Accessi Venosi in Aferesi, IEO

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G l i A c c e s s i Va s co l a r i I n A fe re s i Te ra p e u t i c a : Pe r i fe r i c i E C e nt ra l i : L i n e e G u i d a C D C 2 0 1 1 Aleksandra Babic Istituto Europeo di Oncologia Milano

14 Gennaio 2012

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Leucaferesi, la procedura che permette di ottenere la separazione e la raccolta di CSE dal sangue periferico CENTRO di RACCOLTA

24/02/2012

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Procedural Issues

 Collect a product with  High PBSC counts

 Vascular Access/Inlet Flow Rate

Double/Triple Lumen Catheter Peripheral Veins

 Low cross-cellular contamination

(RBC, Plt, Gran.)  Small collect volume  In as few procedures as possible to   costs   patient comfort  Ensure patient safety

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 Anticoagulation

ACD-A (Acid-Citrate-Dextrose) Binds Calcium Provides best pH • Environment  Correct programming of the machine and observation of the procedure  Avoiding and handling procedural side effects

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 Per la raccolta dei progenitori emopoietici dal circolo

periferico vengono utilizzate tecniche di leucaferesi mediante separatori cellulari  Esistono separatori cellulari di vario tipo (flusso

continuo e discontinuo): importante che offrano un buon grado di automazione per ridurre al minimo le variabili legate all’operatore e garantire la massima selettività con bassa contaminazione di cellule indesiderate.

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Le cellule vengono reinfuse al pz

linfomonocitoaferesi

Fotoattivazione con raggi UVA

Il sangue intero viene separato e restituito al paziente La raccolta linfomono

8-MOP


Off-line: I째 step = MNC collection

On-line (Therakos)

Off-line: II째 step = 8-MOP and UV-A irradiation


Acute GvHD 2 ECP/w x 4 2 ECP/2w x 2 2 ECP/4w x 4 (total 20)

Chronic GvHD

2 ECP/w x 3 2 ECP/2w x 2 2 ECP/4w x 5 (total 20)

Accessi Vascolari • Fistola AV • Catetere a lungo termine tunnelizzato (da dialisi) • Il CVC con lume 14F • Vene antecubitali (cefalica e basilica)

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 Una delle fasi critiche relative alle tecniche di raccolta è

determinata dagli accessi vascolari – per ottenere una buona raccolta di cellule staminali è importante che il flusso di prelievo sia regolare senza variazioni durante l’intera procedura  Disease status  Number of prior

chemotherapy cycles  Prior radiation therapy  Age

60% dei pazienti che devono essere sottoposti a staminaferesi non dispongono di vene periferiche adeguate a garantire ripetute procedure (Haire WD e coll., 1990)

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 Donor:  Anticubital

access/return  Forearm or hand return  ECP Procedures:  Anticubital veins Access/Return  Tunneled 14 F lumen catheter  Femoral, subclavian, jugular  Fistula  Graft

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 Patient:  Anticubital Access/Return  Forearm or hand return  Femoral  Subclavian  Jugular  Fistula  Graft  Port -a-Cath

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 BCSH 2007  British Committee for Standards in Haemathology (UK)  EPIC 2007  Evidence-based Prevention and Infection Control (UK)  GAV 2007  GAVeCeLT Consensus on Catheter Related Thrombosis (I)  SOR 2008  SOR Guidelines on Catheter Related Thrombosis (F)  ESPEN 2009  European Society of Parenteral and Enteral Nutrition (EU)  RCN 2010  Infusion Standards of the Royal College of Nursing (UK)  INS 2011  Infusion Standards of the Infusion Nursing Society (USA)  CDC 2011  Centers for Disease Control of Atlanta (USA)


Queste linee guida sono state sviluppate per gli operatori sanitari che si occupano dell’inserimento dei cateteri intavascolari e per il personale responsabile della sorveglianza e controllo delle infezioni dei pazienti portatori di un AVC sia in ospedale che a domicilio.

Le LG intendono fornire raccomandazioni “basate sulle evidenze� per la prevenzione delle infezioni catetere-correlate


CATEGORIA IA

PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE VIENE FORTEMENTE RACCOMANDATA E SUPPORTATA DA STUDI SPERIMENTALI BEN DISEGNATI, STUDI CLINICI, O STUDI EPIDEMIOLOGICI

CATEGORIA IB

PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE VIENE FORTEMENTE RACCOMANDATA E SUPPORTATA DA STUDI SPERIMENTALI, CLINICI O EPIDEMIOLOGICI O DA UNA FORTE LOGICA TEORICA

CATEGORIA IC

PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE E’ RICHIESTA IN BASE A STANDARD O NORMATIVE

CATEGORIA II

PRATICHE LA CUI APPLICAZIONE VIENE SUGGERITA E SUPPORTATA DA STUDI CLINICI O EPIDEMIOLOGICI O DA UN FONDAMENTO TEORICO LOGICO

PROBLEMA IRRISOLTO

RAPPRESENTANO UN PROBLEMA IRRISOLTO PER IL QUALE L’EVIDENZA E’ INSUFFICIENTE O NON ESISTE ALCUN CONSENSO RIGUARDO L’EFFICACIA


Raccomandazioni del CDC di Atlanta in relazione alla formazione ed educazione degli • Educazione e Training 1 operatori sanitari

Livello

Educare gli•operatori l’uso del catetere 1(A) Utilizzosanitari delle ”riguardo massime barriere sterili” durante itravascolare usando le procedure corrette riguardo l’inserimento l’inserzione dell’AVC 2 e la gestione dei cateteri intravascolari e le misure appropriate di controllo delle infezioni associate a catetere intravascolare

• Utilizzo della Chlorexidina alcolica > 0,5% per l’antisepsi Per tutte le persone che gestiscono e inseriscono cateteri 1(A) della cute 3 intravascolari devono valutare periodicamente le conoscenze sulle linee guida e il grado di applicazione delle linea guida stesse

• Evitare sostituzioni routinarie dell’AVC come strategia Destinare personale formato per l’inserimento e la gestione di 1(A) per la prevenzione delle infezioni 4 cateteri intravascolari

Destinare •il personale sia stato formato e mostri competenza Utilizzo di che cateteri medicati o medicazioni impregnate di1(A) nell’inserimento dei cateteri, per supervisionare la formazione di è alta clorexidina (es. biopatch) se l’incidenza delle infezioni coloro l’inserimento del catetere nonostante l’utilizzo delle stategie precedentemente descritte 5 che attuano

Assicurare adeguati livelli di staff infermieristico nelle terapie intensive per rendere minima l’incidenza di CRBSI

1(B)



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anastomosi

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Uso prolungato: Rischio aneurismi e rotture

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 antecubital, cephalic vein  Disposals: cannula needle/(fistula 14G-16G) or butterfly 17/18G (draw) e 18/19G (return)

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Vantaggi CVC esterni

Vantaggi Port

 Gestione più semplice

 Preservazione dell’integrità

 Flussi più elevati

fisica  Stile di vita normale  No medicazioni periodiche  Intervalli di manutenzione più lunghi

 No puntura cute  Rapidità di impianto e

rimozione  Disostruzione più agevole

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SHORT-TERM = CVC A BREVE TERMINE  1 – 4 SETTIMANE UTILIZZO SOLO OSPEDALIERO, USO CONTINUO - Maggior Rischio Infettivo (Maggiori Manipolazioni) - In Poliuretano = Maggior Rischio Trombotico vs. Silicone

MEDIUM -TERM = CVC A MEDIO TERMINE  1 – 3 MESI USO DISCONTINUO, PREVALENTEMENTE NON OSPEDALIERO - Cateteri esterni non tunnellizzati, per lo più in Silicone - Per Interventi di Ch. Maggiore (NPT) e Oncologia (Chemio di breve durata)

LONG -TERM = CVC A LUNGO TERMINE  MESI – ANNI USO DISCONTINUO, AMBULATORIALE & DOMICILIARE a) b)

TUNNELLIZZATI (Parzialmente Impiantati) Uso Quotidiano Pazienti in Trattamento Domiciliare o in Regime di Ricovero PORT (Totalmente Impiantati) Uso Ciclico o Episodico Per Uso Discontinuo in Pazienti Ambulatoriali


Durata

Materiale

N째 lumi

Configurazione

Monolume Temporanei (non tunnellizzati)

PVC,Polietilene Teflon, Poliuretano

Coassiale Bi-lume Smile

CVC Doppia-D

Bi-lume Permanenti (tunnellizzati)

Silicone Poliuretano

Canna di fucile

Tri-lume Tesio Separati Ash-split


BROVIAC Catetere di varie dimensioni Monolume, senza valvola Utilizzabile a qualsiasi etĂ

HICKMAN Stesse caratteristiche Broviac Anche 2-3 lumi, senza valvola GROSHONG R Caratterizzati da banda Radiopaca, mono- bi-lume Dotato di Valvola


RISCHI - Infezione In Sito Di Inserzione - Rimozione Accidentale


Cuffia Fissa Parte Tunnellizzata Del Catetere Inibisce Migrazione Di Microrganismi Minor Tasso Di Infezione Rispetto A Cateteri Non Tunnellizzati .

Funzione Del Tunnel: - Stabilizzare Il Catetere - Proteggere Il Cvc Da Infezioni - Exit site In Posizione Comoda Per La Medicazione


• Vena giugulare interna

• Vena succlavia • Vena femorale


 Permette una incannulazione a lungo termine  Maggiore comfort per il paziente  Più comoda la gestione della medicazione  Pneumotorace da puntura della cupola pleurica e conseguente introduzione di aria  Emotorace la lacerazione dell’arteria o della vena succlavia  Aumentato rischio di stenosi e trombosi venosa.


 Facile reperibilità  Minore rischio di stenosi e trombosi

venosa rispetto alla succlavia  La gestione della medicazione (adesione dei cerotti) è più scomoda per la presenza dei capelli o della barba.  Poco gradita dal paziente

perché meno bene si nasconde la medicazione sotto i vestiti


 E’ di largo calibro e superficiale Facilmente reperibile anche in un paziente in stato di shock.  Assenza di complicanze mortali  Particolare suscettibilità all’infezione del catetere.  Notevole rischio di trombosi venosa profonda (TVP)  Scarsa possibilità di mobilizzare il paziente per il corretto mantenimento in sede del catetere.  Poco gradita dal paziente

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 medicazione  sutura  Sutureless

devices (Statlock)

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• Allarms of low pressure • CVC flow – related problems

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 Tipologia di medicazione  Tecnica di esecuzione  Tempi di sostituzione

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Medicazione in poliuretano trasparente

Medicazione con garza e cerotto

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Medicazione del sito d’inserimento: Non è stata riscontrata alcuna differenza, in termini d’efficacia, tra medicazioni trasparenti in poliuretano o medicazioni a piatto con garza e cerotto.

1A

La differenza è nella durata in sede del presidio: -7 giorni per la medicazione trasparente -2 giorni per la medicazione a piatto Non inserire garze sotto la medicazione trasparente

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 Feltrini alla clorexidina - Biopatch (Riducono La Contaminazione Extraluminale, Sostituzione Settimanale)

 Sistemi di fissaggio senza punti di sutura - Statlock  Medicazioni trasparenti semipermeabili - Tegaderm, Opsite, IV 3000, Biocclusive….



Biopatch

Clorexidina 2%

Medicazioni trasparenti semipermeabili

Sutureless device


Precoci legate al posizionamento

CVC Infezione Tardive Trombosi


PRECOCI       

Pneumotorace emotorace puntura arteriosa Ematoma embolia gassosa tachicardia ventricolare o altre aritmie malposizionamento

TARDIVE Pneumotorace tardivo Ematomi Emorragie locali Dolore, puntura dei plessi nervosi, compressione per emorragia arteriosa  Infezione    


Dispnea, Tosse, < SpO2, Dolore, Enfisema sottocute Puntura dell’arteria; Ematoma in sede puntura Lesioni Vascolari fino a Segni di Shock Pneumotorace

Dispnea, Tosse, < SpO2, Dolore Toracico, Embolia Gassosa Aritmie fino Segni di Shock Emopericardio

Dispnea, Ipotensione, Shock cardiogeno

Introduzione guida metallica(Seldinger in cavità Aritmie Cardiache cardiache (atrio – ventricolo) Dolore al collo, aritmie, dolore durante Malposizionamento infusione, malfunzionamento, anormalità valori PVC


 Meccaniche     

Pinch-off Kinking Rottura del catetere Ribaltamento della camera del Port Dislocazione della punta

 Occlusive  Coaguli o trombi  Precipitati di farmaci o aggregati

lipidici;  Deposizione di fibrina, fino a formare un manicotto che avvolge il catetere venoso centrale nel suo percorso endovenoso (fibrin sleeve)


Contaminazione endoluminale

Colonizzazione del Lume

Infezione sistemica Batteriemia associata a catetere (Sepsi da catetere)

Colonizzazione di materiale trombotico endo-periluminale

Contaminazione periluminale

Colonizzazione dell’ Exit –site Colonizzazione del Tunnel sottocutaneo

Infezione localizzata dell’Exit-site (CVC temporanei) del Tunnel sottocutaneo (CVC permanenti)


Infezione sistemiche provocate da: •

Infezione del sito di inserzione

Infezione di un catetere tunnellizzato

•Legati all’operatore •Esperienza del personale che posiziona e che gestisce il sistema intravascolare •Istruzione e formazione del personale sanitario •Mani del personale •Protocolli di gestione del sistema •Ambiente: ospedale vs day hospital vs domicilio

 Legati al CVC

 Legati aldipaziente: o Sede inserzione: femorale > o o o o o o o o o o o o o

giugulare > succlavia Numero dei lumi del CVC: uno > due > Compliance del paziente tre Patologia Linea d’infusione con elevata presenza Durata della neutropenia di rubinetti di accesso al sistema Batteriemia in atto Colonizzazione del raccordo Focolaio di infezione in atto Tipo di sistema impiantato: non tunnellizzato > tunnellizzato Colonizzazione della cute > totalmente impiantatocontaminato (Port) Sito di inserimento Uso del CVC: NPT > chemioterapia > fluidoterapia Fluido contaminato


 l’ingresso cutaneo del

AVC  la connessione deflussore-cono del AVC  le prolunghe e le rampe di rubinetti  il foro prodotto nel gommino, sia del tappo del AVC o della prolunga, sia dei deflussori a Y


 Microrganismi presenti a livello

cutaneo

 Stafilococchi coagulasi – negativi:

(Staphilococcus epidermis)  Stafilococco aureo  Bacillus spp  Corinebacterium spp

 Contaminanti le mani del

personale sanitario     

Pseudomonas aeruginosa Acinetobacterum spp Stenotropomonas maltophilia Candida albicans Candida parapsilosis


GRADO 0: Cute sana,integra, non segni di flogosi.

GRADO 1: Iperemia > 1 cm. al punto di uscita del CVC; +/- fibrina.


GRADO 2: Iperemia > 1 < 2 cm.al punto di uscita del CVC; +/fibrina.

GRADO 3: Iperemia,secrezioni, pus; +/- fibrina.



Infezione dell’ Exit-site

Tentativo di salvataggio con AB ?

CVC temporaneo

AB-terapia mirata protratta e CVC in nuova sede Batteriemia legata a catetere

Rimozione del catetere

Tampone Infezione del Tunnel sottocutaneo

CVC Permanente Batteriemia legata a catetere

Infezione fungina

Drenaggio chirurgico

Emocoltura

AB-terapia locale/generale

“Anthibiotic Lock Technique” (teicoplanina/eparina) (gentamicina/citrato) AB-terapia mirata Rimozione del CVC


Utilizzare un sapone battericida prima di ogni manipolazione dei CVC, dopo aver rimosso anelli, bracciali orologi etc. Utilizzare ad ogni manipolazione mascherina (paziente ed operatore), guanti e telini sterili.

 Alsempre momento della indicazione e sottocutaneo della scelta delseduta presidio Valutare le condizioni dell’Exit-site o Tunnel ad ogni ECP  o aferetica. Al momento della inserzione  utilizzare Durante la gestione della medicazione Non disinfettanti provenienti da contenitori aperti o soggetti a rabbocco.

Durante la gestione della linea infusionale

Non utilizzare disinfettanti alcoolici sui cateteri, . NB alcuni cateteri non tollerano lo iodopovidone. Realizzare la medicazione meno ingombrante possibile, confortevole per il paziente. Attenzione ad appendici sporgenti in soggetti scarsamente collaboranti.


Livello 1.Osservare le procedure appropriate di igiene delle mani sia lavandosi le mani con saponi contenenti antisettici ed acqua o creme o gel senza acqua a base di alcol.

1A

2. Osservare l’igiene delle mani prima e dopo aver palpato il sito d’inserimento del catetere, così come prima e dopo l’inserimento, cambio, medicazione o altre manovre sul catetere intravascolare.

1A

3. La palpazione del sito di inserimento non deve essere eseguita dopo l’applicazione di antisettico, a meno che venga mantenuta una tecnica asettica.

1A

4. L’uso dei guanti non deve sostituire la necessità del lavaggio delle mani.

1A


Livello

1. Rispettare tecniche asettiche per l’inserimento e la gestione 1A dei cateteri intravascolari. 2. Per l’inserimento di un catetere intravascolare periferico, se 1A il sito non viene toccato dopo l’applicazione dell’antisettico per la cute, è accettabile indossare quanti puliti piuttosto che guanti sterili. 3. Per l’inserimento di cateteri arteriosi e centrali devono essere usati guanti sterili.

1A

4. Indossare guanti puliti o sterili quando si cambiano le medicazioni sui cateteri intravascolari.

1C


 Posizionamento dell’accesso soltanto se indicato  Rimozione dell’accesso non più indispensabile  Selezione accurata del VAD:  Accesso periferico vs. accesso centrale  Tunnellizzati vs. non tunnellizzati vs. port  Materiale 

PUR vs. silicone vs. cat.medicati

 Numero dei lumi

 Selezione adeguata del sito di emergenza  AVP: mano vs. polso vs. avambraccio  CVC: collo vs. sopraclaveare vs. sottoclaveare vs inguine


 Scelta dell’ambiente: bedside vs sala op vs. sala

radiologica vs ambiente dedicato  Tecnica asettica  Massime protezioni di barriera

 Berretto, mascherina, guanti sterili, camice sterile, ampia

copertura del paziente con teli sterili

   

Antisepsi cutanea con clorexidina 2% Tecnica ecoguidata Fissaggio ‘sutureless’ Nel caso di cateteri tunnellizzati cuffiati, lasciare la cuffia ad almeno 2,5 cm dal sito di emergenza

 Non utilizzare profilassi antibiotica  Non utilizzare solventi  Non utilizzare pomate antisettiche


Lavaggio delle mani

Clorexidina 2%

Massime protezioni di barriera

Venipuntura ecoguidata


    

Non sostituire periodicamente AVC Sostituzione quotidiana linee infusionali Utilizzare linea separata per la NP Tecnica asettica nell’accedere alla linea Scelta ed utilizzo appropriato dei ‘Needle Free Connectors’  Evitare i NFC a pressione positiva  Disinfettare prima dell’accesso al NFC

 Disinfezione di tutti gli hub con clorexidina 2%  Adottare protocolli appropriati di FLUSH e LOCK  Non utilizzare filtri in linea  Non utilizzare profilassi con lock antibiotico  Non utilizzare profilassi antibiotica sistemica


Disinfezione dei NFC e di tutti gli Hub

Preferire i NFC a pressione neutra

NFC a pressione positiva = rischio infettivo NFC a pressione negativa = rischio occlusione


 Preferire VAD in PUR o PUR power injectable  Scegliere sito di emergenza stabile  Evitare siti di emergenza in reg.cervicale  Nei cateteri tunnellizzati cuffiati, lasciare la cuffia ad

almeno 2,5 cm dal sito di emergenza  Utilizzare sistemi di fissaggio sutureless  Fissare il sutureless device ad almeno 1-2 cm dal sito di

emergenza

 Utilizzare medicazioni trasparenti semipermeabili


 COMPORTAMENTI DI GESTIONE BASATI SULLA EVIDENCE

BASED PRACTICE  Linee guida nazionali/internazionali  Procedure aziendali  Protocolli della singola unità operativa

 ‘Bundle’ aziendali o della unità operativa

 CONSAPEVOLEZZA CHE MOLTE COMPLICANZE DI

GESTIONE SONO FAVORITE O ADDIRITTURA CAUSATE DA UNA SCELTA INAPPROPRIATA DEL VAD O DA COMPORTAMENTI INAPPROPRIATI DURANTE L’IMPIANTO


ď‚— Bundle GAVeCeLT 2008 1. Lavaggio delle mani, massime protezioni di barriera e antisepsi 2.

3. 4.

5. 6. 7.

cutanea con clorexidina 2% durante la inserzione Scelta razionale del sito di emergenza Venipuntura ecoguidata Clorexidina 2% per la antisepsi cutanea continua e discontinua del sito di emergenza, e per la disinfezione dei NFC Fissaggio con sistemi sutureless, ovunque possibile Utilizzo di medicazioni trasparenti semipermeabili, ovunque possibile Rimozione immediata della via centrale non piĂš necessaria


 PWO – Persistent Withdrawal Occlusion (difficoltà-impossibilità all’ aspirazione, senza problemi di infusione:”riceve ma non dà”)

 Subocclusione (difficoltà sia all’infusione che alla aspirazione)

 Occlusione completa (impossibilità di infondere e di aspirare)

 Ostruzione da coaguli Urokinasi (10.000 unità/ml): trombolitico rTPA (2 mg/ml): trombolitico sintetico  Aggregati lipidici Alcool etilico 55-70%  Mezzo di contrasto radiologico

Na Bicarbonato ‘molare’ (8.4%: 1ml=1mEq)


 Lavaggio ‘pulsante’ (push/pause) con 10 ml SF prima e

  

dopo ogni infusione Lavaggio ‘pulsante’ (push/pause) con 20 ml SF dopo la infusione di emoderivati o dopo la esecuzione di prelievi dal catetere o dopo la infusione di mezzo di contrasto Chiusura del sistema soltanto con SF: non utilizzare eparina nei VAD a breve e medio termine usati intraosp. Utilizzo di needle free connectors a pressione ‘neutra’ Scegliere VAD di calibro adeguato e/o power injectable



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 EDTA tetrasodico (Kite, J Clin Microbiol 2004)  Taurolidine (Koldehoff, Int J Antimicrob Agents 2004)  Linezolid e eperezolid (Curtin, Antimicrob Agents Chemother 2003)  Citrato  DuraLock – C (trisodio di citrato)  ……………………………..

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 Preferire VAD in silicone o in PUR di 3a gen.  Scegliere attentamente il calibro del VAD  Il diametro est. del VAD non deve superare 1/3 del diametro int. vena  Scegliere sito di emergenza stabile  Evitare siti di emergenza in reg.cervicale  Venipuntura ecoguidata  Verificare sempre la posizione corretta della punta  In prossimità della giunzione tra VCS e atrio dex  Utilizzare sistemi di fissaggio sutureless  Utilizzare medicazioni trasparenti  Profilassi con eparina a bpm nei pazienti ad alto rischio


Trombosi della coda (Fibrin Tail), Trombosi del lume

Trombosi Endoluminale

CVC Trombosi

Trombosi a valvola (Fibrin flap)

Trombo “a palla”

Trombosi Periluminale

Manicotto di fibrina (Fibrin sleeve) (o fibrin sheat) Trombosi parietale

Trombosi venosa centrale

Insufficiente “anticoagulant lock” Insufficiente eparinizzazione durante HD Prolungata inutilizzazione del CVC Utlizzo per scopi extra-dialitici Infezione endo-luminale Condizioni generali di ipercoagulabilità

Infezione peri-luminale Elevata trombogenicità dei materiali Decubito del CVC sulle pareti vasali Condizioni intrinseche di ipercoagulabilità (LAC, Eteroplasie, Omocisteina, etc)







Il condotto malfunziona solo in aspirazione

CVC mal funzionante per sospetta trombosi

Trombosi del lume Trombosi della coda

“Fibrin flap”

Rimuovi CVC se monolume

Il condotto malfunziona sia in aspirazione che in infusione

Inverti i condotti se bilume

Fibrinolisi locale

Recupero funzionale

Non recupero funzionale Manicotto di Fibrina

Trombosi parietale

Trombosi a palla

Trombosi venosa centrale

-Osservazione clinica -Cateterografia con mdc

-Ecografia -Ecodoppler

-Ossevazione clinica (micropoliembolismo) -Ecocardio

-Osservazione clinica -Ecodoppler -Flebografia

-Stripping mediante “snare loop catheter” -Fibrinolisi sistemica

-Fibrinolisi sistemica -Terapia anticoagulante sistemica

-Fibrinolisi sistemica? -Trattamento anticoagulante e attesa? -Chirurgia?

-Rimozione del CVC -Fibrinolisi sistemica -Terapia anticoagulante sistemica


 Nuove tecnologie e nuovi materiali:  Clorexidina 2% in sol. IPA 70%  Feltrini a rilascio di clorexidina 24/7 (Biopatch)  Medicazioni trasparenti semipermeabili  Sistemi di fissaggio sutureless (Statlock, GripLok)  Cateteri medicati  Cateteri ‘power injectable’  NFC a pressione neutra  Nuove metodologie:  Protocolli operativi ‘evidence-based’  Bundle  Checklist procedurali


 Non inventateVi nulla.

 Studiate le principali linee guida per la gestione dei VAD:  Sono autorevoli  Sono ben fatte  Sono chiare  Sono aggiornate  Sono disponibili gratuitamente su internet

 Sulla base delle linee guida, preparate (a) protocolli

appropriati di gestione, (b) uno o più ‘bundle’ per minimizzare determinate complicanze di gestione, (c) procedure aziendali  Addestrate gli operatori, sia nella inserzione che nella gestione, sulla base dei protocolli e delle linee guida



Informazioni e dettagli sul sito WoCoVA www.wocova.com


Bibliografia  Royal college of Nursing “Standard for infusion therapy” Novembre 2005  ESPEN Guidelines on Parenteral Nutrition: Central Venous Catheters  (access, care, diagnosis and therapy of complications) , 2009 

Guidelines for the Prevention of Intravascular Catheter-Related Infections, 2011

BCSH guideline, 2006

 Linee guida SINPE 2002-2003  ASPEN Guidelines 2001  Policies and procedures AVA (Association for Vascular Acces

Clinical Practice Guidelines for the Diagnosis and Management of Intravascular Catheter-Related Infection: 2009 Update by the Infectious Diseases Society of America  www.gavecelt.info opp.  www.gavecelt.org  (sito web ufficiale del GAVeCeLT –Gruppo Aperto ‘Gli Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine’)  www.evanetwork.info opp.  www.evanetwork.org  (sito web ufficiale dell’EVAN – EuropeanVascular Access Network)


Thank you for your attention

Aleksandra Babic EIO-Milan Italy

8282


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