3 minute read

Giochi virtuali ed esport ac canto a flipper e biliardino

Giochi virtuali ed esport accanto a flipper e biliardino

Per rilanciare le sale giochi servono idee. Soprattutto, servono idee che siano in grado di attirare nuovamente i ragazzi con un qualcosa che difficilmente possono trovare altrove, come avveniva nei decenni scorsi, prima dell’avvento delle console domestiche. E un elemento di svolta, per molte realtà, potrebbe venire proprio da un fenomeno sbocciato grazie alla diffusione dei dispositivi di gioco a domicilio, ossia quello delle competizioni videoludiche. Uno dei primi esempi in quest’ottica è quello della startup italiana Xrit, che unendo realtà aumentata (Ar), realtà mista (Mr) e realtà virtuale (Vr) sta portando avanti un progetto che ha già trovato applicazioni in diversi ambiti, dal settore delle costruzioni, a quello del turismo virtuale (affascinante opportunità per i disabili, ma non solo) e, ovviamente, anche a quello del gaming. Xrit ora porta il teknosport Hado Pvp anche in Italia. Questo nuovo sport, contraddistinto da regole semplici, tattica e dinamismo, è già giocabile in quattro arene in Italia (a Milano, Torino, Trapani, Asti e a breve anche a Ferrara), e quest’anno è previsto il primo torneo competitivo italiano. “La nostra mission aziendale non consiste solo nello sviluppare prodotti innovativi”, spiega Claudia Saba, Ceo di Xrit, concessionaria Hado Pvp, “ma far si che la tecnologia sia al servizio dell’uomo e non viceversa. Hado Italia e Xrit sposano una tecnologia a servizio dell’uomo un modello opposto al ‘metaverso’, che è un ambiente immersivo completamente virtuale all’interno di un ecosistema avulso e potenzialmente pilotato. Il nostro modello di Realtà estesa, ancorato com’è all’ambiente fisico e multiutente, è invece alfiere di una filosofia diversa, che interpreta la tecnologia come strumento per socializzare e per interagire con gli altri, in definitiva come parte integrante della vita di ciascuno, come ormai richiede ogni dimensione delle moderne attività umane”. Una realizzazione diversa la propone invece Virtuix, altra startup, americana, dedicata alla realtà virtuale. Virtuix nel 2020 ha presentato un tapis roulant Vr chiamato Omni One. Si tratta di un elaborato controller che impegna tutto il corpo consentendo di correre, saltare e accovacciarsi fisicamente sul posto, dando vita a un intrattenimento che coniuga la parte digitale (visiva e uditiva) con lo sforzo fisico (con conseguenti effetti benefici). Virtuix, che ha già qualche decina di giochi a supporto, è un sistema che fa delle dimensioni ridotte il suo punto di forza, un elemento di assoluta novità in “sale giochi” di nuova concezione. Jan Goetgeluk, Ceo di Virtuix, spiega che tutto è nato con il lancio di Microsoft Kinect, nel novembre 2010. “È stato Kinect che mi ha spinto a credere che la realtà virtuale stesse per sbocciare. Vedevo che il problema più grande era il fatto che non fosse ancora possibile camminare in Vr, così ho iniziato a lavorare sulla piattaforma di movimento Omni. Volevo camminare in modo naturale in Vr invece di starmene seduto a premere pulsanti”. E ora, dieci anni dopo la prima idea, è arrivato un sistema che consente tutto ciò, e può essere la svolta anche per molte sale giochi. “ Sì, infatti Omni Arena, la nostra attrazione multiplayer, porta gli esport in sala giochi. Omni Arena ha concorsi di esport settimanali e mensili, con un montepremi annuale di 100mila dollari. I partecipanti giocano nella loro sala giochi preferita e i loro punteggi vengono aggiunti automaticamente in rete alla classifica globale della competizione. Alla fine di ogni settimana e mese le prime dieci squadre vincono. Contattiamo i vincitori e distribuiamo i premi. Uno degli aspetti più interessanti sta nel fatto che gli operatori della sala giochi non devono fare nulla”. Il lavoro, semmai, gli operatori delle sale gioco devono farlo prima. Come è emerso nel corso di un dibattito sul tema organizzato da Gioco News nell’ambito di Eag Expo di Londra nel 2020, agli operatori è richiesto di investire in nuove tecnologie e puntare su formazione e infrastrutture. Solo così è possibile sfruttare a pieno un driver di crescita come gli esport, capaci di portare novità mescolando competizioni e nuovi modelli di interazione. Un fenomeno che piace moltissimo alle nuove generazioni e che quindi si pone come vera opportunità di rilancio per il settore dell’amusement.

L’amusement sta ritrovando una nuova vita grazie ai videogiochi competitivi, che si trasformano in una vera e propria esperienza fisica in realtà aumentata

di Daniele Duso

This article is from: