Anno XI - Numero 4 - edizione inverno 2015/16 - free press
Eventi & Turismo Tourism & Things to Do in Friuli Venezia Giulia
Speciale / Special
Giro Presepi Tour of Nativities
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...CON GIRO - DICEMBRE 2015
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GIRO INVERNO 2015-16
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rst Words ...CON GIRO - DICEMBRE 2015
Prima
Pericolo scampato. Anche per questo Natale, il vecchietto barbuto vestito di bianco e rosso a tutti noto come Babbo Natale se ne starà nella sua casa di Rovaniemi, al Circolo Polare Artico, circondato dalle sue renne e pronto ad accogliere i turisti. In estate erano circolate infauste notizie sul futuro del Santa Claus Village, il parco tematico considerato la residenza ufficiale di Babbo Natale, dove si può visitare l'ufficio postale in cui ogni anno arrivano le lettere dai bambini di tutto il mondo, incontrare il gioviale omone dispensatore di regali e visitare il suo studio intrattenendosi con lui. Pareva che i problemi finanziari di Dianordia, la società che gestisce l’ufficio del rubicondo vecchietto, ne avrebbero pregiudicato l’apertura. A salvare lo studio di Babbo Natale e milioni di sogni è intervenuto il gruppo Lapland Safaris, il più grande operatore turistico dei Paesi nordici, che ha rilevato la quota di maggioranza di Dianordia, garantendo così il funzionamento di tutti i reparti del parco divertimenti anche per il Natale 2015 e oltre, nonostante il drastico calo di presenze nel villaggio dovuto alla crisi globale degli ultimi anni. E, soprattutto, nell’immaginario collettivo ha mantenuto integro il prodigioso rito che si rinnovella a dicembre in un’aura di profumi speziati: letterine con richiesta di regali e magici interventi, forsennati voli sulla slitta per la consegna dei regali e occhioni sgranati di fronte ai colorati pacchetti.
A Narrow Escape. For yet another year, dear old Father Christmas with his long white beard and red suit, and surrounded by his reindeers, will be able to stay in his home in Rovaniemi at the Arctic Circle to welcome the tourists that flock into the village. Last summer, there were some bad rumours concerning the future of Father Christmas’s Village, the authentic Christmas theme park and his official residence. In the village you can visit the post office where thousands of letters arrive from children all over the world; you can also meet the merry old chap in person, visit his workshop and get to know him better. Apparently, due to financial problems, Dianordia, the company that manages Santa's post office, would no longer be able to keep it open and running. Luckily, Lapland Safaris, the largest tour operator in Scandinavia and Finland, acquired the majority shares of Dianordia, managing to keep the theme park open for Christmas 2015 and the coming years, despite the declining number of tourists visiting the village due to the global recession we are experiencing. The magical ritual performed every December amid a scent of clove and warm nutmeg notes, at least in thev collective imaginary, is safe: children's letters to Father Christmas with the list of gifts they want and Christmas wishes, the one-horse open sleigh dashing through the snow to deliver the gifts, and finally, the joy and excitement of the children opening their presents.
First Words
Anch’io ho tirato un sospiro di sollievo. Eppure da me il nordico Babbo Natale non è mai venuto. Le fredde sere invernali della mia infanzia erano invece costellate da uno stuolo di altri personaggi magici, provenienti da tradizioni di diverse latitudini. Le visite e i doni cominciavano il 6 dicembre con San Nicolò. Ma pregavo intensamente di non incontrare i Krampus, i leggendari diavoli che in montagna accompagnano il vescovo: ne ero – anzi, ne sono – terrorizzata! La settimana seguente, a bordo di un carretto trainato da un asinello, arrivava la cieca Santa Lucia. Pensare a lei, non vedente e viaggiatrice nel freddo della notte, mi inteneriva il cuore e non avevo il coraggio di chiederle regali. Ma naturalmente se aveva qualcosa per me, accettavo. Per Natale scrivevo la letterina a Gesù Bambino che, pur piccolo e poverello, la notte delle Vigilia mi portava i doni. Allora ero convinta che lui e Babbo Natale si fossero accordati per dividersi l’arduo compito di consegnare tutti i regali ai bimbi di tutto il mondo in una sola notte. A concludere le feste, volando a cavalcioni della sua scopa, il 6 gennaio arrivava la Befana. Con lei c’era poco da scherzare: nelle calze sul caminetto c’era sempre almeno un po’ di carbone… ma dolce. Buon Giro! Giusy Mancini
I too, sighed with relief. And yet, Father Christmas has never actually dropped by my house. The cold winter nights of my childhood would include several other magical figures part of the Christmas traditions of this corner of the world. The Christmas magic started on the 6th of December, when Saint Nicholas would bring us children little gifts. I just hoped not to bump into the Krampus, the horrible devils that accompanied Saint Nicholas in the mountains: I was, indeed, terrorised! One week later, it was Saint Lucia who brought presents in her cart drawn by a donkey. The idea that this blind lady travelled alone in the dark cold nights made my heart shrink and I never had the courage to ask for any present. I did, of course, accept them when I received them. For Christmas I would write a letter to Gesù Bambino (Baby Jesus), the poor little baby who on Christmas Eve brought us children gifts. Back then I believed he and Father Christmas had decided to split up the enormous job of bringing presents to every single child all over the world, in just one night. And finally, to close the Christmas festivities, swishing through the air on her broomstick came the Befana on the 6th of January. There was no joking around with her: she left the good children some sweets or fruit, while the bad children got pieces of coal. We always got coal ... but it was sweet. Have a nice Giro! Giusy Mancini GIRO INVERNO 2015-16
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INVERNO 2015-2016 - MAPS OF FRIULI VENEZIA GIULIA
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S.Dorligo d. Valle
Muggia
Il turismo del futuro? Parte dai residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza. Tourism of the future? It starts from the locals, their quality of life, the way they care for the land they live in and how they strive for happiness. Tourists will be allured as a consequence.
Carlo Petrini - Slowfood
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Winter Inverno 2015-16 Winter Winter Editore: Giro Direttore editoriale: Franco Fabbri Direttore responsabile: Giuseppina Mancini Registrazione:Tribunale di Trieste n. 1105 del 11.04.2005 Iscrizione ROC n. 18304 Redazione: Via Galilei, 55 - Terzo di Aquileia (Ud) tel. 0431/35708 - e_mail: news@girofvg.com - www.girofvg.com Progetto e realizzazione grafica: GAM Grafica, Terzo di Aquileia (UD) tel. 347.0821078 - gamgrafica74@gmail.com Stampa: Poligrafiche San Marco - Cormons (Go) Info sito Internet: www.girofvg.com - e_mail: giro@girofvg.com Pubblicità: +39 329 4321888 e_mail: giro@girofvg.com Hanno collaborato: Maria Stella Cinque, Maurizio Clicech, Sebastiano Clicech, Dida, Franco Fabbri, Mariolina Favero, Carlo Gaberscek, Davide Macor, Elena Mancini, Giusy Mancini, Claudio Salvalaggio. Traduzioni: Maura Tomasi – maura.tomasi@gmail.com Foto: Archivio Giro, Archivio Turismo FVG - POR FESR 2007-2013 [A.A.T.FVG], fotografi citati • foto di copertina: Jean-Marie Guyon
Sommario 02 Prima 06 Trieste. Natale attraverso i secoli 15 Tradizioni locali dell’inverno 20 Turismo enogastronomico 22 Turismo delle origini 31 Il Museo dell’Emigrazione. Friulani nel Mondo 33 Speciale: Giro Presepi 36 * Aviano 36 * Cordenons 37 * Porcia 38 * Trieste - Repubblica dei Ragazzi 39 * Castelmonte 39 * Lago di Cornino 40 * Villa Manin di Passariano 40 * Moggio Udinese 41 * Qualso 42 * Venzone 43 * Corgnolo 44 * Perteole 45 * Tapogliano 46 * Grado 49 Palmanova… la stella di Natale 50 Dicembre Gradese 52 L’albero tra le trincee 58 In montagna con le ciaspole 60 Guide Ambientali Escursionistiche
Contents 02 First Words 06 How Christmas in Trieste changed over the years 15 Local Winter Traditions 20 Food and Wine Tourism 22 Root Tourism 31 Museum of Emigration. Friulani in the World 33 Special: Tour of Nativities 36 * Aviano 36 * Cordenons 37 * Porcia 38 * Trieste - Repubblica dei Ragazzi 39 * Castelmonte 39 * Lago di Cornino 40 * Villa Manin di Passariano 40 * Moggio Udinese 41 * Qualso 42 * Venzone 43 * Corgnolo 44 * Perteole 45 * Tapogliano 46 * Grado 49 Palmanova… the Christmas Star 50 Dicembre Gradese 52 The Tree Between the Trenches 58 Snowshoeing in the Mountains 60 Professional Nature and Walking Guide
Le cose gratuite sono quelle che costano di più. Come? Costano lo sforzo per capire che sono gratuite.
Cesare Pavese - Il Mestiere di vivere - 21/01/1940
All that is free, costs the most. How is that? Striving to understand that it is free is how much it costs.
Cesare Pavese - The Business of Living: Diaries (published in English as The Burning Brand) GIRO INVERNO 2015-16
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Trieste Natale attraverso i secoli
How Christmas in Trieste changed over the years
Trieste, 25 dicembre 1830. Natale. di Maurizio Clicech
Il Natale, così come lo viviamo nella nostra contemporaneità, è in verità molto differente dalla festività cristiana da cui deriva. I personaggi che lo rappresentano oggi e le usanze che lo connotano, recenti e piuttosto universalizzate, lo hanno reso una festività sentita oltre ai limiti dell’appartenenza religiosa. Se cercassimo indietro nel tempo cosa è stato il giorno di Natale attraverso i secoli, non potremo che notare le differenze rispetto alla festività religiosa originaria. Ma quale festa? In duemila anni è cambiato molto, addirittura il giorno in cui si celebra. Il 25 dicembre è stato infatti designato come giorno di Natale solo nel IV secolo, sovrapponendo la natività cristiana a festività pagane della romanità, i Saturnali, e il successivo Dies Natalis Solis Invicti. Non essendo la principale festività cristiana, ma collocandosi originariamente per importanza dopo la Pasqua e l’Epifania, il Natale ha potuto via via contaminarsi con le tradizioni popolari delle genti che lo festeggiavano senza troppe limitazioni imposte dalla dottrina cristiana, ovvero sostituendosi ad esse e incorporandone molti usi. La festività è sempre stata comunque legata alla famiglia - in cui la nascita di un figlio è sempre un momento importante -
Trieste, le rive dal Molo Audace_ph bepsy
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Trieste, 25 December 1830. Christmas Day. by Maurizio Clicech
The Christmas we modern day people celebrate, is very different from the Christian festivity it derives from. The icons that represent the festivity today and the universal traditions of the winter season have transformed Christmas into a holiday enjoyed by many regardless of its religious meanings. If we were to go back in time to see what the first Christmas was like, we would definitely notice some significant differences. What was Christmas like? In two thousand years a lot has changed in the tradition of this festivity, including the date it is celebrated. It was only in the IV century that Christmas was celebrated on the 25 December, overlapping the dates of the Christian festivity and the Roman pagan festivity, Saturnalia, later celebrated as Dies Natalis Solis Invicti. Christmas not being the main Christian festivity, and originally considered less important than Easter and the Epiphany, was contaminated by the traditions and customs of the people that celebrated it, without strict limitations on the part of the Christian doctrine. The festivity has always been strongly connected to celebrating the family – the birth of a child is always a very special event – and originally, as it came after the sumptuous
TRIESTE, 25 DICEMBRE 1830. NATALE. - TRIESTE, 25 DECEMBER 1830. CHRISTMAS DAY.
Museo Revoltella, sala da pranzo
e in origine, venendo dopo il periodo di banchetti dei Saturnali romani, era vista come un momento di riflessione e digiuno purificatore. Caratteristica che ha mantenuto fino a pochi decenni fa: durante l’attesa il popolo si raccoglieva in preghiera, fino all’annuncio del momento della nascita, che veniva coronato da un pranzo importante ma sobrio, in occasione del quale le famiglie si riunivano per festeggiare assieme l’evento e pregare. Con queste premesse necessarie per comprenderne i riti, piccoli e grandi, possiamo finalmente immaginare un antico Natale triestino. Andremo al Natale del 1830. A quei tempi Trieste era una fiorente città asburgica sede di diversi consolati, con un attivo porto commerciale che la rendeva operosa e multietnica e dove vigeva la libertà di culto. In città era ospite l’illustre scrittore francese Marie-Henri Beyle, lo Stendhal il cui “Il rosso e il nero” era fresco di pubblicazione. Beyle era stato nominato Console di Francia a Trieste, ma le autorità viennesi non ne accettarono le credenziali diplomatiche; lo scrittore si trovava quindi ospite in città, in attesa di ricevere una nuova destinazione.
banquets of the Roman Saturnalia, Christmas was a time of reflection and purifying fasting. Up until a few decades ago: the days leading up to the festivity were characterised by great anticipation, prayer and fasting until the birth of Jesus was announced. Then the joyous event was celebrated with an important but simple lunch enjoyed with the family. It was the occasion for families to gather, and pray, and celebrate together. This historical introduction is necessary to understand the more or less important rituals of the Christmas festivities and we can also imagine Christmas in old days Trieste. Let’s go back to Christmas 1830. In those days Trieste was a thriving city of the Hapsburg Empire, seat of several consulates and location of a lively commercial port, which made it the crossroads of ethnicities and cultures, where freedom of religion was a right. The city was the residence of the illustrious French writer Marie-Henri Beyle, better known by his pen name Stendhal, whose “The Red and the Black” had just been published.
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TRIESTE, 25 DICEMBRE 1830. NATALE. - TRIESTE, 25 DECEMBER 1830. CHRISTMAS DAY.
Trieste, città vecchia, inizi ‘900
Trieste, centro città vicino Ponte Rosso, inizi ‘900
Un ospite riluttante, insofferente al clima e soprattutto al vento e la bora, questo “mistral triestino”. A Trieste «fa borra [sic!] due volte alla settimana e gran vento le altre cinque». «Chiamo gran vento quando si è sempre occupati a trattenere il cappello e borra quando si ha paura di rompersi un braccio. Sono stato trasportato l’altro giorno di quattro passi. Ci sono state, nel 1830, venti gambe rotte». Un letterato appassionato conversatore, lontano dai suoi usi parigini e dalle sue abitudini. Un osservatore dalle prese di posizione giacobine e atee, assolutamente alieno e innestato in un giorno di Natale vissuto con semplicità, quasi con frugalità, dal popolo e dalle autorità. Passeggiando lungo le strette vie di Cavana, già al mattino della vigilia, Stendhal avrebbe notato il via vai di ragazzini recanti cesti pieni di muschio raschiato dalle pietre carsiche, costato mezza giornata di cammino, sarebbe rimasto incuriosito dai vapori di pesce bollito che invadevano i vicoli, dai negozi dei fornai pieni di dolci stravaganti, dalle chiese gremite per le novene. Sui banchi dei pescivendoli avrebbe sicuramente notato l’abbondanza di canoce (le cicale di mare) ancora vive, di pesci dall’aspetto limaccioso, simili a sogliole verdi - le passere, nelle macellerie avrebbe osservato l’insolita abbondanza di trippe pulite e tagliate a listelle sottili. E tra tutti questi, il solito via vai di fantesche indaffarate a procacciare gli alimenti che poi i cuochi di ricchi borghesi avrebbero trasformato in ricercate pietanze. Nelle famiglie meno fortunate il Natale era già iniziato da mesi, nella parsimonia quotidiana sull’uso dello zucchero, in modo da risparmiarne una buona quantità da utilizzare per preparare i dolci natalizi, nei noccioli di prugna e albicocca messi ad essiccare, per estrarne l’amigdala da mescolare con lo zucchero caramellato per realizzare il
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Trieste, foto storica, Canal Grande
Beyle had been appointed Consul to France in Trieste, but the Viennese authorities did not approve his diplomatic credentials; the writer therefore, remained in the city as a guest pending a new destination. The reluctant guest could not stand the weather and above all the Bora wind he called the “mistral triestino”. In Trieste “the Borra [sic!] wind blows twice a week, the high wind five”. “What I call high wind is when you have to hang on to your hat, and borra when you are afraid your arm might snap. Just the other day, I was pushed ahead a couple of steps. In 1830, there have been twenty broken legs”. A great man of letters and passionate conversationalist, he was far from his Parisian manners and habits. A convinced atheist and Jacobin, he was alien to the Christmas festivities celebrated with simplicity and frugality by the locals and the city’s authorities.
TRIESTE, 25 DICEMBRE 1830. NATALE. - TRIESTE, 25 DECEMBER 1830. CHRISTMAS DAY.
Trieste, piazza Unità d’Italia
mandorlato, nelle mele, raccolte e conservate assieme a una mela cotogna per non farle marcire, che la vigilia venivano svuotate della parte con i semini e riempite da miele, uvetta sultanina e pinoli, quindi glassate e arrostite sul focolare. Mentre dalle nape - le cappe dei focolari - pendevano peperoni essiccati, agli e baciri, i meloni invernali importati dall’Italia con i bragozzi che ogni giorno facevano scalo in porto. Lungo le strade «la cui pavimentazione è la più bella d’Europa: grandi pietre tagliate, di un piede di larghezza e di due, tre, quattro di lunghezza; la pioggia lava questa pavimentazione dove è impossibile trovare fango», l’illustre osservatore francese avrebbe anche notato l’insolito traffico di uomini gravati da piccoli abeti: braccianti addetti alla consegna sicuramente, ma anche persone che, terminato il lavoro, si affrettavano a raggiungere la loro casa, dove or-
Walking along the alleys in the Cavana district in the morning of Christmas Eve, Stendhal noticed the hustle and bustle of the children. They carried baskets filled with moss and Karst stones they had gathered during a morning of hiking. He has also attracted by the smell of boiled fish that filled the air of the streets, as well as by the bakeries filled with extravagant cakes, and the churches packed with people attending the Novena. On the slabs at the fishmonger’s he would have surely spotted the abundance of fresh canoce as mantis shrimps are locally called, and the slimy sole-like flounder, while the butcher’s displayed an unusual quantity of freshly-sliced tripe. And then, he saw maids scurrying about shopping for the best quality ingredients to bring home to the cooks of the rich bourgeois families, to be used in rich elaborate dishes. For the poorer families, Christmas preparation started months before, by saving a little on the sugar every day in order to have enough for the Christmas cakes. They would also collect and nuts and prunes and dry apricot stones to extract the amygdala, which mixed with the sugar would become nougat. The apples would be gathered and set aside with a quince to slow down ripening. On Christmas Eve the apples were cored and filled with honey, sultan raisins and pine kernels then baked on the stove. Bunches of dried chilly and winter melons called baciri – which arrived from Italy on two-mast Adriatic trawlers – hung from the napa as the people in Trieste call the kitchen hoods. Along the streets “whose paving is the most beautiful in Europe, laid in neat patterns of one foot wide and two or three foot long cut stone slabs; the rain washed the streets clean from mud and dirt”, our illustrious French observer would also have noticed the unusual traffic of men carrying GIRO INVERNO 2015-16
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TRIESTE, 25 DICEMBRE 1830. NATALE. - TRIESTE, 25 DECEMBER 1830. CHRISTMAS DAY.
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TRIESTE, 25 DICEMBRE 1830. NATALE. - TRIESTE, 25 DECEMBER 1830. CHRISTMAS DAY.
Trieste, Molo Audace con la bora
mai il clima di vigilia si stemperava nelle tremule luci delle candele natalizie accese, delle lampade a petrolio e dei lumini a olio messi tra le finestre, a Trieste munite solitamente di doppi vetri per limitare gli effetti del vento. «Ci sono i doppi vetri dappertutto qua, a causa dell’abominevole borra [sic]». «Non ci sono né imposte, né persiane; tutti hanno un lumino da notte, a quanto sembra; lo mettono fra i due vetri in modo che di notte, dopo le ore dieci, la città ha l’aria illuminata». Nelle «case enormi, molto alte eppure solo a tre piani, ma senza il minimo ornamento di architettura. Quando questo paese ha fatto fortuna, verso il 1818, l’architettura non era alla moda», su molte tavole la corona d’avvento, con le quattro candele accese nelle precedenti domeniche aspettava l’accensione della quinta candela, quella centrale, dopo la mezzanotte. Il presepe veniva allestito sotto all’albero di
small spruce trees; workers and clerks hurrying home where the festive atmosphere of Christmas Eve was softened by the flickering Christmas candles and oil lamps set on the windowsill between the two window panes, because in Trieste window panes are double to limit the drafts for the strong wind. “There are double window panes everywhere here, because of the horrible borra [sic]”. “There are no window shutters or roller shutters; apparently after 10 o’clock everyone puts a small candle between the two window panes to lighten up the city”. And the «houses are enormous, very tall indeed, but only have three storeys and no fancy architectural feature. When this country made its fortune, in arond1818, architecture was not fashionable”. At the centre of the tables there was the advent crown, with four candles which were lit one by one during the weeks leading up to Christmas; the
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TRIESTE, 25 DICEMBRE 1830. NATALE. - TRIESTE, 25 DECEMBER 1830. CHRISTMAS DAY.
Natale, unendo così tradizioni germaniche e latine. Mentre nelle cucine venivano preparati i piatti della vigilia, i canti natalizi allietavano ogni momento favorevole intorno al presepe. La cena si consumava con semplicità, brodetto di canoce, passere al forno o fritte e volpina (cefalo) bollita. Se si rispettava il digiuno di vigilia, bisognava attendere la fine della Messa di mezzanotte e la proclamazione della natività per consumare subito dopo la trippa in rosso con formaggio e patate, magari completato dal pan de Nadal, un pane dolce ripieno di frutta di stagione e secca, simile forse allo Zelten Tirolese. Nessun Gesù bambino e nessun Babbo Natale portava doni ai più piccoli: ci aveva già pensato San Nicolò, Heiliger Nikolaus, col suo seguito di Krampus dispettosi il 6 dicembre. Il giorno di Natale le famiglie si riunivano dopo la Messa per consumare il pranzo più ricco dell’anno, il magro lasciava così il posto - anzi il piatto - agli arrosti di pollame e di manzo, ai cotechini, ai salumi della tradizione. In una lettera, l’insofferente Stendhal, scrisse a Madame Virginie Ancelot «Se rimango qui (a Trieste, ndr), vi darei una descrizione dei miei scogli. Tutto è schietto, anche la cucina, di ché ben mi arrabbio». La caratteristica di essere un porto di respiro internazionale - «Questo paese ha del tutto la fisionomia dell’Oriente, a Trieste si sente la prossimità della Turchia» - e un grande emporio commerciale conferiva alle tavole dei triestini una variabilità condizionata solo dalle possibilità economiche e dalle tradizioni propriamente familiari. Chissà se monsieur Beyle trascorse il Natale 1830 alla locanda Aquila Nera (divenuta poi Hotel Milano) che lo ospitò all’inizio del suo soggiorno austriaco, o festeggiò presso qualche illustre desco triestino. Di certo, se festeggiò non
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fifth central candle was lit at midnight. The Nativity Scene was set up under the Christmas Tree, joining the Germanic and Latin traditions. While the Christmas Eve special dishes were being prepared in the kitchen, the family gathered around the Nativity Scene and sang carols. The dinner menu was simple and included canoce fish soup, baked or fried flounder and boiled mullet. If the family respected the Christmas Eve fast, they waited until midnight Mass was over and the joyous Nativity was announced, to go home and enjoy tripe with tomato sauce, and cheese, and potatoes, to finish of with some pan de Nadal, a sweet fruit and nuts loaf, similar to the Zelten Christmas Bread of South Tyrol. There was no Baby Jesus or Father Christmas bringing gifts to the little ones, Saint Nicholas, known as the Heiliger Nikolaus, with his boisterous Krampuses, had already done the job on the 6 December. On Christmas Day the families gathered for lunch after Mass, and the menu was the richest of the year. Dishes filled with roast chicken, roast beef, boiled pork sausages, and the locally produced cold cuts. In a letter to Madame Virginie Ancelot, the restless Stendhal writes “If I am to remain here (in Trieste, he means), I would give you a blunt description of my difficulties. Everything here is blunt, even the cuisine, which truly makes me angry”. Because it is a city with a port, the atmosphere in Trieste was international – “This land has the features of the East; in Trieste you feel close to Turkey” – and the grand market, which was the port, brought a variety to the cuisine of the people of Trieste which only depended on the financial possibilities of the families. I wonder whether monsieur Beyle spent his Christmas Day
TRIESTE, 25 DICEMBRE 1830. NATALE. - TRIESTE, 25 DECEMBER 1830. CHRISTMAS DAY.
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poté che terminare il pasto con un dolce strucolo de pomi, il tipico strudel di mele, noci e uvetta. Al giorno d’oggi la mestizia della vigilia è stata sostituita da addobbi luminosi, giochi di luci, mercatini e alberi di Natale nelle piazze, presepi viventi, presepi animati; la vigilia si festeggia in famiglia con cenoni tutt’altro che dimessi e poi ci si scambiano doni mentre i più piccoli aspettano Babbo Natale… E il giorno dopo, per molti, l’usanza odierna vorrebbe un pranzo di Natale al ristorante. Di certo, che sia conforme a un passato lontano, oppure sgargiante e moderno, il Natale rimane sempre un momento di magico calore famigliare, da passare nella più grande serenità.
in 1830 at the Aquila Nera inn (later Hotel Milano) where he was accommodated at the beginning of his stay in Austria, or at a Christmas lunch with some illustrious Triestine family. One thing is for sure, his Christmas lunch ended with a typical apple and nuts strudel, locally known as strucolo de pomi. Nowadays, the modesty of Christmas Eve has been given up for the fancy decorations, flashy Christmas lights and squares filled with Christmas markets and Christmas trees, and moving nativity scenes. Grand dinners are cooked at home, and come midnight the children expect Father Christmas to bring them their presents while everybody else exchange gifts ... and the following day, many families go out to a restaurant to enjoy a Christmas Lunch. Whether it is more traditional with an eye to the past, or flashy and modern, Christmas always remains the magical occasion to spend some joyous and peaceful time with our family.
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Tra presente e passato.
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GIRO INVERNO 2015-16
Il Friuli Venezia Giulia, considerata la sua posizione geografica, è da sempre terra “di passaggio”: questo continuo mescolarsi di persone ha portato nel corso dei secoli allo sviluppo sul territorio di una vastissima serie di riti e tradizioni. La stagione, forse, più ricca di queste manifestazioni è l’inverno e, più precisamente, il periodo che va dall’inizio di dicembre fino al carnevale. Proveremo a ricostruire alcune di queste intense e bellissime tradizioni popolari che caratterizzano la nostra regione seguendo un percorso temporale che va da inizio dicembre fino, per l’appunto, al carnevale. Ad inzio dicembre, tra il 5 e il 6, compaiono i Krampus della Valcanale che, secondo un rituale ben preciso, accompagnano San Nicolò in giro per i villaggi e le città a cercare le persone buone e quelle cattive. I malcapitati giudicati “cattivi” vengono malmenati, sporcati e percossi dai Krampus, mentre i buoni vengono premiati con un dono. La particolarità che, tuttavia, contraddistingue questo rito sono proprio le maschere indossate dai Krampus che, come da tradizione, vogliono rappresentare dei demoni e sono, ancora oggi, spaventose per adulti e bambini. Durante i nove giorni che precedono il Natale, invece, nelle zone attorno ad Aquileia, si canta in chiesa il Missus, o novena natalizia. Di cosa si tratta? Di una preghiera/canto in cui si riferisce dell’annuncio dell’angelo a Maria. Questa melodia varia a seconda del paese in cui viene eseguita, anche se a fare da riferimento è la melodia aquileiese.
TRA PRESENTE E PASSATO - PAST AND PRESENT
Tra riti e tradizioni Rituals and Traditions in Friuli Venezia Giulia
Sempre a Natale, per essere precisi la notte della vigilia, un’altra usanza molto diffusa è quella del Nadalin che, pagana di nascita, viene tramandata di famiglia in famiglia e, in epoca cristiana, assume una valore ben preciso: Gesù bambino che va a scaldare ogni famiglia. Il Nadalin è un grosso ceppo che viene acceso prima della messa di mezzanotte dal familiare più giovane e sorvegliato da quello più anziano; il ceppo deve rimanere acceso il più possibile, in modo tale da portare fortuna a tutta la casa. Le ceneri, poi, vengono poste ai quattro angoli che delimitano i campi a protezione del raccolto contro temporali e grandine.
Past and Present
Local Winter Traditions by Davide Macor
Mostly because of its geographical position, Friuli Venezia Giulia has always been a “crossroads” were different cultures and peoples blended developing a particularly rich heritage of rituals and traditions. The season, perhaps, that is most widely celebrated is winter, particularly starting from the beginning of December to the days of carnival. Here we will explore some of the amazing and heartfelt popular traditions of Friuli Venezia Giulia, as they unfold over the period of time the goes from the beginning of December to the beginning of Lent. Between 5 and 6 December Krampuses appear in the Val Canale area. These horrible devil-like figures come with Saint Nicholas and wander the mountain villages in search of the naughty and nice people. The unlucky ones considered as “naughty”, are pushed around, dirtied and wacked by the Krampuses, while the nice people receive a gift by Saint Nicholas. What makes this tradition very particular are, the devil-like hand-carved wooden masks worn by the Krampuses, and their rough and boisterous behaviour, which still today manage to scare everyone, children and adults alike. During the nine days up to Christmas Day, the devout sing the Missus, or Christmas Novena in the churches in the area around Aquileia. What is a Missus? It is a sequence chant to celebrate the announcement by Angel Gabriel to the Virgin Mary. The chant is sung to slightly different melodies in the various villages, though all make reference to the original Aquileia Missus tune. GIRO INVERNO 2015-16
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Tarcento, Pignarul_ph Ulderica Da Pozzo [Archivio Turismo FVG - POR FESR 2007-2013]
Pordenone, paesaggio_ph Elio e Stefano Ciol [Archivio Turismo FVG - POR FESR 2007-2013]
TRA PRESENTE E PASSATO - PAST AND PRESENT
In alcune località del Friuli centrale, poi, la vigilia è uso tra i ragazzini formare cortei guidati da una stella issata su un bastone e spostarsi di casa in casa “a cercar ricompensa”. Nella notte di Natale, inoltre, è credenza molto diffusa che gli animali possano parlare, mentre per gli umani è un momento di dichiarazioni d’amore: offrire acqua santa dopo la messa o lasciare un ceppo sulla porta di casa equivale ad un gesto d’amore. Arrivati a Capodanno, ci spostiamo nel Friuli Occidentale, più precisamente nel Pordenonese, dove troviamo una tradizione arcaica: l’uccellino portatore di doni. La tradizione di questo scricciolo che dona regali ha resistito all’arrivo di altre figure della mitologia popolare, quali San Nicolò, Santa Lucia e la strega epifanica, anch’essi portatori di strenne. Fino a qualche decennio fa, infatti, i bambini attendevano trepidanti l’uccellino del bosco per molti giorni, preparavano per lui briciole di pane e gli lasciavano sul davanzale della finestra una ciotola, con accanto un po’ di acqua, pane e farina nella speranza di ingraziarselo. Perché? Semplice, l’uccellino avrebbe giudicato la loro condotta e li avrebbe inevitabilmente premiati, o ignorati. Alla vigilia dell’Epifania, invece, una cerimonia liturgica assai importante era la benedizione dell’acqua in chiesa: una parte veniva bevuta subito come medicamento per il corpo e lo spirito, l’altra veniva portata a casa in fiaschi e utilizzata in seguito contro le malattie o la sfortuna.
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GIRO INVERNO 2015-16
The Nadalin, as it is called, is another Christmas Eve heartfelt tradition many Friulan families have handed down form generation to generation. The origins of this ritual are pagan but became absorbed into Christian tradition, assuming a precise meaning: Baby Jesus bringing warmth and joy to every family. According to tradition the youngest of the family, sets the Nadalin – a large tree stump – in the hearth, and lights the fire before Midnight Mass. Then, tended to by the eldest person of the family, the stump must burn for as long as possible in order to bring joy and fortune to the whole family. The remaining ashes are placed in the four corners of the fields to protect the crops against sharp winds and hail. In several villages of central Friuli, on Christmas Eve, it is customary for children to rally through the streets following a large lantern-like star hoisted on a long pole, collecting “sweets and candy”.
Lancio das cidules_ ph Ulderica Da Pozzo [Archivio Turismo FVG - POR FESR 2007-2013]
Cividale del Friuli_ph Fabrice Gallina
TRA PRESENTE E PASSATO - PAST AND PRESENT
Nel periodo dell’Epifania, tuttavia, lo spettacolo più affascinante, ancora oggi vivo e sentito, è quello dei “Pignarui”: si tratta, infatti, di uno dei più antichi riti friulani, le cui origini si perdono nella notte dei tempi; il Pignarûl sembrerebbe legato all’adorazione di Beleno, divinità protoceltica della luce. Così ancora oggi dopo secoli, al calar del sole, il 5 gennaio e, più frequentemente la sera del 6 gennaio, il Friuli s’illumina di centinaia di falò. Ai Pignarui, talune volte, si accompagna anche un altro antico rito: quello delle “Cìdulis”. Si tratta di dischi di faggio che vengono lanciati giù dalle colline o dalle montagne in omaggio a Dio, al Parroco, ai Santi, al Sindaco e altre figure importanti per la comunità; allo stesso tempo, ultimata questa formalità i ragazzi lanciano queste “ruote infuocate” chiamando il nome della loro innamorata, creando aspettativa tra le ragazze del paese.
Cividale del Friuli, rievocazione per la Messa dello Spadon
On Christmas night it is popular belief that animals can talk, and that for humans it is the best moment to express their love: offering Holy water after the Christmas Mass, or leaving a small piece of burnt wood on the doorstep of the loved one corresponds to a true love gesture. To speak about the tradition of the New Year, we need to travel to the western end of Friuli, near Pordenone. Here, an ancient charming tradition is still very alive: that of the wren bringing gifts. This particular tradition has not suffered the competition of other mythological figures such as Saint Nicholas, Saint Lucia, and the beloved gift-bearing witch who arrives on a broomstick. Until very recent years, in fact, excited children anticipated the arrival of the magical bird from the woods, by leaving little bowls filled with water and breadcrumbs out on the windowsills, in the hope of enticing it to come to their home. Why such a fuss? Simple, the little bird would decide to bring gifts to the good children and ignore the naughty ones. On the eve of the Epiphany, instead, it was customary to have water blessed in church. People would drink some Holy water to preserve good health and generous spirit, and bring home the rest to be used to bless their homes against body illnesses and misfortune. During the Epiphany festivities, the most fascinating traditional ritual, still very followed by the locals, is the “Pignarui”. Indeed, the origins of the ancient Friulan ritual of lighting up very large propitiatory bonfires dates back to immemorial times and is thought to be connected to the worship of Belenus, the Proto-Celtic god of the sun and light. Respectful of tradition, on the 5 January, or more frequently on the 6 January, as the evening falls and darkness begins to take over daylight, hundreds of bonfires are lit all over Friuli. GIRO INVERNO 2015-16
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Gemona del Friuli, Epifania del Tallero
Cividale del Friuli, rievocazione
TRA PRESENTE E PASSATO - PAST AND PRESENT
Il giorno dell’Epifania, inoltre, è caratterizzato anche da rievocazioni soriche, durante le quali sacro e profano “vanno di pari passo”; stiamo parlando della Messa dello Spadone a Cividale e della Messa del Tallero di Gemona. A Cividale durante cerimonia liturgica, accompagnata da oltre 250 figuranti in costume storico, compare una spada, appartenuta al Patriarca Marquardo di Randeck, che il Diacono usa, in diversi momenti, sollevandola e fendendo l’aria in segno di saluto o benedizione. A Gemona, invece, lo stesso 6 gennaio ha luogo la “Messa del Tallero”: nel corso della messa il sindaco offre alla Chiesa, nelle mani dell’Arciprete, un dono concreto rappresentato da un tallero d’argento, come segno di sottomissione del potere temporale a quello spirituale. La cerimonia è ricca di gesti rituali rimasti immutati per secoli.
Tomats_ph Verin - Archivio Agenzia TurismoFVG
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GIRO INVERNO 2015-16
Besides burning Pignarui, some villages follow yet another ritual related to fire: the “Cìdulis”. In a sort of initiation rite the cidulis – blazing wooden disks – are flung into the air from the slopes of the hills and mountains as a tribute to God, the Parish priest, the Saints, the Mayor and other important figures of the village. Once the more formal dedications are finished, the young men fling the “flying discs” calling out the names of the girls they fancy, creating expectations of romance. Several events and historical re-enactment rituals take place during the Epiphany festivities; rituals that mix sacred with profane: these are the Messa dello Spadone, in Cividale del Friuli (Mass of the Sword) and the Messa del TalleroMedieval Pageant in Gemona del Friuli. In Cividale, the liturgical ceremony, attended by over 250 pageant actors, features the sword that belonged to
Cividale del Friuli, rievocazione
Gemona del Friuli, Epifania del Tallero
TRA PRESENTE E PASSATO - PAST AND PRESENT
Arrivati al periodo del carnevale, invece, è consuetudine in Friuli fabbricare delle maschere di legno, in particolare in Carnia e nel Tarcentino, per camuffarsi durante le festività carnevalesche: i “tomâts”. Queste maschere sono ed erano fatte di legno scelto nel bosco: un ramo funge da naso, mentre molte sono le rifiniture che le rendono uniche. Questo mascherarsi serviva a tutti per scatenarsi durante le feste e disinibirsi: indossandole tutti potevano esprimere i pensieri più profondi e quelli malcelati, dicendo tutto alle persone odiate, a quelle amate o, più semplicemente, ai ricchi e più eminenti personaggi del paese.
Patriarca Marquardo di Randeck. The celebrating priest wears the sword and during the Mass raises it in the air as a sign of blessing and consecration. In Gemona, instead, on the 6 January, during the “Messa del Tallero” liturgical ceremony, the Mayor of the city offers the Church represented by the Archpriest, a silver Thaler coin as a token of the subjection of temporal power to spiritual power. The ceremony and its many rituals have remained unchanged for centuries. At carnival, it is customary in the Carnia area and Tarcento to make and wear wooden masks known as “tomâts”. The masks are made from the wood found in the local woods: a branch, for example can be the nose of the mask and other particular features of the wood make each mask unique. To wear a mask was the best way to be instinctive and unbridled during the carnival celebrations: with a mask everyone could express their deepest thoughts, especially against the people they despised, against the rich and powerful, or even declare their love to the object of their affection.
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A presto! GIRO INVERNO 2015-16
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...CON GIRO - DICEMBRE 2015
Buono da leccarsi i baffi Finger Licking Good
Carnia, Sauris_Piatto tipico Ristorante Morgenleit_Ph Gaudenzio - Archivio Agenzia TurismoFVG
Il turismo enogastronomico di Mariolina Favero
Considerato un settore di nicchia fino a poco tempo fa, il turismo enogastronomico è il nuovo trend del momento. È un settore in cui l’Italia gioca in pole position a colpi di Dop, Doc, Docg e Igp: un patrimonio in grado di attirare turisti da tutto il mondo e generare un giro d’affari di 11 miliardi di euro, che potenzialmente potrebbero essere molti di più. Le nuove tendenze del settore sono state tratteggiate a fine ottobre da Biteg, la Borsa internazionale del turismo enogastronomico, e tra esse spicca la sempre crescente richiesta di esperienze legate al cibo e al buon bere: i gastroturisti, infatti, non si accontentano più di mangiar bene, ma chiedono corsi di cucina e visite nei luoghi in cui i cibi e il vino si producono, come caseifici, tenute vinicole, prosciuttifici, cioccolaterie e torrefazioni. Fondamentali però, continuano a essere le strutture ricettive: gli americani ad esempio amano raccogliere uva e olive, ma quando vanno in camera vogliono servizi a cinque stelle. A proposito di luoghi in cui gustare sapori genuini, importante è anche il sempre maggiore interesse dei gastroturisti per le osterie, vissute come luoghi della tradizione e dell’attenzione all’accoglienza, in cui stare bene assaggiando cibi e bevande preparate con amore. Per non perdere la bussola in questo settore, è da poco uscita la guida “Osterie d’Italia 2016”, un vero e proprio “sussidiario del mangiarbere all’italiana” con 1.707 locali in tutta Italia consigliati da Slow Food. In Friuli Venezia Giulia sono state selezionate 90 osterie che secondo Slow Food offrono il giusto equilibrio fra cucina di qualità e tradizione, prezzo onesto e accoglienza speciale.
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GIRO INVERNO 2015-16
Food and wine tourism by Mariolina Favero
Up until recently considered niche oriented, food and wine tourism has instead become the popular trend of the moment. It has gained a prominent position in tourism thanks to Italian Protected Designation of Origin (DOP), Protected Geographical Indication (IGP), Controlled designation of origin (DOC), Controlled and Guaranteed Designation of origin (DOCG) certified products: a market that attracts tourists from all over the world and generates a turnover of 11 billions euros a year, and whose potential is growing. The new trends of the market were presented during the Biteg - International Food and Wine Tourism Exchange event held in October last. There is a spiralling demand in first hand experience of food and wine: gastro-tourists no longer simply want to enjoy exquisite dining and drinking but are looking for the whole food experience. They want to learn how to cook the local dishes; they want to visit the
...CON GIRO - DICEMBRE 2015
Bettina in cucina, il programma enogastronomico realizzato e condotto da Bettina Carniato, noto volto televisivo in ambito regionale, VIENE ORA PRESENTATO IN VERSIONE RADIOFONICA!
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places of production, the dairies, the wineries, the prosciutto production farms, the chocolateries and the coffee roasting houses. Of course, high standard hospitality and accommodation are still a fundamental part of food and wine tourism: Americans, for example, love the idea of spending the day in the olive groves picking olives or helping out with the wine grapes harvest, but then, when it comes to their accommodation they require five star service. As for places where enjoy genuine products, food and wine tourists are increasingly attracted to the local osterie, traditional places where experience a warm, welcoming atmosphere and lovingly prepared genuine food and wine. To help you make the best choice, there is the recently published “Osterie d’Italia 2016”, the ultimate guide to authentic Italian cuisine, with 1,707 restaurants and osterie in Italy recommended by Slow Food. In Friuli Venezia Giulia some 90 restaurants and osterie, selected by Slow Food, offer the best balance between quality traditional cuisine, reasonable price and high standard hospitality and service.
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LA VALIGIA DELL’EMIGRANTE - THE EMIGRANT’S SACK
La valigia dell’emigrante The Emigrant’s Sack
Emigrante italiano, Stazione Centrale di Milano, 1962
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Non è grossa, non è pesante la valigia dell’emigrante... C’è un po’ di terra del mio villaggio, per non restar solo in viaggio... un vestito, un pane, un frutto e questo è tutto. Ma il cuore no, non l’ho portato: nella valigia non c’è entrato. Troppa pena aveva a partire, oltre il mare non vuole venire. Lui resta, fedele come un cane, nella terra che non mi dà pane: un piccolo campo, proprio lassù... Ma il treno corre: non si vede più. Gianni Rodari Il treno degli emigranti Filastrocche in cielo e in terra - 1972
La valigia dell’emigrante
Il turismo delle origini di Giusy Mancini
I grandi esodi migratori che coinvolsero l’Italia tra la metà dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento hanno riguardato circa 30 milioni di persone dirette verso altri Paesi europei e oltreoceano. Ogni viaggio è stato un addio con il paese natale e un incontro - a volte scontro - con quello straniero. Nostalgia, gioie e dolori quotidiani hanno costellato l’integrazione nelle nuove realtà, fatte di sconfitte e vittorie, di famiglie nate nel nuovo Paese e di distanza. Anche oggi il movimento di persone è globale. Gli italiani non hanno mai smesso di partire e tornare. E, come svela il Rapporto Italiani nel Mondo 2015 della fondazione Migrantes, partono ancora, sempre più numerosi; tornano per poi ripartire. Molti emigranti sono rientrati in Italia per fare visita ai familiari rimasti, per trascorrervi ferie e festività o, in alcuni casi, per viverci stabilmente una volta concluso il ciclo lavorativo. Tantissimi altri invece non hanno mai avuto la possibilità di tornare alla propria terra natia. Il viaggio alla scoperta delle proprie radici è per gli emigrati un’occasione per rivedere il paese d’origine e per rivivere i momenti passati. Per le seconde o terze generazioni rappresenta un viaggio interiore alla scoperta della storia familiare e, a volte, il concretizzarsi del sogno mai realizzato del rientro in Italia di genitori o nonni.
The Emigrant’s Sack
Roots Tourism by Giusy Mancini
Neither large nor packed Is an emigrant’s sack… It holds a bit of home, a bit of my village, To accompany me on my voyage … A suit, a loaf, a fruit And that is it. Not my heart though, that I don’t have: It wouldn’t fit in my bag. Too painful would it be, For it to cross the sea. Behind, faithful as a dog, it’s still there. In the land that so little food would bear: A small lea, look there on high… But the train is moving quickly: and we have passed it by. Gianni Rodari The Emigrants’ Train Filastrocche in cielo e in terra - 1972 [Poem translated by MatiColarossi]
The large-scale migration flows that occurred between the second half of the nineteenth century and the seventies of the twentieth century, involved about 30 million Italians who moved north to other European countries, and overseas. They left never to return to their homeland and struggled to be assimilated into a new culture that was not always welcoming. Strong feelings of longing and daily sufferings marked the process of integration of the new young families raised in a far and different country, amid struggles and small satisfactions. Today too, the movement of people is a global phenomenon; Italians, have actually never stopped migrating back and forth. As revealed by the 2015 Report on Italians in the World for the Migrantes Foundation, Italians still migrate, and in growing numbers; they leave, they return and leave again. Many emigrants return to Italy on holiday or to visit their families back at home, and in some cases they return to their country once their contracts abroad have expired. In the past, many of those who left Italy for distant countries never really had the possibility to see their homeland again. For emigrants, travelling to their country of origin is the occasion to return to their roots and relive the past experiences. For second or third generation emigrants such experience means discovering their family history and often it represents their parents’ or grandparents’ unfulfilled dream of returning to their homeland. The emotional wave, together with a desire to discover the land and the cultural heritage of their ancestors have given rise to journeys, made by people of Italian descent, to places associated with their families. GIRO INVERNO 2015-16
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LA VALIGIA DELL’EMIGRANTE - THE EMIGRANT’S SACK
Emigranti italiani a Londra, Consolato italiano
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Sarta emigrata negli Stati Uniti
Ma da un po’ qualcosa si sta muovendo anche in Italia: di recente si stanno affermando alcuni tour operator e operatori specializzati che propongono servizi di ricerca genealogica e organizzazione della vacanza su misura. Anche il Friuli Venezia Giulia è stato ed è terra di emigranti. Le origini dell’emigrazione regionale risalgono a tempi molto lontani: sin dalla metà del Cinquecento correnti stagionali di mestieranti partivano dalle montagne della Carnia verso le aree germaniche e l’Europa centrale per arrotondare i magri redditi dall’agricoltura in valle, così come partivano i venditori ambulanti, i cramârs - chiamati anche materialisti o crameri, che andavano vendendo di paese in paese merci di produzione locale e spezie che provenivano da Venezia.
Madonna
Sulla scia di quest’onda emotiva è nato il turismo delle origini: viaggi per approfondire la propria storia familiare e conoscere il territorio e il patrimonio culturale legati ai propri antenati. Questo nuovo modo di fare turismo, chiamato anche turismo delle radici, turismo di ritorno o turismo genealogico, in principio non si definiva tale: era un movimento spontaneo dettato dall’istinto insopprimibile degli emigranti di tornare “a casa”, anche se solo per una breve vacanza, o di visitare la “patria mai conosciuta” per le seconde e terze generazioni. Il turismo delle origini sta mettendo radici in tutta Europa sulle orme delle esperienze di Irlanda e Scozia, che da tempo promuovono questo tipo di turismo attraverso itinerari ed eventi dedicati, indicazioni sui principali archivi e centri in cui reperire documenti per attrarre i discendenti. Il cafoscarino CISET, il Centro internazionale di studi sull’economia turistica, ha analizzato il fenomeno in prospettiva nazionale. L’Italia è ancora ancorata all’idea ancestrale dell’emigrazione dei più poveri, dei volti emaciati con in tasca pane e cipolla e un fagotto o al più una valigia di cartone. Forse per questo è ancora indietro nel settore del turismo delle origini, nonostante la vastità di questo mercato potenziale - sono 30 milioni gli emigrati dal 1861 agli anni ’70 del secolo scorso, a cui aggiungere tutti i discendenti. Ad oggi l’offerta specializzata in turismo delle origini sull’Italia appare frammentata, ancora poco sviluppata e piuttosto spontanea: ad alcuni siti web di ricerche genealogiche a pagamento si affiancano tour operator stranieri che offrono pacchetti verso destinazioni più o meno note del Belpaese, approfittando della risonanza dei viaggi di grandi VIP, come ad esempio Lady Gaga, Madonna, Bill De Blasio, Francis Ford Coppola e Buddy, il boss delle torte.
Lady Gaga
Emigranti italiani - Ellis Island Museum, New York
Sauris_ph Ulderica da Pozzo - Archivio Agenzia TurismoFVG
LA VALIGIA DELL’EMIGRANTE - THE EMIGRANT’S SACK
Emigranti in partenza, 1908
This new contemporary phenomenon known as roots tourism, or return tourism or genealogy tourism, originally was not a defined cultural tourism market: it was simply a natural movement of emigrant families going back “home”, even if only for a short holiday, or to visit their “ancestor’s land”. Roots tourism is becoming ever more popular in the whole of Europe in the wake of the Irish and Scottish experience. Indeed, the latter have already been attracting emigrant descendants for years now by promoting this type of cultural tourism and offering specific itineraries and events, or even by offering indications on the archives that contain relevant documents. CISET, the International Centre for Studies on Tourism Economics, at Ca’ Foscari University, Venice, has produced an analysis of the phenomenon in Italy. Italy is still tied to the old image of emigration as that of poor people leaving their home country for good; of miserable half-starved families carrying their few belongings in a bundle or in a cheap suitcase, with only some bread and onion in their pockets. Perhaps this is the reason why roots tourism is still so little developed despite the great potential of the market – 30 million emigrants between 1861 and the seventies of the last century, without counting their descendants. In Italy today, specialised offers in terms of return tourism are still very fragmented and rather scarce. There are just a few websites that offer genealogy research services and some foreign tour operator that put out special tour packets to more or less significant locations of the Bel Paese, as a response to the echo of trips back to their family roots made by stars and VIPs, such as Lady Gaga, Madonna, Bill De Blasio, Francis Ford Coppola, and Buddy the Cake Boss.
IL RELAX de La Subida: le case nel bosco, per svegliarsi e accorgersi di non sognare. Un’originale e raffinata proposta per provare a godere dello stare in un bosco. Qui, un fienile: un posto per stare caldi, dell’acqua; un luogo dove sognare. Per trovare ricordi di chi la notte guardava le stelle e di un mondo che quasi non c’è più.
LA SUBIDA vi ospita alla Trattoria al Cacciatore per offrirvi oggi i sapori di ieri e all’Osteria della Subida per trovarsi, per chiacchierare e per uno stuzzichino. Per il vostro relax, alla Subida posti dove sognare e godere rustici borghi contadini, la natura, i prati, le vigne e i boschi del Collio. Per il vostro gusto, i prodotti dell’Emporio del Territorio, l’aceto di Sirk, il formaggio di Fossa e l’olio del Collio. Per voi, l’Ospitalità. Ristorante Al Cacciatore & La Subida Via Subida, 52 - Cormons tel: +39 0481 60531 - fax: +39 0481 61616 GIRO INVERNO 2015-16 info@lasubida.it - www.lasubida.it
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A. Tommasi, Gli emigranti, 1896 – Galleria nazionale d’arte moderna, Roma
Ma è con la grande ondata migratoria iniziata a metà Ottocento che all’emigrazione stagionale succede quella vera e propria, che interessa non solo la montagna ma aree più vaste, non prevede rimpatrio stagionale e tra la metà del secolo e gli anni ’80 vede partire tra 17mila e 25mila migranti all’anno verso Germania, Austria, Ungheria, Turchia e Russia. Il periodo di massima intensità del fenomeno si ha negli anni 1881-1915, quando gli espatri dal Friuli raggiungono e mantengono livelli tali da rappresentare il 10% dell’emigrazione nazionale: è questo il periodo della grande emigrazione friulana verso Svizzera, Argentina, Brasile, Stati Uniti e Canada, con decine di migliaia di corregionali che ogni anno lasciano le loro case. All’emigrazione di artigiani e operai e specializzati nei lavori in miniera, in quelli edili, nelle costruzioni ferroviarie e stradali, di cuoche, domestiche e balie, si aggiunge una moltitudine di maestranze
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GIRO INVERNO 2015-16
Only in very recent times, thing are have started to change slightly: a couple of Italian tour operators are offering tailor made cultural and roots tours to Italy as well as family history research services. As the rest of Italy, Friuli Venezia Giulia too has been greatly affected by emigration. The origins of emigration from the region date back far in time: already by the mid-sixteenth century there were seasonal movements of skilled craftsmen from the villages in the mountains of Carnia to the German regions of central Europe, to try supplement the meagre incomes from agriculture. Then there were the street vendors, locally known as cramârs or crameri, who travelled from one village to the next selling their goods and the spices that came from Venice. In the second half of the nineteenth century, seasonal emigration gave way to a significant wave of migration which
LA VALIGIA DELL’EMIGRANTE - THE EMIGRANT’S SACK
Operai di Lestans al lavoro nel restauro del castello di Renault, Isola di Chausey, La Manica, Francia 1928 – Archivio CRAF
non specializzate (braccianti, fornaciai e personale di fatica) e si contrappone l’emigrazione di coloro che disponevano di capitali e che in Italia non trovavano prospettive per il futuro. Con le due guerre mondiali, pur ridotta numericamente, l’emigrazione non viene meno ed estende il bacino delle partenze: già dal primo dopoguerra cospicui movimenti migratori interessano anche la Venezia Giulia e Trieste, legati all’annessione dei territori all’Italia. Una nuova intensa ondata migratoria riprende nel secondo dopoguerra: nel periodo 1946-1970 espatriano dal Friuli Venezia Giulia una media di 14.554 persone all’anno, indirizzate soprattutto verso i paesi europei, Canada, Stati Uniti e Australia. A questa ondata partecipano anche le province della Venezia Giulia, ridotte a mal partito dalle vicende belliche e dalle loro ripercussioni politiche: l’esodo di istriani, fiumani e dalmati è stato imponente e drammatico.
affected a vaster area of the region and not only the mountain villages. By then, emigration meant no returning to the place of origin, and in a little more than thirty years it involved between 17 and 25 thousand people leaving to Germany, Austria, Hungary, Turkey and Russia. Between 1881-1915 the phenomenon reached its peak, the number of emigrants from Friuli representing 10% of the total national emigration: a true Friulan diaspora to Switzerland, Argentina, Brazil, the United States and Canada, involving tens of thousands of people leaving their homeland every year. Besides skilled workers and craftsmen employed in mining, building industry, railway and road constructions, or as maids, cooks, nursemaids there was a multitude of non specialised labour which included farm workers, furnace workers and dock workers, as also the movement of capital holders who found no prospect of investment in Italy.
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LA VALIGIA DELL’EMIGRANTE - THE EMIGRANT’S SACK Carnia, Monte Bivera_ph Gaudenzio - Archivio Agenzia TurismoFVG
Pola, partenze di profughi, febbario 1947
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Albaro Vescovà, ottobre 1954. Arrivo di profughi_ph Omnia
Saarbruecken - Germania, dormitorio friulano, 1955/56
E oggi? Ogni mese sono circa 400 i corregionali che se ne vanno. Dall’Aire (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) risulta che nel 2014 a preparare i bagagli sono stati in 4.800 dalla nostra regione. Secondo le sei associazioni che li rappresentano1, il numero dei corregionali all’estero è stimato in ben 2 milioni, quasi due volte gli abitanti del Friuli Venezia Giulia! Per capire cosa è stata l’emigrazione negli ultimi 150 anni, consigliamo una visita al Museo dell’emigrazione – Friulani nel mondo a Cavasso Nuovo, nella pedemontana pordenonese. Il museo illustra gli aspetti materiali, sociali e culturali dell’emigrazione dal Friuli Occidentale verso ogni parte del mondo. Seguendone il percorso, il visitatore rivive emotivamente l’esperienza migratoria del gî pal mont - andare per il mondo - che incise profondamente sulla vita delle popolazioni friulane. Una tappa va fatta, con la consapevolezza di visitare un museo che può inaspettatamente toccare corde profonde della nostra sensibilità. Per comprendere invece la civiltà istriana, fiumana e dalmata e le tragiche vicende che la hanno coinvolta dopo la seconda guerra mondiale (l’esodo, la diaspora e l’esilio), dallo scorso giugno a Trieste è visitabile il Civico museo della civiltà istriana fiumana e dalmata. Assieme agli oggetti, alle foto e ai documenti – in buona parte provenienti dall’ormai famoso “Magazzino 18” efficacemente narrato nello spettacolo di Simone Cristicchi - sono a disposizione dei visitatori due postazioni di consultazione di archivi digitali.
In the period including the two World Wars, emigration decreased in terms of the number of people, though the area of the region involved in the phenomenon expanded. The immediate post-war years however, brought about a significant migratory movement from the Venezia Giulia area and Trieste, due to their annexation of the territories to Italy. A new major emigration wave started in the second post war period: between 1946 and 1970 with an average of 14,554 people a year leaving Friuli Venezia Giulia, to Australia, Canada, the United States and northern European countries. This vast wave of migration involved the provinces of Venezia Giulia scarred as they were by the war events and their political outcome: the imposing IstrianDalmatian exodus, or forced migration of ethnic Italians from Istria, Fiume, and Dalmatia. And what about today? It is estimated that every month about 400 Friulan people leave the country. According to the Registry of Italians Resident Abroad (AIRE), in 2014 some 4,800 people from the region have packed their bags and gone abroad. According to data offered by the six associations that represent1 emigrants abroad, there are 2 million people from Friuli Venezia Giulia residing in other countries, nearly double the people that live in region! To get a better idea of what emigration of the last 150 years has meant for Friuli Venezia Giulia, we suggest a visit to
1. Ente Friuli nel mondo; Associazione Giuliani nel mondo; Alef - Associazione lavoratori emigrati del Friuli Venezia Giulia; Efasce - Ente friulano assistenza sociale e culturale emigranti; Eraple - Ente regionale per i problemi dei lavoratori emigrati e Unione migranti sloveni del Friuli Venezia Giulia.
1. Ente Friuli nel mondo; Associazione Giuliani nel mondo; Alef - Associazione lavoratori emigrati del Friuli Venezia Giulia; Efasce - Ente friulano assistenza sociale e culturale emigranti; Eraple - Ente regionale per i problemi dei lavoratori emigrati e Unione migranti sloveni del Friuli Venezia Giulia.
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Miniera Tamines - Belgio, fine anni ’50 – Emigrato friulano Blasutig Mario e compagni
E a proposito di archivi digitali e di indagini sui propri avi, la Regione mette a disposizione di tutti gli internauti un potente strumento: Ammer, l’Archivio Multimediale della Memoria dell’Emigrazione Regionale, nato con lo scopo di raccogliere e preservare la memoria della propria emigrazione. Ammer (www.ammer-fvg.org) è l’archivio digitale più grande esistente in Italia - e uno dei più grandi al mondo sul tema delle emigrazioni, in particolare dell’emigrazione dal Friuli, dall’Isontino e dalla Venezia Giulia, dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Custodisce infatti dati e documenti di oltre 2200 emigranti e raccoglie oltre 15mila fotografie, reperite all’estero e in regione, in cui gli emigranti sintetizzavano la loro vita: la famiglia che lasciavano quando partivano e il benessere raggiunto all’estero. Ma non solo fotografie, numeri o dati: Ammer ospita tante storie di vita - ben 750 - raccolte dalla viva voce degli emigranti, i cui racconti si possono ascoltare direttamente dal sito. E ci si ritrova a guardare un monitor con gli occhi lucidi, leggendo ad esempio delle discriminazioni subite perché italiani, della grande nostalgia provata per la terra natale, e che per molti emigranti l’Italia è «quel pezzetto di terra del paesello natio». Si possono ricercare i dati e le storie degli emigrati per nome, per luogo di partenza o destinazione, per linea temporale e addirittura scegliendo i mestieri che facevano all’estero. Sul portale Ammer memoria e storia si fondono e sono a disposizione di tutti: emigranti che lasciano le proprie testimonianze e cercano quelle di altri, discendenti di emigranti che vogliono ritrovare le proprie origini, italiani che non hanno lasciato il proprio Paese ma che vogliono indagare sulla storia recente della regione, di qualche lontano parente o vicino amico che se n’è andato.
the Museum of Emigration – Friulani in the World in Cavasso, a little town at the foot of the mountains near Pordenone. The museum illustrates and documents the social and cultural aspects of emigration from western Friuli to overseas countries. Following the exhibition as it unfolds, you can emotionally relive the experience of emigration gî pal mont - out in the wide world, which so deeply affected the life of the Friulan people. Visiting this museum inevitably and unexpectedly touches the deepest chords of visitors’ hearts. If instead, to understand the culture of the people of Istria, Fiume and Dalmatia, and the tragic events they experienced immediately after the Second World War (the Istrian-Dalmatian exodus) is what you want to do, then visit the Civico museo della civiltà istriana fiumana e dalmata. The museum displays every-day objects, photographs and documents - mainly collected from the now famous “Magazzino 18” (Warehouse 18, a place where the exiles left their property in the hope that, in the future, they might be able to return and reclaim them), presented by Italian singer and composer Simone Cristicchi. Visitors can also consult the digital archives online. And speaking of archives and family history, Friuli Venezia Giulia can boast a truly powerful tool for such researches online: Ammer, the Multimedia Archive of the Region’s Emigration, established to collect and preserve the data and documents regarding emigration in Friuli Venezia Giulia. Ammer (www.ammer-fvg.org) is the largest digital archive in Italy – or even, one of the largest in the world, for that matters – regarding emigration, in particular from Friuli, the Isontino area, Venezia Giulia, Istria, Fiume and Dalmatia. It contains data and documents on over 2200 emigrants and over 15 thousand photographs that tell the story and GIRO INVERNO 2015-16
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Primo Carnera con familiari e amici di Mazzioli, Graham Street, Islington, Londra, 1931 - foto archivio CRAF
Ammer, realizzato in collaborazione con le Università degli studi di Udine e di Trieste, è oggi un progetto aperto, gestito dall’Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale, con sede presso Villa Manin a Passariano. Alla nascita del progetto Ammer, così come alla realizzazione del Museo dell’emigrazione di Cavasso Nuovo, ha collaborato tra gli altri il CRAF, il Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo. Sin dalla sua nascita il CRAF si è dedicato anche alle problematiche dell’emigrazione friulana. Grazie alla sua instancabile attività volta alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio fotografico e dai suoi ricchi e variegati archivi fotografici sono state realizzate mostre, cataloghi e progetti collegati al tema dell’emigrazione storica e contemporanea friulana.
New York, Banchina d’approdo della Navigazione Generale Italiana
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lives of the emigrants, their families back at home and the successes reached abroad. A collection not only of photographs, numbers and data: Ammer contains a collection of life stories – 750 recordings – recounted by the emigrants themselves, available on the website. As you go through the website you may find it hard to fight back tears reading about the discriminations Italian emigrants suffered, the loneliness and the heart-breaking desire to be back in the “tiny little village in Italy” they felt was their true home. You can query the data and the stories by name, place of origin or destination, date or even simply by occupation. On Ammer family memories and history come together and are available to everyone: the emigrants who share their experience, descendants who are in search of their family roots, Italians who no longer live in the country but want to be informed about the recent history of their region, anyone who wants to find some news on a far relative or an old friend. The portal, managed by the regional institute for cultural heritage (Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale) based at Villa Manin in Passariano, was developed with the collaboration of the Universities of Udine and Trieste. Among other institutions, the Centre for Photographic Research and Archiving CRAF of Spilimbergo, actively participated in the elaboration of the Ammer project and the establishment of the Museum of Emigration in Cavazzo Nuovo. Since its foundation, CRAF has always paid particular attention to Friulan emigration. Finally, thanks to unremitting work directed at preserving and enhancing the vast photographic heritage available, CRAF has organised several exhibitions and photography events, as well as published a number of catalogues on the historical and contemporary phenomenon of Friulan emigration.
Il Museo dell’Emigrazione Friulani nel Mondo LA VALIGIA DELL’EMIGRANTE - THE EMIGRANT’S SACK
Museum of Emigration - Friulani in the World
Cavasso Nuovo, il Palazat sede del Museo dell’Emigrazione
Provincia di Pordenone
L’emigrazione è uno dei fenomeni sociali che hanno inciso profondamente nella vita di molte comunità del Friuli occidentale. Per documentare questa importante fase storica del nostro territorio, l’Amministrazione Provinciale di Pordenone, in stretta collaborazione con il Comune di Cavasso Nuovo, ha dato vita nel 2000 ad una sezione del Museo Provinciale della Vita Contadina “Diogene Penzi” specificatamente dedicata al lavoro ed all’emigrazione. Attraverso questo spazio si propone al visitatore un “viaggio nella memoria” attraverso immagini ed oggetti che sono legati alla presenza friulana nel mondo. Le 12 sezioni espositive delineano le molte vicende, collettive ed individuali, delle partenze e dell’inserimento dei corregionali nelle terre d’adozione. Un mondo “altro” ricco di relazioni che viene ricostruito attraverso i documenti e le immagini di chi è partito in cerca di miglior fortuna e chi è rimasto nei luoghi natii. Per promuovere il patrimonio storico e socio-culturale rappresentato da tale organismo museale, è stato realizzato un sito internet completamente dedicato alla raccolta etnografica conservata a Cavasso Nuovo ed alle tematiche migratorie. La denominazione del portale è “Museo dell’Emigrazione – Friulani nel Mondo” ed è visitabile all’indirizzo: www.museodellemigrazione.it .
Emigration as a social phenomenon profoundly marked the life of many communities of western Friuli. To document this important piece of history of the region, in 2000, the Provincial government of Pordenone, together with the local government of Cavasso Nuovo, set up a specific section of the “Diogene Penzi” Provincial Museum of Rural Life dedicated to labour and emigration. Visiting the museum you are taken on a “journey through memory” thanks to the photographs and objects that tell the stories of the Friulan people scattered around the world. The 12 rooms of the exhibition tell the personal and collective stories, the departures and farewells, and how the Friulan emigrants integrated in their new countries of adoption. “Foreign” lands filled with new opportunities and relationships which are pieced together through the documents and pictures of the people who left their country hoping for a better life, and of those that remained behind. You can also get a glimpse of the historical, social and cultural heritage displayed in the rooms dedicated to emigration of the Cavasso Nuovo museum on its website. The “Museo dell’Emigrazione - Friulani nel Mondo” can be found at www.museodellemigrazione.it.
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Sulle orme di San Francesco
GIRO PRESEPI
IN FRIULI VENEZIA GIULIA 5 DICEMBRE 2015 10 GENNAIO 2016
Following Saint Francis’s Example
TOUR OF NATIVITIES IN FRIULI VENEZIA GIULIA 5th DECEMBER 2015 10th JANUARY 2016
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SULLE ORME DI SAN FRANCESCO Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia 5 Dicembre 2015 - 10 Gennaio 2016 Ne è passato tanto di tempo da quando San Francesco per la prima volta, nella notte di Natale del 1223, ricreò in una grotta nei boschi di Greccio, la scena della Natività nello stesso modo in cui era descritta nei Vangeli, con un Gesù Bambino intagliato nel legno dallo stesso santo (ma alcune fonti dicono che il Bambinello fosse un bimbo in carne e ossa) deposto in una mangiatoia e con animali veri. Il Santo tenne poi la sua famosa predica di Natale davanti a una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la Natività a tutti coloro che non sapevano leggere. Il presepe, divenuto presto popolare, ha solcato i secoli, giungendo a noi con immutato fascino. Il valore più intrinseco del presepe, quello di una pace che è universale al di là di prescritti confini culturali o religiosi, unisce idee e creatività di centinaia di appassionati che ogni anno regalano anche al Friuli Venezia Giulia delle vere e proprie opere d’arte: presepi di piccole e grandi dimensioni, tradizionali e rivisitati, statici e viventi, modesti per la semplicità dei materiali impiegati ma preziosi per l’infinito lavoro che vi è alle spalle.
Ed ecco che l’intero territorio regionale si trasforma in un grande itinerario che mette in luce più di trecento opere presepiali, dislocate in oltre 150 località, un complesso di percorsi che si snodano tra siti storici, aree naturalistiche e borghi rurali di inconsueta bellezza. Il Comitato Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia dell’UNPLI Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia censisce, per il dodicesimo anno consecutivo, la mappa di queste Natività. La guida Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia raccoglie i dati di questo censimento e permette di scegliere tra numerosi itinerari di visita, suddivisi per provincia e segnalati in base alla tipologia delle opere; uno strumento pratico che porta il visitatore alla scoperta di luoghi incantevoli e lavori di pregio, all’insegna della più radicata tradizione e nel clima di umano calore che contraddistingue il periodo natalizio. Tornano poi anche quest’anno la rassegna Presepi in Villa. Rassegna dell’arte presepiale in Friuli Venezia Giulia (che lo scorso anno ha avuto ben 20mila visitatori), il Concorso presepi nelle scuole primarie e dell’infanzia, l’esposizione di una rappresentanza di presepi presso le sale del Consiglio Regionale a Trieste e il concorso artistico fotografico che premierà gli scatti presepiali più suggestivi. Nelle prossime pagine vi segnaliamo alcuni presepi del Friuli Venezia Giulia.
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FOLLOWING SAINT FRANCIS’S EXAMPLE Tour of Nativities in Friuli Venezia Giulia 5th December 2015 - 10th January 2016 Nearly eight hundred years have passed since Saint Francis of Assisi built the first Nativity scene in a cave in the woods just outside Greccio, in 1223. He recreated the scene as described in the Gospels setting a wooden figurine of Baby Jesus, he himself had carved, in the manger surrounded by live animals – some sources claim that a real baby was laid in the manger. The Saint then held his famous Christmas sermon to a great crowd of people using the scene to make the Nativity comprehensible to everyone, including the illiterate. The tradition of recreating the Nativity scene soon became popular, and over the centuries was passed down to us retaining its original charm and magic. The intrinsic value of the Nativity scene is its message of peace that is universal, even beyond cultural and religious boundaries. This is the value that the many enthusiasts share through their ideas and creativity resulting in true works of art: from tiny to very large, from traditional to avant-garde, still and live, simple, humble for the poor materials often used though precious for the amount of inventiveness and work dedicated to this passion. The whole region becomes the venue of a vast exhibition of over three hundred Nativity scenes, scattered in some 150 localities; an intricate network that includes heritage resorts, na-
ture conservation areas and rural villages of exquisite beauty. For the twelfth year in a row the National Union of the Italian Pro Loco bodies regional committee has laid down a map of the Nativity scenes that are worth visiting in Friuli Venezia Giulia. The Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia - Tour of Nativities in Friuli Venezia Giulia guidebook contains all the information regarding the various scenes, divided by location and type allowing visitors to choose among several itineraries. Following the guidebook is the best way to discover true works of art located in places of rare beauty, in respect of a well rooted tradition which is all about the warm and friendly atmosphere that the Christmas holidays bring. The Presepi in Villa - Nativity Scenes Show once again returns to show the resourcefulness and creativity present in Friuli Venezia Giulia. The great show of Nativity Scene Art (which last year attracted 20,000 visitors) includes a Nativity Competition for primary school children, an exhibition of the most representative works of art in the halls of the Regional Council Building in Trieste and a photographic competition to celebrate the photos that best capture the essence of the Nativity. Here is a selection of the Nativities in Friuli Venezia Giulia worth visiting.
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CORDENONS (PN)
AVIANO (PN)
Come da tradizione, anche quest’anno la rassegna “Lo scrigno dei presepi Avianesi” presenta centinaia di opere presepiali di diversi stili e legate alle tradizioni popolari di varie regioni italiane e diverse nazioni europee, africane e latino americane. Quest’anno l’esposizione principale sarà allestita nei locali dell’oratorio e nel tendone “PalaPleif” situato nel cortile della canonica, nel Duomo di Aviano, a Piancavallo, al CRO e nei negozi del centro cittadino.
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In keeping with tradition, one again this year the “Lo scrigno dei presepi Avianesi” showcase of hundreds of different Nativity scenes presented in Aviano. The styles of the scenes span from those respectful of the rural traditions of Italian and European regions to those of African, Latin American tradition. This year the main venues of the exhibition will be the Parish recreational centre, the “PalaPleif ” grand marquee pitched in the courtyard, the cathedral of Aviano, Piancavallo, the CRO centre and numerous shops of the city centre. Dove e quando / Where & When C.R.O. Aviano: 06.12.2015 ◀▶ 17.01.2016 ◀ ▶ 08.00-20.00 Duomo San Zenone: 06.12.2015 ◀▶ 17.01.2016 ◀ ▶ 08.00-18.00 (escluso orario funzioni) / (except during functions) Oratorio e Pala-Pleif in Piazza Duomo, 06.12.2015 ◀▶ 17.01.2016: ▶ martedì, venerdì, sabato e domenica: 10-12 ◀▶ 15-17 ▶ Tuesday, Friday, Saturday and Sunday 10am-noon and 3pm-5pm Negozi del centro / A number of shops in the city centre 06.12.2015 ◀▶ 17.01.2016 A Piancavallo: Palapredieri, centro commerciale, Info point TurismoFVG, 06.12.2015 ◀▶ 17.01.2016 orari apertura uffici ed enti / during office opening hours Altre aperture su richiesta: / Extra openings upon request: Tel. +39.0434.660750
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Info: Pro Loco Aviano - Tel. +39.0434.660750, +39.347.9204431 segreteria@prolocoaviano.it
La mostra Presepi dal Mondo, con più di cento opere esposte realizzate con le più diverse tecniche e provenienti da numerosi Paesi stranieri, è un’importante esposizione che si rinnova di anno in anno. La mostra, organizzata dalla Pro Loco Cordenons con il coinvolgimento degli alunni di una ventina di classi delle Scuole Primarie e Secondarie, è visitabile dal 13 dicembre al 10 gennaio. Inaugurazione il 13 dicembre all'imbrunire, subito dopo la tradizionale discesa di Santa Lucia dal campanile di Cordenons, che porterà tante caramelle ai bambini. Alla mostra di presepi sarà abbinata la mostra fotografica Gente e Luoghi a cura di Pierenzo Scian.
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More than one hundred Nativity Scenes from all over the world, made using various techniques are on display at the Presepi dal Mondo exhibition; This ever-developing show is organised by the Cordenons Pro Loco also involves the school children of the local Primary and Middle schools. The exhibition can be visited from 13 December 2015 to 10 January 2016. The show will be inaugurated at dusk on the 13 December soon after gorgeous St. Lucia descends the bell tower in Cordenons, bringing lots of sweets and goodies for the children. The Nativity Scene show is twinned with a photographic exhibition curated by Pierenzo Scian, titled: Gente e Luoghi. Dove / Venue Via Traversagna, 4 Sala Consiliare del Centro Culturale Aldo Moro Quando / When 13.12.2015 ◀▶ 10.01.2016 ▶ prefestivi: / weekdays: 15.00-19.00; ▶ festivi: / prefestivi: 10.00-12.00 e 15.00-19.00; ▶ 10 gennaio chiusura ore 18.00 ----------------------------------------------- ▶ weekdays: 3pm-7pm; ▶ weekends and holidays: 10am-noon and 3pm-7pm; ▶ 10 January closes at 6pm.00; Info: Pro Loco Cordenons Tel. +39.0434.581365, +39.348.6919680 proloco.cordenons@ gmail.com
PORCIA (PN)
La mostra di presepi di Porcia è visitabile presso il Casello di Guardia, il nobile edificio Cinquecentesco di proprietà comunale e recentemente restaurato. Tra i circa cento presepi realizzati a mano da artigiani e hobbisti (che utilizzano materiali naturali o riciclati, quali legno, carta, sassi e vetro) ed esposti al Casello di Guardia, un’originale sezione della mostra è dedicata ai presepi “etnici”. Importante anche la parte della mostra dedicata agli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie. L’iniziativa fa parte anche del “Giro Presepi del Friuli Venezia Giulia” coordinato dal Comitato Regionale dell’UNPLI. Presepi a Porcia è anche un invito a visitare la città di Porcia: per questo, dopo aver ammirato la mostra dei presepi, è possibile conoscere anche il centro storico, ricco di angoli caratteristici e pieni di fascino, visitare altri presepi allestiti da privati e scoprire alcune chiese particolarmente ricche di storia e di arte (in particolare il Duomo di San Giorgio, l’antica pieve di Pieve, la chiesa di S.Agnese) e fare una passeggiata nel parco della settecentesca villa Correr Dolfin. I volontari della pro loco Pro Porcia sono a disposizione per visite guidate gratuite, negli orari di apertura dei presepi, anche per piccoli gruppi, telefonando ai numeri +39.0434.591008 o +39.333.2102350. Dove / Venue Via De Pellegrini - sala espositiva presso “Casello di Guardia” Exhibition hall at “Casello di Guardia” building Quando / When 06.12.2015 ◀▶ 10.01.2016; ▶ Giovedì / Thursday: 15.30-19.00; ▶ Venerdì, sabato, domenica e festivi: 10-12 e 15.30-19; Friday, Saturday, Sunday and holidays; ▶ 07.12.2015, Natale, Capodanno e 05.01.2016: 15.30-19.00 07.12.2015, Christmas Day, New Year's Day and 05.01.2016: 3.30pm-07pm Su richiesta di gruppi anche piccoli, anche in altri orari da concordare. Extra opening times for groups: please book in advance. Info: Pro Loco Proporcia – Tel. +39.0434.591008, +39.333.2102350 - info@proporcia.it
The nativity scenes in Porcia are on display at the Casello di Guardia building, a wonderfully restored sixteenth century aristocratic mansion. Among about a hundred skilfully made handicraft Nativity Scenes (made from natural and recycled materials, such as, wood, paper, stones and glass) on display at the Casello di Guardia building, there is a section dedicated to “ethnic” Nativity Scenes. A significant part of the exhibition is devoted to the works of preschool and elementary school children. The event is also part of the "Giro Presepi del Friuli Venezia Giulia” coordinated by the UNPLI Regional Committee. To come visit the Nativities in Porcia is the perfect occasion to discover some of the characteristic spots the old town centre boasts as well as the many private nativity scenes, which are hidden jewels you can discover in the most fascinating corners. And then there are the churches of Porcia, filled with works of art: in particular the Duomo di San Giorgio, and the ancient Chiesa di Sant'Agnese. Going for a stroll in the eighteenth-century gardens of Villa Correr Dolfin is worth the trip to Porcia. Volunteer guides approved by the Porcia Pro Loco are proud to show you around on a walking tour of the town centre during the Nativities in Porcia events. Book your tour (also for small groups) by calling tel. +39.0434.591008 or +39.333.2102350.
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TRIESTE
Repubblica dei Ragazzi Presepio Parlante Anche quest'anno il "Presepio Parlante" della "Repubblica dei Ragazzi" si ripresenta ai visitatori abituali, che ogni Natale lo hanno ormai nel loro calendario come una visita gradita, alla quale non si deve rinunciare, e a coloro che per la prima volta vorranno assistere a questa artistica ed espressiva rappresentazione. Il "Presepio Parlante" unico nel suo genere, non è un Presepe che si guarda passando, ma la "Rievocazione della Natività" che dura circa 15 minuti. I visitatori, seduti su comode poltroncine, assistono con un gioco di luci e meravigliose melodie al racconto del Natale di Nostro Signore. Il Presepio Parlante compie quest'anno ben 60 anni, essendo stato presentato per la prima volta nel periodo natalizio del 1955, ed è continuato ininterrottamente sino ad oggi, subendo nel tempo vari miglioramenti. Venite anche Voi a provare queste bellissime sensazioni, in meditazione, assistendo al mistero della nascita del Salvatore. Dove / Venues Palazzo Vivante, Largo Papa Giovanni XXIII, 7 - Trieste Quando / When ▶ Rappresentazioni nei giorni 26 e 27 dicembre e 3 e 6 gennaio dalle 15.30 alle 18.30. Ogni rappresentazione dura circa 15 minuti. Gruppi e scolaresche su prenotazione anche in altre date. ------------------------------------------------------------------------- ▶ Shows are on the 26th, 27th December and the 3rd and 6th January from 3.30 pm to 6.30pm. Every show lasts about 15 minutes. School children classes and groups can view the show on other dates upon booking Info: Repubblica dei Ragazzi Opera Figli del Popolo di Don Marzari - Tel +39.040.302612
Repubblica dei Ragazzi The Talking Nativity Once again, the “Talking nativity” of the “Repubblica dei Ragazzi”, in set up for its visitors, who year after year have it on their Christmas-events calendar. For all those who want to enjoy a true artistic representation, this is an occasion not to be missed. The “Talking Nativity” is unique in its genre; is not just a Nativity scene, but rather a real “Re-enactment of the Nativity” which lasts about 15 minutes. Visitors can enjoy the game of lights together with the melodies and the tale of the Birth of Our Lord. The Talking Nativity has been represented for 60 years now, being set up for the first time at Christmas of 1955 and has been performed every year ever since. Come and experience the event that conveys feelings of meditations and peace, while re-living the birth of the Saviour.
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INFORMAZIONI: tel. 040 302612 dalle ore 09.00 alle 12.00 mail: info@ofpts.org - www.ofpts.it
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Nativities
CASTELMONTE PREPOTTO (UD)
Il Santuario della Beata Vergine di Castelmonte, noto anche come "Madone di Mont" e "Stara Gora" (antico monte) sorge nell’antico omonimo borgo situato a ridosso delle Alpi Giulie, a circa 7 km da Cividale del Friuli. L'intero paese mantiene inalterato il suo stile di roccaforte. Il Presepio che si può visitare nella Cripta del Santuario è nato con l’arrivo dei Cappuccini nel settembre del 1913. La caratteristica di questo presepe è di essere ambientato nell’ambiente naturale delle Valli del Natisone.
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The Blessed Virgin Sanctuary of Castelmonte, locally known as “Madone di Mont” and "Stara Gora" (the ancient mountain), lies in the homonymous hamlet just in front of the Julian Alps, about 7 km from Cividale del Friuli. The whole hamlet maintains its characteristic stronghold style. The Nativity, created by the Capuchin friars in September 1913, is open to the public, in the Crypt of the Sanctuary. One of the characteristics of this nativity scene is that it is set in the natural environment of the Natisone River valleys. Dove / Venues Santuario della Beata Vergine di Castelmonte - Prepotto (UD) Quando / When 20.12.2015 ◀▶ 07.02.2016 ▶ feriali 7.30-12.00 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 7.30-18.00 ▶ week days 7.30am-12 noon and 2.30pm-6pm; Sundays and Holidays: 7.30am-6pm Info: Santuario della Beate Vergine di Castelmonte Tel. +39.0432.731094
LAGO DI CORNINO
FORGARIA NEL FRIULI (UD) Il Natale Subacqueo del Lago di Cornino giunge quest’anno alla sua 42. edizione, ma sembra ieri, quando nel 1973 un gruppo di amici dell’associazione Friulana Subacquei ebbe l’idea di celebrare il giorno di Natale con una originale quanto suggestiva immersione nelle limpide acque del laghetto. Oggi in tanti accorrono la sera del 24 dicembre alle 20.30 sulle sponde del lago di Cornino nel Comune di Forgaria nel Friuli (UD) per assistere alla Santa Messa seguita dalla magica emersione delle statue del Presepe che, come in una danza, si muovono leggere nell’acqua cristallina fino a raggiungere il centro del lago dove, come d’incanto, si illumina la stella con il Bambin Gesù. Un evento unico in Regione, che unisce magia e tradizione.
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The Underwater Nativity Scene of the Cornino Lake this year celebrates its 42nd edition. It was in 1973, though it seems just yesterday, that a group of divers of the Friulana Subaquei Association had the idea of celebrating Christmas with an immersion in the clear waters of the small lake. Now, crowds of people gather on the banks of the Cornino Lake (Forgaria in Friuli - Udine) in the evening of 24th December to participate in the Holy Mass followed by the immersion of the statues of the Nativity scene. The figurines delicately sink down the crystal clear water to finally reach the bottom of the lake, where as if by magic a great star with Baby Jesus illuminates the water. This is a unique event in Friuli Venezia Giulia, which combines tradition and fascination. Dove / Venues Lago di Cornino - Forgaria nel Friuli (UD) Centro visite della Riserva di Cornino (T. +39.0427.808526) Visitors Centre of the Cornino Reserve Quando / When 24.12.2015 ◀ ▶ 20.30 Info ufficio IAT Forgaria nel Friuli Tel. +39.0427.809091 - info@monteprat.it
39 Comune di Forgaria del Friuli
MOGGIO UDINESE (UD)
VILLA MANIN DI PASSARIANO CODROIPO (UD)
Settimo anno della mostra Presepi in Villa - Rassegna dell’Arte Presepiale in Friuli Venezia Giulia che vede esposte circa un centinaio di creazioni nella suggestiva cornice dell’Esedra di Levante di Villa Manin, che diventa la culla della tradizione cristiana attraverso un articolato percorso che si snoda tra le diverse rappresentazioni della Sacra Famiglia. Un appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire e apprezzare l’ingegno e le doti artistiche dei presepisti partecipanti, da artisti a semplici appassionati, dai bambini delle scuole primarie alle associazioni, provenienti da tutta la regione e non solo.
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This is the seventh year of the Presepi in Villa - Nativity Art Show in Friuli Venezia Giulia where, about one hundred creations are displayed in the suggestive landscape of the Esedra di Levante of Villa Manin, which becomes the hub of this Christian tradition with its articulate itinerary of representations of the Holy Family. This is a must for those who wish to discover and appreciate the creativity and artistic talent of Nativity scene artists, along side enthusiasts and the children of the elementary schools and youth associations from Friuli Venezia Giulia, and not only. Dove / Venues Esedra di Levante Villa Manin di Passariano - Codroipo (UD) Quando / When 05.12.2015 ◀▶ 10.01.2016 ▶ lunedì ▶ venerdì: 10-13 e 15-18; sabato, domenica e festivi: 10-18; 31 dicembre: 10-13; 25 dicembre: chiuso; 31 dicembre: 10-17; 1 gennaio: 11.00-18.00. Ingresso gratuito. ▶ Monday ▶ Friday: 10am-1pm and 3pm-6pm; Saturdays, Sundays and Holidays: 10am-6pm; 25th December: closed; 31st December: 10am-5pm; 1st January: 10am6pm. Free admission.
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Info: Comitato Regionale FVG UNPLI - Tel. +39.0432.900908
Per il Natale Moggio Udinese si veste a festa con alberi, lucine bianche e presepi (realizzati con i più disparati materiali e le più varie tecniche) nelle finestre, nelle piazzette, nei cortili, nelle chiese, lungo la “Via dei Presepi” – le vetrine dei negozi del centro - e presso la maestosa Torre Medioevale. Il “Concorso Presepi a Moggio – A Moggio la stella” è un vero e proprio concorso di opere presepiali e per questo ogni anno presenta opere nuove e inedite. Vi partecipano amanti dei presepi e le realtà presepiali di Qualso di Reana, Grado, Trieste, Udine e del pordenonese. Lo scultore Sergio Pacco è il curatore artistico della Manifestazione.
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For Christmas, Moggio Udinese puts on a wonderful show of Christmas trees, lights and Nativity Scenes (made in many styles and materials). The small village squares, the streets, the courtyards, churches and the majestic Torre Medioevale along the “Via dei Presepi”, are enlivened by the many Nativity Scenes on display. “Presepi in Moggio - A Moggio la Stella” is a contest of the most beautiful Nativity Scenes, which every year presents new and fascinating works of art and handicraft. Many nativity scene lovers from Grado, Trieste, Udine and Pordenone take part in the contest beside dedicated associations like that of Qualso di Reana. The well recognised sculptor, Sergio Pacco is the curator of the Contest. Dove / Venues Mostra: Torre Medievale, complesso storico abbaziale di Moggio Alto; Via dei Presepi: vetrine nelle vie del centro storico di Moggio Basso Exhibition: Torre Medioevale in Moggio Alto; Along the "Via dei Presepi" streets of Moggio Basso Quando / When Mostra: / Exhibition: 13.12.2015 ◀ ▶ 15.00 - 18.30 ▶ 19-20.12.2015 ◀ ▶ 14.30 - 18.30 ▶ 24.12.2015 ◀▶ 06.01.2016: da martedì a domenica 14.30-18.30 from Tuesday to Sunday 2.30pm-6.30pm ▶ 09.01.2016 ◀▶ 24.01.2016: sabato e domenica 14.30-18.30 Saturday and Sunday 2.30pm-6.30pm
Visite fuori orario o guidate: contattare l’Ufficio IAT +39.0433.51514 ◀▶ Via dei Presepi: sempre visibili. For guided tours and visits outside opening hours please contact IAT Tourist Office at tel. +39.0433.51514 ◀▶ The nativity scenes along the streets are on display throughout the whole Via dei Presepi event.
Info: Pro Loco Moggese - Tel. +39.0433.51514 proloco@moggioudinese.info
QUALSO
REANA DEL ROJALE (UD)
Vent’anni di presepi L'Associazione “Amici del presepio di Qualso” (Reana del Rojale - Udine) si appresta a festeggiare la 20ª edizione della rassegna Presepi a Qualso. La manifestazione proporrà sia un itinerario esterno, la Strada dei presepi, che - ampliata rispetto alle precedenti edizioni percorre le vie centrali e gli scorci più caratteristici del paese, lungo la quale sono allestite una quarantina di opere a grandezza naturale, sia la mostra con oltre un centinaio di opere di dimensioni medio-piccole realizzate con le più svariate tecniche e materiali (tra cui i tipici presepi in scus, con le brattee di granoturco) collocate nelle sale espositive prospicienti la piazza. La sera tutto sarà reso ancor più suggestivo dalla luce tremola di centinaia di lumini bianchi che trasformeranno Qualso in un grande presepe dalla magica atmosfera. Il pubblico potrà seguire il percorso consultando la cartina, in distribuzione presso i locali della mostra, e le indicazioni segnate in loco. Inoltre una guida, gratuita, è sempre a disposizione per accompagnare i visitatori, e in particolare, i gruppi di cui è gradita la prenotazione. Inoltre, per festeggiare la 20ª edizione, verranno proposte altre iniziative, tra cui proiezioni multimediali ed un mercatino agroalimentare e di artigianato artistico. La rassegna, gemellata con gli “Amici del presepio di Moggio Udinese” e patrocinata del Comune di Reana del Rojale, è visitabile dal 20 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorni; poi solo il 9, 10, 16 e 17 gennaio, con orario: 14.00 - 18.30. Dove / Venues Qualso di Rena del Rojale (UD) Quando / When 20.12.2015 ◀▶ 06.01.2016 ◀▶ 9 - 10 - 16 - 17.01.2016 ▶ 14.00-18.30 Info: Associazione Amici del presepio di Qualso Tel. +39.345.3459254 • +39.0432.853231 mansiqualso@alice.it
A twenty-year tradition of Nativity Scenes The association “Amici del presepio di Qualso” (Friends of the Nativities of Qualso - Reana del Rojale - Udine) will celebrate the 20th “Presepi a Qualso” show. This year the open-air exhibition Strada dei Presepi stretches over an even more vast area, along the main streets of the centre to enhance the landmarks of the town. The selection of works of art include some forty life-size scenes and more than a hundred smaller works made in various materials and styles, among which the typical scus, the Nativity Scenes made using corn husks. When the sun goes down the atmosphere becomes even more suggestive with hundreds of candle flames flickering in the dark. Qualso then becomes itself part of a grand Nativity filled with Christmas magic. Visitors can follow the map which is distributed in the various venues of the exhibition, or follow the road signs that lead to the various Nativity scenes. . Moreover, a free guided tour of the exhibition will be available. For larger groups visiting, please book in advance. Multimedia projections, food and drinks stalls, handmade arts and crafts complement the celebration of the 20th edition of the show. The show, which twins with that organised by the “Amici del presepio di Moggio Udinese”, under the patronage of the Municipality of Reana del Rojale, can be visited everyday from 20 December to 6 January and on 9 - 10 - 16 - 17 January: 2pm - 6.30pm.
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VENZONE (UD)
Dal 6 dicembre al 6 gennaio torna a Venzone il Giropresepi: il centro storico della cittadina medievale, il Duomo e la Chiesa di San Giovanni ospiteranno la suggestiva rassegna di opere presepiali. I presepi esposti sono molto vari tra loro per tecniche, materiali di realizzazione e per dimensioni (si va da quelli monumentali a quelli “tascabili); ce ne sono sia di tradizionali sia di moderni. Inoltre la rassegna permette anche di ammirare collezioni private di Natività. La Pro Loco Venzone, organizzatrice della rassegna, per allietare le festività natalizie, ha in programma per tutto il periodo un ricco calendario di manifestazioni: dall’accensione dell’albero di Natale il 6 dicembre, alle feste per l’Immacolata e per Santa Lucia, concerti, fino all’arrivo di Babbo Natale il giorno della Vigilia e quello dei Re Magi il 6 gennaio. Chi arriverà a Venzone potrà inoltre visitare, i musei “Tiere Motus – Storia di un terremoto e della sua gente” e “Foreste, uomo, economia nel Friuli Venezia Giulia”. Per il programma completo delle manifestazioni e gli orari di apertura dei musei: tel. +39.0432.985034 oppure www.venzoneturismo.it Dove / Venues • Duomo • Chiesa di San Giovanni Centro storico di Venzone / Old town centre of Venzone Quando / When 06.12.2015 ◀▶ 06.01.2016 ▶ Centro storico e Duomo: sempre visitabile Chiesa di San Giovanni: 09.00-17.00 ▶ Old town centre of Venzone and the Duomo: always open Chiesa di San Giovanni: 9am-5pm Info: Ufficio IAT - Pro Venzone - Tel. +39.0432.985034 www.venzoneturismo.it
42 Comune di Venzone
Pro Loco Pro Venzone
Comitato Regionale UNPLI
From 6 December 2015 to 6 January 2016 Venzone will once again host the Giropresepi show. Indeed, the old town centre and the Duomo di San Giovanni cathedral will be the venues of a selection of beautiful Nativity Scenes. The Nativity Scenes, made in different materials, following different techniques, include works that range from very large, monumental to tiny “pocket-size"; from traditional to modern avant-garde. Many collectors' Nativity Scenes will also be on display during the show. The rich programme of events organised by Venzone Pro Loco during the Christmas Holidays will include: the lighting of the Christmas Tree on the 6 December, celebrations for the Immaculate Conception Festivities, celebrations for Saint Lucia, music and concerts, Father Chistmas’s arrival on Christmas Eve and the Magi arriving to town on 6 January. On the occasion, worth visiting are the museums "Tiere Motus" – on the history of the terrible earthquake that shook Friuli Venezia Giulia and its people, and "Foreste, uomo, economia nel Friuli Venezia Giulia – dedicated to local history and traditions. For further details, opening hours, and a complete programme of events: tel. +39.0432.985034 or check www.venzoneturismo.it
CORGNOLO PORPETTO (UD)
Il presepe di Corgnolo è allestito in via Cavour nei pressi della Chiesa Parrocchiale dell’antico borgo di Corgnolo, a soli 2 chilometri dall’uscita autostradale di Porpetto -San Giorgio di Nogaro. Il presepe di Corgnolo è uno tra i più grandi presepi d’Europa e si estende per circa 15.000 mq. fra i tre rami della roggia Corgnolizza, collegati fra loro da ponticelli costruiti per l'occasione e inserito fra antichi edifici oramai disabitati che conferiscono all’allestimento presepiale il fascino di altri tempi. Visibile dal 20 dicembre al 17 gennaio, ospita molti animali vivi come oche, anatre, galline, pecore, asini, capre e maiali, ed è popolato da circa 300 statue tutte a grandezza naturale; i costumi sono confezionati interamente a mano dalle donne del paese e variano di anno in anno. Seguendo il sentiero indicato, si ripercorre il viaggio di Maria e Giuseppe partiti da Nazareth per presentarsi a Betlemme. Inoltre è presente un punto di ristoro dove poter gustare vin brulè e tè caldo dopo aver percorso gli splendidi sentieri di questo magico presepe. Dove / Venues Via Cavour, Corgnolo - Porpetto (UD) nei pressi della Chiesa Parrocchiale near the Parish Church Quando / When 20.12.2015 ◀▶ 17.01.2016 ▶ 10.00-22.00 Info: Pro Loco Corgnolo - Tel +39.348.3957732 - +39.340.0001740 www.prolocodicorgnolo.it
The Nativity in Corgnolo is set near the Parish Church of the ancient hamlet of Corgnolo, just about 2 kilometres from the Porpetto-San Giorgio di Nogaro motorway exit. It is one of the largest Nativity scenes in Europe and covers an area of approximately 15,000 Sqm. It stretches out between the three branches of the Corgnolizza canal, connected by wooden bridges specially set up for the occasion, amidst ancient abandoned dwellings that give the scene an extra allure of ancient originality. It can be visited from 20th December to 17th January, and includes many living animals such as geese, ducks, hens, sheep, donkeys, goats and pigs, and boasts approximately 300 life-size statues; the traditional clothes on the statues are entirely made by the skillful women of the village and change every year. Following the itinerary, visitors retrace Mary and Joseph's trip from Nazareth to Bethlehem. There is also a refreshments stall where visitors can stop and enjoy some nice warm vin brulè (Mulled Wine) and tea after having walked along the paths of this enchanting Nativity scene.
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PERTEOLE RUDA (UD)
Il presepe animato di Perteole è un piccolo miracolo che vive da un secolo, raccogliendo ampi apprezzamenti e notorietà. L’attuale rappresentazione è il frutto di un costante rinnovamento tecnico e artistico della “novità” che venne introdotta nel 1968, quando il presepe venne ambientato nel paesaggio palestinese dell’epoca di Gesù. La vita semplice di quei luoghi scorre lieve in uno scenario incantevole che si ripete ciclicamente ogni sei minuti dall’alba al tramonto, con animazioni ed effetti luminosi e musicali che vengono esaltati nella maestosità della notte, momento in cui il Mistero della Nascita infonde emozione e spiritualità. In questa fase la volta celeste è trapuntata da centinaia di stelle disposte seguendo la mappa reale visibile dalla Palestina in quel tempo: vi si scorgono le varie costellazioni e la congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci (evento astronomico verificatosi nell’anno della nascita di Gesù, seguito ed interpretato dai Magi d’Oriente). Il presepe animato di Perteole è un simbolo per la sua gente, testimonia la vita, la tradizione e la fede di generazioni, i gesti e la memoria di chi non c’è più, la continuità per il futuro dei suoi figli. Il presepe animato di Perteole è visitabile ogni giorno dal 25 dicembre al 6 gennaio, poi nei giorni festivi fino al 24 gennaio; per comitive e gruppi è possibile prenotare la visita anche in orari e giorni diversi da quelli di apertura. Dove / Venues Via Volontari della Libertà, 14 – Perteole di Ruda (UD) Locali adiacenti la Parrocchiale di San Tommaso Apostolo Recreation centre of the San Tommaso Apostolo Parish Quando / When 25.12.2015 ◀▶ 24.01.2016 ▶ festivo: 10.30-12.00 e 14.00-19.00; feriale (solo fino al 5 gennaio): 14.00-19.00 Per gruppi e comitive: su prenotazione anche in altri giorni e orari. ------------------------------------------------------------------------- ▶ weekend: 10.30am-noon and 2pm-7pm; weekdays (only until 5 January): 2pm-7pm Extra opening times for groups: please book in advance.
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Info: Gruppo Amici del Presepe Animato di Perteole Tel +39.0431.998954, +39.349.0569736 presepeperteole@yahoo.it
The live Nativity of Perteole is a little miracle that is still alive and well appreciated after a century of history. Today’s setting is the result of ever improving technology and artistic features introduced in 1968 when the Nativity scene was set in the Palestinian environment at the time Jesus was born. The simple, every day life scenes flow gently against an enchanting background, being repeated every six minutes. They feature animations, lights and sounds that enliven the scene from dawn to the splendid night when the mystery of Birth evoke deep feelings and spirituality. Here the vault of heaven is spotted by hundreds of stars as could be seen in Palestine in those ages. You can notice the various constellations and the conjunction of Jupiter and Saturn in the constellations of the Pisces (an astronomic event which occurred in the year of the birth of Jesus, followed and interpreted by the Wise Men of the Orient). The live Nativity Scene of Perteole is the symbol and pride of the village, it stands for the traditions and faith handed down by generations and a memorial of those who are no longer here and the continuity for their children and the future. The live Nativity Scene of Perteole can be visited every day from 25 December to 6 January, and in the weekends until 24 January. Extra opening times for groups: please book in advance.
TAPOGLIANO
CAMPOLONGO TAPOGLIANO (UD) Nell’incantevole cornice della chiesetta votiva eretta a Tapogliano nel 1767 e dedicata a Santa Margherita da Cortona viene allestito per il quattordicesimo anno consecutivo il presepe nato da un’idea dell’artista Carla Peras, in cui tutti i personaggi e gli animali raffigurati sono dipinti in stile “naif” sui sassi. La materia pietrosa viene scelta con scrupolosa perizia e maestria dall’artista che riesce a immaginare e poi dipingere una specifica figura, affinché si possa dare una distinta identità da inserire in perfetta armonia nel contesto della rappresentazione iconografica della Natività. Le novità di quest’anno sono il nuovo lago, le cascate rinnovate e il mulino ad acqua naturale. Questo originale ed affascinante presepe, emozionante e suggestivo, viene realizzato con la preziosa collaborazione della Squadra Comunale della Protezione Civile e dell’altrettanto straordinario contributo di altri volontari che già dal mese di ottobre, con impegno, professionalità e sacrificio, iniziano i preparativi per arrivare puntuali all’inaugurazione. Come sempre, le offerte raccolte durante l’apertura del presepe saranno interamente devolute alla Via di Natale di Aviano. Carla Peras esprime nella sua pittura una visione realistica e poetica della realtà e racconta in forma fiabesca scene di vita quotidiana, con un ricco e perfetto accostamento di colori. Le sue opere sono state esposte a Torino, Milano, Treviso e Trieste, riscuotendo notevoli consensi da pubblico e critica, e aggiudicandosi importanti riconoscimenti. Dove / Venues Piazzale Esercito - Tapogliano - Campolongo Tapogliano (UD) Quando / When 20.12.2015 ◀▶ 10.01.2016 ▶ festivi: 11.00-13.00 e 15.00-19.00 feriali 15.00-19.00 ------------------------------------------------------------------------ ▶ weekends and holidays 11am-1pm and 3pm-7pm week days 3pm-7pm Info: Sig.ra / Mrs. Carla Peras - Tel +39.328.1920822 maca1986@libero.it
In the enchanting setting of the little church dedicated to Saint Margaret from Cortona built in Tapogliano in 1767, for the fourteenthyear in a row, a Nativity scene imagined and created by local artist Carla Peras will be on display. All the figurines and animals are “naïve” style painted stones. Each stone is carefully and skillfully chosen by the artist who imagines a specific design for each figurine to perfectly fit in the iconic representation of the Nativity. This year’s novelties are: the waterfalls with flowing water, a mill and a small lake. This original and very fascinating Nativity scene is laid out thanks also to the precious work of the Local Civil Protection Squad and the equally extraordinary help of some volunteers who already from October work hard and commit their free time to enable the punctual opening of the display. As always, the money collected during the exhibition will be entirely donated to Cancer Research - Via di Natale di Aviano. Carla Peras expresses a true, though poetic vision of reality. She depicts every day life in her own particular fairy-tale style using wonderful matches of colours. Her works have been exhibited in Turin, Milan, Treviso and Trieste, receiving considerable consensus from the critics and the audience and has gained several awards.
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GRADO (GO)
La tradizionale rassegna “Presepi a Grado”, che per questa edizione punta a superare le 250 installazioni del 2014, è il centro di tutte le iniziative natalizie dell’Isola del Sole. I presepi vengono magicamente collocati all’interno delle storiche calli gradesi, ma anche sulle isole della laguna. La novità di quest’anno prevede l’esposizione dei presepi più preziosi e di valenza artistica provenienti dalle diverse regioni italiane presso il Palazzo Regionale dei Congressi. Oltre ai presepi animeranno l’intero centro storico i tradizionali mercatini natalizi, con giostre e intrattenimenti per i più piccoli e stand gastronomici e di artigianato tipico. Inaugurazione della rassegna: venerdì 12 dicembre alle ore 17.00 presso il Palazzo Regionale dei Congressi. Le visite guidate gratuite ai presepi e alla città con accompagnamento degli zampognari si terranno nei giorni: 20 e 26 dicembre, 3 e 6 gennaio alle ore 11.00; 2 gennaio alle ore 15.30; 5 gennaio alle ore 15.00. Dove / Venues Lungo calli, nelle chiese e in tutta la città di Grado (GO) e isole della laguna; Along the alleys, in the churches and in the streets of Grado (GO) as well as on the islands of the lagoon; Quando / When 19.12.2015 ◀▶ 10.01.2016 • In centro: sempre visitabili • Palazzo Regionale dei Congressi: ▶ lunedì ▶ venerdì 10.00-13.00 e 14.00-19.00; sabato, domenica e festivi: 10.00-19.00 ▶ Visite guidate gratuite ai presepi e alla città con accompagnamento degli zampognari: 20 e 26.12.2015; 3 e 6.01.2016 ore 11.00; 2.01.2016 ore 15.30; 5.01.2016 ore 15.00. ------------------------------------------------------------------------• Along the city centre: always open to the public • Palazzo Regionale dei Congressi Building: ▶ Mon ▶ Fri 10am-1pm, 2pm-7pm; Sat., Sun. and Holidays 10am-7pm ▶ Free guided tours of the Nativity scenes enlivened by the music played by pipers will be available on: 20. and 26.12.2015; 3. and 6.01.2016 at 11am; 2.01.2016 at 3.30pm; 5.01.2016 at 3pm.
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Info: Comune di Grado Area Speciale per lo Sviluppo Turistico - Tel +39.0431.898239
This year’s edition of the traditional “Nativity Scenes in Grado” show will manage to boast a number of scenes exceeding the 250 installations of 2014. The show will be the highlight of the many festivity events going on in the "sunny island" - Grado. The Nativity scenes are setup amidst the alleys of the old town centre creating a magically festive atmosphere, as well as on the islands of the lagoon. A novelty of this year's edition is the exhibition of most precious and artistically interesting Nativity sets, from all over Italy, held in the “Palazzo Regionale dei Congressi” building. Besides the many Nativity scenes, the entire old town city centre will feature a traditional Christmas market with small stands selling local handicraft and food specialties, and merrygo-rounds, fun games and activities for the enjoyment of little ones. Inauguration of the exhibition: Friday 12th December at 5pm at the Casa della Musica in Piazza Biagio Marin. Free guided tours of the Nativity scenes, enlivened by the music played by pipers, will be available on: 20th and 26th December, 3rd and 6th January at 11am; 2nd January at 3.30pm; 5th January at 3pm.
OLTRE A GUSTARE LE NOSTRE SPECIALITÀ venite a vedere la NUOVA SCENOGRAFIA DEL PRESEPE ambientato attorno alla Basilica di Aquileia in miniatura, divertitevi a cercare gli intrusi che si sono nascosti e seguite la stella cometa che indicava la strada ai Re Magi.
Si rinnova ulteriormente il presepio del ristorante pizzeria “All’Anfora”, nato diversi anni fa dalla passione dei gestori e aiutati dall’intero staff e artigiani locali. L’opera occupa circa 12 mq ed è composta principalmente da costruzioni in legno e statue dell’artigianato napoletano, molte delle quali dotate di movimento. Inoltre quest’anno si è arricchita di nuovi effetti scenici e di una grande, luminosa stella cometa.
RISTORANTE PIZZERIA ALL’ANFORA Via Julia Augusta, 3 - Terzo di Aquileia (Ud) - Tel./fax 0431 31188 - www.allanfora.it chiuso il mercoledì
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6 1 0 2 n o u b e e l a t r a a e Y N w e e N y Felic p p a and H
s a m t s i r h C y r r e M
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PALMANOVA...
LA STELLA DI NATALE THE CHRISTMAS STAR
L’Associazione Palmanova Centro Commerciale Naturale “Città da Vivere”, per la prima volta, in sinergia con il Comune di Palmanova e le associazioni del palmarino, organizza “Palmanova La Stella di Natale”, un programma di eventi che coinvolge le attività economiche e il mondo associativo del territorio. La finalità dell’associazione è quella di valorizzare e promuovere l’intero tessuto economico della città, fare rete, incentivare l’offerta e mettere a sistema un progetto che promuova al meglio Palmanova.
Associazione Palmanova Centro Commerciale Naturale “Città da Vivere” together with the City of Palmanova and other local associations, announce a rich programme of festive events and superb Christmas shopping that will lighten up the holiday season. The aim of the association is to promote the cultural and economic fabric of the city, form social and business networks, and boost the offer streamlining the project to best promote and enhance Palmanova.
PROGRAMMA EVENTI DALL’8 DICEMBRE 2015 AL 6 GENNAIO 2016
PROGRAMME OF EVENTS FROM 8th DECEMBER 2015 TO 6th JANUARY 2016
8 DICEMBRE “San Nicolò in Carrozza” Inaugurazione dell’Albero di Natale dalla Carinzia Concerto “Giano” con la Dubrovnik Symphony Orchestra al Teatro Gustavo Modena
8th DECEMBER “Saint Nicholas arrives on a Carriage” Christmas tree lighting-up ceremony – tree which is a gift from Carinthia. Concert “Giano” by the Dubrovnik Symphony Orchestra held at the Gustavo Modena Theatre in Palmanova
13 DICEMBRE In Piazza Grande “Creazioni di sculture di Pasticceria” e “Frico e polenta”
13th DECEMBER “Creazione di sculture di Pasticceria” confectionery sculptures and “Frico and Polenta” in Piazza Grande
20 DICEMBRE Mercato straordinario in Piazza Grande Animazioni sotto la Loggia della Gran Guardia Teatro per bambini e famiglie “Natale al Cinema” 27 DICEMBRE Teatro per bambini e famiglie 31 DICEMBRE Dalle 22 Capodanno in Piazza Grande con musica, Dj e animazione A mezzanotte brindisi e fuochi d’artificio 3 GENNAIO Teatro per bambini e famiglie “Natale al Cinema” 5 GENNAIO Pignarûl dell’Epifania a Jalmicco 6 GENNAIO Concerto “Buon Anno in musica” Festa della Befana con il Pignarûl a Porta Cividale
www.facebook.com/ComunePalmanova
20th DECEMBER Street Market in Piazza Grande Fun activities for the kids and families under the Loggia della Gran Guardia. Theatre shows for kids and families “Christmas at the Movies” 27th DECEMBER Theatre shows for kids and families 31st DECEMBER New Year’s Eve party brimming with excitement, DJ music and fun for the whole family, starting from 10pm in Piazza Grande New Year’s toast at midnight and spectacular fireworks 3rd JANUARY Theatre shows for kids and families “Christmas at the Movies” 5th JANUARY Pignarûl dell’Epifania, the traditional Epiphany bonfire, in Jalmicco 6th JANUARY Concert “Buon Anno in Musica” Traditional Festa della Befana con Pignarûl bonfire festival at Porta Cividale in Palmanova
Twitter: @comunePalma Comune di Palmanova
Per il programma dettagliato visita il sito / For further details visit www.comune.palmanova.ud.it
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...CON GIRO - DICEMBRE 2015
E R B M E C I D
E S E D A R G
coli e Sapori a tt e p S i, n io iz d Tra
DAL 5 AL 13 DICEMBRE all’Auditorium S. Rocco NON SOLO NATALE mostra-mercato di idee fatte a mano orario 9.30 - 12.30 / 15.00 - 19.00 DAL 18 DICEMBRE AL 6 GENNAIO LUNA PARK DI NATALE AI GIARDINI ORANSZ DAL 18 DICEMBRE AL 6 GENNAIO MERCATINO DI NATALE IN CENTRO STORICO
2015 DOMENICA 6 DICEMBRE dalle ore 9.00 - sagrato della Basilica e centro storico S. NICOLÒ ore 16.30 - Auditorium Biagio Marin AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
GIOVEDÌ 10 DICEMBRE ore 18.15 - Casa della Musica LIBRI E RACCONTI SOTTO L’ALBERO “SEBASTIANO SCARAMUZZA, PROTAGONISTA NEL RISORGIMENTO ITALIANO”
VENERDÌ 11 DICEMBRE Comune di Grado
ore 17.00 - Biblioteca civica Falco Marin I COLORI DELLE PAROLE: LETTURE CON I LETTORI VOLONTARI
SABATO 12 DICEMBRE ore 20.30 - Auditorium Biagio Marin STAGIONE DI PROSA: “CANCUN” - ingresso a pagamento
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ore 20.30 - Palazzo regionale dei Congressi SAGGIO DI DANZA associazione Olimpia
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MARTEDÌ 15 DICEMBRE ore 17.15 - Biblioteca civica Falco Marin NATALE A PIÙ VOCI. LOCAL TRADITIONS AND CHRISTMAS STORIES
GIOVEDÌ 17 DICEMBRE ore 18.15 - Sala Consiliare del Municipio “BIAGIO MARIN. CARO A TRIESTE” a cura del Centro Studi Biagio Marin
VENERDÌ 18 DICEMBRE ore 17.00 - Biblioteca civica Falco Marin LABORATORIO CREATIVO LE SORPRESE DI NATALE
SABATO 19 DICEMBRE ore 17.00 - Palazzo regionale dei Congressi INAUGURAZIONE DELLA RASSEGNA “PRESEPI A GRADO 2015”
DOMENICA 20 DICEMBRE ore 11.00 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento degli zampognari ore 18.00 - Auditorium Biagio Marin NATALE CON L’OPERETTA E IL MUSICAL
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...CON GIRO - DICEMBRE 2015
DAL 19 DICEMBRE AL 10 GENNAIO RASSEGNA “PRESEPI A GRADO 2015” in centro storico e presso il Palazzo regionale dei Congressi orari di apertura: lunedì - venerdì ore 10.00 - 13.00 / 14.00 - 19.00 sabato, domenica e festivi ore 10.00 - 19.00
DAL 19 AL 23 DICEMBRE in piazza Oberdan LA BOTTEGA DI BABBO NATALE a cura delle associazioni Sogit e Admo PER I PIÙ PICCOLI: "DICEMBRE E GENNAIO IN LUDOTECA" e aperture straordinarie della ludoteca
TUTTI GLI EVENTI SONO AD INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO DEI POSTI DISPONIBILI.
2016 LUNEDÌ 21 DICEMBRE
VENERDÌ 1 GENNAIO
ore 17.00 - Biblioteca civica Falco Marin LABORATORIO CREATIVO LE SORPRESE DI NATALE
ore 17.30 - Palazzo regionale dei Congressi CONCERTO DI CAPODANNO con l’Orchestra Giovanile Città di Codroipo
MARTEDÌ 22 DICEMBRE ore 18.15 - Casa della Musica LIBRI E RACCONTI SOTTO L’ALBERO PRESENTAZIONE DEL LIBRO “TRA SIELO E MAR, IN VIAZO...” a cura del Teatro della Mandragola
MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE ore 17.00 - Biblioteca civica Falco Marin “LA CLOCHARD CHE VENDE ACCENDINI” ore 20.30 - Auditorium Biagio Marin CONCERTO DI NATALE a cura della Banda civica Città di Grado
ore 21.30 - piazza Biagio Marin “CINDY AND THE ROCK HISTORY” IN CONCERTO
SABATO 2 GENNAIO ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento degli zampognari
DOMENICA 3 GENNAIO
GIOVEDÌ 24 DICEMBRE
ore 11.00 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento degli zampognari
ore 17.30 - riva San Vito BABBO NATALE ARRIVA IN BATÈLA
ore 18.00 - Auditorium Biagio Marin FESTA DELLA SOLIDARIETÀ
SABATO 26 DICEMBRE
LUNEDÌ 4 GENNAIO
ore 11.00 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento degli zampognari ore 18.30 - Basilica di Santa Eufemia CONCERTO DI SANTO STEFANO con il Gruppo Strumentale del Conservatorio J. Tomadini di Udine, a cura della Corale Città di Grado
ore 18.15 - Casa della Musica LIBRI E RACCONTI SOTTO L’ALBERO "PRE’ SANTE MERLATO" a cura di Grado Teatro
MARTEDÌ 5 GENNAIO
DOMENICA 27 DICEMBRE
ore 15.00 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento degli zampognari
ore 18.00 - Auditorium Biagio Marin CONCERTO “MUSIC IN THE WORLD” a cura del Coro Natissa
ore 17.00 - porto Mandracchio ARRIVANO LE VARVUOLE
LUNEDÌ 28 DICEMBRE
MERCOLEDÌ 6 GENNAIO
ore 16.30 - via Tasso FESTA DELLE “SFRISETE”
MARTEDÌ 29 DICEMBRE ore 18.15 - Casa della Musica LIBRI E RACCONTI SOTTO L’ALBERO PRESENTAZIONE DEL LIBRO “EQUIDISTANZE” di Paolo Toso
MERCOLEDÌ 30 DICEMBRE ore 20.30, Auditorium Biagio Marin BRINDIAMO CON L’OPERETTA ore 21.30 - piazza Biagio Marin “TRAVELING BAND” IN CONCERTO
GIOVEDÌ 31 DICEMBRE ore 21.30 - piazza Biagio Marin “STRABALLO” IN CONCERTO + DJ
Comune di Grado Servizio U.R.P. e Turismo - tel. 0431 898239 turismo@comunegrado.it
www.grado.info
ore 11.00 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento degli zampognari ore 15.00 - piazza Biagio Marin TRAMPOLIERI, GIOCOLIERI E SPUTAFUOCO con la Compagnia del Carro
VENERDÌ 8 GENNAIO ore 20.30 - Palazzo regionale dei Congressi CONCERTO DEL RICORDO per orchestra di fiati, coro misto e soprano solista con: Coro Lorenzo Perosi (Fiumicello) e Coro C.A. Seghizzi (Gorizia); MePZ Duri Col (Aidussina-SLO); Komorni Zbor Grgar (Nova Gorica-SLO); Alpen Adria Chor (Villach-A); soprano Giulia Della Peruta, Orchestra di Fiati Val Isonzo
facebook.com/ComunediGrado twitter.com/ComunediGrado instagram/comunedigrado GIRO INVERNO 2015-16
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L’ALBERO TRA LE TRINCEE - THE TREE BETWEEN THE TRENCHES
600 Km a piedi
Trieste, vista dal Molo San Carlo
attraverso il fronte italo-austriaco
Trieste, gallerie in piazza della Legna (ora Via Pellico)
600 kilometres On the Traces of the Great War Tram Trieste-Opcina per il trasporto di soldati
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L’ALBERO TRA LE TRINCEE - THE TREE BETWEEN THE TRENCHES
L’albero tra le trincee di Carlo Gaberscek
Nel 2013, alla vigilia del centenario della Grande Guerra, lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz realizza un lavoro storico, ripercorrendo a piedi tutto il fronte italo-austriaco, partendo da Trieste, sua città natale e all’epoca ancora asburgica, dove la guerra era iniziata il 28 luglio 1914, e da dove gli austriaci di lingua italiana andarono a combattere in Galizia per l’Impero Austro-Ungarico. Il percorso di Rumiz, lungo 600 chilometri, prosegue attraverso tutto il fronte, tra Trieste e lo Stelvio, dal Pasubio al Pal Piccolo, tra l’Ortigara e il Grappa, alla ricerca di segni di un tempo che sembra lontano e invece è vicinissimo. Luoghi di straordinaria bellezza, teatri di sanguinose battaglie ora sepolte tra le cime delle montagne. Una linea infinita di camminamenti, trincee e fortini, balaustre su un territorio stupendo e selvaggio.
The Tree Between the Trenches by Carlo Gaberscek
In 2013, on the eve of the centenary of the Great War, writer and journalist Paolo Rumiz undertook a project of historical research, retracing the entire Italian-Austrian frontline on foot, leaving from Trieste – his hometown – which at the time belonged to the Hapsburg Empire, and was where war broke out on the 28 July 1914. It was from this city that many Italian-speaking Austrians left to fight for the Austro-Hungarian Empire in Galicia. The distance carried out by Rumiz, along 600 kilometres, led him from Trieste to the Stelvio Pass, from Mt. Pasubio to the peaks of Pal Piccolo, from Mt. Ortigara to Mt. Grappa, in search of the traces of an event that apparently is very distant from us and yet still so very close. Places of extraordinary beauty, once the theatres of bloody battles, now immersed in the environment of the mountain peaks. A never-ending succession of communication trenches, trenches and blockhouses built on a wonderful and wild territory.
Trieste, appartamento distrutto dai bombardamenti Paolo Rumiz sulle tracce della Grande Guerra
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L’ALBERO TRA LE TRINCEE - THE TREE BETWEEN THE TRENCHES
San Martino del Carso, l'albero isolato
Freikhofel_ph Gabriele Menis - Archivio Agenzia TurismoFVG
Fotogrammi tratti dal DVD "L'albero tra le trincee"
Il suo itinerario viene documentato filmicamente da Alessandro Scillitani, di Reggio Emilia, autore di numerosi documentari e musicista. Ne nasce un docu-film intitolato “L’albero tra le trincee”, in riferimento all’albero di noce che, in occasione della nascita di sua nipote, Rumiz pianta nella scarsa terra del Carso (questa scena è una sorta di leitmotiv che ritorna più volte nel documentario), ma è un evidente richiamo anche a quel punto del fronte del Carso chiamato Valloncello dell’albero isolato. Il nome deriva dalla presenza solitaria dei resti di un albero, un gelso, cresciuto presso l’antica chiesa di San Martino sul costone che da Cima 4 del Monte San Michele arriva al paese di San Martino del Carso. Era l’unico albero che, pur crivellato di colpi incrociati e mutilato dai bombardamenti, era rimasto in piedi nello stretto spazio tra le trincee italiane e quelle austro-ungariche. Era l’albero che serviva da punto di riferimento altimetrico per le mappe italiane utili alle operazioni belliche del Monte San Michele, ma anche l’albero che ispirò a Giuseppe Ungaretti i versi della sua poesia più famosa: “San Martino del Carso”, scritta proprio nel Valloncello il 27 agosto 1916. Un albero che era diventato leggendario al punto che i soldati ungheresi del 46° reggimento (per i quali era “l’albero di Doberdò”), quando dovettero arretrare nell’estate del 1916, lo segarono per portarselo a Szeged, la città da cui provenivano, dove poi fu conservato come monumento
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This historical itinerary is documented on film by Alessandro Scillitani, a filmmaker and musician from Reggio Emilia. The result of this venture is a docufilm titled “L’albero tra le trincee” (Tree Between the Trenches), made starting from the tree Rumiz planted on the bare Karst grounds on the occasion of the birth of his granddaughter (a scene which is a sort of recurrent leitmotiv in the documentary), and which is also clearly a reference to a particular spot on the Karst front known as Valloncello dell’albero isolato – a dip in the ground with an isolated tree. Such name was given to this spot because of a single mulberry tree grown next to the ancient San Martino church on the ridge of the plateau that leads from Cima 4 on Mount San Michele to the Karst village of San Martino del Carso. This mulberry was the only tree still to be standing between the Italian and Austro-Hungarian trenches even after having been riddled by fierce crossfire and bombardments. The tree became an altitude reference point on the Italian maps of the military operations on Mount San Michele, and also the very tree that inspired the verses of Giuseppe Ungaretti’s most well known poem: “San Martino del Carso”, written in the Valloncello 27 August 1916. The tree had become so legendary among the Hungarian soldiers – to whom it was known as the tree of Doberdò”) – that the 46th Regiment cut it down and took it with them when they withdrew in the summer of 1916. They carried it to Szeged, their hometown, where it was established as a
Redipuglia, Sacarario_ph Zechal
storico nel “Móra Ferenc Múzeum” fino al 2013, quando venne restituito, ritornando nel luogo ove era nato. Il sodalizio Rumiz-Scillitani si rivela ideale: l’uno racconta con le parole e l’altro con le immagini e la musica. Il documentario, strutturato in forma di una serie di lettere scritte da Rumiz ai figli, si presenta come una narrazione composta di molte tessere, molteplici apporti, richiami storici, riflessioni, memorie, aneddoti, episodi piccoli e grandi, testimonianze di vita e di morte. Tanti aspetti di un immane conflitto con il contributo di storici, studiosi, figli e nipoti di coloro che combatterono in quei luoghi su opposti fronti: «custodi della memoria», come vengono più volte definiti nel corso del racconto. Un percorso storico, intellettuale ed emotivo che ha un grande protagonista: il paesaggio, o, meglio, i paesaggi – come si presentano oggi – di quello che per più di tre anni fu uno dei fronti più sanguinosi del grande conflitto; uno spazio, quasi totalmente montuoso, ove trovarono la morte centinaia di migliaia di giovani. Ritrovare le tracce, i segni fisici, i ricordi, le sensazioni, le emozioni, le angosce di quegli eventi, sempre visti da entrambi i fronti, è dunque lo scopo di questo documentario, che ci porta nei camminamenti delle trincee, nelle buie gallerie «fredde come obitori», tra postazioni di artiglieria scavate nella montagna, fortini, cimiteri, ossari, nelle ripide mulattiere, tra le rocce, i pinnacoli, i crepacci e le nevi ad
Monte Klabuk (Altopiano Kolovrat), Museo all’aperto delle Valli del Natisone
L’ALBERO TRA LE TRINCEE - THE TREE BETWEEN THE TRENCHES
monument to history in the “Móra Ferenc Múzeum” until 2013, year in which it was returned to its original location on the Karst. The Rumiz-Scillitani partnership is ideal: one tells the story using words, the other through images and music. The documentary develops in the form of letters written by Rumiz to his children. The narration is a mosaic made of different tesserae: historical references, memories, thoughts and reflections, anecdotes, experiences and adventures, pieces of witness of life and death. Many different prospects offered by historians and the families of those who in these lands fought on opposite fronts, to tell the story of this terrible conflict: the “guardians of memory” as they are called throughout the documentary. The work is a journey along a historical, intellectual and emotional path with one great protagonist: the landscape, or better, the landscapes – as they are today – of what was for three long years the most sanguinary front lines of the Great War; terrain which is mostly mountainous where hundreds of thousands of young men lost their lives. Revisiting the traces, the physical signs, the memories, feelings and the distress left by the events on both sides, is the aim of the documentary. It leads the viewer along the communication trenches, down dark galleries “cold as morgues”, up to the gunposts carved in the mountains, the forts, cemeteries, ossuaries, steep tracks and rocky paths, GIRO INVERNO 2015-16
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L’ALBERO TRA LE TRINCEE - THE TREE BETWEEN THE TRENCHES
Gradisca d’Isonzo, novembre 1917
Fotogrammi tratti dal DVD "L'albero tra le trincee"
alta quota dove si combatté la “guerra bianca”. Infatti, come sottolinea Paolo Rumiz, per capire la trincea «ci vuole l’inverno, la pioggia, la neve». Per questo motivo molte parti del documentario sono state girate nel periodo invernale. Notevole è il potere evocativo dei luoghi che Rumiz e Scillitani attraversano, anche se sono molto cambiati, e non da oggi. Infatti già nel 1920 nell’Altopiano dei Sette Comuni, o Altopiano di Asiago, lo scrittore triestino Giani Stuparich, alla ricerca del luogo ove nel maggio 1916 era morto il fratello minore Carlo che, come lui, si era arruolato come volontario nell’esercito italiano, aveva notato che la natura stava ricoprendo di vegetazione quella terra che solo pochi anni prima era stata sconvolta dalla guerra. Una ripresa di possesso da parte della natura che, abbastanza rapidamente, sembrava coprire, celare, “cicatrizzare” le immense ferite della guerra su centinaia di chilometri di una terra bellissima che era stata spogliata, straziata, lacerata, frantumanta, “scarnificata” (come i corpi di tanti giovani) dalle artiglierie, che ne avevano fatto il regno della sola pietra e delle macerie. Ma, anche dove oggi i segni tangibili e le tracce sono scomparsi, basta un particolare significativo per far “sentire” le sofferenze della guerra, come quello di una sequenza girata sulle sponde del fiume Piave in cui vengono inquadrati gli scarponi di Rumiz e del testimone che sta parlando del
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the peaks and the crevices, and also the glaciers and snow on the higher peaks where the “white war” was fought. Indeed, as Paolo Rumiz himself recognises, to start understanding the trenches you need to experience “freezing winter, cold rain and snow”. This is the reason why many parts of the documentary were actually filmed in winter. The evocative atmosphere of the places Rumiz and Scillitani hiked through is remarkable even though they have changed in time. In fact, already in 1920 on the Altopiano dei Sette Comuni, or Altipiano di Asiago plateau, the Triestine writer Giani Stuparich, on his search of the place where his younger brother Carlo – enlisted as a volunteer in the Italian army – had died in May 1916, noticed how the vegetation was spreading over the ground which had once been ravaged by the war. Nature had rapidly recovered, as if to cover, hide and “heal” the terrible wounds the war had inflicted upon hundreds of kilometres of beautiful land. The landscape had been stripped bare, torn apart, plagued and “lacerated” (like the bodies of many young men) by fierce artillery fire that had turned it into the land of dead stone and ruins. And even when tangible evidence has mostly disappeared, you can nevertheless “feel” the pain caused by the war, like in the sequence of the documentary shot on the banks of the Piave River in which the author’s boots are zoomed in on as the witness tells about the deep mud filling the
THE TREE BETWEEN THE TRENCHES
Fronte dell’Isonzo, settembre 1917
NATALE IN TRINCEA: ANCHE LA GUERRA SI FERMA
fango profondo delle rive in mezzo al quale vivevano trincerati decine di migliaia di soldati dei due eserciti. Oltre a tante voci di singoli, considerevole è stato nella realizzazione del documentario, prodotto da Artemide Film, anche il contributo di numerosi musei del Friuli Venezia Giulia, tra i quali il Museo della Grande Guerra di Redipuglia, quello di San Martino del Carso e quello di Timau, il Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio.
trenches in which tens of thousands of soldiers had to stay for days and days. This incredible documentary, produced by Artemide Film, was made possible thanks also to the many single witnesses and considerable contributions given by the museums of Friuli Venezia Giulia among which, the Museum of the Great War of Redipuglia, that of San Martino del Carso, that of Timau, and the Railway Museum of Trieste Campo Marzio.
IL 18 DICEMBRE, PRESSO LA DOLINA DEI BERSAGLIERI, AVRÀ LUOGO LA MANIFESTAZIONE “NATALE IN TRINCEA” organizzata dalla Pro Loco di Fogliano Redipuglia
Un evento che ha lo scopo di mostrare alle scuole e a chiunque voglia partecipare il lato umano della Grande Guerra, nello specifico affrontando un tema che ci accomuna tutti: il Natale. UFFICIO INFORMAZIONI ACCOGLIENZA TURISTICA Via III Armata, 37 – Fogliano Redipuglia (GO) Tel. +39.0481.489139 - +39.346.1761913 info@prolocofoglianoredipuglia.it
STAZIONE MULTIMEDIALE Ufficio IAT accoglienza e intormazione turistica & Centro Visite Escursioni Grande Guerra Friuli Venezia Giulia
VIA III ARMATA, 37 FOGLIANO REDIPUGLIA (GO) Tel.: +39.0481.489139 - +39.346.1761913 www.artemidefilm.it
Aperto tutti i giorni: 9,30 - 12,30 / 15,00 - 18,00 Chiuso: Capodanno, Pasqua, Ferragosto, Natale. Ingresso € 2,00 / Bambini GRATIS
info@prolocofoglianoredipuglia.it GIRO INVERNO 2015-16
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Ciaspole Snowshoeing
In montagna con le ciaspole di Dida
Il primo approccio che ho avuto con le ciaspole risale a diversi anni fa: ciondolavo pigramente gli sci dalla seggiovia, quando ho visto delle macchie colorate muoversi sulla neve, sotto i miei piedi; con grinta risalivano la china del pendio, poi sono sparite in un boschetto. Ho avuto la netta sensazione che fossero elfi dei boschi, mi spiegarono invece che le macchie di colore altro non erano che persone che camminavano sulle ciaspole, o ciaspe. Le ciaspole, dunque, questo strumento sconosciuto. Racchette da neve si chiamavano anni fa, ma adesso tutti hanno deciso di adottare il termine ladino. Da qualche anno le passeggiate con le ciaspe sono di gran moda. Ma se sono così in voga, non è solo per una questione di moda. Le ho provate, mi ci sono cimentato e ora le apprezzo molto. E posso assicurare che per respirare un po’ di spirito d’avventura a contatto diretto con il paesaggio invernale, non c’è niente di meglio che un’escursione nei territori innevati con ai piedi le racchette da neve. Camminare con le ciaspole non richiede abilità speciali e permette di compiere agevoli traversate, anche nella neve alta, per ammirare da vicino la natura e scoprire insoliti scorci.
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Snowshoeing in the Mountains by Dida
The first time I thought about snowshoeing was way back in time. One day I was lazily swaying my skies back and forth as I sat on the chair-lift when I noticed some coloured dots moving in the snow down below. They pushed their way through the snow and disappeared in a patch of trees on the slope. It seamed as if a group of elves was going about their lives in the woods, but then, I was told that those patches of colour were simply adventurous people hiking through the snow wearing special snow rackets. Snow rackets were the trick. Once upon a time they were called snow rackets, now we all simply call them snowshoes. In recent years, snowshoeing has become a very popular winter activity. And the reason why it is so popular is not only due to a mere fashionable trend. Indeed, when I tried snowshoeing for the first time I really enjoyed it, and now I am a keen snow hiker: To experience some adventure in the winter landscape, there is nothing better than hiking in the snow wearing a pair of snowshoes. Snowshoeing does not require any special physical ability and allows you to easily cross stretches of soft deep snow, to explore the environment and enjoy some very unusual winter sceneries.
...CON GIRO - DICEMBRE 2015
Istruttori e accompagnatori preparati propongono passeggiate ed escursioni in lunghezze differenti, con percorsi e suggestioni particolari, diurne, al crepuscolo e anche notturne. Tra i tanti appuntamenti sulle ciaspe che offre il territorio montano del Friuli Venezia Giulia, vi segnalo quelli con Claudio Salvalaggio, guida naturalistica professionista. Info e prenotazioni: tel +39.349.5068928.
One can choose among a whole range of hikes organised by well-prepared skilled trainers and nature guides; hikes that can be long or short, be organised to discover particular landscapes, held in the daytime or in the night-time. Among many options available in Friuli Venezia Giulia, here are some of the hikes you can join in, accompanied by professional nature guide, Claudio Salvalaggio. Info and booking: tel. +39.349.5068928.
27 dicembre: La luna di Kugy 28 dicembre: Dal Saisera allo Jôf di Miezegnot 29 dicembre: I laghi ghiacciati di Fusine 1° gennaio: Sull’Alpe dei Larici 2 gennaio: Il sentiero dei Turchi 3 gennaio: Mali Golak 4 gennaio: Specchi di stelle 10 gennaio: Sotto gli Jôfs 17 gennaio: Schneeschuhgeher im Nassfeld 23 gennaio: Specchi di stelle 30 gennaio: Val Saisera by night 31 gennaio: Dal Saisera allo Jôf di Miezegnot 6 febbraio: Notturna al Nordio 7 febbraio: Su sull’Acomizza 14 febbraio: San Valentino a Sauris 21 febbraio: Neve sul Nevoso 28 febbraio: Alle pendici del Triglav 5 marzo: I laghi di Fusine da mattina a sera 6 marzo: Nella conca del Mangart 13 marzo: Eco-day in Cona Schneeschuhgeher im Nassfeld
27th December: Kugy’s moon 28th December: From the Saisera to the Jôf di Miezegnot 29th December: Frozen Fusine Lakes 1st January: On the Alpe dei Larici 2nd January: The Turks Path 3rd January: Mali Golak 4th January: Mirror of Stars 10th January: On the snow, under the Jôfs 17th January: Snowshoeing in Nassfeld 23rd January: Mirror of Stars 30th January: Val Saisera by night 31st January: From the Saisera to the Jôf di Miezegnot 6th February: Night hiking to the Nordio 7th February: On the Acomizza 14th February: Saint Valentine’s in Sauris 21st February: Snowshoeing on the Nevoso 28th February: On the slopes of the Triglav 5th March: A day out at the Fusine Lakes 6th March: In Mangart basin 13th March: Eco-day in Cona Schneeschuhgeher im Nassfeld GIRO INVERNO 2015-16
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GUIDA? UNA GUIDA PER LA NATURA - GUIDES? A GUIDE FOR NATURE
Guide Ambientali Escursionistiche
Professional Nature and Walking Guide
Guida?
Una guida per la natura di Claudio Salvalaggio
Il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane è stato scelto per ospitare, lo scorso ottobre, il raduno nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE. Dal 22 al 25 ottobre, quattro giorni di escursioni, corsi di aggiornamento e conferenze per i professionisti del turismo verde. Ma chi sono le Guide Ambientali Escursionistiche? Sono quei professionisti che accompagnano gruppi di adulti o scolaresche in natura illustrando loro le caratteristiche ambientali del paesaggio attraversato. Avete presente le guide turistiche che vi mostrano le statue, le chiese, gli scorci caratteristici, spiegandone la storia che ha portato la città a mostrarsi così come la vedete oggi? Ecco, le guide ambientali escursionistiche fanno lo stesso, solo che invece che di architettura parlano di botanica, invece che narrare la storia degli ultimi 200 anni, preferiscono raccontarvi gli ultimi 200.000 anni e le diverse ere geologiche attraversate dal bosco che vi circonda. Nel Friuli Venezia Giulia sono note anche come “guide naturalistiche” visto che così venivano citate nella legge regionale del 1987 in cui per la prima volta in Italia venivano descritte e regolamentate.
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Guides?
A guide for nature by Claudio Salvalaggio
Last October, the Dolomiti Friulane Regional Park was chosen as the venue for the Italian national convention of the Professional Nature and Walking Guides (AIGAE). During the four-day event, from 22nd to 25th October, professional nature guides from all over Italy attended professional training sessions and conferences on sustainable and green tourism. Fine, but what is a Professional Nature and Walking Guide? Well, it’s a professional who takes groups of people or school groups on walks amid nature showing them and explaining the particularities of the environment and landscapes. You know, what a tourist guide does, showing you around a town or a city, explaining the works of art, the churches and monuments, and telling you about the history behind what you can see today? Well, that is exactly what Professional Nature and Walking Guides do, but instead of explaining the architecture of a building they tell you about botany, instead of referring to the history of the last 200 years, they prefer telling you about the last 200,000 years and how the various geological eras changed the woods you are walking through.
GUIDA? UNA GUIDA PER LA NATURA - GUIDES? A GUIDE FOR NATURE
Oggi l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche – AIGAE va oltre le singole leggi regionali ed è l’unica associazione di categoria riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico. Per accedervi bisogna superare un esame e tutti i suoi soci sono professionisti, coperti assicurativamente, sia dal punto di vista personale che verso terzi (ovvero gli accompagnati). Ciascuna guida, poi, mette un po’ di se stesso nelle escursioni che propone, allora c’è chi si specializza in attività per bambini, chi in eno-gastronomia, chi sulle due ruote, chi sulla canoa e così via. Il meeting infatti ha avuto anche lo scopo di migliorare le prestazioni delle guide offrendo loro l’occasione di imparare le tecniche di conduzione di gruppi in bici (sia quelle standard che quelle elettriche all’ultima moda) che alla pagaia, ci sono stati momenti di approfondimento degli aspetti fiscali legati alla professione e sessioni su come organizzare dei corsi di escursionismo per chi non ha mai calzato degli scarponi in vita sua. Importante anche per il confronto e la socialità le escursioni che hanno esplorato tutto il territorio del Parco, sia in Val Cellina con l’escursione al Duranno e sul Lago di Ravedis che in Val Tagliamento con escursioni in Val Rovadia o con l’asino Biagio che ha permesso di imparare anche a camminare al ritmo degli animali da soma.
In Friuli Venezia Giulia this type of professional is simply known as a “nature guide”, since that is how, for the first time in Italy, such professionals were described in the Regional decree of 1987. Today, the Italian Association of Professional Nature and Walking Guides - AIGAE besides being established under the regional legislations, has become a professional association officially recognised by the Italian Ministry for Economic Development. In order to be a certified as a professional nature guide you need to be a member of the association; and to become a member you need to pass an extensive test. All the guides of the association have an insurance that covers them as professionals and the participants during the excursions. Of course, each guide tailors the excursions to their personal inclinations, so you can have one who specialises in activities for children, another who is into food and wine, or who is more adventure-prone and so offers tours by bike o canoe, just to name a few options. Meetings like the one held in October are an essential part of the professional training of nature guides, as they offer the occasion to learn new techniques, from cycling tour group management (including the most fashionable electric bicycle), to canoeing and so on. Furthermore, during these conventions there are various workshops spanning from professional issues and tax matters to how organise excursions for absolute beginners.
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GUIDA? UNA GUIDA PER LA NATURA - GUIDES? A GUIDE FOR NATURE
Il clou della quattro giorni è stato sabato 24 ottobre alla conferenza dal titolo: Le guide come interpreti e narratori del territorio: pluralità di conoscenze e reti di rapporti. Sono intervenuti sia soci dell’associazione, come Riccardo Schiavo che ha riportato il progetto “Ammappalitalia!” un progetto di catalogazione dei percorsi nascosti che uniscono i paesi del Bel Paese aperto a tutti, online e in open source, ma ci sono stati anche ospiti esterni come Giuliano Vantaggi responsabile della comunicazione Dolomiti-Unesco o Alessandro Oggioni del CNR che ha spiegato il concetto di citizen science, ovvero la ricerca scientifica fatta da chi ricercatore non è, ma ha le conoscenze per raccogliere dati importantissimi. E questo solo alla mattina! Al pomeriggio dopo un rapido ma gustoso break all’hotel Davost i lavori sono proseguiti approfondendo le tecniche della narrazione con i racconta storie della tradizione romagnola con i ragazzi di Natura Magica e scoprendo il mondo della Pedagogia del Bosco: un insieme di tecniche in uso da ormai trent’anni in Austria per
Laghi di Fusine
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During the last convention, we had some particularly significant moments. Indeed, the various hikes to explore the Park, both in Val Cellina with the ascension of Mount Duranno and the excursion on Lake Ravedis, and in Val Tagliamento, hiking in Val Rovadia in the company of Biagio the donkey – where we learnt how to hike following the same pace as pack animals – were special in terms of knowledge sharing, interaction and social relations. The highlight of the four-day event was Saturday’s conference titled: Guides are the interpreters and storytellers of a territory: multiple knowledges and networks. Riccardo Schiavo, member of the association, presented the project “Ammappalitalia!” whose aim is to record all the less known paths and trails that connect the villages and towns of the Bel Paese; an online open source catalogue available to everybody. Other interesting speeches made by Giuliano Vantaggi, responsible for the Dolomiti-Unesco exchanges and Alessandro Oggioni of the CNR, who explained the concept of citizen science, as scientific research conducted by amateur or nonprofessional scientists who nevertheless have the knowledge to collect precious information. And this was, just to mention the morning session! In the afternoon, after a delicious lunch at the Davost Hotel, there was a very interesting session on story telling techniques. The storytellers of Magica Natura presented the tales of the Romagna region showing the techniques and pedagogy of how to tell the stories of the woods; techniques used to teach the nature and ecosystem of the woods that have been around for some thirty years in Austria. Present such successful experience, Mr. Elisabeth Johann, President of the Austrian association, Waldpädagogik in Österreich.
GUIDA? UNA GUIDA PER LA NATURA - GUIDES? A GUIDE FOR NATURE
Campanile di Val Montanaia, Dolomiti Friulane
imparare a conoscere meglio l’ecosistema forestale. Relatrice per l’occasione la dottoressa Elisabeth Johann presidentessa dell’associazione Waldpaedagogik in Osterreich. Un capitolo a parte per degli ospiti speciali, i parchi naturali. Oltre al direttore del Parco Regionale delle Dolomiti Friulane e a quello del Parco Regionale delle Prealpi Giulie, che giocavano, diciamo così, in casa, al meeting sono convenuti anche i presidenti del Parco Nazionale del Gargano, dell’Appennino Lucano, dell’Aspromonte e quello dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri che è anche il presidente di Federparchi, l’associazione che lega tutti i parchi protetti d’Italia. Oltre a portare le loro singole esperienze, presidenti e direttori hanno dibattuto in una tavola rotonda a loro dedicata insieme con presidente e vicepresidente di AIGAE sulla necessità di avere guide e interpreti ambientali con alta formazione per supplire alla domanda sempre in aumento del turismo ecologico. È finita ormai la fase in cui i parchi si occupavano solo della protezione dell’ambiente, adesso si è passati alla necessità della loro valorizzazione, ma con professionalità, affinché il patrimonio finora conservato non venga “bruciato” in pochi anni di turismo intensivo. Proprio per questo è centrale la figura della guida che sa come muoversi sul territorio, per mostrarne le peculiarità e le caratteristiche. Baudelaire ne “I fiori del maleI” immaginava la Natura come un tempio, dove dei pilastri viventi, gli alberi, sussurrano delle parole confuse, dove l’uomo attraversa foreste di simboli forse un tempo familiari. Oggi, per tradurre queste parole, perché questi simboli tornino ad avere un significato, ci vuole una Guida.
There was also a session on nature reserves and parks, held by some illustrious guests. Besides the Director of the Parco Regionale delle Dolomiti Friulane and that of the Parco Regionale delle Prealpi Giulie who were, so to speak, at home, the talks were held by the Presidents of the Parco Nazionale del Gargano, of the Appennino Lucano, of the Aspromonte and that of the Archipelago Toscano, as well as by Giampiero Sammuri, also president of Federparchi the association that includes all the protected parks in Italy. In a special panel discussion chaired by the President and Vicepresident of AIGAE, the directors and presidents of the protected parks presented their own experiences and debated on the need for ever more highly qualified guides to respond to an increasing demand of eco-tourism activities. The days in which nature reserves and parks were established with the sole aim of protecting the environment are long gone. Today, the philosophy is to increase the value of such areas, enhancing the natural heritage through highly professional services intended for sustainable tourism and preserve the environment from extensive uncontrolled tourism. The role figure in this regard is that of the nature guide, who knows and respects the territory and can show tourist its particularities and characteristics. Baudelaire in his “Les Fleurs du mal” (Flowers of Evil) imagines Nature as a temple, where living columns, the trees, whisper confused words, where man painstakingly makes his way through a forest of symbols, once perhaps, familiar. To translate the symbols and to give them new meanings we definitely need a Guide.
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