Lo Hobbit
CAPITOLO 13 NESSUNO IN CASA Nel frattempo, i nani rimasero rintanati nelle tene-
bre, in un silenzio assoluto. C’era poco da mangiare e c’era poco da dire. Non avevano alcun modo per misurare il passare del tempo; e osavano appena muoversi, poiché il fremito dei loro sussurri echeggiava frusciando nella galleria. Quando si addormentavano, al risveglio ritrovavano lo stesso buio e lo stesso silenzio. Infine, dopo quelli che parvero giorni e giorni di attesa, cominciando a sentirsi storditi e soffocati per la mancanza d’aria, non ne poterono più. Avrebbero quasi preferito sentir provenire dal fondo della galleria il rumore del ritorno del drago. In quel silenzio opprimente temevano si annidasse qualche sua diabolica astuzia, ma non potevano starsene lì seduti per sempre. Thorin parlò. “Proviamo ad aprire la porta!” disse. “Devo sentirmi al più presto il vento sulla faccia, altrimenti muoio. Preferisco rischiare d’esser fatto a pezzi da Smaug là fuori piuttosto che soffocare qui 302