capitolo 6
DALLA PADELLA ALLA BRACE
B
ilbo era scappato agli orchi, ma non sapeva dove si trovava. Aveva perso il cappuccio, il mantello, il cibo, il pony, i suoi bottoni e i suoi amici. Continuò a girovagare, finché il sole cominciò a declinare a ovest - dietro le montagne. La loro ombra cadeva di bieco sul suo sentiero, ed egli dapprima si guardò indietro, poi guardò avanti e vide di fronte a sé solo crinali e pendii che digradavano verso bassipiani e pianure appena visibili qua e là tra gli alberi. “Gran cielo!” esclamò. “Si direbbe che sia arrivato dall’altra parte delle Montagne Nebbiose, al confine della Terra Remota. Vorrei solo sapere dove sono andati a finire Gandalf e i nani! Spero proprio che non siano ancora là dentro, in mezzo agli orchi.” Girovagò ancora fuori della piccola valle elevata, la oltrepassò e scese giù per la china, dall’altra parte; ma per tutto il tempo un pensiero molto sgradevole cresceva dentro di lui. Si domandava se, ora che aveva l’anello magico, non dovesse tornare indietro in quelle orribili gallerie a cercare i suoi amici. Aveva appena deciso che questo era il suo dovere, che doveva tornare indietro - sentendosi assai infelice - quando udì alcune voci. Si fermò ad ascoltare. Non sembravano voci di orchi; perciò avanzò strisciando con prudenza. Si trovava su un sentiero sassoso che scendeva serpeggiante con una parete rocciosa sul lato
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