Scheda analisi opera Natura morta

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Esempio di Scheda dell'opera di pittura

Autore:

Mario Sironi (1885-1961)

Titolo:

Natura morta con tazza blu

Collocazione:

Museo d’Arte Moderna Mart – Rovereto (TN) Collezione Giovanardi

Datazione:

1924 (ca.)

Dati tecnici:

Olio su tela, dimensioni 110 x 90 cm

Breve descrizione: Il dipinto raffigura un angolo di vita quotidiana: una composizione di natura morta in cui domina la presenza della tazza blu poggiata su un panno.


Lettura dell’opera a. composizione: La composizione è costruita su un susseguirsi di piani che avanzano fino alla tazza blu che domina la scena; su di essa convergono la direzione del beccuccio della lattiera e quella del cucchiaino; sullo sfondo poco più indietro una bottiglia posta sulla destra bilancia la verticalità della lattiera; la composizione risulta quasi interamente appoggiata su un panno bianco ricco di increspature e drappeggi, poggiato a suo volta su un tavolino di cui si intravede appena la presenza. b. spazio: L’inquadratura si concentra su un angolo di vita domestica; aldilà della composizione si intravede un ambiente domestico dipinto in modo più per questo difficilmente identificabile. c. uso della luce: La fonte luminosa illumina la composizione da sinistra e dall’alto rendendo un forte effetto chiaroscurale che esalta il volume degli oggetti e crea forti contrasti sul panneggio della tovaglia rendendo un’atmosfera realistica. d. uso del colore: Pochi sono i toni cromatici utilizzati: predominano la composizione il bianco, il nero sui cui spezza il blu della tazza; sullo sfondo invece dominano tonalità ocra per delineare l’ambiente. Le campiture degli oggetti sono uniformi, sfumate dagli effetti chiaroscurali i contorni sono creati dal contrasto stesso dei colori degli oggetti. e. altro: Il dipinto sembra voler raffigurare, più che una composizione creata a posta per essere dipinta, un angolo domestico di vita quotidiana.

Notizie storico-critiche Nell’opera di Sironi melanconia e solitudine aprono ad una nuova, ulteriore definizione di quella misura classica che percorre tutta l’Europa negli anni Venti. Nei suoi dipinti, la melanconia si esprime in una monumentalità forte e nello stesso tempo disadorna, e annuncia il tema più tragico dell’età moderna, quello della perdita del mito. Sullo sfondo c’è ancora in lui una forte vocazione magico-realista, che nelle opere dipinte tra il 1923 e il 1925 lo porta a realizzare alcuni tra i più intensi e misteriosi quadri del ’900, opere nelle quali egli rappresenta la tragica condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo e per fare questo attinge alla più nobile tradizione classica, senza mai declinare in retorica questo suo prelievo di motivi iconografici dal repertorio antico. In tutti gli anni Venti il suo lavoro si presenta come una sorta di rigoroso ordine emotivo, di straniamento intellettuale. A Sironi non interessa l’analisi dettagliata, precisa, minuziosa delle forme. Egli procede per scomposizione delle figure in forme, che poi ricompone e ricongiunge secondo un ordine del tutto originale di architettura mentale.


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