Lucia Luce di Cristo ed. Dicembre 2013

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“Lucia, Luce di Cristo” Numero in attesa di registrazione DiCembre 2013 A cura del Circolo Cittadino S. Lucia v.m. - belpasso (CT) Direttore responsabile: Alfio Consoli Caporedattrice: Lucia Romeo Foto di: Pippo Chiantello e Alfio Consoli impaginazione e Stampa: Poliart - S. M. di Licodia (CT) www.poliartct.com SoMMARio: • L’amore genera la fede, la speranza, la carità

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• incontri di testimonianza e catechesi Pag. 6 • U pridicaturi da tridicina

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• La tredicina a S. Lucia: Metafora di fede

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• il simulacro processionale Pag. 14 • Breve cronaca della festa di S. Lucia in Acicatena Pag. 16 • Tableaux vivants

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• Le iniziative del Circolo Pag. 21 • Concorso scolastico

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• Vetrine in festa

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• Programma festeggiamenti 2013

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i avvicina il 13 Dicembre e, in questa data, la comunità belpassese festeggierà, per la 377ª volta la sua Santa Patrona. il rituale legato alla tradizione si rinnova e, ai più, potrebbe sembrare, uno standard ormai consolidato negli anni. in realtà non è così, poichè ogni anno la festa, di Santa Lucia ha un sapore nuovo, diverso per le numerose iniziative che ad essa si legano. il messaggio evangelico che Lucia ha lasciato, donando la propria vita al martirio dei carnefici, è un messaggio d' amore in Cristo. Quest'anno le iniziative, promosse dalle nostra associazione, vogliono far riflettere i devoti, i fedeli e tutti coloro che si avvicinano alla realtà luciana belpassese, sul vero significato della fede, per camminare, sull'esempio della nostra Padrona. Gli incontri di catechesi e testimonianza rappresentano la parte più rilevante delle iniziative promosse dal circolo per la cittadinanza, ma, nell'ambito della festività, sul tema “Santa Lucia e la scuola” si affrontano anche le problematiche dei giovani e dei bambini, coinvolgendo le scuole di Belpasso. Con un programma ricco di iniziative e attività ben consolidate è lo spirito di fratellanza che ci unisce e ci fa camminare mano nella mano con Santa Lucia per le vie che ha intrapreso, quelle della santità. Auguro a tutti una gioiosa festa, per la gloria di Dio e in ringraziamento per l'intercessione quotidiana della nostra Santa Patrona.

Cittadini Viva Santa Lucia in copertina: S. Lucia condotta al lupanare, rimane immobile. Acquatinta del pittore e incisore Filippo Bigioli, 1841.

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il presidente Alfio Consoli

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L’Amore geNerA LA FeDe, LA SperANzA, LA CAriTA’ di Mons. Giuseppe Calabrò parroco della Matrice

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uesto è il tema unificante che i tre testimoni della Fede, invitati dal Circolo Cittadino S. Lucia di Belpasso, ci consegna nella preparazione remota alla festa in onore a Santa Lucia. L’anno della Fede, che sta per concludersi, si prolunga nella Chiesa e in ciascun cristiano. Nella 1° Lettera di S.Giovanni, ai cap. 4 e 5, troviamo che la fonte della Carità è l’Amore di Dio “perché Dio è Amore”. Amore è sinonimo di Dio; amore è essenza di Dio, amore è la parola chiave

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di ogni cristiano e, quindi , se vuoi conoscere il vero amore devi credere che Gesù è il Figlio di Dio e, osservando i suoi comandamenti , arriverai a quell’amore che si è incarnato per salvarti, che si è fatto dono per donarti una nuova vita. Amerai quel Dio, il cui nome è Amore e che è origine di ogni bene. S. Giovanni afferma : “ Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: “io amo Dio e odiasse il suo fratello è un mentitore (1GV 4, 19-21). infatti, l’esercizio della vera Fede produce l’ amore vero (cioè la Carità) verso i fratelli, poiché, solo quando il nostro cuore è ricolmo dell’amore di Dio , solo quando Dio ha preso pieno possesso del nostro cuore, noi possiamo amare pienamente il nostro prossimo. Ribadisce, ancora, S. Giovanni: “ Chiunque crede che Gesù è il Cristo è nato da Dio, e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da Lui è stato generato. Da questo conosciamo di amare i figli di Dio : se amiamo Dio e ne osserviamo i suoi comandamenti (…). Tutto ciò che è creato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la Fede (GV 5, 1-4) oggi, purtroppo, molti che si dicono cristiani vivono come se Dio non esistesse. C’è tanta fame d’amore, tanto desiderio di felicità, si aspira alla bellezza, alla perfezione, ma tutte queste cose si ricercano in posti sbagliati, dove nulla ti appaga. Cristo non è interessante, la Chiesa è un ostacolo alla vita libera, o meglio libertina, che si vuol condurre. La testimonianza è debole. La profezia è spesso soffocata e si vuol ridurre la propria esperienza di Dio a forme intimistiche e sterili devozioni. Addirittura, con l’avvento profetico di Papa Francesco, si sente, spesso dire: “Si al Papa e no alla Chiesa e a Gesù Cristo!” La morale evangelica ci chiede ben altro! Cre-

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dere, come testimoniano i nostri Santi, è fidarsi del Dio di Gesù Cristo, che incontriamo nella Comunità dalla quale riceviamo la Parola e i Sacramenti; credere è lasciarsi possedere e guidare dallo Spirito Santo, attraverso le vicende buie e luminose della nostra storia, nell’ascolto obbediente alla Parola di Dio, con la Chiesa che l’annuncia e la professa; credere non è cercare sicurezze in Dio, ma rischiare con Lui e per Lui; credere è pensare secondo Dio, condividere la Sue prospettive, come preghiamo nel Padre Nostro; credere è confidare nel Suo amore, è riporre in Lui ogni speranza. Santa Lucia ha saputo fidarsi di Dio e a Lui si è affidata! La virtù della Speranza è in crisi, specie fra i cristiani. Papa Francesco ci esorta a “non farsi rubare la speranza”. La gente non spera, anzi è disperata. i giovani non credono al futuro, anche perché, in una prospettiva umana, chi glielo dovrebbe garantire, lo ha ucciso! La speranza cristiana è fondata sulla certezza che la storia dell’umanità, il creato, la vita umana, la Chiesa sono nelle mani della SS. Trinità. i martiri, come la nostra S. Lucia, vengono giudicati stolti dai sapienti di questo mondo. Sono proprio loro, i santi e i martiri, le persone che sfidano il presente e il futuro sino all’eternità. i santi sono le per-

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sone più riuscite, i quali, guardando alla beata eternità, uniscono la propria carne alla Passione di Cristo per riaverla santa e trasfigurata al Suo ritorno nella gloria (Prefazio Messa in onore a S. Lucia v.m). S. Lucia ci insegna a sperare nel Signore ad amare nelle condizioni più estreme del supplizio e della morte! in questo mondo dove regna l’indifferenza, perché manca il Signore nei cuori, la nostra Santa ci insegna l’arte del vero amore. i santi, infatti, sono i veri testimoni dell’Amore di Dio e gli specialisti delle virtù della Fede e della Speranza. Essi sono i capolavori della SS. Trinità, cesellati dallo Spirito Santo e dalla Parola di Dio, nutriti dai Sacramenti della Chiesa, smussati dallo scalpello della Carità. Sono, i santi, i veri maestri dell’amore vero, verso Dio e verso i fratelli, qualità inseparabile come insegna S. Giovanni nella sua 1° lettera. Anche quest’anno il Circolo invita tre testimoni delle tre Virtù Teologali nelle persone di Laura Salafia, di fra Biagio Conte e di Francesco Vaiasuso; saranno per noi, insieme ai santi in cielo che oggi celebriamo, come dei fari luminosi che ci orientano a Cristo, nostro comune Maestro e Signore. Belpasso 1 novembre 2013, Solennità di tutti i Santi

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iNCoNTri Di TeSTimoNiANzA e CATeCheSi di Lucia Giuffrida vice presidente del Circolo S. Lucia

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nche quest’anno in preparazione alla festa della nostra amata S. patrona il circolo cittadino S. Lucia, ha proposto alla comunità un calendario di incontri ricco di spiritualità diversificata nei vari aspetti della vita umana. Ci rendiamo conto di come il mondo ormai preda di una società basata su falsi modelli, induce l’uomo al perfezionismo assoluto e ad ogni costo, una corsa bramata verso il successo, il benessere, la carriera, l’affermazione di sé. Viviamo in un’epoca dove l’io ha preso il posto di Dio, ecco perché nonostante il

“tutto” che abbiamo continuiamo a sentirci tristi e inappagati, siamo stati svuotati della nostra vera identità quella di Figli di Dio. il Signore però ci richiama costantemente, vuole farsi posto e tante volte lo fa attraverso eventi apparentemente inspiegabili. Paradossalmente l’Uomo per ritrovarsi ha bisogno prima di perdersi. “Quando i vasi sono vuoti”, quando cioè la nostra vita è arresa a Dio, soltanto allora possiamo presentarci a Lui per essere illuminati e riscaldati del suo divino Amore. Lo testimonia apertamente Laura Salafia, che ospite della nostra comunità, con delle parole dolci e al contempo potenti, ci colpisce, ci lascia spiazzati. Lei, vittima di un vile atto per il quale un proiettile vagante l’ha lasciata nella condizione di tetraplegica, da una scossa forte ed efficace. “La vita è un dono e, in qualsiasi condizione va vissuta con volontà”, questo è il messaggio di Laura, che scopre in coloro

Foto di Pippo Chiantello

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che la circondano e l’aiutano, l’amore di Dio. Perso il suo “tutto” dentro di lei si fa spazio un mondo nuovo… “Io sono stato crocifisso insieme a Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (gal. 2,20). Conosciamo anche Biagio Conte, un missionario laico che lascia tutto per gli ultimi della società. La forza di Dio lo porta a divenire Strumento di amore e di carità. “Aiutare gli ultimi non è per niente facile ma con Cristo si può”. E’ Lui il miracolo quotidiano che si perpetua da duemila anni e Biagio lo fa rivivere attraverso l’amore che dona ai fratelli più piccoli, ai deboli, agli emarginati, “In verità, vi dico: tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me” (mt 25,40). Conosciamo infine anche Francesco che provato dalla sua incredibile esperienza di

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posseduto dal demonio, sperimenta sulla propria pelle la Potenza incommensurabile di Dio, esperienza che seppur tormentata lo porta a diventare testimone della Fede. La sua sconvolgente testimonianza è il racconto di una vita che non lascia spazio all’immaginazione, tormentato per anni nel

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corpo e nello spirito da 27 legioni di demoni, Francesco Vaiasuso porta un messaggio di speranza a tutte le persone che soffrono disturbi di possessione ma anche a chi, nella quotidianità, lotta con problematiche interiori. Ne parla con l’impressionante calma e serenità di chi è consapevole che la potenza della grazia di Dio è più forte di qualunque aggressione del male. “Ho vissuto per tanti anni nel tormento, eppure la grazia che ho visto su di me è stata tanta” e ancora “La grande verità che ho appreso è che Satana può penetrare in ognuno di noi, se lo facciamo entrare” parole forti, ma che ci fanno comprendere l’importanza di restare costantemente radicati in Cristo.

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"Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al Diavolo, ed egli fuggirà da voi" (gc 4,7). Facciamo tesoro della testimonianza di questi cari fratelli, che con le loro parole e il loro esempio di vita, hanno portato in ognuno di noi un maggiore arricchimento spirituale, che ci aiuta ad affrontare il nostro quotidiano, seppur diversificato, con ottimismo e maggiore speranza. Così come ringraziamo il Signore per il dono della nostra amata S. Lucia, testimone e modello di vera fede, che ogni anno il 13 dicembre con il suo trionfale saluto, ci preannuncia e ci fa gustare la grandezza della Gloria di Dio che è Potenza, è Santità, è onniscienza, è Splendore, è Sovranità, è onnipotenza, è Giustizia, è Virtù e soprattutto è... Amore!!

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U priDiCATUri DA TriDiCiNA di Vera Pellegrino

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ai come in questi giorni si respira a Belpasso il profumo del martirio, che attraverso tredici giorni di preparazione spirituale ci fa giungere alla festa carichi di fede. La “tredicina”, momento che precede la grande festa della nostra Patrona e sorella in Cristo, Lucia, è ormai alle porte. Tredici giorni pieni di fede che quest’anno saranno guidati dal monaco benedettino, del monastero Giuseppe Dusmet di Nicolosi, ildebrando Scicolone. È stato professore presso il Pontificio istituto Liturgico S. Anselmo di Roma e Preside del medesimo istituto dal 1986 al 1993. Padre ildebrando Scicolone è, inoltre, stato Abate emerito di san Martino delle Scale in Palermo dal 1995 al 2000. Uomo pieno di carismi, predicatore, conferenziere e scrittore di libri, saggi e articoli tra cui ricordiamo un sussidio stampato dall’ufficio Liturgico della diocesi di Roma nel 2012 dal titolo

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“L’Eucarestia fa la chiesa. itinerario di Catechesi sulla messa”. Abbiamo rivote a lui alcune domande per aver chiaro il percorso che intende far affrontare alla comunità belpassese durante la tredicina di quest’anno. Domande, alle quali ha risposto con un pizzico di ironia, che non guasta mai, ma anche con parole forti che, mostrano il suo essere servo timoroso di Dio. È contento di essere stato chiamato a guidare, quest’anno, la tredicina in onore di Santa Lucia? “A parte l’orario, che come ben sa, è un po’ prestino, la gente è stata molto contenta del fatto che sarò io a guidarla e anche io lo sono molto”. Quale messaggio vuole dare alla Comunità belpassese? “Voglio parlare della santità. i santi sono coloro che hanno seguito il percorso di Gesù Cristo e hanno partecipato alla sua Pasqua. Celebrando l’Eucarestia anche noi tutti partecipiamo alla morte e alla resurrezione della vita. E i santi consapevoli, hanno fatto proprio questo, hanno seguito in tutto e per tutto l’esempio di Cristo, morendo per Lui e godendo della resurrezione eterna. Parlerò poi della liturgia, dell’Avvento e dell’immacolata, momenti molto forti di questo periodo” Qual è il passo del Vangelo che sempre lo ha accompagnato durante la sua vita monastica? “La Parola che dice: Voi che avete lasciato tutto per il Vangelo, riceverete il centuplo e possederete la vita eterna. Bisogna seguire Gesù – continua- non soltanto sul monte Tabor, ma anche sul monte Calvario”. Una breve intervista, questa, che, però, contiene dentro quel succo gustoso che tra qualche settimana verrà offerto alla Comunità belpassese per appagare, in parte, quella forte sete di fede, sete di Cristo che mai deve placarsi. Parole quelle di Padre Scicolone, che non possono non toccare il cuore di quanti

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si dicono cristiani. infatti tutti, tramite il Battesimo, siamo stati scelti per essere come la nostra sorella Lucia. Dio ha fatto la sua parte, scegliendo noi come suoi Testimoni, adesso, però, anche noi dobbiamo fare la nostra parte mettendoci in cammino verso la “santitĂ â€?. Un cammino fatto di gioie e di dolori, di sofferenze ma anche di amore e di fiducia, un cammino terrestre che ci porterĂ verso la meta ultima che è Lui, Cristo. Non riduciamo questi tredici giorni a pura e semplice tradizione popolare, guardando con occhi bendati ad una statua ben adornata, ad una festa piena di scoppi e di luci che svaniscono all’indomani del 20 dicembre. La vera festa è quella che sta preparando GesĂš Cristo per noi, insieme a Santa Lucia e a tutti i Santi. il miglior modo di onorare i santi è quello di imitarli e Lucia oggi ci invita a seguirla, con occhi nuovi e accanto a lei, simbolo del martirio, abbiamo un’altra figura importante, che oggi ci guida amorevolmente. Ăˆ uno di noi, è Papa Francesco, che preferirei chiamare papĂ Francesco. Un papĂ che ama i suoi figli e che al contempo li educa con parole che spesso pungono, per farli crescere piĂš forti.

E ricollegandoci, dunque, alle parole di Padre Scicolone, non possiamo concludere senza ricordare le parole forti che Papa Francesco ha rivolto al mondo, in merito all’essere santi: “Chiediamoci allora: ci lasciamo noi santificare? Dio ti dice: non avere paura della santitĂ , non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio, non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. Lasciamoci contagiare dalla santitĂ di Dio. Ogni cristiano è chiamato alla santitĂ ; e la santitĂ non consiste nel fare cose straordinarie, ma nel lasciare agire Dio. Ăˆ l’incontro della nostra debolezza con la forza della Sua grazia, è avere fiducia nella sua azione che ci permette di vivere nella caritĂ e di fare tutto con gioia e umiltĂ , per la gloria di Dio e nel servizio del prossimo. C’è una celebre frase dello scrittore francese LĂŠon Bloy, che negli ultimi momenti della sua vita diceva: “C’è una sola tristezza nella vita, quella di non essere santiâ€?. Non perdiamo la speranza nella santitĂ , percorriamo tutti questa strada. Vogliamo essere Santi? Il Signore ci aspetta tutti con le braccia aperte.â€? 0G mD J OB "VU PS J [[BU B

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LA TreDiCiNA A S. LUCiA: metafora di fede di Lucia Francesca Romeo

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er tredici fredde mattine dicembrine, nel chiuso della nostra Chiesa Madre stracolma di devoti, in un unico coro compatto, recitiamo la bella preghiera della Tredicina alla nostra Santa Patrona Lucia. Quelle parole e quelle rime, frutto di una poesia intrisa di Fede e devozione, prorompono dalle nostre labbra con la stessa forza e la stessa spontaneità di quelle con cui due innamorati si scambiano le loro eterne promesse d’amore. Allo stesso modo, infatti, rivolgendoci a Lucia per impetrare la sua intercessione e protezione, noi dichiariamo a Dio il nostro amore filiale, dimostrandoci umili figli bi-

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sognosi del Suo aiuto e del Suo intervento nelle nostre vite. Non c’è, infatti, esempio di umiltà più grande della preghiera! Chi prega riconosce i propri limiti e sa che solo Dio può davvero ascoltare il suo grido e donare conforto alle angosce della sua vita. Comprendere il senso e il significato delle parole che recitiamo in preghiera, diventa quindi fondamentale per conferire maggior consapevolezza e intensità a un atto che altrimenti rischierebbe pericolosamente di diventare una mera ripetizione mnemonica di formule fisse. Addentriamoci, dunque, nel cuore di questo meraviglioso testo e cerchiamo di comprendere il senso di ciò che recitiamo! Le tredici quartine di endecasillabi a rima incrociata di cui si compone la Tredicina a S.Lucia, adattata dai belpassesi a partire dal testo originale siracusano, ruotano intorno a quattro temi principali: la rievocazione di alcuni momenti fondamentali della vita e del martirio della Santa (“in Si-

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racusa il sangue tuo spargesti”(Vi) -“Martire invitta tra le ostili squadre (i buoi a cui Lucia fu legata e che miracolosamente non riuscirono a spostarla di un passo), E tra le fiamme rimanesti illesa”(Vii); “Che ai mendici donasti ogni tuo avere”(Viii) “Tu sapesti impetrar[…] salute, all’egra (malata) genitrice (la madre Eutichia) e vita”(iX) - “La gola e il sen acuto acciar (sineddoche per indicare il pugnale con cui Lucia fu colpita a morte) t’impiaga”(Xi); il valore evangelico del suo esempio di Fede attraverso cui la Chiesa ha ricevuto maggior vigore (strofe ii – Xii); l’esaltazione delle sue virtù: Fede, Verginità e Carità (strofe i – iV – Viii – X); l’invocazione dei fedeli alla Santa Patrona Lucia affinché li liberi dalle piaghe della carestia (“Fa che resti lontano il rio flagello,/E la fame non venga a far macello”(iii)), della guerra (“Fa che la guerra ognor resti lontana”(iV)), dell’ateismo (“E la nemica a Dio forza ottomana / del forte braccio tuo ceda al vigore” (iV)), delle malattie (“non soffrir che mai di peste infetta/Gema la patria Tua” (V)), del terremoto (“La terra non tremi più, ferma ne resti”(Vi)) e ottenga loro il dono dell’abbondanza dei frutti della terra (“La campagna di pioggia rinverdita/Abbia a suo tempo copioso sole”(iX)), l’innocenza e la purezza virginale (“I gigli/D’innocenza Tu serba a noi tuoi figli,/E alle donzelle il verginal pudore”(X)). Analizzando, poi, nello specifico, ciascuna strofa, se ne può apprezzare ancor di più la raffinatezza delle immagini. Molte

delle metafore impiegate, infatti, rendono a perfezione l’ideale incarnato da Lucia, donna capace d’infinita carità e devozione. A lei ci si rivolge chiamandola “fortezza inespugnabile d’amore”(v. 13), a significare che niente e nessuno potrà mai privare il suo cuore della capacità di amare incondizionatamente, o anche “tempio d’amor divino” (v.21) poiché l’Amore di Dio che in lei si è riversato, viene dalla santa stessa custodito gelosamente come qualcosa di sacro. Come detto prima, Lucia viene anche celebrata come eroina del Vangelo e perciò come difensore della nascente Chiesa cattolica. Con altre belle metafore Lucia la si esalta, quindi, quale “gemma ed onor della novella Chiesa”(v.6), la cui “morte apportò pace [alla Chiesa]”(v.46), ad indicare il peso e il valore che il martirio ha sempre avuto nell’affermazione degli ideali cristiani. Un tema che si snoda lungo tutto il componimento, è poi quello della devozione dei cittadini di Belpasso alla vergine e martire siracusana. Come già detto, il testo originale fu composto dai Siracusani, ragion per cui adottando la medesima preghiera in terra diversa, i riferimenti alla città che diede i natali a Lucia, furono rimpiazzati con quelli riguardanti la città di Belpasso, di cui Lucia è Patrona. Può risultare interessante analizzare le modifiche apportate alla preghiera e sentire così sempre più forte il legame con la nostra amata Patrona. Sin dalla seconda strofa si registra già il primo adattamento:

(Versione siracusana)

(Versione belpassese)

ii Stabil colonna sei di nostra fede, gemma ed onor della novella Chiesa di questo nostro suol sorgi in difesa; se vinto al nome tuo l’inferno tace

ii Stabil colonna sei di nostra Fede, Gemma ed onor della novella Chiesa; Di Belpasso tua sorgi in difesa, Se vinto al nome tuo l’inferno cede

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A seguire, si riscontrano degli adattamenti anche nelle strofe Vi, Vii e Xiii: Vi Tempio d’amor Divin stabile e forte su questa terra il sangue tuo spargesti, fa che non tremi più, ferma resti e all’alto cenno tuo fugga la morte

Vi Tempio d’amor divino stabile e forte, In Siracusa il sangue tuo spargesti; La terra non tremi più, ferma ne resti, E all’alto cenno tuo fugga la morte

Vii Martire invitta, tra le ostili squadre e tra le fiamme rimanesti illesa, stendi il tuo scudo e non paventi offesa questa terra, o Lucia, che ti fu madre

Vii Martire invitta, tra le ostili squadre, E tra le fiamme rimanesti illesa, Dal furore dell’Etna abbia difesa Questa terra, o Lucia, a cui sei madre

Xiii Or che premio dovuto ai meriti tuoi Regni nel Cielo, a noi lo sguardo inchina; pensa che Te chiaman concittadina e ognor proteggi questa terra e noi

Xiii Or che premio dovuto ai meriti tuoi, Regni nel Cielo, a noi lo sguardo dona, Pensa che sei Tu nostra Patrona, E ognor proteggi il nostro paese e noi

Molto altro ci sarebbe ancora da dire e molti dettagli da cogliere e apprezzare, ma questa analisi non vuol avere la pretesa di farsi opera intellettuale, bensì vuol esser solo un servizio prestato alla Comunità di

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fedeli affinché si riscoprano sempre più uniti a Lucia e a Cristo per mezzo della preghiera e di quella Fede popolare che, se ben compresa fino in fondo, può dischiuderci sempre nuovi orizzonti di Paradiso.

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iL SimULACro proCeSSioNALe di Giovanni Cristaldi

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a statua oggetto di venerazione raffigura santa Lucia in trono. Si tratta di una scultura realizzata quasi interamente in legno di pioppo, ancora riconducibile, nonostante i rimaneggiamenti dei secoli scorsi, agli schemi della scultura seicentesca; più esattamente l'impianto, la postura e il ricco e complesso intaglio che

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adorna la sedia, ci rimandano alla statuaria lignea siciliana riferibile alla prima metà del XVii secolo. Non se ne conoscono, tuttavia, né la provenienza, né l'autore, né l'anno di realizzazione. La posa rigida, le gambe lievemente oblique rispetto al busto, il capo leggermente reclinato in avanti e lo sguardo rivolto verso il basso a sinistra, quasi intento a scrutare, fanno di quest'opera un esempio d'arte devozionale accattivante. Notevole ed intensa la rappresentazione del volto che esprime la profondità della vita interiore. Esso rispetta il canone romano ed è di gusto neoclassico, poiché fronte e naso risultano uniti a pari livello anche se i tratti estetici rimandano al liberty, per un rifacimento del secolo scorso. Una fluente chioma bruna ondulata incornicia il volto da cui spiccano con intenso realismo, gli occhi scuri in vetro colorato. La santa, vestita elegantemente con un abito dorato, stretto alla vita da una cintola, anch’essa dorata, è avvolta in un fluente mantello rosso vivo, arricchito da fregi a motivi vegetali e bordure dorate. Anche la cromia dell'immagine, nei secoli, ha subito varie manomissioni e trasformazioni. i colori hanno un valore non soltanto pittorico, ma teologico: l'arte non può dimenticare la sacralità del linguaggio dei simboli. Anticamente la porpora e l'oro erano riservati all'imperatore, quali segni della divinità e della regalità. Tutti i battezzati, e in modo particolare coloro che suggellano la loro fede con il martirio, sono partecipi della regalità di Cristo. Questo principio di fede è reso ancora più evidente dalla corona in argento dorato posta sul capo del simulacro. Altre suppellettili in metallo sono fissate alla mano destra che, protesa in avanti, sorregge il calice in argento dorato su cui sono posti il pugnale, lo strumento con cui secondo gli Atti latini,

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fu trafitta alla gola e gli occhi di cui la santa è speciale protettrice. La mano sinistra sostiene il libro della Parola, ricoperto da una legatura in argento sbalzato, la palma in argento dorato e il giglio in oro. A nobilitare il simulacro è il fastoso trono dorato che lo sorregge, anch'esso ligneo, ornato da elementi naturalistici, da una figura antropomorfa e arricchito da due cariatidi alate e da un cherubino. oltre le rilucenti dorature e gli eleganti intagli si apprezzano le laccature verde chiaro della parte esterna. i piedi poggiano su un cuscino violaceo. L'insieme si eleva su una base ottagonale dorata piuttosto alta, munita di quattro maniglie, inserita in un carrello, in metallo che ne agevola gli spostamenti. Durante il recente restauro del simulacro, ultimato nel 2011, qualcuno credeva di trovare sotto la decorazione pittorica, traccia della decorazione originaria. Ma, i saggi di pulitura non hanno evidenziato alcuna testimonianza. Fatta eccezione della sedia, la statua di Santa Lucia, sotto il profilo decorativo dell'intera opera e scultoreo della testa, si presenta come un'opera dei primi del Novecento, del tutto coerente con lo stile del tempo e questo a causa della radicale trasformazione subita all’inizio del secolo scorso, quando si ritenne opportuno modificare e ridecorare la statua seicente-

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sca che sicuramente versava in cattive condizioni; in questo modo si pensò di renderla più vicina al gusto dell'epoca. Tuttavia oggi, noi godiamo di tanto impegno e di tanto amore dei nostri avi e siamo quasi intimiditi da quegli occhi a cui quelli di tante generazioni, in momenti felici e in momenti tristi, hanno guardato. in occasione, infatti, delle feste patronali estive e invernali sono in molti ad ammirarla, ad immaginarla, a volerla rivedere. il simulacro processionale della Patrona identifica, più di ogni altra cosa, Belpasso e la sua materia "trasuda" della vita e delle preghiere di quanti dinanzi vi hanno sostato.

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breve CroNACA DeLLA FeSTA Di SANTA LUCiA iN ACiCATeNA di Gaetano Pulvirenti

introduzione lla fine del Xii secolo Aquilia Vetere, sconvolta da eventi procurati dalle offese della natura e degli uomini, fu abbandonata e i suoi abitanti si dispersero nel territorio circostante dando vita a insediamenti rurali (casali). Le nuove aggregazioni umane erano spesso dettate dalle arti e dai mestieri praticati. Così, i pastori si insediarono presso l'attuale Aci Bonaccorsi e il loro Patrono fu Santo Stefano, il protomartire, per quelle pietre visibili nella sua iconografia e che richiamavano quelle che si gettavano alle pecore che prendevano direzioni sbagliate. Gli allevatori e gli agricoltori si sistemarono invece nella zona di Casalotto (la futura Aci Sant'Antonio) e il naturale protettore fu

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dunque Sant'Antonio Abate. i conciatori di pelli e i fabbricanti di scarpe si stabilirono invece nell'altipiano a monte di Aquilia ed immediatamente si divisero perché appartenenti a due riti diversi: quello antico della Chiesa d'oriente e quello latino introdotto dai conquistatori Normanni. Così da un lato sorgeva la comunità di San Filippo di Carcina (o Carchina) dalla voce greca karkinòs che significa scarpa e dall'altro la comunità della Cubisia (dal francese curvoisier che significa calzolaio). Se dunque nel casale di lingua greca il patrono fu un santo di origine siriaca, occorreva per la Cubisia un patrono di origine latina. La sorte cadde sulla siciliana vergine e martire Lucia che darà definitivamente nome al nuovo insediamento: Aci Santa Lucia. Ubicata forse in contrada Casazze, è già nel 1280 citata in documenti ufficiali. Qui è testimoniato il primo luogo di culto in onore di Santa Lucia, che sussistette per circa quattro secoli e fu successivamente demolito. il 1609 è la data che troviamo posta alla base di una delle paraste esterne dell'abside della nuova chiesa, forse costruita nei pressi di un'altra piccola chiesa di cui si conserva il portale di fine quattrocento del lato est dell'attuale chiesa parrocchiale. La nuova chiesa subirà col terremoto dell'11 gennaio 1693 gravi danni, ma per opera dei Catalano, amministratori del principe Riggio di Campofiorito, sorgerà nelle attuali barocche fattezze. L'anno successivo al terremoto la chiesa è già ricostruita col nuovo tetto a cassettoni dipinto e le spettacolari quattro macchine degli altari laterali. in mezzo a tanta bellezza, il simulacro di Santa Lucia non doveva essere da meno. il primo simulacro della Santa, che risale al 1440, viene sostituito con l'attuale nell'anno 1666. Una scultura lignea di enorme pregio artistico che non ha eguali nel territorio cir-

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costante, voluto dalla lungimiranza del can. Francesco Strano, e che il popolo santalucioto ha custodito nell'arco dei secoli, arricchendolo, ormai da qualche decennio, anche con una corona d'oro gemmata, ultimo omaggio alla Santa Patrona che ogni anno viene onorata nel giorno della sua nascita al Cielo con solenni festeggiamenti. viglia della festa. il 12 dicembre è già festa ad Aci Santa Lucia, odierno quartiere del Comune di Aci Catena. E' il giorno della conclusione del solenne novenario che ha visto una larga partecipazione di popolo. Dopo la celebrazione eucaristica i fedeli si dispongono ad andare a prelevare il braccio-reliquiario dalla chiesa Matrice di Aci Catena. E' un gesto antichissimo che risale all'arrivo di quella insigne reliquia oggi custodita nell'argenteo braccio-reliquiario. infatti l'11 dicembre 1652 una solenne processione, partita dalla chiesa Matrice di Acicatena raggiungeva la chiesa dedicata a Santa Lucia. E questa, d'allora in poi, si ripete ogni anno con la stessa solennità. La processione vede la partecipazione del clero cittadino, delle Confraternite e anche, da qualche anno, delle “Lucie”, bambine vestite di bianco che precedono la Reliquia con piccole lampade accese. La suggestiva proces-

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sione si conclude sul sagrato della chiesa di Santa Lucia con la benedizione con la Reliquia e lo sparo di fuochi pirotecnici. Un tempo questo era anche il momento del cosiddetto ingresso dei “Cantanti”: i giovani dei vari quartieri che festosamente si presentavano in piazza Santa Lucia cantando le “Cantate” popolari dedicate alla Santa Patrona, coronate dagli immancabili fuochi d'artificio. il 13 dicembre. Le cinque del mattino. il campanone incomincia a produrre i suoi rintocchi dal ritmo sincopato. Si tratta del cosiddetto “Cunsulato”, che annuncia la solennità del dì di festa. Poco più tardi lo stormo delle campane è accompagnato dallo sparo di 13 salve. Tutto ormai prelude la primo momento topico della giornata: l'incontro dei santalucioti con il simulacro della loro Patrona che, come è uso in questa parte della Sicilia orientale, è stato segregato per tutto l'anno. Alle ore 8,30 la chiesa è piena all'inverosimile; l'emozione si tocca con mano: tutti gli sguardi sono rivolti verso la cappella, alla bronzea porta, preziosa opera di Angelo Paradiso, acese. E' il momento: il “mastro di vara”, colui che ha materialmente la cura del simulacro

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e del fercolo, si avvicina alle porte della cappella. Cinque chiavi fanno scattare altrettante serrature: la parola passa al parroco che con parole appropriate prepara spiritualmente il momento dell'incontro: quindi, invita alla preghiera. L'”Amen” festoso della liturgia si confonde a questo punto con le voci di giubilo dei fedeli e l'immagine di Santa Lucia viene svelata e traslata all'altare maggiore opportunamente adornato. il simulacro spicca con alle spalle il dossello riccamente ricamato in oro. Giunge il momento del solenne Pontificale. il coro, accompagnato dall'orchestra, anima la liturgia: è un momento intenso di preghiera corale alla presenza di tutto il popolo santo di Dio e delle autorità civili e militari. Anche questo momento proviene da una tradizione secolare. Nel suo libro, edito nel 1917, a tal proposito scriveva il De Maria: “Alle dieci inoltrate (…) ha luogo la messa grande con orchestra, stipata di popolo la navata e anche il presbiterio”. La mattinata di festa volge al termine. Adesso i cuori sono orientati verso la solenne uscita del simulacro che avverrà puntualmente alle ore 16,00. La venerata effige non è ancora apparsa sulla porta maggiore

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della chiesa ed è già un tripudio di suoni e di colori. Trasferito sull'elegante fercolo dei primi dell'ottocento, il simulacro inizia il suo giro per sostare dopo circa un quarto d'ora presso l'antico torrente, naturale separazione tra Aci Santa Lucia e Aci Catena. E' il momento atteso del grande spettacolo pirotecnico diurno. La processione riprende indirizzandosi verso la chiesa Matrice di Aci Catena. Qui il fercolo sosterà per una celebrazione eucaristica presieduta dal prevosto di detta chiesa. Quindi di nuovo per le vie della Città: un tripudio che diventa incontenibile quando si toccano gli antichi quartieri della parrocchia: il “Crucifissu 'o vadduni”, la “Sanità”, la “Cubisia”, la “vanedda 'e roti”. Giunge il momento finale: il trionfale ingresso in Piazza Santa Lucia. Uscendo di corsa da via Esperando, il fercolo percorre l'ultimo tratto di via Vittorio Emanuele, mentre i fuochi d'artificio illuminano il cielo: un momento di apoteosi che prelude al commiato. il simulacro di Santa Lucia viene riportato nella sua cappella e lentamente, tra canti e grida di giubilo, viene velato.

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TAbLeAUx vivANTS di Alfio Consoli Presidente del Circolo di Santa Lucia

tata di tutti, la frenesia della vita odierna e l'incuria che abbiamo per il nostro patrimonio artistico e culturale, ce ne fa dimenticare l'esistenza. il nostro intento è stato quello di dare il giusto valore ad opere, volute dai nostri “padri”, in onore a Santa Lucia, ripercorrendo la storia della nostra città che molte volte si nasconde dietro ad un opera d'arte. Fra le opere riproposte vorrei solo citare l'affresco del patrocinio di Santa Lucia, che protegge la città, dispensando le “grazie” che Dio ci concede ogni giorno per la sua potente intercessione. L'opera fa rivivere, ad ogni belpassese, i momento di grande dolore legati agli avvenimenti bellici del secondo conflitto mondiale. in Lucia, i nostri avi, ritrovarono il ristoro e la protezione dall'imminente catastrofe che li attendeva. Molti sono gli spunti di grande fede che si possono cogliere da tali opere, (basti pensare il processo di Santa Lucia dinanzi a Pascasio), che ci hanno accompagnato lungo tutto questo progetto, facendo crescere la nostra fede nella consapevolezza che tutto è per Dio e ritorna a Dio. Anche Lucia, giovane

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l circolo cittadino Santa Lucia, in occasione della festa del 70° Patrocinio della nostra celeste Patrona, per dare seguito ad un progetto nato a Siracusa e che rientra in un circuito di iniziative delle comunità che venerano Santa Lucia come loro patrona, ha presentato la mostra “Santa Lucia, dalla pittura ai Tableaux Vivants”. Questo progetto che è il primo di una serie di idee e iniziative, intende valorizzare il patrimonio artistico e culturale riguardante la nostra Santa Patrona e la città. Con la sua realizzazione, abbiamo avuto modo di stare a contatto con “l'opera d’arte” che abbiamo riproposto in chiave moderna per valorizzarla per farla conoscere. Molte di queste opere sono poste nel dimenticatoio. infatti nonostante esse siano ben visibili e a por-

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martire della Fede, è “Luce della Fede”, che accompagna questa città sin dalla sua nascita e che ancora oggi è strumento vivo di conversione per molti, ed è per questo che le nostre opere, i nostri propositi, non devono rimanere opere morte, che nascono e muoiono nello stesso istante in cui finisce il tutto quello che ne concerne, ma devono dare seguito a quello che Lucia stesso ci insegna, noi siamo per Dio e con Dio. il successo di questa iniziativa è anche merito del grande lavoro svolto da parte tutti quelli che hanno contribuito per arrivare al risultato sperato. Un gran numero di persone hanno apprezzato le opere esposte in via Marconi lodando l'iniziativa e il lavoro svolto. Anche a Savoca, in occasione della festa di Santa Lucia di agosto, la mostra ha avuto un enorme successo, attirando i residenti del circondario. Vari turisti le hanno ammirati. Anche in occasione della festa di Santa Lucia in Siracusa avremo l'onore di esporre le nostre opere nella chiesa di Santa Lucia al sepolcro, all'interno del tempio che custodì il corpo della Santa. Rendendo la nostra mostra itinerante, raggiungiamo migliaia di persone e questo ci dà grande soddisfazione perché la devozione a Santa Lucia si propaga nei luoghi e nel tempo, inoltre, questo “pellegrinare” delle opere fa

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passare il messaggio evangelico che si cela dietro l'opera. E' vero, l'opera è viva e va guardata con un occhio vigile e attento, artistico e critico, ma va osservata, sopratutto, con l'occhio della fede, per scrutare ciò che l'Artista supremo ha voluto dare, muovendo le mani degli artisti terreni che hanno composto l'opera. E'con questo sentimento che il Circolo Cittadino propone le sue iniziative, le sue opere, nelle quali rivivere la voglia di Lucia di far conoscere al mondo i doni, le meraviglie che il buon Dio ci ha donato e ci dona.

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FeSTA Di S. LUCiA 2013 Le iniziative del Circolo Cittadino S. Lucia v.m. tra Fede, tradizioni, cultura e opere caritative DAL 10 Novembre AL 1 DiCembre Chiesa madre, ore 19.00: incontri di catechesi in preparazione alla festa di Santa Lucia.

L’Amore che porta alla Fede e alla Speranza Con Santa Lucia, esempio di Amore e di Fede verso Cristo. DomeNiCA 10 Novembre ore 19:00 Con Laura Salafia: la sua vita vissuta nell'amore di Dio. DomeNiCA 24 Novembre ore 19:00 Con Biagio Conte: la sua vita vissuta nella carità verso i fratelli più bisognosi, "gli ultimi della società odierna".

Tematica: "Lucia segue gli insegnamenti di Gesù e per amore Suo offre la propria vita fino al martirio, così diventa testimone autentica per la comunità cristiana di Siracusa, per il mondo pagano, fino ai nostri giorni. Nella società di oggi, dove l'io viene esaltato è possibile una testimonianza alta come quella di Santa Lucia? Tu sei capace di amare come ha amato lei?" DAL 2 DiCembre AL 11 DiCembre Il Circolo Cittadino Santa Lucia, in collaborazione con l'amministrazione comunale (assessorato cultura e pubblica istruzione), parlerà di Santa Lucia, come modello di vita ed esempio da seguire ancora oggi,

DomeNiCA 1 DiCembre ore 19:00 Con Francesco Vaiasuso: la testimonianza della vita vissuta nella Fede in Dio Padre Onnipotente per la liberazione dal maligno. "Come mi sono liberato da 27 legioni di demoni".

“SANTA LUCiA e LA SCUoLA” DAL 21 Novembre AL 2 DiCembre 21° Concorso Scolastico “S. Lucia v.m.” Premio “Mario Antonino Leonardi” rivolto agli alunni degli istituti: Circolo Didattico “Madre Teresa di Calcutta” Belpasso, Scuola Media Statale “Nino Martoglio” Belpasso, Liceo “F. De Sanctis” Paternò.

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ai bambini delle prime e seconde classi elementari. Sarà distribuito ad ogni alunno un libretto da colorare con la vita della martire siracusana e le tradizioni belpassesi. DomeNiCA 15 DiCembre Premiazione degli alunni che hanno partecipato al 21° Concorso Scolastico "S. Lucia" alla Presenza del Circolo S. Lucia dei dirigenti scolastici, degli insegnanti, dell'amministrazione comunale e dei rappresentati degli istituti di credito e delle aziende che contribuiscono alla borsa di studio. DALL'1 AL 20 DiCembre 16a edizione “vetrine in festa” e Concorso la vetrina più bella a cura degli esercenti belpassesi. Le vetrine delle attività commerciali belpassesi, addobbate con i simboli iconografici che richiamano il culto di S. Lucia. Ogni vetrina verrà allestita ad opera d'arte con i materiali che caratterizzano l'attività.

DAL 13 DiCembre AL 20 DiCembre mostra dei tableaux vivants realizzati dal Circolo Santa Lucia che riproducono le opere pittoriche che si conservano nella Chiesa Madre di Belpasso. Le opere saranno esposte presso la Chiesa parrocchiale di Santa Lucia al Sepolcro di Siracusa in collaborazione con l'associazione dei Devoti di Santa Lucia. DAL 5 AL 14 DiCembre 3° Concorso fotografico “S. Lucia e i momenti della Festa”, a cura dell’Associazione Pensiero Libero, in collaborazione con il Circolo Cittadino S. Lucia e con la Pro Loco di Belpasso. Le foto verranno esposte in una “Mostra fotografica”, dal 18 la 20 dicembre, presso la sede del Comitato Cittadino Festa S. Lucia, dove avverrà la premiazione.

SAbATo 16 Novembre “Con gli occhi di Lucia uno sguardo ai fratelli poveri”, raccolta alimentare a favore delle famiglie belpassesi meno abbienti, presso alcuni supermercati del territorio di Belpasso. DomeNiCA 1 DiCembre Chiesa madre ore 5:00 S. Messa della tredicina di S. Lucia animata dal Circolo Cittadino e consegna delle tessere ai soci per l’anno 2014.

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21° CoNCorSo SCoLASTiCo S. LUCiA premio “mArio ANToNiNo LeoNArDi”

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l fiore all’occhiello delle iniziative culturali del Circolo è certamente il Concorso Scolastico S. Lucia, premio “Mario Antonino Leonardi” rivolto agli alunni degli istituti: Circolo Didattico “Madre Teresa di Calcutta” Belpasso, Scuola Media Statale “Nino Martoglio” Belpasso, Liceo “F. De Sanctis” Paternò.

Tematica:" Lucia segue gli insegnamenti di Gesù e per amore Suo offre la propria vita fino al martirio, così diventa testimone autentica per la comunità cristiana di Siracusa, per il mondo pagano, fino ai nostri giorni. Nella società di oggi, dove l'io viene esaltato è possibile una testimonianza alta come quella di Santa Lucia? Tu sei capace di amare come ha amato lei?" Al Vincitore andrà il Premio “Mario Antonino Leonardi”, che consiste in una pergamena e una borsa di studio del valore di € 250,00. Ai primi classificati di ciascuna sezione andrà una pergamena. i Vincitori dello scorso anno sono stati: Quinte classi Scuola primaria di secondo grado “Madre Teresa di Calcutta”

vincitore assoluto Chiara Nicotra 5^ e Tra qualche settimana ci saranno i festeggiamenti di S. Lucia e nel mio paese si respirerà aria di festa, fede e devozione. La festa di S. Lucia è un momento molto atteso, sin da piccola ho amato questo giorno di festa con tutte le sue tradizioni. Non mi stancherò mai di chiedere ai miei nonni di raccontarmi la storia di questa giovane fanciulla siracusana che morì per fede. È un grande esempio di amore, immensa fede, sacrificio e coraggio che tutti dovrebbero seguire ed imitare. Ogni anno, quando vado a vedere l'apertura e la chiusura della cameretta e mi ritrovo accanto al fercolo con le reliquie e la statua di S. Lucia, mi emoziono e mi esce qualche lacrima dagli occhi. I fuochi d'artificio, lo scampanio delle campane, le urla dei devoti, lo sventolio dei fazzoletti bianchi esprimono la gioia dell'intero paese che accoglie la Santa patrona per le strade, tutti sono uniti dalla fede e dalla devozione che manifestano con canti e preghiere. Viviamo in un momento storico in cui tanti valori si sono persi e, vedere tanta gente che prega insieme per le vie del paese è incoraggiante e bello. A volte penso che questo sia uno dei tanti miracoli che S. Lucia ci concede.

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Terze classi - Scuola secondaria di primo grado “Nino Martoglio”

vincitore Assoluto giulia Allegra 3a sez. D Lucia, esempio di fede Quali modelli umani e di fede cristiana, come la martire siracusana, propone la società odierna? Esempio di fede, Lucia lo fu e lo è ancora oggi. La storia della sua vita ci offre il ritratto di una giovanissima donna, poco più di una bambina che, in tempi in cui era impossibile immaginare che una donna osasse protestare contro un destino che altri volevano imporle. Ella osò, invece, non solo rifiutare l’uomo che le avevano scelto come marito (il tribuno Valerio), ma anche, sfidare l’autorità del prefetto Pascasio (presso quale era stata condotta per essere giudicata) pur sapendo che, egli, aveva facoltà di vita o di morte sudilei. Ma Lucia, ormai, la sua scelta l’aveva fatta. La madre Eutichia, l’aveva cresciuta cercando di infondere, nella mente e nel cuore, gli insegnamenti della religione cristiana e lei aveva corrisposto ampiamente, coltivando virtù come la fede, la preghiera, l’umiltà, la carità verso il prossimo, la castità, oltre ad un grande amore per Gesù Cristo. Ed era lui lo “sposo” a cui lei aveva deciso di consacrare la suavita. Con grande coraggio, dunque, Lucia scelse la verginità e il martirio, un grande coraggio che la storia non può negare a questa ragazza eccezionale, vissuta diciassette secoli fa, che non si lasciò affascinare dal potere, né si lasciò impaurire dalle minacce, conservando la sua incrollabile fede, fino all’estremo sacrificio. Tanti secoli sono ormai passati dalla morte della nostra patrona, e mai ci chiediamo se, la società odierna, possa proporci modelli umani e di fede cristiana paragonabile a lei. Certo, penso proprio si si, tanti sono oggi, secondo me, i modelli che, come la nostra cara Santa, sono degni di essere presi comeesempio. Quelli di cui parlerò, purtroppo, non sono più in vita, poiché visserodurante il secolo scorso, ma la loro storia è, comunque, così recente che ancora ci emoziona e il ricordo è vivo nei nostri cuori.

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Penso al famoso “frate con le stimmate”, Padre Pio, oggi ormai Santo che, sin da bambino, si senti “chiamato” all’imitazione di Cristo. Egli accetto sofferenze, restrizioni e dolorose solitudini ma, sempre confortato da Dio, dalla preghiera, da una vita francescana. Volle fortemente un’opera che fosse segno d’amore per i poveri ed isofferenti e, il suo desiderio prese forma con la costruzione della “Casa sollievo della sofferenza“, un ospedale realizzato con il contributo dei fedeli. Penso a Papa Giovanni XXiii° che, nel 1962, fece aprire il “Concilio Vaticano ii°” con la riunione di tutti i vescovi della terra, per evidenziare, soprattutto, l’interesse della Chiesa verso i problemi della giustizia sociale. Questo Papa viene ricordato per la sua affabilità, per lo spirito evangelico, per l’impegno a favore della Pace e della cooperazione dei popoli. Penso ancora a Madre Teresa di Calcutta che, a diciotto anni, sentì la vocazione ed entrò nell’ordine religioso “Madonna di Loreto”. Presto però, sentì la “seconda vocazione” quella che la spinse a lasciare il confortevole convento, per andare tra gli “ultimi”; lebbrosi, malati terminali, orfani abbandonati nella spazzatura. Priva di risorse, armata solo di una fede e una grinta fortissima, la “piccola” esile suora riuscì anche a creare un ordine religioso, quello delle “missionarie della carità”. Nel 1979 le venne attribuito il Nobel per la pace. Nel 2003 fu beatificata da Papa Giovanni Paolo ii°. E che dire di Martin Luter King, con il metodo che si ispirava ai bianchi, quello della nonviolenza, organizzò, negli Stati Uniti, i primi movimenti dei neri, per ottenere i diritti civili uguali a quelli dei cittadini bianchi. Nel 1964 gli venne attribuito il premio Nobel per la pace.

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Come M. L. King in America, anche Nelson Mandela si batté, in Sudafrica, contro il razzismo, contro l’Apartheid, e fu, per questo condannato dai bianchi che detenevano il potere, all’ergastolo, e liberato dopo ventisetteanni, nel 1990. Con le elezioni del 1994, per la prima volta venute a suffragio universale, Mandela fu eletto Presidente della nuova Repubblica Sudafrica, ottenendo il premio che meritava, per aver risolto i grandi problemi della sua gente. in quanto emozione poi, suscita ancora il ricordo di Papa Wojtyla! il Papa che amò tanto le Vergine Maria, il Papa che viaggiò molto, per visitare diversi paesi della terra, per conoscere, da vicino, i problemi e le sofferenze dei vari popoli, ai quali volle portare il conforto delle sue affettuose parole, una stretta di mano, un abbraccio. Si, era così Papa Wojtyla: una persona “alla mano“, affabile, buona, umana; un Papa la cui morte ha commosso il mondo intero, un Papa “Santo”. Quelli di cui ho parlato finora sono esempi “famosi” di umanità e di fede, adesso, però, voglio parlare di due donne, altrettanto meritevoli per la loro vita di fede e di amore verso il prossimo, ma, forse, meno conosciute: Chiara Lubich e Chiara Badano. La prima, Chiara Lubich, viene ricordata per un movimento da lei fondato, durante la seconda guerra mondiale, a Trento, sua città natale: “Movimento dei Focolari, formato da volontari, con lo scopo di aiutare la gente bisognosa. Prima, però, che lo fondasse, Chiara, come tutte le ragazze della sua età, aveva avuto in menti altri progetti, per la sua vita futura, tra cui quello di laurearsi in filosofia. Ma, scoppiata la guerra, ella, con grande amarezza, vide svanire tutti i suoi sogni e, si rese conto che, forse, non avrebbe mai potuto realizzarli, tra questo il suo stato d’animo quando, un giorno accade qualcosa che avrebbe cambiato, per sempre, la sua vita. Mentre andava a prendere il latte, sentì una voce che le diceva: “Hai una vita sola, spendila bene!”. La ragazza, turbata, corse a raccontare l’accaduto al parroco della sua chiesa, il Quale le disse che, a suo giudizio, quella poteva essere una “chiamata” del Signore. Chiara, capì, così, che l’unico “ideale” che mai crolla è Dio, che è amore. Per questo decise di sceglierlo come il “Tutto” (come diceva lei) della sua vita.

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E quando nel maggio del 1944, la città di Trento fu bombardata e la sua famiglia Decise di rifugiarsi in montagna, ella le comunicò che sarebbe rimasta in città, perché non si sentiva di abbandonare la nuova vita che aveva scelto, “la vita nascente” o “Divina avventura” come lei amava definirla: una vita da vivere tra i poveri, i malati, i feriti che soccorreva e, con i quali poi, leggeva il Vangelo e pregava. Tanti anni dopo la guerra, quando già il “movimento” della Lubich era abbastanza Conosciuto sia in italia che in altre parti del mondo, nacque a Sassello (Savona), Chiara Badano. Ella all’età di dieci anni conobbe insieme alla famiglia, il “Movimento dei Focolari”. Nonostante la giovane età rimase affascinata e decise di farne parte, per poter così “imitare” l’altra Chiara. Certo, ella non poteva presagire, a quell’età, il grande dolore che, purtroppo, doveva vivere da li a pochi anni. A soli sedici anni, infatti, le venne diagnosticato un tumore alle ossa. Quando la ragazza lo venne a sapere, con grande angoscia nel cuore, andò a chiudersi nella sua stanza e lì si fermò a guardare, intensamente, il Crocifisso. Dopo circa mezz’ora uscì dalla stanza con un’espressione serena sul viso, dicendo ai genitori che era pronta ad offrire a Dio il suo dolore e ad affrontare, con gioia, quello che l’attendeva. La grave malattia, non scalfì minimante la fede di Chiara, anzi’ la rafforzò ed ella Decise di vivere i pochi anni che le rimanevano, secondo l’insegnamento del Vangelo. Quando qualcuno cercava di confortarla per il suo dolore, ella, col sorriso sempre stampato sulle labbra, pronunciava, a sua volta, parole di conforto. La gente che la conobbe coglieva dal suo volto una “luce” speciale. Per questo fu soprannominata “Luce”, perché donava a tutti “vera luce” e “vero Amore”. Chiara morì a soli diciotto anni. Anche io ho conosciuto il movimento dei Focolari, grazie alla mia (famiglia). Per concludere dico che, secondo me, tutti quelli descritti si possono considerare modelli di fede Cristiana e di grande umanità, tutti sono, come Santa Lucia, simbolo per il nostro tempo e per tutti i popoli della terra; tutti, per la loro profondissima carità e la totale dedizione in favore dei bisognosi e dei sofferenti. Magari fossimo capaci di imitarli!

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16ª edizione

veTriNe iN FeSTA e premio “LA veTriNA piU’ beLLA

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nche quest’anno il Circolo Cittadino S. Lucia in collaborazione con i commercianti belpassesi, promuove la manifestazione “veTriNe iN FeSTA”, giunta alla 16^ edizione. La manifestazione rivolta agli esercenti che operano nel territorio belpassese vuole significare un simbolico offrire il lavoro di tutti i giorni a S. Lucia, attraverso la realizzazione di una vetrina a tema nei giorni dei festeggiamenti patronali. Alla manifestazione è stato abbinato il Concorso denominato “La vetrina di S. Lucia più bella” rivolto agli esercenti che volessero sbizzarrirsi nella realizzazione di una vetrina particolare a tal punto da poter ambire al titolo di vetrina di S. Lucia più bella dell'anno. Le vetrine partecipanti verranno valutate da un’apposita commissione, nei giorni dal 15 al 20 dicembre che ne designerà il vincitore al quale andrà il trofeo “La Vetrina più bella”.

il vincitore dello scorso anno Si è aggiudicato il premio

“La vetrina più bella”, anno 2012, l’esercente

“bar Signorello ” di Signorello mario.

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progrAmmA Dei FeSTeggiAmeNTi 2013 A cura del Comitato Cittadino Festa S. Lucia DAL 30 Novembre AL 12 DiCembre ore 05,00 S. Rosario, pia pratica della “Tredicina” in preparazione alla Festa. ore 05,30 S. Messa presieduta dall’ Abate Dom. ildebrando Scicolone o.S.B. DomeNiCA 1 DiCembre ore 05,30 S. Messa della “Tredicina” animata dal Comitato, dal Circolo Cittadino S. Lucia e dalla Fondazione Carri S. Lucia. Benedizione delle “Lucie” dei carri, segue consegna delle tessere ai soci del Circolo per l’anno 2014 e delle coccarde ai nuovi membri del Comitato Cittadino festa S. Lucia. SAbATo 7 DiCembre Al termine della Messa della Tredicina, accompagnata dal canto delle litanie, solenne “ascesa” del venerato Simulacro della Vergine immacolata sull’altare maggiore. ore 20,00 Veglia Eucaristica Mariana animata dalle Associazioni Parrocchiali di Azione Cattolica italiana di Belpasso e presieduta dal Sac. Pasquale Munzone, assistente diocesano del settore ragazzi di A.C.

DomeNiCA 8 DiCembre - Solennità di Maria SS. Immacolata ore 05,00 ore 05,30 ore 08,30 ore 10,30 ore 19,00

Giornata Caritas in Chiesa Madre, offerte in generi alimentari da parte della Comunità Belpassese per i fratelli più poveri. S. Rosario, pia pratica della “Tredicina”. S. Messa presieduta dal predicatore della Tredicina. Atto di affidamento all’immacolata della Città di Belpasso, da parte del Sindaco Sig. Carlo Caputo. S. Messa S. Messa S. Messa presieduta dal Parroco e animata dal Circolo dell’immacolata con la presenza dei fedeli e degli organismi e delle varie associazioni laicali della Parrocchia. Dopo la S. Messa al canto delle Litanie, solenne “reposizione” del Simulacro della Vergine immacolata. Estrazione della lotteria.

LUNeDi’ 9 DiCembre ore 20,00 “Le cantate, tradizione viva e attuale della Festa di S. Lucia a Belpasso” Presso il Teatro Comunale “Nino Martoglio” Prova comunitaria delle cantate dei quartieri Matrice, S. Antonio e presentazione della Cantata del Quartiere Purgatorio, recentemente musicata per coro e banda. merCoLeDi’ 11 DiCembre ore 19,00 S. Messa presieduta dal Parroco. ore 20,30 Apertura dei Carri di S. Lucia dei Quartieri Matrice e S. Antonio a Cura della Fondazione Carri di S.Lucia. gioveDi' 12 DiCembre ore 5,30 Benedizione delle "Cappe" e vestizione dei devoti. Solenne traslazione dell'argenteo Scrigno con le Sacre Reliquie di S. Lucia dalla cappella della Santa all’altare Maggiore.

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ore 10,00 Peregrinatio a S. Lucia delle scuole della Città presso la Chiesa Madre. S. Messa celebrata dal Parroco. ore 18,00 Nella Chiesa S. Antonio Abate, venerazione delle Reliquie di S. Lucia. Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Can. Sac. orazio Scuderi. Segue la processione con le Sacre Reliquie della Santa Patrona lungo la Via Roma, con la partecipazione del Clero della Città di Belpasso, delle Autorità Cittadine, del Comitato e del Circolo Cittadino S. Lucia, delle Associazione, dei Circoli, delle Confraternite e di un assemblea numerosa di fedeli. Arrivo in Chiesa Madre e Canto dei Vespri della Beata Vergine e Martire Lucia. offerta della cera alla Santa Patrona. ore 20,30 Esecuzione della “Cantata” a S. Lucia del Quartiere Matrice, diretta dal M° Piero Leotta. e del Quartiere Purgatorio diretta dal M° Emanuele Puleo. Apertura dei Carri di S. Lucia dei Quartieri S. Rocco e Purgatorio. Durante la notte: veglia di preghiera e solenne rintocco del Campanone di S. Lucia a cura dei giovanie della Parrocchia e dei Matricioti. Tradizionali fuochi all 'Ascino a cura dei Santantonesi), alla Silva, al Gattaino, C.da Altarello; arrivo dei pellegrini dei paesi vicini.

veNerDì 13 DiCembre

Solennità di S. Lucia v.m. ore 07,00 Arrivo dei pellegrini delle Comunità parrocchiali di Motta S. Anastasia e di Piano Tavola. Segue S. Messa concelebrata dai parroci: Sac. Gaetano Sciuto, Sac. Salvo Petrolo e Sac. orazio Catarraso. ore 07,45 Fra canti, preghiere e commozione del popolo dei fedeli, apertura della Cameretta e “Svelata” del Simulacro di S. Lucia. Processione lungo la navata centrale ed esposizione del Simulacro e delle Reliquie sull’ altare maggiore. ore 08,00 S. Messa presieduta dal Sac. Angelo Lello, parroco in “S. M. della Guardia”. ore 09,00 Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Parroco. ore 10,30 Trionfale uscita delle Sacre Reliquie e delvenerato Simulacro di S. Lucia innanzi il portale maggiore della Chiesa Madre, fra il suono dei sacri bronzi, il lancio di strisce colorate e multiformi fuochi pirotecnici a cura della Ditta “Fuochi Srl” dei F.lli Chiarenza. ore 11,00 Processione del Fercolo con la sacra effige e le Reliquie lungo le vie del paese ore 12,00 in Chiesa Madre, S. Messa presieduta da Mons. Francesco Mio. ore 13,00 ingresso del Simulacro e delle Reliquie nella Chiesa S. Antonio Abate. S. Messa. ore 15,00 Prosegue la processione. ore 17,30 S. Messa in Chiesa Madre ore 19,00 S. Messa in Chiesa Madre. ore 19,30 ingresso del Fercolo col Simulacro e le Reliquie di S. Lucia in Piazza Stella Aragona e sosta dinnanzi la Chiesa parrocchiale “Maria SS. della Guardia” ore 21,30 in piazza Dante, accoglienza della comunità della parrocchia “Cristo Re”. ore 22,00 Al viale dei Pini, omaggio alla S. Patrona da parte del Sindaco, della giunta e del Consiglio Comunale. ingresso del Simulacro nella chiesa S. Antonio di Padova (ex Convento) S. Messa. ore 23,00 Dal Giardino Martoglio per Via Roma, la processione rientra in Chiesa. Spettacolo pirotecnico di chiusura.

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SAbATo 14 DiCembre ore 08,30 S. Messa presieduta dal Sac. Vito Grasso, parroco in “S. Giuseppe”. ore 09,45 Apertura della “Cameretta” e “Svelata” del Simulacro della Santa Patrona. ore 10,30 in Chiesa Madre, Solenne Pontificale presieduto da S. E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania. ore 17,00 S. Messa ore 18,00 Accoglienza dello Scrigno con le Sacre Reliquiee del Simulacro di S. Lucia dinanzi al sagrato della Matrice. Processione per le vie del paese. in Piazza S. Antonio esecuzione della “Cantata” del Quartiere S. Antonio diretti dal M° Salvatore Signorello. Fuochi d’artificio. ore 23,00 Arrivo della processione in piazza Umberto e solenne Benedizione alla Città con le Sacre Reliquie. Conclusione del cammino processionale dinnanzi il sagrato della Chiesa Madre. Multiforme spettacolo pirotecnico di chiusura. DomeNiCA 15 DiCembre ore 09,00 Apertura della “Cameretta”. ore 09,30 S. Messa presieduta dal Parroco. ore 19,00 S. Messa. Seguirà la reposizione del Simulacro e della Sacre Reliquie nella “Cameretta”. veNerDi’ 20 DiCembre ore 07,30 Scampanio festoso e sparo di colpi a cannone. ore 08,00 Apertura della “Cameretta”. ore 08,30 S. Messa ore 10,30 S. Messa presieduta dal Parroco, con liturgia comunitaria dell’Unzione degli infermi e presenza dell’ U.N.i.T.A.L.S.i. ore 19,30 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco. Segue la processione con il Simulacro e le Sacre Reliquie di S. Lucia per le Piazze Duomo ed Umberto, fra acclamazioni, canti e preghiere. Reposizione del Simulacro e della Sacre Reliquie di S. Lucia nella “Cameretta”.

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il Circolo Cittadino S. Lucia v.m. è costantemente presente nel territorio belpassese, promuovendo tante iniziative di vario carattere, spirituale, culturale, di aggregazione delle realtà locali, di solidarietà, ecc. Queste e tante altre iniziative che sono in cantiere vengono realizzate in totale economia, non avendo il Circolo, entrate sufficienti a coprire le spese necessarie. Pertanto è nostro dovere ringraziare gli SPoNSoR e la gente che a vario titolo ci aiuta nella realizzazione delle nostre attività. A tal proposito, chiunque dovesse apprezzare le nostre iniziative e volesse contribuire con un’offerta, può farlo effettuando un bonifico bancario indirizzato a:

Circolo Cittadino S. Lucia vm, Banca di credito Etneo Scarl, agenzia di Belpasso

Codice ibAN: iT 45 z 07080 83870 000000002041 oppure consegnando l’offerta al cassiere del Circolo, sig. Carmelo Romeo. GRAZiE Di CUoRE!

Chiunque voglia seguire le attività inerenti al culto di Santa Lucia a Belpasso, può contattarci o seguirci nei seguenti indirizzi:

e-mail: circolosantaluciabelpasso@gmail.com pagina Facebook: www.facebook.com/CircoloSantaLuciabelpasso

SI RINGRAzIANo TuTTI CoLoRo ChE hANNo CoNTRIBuITo ALLA REALIzzAzIoNE DI QuESTo oPuSCoLo


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