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L’ L’altra faccia dei favori Corruzione, malaffare, C ilillegalità diffusa. Quanto siamo, come Q popolo, p complici di ttutto tt questo? t E perché? Ecco la seconda e ultima parte del dossier di Giornale Lucano, in collaborazione con Focus Magazine, iniziata il numero scorso. [alle pagine 3-4-5]
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L’altra faccia dei favori Corruzione, malaffare, illegalità diffusa. Quanto siamo, come popolo, complici di tutto questo? E perché? Le cronache delle ultime settimane traboccano di corrotti e corruttori, anche ai più alti livel-
li della politica, della pubblica amministrazione e dell’imprenditoria. Pochi italiani, però, si sono sorpresi di queste notizie. “Lo sapevamo già” è stato il commento più comune. Una consapevolezza testimoniata anche dall’ultima rilevazione in Italia del Cpi (corruption perception index), l’indice di percezione della corruzione nella politica e negli affari pubblici. L’indagine, svolta da Transparency International (organizzazione internazionale non governativa che si batte contro la corruzione e per la promozione dell’etica) è svolta incrociando varie ricerche e interviste a esperti del mondo degli affari e delle istituzioni. Nel novembre 2009, questo indice (che va da 10, massima fiducia nella trasparenza e liceità degli affari pubblici, a 0) nel nostro Paese è sceso a 4,3, facendoci slittare di 8 posizioni nella classifica mondiale: dal 55° posto del 2008 al 63° di oggi. Transparency International ha anche calcolato, grazie ai dati forniti dalla Banca Mondiale, quanto costa ai nostri conti pubblici, ogni anno, la corruzione: 50 miliardi di euro. Tangentopoli 2? Ovvio che in questi mesi, come anche all’inizio degli anni ’90, in seguito agli scandali di Tangentopoli, si sia scatenato un dibattito animato da politici e opinionisti tra chi cerca di limitare la responsabilità del reato agli individui indagati dalla magistratura (i soliti “mariuoli”) e chi mette sul banco degli accusati non solo la politica o “il sistema” nel suo insieme, ma anche la nostra società, colpevole quanto meno di mancata reazione se non di complicità nel generale malaffare. Dovunque stia la ragione (e probabilmente sono veri entrambi i punti di vista), l’immagine degli italiani non ne esce
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bene. Siamo davvero un popolo di rassegnati alla corruzione e all’illegalità? Tolleranti. «Un dato sperimentale che quantifichi questa rassegnazione non esiste» dice Alberto Vannucci, che insegna Scienza politica all’Università di Pisa. «Sarebbe assurdo, d’altra parte, svolgere un’indagine chiedendo alle persone quanto siano tolleranti riguardo alla corruzione e aspettarsi risposte sincere. Per avere un’idea della situazione si possono però incrociare dati diversi, per esempio quelli forniti nel 2009 dall’Eurobarometro (l’istituto statistico della Unione Europea) sulla rilevanza del problema cor-
si potrebbe spiegare con una nostra maggiore “abitudine” (o rassegnazione) al fenomeno. Oppure, allargando il discorso alla tolleranza nei confronti dell’illegalità, si potrebbe riflettere sui livelli della nostra economia “sommersa”: il 23% del prodotto interno lordo (cioè di tutta la ricchezza prodotta), percentuale decisamente anomala nei Paesi occidentali». E in effetti i pagamenti “in nero”, senza fattura, sono esperienza quotidiana. Razionalità e valori. Ma quali sono i fattori che stanno all’origine della corruzione? «Gli studiosi normalmente spiegano il fenomeno usando 2 modelli
La corruzione ha ragioni economiche. Ma anche culturali L’insieme di valori dei contadini meridionali, che si può leggere anche come risultato di questa distanza dai diritti come cittadini, nel 1958 fu definito dall’antropologo statunitense Edward C. Banfield “familismo amorale”. Lo studioso aveva compiuto a Chiaromonte (rinominato “Montegrano”), un’approfondita ricerca sulla popolazione, che pubblicò nel 1958 con il titolo “Le basi morali di una società arretrata” (Il Mulino). “Secondo il punto di vista della gente di Montegrano” scrisse Banfield “l’uomo è costretto a lottare contro una natura brutale e capricciosa perché la sua famiglia possa sopravvivere. Perciò si deve preoccupare dell’“interesse” della famiglia, e deve essere disposto a fare quelle cose – anche se talvolta ingiuste e meschine - che tornano a vantaggio di essa. E perché sa che anche tutti gli altri si trovano nella medesima situazione, deve temerne gli attacchi e proteggersene tirandosi da parte e colpendo per primo quando lo possa fare senza pericolo”...
ruzione e quelli sulla frequenza delle esperienze personali come potenziali corrotti o corruttori. Tra i due risultati in Italia c’è una distanza contraddittoria: la pratica effettiva della corruzione appare relativamente più diffusa rispetto alla percezione della sua gravità, e questo dato
interpretativi» continua Vannucci. «Il primo lo osserva da un punto di vista economico e razionale: c’è corruzione dove c’è l’opportunità di corrompere con profitto. Dove cioè ci sono molti soldi pubblici che possono essere spartiti, una burocrazia “pesante” che rende complicati
e quindi meno trasparenti i vari passaggi di denaro, un sistema giudiziario che di rado riesce a punire i colpevoli. L’altro modello, invece, prende in considerazione anche gli aspetti culturali che vanno di pari passo con la corruzione: come l’assenza di barriere morali e sociali a determinati comportamenti, l’orientamento dei valori che caratterizzano una società e possono essere più o meno “tolleranti” nei confronti dell’illegalità, la forza o la debolezza della cultura civica. Per capire l’anomalia italiana questi modelli vanno utilizzati entrambi: l’atteggiamento poco reattivo della nostra società, se non provoca, sicuramente aggrava il fenomeno della corruzione, che comunque ha profonde radici istituzionali ». Manchiamo di cultura civica, insomma. O, in un termine più ampio, di coscienza civile. “Fatta l’Italia”, si potrebbe dire citando Massimo d’Azeglio, gli italiani non sono stati fatti. Ma perché? Arretratezza. Carlo Tullio-Altan antropologo, sociologo e filosofo, affrontò la questione nel saggio La coscienza civile degli italiani. Valori e disvalori nella storia nazionale. Le ragioni della nostra “arretratezza” come cittadini e di conseguenza della nostra “democrazia incompiuta”, per Tullio-Altan andrebbero fatte risalire al Medioevo, e poi ai 2 secoli fra la fine del 1500 e la fine del 1700. In quell’epoca, nel resto d’Europa avevano preso forma gli Stati nazionali e si affermavano nuovi valori come ordine, efficienza, solidarietà e senso dello Stato (più avanti, dalla fedeltà al sovrano si sarebbe passati alla fedeltà alle istituzioni), e contemporaneamente acquistavano forza princìpi di diritto che miravano a trasformare i sudditi in cittadini, garantendo loro libertà ma anche responsabilità.
direttore responsabile Gianluigi Petruccio editore Festula 2000 snc redazione via Rocco Scotellaro 7b Potenza, tel. 0971 46 94 66, fax 0971 449 056 grafica ed impaginazione Ivan Fabbricatore account Tonio Claps e Michele Vignola Reg.Trib. di Pz n°340 del 16/12/05 stampa RPR fax 06 233 247 987 tiratura 32.000 copie responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Dorotea Ghio giornalelucano.it | redazione@giornalelucano.it distribuzione Ida Lapetina • Lorena D’Oronzo
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Mi faccia il... piacere Consorterie. Il sistema italiano di signorie e principati, le continue lotte per il dominio fra questi e all’interno di questi, tra famiglie e consorterie, ci avrebbero invece lasciato come patrimonio culturale “una diffusa asocialità, una mancanza di solidarietà al di fuori della ristretta cerchia delle famiglie e parentele, con un rifiuto totale, addirittura rabbioso, di ogni impegno morale e politico nell’interesse della collettività… La politica delle fazioni, la struttura clientelare del potere e quel diffuso stato d’animo che oggi viene chiamato qualunquismo affondano le loro radici in quel terreno”. Secondo Tullio-Altan, questa eredità di “disvalori” ci rese incapaci di assimilare, come popolo, gli ideali della Rivoluzione francese (giunti da noi con le truppe napoleoniche), alla radice di tutte le grandi democrazie occidentali. “Libertà, fraternità e uguaglianza, infatti, garantiscono rispettivamente … le libertà civili e di autorealizzazione individuale nel rispetto delle libertà altrui … La solidarietà sociale e la corresponsabilizzazione dei singoli per la tutela degli interessi collettivi … L’equità nella ripartizione dei diritti e dei doveri e nella distribuzione
delle risorse secondo i meriti e i bisogni di tutti”. Familisti amorali. Ad aggravare la situazione, per Tullio-Altan, l’arretratezza economica del Sud Italia, che non sarebbe stata
del boom economico, quando la Guerra fredda ci avrebbe imposto un immobilismo politico che avrebbe ulteriormente favorito la politica delle clientele piuttosto che quella indirizzata al bene comune. L’insieme di
«Così guadagniamo in due». Ma non è vero Quando l’idraulico (foto 1, ma anche il 1 medico, ecc.) presenta il conto, sembra conveniente evitare la fattura. Noi pagheremo meno e lui avrà meno tasse. Ma lo stesso ragionamento è fatto da tutti, anche dai più ricchi, che evadono il fisco intestandosi conti in paradisi fiscali come le isole Cayman (foto 2). E alla fine ci rimettiamo tutti; i soldi in nero, infatti, alimentano una spirale perversa: meno soldi al fisco significano meno servizi pubblici e più tasse. Iniquità. L’evasione fiscale (230 miliardi nel 2008) è un grave problema della nostra economia. Per il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi riduce la competitività delle imprese, causa iniquità e “disarticola la società”.
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sanata né nei decenni successivi all’unità del Paese (a causa della politica del trasformismo che favoriva i grandi latifondisti, vedi il numero precedente di Giornale Lucano), né durante il fascismo, e neppure negli anni
valori dei contadini meridionali, che si può leggere anche come risultato di questa distanza dai diritti come cittadini, nel 1958 fu definito dall’antropologo statunitense Edward C. Banfield “familismo amorale”.
Lo studioso aveva compiuto a Chiaromonte (rinominato “Montegrano”), un’approfondita ricerca sulla popolazione, che pubblicò nel 1958 con il titolo “Le basi morali di una società arretrata” (Il Mulino). “Secondo il punto di vista della gente di Montegrano” scrisse Banfield “l’uomo è costretto a lottare contro una natura brutale e capricciosa perché la sua famiglia possa sopravvivere. Perciò si deve preoccupare dell’“interesse” della famiglia, e deve essere disposto a fare quelle cose – anche se talvolta ingiuste e meschine - che tornano a vantaggio di essa. E perché sa che anche tutti gli altri si trovano nella medesima situazione, deve temerne gli attacchi e proteggersene tirandosi da parte e colpendo per primo quando lo possa fare senza pericolo”. Negli anni più recenti la ricerca di Banfield è stata criticata da vari punti di vista. Il concetto di familismo, però, e la mancanza di una cultura comunitaria diffusa continuano a descrivere piuttosto bene la nostra società. E a spiegare la nostra difficoltà nel reagire alla corruzione e al malaffare. Ma perché non riusciamo a cambiare?
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L’altra faccia dei favori Capitale sociale.
Dagli anni ’90 in poi, grazie allo studioso americano J. S. Coleman, per spiegare l’organizzazione sociale e il suo cambiamento si usa un nuovo concetto: “capitale sociale”. è l’insieme delle risorse per l’azione che derivano dal tessuto di relazioni in cui una persona è inserita. È una risorsa collettiva che appartiene a una comunità (una città, una provincia, una nazione): a maggiore capitale sociale corrisponde maggiore capacità di cambiamento, più forza nell’incidere sulla politica e sulle istituzioni per il bene di tutti. «È una disponibilità a prendere gli altri sul serio e a sentirsi responsabili verso di loro. Come minimo, significa avere fiducia negli altri. Da questo punto di vista, in Europa da anni siamo quelli messi peggio: lo dimostrano i dati sulla fiducia forniti dall’Eurobarometro» dice Ro-
berto Cartocci, docente di Metodologia della scienza politica all’Università di Bologna e autore di Mappe del tesoro. Atlante del capitale sociale in Italia. Istituzioni. Per misurare la quantità di capitale sociale disponibile
in ogni provincia italiana, Cartocci ha incrociato i dati di 4 variabili indicative della par tecipazione sociale: la diffusione dei quotidiani, l’affluenza al voto, le donazioni di sangue, il numero delle associazioni sportive. Il risultato: tra Nord, Centro e Sud c’è un divario di capitale sociale che sembra testimoniare le fratture non sanate della nostra storia. È possibile cambiare? E cosa possono fare le leggi e le istituzioni? «Il capitale sociale è un fatto culturale, e la cultura può cambiare, anche se lentamente, dato che i valori di cui è formata plasmano la nostra stessa identità» continua Cartocci. «Il rapporto con le leggi e le istituzioni però è fondamentale, in entrambi i sensi: una comunità con un capitale sociale basso influenza
negativamente la qualità delle istituzioni e quindi delle leggi, che in questo circolo vizioso abbassano ulteriormente il livello di fiducia dei cittadini e quindi il loro capitale sociale. D’altra parte anche una buona legge, che però non preveda sanzioni certe, produce lo stesso effetto disastroso». Ingiustizie. Al contrario, quando le istituzioni funzionano e danno quello che promettono, ci rendono orgogliosi della nostra comunità e questo aumenta il capitale sociale a nostra disposizione. «Per fare un esempio» dice Cartocci «noi italiani potremmo essere fieri del nostro sistema sanitario: è tra i più avanzati al mondo e ci consente di essere uno dei popoli con la vita media più lunga. Poiché la sanità è finanziata con le tasse dei cittadini, il suo peso ricade però solo sulle spalle di quelli che le tasse le pagano. Da tale ingiustizia nasce diffidenza e risentimento». Perché quello che ci disturba, in fondo, è sempre la sensazione di essere i soli a pagare il biglietto dell’autobus. e
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è successo a Potenza Preso il ladro dai mille volti
Chiuso in una cella, il detenuto 01EN6AT questo il “codice univoco individuo” degli archivi della Polizia, visto che non si sa il suo nome, sta pensando al banale errore che lo ha tradito: dare all’agente una data di nascita diversa da quella riportata sul codice fiscale. Così è finita la carriera dell’“uomo dai mille volti”, più o meno 45 anni di età, senza fissa dimora, specializzato da anni in furti sui treni di tutta Italia. Errore banale, d’accordo, ma quando uno ha utilizzato 48 nomi diversi, consegnare un numero di codice fiscale e fornire ad un agente della Polizia ferroviaria una data di nascita diversa può capitare. Se poi si viaggia con una valigia vuota e si risponde alle domande un pò nervosamente, allora è proprio una giornata storta che, infatti, è finita con l’arresto. L’uomo che la Polizia pensa sia di nazionalità algerina (funzionari del Paese nordafricano faranno accertamenti per stabilirlo con certezza) era su un treno partito da Salerno e diretto a Potenza.
Quando gli agenti, viste le sue contraddizioni e la valigia vuota, lo hanno fatto scendere a Potenza, non immaginavano ciò che avrebbero scoperto lavorando con i loro colleghi specializzati del compartimento della Polfer di Puglia, Basilicata e Molise, che si trovano a Bari. Sono venuti fuori 48 nomi diversi, ma l’unica certezza era il codice unico individuo dell’archivio centrale della Polizia: ancora oggi, il suo nome vero è un mistero. L’uomo è in Italia dal 1994 ha precedenti anche per rapina e spaccio di stupefacenti ma la sua specializzazione ad un certo punto sono diventati i furti sui treni. Ennesimo episodio di pirateria stradale
È accaduto in via Caserma Lucana all’altezza dell’incrocio con la villa comunale di Santa Maria, dove una signora di mezza età è stata urtata da un’auto ed è finita per terra. Ha suscitato clamore soprattutto il fatto che l’automobilista non abbia soccorso la donna che attraversava la strada in direzione caser-
Parcheggi università Nei giorni scorsi, al Comune di Potenza, è stato affrontato il tema dei parcheggi nei pressi dei due plessi universitari e, contestualmente, la miglior organizzazione possibile della gestione del traffico, di mezzi pubblici e privati nelle medesime zone. L’assessore Losasso ha evidenziato come l’impegno in favore della mobilità degli universitari sia già notevole: 5 bus urbani per un totale di 46 corse, 11 treni fermano nei pressi della sede dell’ateneo di Macchia Romana, tra la stazione prossima al nosocomio San Carlo e via Lamarmora. “Gli studenti dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio preferendo i mezzi di trasporto pubblico a quelli privati, magari documentandosi per orari e tipi di mezzi da utilizzare attraverso il sito internet del Comune, internet che mi pare sia il loro ‘pane quotidiano’.”. L’assessore Campagna ha concluso ricordando che “oltre alla realizzazione di un parcheggio multipiano che l’amministrazione universitaria ha già progettato e che si andrà a costruire nella zona attualmente occupata dalle serre a ridosso di rione Francioso, con ricadute positive per le esigenze di parcheggi dei residenti nello stesso rione e di quelli di Santa Croce, che prevede tra l’altro la realizzazione di un’area verde attrezzata”. Un parcheggio multipiano è previsto altresì nella zona vicina a ospedale e università a Macchia Romana, struttura da mille posti.
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è successo a Potenza ma, in un punto privo di strisce pedonali. Riversa a terra la donna è stata prontamente soccorsa dai passanti. Sul posto Polizia e ambulanze, con traffico in tilt per qualche minuto. Trasportata al S.Carlo è stata medicata dai sanitari non avendo riportato gravi conseguenze.
presso la Neuro chirurgia del San Carlo e prontamente operata dal direttore del dipartimento chirurgico, il primario Paolo Severino che ha esportato sia l’ematoma sia la Mav encefalica. Dopo l’intervento la paziente si è prontamente risvegliata e allo stato attuale non presenta nessun deficit.
Salvata al San Carlo
Era andata a Parigi, per risolvere un grave problema di malformazione vascolare ma alla fine la risoluzione al suo problema l’ha travata a Potenza, dopo essere passata per la drammatica esperienza del coma. E’ l’esperienza finita a lieto fine di una diciottenne lucana, affetta da una malformazione arterio venosa encefalica. Tra le conseguenze di questo difetto c’è la manifestazione di crisi epilettiche. Per affrontare il problema, un mese fa la giovane era volata a Parigi per sottoporsi a un procedimento endo vascolare di embolizzazione presso il centro più prestigioso al mondo per tale trattamento, che purtroppo non ha dato esito positivo. La settimana scorsa la Mav si è rotta ed ha determinato una grave emorragia cerebrale che ha ridotto la giovane in coma grave. La paziente è stata ricoverata
APT BASILICATA
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Minicar, drammatico incidente
Quella minicar è stata unatentazione troppo forte, complice anche il primo caldo primaverile e la giornata di festa per il pranzo di fine anno organizzato a casa di un amico in attesa dei preparativi, però, cinque ragazzi hanno deciso di fare una “bravata”, salendo tutti insieme sulla piccola autovettura, omologata solo per due persone. Ma lungo il tragitto il conducente ha perso il controllo, finendo contro un palo della pubblica illuminazione, in contrada Costa della Gaveta, a Potenza. Arrestato il «picchiatore» misterioso
Era il 12 febbraio scorso, in via Vaccaro, a Potenza. Ha aspettato l’arrivo della sua «preda» e poi si è scagliato contro con una violenza inaudita. Pugni, calci,
Mangiare è un lusso? L’11,6 per cento dei nuovi poveri che a stento si alimentano è costituito da ragazzi e ragazze minorenni. Sempre di più i potentini che non riescono neppure a comprare i prodotti alimentari. Tra licenziamenti, cassa integrazione e disoccupazione trova terreno fertile la povertà, il cui tasso è in costante crescita in tutta la Basilicata. Potenza è la punta dell’iceberg: se alla fine del 2007 la Caritas diocesana sosteneva 836 famiglie, dopo un anno sono diventate 1.020 (+22%) e a fine 2009 c’è stato un ulteriore incremento non ancora quantificabile esattamente. Persone che hanno difficoltà anche per mangiare: secondo il rapporto sulla povertà alimentare elaborato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in Basilicata il fenomeno incide in modo significativo sui minori (11,6%) e sugli anziani (8,8%). A farne le spese non è solo la quantità dei beni alimentari acquistati, ma anche la loro qualità, con evidenti ricadute sul regime alimentare. Loro, i nuovi poveri, trovano un sostegno concreto soltanto nella Caritas, gli unici ad aiutarli, non solo con le raccolte di alimentari ma anche offrendo loro un supporto morale e psicologico. Nei momenti peggiori sono pronti ad ascoltarli, a raggiungerli addirittura in casa dandogli la possibilità di sfogare la rabbia e la disperazione di certi momenti. Ma l’aumento dei bisognosi è tale che il volontariato, da solo, presto non riuscirà a soddisfare la domanda.
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è successo a Potenza schiaffi. Potrebbe aver utilizzato anche una mazza per infierire sulla vittima, Ottavio Ammattatelli, dirigente medico di primo livello del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Carlo. Per quelle ferite, il noto professionista potentino ha dovuto ricorrere alle cure del nosocomio dove gli sono state diagnosticate diverse escoriazioni, con una prognosi di 40 giorni. L’aggressore, a distanza di tre mesi, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Potenza che lo hanno intercettato all’aeroporto di Roma grazie anche alla collaborazione della polizia di frontiera. È un uomo di 32 anni, C. F., con evidenti problemi di natura psichica. A febbraio scorso ha letteralmente seminato il panico a Potenza, picchiando anche il figlio di un commerciante del capoluogo. Una violenza scatenata da un semplice sguardo equivocato, da una parola, da un gesto, a testimonianza del disturbo che affligge l’uomo. C. F., secondo quanto segnalato dalla Squadra Mobile potentina, si era rifugiato in Portogallo riconosciuto da una delle sue vittime, qui è stato raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere per lesioni aggravate e violenza privata. Aggressione in discoteca
Aggredito ed accoltellato un addetto alla sorveglianza di una discoteca, alla periferia del capoluogo, è stato costretto a far ricorso alle cure dell’ospedale San Carlo. Due giovani, noti già alle forze dell’ordine, entrambi di Pignola, uno di 32 anni e il secondo di 33 anni, si sono resi responsabile dell’aggressione. L’episodio, iniziato prima verbalmente all’interno del locale pubblico, particolarmente affollato, è poi proseguito all’esterno, mentre l’operatore della vigilanza stava per allontanarsi, a fine turno di lavoro, a bordo di un auto di un collega. L’aggressore, spalleggiato dall’amico che pure ha preso parte all’aggressione, ha colpito più volte con un coltello la vittima agli arti inferiori e superiori, procurandogli diverse ferite profonde. Bucaletto: allarme zecche
La denuncia arriva direttamente dai residenti del quartie-
re che hanno assistito inermi ad una vera e propria invasione di questi pericolosi insetti che provocano seri danni alla salute di animali e persone. Una situazione insostenibile tanto da richiedere, nei giorni scorsi, l’intervento dell’Acta per la disinfestazione dell’area più colpita (la zona degli ScanCase che
si trova tra la chiesa e la nuova piazza centrale ex rotonda). “Il problema maggiore - hanno spiegato i residenti - è che ad un tratto ci siamo trovati questi insetti dentro casa e non solo perchè avevano “attaccato” chi ha un cane e questo aveva portato dentro gli insetti. C’è stata proprio una “migrazione” di zecche. Ne abbiamo trovato a migliaia per terra, sui muri esterni dei prefabbricati, sotto le porte d’ingresso. Purtroppo ce lo aspettavamo vista la mancata disinfestazione nei mesi precedenti e la poca cura con cui viene tenuto il verde pubblico”.
Regione: indagini sul doppio stipendio Il procuratore regionale della Corte dei conti lucana Michele Oricchio, indaga sulle decisioni prese (o non prese) nel 2008 dagli allora componenti dell’ufficio di presidenza del consiglio Maria Antezza, Rosa Mastrosimone, Franco Mattia, Giacomo Nardiello, Agatino Mancusi, il dirigente generale dell’ufficio Ferdinando Giordano e il dirigente dell’ufficio finanziario, Michele Radice. In sintesi, 4 consiglieri, appena eletti senatori della Repubblica e dunque finiti in un caso di incompatibilità di cariche secondo la legge, circa un mese dopo comunicano alla Regione “lasciamo il consiglio e optiamo per il Senato”. Ma, perché le loro dimissioni divengano operative, c’è bisogno di un atto ad hoc dell’ente. Questo atto arriva quasi due mesi dopo. Perciò, i quattro percepiscono due mesi di stipendio da consigliere regionale nonostante la Costituzione, all’articolo 122, vieti esplicitamente che si possano cumulare le cariche. Quei quattro stipendi costano alle casse pubbliche 106.140 euro e 79 centesimi. Ossia secondo Oricchio procurano un danno equivalente, dato che si tratta di soldi che non dovevano essere dati. Per questo, Oricchio stima che ognuno dei sette indagati debba pagare 15.163 euro di risarcimento danni alla Regione. Per la precisione in due mesi di stipendio lordi da presidente del consiglio regionale di Maria Antezza equivalgono a 31.621 euro e 92 centesimi; per Cosimo Latronico il costo è 26.803 euro e 83 centesimi; l’emolumento bimestrale di Carlo Chiurazzi è di 25.698 euro e 11 centesimi; infine, Egidio Digilio percepisce 22.016 euro e 93 centesimi. Il paradosso - stando all’indagine della Corte dei conti - è che a procurare quel danno sarebbe stato l’ufficio di presidenza del consiglio regionale. Al cui vertice, come presidente, c’era proprio Maria Antezza. Come a dire, seguendo il ragionamento dell’investigatore pubblico: la Antezza, presidente del consiglio regionale, viene eletta nell’aprile 2008 senatrice; il 9 maggio scrive a se stessa - ossia all’ufficio di presidenza del consiglio regionale - che preferisce andare al Senato; ma non blocca gli emolumenti verso se stessa e gli altri tre neosenatori se non quando avviene la loro surroga, ossia il 24 giugno. Oricchio ha comunicato della propria indagine perché gli interessati inviino, entro un mese, le proprie deduzioni e ogni documento utile all’accertamento della verità. Prima che i giudici della Corte prendano eventuali decisioni in merito.
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è successo sul pianeta Terra Praga “Se andate al voto birra gratis per tutti” Birra offerta agli studenti di maturità e agli universitari della Repubblica Ceca. A patto che vadano a votare alle politiche di fine mese. L’idea è del birrificio Bernard, vicino alla destra.
Coney Island nel famoso luna park c’è un bel po’ di Italia Un’azienda italiana, la Zamperla di Vicenza, lo gestirà per 10 anni. Nel parco giochi di New York, risorto dopo 100 giorni di lavori, sono 19 le attrazioni “tricolori”. Washington “Ho tradito mia moglie: mi dimetto” Dimissioni per aver tradito la moglie con la propria collaboratrice. Le ha date un deputato repubblicano dell’Indiana, Mark Souder, evangelico. Era candidato alle elezioni del midterm. Brasilia Dipendenti trans. Ok al nome femminile I funzionari pubblici brasiliani trans o travestiti potranno usare il loro soprannome femminile nei cartellini, nei documenti e nelle email. Lo ha deciso il governo di Brasilia.
Mosca Vendeva il figlio per 270 euro: arrestata Tentava di vendere il figlio di tre mesi per 10mila rubli (270 euro). Arrestata a Mosca una donna uzbeka, 34 anni, da poliziotti travestiti da finti acquirenti. Il bimbo ora in un istituto. Mosca Militari sul lastrico. Ora sperano nella lotteria Dopo aver messo all’asta beni e terreni, l’esercito russo ha chiesto al governo di poter organizzare 16 lotterie statali entro 5 anni. I soldati, a corto di soldi, sperano di ricavare 3 miliardi di rubli (80 di euro). Londra Tagliate auto blu a politici in Gran Bretagna D’ora in poi ministri e sottosegretari dovranno andare al lavoro a piedi, in bus, in metro o in treno. In seconda classe. Lo ha deciso il nuovo governo britannico. La misura farà risparmiare 3,2 milioni di euro all’anno.
Indonesia Ha due anni e fuma 40 sigarette al giorno La mamma è preoccupata, il figlio fuma 40 sigarette al giorno e non sa più come fare. Il video shock ha fatto il giro del mondo. Ardi Rizal, un bambino indonesiano di appena due anni fuma come… un turco! No, non è uno scherzo di cattivo gusto! Arriva a quaranta sigarette al giorno e guai a non dargliele. Il bambino vive a Sumatra con la famiglia e se non fosse per questo vizio sarebbe come tanti suoi coetanei. A fare il disastro sarebbe stato il padre che un bel giorno, per gioco o per scherzo, ha pensato bene di dargliene una. Aveva diciotto mesi.
La festa della ‘Ndenna
Antico rituale arboreo in onore di S. Antonio di Padova Domenica 06 Giugno 2010 – Taglio della Cunocchia 07:30 > Raduno dei partecipanti in Piazza S. Antonio 08:00 > Partenza per il Bosco Favino 09:30 > Taglio della Cunocchia 10:30 > Trasporto della Cunocchia nel piazzale del Bosco Favino 11:00 > Legatura e benedizione della Cunocchia
12:00 > Pranzo a sacco comunitario 15:00 > Trasporto della Cunocchia dal Bosco Favino in Paese 18:30 > Arrivo della Cunocchia in piazza S. Antonio 18:45 > Apertura stand enogastronomici 19:00 > Concerto di musica popolare con il GRUPPO FOLK D. LENTINI
Domenica 13 Giugno 2010 – Festa della ‘Ndenna
Info
08:00 > Raduno dei partecipanti in Piazza S. Antonio 09:00 > Unione della ‘Ndenna e della Cunocchia (matrimonio arboreo) 10:00 > Legatura dei “tacchetti” alla Cunocchia
16:00 > Innalzamento della ‘Ndenna 18:00 > Gara di arrampicata libera sulla ‘Ndenna 22:00 > Concerto di musica etnica e popolare con i KALAMU
Associazione Pro Loco Castelsaraceno Via Vittorio Emanuele, n. 2 Cell. 347/1786882 – 339/1661524
www.prolococastelsaraceno.it e-mail: info@prolococastelsaraceno.it
Sydney Gatto nel bucato salvo dopo la centrifuga In una lavatrice con centrifuga per 30 minuti. Ma Kimba, una gattina di 4 mesi di Sydney, si è salvata. Sorpreso il padrone: “Ho messo i panni, ho girato le spalle e lei è entrata”. Pechino A 60 anni partorisce due gemelle Partorisce due gemelle a 60 anni. Protagonista, una cinese all’ospedale di Hefei. È stato possibile con la fertilizzazione in vitro. Le bambine nate premature, dopo otto mesi e mezzo.
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Potenza Potenza, che bella città...
Ponte Musmeci - Uscita verso Basentana e Raccordo Sicignano-PZ Cartello molto piccolo e coperto da paletti!
Fotografa la nostra città, i luoghi brutti, ma anche quelli belli, ed inviaci le foto ed un breve commento a: redazione@giornalelucano.it
Ponte Musmeci: Imbocco Basentana e raccordo autostradale Cartelli di indicazione troppo piccoli e mimetizzati
Incrocio via Vaccaro - viale dell’Unicef - via del Gallitello Non ancora sostituiti i segnali rimossi per i lavori
Innocenti depistaggi Il caos che regna sovrano sulle strade cittadine è dovuto an-
che alla mancanza di adeguata segnaletica di indicazione (quella che dovrebbe segnalare la strada per raggiungere le principali città e i più importanti siti cittadini), i forestieri che percorrono le strade di Potenza sono spesso in preda al panico, fra l’altro pare che per la presenza di alcuni cantieri i navigatori satellitari vanno in tilt perché le mappe non sono aggiornate. Un’autentica tragedia. Eppure l’Amministrazione Comunale garantì che si sarebbero investiti 250.000 euro per rimodernare la segnaletica stradale ed invece la situazione non è cambiata, si è provveduto a piazzare qua e là le indicazioni per imboccare la Basentana o il Raccordo Sicignano-Potenza. Per il resto è un caos indescrivibile: assenza di segnali o con indicazioni sbagliate o oscurati dalla vegetazione o che si confondono perché sommersi da cartelli pubblicitari. In molti casi i segnali sono fisicamente rovinati (arrugginiti, spezzati, sbiaditi) e quindi illeggibili. Una città civile e moderna deve dotarsi di una cartellonistica chiara, efficace, rispettosa del Codice della Strada e facilmente “utilizzabile” dagli automobilisti non indigeni. A Potenza, invece, è un inferno; insistono importanti “siti” che quotidianamente vengono raggiunti da molte persone provenienti da fuori città ma che devono essere aiutate per raggiungere la loro meta agevol-
mente. Proviamo a fare un elenco di queste destinazioni (Enti, Uffici di pubblico interesse): Università sede del Francioso e Macchia Romana, Palazzo di Giustizia, Carcere, Motorizzazione, INPS,
Via Vaccaro L’indicazione è sbagliata!
INAIL, Ospedale S. Carlo, ambulatori dell’ASP, Regione Basilicata, Prefettura, Questura, Distretto Militare, contenitori culturali come il Museo Nazionale e quello Provinciale, la Galleria Civica, la Pinacoteca Provinciale, la Biblioteca Nazionale, il terminal dei bus di Piazza Zara, le varie Stazioni Ferroviarie, lo Stadio e gli altri impianti sportivi... Ebbene qualche indicazione per alcuni di questi siti pure esiste, ma senza un criterio logico; destinazioni particolari, l’Ospedale per esempio, dovrebbe essere indicato ad ogni incrocio ed invece, provate a farvi un giro per le strade cittadine, cercate il simbolo che identifica l’ospedale, ne
trovate davvero pochi e posizionati in maniera disorganica qua e là. Stesso discorso vale per le altre destinazioni. Medesime carenze si registrano per quanto riguarda i cartelli che dovrebbero indicare le principali destinazioni da raggiungere uscendo dalla città. Gli unici che si trovano in quasi (sottolineiamo “quasi”) ogni incrocio, sono quelli che conducono alla SS 407 Basentana e al Raccordo Autostradale Sicignano-Potenza. Estemporanee e carenti le indicazioni che dovrebbero condurre verso le principali città del sud Italia o i paesi del circondario. L’automobilista che deve recarsi a Roma o a Bologna o Milano non troverà nessun cartello con tali indicazioni. Qualcuno indica la direzione Napoli, qualche altro Bari. Decisamente poco. E dove le indicazioni, pur carenti, esistono, spesso sono oscurare dalla fluente vegetazione che nessuno si cura di sfoltire! Da noi l’inedia è una malattia cronica: nessuno vede, nessuno interviene. Un simbolo di questo “degra-
do” è rappresentato dal ponte Musmeci, la principale strada di accesso a Potenza, opera di notevole pregio architettonico. Sul ponte i segnali che dovrebbero indicare le due principali direttrici in uscita dalla città (Basentana verso Matera, Bari, Taranto e anche verso Melfi e la dorsale adriatica, e il Raccordo Sicignano – Potenza che conduce lungo la dorsale tirrenica Salerno, Napoli, Roma) in effetti, seppur di dimensioni minuscole, ci sono, solo che sono oscurati da una selva di paletti bianchi che fungevano da asta per una miriade di bandierine posizionate lo scorso anno in occasione di una “manifestazione” di arte urbana. E’ normale in queste condizioni che un automobilista forestiero si perda nel dedalo delle strade cittadine ed anche lui imparerà a fare i conti con le tante buche presenti in tutte le “nostre” strade...
VIVI-POTENZA
Vivere la città di Potenza. Proposte, proteste e suggerimenti. La piazza virtuale dei potentini. http://vivi-potenza .ilcannocchiale.it/
esperie nza tre ntenna le
Nuova apertura caseificio produzione artigianale nodini, mozzarelle, burratine, scamorze, ecc. lavorazione selezionata con latte locale
Zona Ind.le - Area P.I.P. (alle spalle di MD) | Tito (Pz)
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dal 2 al 15 giugno 2010
per lo spirito la vignetta di mario bochicchio
ww www.mariobochicchio.it
Maria De Carlo
Tempo di vacanze Qualche giorno ancora sui banchi di scuola e poi l’abbraccio
con le desiderate vacanze. L’anno scolastico è agli sgoccioli e ci sono alunni (parlo delle superiori) che non aspettano il giorno ufficiale di chiusura (12 giugno) ma anticipano il “saluto” con la festa di san Gerardo. E questi, nella maggior parte dei casi, sono gli alunni cosiddetti “bravi”. Cioè coloro che per mesi e giorni hanno studiato in modo costante e assiduo con l’obiettivo della promozione a colpo sicuro. Un meritato anticipo, secondo il loro punto di vista. A questi si aggiungono quelli “spacciati”. Quelli che sanno che neanche san Gerardo può fare “lo miracolo”! E poi ci sono quelli che si ritirano prima perchè mentre il proprio inconscio sa che dovranno ripetere l’anno, la parte cosciente conta sulla misericordia dei professori o su un miracolo. C’è poi una terza categoria: chi viene fino all’ultimo giorno vivendo ogni ora come in purgatorio. Le preghiere e le “suppliche” attraverso interrogazioni dell’ultimo minuto -come gia-
culatorie e offerte sacrificali- non si risparmiano nella speranza che qualche cinque passi al sei, e se proprio il quattro non riesce a saltare il fosso almeno a salvare l’anno ci pensi “il recupero”. E se ai primi dedichiamo le parole del Siracide (24,17): “Io come una vite ho prodotto germogli graziosi e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza”, a coloro che vivranno la triste esperienza della bocciatura nessun rimprovero o esortazione moralistica ma il Qoèlet ci ricorda che c’è un tempo per ogni cosa! E ognuno di noi vive il “suo” tempo, la sua storia. L’invito a raccogliere con la serenità possibile i frutti della semina, anche se acerbi (fanno parte del nostro “albero”, della nostra vita) è segno di accoglienza di sé; nessuna condanna ma solo l’invito a scendere in profondità per impiantare nuovi propositi... E se c’è un tempo per ogni cosa...verrà anche quello della promozione, frutto di un impegno responsabile. [maria.decarlo@giornalelucano.it]
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dal 2 al 15 giugno 2010
scrivi@giornalelucano.it • 0971 46 94 66
rilevazione dei prezzi a Potenza PRODOTTI Succo di frutta “Skipper”
www.adocbasilicata.org
CONAD Le Piramidi GS via Decò c/ IPERFUTURA SEI MIO CRAI unità di PICK UP del via Isca del via Mes- F.L. via via della via della A&O via GalliConmisura via da Tora Pioppo sina Messina Meccanica Siderurgica Mantova solini tello 1L 1.75 1.59 1.19* 1.69 0.99* 1.75 0.99* 1.49
Succo di frutta “Santal”
1L
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1.45
0.95*
1.39
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Succo di frutta “Yoga”
1L
0.98*
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1.25*
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Plum Cake “MulinoBianco”
10 pz.
1.59*
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1.85
1.60*
1.70
1.60*
1.98
Kinder Brioss “Ferrero”
280 g
2.49
1.70*
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1.65*
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2.49
2.29
2.49
2.49
Riso per insalate “Gallo”
1 kg
2.29*
3.44
2.29*
2.15*
2.55
1.89*
2.99
1.89*
2.98
Riso per insalate “Insalata Veloce” Flora
1 kg
3.99
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2.39*
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Riso per insalate “Scotti Oro “
1 kg
2.75
2.29*
2.69
2.25
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1.99*
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2.49
Tonno all’olio di oliva “Rio Mare”
4x80 g
2.99*
3.99
3.99
3.79
3.25
3.29*
3.85
3.50
3.79
Tonno all’olio di oliva “Mare Blu”
4x120 g
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2.29*
3.99
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3.99*
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3.99*
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Hamburger di vitello
1 kg
6.90
5.59*
8.50
8.90
7.99
6.59*
7.50
6.50*
8.50
Pollo intero
1 kg
4.01
2.99*
3.00
3.49
4.25*
2.99*
2.40*
2.99*
3.20
Trota
1 kg
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5.90
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6.50
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Merluzzo
1 kg
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13.90
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18.00
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Melanzane tonde
1 kg
1.00*
1.29*
1.49
0.99*
1.49
1.29*
1.40
1.29*
0.99*
Fagiolini
1 kg
2.99
3.58
3.79
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3.49
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3.49*
4.29
Patate sacchetto
2 kg
1.99
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1.45
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1.49
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Patate sacchetto
5 kg
2.39
2.25*
2.85
2.85
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2.79
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Nespole
1 kg
2.79*
2.15*
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2.95
2.19
2.29
1.89
2.29*
3.25
Melone giallo
1 kg
1.75
1.39*
1.59
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1.75
1.49
1.59
1.49*
1.29*
Gelato “Carte d’or” Algida
500 g
3.95*
1.89*
3.25
3.88
4.75
3.50*
3.99
3.50*
2.79*
POTENZA rilevazione del 26 maggio 2010
* in evidenza i prezzi più bassi
CRITERI ADOTTATI PER LA RILEVAZIONE DEI PREZZI • La rilevazione dei prezzi avviene nelle città di Potenza; • i prodotti rilevati sono estratti dal paniere di “SMS Consumatori” (www.smsconsumatori.it) in modo da permettere al consumatore di verificare la “convenienza” o meno del prodotto; • per la pasta di grano duro vengono rilevate le seguenti marche: Barilla, Amato, Divella, Granoro e a volte anche De Cecco e Garofalo (tra queste viene individuata la marca che ha il prezzo inferiore); • il prezzo più basso di ciascun prodotto viene evidenziato; • i prodotti in offerta vengono specificatamente segnalati; • gli esercizi commerciali sono scelti tra quelli già inseriti nel progetto “Sms Consumatori”; • gli esercizi commerciali che intendono far parte del progetto di rilevazione possono farne richiesta alla sede di Potenza dell'ADOC Basilicata; • sul nostro sito www.adocbasilicata.org sono riportati tutti i prodotti e tutti gli esercizi commerciali oggetto della rilevazione; • l'ADOC Basilicata non riceve alcun compenso e/o contributo per tale attività in quanto svolta in maniera assolutamente volontaristica. Si ringraziano le attività commerciali per la continua disponibilità. L’ADOC di Basilicata è un’associazione che offre un servizio di tutela, orientamento e informazione ai cittadini attraverso operatori esperti sui diritti dei consumatori. L’associazione fornisce assistenza e consulenza su problematiche relative a: • irregolarità contrattuali riguardanti acquisti dentro e fuori i locali commerciali; • inadempimenti contrattuali da parte di banche, assicurazioni (RC Auto), società telefoniche, Poste Italiane, Tour Operator, società di servizi (vettori aerei, Trenitalia, Acquedotto Lucano, Enel, Eni, ecc…).
per consigli e informazioni chiamare alla sede Regionale dell’Adoc - via R. Danzi, 2 85100 Potenza tel. 0971 46393
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ti diamo voce
scrivi@giornalelucano.it
“Sindaco, sono disperato” Caro Giornale Lucano ti mando questa email perché sono disperato. Io sono un ragazzo che vive a Bucaletto, un rione difficile di Potenza, dove [...omissis...] non muove un dito in favore di noi cittadini piu deboli di questo rione. Comunque dopo questa breve parentesi vorrei esporre il grave problema, che affligge il mio prefabbricato di Bucaletto. In pratica sono assalito da numerosi insetti all’interno del prefabbricato, segno questo dell’ormai gravità della situazione in cui riversano questi prefabbricati oramai alla frutta. Ho contattato il comune di Potenza numerose volte e dopo mille chiusure di telefono in faccia, sono riuscito a parlare con un funzionario comunale. Dopo aver esposto la mia situazione, il
funzionario ridendo (anche se c’è poco da ridere in queste situazioni), mi informa che il Comune ha provveduto ad attivare l’Acta per la disinfestazione del mio prefabbri-
cato. Passa un giorno, il problema si aggrava notevolmente, e si affaccia un tecnico del Comune che ci avvisa che il giorno dopo sarebbero venuti alle 08:00 di mattina a
fare la disinfestazione, all’interno del prefabbricato, e che noi saremmo potuti entrare all’interno soltanto alle 20:00 della sera dopo aver fatto stare comunque il prefabbricato mezz’ora aperto per far prendere aria all’interno. Quel giorno per di più voglio sottolineare il dover stare fuori per tutta la giornata, come gli animali con tanto di rispetto per quest’ultimi. Ma ritornando a noi, il mattino seguente puntualmente sono arrivati, i tecnici dell’Acta, e dopo aver dovuto fare dei buchi sulla parete interna del prefabbricato, che per di più sono rimasti, e inserito il disinfettande tossico,
sembrava che il tutto fosse stato risolto per il meglio, ma invece oggi mi accorgo che la situazione si è particolarmente aggravata perché questi insetti continuano ad uscire e per di più, ancora più numerosi. Ho riassunto di molto i fatti ma il succo è questo. Spero soltanto che questo articolo esca su Giornale Lucano per far notare a tutta la città di Potenza alle istituzioni in primis, cose che nell’era del 2010 non dovrebbero accadere e che continuano a capitare. Spero anche che con questo articolo il Comune di Potenza si muova molto più proficuamente e celermente nel risolvere la mia situazione perché non è bello vedere queste cose e per di più conviverci per 27 anni. [email firmata ricevuta il 30/05/2010 - 18:16]
“Lucani, anche per questo mi girano le...” Caro Giornale Lucano,
sono un potentino di 43 anni, da 5 disoccupato, che non andrà più a votare. Perché? I politici eletti, anche quelli grazie al mio voto, mi hanno perennemente deluso, ma continuano a fare i propri interessi. Poiché vi leggo giornalmente online, e forse siete gli unici a raccontare, come dite, i fatti ed i misfatti, invio la presente inerente il trattamento economico dei consiglieri regionali, reperibile su internet, ma che non ho mai letto sui giornali. Soprattutto per chi vive la mia difficoltà giornaliera di fare anche la spesa, può essere utile per capire quanto ci costano e quanto “non” fanno. Indennità mensile (al netto di ritenute e trattenute) • Presidente Giunta e Consiglio = € 5.279,74 • Vice Presidente Giunta = € 4.412,50 • Assessore, Vice Presidente Consiglio = € 4.279,07 • Presidente Commissione, Segretario Consiglio, Presidente Gruppo consiliare = € 3.945,52 • Vice Presidente Commissione = € 3.611,97 • Segretario Commissione = €
3.478,55 • Consigliere regionale = € 3.278,42 Ed in più: • Diaria Al consigliere regionale viene riconosciuta una diaria di 3.251,07 euro mensili per le spese sostenute per le attività e i compiti connessi con lo svolgimento del mandato. Al presidente della Giunta regionale ed al presidente del Consiglio regionale, in considerazione delle elevate funzioni di rappresentanza politico – istituzionale che svolgono, questa diaria è maggiorata, rispettivamente, del 30 % e del 15 %. • Rimborso per le spese di segreteria e di rappresentanza Al consigliere regionale viene assegnato un contributo mensile di 2.561,27 euro, con obbligo di rendicontazione. • Spese di viaggio È corrisposto ai consiglieri regionali non residenti nel capoluogo un rimborso per le spese di viaggio per 18 riunioni mensili, pari ad un terzo del costo della benzina verde necessaria per raggiungere il capoluogo.
• Missioni Ai consiglieri regionali che per l’espletamento del proprio mandato devono recarsi in missione fuori dal territorio
consiliare lorda, moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato.
regionale, è corrisposta una diaria di 173,47 euro (in Italia) e di 208,16 euro (all’estero).
• Assegno vitalizio Il consigliere regionale versa mensilmente una quota pari al 23% sull’indennità di carica, pari a 2.018,88 euro, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi. Il consigliere regionale riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. L’importo dell’assegno varia a seconda degli anni di mandato consiliare.
• Assegno di fine mandato Il consigliere regionale versa mensilmente una quota pari al 5,50 % della propria indennità di carica, pari a 482,78 euro. Al termine del mandato consiliare, il consigliere regionale riceve l’assegno di fine mandato, che è pari all’ultima mensilità dell’indennità
[email firmata]
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*t
i or es
di basilicata
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ori di basi lic tes at a
dal 2 al 15 giugno 2010
ic sil ba
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