi, giraffe, bufali, dik dik e cercopitechi. Ogni cosa è una scoperta e il nostro primo istinto è quello di scattare foto a ripetizione per paura di non trovarci nuovamente in condizioni tanto favorevoli. La zona adiacente alla riva è più aperta. Qui avvistiamo ippopotami, bufali, zebre, giraffe e anche tre le-

oni. Giriamo nel parco fino alle 18,30 quando il parco chiude. Essere puntuali è importante per evitare discussioni e multe da parte dei rangers). Così finisce il primo game drive. Che emozione!! Lo sognavamo da tanto un safari in Tanzania. James, una guida espertissima che si è diligentemente messo a nostro servizio, ha un occhio di lince: vede gli animali a centinaia di metri di distanza. Alla fine della giornata siamo stanchi ma soddisfatti. La sera ci corichiamo presto per essere in forze il giorno dopo.Nonostante questo la mattina successiva non ci alziamo molto presto. La guida ci spiega che è meglio arrivare al gate verso le 13:00 per ottimizzare la nostra permanenza nel Serengeti. Ci fermiamo quindi per visitare prima uno dei villaggi masai che troviamo lungo la strada e poi le gole di Olduvai, uno dei siti più significativi per la paleontologia umana. I masai sono amichevoli : danzano per noi e sono disponibili a farsi fotografare in tutte le salse. A Olduvai invece c'è un piccolo museo dove viene illustrata l'evoluzione umana. Ammiriamo inoltre la gola sotto di noi mentre un signore ci spiega la storia delle gole e delle significative scoperte che sono state fatte in questo luogo in oltre 30 anni di ricerche paleontologiche. Fa molto caldo. Proseguiamo per il gate del parco dove arriviamo come previsto verso le 13,00. Consumiamo il nostro pranzo al sacco e nel primo pomeriggio procediamo alla volta del Seronera (il cuore del parco). Arriviamo nel primo pomeriggio al meravigioso Seronera Lodge, nel vero e proprio cuore del Serengeti Life People - 23


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dove prendiamo subito alloggio nella nostra camera. Non è tardi e così ci muoviamo per il game drive. Dopo cinque minuti che siamo usciti ci imbattiamo in alcuni leoni. Che spettacolo. Animali ovunque. Gazzelle, gnu e zebre sono quelle più frequenti ma sono bellissimi gli incontri con le giraffe che sbattono i colli. La sera veniamo sorpresi dal tramonto prima di tornare al lodge e ce lo godiamo insieme ad un gruppo di babbuini che come a teatro si dispongono uno vicino all'altro per godersi lo spettacolo, L'area di Seronera è molto vasta ed è anche la migliore per vedere i leoni e i ghepardi. La mattina dopo verso le 10:30 assistiamo increduli alla caccia di un ghepardo che prende una gazzella di fronte alla nostra macchina. Durante tutta la scena rimango di sasso e non penso neanche a fare le foto. Poi Andrea me lo fa notare e allora cerco di recuperare, ma ormai la gazzella è atterrata e il meglio è andato. Pazienza. Abbiamo comunque goduto di un momento perfetto, unico. Subito dopo arrivano gli avvoltoi che infine risultano i veri vincitori. Così passiamo nell'area due giorni di meravigliosi game drive.Che vita da sogno. Dopo due giorni ci rimettiamo in viaggio dirigendoci verso la zona del Lago Natron. La zona è ancora più bella di quella deklla Seronera Arriviamo in quattro ore. Usciamo dal gate del nord e ci spingiamo verso la spettacolare zona selvaggia del distretto dello Nigorongoro. Il lago Natron è famoso perché all'alba si colora di rosa: migliaia di fenicotteri rosa. Dopo aver preso posto al campeggio ci muoviamo verso le 15,00 per risalire il piccolo fiume e raggiungere, dopo una breve passeggiata, una cascata che si tuffa in una piscina naturale dove facciamo un bel bagno caldo. La zona intorno è vulcanica ma è logico. Siamo nella rift valley. Girovaghiamo a zonzo per la zona e dopo un paio d'ore di foto e passeggiate soddisfatti torniamo al campo base . Smontiamo le tende e ci mettiamo in macchina nuovamente alla volta di Mto wa Mbo. Questa volta passiamo per le piste polverose della Rift Valley e vediamo bellissimi paesaggi vulcanici che abbondano nel grande rift (la zona dove 2 placche tettoniche si incontra e taglia l 'africa per 4.000Km da nord a sud). Arriviamo dopo circa 5 ore di viaggio. Questa sera abbiamo il volo per l'Italia.E' stato un viaggio bellissimo. Un paradiso terrestre a portata di mano. E' incredibile 12 giorni di safari ma saremmo tutti pronti a ripartire dall'inizio. Life People 25


Moda

QUESTIONI DI MAKE UP C

ombattiamo tutto l’anno con lampade, lozioni per tintarelle faida-te, qualsiasi cosa pur che si risulti abbronzati. Ed ora che l’estate è alle porte, e con essa il sole e l’abbronzatura, dobbiamo cogliere l’occasione e giocare d’astuzia, per far si che col giusto make-up il colorito si esalti! Con il viso abbronzato il trucco sarà semplice, ma le tonalità da usare devono essere vivaci, per ricordare che l’estate è tempo di colore, fiori, frutti, mare. E allora dedica agli occhi lo spettro dei colori più accesi: fucsia, verde, azzurro. Se volete disegnare il contorno degli occhi per allargarli o allungarli, usate la matita nera o marrone, ma per volti abbronzati l’ombretto spesso è sufficiente. Potete anche optare per i colori metallizzati, a partire dall’oro, che può essere sfumato con l’arancione, o con qualsiasi altro colore, purché satinato. Ricordate che oro e carnagione scura si sposano benissimo e danno un risultato veramente chic, perfetto per i party estivi! Se scegliate un ombretto dal colore deciso, applicate un buon mascara waterproof (a prova di sudorazione estiva!) e applicatene una cospicua quantità, soprattutto sulle punte. Per quanto riguarda le guance, beh, la naturale pigmentazione della pelle deve solo essere aiutata, non stravolta. Quindi usate tonalità di fard intense sugli zigomi, ma evitate fondotinta e cipria se fa caldo: colerebbero, e fra l’altro renderebbero opaca la naturale luminosità della pelle. I toni di rossetto che meglio si abbinano alla tintarella sono senza dubbio i rosa in tutte le sfumature. Dal corallo al madreperla, il rosa esalta le labbra, le rende setose e vellutate, senza però offuscare la protagonista del volto, che in questo periodo è senz’altro la pelle. Anche il semplice gloss fa davvero al caso vostro, meglio se con effetto glitter bagnato. Per quanto riguarda invece il trucco da spiaggia, non applicate nulla più del mascara waterproof, in quantità limitata, e del gloss, ma controllate che abbia funzione protettiva: anche le labbra soffrono l’esposizione prolungata al sole. L’estate rende le donne più belle che mai, quindi date una mano alla naturale luminosità che ci regala il sole, e sarete irresistibili, sia in vacanza che in città! Life People 26


non ci sono solo le cozze...

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Il Mondo di Alan

I NUOVI TALENTI

by Alan A.Parker by A. Parker

Triacorda

E

ccomi qui ancora una volta per raccontarvi il viaggio che ognuno di noi compie per andare incontro al proprio destino, un moto spontaneo che in questo caldissimo luglio mi ha permesso di incontrare dei ragazzi speciali, di cui ho deciso di narrarvi le storie. Secondo la cultura classica antica "TRIACORDA" rappresenta le tre corde dell’animo umano: passione, intelletto e volontà. TRIACORDA sono Daniela Chiara (Danysol - voce), Antonella Zichella (Anto Zichy - chitarra), Linda Pinelli (basso) E Linda Daddi (batteria). La prima formazione della band tutta al femminile risale al 2002 dall’incontro di Daniela ed Antonella. Per le ragazze diviene intensa l’esigenza di trasferirsi a Milano dove affidano la cura del progetto artistico a Mauro Paoluzzi, produttore di Patty Pravo, Gianna Nannini e Bluvertigo. Iniziando a frequentare l’ambiente musicale conoscono Linda e Linda (basso e batteria) e di lì a poco la band completerà il suo assetto definitivo. Tutte e quattro prepareranno un repertorio di trenta brani, tra inediti e cover, iniziando ad esibirsi live nei locali milanesi. Il primo album delle TRIACORDA è stato prodotto da Mauro Sepe e Mauro Poluzzi ed a fine aprile è uscito il loro singolo “dovendo scegliere” on air su radio 105, radio Montecarlo e radio Subasio. Il secondo talento di cui vi racconterò la storia si fa chiamare Revenge. Revenge nasce ventisei anni fa in un paese nella periferia di Milano. Si avvicina a soli quattordici anni al mondo dell’ hip hop entrando a far parte di una nota “crew” di writers. Tra lui e il Rap è amore a primo…. “orecchio”. I primi testi li scrive tra i banchi di scuola e pubblica un demo con “la Scorta”, band con cui partecipa a diverse compilation underground. Il gruppo si scioglierà poco dopo, ma dopo otto anni di sacrifici Revenge incontrerà Max Costa e Marta Fognini, i suoi attuali produttori. Grazie a Max, Revenge riuscirà a tornare sulle scene forte del background e della maturità necessaria per affrontare un’esperienza discografica importante. Uno stile nuovo, originale ed inedito per l’ hip hop. I suoi testi con l’aiuto di Alberto Gerli, produttore artistico ed arrangiatore e Leopoldo Manini, arrangiatore, hanno intrapreso un nuovo viaggio alla ricerca del riscatto, dell’occasione che nessuno regala mai, un’esperien-

Chiara Negrini Life People 29


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za tra odio e amore ma che è anche consapevolezza ed ironia sulla vita di ogni ragazzo, speciale come lui. L’ultimo talento che merita il suo spazio all’interno della mia rubrica si chiama Chiara Negrini ed è una pallavolista. Inizia la sua carriera sportiva a Laives, in provincia di Bolzano, dove muove i primi passi nell'under 14. Successivamente, trasferitasi in Friuli Venezia Giulia, inizia ad affrontare l’attività sportiva in modo professionale e la passione si tramuta in voglia di vincere. Michele Minotto, il suo primo allenatore era molto duro, ma quella durezza nei confronti di una fanciulla destinata a compiere grandi opere, temprerà il suo carattere e presto Chiara diventerà un asso assoluto nel panorama della pallavolo. Contattata da Luciano Pedullà (attualmente allenatore dell'Asystel Novara di A1) decide di seguirlo ad Omega (Vb) in una nuova avventura sportiva. A diciotto anni Chiara non ha più dubbi; deve inseguire il suo sogno. Incontra la palleggiatrice Eleonora Lo bianco, attuale protagonista della nostra Nazionale, con la quale si instaura subito un intenso feeling e della quale è tutt’oggi una grandissima amica. Terminata la stagione 1997/1998 , Chiara, ribattezzata “la libellula” per come accarezza la palla in campo, riceve la prima convocazione nella Nazionale seniores allenata da Julio Velasco. La stagione successiva (1998/1999) gioca nella “Teodora Ravenna” in A1 come libero, entrando a soli diciannove anni al settimo posto nella classifica delle migliori ricettrici del campionato. A fine anno viene riconvocata in Nazionale, allenata da Frigoni. Nell'estate 2005 viene nuovamente convocata in Nazionale, questa volta come schiacciatrice ed ottiene la medaglia di bronzo ai Giochi del Mediterraneo ad Almeria. Nella stagione agonistica 2007/2008 si realizza il suo grande obiettivo e “la libellula” viene contattata da una delle migliori squadre del campionato di serie A1: la “Monte Schiavo Jesi”; come schiacciatrice. Chiara ottiene in breve tempo il ruolo titolare nella squadra e partecipa alla Champions League dove vince il premio come miglior giocatrice in una delle partite disputate contro la Dinamo Mosca, squadra dotata di giocatrici affermate la cui statura media non è inferiore ai due metri. Sposata con il tatuatore Tom, prossimo al lancio di una mostra fotografica a Milano, quello di Chiara è un esempio per tutti noi; un monito a credere nel talento e a non abbandonare mai quella determinazione necessaria per diventare sempre ciò che il nostro destino ha scritto per noi.

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Storie di successo

Story 5° puntata

la Sirena oltre la tempesta

A

ttraverso le immagini la storia di Fiorella Isoni a Miss Yacht Club ha trova to la sua giusta espres-

sività. E’ la favola vera, agrodolce, di chi facendo leva solo su stesso, scala la vetta e la conquista superando mille ostacoli, e che una volta in cima, invece di pensare a restituire le negatività incassate, sorride, bella e leggera; consapevole di sé senza doverlo far pesare.Questa è la storia di Fiorella. E’ la storia di Miss Yacht Club. Una regina delle sirene incoronata proprio nella “sua” Porto Cervo, sotto quello stesso cielo che tante volte l’avrà vista cercare gli occhi, gli abbracci e le carezze di una mamma ed un papà persi troppo presto. Un cielo le cui stelle, per una notte, sono scese tutte intorno a lei e che, simultaneamente, consacra in chiave definitiva anche il concorso “MissYacht Club” nell’olimpo dei concorsi di bellezza, perché proprio lì e proprio in quei giorni si “corre” la “Rolex Cup”, e “Miss Yacht Club” è l’unica manifestazione del suo genere a cui sia mai stato concesso di far da cornice a cotanta tela. Tutto nel sorriso di Fiorella.

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nuovi arrivi primavera /estate

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AL PACINO

Biografie

IL PADRINO DI HOLLYWOOD

N

ato nel 1940 ad Harlem, per un curioso scherzo del destino Al Pacino è proprio di origini siciliane, proviene cioè dalla stessa terra a cui in un certo senso deve la popolarità. Infatti, la sua affermazione internazionale nell’ambito delle stelle hollywoodiane di ogni tempo è legata all’interpretazione del boss mafioso in quel capolavoro della cinematografia che è “Il Padrino” di Francis Ford Coppola. Divertente poi notare, a distanza di anni, che per il ruolo di Michael Corleone l’attore non si sentiva assolutamente adeguato. Cambiò idea solo grazie alle insistenze di Coppola. Anche il vero nome di questa autentica leggenda di Hollywood denuncia fortemente le sue origini italiane: all’anagrafe è registrato come Alfredo James Pacino. L’infanzia di Al è segnata dai drammi e dalle ristrettezze tipiche della condizione dell’immigrato. Il padre abbandona la famiglia quando lui è ancora in fasce; il piccolo rimane da solo con la madre, entrambi spaesati e poveri. Sono i nonni che si incaricano di crescerlo e allevarlo, con il “contributo” non indifferente della strada (il quartiere è il non tranquillissimo “South Bronx”). Più volte, nelle interviste, Al Pacino ripercorrerà amaramente gli anni della sua giovinezza, segnata da solitudine e da emarginazione. Anni vissuti senza amici e compagni, se si escludono le conoscenze occasionali che si instaurano in strada. In casa, si cimenta nell’imitazione di attori famosi, nel tempo libero si abbevera alla fonte del cinema made in Hollywood (ma non solo) e sogna di diventare come uno dei tanti protagonisti del grande schermo di allora. Frequenta la scuola, ma è decisamente un pessimo studente. Svogliato e poco attento, viene più volte bocciato e talvolta espulso. A diciassette anni interrompe gli studi e si trasferisce al Greenwich Village, dove si iscrive alla “High School of Performing Arts”. Per campare si adatta ai lavori più disparati, anche quelli più umili. Passa da un lavoro all’altro in una vera girandola di mestieri: dal fattorino all’operaio, dal traslocatore al lustrascarpe. Non molla però la presa sulla recitazione e il teatro. All’”Herbert Berghof Studio” studia con un nume tutelare della recitazione, Charles Laughton. Pian piano la sua carriera comincia a prender forma e consistenza. Partecipa a vari spettacoli del “Living Theatre” e finalmente, nel 1966, viene accolto all’”Actors Studio”. Nel 1969 Al Pacino debutta a Broadway e gira il suo primo film, “Me, Natalie”. Ma il primo ruolo da protagonista è in “Panico a Needle Park” (1971) di Jerry Schatzberg, in cui interpreta un piccolo spacciatore di droga, offrendo il primo saggio di quella recitazione secca e nervosa che sarà poi caratteristica di tutti i suoi personaggi futuri, dal poliziotto anticonformista di “Serpico” (1973) a quello infiltrato negli ambienti gay di “Cruising” (1980), dal nevrotico pilota di “Un attimo una vita” (1977) al mafioso di piccolo taglio di “Donnie Brasco” (1997).

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Il suo nome ormai fa botteghino e si può già parlare di fama consolidata. Inevitabilmente il peso della celebrità comincia a farsi sentire. L’attenzione su di lui è spasmodica e l’attore non ha ancora maturato quegli strumenti umani e culturali che rendono in grado di sostenere tale impatto psicologico. Comincia a bere per farsi forza e lentamente scivola nella dipendenza da alcolismo, problema che si trascinerà per anni, compromettendo anche le occasionali storie sentimentali (peraltro sempre ben occultate all’opinione pubblica e ai media). Lui stesso affermerà: “Quando finalmente arrivò il successo ne fui confuso. Non sapevo più chi ero e perciò tentai con la psicanalisi, ma solo per qualche seduta. La mia terapia è sempre stata il lavoro”. Di fatto poco si sa di quel periodo della vita della star, sempre tesa a proteggere la sua vita privata in modo forte, non lasciando filtrare nulla che riguardasse la sua persona. Que-

sto atteggiamento è giustificato anche dal fatto che Al Pacino ha sempre cercato di concentrare l’attenzione del pubblico sui personaggi interpretati più che su di sè. Creando un alone di mistero e di “anonimato” intorno al suo nome è come se avesse contribuito a rendere più credibili i personaggi, impedendo che la sua immagine o la sua personalità si sovrapponessero ad essi. Si sa comunque che ha avuto relazioni più o meno lunghe e più o meno importanti con Jill Clayburgh, Marthe Keller, Diane Keaton e Penelope Ann Miller. Sul piano professionale, parallelamente alla sua attività di attore cinematografico, ha continuato la carriera teatrale, di cui restano memorabili le performance in “American Buffalo” di Mamet e negli shakespeariani “Riccardo III” e “Giulio Cesare”. Pacino ha poi dimostrato di trovarsi a suo agio anche come attore brillante in commedie come “Papà sei una frana” (1982) e “Paura d’amare” (1991) o in panni addirittura caricaturali come quelli del gangster Big Boy Caprice in Dick Tracy (1990), affiancato da Madonna. E’ stato candidato all’Oscar come attore protagonista per “Serpico” (1973), “Il Padrino - Parte II” (1974), “Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), “... E giustizia per tutti” (1979), “Scent of a woman” (1992). Nel 1993 ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per il ruolo dell’ex-ufficiale cieco di “Scent of a woman - Profumo di donna” (di Martin Brest). Nello stesso anno è stato candidato come non protagonista per “Americani” (1992). Del 1996 è la sua prima regia, “Riccardo III - Un uomo, un re” (in cui si riserva il ruolo del protagonista), diretto in una maniera davvero peculiare. Si tratta infatti di una miscela di stili diversi, compresa l’inchiesta giorna-

listica e la fiction. Tra il 1985 e il 1989 ha prodotto, interpretato e co-diretto un film sperimentale “The Local Stigmatic”, presentato al Museo d’Arte Moderna di New York e tratto da un pièce teatrale di Heathcote Williams, da lui recitata off-Broadway nel 1969 e poi nel 1985 con la compagnia del teatro di Boston, per la regia di David Wheeler. Impenetrabile rimane la sua casa di Sneedon’s Landing sull’Hudson, dove vive con cinque cani e con la figlia Julie, nata da una relazione con un’insegnante di recitazione, la cui identità resta misteriosa.

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Storie di successo

L’AZIENDA DEGLI ANGELI U

rbino. In questa bellissima città Italiana dalle architetture rinascimentali,crocevia di intellettuali e uomini d’arte, è nato agli inizi degli anni settanta un brand che è divenuto con il tempo sinonimo di eleganza e stile conosciuto in tutto il mondo. La famiglia Guidi ha rappresentato una realtà aziendale vincente: da piccola attività familiare fondata sulla lavorazione delle pelli è diventata in pochi anni una realtà leader nel settore _accessori moda” , l’utilizzo di materiali preziosi, di altissima qualità ed un accurata tecnica artigianale tipica del _Made in Italy” hanno portato l’azienda _Piero Guidi” alla ribalta del mercato mondiale con prodotti dall’alto contenuto creativo rivolti sempre più al mercato del lusso. Piero Guidi, che dell’azienda dell’azienda è proprio il direttore creativo, trae ispirazione dagli angeli che da sempre accompagnano ogni prodotto , essi rappresentano appieno la filosofia aziendale che sposa ideali come l’amore per l’arte e la poesia; immaginando uno stile moderno per persone che amano circondarsi di cose belle . Sin dalle sue origini l’azienda mette le borse al centro della sua produzione,con diverse linee dalle diverse suggestioni e particolarità. _Magic Circus” è il nome della linea classica che Piero Guidi propone con successo da anni .un’ esplosione di colori ed allegria che riflettono l’essenza stessa della moda che è sogno e favola. Un altra linea molto prestigiosa è _Lineabold” il cui elemento identificativo è la storica targhetta in metallo personalizzabile, dove hanno inciso il proprio nome personaggi come Muhammed Alì, Yolanda e Bernice King, (figlie di Martin Luther) e molti altri personaggi dello sport e della storia, perché proprio qui la moda firmata Piero Guidi trae come filosofia aziendale l’essere cosmopolita, internazionale ma con radici profonde nella storia e nella tradizione.

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O L G I A T A N 1 % 3 0 O SC AL 2 AL O D N I

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Eventi

I RE DELLO SPORT 2008 S

portivo dell’anno”. E’ questo il titolo con cui da un decennio _King Sport_, l’azienda leader nella distribuzione di attrezzatura e vestiario sportivo, incorona i personaggi del panorama sportivo nazionale . Quest’ anno l’evento si è tenuto nella splendida location della città di Senigallia ,un evento a cui la redazione di LIFE PEOPLE non poteva veramente mancare ,il parterre d’ ospiti era ricchissimo: l’intero gotha dello sport regionale con punte d’eccellenza anche dello sport nazionale .Madrine dell’ evento sono state la showgirl Linda Santaguida e la presentatrice Daniela Gurini. Per il 2008 l’evento ha incoronato la coppia di pallavolisti azzurri Andrea Bari e _Lele” Birarelli. Per il gentil sesso, ad aggiudicarsi la corona di _Miss Sport Internet 2008” è stata Ottavia Proverbio mentre i titoli di _Miss” e _Mister sport sono andati rispettivamente alla cestista Laura Satolli ed al calciatore Stefano Goldoni. Il celeberrimo appuntamento estivo della riviera, accanto alla premiata ditta volley Bari&Birarelli ,ha richiamato tanti altri personaggi di spessore quali Marco Gnaccarini, Leonardo Castracani e Andrea Micci, nonché è stato un richiamo notevole per tutta la cittadinanza che è accorsa numerosissima per vedere lo show messo in piedi dalla king sport ,merito di questo grande successo lo si deve per buona parte all’organizzatriolto probabilmente ognuna di noiesterne ce nonche responsabile delle relazioni si è già trovata a dover dell’azienda, la signora Katiaaffrontare Baldini che con problema edell'abbinamento grandeil scrupolosità professionalità ha portavestiti. Qualiriviera coloriunsievento possono usare che in- raro,in to nella più unico sieme? Cosa bisognerebbe evitare? Che cui ancora per una volta lo sport è stato vissuto accessori devono lista un delle Evento King Sport come si quello cheabbinare? dovrebbe La essere, qualcosa domande è davvero lunga, domande che Senigallia di gioioso e pulito. spesso rimangonoè irrisolte e l'unica cosa a video Graditissimo stato anche il contributo cui ci è il nostro tut- KING di affidiamo ringraziamento giuntogusto, a tuttoche lo staff taviaSPORT” non sempre è infallibile. da parte delle super stelle del calcio Dalleuno regole basilari della coordinazione tra tutti _SuperPippo” Inzaghi,che ai ringrazia consigli sull'abbinamento dei colori, ecco personalmente questa realtà aziendale per lavoqui rare una ogni pratica guida per degli non sportivi. sbagliare giorno affianco mai look. Quali sono le regole principali dell'abbinamento? Ecco alcuni punti basilari: KING SPORTPUNTI VENDITA • Il colore della maglietta dovrebbe essere della stessa quelloccdella cintuFANO viatonalità Einaudidi 8 zona ‘Auchan ‘ ra, ANCONA della borsaviae sbaraglini delle scarpe. Maccci‘Auchan pos- ‘ 6 zona sonoSENIGALLIA essere delle varianti: se non si porta via abbagnano 9, zona centro commerciale _ il Molino” la cintura, l'abbinamento va fatto solo81 fra SENIGALLIA CITY corso 2 giugno maglietta e scarpe. Oppure, nel caso di un commerciale le Ville FALCONARA M. via Puglie 8, zona centro completino, si abbinano i coloristrada di scarpe, FALCONARA M. OUTLET statale adriatica 16 zona Rocca Priora cintura e borsetta. E' importante CASTELFIDARDO via iesina 27ricordzona centro commerciale Oasi are LORETO che l’abbinamento borsetta-scarpe via Buffolareccia zona centro ècommerciale Simply market un vero e propriovia must. P.S ELPIDIO Fratte 41 zona cen tro commerciale Cityper

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VYRUS 985 C3 V4 SOGNO CYBORG

A

d innamorarsene al primo impatto Tom Cruise, che per la Vyrus 985 C3 4V, motocicletta costruita interamente a mano e prodotta nella factory di Rimini da Ascanio Rodorigo e dal suo staff di tecnici, ha perso latesta al punto tale da comprarne un esemplare completamente personalizzato del valore di oltre 80.000 euro, che poi il divo ha voluto chiamare Infinity. Cruise, appassionato collezionista di motociclette, ha deciso di acquistare un esemplare fatto su misura per lui, con una dotazione di serie che lascia senza parole: carrozzeria in carbonio a vista, cerchi in carbonio, telaio e forcelle anodizzate nere, cambio elettronico, la scritta C.O.B. (chief

on board) sul manubrio. Impossibile non invidiarlo. La 985 C3 V4 è l’ultima creazione (anche se la si potrebbe quasi chiamare creatura…) dell’atelier romagnolo “Vyrus” ed utilizza il motore Ducati Testastretta in luogo del mille a due valvole raffreddato ad aria della versione 984 C3-2V. I tecnici Vyrus hanno scelto di adottare il desmo bolognese in configurazione Euro 3 da ben 150 cv, per un rapporto peso/potenza prossimo a 1 kg/ cv, visto che la massa a vuoto dichiarata è nell’ordine dei 157 kg. Per questa versione la Vyrus ha scelto di mantenere praticamente immutate le linee scarne ed essenziali

Motori

che l’hanno resa famosa. Pochi i ritocchi imposti dalla nuova meccanica: tra i principali ci sono un grintoso doppio scarico sotto il codino, i radiatori disposti a V sotto il blocco motore e un inedito telaietto anteriore in carbonio. Per il resto si ritrova applicato quello che scherzosamente si è meritato l’appellativo di “piadina design”: pochi ingredienti per un risultato comunque gustoso. Le sovrastrutture, in particolare, sono ridotte ai minimi termini: niente forme giunoniche ma una bellezza pelle e ossa, alla Kate Moss. Un serbatoio esile da 14,5 litri, Life People 45



una sella rigorosamente monoposto, un cupolino attillato e un parafango dalla linea molto pulita sono le uniche sovrastrutture della 985 C3-V4, cui si aggiunge la lunga presa d’aria in carbonio che si protende in avanti neanche fosse la lancia di un guerriero medioevale impegnato in un torneo. A tenere banco sono così soprattutto i componenti del telaio, che gravitano attorno a due piastre scultoree a forma della lettera greca omega. Tutto è realizzato in lega leggera, con tecniche artigianali e con molti pezzi ricavati dal pieno. Dalle pedane alle leve dei comandi a pedale, abbondano i particolari capaci causare la lussazione della mascella ai cultori del genere. Per non parlare del massiccio forcellone posteriore asimmetrico e di quello anteriore, con l’atipico sistema di sterzo, che rimpiazza la tradizionale forcella telescopica. Un gioiello da 53.750 euro. Un prezzo già salato ma destinato inesorabilmente a lievitare se, come è probabile, non si dovesse riuscire a resistere alla tentazione di personalizzare la propria Vyrus. Molte le possibilità offerte in tal senso, tanto sul fronte estetico quanto su quello tecnico, con il faro allo xeno e il cambio elettronico solo per aprire la lista.

Dati tecnici: ( box) Motore: 999 cc 2 cilindri 4 tempi raffreddato a liquido Interasse: 1375 mm Rapporto di compressione: 11.9:1 Potenza : 150 cv Cambio : 6 rapporti Peso a secco : 157 kg Capacità serbatoio 14,5 litri

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Motori

PASSAT CC IL COUPE’- CABRIO DVENTA BERLINA E

ra ora. Con lei il concetto del “coupècabrio” , troppo a lungo appannaggio esclusivo delle compatte sportive, sposa finalmente la berlina. Comfort e stile sono i due elementi che Volkswagen ha voluto fondere in questa nuova tappa della famiglia Passat. lunga poco meno di 5 metri, alta 1.42, ampia gamma di motorizzazioni (di cui solo 3 disponibili al lancio), allestimenti pregiati e una guida hi-tech. Si inserisce in un segmento poco frequentato – quello delle grosse coupè a quattro porte – e l’obiettivo della casa di Wolfsburg è di riuscire a venderne 300mila unità scommettendo su una linea dedicata specialmente a uomini sopra i 35 anni – più probabile verso i 50 - che non hanno esigenza di trasportare molti passeggeri, considerato che la comfort coupè ha solo 4 posti (sebbene decisamente comodi). Classicamente innovativa Molte linee della nuova CC riprendono stilemi tipici di Volkswagen e rendono evidente il family feeling con la casa di Wolfsburg: la calandrona non lascia dubbi ed anche la struttura

stilisticamente massiccia è Volkswagen doc. Di atipico troviamo, invece, la già citata tipologia di coupè a quattro porte come anche i cristalli laterali inseriti in porte prive della consueta cornice. All’interno, a caratterizzare lo stile complessivo della vettura ci sono i sedili individuali posteriori che, appunto, determinano i 4 posti comodi. Guida hi-tech Le dotazioni – opzionali o di serie – della nuova Passat CC fanno presagire con chiarezza quale sia la strada che il mondo dell’automobile ha imboccato. Il guidatore e l’automobile si stanno distaccando e l’abitacolo può (il potenziale è obbligatorio poichè spesso si tratta di sistemi escludibili) diventare uno spazio in cui il conducente risulta un ospite che ha il solo compito di indicare la destinazione. Un concetto estremizzato che vuole rendere la sensazione che si prova ad utilizzare certi sistemi come il “Lane assist”: attivata la funzione, sopra i 65 km/h una telecamera riesce ad individuare le linee della segnaletica orizzontale e Life People - 49


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adegua la posizione della vettura in funzione di esse. Pensando, ad esempio, alla situazione del colpo di sonno, il “Lane assist” prende il controllo dello sterzo e riporta l’auto al centro delle linee longitudinali sull’asfalto. Superato lo sconcerto naturale, se ne apprezza l’utilità in favore della sicurezza attiva. Su strada Ribassata di 50 mm rispetto alla Passat, sulla CC si avverte una sensazione di stabilità certamente superiore alla maggior parte delle berline di simili dimensioni. Fra l’altro, è possibile scegliere fra 3 impostazioni (Sport, Comfort e Normale) che adeguano il setting delle sospensioni e la rigidità del servosterzo alle condizioni stradali e al tipo di guida che vuole utilizzare il conducente. A questo, si può combinare la scelta fra Sport e Normale riferita a cambio e alla mappatura che definisce l’erogazione. Nessuna nota particolare sul cambio manuale che si è dimostrato sempre preciso. Sull’automatico DSG (a 6 rapporti, in attesa che sia disponibile quello a 7 previsto in uscita entro l’anno) tanto si è detto a proposito della velocità degli innesti e del comfort di guida che riteniamo non servano ulteriori indicazioni. Turbodiesel 2.0 TDI 140 cavalli Fra le motorizzazioni davvero convincente il 2 litri a gasolio. Un ottimo compromesso fra consumi e prestazioni: offre 320 Nm di coppia a partire da 1.750 giri, tocca i 100 km/h da fermo in 9,8 secondi per una velocità massima di 213 km/h con un consumo – nel ciclo misto – di 5,8 litri per 100 chilometri. Parsimoniosa anche nel prezzo di acquisto che si attesta sui 32.600 euro con il filtro anti particolato. Benzina 1.8 TSI 160 cavalli Interessante anche la versione benzina d’accesso, crescono i consumi rispetto al diesel 2.000 che si attestano su questa motorizzazione a 7,6 litri per 100 chilometri. Accelera da 0 a 100 km/h in 8,6 secondi per una velocità massima di 222 km/h. Per questa motorizzazione bastano 29,950 euro.

Benzina 3.6 V6 FSI 300 cavalli Il 6 cilindri da 3.600 cc spinge con decisione e permette di guidare con un filo di gas fino a quando non diventi necessario, ad esempio, effettuare un sorpasso dove il 3 litri toglie d’impaccio velocemente con una coppia massima di 350 Nm che fa scattare la coupè da 0 a 100 km/h in 5.6 secondi. La motorizzazione ammiraglia sulla Passat CC viene accoppiata di serie alla trazione integrale 4Motion di ultima generazione. Il prezzo – con il cambio DSG – è di 43mila euro chiavi in mano. D ARCHITETTURA www.darchitettura.it Life People - 51


SCUDERIA LA. IL CAVALLINO

M

olto atteso, come ogni anno, l’appuntamento del 19 e 20 luglio presso l’autodromo di Misano Adriatico per la Scuderia La.Na. che come sempre approfitta della vicinanza del circuito romagnolo per festeggiare con i numerosi amici, sostenitori e sponsor la stagione in corso. Quest’anno ben tre saranno le vetture preparate dalla Scuderia di Fano che lotteranno per ben aggiudicarsi la gara. A pilotarle ci saranno i seguenti equipaggi: sulla Ferrari 360 si alterneranno il bravo MauroTrentin e l’esperto Marco Bassetto, mentre il mitico Arturo Merzario in coppia con il veloce pilota Bolognese Davide Amaduzzi , si divideranno la Ferrari 550, mentre sull’ultima arrivata in casa LA.NA la veloce e bellissima Ferrari 430, ci saranno i piloti di casa Gianluca Nattoni e Marco Lanci . Come in ogni appuntamento del campionato Gran Turismo, si disputeranno due gare da cinquanta minuti, in

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SB


NA.

BARCA A MISANO

cui dopo l’emozionante partenza lanciata, a metà di ogni gara sarà obbligatorio effettuare il cambio pilota. In pochi attimi il pilota in corsa dovrà cedere il posto di guida al proprio compagno che dovrà ripartire il prima possibile per guadagnare secondi preziosi sugli avversari. Si prevede come sempre tanto lavoro e la massima professionalità all’interno del box fanese per cercare di far rendere le vetture al massimo della loro efficienza. Il gran caldo previsto non sarà infatti un alleato ne delle vetture ne dei pneumatici. L’ormai esperto Direttore Sportivo Andrea Montesi ha commentato così la preparazione all’appuntamento: “Come sempre per noi questa è la gara più sentita. “ Tutto il Team darà il massimo nella speranza di ottenere un ottimo piazzamento, ma teniamo le dita incrociate per i piloti Lanci e Nattoni che potenzialmente possono fare un’ottima prova”. Facciamo allora il tifo per loro e speriamo di vederli ancora una volta sul gradino più alto del podio! Life People 53


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IL FUTURO

DELLA COMUNICAZIONE VISIVA

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Design

INTERIOR DESIGN

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by Daniele Gazzetti

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NEGOZIO: GAUDENZI 11 RICCIONE

rredare un negozio anche se all’apparenza può sembrare facile, ha numerose complicazioni. Infatti non basta solo esporre la merce al pubblico, per far sì che la merce venga vista e percepita in maniera corretta, positiva e per di più venduta,la disposizione degli spazi assume un ruolo cardine. Infatti distribuire i volumi d’arredo nell’ambiente di vendita non è sempre così immediato, soprattutto, come spesso accade quando si hanno spazi piccoli. L’arredo di un negozio deve essere in sintonia con il prodotto che si vende, lo stesso stile e la qualità debbono esprimersi nei mobili, ma bisogna Life People 61



NEGOZIO: GAUDENZI 11 RICCIONE Creazioni Massimo Del Monte Art Designer

stare molto attenti: l’arredo non deve prevalicare il prodotto, ma bensi esaltarlo, evidenziarlo per indurre il pubblico a sceglierlo, dentro un contesto che lo porti immediatamente alla consapevolezza di aver selezionato un prodotto piacevole in sintonia con il luogo e con se stesso. Il cliente si trova a percorrere un percorso ben definito che a volte all’apparenza può sembrare casuale, ci si muove in un ambiente espositivo, dove persino l’altezza delle mensole e’ studiata per cercare di raggiungere l’obbiettivo principale: l’incontro con il gusto del cliente e, quindi, la vendita. Life People 63


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Naturalmente parliamo di un certo tipo di negozio, non “dozzinale” un negozio che si vuole distinguere dagli altri e cercare di comunicare un valore aggiunto al pubblico, con un arredo che non solo si rispecchi nel prodotto di vendita, ma anche nella personalità di chi lo attraversa. Il titolare del negozio che non si accontenta di essere un negoziante, ma che voglia aggiungere un valore in più al suo luogo di lavoro, tentando di comunicare senza peccare di presunzione, un sentimento che possa colpire il pubblico in maniera positiva.

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