Giro Autunno 2015

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Anno XI - Numero 3 - edizione autunno 2015 - free press

Eventi & Turismo Tourism & Things to Do in Friuli Venezia Giulia Speciale / Special

Ville venete Venetian Villas


JOAN MIRÓ, Oiseaux dans un paysage,1969-1974 © Successió Miró by SIAE, 2015

JOAN MIRÓ A VILLA MANIN SOLI DI NOTTE

17 OTTOBRE 2015 - 3 APRILE 2016



...CON GIRO - AUTUNNO 2015

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GIRO AUTUNNO 2015


Prima ...CON GIRO - AUTUNNO 2015

Prima

Sarà pur vero che andiamo incontro a un cambio climatico planetario, ma la natura, con i suoi millenari equilibri, ha ancora un proprio orologio che scandisce il susseguirsi delle stagioni senza perdere un colpo. E se a volte le bizze del clima fanno vacillare la percezione del cambio astronomico delle stagioni, ci sono segnali che ci danno indizi chiari e incontestabili. Uno di questi mi dice con certezza quando l’estate ha ceduto il passo all’autunno e non posso più procrastinare il cambio di guardaroba. È un profumo. Da anni, alle soglie dell’autunno in tutta la via in cui abito si diffonde un odore inebriante, una delle fragranze più buone che abbia mai sentito: è quella degli arbusti di olea fragrans che, originari del lontano oriente, hanno trovato casa qui da noi. Nei pomeriggi autunnali, i piccoli e delicati fiori dell’osmanto odoroso sprigionano un irresistibile aroma che si sente anche a metri di distanza e ricorda una torta appena sfornata o una golosa pesca. È un profumo

che attiva i sensi e accompagna l’immaginazione in forsennati voli pindarici. Mi godo le giornate di fioritura di questa pianta: sto all’aperto il più possibile e vado in giro ad annusare l’aria in cerca di quel profumo, succube di qualche refolo di vento dispettoso che se lo porta a spasso. È il periodo in cui gli ultimi fichi sugli alberi cercano di resistere agli attentati di golosi merli, lungo le strade s’incrociano i carri colmi d’uva fresca di vendemmia, in lontananza si sentono le mietitrebbie al lavoro fino a tarda sera e nei boschi, di notte, i cervi maschi si esibiscono in suggestivi bramiti per sedurre le femmine. E in cui l’eco di un verso di Khalil Gibran riaffiora nei miei ricordi “Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora”.

It is true, indeed, that we are likely to experience substantial climate change, however, the millenary balance of nature guiding the rhythms of the seasons still works like a master clock. And if the whims of the climate sometimes weaken the perception of the timing of the astronomical cycles of the seasons, there are a couple of clear and indisputable signs that tell us a new season is coming. One sign, among many, tells me that summer has given way to fall and that I have to say goodbye to my summer wardrobe. The sign is a scent. v At the threshold of autumn, the street where I live is filled with one of the most enticing scents I have ever smelled. The intoxicating fragrance of Olea fragrans, a species native to the Far East that has found home in our gardens. The small delicate Osmanthus fragrans blooms gently release a seductive scent throughout the autumn afternoons; a fragrance you can detect some a distance and

that reminds you of freshly baked cake or a nice juicy peach. This scent arouses ones senses and stirs the imagination making it fly high. I always enjoy the blooming splendour of this plant and I spend as much time as possible outdoors smelling the air trying to locate that specific scent. These are also the days of the last ripe figs hanging out there, just waiting for some greedy blackbird to peck them, of cartloads of freshly harvested grapes ready to be turned into wine, of the distant humming of the harvesters working all night long, and red deer stag bellowing in an attempt to attract female does in the mating ritual. This is the time of the year when a verse by Kahlil Gibran comes to my mind “For in the dew of little things the heart finds its morning and is refreshed”.

Buon Giro! Giusy Mancini

Have a nice Giro! Giusy Mancini

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AUTUNNO 2015 - MAPS OF FRIULI VENEZIA GIULIA

AUSTRIA Alpi Carniche

Malborghetto

drawing: Alessandra Fazio

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TRIESTE

M A R E A D R I AT I C O

S.Dorligo d. Valle

Muggia

Il turismo del futuro? Parte dai residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza. Tourism of the future? It starts from the locals, their quality of life, the way they care for the land they live in and how they strive for happiness. Tourists will be allured as a consequence.

Carlo Petrini - Slowfood

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autumn Autunno 2015 Autunno autumn

Sommario 02 06 09 10 12 14 16 17 18 24 25 26 27 34 38 41 44 45 48 54 56 62

Prima Uno sguardo a Trieste Trieste Science+Fiction Dal Carso a Venezia: Le Torri di Slivia Turismo speleologico Laguna generosa In autunno: frutti, acque e castelli a Strassoldo Speciale: Ville Venete Ville venete in Friuli Venezia Giulia Palazzo Altan – San Vito al Tagliamento Villa Manin – Codroipo Palazzo Coronini Cronberg Il cinema alla scoperta delle ville Il gusto dell’autunno La Festa della Zucca di San Martino I colori dei secoli bui La Festa della Zucca a Venzone Turismo sportivo Monfalcone: nordic walking e Grande Guerra Isonzo – Soča. Voci di guerra in tempo di pace Pordenone: urbs picta Pordenone Montanari. Assedio alla forma

Contents 02 06 09 10 12 14 16 17 18 24 25 26 27 34 38 41 44 45 48 54 56 62

Editore: Giro Direttore editoriale: Franco Fabbri Direttore responsabile: Giuseppina Mancini Registrazione:Tribunale di Trieste n. 1105 del 11.04.2005 Iscrizione ROC n. 18304 Redazione: Via Galilei, 55 - Terzo di Aquileia (Ud) tel. 0431/35708 - e_mail: news@girofvg.com - www.girofvg.com Progetto e realizzazione grafica: GAM Grafica, Terzo di Aquileia (UD) tel. 347.0821078 - gamgrafica74@gmail.com Stampa: Poligrafiche San Marco - Cormons (Go) Info sito Internet: www.girofvg.com - e_mail: giro@girofvg.com Pubblicità: +39 329 4321888 e_mail: giro@girofvg.com Hanno collaborato: Maria Stella Cinque, Sebastiano Clicech, Franco De Marchi, Dida, Franco Fabbri, Mariolina Favero, Carlo Gaberscek, Markus Kaidisch, Elena Mancini, Giusy Mancini, Nico Pavan, Federica Valenta. Si ringrazia don Giuseppe Franceschin (don Pino) Traduzioni: Maura Tomasi – maura.tomasi@gmail.com Foto: Archivio Giro, Archivio Turismo FVG - POR FESR 2007-2013 [A.A.T.FVG], fotografi citati • Speciale Ville Venete: Istituto Regionale Ville Venete Foto di copertina: baranq

Comune di Pordenone

Comune di Monfalcone

Prima Trieste at a glance Trieste Science+Fiction From the Karst to Venice: Le Torri di Slivia Caving tourism Generous Lagoon In Autumn: Fruits, Waters and Castles in Strassoldo Special: Venetian Villas Venetian Villas in Friuli Venezia Giulia Palazzo Altan – San Vito al Tagliamento Villa Manin – Codroipo Palazzo Coronini Cronberg Cinema and Villas Pleasures of Autumn The San Martino Pumpkin Festival The Colours of the Dark Ages The Venzone Pumpkin Festival Active tourism Monfalcone: nordic walking and Great War Isonzo – Soča. Voci di guerra in tempo di pace Pordenone: urbs picta Pordenone Montanari. The form besieged

Le cose gratuite sono quelle che costano di più. Come? Costano lo sforzo per capire che sono gratuite.

Cesare Pavese - Il Mestiere di vivere - 21/01/1940

All that is free, costs the most. How is that? Striving to understand that it is free is how much it costs.

Cesare Pavese - The Business of Living: Diaries (published in English as The Burning Brand) GIRO AUTUNNO 2015

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ICA DI T S I DEL R O U T M S A I P MAP RITUR G A E E O S M I Z R I E S T I N O, T NO CARSO NO E SLOVE IA HE GORIZ P OF T

ARM ST MA TOURI MIZE AND F RST S A O K T E S H BE S OF T Y A D I HOL o riturism ity g A e Osmize arm Hospital : O S R CA and F metije K e z i e n m ˇ c s i O Turist Karts: n i e c i Osm KRAS:

Qua!ro passi dal mare alla ci!à Uno sguardo a Trieste di Franco De Marchi

Quando torno a Trieste mi ritrovo a pensare a quanti luoghi comuni sono diventati veri e propri slogan per la città. Città del caffè e dei caffè letterari. Città crocevia di commercio e di cultura. Città del mare e delle barche a vela. Città del forte vento di bora e della luce cristallina. Città con la doppia anima austera e gaudente, aristocratica e popolare. Punto d’incontro dell’Europa continentale con il bacino del Mediterraneo. Slogan abusati, forse, ma efficaci descrizioni in grado di risvegliare in chi ha visitato Trieste un po’ della magia che la città sa donare ai propri ospiti. Anche a me.

su www.store.girofvg.com in edicola in libreria

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e negli infopoint di Turismo FVG di tutta la regione

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Trieste, il Molo Audace_ph Anja Cop – Archivio Turismo FVG [POR FESR 2007-2013]


TRIESTE - QUATTRO PASSI DAL MARE ALLA CITTÀ - A STROLL AROUND THE CITY STARTING FROM ITS SEAFRONT

Trieste, il municipio in Piazza Unità_ph bepsy

Trieste

C’è un luogo dal quale Trieste mi regala sempre nuovi scorci ed emozioni, il Molo Audace. In fondo al molo, seduto su una bitta, calda di sole o algida per il freddo vento di bora, mi sento al centro della Mitteleuropa: a levante vedo il campanile della chiesa di San Giorgio a Pirano, in Slovenia, e i promontori della Croazia, a ponente scorgo la laguna di Grado e in lontananza i monti del Friuli. Mi giro e, vicinissimo a me, contemplo la città e il suo lungomare. Da qui il colpo d’occhio è quello che si ha arrivando a Trieste dal mare. I candidi merli del Castello di Miramare voluto da Massimiliano d’Asburgo, il porto vecchio - una città nella città - e il palazzo dell’idroscalo con i Geni alati di pietra lasciano spazio ai palazzi neoclassici, neorinascimentali e liberty edificati dell’aristocrazia triestina.

A stroll around the city starting from its seafront Trieste at a glance by Franco De Marchi

Every time I return to Trieste I find myself thinking of how the most common sites of the city have become authentic icons of the city itself. Trieste, the city of coffee and literary cafes. The city that is the crossroads of cultures and trade. The city of sea and sailing. The city swept by the strong bora wind and flooded in bright sunlight. The city that has a dual nature, austere and pleasure-seeking, aristocratic and working class. The city where continental Europe meets the Mediterranean basin. Icons, which are perhaps overused but are also definitely able to bring back alluring memories for anyone who has visited the city. For me as well. There is a particular spot where Trieste never ceases to lend new views and new emotions, the Molo Audace. When I sit on a bollard at the head of the Molo Audace, soaking in the warm sun or bracing in the biting chill of the bora wind, I truly feel I am in the heart of Mitteleuropa: looking toward the east I get a glimpse of the bell tower of the San Giacomo church in Piran, Slovenia, and the capes of Croatia, while toward the west amazing views of the Grado Lagoon, and towering in the background the mountains of Friuli. Looking behind, just there, the bustling city and its historic waterfront. This is the view you enjoy when you approach Trieste by sea.

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TRIESTE - QUATTRO PASSI DAL MARE ALLA CITTÀ - A STROLL AROUND THE CITY STARTING FROM ITS SEAFRONT

Ecco i mattoni rossi di Palazzo Aedes, l’ipnotica facciata rossa e beige di Palazzo Gopcevich che si riflette sulle acque del Canal Grande, l’elegante cupola del neoclassico Palazzo Carciotti e il doppio campanile della Chiesa greco-ortodossa. E poi il teatro Verdi, lo splendido Palazzo del Governo e gli imponenti palazzi di Piazza Unità, che con i suoi 16 mila metri quadri è la più grande piazza d’Europa che si affaccia sul mare. Una quinta più dietro vedo il colle di San Giusto con l’omonimo castello, la Cattedrale e i resti della Tergeste romana. E più dietro ancora il ciglione carsico. Lascio il molo: la città mi chiama per un buon caffè. Non ho che l’imbarazzo della scelta, tra piccole torrefazioni e caffè storici come il Tommaseo, il San Marco, il Tergesteo o il Caffè degli Specchi. Quando voglio respirare a pieni polmoni l’atmosfera di un tempo, eclettica e multiculturale, che animava Trieste e i caffè letterari frequentati da grandi nomi della letteratura (Joyce, Svevo e Saba) valico la Portizza - l’unica porta sopravvissuta dell’antico Ghetto Ebraico - e arrivo nella suggestiva Città Vecchia. Qui tra bancarelle di rigattieri e squisiti negozietti, accolgo i suggerimenti di un accomodante cameriere che mi fa assaporare ogni volta un’esplosione di gusti: dai delicati gnocchi di susine al tripudio di carni su cui spiccano bolliti, salsicce e crauti, dai pesci dell’Adriatico agli squisiti dolci di derivazione asburgica. Poi torno sulle rive. A sera la contemplazione del panorama è impagabile e la mia bitta è ancora lì.

Trieste, le Rive con Palazzo Aedes e Palazzo Carciotti_ ph gameover2012

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The shimmering white crenellations of the Miramare Castle, commissioned by Maximilian of Habsburg, the old port – a city within the city – and the seaplane base (Palazzo dell’Idroscalo) featuring a winged genius on either end of the facade; and still, the seafront backed by Neoclassical, Neo-Renaissance and Art Nouveau buildings built by the wealthy aristocracy of Trieste. Further on, the red brick walls of Palazzo Aedes, and the hypnotic-patterned brick red and cream tiles of the facade of Palazzo Gopcevich reflecting in the water of Canal Grande, the elegant dome of Neoclassical Palazzo Carciotti and the two bell towers of the Greek Orthodox church. And then, Teatro Verdi, the beautiful Palazzo del Governo and the imposing buildings surrounding Piazza Unità, which measuring 16 thousand square metres is the largest square on the seafront in Europe. Behind the square I get a glimpse of Colle San Giusto with its castle rising above the old town, the cathedral and the ancient traces of the urban settlement, Roman Tergeste. High above, dominating the city the Karst highlands. I leave the pier behind and stroll into the city for a nice cup of coffee. Here I am spoilt by choice because there are tons of small coffee shops and historic cafes. Among many, Caffè Tommaseo, Caffè San Marco, Caffè Tergesteo and Caffè degli Specchi. When I want be immersed in the eclectic and multicultural atmosphere of the old days – the same one that enlivened Trieste and the literary cafes, favourite hangouts for great artists like, Joyce, Svevo and Saba – I simply walk through the Portizza – the only gateway left to the old Hebrew ghetto – and reach the old town (Città Vecchia). Walking along the narrow streets lined by second-hand dealers and little independent shops, I step into a local osteria where a welcoming host entices me with an explosion of flavours: from the typical “gnocchi di susine” (plum-filled gnocchi) to lightly salted pork slowly boiled in stock served with sausages and sauerkraut, Adriatic fish dishes and delicious desserts and cakes of the Austrian tradition. After dinner I stroll back to the seafront. The eveningviews of the bay are magnificent and for extra lulling my bollard is always there.


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Turbo Kid

al.org ncefictionfestiv Info: www.scie tion ic esteScienceF Follow: FB/Tri

con il contributo

em capitale del cin Trieste sarà la e di Trieste re on mb izi ve ed no a 15 ’8 Dal 3 all guardo della tra o ios ntastic Film tig Fa es pr an il della Europe ale co celebrando nu an n tio r per en con la conv l premio Méliès d’o Science+Fiction ia di consegna de on rim ce o. la nn e n tio o dell’a Festivals Federa metraggio europe Live metraggio e corto rofondo Rosso “P n bli Go s il migliore lungo ti’ et noon 6 Sim il a dio mm au i Cl d’or in progra Il concerto de band notte dei Melies la la n à co er ico on or un inc to Soundtrack” : un appuntamen a Sala Tripcovich nto. ge Ar vembre 2015 all rio Da tedi lonne sonore nali: il Premio As celebre per le co ncorsi internazio co il e e du e ta ial en nd es ciale pr i a livello mo La selezione uffi io registi emergent gg di tra i-fi sc me rto lm fi co e or io roide, per il migli or lungometragg nale sarà rgento per il migli Giuria internazio la de e nt Premio Méliès d’a ide es pr Il o. tic as nt fa europei di genere cienR. Lansdale. uzione di fantas l’americano Joe della miglior prod ni, a zio gn se ipa ’in tic all an re li, mp e naziona Il programma, se Turbo ricco di anteprim me rà sa co i , at or rr ion ho ss e pa za, fantasy icche per gli ap rtometraggi e ch e Mommy. eventi speciali, co Follows e Goodby It tu, es ell ux Br a e viv scienza e lettera e a e Kid, Dio esist logia, dedicati ro lle tu su Fu di lia i Ita tr io on gli Inc sezione Spaz Da non perdere ia d’argento e la an Ur a ier rr ca a ra, il premio all ean sfrecnali. dere delle Delor produzioni nazio turo doveste ve Fu di Doc e al o ivo rn rr to l’a Ri re alla grande ra E se a 40 anni da leb ce a i ev at , prepar ciare per Trieste 2015! l ne Fly c M ty Mar

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Dal Carso a Piazza San Marco Dalle alture del Carso all’affascinante Piazza San Marco di Venezia

From the Karst highlands to the allure of Piazza San Marco in Venice

Le Torri di Slivia

Le Torri di Slivia

di Markus Kaidisch

by Markus Kaidisch

In un piccolo borgo sul Carso esiste un agriturismo recuperato da un vecchio fienile sospeso nel tempo, dove si mangiano ancora prodotti fatti in casa e si possono degustare formaggi e salumi locali: Le Torri di Slivia. Dalle alture carsiche alle isole della Laguna di Venezia il passo è breve: è nella città lagunare che il prestigioso Belmond Hotel Cipriani e l’agriturismo Torri di Slivia promuovono i prodotti del Carso al “Mercatino dei Granai”, che viene organizzato in una delle location più affascinanti di Venezia, gli Antichi granai della Repubblica dove si svolgono gli eventi mondani dei super ospiti internazionali dell’albergo, compresi i matrimoni di George Clooney e Amal Alamuddin. Dall’agriturismo Le Torri di Slivia si può partire per una bella passeggiata a cavallo, a piedi o in mountain bike e scendere dalle alture fino al cristallino mare del Golfo di Trieste. Oppure salire su un agribus che solca i rilievi carsici e ci accompagna fino a una grossa porta di ferro che conduce nelle viscere della terra: l’ingresso alla grotta Le Torri di Slivia. Ed è qui che si svolgono per i super vip del Cipriani degustazioni private di prodotti locali come i vini del carso di Edi Kante, Benjamin Zidarich, Sandi Skerk e il formaggio di grotta Jamar prodotto da Dario Zidarich.

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Agriturismo Le Torri di Slivia

LE TORRI DI SLIVIA

In a tiny village nestled in the Karst, suspended in time, there is an agriturismo restaurant in a lovely converted barn, where you can still enjoy delicious traditional homemade food and locally produced cured meats and cheeses: Le Torri di Slivia From the Karst highlands to the Venice Lagoon lowlands the connection is not so far-fetched: as a matter of fact, together, the prestigious Belmond Hotel Cipriani and Torri di Slivia agriturismo present and promote the typical products of the Karst at the “Mercatino dei Granai”, the original crafts and gourmet market held in one of the most alluring locations in Venice: the Antichi Granai della Repubbica, a very elite venue chosen by many international celebrities for their mundane events, including George Clooney and Amal Alamuddin for their wedding reception. Setting out from Le Torri di Slivia agriturismo on the highlands, you can reach the shore and the crystal clear water of the Gulf of Trieste down below on horseback, on foot or by mountain bike. You can also choose the “agribus” shuttle that takes you past some scenic karst landscapes up to the large wrought iron doorway that leads into the bowels of the Earth: the Torri di Slivia caves.


George Clooney e Amal Alamuddin

La cavità è quello che resta del passaggio del Timavo (il fiume sotterraneo che per 40 chilometri attraversa il Carso e risorge poco lontano da qui) e prende il nome dalle formazioni stalagmitiche più imponenti che ospita, le torri, appunto. Ancora poco conosciuta la grotta ha una bellezza rara ed è visitabile anche da piccolissimi gruppi, senza stress, senza fila e nel silenzio assoluto del luogo. Il cicerone della visita alla grotta è Corrado, amante e conoscitore del Carso, che dedica a ogni gruppo quasi un paio d’ore del suo tempo e ammalia con storie di scoperte passate. Si sincera che tutti indossino i caschetti protettivi e parte per la discesa verso il cuore della grotta: duecento gradini su un percorso totalmente illuminato.

Venezia_Mercatino dei Granai ai Granai della Repubblica

Venezia_Happy Hour ai Granai della Repubblica

LE TORRI DI SLIVIA

And it is in the caves, in the depth of the Earth, that exclusive tasting events are held for the celebrities staying at the Cipriani. Several prestigious local products are the protagonists of the tastings, including the Karst wines made by Edi Kante, Benjamin Zidarich, Sandi Skerk and the gourmet cheese, Formaggio di grotta Jamar, produced by Dario Zidarich. These caves are the result of the passage of the Timavo river – river which flows underground for about forty kilometres of the Karst and then once again rises to the surface, not far from the location of the caves – and are known as Torri (towers) because of the imposing stalagmites resembling towers. These wonderful caves are still little known by the wider audience allowing for a very peaceful, no-queue, no-stess visit for small groups. Corrado, the guide, takes each group on a tour of a couple of hours; he is very proud in showing visitors around the caves and captivates everyone’s attention as he recounts of the discoveries and stories of the Karst he knows and loves. First of all he checks that each visitor is wearing a helmet and then he leads the way down two hundred well-lit stairs into the heart of the cave. It is like entering a different dimension: six hundred meters of vaulted rock ceilings and chambers adorned with stalactites and imposing tower-like stalagmites. Each chamber is knows with an evocative name defining the surroundings, and so you have the Saletta dei Merletti, filled with lace like formations, the Sala dei camini with tall chimney looking stalagmites, Torre undici, the imposing slanting stalagmite and the Lampadario, a concretion hanging from the ceiling in the centre of the chamber as would an eighteenth century Venetian chandelier.

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LE TORRI DI SLIVIA

Turismo Speleologico

La grotta delle Torri di Slivia

È come entrare in un’altra dimensione: seicento metri di volte e antri di roccia tappezzati da stalattiti, stalagmiti e torri dai nomi evocativi, come saletta dei merletti, sala dei camini, torre undici (la grande stalagmite inclinata) o lampadario (la concrezione che pende dal centro della volta quasi fosse un lampadario veneziano del ‘700). Poi ci si imbatte in una voragine aperta in una leggera depressione del terreno che crea uno spettacolare pozzo naturale nel quale filtra un sottile fascio di luce che arriva dall’esterno, da decine di metri più in alto.

Grotta Nemez VG 89 presso Aurisina_ph M. Kraus

Quando giunge l’ora del rientro, tra un aneddoto e una nozione di speleologia, Corrado imbocca la via dell’uscita e poi, con passo veloce, percorre i gradini in salita, lasciando alle spalle un luogo nelle profondità della terra che regala ai suoi ospiti immagini indimenticabili.

Deep into the cave you reach an open hole which creates a spectacular well, illuminated by thin beams of natural light from the skylight dozens of metres above. At the end of this spectacular tour, Corrado nimbly leads the party back up the stairs and leaves this marvellous underground world behind unspoilt, providing visitors with a memorable experience to treasure forever.

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Complesso del Foran del Muss_ph G. Benedetti


Le gro!e toccano alte ve!e

In crescita i numeri del turismo speleologico in Italia di Maria Stella Cinque

È un business da 25 milioni di euro l’anno quello generato dal turismo speleologico in Italia. Un segmento di nicchia che conta su quasi 100 siti visitabili e un pubblico di 1,5 milioni di turisti l’anno - il 30 per cento dei quali stranieri - e che si stima in crescita del 5 per cento nel 2015. Il Friuli Venezia Giulia è la regione italiana con la maggior densità di cavità naturali: ne sono state censite ben 7.757. A censire, studiare e catalogare tutte queste cavità ci pensa, dal 1966, il Catasto Regionale delle Grotte (il primo istituito in Italia). A scorrere i nomi delle grotte si fanno grandi scoperte. Balzano agli occhi i nomi delle quattro principali grotte della regione: la Grotta Nuova di Villanova a Lusevera - la più estesa d’Europa con i suoi 7 chilometri, la Grotta Gigante di Sgonico, nei pressi di Trieste - inserita nel Guinnes dei Primati per la sua ampiezza, la Grotta di San Giovanni d’Antro a Pulfero e la Grotta Verde di Pradis. E poi uno stuolo interminabile di altre cavità, a volte dai nomi bizzarri (come Abisso Capitan Findus, Abisso degli Increduli, Abisso degli incubi, Abisso Maidirebanzai o Abisso “Amore quanto latte”), altre volte dai nomi che richiamano più da vicino la loro natura (Abisso Eugenio Boegan, Abisso a SW del Col delle Erbe, Grotta di San Giovanni d’Antro o Risorgiva sotto il Monte Sart). Il catasto tra circa un annetto passerà le consegne al nuovo “Catasto Grotte”. In Regione si sta infatti lavorando al disegno di legge sul patrimonio geologico e speleologico, che dovrebbe vedere la luce nel 2016. Il nuovo catasto sarà esteso alle cavità artificiali e pertanto comprenderà l’elenco delle grotte naturali, delle cavità artificiali e delle grotte e cavità turistiche, contando quindi oltre 8.000 cavità, 25 delle quali assoggettate a tutela paesaggistica in virtù delle eccezionali caratteristiche di interesse geologico, preistorico e storico. Intanto la raccomandazione è sempre la stessa: se volete visitare una grotta, affidatevi sempre a esperti accompagnatori e associazioni speleologiche di comprovata serietà.

Caves are climbing high

Caving tourism is on the rise in Italy by Maria Stella Cinque

Caving tourism in Italy generates an annual turnover of about 25 million euros. It is a niche market segment, which includes nearly 100 accessible sites, attracting 1.5 million tourists a year, 30% of which are from overseas and it is estimated to grow by 5% in 2015. Friuli Venezia Giulia is the Italian region that can boast the highest number of natural caves: 7,757 sites have been catalogued since 1966 by the Catasto Regionale delle Grotte (the first regional cave institute in Italy). Scanning through the catalogue, some sites definitely stand out: for example the four main caves in the region: Grotta Nuova di Villanova in Lusevera which with its 7 kilometres is the longest in Europe, Grotta Gigante di Sgonico, near Trieste, registered in the Guinness book of Records as the show cave with the biggest chamber in the world, Grotta di San Giovanni d’Antro in Pulfero and Grotta Verde di Pradis. The incredibly long list of caves displays some rather bizarre names deriving from commercials, comic books and popular slang (Abisso Capitain Findus, Abisso degli Increduli, Abisso degli incubi, Abisso Maidirebanzai or Abisso “Amore quanto latte - Love how many latte”), and still, other names that define or describe the nature of the sites (Abisso Eugenio Boegan, Abisso a SW del Col delle Erbe, Grotta di San Giovanni d’Antro or Risorgiva sotto il Monte Sart). In about a year’s time this extensive catalogue will be included in the new “Catasto Grotte” (cave cadastre). Indeed, the Regional government is finalising a bill, which will regulate the underground geological heritage, to be conceivably in force from 2016. The new cadastre will also include man made caves, thereby making a total of 8,000 sites, 25 of which subjected to landscape protection programs because considered particularly interesting in terms of their geologic, pre-historic and historic characteristics. The recommendations we make are always the same: when you want to visit a cave, always contact an expert guide or an official caving association.

Lusevera, Grotta di Villanova, Velette

Lusevera, Grotta di Villanova, Sala Regina Margherita

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LAGUNA GENEROSA - GENEROUS LAGOON

Laguna di Marano_ph A. Triches

Laguna generosa

Generous Lagoon

Laguna generosa Il lavoro che faccio mi consente di assaporare ogni giorno la magia della laguna in tutte le sue sfumature. Ci sono luoghi in cui ci si perde nell’immaginario storico, altri che invece ti regalano panorami da sogno. Nell’ultimo periodo mi sto accorgendo dell’uso che viene fatto della laguna da parte della maggioranza dei diportisti forestieri e noto con perplessità che molte delle barche che transitano lungo i canali lagunari o sostano a lato di essi hanno almeno due lenze calate in acqua. Questo è il periodo delle orate. Ne pescano molte, usando vari tipi di esche e di tecniche. In laguna si sta vivendo una sorta di corsa all’orata. Navigando attraverso la Bocca di porto di Lignano Sabbiadoro sono riuscito a contare 142 barche intente a pescare. Oltre al disagio che comportano alla navigazione, mi sono chiesto quanto pesce riescano a tirare su ogni giorno e ho fatto quattro conti. Il limite legale è di 5 chili per barca (non per pescatore); supponendo che ogni barca ne peschi almeno 3, allora ogni giorno dalla laguna, per fini sportivodilettantistici, escono circa 420 chilogrammi di orate. Abbiamo una laguna che è un miracolo della vita e dona continuamente la sua ricchezza. Per questo motivo dovremmo rispettarla di più, e magari rispettare anche chi, della laguna, ha fatto la propria casa. Un divertimento sostenibile è un divertimento per tutti. Capitano Nico Pavan Settembre 2015

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GIRO AUTUNNO 2015

Thanks to my job, I get to fully savour all the nuances of the lagoon’s natural wonders. There are some places where you can feel the history of the past and others, where you can enjoys amazing views. However, lately I have noticed with growing concern, what seems to have become a trend among leisure boaters. Scores of boats flock the lagoon anchoring by the side of the canals, each with at least two fishing lines hanging in the water. It is bream season. A large amount of bream is caught using different types of bait and fishing techniques. Indeed, the lagoon is experiencing a sort of bream rush. Sailing through the Lignano Sabbiadoro lagoon inlet I managed to count some 142 boats that were fishing. As I was lamenting the disruption their operations create, I also wondered how much fish they manage to catch every day, so I did some totting up. The allowed amount of fish per boat – not per person – is 5 kilograms; assuming that each boat catches at least 3 kilograms of fish, this means that around 420 kilograms of bream leave the lagoon for leisure fishing alone. We are blessed with a lagoon, a true miracle of life that continually gives us many important gifts. If only for this reason, we should respect this environment a little more, and perhaps show a little consideration for those who have chosen the lagoon as their home. Sustainable leisure means leisure for everyone. Captain Nico Pavan September 2015


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CROCIERE CON PRANZO/CENA nella laguna di Marano e Grado per riscoprire la stagionalità del pesce e le radici culturali del popolo lagunare. Partenze da Marano Lagunare e Aquileia.

duemila 15 PARTENZE DA AQUILEIA

PARTENZE DA MARANO

NOVEMBRE sabato 21 domenica 22 sabato 28 domenica 29

CANOCCIA DAY CANOCCIA DAY MOLLUSCHIMANIA BISATO IN SPEO

48 € 48 € 38 € 58 €

DICEMBRE sabato 12 domenica 13 sabato 19 domenica 20

CANOCCIA DAY BRANZINATA BORETO DE MARAN MOLLUSCHIMANIA

48 € 48 € 48 € 38 €

INFO

IL VENERDÌ, IL SABATO E IL 7 DICEMBRE partenza h 19.00 / ritorno h 24.00 LA DOMENICA E L’8 DICEMBRE partenza h 10.30 / ritorno h 16.30

OTTOBRE sabato 31

CANOCCIA DAY

48 €

NOVEMBRE domenica 1 sabato 7 domenica 8 sabato 14 domenica 15

BISATO IN SPEO MOLLUSCHIMANIA SCAMPI CHI PUÒ BORETO DE MARAN CANOCCIA DAY

58 € 38 € 58 € 48 € 38 €

DICEMBRE sabato 5 domenica 6 lunedì 7 martedì 8

CANOCCIA DAY BISATO IN SPEO BRANZINATA MOLLUSCHIMANIA

48 € 58 € 48 € 38 €

Il Battello ha un salone coperto e riscaldato. La degustazione si farà anche in caso di maltempo, ormeggiati in banchina. Portata massima: 60 passeggeri PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA info@battellosantamaria.it www.battellosantamaria.it Nico +39 3396330288

GIRO AUTUNNO 2015

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Strassoldo fru!i, acque e castelli

Strassoldo, i castelli

In autunno: fru!i, acque e castelli I castelli di Strassoldo eccezionalmente visitabili

Gli antichi castelli di Strassoldo di Sopra e di Sotto, racchiusi in un borgo medievale immerso in parchi secolari, sabato 24 e domenica 25 ottobre spalancheranno i loro portoni e saranno eccezionalmente visitabili. Ritorna infatti la manifestazione “In autunno: frutti, acque e castelli”, un magico intreccio tra storia fantasia e ambiente naturale. Artigiani, antiquari, decoratori e artisti d’eccellenza, tra addobbi e musica antica, renderanno ancora maggiore la suggestione di questi luoghi. Sarà il momento ideale per fare acquisti natalizi originali, senza per questo spendere cifre esose. E nelle aree verdi del castello di Sopra ci saranno ottimi vivaisti con piante insolite, rose e antiche specie da frutto. Il week-end propone anche visite guidate al parco del castello di Sotto e al borgo castrense, musica antica, visite a siti limitrofi e curati angoli enogastronomici. L’evento si terrà anche in caso di pioggia in quanto organizzato negli interni. L’affascinante evento, patrocinato dal FAI (il Fondo per l’Ambiente Italiano), è nato per far conoscere due antichi manieri privati, cuore del romantico borgo di Strassoldo. L’entrata alla manifestazione è a pagamento poiché si tratta di un’iniziativa di “fundraising” volta alla conservazione di questo importante patrimonio storico.

In Autumn: Fruits, Waters and Castles The Strassoldo Castles will exceptionally open their doors

Enclosed in a medieval walled village, amidst century-old gardens, the ancient castle of Strassoldo di Sopra and that of Strassoldo di Sotto, will exceptionally open their doors to the public on Saturday 24th and Sunday 25th October. The castles will be the venue for the prestigious “In Autumn: fruits, waters and castles”. Amidst a pristine natural setting and surrounded by ancient music, the works of craftspeople, antiquarians, decorators and exceptional artists will enhance the allure of this location. The lawns of Castello di Sopra will be the perfect stage for creative nursery gardeners to present unusual plants, roses and ancient fruit trees. The entertainment of the weekend will also include guided tours of the gardens of Castello di Sotto and the village surrounding the castles, ancient music, visits to nearby locations, talks on gardening, and tantalising food and wine corners. The event will take place rain or shine as it is organised indoors. This prestigious event, under the patronage of the FAI (Fondo Ambiente Italiano, usually referred to in English as the Italian National Trust), was first organised to make the two privately owned castles nestled in the heart of Strassoldo known to a wider audience. Admission to the event is charged. Tickets will be the fundraising tools for the conservation of this important heritage site.

Info, prezzi e programma completo:/ Information, tickets and programme: www.castellodistrassoldo.it - www.castellodistrassoldodisotto.it Castelli di Strassoldo di Sopra e di Sotto - Cervignano del Friuli (Ud) - Strassoldo - Via dei Castelli - Tel. +39 0431 93217

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GIRO AUTUNNO 2015


Cassacco - Montegnacco_Villa Gallici, Deciani

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VILLE VENETE VENETIAN VILLAS

in Friuli Venezia Giulia

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in Friuli Venezia Giulia

VILLE VENETE

San Vito al Torre - Crauglio Villa Stefaneo, Pinzani, Roncato

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Grandi dimore in terraferma

Ville venete in Friuli Venezia Giulia

Le ville lasciateci in eredità dalla Repubblica di Venezia rappresentano un patrimonio di altissimo valore culturale e storico; importanti sono non solo le ville che costituiscono il meraviglioso tessuto architettonico della città lagunare, ma anche quelle edificate sulla terraferma, quelle, cioè, definite ville venete. Sorte tra il XV e il XIX secolo, le oltre quattromila ville venete fatte costruire dai veneziani nelle campagne venete e friulane sono la testimonianza del cambio di rotta negli affari delle ricche e nobili famiglie veneziane: tra il XIV e il XV secolo esse spostarono l’asse del proprio interesse economico dal commercio marittimo verso i possedimenti fondiari e si mossero verso le aree rurali della Serenissima per governarne il territorio. La villa veneta era luogo di abitazione e svago dei proprietari e, allo stesso tempo, complesso agricolo produttivo, con una netta divisione tra gli edifici destinati all’una e all’altra attività: nei pressi di un elaborato e decorato corpo centrale - la casa dominicale, signorile residenza dei proprietari - erano situate le barchesse, dove trovavano spazio cucine, scuderie, stalle, magazzini e abitazioni dei contadini. A onor del vero, le prime residenze dei signori veneziani sulla terraferma furono i castelli medievali che, persa la loro funzione difensiva, vennero lentamente trasformati in ville: ornati e decorati assunsero toni più soavi ed eterei e si arricchirono di curatissimi giardini di spirito rinascimentale. Anche i rapporti tra i veneziani e la classe nobile del Veneto e del Friuli si ingentilirono, grazie soprattutto alla comunanza di interessi culturali ed economici, ad astuti matrimoni e ad alleanze.

Manzano_Villa de Piccoli, Savorgnan di Brazzà, Martinengo

Buttrio Villa Bartolini, Caimo, Florio, Dragoni, Danieli

Magnificent country retreats Venetian Villas in Friuli Venezia Giulia

Grand villas are an important cultural, historical and architectural legacy left behind by the Venetian Republic. Such heritage not only includes the many villas and palazzos that make up the architectural fabric of the lagoon city but also those erected on the nearby mainland, known as the Venetian villas. Between the fifteenth and nineteenth centuries the wealthy families of Venice had grand residences built in the countryside of Veneto and Friuli. The over four thousand Venetian villas are evidence of how, between the fourteenth and fifteenth centuries, the focus of business of these Venetian families shifted from trading by sea towards owning land, and how they expanded their influence to the rural areas of the Serenissima. These villas were places of leisure for the rich landowners while being fully operational farms. The manor included the buildings intended for residence which were separate from the agricultural premises: indeed, close to the stately main house with its grand facade, there would be the barchesse – as the service buildings were called – which included the kitchens, the stables, the barns and the peasant living quarters. And, just for the record, the very first countryside retreats used by the Venetians were the medieval castles, formerly used for defence purposes, which they converted into their mainland residences. Once adorned and decorated, the severe lines of the castle softened and were enhanced by exquisite, impeccable Renaissance-style gardens. The once distant relationships between the Venetians and the noble families of Veneto and Friuli became closer and closer as they shared common cultural and economic interests and sought shrewd marriages and family alliances. Starting from the sixteenth century, the Venetian villas increasingly reflected the prestige of their owners and rather than merely being a family’s country retreat they turned into lavish displays of wealth and power and were often only occupied during the summer months. Prestige was the reason leading many rich families of the lands subject to the Serenissima – and not only of Venice itself – to have their own villas erected. The carefully designed gardens were such a distinctive feature of the Venetian villas as to be a common characteristic through the five centuries during which these manors experienced their heyday. As is true for the design and decoration of the villas the gardens also reflected the styles that influenced the art movements and history, from Early Gothic to Renaissance, from Palladianism to Baroque to Neoclassicism.


Dal XVI secolo la villa veneta assunse i toni della dimostrazione del prestigio dei proprietari, sempre meno abitazione rurale e sempre più fastosa villa di rappresentanza, spesso per il solo periodo estivo. Per questo le ville vennero commissionate non solo dalle famiglie veneziane doc, ma anche da nobili e borghesi nativi delle terre assoggettate alla Serenissima. I giardini delle ville venete sono un elemento caratteristico di questo tipo di residenza, tanto da essere riscontrabili in tutti e cinque i secoli in cui queste dimore hanno avuto il loro splendore edificatore. Così come nelle ville, anche nei giardini si riscontrano gli stili che hanno influenzato l’arte e la storia, dal primo gotico al rinascimento, dal palladianesimo al barocco al neoclassicismo. Se le ville in Veneto erano molto fastose, quelle edificate nel territorio del Friuli Venezia Giulia, disseminate dalle Alpi ai dolci pendii dei colli e fino alla pianura, si distinguono per forme sobrie, poco sfarzose e dalle linee essenziali, ma pur sempre eleganti e signorili. Dal 1979 l’Istituto Regionale Ville Venete (subentrato all’Ente per le Ville Venete nato nel 1958) cataloga e valorizza le ville con studi, ricerche e attività di sostegno alla conservazione del patrimonio monumentale, quali interventi diretti di restauro e concessione dei supporti finanziari ai proprietari.

And while the villas in Veneto were sumptuous, those dotting Friuli Venezia Giulia, from the Alps to the undulating hills and down to the plains, were distinguishable for their less lavish and more sober and essential design, which in any case did not result being less exclusive and elegant. Since 1979, Istituto Regionale Ville Venete, (formerly Ente per le Ville Venete founded in 1958) has catalogued and promoted the Villas of Veneto and Friuli Venezia Giulia. The steady commitment of IRVV is to support studies and research work for the conservation of such monumental heritage as well as directly take up restoration projects and financially support the owners.

Cividale-Spessa_Villa

Moimacco_Villa de’ Claricini Dornpacher

in Friuli Venezia Giulia

Pravisdomini Villa Panigai, Ovio già Castello di Panigai

Rubini

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Tra le ville censite, alcune sono aperte al pubblico e visitabili con regolarità, altre sono residenze e quindi aperte solo in particolari occasioni o previo accordo con i proprietari, altre ancora sono del tutto chiuse. Alcune ville sono meravigliose, conservate ottimamente o ristrutturate di recente, mentre alcune sono purtroppo ridotte allo stato di rudere. Sul sito dell’Istituto Regionale Ville Venete, www.irvv.net, è gratuitamente consultabile il catalogo online delle ville venete, che offre una fotografia aggiornata delle ville e delle dimore storiche in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il progetto di catalogazione consente di avere una fotografia aggiornata ed estremamente precisa del patrimonio immobiliare delle ville: per ognuna di esse è disponibile una scheda tecnica contenente i dati dell’edificio (ubicazione, mappa, descrizione, notizie storiche), i dettagli sullo stato di conservazione e i restauri, le informazioni su orari di apertura e contatti. L’intero patrimonio culturale è così a disposizione di tutti: studiosi, turisti o semplicemente curiosi.

Gorizia_Palazzo Coronini Cronberg - Sala da pranzo

Pavia di Udine_Villa Caiselli, Carlutti

Malborghetto-Valbruna Palazzo Matz, Paul, von Nagerschikh, Canal, detto “Palazzo Veneziano”

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Il catalogo delle ville friulane prende in considerazione le province di Udine, Gorizia e Pordenone: le ville censite sono 436; la provincia con il maggior numero di ville è Udine (267), seguita da Pordenone (116) e Gorizia (53). In provincia di Trieste, come conferma l’IRVV, non c’è presenza di ville venete, anche se alcuni castelli, per certi aspetti, e solo per tali aspetti, possono essere assimilati alle ville venete, a partire dal Castello di Miramare.

Majano - Susans_Villa Colloredo Mels, Formentini nota già come Castello di Susans

in Friuli Venezia Giulia

VILLE VENETE

L’istituto ha catalogato 4.405 edifici, di cui 3.969 in Veneto e 436 in Friuli Venezia Giulia. Il 14% delle ville è di proprietà pubblica o di enti ecclesiastici e l’86% è di proprietà privata.


The institute has listed 4,405 buildings, of which 3,969 in Veneto and 436 in Friuli Venezia Giulia. 14% of the villas are either state owned or property of ecclesiastical entities, while 86% belong to private owners. Some of the listed villas are open to the public and can be visited while others are family residences and are open to the public on special occasions and on appointment; several villas are unfortunately closed. Quite a few villas are beautiful, very well preserved or exquisitely restored, though others are in a regrettably neglected condition. The website of Istituto Regionale Ville Venete, www.irvv. net, oers a comprehensive online catalogue of the Venetian Villas and stately homes of Veneto and Friuli Venezia Giulia including lots of updated photographs and descriptions. The catalogue oers an extremely precise bird’s eye view of the collection of individually outstanding heritage villas: for each site there is a data sheet containing details regarding the buildings (location, geographical data, description, history), their state of conservation as well as information of the restoration works, opening times and contact details. This outstanding cultural heritage is available to everyone: scholars, tourists and simple sightseers.

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The catalogue of the villas in Friuli includes the provinces of Udine, Gorizia and Pordenone: there are 436 listed villas in total, most of which are in the area of Udine (267), followed by Pordenone (116) and Gorizia (53). There are no Venetian villas in the province of Trieste, fact confirmed by the IRVV, although the castles and stately homes in the area could in some way be qualified as villas, for example, the Castle of Miramare.

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MONFALCONE

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LIGNANO

MUGGIA CAPODISTRIA/KOPER POLA/PULA


Ville venete visitabili

Venetian Villas open to the public

Ecco alcuni dettagli in più sulla localizzazione delle ville venete in Friuli Venezia Giulia aperte al pubblico con orario definito. Info, contatti e giorni e orari di apertura sul catalogo delle ville venete al sito irvv.regione.veneto.it

Here are some extra details on where the Venetian Villas in Friuli Venezia Giulia are located. All the information, contact details, opening times are available on the website at: www.irvv.regione.veneto.it

Comuni in cui si trovano ville venete aperte al pubblico con orario definito Locations where the Venetian Villas are open to the public 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

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Villa Polcenigo Fanna, detta “Palazat” - Cavasso Nuovo (PN) Palazzo Toppo - Wassermann - Travesio (PN) Villa Spilimbergo di Sopra - Spilimbergo (PN) Villa Boarata, Gonzardi, Memmo, Brunetta Prata di Pordenone (PN) Villa Prata, Montereale, Mantica, Saccomani Pasiano di Pordenone (PN) Villa Pera - Azzano Decimo (PN) Palazzo Altan, Panigai, Manzoni, Rota da Conturbia San Vito al Tagliamento (PN) Palazzo Marzin - Mainardi - Cordovado (PN) Palazzo Marzin, Cecchini - Cordovado (PN) Villa Beccaris - Nonis - Cordovado (PN) Villa Manin - Codroipo (UD) Villa Manin, Miniscalchi, Kechler - Codroipo (UD) Villa del Torso, Alberghetti, Ermacora - Martignacco (UD) Villa Zamparo, Fabris - Basiliano (UD) Villa Varmo - Mortegliano (UD) Villa Ferrari - Palazzolo dello Stella (UD) Villa Novelli, Andriani, Canciani-Celotti, Dora San Giorgio di Nogaro (UD) Villa Contareno, Parmesan, detta “Palazzo dei Provveditori” Marano Lagunare (UD) Villa Strassoldo Chiasottis, Strassoldo Graffemberg, Kuhn von Kuhnenfeld, Vitas - Cervignano del Friuli (UD) Palazzo Vianelli - Terzo di Aquileia (UD)

18. Villa Toppo Wasserman, Marcotti, Chiozza Campolongo Tapogliano (UD) 19. Villa Stefaneo, Pinzani, Roncato - San Vito al Torre (UD) 20. Villa Mauroner - Santa Maria la Longa (UD) 21. Villa Cabassi - Corno di Rosazzo (UD) 22. Villa de Brandis - San Giovanni al Natisone (UD) Villa de Puppi - San Giovanni al Natisone (UD) 23. Villa Piva, Cebba - Manzano (UD) 24. Villa Toppo, Florio - Buttrio (UD) 25. Villa Valvason Maniago, detta “Rocca Bernarda” Premariacco (UD) 26. Villa de’ Claricini Dornpacher - Moimacco (UD) 27. Villa Galluzzi Zorzettig - Cividale del Friuli (UD) 28. Villa Soffumbergo, Strassoldo, Foramitti, Accordini - Faedis (UD) 29. Palazzo Frangipane, detto “della Rotonda” - Tarcento (UD) Villa Frangipane, Pontoni, detta “il Palazat” - Tarcento (UD) 30. Palazzo Matz, Paul, von Nagerschikh, Canal, detto “Palazzo veneziano” - Malborghetto-Valbruna (UD) 31. Palazzo Locatelli - Cormons (GO) 32. Villa Strassoldo, Peteani, Beretta, Calice - Farra d’Isonzo (GO) 33. Villa Strassoldo, della Torre Valsassina - Hohenlohe, detta “Castelnuovo” - Sagrado (GO) 34. Palazzo Attems Petzenstein, Culot, Birsa, Strukl - Gorizia (GO) Villa Attems Santa Croce, della Torre, Ritter de Zahony Gorizia (GO) Villa Zengraf, Strassoldo-Graffemberg, Coronini Cronberg Gorizia (GO)

Comuni in cui si trovano ville venete Locations where you can find a Venetian Villa GORIZIA Capriva del Friuli Cormons Farra d’Isonzo Gorizia Medea Mossa Romans d’Isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d’Isonzo San Floriano del Collio San Pier d’Isonzo Savogna d’Isonzo Staranzano Turriaco Villesse PORDENONE Aviano Azzano Decimo Barcis

Brugnera Caneva Casarsa della Delizia Cavasso Nuovo Chions Clauzetto Cordenons Cordovado Fanna Fiume Veneto Fontanafredda Maniago Montereale Valcellina Morsano al Tagliamento Pasiano di Pordenone Polcenigo Porcia Pordenone Prata di Pordenone Pravisdomini

Sacile San Giorgio della Richinvelda San Martino al Tagliamento San Quirino San Vito al Tagliamento Sequals Sesto al Reghena Spilimbergo Travesio Valvasone Vivaro Zoppola UDINE Aiello del Friuli Aquileia Attimis Bagnaria Arsa Basiliano Bertiolo

Bicinicco Buja Buttrio Camino al Tagliamento Campolongo Tapogliano Cassacco Castions di Strada Cervignano del Friuli Cividale del Friuli Codroipo Colloredo di Monte Albano Comeglians Corno di Rosazzo Dignano Faedis Fagagna Fiumicello Flaibano Gonars Lestizza

Magnano in rivIera Majano MalborghettoValbruna Manzano Marano Lagunare Martignacco Moimacco Mortegliano Moruzzo Pagnacco Palazzolo dello Stella Pavia di Udine Pocenia Porpetto Povoletto Pozzuolo del Friuli Pradamano Precenicco Premariacco Reana del Rojale Remanzacco Rivignano

Ronchis Ruda San Daniele del Friuli San Giorgio di Nogaro San Giovanni al Natisone San Vito al Torre San Vito di Fagnana Santa Maria la Longa Talmassons Tarcento Tavagnacco Teor Terzo d’Aquileia Terzo di Aquileia Torreano Treppo Grande Tricesimo Trivignano Udinese Varmo Villa Vicentina

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VILLE VENETEVENETI Palazzo Altan, Panigai, Manzoni, Rota da Conturbia Piazza del Popolo, 31 San Vito al Tagliamento (PN)

LE VENETE

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L’accesso alla villa è possibile durante gli orari di apertura del municipio. The villa is open to the public during the opening times of Town hall. Tel. +39 0434 842911

Il complesso, ora sede municipale del Comune di San Vito al Tagliamento, si trova nel centro storico della cittadina, adiacente alla torre Raimonda, una delle tre che permettono l’accesso al centro storico stesso. Interessante è la successione di interventi che questo palazzo ha dovuto subire nel tempo: la costruzione del palazzo da parte della famiglia Altan risale al periodo a cavallo tra il XV e il XVI secolo e comportò la demolizione di alcune case poste sulla piazza; ai nobili Panigai è, invece, attribuita la costruzione del portico sulla corte quadrata, verso la piazza. Le più recenti trasformazioni sono attribuite ai conti Rota che, presumibilmente intorno al 1907, a opera dell’architetto Luppolo, fecero costruire una loggia rinascimentale lungo il lato est del palazzo. Tutti e tre i piani seguono la medesima conformazione; al piano terra si sviluppa un salone passante, di aspetto tardo Ottocentesco; verso questo salone si aprono cinque vani: l’ingresso a est, il vano scala a ovest, e quattro stanze principali distribuite secondo l’impianto tipico delle ville venete. Di particolare interesse sono, inoltre, il giardino e il parco della villa. Il primo, racchiuso da un portico edificato nel XVII secolo, è di classica tipologia all’italiana, mentre il parco si estende, a nord, per una superficie di quasi 6.000 metri quadrati.

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The manor complex, currently the seat of the municipal offices and Town Hall of San Vito al Tagliamento, is located in the old town centre just next to Torre Raimonda, one of the three tower gates that allow access to the town. The building underwent several enlargements and modifications over time: it was built for the Altan family between the late fifteenth and early sixteenth centuries, works that required several houses standing in the way to be demolished; then the square portico was added to on the edge of the courtyard by the titled Panigal family. In 1907 the Counts Rota required the most recent modification to the complex: a Renaissance-style loggia along the eastern side of the building designed by architect Luppolo. All three floors have similar plans to that of the ground floor: a vast central hall in the late nineteenth century style with two rooms on either side according to the typical Venetian villa-style floor plan, the entrance on the eastern end of the hall and the stairwell on the opposite side. Particularly noteworthy are also the gardens surrounding the villa. There is an Italian style garden in the front of the building surrounded by the seventeenth century portico, and 6,000 square meter gardens spread out towards north.


IAN VILLAS Villa Manin

Piazza Manin, 10 Passariano - Codroipo (UD)

VENETIAN VILLAS www.villamanin-eventi.it

Villa Manin di Passariano, seconda per ampiezza tra tutte le ville venete, è la più grande e famosa villa veneta in Friuli Venezia Giulia. Il grandioso e armonico complesso fu realizzato dalla potente famiglia Manin fra il ‘600 e il ‘700; riccamente decorata, fu definita da Napoleone Bonaparte “troppo grande e troppo ricca anche per un doge”. La villa è famosa per essere stata dimora di Lodovico Manin, ultimo doge della Repubblica di Venezia che qui si ritirò sul finire del ‘700, sede del quartier generale di Napoleone Bonaparte che vi soggiornò per circa due mesi (è ancora visibile la sua camera) e per essere il luogo in cui fu firmato il Trattato di Campoformido. Nella villa si vedono nettamente gli elementi che contraddistinguono questo tipo di edificio: il palazzo dominicale a tre piani, le barchesse (gli alti porticati ad angolo retto rispetto alla facciata) e il parco secolare di 18 ettari realizzato secondo il gusto francese che custodisce pregevoli gruppi statuari. Arricchita dalla piazza antistante la villa, dalla cappella, dall’esedra semicircolare porticata e con le torri, da numerose statue e opere d’arte, oggi Villa Manin ospita importanti mostre d’arte di rilievo internazionale e di eventi di notevole interesse.

Villa Manin in Passariano, is the second-largest of all the Venetian villas and the grandest and best-known villa in Friuli Venezia Giulia. The grand, neatly-designed front esplanade and manor were built between the seventeenth and eighteenth centuries for the powerful Manin family. Very lavishly decorated it was defined by Napoleon Bonaparte “too grand and sumptuous even for a Doge”. The villa is famous for being the residence of the last Doge of the Republic of Venice, Lodovico Manin, who retreated to the countryside at the close of the eighteenth century, and for being Napoleon Bonaparte’s headquarters for two months (his private chambers can be visited) and the site of the signing of the Treaty of Campo Formio (today Campoformido). Villa Manin clearly has the distinctive features of a Venetian manor: a three storey main house flanked by two porticoed barchesse and the 18-hectare gardens designed in a French-style, which contain estimable statues. The manor house is fronted by a vast esplanade enclosed by a porticoed exedra with a gate tower on either side of an entranceway, and a chapel. Today Villa Manin is the venue of internationally renowned arts exhibition, cultural events and concerts.

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Palazzo Coronini Cronberg Viale XX Settembre 14 - Gorizia Tel. +39 0481 533485 - info@coronini.it

www.coronini.it

Il Palazzo Coronini Cronberg sorge nel centro di Gorizia, nell’antico borgo di Grafenberg, circondato da un pittoresco parco di gusto romantico. Appartenuto per secoli alla famiglia Strassoldo e acquistato da Michele Coronini nel 1820, l’edificio, dove nel 1836 morì il re di Francia Carlo X di Borbone, nel 1990 è divenuto sede della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg per volontà del suo ultimo proprietario, il conte Guglielmo. Raffinato conoscitore d’arte, collezionista e appassionato studioso di storia, il nobile goriziano volle affidare a questa istituzione il compito di perpetuare la memoria della propria famiglia, attraverso la conservazione e la valorizzazione del prezioso patrimonio artistico raccolto nel corso dei secoli dai Coronini. Passeggiando per le quindici sale che compongono il percorso museale, il visitatore è trasportato indietro nel tempo, passando dall’atmosfera calda e suggestiva degli ambienti con arredi cinque e seicenteschi del piano terra, ai suntuosi salotti settecenteschi, alle sale impero e alle stanze ottocentesche del piano nobile. Ovunque, soprammobili, argenti, porcellane, cristalli, fotografie, ritratti e oggetti di uso quotidiano rendono viva l’antica abitazione, lasciando ancora percepire la presenza degli antichi proprietari. Orari di apertura: Palazzo aprile-settembre: da mercoledì a domenica: 10.00 - 13.00; 15.00 - 18.00 / chiuso lunedì e martedì - ottobre-marzo: aperto solo su prenotazione per gruppi di almeno 15 persone Parco: Ingresso al Parco tutto l’anno dall’alba al tramonto. Biglietti: Ingresso al Parco: gratuito. Visita guidata Parco Coronini (solo per gruppi) € 45,00 - Ingresso Palazzo € 5,00 - Bambini fino alla 5a elementare ingresso gratuito - Studenti € 3,00. Supplemento visita guidata Palazzo € 3,00 a persona

26 Ritratto di Michele Coronini Cronberg, 1816, marmo Camera da letto del Settecento

Stanza di Carlo X

Palazzo Coronini Cronberg is set amidst scenic Romantic-style gardens nestled in Grafenberg, an ancient borough in the centre of Gorizia. The manor, first owned by the Strassoldo family for centuries, was acquired by Count Michele Coronini in 1820 and was chosen by Charles X of the House of Bourbons, King of France, as the place where spend his last days, dying there in 1836. In 1990 it became the headquarters of the Palazzo Coronini Cronberg Foundation following the will of its last owner, Count Guglielmo Coronini Cronberg. Refined connoisseur of art, keen collector and passionate history scholar, this nobleman of Gorizia provided in his will that the foundation was to perpetuate the memory of the Coronini family by preserving and promoting the precious heritage his family had collected over the centuries. Walking through the fifteen rooms of the museum, visitors are taken back in time, starting from the evocative and warm atmosphere of the rooms furnished in the sixteenth and seventeenth century style, going on to the sumptuous eighteenth century drawing rooms, and finishing the tour with the Imperial-style rooms of the upper floor. Ornaments, silverware, porcelains, crystalware, portraits, photographs and everyday paraphernalia around the house and on the walls offer visitors a glimpse of how the old titled owners lived. Opening times: House: April-September - from Wednesday to Sunday: 10.00 - 13.00; 15.00 – 18.00/Monday and Tuesday, closed - October-March: open to groups of at least 15 people by appointment. Gardens: Gardens are open all year long and free from dawn to sunset. Tickets and prices: Gardens are free. Guided tour of the Coronini Gardens (only available for groups) € 45,00 - House € 5,00 - Children up to 11, free Students € 3,00. Guided tour of the house € 3,00 to person


Il Cinema

Cinema

di Carlo Gaberscek

by Carlo Gaberscek

alla scoperta delle ville del Friuli Venezia Giulia Uno degli elementi più caratteristici del patrimonio storico-architettonico del Friuli Venezia Giulia è rappresentato dalle ville, particolarmente numerose nell’area della pianura e in quella collinare. Molte di esse risalgono al periodo veneto e si presentano con un aspetto settecentesco. Altre, più antiche, derivano da castelli medioevali che sono stati ristrutturati e trasformati in ville in tempi successivi. Si tratta di un ampio patrimonio, espressione di una cultura e una civiltà che, attraverso quattro secoli, dal Cinquecento all’Ottocento, ha saputo fondere le bellezze dell’architettura e delle arti figurative con quelle del variegato paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Anche il cinema, sempre alla ricerca di nuovi luoghi e atmosfere, non poteva ignorare un aspetto così tipico di questa regione per ambientare le sue storie. Il più noto e prestigioso di questi complessi edilizi è Villa Manin di Passariano, presso Codroipo, dalla scenografia imponente e suggestiva, che il cinema però, finora, ha saputo valorizzare solo in poche occasioni. Villa Manin viene utilizzata per la prima volta come set in una sequenza de Gli ultimi (1962) di Vito Pandolfi, dove, in linea con lo stile scabro e austero di questo film, essa appare in chiave antispettacolare; tra l’altro tale sequenza costituisce anche un interessante documento dello stato di decadenza della grande villa prima dei lavori di restauro di pochi anni dopo, che l’hanno portata ad una nuova era di splendore.

and the Villas of Friuli Venezia Giulia

Villas and stately homes are a big part of the historic and architectural heritage of Friuli Venezia Giulia. Mostly located in the plain and hilly areas or the region many stately homes belong to the eighteenth-century Venetian period. Other older villas are the result of conversions from medieval castles. Collectively, they form an important heritage, expression of a culture that thrived from the sixteenth to the nineteenth centuries, and managed to blend beautiful architecture and figurative arts with the varied landscapes of Friuli Venezia Giulia. The cinema industry, always in search for new film locations, could not overlook such characterizing aspect of the region and exploit it as the settings for its stories. The most famous and elaborate complex is perhaps Villa Manin di Passariano, located near Codroipo, and yet the film industry managed to exploit its full scenographic potential only in a couple of occasions. Villa Manin was used as a set for the very first time, in a sequence of Gli ultimi by Vito Pandolfi (1962). In line with the rough and austere style of the film the villa stands out as an element of spectacular juxtaposition. It also interestingly documented the state of disrepair the grand villa had fallen into before undergoing an accurate restoration that brought it back to its original splendour.

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riprese de Gli Ulti Villa Manin durante le

Gli Ultimi

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Villa Manin è usata poi in piccole produzioni, come Riflessi di luce (1988) di Mario Bianchi, Il teppista (1994) di Veronica Perugini e nella sequenza di una festa di battesimo in Riparo / Anis tra noi (2008), con Maria de Madeiros e Antonia Liskova. Più rilevante è il ruolo di Villa Manin nel film Porzûs (1997) di Renzo Martinelli, ambientato in Friuli nel 1945, dove appare come sede di un comando tedesco, utilizzando anche un salone interno nella scena dell’interrogatorio dei prigionieri. Sempre nell’ambito di film di guerra, sul versante veneto delle foci del Tagliamento, la cantina e i ruderi della barchessa nord di Villa Mocenigo, Ivancich Biaggini di San Michele al Tagliamento vengono utilizzati in scene interpretate da Rod Steiger e Umberto Orsini nel film La ragazza e il generale (The Girl and the General) (1967), diretto da Pasquale Festa Campanile, ambientato durante le Prima Guerra Mondiale.

Manin Villa features in minor productions like Riflessi di luce by Mario Bianchi, (1988), Il teppista by Veronica Perugini (1994) and the sequence of a baptism in Riparo / Anis tra noi (2008), starring Maria de Madeiros and Antonia Liskova. Villa Manin also plays an important part in Porzûs by Renzo Martinelli (1997). The film is set in Friuli in 1945, and the villa features as the headquarters of the German command, while one of its halls is used in the sequence where the prisoners are interrogated. And speaking of war films, located in the Veneto side of the Tagliamento River delta, the cellars and ruins of the barchessa (as the typical long barn is locally called) of Villa Mocenigo, Ivancich Biaggini in San Michele al Tagliamento feature in The Girl and the General (original title: La ragazza e il generale), (1967), directed by Pasquale Festa Campanile starring Rod Steiger and Umberto Orsini; film set during the First World War.

Pavia di Udine - Lauzacco_Villa Beretta

The interior of Villa Beretta di Porcia e Brugnera in Pavia di Udine features in the sequence of the folk fete in Maria Zef (1981), a film entirely in Friulan language directed by Vittorio Cottafavi. Two stately homes of the province of Pordenone have played meaningful roles in two films directed by Fabio Carpi in the early nineties: Villa Varda (as Villa Mazzoleni, Negri, Amalteo, Giacomuzzi Caine, Morpugro de Nilma is locally known), nestled on a wide bend of the Livenza River in San Cassiano, Brugnera, is the location of the French film L’amore necessario (1991), featuring Ben Kingsley, and Villa Panigai, Ovio to Panigai of Pravisdomini in Next Time the Fire, (original title: La prossima volta il fuoco) (1994) with Jean Rochefort.

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Henri Hübchen in Commissario Laurenti

All’interno di Villa Beretta di Porcia e Brugnera a Pavia di Udine è girata una sequenza di festa paesana di Maria Zef (1981), film in lingua friulana diretto da Vittorio Cottafavi. Un ruolo significativo, quasi da coprotagoniste, hanno avuto due ville della provincia di Pordenone in una coppia di film, entrambi diretti da Fabio Carpi, dell’inizio degli anni ‘90. Si tratta di Villa Varda (il nome con cui è più nota Villa Mazzoleni, Negri, Amalteo, Giacomuzzi Caine, Morpugro de Nilma), situata presso l’ampia ansa del fiume Livenza, a San Cassiano, in comune di Brugnera, nel film di produzione francese L’amore necessario (1991), con Ben Kingsley, e di Villa Panigai, Ovio a Panigai di Pravisdomini in La prossima volta il fuoco (1994) con Jean Rochefort. Un buon uso di ville della Bassa Friulana in provincia di Udine viene fatto in tre thriller del regista udinese Lorenzo Bianchini: Villa Gorgo, Maniago a Nogaredo di San Vito al Torre in Custodes bestiae (2004) e Film sporco (2005) e Villa Stefaneo, Pinzani, Roncato a Crauglio, in comune di San Vito al Torre, nel film Occhi (2010), ampiamente girato anche negli interni decorati con scene ad affresco realizzate dal pittore cividalese Francesco Chiarottini.

Other stately homes of the Bassa Friulana in the province of Udine feature in three thrillers by local director Lorenzo Bianchini: Villa Gorgo, Maniago in Nogaredo di San Vito al Torre features in Custodes bestiae (2004) andFilm sporco (2005) while Villa Stefaneo, Pinzani, Roncato in Crauglio, San Vito al Torre, in the film Occhi (2010). Several sequences were shot in the halls of the villa decorated with frescoes by Francesco Chiarottini of Cividale del Friuli. As for the stately homes located in the hilly areas, Villa Tartagna, Michieli Zignoni, Colla, Benedetti - Esente, known as Villa Isabella, situated in Leonacco a village near Tricesimo, features as a retirement home in The Girl by the Lake (original title: La ragazza del lago) (2007) by Andrea Molaioli starring Toni Servillo and Anna Bonaiuto. Creating a great visual impact, with its imperial staircase and beautifully appointed interiors Villa Gallici, Deciani in Montegnacco, a village near Cassacco, features in Gib jedem seinen eigenen Tod / A ciascuno la sua morte(2006), an episode of the German television series Commissario Laurenti (2008), starring Henri Hübchen, based on the best sellers by German author Veit Heinichen; in an episode of the Italian television seriesUn caso di coscienza 3 (2008) featuring Sebastiano Somma and finally in television film Ragazze in web (2012) by Marco Pontecorvo. If on one hand, the cinema industry is always on the lookout for new locations, on the other, it often creates specific “film settings” exploiting the locations according to what it wants to represent.

San Vito al Torre - Nogaredo_Villa Gorgo, Maniago

Custodes

San Vito al Torre-Crauglio_Villa Stefaneo, Pinzani, Roncato

Sebastiano Somma

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Passando alla zona collinare, Villa Tartagna, Michieli Zignoni, Colla, Benedetti - Esente, conosciuta come Villa Isabella, a Leonacco in comune di Tricesimo, rappresenta una casa di cura in una sequenza interpretata da Toni Servillo e Anna Bonaiuto del film La ragazza del lago (The Girl by the Lake) (2007) di Andrea Molaioli. Di grande impatto visivo, con la scalinata a doppia rampa e gli interni molto ben curati, è l’elegante Villa Gallici, Deciani a Montegnacco, in comune di Cassacco, in Gib jedem seinen eigenen Tod / A ciascuno la sua morte (2006), episodio della serie televisiva di produzione tedesca Il commissario Laurenti (2008), con Henri Hübchen, dal best seller dello scrittore tedesco Veit Heinichen; in un episodio della serie televisiva Un caso di coscienza 3 (2008) con Sebastiano Somma, e nel film televisivo Ragazze in web (2012) di Marco Pontecorvo. Se il cinema è un grande scopritore di luoghi, quasi sempre però esso li ricrea, li reinventa, facendoli diventare uno “spazio cinematografico”, un luogo costruito e organizzato dall’esperienza filmica, che ne riscrive il significato in funzione di ciò che quel luogo dovrà rappresentare sullo schermo. Un caso eclatante di questo processo è rappresentato dall’uso cinematografico di Villa Colloredo Mels, Mainardi, Pancotto, la quale, immersa in aperta campagna a Gorizzo, in comune di Camino al Tagliamento (provincia di Udine), con la tecnica del blue screen appare sul lato di via Guido Corsi a breve distanza dalla chiesa evangelica luterana in stile neogotico in Largo Panfili a Trieste come dimora della misteriosa protagonista del film La migliore offerta (The Best Offer) (2012) di Giuseppe Tornatore, con Geoffrey Rush. Una villa della campagna friulana trasportata grazie a un “effetto speciale” nel vecchio centro storico di Trieste dunque. Ma naturalmente Trieste, il set cinematografico dominante nella regione Friuli Venezia Giulia, tra le sue tante potenzialità cinematografiche, ha offerto al cinema parecchie delle sue autentiche ville, anche se non “venete”. Villa Tripcovich, in strada del Friuli, nel rione di Gretta, è un importante set del film Nel mio amore (2004) tratto da un racconto della scrittrice triestina Susanna Tamaro, che è anche la regista del film; e questa villa è utilizzata anche in un episodio di Un caso di coscienza 3 (2008). Fondamentale è il ruolo della villa in cui abita il personaggio interpretato da Virna Lisi in un altro film tratto da un famoso romanzo della Tamaro: Va’ dove ti porta il cuore (1996). Per questo film, diretto da Cristina Comencini, viene scelta una villa di Poggioreale del Carso, località poi rinomitata Opicina. Villa Ferro (ex Villa Stern), in via Rossetti a Trieste, è il set principale di Sposami (2012), serie televisiva con Daniele Pecci e Francesca Chillemi; la villa appare anche nella miniserie televisiva Donne in gioco (2013) con Michelle Bonev e Lando Buzzanca.

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San Michele al Tagliamento_Barchesse di villa Mocenigo, Ivancich Biaggini

Camino al Tagilamento - Gorizzo_Villa Colloredo Mels, Mainardi, Pancotto

Geoffrey Rush in La migliore offerta


A striking example of this transformation is that used for Villa Colloredo Mels, Mainardi, Pancotto, located in the open countryside of Gorizzo, near Camino al Tagliamento (province of Udine), which, with the help of the blue screen technique, appears on film next to the neoGothic style Evangelical Lutheran Church of Largo Panfili in Trieste, featuring as the home of the mysterious protagonist of Best Offer (entitled Deception in the UK - original title: La migliore offertar) (2012) by Giuseppe Tornatore, with Geoffrey Rush. Thanks to a “special effect” this beautiful rural retreat was brought to the heart of Trieste’s old town. Of course, Trieste, is the main film location in Friuli Venezia Giulia, and many of its stately homes have featured in films. Villa Tripcovich, located in Strada del Friuli, in the borough of Gretta, featured in Nel mio amore (2004) based on a short story by Triestine writer Susanna Tamaro and director of the film; the villa was also used for an episode of Un caso of coscienza 3 (2008). Yet another stately home in Trieste plays an important role as the residence of the protagonist played by Virna Lisi in a film based on a novel by Tamaro: Va’ dove ti porta il cuore (1996). For this film, directed by Cristina Comencini, the chosen location was a villa in Poggioreale del Carso, Opicina. Villa Ferro (formerly Villa Stern), in via Rossetti in Trieste, is the main location used for Sposami (2012), a television series starring Daniele Pecci and Francesca Chillemi; the villa also appears in another television miniseries Donne in gioco (2013) with Michelle Bonev and Lando Buzzanca.

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Cassacco - Montegnacco_Villa Gallici, Deciani

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in Friuli Venezia Giulia

VENETIAN VILLAS

VILLE VENETE Porcia_Villa Correr Dolfin_12500362 Archivio fotografico dell’Istituto per il Patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia


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IL GUSTO DELL’AUTUNNO - PLEASURES OF AUTUMN

Il gusto dell’autunno

Il gusto dell’autunno

Una giornata terra terra by Giusy Mancini

In fondo a un cassetto ho trovato un foglio ingiallito sul quale, molti anni fa, avevo appuntato le parole dei miei genitori che raccontavano come vivevano l’autunno in gioventù, nel contesto agricolo degli anni Sessanta: giornate che si accorciano tra lavoro, fatica e soddisfazioni, raccolte di frutti cresciuti al caldo del sole estivo, attività in cantina e in granaio, fioche luci in casa e lungo le strade, cene parche e con cibi semplici, le feste di Tutti i Santi e di San Martino. Mentre leggevo mi ha colta un’irrefrenabile desiderio di mollare il tran tran quotidiano fatto di computer, smartphone e ufficio e di tornare per qualche giorno in campagna: le mie radici. Ma non la banale e sbrigativa esperienza in agriturismo per cittadini annoiati; io sentivo la necessità di un intenso contatto con la terra. Il periodo delle vendemmie volgeva al termine. Ho trovato un’azienda agricola in provincia di Udine, a Villa Vicentina, che per un giorno mi ha accolta. Sveglia alle prime luci del giorno. Raggiungo l’azienda; qualche nozione su come non farsi male e su come raccogliere l’uva. Dotazione d’ordinanza: guanti, forbici, cassetta e tanta buona volontà. Siamo un piccolo gruppo, arriviamo alla vigna mentre l’umido della notte si sottomette al tiepido sole mattutino. Le oche che pascolano tra i filari sembrano stizzite dalla nostra presenza; ci guardano di sbieco e ci lasciano passare.

Pleasures of Autumn

Down to Earth by Giusy Mancini

Lying at the back of a drawer I found an old yellowed sheet of paper on which I had written the stories told to me by my parents about how they spent the autumn months back in the sixties: days beginning to shorten filled with hard work and satisfaction, harvesting sun-ripened fruits, faint lights flickering from the homes and streets, then frugal dinners made from simple ingredients, and finally, the All Saints Day festivities and St Martin’s Festival. As I read on, I felt an irresistible desire to escape the humdrum of daily life spent working buried behind computers or smartphones and go back to my roots, retreating to the countryside for a couple of days. I didn’t just want to spend my getaway at an agriturismo in the company of other bored city dwellers; I actually wanted to have a down to earth kind of experience; I actually wanted to have a down to earth kind of experience. The grape harvest was nearly over, but I managed to find a wine producing estate in Villa Vicentina in the province of Udine, that offered me a day out in the vineyards.

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Vendemmia presso azienda Montanar_ph Erin McKinney

IL GUSTO DELL’AUTUNNO - PLEASURES OF AUTUMN

Inizia la giornata di vendemmia: uno dopo l’altro i grappoli vengono colti. La cassetta si riempie. Passiamo in rassegna un filare dopo l’altro mentre il caldo sulle spalle si fa più intenso. Nell’aria un sommesso chiacchiericcio; un omone intona qualche canzone, ma sono pochi i corisiti che lo seguono. Un grappolo mi scivola dalle mani. Lo raccolgo da terra e non credo alle mie narici: sento un intenso profumo di menta. Cosa ci fa la menta, tanta menta, sotto alle viti? La curiosità è forte. Alla prima pausa affianco il fattore e glielo chiedo. Con un sorriso mi spiega che l’azienda pratica l’agricoltura biodinamica e che per questo il suolo e tutta la vita che si sviluppa su di esso e al di sotto di esso sono considerati elementi importanti per ottenere prodotti sani e buoni. Anche la menta.

Here I am, up at the crack of dawn. Once I get to the estate, I am given some notions on safety in the vineyard. My grape harvesting equipment and tools: gloves, harvest shears a crate and lots of elbow grease. Together with a small group of people I reach the vineyard; the moist air of the night rising off the sun-warmed ground. The geese grazing among the vines seem irritated by our presence but looking at us askew they let us go through. A day of harvest begins: one by one, we choose and pick the clusters of grapes. The crate is slowly filled. We go on from one row of vines to the next and we feel the sun shining on us getting warmer and warmer. The air is filled with the soft voices of the harvesters’ chitchat; a huge old chap strikes up a folk-song but only a few join in the choir.

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IL GUSTO DELL’AUTUNNO - PLEASURES OF AUTUMN

Pigiatura presso azienda Montanar_ph Erin McKinney

Mi fa notare che sto camminando su un terreno soffice: è tale per le tante essenze che vi crescono e perché la terra è ricca di insetti che lavorano giorno dopo giorno per mantenere il terreno vitale e sano. Torno alla mia occupazione e le ore corrono in fretta. Sono affaticata e felice. A metà pomeriggio la raccolta dell’uva è terminata; torno con il mio gruppetto all’azienda per il commiato. Ma ci aspetta una sorpresa: siamo tutti invitati alla festa della pigiatura che si terrà di lì a poco nella corte della grande casa colonica. No, non è un caso se sono capitata qui proprio oggi! L’aria è vibrante, come è d’uopo nei momenti importanti. Davanti al bianco porticato ci sono tre grandi tini colmi d’uva. Vengono scelte quattro donzelle per ogni tino. Arrotolano i calzoni fino a mezza coscia e si lavano. Si intonano le canzoni del folklore regionale e le ragazze danno il via alla pigiatura. Più schiacciano l’uva, più affondano nei tini. È tutto uno scalpiccìo, uno schizzo e uno scivolare, tra risate, urli, canti e fischi. La festa alleggerisce la fatica della pestatura. Le ombre si distendono e arriva il ristoro per tutti i partecipanti. Tra un bicchiere di vino e una cucchiaiata di polenta mi ritrovo a parlare con Denis Montanar, il titolare dell’azienda agricola. Gli brillano gli occhi mentre mi racconta che nella sua azienda gli ingredienti di un buon vino sono tre, e solo tre: l’uva, il terreno e l’uomo. E che ci vuole grande rispetto da parte dell’uomo per le viti e per il suolo, che a loro volta regalano al vino colore, gusti e note inconfondibili. Mentre nell’aria si diffonde il profumo del mosto, il suo sguardo si fa più serio: “Ci vuole grande cura per il vino: va seguito e va lasciato invecchiare. E niente additivi”. È autunno. Ho ancora molti fine settimana davanti a me per assaporare la campagna e trovarmi, a sera, stanca e soddisfatta. Domenica prossima raccoglierò castagne nella pedemontana pordenonese.

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I inadvertently drop a bunch of grapes and as I bend down to pick it up my nostrils catch a scent I was not expecting: an intense note of mint. Why is a plant of mint growing right here among the vines? My curiosity is piqued. As soon as we stop for a break I approach the vineyard master and ask him for some explanation. He smiles and explains that the Montanar Vineyards practice biodynamic agriculture, which means that the soil and all that grows and lives on it are considered important elements in the development of a good, healthy product, including the mint plants. He points out to me that the ground we are treading on is soft: this is because the groundcover is composed of different grasses and the numerous insects inhabiting it maintain the soil clean and healthy. I get back to work and the hours go fast. I feel tired but content. By mid afternoon the harvest is finished and with my fellow workers I return to the winery where I expect to say goodbye to everyone. As we reach the winery we are greeted with a surprise: we are all invited to the festive ritual of the foot pressing of the grapes, held in the courtyard of the farmhouse. No, it was not by chance that I ended up here, today! The air is filled with excitement, as it always is at such important events. Standing in front of the whitewashed portico of the vinery, there are three wooden tubs filled with grapes. Four young girls are chosen for each tub. They roll up their trousers to their knees and wash their feet. The people gathered around start singing folk songs and the girls begin stomping the grapes. As they crush the load of grapes they sink deeper into the tubs. Stomping, splashing and slipping on the grape skins, the festive ritual goes on amid laughter, music and cheers. The merry atmosphere lightens the fatigue of the foot pressing. As the shadows grow long and the day comes to a close there is food and wine for everyone. Enjoying my polenta and a hearty glass of wine I start chatting with Denis Montanar, the owner of the estate and winery. His eyes glow with delight as he tells me that there are three ingredients that make a good wine, only three: the grapes, the soil and the caring hands of the winemaker. The winemaker must tend to the vines and the soil with great respect, and in turn, these will give the wine its colour, flavours and distinctive aromas. The smell of must slowly fills the air and his expression turns reflective: “Making wine requires great care: it must be carefully managed and left to age properly, without additives”. It is autumn. There are still several weekends ahead so I can continue enjoying some country life, and in the evenings feel tired but utterly satisfied. Next Sunday, I am going to collect chestnuts on the foothills behind Pordenone.


...CON GIRO - AUTUNNO 2015

l’ABC DEL VINO il terreno, la vite e l’uomo

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SAN MARTINO: FESTA DELLA ZUCCA - PUMPKIN FESTIVAL

Zucche, fiammeggianti colori e un tuffo nel medioevo Ecco la Festa della Zucca di San Martino

Le campane stanno suonando a festa per la grande fiera annuale e ovunque regna una grande confusione: i contadini negoziano gli armenti e contrattano i raccolti, i mercanti venuti da tutta la Patria del Friuli vendono i manufatti, in piazza va in scena una rappresentazione sacra e nelle taverne le scodelle fumanti e i bicchieri ricolmi di vino appagano i sensi degli avventori. Ma che strano, in questa agitata farandola c’è una piccola folla silenziosa e attonita che si accalca sull’uscio di una bottega dove sta succedendo qualcosa di straordinario, di mai visto nel piccolo borgo: un pittore venuto da lontano sta ultimando una tavola lignea sulla quale, come per magia, appaiono figure di angeli, santi e vergini incoronate. I colori risplendono di fiammeggiante intensità…

Pumpkins, Blazing Colours and a Plunge into the Middle Ages This is the San Martino Pumpkin Festival!

The church bells chime in celebration for the annual grand festival. The village is bursting with fun and excitement: the farmers trade their animals and crops, the merchants from all over Friuli come to sell their goods, while a sacred representation is being held in the main square, the taverns are open for business ready to delight their guests with hearty warm food served in wooden bowls and spoil them with plenty of wine. And amid the cheerful crowds a bunch of people gather around a workshop to silently witness something extraordinary; something never seen before in the village: an artist coming from far away is adding the finishing touches to a wood painting depicting angels, saints and a crowned Madonna. A glorious mix of blazing colours… This is the atmosphere you enter upon arrival at the 17th Pumpkin Festival that animates the village of San Martino in Terzo di Aquileia.

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SAN MARTINO: FESTA DELLA ZUCCA - PUMPKIN FESTIVAL

Zucche a San Martino un tuffo nel medioevo

L’idea in più? San Martino in bicicletta Andare alla festa della zucca di iungibile in bicicletta. Chi San Martino è comodamente ragg re il tratto che collega ama le piste ciclabili può percorre a Terzo di Aquileia e no fi do Gra Palmanova con Aquileia e fiume, in poco più di un quando il tracciato si insinua sul tino. Chi preferisce le chilometro raggiungere San Mar nel piccolo borgo da vare arri strade sterrate può invece Borgo Fornasir, o da e Caiù via per o Cervignano, passand Ponte Rosso. Aquileia attraversando la località

È questa l’ambientazione della 17ª Festa della Zucca nel suggestivo borgo di San Martino a Terzo di Aquileia. In una scenografia dedicata alle zucche, sabato 17 e domenica 18 ottobre le vie del borgo saranno il palcoscenico della rievocazione medievale che avrà come tema l’arte nei conventi declinata nelle sue diverse forme, dalla pittura su seta e legno alla realizzazione di codici miniati, dai preziosi ricami al restauro, dalla letteratura all’arte medievale opera delle donne. In un clima di festa e magia, tra originali merci esposte sui banchi del mercato medievale, degustazioni nelle locande allestite per l’occasione, spettacoli itineranti, cortei e rievocazioni storiche in costume, animazione e spettacoli a tema si potrà gustare un’atmosfera tutta particolare, con l’opportunità di incontrare dame e cavalieri, arcieri, armigeri, saltimbanchi, artigiani, speziali e scrivani… Al calar del sole spazio alle fiaccole e allo spettacolo di fiamme e fuoco.

During a whole weekend celebrating pumpkins, on Saturday 17th and Sunday 18th of October, the highlight of the festival will be a medieval re-enactment dedicated to the practice of arts in the convents. Al sorts of literature and works of art made by women in the Middle Ages, from painting on silk and on wood to illuminated manuscripts and precious embroideries. Wandering the stalls of the medieval market, tasting the traditional food at the inns, specially set up for the occasion, taking part in workshops, watching the performances and historical parades you will be plunged into a special atmosphere where meeting noble ladies, knights, archers, armiger, acrobats, artisans, apothecary and scriveners is just part of the fun …

Something extra? Pumpkin Festival Why not go to the San Martino by bicycle? by bicycle. You can choYou can easily reach San Martino connects Palmanova that k ose to follow the cycling trac ileia the track runs Aqu di o Terz In to Aquileia and Grado. kilometre you are in San along the river and at about a ing you can reach the cycl Martino. If you prefer off track Cervignano del Friuli, from ting venue of the festival star or from Aquileia through through Caiù and Borgo Fornasir Ponte Rosso.

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SLOVENIA

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Monti Musi Trnovo Lusevera Kozjak SAN MARTINO: FESTA DELLA ZUCCA PUMPKIN FESTIVAL Villanova Osoppo Gemona Kobarid Kobarid del Friuli Col Colàt Caporetto Tarcento Javorka Buia Pinzano al Ragogna Tolmin Tagliamento Col Roncone San Daniele del Friuli a Montenars Artegna

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FOOD&WINE

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Muggia

FOOD

dove mangiare? Ristorante Pizzeria ALL’ANFORA Via Julia Augusta 3 Terzo di Aquileia (UD) t. +39 0431 31188 www.allanfora.it Chiuso · Closed: Mercoledì - Wednesday

Fricheria Trattoria Bar AL CAVALLINO Via Taglio, 4 - Strassoldo (UD) tel. 0431.939413 www.fricheriaalcavallino.com info@fricheriaalcavallino.com

Fricheria Trattoria Bar

Al Cavallino CUCINA CASALINGA FRIULANA

At nightfall out come the fire performers and acrobats and put up a spectacular fire show. Pumpkins? Well, pumpkins are the common threadof the festival: decorating the streets of the village, chosen as the main ingredient at the cooking workshops and in the many specialities you can find at the stalls: fabulous tasty pumpkin cakes and breads that look a wonderful golden colour. You can also go on a guided tour of some true jewels of the artistic heritage of Friuli: the beautiful frescos in the medieval church of San Martino .

Chiuso · Closed: Giovedì - Thursday

WINE Shop

dove trovare del buon vino? Fattoria CLEMENTIN Via Galileo Galilei, 5 Terzo di Aquileia (UD) Tel. +39 0431 32642 info@fattoriaclementin.it www.fattoriaclementin.it

Programma della festa e info: Programme of the festival and info: www.amicidelborgo.it

€ 40

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E la zucca? La zucca sarà il fil rouge della festa: sarà protagonista negli addobbi dell’intero borgo, nelle lezioni di cucina e sui banchi del mercato che offriranno dolci e pane dal colore dorato e dal delicato, inconfondibile, gusto di zucca. E non mancheranno le visite guidate agli affreschi all’interno della chiesa medievale di San Martino, un piccolo gioiello del patrimonio artistico del Friuli.


SAN MARTINO

San Martino

Terzo di Aquileia – San Martino, Chiesa parrocchiale di San Martino

I colori dei secoli bui

The Colours of the Dark Ages

di Dida

by Dida

Benvenuti a San Martino

La Festa della Zucca di San Martino è un ottimo pretesto per visitare il borgo che la ospita e un piccolo gioiello dell’architettura friulana. Giungendo a San Martino, in prossimità della fontana lungo viale XX Settembre ci accoglie il seicentesco ingresso di casa Fracaros, già della nobile famiglia Bevilacqua, con le colonne in mattoni e le cuspidi. Più avanti, tra bassi muri in pietra e curate siepi, ecco la chiesa parrocchiale, luogo insieme sacro e d’arte. Qui l’arte è quella comune alle chiese rurali di antica erezione, dove spesso ignoti architetti, pittori e scultori hanno dato il meglio di sé a maggior gloria di Dio e per l’elevazione e l’ammaestramento del popolo cristiano. Una visita a questa chiesetta affrescata dedicata a San Martino è immancabile. Accediamo al sagrato attraversando il monumentale portale del Settecento, che ci svela una chiesa d’epoca medioevale dallo stile romanico agreste, conservatosi tale nonostante le successive ristrutturazioni. L’esistenza della chiesa già nel tardo medioevo è documentata dalla presenza in loco di un curato sin dal lontano anno 1080, quando la villa di San Martino era sotto la giurisdizione del monastero benedettino femminile di Aquileia. La torre campanaria, rialzata nel secolo scorso con una cuspide in mattoni, risale al Seicento.

Welcome to San Martino

Attending the San Martino Pumpkin Festival is the perfect opportunity to visit the village, a veritable jewel of Friulan architecture. Just as you enter San Martino, in proximity to the fountain, in Viale XX Settembre, you are greeted by Casa Fracaros, a stately home once owned by the Bevilacqua noble family, boasting beautiful brick mason columns and spires. Just down the road, surrounded by a low stone wall and meticulously cared-for hedges, the parish church, a place of religious belief and art treasures. The kind of art you find here is that of the ancient rural churches, where unknown architects, painters and sculptors did their utter best to give glory to God and to evangelize the Christians. You must not miss visiting this frescoed church dedicated to Saint Martin. Entering through the monumental eighteenth century portal, you have a full view of the unspoilt medieval rural Romanesque style interior of the church. Records of the church date back to the Late Middle Ages, a mention been made by a curate in 1080, when the property was under the jurisdiction of the female Benedictine monastery of Aquileia. Extended and finished with a spire in the past century, the bell tower dates back to the seventeenth century. GIRO AUTUNNO 2015

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SAN MARTINO

Chiesa di San Martino, affreschi_ph Luciano Trombin

Dell’esterno della chiesa ci colpiscono le antiche finestrelle, il portale laterale in cotto a fungo e il bel presbiterio in mattoni rimaneggiato in epoca rinascimentale. L’interno presenta tre cicli di affreschi risalenti ai secoli XIII, XIV e XVI e dalla vita travagliata: coperti con intonaco nella seicentesca epoca barocca, sono tornati alla luce da poco più di cent’anni, ma presentano danni permanenti provocati dal tempo e dal maldestro martello di un ignoto muratore. Gli affreschi più antichi della navata rappresentano la Vergine Maria, i Santi propri della chiesa e un gigantesco, duecentesco, San Cristoforo. Le scene della vita di Cristo, dalla crocifissione all’ascensione, sono “narrate” negli affreschi del Trecento, mentre quelli d’epoca rinascimentale illustrano episodi salienti della storia sacra antica e nuova e molte immagini di santi, tra i quali il patrono San Martino e il compatrono San Dionigi l’Areopagita. Dagli studi e dalle analisi degli storici dell’arte emerge che le opere pittoriche trecentesche della chiesa di San Martino sarebbero attribuibili a un pittore della scuola di Vitale da Bologna, mentre quelle di inizio Cinquecento sarebbero ascrivibili a Vito da Tolmezzo o Giovanni de Cramariis di Udine. Nel decoro ha un posto di rilievo il donatore: un anonimo prelato penitente ai piedi della croce, forse il parroco stesso. Sulle finestre del presbiterio hanno un ritratto e un nome i cinque camerari o fabbricieri dell’epoca, che insieme con il parroco tenevano la contabilità della chiesa. L’arte scultorea risalta negli altari di marmo, nei catini del battistero e nelle acquasantiere, nel pregevole paliotto dell’altare maggiore della bottega dei Pacassi, datato 1698, e negli armadi in noce della sacrestia. Usciti dalla chiesa proseguiamo, quasi senza meta, tra le viuzze del borgo di San Martino. C’è la festa in strada e ci trasporta in un altro tempo, quello stesso a cui risalgono i colorati affreschi che abbiamo appena visto. E, a proposito, in occasione della Festa della Zucca è possibile visitare gli affreschi all’interno della chiesa con la guida di don Giuseppe Franceschin (don Pino), grande conoscitore della loro storia.

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SAN MARTINO

Drawing attention on the outside of the church are the small ancient windows, the arched terracotta side portal and the brick-built presbytery restored in the Renaissance age. The interior is decorated with three cycles of remarkable frescoes dating from the XIII, XIV and XVI centuries. These works of art have had a turbulent history: they were plastered over in the Baroque period of the seventeenth century, and were discovered only about a hundred years ago when restoration work was carried out. Unfortunately in the process parts of the frescoes were chipped off and lost. The oldest frescos in the nave depict the Virgin Mary, the early Saints of the Church and an imposing thirteenth century Saint Christopher. Scenes from the life of Christ, from the crucifixion to the ascension, are “narrated” in the thirteenth century frescoes, while the Renaissance frescoes show some of the prominent episodes of ancient and less ancient sacred history as well as many images of saints, among which those of the patron Saint Martin and co-patron Dionysius the Areopagite. As a result of studies and analyses done by art scholars, the fourteenth century paintings in the San Martino parish church were assigned to the hand of a painter of the school of Vitale da Bologna, while those of the early sixteenth century to Vito da Tolmezzo or Giovanni de Cramariis di Udine. A prominent position in the work of art is given to “The Giver”: a repentant prelate with no name, though probably the parish priest himself, at the foot of the crucifixion. On the windows of the presbytery the names and portraits of five camerari or fabbricieri, members of the church council, who together with the parish priest kept the accounts of the parish. Works of sculpture adorn the marble altars, the baptistery and the holy water fonts as well as the exquisite antependium of the high altar, made by the Pacassi workshops in 1698, and the walnut armoires of the sacristy. Leaving the church behind, it is worthwhile wandering down the alleys of the old part of San Martino. The festival is underway and takes you back to the past, to the ages of the frescoes you have just admired. And, by the way, during the Pumpkin Festival you can join the guided tour of the beautiful frescos of the church led by Father Giuseppe Franceschin (don Pino), a true connoisseur of the history.

MAPPA CICLOTURISTICA CICLE TOURISM MAP La Riviera da Duino a Bibione Via Grado e Lignano e dintorni

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...CON GIRO - AUTUNNO 2015

Bus navetta gratuito (a spola continua dai parcheggi alla festa; sabato dalle 13.00 alle 23.00; domenica dalle 10.00 alle 21.00) e treni speciali sulla linea Udine-CarniaTarvisio con fermata a Venzone, a soli 250 metri dal centro storico.

La Festa della Zucca a

There is a free shuttle bus running all day from the parking area to the venue of the festival; Saturday from 1pm to 11pm; Sunday from 10am to 9pm, as well as dedicated trains on the Udine-Carnia-Tarvisio line that stop in Venzone, at only 250 metres from the old town centre.

Venzone Signore e Signori, Sua Maestà la Zucca!

Ladies and Gentleman, I present to you, His Majesty, The Pumpkin!

La Festa della Zucca a Venzone

The Venzone Pumpkin Festival

Antichi racconti narrano di Venzone come di una cittadina fortificata con maestosi palazzi e uno splendido duomo sul cui campanile mancava, per carenza di pecunia, un’adeguato globo d’oro. L’artista che la realizzò, avvisato che avrebbe riscosso solo un terzo della somma pattuita, nottetempo sostituì la bella palla lucente con una fresca zucca ben dipinta. All’inizio nessuno se ne accorse, ma poi la palla mutò di forma e colore, finché cadde giù dal campanile spappolandosi. Per la beffa, sospinta ai quattro venti, i venzonesi vennero chiamati cogoçârs, ossia “quelli della zucca”. Il 24 e 25 ottobre a Venzone torna la festa che interpreta goliardicamente le antiche cronache e ruota attorno a Sua Maestà La Zucca: nel centro storico della cittadina medioevale appaiono musici, giocolieri, nobildonne, cavalieri e strani personaggi e all’imbrunire le tenebre vengono rischiarate dalle fiaccole e torce. E poi zucche dappertutto: decorate, premiate e misurate con lo zuccometro; nelle pietanze servite da osti in costume nei cortili dei palazzi trasformati in taverne e nei dolci e nel pane in vendita nelle bancarelle. Programma della festa e info: / Programme of the festival and information: www.venzoneturismo.it Ufficio IAT-Pro Venzone – Tel +39 0432 985034 Festa della Zucca - Venzone

According to old folk-tales Venzone was once a superb walled city dominated by stately buildings and a magnificent cathedral, which however, could not boast a nice golden globe because there was too little money left to build a proper one. The coppersmith who was appointed with the job, discovering he would earn a mere third of the promised amount decided to secretly swap the shiny copper dome with a beautifully painted pumpkin. Nobody noticed the difference, but alas, soon the grand dome started to change colour and shape, and eventually fell heavily from the tower smashing on the ground. News of the prank travelled quickly and the people of Venzone were mocked as cogoçârs, (those fooled by a pumpkin). Coming up on the 24th and 25th of October, the fun packed festival dedicated to His Majesty, the Pumpkin. During the celebrations the centre of this medieval town comes alive with minstrels, jugglers, noblewomen, knights and other peculiar figures, and as night falls the streets are lit by up by torches and lanterns. Pumpkins are everywhere: decorating the streets, in line for the contest for largest pumpkin – the zuccometro (the pumpkinmetre), in a variety of dishes served in the courtyards-turned-tavern by local hosts dressed in period costumes, and also in the cakes and breads in the bakers’ stalls lining the streets.

in partnership con

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Comune di Venzone

Pro Loco Pro Venzone

Comitato Regionale UNPLI


Barcolana Fun 2013_ph Studio Borlenghi

E TU DI CHE SPORT SEI? - WHAT SPORT ARE YOU?

E tu di che sport sei? E tu di che sport sei?

What Sport Are You?

Il turismo sportivo sempre più protagonista delle vacanze

Active tourism is becoming a favourite option for our holidays

di Mariolina Favero

by Mariolina Favero

In Italia c’è un tesoretto che vale oltre 10 milioni di viaggi, 60 milioni di presenze e un giro d’affari stimato di 6,3 miliardi di euro. È il turismo sportivo made in Italy. L’Italia è infatti una delle mete preferite anche da chi ama un soggiorno, breve o lungo che sia, all’insegna dello sport. L’abbinamento turismo-sport è ormai un fenomeno di vaste dimensioni e in costante crescita.

Some figures on active tourism in Italy: over 10 million travel proposals, 60 million tourists, generating an overall turnover of 6.3 billion euros. This is active tourism made in Italy. Indeed, Italy is one of the most popular destinations for sport-related short holiday breaks and longer stays. Integrating tourism with sport and outdoor activities has generated a spiralling trend. Though we could perhaps trace the origins of sport tourism back to 776 BC (traditional date of the first Olympic Games), it is during this last decade that sport has become one of the main features of the holidays of many tourists; 1 out of 4 Italians choose their holiday destinations based on the sports and outdoor activities offered.

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E TU DI CHE SPORT SEI? - WHAT SPORT ARE YOU?

Archivio Turismo FVG_ph Mario_Verin

Se possiamo pensare al 776 a.C. (l’anno in cui furono istituite le prime Olimpiadi) come al momento in cui è nato il turismo sportivo, è nell’ultimo decennio che la dimensione sportiva è diventata l’ingrediente principale delle vacanze di molti turisti, tanto che oggi 1 italiano su 4 sceglie la meta anche in virtù dell’offerta sportiva. Non dimentichiamo infatti che per molti la vacanza o i giorni liberi sbocconcellati qua e là nel corso dell’anno rappresentano i soli momenti in cui potersi finalmente dedicare alla propria passione sportiva, magari in compagnia degli amici. Gli sport del turismo attivo presentano un largo ventaglio in cui ogni persona può trovare un’attività in linea con le proprie capacità tecniche e psico-fisiche e permettono di godere di un periodo di soggiorno abbinando all’esperienza salutistica un rilassante rapporto con il territorio. La vacanza attiva combina infatti un soggiorno di tipo tradizionale con lo svolgimento di attività fisiche tra le più diverse, che fanno scoprire nel corpo e nella natura una sfida, per sentirsi un po’ esploratori, sportivi navigati, eroi per un giorno… e anche di più. Possiamo quindi scegliere tra trekking, nordic walking, corsa, escursionismo, cicloturismo e arrampicata, oppure tra immersioni, canoa, vela, rafting, kitesurf e windsurf; tra parapendio e paracadutismo, e ancora tra sport equestri, golf e tennis, senza dimenticare sci e snowboard.

BLUPASSION

Viale Dei Platani, 11 - SS 352 - Località Crosada 33050 Santa Maria la Longa (UD) Italy Tel. e Fax +39 0432 675391 46

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Let’s not forget that for many people, the yearly holiday or the short breaks they get now and then are the only occasions they have to finally enjoy doing sport, often with friends. In active tourism the range of sports offered is wide and every person can find a suitable activity to fully enjoy a holiday, combining a physical wellness experience with relaxing landscapes and heritage. Active tourism allows you to enjoy the pleasures of a traditional type of holiday combining it with a physically active leisure activity, that allows you to experience the thrill of being an explorer or a sportsperson; a hero for a couple of days ... or perhaps longer. One can choose anything from trekking, to nordic walking, running, cycling and climbing, or even diving, canoeing, sailing, rafting, kitesurfing and windsurfing, or try paragliding and parachuting, and also horse riding, golf and tennis, not to forget skiing and snowboarding.


E TU DI CHE SPORT SEI? - WHAT SPORT ARE YOU?

Nicole Fedele

E il Friuli Venezia Giulia, cosa offre per il turismo sportivo? Beh, basta guardare una cartina della regione: in poche decine di chilometri si va dalla piatta e sabbiosa laguna al cristallino mare in cui si tuffano alte coste rocciose, dalla pianura ai dolci colli, dalle grotte alle Alpi, dai fiumi ai laghi, dalla campagna ai boschi. Non c’è che l’imbarazzo della scelta di ambienti e di proposte sportive! Ma se siete amanti dello sport e proprio non siete pratici del territorio, a nostro avviso non potete perdervi i percorsi di trekking dell’Alpe Adria Trail (che collega Carinzia, Slovenia e Friuli Venezia Giulia) e quelli tra le malghe alpine, gli itinerari cicloturistici che si articolano dalle Alpi al mare e dalle Dolomiti al Collio, i tour che abbinano barca e bici per scoprire la laguna di Marano e Grado, il rafting sui cristallini fiumi alpini del Tarvisiano o nel Parco delle Dolomiti Friulane o le uscite in canoa alle foci dell’Isonzo. Se poi volete qualche brivido in più, recatevi in Valcellina o sul Monte Cuarnan sopra a Gemona del Friuli per un lancio con il parapendio. La raccomandazione, importantissima, è quella di informarvi bene, scegliere sempre tra le proposte e le attività presentate da operatori specializzati e di affrontare le sfide personali in sicurezza e con le giuste attrezzature. Bando quindi al relax sfrenato e a giornate farcite di ozio e spazio all’ebbra soddisfazione di una giornata di vacanza trascorsa praticando una disciplina sportiva, magari alla quale non vi siete ancora mai approcciati.

What possibilities does Friuli Venezia Giulia offer for those who want a sport holiday? Well, just have a look at the map of the region: in just a few dozen kilometres you can go from the sandy lagoon lowlands, to the rocky cliffs plunging into crystal clear sea; from the plains to the gently rolling hills, the Karst with its caves, and finally the Alps, and then, beautiful rivers, lakes and unspoilt woods and countryside. With such a variety of locations and activities available, you are simply spoilt for choice! If you are keen on outdoor activities but you don’t know much of the region, we believe you should try trekking on the Alpe Adria Trail (which connects the Austrian Carinthia region, Slovenia and Friuli Venezia Giulia) and on the trail that connects the alpine farms, or follow any of the cycling routes between the Alps and the coast, and those from the Dolomites to the Collio hills. You could also choose routes that combine cycling and a boat tour of the Marano and Grado lagoons. Try rafting along the alpine rivers near Tarvisio or in the Friulan Dolomites mountain reserve, or canoeing on the Isonzo River delta. And if you are in for some extra thrill, reach Valcellina or Monte Cuarnan just above Genona del Friuli and do some paragliding. An important recommendation: always get all the necessary information before heading out on your adventure and only choose the options offered by specialised professionals. Finally, always use suitable equipment and follow the rules of safety. Go all out and enjoy your holidays packed with leisure, sports and other physically challenging activities. And why not try something different, something you have never experienced before?

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MONFALCONE: NORDIC WALKING E GRANDE GUERRA

Monfalcone Nordic walking e Grande Guerra

Monfalcone che non ti aspe!i

Nordic walking e Grande Guerra

Chi pensa a Monfalcone come alla città dei cantieri navali e alle grandi navi da crociera che periodicamente si sollevano dal mare resterà stupito nel vedere quali altre interessanti attrattive offre la cittadina. Stavolta ve ne presentiamo due: il Nordic Walking Park Monfalcone e il Parco Tematico della Grande Guerra. Cominciamo da un luogo dove natura, storia e sport si fondono: il Nordic Walking Park Monfalcone. Realizzato dal Comune di Monfalcone e inaugurato lo scorso 26 settembre, il parco è un vero e proprio impianto sportivo all’aria aperta che offre percorsi certificati per la pratica agonistica della camminata nordica, ma adatti anche a chi questo sport lo pratica a livello amatoriale. I quattro itinerari che si snodano nel Nordic Walking Park Monfalcone sono legati ognuno a un ambito particolare del Carso monfalconese e sono stati tracciati seguendo la viabilità e la sentieristica già esistente. Sono diversi per lunghezza, dislivello e difficoltà, ma con dei tratti di raccordo che permettono di sfruttare punti di partenza e arrivo differenti. Grazie alla segnaletica che indica i percorsi, che è quella utilizzata negli altri parchi italiani certificati dalla Scuola Italiana Nordic Walking, il parco si inserisce nella rete di parchi che si sta espandendo nella penisola.

Experience Monfalcone as you never have before

Nordic Walking and the Great War

If the only thing that comes to mind when you think of Monfalcone is ship-building and shipyards where giant cruise ships lie rigged and ready to be launched, then you are up for a surprise when you learn about the other interesting attractions the city has to offer. Here are two of the many options: the Nordic Walking Park Monfalcone and the Great War open-air museum (Parco Tematico della Grande Guerra). The Nordic Walking Park Monfalcone where nature, history and sport blend to offer a unique experience. The park was created by an act of the city council of Monfalcone and inaugurated on the 26th of September, last year. Designed for outdoor activities, it also boasts a certified competitive Nordic Walking trail, which, however, is also suitable for beginners. The four trails that wind through the Nordic Walking Park Monfalcone each cover a particular area of the Karst behind the city, following the already existing paths. The trails offer different levels of difficulty and length to suit most walkers and are connected, so you can choose various starting and finishing points. The trails are marked and very well maintained as required by the standards set by the Italian Nordic Walking School, allowing the park to become part of a growing network of certified sited for this activity.

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MONFALCONE: NORDIC WALKING E GRANDE GUERRA

Cos’è il nordic walking?

What exactly is Nordic walking?

Il nordic walking è un’attività sportiva completa che allena contemporaneamente, quando si applica la tecnica corretta, sia il sistema cardiocircolatorio sia la quasi totalità della muscolatura del corpo. Alla camminata naturale si aggiunge l’uso di due appositi bastoncini che danno una vera e propria spinta al movimento e la velocità della camminata aumenta facilmente. Questa disciplina è adatta a tutti, si pratica all’aria aperta tutto l’anno e offre un modo facile, poco costoso e divertente per gustare uno stile di vita sano e attivo.

Nordic Walking is a complete exercise solution, which with the correct technique trains all the important muscles as well as the cardiovascular system. Using the walking pole correctly makes it easier to push forwards increasing the speed of the walk.

Il percorso della Grande Guerra è quello più a ridosso del centro cittadino (è accessibile alla fine di corso del Popolo e da viale San Marco); i suoi 7,7 chilometri si snodano tra pinete e ampi panorami sul golfo di Trieste, attraversano luoghi di grande interesse storico in collegamento diretto con il Parco Tematico della Grande Guerra e aggirano la Rocca, simbolo della città. Il percorso dei Castellieri, di 4,6 chilometri, sale verso la Rocca e le alture a ovest, procedendo alle pendici meridionali dei rilievi delle Forcate e della Gradiscata, sedi di antichi castellieri. Sono le acque di superficie presenti sul Carso di Monfalcone, una rarità in un ambiente carsico, il tema attorno al quale ruotano gli 8,7 chilometri del terzo percorso, quello delle acque carsiche, che segue le acque che dal lago di Pietrarossa defluiscono verso il mare, attraversando la “palude di Sablici” fino al canale Locavaz e si congiungono con quelle del Timavo.

The open-air museum of the Great War is located just behind the old town centre of Monfalcone and can easily be reached from the top of Corso del Popolo and from Viale San Marco. Its 7.7 kilometres wind through pinewoods and open patches of land that offer wide views of the Gulf of Trieste, touch sites connected to the Great War included in the open-air museum, and reach the Rocca (the ancient fortress), the iconic symbol of the city. The Percorso dei Castellieri (Hillforts Trail) with its 4.6 kilometres climbs up to the Rocca and the western slopes, then continues on the southern slopes to reach the Forcate and Gradiscata hillforts. The theme of the 8.7 kilometre long trail is water, surface water bodies that are a rarity for the Karst environment. The trail follows the water draining from the Pietrarossa Lake to find its way to the sea through the “palude di Sablici” marsh, the Locavaz canal down to the Timavo River.

This outdoor activity is suitable for people of all ages and fitness levels. It can be done all year round, it is inexpensive and a good way to enjoy a healthy, active life.

1 - Percorso della Grande Guerra (7,7 km) 1c - Percorso della Grande Guerra (variante ridotta) (5,0 km) 2 - Percorso dei Castellieri (4,6 km) 3 - Percorso della Acque carsiche (8,7 km) 3v - Percorso della Acque carsiche (variante ridotta) (6,5 km) 4 - Percorso del Lago di Pietrarossa (3,6 km) Collegamenti Altri percorsi non tabellati

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Punti d’accesso

Per apprendere la tecnica del Nordic Walking affidati agli istruttori della zona della Scuola Italiana Nordic Walking Learn Nordic Walking techniques with certified instructors of the Scuola Italian Nordic Walking Tel. +39 334 7475632 - info@turismoattivo.fvg.it GIRO AUTUNNO 2015

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MONFALCONE: NORDIC WALKING E GRANDE GUERRA

Tincea Selletta

Parte invece dal centro visite di Pietrarossa e si snoda lungo 3,6 chilometri interamente pianeggianti e ombreggiati, il percorso del lago di Pietrarossa.

The Lago di Pietrarossa Trail starts at the Pietrarossa visitors’ centre and runs through shady patches of vegetation and open meadows surrounding the land.

Rimaniamo sulle alture del Carso isontino alle spalle di Monfalcone e troviamo il Parco Tematico della Grande Guerra. Gli itinerari del parco si snodano su una superficie di circa 4 chilometri quadrati tra caverne e trincee italiane e austroungariche dove, oltre alle postazioni di guerra, spiccano messaggi di speranza e di pace, scritte ed incisioni lasciate dai combattenti. Il parco è composto da tre “ambiti” (a seconda del tempo a disposizione visitabili anche singolarmente) segnalati da indicazioni e cartelli esplicativi e gli spostamenti sono agevoli grazie ai numerosi sentieri e la buona viabilità forestale. Organizzato e sempre curato, il parco permette una visita in sicurezza anche agli escursionisti meno esperti.

On the Karst plateau behind Monfalcone, there is the Parco Tematico della Grande Guerra (Great War open air museum). The various itineraries criss-cross the entire area of the park, approximately 4 square kilometres that include caves, First World War trenches and battle posts, both Italian and Austro-Hungarian which bear inscriptions and messages of peace and hope left by soldiers. The open-air museum comprises three different “sections” which you can choose to visit separately or as a whole, depending on the time you have available. The itineraries are well marked and accessible, and present useful information boards. The whole premises are well tended to allowing even the less expert visitor to enjoy the experience. You may wonder why there are so many defensive lines and trenches of the Great War in Monfalcone. That is because the recent history of all the regions on the borders has been troubled, and Monfalcone is not exception. On the eve of the Great War, Monfalcone was an industrially developing city on the Austrian coast thanks to the establishment of chemical industries and shipyards, and to the modern railway connection between Vienna and Trieste. Situated on the borders of the Austro-Hungarian Empire the city was directly involved in the Great War right from the summer of 1914 having its male population called to serve on the eastern front.

Quota 121

50

Quota 85 Enrico Toti

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MONFALCONE: NORDIC WALKING E GRANDE GUERRA

Ma perché troviamo così tante linee difensive, trincee e tracce tangibili della Grande Guerra a Monfalcone? Perché la storia recente delle terre di confine è stata, spesso, travagliata e Monfalcone non fa eccezione. Alla vigilia del primo conflitto mondiale Monfalcone era una cittadina del Litorale austriaco in fase di sviluppo industriale grazie all’insediamento di stabilimenti chimici, dei cantieri navali e al collegamento con la linea ferroviaria Vienna-Trieste. Per la sua appartenenza all’Impero austro-ungarico la città fu coinvolta nel conflitto europeo fin dall’estate 1914 con la chiamata alle armi della popolazione maschile e l’invio sul fronte orientale. Con la dichiarazione di guerra dell’Italia del 24 maggio 1915, le operazioni militari interessarono direttamente Monfalcone: il 9 giugno le prime truppe italiane entrarono in città e cominciarono a occupare alcune colline soprastanti l’abitato, abbandonate dai reparti austro-ungarici in favore di posizioni meglio difendibili costituite dalle quote 121, 85 e 77. La cittadina divenne immediata retrovia e accolse ricoveri, comandi, ospedali e cimiteri, mentre una rete di camminamenti e di trincee su più ordini trasformò le sue alture in un vasto campo trincerato. Le operazioni iniziali consentirono alle prime forze italiane di attestarsi sui rilievi della Gradiscata, della Rocca e della quota 98 e di collocare avamposti antistanti alla quota 93 e alla stazione ferroviaria in direzione delle quote 121 e 85 tenute dall’avversario, che vennero contese, conquistate e perdute ripetutamente per un anno intero, costringendo a grandi sacrifici i reparti destinati a questo tratto di fronte.

With Italy’s declaration of war on the 24th May 1915, the military operations immediately involved Monfalcone: on the 9th of June the first Italian troops entered the city occupying the military posts just above the town, which had been left ungarrisoned by the Austro-Hungarian retreating to more defensible positions, namely, altitudes 121, 85 and 77. The city became the area just behind the lines where barracks, command headquarters, hospitals and burial grounds were set up, while the tight network of communication trenches and trenches completely transformed the highlands. With these initial operations the Italian forces managed to gain control over Gradiscata and the Rocca at altitude 98 and managed to set their outposts at altitude 93, by the railway station, pointing toward the positions at altitude 121 and 85, held by the enemy.

Trincea Siracusa

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MONFALCONE: NORDIC WALKING E GRANDE GUERRA

La caduta della testa di ponte di Gorizia e la perdita del monte San Michele nell’agosto 1916 costrinsero i difensori austro-ungarici ad arretrare sul fronte carsico, mantenendosi nel settore di Monfalcone sulla quota 77 di Sablici e sui modesti rilievi del Lisert (quote 21 e 12). Anche gli italiani rettificarono la propria linea avanzata occupando a loro volta le quote 121 e 85 (dal 1932 quota Enrico Toti), tenendosi in stretto contatto con il caposaldo avversario di quota 77 di Sablici. Questa situazione fu superata soltanto nel maggio 1917, con la decima battaglia dell’Isonzo, quando i reparti italiani si attestarono sui rilievi antistanti il monte Hermada (o Eramada), teatro delle future operazioni carsiche dell’agostosettembre 1917 (undicesima battaglia dell’Isonzo). Nel tardo autunno del 1917 lo sfondamento austro-tedesco a Plezzo e a Tolmino costrinse i reparti italiani a ritirarsi dal Carso e il 27 ottobre 1917 terminarono le operazioni sulle alture circostanti Monfalcone. Escursioni guidate sui siti Grande Guerra: Ufficio IAT di Fogliano Redipuglia Via III Armata, 37 – Fogliano di Redipuglia (GO) tel. +39 0481 489139 cell. +39 346 176913 www.prolocofoglianoredipuglia.it info@prolocofoglianoredipuglia.it Visite guidate alla Grotta Vergine e al Museo della Rocca: Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante” Via Valentinis, 134 - Monfalcone (GO) tel. +39 0481 40014 www.museomonfalcone.it info@museomonfalcone.it

Monfalcone, vista sulla nave da quota 85_ph Lenardon

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These positions were lost, fought for, conquered and lost again several times in a year, resulting in a great sacrifice of the men of the units deployed on this front. The collapse of the bridgehead in Gorizia and losing Monte San Michele in August 1916, forced the Austro-Hungarian army to retreat to the Karst front, maintaining the position in Monfalcone at altitude 77 in Sablici and the Lisert hillock (altitude 21 and 12). Also the Italians modified their front line occupying the positions at altitude 121 and 85 (known as quota Enrico Toti since 1932) remaining close to the enemy stronghold in Sablici at altitude 77. This situation changed radically only in May 1917, with the tenth battle of the Isonzo, when the Italian units occupied the mounts facing Mount Harmada (or Ermada) which would become the theatre of fierce operations in August and September 1917, in the eleventh battle of the Isonzo. In late autumn 1917 the Austro-German breakthrough in Plezzo and Tolmino forced the Italian units to withdraw from the Karst and so, operations terminated on the 27th October 1917. Guided tours of the Great War sites: Tourist Board office (Ufficio IAT) in Fogliano Redipuglia ia III Armata, 37 – Fogliano di Redipuglia (GO) tel. +39 0481 489139 mobile tel. +39 346 176913 www.prolocofoglianoredipuglia.it info@prolocofoglianoredipuglia.it Guidied tours of Grotta Vergine caves and the Rocca Museum: Gruppo Speleologico Monfalconese “Amici del Fante” Via Valentinis, 134 - Monfalcone (GO) - tel. +39 0481 40014 www.museomonfalcone.it - info@museomonfalcone.it


...CON GIRO - AUTUNNO 2015

Viaggio nella Memoria Redipuglia - Caporetto PERCORSI STORICI DELLA GRANDE GUERRA

OBBLIGO DI PRENOTAZIONE

Domenica 8 novembre 2015 Tradotta internazionale in treno storico a vapore con rievocatori in divisa d’epoca I.A.T. Ufficio Informazioni Accoglienza Turistica Via III Armata, 37 - Fogliano Redipuglia (GO) Tel./Fax +39.0481.489139 • Mob. +39.346.1761913 • +39.335.1444.109 www.prolocofoglianoredipuglia.it • info@prolocofoglianoredipuglia.it

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Voci di guerra in tempo di pace

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2 SETTEMBRE - 31 DICEMBRE 2015 O

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(Duino Aurisina) Sala Rilke

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la storia, i luoghi, i personaggi, di una delle vicende più tragiche dei nostri territori

Comune di S. Dorligo Občina Dolina

Comune di Muggia

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Comune di Monrupino Občina Repentabor

Comune di Duino Aurisina Občina Devin Nabrežina

Comune di Cormons

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CON IL PATROCINIO

Comune di Zgonico Občina Zgonik

Comune di Drenchia

Comune di San Canzian d’Isonzo

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ISTITUTO PER IL RISORGIMENTO DI TREVISO

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Comune di Savogna d’Isonzo Občina Sovodnje ob Soči

Comune di Fogliano-Redipuglia

Comune di Doberdò del Lago Občina Doberdob

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Grafica Goriziana - Gorizia 2015

Comune di Grado

Comune di Gorizia

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CON IL SOSTEGNO

Comune di Trieste

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Comitato provinciale di Trieste


PORDENONE URBS PICTA

Pordenone Pordenone, Corso Vittorio Emanuele II_ph Elio e Stefano Ciol – Archivio Turismo FVG [POR FESR 2007-2013]

Colori in corso

Pordenone: gustoso sapore medievale e aggraziato volto veneziano

Pordenone: a blend of pleasant medieval flavour and gentle Venetian style

di Maria Stella Cinque

by Maria Stella Cinque

Una visita, anche la più breve, alla città di Pordenone non può prescindere da una passeggiata nel suggestivo centro storico, dove il profumo della convivialità di caffè, cioccolaterie, enoteche e locali tipici si arricchisce dei colori del passato. Questa volta vi accompagnerò in giro per Pordenone con il naso all’insù, per ammirare le facciate affrescate dei palazzi del centro storico - da quelle variopinte e pittoresche del Trecento a quelle eleganti e signorili del periodo veneziano - che hanno dato alla città l’appellativo di urbs picta, ovvero città dipinta.

Pordenone, Piazza San Marco_ph bepsy

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Colours along the Corso

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Whether you are visiting Pordenone for a short break or an extended stay you must start with a pleasant sightseeing walk around the old town centre, where irresistible aromas of vibrant cafés, chocolateries, wine bars and typical osterie perfectly blend in with the colours of the surrounding architecture. This time I will take you around Pordenone to admire the beautifully frescoed facades of the buildings in the old town centre – from the picturesque fourteenth century facades to the refined, elegant one of the Venetian period – which have earned the city the name urbs picta, painted city. The pedestrian area of old town centre of Pordenone stretches more or less along Corso Vittorio Emanuele, also known as Contrada Maggiore o simply Corso – with its network of side alleys and tiny piazzas in a pleasant blend of medieval flavour and gentle Venetian style – and along Corso Garibaldi which opens up to many enticing tucked away corners amid pleasant surroundings. The brick red, white, green and blue buildings lining the area are decorated with frescoes depicting mythological subjects, scenes from history, geometrical and lozenge patterns, imitation ashlar and damask patterns.


Casa Gotica

Palazzo Ricchieri, particolare

PORDENONE URBS PICTA

Palazzo Ricchieri_ph Angelo Simonella

A Pordenone l’area pedonale del centro storico è di forma allungata e segue grossomodo il percorso dell’antico corso Vittorio Emanuele - chiamato anche Contrada Maggiore o, più semplicemente, Corso - con vicoli e piazzette che ricamano attorno ad esso un reticolo di suggestive viuzze dal sapore medievale e dal volto veneziano, e del più recente corso Garibaldi, con tanti angoli nascosti pronti a svelarsi al nostro passaggio. I palazzi che vi si affacciano sono colorati di rosso, bianco, verde e blu e decorati con soggetti mitologici, episodi della storia antica, disegni geometrici, losanghe, finti bugnati diamantati e finti tessuti damascati. Oltre ad arricchire l’aspetto estetico dell’edificio, la decorazione esprimeva la posizione sociale del committente, fosse esso un commerciante che operava nei traffici fluviali nel XIII secolo, o uno dei nobili veneziani che a Pordenone si trasferirono da metà Quattrocento. Il nostro itinerario parte da piazzetta San Marco. Accanto all’entrata di quella che un tempo si chiamava “piazza di sotto” troviamo la Casa del Pordenone, storica dimora di Giovanni Antonio De Sacchis, detto Il Pordenone (1484 circa – 1539), il massimo pittore friulano del Rinascimento. Il palazzo, dalla facciata cinquecentesca, al suo interno conserva i preziosi affreschi dello studiolo del grande artista. Dall’altro lato della piazza troviamo la candida Casa dei Sam e l’Edificio Gotico, con le caratteristiche geometrie a scacchiera e i rombi dai toni rosati e rossi. Mantenendo la destra ci inoltriamo in una serie di stretti vicoli (vicolo della Fontana, del Campanile, del Lavatoio) che sfoggiano colorate facciate di palazzi l’una diversa dall’altra.

Decorations not only were used to enhance the beauty of the buildings but also to reveal the social position of their owners, regardless of whether they were wealthy river tradesmen of the thirteenth century or Venetian nobles that moved to Pordenone in the mid-fifteenth century. Our walking tour starts from Piazzetta San Marco. Right beside the entranceway to the square which was known as “piazza di sotto” there is Casa del Pordenone, the stately dwelling of Giovanni Antonio De Sacchis, known as Il Pordenone (1484 approximately - 1539), the leading Friulan painter of the Renaissance. The building, which boasts a sixteenth-century facade, contains the superb frescoes of the artist’s studio. On the opposite side of the square there is the lightly coloured Casa dei Sam and Edificio Gotico, enhanced by a beautiful pattern of light terracotta and brick red lozenges. Continuing on the right we go deeper into a maze of alleys (vicolo della Fontana, vicolo del Campanile and vicolo del Lavatoio) flanked by coloured houses. As we approach Corso Vittorio Emanuele II we are greeted by an impressive array of coloured and finely frescoed facades. Each and every building would be worth mentioning, but here, we will limit ourselves to the most representative ones. Immediately on the right the thirteenth century Palazzo Ricchieri, next to Palazzo Polacco Barbarich Scaramuzza. The former, houses the City Museum of Art and its facade displays fragments of frescoes depicting Gothic style profane allegories, such as, Venus with zodiac signs Taurus and Libra, and scenes of battles and duels.

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Palazzo Varmo-Pomo, Casa dei Capitani_ph Angelo Simonella

PORDENONE URBS PICTA

Palazzo Varmo-Pomo -Casa dei Capitani_ ph Elio e Stefano Ciol – Archivio Turismo FVG [POR FESR 2007-2013]

Arrivati in corso Vittorio Emanuele II non possiamo che starcene con la testa all’insù: lungo quella che nel medioevo era la direttrice principale della città è tutto un susseguirsi di luminose facciate con decorazioni a fresco. Ogni palazzo meriterebbe almeno un cenno, oggi ne vedremo alcuni tra i più rappresentativi. Ecco alla nostra destra il quattrocentesco Palazzo Ricchieri, affiancato da Palazzo Polacco Barbarich Scaramuzza. Il primo è sede del Museo Civico d’Arte e la sua facciata conserva vasti frammenti di pitture gotiche con allegorie profane, come quella del pianeta Venere con i segni zodiacali del Toro e della Bilancia, e scene di battaglie e duelli. La facciata del secondo palazzo è decorata con una finta mattonatura, una tecnica in uso nel Medioevo, e con motivi floreali e tralci. Volgendo lo sguardo indietro, verso piazza San Marco, vediamo ora il trecentesco palazzo comunale, che funge da quinta di Contrada Maggiore. Non è decorato con affreschi, ma ha un curioso e orientaleggiante profilo mistilineo in laterizio. Due passi e troviamo Palazzo Rorario Spelladi Silvestri o Palazzo “Cevolin”, la cui struttura originaria è riferibile al primo Trecento. Fa angolo con la stretta via del Mercato l’inconfondibile quattrocentesco Palazzo Varmo Pomo, detto Casa dei Capitani. I restauri hanno svelato che la facciata, uniformata e trattata a marmorino nel Settecento, nascondeva decorazioni ad affresco del Quattrocento, con una “finta tappezzeria”, su cui spiccano tre grandi stemmi a forma di scudo (quelli dei Baumkirchen, dei San Daniele e degli Asburgo). E ci sono tracce di almeno altri quattro stemmi ancora indecifrati.

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The fresco decoration on the latter’s facade is an imitation ashlar pattern with vines and flowers in the fashion of the Middle Ages. Looking back toward Piazza San Marco, we get a glimpse of the fourteenth century Municipal building, which closes the Contrada Maggiore. It is not decorated with frescoes, but it does have an interesting oriental stile brick profile. Close by, there is Palazzo Rorario Spelladi Silvestri also known as Palazzo “Cevolin”, whose original architecture dates back to the early fourteenth century. On the corner of Via del Mercato the noticeable thirteenth century Palazzo Varmo Pomo, also known as Casa dei Capitani. Recent restoration works revealed superb fifteenth century frescoes hidden behind the levelled and marmorino finished eighteenth century facade. The fresco boasts an “imitation tapestry” on which three coats of arms stand out (that of the Baumkirchen, of the San Daniele and of the Habsburg). There are traces of at least other four coats of arms not yet deciphered. At number 54 of the Corso there are the facades boasting geometrical patterns, stylised floral decorations and allegorical figures attributed to the hand of Antonio Sacchiense, grandson of the great Pordenone. This is Palazzo Mantica Cattaneo, the result of pairing two different buildings, one dating back to fourteenth century, the other, to the fifteenth century. The facade of Palazzo Mantica boasts one of the most beautiful scenes of battles between knights imagined by Pordenone, depicting Valerio Corvino killing a Gaul.


Palazzo Mantica Cattaneo_ ph Angelo Simonella

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Casa Gregoris Bassani_ph Edoardo Fabris - Ufficio stampa Comune di Pordenone

Al civico 54 del Corso le protagoniste della facciata sono le decorazioni con fregi geometrici, motivi floreali stilizzati e figure allegoriche attribuite ad Antonio Sacchiense, nipote del grande Pordenone. È questo Palazzo Mantica Cattaneo, nato dall’unione di due corpi edificati fra Trecento e Quattrocento. Sull’adiacente Palazzo Mantica compare invece una delle più belle scene di combattimento tra cavalieri ideata dal Pordenone, con Valerio Corvino che uccide un Gallo. Guardiamo poche finestre a destra e la scenografia cambia: protagonisti della facciata di Casa Gregoris Bassani sono di nuovo la finta tappezzeria, stavolta damascata e dai forti colori, adorna di maschere, delfini, sirene, tritoni e ippogrifi, e di un nastro che cinge l’arme Gregoris. In un balzo arriviamo a Palazzo Brunetta, i cui decori risalenti al Quattrocento ricordano i tessuti araldici da parata. Un batter d’occhio e al civico 33 vediamo Palazzo Crescendolo Milani, dove i restauri hanno rivelato la torresella che scavalca l’antico vicolo dei Tinti (ora vicolo Ospedale Vecchio), pregevoli affreschi e decori di alta epoca all’interno.

Just a couple of windows to the right the scenery changes: the protagonist of the facade of Casa Gregoris Bassani is a brightly coloured damask tapestry decorated with masks, dolphins, mermaids, hippogryphs and a ribbon around the neck of a prevailing Gregoris. A short stroll and we are in front of Palazzo Brunetta. The decorations of the facade date back to the fifteenth century and recall the heraldic banners. From here we get a glimpse of Palazzo Crescendolo Milani , at number 33, where works of restoration uncovered a gparticular architectural feature over the ancient Vicolo dei Tinti (now Vicolo Ospedale Vecchio), some precious decorations frescoes in the interior. The facade of this building dates back to the fifteenth century and boasts and original decoration: a row of 13 painted arches, each of which contains a zodiac sign. … Thirteen zodiac signs, I did not make a mistake. The thirteenth zodiac sign on the far right is the Ophiuchus, depicting a man who bears a long fish or serpent. Up to the thirteenth century this sign was included in the zodiac between Scorpio and Sagittarius, but was lost in time.

Palazzo Mantica Cattaneo_ph Angelo Simonella

Casa Gregoris Bassani_ph Angelo Simonella

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Palazzo Crescendoli Milani_ph Edoardo Fabris - Ufficio stampa Comune di Pordenone

La facciata di questo palazzo è risalente al XV secolo e ha un originale decoro: una fila di 13 arcate dipinte, ognuna delle quali contiene al suo interno, in ordine apparentemente sparso, uno dei 13 segni zodiacali. … No, non ho preso un abbaglio: i segni qui riportati sono tredici. Il tredicesimo, raffigurato all’estrema destra della decorazione, è il Serpentario, o Ofiuco, rappresentato da un uomo con in mano un lungo pesce o un serpente. Fino al XIII secolo questo segno era posto nello zodiaco tra lo Scorpione e il Sagittario, ma è poi andato in disuso. Corso Vittorio Emanuele si restringe ora un po’ e qui uno dei palazzi che richiama la nostra attenzione è quello al civico 25, il trecentesco Palazzo del XIV secolo o Palazzo Corinaldesi. È, questo, costituito da due corpi che si distinguono nettamente: la tipica costruzione gotica trecentesca di sinistra (una delle costruzioni più antiche di Pordenone, su cui appare lo stemma con i colori della casa dominante) inglobata in una struttura del Seicento.

Palazzo del XIV secolo, denominato Corinaldesi

Corso Vittorio Emanuele becomes slightly narrower at a certain point and it is here that our attention is captured by the fourteenth century Palazzo del XIV or Palazzo Corinaldesi located at number 25. This building includes two different structures that can easily be distinguished: the typical fourteenth century Gothic architecture on the left (one of the oldest buildings in Pordenone, with the coat of arms of the family) blended into a recent seventeenth century structure. If you look carefully on the left of the portico you notice the number 405, which is what remains of the ancient “Venetian” or “Parish” numeration of the buildings. Going on to number 17 we reach Palazzo De Rubeis Odozilli, which boasts a medieval facade featuring a tapestry of terracotta and white geometrical patterns, and arches containing peculiar mythical animals alternating human figures.

E se sbirciamo nel sottoportico di sinistra troviamo un’altra sorpresa: il numero 405, rara testimonianza in città dell’antica numerazione cosiddetta “alla veneziana” o “per parrocchia”. Proseguiamo e al civico 17 troviamo Palazzo De Rubeis Odozilli, la cui facciata di origine medievale propone un paramento pittorico sui toni del rosso e del bianco che simula una tappezzeria a motivi geometrici e, nelle arcatelle pensili, un estroso bestiario di animali fantastici alternati a effigi umane. Casa Simoni_ph Edoardo Fabris - Ufficio stampa Comune di Pordenone

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PORDENONE URBS PICTA

Palazzo De Rubeis_ph Angelo Simonella

Palazzo Brunetta, particolare

Poco più avanti sulla sinistra scorgiamo la piccola e ben proporzionata Casa Simoni. Di origine trecentesca, il rosso palazzo ha conservato la struttura a due piani; nel sottogronda i decori sono a motivi floreali e con frutta, mentre tra le due finestre gotiche spicca un grande contrassegno dello stemma civico. Lasciamo corso Vittorio Emanuele II e giungiamo ora in corso Cavour. Qui troviamo Casa Marone Da Ros, il cui restauro ha messo in evidenza motivi geometrici, fregi vegetali e figure ascrivibili alla tradizione artistica sviluppata da Giovanni da Udine, considerato l’inventore delle decorazioni a grottesca. Lungo la strada possiamo ammirare ancora i seicenteschi Palazzo Loredan Porcia, Palazzo de’ Spelladi Porcia e Palazzo Dolfin Porcia, finanche i rinascimentali Palazzo Pera Marchi e Palazzo Sbrojavacca, che oggi ospitano la sede della Provincia di Pordenone e il cui restauro ha restituito tracce di antichi cornici e decori floreali con volti affrescati risalenti al Quattrocento attribuibili a Gianfranco del Zotto, noto come Gianfrancesco da Tolmezzo, il più importante pittore friulano della seconda metà del Quattrocento. Molte delle splendide decorazioni originali dei palazzi sono andate perdute nei secoli e oggi non diremmo che fino a pochissimi anni fa alcuni di essi versavano in condizioni di semiabbandono. I numerosi restauri operati negli ultimi trent’anni hanno messo in luce le antiche decorazioni policrome riportandole allo splendore di un tempo, rendendo nuovamente attuale l’appellativo di urbs picta per la città di Pordenone.

Ahead on the left there is the small by very well proportioned Casa Simoni. This red building dates back to the fourteenth century and is two storeys high; just below the eaves there are pretty decorations depicting flowers and fruit, while a grand coat of arms of the city stand out between the two Gothic windows. Leaving Corso Vittorio Emauele II behind, we reach Corso Cavour; Here there is Casa Marone Da Ros. The restoration works enhanced the beautiful geometrical patterns and decorations belonging to the artistic tradition developed by Giovanni da Udine, who is considered to be the inventor of the grotesque decorations. Along the road, the seventeenth century Palazzo Loredan Porcia, Palazzo de’ Spelladi Porcia and Palazzo Dolfin Porcia, as well as the Renaissance style Palazzo Pera Marchi and Palazzo Sbrojavacca, today the head offices of the Provincial Government of Pordenone. Careful restoration has brought back to original splendour, the ancient cornices, the floral decorations and the frescoed ceilings, dating back to the fifteenth century and ascribed to the hand of Gianfranco del Zotto, also known as Gianfrancesco da Tolmezzo, on of the leading painter of the second half of the fifteenth century. Many of the splendid original decorations of the buildings have been lost in time and looking at them today you would never imagine the state of disrepair they were in until recent years. The numerous restorations carried out in the past thirty years have uncovered ancient polychrome decorations, returning them to their original splendour and earning Pordenone its appellative, urbs picta.

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Pordenone Montanari nel suo studio di Grado

ASSEDIO ALLA FORMA - THE FORM BESIEGED

Pordenone Montanari Assedio alla forma

www.comune.pordenone.it www.friuladria.it

Pordenone rende omaggio al suo conci!adino artista

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FriulAdria, che ha messo a disposizione cinque grandi spazi che si affacciano sulla Piazza XX Settembre, dove sono esposte alcune tele di grande formato a testimoniare la produzione più recente dell’artista. Viene inoltre proiettato un film documentario realizzato da Videe per la regia di Bruno Mercuri con riprese nello studio dell’artista e un’intervista esclusiva, e molti saranno anche gli incontri collaterali, dalle conversazioni con il curatore e con esperti d’arte, ai concerti, ai laboratori per le scuole.

Nudino rosso – 1986

Il critico londinese Edward Lucie-Smith ha detto di lui: “È un artista unico, che scardina la storia convenzionale dell’arte postbellica italiana”. E ha aggiunto: “I suoi lavori sembrano richiamare in qualche modo pittori come Cézanne, Braque, Picasso e Bacon ma in un modo completamente nuovo”. Lui ha quasi ottant’anni e da un quarto di secolo si è totalmente sottratto al mondo. A scoprirlo è stato un imprenditore indiano nel 2007; a proporlo all’attenzione del grande pubblico un entusiastico articolo del The Observer che, annunciando la prima esposizione delle sue opere a Londra nel 2010, ne ha svelato la storia e ne ha celebrato il lavoro. Lui è Pordenone Montanari, al secolo Americo Montanari, l’artista nato nel 1937 a Pordenone che lavora oggi tra Pieve di Cadore e Grado, dopo una vita passata prima in giro per l’Europa e poi, dal 1990 e per 18 anni, in completo isolamento. Il Comune di Pordenone in collaborazione con FriulAdria Crédit Agricole rende ora omaggio con una vasta mostra a questo suo concittadino che ha scelto il nome della propria città come suo appellativo artistico. La mostra Pordenone Montanari. Assedio alla forma, curata dallo storico dell’arte Fulvio Dell’Agnese e visitabile fino al prossimo 17 gennaio, con oltre 120 opere esposte è in assoluto la prima organica antologica in Italia del lavoro di Pordenone Montanari e ha una doppia sede: la Galleria Harry Bertoia dell’Amministrazione comunale (che ospita una cronologica sintesi del lavoro dell’artista, una sezione dedicata ai disegni e alcune sue sculture) e la sede direzionale di


Assedio alla forma PORDENONE

ASSEDIO ALLA FORMA / THE FORM BESIEGED

The form besieged

Pordenone pays tribute to artist and fellow citizen

MONTANARI

Edward Lucie-Smith, London art critic, defined him as: “A unique artist who blows apart the conventional story of the development of Italian postwar art.” His works, he added, prompt “comparisons to Cézanne and to Braque” and while elements of Picasso and Bacon emerge elsewhere “it’s not like anything else we know about”. Nearly eighty, he has shut himself away from the world for almost twenty-five years. Discovered by chance by an Indian businessman in 2007, his story and work were presented to the general public through a particularly enthusiastic article in the Observer in presenting the 2010 London exhibition of his art. We are talking about Pordenone Montanari, born Americo Montanari in 1937, in Pordenone, who today lives and works between Pieve di Cadore and Grado, after a life spent around Europe and finally, from 1990 and for eighteen years, secluded himself from the world. The City of Pordenone together with FriulAdria Crédit Agricultural pay tribute to this artist who chose the name of his hometown as his artistic name, with an extensive exhibition.

Assedio al

Assedio alla for Assedio al Pordenone Assedio alla forma

12.09.'15 -Pordenone 17.01.'16 Pordenone 12.09.'15 - 17.01.'16

Pordenone Montanari. The exhibition. The Form Besieged, curated by art historian, Fulvio Dell’Agnese, is open to the public until 17th of January 2016. The over 120 works on display form the first organic anthology in Italy of the works by Pordenone Montanari. The exhibition is spread over two venues: the Harry Bertoia Gallery of the Civic Museum, which offers a chronological overview of the artist’s paintings and sculptures, and the main office of the FriulAdria Bank, in Piazza XX Settembre, which houses several large canvases taken from the artist’s most recent production.

In addition to the paintings the exhibition will also include a documentary video, directed by Bruno Mercuri, showing the artist’s studio and an exclusive interview with the artist, as well as several fringe events ranging from conversations with the curator and art experts, to concerts and workshops for school groups.

12.09.'15 Pordenone Galleria Pordenone Palazzo Harry Bertoia

Cossetti

Corso Vittorio Emanuele II, 60

Direzione Generale FriulAdria Crédit Agricole Piazza XX Settembre, 2

12.09.'15 - 17.01 12.09.'15 -

Orario di apertura

Mercoledì / Sabato 15.30 / 19.30 Domenica

10.00 / 13.00 — 15.30 / 19.30 Info +39 0434 392916 Percorsi assistiti alla mostra Associazione Amici della Cultura + 39 349 7908128

Où veux-tu aller – 2009

www.comune.pordenone.it/galleriabertoia

promosso da

Comune di Pordenone Assessorato alla Cultura

con il contributo di

Provincia di Pordenone

con il patrocinio di

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

con la collaborazione di

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