GIORGIOPPI 2014 n째 1
Il segreto di Pulcinella
LA PALA MONTEFELTRO DI BRERA Numero in codice: 19.71.72.82.33
LA GIOCONDA Numero in codice: 52.103.106.114.33
Il sistema del numero in codice, conosciuto da milioni di persone e usato anche per le opere d’arte, da tutti i vertici dei Ministeri (laici e religiosi) del mondo, non sarebbe mai stato scoperto, senza una semplice calcolatrice (si effettuano soltanto operazioni di addizione e sottrazione) ed Internet. La curiosità che mi ha spinto verso questo sistema, antico, elementare ma anche molto complesso, è stata la montagna di stupidaggini dette dai più grandi studiosi in ogni settore, osannate da tutte le istituzioni internazionali. Questo sistema, più che un segreto (di Pulcinella), è un gioco che troppe associazioni usano a sproposito, con l’intento sempre di mentire. Nel mondo dell’arte chi non conosce questo gioco, può considerarsi fuori dal sistema del sapere. Mi ero chiesto. Perché il mio studio “Ricostruzione della Pala Montefeltro, di Piero della Francesca” (2008), fatto meglio dei Professori, da loro, è stato rifiutato? Da questa arroganza, è nato lo studio del loro “gioco della verità e della menzogna”. Non conoscendo i termini e le formule del gioco, usando dei diagrammi, ho potuto visualizzare le soluzioni di tutti i loro problemi (“Coloro che fanno immagini possono vedere queste cose”. Ficino). In questo gioco, le cretinate hanno sempre una logica. Conoscere la verità è stato il primo obiettivo. Sono “omo senza lettere” ma non fesso. Per sapere due verità inconfutabili, accettate da tutte le istituzioni internazionali, sono stato obbligato a conoscere l’età corretta di Gesù Cristo e di Maria, con il “sistema romano”. Ho sempre detestato le fesserie dette dall’alto dalle cattedre. P.S. Emeriti Professori dei Ministeri. Con questa pubblicazione, Vi dimostro che non tutte le persone del mondo possono essere prese in giro. Se troverete degli errori li ho fatti io, non Voi. Mi avete detto che ho troppa fantasia. Rispondo che Voi ne avete troppo poca, siete ripetitivi fino alla noia.
Parte dei testi ed immagini di questo libro, sono tratti da vari siti web e da http:/it.wikipedia.org
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Tutti i vertici dei Ministeri alla Cultura del mondo, hanno sempre saputo le misure originali “reali”, della “Pala Montefeltro” di Piero della Francesca, ma noi, in eterno, non avremmo mai dovute saperle.
IL SEGRETO DI PULCINELLA Ogni artista ha il suo “numero in codice”. Le misure di tutte le opere d’arte, comprese le cornici, i numeri di inventario, le date delle mostre, dei restauri, delle inaugurazioni dei monumenti, delle Fondazioni, le date di emissione di monete, banconote e francobolli, le date delle scoperte degli asteroidi ed il numero a cui sono dedicati, sono composte con dei numeri in codice, e questi numeri devono sempre ripetersi.
PIERO DELLA FRANCESCA
Piero è nato nell’anno 1419 (19: numero costante) ed è morto a 73 anni, nell’anno 1492 (19 + 73 = 92). Cristo è morto a 33 anni (33: numero fisso).
I numeri: 19, 73, 92, 33, compongono il numero in codice di Piero della Francesca.
Numero in codice: 19.73.92.33
QUADERNO DI SCHEDE 136 pagine
ESEMPIO DI COME SI USA IL NUMERO IN CODICE PER CONOSCERE L’ANNO DI NASCITA DEI GENITORI DI PIERO DELLA FRANCESCA
Il 6 novembre 1459, muore la madre di Piero, Romana di Pierino da Monterchi. La madre di Piero della Francesca, Romana, è nata nel 1382 (82) ed è morta a 77 anni, nel 1459 (82 + 77 = 159). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 82, 77, 159, 33, si trovano nella data (informativa) della morte di Romana.
Numero in codice: 82.77.159.33 Il 20 febbraio 1464, muore il padre di Piero, Benedetto dei Franceschi. Il padre di Piero della Francesca, Benedetto, è nato nel 1372 (72) ed è morto a 92 anni, nel 1464 (72 + 92 = 164). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 72, 92, 164, 33, si trovano nella data (informativa) della morte di Benedetto.
Numero in codice: 72.92.164.33
1° diagramma Il 6 novembre è il 310° giorno del calendario giuliano. 310 + 1459 = 1769. Si divide il numero 33 (l’età di Cristo), in 3 moduli del valore di: 25, 4, 4. Si moltiplica il primo modulo, per il numero 33 (l’età di Cristo). 25 x 33 = 825. Si moltiplica il secondo modulo, per il numero 159 (82 + 77). 4 x 159 = 636. Si moltiplica il terzo modulo, per l’età di Romana, 77 anni. 4 x 77 = 308. Si sommano i numeri 825 + 636 + 308 = 1769 (310° giorno + l’anno 1459). 2° diagramma Il 20 febbraio è il 51° giorno del calendario giuliano. 51 + 1464 = 1515. 27, 1, 5. Si divide il numero 33 (l’età di Cristo), in 3 moduli del valore di: Si moltiplica il primo modulo, per il numero 33 (l’età di Cristo). 27 x 33 = 891. Si moltiplica il secondo modulo, per il numero 164 (72 + 92). 1 x 164 = 164. Si moltiplica il terzo modulo, per l’età di Benedetto, 92 anni. 5 x 92 = 460. Si sommano i numeri 891 + 164 + 460 = 1515 (51° giorno + l’anno 1464).
LEONARDO DA VINCI
Leonardo è nato nell’anno 1452 (52: numero costante) ed è morto a 67 anni, nell’anno 1519 (52 + 67 = 119). Cristo è morto a 33 anni (33: numero fisso).
I numeri: 52, 67, 119, 33, compongono il numero in codice di Leonardo da Vinci.
Numero in codice: 52.67.119.33
La data di nascita di Leonardo da Vinci, fu scelta dal nonno Antonio (?). Leonardo fu il figlio primogenito del venticinquenne notaio ser Piero da Vinci (1427 - 9 luglio 1504), di famiglia facoltosa, e di Caterina, una donna di estrazione sociale inferiore; frutto di una relazione illegittima fra i due. La notizia della nascita del primo nipote fu annotata dal nonno Antonio, padre di Piero e anche lui notaio, su un antico libro notarile trecentesco, usato come raccolta di "ricordanze" della famiglia, dove si legge: “1452, nacque un mio nipote, figliolo di Ser Piero, mio figliuolo a dì 15 aprile in sabato a ore 3 di notte. Ebbe nome Lionardo. Battezzollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci ...”
Ser Piero da Vinci è nato nel 1427 (27), all’età di 25 anni, nel 1452 (27 + 25 = 52), diventa padre di Leonardo. Cristo è morto a 33 anni. La data 15 aprile 1452, a ore 3, è composta con la somma dei numeri di ser Piero da Vinci e di Cristo: 27, 25, 52, 33.
Il padre di Leonardo - numero in codice: 27.25.52.33
“Figliolo di Ser Piero mio figliuolo”
La data di nascita di Leonardo, 15 aprile (105° giorno del calendario giuliano) 1452, ore 3 (180 minuti), è composta con la somma dei numeri: 27, 25, 52, 33.
REBUS DI LEONARDO Esempio di come si usa il numero in codice per conoscere la vera età del padre di Leonardo. Il 9 luglio 1504 morì il padre di Leonardo. Leonardo annotò più volte la circostanza: «Mercoledì a ore 7 morì ser Piero da Vinci, a dì 9 luglio 1504, mercoledì vicino alle ore 7» (Codice Atlantico b 71 v). E ancora, «Addì 9 di luglio 1504 in mercoledì a ore 7 morì Piero da Vinci notaio al Palagio del Podestà, mio padre, a ore 7. Era d'età d'anni 80. Lasciò 10 figlioli maschi e due femmine» (Codice Arundel 272 r).
Piero da Vinci nel 1452 (52), diventa padre di Leonardo. Piero è nato nel 1427 (27), ed è morto a 77 anni, nel 1504 (27 + 77 = 104). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 27, 77, 104, 33, si trovano nella data (informativa) della morte di Piero da Vinci.
Il padre di Leonardo - numero in codice: 27.77.104.33
Diagramma con la data: 9 luglio (190° giorno del calendario giuliano) 1504, ore 7 (420 minuti), ecc. composte con i numeri del padre di Leonardo, Piero da Vinci: 25, 52, 77, 104 e di Cristo: 33.
DUE REBUS DI LEONARDO Esempio di come si usa il numero in codice, per conoscere la data di nascita, della madre di Leonardo. Leonardo scrive un’annotazione secca e distaccata «A dì 16 Luglio Catelina venne a dì 16 di Luglio 1493» (Cod. Forster). La madre di Leonardo, Caterina, è nata nel 1432 (32) ed ha partorito Leonardo nel 1452 (52). Nel 1493 (32 + 61 = 93), ha 61 anni. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 32, 61, 93, 33, si trovano nella data (informativa), 16 luglio - 16 luglio 1493.
La madre di Leonardo - numero in codice: 32.61.93.33 Il 29 gennaio 1494, Leonardo dà 10 soldi a Caterina e ne prende nota sul quaderno. La madre di Leonardo, Caterina, è nata nel 1432 (32) ed ha 62 anni, nel 1494 (32 + 62 = 94). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 32, 62, 94, 33, si trovano nella data (informativa), 29 gennaio 1494.
La madre di Leonardo - numero in codice: 32.62.94.33
1° diagramma Il 16 Luglio è il 197° giorno del calendario giuliano. 197 + 1493 = 1690. Si divide il numero 52 (l’anno in cui Caterina partorisce Leonardo), in 2 moduli del valore di: 26, 26. Si moltiplica il primo modulo, per il numero 32 (l’anno di nascita di Caterina). 26 x 32 = 832. Si moltiplica il secondo modulo, per il numero 33 (l’età di Cristo). 26 x 33 = 858. Si sommano i numeri 832 + 858 = 1690 (197° giorno + l’anno 1493). Si ripete l’operazione successiva, seguendo il disegno, partendo dal numero 32. 2° diagramma Il 29 gennaio è il 29° giorno del calendario giuliano. 29 + 1494 = 1523. Si divide il numero 32 (l’anno di nascita di Caterina), in 3 moduli del valore di: 21, 8, 3. Si moltiplica il primo modulo, per il numero 32 (l’anno di nascita di Caterina). 21 x 32 = 672. Si moltiplica il secondo modulo, per il numero 94 (l’anno 1494). 8 x 94 = 752. Si moltiplica il terzo modulo, per il numero 33 (l’età di Cristo). 3 x 33 = 99. Si sommano i numeri 672 + 752 + 99 = 1523 (29° giorno + l’anno 1494). Si ripete l’operazione successiva, seguendo il disegno, partendo dal numero 32.
Esempio di come si usa il numero in codice, per conoscere la data di morte, della madre di Leonardo. IL REBUS DEI “123 SOLDI” Senza una data e parola di commento, Leonardo annotò sul quaderno: «spese per la socteratura di Catelina» (S.K.M. ms. II, fol. 64-v.). Questi sono i numeri dei soldi, nella sequenza scritta da Leonardo: 27 - 8 - 12 - 4 - 8 - 20 - 2 - 16 - 8 - 1 - 5 - 12 totale: soldi 123. Ordine corretto per riconoscere il numero in codice: 32.62.94.33: 8 - 16 - 8 - 2 - 4 - 27 - 20 - 1 - 8 - 12 - 12 - 5 totale: soldi 123.
Caterina, la madre di Leonardo è morta il 3 maggio (123 soldi = 123° giorno dell’anno) 1494. La madre di Leonardo, Caterina, è nata nel 1432 (32) ed è morta a 62 anni, nel 1494 (94). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 32, 62, 94, 33, si trovano nella data (informativa) della sepoltura di Caterina.
La madre di Leonardo - numero in codice: 32.62.94.33
Tre dimostrazioni 1° La data 3 maggio (123° giorno dell’anno), contiene le informazioni dell’anno di nascita di Caterina 32, (1432), la sua età (62 anni) e l’anno di morte, 94 (1494). 2° Cristo è morto in croce a 33 anni. 3° Caterina è “morta in Cristo” a 62 anni.
Il 3 maggio è il 123° giorno del calendario giuliano e corrisponde a 123 soldi (“spese per la socteratura di Catelina”). 123 + 1494 = 1617. 17, 2, 14. Si divide il numero 33 (l’età di Cristo), in 3 moduli del valore di: Si moltiplica il primo modulo, per il numero 33 (l’età di Cristo). 17 x 33 = 561. Si moltiplica il secondo modulo, per il numero 94 (l’anno 1494). 2 x 94 = 188. Si moltiplica il terzo modulo, per l’età di Caterina, 62 anni. 14 x 62 = 868. Si sommano i numeri 561 + 188 + 868 = 1617 (123° giorno/soldi + l’anno 1494).
Nel mondo dell’arte, IL SEGRETO DI PULCINELLA è un sistema usato dai Ministeri alla Cultura Internazionali, all’interno del quale ogni soprintendente può inventare nuovi documenti e manomettere gli originali. Non esiste al mondo una sola opera d’arte della quale si sappiano le misure reali. Le misure delle opere d’arte che ci vengono date dalle autorità competenti, contengono al loro interno una serie di informazioni con le quali sono state datate. Le misure delle opere d’arte vengono presentate ufficialmente nei cataloghi delle mostre, alle volte cambiano dopo un restauro, oppure è il soprintendente di un museo che presenta la sua nuova misura, in competizione con le precedenti. Si comprende così come molte opere d’arte abbiano più misure, ognuna corretta nelle proprie informazioni. Questo stesso sistema è usato nella catalogazione e nei numeri di inventario delle opere d’arte (idem nelle biblioteche per ogni manoscritto), è usato nelle date delle mostre (giorno-mese-anno), dei convegni, nelle date di emissione dei francobolli, delle monete e banconote. Possiamo concludere che tutti i numeri di inventario di un’opera d’arte, devono corrispondere nel loro gioco logico delle informazioni, alle date delle mostre ad essa dedicate, alle date di emissione dei francobolli ed a tutte le sue molteplici e diverse misure, trasformate rigorosamente in millimetri. (Le misure delle opere d’arte non sono reali ma informative. I Ministeri alla Cultura, usano come unità di misura, il metro)
Piero della Francesca è nato nell’anno 1419 (19) ed è morto a 73 anni, nel 1492 (92). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 19, 73, 92, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano Piero della Francesca in generale.
Numero in codice: 19.73.92.33 Il giorno di morte di Piero della Francesca, 12 ottobre 1492. Il giorno della scoperta dell’asteroide Pierofrancesca, 16 novembre 1993, ed il suo numero 17556. Il giorno dell’inaugurazione del monumento a Piero della Francesca, Sansepolcro, 8 settembre1892. I giorni di costituzione: Centro di Studi pierfrancescani, Sansepolcro, 17 febbraio 1990. Fondazione Piero della Francesca, Sansepolcro, 7 maggio 1990. I giorni delle mostre e convegni: Piero della Francesca e il Novecento, Sansepolcro, 6 luglio - 12 ottobre 1991. Piero e Urbino, Urbino, 24 luglio - 31 ottobre 1992. Una scuola per Piero, Firenze, 27 settembre 1992 - 10 gennaio 1993. Piero della Francesca e le Corti Italiane, 31 marzo - 22 luglio 2007. Piero della Francesca in America, New York, 12 febbraio - 19 maggio 2013. Piero della Francesca, Incontri Personali, New York, 14 gennaio - 30 marzo 2014. Piero della Francesca tra arte e scienza, Atti del Convegno Internazionale. Arezzo 8 - 11 ottobre 1992, Sansepolcro, 12 ottobre 1992. Città e corte nell’Italia di Piero della Francesca, Atti del Convegno Internazionale di studi, Urbino, 4 - 7 ottobre 1992.
Numero in codice: 19.40.59.33 Dovendo datare un’opera specifica, si dovranno trovare i numeri di quell’anno legati all’età di Piero e di Cristo. Esempio: Piero della Francesca è nato nell’anno 1419 (19), a 40 anni, nel 1459 (59), dipinge “La Resurrezione”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 19, 40, 59, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano l’opera di Piero, “La Resurrezione”.
Piero della Francesca è nato nel 1419 a Sansepolcro. Fece testamento il 5 luglio 1487, dichiarandosi "sano nello spirito, nella mente e nel corpo". Morì a Sansepolcro il 12 ottobre 1492 proprio il giorno della scoperta dell’America. Le date del testamento e della morte di Piero della Francesca, non sono reali ma contengono delle informazioni (numeri) utili per conoscere: l’anno di nascita di Piero, la sua età e l’età di Cristo, legate all’anno in corso. 1) Testamento. Piero nato nel 19 (1419), all’età di 68 anni, redige il testamento nell’anno 87 (1487). Cristo è morto a 33 anni. La data 5 luglio (186° giorno dell’anno) 1487, è ottenuta con il numero in codice: 19.68.87.33. 2) Morte. Piero nato nel 19 (1419), all’età di 73 anni, muore nell’anno 92 (1492). Cristo è morto a 33 anni. La data 12 ottobre (285° giorno dell’anno) 1492, è ottenuta con il numero in codice: 19.73.92.33.
LA SCOPERTA DELL’AMERICA Il 12 ottobre 1492, il re d’Aragona, Ferdinando II, nato nel 52 (1452 - 1516) ha 40 anni e conquista l’America. Sua moglie Isabella I di Castiglia e Cristoforo Colombo, sono nati entrambi nel 51 (1451) ed hanno 41 anni. Cristo è morto a 33 anni. Scoperta dell’America, numero in codice: 51.41.92.33
“Inaugurazione del monumento a Piero della Francesca in Sansepolcro al dì 8 settembre 1892”. (Parole di Torquato Gigli, Sansepolcro (AR), Tip. Becamorti e Boncompagni, 1892, 10 pag., 21 cm).
“Centro Studi pierfrancescani”, Sansepolcro. Data di costituzione:
17 febbraio 1990. La “Fondazione Piero della Francesca” è ospitata nella casa dell'artista. Data di costituzione:
7 maggio 1990.
Numero in codice: 19.73.92.33
Diagrammi con le date: 8 settembre (251° giorno dell’anno) 1892, 17 febbraio (48° giorno dell’anno) 1990 e 7 maggio (127° giorno dell’anno) 1990, composte con la somma dei numeri: 19, 73, 92, 33.
“Il monumento di Leonardo da Vinci dello scultore profe. cave. Pietro Magni inaugurato in Milano il giorno 4 settembre 1872”. Il restauro del monumento di Leonardo è stato eseguito dalla Soprintendenza ai monumenti di Milano, dal 16 febbraio 1993 al 15 maggio 1993. Leonardo è nato nell’anno 52 (1452), muore a 67 anni, nell’anno 119 (1519). Cristo è morto a 33 anni. Le date di inaugurazione e restauro del monumento di Leonardo, sono composte con la somma dei numeri: 52, 67, 119, 33. Leonardo - numero in codice: 52.67.119.33 Il Monumento a Raffaello è opera dallo scultore Luigi Belli. Fu inaugurato il 22 agosto 1897 in piazza Duca Federico, davanti all'ingresso principale del Palazzo Ducale. Nel 1947 venne trasferito in cima a via Raffaello, dove si trova tuttora. Raffaello è nato nell’anno 83 (1483), muore a 37 anni, nell’anno 120 (1520). Cristo è morto a 33 anni. La data di inaugurazione del monumento di Raffaello, è ottenuta con la somma dei numeri: 83, 37, 120, 33. Raffaello - numero in codice: 83.37.120.33
1° diagramma. La data 4 settembre 1872, è composta con la somma dei numeri: 67, 119, 33. 2° diagramma. Le date: 16 febbraio 1993 e 15 maggio 1993, sono composte con la somma dei numeri: 52, 67, 119, 33. 3° diagramma. La data 22 agosto 1897, è composta con la somma dei numeri: 37, 120, 33.
ACCADEMIA RAFFAELLO, titolo di REALE, il 23 gennaio 1872. Numero in codice: 83.37.120.33 ACCADEMIA RAFFAELLO, titolo di CORPO MORALE, il 16 febbraio 1873. Numero in codice: 83.37.120.33 MUSEO CASA BUONARROTI, dopo il restauro del 1950, l’edificio riapre al pubblico il 26 maggio 1951. Numero in codice: 75.89.164.33 MUSEO IDEALE LEONARDO DA VINCI, inaugurato il 2 ottobre 1993. Numero in codice: 52.67.119.33 MUSEO CASA GIORGIONE, inaugurato il 9 maggio 2009. Numero in codice: 76.34.110.33
Raffaello è nato nell’anno 83 (1483), muore a 37 anni, nell’anno 120 (1520). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 83, 37, 120, 33, si trovano nelle date: 23 gennaio 1872 e 16 febbraio 1873. Michelangelo è nato nell’anno 75 (1475), muore a 89 anni, nell’anno 164 (1564). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 89, 33, si trovano nella data: 26 maggio 1951. Leonardo è nato nell’anno 52 (1452), muore a 67 anni, nell’anno 119 (1519). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 119, 33, si trovano nella data: 2 ottobre 1993. Giorgione è nato nell’anno 76 (1476), muore a 34 anni, nell’anno 110 (1510). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 34, 110, 33, si trovano nella data: 9 maggio 2009.
Piero della Francesca è nato nel 19 (1419), muore a 73 anni, nel 92 (1492). Cristo è morto a 33 anni.
Piero - numero in codice: 19.73.92.33
1) Piero della Francesca tra arte e scienza: atti del Convegno Internazionale di studi, Arezzo, 8 ottobre 1992 - 11 ottobre 1992, Sansepolcro, 12 ottobre 1992.
2) Piero e Urbino, Piero e le Corti rinascimentali: Urbino, Palazzo Ducale e Oratorio di San Giovanni Battista, Mostra, 24 luglio 1992 - 31 ottobre 1992.
3) Una scuola per Piero: Firenze, Uffizi, Mostra, 27 settembre 1992 - 10 gennaio 1993.
“Piero in America”, 12 febbraio 2013 - 19 maggio 2013. Frick Collection, New York, USA.
“Piero della Francesca, Incontri Personali”, 14 gennaio 2014 - 30 marzo 2014. Metropolitan of Art, New York, USA.
Piero della Francesca è nato nel 19 (1419), muore a 73 anni, nel 92 (1492). Cristo è morto a 33 anni.
Piero - numero in codice: 19.73.92.33
Diagrammi con le quattro date, delle “due mostre americane”, composte con la somma dei numeri: 19, 73, 92, 33.
Mostra, RAFFAELLO e URBINO, 4 aprile 2009 - 12 luglio 2009, Urbino. Raffaello - numero in codice: 83.37.120.33
Mostra, RAFFAELLO, 2 marzo 2003 - 2 giugno 2003, Tokyo. Raffaello è nato nell’anno 83 (1483) e muore a 37 anni, nell’anno 120 (1520). Cristo è morto a 33 anni. Le date delle mostre di Raffaello, sono ottenute con la somma dei numeri: 83, 37, 120, 33. Raffaello - numero in codice: 83.37.120.33
Mostra, “LEONARDO 1452-1519”, 15 aprile 2015 - 19 luglio 2015, Milano. Leonardo è nato nell’anno 52 (1452) e muore a 67 anni, nell’anno 119 (1519). Cristo è morto a 33 anni. La data della mostra di Leonardo, è composta con la somma dei numeri: 52, 119, 33. Leonardo - numero in codice: 52.67.119.33
1° diagramma. Le date: 4 aprile 2009 e 12 luglio 2009, sono composte con la somma dei numeri: 83, 37, 120, 33. 2° diagramma. Le date: 2 marzo 2013 e 2 giugno 2013, sono composte con la somma dei numeri: 83, 37, 120, 33. 3° diagramma. Le date: 15 aprile 2015 e 19 luglio 2015, sono composte con la somma dei numeri: 52, 119, 33.
17556 Pierofrancesca Numero in codice: 19.73.92.33 17556 Pierofrancesca è un asteroide della fascia principale dedicato a Piero della Francesca. Scoperto il 16 novembre 1993, dallo scopritore Vincenzo Silvano Casulli (nato 1944), presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,3318815 UA e da un'eccentricità di 0,1829007, inclinata di 1,73723° rispetto all'eclittica.
Piero della Francesca è nato nell’anno 19 (1419), muore a 73 anni, nell’anno 92 (1492). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 19, 73, 92, 33, si trovano nella data della scoperta dell’asteroide e nel numero 17556.
Diagrammi con la data 16 novembre (320° giorno dell’anno) 1993 e del numero dell’asteroide 17556, composti con la somma dei numeri: 19, 73, 92, 33. Esempio di come si ottiene il numero 17556 (Pierofrancesca). 13 + 3 + 3 = 19. 13 x 33 = 429. 3 x 92 = 276. 3 x 73 = 219. 429 + 276 + 219 = 924. 924 x 19 = 17556 (Pierofrancesca).
DUE ASTEROIDI DEDICATI A LEONARDO E RAFFAELLO
3000 Leonardo è un asteroide della fascia principale. Scoperto
da Schelte John Bus, il 2 marzo L'asteroide è dedicato a Leonardo da Vinci. Numero in codice: 52.67.119.33
1981.
9957 Raffaellosanti è un asteroide della fascia principale. Scoperto da Freimut Börngen, il 6 ottobre 1991. Fu nominato "Raffaellosanti" in onore del pittore Raffaello Sanzio. Numero in codice: 83.37.120.33
Leonardo è nato nell’anno 52 (1452), muore a 67 anni, nell’anno 119 (1519). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 67, 119, 33, si trovano nella data della scoperta e nel numero dell’asteroide 3000. Raffaello è nato nell’anno 83 (1483), muore a 37 anni, nell’anno 120 (1520). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 83, 37, 120, 33, si trovano nella data della scoperta e nel numero dell’asteroide 9957.
1° diagramma. La data 2 marzo (61° giorno dell’anno) 1981 ed il numero dell’asteroide 3000 (Leonardo), sono composti con la somma dei numeri: 52, 67, 119, 33. 2° diagramma. La data 6 ottobre (279° giorno dell’anno) 1991 ed il numero dell’asteroide 9957 (Raffaellosanti), sono composti con la somma dei numeri: 83, 37, 120, 33.
DUE ASTEROIDI DEDICATI A MICHELANGELO E GIORGIONE (CASTELFRANCO)
3001 Michelangelo è un asteroide della fascia principale. Scoperto da E. Bowell, il 24 gennaio 1982. L'asteroide è dedicato a Michelangelo. Numero in codice: 75.89.164.33
78661 Castelfranco è un asteroide della fascia principale. Scoperto dal CINEOS, il 2 ottobre 2002. L’asteroide è dedicato al pittore Giorgione. Numero in codice: 76.34.110.33
Michelangelo è nato nell’anno 75 (1475) e muore a 89 anni, nell’anno 164 (1564). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 164, 89, 33, si trovano nella data della scoperta e nel numero dell’asteroide 3001. Giorgione è nato nell’anno 76 (1476) e muore a 34 anni, nell’anno 110 (1510). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 76, 110, 34, 33, si trovano nella data della scoperta e nel numero dell’asteroide 78661.
1° diagramma. La data 24 gennaio (24° giorno dell’anno) 1921 ed il numero dell’asteroide 3001 (Michelangelo), sono composti con la somma dei numeri: 164, 89, 33. 2° diagramma. La data 2 ottobre (275° giorno dell’anno) 2002 ed il numero dell’asteroide 78661 (Castelfranco), sono composti con la somma dei numeri: 76, 34, 110, 33.
Pala di Brera
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La Pala di Brera, o Pala Montefeltro (Sacra Conversazione con la Madonna col Bambino, sei santi, quattro angeli e il donatore Federico da Montefeltro), è un'opera di Piero della Francesca, tempera e olio su tavola (248 x 170 cm), databile al 1472 circa e conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano, che le dà il nome. Alcune parti della pala (in particolare le mani del duca) sono da attribuire ad un intervento di completamento o modifica da parte di Pedro Berruguete, pittore di corte, databile a dopo il 1474 circa. Descrizione e stile La pala di Brera è esemplare delle ricerche prospettiche compiute dagli artisti del centro Italia nel secondo Quattrocento. Si tratta di un'opera estremamente monumentale, con un trattamento magnifico della luce, astratta e immobile, e un repertorio iconografico di straordinaria ricchezza. Innanzitutto sono inconsuete sia le dimensioni sia l'assenza di scomparti laterali, come nei tradizionali polittici, risultando la prima Sacra Conversazione sviluppata prevalentemente in verticale: numerose tavole da altare, in tutta l'Italia centrosettentrionale, vi si ispirano. L'opera presenta al centro la Madonna in trono in posizione di adorazione, con le mani giunte verso Gesù Bambino addormentato sul suo grembo. La particolare disposizione del gruppo sacro centrale è rara ma documentata già nella bottega muranese dei Vivarini o in un polittico di Antonio da Ferrara presente nella chiesa urbinate di San Donato dal 1439. Probabilmente la posizione venne scelta dal committente per il collegamento con un sentimento a lui caro, la pietà filiale. Attorno vi è una schiera di angeli e santi. In basso a destra si trova, appunto, inginocchiato e in armi, il duca Federico. Fa da sfondo alla composizione l'abside di una chiesa dalla struttura architettonica classicheggiante. La Madonna è la figura che domina la rappresentazione e il suo volto è il punto di fuga dell'intera composizione. Il trono si trova poggiato su un prezioso tappeto anatolico, un oggetto raro e prezioso ispirato a dipinti analoghi dell'arte fiamminga. Il Bambino ha appeso al collo un ciondolo di corallo che cela rimandi al rosso del sangue, simbolo di vita e di morte, ma anche della funzione salvifica legata alla resurrezione di Cristo. La stessa posizione addormentata era una prefigurazione della futura morte sulla croce. Federico è esposto più all'esterno, fuori dall'insieme degli angeli e dei santi, come prescriveva il canone gerarchico dell'iconografia cristiana rinascimentale. I santi ai lati sono (da sinistra): San Giovanni Battista, barbuto, con la pelle e il bastone, la cui presenza è giustificata dal fatto che egli era patrono di Gubbio, di Urbino e della moglie del Duca; San Bernardino da Siena, in secondo piano, la cui presenza è giustificata dal fatto che Bernardino conobbe Federico, ne divenne amico e forse confessore; inoltre spiega la collocazione nel convento che porta il suo nome; San Girolamo, a sinistra rispetto alla Madonna, con la veste lacera dell'eremita e il sasso per percuotersi il petto; egli, in quanto studioso e traduttore della Bibbia, era considerato il protettore degli umanisti; San Francesco d'Assisi, che mostra le stimmate la cui presenza viene messa in relazione con una possibile destinazione originaria per la chiesa francescana di San Donato degli Osservanti, che peraltro ospitò per un periodo la stessa tomba del Duca Federico; San Pietro martire, con il taglio sulla testa; San Giovanni Evangelista, con il libro e il mantello tipicamente rosato. Gli abiti, molto ricercati, le pietre degli angeli e l'armatura sono dipinti con minuziosi particolari, secondo un gusto tipicamente fiammingo. Federico da Montefeltro è vestito dell'armatura, con la spada e un ricco mantello a pieghe, mentre in terra si trovano l'elmo, descritto fin nei più ricercati riflessi metallici della luce e dell'elsa della spada, il bastone del comando e le parti dell'armatura che coprono mani e polsi, per permettergli di giungere le mani in preghiera. Le sue mani hanno trattamento minuzioso e tondeggiante che è estraneo alla pittura "di luce" di Piero: vengono attribuite allo spagnolo di formazione fiamminga Pedro Berruguete, artista di corte di Federico dal 1474 al 1482. Il profilo mostrato è, come di consueto quello sinistro, poiché quello destro era mutilato dalla perdita di un occhio durante un torneo. La sua figura inoltre non solo è di proporzioni uguali alle divinità, come aveva già rivoluzionato Masaccio, ma è anche coinvolta inequivocabilmente nello spazio della sacra conversazione, suscitando anche nell'osservatore, per emulazione, la sensazione di trovarsi nello spazio della chiesa. Molti dei santi mostrano le ferite del loro martirio, e anche il duca, nell'elmo ammaccato, ricorda la sofferenza terrena. Nei gioielli indossati dagli angeli o nella croce tenuta da san Francesco nella mano destra il pittore poté dare un saggio di virtuosismo nel rendere i riflessi luminosi sulle diverse superfici, anche quelle più preziose e ricercate, come facevano i fiamminghi.
La conchiglia e l'uovo In fondo alla nicchia si trova un'esedra semicircolare dove colpisce la geometrica purezza della calotta della semicupola dove è scolpita una conchiglia (esempi simili si trovano nell'arte fiorentina dell'epoca, a partire dalla donatelliana nicchia della Mercanzia in Orsanmichele, del 1425 circa), magnificamente evidenziata dalla luce, al culmine della quale è appeso un uovo di struzzo, che sembra fluttuare sulla testa di Maria. L'uovo è messo in risalto dalla luce su uno sfondo in ombra, proiettandosi otticamente in primo piano. La conchiglia è simbolo della nuova Venere, Maria madre di Gesù Cristo, e della bellezza eterna nonché della natura generatrice della Vergine e del suo legame con il mare e le acque. L'uovo di struzzo, che è anche emblema della perfezione divina, è collocato in una posizione leggermente sfalsata rispetto [1] all'asse mediano del quadro, come simbolo della superiorità della Fede rispetto alla Ragione. L'uovo è un complesso richiamo al dogma della verginità di Maria, che doveva essere noto agli umanisti del XV secolo. Si rifà alla storia di Leda, sposa del re di Sparta, dove si trovava appeso in un tempio un analogo uovo, che venne fecondata da Zeus sotto forma di cigno, precorrendo la fecondazione di Maria tramite i raggi divini emanati dalla colomba dello Spirito Santo. L'uovo era anche inteso comunemente come simbolo di vita, della Creazione (vedi Uovo cosmico). In numerose chiese dell'Abissinia e dell'Oriente cristiano-ortodosso viene spesso appeso nel catino absidale un uovo proprio con quest'ultimo valore, come segno di vita, di nascita e rinascita. Proprio questa valenza rimanderebbe alla nascita del figlio del duca, tanto più che lo struzzo era uno dei simboli della casata del committente. Inoltre l'uovo, illuminato da una luce uniforme, esprime l'idea di uno spazio centralizzato, armonico e geometricamente equilibrato: "centro e fulcro dell'Universo". Secondo altri la figura ovoidale sarebbe invece una perla, generata dalla conchiglia senza alcun intervento maschile. La questione dell'integrità dell'opera Secondo il critico Ragghianti l'opera sarebbe mutilata su tutti i lati. Nella sua ricostruzione l'intera opera sarebbe apparsa “incorniciata in primo piano da pilastri laterali (di cui si scorgono ancora i cornicioni terminali) e da un arcone in controluce”. La sua ricostruzione è apparsa plausibile anche a molti altri studiosi e critici. Ragghianti, che aveva già notato e provato una simile mutilazione anche in un'altra opera di Piero della Francesca, l'Annunciazione di Perugia, cercò di individuare l'estensione originale della tavola basandosi sulla concordanza armonica della composizione: egli vi ravvisava uno “stacco” fra la massa complessiva dei personaggi e il vuoto soprastante. L'equilibrio armonico tra le due parti sarebbe stato garantito dalla sezione aurea impostata sulla linea – parallela alla base – tangente l'apice della testa di Maria. Inoltre secondo questa estensione l'uovo verrebbe a trovarsi sul centro geometrico di tutta la composizione ribadendo l'equilibrio e la simmetria ricercata dai pittori umanisti. Successivi studi compiuti sull'opera hanno dimostrato che effettivamente l'opera potrebbe aver subito una riduzione: difatti mancano lungo i bordi le consuete sbavature, solitamente presenti in un'opera pittorica indipendentemente dalla perizia dell'esecutore. L'opera potrebbe dunque essere stata ridotta sui quattro lati e poi accuratamente piallata ai bordi. Gli esami effettuati hanno infatti mostrato evidenti tracce di questa piallatura. Risulta difficile datare l'evento. Tecnica La tavola è composta da ben nove assi lignee affiancate in orizzontale e tenute insieme da bacchette saldate negli scassi rinforzate da anelli metallici, secondo uno schema di carpenteria che era in uso a Urbino, utilizzato ad esempio anche nella Pala del Corpus Domini di Giusto di Gand o nel ciclo degli Uomini Illustri per lo Studiolo. L'imprimitura chiara, stesa prima del disegno e del colore, appare, secondo una tecnica appresa dai fiamminghi, in sottili porzioni lungo i perimetri delle forme, lasciati liberi dalle velature pittoriche, con l'effetto di creare una luminosità vibrante che accentua la tridimensionalità. I colori usati non sono moltissimi, ma gli effetti cromatici sono moltiplicati dall'uso di diversi leganti, a seconda delle superfici. Se nello sfondo architettonico viene usata la tempera all'uovo, gli incarnati sono resi con un'emulsione di uovo e olio, mentre alcuni dettagli, come gli abiti, presentano una serie di velature a olio stese sopra una base a tempera, o viceversa. Il variare delle superfici e i diversi tipi di brillantezza vengono così resi in maniera eccellente. Non è chiaro perché le mani del duca vennero ridipinte: forse il committente ne era insoddisfatto, desiderando un effetto più veristico, oppure si era reso necessario di aggiungere l'anello vedovile al dito, necessitando una nuova predisposizione dell'intero dettaglio. Durante tali interventi venne anche probabilmente soppresso il gioiello profano sul capo della Vergine, come hanno rivelato le radiografie, poiché giudicato sconveniente. Lo sfondo La scena è ambientata davanti a un'abside monumentale che, contrariamente alla prima impressione, si trova molto indietro rispetto alle figure, come dimostra lo studio delle proporzioni architettoniche. Secondo il critico Clark le strutture dipinte sarebbero ispirate dalla chiesa di Sant'Andrea a Mantova di Leon Battista Alberti. L'opera venne iniziata nel 1471, ma è probabile che tra i due artisti ci sia stato uno scambio di pareri e magari di disegni progettuali durante un loro probabile incontro a Rimini e forse nella stessa Urbino. La struttura riecheggia anche lo schema dell'architettura reale della chiesa di San Bernardino, di Francesco di Giorgio Martini, anche se la chiesa è un'opera ritenuta successiva, edificata dal 1482. Entro un monumentale arco di trionfo, retto da paraste al di sopra di un'elaborata trabeazione con una fascia continua di marmo rosso, si sviluppa una volta a botte con cassettoni scolpiti con rosette. Il numero dei cassettoni su ciascuna fila è dispari, come nell'architettura classica, ma diversamente dalle opere dell'Alberto o dalla stessa Trinità di Masaccio, di brunelleschiana ispirazione. Archi analoghi sono impostati sui lati, come in un ipotetico transetto. Nella parte inferiore si trovano specchiature marmoree policrome, accordate su toni delicati che fanno risaltare le figure, amplificando la sacralità e la monumentalità. L'impianto prospettico è esaltato dai contrasti fra luce e ombra che si creano nei cassettoni della volta a botte.
Bibliografia Piero e Urbino, Piero e le corti rinascimentali, catalogo della mostra (Urbino Palazzo Ducale), a cura di P. Dal Poggetto, Venezia 1992. From Filippo Lippi to Piero della Francesca, ed. by K. Christiansen, (Milano, Pinacoteca di Brera; New York, Metropolitan Museum), Milano-New York 2004. E. Daffra, Urbino e Piero della Francesca, in Piero della Francesca e le corti italiane, catalogo della mostra a cura di C. Bertelli e A. Paolucci (Arezzo, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna), Milano 2007. AA.VV., Brera, guida alla pinacoteca, Electa, Milano 2004 ISBN 978-88-370-2835-0
Scheda della risorsa - oai:culturaitalia.it:museiditalia-work 28822 Pala Montefeltro. Pala di San Bernardino Tipo: Opere; pala d'altare; Oggetto fisico Categoria: Opere d'arte visiva Autore: Piero della Francesca La pala, entrata nel 1811 in Pinacoteca, veniva indicata neIl'Inventario Napoleonico e nei successivi cataloghi di Brera come opera di Bartolomeo Corradini detto Fra Carnevale. L'attribuzione a Piero della Francesca risale a Cavalcaselle (1864). Il restauro e le radiografie operate nel 1980-1981 hanno evidenziato interessanti novità: il dipinto non è finito (in molte zone è ancora visibile l'imprimitura e altre sono appena campite), compaiono alcuni ripensamenti nelle teste degli angeli, risultano eliminati il gioiello posto sulla cuffia della Madonna, le mani di Federico da Montefeltro sono state ridipinte probabilmente da uno dei fiamminghi che lavoravano allo Studiolo, forse Giusto da Gand o più attendibilmente Pedro Berruguete. E' inoltre emerso che l'attuale formato non è quello originario (la pala è stata ridimensionata sulla destra e sulla sinistra e nell'estremità inferiore; sono state avanzate varie ipotesi sul possibile completamento, tra cui si vedano Battisti, 1971 e Bertelli, 1991). La provenienza dell'opera e la sua cronologia sono tuttora controverse. Riguardo l'ubicazione originaria dall'Inventario Napoleonico sappiamo che il dipinto proviene dalla Chiesa di San Bernardino di Urbino, ove è sicuramente attestato almeno dall'inizio del sec. XVIII (Madial, 1895). Il restauro ha inoltre evidenziato, come già detto, che l'opera non è finita ma anche che essa, tranne limitati ritocchi, è interamente di Piero; poichè non è finita è improbabile che sia stata spedita da Sansepolcro: venne probabilmente realizzata a Urbino, dove egli è documentato almeno dall'8 aprile 1469, ospite di Giovanni Santi per conto della Compagnia del Corpus Domini (Battisti, 1971). Le ipotesi avanzate sull'originaria destinazione urbinate, come indicato da G. Orofino (1992), sono sostanzialmente la Chiesa dei francescani Osservanti di San Bernardino, la Chiesa di San Donato degli Osservanti (dove erano state deposte le spoglie di Federico prima della traslazione a San Bernardino), la Chiesa di San Francesco (ove si erano celebrate le esequie di Battista Sforza il 17 agosto 1472) e il mausoleo di Federico all'interno di Palazzo Ducale nel cortile del Pasquino. La pala, come correttamente indicato dalla studiosa, ha comunque una destinazione pubblica, anche se in essa si fondono funzione liturgica e storie private, con rimandi e allusioni che hanno posto notevoli problemi di lettura iconografica. Le varie posizioni sono state recentemente riassunte da E. Daffra nel quaderno di Brera n° 9 da lei curato insieme a M. Ceriana e F. Trevisani (1997). Si segnala inoltre in tale pubblicazione l'attenta e sistematica indagine condotta tra il 1992 ed il 1994 da Trevisani sul supporto della pala, che ha evidenziato come per quanto attiene la carpenteria ed il sistema di assemblaggio delle tavole la pala di San Bernardino di Brera, le tavole degli "Uomini illustri" dello Studiolo di Federico e la pala della "Comunione degli Apostoli" di Giusto di Gand costituiscano un gruppo compatto, frutto probabilmente di una stessa bottega artigianale (seguono anche interessanti notizie riguardo la Chiesa di San Bernardino). A proposito della cronologia ancora valida appare la tesi avanzata dal Meiss (Meiss M., 1971) secondo cui si sostiene che il dipinto sia stato eseguito prima del 1474 (poichè Federico non vi appare insignito degli ordini della Giarrettiera e dell'Ermellino, assegnatigli nell'estate di quell'anno) e dopo la nascita di Guidobaldo (24 gennaio 1472) e la morte di Battista Sforza (6 luglio 1472). Osserva Brancati (1999, p. 50) che anche il tappeto è dipinto fin nei minimi particolari: la ricostruzione digitale ha evidenziato che si tratta di un tappeto quadrato e che il medaglione centrale ha la caratteristica decorazione a stella e barrette tipica dei così detti 'Holbein a disegno grande', detti anche 'a ruote'. Sicuramente Piero ha ripreso dal vero un tappeto reale, di cui però attualmente manca un originale da usare come riscontro. I critici hanno riportato in area del bacino mediterraneo medio-orientale, orientandosi soprattutto verso un esemplare di tappeto mamelucco o anatolico. L. E. Brancati propone pertanto l'ipotesi che si possa trattare in questo caso di una fase evolutiva intermedia fra i tappeti selgiuchidi e quelli ottomani degli 'Holbein', forse 'un tappeto timuride...esemplato al tempo di Montefeltro e perciò tenuto da conto'. L'opera è stata esposta alla mostra dedicata a fra Carnevale ( 2004-2005) al cui catalogo (scheda di Emanuela Daffra, n. 46, pp. 267-271) si rimanda per l'ultima bibliografia aggiornata. Data di creazione: 1472 post - 1474 ante; sec. XV, terzo quarto; 1472 – 1474 Soggetto: Madonna con Bambino in trono con San Giovanni Battista, San Bernardino, San Girolamo, San Giovanni Evangelista, San Pietro Martire, San Francesco d'Assisi, Federico da Montefeltro e quattro angeli Materia e tecnica: tavola/ pittura a tempera Estensione: altezza: cm 251; larghezza: cm 172 Indirizzo: Pinacoteca di Brera, via Brera, 28 - Milano (MI), Italia, inv. Inv. Nap. 516 - proprietà Stato: Pinacoteca di Brera Data di modifica: 2005 Riferimenti È riferito da: scheda ICCD OA: 0300180376 In: Collezione pittura dal XIV al XVII secolo Identificatore: work 28822
Piero della Francesca : la Pala di Brera / Antonio Paolucci (Cinisello Balsamo, Silvana, Milano, Il sole 24 ore, 2003). “Come è noto, per ragioni che non conosciamo, Piero della Francesca lasciò incompiuto il suo capolavoro. A meno che non intervengano nuove scoperte documentarie, la vera ragione di quell’interruzione così improvvisa, e apparentemente così immotivata, non la sapremo mai”. Con la ricostruzione di Giorgioppi della Pala Montefeltro, è finita anche per Paolucci, la speranza di tenere nascosto il motivo dell’abbandono e del taglio della Pala di Brera.
Nel biennio 1971 - 73, ho frequentato il Magistero di Grafica di Urbino con il prof. Carlo Ceci nella sezione di Litografia. I corsi si tenevano nel Palazzo Ducale. Abitavo in via Veterani, a 100 metri dalla mia Scuola (del Libro). Il 6 dicembre 2008, offrivo (regalavo) al comune di Urbino, i miei studi originali della ricostruzione della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, a ricordo dei miei studi urbinati. Mi fu chiesto dall’Assessore alla Cultura di Urbino, Lella Mazzoli, se poteva fare vedere il mio lavoro al Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, che in quel giorno riceveva la cittadinanza onoraria di Urbino. Il 31 dicembre 2008, mi veniva risposto: ”Siamo a fine legislatura e non ci sono risorse economiche per approfondire gli studi da lei presentati, posso però segnalare la Soprintendenza per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche – Urbino, organo del Ministero per i Beni e le attività Culturali sicuramente idoneo ad analizzare i risultati delle sue ricerche”. Urbino
Sono passati 5 anni e non avendo avuto risposta dal Ministero dei Beni Culturali, ho voluto fare personalmente l’esame ai suoi massimi rappresentanti e soprintendenti, che hanno trattato l’opera in questione.
Per tutti coloro che avrebbero voluto conoscere la misura originale della Pala Montefeltro, dichiaro: La Pinacoteca di Brera di Milano (fin dal 1811), Ragghianti, Battisti e Bertelli, sono colpevoli di aver nascosto il formato originale “reale” della Pala Montefeltro di Piero della Francesca. Giorgioppi, 19 maggio 2014.
Piero della Francesca PALA MONTEFELTRO DI BRERA
numero in codice: 19.71.72.82.33
LA PALA MONTEFELTRO DI BRERA Numero in codice: 19.71.72.82.33
SCHEDA Autore: Piero della Francesca (1419 - 1492). Data di creazione: 1471 - 1472, “tagliata” nel 1482. Materia e tecnica: tavola / pittura a tempera e olio. Dimensioni: 1°) 248 x 170 cm, 2°) 251 x 172 cm, 3°) 251 x 173 cm. Ubicazione: entra il 10 giugno 1811 nella Pinacoteca di Brera, Milano. Numero inventario: Inventario Napoleonico 516 - 517. Catalogo della Pinacoteca di Brera, Electa, 1992, vol. V pp. 174 - 181, n° 72. Scheda della risorsa: oai:culturaitalia.it:museiditalia-work 28822 (identificatore). Scheda ICCD OA: 0300180376
Il dipinto conosciuto come “Pala di Brera”, “Pala Montefeltro”, o di San Bernardino, è una pittura ad olio su tavola di 251 x 172 cm ed arrivò dalla chiesa di San Bernardino (Urbino) a Milano al tempo delle grandi requisizioni napoleoniche. La Pala, entrata il 10 giugno 1811 nella Pinacoteca di Brera ed è indicata neIl'Inv. Napoleonico 516 - 517, come opera di Bartolomeo Corradini detto Fra Carnevale. Fu commissionata a Piero della Francesca nell’anno 1471 da Federico da Montefeltro conte di Urbino, capitano di ventura e sovrano tra i più ammirati del suo tempo, come “richiesta di grazia” per la nascita del primo figlio maschio, erede del casato del Montefeltro, avvenuta successivamente il 24 gennaio 1472. Alla morte di Battista Sforza, moglie di Federico, avvenuta il 7 luglio del 1472, Piero della Francesca “abbandona” la tavola (in molte zone è ancora visibile l'imprimitura). Le mani del conte, vengono successivamente finite dal pittore di corte Pedro Berruguete. Il 10 settembre 1482, Federico da Montefeltro muore a Ferrara e la Pala Montefeltro, nello stesso anno, viene “tagliata” da Piero su tutti quattro i lati. Il dipinto è così datato: 1471 - 1472 / 1482.
Le misure di tutte le opere d’arte “non sono reali ma informative” Questo sistema è praticato da tutti i Ministeri alla Cultura (curie laiche e religiose) a livello internazionale.
Ogni opera d’arte deve avere nelle sue misure (la Pala Montefeltro ha 3 misure ma in futuro ne avrà altrettante) queste informazioni: l’anno di esecuzione dell’opera, l’età dell’autore, il suo anno di nascita e l’età di Cristo morto a 33 anni. Se un’opera è stata “tagliata”, deve avere nel suo formato, solamente le informazioni dell’anno della mutilazione. Le informazioni complete dell’opera, si devono trovare nel numero di inventario, nei cataloghi, nel giorno di acquisizione da parte di una collezione e nel giorno di emissione di ogni francobollo che la rappresenti.
LE “TRE FASI” DELLA PALA MONTEFELTRO, 1471-1472/1482. 1471 (71), “inizio”. 1472 (72), muore Battista Sforza, “abbandono”. 1482 (82), muore Federico, “taglio”.
1 Piero della Francesca è nato nell’anno 19 (1419). Esegue la Pala Montefeltro negli anni 71 (1471), 72 (1472). Cristo è morto a 33 anni. Tutte le misure, le date e le informazioni legate all’origine (inizio e abbandono) della Pala Montefeltro, sono ottenute con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 33. Pala Montefeltro, “inizio-abbandono”, numero in codice: 19.71.72.33
2 Nell’82 (1482) alla morte di Federico da Montefeltro, Piero “taglia” la Pala Montefeltro. Cristo è morto a 33 anni. Tutte le misure, le date e le informazioni legate al “taglio” della Pala Montefeltro, sono ottenute con la somma dei numeri: 19, 82, 33. Pala Montefeltro, “taglio”, numero in codice: 19.82.33
3 Tutte le misure, le date e le informazioni legate alla storia (inizio, abbandono e taglio) della Pala Montefeltro, sono ottenute con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33. Pala Montefeltro, numero in codice: 19.71.72.82.33
Ricostruzione delle dimensioni originarie della pala Montefeltro secondo Giorgioppi, 299 x 184 cm. Pala Montefeltro, “inizio-abbandono� numero in codice: 19.71.72.33
Diagramma con le misure originarie della Pala Montefeltro, 299 x 184 cm, trasformate in 2990 x 1840 millimetri, composte con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 33.
All’interno di questo schema, Piero ha disposto tutti gli elementi e personaggi del dipinto.
E’ molto probabile che in origine fosse calcolata la mutilazione della tavola. In origine, il formato della Pala Montefeltro, era in sezione aurea 299 (23 x 13) x 184 (23 x 8) cm.
Sulla misura del calendario, all’altezza di 33, è il sangue di Cristo.
Rapporto della posizione dell’uovo e del punto di fuga della prospettiva, all’interno del formato originale della Pala Montefeltro di Piero della Francesca.
Il punto di fuga della prospettiva, cade esattamente al centro dell’ovale del volto della Madonna. Il prolungamento delle linee prospettiche, arriva ai due angoli della base della tavola originale. (Giorgioppi 2008)
La Pala Montefeltro è un calendario. Il rapporto delle misure della pala è di: 71,5 x 44. E’ stata dipinta nel 71,5 (1471-72). Partendo dall’alto, il numero 19, rappresenta l’anno di nascita di Piero della Francesca (1419-1492). La conchiglia è sul 22, l’anno di nascita di Federico da Montefeltro (1422-1482). La linea rossa del cornicione, rappresenta il sangue e l’età di Cristo morto a 33 anni.
Cominciata nel 1471, la Pala Montefeltro doveva essere finita nel 1472. Con la morte di Battista Sforza, moglie di Federico da Montefeltro, avvenuta nel luglio 1472, Piero della Francesca abbandona l’esecuzione del dipinto. Nel 1482, con la morte di Federico da Montefeltro, Piero taglia il dipinto, riducendo l’anno di esecuzione (71,5) nei 60 anni di vita di Federico.
Rapporto dello spazio aperto (zona scura) nell’architettura, con la misura della Pala Montefeltro. Dopo essere stato determinato il punto di fuga della prospettiva all’interno della Pala Montedeltro, per lo spazio aperto, è messa al centro della parte superiore della tavola, la metà della sua altezza. La linea rossa nella parte superiore della tavola, corrisponde alla metà dell’altezza della Pala Montefeltro.
Moduli di costruzione: 23 (per la misura reale), 5,5 (per la misura all’interno del calendario). 23 : 5,5 = 4,1818181 (scala). “PALA MONTEFELTRO” INTERA Sezione aurea. Altezza: 23 x 13 = 299 cm, Base: 23 x 8 = 184 cm. Data: 1471 - 72. 5,5 x 13 = 71,5. “Calendario Cristo-Piero”, 104 anni/cm x 104,5 cm (19 moduli). Nel 1482, usando il “calendario Cristo-Piero”, alla morte di Federico da Montefeltro, Piero della Francesca “taglia” su tutti quattro i lati la Pala Montefeltro.
MISURA ORIGINALE DELLA PALA MONTEFELTRO, 1471 - 1472.
Altezza: 299 cm, Base: 184 cm. Altezza: 23 x 13 = 299 cm. Base: 23 x 8 = 184 cm. All’interno del “calendario Cristo-Piero” le misure della Pala sono: 71,5 anni/cm x 44 cm. scala 1 : 4,1818181
MISURA DELLA PALA MONTEFELTRO, DOPO IL “TAGLIO” EFFETTUATO NEL 1482
Altezza: 250,9 cm, Base: 172,5 cm. Altezza: 60 anni/cm x 4,1818181 (scala) = 250,90 cm. Base: 23 x 7.5 = 172,5. All’interno del “calendario Cristo-Piero” le misure della Pala sono: 60 anni/cm x 41,25 cm. scala 1 : 4,1818181
E' emerso che l'attuale formato non è quello originario. La pala è stata ridimensionata su tutti quattro i lati. Sono state avanzate varie ipotesi sul possibile completamento, tra cui si vedano Ragghianti (1954), Battisti (1971), Bertelli (1981), Giorgioppi (2008).
Ricostruzione delle dimensioni originarie della pala Montefeltro secondo Ragghianti. Secondo lo storico d’arte Carlo L. Ragghianti, in origine l’uovo appeso sopra il trono si qualifica come centro geometrico della composizione e le dimensioni originali della Pala Montefeltro sarebbero state di 345 x 190 cm.
Pala Montefeltro, “inizio-abbandono”, numero in codice: 19.71.72.33
Diagramma con le misure originarie della Pala Montefeltro secondo Ragghianti, 345 x 190 cm, trasformate in 3450 x 1900 mm, composte con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 33.
La regola del gioco è “MENTIRE”. Regola: Si devono dare “tutte le informazioni corrette” (numeri in codice) e la “soluzione finale sbagliata” (misure della tavola). Ragghianti, Battisti e Bertelli conoscono e rispettano la regola. In questo modo il gioco rimane nelle mani di pochissime persone ed è ripetibile all’infinito. Diceva Einstein "Tutti sanno che una cosa non esiste fino a quando non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la scopre”. Nella storia della Pala Montefeltro di Brera, questo sprovveduto si chiama Giorgioppi, che ha dato, nelle misure della ricostruzione dell’opera, “tutte le informazioni corrette” e la “soluzione finale perfetta”. A questo punto il “giocattolo dei soprintendenti” è rotto.
Ricostruzione delle dimensioni originarie della pala Montefeltro secondo C. Bertelli. Carlo Bertelli, PIERO DELLA FRANCESCA, La forza divina della pittura, Silvana editore, 1992. Pala Montefeltro, Milano, Pinacoteca di Brera, dipinto a olio su tavola, 248 x 170 cm (pag. 212)
Secondo lo storico d’arte e sovrintendente Carlo Bertelli (1981), alla Pala manca un’asse di 36 cm. Le misure originali erano di 284 cm (248 cm + 36 cm) x 170 cm.
Pala Montefeltro, “inizio-abbandono”, numero in codice: 19.71.72.33
Diagramma con le misure originarie della Pala Montefeltro secondo Bertelli, 284 x 170 cm, trasformate in 2840 x 1700 mm, composte con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 33.
Entro gli spazi destinati al gioco, domina un ordine proprio e assoluto. Ecco un segno importante del gioco: esso crea un ordine, è ordine. Realizza nel mondo imperfetto e nella vita confusa una perfezione temporanea limitata. L’ordine imposto dal gioco è assoluto. La minima deviazione da esso rovina il gioco, gli toglie il suo carattere e lo svalorizza. Il gioco vincola e libera. Attira l’interesse. Affascina, cioè incanta. E’ ricco di due delle qualità più nobili che l’uomo possa riconoscere nelle cose ed esprimere egli stesso: ritmo e armonia. Ogni gioco ha le sue regole. Esse determinano ciò che varrà dentro quel mondo temporaneo delimitato dal gioco stesso. Le regole del gioco sono assolutamente obbligatorie e inconfutabili. Non appena si trasgrediscono le regole, il mondo del gioco crolla. Non esiste più il gioco. ll giocatore che s’oppone alle regole o vi si sottrae, è un guastafeste. Sottraendosi al gioco, questi svela la relatività e la fragilità di quel mondo-del-gioco in cui si era provvisoriamente rinchiuso con gli altri. Egli toglie al gioco l’illusione e, giacchè minaccia l’esistenza della comunità “giocante”, deve essere annientato. (Johan Huizinga,“Homoludens”, pubblicato ad Amsterdam nel 1939) Io non ho mai fatto parte di comunità “giocanti”, ho solo cercato di conoscere, quale logica avessero le fesserie dette da alcuni studiosi d’arte. Ora conosco la causa, che ha prodotto le pessime ricostruzioni della Pala Montefeltro di Ragghianti e Bertelli.
IL “CALENDARIO” DI PIERO DELLA FRANCESCA “Calendario Cristo-Piero” 104 cm/anni x 104,5 cm.
Le costruzioni geometriche di tutte le opere di Piero, sono in rapporto con questo calendario. Solo ricostruendo questo calendario ho potuto conoscere l’anno di esecuzione della Pala Montefeltro, il 71,5 (1471-1472) e l’anno in cui è stata “tagliata”, l’82 (1482). Il calendario è costruito con i numeri dell’anno di nascita di Piero, il 19 (1419), legato all’età di Cristo, morto a 33 anni.
(Ricostruzione del “Calendario Cristo-Piero”, Giorgioppi, 2008-9) L’unità di misura del temop e dello spazio è corrispondente. Misura del tempo. Altezza: 19 (Piero) + 33 (Cristo) = 52. 52 x 2 = 104 anni (cm). Misura dello spazio. Base: 5,5 (modulo) x 19 (Piero) = 104,5 cm. 5,5 (modulo) x 6 = 33 (Cristo). 5,5 (modulo) x 13 = 71,5 (data e altezza della Pala Montefeltro). 5,5 (modulo) x 7,5 = 41,25 (misura della base della Pala dopo il “taglio). 5,5 (modulo) x 15 = 82,5 (rapporto con la data del taglio).
La Pala Montefeltro (71,5 x 44 cm) all’interno del “Calendario Cristo-Piero” di 104 x 104,5 cm. scala 1 : 4,1818181
Rapporto della prospettiva e del suo punto di fuga con il “Calendario Cristo-Piero”.
“CALENDARIO CRISTO-PIERO” 104 x 104,5 cm. Pala Montefeltro, scala 1 : 4,1818181
L’altezza originale della tavola, rappresentativa dell’anno di esecuzione dell’opera il 71,5 (1471-1472), viene tagliata nell’82 (1482). Gli anni 71,5 vengono ridotti in 60 anni. La base di 44 cm, viene ridotta in 41,25 cm. L’altezza originale della pala, di 299 cm, viene ridotta nei 250,9 cm attuali. La base di 184 cm, viene ridotta nei 172,5 cm attuali.
(Giorgioppi, 2008-9)
In origine l’altezza della Pala Montefeltro all’interno del Calendario Cristo-Piero (104 cm/anni x 104,5 cm), misurava 71,5 cm/anni (1471-1472) x 44 cm. Alla morte di Federico da Montefeltro (1422-1482), l’altezza della tavola viene ridotta sull’età del duca di Urbino, morto a 60 anni. 60 anni/cm x 41,25 cm.
“CALENDARIO CRISTO-PIERO” 104 anni/cm (1400-1504) x 104,5 cm. Pala Montefeltro, scala 1 : 4,1818181
La mia ricostruzione della Pala Montefeltro, si è basata sui dati personali di Federico da Montefeltro, tanto che nella cartolina stampata nel 2008, sul retro è scritto: Ricostruzione sul “calendario Cristo/Federico: data 1471,5, misure originali 299 x 184 cm. Federico (1422-1482) è nato nel 22 ed è morto a 60 anni, nell’82. 22 + 60 + 22 + 22 = 104 anni/cm. Successivamente, quando ho riconosciuto l’anno di nascita di Piero della Francesca, il 19 (1419), ho capito che mi trovavo all’interno del “Calendario Cristo-Piero”. 19 (Piero) + 33 (Cristo) = 52. 52 x 2 = 104 anni/cm.
Con lo stesso sistema, è nascosta la data corretta, che si trova scritta sulla lastra tombale di Matteo Costanzo, situata nella chiesa di San Liberale a Castelfranco Veneto. Per conoscere la data corretta della lastra, bisogna sapere l’anno di nascita del padre Tuzio Costanzo (1446 - 1517), committente della lastra tombale e della “Pala Castelfranco”, di Giorgione (1476 - 1510). Conoscendo l’età di Tuzio Costanzo, nell’anno 1504, l’età del figlio Matteo, morto a 23 anni e di Cristo morto a 33 anni, si può scoprire il “numero in codice” attribuito (dai Ministeri alla Cultura Internazionali) alla lastra tombale e decodificare le “elucubrazioni” fatte da Maurizio Calvesi (2 agosto 1504) e Salvatore Settis (174 lettere, 1504). Lastra tombale di Matteo Costanzo, 1° agosto 1504, 173 lettere. Numero in codice: 23.58.33
Misura del “taglio” della Pala Montefeltro, 60 x 41,25 cm, all’interno del “Calendario Cristo-Piero” scala 1 : 4,1818181
Dimostrazione che per il taglio della Pala Montefeltro, è stato usato il “calendario Cristo-Piero” L’unità di misura del tempo e dello spazio è corrispondente. Il calendario è alto 104 anni /cm, ed è largo 104,5 cm (19 moduli da 5,5 cm). Altezza: 22 anni/cm (1422, anno di nascita di Federico) + 60 anni /cm (età di Federico) = 82 anni/cm (1482). 82 + 22 = 104 anni/cm. Base: 82,5 (15 moduli da 5,5 cm) + 22 cm = 104,5 cm. Se la tavola fosse stata tagliata dalla Corte di Urbino dopo la morte di Federico da Montefeltro, la base della tavola non sarebbe stata di 82,5 cm (15 moduli) : 2 = 41,25 cm (7,5 moduli). Misura della base della Pala Montefeltro dopo il “taglio”: 7,5 x 23 = 172,5 cm.
Le misure riportate dal Battisti risultano essere di 251 x 172 cm: esse sono quasi esatte; infatti, come già si è potuto evincere nel corso della attuale ricognizione, le misure della tavola, misurate sulla superficie del supporto, corrispondono a 251 cm per il lato verticale sinistro, a 250,9 cm, per il lato verticale destro; a 173 cm per il lato superiore; a 172 cm per il lato inferiore: quelle riferite da Eugenio Battisti possono essere assunte, quindi, con l’aggiunta del correttivo ”circa”. (Filippo Trevisan, Struttura e pittura: i maestri legnaioli grossi e Piero della Francesca per la carpenteria della pala di San Bernardino, Quaderni di Brera 9, 1997).
Misure attuali della pala Montefeltro secondo Giorgioppi: 250,9 x 172,5 cm.
Piero è nato nell’anno 19 (1419). Nell’anno 82 (1482), Piero “taglia” la Pala Montefeltro. Cristo è morto a 33 anni.
Pala Montefeltro, “taglio”, numero in codice: 19.82.33 All’interno del “Calendario Cristo-Piero”, l’altezza originale della tavola (rappresentativa dell’anno di esecuzione dell’opera), 71,5 (1471-1472) cm, viene tagliata alla morte di Federico da Montefeltro, nell’82 (1482), sul numero dei suoi anni, 60. Gli anni/cm 71,5, vengono ridotti in 60 anni/cm. La base di 44 cm, viene ridotta in 41,25 cm. L’altezza originale della pala, di 299 cm, viene ridotta in 250,9 cm attuali. La base di 184 cm, viene ridotta in 172,5 cm attuali.
1) Rapporto delle misure della pala Montefeltro 71,5 x 44 cm (all’interno del “Calendario Cristo-Piero”), trasformate nel 1482, in 60 x 41,25 cm. Misura originale, sezione aurea, altezza: 13 x 23 = 299 cm, base: 23 x 8 = 184 cm. Misura attuale, altezza: 60 x 4,1818181 (scala) = 250,90908 cm, base: 41,25 x 4,1818181 (scala) = 172,49999 cm. (Base: 7,5 x 23 = 172,5 cm). Misura attuale: 250,9 x 172,5 cm. 2) Diagramma con le misure attuali della Pala Montefeltro secondo Giorgioppi, 250,9 x 172,5 cm, trasformate in 2509 x 1725 mm, composte con la somma dei numeri: 19, 82, 33.
LE “TRE MISURE” DELLA PALA MONTEFELTRO (Le misure delle opere d’arte non sono reali ma informative. I Ministeri alla Cultura, usano come unità di misura, il metro)
Nell’anno 1482 alla morte di Federico da Montefeltro, la Pala Montefeltro è stata ridotta da Piero della Francesca nelle misure attuali.
248 x 170 cm (Millard Meiss)
251 x 172 cm (Eugenio Battisti)
251 x 173 cm (Filippo Trevisan)
Piero è nato nell’anno 19 (1419). Nell’anno 82 (1482), Piero “taglia” la Pala Montefeltro. Cristo è morto a 33 anni.
Pala Montefeltro, “taglio”, numero in codice: 19.82.33
Diagramma con le tre misure della Pala Montefeltro, trasformate in millimetri, composte con la somma dei numeri: 19, 82, 33.
Ricostruzione delle dimensioni originarie della pala Montefeltro secondo Battisti. Secondo Eugenio Battisti, la Pala è stata “rifilata” al suo arrivo alla Pinacoteca di Brera. Le misure della Pala Montefeltro riportate da Millard Meiss sono di 248 x 170 cm. Queste misure furono adottate successivamente, da tutti gli storici d’arte, ad esclusione di Eugenio Battisti. Come è stato notato dallo studioso, quelle misure non corrispondono alle reali dimensioni della pala, poiché la cornice nasconde porzioni di superficie dipinta su tutti quattro i lati, essendo montata a contrasto. Le misure riportate dal Battisti risultano essere di 251 x 172 cm. Lo studioso inoltre, riportava le dimensioni della pala desunte dall’Inventario Generale (redatto dal 1808 al 1842), quando l’opera era già diventata patrimonio della Pinacoteca di Brera, dopo il 10 giugno 1811. “Tavola 4,4 x 2.11.1/2 Le misure sono di braccia 4 e once 4 per l’altezza e braccia 2 e once 11.5 per la larghezza (in quanto un’oncia corrisponde a 5 cm scarsi, e più esattamente in 4 cm e 9 mm abbondanti e in quanto 12 once fanno un braccio milanese) e tali cifre, riportate in centimetri, fanno 258 x 176,5 cm.”
Piero è nato nell’anno 19 (1419). La Pala Montefeltro è stata “tagliata” nell’anno 82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.
Pala Montefeltro, “taglio”, numero in codice: 19.82.33 Battisti nel formato desunto dall’Inventario Generale di Brera, trasformato in centimetri (258 x 176,5 cm) e nella (sua) misura attuale della Pala (251 x 172 cm), usando i numeri: 19, 82, 33, dichiara che la Pala Montefeltro, di Piero della Francesca, è stata tagliata nell’anno 1482.
1° diagramma. Le misure della Pala Montefeltro desunte dall’Inventario Generale di Brera, 258 x 176,5 cm, trasformate in 2580 x 1765 mm, composte con la somma dei numeri: 19, 82, 33. 2° diagramma. Le misure della Pala Montefeltro di Battisti, 251 x 172 cm, trasformate in 2510 x 1720 mm, composte con la somma dei numeri: 19, 82, 33.
La Pala Montefeltro entra il 10 giugno 1811 nella Pinacoteca di Brera, Milano. “Inventario Napoleonico 516 - 517” “Il dipinto è entrato in Brera il 10 giugno 1811. La Pala urbinate è registrata nell’“inventario napoleonico”, manoscritto, presso la Direzione del Museo di Brera, che ho potuto consultare per cortesia di A. Ottino della Chiesa. Qui troviamo, in data 1811, a p. 10, n. 516-517, Urbino, Riformati La Madonna, varj Santi, con molti ritratti della Famiglia del Duca di Urbino. Tavola 4,4 x 2.11.1/2 Fra Carnevali” (E. Battisti Piero della Francesca Tomo II, 1992, Electa).
Piero della Francesca nasce nell’anno 19 (1419), esegue la Pala Montefeltro negli anni 71 (1471), 72 (1472). Alla morte di Federico da Montefeltro nell’anno 82 (1482), Piero “taglia” la Pala. Cristo è morto a 33 anni.
Pala Montefeltro, numero in codice: 19.71.72.82.33 La “storia” della Pala Montefeltro (inizio, abbandono e taglio), si trova nella data, 10 giugno 1811 e nel suo numero di inventario, attraverso i seguenti numeri: 19, 71, 72, 82, 33.
Diagrammi con la data 10 giugno (161° giorno dell’anno) 1811 ed il numero dell’Inventario Napoleonico 516 - 517 (E. Battisti), composti con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33.
CATALOGO/SCHEDA Piero della Francesca (Pietro di Benedetto dei Franceschi), Madonna con Bambino, san Giovanni Battista, san Bernardino da Siena, san Girolamo, san Francesco d'Assisi, san Pietro Martire, san Giovanni Evangelista, angeli e il duca Federico da Montefeltro. Denominazione / Titolo tradizionale: Pala di Brera. Denominazione del contenitore / Pinacoteca Nazionale di Brera.
Localizzazione specifica / inventario generale n. 57, inventario napoleonico n. 516, registro cronologico n. 180.
Il primo intervento testimoniato è la doratura della cornice (SBAS di Milano, Archivio Antico II/52, fasc. 20, 17 marzo 1832).
Diagramma con la data 17 marzo (76° giorno dell’anno) 1832, composta con la somma dei numeri: 71, 72, 82, 33.
ALCUNE DATE SCRITTE SUL RETRO DELLA PALA MONTEFELTRO Ogni data scritta sul retro di un’opera d’arte storicizzata, ha valore come numero di inventario. Pala Montefeltro, numero in codice: 19.71.72.82.33
Allo stato attuale della nostra conoscenza, la più antica documentazione del supporto della Pala Montefeltro, sembra essere una fotografia conservata nell’Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni Artistici e storici di Milano. Il documento è datato 1 ottobre 1957: esso trasmette alcune informazioni successivamente rimosse e cancellate. La Pala Montefeltro è una tavola composta da nove assi di pioppo disposte orizzontalmente. Sulla terza asse si leggono, scritte col lapis, “Campari Mario 14.12.1950”. Sulla sesta asse, a caratteri maiuscoli “PIERO”, tracciato col gesso, e, sulla sinistra di nuovo col lapis,”Bazzoni 14.12.1950”.
Un cartellino sta sul montante di destra all’altezza della commettitura fra la quarta e la quinta asse e ci informa che il manufatto è stato il “12.22 - 8 (agosto) 1978 disinfestato”; sopra il cartellino si legge scritto con il lapis in corsivo “8-10 (ottobre) 1970 tagliabue…” (Piero e la carpenteria della Pala di San Bernardino, Filippo Trevisan, 1997).
Diagrammi con le date: 1° ottobre (274° giorno dell’anno) 1957, 14 dicembre (348° giorno dell’anno) 1950, 12 agosto (224° giorno dell’anno) 1978, 22 agosto (243° giorno dell’anno) 1978 e 8 ottobre (281° giorno dell’anno) 1970, composte con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33.
ALCUNI NUMERI SCRITTI SUL RETRO DELLA PALA MONTEFELTRO Ogni numero scritto sul retro di un’opera d’arte storicizzata, ha valore come numero di inventario.
Pala Montefeltro, numero in codice: 19.71.72.82.33 Sulla quinta asse, è incollata una striscia di carta con caratteri battuti a macchina ”Piero della Francesca, Madonna col Duca Federico (Pinacoteca di Brera) cassa 34/487” e scritto con la biro nera “senza cornice”. Attaccata a rovescio, una targhetta nella seconda asse contiene la seguente scritta “cassa 34 (510)” cancellata con penna biro bleu e sotto: “Piero della Francesca, la Madonna col figlio e Santi”.Un cartellino è sito nella prima asse: è in carta pergamena e forse risale al momento della entrata della tavola a Brera: è scritto “516 autore: Carneva[le]”. Nella stessa zona un cartellino riporta ”M: 510” invece di “516”. (Piero e la carpenteria della Pala di San Bernardino, Filippo Trevisan, Quaderni di Brera 9, 1997).
Diagrammi con i numeri: 34/487 e 34/510, composti con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33.
Diagramma con i numeri: 516 e 510, composti con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33.
PALA MONTEFELTRO O PALA DI SAN BERNARDINO Autore: Piero della Francesca Estensione: altezza: cm 251; larghezza: cm 172 Indirizzo: Pinacoteca di Brera, via Brera, 28 - Milano (MI), Italia, Inventario: Inv. Napoleonico 516 - proprietà Stato: Pinacoteca di Brera.
oai:culturaitalia.it:museiditalia Identificatore: work 28822 Scheda ICCD OA: 0300180376
Pala Montefeltro, numero in codice: 19.71.72.82.33
1° diagramma. Il numero di riferimento 28822 (identificatore), è composto con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33. 2° diagramma. Il numero della scheda 300180376, è composto con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33. B.S. Battista Sforza, moglie di Federico, è morta a 26 anni (13 + 13) nel 72 (1472). FE. Federico da Montefeltro è nato nel 1422 (22, 11 + 11) ed è morto nell’82 (1482).
PALA MONTEFELTRO Catalogo della Pinacoteca di Brera, Electa, 1992, vol. V pp. 174 - 181, n° 72.
n° 72, pp. 174 - 181. Nei numeri 72, 174, 181, è scritta la storia della Pala Montefeltro. Questo sistema, viene spesso usato nelle bibliografie degli artisti da alcuni critici, soprintendenti e restauratori, per datare le opere d’arte.
Pala Montefeltro, numero in codice: 19.71.72.82.33
Diagramma con i numeri: 72 (n°), 174 (pag.), 181 (pag.), composti con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33.
LA STORIA DELLA “PALA MONTEFELTRO” IN 3 FRANCOBOLLI UGANDA, La Pala di Brera, emesso: 18 dicembre 1991. SAN MARINO, La Sacra Conversazione, emesso: 16 novembre 1992. "Madonna col Bambino, Santi, Angeli e il Duca Federico di Montefeltro" SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA, emesso: 9 dicembre 1992.
Piero della Francesca nato nell’anno 19 (1419), esegue la pala negli anni 71 (1471) - 72 (1472). Alla morte di Federico da Montefeltro, nell’anno 82 (1482), Piero “taglia” la Pala Montefeltro. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 19, 71, 72, 82, 33, si trovano nelle date di emissione dei tre francobolli.
Pala Montefeltro, numero in codice: 19.71.72.82.33
Diagrammi con le date: 18 dicembre (352° giorno dell’anno) 1991, 16 novembre (320° giorno dell’anno) 1992 e 9 dicembre (343° giorno dell’anno) 1992, composte con la somma dei numeri: 19, 71, 72, 82, 33.
Due opere di Piero della Francesca in una mostra alla Pinacoteca di Brera di Milano e in un saggio di Carlo Bertelli.
Piero della Francesca. Un pittore per due nemici In questa mostra e saggio, sono messi a confronto due capolavori di Piero della Francesca: Il Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, del Louvre di Parigi e la Pala Montefeltro, della Pinacoteca di Brera di Milano.
Dal 27 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011
Piero della Francesca è nato nel 19 (1419). Esegue il Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, nel 51 (1451). Dipinge la Pala Montefeltro nel 71 (1471), abbandonandola nel 72 (1472) e tagliandola nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.
Mostra: Piero della Fancesca. Un pittore per due nemici. Numero in codice: 19.51(Malatesta)71.72.82(Pala)33
1° diagramma. La data: 27 ottobre (300° giorno del calendario gregoriano) 2010, è composta con la somma dei numeri: 19, 51 (S.P. Malatesta), 71, 72, 82 (Pala Montefeltro), 33 (Cristo). 2° diagramma. La data: 30 gennaio (30° giorno del calendario gregoriano) 2011, è composta con la somma dei numeri: 19, 51 (S.P.Malatesta), 71, 72, 82 (Pala Montefeltro), 33 (Cristo).
Piero della Francesca
RITRATTO DI SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA, 1451. Il Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta è un dipinto, olio e tempera su tavola di 44 x 34 cm (seconda misura: 44,5 x 34,5 cm), di Piero della Francesca, realizzato durante il suo soggiorno a Rimini del 1451 e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. Localizzazione specifica inv. RF 1978 - 1
Numero in codice: 19.32.51.33
Piero della Francesca è nato nel 19 (1419). A 32 anni, nel 51 (1451), esegue il Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Cristo è morto a 33 anni.
Il numero di inventario e le due misure del ritratto, sono composte con la somma dei numeri: 19, 32, 51, 33.
1° diagramma. Il numero di inventario 1978 - 1, è composto con la somma dei numeri: 19, 32, 51, 33. 2° e 3° diagramma. Le due misure della tavola: 44 x 34 cm e 44,5 x 34,5 cm, trasformate in 440 x 340 mm e 445 x 345 mm, sono composte con la somma dei numeri: 19, 32, 51, 33.
1461 - 1465 Piero della Francesca
L’ANNUNCIAZIONE Numero in codice: 19.61.65.33
(Polittico di Sant’Antonio) Galleria Nazionale dell'Umbria, Perugia.
Due diverse misure della tavola, la sua ricostruzione (fatta dal solito Ragghianti) ed il giorno di emissione di due francobolli, ci danno le stesse informazioni. La tavola è stata dipinta negli anni 1461 - 1465, quando Piero della Francesca aveva 42 - 46 anni e Cristo 33 anni.
L’Annunciazione, (parte superiore del Polittico di Sant’Antonio), olio su tavola, 122 x 194 cm. Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria. Work 15748, Annunciazione (Polittico di Sant’Antonio), oai:culturaitalia.it:museiditalia, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tavola/ pittura a olio, altezza: 134.4 cm, larghezza: 169 cm, sec. XV, terzo quarto.
ANNUNCIAZIONE Numero in codice: 19.61.65.33
Diagrammi con le due misure dell’Annunciazione di Piero della Francesca, 122 x 194 cm e 134,4 x 169 cm, trasformate in 1220 x 1940 mm e 1344 x 1690 mm, composte con la somma dei numeri: 19, 42, 46, 61, 65, 33.
Schema relativo alla ricostruzione ideale dell’Annunciazione di Piero della Francesca, secondo le ricerche di Carlo L. Ragghianti, assumendo come ipotesi di lavoro la sezione aurea verticale (indicata con la linea a tratteggio di maggior spessore) passante lungo il bordo verso destra della colonna dinnanzi alla Vergine. Secondo tale ripristino la base originaria della tavola sarebbe stata di 225 cm. C. L. Ragghianti, “misure originali”, 122 x 225 cm.
ANNUNCIAZIONE, 1461-1465 Numero in codice: 19.61.65.33 1) Francobollo delle Poste Italiane, Annunciazione di Piero della Francesca, emesso: 13 novembre 1993. 2) Uganda, Annunciazione, emesso: 18 dicembre 1991,
pagine successive.
1° diagramma. Le misure di C. Ragghianti, 122 x 225 cm, trasformate in 1220 x 2250 mm, composte con la somma dei numeri: 19, 42, 46, 61, 65, 33. 2° diagramma. La data di emissione del francobollo, 13 novembre (317° giorno dell’anno) 1993, composta con la somma dei numeri: 19, 42, 46, 61, 65, 33.
LA RESURREZIONE DI CRISTO, 1459. Numero in codice: 19.40.59.33 La Resurrezione è un affresco di Piero della Francesca, eseguito nel 1459, misura 225 x 200 cm ed è conservato al Museo Civico di Sansepolcro (AR) (Le misure non sono reali ma informative. I Ministeri alla Cultura, usano come unità di misura, il metro).
Piero della Francesca è nato nell’anno 19 (1419), a 40 anni nel 59 (1459), dipinge “La Resurrezione”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 19, 40, 59, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano “La Resurrezione”.
Diagramma con le misure della “Resurrezione”, 225 x 200 cm, trasformate in 2250 x 2000 millimetri, composte con la somma dei numeri: 19, 40, 59, 33.
Cinque francobolli con la “Resurrezione di Cristo”, di Piero della Francesca. Piero della Francesca è nato nell’anno 19 (1419), a 40 anni, nell’anno 59 (1459), esegue il dipinto “La Resurrezione”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 19, 40, 59, 33, si trovano nelle date di emissione dei francobolli.
Numero in codice: 19.40.59.33
BURUNDI, emesso: 7 aprile 1971. EQUATORIAL GUINEA, REP., emesso: 27 marzo 1974. VATICANO, emesso: 15 maggio 1992. ITALIA, emesso: 10 marzo 2000. EQUATORIAL GUINEA, REP., emesso: 17 dicembre 2012.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con rappresentato il dipinto “Resurrezione di Cristo“, di Piero della Francesca, composte con la somma dei numeri: 19, 40, 59, 33.
L’AUTORITRATTO DI RAFFAELLO, 1504. Numero in codice: 83.21.104.33 Autoritratto di Raffaello, olio su tavola, 47,5 x 33 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi, Inventario 1880 - 1882 n. 1773 (esposti), Inv. 1890 n. 1706. (Seconda misura, 47,3 x 34,8 cm, catalogo mostra, Raffaello e Urbino, Urbino, 2009) Raffaello è nato nell’anno 83 (1483), a 21 anni, nell’anno 104 (1504), esegue il suo “Autoritratto”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 83, 21, 104, 33, si trovano nelle due misure del dipinto e nei due numeri di inventario.
Diagrammi con i due numeri di inventario: 1773 e 1706, composti con la somma dei numeri: 83, 21, 104, 33.
Diagrammi con il rapporto tra le due misure dell“Autoritratto” di Raffaello, 47,5 x 33 cm e 47,3 x 34,8 cm, trasformate in 475 x 330 mm e 473 x 348 mm, composte con la somma dei numeri: 83, 21, 104, 33.
Cinque francobolli con l’Autoritratto di Raffaello Sanzio. Raffaello è nato nell’anno 83 (1483), a 21 anni, nell’anno 104 (1504), esegue il suo “Autoritratto”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 83, 21, 104, 33, si trovano nelle date di emissione dei 5 francobolli.
Numero in codice: 83.21.104.33
VATICANO, emesso: 11 novembre 1944. SAN MARINO, emesso: 28 marzo 1963. ITALIA, emesso: 25 maggio 1974. VIET-NAM, emesso: 30 aprile 1983. VATICANO, emesso: 14 giugno 1983.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con rappresentato l’Autoritratto di Raffaello, composte con la somma dei numeri: 83, 21, 104, 33.
LA GIOCONDA, 1503 - 1506 / 1514 Numero in codice: 52.103.106.114.33 La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di pioppo, misura 77 x 53 cm, di Leonardo da Vinci, databile al 1503 - 1506 / 1514, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Numero d’inventario: INV. 779 Leonardo è nato nell’anno 52 (1452). Esegue il ritratto di Monna Lisa (la Gioconda), tra il 103 (1503) ed il 106 (1506) a Firenze ma il lavoro si protrae fino all’anno 114 (1514). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 103, 106, 114, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano l’opera “La Gioconda”.
La misura 770 x 530 mm (77 x 53 cm), contiene le informazioni degli anni: 1503-1506 (103-106) e 1514 (114). In futuro, tutte le misure che saranno attribuite alla tavola della Gioconda, dovranno avere i numeri dell’anno 1514, come avviene nelle due misure del dipinto di Leonardo, “ritratto di Ginevra de’ Benci”, che nel “taglio” riportano i numeri dell’anno 1480. (Le misure della tavola non sono reali ma informative. I Ministeri alla Cultura, usano come unità di misura, il metro).
1° diagramma. Le misure della tavola della Gioconda, 77 x 53 cm, trasformate in 770 x 530 mm, sono composte con la somma dei numeri rappresentativi degli anni 1503, 1506 e l’età di Cristo: 52, 103, 106, 33. 2° diagramma. Le misure della tavola della Gioconda, 77 x 53 cm, trasformate in 770 x 530 mm, sono composte con la somma del numero rappresentativo dell’anno 1514 e l’età di Cristo: 52, 62, 114, 33.
LA GIOCONDA Numero in codice: 52.103.106.114.33 Monna Lisa è un dipinto ad olio su tavola, databile al 1503 - 1506 / 1514, misura 77 x 53 cm e fa parte della collezione del Museo del Louvre (dipartimento di Dipinti), Parigi.
Riferimenti:
Numero d’inventario: INV. 779 Musée du Louvre, Atlas database: entry 14153 Joconde database: entry 000PE025604
Diagrammi con i numeri di inventario: 14153, 779 e 25604, composti con la somma dei numeri: 52, 103, 106, 114, 33.
I margini della tavola, costituita da una sola asse di legno di pioppo, sono intatti, il che contraddice l’idea, ancora molto diffusa, che il dipinto sia stato ridotto di qualche centimetro (Hourse, 1954, p 16; Ottorino della Chiesa, 1967; Vecce, 1998, p. 422; Prater,1999).
Ogni studioso che voglia trattare l’opera di Leonardo, “La Gioconda”, ad un livello appena sopra la media, conosce il formato originale del dipinto.
L’autorevolezza degli studiosi che hanno dichiarato “tagliata” la Gioconda, rivela il “sistema della menzogna”.
14 francobolli con il ritratto di Monna Lisa Per conoscere la data corretta dell’esecuzione della Gioconda, si trovano più informazioni, anzi, le sole giuste, nella data di emissione di un solo francobollo che la rappresenti, che non nelle tantissime pagine di critica scritte sull’opera.
LEONARDO, LA GIOCONDA Numero in codice: 52.103.106.114.33 Leonardo è nato nell’anno 52 (1452). Esegue il ritratto di Monna Lisa (la Gioconda), tra il 103 (1503) ed il 106 (1506) a Firenze ma il lavoro si protrae fino all’anno 114 (1514). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 103, 106, 114, 33, si trovano nei giorni di emissione dei francobolli con l’immagine della Gioconda.
1) Ras al Kaima, emesso: 21 marzo 1968. 2) Bulgaria, emesso: 10 ottobre 1980. 3) DPR Corea, emesso: 9 settembre 1986. 4) Francia, emesso: 28 marzo 1999.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con il ritratto di Monna Lisa, di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 103, 106, 114, 33.
LEONARDO, LA GIOCONDA Numero in codice: 52.103.106.114.33
5) Germania, emesso: 15 aprile 1952. 6) Kathiri, emesso: 27 giugno 1967. 7) Sanda Island, emesso: 31 ottobre 1968. 8) DPR Corea, emesso: 14 novembre 1981. 9) Ungheria, emesso: 19 aprile 1974.
10) Yemen A.R., emesso: 19 febbraio 1969. 11) Gran Bretagna, emesso: 6 febbraio 1990. 12) Francia, emesso: 22 novembre 1993. 13) Irlanda, emesso: 16 giugno 2000. 14) Francia, emesso: 26 gennaio 2008.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con il ritratto di Monna Lisa, di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 103, 106, 114, 33.
Dal 2004 esami in profondità per la Gioconda.
18 - 20 ottobre 2004 La radiografia tridimensionale dei ricercatori canadesi ci dà una nuova interpretazione della Gioconda [...] Un lungo lavoro di analisi sulle immagini ha permesso di scoprire una vera sorpresa, rivelata ieri da Bruno Nottin, specialista del Centro di ricerca dei musei francesi. Gli strumenti canadesi consentono di vedere un particolare inedito: Mona Lisa è rivestita da un fine velo di mussolina, che all’epoca era portato dalle donne incinte o da quelle che avevano partorito da poco. La radiografia tridimensionale dei ricercatori canadesi ci dà una nuova interpretazione della Gioconda e al tempo ci rassicura sullo stato di conservazione del quadro: il dipinto leonardiano sta bene, le sue condizioni di conservazione sono ottimali e consentiranno alle generazioni future di ammirarlo ancora. Il nuovo check up cui è stato sottoposto il quadro di Leonardo è stato molto sofisticato. Conservata gelosamente sotto la sua teca blindata, la Gioconda viene estratta dal suo "rifugio" e controllata una notte all’anno. Per i tecnici del Cnrc, il quadro è stato rimosso due volte, il 18 e 20 ottobre 2004. Grazie alle loro apparecchiature, i canadesi hanno potuto scannerizzare la Gioconda come non era mai stato fatto. In sedici ore di lavoro, nei sotterranei del Louvre, hanno sfruttato tutte le possibilità delle loro macchine che permettono di riprodurre immagini con una profondità di 10 micrometri, cioè un decimo del diametro di un capello. (la Repubblica, 27 settembre 2006)
Leonardo è nato nell’anno 52 (1452). Esegue il ritratto di Monna Lisa (la Gioconda), tra il 103 (1503, Leonardo ha 51 anni) ed il 106 (1506, Leonardo ha 54 anni)) a Firenze ma il lavoro si protrae fino all’anno 114 (1514, Leonardo ha 62 anni). Cristo è morto a 33 anni.
LEONARDO, LA GIOCONDA Numero in codice: 52.103.106.114.33
Diagramma con le date degli esami radiologici: 18 ottobre (291° giorno del calendario gregoriano) 2004 e 20 ottobre (293° giorno del calendario gregoriano) 2004, composte con la somma dei numeri di Leonardo: 52, 103, 51, 106, 54, 114, 62 e di Cristo: 33.
Cercavo il Melzi o il Salaì, ed ho trovato Bernardino Luini, tenuto nascosto da tutta la critica internazionale. BERNARDINO LUINI, copia della Gioconda (Madrid), anno 1515.
Numero in codice: 81.34.115.33
La copia della Gioconda (Madrid) è un dipinto di Bernardino Luini (1481 - 1532), eseguito ad olio su tavola di noce, misura 76,3 x 57 cm, ed è conservato nel Museo del Prado, Madrid. Numeri di inventario: INV. 588 (1666). INV. 195 (1747) . Sul quadro in basso a sinistra, è scritto il numero, 666. Anno 1666: al numero 588, Museo del Prado: vara de alto y 3 quartas de ancho (83,5 × 63 cm) vna mujer de mano de Leonardo Abince. Anno 1814: nell’inventario del Museo del Prado è citata una pittura di Leonardo: tres cuartas alto dos tercias ancho (63 x 55,6 cm).
Luini è nato nell’anno 81 (1481) ed segue la copia della Gioconda, a 34 anni, nel 115 (1515). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 81, 34, 115, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano l’opera “copia della Gioconda” di Madrid.
Diagrammi con le tre misure della copia della Gioconda, 83,5 x 63 cm, 63 x 55,6 cm e 76,3 x 57 cm, trasformate in 835 x 630 mm, 630 x 556 mm e 763 x 570 mm, composte con la somma dei numeri: 81, 34, 115, 33.
Diagrammi con i numeri di inventario: 588, 195, 666, composti con la somma dei numeri: 81, 34, 115, 33.
LEONARDO, ANNUNCIAZIONE, 1472 - 1475. Numero in codice: 52.72.75.33
L'Annunciazione è un dipinto ad olio e tempera su tavola di Leonardo da Vinci, misura 98 x 217 cm, datato 1472-1475 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Inventario 1880 - 1882 n. 1385 (esposti), 1881, Inv. 1890 n. 1618. oai:culturaitalia.it:museiditalia, Identificatore: work 63885. Scheda iccd OA: 09-00285888. Leonardo è nato nell’anno 52 (1452). Inizia l’Annunciazione a 20 anni, nel 72 (1472) e la finisce a 23 anni, nel 75 (1475). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 72, 75, 33, si trovano nelle misure della tavola e nei quattro numeri di inventario.
1° diagramma. Le misure della tavola, 98 x 217 cm, trasformate in 980 x 2170 mm, sono composte con la somma dei numeri: 52, 72, 75, 20, 23, 33. Diagrammi successivi. I numeri di inventario: 1385, 1618, 63885, 285888, sono composti con la somma dei numeri: 52, 72, 75, 20, 23, 33.
LEONARDO DA VINCI ANNUNCIAZIONE, 1472 - 1475.
Leonardo è nato nell’anno 52 (1452). Inizia l’Annunciazione a 20 anni, nel 72 (1472) e la finisce a 23 anni, nel 75 (1475). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 72, 75, 33, si trovano nelle date di emissione dei tre francobolli.
Numero in codice: 52.72.75.33 Tre francobolli con l’Annunciazione di Leonardo. VATICANO, emesso: 22 febbraio 1956. BULGARIA, emesso: 10 ottobre 1980. ST. VINCENT, emesso: 17 novembre 1989.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con rappresentato il dipinto l’Annunciazione, di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 72, 75, 33.
“ ANNUNCIAZIONE 598 ” Leonardo da Vinci, anno 1475. Numero in codice: 52.23.75.33
Cercavo Lorenzo di Credi ed ho trovato Leonardo da Vinci.
L'Annunciazione 598, è un dipinto a tempera su tavola di 16 x 60 cm, attribuito a Lorenzo di Credi o a Leonardo da Vinci, databile tra il 1475 e il 1478 circa e conservato al Museo del Louvre di Parigi. N. di catalogo M.I. 598, Inv. 1602 (1265).
Leonardo è nato nell’anno 52 (1452) ed esegue l’Annunciazione 598, all’età di 23 anni, nel 75 (1475). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 23, 75, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano l’opera “ Annunciazione 598 “.
Le misure della tavola “ Annunciazione 598 ” di 16 x 60 cm, trasformate in 160 x 600 mm, sono composte con la somma dei numeri: 52, 23, 75, 33. 2° diagramma. I numeri di inventario: 598, 1602 e 1265, sono composti con la somma dei numeri: 52, 23, 75, 33.
1° diagramma.
Il Paesaggio con fiume (Paesaggio del Valdarno) è un disegno su carta di 19 x 28,5 cm (190 x 285 mm) di Leonardo da Vinci, datato 1473 e conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi a Firenze. La data riportata in lato a sinistra "Dì de Sta Maria della Neve / Adì 5 daghosto 1473"
ne fa la prima opera sicuramente datata di Leonardo.
La data “5 agosto 1473” è di Leonardo, ed è stata scelta per darci queste informazioni: sono nato nel 52 (1452), nel 73 (1473) ho 21 anni e Cristo è morto a 33 anni.
PAESAGGIO DELLA VALDARNO, 1473 numero in codice: 52.21.73.33 Usando i numeri del codice, i Ministeri della Cultura Internazionali, hanno decretato il formato del disegno. L’unità di misura è il metro, ed è espressa sempre in millimetri. Per nascondere la regola del gioco, quando è possibile, si scelgono delle misure che finiscano sempre con il numero 5 o 0.
Diagrammi con la data: 5 agosto (217° giorno del calendario giuliano) 1473 e 190 - 285 millimetri , composti con la somma dei numeri di Leonardo: 52, 21, 73 e di Cristo: 33.
LEONARDO, LA VERGINE DELLE ROCCE, 1483 - 1487. Numero in codice: 52.83.87.33
La prima versione della Vergine delle Rocce è un dipinto ad olio su tavola trasportato su tela, di 199 x 122 cm, di Leonardo da Vinci, databile al 1483 - 1487 e conservato nel Musée du Louvre di Parigi. Leonardo è nato nell’anno 52 (1452). Inizia il dipinto La Vergine delle Rocce nell’anno 83 (contratto: 25 aprile 1483) e lo finisce nell’anno 87 (1487). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 83, 87, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano l’opera La Vergine delle Rocce, di Leonardo.
Cinque francobolli con “La Vergine delle Rocce”, di Leonardo. ITALIA, emesso: 15 aprile 1952. ARGENTINA, emesso: 29 settembre 1956. PANAMA, emesso: 26 maggio 1966. GIBILTERRA, emesso: 1° dicembre 1969. ST. VINCENT, emesso: 17 novembre 1989.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con “La Vergine delle Rocce”, di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 83, 87, 33.
LEONARDO, IL CENACOLO, 1494 - 1498. Numero in codice: 52.94.98.33
L'Ultima Cena è un dipinto parietale a tempera grassa (e forse altri leganti oleosi) su intonaco di 460 × 880 cm, di Leonardo da Vinci, databile al 1494 - 1498 e conservato nell'ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Leonardo è nato nell’anno 52 (1452). Inizia il dipinto dell’Ultima Cena, all’età di 42 anni, nell’anno 94 (1494), e lo finisce a 46 anni, nell’anno 98 (1498). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 94, 98, 33, si trovano in tutte le operazioni che trattano l’opera di Leonardo “L’Ultima Cena”.
Tre francobolli, con il “Cenacolo” di Leonardo. LIBERIA, emesso: 26 giugno 1969. CIPRO, emesso: 15 giugno 1981. ITALIA, emesso: 4 aprile 1998.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con il “Cenacolo”, di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 94, 42, 98, 46, 33.
IL MUSICO DI LEONARDO, DUE MOSTRE. Roma, Musei Capitolini, Piazza del Campidoglio Mostra “RITRATTO DI MUSICO” di Leonardo da Vinci, dall’11 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011 A TOKYO LA MOSTRA “LEONARDO E LA SUA CERCHIA”, dal 23 aprile 2013 al 30 giugno 2013 Si tratta dei dipinti – il Musico di Leonardo e le opere dei cosiddetti pittori “leonardeschi”.
Leonardo nato nel 52 (1452), a 38 anni, esegue il ritratto del musicista Franchino Gaffurio, nel 1490 (52+38=90). Cristo è morto a 33 anni. Leonardo, RITRATTO DI MUSICO, 1490
numero in codice: 52.38.90.33
Diagrammi con le quattro date delle due mostre, composte con la somma dei numeri di Leonardo: 52, 38, 90 e di Cristo: 33.
LEONARDO, “L’UOMO VITRUVIANO”, 1490. Numero in codice: 52.38.90.33 L'Uomo vitruviano” è un disegno a matita e inchiostro su carta, di 345 x 246 mm (scheda, mostra 2009, Marsilio Editori), di Leonardo, del 1490 e conservato nella Galleria dell'Accademia di Venezia, Gabinetto dei Disegni e Stampe, n. cat. 228.
Leonardo è nato nell’anno 52 (1452), a 38 anni, nell’anno 90 (1490), esegue il disegno ”Uomo vitruviano”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 38, 90, 33, si trovano nelle misure del disegno, nel numero di inventario e nelle date di emissione dei francobolli.
Sei francobolli con l’UOMO VITRUVIANO di Leonardo BULGARIA, emesso: 8 gennaio 2001. GIAPPONE, emesso: 7 aprile 1979. SPAGNA, emesso: 11 aprile 1974. SAN MARINO, emesso: 19 giugno 2006. ITALIA, emesso: 18 settembre 1992. ONU, New York, emesso: 7 aprile 1972.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con l’Uomo vitruviano di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 38, 90, 33.
Mostra, L’ANGELO INCARNATO DI LEONARDO DA VINCI Disegno di Salaì (1480 - 1524) e Leonardo Al Museo Cantonale d’Arte di Lugano sarà esposta, dal 16 ottobre 2011 all’ 8 gennaio 2012, una delle opere più provocatorie di Leonardo da Vinci . L’”Angelo incarnato”, realizzato nei primi anni del 1500, eseguito su foglio blu a carboncino o pastello composto di materie organiche, rappresenta la figura dell’androgino, un archetipo che dal neoplatonismo, così come negli studi alchemici, rappresenta la completezza e l’integrazione, incarnando l’esemplare dell’uomo perfetto risultato della mescolanza tra i caratteri maschili e femminili.
Anno della sua scoperta: 1991. Carboncino su carta ruvida blu, 268 x 197 mm, Salaì (35 anni) e Leonardo (63 anni), Fondazione Pedretti, Los Angeles. Leonardo nato nel 52 (1452), a 63 anni, interviene sul disegno del suo allievo Salaì L’Angelo Incarnato, nel 1515 (52+63=115). Cristo è morto a 33 anni. Leonardo, L’ANGELO INCARNATO, 1515
numero in codice: 52.63.115.33
Diagrammi con le due date della mostra: 16 ottobre (289° giorno del calendario gregoriano) 2011 e 8 gennaio (8° giorno del calendario gregoriano) 2012, composte con la somma dei numeri di Leonardo: 52, 63, 115 e di Cristo: 33.
L’AUTORITRATTO DI LEONARDO, 1516. Numero in codice: 52.64.116.33
L'Autoritratto di Leonardo da Vinci (1452 - 1519) è un disegno a sanguigna su carta, 333 x 213 mm (scheda, mostra 2011, Silvana Editoriale), datato 1516. E’ conservato nella Biblioteca Reale di Torino, inv. 15571.
Leonardo è nato nell’anno 52 (1452), a 64 anni, nell’anno 116 (1516), esegue il suo “Autoritratto”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 64, 116, 33, si trovano nelle misure del disegno e nel suo numero di inventario.
Diagrammi con le misure del disegno “Autoritratto” di Leonardo, di 333 x 213 mm ed il numero di inventario 15571, composti con la somma dei numeri: 52, 64, 116, 33.
Undici francobolli e una mostra, con l’Autoritratto di Leonardo. 1°) ITALIA, emesso: 15 aprile 1952. 2°) ITALIA, emesso: 31 dicembre 1952. 3°) MONACO, emesso: 25 novembre 1969. 4°) CIPRO, emesso: 15 giugno 1981. 5°) SAN MARINO, emesso: 24 febbraio 1983. 6°) ALBANIA, emesso: 2 maggio 1969.
Numero in codice: 52.64.116.33 Leonardo è nato nell’anno 52 (1452), a 64 anni, nell’anno 116 (1516), esegue il suo “Autoritratto”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 64, 116, 33, si trovano nelle date di emissione degli 11 francobolli.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con l’Autoritatto di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 64, 116, 33.
7°) ITALIA, emesso: 28 ottobre 1938, scadenza: 31 dicembre 1939. 8°) ITALIA COLONIE, TRIESTE-ZONA A, emesso: 16 aprile 1952. 9°) CAMBOGIA, 540° anniv. nascita, emesso: 15 aprile 1992. 10°) DUBAI, commemorativo, emesso: 7 febbraio 1972. 11°) POLONIA, commemorativo, emesso: 1 giugno 1952.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con rappresentato l’Autoritratto di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 64, 116, 33.
LEONARDO, IL GENIO IL MITO, 17 novembre 2011 - 29 gennaio 2012. L’Autoritratto di Leonardo in una grande mostra. Reggia di Venaria, Scuderie Juvarriane.
Diagramma con le date 17 novembre (321° giorno dell’anno) 2011 e 29 gennaio (29° giorno dell’anno) 2012, composte con la somma dei numeri: 52, 64, 116, 33.
Sei francobolli con il ritratto di Leonardo da Vinci (non autoritratto) Numero in codice: 52.67.119.33 Leonardo è nato nell’anno 52 (1452), muore a 67 anni, nell’anno 119 (1519). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 67, 119, 33, si trovano nelle date di emissione dei sei francobolli.
1°) ITALIA, emesso: 14 marzo 1932, valido: 31 gennaio 1933.
2°) ITALIA, emesso: 1 ottobre 1935, valido: 30 settembre 1936.
3°) LATVIA, emesso: 7 dicembre 1932. 5°) DDR, Repubblica Dem. Tedesca, emesso: 11 agosto 1952.
4°) FRANCIA, emesso: 11 maggio 1952. 6°) ZAIRE, emesso: 28 dicembre 1978.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con il ritratto di Leonardo da Vinci, composte con la somma dei numeri: 52, 67, 119, 33.
1478 - 1480 Leonardo da Vinci
Ritratto di Ginevra de’ Benci Numero in codice: 78.26.80.28.33
Due diverse misure della tavola, la sua cornice, la ricostruzione della misura originale, due numeri di inventario e due francobolli, ci danno le stesse informazioni. La tavola è stata dipinta da Leonardo nell’anno 1478, quando aveva 26 anni e Cristo 33 anni, ed è stata “tagliata” nel 1480, quando Leonardo aveva 28 anni e Cristo 33 anni.
In origine il dipinto Ritratto di Ginevra de’ Benci, misurava 54 x 38 cm. (Ricostruzione, Giorgioppi 2009)
RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI Olio e tempera su tavola di pioppo, 38,8 x 36,7 cm, Washington DC, National Gallery of Art, Fondo Ailsa Mellon Bruce, 1967, Inv.2326. (Frank Zöllner, Leonardo da Vinci, Taschen, 2007)
Leonardo nato nel 52 (1452), a 26 anni, nel 78 (1478), dipinge il ritratto di Ginevra de’ Benci e “taglia” la tavola a 28 anni, nell’80 (1480). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 78, 26, 33, si trovano nel formato originale della tavola, 540 x 380 mm. I numeri: 80, 28, 33, si trovano nel formato della tavola tagliata, 38,8 x 36,7 cm. I numeri 78, 26, 80, 28, 33, si trovano nel numero di inventario, 2326.
Ginevra de’ Benci: numero in codice: 78.26.80.28.33
Rapporto tra il formato originale della tavola e le misure della tavola “tagliata”. Le misure originali della tavola, 54 x 38 cm, trasformate in 540 x 380 mm, sono composte con la somma 1° diagramma. dei numeri: 78, 26, 33. La tavola “tagliata” 38,8 x 36,7 cm, trasformata in 388 x 367 mm, è composta con la somma dei numeri: 80, 28, 33. 2° diagramma. Il numero di inventario, 2326, è composto con la somma dei numeri: 78, 26, 80, 28, 33.
THE COLLECTION, NATIONAL GALLERY OF ART
Ritratto di Ginevra de’ Benci, Leonardo da Vinci (1452 - 1519), olio su tavola, misura originale della tavola: 38,1 x 37 cm, misura della cornice: 59,7 x 57,8 x 3,8 cm. Fondo Ailsa Mellon Bruce: 1967.6.1a Leonardo nato nel 52 (1452), a 26 anni, nel 78 (1478), dipinge il ritratto di Ginevra de’ Benci e “taglia” la tavola a 28 anni, nell’80 (1480). Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 26, 78, 33, si trovano nel formato originale della tavola (540 x 380 mm). I numeri 80, 28, 33, si trovano nel formato della tavola tagliata (38,1 x 37 cm). I numeri: 78, 26, 28, 80, 33, si trovano nelle misure della cornice.
Ginevra de’ Benci: numero in codice: 78.26.80.28.33
Rapporto tra il formato originale della tavola e le misure della tavola “tagliata”. 1° diagramma. Misure originali della tavola, 540 x 380 mm, composte con la somma dei numeri: 78, 26, 33 e misure della tavola “tagliata”, di 381 x 370 mm, composte con la somma dei numeri 80, 28, 33. 2° diagramma. Le tre misure della cornice: 597 mm, 578 mm, 38 mm, composte con la somma dei numeri: 26, 78, 28, 80, 33.
LEONARDO DA VINCI
RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI Tempera e olio su tavola, 38,1 x 37 cm, Stati Uniti d'America, Washington (DC), National Gallery of Art. Localizzazione specifica, inv. 1967.6.1: Fondo Ailsa Mellon Bruce
inv. 1967 . 6 . 1 Ginevra de’ Benci: numero in codice: 78.26.80.28.33
Leonardo nato nel 52 (1452), a 26 anni, nel 78 (1478), dipinge il ritratto di Ginevra de’ Benci e “taglia” la tavola a 28 anni, nell’80 (1480). Cristo è morto a 33 anni. Con la somma dei numeri: 78, 26, 80, 28, 33, si ottengono i tre numeri: 1967, 1973, 1974.
1°) 1967
2°) 1973 (1967 + 6)
3°) 1974 (1967 + 6 + 1)
Due francobolli con rappresentato il Ritratto di Ginevra de’ Benci, di Leonardo. Liechtenstein, emesso: 6 agosto 1949. Yemen Arab Republic, emesso: 27 febbraio 1969.
Ginevra de’ Benci: numero in codice: 78.26.80.28.33
1° diagramma. La data: 6 agosto (218° giorno dell’anno) 1949, è composta con la somma dei numeri: 78, 26, 80, 28, 33. 2° diagramma. La data: 27 febbraio (58° giorno dell’anno) 1969, è composta con la somma dei numeri: 78, 26, 80, 28, 33.
Il 10 febbraio 1967, la galleria statunitense acquistò il quadro dal principe Francesco Giuseppe II del Liechtenstein (Scheda della National Gallery sulla provenienza).
Ginevra de’ Benci: numero in codice: 78.26.80.28.33
Diagramma con la data: 10 febbraio (41° giorno dell’anno) 1967, composta con la somma dei numeri: 78, 26, 80, 28, 33.
RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI Olio e tempera su tavola di pioppo, 38,8 x 36,7 cm, Washington DC, National Gallery of Art. In origine il dipinto misurava: 54 x 38 cm.
PERCHE’ LEONARDO HA DIPINTO IL RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI NEL 1478 E LO HA TAGLIATO NEL 1480? I PROTAGONISTI
Leonardo: il pittore, Ginevra: la modella, Bernardo Bembo: il committente.
Soluzione del problema La data (80) del “taglio” si trova nella misura originale dell’opera (54x38 cm) 26+21+45= 92. 54 (21+33) cm + 38 cm= 92 cm.
RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI, INTERO ( 47 x 33) e TAGLIATO (74 x 70).
MOSTRA Virtue and Beauty: Leonardo's Ginevra de' Benci and Renaissance Portraits of Women Washington, National Gallery of Art, West Building 30 settembre 2001 - 6 gennaio 2002
La mostra aperta alla National Gallery di Washington ruota intorno allo straordinario ritrato di Ginevra Benci di Leonardo da Vinci, uno dei più straordinari ritratti femminili del Rinascimento, conservato nello stesso museo americano. Pur essendo dedicata principalmente al ritratto femminile di ambito fiorentino, le 47 opere in mostra consentono di seguire l'evoluzione della tipologia ritrattistica femminile anche in contesti non fiorentini. Una parte della mostra è dedicata esclusivamente alla Ginevra de' Benci di Leonardo da Vinci.
Leonardo nato nel 52 (1452), dipinge il ritratto di Ginevra de’ Benci a 26 anni, nel 78 (1478) e “taglia” la tavola a 28 anni, nell’80 (1480). Cristo è morto a 33 anni. Con la somma dei numeri: 78, 26, 80, 28, 33, si ottengono le 2 date della mostra della National Gallery di Washington.
Ritratto di Ginevra de’ Benci: numero in codice: 78.26.80.28.33
Diagramma con le date 30 settembre (273° giorno del calendario gregoriano) 2001 e 6 gennaio (6° giorno del calendario gregoriano) 2002, composte con la somma dei numeri di Leonardo e di Cristo: 78, 26, 80, 28, 33
“LA BELLA PRINCIPESSA” di LEONARDO DA VINCI La piccola miniatura su pergamena, 330 x 239 mm; 581 x 517 mm con la cornice, attribuita a Leonardo da Vinci, raffigura, secondo gli esperti, Bianca Sforza (1484-1496), figlia illegittima poi riconosciuta di Ludovico il Moro, morta nel 1496.
Leonardo nato nel 52 (1452), esegue a 44 anni, il ritratto di Bianca Sforza nel 96 (1496). Cristo è morto a 33 anni.
numero in codice: 52.44.96.33
L'opera è stata esposta, dal 20 marzo al 15 agosto 2010, nell'Eriksbergshallen di Goteborg, in Svezia, ed al Palazzo Ducale di Urbino, dal 5 dicembre 2014 al 18 gennaio 2015.
Diagrammi con le date delle due mostre, composte con la somma dei numeri di Leonardo: 52, 44, 96 e di Cristo:33.
LEONARDO, LA DAMA CON L’ERMELLINO, 1487. Numero in codice: 52.35.87.33 "La dama con l'ermellino (Ritratto di Cecilia Gallerani) è un dipinto ad olio su tavola del 1487, con due misure diverse: 548 x 403 mm e 550 x 405 mm (misure rilevate direttamente sulla tavola il 17 luglio 1998, catalogo mostra, 1998, p. 76, Silvana ed.), Muzeum Czartoryskich, Cracovia, Polonia. Numeri di inventario: “C. EC:/ DG. 418”, “BURG 1227”, n. inv. 134.
Tre mostre: Roma, Milano, Firenze. Leonardo - La dama con l’ermellino. 1) Roma, Palazzo del Quirinale, 15 ottobre (288° giorno dell’anno) 1998 - 14 novembre (318° giorno dell’anno) 1998. 2) Milano, Pinacoteca di Brera, 19 novembre (323° giorno dell’anno) 1998 - 13 dicembre (347° giorno dell’anno) 1998. 3) Firenze, Palazzo Pitti, 16 dicembre (350° giorno dell’anno) 1998 - 24 gennaio (24° giorno dell’anno) 1999.
Diagrammi con le sei date delle “tre mostre”, composte con la somma dei numeri: 52, 35, 87, 33.
LA DAMA CON L’ERMELLINO IN 4 FRANCOBOLLI Leonardo nato nell’anno 52 (1452), a 35 anni, nell’anno 87 (1487), esegue il dipinto “La dama con l’ermellino”. Cristo è morto a 33 anni. I numeri: 52, 35, 87, 33, si trovano nelle date di emissione dei 4 francobolli.
Numero in codice: 52.35.87.33
Quattro francobolli “La dama con l’ermellino” POLONIA, emesso: 19 novembre 1956. PANAMA, emesso: 1 settembre 1967. POLONIA, emesso: 15 novembre 1967. BULGARIA, emesso: 10 ottobre 1980.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, con rappresentato il dipinto “La dama con l’ermellino“, di Leonardo, composte con la somma dei numeri: 52, 35, 87, 33.
DE LUDO SCACHORUM, PACIOLI e LEONARDO, 1499. De ludo scachorum (Sul gioco degli scacchi) è un manoscritto redatto in volgare nel 1499 dal matematico del Rinascimento Luca Pacioli e Leonardo da Vinci. Il manoscritto, dedicato alla marchesa di Mantova Isabella d'Este, riporta centoquattordici problemi di scacchi. Per lungo tempo creduto perduto, il manoscritto venne ritrovato nella biblioteca del conte Guglielmo Coronini Cronberg, Gorizia, ospitato dall'Archivio di Stato, prima del 2001 (inv. 7955, Duilio Contin?) ma non nel 2006 come riportato nelle pubblicazioni. Duilio Contin, per il testo di Pacioli, si attribuisce la scoperta. Chi ha ufficializzato “in segreto”, l’autenticità di Leonardo?
STUDI GORIZIANI, Rivista BSI, Anno 2001, Vol. XCIII-XCIV [Anonimo] (c.I Iniziale) Gioco degli scacchi/Manoscritto del XV° sec. Inv. n. 7955. Sec. XV. Metà [Toscana o Padova?]. Carte : 48 num. 152 x 108 mm. Il ms. fu acquistato da Guglielmo Coronini Cronberg … (cfr. ASGo, fondo Coronini Cronberg, Materiali di studio, b.100, nn. 398 - 99).
Luca Pacioli nato nell’anno 45 (1445), scrive il manoscritto De Ludo Scachorum, all’età di 54 anni, nel 99 (1499) e Leonardo ne esegue i disegni. Leonardo nato nel 52 (1452), nell’anno 99 (1499), ha 47 anni. Cristo è morto a 33 anni.
De ludo scachorum - numero in codice: 54.47.99.33
1°) Manoscritto, 152 x 108 mm.
2°) Inv. n. 7955.
3°) fondo Coronini Cronberg, nn. 398 - 99.
Diagrammi con le misure del manoscritto, 152 x 108 mm, del numero di inventario 7955 e dei numeri del fondo Coronini, Materiali di studio, 398 - 99, composti con la somma dei numeri: 45, 54 (Pacioli), 99 (anno 1499), 52, 47 (Leonardo), 33 (Cristo).
CRONOLOGIA COMPLETA DELLE OPERE DI PIERO DELLA FRANCESCA 1451, “Trattato d’abaco”. 1472, trattato “De prospectiva pingendi”.
1436
1448
1453, trattato “Archimede de spiralibus”. 1483, trattato “Libellus de quinque corporibus regularibus”.
1445 - 62
1450
1447
1451
1451
1453 - 56
1454 - 1470
1458
1458
1460
1461 - 65
1466
1471 - 1472 / 1482
1475
1476
1459
1459
1462
1473
1477
1463
1473
1479
Francobollo, BATTESIMO DI CRISTO, Piero della Francesca, anno 1448. Battesimo di Cristo, Uganda, emesso: 18 dicembre 1991.
Francobolli, MADONNA DEL PARTO, anno 1459. Madonna del Parto, Uganda, emesso: 18 dicembre 1991. Madonna del Parto, Vaticano, emesso: 15 maggio 1992.
Francobolli, POLITTICO DELLA MISERICORDIA, Piero della Francesca, anni 1445 - 1462. Polittico della Misericordia, Madonna della Misericordia, Vaticano, emesso: 7 aprile 1960. Polittico della Misericordia, San Giovanni Battista, Ordine di Malta, emesso: 25 giugno 1990. Polittico della Misericordia, Madonna della Misericordia, Uganda, emesso: 18 dicembre 1991.
Francobolli, MADONNA DI SENIGALLIA, Piero della Francesca, anno 1475. Madonna di Senigallia, Ordine di Malta, emesso: 10 dicembre 1987. Madonna di Senigallia, Uganda, emesso: 18 dicembre 1991. Madonna di Senigallia, Italia, emesso: 9 giugno 2001.
Francobolli, LA NATIVITA’, Piero della Francesca, anno 1476. Natività, Malawi, emesso: 6 novembre 1968. Natività, Barbuda, emesso: 15 ottobre 1970. Natività, Uganda, emesso: 18 dicembre 1991.
Francobolli, RITRATTO DI FEDERICO DA MONTEFELTRO (anno 1466) E BATTISTA SFORZA (anno 1473). Ritratti dei conti di Urbino, San Marino, emesso: 4 settembre 1997.
Francobolli, LA LEGGENDA DELLA VERA CROCE, Piero della Francesca, anni 1453 - 1456. Annunciazione, Uganda, emesso: 18 dicembre 1991. La regina di Saba, Italia, emesso: 1° marzo 2002.
Francobollo, ANNUNCIAZIONE, Piero della Francesca, anni 1461 - 1465. Polittico di Sant’Antonio, Annunciazione, Uganda, emesso: 18 dicembre 1991.
Foglio di francobolli dei grandi maestri italiani, Piero della Francesca.
Repubblica della Guinea 3 francobolli, emessi: 17 dicembre 2012. 1°) La Leggenda della Vera Croce, 1453 - 1456. 2°) Madonna di Senigallia, 1475 e Natività, 1476. 3°) Resurrezione, 1459 e Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, 1451.
Diagramma con la data di emissione dei francobolli: 17 dicembre (351° giorno del calendario gregoriano) 2012, (351 + 2012 = 2363).
Esempio: Madonna di Senigallia, L’opera è stata eseguita nel 75 (1475). Si divide il numero 75 in tre moduli del valore di 11, 1, 63. Il modulo 11 si moltiplica per 19 (anno di nascita di Piero). 19 x 11 = 209. Il modulo 63 si moltiplica per 33 (l’età di Cristo). 63 x 33 = 2079. 209 + 2079 = 2288. 2288 + 1 volta 75 = 2363.
10 settembre 1982, UNA DATA DI EMISSIONE, 3 SOGGETTI, 3 numeri in codice. Ritratto di Federico da Montefeltro, il palazzo ducale di Urbino e il palazzo dei Consoli a Gubbio. ITALIA, 5° centenario della morte di Federico da Montefeltro. Emesso il 10 settembre 1982. Federico nato nel 22 (1422), muore a 60 anni, nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.
1) FEDERICO DA MONTEFELTRO, numero in codice: 22.60.82.33
La contessa di Urbino, Battista Sforza moglie di Federico da Montefeltro, nata nel 46 (1446), muore a 26 anni, nel 72 (1472). Il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, nato nel 22 (1422), muore a 60 anni, nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.
2) URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33
San Francesco nato nell’81 (1181), a 25 anni, ammansì il lupo a Gubbio, nel 1206 (81+25=106). Cristo è morto a 33 anni.
3) Gubbio, numero in codice: 81.25.106.33
Diagrammi con la data: 10 settembre (253° giorno del calendario gregoriano) 1982, composta con la somma dei numeri di Federico da Montefeltro da solo, di Battista Sforza insieme a Federico da Montefeltro, di San Francesco e Cristo: 33.
BATTISTA SFORZA + FEDERICO DA MONTEFELTRO + CRISTO = URBINO
URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33
Due francobolli con due date di emissione fotocopia. ITALIA, Istituto Statale d'Arte di Urbino, emesso: 27 novembre 1999. ITALIA, Centro storico di Urbino, Patrimonio mondiale Unesco, emesso: 31 ottobre 2008.
La contessa di Urbino, Battista Sforza moglie di Federico da Montefeltro, nata nel 46 (1446), muore a 26 anni, nel 72 (1472). Il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, nato nel 22 (1422), muore a 60 anni, nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.
URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33
Diagrammi con le date: 27 novembre (331° giorno del calendario gregoriano) 1999 e 31 ottobre (304° giorno del calendario gregoriano) 2008, composte con la somma dei numeri di Battista Sforza: 46, 26, di Federico da Montefeltro: 22, 60 e di Cristo: 33.
PIRAMIDE DI CAIO CESTIO, ROMA, 13 - 12 a.C.
Il testo del testamento inciso sulla piramide, le sue misure, quelle della camera sepolcrale e 2 francobolli, ci danno le stesse informazioni. Caio Cestio è morto a 81 anni e la Piramide Cestia è stata costruita nell’anno 13 a.C. ed è stata ultimata nell’anno 12 a.C. Cristo è morto a 33 anni.
PIRAMIDE CESTIA Numero in codice: 81.13.12.33
Caio Cestio, nato nel 659 dalla fondazione di Roma, è morto a 81 anni nel 740 dalla fondazione di Roma. Uomo politico romano, membro del collegio sacerdotale degli epuloni, dispose nel testamento che la costruzione del proprio sepolcro, in forma di piramide, avvenisse in 330 giorni, pena la perdita della ricca eredità. La Piramide di Caio Cestio è una piramide di stile egizio sita a Roma, vicino a Porta San Paolo, fu iniziata il 13 dicembre 740 dalla fondazione di Roma (13 a.C.) e completata l’8 novembre 741 dalla fondazione di Roma (12 a.C.).
Data di morte di Caio Cestio e giorno in cui è stata ultimata la Piramide Cestia 13 dicembre 740 a.U.c. (13 a.C.) - 8 novembre 741 a.U.c. (12 a.C.). Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date (all’interno del calendario romano e solare), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Caio Cestio. Morte-età: 81 anni, numero chiave: 23.
1° diagramma. Rapporto della data di morte di Caio Cestio, 13 dicembre (347° giorno del calendario giuliano) 740 dalla fondazione di Roma (13 a.C.), l’età di Caio Cestio, 81 anni ed il numero chiave: 23. 2° diagramma. Rapporto della data di fine lavori della Piramide Cestia, 8 novembre (312° giorno del calendario giuliano) 741 a.U.c. (12 d.C.) e l’età di Caio Cestio, 81 anni. Il numero 330 (giorni) lega le due date.
TESTAMENTO DI CAIO CESTIO Il testo completo è composto da 29 parole (puntate) ed è diviso in due epigrafi composte da: 38 e 77 lettere. Due sono le epigrafi che troviamo sui vari lati della piramide: sui lati E/W è ripetuta la carica che Caio Cestio ricopriva in vita: C. CESTIUS L. F. POB. EPULO PR. TR. PL. VII VIR EPULONUM (38 lettere) “Caio Cestio, figlio di Lucio, detto Epulo della tribù Poblilia, pretore, tribuno della plebe e setteviro del collegio degli Epuloni”. Mentre sempre sul lato E un’altra iscrizione dichiara che il monumento, per disposizione testamentaria, venne eretto, dagli eredi, in soli 330 giorni dal giorno della morte di Caio Cestio: OPUS ABSOLUTUM EX TESTAMENTO DIEBUS CCCXXX ARBITRATU L. PONTI P. F. CLA. MELAE HEREDIS ET POTHI L. (77 lettere) "Quest'opera è stata completata per testamento in 330 giorni per disposizione di Lucio Ponzio Mela figlio di Publio della tribù Claudia, erede, e di Potho, liberto".
Il testo completo del testamento, è composto da 29 parole (puntate) ed è diviso in due epigrafi composte da: 38 e 77 lettere.
Rapporto dei numeri chiave: 29 (parole), 38 (lettere), 77 (lettere), con le date, 330 giorni, 13 dicembre (347° giorno del calendario giuliano), 8 novembre (312° giorno del calendario giuliano) e l’età di Caio Cestio, morto a 81 anni.
Misure della Piramide Cestia (Le misure non sono reali ma informative. I Ministeri alla Cultura, usano il sistema romano e come unità di misura, il metro) La Piramide Cestia è alta 36,40 metri con una base quadrata di 29,50 metri di lato e si leva su una piattaforma di cementizio. All'interno di questa montagna di calcestruzzo vi è un'unica camera sepolcrale, di 5,95 x 4,10 metri ed alta 4,80 metri, la cui cubatura costituisce poco più dell'1% del volume complessivo del monumento.
Caio Cestio è nato nel 659 a.U.c. ed è morto a 81 anni nel 740 a.U.c. I romani usavano mettere nelle loro date e opere, soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Caio Cestio (659 - 740 a.U.c.), morte-età: 81 anni, numeri chiave: 29, 5.
1° diagramma.
Le misure della Piramide Cestia, 36,40 x 29,50 metri, trasformate in 3640 x 2950 cm, sono composte con la somma dei numeri: 659, 740, 81, ed il numero chiave: 29. 2° diagramma. Le misure della camera mortuaria di 4,10 x 5,95 x 4,80 metri, trasformate in 410 x 595 x 480 cm, sono composte con la somma del numero 81, e del numero chiave: 5.
2 francobolli con la Piramide Cestia Sistema romano-cristiano Con l’avvento del cristianesimo, i personaggi romani sono legati con la loro età (all’interno del calendario cristiano e solare), al numero rappresentativo dell’età di Cristo, morto a 33 anni, pur mantenendo il numero chiave. Caio Cestio è morto a 81 anni, nel 13 a.C. (740 a.U.c.). La Piramide Cestia è stata costruita tra il 13 a.C e il 12 a.C.. Cristo è morto a 33 anni. I numeri 81, 13, 12, 33, si trovano nella data di emissione dei 2 francobolli.
Piramide Cestia - numero in codice: 81.13.12.33 ITALIA, POSTA AEREA, emesso: 24 aprile 1933. Crociera in Italia del dirigibile Graf Zeppelin, Porta san Paolo e piramide di Caio Cestio. SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA, “Roma, la Piramide Cestia”, emesso: 26 aprile 1999.
1° diagramma. La data 24 aprile (114° giorno del calendario giuliano) 1933, è composta con la somma dei numeri: 81, 33 ed il numero chiave: 4. Informazione finale: 13, 12, 33. 2° diagramma. La data 26 aprile (116° giorno del calendario giuliano) 1999, è composta con la somma dei numeri: 81, 33 ed il numero chiave: 2. Informazione finale: 13, 12, 33.
COMPLETATO IL RESTAURO DELLA PIRAMIDE DI CAIO CESTIO, MORTO A ROMA A 81 ANNI. CAIO CESTIO (659 dalla fond. di Roma - 13 dicembre 740 a.U.c.) (94 a.C. - 13 a.C.). Caio Cestio è nato nel 659 a.U.c. ed è morto a 81 anni nel 740 a.U.c. La Piramide, tomba di Caio Cestio, uno dei 7 Sacerdoti Epuloni dell’Imperatore Augusto, è stata avvolta nei secoli dal mistero del suo contenuto: l’urna che custodiva le ceneri del defunto è stata infatti sottratta dalla camera sepolcrale in un momento non noto e si sono perdute anche le statue di bronzo che ritraevano Caio Cestio, collocate all’esterno. Il restauro e le ricerche del progetto in corso forniranno ulteriori elementi sulla storia della costruzione di questo monumento funerario che Caio volle a somiglianza delle Piramidi egizie, costruito per volontà testamentaria in soli 330 giorni. Un progetto di recupero e restauro messo in atto con le più moderne tecnologie. Un lavoro durato in tutto 327 giorni ed iniziato il 26 novembre del 2012. La Piramide di Caio Cestio a Roma torna al suo antico splendore, recuperando il bianco scintillante del marmo di Carrara di cui è composta. Un restauro inaugurato oggi 20 aprile 2015, alla presenza tra l'altro del sindaco di Roma, Ignazio Marino, realizzato grazie ad una elargizione liberale concessa da Yuzo Yagi, presidente di Yagi Tsusho Limited in Japan and International Group of Companies, di cui ha usufruito la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l'area archeologica di Roma. Nel dettaglio, l'idea del restauro della Piramide romana prende le mosse nel 2010 quando Yagi si mostra intenzionato a fare un atto di elargizione liberale per il restauro di un monumento di Roma. Il 30 dicembre del 2010 Yagi destina un milione di euro per la Piramide. I lavori iniziano nel novembre del 2012 mentre, il 18 dicembre del 2013 Yagi accorda un secondo finanziamento pari, ancora una volta, a un milione di euro. I lavori del primo lotto si chiudono il 7 aprile del 2014. Il restauro viene completato il 19 dicembre 2014, con 75 giorni di anticipo rispetto alla stima iniziale del progetto (402 giorni). (Pubblicato il: 20/04/2015 14:57 www.adnkronos.com)
Il dio di Caio Cestio, era Romolo. La Piramide Cestia fu costruita per volontà testamentale in 330 giorni. Il restauro è durato in tutto 327 giorni, 75 in anticipo rispetto alla stima iniziale del progetto. In principio il numero 330, rappresentava l’unione tra la divinità del primo re di Roma, Romolo morto a 55 anni, l’età di Caio Cestio, 81 anni ed il numero chiave: 29. Con i numeri del restauro (327-75), l’unione: Romolo (55 anni), Caio Cestio (81 anni) viene trasformata in: Cristo (33 anni) Caio Cestio (81 anni) ed il numero chiave: 29.
Diagramma con il numero 330, 327 e 75, composti con la somma dei numeri: 55 (Romolo, dio, Quirino), 81 (C. Cestio), 29 (numero chiave), 33 (Cristo).
Caio Cestio è nato nel 659 a.U.c. ed è morto a 81 anni nel 740 a.U.c. Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date [all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano], soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Questo sistema millenario è continuato da tutti i Ministeri e Governi del mondo, fino ai nostri giorni. La soluzione di ogni problema si trova, scoprendo l’età del protagonista ed il numero chiave.
Inizio restauro. 26 novembre 2012 - età Caio Cestio: 81 anni, numero chiave: 11 (omaggio a Romolo, 55 anni). Conclusione primo lotto. 7 aprile 2014 - età Caio Cestio: 81 anni, numero chiave: 6. Fine restauro. 19 dicembre 2014 - età Caio Cestio: 81 anni, numero chiave: 12. Inaugurazione. 20 aprile 2015 - età Caio Cestio: 81 anni, numero chiave: 55 (omaggio a Romolo, 55 anni).
Gesù è nato il 25 dicembre 753 a.C., è morto a 33 anni in croce, il “venerdì” 3 aprile 33 d.C. ed è risorto “domenica” 5 aprile 33 d.C.
Gesù Cristo - numero in codice: 753.33 Per i romani, Gesù è nato il 25 dicembre del 753 dalla fondazione di Roma, è stato crocifisso ed è morto, il venerdì, 3 aprile del 786 ab Urbe còndita (33 d.C.), ed è risorto domenica, 5 aprile del 786 a.U.c. (33 d.C.). Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date (all’interno del calendario romano e solare), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. L’età di vita, è messa sempre nella data di nascita.
Gesù Cristo Nascita-età: 33 anni, numero chiave: 23. Morte-età: 33 anni, numero chiave: 2. Resurrezione-età: 33 anni.
1° diagramma. Rapporto della data di nascita di Gesù, 25 dicembre (359° giorno del calendario giuliano), con l’anno 753 dalla fondazione di Roma, l’età di Cristo, 33 anni ed il numero chiave: 23. 2° diagramma. Rapporto della data di morte di Cristo, 3 aprile (93° giorno del cal. giuliano), con l’anno 786 dalla fondazione di Roma (33 d.C.), il calendario giuliano, l’età di Cristo, 33 anni ed il numero chiave: 2. 3° diagramma. Rapporto della data di resurrezione di Cristo, 5 aprile (95° giorno del calendario giuliano), con l’anno 786 dalla fondazione di Roma (33 d.C.), il calendario giuliano e l’età di Cristo morto a 33 anni.
Maria - numero in codice: 19.69.50.33 La madre di Gesù, è nata l’8 settembre del 734 dalla fondazione di Roma (19 a.C.) ed è morta a 69 anni, il 15 agosto dell’803 dalla fondazione di Roma (50 d.C.). Cristo è morto a 33 anni.
Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date (all’interno del calendario romano e solare), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. L’età di vita, è messa sempre nella data di nascita. Maria. Nascita-età: 69 anni, numero chiave: 19. Morte-età: 69 anni, numero chiave: 20.
1° diagramma. Rapporto della data di nascita di Maria, 8 settembre (251° giorno del calendario giuliano), con l’anno 734 dalla fondazione di Roma (19 a.C.), il calendario giuliano, l’età di vita, 69 anni ed il numero chiave: 19. 2° diagramma. Rapporto della data di morte di Maria, 15 agosto (227° giorno del calendario giuliano), con l’anno 803 dalla fondazione di Roma (50 d.C.), il calendario giuliano, l’età di vita, 69 anni ed il numero chiave: 20.
ANNUNCIAZIONE, 25 marzo 753 a.U.c. L'Annunciazione della Beata Vergine Maria o del Signore, è l'annuncio del concepimento verginale e della nascita verginale di Gesù (33 anni), che viene fatto a sua madre Maria (19 anni) dall'arcangelo Gabriele. Per i romani il 25 marzo del 753 a.U.c., Maria aveva 19 anni e suo figlio Gesù, morirà a 33 anni.
Sistema romano. Rapporto del giorno dell’annunciazione a Maria, 25 marzo (84° giorno del calendario giuliano), con l’anno 753 dalla fondazione di Roma, il calendario giuliano di 365 giorni, l’età di Maria, 19 anni, l’età di Cristo, morto a 33 anni ed il numero chiave: 15.
Due Dogmi, un’Enciclica, e tre francobolli. Maria ha partorito Gesù a 19 anni, nel 753 a.U.c. Maria, la madre di Gesù, è nata l’8 settembre del 19 a.C., ed è morta a 69 anni, il 15 agosto del 50 d.C. Cristo è morto a 33 anni. Tutte le misure, le date e le informazioni legate a Maria, sono ottenute con la somma dei numeri: 19, 69, 50, 33.
Maria - numero in codice: 19.69.50.33 IMMACOLATA CONCEZIONE. Dogma della Chiesa cattolica, proclamato da Pio IX, l’8 dicembre 1854. ASSUNZIONE DI MARIA IN CIELO. Dogma della Chiesa cattolica, proclamato da Pio XII, il 1° novembre 1950.
Lettera Enciclica REDEMPTORIS MATER del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, sulla Beata Vergine Maria nella vita della chiesa in cammino. Roma, San Pietro, 25 marzo 1987.
3 Francobolli. “Anno Mariano e centenario del dogma dell'Immacolata Concezione”. VATICANO, emesso: 26 maggio 1954. “Anno Mariano 1987-88”. VATICANO, emesso: 16 giugno 1988. “150° anniversario del dogma dell’Immacolata Concezione”. SMOM, emesso: 18 ottobre 2004.
Diagrammi con le date dei “due dogmi mariani”, dell’enciclica di Giovanni Paolo II e delle emissioni dei tre francobolli, composte con la somma dei numeri: 19, 69, 33.
Maria, la madre di Gesù, è nata l’8 settembre del 19 a.C., ed è morta a 69 anni, il 15 agosto del 50 d.C. Cristo è morto a 33 anni. Tutte le misure, le date e le informazioni legate a Maria, sono ottenute con la somma dei numeri: 19, 69, 50, 33.
Maria - numero in codice: 19.69.50.33
10 francobolli commemorativi, legati alla Beata Vergine Maria. Vergine di Loreto - Fatima - Lourdes VATICANO, emesso: 22 giugno 1938. ITALIA, emesso: 8 settembre 1994. MOZAMBICO, emesso: 13 maggio 1967. VATICANO, emesso: 13 ottobre 1967. BRASILE, emesso: 20 dicembre 1987.
SMOM, emesso: 25 giugno 1997. ITALIA, emesso: 16 aprile 1958. SAN MARINO, emesso: 8 aprile 2008. SMOM, emesso: 28 aprile 2008. VATICANO, emesso: 15 maggio 2008.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri: 19, 69, 33.
SAN GIUSEPPE San Giuseppe, secondo il Nuovo Testamento, è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù. Secondo l'apocrifo "Storia di Giuseppe il falegname", che descrive dettagliatamente il trapasso del santo, Giuseppe aveva ben 111 anni quando morì, godendo sempre di un'ottima salute e lavorando fino al suo ultimo giorno. Prologo. Questo è il trapasso di Giuseppe il falegname, morto a 111 anni il 26 Epep (20 luglio). La chiesa Copta ricordava la sua morte il 20 luglio. La Chiesa cattolica ricorda san Giuseppe il 19 marzo con una solennità a lui intitolata.
Giuseppe nato nel 673 dalla fondazione di Roma (80 a.C.), nel 753 ha 80 anni. Giuseppe muore nel 31 d.C. (784 a.U.c.) a 111 anni (80+31). Cristo è morto in croce a 33 anni.
SAN GIUSEPPE, 80 a.C. - 31 d.C.,
numero in codice: 80.31.111.33
Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date [all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano], soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. La soluzione di ogni problema si trova, scoprendo l’età del protagonista ed il numero chiave. San Giuseppe: 111 anni, numeri chiave: 7, 39.
Rapporto della data di morte di san Giuseppe, 20 luglio (201° giorno del calendario giuliano), 1° diagramma. con l’anno 784 dalla fondazione di Roma (31 d.C.), l’età di san Giovanni, 111 anni ed il numero chiave: 7. 2° diagramma. Rapporto della data di morte di san Giuseppe, 19 marzo (78° giorno del calendario giuliano), con l’anno 784 dalla fondazione di Roma (31 d.C.), il calendario giuliano, l’età di san Giuseppe, 111 anni ed il numero chiave: 39.
FUGA IN EGITTO DELLA SACRA FAMIGLIA Dopo la nascita di Gesù il solo vangelo di Matteo racconta la cosiddetta "Epifania". Alcuni magi (tradizionalmente chiamati "Re Magi" vennero dall'oriente a Gerusalemme (1 d.C., 754 a.U.c.), avendo visto «il suo astro» ("stella cometa"), con l'intento di portare al nuovo re annunciato dall'astro oro, incenso e mirra. Seguendo l'astro, trovarono Gesù a Betlemme e gli resero omaggio. Il re Erode, venuto a sapere di ciò, e temendo l'usurpazione del trono, ordinò l'uccisione di tutti i bambini di Betlemme sotto i due anni (strage degli innocenti). Giuseppe però, avvertito in sogno da un angelo, fuggì in Egitto con Gesù e Maria. Morto Erode , i tre ritornarono nella terra d'Israele e si stabilirono a Nazareth.
La ricorrenza della Fuga in Egitto, è conservata ancora oggi nel calendario particolare della Chiesa cattolica in Egitto, ed è il 17 febbraio, mentre i Copti la ricordano il 1º giugno.
Giuseppe nato nell’80 a.C. (673 dalla fondazione di Roma), nell’1 a.C. ha 81 anni. Maria nata nel 19 a.C. (734 dalla fondazione di Roma), nell’1 a.C. ha 20 anni. Cristo è morto in croce a 33 anni.
FUGA IN EGITTO, 1 a.C.,
numero in codice: 81.20.33
Diagramma con le date: 17 febbraio (48° giorno del calendario giuliano) e 1° giugno (152° giorno del calendario giuliano), all’interno del calendario giuliano di 365 giorni, composte con la somma delle età di san Giuseppe: 81, di Maria: 20 e di Cristo: 33.
SAN GIUSEPPE Secondo l'apocrifo "Storia di Giuseppe il falegname", che descrive dettagliatamente il trapasso del santo, Giuseppe morì a 111 anni.
Giuseppe, il padre putativo di Gesù, è nato nel 673 dalla fondazione di Roma (80 a.C.) ed è morto nel 31 d.C, a 111 anni (80+31). Cristo è morto a 33 anni. Tutte le misure, le date e le informazioni legate a San Giuseppe, sono ottenute con la somma dei numeri: 780, 111, 31, 33.
San Giuseppe, numero in codice: 80.31.111.33
4 francobolli con San Giuseppe VATICANO, emesso: 24 novembre 1999. VATICANO, emesso: 1 settembre 2000. SAN MARINO, emesso: 21 ottobre 2009. ITALIA, emesso: 20 ottobre 2013.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri di san Giuseppe: 80, 31, 111 e di Cristo: 33.
San Giuseppe, Maria e Ges첫 bambino, sono collettivamente riconosciuti come Sacra Famiglia. San Giuseppe - numero in codice: 80.31.111.33 Maria - numero in codice: 19.69.50.33
Sacra Famiglia numero in codice: 80.31.111/19.50.69/33
4 francobolli con la Sacra Famiglia. NUOVA ZELANDIA, emesso: 14 ottobre 1963. VATICANO, emesso: 26 marzo 1971. SMOM, emesso: 21 febbraio 1994. MALTA, emesso: 30 ottobre 2012.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri: 80, 31, 111 / 19, 50, 69 / 33.
Maria ha partorito Gesù a 19 anni, nel 753 a.U.c. Maria, la madre di Gesù è nata l’8 settembre del 19 a.C., ed è morta a 69 anni, il 15 agosto del 50 d.C. Cristo è morto a 33 anni. Tutte le misure, le date e le informazioni legate alla Sindone, sono ottenute con la somma dei numeri: 19, 69, 50, 33.
Sindone (Maria-Cristo) - numero in codice: 19.69.50.33
4 francobolli Immagine della Sindone. ITALIA, emesso: 8 settembre 1978. ITALIA, emesso: 18 aprile 1998. VATICANO, emesso: 19 maggio 1998. ITALIA, emesso: 22 marzo 2010.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri: 19, 69, 33.
Plinio il Giovane è nato nel 61 d.C. ed è morto a 52 anni, nel 113. Cristo è morto a 33 anni. Le Poste Italiane, il 27 maggio 1961, emettono un francobollo nel 19° centenario della nascita di Plinio il Giovane.
Plinio il Giovane - numero in codice: 61.52.113.33
ERUZIONE DEL VESUVIO, 24 OTTOBRE 832 a.U.c (79 d.C.). La data dell'eruzione del Vesuvio dell’832 dalla fondazione di Roma (79 d.C.), è attestata da una lettera di Plinio il Giovane (61 - 113) a Tacito, in cui si legge: non. kal. ... (nove giorni dalle calende, forse di novembre, ovvero il 24 ottobre). Un denario d'argento trovato il 7 giugno 1974 (2727 a.U.c.) (?!?!?!?!?!?!?!?!?!) nello scavo a Pompei, sotto la Casa del bracciale d'oro (Insula Occidentalis) porta sul recto impressa l'iscrizione che permette di affermare che l’eruzione avvenne sicuramente dopo l'8 settembre 79.
Nell’anno 79, Plinio il Giovane ha 18 anni. Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date (all’interno del calendario romano e solare), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Plinio il Giovane (61 - 113). Età: 18 anni, numero chiave: 9
1° diagramma. La data: 24 ottobre (297° giorno del calendario giuliano) 832 dalla fondazione di Roma (79 d. C.), è composta con la somma dei numeri 18 ed il numero chiave: 9. 2° diagramma. Rapporto della data: 7 giugno (158° giorno dell’anno) 1974, con il calendario giuliano-gregoriano e l’anno 753 a.C. La data 7 giugno 2727 dalla fondazione di Roma, è composta con la somma dei numeri 18 ed il numero chiave: 9.
Publio Ovidio Nasone, più semplicemente Ovidio (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. - Tomi, 16 d.C.), fu un celebre poeta romano tra i maggiori elegiaci.
Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date (all’interno del calendario romano e solare), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Ovidio. Nascita-età: 59 anni, numero chiave: 22. Morte-età: 59 anni, numero chiave 22.
Rapporto della data di nascita di Ovidio, 20 marzo (79° giorno dell’anno), con l’anno 710 dalla Fondazione di Roma (43 a.C.), l’età di Ovidio, 59 anni ed il numero chiave: 22, all’interno del calendario giuliano di 365 giorni.
Sistema romano-cristiano Con l’avvento del cristianesimo, i personaggi romani sono legati con la lore età (all’interno del calendario cristiano e solare), al numero rappresentativo dell’età di Cristo, morto a 33 anni, pur mantenendo il numero chiave.
Ovidio, nato nel 43 a.C., muore a 59 anni, nel 16 a.C. Cristo è morto a 33 anni. Numero in codice: 43.59.16.33 Per celebrare il bimillenario della nascita di Ovidio, le Poste Italiane gli dedicano un francobollo, Emissione: 10 giugno 1957, validità fino al 31 dicembre 1958.
Emissione del francobollo di Ovidio. Le due date: 10 giugno (161° giorno dell’anno) 1957 e 31 dicembre (365° giorno dell’anno) 1958, sono composte con la somma dei numeri: 59, 33 ed i numeri chiave: 31, 8. Informazione finale: 16, 43, 59.
CLEOPATRA Cleopatra VII Thea Philopatore, nata ad Alessandria d'Egitto nel 69 a.C., muore ad Alessandria d'Egitto il 12 agosto del 30 a.C. (723 dalla fondazione di Roma). E’ stata una regina egizia del periodo tolemaico.
Cleopatra, nata nel 69 a.C., muore a 39 anni, nel 30 a.C. Cristo è morto a 33 anni. Francobollo, EGITTO “Cleopatra”, emesso il 10 ottobre 1922.
1) Sistema romano. Rapporto della data di morte di Cleopatra, 12 agosto (224° giorno dell’anno), con il calendario giuliano di 365 giorni, l’anno 723 dalla Fondazione di Roma (69 a.C.), l’età di Cleopatra, 39 anni ed il numero chiave: 29. 2) Sistema romano-cristiano. Emissione del francobollo di Cleopatra. La data: 10 ottobre (283° giorno dell’anno) 1922, è composta con la somma dei numeri: 39, 33 ed il numero chiave: 28. Informazione finale: 33, 39.
Due mostre Cleopatra - numero in codice: 69.39.30.33 1) “Cleopatra Regina d’Egitto”, 12 ottobre 2000 - 25 febbraio 2001, Fondazione Memmo, Roma. 2) “Cleopatra - Roma e l’incantesimo dell’Egitto”, 12 ottobre 2013 - 2 febbraio 2014. Chiostro del Bramante, Roma.
1° diagramma. Le due date 12 ottobre (285° giorno dell’anno) 2000 e 25 febbraio (56° giorno dell’anno) 2001, sono composte con la somma dei numeri: 39, 33 ed i numeri chiave: 14, 23. Informazione finale: 30, 39, 69, 33. 2° diagramma. Le due date 12 ottobre (285° giorno dell’anno) 2013 e 2 febbraio (33° giorno dell’anno) 2014, sono composte con la somma dei numeri: 39, 33 ed il numero chiave: 7. Informazione finale: 30, 39, 69, 33.
Sei francobolli con “La lupa che allatta Romolo e Remo” e “Romolo fonda Roma”. Romolo - numero in codice: 753.18.55.33 Romolo, nel 753 (a.C) fonda Roma a 18 anni e muore a 55 anni. Cristo è morto a 33 anni. Remo muore a 18 anni nel 753 (a.C.)
1° francobollo) Posta di Fiume, Lupa di Roma, emesso: 5 aprile 1920. 2° francobollo) Posta di Fiume, Lupa di Roma, emesso: 12 aprile 1922. 3° francobollo) Italia, Lupa di Roma, emesso: 21 aprile 1929, validità: 18 luglio 1946.
4° francobollo) Italia, Romolo fonda Roma, emesso: 28 ottobre 1938. 5° francobollo) Italia, Lupa di Roma, con filigrana, emesso: 18 gennaio 1944, validità: 31 dicembre 1948. 6° francobollo) Italia, Lupa di Roma, Olimpiadi di Roma, emesso: 25 giugno 1960.
Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri: 753 (a.C.), 18, 55, 33.
Alessandro Magno (Pella, ecatombeone, 356 a.C. - Babilonia, 323 a.C.) fu re di Macedonia. Alessandro si propose di iniziare la conquista della Persia, già progettata dal padre. Sbarcato nel 334 in Asia (Alessandro ha 22 anni), si recò in pellegrinaggio alla tomba di Achille presso Troia. Dopo aver liberato le città greche sottomesse dai Persiani, nella grande battaglia di Isso del 333 (Alessandro ha 23 anni), sconfisse le truppe del re persiano Dario III.
1° francobollo) Sovrano Militare Ordine di Malta, "Alessandro Magno visita la tomba di Achille", emesso: 17 maggio 2004. Alessandro Magno, nato nel 356 a.C., visitò a 22 anni la tomba di Achille (nel 334 a.C). Cristo è morto a 33 anni.
Numero in codice: 356.22.33 2° francobollo) Grecia, “Alessandro nella battaglia di Isso”, emesso: 18 luglio 1992. Alessandro Magno, nato nel 356 a.C., a 23 anni condusse la battaglia di Isso (nel 333 a.C). Cristo è morto a 33 anni.
Numero in codice: 356.23.33
3° francobollo) Grecia, “Alessandro il Grande” serie: Imperatori, emesso: 15 gennaio 1954, scadenza: 19 maggio 1977. Alessandro Magno, nato nel 356 a.C., è morto a 33 anni nel 323 a.C. Cristo è morto a 33 anni.
Numero in codice: 356.33.323.33
Tutte le date di emissione dei francbolli, sono ottenute con la somma del numero rappresentativo dell’anno di nascita di Alessandro, la sua età, l’età di Cristo ed i numeri chiave: 5, 6, 15, 7.
Come trovare l’età di Cesare nelle date di emissione di un francobollo e nelle date di una mostra a lui dedicate.
Giulio Cesare, nato nel 101 a.C., muore a 57 anni nel 44 a.C. Cristo è morto a 33 anni.
Giulio Cesare - numero in codice: 101.57.44.33
Francobollo, Italia, Serie Imperiale, Giulio Cesare, emesso: 21 aprile 1929, data di scadenza: 30 settembre 1940. Mostra “Giulio Cesare. L'uomo, le imprese, il mito”, Roma, 23 ottobre 2008 - 3 maggio 2009. Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date, soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Sistema romano-cristiano Con l’avvento del cristianesimo, i personaggi romani sono legati con la loro età (all’interno del calendario cristiano e solare), al numero rappresentativo dell’età di Cristo, morto a 33 anni, pur mantenendo il numero chiave.
1° diagramma. Emissione del francobollo di Cesare. Le due date: 21 aprile (111° giorno del calendario giul./greg.) 1929 e 30 settembre (273° giorno dell’anno) 1940, sono composte con la somma dei numeri: 57, 33 ed i numeri chiave: 9, 12. Informazione finale: 57, 44, 101, 33. 2° diagramma. Mostra di Cesare. Le due date: 23 ottobre (296° giorno dell’anno) 2008 e 3 maggio (123° giorno dell’anno) 2009, sono composte con la somma dei numeri: 57, 33 ed i numeri chiave: 13, 8. Informazione finale: 57, 44, 101, 33.
Augusto, nato nel 63 a.C., muore a 77 anni nel 14 d.C. Cristo è morto a 33 anni.
Augusto - numero in codice: 63.14.77.33
1° francobollo. Il 22 aprile 1929, viene emesso in Italia il francobollo Effige di Augusto, per la serie “Imperiale”, la data di scadenza è il 18 luglio 1946. 2° francobollo. Il 23 settembre 1937, viene emesso in Italia il francobollo: Ritratto di Augusto. La data coincide con il bimillenario della nascita di Augusto, la data di scadenza è il 30 aprile 1939.
Sistema romano I romani usavano mettere nelle loro date, soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Sistema romano-cristiano Con l’avvento del cristianesimo, i personaggi romani sono legati con la lore età (all’interno del calendario cristiano e solare), al numero rappresentativo dell’età di Cristo, morto a 33 anni, pur mantenendo il numero chiave.
Emissione del primo francobollo. Le date: 21 aprile (111° giorno dell’anno) 1929 e 18 luglio (199° giorno dell’anno) 1946, sono composte con la somma dei numeri: 77, 33 ed il numero chiave: 12. Informazione finale: 63, 14, 77, 33. Emissione del secondo francobollo. Le date: 23 settembre (266° giorno dell’anno) 1937 e 30 aprile (120° giorno dell’anno) 1939, sono composte con la somma dei numeri: 77, 33 ed i numeri chiave: 13, 10. Informazione finale: 63, 14, 77, 33.
Come trovare l’età di Augusto in una mostra, una moneta e un francobollo a lui dedicati. Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date, soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Con l’avvento del cristianesimo, i personaggi romani sono legati con la loro età (all’interno del calendario cristiano e solare), al numero rappresentativo dell’età di Cristo, morto a 33 anni, pur mantenendo il numero chiave.
Augusto, nato nel 63 a.C., muore a 77 anni, nel 14 d.C. Cristo è morto a 33 anni.
Augusto - numero in codice: 63.14.77.33
1) AUGUSTO, Scuderie del Quirinale, Roma, 18 ottobre 2013 - 9 febbraio 2014. La mostra è organizzata in occasione del bimillenario della morte di Augusto (19 agosto 14 d.C.). 2) Il 15 aprile 2014 ha corso legale la moneta d'argento da euro 10, commemorativa del "Bimillenario della scomparsa di Augusto (14 - 2014)". 3) Il 2 maggio 2014, viene emesso in Italia il francobollo, La via Augusta. La data coincide con i 2000 anni dalla morte dell'imperatore Ottaviano Augusto che ne fu l'ideatore.
1) Mostra del Quirinale. Le due date: 18 ottobre (291° giorno dell’anno) 2013 e 9 febbraio (40° giorno dell’anno) 2014, sono composte con la somma dei numeri: 77, 33 ed il numero chiave: 27. Informazione finale: 33, 63, 77. 2) Emissione della moneta di Augusto. La data 15 aprile (105° giorno dell’anno) 2014, è composta con la somma dei numeri: 77, 33 ed il numero chiave: 6. Informazione finale: 33. 3) Emissione del francobollo, La via Augusta. La data 2 maggio (153° giorno dell’anno) 2014, è composta con la somma dei numeri: 77, 33 ed il numero chiave: 10. Informazione finale: 33.
AUGUSTO DI PRIMA PORTA E’ una statua romana in marmo, datata 745 dalla fondazione di Roma (8 a.C.) è alta 2,04 metri ed è conservata nei Musei Vaticani, Roma, inv. 2290.
Augusto nato nel 690 Ab Urbe còndita (63 a.C.), nel 745 a.U.c. (8 a.C.) ha 55 anni. Cristo è morto a 33 anni. I numeri 690, 745, 55, 8 e 33, si trovano nell’altezza della statua, 2040 mm, e nel numero di inventario 2290. Francobollo, Italia, Africa Orientale, Bimillenario dalla nascita di Augusto, tema: statue, emesso: 25 aprile 1938. Francobollo, Vaticano, “Collezioni vaticane d'arte negli U.S.A.”, Augusto di Prima Porta, emesso: 10 novembre 1983. Moneta, 50 Euro Oro, “I Capolavori della Scultura nella Città del Vaticano”, tema: Augusto di Prima Porta, emessa: 12 ottobre 2010. “AUGUSTO DI PRIMA PORTA”
Numero in codice: 55.8.33
1° francobollo. La data 25 aprile (115° giorno dell’anno) 1938, è composta con la somma dei numeri: 55, 33 ed il numero chiave: 27. Informazione finale: 8 (a.C.), 33. 2° francobollo. La data 10 novembre (314° giorno dell’anno) 1983, è composta con la somma dei numeri: 55, 33 ed il numero chiave: 14. Informazione finale: 8 (a.C.), 55. Moneta. La data 12 ottobre (285° giorno dell’anno) 2010, è composta con la somma dei numeri: 55, 33 ed il numero chiave: 21. Informazione finale: 8 (a.C.), 55.
Sei asteroidi dedicati a: Romolo, Cesare, Catullo, Virgilio, Orazio e Ovidio.
Asteroide 10386 Romulus Romolo, fonda Roma nel 753 (a.C) all’età di 18 anni e muore a 55 anni. Cristo è morto a 33 anni. Romolo - numero in codice: 753.18.55.33 Asteroide 18458 Caesar Giulio Cesare, nato nel 101 a.C., muore a 57 anni nel 44 a.C. Cristo è morto a 33 anni. Cesare - numero in codice: 101.57.44.33 Asteroide 11965 Catullus Catullo, nato nell’ 85 a.C., muore a 30 anni nel 55 a.C. Cristo è morto a 33 anni. Catullo - numero in codice: 85.30.55.33
Asteroide 2798 Virgilius Virgilio, nato nel 70 a.C., muore a 51 anni nel 19 a.C. Cristo è morto a 33 anni. Virgilio - numero in codice: 70.51.19.33 Asteroide 4294 Horatius Orazio, nato nel 65 a.C., muore a 57 anni nell’ 8 a.C. Cristo è morto a 33 anni. Orazio - numero in codice: 65.57.8.33 Asteroide 2800 Ovidius Ovidio, nato nel 43 a.C., muore a 59 anni nel 16 d.C. Cristo è morto a 33 anni. Ovidio - numero in codice: 43.59.16.33
Tutti i numeri degli asteroidi, contengono al loro interno, le informazioni (numero in codice) di ogni personaggio al quale sono stati dedicati, legati all’età di Cristo, morto a 33 anni.
Il prossimo
SEGRETO DI PULCINELLA
GIORGIONE
LA PALA CASTELFRANCO Giorgione è nato nel 1476 (76). Nel 1504 (104), all’età di 28 anni, esegue la Pala di Castelfranco. Cristo è morto a 33 anni. I numeri 76, 28, 104, 33, si trovano in tutte (ma proprio tutte) le operazioni che trattano l’opera La Pala di Castelfranco.
Numero in codice: 76.28.104.33 Francobollo, ITALIA, “Madonna col Bambino”, emesso: 8 novembre 1978.
Lastra tombale di Matteo Costanzo, 1° agosto 1504 Numero in codice: 46.58.104.33
CARAVAGGIO (1571 - 1610)
L’OPERA COMPLETA Ogni opera ha il suo “numero in codice” e l’anno di esecuzione. Con questo sistema si viene a sapere, che in segreto, i massimi studiosi di Caravaggio, hanno decretato che il dipinto “La Buona Ventura“ del Louvre di Parigi (numero in codice: 71.25.96.33), è la prima versione, mentre la replica “La Buona Ventura” della Pinacoteca Capitolina di Roma (numero in codice: 71.26.97.33), è dell’anno successivo. Se nella cronologia completa ci sono degli errori, li ho fatti io, non i Ministeri. E’ sufficiente verificare le variabili e correggere le date sbagliate.
Manoscritto, 6 quaderni. All’interno dei quali si trovano, 105 opere e copie datate di Caravaggio. Le stesse date si trovano in: 30 mostre, 50 francobolli, 2 monete, 2 banconote, 4 presentazioni, oltre ad: aste, comitati, convegni, dichiarazioni, pubblicazioni e scoperte.
Giorgioppi 2013
Caravaggio 15 francobolli ed il loro numero in codice.
Cena in Emmaus, 1601, numero in codice: 71.30.101.33
Deposizione, 1602-1604, numero in codice: 71.102.104.33
Decollazione, 1607-1608, numero in codice: 71.107.108.33
Flagellazione, 1607-1610, numero in codice: 71.107.110.33
Davide con la testa di Golia, 1610, numero in codice: 71.39.110.33
1592
1594
1595
1596
1597
1598
1599-1600
1600
1601
1601-3
1602-4
1604-5
1605-6
1609
1611
1602
1603
1605
1606
1606-7
1607
1607-10
1600-1
1607-8
1608
1608-9
1610
1592 / 1611. Cronologia di 102 opere e copie di Caravaggio (Giorgioppi 2013).